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Wikipedia:Oracolo/Archivio/Settembre 2010 (1/2)

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Ho notato he il colore rosso ha numerosi "sinonimi aulici" e termini alternativi, come: rufo, carminio, scarlatto, vermiglione, cremisi, amaranto, bordeaux... Così anche il blu: azzurro, glauco, ceruleo, celeste, ciano, turchese, turchino, indaco... Altri termini di questo tipo sono bruno, fulvo, cinereo, albo... Non riesco però a trovare nessun aggettivo simile per il colore verde. Esistono termini alternativi al semplice "verde" (escludendo forme composte come verde-foresta o verde-oliva)? --151.51.145.104 (msg) 13:31, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]

Sinceramente gran parte dei "sinonimi" da te riportati non sono altro che tonalità del suddetto colore... --Vipera 14:30, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]
Mi viene in mente solo il verdone che dovrebbe essere un verde scuro. --62.98.35.160 (msg) 14:49, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]
Come ha detto Vipera, quelli che hai elencato non sono sinonimi ma altre tonalità. Ne ha parecchie anche il verde, basta che vai a vedere in fondo alla voce che tu stesso hai linkato. -- Syrio posso aiutare? 15:09, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]
Comprendo le vostre obiezioni. Quello che stavo cercando erano altri aggettivi (non composti) per indicare qualcosa di colore verde. In particolare termini aulici come rosso-rufo, o termini alternativi più specifici (come le sfumature): blu-ciano. Sono assolutamente conscio che non esistano veri sinonimi. Anche gatto e micio hanno, volendo essere pignoli, accezioni diverse. L'articolo sul verde mi dà esempi poco utili perchè si ricade sempre nella categoria di aggettivi composti verde-smeraldo, verde-oliva... mentre io vorrei un termine più "autonomo" come quelli che ho riportato nella domanda originale.--151.51.145.104 (msg) 15:32, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]
Mmmm... guarda, l'unica cosa che mi viene in mente ora è di usare i nomi che vedi lì senza la parola verde (quelli con cui è possibile farlo, come ad esempio color oliva, color muschio, color smeraldo o color erba. Alcuni sono già senza). Certo che il verde, in effetti, è molto più scarso di nomi alternativi rispetto al rosso o al blu... -- Syrio posso aiutare? 17:07, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]
Si esatto, basta poi che li trasformi da nomi ad aggettivi. Ad esempio "questa pagina è verde" può diventare "questa pagina è olivastra" o "di una tonalità erbacea" --Number55★ (dopo il 54, prima del 56) 20:21, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]

Orario di lavoro

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O potente Oracolo, il d.lgs. 66/2003 definisce orario normale il limite delle 40 ore settimanali. Ma questo limite riguarda anche un lavoratore impiegato presso due datori di lavoro? Ovvero: è possibile avere un contratto di 30 ore con l'impresa A e di 20 con l'impresa B? --Dedda71 (msg) 14:03, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]

...e magari farne 10 in nero nell'impresa C? L'Oracolo stacanovista 19:01, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]
Dipende intanto dal CCNL di riferimento, che a volte può prevedere pure meno ore delle 40 canoniche; in ogni caso, se parliamo di lavoro dipendente "classico", la somma dei lavori non può superare le 40 e devi anche rispettare i parametri di riposo (tempo intercorso tra una uscita e una entrata e un giorno di riposo + lo stesso tempo di prima a settimana). Se uno dei due è un lavoro "atipico", puoi lavorare anche 168 ore a settimana; a partita iva non ne parliamo. --Superfranz83 Scrivi qui 02:51, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]
Grazie, magnifico oracolo! :) è da anni che cerco lavori in nero, ma sono sfortunata! --Dedda71 (msg) 11:08, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]
Io lavoro in nero, nonostante questo il mio conto è in rosso, quindi sono al verde. Perché vado in bianco? Non so, è un giallo. --CavalloRazzo (talk) 13:47, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]
...ma il futuro è rosa, CavalloRazzo, guarda l'arcobaleno oltre la nebbia grigia... :-) Veneziano- dai, parliamone! 13:56, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]
...ma il cielo è sempre più blu XD --Retaggio (msg) 17:07, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]

Ricerca anelli in grafo orientato

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Ciao a tutti. Ho un grafo con milioni di nodi e archi orientati (ironia della sorte, si tratta della struttura articoli/categorie di en.wikipedia, gli archi rappresentano l'appartenenza) e devo trovare tutti gli anelli di nodi che possono essere attraversati in sequenza percorrendo gli archi secondo l'orientamento. C'è un algoritmo che lo faccia in maniera migliore delle idee banali che ho in mente ?--Sumail (msg) 23:14, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]

Suggerito da altra fonte, è questo. Se avanza tempo lo traduco perché sembra interessante--Sumail (msg) 23:35, 1 set 2010 (CEST)[rispondi]
Tradotto! Ho messo pure la mia implementazione, che male non fa --Sumail (msg) 21:33, 4 set 2010 (CEST)[rispondi]

Archivio scontri diretti

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Vorrei sapere un sito che mi permetta di vedere tutti i risultati, come ad esempio un Bari-Foggia di serie C, è possibile trovarlo sulla rete? --Akyil grande 02:03, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]

Ricordi mica quale stagione? Il Bari ha giocato 8 stagioni in serie C..un sito così fornito non saprei dove trovarlo --BrassMonkey ([brɑːsˡmʌŋkɪ]) 14:56, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]
Mi sa che tra un po' potrai trovare tutto su wikipedia. Con l'andazzo attuale, anche tutte le partite di serie C saranno presto considerate enciclopediche... ;-))) --149.132.125.123 (msg) 15:29, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]
Io dicevo per esempio, infatti c'è un sito sul Bari, http://solobari.it/almanacco/ che permette di vedere tutte le partite del Bari. Ma io vorrei anche aiutare Wikipedia, inserendo partite di ogni anno della Serie C, il problema sarebbe trovarle. --Akyil grande 23:16, 4 set 2010 (CEST)[rispondi]

Chat per telefonino

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Qual è la chat + frequentata accessibile da cellulare? Per la verità non so nemmeno se possa esistere..io intendo una chat di quelle in cui entri in una "room" e leggi quello che gli altri dicono e rispondi in tempo reale. Quindi insomma non il solito servizio di messageria tipo nimbuzz o e buddy. Ho un symbian S60 5th generazione. Grazie

--151.46.168.136 (msg) 20:51, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]

Hai già provato a fare una ricerca?
L'Oracolo di Wikipedia può aiutarti a trovare informazioni ed a risolvere i tuoi dubbi su un'infinità di cose che non riguardano Wikipedia, ma spesso potresti facilmente trovare anche da solo ciò che ti serve, semplicemente utilizzando un motore di ricerca. Hai già provato? 
Non è difficile: guarda qui per il tuo caso! C'è qualche risultato utile per te? Oppure prova a cercare se l'argomento sia presente su Wikipedia cliccando qui.
Ricorda inoltre che le pagine di discussione delle voci servono per segnalare problemi e per discutere su come migliorare le voci stesse. Lo Sportello informazioni serve per porre domande riguardanti il funzionamento di Wikipedia. Per maggiori informazioni, vedi Aiuto:Dove fare una domanda. Se ti interessa sapere come effettuare ricerche all'interno di Wikipedia, vedi Aiuto:Ricerca. Per i motori di ricerca esterni, hai solo l'imbarazzo della scelta: Google, Yahoo, Lycos... eccetera.

Trova una chat che funzioni sul protocollo IRC e che sia frequentata da molte persone. Quindi installa sul cellulare un'applicazione generica per chattare con IRC che puoi trovare con la ricerca sovrastante. --Bedo2991-{contattami} 21:17, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]

(conflittata) Secondo me ti stai facendo la domanda sbagliata, visto che chiedi un network di chat ma specifichi il sistema operativo su cui giri. Se già frequenti le chat accessibili via browser o client per pc, l'unica cosa che ti serve è semplicemente un client per cellulare per accedere a quelle chat.
Poniamo che tu voglia fare l'accesso ad IRC (su freenode, Azzurra IRC Network - quest'ultimo il network di chat italiano che conterebbe più utenti rispetto ad altri - ma anche altre, sull'argomento specifico non sono preparata): ad esempio con mIRGGI, un'applicazione che si installa come le altre sul cellulare (dico questa perché è l'unica che ho sperimentato io, ma ce ne sono tonnellate, suppongo, basta cercare "client IRC per symbian"), puoi accederci tranquillamente. Certo che sul cellulare la connessione non è mai ottimale, ma è meglio che niente. --Austro sgridami o elogiami 21:24, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]

Grazie mille. Io, per la verità, chat sul telefonino non ne ho mai provate a parte qualcuna in cui bisognava "refreshare" per leggere cosa scrivevano gli altri. Tim cafè per capirci. Ora provo con queste chat irc che mi dici. Tra sgridarti ed elogiarti dunque ti elogio. --151.46.168.136 (msg) 00:29, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]

Monodia assoluta

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volevo sapere qualcosa sulla monodia assoluta --151.68.187.109 (msg) 21:26, 2 set 2010 (CEST)[rispondi]

Aiuto in italiano

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Sto imparando l’italiano e vorrei sapere: Se dicessi “il mio amico”, vuol dire “il mio ragazzo” (come in tedesco)? Se non volessi dire che un amico è il mio ragazzo, ho bisogno di dire “un mio amico”? Oppure “il mio amico” non implica “il mio ragazzo”? (A proposito, sono un uomo.) Grazie. --76.118.100.84 (msg) 02:20, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]

Casualmente, ti ho appena risposto sulla Wikipedia inglese! :-) Comunque, amico significa solo friend (non boyfriend). Devi evitare di dire "il mio ragazzo" (my boy/boyfriend). Also, your Italian is pretty good. You have made just two little errors (in very difficult phrases): instead of Se direi/Se non vorrei you should say Se dicessi/Se non volessi. When a phrase starts with Se (if) you should use Congiuntivo imperfetto. But don't worry, it's a common mistake even for Italians too... --151.51.145.104 (msg) 08:34, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]

Quando si parla della capitale di Cuba è meglio dire "la città de L'Avana" o "la città dell'Avana"?--Tenebroso (msg) 15:44, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]

Il nostro stesso manuale di stile ci dà una risposta, fornendo un collegamento all'Accademia della Crusca. Personalmente, almeno nei titoli, preferisco mantenerli integri.--Anassagora (msg) 16:03, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]
Quindi, seguendo il manuale, la voce Cristo dell'Avana è intitolata correttamente mentre Gran Teatro de L'Avana e Università de L'Avana sarebbero da spostare, giusto?--Tenebroso (msg) 16:21, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]
Così sembra di capire anche a me. Per di più un redirect, al massimo, non ha mai fatto male a nessuno.--Anassagora (msg) 16:36, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ho provveduto ha spostare le pagine.--Tenebroso (msg) 17:02, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]

Piedipiatti

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Perché in Italia i poliziotti vengono chiamati "piedipiatti", e nei paesi anglosassoni con l'equivalente "flatfoot"? Ho fatto una ricerca veloce su Google ed ho trovato solo le risposte di utenti su Yahoo Ansers:

  • Nell'esercito (in quello inglese sosteneva uno) non si accettavano chi aveva i piedi piatti, che quindi erano costretti ad arruolarsi in polizia;
  • I poliziotti avevano le suole piatte e perciò soffrivano appunto di "piedi piatti";
  • "i poliziotti che facevano il servizio in strada, camminavano tanto e soffrivano spesso di questo problema ai piedi.

Inoltre le scarpe che avevano in dotazione, contribuivano ad umentare i danni, in quanto avevano le suole piatte. il termine piedipiatti è stato probabilmente coniato dalla gente di strada che era piu spesso a contatto con i poliziotti di pattuglia, che soffrivano quidni di questo problema, ed è un modo per rifersi ai poliziotti.";

Dato che mi fido molto di più degli utenti di WIkipedia che di Yahoo Answers, posto il quesito qui. Inoltre mi piacerebbe sapere perché i poliziotti vengono chiamati "sbirri" (sempre su Yahoo Answers un tizio dice che "birrum" in latino indicava una casacca di colore rosso e che quindi probabilmente le autorità un tempo si vestivano di rosso; sarà vero? Sul mio dizionario di latino IL alla voce "birrus" - e la variante neutra "birrum" - trovo scritto semplicemente "mantello con cappuccio"). Grazie anticipatamente delle vostre risposte :D

-- Lore³ You talkin' to me!? 17:17, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]

Dal vocabolario Treccani online:
  • piedipiatti: l'etimologia è associata al fatto che stando sempre in piedi presentano il problema dei "piedi piatti"
  • sbirro: variante di "birro", a sua volta da latino "birrus", che vuol dire rosso, appunto il colore della casacca.
Mi sa che stavolta gli answerini avevano ragione, ma noi in più abbiamo le fonti. ;D --Aushulz (msg) 17:29, 3 set 2010 (CEST)[rispondi]
E la storia dell'esercito non è vera? Peccato, mi sembrava più palusibile ed anche più interessante :D Non pensavo che sulla Treccani spiegassero anche l'origine delle parole, grazie Aushulz :) -- Lore³ You talkin' to me!? 15:54, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Giapponesi tutti uguali

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Questa sera ho avuto una discussione con la mia ragazza quando abbiamo visto un gruppo di turisti estremorientali (credo giapponesi, ma non so distinguerli). La discussione si svolgeva riguardo quella vecchia storia secondo cui i cinesi sono tutti uguali. Lei sosteneva che erano effettivamente tutti uguali, e che era impossibile riconoscerli; io, invece, penso che semplicemente siamo noi occidentali a non saperli riconoscere, semplicemente in quanto non ci siamo abituati. Magari anche loro hanno difficoltà a riconoscere noi europei. In effetti, però, sono molto nel dubbio. Allora chiedo al potente oracolo wikipediano: qual è la risposta?--Starwars (msg) 00:25, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Bisognerebbe chiedere direttamente ai Giapponesi se sanno riconoscere i propri famigliari senza controllare i documenti. Forse qualcuno ha pure sbagliato moglie senza accorgersene... --Aushulz (msg) 00:41, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
(conflittato)Allora, premesso che se hai a che fare più approfonditamente con un gruppo etnico che ora ti è meno familiare ti accorgerai che si riesce a distinguere ed a riconoscere (ad esempio) un cinese, se non ricordo male su un vecchio numero di Focus si leggeva che culturalmente la percezione che si ha dei tratti somatici del viso cambia tra occidentali ed orientali. Inoltre la stessa difficoltà iniziale nel riconoscere tratti somatici diversi da quelli consoni porterà anche un (ad esempio) cinese a non distinguere un caucasico da un altro.--threecharlie (msg) 00:50, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ti/vi porto anche un esempio banale... Presumo un po' tutti conoscano Masi Oka, o meglio il personaggio che interpreta in Heroes, ovvero Hiro Nakamura; direste che per voi sarebbe difficile riconoscerlo in un gruppo di orientali? IMHO no, lo si riconoscerebbe eccome, pur possedendo molti tratti stereotipati del giapponese.

