TRAINING AUTOGENO Di Micaela Schincaglia
TRAINING AUTOGENO Di Micaela Schincaglia
TRAINING AUTOGENO Di Micaela Schincaglia
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TRAINING AUTOGENO
di Micaela Schincaglia Psicologo spec. in Psicoterapia
A sua volta questa generale distensione corporea produce distensione psichica , in quanto e' bene ripeterlo, non si puo' intervenire su una parte della totalita' mente-corpo senza modificare tutto il resto. Per raggiungere questo stato generale di calma psicofisica e' tuttavia necessario fare esercizio. Secondo Schultz, infatti, solo attraverso lallenamento (il termine training significa appunto allenamento) e la ripetizione costante degli esercizi di concentrazione e' possibile ottenere sempre piu' consolidate risposte di distensione e tranquillizzazione. Un altra caratteristica fondamentale del metodo di Schultz che la regolare pratica degli esercizi porta alla produzione sempre piu' spontanea delle modificazioni fisiologiche tipiche dello stato di rilassamento. In sostanza il regolare e costante allenamento fa s che la distensione e il benessere psicofisico non debbano pi essere cercati attivamente, ma si producano in modo automatico e spontaneo, come dei veri e propri riflessi. E per questa ragione che la tecnica viene chiamata Training Autogeno: autogeno significa infatti che si genera da se' senza concorso della volonta'. Gia' dopo poche settimane di allenamento, molti individui riferiscono, infatti, che le sensazioni di benessere e calma arrivano da sole, senza che si debba far niente.
Attenzione pero', lazione del TA non e' semplicemente quella di rallentare la reattivit dellindividuo, bensi' di regolarizzarla, normalizzarla, favorendo pertanto il recupero di energie e risorse psicofisiche. Fondamentalmente, quindi, la generale distensione prodotta dalla tecnica di Schultz, ha un consistente effetto riposante e ristorativo, tanto e' vero che, per alcuni studiosi, quando un soggetto e' arrivato a un grado elevato di allenamento, un breve esercizio di TA potrebbe addirittura sostituire una o due ore di sonno. Inoltre, come lo stress e intensi stati emotivi possono provocare disturbi a carico dellorganismo (cefalea, gastrite, colon irritabile, ecc.), il TA con unazione che va in senso esattamente contrario agli effetti dello stress, produce un profondo stato di calma e tranquillizzazione che interessa non solo il corpo ma anche la sfera emotiva. La tecnica, inoltre, essendo particolarmente concentrata sul corpo, aiuta lindividuo ad aumentare lascolto ed il controllo delle proprie funzioni organiche, favorendo, di conseguenza, anche una maggiore introspezione e coscienza di se'. Molte persone raccontano che grazie all allenamento riescono a concentrarsi molto meglio su se stessi e a mettere a fuoco piu' chiaramente le proprie reazioni; cio' ha delle implicazioni estremamente importanti, poiche' sembra, che tali soggetti siano in grado di gestire meglio le proprie reazioni e comportamenti anche al di fuori della seduta, imparando di conseguenza a vedere meglio nella loro reale dimensione anche i problemi della vita quotidiana. Unultima, certamente non secondaria funzione del TA riguarda lattenzione della percezione del dolore. La sensazione dolorifica e' caratterizzata dall alterazione di alcuni apparati: il battito cardiaco e la frequenza respiratoria aumentano, si produce tensione muscolare, ecc. Il TA, come piu' volte detto, normalizza e distende proprio quegli apparati, pertanto, pur non cancellando la fonte di dolore, aiuta il soggetto a percepirlo meno intenso. Inoltre, a questa componente sensoriale del dolore, si accompagna anche una componente affettiva; soprattutto paura e ansia sono, infatti, in grado di intensificare la percezione dolorifica. Il TA, grazie alla calma e alla tranquillizzazione, riesce a ridurre anche tali componenti, rendendo quindi piu' tollerabile la sensazione di dolore.
