Il Mito Delle Danaidi Su Un Cratere Napoletano: Abstract: The Myth of Danaides Is Well-Known From The Literary Sources
Il Mito Delle Danaidi Su Un Cratere Napoletano: Abstract: The Myth of Danaides Is Well-Known From The Literary Sources
Il Mito Delle Danaidi Su Un Cratere Napoletano: Abstract: The Myth of Danaides Is Well-Known From The Literary Sources
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No. 2, Anno 2017 – Article 14
Address: Università degli Studi di Salerno, Dipartimento di Scienze del Patrimonio
Culturale/DISPAC, Via Giovanni Paolo II 132, 84084 – Fisciano (SA), Italia (Email:
[email protected]).
A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
1 KEULS 1986a, pp. 337-338. L’autrice aveva dedicato un ampio studio al tema già nel 1974:
cfr. KEULS 1974.
2 Hes. Fr. 128 Merkelbach/West.
3 POxy 2256 (fr. 122 Mette); cfr. anche TrGF I Did. C 6.
4 Schol. E., Hec. 886.
5 KEULS 1986a, pp. 338-341.
6 Napoli, coll. privata, inv. 369.
7 Il vaso sarà pubblicato a breve insieme a tutta la produzione apula facente parte della
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13 A. Supp. 83-85.
14 Schol. Hom. Il. IV, 171.
15 BRILLANTE 2004.
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A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
tragedia vi è il tema del matrimonio o meglio del rifiuto delle nozze 16.
Secondo alcuni studiosi il motivo del rifiuto è da rintracciarsi non solo
nella tracotanza dei pretendenti ma anche in una più ampia ragione
endogamica17: esse sarebbero state rispettose dell’ordine arcaico per cui la
regola dell’esogamia era assoluta18. Altra tesi è quella che vede le Danaidi
opporsi al matrimonio per la volontà di conservare la loro verginità e il
loro carattere di donne ribelli, simili alle Amazzoni19. Entrambi i motivi
possono ricondursi al carattere di alterità che contraddistingue queste
fanciulle, nonostante la loro professione di essere originarie della Grecia e
pertanto degne di essere accolte ad Argo. Le Danaidi sembrano concepire
il matrimonio come una particolare forma di messa a morte della loro
individualità: non vogliono perdere il loro status e, per questo, si
oppongono categoricamente all’evento che sancirebbe l’accettazione del
matrimonio. Queste fanciulle si pongono dal lato dell’alterità dunque,
difendendo la loro verginità anche con la vita20; tale alterità è integrata
all’interno della polis greca nell’ultima tragedia della trilogia dove le
fanciulle si trasformano da Supplici in Danaidi, favorendo la fertilità e
garantendone la discendenza21.
Il terzo e ultimo nucleo tematico è legato al rapporto che le Danaidi
hanno con l’acqua. Tale aspetto non solo si collega direttamente al
cosiddetto filone genealogico (si veda l’inserimento della loro discendenza
all’interno della genealogia di Inaco) testimoniato dai frammenti esiodei
(Hes. frr. 124-129 Merkelbach/West), ma è confermato anche dalle
16 PASSARIELLO 2011.
17 DETIENNE 1990.
18 Cfr. FERRARI 1977.
19 ANGELI BERNARDINI 2007.
20 PASSARIELLO 2011.
21 È indubbio che sulla rappresentazione eschilea della città argiva pesi inoltre il portato
del nuovo corso dei rapporti diplomatici e politici tra Atene e Argo tra il 464 e il 460 a.C.
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OTIVM. Archeologia e Cultura del Mondo Antico, Vol. 2, 2017, Article 14
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A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
28 Lucr. III, 1008-1010; Hor. Carm. III, 11; OV. Ars I, 73-74; Ep. XIV; Met. IV, 462 e X, 43; Tib.
1, 3, 78-80.
