Coordinate: 40°55′56″N 15°58′53″E

Palazzo San Gervasio

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Palazzo San Gervasio
comune
Palazzo San Gervasio – Stemma
Palazzo San Gervasio – Bandiera
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Basilicata
Provincia Potenza
Amministrazione
SindacoLuca Festino (lista civica Insieme si può) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate40°55′56″N 15°58′53″E
Altitudine485 m s.l.m.
Superficie62,91 km²
Abitanti4 339[1] (31-7-2024)
Densità68,97 ab./km²
Comuni confinantiAcerenza, Banzi, Forenza, Genzano di Lucania, Maschito, Spinazzola (BT), Venosa
Altre informazioni
Cod. postale85026
Prefisso0972
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT076057
Cod. catastaleG261
TargaPZ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 924 GG[3]
Nome abitantipalazzesi
Patronosant'Antonio da Padova
Giorno festivo13 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Palazzo San Gervasio
Palazzo San Gervasio
Palazzo San Gervasio – Mappa
Palazzo San Gervasio – Mappa
Posizione del comune di Palazzo San Gervasio all'interno della provincia di Potenza.
Sito istituzionale

Palazzo San Gervasio (Palazze in dialetto locale, fino al 1863 chiamata Palazzo) è un comune italiano di 4 339 abitanti[1] della provincia di Potenza in Basilicata.

Geografia fisica

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Palazzo San Gervasio, cittadina situata nel nord-est della Basilicata su un altopiano compreso tra due valli, è circondata da una rigogliosa vegetazione e da numerose alture. Si trova a 482 m s.l.m.

Il clima è di tipo temperato-sublitoraneo con estati calde e secche e inverni piuttosto freddi e umidi. Non è raro superare i 40° in estate e andare al di sotto dello zero in inverno. La media pluviometrica si aggira intorno ai 700 mm annui, con i picchi precipitativi nel periodo autunnale e invernale. I mesi estivi, invece, sono quelli più secchi. La neve fa la sua comparsa ogni inverno con una media di 20 cm/anno circa.

La prima fonte storica è del 1082 e parla di un casale dipendente dal Complesso della Santissima Trinità di Venosa, casale che probabilmente è il Palatium costruito da Roberto il Guiscardo nel 1050, poi chiamato San Gervasio in onore del santo a cui era dedicata una chiesetta in un villaggio della zona, Cervarezza.

Alcuni studiosi come Giacomo Racioppi e Cesare Malpica hanno definito "storiche" le acque di Palazzo San Gervasio, sia per la Fons Bandusiae, celebrata nei versi di Orazio, sia per il torrente Valero, dove secondo la leggenda, sarebbero state sepolte le spoglie del console romano Valerio, sia per l'acquedotto, fatto costruire da Erode Ateniese, che convogliava e conduceva le acque fino a Canosa di Puglia.

Nel 1316 viene citato esplicitamente in un documento l'esistenza di un centro abitato denominato Terra o Villa Sancti Gervasii. Divenne feudo durante il regno di Giovanna I di Napoli e il territorio fu chiamato Tenimento di Palazzo San Gervasio con il Castello.

Nel 1799 Palazzo fu uno dei primi comuni a piantare in piazza l'albero della libertà e ad aderire alla Repubblica Napoletana [4].

