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Utente:Alfreddo/Sandbox3

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Collabora a Wikiquote « ...in Creuza in fondo ci eravamo divisi i compiti, lui i testi, io le musiche. Quando cominciammo a lavorare al disco nuovo ci rendemmo conto invece che con il passare degli anni il nostro rapporto si era fatto più profondo, che le nostre conoscenze sempre più si influenzavano e si intrecciavano a vicenda. Così stavolta tutto prese forma e identità davvero a quattro mani, chiacchierando, inventando, facendo e rifacendo. Soprattutto guardandoci intorno, con una attenzione al mondo del tutto diversa da quella del disco genovese.
Il dove stavolta finì per essere l'Ottocento, l'Ottocento cattolico e borghese delle grandi utopie, del colonialismo e delle guerre senza senso, così simile per contenuti e scelte ai tempi odierni, in fondo solo un po' più veloci e molto più isterici.
Tutto quello che avevamo tra le mani di nuovo trovò peso e collocazione, dai ricchi ateniesi di Aristofane, così simili ai nostri, all'ignavia di Oblomov(1), dall'incanto malinconico di Čajkovskij alla saggezza un po' guittesca e senza tempo del secondino Pasquale Cafiero. »
Collabora a Wikiquote « Le Nuvole, per l'aristocratico Aristofane, erano quei cattivi consiglieri, secondo lui, che insegnavano ai giovani a contestare; in particolare Aristofane ce l'aveva con i sofisti che indicavano alle nuove generazioni un nuovo tipo di atteggiamento mentale e comportamentale sicuramente innovativo e provocatorio nei confronti del governo conservatore dell'Atene di quei tempi. La Nuvola più pericolosa, sempre secondo Aristofane, era Socrate, che lui ha la sfacciataggine di mettere in mezzo ai sofisti.
Ma a parte questo, e a parte il fatto che comunque Aristofane fu un grande artista e quindi inconsapevolmente un grande innovatore egli stesso, le mie Nuvole sono invece da intendersi come quei personaggi ingombranti e incombenti nella nostra vita sociale, politica ed economica; sono tutti coloro che hanno terrore del nuovo perché il nuovo potrebbe sovvertire le loro posizioni di potere. Nella seconda parte dell'album, si muove il popolo, che quelle Nuvole subisce senza dare peraltro nessun evidente segno di protesta. »

Fabrizio non voleva staccarsi da questo tema del viaggio, allora da un lato era da fare Creuza de ma numero 2, che un po' è stato fatto nella facciata B de Le nuvole

«Quando il disco fu terminato Fabrizio se lo portò a casa e dopo qualche giorno mi telefonò. «Manca qualcosa, è tutto bello ma un po' troppo leggero, manca quello che pensiamo davvero di tutto questo, manca quello che purtroppo ci è accaduto». Così qualche giorno dopo partimmo per la Sardegna, e dopo aver fatto il pieno di bottiglioni di Cannonau ci nascondemmo all'Agnata, la sua tenuta in Gallura. Faber tirò fuori uno dei suoi famosi quaderni, e le cento righe di appunti quasi casuali, raccolti in anni di letture di libri e quotidiani, in tre giorni diventarono la descrizione lucida e appassionata del silenzioso, doloroso e patetico colpo di Stato avvenuto intorno a noi senza che ci accorgessimo di nulla, della vittoria silenziosa e definitiva della stupidità e della mancanza di morale sopra ogni altra cosa. Della sconfitta della ragione e della speranza.
Credo che nel testo de "La domenica delle salme" ci sia tutta la grandezza di Fabrizio narratore. Ci sono tutti gli elementi per capire, ma tutto è raccontato, non ci sono sintesi o giudizi, che, come lui diceva spesso, nelle canzonette sono peccati mortali. La visione del tutto scaturisce dalla somma di tante piccole storie personali, nessuno grida in quella ridicola tragedia. Nessuno punta il dito, tutto si spiega da sé.
E nell'elenco dei patetici fallimenti, come tutti i grandi Faber non dimentica il proprio e quello dei suoi colleghi canterini, giullari proni e consenzienti di una corte di despoti arroganti e senza qualità.»

