Anatomia Microscopica (PG)
Anatomia Microscopica (PG)
Anatomia Microscopica (PG)
to/medicina
ANATOMIA MICROSCOPICA
EDIZIONI
HACKMED PERUGIA
DIVISIONE ANATOMIA
VESTIBOLO DELLA BOCCA MUCOSA DI RIVESTIMENTO
Il vestibolo della bocca è uno stretto solco La mucosa di rivestimento è lassamente
delimitato anteriormente dalle labbra e guance, aderente ai piani sottostanti, sui quali può
posteriormente dalle arcate gengivodentali. E’ scivolare. E’ presente uno strato do
importante la presenza di saliva sierosa per sottomucosa, caratteristica della superficie di
detergere questi solchi ed evitare ristagno di labbra e guance.
detriti. Le labbra sono organi mobili, delimitanti la rima
buccale, servono per l’assunzione di cibo e la
CAVITA’ ORALE fonazione. Sono provviste di un corredo
La cavità orale è occupata quasi muscolare, vi si distinguono una superficie
completamente dalla lingua. La lingua è esterna cutanea, una superficie interna rivestita
un’organo estremamente mobile, svolge compiti da mucosa, ed un margine libero o di transizione
essenziali nell’assunzione di cibo, nella (bordo roseo o vermiglio).
formazione del bolo e nella deglutizione. La cute è formata da epitelio pavimentoso
Partecipa alla fonazione (emissione di un cheratinizzato, nel maschio sono presenti peli e
linguaggio articolato), ed è sede della sensibilità ghiandole sebacee.
gustativa. Presenta un corredo muscolare di Il bordo roseo è fornito di un epitelio
muscoli striati (movimenti volontari), divisi in pavimentoso stratificato molto spesso, privo di
muscoli intrinseci ed estrinseci, che garantiscono melanociti negli strati basale e spinoso. La
carattere di mobilità. lamina propria (derma) si solleva in papille assai
La mucosa della lingua presenta caratteristiche alte che si approfondano nell’epitelio. Queste
diverse a seconda delle zone. papille connettivali sono riccamente
La mucosa del dorso è la superficie esposta ad vascolarizzate: l’assenza di pigmento e la
attriti ed a sollecitazione a seguito della sua ricchezza del corredo vascolare determinano il
compressione contro il palato, quindi occorre una caratteristico colore rosso. La superficie interna
mucosa fortemente aderente al piano muscolare: delle labbra presenta la mucosa di rivestimento
epitelio di rivestimento, lamina propria, piano (epitelio pavimentoso stratificato, con un
muscolare, assenza di muscularis mucosae e modesto grado di cheratinizzazione, per la
sottomucosa. Le regioni non sottoposte a mancanza di forti attriti, la lamina propria
sollecitazioni meccaniche ed attriti, sono provvista di lobuli ghiandolari a secrezione pura,
caratterizzati da una mucosa poco aderente ai piano muscolare costituito da muscoli intrinseci
piani sottostanti ed alla presenza di una tonaca ed estrinseci).
sottomucosa.
Viceversa ad di sotto della lingua abbiamo la MUCOSA MASTICATORIA
presenza della sottomucosa e quindi la mucosa La mucosa masticatoria si dispone a rivestire
non aderisce in modo così forte al piano quelle regioni della bocca che sono sottoposte a
muscolare. notevole attrito durante l’assunzione del cibo, la
masticazione e la formazione del bolo.
PALATO Queste regioni corrispondono alla mucosa
A livello del palato duro abbiamo una mucosa gengivale e al palato duro. Durante la
fortemente aderente al piano osseo (mucosa masticazione si sviluppano forze notevoli (20/25
masticatoria). Nel palato molle abbiamo una kg) e quindi occorre una mucosa estremamente
mucosa di rivestimento. compatta e robusta.
Caratteristiche: esteso rapporto epitelio di
ISTMO DELLE FAUCI rivestimento-lamina propria, quindi la lamina
E’ un breve segmento, le pareti laterali sono propria si solleva in papille alte ed assai
costituite dai due archi palatini, glossopalatino slanciate, la lamina propria è molto consistente e
anteriormente, e faringopalatino posteriormente, presenta numerose fibre collagene in uno strato
tra cui si trova la tonsilla palatina, accolta nella di connettivo estremamente denso, notevole
fossa tonsillare. Il pavimento è costituito dalla cheratinizzazione dell’epitelio di rivestimento.
Appunti degli studenti della facoltà di medicina di Genova http://welcome.to/medicina
3 Condividi i tuoi apppunti su http://www.hackmed.org
Anatomia microscopica http://welcome.to/medicina
Quest’ultimo è del tipo pavimentoso stratificato, L’innervazione sensitiva della lingua riguarda la
molto simile a quello dell’epidermide, ma non sensibilità generale e la sensibilità gustativa
presenta uno strato corneo. Abbiamo così uno specifica.
strato basale costituito da cellule proliferanti Alla sensibilità generale dei 2/3 anteriori della
(elementi di rimpiazzo, avviene un turn over lingua provvede il nervo linguale, ramo del nervo
continuo). mandibolare del trigemino. I calici gustativi
Queste cellule si portano gradualmente verso presenti nei 2/3 anteriori della lingua sono
gli strati più superficiali, nel contempo si innervati dalla corda del timpano, ramo
differenziano e si trasformano (citomorfosi intrapetroso del nervo faciale.
cornea dell’epidermide. Il terzo posteriore della lingua è innervato dal
La mucosa masticatoria è costituita da: uno nervo glossofaringeo (rami linguali), che
strato spinoso, strato granuloso (strato lucido raccoglie stimoli della sensibilità viscerale
nell’epidermide), strato cheratinizzato. generale e della sensibilità specifica.
Queste cellule via via che procedono verso gli L’innervazione dei calici gustativi della faringe e
strati più superficiali, presentano un citoplasma dell’epiglottide è affidata al nervo vago.
in cui si accumulano fascetti di tonofilamenti che Abbiamo nel complesso 10000 calici gustativi
si associano a granuli cheratoialini. Il processo di che si distribuiscono in prevalenza sul dorso
cheratinizzazione è direttamente proporzionale al della lingua.
grado di attrito cui è sottoposto l'epitelio.
