Parthenope (film)

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Parthenope
Parthenope (Celeste Dalla Porta) e John Cheever (Gary Oldman) in una scena del film
Lingua originaleitaliano, napoletano, inglese
Paese di produzioneItalia, Francia
Anno2024
Durata136 min
Rapporto2,39:1
Generedrammatico, commedia, grottesco
RegiaPaolo Sorrentino
SoggettoPaolo Sorrentino
SceneggiaturaPaolo Sorrentino
ProduttorePaolo Sorrentino, Lorenzo Mieli, Anthony Vaccarello, Ardavan Safaee
Produttore esecutivoDouglas Urbanski
Casa di produzioneThe Apartment, Fremantle, Saint Laurent productions, Numero 10, Pathé Pictures
Distribuzione in italianoPiper Film
FotografiaDaria D'Antonio
MontaggioCristiano Travaglioli
MusicheLele Marchitelli
ScenografiaCarmine Guarino
CostumiCarlo Poggioli
Interpreti e personaggi

Parthenope è un film del 2024 scritto e diretto da Paolo Sorrentino.

«Il film nasce dall'idea che l'avventura del passaggio del tempo nella vita di un individuo è qualcosa di epico, qualcosa di maestoso, di selvaggio, di doloroso e meraviglioso.[1]»

1950. La famiglia Di Sangro attende la nascita della secondogenita. Al parto, che avviene nelle acque di Posillipo, assistono il fratello maggiore Raimondo[2][3] e Sandrino, figlio della governante della lussuosa magione di famiglia; le viene dato il nome Parthenope in onore della città di Napoli. La bambina, grazie alla protezione del suo facoltoso padrino Achille Lauro, ha un'infanzia agiata e serena.

1970. Parthenope è diventata una ventenne intelligente e sfacciata, consapevole della sua bellezza e dell'ascendente che ha su Sandrino, da sempre innamorato di lei, e Raimondo, divenuto un uomo fragile e ossessionato dalla sorella fin quasi all'incesto. La ragazza frequenta con profitto il corso di antropologia del professor Devoto Marotta, severo e temuto da tutti: il suo temperamento si dice sia dovuto al fatto che abbia a carico un figlio gravemente disabile, ma nessuno sa se questo sia vero o meno. Tra la ragazza e l'insegnante si instaura subito un rapporto di freddo rispetto.

Durante l'estate, Raimondo propone a Parthenope e Sandrino di andare in vacanza a Capri, dove intende corteggiare una ricca ereditiera; pur conoscendo le fragilità del fratello, Parthenope accetta. Sull'isola, il comportamento disinibito della ragazza attira le attenzioni di molte persone, tra cui lo scrittore John Cheever e un facoltoso imprenditore: il primo le insegnerà a godere di tutto ciò che la sua giovinezza sarà in grado di procurarle; l'altro tenta di sedurla con promesse di ricchezza, ma lei rifiuta. Intanto Raimondo riesce nel tentativo di ingraziarsi l'ereditiera, ma all’atto di baciarla scopre di non poter amare nessuna donna al di fuori di sua sorella. Quando Sandrino riuscirà a strapparle un rapporto sessuale, Raimondo si suiciderà gettandosi dalle scogliere di Capri. Il padre e la madre, ritenendo Parthenope colpevole della sua morte, adotteranno nei suoi confronti un atteggiamento di chiusura, causando una frattura destinata a non sanarsi mai più.

1974. Non riuscendo a superare il proprio senso di colpa, Parthenope chiede al professor Marotta di sostenere una tesi di laurea sul tema del suicidio; il docente la accetta come tesista, ma le propone di analizzare un altro argomento, l'impatto culturale del miracolo. Poco dopo, tuttavia, Parthenope interrompe gli studi: ricordando che a Capri era stata notata da un'agente cinematografica, prova a diventare attrice. Dapprima si reca da Flora Malva, un'anziana diva che porta perennemente una maschera dopo essere rimasta sfigurata da un intervento di chirurgia plastica; costei le mostra che gloria e fama comportano una profonda solitudine. Flora la indirizza poi da Greta Cool, attempata attrice di origini partenopee, la quale vive da tempo nel Nord Italia: durante un party di Capodanno in suo onore, la donna si sfoga contro Napoli e i napoletani, rei a suo dire di non averla mai amata abbastanza; la Cool suggerisce a Parthenope di non lasciarsi incantare dalla mondanità.

