The Visit (film 2015)
The Visit
Titolo originale |
The Visit |
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Lingua originale | Lingua inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2015 |
Genere | horror, thriller |
Regia | M. Night Shyamalan |
Sceneggiatura | M. Night Shyamalan |
Produttore | Marc Bienstock, Jason Blum, M. Night Shyamalan |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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The Visit, film del 2015, scritto e diretto da M. Night Shyamalan.
Loretta: Alla fine del liceo mi innamorai di un insegnante, un supplente di lettere. Un vero scandalo. All'inizio Colin era un bravo ragazzo, siamo stati insieme dieci anni, abbiamo avuto due figli. E lui si innamorò di una conosciuta in uno Starbucks e si trasferì a Palo Alto in California. Chiuse ogni rapporto con con tre. I miei genitori, se li dovessi difendere, cosa che non faccio, dissero dal primo giorno che aveva lo sguardo strano. Non lo accettarono. Quando me ne andai... un disastro. I miei mi maledirono, il che era del tutto insolito. E la cosa un pomeriggio fini male. Avevo diciannove anni e non parlo più con i miei da quindic'anni. Ecco insomma, è andata così. Di recente i miei genitori mi hanno cercata su internet. Chiedono di conoscere i nipoti, di passare una settimana con loro. Ho fatto un po' di ricerche, hanno un sito di consulenza online. Hanno molto seguito. Danno consigli, il che mi sembra assurdo. Insomma, l'ho detto ai ragazzi e loro ci vogliono andare. Gli ho spiegato che non volevo, ma vogliono andarci comunque. Sono fatti così, che devo dire? La figlia di quindic'anni vuole farci anche un documentario su questa visita.
Rebecca: No, aspetta, frena, torna indietro. Descrivi così successo il giorno in cui hai lasciato la fattoria dei tuoi a diciannove anni.
Loretta: Ho fatto una cosa che non voglio raccontare. Se loro decidono di dirvela, allora la saprete. Chiaro?
Rebecca: Lo voglio fare per te.
Loretta: Senti, sono brave persone. Chiedilo ai nonni. Ho finito con questa recita? Devo fare i vostri bagagli!
Citazioni
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Tyler [improvvisando un rap]: C'è, so già che cos'è, | c'è feeling per te. | Come Iron Man e Batman rivivo per te. | Oh, ed un bambino non sono più, | il mio corpo pronto ora è. | Ti credi troppo per me, la cosa a me non va giù | e questo a me già basta per provarci sempre di più. | Oh, e quindi poi su e giù con me farai, | ma non al luna park. | E starai con me perché una scelta non hai. | E poi da Starbucks un Frappuccino e vai, oh! | E se non credi sia possibile, questa è scienza, sì! | Il mio pediatra Mr.' mi ha detto proprio che in pubertà avrò forti esuberi, oh!
Controllore: Uh-uh! Pugno! [batte il pugno con Tyler]
Tyler: Ti faccio un rap alla fine del tuo documentario.
Rebecca [sarcastica]: Certo, perché i documentari che vincono l'Oscar finiscono tutti così: con un inno alla misoginia!
- Doris: Perché hai i pantaloni così bassi?
Tyler: Sono un rapper!
Rebecca: È una specie di poeta moderno. Se tu gli dai un argomento lui ci compone subito una canzone in rima. Il suo nome d'arte è Puntina di Diamante. Su, coraggio, digli una cosa qualunque!
Doris: Il cibo va bene? Io adoro il cibo.
Tyler: Sì, certo.
Doris: Allora proviamo... con una torta farcita all'ananas?
Tyler: Certo, perché no? Ok, ci sono. Ecco. Io le ragazze le attiro più del miele | per una invece sembro cioccolata. | Eh, già, si chiama Angie, | anche se poi lei mi guarda un po' strano. | Ascolta bene cosa piace fare a me. | Di obbrobri in rime così non ce n'è. | Non ho quindi stupore o dubbi in testa a questo chiaro me. | Un'hawaiana m'ha detto senza esitare "Una più buona torta all'ananas di te non ce n'è!" Oh!
- Tyler: Senti, ho deciso d'ora in poi di dire nomi di cantanti pop invece di imprecare.
Rebecca: Perché?!
Tyler: Credo che suoni meglio. Tipo se mi schiaccio un dito dico "Ah, Shakira!"
- Non riesco a dormire, voglio i biscotti di nonna. Trasformerò una mia dipendenza in un momento di grande cinema! (Rebecca)
- È meglio che ti nascondi, mio confusissimo amico. Uno: sto arrivando. Due: sono vicina. Tre: manca poco. Quattro: non hai scampo. Cinque: sei finito! Pronto o no, io qui sto! (Rebecca) [filastrocca, giocando a nascondino]
- Oh, diventerò cieco, vero? (Tyler) [dopo aver visto la nonna nuda che gratta i muri]
- John: Devo dirti la verità: le hanno diagnosticato una malattia. Sembra che molti vecchi ce l'abbiano.