29 Lucianus DMort 21, 4; Plu. Sept. Sap. Conv. 160B.
30 Per una raccolta delle testimonianze si veda BERIOTTO 2012.
31 Sul tema del viaggio di Danao e delle figlie cfr. PIÉRART 1998.
32 Hydria del P. di Nausicaa, Berlino, Staat. Mus., inv. 30928: ARV2 1109, 38.
33 Hydria del P. della Centauromachia del Louvre, Monaco, Antikensam, inv. 2429: ARV2
1094, 102.
34 A tal proposito si veda la discussione di H. Cassimatis sull’utilizzo di alcuni oggetti
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35 MORET 1975.
36 KEULS 1986b, p. 342.
37 Cratere a volute del P. di Atene 1714, Parigi, Louvre inv. CA 227: RVAP I, 211, 146.
38 Apollod. Bibliotheca II, 1, 4-5.
39 Cratere a volute del P. di Dario, Amsterdam, Allard Pierson Museum inv. 4670: s.v.
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A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
41 Cratere a campana del P. dell’Ilioupersis, già coll. Curtius: KEULS 1974, pp. 171-172.
42 Il motivo è stato analizzato da SÉCHAN 1926, pp. 521-524.
43 Cratere a volute del Gruppo del Vaticano W 4, Ruvo, Museo Jatta inv. 414: LIMC III, s.v.
«Danaides» 2.
44 Anfora, Leningrado, Hermitage inv. St. 452: KEULS 1974, p. 78.
45 Questo doveva essere l’argomento della seconda tragedia della trilogia eschilea
perduta.
46 Cratere a volute del P. di Baltimora, Svizzera, coll. privata: RVAP II, 865, 22 a, pl. 325.1.
47 MORET 1975.
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vasi è sottolineato non tanto il motivo della punizione perenne, che a mio
avviso suggeriscono le immagini con le idrofore, quanto quello della
purificazione a seguito dell’omicidio commesso. La presenza di divinità
come Atena, il cui culto sarebbe stato introdotto ad Argo da Danao, ed
Hermes che avrebbero provveduto alla purificazione delle fanciulle, non
fanno altro che avvalorare tale ipotesi48.
Il nucleo di testimonianze iconografiche più consistente è costituito da
quelle immagini che si riferiscono al rapporto tra le Danaidi e l’acqua. Tale
legame era già presente in età arcaica a livello delle fonti letterarie 49. La
testimonianza più antica è un vaso frammentario attribuito al pittore di
Sarpedonte50, databile tra la fine del V e l’inizio del IV sec. a.C., dove è
possibile notare la presenza di figure femminili con hydriae: il cattivo stato
di conservazione non permette di precisare quale sia il segmento del mito
rappresentato.
Il motivo della donna con l’hydria troverà larga diffusione in tutto il IV
sec. a.C. soprattutto in vasi di grandi dimensioni con scene riferibili al
mondo infero. Un’altra serie di immagini è costituita da una o più donne
che versano acqua all’interno di un vaso di grandi dimensioni,
identificabile con un pithos conservato nel terreno51.
È possibile accertare la collocazione infera e la loro condizione di
dannati eterni solo per una parte di quei vasi dove il segno pithos è visibile,
per esempio nel caso in cui sono presenti figure che rimandano al mondo
dell’aldilà o dove addirittura è presente il cosiddetto ‘palazzo di Ade’52.
Nelle scene in cui il riferimento al mondo infero è abbastanza esplicito, le
Danaidi di solito sono collocate nel registro inferiore della decorazione del
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A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
vaso, in asse con un naiskos53 o con Ade in trono54, o ancora con Eracle che
regge il cane Cerbero55.