Ma davvero credi che possano essere tutti ma proprio tutti uguali? Tutti tutti? Davvero? Sicuro? Naaaa! ;) :P --Pap3rinik (msg) 01:14, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

La stessa cosa vale per i cavalli che, per chi non se ne intende, sembrano tutti uguali.
Ai tempi remoti dell'università avevo un collega vietnamita che diceva sempre che "voi occidentali siete tutti uguali", quindi...--Frazzone (Scrivimi) 09:55, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Popolarità di Wikipedia

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Esistono dati statistici che indicano la percentuale di persone che conoscono Wikipedia (magari suddivisa per fascia di età)? In altre parole, se chiedo in giro a una persona qualsiasi "Sai cos'è Wikipedia?" quante possibilità ho che mi risponda "Sì"?

--Aushulz (msg) 00:46, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Diffida comunque della loro risposta. Sanno che esiste, ma di qui a sapere cos'è... --Pequod76(talk) 00:53, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Quoto Pequod, posso parlare per la fascia d'età 12-18, dove direi che almeno il 95% conosce Wikipedia per ovvi motivi scolastici; direi anche che il 3% di questi sanno veramente cosa si nasconde dietro Wikipedia, e che il 5% ha idee sbagliate sul suo funzionamento (ieri casualmente ho sentito un mio amico affermare che per modificare Wikipedia dovevi essere registrato, e la registrazione era a pagamento). Ovviamente le percentuali sono calcolate dal sottoscritto ad occhio e croce, però sarebbe interessante avviare un questionario da sottoporre agli studenti sulla conoscenza di Wikipedia. --WØLF (talk) 01:22, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Non credo che esista una statistica più o meno uficiale o attendibile fatta da qualcuno (mi pare che questa fosse la questione posta da Aushulz), tra tutti l'avremmo saputo.
Sono convinto che la popolarità sia in aumento esponenziale, in rapporto all'incremento dell'uso di Internet parallelamente alla crescita di Wikipedia stessa, per cui una statistica "stabile" è difficile. Sono comunque d'accordo anch'io che di qui a sapere veramente cos'è ce ne corre.
Poi bisogna vedere se intendiamo in Italia o anche in altri paesi, e al proprosito (vado un pelo OT), qualche giorno fa ho visto il recentissimo film Cop Out dove c'è una sintomatica battuta di Bruce Willis al suo collega che si lancia spesso in elucubrate disquisizioni: "e chi sei, Wikipedia?". --Elwood (msg) 01:48, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Doppiaggi
Eh, ma il punto è, come pronuncerà Bruce Willis nella versione italiana? --Pequod76(talk) 03:04, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
O meglio, come decideranno in fase di doppiaggio di tradurlo, letteralmente o troveranno un modo di dire analogo?--threecharlie (msg) 08:43, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
È quello che pensavo anch'io, adesso vedo se lo trovo doppiato, e conoscendo la bravura e l'attenzione dei nostri doppiatori (e mettiamoci anche l'interesse della produzione) ci può dare una misura, o quantomeno un segnale, di se e quanto "pesa" WP in Italia, ovvero se hanno deciso che la battuta è comprensibile anche per la grande maggioranza del pubblico nostrano. --Elwood (msg) 10:07, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ragazzi mi spiace dirlo, ma affidarsi ai doppiatori italiani è purtroppo una perdita di tempo. Sempre restando un pò OT, ci fu il caso della sitcom The Big Bang Theory, le cui prime sei puntate (solo le prime perchè i fan si rivoltarono) vennero doppiate in modo vergognoso. Vennero rimossi e riadattati tutti i riferimenti nerd, venne addirittura (per citarne uno) rimossa una citazione cambiando da "il mio myspace" a "il mio sito". Come se in Italia nessuno avrebbe capito il riferimento a MySpace. Dipende tutto da che casa di doppiatori prende il film e da chi è il direttore del doppiaggio...e non sempre sono affidabili (basta guardare come spesso e volentieri storpiano i titoli dei film, cambiando completamente l'approccio del telespettatore alla pellicola, per citarne uno "Eternal Sunshine of the Spotless Mind", film serio e drammatico che diventa "Se mi lasci ti cancello" che sembra una commedietta) --Number55★ (dopo il 54, prima del 56) 10:46, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Hai perfettamente ragione Number55. Anch'io ho visto molti cartoni animati e film con doppiaggi vergognosi e parole o titoli completamente cambiati ed irriconoscibili. --

Francisco L. Passati i 700 EDIT... 10:49, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Trovato: l'hanno lasciata uguale alla versione originale. Piccolo successo per noi :-) --Elwood (msg) 10:59, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Evvai! :) Comunque sono ancora "sconvolto" dalla rivelazione di Number55: digiuno di cinema quale sono, anch'io avrei detto che Se mi lasci ti cancello fosse il titolo di una commediola... :-|Sanremofilo (msg) 11:22, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
<proposta stramba> Tornando IT, perché non lanciare un progetto/iniziativa (o qualcosa di simile) per organizzare un bel sondaggio e saggiare l'effettiva conoscenza al grande pubblico di Wikipedia? La mia idea, buttata un po' là (anzi, qua), sarebbe:
  • Un periodo di discussione riguardo a tipo, numero e argomento delle domande proposte, oltre che alla formulazione delle domande stesse.
  • Creazione della pagina apposita, magari in stile test di wikidipendenza (possibilmente, per fare una cosa ancora più sparaluccicosa, aggiungerei anche un bel link a una versione "interattiva" simile a quella disponibile per il test suddetto)
  • Un potente mezzo di diffusione del test potrebbero essere i giornalini scolastici e d'istituto dove ci siano dei nostri agenti infiltrati (leggi: redattori registrati su Wikipedia) che possano proporre, invece del solito test in stile Faccialibro Che animale sei? il sondaggio ufficiale di Wikipedia.
  • Eventuale pubblicizzazione sul Wikipediano e nelle UP di utenti volontari.
  • La cosa si potrebbe lanciare non appena il numero di utenti si sia riattestato sulla media invernale, in modo che una proposta non debba attendere due settimane per ottenere risposta, magari anche negativa. </proposta stramba>
Ecco, questa è l'idea. Vediamo come viene accolta.--Dry Martini, aka Bondforever 13:01, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Piccolo OT: anch'io avrei detto che Se mi lasci ti cancello è una commedia!--Starwars (msg) 13:12, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Credo sia una formula stereotipata pe i film di cui non riescono a tradurre il titolo (e c'è da riconoscere che in quel caso non era facile), vedi Se scappi ti sposo, ecc. --Triple 8 (sic) 13:15, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Dry Martini: mi piace la tua proposta, anche se qualcuno potrebbe obiettare che esiste già un sondaggio su Wikipedia, ma il problema di quel sondaggio è che viene propinato ai Wikipediani, che quindi sanno sicuramente dell'esistenza di Wikipedia, mentre la mia domanda era rivolta anche a chi ai non "informatizzati", tanto per capire quanta influenza Wikipedia eserciti sull'intera popolazione. Se il sondaggio si farà, propongo di aggiungere anche i progetti minori di Wikimedia, anche se già posso intuire che molti di meno sanno cosa è Wikispecies o Wikisource, tanto per citarne un paio. --Aushulz (msg) 14:44, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Da quello che mi dicono in giro persone che consultano anche spesso wikipedia:

  • quasi tutti non sanno che è scritto dagli utenti;
  • quasi tutti non sanno come si può modificare una voce;
  • nessuno sa come si vede chi ha scritto una voce (cronologia).

In definitiva tutti conoscono wikipedia ma nessuno sa cos'è.--Luigi Petrella (msg) 15:01, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Esattamente! Per stringere ancora di più, la stragrande maggioranza è convinta del contrario di quello che è scritto qui. Dome era Cirimbillo A disposizione! 15:06, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

PerDryMartini. A tal proposito c'è giusto adesso una discussione al bar (qui). Potresti proporre quanto scritto sopra in questa pagina! ;-) Dome era Cirimbillo A disposizione! 15:29, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

A dire la verità, l'idea mi era balenata così, come una specie di mezzo scherzo, tanto per curiosità. Comunque, a me non dispiacerebbe che venisse fatto questo sondaggio, anche se dovesse rimanere tra noi wikipediani. Avevo visto, in effetti, quella discussione al bar, ma non capendone il vero significato, ho lasciato perdere (anche perché era ora di pranzo XD ). Anzi, se qualcuno potesse gentilmente spiegarmi meglio a cosa servirebbe tutto quel casino di iscrizione e controfirma di conferma, glie ne sarei grato. Comunque, a parte WMI, a livello anche solo di Wikipedia, questo sondaggio s'ha da fare sì o no? --Dry Martini, olivetta o scorza di limone? 18:37, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Anche a me interesserebbe il risultato. Ho discusso varie volte della qualità di Wikipedia con degli amici e molti sostenevano che la maggior parte della gente non sapesse che è modificabile da chiunque, quindi un sondaggio nel mondo reale fornirebbe delle informazioni preziose --Sumail (msg) 19:58, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Quoto tutti. In pratica tutti la conoscono ma pochissimi ne conoscono i meccanismi (spesso mi arrivano domande tra le più impensate).In particolare, vi racconto un fatto capitatomi un mesetto fa: incontro un caro vecchio amico dopo tantissimo tempo; dopo un po di chiacchiere mi fa questa domanda: <<Senti, [Tizio Caio] mi ha detto che tu scrivi su Wikipedia... volevo sapere: mia figlia [nota: età 11 anni] la usa spesso per le ricerche, mi ha spiegato un po' come funziona, ma... è un sito "sicuro"? Intendo... che gente ci gira? Non è che si possono fare "brutti incontri"?>>
Ovviamente l'ho tranquillizzato e gli ho spiegato un po' di meccanismi, ma questo fa capire che il mix di "grande notorietà" e "minima comprensione" può far giungere a fraintendimenti davvero impensabili... --Retaggio (msg) 11:47, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]
@Bondforever: Intendi qualcosa come m:General User Survey? (Sondaggi se ne fanno a bizzeffe, questo è il piú vasto che si sia fatto.) Sulla domanda iniziale: se parliamo di utenti di internet, strategy:Reach e collegate contengono la risposta. --Nemo 12:11, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]
Be', a dire la verità, intendevo qualcosa rivolto al grande pubblico e non, invece, ai contributori, cui sembra essere invece rivolto il General Survey che hai indicato. Tra l'altro, il mio era più sul versante della STUBidaggine, pur conservando uno scopo profondamente scientifico e di conoscenza, ma senza avere le pretese di venire portato in trionfo all'assemblea di WMI o di venire annoverato tra i sondaggi ufficiali di Meta. Per chiarire, l'avevo inteso sì come una cosa seria, ma anche come un "Wikipedia inside", diciamo pure (ma non solo) per metterci l'anima in pace una volta per tutte con la popolarità di Wiki. Comunque quoto Aushulz, che con meno parole si è espresso molto meglio. Sembrerebbe che l'idea piaccia... --Dry Martini olivetta o scorza di limone? 21:13, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]

Fisica delle particelle

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Illustri wikipediani, avrei una domanda da farvi. Mi sapete dare delle info su Fisica delle particelle all'università? Vorrei sceglierla ma ho diversi dubbi. Ovvero... c'è una facoltà apposita, è una materia studiata nella facoltà di Fisica... quali sono gli sbocchi lavorativi? Chi di voi l'ha fatta? Grazie! --Ψ϶῾ (msg) 19:31, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]

Parlo da ignorante, tanto per darti una "mezza risposta" nel caso in cui non ce ne fossero altre: non so se esiste una facoltà specifica, ma oltre alla facoltà di Fisica penso che si studi nella facoltà di Ingegneria nucleare e forse in alcuni rami della medicina (=medicina nucleare?). Come sbocchi mi vengono in mente: ricerca (in tutti i casi), progettazione (per la facoltà di ingegneria) e applicazioni mediche (per la facoltà di medicina). --Aushulz (msg) 23:40, 5 set 2010 (CEST)[rispondi]
Beh, qui di oracolanti che hanno studiato o studiano Fisica ce n'è più d'uno, quindi lasciamo parlare loro.
Le informazioni sui corsi di laurea attivati all'università si trovano facilmente nelle pagine web delle stese università, ma bisogna sapere alcune cose di carattete generale.
Non esiste, in nessuna università italiana, la "Facoltà di Fisica". Esiste la Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali. All'interno di tale facoltà (se è presente: non c'è in tutti gli Atenei) sono attivati uno o più corsi di laurea (triennali, cioé di primo livello) della classe di scienze e tecnologie fisiche, e uno o più corsi di laurea magistrale (secondo livello, biennale) della classe di Fisica. Ogni Facoltà può attivare uno o più corsi di una classe (purché abbia abbastanza docenti di ruolo per farlo), con ordinamenti didattici decisi localmente entro un quadro normativo generale che vale per la classe (e che prescrive a quali settori devono appartenere gli insegnamenti offerti, quanti crediti universitari (CFU) come minimo e come massimo per ciascun settore, ecc. ecc.). Il corso di laurea, a scelta della Facoltà, si potrà chiamare semplicemente "Corso di laurea in Fisica", oppure in modo più fantasioso, per indicare che si offre un percorso orientato in modo particolare ("Corso di laurea in Fisica Applicata al Funzionamento degli Ascensori"). Dal punto di vista del valore legale del titolo, sono tutti equivalenti (appartengono tutti alla stessa classe). Idem per le lauree magistrali, a cui ci si può iscrivere dopo aver conseguito una laurea triennale.
Veniamo ora alla fisica delle particelle. Qui bisogna guardare gli ordinamenti di ciascuna università (quelle grosse, in questo caso), ma tipicamente la laurea in fisica di primo livello non prevede indirizzi specifici in fisica delle particelle: al massimo ci possono essere curricola più orientati alla fisica teorica, alla fisica sperimentale o alla fisica applicata, che si differenziano soprattutto nel terzo anno. Invece le lauree magistrali includono indirizzi specifici, in alcuni dei quali la fisica delle particelle (che in misura maggiore o minore si studia in tutte le lauree magistrali in Fisica) ha uno spazio particolarmente ampio: in primo luogo gli indirizzi di fisica delle interazioni fondamentali (sia teorica che sperimentale) e di fisica nucleare e subnucleare, ma anche quelli di astrofisica e quelli di fisica applicata al campo biomedico.
Comunque, nessuno studente al mondo studia solo "fisica delle particelle": si studiano più o meno approfonditamente tutti i principali campi della fisica generale, sperimentale e teorica, e poi verso la fine degli studi ci si orienta - nel caso (minoritario) di coloro che proseguono gli studi in direzione della ricerca pura, sperimentale o teorica - verso uno dei vari ambiti recenti della ricerca in fisica delle particelle. Ma a questo ci si pensa quando uno sta già studiando Fisica da qualche anno. --Guido (msg) 09:33, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]
Limpido come l'acqua. Quindi intanto il problema sarebbe entrare in Scienze Matematiche... e li continuare pian piano. Mi interesserebbe, se qualcuno ha qualche esperienza, capire le relazioni che possono crearsi tra fisica e medicina. In pratica, uno studente dovrebbe prendere fisica applicata o nucleare? Scusate l'insistenza delle domande, ma non so veramente a chi chiedere!

