Sebastiano Montelupi

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La Dom Włoski sul Rynek di Cracovia

Sebastiano Montelupi de Mari (in polacco: Sebastian Wilczogórski[1]) (1516Cracovia, 18 agosto 1600) è stato un mercante e banchiere italiano naturalizzato polacco.

Montelupi lasciò l'Italia nel 1536; nel 1557 si stabilì in Polonia. Lavorò per i mercanti e banchieri Carlo e Bernardo Soderini fino a che non si mise in proprio, insieme al fratello minore Carlo[2].

Nel 1567 sposò Urszula Baza, figlia ancora adolescente del dottor Wojciech Baza[2] protofisico di corte[3]. L'anno dopo la coppia si trasferì in una kamienica sulla piazza centrale di Cracovia, il Rynek. Il palazzo, ricostruito in stile rinascimentale, è tuttora conosciuto come Dom Włoski ("casa italiana") o casa Montelupi. Esso serviva anche come ufficio postale centrale. Urszula morì senza figli il 12 luglio 1586, a 35 anni, dopo 19 anni di matrimonio[4].

Mercante e banchiere

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Montelupi commerciava con l'Italia, la Germania, l'Inghilterra, l'Austria e la Russia. Fu inoltre banchiere ed ebbe fra i suoi clienti, fra gli altri, i nunzi apostolici in Polonia[2].

Nel 1574 la città di Cracovia rimborsò a Montelupi 1.827 złoty da lui anticipati per allestire la cerimonia di entrata del nuovo re Enrico di Valois, per la quale furono acquistati un braccio e mezzo di seta rossa cinese per il piatto contenente le chiavi della città, nonché un certo numero di stoviglie di vermeil ed un grande vaso d'argento, che furono offerti al re[5].

Nel 1581 Montelupi prestò 3.000 złoty al re Stefano I Báthory per organizzare la campagna contro la Moscovia[5].

Alla fine della sua vita Montelupi divenne il banchiere di corte di Sigismondo III, nonché console della comunità italiana a Cracovia[2].

Morì a Cracovia il 18 agosto 1600 all'età di 84 anni[4], lasciando un patrimonio valutato in 150.000 złoty[6].

Gli succedette il nipote ed erede adottivo, Valerio Tamburini Montelupi (Walerian Montelupi, 15481613), che divenne così il più ricco abitante della capitale polacca[2].

Maestro generale delle Poste

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Dal 1568 Montelupi fu Mastro Generale della Posta polacca, succedendo a Pietro Maffon. Gestiva due linee, una andava a Vilnius in tre settimane, l'altra andava a Vienna e Venezia in dieci giorni.[2] Questi servizi furono sospesi nel 1572 e ripresi nel 1574, ed erano riservati al recapito dei dispacci reali.

Nel 1583 Montelupi fu confermato nella carica da nuovo re, Stefano Báthory, a condizione che tenesse in esercizio il recapito pubblico fra le principali città della confederazione Polacco-Lituana, più un servizio internazionale da e per Venezia almeno due volte al mese. Questa posizione permetteva a Montelupi di fornire informazioni interessanti ai propri corrispondenti, compresi i Medici di Firenze e i Fugger di Augusta[7].

Dopo la sua morte la carica di Maestro delle Poste passò al nipote Valerio, e poi ai discendenti di questi. L'ultimo Maestro delle Poste della famiglia fu Carlo Montelupi de Mari (Karol Montelupi), morto nel 1662[8].

La tomba monumentale di Sebastiano Montelupi e di sua moglie Urszula si trova nella basilica di Santa Maria a Cracovia. L'opera è attribuita alla bottega dell'architetto e scultore Santi Gucci[9].

Rimangono la sua kamienica, ed il palazzo Montelupi, costruito dai suoi discendenti[10].

A Cracovia c'è ancora una via Montelupi, in un edificio della quale durante la seconda guerra mondiale la Gestapo organizzò una prigione, detta "Montelupich Prison"[11].

  1. ^ (PL) Jakub Jagiełło, Nagrobek Montelupich w kościele Mariackim w Krakowie [collegamento interrotto], in Sztuki wizualne, novembre 2010. URL consultato il 18 ottobre 2012.
  2. ^ a b c d e f Laura Ronchi De Michelis, Montelupi, Sebastiano, su Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 76, 2012. URL consultato il 18 ottobre 2012.
  3. ^ (PL) Witold Lisowski, Lekarze w służbie królów i hetmanów polskich, su Skalpel nr 2/2006, Wojskowa Izba Lekarska w Warszawie, 2006. URL consultato il 18 ottobre 2012.
  4. ^ a b (LA) Szymon Starowolski], Sebastianus Montelupi, su Monumenta Sarmatorum, Cracoviae: In officina viduae & haeredum Francisci Caesarii, 1655, p. 113. URL consultato il 18 ottobre 2012.
  5. ^ a b (FR) Louis Fournier, Les Florentins en Pologne, Lione, 1893, p. 233.
  6. ^ Richard A. Goldthwaite, The Economy of Renaissance Florence, Johns Hopkins University Press, circa 2009
  7. ^ (DE) Jan Pirozynski, "Polnische Metropolen im Nachrichtenverkehr", in Marina Dmitrieva e Karen Lambrecht (a cura di), Krakau, Prag und Wien: Funktionen von Metropolen im frühmodernen Staat, Franz Steiner Verlag, 2000, p. 103.
  8. ^ (PL) Montelupi, su encyklopedia.interia.pl. URL consultato il 18 ottobre 2012.
  9. ^ Grzegorz Rudzinski, The Montelupi Tomb, su Kraków, Bonechi-Galaktyka, 2008, p. 36. URL consultato il 20 ottobre 2012.
  10. ^ Włodzimierz Jędruszak, Dwór Montelupich (PDF), su pudlowski.net, GD&K Group, Nowa Kamienica, 6 marzo 2007. URL consultato il 17 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2012).
  11. ^ Montelupich Prison (PDF), su Yad Vashem, Shoah Resource Center, The International School for Holocaust Studies. URL consultato il 17 ottobre 2012.
  • Danuta Quirini-Popławska, Działalność Sebastiana Montelupiego w Krakowie w drugiej połowie XVI wieku, Cracovia, 1980.
  • Danuta Quirini-Popławska, Korespondencja Sebastiana i Valeria Montelupich (1575–1609), Breslavia, Wydawnictwo "Ossolineum", 1986.
  • Danuta Quirini-Popławska, Sebastiano Montelupi, toscano, mercante e maestro della Posta Reale di Cracovia: Saggio sulle comunicazioni Polonia-Italia nel '500, Quaderni di storia postali 13; Istituto di studi storici postali, 1989.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN9870753 · ISNI (EN0000 0001 0868 6324 · CERL cnp01323540 · LCCN (ENn86128183 · GND (DE132323990 · BNF (FRcb12071088c (data) · J9U (ENHE987007386859805171
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