mettersi in una posizione comoda, generalmente supina. Come accennato sopra, il TA si realizza attraverso una serie di esercizi di concentrazione, durante i quali lindividuo impara a ripetersi mentalmente determinate formule, mirate alla distensione di specifiche zone corporee. Il primo passo per raggiungere, in modo semplice, il completo rilassamento dellorganismo cominciare con il distendere la muscolatura scheletrica. Poich quando un muscolo completamente disteso lo si percepisce pesante, Schultz stabilisce come primo esercizio del TA quello della pesantezza. Il soggetto deve cioe' immaginare che il proprio corpo diventi pesante: si comincia con la formula il mio braccio destro e' pesante (per i soggetti mancini sar naturalmente il sinistro) si continua con il braccio sinistro si procede gradualmente, generalizzando cos la sensazione di pesantezza a tutto il corpo
Il secondo esercizio mira invece al rilassamento del sistema vascolare Tale condizione si realizza attraverso linduzione del calore ,che come per la pesantezza, dal braccio viene generalizzato a tutto il corpo. immaginando che il proprio corpo diventi caldo, e' possibile infatti ottenere una reale vasodilatazione periferica, corrispondente alla distensione della muscolatura che ricopre i vasi sanguigni. Lo stato di calma, gia' parzialmente ottenuto con i precedenti esercizi, viene reso piu' profondo con il terzo esercizio quello del cuore: In questa fase del training il soggetto deve ripetersi mentalmente la formula il mio cuore batte calmo e regolare.
Questo esercizio, regolarizzando lattivita' cardiaca, permette il consolidarsi dello stato di rilassamento; inoltre essendo la funzionalita' cardiaca molto influenzata da fattori psichici ed emotivi, lesercizio favorisce una piu' profonda tranquillizzazione emotiva dellindividuo. Anche il quarto e' un esercizio di ritmo, che si concentra questa volta sul respiro. Con la formula il mio respiro e' calmo e regolare la respirazione diviene sempre piu' profonda e spontanea, avvicinandosi a quella che si ha durante il sonno.
Arrivate a questa fase, le persone dicono di raggiungere uno stato di calma sempre maggiore ed una minore interferenza da parte di pensieri disturbanti. Con il quinto esercizio, ci si concentra, invece, sul plesso solare, una struttura nervosa situata al di sotto del diaframma, tra lo stomaco e la colonna vertebrale, che si collega a numerosi organi interni: stomaco, intestino, fegato, pancreas, milza, reni e ghiandole surrenali. Con la formula il mio plesso solare e' piacevolmente caldo, tale struttura si distende, come anche tutti gli organi addominali sopra citati. Il ciclo di esercizi si conclude con quello della fronte; mentre per il corpo la distensione e il rilassamento vengono favoriti dalla vasodilatazione (esercizi della pesantezza e del calore), per quanto riguarda la testa, e' la vasocostrizione a portare una piacevole sensazione calmante. Per questa ragione, lultimo esercizio prevede la ripetizione della formula la mia fronte e' piacevolmente fresca, che induce nellindividuo una sensazione di benessere e rilassamento anche nella zona del capo. Alla fine del sesto esercizio il soggetto ha acquistato una distensione corporea generale, che si manifesta, anche a livello mentale, con una profonda sensazione di calma; il rilassamento ormai completo e profondo. Molto spesso, quando il soggetto e' gia' ben allenato e riesce a raggiungere lo stato di distensione psicofisica in modo sempre piu' automatico e spontaneo, si aggiungono ai sei esercizi standard delle ulteriori formulazioni, specifiche per quel particolare individuo. Queste formule aggiuntive, che vengono chiamate proponimenti, sono daiuto per quei soggetti che intendono modificare una certa condotta o le proprie reazioni in situazioni problematiche. Per esempio, una persona che intende smettere di fumare, - potra' ripetersi la formula il fumo mi e' assolutamente indifferente; chiaramente il proponimento da solo non puo' risolvere il problema, ma puo' di certo rinforzare la volonta' e la motivazion e dellindividuo. Indicazioni e controindicazioni In generale il TA, per il suo effetto riposante e ristoratore, e' indicato ogniqualvolta ci si trovi a dover affrontare situazioni, che da alcuni possono essere vissute come particolarmente stressanti, quali per esempio un costante sovraccarico di lavoro, unimportante competizione o un esame.
