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rovina da tutti i lati. Bol è una ragguardevole Terra, S. Giovanni, S. Pietro, e Pucischie sono grossi Villaggi popolati di gente industriosa, e commerciante. I monti superiori a Neresi, che formano come la spinale dell’Isola, sono affatto sterili, e null’altro vi nasce che qualche Ginepro, e il Pino silvestre, delle scheggie de’ quali si fa un picciolo commercio per l’uso della Pesca notturna. Sull’Isola della Brazza trovansi molte varietà di pietre. Le più universali sono il marmo volgare, biancastro, il marmo Ortoceratitico, il Lenticolare, e le Breccie. Del primo veggonsi presso al porto di Spliska le cave antiche, d’onde fu tratta la materia per costruire il Palazzo di Diocleziano. In quel medesimo luogo ascendendo un poco verso i monti trovasi un Marmo di pasta nera pieno di Corpi marini cangiati in ispato bianco, salino. Vi si lavora una vena di Pietra bianca poco resistente allo scalpello quando sia estratta di fresco dal sito nativo, che indurasi poscia all’aria, e fa molto migliore riuscita che le pietre troppo dolci, e farinose di Costoggia, e di S. Gottardo nel Vicentino. Questo medesimo impasto di Pietra si trova a S. Giovanni, e a Pucischie, vale a dire alle due estremità opposte dell’Isola. In altri tempi v’era conosciuta una miniera di Pissasfalto se si dee credere al Giulio Bajamonti mi fece vedere a Spalatro un pezzo di pietra calcarea grigia, graveolente, piena di riconoscibili Corpi marini, differente da tutte le altre pietre bituminose, ch’io avea veduto in Dalmazia, e mi disse ch’era conosciuta sotto il nome di Pietra pegolotta dagli scalpellini, e si trovava a Pucischie. Ne’ contorni del Villaggio di S. Pietro trovansi presi nella pietra forte oltre le Nummali, molti Echiniti, e Pettiniti; sul Por-
; io non ò potuto trovarne vestigio, e solo il mio dotto Amico Signor