Parthenope conosce Roberto Criscuolo, affascinante boss che la porta nei sobborghi napoletani, dove la ragazza scopre miseria e povertà; qui assiste a uno sconvolgente rituale denominato grande fusione, durante il quale gli eredi di due famiglie camorriste (tra cui quella a cui appartiene Roberto) concepiranno pubblicamente un bambino che sancirà la fine della loro faida. In seguito a un rapporto occasionale, Parthenope rimane incinta di Criscuolo, ma si procura volontariamente l'aborto. Poco dopo, prima di trasferirsi per lavoro a Milano, Sandrino dichiara per l'ennesima volta il proprio amore per Parthenope; lei reagisce addossandogli la colpa della morte di Raimondo, prevedendo anche che non si rivedranno mai più: l'amore di Sandrino è infatti un puro sentimento giovanile, mentre l'età adulta gli porterà disincanto e problemi. In seguito, mentre l'Italia precipita negli anni di piombo, Parthenope si laurea col massimo dei voti, e Marotta la prende come propria assistente: il professore sembra intuire i drammi dietro la sua vita, ma continua a trattarla con distacco, senza mai giudicarla.

1982. Parthenope è ormai una brillante ricercatrice, la ragazza riceve da una rivista di antropologia la richiesta di scrivere un articolo sulla liquefazione del sangue di San Gennaro e decide di rivolgersi al cardinale Tesorone, custode delle ampolle del Santo, per analizzare il fenomeno; Marotta la mette in guardia dal prelato, notoriamente un farabutto. Il cardinale promette a Parthenope di mostrarle il tesoro di san Gennaro dopo la messa in cui il sangue si liquefarà. In realtà il miracolo non avviene, ma una donna in menopausa dichiara di essere tornata ad avere le mestruazioni, cosa che infastidisce molto Tesorone. In seguito il cardinale vestirà Parthenope coi gioielli del tesoro, spiegandole come la spiritualità napoletana sia in effetti un'inutile macchinazione divisa tra superstizione popolare e mondanità; l'uomo, per nulla attraente, le chiederà inoltre di avere con lei un rapporto sessuale: la donna accetta, e durante l'atto il sangue di san Gennaro si liquefà.

Marotta annuncia a Parthenope di voler andare in pensione, e le propone di sostenere il concorso a Trento in modo da vincerlo e poter tornare a Napoli dopo alcuni anni di docenza presso l'università locale: in un primo momento Parthenope rifiuta a causa dell'amore per la città di cui porta il nome, ma l'esperienza con Tesorone le fa cambiare idea. Prima di congedarsi, Marotta le presenta finalmente suo figlio, un enorme essere a metà tra neonato e adulto, obeso e dall'umorismo infantile, fatto "di acqua e sale, come il mare"[4]: Parthenope ne rimarrà affascinata.

2023. Anziché tornare a Napoli, una volta diventata professoressa Parthenope è rimasta a insegnare a Trento; andata in pensione, la donna decide finalmente di fare ritorno nella propria città. Recatasi a Capri, Parthenope ha finalmente modo di affrontare il lutto per la morte di Raimondo; riflettendo, la donna si accorge di aver avuto sempre in sé le stesse contraddizioni di Napoli, comunque accogliente e in grado di affrontare anche i dolori più terribili. Sentendosi nuovamente parte della città, Parthenope sorride serena davanti a un gruppo di tifosi in festa per la vittoria del terzo scudetto[5][6].

Parthenope è una co-produzione italiana e francese. È prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures di Fremantle, Anthony Vaccarello[7] per Saint Laurent Productions, Paolo Sorrentino per Numero 10 e Ardavan Safaee per Pathé.[8][9] Nell'agosto del 2023 è stata annunciata la presenza di Gary Oldman nel successivo film di Sorrentino; nel novembre dello stesso anno sono state rese pubbliche le prime immagini della pellicola e la prima sinossi della trama.