Ormai da anni, infatti, si considera il TA come una tecnica che puo' essere di grande aiuto nel miglioramento delle prestazioni fisiche (sport), professionali e mentali. Inoltre linduzione della calma e la corrispondente tranquillizzazione emotiva, che si raggiungono attraverso lallenamento autogeno, fanno di questa tecnica uno strumento assai efficace nella gestione degli stati dansia e nei disturbi in cui lansia h a un ruolo ragguardevole (ad es. stati di panico, disturbo ossessivo compulsivo, balbuzie, crampo dello scrivano, tics, ecc..). Ampia applicazione trova anche nel campo della medicina psicosomatica: la tecnica, infatti, e' particolarmente indicata per disturbi come le alterazioni del sonno (soprattutto insonnia), gastriti, tachicardia e bradicardia, ipertensione essenziale, cefalea, asma e dismenorrea. Il TA e' stato applicato, con ragguardevoli successi, anche per il tabagismo, per la preparazione al parto, ecc. Esistono, tuttavia, delle situazioni nelle quali la tecnica di Schultz va applicata con cautela o addirittura sconsigliata. In alcuni casi, infatti, quando e' presente una condizione che pu invalidare lazione del TA o interferire con una malattia gia' in atto, e' opportuno apportare delle modifiche, nel senso che si deve cambiare o addirittura omettere un esercizio. Per esempio, se una persona soffre di emorroidi, potrebbe mal tollerare lesercizio del calore, che come ben si sa influisce negativamente su questo particolare disturbo; in questo caso e' allora opportuno, nel corso del secondo esercizio, introdurre la formula aggiuntiva il mio ano e' freddo. Nel caso in cui, invece, una persona sia stata vittima di un grave trauma cranico, si deve evitare del tutto lesercizio della fronte, e cosi' via. Inoltre, come accennato prima, in alcune situazioni il TA non e' solo sconsigliabile, ma addirittura improponibile: cio' vale nei casi di grave disturbo psichico in stato di scompenso o di ritardo mentale; per patologie mediche molto serie, come linfarto del miocardio o lipertensione grave su base organica, non causata cioe' da ansia e stress. Un ultima annotazione va fatta circa i cosiddetti soggetti refrattari, ossia quelle persone che, pur godendo di condizioni fisiche e psichiche tali da garantire una buona riuscita del TA, non potrebbero ottenere alcun beneficio dalla tecnica: si tratta, in questo caso, di individui estremamente inibiti o che si allenano con poca costanza e svogliatezza, non raggiungendo cosi' nessun risultato. A tal proposito e' bene sottolineare che nel TA, come in qualunque altro tipo di trattamento, e' necessaria una buona dose di motivazione e un sincero interesse, da parte del paziente, nei confronti della tecnica.
Come imparare il TA
Viste le osservazioni fin qui fatte, appare ovvio che, per intraprendere lallenamento autogeno, e' di fondamentale importanza fare prima unadeguata valutazione della persona, per avere un quadro completo sia della sua generale condizione medica che della sua personalita'. E per questa ragione che si sconsiglia lapprendimento degli esercizi sulla base di manuali o supporti audio-visivi; Il TA deve essere insegnato e controllato solo da operatori qualificati con una specifica formazione in materia. Saranno loro o il medico inviante a valutare leffettiva applicabilita' del metodo, tenendo conto delle indicazioni, controindicazioni e precauzioni del caso. Il TA, infatti, pur essendo relativamente semplice e privo di pericoli, e' una tecnica con molteplici implicazioni sia fisiche che psichiche, che solo un operatore ben preparato puo' conoscere e gestire. La persona che impara il metodo da autodidatta, infatti, puo' commettere degli errori, durante lesecuzione degli esercizi, che se non corretti dalloperatore possono inficiare lintero processo e portare a risultati negativi. Allo stesso tempo, nel corso dell allenamento, possono verificarsi delle reazioni somatiche che sono piu' che normali, ben conosciute dallo specialista, ma che se non sono riconosciute come tali dal profano, possono fargli credere di avere qualcosa che non va. Il TA, quindi, pur essendo caratterizzato da una grande autonomia dal terapista, necessita di un periodo di apprendimento, che devessere necessariamente eseguito s otto il controllo di un esperto. Solo dopo questa fase iniziale lindividuo sara' in grado di eseguire gli esercizi in modo completamente autonomo e soddisfacente.
Sono stati a lungo illustrati gli innumerevoli benefici che si possono ottenere con la pratica costante dellallenamento autogeno: distensione dellorganismo, recupero delle energie fisiche e psichiche, miglioramento delle prestazioni, normalizzazione e autoregolarizzazione delle funzioni corporee, tranquillizzazione emotiva, maggiore introspezione e coscienza di se', riduzione della percezione del dolore. E chiaro, quindi, che il TA permette realmente di normalizzare lintera unit psicocorporea e di scaricare lansia e le tensioni; tuttavia cio' non significa che la tecnica possa eliminare tutti i vissuti negativi e le difficolta' della vita quotidiana. Sicuramente il TA permette di affrontare meglio tali elementi disturbanti, di correggerli o contenerli se esasperati, ma non puo' risolverli, in quanto non va a fondo nei problemi, ne' ha fra i suoi scopi la ristrutturazione profonda della personalita' dellindividuo. Qualora se ne ravvisi loppo rtunita' e' utile integrare la tecnica base di Schultz con altri interventi di tipo piu' propriamente psicoterapeutico.
_________________ LAutrice Dr.ssa Micaela Schincaglia Psicologo Specialista in Psicoterapia - Bologna