Vai al contenuto

Sommeromys macrorhinos

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Sommeromys macrorhinos
Immagine di Sommeromys macrorhinos mancante
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
OrdineRodentia
SottordineMyomorpha
SuperfamigliaMuroidea
FamigliaMuridae
SottofamigliaMurinae
GenereSommeromys
Musser & Durden, 2002
SpecieS.macrorhinos
Nomenclatura binomiale
Sommeromys macrorhinos
Musser & Durden, 2002
Areale

Sommeromys macrorhinos (Musser & Durden, 2002) è l'unica specie del genere Sommeromys (Musser & Durden, 2002), endemica dell'Isola di Sulawesi.[1]

Il termine generico deriva dalla combinazione del cognome di Helmut G.Sommer, già Tecnico Scientifico del dipartimento di mammologia presso l'American Museum of Natural History di New York e del suffisso greco -mys, riferito alle forme simili ai topi. Il termine specifico invece è derivato dalla combinazione delle parole greche macros-, lungo e -rhinos, naso, con evidente allusione all'eccezionale lunghezza delle ossa nasali.

Roditore di piccole dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo di 99 mm, la lunghezza della coda di 186 mm, la lunghezza del piede di 31 mm e la lunghezza delle orecchie di 16 mm.[2]

Caratteristiche craniche e dentarie

[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio è piccolo e delicato, con una scatola cranica tondeggiante e un rostro lungo e stretto, di cui circa la metà si estende ben oltre la linea degli incisivi. Questa caratteristica è unica tra tutti i muridi. Gli incisivi superiori sono corti, larghi, bianchi ed opistodonti, ovvero con le punte rivolte verso l'interno della bocca. I molari sono cuspidati.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 0 0 1 1 0 0 3
3 0 0 1 1 0 0 3
Totale: 16
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Il corpo è gracile, con la pelliccia soffice, lunga e densa. Il colore delle parti dorsali è grigio brunastro scuro, mentre le parti inferiori sono bianco grigiastre. La pelliccia copre solo la metà delle zampe anteriori e circa due terzi di quelle posteriori. La parte restante è ricoperta di peli bruni sparsi. Le orecchie sono grandi e ovali, incolori e praticamente prive di peli. Gli occhi sono circondati da pelle più scura. Le vibrisse sono lunghe 50 mm. Le zampe sono lunghe e sottili. Ogni dito termina con un cuscinetto e un artiglio affilato. Il pollice è corto e separato dalla superficie palmare. Sono presenti 5 cuscinetti sul palmo delle mani e 6 cuscinetti sulla pianta del piede. La coda è lunga circa due volte la testa e il corpo. La parte dorsale è marrone scuro mentre le parti inferiori sono incolori. Sono presenti 13 anelli di scaglie per centimetro. La parte terminale inferiore è priva di peli e di scaglie, il che fa presumere una leggera funzionalità prensile dell'organo.

Comportamento

[modifica | modifica wikitesto]

È una specie sia terricola che arboricola, fossoria e notturna.

Alimentazione

[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di insetti.

Distribuzione e habitat

[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è nota soltanto da un esemplare catturato sul Monte Tokala ed altri sei catturati sul Monte Gandangdewata[3], nella regione centrale di Sulawesi.

Vive nelle foreste tropicali umide montane, leggermente disturbate da attività umane, tra 1.600 e 2.600 metri di altitudine.

Conservazione

[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato che questa specie è stata descritta recentemente e i limiti del suo areale non sono noti, classifica S.macrorhinos come specie con dati insufficienti (DD).[1]

  1. ^ a b c (EN) Musser, G., Lunde, D. & Ruedas, L. 2008, Sommeromys macrorhinos, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Musser & Durden, 2002.
  3. ^ * Achmadi AS, Rowe KC & Esselstyn JA, New records of two rarely encountered, endemic rats (Rodentia; Muridae) from Gn. Gandangdewata, West Sulawesi Province, in Treubia, vol. 41, 2014, pp. 51-60.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi