Materia: La fuga degli elementi
()
Info su questo ebook
Leggi altro di Jacopo La Forgia
Rondini
Correlato a Materia
Titoli di questa serie (22)
Muori romantica: La meravigliosa fine dell'eterno amante Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSangue cattivo: Anatomia di una punizione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMateria: La fuga degli elementi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutte le promesse: Una storia apocrifa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOdi: Quindici declinazioni di un sentimento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCereali al neon: Cronaca di una mutazione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChilografia: Diario vorace di Palla Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFuture: Il domani narrato dalle voci di oggi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCalce: O delle cose nascoste Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCrocevia di punti morti: Quattro anime nel pozzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Iguana era a pezzi: Tre vite lungo la Francigena Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIo sarò il rovo: Fiabe di un paese silenzioso Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPadre occidentale: L'Ineffabile origine dello yoga Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGli anni incerti: Canzone di fine millennio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl rosso e il blu: Una comune favola di migrazione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGrande fiume senza cuore: Un viaggio d'acqua, di ombra e di memoria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn'altra cena: O di come finiscono le cose Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa dorsale • Libro primo: L'anno del ferro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCircospetti ci muoviamo: Genova 2001: avere vent'anni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa dorsale • Libro terzo: L'anno del sale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMaria Malva: Brucia il giorno per me Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVene: Il talento dei sommersi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Ebook correlati
E tutt'intorno il mare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSognando il cielo notturno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniKiria: Le Cronache dei cinque Regni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScilla e Cariddi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti greci Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe sue dita come stecchi di mandorlo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVirtual Karma Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl tempo dei Malìer. Ludmilla Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFiori di brughiera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ultimo Tramonto: Dreamscapes - I racconti perduti - Sesto volume Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAdamantino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl seme dell'oscurità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl respiro dell'alba: Un caso per Vassallo e Martines Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMaia una strada magica verso la felicità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa torre tra i due mari Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mistero della scogliera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFrammenti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVolume III. Storie Dimenticate Di Giorni Lontani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'anello mancante Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Caduta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAcqua e zucchero Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giro di vite. Il mistero di Bly Manor Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNell'Eternità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniValerie Sweets - Parte II: I supereroi non esistono Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniColori ed emozioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa mia Verna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniViolet Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniWinorDie - Il gioco degli Dei Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa signora delle caverne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAtto di fede Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Narrativa generale per voi
Confessioni di uno psicopatico Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L'isola misteriosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl maestro e Margherita Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tenera è la notte Valutazione: 1 su 5 stelle1/5I capolavori Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La luna e i falò Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'idiota Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutti i racconti, le poesie e «Gordon Pym» Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Alla ricerca del tempo perduto Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Faust Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa metamorfosi e tutti i racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Malavoglia Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Cuore di tenebra e altri racconti d'avventura Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La Divina Commedia: edizione annotata Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Butter Valutazione: 2 su 5 stelle2/5Il Diario di Anne Frank Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I magnifici 7 capolavori della letteratura erotica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSuite francese Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Suor Monika. Il romanzo proibito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giallo di Varese: Una nuova indagine del magistrato Elena Macchi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa coscienza di Zeno Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I Canti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutte le fiabe Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le più belle fiabe popolari italiane Valutazione: 5 su 5 stelle5/5I fratelli Karamazov Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl settimo papiro Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Ma...donne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInferno: Tradotto in prosa moderna-Testo originale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome il mare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Materia
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Materia - Jacopo La Forgia
Prologo
Il forte
Non dovrebbe esserci. Com’è possibile che sia ancora in piedi?, diceva chi lo visitava per la prima volta. Io, vedendolo ogni giorno, l’avevo potuto esaminare attentamente, e non avevo scoperto nulla di eccezionale. Ora il forte si specchiava nell’acqua del lago ai piedi della collina, dove immagine e realtà si sovrapponevano. Alle spalle della collina c’era un deserto petroso, che si estendeva per centinaia di chilometri fino al confine della regione. Città, templi, moschee: era andato tutto in rovina, e la sabbia stava seppellendo i ricordi. La zona era disabitata da anni, il terremoto aveva allontanato gli uomini; solo il lago e il forte in pietra arenaria e marmo erano rimasti intatti. Il terremoto era stato così potente da raddoppiare l’altezza della collina su cui il forte poggiava dalla fine del sedicesimo secolo. Nonostante le scosse era rimasto in piedi: dalle sue torri si sarebbe potuta osservare per intero la fine del mondo, dicevano.
