Oltre I Limiti Del Dualismo Di Genere: La Configurazione Discorsiva Della Transessualità Come Spartiacque Epistemologico Fra Disturbo Di Identità Di Genere e Stereotipi Di Genere (Marta Grasso)
Oltre I Limiti Del Dualismo Di Genere: La Configurazione Discorsiva Della Transessualità Come Spartiacque Epistemologico Fra Disturbo Di Identità Di Genere e Stereotipi Di Genere (Marta Grasso)
Oltre I Limiti Del Dualismo Di Genere: La Configurazione Discorsiva Della Transessualità Come Spartiacque Epistemologico Fra Disturbo Di Identità Di Genere e Stereotipi Di Genere (Marta Grasso)
In memoria delle persone transgender vittime di transfobia. A chi si spende per abolire le diversit valorizzando le differenze, al coraggio dei sogni di chi crede che un mondo pi giusto sia possibile.
INDICE
Introduzione ..7 Prima sezione. Introduzione allargomento di ricerca Capitolo 1. Sesso e genere: due categorie a confronto 1.1 Introduzione ..11 1.2 La costruzione dellidentit sessuale come binaria .......13 1.2.1 Maschio o femmina: i fattori genetici del sesso e la differenziazione sessuale .....15 1.2.2 Uneccezione al binarismo sessuale: lintersessualit ...18 1.2.3 Lintersessualit da anomalia a variazione ....25 1.3 Ruoli e identit di genere ..29 1.3.1 Uomo o donna: le differenze di genere come costruzioni sociali ......31 1.3.2 Generi in trasformazione ....35 Capitolo 2. Oltre i confini del dualismo di genere 2.1 Introduzione ..38 2.2 Il transessualismo ..41 2.2.1 Aspetti mitologici, storici ed etnologici .............44 2.2.2 Aspetti normativi: la legge italiana n. 164/82 ............52 2.2.3 Il percorso di transizione ............57 2.3 Il transgenderismo .............64 2.4 La teoria queer ..........70 2.5 Il crossdressing .........74 2.5.1 Il travestitismo come parafilia ............79 2.5.2 Il travestitismo a ruolo doppio ...........83 2.5.3 Il travestitismo come forma darte: i drag kings e le drag queens .............86
Seconda sezione. Prospettive teoriche: dalla psicologia tradizionale alla psicologia post-moderna Capitolo 3. Il Disturbo dellIdentit di Genere come sindrome psichiatrica 3.1 Introduzione ..........89 3.2 Disturbo di Identit di Genere: criteri diagnostici ....................................................93 3.3 Ipotesi eziologiche ............97 3.3.1 Ipotesi biologiche ...........98 3.3.2 Ipotesi psicologiche ..........101 3.3.3 Ipotesi multifattoriali.............104 3.4 Dilemmi diagnostici e criticit della clinica tradizionale ...........106 Capitolo 4. Il Disturbo dellIdentit di Genere come costruzione sociale 4.1 Introduzione ............114 4.2 Il contributo della psicologia post-moderna ...........117 4.3 Il Paradigma Narrativistico .............121 4.3.1 La Teoria dellIdentit Dialogica ............124 Terza sezione. La ricerca Capitolo 5. Introduzione alla ricerca 5.1 Introduzione ............130 5.2 La metodologia M.A.D.I.T. ............131 5.2.1 Definizione degli obiettivi della ricerca e dei gruppi oggetto di indagine .....................133 5.2.2 Delineazione delle strategie e presentazione degli strumenti di indagine .....................135 5.2.3 Introduzione allo strumento T.a.l.t.a.C.2 .................................139 5.3 Lanalisi del testo per la denominazione dei repertori discorsivi ...........144
Capitolo 6. Analisi e commento dei dati 6.1 Introduzione ............147 6.2 La configurazione della realt discorsiva transessualit .........147 6.2.1 Essere transessuale: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Personalis ..................................148 6.2.2 I significati del corpo: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Personalis ..................................167 6.2.3 La transessualit secondo la gente comune: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Personalis .................................189 6.2.4 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Propter Omnes/ Propter Omnia ...................................207 6.2.5 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai gruppi di indagine ........................225 6.3 La configurazione della realt discorsiva genere femminile ...........255 6.3.1 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente l essere donna ......................256 6.3.2 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente la femminilit ........................274 6.3.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai due gruppi di indagine .....................293 6.4 La configurazione della realt discorsiva genere maschile .............309 6.4.1 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente l essere uomo .......................309 6.4.2 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente la mascolinit ........................328
6.4.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai due gruppi di indagine ....................344 Capitolo 7. Considerazioni conclusive ..........356 7.1 Risvolti applicativi della ricerca .........372 Bibliografia Filmografia e sitografia ragionata Appendici Ringraziamenti
INTRODUZIONE
Forse oggi lobiettivo principale non di scoprire che cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ci che potremmo diventare Michel Foucault
Il tema della transessualit, da tempo oggetto di indagine e discussione in ambito scientifico, ha negli ultimi anni assunto rilevanza sociale, in seguito ad alcuni scandali di natura sessuale e politica di notevole risonanza mediatica. Negli ultimi tre anni, i mass-media hanno diffuso unimmagine della transessualit connessa allambito dellillegalit, in particolare allattivit di prostituzione, al consumo di sostanze stupefacenti, allimmigrazione. Dallaltro lato, il panorama scientifico che si occupato dellargomento, a partire dagli anni cinquanta, ha contemplato la stessa principalmente come una sindrome psichiatrica di eziologica tuttora incerta: numerosi sono i contributi di stampo psicologico - soprattutto di tipo biologistico e psicodinamico - prodotti nel tentativo di definire ed individuare le cause del Disturbo di Identit di Genere. Estremamente rari risultano, invece, contributi teorici e di ricerca dedicati al tema della transessualit che non siano collocabili allinterno dellalveo della psicologia clinica tradizionale e che abbraccino una concezione costruzionista della realt in oggetto. Il presente elaborato, che nasce allinterno di tale scenario, vuole farsi portatore di una differente concezione della transessualit, propria di un orizzonte teorico che non si interessa alla ricerca di cause bens al modo in cui le realt sociali si costruiscono e si dipanano. In virt di tale intento, si scelto di non utilizzare la dizione transessualismo - in quanto, in primo luogo il suffisso -ismo veicola limmagine di una condizione/stato dato una volta per tutte e trasversale ai tempi e ai luoghi in cui si genera, ed in secondo luogo il termine transessualismo si caratterizza storicamente per
una concezione patologizzante - bens quella di transessualit, al fine di sottolineare come la stessa si collochi in una dimensione diacronica: la costruzione della transessualit strettamente connessa alla cornice storico-culturale in cui essa si dipana, pertanto si caratterizza come un processo di costruzione in continuo mutamento. Proprio a fronte di tale presupposto conoscitivo, una volta delineato lobiettivo generale della ricerca si intrapresa unesplorazione 1 della realt oggetto di interesse che ha implicato pi volte la ridefinizione della linea di ricerca a fronte delle informazioni acquisite nel corso del tempo: 2 tale esplorazione - che consistita nellapprofondimento di contributi teorici di diversa natura e/o autobiografici in merito alla transessualit, nella visione di films e documentari3 relativi alla realt in oggetto, e nel dialogo e nel confronto con persone transessuali rispetto alla propria esperienza - ha orientato la stesura dellelaborato effettuata dunque in un secondo momento. Concludendo, il presente contributo vuole essere uno strumento per dare visibilit a tutte quelle configurazioni identitarie gender bender che si collocano al di l della norma sociale e vuole altres costituire unoccasione per la/il lettrice/lettore per ripensare ai temi del genere e del sesso come a delle costruzioni sociali; alla base di tale intento c la consapevolezza che, se da un lato i cambiamenti sociali hanno la capacit di orientare le produzioni scientifiche, dallaltra queste ultime possono farsi portatrici di un pensiero altro che orienti e muova i mutamenti sociali verso il riconoscimento ed il rispetto delle differenze. Infine, in virt di quanto posto e poich si considera il
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Blumer definiva lesplorazione come una procedura flessibile, nella quale il ricercatore sceglie una linea di ricerca o adotta nuove osservazioni, intraprende nuove direzioni di indagine e riflessione precedentemente non comprese, acquisendo maggiori informazioni. Blumer H. (2006), La metodologia dellinterazionismo simbolico, Roma, Armando 2 Ad esempio, il protocollo di indagine stato ridefinito due volte: mentre in un primo momento, a fronte dellobiettivo posto, si era scelto di indagare esclusivamente le configurazioni transessualit, essere uomo ed essere donna,in un secondo momento, proprio a fronte di quanto appreso durante l esplorazione, si valutato utile indagare le dimensioni di femminilit e mascolinit. 3 In Appendice presente una sezione dedicata alla filmografia.
linguaggio come una forma di vita,4 si scelto di rispettare, nella stesura del testo, le Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana di Alma Sabatini.5
Entrando nel merito della strutturazione del presente lavoro, questo risulta articolato in tre sezioni: 1. la prima sezione dedicata allapprofondimento dei costrutti di sesso e genere nonch delle categorie identitarie di tipo transgender; 2. la seconda sezione relativa alla modalit in cui la transessualit configurata in ambito scientifico, partendo da un paradigma conoscitivo di stampo meccanicistico fino ad un uno di tipo narrativistico; 3. la terza sezione dedicata alla ricerca empirica e alle considerazioni critiche che, a fronte dei risultati della stessa, stato possibile offrire. Nello specifico, allinterno del capitolo 1 si voluto fornire al/alla lettore/lettrice una base teorica da cui partire per lapproccio al presente contributo. Si offerta una disamina dei costrutti di sesso e genere - che risultano strettamente connessi alla transessualit - attraverso cui si inteso mettere in luce come tanto il genere quanto il sesso siano categorie costruite socialmente. Il capitolo 2 stato dedicato alla descrizione delle varie forme di gender bending, ponendo particolare attenzione al transessualismo. La disamina di tali categorie identitarie stata proposta coerentemente allassunzione che non esista una realt unica e che pertanto ci che gode del consenso sociale assume il carattere di normalit: a
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Wittgenstein L. (2009), Ricerche filosofiche, Torino, Einaudi Sabatini A. (1987), Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana, in Il sessismo nella lingua italiana, Ist. Pol. Zecca dello Stato, Roma
fronte di tale presupposto le categorie prese in esame sono state descritte dal punto di vista storico, normativo e sociale. Nel capitolo 3 si entrati nel merito della modalit in cui le transessualit sono configurate in ambito scientifico: in primis stata approfondita la categoria diagnostica Disturbo di Identit di Genere ed stata offerta una breve rassegna delle ipotesi eziologiche prodotte in ambito medico e sociologico rispetto al DIG; in seconda battuta, si offerta una disamina critica delletichetta diagnostica e dellapproccio alle transessualit della psicologia clinica tradizionale. Il capitolo 4 stato dedicato allesposizione di alcuni contributi teorici della psicologia post-moderna, adottati come fondamento teorico del presente lavoro, e si offerta una descrizione delle transessualit altra rispetto a quella proposta dalla clinica tradizionale. Nel capitolo 5 stata presentata la metodologia adottata per la ricerca a cui il presente elaborato dedicato, ed in particolare sono stati descritti gli obiettivi, i protocolli di domande e lo strumento utilizzato per lanalisi. Il capitolo 6 dedicato alla presentazione e alla discussione dei dati della ricerca, ed strutturato in tre aree di indagine: la transessualit, lidentit di genere femminile e lidentit di genere maschile. Nel capitolo 7 sono state offerte delle considerazioni critiche rispetto a quanto emerso dai risultati della ricerca e a fronte della cornice epistemologica e teorica da cui il lavoro in oggetto muove; inoltre sono state delineate le possibili ricadute applicative del presente contributo.
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La scienza non un insieme di asserzioni certe, o stabilite una volta per tutte, e neppure un sistema che avanzi costantemente verso uno stato definitivo. La nostra scienza [] non pu mai pretendere di aver raggiunto la verit e neppure di aver sostituito la verit Karl Popper
Le differenze tra donne e uomini possono essere ricondotte a due grandi dimensioni: quella che ha che fare con il sesso e quella che ha a che fare con il genere. 6 Tali dimensioni, separate per la prima volta da John Money7, al quale viene attribuito il merito di aver introdotto il termine genere per indicare il ruolo sociale maschile o femminile e lidentit che a tale ruolo legata, comparvero in contrapposizione per la prima volta nel discorso scientifico intorno alla met degli anni Settanta quando Gayle Rubin8 nel suo articolo The Traffic in Women elabor la coppia sex/gender, appunto sesso/genere, distinguendo la dimensione biologica da quella culturale della sessualit. A fronte della separazione, operata in ambito scientifico, fra gli ambiti di pertinenza dei due costrutti9, possibile definire il sesso come determinato dalla specificit nei caratteri che, allinterno della stessa specie, contraddistinguono soggetti diversamente
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Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci Money J. (1955), Hermaphroditism, gender and precocity in hypoadrenocorticism: psychologic findings, Bulletin of the Johns Hopkins Hospital, 96, pp. 253-264. 8 Rubin G. (1975), The Traffic in Women: Notes on the 'Political Economy' of Sex, in Toward an Anthropology of Women, a cura di Reiter R., New York, Monthly Review Press, pp. 23-65. 9 Per costrutto si intende un termine che assume un significato specifico solo allinterno di una determinata teoria, tale per cui anche allinterno dello stesso campo di applicazione la stessa parola assume tanti significati quante sono le teorie che la vanno a definire. Tratto dalla Dispensa del Corso di Psicologia Clinica tenuto dal prof. Gian Piero Turchi, A.A. 2005-2006, Facolt di Psicologia, Universit degli Studi di Padova
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preposti alla funzione riproduttiva: livelli ormonali, organi sessuali interni ed esterni, capacit riproduttive []; mentre il genere ha a che fare con le differenze socialmente costruite tra i due sessi e con i rapporti che si instaurano tra essi in termini di comportamenti distintivi e appropriati.10 Se da un lato, in ambito scientifico,le due categorie vengono configurate in opposizione in modo da enfatizzare il processo di costruzione sociale in contrasto con la concretezza e limmutabilit del dato biologico,11dallaltro viene riconosciuto come non sia facile separare in modo netto ed incontrovertibile il biologico dal culturale, la materialit del corpo e la sua dimensione simbolica.12 La conoscenza della modalit di costruzione delle realt sesso e genere, che si approfondir nei paragrafi successivi, si pone come utile al fine di descrivere la cornice conoscitiva allinterno della quale le transessualit sono state discorsivamente costruite allinterno del panorama scientifico, in particolare nei termini di Disturbo di Identit di Genere; quanto si andr a descrivere allinterno del presente capitolo costituir altres il punto di partenza per la trattazione del tema in oggetto e dunque per la rifondazione scientifica della transessualit che con il presente lavoro si vuole proporre.
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Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci Ibidem. 12 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi
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Quando incontriamo una persona la prima distinzione che facciamo maschio o femmina in questo confortati da una certezza interna che non ci lascia nessuna esitazione Sigmund Freud
Letimo della parola sesso non ben definita infatti mentre sembra esserci accordo rispetto alla sua derivazione dal latino sex-us, alcuni sostengono che la sua origine sia da ricercare nel greco tek-os (nato, procreato) e anche in exis (stato, condizione); altri ancora riportano il termine alla radice del latino sec-are (tagliare, separare).13 Qualunque sia lorigine effettiva della parola, tutte le possibili derivazioni sopra citate consentono di produrre delle considerazioni rispetto al modo in cui la realt sesso viene configurata in quanto ciascuna delle radici etimologiche contemplate suggerisce alcuni fra i significati socialmente associati al termine. Che il sesso sia connesso alla nascita di un individuo e che la sua determinazione sia in qualche modo legata alla procreazione viene suggerito dalla radice greca tek-os (appunto, nato o procreato); il latino exis (condizione) introduce un altro aspetto particolarmente rilevante del sesso, ossia la sua stabilit e il suo configurarsi allinterno di una dimensione che pare sincronica; infine letimo pi suggestivo il latino sec-are (tagliare, separare) che consente di associare il sesso e la separazione, per cui una persona pu avere un sesso (o almeno uno per volta). A fronte di quanto pocanzi esposto, possibile descrivere l'identit sessuale come relativa alla dimensione biologica, dunque attribuita alla nascita oggi anche prima del prodursi di tale evento - con lassegnazione dellindividuo ad una categoria sessuale sulla base dellaspetto dei genitali esterni. Lidentit sessuale risulta dicotomica, in altre
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parole si nasce maschi o femmine; tale binarismo affonda le proprie radici nelle produzioni scientifiche di stampo medico e biologistico che attestano lesistenza in natura di una reale distinzione fra due sessi. Su tale dato biologico la societ ha costruito un potente sistema di ruoli e di rappresentazione delle differenze: il genere, appunto:14 infatti sulle caratteristiche fisiche di cui i corpi sono portatori che si va ad innestare la costruzione dei significati sociali dati alle differenze biologiche. Ci avviene poich il corpo rappresenta il mezzo attraverso cui la propria identit sessuale nonch il proprio genere vengono esposti agli altri, esso ha dunque una dimensione imprescindibilmente pubblica.15 Poich il sesso risulta inserito in una cornice epistemologica di tipo biologistico, allinterno della quale trova la propria definizione, si intende di seguito entrare nel merito di aspetti relativi al sesso di pertinenza medica al fine di descrivere la modalit in cui il dualismo sessuale costruito.
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Ora, attraverso questa tecnica di assoggettamento, si va componendo un nuovo oggetto: [] il corpo naturale, portatore di forze e sede di una durata; il corpo suscettibile di operazioni scientifiche. Il corpo, divenendo bersaglio per nuovi meccanismi di potere, si offre a nuove forme di sapere Michel Foucault
La logica del binarismo sessuale, ossia la concezione dello stesso nei termini di dato di natura, affonda le proprie radici nelle produzioni scientifiche relative alla genetica16 e alla biologia. In base a tali produzioni scientifiche possibile asserire che nel nucleo di tutte le cellule umane, il DNA rappresenta il programma genetico di una persona, tutte le informazioni necessarie per costruire un individuo.17 Il DNA organizzato in 46 cromosomi: 23 dal padre e 23 dalla madre. Ognuno possiede due versioni di ciascun cromosoma, fatta eccezione per i cromosomi sessuali, X e Y. Si afferma solitamente che esistono 44 autosomi (22 coppie di cromosomi appaiati) e due cromosomi sessuali. La determinazione del sesso avviene al momento del concepimento, quando si stabilisce il sesso genetico dello zigote. Le femmine possiedono due cromosomi X, uno da ogni genitore, mentre i maschi possiedono un cromosoma X dalla madre ed un cromosoma Y dal padre. La determinazione del sesso, dunque, dipende dal corredo genetico dellembrione, dai cromosomi e dai geni: il genotipo femminile denotato XX, quello maschile XY e tali genotipi specificano il sesso genetico di una persona.18 Il sesso genetico condiziona a sua volta la determinazione del sesso gonadico.
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Si definisce genetica la scienza che studia i geni, lereditariet e la variabilit genetica degli organismi. Bear M. F., Connors B. W. e Paradiso M. A. (2005), Neuroscienze. Esplorando il cervello, Milano, Masson 18 Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215
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Prima dellottava settimana di gestazione, le gonadi del feto si trovano in uno stadio indifferenziato dal quale possono svilupparsi sia le ovaie che i testicoli. Tali gonadi indifferenziate hanno due strutture chiave, il dotto di Muller e il dotto di Wolff. Per la determinazione del sesso gonadico importante che il cromosoma Y contenga un gene chiamato regione del cromosoma Y per la determinazione del sesso (RYS), che responsabile della produzione di una proteina chiamata fattore per la determinazione dei testicoli (FDT).19 Se il feto ha un cromosoma Y e il gene RYS, viene prodotto testosterone; ne consegue che il dotto di Wolff si sviluppa nel sistema riproduttivo interno maschile, mentre il dotto di Muller viene bloccato da un ormone chiamato fattore mulleriano-inibitore. Nel caso contrario, in cui non sia presente il cromosoma Y e dunque non venga prodotto testosterone, il dotto di Muller si sviluppa nellapparato interno femminile e il dotto di Wolff degenera.20 Il processo sopra descritto include sia la determinazione del sesso gonadico, ossia la differenziazione della gonade in testicolo o ovaio, che la determinazione del sesso fenotipico, la quale pertiene alla struttura dei genitali interni ed esterni; tale processo prende il nome di differenziazione sessuale ed include, in altre parole, tutti quei processi che, obbedendo al messaggio inviato dal corredo genetico, portano al completo sviluppo morfologico e funzionale dei genitali interni ed esterni.21 Lo sviluppo di caratteri sessuali primari (le gonadi e i gonodotti) 22 e dunque la differenziazione delle gonadi in testicoli o ovaie, d inizio ad una cascata di eventi che
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Ibidem. Ibidem. 21 Ibidem. 22 I dotti genitali (o gonodotti) sono le strutture attraverso le quali i gameti vengono portati all'esterno o comunque nel sito dove avverr la fecondazione. Due paia di gonodotti si sviluppano in entrambi i sessi: i dotti mesonefrici o di Wolff e i dotti paramesonefrici o di Mller. Tratto da <http://www.biologia.uniba.it/didattica/Tesine/Differenziamento%20sessuale/Parte%20generale.html>
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riguardano lo sviluppo dellintero corpo.23 In particolare, le secrezioni ormonali delle gonadi maschili o femminili determinano lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, inducendo la mascolinizzazione o la femminilizzazione del corpo e del sistema nervoso.24 Il testosterone25 fa parte della classe di ormoni steroidei sessuali definiti comunemente come androgeni, i quali sono presenti in quantit maggiori nel maschio, a differenza degli estrogeni che sono pi concentrati nelle femmine. I testicoli sono i principali responsabili del rilascio di androgeni, mentre le ovaie sono responsabili della produzione di ormoni femminili quali estradiolo e progesterone. Lazione di tali ormoni responsabile dello sviluppo dei caratteri sessuali secondari26 specifici, in et puberale: nel maschio, il testosterone interviene sulla crescita e sullo sviluppo dei caratteri sessuali secondari maschili come ad esempio la crescita della barba, l'aumento della peluria, la variazione della voce; nella femmina, gli estrogeni ed il progesterone provocano lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari femminili quali ad esempio l'ingrossamento del seno conseguente allo sviluppo delle ghiandole mammarie, l'allargamento dei fianchi, l'aumento della peluria sul corpo.27 A fronte di quanto test esposto, risulta possibile considerare come il sesso maschile ed il sesso femminile sembrino costituire le uniche possibilit esistenti in natura, tuttavia esistono delle variazioni naturali che si manifestano circa in un caso ogni duemila: 28
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Bear M. F., Connors B. W. e Paradiso M. A. (2005), Neuroscienze. Esplorando il cervello, Milano, Masson 24 Ibidem. 25 Nell'individuo maschio il principale ormone sessuale il testosterone, un ormone steroideo prodotto dai testicoli con un meccanismo controllato da un altro ormone, l'LH (ormone luteinizzante), che invece prodotto dall'ipofisi. Tratto da <http://www.pagineblusanita.it/dizionario-medico/O/ormoni-sessuali4083.htm> 26 Per caratteri sessuali secondari si intendono le caratteristiche corporee e fisiologiche che differenziano i due sessi. Tratto da Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci 27 <http://elearning.utetuniversita.it/gr/ArticleViewServletOriginal? otid=GEDEA_carattere_2&orid=GEDEA_carattere_2> 28 Dati dellIntersex Society of America, <http://www.isna.org>
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tali variazioni vengono riconosciute in ambito medico come disordini della differenziazione sessuale.29
"Si crede di stare continuamente seguendo la natura e in realt non si seguono che i contorni della forma attraverso cui la guardiamo. Un'immagine ci teneva prigionieri. E non potevamo venirne fuori, perch giaceva nel nostro linguaggio e questo sembrava ripetercela inesorabilmente" Ludwig Wittgenstein
I cosiddetti disordini della differenziazione sessuale comprendono quelle condizioni in cui, sulla base del fenotipo, un soggetto non pu essere considerato con certezza maschio o femmina, in quanto patologie che determinano arresto o deviazione dal normale iter morfologico delle strutture genitali interne ed esterne possono causare lintersessualit o addirittura genitali caratteristici dellaltro sesso. 30 Dal momento che patologie diverse31 possono causare lo stesso fenotipo si valuta che una classificazione dei disturbi che modificano lusuale processo della determinazione e della differenziazione sessuale che sia basata sulla morfologia, non risulti utile in questa sede; risulta piuttosto preferibile distinguere fra anomalie della determinazione del sesso e anomalie della differenziazione sessuale.32 Le anomalie della determinazione del sesso sono relative ad anomalie dei cromosomi e dei geni che influenzano la gonadogenesi e di conseguenza tutte le caratteristiche
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Ibidem. Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215 31 I disordini della differenziazione sessuale vengono considerati come causati da disturbi endocrini, nutrizionali e metabolici, come nel caso dellermafroditismo e degli pseudoermafroditismi, oppure da malformazioni congenite, deformazioni e anormalit cromosomiche, come nel caso della sindrome di Klinefelter e della sindrome di Turner. Tratto da Kemali D. et al. (1994), ICD-10. Decima revisione della classificazione internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali. Descrizioni cliniche e direttive diagnostiche, Milano, Masson 32 Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215
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fenotipiche con esse correlate in entrambi i sessi; a tale gruppo appartengono la Sindrome di Klinefelter, Sindrome di Turner, la Disgenesia Gonadica Pura, la Disgenesia Gonadica Mista e lErmafroditismo Vero. La Sindrome di Klinefelter 33 caratterizzata da un cariotipo 47,XXY e dunque dalla presenza di un cromosoma in pi nella coppia dei cromosomi sessuali. 34 Essa si manifesta a partire dalla pubert in individui con fenotipo maschile, periodo in cui si evidenzia il ridotto sviluppo dei testicoli, la mancanza totale di spermatogenesi, lo scarso sviluppo di barba e peluria.35 La Sindrome di Turner36 caratterizzata da un cariotipo 45,X e dunque dalla monosomia completa o parziale del cromosoma X.37 Essa si manifesta a partire dalla pubert in individui con fenotipo femminile e si caratterizza per lassenza o la forte riduzione delle ovaie, la mancanza di ciclo ovulatorio, la presenza di caratteri sessuali secondari di tipo infantile.38 La Disgenesia Gonadica Pura, conosciuta anche come Sindrome di Swyer, caratterizzata da un cariotipo 46,XY e dalla presenza di genitali esterni femminili in individui geneticamente maschi (XY);39 Gli individui con Sindrome di Swyer non
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La Sindrome di Knlinefelter prende il nome dal dott. Harry Klinefelter che per primo la descrisse nel 1942.
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Tale cariotipo dovuto alla mancata disgiunzione dei cromosomi X durante la gametogenesi di uno dei genitori. Durante una meiosi normale avviene una disgiunzione dei cromosomi che porta ogni gamete ad avere un solo rappresentante di ognuno dei 22 cromosomi somatici e uno dei due cromosomi sessuali: i gameti sono quindi cellule aploidi. Le femmine (XX) producono quindi solo gameti X mentre i maschi (XY) producono sia gameti X che Y. Se avviene una non-disgiunzione uno dei gameti porter due cromosomi sessuali. Tratto da <http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Klinefelter>
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Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215 La Sindrome di Turner prende il nome dal dott. Henry Turner che la descrisse per primo nel 1938. 37 Tale cariotipo dovuto alla mancata disgiunzione del cromosoma sessuale durante il processo di meiosi. Solitamente la non-disgiunzione dovuta ad un errore nella spermatogenesi che provoca la perdita del cromosoma sessuale paterno. Dall'unione di un gamete privo di cromosomi sessuali ed uno normale, contenente il cromosoma X, nascono individui affetti da questa sindrome. Tratto da <http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Turner#cite_note-NIHClinical-0> 38 Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215 39 Le cause possono essere diverse sebbene tutte riconducibili ad un blocco nei meccanismi genetici che determinano la differenziazione della gonade primitiva in testicolo; fra queste sono state identificate il
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hanno ovaie n testicoli bens presentano delle gonadi streak 40, cio non funzionanti: le strutture Mulleriane, ovvero lutero e la vagina, risultano normali tuttavia, non essendo le gonadi funzionanti, non vi alcuna produzione di ormoni necessari allo sviluppo puberale. Ci si traduce nella mancata crescita del seno e nella presenza di amenorrea, accompagnati dalla crescita di peli pubici e ascellari e, talvolta, dalla presenza di un clitoride di dimensioni leggermente superiori rispetto alla norma. La Disgenesia Gonadica Mista si presenta in individui con un cariotipo abitualmente caratterizzato da mosaicismo, in cui spesso presente una popolazione cellulare a 45,X o 46,XY. I bambini affetti da tale particolarit hanno sia tessuto testicolare che tessuto gonadico primitivo detto "streak e dunque, in altre parole, presentano da un lato un testicolo normalmente differenziato e dallaltro una gonade disgenetica. L'Ermafroditismo Vero generalmente caratterizzato da un patrimonio cromosomico 46,XX41 tale per cui lindividuo possiede gonadi miste, o meglio formate da tessuto sia testicolare che ovarico; tali tessuti possono essere disgiunti in due gonadi separate o fusi nella stessa struttura definita ovotestis. 42 Lo sviluppo dei genitali interni variabile e solitamente corrisponde a quello della gonade adiacente per cui il fenotipo pu svilupparsi sia in senso maschile che in direzione femminile. 43 In particolare, un
fenomeno del mosaicismo dei cromosomi sessuali e la presenza di mutazioni in alcuni geni (come per esempio SRY, DAX1, SOX9, WT1, SF1, DMRT1, DMRT2, DHH). Tratto da <http://www.telethon.it/ricercainforma/malattie> 40 Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Piccin editore, vol. 3, pp. 11801215 41 Per tale tipologia di cariotipo sono stati ipotizzate mutazioni di geni diversi da SRY, probabilmente autosomici. Dal punto di vista genetico, il cariotipo 46,XX riscontrato nel 60% dei casi, il cariotipo 46,XY nel 12% circa mentre il mosaico 46,XX/46,XY nel 13-15%. Tratto da Crepaldi G. e Baritussio A., (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215 42 possibile che le ovaie e i testicoli siano presenti in ambedue i lati del corpo (ermafroditismo bilaterale), da un solo lato (ermafroditismo laterale), oppure che si esista un ovotestis (una sola gonade formata da un ovaio e un testicolo) da un solo lato o da ambedue i lati. Tratto da <http://www.sapere.it/gr/ArticleViewServletOriginal? otid=GEDEA_ermafroditismo&orid=GEDEA_ermafroditismo> 43 Nel caso in cui il tessuto testicolare e quello ovarico siano disgiunti si avranno utero e tuba dal lato dell'ovaio ed epididimo e deferente dal lato del testicolo; laddove invece ci sia la presenza di un ovotestis lo sviluppo prevalentemente femminile. Ibidem.
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fenotipo di tipo maschile si caratterizza per la presenza di un pene di dimensioni ridotte, per il trattenimento nella pelvi44 del testicolo, unilaterale o bilaterale, per la presenza di scroto bifido45 e di ginecomastia;46 un fenotipo di tipo femminile si caratterizza per la presenza di una vagina anomala che termina nel seno urogenitale, di un utero generalmente ipoplastico (ossia di dimensioni ridotte rispetto alla norma) e generalmente di amenorrea. Le anomalie della differenziazione sessuale riguardano invece le strutture genitali e i caratteri sessuali secondari e clinicamente sono rappresentate dallo
pseudoermafroditismo maschile e dallo pseudoermafroditismo femminile. Quella di pseudoermafroditismo maschile una condizione in cui, pur in presenza di un cariotipo 46,XY, lindividuo geneticamente maschio pu presentare genitali esterni e caratteri sessuali secondari che possono essere ambigui o femminili. Tali caratteristiche risultano variabili a seconda dell'eziologia dello
pseudoermafroditismo, che risulta complessa ma che in termini generali pu essere rintracciata in difetti nel metabolismo del testosterone, nellinsensibilit dei recettori agli androgeni oppure nella persistenza di elementi mulleriani.47 Nel caso di difetti nel metabolismo del testosterone, ossia quando il problema consiste in un deficit di steroido 5a-reduttasi,48 il fenotipo risulta pi o meno gravemente
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La pelvi la parte inferiore del tronco delimitata dalle ossa dell'anca e dal sacro. Tratto da <http://it.wikipedia.org/wiki/Pelvi> 45 Lo scroto bifido o ectopico consiste in un posizionamento anomalo dello scroto, frequentemente in sede inguinale. Tratto da <http://www.esda-italia.org/malformazioniGenitali.aspx> 46 Si definisce ginecomastia quella condizione caratterizzata dallo sviluppo delle mammelle nell'uomo. 47 Tratto da <http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez19/2612400e.html> 48 Lenzima steroido 5-reduttasi consente la sintesi dellandrogeno DHT; esso risulta responsabile, nel periodo prenatale, della formazione delluretra e della prostata nonch dello sviluppo del pene e dello scroto, mentre durante il periodo puberale responsabile dello sviluppo di genitali esterni, dello sviluppo pilifero e dellarretramento temporale dei capelli. Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215
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femminilizzato:49 il fallo risulta molto piccolo con ipospadia perineo-scrotale,50 i testicoli sono bilateralmente situati nel canale inguinale o nelle grandi labbra, c assenza di spermatogenesi, sono presenti normali strutture wolffiane; inoltre, nel caso in cui le gonadi non vengano rimosse durante linfanzia, durante la pubert si assiste ad una modesta virilizzazione che si manifesta nel cambiamento della voce, nello sviluppo delle masse muscolari ed in un certo aumento delle dimensioni del fallo, sebbene resti assente lo sviluppo pilifero e non si verifichi ginecomastia.51 Nel caso di insensibilit dei recettori agli androgeni, pur in presenza di una normale secrezione di testosterone e formazione di DHT52 manca completamente o parzialmente la fisiologica risposta delle strutture bersaglio alla loro azione. La forma completa conosciuta anche come Sindrome di Morris ed caratterizzata dalla totale insensibilit agli androgeni; in questo caso gli individui non presentano alcuna virilizzazione dei genitali esterni che hanno invece aspetto femminile, sono sprovvisti di strutture wolffiane e dellutero, sono dotati di testicoli che si trovano a livello intraddominale, inguinale o nelle grandi labbra; durante la pubert, se le gonadi non sono state asportate, compare ginecomastia tuttavia resta scarsa oppure assente la peluria pubica ed ascellare. La forma parziale di insensibilit agli androgeni determina sin dalla nascita ambiguit dei genitali esterni, di grado pi o meno grave: fusione parziale delle pieghe labioscrotali, clitoridomegalia, ipospadia, micropene; altre volte invece il fenotipo femminile. Durante la pubert si verifica una parziale virilizzazione che si manifesta
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Ibidem. Lipospadia unanomalia congenita del pene dovuta ad un insufficiente sviluppo delluretra il cui sbocco (meato) non localizzato allapice del glande, ma si trova sulla faccia ventrale del pene oppure, nei casi pi gravi, nello scroto o nel perineo. Tratto da< http://www.chirurgiauretrale.it/ipospadia.asp> 51 Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215 52 Landrogeno che determina in utero mascolinizzazione dei genitali esterni nel maschio il diidrotestosterone (DHT) che deriva dal testosterone per azione dellenzima steroido 5-reduttasi. Ibidem.
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nellallungamento del pene o ipertrofia clitoridea pi marcata, comparsa di peli pubici e ascellari, muscolatura di tipo maschile. Nel caso in cui ci sia persistenza delle strutture mulleriane, dovuta ad un deficit del MIF53, lindividuo fenotipicamente maschio si contraddistingue per la presenza di utero e tube pur in presenza di genitali esterni (i testicoli) maschili. Quella di pseudoermafroditismo femminile una condizione in cui, pur in presenza di un cariotipo 46,XX, lindividuo geneticamente femmina pu presentare genitali esterni e caratteri sessuali secondari che possono essere ambigui o maschili. Tale condizione si verifica in presenza di Iperplasia Surrenale Congenita54 che comporta unipersecrezione di ormoni androgeni e, il pi delle volte,55 la cosiddetta Sindrome AndroGenitale; tale ipersecrezione di androgeni determina nellindividuo clitoridomegalia, grandi labbra iperpigmentate e caratterizzate dalla rugosit tipica della cute scrotale, irsutismo, seborrea, abbassamento del tono della voce, accelerazione dell'accrescimento con chiusura precoce delle epifisi (cartilagini di accrescimento delle ossa lunghe) che comporta bassa statura, aumento delle masse muscolari, calvizie in sede temporale, amenorrea e oligomenorrea durante l'et adulta.56 Stando a quanto test delineato possibile considerare come, in virt dellassunzione del binarismo sessuale quale unica possibilit esistente in natura, tutte le forme di ambiguit sessuale anatomica vengano configurate come difetti e anomalie. I processi di determinazione e differenziazione sessuale si svolgono in tante direzioni quante sono le possibili combinazioni cromosomiche; possibile considerare, a fronte di quanto posto
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Il MIF, fattore mulleriano-inibitore, consente durante la gestazione la degenerazione del sistema mulleriano del feto e lo sviluppo di strutture genitali maschili. 54 LIperplasia Surrenale Congenita consiste nell'assenza o riduzione di uno dei cinque enzimi necessari per la sintesi del cortisolo, nella quasi totalit dei casi il 21-idrossilasi. Tratto da <http://www.msditalia.it/altre/manuale/sez19/2692548b.html> 55 Il deficit di 21-idrossilasi causa il 90% di tutti i casi di Sindrome AndroGenitale. Ibidem. 56 Tratto da <http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez19/2692548b.html e da http://www.isna.org/faq/conditions/cah>
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pocanzi, come la determinazione del sesso in senso maschile o femminile sia solo una fra le possibilit verificabili in natura: e identit sessuali maschile e femminile possono essere considerate come due estremi di un continuum, allinterno di cui esistono una serie di variazioni che si frappongono fra le suddette polarit dellidentit sessuale. Laddove i contorni57 di questultima siano assunti come naturali a scapito delle altre condizioni possibili, tutto ci che non aderisca a i due estremi maschile o femminile viene configurato come innaturale e dunque patologico. La definizione delle forme intersessuali come anomalie implica che, laddove esse si presentino, sono previsti degli interventi chirurgici ed endocrinologici volti ad eliminare lambiguit ed a ripristinare una condizione di normalit nella morfologia genitale della persona intersessuale. Prima di entrare nel merito degli interventi correttivi e dellutilit che questi hanno nel legittimare lesistenza della dualit sessuale, possibile anticipare una considerazione rispetto alla modalit in cui lindividuazione di anomalie relative allidentit sessuale si rifletta sul processo di individuazione di patologie relative allidentit di genere. Riprendendo quanto posto in esordio relativamente alla definizione di sesso e genere come distinti ed interdipendenti, si pu considerare come, tanto per il sesso quanto per il genere, esclusivamente laderenza della persona ad una delle due polarit del continuum maschile-femminile sia assunta come naturale/normale: laddove, a fronte di tale principio conoscitivo, le condizioni interne al suddetto continuum - come le transessualit - siano configurate come innaturali/patologiche, queste vengono sottoposte ad un intervento di normalizzazione che le riporti quanto pi vicino possibile ai due estremi maschile-femminile.
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La natura non esiste, esistono solo gli effetti della natura: la de-naturazione o il conferimento di una natura Jacques Derrida
Riprendendo quanto pocanzi descritto possibile asserire che la definizione dellintersessualit nei termini di variazione piuttosto che di patologia dipenda dal criterio adottato per definire la norma. Nello specifico, adottando un criterio di tipo statistico la definizione della normalit relativa alla frequenza media con cui un evento si verifica, dunque essendo i casi di intersessualit statisticamente meno numerosi rispetto ai casi in cui la differenziazione maschile/femminile sia netta dal punto di vista genetico ed anatomico risulta possibile definire lintersessualit come una variazione; laddove invece si adotti un criterio di tipo assiologico, la normalit viene configurata come preesistente e naturalmente data, dunque le condizioni intersessuali rappresenteranno delle deviazioni rispetto a ci che naturalmente stabilito come normale e dunque delle patologie. A questo punto risulta possibile considerare come la normalit - definita in base ad un criterio assiologico - debba, per rendersi evidente, richiamarsi allanormale che cos diviene esistenzialmente primo ossia conditio sine qua non per la definizione della normalit stessa.58 Stando a tale premessa, quella del sesso si configura come una categoria normativa la quale costituisce ci che Foucault 59 avrebbe definito un ideale regolativo:60 tale categoria non solo funge da norma, ma gi parte di una pratica
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Turchi G.P. (2002) (a cura di), Tossicodipendenza. Generare il cambiamento tra mutamento di paradigma ed effetti pragmatici, Padova, UPSEL Domeneghini 59 Foucault M. (1976), Storia della sessualit. La volont di sapere, Milano, Feltrinelli 60 Lideale regolativo, nel lessico kantiano, rappresenta un modello di tutte le cose, conformemente al quale ci rapportiamo ad esse. Sono le idee della ragione in quanto hanno un uso regolativo, cio non per costituire una conoscenza ma per guidarla. Tratto da <http://nuovorinascimento.wordpress.com/2009/09/28/kant-e-lideale-regolativo-come-sensodel-filosofare-a-228-anni-dalla-pubblicazione-della-critica-della-ragion-pura/>
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regolativa che produce i corpi che controlla, dunque il sesso un ideale regolativo, che si materializza attraverso limposizione di pratiche attentamente regolamentate. Un esempio concreto del processo sopra descritto costituito dagli interventi attuati nei casi di intersessualit a partire dal 1950, anno in cui un team di medici specialisti alla Hopkins University guidati dal dott. John Money svilupparono il primo sistema di trattamento dei bambini intersessuali che prescriveva l'assegnazione di genere entro i 18 mesi di et. Nello specifico il cosiddetto Modello Hopkins prevedeva in primis lattribuzione del sesso al nascituro, previo accordo con i genitori, attraverso interventi di chirurgia plastica ed in seguito trattamenti ormonali volti a rinforzare lidentit di genere assegnata. Ad oggi, tale sistema di trattamento basato sul modello centrato sulla dissimulazione 61 viene seguito negli Stati Uniti cos come in Europa; si legge in un trattato di medicina interna pubblicato di recente62 che lattribuzione del sesso ad un neonato con i genitali ambigui ha uninfluenza rilevante su tutta la vita futura del soggetto e della sua famiglia. Tale decisione non va presa affrettatamente; vi tuttavia la necessit di stabilire precocemente la diagnosi. Stando a questa premessa, dunque, in caso di ambiguit genitale vengono effettuati degli esami di diverso genere 63 e ,una volta stabilito il sesso da assegnare, la terapia chirurgica ed ormonale ed il supporto psicologico contribuiranno a rinforzare lidentificazione sessuale del paziente.64
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Quella di concealment centred model, appunto modello centrato sulla dissimulazione, una definizione offerta dallISNA, lIntersex Society of North America. 62 Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215 63 In primo luogo prevista unanamnesi familiare e gestazionale, poi lesame obiettivo dei genitali del soggetto, il cariogramma o la risonanza magnetica della pelvi per valutare leventuale presenza e morfologia di utero e gonadi, gli esami endocrinologici e ancora la valutazione della funzionalit surrenalica. Ibidem. 64 Ibidem.
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Di fronte ad un neonato con cariotipo 45,X o 46,XY e con genitali ambigui, portatore di una disgenesia gonadica asimmetrica, viene preferita lassegnazione del sesso femminile, considerando anche la gonadectomia come profilassi di neoplasie gonadiche. Lo stesso pu dirsi qualora la diagnosi sia di iperplasia corticosurrenale congenita con cariotipo XX, qualunque sia il grado di mascolinizzazione, oppure in presenza di pseudoermafroditismo femminile con ovaie e utero. Nel caso in cui invece il soggetto abbia cariotipo 46,XY viene posta lattenzione a diversi aspetti per poter decidere che sesso assegnare al soggetto: vengono valutate la morfologia dei genitali esterni in rapporto ad una possibile correzione chirurgica nellottica della futura attivit sessuale, la natura dellambiguit in modo da stabilire se lo sviluppo puberale sar o meno in accordo con il sesso assegnato65 e lanatomia dei genitali interni in funzione di una futura capacit riproduttiva.66 In caso di attribuzione del sesso femminile, oltre in taluni casi alleventuale terapia medica endocrinologica, va attuata una correzione chirurgica dei genitali esterni, al fine di creare una morfologia normale dei genitali; tali interventi sono rappresentati dalla vaginoplastica, la clitoridoplastica e la creazione di un migliore aspetto dei genitali esterni, con la ricostruzione delle piccole labbra. Quando invece viene assegnato il sesso maschile le procedure chirurgiche consistono nella correzione dellipospadia, nellorchidopessi e plastica scrotale e, quando presenti, nella rimozione di strutture di derivazione mulleriana. Quanto test esposto permette di considerare che, mentre da un lato gli interventi chirurgici su corpi intersessuali vengono effettuati a fronte dellassunzione del
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In talune forme di intersessualit (insensibilit parziale agli androgeni, deficit di steroido 5a-reduttasi, deficit di 17b-idrossisteroidodeidrogenasi) infatti si ha alla pubert una mascolinizzazione spesso non prevista. Ibidem. 66 Contributo di Mattioli G. e Jasonni V., Andrologia chirurgica pediatrica. Il neonato con genitali ambigui: lassegnazione del sesso, presentato al Convegno Patologie andrologiche dellet giovanile: il ruolo della prevenzione tenutosi a Roma in data 15 dicembre 2004.
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binarismo sessuale quale unica possibilit esistente in natura, 67 dallaltro lato proprio a fronte di tali interventi correttivi e volti al ripristino della normalit che il sesso, in quanto costrutto ideale, viene materializzato.68 Citando Butler69 possibile dire che tale materializzazione produce una conoscenza naturalizzata del genere la quale opera come circoscrizione preventiva e violenta della realt poich nel momento in cui il binarismo sessuale viene assunto come unica possibilit normale viene anche determinato il campo ontologico in cui i corpi possono ricevere unespressione legittima.70 Risulta possibile a questo punto riprendere quanto esposto rispetto allinterdipendenza fra le categorie di sesso e genere e asserire, in accordo al pensiero di Butler, che il sesso non pu essere considerato come materia grezza priva di storia e implicazioni culturali e dunque come separato dal genere; il sesso, cos come viene configurato, risulta inserito in un discorso che gli attribuisce certi significati piuttosto che altri, che lo costituisce e lo materializza. 71 In altre parole, pur non negando la rilevanza di aspetti biologici, fisiologici e genetici, si nota come "riconoscere linnegabilit del sesso o la sua materialit significa pur sempre riconoscere una qualche versione del sesso.72 Prima di entrare in modo specifico nel merito del costrutto genere utile considerare come lo stesso etimo della parola suggerisca una correlazione fra sesso e genere: le
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Busi asserisce che lintersessualit sia una categoria costruita socialmente che riflette una reale variazione biologica; per spiegarlo meglio, possiamo paragonare lo spettro sessuale allo spettro dei colori. Non c dubbio che in natura esistono diverse lunghezze donda che la maggior parte di noi vede e traduce nei colori come il rosso, il blu, larancio, il giallo. Ma la decisione di distinguere, per esempio, tra larancio e il rosso-arancio viene presa solo quando ne abbiamo bisogno come quando cerchiamo un preciso colore per dipingere. () Allo stesso modo non la natura a decidere dove finisce la categoria di maschio e inizia quella di intersessuale, o dove finisce la categoria di intersessuale e inizia quella di femmina. E luomo che lo decide. Tratto da Busi B. (2005), Hermaphrodites with attitudes, Derive Approdi, 25, pp. 67-70 68 Butler J. (1996), Corpi che contano. I limiti discorsivi del sesso, Milano, Feltrinelli 69 Butler J. (2004), Scambi di genere. Identit, sesso e desiderio, Firenze, Sansoni 70 Ibidem. 71 Ibidem. 72 Ibidem.
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radici etimologiche del costrutto sono il latino genus ed il greco genos che fanno riferimento allatto di procreare; il genere, dunque, risulta intriso di implicazioni biologiche. Stando allorigine etimologica di genere altres possibile sottolineare una differenza rispetto al costrutto sesso: letimo di genere rimanda - oltre che allatto di procreazione allatto di generare, dunque tale costrutto viene connotato in termini di processo e collocato in una dimensione diacronica, contrariamente al sesso che, come si visto, definito come una condizione o stato. La modalit attraverso cui il sesso ed il genere si co-implicano a vicenda, trovando in virt di tale interdipendenza la propria definizione, verr argomentata di seguito.
Il genere il meccanismo attraverso cui vengono prodotte e naturalizzate le nozioni di maschile e femminile, ma potrebbe anche rappresentare lo strumento tramite il quale decostruire e denaturalizzare tali termini Judith Butler
A fronte di quanto fino ad ora considerato rispetto al rapporto di interdipendenza che sussiste fra sesso e genere, possibile asserire che esso sia anche storico e dinamico: lessere uomo e lessere donna sono il prodotto di un processo storico che ha attraversato le diverse societ allinterno di cui sono stati diversamente definiti il maschile e il femminile, creando specifiche identit collettive e individuali.73 Si detto che il sesso un dato biologico su cui la societ ha costruito un sistema di ruoli e differenze, appunto il genere, e che la dimensione corporea, e in particolare lessere sessuati, costituisce un elemento fondamentale nella costruzione e nel mantenimento della bipolarit sessuale quale unica possibilit esistente in natura.
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Si detto anche che il corpo risulta imprescindibilmente pubblico pertanto possibile asserire che, nel momento in cui sulle sue caratteristiche si vada ad innestare il processo di apprendimento dellidentit di genere e dunque la costruzione dei significati sociali attribuiti alle differenze biologiche, il corpo rappresenti uno degli elementi fondamentali nella costruzione della propria e altrui identit di genere. Assumendo che quelli di maschile e femminile siano costrutti mutevoli la cui definizione vari a seconda dei confini geopolitici, ovvero storici e culturali, e non piuttosto delle categorie prediscorsive74 e naturalmente date, possibile asserire che tali nozioni vengano configurate discorsivamente. Laddove il binarismo sessuale maschile/femminile venga assunto come norma naturale, le possibili declinazioni del genere risulteranno ugualmente bipolari; in altre parole, citando Money e Tucker,75 letichetta di maschio o femmina funziona come profezia auto-adempientesi poich getta lintero peso della societ da una parte o dallaltra nel momento in cui il neonato si dirige verso la biforcazione dellidentit di genere: i genitori reagiscono in modo diverso al segnale figlio o figlia e persino le infermiere e le ostetriche tendono a trattare con maggior delicatezza un neonato definito femmina che non uno definito maschio.76 A partire dalla nascita ha inizio la socializzazione, primaria e poi secondaria, ossia quel processo in cui lindividuo si appropria dei ruoli e delle aspettative di comportamento che gli altri hanno nei suoi confronti nonch dei repertori di regole e di comportamento che caratterizzano i diversi ruoli e che regolano le interazioni. 77 Fra le diverse tipologie di ruoli che lindividuo interiorizza ci sono i ruoli di genere, ossia quei modelli che includono comportamenti, doveri, responsabilit e aspettative connessi alla condizione
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Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi Money J. e Tucker P. (1989), Essere uomo, essere donna. Uno studio sullidentit di genere, Milano, Feltrinelli 76 Ibidem. 77 Berger P. L., Luckmann T., 1969, La realt come costruzione sociale, il Mulino editore
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maschile e femminile e oggetto di aspettative sociali 78 cui donne e uomini sono chiamati a conformarsi. Le strutture sociali, in altre parole, attraverso le interazioni producono tipi di identit che orientano la condotta nella vita quotidiana e che vengono soggettivamente interpretati. Il linguaggio si fa da medium 79 per linteriorizzazione della struttura sociale, in quanto fornisce le categorie sociali dellesperienza che consentono la definizione delle situazioni, e della struttura normativa, in quanto i modelli appropriati di condotta sono definiti stereotipicamente dai repertori linguistici.80 Per quanto detto fino ad ora i ruoli di genere sono strettamente connessi allidentit di genere ed entrano nel processo di costruzione di questultima allorch essa si configura come il prodotto dellinterazione dialettica tra organismo (biologico), coscienza individuale (relazionale) e struttura sociale.81
Siamo socializzati per confermare le nostre stesse ipotesi sulla nostra natura Erving Goffman
Le diversit che caratterizzano il percorso di socializzazione al genere sono dipendenti dal sistema di differenze socialmente assegnate fra donne e uomini le quali, a partire dallassunzione del binarismo sessuale quale unica possibilit naturale, risultano connesse con le caratteristiche fisiche maschili e femminili e con il significato che la
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Ruspini E., 2009, Le identit di genere, edito Carocci Turchi G.P. (2002) (a cura di), Tossicodipendenza. Generare il cambiamento tra mutamento di paradigma ed effetti pragmatici, Padova, UPSEL Domeneghini 80 Ibidem. 81 Ibidem.
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societ a queste attribuisce.82 In altre parole le aspettative, i compiti, i repertori comportamentali assegnati che caratterizzano i ruoli di genere vengono differenziati a seconda delle caratteristiche biologiche degli individui: i maschi della specie umana sono, in media, pi grandi e pi forti delle femmine e queste ultime, inoltre, sono fisicamente pi vulnerabili a causa delle gravidanze e dellaccudimento di neonati e bambini; tali differenze assumono un significato culturale segnato da una disuguaglianza nella distribuzione delle risorse materiali e simboliche, nella divisione del lavoro, nellattribuzione di responsabilit nella sfera matrimoniale e della riproduzione sociale, per cui la maschilit associata al senso di diritto al potere e alla pratica dellidentit come dominio, mentre la femminilit al privato e alla subordinazione.83 stato detto che il processo di socializzazione gioca un ruolo fondamentale nella formazione delle identit e dei ruoli maschili e femminili poich grazie a questo che le caratteristiche biologiche vengono trasformate in comportamenti appropriati. Gi prima della nascita dellindividuo i genitori sono in grado di anticipare le operazioni di costruzione della sua identit di genere, grazie alla possibilit di conoscere il sesso del feto durante la gestazione: tali operazioni consistono, ad esempio, nella scelta dei colori di vestiti, del corredo, dellarredo nonch nellacquisto di giocattoli adeguati. Dopo la nascita, i familiari generalmente si impegnano a rendere visibile e riconoscibile lidentit di genere del neonato, appunto attraverso labbigliamento, e diverse ricerche come quella di Money e Tucker84 sottolineano che le sollecitazioni a cui i bambini vengono sottoposti da parte degli adulti differiscono in base allattribuzione dellidentit
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Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma Carocci Ibidem. 84 Money J. e Tucker P. (1989), Essere uomo, essere donna. Uno studio sullidentit di genere, Milano, Feltrinelli
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di genere maschile o femminile e che i bambini rispondono a tali sollecitazioni provando sentimenti diversi e comportandosi in maniera differente. Anche la scelta dei giocattoli orienta lacquisizione e linteriorizzazione di comportamenti adeguati in quanto risulta coerente rispetto alle caratteristiche stereotipiche di genere; infatti, ad esempio, fino ai 5 anni si ritrovano tipicamente le automobiline e i trenini tra i giochi maschili e le bambole tra i giochi femminili.85 Attraverso lalternarsi di interazioni quotidiane in cui compare la differenziazione per genere e delle reazioni alladozione di comportamenti pi o meno adeguati, al bambino vengono trasmessi ruoli, valori e regole necessari allaccettazione sociale. Tali norme di condotta trovano conferma anche nel gruppo di pari ma soprattutto nel sistema scolastico, che portatore di stereotipi legati alla maschilit e alla femminilit. Listituzione scolastica risulta intrisa di stereotipi e distinzioni tra attitudini e capacit maschili e femminili: sul piano delle scelte scolastiche, ad esempio, gli istituti tecnici e professionali industriali, nautici e agrari vengono preferiti dagli uomini, mentre i licei e gli istituti a indirizzo commerciale e di servizio sociale vengono privilegiati dalle donne. Ne consegue una polarizzazione delle professioni, coerentemente ai modelli stereotipici maschili (legati al dominio e alla produzione) e femminili (legati allaccudimento): a dominanza maschile risultano le professioni tecnico-produttive, a dominanza femminile le professioni che richiedono lavoro di cura, ascolto, accoglienza (insegnanti, cameriere, badanti).86 A fronte di quanto trattato possibile considerare come i ruoli di genere ed il genere stesso agiscano come delle norme. Parafrasando laffermazione di Foucault relativa alla capacit della disciplina di produrre gli individui 87, si pu considerare che tali
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Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci Ibidem. 87 Foucault M. (1976), Storia della sessualit. La volont di sapere, Milano, Feltrinelli
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norme di genere non solo amministrino gli individui ma li costruiscano attivamente. In altre parole, la norma pu esistere in quanto tale nella misura in cui venga agita nella pratica sociale, ri-idealizzata e ricostituita nei rituali sociali quotidiani: essa viene riprodotta attraverso il suo incarnarsi, attraverso gli atti che si sforzano di approssimarla, attraverso le idealizzazioni che da e in questi atti sono riprodotte.88 Dunque, coerentemente a quanto sostenuto da Butler, il genere una sorta di recitazione persistente creduta reale che si dimostra performativo, ossia capace di costituire lidentit: non vi alcuna identit di genere al di sotto delle espressioni del genere poich lidentit stessa performativamente costituita dalle stesse espressioni che ne sono il risultato89. A questo punto risulta utile fare unulteriore considerazione al fine di entrare maggiormente e pi a fondo nel merito dellargomento del presente lavoro nonch dunque di comprendere come lattribuzione di un genere sessuale a se stessi, a prescindere dalla coerenza dello stesso rispetto alla propria identit sessuale, costituisca un aspetto fondamentale nella generazione della propria identit personale. Secondo Foucault lessere sessuati implica essere soggetti a una serie di regolamenti sociali i quali vengono generati a fronte di un principio, come ad esempio la bipolarit sessuale, in grado di funzionare come fulcro generativo del proprio genere, dei propri piaceri e desideri, delle proprie condotte, nonch come principio ermeneutico dellinterpretazione di s. In questo modo gli atti, i gesti, i desideri messi in scena creano lillusione che esista un nucleo di genere interiore e organizzatore poich, in termini discorsivi, a tale nucleo vengono ricondotti. Nel suo confronto puntuale con Foucault, Butler amplia tale considerazione estendendola anche al corpo e affermando
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che anche lesperienza corporea sia strettamente connessa allidea che esista un sesso naturale univoco90 di cui il corpo viene discorsivamente investito. In altre parole, il riconoscere se stessi come individui sessualmente differenziati e appartenenti ad un genere sessuale definito, ossia il riconoscersi come uomini piuttosto che donne, implica riconoscere ogni sensazione, piacere e desiderio come manifestazioni del sesso a cui si appartiene.
I generi che ho in mente esistono da lungo tempo, ma non hanno ancora avuto accesso al linguaggio che governa la realt. Quindi si tratta di sviluppare un nuovo lessico che legittimi la complessit di genere che da molto tempo stiamo vivendo Judith Butler
Al fine di fornire una conclusione rispetto a quanto finora esposto e introdurre il tema delle transessualit risulta utile sottolineare diversi aspetti. La societ si fonda sulla concezione del sesso come dualistico e di riflesso in virt di tale binarismo viene declinato il genere: la norma si configura innanzitutto come espressione delladerenza ad una delle due polarit, maschile o femminile, dal punto di vista biologico ed anatomico, poi come coincidenza e coerenza fra identit sessuale ed identit di genere. Tuttavia, giacch sia il sesso che il genere, come si detto, non esistono se non allinterno di una cornice storico-culturale che ne dia una certa versione, 91 esistono dei casi in cui tali norme implicite vengono trasgredite. In questi casi la norma necessita di
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Per sesso univoco Butler intende lappartenenza ad uno dei due generi contemplati come possibili in natura: quello maschile o quello femminile. Tratto da Butler J. (2004), Scambi di genere. Identit, sesso e desiderio, Firenze, Sansoni 91 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi
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essere riaffermata al fine di ristabilire la legittimit e la verit della concezione dualistica del sesso che propone.92 Basti pensare alle condizioni di intersessualit e agli interventi correttivi e normalizzanti a cui le persone intersessuali sono sottoposte, pur nella completa assenza di rischi di natura sanitaria per i soggetti. Lambiguit sessuale rappresenta una deviazione dalla norma test citata, tanto da venire considerata come un difetto, pertanto gli interventi correttivi praticati seguendo il modello Hopkins hanno lo scopo di ribadire la norma; questa infatti, come afferma Butler, trova la propria validit solo nella sua ripetizione.93 Dal 1993, anno della sua fondazione, la Intersex Society of North America, la pi conosciuta fra le comunit costituitesi allinterno del movimento per i diritti delle persone intersessuali, porta avanti la battaglia per ladozione da parte della comunit scientifica di un modello di trattamento alternativo ossia quello centrato sulla persona94. Tale modello esclude la possibilit di intervenire chirurgicamente sul corpo del nascituro al fine dellassegnazione sessuale, difatti prescrive che tale scelta venga eventualmente presa dalla persona intersessuale in maniera autonoma e dunque in et adulta. Tale proposta, non ancora accolta in Europa cos come in America, risulta portatrice di una concezione del sesso divergente rispetto a quella ad oggi accettata poich in altre parole si basa sullidea che quelle di maschile e femminile siano due polarit di un continuum piuttosto che le due uniche possibili alternative.95
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Ibidem. Ibidem. 94 Quella di patient centred model, appunto modello centrato sul paziente o sulla persona, una definizione offerta dallISNA, lIntersex Society of North America. 95 Eric Vilain, professore di Genetica Umana dellUniversit della California di Los Angeles, sostiene vivacemente che i recenti progressi della ricerca genetica sullo sviluppo sessuale dimostrano quanto sia complessa una definizione di mascolinit e femminilit da un punto di vista biologico, o meglio, che non esistono parametri biologici in grado di determinare il sesso in modo assoluto e definitivo. Il concetto di intersessualit non una categoria discreta o naturale, bens comprende una variet di condizioni: ad esempio, la sindrome adreno-genitale, la sindrome da insensibilit periferica agli androgeni, lipospadia, la sindrome di Klinefelter o la deficienza congenita dellenzima 5-alfa-reduttasi. Tratto da Busi B. (2005), Hermaphrodites with attitude, Derive Approdi, 25, pp. 67-70
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Se dunque il sesso, ossia ci che per antonomasia viene considerato come oggettivo poich dato di natura, assume diverse configurazioni in virt del discorso che va a descriverlo, ancor pi ci accade rispetto allidentit di genere che gli individui si riconoscono in quanto essa rappresenta lesito di un processo costruttivo che implica linterazione di componenti biologiche, psicologiche e sociali. 96 Le condizioni di transessualit, di cui si tratter nel capitolo successivo, vengono a generarsi laddove la norma relativa alla coincidenza fra sesso e genere venga violata e dunque laddove il genere venga manifestato, interpretato, vissuto in maniera difforme rispetto a quanto sancito dalla norma. Pur non anticipando quanto verr di seguito trattato nel dettaglio rispetto alle condizioni appena delineate, 97 si intende considerare che analogamente a quanto avviene rispetto allintersessualit anche in questo caso la norma necessita di essere riaffermata: ecco che tutti coloro che non si conformano alla divisione dicotomica di genere diventano oggetto di valutazione morale: sono incompetenti, malati, criminali o peccatori oppure, nel migliore dei casi, come esseri inusuali e bizzarri.98
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Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci Ci si riferisce al transessualismo, al transgenderismo e al travestitismo/crossdressing trattati nel capitolo 2 Oltre i confini del dualismo di genere. 98 Citazione di Fele E. (2002) tratta da Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci
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tempo per noi di scrivere come esperti delle nostre stesse storie. Per troppo tempo la nostra luce stata riflessa attraverso i prismi di altri Leslie Feinberg
Lorganizzazione quotidiana della vita sociale impone agli individui ruoli, rappresentazioni di s, procedure dazione e rituali pubblici e privati soggetti a cambiare a seconda dei contesti, delle attribuzioni incrociate e delle complementariet interattive. La realt data per ovvia ed da tale scontata evidenza che vengono secrete continuamente quelle regole fondamentali di interazione attraverso cui la realt convenuta: nel corso di tali interazioni che viene a generarsi la convenzionalit del nostro mondo che, in quanto prodotto sociale, si configura come un mondo di fatti, di significati, di esperienze consensualmente agite.99 La norma, sia essa intesa in termini generici quanto nello specifico in termini di coincidenza fra identit sessuale, identit di genere e ruoli di genere, pu dunque essere descritta come una delle varie regole di comportamento che caratterizza la vita quotidiana; per la sua natura storica e culturale, essa risulta prescrittiva, ossia non ha lo status di legge naturale, potendo la stessa essere infranta e cambiata.100 Una qualunque smagliatura nella rete di regole implicite di cui la quotidianit intrisa costringe lindividuo a trovarsi in una condizione di incongruenza e a minacciare con il suo agire i significati che gli altri attori sociali attribuiscono alle situazioni: linfrazione normativa, in questi termini, non esprime unanomalia comportamentale quanto unadesione ad un altro ordine di regole. Tutte le culture e le organizzazioni sociali
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Ruspini E. e Inghilleri M. (2008) (a cura di), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit,Napoli, Liguori 100 Ibidem.
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esercitano un rigido controllo affinch gli individui non evadano dai ruoli fondamentali a cui sono assegnati e per quanto riguarda lambito delle transessualit tale controllo particolarmente rigoroso.101 La mancata coincidenza fra identit sessuale, identit di genere e ruolo di genere problematizza fortemente, come si anticipava nel capitolo precedente, la naturalit del maschile e del femminile, intesi come insiemi di caratteristiche biologiche, psicologiche e sociali. Proprio in virt del conferimento di una naturalit al binarismo sessuale e alle categorie di femminile e maschile stata disconosciuta la natura socio-culturale delle configurazioni identitarie relative alle transessualit: ci si traduce, nella pratica, nella considerazione di tali azioni devianti rispetto alla norma nei termini di condotte attribuibili alla natura anomala dellindividuo. In tal modo laddove una persona non interpreti e viva il genere in modo conforme rispetto alla norma, essa viene definita malata e le sue azioni designate come sintomi. 102 Lattribuzione di una competenza diagnostica nonch peritale nel campo delle transessualit alla psichiatria nella veste di disciplina bio-medica si pone come coerente rispetto al tentativo di salvaguardia della norma:103 da un lato, riconducendo le varie forme di transessualit al Disturbo di Identit di Genere e dunque configurando le stesse nei termini di malattia mentale di cui il soggetto portatore, risulta possibile ribadire la naturalit della norma; dallaltro, configurare tali deviazioni in termini di malattia rende possibile intervenire nei loro confronti, attraverso le leggi e gli standard di cura, in modo da ripristinare la norma adeguando i caratteri sessuali allidentit di genere. Lopera di riduzione della complessit che si esplica nellassimilazione e nellinclusione delle diverse esperienze che le persone fanno di se stesse rispetto al genere allinterno di
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ununica categoria diagnostica, il DIG, risulta impropria laddove si consideri che tutte le possibili configurazioni della transessualit appartengono tanto al soggetto quanto alla realt collettivamente negoziata. In altri termini, partendo da questo presupposto, non solo non risulta possibile ridurre le transessualit al transessualismo ma non possibile neppure configurare le stesse in termini autoreferenziali rispetto al singolo individuo, escludendole cio dalle configurazioni di significato offerte da un certo contesto storicamente caratterizzato.104 A fronte delle considerazioni esposte, lintento che si intende perseguire allinterno del presente capitolo risulta quello di descrivere varie tipologie di gender bending, a partire dal transessualismo fino alle identit queer, al fine di illustrare come le norme di genere, in quanto costruzioni sociali, possano essere trasgredite; quanto si andr ad offrire allinterno del capitolo consentir altres di mettere in luce come le configurazioni identitarie trattate violino aspetti differenti delle norme sociali che regolano lappartenenza ad una classe sessuale e come, pertanto, esse non siano assimilabili allinterno di ununica categoria.