  • [1]
  • [2]
  • Sono le parole di Spadolini, quando si precipitò a Palermo in occasione di una delle tante stragi mafiose: "Sono costernato, sono indignato e mi impegno...".

[In Doriano Fasoli, Fabrizio De André. Passaggi di tempo, p. 60]

La frase in Ottocento “di rubare in borsa, di stuprare in corsa” è di Francesco Baccini, genoano come faber e suo caro amico

«Occhi di bosco, contadino del regno, profilo francese
occhi di bosco, soldato del regno, profilo francese
e Andrea l'ha perso, ha perso l'amore, la perla più rara
e Andrea ha in bocca un dolore, la perla più scura.»

Zirichiltaggia

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«Quattro anni di Sardegna vuol dire come minimo, se uno ci vive dentro, insieme, imparare il dialetto. Allora mi sono permesso di scrivere 'sta roba qua: si chiama Zirichiltaggia, che vuol dire lucertolaio. È un litigio fra due pastori per questioni di eredità.»

  • La Morte:il tema musicale è tratto da Le verger du roi Louis di George Brassens mentre le parole sono estranee.[3]

TWV 51:D7 Adagio

[4]

Avviso: questa tipologia di vino non è più prevista dal ministero

signore di Marlborough

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Il nome del "signore di Marlborough" è noto in Francia per una canzone molto popolare, "Marlbrough s'en va-t-en guerre" ("Marlbrough se ne va alla guerra"), che risale al XVIII secolo, in occasione della Guerra di successione spagnola. La ballata, in tono di scherno, invita la moglie di John Churchill, Duca di Marlborough, comandante dell'esercito inglese, a vestirsi a lutto perché il marito sarà presto morto.

Bocca di Rosa

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Il testo cassato diceva: "Spesso gli sbirri e i Carabinieri al loro dovere vengono meno, ma non quando sono in alta uniforme e l'accompagnarono al primo treno" e diventò: "Il cuore tenero non è una dote di cui sian colmi i Carabinieri, ma quella volta a prendere il treno l'accompagnarono malvolentieri"

Unico caso di emigrante non italiano nella nostra canzone è il "Pablo" di De Gregori, emigrante spagnolo in Svizzera, Pablo che tradisce la sua patria d'origine per la svizzera verde. Qualcuno vide Neruda dietro il Pablo cantato da Francesco, ma de Gregori stesso ha smentito tale accostamento dichiarando che proprio di un comune emigrante intendeva cantare le gesta.

De Gregori in "Alice" descrive "il mendicante arabo ha qualcosa nel cappello ma è convinto che sia un portafortuna". Quel qualcosa era "un cancro", quindi un tumore al cervello che egli sottovalutava, vivendo anzi con fiducia. Guai dire cancro in TV fuori dall'oroscopo: chi vi moriva, era dichiarato affetto da male incurabile. De Gregori non aveva scelta: o cambiare o restare fuori dal Disco per l'Estate 1974, cambiò e finì ultimo: chissà cosa avrà... augurato ai censori...

Pagine che ci dovrebbero essere

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SuperCassetto

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Super cassetto creato da Gvf!

<div style="text-align:left; font-size: 10px;">Testo centrato.</div>
<div style="padding-left: 250px;">

Bè, la ripresa di "Bocca di rosa" ricalca il Ventiquattresimo Capriccio di Paganini, <div style="font-size: 9pt; line-height:12pt;"> </div> Ciao! È possibile avere più liste di riferimenti in una stessa pagina? C'è qualche comando che [5]

Al.freddo --Al.freddo 11:05, 10 feb 2007 (CET)

--Al.freddo 11:07, 10 feb 2007 (CET)

  • The Rolling Stones - The Spider & The Fly

«Nella limpida corrente
ora scendon carpe e trote
non più i corpi dei soldati
che la fanno insanguinar»

«Lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente»

Chi legge qui è un impiccione

Calvino

"...le onde / della radio / vaticana / ti avvicinano / al signooooreee..."