MECCANISMO DELLA PERCEZIONE
MUCOSA SPECIALIZZATA GUSTATIVA
Si trova principalmente a rivestire il dorso della La struttura delle papille vallate è caratteristica
lingua. Presenta particolari caratteristiche che in quanto i calici gustativi sono contenuti
conferiscono alla mucosa stessa la capacità di all’interno del vallo, quindi le sostanze sapide
ricevere stimoli tattili anche di intensità minima, e devono raggiungere il vallo, nel quale devono
stimoli specifici della sensibilità gustativa. essere presenti condizioni di estrema fluidità: nel
Si distinguono nella lingua un’apice, un corpo fondo del vallo si aprono i dotti escretori delle
ed una radice posta dietro al V linguale. ghiandole gustative a secrezione sierosa, il cui
In corrispondenza del dorso della lingua la secreto mantiene deterso il vallo permettendo
mucosa presenta diversi tipi di papille. In così la stimolazione gustativa.
generale le papille possono essere definite come Le ghiandole sierose (di Ebner) occupano la
rilievi di varia forma della lamina propria, sui quali regione del V linguale. Nell’uomo inoltre è stata
si dispone seguendone il profilo l’epitelio. dimostrata la presenza di cellule ciliate nel fondo
Le papille vallate sono le più voluminose tra le del vallo, che si occupano di evitare fenomeni di
papille della lingua. Sono disposte lungo il V ristagno del secreto di queste ghiandole. Infine le
linguale e sono costituite da un voluminoso ghiandole gustative producono una glicoproteina
rilievo connettivale cilindrico, l’epitelio si affonda del peso di 19kd, che viene legata attraverso
intorno alla papilla, ne raggiunge la base e risale appositi recettori sulla superficie delle cellule
in questo modo tutto intorno alla papilla e viene a gustative. Questa glicoproteina rappresenta il
formarsi un profondo solco circolare detto vallo. vettore delle sostanze sapide.
Le papille fungiformi sono rilievi ristretti alla Le ghiandole gustative sono associate anche
base e rigonfiati alla loro estremità libera, agli altri due tipi di papille che presentano calici
assumono pertanto la forma di fungo o clava. gustativi.
Sono localizzate su tutto il dorso, ma sono più Nell’uomo le papille foliate sono rudimentali
numerose all’apice e lungo i margini. (atrofiche), presentano una struttura simile alle
Le papille foliate si trovano sui margini subito al altre papille, ma il connettivo, rivestito da epitelio,
davanti del pilastro glossopalatino. Su tutta la si solleva in estroflessioni più allungate ed
superficie del dorso si trovano le papille filiformi o appiattite.
corolliformi, non contengono calici gustativi, e I calici gustativi sono formazioni epiteliali,
quindi non hanno funzione gustativa. annidati nello spessore dell’epitelio pavimentoso
Le altre papille accolgono calici gustativi. stratificato che riveste i solchi delle papille
vallate, foliate e fungiformi. I calici gustativi sono
INNERVAZIONE formati da cellule epiteliali, e si può riconoscere
una base slargata che si trova in prossimità della
FUNZIONI
Le principali funzioni del crasso sono: la
regolazione del volume, e la composizione in Cellule endocrine
elettroliti delle feci, contribuendo così alla
conservazione del contenuto idrico e salino delle dell’apparato digerente
feci; il contenimento e l’espulsione delle feci
stesse. A tali funzioni contribuiscono le diverse
strutture dell’intestino crasso, svolgendo le
seguenti attività: assorbente, sopratutto ma non E’ detto anche sistema gastropancreatico
esclusivamente di elettroliti ed acqua con (GEP).
consequente formazione di feci semisolide, La mucosa gastro intestinale, nella sua
secretoria, sopratutto di acqua ed elettroliti, componente epiteliale, può essere vista come un
motoria con il conseguente rimescolamento del complesso di cellule organizzate in epiteli di
contenuto intestinale e la sua progressione. rivestimento e ghiandole che hanno
Inoltre l’abbondante flora batterica presente nel rispettivamente funzioni di assorbimento e
crasso causa la parziale digestione di residui secrezione esocrina.
alimentari (cellulosa), con produzione di Nella mucosa gastrointestinale si trovano però
sostanze in parte assorbite, in parte eliminate numerose cellule endocrine, che non liberano i
con le feci. loro prodotti di secrezione nel lume del canale
La flora batterica del colon, inoltre è in grado di alimentare, ma li riversano nel sangue.
sintetizzare la vitamina B12 e la vitamina K Antiche osservazioni hanno identificato questi
(coagulazione). elementi endocrini come cellule argentaffini o
enterocromaffini, ed hanno attribuito loro la
funzione di produrre un’ammina biogena, la
serotonina.
Appendice Con queste prime osservazioni si è anche
dimostrato che tali cellule, localizzate negli epiteli
La parete dell’appendice, pur mostrando la di rivestimento di tenue e crasso, ma sopratutto
stessa organizzazione generale del crasso, si nei tubuli delle ghiandole gastriche propriamente
dette, piloriche, duodenali, ed intestinali,
Appunti degli studenti della facoltà di medicina di Genova http://welcome.to/medicina
12 Condividi i tuoi apppunti su http://www.hackmed.org
Anatomia microscopica http://welcome.to/medicina
presentano granuli citoplasmatici (cromaffini ed
argentaffini) localizzati in maggior numero tra
Ghiandole salivari
nucleo e polo profondo della cellula. Tali
elementi sono stati perciò denominati cellule
maggiori e pancreas
basigranulose. esocrino
Osservazioni successive hanno dimostrato che
le cellule argentaffini hanno la proprietà di
assumere precursori delle ammine biogene Le ghiandole salivari maggiori (extramurali) e
decarbossilandoli. minori (intramurali), hanno lo stesso piano
Le cellule endocrine del sistema GEP ed altre organizzativo strutturale; il pancreas ha una
cellule dotate di tali proprietà metaboliche, sono diversa struttura.
state perciò riunite in un sistema endocrino Le ghiandole salivari maggiori sono
chiamato APUD. caratterizzate da una secrezione o
Alcuni degli ormoni presenti nelle cellule esclusivamente sierosa (parotide) o mista
endocrine del sistema GEP, sono stati anche (prevalentemente sierosa la sottomandibolare,
dimostrati nel sistema nervoso centrale e prevalentemente mucosa la sottolinguale). Le
periferico, dove sono stati localizzati nei ghiandole salivari maggiori non secernono saliva
pirenofori, nei neuriti, nelle terminazioni mucosa pura, reperibile sono in corrispondenza
assoniche delle terminazioni nervose. del palato duro e della tonsilla.