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Luciani S., Inghilleri M. e Fasola C., Transessualismo: oltre la diagnosi, verso il cambiamento in Mente e psicoterapia, Pagliaro G. e Salvini A. (2007) (a cura di), Torino, UTET
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2.2 IL TRANSESSUALISMO
Io venni fuori, sculacciata e lavata in questordine. Dopo avermi avvolta in una coperta mi esposero tra altri sei beb, quattro maschi e due femmine, tutti quanti, diversamente da me, con il cartellino giusto Jeffrey Eugenides
Riprendendo quanto test esposto rispetto al fatto che la coincidenza fra identit sessuale, identit di genere e ruolo di genere rappresenti una norma socialmente condivisa, possibile descrivere il transessualismo come quellesperienza che si genera a fronte di una divergenza fra identit di genere e identit sessuale. La persona transessuale non si riconosce nelle proprie caratteristiche sessuate, che le provocano un profondo malessere (la cosiddetta disforia di genere)105 e, desiderando di essere riconosciuta come appartenente al genere di elezione, ricerca una correzione alle forme fisiche per adeguare le stesse allidentit di genere vissuta e riconosciuta come propria. La transessualit, cos descritta, pu essere considerata come una fase di mutamento, appunto uno stato di transizione, durante il quale la persona effettua il passaggio da un genere allaltro; tale transizione risulta completa nel momento in cui i caratteri sessuali risultino coerenti rispetto alla nuova identit di genere e ruolo di genere, in altre parole allorquando la norma venga ripristinata. La condizione transessuale, nel rappresentare una deviazione rispetto alla norma, mette in discussione la naturalit della stessa problematizzando i ruoli di genere oltre che la relazione fra il sesso e il genere: essa ci induce a interrogarci su ci che reale e su ci che deve esserlo.106 Proprio a fronte di tale messa in discussione della naturalit della norma che governa le nozioni correnti di realt rispetto al genere,
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Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14-4, dicembre 2008, pp. 338-355 106 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi
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lorganizzazione sociale fondata sul binarismo sessuale e sulla coincidenza fra sesso e genere va ad esercitare un rigido controllo sulla stessa stabilendo i limiti entro i quali lesperienza transessuale possa andare a configurarsi. In altre parole, riprendendo quanto detto da Butler, la norma trova la propria legittimit nella sua applicazione e nella sua reiterazione ed in virt di questultima che essa ha il potere di conferire realt ossia di generare i limiti di espressione e di legittimit entro cui le esperienze possono darsi.107 Il campo del reale prodotto dalle norme di genere costruisce lo sfondo sul quale le dimensioni idealizzate del genere fanno la loro apparizione; 108 tali uniche dimensioni possibili sono costituite dalle polarit del maschile e del femminile. Difatti, come pocanzi considerato, non possibile configurare le esperienze in termini autoreferenziali rispetto al singolo individuo bens risulta necessario considerare il contesto in cui esse si dipanano, la transessualit come transito si configura in due sole possibili direzioni: da maschio a femmina (MtF) o da femmina a maschio (FtM). In altre parole, la rigida e univoca codificazione dellidentit sessuale influisce sulla transessualit, favorendo lidentificazione esclusiva con il maschile o con il femminile.109 Come sopra esposto, lesperienza transessuale caratterizzata dal desiderio di assumere il ruolo di genere e di veder riconosciuta lidentit di genere opposta a quella assegnata; tale desiderio viene avvertito dalla persona in aggiunta allesigenza di modificare i propri caratteri sessuali primari e secondari. La dimensione corporea, o meglio la coerenza del proprio essere sessuati rispetto al genere di elezione, rappresenta la dimensione fondamentale del transessualismo, dimensione che distingue
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Ibidem. Ibidem. 109 Ruspini E. e Inghilleri M. (2008) (a cura di), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori
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nettamente questa esperienza rispetto ad altre come quella transgender. Se, come si detto, la transessualit costruita socialmente, e dunque grande rilevanza in questo processo di costruzione rivestita dai discorsi medico-psichiatrici nonch normativogiuridici, la questione della corporeit, o meglio dellessere sessuati, va compresa in questo senso: la fondamentale importanza che la correzione dei propri caratteri sessuali ha per la persona transessuale va ricercata nei significati che tali caratteri veicolano nonch in quelli che sono attribuiti al cambiamento degli stessi, piuttosto che nelle modificazioni morfologiche in quanto tali. In altre parole, in un contesto storicoculturale fondato sia sul binarismo sessuale che sulla riduzione del genere alle caratteristiche sessuate dellindividuo diventa necessario, al fine di essere riconosciuti nella legittimit della propria esistenza,110 collocarsi su una delle due polarit assumendone le caratteristiche. Il transessualismo, pur rappresentando una deviazione dalla norma, si configura in modo coerente rispetto ai limiti da essa sanciti: la modificazione dei caratteri sessuali auspicata dalla persona transessuale difatti ribadisce la norma intesa come coincidenza fra sesso e genere; la direzione del transito, MtF o FtM, inoltre ribadisce il binarismo sessuale. La reiterazione della norma pu essere dunque individuata tanto nella modalit in cui il transessualismo si configura, quanto nelle azioni che lorganizzazione sociale attua nei confronti di tale realt. Citando Foucault, il potere regolatore non solo agisce su un soggetto preesistente, ma lo crea e lo modella, pertanto essere assoggettati ad una regola significa essere prodotto in quanto soggetto dallatto di regolamentazione.111 In altre parole, lesperienza transessuale viene letteralmente sottoposta ad un processo di normalizzazione, 112
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Butler J., (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi Foucault M. (1976), Storia della sessualit. La volont di sapere, Milano, Feltrinelli 112 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi
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poich viene costretta entro i limiti sanciti dalla norma: laddove la transessualit venga riconosciuta come un disturbo psichiatrico, lunica possibilit esistente per le persone transessuali, che vogliano assumere il ruolo di genere di elezione, consiste prima nel sottoporsi ad esami diagnostici volti ad accertare la presenza di un Disturbo dellIdentit di Genere e poi nel sottoporsi ad un intervento di chirurgia che consenta di riassegnare alla persona un sesso conforme al genere di elezione. Gli aspetti relativi alliter di transizione e alle norme vigenti in materia di riattribuzione sessuale verranno affrontati nel dettaglio nei successivi paragrafi, tuttavia al fine di restare coerenti rispetto ai presupposti fin qui dichiarati risulta utile offrire una cornice entro cui collocare i suddetti temi: verranno in altre parole descritte le diverse modalit in cui il transessualismo si configurato fino ad oggi in diversi contesti storico-culturali.
L'illusione pi pericolosa quella che esista soltanto un'unica realt Paul Watzlawick
La fluidit di genere non una caratteristica della cultura contemporanea ma documentata in quasi tutte le culture umane. 113 Latteggiamento sociale nei confronti della varianza di genere, come si anticipava pocanzi, risulta molto differente a seconda del contesto storico-culturale in cui la stessa manifestata: mentre nella cultura occidentale, sia classica che contemporanea, tale fluidit generalmente e tranne rare eccezioni non mai stata ammessa, in altre culture ha assunto addirittura connotazioni magiche e sacre.
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Ruspini E. e Inghilleri M. (2008) (a cura di), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori
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Gli studi antropologici su popoli di diverse parti del mondo forniscono un materiale molteplice riguardante il comportamento e lidentificazione col genere opposto. Fra le trib indiane native dAmerica, per esempio era enormemente diffusa la presenza di individui denominati Berdache:114 essi potevano mischiare caratteristiche di entrambi i generi ed erano vissuti come genere di mezzo o meglio come appartenenti ad un terzo sesso, inoltre venivano considerati come profeti in connessione con il grande spirito e visionari dotati di una conoscenza universale. I berdache nati biologicamente maschi diventavano spesso guaritori, chirurghi, consiglieri, terapisti, grandi sacerdoti, sciamani oltre che dottori e uomini di medicina; essi potevano anche diventare una delle molteplici mogli degli indiani coraggiosi. Le berdache nate biologicamente femmine allo stesso modo ma pi raramente potevano vivere come uomini, diventando talvolta guerrieri valorosi e sposando delle donne.115 Fatta eccezione per alcune trib guerriere, come gli Apache e i Comanche, i berdache coesistevano tranquillamente in quasi tutte le trib del nord America.116 NellIndia induista esisteva una forte componente riconosciuta dalla societ ind, le cosiddette hijras, ossia maschi o intersessuati con caratteri gonadici esteriori maschili che assumevano nome e aspetto femminile, a cui era concesso vivere in un ruolo di genere intermedio. Le hijras avevano un ruolo eminentemente sacrale e beneaugurante nei confronti dei nuovi matrimoni e delle nuove nascite e la loro condizione risultava al limite del sacerdozio: era loro prescritta la castit, la vita comunitaria con altre hijras ed un percorso di iniziazione che poteva culminare con the operation, loperazione.
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La parola "berdache" un termine generico inventato dagli occidentali (la parola deriva dal persiano "bardaj", originariamente termine che indicava parnter omosessuali passivi, in genere graziosi, o ragazzi effemminati), in quanto in realt erano chiamati con nomi diversi a seconda delle trib di appartenenza: "Winkte" nei Sious Lakota, "Nadle nelle trib Navaho, "Shamani" nei Mojave e "Mahu" nella cultura polinesiana di Tahiti. Tratto da Parker W. S., The berdache spirtit, <http://www.nuwoman.com/berdache.htm>, traduzione a cura di Mirella Izzo 115 Benjamin H. (1968), Il fenomeno transessuale, Roma, Ubaldini 116 Ibidem.
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Questultima, consistente nellasportazione dei testicoli e nellamputazione del pene, rappresentava un passaggio obbligato per assumere la condizione di hijras socialmente riconosciuta.117 Ancora, fra i popoli della Siberia, ed in particolare fra i Ciukci, era praticata una speciale diramazione dello sciamanismo che prescriveva che uomini e donne si sottoponessero ad un cambiamento di sesso parziale, o anche completo. Luomo che cambiava sesso, durante la prima adolescenza, era chiamato yirka-la vl-wairgin (letteralmente uomo tenero) oppure nevc h i c a (simile alla donna) e ga c iki c h ce (donna trasformata). Verano diversi gradi di trasformazione. In un primo stadio, la persona che la subiva avrebbe imitato la donna solo nella maniera di intrecciare ed acconciare i capelli. Il secondo stadio era caratterizzato dalladozione
dellabbigliamento femminile. Il terzo stadio di trasformazione era pi completo: il giovane che vi si sottoponeva smetteva tutte le occupazioni e i costumi del proprio sesso ed assumeva quelli della donna.118 Tutti gli esempi test proposti costituiscono un termine di paragone rispetto ai significati attribuiti nella cultura occidentale, soprattutto contemporanea, alla fluidit di genere. In occidente infatti il binarismo sessuale da sempre considerato come un dato di natura pertanto le variazioni di genere furono per lungo tempo identificate e descritte come forme di omosessualit e travestitismo. Nella mitologia greca, i miti relativi al cambiamento di sesso si presentano frequentemente. Per esempio, si narra che Tiresia, indovino tebano, stesse passeggiando sul monte Cillene quando simbatt in due serpenti in amore; uccise la femmina e per questatto fu mutato in donna. In seguito, dopo esser pervenuto a guardare
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Ruspini E. e Inghilleri M. (2008) (a cura di), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 118 Benjamin H. (1968), Il fenomeno transessuale, Roma, Ubaldini
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favorevolmente alla sua nuova forma ed aver testimoniato che il piacere della donna durante il coito era dieci volte superiore a quello maschile, fu per punizione ritrasformato in uomo.119 Unaltra narrazione mitologica concerne gli Sciti, la cui retroguardia saccheggi ad Ascalona il tempio di Venere; si narra che la dea, adiratasi fortemente, trasform i saccheggiatori in donne condannando la loro posteriorit ad una sorte simile. Ippocrate, descrivendo a proposito degli Sciti quei non uomini che assimil agli eunuchi, scrisse: Essi non solo si dedicano ad occupazioni da donna, ma mostrano inclinazioni femminili e si comportano come donne. I nativi ne ascrivono la causa alla divinit 120. Ancora unaltra narrazione relativa allantico regno di Frigia, ove i sacerdoti erano obbligati allauto-castrazione in omaggio al dio Attis il quale, si narrava, si fosse evirato sotto un albero di pino; stando a tale narrazione, i sacerdoti castrati si adeguavano a mansioni da donna.121 Dalla documentazione dellantichit della Grecia e di Roma, si hanno attestazioni della presenza di persone palesemente insoddisfatte del loro ruolo di genere. Filone, il filosofo ebreo di Alessandria, scrisse: Riservando ogni possibile cura al loro adornamento esterno, costoro non hanno neppur vergogna di ricorrere a qualsiasi espediente per mutare artificialmente in femminile la loro natura duomini. Alcuni di loro bramando una completa trasformazione in donne, hanno amputato i propri organi della generazione.122 E ancora, scrisse il poeta latino Manilio: Queste (persone) continuamente si preoccuperanno del loro vistoso abbigliamento e dellapparenza attraente; di arricciarsi la chioma e di disporla in boccoli ondulati, di depilarsi le
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Ibidem. Citazione di Hammond (1955) tratta da ibidem. 121 Citazione di Spencer (1946) tratta da ibidem. 122 Citazione di Masters (1966) tratta da ibidem.
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membra irsute. S! E daver in odio il loro autentico aspetto di uomini, e di desiderare daver braccia su cui non crescano peli. Vesti da donna indossano, il loro passo piegano ad unandatura effeminata.123 Nella storia dellantica Roma ci sono esempi rilevanti dellesperienza transessuale anche allinterno delle biografie di alcuni imperatori: Nerone (37-68 d.c.) alla morte di Poppea si un a Sporo, giovane ermafrodito molto somigliante alla defunta, che fu evirato con un abile intervento chirurgico; Marco Aurelio Antonino (204-222 d.c.) passato alla storia col nome di Eliogabalo, non solo amava gli uomini senza nasconderlo ma si presentava in pubblico in abiti femminili e vistosamente truccato.124 Nella cultura occidentale, ambiti della conoscenza tra loro diversi si sono rifatti alla figura dellandrogino allinterno della loro struttura discorsiva e di significato. Il filosofo greco Platone (428-347 a.c.) nel suo Simposio, introduce il Mito dellAndrogino per approfondire ed argomentare a proposito dellamore. La scienza alchemica e tutto il pensiero che la pervade, si rif spesso al concetto di fusione dei generi. LAndrogino alchemico rappresentante la perfezione o lunione degli opposti ne figura e simbolo allo stesso tempo.125 Per tutto il medioevo ed anche oltre, in seguito allirrigidimento religioso e culturale nei confronti della sessualit e dellidentit di genere, subentra una divisione molto netta dei ruoli maschile e femminile. Nascono spesso leggende sulla reale identit di alcuni personaggi.126 Un esempio ne il caso eclatante della Papessa Giovanna, figura la cui esistenza risulta dubbia; stando a quanto si racconta la Papessa avrebbe pontificato intorno all855 con il nome di Papa Giovanni VIII e si sarebbe scoperta la sua identit
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Ibidem. Circolo Pink, Trans: mito e realt, <www.circolopink.it > 125 Ibidem. 126 Ibidem.
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sessuale femminile solo alla nascita di un figlio, avvenuta peraltro durante una processione. Un altro caso famoso quello del Cavalier dEon, che si riferisce abbia debuttato nella storia in costume da donna, come rivale di Madame de Pompadour e come nuova graziosa favorita di Luigi XV. Quando il suo segreto fu rivelato al re, questultimo fece tesoro del suo errore trasformando il Cavaliere in un diplomatico di fiducia. In unoccasione, nel 1755, and in Russia in missione segreta interpretando un ruolo femminile, ossia spacciandosi per la nipote dellagente accreditato del re, e lanno successivo torn in Russia in veste maschile per completare la missione. Dopo la morte di Luigi XV visse permanentemente come donna. Quando mor, il Cavalier dEon aveva vissuto per quarantanove anni da uomo e per trentaquattro da donna.127 Nonostante, dunque, le manifestazioni di variazione di genere siano sempre esistite anche nella cultura occidentale, fino alla fine dellOttocento e gli inizi del Novecento al transessualismo non stata riconosciuta una propria autonomia: allinterno del pi generale campo delle perversioni esso veniva infatti posto in continuit ora con le forme dellomosessualit, ora con quelle del travestitismo; 128 poich il transessualismo veniva considerato come fenomeno quasi esclusivamente limitato a individui di sesso maschile, la continuit fra lo stesso e lomosessualit o il travestitismo era dunque individuata nella tendenza dei soggetti a femminilizzarsi. Il primo passo verso il conferimento di una propria identit autonoma alla transessualit, o quanto meno verso la sua separazione dallomosessualit, fu compiuto nel 1910 quando Magnus Hirschfeld introdusse nella letteratura scientifica il termine Transvestitismus per indicare generalmente quei soggetti che tendevano ad indossare abbigliamento del sesso opposto; durante le sue osservazioni nellIstituto di Scienza
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Ibidem. Valerio P. et al. (2001) (a cura di), Il transessualismo. Saggi psicoanalitici, Milano, Franco Angeli
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Sessuale che aveva fondato a Berlino, egli distinse allinterno del transvestitismo una serie di sottotipi, uno dei quali denominato seelischer Transsexualismus129 (transessualismo psichico). Dopo essere comparso senza alcuna valorizzazione specifica nellopera di Hirschfeld, il termine transessualismo ricomparve nel 1949 in forma aggettivale quando David O. Cauldwell descrisse il caso di una ragazza che desiderava ossessivamente essere un uomo; tale condizione, che fu classificata dallAutore come psychopathia trans-sexualis,130 veniva separata dallAutore dal fenomeno del travestitismo. La definizione del transessualismo trov in letteratura scientifica il proprio spazio autonomo solo nel 1953 quando il gerontologo e sessuologo Harry Benjamin pubblic sullInternational Journal of Sexology un lavoro dal titolo Transvestitism and Transsexualism. Con il passaggio dalluso aggettivale a quello sostantivale, al transessualismo veniva riconosciuta una propria autonoma
sostanzialit:131 questo veniva definito nellopera sopra citata come il desiderio di essere ed operare come membri del sesso opposto e non, dunque, di apparire tali; Benjamin specificava che in soggetti transessuali si manifesta un disgusto rivolto ai propri organi sessuali primari e secondari che necessitano, pertanto, di essere trasformati dal bisturi del chirurgo.132 La descrizione del transessualismo offerta da Benjamin, nonch la terminologia da egli adottata veniva ripresa nelledizione terza del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, il DSM-III:133 il Transessualismo era classificato come uno dei Disturbi Psicosessuali, in particolare nel gruppo dei Disturbi dellIdentit Sessuale.
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Hirschfeld M. (1910), Die Transvestiten - eine Untersuchung ber den erotischen Verkleidungstrieb, Berlino, Pulvermacher 130 Cauldwell O. D. (1949), Psychopathia Transexualis in Sexology: Sex Science Magazine, vol. 16 131 Valerio P. et al. (2001) (a cura di), Il transessualismo. Saggi psicoanalitici, Milano, Franco Angeli 132 Benjamin H. (1968), Il fenomeno transessuale, Roma, Ubaldini 133 Andreoli V. et al. (1983) (edizione italiana a cura di), DSM-III. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Milano, Masson
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Diversa risulta oggi la dizione e la categorizzazione della sindrome allinterno della quarta edizione del Manuale134 in quanto essa viene identificata con la nomenclatura di Disturbo dellIdentit di Genere ed inclusa nella classe dei Disturbi Sessuali e della Identit di Genere. Ancora differente risulta la categorizzazione proposta allinterno della decima revisione dellInternational Classification of Diseases, lICD-10, che distingue in base allesordio della disforia di genere fra Disturbo dellIdentit Sessuale nellInfanzia e Transessualismo e li classifica fra i Disturbi dellIdentit Sessuale, inserendoli allinterno della pi ampia classe dei Disturbi della Personalit e del Comportamento.135 Al di l delle differenti nomenclature adottate in letteratura, ad oggi, il termine transessualismo viene utilizzato in maniera condivisa e concorde per descrivere la condizione di un soggetto che desidera vivere ed essere accettato come un membro del sesso opposto.136 Inoltre, accordo generale esiste anche rispetto allindividuazione di due tipologie di transessualismo: quello primario 137 e quello secondario.138 Il transessualismo primario caratterizzato dalla presenza della disforia di genere fin dallinfanzia e dalla precoce convinzione di essere nati nel corpo sbagliato; quello secondario caratterizzato invece dallinstaurarsi dellidentit transessuale in epoca post-puberale e spesso associato ad altre condizioni quali il feticismo di travestimento, lomosessualit o il travestitismo.139
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Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson editore 135 Kemali D. et al. (1994) (edizione italiana a cura di), ICD-10. Decima revisione della classificazione internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali. Descrizioni cliniche e direttive diagnostiche, Milano, Masson 136 Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355 137 Person E. e Ovesey L. (1974), La sindrome transessuale nel maschio. Il transessualismo primario, in Il transessualismo. Saggi psicoanalitici, Valerio P. et al. (a cura di), Milano, Franco Angeli 138 Person E.e Ovesey L. (1974), La sindrome transessuale nel maschio. Il transessualismo secondario, in ibidem. 139 Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355
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La scelta di fornire un accenno alle diverse modalit in cui la transessualit si configurata nel corso del tempo e in differenti luoghi, sia nel senso comune che nel mondo scientifico, risulta utile al fine di considerare quanto pocanzi posto: la transessualit appartiene tanto al singolo quanto al contesto storico-culturale in cui inserito. Il modo in cui il transessualismo viene descritto allinterno di discorsi di senso comune strettamente interconnesso alle produzioni discorsive disponibili in campo scientifico. La definizione del transessualismo come di disturbo psichiatrico ha diverse implicazioni per cos dire pratiche, innanzitutto in termini di stigma sociale per cui la persona transessuale viene associata a tossicodipendenza e prostituzione: si indica con il nome di transfobia quellatteggiamento discriminatorio, di paura e disgusto nei confronti delle persone transessuali.140 Inoltre la patologizzazione della transessualit risulta strettamente interconnessa alla normativa vigente che regola le modalit in cui il passaggio al genere di elezione pu avvenire: esiste difatti fra i due aspetti della questione, quello diagnostico e quello normativo, una forte co-implicazione la cui natura verr approfondita di seguito.
Nessun individuo diventa soggetto senza venire prima assoggettato o passare attraverso un processo di assoggettamento Michel Foucault
Al fine di entrare nel merito degli aspetti giuridici del transessualismo, opportuno partire da un breve confronto fra la normativa italiana e quella europea, in particolare con quella svedese e quella tedesca. LItalia risulta fra i primi paesi europei ad aver
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Ruspini E. e Inghilleri M. (2008) (a cura di), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori
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legiferato in materia di rettificazione di attribuzione del sesso, preceduta solamente dalla legge svedese del 1972 e da quella tedesca del 1980 e seguita da Olanda, Austria, Regno Unito, Spagna e Francia.141 Maggiori somiglianze esistono fra la normativa italiana e quella svedese in quanto, come verr mostrato di seguito, la possibilit di rettificazione di attribuzione di sesso vincolata strettamente alla riuscita dellintervento di riconversione chirurgica.142 La legge italiana n. 164 del 14 aprile 1982, Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso,143 composta da sette articoli che disciplinano e regolamentano il percorso di transizione da un genere allaltro che il richiedente intende seguire. Nello specifico la domanda di rettificazione di attribuzione sessuale va presentata al Tribunale del luogo di residenza del richiedente e ad essa segue la trattazione del ricorso nonch la notificazione al coniuge e ai figli, qualora presenti. Il giudice istruttore nominato dal presidente del tribunale dispone laccertamento delle condizioni psicosessuali dellinteressato, al fine in altre parole di accertare la necessit dellintervento.144 I Tribunali che non possono affidarsi ad una struttura sanitaria pubblica o privata, ricorrono al parere di un consulente tecnico di ufficio (CTU) o di unequipe di esperti (CTU collegiale costituita dallurologo, dal medico legale, dal ginecologo, dallo psicologo o dallo psichiatra) nominati a discrezione del giudice, anche a fronte di uneventuale esauriente consulenza tecnica di parte allegata alle memorie di parte
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Ibidem. La normativa svedese consente il riconoscimento di unidentit di genere diversa da quella anagrafica a quanti presentino determinati requisiti, tra cui il fatto di aver ricevuto una diagnosi di Disturbo dellIdentit di Genere, di non aver contratto matrimonio, di poter certificare la propria sterilit e la riuscita dellintervento di riconversione chirurgica. Tratto da Luciani S. (2008), Transizioni familiari. Transessualismo, genitorialit e tutela del minore, in Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Ruspini E. e Inghilleri M. (a cura di), Napoli, Liguori 143 Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 19 aprile 1982 n. 106.
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dellavvocato del richiedente. Il mandato del o dei CTU prevede che si effettuino alcuni incontri con la persona che ha richiesto la rettificazione e che si svolgano una serie di indagini per rispondere ai quesiti posti dal giudice. Tali quesiti, in termini generali, riguardano la possibilit che la rettificazione di attribuzione del sesso possa migliorare la qualit della vita della persona, lesclusione di danni alla salute della persona per via degli interventi di modificazione dei caratteri sessuali, e laccertamento della presenza del Disturbo dellIdentit di Genere.145 La persona richiedente la rettificazione, entro il termine stabilito dal giudice istruttore al momento della nomina del o dei CTU, pu a sua volta scegliere un proprio consulente tecnico di parte (CTP) che, previo ottenimento del permesso dal giudice, pu assistere alle operazioni peritali, partecipare alle udienze ed essere ammesso alla camera di consiglio con funzione di sostegno delle esigenze del richiedente.146 Il CTU ha il preciso mandato di creare le condizioni affinch il giudice possa acquisire tutti gli elementi conoscitivi necessari e sufficienti in modo da emettere la sentenza: questultimo infatti rappresenta il peritus peritorum, ovvero lunico responsabile della decisione finale. In questo senso la valutazione del consulente finalizzata ad esplorare differenti aree di indagine: si parte da un esame globale della cosiddetta struttura di personalit,147 poi si approfondisce la problematica relativa allidentit di genere con particolare attenzione ai desideri di cambiamento e ai vissuti associati, si effettua un esame della storia dello sviluppo psicologico della persona con particolare attenzione allo sviluppo dellidentit di genere, si compie una valutazione delle ragioni e delle motivazioni nonch delle aspettative connesse alla richiesta della rettificazione di
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Dispensa del seminario Transessualit: verso il cambiamento, oltre la diagnosi di Inghilleri M., tenutosi il 6 marzo 2010 ed organizzato da EIDOS, Centro di Terapia Familiare di Treviso. 146 Ibidem. 147 In altre parole consiste nellanalisi relativa alle caratteristiche identitarie del soggetto, allassetto cognitivo-emotivo e ai repertori comportamentali esibiti in rapporto ai diversi contesti e ai diversi interlocutori. Ibidem.
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attribuzione sessuale; inoltre prevista una valutazione relativa alleventuale presenza di una rete relazionale di supporto nonch alle implicazioni che la riconversione si anticipa possa produrre nel contesto lavorativo in cui la persona inserita, e una valutazione relativa agli effetti che si anticipa possano prodursi negli individui indirettamente coinvolti nel percorso di rettificazione (coniuge, figli, genitori). Infine, il o i CTU sono chiamati ad analizzare il cosiddetto percorso di Real Life Test, ossia quel periodo di tempo della durata compresa tra 1 e 3 anni in cui la persona vive e si sperimenta in accordo alle modalit e alle problematiche annesse al genere sessuale a cui intende approdare.148 Al termine del lavoro, viene redatta una relazione scritta in cui siano esposti i risultati delle attivit svolte e le risposte ai quesiti peritali; laddove emerga dalle valutazioni del o dei CTU che la rettificazione dellattribuzione sessuale risulta necessaria al benessere della persona che la richiede, il tribunale la autorizza tramite sentenza. Questultima permette alla persona di sottoporsi alladeguamento dei caratteri sessuali mediante trattamento medico-chirurgico e provoca lo scioglimento del matrimonio. 149 In seguito allavvenuta RCS, lintervento di riconversione chirurgica del sesso, la persona interessata deve effettuare un secondo ricorso al tribunale di residenza al fine, una volta accertato l'avvenuto cambiamento di sesso, di ottenere il consenso dello stesso a rendere effettive le rettifiche anagrafiche.150 Con la sentenza, in altre parole, il tribunale ordina all'ufficiale di stato civile del comune in cui stato compilato l'atto di nascita di effettuare la rettificazione nel relativo registro: a partire da quel momento ogni documento relativo al soggetto riporter la sola indicazione del sesso di arrivo e del
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Ibidem. Art. 3 e art. 4 . della Legge 164/82 Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso 150 Art. 5 della Legge 164/82 Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso
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nome di elezione, dunque questi acquisisce il ruolo sociale, legale e giuridico del sesso di elezione, compresa la possibilit di contrarre matrimonio. La comunit trans riconosce alla legge 164 diversi limiti che vengono ad essere riscontrati nelle conseguenze generate a fronte dellapplicazione della norma stessa. In primis, viene contestata la necessit di sottoporsi allintervento di RCS al fine di poter modificare i propri dati anagrafici: la modificazione dei propri caratteri sessuali primari non sentita come indispensabile da tutte le persone afferenti alla comunit trans 151 (ci accade ad esempio per le persone transgender o per quelle persone per cui la RCS rappresenta un rischio per la salute); inoltre limpossibilit di essere riconosciuti come appartenenti al genere di elezione impedisce la sperimentazione di un vero Real Life Test oltre a produrre numerose problematiche relative alla vita quotidiana. 152 Sono state avanzate diverse proposte di legge (2939/2002, 2990/2002, 3031/2002) in tema di rettifica anagrafica a favore delle persone transessuali e transgender 153 finalizzate ad omologare il nome riportato sui documenti al genere sessuale avvertito come proprio indipendentemente dalla decisione di sottoporti allintervento di RCS; tali proposte, che risultano in linea con le direttive della maggior parte degli Stati europei, 154 non sono state tuttavia mai accettate.
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Relazione presentata al Congresso Italiano Transgender, Transessuali ed Intersessuati tenutosi nelle date 9-10-11 aprile 2010 a Livorno. 152 http://www.t-girl.it/ 153 Ad esempio la proposta di legge n. 2939 del 1 luglio 2002, Norme in materia di adeguamento del nome allidentit psico-fisica della persona. Testo reperibile presso il sito http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/sk3000/articola/2939.htm 154 Tale possibilit, detta piccola soluzione, consentirebbe di ottenere la rettifica anagrafica in modo temporaneo o permanente a seconda dei casi e non implicherebbe il cambiamento n del genere di appartenenza del soggetto n del suo status giuridico di maschio o femmina ad esso assegnato alla nascita. La piccola soluzione applicata in Olanda, Germania, Austria, Spagna, Gran Bretagna e Belgio.
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La plasmabilit , per cos dire, imposta con la violenza. La naturalezza viene indotta artificialmente Judith Butler
Riprendendo quanto test esposto rispetto ai limiti che la legge italiana pone perch una persona transessuale o transgender possa assumere il ruolo di genere verso cui transiziona, si considera come di fondamentale importanza risulti il parere di un esperto al quale richiesto di stabilire, a fronte di una diagnosi di DIG, quanto un intervento medico-chirurgico si faccia garante del benessere psico-fisico della persona. Proprio a fronte di tale responsabilit, sono stati definiti degli standard di trattamento che disciplinano lintero iter di transizione il quale vede coinvolte diverse figure professionali (psichiatri, psicologi, endocrinologi e chirurghi) chiamate ad agire di concerto rispetto al management psicologico, medico e chirurgico del DIG. Tali standard di trattamento, indicati con la dicitura di protocolli, sono stati elaborati dalla World Health Professional Association for Transgender Health (WPATH, prima chiamata Harry Benjamin International Gender Dysphoria Association, HBIGDA) e dallOsservatorio Nazionale sullIdentit di Genere (ONIG). I due protocolli sopra citati, nella propria strutturazione, prevedono diversi passaggi comuni: unaccurata diagnosi, lesperienza di vita reale o Real Life Test, un percorso psicologico o di psicoterapia, la terapia ormonale, la terapia chirurgica ossia la riassegnazione chirurgica di sesso. Tuttavia fra i due sussistono delle differenze significative che possono essere fatte risalire allorigine dei protocolli stessi: lONIG uno standard di origine italiana per cui risulta conforme nella sua strutturazione alla
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normativa vigente in Italia, mentre il WPATH nato ed utilizzato allestero. 155 La prima sostanziale differenza sta infatti, per esempio, nella possibilit di accedere ad una modificazione dei dati anagrafici prima dellintervento di RCS e dunque prima della conclusione delliter di transizione: mentre tale passaggio viene contemplato nellONIG come successivo ed ultimo rispetto agli altri, nel WPATH lo stesso possibile durante lesperienza di Real Life Test. Nel tentativo di entrare nel merito della strutturazione del protocollo comunemente adottato in Italia, si nota che esso suggerisce dei criteri, di seguito riportati, che definisce raccomandazioni minime indispensabili da applicare nelle richieste di adeguamento medico e / o chirurgico dei caratteri sessuali: analisi della domanda e valutazione delleleggibilit del trattamento, iter di adeguamento e follow up. Liter incomincia dunque con il contatto con un clinico, uno psicoterapeuta, incaricato di effettuare unanalisi delle motivazioni e delle aspettative legate alla richiesta di riattribuzione di sesso oltre che unapprofondita analisi della domanda e una valutazione della personalit e dellambiente socio-relazionale in cui il richiedente si muove; tale prima fase che pu essere definita diagnostica implica anche la determinazione della pi esatta natura del disagio legato allidentit di genere posta allorigine della richiesta e la definizione di un progetto individualizzato sulle necessit del caso.156 Una volta esclusa la presenza di altri disturbi psichiatrici e dunque assodata la presenza di un Disturbo di Identit di Genere, il percorso psicologico assume funzione terapeutico/supportiva in quanto serve da appoggio alla persona. 157 A
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Attualmente il centro DISEM di Genova risulta lunico centro italiano che utilizza il protocollo WPATH, adattato alla legge italiana, mentre tutti gli altri centri italiani seguono le direttive dellONIG. Tratto dal sito <http://www.azionetrans.it/doveiniziare.html>
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Tratto dal testo originale del protocollo ONIG disponibile nel sito <http://www.onig.it/drupal6/node/19> 157 Tratto da Il percorso in pillole, <http://www.onig.it/drupal6/node/9>
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partire dal momento della diagnosi in poi, il percorso psicoterapeutico si protrae per diversi mesi prima che la persona transessuale possa incominciare a sottoporsi al trattamento ormonale;158 il protocollo infatti sancisce che in considerazione di alcuni effetti delle terapie ormonali che sono irreversibili sul piano somatico e possono avere ricadute sul piano psicologico, si prevede che lutente prima di iniziare ad assumere ormoni abbia intrapreso, secondo modalit concordate con lquipe, un percorso psicologico adeguato, individuato caso per caso. Si consiglia un percorso minimo di 4-6 mesi.159 Previo esame obiettivo e valutazione di esami ematici e del cariotipo, lautorizzazione alla terapia ormonale dipende dallaccordo fra lo psicoterapeuta e lendocrinologo; tale terapia si pone lobiettivo di ridurre il pi possibile i caratteri sessuali secondari espressione del proprio sesso genotipico nonch di indurre le caratteristiche sessuali secondarie del sesso di elezione. Gli effetti della terapia ormonale hanno una forte valenza auto-diagnostica, in quanto tali effetti possono avere sul soggetto una spinta confermativa, o, al contrario, indurlo a riconsiderare tutto il percorso.160 In altre parole, la soddisfazione relativa agli effetti della terapia ormonale consolida lidentit della persona come membro appartenente al genere delezione e aumenta la convinzione a procedere nel percorso; mentre linsoddisfazione per gli effetti del trattamento ormonale pu segnalare ambivalenza riguardo al percorso di riattribuzione.
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Secondo le linee guida elaborate dallOsservatorio Nazionale sullIdentit di Genere occorre un periodo di psicoterapia di almeno 6 mesi prima di iniziare ad assumere terapia ormonale e la psicoterapia viene considerata di fondamentale importanza durante tutto il percorso. Pur non essendo obbligatorio, secondo le linee guida internazionali, un percorso psicoterapeutico per persone transessuali fortemente raccomandato. Tratto da Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355 159 Tratto dal testo originale del protocollo ONIG disponibile nel sito <http://www.onig.it/drupal6/node/19> 160 Ibidem.
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La tipologia di ormoni somministrati allinterno del trattamento varia in base alle caratteristiche della persona in questione, al tipo di transizione che sta effettuando (MtF o FtM) ed infine in base alla modalit di somministrazione (tramite iniezione intramuscolare, membrana transdermica e via orale). 161 Generalmente alle persone transessuali MtF vengono somministrati gli estrogeni (estradiolo, etinilestradiolo) che sono la pietra angolare per il processo di femminilizzazione dei pazienti. 162 La somministrazione di modulatori ormonali (progestinici e antiandrogeni) pu potenziare gli effetti degli estrogeni: gli antiandrogeni (ciproterone, spironolattone) abbassano i livelli di testosterone ematico e bloccano il suo legame al recettore androgenico, con conseguente attenuazione dei caratteri sessuali maschili secondari. Il trattamento ormonale permette innanzitutto il raggiungimento di un incremento del volume mammario, il quale inizia generalmente dopo 2-3 mesi dallinizio della terapia ormonale e continua per due anni; per quanto riguarda i peli corporei, i migliori risultati si hanno dopo circa quattro mesi di trattamento ma nella maggior parte dei casi risulta necessario ricorrere a sistemi di epilazione. Altri effetti sono relativi alla produzione di sebo, che crolla rapidamente, alla riduzione del volume testicolare e generalmente alla soppressione delle erezioni. La terapia ormonale viene attentamente monitorata per via dei possibili effetti collaterali163 e, con opportuni aggiustamenti, viene perpetrata per
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Merigiola C. M., Opuscolo informativo MtF, disponibile nel sito <http://www.ormonitrans.info/mopuscolo.pdf> 162 La dose tipicamente raccomandata dalle due alle tre volte maggiore di quella utilizzata nella terapia ormonale sostitutiva nelle donne in menopausa. 163 Le controindicazioni alla terapia ormonale seguita da persone MtF possono essere assolute (grave ipertensione diastolica, cardiopatia ischemica, valvulopatie, disturbi di conduzione, cardiomiopatia, miocarditi recenti, pregresse tromboflebiti o episodi di tromboembolismo, patologia cerebrovascolare, epatopatia come movimento delle transaminasi dndd, epatite, abuso di droga, alcolismo) e relative (iperprolattinemie, familiarit per carcinoma mammario, forte tabagismo, grave obesit, grave dislipidemia). Tratto da Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355
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tutta la vita, anche dopo l'eventuale riconversione chirurgica al fine di garantire un livello sostituivo di estrogeni/androgeni normale per i vari aspetti metabolici.164 Per quanto riguarda le persone transessuali FtM, la terapia si basa sullutilizzo di testosterone che induce in primis la cessazione del ciclo mestruale e poi la virilizzazione del corpo; la somministrazione dello stesso comporta laumento dei peli corporei, anche a livello del volto, la possibile comparsa di calvizie di tipo maschile, laumento di peso e la riduzione della massa grassa a livello dei fianchi, laumento del volume clitorideo e una moderata atrofia mammaria.165 Cos come per le MtF, anche in questo caso la somministrazione avviene sotto stretto controllo medico-endocrinologico per via degli effetti collaterali possibili166 e perdura per lintero corso della vita. Contestualmente all'inizio della terapia ormonale ha inizio la cosiddetta esperienza di vita reale, ossia il Real Life Test, che viene definita dal protocollo ONIG come quel periodo minimo di 8-12 mesi in cui la persona inizia a vivere nel mondo come persona del sesso a cui sente di appartenere, adottando il ruolo di genere consono in termini di abbigliamento, comportamento, espressione ecc.; tale esperienza risulta indispensabile al fine dell acquisizione delle caratteristiche psicofisiche desiderate.167 Tale fase delliter di transizione costituisce in altre parole un tentativo pratico della persona di vivere a tempo pieno come membro del sesso desiderato, in modo da gestire la propria identit di genere nella quotidianit. Dunque questa esperienza serve a valutare il funzionamento nel genere preferito e ladeguatezza del supporto sociale, economico e psicologico e permette al soggetto, nonch ai professionisti che lo
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Ibidem. Ibidem. 166 Gli effetti collaterali nei FtM della terapia con testosterone includono infertilit, acne, instabilit del tono dellumore, aumento del desiderio sessuale; le ovaie divengono simili a quelle dellovaio policistico. Le controindicazioni al trattamento sono le patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, pregresse tromboembolie, grave obesit, diabete mellito scompensato, osteoporosi. Tratto da ibidem. 167 Tratto da Il percorso in pillole, <http://www.onig.it/drupal6/node/9>
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seguono, di monitorare lesperienza di vita nel ruolo desiderato e di osservare le interazioni con gli altri.168 Generalmente lesperienza di vita reale viene intrapresa per gradi, prima in un ambiente di fiducia e dopo in pubblico, e prima che possa essere considerata lopportunit della riassegnazione chirurgica, per il tempo di almeno un anno il soggetto deve rimanere in contatto con il clinico che lha preso in carico cos da permettere la valutazione del successo dellesperienza e la discussione riguardo la risoluzione dei problemi da essa posti.169 Trascorsi due anni dallinizio del percorso psicologico, compiuta unesperienza di vita reale di almeno 12 mesi e una terapia ormonale di almeno 6 mesi, i professionisti che hanno seguito la persona richiedente la riconversione chirurgica del sesso stilano delle relazioni sulla stessa e sul percorso effettuato. LONIG raccomanda che tali relazioni siano il frutto di un parere concorde dei diversi operatori intervenuti nelle diverse fasi delliter e che le stesse siano prodotte solo dopo aver verificato la piena consapevolezza della persona rispetto alla propria scelta e la piena assunzione di responsabilit rispetto ad essa.170 Agli operatori viene dichiaratamente conferita la facolt di interrompere il trattamento laddove la persona non si attenga al programma terapeutico concordato.171 Le relazioni test citate vengono utilizzate a supporto della richiesta di autorizzazione all'intervento chirurgico la quale viene inoltrata al Tribunale competente per residenza; laddove il giudice decida di concedere l'autorizzazione con sentenza, la persona richiede ad uno dei centri chirurgici che effettuano tale tipo di intervento di essere inserita nella lista d'attesa. Questultima pu avere una durata variabile da pochi mesi a molti anni a seconda del tipo di struttura (pubblica o privata), dell'affluenza di utenza in quella
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Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355 169 Ibidem. 170 Tratto dal testo originale del protocollo ONIG disponibile nel sito <http://www.onig.it/drupal6/node/19> 171 Ibidem.
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specifica struttura, dal tipo di conversione (da uomo a donna o viceversa). In ogni caso la fase chirurgica prevede in primis l'asportazione degli organi genitali primari e secondari caratteristici del sesso biologico della persona e, in una seconda fase, la ricostruzione di strutture fisiche somiglianti il pi possibile agli organi sessuali secondari del sesso desiderato.172 Per quanto riguarda le transessuali MtF, la conversione dal sesso maschile a quello femminile consiste in interventi chirurgici demolitivi, orchiectomia173 e penectomia, nonch ricostruttivi, creazione della neovagina che avviene generalmente utilizzando la cute del pene introflessa a dito di guanto nel cavo del Douglas nonch adibendo le due met della borsa dello scroto, svuotate, a grandi labbra vaginali. Per quanto riguarda i transessuali FtM la conversione da femmina a maschio, che presenta maggiori difficolt tecniche, consiste negli interventi demolitivi quali mastectomia174 ed isterectomia175 e tecniche ricostruttive quali la metaidoioplastica176 o la falloplastica; il neofallo, per la sua struttura e per la mancanza di idonee connessioni nervose e vascolari, non ha la possibilit di erigersi, per cui si ricorre all'inserimento di protesi.177 Gli interventi demolitivi test menzionati, stando a quanto sancito dalla legge 164, sono obbligatori al fine di procedere con liter legale e il cambio di nome anagrafico. Pertanto essi sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale. In seguito allRCS e stando alle indicazioni del protocollo ONIG, lequipe che ha in carico la persona ha la funzione di monitorare la persona affinch il suo benessere possa
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Tratto da Il percorso in pillole, <http://www.onig.it/drupal6/node/9> L' orchiectomia l'intervento chirurgico di asportazione di uno od entrambi i testicoli. Insieme al testicolo, vengono asportati anche l'epididimo e il tratto prossimale dei funicolo spermatico. Tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Orchiectomia 174 Per mastectomia si intende la asportazione chirurgica della mammella. Tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Mastectomia 175 Listerectomia lintervento mediante il quale viene asportato lutero. 176 La metaidoioplastica un intervento chirurgico che consente un lieve allungamento del clitoride e la costruzione di uno scroto e dei testicoli. Tratto da Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci 177 Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355
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realizzarsi in modo compiuto e stabile nel tempo: in tal modo risulta necessario effettuare oltre ai dovuti controlli legati a specifiche situazioni personali, tre incontri di follow-up generalizzati (a 6 mesi, 1 anno, 2 anni dalla RCS). 178 Tale follow-up si pone la finalit di verificare l'inserimento sociale e le condizioni psicofisiologiche connesse con gli adeguamenti effettuati e, per quanto attiene alla terapie ormonali, deve effettuarsi, in assenza di problemi particolari, almeno un controllo annuale per l'intero arco di vita.179 LONIG sottolinea infine che lo scopo ultimo delle valutazioni successive alla RCS consiste nellaiutare la persona ad affrontare i complessi vissuti emozionali conseguenti al percorso di adeguamento.180
2.3 IL TRANSGENDERISMO
Ci di cui noi soffriamo un dispotico dualismo assoluto, che sostiene che si pu essere solo luno o solo laltro. Ma io sono sempre due in un corpo solo, sia maschio che femmina. Sono la personificazione dello hieros gamos: il convergere di opposte qualit interiori Gloria Anzalda
Coerentemente a quanto posto in precedenza, al fine di rendere visibile come le configurazioni identitarie oltre la norma di genere non siano assimilabili allinterno di ununica categoria - quella di transessualismo - si intende di seguito descrivere altre forme di gender bending, il transgenderismo e le identit queer, in modo da mettere in luce le differenze che queste presentano rispetto al transessualismo: come si vedr di seguito, se nel transessualismo sussiste lidentificazione con il genere opposto, nel
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Tratto dal testo originale del protocollo ONIG disponibile nel sito <http://www.onig.it/drupal6/node/19> 179 Ibidem. 180 Ibidem.
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transgenderismo e, ancor pi, nelle identit queer, i generi si mescolano fino allimpossibilit di etichettare la persona come maschile o femminile. Quello di transgender un termine polisemico che si diffuso nel primo movimento gay lesbico trans in seguito alla pubblicazione, nel 1992, del pamphlet di Leslie Feinberg Transgender Liberation.181 I significati attribuiti al costrutto risultano vari: mentre in ambito scientifico viene utilizzato generalmente per indicare una persona transessuale non ancora operata,182 allinterno della comunit GLBTQI183 quello di transgender viene spesso utilizzato come un termine ombrello indicato per descrivere gli individui che mostrano un comportamento differente da quello socialmente riconosciuto come appropriato alle caratteristiche biologiche: vengono incluse in tale categoria persone transessuali, intersessuali, crossdresser, drag queens e drag kings.184 Inoltre, entrando nello specifico delluso allinterno del movimento GLBTQI, tale termine viene utilizzato per indicare quelle persone interessate ad acquisire alcuni o molti caratteri del sesso opposto senza tuttavia volersi sottoporre alla riassegnazione chirurgica del sesso; queste, in altre parole, vestono i panni del genere opposto al sesso di nascita, eventualmente assumono ormoni e modificano alcuni caratteri sessuali secondari in accordo al genere di elezione, scegliendo un nome consono a questultimo.185 Dunque, a differenza di quanto accade nel caso del transessualismo, in cui come si detto la persona desidera modificare le proprie strutture genitali, la persona transgender non si riconosce in una delle due polarit maschile e femminile bens in un terzo sesso: la trasformazione stessa viene assunta come il significato del
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Ruspini E. e Inghilleri M. (2008) (a cura di), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 182 Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355 183 Lacronimo GLBTQI sta per Gay Lesbiche Bisessuali Transessuali Queer Intersessuali. 184 Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci 185 Ibidem.
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proprio genere. In altre parole, citando Luxuria, il transgender si oppone alla staticit di classi originarie e immodificabili, il transitare tra maschile e femminile senza rigettare nessuno dei due e senza approdi finali obbligatori; non dissidio ma riappacificazione: il transgender lUnione.186 Al di l della connotazione che il termine assume in ambito medico-psichiatrico, utile considerare come i costrutti transessuale e transgender acquistino diverso senso e definizione a seconda del fatto che siano usati in prima persona piuttosto che in una prospettiva storica. Storicamente, il passaggio da transessualismo a transgender pu essere interpretato come lo spostamento da una categoria diagnostica ad una identitaria: in base al sapere medico-psichiatrico ed istituzionale, quella di transessuale una categoria transitoria in quanto raggruppa al proprio interno futuri uomini e future donne. Tale uso del termine presuppone per i soggetti transessuali il sacrificio della propria biografia, della propria storia la quale, dopo la transizione, viene in qualche modo cancellata perdendo dunque la propria valenza generativa.187 Il termine transgender nasce storicamente, dunque, come categoria identitaria nonch come alternativa al termine transessuale. Il costrutto, composto da trans (al di l, oltre) e gender (genere), fa riferimento ad una visione costruzionista e performativa del genere in quanto si discosta dalla visione dicotomica dellidentit sessuale: tecnicamente dunque la persona transgender quella che si riconosce in un genere diverso rispetto a quello assegnatole, piuttosto che nel sesso opposto a quello assegnatole alla nascita.188 In base a questo presupposto, come anticipato pocanzi, cambia anche la modalit in cui il corpo viene utilizzato come veicolo della propria identit: mentre nel caso del
186 187
Luxuria V. (2006), Piccolo Saggio Transgender, Liberazione, 24 aprile Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 188 Ibidem.
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transessualismo le modificazioni corporee vengono ottenute attraverso il ricorso a procedure mediche regolamentate, nellottica transgender il transito si fa meno lineare e fa perno su descrittori identitari non necessariamente situati nel corpo. 189 Lesistenza della persona transgender, pertanto, secondo Butler190 induce ad interrogarsi sullo statuto dellessere uomo e dellessere donna, in quanto rende evidente come lidentit di genere possa in qualche modo prescindere dal sesso genetico: se, come si detto, la costruzione dei significati sociali dati alle differenze biologiche si va ad innestare sulle caratteristiche fisiche di cui i corpi sono portatori - e ci avviene in quanto il corpo rappresenta il mezzo attraverso cui la propria identit sessuale nonch il proprio genere vengono esposti agli altri allora laddove il corpo diventi il punto di incontro di polarit opposte (maschile e femminile) esso stesso provoca una crisi ontologica sul piano della sessualit;191 tale crisi secondo Butler viene generata allorch lesistenza transgender si configura come una pratica trasformativa in grado di trasporre il corpo stesso al di l della cornice binaria e di riconfigurarlo dunque non pi come ci che sostiene il binarismo sessuale quanto come una superficie variabile soggetta a modificazioni; tali modificazioni risultano, in questo senso, leffetto della capacit performativa 192 del genere. Questultimo, come si detto, una sorta di recitazione persistente 193 che viene ripetuta in modo ritualizzato attingendo ai significati gi disponibili nellambito sociale, pertanto risulta soggetto a regolamentazioni; tali norme regolative del sesso agiscono anche in modo da foggiare la materialit dei corpi o meglio da materializzare il sesso dei corpi e la differenza sessuale. In questo senso, il corpo di genere risulta
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Ibidem. Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi 191 Butler J. (2004), Scambi di genere. Identit, sesso e desiderio, Firenze, Sansoni 192 Secondo Butler la performativit il veicolo attraverso il quale vengono fondati degli effetti ontologici, il modo discorsivo attraverso il quale gli effetti ontologici vengono installati ossia posti in essere; nello specifico il genere performativo nel senso che costituito da un insieme di azioni considerate indicative di unidentit di fondo. Ibidem. 193 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi
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performativo, ossia non possiede uno status ontologico, in quanto la corporeit stessa da intendersi come il prodotto della performance di genere e non piuttosto come quel nucleo a partire dal quale il genere prende forma. 194 Tale processo reso evidente dallesperienza transgender in cui si assiste alla rappresentazione di una corporeit non canonica, alla generazione di un corpo sessuato che non pu pi essere inteso come un fatto statico e compiuto quanto piuttosto un processo di crescita, un modo del divenire che, nel divenire altrimenti, eccede la norma, la riformula e ci mostra come la realt, entro cui pensavamo di essere confinati, non sia scolpita nella pietra.195 Daltro canto, pur non essendo un fatto statico, il sesso - o meglio lessere sessualmente differenziati - rappresenta una delle norme attraverso cui il soggetto diviene possibile e dunque inserito nel campo dell intelligibilit culturale: 196 lindividuo si appropria di una norma corporea (del tipo si maschi o femmine) preesistente rispetto al suo venire al mondo ed in tal modo giunge ad essere un soggetto attraverso un processo di assunzione di un sesso. Se dunque la corporeit dellindividuo costituisce il criterio con cui si giudica una persona in quanto sessualmente differenziata e se tale criterio regola la riconoscibilit dellumano di fronte agli altri e a se stessi, laddove questo venga violato, come nel caso dellesperienza transgender, la stessa riconoscibilit del proprio genere e della propria persona viene messo a repentaglio. 197 Tale irriconoscibilit risulta evidente sul piano della lingua ed in particolare della grammatica la quale riflette i limiti entro cui lesistenza pu darsi: 198 in accordo con Butler si intende sostenere che, poich la lingua istituisce e destituisce lintelligibilit e
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Butler si riferisce al genere identificandolo come stile corporeo, intendendo evidenziare come il corpo sessuato sia soggetto alle regolamentazioni politiche imposte al genere e come dunque il genere si iscriva sulla superficie del corpo. 195 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi 196 Ibidem. 197 Ibidem. 198 Butler J. (1996), Corpi che contano. I limiti discorsivi del sesso, Milano, Feltrinelli
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poich la grammatica - contemplando lesistenza di soli due generi (lui/he, lei/she) contribuisce a naturalizzare il genere attraverso le proprie norme, lapprendimento delle regole che governano il discorso intelligibile sia una coartazione verso la lingua normalizzata, dove il prezzo da pagare quando non ci si conformi sia la perdita della stessa intelligibilit.199 La filosofa sottolinea come non sia possibile essere ascoltati al di fuori della grammatica e come dunque il linguaggio, veicolo per esprimere concezioni radicali, imponga al reale e allintelligibile delle limitazioni: in questo senso lindividuo transgender si scontra con limpossibilit di esprimersi attraverso la lingua disponibile.200 In altre parole, citando ancora Butler, il linguaggio non sostiene il corpo dandolo alla luce o nutrendolo in senso letterale; anzi, nellessere interpellata entro i termini del linguaggio che una determinata esistenza sociale del corpo diviene in primo luogo possibile.201 () Si arriva ad esistere in virt di questa dipendenza fondamentale dallappello dellAltro. Si esiste non solo grazie al riconoscimento che si ottiene ma, in un senso che viene ancora prima di tutto ci, nellessere riconoscibili. I termini che facilitano il riconoscimento sono essi stessi convenzionali, sono gli effetti e gli strumenti di un rituale sociale che decidono le condizioni linguistiche dei soggetti che possono sopravvivere.202
199 200
Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi Ibidem. 201 Secondo Butler la materializzazione di un corpo dipende dal riconoscimento del sesso ed la norma che prestabilisce se unidentit sessuale deve assumere significato allinterno di un discorso. Dato che il significato di una posizione emerge e si definisce in relazione allesclusione di altre, evidente che la legge ha carattere performativo: produce, materializza, crea zone di senso disponibili allidentificazione, escludendone altre che relega nel campo dellimpensabile, come residuo e figura illegittima di punizione. 202 Butler J. (2010), Parole che provocano. Per una politica del performativo, Milano, Cortina
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Nessuna rivoluzione possibile senza un radicale mutamento della nozione del possibile e del reale Judith Butler
Il termine queer deriva dal tedesco quer (trasversale, diagonale, obliquo) ed traducibile con strano, bizzarro o eccentrico; esso ha una valenza semantica assai complessa che lo rende intraducibile nella lingua italiana anche se per il suo uso semantico equivale a checca e frocio. Gi nellinglese del sedicesimo secolo stava ad indicare qualcosa di strano, per poi comprendere nella lingua moderna anche i significati di deviante ed incomprensibile; esso era utilizzato prevalentemente come epiteto dispregiativo, gergale ed omofobico per indicare gli uomini omosessuali. In seguito, luso del costrutto ha subito delle modificazioni allorquando lo stesso stato utilizzato per indicare coloro che praticavano una sessualit non ortodossa rispetto a quella eterosessuale paradigmatica e normativa, cos da assumere anche significati positivi allinterno del movimento GLBT.203 Nello specifico, a partire dalla conferenza tenutasi allUniversit di Santa Cruz nel 1990204 sede in cui il termine queer venne utilizzato per la prima volta per designare le teorie decostruzioniste dellidentit sessuale come quelle di Foucault, Butler o De Lauretis luso di tale costrutto stato preferito, perlomeno in termini teorici, a quello di termini quali gay e lesbica da coloro che contestano la naturalit e la fissit di tali identit, al fine di evidenziare la comune genesi delle identit omosessuali, transessuali ed eterosessuali nei giochi di potere e di sapere del dispositivo moderno della sessualit.
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Ruspini E. r Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 204 Si rimanda alla lettura degli atti Queer Theory: Lesbian and Gay Sexualities. An Introduction pubblicati nellanno 1991.
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Sempre intorno agli anni 90, nel movimento GLBTQI si definivano queer quei gruppi radicali che non si accontentavano delle rivendicazioni di diritti civili espresse dalla maggior parte della comunit e che, contestando limmagine rassicurante delle minoranze sessuali come lobbies che chiedono la propria assimilazione alla societ esistente, promuovevano politiche antagoniste volte alla trasformazione della societ.205 In questo senso, il termine assume la valenza di una categoria fluida e antiidentitaria utilizzata per introdurre la fluidit di genere e per dare voce al dinamismo delle differenze sessuali e/o di generi, questi ultimi declinati al plurale oltre il binarismo maschile/femminile. La trasposizione in lingua italiana di queer affiancato a teoria non rende ragione dell'impatto volutamente scandaloso nell'associare il termine accademicamente alto di teoria con queer, esempio di linguaggio ingiurioso. Allepoca della nascita di tale locuzione, come test anticipato, tale impatto voleva misurarsi anche nei confronti della critica gay e lesbica pi tradizionale: la teoria queer intendeva contrastare latteggiamento della comunit GLBT nella lotta per la naturalizzazione
dell'omosessualit, mettendo al centro dell'attenzione il problema della differenze multiple e adottando come oggetto privilegiato danalisi le discrepanze tra sesso cromosomico, genere e desiderio sessuale. Rifacendosi ai contributi di Foucault e Derrida,206 attraverso la decostruzione207 delle rappresentazioni sociali, la teoria queer
205
Ruspini E. r Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 206 Dal pensiero dei filosofi francesi Michel Foucault e Jacques Derrida discende quella scuola di pensiero chiamata Decostruzionismo; tale approccio volge la propria attenzione allunico processo responsabile della costruzione dei due generi, ossia quella storico-sociale: i soggetti uomini o donne risultano dunque costruiti attraverso il discorso, il linguaggio, le pratiche culturali. Tratto da Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci 207 Derrida sostiene che attraverso la decostruzione sia possibile osservare che il campo della metafisica sia costituito da una serie di configurazioni binarie - natura/cultura, trascendentale/empirico, maschile/femminile le quali non risultano semplicemente speculari quanto gerarchicamente organizzate in modo tale che un termine prevalga sempre sullaltro. La decostruzione di tali opposizioni, mettendo in risalto i significati sottesi del testo filosofico che si insidiano nel non detto, consentirebbe di rovesciare tale gerarchia, di smantellare le tradizionali categorie filosofiche e dunque di rovesciarne il senso. Tratto
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nega la naturalit dell'identit di genere e dell'identit sessuale e afferma conseguentemente la transitivit dei generi, mettendo cos in discussione la stabilit dell'identit e delle politiche ad essa legate. I contributi di Butler 208 teorica queer risultano preziosi in quanto efficaci nel chiarire i capisaldi di tale tipo di approccio: il genere non viene considerato come un significato culturale iscritto su un sesso dato in precedenza, quanto piuttosto il mezzo discorsivo mediante il quale un sesso naturale viene prodotto o creato come prediscorsivo, ossia precedente alla cultura. In questo senso, il genere viene riformulato in modo da comprendere le relazioni di potere che producono il sesso prediscorsivo209 e che quindi occultano loperazione stessa della produzione discorsiva: si assiste alla produzione di generi intelligibili, ossia quelli che istituiscono e mantengono relazioni di coerenza e continuit tra sesso, genere, desiderio e pratica sessuale. Tali generi intelligibili funzionano come una sorta di frameworks of intelligibility210 (strutture di intelligibilit) e disciplinary regimes211 (regimi disciplinari): essi determinano e sanciscono in anticipo quali siano le possibilit di sesso, genere e sessualit alle quali sia socialmente consentito di apparire in quanto coerenti e naturali, pertanto le identit di genere che non si conformano alle norme di intelligibilit culturale si configurano come fallimenti evolutivi o impossibilit logiche. 212 Il queer di Butler risponde a una esigenza di eversione, al bisogno di smascherare latto di dominio
da Cometa M. (2004), Dizionario degli studi culturali, Roma, Meltemi 208 Ci si riferisce in particolare a Gender Trouble (tr. it. 2004) , Undoing Gender (tr. it. 2006) e Bodies that Matter (tr. it. 1996). 209 In Corpi che Contano (1996) Butler sostiene che la societ prescriva uneterosessualit normativa la quale si configura come egemonia eterosessuale da cui origina unegemonia maschilista - che consolida il binarismo oppositivo maschile/femminile; questo, a sua volta, diviene norma e la sua naturalit trae conferma dall'atto di esclusione con cui allontana le sue trasgressioni. Tutte le norme sociali vigenti sono, secondo la filosofa, determinate dal paradigma eterosessuale che normalizza solo ci che naturale, decretando la forza maschile naturalmente dominante su quella femminile e lomosessualit o la transessualit come innaturali, quindi abiette. 210 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi 211 Butler J. (2004), Scambi di genere. Identit, sesso e desiderio, Firenze, Sansoni 212 Marte B. (2008), La superficie dei corpi. Il superamento della dicotomia maschile-femminile secondo Judith Butler, <http://www.kainos.it/numero8/ricerche/Marte-superf.html>
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insito nella dicotomia e gerarchia sessuale, razziale, culturale, per auspicare ibridazioni, spostamenti, migrazioni, tra il dentro e il fuori, il deviante e la norma, che rompano la logica binaria destrutturando i codici egemonici. Lidentit instabile, fluida, dunque non etichettabile (queer) rappresenta in altri termini una risorsa e la pratica di fare e disfare il proprio genere 213 diventa una modalit di azione creativa e politica, individuale e collettiva: la struttura deve essere continuamente destrutturata mediante una proliferazione inarrestabile dei
posizionamenti simbolici che apra lo spazio per una democrazia radicale dove nessuna identit sia pi fissa e, quindi, normale, normativa, egemone.214 In altre parole, ci che la teoria queer propone consiste nel favorire, attraverso la decostruzione, lassegnazione di nuovi significati alle identit fluide ed ibride in modo analogo a quanto avvenuto storicamente in termini linguistici al termine queer: se, come sosteneva Derrida, un performativo sia esso unenunciazione o il genere stesso, che si detto essere performativo nella misura in cui sia convenzionale deve essere ripetuto per funzionare, allora la sua forza deriver dalla sua capacit di funzionare altrimenti in nuovi contesti differenti dal precedente. La forza politica del termine queer sta, secondo lAutore, nella sua capacit di acquisire significati non ordinari e di agire cos in modi contro-egemonici; allo stesso modo la fluidit di genere pu essere lo strumento attraverso cui destrutturare la logica binaria del sesso.215
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Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi Cavarero A. e Restaino F. (2002), Le filosofie femministe, Milano, Mondadori 215 Butler J. (2010), Parole che provocano. Per una politica del performativo, Milano, Cortina
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2.5 IL CROSSDRESSING
In continuit rispetto a quanto fin qui descritto, si intende di seguito entrare nel merito di unaltra categoria che si colloca oltre la norma, il crossdressing. Sebbene allinterno del panorama scientifico attuale questo sia nettamente separato dal transessualismo, allinterno del presente lavoro, la trattazione delle differenti modalit in cui il crossdressing si configura si pone come utile al fine di proporre una ricollocazione delle configurazioni identitarie, devianti rispetto alle norme di genere, allinterno di un alveo scientifico pertinente, che renda conto del come esse si generano. Con il termine crossdresser (in inglese, cross trasversale, dress abito) si indica generalmente una persona che prova affinit e interesse verso alcune prerogative femminili o maschili - in particolare gestualit e abbigliamento - che vorrebbe fare proprie per mostrare unappartenenza di genere alternativa rispetto a quella culturalmente assegnata.216 Ad oggi quello di crossdressing viene utilizzato in alternativa al termine inadatto di travestitismo (dal latino, trans al di l, vestitus abito) che rimanda ad una concezione clinica dello stesso: latto di travestimento viene associato ad unossessione feticistica a partire dallanno 1910 in cui il sessuologo tedesco Hirschfeld coni il termine transvestitismus per indicare labitudine di soggetti di sesso maschile ad indossare abiti del sesso opposto.217
216 217
Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci Hirschfeld M. (1910), Die transvestiten. Eine untersuchung ber den erotischen verkleidungstrieb mit umfangreichem casuistischen und historischen material , Berlin.