Il 9 maggio 2024 è stata diffusa una prima clip del film, mentre il giorno seguente è stato pubblicato il poster.[10] Il 9 agosto 2024 è stato pubblicato il teaser trailer del film su YouTube.[11]

Distribuzione

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Il film è stato presentato in anteprima mondiale il 21 maggio 2024 durante il Festival di Cannes, dov'era in concorso per la Palma d'oro,[12] e distribuito nelle sale cinematografiche italiane dal 24 ottobre successivo, dopo alcune anteprime a settembre.[13] In Italia il film sarà successivamente distribuito su Netflix.[11]

Al 18 novembre 2024 ha incassato € 7.026.664 con 979.957 biglietti venduti (dati cinetel).[14]

Sull'aggregatore Rotten Tomatoes ha una percentuale di gradimento del 33% basato su 27 recensioni, con un voto medio di 4.9 su 10.[15] Su Metacritic ottiene un punteggio di 57 su 100 basato su 12 recensioni.[16]

Critica internazionale

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Siddhant Adlakha di Variety definisce il film come uno «splendido trattato sulla bellezza cinematografica, un'inebriante riflessione sul mondo, in cui le persone e i luoghi sono visti e vedono se stessi».[17]

Peter Bradshaw di The Guardian ha assegnato al film due stelle su cinque, descrivendo Sorrentino come «l'auto-parodia di se stesso» e il film come «uno spot di due ore per un profumo davvero troppo costoso».[18]

Critica francese

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Entusiasta la recensione di Eric Neuhoff del quotidiano francese Le Figaro: «All'improvviso, bellezza. Colpisce come un fulmine. Con un movimento di macchina Paolo Sorrentino spazza via la trivialità del mondo». Nella recensione Neuhoff riprende un motivo suggerito anche da altri critici: «C’era una volta il binomio Fellini-Roma. Napoli ha trovato il suo equivalente grazie a Sorrentino».[19] Meno entusiasta l'opinione di Jacques Morice di Télérama, il quale afferma che il progetto risulta «lontano da Roma-Fellini, il binomio Napoli-Sorrentino non è altro che una somma di graziosi luoghi comuni».[20] Didier Péron di Libération descrive il film come «un porno da cui sono state sistematicamente tagliate le scene hard» contestualizzate all'interno di «un enorme macchinario sulla vita dei ricchi e dei potenti, che ha l'estetica della pubblicità ed è cofinanziato da un grande marchio della moda; Sorrentino prova a convincerci che anche i milionari hanno un'anima».[21]

Critica italiana

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Boris Sollazzo di The Hollywood Reporter Roma afferma che con Parthenope il regista si sia «disunito e ricomposto» assimilandolo a François Truffaut e Bernardo Bertolucci, apprezzando la fotografia «certosina e vibrante» di D'Antonio, le musiche «accordate a scenografie» di Marchitelli e i costumi di Poggioli, definendo il progetto nel complesso «un album di archetipi antropologici e di interpreti sopraffini».[22] Valerio Sammarco di Cinematografo assegna al film quattro stelle su cinque, scrivendo che Sorrentino «ritrova l'astrazione e la seduzione ammaliante de La grande bellezza», trovando il film «continuamente sospeso tra la tensione al sublime e la caduta nel baratro, popolato di fantasmi malinconici».[23] Simone Emiliani, per Sentieri Selvaggi, indica uno «stupore spielberghiano» in Parthenope, scrivendo che «dietro gli eccessi di stile, i dialoghi a effetto, la deformazione grottesca di un cinema incontrollato, Parthenope riscopre Napoli e la guarda come fosse la prima volta».[24] Positivo anche il giudizio di Antonio Cuomo su Movieplayer.it, che parla di «un'opera complessa e affascinante.»[25] Gabriele Maccauro, per Quarta Parete, scrive che «Parthenope è una pagina bianca, un film i cui dialoghi – e ce ne sono di eccezionali – appaiono totalmente superflui e dove tutti i personaggi non fanno che oscillare tra miseria e redenzione.»[26]