Il gesto del versare acqua in un pithos, sulla cui valenza ctonia si è
soffermata M. Pensa56, con contenitori a loro volta rotti, assume una
molteplicità di significati dal contenuto simbolico. Come afferma Claudia
Cruciani57, riprendendo una tesi già espressa da A. Cook58 all’inizio del
secolo scorso, esso è parte integrante dei rituali in onore dei defunti, sulla
cui tomba si era soliti compiere offerte d’acqua, ma appartiene anche alla
sfera delle purificazioni prenuziali ed è il momento culminante della
cerimonia di iniziazione mistica. L’acqua infatti costituisce il punto di
contatto tra il mondo agrario della fertilità del suolo e il mondo infero,
governato da divinità come Persefone, in stretto contatto con la terra ed i
suoi frutti; porta purezza e rinnovamento, garantendo la purificazione.
L’acqua è un veicolo essenziale in tutte quelle cerimonie e in qualsiasi
forma di ritualità che prevedono un passaggio di status59.
La sua forza vitalizzante è un motivo comune anche ai testi escatologici
di tradizione orfico pitagorica in contrasto soprattutto con quella
platonica: nella Repubblica Platone dice che le anime prima di reincarnarsi
si radunano nella pianura dell’Oblio, dove bevono l’acqua del fiume
Ameles, che fa dimenticare tutto e non può essere contenuta in nessun vaso
(614 b-621 b). Gli effetti prodotti dall’Ameles testimoniano che l’acqua, in
evidente antitesi al destino riservato agli iniziati nell’escatologia orfica, è
19.
55 Anfora dell’Officina del P. della Patera, Taranto, MAN inv. 76010: RVAP II, 763, 293, pl.
284.1.
56 PENSA 1977.
57 CRUCIANI, FIORINI 1998.
58 COOK 1914-1940, pp. 335-370.
59 Per il valore religioso e cultuale delle acque si veda CALDERONE 2012, in particolare il
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OTIVM. Archeologia e Cultura del Mondo Antico, Vol. 2, 2017, Article 14
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A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
65 PONTRANDOLFO 2006.
66 PILO 2012.
67 Hydria del P. di Policoro, Policoro, MAN della Siritide, inv. 38462: RVAP I, 407, 59.
68 Cratere a volute del P. di Baltimora, Londra, mercato antiquario 1981: KEULS 1986a, p.
339.
69 MENICHETTI 2006; SILVESTRELLI 2012.
70 Anfora vicino al P. della Patera, Taranto MAN inv. 76010: RVAP II 673, 293, pl. 284.1.
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71 Cratere a volute del P. di Baltimora, Leningrado, Hermitage Mus. inv. St. 426: RVAP II
864, 19; cratere a volute del P. di Baltimora, Svizzera, coll. privata: RVAP II 865, 22 a, pl.
325.1; cratere a volute del P. del Louvre K 67, Leningrado, Hermitage Mus. inv. St. 424:
RVAP II 930, 117; cratere a volute del P. di Baltimora, Londra, mercato antiquario 1981:
KEULS 1986a, p. 339; cratere a volute del P. del Sakkos Bianco, Kiel, Kunsthalle zu Kiel,
Antikensammlung, inv. B 585: MORET 1993, pp. 328-329, fig. 10 a-b.
72 PILO 2010.
73 Cratere a volute del P. del Sakkos Bianco, Matera, MAN inv. 164510: RVAP Suppl. 2, 351,
2 a.
74 Cratere a volute del P. di Baltimora, Malibu, Getty Mus. inv. 77.AE.13: RVAP II, 863, 17,
pl. 323. 3; Kiel, Kunsthalle inv. B 85: RVAP Suppl. 2, 351, A 1; cratere a volute da
Altamura, Napoli, MAN inv. 81666: RVAP I, 431, 82, pl. 160. 2.
