Utente:Innocenti Erleor/Sandbox5
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Armi bianche
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Sono dette armi bianche tutte quelle armi che provocano ferite per mezzo di punte, forme contundenti (come i martelli) o lame di metallo; quelle che lanciano oggetti bellici, e quelle che fungono da difesa da esse.
Secondo alcune fonti sono dette armi bianche le armi che non provocano rumore. Per altri si possono definire come gli strumenti atti ad offendere e che sfruttano solo la forza del combattente, oppure come le armi che precedono l'avvento delle armi da fuoco.
Il nome "arma bianca" deriverebbe dal bianco riflesso del sole sopra le superfici metalliche di parte di queste armi.
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Le armi bianche si possono dividere in:
- armi da taglio, atte a tagliare;
- armi che lanciano, utili per scagliare a grande distanza oggetti bellici.
- armi da lancio, si usano scagliandole contro un bersaglio;
- armi da punta, finalizzate nel colpire di punta il bersaglio;
- armi da botta, atte a contundere mediante percossa;
- armi da difesa, quelle che difendono da colpi di armi bianche;
- armi da assedio, utilizzate durante assedi militari;
- armi inastate, munite di un manico lungo da due a più metri;
- armi morbide, sono tutte le armi pieghevoli o snodate.
Il Paloscio è un'arma bianca da taglio che si diffuse in Europa al tempo dell'Impero carolingio. Un vero guerriero nella società franca non doveva abbattere l'animale con un colpo di lancia bensì ricorrendo ad una daga, arma che lo avrebbe obbligato ad una distanza molto più ravvicinata. A causa della diffusione delle armi da fuoco, i palosci restarono in uso ai nobili per la pratica esclusiva della caccia al cervo sin dal XVIII secolo.
Il Daikyu è un tipo di arco molto diffuso nel Giappone feudale, usato dai guerrieri a cavallo o a piedi. Aveva una lunghezza che andava dai due metri e venti ai due e quaranta. Questi archi sono fatti di parecchi pezzi di legno, solitamente bambù, incollati insieme, con una piegatura caratteristica presso l'estremità spesso rivestita di metallo, che la corda toccava per un breve tratto, producendo un suono che generalmente era utilizzato come segnale.
Il Pilum è un particolare tipo di giavellotto utilizzato dall'esercito romano nei combattimenti a breve distanza. La diffusione che ebbe per una buona parte della Repubblica Romana e dell'Impero fu dovuta alla sua efficacia: ha infatti una struttura tale da provocare ferite profonde se andato a segno, se colpito invece lo scudo, da rimanervi conficcato rendendolo poco agevole per il possessore, se, infine, mancato decisamente il bersaglio, da renderne impossibile il riutilizzo da parte del nemico.
Il Piede di corvo è un'arma bianca costituita da una specie di chiodo metallico a quattro punte o tetraedro disposte in modo che una sia sempre rivolta verso l'alto, mentre le restanti tre fanno da basamento. Già conosciuto dai Romani, era utilizzato durante gli abbordaggi dai corsari francesi contro gli scalzi marinai. Veniva usato anche in India per contrastare le cariche di cavalleria.
Il Tekko è un'arma bianca da botta che aumenta la potenza ed il danno di un pugno. Ha avuto origine in Giappone e si è ispirato ad uno strumento giapponese che agevolava il pescatore a tessere, o a calare le loro reti senza correre il rischio di ferirsi le mani sui coralli, o ad un lungo arpione chiamato "kanzashi".
Il Type Mk.III è un elmetto in acciaio sviluppato dall'Esercito Britannico nel 1944. Venne impiegato per la prima volta in combattimento dalle truppe britanniche e canadesi durante lo Sbarco in Normandia. Rispetto al modello Brodie era più profondo ed offriva una migliore protezione alle parti laterali della testa. Dopo la fine del conflitto fu sostituito a sua volta dal modello Mk IV.
La Sambuca è un'arma d'assedio che consisteva in una sorta di ponte levatoio trasportato tra due navi affiancate e manovrato con corde. Inventata da Eraclide di Taranto attorno al III secolo a.C., fu appreso dai Romani durante le guerre pirriche. Venne chiamata sambuca in quanto una volta innalzata assomigliava in qualche modo allo strumento musicale sambuca.