Riconoscimenti

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  • Il film inizialmente si sarebbe dovuto intitolare come il romanzo che aveva scritto Jep Gambardella ne La grande bellezza, L'apparato umano, perché la vita di Parthenope, a detta di Sorrentino, «è costellata da una miriade di incontri di varia natura: familiare, sentimentale, sessuale, professionale o a volte paterna senza che la figura di riferimento fosse il padre. E questa costellazione di esseri umani che attraversavano la vita di Parthenope volevano essere una rappresentazione di molte anime della città, non di tutte ovviamente, talmente tante da rappresentare un apparato di un'umanità napoletana». Il regista ha anche dichiarato di aver abbandonato l'idea in quanto trovava «orribile» citare sé stesso.[27]
  1. ^ Filmato audio PARTHENOPE ● Paolo Sorrentino al Beltrade, su YouTube, Cinema Beltrade, 6 novembre 2024, a 41 min 3 s.
  2. ^ Il nome Raimondo Di Sangro è lo stesso del committente della Cappella Sansevero
  3. ^ Bruno Santini, Parthenope: il significato dei nomi nel film di Paolo Sorrentino, su Quart4 Parete, 6 novembre 2024. URL consultato il 6 novembre 2024.
  4. ^ Bruno Santini, Parthenope: il significato del figlio del professore Devoto Marotta, su Quart4 Parete, 27 ottobre 2024. URL consultato il 6 novembre 2024.
  5. ^ Parthenope, su MYmovies.it.
  6. ^ Sabrina Colangeli, Cosa sappiamo di Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino, in concorso al festival di Cannes 2024, su GQ Italia, 12 aprile 2024.
  7. ^ Giacomo Aricò, Parthenope, il film di Sorrentino avrà come Costume Director Anthony Vaccarello, su Vogue Italia, 16 aprile 2024.
  8. ^ Andreas Wiseman, Paolo Sorrentino: First Images Revealed Of New Movie Starring Gary Oldman, Celeste Dalla Porta, Luisa Ranieri & More [Paolo Sorrentino: rivelate prime immagini del nuovo film con Gary Oldman, Celeste Dalla Porta, Luisa Ranieri ed altri], su Deadline Hollywood, 24 novembre 2023.
  9. ^ Parthenope, su filmitalia.org.
  10. ^ Gianni Fiorito, Parthenope, il film di Sorrentino a Cannes 2024: la prima clip e il poster, su Vogue Italia, 12 aprile 2024. URL consultato il 15 maggio 2024.
  11. ^ a b Il primo breve trailer di "Parthenope", il nuovo film di Paolo Sorrentino, su il Post, 9 agosto 2024.
  12. ^ a b (FR) Selezione ufficiale film in concorso al Festival di Cannes 2024, su festival-cannes.com.
  13. ^ Emanuela Camaroto, Parthenope: svelata la data di uscita del prossimo film di Paolo Sorrentino, su Movieplayer.it, 16 giugno 2024. URL consultato il 16 giugno 2024.
  14. ^ Box Office, su cinetel.it.
  15. ^ (EN) Parthenope, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. Modifica su Wikidata
  16. ^ (EN) Parthenope, su Metacritic, Fandom, Inc. Modifica su Wikidata
  17. ^ (EN) Siddhant Adlakha, ‘Parthenope’ Review: Paolo Sorrentino Crafts an Exquisite Treatise on Cinematic Beauty, su Variety, 21 maggio 2024.
  18. ^ (EN) Peter Bradshaw, Parthenope review – Paolo Sorrentino contrives a facile, bikini-clad self-parody, su The Guardian, 22 maggio 2024.
  19. ^ (FR) Eric Neuhoff, Festival de Cannes: notre critique de Parthenope, voir Naples et se laisser séduire, su Le Figaro, 22 maggio 2024. URL consultato il 27 maggio 2024.
  20. ^ (FR) Cannes : “Parthenope”, la fresque vaine et pompeuse de Paolo Sorrentino, su telerama.fr.
  21. ^ (FR) Cannes 2024 : «Parthenope» de Paolo Sorrentino, palace, ton univers impitoyable, su liberation.fr.
  22. ^ Boris Sollazzo, Parthenope recensione dell'ultimo film di Paolo Sorrentino, su The Hollywood Reporter Roma, 21 maggio 2024. URL consultato il 27 maggio 2024.
  23. ^ Valerio Sammarco, Parthenope, la recensione del film di Paolo Sorrentino in concorso a Cannes 77, su Cinematografo, 22 maggio 2024. URL consultato il 27 maggio 2024.
  24. ^ Simone Emiliani, Parthenope, recensione, su Sentieri Selvaggi.
  25. ^ Antonio Cuomo, Parthenope, recensione, su Movieplayer.it, NetAddiction S.R.L., 22 Maggio 2024.
  26. ^ Gabriele Maccauro, Recensione - Parthenope, il film di Paolo Sorrentino in concorso a Cannes77, su Quart4 Parete, 22 maggio 2024. URL consultato il 6 novembre 2024.
  27. ^ Filmato audio Malcom Pagani, Ep.65 - Paolo Sorrentino, su YouTube, Dicono di te, 22 ottobre 2024, a 6 min 28 s.

Collegamenti esterni

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