  • Radio Vaticana!
  • Nomadi, PFM, New Trolls

Parla della morte, non della morte cicca [..] ma della morte psicologica, morale, mentale, che un uomo normale può incontrare nella sua vita [..] quando perdi un lavoro, quando perdi un amico


Incontri musicali, di Lino Focacci (1968)

Flash memory

Audio/video

Other

Data di uscita Titolo Etichetta Tipo album
00/07/1990 We Die Young Columbia EP/edizione limitata
20/08/1990 Facelift Columbia studio
21/03/1992 Sap Columbia EP
29/09/1992 Dirt Columbia studio
25/01/1994 Jar of Flies Columbia EP
07/11/1995 Alice in Chains Columbia studio
30/07/1996 Unplugged Columbia dal vivo
29/07/1999 Nothing Safe: Best of the Box Columbia raccolta
26/10/1999 Music Bank Columbia raccoltacofanetto di 3 CD
05/12/2000 Live Columbia dal vivo
28/08/2001 Greatest Hits Columbia raccolta
05/09/2006 The Essential Alice in Chains Columbia raccolta
Data di uscita Titolo Etichetta Tipo album
00/07/1990 We Die Young Columbia EP/edizione limitata
20/08/1990 Facelift Columbia studio
21/03/1992 Sap Columbia EP
29/09/1992 Dirt Columbia studio
25/01/1994 Jar of Flies Columbia EP
07/11/1995 Alice in Chains Columbia studio
30/07/1996 Unplugged Columbia dal vivo
29/07/1999 Nothing Safe: Best of the Box Columbia raccolta
26/10/1999 Music Bank Columbia raccoltacofanetto di 3 CD
05/12/2000 Live Columbia dal vivo
28/08/2001 Greatest Hits Columbia raccolta
05/09/2006 The Essential Alice in Chains Columbia raccolta
<ref name=Grove>{{en}}{{cita libro|autore= [[:en:Stanley Sadie|Stanley Sadie]]|titolo= [[:en:The New Grove Dictionary of Music and Musicians|The New Grove Dictionary of Music and Musicians]]|anno= 1980|ed=1 |editore= [[:en:Macmillan Publishers|Macmillan Publishers]]|id= ISBN 0-333-23111-2 |cid= Grove
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<ref name=Devoto-Oli>{{cita libro|autore= [[Giacomo Devoto]], [[Gian Carlo Oli]]|titolo= Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana|anno= 1987|ed=1 |editore= [[Le Monnier]]|id= ISBN 88-7045-081-3 |cid= Devoto-Oli 
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<ref name=Donini-Ferrari>{{cita libro|autore= Pierluigi Donini, Franco Ferrari|titolo= L'esercizio della ragione nel mondo classico|anno= 2005|ed=1 |editore= [[Einaudi]]|id= ISBN 978-88-0617-606-4 |cid= Donini-Ferrari
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Alfreddo/Sandbox3
Origini stilistiche {{{origini_s}}}

Origini culturali

Strumenti tipici
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    Sottogeneri
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    Generi correlati
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    Template:Battiato

    regexp per elenchi formazioni:

    • s/\*(.*)\:(.*)/\*\2\ - \L\1/g

    «Στασιάζεται δὲ καὶ περὶ τοῦ ἀριθμοῦ αὐτῶν. Λεάνδριος μὲν γὰρ ἀντὶ Κλεοβούλου καὶ Μύσωνος Λεώφαντον Γορσιάδα, Λεβέδιον ἢ Ἐφέσιον, ἐγκρίνει καὶ Ἐπιμενίδην τὸν Κρῆτα· Πλάτων δὲ ἐν Πρωταγόρᾳ Μύσωνα ἀντὶ Περιάνδρου· Ἔφορος δὲ ἀντὶ Μύσωνος Ἀνάχαρσιν· οἱ δὲ καὶ Πυθαγόραν προσγράφουσιν. Δικαίαρχος δὲ τέσσαρας ὡμολογημένους ἡμῖν παραδίδωσι, Θαλῆν, Βίαντα, Πιττακόν, Σόλωνα. Ἄλλους δὲ ὀνομάζει ἕξ, ὧν ἐκλέξασθαι τρεῖς, Ἀριστόδημον, Πάμφυλον, Χίλωνα Λακεδαιμόνιον, Κλεόβουλον, Ἀνάχαρσιν, Περίανδρον. Ἔνιοι προστιθέασιν Ἀκουσίλαον Κάβα ἢ Σκάβρα Ἀργεῖον.