Doris: Perché vomita in quel modo?
John: Ecco, certe volte si mette in testa di aver mangiato qualcosa che le era stato dentro... e che cerca di venire fuori. È la sindrome del tramonto. È una demenza che si scatena al tramonto.
Doris: Sul serio?
John: È come quelli che parlano nel sonno, così mi hanno spiegato. Forse è meglio se mettiamo la regola che non dovete uscire dalla vostra camera dopo le nove e mezzo.
- Oh, Beyoncé-Beyoncé! (Tyler) ["imprecando"]
- Non frega niente a nessuno del cinema etico, ok? Non siamo nell'Ottocento! Li hai visti reality in tv? Casalinghe di Houston ha un miliardo di spettatori! (Tyler)
- Ti dispiace entrare nel forno per pulirlo? (Doris) [a Rebecca]
- Perché nonna guarda nel pozzo? (Tyler)
- [intervista a Rebecca]
Tyler: E perché non ti guardi mai nello specchio?
Rebecca: Ok... Scusa, ma questo che centra?
Tyler: Anche quando monti il film non ti guardi mai. Non ti guardi mai nello specchio. Ti pettini dando le spalle allo specchio. E ti ho vista lavarti i denti. Tieni gli occhi abbassati. Hai il maglione al rovescio, te ne sei accorta? Non ti sei vista allo specchio stamattina, dico bene? Non è una bella cosa, vero?
Rebecca: Stai cambiando la lunghezza focale dell'obiettivo.
Tyler: Non so neanche che vuol dire.
Rebecca: Stai zoomando.
Tyler: No. Allora lo ammetti che non ti guardi mai o vuoi continuare a mentire?
Rebecca: Quando credi che io abbia cominciato?
Tyler: Lo so benissimo.
Rebecca: Non è vero, idiota.
Tyler: Credi di non valere niente, ammettilo.
- Doris: Buon pomeriggio.
Rebecca: Ti ho sentito ridere.
Doris: Sì, è che ho i buchi neri.
[cerca di soffocarsi col foulard]
Rebecca: Nonna! Nonna! No, ferma! Nonna, smettila! Nonna, ma che cosa succede?
Doris: Sai, bisogna ridere per cacciare i buchi neri in una caverna.
- Doris: C'è uno stagno con dentro tante piccole creature. Queste creature vengono da un altro pianeta, ma nessuno se ne rende conto. Queste creature sputano dentro l'acqua tutto il giorno e il loro sputo ti fa dormire, ma non morire. Quando qualcuno va sott'acqua nello stagno cade in un sonno profondo, un sonno davvero profondo. Le creature che vengono da un altro pianeta hanno molte persone in fondo allo stagno. Le tengono da parte e intendono portarle sul loro pianeta di Sinmorfitellia [???] un giorno. Questa è una storia inventata, non è vera.
Rebecca: Wow, è una bella storia.
Doris: E le creature hanno le antenne, che sono invisibili, naturalmente.
Rebecca: Posso parlare di mamma? Non la vuoi più vedere?
Doris: No... Mai più...
Rebecca: Il giorno in cui se n'è andata deve aver fatto qualcosa... [la nonna comincia a piangere e a darsi colpi sulla testa] Ok, ok, nonna... Ti racconto io un'altra storia. [la nonna smette] È una storia che parla di una ragazza che crede di essere innamorata di un uomo più grande e decide di scappare insieme a lui. Allora i suoi genitori la avvertono che non può funzionare e si rifiutano di lasciarla andare. Così un giorno la ragazza ha un orribile scontro con loro e se ne va. I genitori non lo sanno ma a lei mancano molto e ne soffre tantissimo. [piangendo] E poi è successa la cosa peggiore: l'uomo le ha spezzato il cuore lasciandola per sempre. E ha lasciato anche i loro due bambini. Ecco nonna, secondo te in questa storia che cosa succederà alla ragazza?
Doris [piangendo]: In questa storia lei è molto triste.
Rebecca: Sì, è inconsolabile a volte. Fa di tutto per essere felice: medicine e va in terapia per quattro anni, ma resta sempre tanto triste.
Doris: Non mi piace questa storia!
Rebecca: Nonna, secondo te che farebbero i genitori se vedessero la ragazza? Nonna, nonna, fa finta che è la tua storia e lei è tua figlia che se n'è andata. Che cosa le diresti se finalmente la rivedessi?
Doris: Ecco, le direi: "io ti perdono, ragazza."
[...]
Rebecca: Ecco cos'è l'elisir.