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Sebbene sia stato nominato per la prima volta agli inizi del 900, il fenomeno si configurato in tutte le epoche storiche e ad esso sono stati attribuiti differenti significati:218 esso era presente nelle trib primitive e nei riti tribali come simbolo di sacralit e di magia,219 poi come forma artistica nelle tragedie della Grecia classica, nelle rappresentazioni medievali in occasione di feste popolari e della Sacra
Rappresentazione,220 nel teatro durante il regno elisabettiano, 221 e ancora oggi nel teatro orientale Noh e Kabuki.222 Da questi semplici esempi si nota come il fenomeno assuma diversi significati a seconda del contesto in cui si genera ed proprio in virt di tale contesto che esso si configura o meno come una forma di devianza: banalmente, se indossare abiti del sesso opposto nel giorno di Carnevale o in occasione di una festa in maschera non rende lindividuo oggetto di stigma, laddove ci avvenga nellintimit della propria camera da letto oppure in occasione di una delle uscite fra amici il travestimento assumer tuttaltro genere di significati. Il motivo per cui latto del travestimento risulta stigmatizzato223 negli ultimi due casi portati come esempi, contrariamente a quanto avviene nella prima situazione in cui il contesto risulta legittimante poich il travestimento costituisce la norma, sta nel fatto che esso si configura come un atto di gender bending.224 In questo senso, tanto il termine
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Ackroyd P. (1979), Dressing Up. Transvestism and Drag: the History of an Obsession, London, Thames & Hudson 219 Si rimanda alla lettura del paragrafo 2.2.1. Aspetti mitologici, storici ed etnologici del presente lavoro. 220 La sacra rappresentazione un genere teatrale di argomento religioso che, in Italia ed in particolare in Toscana si svilupp a partire dal XV secolo; questa consiste nella narrazione di un fatto religioso compiuta in maniera pi articolata rispetto alla semplice lettura o declamazione di un testo. Tratto da <http://it.wikipedia.org/wiki/Sacra_rappresentazione> 221 Durante tale periodo, collocato tradizionalmente fra il 1558 e il 1625 durante i regni dei sovrani britannici Elisabetta I d'Inghilterra e Giacomo I d'Inghilterra, alle donne non era concesso di recitare pertanto i ruoli femminili erano impersonati da persone di sesso maschile. 222 Nelle due forme di teatro giapponese, il Noh e il Kabuki, il travestitismo considerato come una modalit espressiva onorevole e priva di malizia; gli attori travestiti si chiamano onnagata. 223 Goffman E. (2003), Stigma. Lidentit negata, Verona, Ombre Corte 224 Viene denominato come gender bender (dallinglese tradotto come che piega il genere) una qualunque forma di trasgressione dei comportamenti prescritti dal ruolo di genere.
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travestitismo quanto quello di crossdressing risultano inappropriati in quanto, facendo etimologicamente soltanto riferimento al tipo di indumenti adottati, non chiariscono quanto invece questo tipo di esperienza abbia a che fare con la violazione dei ruoli di genere. Come si anticipava pocanzi,225 a partire dalla nascita e in seguito allattribuzione di sesso, lindividuo viene socializzato in modo da rientrare nella classe sessuale 226 appropriata alla propria morfologia genitale: durante tale processo di socializzazione egli apprende una serie di copioni caratteristici delluno o dellaltro sesso e, avendo assunto uno specifico ruolo di genere tender a manifestare un peculiare comportamento di genere (da Goffman definito come genderismo227, ossia un comportamento individuale coerentemente legato alla classe sessuale). Goffman228 suggerisce che la societ moderna si strutturi sulla base della differenziazione sessuale e che questultima, legittimata e rafforzata da un processo di identificazione tale per cui ogni essere umano si riconosce come sessualmente differenziato, ha limportante compito di regolare le interazioni fra individui: la tipizzazione sessuale dellaltro consente di avere notevoli e specifiche indicazioni sul come interagire con esso. Essa resa possibile a partire dal riconoscimento di indicatori visivi e uditivi pertanto, gi osservando lo stile dellacconciatura e del vestire o ascoltando il tono di voce di una persona risulta possibile assegnarla ad una o allaltra classe sessuale: tali esibizioni fanno parte di un rituale che si apprende durante il processo di socializzazione e hanno dunque funzione identificatoria e di preavviso, ossia
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Si rimanda alla lettura del paragrafo 1.3 Ruoli e identit di genere del presente lavoro. Goffman definisce la classe sessuale, che pu essere maschile o femminile, come quella categoria puramente sociologica a cui gli individui vengono assegnati a partire dallattribuzione di sesso e che rende possibile una socializzazione differenziale. Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando 227 Ibidem. 228 Ibidem.
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il compito di far comprendere agli altri in maniera immediata quale la propria identit sociale.229 Gli esseri umani, afferma Goffman, hanno la capacit di fornire e leggere le descrizioni di femminilit e mascolinit socialmente condivise e aderiscono ad un programma per la rappresentazione del genere, pertanto lindividuo sempre oggetto di aspettative sociali legate allappartenenza di genere e relative a come questultimo dovrebbe essere esibito.230 Contrariamente a quanto avviene per la persona transessuale o transgender, lindividuo crossdresser si identifica con il genere assegnato e riconosce come propria - nonch come coerente la propria morfologia sessuale: non agire in conformit al ruolo prescritto, ossia coerentemente a comportamenti e doveri connessi alla condizione maschile o femminile oggetto di aspettative sociali, 231 non implica per la persona crossdresser la messa in discussione della propria identit di genere. Ci risulta possibile in quanto il ruolo del genere opposto viene giocato solo in peculiari situazioni e luoghi: laddove il crossdressing non venga riconosciuto come una forma devianza, come nel caso sopra citato del Carnevale o come in un locale GLBT luoghi che Goffman chiamerebbe posti equivoci232 oppure quando lidentit della persona non sia riconoscibile, come nel caso di una discoteca per cui la persona seppur screditabile non risulta screditata233 - non si verifica una frattura234 fra identit sociale
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Ibidem. Ibidem. 231 Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci 232 Goffman definisce i posti equivoci come quelli in cui le persone di un certo tipo vengono subito individuate e non hanno bisogno di nascondere il proprio stigma n di preoccuparsi troppo di stabilire delle complicit perch non sia rivelato. In certi casi, tale licenza deriva dallaver scelto la compagnia di gente che ha lo stesso stigma, o uno simile. Tratto da Goffman E. (2003), Stigma. Lidentit negata, Verona, Ombre Corte 233 Goffman definisce la persona screditabile come colei che in possesso di una diversit che non risulta immediatamente evidente e la persona screditata come quella il cui stigma invece riconosciuto socialmente in modo evidente. Ididem. 234 Secondo Goffman, la frattura fra le due identit d origine ad un processo di stigmatizzazione e fa passare la persona dalla condizione di screditabile a quella di screditato. Nel caso specifico del crossdressing, lidentit sociale virtuale costituita dalladerenza al ruolo di genere prescritto mentre lidentit sociale attualizzata costituita dallimpersonificazione situazionale di un ruolo di genere
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virtuale e identit sociale attualizzata.235 Lindividuo non riconosciuto socialmente come deviante, contrariamente a quanto accade per la persona transessuale o transgender, pertanto riprendendo ancora Goffman, se si considera lidentit personale come costituita in qualche modo dallinsieme delle cosiddette identit situazionali rappresentate dal soggetto nel corso delle varie situazioni sociali, 236 il self-crossdresser della persona non mina la coerenza della sua identit personale e recitare un ruolo di genere diverso da quello attribuitole non rappresenta un elemento di contraddizione. In parole povere, lindividuo crossdresser assume ora il ruolo di uomo, ora quello di donna, situazionalmente: Butler direbbe che una persona nel fare luomo ossia nel recitare la parte delluomo - si fa ossia si rende - uomo, cos come nel fare la donna, si fa donna.237 Riprendendo quanto test esposto, il crossdressing si configura in termini generali come un atto di gender bending in quanto costituisce un elemento di rottura fra le aspettative sociali legate allidentit sessuale e di genere allinterno di certi contesti e il ruolo di genere impersonato dallindividuo. Se ogni situazione sociale238 ha le proprie regole e ciascuna di tali situazioni rende gi disponibile il materiale che pu essere utilizzato nellesibizione della propria identit di genere coerentemente alla classe sessuale di appartenenza, laddove le norme legate al ruolo vengano violate, tale violazione viene riconosciuta dalla comunit scientifica come travestitismo: il DSM-IV contempla al suo interno esclusivamente il Feticismo di Travestimento mentre lICD-10 menziona
diverso da quello prescritto. Ibidem. 235 Goffman definisce lidentit sociale virtuale e lidentit sociale attualizzata rispettivamente come limmagine costituita di ci che lindividuo dovrebbe essere e limmagine concreta che egli offre agli altri di s. Tratto da Bavone L. e Rovati G. (1992) (a cura di), Lordine dellinterazione. La sociologia di Erving Goffman, Milano, Vita e Pensiero 236 Goffman utilizza la dicitura di self per indicare unidentit situazionale ossia un elemento contingente, tuttaltro che stabile, uno stadio sperimentale e provvisorio. Ibidem. 237 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi 238 Goffman definisce una situazione sociale quella condizione in cui la persona si trova esposta alla presenza di una o pi persone. Goffman E., 2010, Il rapporto tra i sessi, Armando editore.
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2.5.1 IL TRAVESTITISMO COME PARAFILIA Il Feticismo di Travestimento o Travestitismo Feticistico viene inquadrato sia
allinterno del DSM IV che dellICD-10 come una parafilia (dal greco para presso, filia - affinit) ossia una delle manifestazioni della sessualit umana caratterizzate da fantasie, impulsi sessuali, o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente che generalmente riguardano oggetti inanimati, la sofferenza e lumiliazione di se stessi o del partner o persone non consenzienti; 239 in altre parole, rifacendosi alla classificazione offerta dallICD-10, latto di travestimento associato ad eccitamento sessuale si configura come un disturbo della preferenza sessuale.240 Alinterno del DSM-IV il Feticismo di Travestimento risulta annoverato fra le Parafilie ed incluso nella classe dei Disturbi Sessuali e dellIdentit di Genere allinterno dellAsse I (Disturbi Clinici e Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica); esso descritto come unattitudine del soggetto maschio eterosessuale ad indossare labbigliamento del sesso opposto solitamente in associazione ad una pratica autoerotica accompagnata dalla fantasia di essere sia il maschio soggetto che la femmina oggetto della fantasia sessuale.241 La diagnosi risulta possibile laddove siano soddisfatti un primo criterio temporale A durata di almeno 6 mesi ed un secondo criterio B legato alla consequenziale sperimentazione di disagio clinicamente
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Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson 240 Kemali D. et al. (1994) (edizione italiana a cura di), ICD-10. Decima revisione della classificazione internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali. Descrizioni cliniche e direttive diagnostiche, Milano, Masson 241 Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson
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significativo o compromissione nellarea sociale, lavorativa o in altre aree importanti del funzionamento.242 Il Manuale sottolinea che necessario specificare, nel produrre una diagnosi di Feticismo di Travestimento, se sia presente disforia di genere ossia se il soggetto abbia un disagio persistente connesso al ruolo sessuale o allidentit o meno. La presenza di tale disforia non implica necessariamente che sia presente un Disturbo di Identit di Genere, in quanto il pi delle volte essa emerge nelle situazioni stressanti e solo per un piccolo numero di soggetti diventa parte fissa del quadro clinico;243 mentre nel DSM-III244 una diagnosi di DIG escludeva quella di Feticismo di Travestimento, nella versione IV del Manuale tale comorbilit risulta possibile e viene riconosciuta allorquando il Feticismo di Travestimento si accompagni al desiderio di vestirsi e vivere come una donna e alla richiesta di cambiamento di sesso con trattamento ormonale o chirurgico. Il Manuale specifica che la motivazione al travestimento pu cambiare nel tempo, in maniera temporanea o permanente, con diminuzione o scomparsa delleccitazione sessuale in risposta al travestimento e che in questi casi esso si configura come un antidoto allansia o alla depressione oppure come un mezzo attraverso cui il soggetto sperimenta un senso di pace e calma. 245 In questo senso, possibile considerare che il DSM-IV contempli allinterno della categoria di Feticismo di Travestimento anche una forma di travestitismo che risulta parzialmente o completamente indipendente dalleccitamento sessuale. LICD-10 si rivela pi preciso del DSM nel proporre una classificazione in quanto il Travestitismo Feticistico, che non viene descritto come proprio esclusivamente di
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Ibidem. Ibidem. 244 Andreoli V. et al. (1983) (edizione italiana a cura di), DSM-III. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Milano, Masson 245 Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson
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maschi eterosessuali, viene nettamente distinto da quella forma di travestimento a cui non risulta associato eccitamento sessuale (Travestitismo a Ruolo Doppio). NellICD-10, dunque, il Travestitismo Feticistico annoverato fra i Disturbi della Preferenza Sessuale (F65) ed incluso nella classe dei Disturbi della Personalit (F60F69) allinterno della sezione relativa alle Patologie Mentali e del Comportamento (F00-F99); esso descritto come quel disturbo in cui vengono indossati abiti del sesso opposto principalmente per ottenere eccitamento sessuale.246 Sebbene nellICD-10 si distingua il travestitismo transessuale da quello feticistico, poich contrariamente al primo il travestitismo feticistico caratterizzato dal desiderio di rimuovere labbigliamento una volta scomparso leccitamento, viene ammessa la possibilit che esso rappresenti una prima fase precoce dello sviluppo del Transessualismo in quanto molti soggetti riportano uniniziale storia di eccitazione legata allatto del travestimento.247 Sebbene in questo caso specifico il crossdressing sia strettamente connesso a pratiche erotiche o pi facilmente autoerotiche, possibile riprendere le stesse considerazioni offerte pocanzi rispetto al crossdressing pi in generale e dunque alla trasgressione di quegli ideali normativi di mascolinit e femminilit, pur restringendo il campo allespressione di queste ultime nellambito della sessualit. Goffman suggerisce che la mascolinit e la femminilit rappresentino i prototipi di espressioni essenziali 248 in quanto vengono considerati come propriet dellindividuo perduranti, complessive
246
Kemali D. et al. (1994) (edizione italiana a cura di), ICD-10. Decima revisione della classificazione internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali. Descrizioni cliniche e direttive diagnostiche, Milano, Masson 247 Ibidem. 248 Con il termine essenziale Goffman intende riferirsi a ci che viene considerato come una basilare caratterizzazione dellindividuo e dunque nel caso specifico le espressioni essenziali possono essere considerate come espressioni naturali dellessere umano. Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando
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e basicamente strutturali249 - nonch come nuclei generativi di una serie di segni essenziali250 - nella fattispecie ad esempio i genderismi - che risultano dunque lespressione naturale di ci che insito ed immutabile nellindividuo. Nel caso specifico della pratica erotica, e pi in generale della sessualit, i ruoli del maschio e della femmina vengono nettamente separati attraverso il ricorso alla differente morfologia genitale la cui naturalit, tuttavia, non estendibile a fattori di natura non biologica ma, come si visto, socio-culturale (appunto il comportamento sessuale legato al genere); Butler a tal proposito scrive: []Egli infatti colui che penetra ed impenetrabile, mentre lei viene invariabilmente penetrata.. E lui non sarebbe differenziato da lei se non fosse per il divieto di somiglianza che istituisce le loro posizioni come mutuamente esclusive e tuttavia complementari. Infatti se lei contraccambiasse la penetrazione, o penetrasse altrove, lei potrebbe non rimanere una lei e lui potrebbe perdere la sua identit fondata sulla differenza. La logica di noncontraddizione, che produce questa distribuzione di pronomi, istituisce il lui attraverso il ruolo esclusivo di chi penetra e il lei attraverso il ruolo esclusivo di chi penetrato. Ne consegue che senza la matrice eterosessuale la stabilit di queste posizioni sessuate potrebbe essere messa in discussione.251
249 250
Ibidem. I segni essenziali sono per Goffman quelle propriet che si crede lindividuo possieda per natura e che vengono, in virt di tale assunzione, considerate come espressioni naturali. Ibidem. 251 Butler J. (1996), Corpi che contano. I limiti discorsivi del sesso, Milano, Feltrinelli
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E cosa sei adesso, un uomo o una donna? La condizione in cui vivo io unaltra, a met fra mascolinit e femminilit E quale sarebbe? La favolosit Stonewall - 1995, regia di N. Finch
LICD-10 colloca il Travestitismo a Ruolo Doppio fra i Disturbi dellIdentit Sessuale (F64) ed lo include nella classe dei Disturbi della Personalit (F60-F69) allinterno della sezione relativa alle Patologie Mentali e del Comportamento (F00-F99); esso viene descritto come quel disturbo consistente nellindossare abiti del sesso opposto per una parte della propria esistenza, in modo da provare lesperienza temporanea di fare parte del sesso opposto.252 LICD-10 specifica che tale condizione da distinguere sia dal travestimento feticistico, poich lindossare abiti del sesso opposto non accompagnato da eccitamento sessuale, che dalla condizione transessuale, poich non presente alcun desiderio di una pi permanente modificazione del sesso.253 A partire dal modo in cui la categoria diagnostica descritta appare chiaro che essa possa essere applicata sia a soggetti di sesso femminile che maschile. Il Travestitismo a Ruolo Doppio compatibile con il Disturbo dellIdentit Sessuale nelladolescenza e nellet adulta di tipo non transessuale che caratterizzato da una profonda alterazione del normale senso di mascolinit o femminilit da cui consegue una persistente polarizzazione sugli abiti e/o le attivit dellaltro sesso e/o un rifiuto di quelli del proprio.254
252
Kemali D. et al. (1994) (edizione italiana a cura di), ICD-10. Decima revisione della classificazione internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali. Descrizioni cliniche e direttive diagnostiche, Milano, Masson 253 Ibidem. 254 Ibidem.
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Entrando nel merito delle definizioni test riportate, si considera che la differenza fra la categoria diagnostica del Travestitismo a Ruolo Doppio e quella del Disturbo dellIdentit Sessuale (di tipo non transessuale) si gioca principalmente su un aspetto, ossia quello della pervasivit del ruolo di genere opposto a quello assegnato: se nel caso del Travestitismo a Ruolo Doppio lassunzione di ruolo temporanea ed espressa unicamente attraverso ladozione di indumenti tipicamente caratteristici dellaltro genere, nel caso del Disturbo dellIdentit Sessuale lassunzione di un ruolo di genere difforme rispetto a quello assegnato diventa persistente e si accompagna ad una profonda alterazione del normale senso di mascolinit e femminilit (laddove per normale non si intende consuetudinario quanto non patologico, difatti sulla base della mancanza di tale attributo viene effettuata la diagnosi); in questultimo caso, inoltre, oltre alladozione di un abbigliamento non consono alla classe sessuale di appartenenza sussiste unaltrettanto persistente preferenza per le attivit dellaltro sesso. In questo caso, appare ancora pi evidente quanto sostenuto da Goffman nonch da Butler rispetto al modo che la societ ha di naturalizzare il genere in virt del ricorso alla dottrina biologica.255 In accordo con gli Autori, si considera dunque come il funzionamento di organi differenziati sessualmente non implichi una segregazione biologica: tale separazione in (sessi) opposti invece di ordine culturale. Quella modalit di agire e apparire specificatamente connessa alla classe sessuale, che in questa sede stata definita come genere, pur essendo quasi totalmente conseguenza sociale e non biologica delloperare sociale genera delle conseguenze che appaiono oggettive;256 tale oggettivit resa possibile dal ricorso che tanto il senso comune
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quanto la scienza fanno alla dottrina biologica allinterno della quale viene affermato, seppur non in totale accordo,257 lesistenza di due sessi. Pur volendo, tuttavia, ricorrere a tale nozione di stampo biologistico e dunque ammettendo lesistenza di soli due sessi diversi fra loro, non possibile in alcun modo ricondurre i genderismi e i ruoli di genere ad una differenza cromosomica, cos come non risulta possibile sostenere che tale differenza cromosomica (o diversit morfologica) equivalga ad unopposizione fra due mondi contrapposti. Goffman in tal proposito sostiene che il sesso non pu essere considerato come una variabile indipendente che simprime sullambiente sociale in quanto proprio lorganizzazione sociale che inventa i setting necessari a far emergere una differenza di genere. 258 In tal modo le conseguenze sociali che ne derivano sono cos influenti e salde in virt dellesistenza di un immenso corpo di credenze che pongono la biologia a garanzia di esse: in altre parole, sono le visioni normative che riguardano mascolinit e femminilit, culturalmente determinate e socialmente apprese, che creano quella dottrina biologica capace di giustificare la stessa esistenza dei genderismi maschili o femminili (cos come le stesse visioni normative test citate).259
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Si rimanda al paragrafo 1.3.2. Generi in trasformazione del presente lavoro ed in particolare alla nota n. 83. 258 Ibidem. 259 Ibidem.
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Imitando il genere, il drag rivela implicitamente la struttura imitativa del genere stesso nonch la sua contingenza Judith Butler
Unaltra forma di crossdressing che si intende trattare nel presente contributo quella spettacolarizzata, conosciuta come parodia drag. Drag queen - letteralmente regina dello strascico- un termine inglese che designa un attore e cantante che si esibisce in abiti femminili sfarzosi o di cattivo gusto, mettendo in scena una femminilit esagerata nelle movenze, nelle acconciature e nel trucco e al tempo stesso non nascondendo del tutto il proprio corpo maschile sotto gli abiti di scena. 260 Il termine fu introdotto sul finire del secolo scorso per indicare il portamento regale dei travestiti negli abiti femminili dellepoca provvisti, appunto, di lungo strascico a seguito.261 Drag king indica invece unattrice che recita in abiti maschili, offrendo una rappresentazione iperbolica del machismo.262 La rappresentazione di genere offerta dal drag fortemente stereotipica in quanto proprio agli stereotipi di femminilit e mascolinit disponibili allinterno della cultura che attinge nel proporre una femme fatale ed un macho caricaturali. Tale considerazione viene utilizzata da Butler per sostenere la convinzione che il genere abbia un carattere performativo tale per cui gli atti gendered ossia caratteristici di un genere
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Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 261 Perri, S. (2000), Drag queens. Travestitismo, ironia e divismo camp nelle regine del nuovo millennio, Roma, Castelvecchi 262 Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori
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producono i loro stessi agenti come soggetti gendered ossia appartenenti a quello specifico genere; i comportamenti di genere in altre parole non costituiscono, secondo la filosofa, le naturali espressioni dellidentit (di genere) dellindividuo, quanto dei rituali sociali coercitivi che producono lidentit di genere allorquando vengono attuati, recitati ed incarnati.263 In tal senso il drag lepitome del carattere intrinsecamente performativo dellidentit264 di genere e permette di invertire la tradizionale concezione che le azioni e i gesti siano il prodotto di un nucleo interno allindividuo a favore della teoria che considera proprio la ripetizione di tali atti come ci che crea lillusione di unessenza contenuta dal corpo o che da esso trae origine. Nel drag, cos come nel crossdressing in generale, entrano in relazione tre fattori lidentit sessuale, lidentit di genere e la performance di genere che risultano in dissonanza fra loro; tale discordanza suggerisce che lidentit di genere stessa possa essere intesa come una performance di genere, proprio come sostiene Goffman nellasserire che non esiste unidentit di genere, esiste solo un programma per la rappresentazione di genere. 265 Gli stereotipi inscenati grottescamente dal drag sono i medesimi a cui ogni essere umano viene socializzato fin dai primi anni di vita e che vedono il femminile configurarsi ad esempio in termini di fragilit, gentilezza e seduzione mentre il maschile in termini di forza e durezza. In base alle considerazioni test proposte, la performance del drag risulta esattamente equivalente a ci che quotidianamente qualunque individuo pratica nel vivere come un uomo o una donna, conformemente ai ruoli di genere: non possibile, nellottica della performativit di genere, separare ci che artefatto come il trucco, le paillettes e gli
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Butler J. (2004), Scambi di genere. Identit, sesso e desiderio, Firenze, Sansoni Perri S. (2000), Drag queens. Travestitismo, ironia e divismo camp nelle regine del nuovo millennio, Roma, Castelvecchi 265 Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando
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abiti sontuosi della drag queen da ci che autentico e naturale, ossia il modello di femminilit o mascolinit a cui la parodia drag si ispira. 266 Laddove il genere risulti prodotto a fronte delle performances di genere stesse, non risulta pi possibile considerare lesistenza di un genere che sia autentico o naturale, in quanto esso si pone come unimitazione senza origine.267
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Perri S. (2000), Drag queens. Travestitismo, ironia e divismo camp nelle regine del nuovo millennio, Roma, Castelvecchi 267 Butler J. (2004), Scambi di genere. Identit, sesso e desiderio, Firenze, Sansoni
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SECONDA
SEZIONE.
PROSPETTIVE
TEORICHE:
DALLA
PSICOLOGIA
Se conosco solo il linguaggio dei martelli tratter tutti come chiodi Alessandro Salvini
Riprendendo quanto asserito nel presente contributo, si considera come, tanto allinterno del senso comune quanto nella scienza, il genere venga ricondotto, nonch ridotto al sesso, e pi nello specifico alla morfologia genitale dellindividuo: si postula in altre parole una stretta interdipendenza tra sesso biologico e specifiche tipizzazioni psicologiche sessualmente connotate.268 Allinterno di tale paradigma conoscitivo, il sesso viene considerato come un sistema unidimensionale, in cui maschile e femminile compaiono come poli opposti, reciprocamente escludentesi e negativamente correlati. Il modello della congruenza269 fra sesso e genere stabilisce in modo netto le differenze tra maschile e femminile attraverso la definizione di un sistema bipolare entro cui vengono collocati, in maniera dicotomica, i comportamenti e le caratteristiche degli individui. Tale modello inscrive lidentit dei soggetti allinterno della dimensione biologica, assumendo che la differenza di genere uomo/donna affondi le proprie radici nel sesso in quanto dato naturale; in tal senso anche i genderismi 270 e i ruoli di
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Taurino A. e Basianoni P. (2010), Il corpo transessuale in una prospettiva storico-ermeneutica: tra mancanza, desiderio e decostruzione, contributo presentato durante la giornata di studio II edizione GDG Questioni sul corpo in psicologia sociale, 7-8 maggio 2010, Milano 269 Ibidem. 270 Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando
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genere vengono configurati come naturalmente derivati dal sesso e dunque da un dato biologico. Se da una parte, per, questa sorta di fondamentalismo biologico271 utile a conferire uno statuto di realt naturale a ci che affonda le proprie radici allinterno della cultura, dallaltra gli stessi stereotipi di genere a cui si socializzati, che risultano bipolari in quanto ridotti ai sessi maschile e femminile, servono per confermare le ipotesi sulla natura stessa dellessere umano.272 Il convergere nella stessa direzione di una moltitudine di genderismi viene utilizzato come espediente per affermare che esista una realt soggiacente al genere273 attraverso il ricorso alle nozioni di mascolinit e di femminilit:274 esse vengono considerate come qualit interne allindividuo che discendono direttamente e naturalmente dalla sua identit biologica e sessuale e che in lui si manifestano attraverso comportamenti di genere specifici. La mascolinit e la femminilit sono definite, tanto nel senso comune quanto in ambito scientifico, attraverso il ricorso a stereotipi di genere culturalmente costruiti e socialmente appresi, i quali possono essere rappresentati attraverso banali luoghi comuni per cui la donna casalinga ma non muratore mentre luomo soldato ma non badante, la donna appassionata di fiori e non di armi mentre luomo lo di meccanica e non di uncinetto, e ancora la donna fa shopping con le amiche mentre luomo fa risse con altri uomini. Citando Salvini: lopinione corrente delle persone, il cui ruolo sessuale definito, che i maschi possiedono peni e le femmine vagine. Nel caso in cui troviamo maschi con vagine o femmine con peni, si rende difficile una classificazione secondo il senso comune, in quanto la classificazione non tutela linteresse dellindividuo ma quello
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Taurino A. (2005), Psicologia della differenza di genere, Roma, Carocci Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando 273 Ibidem. 274 First M. B., Frances A. e Pincus H. A. (1996), DSM-IV. Manuale di diagnosi differenziale, edizione italiana a cura di Rossi R., Milano, Masson
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pubblico. Per i normali se i genitali cambiano apparenza, o soffrono danni per let, malattia, incapacit, modifiche chirurgiche, questo non ha pi importanza quando uno status e un ruolo sessuale stato attribuito. La forma prevale sempre sulla sostanza. Lattribuzione reale o presunta di certi significati ai genitali serve per designare stabilmente lappartenenza ad un gruppo sessuale.275 Questultima viene attestata e allo stesso tempo generata da comportamenti stereotipici genere-specifici ai quali viene conferito uno statuto di naturalezza in virt del ricorso alla dottrina biologica. 276 Tutto ci che va dunque a discostarsi da quanto considerato naturale acquisisce carattere di patologia. Da qui, la psichiatria e pi in generale la clinica tradizionale configurano il Disturbo dellIdentit di Genere come il frutto della non coincidenza, in termini di deterministica congruenza bio-psicologica, tra sesso biologico e genere. 277 Tale mancata coincidenza si manifesta attraverso una profonda alterazione del senso della propria mascolinit o femminilit278 che impedirebbe alla persona transessuale di agire coerentemente al genere attribuitole. La considerazione che si intende offrire in apertura del capitolo che, come sostenuto in esordio, se da un lato la norma per potersi definire ha necessit di rifarsi alla devianza, dallaltro le operazioni di controllo e cura a cui le deviazioni sono sottoposte hanno la funzione di ribadire la norma. Citando Butler: La matrice esclusiva attraverso la quale si formano i soggetti richiede la produzione simultanea di un ambito di esseri abietti, coloro che non sono ancora soggetti e che costituiscono il confine esterno allambito del soggetto. Con il termine abietto si intende qui designare precisamente quelle zone
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Salvini A. (1980) (a cura di), Ruoli e identit deviante, Padova, Cleup Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando 277 Taurino A. e Basianoni P., Il corpo transessuale in una prospettiva storico-ermeneutica: tra mancanza, desiderio e decostruzione, contributo presentato durante la giornata di studio II edizione GDG Questioni sul corpo in psicologia sociale, 7-8 maggio 2010, Milano 278 First M. B., Frances A. e Pincus H. A. (1996), DSM-IV. Manuale di diagnosi differenziale, edizione italiana a cura di R. Rossi, Milano, Masson
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invivibili e inabitabili della vita sociale che sono, tuttavia, densamente popolate da coloro che non godono dello status di soggetto, ma il cui vivere nellinvivibile necessario per poter circoscrivere lambito del soggetto. 279 LAutrice riprende il discorso di Foucault il quale sostiene che il potere funziona, si esercita attraverso unorganizzazione reticolare, esso non si applica agli individui bens transita attraverso gli individui che costruisce; lindividuo un effetto del potere e ne allo stesso tempo e proprio nella misura in cui ne un effetto, lelemento di raccordo. 280 La considerazione dellAutore riferibile a tutti gli esseri umani in quanto essi condividono lo stesso universo simbolico fatto di strutture, tipizzazioni, norme generative, correlate con lordine ed il contesto sociale 281 e partecipano dunque allo stesso processo di costruzione di realt. Tuttavia, sebbene la transessualit sia solo una delle facce di tale processo, essa sottoposta in quanto deviazione ad attenzione clinica. In questo senso, gli assunti test introdotti da cui muove la clinica tradizionale orientano non soltanto la ricerca eziologica del DIG bens anche il tipo di intervento condotto nei confronti della persona transessuale, la quale nello svolgere unattivit di passaggio di ruolo di genere si trova di fronte alla richiesta di essere allaltezza dei comportamenti standard, delle apparenze, delle capacit, dei sentimenti, delle aspirazioni, che gli altri le attribuiscono.282 Ci si traduce nel fatto che, per poter realizzare la propria diversit283 e per essere riconosciuta come soggetto,284 la persona transessuale debba diventare un precipitato conformistico di normalit,285 dimostrando in primis al
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Butler J. (1996), Corpi che contano. I limiti discorsivi del sesso, Milano, Feltrinelli Foucault M. (2009), Bisogna difendere la societ, Milano, Feltrinelli 281 Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 282 Salvini A. (1980) (a cura di), Ruoli e identit deviante, Padova, Cleup 283 Ibidem. 284 Butler J. (1996), Corpi che contano. I limiti discorsivi del sesso, Milano, Feltrinelli 285 Salvini A. (1980) (a cura di), Ruoli e identit deviante, Padova, Cleup
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clinico e poi alla societ di aver imparato e di saper praticare quegli standard comportamentali che la rendono davvero un uomo o una donna. In questi termini, citando ancora Butler e parafrasando Foucault, le categorie sociali garantiscono unesistenza sociale riconoscibile e durevole, [] sono segno, contemporaneamente, di subordinazione e di esistenza. Il prezzo dellesistenza allinterno della soggettivazione la subordinazione [] e spesso si preferisce abbracciare tali categorie, anche se operano al servizio dellassoggettamento piuttosto che non avere alcuna esistenza sociale.286 Il genere dunque diventa una recita creduta reale nella quale gli attori si giocano la sopravvivenza culturale 287 in quanto nessun individuo diventa soggetto senza venire prima assoggettato o passare attraverso un processo di assoggettamento.288
Luomo di cui ci parlano e che siamo invitati a liberare gi in se stesso leffetto di un assoggettamento ben pi profondo di lui. Un anima lo abita e lo conduce allesistenza, che essa stessa un elemento della signoria che il potere esercita sul corpo. Lanima, effetto e strumento di una anatomia politica; lanima la prigione del corpo Michael Foucault
Il DSM-IV suddivide il Disturbo dellIdentit di Genere in tre categorie in base allet del soggetto (disturbo di identit di genere della fanciullezza, delladolescenza o dellet adulta);289 tali categorie possono sovrapporsi, laddove let del soggetto rappresenti il
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Butler J. (2005), La vita psichica del potere. Teorie della soggettazione e dellassoggettamento, Roma, Meltemi 287 Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 288 Butler J. (2005), La vita psichica del potere. Teorie della soggettazione e dellassoggettamento, Roma, Meltemi 289 Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson
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periodo di insorgenza della sindrome, con le categorie pocanzi citate di transessualismo primario e transessualismo secondario. Queste ultime due condizioni trovano parziale sovrapposizione anche rispetto ad altre quattro sottocategorie di DIG descritte dal Manuale e relative allorientamento sessuale (sessualmente attratto da maschi, da femmine, sia da maschi che da femmine, n da maschi n da femmine). 290 Si intende fare questa precisazione prima di entrare nel merito dei criteri diagnostici del Manuale in quanto utile tenere presente che sulla base del tipo di configurazione assunta dalla sindrome transessuale si basa in seconda istanza la possibilit di ottenere lautorizzazione a procedere con la RCS: il transessualismo primario caratterizzato da insorgenza precoce, da comportamenti cross-gender molto forti durante linfanzia e ladolescenza, da un orientamento sessuale generalmente omosessuale rispetto al sesso biologico risulta favorito in questo senso rispetto al transessualismo secondario caratterizzato invece da insorgenza pi tardiva, da comportamenti cross-gender meno pervasivi, da un orientamento sessuale eterosessuale o bisessuale rispetto al sesso biologico e spesso associato a Feticismo di Travestimento.291 Tuttavia, al di l di queste differenziazioni il DSM-IV fa riferimento ad una sola etichetta diagnostica, appunto il Disturbo dellIdentit di Genere, che identifica una persona che percepisce soggettivamente la propria identit di genere in modo difforme dal sesso biologicamente assegnato. Per stabilire una diagnosi necessario riscontrare alcune caratteristiche stabilite da quattro criteri di inclusione la cui presenza potr essere individuata a fronte di indicatori diversi a seconda dellet e del sesso biologico del soggetto.
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Ibidem. Ibidem.
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Il Criterio A prevede che lindividuo viva una intensa e persistente identificazione col sesso opposto.292 I bambini manifestano il desiderio di essere o sono convinti di essere del sesso opposto, possono preferire indossare abiti femminili, sono molto attratti dai giochi e dai passatempi tipici delle ragazze, prediligono i ruoli femminili nei giochi di simulazione e pi generalmente preferiscono giocare con le femmine. Le bambine, al contrario, manifestano intense reazioni negative nei confronti delle aspettative dei genitori o dei tentativi di questi di far loro indossare indumenti femminili, preferiscono abiti maschili e i capelli corti, sono scarsamente attratte dai tipici giochi da bambine e notevolmente interessare a giochi violenti e che implicano contatto fisico. Gli adulti nutrono il desiderio di vivere come un membro dellaltro sesso e tale pensiero pu manifestarsi come intenso desiderio di adottare il ruolo sociale dellaltro sesso o di acquisire laspetto fisico dellaltro sesso tramite manipolazioni ormonali o chirurgiche; essi trascorrono nel privato molto tempo da travestiti e spesso cercano di farsi passare in pubblico per membri dellaltro sesso. Negli adolescenti le caratteristiche cliniche possono somigliare a quelle dei bambini o degli adulti a seconda dello sviluppo del soggetto pertanto il Manuale sostiene che i criteri dovrebbero essere individuati di conseguenza.293 Il Criterio B prevede che lindividuo esperisca un persistente malessere riguardo alla propria assegnazione sessuale, oppure un senso di estraneit riguardo al ruolo di genere del proprio sesso.294
292
Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson 293 Ibidem. 294 Ibidem.
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I bambini possono sostenere che da grandi diventeranno donne, possono affermare che il proprio pene o i testicoli li disgustano o che scompariranno nonch che vorrebbero avere la vagina, talvolta insistono per urinare seduti e fanno finta di non avere il pene spingendolo fra le gambe. Le bambine possono talvolta rifiutarsi di urinare in posizione seduta, possono sostenere di avere il pene o che questo crescer loro nonch di non volere che crescano loro le mammelle e che vengano le mestruazioni. Gli adulti sostengono la convinzione di essere nati del sesso sbagliato 295 e di conseguenza risultano preoccupati di sbarazzarsi delle proprie caratteristiche sessuali primarie o secondarie.296 Il Criterio C prevede che non debba esserci concomitanza fra il DIG e una condizione intersessuale congenita; in questo caso la diagnosi appropriata sar quella di Disturbo dellIdentit di Genere Non Altrimenti Specificato.297 Infine il Criterio D prevede che il soggetto sperimenti disagio significativo sul piano clinico, oppure compromissione dellarea sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento.298 Trasversalmente alle et dei soggetti, il disagio pu essere dovuto allisolamento sociale cui le persone transessuali spesso sono soggette e tali forme di ostracismo ed emarginazione possono contribuire alla scarsa stima di s da parte dellindividuo con DIG. In particolare, nei bambini piccoli tale disagio si manifesta tramite la dichiarata scontentezza riguardo alla propria assegnazione sessuale e spesso leccessivo desiderio di appartenere allaltro sesso interferisce con
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Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson 296 Inghilleri M., Il percorso di transizione: oltre la diagnosi. Lidentit di genere nella psicologia clinica moderna e postmoderna, dispensa della lezione del 17 maggio 2007 per il ciclo di seminari organizzati dalla prof. Elisabetta Ruspini allinterno del modulo Culture di genere e societ presso la facolt di Sociologia dellUniversit degli Studi Milano Bicocca. 297 Allinterno della categoria possono rientrare anche: comportamento di travestimento con abbigliamento del sesso opposto transitorio o connesso a stress; persistenti pensieri di castrazione o di penectomia senza desiderio di acquisire le caratteristiche sessuali del sesso opposto. Ibidem. 298 Ibidem.
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le attivit ordinarie; mentre nei bambini pi grandi la preferenza per indumenti e attivit del sesso opposto pu portare allisolamento e comportare delle prese in giro da parte dei coetanei, al punto da spingere il soggetto a non voler pi andare a scuola. Talvolta i bambini possono manifestare in concomitanza al DIG anche un Disturbo dAnsia di Separazione, un Disturbo dAnsia Generalizzato o sintomi depressivi. Gli adolescenti sono particolarmente a rischio di depressione, di ideazione suicidaria e di tentativi di suicidio. Negli adulti spesso si manifestano difficolt relazionali e il rendimento a scuola o sul lavoro pu essere compromesso e possono presentarsi in concomitanza al DIG sia dei Disturbi di Personalit che Feticismo di Travestimento o altre Parafilie.299
Nel momento in cui credi di essere venuto a capo di qualcosa, tutto perduto. Non veniamo mai a capo di qualcosa, i nostri problemi si spostano di continuo Karl Popper
La letteratura tesa a ricercare le cause che possano spiegare linsorgenza di un disturbo dellidentit di genere estremamente ampia e contraddittoria infatti, nonostante la grande quantit di ricerche condotte sullargomento, la comunit scientifica concorda nel riconoscere che non stata raggiunta nessuna convergenza nellelaborazione di un modello esplicativo dotato di un consenso sufficiente.300 I diversi autori, nel tentare di rispondere alla domanda che cosa causa il transessualismo?, hanno adottato presupposti diversi e proprio la scelta di questi ultimi
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Ibidem. Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori
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ha orientato la direzione che la ricerca eziologica ha seguito; in altre parole, laddove si sia assunto che transessuali si nasce si tentato di individuare dei fattori pre-esistenti rispetto alla nascita dellindividuo, mentre basandosi sullidea che transessuali si diventa si tentato di riconoscere quei processi a cui lindividuo prende parte e che favoriscono linsorgenza della condizione transessuale.301 A fronte di tali premesse, nel presente capitolo si intende offrire una brevissima rassegna di ipotesi eziologiche di diverso genere: biologiche, che riconducono linsorgenza del transessualismo a fattori di natura cromosomica, genetica, ormonale e nella struttura cerebrale; psicologiche e socio-psicologiche, di stampo prevalentemente psicoanalitico o psicodinamico, fatta eccezione per alcune ipotesi di matrice cognitiva; multifattoriali, che in linea di massima integrano i fattori contemplati dai due precedenti approcci.
Non ci si dovrebbe appellare alla dottrina dellespressione naturale nel tentativo di spiegare lespressione naturale, poich ci chiuderebbe lanalisi prima che questa sia cominciata Erving Goffman
Le ipotesi di stampo biologistico considerano la transessualit come una sindrome che origina da anomalie di natura cromosomica, genetica, ormonale e nella struttura
cerebrale;302 tali ipotesi individuano nel periodo prenatale e perinatale larco di tempo in cui, presumibilmente, si verificano le condizioni che provocano in seguito linsorgenza della condizione transessuale pertanto tutti gli studi condotti si sono focalizzati su eventi caratteristici di quel periodo di sviluppo.
301 302
Cipressa S. (2000), Aspetti clinici ed eziologici del transessualismo, in Idee, n. 43/44, pp. 165-183 Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori
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Le prime ipotesi eziologiche avanzate in ambito biologico riconducevano il transessualismo ad anomalie o alterazioni del corredo genetico o cromosomico; 303 Benjamin304 stesso sostenne tale tesi che, tuttavia, nel corso del tempo non mai stata verificata da alcuna ricerca305 e che, al contrario, stata ampiamente falsificata.306 Pi numerose, sebbene non pi convincenti, risultano le ipotesi che connettono linsorgenza del DIG allinfluenza di ormoni sessuali; esse si fondano sullassunzione che gli ormoni sessuali siano responsabili della predisposizione al dimorfismo sessuale poi rafforzata o attenuata da fattori sociali e individuali (eredit culturale, ambiente, educazione, et, salute, esperienza, schemi sessuali).307 Lo sviluppo del feto in senso maschile o femminile non avviene soltanto in termini gonadici: anche il Sistema Nervoso Centrale risulta influenzato dal processo di sessualizzazione, difatti le strutture cerebrali si differenziano soprattutto grazie allintervento di ormoni gonadici quali testosterone ed estrogeni.308 Partendo da alcuni studi condotti sugli animali stato evidenziato che la presenza di testosterone determina la morfologia di alcuni nuclei cerebrali e che allo stesso tempo abolisce la capacit delle cellule ipofisarie di rispondere in senso LH ad uno stimolo estrogenico. In virt di queste osservazioni, come possibile spiegazione del transessualismo, stata invocata una discrepanza tra la differenziazione genitale e la differenziazione sessuale cerebrale. La ricerca biomedica, nellintento di verificare tale ipotesi, ha indagato in particolare tre aree: lidentit di
303
Cohen-Kettenis P.,Disturbi dellidentit di genere. Eziologia, prevalenza, management clinico, relazione discussa presso lARIRI in data 31 maggio 2003, Bari 304 Benjamin H. (1968), Il fenomeno transessuale, Roma, Ubaldini 305 Zucker K.J. e Bradley S.J. (1995), Gender identity disorder and psychosexual problems in children and adolescents, New York, Guilford Press; citato in Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, dicembre 2008, n. 14-4, pp. 338-355 306 Abbate L., Bruno F., Costanzo F., Aspetti generali, psicologici e psichiatrico-forensi del transessualismo in Ferracuti F. (a cura di), 1988, Trattato di criminologia, medicina criminologica e psichiatrica forense, Giuffr, vol. VIII, p. 183 307 Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355 308 Crepaldi G. e Baritussio A. (2002), Trattato di medicina interna, Padova, Piccin, vol. 3, pp. 1180-1215
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genere in soggetti con una storia ormonale perinatale anomala, il tipo di risposta dellLH agli stimoli estrogenici, la morfologia dei nuclei cerebrali. Tali ricerche hanno prodotto risultati piuttosto contrastanti: per quanto concerne la prima area di indagine, le ricerche non hanno individuato casi di transessualismo in maschi o femmine esposti in utero a progestinici, che possono avere effetto antiandrogenico o androgenico, n in casi di esposizione a dietilstilbestrolo; neppure le persone con deficit di steroido 5a-reduttasi mostrano una correlazione significativa con lo sviluppo in et adulta di DIG. 309 Per quanto concerne la seconda area di indagine, ci sono risultati contrastanti sullipotesi di un aumento dellLH dopo stimolo estrogenico in transessuali MtF, come conseguenza di unesposizione in epoca prenatale a livelli di ormoni sessuali anormali. Relativamente alla terza area di ricerca, le indagini sono state dirette alle aree ipotalamiche - i nuclei ipotalamici in particolare che risultano essere piuttosto differenti in maschi e femmine, sia in termini di dimensioni che di forma. 310 Partendo da tale evidenza scientifica, tuttavia, pochi studi sono stati condotti sulle persone transessuali: uno degli studi pi recenti,311 che risale al 1995, riscontr in sei soggetti transessuali MtF la presenza di una parte centrale del nucleo del letto della stria terminale (central subdivision of the bed nucleus of the striae terminalis, BSTc) di dimensioni e forma simili a quelle delle donne eterosessuali; i soggetti della ricerca avevano dunque una struttura tipica del cervello femminile e questa apparve al gruppo di ricercatori come levidenza della correlazione causalistica di natura biologica nel caso di DIG, tuttavia
309
Michel A., Mormont C. e Legros J., A psycho-endocrinological overview of transexualism, in Eur J Endocrinol, 2001, n. 145, pp. 356-376; citato in Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355 310 Nello specifico, nellarea preottica dellipotalamo si individuato un nucleo sessualmente dimorfico (sexually dimorphic nucleus, SDN) doppio per dimensioni e numero di cellule contenute nel maschio rispetto alla femmina, nella regione preottica anteriore dellipotalamo si evidenziata la presenza di un altro nucleo sessualmente dimorfico; ancora, il nucleo interstiziale dellipotalamo anteriore si presenta in alcune sue parti pi grande nei soggetti di sesso maschile, mentre il nucleo della commissura anteriore risulta pi largo nelle femmine. Ibidem. 311 Zhou J.N. et al., (1995), A sex difference in the human brain and its relation to transexuality, in Nature, vol. 378, pp. 68-70; citato in ibidem.
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alla ricerca fu mossa la critica fondata su unaltra evidenza, quella che il volume del BST diventa sessualmente dimorfico solo allinizio dellet adulta, pertanto larea individuata dai ricercatori non poteva essere responsabile dello sviluppo dei soggetti trans in senso femminile. Lipotesi di stampo biologico, che ad oggi risulta la pi accreditata, quella che va ad individuare leziologia del transessualismo nel processo di sessualizzazione cerebrale ad opera di ormoni gonadici non solo nella vita prenatale ma anche in quella postnatale; in questa prospettiva, i dosaggi endocrini per difetto o per eccesso determinerebbero una erronea differenziazione dei centri regolatori dellimpulso sessuale e dunque un conseguente imprinting cerebrale distorto.312 Anche in questo caso tuttavia i dati delle ricerche sono estremamente discordanti: un esempio costituito dalla ricerca di Eicher e collaboratori313 in cui si evidenziava lespressione dellantigene H-Y314 in modalit opposta rispetto a quella prevista in base al sesso in soggetti transessuali; la stessa ricerca venne, appena tre anni dopo, smentita dal lavoro di Guanti e collaboratori.315
Moltissime sono in letteratura le ipotesi che hanno ricondotto a cause psicologiche linsorgenza del transessualismo e, tranne alcune eccezioni, tutte condividono la
312 313
Cipressa S. (2000) Aspetti clinici ed eziologici del transessualismo, in Idee, n. 43/44, pp. 165-183 Eicher W et al. (1979), H-Y Antigen in trans-sexuality in Lancet, vol. 2, pp.1137-1138; citato in ibidem. 314 Lantigene H-Y presente solo in soggetti con un cariotipo maschile XY, oppure nei casi di ermafroditismo vero maschile XX e femminile XY. 315 Guanti G. et al. (1982), Antigene H-Y e Transessualit in Rivista di Sessuologia, vol. 6, p. 9; citato in ibidem.
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medesima impostazione di carattere psicodinamico. Di seguito verr offerta una breve rassegna di alcune fra le ipotesi pi accreditate sia ad oggi che in passato. Secondo Freud,316 il transessualismo sarebbe addebitabile a una mancata identificazione primaria e, in particolare, secondaria da parte del bambino con il genitore. Durante il processo di identificazione primaria il bambino, secondo la teoria incapace di percepirsi come differenziato dalla madre, si identifica con ella allinterno di un rapporto fusionale; il processo di identificazione secondaria invece caratterizzato da un processo di individuazione-separazione tale per cui il bambino si percepisce come differenziato dalla madre e si identifica, assimilandone le caratteristiche e le qualit, con il genitore dello stesso sesso. Laddove la madre non favorisca il processo di separazione possono insorgere problemi nella strutturazione dellidentit di genere.317 Stoller, similmente, sostiene che il transessualismo sia attribuibile allinfluenza patogena dei genitori ed in particolare della madre allorquando ella, entrando col figlio in simbiosi eccessiva attraverso un contatto fisico illimitato ed altri tipi di intimit, arrivi a considerarlo come una parte di s dando origine ad una diade madre-bambino felicemente simbiotica, in cui il bambino risulta incapace di differenziare se stesso dalla madre;318 secondo lAutore, generalmente questa situazione si accompagna alla scarsa presenza del padre il quale non riesce ad incoraggiare la separazione prima fantasmatica e poi reale del bambino dalla madre e dunque si rende incapace di interrompere la fusione madre-figlio.319 Unaltra ipotesi di stampo psicoanalitico, elaborata da Di Ceglie, spiega il DIG in termini di mancata identificazione con il genitore dello stesso sesso; lAutore ipotizza
316 317
Freud S. (1984), Tre saggi sulla sessualit 1905, Roma, Newton Compton Cipressa S. (2000), Aspetti clinici ed eziologici del transessualismo, in Idee, n. 43/44, pp. 165-183 318 Stoller R. J. (2001), Il contributo della madre al transessualismo del bambino, in Valerio et al. (a cura di), Il transessualismo. Saggi psicoanalitici, Milano, Franco Angeli 319 Cipressa S. (2000), Aspetti clinici ed eziologici del transessualismo, in Idee, n. 43/44, pp. 165-183
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che alla base dellOrganizzazione Atipica dellIdentit di Genere320 ci sia una reazione dissociativa del bambino o della bambina che, di fronte ad unesperienza traumatica soprattutto di separazione - temendo la disintegrazione psichica e il caos, si identifica rispettivamente con la madre - cos da non esserne mai separato - o con il padre - cos da proteggere la madre, salvandola ed evitando un simile destino per se stesso; a fronte di tale identificazione, per estensione, il bambino si identifica con le donne e la bambina con gli uomini, in modo da affrontare la minaccia esterna ed assicurarsi la sopravvivenza psichica.321 Unipotesi di stampo cognitivo stata elaborata da Kohlberg e si basa su alcuni assunti relativi alle modalit di sviluppo cognitivo del bambino in relazione allacquisizione dellidentit di genere. Secondo lAutore, un bambino impara allet di due/tre anni a distinguere i maschi dalle femmine e ad autodefinirsi come appartenente ad una delle due categorie; allet di tre/sei anni egli, o ella naturalmente, cerca di capire cosa significhi essere maschio o femmina attraverso una sperimentazione che molto spesso consiste nel vestire con abiti e giocare con balocchi tipici del sesso opposto. Solo intorno ai sette anni il bambino raggiunge la cosiddetta costanza di genere, ossia diventa consapevole del genere cui appartiene e del fatto che esso non cambier col tempo; in seguito a tale acquisizione, il bambino svilupper la cosiddetta coerenza cognitiva agendo in modo coerente al concetto che ha di s e alla propria identit di genere. Secondo Kohlberg dunque, a differenza di quanto sostiene la psicoanalisi, lacquisizione dell'identit di genere che va a determinare la tendenza a imitare il genitore dello stesso sesso, non viceversa.322
320
Di Ceglie D. (2003), Straniero nel mio corpo. Sviluppo atipico nellidentit di genere e salute, Milano, Franco Angeli 321 Bandini E. et al., Il disturbo di identit di genere in Giornale Italiano di Psicopatologia, vol. 14, numero 4, dicembre 2008, pp. 338-355 322 Kohlberg L. (1966), A cognitive-development analysis of childrens sex roles concepts and attitudes, Stanford University Press; citato in ididem.
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Esistono poi delle ipotesi psico-sociologiche che condividono lidea di fondo che lidentit di genere origini a partire dallapprendimento di stereotipi di genere costruiti socialmente. Un esempio costituito dal contributo di Geis, che sostiene esistano stereotipi sociali e i comportamenti di genere tipizzati che influenzano il modo che ognuno ha di percepirsi e agire;323 Bem invece propone la teoria dello schema di genere, che consiste in una struttura cognitiva costituita dallinsieme di contenuti relativi allidentit sessuale e di genere disponibili nella societ e riproposti dalle istituzioni (famiglia, scuola, ecc.) con cui il bambino si interfaccia. 324 La matrice comune delle due ipotesi test riportate sta nellapprendimento da parte del bambino degli attributi adeguati e conformi agli stereotipi culturali dominanti; pertanto ci che gli Autori propongono rispetto alleziologia del DIG lipotesi che le persone transessuali imitino dei modelli osservati in famiglia e nella societ pi allargata e che sia luna che laltra, nel rispondere ai comportamenti dellindividuo sottoforma di premi e punizioni, favorisce o scoraggia comportamenti coerenti o meno agli stereotipi di genere dominanti.325
Maggiore la conoscenza e pi profondo il mistero, pi cerchiamo di avere conoscenza pi finiamo per creare grandi enigmi Edward O. Wilson
Le
cosiddette
ipotesi
multifattoriali
individuano
la
presunta
eziologia
del
Geis F.L. (1993) Self-fullfilling prophecies: a social prychological view of gender, in Beall A.E. & Stenberg R.J., The psychology of gender, Plenum Press, pp. 47-61; citato in ibidem. 324 Bem S.L. (1981), Gender schema theory: a cognitive account of sex typing, in Psychol Rev, n. 88, pp. 354-364; citato in ibidem. 325 Ibidem.
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familiari alterate e aspetti psicodinamici individuali.326 In linea di massima questo tipo di ipotesi sostiene che lazione di ormoni androgeni vada ad influenzare il temperamento del bambino, il quale potr svilupparsi come timido nonch ipersensibile e vulnerabile alle perdite ed alle separazioni. Un ruolo fondamentale viene riconosciuto anche ad eventi traumatici di vario genere - come aborti, malattie, gravi lutti - che possono favorire un atteggiamento depressivo della madre e forme di isolamento e collera che possono fomentare lansia di separazione nel bambino. In questo senso gli stili genitoriali vengono riconosciuti da questo tipo di ipotesi come determinanti nellinsorgenza del transessualismo: la madre, tipicamente descritta come avente una storia familiare perturbata alle spalle, tender ad allevare il figlio con continue interferenze nella sua autonomia; i padri daltra parte, esclusi dal rapporto simbiotico madre-figlio, a loro volta si mantengono a distanza non riuscendo ad instaurare una relazione affettiva sicura con i figli. Tutti questi fattori insieme, secondo alcuni Autori, impedirebbero lo stabilizzarsi della costanza doggetto e quella del sesso dappartenenza, fattore alla base del comportamento transessuale.327 Recentemente stata proposta da Ruggieri e Ravenna una ulteriore spiegazione multifattoriale del comportamento transessuale detta bioesistenziale fondata su un modello psicofisiologico dellidentit, considerata come il prodotto della
corrispondenza tra rappresentazioni del S, inteso in senso corporeo e psicologico, ed esperienza di s.328 Secondo tale ipotesi il transessualismo sarebbe generato da un conflitto fra vissuto propriocettivo e motivazione al legame interpersonale e sociale in
326
Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 327 Coates S. et al. (1995), Leziologia del disturbo dellidentit di genere nel bambino: un modello per integrare il temperamento, lo sviluppo e la psicodinamica, Psicoterapia e Scienze Umane, n. 4, pp. 5-50 328 Ruggieri V. e Ravenna A.R. (1999), Transessualismo e identit di genere: indagine clinica e sperimentale, Edizioni Universitarie Romane; citato in Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, edito Liguori
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relazione al proprio sesso biologico; lassenza di una corrispondenza a livello percettivo fra sesso anatomico e altre parti del corpo, deriverebbe da un vissuto conflittuale che porterebbe allinibizione e quindi alla volont di cancellazione dei genitali in quanto fonte di dissonanza nella formazione dellimmagine corporea.329
Il criterio con cui si giudica una persona in quanto sessualmente differenziata, un criterio che stabilisce la coerenza di genere come presupposto di umanit, non solo un criterio che governa la riconoscibilit dellumano, ma un criterio che informa i modi del riconoscimento di noi stessi sul piano emotivo, del desiderio, del corpo, nei momenti davanti allo specchio, e quando ci rivolgiamo allo psicologo, al medico e allo psichiatra per negoziare il sentimento dellirriconoscibilit del proprio genere e, di conseguenza, lirriconoscibilit della propria persona Judith Butler
In termini epistemologici, la psicologia clinica moderna si muove allinterno di un piano di realismo di tipo monista330 in quanto parte dallassunto che esista una realt oggettiva e osservabile in maniera neutrale; in virt di tale presupposto il comportamento umano viene classificato in maniera dicotomica, come normale o deviante, e lorigine di tale devianza viene fatta risalire alla presenza di disturbi riscontrabili in un funzionamento alterato della psiche dellindividuo. La classificazione di questi disturbi ha permesso la definizione di una psicopatologia attraverso cui il clinico, sulla base di criteri eziologici o descrittivi, pu diagnosticare la presenza o lassenza di un disturbo mentale.331 Linquadramento della devianza, in termini di
329
Ravenna A.R. et al., Percorrendo i luoghi inesplorati dellidentit di genere, in INformazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria, n. 44/45, settembre-dicembre 2001, gennaio-aprile 2002, pp.26-37, <www.in-psicoterapia.com> 330 Turchi G. P. e Ciardiello P. (2005) (a cura di), Reato e identit. Atti e contributi per la formazione e loperativit professionale, Padova, Upsel Domeneghini 331 Inghilleri M., Il percorso di transizione: oltre la diagnosi. Lidentit di genere nella psicologia clinica moderna e postmoderna, dispensa della lezione del 17 maggio 2007 per il ciclo di seminari organizzati dalla prof. Elisabetta Ruspini allinterno del modulo Culture di genere e societ presso la facolt di Sociologia dellUniversit degli Studi Milano Bicocca.
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patologia, orienta in maniera precisa sia le indagini del clinico, che saranno tese da un lato a rilevare le possibili cause332 del disturbo manifestato dal soggetto e dallaltro a raccogliere tutte le informazioni biografiche necessarie allassegnazione o meno dello stesso ad una categoria diagnostica, sia la cura proposta, che sar finalizzata a ripristinare la norma.333 Nellapprocciare al Disturbo di Identit di Genere, la clinica tradizionale muove a partire dallassunzione che la vita psichica degli esseri umani, per essere considerata normale, debba necessariamente ancorarsi ad una dei due poli, maschile femminile, della sessualit;334 in questo senso, la normalit configurata come quella condizione in cui il sesso, il genere e il ruolo di genere risultano coerenti fra loro e, di converso, la patologia come quella condizione in cui tale naturale coerenza viene a mancare. Ricorrendo alla dottrina biologica335 la clinica tradizionale estende un carattere di naturalezza alla convenzionalit che caratterizza i genderismi e attraverso luso delle nozioni di mascolinit e femminilit, che fungono da espedienti retorici, configura il genere come un insieme di norme pi o meno fisse e convenzionali 336 le cui deviazioni risultano patologiche in quanto contro-natura. In virt della commistione fra convenzione e natura cos come fra norma devianza e sanit patologia, nellanalisi della domanda la clinica tradizionale pone come proprio obiettivo lindividuazione delle cause che stanno alla base della richiesta di intervento della persona transessuale: viene in primo luogo effettuata unindagine esplorativa del passato del cliente orientata ad individuare i fattori in grado di spiegare la presenza del disturbo (le aree di indagine possono essere le pi svariate a seconda del modello
332
Allinterno del realismo monista difatti la realt regolata da legami empirico-fattuali ossia di causaeffetto. 333 Ibidem. 334 Ibidem. 335 Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando 336 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi
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teorico adottato dal clinico: le eventuali problematiche insorte durante la gestazione, il tipo di relazioni oggettuali, gli stili di attaccamento, la presenza di conflitti profondi irrisolti, la fissazione a diverse fasi dello sviluppo psicosessuali, la struttura di personalit del soggetto) e parallelamente vengono raccolte le informazioni biografiche necessarie ad assegnare o meno lindividuo alla categoria diagnostica.337 La diagnosi di DIG non viene effettuata alla semplice presenza di anticonformismo rispetto ai comportamenti legati al ruolo sessuale pi stereotipati bens risulta giustificata solo allorquando si assista ad una profonda alterazione del senso della propria mascolinit o femminilit;338 la presenza di tale alterazione viene ricercata dal clinico allinterno della narrazione biografica della persona ed individuata a fronte di indicatori comportamentali stereotipici utilizzati come sintomi 339 del disturbo: lidentificazione col sesso opposto340 viene dedotta, ad esempio, nei maschi biologici a fronte della predilezione di giochi e passatempi tipici delle ragazze come giocare alla casa, giocare con le tipiche bambole con sembianze femminili, recitare ruoli femminili come quello della mamma, mentre nelle femmine biologiche a fronte della preferenza per giochi violenti e giochi maschili tradizionali.341 Laddove dunque lindividuo bambino, adolescente o adulto che sia vada a discostarsi da quei comportamenti di genere socialmente condivisi e ritenuti canonici, dunque normali, esso incorre nella diagnosi di Disturbo dellIdentit di Genere. La
337
Inghilleri M., Il percorso di transizione: oltre la diagnosi. Lidentit di genere nella psicologia clinica moderna e postmoderna, dispensa della lezione del 17 maggio 2007 per il ciclo di seminari organizzati dalla prof. Elisabetta Ruspini allinterno del modulo Culture di genere e societ presso la facolt di Sociologia dellUniversit degli Studi Milano Bicocca. 338 First M. B., Frances A. e Pincus H. A. (1996), DSM-IV. Manuale di diagnosi differenziale, edizione italiana a cura di Rossi R., Milano, Masson 339 Il DSM definisce come sintomo ogni manifestazione soggettiva di una condizione patologica, di conseguenza, esso viene riferito dal paziente pi che rilevato dallesperto attraverso precisi accertamenti. Tratto dalla Dispensa del Corso di Psicologia Clinica tenuto dal prof. Gian Piero Turchi, A.A. 2005-2006, Facolt di Psicologia, Universit degli Studi di Padova 340 Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson 341 Ibidem.
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considerazione che possibile offrire che, se da un lato la diagnosi possibile a fronte della presunta naturalezza dei comportamenti di genere e delle nozioni di mascolinit e femminilit, dallaltro letichetta diagnostica si fonda esclusivamente su stereotipi di genere, i medesimi che il senso comune utilizza per definire un uomo o una donna: nessun riferimento di natura biologica viene offerto allinterno del Manuale che, al contrario, si appella alla convenzionalit dei comportamenti di genere (utilizzando esplicitamente termini quali tradizionale e tipico 342) per sancirne la normalit e la naturalezza. Si precedentemente sostenuto che tutti gli individui condividono uno stesso universo simbolico fatto di strutture, tipizzazioni, norme generative, correlate con lordine ed il contesto sociale343 e che allinterno di tale contesto si sviluppano tante biografie quanti sono gli esseri umani che, pur dipanandosi con modalit differenti, attingono allo stesso repertorio di stereotipi e norme e dunque partecipano allo stesso processo di costruzione di realt. Si altres considerato come, in questo senso, la transessualit rappresenti solo una delle facce di tale processo di costruzione che affonda le radici nella societ e nella cultura. La clinica tradizionale, nel configurare la mascolinit e la femminilit - cos come il genere - come qualit oggettive dotate di stabilit, compie due operazioni improprie: traspone lorigine di ci che viene socialmente costruito allinterno del singolo individuo e riduce tutte le forme di transessualit ad una sola categoria diagnostica. Esiste unintera gamma di modi con cui ci si relaziona alla vita del genere nei suoi incroci (cross-gendered), alcuni dei quali possono includere il travestitismo, altri il vivere secondo un genere diverso dal proprio, e altri ancora che comportano lassunzione di ormoni e il ricorso alla chirurgia e, il pi delle volte, possono includere
342 343
Ibidem. Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori
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una o pi delle situazioni sopra elencate; 344 attraverso il ricorso alletichetta diagnostica, la narrazione della persona viene imprigionata in una categoria 345 e ci che costituisce un processo in continuo divenire, quale lesperienza che ognuno fa del proprio genere, viene congelato346 appunto allinterno di una categoria. Tale congelamento avviene altres in quanto ladeguamento della posizione della persona rispetto al modello adottato dallesperto costituisce una condizione necessaria per avviare la relazione terapeutica orientata alla transizione: 347 assumendo che il genere come una realt oggettiva e la direzione dei genderismi come naturalmente data, lindividuo che voglia essere re-introdotto in societ come membro dellaltro sesso deve conformarsi perfettamente ai dettami normativi che la societ (come la clinica) impone ai membri di tale classe sessuale; 348 esso deve essere e diventare, un precipitato conformistico di normalit.349 Nel caso in cui ci non avvenga, ossia qualora la configurazione identitaria portata dalla persona transessuale si discosti dagli assunti valoriali, scientifici e normativi del clinico, essa, stando ai presupposti di cui sopra, non verr riconosciuta nella sua peculiarit soggettiva quanto piuttosto ricondotta allapparato rappresentativo e simbolico del professionista e ad ogni modo considerata come un elemento controindicato allavvio della transizione.350 Il presupposto dellisomorfismo tra le configurazioni di realt della persona e gli assunti teorici e operativi utilizzati dal clinico come conditio sine qua non per lavvio del
344 345
Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi Ibidem. 346 Ibidem. 347 Inghilleri M., Il percorso di transizione: oltre la diagnosi. Lidentit di genere nella psicologia clinica moderna e postmoderna, dispensa della lezione del 17 maggio 2007 per il ciclo di seminari organizzati dalla prof. Elisabetta Ruspini allinterno del modulo Culture di genere e societ presso la facolt di Sociologia dellUniversit degli Studi Milano Bicocca. 348 Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando 349 Salvini A. (1980) (a cura di), Ruoli e identit deviante, Padova, Cleup 350 Inghilleri M., Il percorso di transizione: oltre la diagnosi. Lidentit di genere nella psicologia clinica moderna e postmoderna, dispensa della lezione del 17 maggio 2007 per il ciclo di seminari organizzati dalla prof. Elisabetta Ruspini allinterno del modulo Culture di genere e societ presso la facolt di Sociologia dellUniversit degli Studi Milano Bicocca.