Ψ϶῾ (msg) 11:27, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]

Ciao, un paio di chiarimenti. Quando (e se) ti iscriverai all'università dovrai scegliere il Corso di laurea (CdL), quindi, ipoteticamente, nel modulo di iscrizione sceglierai CdL di laurea triennale in fisica (il primo gradino [triennale, appunto] del cosiddetto "3+2"), l'inserimento nella facoltà di scienze MM. FF. NN. è automatico (non devi preoccuparti di "riuscire a entrare" nella facoltà...). Al contrario di quanto avviene per altre facoltà (come per esempio medicina), non c'è alcun test di ingresso per iscriversi al CdL in fisica. In ogni caso molte università (come la mia, l'Università degli Studi di Milano-Bicocca) organizzano per chi si iscrive dei test orientativi che dovrebbero aiutare lo studente a capire se il percorso scelto è quello adatto alle proprie capacità e attitudini. In ogni caso questi test sono solo un "consiglio", di solito il risultato è il seguente: a chi non prende un buon punteggio vengono consigliati dei pre-corsi (specialmente di matematica) ovvero un mese di lezioni da frequentare prima dell'inizio dei corsi universitari, ma senza esame finale. Per il resto, non ti sto a dire che di solito la "scrematura", ovvero la "selezione naturale" degli studenti, avviene con il tempo: nei primi mesi uno studente ha la possibilità di capire se Fisica è il CdL che fa per lui o se è meglio cambiare [non c'è niente di male]. Un paio di cifre: quando mi sono iscritto all'inizio del primo anno eravamo in 100 iscritti, all'inizio del secondo facevamo fatica ad arrivare a 80, del mio anno di quei cento si sono laureati [in corso] circa 40 persone. Per tornare al caso specifico di Fisica delle particelle, sempre riferendomi alla Bicocca, posso dirti che, come ha detto Guido, funziona così: i primi due anni sono comuni, poi al terzo anno si fa la scelta di un curriculum di studi ovvero gli esami si differenziano in base al (sotto)percorso che uno decide di intraprendere. Ce ne sono molti: Fisica teorica, Fisica delle particelle, Fisica ambientale, Fisica dei plasmi, Fisica delle stato solido, Astrofisica, ecc. i nomi dei curricula e la varietà della scelta differiscono in base all'università. Solitamente la scelta del terzo anno non è vincolante ovvero è sempre possibile cambiare e fare qualcosa di diverso alla magistrale, inoltre, almeno in Bicocca, non si tratta di una differenziazione estrema: sono 2 esami e un laboratorio diversi il secondo semestre del terzo anno a seconda del curriculum. Alla magistrale invece il discorso cambia: si sceglie da subito il curriculum (ovvero il piano di studi in pratica la lista degli esami che devi fare) e i percorsi sono molto diversi sin da subito. Per chiudere, ogni università di solito ha un "servizio orientamento" al quale puoi chiedere informazioni e che ti può inviare materiale informativo. Faccio un po' di terrorismo psicologico: salvati finchè sei in tempo :P -- CristianCantoro - Cieli azzurri! (msg) 09:36, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ecco un esempio di come il tutto viene spiegato nelle pagine web di una grande università: [1] (nella colonna a destra trovi i link su argomenti più specifici: cos'è la fisica, prospettive di lavoro ecc.). Cerca qualcosa dl genere nelle pagine web dell'Università che ti interesserebbe frequentare (ma se trovi che le loro pagine web sono irraggiungibili, incomprensibili, non contengono informazioni utili ecc., allora prendi in considerazione un'Università differente). --Guido (msg) 11:36, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]

(conflit)Medicina e fisica sono collegate in molti modi: a parte le leggi della fisica applicate in fisiologia, la fisica è fondamentale nelle tecniche di Imaging biomedico, dalle più "elementari" (la radiografia, l'ecografia) alle più "complesse" (che richiedono l'iniezione di sostanze radioattive, ecc.); e nelle tecniche di Radioterapia, che si stanno facendo sempre più avanzate e complesse.--Anassagora (msg) 11:41, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]

Ecco specificamente un esempio di curriculum di fisica biomedica all'interno di una laurea magistrale in fisica (trovi il curriculum cliccando sul tab omonimo in testa alla pagina). Le particelle elementari sono trattate nei corsi di "Rivelatori di particelle", "Acceleratori", "Laboratorio di Fisica nucleare e subnucleare" per gli aspetti sperimentali e applicativi, mentre gli aspetti teorici sono trattati nei corsi di "Meccanica quantistica" e "Metodi matematici per la fisica". Tutto questo comunque è nella laurea di secondo livello. --Guido (msg) 13:06, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]

Slovacchia e Liechtenstein

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Buondì! Qui c'è scritto che il Liechtenstein e la Slovacchia non si riconoscono diplomaticamente a vicenda, ma nelle voci sui singoli stati o sulla loro politica non ho trovato nulla a riguardo. Qualcuno sa spiegarmi cosa significa e soprattutto perché non si riconoscono diplomaticamente? Grazie! -- Syrio posso aiutare? 13:04, 6 set 2010 (CEST).[rispondi]

Qui e qui, in en.wiki ci sono ampie spiegazioni a riguardo corredate di fonti.--Anassagora (msg) 13:15, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]
Grazieee :D -- Syrio posso aiutare? 13:25, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]
Pregoooo :D --Anassagora (msg) 14:56, 6 set 2010 (CEST)[rispondi]

Plurali in siciliano

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Nel dialetto siciliano il plurale maschile e il plurale femminile coincidono sempre? --Aushulz (msg) 01:47, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Dialetto di quale provincia siciliana? --Cloj 08:48, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
Nel dialetto nisseno sì.--SicilianoEdivad (Come as you are) 13:12, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
@Cloj: Parlo in generale, mi serve per il Wikizionario. Vuoi dire che ci sono differenze in tal senso per ogni provincia? Non esiste un "siciliano standard" a cui fare riferimento? --Aushulz (msg) 14:40, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
il dialetto standard c'è ma non lo conosco. nel dialetto palermitano, per esempio
belli-->bìaddi
belle-->bìadde
quindi non sono uguali. --Salvo da Palermo dimmelo qui 15:06, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Non credo che esista un siciliano standard. Così come non esiste un sardo standard (sebbene il logodurese possa vantare una qualche preminenza per le sue testimonianze letterarie scritte). Il cinema ci ha ammannito un catanese-agrigentino su cui gli stessi catanesi e gli stessi agrigentini avrebbero molto da obiettare. Allo stesso modo sarebbe impossibile individuare un laziale standard o un veneto standard. A Venezia prova a far dire uovo a un abitante di Dorsoduro o di Rialto e a uno di Murano! Vedrai che esistono belle differenze anche entro il raggio di pochissimi chilometri. Dovremmo parlare a questo punto dell'annoso tema dialetto/lingua, ma non è qui e ora il caso. Piuttosto, gli amici di WP siciliana cosa usano? Quale che sia la loro risposta mi sento di dire che lo fanno in modo del tutto contestabile. --Cloj 15:25, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Esiste una lingua siciliana standard, ovvero la lingua letteraria. Cfr. il compendio stilistico. Per il plurale temo di non saere rispondere, ma ho trovato questo: Plurali nun regulari. --Dedda71 (msg) 15:36, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
giusto, "dialetto" è diverso da "lingua". io per esempio non pronuncio le parole come nel link qui sopra, mai. --Salvo da Palermo dimmelo qui 15:43, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
In tal caso potreste dare un'occhiata ai miei contributi sul Wikizionario del 7 settembre? Sono piuttosto dubbioso sui plurali, può darsi che abbia sbagliato qualcosa. --Aushulz (msg) 15:49, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
Aushulz, parliamo lo stesso siciliano! ma non è quello "giusto" (inteso come lingua ufficiale), almeno credo. chiedi al loroo Bar. --Salvo da Palermo dimmelo qui 15:57, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Come sospettavo, leggo nel Compendio stilistico: «[la] grammàtica siciliana... ammustra li formi grammaticali cchiù prifiruti». Per l'appunto "maggiormente preferite". Ma da quando in qua le regole sono solo indicazioni di massima? Capisco le cosiddette "eccezioni" (che altro non sono se non la dimostrazione che una lingua vive e respira in un preciso spazio temporale, che muta in ragione del trascorrere degli anni), ma - sbaglierò - nessuna regola e solo "preferenze maggiori" mi sembra mostrino un'idea un po' abborracciata di cosa sia una grammatica. Che, anche come etimo, significa ben altro. A mio sommesso parere. --Cloj 17:29, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Sembri non conoscere quel grande scrittore italiano che scrisse: "Ci sono regole fatte di sole eccezioni: sono confermatissime." ;-) --93.32.34.3 (msg) 20:40, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ammetto che è gustosa. E del tutto coerente. Fa infatti (sor)ridere. --Cloj 23:02, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Scaricare it.wiktionary.org

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O sommo Oracolo, tu che tutto sai e tutto prevedi, come faccio a scaricare tutte le voci di it.wiktionary.org in modo da poterme manipolare in un file formato testo per trasformarlo in un dizionario gestibile da en:Stardict (uh, manca la voce!)? Il risultato utile dovrebbe essere un file formato testo con la seguente struttura:

  • voce1<tab>definizione1<enter>
  • voce2<tab>definizione2<enter>
  • ecc.

Questo file dato in pasto a stardict-editor.exe mi genera il dizionario che posso utilizzare poi con Stardict sul PC oppure sul mi ebook reader. C'è qualche mago del web che mi può dare qualche dritta? --Uomo in ammollo 17:02, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Non so se puoi aiutarti, comunque se ti interessa avere Wikizionario (o altro progetto Wikimedia) offline puoi installare Okawix, che però contiene versioni non molto aggiornate. --Aushulz (msg) 22:45, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
Qui [2] trovi il salvataggio più recente del database del Wikizionario. Se sei un mago con xml o sql puoi ricavarne qualcosa ma credo che serva tanto lavoro manuale per pulire le voci e portarle alla formattazione che richiede il file di importazione per Stardict --Giulio.gs (msg) 10:15, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]
Grazie, di xml ne so quanto di fisica delle particelle, però nel frattempo ho trovato questo anche se non era proprio quello che cercavo. Ci dovrebbe essere una applicazione che si chiama wiki2dict ma non trovo più i riferimenti. Bah, strano che non sia un lavoro già fato da qualcuno. --Uomo in ammollo 11:13, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]
In queste settimane sono impegnato con la tesi, ma mi interesserebbe farci qualcosa. Ho estratto in maniera MOLTO spannometrica un file nel formato indicato da te, eccolo qua prova se ti va bene, c'è il codice Java per fare il lavoro --Sumail (msg) 15:01, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]

A. Louis Scarmolin

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Buongiorno. Mi chiedo se qualcuno può tradurre in italiano o in inglese la voce relativa a A. Louis Scarmolin, ora la trovo solo in olandese (credo!) Grazie del supporto! --93.148.28.66 (msg) 17:54, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Ovvero nl:A. Louis Scarmolin? Potresti provare a chiedere in Wikipedia:Richieste di nuove voci o meglio ancora Wikipedia:Traduzioni, però non so in quanto tempo potresti essere accontentato/a. -- Syrio posso aiutare? 22:00, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]
L'ho inserita nella lista delle voci da tradurra in Wikipedia:Traduzioni, intanto. -- Syrio posso aiutare? 22:01, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Pubblicare testo tratto da wikipedia

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Salve ragazzi. Mia nonna sta scrivendo un libro e mi ha chiesto di prenderle delle informazioni su una città. Posso prendere la voce da wikipedia e inserirla nel libro di mia nonna? premettendo che verrà successivamente pubblicato.


--Estupendox (msg) 18:46, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Segui quanto indicato in Aiuto:Come citare Wikipedia e Wikipedia:Copyright#Informazioni per i riutilizzatori.--Fire90 19:22, 7 set 2010 (CEST)[rispondi]

Maglie dell'Inter

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Salve, mio fratello cerca un'immagine di tutte le magliette dell'Inter (lui ha un numero di GS Storie sull'Inter, dove a pagina 155 ce ne sono poche), e chiedo se sapete trovarle, perchè sarebbe felicissimo. --Akyil grande 06:34, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]

vedi se questo fa al caso tuo.--Salvo da Palermo dimmelo qui 21:16, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]
purtroppo ne sono poche... --Akyil grande
qualcuna forse la trova cercando su google uk "retro football teams" in siti come toffs.com oppure contattando qualche anima pia tra i collezionisti di album di figurine (li trovi su ebay) oppure se vuole mettere un sito o un blog, se scrive all'inter secondo me lo aiutano. buona caccia. --Pierpao.lo (listening) 07:38, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Elezioni a novembre

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Dell'esame di Diritto Pubblico dato secoli fa ricordo vagamente che la legge italiana (o forse la stessa Costituzione) stabilisca che le elezioni politiche si possano tenere solo in primavera (fra marzo e giugno). Quindi la richiesta della Lega di votare a fine novembre è la solita cazzata sparata a vanvera dai padani, in quanto impossibile oppure ricordo male io?


