Giovanni Senzani
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Giovanni Senzani (1942 – vivente), criminologo e terrorista italiano.
Intervista di Terry Marocco, Panorama.it, 27 gennaio 2014.
- Il mio passato rimarrà sempre con me, so quello che ho fatto. Ma che senso ha dire, adesso, mi rammarico, sono dispiaciuto? Non sono pentito della mia vita, ho fatto quelle cose, mi accompagneranno sempre. È una ferita che non può guarire.
- Non sono pentito, non posso dirlo, non ha senso dirlo. E poi in Italia il pentimento è solo un do ut des per ottenere qualcosa, è una categoria che serve solo per trattare con lo Stato.
- Io non credo nel perdono, non mi permetterei mai di chiedere perdono, mi sembra un'offesa. Mi sembra pornografico andare davanti a qualcuno, cui hai ucciso il padre o il marito, e chiedere perdono. È banalizzare il dolore.
- Noi [Brigate Rosse] abbiamo tentato di realizzare la dottrina di Karl Marx, ma solo la borghesia ha saputo usarlo bene.
- Abbiamo compreso tardi che il comunismo realizzato è diverso da quello teorico.
- Ho dovuto ascoltare Massimo D'Alema dire che Matteo Renzi non è di sinistra. Perché, lui lo è? È ridicolo.
- Le Br scardinarono la Dc, ma gli schieramenti che hanno governato fino a oggi sono peggio di quelli di allora.
- Le Br non capirono Aldo Moro, il suo spessore politico era molto più alto di quello delle Br. E non lo dico per santificarlo.
- Hanno perso tutte le grandi rivoluzioni: quella russa è fallita tra le macerie, quella cinese è solo un simulacro, quella cubana ha avuto effetti ambigui. Il marxismo ha dato molto, ma non ha risolto la questione.
- Le Br sono state una piccola esperienza, non si può dargli troppa importanza. Era già scritto che sarebbero state sconfitte: erano partite da un'idea giusta, ma sono finite su una strada sbagliata.
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