Al tempo lavoravo lì: accompagnavo i turisti che venivano in visita. Il sisma aveva accentuato la pendenza della collina; il caldo era brutale, ma con il mio aiuto affrontare la salita diventava più facile. Il forte era una meta ambita, lo raggiungeva almeno una spedizione a settimana malgrado la difficoltà del viaggio. Noi attendevamo i turisti nei pressi del lago. A mio giudizio, l’ho già detto, il forte non aveva niente di speciale, ma si sa, gli uomini non hanno difficoltà a trasformare la pietra in miracolo. Sono ovvietà, ma anche voi siete scontati e prevedibili.
Quando vidi la ragazza per la prima volta era l’alba. Il caldo secco già mi aggrediva e mi stavo bagnando la testa nel lago, rompendo il riflesso del forte. La sua immagine attraversò l’acqua che mi scorreva sugli occhi e giunse come un miraggio: una figura slanciata, con la pelle chiara e il sole rosso alle spalle che l’assottigliava, tremolante come la fiamma di una candela al vento. La riconobbi subito: pur non avendola mai vista sapevo com’era fatta, e sapevo anche che ci saremmo incontrati lì. Parlarle era uno dei miei compiti. Si avvicinò sorridendomi, mi accarezzò un fianco e chiese che l’accompagnassi al forte.
Mentre salivamo, le parlai. Come avevo immaginato, capiva la mia lingua. Il fatto non la stupì, né la inquietò; forse se lo aspettava, oppure desiderava che le accadesse.
Indicai i resti di un minareto ai piedi della collina, che spuntavano verticalmente dalla sabbia come se la moschea fosse ancora intatta ma nascosta sottoterra, e le dissi che la città un tempo iniziava in quel punto, occupando tutta la valle fino alla lunga collina che avevamo di fronte. Le parlai della vegetazione rigogliosa che allora, in primavera, circondava i molti specchi d’acqua, i palazzi e i templi della città. Per il colore degli edifici veniva chiamata Città Rosa. Ora c’era solo il colore del deserto.
Mentre ci avvicinavamo lentamente all’ingresso monumentale del forte, decorato con geometrie floreali e con l’immagine di una divinità dalle mie sembianze, mi raccontò brevemente com’era finita laggiù. Non c’era una ragione vera e propria, sembrava stesse vagando per il mondo con l’unico scopo di vedere quante più cose potesse.
«E come fai a pensare a tutto contemporaneamente?» mi chiese quando le ebbi raccontato come impiegavo io la maggior parte del tempo, oltre a fare avanti e indietro tra il lago e il forte.
«La mia mente non è come la tua» le risposi. «Quando tu pensi è come se guardassi un puntino attraverso un lungo e stretto tubo di metallo. Io invece guardo un’immagine proiettata su una parete immensa. E il tempo nella mia mente non è lineare».
«A essere sincera non ti seguo» rispose a sua volta.
«Non ti preoccupare, siamo fatti in modo troppo diverso perché tu possa davvero capire».
«Come ti chiami?»
«Ben. E tu?»
«Elena. Ben? Ma il tuo padrone non ti chiama così».
«Sì, il mio vero nome non riesce a capirlo».
«No?»
«No. Non mi capisce quasi nessuno quando parlo. E comunque non è il mio padrone, lo seguo solo perché con lui non devo preoccuparmi del cibo o del riparo, e posso dedicarmi a pensare il mondo, e a tenerlo insieme».
«Dev’essere faticoso pensare tutto il giorno così intensamente...»
«Non lo è, ci sono abituato. L’ho sempre fatto e lo farò sempre, fino alla morte. È il mio compito. Certo...»
«Cosa?»