--79.18.223.199 (msg) 12:40, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]

mi sembra che esite una finestra tra 15 marzo e 15 giugno per i referendum (anche se la norma venne ignorata durante la consultazione 21-22 giugno 2009). per le elezioni politiche vi sono dei vincoli (60 giorni?) dallo scioglimento delle camere. --Hal8999 (msg) 12:51, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]
Pare che il vero vincolo non stia scritto nella costituzione ma nei regolamenti per cui la pensione ai parlamentari scatterebbe a partire da non so bene quale giorno del prossimo ottobre. È una voce che ho raccolto in giro, ma immagino che i wikipediani siano in grado di confermarla o smentirla con tanto di fonti in appoggio ;-) --93.32.44.94 (msg) 14:04, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]

In realtà le politiche non si potrebbero tenere a novembre perché poi il parlamento e il governo appena insediati (ovviamente verso dicembre) potrebbero non avere il tempo materiale per redigere e approvare la legge finanziaria. Per questo da quando c'è la Repubblica si tengono sempre in primavera (con il Regno, essendoci il governo di gabinetto, quasi svincolato dalle maggioranze uscite dal voto, si potevano tenere in autunno inoltrato). --Demart81 (Comunicazioni, insulti, ecc.) 14:07, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]

Il vincolo del periodo non è costituzionale, ma da legge ordinaria, ed è relativo solo ai referendum. Sulle elezioni politiche c'è un tempo massimo, 70 giorni, entro il quale tenerle (a partire dallo scioglimento delle camere), deciso nella Costituzione nell'art. 61, per evitare la possibilità che una legge ordinaria rimandi a data imprecisata le elezioni politiche a camere sciolte (dittatura). L'usanza vuole che non si tengano a fine anno per il motivo detto da Demart, che un Governo insediato il 24 dicembre si ritroverebbe già in esercizio provvisorio di bilancio, regolato pure questo dalla Costituzione all'art. 81: in questa situazione gli enti statali lavorano senza sapere il loro budget a disposizione per l'anno successivo, con annessa paralisi di mezza pubblica amministrazione. Questa situazione non può durare oltre 4 mesi, che a occhio sono stati calcolati dai costituenti proprio sulla base del rischio di elezioni a causa della mancata approvazione della legge di bilancio. Tra l'altro non avrebbe molto senso dire che un Governo non può cadere in un certo periodo dell'anno (glielo spieghi tu che ci sono alcuni momenti dell'anno in cui non si può litigare per legge). --Superfranz83 Scrivi qui 04:06, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
In certe famiglie vige una legge che proibisce litigi nel periodo natalizio. Ma non risulta sia molto efficace... BerlinerSchule (msg) 17:51, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]

Come indicare a Google Maps un'opera architettonica contemporanea.

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--Sa So (msg) 17:03, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]

Italia campione del mondo 1982

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Cari Oracoliani, qualcuno di voi sa se vi erano (e chi erano) dei mancini (che preferivano il piede sx) nell'italia campione del mondo 1982? Grazie mille, e forza italia!--95.244.89.226 (msg) 18:19, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]

Bruno Conti. Ambidestro, ma preferiva il mancino.--87.17.224.82 (msg) 22:00, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]
Antonio Cabrini, perbacco! [3] --Sesquipedale (non parlar male) 01:15, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Grazie mille! Di cabrini ero quasi certo, essendo egli un terzino (ed esterno) sinistro, ma nn pensavo che conti, che giocava a destra preferisse il mancino...--79.24.168.135 (msg) 11:31, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Si vede che sei giovane, altrimenti non potresti non ricordare il cross (di sinistro) per il gol di Paolo Rossi in semifinale. Cerca su youtube... --Sesquipedale (non parlar male) 12:10, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Considera che molti allenatori fanno giocare di proposito i mancini a destra (e viceversa), proprio per sfruttare le giocate "a rientrare". Ma non è questo il caso di Conti, che aveva anche un destro eccezionale. --87.17.210.240 (msg) 14:27, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Simboli di classificazione militari

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Sapete dove posso trovare i simboli di classificazione dei mezzi militari? Tipo quelli presenti nella pagina Hull classification symbol, ma per mezzi terrestri e aerei. Grazie! --87.17.224.82 (msg) 21:19, 8 set 2010 (CEST)[rispondi]

Guarda la Categoria:Tipi di veicoli militari, nelle voci dei vari tipi di veicoli sono riportati, se esistono, gli acronimi usati nelle pubblicazioni (es. MBT - Main Battle Tank), comunque tieni conto che questi acronimi sono molto variabili da nazione a nazione e che spesso non sono neppure codificati. - --Klaudio (parla) 10:42, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

disposizione delle batterie

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Domanda stupida che probabilmente dovrei sapere ma non la so... perché le pile nei dispositivi elettronici vengono sempre inserite alternate (nel senso da una parte +-, dall'altra -+)? --Austro sgridami o elogiami 11:20, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

perché inserite così è più semplice metterle in serie.. basta un pezzetto di metallo dal polo positivo al vicino polo negativo.--Hal8999 (msg) 11:24, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
(conflittato) Risposta di un non tecnico, che non dovrebbe sapere queste cose (e in effetti non le sa) ma azzarda un'ipotesi. Forse per lo stesso motivo per cui le pile nelle torcie si inseriscono in fila: probabilmente il circuito può prendere energia solo da una fonte, così vengono collegati i poli opposti di due pile, in modo che l'energia di una usi come "ponte" l'altra per arrivare al sistema. È un po' incasinata come idea, ma forse se la metto così è più semplice: diciamo che il chip del telecomando della tua TV può essere connesso solo a un polo positivo e a uno negativo alla volta, ma sono necessarie due pile, per varie ragioni (che non so, perché alle medie non ero un asso in scienze). Che si fa? Si collega il polo positivo della pila 1 e il polo negativo della pila 2. Dato però che l'energia deve trasferirsi, devi creare un circuito unendo le due pile e, per risparmiare materiale, metti i due poli da collegare vicini, e decidi che il malcapitato che vuole godersi la partita (o qualsiasi altro programma) debba prima perdere due diottrie nel vano tentativo di leggere la sottilissima incisione sul telecomando stesso che a una prima analisi aveva scambiato per difetti di fabbricazione. Nel caso in cui tu (il fabbricante) ti senta particolarmente magnanima e decida di mettere un adesivo esplicativo che permetta di salvare i preziosi occhi dell'utente, probabilmente lo farai incollare con ccccolla vinilica diluita in acqua (adesivi più forti farebbero crollare il guadagno), che presto perderà efficacia e l'adesivo scivolerà fuori dal telecomando e di lì nel caminetto prima che chiunque possa fare qualcosa per impedirlo. Saluti. --Dry Martini olivetta o scorza di limone? 11:41, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
(fuori crono) per fortuna l'orientamento può essere facilmente desunto dalla forma degli elettrodi nell'alloggiamento: tipicamente il polo negativo è in forma di molla. Lievemente conica. --CavalloRazzo (talk) 19:47, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ehm, Dry Martini, ti offendi se ti dico che non ho capito niente? Sei più bravo con le guide di wiki. ;)
@Hal8999, quindi è una questione pratica? Avevo pensato fosse una cose più fantascientifiche tipo un conflitto di campi magnetici creati dalla corrente o cose simili... Ammetto che queste cose sono state da me studiate male e dimenticate presto :DDDD --Austro sgridami o elogiami 14:19, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
Allora, il principio di fondo, che Dry ha provato a spiegare, è che devono essere messe "in fila": ogni batteria dà una certa "spinta" (forza elettromotrice) ad un po' di elettroni, in una certa direzione; immaginati che succede se dall'altra parte ce n'è un'altra che dà una spinta ad un altro po' di elettroni in direzione contraria. Ora, mettere in fila 4 batterie ministilo una attaccata all'altra, in maniera tale che non ci sia nessuno scontro tra "elettroni spinti in giro" (Vito non me ne voglia per questa spiegazione) implica avere un oggetto particolarmente lungo, come una torcia; se io ho un oggetto con i lati circa uguali, sempre garantendo che a un + segua un -, la cosa più ovvia che mi viene in mente è appunto alternare i versi delle batterie, creando una serpentina, che non è altro che la sequenza di batterie dentro la torcia "ripiegata su se stessa". È ovvio che potrei metterle tutte nello stesso verso nel vano batterie e poi creare dei ponti elettrici che mi colleghino il positivo di una batteria con il negativo della successiva, ma avrei una complicazione costruttiva inutile e a volte neanche praticabile per dispositivi particolarmente miniaturizzati. --Superfranz83 Scrivi qui 14:37, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ah, capito, in pratica ciascuna usa l'altra come un ponte. Mi hai anche tolto il dubbio inverso (cioè perché nel caricatore delle pile non ci sia questa alternanza): non c'è perché le batterie devono poter essere ricaricate in modo indipendente. --Austro sgridami o elogiami 14:45, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
@Austro: non ti preoccupare: non mi aspettavo di risolvere il problema. Inoltre, come ho detto, non sono preparato sull'argomento. Le mie erano semplici deduzioni derivate dal fatto che nelle torce le batterie vanno messe tutte nello stesso verso e una dopo l'altra, e così anche nel mio vecchio stereo: servono sei batterie, in due file da tre, orientate in direzioni diverse. Ho fatto seguire deduzioni un po' traballanti e profane, ma tutto sommato vicine al concetto (concedetemi almeno questo). Comunque non preoccuparti, sarò permalsetto, ma non fino a questo punto. --Dry Martini olivetta o scorza di limone? 14:55, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Tolgo la mia, non "risposta", non "contributo", bensì "divagazione", proprio come tolgo la macchina dal divieto di sosta. Come anche spiegato sotto. BerlinerSchule (msg) 14:29, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Non ne dubito, BerlinerSchule. Intendevo, nel mio caricatore delle pile. Avevo notato che non aveva le batterie alternate e mi chiedevo quale fosse il motivo. Ma è un controsenso a quello che avevo capito, se sono in serie, non dovrebbe essere capace di caricarle solo due alla volta e non una singolarmente? --Austro sgridami o elogiami 15:27, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
Beh, spesso (quasi sempre?) i caricabatterie caricano le batterie solo due alla volta!--Sandro (bt) 15:38, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
Beh, puntigliando, ci sono anche dei dispositivi che usano 3 pile alla volta. --Austro sgridami o elogiami 15:42, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
(conflittato)Per caricarne due in fila deve essere più potente il caricabatterie. Inoltre devi anche consentire di poter caricare anche una sola batteria oltre che N in serie, sennò perdi di praticità d'uso, ma per fare questo devi anche mettere dei sistemi di controllo per dare la giusta energia ed evitare di danneggiare gli accumulatori stessi quando ci fosse sotto carica solo una batteria. Il parallelo ("tutte dallo stesso lato") aumenta la "capacità produttiva" del caricabatterie (cioè il numero di accumulatori ricaricabili contemporaneamente) e contemporaneamente la sua "flessibilità" (ovvero ne puoi ricaricare 1, 2 ... 100 insieme). --Superfranz83 Scrivi qui 15:43, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

La disposizione "alternata" (in serie) ricorda più intuitivamente che la tensione risultante è la somma dei singoli elementi; mentre la disposizione "parallela" (in parallelo) ricorda più intuitivamente che la corrente risultante è la somma dei singoli elementi. --Pracchia 78 (scrivi qui) 15:51, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Sulla disposizione "fisica" hanno già risposto in tanti… anche se pare di aver a che fare con un sarchiapone… allora mi dilungo su un paio di concetti legati alla faccenda serie/parallelo.
Come detto, gli elementi in serie sommano il potenziale (i "volt"), gli elementi in parallelo sommano la corrente (gli "ampere"). Nelle applicazioni pratiche, mentre è piuttosto comune necessitare di un potenziale di alimentazione di qualche volt, ottenibile con alcuni elementi in serie (una comune pila non ricaricabile ha un potenziale standard di 1,5V, un elemento ricaricabile di 1,2V) è al contrario del tutto insolito necessitare di una corrente così elevata da richiedere gli elementi in parallelo.
Ma questo sarebbe il meno: il collegamento in parallelo necessita di qualche accorgimento circuitale, poiché la resistenza interna di ogni elemento è molto bassa ed il minimo squilibrio di potenziale (inevitabile) comporterebbe un flusso di corrente da un elemento all'altro, dissipato in calore (anche in rumore, quando questo esplode…) ed in buona sostanza, sprecato. Insomma, non basterebbero i classici "due fili".
Paradossalmente, ma non troppo, per una ragione simile è insolito trovare i caricabatterie di BerlinerSchule, semplicemente perché durante il processo di ricarica la corrente viene (più o meno) attentamente controllata al fine di rilevare il punto di massima carica, oltre il quale decrescere il flusso da "carica" a "mantenimento". Due elementi in serie finirebbero inevitabilmente per assorbire una corrente complessiva che, oltre quel famoso punto, potrebbe facilmente essere scarsa per un elemento ed eccessiva per l'altro.
Ovviamente non dubito che BerlinerSchule abbia realmente siffatto "caricabatterie", che ipotizzo potrebbe essere un semplice marchingegno senza peculiari caratteristiche da "caricabatterie", per usare il quale è lo stesso BerlinerSchule che deve occuparsi di stimare a naso (o al mano, dalla temperatura) il momento di staccare tutto.
--CavalloRazzo (talk) 19:36, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
PS: a completamento della risposta di Superfranz83 poco più su, i caricabatterie veri hanno un controllo della corrente indipendente per ciascun elemento, quindi gli elementi possono essere n e, comunque, non sono elettricamente in parallelo. --CavalloRazzo (talk) 19:43, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
Il caricabatterie che uso io (ed anche il precedente) puo' caricare le batterie solo a coppie, da cui ne ho dedotto che le carichi in serie, sbaglio?--Sandro (bt) 19:48, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
Nel senso che se tenti di lasciare un elemento solo la baracca non funziona?
Mi arrendo all'evidenza. Il mio vecchio insegnante di macchine elettriche si rivolterebbe nella tomba, se questo non fosse vietato dal secondo principio della termodinamica. --CavalloRazzo (talk) 19:53, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
(f.c.)Sì, confermo, se ne metto una sola questa non si carica, o meglio, la lucetta non si accende, poi non ho mai provato a vedere se si carica lo stesso! :)--Sandro (bt) 02:43, 10 set 2010 (CEST)[rispondi]
Infatti mi riferivo ad un parallelo "logico" piuttosto che tecnico (non ho mai smontato un caricabatterie "vero" per vedere quanta teoria c'è in pratica); per il circuito di controllo carica indipendente per elemento dipende dalla bontà del caricabatterie. Neanche io però ho mai sentito di caricabatterie che caricano a coppie, forse per qualche motivo, tipo l'essersi risparmiati un sistema di controllo. Tutto sommato, la batteria della macchina ha N elementi in serie e tu li ricarichi tutti insieme, tenendo sotto controllo solo il totale. --Superfranz83 Scrivi qui 23:08, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Tolgo la mia, non "risposta", non "contributo", bensì "divagazione", proprio come tolgo la macchina dal divieto di sosta. Come anche spiegato sotto. BerlinerSchule (msg) 14:29, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Domanda che da ex studente di istituto professionale non dovrei fare: e perché vengono messe in serie e non in parallelo? --Vipera 13:41, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]