Monumenti e luoghi d'interesse

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Lago Frontetusio

Architetture religiose

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  • Chiesa madre di "San Nicola" del XIX secolo in stile romanico pugliese. Documenti attestano la sua esistenza già nel 1551. La chiesa è in tufo, a tre navate con la facciata a frontone due spioventi laterali. Il tutto adornato da tre rosoni. L'interno è a tre navate divise da colonne con capitelli in stile corinzio. Al suo interno vi sono statue lignee del XVI secolo e di cartapesta dei maestri cartapestai di Lecce. La chiesa fu ricostruita dopo il crollo della stessa verificatosi il 18 ottobre 1921.
  • Chiesa di "San Rocco" risalente al 1753, fatta costruire dalla famiglia Lacci e successivamente acquistata dal patriota Vincenzo d'Errico e completamente ristrutturata dopo il crollo per un terremoto dal nipote Camillo, che nel 1854 la trasformó in un piccolo pantheon per contenere le spoglie della famiglia d'Errico. È a pianta ellittica con facciata curvilinea in cui si apre il portale a timpano spezzato. A navata unica, con due cappelle laterali, la chiesa accoglie l'altare in marmo policromo a intarsio su cui è posta la statua in legno policromo di San Rocco, fatta eseguire dalla famiglia d'Errico ad opera dello scultore potentino Michele Busciolano. La chiesetta è tuttora cappella di famiglia, in cui si trovano i monumenti marmorei dedicati ad Agostino d'Errico, Governatore di Palazzo, un'iscrizione al patriota Vincenzo (che da il nome anche al grande piazzale antistante), un bassorilievo che raffigura la poetessa Virginia, morta giovanissima e di altri illustri avi: nel 2022 è stata donata all'Ente Morale C.d'Errico, affinché ne avesse cura e la valorizzasse. La chiesa privata viene comunque aperta in occasione delle celebrazioni religiose in onore di S.Rocco e come da tradizione la sua statua portata in processione dai fedeli.
  • Chiesa del "Santissimo Crocifisso" del 1500, a tre navate in stile romanico. Costruita a ridosso delle abitazioni a cui è collegata tramite un arco ribassato, che permette il passaggio nel cortile della chiesa. Presenta una facciata semplice che si rifà al romanico con la particolarità di un portale centrale in pietra lavorata.
  • Chiesa di "San Sebastiano", risalente al XVII secolo è situata a ridosso delle abitazioni, lungo il corso principale. La facciata si presenta di forma rettangolare con il portale in pietra in stile tardo-rinascimentale, chiuso nella parte superiore da elementi decorativi costituiti da racemi e foglie. La chiesa è a navata unica con tre nicchioni laterali per lato, con volta tutto sesto. Al suo interno è ancora possibile ammirare un maestoso organo a mantice.
  • Chiesa del Rosario (XVII secolo)
  • Santuario della Madonna di Francavilla, situato nel bosco e costruito sulla chiesetta di Santa Maria di Sala.
  • Chiesa del Purgatorio o Anime Purganti, costruita sui resti di una cappella della prima metà del '700, situata in fondo al vicolo del Purgatorio, fu acquistata dalla famiglia d'Errico per un voto ed annessa al palazzo di famiglia, sede dell'odierna Pinacoteca e Biblioteca, di cui fa parte.

Architetture civili

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Palazzo San Gervasio, Fontana del Fico

Percorrendo le vie del paese si possono ammirare vari palazzi come Palazzo Mancinelli, Palazzo Lancellotti con la cappella di famiglia, Palazzo Pizzuti e Palazzo d'Errico che costruito intorno al 1800, conserva interessanti dipinti del Sei-Settecento e preziose stampe del Cinquecento.

"Palatium Regium": il castello marchesale

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Il castello di Palazzo San Gervasio risale all'epoca normanna, mentre il suo riattamento fu quasi certamente fatto eseguire su progetto di Federico II, che oltre a essere un grande condottiero e un sagace e accorto politico, fu pure un valente ingegnere. La sua costruzione, come palatium regium, risale al 1050 circa; esso aveva prima forma quadrata, che è la forma tipica degli edifici militari normanni, con due torrioni ai lati a pianta quadrata e che, con il tempo e l'opera vandalica degli uomini, sono andati del tutto distrutti. Vi erano anche quattro bifore e una trifora centrali simili a una loggia, che ancor oggi si possono scorgere, anche se murate; in seguito il primitivo disegno architettonico fu completamente modificato.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti

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Il dialetto palazzese fa parte dei dialetti dell'area apulo-lucana, riscontrabili nella zona orientale e nord-orientale della Basilicata. Caratteristica del dialetto del Vulture-Melfese è la fonetica composta da vocali, in genere aperte.

Pinacoteca e biblioteca "Camillo d'Errico"

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Il 2 novembre 1897, due giorni dopo la sua morte, Camillo d'Errico lasciava alla comunità di Palazzo San Gervasio la più grande raccolta d'arte privata del Meridione: 298 tele del XVII e XVIII secolo, 500 stampe dello stesso periodo, 8.000 volumi della sua biblioteca (alcune serie uniche al mondo), più due palazzi prospicienti, alla collettività di questo paese. Camillo d'Errico fu uno dei più illuminati esponenti della sua famiglia, di nobili e antiche origini, proveniente da San Chirico nel Lagonegrese. Sindaco di Palazzo nel periodo postunitario, favorì il miglioramento delle condizioni di vita dei suoi concittadini con una serie di provvedimenti: introdusse l'illuminazione elettrica (uno dei primi comuni del Sud a esserne dotato); sistemò le strade; ampliò il cimitero; fondò una biblioteca comunale nel 1893.