- Oh, Katy Perry... (Tyler) ["imprecando"]
- Tu hai un problema con i germi, non è vero? (John) [a Tyler, spiaccicandogli il pannolone in faccia]
- Voi non vedete, voi non vedete. Io sono un profeta. Sono un veggente, io vedo la faccia... deforme... di questo mondo. (John)
Rebecca: Mamma, sul serio, non sei costretta a farlo.
Loretta: Lo voglio fare per voi. Cantavo sempre. Mia madre diceva che non mi ascoltava, ma io lo so che si nascondeva dietro il grande orologio nell'ingresso con lo strofinaccio sopra la bocca per nascondere un sorriso. Diceva che cantavo meglio di Olivia Newton-John e Olivia Newton John era tipo... il suo Elvis. E mio padre era un uomo buono. Facevamo lunghe passeggiate senza dire una parola. Io mi svegliavo presto da bambina, leggevo e volavo con la fantasia. Mio padre credeva che avrei fatto grandi cose. Comunque, il giorno in cui me ne sono andata è finita molto male. I miei mi maledissero. Andai alla porta per uscire e mia madre cercò di impedirmelo. Colpii mia madre. E mio padre colpì me. Restammo tutti e tre scioccati e io me ne andai. Loro mi chiamarono subito dopo, ma io rifiutai di rispondere. Tu hai cercato il loro perdono per me. Non ce n'era bisogno. Loro mi avevano già perdonato. [si abbracciano] Ti prego, non portare rancore, mai. Hai capito?
Rebecca: Sì. [si abbracciano]
[scene di famiglia]
Rebecca da piccola: Happy birthday to you...
Tyler da piccolo: Spegnile dai!
Padre: Ok! [soffia sulle candeline]
Tyler e Rebecca da piccoli: Sì!
Mio fratello ha insistito che mettessi questa parte nel documentario.
- My brother insisted I include this part. (Testo a schermo)
[nella camera di Rebecca]
Tyler: Ho solo tredic'anni e in strada non sto. | Il ferro usare non so, | il cellulare ce l'ho per ora. | Ehi, già anche tu | hai dei dubbi su di me, lo so. | Mia sorella un film ha provato a far con chi sta peggio di lei. | Bene non è andata, lo sai? | Ha preso sputi, con calci e vomitate in faccia. | Colava dalla testa fino a giù. | E poi ha detto Ma' che questa esperienza non la fa più. | Ci son però cose che prima non poteva sapere. | Un pannolone ha tante funzioni: asciuga, assorbe, ritarda, rinfresca. | Ma importante è che la tua roba resti là e così contenti tutti son, è così. | Aggredito da un killer fuori di mente, | on ci posso far niente. | Superando quel concetto, l'accetto, gli sarò riconoscente. | Come quello che gli han sparato è ancora lì. | Un pannolone sulla mia faccia per mezz'ora. | Sembrava la fine. | E che sotto terra io poi, senza colpe, morto | non potrò fare più altre rime e questo stai certo sarebbe proprio un tormento. | Ma questo non è successo | e sono stato assai contento. | Sto bene ora, tu non puoi capire. | Tre settimane non ce la facevo più. | Niente era più sporco della mia faccia e finisco così. | L'odore della merda non si può. | Voglio quello del pollo arrosto. | Oh, Shanaya Twain, belli!
Citazioni su The Visit
[modifica]- Dovrebbe essere un film horror? O una commedia? Durante la promozione è stato chiamato "un thriller originale", ma non è niente di tutto questo. Solo "prova di resistenza" descrive adeguatamente lo sconsiderato imbroglio che si sussegue. (Mark Kermode)
- Mi sento elettrizzato e orgogliosissimo del lavoro. Non provavo la stessa energia da anni. The Visit è reso come nessun altro film. Il che lo rende un'esperienza eccitante e pericolosa. [La protagonista] è un'aspirante regista di 15 anni che crede fermamente nel potere del cinema. È stato come rivedere me stesso da ragazzo quando mi chiedevo se credere o no al cinema come a una forma di magia. (M. Night Shyamalan)
Frasi promozionali
[modifica]- Le regole della nonna
Divertitevi
Fate ciò che vi piace
Mangiate quanto volete
Non uscite dalla vostra stanza dopo le 21:30[1]
- Nessuno ti ama come i tuoi nonni.[2]
- Non c'è un posto come la casa della nonna.[3]
Note
[modifica]- ↑ Dalla locandina in italiano. Cfr. Poster 2 - The Visit, MYmovies.it
- ↑ Dalla locandina in italiano. Cfr. Poster The Visit, MYmovies.it
- ↑ Dal trailer in italiano. Cfr. THE VISIT di M. Night Shyamalan - Trailer internazionale in italiano, YouTube