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Un nero fumetto
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E-book41 pagine29 minuti

Un nero fumetto

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Info su questo ebook

Una giovane donna è in bilico su un binario in attesa dell'arrivo del suo treno che la riportetà a casa dopo una cocente delusione. Ricordi fumosi e scorci di spietata lucidità si sovrappongono mentre, sullo sfondo, una fiera del fumetto assume forme differenti: un alibi, un'occasione mancata, l'epilogo di un sogno.
LinguaItaliano
Data di uscita10 mar 2020
ISBN9788835390961
Un nero fumetto

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    Anteprima del libro

    Un nero fumetto - Anna Soldan

    http://write.streetlib.com

    1

    Pessima idea andare a quella fiera del fumetto senza di te.

    Era una tua passione. Avevi provato a farmene partecipe quando stavamo assieme, ma io ti ascoltavo senza capire, assorbivo solo il suono delle tue parole, non coglievo davvero il significato, le trame, i dettagli che mi raccontavi. Ero concentrata sulla gioia infantile con cui caratterizzavi i personaggi, eroi ed antieroi, ed ero affascinata dal tuo modo di gesticolare nel vano tentativo di accendere in me l’entusiasmo per i manga, ma non mi interessava cosa fossero realmente e nemmeno cosa significassero per te, volevo solo far parte di quel mondo fantastico e perfetto che credevo, ora lo so, sì, presumevo senza davvero conoscere, fossero i fumetti.

    Mi avevi invitato un mese prima della data di quella manifestazione a cui tenevi così tanto, che aspettavi con trepidazione ogni anno, più del giorno di Natale o del tuo compleanno. A quel tempo mi avevi già lasciato dicendomi che ti dispiaceva, ma che non mi amavi più. Ho pensato che non ti dispiaceva abbastanza se me lo riuscivi a dire senza nessun cedimento della voce, nessun segno di rimorso sulla curva del tuo sorriso, nessuna lacrima, nessuna esitazione. Stavo provando a rimanerti vicina, spacciandomi per amica, fingendo un distacco che mai sarei riuscita ad avere per te in vita mia, eppure stavo davvero tentando di trattenere pensieri e parole per convincere, me stessa in primis, te e tutti quelli che mi circondavano, che sarei riuscita ad andare oltre. Quel giorno di marzo mi avevi scritto un solo sms ti va di venire?. Secco, diretto, così brutale da farmi vacillare. Non sembravi già più tu. Dov’erano sparite tutte le tue premure nei miei confronti? La gentilezza nel chiamarmi con una voce delicata quanto un sussurro, gli smile sorridenti, i bacetti con i cuoricini, i modi galanti, il fiume di parole che mi regalavi come trasportato da un’inebriante onda di fantasia e follia ? Finito tutto, come un flash di una fotografia. Si volta pagina con il calare della sera, peccato sia io l’ultima riga su quella facciata: resto indietro, sono l’ultima sillaba su cui hai posato gli occhi di fretta e che già non ricordi più.

    Ora sono qui, alla stazione, sola. Aspetto il treno che mi riporti a casa, alla mia quotidianità cui tu non fai parte, non più.

    Le rotaie d’acciaio luccicano sotto il riflesso della pensilina, hanno un colore vivido che ricorda un mantello di seta, come quello di

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