La Romfaia è un'arma inastata da taglio inizialmente dai Bastarni, popolo di stirpe germanica stanziatosi dalla fine del III secolo a.C. lungo il Danubio inferiore. E' costituita da una lama ricurva affilata sul lato interno e si poteva utilizzare sia con una impugnatura a una mano che con una a due mani. A causa di quest'arma i Romani modificarono leggermente le loro armature quando si scontrarono con i Bastarni durante la Conquista della Dacia.
La Bolas è un'arma bianca morbida costituita da cordicelle o lacci di cuoio alle cui estremità sono legate delle palle di circa 10 cm di diametro da un lato, e delle maniglie (in genere cuoio) dall'altro. In origine erano un'arma ed uno strumento di caccia usato dagli eschimesi, in Cina e dagli indiani sudamericani.
Lo Tepoztopilli è un'arma inastata da punta e da taglio comune nella prima linea militare degli Aztechi.Le lame di ossidiana sono infilate e cementate in incavi nella grande testa di legno, ed è una via di mezzo tra un'alabarda ed una Lancia, ed era utile sia per colpire con fendenti che per affondare direttamente.
La Daga a rondelle è un pugnale originario dell'Europa del tardo medioevo. Molto diffuso, poteva essere utilizzato sia nel lavoro, sia in battaglia, sia come arma secondaria nei tornei. In battaglia era utile per attraversare le cotte di maglia, infatti pur non essendo in grado di perforare le armature a piastre, potevano essere dirette verso le giunture della corazza e contro l'elmo.
Lo Shotel è un'arma bianca del tipo spada sviluppatasi soprattutto in Etiopia. Ha lunga e stretta lama di falce, capace di offendere con pericolosi colpi di punta oltre che di taglio. Pare derivi dal khopesh degli Antichi Egizi. Uno shotelai contro un fante avrebbe sfruttato la sua arma ricurva per aggirare lo scudo dell'avversario e colpirlo ai polmoni o al fegato; contro un cavalier ne avrebbe sfruttato la punta a cuspide per arpionarlo e trascinarlo giù di sella.
La Spada farfalla è un'arma bianca manesca del tipo spada originaria della Cina ed oggi utilizzata in diverse arti marziali cinesi. E' la variante sinica della sciabola d'abbordaggio in uso ai marinai di Hong Kong. Ebbe origine probabilmente nelle campagne dell'entroterra cinese, ove era un equivalente locale del falcione, per poi divenire un'arma di utilizzo nautico. Il combattimento con la spada farfalla predilige l'uso di una coppia di armi anziché di una singola.
Il Boomerang è un'arma bianca da lancio in uso fin dall'Antichità fra gli australiani aborigeni. La sua forma gli conferisce proprietà aerodinamiche che influiscono sulla sua traiettoria e sul suo movimento in aria: 1) mentre è in volo, il boomerang ruota su sé stesso, quindi le sue estremità possono colpire con violenza la vittima; 2) può percorrere distanze notevoli; 3) se lanciato correttamente, può compiere un'ellisse perfetta, tornando alla persona che l'ha lanciato.
Il Gladio è una piccola spada a doppio taglio che era in dotazione ai legionari dell'esercito romano. Benché fosse affilata anche di taglio, il legionario se ne serviva principalmente nell'affondo perché «con la punta si uccide più in fretta». Essendo piccolo, poteva essere maneggiato più facilmente nel combattimento ravvicinato (prediletto dai Romani) rispetto ad una spada lunga.
L'Angone è un tipo di giavellotto usato nell'Alto Medioevo dai Franchi e da altre popolazioni germaniche. Era simile e forse derivato dal pilum dei Romani. Sebbene fosse molto lungo, veniva usato come giavellotto. I barbigli all'estremità penetravano lo scudo nemico in modo da non poter essere rimosso facilmente, mentre la lunga manica in ferro montato sulla mazza in legno rendeva difficile separare la punta dal manico.
La Szabla un'arma bianca manesca del tipo spada con lama massiccia e leggermente ricurva, affilata sul lato convesso ma a due tagli in prossimità della punta. Diffusa inizialmente tra le truppe della cavalleria leggera, divenne poi simbolo della cavalleria pesante della Confederazione Polacco-Lituana, gli ussari alati, e della nobiltà confederata, gli szlachta, in generale.