Jump to ratings and reviews
Rate this book

Benfica #2

La morte di Carlos Gardel

Rate this book
Alvaro è un ammiratore ossessivo di Carlos Gardel e vive immerso in un mondo di suoni inaccessibile agli altri. Sua moglie Claudia lo ha da tempo abbandonato, il figlio Nuño va a pernottare ogni tanto da lui quando la madre vuole stare da sola con il nuovo compagno. Il ragazzo non prova un vero affetto per il padre ed è divorato dalla gelosia nei confronti della madre. La sua infelicità lo porta infine all'eroina ed è attorno al suo letto in ospedale che si riunisce la famiglia. Ma la morte di Nuño non cambia niente e per Alvaro, sempre più solo nel suo rifiuto del mondo, Carlos Gardel diventa l'unica presenza viva.

317 pages, Paperback

First published January 1, 1994

Loading interface...
Loading interface...

About the author

António Lobo Antunes

85 books927 followers
At the age of seven, António Lobo Antunes decided to be a writer but when he was 16, his father sent him to medical school - he is a psychiatrist. During this time he never stopped writing.
By the end of his education he had to join the Army, to take part in the war in Angola, from 1970 to 1973. It was there, in a military hospital, that he gained interest for the subjects of death and the other. The Angolan war for independence later became subject to many of his novels. He worked many months in Germany and Belgium.

In 1979, Lobo Antunes published his first novel - Memória de Elefante (Elephant's Memory), where he told the story of his separation. Due to the success of his first novel, Lobo Antunes decided to devote his evenings to writing. He has been practicing psychiatry all the time, though, mainly at the outpatient's unit at the Hospital Miguel Bombarda of Lisbon.

His style is considered to be very dense, heavily influenced by William Faulkner, James Joyce and Louis-Ferdinand Céline.
He has an extensive work, translated into several languages. Among the many awards he has received so far, in 2007 he received the Camões Award, the most prestigious Portuguese literary award.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
98 (38%)
4 stars
90 (35%)
3 stars
42 (16%)
2 stars
19 (7%)
1 star
5 (1%)
Displaying 1 - 23 of 23 reviews
Profile Image for Teresa.
1,492 reviews
January 13, 2015
Quem tem medo de Virginia Wo(o)lf? E de Lobo Antunes?
Eu tinha muito mas, começo a perdê-lo. Li-os aos vinte e pouco anos e - por me faltar maturidade, ou qualquer outra coisa - não os apreciei devidamente, por isso limitei-me a acumular os seus livros para os ler um dia. Um erro. Que espero ir a tempo de corrigir...

A escrita de António Lobo Antunes parece complicada. Não segue as regras comuns do ponto final e dos diálogos; nem sempre reconhecemos de imediato o narrador; os tempos da acção misturam-se em cada parágrafo. Parece uma grande confusão mas não é, pois tudo se encaixa perfeitamente; faz-nos esquecer o mundo à volta e embala-nos como se escutássemos uma melodiosa peça musical.

E é com a música que são divididos os capítulos. Cinco tangos de Carlos Gardel nomeiam os capítulos associados a cada personagem principal. Portugueses, que vivem num espaço que reconhecemos, e com cujas alegrias, angústias, frustrações, nos identificamos.
1. por una cabeza
Álvaro, que se apercebe que nunca amou a mulher, Cláudia, quando descobre que ela está grávida; um homem solitário cuja única paixão são os tangos de Carlos Gardel;
2. milonga sentimental
Graça, médica, que vive um relacionamento infeliz com Cristiana, porque a sua paixão sempre foi o irmão, Álvaro;
3. lejana tierra mia
Cláudia, a mãe de Nuno e abandonada por Álvaro, que se envolve com um jovem da idade do filho;
4. el dia que me quieras
Nuno, hospitalizado em fase terminal por doença contraída através da dependência das drogas, e que desde a infância se sentiu só e perdido entre pai, mãe e madrasta;
5. melodia de arrabal
Raquel, a segunda mulher de Álvaro, que sabe que não é amada mas não suporta a ideia de viver sozinha.

É uma história triste mas contada sem dramatismos e, muitas vezes, com muito humor. Lobo Antunes não põe "paninhos quentes"; fala a sério, mas também faz troça.

Auto-crítica de António Lobo Antunes sobre A Morte de Carlos Gardel:
"Este acaba por ser um livro sobre a vida, sobre o amor, sobre a morte, sobre como não há sentimentos puros, nem na amizade nem no amor, e o amor vem sempre misturado com outras coisas, o ódio e a inveja e a gente quase quer mal à outra pessoa por gostar dela."