Questi dati suggeriscono la possibilità che da
un lato esistano correlazioni tra il sistema STRUTTURA
nervoso centrale e periferico ed il GEP, dall’altro
La parte secernete si trova alla fine di un
che alcuni ormoni prodotti a livello intestinale
sistema di condotti che si ramificano (si tratta di
possono agire come neurotrasmettitori.
ghiandole tubulo acinose composte). Si parte da
Gli ormoni prodotti dalle cellule del sistema
un condotto maggiore -> ramificazioni sempre
GEP, svolgono la loro azione in vicinanza della
più fini (si tratta di organi pieni a struttura
sede di produzione (effetto paracrino). Alcuni
lobulare); primo ordine di ramificazione tra i lobuli
polipeptidi ormonali possono passare nel sangue
sono i dotti interlobulari; secondo ordine di
svolgendo funzioni a distanza secondo i
ramificazione sono i dotti intralobulari.
meccanismi endocrini classici.
I condotti interlobulari hanno semplicemente la
Tutte le cellule del sistema APUD hanno origine
funzione di condurre la saliva ormai definitiva ai
dalle creste neurali.
condotti escretori maggiori; nei condotti
Si ascrivono a questo sistema le cellule del
interlobulari la saliva non viene modificata nella
sistema GEP, le cellule endocrine della mucosa
sua composizione ionica. Nei condotti
tracheo bronchiale, delle vie urogenitali, della
intralobulari (striati) invece la composizione
cute (melanociti), e di strutture endocrine
ionica della saliva subisce modificazione.
pluricellulari (cellule parafollicolari della tiroide,
La saliva definitiva non é isosmotica con il
cellule della midollare del surrene, cellule
plasma : la composizione in K+ é dieci volte più
principali delle paratiroidi).
alta nella saliva (K+ é trasportato contro
Per tornare alle cellule del sistema GEP, alcuni
gradiente dal plasma al lume del condotto), la
ormoni da essi prodotti (motilina,
concentrazione di Na+ é più bassa nella saliva
colecistochinina, GIP) regolano la motilità del
rispetto al plasma (Na+ é trasportato il contro
tratto gastroenterico e delle vie biliari; altri
gradiente dal lume al plasma. La composizione
(gastrina, somatostatina, serotonina, secretina)
di ioduri é piu’ alta nella saliva. Le caratteristiche
regolano la secrezione esocrina gastrica e
di composizione ionica della saliva sono molto
pancreatica.
importanti nel mantenimento di un ambiente
orale fisiologico.
Lo sviluppo dei dotti striati é diverso nelle tre
ghiandole: nella parotide il sistema é
estremamente sviluppato, nella sottomandibolare
meno sviluppato , nella sottolinguale poco
sviluppato.
Ciò significa che le modificazioni apportate dai
dotti striati avvengono principalmente sul secreto
Appunti degli studenti della facoltà di medicina di Genova http://welcome.to/medicina
13 Condividi i tuoi apppunti su http://www.hackmed.org
Anatomia microscopica http://welcome.to/medicina
sieroso (le ghiandole mucose non hanno dotti 2) cellule mucipare caliciformi: le gocciole di
striati). muco confluiscono in una unica grossa gocciola
Nel pancreas non esistono dotti striati, per cui raccolta sopranucleare; svuotamento massivo.
non esiste possibilità di modificare la 3) ghiandole salivari: il muco viene prodotto in
concentrazione ionica del succo pancreatico. grande quantità. Si formano spesso delle
Ai dotti striati seguono i condotti preterminali, gocciole confluenti. Il muco viene rilasciato
con funzione e caratteristiche di struttura lentamente nei condotti preterminali.
differenti in base alla natura del secreto. I
condotti preterminale mettono capo agli I dotti striati fanno seguito ai condotti
adenomeri, che rappresentano l’unità secernente interlobulari, e rappresentano il primo segmento
ghiandolare. dei condotti escretori con un notevole significato
Gli adenomeri possono essere distinti a funzionale.
seconda della loro struttura, quest’ultima In corrispondenza del polo basale, il
determina una certa differenza nella struttura dei plasmalemma delle cellule che costituisce i dotti
condotti preterminali. striati presenta una serie di ripiegature (striature
Ghiandola a secrezione esclusivamente al microscopio ottico). Nei lembi del citoplasma
sierosa: parotide. interposti, si trovano mitocondri allungati, disposti
Possiede acini sierosi preterminali verticalmente (labirinto basale).
indifferenziati, costituiti da una singola fila di La considerevole estensione del plasmalemma
cellule appiattite. Secerne una saliva molto fluida al polo basale e la stretta associazione tra
(può attraversare condotti preterminali di calibro membrana e mitocondri, sono alla base del
pressoché virtuali). Ha un sistema di dotti striati significato funzione dei dotti striati: occorre
molto sviluppato. energia per far funzionare le pompe ioniche (ioni
Ghiandola a secrezione sierosa: palatina. sodio e potassio sono trasportati contro il
I condotti preterminali non sono costituiti da gradiente), nell’adenomero, la composizione
cellule indifferenziate, ma da cellule secernenti ionica della saliva è pressoché uguale a quella
muco. del plasma. La saliva definitiva non è isosmotica
Nella ghiandola a secrezione mista con il plasma, ed ha una composizione in ioni
(sottomandibolare, sottolinguale) abbiamo: piuttosto diversa dal plasma.
ghiandola sottomandibolare a secrezione
prevalentemente sierosa, è costituita da acini
sierosi, preterminali indifferenziati e dotti striati
con semilune sierose abboccate a preterminali
secernenti muco. La ghiandola sottolinguale
(prevalente secrezione mucosa) ha rari acini
sierosi e preterminali indifferenziati, prevalgono
Pancreas
semilune sierose abboccate a preterminali
mucosi. Possiede un sistema dei dotti striati E’ una voluminosa ghiandola annessa al
poco sviluppato. duodeno. Vi si distingue una componente
Le cellule sierose e le cellule mucose possono esocrina, che produce il succo pancreatico, ed
essere facilmente distinte in quanto presentano una componente endocrina. La componente
caratteristiche diverse: le cellule sierose esocrina è predominante (97/99% del totale), e
producono proteine, quindi hanno un RER molto determina pertanto la morfologia esterna ed i
sviluppato (attiva sintesi proteica -> α amilasi principali caratteri organizzativi della ghiandola.
salivare), Golgi sopranucleare, basofilia marcata. La componente endocrina è costituita da
Hanno granuli estrusi per esocitosi. cordoni epiteliali inframezzati al pancreas
Le cellule mucose hanno un citoplasma con esocrino, più concentrati nel corpo e nella coda
gocciole di muco spesso confluenti, un nucleo (isolotti pancreatici).
schiacciato alla base. L’organizzazione generale del parenchima
Modalità di secrezione del muco: ghiandolare è simile a quella delle ghiandole
1) cellule a muco dell’epitelio gastrico: le salivari maggiori, rispetto alle quali, tuttavia, la
gocciole di muco non confluiscono, ma vengono componente secernente è predominante.
continuamente formate a livello del Golgi, e Si considerano due condotti escretori
riversano continuamente il contenuto all’esterno. (principale ed accessorio), cui fanno seguito i
Appunti degli studenti della facoltà di medicina di Genova http://welcome.to/medicina
14 Condividi i tuoi apppunti su http://www.hackmed.org
Anatomia microscopica http://welcome.to/medicina
condotti interlobulari, i condotti intralobulari ed i stimolazione determina uno svuotamento
condotti preterminali, che mettono capo agli massivo delle cellule sierose, i granuli di
adenomeri (non acini tondeggianti. zimogeno si fondono tra loro e si ha lo
svuotamento massivo in un colpo solo (come il
STRUTTURA granulocito basifilo). La secrezione pancreatica è
continua, ma si svolge ad un livello modesto
La componente endocrina è rappresentata da
(secrezione basale), al momento della digestione
circa 1 milione di isolotti, ed è ben marcata
essa viene esaltata da stimoli di natura
rispetto alla componente esocrina.
neuroendocrina.
