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Shemhamphorasch

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Porzione di scrittura ebraica su rotolo d'argento, che mostra la prima iscrizione del Tetragramma biblico nel contesto della "Benedizione Sacerdotale"[1] - datata verso il 600 p.e.v. (Rinvenuta a Gerusalemme nel 1979)

Shemhamphorasch è una alterazione del termine ebraico Shem ha-Mephorash (ebr. שם המפורש), usato in era tannaitica per riferirsi al Tetragramma.

Nella prima Cabala, il termine veniva a volte utilizzato per designare un nome di Dio composto da 72 lettere, e a volte per un nome di Dio di 42 lettere. Rashi afferma che Shem ha-Mephorash era usato per un nome di 42 lettere, ma Maimonide credeva che Shem ha-Mephorash fosse usato solo per il Tetragramma, formato appunto da quattro lettere.[2] Un nome di Dio di 216 lettere si trova in fonti cabalistiche ebraiche (citato sia da Tosafot che dai cabalisti), ma anche in quelle cristiane e nella Cabala ermetica, derivando dai 72 gruppi di tre lettere, con ognuna di queste terzine che si origina dal nome di un angelo o intelligenza.

Varie ortografie includono Shemhamforash, Shemhamphorae, Shemhamphorash, Shemahamphorasch, Shemhamphoresh, Shem ha-Mephoresh, Shem ha-Mephorash, Shemhamphoresch, shem hamitfaresh.

Storia e derivazioni

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Il significato esatto del termine è in gran parte ignoto; ma poiché il Tetragramma viene chiamato anche "Shem ha-Meyuḥad", si può dedurre che "meyuḥad" sia usato altrove nella terminologia delle scuole Tannaim quale sinonimo dei "meforash", entrambe le parole designando qualcosa che si distingue con le sue caratteristiche da altri oggetti del suo tipo.[3] In connessione con "shem" (= "il Nome [di Dio]"), entrambi i termini che significano anche "eccelso". Quindi "Shem ha-Meforash" denota il nome di Dio che differisce da tutti gli altri nomi attribuitiGli ed è, di conseguenza, il nome eccellente, il Tetragrammatòn. Nell'antica esegesi di Numeri 6:27[4] ("il mio nome") una versione (Sifre ad loc.) menziona "Shem ha-Meforash", l'altra (Soṭah 38a) "Shem ha-Meyuḥad."

Shemhamphorasch è comunque una corruzione linguistica di Shem ha-Mephorash (ebraico: "il nome esplicito", che può anche essere tradotto "il nome interpretato"). Come si è detto, in ebraico il suo uso primario è applicato al Tetragramma, il nome di Dio composta da e che non deve essere pronunciato, o detto "esplicitamente".

Obiezioni a pronunciare il Tetragramma

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Pronuncia israeliana di YHWH
Frammento dell'Esapla[5]

La prima istanza del profondo timore di pronunciare il Tetragramma, e l'uso invece della parafrasi "Adonai", si trova nella traduzione della Septuaginta Κύριος = "Signore". I Samaritani leggevano il Nome dalle Quattro Lettere come "Shemà", l'equivalente aramaico di השם ("il Nome") che, anche senza la parola di qualificazione, connota lo Shemhamphorasch nella lingua dei Tannaim, come nella massima di Abba Saul citata. Secondo la parafrasi di Flavio Giuseppe di Esodo 3[6], "Dio gli [a Mosè] dichiarò il Suo Nome Santo, che non era mai stato prima rivelato all'uomo, in merito al quale non mi è lecito dire di più" (Antichità giudaiche II. 12, § 4). Quando Aquila di Sinope fece la sua traduzione della Bibbia che, nello spirito dell'esegesi biblica di Rabbi Akiba, aderiva al testo con estrema rigidità, non poteva seguire la Septuaginta, con Κύριος che era solo una parafrasi libera del nome di Dio. Poiché, dunque, non poteva darne una rappresentazione esatta, introdusse la parola nel corpo della sua traduzione scrivendola IIIIII, una forma che si trova nel manoscritto siro-esaplare della Septuaginta (come rielaborata da Origene di Alessandria nella sua Esapla) ed è la rappresentazione in alfabeto greco delle lettere יהוה lette da sinistra a destra.[7]