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percorso di transizione, oltre ad orientare lindagine diagnostica configura lintervento clinico in termini psichiatrici, la cura come finalizzato allidentificazione della persona transessuale con una delle due polarit. La diagnosi di Disturbo di Identit di Genere esige che la vita della persona assuma nel tempo precedente alla richiesta e successivo alla transizione una forma definita; si pu fare una diagnosi di genere solo se esso supera la prova del tempo: in altre parole, occorre dimostrare al clinico di aver desiderato a lungo di vivere secondo un genere diverso dal proprio ed anche necessario fornire un piano concreto, realizzabile e duraturo relativo alla vita nella nuova condizione.351 Pertanto possibile asserire che lintento della diagnosi [] quello di affermare che il genere un fenomeno relativamente permanente 352: il transito della persona transessuale viene sottoposto ad un processo di
normalizzazione353 per cui lunico modo per assumere il ruolo di genere di elezione consiste nel sottoporsi ad un intervento di chirurgia che consenta la riassegnazione di un sesso conforme al genere di elezione e che, citando Butler, 354 induca artificialmente la naturalezza. Sebbene le odierne prassi mediche sembrino sfidare l'idea che il sesso biologico sia incontrovertibile, il ricorso alla RCS come passaggio obbligato per ottenere il riconoscimento come membro del genere di elezione rafforza la visione dualistica del genere.355 Il sesso torna ad imporsi come dato fondazionale356 e, coerentemente ai presupposti da cui muove la clinica tradizionale, esso va a definire il genere: la cura del transessualismo volge dunque al termine allorquando la norma venga ripristinata,
351 352
Ibidem. Butler J. (2007), La disfatta del genere, Milano, Meltemi 353 Ibidem. 354 Ibidem. 355 Sassatelli R. (2005), Esperienze, racconti, identit. Riflessioni sul cross-genderismo, in Muzzetto L. e Segre S. (2005), Prospettive sul mondo della vita, Milano, Franco Angeli 356 Ibidem.
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nonch ribadita, ossia nel momento in cui venga ripristinato il naturale allineamento fra sesso (morfologia genitale) e genere. Sebbene, come si esposto in precedenza, la soluzione della RCS non sia auspicata da tutte le persone che vivono una condizione cross-gender (nello specifico, le persone transgender), lintervento di riattribuzione del sesso che a sua volta dipende dalla diagnosi di DIG necessario allottenimento del riconoscimento sociale e giuridico della persona nel ruolo di genere di approdo.357 Le criticit legate allapproccio della clinica tradizionale ed in particolare alletichetta diagnostica del Disturbo di Identit di Genere sono notevoli non per ultimo il problema della stigmatizzazione delle persone transessuali che deriva dalla considerazione delle stesse come portatrici di malattia mentale358 tuttavia sarebbe controproducente esigere lannullamento delletichetta diagnostica senza prima aver creato un insieme di strutture attraverso le quali poter sostenere economicamente il cambio di sesso e acquisire lo status legale.359 Proprio in virt dellesistenza della sindrome psichiatrica del Disturbo dellIdentit di Genere possibile per la persona transessuale richiedere, in primo luogo, la rettifica anagrafica ed in secondo luogo effettuare lintervento di RCS a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Dunque, se la diagnosi rappresenta oggi lo strumento attraverso cui possibile raggiungere i benefici e lo status desiderati, non semplicemente possibile eliminarla, senza prima aver trovato altri modi, stabiliti nel tempo per ottenere gli stessi risultati. Alcuni gruppi di ricerca (nello specifico quello coordinato e diretto da Anne Vitale360) propongono una revisione del DSM che consista nelleliminazione della voce
357
Legge italiana n.164 del 14 aprile 1982 Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 19 aprile 1982 n.106 358 Vitale A., Note sulla transizione del ruolo di genere. Ripensare la terminologia del Disturbo dellIdentit di Genere nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali IV, trad. it. di Barbieri A., <http://www.azionetrans.it> 359 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi 360 <http://www.avitale.com>
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di Disturbo dellIdentit di Genere e nella sostituzione della stessa con letichetta di Disturbo dAnsia da Deprivazione dellEspressione di Genere (GEDAD); tale categoria diagnostica dovrebbe inoltre essere collocata fra i Disturbi dAnsia e non pi fra i Disturbi Sessuali e dellIdentit di Genere.361 Tale proposta nasce dalla considerazione che letichetta di GEDAD riconosce tacitamente che l'espressione di genere un elemento critico in ci che ci rende umani e che vitale per una buona salute psicologica; inoltre, diversamente dal DIG, la categoria di GEDAD consentirebbe di ricondurre il problema dalla deviazione relativa allidentit sessuale alla mancata possibilit di esprimere il proprio genere conformemente a quanto sentito dalla persona.362 Implicitamente lintroduzione di tale categoria favorirebbe ladozione di unottica completamente diversa in relazione alla transessualit in quanto in primo luogo nella nicchia GEDAD risulterebbero incluse indifferentemente non solo le persone transessuali ma anche intersessuali e transgender ed in secondo luogo la transessualit verrebbe spogliata del carattere patologico di cui invece attualmente rivestita in virt del fatto che la discordanza fra identit sessuale e di genere ad essere problematizzata.363
361
Vitale A., Note sulla transizione del ruolo di genere. Ripensare la terminologia del Disturbo dellIdentit di Genere nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali IV, trad. it. di Barbieri A., disponibile sul sito <http://www.azionetrans.it> 362 Ibidem. 363 Ibidem.
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CAPITOLO
4.
IL
DISTURBO
DELLIDENTIT
DI
GENERE
COME
Corriamo verso di noi, e per questo siamo lessere che non pu mai raggiungersi Jean Paul Sartre
A fronte di quanto sopra esposto emerge come, nonostante le configurazioni prototipiche e stereotipiche del maschile e del femminile siano agganciate ad un sistema di aspettative sociali mediate culturalmente, la societ tenda a reificare i genderismi leggendoli come epifenomeni di una realt naturalmente data e biologicamente predisposta.364 Ci avviene in virt della sovrapposizione di categorie biologiche e culturali che portano ad identificare le violazioni delle norme prescrittive che regolano la sessualit come sintomi di unanomalia psicologica o psicobiologica. La persona transessuale, e pi in generale la persona transgender, mette difatti in discussione uno dei postulati fondamentali su cui le societ umane poggiano, ossia la suddivisione dei ruoli sulla base dellappartenenza sessuale e di genere.365 Nel tentativo, dunque, di mantenere coerenza allinterno del proprio sistema di norme la societ elimina le contraddizioni collocandole nella sfera della psicopatologia. Questa impostazione naturalistica366 adottata da quella branca della psicologia che stata definita come tradizionale o moderna: al suo interno si collocano tutte quelle teorie di tipo eziologico che assumono le caratteristiche bio-anatomiche come nucleo
364
Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 365 Ibidem. 366 Inghilleri M., Il percorso di transizione: oltre la diagnosi. Lidentit di genere nella psicologia clinica moderna e postmoderna, dispensa della lezione del 17 maggio 2007 per il ciclo di seminari organizzati dalla prof. Elisabetta Ruspini allinterno del modulo Culture di genere e societ presso la facolt di Sociologia dellUniversit degli Studi Milano Bicocca
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generativo dellidentit di genere e che di conseguenza identificano le transessualit come un disturbo inscritto nellindividuo. In antitesi rispetto a questa prospettiva si collocano quelle teorie di impostazione storico-ermeneutica367 che vengono convenzionalmente indicate come psicologie postmoderne.368 Tali teorie si fondano su presupposti epistemologici differenti rispetto a quelli della psicologia moderna e considerano la soggettivit dellindividuo come inscritta in un dato contesto storico e culturalmente connotata. A fronte di tale presupposto, qualunque configurazione identitaria costruita dallindividuo viene intesa nel suo carattere diacronico come inscindibile dallinsieme di configurazioni identitarie possibili generate socialmente attraverso il linguaggio. Non risulta pi possibile, per una psicologia postmoderna, classificare tali configurazioni come normali o patologiche a fronte di caratteristiche intrinseche al soggetto: qualunque tipo di configurazione identitaria, sia quella in linea alle prescrizioni normative socialmente sancite sia quella che violi tali norme, fa parte dello stesso processo di costruzione di realt. Adottare un approccio postmoderno al genere consente di collocarsi allinterno di uno scarto paradigmatico369 e di ribaltare completamente la visione tradizionale delle transessualit; laddove il genere venga considerato come un processo di costruzione collettiva e personale allo stesso tempo, la transessualit intesa come transito da unidentit attribuita a unidentit riconosciuta come propria viene a configurarsi
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Ibidem. Il termine comparve per la prima volta durante gli anni Trenta e fino agli anni Cinquanta figur sporadicamente e con significati differenti in ambito poetico, letterario e storico in Spagna ed Inghilterra. Negli anni Sessanta, Ihab Hassan, applicando categorie post-strutturaliste e decostruzioniste di matrice europea al suo lavoro di critico letterario, riun sotto il termine postmodernismo valenze teoriche, tendenze artistiche, letterarie, musicali, architettoniche nonch culturali. A distanza di pochi anni dall'opera di Hassan, Jean-Franois Lyotard scrisse La condizione Postmoderna che divenne manifesto e atto di nascita ufficiale della riflessione filosofica sul postmoderno. Tratto da Pesare M. (2004), Eziologia e genealogia del postmodernismo filosofico, in Dialegesthai. Rivista di filosofia [in linea], settembre, anno 6, disponibile sul sito <http://mondodomani.org/dialegestai>
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369
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come esperienza comune a chiunque: tanto alla persona transessuale MtF o FtM che costruisce la propria identit di genere a partire dallappartenenza alla classe sessuale opposta, quanto alla donna biologicamente femmina o alluomo biologicamente
maschio FtF o MtM che costruisce la propria identit di genere allinterno della medesima categoria sessuale di appartenenza.370 In altre parole, in questottica, la richiesta di una vaginoplastica da parte di una donna transessuale non differisce in termini di processo dalla richiesta di mammoplastica additiva effettuata da una donna biologicamente femmina: in entrambi i casi, pur a fronte di contenuti diversi, si riconosce il tentativo di costruzione della propria femminilit attraverso leliminazione di un limite alla stessa (la presenza del pene o del seno piccolo) e la costruzione di quei segni socialmente connotati come femminili (la vagina o un seno prosperoso). Lo stesso dicasi per un uomo transessuale che richiede una metaidoioplastica o una fallo plastica e un uomo biologico che si dedica a pratiche sportive per appesantire la propria muscolatura: anche in questo caso si assiste ad un transito verso lidentit maschile attraverso il ricorso a quei segni socialmente riconosciuti come maschili, quali il pene e la forza fisica. La performance371 di genere comune a tutti i soggetti pertanto lidentificazione di genere sempre e comunque una approssimazione alla norma; donne e uomini si diventa, senza mai giungere al completamento del divenire.372 Il presente contributo muove a partire dai presupposti sopra citati e la scelta di proporre uno scarto di paradigma nasce a fronte della necessit di adottare un approccio, appunto quello postmoderno, che consideri la complessit propria delle transessualit come una
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Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 371 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi 372 Tratto da Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori
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caratteristica distintiva del fenomeno stesso, non riducibile ad una condizione patologica, e che non escluda la suddetta complessit dal proprio campo conoscitivo, in quanto la comprensione di questultima necessaria alla comprensione del fenomeno delle transessualit. Collocando il discorso sulla transessualit in un alveo epistemologico adeguato risulta dunque possibile orientare in modo pertinente tanto la ricerca sul tema quanto lintervento volto alle persone transessuali, in modo tale che fra queste due pratiche sussista continuit ed interdipendenza.
Vi sono innumerevoli modi di vedere il mondo e raffigurarlo: alcuni sono vividi, di grande effetto, utili; altri sono vaghi, assurdi, confusi. Ma anche se escludessimo questi ultimi, nessuno di quelli che rimangono pu rivendicare per s il diritto di essere il modo di vedere e rappresentare il mondo cos come esso Nelson Goodman
Nella tradizione postmoderna della psicologia possono essere collocati diversi contributi teorici373 che si muovono su un piano di realismo concettuale 374 e che, in linea di massima, condividono lassunto che non esista una realt naturale ed indipendente dal soggetto conoscente.
373
Nella Tradizione Postmoderna della psicologia possono essere collocate teorie quali Pragmatismo, Interazionismo Simbolico, Costruzionismo Sociale, Approccio Strategico, Etnometodologia. Tratto da Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 374 Allinterno di un piano di realismo concettuale si assume che non esista una realt esterna al soggetto conoscente e che essa sia generata in virt dei presupposti conoscitivi utilizzati dal soggetto per approcciare ad essa. Tratto dalla Dispensa del Corso di Psicologia Clinica tenuto dal prof. Gian Piero Turchi, A.A. 2005-2006, Facolt di Psicologia, Universit degli Studi di Padova
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La psicologia postmoderna eredita dal pensiero pragmatista, 375 ed in particolare dallopera di James,376 lidea che le teorie non siano enunciati di verit in grado di condurre al disvelamento di ununica realt oggettiva bens semplici strumenti utilizzati per affrontare il mondo, prodotti allinterno della pratica sociale; dunque il pragmatismo introduce lidea che la realt non esista come a priori e che piuttosto la sua esistenza appartenga alle medesime pratiche conoscitive utilizzate per la sua comprensione. Allorquando il reale venga espropriato di ogni carattere di unitariet e dunque concepito in unottica pluralista, loggetto dindagine cambia radicalmente: non le caratteristiche oggettive della realt bens i processi attraverso cui la stessa viene costruita, non un essere umano conoscibile attraverso la neutralit dellosservazione bens le pratiche sociali che caratterizzano il contesto a cui lindividuo risulta indissolubilmente legato.377 Coerentemente a tale presupposto si sviluppa il contributo di Mead378 in cui lattenzione posta sugli scambi interattivi che si svolgono nei processi sociali; lAutore sostiene che lidentit dellindividuo si costruisca allinterno di interazioni simboliche che permettono di negoziare regole e significati e di assumere un ruolo in relazione a se stessi e allaltro. Blumer, 379 in continuit col pensiero di Mead, asserisce che il rapporto dellindividuo con il mondo sia guidato dai significati che egli vi attribuisce; tali significati vengono appresi allinterno delle interazioni con gli altri e continuamente definiti e modificati in modo attivo attraverso un processo interpretativo.
375
Il pragmatismo americano un movimento filosofico che si sviluppa in America verso la fine dellOttocento per poi diffondersi in Europa, i cui maggiori esponenti sono William James, John Dewey e Charles Peirce. Tratto dal sito <www.filosofico.net> 376 James W. (1994), Pragmatismo: un nome nuovo per vecchi modi di pensare, Milano, Il Saggiatore 377 Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 378 Mead G. H. (1966), Mente, s e societ, Firenze, Giunti Barbera 379 Blumer H. (2006), La metodologia dellinterazionismo simbolico, Roma, Armando
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Lanalisi dei processi interattivi trova ulteriore sviluppo nellopera di Goffman 380 secondo cui gli individui sono attori sociali, in quanto interpretano i ruoli presenti in una certa rappresentazione che si svolge in un sistema di regole condivise e definite da un determinato contesto. Allinterno di tale cornice conoscitiva, ossia assumendo che lindividuo non possa essere considerato se non allinterno del contesto sociale e di relazioni in cui inserito, il linguaggio diviene oggetto di interesse per la psicologia postmoderna. Il contributo di Wittgenstein381 risulta fondamentale in quanto suggerisce che i significati veicolati dal linguaggio risiedono nelle sue diverse modalit duso, pertanto il significato delle parole si modifica in relazione al contesto in cui le stesse vengono utilizzate; il linguaggio, dunque, non descrive la realt bens contribuisce a costruire ci che si considera reale. Rispetto alla relazione fra ci che considerato reale e il linguaggio si interroga anche Derrida,382 il quale sostiene che tra la realt e il linguaggio esista una differance, 383 ossia uno scarto fra quello che si vorrebbe rappresentare con il linguaggio - una data realt fissa e stabilita una volta per tutte - e ci che questultimo effettivamente esprime. LAutore asserisce che la realt sia un processo in continuo divenire e che essa sia organizzata attraverso il linguaggio in configurazioni opposizionali (di cui natura/cultura, normale/patologico e maschile/femminile sono gli esempi maggiormente calzanti nel presente lavoro). Lutilizzo della differenza risulta la conditio sine qua non per la formazione dellidentit dellindividuo in quanto questa viene generata in relazione a ci che diverso da s; inoltre poich sia il reale che il linguaggio hanno per Derrida un carattere dinamico, lidentit stessa viene assunta in termini diacronici.384
380 381
Goffman E. (1969), La vita quotidiana come rappresentazione, Bologna, Il Mulino Wittgenstein L. (2009), Ricerche filosofiche, Torino, Einaudi 382 Derrida J. (1972), Margini della filosofia, Torino, Einaudi 383 Ibidem. 384 Vitale F., (2004), Decostruzione in Cometa, M., Dizionario degli studi culturali, Roma, Meltemi
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Un ulteriore contributo che rientra nella tradizione postmoderna della psicologia e che si colloca sullo sfondo delle teorie sopra proposte quello di Berger e Luckmann; 385 gli Autori asseriscono che la realt sia prodotta dagli individui in interazione fra loro come una realt oggettiva e che essa sia interiorizzata soggettivamente dagli stessi. Dunque, essendo la realt comune generata da un processo di oggettivazione, in cui il linguaggio ha un ruolo fondamentale, ci che lindividuo crede di conoscere in termini oggettivi e neutrali invece il prodotto di una sedimentazione storica e di un processo di attribuzione di senso condiviso dagli esseri umani. La breve rassegna di teorie sopra esposta, se pur non esaustiva, risulta utile a delineare le coordinate da seguire nellapprocciare alle transessualit adottando una prospettiva altra rispetto a quella tradizionale. Allinterno di tale scarto di paradigma, in cui il presente lavoro intende collocarsi, le transessualit vengono considerate come alcune fra le possibili configurazioni identitarie che caratterizzano ogni comunit, appartenenti ad una dimensione dialogica che si sviluppa nellinterazione tra lindividuo e la matrice di significati che egli concorre a definire e dalla quale a sua volta viene definito. La extra-ordinariet386 della condizione transgender non risiede dunque nelle sue caratteristiche intrinseche quanto nella messa in discussione degli apparati discorsivi utilizzati dalle societ per mantenere coerenza e coesione al loro interno.387
385 386
Berger P. L. e Luckmann T. (1969), La realt come costruzione sociale, Bologna, Il Mulino Inghilleri M., Il percorso di transizione: oltre la diagnosi. Lidentit di genere nella psicologia clinica moderna e postmoderna, dispensa della lezione del 17 maggio 2007 per il ciclo di seminari organizzati dalla prof. Elisabetta Ruspini allinterno del modulo Culture di genere e societ presso la facolt di Sociologia dellUniversit degli Studi Milano Bicocca. 387 Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori
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Ci di cui abbiamo bisogno non una teoria del soggetto conoscente, ma una teoria della pratica discorsiva Michel Foucault
A fronte di quanto esposto fino a questo punto, si pu considerare che la psicologia tradizionale e quella postmoderna si diversifichino in virt della differente definizione della realt che propongono; tali concezioni della realt sono riconducibili a due piani di realismo, rispettivamente quello monista e quello concettuale, allinterno dei quali sussistono differenti modi di conoscere ci che si definisce realt: i paradigmi.388 Un paradigma, secondo la definizione offerta da Kuhn,389 linsieme degli elementi di cornice entro cui si produce conoscenza: questultima, in altre parole, dipende dal tipo di paradigma in cui viene prodotta poich ogni modo di conoscere pone, in base ai suoi fondamenti, i confini entro cui conoscere. Allinterno di uno stesso paradigma sussistono varie teorie che, pur differenziandosi in termini di contenuto ossia per la tipologia di affermazioni e postulati che contengono al loro interno condividono i medesimi presupposti epistemologici, collocandosi tutte allo stesso livello di realismo e concependo, quindi, la realt allo stesso modo; inoltre su ciascuna delle concezioni teoriche si fondano vari modelli operativi che si sostanziano in altrettante prassi operative.390 La psicologia clinica tradizionale, che si detto muoversi su un piano di realismo monista, si colloca allinterno di una paradigma di tipo meccanicistico.391 Essa assume
388 389
Kuhn T. S. (1999), La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Torino, Einaudi Ibidem. 390 Dispensa del Corso di Psicologia Clinica tenuto dal prof. Gian Piero Turchi, A.A. 2005-2006, Facolt di Psicologia, Universit degli Studi di Padova 391 Turchi G. P. e Ciardiello P. (2005) (a cura di), Reato e identit. Atti e contributi per la formazione e loperativit professionale, Padova, Upsel Domeneghini
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come proprio oggetto di conoscenza delle categorie teoriche, come la personalit o le sindromi psichiatriche, che configura come enti fattuali. Le teorie che rientrano nellapproccio tradizionale o moderno, concependo la realt come fatta di enti ed eventi uniti tra loro da legami empirico-fattuali, vanno alla ricerca delle cause dei fenomeni.392 Le ipotesi eziologiche del DIG delineate pocanzi rientrano proprio allinterno di tale paradigma conoscitivo in quanto considerano la transessualit come un dato osservativo per la cui comprensione indispensabile lindividuazione delle sue cause; sebbene le ipotesi teoriche relative alla natura delle suddette cause siano varie e altrettanto varie risultino le rispettive prassi operative fondate su tali concezioni teoriche, lintervento clinico in un paradigma meccanicistico si muove sempre verso un obiettivo di cura:393 nel caso della transessualit, come si visto, tale obiettivo pu dirsi raggiunto allorquando la persona che transiziona si identifichi in modo irreversibile ed esclusivo con uno dei due generi di cui ammessa lesistenza, appunto il maschile e il femminile. Al contrario la psicologia postmoderna, muovendosi su un piano di realismo concettuale, si colloca allinterno di un paradigma di tipo narrativistico.394 Essa configura la realt come un processo in continuo divenire generato attraverso le narrazioni di senso comune e pertanto caratterizzato da legami di tipo retoricoargomentativo. Coerentemente a tali presupposti conoscitivi, loggetto di indagine di elezione riconosciuto nelle pratiche discorsive che configurano la realt e lobiettivo conoscitivo non consiste nel pervenire ad una spiegazione dei fenomeni, bens nel produrre una descrizione dei processi, le narrazioni di senso comune, generatori di realt; dunque, qualunque prassi clinica operativa allinterno di un paradigma narrativistico non pu che muoversi in direzione di un cambiamento rivolto allidentit
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dellindividuo, la quale intesa nella sua accezione biografica, ossia come un testo e dunque come un processo dialogico in continuo mutamento.395 A fronte di tali assunti paradigmatici, riconoscendo al linguaggio un ruolo fondamentale nella costruzione dellidentit di genere e dunque delle transessualit, le produzioni discorsive di senso comune e quelle scientifiche vengono assunte come modalit di costruzione di realt che, pur diversificandosi per i presupposti epistemologici adottati, concorrono ugualmente a generare la medesima configurazione.396 Da questo presupposto deriva la considerazione che la gamma di configurazioni identitarie di genere possibili costituiscano una realt sociale nella misura in cui i discorsi scientifici e di senso comune vadano a generarla discorsivamente. In secondo luogo, collocandosi allinterno dello scarto di paradigma anche la natura, al pari della cultura, viene assunta quale costruzione sociale: attraverso il linguaggio, potente veicolo normante, viene conferito statuto di esistenza e di naturalit a quelle configurazioni identitarie che assolvono una serie di attese sociali ideologicamente connotate; 397 di converso, ci che non trova collocazione nelle categorie della realt codificata come naturale, viene configurato come indefinito o perverso o malato.398 Le categorie di sesso e genere, dunque, vengono assunte quali espedienti retorici con cui si configura lessere uomo o lessere donna in termini di aspettative socialmente costruite e condivise: ne deriva che, citando Busoni,399 ci che gli altri si aspettano da noi diventa ci che noi ci aspettiamo da noi stessi, diventa un modo di essere.400 Questo processo di costruzione dialogica della propria identit, nella fattispecie di genere, riguarda dunque tanto la
395 396
Ibidem. Ibidem. 397 Butler J. (1996), Corpi che contano. I limiti discorsivi del sesso, Milano, Feltrinelli 398 Taurino A. (2005), Psicologia della differenza di genere, Roma, Carocci 399 Busoni M. (2000), Genere, sesso, cultura. Uno sguardo antropologico, Roma, Carocci 400 Ibidem.
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collettivit che il singolo e, allo stesso modo, tanto la persona transgender quanto quella che non lo . Inoltre, riprendendo quanto esposto pocanzi, la transizione di genere intesa come processo di costruzione del proprio essere uomo o essere donna esperienza comune a chiunque, sia a chi transizionando allinterno del proprio genere viene discorsivamente collocato allinterno della norma che a chi transitando da un genere allaltro viene collocato nellambito della devianza o della patologia.401 Tali risultano i presupposti paradigmatici e conoscitivi da cui muove il Modello Dialogico,402 ossia il modello operativo adottato per la stesura del presente lavoro, che si fonda sulla Teoria dellIdentit Dialogica i cui assunti verranno di seguito sviscerati.
Coerentemente con le assunzioni paradigmatiche poste, adottando il Modello Dialogico si intende lidentit come modalit discorsiva, come costruzione narrativa in costante cambiamento. Allinterno della Teoria lidentit raffigurata in termini iconografici come generata dallinterconnessione di tre vertici di una piramide equilatera nei quali vengono individuati dei processi discorsivi: lidentit risulta dunque costruita a partire dallinterazione fra tre diverse dimensioni narrative Personalis, Alter, Propter Omnes/ Propter Omnia e viene definita dialogica proprio in quanto generata dal dialogo fra i
401
Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 402 Turchi G. P (2009), Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T., Bologna, Monduzzi
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poli narrativi che si intersecano fra loro.403 Tali vertici non risultano contemporanei in termini discorsivi, pertanto essi si muovono su piani differenti404 ossia in diversi tempi discorsivi.405 Oltre alle quattro dimensioni dellIdentit appena descritte ne esiste una quinta, la coerenza narrativa,406 che interagisce con le coerenze narrative di tutte le polarit: ogni vertice della piramide sviluppa una propria coerenza la quale entra nella generazione della coerenza narrativa complessiva e questultima, a sua volta, interagisce con l energia di ogni polarit.407 Tenendo conto di queste cinque dimensioni, la piramide ha un continuo movimento elicoidale in quanto inscritta in una dimensione diacronica e risulta inclinata in quanto i tre vertici, avendo tempi discorsivi diversi, poggiano su piani diversi; inoltre i vertici stessi della piramide risultano in movimento, in quanto piegati dalla coerenza narrativa complessiva dellidentit.408
403
Turchi, G. P. (2002) (a cura di), Tossicodipendenza: generare il cambiamento tra mutamento di paradigma ed effetti pragmatici, Padova, Upsel Domeneghini 404 Il tempo discorsivo rappresenta la quarta dimensione dellIdentit Dialogica. Tratto da Turchi G.P. e Celleghin E. (2010), : dialoghi di e su psicologia delle differenze culturali e clinica della devianza come occasione peripatetica per unagor delle politiche sociali, Padova, Upsel Domeneghini 405 Ibidem. 406 La coerenza narrativa quella propriet dei discorsi di mantenere congruenza e uniformit in modo tale che non sia possibile generare una contraddizione. Dunque i discorsi che si generano sono intrinsecamente coerenti tra loro e vengono prodotti per mantenere tale coerenza. Turchi G. P. e Ciardiello P. (2005) (a cura di), Reato e identit. Atti e contributi per la formazione e loperativit professionale, Padova, Upsel Domeneghini 407 Turchi G.P. e Celleghin E. (2010), : dialoghi di e su psicologia delle differenze culturali e clinica della devianza come occasione peripatetica per unagor delle politiche sociali, Padova, Upsel Domeneghini 408 Ibidem.
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Entrando nello specifico dei tre vertici test menzionati, al Personalis fa capo la dimensione narrativa dellio narrante,409 ossia linsieme delle modalit discorsive utilizzate dai parlanti nella definizione della transessualit o del genere proprio e altrui, in termini di teorie personali. Nel caso dellidentit riferita ad una persona,410 le produzioni discorsive pertinenti al vertice Personalis si caratterizzano come autoattribuzioni, ovvero come resoconti connotati dallutilizzo della prima persona singolare o plurale e declinati in termini attuali, retrospettivi ed anticipatori.411 Al vertice Alter fa capo la dimensione narrativa dellesperto,412 ossia linsieme delle modalit discorsive socialmente riconosciute e istituzionalmente legittimate come
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Turchi G.P. e Della Torre C. (2004) (a cura di), Psicologia della salute. Dal modello bio-psico-sociale al modello dialogico, Roma, Armando 410 Poich le tre polarit risultano interdipendenti fra loro e tale interdipendenza lega indissolubilmente le produzioni discorsive personali e collettive, anche laddove ci si riferisca allidentit personale ossia allidentit relativa ad uno specifico individuo non possibile considerare la stessa come appartenente a tale persona fisicamente intesa: la produzione discorsiva individuale riferibile allidentit non pu essere concepita come un prodotto del solo parlante e non altres possibile identificare lautore con la narrazione. Pertanto lidentit relativa ad un certo soggetto da intendersi come linsieme delle produzioni discorsive che, messe in campo intorno al soggetto, ne generano l identit. 411 Ibidem. 412 Ibidem.
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deputate a definire la realt transessualit o genere e che, godendo di un riconoscimento scientifico e istituzionale, rappresentano una voce narrativa autorevole particolarmente pervasiva rispetto a tale definizione. Nel caso dellidentit personale,413 le produzioni discorsive pertinenti al vertice Alter si qualificano come etero-attribuzioni, ovvero come narrazioni caratterizzate dallutilizzo della seconda e terza persona singolare o plurale e declinate in termini attuali, retrospettivi ed anticipatori.414 Il vertice Propter Omnes/Propter Omnia identifica la dimensione dialogica della matrice collettiva415 che include linsieme delle modalit discorsive disponibili in un certo contesto socio-culturale storicamente dato, ossia tutti i discorsi possibili relativi alla transessualit o al genere, gi prodotti o ancora da generare. Se da un lato le pratiche discorsive dellio narrante e dellesperto nel corso del tempo si sedimentano nella matrice collettiva, diventano cos modalit condivise del senso comune, dallaltro questultima, che come si detto si connota culturalmente, 416 agisce come un serbatoio da cui possibile attingere i discorsi utilizzabili sia per la costruzione della realt nella fattispecie della realt transessualit o genere che dellidentit personale.417 A fronte dellinterdipendenza dialogica fra dimensione collettiva e individuale, la produzione discorsiva individuale relativa alla propria identit personale non pu essere concepita come un prodotto del solo parlante e non altres possibile far coincidere lautore con la narrazione, anche laddove questultima sia di natura autobiografica. Ci implica che chiunque, nel definirsi come uomo o come donna, attinge ad uninsieme di produzioni discorsive gi disponibili e, allo stesso tempo, le
413 414
Intesa come linsieme delle modalit discorsive prodotte in relazione ad una data persona. Ibidem. 415 Ibidem. 416 Per cultura si intende linsieme di modalit di costruzione del mondo. 417 Ibidem.
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definizioni di maschile e femminile culturalmente disponibili si nutrono delle descrizioni che ognuno fa di s e degli altri in relazione al genere. Senso comune e scienza sono quindi due modalit di conoscenza interconnesse, parti dello stesso processo di costruzione di realt e le relative modalit discorsive, con cui rappresentare e configurare il mondo, attingono reciprocamente luna dallaltra. Ci particolarmente evidente nel caso del genere in quanto, il senso comune fa propria lassunzione resa disponibile dalla scienza che sancisce lesistenza di soli due sessi e di soli due generi diametralmente opposti, e allo stesso tempo la scienza si appella a ci che il senso comune definisce come maschile o femminile per identificare come a-normali quelle configurazioni identitarie che violino norme prescrittive culturalmente connotate. Lidentit transessuale attinge, nel suo processo di costruzione, alle definizioni correnti scientifiche e di senso comune offerte rispetto al genere, al sesso e alla transessualit. Mentre lidentit di genere relativa ad una persona non transessuale risulta variegata in termini discorsivi, lidentit transessuale fa appello ad un repertorio piuttosto ristretto di pratiche dialogiche nella sua costruzione in quanto ricorre tanto agli stereotipi di maschile e femminile culturalmente dati quanto alla definizione patologizzante resa disponibile dalla scienza.418 Ad esempio, la modalit discorsiva del sono intrappolata/o nel corpo sbagliato, comune a varie autobiografie trans,419 assembla al suo interno le produzioni scientifiche e di senso comune che ancorano il genere e riconducono i genderismi alla morfologia corporea e allanatomia genitale. Nel caso in cui le produzioni discorsive Personalis e Alter tendano ad avvicinarsi, ossia quando i resoconti e le narrazioni risultino permeati da modalit discorsive simili sia in
418
Ruspini E. e Inghilleri M. (2008), Transessualit e scienze sociali. Identit di genere nella postmodernit, Napoli, Liguori 419 Ibidem.
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termini di processo che di contenuti, ha luogo un processo di tipizzazione. 420 Riprendendo la rappresentazione iconografica dellidentit dialogica, tale processo pu essere raffigurato come lavvicinamento dei due vertici della piramide la quale perde tridimensionalit fino a trasformarsi in un punto; tale avvicinamento, definito processo di tipizzazione dellidentit dialogica,421 si traduce nella manifestazione di repertori discorsivi422 tipici denominati Repertori di Tipizzazione dellIdentit Dialogica. 423 Questi sono stratagemmi retorici che generano discorsi che utilizzano figure retoriche basate su astrazioni categoriali preordinate e culturalmente connotate in forme generative, valutative, diagnostiche e prognostiche; consentono di generare delle tipologie di discorsi a partire da elementi generativi casuali e facilmente reificabili, quali caratteristiche fisiche, psicologiche, morali e sociali; derivano da un processo di coerenza narrativa424 e permettono di evidenziare certi nuclei generativi di discorsi a fronte di quelli possibili e di indirizzare lindividuazione di ulteriori nuclei di discorso che mantengono la coerenza narrativa.425
420
Turchi G. P. e Ciardiello P. (2005) (a cura di), Reato e identit. Atti e contributi per la formazione e loperativit professionale, Padova, Upsel Domeneghini 421 Turchi G. P. e Mariotti Culla L. (2007) (a cura di), Stranieri e droghe. Dalla cura del corpo alle pratiche discorsive nel sistema carcerario, Roma, Armando, p. 170 422 I repertori discorsivi vengono definiti come modalit finite di costruzione della realt linguisticamente intese con valenza pragmatica, che raggruppano anche pi enunciati (denominati arcipelaghi di significato) articolati in frasi concatenate e diffuse con valenza di asserzione di realt, volte a generare (costruire) e mantenere una coerenza narrativa. Tratto da ibidem. 423 Ibidem. 424 La coerenza narrativa quella propriet dei discorsi di mantenere congruenza e uniformit in modo tale che non sia possibile generare una contraddizione. Dunque i discorsi che si generano sono intrinsecamente coerenti tra loro e vengono prodotti per mantenere tale coerenza. Turchi G. P. e Ciardiello P. (2005) (a cura di), Reato e identit. Atti e contributi per la formazione e loperativit professionale, Padova, Upsel Domeneghini Ibidem.
425
129
I pesci sono gli ultimi ad accorgersi dellacqua; chi usa una lingua, tende a un realismo ingenuo, vedendola come un riflesso della realt, non come qualcosa di costruito. Gli aspetti delle cose per noi pi importanti sono nascosti proprio per la loro familiarit; siamo incapaci di vederli proprio perch stanno sotto il nostro naso Ludwig Wittgenstein
A fronte degli assunti epistemologici e teorici precedentemente esposti, il presente lavoro di ricerca muove a fronte delle considerazioni critiche proposte relativamente alla modalit in cui le transessualit e, pi in generale, le identit di genere vengono configurate in ambito scientifico. Partendo dallassunzione che non esista una realt di fatto bens molteplici realt discorsive, generate attraverso il linguaggio ordinario, si considera come qualsiasi produzione discorsiva concorra a generare la realt che descrive. In altre parole, le modalit con cui la scienza descrive e definisce il Disturbo dellIdentit di Genere vanno ad arricchire la realt discorsivamente intesa della transessualit e dunque ad influenzare le modalit in cui il senso comune e le persone transessuali stesse vanno a configurare la medesima realt. Allo stesso modo, anche i resoconti di chi vive una condizione di transessualit nonch i discorsi di senso comune, in merito alla transessualit e alle identit di genere, mettono a disposizione della scienza delle produzioni discorsive su cui vanno a costruirsi le teorie scientifiche: ciascuna delle tre polarit si appropria delle modalit discorsive dellaltra e tale intersezione e mutua-
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influenza dialogica consente di generare una realt condivisa che, in quanto tale, viene assunta come reale e che dunque reale nelle sue conseguenze.426 Le conseguenze reali delle realt transessualit e identit maschile o femminile si configurano, ad esempio, in termini di diagnosi di Disturbo dellIdentit di Genere e necessit di intervento clinico nei casi di DIG da parte della scienza; di esperienza di incongruenza fra sesso e genere nelle persone transessuali e necessit di sottoporsi ad interventi atti a modificare la struttura genitale al fine di ottenere un riconoscimento sociale nel genere di elezione; di transfobia e discriminazione da parte della gente comune. Lobiettivo che questo contributo si pone consiste, dunque, nellindagare i processi di conoscenza discorsivamente intesi che costruiscono le suddette realt, ovvero nel rilevare come queste vengono configurate: il dato della ricerca pertanto il testo.427 Allinterno della presente sezione, al fine di rendere visibile in termini di processo il lavoro svolto, verranno illustrati i passaggi metodologici applicati a fronte dellutilizzo della Metodologia di Analisi dei Dati Informatizzati Testuali (M.A.D.I.T.).428
5.2 LA METODOLOGIA M.A.D.I.T. La metodologia M.A.D.I.T. declinata in cinque passaggi metodologici, denominati anche criteri di riferimento, che verranno esplicitati di seguito. Il primo riguarda la delineazione degli elementi di cornice del progetto di ricercaintervento429 ed implica la definizione della cornice teorico-epistemologica entro cui si
426
Thomas W.I., Znaniecki F. (1968), Il contadino polacco in Europa e in America, Milano, Edizioni di Comunit
427
Turchi G. P (2009), Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T., Bologna, Monduzzi 428 Ibidem. 429 Ibidem.
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genera la ricerca. Allinterno del presente lavoro, tale criterio stato assolto nelle prime due sezioni del contributo, in quanto si fornita una descrizione sia degli aspetti di contesto storico-culturali entro cui la ricerca si sviluppa, sia dei presupposti epistemologici e teorici entro cui il lavoro si muove. Il secondo passaggio metodologico consiste nella definizione dellobiettivo in riferimento al piano epistemologico adeguato alloggetto di intervento;430 tale obiettivo, come si anticipava pocanzi, si pone in termini di descrizione delle pratiche discorsive inerenti alle configurazioni transessualit e identit di genere rispetto ai poli narrativi del senso comune e del Personalis. Il terzo passaggio concerne la delineazione delle strategie coerenti al perseguimento dellobiettivo definito, secondo i criteri di aderenza, coerenza ed efficienza. 431 In altre parole, le strategie devono risultare aderenti al piano epistemologico entro cui si definito lobiettivo, coerenti rispetto allobiettivo posto e in grado di consentire il raggiungimento dellobiettivo, ossia dotate di efficienza. Il rispetto di tale criterio consente di valutare landamento della ricerca non solo in termini di risultati ottenuti ma anche in termini di modalit di ottenimento degli stessi. Il quarto passaggio riguarda lutilizzo degli strumenti idonei per declinare il piano operativo:432 lidoneit degli strumenti viene valutata in virt della coerenza degli stessi rispetto allobiettivo della ricerca e al piano epistemologico entro cui ci si colloca. Gli strumenti utilizzati allinterno della presente ricerca, la cui natura verr approfondita di seguito, consistono in due protocolli dindagine a domande aperte ed in un software per lanalisi del testo. Il quinto ed ultimo passaggio consiste nella pianificazione delle azioni da attuare:433 la
430 431
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definizione delle proposte operative, perch la ricerca si collochi in un alveo scientifico, deve porsi come passaggio ultimo e successivo a quelli precedentemente delineati. In tal modo risulta possibile, a fronte della definizione di un obiettivo e delle strategie per assolverlo, valutare se le azioni attuate muovono nella direzione dellobiettivo stesso. Di seguito verranno presentate nel dettaglio le varie fasi della ricerca, in linea con i criteri di riferimento della Metodologia test delineati.
5.2.1 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DELLA RICERCA E DEI GRUPPI OGGETTO DI INDAGINE Lobiettivo generale che la ricerca si pone di indagare, a fronte di quanto esposto nellintroduzione alla presente sezione del lavoro, come la realt transessualit viene configurata da diverse voci narranti, ossia dalle persone transessuali e dal senso comune. Poich nel parlare di transessualit non possibile fare a meno di entrare nel merito dellidentit di genere, stato valutato utile identificare due sotto-obiettivi che consistessero nel rilevare come le identit di genere maschile e femminile vengano configurate dalle medesime voci narranti. I gruppi oggetto di indagine scelti per la ricerca sono due e, nei termini della Teoria dellIdentit Dialogica, essi possono essere considerati come relativi rispettivamente alle polarit dialogiche del Personalis e del Propter Omnes/ Propter Omnia. Nella prima polarit si colloca il gruppo di persone transessuali (Gruppo Transessuale) che stato scomposto, alla luce dellobiettivo, in due sottogruppi, diversi per la direzione della transizione e dunque del genere di elezione del partecipante: un sottogruppo MtF, composto da donne transessuali, ed un sottogruppo FtM, composto da uomini transessuali. I partecipanti costituenti tale gruppo di indagine condividono la
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diagnosi di Disturbo di Identit di Genere mentre differiscono per quanto riguarda il tempo intercorso dallinizio della transizione, let anagrafica e la provenienza geografica. Nella seconda polarit si colloca il gruppo del senso comune (Gruppo Senso Comune) che stato scomposto, alla luce dellobiettivo, in due sottogruppi, diversi per il lidentit di genere del partecipante: un sottogruppo F, composto da donne biologicamente femmine, ed un sottogruppo M, composto da uomini biologicamente maschi. Anche in questo caso il gruppo di indagine risulta eterogeneo per quanto concerne let anagrafica e la provenienza geografica. Provando ad entrare ulteriormente nel merito degli obiettivi della ricerca, a fronte di quanto esposto in merito al processo di appropriazione da parte del senso comune di modalit discorsive rese disponibili dalla scienza e viceversa, lobiettivo generale del lavoro consiste nel rilevare le modalit attraverso cui le persone transessuali e il senso comune vanno a configurare la transessualit, ponendo attenzione alla presenza allinterno dei discorsi raccolti di eventuali discordanze o congruenze rispetto alla descrizione offerta dal DSM-IV.434 A partire poi dallobiettivo generale, poich in presenza di Disturbo dellIdentit di Genere il transito avviene da una polarit allaltra, sono stai individuati due sottoobiettivi che, come si anticipava, consistono nel rilevare le modalit di costruzione delle realt identit di genere maschile e identit di genere femminile. Si visto precedentemente come il manuale diagnostico DSM-IV definisca il DIG appellandosi alla convenzionalit dei comportamenti di genere (utilizzando esplicitamente termini quali tradizionale e tipico435) per sancirne la normalit e la naturalezza e come il
434
Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson 435 Ibidem.
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Manuale di Diagnosi Differenziale436 sottolinei che si possa parlare di DIG solo in presenza di una profonda alterazione del senso della propria mascolinit o femminilit;437 a fronte di tali considerazioni si valutato come fondamentale al raggiungimento dellobiettivo generale rilevare come socialmente, e dunque convenzionalmente, vengono configurati i costrutti test citati.
5.2.2 DELINEAZIONE DELLE STRATEGIE E PRESENTAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INDAGINE A seguito della definizione dellobiettivo di ricerca stato possibile delineare delle strategie coerenti rispetto allobiettivo stesso. Nello specifico, collocandosi allinterno del Paradigma Narrativistico e assumendo come oggetto dindagine le produzioni discorsive, la scelta delle strategie si concentra su quelle che consentono di raccogliere dati testuali e, dunque, di descrivere la configurazione della realt prodotta dal testo. La strategia delezione per la raccolta di dati testuali che si scelto di utilizzare nel presente lavoro la domanda, in quanto questultima consente di raccogliere il testo generativo della configurazione oggetto di indagine, risultando pertanto strategica. 438 Poich la domanda viene intesa come generativa del testo oggetto della ricerca, il testo raccolto non va considerato come separato ed indipendente rispetto alla domanda: la configurazione discorsiva oggetto di indagine include tanto il testo raccolto quanto le domande che lo hanno generato. Assumendo dunque che il testo oggetto dindagine venga a generarsi a fronte di una specifica domanda, lanalisi della configurazione
436
First M. B., Frances A. e Pincus H. A. (1996), DSM-IV. Manuale di diagnosi differenziale, edizione italiana a cura di Rossi R., Milano, Masson 437 Ibidem. 438 Turchi G. P (2009), Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T., Bologna, Monduzzi
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discorsiva in oggetto verte sia sugli elementi di contenuto che sulla modalit duso delle parti di testo raccolto.439 Coerentemente a quanto posto e a fronte degli obiettivi della ricerca, sono stati costruiti ah hoc due protocolli di domande ciascuno dei quali stato somministrato ad un gruppo di indagine. Le domande rappresentano la declinazione dellobiettivo generale e dei due sotto-obiettivi della ricerca e sono state formulate in modo da consentire una risposta aperta cos da raccogliere diverse porzioni della configurazione discorsiva loggetto dindagine. Di seguito sono riportate le tabelle rappresentative della strutturazione dei due protocolli, ovvero la lista delle rispettive domande con relativi sotto-obiettivi.
Protocollo A (uguale per sottogruppo MtF e sottogruppo FtM) Gruppo: Transessuale Sottogruppi: A1) rispondenti transessuali MtF; A2) rispondenti transessuali FtM Domanda 1. Come descriverebbe l essere donna? Obiettivo specifico Rilevare le modalit discorsive che la/il rispondente utilizza per configurare il genere femminile. Rilevare le modalit discorsive che la/il rispondente utilizza per configurare il genere maschile. Rilevare le modalit discorsive che la/il rispondente, in qualit di Personalis, utilizza per configurare la transessualit.
439
Ibidem.
136
Rilevare le modalit discorsive che la/il rispondente, collocata/o nel ruolo di persona transessuale, utilizza per configurare il corpo; rilevando i significati attribuiti al corpo, possibile entrare nel merito di un aspetto caratteristico della transessualit: la modificazione corporea. Rilevare le modalit discorsive che la/il rispondente utilizza per descrivere una persona transessuale, attingendo ai repertori disponibili allinterno della matrice collettiva. Rilevare le modalit discorsive utilizzate per configurare la femminilit. Tale domanda risulta strategica al fine di individuare le caratteristiche stereotipiche che la/il rispondente configura come peculiari del genere femminile. Rilevare le modalit discorsive utilizzate per configurare la mascolinit. Tale domanda risulta strategica al fine di individuare le caratteristiche stereotipiche che la/il rispondente configura come peculiari del genere maschile.
Protocollo B (uguale per sottogruppo F e sottogruppo M) Gruppo: Senso Comune Sottogruppi: B1) rispondenti di genere femminile Donne; B2) rispondenti di genere maschile Uomini Domanda 1. Come descriverebbe l essere donna? 2. Come descriverebbe lessere uomo? Obiettivo specifico Rilevare le modalit discorsive che la/il rispondente utilizza per configurare il genere femminile. Rilevare le modalit discorsive che la/il rispondente utilizza per configurare il genere maschile. Rilevare le modalit discorsive della matrice collettiva che la/il rispondente utilizza per configurare la transessualit.
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Rilevare le modalit discorsive utilizzate per configurare la femminilit. Tale domanda risulta strategica al fine di individuare le caratteristiche stereotipiche che la/il rispondente configura come peculiari del genere femminile. Rilevare le modalit discorsive utilizzate per configurare la mascolinit. Tale domanda risulta strategica al fine di individuare le caratteristiche stereotipiche che la/il rispondente configura come peculiari del genere maschile.
Alla luce degli obiettivi della ricerca dunque possibile considerare che le domande presenti in entrambi i protocolli, seppur non del tutto identiche, possono essere riferite a tre aree di indagine connesse, sebbene separabili a scopo espositivo. La prima area relativa allobiettivo generale della ricerca, che concerne lindagine della modalit in cui viene configurata la realt transessualit; al suo interno rientrano le domande n. 3, n. 4 e n. 5 del protocollo A e la domanda n. 3 del protocollo B. Nello specifico, le domande risultano strategiche in quanto consentono di: a) entrare nel merito di come la transessualit viene configurata dalle persone transessuali, in particolare rispetto alla dimensione corporea che rappresenta uno dei fulcri attorno a cui viene costruito in ambito scientifico il Disturbo di Identit di Genere; 440 b) entrare nel merito di come la transessualit viene configurata dal senso comune; c) mettere in luce leventuale presenza di un processo di tipizzazione dellidentit dialogica, a partire dal confronto fra le risposte dei due gruppi di indagine. La seconda area relativa al primo sotto-obiettivo della ricerca, che concerne lindagine della modalit in cui viene configurato il genere femminile; al suo interno rientrano le
440
Per un approfondimento dei criteri diagnostici del DIG si rimanda alla lettura del paragrafo 3.2 Disturbo di Identit di Genere: criteri diagnostici del presente contributo.
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domande n. 1 e n. 6 del protocollo A e le domande n. 1 e n. 4 del protocollo B. Nello specifico, le domande risultano strategiche in quanto consentono di: a) indagare come socialmente viene costruito il genere femminile; b) rilevare le modalit con cui viene socialmente configurata la femminilit, nozione attorno a cui viene costruito il genere femminile;441 c) rilevare la modalit in cui le persone MtF configurano il proprio genere di approdo. La terza area relativa al secondo sotto-obiettivo della ricerca, che concerne lindagine della modalit in cui viene configurato il genere maschile; al suo interno rientrano le domande n. 2 e n. 7 del protocollo A e le domande n. 2 e n. 5 del protocollo B. Nello specifico, le domande risultano strategiche in quanto consentono di: a) indagare come socialmente viene costruito il genere maschile; b) rilevare le modalit con cui viene socialmente configurata la mascolinit, nozione attorno a cui viene costruito il genere maschile;442 c) rilevare la modalit in cui le persone FtM configurano il proprio genere di approdo.
5.2.3 INTRODUZIONE ALLO STRUMENTO T.A.L.T.A.C.2 A fronte degli obiettivi della ricerca e dellindividuazione delloggetto di indagine, coerente rispetto ai presupposti epistemologici adottati, si scelto di utilizzare come strumento idoneo per la declinazione del piano operativo un software di analisi del testo: Taltac2. Tale software (Taltac2: Trattamento Automatico Lessico-Testuale per lAnalisi del Contenuto e del Corpus)443 utilizza in maniera integrata risorse sia di tipo statistico che di tipo linguistico, pertanto consente di sviluppare un trattamento del testo
441
Si rimanda alla lettura del paragrafo 3.4 Dilemmi diagnostici e criticit della clinica tradizionale del presente lavoro. 442 Ibidem. 443 http://www.taltac.it/it/taltac1.shtml
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in modo automatico, a livello sia lessicale che testuale, finalizzato allanalisi del contenuto e di un corpus.444 Il piano operativo per lanalisi del testo stato declinato in modo tale da seguire la strutturazione in tre aree test citata445 e, sulla base dellobiettivo specifico di ciascuna area, sono state individuate le procedure utili al raggiungimento dello stesso. Il primo passo consistito nellorganizzazione del testo in differenti corpora, ciascuno dei quali contraddistinto da due tipi di variabili categoriali quali il gruppo di indagine di riferimento - gruppo Transessuale e gruppo Senso Comune - ed il genere della/del rispondente - MtF e FtM per il primo gruppo, Donne e Uomini per il secondo.446 Per lanalisi della prima area di indagine sono stati costruiti in un primo momento quattro differenti corpora - ciascuno costituito dalle risposte ad ogni singola domanda dellarea I447- sottoposti alle procedure di analisi di base 448 che verranno illustrate di seguito; in un secondo momento, a fronte dellanalisi di ogni singola domanda, stato costruito un corpus contenente le risposte a tre delle domande considerate in precedenza449 e, al fine di operare un confronto fra tali sezioni,450 si ricorso a procedure ulteriori in aggiunta a quelle gi utilizzate. Per quanto riguarda la seconda area di indagine, sono stati costruiti due differenti corpora, ciascuno dei quali contenente le risposte di entrambi i gruppi alla medesima
444
Per corpus si intende una collezione di testi selezionati e organizzati per facilitare le analisi linguistiche. 445 Si rimanda alla lettura del paragrafo 5.2.2 Delineazione delle strategie e presentazione degli strumenti di indagine del presente contributo. 446 Linserimento di variabili categoriali risulta strategico al fine di operare in seconda battuta un confronto fra le variabili stesse, ad esempio fra i gruppi di indagine, i sottogruppi oppure il genere della/del rispondente. 447 Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2 La configurazione della realt discorsiva transessualit del presente lavoro. 448 Con procedure di analisi di base si fa riferimento alle procedure applicate in maniera trasversale rispetto a tutto il testo in oggetto. 449 Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.5 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai gruppi di indagine del presente lavoro. 450 Per sezione si intende linsieme di frammenti di testo di risposta ad una particolare domanda.
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domanda;451 anche in tal caso sono state applicate le procedure di base per lanalisi del testo in oggetto e, in un secondo momento, ci si avvalsi di procedure ulteriori che consentissero il confronto a fronte delle variabili gruppo e genere. La medesima operazione stata compiuta anche per lanalisi della terza area di indagine. Al fine di fornire una mappa del piano operativo seguito per il trattamento del testo, si intende di seguito illustrare tutti i passaggi effettuati in fase di analisi, dunque le varie funzioni di cui ci si avvalsi e a cui ci si riferiva pocanzi.452 Dopo aver strutturato il testo in analisi secondo le modalit test delineate, si praticato il pretrattamento, ossia la preparazione del testo prima dellanalisi, tramite la procedura di normalizzazione del testo; tale funzione non solo ha consentito di eliminare le possibili fonti di sdoppiamento del dato e correggere errori interni al corpus in questione, ma anche di individuare le forme grafiche poliformi 453 e lessicalizzare i verbi idiomatici.454 Questa funzione risultata in particolare utile al fine dellindividuazione degli snodi argomentativi di apertura dei repertori discorsivi. Una volta normalizzato il testo, sono state utilizzate altre procedure relative allanalisi lessicale: il calcolo delle misure lessicometriche,455 che ha permesso di avere un indice preciso rispetto alla ricchezza lessicale 456 e al numero delle forme hapax457 presenti nel
451
Le domande considerate nella seconda area, relativa allidentit di genere femminile, risultano speculari per i due gruppi. 452 Le varie funzioni verranno discusse nello specifico nei paragrafi successivi, cos da evidenziare gli obiettivi in virt di cui sono state selezionate e i peculiari corpora su cui sono state applicate. 453 Si chiamano poliformi quelle forme che nella lingua italiana vengono utilizzate prevalentemente insieme e che individuano talvolta dei modi di dire specifici o degli snodi argomentativi allinterno del testo; un esempio sono: anche se, in quanto, secondo me, a volte. 454 La lessicalizzazione consiste nella trasformazione operativa che porta a considerare un sintagma (ossia una sequenza di forme grafiche) come ununica unit lessicale; nel caso di verbi idiomatici, ne sono esempi cambiare sesso, preso coscienza, vuol dire, dare voce. 455 Le misure lessicometriche sono una serie di misure e indici statistici calcolati sul vocabolario e sulle sue classi di frequenza, dove per classi di frequenza si intende un insieme di parole (o lessie) aventi lo stesso numero di occorrenze. Tratto dalla Giuida On Line disponibile al sito http://www.taltac.it/help210/index.html 456 Lindice relativo alla ricchezza lessicale d indicazioni rispetto alla variet del lessico caratteristico del testo oggetto di analisi. 457 Per hapax si intendono quelle forme (sia forme grafiche che segmenti) che si caratterizzano per una sola occorrenza allinterno del corpus.
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corpus in oggetto; lanalisi dei segmenti458 che ha consentito di individuare i segmenti ripetuti e dunque rilevanti allinterno del testo in analisi, ed il calcolo degli indici IS e IS relativo, che ha permesso di valutare la rilevanza dei segmenti individuati nel corpus (indice IS) nonch il grado di assorbimento del segmento rispetto alle singole forme grafiche che lo componevano (indice IS relativo). In seguito stata operata lanalisi delle concordanze sia di forme che di segmenti; tale funzione ha consentito di approfondire il contesto duso in primo luogo di poliformi e forme grafiche considerate rilevanti ed in secondo luogo dei segmenti ripetuti. Avvalendosi degli indici statistici resi disponibili dal software e coerentemente agli obiettivi specifici di ciascuna domanda, sono stati individuati gli stralci di testo in cui forme e segmenti comparivano, in modo tale da non focalizzarsi esclusivamente sul contenuto bens anche sulle modalit duso di questultimo. Ad esempio, nel caso di una forma grafica di interesse, quale sessuale, lanalisi delle concordanze consente di mettere in luce se tale termine sia riferito all identit sessuale o all orientamento sessuale; nel caso di uno snodo argomentativo, quale perch, la suddetta procedura consente di evidenziare se la forma innesca un repertorio della giustificazione piuttosto che della causa. Un ulteriore indice di cui ci si avvalsi il TFIDF459 che rappresenta il peso attribuito ad ogni forma grafica sulla base della sua frequenza nel testo in analisi e della sua distribuzione allinterno della collezione di documenti in oggetto. Infine lultima procedura di base utilizzata stata il tagging grammaticale, che ha consentito di attribuire alle varie forme presenti nel testo una categoria grammaticale.
458 459
Un segmento inteso come una sequenza di forme grafiche compresa fra due separatori forti. Ibidem. TFIDF lacronimo di Term Frequency Inverse Document Frequency, ed una risorsa endogena che consente di estrarre il linguaggio rilevante allinterno del testo in oggetto. Tratto da ibidem.
142
Laddove si sia reso utile il confronto fra variabili categoriali o sezioni del corpus, stato effettuato il calcolo delle sub-occorrenze al fine di evidenziare differenze di linguaggio nel testo in oggetto a seconda della/e variabile/i considerata/e. La funzione che ha consentito di evidenziare discrepanze o concordanze fra contenuti e processi discorsivi allinterno del testo stata in particolare lanalisi delle specificit: tale procedura ha permesso di identificare quelle forme linguistiche sovra/sotto utilizzate 460 allinterno del testo in oggetto suddiviso in sub-testi (o sub-corpora) a seconda delle variabili/sezioni considerate. Una volta effettuati i passaggi sommariamente descritti sopra, stato possibile entrare nel merito della denominazione dei repertori discorsivi: lanalisi condotta attraverso Taltac2 ha consentito difatti di acquisire competenza rispetto alle modalit di costruzione della realt in oggetto da parte delle/dei rispondenti, sia a fronte degli indici statistici ottenuti che dellindividuazione di snodi argomentativi e del linguaggio peculiare. Tutto quanto ottenuto attraverso lutilizzo di Taltac2 stato utilizzato a fronte dellobiettivo generale della ricerca e delle domande generatrici del testo a disposizione; in altre parole, gli obiettivi della ricerca hanno orientato tutte le fasi dellanalisi, a partire dalla scelta delle procedure informatiche da utilizzare fino allattribuzione di rilevanza ad indici statisticamente irrilevanti.
460
Lindice di sovra/sotto utilizzo viene calcolato rispetto ad una norma di riferimento, come il valore medio o il valore assunto in un modello di riferimento. Tratto da ibidem.
143
5.3 LANALISI DEL TESTO PER LA DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI Riprendendo quanto precedentemente asserito, il testo raccolto tramite la
somministrazione dei protocolli di indagine viene considerato come loggetto della ricerca; lanalisi di tale oggetto verte non tanto sul contenuto che caratterizza il testo, quanto sulle modalit duso, ossia sulle pratiche discorsive, che organizzano le unit simboliche (il contenuto). In altre parole, coerentemente agli assunti epistemologici di riferimento, il come e non il cosa ad essere oggetto di interesse; tale come consiste, allinterno del Paradigma Narrativistico, nei processi discorsivi ossia nelle modalit in cui (il come) si parla di un cosa. Lanalisi del testo consente pertanto di evidenziare gli snodi argomentativi che consentono ad un testo di dipanarsi in un particolare modo piuttosto che in un altro. Allinterno della Teoria dellIdentit Dialogica, le suddette modalit discorsive (o processi discorsivi) risultano formalizzate come repertori discorsivi461 e possono pertanto essere denominati ed analizzati rispetto al grado con cui assumono valenza pragmatica e valore di asserzione di verit per il senso comune nonch rispetto al grado con cui vanno a generare o mantenere una determinata realt. Il processo di rilevazione e denominazione dei repertori discorsivi avviene a fronte dellindividuazione dei legami retorico-argomentativi (gli snodi argomentativi) che si presentano tra gli elementi di contenuto, e si articola in sei passaggi previsti dal Metodo.
461
Riprendendo la definizione di repertorio discorsivo, precedentemente gi esposta, si ricorda che esso inteso come una modalit finita di costruzione di realt, linguisticamente intesa, con valenza pragmatica, che raggruppa anche pi enunciati (arcipelaghi di significato), articolata in frasi concatenate e diffusa con valenza di asserzione di verit, volta a generare/mantenere una coerenza narrativa. Turchi G. P (2009), Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T., Bologna, Monduzzi
144
Il primo passaggio consiste nel porsi la domanda che ha generato la risposta,462 in modo tale da anticipare il contesto duso delle forme entro il contesto in cui il testo si colloca e da non perdere di vista la rilevanza della domanda nella generazione di quel tale testo. Il secondo passaggio consiste nellanticipare configurazioni discorsive di realt che generano le possibili risposte alla domanda da parte del gruppo oggetto di indagine a cui stata posta;463 ci implica che il ricercatore si collochi nel ruolo del rispondente in modo da praticare le medesime categorie di conoscenza che configurano la risposta, generando le porzioni di testo possibili a partire dallo spazio discorsivo aperto dalla domanda. Ad esempio, nel caso della domanda Come descriverebbe lessere donna? si anticipa che, nel rispondere, una persona di genere maschile possa far uso del repertorio della generalizzazione 464 a differenza di una persona di genere femminile che si anticipa possa mettere in campo il repertorio dellopinione, ancorandosi alla propria esperienza da donna. Tale passaggio consente collocare il ricercatore ad un livello descrittivo piuttosto che ad un livello interpretativo, coerentemente ad un obiettivo di descrizione dei processi discorsivi e non dunque di interpretazione e sovrascrittura degli stessi. Il terzo passaggio concerne lenucleare i passaggi argomentativi, gli snodi della risposta, laddove per snodo argomentativo si intenda quel punto di innesco di una modalit discorsiva che si pone in termini di differenza, processualmente intesa, rispetto alla porzione di testo che la precede.465 Questi primi tre passaggi consentono al ricercatore di costruire una competenza rispetto al testo in analisi ed in particolare ai processi discorsivi che generano la risposta: in altre
462 463
Ibidem. Ibidem. 464 Per la definizione dei repertori discorsivi si rimanda alla consultazione della Tavola Periodica dei Repertori Discorsivi riportata nellAppendice A. 465 Ibidem.
145
parole il ricercatore approccia alle risposte dei gruppi di indagine avendo a disposizione gi una competenza circa le modalit discorsive (repertori discorsivi) su cui il testo pu andare ad organizzarsi a partire dai contenuti indagati. Il quarto passaggio consiste nel leggere la risposta data dal gruppo dei rispondenti a fronte di quanto anticipato (ossia confrontarla),466 in modo tale da ri-conoscere, a fronte delle anticipazioni prodotte nei passaggi precedenti, gli elementi caratteristici dello spazio discorsivo in analisi. Il quinto passaggio prevede la denominazione dei repertori attraverso lutilizzo della definizione di repertorio discorsivo e degli elementi anticipati al terzo passaggio:467 in altre parole, una volta individuati gli snodi argomentativi, e dunque la modalit duso degli elementi di contenuto, il ricercatore chiamato a confrontare quanto emerso con le anticipazioni prodotte in precedenza, circa gli snodi argomentativi caratteristici delle risposte ad una certa domanda. Il sesto passaggio, infine, consiste nellindividuare possibili elementi di contenuto che possono costituire il repertorio (arcipelaghi di significato),468 ossia i contenuti su cui il testo si articola e si dipana generando certe configurazioni di realt.
466 467
146
CAPITOLO 6. ANALISI E COMMENTO DEI DATI 6.1 INTRODUZIONE Allinterno del presente capitolo verranno presentati i dati della ricerca unitamente alle considerazioni che, in virt degli stessi, stato possibile produrre. La modalit in cui il capitolo risulta strutturato segue lorganizzazione in tre aree di cui pocanzi stata fatta menzione; ciascun paragrafo, dedicato ad una singola area, si struttura in differenti sottoparagrafi, ognuno dedicato ad una domanda considerata nellarea, in cui sono presentate le modalit di analisi utilizzate, i risultati ottenuti sia in termini di indici ricavati dal software che di denominazione dei repertori discorsivi, ed i commenti che possibile offrire in virt del confronto fra i due gruppi di indagine.