E, inevitavelmente, um tango...de Carlos Gardel.
http://m.youtube.com/watch?v=4fpI8vnC-3g

a Virginia Woolf fica para 2015...
Profile Image for Vítor Leal.
112 reviews18 followers
July 16, 2021
31/31

“e na cabeça dele Carlos Gardel não era Carlos Gardel era ele, e a Cláudia, e o Nuno, e o sótão do médico, e a vivenda de Benfica, e o vento nos loendros”
Profile Image for Patrizia.
506 reviews152 followers
October 6, 2019
Le prime pagine sono state difficili, non è certo una lettura agevole. Bisogna riuscire a districarsi tra le diverse voci che si alternano in una stanza d'ospedale, al letto di morte di un ragazzo.
È un flusso di coscienza corale, in cui presente e passato si accavallano e si sovrappongono. Ed è proprio a questo coro che bisogna abbandonarsi, come si fa con la musica.
Le parole scorrono fluide, come acqua a volte impetuosa, a volte più calma, quasi ferma. Le parole qui pesano molto, sono scelte con cura, quasi cesellate. Le pause sono le descrizioni, bellissime, in cui temi dominanti o ricorrenti sono gli alberi, che vivono e respirano (tossiscono addirittura) e sembrano stemperare i sentimenti e le ansie dei personaggi.
L'ospedale, incubo e paura collettiva, diventa sempre più grande, e non è solo dovuto al fatto che ci si trovi fisicamente più vicini. È la paura che si fa concreta, tangibile e visibile, col suo fardello di sofferenza.
“la mia paura degli ospedali non sono i letti con la gente, sono i letti che aspettano, quelli che sembrano sepolture aperte che ci chiamano e in cui i defunti siamo noi".
E di fronte al dolore, l'unica reazione possibile sembra sia confondere i piani della realtà, tornare al passato, al già vissuto e quindi superato. Puoi ricordare la paura di un tempo, ma non è così devastante come quella attuale. E così la morte diventa ricordo di altre morti:
“morire, pensai, è quando gli occhi si trasformano in palpebre”.
Nel paesaggio, o meglio negli alberi, ci sono i sentimenti che i personaggi sembrano non provare. Alvaro e il nonno( morto ormai da tempo) sono ripiegati su sé stessi, microcosmi che non comunicano se non attraverso gesti abituali, quasi automatici. Gli stessi malati in ospedale sono 'paesaggio', la cui anima è dolore senza speranza. È questa assenza di speranza che mi colpisce.
Le anime sopravvivono senza quasi opporre resistenza a quello che accade a loro e intorno a loro.
I corpi sembrano quasi non esistere, all'interno dell'ospedale. È come se lì dentro possa avere posto solo la sofferenza. I malati sono maschere, come l'uomo col tetano di cui si notano le mani, o il bambino con la meningite. I visitatori sono ombre pensanti, le cui vite si srotolano davanti a noi, pagina dopo pagina, in un crescendo di desolazione, rimpianto e assenze.
Assenza d'amore, soprattutto. L'agonia e la morte di Nuno, il ragazzo, corrispondono all'agonia e alla morte di altri amori, quasi sempre unilaterali: Alvaro e Claudia, Cristiana e Graça, Alvaro e Raquel. E alla morte di sogni, mai realmente perseguiti. Si lascia che la vita scorra, incolore e squallida, sublimata da una colonna sonora che dà ritmo e colore, sottolineando la tristezza e la tragedia di passioni impossibili perché mai veramente vissute.
Profile Image for grimaud.
174 reviews33 followers
March 6, 2016
Mi estreno con este autor de apellidos tan molones (Lobo y Atunes que están muy ricos). Me ha encantado su estilo. Es prodigioso como penetra con gran profundidad en la psicología de los personajes, unos personajes tan tristes, infelices y nostálgicos que parecen sacados de un tango. Es una historia de desarraigo familiar, de abandonos, de desamor...
La lectura es compleja, requiere atención y concentración, me recuerda un poco en estructura al Vargas Llosa de "Conversación en La Catedral". Los recuerdos se mezclan con el presente, se salta entre ambos tiempos continuamente, a veces en la misma frase.
Que gran placer es leer por vez primera a un autor y que te maraville y saber que te quedan un montón de libros suyos por disfrutar.
Profile Image for Héctor Genta.
378 reviews77 followers
October 26, 2019
"Le persone come il mio amico sono immortali, non finiscono, dureranno fintanto che ci sia qualcuno che le apprezzi sulla faccia della terra."

