Zorzi (famiglia)

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Zorzi
D'argento, alla fascia di rosso[1]
Titoli
Etniaitaliana

Gli Zorzi ( in latino nei documenti della Repubblica Georgii) sono una famiglia del patriziato veneziano, considerata una delle ventiquattro prestigiose "case vecchie".

La tradizione li fa discendere dagli antichi duchi di Moravia[2], giunti in Italia nel 411, che furono al servizio dell'imperatore Onorio. Passarono poi a Pavia, dove acquisirono diverse proprietà e assunsero il cognome di Giorgi (da cui il veneziano Zorzi) da un Giorgio che liberò la città assediata ai tempi del vescovo Epifanio. Fuggendo da Attila, raggiunsero la Laguna nel 453 e contribuirono alla fondazione di Venezia.

Gli Zorzi sono in realtà documentati solo dal X secolo: nel 964 fu vescovo di Olivolo un Gregorio figlio di Andrea Georgii[3]. Nei secoli seguenti la famiglia compare saltuariamente nella documentazione e solo all'inizio del XIII secolo i suoi membri cominciarono a ricoprire incarichi di rilievo. È solo dalla metà del Trecento che essi furono inclusi tra le ventiquattro "case vecchie", considerate tra le più antiche e prestigiose di Venezia[4].

Se ne distinsero col tempo numerosi rami, tra cui gli Zorzi "di Curzola", "delle Zattere", "di San Provolo", "di Santa Giustina", "del Ponte dell'Angelo", "del Ponte dei Greci"[3].

Un ramo ebbe il marchesato della Bondonizza e la signoria di Caristo sino al 1470, e tennero la piazzaforte di Lampsaco, presso i Dardanelli. Marsilio Zorzi e i suoi discendenti ebbero il feudo di Curzola dal 1254 al 1358. In seguito alla conquista da parte del re di Ungheria, ebbero in risarcimento dalla Repubblica il feudo di Zumelle, comprendente il castello e 19 ville, dal 1422.

La famiglia diede alla Serenissima numerosi militari, letterati, ecclesiasti e politici, tra cui il 50º doge Marino, fondatore, tra l'altro, della demolita Chiesa di San Domenico[5][6].

Blasoni dei vari rami

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Anticamente si fregiavano di vari stemmi, per esempio uno con un leone nero rampante in campo d'oro, un altro con uno scudo scaccheggiato d'oro e vermiglio. In seguito usarono una sola arma, costituita da una fascia vermiglia in campo d'argento: ricorda la vicenda di Pietro Zorzi (soprannominato "Pipon", in veneziano nasone) che, durante la conquista di Curzola, espose a mo' di vessillo un drappo di lino bianco macchiato del suo sangue[7][8][9].

Membri illustri

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  1. ^ Alessandro Augusto Monti Della Corte, Armerista bresciano, camuno, benacense e di Valsabbia, Brescia, Tipolitografia Geroldi, 1974.
  2. ^ Crollalanza, p. 480.
  3. ^ a b Mario Brunetti, ZORZI, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  4. ^ Martino Mazzon, ZORZI, Marsilio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 100, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2021. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  5. ^ Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, note integrative e revisione a cura di Marina Crivellari Bizio, Franco Filippi, Andrea Perego, Venezia, Filippi Editore, 2009 [1863].
  6. ^ Zorzi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Modifica su Wikidata
  7. ^ a b Libro dei nobili veneti, messo in luce [by J.T. Leader]. Di Nobili veneti · 1866, p. 93.
    «Portavano prima per arma una scacchiera azzurra et oro , finché Pietro Zorzi nel conquisto di Curzola , avendo perduta la sua insegna , levò un drappo bianco con una tressa rossa di sangue in mezzo ; quale pianto per stendardo sopra le ...»
  8. ^ Curiosità veneziane ovvero origini delle denominazioni stradali di Venezia Di Giuseppe Tassini · 1882, pp. 684-685.
    «Ma , dopochè nel 1250 Pietro Zorzi , reduce dall ' aver resa tributaria alla Repubblica l'isola di Rodi , si volse a sottomettere Curzola , e , per incoraggiare le milizie , espose sopra un'asta un lino bianco , tinto del suo sangue ...»
  9. ^ Rerum Italicarum scriptores ab anno aerae christianae quingentesimo ad millesimumquingentesimum, quorum potissima pars nunc primum in lucem prodit ex Ambrosianae, Estensis, aliarumque insignium bibliothecarum codicibus. Ludov 22 · Volume 1, anno1733, p. 429.
    «Zorzi da Pavia . Un Ser Pietro Zorzi, Duce Domino Petro Gradenigo, al conquisto di Curzola levò un lenzuolo con una tressa di sangue . Così portano la loro Marchese d'Este , d'Ancona , e di Arma . E un Marsilio Zorzi nel 1250 .»
  10. ^ Pietro Donazzolo, I viaggiatori veneti minori. Studio bio-bibliografico (PDF), Roma, Societa geografica italiana, 1927, pp. 212-214.

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