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Petrus Sutor

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Petrus Sutor ((FR) Pierre Cousturier; (IT) Pietro Sutore; Chémeré-le-Roi, 1475 circa – 18 giugno 1537) è stato un umanista, teologo e monaco cristiano francese dell'Ordine certosino.

Studiò all'Università di Parigi, si laureò in teologia, fu priore della casa della Sorbona durante la laurea e insegnò filosofia al collegio di Sainte-Barbe. Raggiunta l'età matura, entrò nell'Ordine certosino, dove divenne priore di diversi monasteri certosini, in particolare quello di Parc-en-Charnie nella provincia del Maine, poi divenne visitatore della provincia di Francia.

Sutor fu noto per essere un critico schietto di Erasmo[1][2], Martin Lutero[3] e del protestantesimo più in generale. Ad esempio, nella sua opera del 1525, il De Translatione Bibliae ("Sulla traduzione della Bibbia"), si oppose con veemenza alla traduzione della Bibbia in lingue vernacolari, pur sostenendo la sufficienza della Vulgata latina di San Girolamo.[4][5] Egli «considerava sufficiente che il popolo potesse recitare la preghiera del Signore, il Decalogo, il Credo e i Comandamenti della Chiesa».[6]

  • De Vita Carthusiana (Parigi, 1522)
  • De Triplici Annce Connubio (Parigi, 1523)
  • De Translatione Bibliae (Parigi, 1525)
  • Antapologia in quandam Erasmi Apologiam (Parigi, 1526)
  1. ^ Edwin Rabbie, Twenty-ninth Annual Erasmus Birthday Lecture: Long and Useless: The Polemic between Erasmus and Béda (XML), in Erasmus of Rotterdam Society Yearbook, vol. 30, n. 1, 2010, pp. 7–21, DOI:10.1163/027628510X533846. URL consultato il 12 settembre 2024.
  2. ^ Erika Rummel, The Importance of Being Doctor: The Quarrel over Competency between Humanists and Theologians in the Renaissance, in The Catholic Historical Review, vol. 82, n. 2, 1996, pp. 187–203. URL consultato il 12 settembre 2024.
  3. ^ (EN) Carthusians during the Reformation Era: "Cartusia nunquam deformata, reformari resistens" on JSTOR, su www.jstor.org. URL consultato il 12 settembre 2024.
  4. ^ Wim FrançOis, Petrus Sutor et son plaidoyer contre les traductions de la Bible en langue populaire (1525), in Ephemerides Theologicae Lovanienses, vol. 82, n. 1, 1º aprile 2006, pp. 137–161, DOI:10.2143/ETL.82.1.2014923. URL consultato il 12 settembre 2024.
  5. ^ Annie Noblesse-Rocher, REFLECTIONS ON VERNACULAR TRANSLATIONS OF THE BIBLE AT THE BEGINNING OF THE SIXTEENTH CENTURY. | One in Christ | EBSCOhost, su openurl.ebsco.com, 1º gennaio 2018. URL consultato il 12 settembre 2024.
  6. ^ Erika Rummel, A Companion to Biblical Humanism and Scholasticism in the Age of Erasmus, BRILL, 25 giugno 2008, DOI:10.1163/ej.9789004145733.i-335.14, ISBN 978-90-04-14573-3. URL consultato il 12 settembre 2024.

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Controllo di autoritàVIAF (EN70010689 · ISNI (EN0000 0000 7977 3671 · SBN RMLV024019 · BAV 495/22307 · CERL cnp00878509 · LCCN (ENno2018166202 · GND (DE12951182X · BNF (FRcb11141232q (data)