Apri il cassetto e leggi la mia risposta. --CavalloRazzo (talk) 14:09, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
Con tutta la simpatia per l'utente, del resto sempre bravo e competente, che l'ha fatto, avviso che la cassettatura, assolutamente soggettiva (POV), toglie lo spirito amichevole, creativo e leggiadro all'Oracolo. Dato che qui nella itWP l'oracolo è piccolo non risolve alcun problema (contrariamente ad alcune edizioni con "oracoli" molto lunghi). Quindi ritiro i miei contributi.
Oltre a tutto era diventato illeggibile, perché in parte nascosto, in parte no. BerlinerSchule (msg) 14:26, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Bergomi nella finale dell'82

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Caro Oracolo, un'altra domanda sugli azzurri campioni nell'82. Nella finale di madrid, in cui mancava antognoni, bergomi giocò come terzino destro (come sarebbe più logico, di fianco a gentile e collovati), quindi in un modulo tipo un 1-4-3-2(anche se la posizione in quell'italia era abbastanza libera), oppure fu messo a centrocampo a sostituire antognoni (modulo 1-3-4-2)? Grazie mille in anticipo e scuse per il disturbo.


--79.24.168.135 (msg) 11:51, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

I "moduli" di cui parli non hanno molto senso perché a quei tempi non si giocava a zona. Comunque, Bergomi fu certamente impiegato come difensore e in particolare fu incaricato di marcare un certo Karl-Heinz Rummenigge [4]. --Sesquipedale (non parlar male) 12:39, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Comandi rete IRC

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Dopo aver consultato delle liste di comandi online non ho capito se a parte il tasto TAB esista un comando testuale da digitare (/qualcosa) per passare da una finestra a un'altra oppure da una finestra a quella successiva. Grazie a tutti.


--151.23.103.223 (msg) 15:30, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

questa mi sembra più una caratteristica da attribuirsi al singolo client piuttosto che alla rete IRC. --Austro sgridami o elogiami 15:31, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]


Si ovviamente, ma mi pare di aver capito che i client condividono i comandi di base tipo questo. Anche se son comandi che agiscono sul client. --151.23.103.223 (msg) 16:54, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Falsità Nucleare Taciuta?: Energia prodotta=Termica 80% (e inutilizzabile) + Elettrica 20% (e utilizzabile)

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Secondo alcune fonti, che ora non cito, quanto ci viene raccontato a proposito di energia prodotta dalle centrali nucleari è falso.

Ogni volta che si parla di Energia e anche quando si esplicita Energia Elettrica, in realtà, seppure espressa in mega watt, si intende (ingannevolmente) Energia Elettrica (che ammonta al 20% + Energia termica (80%) Che non è utilizzabile in quanto veicolata da fluidi purtroppo radioattivi (non si possono usare per teleriscaldamento).

Se ciò fosse vero, quanto scritto praticamente ovunque (anche in wikipedia ad esempio: http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_nucleare_in_Francia "..Nel 2009 l'energia nucleare in Francia ha generato il 75.17% dell'energia elettrica prodotta in totale nel Paese[1]. "

sarebbe da correggere ( 75% --> 15% )

Vorrei dei riscontri, positivi o meno, per chiarire questa faccenda.

Grazie, --92.246.34.60 (msg) 17:57, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Credo che per avere una risposta esauriente dovresti citare le fonti dell'affermazione in questione. Secondo la Wiki francese, il dato sulla percentuale di energia elettrica generata dal nucleare in Francia si ricava dai rapporti dell'AIEA. Dico che dovresti citare la tua fonte perché l'idea che qualcuno sotto l'indicazione "Energia elettrica" scriva la somma di energia elettrica + energia termica mi sembra piuttosto bizzarra. Nella voce francese sulle centrali nucleari, comunque, si legge (1) che il rendimento di una centrale nucleare è intorno al 30% (fonte: [5]), il che non vuol dire che quando si parla di potenza di una centrale nucleare non ci si riferisca alla potenza elettrica prodotta; (2) che la ragione per cui non si può usare il calore prodotto per il teleriscaldamento è di natura termodinamica (diminuirebbe il rendimento), e non c'entra col fatto che i fluidi di raffreddamento siano radioattivi. --Guido (msg) 18:13, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
Infatti, le centrali forniscono in Francia il 75% dell'energia elettrica consumata da quel Paese, se poi in realtà l'energia fornita dalle reazioni nucleari che avvengono nei reattori di tali centrali è 5 volte tale cifra ci interessa ben poco per quanto riguarda questo genere di statistiche...altrimenti potremmo dire che i reattori francesi sviluppano il 375% dell'energia consumata dalla Francia! Del resto le centrali a turbogas forniscono un'energia alla rete elettrica che è circa il 30-40% di quella prodotta dalla combustione del gas al loro interno (senza contare quello che è perso dalle linee di distribuzione dell'energia). Altrimenti potremmo dire che in Italia la potenza installata è per il 60% termica, supponendo una resa del 30% avremmo, secondo il tuo ragionamento, un 18% di termico, considerando un 20% di idroelettrico, con una resa del 60% avremmo un altro 12%, il restante 20% è fornito dall'importazione e da altre fonti...12+18+20=50, il restante 50 percento da dove arriva? :D --Vito (msg) 18:32, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
mah, ma chi le racconta queste cose? Comunque, le statistiche, come dice Vito, sono relative alle potenze nominali delle centrali, ovvero della loro capacità di picco di generare corrente elettrica. Anche il motore della tua automobile ha, nella migliore delle ipotesi, una capacità di trasformare l'energia chimica del carburante in energia meccanica e quindi spostarti da casa a lavoro, ma ciò non cambia il fatto che ti fa 100 km con 8 litri. Tra l'altro, salve le centrali a turbogas, le centrali termoelettriche tradizionali non hanno un rendimento differente rispetto a quello delle centrali nucleari, dato che funzionano circa ugualmente. A tutto ciò devi sommare le inefficienze di trasmissione, trasformazione e distribuzione della corrente, per svariati motivi, non ultimi l'effetto Joule e le correnti parassite dei trasformatori, che ti abbattono quanto generato tra il 15 e oltre il 40% (se stai molto lontano dalla cabina secondaria e quindi dissipi a tutto spiano). In parole povere, a prescindere dal sistema di generazione, nucleare o rinnovabile che sia, se tu tieni accesa una lampadina da 100 W, è come se ne avessi altre 2,5 accese senza accorgertene, di cui circa 1 solo perché non sei vicino alla centrale elettrica e utilizzi una tensione di 220 V invece che 100.000 V. Se per te è una falsità quella sul nucleare, chiediti, fatti 100 i joule di energia solare che colpiscono un pannello fotovoltaico anche di recente costruzione, quanti J di energia elettrica riesci ad ottenere? A conti fatti, si stava meglio quando si stava peggio e non ci sono più le mezze stagioni... --Superfranz83 Scrivi qui 23:45, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]
Chiariamo subito una cosa: i cicli termici più efficienti hanno un rendimento teorico massimo del 63% (temperatura massima del fluido 500°C (773 K), temperatura di uscita dal condensatore 10°C (283 K)), quindi i cicli nucleari attuali possono avere anche un rendimento complessivo del 20% (anche se da quanto ricordo di impianti nucleari eravamo già sull'ordine del 30% negli anni '60), ma questo non significa che è "energia persa", nel senso che qualsiasi impianto che produca energia avrà rendimenti di questo ordine di grandezza (anche il solare termodinamico), quindi è uso comune indicare come potenza delle contrali nucleari i MWe (Megawatt elettrici) che rappresentano l'energia erogata all'uscita del trasformatore di rete per secondo. - --Klaudio (parla) 11:42, 10 set 2010 (CEST)[rispondi]
Questi sono i motivi per cui (in parte già il presente, in alcuni Paesi, nonché) il futuro prossimo dell'energia nei Paesi industrializzati sono da una parte le fonti rinnovabili, dall'altra i piccoli e decentrati generatori combinati (spesso a gas) elettricità / calore, che sono ormai a un grado di rendimento oltre il 90 %. Il calore può essere utilizzato in certe produzioni, per il riscaldamento e per l'acqua calda, la doccia, insomma. BerlinerSchule (msg) 17:42, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]
Scusa Berliner: per carità, siamo tutti d'accordo sull'utilità della cogenerazione ecc., ma a furia di parlare di rendimenti si fa una confusione enorme. Basti pensare che una normalissima caldaia a gas a condensazione oggi vanta un "rendimento" superiore al 100% (sic!) semplicemente a causa di un modo un po' fantasioso di definire, appunto, il "rendimento". In Fisica, il rendimento di una macchina è il rapporto fra il lavoro meccanico prodotto e l'energia assorbita. Per una centrale termoelettrica (nucleare o no) ha senso considerare "rendimento" il rapporto fra la potenza elettrica erogata e la potenza (termica) assorbita. Ma non ha senso includere nel rendimento anche il calore prodotto. Al limite, si può parlare di efficienza energetica (non di rendimento), andandoci comunque piano perché in un famigerato scaldabagno elettrico, ad esempio, tutta l'energia elettrica consumata si trasforma in calore (di certo lo scaldabagno non compie lavoro meccanico...), e quindi uno potrebbe arrivare a dire che uno scaldabagno ha un'efficienza energetica del 100%!!!
La questione è un po' più sottile: in qualsiasi macchina termica, il rendimento massimo teorico dipende della differenza di temperatura fra la "sorgente calda" e la "sorgente fredda". La macchina sottrae energia alla sorgente calda, ne trasforma una parte in energia meccanica e cede il resto, sotto forma di calore, alla sorgente fredda. Se si riesce ad usare questo calore per il riscaldamento degli ambienti, è tutta energia risparmiata; però il problema tecnico (anzi, termodinamico) è che l'ambiente da riscaldare, in quel caso, funge da "sorgente fredda". Se lo si riscalda, diminuisce la differenza di temperatura fra le due sorgenti e di conseguenza cala il rendimento della macchina termica (ovvero del generatore elettrico, che non è altro che una macchina termica che fa girare un alternatore). Ergo: nucleare sì, nucleare no, viva le fonti rinnovabili... ma per favore non sommiamo la potenza termica con la potenza elettrica per calcolare il rendimento. --Guido (msg) 22:12, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]
Non è certo una mia invenzione, ma è assolutamente comune che viene indicato il rendimento complessivo. L'ambiente riscaldato certamente non è quello immediatamente attorno alla macchina, bensì gli edifici, abitazioni e no, del quartiere attorno. E veramente il calore viene anche usato per processi produttivi. BerlinerSchule (msg) 22:32, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]
Certo che non è una tua invenzione, anzi è un modo comune di esprimersi: ma è uno dei numerosi casi in cui, dimenticate le definizioni rigorose, tutte le vacche diventano grigie, come di notte. Invece le definizioni precise (e la Fisica, più in generale) servono ad evitare ragionamenti fallaci. Per esempio, il fatto che l'ambiente da riscaldare sia vicino o lontano dalla macchina è assolutamente irrilevante (o meglio: se è lontano, la situazione peggiora leggermente). Supponiamo che la tua macchina funzioni con una sorgente fredda a 10° (centigradi). Se tu, con il calore prodotto, vuoi riscaldare un edificio a 20°, dovresti usare il calore prodotto per riscaldare un fluido (che poi porterai nell'edificio con un bel tubo coibentato) a una temperatura superiore ai 20°: cosa impossibile se il tuo fluido di raffreddamento è a 10°! In altri termini, se tu vuoi usare il calore prodotto per uno scopo qualsiasi, la temperatura della sorgente fredda deve essere sufficientemente alta (maggiore della temperatura ambiente, come minimo). Con tutto questo non voglio mica negare l'utilità della cogenerazione, ripeto. Solo che non è così semplice come sembra. Io, poi, contesto semplicemente la disinvoltura con cui molti usano il termine "rendimento": quando tu parli di "rendimento del 90%" per una centrale di cogenerazione, non puoi confrontarlo con il rendimento del 30% di una centrale termoelettrica, perché stai parlando di due grandezze diverse. Come ho scritto sopra, per questa strada si dovrebbe sostenere che il futuro è lo scaldabagno elettrico, visto che ha un "rendimento" del 100%... --Guido (msg) 23:04, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]
E' splendido (lo dico senza ironia) vederti scrivere Fisica, (beh io scrivo Teoria dei sistemi ^^ ). Aggiungo al tuo discorso un link (metti la pagina fra gli osservati speciali che prima o poi ci metterò la dimostrazione).--Vito (msg) 00:06, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]

