William Joseph Woods
William Joseph Woods | |
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Soprannome | Timber |
Nascita | Irlanda, 1913 |
Morte | Baia di Eleusi, 20 aprile 1941 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Regno Unito |
Forza armata | Royal Air Force |
Unità | No. 261 Squadron RAF No. 80 Squadron RAF |
Anni di servizio | 1938 - 1941 |
Grado | Flight Lieutenant |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Operazione Marita |
Comandante di | No.80 Squadron |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Aces High: A Tribute to the Most Notable Fighter Pilots of the British and Commonwealth Forces in WWII[1] | |
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William Joseph Woods (Irlanda, 1913 – Baia di Eleusi, 20 aprile 1941) è stato un militare e aviatore irlandese, asso dell'aviazione caccia britannica durante la seconda guerra mondiale, con 6 vittorie accertate, e due in collaborazione.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque in Irlanda nel 1913, figlio di John Joseph e Mary Woods.[1] Arruolatosi nella Royal Air Force nel gennaio 1938, all'inizio del 1940 risultava assegnato alla stazione di Ħal Far, sull'isola di Malta, con il grado di flying officer.[1] Quando divenne evidente che il Regno d'Italia stava per entrare in guerra fu uno dei piloti selezionati a Kalafrana per volare sui tre caccia Gloster Gladiator disponibili.[1] La prima, massiccia, incursione aerea su Malta avvenne alle 7:00 dell'11 giugno, e lui, il flight lieutenant George Burges, e lo squadron leader Alan "Jock" Martin, decollarono per intercettare gli attaccanti.[2] Impegnò combattimento contro un Aermacchi C.200 Saetta pilotato dal tenente Giuseppe Pesola, senza risultati. Il 26 giugno abbatte un bombardiere Savoia-Marchetti S.79 Sparviero del 33º Gruppo dell'11º Stormo.[2]
Colse la seconda vittoria il 7 luglio, quando volando su un Hawker Hurricane Mk.I appena arrivato, abbatte uno dei 10 bombardieri S.79 che effettuarono un'incursione[N 1] sul cantiere navale di La Valletta, scortati da nove CR.42.[3] Si trattava dell'S.79 pilotato dal tenente Pellegrino Zagnoli appartenente alla 233ª Squadriglia, 59º Gruppo, 41º Stormo BT. Tra l'equipaggio non vi furono superstiti.[3] Terza vittoria il 10 luglio quando su un Hurricane Mk.I abbatte un S.79, pilotato dal sottotenente Luigi Illica Magnani, appartenente alla 192ª Squadriglia.[3]
Il 25 luglio decollò, insieme ad altri piloti, a bordo di un Sea Gladiator per intercettare una formazione di 9 caccia Fiat C.R.42 Falco della 75ª Squadriglia del 23º Gruppo.[3] Nel furioso combattimento abbatte l'aereo pilotato da capitano Antonio Chiodi, che rimase ucciso.[3] Chiodi fu successivamente decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]
Nel mese di agosto fu assegnato in servizio al neocostituito No.261 Squadron,[1] e il 17 settembre abbatte, in collaborazione con il flight officer "Jock" Barber un C.R.42 della 70ª Squadriglia.[3] Decorato con la Distinguished Flying Cross,[1] si trasferì in Egitto all'inizio del gennaio 1941, partendo poco tempo dopo per la Grecia dove assunse il comando del No.80 Squadron.[1]
Volando su un Gladiator Mk.II il 20 gennaio abbatte in collaborazione un bombardiere CANT Z.1007 Alcione del 47º Stormo che volava sul mare a dieci miglia a sud di Atene.[3] Il 10 febbraio danneggiò un bombardiere Fiat B.R.20 Cicogna durante un attacco contro il campo d'aviazione di Giannina.[4] Il 14 febbraio il No.80 Squadron ricevette i primi Hawker Hurricane Mk.I, e il 20 dello stesso mese rivendicò l'abbattimento di un Fiat G.50 Saetta del 154º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre.[4] Quel giorno era di scorta a 17 bombardieri Bristol Blenheim decollati per effettuare un bombardamento sul campo d'aviazione di Berat, in Albania.[3]
Il 6 aprile la Germania dichiarò guerra e invase immediatamente la Jugoslavia e la Grecia.[3] Alle 16:45 del 20 aprile fu segnalata in avvicinamento ad Atene una formazione di oltre 100 bombardieri Junkers Ju 88 e Dornier Do 17, fortemente scortata da Messerschmitt Bf 109 e Bf 110.[3] I bombardieri attaccarono il porto del Pireo, pieno di navi, contrastati dai caccia inglesi.[3] Cadde in combattimento quando il suo aereo prese fuoco e precipitò nella baia di Eleusi colpito da un caccia Messerschmitt Bf 110 Zerstörer, a sua volta abbattuto dall'asso Marmaduke Pattle.[1] In quella occasione venne abbattuto anche l'aereo di Pattle, che rimase ucciso in azione.[3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Durante l'incursione persero la vita due membri della Royal Navy e nove civili, mentre altri sei militari rimasero feriti e sei feriti.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Chaz Bowyer, Fighter Pilots of the RAF 1939-1945, Barnsley, Leo Cooper, 2001.
- (EN) Christopher Shores e Clive Williams, Aces High: A Tribute to the Most Notable Fighter Pilots of the British and Commonwealth Forces in WWII, London, Grub Street Publishing, 2008.
- (EN) Peter C. Smith, Combat Biplanes of World War II, Barnsley, Pen & sword Aviation, 2015.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Flight Lieutenant William Joseph 'Timber' Woods DFC, RAF no. 39605, su Surfcity, http://surfcity.kund.dalnet.se. URL consultato il 3 marzo 2020.
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