Gli adenomeri non sono strutturati come acini,
ma come tubuli anastomizzati tra loro, drenati da
un numero di dotti relativamente basso.
I dotti striati sono assenti, poiché i condotti
intralobulari mancano di tutte le caratteristiche di
striature e funzione rilevate nei condotti striati.
Il condotto preterminale appare invaginato Fegato
entro l’adenomero. Le cellule che assumono tale
rapporto, particolarmente con le cellule
secernenti sono dette cellule centroacinose. E’ l’organo più voluminoso dell'organo. Una
Le cellule sierose del pancreas hanno forma delle principali caratteristiche del fegato è la
piramidale, con la parte slargata rivolta verso la vascolarizzazione. Il sangue raggiunge
lamina basale, e quella assottigliata che quest'organo attraverso due correnti d’afflusso e
prospetta verso il lume. Il nucleo si trova in lo lascia attraverso un’unica corrente di deflusso
posizione basale, il citoplasma basale è per versarsi nella vena cava inferiore.
intensamente basofilo (RER sviluppato), il Golgi I vasi sanguiferi che vanno al fegato sono
è in posizione sovranucleare. Il citoplasma l’arteria epatica (tronco celiaco), e la vena porta.
apicale presenta gocciole di zimogeno, mentre le Dal fegato defluiscono le vene epatiche. L’arteria
cellule sierose della parotide secernono una epatica e la vena porta penetrano nel fegato in
piccola gamma di proteine, le cellule sierose del corrispondenza dell’ilo, le vene epatiche si
pancreas producono tutta una serie di enzimi aprono invece nella vena cava a livello della
proteolitici, lipolitici ed amilolitici. faccia post dell'organo. A livello dei sinusoidi
epatici avviene mescolanza tra sangue arte e
REGOLAZIONE venoso: nel fegato circola sangue arterio-venoso.
Il sangue venoso è drenato infine dalle vene
La regolazione della secrezione del succo
epatiche.
pancreatico si compie con meccanismi nervosi
La ragione di questa organizzazione vascolare
ed ormonali (ormoni gastrointestinali).
è che la vena porta è il tronco venoso che
Dal pancreas esocrino, come dallo stomaco, si
conduce al fegato il sangue refluo dalla porzione
distinguono una secrezione basale
sottodiaframmatica del canale alimentare
(interdigestiva) ed una post pradiale (digestiva).
(esofago addominale, stomaco, intestino tenue e
La secrezione pancreatica basale è piuttosto
crasso), e dalla milza. Q, attraverso la vena
modesta. Il succo pancreatico viene immesso nel
porta, il fegato riceve tutti i prodotti d’assorbi
duodeno non in modo episodico, come la bile: al
intestinale, inoltre, dal momento che nella milza
momento della digestione avviene un rilascio
avvengono fegato di eritrocateresi dovuti
massivo e rapido di succo pancreatico.
all’attività dei macrofagi splenici, al fegato
La mancanza di un serbatoio per il succo
giungono i prodotti di degradazione dell’eme
pancreatico fa in modo che esistano altri
(bilirubina).
meccanismi di regolazione.
Il sangue arterioso porta al fegato ossigeno e
In primo luogo le formazioni sfinteriche della
metaboliti.
papilla duodenale, che occludono parzialmente il
Nel fegato sono presenti cellule di Kupfer (10
condotto pancreatico principale, ciò tuttavia non
milioni /gr, il fegato pesa 1500 gr), che hanno
spiega il rilascio massivo nella fase digestiva. La
posizione e funzione strategica: proseguono il
secrezione pancreatica viene resa notevolmente
lavoro dei macrofagi splenici, infatti sono in
attiva da stimolazioni di natura nervosa ed
grado di produrre bilirubina a partire da
endocrina (pancreazimina e secretina). Questa
frammenti di eritrociti, che possono essere
Appunti degli studenti della facoltà di medicina di Genova http://welcome.to/medicina
15 Condividi i tuoi apppunti su http://www.hackmed.org
Anatomia microscopica http://welcome.to/medicina
arrivati al fegato attraverso la vena porta. Le 2) Il fegato è intercalato tra il circolo portale e
cellule di Kupfer sono macrofagi residenti. quello della vena cava inferiore, riceve il sangue
Il sangue che viene in contatto con gli epatociti refluo dalla milza, stomaco, tenue e dalla
è artero-venoso, ha minor ricchezza in ossigeno, maggior parte del crasso ed opera sui metaboliti
esso tuttavia, è ricco di prodotti di assorbimento assorbiti a livello intestinale, fungendo come
intestinale. organo di deposito per alcuni materiali (es.
Un’altra caratteristica della vascolarizzazione è glicogeno), che hanno un importante ruolo nel
che l’arteria epatica e la vena porta, una volta mantenimento di parametri ematochimici (es.
penetrate nel fegato in corrispondenza dell’ilo, si glicemia). In questo senso, il fegato può es
dividono in rami che si distribuisce a grossi considerato come un'organo essenziale per
territori di parenchima detti zone. Ciascuna zona mantenere l’omeostasi ematica.