Tolgo la mia, non "risposta", non "contributo", bensì "divagazione", proprio come tolgo la macchina dal divieto di sosta. Come anche spiegato sopra. Non sia mai detto che scrivo per il cassetto. BerlinerSchule (msg) 14:29, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Sì, ma una pompa di calore, per trasformare una differenza di pochi gradi in una differenza di 30 o 40 gradi di temperatura, consuma a sua volta energia. Il progresso tecnologico va benissimo, ma il secondo principio della termodinamica quello è e quello resta. Certo, applicandolo in modo intelligente (come nei sistemi moderni) si vive meglio e si risparmia energia a tutto vantaggio delle generazioni future. Io vorrei solo che chi legge questi nostri commenti si rendesse conto che quando una centrale termoelettrica (fosse pure una centrale a gas di piccole dimensioni) cede calore a un circuito di raffredamento, come risultato inevitabile della produzione di energia meccanica (e, da quella, di energia elettrica), quel calore non si può "banalmente" usare per qualcos'altro, perché il calore non è una "quantità di energia" disponibile a piacimento. Il calore è una modalità in cui l'energia fluisce da un corpo a temperatura maggiore a uno a temperatura minore: alterum non datur (nunc et semper, in saecula saeculorum). Il guaio è che neppure a scuola la spiegano correttamente, questa storia, tant'è che nella maggioranza dei testi c'è scritto che il calore è una "forma di energia", il che è fonte di cospicui fraintendimenti. Naturalmente si possono immaginare risorse tecnologiche geniali per ottimizzare tutto il processo, e sfruttare quanta più energia possibile. Ma sempre entro i limiti delle leggi fisiche, quelle non le può abrogare nemmeno un referendum promosso da Beppe Grillo. --Guido (msg) 21:34, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
(personalmente non mi piace che vengano cassettate le risposte, le divagazioni spesso sono più utili delle risposte) Tutte le reazioni (non nucleari), se io sommo al lavoro meccanico il calore generato, il rendimento deve essere 1, altrimenti l'energia immessa deve essersi trasformata in qualche altro tipo di energia, pena la violazione del principio di conservazione dell'energia. Posso ottenere energia chimica, energia potenziale (tutto sommato il pallone aerostatico...). Quindi è logico che in un cogeneratore/trigeneratore ottenga rendimenti molto alti; la domanda a quel punto diventa "quanta parte del calore generato è effettivamente in grado di scaldarmi casa e quanto si dissipa nell'ambiente"? Il punto è che poi il rendimento non è più del solo generatore, ma coinvolge l'efficacia dell'isolante, il tipo di fluido utilizzato per trasmettere il calore negli ambienti (aria/acqua), la pulizia dei tubi (il calcare non permette un buono scambio di calore) ecc ecc. L'efficienza della macchina termica resta sempre quella (30%), semplicemente non "butto" il calore se mi serve proprio quello. Semmai è un suicidio termodinamico utilizzare l'elettricità per scaldare l'acqua. --Superfranz83 Scrivi qui 01:06, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Mancano le immagini di tutti gli album musicali!

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--Bedo2991-{contattami} 23:30, 9 set 2010 (CEST)[rispondi]

Lavoro attrito fisica

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Vi prego... aiutatemi! sono in crisi! come si calcola il lavoro svolto dalla forza di attrito dinamico? ho provato a quantificarlo con la variazione di energia meccanica (ne avrei tutti gli elementi a dispozione), ma niente! il mio risultato non è quello giusto!

--80.181.90.104 (msg) 11:09, 10 set 2010 (CEST)[rispondi]

Nei normali esercizi di scuola si calcola tracciando il Diagramma di corpo libero, sapendo che la forza di attrito dinamico è pari al prodotto della reazione vincolare del piano (spesso indicata con N) per il coefficiente di attrito dinamico (che viene ricavato sperimentalmente, e nei problemi è in genere specificato). Leggi inoltre la voce Attrito, alla sezione "Attrito radente". Altrimenti dimmi nel dettaglio la descrizione del problema nella mia pagina di discussione (cliccando "msg" accanto il mio nome). --Aushulz (msg) 19:34, 10 set 2010 (CEST)[rispondi]

diciannove o dicianove

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--87.10.5.118 (msg) 13:24, 10 set 2010 (CEST)[rispondi]

Diciannove. Skywolf (msg) 14:01, 10 set 2010 (CEST)[rispondi]
Quando trovate errori ortografici potete proporli (compresi gli anonimi) in Wikipedia:Bot/Richieste/Errori comuni. Prima o poi qualcuno provvederà. --Pracchia 78 (scrivi qui) 14:09, 10 set 2010 (CEST)[rispondi]

Non credo che la domanda sia scaturita dall'aver trovato un errore ortografico ma il nostro amico IP è stato indirizzato qui dal wikizionario e al quale voglio dire che la cassiera che gli aveva posto questioni sul dicia(n)nove non aveva tutti i torti. Vorrei partire dicendo che la lingua italiana non esiste. (Quando ho detto questo un giorno a casa mio padre stava arrivando al punto di cacciarmi). Cioè in Italia non esiste un'istituzione statale pubblica che riconosca l'esattezza di una parola ma abbiamo altre autorevoli fonti come l'Accademia della Crusca. In due link che vi riporto ci fanno notare illustri personaggi:

  • Qui (alla voce CONTRA) che le "parole composte" in cui la prima parola si concluda in -a (es. dicia), la seconda non si raddoppia. (Es. dicianove);
  • Qui che anche nel caso di DICIA(N)NOVE non si dovrebbe raddoppiare ma la Crusca si è dimenticata della regola o ha voluto favorire la pronuncia fiorentina o si è divertita ad aggiungere consonanti.

Pertanto: si può dire sia dicianove che diciannove e in particolare la prima forma è più corretta in italiano ma la seconda è la più pronunciata. --Luigi Petrella (msg) 00:05, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]

"La più pronunciata" e "la più corretta"? Tutto ciò dipende massimamente dal contesto crono-geografico entro il quale si colloca e si esprime il parlante. Attualmente la grafìa e la pronunzia accettata come corretta è "diciannove". Se poi qualche dizionario registra la variante "dicianove" dovrebbe essere indicato come un regionalismo o arcaismo. Pienamente giustificata nel tempo attuale la correzione dicianov* -> diciannov*. --Pracchia 78 (scrivi qui) 15:21, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]

Petrella: tutto sbagliato. A parte che "dicia" non è una parola, è una deformazione di decem. Derivando da decem et septem, decem et novem, (con il passaggio in protonia da e ad a per dissimilazione in diciassette e forse analogia in diciannove), la dentale t si assimila alla consonante seguente (anche in campano si dice "ricissett" e "ricinnov")[1]. E l'Accademia della Crusca non mi risulta che si diverta ad aggiungere consonanti a caso. --Demart81 (Comunicazioni, insulti, ecc.) 15:26, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]

Io mi sono limitato a riportare delle fonti, non ho inventato nulla. Ritengo che il Gherardini abbia avuto una certa conoscenza della lingua italiana e del fatto che la pronuncia toscana sia diventata pronuncia di stato. Sono d'accordo sull'arcaismo e credo che sia diventata una variante arcaica per una decisione arbitraria della Crusca che decise di scrivere diciassette non per una regola ma perchè a Firenza si pronunciavà così. Voglio far notare che su google libri sul quale sono digitalizzati dei testi cartacei effettuando una ricerca avanzata della parola dicianove nei testi pubblicati tra il 1900 e 2010 vengono restituiti 1140 risultati, qui la ricerca. Cercando nello stesso lasso temporale la parola diciasette 4630 risultati, qui il link. Sarà pure originale la mia ricerca ma questi non possono essere tutti regionalismi, arcaismi o errori. --Luigi Petrella (msg) 16:06, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ma avete visto in che razza di modo scrive questo Gherardini? In un modo così arcaico da far ridere i polli. Per la mania di non raddoppiare, sto furbastro scrive anche "o sia" invece di "ossia" e "né pure" invece di "neppure". Bravo a fare i libretti d'opera, ma non lo prenderei certo come modello di ortografia moderna. Qualcuno di voi ha mai sentito suonare un "contrabasso"? Scrivete "dicianove" e farete solo la figura degli ignoranti. Altro che teste fine che cercano fonti!... Anche quanto a etimologia il nostro fa cilecca. Se non ricordo male, mi pare di avere visto tempo fa che "diciannove" non viene da un "decem novem", bensì da un "decem ad novem", in cui "dici-" da "decem" è seguito da *"ad + nove" > "-annove". E con "ad" nei composti si raddoppia di sicuro: "abbellire", "addestrare", "accogliere" ecc. Non certo "abellire", "adestrare", "acogliere". --93.32.52.94 (msg) 02:35, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]

Beh cercando su Google Libri la parola contrabasso escludendo la voce contrabbasso nei testi scritti tra il 1900 e il 2010 vengono restituiti 16800 risultati. Quanta gente che fa cilecca c'è in giro? --Luigi Petrella (msg) 14:16, 12 set 2010 (CEST)(tutti libri in italiano? Perché gli stranieri con le doppie non è che vadano fortissimo... ) --93.32.43.89 (msg) 21:19, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]

«Contrabbasso (raro) Contrabasso»

Quindi vanno bene entrambi, l'importante è sapere che si vuole scrivere in modo ricercato e "raro" si può usare "contrabasso", se si vuole scrivere bene si deve usare "contrabbasso" :-) (e il mio correttore è d'accordo con me, visto che sta sottolineando in rosso il termine "raro"). Si noti che sullo stesso dizionario, "dicianove" non è neppure riportato (e anche qui il mio correttore ha sottolineato in rosso la parola). -- Lepido (msg) 16:29, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]
Il Dizionario della lingua italiana di Niccolò Tommaseo (1865) a proposito di "diciassette" riporta come uniche varianti ortografiche "morte" †Diciasette e †Diciesette. Idem nel dizionario di Policarpo Petrocchi (1912). Nessuna eccezione storica riportata per la grafia "diciannove". --Pracchia 78 (scrivi qui) 17:00, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]
Come disse il poeta, "ah, l'è ona situazione di contrabando..." Rigorosamente con una sola "b" ;-) Per il resto, fate vobbis. --93.32.43.89 (msg) 21:19, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]
Be', io dico solo che nel Devoto-Oli non c'è traccia di contrabasso come lemma (nemmeno come rimando) né ve n'è traccia all'interno di contrabbasso. Riguardo a diciannove, il Devoto-Oli non può aiutare, dato che non riporta i numeri cardinali. Ho provato a cercare nella mia vecchia grammatica di Latino, ma riporta solo la forma in Latino classico, e di conseguenza diciannove si dice undeviginti. A istinto sosterrei l'opzione decem ad novem, dato che decem novem sembrerebbe un po' tirata. Avete et valete, amici mei --Dry Martini olivetta o scorza di limone? 21:43, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]
Per l'origine da un sintagma con la preposizione ad, si può vedere anche qui (credo fosse un articolo di Vittore Pisani). Interessante il rimando alle forme dialettali. Adesso che ci penso, a Milano 18 è "desdòtt" e mi chiedevo perché, visto che 8 ha sì una prostesi consonantca, ma diversa: "vòtt". --93.32.38.195 (msg) 15:34, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
Il DELI riporta "decem et novem (septem)" come forme usate da Cesare e Livio (senza riferimenti puntuali, purtroppo), ma cita un articolo di Poppe in "Lingua Nostra" del 1966, in cui si suppone appunto "decem et septem", "decem et novem" come antecedente dei nostri numerali in tutti i dialetti d'Italia (ho fatto prima l'esempio del campano, in cui non c'è traccia di "ad"), e dissimilazione e-e > a-e (su analogia dei numerali composti con trenta, quaranta ecc.). --Demart81 (Comunicazioni, insulti, ecc.) 23:38, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
Su etimo.it è riportato decem ac novem e decem ac septem. Rispettivamente dieci e nove e dieci e sette. La lingua italiana è bella perchè varia. --Luigi Petrella (msg) 23:55, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
Vero, ma Ottorino Pianigiani, illustre etimologo, è pur vissuto a inizio Novecento, e non porta riferimenti puntuali manco lui (ma non porta nemmeno riferimenti). L'articolo di Poppe non l'ho letto, ma comunque è posteriore, potrebbe trattarsi di uno stadio della ricerca più avanzato. Comunque l'ipotesi potrebbe essere interessante: et in tutta Italia, ac in Toscana. --Demart81 (Comunicazioni, insulti, ecc.) 16:50, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]
Quale che sia l'etimologia corretta (io personalmente sono tendenzialmente un pisaniano), resta il fatto che la ortografia corretta di 19 è "diciannove", e che la cassiera di cui si parla all'inizio è una bella ignorante. --149.132.190.15 (msg) 10:34, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
  1. ^ Manlio Cortelazzo - Paolo Zolli, Dizionario Etimologico della Lingua Italiana, Zanichelli, Bologna 1999 (2ª edizione in volume unico), p. 460

Come si misura la pendenza di una strada? --80.181.90.104 (msg) 14:05, 10 set 2010 (CEST)[rispondi]

Velocemente col Clinometro, oppure con un livello a cannocchiale e lettura alla stadia verticale. --Pracchia 78 (scrivi qui) 14:13, 10 set 2010 (CEST)[rispondi]

Il peccato e la vergogna

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Salve, volevo porvi delle domande su questa fiction. 1)Nelle prime puntate mi sembra si sia detto che allo scoppio della guerra Mussolini abbia "firmato il patto di non belligeranza" ma se ben ricordo mi sembra che l'abbia "proclamata" e che non abbia firmato nulla. 2)I capodanni del '41 e del '42 che vengono festeggiati in gran stile, addirittura con i fuochi d'artificio, quando sempre se ben ricordo il regime non permettesse cose del genere. 3)Lo sterminio ebraico nei campi di concentramento rappresentato nei disegni che Carmen doveva far arrivare in America. Stando al periodo in cui è ambientata la scena (nel '41 o nel '42) non mi sembra fosse già applicata la cosiddetta "soluzione finale". 4)I partigiani prima della caduta del fascismo e dell'8 settembre. Le bande partigiani non cominciano ad organizzarsi dopo e non prima di questi eventi?--79.26.199.107 (msg) 09:34, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]