Terzo ed ultimo romanzo del "ciclo di Lisbona", La morte di Carlos Gardel rappresenta l'ennesima prova di bravura di un grandissimo artigiano della parola scritta.
Libro di sentimenti trattenuti, parole non dette, molti ricordi e pochi dialoghi. Una scrittura densa, avvolgente, frasi che cadono sulla pagina e poi si allargano a macchia d'olio innescando un'apnea di pensieri e di immagini che si intersecano saltando avanti e indietro sulla linea del tempo. Lobo Antunes padroneggia perfettamente una macchina narrativa che ha prima inventato e poi affinato nei particolari: si parte dalle piccole cose, dettagli a cui affida il compito di suscitare idee che rimandano a momenti recenti o lontani nel tempo che a loro volta ne richiamano altri. E poi ancora: la pluralità di voci, episodi raccontati da più punti di vista a delineare meglio la trama, anche se non a chiarirla definitivamente.
Una scrittura che procede per 'accumulazioni', un fiume che nella sua corsa verso il mare trascina con sé tutto quello che incontra lungo il suo passaggio. Il ritmo della narrazione è incalzante, ipnotico, con le voci narranti che si alternano e poi si sovrappongono, chiarendo oppure confondendo il lettore ma sempre spingendolo un po' più dentro la lettura perché lo scopo con Lobo Antunes, il mio scopo, non è quello di comprendere tutta la trama ma respirarne le parole, viverne le atmosfere.
La morte di Carlo Gardel è un libro di memorie: ricordi di un nonno che non parla con nessuno, perso nei suoi solitari con le carte, di donne e uomini che abbandonano le famiglie, che se ne vanno semplicemente perché non ce la fanno più, ricordi di ex mariti, di tizi con la brillantina e le labbra dipinte, di faggi che tossiscono, di olmi che chiamano e di guinzagli senza cane.
Monete, teiere d'argento, tazze di porcellana e mille altri oggetti comuni, odori, colori e sensazioni che la penna di Lobo Antunes recupera dalla memoria e richiama a vivere sono i veri protagonisti di questo libro perché se la morte di Nino è inevitabile sin dalle prime pagine, la morte del passato invece può essere rimandata grazie al potere della parola. Un inganno, certo, ma forse non è un inganno anche la letteratura che traducendo tradisce la realtà?
Profile Image for David.
1,566 reviews
January 24, 2018
O grande Carlos Gardel está vivo.

Yes the great tango singer, Carlos Gardel is alive. Well sort of, at least in the mind of Álvaro. He loves to put on his records and dance with his wife, Claudia except she can’t stand Gardel. In fact she leaves Alvaro and their son Nuno is jostled between homes.

Things get worse when Hélder enters Claudia’s home and step parents Nuno. The boy gets lost in the world of drugs. One needs money for drugs and he steals to get his fix.

And sadly the world unravels. All of this bittersweet story is told while Nuno is in a coma and the medics try to save his life.

When I started this book I was wondering how Carlos Gardel would fit into the story. And his legendary death in a plane crash reflects the book’s title. Obviously Antonio Lobo Antunes chose symbolism with Gardel.

I will be honest, reading Antunes is a challenge. He alternates passages almost as if there are several conversations, monologues, descriptions, remembrances, etc. going on all at once. And yet that is his brilliance. The flow creates images, moods and oddly, the flow of the story.

Although the storyline seems quite depressing, he gets under your skin and even cracks a joke or two along the way. It is a tender romance, of love and loss.

E então comecei a cantar, o meu pai empurrava-me no balouço do Jardim Zoológico, que era uma cadeirinha de madeira, presa ao alto por correntes de ferro, ao lado de cadeirinhas sem ninguém, a minha cabeça aproximava-se da terra e subia, num movimento, muito acima das árvores, e ao subir muito acima das árvores subia acima do vento....