Camillo d'Errico non fu, però, soltanto un brillante amministratore, ma è soprattutto un cultore dell'arte e del sapere. La grande raccolta dei dipinti da lui allestita si arricchiva di quadri provenienti sia dal Castello di Palazzo “Palatium Regium” sia da Napoli. La sua pinacoteca annovera tele tra cui opere della scuola napoletana di Salvator Rosa, Massimo Stanzione, Luca Giordano, Micco Spadaro; della scuola romana di Guido Reni, Carlo Dolci, Carlo Maratta; della scuola bolognese del Guercino e i fratelli Agostino e Annibale Carracci; della scuola fiamminga di Antonio van Dyck, Pieter Bruegel il Vecchio, Pieter Snayers; della scuola spagnola di Diego Rodríguez de Silva y Velázquez e José de Ribera, detto lo Spagnoletto. Non mancano, infine, dipinti delle scuole francese e tedesca. La biblioteca contiene circa 8.000 volumi, fra cui stampe e cronache antiche, testi letterari, giuridici e storici, appunti sulla storia delle chiese presi; le carte di famiglia ordinate in un archivio ricchissimo. Nel 1939, adducendo ragioni di sicurezza, con legge n.1082 del 13 luglio 1939 cui seguiva Regolamento di esecuzione (R.D. 2 ottobre 1940, n.1588) l'allora Ministero dell'Educazione Nazionale, Giuseppe Bottai, disponeva lo spostamento dell'ingente patrimonio nella città di Matera.

Dopo che l'amministrazione comunale di Palazzo San Gervasio, ha completato i lavori di restauro di palazzo d'Errico, dal 2003, ad opera del MIBAC e dell'ente morale Camillo d'Errico, si organizzano mostre tematiche con opere appartenenti alla collezione medesima. Il 5 marzo 2008 l'Ente Morale Camillo d'Errico aderisce alla Fondazione Euromediterranea Anna Lindh per il “Dialogo tra le Culture”, con sede nelle biblioteche Alessandrine in Egitto. Questo primo grande riconoscimento dà lustro non solo a Palazzo San Gervasio ma a tutta la regione Basilicata, il C.d.A. dell'ente morale apre le porte non solo all'Italia, ma a tutto il bacino euro mediterraneo per far visionare il proprio patrimonio artistico nel circuito culturale europeo. Il 24 novembre 2008 il Consiglio Regionale della Basilicata approva all'unanimità la L.R. 29/08, sulle "Norme per la valorizzazione della biblioteca e pinacoteca Camillo d'Errico".

Dal 18 luglio 2013 al 20 ottobre 2013, l'ente morale è la soprintendenza ai beni artistici della Basilicata hanno organizzato la mostra di "Capolavori del settecento napoletano"; dal 10 aprile 2014 a tutt'oggi presso palazzo d'Errico è visitabile la mostra con reperti archeologici risalenti al IV secolo a.C. di popolazioni sannite "I Guerrieri di Palazzo", organizzata dalla soprintendenza ai beni archeologici della Basilicata; Dal 30 giugno 2014 al 30 aprile 2015 presso la pinacoteca d'Errico è stata organizzata la mostra: Camillo d'Errico: Le passioni di un collezionista.

Il 19 luglio 2014 l'ente morale Camillo d'Errico ha festeggiato il primo centenario della sua fondazione con un annullo filatelico dedicato emesso da Poste Italiane, inoltre per i festeggiamenti del centenario, sono stati organizzati numerosi concerti di musica, tra cui, con la fanfara della Polizia di Stato il 29 novembre 2014, e numerosi seminari con l'Università della Basilicata sulla collezione d'Errico, con la presentazione di un catalogo della mostra Camillo d'Errico: Le passioni di un collezionista.[6]

Biblioteca "Joseph and Mary Agostine"

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Nel 1978, si destinava la somma di un milione di dollari per l'istituzione in Palazzo San Gervasio, di una biblioteca intestata a “Joseph and Mary Agostine Memorial Library”. Ben due testamenti, con uguale contenuto, toccarono, questa collettività nel Nord-Est della Basilicata.

A Palazzo San Gervasio è presente il Liceo linguistico e l'Istituto tecnico commerciale e per programmatori informatici "Camillo d'Errico", annesso all'Istituto d'istruzione secondaria superiore "Giuseppe Solimene" di Lavello (PZ) dal 2019.