  1. In effetti, andando a logica, Mussolini con chi avrebbe firmato il patto? Con gli Alleati? No, perché all'epoca era un grande alleato di Hitler. Con Hitler? Nemmeno: che senso avrebbe avuto? La "non belligeranza" (concetto coniato da Mussolini stesso ex novo per cavarsi dagli impicci con Hitler e per non dover mandare al massacro un esercito allora impreparato come quello italiano) fu proclamata da Mussolini, che non firmò alcun patto (sempre a rigor di logica) a riguardo, ma probabilmente firmò qualcosa come un decreto che la istituiva (la burocrazia col fascismo era forte più che mai).
  2. Non saprei dire.
  3. La famigerata Conferenza di Wannsee (durante la quale appunto si profilò il concetto di soluzione finale della questione ebraica) avvenì avvenne (correzione di --93.32.52.94 (msg) 02:42, 12 set 2010 (CEST)) nel gennaio del '42, ma non saprei dire in che anno iniziò l'applicazione della soluzione finale. Perché non ti dai un'occhiata alle pagine di Wikipedia che ti ho linkato e parti da lì per scoprirlo?[rispondi]
  4. Sempre in base alla logica, direi che potrebbero essersi formate anche prima, probabilmente fin da quando fu istituito il confino per gli oppositori politici. Comunque potrai trovare sicuramente di più nelle pagine di Wikipedia dedicate (parti da Partigiani).
Potevi darti la pena di cercare prima su Wikipedia, però. --Dry Martini olivetta o scorza di limone? 09:59, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]
Non ho cercato prima perchè non ero sicuro di trovare le informazioni che volevo. Un'altro paio di cose: 5)più volte nella fiction viene menzionato un "ministro Fascetti" ma ho controllato qui e non mi sembra di averlo trovato; se lo sono inventati gli autori? 6)La polizia viene spesso chiamata "polizia fascista" ma non mi sembra che fosse il nome ufficiale della polizia e non credo che all'epoca ci fosse anche una polizia "non fascista". 7)Parlami d'amore Mariù che mi pare fosse popolare nei primi anni '30 viene trasmessa per radio nel '43.--79.26.199.107 (msg) 10:23, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]
5. non so
6. dovresti contestualizzare meglio
7. non so
Conscio della mia sconfinata ignoranza (so di non sapere), saluto e auguro un buon lavoro. --Dry Martini olivetta o scorza di limone? 13:26, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]
Che fiction sarebbe? se è prodotta in Italia, sono un po' scarsi in storia contemporanea ;-) andando per punti:
  1. Non esiste nessun "patto di non belligeranza"; Mussolini comunicò agli ambasciatori lo status dell'Italia nei confronti della guerra appena scoppiata, cioè disse che "non siamo in guerra ma non siamo neanche neutrali", uno status inventato ad hoc per tale occasione; d'altra parte il Patto d'Acciaio e poi il Patto Tripartito erano patti che scattavano automaticamente solo in caso di offesa subita, non di guerra di aggressione, pertanto Mussolini poté non denunciare (ovvero annullare) il patto e contemporaneamente non entrare in guerra subito;
  2. Non mi risulta che il regime limitasse tali "festeggiamenti", purché ovviamente organizzati da esso, si intende. Strano quello del '42, dipende dalla collocazione geografica della fiction, visto che la situazione militare era già quella che era, con rischi bombardamenti e quindi potrebbe essere stato previsto un coprifuoco notturno, cosa che con le feste va un po' in contrasto (i fuochi d'artificio sono una festa tra l'altro per la contraerea, visto che illuminano il cielo a giorno).
  3. Campi di prigionia per dissidenti/stranieri/infedeli/"razze inferiori", sebbene non "scientifici" come quelli post soluzione finale, sono sempre esistiti in ogni regime, figuriamoci in quello nazista; come detto la soluzione finale è stata prospettata proprio nel '42, quindi è plausibilissimo che già mezz'ora dopo fosse in atto, nei campi che già esistevano.
  4. I "partigiani", con questo nome, in Italia sono apparsi con lo sbarco alleato in Sicilia e soprattutto dopo l'8 settembre, quando ci fu l'occupazione tedesca del centro/nord, prima si può parlare di dissidenti politici, l'Italia non era occupata da nessuno, ma non mi risultano azioni di resistenza durante il periodo del fascismo pre-25 luglio, tutto nasce dopo l'8 settembre; se ci fai caso, nei giorni di celebrazione della Resistenza partigiana, si dice che il primo atto di resistenza sia stato quello di Porta San Paolo a Roma e della divisione Acqui a Cefalonia, entrambi avvenuti negli istanti immediatamente successivi all'8 settembre.
  5. Il Ministro "fantasma": potrebbero aver usato un nome fittizio per evitare querele da parte dei parenti (vivi) del ministro (morto).
  6. Che colore di divisa avevano i "poliziotti fascisti"? tipo grigia/nera con uno strano cappello? Se sì, era la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, una sorta di corpo di polizia nato per "regolarizzare" le camicie nere della prima ora. Le altre polizie (l'Italia è sempre stata piena di corpi di polizia), Carabinieri, Pubblica sicurezza, Finanza, ecc. erano "del Regno", e non fasciste. Poi che dipendessero sempre da uno Stato che era fascista, è un altro conto.
  7. Ogni tanto sento alla radio "Beautiful day" (2000) degli U2, mi dovrei preoccupare? ;-) Scherzi a parte, era normale anche allora mettere canzoni vecchie, specie se hit e soprattutto considerato che mi sa che di nuove canzoni italiane nel '42 non ne siano uscite così tante...
Spero tutti i dubbi siano chiariti. --Superfranz83 Scrivi qui 14:25, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]
Non erano della MVSN, ne sono sicuro. La divisa era interamente nera tranne delle mostrine rosse con decorazioni (mi sembra foglie) d'oro all'interno. Poi Gabriel Garko, che ne fa parte, viene promosso "commissario", grado che forse non esiste solo nella polizia ma di certo non esisteva nella milizia fascista, i cui gradi erano ispirati a quelli dell'esercito dell'antica Roma. Ah, in quanto ai capodanni, la fiction è ambientata in massima parte a Roma. Per quanto riguardi la questione dei disegni sullo sterminio ebraico il periodo è pressappoco tra la seconda metà del '41 e la prima metà del '42.--79.26.199.107 (msg) 16:11, 11 set 2010 (CEST)[rispondi]
Sono abbastanza convinto che l'unica divisa totalmente nera con mostrine rosse (con dentro il fascio littorio) era quella della MVSN, a meno che non si tratti di corpi paramilitari (tipo le "SS italiane"), ma qui si parlerebbe del periodo della RSI, che non mi sembra il nostro caso. Magari hanno chiamato il grado "commissario" perché era poco comprensibile ai più cosa fosse un "capo manipolo" o un "centurione". Anche nelle fiction americane finisce che la traduzione non rispecchia fedelmente i gradi, specie di polizia, i ruoli e la terminologia giuridica (soprattutto). Ad esempio ogni tanto il "commissario" dei telefilm americani è molto più simile ad un nostro questore che non un commissario vero e proprio, mentre al contrario il "capo della polizia" USA non ha niente a che fare con il nostro omologo. --Superfranz83 Scrivi qui 03:12, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]
Purtroppo la conferenza di Wannsee spesso viene interpretata erratamente, in quanto alla sua funzione. Persino nelle scuole (non solo) in Italia spesso si dice che allora, il 20 gennaio del 1942, fosse stato deciso lo sterminio degli ebrei (ovvero delle persone classificate come ebrei da parte dei nazisti). L'articolo qui non dice espressamente cose sbagliate, ma glissa sul punto essenziale. Consiglio consultare anche l'articolo nella deWP, peraltro contrassegnato come articolo di alta qualità (e ci mancherebbe). Tenete solo presente la composizione della conferenza, erano prevalentemente segretari di Stato (o sottosegretari, come si dice in italiano, dei vice-ministri, insomma) e dirigenti ministeriali. Nessuno di loro e neanche Eichmann o Heydrich avrebbe avuto il potere di prendere una tale decisione.
Consiglio ancora la consultazione della versione in lingua tedesca nonché dell'articolo sulla "Endlösung der Judenfrage" (dal quale riporto alcuni punti essenziali:)
Piano Madagaskar dal novembre del 1938, privilegiato dalla primavera del 1940.
Presente nelle esternazioni fino al febbraio del 1941, poi si parlava di più di altre zone (ad esempio la conquistanda Siberia).
Il concetto di Endlösung definitivo risulta in un progetto di Eichmann del 4 dicembre 1940, ci doveva essere una "soluzione iniziale" (intesa come cacciata degli ebrei (veri e non), poi una "soluzione finale" (loro trasferimento in un'altro Paese).
Il 21 gennaio del 41 un collaboratore di Eichmann constatò che Heydrich aveva già ricevuto da Hitler l'incarico di presentare un progetto per la soluzione finale e che l'aveva già elaborato e presentato a Hitler e Göring.
Qui le interpretazioni si dividono, alcuni storici lo intendono come una descrizione in codice dell'intenzione di uccidere tutti, altri credono che in quel momento si pensasse ancora di portarli nella conquistanda Unione Sovietica. Di fatto però Heydrich nel maggio del 41 formò dei gruppi per uccidere degli ebrei, dichiarando che una immigrazione nelle zone conquistande era da evitare.
E poi siamo al 24 giugno del 1941, giorno di effettivo inizio del sistematico genocidio, in teoria e pratica.
La conferenza era quasi sette mesi dopo.
La decisione di effettuare il genocidio (iniziato!) nel modo più completo possibile, è collocata, dai vari storici, tra settembre e dicembre 1941.
E infatti basta leggere il (terribile) verbale della conferenza del 20/01/42 per rendersi conto che le decisioni prese erano (oltre ad essere piuttosto generiche) solo riferite a questioni pratiche, tutto in base al genocidio ormai deciso e ormai iniziato.
Si tenga presente che questa precisazione non è fine a se stessa. Infatti il verbale di Wannsee è sempre stato abusato da neonazisti e altri per "dimostrare" una estraneità di Hitler al genocidio (non essendoci alcun suo ordine scritto...). La precisa cronologia degli eventi rende assurda ogni ipotesi del genere e va vista anche solo per questo motivo. Ma anche diverse altre responsabilità risultano molto più chiare, sulla base dell'ordine storico. BerlinerSchule (msg) 04:19, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]

Al di là di tutte le belle ricerche storiche dei colleghi wikipediani, bisognerà comunque tenere presente che i polpettoni televisivi di ambientazione "storica" spesso si curano poco della realtà storica e sono ricchi di imprecisioni anche macroscopiche. Basti pensare alla trasmissione che hanno fatto qualche tempo fa su Sant'Agostino, che presentava un Nordafrica in cui si parlava arabo, un paio di secoli prima dell'arrivo degli arabi...--93.32.38.195 (msg) 15:09, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]

Mancini Italia 1938

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Cari oracoliani, qualcuno di voi sa dirmi se ci fossero mancini nella nazionale italiana del 1938? Grazie 1000 e forza Italia!!!!xD


--87.5.220.79 (msg) 17:39, 12 set 2010 (CEST)[rispondi]

Non saprei. Comunque faccio notare un'ambiguità nella domanda: si può infatti avere il "piede mancino", la "mano mancina" o entrambi. Quindi bisognerebbe specificare se si intende "mancini di mano" (che scrivono con la sinistra) o "mancini di piede" (che preferiscono tirare col piede sinistro). Siccome si parla di calcio, penso che la domanda faccia riferimento al significato di "mancino di piede". --Aushulz (msg) 01:38, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
E poi mancini nel 38 non era nemmeno nato... :-P --Retaggio (msg) 10:52, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

tensione necessaria per dissociazione elettrolitica ammoniaca

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buongiorno oracolo,volevo sapere quale tensione elettrica applicare agli elettrodi immersi in ammoniaca (quella del supermercato, per intenderci)per la dissociazione della stessa al fine di produrre idrogeno.solo per la soddisfazione personale di essere riuscito a produrlo. infinite grazie, cordiali saluti.


--82.56.128.91 (msg) 13:20, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]

In questo link sono presenti alcuni valori dell'energia apparente e dell'energia di ionizzazione relative all'ammoniaca (in elettronvolt); dovresti ricavare il potenziale associato alla reazione di produzione di idrogeno da ammoniaca e da lì ricavarti il potenziale da applicare agli elettrodi. Faccio notare comunque che:
  • la cosiddetta "ammoniaca" che vendono nei supermercati ha una composizione molto differente dall'ammoniaca pura (può anche darsi che non ci sia ammoniaca, ma un composto simile ad essa), per cui non è detto che l'esperimento riesca come si vuole;
  • l'ammoniaca e i prodotti e sottoprodotti che possano formarsi sono sostanze molto pericolose, che possono provocare gravi intossicazioni, per cui è altamente pericoloso maneggiarla in un ambiente domestico e senza dispositivi di sicurezza personale (mascherina, camice, guanti, occhialoni, ecc.)
In tutta sincerità, ti consiglierei di svolgere esperimenti "più sicuri", in quanto il rischio associato all'ammoniaca e alle sue esalazioni è davvero alto; ad esempio le pile al limone o al pomodoro descritte qui sono facili da creare e non comportano rischi particolari. --Aushulz (msg) 16:16, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
ricordo di un esperimento fatto in prima superiore. Alcuni pezzetti di managnese (o magnesio) gettati in una provetta di un certo acido rilasciavano dell'idrogeno. Ma non ricordo di più... --Hal8999 (msg) 10:41, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]

Non so se è il posto giusto per chiederlo, ma mi chiedevo quale ragione porta l'attuale presidente del consiglio a rifiutare il sostegno del gruppo del presidente della camera Fini, preferendogli un gruppo di parlamentari di varia provenienenza, nemmeno eletti con la maggioranza?