Il simbolo YHWH in siriaco

Il resoconto del Tanna Rabbi Ṭarfon sulla pronuncia del Nome Divino, che affermava che la voce del Sommo Sacerdote veniva coperta dal canto dei sacerdoti, conferma la dichiarazione sincrona (Talmud gerosolimitano, Yoma 40b), che in passato il Sommo Sacerdote del Tempio di Gerusalemme pronunciava il Nome ad alta voce, ma che in seguito, quando l'immoralità era diventata sempre più diffusa, egli abbassò la voce per timore che il nome venisse ascoltato da coloro che erano indegni di sentirlo. La Mishnah (Berakhot, alla fine) menziona anche un'invocazione del Tetragramma al di fuori del Santuario, che era permessa e persino comandata, asserendo che "è stato ordinato che il Nome di Dio debba essere utilizzato nelle forme ordinarie di saluto, che sia la stessa di quelle scambiate tra Boaz e i mietitori (Rut 2:2[8]), o il saluto dell'angelo a Gedeone (Giudici 6:12[9])." Secondo lo storico Heinrich Graetz (Gesch. 2ª ed., IV.458), questo provvedimento fu dato al momento della rivolta di Bar Kochba e il saluto, che conteneva il Tetragramma al posto della parola "Adonai" (="Signore"), era la parola d'ordine che distingueva gli ebrei dai giudeo-cristiani, che consideravano anche Gesù come Signore. Un aggadista del III secolo, Abba bar Kahana, afferma (Midrash Teh. su Salmi xxxvi, fine) che "due generazioni utilizzavano Shem ha-Meforash, gli uomini della Grande Sinagoga e quelli del periodo della 'shemad '[la persecuzione adrianea]." Secondo Sanhedrin vii. 5, una bestemmia vera viene commessa solo quando il bestemmiatore pronuncia proprio il Tetragramma ("Shem ha-Meyuḥad"; cfr. Sifra, Emor, XIX [a cura di Weiss, p. 104d]).

Questi dati indicano che la paura a lungo sanzionata di pronunciare il Shem ha-Meforash non era affatto senza eccezioni, e che la pronuncia corretta non era sconosciuta. Abba Saul (II secolo) condannò la profanazione del Tetragramma classificando coloro "che pronunciano il Nome secondo le sue lettere" con coloro che non hanno parte nel mondo futuro (Sanhedrin x. 1), e secondo Avodah Zarah 17b, uno dei martiri del tempo di Adriano, Haninah ben Teradion, fu bruciato sul rogo perché aveva pronunciato così il Nome. Un Amora palestinese del terzo secolo (Mana il Vecchio) esemplifica l'apotegma di Abba Saul (Yer. Sanh 28b, di cui supra) con la dichiarazione: "come, ad esempio, i Samaritani che giurano" – voleva dire in tal modo che nei loro giuramenti i Samaritani pronunciavano il Tetragramma esattamente come era scritto. Secondo Teodoreto di Cirro, il padre della chiesa greca che fiorì nel V secolo, gli davano il suono di Ἰαβέ[10]

Lo Shemhamphorasch come oggetto della conoscenza esoterica di studiosi, appare nella dichiarazione del saggio Yochanan (Ḳid. 71a): "Una volta alla settimana i saggi danno ai loro allievi il Nome dalle Quattro Lettere". Tuttavia un passo tannaitico in Ger. Yoma 40d, dice: "In passato il nome veniva stato insegnato a tutti, ma quando l'immoralità aumentò, fu riservato al pio", sebbene questa affermazione si riferisca, secondo la baraita in Ḳid. 71a, all'insegnamento ai sacerdoti del Nome dalle Dodici Lettere. Si racconta che nel IV secolo il noto haggadista Fineas ben Ḥama rifiutasse l'offerta di un medico (o di un uomo dal nome di Assi) di Zippori di "insegnargli il Nome" (Talmud gerosolimitano, Yoma 40d), mentre un altro studioso dello stesso secolo si offrì di "trasmettere il Nome" all'amora Rabbi Ḥanina di Zippori, sebbene ciò non accaddesse (ibid.). Si racconta anche l'aneddoto curioso (ibid.) che Samuel (un amora babilonese del terzo secolo) sentì un persiano che malediceva suo figlio utilizzando il Tetragramma (secondo Eccl. R. iii. 11, tuttavia, era una donna persiana che malediceva suo figlio). Questa storia presuppone che il gentile fosse riuscito a ottenere conoscenza del Shemhamphorasch, che veniva usato come una formula magica.[11]