è caratteristiche da vascolarizzazione 3) funzioni metaboliche.
indipendente rispetto alle zone vicine. a) metabolismo dei glucidi (gluconeogenesi,
Queste doti di segmentazione del fegato su glicogenosintesi e glicolisi, che sono alla base
base vascolare sono importanti da un punto di della funzione glicostatica del fegato e quindi
vista pratico, in quanto permettono di realizzare della regolazione della glicemia).
vivisezioni limitate del fegato (epatoctomie b) metabolismo dei lipidi (sintesi dei trigliceridi,
parziali). acidi grassi e lipoproteine, formazione dei corpi
Le zone a loro volta si suddividono in lobuli o chetonici, sintesi, degradazione, esterificazione
acini, a seconda di come si considera la ed escrezione del colesterolo)
costituzione del fegato. c) metabolismo delle proteine (sintesi delle
Per le complesse funzioni, il fegato può essere proteine plasmatiche, del fibrinogeno, della
considerarsi non solo come un ghiandola protrombina, di quasi tutti i fattori plasmatici della
esocrina, in quanto elabora la bile che riversa nel coagulazione, catabolismo delle proteine e dei
duodeno per mezzo dei condotti biliari, ma anche relativi aa).
come una particolare ghiandola endocrina, non L’albumina (4/5 g/100mL) è responsabile del mantenimento
perché secerne ormoni ma perché riversa della pressione oncotica dei protidi plasmatici. La diminuzione
direttamente nel sangue numerosi elaborati dell’albumina plasmatica può comportare riduzione della
(proteine plasmatiche, glucoso, lipoproteine). pressione oncotica e pertanto alterazione degli scambi idrici tra
Il parenchima epatico è costituito dagli sangue e tessuti, causando l’abnorme passaggio di liquidi nei
epatociti. Gli epatociti sono cellule polarizzate, in tessuti, arrivando alla formazione dell’edema.
quanto in essi è possibile individuare un polo d) metabolismo dei composti azotati non
vascolare, in corrispondenza del quale proteolitici (sintesi urea, ac. urico, purine
l’epatocita opera selettivamente scambi con il pirimidine, glutatione)
sangue, ed un polo biliare, in corrispondenza e) metabolismo delle vitamine (fosforillazione
del quale avviene la secrezione della bile. della tiamina, piridossale, riboflavina, formazione
Negli epatociti esiste inoltre una precisa coenzima A dall’acido pantoteico e dal coenzima
compartimetalizzazione, cioè una precisa B12 della vitamina B12)
distribuzione degli organelli in base alle funzioni. 4) funzione detossificante e trasformante.
Il RER opera per la produzione delle proteine Molte sostanze tossiche, o farmaci (es.
plasmatiche (+ di 80) riversate in circolo, il REL barbiturici), possono essere eliminati da enzimi
opera per la sintesi del colesterolo e la che, nel caso dei barbiturici, sono localizzati a
degradazione dei farmaci liposolubili (funzione livello del REL. Infatti, esaminando il fegato di un
detossificante). soggetti che ha fatto uso di barbiturici, si può
constatare una notevole estensione del REL
FUNZIONI negli epatociti.
La funzione trasformante si realizza attraverso
1) biligenesi. Il fegato elabora la bile che,
reazioni di ossidazione (perossisomi),... Da
attraverso le vie biliari, viene immessa nel
notare che il fegato può, idrossilando composti
duodeno, dove svolge importanti funzioni, in
del tutto innocui, creare sost cancerogene.
particolare ai fini della digestione dei grassi. La
5) funzione di coniugazione (con acido
bile è anche vettore dei prodotti che devono
glucuranico). Tipicamente la bilirubina
essere eliminati e di prodotti fondamentali. Essa
proveniente dai macro splenici e dalle cellule di
è arricchita di IgA, e l’80% di IgA presenti nel
Kupfer deve esse glucurono coniugata per finire
tenue arriva con la bile.
Appunti degli studenti della facoltà di medicina di Genova http://welcome.to/medicina
16 Condividi i tuoi apppunti su http://www.hackmed.org
Anatomia microscopica http://welcome.to/medicina
nella bile. Avremo così una bilirubina che non è La bile elaborata dagli epatociti si riversa dentro
ancora passata per il fegato, ed una bilirubina spazi intercellulari scavati tra le pareti di epatociti
diretta, glucurono coniugata. contigui (capillari biliari), quindi viene
6) mantenimento omeostasi. Esistono convogliata in condotti provvisti di parete propria
parametri emolitici per i quali è necessaria la presenti negli spazi portali (canalicoli biliari).
normale funzione del fegato. Come nei seni venosi della polpa rossa, anche
nei sinusoidi epatici la velocità del sangue è
Si è visto come il fegato può essere suddiviso modesta: nel passaggio da triade portale a rete
in zone, che presentano vascolarizzazione sinusoidale si ha una grassa caduta di pressione
indipendente, l’ulteriore suddivisione in lobuli non e rallentamento del flusso, ciò permette agli
presenta le stesse caratteristiche, in quanto i epatociti di restare a lungo contatto con il
lobuli presentano una vascolarizzazione multipla. sangue.
I lobuli sono ben evidenti sopratutto nelle
specie animali in cui il fegato è provvisto di una MODELLI DI ORGANIZZAZIONE DEL
abbondante trama di connettivo, essi vengono PARENCHIMA EPATICO
comunemente considerati come le unità
Il lobulo epatico (classico) è caratterizzato dagli
strutturali del fegato (lobuli classici). Ogni
spazi portali, con triade portale (ramo lobulare di
lobulo risulta costituito da lamine cellulari che
arteria epatica e vena porta, canalicolo biliare).
delimitano un sistema labirintico in cui è
Questo modello non è del tutto soddisfacente e
contenuta una reta capillare di vasi sanguiferi a
presenta alcuni limiti.
decorso tortuoso, i sinusoidi.
Nel caso per es di tumore della testa del
Nel lobulo classico le lamine cellulari ed i
pancreas, o do ostruzione delle vie biliari, si
sinusoidi hanno disposizione radiale: dalla
verifica un ristagno di bile, e la formazioni di
periferia del lobulo convergono verso il centro.
lesioni triangolari, con un canalicolo biliare al
L’asse del lobulo epatico è occupato da un
centro e vene centrolobulari ai vertici.
vaso venoso a parete sottile, la vena
Il secondo modello (del lobulo portale) è
centrolobulare, in cui sboccano tutti i sinusoidi
caratterizzato da un territorio di parenchima il cui
contenuti nel lobulo epatico.
centro è occupato da un canale biliare, questo è
La parete della vena centrolobulare appare
contenuto nello spazio portale a raccogliere la
perciò discontinua. Le zone dove lobuli adiacenti
bile secreta dall’area circostante di parenchima
vengono tra loro in contatto sono indicate come
epatico. I limiti del lobulo epatico si possono
spazi portali, in cui decorrono i rami lobulari
ottenere congiungendo con una linea
dell’arteria epatica, della vena porta ed i
immaginaria tre vene centrolobulari. Questo
canalicoli biliari. Queste tre formazioni
modello di organizzazione del parenchima
costituiscono la triade portale.
epatico pone l’accento sulla funzione esocrina
Il sangue che circola nelle ramificazioni
del fegato. In esso il sangue scorre in direzione
dell’arteria epatica e della vena porta viene
centrifuga (dallo spazio portale alla vena
convogliato dalla peri del lobulo epatico nella rete
centrolobulare), mentre la bile ha decorso
di sinusoidi.
centripeto (dalla periferia all spazio portale).