6.2 LA CONFIGURAZIONE DELLA REALT DISCORSIVA TRANSESSUALIT Come test anticipato, la prima area relativa allobiettivo generale della ricerca, che concerne lindagine della modalit in cui viene configurata la realt transessualit; di seguito verranno dunque presentati i risultati dellanalisi del testo relativo alle domande n. 3, n. 4 e n. 5 del protocollo A e la domanda n. 3 del protocollo B. Gli obiettivi di tale analisi, la cui discussione verr affrontata allinterno del paragrafo dei commenti ai dati, risultano tre: a) entrare nel merito di come la transessualit viene configurata dalle persone transessuali, in particolare rispetto alla dimensione corporea; b) entrare nel merito di come la transessualit viene configurata dal senso comune; c) mettere in luce leventuale presenza di un processo di tipizzazione dellidentit dialogica, a partire dal confronto fra le risposte dei due gruppi di indagine.
147
6.2.1 ESSERE TRANSESSUALE: ANALISI DEL TESTO E DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI CHE CONFIGURANO LA REALT TRANSESSUALIT ALLINTERNO DELLA POLARIT PERSONALIS Il testo in esame fa riferimento alla domanda 3 del protocollo A: Come descriverebbe lessere transessuale?; tale strategia ha consentito di entrare nel merito delle modalit con cui le persone transessuali definiscono e configurano la transessualit. Lanalisi del testo stata effettuata seguendo i passaggi relativi al
M.A.D.I.T.precedentemente esposti, dunque attraverso lutilizzo del software Taltac2 secondo le modalit test anticipate. Nello specifico, stata effettuata lanalisi delle misure lessicometriche che ha consentito di evidenziare che il testo in oggetto, costituito da 1348 forme grafiche,469 si caratterizza per una ricchezza lessicale (V/N *100 = 34,832) e dunque per una percentuale di hapax che supera del 20% la met del corpus (V1/V *100 = 70,104). La prima considerazione che possibile offrire a partire da tale dato che gli elementi di contenuto utilizzati dai e dalle rispondenti risultano piuttosto vari. Una volta ottenute informazioni generali sul testo in questione, i passaggi successivi hanno avuto la finalit di entrare nel merito sia dei processi discorsivi messi in campo dalle persone rispondenti che degli elementi di contenuto utilizzati. A tal scopo si proceduto con lanalisi del vocabolario e dunque, a fronte della domanda generativa del testo, dellobiettivo della ricerca e degli indicatori statistici resi disponibili dal software (quali la frequenza e lindice TFIDF), stata eseguita la valutazione della rilevanza delle forme grafiche. Parallelamente a tale procedura stata effettuata lanalisi delle concordanze di forme, al fine di individuare il contesto e dunque la modalit duso delle
469
148
stesse allinterno del testo. Di seguito verranno presentate due tabelle contenenti i risultati ottenuti mediante tale procedura.
Freq. 29
TFIDF 0,68169
Stralci di testo esemplificativi se la propria interiorit non coincide con il corpo esterno, si former un disagio. essere transessuale vuol dire avere un male nel corpo . per me significa essere unanima intrappolata in un corpo che non riconosco come giusto. spiegazione stereotipata di una donna intrappolata in un corpo maschile o viceversa. purtroppo per, siccome il corpo che parla per noi, una femmina senza seno con un pene, testicoli, con la barba, i peli sul corpo, sta male. e deve fare qualcosa. significa superare il concetto di uomo maschio e di donna femmina per poter essere se stessi nella societ. di una persona come me si dice: sei una donna ma biologicamente nata maschio. donna maschio. e sempre padre sar. un padre donna, ma padre. ma non puoi essere madre, se non di te. significa avere unanatomia appartenente ad un sesso ed il genere appartenente allaltro sesso. in cui la persona transita col proprio corpo da un genere allaltro. vi una continuit di caratteristiche di genere che raccorda i poi dicotomici dei concetti di donna e uomo definiti nel contesto storico sociale. non c nessun desiderio di diventare uomo o donna bens si tratta di voler adeguare il proprio corpo al proprio s. perch avvertivo dentro di me questo sentirmi maschio, uomo. transessuale uguale a persona che transiziona da un genere allaltro. insultati, picchiati e tuttoggi moltissime sono le persone transessuali vittime di violenza o uccise. nella misura in cui il transessuale luomo nato in un corpo di femmina e la transessuale la donna nata in un corpo di maschio. io sono una femmina, non io voglio essere una femmina.
donna
22
0,77654
genere
22
0,77975
uomo
20
0,68309
19 15 14
149
sesso
14
0,56005
maschio
11
0,45847
condizione
10
0,49828
identit
10
0,70474
6 6 6 8 5 5
5 4 4 4 4
disagio percorso
4 4
0,42800 0,34736
un senso di disagio e inadeguatezza del loro stesso sesso anatomico. discrepante rispetto al genere di riferimento per il sesso in cui sono nate. desiderio di vivere e di essere accettati come del sesso opposto. uomo e donna diverso da maschio o femmina. corretta sarebbe un uomo transessuale che diventato maschio. ecco perch si parla di disforia di genere! una condizione considerata dallOMS come una sorta di disturbo essere transessuale una condizione scomoda alquanto ma anche di favore. di una presa di coscienza della propria identit maschile, in netta contrapposizione col proprio sesso. una persona con unidentit di genere differente da quella che vorrebbe trasparire. vi una continuit di caratteristiche di genere che raccorda i poli dicotomici dei concetti attualmente appunto, la societ d delle istruzioni ancora prima della nascita. di grande disperazione per il non capire cosa mi stesse succedendo. essere transessuale una cosa che dentro di te, una cosa con cui ci nasci io sono nata transessuale. ma io direi che sono nata Laura. costretta a vivere una vita che non mi consente di esprimere la mia personalit. aver trovato il coraggio di accettarsi e di tentare di esprimere il vero io, quello che si sente di essere. essere transgender significa voler vivere bene, volersi integrare e partecipare rappresentano tutto ci che riguarda laspetto puramente fisico legato quindi a caratteristiche biologiche. disagio che persiste finch non si crea un equilibrio fra mente e corpo. visto che non si parla di corpi ma di fattori interiori. vuol dire fare un viaggio dentro te stessa, ed il viaggio pi affascinante. questo viaggio appartiene al corpo, che subisce modifiche tecniche. di solito uomini e donne transessuali hanno un senso di disagio o inadeguatezza del loro stesso sesso anatomico. per me vuol dire aver attraversato un percorso difficile.
150
3 3 3 3 3 3 3
prostitute
0,09628
3 3 3 3 3 3 2 2
2 2 2 7
questa distonia si deve allautonomo percorso (nel feto) dello sviluppo fisico e mentale. non ti riconosce come Christian se sei biologicamente nato come Barbara. per cui un cane che si morde la coda. la transessualit a mio avviso un proprio vissuto. fare una transizione dal sesso di nascita a quello opposto, con laiuto del medico. che si sente di essere, e quindi il genere a cui si sente di appartenere. non altro che un momento di stasi. un momento in cui la persona transita col proprio corpo. odio la descrizione figurata della donna intrappolata nel corpo di uomo e viceversa. una sorta di risveglio di coscienza che ti permette di guardare le cose da unaltra prospettiva. qualcosa che ti porta ad affrontare una presa di coscienza del tuo essere transessuale molto pi complicata limmagine che volutamente si d delle persone transessuali quella di malate, prostitute, perverse che vengono pubblicamente derise e offese. non una scelta, laffermare di essere ci che si ovvero un transessuale. per lottare, per rivendicare i diritti negati e il misconoscimento a cui lo stato sociale il modo di essere degli umani biologicamente maschi divenuti socialmente femmine e viceversa. la disforia di genere unillusione indotta dalla dualit coatta degli stereotipi di genere. dunque, cosa succede, che nessuno nasce con la consapevolezza di essere transessuale, una cosa che si capisce non c nessun desiderio di diventare uomo o donna. la mia anomalia risiede nel mio corpo. considerata dallOMS come una sorta di disturbo dellidentit di genere, ma pu solo essere considerato un estremo dello spettro del disturbo dellidentit di genere. vuol dire avere un passato di sofferenze, ma anche essere stato abbastanza forte da farcela. esiste una variabilit notevole tra tipologie di transessuali. quando il dentro non adeguato al fuori. un essere completo, un essere in grado di vivere in due mondi contemporaneamente e di
151
vita nascita anima essenza completo divario errore coraggio estremi vestirmi madre rinascita farfalle grembo dicotomici binarismo dualit contrapposizione coincidono
6 5 5 3 2 2 2 3 2 2 2 1 1 1 1 1 1 2 2
0,49345 0,42706 0,42019 0,19905 0,32875 0,31557 0,31521 0,30351 0,20438 0,11638 0,19624 0,08552 0,08552 0,08552 0,10219 0,12619 0,24230 0,07885 0,24282
imparare da essi. e che hanno il desiderio di vivere e di essere accettati come del sesso opposto. se lo fai allora sarai infelice a vita perch non sarai mai soddisfatto di te stesso. persona transessuale un individuo che, fin dalla nascita, manifesta pi o meno apertamente e visibilmente corpo non adeguato al suo spirito, alla sua anima, al suo io, o alla parte del suo cervello che senso comune basato su assiomi fittizi e prendi atto della tua essenza; essere completo, vedere oltre la visione comune delle cose. manifesta pi o meno apertamente e visibilmente il divario fra il suo essere fisicamente in un modo e mentalmente gente si svegli e la smetta di considerarti come un errore o come un matto psicotico o come un perverso ci vuole coraggio. quale un insieme aperto (non comprende gli estremi donna uomo) poi ho eliminato tutti i peli del mio corpo. a vestirmi da donna. a uscire. ma non mi bastava. ma non puoi essere madre, se non di te stessa. mi sto partorendo. facciamo nascere per davvero, diamo atto alla nostra rinascita. come bruchi che si trasformano in farfalle, cos noi riusciamo ad essere noi stessi in primis portiamo nel nostro grembo la nostra anima, la facciamo crescere e maturare. continuit di caratteristiche di genere che raccorda i poli dicotomici dei concetti di donna e di uomo transessuale innanzitutto essere persona, non prevista dal binarismo di genere. disforia di genere unillusione indotta dalla dualit coatta degli stereotipi di genere. desideri che contrastavano col mio essere, una contrapposizione di mente corpo inspiegabile. in cui il genere psichico e il genere somatico non coincidono, questa incongruenza psicosomatica
Tabella C: forme grafiche, domanda n. 3 Come descriverebbe lessere transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
152
In alcuni casi si reso utile effettuare lanalisi delle concordanze a partire dalla radice della forma grafica di interesse, laddove questa si presentasse declinata in diverse forme allinterno del testo.
Radici accett*
appart*
consapev*
consapevolezza consapevole
adegua*
adeguare adeguato
capi*
biologic*
coincid*
coincide coincidono
Stralci di testo esemplificativi quindi se vivi e ti accettano nel genere di elezione sei transessuale e che hanno il desiderio di vivere e di essere accettati come del sesso opposto. il problema diventa la gente che non ti accetta o non ti riconosce come Christian se sei biologicamente nato come Barbara. semplicemente il risultato dellaver trovato il coraggio di accettarsi significa avere unanatomia appartenente ad un sesso ed il genere appartenente allaltro sesso. e quindi il genere a cui si sente di appartenere. riscontrando sempre un senso di appartenenza alla categoria che percepisce come sua propria quindi decide di adeguare queste ultime alla propria consapevolezza intima di essere una donna o un uomo. consapevole di essere nati in corpi diversi da ci che lanima bens si tratta di voler adeguare il proprio corpo biologico quando il suo corpo non adeguato al suo spirito, alla sua anima che il fatto di non sapere e quindi di non capire qualcosa che ti porta ad affrontare una presa di una cosa che si capisce piano piano, col passare degli anni lentamente capii la mia situazione e tutto mi fu chiaro. perch una volta che hai capito il tuo dilemma interiore allinizio non capisci, senti di non essere n da una parte n dallaltra sei una donna ma biologicamente nata maschio. in seguito ho scelto una genitalit opposta a quella biologica in netta contrapposizione col proprio sesso biologico. aspetto puramente fisico legato quindi a caratteristiche biologiche. se la propria interiorit non coincide con il corpo esterno dello sviluppo fisico e mentale, che talvolta non coincidono fra loro neppure un poco in tema di genere
153
desider*
malat*
oppos*
psic*
sent*
*trapp*
intrappolato intrappolata
partor*
partorendo partorirsi
prend*
prendere atto
vissuto e che hanno il desiderio di vivere e di essere accettati come del sesso opposto inadeguatezza del loro sesso anatomico e desiderano fare una transizione dal sesso di nascita a quello al punto da desiderare un adattamento del corpo maschile al proprio sviluppo non sapevo cosa fosse, e il nemico ero io stesso, desideri che contrastavano col mio essere, una contrapposizione volutamente si d delle persone transessuali quella di malate, prostitute, perverse il mio corpo che palesemente malato contrariamente a molti non vedo nulla di male nel termine malattia. solo una parola che a molti fa paura. fare una transizione dal sesso di nascita a quello opposto ed accumuli conoscenze che provengono da due piani opposti conflitto con il corpo che ne riflette una diversa se non opposta, si ha una condizione di transessualit. il trovarsi in quella condizione in cui il genere psichico e il genere somatico non coincidono questa incongruenza psicosomatica, di eziologia ancora sconosciuta, impedisce lottimale considerando la sua fisicit, ma soprattutto la sua psiche, dunque elaborando concetti su di s e comportandosi di valori legati a caratteristiche tipiche e bisogni psico-fisici comuni. tentare di esprimere il vero io ovvero quello che si sente di essere e quindi il genere a cui si sente di appartenere. mi ha incasellata nel genere femminile. ma io mi sento tante altre cose ancora. piantina che cresce dentro di te e che tu ogni tanto senti, fino a quando ne cogli lessenza dei fiori perch avvertivo dentro di me questo sentirmi maschio, uomo, ma siccome nessuno mai mi aveva parlato cercare informazioni in rete riguardo questo mio sentire come dice la medicina che lo sei se hai un cervello intrappolato nel corpo del sesso opposto. per me significa essere unanima intrappolata in un corpo che non riconosco come giusto mi sto partorendo e, come nelle sacre scritture, con dolore. essere transessuale vuol dire partorirsi. lunica esperienza genitoriale che ti viene concessa. in realt un prendere atto del fatto che sussiste una
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anomalia reale ed inequivocabile non c un voler diventare uomo o donna, ma prendere coscienza del fatto di esserlo gi! superi il senso comune basato su assiomi fittizi e prendi atto della tua essenza. di una presa di coscienza della propria identit maschile
Tabella D: estrazione da radice di forme, domanda n. 3 Come descriverebbe lessere transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
Al fine di entrare nel merito dei processi discorsivi messi in campo e dunque di denominare in un secondo momento i repertori discorsivi, si proceduto con lindividuazione degli snodi argomentativi (considerati da Taltac2 come forme grafiche e/o poliformi e/o segmenti). Tali snodi, adottando il Modello Dialogico, vengono considerati come quegli elementi formali che aprono una particolare modalit duso del linguaggio ordinario o, in altre parole, come gli inneschi di differenti repertori discorsivi. Anche in questo caso, come in precedenza, stato necessario approfondire il contesto duso degli snodi attraverso lanalisi delle concordanze di forme, in quanto la medesima forma pu innescare differenti repertori a seconda della modalit con cui viene utilizzata; ad esempio, il poliforme secondo me pu aprire sia il repertorio discorsivo dellopinione (secondo me un proprio vissuto) che del giudizio (secondo me significa essere completo). Di seguito una tabella esemplificativa.
Snodi argomentativi per questo per cui al contrario di al contrario dell causa a causa della
Stralci di testo esemplificativi di interesse solo la tua etichetta fuori! per questo vieni costantemente guardato in maniera strana. per cui un cane che si morde la coda. noi, al contrario di chi nasce in regola col suo genere, siamo come delle al contrario dellapproccio patologico, che vede nel soggetto transessuale ottimale comunicazione tra individuo e ambiente esterno e causa unevitabile disagio. essere transessuale una condizione molto particolare a causa della totale disinformazione e censura dei nostri tempi.
155
anche se visto che poich per me secondo me a mio avviso ritengo credo in realt vuol dire significa significa che siccome dato che sempre mai quindi piuttosto che piuttosto ma ovvero nel senso che nel senso di invece dunque come appunto per
io sono solo pi sfortunata di una donna biologica. anche se il mio nascere con caratteristiche maschili ma ha comunque sarebbe stato meglio usare i termini maschio, femmina, transgender, visto che non si parla di corpi ma di fattori interiori. nei confronti dei due generi non esisterebbero persone transessuali poich ognuno sarebbe libero di vestire, atteggiarsi, vivere per me vuol dire aver attraversato un percorso difficile. essere transessuale secondo me: essere completo, vedere oltre la visione comune la transessualit a mio avviso un proprio vissuto. ritengo che lessere transessuale sia un individuo io non credo troppo a queste cose di cervello. lessere transessuale in realt non esiste. al massimo una definizione medica. essere transessuale vuol dire crearsi un carattere, una sfida che il mondo ti essere transgender significa voler vivere bene. significa che pur nascendo maschio (o femmina) hai ottenuto il essere transessuale non come dice la medicina che lo sei se hai un cervello purtroppo per, siccome il corpo che parla anche per noi, una femmina senza anche di favore dato che apre moltissimo la mente e ti fortifica ti mancher sempre qualcosa. perch non sarai mai soddisfatto di te stesso. e che quindi decide di adeguare queste ultime alla propria consapevolezza alla categoria che percepisce come sua propria piuttosto che a quella che, data la sua fisicit di origine, gli io non credo troppo a queste cose di cervello. piuttosto essere transessuale significa che qualcosa che non una scelta, ma una cura. di accettarsi e di esprimere il vero io ovvero quello che si sente di essere, e quindi il genere a cui senza il quale purtroppo non si va granch in l, nel senso che se anche arrivi a realizzare per intero te stesso essere sincero (nel senso anche di esprimere chiaramente ci che gli altri sentono lessere transgenere invece appartenere ad uno degli infiniti stati che caratterizzano considerando la sua fisicit, ma piuttosto la sua psiche, dunque elaborando concetti su di s e comportandosi come una come una piccola piantina che cresce dentro di te attualmente, appunto, la societ d delle istruzioni ancora prima della ti modella, ti forgia. ti crei unarmatura, per dietro di essa c tutta la vulnerabilit
Tabella E: snodi argomentativi, domanda n.3 Come descriverebbe lessere transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
156
Il passaggio che stato effettuato successivamente consistito nellandare a rilevare il linguaggio specifico del testo in analisi attraverso lindividuazione dei segmenti e lanalisi delle concordanze degli stessi. Tali segmenti consistono in porzioni di testo caratteristiche del vocabolario e rispetto ai quali il software offre due indici di rilevanza statistica, lIS e lIS relativo. A fronte dei tre criteri previsti dal M.A.D.I.T. test citati, sono stati selezionati i segmenti maggiormente rilevanti, riportati di seguito in tabella.
Segmenti disturbo dellidentit di genere appartenente allaltro sesso una presa di coscienza non adeguato nato in un corpo di femmina caratteristiche tipiche allaltro sesso non una scelta
Freq. 2 2 2 2 2 2 3 2
Stralci di testo esemplificativi condizione considerata dallOMS come una sorta di disturbo di identit di genere e comportandosi come una persona appartenente allaltro sesso rispetto a quello che lha vista nascere di una presa di coscienza della propria identit maschile, in netta contrapposizione quando il dentro non adeguato al fuori in modo cos profondo che il transessuale luomo nato in un corpo di femmina e la transessuale la donna nata in un corpo di maschio insomma nelle caratteristiche tipiche maschili. la mia anomalia risiede nel corpo. appartenente ad un sesso ed il genere appartenente allaltro sesso qualcosa che non una scelta, ma una cura. non una scelta, laffermare di essere ci che si condizione in cui il genere psichico e il genere somatico non coincidono se hai un cervello intrappolato nel corpo del sesso opposto. essere transessuale vuol dire avere un male nel corpo. percorso che porta a ridurre quel divario che c tra mente e corpo arrivando alla conciliazione di questi due elementi sono una donna nata con un fisico maschile e questo agli occhi degli altri
non coincidono del sesso opposto essere transessuale vuol dire mente e corpo
2 2 4 3
agli occhi
1,67
0,42
157
2 2 6 3 2 3
in corpi in un corpo
3 5
0,84 0,41
0,21 0,05
fa di me una persona transessuale. la disforia di genere unillusione indotta dalla dualit coatta degli via la barba, non voglio un mascherone in volto. voglio essere autentica. io sono un uomo, cerebralmente, intellettualmente, nei valori tentare di esprimere il vero io ovvero quello che si sente di essere, e quindi il genere a cui si sente di appartenere. in fondo mi sento molto fortunato e forse stato quasi un dono. una sorta di risveglio di coscienza che ti permette di guardare le cose da unaltra prospettiva qualcosa che ti porta ad affrontare una presa di coscienza del tuo essere transessuale ossia il nascere uomini in corpi di maschi e donne in corpi di femmine. nel mio caso sono un uomo nato in un corpo di femmina.
Tabella F: segmenti ripetuti, domanda n. 3 Come descriverebbe lessere transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
In seguito allanalisi mediante Taltac2 e a fronte di quanto da questa emerso, il passo successivo consistito nellentrare nel merito di come gli elementi sopra presentati abbiano consentito di individuare i repertori discorsivi, ossia le modalit duso del linguaggio ordinario, e gli arcipelaghi di significato, ossia i contenuti portati dalle/dai rispondenti. In particolare, gli snodi argomentativi hanno consentito di individuare i repertori discorsivi e le forme grafiche, cos come i segmenti, hanno permesso di individuare e formalizzare gli arcipelaghi di significato. Il lavoro di enucleazione delle modalit discorsive allinterno del testo in oggetto ha messo in luce che la transessualit viene configurata a partire principalmente da repertori discorsivi di mantenimento:470 in altre parole tale realt, generata a fronte di teorie, opinioni, interpretazioni e giudizi personali, viene connotata in termini di
470
158
immutabilit e certezza. Le modalit discorsive di questo tipo maggiormente presenti sono state individuate a partire da vari snodi discorsivi: le forme vuol dire, per me e secondo me sono state evidenziate come punti di innesco del repertorio del giudizio; le forme per me, a mio avviso, ritengo e credo aprono il repertorio dellopinione; le forme , sempre, mai, in realt, significa che, vuol dire e significa innescano il repertorio del sancire la realt; le forme ma, invece, per, anche se, piuttosto e piuttosto che vanno ad aprire il repertorio della contrapposizione.471 Come possibile notare dal grafico di seguito, unitamente a queste modalit discorsive pi frequentemente utilizzate, sono stati individuati allinterno del testo altri repertori di mantenimento singolarmente meno frequenti tuttavia complessivamente numerosi; fra questi si intende annoverare anche i repertori discorsivi cosiddetti ibridi in quanto, presentandosi in associazione a quelli di mantenimento, essi sono stati considerati come non generativi di nuove configurazioni di realt. A conferire un carattere di verit a quanto portato nelle risposte, contribuiscono i repertori della causa e della conseguenza, aperti dagli snodi argomentativi a causa della, per cui, causa, che individuano nessi logici e causali fra diversi aspetti della realt descritta; medesima funzione viene assolta dai repertori ibridi non generativi, dunque di mantenimento, quali il repertorio discorsivo della metafora (innescato talvolta dalla forma come), il repertorio della specificazione (aperto da ovvero, nel senso che, nel senso di) e il repertorio del confronto (innescato da snodi quali al contrario di e al contrario dell). La configurazione discorsiva transessualit generata a fronte dei suddetti processi discorsivi trova legittimazione, allinterno del testo, nei repertori della giustificazione (aperto da forme quali visto che, poich, dato che, per questo e siccome) e della conferma (individuato a partire dagli snodi quindi, dunque,
471
Per una descrizione dettagliata dei repertori discorsivi, si rimanda alla lettura dellAppendice A.
159
appunto); attraverso tali modalit discorsive le/i rispondenti forniscono elementi a sostegno di quanto precedentemente sancito. Le/i rispondenti transessuali hanno messo in campo processi discorsivi cosiddetti
generativi di nuove configurazioni di realt, in altre parole le risposte fornite si caratterizzano per lutilizzo di modalit di descrizione e considerazione: attraverso il repertorio della descrizione, che risulta notevolmente utilizzato, la transessualit viene definita attenendosi ad un piano descrittivo e non interpretativo; con il repertorio della considerazione e della strategia, la realt viene generata a fronte di considerazioni critiche prodotte dalle/dai rispondenti ed in termini strategici rispetto al perseguimento di un fine.
Repertori discorsivi _ domanda n.3 _ protocollo A
Descrizione Giudizio Opinione Contrapposizione Giustificazione Conferma Polemica Specificazione Metafora Conseguenza Causa Considerazione Prescrizione Previsione Confronto Attr. Problema Commento Malattia Strategia Proiez. Futuro Contrario
Sancire la realt
Le modalit discorsive sopra descritte si articolano su specifici contenuti che verranno presentati di seguito; al fine di entrare nel merito delle argomentazioni portate dalle/dai rispondenti, si inteso descrivere gli arcipelaghi di significato sviscerando gli stessi e
160
riportando, dunque le argomentazioni offerte. La separazione fra processi discorsivi e arcipelaghi, che stata effettuata allinterno del presente paragrafo, cos come nei paragrafi successivi dedicati alla descrizione dei dati testuali, muove a partire esclusivamente da uno scopo esplicativo: poich un repertorio discorsivo, per definizione, una modalit finita di costruzione di realt, linguisticamente intesa, con valenza pragmatica, che raggruppa anche pi enunciati (arcipelaghi di significato), articolata in frasi concatenate e diffusa con valenza di asserzione di verit, volta a generare/mantenere una coerenza narrativa,472 non risulta possibile considerare, in sede di analisi, processi e contenuti come dimensioni separate. Il modo in cui tali dimensioni si organizzano, pertanto, riportato dapprima in tabella 473 e in un secondo momento discussa in sede di commento dei risultati, al fine di offrire delle considerazioni in merito ai risvolti pragmatici che luso di certe modalit dialogiche implica. Entrando nel merito del contenuto delle argomentazioni offerte dalle/dai rispondenti, e riprendendo la considerazione pocanzi offerta in relazione alla ricchezza lessicale del corpus in oggetto, possibile evidenziare come le persone intervistate definiscano la transessualit utilizzando argomentazioni piuttosto varie. In particolare, l essere transessuale viene definita come una condizione con cui si nasce, in un primo momento fonte di sofferenza 474 e paure, di cui la persona acquisisce lentamente consapevolezza (arcipelago di significato dell
inconsapevolezza) a partire da una presa di coscienza 475 di se stessi/stesse; prima che questultima si verifichi, la persona vive una contrapposizione fra mente e corpo
472
Turchi G. P (2009), Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T., Bologna, Monduzzi 473 Tabella G, allinterno del presente paragrafo. 474 Allinterno della presente sezione del lavoro, si segnaleranno con questo tipo di virgolette i termini utilizzati dalle persone intervistate nelle risposte. 475 Allinterno della presente sezione del lavoro, si intende segnalare con questo tipo di virgolette i nomi degli arcipelaghi di significato.
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inspiegabile il cui senso spesso risulta inizialmente inaccessibile in assenza di una adeguata informazione sul tema. La comprensione di essere transessuale viene descritta come un risveglio di coscienza relativo a fattori interiori, che implica e coinvolge la dimensione corporea ma che ad essa non si riduce, e che non una scelta. Questa consapevolezza segna linizio di un percorso di crescita e mutamento individuale, costellato di sofferenza e durante cui la persona sperimenta spesso un disagio relativo al non essere riconosciuta per ci che , che tuttavia genera un arricchimento di s, che consente alla persona di affermarsi e di essere se stessa a dispetto dei giudizi altrui (arcipelago del percorso di vita). Il desiderio di vivere ed essere accettati come del sesso opposto viene descritto in contrapposizione rispetto al desiderio di essere uomo o donna: la persona transessuale sente ancor prima dellinizio della transizione di appartenere al genere di elezione, in altre parole gi un uomo (nel caso della persona FtM) o una donna (nel caso della persona MtF). Il genere, dunque, viene nettamente distinto dal sesso in quanto il primo viene collocato in una dimensione personale o tuttal pi sociale mentre il secondo inteso in unaccezione biologica: la persona transessuale, nellaffrontare liter di riattribuzione del sesso, pu dunque diventare maschio o femmina, ma la sua identit di genere non considerata come passibile di alcuna modificazione. Il percorso di evoluzione che la persona affronta in quanto transessuale, che pu non coincidere necessariamente con liter di transizione, viene descritto principalmente come un transito da un genere allaltro che, per realizzarsi, deve ottenere riconoscimento sociale (arcipelago della transizione di genere); lincongruenza fra dentro e fuori o fra corpo e mente si accompagna ed co-implicata, dunque, dalla difficolt di ricevere riconoscimento di s nel genere di elezione.
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Il difficile percorso verso l accettazione, che richiede coraggio per essere affrontata, porta con s una serie di cambiamenti che vengono individuati sia relativamente a fattori personali e soggettivi, quali la capacit di conoscere e capire il dolore altrui e di vedere sfumature che ad altri sfuggono (arcipelago della differenza fra transessuale e non), sia in relazione al corpo (arcipelago della transizione corporea), la cui necessaria modificazione viene definita come una cura. La centralit del corpo allinterno della condizione transessuale (arcipelago della dimensione corporea) e l impossibilit di non intervenire su questo viene descritta a partire da due prospettive differenti sebbene complementari: in primo luogo il corpo considerato come sede de lanomalia, che ad esso viene circoscritta, in quanto non conforme a se stessi e pertanto fonte di sofferenza e disagio; in secondo luogo il corpo descritto come centrale nella formulazione di atteggiamenti altrui nei confronti della persona transessuale e dunque, avendo l apparenza corporea un ruolo fondamentale nelle interazioni con gli altri, il corpo viene configurato come ci che comunica unimmagine sbagliata di s: citando un rispondente, la gente non ti riconosce come Christian se sei biologicamente nato come Barbara. Lavvio della transizione, qui intesa come transito da un genere allaltro, viene descritta dalle persone rispondenti come la conditio sine qua non per l espressione di s e per vivere bene (arcipelago dello stare bene), mentre la fonte di difficolt legate al transito viene individuata nella reazione sociale: laltrui assenza o incapacit di comprensione, causata della disinformazione prodotta dai mass media (arcipelago del senso comune), viene connessa al processo di stigmatizzazione operato dal contesto sociale, e spesso anche allinterno della propria famiglia (arcipelago dello stigma), in episodi di transfobia e discriminazione, nella costante privazione e non
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riconoscimento dei diritti civili (arcipelago dei diritti e discriminazione). Numerosi sono gli episodi di discriminazione vissuti personalmente dalle/dai rispondenti portati, come esempi, a sostegno di quanto test descritto. Le persone intervistate sottolineano come, al di l delle differenze individuali e della particolarit dellesperienza transgender rispetto ad altre esperienze, essere transessuale equivalga in primo luogo ad essere persona (arcipelago dell essere umano_persona), una persona con la propria individualit ed i propri vissuti anche in relazione al proprio essere transessuale; in altre parole, citando una rispondente, esiste una variabilit notevole tra tipologie di transessualismi e dunque, riprendendo le parole di un altro di persone. Si evidenzia come laspetto dellessere socialmente riconosciuta/o come persona venga individuato come critico in quanto la societ transfobica, che non riconosce la persona transessuale in quanto tale, negando i fondamentali diritti civili a partire dal diritto al lavoro, relega gli individui in una condizione di marginalit e talvolta di degrado. Entrando maggiormente nel merito di quanto pocanzi esposto, laddove le/i rispondenti configurino la transessualit come un disturbo (arcipelago della malattia) circoscrivono questultimo alla dimensione corporea, identificando il proprio male nel corpo. In alcuni casi la propria condizione viene definita attraverso limmagine tipica dell anima intrappolata in un corpo che non la rappresenta o dell errore (arcipelago della rappresentazione stereotipica); altri/altre rispondenti, pi numerosi rispetto alle/ai prime/i, rifiutano tale versione della transessualit (arcipelago della considerazione), tuttavia in entrambi i casi la problematicit che nasce dallincongruenza fra una certa forma del corpo e ci che si viene ricondotta al significato socialmente attribuito ai caratteri sessuali e alla qualit comunicativa che il
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corpo ha nelle interazioni con gli altri: attraverso il ricorso ad una metafora, un rispondente paragona gli esseri umani a dei barattoli di marmellata dotati di etichetta e sottolinea come il contesto sociale sia interessato esclusivamente a questultima a discapito del contenuto, della vera essenza di un individuo. Laddove il viaggio del corpo, ossia la modificazione a cui questo sottoposto, venga evidenziato come aspetto centrale allinterno della condizione transessuale, esso viene descritto come implicato dal percorso di transizione di genere o addirittura secondario rispetto a questultima. Si evidenzia, dunque, come la possibilit di affrontare una transizione da bruco a farfalla risulti strettamente connessa al riconoscimento sociale e allaccettazione della persona come membro del genere di elezione; citando una rispondente, la vaginoplastica non che la ciliegina sulla torta [] per cui per me l'importante essere vista come una ragazza femmina e gi lo sono per cui sono abbastanza contenta. Nonostante, a fronte delle suddette difficolt, la condizione transessuale venga configurata come scomoda, essa allo stesso tempo descritta un dono, come una condizione di completezza che le persone intervistate si sentono fortunate a vivere, come latto di partorirsi e di essere padri e madri di se stessi/e allo stesso tempo (arcipelago della dimensione mitica). Concludendo, laddove le/i rispondenti descrivano la transessualit riprendendone la definizione dal manuale diagnostico DSM-IV, questultima non viene mai, allinterno del testo, attribuita dal/dalla rispondente a se stessa/o (arcipelago del DIG). In particolare, lesistenza della categoria diagnostica del Disturbo di Identit di Genere viene messa in discussione in quanto tale, in particolare dalle/dai rispondenti che descrivono la transessualit come una costruzione sociale indotta dal dualismo coatto degli stereotipi di genere (arcipelago della costruzione sociale); in tali casi, le
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persone rispondenti definiscono l approccio nosografico come inappropriato a descrivere la variabilit dei transessualismi e auspicano la de-patologizzazione della transessualit (arcipelago della considerazione). Inoltre letichetta diagnostica viene talvolta reputata come responsabile della concezione patologizzante della transessualit contemplata dalla societ.
Descrizione
Giustificazione
Giudizio
Arcipelaghi di significato Transizione corporea Costruzione sociale Diritti e discriminazione Transizione di genere Dimensione corporea Rappresentazione stereotipica Fattori personali e soggettivi Inconsapevolezza Malattia Transizione di genere Inconsapevolezza Costruzione sociale Considerazione Considerazione Transizione corporea Inconsapevolezza DIG Rappresentazione stereotipica Dimensione mitica Fattori personali e soggettivi Esperienza personale Presa di coscienza Diritti e discriminazione Transizione corporea Dimensione mitica Percorso di vita Rappresentazione stereotipica Percorso di vita Dimensione mitica Fattori personali e soggettivi Dottrina biologica Dottrina biologica Transizione di genere Diritti e discriminazione Percorso di vita Costruzione sociale Considerazione
Considerazione Dimensione mitica Percorso di vita Senso comune Stare bene Essere umano_Persona Presa di coscienza Stigma Malattia Esperienza personale Dottrina biologica Transizione di genere Percorso di vita Senso comune Transizione corporea Percorso di vita Differenza fra trans e non Inconsapevolezza Stare bene Dimensione corporea DIG Stare bene Considerazione Dimensione corporea Presa di coscienza Senso comune Costruzione sociale Terzo sesso Considerazione
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Prescrizione Previsione Strategia Attribuzione del problema Metafora Confronto Specificazione Proiezione al futuro Contrario Polemica
Transizione corporea Stare bene Transizione corporea Costruzione sociale Transizione corporea Transizione di genere Percorso di vita Inconsapevolezza Rappresentazione stereotipica Considerazione Presa di coscienza Diritti e discriminazione
Fattori personali e soggettivi Stare bene Senso comune Transizione corporea Differenza fra trans e non Inconsapevolezza
Tabella G: repertori ed arcipelaghi, domanda n. 3 Come descriverebbe lessere transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
6.2.2 I SIGNIFICATI DEL CORPO: ANALISI DEL TESTO E DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI CHE CONFIGURANO LA TRANSESSUALIT ALLINTERNO DELLA POLARIT PERSONALIS Il testo in esame fa riferimento alla domanda 4 del protocollo A: Come descriverebbe i significati che ha il corpo per una persona transessuale?; tale strategia ha consentito di entrare nel merito delle modalit con cui le persone transessuali definiscono e configurano la transessualit, in particolare rispetto alla dimensione corporea che, come emerso pocanzi, viene considerata dalle stesse persone intervistate come una dimensione fondamentale della condizione transessuale (come si evidenzia, ad esempio, dallo stralcio di testo essere transessuale vuol dire avere un male del corpo). Anche in questo caso, attraverso Taltac2 stata effettuata lanalisi delle misure lessicometriche che ha consentito di evidenziare come il testo in oggetto, composto da 1099 forme grafiche, si caratterizzi per una ricchezza lessicale (V/N *100 = 35,786) e dunque per una percentuale di hapax che supera del 20% la met del corpus (V1/V *100 = 72,884); tali dati permettono di considerare che gli elementi di contenuto utilizzati dalle persone intervistate risultano piuttosto vari.
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Al fine di entrare nel merito sia dei processi discorsivi che degli elementi di contenuto utilizzati, si proceduto con lanalisi del vocabolario e dunque, a fronte della domanda, dellobiettivo della ricerca e degli indicatori statistici, con la valutazione della rilevanza delle forme grafiche. Allo stesso tempo stata effettuata lanalisi delle concordanze di forme, in modo da individuare il contesto e dunque la modalit duso delle stesse allinterno del testo. Di seguito verranno presentate due tabelle contenenti i risultati ottenuti mediante tale procedura.
Freq. 79
TFIDF 0,49040
Stralci di testo esemplificativi il corpo una scatola, un involucro che ci danno di fabbrica per questo impossibile non agire sul corpo. il pi potente mezzo comunicativo di cui disponiamo il corpo una gabbia fatta di carne e di ossa, uno scafandro il corpo il mezzo che lindividuo ha per comunicare con lambiente esterno che nasce il disagio e limpossibilit di potersi esprimere come la nostra anima e la nostra mente vorrebbero. per me un grandissimo vincolo che mi impone una condizione difficile da vivere raggiungere loperazione che vede come salvezza da una condizione di infelicit dovuta al sentirsi intrappolati in una per le persone transgender, parte intrinseca della propria identit di genere, inseparabile dallaspetto psichico importante perch da questo dipende la percezione del mio genere agli occhi del mondo. corpo naturale espressione di s, nel senso che il sesso anagrafico e biologico coincide perfettamente con la ti dicono sii pure donna dentro. ma che significa donna dentro? corpo, che invece pu essere variato per sopperire al disagio dovuto al divario fra luna e laltra componente il corpo ha il significato di un biglietto da visita che per molti cosa naturale purtroppo, al mio corpo do un significato un po
comunicare esprimere vincolo condizione identit genere sesso dentro disagio significato
2 1 1 3 6 11 3 9 8 8
0,58571 0,20232 0,19952 0,41834 0,39574 0,47685 0,19964 0,53361 0,45434 0,44583
168
6 5 5 4
involucro
0,25116
ostacolo esterno strumento fonte assomigliare diventare gabbia prigione adattare corrisponde guscio vita
4 3 3 3 3 3 3 2 1 2 2 10
0,36456 0,60429 0,36257 0,24301 0,41578 0,36404 0,32404 0,26500 0,21900 0,14273 0,26346 0,45467
rappresenta
0,24550
troppo indispensabile. dunque d ad esso un significato di strumento di riscatto economico e sociale. con questo intendo sottolineare quanto per noi sia importante ottenere il nostro vero corpo, siamo pronti a rischiare il tutto per tutto. da quando ho iniziato la transizione ho iniziato a godere di ogni attimo di vita il corpo biologico mette a disagio perch non ci si trova strumento per la realizzazione del desiderio, mezzo di riscatto sociale, occasione di lucro e di protagonismo il pi potente mezzo comunicativo di cui disponiamo il significato che io do al mio corpo quello dellinvolucro che mi protegge fin dai primi anni la persona transessuale vive in un involucro che non gli appartiene e che non percepisce come suo spesso considerato quasi una prigione, un ostacolo una bolla che ti divide dal mondo esterno il mio corpo non uno strumento ma ci che ricorda agli altri che impossibile non tener conto del mio esserci il corpo fonte di odio e amore o uno sguardo appena diverso e pi mascolino fonte di felicit, di entusiasmo. ma assomigliare un po a quello che siamo dentro una gioia nel vedere il proprio corpo come un figlio e come una crisalide che aspetta solo di diventare una bellissima e coloratissima farfalla infelicit dovuta al sentirsi intrappolati in una gabbia, un corpo che un limite a te stesso il corpo per una persona transessuale come una prigione, una bolla che ti divide dal mondo esterno; continuo work in progress, col fine di arrivare ad adattare la nostra idea e visione di noi stessi a ci che lo specchio ci riflette! il mio un problema del corpo, un corpo che non corrisponde allidea che io ho di me stessa. il corpo un guscio e anche quello che ci mostra in primis al mondo il corpo che si ottiene in un certo senso la realizzazione di un sogno, linizio di una nuova vita un corpo che non ti permette di poter vivere la tua vita in naturalezza ma che ti fa sentire oppresso. visto come problematico, come un qualcosa che
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9 5 3 4
seno
0,36164
1 1 4
felice occhi mondo femminile opposto anima biglietto da visita campo di battaglia opera darte naturale limite appartiene
3 3 7 3 3 3 3 1 1 3 2 2
0,24311 0,31732 0,46201 0,28521 0,23856 0,25251 0,22749 0,21900 0,09757 0,23095 0,26141 0,19106
non rappresenta la persona. perci si tenta di adeguarlo. quanto pi non riflette il modo in cui ci si sente e tanto pi fa soffrire. latto di appianare le divergenze tra corpo e mente fonte di pace interiore lobiettivo per me essere percepita come donna. punto. non donna dentro e donna fuori, ma donna. prima ero costantemente a disagio anche per la strada, adesso non pi. il corpo biologico mette a disagio perch non ci si trova, non ci si riconosce. poi i fianchi e il seno sono importanti per una ragazza transessuale nessuno ti prende sul serio quando affermi di essere un uomo se hai un seno esagerato. il corpo per una persona transessuale una croce. ma io mi sento incompleto, inadeguato e credo mi sentir cos per sempre. sono felice di non avere pi la barba che mi marchiava in modo cos deciso. un uomo biologico, ad esempio, non si soffermerebbe mai ad ammirare i suoi fianchi dritti o la sua barba con lo stesso entusiasmo di un ragazzo non transessuale sono molto felice di aver iniziato la transizione sembra una follia agli occhi di quasi tutti e dato che noi interagiamo con il mondo per mezzo del corpo, mi sento in qualche modo monca quindi depilandolo, prendendo ormoni che lo rendono femminile simile, eliminando la barba ci si sente meglio. lavere un corpo che esattamente opposto alla propria identit di genere rappresenta un concentrato di lanima precede il corpo temporalmente parlando quando ci formiamo. ha un significato comunicativo, il nostro primo biglietto da visita. pi delle volte viene vissuto da noi transessuali come un campo di battaglia, un continuo work in progress il corpo rappresenta una vera opera darte dove lartista ne cerca continuamente la perfezione a questo punto il corpo diventa la nostra bandiera, il modo pi naturale con cui possiamo urlare sono donna!. un corpo che un limite a te stesso, un corpo che non ti permette di poter persona transessuale vive in un involucro che non gli appartiene e che non percepisce come suo proprio
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psiche
0,19106
1 1 2
veicolo figlio
1 1
0,14256 0,17796
per riuscire a ristabilire lequilibrio fra la sua psiche, che non pu essere in alcuna misura modificata, e il suo corpo, che invece pu essere variato perch appunto maschera chi siamo e comunica al mondo un messaggio sbagliato spero arrivi il seno ed una vagina. un uomo biologico, ad esempio, non si soffermerebbe mai ad ammirare i suoi fianchi dritti o la sua barba con lo stesso entusiasmo di un ragazzo non transessuale poi i fianchi e il seno sono importanti per una ragazza transessuale principale veicolo di uninformazione il pi possibile chiara e diretta nel vedere il proprio corpo come un figlio e come una crisalide che aspetta solo di diventare una bellissima e coloratissima farfalla.
Tabella H: forme grafiche, domanda n. 4 Come descriverebbe i significati che ha il corpo per una persona transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
Nei casi in cui una forma grafica di interesse risultasse declinata in diverse forme allinterno del testo, lanalisi delle concordanze stata condotta a partire dalla radice della forma stessa.
Radici sent*
problem*
problema
Stralci di testo esemplificativi una persona transgender a disagio per questo: si sente come costretto a cantare pur essendo stonato salvezza da una condizione di infelicit dovuta al sentirsi intrappolati in una gabbia, un corpo che un limite noi interagiamo con il mondo per mezzo del corpo, mi sento in qualche modo monca, impossibilitata ad essere me cominciato a godere di ogni attimo di vita e a non sentirmi fuori posto. allo specchio e non vedere un torace maschile, mi fa sentire nel corpo di una bambola, intrappolato in un guscio un po come sentire i visceri quando si ha mal di pancia: di norma scontato averli e non sentirli, mentre quando ci si fa caso e li si sente a causa delle fitte alladdome, allora si sta male. il punto centrale di tutta la questione. un problema del corpo. lanima non centra niente.
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problematico problemi comunic* comunica comunicare comunicativo comunicazione espr* espressione esprimere *specch* rispecchia specchi specchio
esso viene visto come problematico, come qualcosa che non rappresenta la persona il corpo pu diventare la causa di problemi di ordine psicologico, sociale, impedire di avere relazioni stabili. significato di ostacolo, perch appunto maschera chi siamo e comunica al mondo un messaggio sbagliato. il corpo un mezzo che lindividuo ha per comunicare con lambiente esterno il corpo ha un significato comunicativo, il nostro primo biglietto da visita. il corpo, da importante mezzo di comunicazione non verbale con lesterno, diviene una gabbia un ostacolo alla propria e totale espressione di se stesso, finch non lo riesce ad adeguare. che nasce il disagio e limpossibilit di potersi esprimere come la nostra anima e la nostra mente vorrebbero. prima della transizione lo percepisco negativamente in quanto non mi rispecchia e la gente basandosi solo sul corpo non mi capisce come vedersi riflesso negli specchi dei luna park, ti vedi deforme e distorto la nostra idea e visione di noi stessi a ci che lo specchio ci riflette!
Tabella I: estrazione da radice di forme, domanda n. 4 Come descriverebbe i significati che ha il corpo per una persona transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
Lindividuazione degli snodi argomentativi e lapprofondimento del contesto duso degli stessi mediante lanalisi delle concordanze di forme sono statati individuati come passaggi strategici al fine di entrare nel merito dei processi discorsivi utilizzati e di denominare in un secondo momento i repertori. Di seguito una tabella esemplificativa.
Snodi argomentativi quasi tutti ragion per cui in quanto per questo sempre e comunque spesso
Stralci di testo esemplificativi sembra una follia, agli occhi di quasi tutti. ed anche quello che ci mostra in primis al mondo, ragion per cui il pi delle volte viene vissuto da noi transessuali prima della transizione lo percepisco negativamente in quanto non mi rispecchia e la gente basandosi solo sul corpo per questo si accettano compromessi che farebbero paura a chiunque. vitali, sempre e comunque. il corpo per una persona transessuale spesso considerato quasi una
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per sempre impossibile non molto importante mentre pu ad esempio per me almeno per me a mio parere secondo me perch dato che al punto di porta dunque affinch eppure ma per quanto come prima adesso
prigione, un ostacolo mi sento incompleto, inadeguato e credo mi sentir cos per sempre. per questo impossibile non agire sul corpo. per una persona transessuale molto importante raggiungere loperazione che vede come salvezza che per molti cosa naturale, ovvia, scontata, mentre per un* transessuale no, una certezza che viene a mancare non si pu non sognare una vita futura come la si sempre voluta il corpo pu diventare la causa di problemi di ordine psicologico laspettativa di vita si accorcia, ad esempio per un ftm il corpo reagisce come se si entrasse per me un grandissimo vincolo, che mi impone una condizione il corpo biologico, almeno per me, una trappola, soffoca. questo a mio parere giustifica anche lansia e lurgenza secondo me il corpo ha diversi aspetti per un transessuale. significato di ostacolo, perch appunto maschera chi siamo e comunica al mondo un messaggio e dato che noi interagiamo con il mondo per mezzo del corpo, mi sento in qualche modo monca talvolta arrivando al punto di far deprimere la persona quando si guarda; disagio legato ad avere un corpo che non le appartiene porta la persona transessuale a convivere con delle limitazioni usa anche per guadagnare, chi si prostituisce dunque d ad esso un significato di strumento di riscatto faccio di tutto affinch sia felice, come piace a me e non ad altri. vorresti spaccarlo questo vetro, eppure non puoi, antiproiettile, antitutto. aprire questo involucro con una zip per poi cambiarlo. ma purtroppo non cos semplice. per quanto dicono di non basare la propria esistenza su quello, non si pu non sognare una vita futura come la si sempre voluta. nel vedere il proprio corpo come un figlio e come una crisalide che aspetta solo di diventare una bellissima e coloratissima farfalla. prima ero costantemente a disagio, anche per la strada. adesso non pi.
Tabella J: snodi argomentativi, domanda n. 4 Come descriverebbe i significati che ha il corpo per una persona transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
Il passaggio successivo consistito nellindividuazione dei segmenti e nellapprofondire il contesto duso degli stessi tramite lanalisi delle concordanze. In tabella sono stati riportati le porzioni di testo valutate come pi rilevanti a fronte degli indici IS ed IS relativo, obiettivo della ricerca e domanda generativa del testo.
Segmenti
Freq.
IS
IS relativo
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propria identit di genere sta male fa sentire tra corpo e mente un problema del corpo donna dentro avere un corpo
3,41
0,21
2 2 2 2 5 6
2 4 2 2
2 2
2,12 2,58
0,24 0,29
il corpo, per le persone transgender, parte intrinseca della propria identit di genere, inseparabile dallaspetto psichico. persona transessuale proprio perch nel suo corpo sta male di poter vivere la tua vita in naturalezza ma che ti fa sentire oppresso. latto di appianare le divergenze tra corpo e mente fonte di pace interiore il mio un problema del corpo, un corpo che non corrisponde allidea che io ho quella di dire: non puoi viverti il tuo essere donna dentro e non modificare il corpo e lidentit pubblica? con gli anni il disagio legato ad avere un corpo che non le appartiene porta la persona transessuale lavere un corpo che esattamente opposto alla propria identit di molti riescono a convivere con il proprio corpo, operato o no. io ho enormi connessi con il disagio di vivere in un corpo che non riconosco come giusto. come posso restare un uomo? dovrei essere un uomo per restare un uomo ma io non lo sono. ti dicono: ma che bisogno c di questo uragano? tu ti senti donna, sentiti donna dentro, ogni tanto magari vestiti da donna e sfogati la fisicit per una persona transessuale la dimostrazione concreta e vivibile del disagio che implica lessere il disagio che implica lessere nati in un corpo opposto alla propria psiche. lavere un corpo che esattamente lopposto alla propria identit di genere
Tabella K: segmenti ripetuti, domanda n.4 Come descriverebbe i significati che ha il corpo per una persona transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
A fronte di quanto emerso dallanalisi con Taltac2, stato possibile individuare le modalit duso del linguaggio ordinario e dunque enucleare i repertori discorsivi, e formalizzare i contenuti portati dalle/dai rispondenti in arcipelaghi di significato.
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Dal lavoro di enucleazione delle modalit discorsive allinterno del testo in oggetto emerge come la dimensione corporea sia generata, in linea di massima, a partire da repertori discorsivi di mantenimento: i significati del corpo risultano individuati e descritti a partire da teorie personali, proprie opinioni ed interpretazioni, giudizi
soggettivi. Le modalit discorsive atte a conferire alla realt descritta uno statuto di verit ed immutabilit sono state individuata a partire da snodi argomentativi (costituiti da forme grafiche, poliformi e segmenti) quali: molto importante, spesso e quasi tutti, che aprono il repertorio del sancire la realt; sempre e comunque e per sempre, che aprono il repertorio del giudizio; per sempre, per me, almeno per me, a mio parere e secondo me, che aprono quello dellopinione. Numerosi risultano anche i repertori, ugualmente di mantenimento, della metafora (innescato dallo snodo come), della conseguenza (aperto da forme quali al punto di, porta), della contrapposizione (individuato a partire dalle forme eppure, ma e per quanto) e dellattribuzione del problema. Quanto sancito allinterno delle risposte risulta
sostenuto da argomentazioni atte a puntualizzare (come nel caso del repertorio della specificazione , innescato dalla forma ad esempio), confermare (repertorio della conferma, aperto da dunque), legittimare (repertorio della legittimazione) e giustificare (come nel caso del repertorio della giustificazione, aperto da forme quali in quanto, per questo, ragion per cui, perch e dato che) la realt configurata. Il repertorio del confronto e della comparazione contribuiscono al mantenimento della configurazione di realt generata dalle altre modalit discorsive in quanto descrivono la stessa attraverso il ricorso a paragoni temporali (il repertorio della comparazione si apre con forme quali prima adesso) nonch attraverso la disamina di somiglianze e
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differenze sussistenti fra persone transessuali e non (il repertorio del confronto si apre con la forma mentre). Allinterno del testo in analisi, seppure in misura meno forte, sono presenti anche modalit discorsive generative che vanno a configurare una realt passibile di cambiamento o non generata da interpretazioni e teorie personali - come con i repertori della descrizione e della possibilit (questultimo aperto dallo snodo pu) - oppure in termini strategici rispetto ad un obiettivo posto come con i repertori della strategia e dellindividuazione dellobiettivo.
Repertori discorsivi _ domanda n.4 _ protocollo A
Giustificazione Giudizio Metafora Opinione Conferma Conseguenza Attr.del problema Specificazione Legittimazione Contrapposizione Confronto Descrizione Strategia Possibilit Comparazione Prescrizione Ind. dell'obiettivo Ridimensionam. Dich. di intenti Non risposta
Sancire la realt
Coerentemente ai passaggi previsti dal Metodo, 476 a seguito dellindividuazione degli snodi argomentativi di innesco delle modalit discorsive sopra descritte, stato
476
Si rimanda alla lettura del paragrafo 5.3 Analisi del testo per la denominazione dei repertori discorsivi del presente lavoro.
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possibile procedere evidenziando gli elementi di contenuto (arcipelaghi di significato) su cui il testo si articola, generando certe configurazioni di realt. Entrando nello specifico dei tali contenuti di cui le argomentazioni offerte dalle persone rispondenti si caratterizzano, si evidenzia come i significati siano attribuiti al corpo in virt dell esperienza che ognuna/o fa del proprio. Tali vissuti vengono descritti come negativi, principalmente in riferimento al periodo di vita antecedente allavvio della transizione; le/i rispondenti riferiscono un senso di estraneit per il proprio corpo ed in particolare rispetto agli aspetti che lo rendono sessuato in una direzione differente rispetto al genere di elezione. Si rileva come la non corrispondenza fra il proprio aspetto e ci che la persona generi un vissuto di disagio e sofferenza di cui proprio il corpo viene riconosciuto fonte; riprendendo una metafora utilizzata da una rispondente, convivere con la propria fisicit viene paragonato allessere costretti a cantare sapendo di essere stonati oppure come, citando un altro intervistato, lavere consapevolezza della presenza dei visceri quando si ha mal di pancia. Nel testo si evidenzia come i vissuti di inadeguatezza accompagnino la persona, sia quando in mezzo agli altri sia quando dinnanzi allo specchio, e come tale strazio - definito in un unico caso come disforia (arcipelago del DIG) - generi l urgenza di risolvere il disagio e dunque di sottoporre il corpo a modificazioni in grado di fare s che questo rispecchi e comunichi lidentit della persona stessa. Come si anticipava pocanzi, la funzione comunicativa del corpo viene individuata come centrale nel generare le difficolt caratteristiche dellessere transessuale; citando due rispondenti: per me il mio corpo molto importante; avere una forma maschile importante perch da questo dipende la percezione del mio genere agli occhi del mondo; ti vedi deforme e distorto, e sei consapevole che gli altri vedono quello stesso riflesso. Il corpo viene configurato
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come il mezzo privilegiato di comunicazione con il mondo, come ci che racconta agli altri qualche cosa di chi si ; le/gli intervistate/i riferiscono come, laddove la direzione in cui la fisicit la persona risulti sessuata sia in contrasto rispetto allidentit di genere di questultima, il corpo si faccia portatore di messaggi sbagliati, vada ad ingannare gli altri su chi si e, citando un rispondente, la persona si vede deforme e distorta come riflessa negli specchi dei luna-park (arcipelago di significato del mezzo di comunicazione). Allorquando questo accada, il corpo diventa una maschera che impedisce alla persona di attestare la propria identit ed esprimere il proprio genere dinnanzi al mondo e dinnanzi allo specchio, ovvero ai propri stessi occhi, come si rileva dagli stralci vedermi allo specchio e non vedere un torace maschile, mi fa sentire nel corpo di una bambola e dato che noi interagiamo con il mondo per mezzo del corpo, mi sento in qualche modo monca, impossibilitata ad essere me stessa. Allinterno del testo, le/i rispondenti riportano come socialmente il genere venga ricondotto al sesso (arcipelago della dottrina biologica) riprendendo come si nota dalle parole di un rispondente, nessuno ti prende sul serio quando affermi di essere un uomo se hai un seno esagerato; si evidenzia come, pur nel tentativo di sottrarsi a questo tipo di condizionamento sociale e dunque alla richiesta di aderire agli stereotipi di genere, la persona desideri essere credibile e fare in modo che il proprio biglietto da visita - cos come il corpo stato definito da numerose/i rispondenti racconti agli altri informazioni corrette. Fino a quando questo non si realizza, la persona configura il proprio corpo come un problema o fonte di problemi, in quanto vincolo ed ostacolo allespressione di s, nonch gabbia e prigione che priva la persona della libert di realizzare ci che (arcipelago del limite). Emerge come il corpo sia vissuto come una scatola (arcipelago del contenitore), una bolla che
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separa la persona dal mondo, che genera irriconoscibilit della persona agli occhi degli altri e allo stesso tempo dei propri: esso descritto come mezzo di realizzazione e completamento della propria identit di genere, in altre parole in assenza di un corpo conforme a se stessa la persona transessuale riporta di non riuscire a riconoscersi nella propria forma e ad esprimersi (arcipelago del mezzo di espressione). Inoltre le/i rispondenti si riferiscono alla separazione fra corpo e mente contemplata nella cultura occidentale definendola fuorviante oppure falsa e sostengono come non sia possibile concepire il corpo e la psiche (o mente) come sistemi separati; tali dimensioni risultano configurate allinterno del testo come interconnesse ed il corpo seppur concepito come fuori viene definito come una parte di s della persona: dunque, citando una rispondente, risulta scorretto parlare di essere donna dentro e donna fuori e viceversa (arcipelago dell interdipendenza corpo-mente). Si evidenzia come il corpo, che come si detto viene configurato dalle persone intervistate come centrale, risulti oggetto di un notevole investimento: essendo riconosciuto come la principale fonte del proprio disagio, il suo adeguamento viene configurato come l inizio di un nuova vita in cui possibile vivere come si sempre voluto (arcipelago dell investimento sul corpo); riprendendo le parole di due rispondenti, il corpo fonte di odio e amore: imparando a plasmarlo come la nostra mente lo vorrebbe, quindi depilandolo, prendendo ormoni che lo rendono femminile simile, eliminando la barba, ci si sente meglio e da quando ho iniziato la transizione ho cominciato a godere di ogni attimo di vita e a non sentirmi perennemente fuori posto. Le/i rispondenti sottolineano come sussista una differenza fra i significati che la propria fisicit pu avere per una persona non transessuale, per cui il corpo naturale espressione di s, e quelli che una persona trans le attribuisce: riprendendo le parole di
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un rispondente, avere un corpo che esattamente lopposto alla propria identit di genere rappresenta un concentrato di difetti imparagonabili allavere un corpo troppo grasso o troppo magro o un naso grande, lacne, un seno piccolo, 30 kg in pi; cos come un uomo biologico non si soffermerebbe mai ad ammirare i suoi fianchi dritti, o la sua barba con lo stesso entusiasmo di un ragazzo transessuale (arcipelago della differenza fra transessuale e non). Dunque, proprio il desiderio di avere un corpo sessuato in modo coerente rispetto al genere di elezione viene riconosciuto come fonte di valore del corpo stesso, il quale diventa la personale opera darte della persona nonch motivo di forza che spinge questultima a proseguire il proprio difficoltoso percorso di transizione e a sopravvivere (arcipelago dell investimento sul corpo). Fonte di odio e amore, il corpo si configura come un campo di battaglia in quanto sottoposto a modifiche urgenti e necessarie (arcipelago del oggetto di cambiamento) che possono culminare nella RCS. Le/i rispondenti affermano che molte persone transessuali considerano lintervento di riattribuzione del sesso come una salvezza e che questo pu risultare pericoloso per la persona, laddove malauguratamente non fosse possibile svolgere la RCS. Tale intervento, specificano le persone intervistate, comporta numerosi rischi - nonch controindicazioni per la cui prevenzione necessaria una cura giornaliera - di cui la persona si dichiara consapevole e pronta ad affrontare pur di concludere la transizione: il fine ultimo, o ci che la persona transessuale desidera ottenere con la RCS, viene individuato nel riconoscimento sociale come membri del genere di elezione, mentre di
secondaria.importanza risulta la costruzione dei neo organi genitali (arcipelago di significato della RCS). Allinterno dei resoconti si evidenzia come la persona
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transessuale tragga beneficio, in termini di benessere e pace interiore, dalliter di transizione (come si nota, ad esempio, dallo stralcio di testo latto di appianare le divergenze tra corpo e mente fonte di pace interiore): ella non si sente pi a disagio e fuori posto, non pi portata a non comunicare e ad isolarsi bens felice. Lavvio di una nuova vita viene definito in termini metaforici come latto di partorirsi e dunque il corpo che prende una nuova forma, adeguata alla propria identit, viene paragonato ad un proprio figlio dato alla luce, ad una crisalide (arcipelago di significato della rinascita). Le/i rispondenti configurano la dimensione corporea anche in riferimento alla reazione sociale legata alla transizione: viene riportato come i propri cari e la gente comune, definiti come incapaci di comprendere quanto porta la persona a transizionare, si oppongano e contrastino spesso tale scelta (arcipelago del senso comune). Infine, alcune persone intervistate descrivono come al corpo possa essere attribuita una qualit di strumento - allorquando questo sia utilizzato come fonte di riscatto economico e sociale - nonch una qualit estetica (arcipelago della dimensione estetica). A fronte di quanto descritto fino a questo punto, utile anticipare una considerazione che sar approfondita successivamente in sede di commento - rispetto al modo in cui le/i rispondenti abbiano configurato la transessualit nonch il corpo, collocando gli stessi sia in una dimensione che attiene al singolo - come si evidenzia, ad esempio, dalluso di forme quali vissuti, disagio, dolore - sia in una dimensione di tipo sociale - come si evidenzia, ad esempio, dalluso di forme quali essere persona. . Entrando nel merito di questa considerazione, si nota come la questione della passabilit, cos come chiamata in gergo - ossia la capacit di non suscitare di essere convincenti, dal punto di vista fisico, e di non suscitare alcun dubbio rispetto alla naturale appartenenza al
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genere di elezione viene affrontata dalle/dai rispondenti da due differenti, seppur non inconciliabili, posizioni: luna di comprensione nei confronti di chi cerchi di rendersi credibile agli occhi degli altri (ad esempio, come si rileva dallo stralcio io francamente non riesco a biasimare le persone transessuali giovani e fortunate che hanno un aspetto assolutamente passabile, come si suol dire, e che evitano di denunciare il proprio passato), laltra a sostegno della non rinnegazione della propria condizione transessuale (come si nota, ad esempio dagli stralci di testo il mio corpo non uno strumento ma ci che ricorda agli altri che impossibile non tenere conto del mio esserci e non rinnegherei mai il mio passato). In altre parole, da un lato le persone intervistate configurano i tentativi di passare come legittimi al fine di ottenere riconoscimento nel genere di elezione, dallaltro sottolineano come il riconoscimento dei diritti civili e del proprio essere in primo luogo persona debba prescindere dalladerenza agli stereotipi di genere. Pertanto ladeguamento del corpo ad una forma coerente al genere eletto, oltre che da un punto di vista di necessit personale, viene inquadrato e descritto in relazione ai suoi aspetti politici laddove per politico si intenda relativo alla sfera pubblica e sociale, dunque non individuale.
Arcipelaghi di significato Investimento sul corpo Mezzo di espressione Oggetto di cambiamento Mezzo di comunicazione Interdipendenza corpo-mente RCS Mezzo di comunicazione Interdipendenza corpo-mente Senso comune Mezzo di espressione Mezzo di comunicazione Investimento sul corpo Mezzo di comunicazione Dimensione estetica
Limite Vissuti Senso comune Dottrina biologica Rinascita RCS Vissuti Limite Contenitore Vissuti Vissuti
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Specificazione Ridimensionamento Legittimazione Metafora Contrapposizione Prescrizione Dichiarazione di intenti Individuazione dellobiettivo Possibilit Comparazione Attribuzione del problema Confronto Conseguenza
Mezzo di comunicazione Oggetto di cambiamento Mezzo di espressione Strumento Mezzo di comunicazione Vissuti Investimento sul corpo Differenza fra transessuale e non Dimensione estetica Rinascita Mezzo di comunicazione Interdipendenza corpo-mente Mezzo di comunicazione Investimento sul corpo Mezzo di comunicazione Rinascita Vissuti DIG Vissuti Vissuti Mezzo di comunicazione Oggetto di cambiamento Interdipendenza corpo-mente Limite Differenza fra transessuale e non RCS Vissuti DIG
RCS Vissuti Dottrina biologica Mezzo di espressione Rinascita Strumento RCS Investimento sul corpo RCS Vissuti Oggetto di cambiamento Contenitore Limite Investimento sul corpo RCS Oggetto di cambiamento Limite Rinascita Vissuti Limite Oggetto di cambiamento
Tabella L: repertori ed arcipelaghi, domanda n. 4 Come descriverebbe i significati che ha il corpo per una persona transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
Una specifica che utile offrire rispetto alle argomentazioni proposte dalle persone intervitate relativa alle differenze di contenuto rilevate fra il gruppo di persone transessuali MtF e il gruppo FtM. Effettuando lanalisi delle specificit - ossia una procedura fruibile in Taltac2 che consente di rilevare le forme grafiche specifiche o caratteristiche di un sub-testo a fronte del confronto con altri sub-testi emerso come alcune forme si distribuiscano in maniera significativamente differente nelle risposte fornite dai due sottogruppi di indagine.