Fin dai primi tempi il Tetragramma è stato un elemento molto importante nel misticismo ebraico. Se ne discute anche nel testo, apocrifo secondo il Canone della Bibbia ebraica, "Sefer Ḥanok."[12] Ci sono diversi altri nomi, oltre al Tetragrammatòn, che sono designati in base al numero delle loro lettere, come il Nome dalle Dodici Lettere e il Nome dalle Quarantadue Lettere (cfr. Ḳid. 71a; Bacher, Ag. Bab. Amor. pp. 17 et seq.), e il Nome dalle Settantadue Lettere (cfr. Levitico Rabbah xxiii; Genesi Rabbah xliv). Divenne poi corrente l'opinione che il Sommo Sacerdote pronunciasse nel Giorno dell'Espiazione (Yom Kippur) il Nome dalle Quarantadue Lettere (Hai Gaon, loc. cit.), e sembra da due osservazioni di Rashi (su Sanhedrin 60a e su Eruvin 18b) che vi fosse una credenza generale per cui il Nome dalle Quarantadue Lettere era rappresentato dallo Shemhamphorasch. Maimonide si oppose a questa idea con l'affermazione esplicita che יהוה è lo Shemhamphorasch ("Yad", Yesode ha-Torah, vi. 2; ibid. Tefillah, xiv. 10; idem, "Moreh Nevukhim" i. 62).[13]

Il nome a 216 lettere

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Il nome stesso deriva da Esodo 14:19-21[14], tre versetti ciascuno composti da 72 lettere; scrivendole in forma di boustrophedon in modo che la seconda riga sia invertita e raggruppando le lettere in colonne di tre (vedasi tabella qui sotto), vengono formati i nomi di 72 angeli o intelligenze o i 72 Nomi di Dio.[15] La tabella ha quattro righe principali, ognuna delle quali ha tre sottorighe e diciotto colonne. Ciascuna riga contiene quindi 54 lettere, in questa espressione: 54 × 4 = 216. In tal modo viene codificato anche il Nome di Dio composto dalle duecentosedici lettere. Altri relativi calcoli matematici rivelano che 216 / 3 = 72, oppure 3 × 72 = 216.

(HE)

«וַיִּסַּע מַלְאַךְ הָאֱלֹהִים הַהֹלֵךְ לִפְנֵי מַחֲנֵה יִשְׂרָאֵל וַיֵּלֶךְ מֵאַחֲרֵיהֶם וַיִּסַּע עַמּוּד הֶעָנָן מִפְּנֵיהֶם וַיַּעֲמֹד מֵאַחֲרֵיהֶם׃»

(IT)

«L'angelo di Dio, che precedeva l'accampamento d'Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro.»

(HE)

«וַיָּבֹא בֵּין ׀ מַחֲנֵה מִצְרַיִם וּבֵין מַחֲנֵה יִשְׂרָאֵל וַיְהִי הֶעָנָן וְהַחֹשֶׁךְ וַיָּאֶר אֶת־הַלָּיְלָה וְלֹא־קָרַב זֶה אֶל־זֶה כָּל־הַלָּיְלָה׃»

(IT)

«Venne così a trovarsi tra l'accampamento degli Egiziani e quello d'Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.»

(HE)

«וַיֵּט מֹשֶׁה אֶת־יָדֹו עַל־הַיָּם וַיֹּולֶךְ יְהוָה ׀ אֶת־הַיָּם בְּרוּחַ קָדִים עַזָּה כָּל־הַלַּיְלָה וַיָּשֶׂם אֶת־הַיָּם לֶחָרָבָה וַיִּבָּקְעוּ הַמָּיִם׃»

(IT)

«Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte, risospinse il mare con un forte vento d'oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero.»