Sino a livello della triade il sangue arterioso e
Anche questo modello non è del tutto
quello venoso circolano indipendentemente e le
soddisfacente, in quanto non è in grado di
tre formazioni decorrono all’interno di tralci
spiegare una delle principali patologie che
connettivali molto evidenti. I sinusoidi si portano
colpiscono il fegato, la cirrosi epatica.
alla vena centrolobulare, che percorre
Nel caso di questa malattia non solo viene
assialmente il lobulo, alla base dei lobuli, le vene
distrutto il parenchima epatico, ma il connettivo
centrolobulari confluiscono nelle vene
va a strozzare i vasi arteriosi e venosi,
sottolobulari (circolo venoso puro), tributaria a
impedendo la vascolarizzazione di queste zone.
loro volta delle vene epatiche, che sboccano
La rigenerazione del parenchima epatico (vedi
nella vena cava inferiore. Le ramificazioni
oltre), si realizza a partire da rami preterminali e
dell’arteria epatica e della vena porta
terminali dell’arteria epatica e della vena porta, a
confluiscono nello stesso sistema di drenaggio
seconda che lo strozzamento, e quindi la
quando si immergono nei sinusoidi. Questi ultimi
degenerazione sia avvenuta a livello
sono riccamente anastomizzati per cui il sangue
preterminale o terminale, la rigenerazione
che circola nei sinusoidi è arterovenoso.
inizierà a monte della strozzatura. Avremo allora
Appunti degli studenti della facoltà di medicina di Genova http://welcome.to/medicina
17 Condividi i tuoi apppunti su http://www.hackmed.org
Anatomia microscopica http://welcome.to/medicina
la formazione di acini, che saranno semplici se La struttura della parete dei sinusoidi non è
siamo a livello terminale, complessi a livello così semplice: i sinusoidi epatici non presentano
preterminale. una membrana basale così come i sinusoidi
Questi modelli di organizzazione del splenici. L’assenza della membrana rende
parenchima epatico sono l’acino semplice e ragione della permeabilità di questi vasi che nella
complesso, cioè territori che presentano al milza permettono il riassorbimento del plasma, e
centro rami preterminali o terminali della vena. nel fegato permettono il passaggio del plasma
porta, in quanto è da questi rami che ha inizio il nello spazio di Disse, quindi il ritorno dello stesso
processo di rigenerazione. plasma “richiamato” dal flusso sanguigno.
Un ultimo concetto riguarda la polarità degli Nello spazio di Disse si trovano fibre reticolari,
epatociti: la superficie degli epatociti rivolta verso che formano un reticolo di supporto per la parete
i sinusoidi è provvista di microvillo (aumento del sinusoide.
della superficie assorbente), in corrispondenza Nei sinusoidi, sporgenti nel lume, si trovano
del polo biliare, la mb dell’epa presenta una elementi con attività fagocitica attiva, le cellule di
depressione foggiata a doccia. Questa Kupfer. Si trovano nel contesto delle cellule
depressione si guistappone ad un’analoga endoteliali, ma non sono in linea, si trovano sul
presente sulla parete dell’epatocito adiacente, si versante interno dell'endotelio, appoggiate sulle
delimita in questo modo il capillare biliare, cellule endoteliali, appartengono alla famiglia dei
sprovvisto di parete propria. monociti macrofagi. Sono elementi residenti e
Superfici relativamente pianeggianti permettono presentano forma irregolare, a cavallo del
un’esatta giustapposizione con gli epatociti sinusoidi. Aderiscono alla superficie interna
circostanti. dell'endotelio e vanno a popolare la superficie
interna dei sinusoidi.
ANATOMIA Le cellule di Kupfer si spostano all'interno dei
sinusoidi: è necessario un continuo
Il polo vascolare è la superficie dell'epatocita in
avvicendamento.
rapporto con i sinusoidi, la membrana
Pur essendo macrofagi residenti possono
dell'epatocita è sollevata in numerosi microvilli.
staccarsi dall’endotelio e tornare ad essere
I sinusoidi sono capillari sanguigni la cui parete
monociti circolanti. Esiste, dunque, un continuo
è costituita da cellule endoteliali organizzate in
ricambio di questo tipo di cellule all'interno del
un dispositivo discontinuo, sono riccamente
fegato. Completano l’azione emocateretica dei
anastomizzati.
macrofagi splenici.
Convogliano il sangue dai rami lobulari
Queste cellule, inoltre, hanno l’importante ruolo
dell’arteria epatica e della vena porta, collocate
di cellule presentanti l’antigene (come le
nello spazio portale, alla periferia del lobulo,
cellule interdigitate e cellule dendritiche
verso la vena controlobulare che percorre
follicolari).
assialmente il lobulo.
Una piccola parte di queste cellule, che
La parete dei sinusoidi è costituita da cellule
processano antigeni i quali vengono riespressi
endoteliali appiattite, che sporgono nel lume solo
nel contesto di MHC II, è in grado di raggiungere
con quella porzione in cui è contenuto il nucleo.
i linfonodi dell’ilo epatico. Nel parechima epatico,
L’endotelio è discontinuo per la presenza di pori
infatti, non vi sono vasi linfatici (presenti sino agli
e fenestrature.
spazi portali),e solo cellule di Kupfer situate alla
Tra l’epatocita e la parete del sinusoide si trova
periferia dei lobuli possono terminare nella zona
lo spazio di Disse. Attraverso le fenestrature
dell’ilo.
dell'endotelio, il plasma filtra nello spazio di
I linfonodi di questa zona presentano una
Disse e si pone in rapporto con l'epatocita.
paracortex particolarmente sviluppata (zona T
Lo spazio di Disse si estende anche tra due
dipendente), e questo è dovuto al continuo
epatociti contigui, e permette un contatto
apporto di antigeni (espressi nel contesto di MHC
prolungato del plasma con la parete
II) portati da cellule di Kupfer.
dell'epatocita, sollevata in numerosi microvilli.
Il contatto deve esse lento e prolungato, in
Oltre alle fibre reticolare, nello spazio di Disse
quanto a questo livello avvengono numerosi
si trovano anche cellule che hanno la
scambi tra epatocita e plasma: acidi grassi
caratteristica proprietà di accumulare nel cito
vengono assorbiti, lipoproteine e proteine
lipidi. Si pensa che queste cellule siano un
plasmatiche vengono rilasciate.