Ah the loss of childhood. The loss of heroes.
Profile Image for Federico Sosa Machó.
430 reviews122 followers
January 5, 2022
Es un problema leer a Lobo Antunes. Y no lo digo porque por momentos la lectura se vuelva una ardua tarea, a veces muy exigente, o porque en ocasiones el referente se desdibuje algo y el lector se despiste. Es un problema porque todo lo otro, incluso lo muy bueno que uno ha leído, parece simple, un mero entretenimiento. Lobo Antunes es un autor mayor, de esos pocos que saben captar lo profundo del alma humana y saben hacerlo de modo notable. Como Carlos Gardel, cada día canta mejor.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Nuno Martins.
111 reviews20 followers
May 8, 2012
Se eu já adorava António Lobo Antunes, com este livro ainda mais apaixonado fiquei.
"A Morte de Carlos Gardel" se não é o melhor livro (na minha opinião e dos que eu já li dele), pouco deve faltar. Mais uma vez Lobo Antunes consegue entrar de forma magistral na vida e pensamentos mais íntimos das pessoas, consegue através da sua escrita única mostrar os estados de alma que nos afligem, as tristezas, opressões e falhanços que compõem o nosso dia a dia.
Outra coisa que adorei neste livro, foi a interação dos personagens, as mesmas situações vistas por pontos de vistas diferentes, dois olhares que focam as situações por dentro e por fora.
Só tenho uma palavra para descrever este livro "sublime".
Profile Image for Leonardo Pires.
42 reviews38 followers
November 10, 2012
Um dos mais comoventes relatos da queda de uma família.
A escrita de Lobo Antunes é soberba, mesclando tristeza, melancolia, nostalgia, criando um halo de perda, a que nenhum leitor poderá ficar indiferente. Fazendo um périplo por Lisboa e os seus arrabaldes, é nos descrita a triste história de Nuno, um toxicodependente em coma. Com os seus pais separados, é a sua tia que lhe dá assistência. Porém Nuno morre. Ligando o tango a estes tristes eventos, Lobo Antunes construiu um das melhores crónicas sobre as nefastas consequências do tentador mundo da droga.

Um livro inesquecível!
Profile Image for Fernando Delfim.
376 reviews9 followers
October 4, 2019
“uma franja lilás esfriava os algerozes, a água do carneiro brilhava, e o primeiro eléctrico transportou o meu cadáver para a Baixa à procura de emprego. De dia embora não haja morcegos ouço-lhes os gritos enquanto penso, preocupado com o meu neto.
- Deus me livre de gostar das pessoas”

“Perguntavam-me
- Que idade tem?
Eu respondia
- Sessenta
Culpado como se sessenta anos fosse uma vergonha, uma espécie de sífilis, a idade da criada, se calhar a idade do cão, uma sensibilidade esquisita ao frio, uma vontade de não sair de casa
Mas levem-na, levem a casa desde que me deixem um baralho de cartas e uma tábua para as pôr em cima, levem a casa, os loendros, as faias, a fragata que me recomeça a uivar no interior do crânio
Sessenta anos, o joelho preso, a dor nas cruzes”

“O meu receio nos hospitais não são os leitos com gente são os leitos que aguardam, os que parecem sepulturas abertas que nos chamam e em que os defuntos somos nós”

“à medida que se caminha num pinhal a noite aumenta”

“É sempre ao crepúsculo que as desgraças começam”

“Não gosto de ninguém e ninguém gosta de mim, quando for grande não converso com as pessoas nem empresto o automóvel nem acredito em Deus”

“as pessoas têm inveja do amor, as pessoas exigem que soframos pela vingança de nos tornarmos uma delas e pelo gosto de nos consolarem”
Profile Image for Kadech.
9 reviews4 followers
March 17, 2020
This book drags a lot. A lot really. Although there are some bits here and there that are wonderfully written, it leaves a strong taste of dullness and being lengthy just for the sake of being lengthy.
Profile Image for João Pedro Monteiro.
20 reviews7 followers
September 24, 2018
Livro meio confuso e onde não existem quase desenvolvimentos na história. A descrição dos acontecimentos através de perspetivas de personagens diferentes poderia ser interessante se não fossem acrescentadas personagens sem alguma vez terem sido mencionadas, então o acréscimo no fim da prima de Raquel faz pouco ou nenhum sentido. A história consegue prender-nos talvez até meio do livro mas a partir daí começa a ser mais do mesmo. Curiosamente cheguei a este livro a partir de uma crítica à Desumanização de Valter Hugo Mãe, onde um user recomendou vivamente e mencionou este livro "para se reconciliar com a escrita em português" após a desilusão do livro anterior. Como o primeiro contacto à escrita de António Lobo Antunes não poderia ter corrido pior, ainda assim vou tentar outro. Não recomendo.
July 14, 2020
Novela polifónica pesada de leer, como todo lo de Lobo Antunes, pero al menos pude terminarla. Muy confusa al principio, hasta que se entiende la lógica de su estructura, que intercala recuerdos de distintos personajes. La novela transpira nostalgia y decadencia, características que, según creo, la cultura portuguesa y la rioplatense comparten y que en la novela vienen unidas en el tango y la figura de Gardel.
377 reviews1 follower
September 3, 2024
Muy tedioso de seguir , con mezcla continua de personajes y saltos temporales (incluso 3 por página).
Carente del lirismo de “El orden natural de las cosas”, que me gustó bastante.
Lo dejé en la página 190.
Displaying 1 - 23 of 23 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.