Urbano Aletti
Urbano Aletti | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 1976 – 1979 |
Legislatura | VII |
Gruppo parlamentare | DC |
Circoscrizione | Lombardia |
Collegio | Milano IV |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Professione | agente di cambio |
Urbano Aletti (Milano, 18 marzo 1923 – Milano, 4 dicembre 2019[1]) è stato un politico e banchiere italiano, presidente del comitato direttivo degli agenti di cambio della Borsa di Milano dal 1971 al 1978.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Appartenne ad una storica famiglia della finanza milanese che già nell'800, sotto Francesco I d'Austria, operava come cambiavalute per poi dedicarsi all'intermediazione dei titoli.[2] Nel 1918 il padre, Arturo, fondò la banca privata Aletti-Tremolada;[3] il nonno materno, Giuseppe Bellomo, fu socio di Giuseppe Queirazza nella banca Bellomo-Queirazza che in seguito diventerà Banca Manusardi e poi Banca Fideuram.[3]
Laureato nel 1945 in Economia all'Università Cattolica (presidente della commissione d'esami era Amintore Fanfani),[2] Aletti entrò in Borsa nel 1946 rilevando gli uffici del padre in via Monte di Pietà a Milano. Nel 1958 acquistò Villa Stampa a Morosolo, Varese, un edificio storico (nell'agosto 1847 vi soggiornò Alessandro Manzoni) diventato un rudere durante la guerra e riportato all'aspetto originario dall'architetto Luigi Caccia Dominioni.[2]
Agente di cambio dal 1962, fu presidente del comitato degli agenti di cambio dal 1971, fu eletto senatore per la Democrazia Cristiana dal 1976 al 1979 ricoprendo l'incarico di presidente della Commissione finanze e tesoro. Negli anni ottanta diventò presidente della Federazione delle Borse mondiali, fu anche presidente dell'Arel e uno dei protagonisti dell'ingresso dell'Italia nello SME.
Morì nel 2019 a 96 anni.[1]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Borsa: scalate e offerte pubbliche di acquisto, Bologna, Il Mulino, 1987
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Sposato dal 1948, a 25 anni, con Anna Montano (scomparsa nel 2008). Sei i figli.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Addio a Urbano Aletti, banchiere e benefattore, su varesenews.it, 4 dicembre 2019. URL consultato il 5 dicembre 2019.
- ^ a b c d Sergio Redaelli, Quando Manzoni soggiornò a Morosolo (PDF), su univa.va.it, anno XI, n.6/2010. URL consultato il 16 dicembre 2019.
- ^ a b Roberta Garruccio, op. cit., p. 69
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Roberta Garruccio (a cura di), Le grida. Memoria, epica, narrazione della Borsa di Milano (1945-1955), Soveria Mannelli, Rubbettino, 2004
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Urbano Aletti (VI legislatura della Repubblica Italiana) / VII legislatura, su Senato.it, Parlamento italiano.
- Urbano Aletti