Youssef Boutros Tyan
Youssef Boutros Tyan patriarca della Chiesa maronita | |
---|---|
Ritratto del patriarca Tyan. | |
Incarichi ricoperti |
|
Nato | 15 marzo 1760 a Beirut |
Ordinato presbitero | 1784 |
Nominato arcieparca | 1786 dal Sinodo della Chiesa Maronita |
Consacrato arcieparca | 6 agosto 1786 dal patriarca Youssef Boutros Estephan |
Elevato patriarca | 28 aprile 1796 dal Sinodo della Chiesa Maronita (confermato il 24 luglio 1797 da papa Pio VI) |
Deceduto | 20 febbraio 1820 (59 anni) a Qannubin |
Youssef Tyan (in arabo: يوسف السابع تيّان; Beirut, 15 marzo 1760 – Qannubin, 20 febbraio 1820) è stato arcieparca di Damasco e patriarca della Chiesa maronita con il nome di Youssef VII Boutros[1] (in italiano: Giuseppe VII Pietro).
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Youssef Tyan nacque a Beirut in Libano il 15 marzo 1760. Fece i suoi studi a Roma nel collegio di Propaganda Fide dal 1773 al 1782. Negli anni 1783-1784 svolse un ruolo importante nella riconciliazione del patriarca Youssef Estephan con le autorità romane. Ritornato in patria, venne ordinato sacerdote nel 1784; il 6 agosto 1786 è consacrato dal patriarca Estephan arcieparca di Damasco e nel 1788 è nominato vicario patriarcale.
Alla morte del patriarca Estephan, seguirono due patriarchi di breve durata. Philibos Boutros El Gemayel morì il 12 aprile 1796. Il sinodo dei vescovi maroniti elesse nuovo patriarca il 28 aprile Youssef Tyan, che assunse il nome di Youssef VII Boutros. Il 24 luglio 1797 papa Pio VI ratificò la scelta dell'episcopato maronita e accordò il pallio al nuovo patriarca.[2]
Nel marzo del 1801 Youssef Tyan pubblicò una lettera enciclica contro le idee gianseniste del vescovo melchita Germanos Adam.
Da un punto di vista politico, il patriarca prese posizioni contro il governo ottomano, e nella campagna napoleonica in Egitto e Libano, sostenne le truppe francesi, in particolare nell'assedio di San Giovanni d'Acri del 1799, sollecitando il sostegno dell'emiro libanese Bashir II. Nonostante le attese di Tyan, l'emiro rimase neutrale e l'alleanza anglo-ottomana sconfisse Napoleone.
Questo causò non poche difficoltà al patriarca maronita, che entrò in conflitto con Bashir, per l'eccessiva tassazione dei contadini maroniti. Altre difficoltà sorsero all'interno della Chiesa maronita, per l'opposizione di alcuni vescovi e soprattutto degli sceicchi Khazen, che accusavano il patriarca di un uso indebito delle proprietà ecclesiastiche. In realtà la vera ragione dell'opposizione dei Khazen sembra essere stato il suo tentativo di attuare la riforma dell'amministrazione dei monasteri, che erano in larga misura di proprietà dei Khazen.
A causa di questi problemi, la Santa Sede già nel 1805 aveva nominato un visitatore apostolico nella persona dell'arcieparca di Damasco, Germanos El Khazen, cui seguì nel marzo 1807 Aloisio Gandolfi, che consigliò al patriarca di dimettersi. Il 3 ottobre 1807 Youssef Tyan scrisse a Roma per comunicare le proprie dimissioni, che annunciò alla Nazione maronita il 24 settembre 1808. Roma accolse le sue dimissioni il 19 novembre 1808 ed invitò il sinodo dei vescovi ad eleggere un nuovo patriarca.
Tyan si ritirò in un eremo e successivamente si trasferì nel monastero di Kfarhaye (distretto di Batrun), dove il nuovo patriarca Youhanna Boutros Helou aveva istituito un seminario patriarcale; qui si dedicò all'insegnamento della teologia.
Morì il 20 febbraio 1820 nella residenza patriarcale Santa Maria di Qannubin.
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Patriarca Youhanna Boutros Bawwab el-Safrawi
- Patriarca Georges Boutros Rizqallah Beseb'ely
- Patriarca Estephan Boutros El Douaihy
- Patriarca Yaaqoub Boutros Awwad
- Patriarca Semaan Boutros Awwad
- Patriarca Youssef Boutros Estephan
- Patriarca Youssef Boutros Tyan
La successione apostolica è:
- Arcivescovo Abdullah Blibl (1798)
- Vescovo Anton El-Khazen (1807)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'aggiunta del nome Pietro (in arabo: Boutros) al proprio nome di battesimo è consuetudine dei neoeletti patriarchi maroniti; circa Tyan, gli atti concistoriali del 1797 lo chiamano Josephus Petrus, e allo stesso modo il patriarca si firma Josephus Petrus patriarcha Antiochenus nella lettera con la quale chiede al papa la conferma della sua elezione.
- ^ I documenti in Bullarium pontificium Sacrae Congregationis de Propaganda Fide, vol. IV, pp. 247-254.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Nota biografica sul sito www.kobayat.org
- (FR) Pierre Dib, v. Maronite (Eglise), in Dictionnaire de Théologie Catholique, Tome Dixième, première partie, Paris 1928, col. 101
- (FR, AR) Joseph Simon Assemani, Series chronologica Patriarcharum Antiochiae, Roma 1881, p. 41
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 6, pp. 87–88
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Youssef Boutros Tyan, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3225147907528079210006 |
---|