La disposizione delle lettere ebraiche (con la traslitterazione dell'alfabeto romano) è la seguente:

Shemhamphorasch: Il Nome Diviso
  18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1
י ך K ל L ה H ה H ם M י I ה H ל L א A ה H ך K א A ל L מ M ע O ס S י I ו V
ל L א A ק Q ר R ב B ז Z ה H א A ל L ז Z ה H כ K ל L ה H ל L י I ל L ה H
י I ו V ם M י I ה H ל L ע O ו V ד D י I ת Th א A ה H ש Sh מ M ט T י I ו V
 
  36 35 34 33 32 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 19
ה מ M ך K ל L י I ו V ל L א A ר R ש Sh י I ה H נ N ח Ch מ M י I נ N פ P ל L
ן N ו V ה H ח Ch ש Sh ך K ו V י I א A ר R א A ת Th ה H ל L י I ל L ה H ו V
ד D ק Q ח Ch ו V ר R ב B ם M י I ה H ת Th א A ה H ו V ה H י I ך K ל L ו V
 
  54 53 52 51 50 49 48 47 46 45 44 43 42 41 40 39 38 37
ו ן N נ N ע O ה H ד D ו V מ M ע O ע O ס S י I ו V ם M ה H י I ר R ח Ch א A
י I נ N מ M ח Ch נ N ה H י I ש Sh ר R א A ל L ו V י I ה H י I ה H ע O נ N
ת Th א A ם M ש Sh י I ו V ה H ל L י I ל L ה H ל L כ K ה H ז Z ע O ם M י I
 
  72 71 70 69 68 67 66 65 64 63 62 61 60 59 58 57 56 55
ה ם M ה H י I ר R ח Ch א A מ M ד D מ M ע O י I ו V ם M ה H י I נ N פ P מ M
ו V י I ב B א A ב B י I ן N מ M ח Ch נ N ה H מ M צ Tz ר R י I ם M ו V ב B
ם M י I מ M ה H ו V ע O ק Q ב B י I ו V ה H ב B ר R ח Ch ל L ם M י I ה H

Si veda la sezione Angeli e Demoni per la lista di nomi che ne deriva

Angeli e demoni

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I cabalisti e gli ermeticisti hanno proposto certe corrispondenze tra i 72 nomi dello Shemhamphorasch e una ampia varietà di altre cose, tra cui i Salmi, i Tarocchi e così via. È a causa della flessibilità (e coefficienza numerica) dello Shemhamphorasch che molti maghi cerimoniali lo ritengono la chiave della creazione di tutte le cose e di tutte le arti. I nomi sono stati a lungo associati a 72 angeli, come anche a 72 demoni (come esposto nel Lemegeton o Piccola Chiave di Salomone), che secondo la tradizione e la leggenda dei grimori possono creare o distruggere l'organizzazione o disorganizzazione degli elementi nella creazione della realtà materiale.