--95.247.236.188 (msg) 20:23, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]

    • Bè ci si potrebbe scrivere un libro, comunque, per me, il Presidente del Consiglio tratta molto meglio con un gruppuscolo eterogeneo, facilmente divisibile nella discussione, facilmente CONVINCIBILE, piuttosto che con un gruppo, comunque organizzato, comunque comandato da una persona politicamente preparata.--KAI40 (msg) 21:10, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
il cd gruppo dei finiani sembra non volere alcune riforme (processo breve, immunita' per le alte cariche dello stato, legge sulle intercettazioni, riforma della giustizia con separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e pm) che l'intero popolo italiano giudica indispensabili per uscire dalla crisi economica e sociale che sta attraversando il paese. berlusconi, conscio dell'importanza delle riforme e del fatto che non siano piu' rimandabili preferisce esporsi in prima persona e, sacrificandosi, accettare i voti di altri deputati, anche non eletti nelle file del pdl, che pero' si badi, non stanno facendo un ribaltone (operazione di cui sono maestre le forze di sinistra), ma formano invece con maturita' un "gruppo di responsabilita' nazionale". comunque la ragione divide et impera illustrata da KAI40 mi pare parimenti plausibile--Hal8999 (msg) 21:21, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ricordo a tutti coloro che volessero commentare quest'ultimo intervento, che Wp non è un forum ;-) -- Lepido (msg) 21:34, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
Posso però mettere qualche cn? No, ok, hai ragione, Wp non è un forum..--Sandro (bt) 04:54, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]
Per tentare di riportare la questione su un piano più accademico, anche se purtroppo non le ho competenze, diciamo che c'è un contrapposizione che già si era svolta tra importanti filosofi, non ricordo quali, tra una idea della politica diretta tra un governante e il popolo (che non vuol dire dittatura) e quella di una politica mediata dai partiti e dal parlamento. Qualcuno sa dirmi di più? Pierpao--151.67.118.199 (msg) 22:00, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
Forse per rispondere alla domanda iniziale giova tenere presente che l'attuale Presidente del Consiglio è anzitutto un abile ed esperto imprenditore, e come tale sa ben valutare le offerte e sa scegliere quelle più vantaggiose per i suoi scopi. E qui preferisco fermarmi tenendo presente il saggio monito di Lepido. --Sesquipedale (non parlar male) 00:04, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]
Il Presidente non è che "non vuole" l'appoggio dei Finiani, semplicemente vuole avere una maggioranza "a prescindere" dai Finiani, in maniera tale da renderli ininfluenti. Infatti, esempio che viene spesso riportato nell'ambito della teoria dell'organizzazione, se una elezione finisse con risultato A: 45%, B: 40%, C: 15%, il fatto che A abbia ottenuto un numero di consensi triplo rispetto a C è del tutto inutile ai fini della creazione di una maggioranza, in quanto è necessario l'apporto sia di A che di C (la coalizione più probabile calcolata empiricamente è A-C o B-C, raramente A-B). Berlusconi vuole evitare questa situazione, in cui la sua situazione di maggior peso rispetto a Fli, di circa 10 volte, diventi totalmente inutile per sostenere il Governo. --Superfranz83 Scrivi qui 00:51, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Oracolo vivente

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Come fa Superfranz83 a sapere tutte queste cose?--95.250.9.104 (msg) 22:08, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]

Facile: gliele ho insegnate io! ;p --Sesquipedale (non parlar male) 23:16, 13 set 2010 (CEST)[rispondi]
Sono diventato argomento di discussione??? :D --Superfranz83 Scrivi qui 01:07, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Palazzo Alitalia di Piazza Almerico da Schio

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L'utente inglese WhisperToMe chiede su Commons (e precisamente qui) se qualcuno è a conoscenza di chi ha progettato il palazzo Alitalia di Piazza Almerico da Schio, Pal. RPU – 00054 Fiumicino (qui una foto File:AlitaliaHQFiumicinoItaly.JPG) e quando lo stesso è stato costruito. Grazie.--GJo ↜↝ Parlami 12:17, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Ho già fatto uno studio all'epoca della richiesta su Commons. Ho trovato solo il nome della ditta che fu incaricata del lavoro. Parrebbe quindi si sia trattato dell'ufficio tecnico di quella azienda a redigere il progetto e non di un architetto specifico e magari di grido, perchè, in questo caso, il nome sarebbe apparso a caratteri cubitali. Ci sarà stato di certo un architetto progettista, ma sembra difficile trovarne il nome. --EH101{posta} 18:32, 22 set 2010 (CEST)[rispondi]

53º zecchino d'oro

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--79.44.241.109 (msg) 20:07, 14 set 2010 (CEST) Ma perché eliminate la voce sul 53º zecchino d'oro? Mancano i nomi alcuni autori, ma i dati sono usciti dappertutto e sono ufficiali![rispondi]

Non direi che siano usciti proprio dappertutto: ad esempio, nel sito ufficiale dello Zecchino d'oro non se ne parla ancora! In ogni caso, non è questo il luogo dove porre la tua domanda, alla quale peraltro è già stato risposto nelle sedi più indicate. L'Oracolo, a questo punto, può solo prevedere che finché sarà creata la voce prima che l'evento abbia iniziato a svolgersi, la voce sarà cancellata. --Sesquipedale (non parlar male) 20:24, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Correzione

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In "Diga", alla voce "Espressione per il calcolo della forza", non torna il calcolo dimensionale di una forza che dovrebbe essere espressa in Newton.


--78.13.184.38 (msg) 22:09, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

Il valore va considerato in N/Kg, perché indica il coefficiente per passare da massa a forza peso.--Sumail (msg) 22:21, 14 set 2010 (CEST)[rispondi]

La cosa non cambia (N/Kg o m/s^2 è la stessa cosa)! Continua ad essere l'espressione di un lavoro è non di una forza. Per me c'è una h di troppo nella formula; se rho*g*h è l'espressione di una pressione, basta moltiplicare per una superficie S per avere una forza. Quindi perchè ancora *h ?

È vero, ci sono due h. Ovviamente era un errore, grazie della segnalazione. Hai ragione pure sull'uguaglianza, dato che il newton è proprio la forza necessaria a imprimere a una massa unitaria accelerazione unitaria -_---Sumail (msg) 23:06, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]

So che Wikipedia non dà consigli medici, ma qualcuno potrebbe indicarmi qualche rimedio, anche fatto in casa, o comunque qualche consiglio su come curare un brufolo? Grazie in anticipo

--82.51.142.122 (msg) 09:55, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]

Wikipedia non dà consigli medici. Se soffri d'acne, l'unica cosa che posso consigliarti è di andare dal dermatologo. --Cecco...dica 33! 22:28, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
Se è solo un brufolo, puoi rivolgerti direttamente al farmacista (che è un medico), che ti dirà cosa fare magari consigliandoti qualche prodotto specifico. -- Lepido (msg) 23:19, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]

Mo i farmacisti son medici? Al massimo puoi definirlo dottore... (in farmacia). --62.98.57.154 (msg) 23:28, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]

Lepido, sei blasfemo :D i farmacisti non sono assolutamente medici e non possono prescrivere farmaci. Dottori sicuramente lo sono, ma anche gli infermieri sono dottori vedi qui quanto sia svenduto il titolo di dottore in Italia.
Per quanto riguarda la domanda, ha ragione 82.51.142.122 quando dice che wiki non può dare consigli medici, io posso dirti di rivolgerti al tuo medico ed eventualmente ad uno specialista ma non credere che faranno magie. Infatti non esistono interventi risolutivi in quanto l'acne (giovanile) ha origine genetica (è predeterminata) e si può intervenire solo transitoriamente. Questo significa che devi intervenire con piccoli gesti nel tempo, fino a quando non cessa il tuo accrescimento (intorno ai 25 anni se ipoteticamente hai circa 15 anni e ti si è presentato adesso il problema). Visto che l'acne è un problema legato soprattutto all'età adolescenziale dovrai solo aspettare di crescere. Il medico ti consiglierà sicuramente l'utilizzo di saponi topici vedi quello che pubblicizzano da anni in tv, che fa qualcosa e molti prescrivono la vitamina A e antibiotici vari. La letteratura più recente dimostra la validità di nuove tecniche fisiche (laser e light-based) e chimiche (applicazione di sostanze) che sapranno consigliarti i più aggiornati ed attrezzati. Comunque l'acne dovrebbe seguire un corso di "alti e bassi" quindi attento ad associare miglioramenti o peggioramenti a qualche fattore (che sia un alimento o uno sport)
.--Luigi Petrella (msg) 23:59, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ops... scusate l'errore :-( È vero, non sono medici, ma comunque qualche consiglio lo possono dare anche loro, ma ovviamente è sempre meglio fare un salto dal medico curante. -- Lepido (msg) 00:21, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]
... al quale chiedere la prescrizione per una visita specialistica dermatologica. --CavalloRazzo (talk) 11:56, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]

Ripeto, non aspettare di crescere, vai da un medico dermatologo, saprà come approcciare il tuo problema. Mi sento solo di dirti di non fissarti con alimentazione o roba del genere, sono cavolate. --Cecco...dica 33! 12:45, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]

Grazie per le risposte esaurienti :D Il brufolo sta sparendo da solo, anche se a ritmo dannatamente lento... @Cecco: non ho grossi problemi di acne, solo qualche piccolo brufolo ogni tanto...non penso sia tanto grave da rivolgersi ad un dermatologo, no?--82.49.163.225 (msg) 21:11, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]

Se non hai problemi di acne, non c'è bisogno di fare chissà quali giri medici, hai ragione. Cerca solo di non massacrarti la faccia, non serve a niente e ti fa venire una bella escoriazione al posto di un banale foruncoletto. Non serve a niente, è solo una dismorfofobia!--Cecco...dica 33! 18:34, 17 set 2010 (CEST)[rispondi]

Razza canina

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Cari oracolanti, vi chiedo: qualcuno di voi mi sa dire di che razza è questo cucciolo? guardatelo qua


--Melancholyblues (msg) 09:55, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]

Ho segnalato la domanda al Portale:Cani :) --Number55★ (dopo il 54, prima del 56) 10:03, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
Per me ha la faccia di un (cucciolo di) cocker. --149.132.190.15 (msg) 10:43, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
Potrei sbagliarmi, ma mi sembra sia un cocker nano.--Muzio Scevola (msg) 10:48, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
E' un cucciolo di Salsiccius brunettus. Quando cresce diventa cattivissimo. --Uomo in ammollo 16:37, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
perché, cresce? --Hal8999 (msg) 16:55, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
I contributi enciclopedici di Hal8999 e Uomo in ammollo sono essenziali e adattissimi all'ORACOLO.--Muzio Scevola (msg) 21:56, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
Dio mio, manco si morisse per una battuta... farsi due risate proprio no, eh? -- Syrio posso aiutare? 22:25, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ma Muzio Scevola, avendo perso la destra, non doveva essere di sinistra? :-P --Retaggio (msg) 10:02, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]
Si, caro retaggio, ma che c'azzecca?--Muzio Scevola (msg) 13:17, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]

Derivate funzionali - chain rule

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Aloha! Sto impazzendo cercando di capire le derivate funzionali. A parte il fatto che le due definizioni nella pagina non mi sembrano equivalenti, non riesco a dimostrare né a trovare in giro per il web una dimostrazione dell'analogo della regola della catena, adattata alle derivate di funzionali. La regola dovrebbe essere qualcosa tipo:

anche se devo ammettere di non avere ben chiaro cosa sia l'ultimo termine. Tutta sta roba mi serve per le trasformate di Legendre funzionali, naturalmente. Chi mi può dare una mano? Grazie mille! =) --M&M87 22:47, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]

Forse la voce in inglese è un po' più dettagliata. Comunque esiste un metodo semplice per ricondursi al concetto di derivata ordinaria, potresti seguire quella strada. L'idea è questa. La derivata funzionale è una derivata direzionale, solo che è definita in uno spazio infinito-dimensionale (uno spazio di funzioni). Quando fai una derivata direzionale in , puoi benissimo pensarla così: sia , sia il punto in cui vuoi calcolare la derivata e sia il vettore che rappresenta la direzione in cui vuoi derivare. Allora prendi la retta passante per con direzione , espressa dall'equazione (parametrica) ; considera la funzione composta , ossia , e prendine la derivata (ordinaria) rispetto a , in . Il valore che ottieni è la derivata direzionale di nella direzione . Ora fai lo stesso ragionamento per il tuo funzionale. Considera un "vettore tangente" (cioè una deformazione infinitesima) della funzione in cui vuoi calcolare la derivata, che chiamerai , che è a sua volta una funzione (con condizioni opportune che dipendono dallo spazio funzionale che consideri). Prendi la "retta" passante per con "direzione" , cioè . Ora applica il tuo funzionale (che tipicamente sarà definito da un integrale) a e calcola la derivata ordinaria rispetto a : . Questa è la tua derivata funzionale (un buon modo per fare i conti è sviluppare tutto in serie di Taylor rispetto a t e prendere il solo termine lineare in t). Siccome però stai applicando null'altro che una normalissima derivata ordinaria, ora puoi usare tutte le proprietà note della derivazione, quindi non dovrebbe essere difficile trovare la regola per la derivazione di funzioni composte. NOTA: la mia impressione è che la notazione che stai usando, che è quella che usano quasi tutti (i fisici, in particolare), confonda maledettamente le idee perché usi lo stesso simbolo (F) sia per indicare il funzionale, sia per indicare la funzione che compare nell'integrale che definisce il funzionale. Sono due cose completamente diverse. Una volta che hai chiare la definizione e le regole di calcolo, puoi tranquillamente usare una notazione semplificata, ma finché stai ancora cercando di capire le definizioni quella notazione è pessima. --Guido (msg) 08:35, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]
Grazie Guido, dovrei aver risolto stamattina con l'aiuto di un libro di Volterra (Theory of Functionals and of Integral and Integro-Differential Equations: non c'è niente di meglio che andare alla fonte :P ). Il fatto è che mentre su Wikipedia (giustamente) ci stanno le derivate di Fréchet e Gâteaux, che sono più o meno come le derivate direzionali, le derivate che mi interessano sono le "derivate Euleriane" (così come le ha chiamate un prof oggi), che sono una specie di "densità di derivata", o l'equivalente di una derivata parziale: non sono altro che le derivate rispetto a una delta di Dirac (e un matematico a questo punto si svena). L'altro tassello che mi mancava era considerare come un oggetto dipendente da una funzione, , e da una parametro reale, x. Avendo un briciolo di tempo, proverò a mettere un pò apposto (magari con l'aiuto di un matematico) la pagina derivata funzionale che sin dall'introduzione sembra fatta apposta per accrescere la confusione... ciao! --M&M87 20:50, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]

Chi conosce nel dettaglio questa vicenda? Se ne parla tanto ma non ho capito molto. HO sentito che alcuni allevatori hanno multe di 700 mila euro, altri anche di un milione e mezzo. Ma il latte che hanno prodotto in più lo hanno comunque venduto, no? Cioè se hanno prodotto latte in più, sapendo di beccare multe, perchè non lo hanno gettato nel lavandino? Questo non ho capito. Forse comunque ci guadagnano. E uno che becca una multa di 700 mila euro quanto latte in più ha prodotto e quanto ci avrà guadagnato? --62.98.57.154 (msg) 23:35, 15 set 2010 (CEST)[rispondi]

Colgo l'occasione per fare una domanda forse stupida, che senso hanno le quote latte? --Vipera 11:31, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]
Domanda tutt'altro che stupida, per rispondere alla quale in maniera non-stupida mi affido alle voci Quota latte e Politica agricola comune. --CavalloRazzo (talk) 11:54, 16 set 2010 (CEST)[rispondi]