Vai al contenuto

Sergej Stanislavovič Udal'cov

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Sergej Stanislavovič Udal'cov

Presidente dell'Avanguardia della Gioventù Rossa
In carica
Inizio mandato4 maggio 1999
Predecessorecarica istituita

Presidente del Fronte Russo Unito del Lavoro
In carica
Inizio mandato22 febbraio 2010
Predecessorecarica istituita

Dati generali
Partito politicoAvanguardia della Gioventù Rossa

Sergej Stanislavovič Udal'cov, in cirillico, Сергей Станиславович Удальцов (Mosca, 16 febbraio 1977), è un attivista e politico russo, leader dell'Avanguardia della Gioventù Rossa attivista del Fronte di Sinistra.[1] È uno dei leader delle proteste russe del 2012 contro Vladimir Putin.

Il 24 luglio 2014 è stato condannato da un tribunale penale a quattro anni e cinque mesi di detenzione, con l'accusa di aver organizzato "disordini di massa" durante le proteste del 2012.[2] È stato rilasciato dal carcere nell'agosto 2017.[3]

Il 4 dicembre 2011, il giorno delle elezioni legislative, Udal'cov è stato arrestato a Mosca con l'accusa di "aver insultato un poliziotto che lo aveva invitato ad attraversare la strada nel modo corretto" e detenuto per cinque giorni.[1] Appena rilasciato, Udal'cov è stato arrestato di nuovo e condannato a 15 giorni di reclusione per aver lasciato l'ospedale senza permesso l'ottobre precedente, mentre era in cura durante un altro periodo di detenzione.[1]

A dicembre Amnesty International gli ha conferito lo status di "prigioniero d'opinione" e ne ha chiesto l'immediata liberazione.[4] Uno degli avvocati di Udal'cov, Violetta Volkova, ha fatto appello alla Corte europea dei diritti dell'uomo per il suo rilascio, citando numerose violazioni nella procedura.[1] Secondo l'avvocato Nikolaj Polozov, "queste accuse sono infondate e volte solamente a impedire a Sergej di esercitare il proprio diritto costituzionale alla libera espressione politica".[1]

Manifestazioni del maggio 2012

[modifica | modifica wikitesto]

Udal'tsov è stato tra gli organizzatori principali delle manifestazioni tenute a Mosca per protestare contro l'insediamento di Vladimir Putin al Cremlino, e ne ha favorito l'approccio aggressivo nei confronti della polizia e dei limiti stabiliti dalle autorità per manifestare. È stato arrestato, rilasciato, arrestato di nuovo durante una manifestazione successiva e condannato a 15 giorni di reclusione.

Il ricorso a manifestazioni violente è un cambio di tattica rispetto alle proteste anti-governative degli anni precedenti, che avevano regolarmente richiesto il permesso legale e avevano mantenuto un'atmosfera pacifica.[5]

In un'intervista del gennaio 2012, Udal'cov ha dichiarato di sperare in una "democrazia diretta, dove il popolo può esprimersi attraverso referendum corretti e trasparenti, dove possono interagire con le autorità usando internet, dove può dire la sua suelle riforme sociali". Secondo Udal'cov, "non siamo nostalgici dell'Unione Sovietica, non lottiamo per il ritorno a un'economia pianificata dove l'iniziativa sociale era repressa, ma vogliamo preservare quello che c'era di buono nel sistema sovietico mentre adottiamo nuovi modelli di sviluppo; vogliamo vedere lo sviluppo sociale e democratico della Russia".[6]

Il 22 febbraio 2012, dopo le elezioni presidenziali, Udal'cov è stato suggerito come prossimo segretario del Partito Comunista della Federazione Russa.[7] I rapporti tra il Fronte di Sinistra e il Partito Comunista sono molto stretti: Udal'cov ha lavorato come organizzatore per la campagna elettorale di Gennadij Zjuganov, che lo ha più volte descritto come suo alleato.[8]

Contemporaneamente al suo avvicinamento al Partito Comunista, Udal'cov ha abbandonato l'ideologia marxista-leninista e si è definito sostenitore della socialdemocrazia, causando alcune controversie all'interno del Fronte Russo Unito del Lavoro.[9]

Sergej Udal'cov è sposato con Anastasija Udal'cova. Sono noti come la "coppia rivoluzionaria" della scena politica russa.[10] Hanno due figli, Ivan (nato nel 2002) e Oleg (nato nel 2005).[1]

  1. ^ a b c d e f Tom Parfitt, Vladimir Putin's persecution campaign targets protest couple, in The Guardian, 17 dicembre 2011. URL consultato il 27 marzo 2012.
  2. ^ RUSSIA: Condannato Sergei Udaltsov, figura di spicco delle proteste anti-Putin, su jacopocustodi.wordpress.com, 31 luglio 2014.
  3. ^ (EN) Leftist leader Udaltsov out of custody, urges unity in view of presidential polls, in RT, 10 agosto 2017.
  4. ^ Opposition Leader Held for Protest Attempt (PDF), su amnesty.org, Amnesty International, 13 dicembre 2011. URL consultato il 26 dicembre 2011.
  5. ^ Ellen Barry e Michael Schwirtz, Arrests and Violence at Overflowing Rally in Moscow, in The New York Times, 6 maggio 2012. URL consultato il 12 maggio 2012.
  6. ^ Repression May Lead to Revolt, su ipsnews.net, IPS, 21 gennaio 2012. URL consultato il 4 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2012).
  7. ^ (RU) КПРФ после выборов может возглавить Сергей Удальцов, su baltinfo.ru, 22 febbraio 2012. URL consultato il 27 marzo 2012.
  8. ^ Michael Schwirtz, A Russian Protest Leader Takes Center Stage, in The New York Times, 11 maggio 2012. URL consultato il 12 maggio 2012.
  9. ^ (RU) Anatolij Baranov, Что происходит с Удальцовым?, su rotfront.su, 3 maggio 2012. URL consultato il 12 agosto 2012.
  10. ^ Russia faces to watch: Sergei and Anastasia Udaltsov, su bbc.co.uk, BBC, 29 febbraio 2012. URL consultato il 4 aprile 2012.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN296275919 · ISNI (EN0000 0004 0163 4275 · LCCN (ENno2013012395 · GND (DE1052944019 · J9U (ENHE987012651242705171