Nr. Angelo Demone[19] Lettere Decano
1 Vehu / Vehuiah Bael VHV Ariete
2 Yeli / Ieliel Agares YLY  
3 Sit / Sitael Vassago SIT  
4 Aulem / Elemiah Gamigin OoLM  
5 Mahash / Mahasiah Barbas MHSh  
6 Lelah / Lelahel Valefar LLH  
7 Aka / Aehaiah Amon AKA Leone
8 Kahath / Cahethel Barbatos KHTh  
9 Hezi / Haziel Paimon HZI  
10 Elad / Aladiah Buer ALD  
11 Lav / Lauiah Gusion LAV  
12 Hahau / Hahaziah Sitri HHO  
13 Yezel / Ieiazel Beleth IZL Sagittario
14 Mebha / Mebahel Leraje MBH  
15 Heri / Hariel Eligor HRI  
16 Haquem / Hakamiah Separ HQM  
17 Lau / Leviah Botis LAV  
18 Keli / Caliel Bathin KLI  
19 Levo / Leuuiah Saleos LVV Cancro
20 Pahel / Pahaliah Purson PHL  
21 Nelak / Nelchael Morax NLK  
22 Yiai / Ieiaiel Ipos YYY  
23 Melah / Melahel Aim MLH  
24 Chaho / Hahuiah Naberius ChHV  
25 Nethah / Nithaiah Glasya-Labolas NThH Scorpione
26 Haa / Haaiah Bune HAA  
27 Yereth / Ierathel Ronove YLTh  
28 Shaah / Seehiah Berith ShAH  
29 Riyi / Reiiel Astaroth RYY  
30 Aum / Omael Forneus AUM  
31 Lekab / Lecabel Foras LKB Pesci
32 Vesher / Vasiariah Asmodai VShR  
33 Yecho / Iehuiah Gaap YChV  
34 Lehach / Lehahiah Furfur LHCh  
35 Kaveq / Chavakiak Marchosias KVQ  
36 Menad / Monadel Stolas MND  
Nr. Angelo Demone Lettere Decano
37 Ani / Aniel Phenex ANI Bilancia
38 Chaum / Haamiah Malthus ChOM  
39 Rehau / Rehael Malphas RHO  
40 Yeiz / Ihiazel Raum YYZ  
41 Hahah / Hahahel Focalor HHH  
42 Mik / Michael Sabnock MIK  
43 Veval / Vevaliah Vepar VVL Aquario
44 Yelah / Ielahiah Shax YLH  
45 Sael / Sealiah Vine SAL  
46 Auri / Ariel Bifrons ORI  
47 Aushal / Asaliah Vual OShL  
48 Milah / Mihael Haagenti MIH  
49 Vaho / Vehuel Crocell VHV Gemelli
50 Doni / Daniel Furcas DNY  
51 Hachash / Hahaziah Balam HChSh  
52 Aumem / Imamiah Alocer OMM  
53 Nena / Nanael Caim NNA  
54 Neith / Nithael Murmur NITh  
55 Mabeth / Mebahiah Orobas MBH Capricorno
56 Poi / Poiel Gremory PVI  
57 Nemem / Nemamaih Ose NMM  
58 Yeil / Ieilael Amy YYL  
59 Harach / Harahel Orias HRCh  
60 Metzer / Mizrael Vapula MTzR  
61 Vamet / Umabel Zagan VMK Toro
62 Yehah / Iahhel Valac IHH  
63 Aunu / Annauel Andras ONV  
64 Machi / Mehekiel Flauros MChI  
65 Dameb / Damabiah Andrealphus DMB  
66 Menak / Meniel Cimeries MNQ  
67 Asau / Eiael Amduscias AIO Vergine
68 Chebo / Habuiah Belial ChBV  
69 Raah / Rochel Decarabia RAH  
70 Yekem / Iibamiah Seere IBM  
71 Haiai / Haiaiel Dantalian HYY  
72 Moum / Mumiah Andromalius MVM  
Il vaso bronzeo di Salomone
Lo stesso argomento in dettaglio: Goezia (pratica magica).

Secondo la tradizione magica europea, si racconta che Re Salomone abbia evocato 72 demoni, rinchiudendoli in un vaso di bronzo sigillato con simboli magici, e li abbia obbligati a lavorare per lui (questa convinzione deriva anche dall'opera apocrifa, Il Testamento di Salomone, dove dei demoni furono portati a Salomone ed egli li costrinse a costruire il Tempio di Salomone per mezzo di anelli magici). Questi demoni sono catalogati in vari grimori magici, in particolare nel Lemegeton o Piccola Chiave di Salomone, che dà descrizioni dei loro poteri, aspetto e comportamenti, nonché le istruzioni per controllarli.[20]

In base ai pareri di coloro che cercano di trovare coerenza in questa associazione con il Shemhamphorasch, questi demoni potrebbero essere sigilli in base all'inversione dei nomi a tre lettere degli angeli. Utilizzando i nomi invertiti e i sigilli, si sarebbe in grado di evocare i diversi demoni per favori vari che possono causare eventi distruttivi. È da qui che si ritiene che Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana, abbia ottenuto la parola indicata nella sezione Satanismo qui di seguito.

Tarocchi occulti

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Cappella Sistina: Nudi bronzei sulla Vela sopra Iesse, Davide e Salomone (Michelangelo)
Cappella Sistina: Nudi bronzei sulla Vela sopra Asaf, Giosafat e Ioram (Michelangelo)

Il primo collegamento conosciuto tra Shemhamphorasch e i Tarocchi fu fatto da Eliphas Lévi nel suo Clefs Majeurs et Clavicules de Salomon,[21] pubblicato 20 anni dopo la sua morte nel 1875, in cui egli divide i 72 nomi in coppie e attribuisce ogni coppia ad una delle quattro figure dei semi o ai dieci numeri, o a uno dei 22 Arcani maggiori, per un totale di 36 coppie.