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Forma Grafica limitazioni disagi prigione bolla riflesso opposto importante gabbia sentire oppresso espressione soffrire soffoca trappola deprimere depressione barriera inadeguato biglietto da visita identit mondo involucro guscio ostacolo specchi comunicare problema mente interiore a disagio anima mezzo riscatto dolore strumento madre crisalide
FtM 1 1 2 1 2 3 5 3 3 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 3 3 2 1 2 2 1 0 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0
MtF 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 3 4 2 1 2 2 1 4 4 2 3 3 3 2 2 3 1 1
Specificit spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig banale banale banale banale banale banale banale banale spec_orig spec_orig spec_orig spec spec_orig spec spec_orig spec_orig spec_orig (ban) (ban)
Tabella M: analisi delle specificit, domanda n. 4, protocollo A. Corpus diviso per variabile genere in sub-testo MtF e sub-testo FtM.
Le forme grafiche contrassegnate dalla categoria spec_orig, ossia specifica originale risultano presenti in uno solo dei due sub-testi in analisi e dunque vengono utilizzate esclusivamente da uno dei due sottogruppi; la dicitura spec indica, nel caso
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delle forme riportate in tabella, una specificit positiva della parola allinterno di un particolare sub-testo, ossia sussiste un sovra utilizzo statisticamente significativo della forma in oggetto da parte di un peculiare sottogruppo; infine, la distribuzione nei due sub-testi delle forme etichettate come banali risulta equa e non si discosta dal valore di probabilit atteso. Le differenze di occorrenza e distribuzione delle forme grafiche evidenziate allinterno della tabella di cui sopra, si traducono in una differenza contenutistica fra i due sottogruppi, come possibile notare dal grafico di seguito.
Arcipelaghi di significato _ domanda n. 4 _ confronto sottogruppi MtF e FtM Vissuti Limite RCS Mezzo di espressione Investim. sul corpo Mezzo di comunicazione Oggetto di cambiam. Interdip. corpo-mente Rinascita Senso comune Contenitore Strumento Dimensione estetica Diff. transessuale e non DIG Dottrina biologica FtM MtF
Prendendo visione della tabella e del grafico relativi al confronto fra i contenuti portati dalle persone MtF e FtM intervistate, possibile evidenziare come alcuni contenuti siano utilizzati in misura equa da entrambi i sottogruppi e come, al contrario, altri vengano offerti esclusivamente da uno dei due.
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Larcipelago di significato dei vissuti, ad esempio, presente nei testi di entrambi i sottogruppi, sebbene risulti pi numeroso nelle argomentazioni degli uomini transessuali intervistati; questi ultimi, contrariamente alle donne transessuali che fanno menzione principalmente di un senso di disagio e dolore (dalla tabella si nota che il poliforme a disagio e la forma dolore vengono individuate da Taltac2 come forme specifiche originali del sub-testo prodotto dalle persone MtF), utilizzano forme pi varie per descrivere il proprio vissuto in relazione al corpo: le forme disagi, soffoca, oppresso, deprimere, depressione, inadeguato e sentire vengono evidenziate dal software come caratteristiche del sub-testo prodotto dalle persone FtM. Lo stesso dicasi per quanto riguarda larcipelago del limite: le donne transessuali descrivono il corpo come un problema o fonte di problemi, difatti Taltac2 attribuisce alla forma problema una specificit positiva, etichettandola come originale allinterno del sub-corpus MtF; gli uomini transessuali utilizzano invece termini pi vari, come le forme limitazioni, prigione, bolla, gabbia, trappola e barriera, le quali allo stesso modo risultano sovrautilizzate rispetto al valore atteso. Focalizzando ancora lattenzione sui rispondenti FtM, Taltac2 individua anche che le forme espressione ed importante come specifiche del testo prodotto dagli uomini transessuali; tali forme risultano rispettivamente formalizzate negli arcipelaghi del mezzo di espressione e dell investimento sul corpo. Per quanto riguarda le specificit caratteristiche del testo prodotto dalle donne MtF, il software evidenzia come le forme mente, interiore, anima siano sovrautilizzate rispetto al valore atteso; tali forme fanno riferimento a vari arcipelaghi, quali quelli dell interdipendenza corpo-mente, dell oggetto di cambiamento, del mezzo di espressione. La medesima specificit positiva viene attribuita alle forme riscatto e
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strumento, formalizzate nellarcipelago dello strumento; mentre i termini madre e crisalide, categorizzati dal software come non significativi in termini di occorrenza, riflettono quanto evidenziato dal grafico di cui sopra rispetto allarcipelago della rinascita, il quale viene utilizzato esclusivamente dal sottogruppo MtF. Le differenze test delineate possono essere considerate come rilevanti ai fini dellobiettivo della domanda ed in ultimo della ricerca, pertanto possibile anticipare alcune considerazioni che verranno riprese anche in seguito. Coerentemente agli assunti epistemologici adottati, le considerazioni che si intende produrre implicano linquadrare la differenza fra le modalit in cui le persone MtF ed FtM configurano la realt corpo allinterno della cornice socio-culturale in cui essa si genera. Per quanto riguarda la presenza dellarcipelago del senso comune nelle argomentazioni delle donne transessuali, si evidenzia come la reazione sociale sia una dimensione particolarmente rilevante allinterno della configurazione corpo. A fronte del carattere imprescindibilmente pubblico477 del corpo - che si rileva a fronte delluso dellarcipelago del mezzo di comunicazione - e del suo ruolo nellespressione del genere478 - evidenziato a fronte delluso dellarcipelago del mezzo di espressione - la passabilit diviene determinante nellattestare lappartenenza ad un genere; dunque possibile anticipare che la reazione sociale e la credibilit che si riscuote agli occhi del mondo entrino nel merito della definizione del corpo in misura maggiore per una donna transessuale, a fronte della maggiore difficolt di passare - dal punto di vista fisico - come membro naturale del genere di elezione per una MtF piuttosto che per un uomo transessuale.
477 478
Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando
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La significazione del corpo maschile e femminile da parte delle persone trans (cos come di maschi e femmine biologici/che) va inoltre connessa al processo di significazione sociale cui il corpo sessuato sottoposto, cos come al modo in cui i due generi configurano e performano479 la mascolinit e la femminilit. La configurazione del corpo come strumento, comune solo alle donne transessuali, si genera in un contesto storico e socio-culturale in cui il livello di strumentalizzazione della donna elevato480 e il corpo femminile significato principalmente come oggetto sessuale.481 La femminilit performata attraverso lerotizzazione del corpo, ossia attraverso la produzione di quelle qualit - come la capacit di seduzione - socialmente attribuite alla femminilit.482 Allo stesso modo, la configurazione del corpo come limite, particolarmente frequente per le persone FtM, che si accompagna ad un resoconto di vissuti negativi pi numeroso rispetto alle MtF, va descritta in relazione alla cornice culturale in cui si genera e alle definizioni di mascolinit socialmente condivise e apprese: laddove lo stereotipo di maschilit corrente si declini in termini di forza e dominio 483 - in opposizione alla femminilit declinata in termini di fragilit e remissione - e le forme del corpo siano culturalmente significate come espressione di qualit opposte, la
479
La performativit qui intesa non come latto mediante il quale un soggetto fa esistere quel che nomina, ma come la capacit iterativa del discorso di produrre i fenomeni che regola e reprime. In altre parole, performare la mascolinit la femminilit qui inteso come quel processo di costruzione del corpo - in direzione femminile o maschile - che accomuna i due generi e che affonda le proprie radici nel contesto socio-culturale. Butler J. (2004), Scambi di genere. Identit, sesso e desiderio, Firenze, Sansoni 480 Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci 481 Nardacchione D. (2007), Misandroginia, in We will survive. Lesbiche, gay e trans in Italia, Pedote P. e Poidimani N. (a cura di), Milano, Mimesis 482 Tale considerazione verr ripresa nel paragrafo 6.3.2 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente il genere femminile. 483 Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.4.2 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente la mascolinit del presente lavoro.
188
configurazione che si genera - citando Belli - pu essere resa dalla metafora de il dominatore del mondo prigioniero di se stesso.484 Infine lutilizzo degli arcipelaghi del contenitore e della rinascita da parte delle rispondenti MtF pu essere considerato alla luce di quanto precedentemente sostenuto rispetto alla modalit in cui le biografie degli esseri umani, pur dipanandosi con modalit differenti, attingono ad un universo di discorsi comuni: larcipelago del contenitore riflette tanto limmagine stereotipica dellanima intrappolata nel corpo quanto una concezione del corpo tipicamente occidentale come luogo in cui alberga la mente (o lanima); larcipelago della rinascita configura il cambiamento della forma corporea attraverso il ricorso ad immagini caratteristiche delluniverso femminile, come latto di partorirsi e di essere madri di se stesse.
6.2.3 LA TRANSESSUALIT SECONDO LA GENTE COMUNE: ANALISI DEL TESTO E DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI CHE CONFIGURANO LA TRANSESSUALIT ALLINTERNO DELLA POLARIT PERSONALIS Il testo in esame fa riferimento alla domanda 5 del protocollo A: Come pensa che la gente comune descriva una transessuale?; tale strategia ha consentito di entrare nel merito delle modalit con cui le persone transessuali anticipano il senso comune descriva loro e configuri la transessualit. Lanalisi delle misure lessicometriche, effettuata con Taltac2, ha consentito di evidenziare che il testo in oggetto, composto da 1171 forme grafiche, si caratterizza per una ricchezza lessicale (V/N *100 = 37,750) e dunque per una percentuale di hapax che
484
Belli G. D. (2010), Dilemmi contemporanei della mascolinit, contributo presentato al seminario Tra Anima e Corpo, organizzato dallAssociazione Trans Genere nellanno 2010, Livorno.
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supera del 20% la met del corpus (V1/V *100 = 72,246). Anche in questo caso gli elementi di contenuto utilizzati dalle/dai rispondenti risultano piuttosto vari. Lanalisi del vocabolario ha consentito di entrare nel merito dei processi discorsivi messi in campo dalle persone rispondenti e degli elementi di contenuto utilizzati; sono state eseguite in primo luogo la valutazione della rilevanza delle forme grafiche e lanalisi delle concordanze di forme, al fine di individuare la modalit duso delle stesse allinterno del testo. Di seguito le due tabelle contenenti i risultati ottenuti mediante tale procedura.
Stralci di testo esemplificativi moralmente sporche, da perseguitare, da espellere dalla societ assimilare le persone transessuali ad un aspetto della societ fatta di prostituzione, sesso, droga spesso pensa che tutte le persone trans siano i trans o viados persona gay, una escort, una persona che non merita diritti civili perch nessuno lha costretta a cambiare sesso la questione dei diritti merita visioni che escano dai recinti individuali quando pensa ad un transessuale ha limmagine della mtf che si guadagna da vivere prostituendosi erano uomini o peggio a considerare le mtf degli uomini visto che non facile riuscire ad essere uomini, per noi. essere uomini di fronte alla societ in una visione ottimistica, una persona nata nel corpo sbagliato che dentro in un modo e fuori in un altro modo non conosce il fenomeno ftm (meno frequente ma non per questo meno concreto come un gay effeminato che ha fatto le sue scelte un uomo che si sente donna ma non potr mai essere donna in tutto e per tutto immagina quello che passa come maggiore messaggio dai media, ovvero che la persona transessuale batte la strada
trans diritti
8 8
0,52940 0,52688
mft uomini
9 7
0,51440 0,71593
7 7 7 7 6
190
uomo tutte
6 6
0,58876 0,40761
sesso prostituzione lavoro capire droga prostituirsi mentali capiscono degrado disagio froci lesbica famiglia pregiudizi malattia disturbo
5 5 4 4 4 4 4 4 3 3 3 2 3 3 3 3
0,41850 0,38787 0,28974 0,33491 0,28331 0,37923 0,28405 0,22751 0,25618 0,31650 0,23398 0,19880 0,25062 0,25539 0,26737 0,21441
omosessuale nato
3 2
0,29391 0,19121
mass-media Sesso
2 3
0,24691 0,13581
dice cose come un ftm non uomo al 100% e naturalmente non saprebbero spiegare su che valori si baserebbe questa percentuale come persone normalissime, coi loro pregi e difetti come tutte, che la societ stessa spinge frequentemente a ricadere nelle situazioni di degrado in ogni caso reputa tutte le persone trans come froci estremamente effeminati tale che pensa di essere dellaltro sesso. fa tutto ci per far soldi attraverso la via della prostituzione. nessuno cerca di darci i nostri diritti per quanto riguarda il lavoro, la societ e quantaltro. basterebbe un po pi di informazione per capire che siamo persone normali come tutte le altre il Sesso non so neppure cosa sia, la droga non la conosco. persone che fanno festini a base di droga altri pensano che sia un modo per prostituirsi un uomo travestito che per problemi mentali si diverte ad indossare vestiti femminili. non capiscono che questa transizione deriva da una condizione di disagio e sofferenza comunque legate alla malavita e al degrado capire lenorme disagio e il fatto che non si tratta di una scelta che fa sesso a pagamento con molti froci repressi e procura tanta cocaina allora ti danno del folle, del gay o lesbica che non accetta la propria omosessualit. la mia famiglia, a parte alcuni elementi, non diversa dalla marmaglia omofobica e disgustosa che ci ricopre di pregiudizi i media rafforzano questi pregiudizi mostrando la transessualit in tv e nei giornali solo quando ci sono fatti di cronaca presenza di una forma di malattia mentale esiste in quanto la transessualit semplicemente un disturbo mentale che implica delle difficolt nella vita della persona che vive questa condizione un omosessuale che decide di fare il cambiamento a volte viene definita secondo lo stereotipo caritatevole dellerrore di natura, delluomo nato in un corpo di donna o della donna nata in un corpo stereotipi sulla transessualit diffusi fino ad oggi dai mass-media ci associano sempre al Sesso o a qualcosa di
191
sporco cure ai margini confonde cambiare sesso tette pregiudizio deviate trasgressione ignorano coraggiosi caricature Marrazzo-party Platinette disuguaglianze depravate orientamento sessuale definizione banalizzando far soldi giornali affascina uomo con le tette disonorevole
2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 3 1 1 2 1 1 1
0,20076 0,17544 0,22479 0,17262 0,2809 0,17685 0,20280 0,20126 0,23972 0,14477 0,12703 0,27889 0,07160 0,14699 0,16788 0,14457 0,07160 0,33258 0,27889 0,23540 0,20222 0,18874 0,18213 0,10767
perverso una concezione di noi come se fossimo qualcosa di sporco una persona sbandata e bisognosa di cure psichiche legate anche a psicofarmaci prostituzione, vita ai margini della societ, violenza, alcol droga, malattia. spesso la confonde con omosessuale, con il fenomeno del travestitismo concezione comune che si tratti di persone che decidono di cambiare sesso per soddisfare la propria omosessualit o per prostituirsi che siano brasiliani che si fanno fare le tette finte di silicone per prostituirsi meglio in generale comunque sono descrizioni spesso basate sul pregiudizio siamo disturbate mentalmente, deviate, traumatizzate da qualcosa a volte si parla di trasgressione o a volte ci attribuiscono alla prostituzione fine a se stessa. la gente comune, composta per lo pi da persone che ignorano cosa effettivamente sia e significhi il termine transessualit per un numero ristretto di persone siamo esseri coraggiosi e sovversivi in molti ci vedono come delle caricature la gente pensa che sia tutto un Marrazzo-Party o Patrizia di Lapo Elkann spesso la confonde con omosessuale, con il fenomeno del travestitismo, del female impersonator (come Platinette) negare i diritti contribuendo al mantenimento delle disuguaglianze sociali ed economiche. alcuni pensano che siamo persone depravate, annoiate dalla vita, che per provare unesperienza nuova cambiamo il nostro corpo in generale non ha idea degli aspetti fondamentali: confonde orientamento sessuale e identit la gente comune il pi delle volte non sa dare una definizione di transessuale banalizzando il nostro profondo disagio e malessere una persona che fa tutto ci per far soldi attraverso la via della prostituzione che ignorano e che in televisione e sui giornali non menzionano la persona transessuale affascina e turba, mito vivente, dissacrazione e trasgressione. in due modi: un uomo con le tette o una donna con il pene viene visto come perdere un diritto privilegiato
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spettacolarizzare
0,10472
auto-diagnosi autodeterminazione
1 1
0,10439 0,10439
alla virilit e per una societ fallocentrica come la nostra disonorevole. al contrario, un ftm come me o persone che vanno a spettacolarizzare la propria condizione in televisione, spesso dicendo cose per niente condivise dalla comunit trans auspicherei che si volti pagina, che il DIG diventi unauto-diagnosi che le persone si riapproprino del loro diritto allautodeterminazione
Tabella N: forme grafiche, domanda n. 5 Come pensa che la gente comune descriva una transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
In alcuni casi si reso utile effettuare lanalisi delle concordanze a partire dalla radice della forma grafica di interesse, laddove questa si presentasse declinata in diverse forme allinterno del testo.
Radici prostit*
travest*
distur*
disturbate
Stralci di testo esemplificativi ha limmagine della mtf che si guadagna da vivere prostituendosi altri pensano che sia un modo per prostituirsi. che la persona transessuale batte la strada, che si prostituisce per fare soldi prostituta, persone malate di origine straniera. poich le notizie che rimbalzano dai media sono solo di prostitute ci attribuiscono alla prostituzione fine a se stessa ovvero che la persona transessuale batte la strada, che si prostituisce per fare soldi a trovare lavoro sono costretti per sopravvivere a battere la strada. ci associano sempre al Sesso o a qualcosa di perverso una persona con una malattia psicologica tale che pensa di essere dellaltro sesso un maschio con le tette e il pisello che fa sesso a pagamento con molti froci repressi e procura tanta cocaina. froci, ricchioni vestiti da donna, travestiti spesso la confonde con omosessuale, con il fenomeno del travestitismo, del female impersonator (come Platinette) un uomo travestito che, per problemi mentali, si diverte ad indossare vestiti femminili molti pensano che noi persone transessuali siamo
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disturbi disturbo malat* malata malate malati malattia giud* giudica giudicher giudizi omosess* omosessuale omosessualit perver* perversa perverse perversione perversioni perverso ignor* ignoranza ignorante ignorano conf* confonde confondere confusi sa* sanno sa
disturbate mentalmente, deviate, traumatizzate da un qualcosa probabilmente pedofili o con disturbi mentali esiste in quanto la transessualit semplicemente un disturbo mentale che implica delle difficolt nella vita della una persona malata, una persona gay, una escort persone malate, da sottoporre a cure coatte per il nostro bene invece siamo categorizzati come malati mentali psicofarmaci per la presunta presenza di una forma di malattia mentale che, invece, non esiste in quanto la transessualit la gente comune pensa con la propria testa e giudica in base alle proprie conoscenze anche se vai in giro con i capelli rosa la gente ti giudicher comunque. la gente spesso cattiva e spara giudizi cos come fosse niente quanti non capiscono la differenza tra omosessuale, travestito e transessuale? decidono di cambiare sesso per soddisfare la propria omosessualit o per prostituirsi. anzitutto associa al transessuale una figura perversa immagina persone perverse che si svegliano la mattina e dicono toh, oggi cambio sesso dipinta come lincarnazione di perversione pazzia, malvagit ipotizza perversioni e collega la persona transessuale a scenari di degrado ci associano sempre al Sesso o a qualcosa di perverso, per via degli scandali che sono stati legati ad alcuni purtroppo lignoranza porta a travisare persone purtroppo non conoscendo nulla ignorante e immagina quello che passa come maggiore messaggio la gente comune, composta per lo pi da persone che ignorano cosa effettivamente sia e significhi il termine transessualit spesso la confonde con omosessuale, con il fenomeno del travestitismo porta a travisare, a confondere e ad assimilare le persone transessuali ad un aspetto della societ fatta di prostituzione, sesso, droga quelle rare volte che se ne sentono parlare e non vengono confusi con le mtf li definiscono uomini senza pene in genere comunque non sanno abbastanza per poter davvero descrivere e si limitano a fare confusione ma proprio perch non si sa chi realmente una persona transessuale.
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Tabella O: estrazione da radice di forme, domanda n. 5 Come pensa che la gente comune descriva una transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
Al fine di individuare e denominare i processi discorsivi messi in campo, si proceduto con lindividuazione degli elementi formali (forme grafiche e/o poliformi e/o segmenti) che aprono differenti repertori discorsivi e attraverso lanalisi delle concordanze di forme stato approfondito il contesto duso degli stessi. Di seguito una tabella esemplificativa.
Snodi argomentativi a causa di dato di fatto pensa che io credo penso infatti dato che visto che anche se
dovuto in ogni caso al contrario in genere generalmente in generale per quanto riguarda invece
in quanto
Stralci di testo esemplificativi a causa di ragazze mft che sono costrette a volte a prostituirsi e, ahim, non un mio pensiero ma un dato di fatto! la gente pensa che transessuale sia tutto qui: un maschio con le tette. io credo che si parli troppo e male di transessualismo e se qualcuno mi percepisce come donna, penso solo che abbia percepito il giusto. nella concezione della massa, infatti, la persona transessuale unicamente maschile dato che la societ (e mi riferisco soprattutto a quella italiana e questo mi altera molto, visto che non facile riuscire ad essere uomini, per noi. ti fanno il filo perch sanno che in fondo sei femmina, anche se non proprio al 100%. anche se in modo ingiustificato, la gente ha una concezione di noi come se fossimo qualcosa di sporco ci anche dovuto al fatto che molti di essi si nascondono oppure che siano travestiti feticisti, in ogni caso reputa tutte le persone trans come froci societ fallocentrica come la nostra disonorevole. al contrario un ftm come me, viene forse visto come un gesto di voler salire di rango in genere comunque non sanno abbastanza per poter davvero descrivere generalmente si fermano a dire che sono persone deviate la gente, in generale, non ha idea degli aspetti fondamentali per quanto riguarda gli ftm quelle rare volte che se ne sentono parlare e soddisfare la mente deviata dei propri clienti, chi invece lo fa per scelta. tutto un Marrazzo-party o Patrizia di Lapo Elkann, e invece c un sommerso silenzioso che non fa notizia ma esiste. non esiste, in quanto la transessualit semplicemente un disturbo mentale
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sempre se ma
per questo
la gente comune parla sempre a sproposito; se nei confronti della gente ci si pone nel modo giusto, la maggior parte di essa non pu che capire lenorme disagio magari non necessariamente da imitare ma sicuramente da ammirare. capire che siamo persone normali come tutte le altre, ma questo per i mass-media non fa scoop. fatta di prostituzione, sesso, droga e attivit comunque legate alla malavita e al degrado. una persona che non merita diritti civili perch nessuno lha costretta a cambiare sesso.. questo lo so perch ci che mi stato insegnato parzialmente un uomo che si sente donna, ma non potr essere mai donna in tutto e per tutto messaggio arriva solo a chi pronto ad accoglierlo ma non ne avrebbe bisogno, perch gi culturalmente orientato penso ai diritti di tutti. per questo sono fortemente convinta che invece di parlare
Tabella P: snodi argomentativi, domanda n. 5 Come pensa che la gente comune descriva una transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
A questo punto, mediante lindividuazione dei segmenti e lanalisi delle concordanze degli stessi, stato rilevato il linguaggio specifico del testo in analisi attraverso. In tabella, i segmenti selezionati in base ai tre criteri previsti dal M.A.D.I.T.
Stralci di testo esemplificativi la gente comune non descrive una persona transessuale. ha solo unidea totalmente sbagliata. di cui si sente parlare ma che la maggior parte delle persone comprendono poco o nulla; ci si pone nel modo giusto, la maggior parte di essa non pu che capire lenorme disagio e il fatto che e, per eccitare maggiormente i propri clienti, si fatto costruire chirurgicamente il seno. schifosi e malvagi, probabilmente pedofili o con disturbi mentali. ti danno del folle, del gay o lesbica che non accetta la propria omosessualit. mi rimasta impressa una frase che mi ha colpito forte nellanimo: quelli
2 2 2 2
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2 2
2,58 2,50
0,29 0,63
nostri diritti ti accettano persone malate non pu al 100% gente pensa che non capiscono in televisione non sa per poter in un corpo dai media gente comune non gente non
2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 4 2 2 3
2,50 2,40 2,11 1,39 1,22 1,14 0,05 1,08 1,05 1,05 0,83 0,73 0,71 0,29
0,63 0,60 0,53 0,35 0,31 0,28 0,26 0,27 0,26 0,26 0,09 0,18 0,08 0,07
come loro stanno con quelli come loro. che vivono ai margini della societ, senza famiglia, ignorata in tutto e per tutto. persona gay, una escort, una persona che non merita diritti civili perch nessuno lha costretta a cambiare sesso. si deve cominciare a parlare di diritti civili a 360 gradi. nessuno cerca di darci i nostri diritti per quanto riguarda il lavoro, la societ e quantaltro poi ci sono persone che se ne fregano, ti accettano o almeno se non ti accettano evitano commenti. prostituta, persone malate, di origine straniera. non descrive una persona transessuale, non pu e dunque se lo fa, lo fa in modo distorto, mistificatorio. sanno che in fondo sei femmina anche se non proprio al 100%. la gente pensa che transessuale sia tutto qui: un maschio con le tette non capiscono che questa transizione deriva da una condizione di di paure, di sentimenti, che ignorano e che in televisione e sui giornali non menzionano. di base la gente comune non sa cosa una persona transessuale. purtroppo la gente comune non ha i mezzi per poter definire in modo corretto una persona transessuale errore della natura, delluomo nato in un corpo di donna o della donna nata in un corpo di uomo perch le notizie che rimbalzano dai media sono solo di prostitute, persone che fanno festini la gente comune non descrive una persona transessuale. la gente non in grado di accettare che qualcuno per essere felice
Tabella Q: segmenti ripetuti, domanda n. 5 Come pensa che la gente comune descriva una transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
Il lavoro di enucleazione delle modalit discorsive utilizzate dalle/dai rispondenti ha messo in luce come le persone transessuali configurino la realt oggetto della domanda,
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a partire da repertori discorsivi di mantenimento. In particolare, le anticipazioni rispetto alla modalit in cui il senso comune descrive una persona transessuale risultano prodotte in termini di descrizione del processo di etichettamento ed in riferimento alle caratteristiche stereotipiche socialmente attribuite alla transessualit (repertorio della tipizzazione). Le suddette anticipazioni - frutto di teorie, interpretazioni e giudizi personali vengono proposte come dati di fatto, assumendo cos carattere di
certezza, attraverso modalit discorsive quali il repertorio del sancire la realt (individuato a partire dagli snodi argomentativi pensa che, in ogni caso, sempre, comunque, dato di fatto), il repertorio del giudizio (aperto dalle forme io credo, penso) e della generalizzazione (innescata da in genere, generalmente, in generale); la configurazione in oggetto mantenuta anche da nessi causali individuati dalle persone intervistate (repertori della causa, aperto dal poliforme a causa di, e della conseguenza) e in virt dei quali le/i rispondenti effettuano previsioni relative a realt future (repertorio della previsione, aperto da se). Quanto descritto attraverso i suddetti processi discorsivi, risulta sostenuto da
argomentazioni atte a motivare (repertorio della giustificazione, innescato dalle forme in quanto, perch, per questo), puntualizzare (repertorio della specificazione, individuato a fronte dello snodo per quanto riguarda), confermare e legittimare (repertorio della conferma, innescato da infatti, e della legittimazione, aperto da dato che, visto che) la configurazione generata dalle/dai rispondenti. Questultima si caratterizza anche per lindividuazione da parte delle/dei rispondenti sia dei problema alla base del processo di etichettamento che coinvolge le persone transessuali (repertorio dellattribuzione del problema) che delle responsabilit delle stesse nel mantenere lo stigma (repertorio dellattribuzione di colpa, innescato dallo
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snodo dovuto); tali modalit discorsive si accompagnano ai repertori dellopinione, mediante cui le persone intervistate offrono la propria personale opinione in merito a quanto precedentemente sancito, del confronto (aperto da al contrario), attraverso cui due aspetti della medesima realt vengono paragonati, e della contrapposizione (aperto dalle forme anche se, invece, ma, ma non), mediante cui alla realt in oggetto viene associata una configurazione alternativa che vi si contrappone. Oltre a modalit discorsive di mantenimento, nel testo in oggetto risultano presenti anche processi generativi di nuove configurazioni; in particolare, rispetto al problema delletichettamento e dello stigma di cui sopra, le/i rispondenti individuano possibili soluzioni, mediante la messa in campo di proposte e lindividuazione di strategie da utilizzare (repertori della proposta e della strategia), ed offrono delle considerazioni critiche (repertorio della considerazione).
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Tipizzazione Giustificazione
Contrapposiz.
Sancire la realt
Giudizio Conferma Specificazione Comparazione Attrib. problema Proposta Non risposta Legittimazione Polemica Generalizzaz. Opinione Causa Conseguenza Strategia Commento Confronto Previsione Considerazione Attribuz. colpa
Le modalit discorsive sopra descritte si organizzano su specifici contenuti (arcipelaghi di significato) che, entrando nel merito delle argomentazioni offerte, di seguito si intende approfondire. Lanalisi del testo mette in evidenza come le/i rispondenti anticipino che il senso comune - per come da queste/i risulta configurato - descriva una persona transessuale principalmente in termini di stigma e di malattia. Alla transessualit, secondo le persone intervistate, viene associata comunemente l immagine della donna transessuale, di origine straniera, che si prostituisce e che spaccia o consuma droga, che vive ai margini della societ ed in condizioni di degrado. Nelle argomentazioni prodotte, viene sostenuto che il senso comune consideri la MtF come un uomo depravato che assume il ruolo femminile solo ed esclusivamente per fini
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sessuali, un essere notturno e amorale, innaturale e sporco (arcipelago dello stigma), affetto da una qualche grave forma di malattia mentale o di perversione (arcipelago della malattia). Ai mass-media viene riconosciuto un ruolo fondamentale nella diffusione dei suddetti stereotipi, in quanto si definisce che i mezzi di diffusione di informazioni affrontano il tema della transessualit esclusivamente in attinenza a scandali sessuali vengono citati in merito le figure di Brenda e Patrizia, due donne transessuali coinvolte in tali tipi di scoop - o in maniera ridicolizzante come nel caso del TotoTrans trasmesso da un programma Mediaset. Accanto a tale processo di dis-informazione le/gli intervistate/i descrivono la completa censura o assenza di informazioni corrette a livello sociale sullargomento: si definisce che in un Paese dall ideologia di stampo cattolico, in cui i media sono interessati solo a quello che fa notizia e le cariche di Stato volutamente ignorano le richieste e le difficolt delle persone transessuali, la gente comune non ha idea che esista un silenzioso sommerso di persone normali che affrontano una vita di disagi e sofferenze (arcipelago della disinformazione). Le/i rispondenti sottolineano limportanza che linformazione ha nel generare e fomentare pregiudizi e stereotipi a causa dei quali vengono perpetrate discriminazioni di diverso genere, atti violenti e transfobici, privazione di diritti civili. La rappresentazione sociale della transessualit come un disturbo, una perversione o un fenomeno da baraccone, risulta connessa, allinterno del testo, allimpossibilit della persona transessuale di ottenere appoggio allinterno della propria famiglia, di provvedere al proprio sostentamento attraverso un lavoro retribuito, di ottenere rispetto allinterno del contesto in cui vive (citando un rispondente, l'immagine che volutamente si d delle persone transessuali quella di malate, prostitute, perverse che vengono pubblicamente derise ed offese senza
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nessun riguardo. e poi ci chiediamo perch i miei genitori mi rifiutano? e poi ci chiediamo perch nessuno vuole assumere un transessuale laureato? l'Italia omofobia pura!): numerosi gli episodi di discriminazione e violenza vissuti in prima persona di cui le/gli intervistate/i hanno fatto menzione (arcipelago dei diritti e discriminazione). Allinterno del testo viene descritto un processo di invisibilizzazione della transessualit - in particolare di quella FtM (come si evidenzia, ad esempio, dagli stralci la gente in generale [] non conosce il fenomeno degli ftm e nella concezione della massa la persona transessuale unicamente maschile, e non femminile, tanto che il transessuale (nato uomo in un corpo di femmina) molto meno conosciuto come figura ed altrettanto incompreso o frainteso rispetto alle transessuali (nate donne in un corpo di maschio), di cui si sente parlare molto ma che la maggior parte delle persone comprendono poco o nulla) - unitamente ad un processo di mistificazione della stessa a livello sociale (come di nota dallo stralcio la maggior parte della gente non descrive una persona transessuale, non pu e dunque se lo fa, lo fa in modo distorto, mistificatorio) che genera difficolt concrete nellessere riconosciuti/e come persone e dunque nel vedere riconosciuti i propri diritti civili (come si rileva negli stralci quali i media rafforzano questi pregiudizi mostrando la transessualit in TV e nei giornali solo quando ci sono fatti di cronaca, ma quello che il popolo vuole vedere, cosi possono negare i diritti contribuendo al mantenimento delle disuguaglianze sociali ed economiche e essere una persona transessuale diventa difficile, devastante, come lo per le donne, i migranti, i diversamente-abili e tutte quelle marginalit che non nascono come tali, ma ci diventano perch private di cittadinanza e diritti alla pari); inoltre, le/i rispondenti sostengono che, laddove lindividuo sia escluso ed espulso dalla societ, egli non pu che vivere ai margini della stessa pur di sopravvivere: in questi termini, lattivit
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della prostituzione viene talvolta descritta come una condizione imposta, a cui la persona pur volendo, non pu sottrarsi in mancanza di alternative in grado di garantire sostentamento economico. Le/i rispondenti anticipano che il senso comune confonda la transessualit con lorientamento sessuale oppure la associ allomosessualit: nello specifico, il transessuale - cos come le/gli intervistate/i anticipano sia appellata la donna transessuale - socialmente reputato come un frocio che non accetta la propria omosessualit e che ricorre alla femminilizzazione del corpo al fine di risultare sessualmente desiderabile agli occhi di altri uomini che non accettano la propria omosessualit (arcipelago dell omosessualit). Altra dimensione con cui nelle risposte si anticipa il senso comune faccia confusione quella del travestitismo, in particolare quello feticistico: le/i rispondenti anticipano che la gente comune veda il suddetto transessuale come un uomo che si veste da donna per piacere o al fine delleccitamento sessuale, nonch che associ alla transessualit limmagine del female impersonator che talvolta presente nei programmi televisivi in particolare viene menzionato il personaggio di Platinette (arcipelago del travestitismo). Unulteriore anticipazione viene prodotta dagli/dalle intervistate/i in merito alla possibilit che il senso comune configuri la transessualit attraverso il ricorso alla visione caritatevole dellanima intrappolata nel corpo sbagliato (arcipelago della rappresentazione stereotipica) oppure come una condizione di compresenza di aspetti sia maschili che femminili; in tal caso, si evidenzia nel testo lanticipazione secondo cui la gente comune non consideri la persona transessuale come una vera donna o un vero uomo, nel primo caso in virt della presenza di un pene e nel secondo in virt dellassenza di questo (arcipelago del terzo sesso). Viene definito altres che,
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allinterno di una societ fallocentrica (arcipelago del paradigma eterosessuale) come quella italiana, lesperienza che accomuna tutte le persone transessuali quella di veder disconosciuta socialmente la propria identit di genere e di venire identificate con il sesso biologico (arcipelago della dottrina biologica), essendo cos considerate, da MtF, come uomini con le tette - o pi raramente donne con il pene - e, da FtM, come uomini senza pene. Viene sancito che, in casi poco numerosi seppur in aumento, la gente riesca a comprendere la transessualit come un percorso di ricerca di s o quanto meno a non contrastarla (arcipelago della normalit), che, in altri casi, provi ammirazione per chi transiziona (arcipelago del rispetto e ammirazione) e che altre volte ancora, attribuisca alla persona transessuale delle qualit straordinarie e mitiche (arcipelago della dimensione mitica), considerandola come mito vivente, un angelo o come oggetto del desiderio. Coerentemente a quanto esposto in risposta alla domanda n. 3 pocanzi descritta, le persone intervistate ribadiscono i propri dubbi rispetto allesistenza della categoria diagnostica di Disturbo di Identit di Genere, proponendo un parallelismo fra la transessualit e lomosessualit: un rispondente considera come alla de-
patologizzazione dellomosessualit sia seguita linterruzione del processo di stigmatizzazione delle persone omosessuali; viene dunque evidenziato il ruolo che giochi nel processo di tipizzazione e discriminazione delle persone transessuali lesistenza della categoria DIG (arcipelago della considerazione). Quanto argomentato allinterno delle varie risposte, viene accompagnato dalla formulazione di proposte e dallindividuazione di strategie - che si pongano come possibili soluzioni al processo di stigmatizzazione a cui le persone transessuali sono
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soggette nonch di condizioni necessarie affinch le criticit descritte dalle/dai rispondenti subiscano un mutamento. La responsabilit della realizzazione di tali soluzioni viene riconosciuta alla persona transessuale stessa, la quale chiamata a farsi portatrice con la propria esperienza di informazioni corrette presso il senso comune nonch a lottare per il riconoscimento dei diritti civili propri e di tutti - non ultimo quello all autodeterminazione di cui la persona si riapproprierebbe se il Disturbo di Identit di Genere fosse unautodiagnosi. Le persone intervistate dichiarano di portare avanti una forma di attivismo personale - ossia indipendentemente dalleventuale aderenza ad una particolare associazione che pu consistere nello sfruttare il mezzo del teatro,485 nel non nascondere la propria condizione, nel comportarsi nel modo giusto con le persone in modo da fornire unalternativa positiva allo stereotipo negativo (citando, ad esempio una rispondente il mio attivismo nella vita di tutti i giorni in cui porto me stessa, in cui a macchia dolio le persone che mi frequentano si rendono conto che c tuttaltro modo di essere transessuali). Allinterno del testo si rilevano argomentazioni in cui le/i rispondenti definiscono che esporsi in prima persona comporta, per la/il transessuale, una serie di difficolt nella vita quotidiana in quanto la sua visibilit la espone a discriminazioni di diverso genere (come evidenziato nello stralcio la gente pensa che transessuale sia tutto qui: un maschio con le tette e il pisello che fa sesso a pagamento con molti froci repressi e procura tanta cocaina. una macchina potente, io non sono in grado di fermarla. Io sono in grado (e anche con fatica) di vivere il mio essere transessuale normale, andare in un negozio, aprirlo, combattere con le difficolt quotidiane), pertanto rispetto alla passabilit cui si accennava nel paragrafo precedente si delineano due posizioni: una di comprensione e
485
La Compagnia Teatrale Atopos organizza, ad esempio, spettacoli in materia di variabili di genere <http://atoposlab.blogsport.com/>
205
assenza di biasimo per chi non dichiara la propria condizione, preferendo o cercando di vivere normalmente nel proprio genere di elezione (citando, ad esempio, una rispondente io stessa, in quelle occasioni in cui nei rapporti sociali non risento del dubbio (linterlocutore convinto di avere di fronte una donna biologicamente donna), evito di specificare: a che mi gioverebbe? io non voglio essere un burattino che recita un ruolo a favore di tutte le persone transessuali, mi accontento di vivere, e se qualcuno mi percepisce come una donna, penso solo che abbia percepito il giusto); laltra di biasimo e attribuzione di colpa - in particolare degli uomini transessuali - nei confronti di chi tenta di passare o nega di essere transessuale - soprattutto i FtM i quali, nascondendosi, non favoriscono il riconoscimento sociale della transessualit maschile (come si evidenzia, ad esempio, dallo stralcio quasi nessuno sa che esistono "i" transessuali, gli mtf. ma ci anche dovuto al fatto che molti di essi si nascondono, e alcuni rifiutano addirittura tutto il loro passato e dicono di essere uomini e basta. e questo mi altera molto, visto che non facile riuscire ad essere uomini, per noi. essere uomini di fronte alla societ).
Arcipelaghi di significato Stigma Omosessualit Dottrina biologica Stigma Omosessualit Malattia Rappresentazione stereotipica Dimensione mitica Diritti e discriminazione Disinformazione Diritti e discriminazione Disinformazione Considerazione Stigma Normalit Disinformazione
Malattia Travestitismo Terzo sesso Disinformazione Terzo sesso Responsabilit personale Travestitismo Rispetto e ammirazione Dottrina biologica Stigma Disinformazione Malattia Responsabilit personale Disinformazione Stigma Terzo sesso
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Strategia Giudizio Conferma Proposta Opinione Commento Conseguenza Causa Confronto Previsione Legittimazione Considerazione Comparazione Attribuzione di colpa Specificazione
Malattia Rappresentazione stereotipica Responsabilit personale Stigma Rappresentazione stereotipica Stigma Responsabilit personale Considerazione Disinformazione Responsabilit personale Diritti e discriminazione Stigma Paradigma eterosessuale Diritti e discriminazione Responsabilit personale Stigma Considerazione Diritti e discriminazione Responsabilit personale Considerazione Stigma
Diritti e discriminazione Omosessualit Disinformazione Diritti e discriminazione Disinformazione Travestitismo Responsabilit personale Diritti e discriminazione Stigma Diritti e discriminazione Considerazione Disinformazione Terzo sesso
Tabella R: repertori ed arcipelaghi, domanda n. 5 Come pensa che la gente comune descriva una transessuale?, protocollo A, gruppo Transessuale.
6.2.4 ANALISI DEL TESTO E DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI CHE CONFIGURANO LA TRANSESSUALIT ALLINTERNO DELLA POLARIT PROPTER OMNES/ PROPTER OMNIA Il testo in esame fa riferimento alla domanda 3 del protocollo B: Come descriverebbe una persona transessuale?; tale strategia ha consentito di entrare nel merito delle modalit con cui il senso comune configura la realt transessualit. Lanalisi delle risposte attraverso lausilio di Taltac2 ha consentito di evidenziare che il testo in oggetto si caratterizza per una ricchezza lessicale (V/N *100 = 36,096) e dunque per una percentuale di hapax che supera quasi del 20% la met del corpus (V1/V *100 = 68,197), composto da 1187 forme grafiche. Come per le precedenti domande, anche in questo caso nellapprofondimento del testo di risposta mediante
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lapplicazione del M.A.D.I.T. e in particolare per la valutazione della rilevanza delle forme grafiche si fatto riferimento, oltre a criteri di tipo statistico (quali la frequenza e lindice TFIDF), anche alla domanda posta e allobiettivo della ricerca; inoltre anche in questa occasione ci si avvalsi dellanalisi delle concordanze al fine di mettere in luce come gli elementi di contenuto risultano organizzati allinterno del testo.
Freq. TFIDF 19
trans
13
scelta
corpo
14
1,68617 che non accetta il proprio corpo e si identifica nel sesso opposto ricorrendo spesso a seri interventi chirurgici. dovrebbe o vorrebbe appartenere al sesso opposto. persona di un sesso che ama persone dello stesso sesso. impedisce alla persona di riconoscersi nel proprio sesso biologico. un trans o una trans sono di un sesso ma si travestono come laltro sesso. con forte radicazione di essere parte del sesso opposto a quello a cui appartiene. fondamentalmente lo vedo come un essere umano di sesso maschile. 1,60429 anche se si trasformasse in tutto e per tutto, rimarrebbe sempre un trans. essere trans semplicemente avere sia le tette che il pisello. secondo me un trans un uomo che nasce con pi ormoni femminili che maschili. un trans o una trans sono di un sesso ma si travestono come l' altro sesso. alla fine il problema serio di chi , da uomo sceglie un trans e credo che lo faccia per non accettare la propria omosessualit. 1,24075 essere trans una scelta. essere transessuale per me una scelta di vita che va al di l dei caratteri fisici. che hanno solo fatto una scelta di vita differente. 1,17404 vive in gran confusione , che non accetta il proprio corpo e si identifica nel sesso opposto. persona transessuale colei che non si sente appartenente al corpo in cui si trova e per questo prende le sembianze del sesso opposto. perch racchiusa in un corpo che purtroppo non sente come suo, e che non gli appartiene. il tragico risveglio di un uomo o di una donna in un corpo diverso dal proprio.
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opposto
1,08993
donna
17
1,05933
uomo
13
0,96502
2 3 3 3 3 2 2
1 1 1 1 1 1
come un uomo e una donna nati in un corpo non vissuto come proprio. decide di trasformare il suo corpo per metterlo in linea con quello che il suo pensiero. non accetta il proprio corpo e si identifica nel sesso opposto ricorrendo spesso a seri interventi chirurgici . accetta il proprio sesso e si identifica in quello opposto solo un problema suo, quindi non va n giudicato trova un totale appagamento di s nel vivere il sesso opposto, cercando di modificare alcuni caratteri del proprio. un uomo pur trasformandosi in donna, nella sua intimit avr sempre delle peculiarit da uomo. a tal punto da avvertire la necessit di apparire come una donna. apparire sotto forma di donna mantenendo i genitali maschili e alquanto contrastante. un transessuale un uomo che non si sente fisicamente n psicologicamente tale. essere-umano che viene riconosciuto geneticamente come uomo, ma quest'ultimo non si trova a suo agio in tale costume. riesco a ricondurla solo alla figura di uomo travestito e non di donna travestita da uomo. sono degli angeli. met uomo e met donna , io li trovo uno scherzo della natura. transessuale un essere-umano a cui la natura ha donato un involucro organico che il suo animo non riconosce come proprio. transessuale colui che racchiude dentro di s una sofferenza a livello intimo, sociale e personale. non capisco che senso ha farsi fare il seno e vestirsi da donna . puoi rimanere quello che sei , senza prostituirti. essere-umano caratterizzato da una determinata forma dei genitali e da una determinata combinazione dei cromosomi. cercano di mimetizzarsi. affrontare la societ vivendo in un corpo sbagliato, credo sia molto difficile. essere squilibrato, portatore di malattie , esempio sbagliato per la societ. per me solo una persona che ha cambiato sesso, non so altro. non lo so cosa porti una persona a cambiare sesso. perversione e devianza! un maschio (fisicamente parlando) con atteggiamenti femminili si orienta verso il modo di essere dei due sessi (femminilit e mascolinit). colui che ha alcune caratteristiche da donna rinchiuse in un corpo da uomo, o viceversa.
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travestono
Tabella S: forme grafiche, domanda n. 3 Come descriverebbe una persona transessuale?, protocollo B, gruppo Senso Comune.
Lanalisi delle concordanze non ha consentito solo di evidenziare il contesto duso delle forme ma anche di individuare queste ultime a partire dalla radice, dunque in tutte le declinazioni in cui una forma di interesse si presenta nel testo. Di seguito, una tabella esemplificativa.
Stralci di testo esemplificativi rispetto chi sceglie questa strada, per qualunque motivo. che sicuramente ha bisogno di scegliere ancora la propria Sessualit, lorientamento sessuale. essere trans una scelta. non riesco a capire il perch di alcune scelte. si orienta verso il modo di essere dei due sessi. cercando di modificare alcuni caratteri del proprio sesso. cambia la propria identit sessuale. sicuramente ha bisogno di scegliere ancora la propria Sessualit, lorientamento sessuale. una persona che vive la propria Sessualit nel rispetto del proprio corpo. pu sessualmente essere uomo o donna. vestendosi quindi da donna e addirittura operando anche chirurgicamente qualche cambiamento. nel sesso opposto ricorrendo spesso a seri interventi chirurgici. avvertire la necessit di apparire come una donna (vestendosi quindi da donna e addirittura operando anche chirurgicamente) ma non capisco che senso ha farsi fare il seno e vestirsi da donna. tramite interventi chirurgici, ormoni, trucco e vestiti, cambia la propria identit sessuale. come un soggetto non contento di ci che la natura gli ha dato. detiene la verit n tanto meno pu imporre leggi naturali. un essere umano che viene riconosciuto geneticamente come uomo. non pu far a meno di nessuna delle sue due componenti genetiche. allora non identit sessuale. perversione e devianza! per cui frutto di devianze psichiche ed educazionali.
chirur*
vest*
natur* genetic*
devian*
devianza devianze
210
normal*
opera*
interv* psic*
travest*
mascher* deci*
problem*
problema problematica
confus* fisic*
il trans per me una persona normale, intelligente, capace di decidere. estrema difficolt e quindi bisognosa ancor pi dei normali del sostegno della famiglia e della societ. sono persone normalissime, con il nostro stesso cuore, i nostri stessi sentimenti. (vestendosi da donna e addirittura operando anche chirurgicamente qualche cambiamento). le chiese perch non completasse il suo passaggio, operandosi anche nelle zone erogene, e lei disse che comunque. ma ha affermato di non volersi operare perch il pene gli fa comodo. vai in un centro e ti fai operazioni ormonali, eccetera, ok. che bisogno ha di prostituirsi? ricorrendo spesso a seri interventi chirurgici. tramite interventi chirurgici, ormoni, trucco e vestiti, cambia la propria identit sessuale. lidentit fisica diverge completamente da quella psicologica. un uomo che non si sente fisicamente n psicologicamente tale. persona complessa e ambigua, che necessita di aiuto psicologico. per cui frutto di devianze psichiche ed educazionali. solo alla figura di uomo travestito e non di donna travestita da uomo. il mio cervello associa la figura di un uomo travestito (che distinguo nettamente dallomosessuale). un trans o una trans sono di un sesso ma si travestono come laltro sesso, si fanno crescere seni o barba. una maschera senza personalit. niente da ridire. ma perch mascherarsi? per sentirsi libero e in pace con se stesso, decide di trasformare il suo corpo. per me, una persona normale, intelligente, capace di decidere. lo fanno perch sono estremamente decise e non per un problema psicologico adolescenziale. non si tratta di essere decisi o meno ma si tratta della visione che ne ha la gente. solo un problema suo, quindi non va n giudicato, n criticato. come una persona confusa, forse problematica e che sicuramente ha bisogno di scegliere ancora la propria Sessualit. come una persona confusa, forse problematica. colui che vive in gran confusione, che non accetta il proprio corpo. dunque lidentit fisica diverge completamente da quella psicologica. corrispondere fisicamente ad un sesso ma sentirsi
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fisici fisicit fisico appar* appart* apparire appartenente appartenere appartiene sent* sente sentire sentirmi sentirsi sentissi necess* necessita necessit
mentalmente, spiritualmente ed emotivamente appartenente a quello opposto. una scelta di vita che va al di l dei caratteri fisici e si orienta verso il modo di essere dei due sessi. importante stare bene con se stessi e con la propria fisicit. non riuscendo a esprimere a livello fisico la sua vera identit sessuale, perch racchiusa. a tal punto da avvertire la necessit di apparire come una donna. sentirsi mentalmente, spiritualmente ed emotivamente appartenente a quello opposto. una persona che per vari motivi dovrebbe o vorrebbe appartenere al sesso opposto. radicazione di essere parte del sesso opposto a quello a cui appartiene. che pur essendo nato maschio vuole essere (si sente) dellaltro sesso. cerca di cucirsi una maschera che riuscir a farlo sentire a suo agio. fino a quando non avr il cappello con la Z non riuscir a sentirmi a mio agio, senza quel cappello non riuscir ad identificarmi. e quindi, per sentirsi libero e in pace con se stesso, decide di trasformare il proprio corpo. come se mi sentissi Zorro ma fino a quando non avr il cappello con la Z. una persona complessa ed ambigua, che necessita di aiuto psicologico. e sente la necessit di esternare il suo lato femminile. a tal punto da avvertire la necessit di apparire come donna. una loro volont, necessit, non lo so cosa porti una persona a cambiare sesso. che bisogno ha di prostituirsi? puoi rimanere quello che sei senza prostituirti (visto che la maggior parte o quasi tutti lo fanno) un involucro organico che il suo animo non riconosce come proprio situazione psicologica che impedisce alla persona di riconoscersi nel proprio sesso biologico. colui che vive in gran confusione, che non accetta il proprio corpo e si identifica nel sesso opposto. coscienza della propria specificit, della lotta per farsi accettare prima in ambito familiare e poi quello sociale. altre volte combatte per essere accettata cos come : come un uomo e una donna nati in un corpo. la loro volont, il loro modo di essere va accettato. il quale a volte ha laccettazione del proprio corpo e del proprio status e altre volte. credo che un soggetto transessuale non sia ancora ben
prostit* ricon*
accett*
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A fronte dellindividuazione degli elementi di contenuto di interesse, si proceduto con lanalisi di quegli snodi argomentativi presenti nel testo, che segnano linnesco di particolari modalit discorsive. A titolo esemplificativo, di seguito riportata la tabella contenente alcuni snodi individuati nel testo nonch relativi stralci di testo.
Snodi argomentativi come se ma non ma per cui pertanto dunque certamente come credo penso penso che secondo me per me a causa del per sono in quanto visto che in pi degli per questo perch che porta a
Stralci di testo esemplificativi come se fossi in isolamento allinterno di una cella. vuoi essere donna ma non rinunci al tuo sesso originario. corrispondere fisicamente ad un sesso, ma sentirsi mentalmente, spiritualmente ed emotivamente come una persona senza colpa ma condannata a vivere una situazione di estremo disagio. per cui frutto di devianze psichiche ed educazionali. non si trova a suo agio in tale costume, pertanto cerca di cucirsi una maschera. dunque lidentit fisica diverge completamente da quella psicologica. certamente le persone che lo diventano lo fanno perch sono estremamente una persona come tutte le altre. a me fanno schifo, come Luxuria. credo che i trans siano persone coraggiose. penso questo dei transessuali. io penso che ognuno di noi debba fare le cose col cuore. secondo me solo moda. per me una scelta che va al di l dei caratteri fisici. che si trova in transizione a causa del percorso individuale di presa di coscienza. ognuno libero di fare ci che vuole, per credo che un soggetto transessuale non sia ancora ben accetto una persona caratterizzata da una profonda fragilit. sono persone normalissime. in quanto viene visto come qualcosa che va contro le leggi della natura. visto che la maggior parte o quasi tutti lo fanno. ha qualcosa in pi degli altri. per questo prende le sembianze del sesso opposto. sono da ammirare perch hanno il coraggio di essere se stessi. che alla fine porta ad una irreversibile situazione psicologica
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personalmente non ho nulla in contrario. personalmente non potrei mai rinunciare al corpo di una donna vera. un capriccio della natura, molto speso incoraggiato. nella sua intimit avr sempre delle peculiarit da uomo. sicuramente ha bisogno ancora di scegliere la propria sessualit. essere transessuale significa essere diverso dallidentit di genere maschile o femminile che lo contraddistingue. ci significa che non sono spaventato dalla maschera adottata dal transessuale.
Tabella U: snodi argomentativi, domanda n. 3 Come descriverebbe una persona transessuale?, protocollo B, gruppo Senso Comune.
A fronte dellindividuazione di snodi argomentativi e forme grafiche, si proceduto con lindividuazione di quelle porzioni di testo caratteristiche del vocabolario in esame e rispetto ai quali Taltac2 offre un indice di rilevanza statistica, appunto i segmenti caratterizzanti il testo in oggetto, e di seguito con lanalisi delle concordanze degli stessi.
Segmenti cercano di mimetizzarsi presa di coscienza interventi chirurgici non accetta il proprio transessuale colui che transessuale un essere umano loro volont essere transessuale significa propria Sessualit
Freq. IS 2 2 2 2 3 3 2 2 2
IS relativo 4,06 0,45 4,06 0,45 4,00 1,00 3,67 0,23 3,58 0,40 3,00 0,19 2,80 0,70 2,56 0,28 2,40 0,60
Stralci di testo esemplificativi cercano di mimetizzarsi. significa avere un percorso di vita segnato dalla presa di coscienza della propria specificit. si identifica nel sesso opposto ricorrendo spesso a seri interventi chirurgici. non accetta il proprio corpo e si identifica nel sesso opposto. un transessuale colui che racchiude dentro di s una sofferenza a livello intimo. il transessuale un essere-umano caratterizzato da una determinata forma dei genitali. una loro volont, necessit. una cosa certa: la loro volont, il loro modo di essere va accettato. essere transessuale significa essere diverso dallidentit di genere maschile o femminile sicuramente ha bisogno di scegliere ancora la propria Sessualit, lorientamento sessuale. una persona che vive la propria Sessualit nel rispetto del proprio corpo.
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trovare il coraggio
2,43 0,27
5 5
3 2 4 2 5
1,60 0,40 1,59 0,18 1,14 0,29 0,69 0,17 0,65 0,07
2 2 3
una persona
0,65 0,07
6 5 3 3
trovare il coraggio di dichiararsi ammirevole. per potersi accettare e per trovare il coraggio di essere quello che ! una persona che ha unidentit sessuale diversa dalla sua condizione psicologica. cambia la propria identit sessuale. per vari motivi dovrebbe o vorrebbe appartenere al sesso opposto. con una forte radicazione di essere parte del sesso opposto a quello a cui appartiene. per me solo una persona che ha cambiato sesso, non so altro. radicazione di essere del sesso opposto a cui appartiene. non si riconosce nel genere a cui appartiene. in alcuni casi c la rinnegazione del proprio corpo e della propria condizione. decide di trasformare il suo corpo per metterlo in linea con quello che il suo pensiero. perch racchiusa in un corpo che purtroppo non sente come suo e che non gli appartiene. colui che ha alcune caratteristiche da donna rinchiuse in un corpo da uomo, o viceversa. si identifica nel sesso opposto. che pur essendo nato maschio vuole essere (si sente) dellaltro sesso. un capriccio della natura, molto spesso incoraggiato. viene visto come qualcosa che va contro le leggi della natura. una persona che ha unidentit sessuale diversa dalla sua condizione. il transessuale una persona caratterizzata da una profonda fragilit. una persona come tutte le altre, anzi forse no, perch ha qualcosa in pi. un transessuale un uomo che non si sente n fisicamente n psicologicamente tale. un trans o una trans sono di un sesso ma si travestono come laltro sesso. un transessuale colui che racchiude dentro di s una sofferenza. essere trans una scelta.
Tabella V: segmenti ripetuti, domanda n. 3 Come descriverebbe una persona transessuale?, protocollo B, gruppo Senso Comune.
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Seguendo i passaggi della metodologia M. A. D. I. T., una volta approfondito il testo in esame sia rispetto ai contenuti che agli snodi argomentativi attraverso lausilio di Taltac2, risultato possibile entrare nel merito dellenucleazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit e dellindividuazione degli arcipelaghi di significato di cui i processi discorsivi si sostanziano. Lanalisi ha evidenziato come la configurazione in oggetto sia generata principalmente da modalit discorsive di mantenimento, ossia a partire da teorie, interpretazioni, opinioni e giudizi personali, e dunque come sia ad essa attribuito un carattere di stabilit, verit e assolutezza. I repertori di questo tipo, maggiormente utilizzati dalle/dai rispondenti, sono stati individuati a partire da snodi discorsivi quali: le forme credo, per me, spesso, sicuramente nel caso del repertorio del giudizio; significa, secondo me, significa che, penso, certamente per la modalit discorsiva del sancire la realt; le forme penso che, per me e secondo me nel caso del repertorio dellopinione. Distribuite trasversalmente alle suddette modalit linguistiche sono le forme mai, spesso, sempre, e sono. La personale visione della transessualit proposta dalle/dai rispondenti risulta sostenuta da processi discorsivi atti a giustificare (repertorio della giustificazione, innescato da in quanto e perch), confermare (repertorio della conferma, aperto da per cui e dunque), puntualizzare ed infine fornire elementi di legittimazione (repertorio della legittimazione, aperto da visto che) rispetto a quanto posto. Contribuiscono a mantenere la medesima configurazione le argomentazioni
generalistiche e polemiche (repertori della generalizzazione e della polemica), quelle che fungono da cornice a quanto posto (repertorio del commento, aperto dalla forma personalmente) e quelle che individuano dei nessi di causa (repertorio discorsivo della
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causa, innescata dallo snodo poliforme a causa del) ed effetto (repertorio della conseguenza, aperto da per questo, che porta a, pertanto) fra elementi della realt generata. Altri repertori di mantenimento, particolarmente di interesse ai fini della ricerca, risultano quelli della malattia e della tipizzazione, attraverso cui la descrizione della transessualit si dipana in termini di stigma e disturbo mentale. Infine, non generativi di nuove realt risultano il repertorio della contrapposizione (aperto dalle forme ma, per e ma non), quello del confronto (individuato a partire dal poliforme in pi degli) e quello della metafora (innescato da come ed come se). Allinterno del testo, sono state individuate anche delle modalit linguistiche cosiddette generative, ossia atte a configurare una realt in termini non deterministici - come nel caso del repertorio della possibilit e senza il ricorso a giudizi e opinioni personali come avviene per il repertorio della descrizione.
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Repertori discorsivi _ domanda n.3 _ protocollo B Giudizio Commento Opinione Giustificazione Metafora Generalizzaz. Polemica Conseguenza Malattia Specificazione Tipizzazione Conferma Confronto Descrizione Non risposta Legittimazione Possibilit De-responsab. Causa Contrapposiz. Sancire la realt
Una volta evidenziati gli snodi argomentativi - quinto passaggio del Metodo 486 - sono stati individuati gli elementi di contenuto costituenti i repertori sopra descritti (arcipelaghi di significato) - sesto passaggio - ossia i contenuti su cui il testo si articola e si dipana generando certe configurazioni di realt. Dallanalisi del testo di risposta si evidenzia come la transessualit sia definita principalmente in termini stigmatizzanti (arcipelago dello stigma): il trans - termine con cui il senso comune indica la donna transessuale MtF - definito come un essere squilibrato, perverso e anormale che va contro natura e che, costituendo un
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Turchi G. P (2009), Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T., Bologna,
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cattivo esempio per la societ, andrebbe allontanato dalla societ pulita. Talvolta le/i rispondenti nei confronti di quanto definiscono nei termini di capriccio o scherzo della natura - la cui condizione considerata frutto di devianze psichiche ed educazionali esprimono disgusto, altre volte indifferenza. La persona trans configurata come un uomo con il pisello che si fa fare il seno e si veste da donna per moda o per prostituirsi, un ibrido che indossa una maschera - ossia i panni di un genere che non le appartiene e che suscita linteresse di uomini che non accettano la propria omosessualit. Viene espressa accettazione e rispetto nei confronti delle trans che conducono la propria vita comportandosi da bravi cittadini - un rispondente esprime la propria perplessit relativamente al motivo per cui la parte brava della categoria non si ribelli ai luoghi comuni che li vogliono prostitute - mentre si evidenzia come differente latteggiamento verso chi si sente in diritto di sbatterti in faccia la propria scelta e si mette in mostra (come si nota, ad esempio, dallo stralcio rispetto chi sceglie questa strada, per qualunque motivo, non sopporto invece chi si sente in diritto e dovere di sbatterti in faccia la propria scelta). Laddove la transessualit non sia configurata attraverso giudizi negativi, essa viene definita ricorrendo allimmagine stereotipata dellanima intrappolata nel corpo sbagliato (arcipelago della rappresentazione stereotipica) ed in termini di qualit attribuibili alla persona (arcipelago dei fattori personali e soggettivi). In particolare la persona transessuale descritta come un uomo che si sente donna o maschio con atteggiamenti femminili che, nato in un corpo diverso dal proprio, vive una condizione di incongruenza fra sesso e psiche di cui non ha colpa tale per cui non riesce ad esprimere la sua vera identit sessuale - termine con cui il gruppo del Senso Comune indica lidentit di genere. La rinnegazione del corpo viene definita come ci
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che fa s che la persona transessuale tenti di allineare il corpo al proprio pensiero attraverso la modificazione dei propri caratteri sessuali (arcipelago della transizione corporea), sebbene il suo corpo dopo le operazioni non sia assimilabile al corpo di una donna vera (come si evidenzia, ad esempio, nello stralcio di testo alla fine il problema serio di chi, da uomo sceglie un trans e credo che lo faccia per non accettare la propria omosessualit. personalmente non potrei mai rinunciare al corpo di una donna vera, non c' niente di pi bello, anche solo da ammirare). Talvolta, laddove alla persona transessuale siano riconosciute delle caratteristiche del sesso opposto come sue, essa definita come met uomo e met donna, ovvero come una sorta di terzo sesso caratterizzato dalla presenza di caratteri sessuali - citando una rispondente transessuale un uomo con le tette ed il pisello - o componenti genetiche maschili e femminili (arcipelago del terzo sesso). Le rispondenti in particolare attribuiscono alla persona transessuale qualit di forza, coraggio, intelligenza e fragilit, in virt dei vissuti di sofferenza, complessit e disarmonia per cui si reputa il mondo della persona si contraddistingua e che rende questultima speciale, rispettabile e da ammirare (arcipelago dei fattori personali e soggettivi e del rispetto e ammirazione). Si rileva come raramente le/i rispondenti definiscano la persona transessuale come una persona come tutte le altre (arcipelaghi della normalit e dell essere umano_persona) piuttosto che con qualcosa in pi degli altri (arcipelago della dimensione mitica); altrettanto di rado si evidenzia luso dellarcipelago della malattia, per cui la persona trans configurata come malata, problematica e bisognosa di aiuto psicologico.
