Stazione di San Giovanni Bianco
San Giovanni Bianco stazione ferroviaria | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | San Giovanni Bianco |
Coordinate | 45°52′24.26″N 9°39′03.08″E |
Linee | Bergamo-Piazza Brembana |
Storia | |
Stato attuale | Dismessa |
Attivazione | 1906 |
Soppressione | 1966 |
Caratteristiche | |
Tipo | Stazione in superficie, passante |
Binari | 3 |
Gestori | Società Anonima della Ferrovia Elettrica di Valle Brembana |
Operatori | Società Anonima della Ferrovia Elettrica di Valle Brembana |
La stazione di San Giovanni Bianco sorgeva lungo la ferrovia della Valle Brembana, attiva fra il 1906 e il 1966, a servizio dell'omonimo comune.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La stazione fu aperta nell'ottobre 1906 quale capolinea del breve prolungamento da San Pellegrino Terme della linea attivata il precedente 1 luglio[1].
Così come il servizio lungo la linea, le infrastrutture di stazione erano gestite dalla Società Anonima della Ferrovia Elettrica di Valle Brembana (FVB), cui il 15 ottobre 1903 era stato subconcesso l'esercizio da parte della deputazione provinciale[2].
Nel 1926 l'impianto divenne passante in conseguenza dell'inaugurazione dell'ultima tratta della linea fino al capolinea definitivo di Piazza Brembana[1].
Dopo decenni di intenso utilizzo da parte dei viaggiatori e nonostante l'esistenza di una domanda di traffico merci, l'impianto fu chiuso nel 1966 insieme all'intera linea[1]. Il sedime della stazione venne in seguito riutilizzato quale segmento della Ciclovia Valle Brembana.
Strutture e impianti
[modifica | modifica wikitesto]Oltre al binario di raddoppio erano presenti altresì uno scalo merci, utilizzato per la spedizione dei blocchi di marmo cavanti a Orbrembo[3] e un raccordo con le cartiere Cima[4].
Nella medesima località era inoltre presente la centrale idroelettrica costruita dalla Westinghouse per l'alimentazione a corrente alternata monofase della ferrovia.
Movimento
[modifica | modifica wikitesto]La stazione costituiva fermata per tutti i servizi viaggiatori a carattere locale svolti dalla FVB sulla propria linea sociale classificati Omnibus e Accelerati.
Negli anni cinquanta e fino al 1960 venne istituita una coppia di treni diretti estivi verso Milano effettuata con automotrici FS, che a Bergamo venivano scissi in due sezioni instradate rispettivamente da/per Clusone e Piazza Brembana[5].
Il traffico merci era costituito da treni raccoglitori che sostavano nelle diverse località della linea.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c G. Leopardi, C. Ferruggia e L. Martinelli, Le ferrovie delle valli bergamasche, op. cit., p. 24.
- ^ C. Ferruggia, G. Leopardi e L. Martinelli, La ferrovia della valle Brembana, op. cit., p. 6.
- ^ Testimonianza su San Giovanni Bianco, foto antiche Archiviato il 10 agosto 2016 in Internet Archive.. URL consultato nell'agosto 2016.
- ^ C. Ferruggia, G. Leopardi e L. Martinelli, La ferrovia della valle Brembana, op. cit., p. 7.
- ^ M. Cacozza, Le ferrovie delle valli bergamasche, op. cit., p. 14.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Ferruggia, Giulio Leopardi e Luigi Martinelli, La ferrovia della valle Brembana, in Mondo Ferroviario, n. 64, ottobre 1991, pp. 6–13.
- Carlo Ferruggia, Giulio Leopardi e Luigi Martinelli, Le ferrovie delle valli bergamasche, in Tutto treno & storia, n. 15, aprile 2006, pp. 22–33.
- Marco Cacozza, Le ferrovie delle valli bergamasche, in Tutto treno & storia, n. 31, aprile 2014, pp. 10–15.
- Felice Riceputi, La ferrovia di Valle Brembana, in "Il sogno brembano. Industrializzazione e progresso sociale nella Valle Brembana del primo Novecento", Centro Storico Culturale Valle Brembana, 2006, pp. 13–128.
- Giulio Leopardi, Carlo Ferruggia, Luigi Martinelli, Treni e tramvie della Bergamasca, Clusone, Editrice Cesare Ferrari, 1988. ISBN non esistente
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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