Uovo di Alessandro III a cavallo
Uovo di Alessandro III a cavallo | |
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Anno | 1910 |
Primo proprietario | Marija Fëdorovna Romanova |
Attuale proprietario | |
Istituzione o individuo | Armeria del Cremlino - Mosca |
Acquisizione | 1927 |
Fabbricazione | |
Marchi | K. Fabergé |
Caratteristiche | |
Materiali | platino, diamanti, cristallo di rocca |
Altezza | 15,5 cm |
Sorpresa | |
Riproduzione in miniatura del monumento equestre di Alessandro III (50 x 75 mm.) | |
Materiali | oro verde, lapislazzuli, diamanti taglio rosetta. |
L'Uovo di Alessandro III a cavallo, o uovo del monumento equestre ad Alessandro III è una delle uova imperiali Fabergé, un uovo di Pasqua gioiello che l'ultimo Zar di Russia, Nicola II donò a sua madre, l'Imperatrice vedova Marija.[1] Altre tre delle uova fatte per Marija Fëdorovna ricordavano il suo defunto marito: l'uovo con ritratti di Alessandro III del 1896, l'uovo di nefrite del 1902 e l'uovo in memoria di Alessandro III del 1909, tutte e tre andate perdute.
Fu fabbricato a San Pietroburgo nel 1910 per conto del gioielliere russo Peter Carl Fabergé,[1] della Fabergè. Fu pagato 14.700 rubli dell'epoca.[2]
L'uovo è privo di punzoni ufficiali, all'epoca in Russia non previsti per il platino, che era tenuto in minor considerazione rispetto all'oro.
L'uovo sin dal 1927 si trova presso l'Armeria del Cremlino a Mosca.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'uovo, considerato una delle più belle uova Fabergé, è in stile rinascimentale con il guscio ricavato da cristallo di rocca trasparente.
La parte superiore è ammantata con un ricamo a rete in platino, cosparso di diamanti taglio rosetta, che termina con una frangia di nappe. L'uovo è sormontato da un grande diamante, inciso con l'anno "1910" e incorniciato da una fila di piccoli diamanti taglio rosetta e da foglie d'acanto in platino.
Ai lati, due aquile bicipiti in platino con corone di diamanti taglio rosetta. Le superfici dell'uovo tra le aquile sono incise, sui bordi con o un motivo di rami d'alloro uniti alla base ed ai lati con un disegno geometrico.
L'uovo è sostenuto da quattro cherubini fusi in platino, fissati con una voluta alla base di cristallo quadrilobata.
Sorpresa
[modifica | modifica wikitesto]L'uovo contiene una miniatura in oro verde di un monumento allo zar Alessandro III, posta su una base rettangolare di lapislazzuli bordata da due file di diamanti taglio-rosetta, visibile attraverso il guscio trasparente di cristallo di rocca.
L'enorme monumento equestre di Alessandro III riprodotto nell'uovo, inaugurato il 23 maggio 1909,[1] fu realizzato per volontà dell'imperatrice vedova Maria Fëdorovna che approvò i disegni[2] del Principe Paolo Trubetskoi (1866-1938).
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Toby Faber, Fabergé's Eggs: The Extraordinary Story of the Masterpieces That Outlived an Empire, Random House, 2008, ISBN 978-1-58836-707-5.
- (EN) Christopher Forbes, Johann Georg Prinz von Hohenzollern, Fabergé, the imperial eggs, Prestel, 1990, ISBN 978-0-937108-09-3.
- (EN) Will Lowes, Christel Ludewig McCanless, Fabergé Eggs: A Retrospective Encyclopedia, Scarecrow Press, 2001, ISBN 0-8108-3946-6.
- (EN) Abraham Kenneth Snowman, Carl Faberge: Goldsmith to the Imperial Court of Russia, Gramercy, 1988, ISBN 0-517-40502-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Uovo di Alessandro III a cavallo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) 1910 Alexander II Equestrian Egg, su Mieks Fabergé Eggs, 13 novembre 2008. URL consultato il 29 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2011).
- (EN) The Alexander III Equestrian Egg, 1910, su WWW Faberge Tour, State Museums of the Moscow Kremlin. URL consultato il 2 settembre 2011.
- (EN) Alexander Palace Egg, su ZOOM Fabergé Imperial Eggs, Alexander III Equestrian Egg. URL consultato il 15 agosto 2011.
- (EN) Alexander III Equestrian Monument Egg, su Fabergé Imperial Easter Eggs - Index, Matt & Andrej Koymasky, 18 marzo 2006. URL consultato il 29 agosto 2011.