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Molto pi comunemente, in linea rispetto alla rappresentazione stereotipica di cui sopra, la condizione transessuale viene definita attraverso le medesime argomentazioni con cui in ambito psichiatrico descritta la categoria diagnostica del Disturbo di Identit di Genere (arcipelago del DIG). In particolare le persone intervistate configurano la transessualit come una condizione psicologica caratterizzata dalla convinzione o desiderio di essere del sesso opposto e identificazione con questultimo; si definisce che la persona vive un incongruenza fra corpo sessuato e genere e dunque un insoddisfazione per la propria identit sessuale per cui non si riconosce nel proprio corpo e nel proprio sesso, trovando appagamento nel vivere nel sesso opposto. Molte/i rispondenti affermano che essere transessuale sia una scelta o una decisione, se non una necessit o volont, alla base di cui si sostiene ci siano ragioni e motivi diversi che nessuno dichiara di comprendere o conoscere; tuttavia, se da un lato viene attestato che ognuno sia libero di fare ci che vuole, dunque anche di diventare trans, dallaltra viene affermato che esiste una differenza fra chi lo fa a fronte della consapevolezza della propria specificit e chi invece si lascia condizionare dai tempi di libert in cui viviamo (arcipelago della scelta). Solo in rari casi la transessualit viene descritta come una presa di coscienza - piuttosto che come una scelta - ed in termini di chiarezza di idee su ci che si - piuttosto che di confusione (arcipelago della presa di coscienza). Come anticipato nelle risposte delle persone transessuali alla domanda n. 5 pocanzi trattata, il senso comune assimila spesso la transessualit allomosessualit; laddove le/i rispondenti distinguano queste due categorie non considerando i termini come sinonimi, la persona transessuale definita come in fondo gay o lesbica oppure confusa rispetto al proprio orientamento sessuale il quale viene identificato come indefinito e ancora
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da scegliere (arcipelago dell omosessualit). Pi spesso la transessualit viene associata o confusa con il travestitismo: si evidenzia come la persona transessuale venga configurata principalmente come un uomo che sente la necessit di apparire come donna e che, indossando una maschera e travestendosi da donna, prende le sembianze del sesso opposto e cerca di mimetizzarsi (arcipelago del travestitismo). Ancora, allinterno del testo emerge come le/i rispondenti sostengano limmodificabilit della natura dellindividuo: tale posizione, formalizzata nellarcipelago della dottrina biologica accompagna discorsivamente i vari tipi di definizione della transessualit offerte dalle/dai rispondenti; ci si evidenzia altres a fronte delle differenti frequenze delle forme grafiche sesso e genere - per cui la prima occorre 22 volte allinterno del testo di risposta, mentre la seconda 4 volte - e a fronte delluso della dicitura identit sessuale utilizzata per indicare lappartenenza ad un genere (citando, ad esempio, una rispondente, un transessuale colui che racchiude dentro di s una sofferenza a livello intimo, sociale e personale, non riuscendo a esprimere a livello fisico la sua vera identit sessuale)487. Nello specifico, lidentit di genere della persona viene ricondotta in ogni caso alla sua appartenenza ad una classe sessuale: gli aspetti biologici e genetici, in quanto dati di natura, vengono individuati come elementi critici per la definizione dellidentit di genere citando un rispondente, per me un transessuale un essere umano che viene riconosciuto geneticamente come uomo; l identit sessuale, inoltre, viene dalle/dai rispondenti connessa alla forma dei genitali dellindividuo e proprio i genitali vengono individuati come discriminanti nellappartenenza ad una peculiare classe sessuale. In questi termini, se da un lato apparire come donna e avere genitali
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Il processo di costruzione del genere, in virt del ricorso alla dottrina biologica e dunque a dati di natura, verr ripreso e approfondito nei paragrafi del presente capitolo dedicati alle altre due aree di indagine relative alle configurazioni discorsive genere maschile e genere femminile. Nello specifico, si rimanda alla lettura dei paragrafi 6.3 La configurazione della realt discorsiva genere femminile e 6.4 La configurazione della realt discorsiva genere maschile.
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maschili viene configurato come contrastante, dallaltro la natura dellindividuo definita come immutabile ed immodificabile, pertanto si rileva come anche il cambiare sesso non risulti sufficiente a collocare un individuo geneticamente maschio nella classe sessuale femminile e viceversa: citando una rispondente, un uomo pur trasformandosi in donna, nella sua intimit avr sempre delle peculiarit da uomo, ed questo che non lo rende realmente donna; citandone unaltra, io potrei essere attratta da ftm senza sapere che donna; ti sembra giusto questo nei confronti di una etero?. Il ricorso alla dottrina biologica, e a teorie di dubbia validit scientifica, viene effettuato anche per legittimare le proprie posizioni: in particolare un rispondente fa appello ad una teoria che definisce pseudo-scientifica secondo cui la transessualit data dalla maggiore presenza di ormoni femminili nellorganismo di un individuo geneticamente maschio tale da rendere dominante il suo lato femminile; un altro intervistato ricorre, invece, ad una presunta teoria scientifica secondo cui in natura lomosessualit non esiste per sostenere laffermazione che la transessualit frutto di devianze psichiche ed educazionali. Solo una rispondente differenzia le dimensioni di sesso e genere, nonch quelle di normalit-natura e convenzionalit-cultura, descrivendo pertanto la transessualit in riferimento al carattere convenzionale e culturale dei ruoli di genere (arcipelago della costruzione sociale). Infine, notevolmente utilizzato risulta larcipelago dei diritti e discriminazione, per cui le/i rispondenti dichiarano la propria personale posizione - ad esempio, citano un rispondente non ho nulla in contrario - rispetto alla transessualit: da un lato viene sancito il diritto e la libert di ogni essere umano di esprimersi come gli pare, di essere se stesso e di fare quello che vuole della propria persona; dallaltro viene affermata la necessit di accettare e non discriminare la scelta ed il modo di
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essere della persona trans in quanto se non sta bene nel proprio corpo e vuole cambiare sesso solo un problema suo. Formalizzate allinterno del medesimo arcipelago risultano anche le argomentazioni portate da due persone intervistate, le quali fanno esplicito riferimento alla mancanza di diritti civili, alla lotta per farsi accettare prima in ambito familiare e poi quello sociale, alle difficolt e ai disagi con cui la persona transessuale si scontra per via delle discriminazioni a cui si definisce sia sottoposta.
Giudizio
De-responsabilizzazione Commento Giustificazione Confronto Generalizzazione Conferma Tipizzazione Polemica Non risposta Opinione
Arcipelaghi di significato DIG Dottrina biologica Omosessualit Stigma Scelta DIG Terzo sesso Transizione corporea Travestitismo Malattia Terzo sesso DIG Scelta Stigma Normalit Diritti e discriminazione Terzo sesso Costruzione sociale Stigma Dottrina biologica Diritti e discriminazione Normalit DIG Scelta Stigma Dottrina biologica Diritti e discriminazione Stigma Scelta Stigma Non saperlo Scelta Travestitismo
Transizione corporea Presa di coscienza Omosessualit Presa di coscienza Fattori personali e soggettivi Essere umano_Persona Rappresentazione stereotipica Diritti e discriminazione Fattori personali e soggettivi Rispetto e ammirazione Omosessualit Rappresentazione stereotipica Dottrina biologica Diritti e discriminazione Rappresentazione stereotipica Diritti e discriminazione Rappresentazione stereotipica Fattori personali e soggettivi Rappresentazione stereotipica Dimensione mitica Fattori personali e soggettivi Essere umano_Persona Terzo sesso Rappresentazione stereotipica Dottrina biologica Risposta inadeguata Dottrina biologica Percorso di vita
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Stigma Dottrina biologica Transizione corporea Dottrina biologica DIG Travestitismo Presa di coscienza Dottrina biologica Stigma Malattia Diritti e discriminazione
Dottrina biologica Travestitismo Rappresentazione stereotipica Percorso di vita Rappresentazione stereotipica Stigma
Tabella W: repertori ed arcipelaghi, domanda n. 3 Come descriverebbe una persona transessuale?, protocollo B, gruppo Senso Comune.
6.2.5 COMMENTI ALLA DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI MESSI IN CAMPO DAI GRUPPI DI INDAGINE Le domande prese in esame fino a questo punto, come si anticipava, possono essere considerate come strategie utili alla generazione della configurazione transessualit a partire da differenti poli narrativi. Allinterno del presente paragrafo si intende proporre un confronto fra i discorsi prodotti dalle due polarit dialogiche considerate, al fine di mettere in luce eventuali somiglianze e differenze fra le stesse e anticipare a fronte di tale analisi le ricadute pragmatiche dei discorsi rilevati. Prima di procedere con la discussione dei commenti, utile fornire una breve introduzione a quanto di seguito verr presentato. A fronte di quanto emerso in fase di analisi del testo, le domande che si scelto di confrontare sono le tre relative in modo specifico alla transessualit: la domanda n. 3 del protocollo B per il senso comune e le domande n. 3 e 5 del protocollo A per il gruppo transessuale. Per quanto riguarda invece la domanda relativa ai significati del corpo, si valutato utile non inserirla nel confronto con le altre tre domande - in quanto meno specifica rispetto al tema transessualit bens utilizzarla per produrre delle considerazioni in un secondo momento: dallanalisi della domanda n. 3 per il gruppo del senso comune emerso come le/i rispondenti
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configurino la transessualit in particolare in relazione alla dimensione corporea, pertanto le considerazioni che si intende offrire saranno relative alle differenti modalit in cui le persone transessuali e la gente comune configurano la dimensione corporea nellambito della transessualit: questo confronto consentir di individuare ulteriori elementi relativi alla configurazione della realt transessualit che le due polarit dialogiche in oggetto hanno generato. In virt dellobiettivo posto, stato in primo luogo costruito un unico corpus - composto dalle risposte alle tre domande considerate - al fine di praticare con Taltac2 lanalisi delle specificit, per rilevare le forme grafiche specifiche o caratteristiche di ciascuno dei tre sub-testi. I risultati di tale procedura, che verranno presentati di seguito in tabella, fungeranno da supporto e ancoraggio rispetto al confronto fra processi discorsivi e argomentazioni offerte dai due gruppi in materia di transessualit. Quanto posto sar argomentato attraverso il confronto di due domande per volta rispettivamente, prima la n. 3 per il senso comune e la n. 5 per il gruppo transessuale; poi la n. 3 per il senso comune e la n. 3 per il gruppo transessuale. Il confronto fra la domanda n. 5 del protocollo A Come pensa che la gente comune descriva una persona transessuale? e la n. 3 del protocollo B Come descriverebbe una persona transessuale? consente di mettere a paragone le anticipazioni prodotte dalla polarit Personalis rispetto a come il senso comune configuri la transessualit e quanto prodotto dal senso comune stesso. La tabella relativa a quanto emerso dallanalisi delle specificit rispetto alle due domande in oggetto,488 riportata in appendice dedicata.489
488 489
I risultati della procedura danalisi sono stati suddivisi in due tabelle a scopo esplicativo. Appendice D, Tabelle dellanalisi lessicale effettuata con Taltac2.
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Le forme evidenziate da Taltac2 come caratteristiche di uno o pi sub-corpora, e la differenza di occorrenza e distribuzione di queste ultime, si traducono in una differenza in termini di contenuti prodotti dai due gruppi nelle risposte alle due domande. Nel grafico di seguito sono presentati gli arcipelaghi di significato individuati nei testi di risposta delle due polarit dialogiche; gli arcipelaghi su cui si focalizzer particolare attenzione sono contrassegnati da una freccia.
Confronto arcipelaghi di significato _ Area A
Disinformazione Responsabilit personale Considerazione Dimensione mitica Percorso di vita Essere umano_Persona Transizione (corporea) Normalit Malattia Rispetto e ammirazione Presa di coscienza Costruz. Sociale Omosessualit Terzo sesso Travestitismo Scelta DIG Diritti e discriminaz. Dottrina biologica Rapp. Stereotipica Fatt. soggettivi e personali Stigma Domanda n. 5 (protocollo A) Domanda n. 3 (protocollo B)
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Osservando il grafico si nota che il senso comune configura la transessualit principalmente in termini di stigma, descrivendo il trans come uno scherzo e come una persona che indossa una maschera - in tabella proprio questultimo termine risulta contrassegnato come spec_orig, ossia presente esclusivamente nel sub-testo di senso comune; proprio come anticipato dalle/dai rispondenti transessuali, la gente comune collega la transessualit al sesso, alla perversione - forma spec, ossia con specificit positiva (pos) allinterno del suddetto sub-corpus - e al prostituirsi - termine sovrautilizzato nelle risposte del gruppo transessuale; tale gruppo sovrautilizza anche le forme mtf e pregiudizio laddove le persone trans anticipino che la transessualit sia definita socialmente attraverso il ricorso a luoghi comuni riferiti esclusivamente a donne transessuali. Entrando nel merito dei processi discorsivi - il cui grafico di confronto sar presentato di seguito - si pu notare come il repertorio della tipizzazione sia stato utilizzato in misura notevolmente maggiore nelle anticipazioni delle persone transessuali piuttosto che dal senso comune: tale modalit discorsiva, che caratterizza le argomentazioni delle/i rispondenti trans, si costruisce su nuclei di discorso pressoch identici rispetto a quelli utilizzati dal gruppo di Senso Comune; questultimo, in particolare, ha utilizzato repertori discorsivi pi vari, sebbene quasi tutti di mantenimento (sancire la realt, giudizio, giustificazione, generalizzazione, polemica, legittimazione, metafora e malattia), i quali articolarsi risultano principalmente articolati sullarcipelago dello stigma. Anche le dimensioni di malattia e normalit - formalizzate in due arcipelaghi risultano caratteristiche della configurazione transessualit costruita discorsivamente: le forme bisognosa (di aiuto/ di cure) e perversione, caratteristiche del sub-testo prodotto dal senso comune, si presentano con specificit positiva anche nelle risposte
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delle persone transessuali; lo stesso dicasi per la forma normale la quale, categorizzata come spec nel sub-corpus della gente comune, si presenta anche nel discorso dellaltro gruppo. Tali arcipelaghi, nel caso delle risposte di Senso Comune, risultano caratteristici in particolare del repertorio del giudizio, nel caso del gruppo Transessuale, sono state riscontrate nelle modalit dialogiche della tipizzazione e del sancire la realt. Dunque, anche in questo caso, le anticipazioni prodotte dalle persone transgender, rispetto alla possibilit che il senso comune si divida nel configurare la transessualit in termini patologizzanti o normalizzanti, risultano conformi rispetto a quanto prodotto dalla gente comune. Quanto posto fin qui consente di evidenziare come le produzioni discorsive descritte si avvicinino in termini dialogici e, dunque, come si rilevi un processo di tipizzazione dellidentit dialogica oggetto di indagine. La rappresentazione stereotipica dellanima intrappolata nel corpo sbagliato viene rilevata in misura notevole allinterno dei discorsi messi in campo nella polarit Propter Omnes: la forma involucro - usata per riferirsi al corpo - risulta peculiare (spec_orig) del sub-testo di senso comune e lattributo sbagliato - riferito allinvolucro di cui sopra - risulta sovrautilizzata. Si rileva come tale arcipelago risulti sostanziato da modalit discorsive di mantenimento (quali il sancire la realt, il giudizio, la deresponsabilizzazione, la conferma e la giustificazione): la gente comune, dunque, configura la transessualit - attraverso giudizi (come, ad esempio, nello stralcio come il tragico risveglio di un uomo o di una donna in un corpo diverso dal proprio) e teorie personali o socialmente condivise (come, ad esempio, nello stralcio una persona che ha unidentit sessuale diversa dalla sua condizione psicologica) - ricorrendo alla rappresentazione stereotipata della stessa, per cui questultima viene configurata nei
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termini di essere nati nel corpo sbagliato, e alla nozione di incongruenza fra sesso/corpo e genere/mente. Nelle risposte delle persone transgender, particolarmente numeroso - oltre a quello dello stigma - risulta larcipelago della disinformazione in cui sono state formalizzate tutte le argomentazioni utilizzate per affermare linfluenza dei mass media nella diffusione di luoghi comuni e la scarsa - se non assente - diffusione di informazioni corrette in materia di transessualismo, nonch quelle messe in campo per anticipare che la gente comune non distingua fra transessualit, travestitismo ed omosessualit. Osservando la tabella sopra presentata, si nota come le forme Sessualit 490 - utilizzata come sinonimo di orientamento sessuale - mimetizzarsi, travestito e omosessualit siano caratteristiche del sub-testo del senso comune; lanticipazione del gruppo transessuale - riscontrabile a fronte di modalit discorsive di mantenimento, quali il sancire la realt, la polemica, il giudizio, la contrapposizione, sostanziate dallarcipelago della disinformazione - trova dunque conferma nelluso degli arcipelaghi del travestitismo e dell omosessualit da parte della gente comune. Ancora in coerenza rispetto a quanto anticipato dalle/dai rispondenti transessuali, talvolta la gente comune intervistata fa riferimento a quanto appreso attraverso i media per legittimare la propria posizione; ad esempio, citando una rispondente: stasera hanno fatto in seconda serata Matrix e mi ha molto colpito il discorso fatto da Efe; quando Corona le chiese perch non completasse il suo passaggio, operandosi anche nelle zone genitali, lei disse che comunque un trans anche se si trasformasse in tutto e per tutto, rimarrebbe sempre un trans, e su questo le do ragione. Altre volte le/i rispondenti sottolineano di non
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Liniziale in maiuscolo stata utilizzata per distinguere le forme Sessualit e Sesso - utilizzate in riferimento allorientamento sessuale o allatto sessuale - dalle medesime forme, utilizzate per indicare lidentit sessuale o gli organi genitali.
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conoscere nessuna persona transessuale per giustificare la probabile inadeguatezza della risposta fornita (repertorio della non risposta). Allinterno della matrice Propter Omnes la transessualit viene configurata in riferimento alla dimensione del corpo: negli arcipelaghi della transizione corporea e del DIG risultano formalizzate tutte quelle argomentazioni utilizzate per configurare la transessualit - sia attraverso modalit discorsive di mantenimento (quali i repertori del sancire la realt, della generalizzazione, della specificazione) sia tramite processi descrittivi (repertorio della descrizione) - in termini di non riconoscimento della persona nel proprio corpo o nel proprio sesso e alle modificazioni corporee che caratterizzano la transizione. Come evidenziato dallanalisi delle specificit, le forme ormoni, genitali, operazioni, interventi, apparire, appagamento risultano peculiari (spec_orig) del sub-testo prodotto dal senso comune, e le forme necessit, corpo, identifica e sesso hanno specificit positiva (spec) nel suddetto sub-corpus. Anticipando quanto verr ripreso nel successivamente nel secondo confronto,491 possibile considerare come il modo in cui il senso comune configura la transessualit sia conforme rispetto al modo in cui il DSM-IV descrive il Disturbo di Identit di Genere;492 nella descrizione del DIG - in particolare del criterio A - nella persona adulta, il Manuale utilizza espressioni quali: identificazione col sesso opposto, desiderio o convinzione di essere del sesso opposto, intenso desiderio di adottare il ruolo sociale dellaltro sesso o di acquisire laspetto fisico dellaltro sesso tramite manipolazioni ormonali o chirurgiche, cercano di farsi passare in pubblico per membri dellaltro
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Ci si riferisce al confronto fra le produzioni discorsive rilevate nelle risposte alle domande n. 3 del protocollo A per il gruppo Transessuale e n. 3 del protocollo B per il gruppo Senso Comune, di seguito affrontato. 492 Si rimanda alla lettura del paragrafo 3.2 Disturbo di Identit di Genere: criteri diagnostici del presente lavoro.
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sesso.493 Allo stesso modo il senso comune descrive la transessualit come caratterizzata dalla convinzione o desiderio di essere del sesso opposto e identificazione con questultimo, tale per cui la persona sentendo la necessit di apparire come appartenente al genere di elezione, si veste come laltro sesso e si sottopone a operazioni/interventi o alla somministrazione di ormoni per cambiare sesso. Come si evidenziava pocanzi, le argomentazioni di questo tipo vengono messe in campo dal gruppo Senso Comune a partire, principalmente, da repertori di mantenimento: ci consente di considerare come, a fronte della valenza pragmatica delle produzioni discorsive, quanto configurato discorsivamente nei suddetti termini diventi immediatamente realt di fatto per il senso comune. La matrice collettiva assorbe i discorsi prodotti dalla polarit dellesperto (Alter) e li fa propri: la messa in campo di discorsi comuni ai due poli, genera un avvicinamento degli stessi e dunque, a fronte di questo, ha luogo un processo di tipizzazione dellidentit dialogica transessualit. Larcipelago della dottrina biologica sostanzia numerose argomentazioni prodotte dal senso comune: lattestazione dellimmutabilit e della supremazia del dato biologico si evidenziano a fronte di modalit discorsive quali i repertori del giudizio, dellopinione e della polemica nonch a fronte delluso di argomentazioni atte a sostenere quanto posto (repertori della giustificazione, della conferma, della legittimazione, della
specificazione); inoltre Taltac2 evidenzia come le forme cromosomi, vera etichettate come spec_orig, ossia peculiari del sub-corpus del senso comune - natura e opposto risultino caratteristiche delle risposte fornite dalla gente comune. Ci che si d per natura, in termini di determinazione sessuale (cromosomi) e di morfologia
493
Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson
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genitale - entrambe contemplate esclusivamente in modo binario (come si evidenzia dalluso della forma opposto - sancisce la vera appartenenza della persona ad un sesso o a quello opposto in modo immodificabile. Coerentemente a questa posizione condivisa nella matrice Propter Omnes, non solo la transizione da un genere allaltro si d nei termini di passaggio da un sesso al sesso opposto, bens - citando un rispondente - chi non si accontenta di ci che natura gli ha dato e modifica la propria morfologia anatomica e genitale in direzione opposta a quella data, non diventa una vera donna o viceversa un vero uomo: resta sempre trans. Al fine di apportare delle considerazioni relative ai risvolti pragmatici che la modalit in cui la transessualit configurata implica, oggetto di interesse risulta infine la forma diritti, presente in ambo i sub-testi con specificit positiva e riferibile allarcipelago dei diritti e discriminazione, per cui si rilevano sostanziali differenze nella modalit duso da parte dei due gruppi. In particolare, il senso comune - attraverso repertori discorsivi - configura i diritti delle persone transessuali nei termini di libert di esprimersi, di essere se stessi e di ricevere accettazione, mentre le persone transgender fanno riferimento ai diritti civili; lanalisi delle specificit evidenzia la forma grafica lavoro come specifica originale nel sub-testo del gruppo transessuale, ossia presente esclusivamente allinterno di questo. In altre parole, la rilevazione di repertori di mantenimento - quali, in particolare, il sancire la realt, lattribuzione del problema, la contrapposizione e il giudizio - nonch generative - quali il repertorio della considerazione - consente di evidenziare come le/i rispondenti transessuali, oltre a sostenere la rilevanza dellessere liberi di esprimersi, definiscono il riconoscimento dei diritti civili - quali un lavoro nellambito della legalit, il riconoscimento del proprio
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status da parte delle istituzioni e tutela da atti violenti e transfobici - come prioritario rispetto a qualunque altro aspetto. Il confronto fra le modalit discorsive prodotte dai due gruppi, test operato, ha consentito di entrare nel merito delle somiglianze e delle differenze che caratterizzano le configurazioni generate dalle due polarit dialogiche in oggetto; al fine di concludere tale comparazione, si intende in un primo momento focalizzare lattenzione in particolare sulla tipologia di repertori discorsivi messi in campo e in un secondo momento offrire delle considerazioni rispetto alle ricadute pragmatiche che le configurazioni generate implicano. Di seguito il grafico relativo ai repertori discorsivi messi in campo dai due gruppi.
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Considerazione Contrapposizione Causa Confronto Non risposta Malattia Conseguenza Tipizzazione Generalizzazione Metafora Giustificazione Opinione Descrizione Commento Sancire la realt Giudizio Domanda n. 5 (protocollo A) Domanda n. 3 (protocollo B)
Riprendendo la definizione Repertori di Tipizzazione dellIdentit Dialogica 494 esposta nella sezione seconda del presente lavoro, possibile considerare come i repertori di mantenimento, utilizzati dalla polarit Propter Omnes, vadano a generare un processo di tipizzazione della persona transessuale: in particolare si fa riferimento ai
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Stratagemmi retorici che generano discorsi che utilizzano figure retoriche basate su astrazioni categoriali preordinate e culturalmente connotate in forme generative, valutative, diagnostiche e prognostiche; consentono di generare delle tipologie di discorsi a partire da elementi generativi casuali e facilmente reificabili, quali caratteristiche fisiche, psicologiche, morali e sociali; derivano da un processo di coerenza narrativa e permettono di evidenziare certi nuclei generativi di discorsi a fronte di quelli possibili e di indirizzare lindividuazione di ulteriori nuclei di discorso che mantengono la coerenza narrativa. Turchi G. P. e Mariotti Culla L. (2007) (a cura di), Stranieri e droghe. Dalla cura del corpo alle pratiche discorsive nel sistema carcerario, Roma, Armando, p. 170.
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repertori del giudizio, del sancire la realt, dellopinione, del commento, della generalizzazione, della tipizzazione, della malattia, della contrapposizione, ma anche a quelli della causa, della conseguenza, della metafora e della giustificazione. Tali repertori possano essere considerati come Repertori di Tipizzazione dellIdentit Dialogica in quanto si sostanziano di argomentazioni articolate in termini di caratteristiche fisiche, psicologiche, morali e sociali, 495 formalizzate negli arcipelaghi dello stigma, del DIG, dei fattori personali e soggettivi, della malattia e della rappresentazione stereotipica, del travestitismo, del terzo sesso e dell omosessualit. Essendo i discorsi in oggetto condivisi e disponibili allinterno della matrice collettiva e a fronte della valenza pragmatica degli stessi, quanto configurato discorsivamente va a generare una realt che si contraddistingue per un carattere di verit ed immutabilit e che, dunque, viene assunta dal senso comune come una realt di fatto. Ci implica in primo luogo che, a fronte della fruibilit e della condivisione dei discorsi suddetti, la polarit Alter cos come la Personalis possa attingere agli stessi per definire la transessualit o la persona transessuale. Il repertorio della tipizzazione, messo in campo dalla polarit Personalis, difatti si sostanzia proprio degli arcipelaghi su cui i discorsi di senso comune si organizzano: in altre parole le persone transessuali anticipano che il senso comune le descriva nei termini di stigma, omosessualit, malattia, travestitismo e terzo sesso; le anticipazioni trovano corrispondenza inoltre nel testo prodotto dalla gente comune relativamente alla dottrina biologica, alla normalit. Riprendendo quanto pocanzi posto, possibile considerare come la polarit Personalis abbia accesso ai discorsi disponibili nella matrice collettiva in tema di transessualit e come li utilizzi per anticipare le modalit in cui il senso comune
495
Ibidem.
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configuri la stessa. In virt degli assunti teorici adottati, si pu altres considerare come lavvicinamento delle produzioni discorsive delle due polarit dialogiche evidenziata in sede di analisi dia luogo ad un processo di tipizzazione dellidentit dialogica in oggetto: laddove il senso comune configuri la transessualit in una modalit che si avvicina a quella in cui la polarit Personalis configura la transessualit secondo il senso comune, si genera una realt che viene assunta come certa e pertanto immutabile. A questo punto possibile soffermarsi su un aspetto che si pone come critico: laddove il senso comune, facendo appello a teorie e giudizi personali e/o socialmente condivisi, definisca la transessualit in termini di stigma, di DIG, in riferimento alla rappresentazione stereotipica della stessa e ricorrendo alla dottrina biologica, quanto configurato come un dato di fatto si incontra con la certezza, da parte delle persone transessuali, di essere definite in termini stigmatizzanti, di malattia, o in riferimento alla propria identit sessuale assegnata. Attenzione particolare va dedicata al repertorio della descrizione che, come si detto, considerato come una modalit discorsiva generativa di nuove configurazioni di realt; tale processo, che costituisce lunico repertorio generativo utilizzato dalle/dai rispondenti di senso comune, si costruisce sugli arcipelaghi del DIG, della dottrina biologica, della transizione corporea e dell omosessualit - oltre che su quello della presa di coscienza che verr discusso secondo successivamente. 496 In altre parole, laddove il senso comune metta in campo modalit linguistiche in grado di generare realt passibili di cambiamento, la transessualit viene configurata in termini di incongruenza fra sesso e genere, identificazione col sesso opposto, assunzione di ormoni ed interventi chirurgici, e ancora attraverso il ricorso ad elementi di
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Ci si riferisce al confronto fra le domande n.3 del protocollo A per il gruppo Transessuale e n. 3 del protocollo B per il gruppo Senso Comune, presente allinterno del paragrafo in oggetto.
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pertinenza biologica - per cui si la persona transessuale descritta in relazione al sesso assegnatole alla nascita - nonch confondendo la stessa con lomosessualit.. A fronte della propria valenza pragmatica, le modalit descrittive messe in campo configurano la realt transessualit lasciando spazio al cambiamento e, dunque, non si aggiungono ai Repertori di Tipizzazione dellIdentit Dialogica sopra descritti. Un ulteriore considerazione che possibile produrre, e che verr ripresa nel capitolo successivo, relativa ai contenuti delle argomentazioni di tipo descrittivo offerte: da quanto emerso dallanalisi, si visto come la matrice collettiva costruisca la realt transessualit attraverso argomentazioni che implicano il riferimento principalmente al sesso e al corpo (ci si evidenzia a fronte della notevole frequenza delle forme grafiche che risulta rispettivamente di 19 e 14); inoltre la transessualit talvolta configurata a partire da informazioni non pertinenti rispetto alla realt in oggetto - ad esempio laddove la condizione transessuale sia confusa con quella omosessuale. Su tali nuclei di discorso, condivisi allinterno della matrice collettiva, vanno ad articolarsi sia modalit discorsive di mantenimento che generative, e questo consente di considerare come gli elementi di contenuto utilizzati dal senso comune siano ricorrenti e dunque critici nella generazione della configurazione discorsiva transessualit. Esaurito il primo confronto, di seguito si intende mettere a paragone la configurazione della transessualit prodotta dalla polarit Personalis e quella generata dal senso comune: in altre parole la comparazione coinvolger rispettivamente la domanda n. 3 del protocollo A Come descriverebbe l essere transessuale? e la domanda n. 3 del protocollo B Come descriverebbe una persona transessuale?. La tabella relativa a quanto emerso dallanalisi delle specificit rispetto alle due domande in oggetto, riportata in appendice dedicata.497
497
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Come evidenziato rispetto al precedente confronto, la differenza di occorrenza e distribuzione delle forme evidenziate da Taltac2 come caratteristiche si traduce in una differenza di contenuti prodotti dai due gruppi nelle risposte alle due domande: riscontro di quanto posto si pu trovare nel grafico di seguito relativo agli arcipelaghi di significato individuati nei testi di risposta dei due gruppi.
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Osservando il grafico si nota come sussista una discrepanza fra lutilizzo degli arcipelaghi della scelta e della presa di coscienza da parte dei due gruppi; tale differenza ugualmente riscontrabile osservando la tabella, tanto che le forme volont, sceglie e scelta risultano peculiari (spec_orig) del sub-corpus di senso comune, mentre la forma consapevolezza si presenta con specificit (spec) positiva
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nelle risposte offerte dalle persone transessuali. Queste ultime sottolineano pi volte allinterno delle risposte, ad esempio attraverso il repertorio discorsivo del contrario, che essere transessuale non sia una scelta bens una consapevolezza, una presa di coscienza, a cui lentamente si arriva. Il senso comune, che come si detto pocanzi configura la transessualit principalmente in termini di cambiare sesso, attribuisce alla persona transessuale la volont di essere del sesso opposto: tale scelta viene definita - attraverso modalit discorsive di mantenimento, quali i repertori del sancire la realt, del giudizio, della generalizzazione, dellopinione e della polemica - come motivata da ragioni che la gente comune tuttavia afferma di non riuscire ad anticipare. Sebbene sia le/i rispondenti transgender che la gente comune costruiscano discorsivamente la transessualit in riferimento alla dimensione corporea, le modalit attraverso cui tale realt configurata risulta differente. Laddove il senso comune descriva la transessualit in termini di transizione corporea, questultima contemplata come il passaggio da un sesso a quello opposto: le forme operazioni ed interventi (riconosciute da Taltac2 come spec_orig) caratterizzano le risposte della gente comune insieme alle forme corpo, genitali e sesso (spec). In altre parole la transessualit si configura nella polarit Propter Omnes come il ricorso alla chirurgia e/o agli ormoni (spec_orig) per la modificazione dei propri caratteri sessuali e in particolare della propria morfologia genitale. Larcipelago della transizione corporea viene utilizzato in misura maggiore dalle/dai rispondenti transessuali, unitamente a quello della dimensione corporea, a partire da modalit discorsive quali i repertori del sancire la realt, della contrapposizione, dellopinione e della giustificazione. Quanto posto rispetto alla modalit duso degli elementi di contenuto in oggetto emerge anche a fronte dellanalisi delle specificit, che mette in luce come, mentre le forma corpo
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caratterizza anche il sub-testo riferito alla polarit Personalis, le forme genitali e ormoni non compaiano mai e la forma sesso presenta una specificit negativa (essendo sottoutilizzata dal gruppo Transessuale). Ci fornisce delle prime utili indicazioni rispetto a come i due arcipelaghi test menzionati siano utilizzati allinterno del testo; altri dati rilevanti sono relativi alla specificit positiva della forma disagio formalizzata nellarcipelago della dimensione corporea - e della forma problema sebbene Taltac2 la valuti come sottoutilizzata allinterno del sub-testo del gruppo Transessuale. Il corpo viene in altre parole identificato come il problema, come fonte di disagio, al punto che la transizione corporea sia configurata dalla persona trans come cura. Nel testo in questione, le/i rispondenti transgender non contemplano la morfologia genitale nel descrivere le modificazioni corporee oggetto di investimento, bens individuano il viso, i capelli, il seno, i fianchi, la pelle - nel caso delle MtF - e il torace, la barba, i muscoli - nel caso dei FtM - come le caratteristiche fisiche fonte di gioia ed entusiasmo. Quanto posto consente di considerare come la realt discorsiva transessualit sia configurata in riferimento al corpo che, dunque, rappresenta un nucleo di discorso ricorrente allinterno delle due polarit dialogiche in oggetto. Il corpo, in particolare, a partire da modalit linguistiche che vanno a decretare quanto posto come un dato di fatto, si configura - come si evidenziava pocanzi - allinterno della matrice collettiva, in riferimento al dato di natura e, allinterno dei resoconti, in relazione al vissuti soggettivi collegati ad esso. La modalit in cui il corpo si
configura nella polarit Personalis si pone in coerenza rispetto allutilizzo dellarcipelago della transizione di genere da parte di tali rispondenti. Dalla tabella si nota come il termine genere sia caratteristico del sub-corpus prodotto dalle persone transessuali mentre risulti sottoutilizzato dal senso comune; allo stesso modo il grafico
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evidenzia come larcipelago, in cui la suddetta forma grafica risulta formalizzata, sia presente esclusivamente nei discorsi della polarit Personalis: tale elemento di contenuto sostanzia in particolare il repertorio della descrizione e della conferma, che risultano generative di realt aperte al cambiamento, nonch quello della contrapposizione, che si caratterizza per una valenza di mantenimento della configurazione generata. In altre parole le persone transgender configurano la transessualit, pi che come un passaggio da un sesso allaltro, in termini di transito da un genere allaltro. Tale transito, come si esplicitava precedentemente, 498 risulta strettamente connesso al riconoscimento sociale della persona nel genere di elezione e proprio tale aspetto viene configurato come critico dalle/dai rispondenti transessuali: osservando il grafico si nota come larcipelago della costruzione sociale sia utilizzato in particolar modo dal gruppo trans - a partire da modalit discorsive generative, quali la descrizione e la considerazione, nonch di mantenimento, come il sancire la realt -mentre quello della dottrina biologica sostanzi esclusivamente le argomentazioni della gente comune - in particolare modalit discorsive sia generative, come la descrizione e la possibilit, che di mantenimento, come il giudizio, la polemica, lopinione, la previsione. In altre parole, mentre da un lato le persone transessuali descrivono il dualismo di genere come una costruzione sociale basata sugli stereotipi di genere, dallaltra la matrice collettiva riconduce/riduce il genere al sesso, configurando questultimo come binario: lanalisi delle specificit evidenzia come il termine opposto - attraverso cui lidentit sessuale configurata come duale - abbia una specificit positiva nel sub-corpus prodotto dal senso comune, mentre sia sottoutilizzato
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Si fa riferimento al paragrafo 6.2.1 Essere transessuale: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la transessualit allinterno della polarit Personalis del presente lavoro.
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dalle/dai rispondenti transessuali; inoltre anche la forma grafica natura risulta caratteristica della configurazione discorsiva della matrice collettiva. In ultimo, a fronte delluso dellarcipelago della dottrina biologica a partire dai repertorio della giustificazione, della conferma, della legittimazione e della specificazione, si pu considerare come il dato di natura venga utilizzato per
legittimare e sostenere la configurazione di realt transessualit generata. La valenza pragmatica delle modalit discorsive di mantenimento che si articolano sullarcipelago della dottrina biologica, messe in campo dal gruppo Senso Comune, si esplicita nella configurazione del dualismo sessuale come una dato di fatto assunto come unica realt possibile. La modalit in cui il sesso generato discorsivamente ha delle ricadute pragmatiche sulla definizione di transessualit, ad esempio sulla modalit in cui il genere di elezione della persona che transiziona viene definito: allinterno del testo si rileva luso del sostantivo maschera (spec_orig nel sub-corpus di senso comune), che viene utilizzato per indicare la forma che la persona transessuale assume durante e/o alla fine del proprio percorso di transizione. In altre parole, laddove lappartenenza ad una classe sessuale sia definita come un dato di fatto che si connota per una caratteristica di immutabilit, il genere di approdo della persona transessuale viene configurato dal senso comune come in antitesi rispetto a quanto dato dalla natura: pertanto risulta che un vero uomo e una vera donna nasce tale, in caso contrario pu mascherarsi e dunque sembrare/apparire come se lo fosse. Rispetto a quanto appena posto, risulta utile riprendere quanto emerso dallanalisi della domanda n. 4 del protocollo A:499 le persone transessuali configurano il corpo come il
499
Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.2 I significati del corpo: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la transessualit allinterno della polarit Personalis del presente lavoro.
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mezzo privilegiato di comunicazione con il mondo e affermano che, laddove questo risulti sessuato in modo contrastante rispetto allidentit di genere della persona, esso diviene una maschera che inganna gli altri su chi si e che impedisce di attestare la propria identit dinnanzi al mondo. Confrontando le modalit in cui il corpo sessuato viene configurato come una maschera dai due gruppi emerge come le persone transessuali individuino il senso di appartenenza ad un genere come determinante per collocare un individuo fra gli uomini o le donne e come il senso comune ricorra al dato biologico per sancire lappartenenza della persona ad una classe sessuale. Tale modalit di costruzione della realt emerge anche allinterno dellarcipelago del terzo sesso, ossia nelle argomentazioni che la gente comune utilizza per definire la transessualit - attraverso i repertori del sancire la realt, del giudizio, del commento e della generalizzazione - come la condizione di compresenza di componenti genetiche maschili e femminili in un uomo con le tette ed il pisello: i caratteri sessuali primari e secondari anche in tal caso vengono evidenziati come discriminanti al fine di collocare la persona in una classe sessuale o di genere; la matrice collettiva, in altre parole, configura una realt vera e immutabile in cui il genere si costruisce in relazione ed in dipendenza dallappartenenza ad una classe sessuale ed in cui, pertanto, la persona transessuale non viene riconosciuta come membro legittimo del genere di elezione, n durante n dopo la transizione. Di interesse ai fini del confronto risultano anche gli arcipelaghi della rappresentazione stereotipica e del DIG che come si nota dal grafico sono piuttosto numerosi nelle risposte della gente comune e che vanno a sostanziare principalmente modalit discorsive di mantenimento - quali i repertori del sancire la realt, del giudizio, della conseguenza, della generalizzazione, del commento, della de-responsabilizzazione,
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della conferma e della giustificazione - oltre alla modalit generativa della descrizione. . Si pocanzi anticipato che le argomentazioni di senso comune atte a descrivere la transessualit come la una condizione caratterizzata dalla convinzione/desiderio di essere del sesso opposto o identificazione con questultimo - formalizzate nellarcipelago del DIG - risultano congruenti rispetto a quanto descritto nel DSM-IV. Si anche considerato come in entrambi i casi le argomentazioni utilizzate per descrivere la transessualit in termini di convinzione-desiderio-identificazione vadano a sottolineare in primo luogo la supremazia del dato biologico nel sancire lappartenenza di un individuo ad un genere, poi ad individuare la sede del problema nellidentit di genere che la persona attribuisce a se stessa - cos come il nome della categoria diagnostica di Disturbo di Identit di Genere dichiara. Ci risulta in contrasto rispetto a quanto descritto dalle persone transessuali; queste ultime sottolineano - in particolare attraverso la modalit discorsiva del contrario - come non ci sia alcun desiderio, convinzione o identificazione con laltro sesso; citando un rispondente al contrario dellapproccio patologico, che vede nel soggetto transessuale il desiderio di voler appartenere allaltro sesso, la transessualit in realt, per chi ci vive e combatte ogni giorno, esattamente il contrario. non c nessun desiderio di diventare uomo o donna bens si tratta [] di una presa di coscienza della propria identit maschile, in netta contrapposizione col proprio sesso biologico. Allinterno della polarit Personalis, dunque, si afferma che la persona transessuale non vuole essere bens un membro del genere di elezione (citando un rispondente, non c un voler diventare uomo o donna, ma prendere coscienza del fatto di esserlo gi!) e si individua nel corpo500 la sede del problema/disturbo, non tanto in quanto sessuato in direzione
500
Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.2 I significati del corpo: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la transessualit allinterno della polarit Personalis del presente lavoro.
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contrastante rispetto allidentit di genere bens in virt dellattribuzione allo stesso della capacit di comunicare agli altri la propria appartenenza ad una classe sessuale differente dal genere di elezione. Le/i rispondenti transessuali descrivono il desiderio di essere riconosciute/i come membri del genere di elezione e affermano, attraverso la modalit discorsiva dellattribuzione del problema, che proprio la disconferma identitaria perpetrata dal senso comune sia la fonte di maggiori problemi rispetto al proprio essere sessuati (come si nota, ad esempio, dallo stralcio il problema diventa la gente che non ti accetta o non ti riconosce come Christian se sei biologicamente nato come Barbara). Allinterno dei resoconti racconti si evidenzia come le/i rispondenti configurino una realt in cui il contesto sociale considera il genere in dipendenza dal sesso, dalla morfologia genitale e pi in generale dal dato biologico; si evidenzia altres come il corpo sia identificato come critico per il riconoscimento nel genere di elezione. Quanto posto si rileva, ad esempio, dagli stralci prodotti da due rispondenti: la gente vede (perch lapparenza di un corpo un ostacolo troppo grande e condizionante) una ragazza con atteggiamenti mascolini e ovviamente il tutto risulta disarmonico e siamo tanti barattoli di marmellata, ma alla societ non interessa sapere davvero se dentro di te c' lampone o fragola, di interesse solo la tua etichetta fuori!, cos come dal testo offerto da una rispondente a mio avviso in una societ che non ha pretese nei confronti dei due generi non esisterebbero persone transessuali poich ognuno sarebbe libero di vestire, atteggiarsi, vivere ed avere il ruolo che meglio lo aggrada. attualmente appunto, la societ d delle istruzioni ancora prima della nascita: un bambino ancora prima di nascere avr la cameretta dipinta di azzurro. Allinterno di tale configurazione, dunque, lintervento sul corpo si configura - a partire principalmente da modalit discorsive di mantenimento, quali il sancire la realt e la prescrizione, nonch da repertori generativi,
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come quello della strategia - come necessario in quanto unica strategia possibile ai fini del riconoscimento sociale nel genere di elezione (citando alcuni rispondenti, nessuno ti prende sul serio quando affermi di essere un uomo se hai un seno esagerato, essere transessuale complicato solo perch la societ te lo rende complicato, [] perch una volta che hai capito il tuo dilemma interiore sai che oggigiorno esiste una soluzione chirurgica ed ormonale per risolvere questa tua condizione), e dunque alla risoluzione del proprio malessere che si genera a fronte della mancanza dello stesso (citando una rispondente, di una persona come me si dice: sei una donna ma biologicamente nata maschio. donna maschio. [] siccome il corpo che parla anche per noi, una femmina senza seno, con un pene, testicoli, con la barba, i peli sul corpo, sta male. e deve fare qualcosa). Riprendendo quanto argomentato nella seconda sezione del presente lavoro, il modo in cui la transessualit viene configurata da ciascuna delle tre polarit dialogiche va considerato in relazione alle modalit con cui la stessa generata dalle altre. In questo caso, lesigenza delle persone transessuali di modificare i propri caratteri sessuali assunta dal Manuale Diagnostico come sintomo del DIG e dal senso comune come caratteristica della transessualit - va inquadrata allinterno del contesto socio-culturale nonch normativo in cui si genera: l urgenza della modificazione corporea si dipana laddove la matrice collettiva riconosca la determinazione sessuale in senso maschile o femminile come conditio sine qua non per lappartenenza ad un genere e laddove la norma giuridica legittimi tale configurazione imponendo la RCS come condizione necessaria al riconoscimento sociale e giuridico nel genere di elezione. La modalit in cui la configurazione della realt transessualit il prodotta dal senso comune e dalla psichiatria - che in questo caso risulta la medesima - si costruisce
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principalmente attorno ad un particolare nucleo di discorso, ossia quello del sesso definito in termini duali: laddove il dato di natura sia configurato come certo ed immutabile e laddove lappartenenza al genere sia definita a partire dallidentit sessuale assegnata, anche lidentit di genere - come il sesso - assume carattere di stabilit ed immodificabilit. Quanto prodotto dalla matrice collettiva e dalla
polarit dellesperto si contrappone a quanto generato discorsivamente dal vertice Personalis: si evidenziato pocanzi come le realt sesso e genere siano configurate come distinte e altres come la transessualit sia definita come un passaggio da un genere allaltro che implica in modo privilegiato la modifica dei caratteri sessuali secondari rispetto a quelli primari. Tale modalit di costruzione della realt si evidenzia anche nelluso del gruppo Senso Comune di modalit discorsive di mantenimento che configurano la transessualit ricorrendo ad una rappresentazione stereotipica della stessa, la medesima che il DSM-IV della definisce - rispetto alla transessualit adulta - come convinzione di essere nati nel sesso sbagliato.501 Alcune/i rispondenti transessuali si descrivono mediante la medesima argomentazione, pi numerosi risultano i casi in cui le/gli intervistate/i rifiutano questa definizione; come si pocanzi messo in luce, in entrambi i casi viene specificato che il problema non sia il sesso o il corpo di per s bens il ruolo comunicativo che questo gioca nelle interazioni sociali. Concludendo, larcipelago dei fattori personali e soggettivi risulta presente nelle risposte di entrambi i gruppi di indagine e va a sostanziare, in entrambi i casi modalit discorsive di mantenimento: per quanto riguarda il vertice Personalis ci si riferisce ai repertori del sancire la realt, dellopinione, del giudizio e della giustificazione, mentre
501
Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson
249
la matrice collettiva mette in campo modalit dialogiche quali il sancire la realt, del giudizio, della generalizzazione e della giustificazione. In particolare, il senso comune configura la transessualit attraverso lattribuzione di caratteristiche personali e vissuti soggettivi alla persona, in particolare quello della sofferenza: lanalisi delle specificit evidenzia la suddetta forma come caratteristica (spec) delle risposte di tale gruppo. Anche le/i rispondenti transgender configurano la transessualit ricorrendo allattribuzione di qualit e vissuti personali tuttavia, come evidenziato dallanalisi delle specificit, i contenuti utilizzati risultano pi vari rispetto a quelli prodotti dalla gente comune.
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Proiez. al futuro Strategia Attribuz. del problema Previsione Prescrizione Considerazione Contrapposizione Causa Confronto Conferma Tipizzazione Malattia Conseguenza Generalizzazione Metafora Giustificazione Opinione Descrizione Commento Sancire la realt Giudizio
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Riprendendo quanto asserito rispetto alla domanda n. 3 del protocollo B, si visto come le/i rispondenti di senso comune abbiano messo in campo modalit discorsive di mantenimento considerabili come Repertori di Tipizzazione dellIdentit Dialogica: in particolare si fa riferimento ai repertori del giudizio, del sancire la realt, dellopinione, del commento, della generalizzazione, della tipizzazione, della malattia, della contrapposizione, della causa, della conseguenza, della metafora e della giustificazione. Tali repertori, a fronte della propria valenza pragmatica, vanno a generare la realt in oggetto come data ed immutabile: la configurazione della transessualit disponibile allinterno della matrice collettiva si costruisce principalmente a partire dalla definizione del dato di natura come di un dato di fatto immodificabile e attraverso lattribuzione di caratteristiche fisiche, psicologiche, morali e sociali alla persona; tali argomentazioni risultano formalizzate negli arcipelaghi dello stigma, della dottrina biologica, dei fattori personali e soggettivi, del DIG, della rappresentazione stereotipica, della malattia e della normalit, del travestitismo, del terzo sesso e dell omosessualit. Per quanto riguarda la polarit Personalis, osservando il grafico sovrastante possibile evidenziare innanzitutto come le modalit discorsive messe in campo risultino pi varie rispetto a quelle utilizzate dalla matrice collettiva: ci permette di considerare come la configurazione di transessualit che va a generarsi si distingua da quella prodotta dalla matrice collettiva, che invece si genera a fronte di discorsi ricorrenti e dunque meno vari. Entrando nel merito del tipo delle modalit discorsive messe in campo, unulteriore differenza fra i due gruppi relativa alla presenza di processi dialogici dalla valenza generativa e alle argomentazioni su cui si articolano: il Senso Comune, attraverso il repertorio della descrizione, configura la transessualit ricorrendo ad
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elementi di tipo biologico nonch in riferimento alle modifiche cui il corpo sottoposto; il vertice Personalis, attenendosi ad un piano descrittivo e a fronte di considerazioni critiche - repertori della descrizione, della considerazione e della strategia - genera la realt in oggetto configurandola in relazione al contesto socio-culturale in cui si dipana ed in termini di passaggio da un genere allaltro.. Ancora in relazione al vertice Personalis, i processi di costruzione di realt di mantenimento risultano pi numerosi rispetto ai generativi, in particolare quello maggiormente utilizzato il repertorio del sancire la realt. Tale modalit discorsiva si sostanzia di argomentazioni varie e numerose, che vanno dal delineamento della
rappresentazione della transessualit nel senso comune a resoconti di esperienze personali, dalla definizione delle modificazioni corporee attuabili allattestazione della mancanza di diritti civili. La modalit discorsiva del giudizio, che risultava la pi numerosa nel testo prodotto dal senso comune, utilizzata con frequenza inferiore sia rispetto alla gente comune che rispetto ad altre modalit discorsive, in particolare alla descrizione. Quanto rilevato nel confronto fra i due gruppi consente di asserire che in primo luogo allinterno della polarit Personalis la transessualit sia configurata attraverso modalit discorsive e contenuti pi vari rispetto a quanto accade nel senso comune: dunque, da un lato, si evidenzia come la transessualit sia costruita allinterno della matrice collettiva attraverso argomentazioni tipizzate e a partire da specifici nuclei di discorso il sesso ed il corpo - che mantengono la coerenza narrativa; dallaltro, dai resoconti prodotti dalle persone transessuali si genera una realt che si dipana su nuclei di discorso numerosi e differenti, dunque non tipizzati, che lasciano aperto lo spazio al cambiamento. In secondo luogo le argomentazioni messe in campo dalle persone
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transessuali risultano notevolmente differenziate fra loro: allinterno degli arcipelaghi che si presentano pi di frequente - quali ad esempio percorso di vita e diritti e discriminazione- risultano formalizzati discorsi differenti e dunque non tipizzati in termini dialogici. Le argomentazioni stereotipate e tipizzanti messe in campo dalla matrice collettiva in alcuni casi risultano completamente assenti nelle produzioni discorsive del vertice Personalis in merito alla transessualit, come accade per gli arcipelaghi del travestitismo e dell omosessualit; in altri casi, come si visto, laddove gli arcipelaghi di significato messi in campo dal senso comune siano presenti nelle produzioni discorsive delle persone transessuali - come accade nel caso di fattori personali e soggettivi, diritti e discriminazione, transizione corporea,
rappresentazione stereotipica, stigma, DIG e malattia - la modalit duso di tali argomentazioni si differenzia notevolmente fra i due gruppi. Riprendendo lobiettivo generale che si inteso perseguire attraverso il confronto fra le domande della prima area, possibile asserire, a fronte di quanto posto, che lo stigma prodotto dal senso comune non dia luogo ad una tipizzazione dellidentit dialogica della persona transessuale. In altre parole, le auto-attribuzioni delle persone trans si discostano, tanto per i contenuti quanto per le modalit duso degli stessi, dal modo in cui la matrice collettiva costruisce discorsivamente la transessualit. In parallelo, coerentemente a quanto posto nella seconda sezione del presente lavoro, si evidenzia come le pratiche dialogiche di senso comune presentino dei nuclei discorsivi congruenti rispetto a quelli rilevati nel DSM-IV; se da un lato le pratiche discorsive prodotte dal vertice Alter (ossia della scienza) nel corso del tempo si sedimentano nella matrice collettiva, diventando modalit condivise del senso comune, dallaltro le
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pratiche dialogiche messe in campo dal vertice Propter Omnes/ Propter Omnia sanciscono i limiti entro cui la norma pu darsi, consentendo alla scienza di entrare nel merito di tutte le configurazioni identitarie che si discostano dai suddetti limiti. La transessualit costruita socialmente - dai discorsi medico-psichiatrici, dalle paure e dagli stereotipi, dallassenza di strategie educative e di formazione 502 - e la polarit Personalis attinge a tale insieme di pratiche discorsive disponibili, difatti si visto come le argomentazioni prodotte dal gruppo transessuale, pur discostandosi in termini di modalit duso da quelle offerte da scienza e senso comune, si articolino su numerosi nuclei di discorso comuni.503
6.3 LA CONFIGURAZIONE DELLA REALT DISCORSIVA GENERE FEMMINILE La seconda area di indagine che si andr a trattare di seguito relativa al primo sottoobiettivo della ricerca, che concerne lindagine della modalit in cui viene configurato il genere femminile; al suo interno rientrano le domande n. 1 dei protocolli A e B - che consentono di indagare come socialmente viene costruito l essere donna - e le domande n. 6 del protocollo A e n. 4 del protocollo B - che permettono di rilevare le modalit con cui viene socialmente configurata la femminilit, nozione attorno a cui viene costruito il genere femminile.504 Lindagine della realt discorsiva genere femminile risulta strategica per descrivere la polarit del continuum maschile - femminile verso cui la il transito MtF volge ed
502 503
Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci I contenuti delle argomentazioni portate dai due gruppi risultano difatti formalizzate spesso nei medesimi arcipelaghi di significato, ossia in nuclei di discorso comuni a tutti i parlanti rispetto alla configurazione transessualit. 504 Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando Si rimanda alla lettura del paragrafo 3.4 Dilemmi diagnostici e criticit della clinica tradizionale del presente lavoro.
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altres utile per entrare nel merito di come il DIG si configuri nel DSM-IV, a fronte dellassenza di comportamenti tradizionali o tipici del genere assegnato.505
6.3.1 ANALISI DEL TESTO E DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI CHE CONFIGURANO SOCIALMENTE L ESSERE DONNA Il testo in esame fa riferimento alle domande n. 1 dei protocolli A e B: Come descriverebbe lessere donna?; tale strategia ha consentito di entrare nel merito delle modalit con cui socialmente viene configurata lidentit di genere femminile. A fronte dellobiettivo posto, il testo di risposta prodotto dai due gruppi alle suddette domande stato organizzato in un unico corpus caratterizzato da variabili categoriali, gruppo e genere: in questo modo lanalisi ha da un lato consentito di mettere in luce tutte le modalit utilizzate discorsivamente per costruire discorsivamente il genere femminile, dallaltro ha permesso di tratteggiare - attraverso il confronto fra variabili - e confrontare alcune specificit caratteristiche di un gruppo (Senso Comune e Transessuale) o di un genere (Donne e Uomini per il Senso Comune, MtF e FtM per il gruppo Transessuale). Entrando nel merito delle procedure di analisi, attraverso Taltac2 stato effettuato il calcolo delle misure lessicometriche che ha evidenziato come il testo in oggetto, composto da 1694 forme grafiche, si caratterizzi per una ricchezza lessicale (V/N *100 = 34,635) e dunque per una percentuale di hapax che supera quasi del 20% la met del corpus (V1/V *100 = 69,067). Al fine di entrare nel merito sia dei processi discorsivi che degli elementi di contenuto utilizzati, si proceduto con lanalisi del vocabolario e dunque, a fronte della domanda,
505
Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson
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dellobiettivo della ricerca e degli indicatori statistici, con la valutazione della rilevanza delle forme grafiche. Allo stesso tempo stata effettuata lanalisi delle concordanze di forme, in modo da individuare il contesto e dunque la modalit duso delle stesse allinterno del testo. Di seguito la tabella relativa ai risultati ottenuti mediante tale procedura.
Freq. 15
TFIDF 1,8154
Stralci di testo esemplificativi per me significa poter diventare madre la donna la madre del mondo e per questo va rispettata come tale la donna per me colei che sa essere madre per tutti il sesso femminile pi debole di quello maschile in quanto pi aperto, non pu penetrare e cos dominare persona di sesso femminile lessere donna un insieme di virt e valori legati a caratteristiche tipiche della femminilit essere donna descrive, a mio avviso, nascere con caratteristiche genetiche di una donna. essere donna vuol dire appartenere al genere femminile ed avere tutte le caratteristiche sia fisiche che psichiche secondo me lessere donna consiste nellavere doppia personalit essere donna lo interpreto come avere i presupposti fisici e biologici per definirsi tale lespressione delle qualit pi sublimi dellessere umano: sensibilit, umanit, dolcezza, intelligenza, intuito. lidentit di genere non ha alcun legame con la fisicit della persona corrispondere fisicamente al genere umano, sesso femminile, adulta persona pi emotiva che razionale a mio avviso inteso non solo nellessere moglie e madre ma anche amica, confidente, compagna e complice essere donna significa essere moglie e madre significa essere un soggetto che rivendica la parit tra i sessi pur mantenendosi fiera dei ruoli che pu ricoprire in quanto donna possedere le caratteristiche che si associano con lindole femminile: dolcezza, accoglienza, tenerezza,
sesso
1,7869
caratteristiche
10
1,7098
avere
17
1,6836
intelligenza genere
5 12
1,1621 1,5237
3 8 5 9 4
257
3 6 12
7 4 2 3 3 4
2 3 6 2
comportamento 2
2 2 4 3 3
sensibilit tutte queste differenze fisiche determinano lessere donna una compagna comprensiva, disponibile con la famiglia senza trascurare la sfera lavorativa. considero la donna come fulcro nodale di quellorganismo fondante della societ rappresentato dalla famiglia direi che essere donna, nella nostra attuale societ, significa essere un soggetto che rivendica la parit tra i sessi penso che le donne abbiano una sensibilit innata rispetto alla maggior parte degli uomini essere donna significa saper identificarsi in pi ruoli: compagna, madre, cittadina, amica, amante, seduttrice, lavoratrice il tassello di un puzzle, perduto il quale, il quadro rimarrebbe incompleto descriverei lessere donna semplicemente grazie al naturale e stupendo dono che ci ha fatto dio con il portare dentro di noi la vita umana. donna, madre, amica, sorella, nonna, zia, tutte le sfaccettature di un solo sfaccettatissimo diamante lunica cosa che li contraddistingue che la donna, forse o quasi sicuramente per il suo spirito di maternit, pi portata a sacrificarsi e ad annientarsi per la famiglia. ma anche una persona che ha sofferto perch per tanti anni sottomessa ingiustamente. essere donna: fragilit, apertura mentale, grande capacit di crearsi problemi ma anche grande forza per superarli la donna lamore, la passione, la dolcezza: la donna la cosa pi bella che esiste. essere donna consiste nellavere doppia personalit: luna comprensiva, dolce, sensuale, a volte accomodante; lessere donna nella totalit dato dalla somma dei caratteri secondari femminili, uniti ad un comportamento generalmente incline ad interessi tipici del sesso femminile unespressione che indica il comportarsi da donna quindi assumere atteggiamenti, caratteristiche tipiche di una donna. delicatezza, pazienza, empatia, forza interiore, intuito, capacit di esprimere i sentimenti porta avanti moralmente e materialmente (oggi anche economicamente) la famiglia ed i figli devono avere il massimo rispetto di se stesse, credere nei valori familiari ed essere sempre nel ruolo che a loro compete: madri, figlie, mogli, sorelle, compagne essere donna bellezza, armonia, amore
258
sentimenti
0,4015
uomo
37
2,1844
capacit
10
0,9899
4 2 2
1 1 1 1 1
XX
0,1534
sognare cromosomi
2 2
0,1843 0,2901
a parte la considerazione che precede sul mostrare i propri sentimenti senza reticenze, che per me vale per entrambi i sessi, la donna per me si caratterizza per lelemento materno per me la donna unidentit quasi perfetta che ha bisogno delluomo per sentirsi completa. Essere importante (per luomo soprattutto) lessere contrapposta alluomo in modo completo e convinto, ma saper viaggiare nella stessa direzione. interessata agli altri. luomo mi pare pi intento a contemplare il centro del proprio ombelico, a guardare se stesso. capacit di accogliere anche gli errori, le incomprensioni, le mancanze che in ogni rapporto ci sono, di correggerli la capacit di generare un figlio dal mio grembo, e questa una mancanza che giudico davvero molto grave capacit di esprimere i sentimenti mamma padrona della casa, un Essere superiore essere donna unavventura che comincia alla mattina in base allumore, al ciclo o agli incontri della giornata non ho mai fatto giochi da bambina eppure non avevo laggressivit dei miei compagni maschi testosterone che, introdotto nel mio corpo a livelli pari a quello che tutti gli uomini hanno, mi ha conferito una maggiore propensione ad agire nellimmediato, ad avere quella piccola dose di aggressivit in pi colei che ti guida, che ti avvolge per proteggerti assumere atteggiamenti, caratteristiche tipiche di una donna incline ad interessi tipici del sesso femminile, ad esempio la moda in genere, lo shopping, la cucina. ma pu anche essere molto forte, energica, agguerrita, tenace, schiva e fugace. caratteristiche tipiche della femminilit, insieme a bisogni psico-fisici predeterminati. trattasi di virt come la bellezza, il pudore, lintelligenza emotiva, eccetera, ad essi sono legati caratteri complementari alluomo esser donna non vuol dire avere una coppia di cromosomi XX, delle ovaie e il seno, per me pi una questione mentale, perch a livello di ragionamento che secondo me si differenziano una mente maschile da una femminile. essere una donna sognare un abito bianco, una chiesa e un marito che ti promette amore eterno e incondizionato la donna un essere umano caratterizzato da una determinata forma dei genitali e da una determinata
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combinazione di cromosomi
Tabella X: forme grafiche, domande n. 1 Come descriverebbe lessere donna?, protocolli A (gruppo Transessuale) e B (gruppo Senso Comune).
Lindividuazione degli snodi argomentativi (considerati da Taltac2 come forme grafiche e/o poliformi e/o segmenti) ha consentito di enucleare i processi dialogici utilizzati dalle/dai rispondenti; come in precedenza si reso utile approfondire il contesto duso degli snodi, mediante lanalisi delle concordanze di forme, al fine di denominare i repertori discorsivi messi in campo, poich un medesimo snodo pu innescare modalit linguistiche differenti: ad esempio, il poliforme a mio avviso apre sia il repertorio dellopinione (essere donna descrive, a mio avviso, nascere con caratteristiche genetiche di una donna) che quello del giudizio (a mio avviso la donna dovrebbe essere messa un po' pi in condizione di poter esprimere al massimo se stessa). Di seguito una tabella esemplificativa.
ad esempio direi che a me pare credo che credo perch per questo
Stralci di testo esemplificativi secondo me lessere donna consiste nellavere doppia personalit per me significa possedere dolcezza, sensibilit, empatia, delicatezza; personalmente associo lessere donna alla maternit essere donna descrive, a mio avviso, nascere con caratteristiche genetiche di una donna; a mio avviso la donna dovrebbe essere messa un po' pi in condizione di poter esprimere al massimo se stessa comportamento generalmente incline ad interessi tipici del sesso femminile, ad esempio la moda in genere, lo shopping, la cucina. direi che essere donna nella nostra attuale societ significa essere un soggetto che rivendica la parit a me pare che una donna genetica non abbia una significativa percezione del significato dellessere donna credo che non sia qualcosa di veramente dissimile da ci che pu provare una donna genetica credo sia un carico di responsabilit non indifferente appartenere al genere femminile perch oltre che giusto anche bello che l'uomo faccia l'uomo e la donna faccia la donna; sensibilit, fragilit, delicatezza, e per questo spesso facilmente
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ma in quanto maggiore rispetto a posso dirlo con certezza forse invece si tratta significa
si traduce si concretizza questo viene spiegato dal fatto che dovrebbe bisogna anche se penso che rispetto a* a causa delle sempre
sottomessa alla volont maschile, abusata, violata certo che per ci sono anche alcuni esemplari di sesso femminile che appaiono oche ed imbecilli (per usare parole non sconce), ma quelle per me non sono appunto donne. lo vedo come un fatto svantaggioso in quanto la vedo come una figura che ancora costretta a subire sia in campo domestico che lavorativo essere donna garantisce una maggiore plasticit rispetto allessere uomo; meno legato agli istinti e pi mentalmente consapevole e questo posso dirlo con certezza sar il fatto che sanno che dovranno dare alla luce un'altra vita, puro istinto materno, o forse anche una questione caratteriale principalmente certe caratteristiche ormai stereotipate nella mente delle persone quando invece a parer mio ci sono donne e donne si tratta di un percorso condizionato se non stravolto dal maschilismo ancora dominante essere donna significa essere moglie e madre per me significa possedere dolcezza, sensibilit, empatia, delicatezza; essere donna significa essere diverse da un maschio essere donna si traduce nella complessa ricerca di equilibrio fra le proprie emozioni, le proprie aspirazioni ed i valori che illuminano il proprio percorso di vita una ricerca che si concretizza nei ruoli svolti: quello di madre, di moglie, di lavoratrice, eccetera. questo viene spiegato dal fatto che molto spesso le viene impedito di poter far carriera nellambito lavorativo o ancor pi, come dicevo prima, le viene impedito dal marito (soprattutto nelle aree meno sviluppate) di lavorare fuori dalle mura domestiche. ogni aspetto di queste personalit dovrebbe essere posto in essere nei momenti che richiedono quel comportamento per essere donna bisogna avere carattere, quel tanto che serve per non farsi mettere i piedi in testa da questa societ ormai maschilista caratterialmente pi forte delluomo anche se si alternano momenti di fragilit. penso che l'essere donna sia una cosa "interna"; a livello mentale e caratteriale soglia di dolore pi bassa rispetto alluomo che si sono ingenerati a causa delle reali caratteristiche psicosomatiche del fenotipo femminile credere nei valori familiari ed essere sempre nel ruolo che a loro compete: essere innamorata della vita sempre e comunque.
Tabella Y: snodi argomentativi, domande n. 1 Come descriverebbe lessere donna?, protocolli A (gruppo Transessuale) e B (gruppo Senso Comune).
Sono stati individuati i segmenti ed stato approfondito il contesto duso degli stessi tramite lanalisi delle concordanze.
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In tabella sono stati riportati le porzioni di testo valutate come pi rilevanti a fronte degli indici IS ed IS relativo, obiettivo della ricerca e domanda generativa del testo.