Appunti degli studenti della facoltà di medicina di Genova http://welcome.to/medicina
18 Condividi i tuoi apppunti su http://www.hackmed.org
Anatomia microscopica http://welcome.to/medicina
serbatoio per le sost liposolubili come le vitamine dispositivi di giunzione (presenti anche a livello
A e K (importante nella coagulazione). Questi degli enterociti), ovvero la triade sona
elementi sono netti cellule di ITO o fat storng occludente, zona aderente, desmosoma.
cells. All'interno degli epatociti, i lisosomi sono
Le cellule di ITO differiscono dalle cellule di localizzati in corrispondenza dei capillari biliari, e
Kupfer per sede e funzioni: si trovano all’esterno questo sempre per il concetto di polarizzazione e
e non all'interno dell'endotelio che delimita i compartimentazione, definito per gli epatociti: i
sinusoidi. lisosomi infatti sono fondamentali, con la loro
Sino ad ora abbiamo considerato il polo attività idrolasica, in diverse tappe delle
vascolare degli epatociti, consideriamo ora quelle biligenesi.
zone in cui viene dismessa la bile: è possibile In modo analogo, il reticolo endoplasmatico e
visualizzare queste zone trattando le cellule con l’apparato di Golgi sono localizzati in
metodi specifici per la dimostrazione di enzimi di corrispondenza del polo vascolare dell'epatocita.
membrana a funzione ATPasica, necessari al Un’altra caratteristica del polo biliare degli
meccanismo delle pompe ioniche. Si ottiene così epatociti è la presenza di numerosi filamenti di
una mappa molto articolata che evidenzia quelle cheratina. Questi costituiscono il supporto dei
formazioni canaliformi costituite dalla capillari biliari, e fanno in modo che i capillari
giustapposizione,e di epatociti adiacenti, che siano una struttura rigida: questo è importante in
presentano sulle membrane solchi foggiati a quanto se i capillari avessero una struttura
doccia, i capillari biliari. flessibile, un lieve aumento di pressione
La bile viene riversata nel capillari biliari, alla causerebbe la distensione delle pareti del
periferia dell’lobulo si trovano territori che capillare, e l’indebolimento dei dispositivi di
rappresentano il punto di passaggio tra capillari giunzione che devono garantire una perfetta
biliari, privi di parete propria, e canalicoli biliari, “chiusura” dei capillari, i quali non possiedono
provvisti di parete propria e situati negli spazi una parete propria.
portali. Passiamo ora ai colangioli. Si tratta di condotti
Questo segmento di transito è detto che cominciano ad avere una parete propria,
colangiolo. costituita da cellule epiteliali e dalla superficie
I capillari biliari non presentano parete propria, degli epatociti. In pratica i colangioli sono
ma in corrispondenza di questi la membrana costituiti da una singola cellula che con i suoi
dell'epatocita si estroflette in microvilli, ed inoltre prolungamenti cito va a costituire una struttura
presentano enzimi di membrana ad attività vasale.
ATPasica. Queste cellule sono molto importanti per due
Pur non possedendo una parete propria, i motivi: esiste una situazione patologica per cui,
capillari biliari devono esse “chiusi” in qualche durante la morfogenesi delle vie biliari, non si
modo per impedire che la bilirubine già passata formano i colangioli. L’agenesia del colangiolo
negli epatociti, quindi coniugata con acido determina il mancato smistamento della bile, con
glucuronico, filtri negli spazi di Disse e torni nel conseguente morte, a meno di un rapido
circolo ematico. trapianto di fegato. Inoltre le cellule dei colangioli
Questo fenomeno si verifica in patologie come i sono elementi staminali in gradi di differenziarsi
calcoli delle vie biliari, che causano una elevata in epatociti: da essi dipendono i fenomeni di
pressione a livello del capillari, I quindi una rigenerazione, dovuti a capacità di
fuoriuscita di bilirubina diretta. i sintomi di questa differenziamento da parte delle cellule dei
patologia sono dati da un ittero molto evidente. colangioli.
L’ittero può perciò esse causato anche dalla Lasciati i colangioli si entra nei condotti biliari
presenza nel sangue di bilirubina indiretta (non che confluiscono nei due dotti epatici per poi
coniugata). arrivare alle vie biliari extraepatiche.
In questo caso l’ittero è dovuto a patologie All’interno del fegato, i canalicoli biliari non
molto diverse, per es una malattia emolitica presentano modificazioni rilevanti, così come non
acuta che causa un elevato afflusso di bilirubina subisce modificazione la bile, almeno fino a che
al fegato ed il mancato riassorbimento da parte non arriva alla colecisti.
degli epatociti. Le vie biliari extraepatiche sono rappresentate
In condizioni di normalità, i capillari biliari sono dal dotto epatico com, che in seguito riceve il
strutture perfettamente chiuse, grazie ai classici dotto cistico, per andare a formare il dotto
MEZZI DI FISSITA’
Non sono molto sviluppati, la maggior aderenza
dell’organo si riscontra posteriormente con il
Timo pericardio e in alto con la ghiandola tiroide. Il
foglietto posteriore della fascia cervicale media,
scendendo nel mediastino anteriore, passa dietro
Organo linfo epiteliale localizzato per la al timo e contribuisce a delimitare la loggia
maggior parte nel mediastino anteriore, e per timica, chiusa anteriormente dalla fascia
piccola parte nel collo. Organo transitorio, è endotoracica. L’aderenza alle pareti della loggia
notevolmente sviluppato nel feto e nei primi anni è piuttosto lassa.
di vita posteriore natale, mentre va incontro ad
involuzione nel giovane adulto. VASI E NERVI
Arterie timiche: provengono dalla toracica
FORMA, POSIZIONE, RAPPORTI interna, direttamente o tramite i rami mediastinici
E’ un organo impari e mediano che deriva anteriori. L’arteria timica posteriore può derivare
dall’accostamento di due formazioni pari e dal tronco brachiocefalico o dall’arco dell’aorta o
simmetriche, i lobi timici. Si presenta come una dalla carotide comune sinistra.
massa piuttosto voluminosa di colore variabile Vene del timo: fanno capo alle vene toraciche
dal rosa al bianco grigiastro, al giallo a seconda interne, tiroidee, pericardicofreniche; una grossa
dell’età. vena timica posteriore si apre nel tronco
Ha la forma di una piramide quadrangolare, con brachiocefalico sinistra.
base inferiore (a livello del mediastino) e apice Nervi: provengono dal vago e
superiore (sale nel collo). Questo può essere dall’ortosimpatico; può anche ricevere fibre dal
talvolta diviso in due prolungamenti conoidi detti nervo frenico.
