Roberto Della Rocca
Roberto Della Rocca | |
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Presidente dell'A.I.VI.TER. | |
In carica | |
Inizio mandato | 2015 |
Predecessore | Dante Notaristefano |
Roberto Carlo Della Rocca (1948) è un dirigente d'azienda italiano, ferito in un attentato terroristico dalle Brigate Rosse, presidente dell'Associazione italiana vittime del terrorismo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]All'epoca Capo del Personale di uno stabilimento Fincantieri nel porto di Genova. A 32 anni, il 29 febbraio del 1980 a Genova viene ferito gravemente ad una gamba in un agguato terroristico alle spalle avvenuto sotto la propria abitazione, da un commando delle Brigate Rosse. Medaglia d'oro di Vittima del terrorismo.[1] Nell'attentato i terroristi utilizzarono pallottole tagliate, vale a dire esplosive, che frantumarono tibia e perone della gamba sinistra e con numerose schegge metalliche non estraibili se non a rischio di gravi infezioni e ritenuto inoperabile. Per la ricomposizione delle gravi fratture dovette inevitabilmente trascorrere un lungo anno ingessato, degente tra ospedali e centri di riabilitazione. Successivamente ha cercato di rimuovere l'episodio del ferimento, cambiando anche diversi posti di lavoro fra Genova e Milano alla fine degli anni '90 entra a far parte di AIVITER, l'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo. Ne diventa prima Coordinatore della Sezione Ligure poi Vice Presidente Nazionale, e successivamente Presidente Nazionale, dando un grande impulso al potenziamento degli Associati, Vittime Italiane del terrorismo di ieri degli anni di piombo e di oggi del terrorismo jihadista e contribuendo all’espansione dell'Associazione su tutto il territorio Nazionale.
Attività a difesa delle Vittime Italiane del terrorismo
[modifica | modifica wikitesto]Roberto Carlo Della Rocca, fra le numerose altre attività svolte per AIVITER e le vittime del terrorismo e loro familiari è stato promotore ed estensore della legge quadro 3 agosto 2004, n. 206 “Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tali matrice” e ne sta seguendo costantemente le successive modifiche attuative e migliorative, supervisonando altresì l’assistenza amministrativa agli associati per i molteplici benefici legislativi. Ha costituito, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Molecolaree dello Sviluppo della sezione di psichiatria dell’Università di Siena l’Osservatorio Nazionale per le vittime del terrorismo e loro familiari finalizzato alla valutazione clinico-diagnostica e cura del Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS) patologia di cui sono affetti molte vittime del terrorismo.
Per quanto attiene alla memoria degli “Anni di piombo”, ha ideato e collaborato alla realizzazione di numerosi docufilm con diverse testate televisive nazionali portando a conoscenza i fatti documentati avvenuti in quegli anni in Italia (1969-1982). Ha così contribuito a dare conoscenza scevra da ogni Ideologia di quei terribili avvenimenti per il corretto inquadramento storico, contesto sociologico. Nei documentari citati e collaborando con giornalisti/scrittori nelle stesura di diversi libri ha contribuito a dare finalmente voce alle vittime dirette e di loro familiari sopravvissuti raccogliendo le loro significative testimonianze.[2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Roma, 29 marzo 2010[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/328648. URL consultato il 5 dicembre 2019.
- ^ https://genova.repubblica.it/cronaca/2011/01/22/news/noi_i_sopravvissuti-11538988. URL consultato il 4 dicembre 2019.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.