The New Party of Action (NPA) is a young Italian political party seeking social change and renewal in Italian politics. It has a few dozen supporters across Italian regions and is in a startup phase. The party headquarters wants to promote a younger, more dynamic image rooted in communities. An important step is redesigning the party's symbol, which is perceived as obsolete, to build a new image and launch a national campaign. The document provides suggestions for the new symbol including using bright colors, simplifying graphic elements, matching shapes/words/colors, and drawing on the meaning of the acronym "NPA". It also discusses positioning the party through concepts like tradition vs innovation.
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A new logo for the NPA
1. Looking for a new symbol for the NPA Suggestions from the corporate branding Chiara Colella for NPA
2. Brief PEST The New Party of Action (NPA) is a political party mainly made of young North-Italian activists looking for social change and a renewal of Italian politics The party can count on a few tens of supporters in almost each Italian region and is currently in a start up phase Its short-term goal is to increase visibility and attract more activists , that’s why the headquarters want to promote the image of a young and dynamic party rooted in the communities An inevitable step is to redesign its political symbol (perceived as obsolete) to build up a new image and launch a national campaign
25. the semiotic approach To identify the basic categories on which organizing the communication of the party identity, for instance: Tradition vs innovation Involvement vs leadership Equality vs elitism Concreteness vs idealism To find out the competitive advantage of NPA compared to other parties
26. Slogan The NPA positioning must include the identification of: Brand personality Voters’ values Emotional/ideal rewards Functional benefits Attributes On these elements it is possible to sketch slogans and payoffs to match with the logo
#4: Il marketing come tutti sapete può dare un contributo fondamentale alla comunicazione dei partiti politici e anche se alcuni possono storcere il naso all’idea di una comunicazione basata sugli espedienti del marketing (che sembrano applicabili alle sole aziende) in realtà muoversi senza conoscerne le regole sarebbe come cercare di parlare senza conoscere la lingua del posto. Il linguaggio del marketing è ovunque, permea le campagne politiche più o meno politiche e non vi stupirà sapere che la più importante consulente della comunicazione berlusconiana è una semiologa, Giulia Ciriani; ma sulla semiotica torneremo più tardi. Vediamo di ripassare isieme alcuni elementi fondamentali delle teorie di marketing, prima di passare al logo: il brand come sapete non è il marchio ma è il set di valori aggiunti comunicati dal marchio nella relazione con il suo pubblico di riferimento: è un termine primariamente aziendalista ma anche un partito politico può creare ed essere percepito come un brand, un politico solo persino, come nel caso di Obama che è stato caricato di significati mediatici, politici e spirituali grazie ad una pura operazione di marketing. Se il BRAND è il nucleo di significati e valori attribuiti a un prodotto, servizio o partito, il LOGO è la rappresentazione grafica di quei valori, sintetizzati nel nome dell’azienda e partito (di solito si intende con MARCHIO la combinazione di logo e simbolo) Entrambi permettono all’azienda/partito di ritagliarsi un’area specifica di POSITIONING (posizionamento) in cui esso deve essere percepito come unico, saliente e rispondente a bisogni che nessun altro soddisfa.
#5: E’ chiaro che il logo indica già la fine di un processo ed è la risultante di un lavoro non solo creativo ma anche razionale che prenda in considerazione prima di tutto il target di riferimento (anche se oggi i partiti tendono a riferirsi ad un ampio bacino elettorale privo di riferimenti ideologici, bisogna considerare il bacino elettorale più immediato) per costruire una comunicazione che partendo dai valori, mission, ideali fondanti del partito crei un valore facilmente identificabile e comunicabile alle persone. L’immagine offerta al pubblico deve essere un tutto coerente e quindi bisogna prima di tutto analizzare bisogni, aspettative, gusti e riferimenti culturali del target per poter tradurre i valori e l’immagine dell’NPA in qualcosa di valido e credibile per loro: l’elaborazione del concept cioè è centrale e non può essere demandata a nessun professionista.
#7: Il logo deriva quindi dall’unione di un messaggio chiaro, inequivocabile che riflette l’essenza, i valori più profondi del partito e di uno stile grafico unico che deve rappresentare, risaltare, amplificare l’immagine del partito. Il logo è la visualizzazione dei significati di un brand, del suo ruolo nel mercato, del target group a cui si rivolge: quando parlo di significati del brand non mi riferisco genericamente a valori quali “giustizia, legalità, libertà, etc.” che vanno considerati obiettivi strategici dell’azione politica (che io toglierei perciò dal logo) perché non esiste un partito in Italia che non avoca a sé questi valori; bisogna invece identificare le caratteristiche discriminanti della nostra azione politica come opposta/migliore a quella degli altri partiti.
#8: Soffermiamoci su quello che è l’argomento centrale di questa presentazione: il LOGO. Le caratteristiche principali sono la semplicità, che significa affidarsi ad una sola idea grafica, non sovraccaricare il logo di elementi o scritte per renderlo incisivo e favorire la memorizzazione. Una o due immagini, 3 colori al massimo; più è semplice e più è pregnante. Innovativo: è chiaro che deve differenziarsi daglia altri loghi per comunicare anche visivamente la diversità del NPA rispetto agli altri partiti, deve avere dei caratteri peculiari (come può essere il simbolo del libro, associato alla spada, che è invece presente in molti loghi, o la scelta dell’arancio, del tutto assente dal panorama italiano). La riconoscibilità è fondamentale ed è legata alle caratteristiche di cui abbiamo già parlato; l’adattabilità significa che deve essere facile da riprodurre in tutti i formati, da una grandezza di 2,5 cm x 3 alla gigantografia. Va da se che non sarebbe male se fosse così semplice e identificabile da nn necessitare sempre la stampa policroma (per questioni economiche). Altro requisito fondamentale è che sia fatto da un professionista.
#21: Particolare attenzione va quindi fatta per la scelta dei colori: se associate un colore che comunica un messaggio con un altro che simboleggia il concetto opposto potreste risultare poco convincenti, o anche indecisi. È sempre consigliabile non usare troppi colori all'interno dello stesso layout, ed è sempre meglio, a parte casi eccezionali, evitare gli sfondi con immagini elaborate che diminuiscono drasticamente la leggibilità e affaticano inutilmente l'occhio. Fate scelte oculate per leggibilità e significato e preferite sempre la semplicità all'esagerazione e all'estro. Non sempre stupire a tutti i costi paga!
#26: Positioning significa rispondere ad un preciso bisogno che esiste là fuori e soddisfarlo: per questo è fondamentale identificare il bacino elettorale – i segmenti elettorali – attualmente scoperto, tirar giù delle categorie demopsicografiche per capire chi sono (età, lavoro, fascia sociale, educazione, orientamento, gusti musicali, alimentari, culturali, etc.) e cosa vogliono e orientare la nostra comunicazione (non azione politica) verso di loro.