Ciò è stato ulteriormente approfondito nel Libro T dell'Hermetic Order of the Golden Dawn ("Ordine Ermetico dell'Alba Dorata"), ribattezzato Liber 78 da Aleister Crowley quando lo pubblicò sul suo periodico occulto The Equinox.[22] Nel sistema promulgato dalla Golden Dawn e da Crowley, 36 coppie di angeli (o "diaconi") hanno ciascuno il dominio di un dato segmento di 10 gradi dello Zodiaco, e su questi vengono mappate le carte a numero (esclusi gli assi) dei quattro semi (vedasi tabella più sotto).

In arte lo Shemhamphorasch può esser visto nel soffitto della Cappella Sistina. L'affresco di Michelangelo ha un disegno architettonico di 24 colonne. Su ognuna di queste colonne ci sono due cherubini, che sono proiettati specularmente sulla colonna adiacente per un totale di 48 figure di cherubini. Poi sulle 12 vele triangolari che fiancheggiano i bordi del soffitto ci sono altre 24 figure nude (due figure bronzee nude per vela triangolare) anch'esse che si rispecchiano a vicenda. Il tutto ammonta a 72 cherubini o 72 angeli di Dio o nomi di Dio. Questa raffigurazione di 48 cherubini e 24 figure bronzee nude coincide perfettamente con la lettura dei tre versi in Esodo 14:19-21[23]. Sotto questo ciclo di angeli sono posti 7 profeti e 5 oracoli sibillini, che sono modellati secondo lo Zodiaco (o Calendario annuale). Sotto ci sono i 33 antenati di Cristo, più 3 simboli aggiuntivi che denotano il 36 decani dello Zodiaco.[24] È interessante notare che lo Zodiaco/Calendario e i 36 decani accoppiati con la sequenza numerica dell'Empireo (nove pannelli centrali) sul soffitto della Cappella Sistina rivelano l'apertura dei 56 Arcani minori dei Tarocchi.

Carta Dominio Angeli Carta Dominio Angeli Carta Dominio Angeli
2 Bastoni 0°–10° Vaho'el
Doni'el
5 Bastoni 0°–10° Vehuiah
Yeli'el
8 Bastoni 0°–10° Nethahiah
Ha'a'iah
3 Bastoni 10°–20° Hachashiah
Aumemiah
6 Bastoni 10°–20° Sita'el
"Aulemiah
9 Bastoni 10°–20° Yeletha'el
Sha'ahiah
4 Bastoni 20°–30° Nen'a'el
Neitha'el
7 Bastoni 20°–30° Mahashiah
Lelaha'el
10 Bastoni 20°–30° Riyiel
Auma'el
5 Pentacoli 0°–10° Mabehiah
Poi'el
8 Pentacoli 0°–10° 'Aka'iah
Kahatha'el
2 Pentacoli 0°–10° Lekaba'el
Vesheriah
6 Pentacoli 10°–20° Nememiah
Yeila'el
9 Pentacoli 10°–20° Hezi'el
Eladiah
3 Pentacoli 10°–20° Yechoiah
Lehachiah
7 Pentacoli 20°–30° Haracha'el
Metzera'el
10 Pentacoli 20°–30° L'aviah
Hahauiah
4 Pentacoli 20°–30° Kaveqiah
Menada'el
8 Spade 0°–10° Vameka'el
Yehah'el
2 Spade 0°–10° Yezela'el
Mebha'el
5 Spade 0°–10° 'Ani'el
Cha"umiah
9 Spade 10°–20° Aunu'el
Machi'el
3 Spade 10°–20° Heri'el
Haqemiah
6 Spade 10°–20° Reha"u'el
Yeiza'el
10 Spade 20°–30° Damebiah
Menaqa'el
4 Spade 20°–30° La'uiah
Keli'el
7 Spade 20°–30° Hahah'el
Mika'el
2 Coppe 0°–10° 'Aia"u'el
Cheboiah
5 Coppe 0°–10° Levoiah
Paheliah
8 Coppe 0°–10° Vevaliah
Yelahiah
3 Coppe 10°–20° Ra'ah'el
Yebemiah
6 Coppe 10°–20° Nelaka'el
Yiai'el
9 Coppe 10°–20° Sa'eliah
"Auri'el
4 Coppe 20°–30° Haiai'el
Moumiah
7 Coppe 20°–30° Melah'el
Chahoah
10 Coppe 20°–30° "Aushaliah
Miah'el

Membri che appartengono alla Chiesa di Satana firmano lettere e messaggi email, e conducono rituali, con la parola "Shemhamforash", sebbene la loro versione sia di differente significato e contenga 72 nomi di demoni, non nomi di angeli o di Dio.