La scuola è dedicata a Camillo d'Errico (1821-1897), rappresentante del popolo palazzese, membro di una delle famiglie borghesi più potenti e illustri della Basilicata nel periodo compreso tra la fine del '700 e '800. Studioso e umanista, fedele alla tradizione dei suoi antenati, collezionò nella sua casa una ricca raccolta di libri, conservati nella Biblioteca provinciale di Matera, e una interessante pinacoteca, donate nel 1897 al comune di Palazzo San Gervasio, attraverso l'istituzione di un ente morale.

Alla metà degli anni '90, in piena sintonia con la vocazione dell'Istituto a offrire risposte alle esigenze di una società sempre più complessa, fu istituito il Progetto SIRIO che, in linea con le direttive dell'Unione Europea offre soluzioni per il recupero delle carenze nella formazione di base, per la riconversione professionale e per l'educazione permanente, così da andare incontro alle nuove esigenze di cultura avanzate da strati sempre più vasti della cittadinanza. A Palazzo San Gervasio sono inoltre presenti tre scuole materne, di cui due statali e una privata, la scuola elementare "Don Bosco" e la scuola media "Galileo Galilei".

A metà degli anni '80 a Palazzo San Gervasio operò un'emittente radiofonica che curiosamente era denominata come una milanese: Radio Peter Flowers. Fondata e diretta da Giuseppe Saponara, l'emittente aveva sede in Via Cuspite 27.

Nel 1963 fra Palazzo San Gervasio e la vicina cittadina di Minervino Murge è stato girato il film I basilischi, per la regia di Lina Wertmüller, film debutto della regista che vinse la Vela d'argento al Festival di Locarno del 1963 oltre ad altri premi - in seguito - anche a Londra e a Taormina.

Nel 1996 è stato invece girato il film Ninfa plebea, sempre per la regia di Lina Wertmüller con Stefania Sandrelli, Raoul Bova, Lorenzo Crespi, e le musiche di Ennio Morricone.

Prodotti tipici di Palazzo sono i dolci natalizi come i Couzuncigghjə (calzoncelli, con ripieno di pasta di ceci cotti nel vin cotto di fichi o vino), u' Còzonə (il calzone, con mandorle, noci e fichi secchi), i Crəspegghjə (le crespelle, con vin cotto oppure con miele), i Pèttələ (pettole) ossia frittelle fatte con pasta di farina lievitata e lavorata, che la tradizione vuole per la vigilia di Natale. Sempre tra i dolci, si ricordano la Scarcegghjə (la scarcella), dolce con uovo sodo, della tradizione pasquale che prende forme diverse a seconda che sia preparato per bambini o per bambine e i Laghənə chə məgghieichə (lagane con la mollica) tipici delle feste pasquali.

Tra le specialità gastronomiche palazzesi troviamo inoltre il Sanguinaccio dolce: crema fatta con sangue di maiale con l'aggiunta di ingredienti come vaniglia e cacao amaro e le Ciambelleinə(ciambelle): una ciambella glassata, tipico dolce nuziale. Fra i primi piatti invece vanno menzionate le orecchiette al sugo di coniglio, e i Capondə (capunti): particolare tipo di pasta fatta in casa.

Un'altra specialità caratteristica del paese sono i peperoni cruschi, cioè croccanti (Iavəlicchjə): peperoni rossi essiccati che vengono scottati nell'olio d'oliva, spesso utilizzati come condimento nella pasta o in altri cibi. Un piatto d'onore della Pasquetta è il cosiddetto "vredett" (brodetto) preparato con finocchietto selvatico, brodo e carne d'agnello e con l'aggiunta di uova.

Il territorio è incluso nella zona di produzione dell'Aglianico del Vulture[7] DOC e dell'Aglianico del Vulture Superiore[8] DOCG, quindi produce uve aglianico e vini eccellenti.

Manifestazioni ed eventi

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  • 1ª domenica dopo Pasqua - Festa in onore della Madonna di Francavilla (in paese)
  • 13 giugno - Festa patronale in onore di Sant'Antonio da Padova
  • 16 agosto - Festa in onore di San Rocco
  • 1ª domenica di settembre - Festa in onore della Madonna di Francavilla (al Santuario)

Infrastrutture e trasporti

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  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ La storia di Palazzo San Gervasio, su palazzosangervasio.net.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ www.pinacotecaderrico.it
  7. ^ Disciplinare di produzione - Aglianico del Vulture, su catalogoviti.politicheagricole.it.
  8. ^ Disciplinare di produzione - Aglianico del Vulture Superiore, su catalogoviti.politicheagricole.it.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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