corni timici. Superficialmente ha struttura e
configurazione di tipo lobulare. STRUTTURA
La faccia anteriore è in rapporto: nel collo con
Il timo inizia a svilupparsi all’incirca verso la 6°-
la fascia cervicale media e i muscoli sottoioidei,
7° sett di vita embrionale attraverso lo sviluppo di
nel mediastino anteriore col manubrio e parte
due componenti cellulari.
superiore del corpo dello sterno, vasi toracici
Componente epiteliale: deriva dall’epitelio della
interni, estremità sternali dei primi 4-6 spazi
3°-4° tasca branchiale.
intercostali. Tra questa faccia e le parti ossee si
pongono la fascia endotoracica e le inserzioni Componente linfoide: proveniente dal sangue;
sternali dei muscoli sterno tiroidei e trasversi del sono i protimociti esprimenti il CD7, i quali
torace e lateralmente i sei pleurali abbandonano i vasi (dopo aver riconosciuto
costomediastinici e i margini anteriori dei l’endotelio) per poi riconoscere il mesenchima
polmoni. La faccia posteriore è in rapporto: nel che avvolge l’abbozzo epiteliale del timo.
collo con la trachea e spesso con le carotidi Tali cellule epiteliali secernono nel mesenchima
comuni e con il tronco venoso brachiocefalico fattori chemoattraenti che attraggono i
sinistro, e nel mediastino anteriore con la vena protimociti.
cava superiore, l’aorta ascendente e tratti di L’abbozzo epiteliale presenta inoltre cellule
origine dell’aorta e del tronco polmonare. Le emopoietiche che danno origine ad una terza
facce laterali nel collo sono in rapporto con le componente cellulare: macrofagi e cellule
vene giugulari interne, mentre nel mediastino presentanti l’antigene dette interdigitate che
anteriore con la pleura mediastinica e polmoni; a originano nel midollo osseo e arrivano al timo per
la stessa via dei protimociti.
Appunti degli studenti della facoltà di medicina di Genova http://welcome.to/medicina
47 Condividi i tuoi apppunti su http://www.hackmed.org
Anatomia microscopica http://welcome.to/medicina
Quindi abbiamo nel timo tre tipi di cellule: rinvengono in maggior quantità in individui più
epitelilali (presentanti antigene) anziani).
timociti Il timo é un organo transitorio che va
cellule accessorie (macrofagi, cellule incontro ad atrofia durante la pubertà (12 anni
interdigitate presentanti Ag) per le femmine, 14 per i maschi). La sua
Ogni lobo timico pur presentando in sezione repressione è dovuta al fatto che sulla superficie
una struttura lobulare è in realtà una struttura dei timociti sono presenti i recettori per gli ormoni
unica, formata da un cordone di sostanza steroidei secreti dalle ghiandole surrenali e dalle
midollare che presenta estroflessioni di sostanza gonadi; con la pubertà si ha un’incremento di
corticale; invece in sezione ciascun lobo timico proliferazione di tali ormoni che vanno a legarsi
appare suddiviso in unità distinte, i lobuli. ai recettori espressi sui timociti. Tali ormoni sono
Nell’ambito di ciascun lobulo sono presenti due apoptogeni per i timociti che quindi muoiono.
zone differenti, una corticale (più scura), una Tale processo inizia a partire dalla corticale del
midollare (più chiara). timo.
Nell’insieme i lobi timici sono avvolti da una Questo spiega il fatto che la linfocitopoiesi T sia
capsula connettivale che manda in profondità i massima prima della pubertà, dopo di che cessi;
setti interlobulari in cui decorrono numerosi vasi al contrario la linfocitopoiesi B dura per tutta la
linfatici e nervi. vita. Questo è logico in quanto i linfociti T non
Le cellule più numerose sono i timociti finiscono la loro vita come i linfociti B, ma sono
riconoscibili per lo scarso citoplasma, nucleo invece cellule a lunga vita, mentre i linfociti B
piccolo con cromatina addensata, i quali sono vengono continuamente rimpiazzati in seguito
più numerosi nella corticale che nella midollare alla continua morte delle plasmacellule per
(determinando così la differente intensità compensarne quindi la deflezione.
cromatica); più difficile risulta individuare le
cellule epiteliali, le quali presentano nucleo L’ATTIVITA’ DEL TIMO
vescicoloso più chiaro con evidenti nucleoli. 1) L’abbozzo epiteliale accoglie i pre-timociti
All’arrivo dei timociti nel timo si hanno due CD7+ che qui proliferano diventando la
fenomeni nella sua parte corticale: popolazione predominante (esistenza di fattori
1) Proliferazione cellulare: in quanto le cellule chemoattraenti).
che qui giungono sono poche e nel timo 2) Esistenza di simbiosi linfoepiteliale, cioè tra
proliferano. cellule linfoidi e cellule epiteliali.
2) Morte cellulare: riguarda oltre il 95% delle 3) Maturazione dei linfociti accompagnata da
cellule; queste muoiono per apoptosi, ciò senza il fenomeni di selezione positiva e negativa che
disfacimento della cellula, in quanto una sua lisi comportano la morte del 95% della popolazione
provocherebbe la liberazione di prodotti che linfocitaria.
instaurerebbero processi infiammatori. Per cui la Il 5% dei linfociti quindi raggiunge la zona
cellula muore per apoptosi e in seguito è midollare del lobulo timico che presenta linfociti T
riconosciuta e fagocitata dai macrofagi maturi CD4+ o CD8+ e cellule doppie
che sono abbondanti nel timo. coesprimenti CD4 e CD8 che si rinvengono solo
I protimociti immaturi nono presentano ancora a livello della corticale.
le caratteristiche necessarie per incontrare
l’antigene; esiste perciò nel timo una struttura
SELEZIONE POSITIVA E NEGATIVA
che consente di difenderli da un prematuro
I timociti, a livello della corticale più superficiale
incontro con l’antigene: si tratta della barriera
sono detti blasti sottocapsulari; migrando verso
ematotimica formata dalle cellule epiteliali intorno
la parte più profonda diventano più piccoli, e
ai vasi sanguigni.
contraggono rapporti con le cellule epiteliali.
Nella midollare si rinviene la presenza di
Nella corticale sono presenti due tipi diversi di
corpuscoli di Hassal: si tratta di formazioni di
cellule epiteliali che interagiscono con i timociti.
cellule epiteliali disposte a lamelle concentriche a
Cellule epiteliali della corticale presentano il
cui si attribuisce la caratteristica disposizione a
loro asse maggiore perpendicolare alla superficie
guscio di cipolla, in cui si possono rinvenire
e hanno forma ramificata per offrire una
processi di cheratinizzazione (questi corpuscoli si
maggiore superficie di contatto ai timociti