La parola "Shemhamforash" viene pronunciata durante i riti della Chiesa di Satana, spesso seguita da Ave Satana!, come descritto nella Bibbia Satanica di Anton LaVey.[25]

Cultura di massa

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Il Golem di argilla tratto dal film cecoslovacco L'imperatore e il Golem.

Nel classico film cecoslovacco Císařův pekař a pekařův císař (L'Imperatore e il Golem), "Shemhamphorash" viene menzionata come parola ebraica occulta usata per risvegliare il Golem di Rabbi Judah Loew. La parola stessa era scritta su una biglia di metallo che doveva essere inserita nella fronte del Golem per ottenerne il controllo.

Nel film π - Il teorema del delirio, gli esperimenti matematici eseguiti dal personaggio principale risultano in un numero di 216 cifre che sembra essere il Shemhamphorasch, che attira l'attenzione sia di una oscura società di Wall Street che ritiene si possa utilizzare tale numero per predeterminare i prezzi delle azioni, sia di un gruppo di ebrei chassidici che crede il numero possa essere usato per determinare l'Era messianica.

  1. ^ Numeri 6:24-26, su laparola.net.
  2. ^ Jewish Encyclopedia: "Shem Ha-Meforash", su jewishencyclopedia.com.
  3. ^ Bacher, "Die Aelteste Terminologie der Jüdischen Schriftauslegung," p. 71.
  4. ^ Numeri 6:27, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ Con i Salmi 102 e 103 nella traduzione di Aquila di Sinope, e il Tetragramma indicato dalla freccia.
  6. ^ Esodo 3, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Swete, Introduction to the Old Testament in Greek, p. 30; Nestle, in Z. D. M. G. xxxii. 468, 500, 506.
  8. ^ Rut 2:2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  9. ^ Giudici 6:12, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ Löw, "Gesammelte Schriften," i. 193.
  11. ^ Blau, "Das Altjüdische Zauberwesen." p. 129.
  12. ^ Jellinek, BH ii. 117: "fu Rabbi Hillel che trasmise il Nome di Dio alle generazioni dopo Esdra, mentre Abbahu e Ze'era (III e IV secolo) e gli "uomini di fede" (ebr.:anshe emunah) sono indicati come coloro che erano in possesso di questa conoscenza dopo Hillel.
  13. ^ Tra i primi esempi della credenza che il Nome avesse poteri soprannaturali, si può citare la Cronaca di Ahimaaz, cfr. "Sefer Yuḥasin," cur. Neubauer, in "M. J. C." ii. 111 et seq.; comp. "R. E. J." xxxii. 147 et seq. – e la storia narrata da Beniamino di Tudela che lo pseudomessia curdo David Alroy (1160 ca.) completò un viaggio di ventuno giorni in un solo giorno usando lo Shemhamphorasch; cfr. "Massa'ot" et al., cur. Grünhut, p. 74. Tra i filosofi della religione ebraica che esaminano la materia del Tetragramma, si annoverano Yehuda Ha-Levi ("Kuzari" iv. 1-3; cfr. Kaufmann, "Gesch. der Attributenlehre," pp. 165 et seq.; Bacher, "Die Bibelexegese der Jüdischen Religionsphilosophen," p. 122), Abraham ibn Ezra (un excursus nel suo commentario su Esodo iii. 15 et passim; cfr. D. Rosin in "Monatsschrift," 1898, xlii. 156 et seq.), e naturalmente Maimonide ("Moreh," i. 61; cfr. Kaufmann, l.c. pp. 467 et seq.; Bacher, "Die Bibelexegese Moses Maimûni's," pp. 62 et seq.)
  14. ^ Esodo 14:19-21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  15. ^ Jim A. Cornwell, "The Names of God,", su mazzaroth.com. da The Alpha and the Omega (1995) - Introduzione su mazzaroth.com.
  16. ^ Es 14:19, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  17. ^ Es 14:20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  18. ^ Es 14:21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  19. ^ Come identificato nella Piccola Chiave di Salomone, CLASSIFIED LIST OF THE 72 CHIEF SPIRITS OF THE GOETIA, ACCORDING TO RESPECTIVE RANK., in The Lesser Key of Solomon. URL consultato il 23 febbraio 2013.
  20. ^ S.L. MacGregor Mathers & Aleister Crowley, (Curatori - 1904), The Lesser Key of Solomon, su sacred-texts.com, pp. 45-50.
  21. ^ Eliphas Levi, Clefs Majeurs et Clavicules de Salomon (PDF), su tarot.org.il (archiviato dall'url originale il 29 febbraio 2008)., Parigi 1895: Chacornac Frères (FR) URL consultato 23/02/2013
  22. ^ Wikipedia, s.v. "Golden Dawn": Le opere di Aleister Crowley si caratterizzano per l'utilizzo spregiudicato ed apertamente magico della Cabala e dei nomi angelici in lingua ebraica. In effetti, al di là di ogni valutazione etica ed estetica, con il suo determinare il proliferare di studi - propri o impropri - della tradizione cabalistica, l'opera di Crowley ha reso necessario un chiarimento autentico su cosa sia la Cabala, e ciò è puntualmente avvenuto attraverso soprattutto le opere di uno studioso ebreo che rappresenta un altro punto di svolta fondamentale del pensiero moderno: Gershom Scholem. Libri come Le grandi correnti della mistica ebraica o Shabbatai Tzevi, il messia mistico, manifestano - sia pure con un richiamo a Crowley sporadico, se non del tutto assente - la preoccupazione e il dovere di chiarire ad un Occidente sempre più attento, cosa sia effettivamente la Cabala, allontanandola dalla prospettiva strettamente magica e inserendola in un contesto più aderente alla realtà tradizionale entro la quale tale pensiero si sviluppa e procede, restituendola al suo fondamentale valore di criterio interpretativo delle Sacre Scritture. Su questo punto, cfr. Testi Gnostici di Luigi Moraldi e l'intervista a lui posta da Davide Crimi in Kosmos e Kaos, Firenze 2003. Crowley ha estrappolato numerosi rituali da fonti bibliche.
  23. ^ Esodo 14:19-21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  24. ^ William J. Meegan, "THE SISTINE CHAPEL: A Study in Celestial Cartography," (PDF), su rosecroixjournal.org (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2006). THE ROSE CROIX JOURNAL, Volume 3, 2006
  25. ^ Vedi anche articolo su Wikipedia: "Satanismo di LaVey". Cfr. Anton Szandor LaVey, La Bibbia di Satana, (Arcana, 2007, ISBN 88-7966-443-3); James R. Lewis, Satanism Today: An Encyclopedia of Religion, Folklore and Popular Culture.