«A dirti il vero qualche tempo fa le cose sono un po’ cambiate».
«Cioè?»
«Vedi, di solito non provo niente quando penso il mondo: penso, e basta. Ma di recente sono apparse due scene diverse, che mi provocano un odio profondo. Non me lo so spiegare. Nella prima vedo un uomo che scolpisce, e la sua scultura pare avere le mie sembianze, anche se non è ancora finita. Nella seconda vedo la guerra».
«La guerra?»
«Sì. Sta iniziando adesso. È un conflitto incredibile, una cosa mai vista prima. Per ora si tratta solo di piccole liti ma so che presto si tratterà di una guerra vera e propria, fidati di me. Faranno combattere anche gli animali».
«Perché mi racconti queste cose?»
Le risposi che, non parlando mai con nessuno, sentivo il bisogno di confidarmi e approfittavo dell’occasione. Ma allora mentivo, perché aspettavo di parlarle da molto tempo.
Arrivammo al forte e la feci scendere a terra. Gli altri turisti si diressero parlottando verso l’ingresso, ma lei rimase accanto a me per qualche altro minuto, osservando il lago con un’espressione pensierosa. Il sole oltrepassò la collina, accorciando l’ombra del forte. Di lì a poco, l’acqua non sarebbe più stata uno specchio, sarebbe divenuta scura e inerte.
«Secondo te in fondo al lago il terremoto è stato meno violento?» mi chiese Elena.
«Immagino di sì...»
«Quanto è profondo?»
«Non so. Abbastanza, credo...»
«Abbastanza da poterci nascondere il forte?»
«Cosa intendi?»
«Magari è così che si è salvato, nascondendosi lì dentro fino a quando le scosse non sono finite».
Era una ragazza intelligente, per questo l’avevo scelta. Vedeva molto più lontano degli altri.
1.
Congedo
Spostai lo sguardo a ovest, su un altro continente, dove le catastrofi naturali non erano ancora arrivate. I disastri lo avrebbero raggiunto presto, ma la previsione era talmente certa che ormai si preferiva ignorarla: al posto del terrore, come spesso accade, si sceglieva l’indifferenza.
Insieme agli equilibri ambientali cambiavano quelli economici, ma si trattava di processi senza connessione, accadevano solo nello stesso periodo. Molte nazioni povere diventavano ricche, e viceversa, e lentamente le migrazioni invece di dirigersi verso ovest cominciavano a muoversi nella direzione opposta. Andrea aveva lasciato il paese dov’era nato andando in cerca di fortuna dove un tempo c’era miseria e violenza. Avrei incontrato anche lui, in futuro. Al tempo lo osservai da lontano; in una fabbrica di marmo parlava al suo collega.
«L’ultimo origami che aveva fatto stava sul tavolo davanti a noi. Uno squalo. Le ho detto che era uno dei più belli. Stavamo sul divano, seduti uno accanto all’altra. Lei aveva le mani dietro la testa e mi guardava. Aveva un sorriso inquietante. Poi ha fatto un movimento rapido e mi ha baciato con foga. Non me l’aspettavo; ma è durato pochi secondi, subito dopo s’è voltata verso il camino e ha smosso la brace con un attizzatoio. Quando è tornata a girarsi verso di me aveva ancora quel sorriso. Ho pensato che volesse baciarmi di nuovo, invece mi ha appoggiato l’attizzatoio sul braccio».
«Eh?» fece Uygar in risposta.
«Già».
Da fuori arrivò il rumore di un tuono, tre lunghe vibrazioni. Andrea e Uygar vennero interrotti. Nei mesi che Andrea passò a lavorare laggiù non piovve mai. Durante le giornate il cielo si riempiva di nuvole e la sera guardavano i fulmini che illuminavano i boschi intorno al capannone, convinti che fossero il segno di una tempesta imminente che non arrivava mai.
«Ed era stata lei, a baciarmi» continuò Andrea dopo il tuono. «Le ero seduto accanto e la guardavo fare origami. Poi ha smesso, mi ha guardato e mi ha detto