O chiaro fiume, tu ne porti via
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
lxxxii
[Invano chiede al bel fiume notizie della sua donna lontana.]
O chiaro fiume, tu ne porti via
nelle rapide tue volubil’ onde
di que’ begli occhi, ch’or Fortuna asconde,
lacrime triste della donna mia.
Il flebil mormorio tuo, ch’io sentia,
che a’ miei lamenti miseri risponde,
mel dice certo; alle tue verdi sponde
conduce il pianto un rio che in te si svia.
Deh! frena alquanto il tuo veloce corso:
cosí del Sirio can giá mai t’offenda,
rapido fiume, il venenoso morso.
Con Frison, con Eufrate contenda:
tu pur fuggi e mi nieghi il tuo soccorso,
né vuoi del mio bel Sol novelle intenda.