(EN) Shemhamphorasch, in Jewish Encyclopedia, New York, Funk & Wagnalls, 1901-1906.
→Autori ivi citati (DE) :

  • M. Grünbaum, Ueber Shem Hammephorasch, in Z. D. M. G. xxxix., xl. (= Gesammelte Aufsätze zur Sprach- und Sagenkunde, pp. 238–434);
  • L. Löw, Die Aussprache des Vierbuchstabigen Gottesnamens, in Gesammelte Schriften, i. 187-212;
  • E. Nestle, Jacob von Edessa, über den Schem Hammephorasch, etc., in Z. D. M. G. xxxii. 465-508;
  • Fürst, Schem Hammephorash, ib. xxxiii. 297-300;
  • A. Nager, Ueber Schem Hamephorasch, ib. xxxiv. 162-167;
  • D. Oppenheim, Ueber die Bedeutung der Worte, in Monatsschrift, xviii. 545;
  • D. Cassel, Noch Etwas über, ib. xix. 73;
  • W. Bacher, Eine Neue Erklärung für, ib. xx. 382;
  • A. Sidon, Sens et Origine du Schem Hamephorasch, in R. E. J. xvii. 239;
  • W. Bacher, Le Schem Hammephorasch, etc., ib. xviii. 290;
  • A. Geiger, Urschrift, pp. 263 et seq.;
  • Zunz, S. P. pp. 144 et seq.;
  • L. Blau, Das Altjüdische Zauberwesen, pp. 124 et seq.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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