Vai al contenuto

Spartak (balletto)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Спартак
Rovescio della moneta della Banca di Russia, Serie "Arte", commemorativa del 225º anniversario del Bol'šoj Ballet e raffigurante il balletto "Spartak"
Titolo italianoSpartak[1]
Lingua originalerusso
StatoUnione Sovietica
Anno1954
Prima rappr.27 dicembre 1956, Teatro Kirov, Leningrado
CompagniaKirov Ballet
Genereballetto neoclassico
SoggettoSpartaco
SceneggiaturaNikolai Volkov
MusicheAram Il'ič Chačaturjan
CoreografiaLeonid Yakobson
Premi principali

Spartak (a volte tradotto anche come Spartacus o Spartaco) è un balletto in quattro atti e nove quadri su musiche di Aram Il'ič Chačaturjan.

Il balletto, inizialmente composto nel 1954 (tale composizione valse a Chačaturjan il Premio Lenin per quell'anno[2]) fu rappresentato per la prima volta il 27 dicembre 1956 al Teatro dell'Opera di Leningrado dalla compagnia del Kirov Ballet con la coreografia di Leonid Yakobson[3].

La sceneggiatura del balletto, scritta dal drammaturgo Nikolai Volkov, è basata sull'omonimo romanzo storico del 1873 di Raffaello Giovagnoli, tradotto in lingua russa nel 1880-1881, romanzo che tratta delle gesta di Spartaco, lo schiavo che capeggiò la rivolta che diede vita alla Terza guerra servile.

La prima rappresentazione del balletto al Teatro Bol'šoj di Mosca risale al 1958, per la coreografia di Igor Moiseev, tuttavia la produzione di maggior successo è stata quella del 1968, per la coreografia di Jurij Grigorovič[3]. Il balletto è uno dei più noti e rappresentati di Chačaturjan: ancor oggi è in cartellone sia al Bol'šoj che in numerosi altri teatri russi e degli altri paesi ex-sovietici.

  • Spartaco, capo degli schiavi ribelli
  • Crasso, generale romano
  • Frigia, moglie di Spartaco
  • Egina, cortigiana, concubina di Crasso
  • Gladiatore
  • Tre pastori
  • Pastorella
  1. ^ Michele Girardi, Franco Rossi, Il teatro La Fenice. Cronologia degli spettacoli 1938-1991, Albrizzi editore, Venezia 1992, p. 328 - ISBN 8831755099
  2. ^ Victor Yuzefovich Aram Khachaturyan, p.217 - New York: Sphinx Press, 1985
  3. ^ a b (EN) Ballets: Spartacus, su khachaturian.am, Virtual Museum of the Great Armenian Composer Aram Khachaturian. URL consultato il 19 aprile 2009.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN175391424 · LCCN (ENn82083362 · GND (DE300035861 · BNF (FRcb139128408 (data) · J9U (ENHE987007578913205171