    Ἕρμιππος δ' ἐν τῷ Περὶ τῶν σοφῶν ἑπτακαίδεκά φησιν, ὧν τοὺς ἑπτὰ ἄλλους ἄλλως αἱρεῖσθαι· εἶναι δὲ Σόλωνα, Θαλῆν, Πιττακόν, Βίαντα, Χίλωνα, <Μύσωνα,> Κλεόβουλον, Περίανδρον, Ἀνάχαρσιν, Ἀκουσίλαον, Ἐπιμενίδην, Λεώφαντον, Φερεκύδην, Ἀριστόδημον, Πυθαγόραν, Λᾶσον Χαρμαντίδου ἢ Σισυμβρίνου, ἢ ὡς Ἀριστόξενος Χαβρίνου, Ἑρμιονέα, Ἀναξαγόραν. Ἱππόβοτος δὲ ἐν τῇ Τῶν φιλοσόφων ἀναγραφῇ· Ὀρφέα, Λίνον, Σόλωνα, Περίανδρον, Ἀνάχαρσιν, Κλεόβουλον, Μύσωνα, Θαλῆν, Βίαντα, Πιττακόν, Ἐπίχαρμον, Πυθαγόραν.»

    «There is also a difference of opinion with respect to their number. Leander inserts in the number instead of Cleobulus and Myson, Leophantus Gorsias, a native of either Lebedos or Ephesus; and Epimenides, the Cretan; Plato, in his Protagoras, reckons Myson among them instead of Periander. And Ephorus mentions Anacharsis in the place of Myson; some also add Pythagoras to the number. Dicaearchus speaks of four, as universally agreed upon, Thales, Bias, Pittacus, and Solon; and then enumerates six more, of whom we are to select three, namely, Aristodemus, Pamphilus, Chilon the Lacedaemonian, Cleobulus, Anacharsis, and Periander. Some add Acusilaus of Argos, the son of Cabas, or Scabras.

    But Hermippus, in his Treatise on the Wise Men says that there were altogether seventeen, out of whom different authors selected different individuals to make up the seven. These seventeen were Solon, Thales, Pittacus, Bias, Chilon, Myson, Cleobulus, Periander, Anacharsis, Acusilaus, Epimenides, Leophantus, Pherecydes, Aristodemus, Pythagoras, Lasus the son of Charmantides, or Sisymbrinus, or as Aristoxenus calls him the son of Chabrinus, a citizen of Hermione, and Anaxagoras. But Hippobotus in his Description of the Philosophers enumerates among them Orpheus, Linus, Solon, Periander, Anacharsis, Cleobulus, Myson, Thales, Bias, Pittacus, Epicharmus, and Pythagoras.»

    «C'è inoltre differenza di opinioni riguardo al loro numero. Leandrio da un lato infatti, al posto di Cleobulo e Misone, inserisce Leofanto Gorgiade, nativo di Lebedos o di Efeso, assieme a Epimenide di Creta; dall'altro Platone, nel Protagora sostituisce Misone a Periandro; Eforo poi Anacarsi al posto di Misone; altri ancora aggiungono Pitagora. Dicearco ci tramanda quattro sui quali tutti concordano: Talete, Biante, Pittaco e Solone. Ne nomina poi altri sei tra i quali se ne devono scegliere tre; essi sono Aristodemo, Panfilo, Chilone di Sparta, Cleobulo, Anacarsi e Periandro. Alcuni aggiungono Acusilao di Argo, figlio di Caba o Scabra.

    Ma Ermippo nel suo trattato I saggi sostiene che siano diciassette, tra i quali i diversi autori ne scelgono sette: questi sono Solone, Talete, Pittaco, Biante, Chilone, Misone, Cleobulo, Periandro, Anacarsi, Acusilao, Epimenide, Leofanto, Ferecide, Aristodemo, Pitagora, Laso di Ermione figlio di Carmantide o Sisimbrino (o come dice Aristosseno, di Cabrino), e Anassagora. Ma Ippoboto nella sua Descrizione dei filosofi enumera tra loro Orfeo, Lino, Solone, Periandro, Anacarsi, Cleobulo, Misone, Talete, Biante, Pittaco, Epicarmo e Pitagora.»