75 Hydria del P. del Sakkos Bianco, Amburgo, Museum für Kunst und Gewerbe, inv.
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A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
77 ROBERTSON 1987.
78 CRUCIANI, FIORINI 1998; MUGIONE 2006.
79 Lyc. Alex. 1126-1140. Cfr. MENICHETTI 2014.
80 BÉRARD 1974, pp. 153-160; PIRENNE-DELFORGE 1994, pp. 439-441.
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A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
Possiamo intravedere pertanto nella fortuna che questo mito ebbe nel
mondo italico, soprattutto apulo, la volontà di sottolineare la positività di
queste fanciulle che al pari delle genti indigene dell’Italia meridionale
contribuiscono allo sviluppo del territorio86. Il collegamento con
particolari ambiti di circolazione, soprattutto la Puglia settentrionale,
sembra suggerire che il mito fosse adottato dalle aristocrazie indigene per
legittimare lo statuto di nuove identità familiari e politiche. Se a questo si
aggiunge il passaggio a nuovi modelli culturali che traspare dalle
immagini della ceramica italiota, i cui segni adottati consentono di
collegarla strettamente a valenze orfiche e salvifiche, possiamo
comprendere il motivo dell’ampia diffusione del mito delle Danaidi nella
seconda metà del IV sec. a.C., quasi la messa in scena di un ideale di
eroizzazione.
Fanciulle, pithos, vasi per l’acqua si configurano dunque come indizi di
un’unica trama e si avvalorano reciprocamente se inseriti nella prospettiva
di una ritualità di passaggio, il cui fine ultimo è la fecondità, il rinnovarsi
della vita attraverso l’acqua, elemento che da un lato feconda e purifica,
ma che inoltre, sgorgando dalle profondità della terra, mette in relazione i
vivi con i morti e offre una possibilità di salvezza.
86 MAZZEI 1999.
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OTIVM. Archeologia e Cultura del Mondo Antico, Vol. 2, 2017, Article 14
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(S. Quasimodo, Sapph. fr. 2,5), Messina 29-30 marzo 2011, Giorgio
Breschneider Editore, Roma 2012, pp. 103-112.
21
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OTIVM. Archeologia e Cultura del Mondo Antico, Vol. 2, 2017, Article 14
TODISCO 2008: L. Todisco, Il Pittore di Arpi. Mito e società della Daunia del
tardo IV sec. a.C., L’Erma, Roma 2008.
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A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
Fig. 1. Cratere a volute del P. di Arpi, Napoli, coll. privata inv. 369 (foto a cura
dell’autore).
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OTIVM. Archeologia e Cultura del Mondo Antico, Vol. 2, 2017, Article 14
Fig. 2. Cratere a volute del P. di Arpi, Napoli, coll. privata inv. 369 (foto a cura
dell’autore).
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A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
Fig. 3. Hydria del P. di Nausicaa, Berlino, Staat. Mus., inv. 30928 (da LIMC III, s.v.
«Danaos» 2).
Fig. 4. Hydria del P. della Centauromachia del Louvre, Monaco, Antikensam, inv.
2429 (da LIMC III, s.v. «Danaos» 1).
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OTIVM. Archeologia e Cultura del Mondo Antico, Vol. 2, 2017, Article 14
Fig. 5. Cratere a volute del P. di Atene 1714, Parigi, Louvre inv. CA 227 (da LIMC VII, s.v.
«Pelasgos» 4).
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OTIVM. Archeologia e Cultura del Mondo Antico, Vol. 2, 2017, Article 14
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Fig. 9. Hydria del P. di Policoro, Policoro, MAN della Siritide, inv. 38462 (da
LIMC III, s.v. «Danaides» 7).
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OTIVM. Archeologia e Cultura del Mondo Antico, Vol. 2, 2017, Article 14
Fig. 10. Cratere a volute del P. del Sakkos Bianco, Matera, MAN inv. 164510 (da CVA
Matera I, tav. 75).
31
A. Benincasa. Il mito delle Danaidi su un cratere napoletano
Fig. 11. Hydria del P. del Sakkos Bianco, Amburgo, Museum für Kunst und Gewerbe, inv.
1982.4 (da LIMC III, s.v. «Danaides» 35).
Fig. 12. Hydria del P. del Sakkos Bianco, Amburgo, Museum für Kunst und Gewerbe,
inv. 1982.4 (da LIMC III, s.v. «Danaides» 35).
http://www.otium.unipg.it/otium/article/view/29 32