Segmenti istinto materno caratteristiche tipiche rispetto alluomo sesso femminile sentirsi donna
3 2 2 2 2
3 2
2,55 0,47
0,16 0,05
Stralci di testo esemplificativi la donna colei che mette il suo istinto materno in ogni situazione e soprattutto in ogni rapporto virt e valori legati a caratteristiche tipiche della femminilit una capacit di sopportazione pi alta rispetto alluomo persona di sesso femminile essere donna, o pi appropriatamente sentirsi donna, quel senso di appartenenza che si ha verso quel gruppo sociale formato da persone appartenenti al genere femminile la intima sensazione di appartenere al genere femminile e la tendenza a valorizzarne gli aspetti essa deve sentirsi realizzata non solo in ambito familiare e sociale ma anche in quello lavorativo. proprio il fatto di poter diventare madre, la gioia di poter stringere a s un figlio una vera donna sa essere dolce e affettuosa, anche ben determinata quando occorre lespressione dellessere donna si manifesta nelle relazioni sociali con lidentificazione ad un genere di appartenenza guadagnare qualcosa nonostante limpegno smisurato dellessere moglie e madre. come la capacit di essere una buona madre, una compagna comprensiva
Tabella Z: segmenti ripetuti, domande n.1 Come descriverebbe lessere donna?, protocolli A (gruppo Transessuale) e B (gruppo Senso Comune).
Seguendo i passaggi della metodologia M. A. D. I. T., una volta approfondito il testo in esame sia rispetto ai contenuti che agli snodi argomentativi attraverso lausilio di Taltac2, risultato possibile entrare nel merito dellenucleazione dei repertori discorsivi
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che configurano il genere femminile e dellindividuazione degli arcipelaghi di significato di cui i processi discorsivi si sostanziano.
Lanalisi ha evidenziato come la configurazione in oggetto sia generata principalmente da modalit discorsive di mantenimento, ossia a partire da teorie, interpretazioni, opinioni e giudizi personali, e dunque come sia ad essa attribuito un carattere di stabilit e verit. I repertori di questo tipo, pi frequenti allinterno del testo in oggetto, sono stati individuati a partire da snodi discorsivi (forme grafiche, poliformi e segmenti) quali:
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posso dirlo con certezza, si tratta, significa, si traduce, si concretizza, sempre per la modalit discorsiva del sancire la realt; le forme a mio avviso, credo, dovrebbe, bisogna, sempre nel caso del repertorio del giudizio; le forme secondo me, per me, personalmente, a mio avviso, direi che, a me pare, credo che, significa, penso che nel caso del repertorio dellopinione. Contribuiscono a mantenere la medesima configurazione le argomentazioni
generalistiche (repertori della generalizzazione) e quelle che individuano dei nessi di causa (repertorio discorsivo della causa, innescata dallo snodo poliforme a causa delle) ed effetto (repertorio della conseguenza, aperto da per questo) fra elementi della realt generata. Altri repertori non generativi di nuove realt, particolarmente numerosi, risultano quelli della comparazione (aperto dalle forme maggiore rispetto a e rispetto a*), del confronto (individuato a partire dalla forma significa), della contrapposizione (aperto dagli snodi ma, invece e anche se) e della non risposta. La configurazione generatasi a fronte di tali modalit linguistiche risulta sostenuta da processi discorsivi atti a puntualizzare (repertorio della specificazione, aperto dalla forma ad esempio), giustificare (repertorio della giustificazione, innescato da questo viene spiegato dal fatto che, in quanto, perch) e confermare (repertorio della conferma) quanto posto. Allinterno del testo, sono state individuate anche delle modalit linguistiche cosiddette generative, ossia atte a configurare una realt in termini non deterministici (repertorio della possibilit, individuato a fronte della forma forse), senza il ricorso a giudizi e opinioni personali (repertorio della descrizione) ed in termini di considerazioni critiche (repertorio della considerazione).
264
Come precedentemente posto, a fronte della definizione di repertorio discorsivo non risulta possibile separare il processo dialogico dal contenuto su cui esso si articola, pertanto di seguito presentata una tabella in cui possibile osservare come i processi discorsivi descritti si dipanino allinterno del testo in oggetto.
Giudizio
Opinione
Descrizione
Specificazione Giustificazione
Conferma
Arcipelaghi di significato Fattori interni Ruoli di genere Dottrina biologica Paradigma eterosessuale Dimensione mitica Essere umano_Persona Ruoli di genere Giudizio morale Paradigma eterosessuale Dimensione mitica Fattori interni Genderismi Ruoli di genere Dottrina biologica Essere umano_Persona Dottrina biologica Fattori relazionali Esperienza personale Segregazione sessuale Fattori interni Ruoli di genere Imparit Giudizio morale Segregazione sessuale Esperienza personale Fattori esterni Ruoli di genere Dottrina biologica Giudizio morale Costruzione sociale Essere umano_Persona Genderismi Dottrina biologica Fattori interni Risposta limitata Segregazione sessuale Fattori esterni Ruoli di genere Genderismi
Imparit Genderismi Dimensione mitica Fattori esterni Considerazione personale Considerazione critica Fattori interni Dimensione mitica Dottrina biologica Genderismi Imparit Esperienza personale Dottrina biologica Dimensione mitica Costruzione sociale Fattori interni Genderismi Genderismi Dottrina biologica Esperienza personale Imparit Diff. fra transessuale e non Fattori interni Dimensione mitica Segregazione sessuale Imparit Ruoli di genere Segregazione sessuale Imparit Fattore interno Giudizio morale Paradigma eterosessuale Considerazione critica Essere umano_Persona Fattori interni Dottrina biologica
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Non risposta Polemica Considerazione Commento Conseguenza Causa Metafora Tautologia Confronto Possibilit Prescrizione Legittimazione Contrario
Segregazione sessuale Complessit non descrivibile Difficolt a rispondere Giudizio morale Considerazione critica Difficolt nel rispondere Dimensione mitica Imparit Giudizio morale Paradigma eterosessuale Considerazione personale Fattori esterni Fattori interni Giudizio morale Genderismi Dottrina biologica
Costruzione sociale Non essere donna Segregazione sessuale Considerazione critica Considerazione personale Giudizio morale Dottrina biologica Segregazione sessuale Dottrina biologica
Giudizio morale
Tabella AA: repertori ed arcipelaghi, domande n. 1 Come descriverebbe lessere donna?, protocolli A (gruppo Transessuale) e B (gruppo Senso Comune).
Entrando nello specifico dei contenuti di cui le risposte offerte dalle/dagli intervistate/i si caratterizzano, e riprendendo la considerazione sopra offerta in relazione alla ricchezza lessicale del corpus in oggetto, possibile evidenziare come le/i rispondenti descrivano l essere donna utilizzando argomentazioni piuttosto varie, sebbene alcune fra queste siano pi numerose di altre. Come si nota dal grafico di seguito riportato, larcipelago maggiormente utilizzato quello dei fattori interni per cui lidentit di genere femminile viene configurata principalmente in termini di caratteristiche personali interiori. L essere donna definita (principalmente attraverso modalit discorsive di mantenimento, quali il sancire la realt, lopinione, il giudizio e la contrapposizione) come quella condizione di spirito e anima propria di chi appartiene al genere femminile e si sostiene si caratterizzi per la presenza di molte sfaccettature, quali delicatezza, dolcezza, fragilit, pudore, sensibilit innata ed intelligenza unitamente a tenacia, forza, maturit e coraggio - qualit, queste ultime, nettamente distinte dall aggressivit da parte
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delle/dei rispondenti; la donna altres definita come pi emotiva che razionale nonch dotata di un istinto materno che si traduce in un caratteristico desiderio di maternit. Tutto ci che la contraddistingue si sostiene si traduca nel tentativo di realizzazione ed affermazione di s e della propria interiorit, nella ricerca di equilibrio, nell amarsi e nello stare bene con se stessa. Si rileva come le qualit interiori individuate si pongano in continuit rispetto ai ruoli tipici che si definisce la donna possa ricoprire in quanto tale e che vengono individuati principalmente nel nellessere una moglie, unacompagna comprensiva e una buona madre, in grado di dedicarsi e sacrificarsi per la propria famiglia ed in particolare per i propri figli (citando, ad esempio, una rispondente la vita sacra e, per la capacit che hanno le donne nel generarla, devono avere il massimo rispetto di se stesse, credere nei valori familiari ed essere sempre nel ruolo che a loro compete); le/i rispondenti affermano la persona appartenente al genere femminile si riconosce dunque in ruoli femminili e vi aderisce, adattando il proprio comportamento alle aspettative sociali, senza tentare di scambiare i ruoli con luomo (arcipelago dei ruoli di genere): laderenza ai ruoli prescritti viene definita come necessaria (arcipelago del giudizio morale rilevato in particolare nella modalit discorsiva del giudizio) al fine di rispettare un ordine naturalmente dato per cui giusto e anche bello che luomo faccia luomo e che la donna faccia la donna (riprendendo le parole di una rispondente quando ognuno vive nella gioia il proprio ruolo, rispetta un ordine! questo ordine fa in modo che la vita possa fluire liberamente in bellezza, armonia e amore!). Allessere donna vengono legati anche dei doveri morali (principalmente mediante i repertori della prescrizione e del giudizio): laddove la persona si assuma le responsabilit legate al proprio ruolo quale quello di essere una guida morale per la famiglia e di rispettare i propri figli - e
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si faccia portatrice di valori e virt - come la dignit che sta nel non darsi via essa viene considerata come una vera donna meritevole di rispetto e amore; inoltre, in virt della capacit procreativa femminile, la donna viene collocata allinterno di una dimensione mitica in cui essa si configura come un essere superiore in quanto portatrice del sacro principio della vita nonch madre del mondo responsabile dellesistenza di questo (arcipelago della dimensione mitica individuato in modalit discorsive di mantenimento). Laddove invece la persona non aderisca ai suddetti ruoli prescritti, venendo meno ai propri doveri morali, essa viene considerata come femmina ma non donna e come responsabile (repertorio della causa) della crisi valoriale che imperversa nella societ. In altre parole si rileva nel testo una configurazione della donna in termini dicotomici, come mater familias oppure come oggetto dei desideri, per cui la persona che non incarni il ruolo di padrona della casa risulta stigmatizzata e definita come un oca ottusa e una donna amorale, in particolare in relazione ad aspetti legati alla sessualit (arcipelago del giudizio morale, rilevato ad esempio nello stralcio certo che per ci sono anche alcuni esemplari di sesso femminile che appaiono oche ed imbecilli - per usare parole non sconce - ma quelle per me non sono appunto donne). La non aderenza ai ruoli prescritti viene affermata (attraverso modalit discorsive di mantenimento, atte a configurare la realt come data, certa ed immutabile) come fonte di caos in quanto violazione di un ordine dato, quello che si genera allinterno di un paradigma eterosessuale: le qualit interiori nonch i ruoli di genere test descritti configurati come propriet naturalmente proprie dellessere donna - risultano, in altre parole, individuati in relazione al genere maschile. Il contesto a fronte di cui lessere donna trae la propria definizione quello della famiglia - intesa come unione di tipo
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eterosessuale, istituzionalizzata e riconosciuta socialmente come naturale - per cui ella assume importanza esclusivamente in relazione a questultima, dedicandosi al proprio compagno, sacrificandosi per lui e facendo di se stessa il fulcro e la guida morale della famiglia; allorch la donna definita come complementare alluomo ed incompleta senza di lui (come si evidenzia, ad esempio, dallo stralcio per me la donna un' identit quasi perfetta che ha bisogno dell'uomo per sentirsi completa), essa trae il proprio valore dalla capacit di viaggiare nella direzione di questo, somigliando cos (repertorio della metafora) al tassello di un puzzle - luomo - utile al suo completamento (arcipelago del paradigma eterosessuale). Lessere donna viene configurato in relazione al genere maschile anche in termini di disparit con lo stesso: lappartenenza al genere femminile viene definita come una condizione svantaggiosa a fronte delle discriminazioni di genere che caratterizzano la societ italiana. Viene individuata (attraverso principalmente i repertori del sancire la realt e dellopinione) lesistenza di una concezione sessista della donna, insegnata dalle istituzioni, tale per cui ella risulta considerata come subalterna rispetto alluomo, dipendente da questo nonch obbligata a soddisfare i suoi desideri; a fronte di tale cornice, essere donna diventa una battaglia per laffermazione di s e per l emancipazione, significa avere un percorso personale condizionato socialmente (arcipelago dell imparit). Anche allinterno dellarcipelago di significato della segregazione sessuale risultano formalizzate le argomentazioni atte a definire il genere femminile attraverso il riferimento a quello maschile: nello specifico, in questo caso, la condizione di essere donna viene attestata come opposta (come si nota, ad esempio, dallo stralcio lessere contrapposta alluomo in modo completo e convinto) rispetto allessere uomo;
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tale antitesi, che si rinviene in differenze fisiche (arcipelago dei fattori esterni che sostanzia la modalit discorsiva del confronto) sia in differenze mentali, d luogo ad una giusta separazione di ruoli e alla possibilit di appartenere o sentire di appartenere ad uno solo fra i due generi. Si evidenzia come le/i rispondenti sostengano che la peculiarit dellessere donna si manifesti in tipici comportamenti femminili che vengono rintracciati nella capacit di manifestare i propri sentimenti e di interessarsi agli altri, nella possibilit di utilizzare il proprio corpo come strumento di piacere sessuale e di modificare il proprio aspetto esteriore a proprio piacimento, nella propensione al sacrificio e nellessere solidali con altre donne, nel dedicarsi ad interessi tipicamente femminili (arcipelago dei genderismi, rintracciato ad esempio nello stralcio lessere donna nella totalit dato dalla somma dei caratteri secondari femminili, uniti ad un comportamento generalmente incline ad interessi tipici del sesso femminile, ad esempio la moda in genere, lo shopping, la cucina). La separazione fra il maschile ed il femminile sostenuta dalle argomentazioni che configurano lessere donna in termini di predisposizioni biologiche ed assimilano lidentit di genere allidentit sessuale (repertori della giustificazione, della specificazione, della conferma): in particolare la capacit di procreare viene riconosciuta come determinante nel distinguere fra uomo e donna, dunque altrettanto determinante per definire lessere donna; allo stesso modo, il corredo cromosomico, la morfologia anatomica e la funzionalit cerebrale vengono individuati come elementi chiave per la definizione dellessere donna (arcipelago della dottrina biologica, rinvenuto ad esempio negli stralci per me "donna" un essere-umano che viene riconosciuto geneticamente come tale, essere donna lo interpreto come avere i presupposti fisici e biologici necessari a definirsi tale, essere donna descrive, a mio
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avviso, nascere con caratteristiche genetiche di una donna. un significato diciamo anagrafico). Pi raramente allinterno del testo le/i rispondenti offrono delle considerazioni critiche (repertorio della considerazione, del commento e del sancire la realt) attraverso cui differenziano fra aspetti biologici, psicologici/personali e sociologici/legati allassunzione dei ruoli di genere femminile - mettendo in evidenza come queste dimensioni possano non essere coerenti fra loro - e con cui riconoscono limpossibilit di fornire una descrizione dellessere donna se non attraverso il ricorso a rappresentazioni stereotipiche della stessa; le/i rispondenti transessuali in particolare distinguono fra dimensione biologica - lessere femmina - e identit di genere - essere donna - riconducendo questultima dimensione al senso di appartenenza dellindividuo ad un gruppo sociale denominato genere femminile (arcipelaghi della considerazione critica e della costruzione sociale). Altrettanto raramente le/i rispondenti forniscono una definizione dellessere donna attraverso il ricorso ad argomentazioni generalistiche (repertorio della generalizzazione) - equiparando il genere femminile a quello maschile in virt dellappartenenza delle due categorie a quella pi ampia di esseri umani - offrono considerazioni personali e fanno appello alla propria esperienza individuale (arcipelaghi dell essere umano_persona, della considerazione personale e dell esperienza personale); in tale ultimo caso, in particolare le donne transessuali intervistate configurano il genere femminile come composto da donne genetiche e donne non nate geneticamente femmine (arcipelago della differenza fra transessuale e non).
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Quanto descritto fino a questo punto fa riferimento, come si detto precedentemente, a come socialmente il genere femminile viene generato discorsivamente, pertanto al fine di indagare tale configurazione di realt sono state considerate tutte le risposte delle persone intervistate - transessuali e non, uomini e donne. In fase di analisi tuttavia le risposte dei quattro sottogruppi sono state differenziate al fine di avere visibilit su eventuali diversit presenti nei sub-testi prodotti: di seguito si intende descrivere alcune di queste differenze - rilevanti ai fini dellobiettivo generale della ricerca nonch
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dellobiettivo specifico per la seconda area di indagine - per cui si offriranno delle considerazioni critiche in sede di commento dei dati.506 In particolare, per quanto riguarda larcipelago dei fattori interni utile riportare come, mentre le argomentazioni offerte dal gruppo Senso Comune si caratterizzano per lindividuazione e lesplicitazione di varie caratteristiche personali tipicamente femminili (attraverso modalit discorsive di mantenimento, rilevate ad esempio negli stralci essere donna per me essere forte, essere determinata, sapersela cavare da sola, amare, e non sottomettersi mai, e rispettare se stessa, l'essere donna e'l'espressione delle qualit pi sublimi dell'essere-umano: sensibilit, umanit, dolcezza, intelligenza, intuito), nelle argomentazioni messe in campo dal gruppo Transessuale e formalizzate in questo arcipelago il sentirsi donna o il riconoscersi come parte del genere femminile viene portato (attraverso anche la modalit discorsiva della descrizione) come come principale fattore interiore caratteristico dellessere donna (ad esempio, citando un rispondente essere donna una condizione propria dellessere-umano applicabile, per definizione, alla componente psicologica del soggetto. parlare di donna implica riferirsi allidentit di genere della persona e una rispondente essere donna per me significa riconoscersi appartenenti ad una serie di costumi, espressioni o ruoli che mediamente appartiene alle donne). Per quanto concerne la modalit duso delle argomentazioni formalizzate
nellarcipelago del giudizio morale - che come si visto caratterizza maggiormente le produzioni discorsive del Senso Comune - possibile considerare come la separazione fra donna morale e donna amorale sia perpetrata principalmente dal gruppo Senso Comune: difatti, alcuni rispondenti transessuali esprimono il proprio dissenso rispetto
506
Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.3.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai due gruppi di indagine, del presente lavoro.
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allo stigma socialmente affibbiato alle donne sessualmente attive e libere, mentre nelle risposte delle donne transessuali il suddetto arcipelago non compare. Gli arcipelaghi del paradigma eterosessuale e dei ruoli di genere caratterizzano le produzioni discorsive del gruppo Senso Comune, mentre quasi del tutto assenti
risultano nel sub-testo delle/dei rispondenti transessuali, ed infine la modalit duso delle argomentazioni formalizzate nellarcipelago della dottrina biologica ad opera dei due gruppi risultano differenti: laddove le/i rispondenti del gruppo Transessuale sostengano che le peculiarit biologiche e genetiche del sesso femminile entrino nel merito della definizione dellessere donna, viene specificato come questo sia tendenziale in quanto non esiste una tipologia-donna separabile con nettezza dalla tipologia-uomo e come fra questi estremi concettuali sussista lesistenza di infinite varianze di genere; in altri casi invece viene espressamente dichiarato come lidentit di genere, e dunque lessere donna, non abbia a che vedere con aspetti di pertinenza biologica.
6.3.2 ANALISI DEL TESTO E DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI CHE CONFIGURANO SOCIALMENTE LA FEMMINILIT Il testo in esame fa riferimento alla domanda Come descriverebbe la femminilit?, speculare per i protocolli A e B; tale strategia ha consentito di entrare nel merito delle modalit con cui socialmente viene configurata la femminilit e, partendo dal presupposto che attorno a tale nozione sia costruito il genere femminile, 507 la suddetta domanda ha altres permesso di individuare le caratteristiche stereotipiche che le/i rispondenti configurano come peculiari del genere femminile.
507
274
Come per la domanda relativa all essere donna,508 il testo di risposta prodotto dai due gruppi stato organizzato in un unico corpus caratterizzato dalle variabili categoriali gruppo e genere, al fine di rilevare tutte le modalit utilizzate socialmente per costruire discorsivamente la femminilit ed evidenziare - tramite il confronto fra variabili - le specificit caratteristiche di un gruppo (Senso Comune e Transessuale) o di un genere (Donne e Uomini per il Senso Comune, MtF e FtM per il gruppo Transessuale). Lanalisi delle misure lessicometriche ha messo in luce come il testo in oggetto, composto da 1166 forme grafiche, si caratterizzi per una ricchezza lessicale (V/N *100 = 35,800) e dunque per una percentuale di hapax che supera del 20% la met del corpus (V1/V *100 = 70,240). Come in precedenza effettuato, anche in questo caso nellapprofondimento del testo di risposta mediante lapplicazione del M.A.D.I.T. e in particolare per la valutazione della rilevanza delle forme grafiche si fatto riferimento sia a criteri di tipo statistico (quali la frequenza e lindice TFIDF) che alla domanda posta e allobiettivo generale dellindagine; inoltre anche in questa occasione ci si avvalsi dellanalisi delle concordanze di forme al fine di mettere in luce come gli elementi di contenuto risultano organizzati allinterno del testo. Di seguito la tabella contenente i risultati ottenuti mediante la suddetta procedura.
Freq. 4 6
Stralci di testo esemplificativi la femminilit il modo di essere che ogni persona donna ha quella qualit appartenente alle donne che
Si fa riferimento alle domande n. 1 dei protocolli A e B Come descriverebbe lessere donna?, il cui testo di risposta stato descritto nel paragrafo 6.3.1 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente lessere donna.
275
6 7 16 9
caratteristiche
16
1,6679
4 8 6 8 8 9 11
3 3 4 3
racchiude in s: dolcezza, charme, sensualit, grazia, garbo la identifico nella dolcezza, nella grazia, nellarmonia che molto di rado le donne hanno un insieme di atteggiamenti, movenze, una sensibilit particolare che tendenzialmente appartengono al genere femminile associo la femminilit al fascino femminile, che non possiedono tutte le donne, e che unaura che circonda la donna una caratteristica intrinseca di ciascun individuo sia esso di sesso anatomico, psicologico, cariotipico maschile o femminile la femminilit la manifestazione delle peculiarit del sesso femminile il complesso delle caratteristiche morfologiche, espressive e caratteriali associate al concetto di donna la femminilit viene intesa come linsieme delle caratteristiche fisiche e comportamentali che fanno parte di una donna la femminilit per me quindi un insieme di caratteristiche generalmente attribuite al mondo femminile, ma non unicamente ad esso come la capacit di sedurre e farsi amare dagli altri per femminilit intendo tutti quegli atteggiamenti legati alla propria sessualit che attendono alla funzione di accendere linteresse nellaltro sesso rispetto della dignit femminile, sensibilit, eleganza, amore per la famiglia vengono strumentalizzati e manipolati al fine di accrescere il potere o dominio di un genere sullaltro trasformandoli da schemi in stereotipi la femminilit lespressione pi alta di eleganza, fascino, personalit e sensualit che una donna possa esprimere convive fisiologicamente sia nella donna che nelluomo la gioia di essere donna al fianco del suo uomo ho una certa difficolt a separare femminilit dallessere donna e mascolinit dallessere uomo maschio non centra con la mascolinit come femmina non centra con la femminilit la femminilit unequilibrata miscela di intelligenza, sensualit, sensibilit, gentilezza, buon gusto femminilit per me sinonimo di grazia, fascino, eleganza, espressivit, cortesia grazia, intelligenza che la donna esprime nella cura personale, nella cura della famiglia, nel lavoro. sensibilit, gentilezza, buon gusto, eleganza, signorilit e gradevole aspetto fisico
276
5 2 5 4 3 2 4
4 2 2
abbigliamento naturale far girare la testa apparire interiore bellezza gambe volgari forme sedurre sexy concetto
2 3 2 2 3 2 2 2 1 1 1 5
0,5987 0,5858 0,5797 0,5648 0,4581 0,3950 0,3117 0,2763 0,0946 0,4672 0,4473 0,5721
penso che le sole vere caratteristiche di femminilit siano fisiche: fianchi sviluppati, seno, pelle morbida e bassa statura. volont e determinazione che si nascondono sotto le spoglie della sottomissione ma che sottilmente ed al momento giusto prendono il sopravvento possibilit di discernimento tra le prime e le seconde, i condizionamenti, gli stereotipi ricevuti con leducazione e lambiente di crescita trova dimora ed espressione nellanima e non si pu nemmeno identificare con un comportamento o un atteggiamento specifico descriverei la femminilit con un paio di tacchi, tanti accessori, una gonna e una bella borsetta comportamenti e atteggiamenti di solito dolci, sensuali, capaci di attirare lattenzione Sessuale e non del genere maschile caratteristiche fisiche, ma soprattutto psichiche e comportamentali, che una specifica cultura associa ad una persona non necessariamente di sesso femminile sguardo intrigante, look sempre curato dal trucco allabbigliamento espressione culturale, ormonale, eccetera, che permettono di esprimere la propria sessualit tramite comportamenti, atteggiamenti, espressioni sociali mostrare anche esteriormente me stessa. non mi trucco molto spesso ma indosso sempre la gonna. questo pu essere al momento un mio modo di essere femminile nel senso che si cerca di accentuare e/o ostentare lessere donna, tramite labbigliamento e la cura per la persona che non pu essere imposta poich la naturale espressione esteriore della donna che siamo dentro. Essere dolce, che sa di poter far girare la testa alluomo e di poterlo abbindolare come e quando vuole la femminilit credo sia pi un modo di essere ma soprattutto di apparire la femminilit una condizione intima, uno stato interiore, da leggere fra le righe la capacit di esprimere attraverso le parole la propria bellezza interiore fisicamente per me il massimo della femminilit sono belle gambe con caviglie fini i gesti che non saranno mai volgari il seno e le forme morbide, i capelli sciolti come la capacit di sedurre e farsi amare fine, sexy ma non volgare, forte e sicura di s non altri che un erroneo tentativo di incasellare le persone in un concetto frutto della fusione di luoghi
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1 1 2
comuni che rendono pi desiderabile ed apprezzata una donna quella in pratica che non ti rende aggressiva n nel linguaggio n nel comportamento la femminilit prima di tutto materia. il seno, le forme morbide
Tabella BB: forme grafiche, domanda Come descriverebbe la femminilit? n. 6 protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda n. 4 protocollo B (gruppo Senso Comune).
Al fine di entrare nel merito dei processi discorsivi utilizzati e di denominare in un secondo momento i repertori, sono stati individuati gli snodi argomentativi che segnano linnesco di particolari modalit discorsive ed stato effettuato lapprofondimento del contesto duso degli stessi mediante lanalisi delle concordanze di forme. Di seguito una tabella esemplificativa.
dal mio punto di vista pi importante penso che dovrebbe vuol dire nel senso che ad esempio per esempio quindi
Stralci di testo esemplificativi per me essere femminile solo poter mostrare anche esteriormente me stessa. nel nostro caso credo che non debba venire dallartificio ma dalla naturalezza secondo me non esistono "regole" per essere pi femminili o meno una dote che secondo me purtroppo c sempre meno nelle donne essere femminile, dal mio punto di vista, non solo essere delicata, sensuale. avere un insieme armonioso, sia psichico che fisico e relazionale. la femminilit la caratteristica pi importante penso che le sole vere caratteristiche di femminilit alla fine siano fisiche la femminilit il modo in cui dovrebbe essere accarezzata la vita, gli occhi con cui le cose dovrebbero essere guardate femminilit vuol dire finezza, delicatezza, sensualit, nido materno nel senso che si cerca di accentuare e/o ostentare lessere donna, tramite labbigliamento e la cura per la persona un modo di comportarsi (ad esempio in maniera posata e gentile) che tipico del gentil sesso. la prevalenza viene data in base agli stereotipi, come per esempio che piangere sia una priorit femminile a volte tendono a mischiarsi, e quindi difficile scindere il maschile dal femminile
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sempre
la femminilit non regna nel fisico femminile e non si pu nemmeno identificare con un comportamento o un atteggiamento specifico non scoprendo le gambe con la super minigonna o mettendosi la super scollatura che ci si fa notare. la femminilit tutta unaltra cosa. questo non implica per il fatto che una donna non molto femminile sia lesbica o che luomo molto femminile sia gay piangere sia una priorit femminile, solo perch lo stereotipo vuole che un maschio debba mostrarsi forte, ma questo in realt non vuol dire che se uno piange femminile! io non mi sono mai collocata nel genere anche se sono sempre stata femmina dentro di me femminilit vuol dire finezza, delicatezza, sensualit, nido materno la femminilit una caratteristica soggettiva che non pu essere imposta, poich la naturale espressione esteriore della donna che siamo dentro. ovviamente molto difficile definire la femminilit perch vi anche dell'astratto ed pi facile a vedere e percepire che descrivere hanno inculcato nel corso degli anni agli individui, portandoli dunque a reputare come femminilit tutto ci che inerente ai comportamenti, modi di vedere e pensare le cose propri dellindividuo donna nella sua accezione stereotipata. dovrebbe essere sempre naturale ed elegante, innato
Tabella CC: snodi argomentativi, domanda Come descriverebbe la femminilit? n. 6 protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda n. 4 protocollo B (gruppo Senso Comune).
Il passaggio successivo consistito nellindividuazione dei segmenti ripetuti - valutati come rilevanti a fronte degli indici IS ed IS relativo, dellobiettivo della ricerca e della domanda generativa del testo - e nellapprofondimento del contesto duso degli stessi tramite lanalisi delle concordanze.
Freq. 2 3 2
una dote
2,18
0,24
Stralci di testo esemplificativi non si costruisce ma insita dentro ognuno di noi quasi nuda solo per farsi notare, ad esempio, perde molto di femminilit non riguarda assolutamente laspetto fisico, nel senso che una donna per esserlo non deve per forza essere magra e alta la femminilit una dote che viene
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caratteristiche fisiche dellessere donna donne hanno capacit di esprimere insieme di caratteristiche essere donna sesso femminile un modo
4 2 3 2 4 9 3 3
dal di dentro insieme di caratteristiche fisiche, ma soprattutto psichiche e comportamentali tutto debba essere ricondotto allalveo generale dellessere donna qualit che non tutte le donne hanno la capacit di esprimere quello che si uninsieme di caratteristiche che vengono ingenerate dalle reali caratteristiche psicosomatiche vedo lessere donna come una affermazione sociale della femminilit manifestazione delle peculiarit del sesso femminile un modo di comportarsi (ad esempio in maniera posata e gentile un modo di porsi nei confronti degli altri che non sia un voler farsi notare a tutti i costi
Tabella DD: segmenti ripetuti, domanda Come descriverebbe la femminilit? n. 6 protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda n. 4 protocollo B (gruppo Senso Comune).
Seguendo i passaggi della metodologia M. A. D. I. T., una volta approfondito il testo in esame sia rispetto ai contenuti che agli snodi argomentativi attraverso lausilio di Taltac2, risultato possibile entrare nel merito dellenucleazione dei repertori discorsivi che configurano la femminilit e dellindividuazione degli arcipelaghi di significato su cui i processi dialogici si articolano.
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Il lavoro di enucleazione delle modalit discorsive utilizzate dalle/dai rispondenti ha messo in luce come la realt oggetto della domanda sia generata socialmente attraverso repertori discorsivi di mantenimento. La femminilit, in altre parole, si configura come una realt vera ed assoluta, dotata di stabilit - come si nota dalla presenza di forme quali sempre - a fronte del ricorso delle persone intervistate a interpretazioni, teorie ed opinioni personali, nonch giudizi soggettivi e/o morali; i repertori di questo tipo, la cui
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presenza si riscontra con maggiore frequenza rispetto ad altri, sono stati individuati a partire da snodi argomentativi quali: vuol dire, in apertura del repertorio del sancire la realt; per me, credo che, dal mio punto di vista e secondo me, per il repertorio dellopinione; penso che, pi importante, dovrebbe e secondo me in apertura del repertorio del giudizio. Il carattere di immutabilit della realt discorsiva femminilit viene generato anche a fronte dellutilizzo di argomentazioni generalistiche (repertorio della generalizzazione), atte ad esplicitare la personale posizione della/del rispondente (repertorio del commento) rispetto a quanto offerto e modalit discorsive di non risposta: tali processi discorsivi non contribuiscono ad aggiungere elementi alla realt in oggetto, contribuendo pertanto al suo mantenimento. Altre modalit discorsive di mantenimento risultano i repertori della causa e della conseguenza (questultimo aperto dalla forma portandoli a) - che stabiliscono nessi causali fra porzioni o elementi di testo - il repertorio del contrario (innescato dalle forme non e non ) - con cui la/il rispondente sancisce cosa non si intenda per femminilit - e la modalit discorsiva della contrapposizione (individuata a partire dagli snodi anche se, per e ma) - con cui due porzioni di testo vengono poste in antitesi. La configurazione generata attraverso i suddetti processi dialogici risulta sostenuta, in termini dialogici, da argomentazioni atte a motivare (repertorio della giustificazione, innescato dalle forme perch e poich), puntualizzare (repertorio della specificazione, individuato a fronte degli snodi nel senso che, ad esempio e per esempio), legittimare e confermare (repertorio della conferma, innescato da quindi) quanto posto dalle/dai rispondenti. Oltre a modalit discorsive di mantenimento, le persone intervistate hanno messo in campo anche processi generativi di nuove configurazioni di realt: in particolare la
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presenza di questi ultimi si evidenzia laddove le/i rispondenti definiscano la femminilit ricorrendo a modalit descrittive (repertorio della descrizione) o a considerazioni critiche (repertorio della considerazione) e laddove la realt in oggetto sia definita in termini probabilistici (repertorio della possibilit) e di cambiamento (repertorio del cambiamento).
Opinione
Giudizio
Causa Descrizione Contrapposizione Considerazione Prescrizione Generalizzazione Metafora Specificazione Possibilit Giustificazione
Contrario
Arcipelaghi di significato Segregazione sessuale Fattori interni Paradigma eterosessuale Fattori esterni Considerazione critica Fattori esterni Dimensione mitica Genderismi Giudizio morale Fattori relazionali Fattori esterni Considerazione personale Essere umano_Persona Dimensione mitica Fattori interni Segregazione sessuale Paradigma eterosessuale Dottrina biologica Costruzione sociale Giudizio morale Fattori esterni Costruzione sociale Genderismi Fattori esterni Segregazione sessuale Essere umano_Persona Fattori relazionali Fattori esterni Genderismi Dottrina biologica Esperienza personale Genderismi Giudizio morale Considerazione critica Fattori interni Fattori relazionali Considerazione critica
Genderismi Fattori relazionali Fatt. trasversali rispetto al sesso Dottrina biologica Giudizio morale Costruzione sociale Fattori interni Dimensione mitica Segregazione sessuale Paradigma eterosessuale Considerazione critica Esperienza personale Genderismi Fattori relazionali Fattori esterni Giudizio morale Costruzione sociale Paradigma eterosessuale Costruzione sociale Considerazione critica Genderismi Costruzione sociale Fatt. trasversali rispetto al sesso Genderismi Paradigma eterosessuale Fatt. trasversali rispetto al sesso Fattori esterni Fatt. trasversali rispetto al sesso Genderismi Segregazione sessuale Costruzione sociale Fatt. trasversali rispetto al sesso
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Genderismi Costruzione sociale Fattori relazionali Giudizio morale Difficolt di definizione Paradigma eterosessuale Considerazione personale Fattori interni Dottrina biologica Fattori relazionali Considerazione critica Genderismi Essere umano_Persona Esperienza personale
Fattori esterni Fatt. trasversali rispetto al sesso Costruzione sociale Non saper dare una definizione Fattori relazionali Considerazione critica Costruzione sociale Fattori esterni
Tabella EE: repertori ed arcipelaghi, domanda Come descriverebbe la femminilit? n. 6 protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda n. 4 protocollo B (gruppo Senso Comune).
I repertori discorsivi test menzionati si organizzano su specifici contenuti: nella tabella sopra riportata possibile osservare come le modalit dialogiche individuate si dipanino allinterno del testo in oggetto, di seguito invece si entrer nel merito delle argomentazioni che sono state formalizzate in ciascun arcipelago di significato rilevato nel corpus di risposte. Lanalisi del testo evidenzia come la femminilit sia definita - a partire da modalit discorsive di mantenimento, quali in particolare il sancire la realt, lopinione, il giudizio - principalmente in termini di caratteristiche personali ed in riferimento a comportamenti o atteggiamenti tipici del genere femminile: le/i rispondenti sostengono che l assenza di aggressivit, la sensualit, la grazia, il fascino, l eleganza, la dolcezza, la sensibilit e la gentilezza - aspetti individuati come caratteristici della femminilit - siano riscontrabili soprattutto nel modo in cui la persona approccia gli altri, e sostengono altres che tali aspetti si manifestano anche nella cura di s e della propria famiglia da parte della donna, nonch nel modo in cui ella conduce il proprio lavoro. Viene specificato che, per valutare veramente femminili
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dei gesti necessario che essi siano spontanei e naturali, ossia non finalizzati al farsi notare, poich si sancisce che l ostentazione della femminilit produrrebbe effetti contrari allaltrui apprezzamento (arcipelago dei genderismi). La suddetta naturalezza degli atteggiamenti e dei comportamenti di genere connessa, allinterno del testo, alla presenza della femminilit allinterno della persona (citando una rispondente, la femminilit una condizione intima, uno stato interiore. [] una donna pu essere femminile anche quando sola, lontana da sguardi indiscreti, perch il suo un atteggiamento spontaneo e naturale, implicito nella sua essenza, non finalizzato): in altre parole, la femminilit configurata come una dote interna, un fattore interiore che sta nellanimo e che pu assumere intensit variabile da persona a persona, un modo di essere caratterizzato da intelligenza, armonia, sottomissione e semplicit, che si traduce in un modo di fare (arcipelago dei fattori interni). Le/i rispondenti sostengono che questo modo di stare al mondo (arcipelago della dimensione mitica) abbia la funzione di rendere la donna - anche quella non bella - attraente agli occhi degli altri, di suscitare interesse e attirare lattenzione in modo naturale, sottile e non voluto: citando una rispondente, la femminilit [] sta proprio nel non farsi notare al primo sguardo ma al secondo. La femminilit altres definita come la capacit di sedurre - ossia di catturare lattenzione del genere maschile - di farsi amare e apprezzare dagli altri, di trasmettere ad essi lapprezzamento che si prova per se stesse (arcipelago dei fattori relazionali). Il riferimento al genere maschile, ed in particolare alla norma eterosessuale che regola le relazioni di genere, si evidenzia altres nellarcipelago di significato del paradigma eterosessuale: la femminilit viene considerata, in particolare dai rispondenti maschi del gruppo Senso Comune, in relazione alla sfera della sessualit - ossia come
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funzionale ad attirare lattenzione sessuale maschile e dunque come un fondamentale criterio sulla base di cui un uomo sceglie la propria compagna - nonch in relazione al rapporto di coppia eterosessuale - ossia come la tendenza a ricercare lapprovazione maschile, la gioia di stare con un uomo e la capacit di amare la propria famiglia. I modi in cui la femminilit pu essere manifestata non sono, secondo il Senso Comune, tutti uguali - tant che le/i rispondenti delineano una differenza fra la sensualit e la volgarit (come si evidenzia, ad esempio, dagli stralci una dote che secondo me purtroppo c' sempre meno nelle donne, o meglio viene "nascosta", perch magari vengono notati generi pi appariscenti e a volte anche volgari diciamo, e si tralascia quello che in realt la vera figura di femminilit, ovviamente una donna che dice parolacce in pubblico, che si veste quasi nuda solo per farsi notare perde molto di femminilit) - inoltre la femminilit, intesa come dote innata che non ha nulla a che vedere con la appariscenza, non riscontrabile in tutte le persone di genere femminile (citando due rispondenti la femminilit, lo charme e il coinvolgimento che una donna manifesta in ogni suo gesto, senza ostentazione e senza volgarit, dovrebbe essere sempre naturale ed elegante, innato, per femminilit io intendo tutte le qualit che non tutte le donne hanno: rispetto della dignit femminile, sensibilit, eleganza, amore per la famiglia). La capacit femminile di far girare la testa alluomo e di abbindolarlo come e quando vuole, identificata come l aspetto pi importante di una donna nonch come un valore, viene definita dai rispondenti di Senso Comune come sempre pi rara a partire dellottenimento da parte delle donne della parit con il genere maschile (arcipelago del giudizio morale, rilevato ad esempio, nello stralcio di testo sa di poter far girare
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la testa alluomo e di poterlo abbindolare come e quando vuole. valore che si perso con la parit). Per quanto concerne le caratteristiche fisiche - e la qualit estetica delle stesse - queste vengono considerate, in particolare dal gruppo Senso Comune, come secondarie o irrilevanti rispetto all apparire femminile o meno, fatta eccezione per lidentit sessuale della persona che invece viene configurata come la naturale fonte della femminilit (arcipelago dei fattori esterni); questo tipo di posizione sostenuta dalle/dai rispondenti si evidenzia anche nelluso dellarcipelago della dottrina biologica in quanto viene esplicitamente sostenuto che la femminilit sia il mezzo di espressione della propria natura ossia della propria identit sessuale (citando due rispondenti, la corrispondenza con il proprio sesso in maniera privilegiata, per me la femminilit un atteggiamento che riconduce una persona all'essere donna): in questo senso, la femminilit si configura come una sorta di epifenomeno delle predisposizioni biologiche - come quella di procreare - caratterizzanti lappartenenza alla classe sessuale femminile. Come si pu notare dal grafico sottostante, un altro degli arcipelaghi di significato maggiormente utilizzati risulta quello della segregazione sessuale al cui interno sono formalizzate tutte le argomentazioni attraverso cui la femminilit configurata come una peculiarit esclusivamente propria del genere femminile; si nota come il gruppo che utilizzi maggiormente tale tipo di argomentazioni quello del Senso Comune, ed possibile considerare come ci si ponga in coerenza rispetto a quanto pocanzi descritto. In particolare, non soltanto le caratteristiche cui si fatto precedentemente riferimento vengono definite come proprie della donna, bens le/i rispondenti esplicitano come la femminilit sia ci che riempie di contenuto lessere donna oppure come sia possibile
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considerare lidentit di genere femminile e la femminilit come sinonimi (citando una rispondente, la femminilit donna). La dote innata si manifesta socialmente sottoforma di comportamenti che sottendono peculiarit femminili e che scaturiscono a fronte della corrispondenza con il proprio sesso (arcipelaghi della segregazione sessuale e dell essere umano_persona). A queste argomentazioni (messe in campo esclusivamente attraverso repertori discorsivi di mantenimento, atti a conferire alla realt in oggetto uno statuto di verit e immodificabilit), caratteristiche del testo prodotto dal Senso Comune, si affianca unaltra modalit di configurazione della femminilit, peculiare del gruppo Transessuale: le/i rispondenti in primo luogo sottolineano la differenza fra identit di genere femminile e femminilit, evidenziando come lappartenenza al un gruppo sociale donne non implichi la presenza nella persona di quelle qualit socialmente considerate come peculiarmente femminili; in secondo luogo le/i rispondenti transessuali sostengono che la femminilit, cos come la mascolinit, siano due componenti presenti in ogni individuo e che viaggiano allunisono dentro ognuna/o a prescindere dal sesso e dal genere di appartenenza (arcipelaghi dei fattori trasversali rispetto al sesso e dell essere umano_persona). La modalit in cui la femminilit viene configurata attraverso questultima argomentazione risulta coerente alla descrizione della stessa in relazione al suo carattere convenzionale: le/i rispondenti considerano come la definizione di femminilit possa variare a seconda della cornice culturale in cui essa si genera e sostengono, pertanto, che essa sia un concetto astratto e socialmente condiviso, contenente al proprio interno caratteristiche stereotipiche attribuite alla donna, che abbia la funzione di omologare le persone al fine di legittimare la configurazione del genere femminile come sesso
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debole (arcipelago della costruzione sociale, rilevato sia in modalit discorsive di mantenimento - quali il sancire la realt - sia generative - quali la descrizione e la considerazione). Un rispondente transessuale inoltre, pur riconoscendo la femminilit come la mascolinit - come una costruzione sociale, sottolinea come le convenzioni abbiano unutilit per le persone, comprese quelle transessuali: per sentirsi e potersi dire femminile, una donna - transgender o meno - ha la necessit di vedere riconosciuta dagli altri la propria femminilit e affinch ci accada questultima deve essere espressa attraverso il ricorso alle convenzioni socialmente disponibili (arcipelago della considerazione critica).
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Quanto descritto fa riferimento, come nel caso precedente,509 alla configurazione discorsiva della femminilit socialmente disponibile, pertanto al fine di indagare le modalit di generazione di tale realt sono state considerate tutte le risposte delle persone intervistate - transessuali e non, uomini e donne. Di seguito si intende mettere in luce alcune delle differenze - rilevanti ai fini dellobiettivo generale della ricerca nonch dellobiettivo specifico per la seconda area di indagine - che sussistono fra i sub-testi prodotti dai quattro sottogruppi e che verranno riprese in sede di commento dei dati 510 al fine di offrire delle considerazioni critiche. Per quanto concerne larcipelago di significato dei genderismi, che come si visto risulta quello maggiormente utilizzato per definire la femminilit, utile evidenziare come la modalit duso di tale contenuto da parte dei due gruppi di indagine sia differente. Le argomentazioni di Senso Comune formalizzate in questo arcipelago sono atte ad identificare e definire quegli specifici comportamenti e/o atteggiamenti che vengono individuati come adeguati ad una donna o peculiari del genere femminile; in altre parole, quanto posto attraverso modalit discorsive di mantenimento viene configurato come la naturale espressione dellessere donna e dunque la tipicit dei genderismi viene assunta e definita come segno della loro naturalezza. Le argomentazioni del gruppo Transessuale si differenziano in quanto, sebbene identifichino come tipici alcuni atteggiamenti e/o comportamenti individuati anche dal Senso Comune, le/i rispondenti specificano come questi non siano da considerare come dati di natura; citando un rispondente: ad esempio cucinare reputata un'occupazione femminile, ma ci sono molti chef famosi che sono uomini; truccarsi reputato
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Ci si riferisce alle domande n. 1 dei protocolli A e B, descritte nel paragrafo precedente. Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.3.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai due gruppi di indagine, del presente lavoro.
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femminile ma ci sono diversi uomini che si truccano (ad esempio molti cantanti metal). In altre parole la femminilit viene intesa come uninsieme di qualit stereotipicamente attribuite alla donna, che questultima pu o meno riconoscere come proprie in diverse misure, che risultano tendenzialmente pi frequenti nel genere femminile, ma che non sono indicative dellappartenenza a questo. Citando un rispondente: se per femminile, non consideriamo solo un DNA con cromosomi femminili, ma prendiamo in considerazione gli aspetti come carattere, comportamento, ecc. ci si rende conto che nessun comportamento realmente solo femminile o maschile, ma la prevalenza viene data in base a degli stereotipi come per esempio che piangere sia una priorit femminile, solo perch lo stereotipo vuole che un maschio debba mostrarsi forte, ma questo in realt non vuol dire che se uno piange femminile!; citandone un altro: tratti/ gusti /modi femminili non sono per indicativi dellessere donna, ma possono essere riscontrati in modo ridotto anche in alcuni uomini. Un aspetto che, invece, si presenta come comune alle argomentazioni di entrambi i gruppi di indagine quello relativo allindividuazione della naturalezza - intesa come spontaneit, in opposizione alla ostentazione - degli atteggiamenti e delle espressioni di genere. Tale aspetto risulta dunque critico nella definizione della femminilit allinterno del contesto sociale. possibile anticipare una considerazione rispetto al modo in cui tale naturalezza assuma significato e rilevanza allinterno della configurazione in oggetto: per una donna transessuale la non artificiosit degli atteggiamenti si pone come critica in relazione alla autenticit del proprio modo di essere e dunque anche della propria appartenenza al genere femminile; citando una rispondente, (la femminilit) naturalezza. Sono femminilit i miei pantaloni coi gambaletti e un maglioncino, con un paio di ballerine
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mezzo tacco, perch la femmina una persona che vive di giorno, e lavora, e fa la spesa. Io proprio non lo sapevo di avercela, questa femminilit, pur avendola lungamente sognata e agognata e oggi mi capita che mi si dica: sei straordinariamente femminile, senza che io ancheggi o faccia moine. Le donne non fanno moine, ma chi lha mai vista una donna cos?. Per il senso comune - qui inteso come insieme di persone con unidentit di genere congruente a quella sessuale - la naturalezza risulta critica allorquando sia configurata come in antitesi alla volgarit. Le argomentazioni formalizzate nellarcipelago del giudizio morale - utilizzato esclusivamente dal Senso Comune - si caratterizzano proprio per la presenza di unopposizione fra ci che naturale e ci che ostentato e volgare; citando una rispondente: la femminilit, lo charme e il coinvolgimento che una donna manifesta in ogni suo gesto, senza ostentazione e senza volgarit, dovrebbe essere sempre naturale ed elegante, innato; citandone un altro, (femminilit) uno sguardo che non sar mai ammiccante, la voce che non sar mai troppo alta, i gesti che non saranno mai volgari, il modo di camminare che non sar un passo da parata e neanche da indossatrice che sfila, un modo di porsi nei confronti degli altri che non sia un voler farsi notare a tutti i costi. Unaltra differenza nelle produzioni discorsive dei due gruppi emerge in relazione agli arcipelaghi di significato del paradigma eterosessuale e dei fattori relazionali. Il Senso Comune, ed in particolare il sottogruppo di rispondenti di genere maschile, configura la femminilit principalmente in riferimento ad aspetti di seduzione messa in atto dalla donna nei confronti delluomo, dunque contempla la stessa in riferimento alla relazione eterosessuale come una sorta di qualit funzionale ad attirare lattenzione maschile, sessuale e non. Dallaltro lato le persone transessuali individuano un aspetto relazionale della femminilit differente, mettendo in evidenza come lesistenza
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di questultima sia connessa strettamente alla possibilit che laltro la riconoscacome tale; citando una rispondente, una mia amica dice che la femminilit quellinsieme di caratteristiche che gli uomini attribuiscono alle donne, spesso allinsaputa delle interessate, le quali, non essendo uomini, non sanno di preciso di che cosa si tratti.
6.3.3 COMMENTI ALLA DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI MESSI IN CAMPO DAI DUE GRUPPI DI INDAGINE A fronte di quanto descritto nei paragrafi precedenti relativamente alle modalit in cui il genere femminile viene configurato discorsivamente, si intende di seguito mettere in luce alcune differenze - cui si accennato in sede di descrizione dei dati - presenti nelle produzioni discorsive dei due gruppi, in relazione alle due configurazioni oggetto delle domande. In un secondo momento sar possibile offrire delle considerazioni rispetto a quanto emerso dallanalisi in virt degli obiettivi specifici della presente area di indagine, ossia: a) indagare come socialmente viene costruito il genere femminile; b) rilevare le modalit con cui viene socialmente configurata la femminilit; c) evidenziare la modalit in cui le persone MtF configurano il proprio genere di approdo. Per quanto concerne le domande n. 1 dei protocolli A e B, relative all essere donna, come si visto stato costruito un unico corpus di analisi in cui ciascun frammento risultava caratterizzato da due variabili categoriali (gruppo e genere). Ci ha consentito di analizzare unitamente le produzioni discorsive dei due gruppi, nonch di tracciare delle specificit a seconda delle variabili gruppo e genere in quanto, sebbene sia il senso comune che le persone transessuali contribuiscano a generare la medesima realt - attingendo ai discorsi disponibili nella matrice collettiva - tali polarit
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dialogiche apportano differenti contributi - in termini di differenti configurazioni di realt - che verranno di seguito descritti e per cui si offriranno delle considerazioni. Al fine di descrivere tali differenti configurazioni portate dai due gruppi di indagine, sul corpus in oggetto stata eseguita con Taltac2 lanalisi delle specificit: ci ha consentito di rilevare le forme grafiche specifiche o caratteristiche di ciascuno dei sub-testi (due, considerando la suddivisione degli stessi secondo la variabile gruppo; quattro, considerando la suddivisione degli stessi secondo la variabile genere). I risultati di tale procedura, presentati in una tabella in appendice dedicata, 511, fungeranno da supporto rispetto al confronto fra i processi discorsivi e le argomentazioni offerte dalle/dai rispondenti, suddivisi sia per gruppo di indagine che per genere. Riprendendo quanto evidenziato in sede di descrizione dei risultati, 512 si intende di seguito mettere in luce come le specificit individuate da Taltac2 riflettano una differenza di contenuti delle argomentazioni prodotte dai due gruppi. In particolare, si precedentemente descritto come gli arcipelaghi di significato del paradigma eterosessuale e dei ruoli di genere risultino caratteristici delle argomentazioni di Senso Comune: tale peculiarit si evidenzia anche allinterno della tabella di cui sopra, contenente i risultati dellanalisi delle specificit. Le forme maternit e moglie vengono contrassegnate da Taltac2 come presenti esclusivamente nel sub-testo prodotto dal gruppo del Senso Comune (spec_orig), mentre per le forme famiglia, compagna e madre il software evidenzia una specificit positiva (spec) nei sub-testi di Donne e Uomini del medesimo gruppo. La forma grafica capacit risulta specifica (spec) del sub-testo prodotto dal Senso Comune - nonch per entrambi i sottogruppi - e risulta formalizzata sia nellarcipelago
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Appendice D, Tabelle dellanalisi lessicale effettuata con Taltac2. Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.4.1 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente l essere uomo.
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del paradigma eterosessuale - come per gli stralci capacit di essere una buona moglie e capacit di essere madre per tutti - che in quello della dottrina biologica come per lo stralcio capacit di procreare. Dunque, il gruppo del Senso Comune, attraverso modalit discorsive di mantenimento (i repertori del giudizio, del sancire la realt, dellopinione, della specificazione, della generalizzazione, della conferma e della contrapposizione) definisce lessere donna in termini di peculiarit femminili, in particolare di caratteristiche personali e qualit interiori (arcipelago dei fattori interni), a fronte di cui scaturiscono (repertorio della giustificazione) comportamenti (arcipelago dei genderismi) e attitudini (arcipelago dei ruoli di genere) genere-specifici. Tali peculiarit psicologiche e comportamentali vengono costruite su specifiche funzioni biologiche - in particolare la capacit di procreare - che differenziano nettamente la donna dalluomo (arcipelago della segregazione sessuale). A fronte della valenza pragmatica delle modalit discorsive di mantenimento, da un lato il dato biologico viene configurato e dunque assunto come origine di comportamenti e ruoli di genere naturalmente dati, dallaltro viene utilizzato come espediente per configurare tali ruoli e comportamenti come giusti oltre che naturali: in virt della naturalezza ad essa conferita, la norma biologica diventa norma morale (arcipelago del giudizio morale). La cornice allinterno di cui tale configurazione si dipana quella delleterosessualit normativa,513 in quanto tanto i ruoli di genere quanto i comportamenti tipici e le qualit interiori vengono configurate - a partire da modalit discorsive (quali il sancire la realt, il giudizio e la contrapposizione) atte a generare una realt che si configura come vera ed immutabile - in riferimento ad una matrice eterosessuale che contempla la donna come moglie e madre (arcipelago del paradigma eterosessuale). La capacit della
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Butler J. (1996), Corpi che contano. I limiti discorsivi del sesso, Milano, Feltrinelli
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donna di procreare, possibile solo allinterno di una cornice eterosessuale, viene assunta come lorigine naturale di predisposizioni di tipo caratteriale e comportamentale; tali predisposizioni, poich date per natura, vengono configurate come doveri morali a cui la persona di sesso femminile deve aderire (repertori del giudizio e della prescrizione). Per quanto riguarda le produzioni discorsive del gruppo Transessuale, si evidenziano delle differenze rispetto a quanto descritto in relazione al testo messo in campo dal Senso Comune. In particolare, per quanto riguarda i processi discorsivi, le/i rispondenti transessuali - maggiormente le donne MtF - adottano la modalit discorsiva della descrizione, mentre la modalit del giudizio - la pi numerosa nel sub-testo di senso comune - risulta raramente presente. La configurazione che si genera a fronte di processi discorsivi di tipo descrittivo si caratterizza per una diacronia e unapertura al cambiamento, la quale si rinviene anche a fronte delluso di contenuti non stereotipati; argomentazioni meno tipizzate in termini di contenuto si riscontrano anche allinterno del repertorio dellopinione - che insieme al repertorio della descrizione risulta il pi utilizzato dal gruppo Transessuale. Lessere donna viene dunque configurato principalmente come un modo di essere e sentire che la persona riconosce a se stessa (arcipelago dei fattori interni) a fronte di un vissuto interno e soggettivo (repertorio dellopinione) che pu variare da persona a persona, e a cui segue il senso di appartenenza al genere femminile. La modalit duso dellarcipelago della segregazione sessuale - in cui il costrutto di appartenenza formalizzato - risulta differente rispetto a quella messa in campo dal senso comune: mentre le persone transessuali tracciano una linea di demarcazione fra identit maschile e femminile a
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fronte del riconoscimento della persona in una delle due categorie, il senso comune individua la fonte della differenziazione fra le due classi nel dato biologico. Lanalisi delle specificit mette infatti in evidenza come la forma sesso si caratterizzi per una specificit (spec) positiva (pos) nel sub-testo di Senso Comune, in particolare nel sub-corpus del sottogruppo Donne, risultando invece sottoutilizzata (neg) dal gruppo Transessuale ed in particolare dal sottogruppo MtF; viceversa, la forma genere viene evidenziata come caratteristica (spec) dei sub-testi prodotti da rispondenti FtM ed MtF (pos), e sottoutilizzata (neg) da Uomini e Donne del gruppo di Senso Comune. Anche la modalit duso dellarcipelago dei genderismi risulta differente rispetto a quella caratteristica delle risposte di Senso Comune: mentre questultimo gruppo individua una serie di comportamenti ed atteggiamenti genere-specifici - configurati, come si diceva, come naturali espressioni di fattori interni le/i rispondenti
transessuali identificano lesistenza di modalit di espressioni di s che convenzionalmente vengono considerate come espressioni tipiche del genere femminile oppure ne descrivono alcune in particolare sottolineando la valenza personale e soggettiva di queste ultime. Le/i rispondenti del gruppo Transessuale non fanno appello ad alcuna norma naturalmente data da cui originino le identit di genere e non individuano alcun dato biologico come determinante lessere donna: larcipelago della dottrina biologica, come si diceva in sede di descrizione dei dati, sostanzia modalit descrittive con cui una rispondente entra nel merito di una tendenza rilevabile negli esseri umani di sesso femminile. Sebbene non si faccia esplicito riferimento al dato biologico e venga sostenuta la teoria secondo cui lessere donna equivale al sentirsi donna, risulta talvolta presente nelle argomentazioni delle persone MtF larcipelago della differenza
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fra transessuale e non: le donne biologicamente femmine, che vivono una condizione di coerenza fra missioni naturali e ruoli sociali, vengono definite come meno consapevoli rispetto ad una donna transessuale della propria identit di genere. Il dato biologico, ossia il sesso, non si impone come aspetto fondamentale dellessere donna come invece accade per il gruppo di Senso Comune - bens risulta uno fra gli aspetti che possono o meno contribuire alla definizione dellidentit di genere femminile. Infine, gli arcipelaghi del paradigma eterosessuale e del giudizio morale risultano scarsamente utilizzati rispetto al gruppo del Senso Comune e completamente assenti nelle argomentazioni offerte dalle donne transessuali. Quanto posto fino a questo punto consente di produrre alcune considerazioni. Per quanto concerne, nello specifico, la configurazione dellidentit femminile prodotta dal Senso Comune, si evidenzia come lessere donna sia definito e dunque discorsivamente generato nei termini di comportamenti stereotipici e genere-specifici ai quali viene conferito uno statuto di naturalezza in virt del ricorso alla dottrina biologica. 514 Le funzioni biologiche femminili vengono configurate come determinanti una serie di qualit interiori della donna, le quali trovano naturale espressione in comportamenti, atteggiamenti e ruoli: si evidenzia dunque come, se da una parte il ricorso al dato biologico utile a conferire uno statuto di realt naturale a ci che si manifesta sottoforma di genderismi, dallaltra il convergere degli stessi nella medesima direzione viene utilizzato come espediente per affermare che esista una realt soggiacente al genere515 e per confermare altres le ipotesi sulla natura della donna.516 Ancora, si pu considerare come le produzioni discorsive atte a generare la realt in oggetto costituiscano, in virt della loro condivisibilit e fruibilit allinterno della
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Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando Taurino A. (2005), Psicologia della differenza di genere, Roma, Carocci 516 Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando
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matrice collettiva, un programma per la rappresentazione del genere femminile: la donna, oggetto di aspettative sociali legate allappartenenza di genere e relative a come questultimo dovrebbe essere esibito,517 attinge al repertorio di discorsi socialmente disponibili che configurano i ruoli di genere come norme naturalmente date e li utilizza per configurare la propria identit di genere femminile; citando Busoni, ci che gli altri si aspettano da noi diventa ci che noi ci aspettiamo da noi stesse/i.518 La modalit in cui lessere donna viene configurato dal Senso Comune e i termini in cui i genderismi, i ruoli e le qualit interiori della donna vengono definiti, riflettono assunti propri di quella che Butler definisce matrice eterosessuale519: si considera come lassunzione delleterosessualit come normativa - rilevata a fronte delluso di modalit discorsive di mantenimento sostanziate dagli arcipelaghi del paradigma eterosessuale, dei ruoli di genere, dei genderismi e dell imparit - consente, da un lato di consolidare lopposizione maschio-femmina e di configurare i ruoli di genere come opposti e complementari, dallaltro di decretare l egemonia maschile 520 sul femminile tale per cui lessere uomo associato al potere e al dominio, 521 mentre lessere donna al privato e alla subordinazione.522 Allinterno della configurazione dellidentit femminile generata a fronte di una matrice eterosessuale, la donna che non aderisca alle aspettative sociali e che si discosti dai ruoli prescritti risulta stigmatizzata, e - riprendendo quanto considerato in relazione alla prima area di indagine - le identit di genere non congrue rispetto al dato biologico vengono etichettate come innaturali e quindi abiette: lattribuzione al dato biologico di naturalezza e immodificabilit (attraverso modalit
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Ibidem. Busoni M. (2000), Genere, sesso, cultura. Uno sguardo antropologico, Roma, Carocci 519 Butler J. (1996), Corpi che contano. I limiti discorsivi del sesso, Milano, Feltrinelli 520 Ibidem. 521 Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.4 La configurazione della realt discorsiva genere maschile del presente lavoro. 522 Ruspini E. (2009), Le identit di genere, Roma, Carocci
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discorsive di mantenimento) e lelevazione della norma naturale a norma morale (rilevata a fronte delluso del repertorio del giudizio e dellarcipelago del giudizio morale), implica la configurazione delle realt oltre la norma in termini di innaturalezza e stigma. Una riflessione ulteriore va proposta rispetto a quanto prodotto dalle donne transessuali intervistate poich, come si visto pocanzi, le modalit in cui lessere donna risulta configurato da queste ultime si discosta notevolmente da quelle messe in campo dal senso comune. Si precedentemente523 considerato come, a partire dallattribuzione di sesso abbia luogo lassegnazione della persona ad una classe sessuale e dunque come a questo segua una socializzazione differenziale;524 in virt di tale processo si verifica un apprendimento di ruoli e comportamenti genere-specifici che la persona - la donna, in questo caso - impara ad attribuire a se stessa e che risultano oggetto di aspettative sociali. Le norme di genere, come si visto, inoltre risultano costruite a partire dellanatomia genitale e dunque delle funzioni biologiche che lindividuo pu svolgere a fronte della propria identit sessuale. Tale premessa, permette di considerare come le donne transessuali, non prendendo parte ai processi di socializzazione primaria e secondaria finalizzati allapprendimento di ruoli di genere femminili e in assenza di quei presupposti fisiologici specificamente femminili - in primis la capacit di procreare non siano chiamate a conformarsi a quelle norme di genere caratteristiche di una matrice eterosessuale - come lessere madre: questo implica che le persone MtF costruiscano la propria identit di genere femminile, pur attingendo agli stereotipi socialmente disponibili, in maniera meno convenzionale e dunque meno tipizzata rispetto alle donne biologicamente femmine. Inoltre, come emerso in fase di analisi, le
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Si rimanda al paragrafo 1.3 Ruoli e identit di genere del presente lavoro. Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando
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donne transessuali risultano esperte degli stereotipi di genere e delle norme a cui le donne sono socialmente chiamate ad aderire e ne riconoscono il carattere convenzionale (come si evidenzia a fronte delluso del repertorio della considerazione e degli arcipelaghi della costruzione sociale e della considerazione critica). Pur con le differenze test evidenziate, le produzioni discorsive del senso comune e delle persone transessuali partecipano al medesimo processo di costruzione di realt e le configurazioni identitarie del singolo individuo vanno considerate come strettamente connesse ai discorsi socialmente disponibili. Tale precisazione permette di considerare innanzitutto come, nel definire un costrutto quale quello di genere femminile, si faccia appello a stereotipi socialmente condivisi: sia che si prenda le distanze dai ruoli di genere prescritti, sia che vi si aderisca, questi risultano implicati nel processo di costruzione identitaria della singola persona: linterdipendenza dialogica fra la dimensione collettiva e quella individuale implica, in altre parole che la configurazione della propria identit di genere femminile si nutra delle descrizioni dell essere donna prodotte da tutti i parlanti. Daltro canto, le costruzioni identitarie non conformi alle norme di genere aggiungono alla configurazione di realt genere femminile nuovi elementi che concorrono a mantenere tale identit dialogica in movimento. In tal senso, riprendendo le parole di Butler, se dal un lato il genere - inteso come insieme di norme prescrittive - rappresenta il meccanismo attraverso cui le nozioni di maschile e femminile vengono naturalizzate, dallaltro pu rappresentare lo strumento attraverso cui decostruire tali termini.525 Al fine di entrare ulteriormente nel merito delle considerazioni fin qui esposte, risulta utile approfondire la modalit in cui la femminilit risulta configurata socialmente, in quanto ci consentir sia di definire in maniera pi precisa il modo in cui il genere
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femminile costruito, sia di produrre considerazioni rispetto ai significati socialmente attribuiti al corpo femminile. Per quanto riguarda le domande n. 6 del protocollo A e n. 4 del protocollo B, relative alla femminilit, il testo di risposta stato assemblato in un unico corpus di analisi caratterizzato dalle variabili categoriali gruppo e genere. Lanalisi delle specificit ha consentito di evidenziare, anche in questo caso, le forme grafiche specifiche o caratteristiche di ciascuno dei sub-testi a fronte delle due variabili considerate e dunque di supportare il confronto fra i processi discorsivi e le argomentazioni offerte dalle/dai rispondenti. Come possibile notare dalla tabella riportata in appendice, 526 Taltac2 ha evidenziato delle forme di linguaggio peculiari per gruppo e genere, le quali riflettono le differenze di argomentazioni utilizzate dalle/dai rispondenti nel descrivere la femminilit. In sede di descrizione dei dati, si messo in evidenza come gli arcipelaghi dei genderismi e dei fattori interiori risultassero quelli maggiormente utilizzati, in particolare dal gruppo Senso Comune. Le forme sensibilit, intelligenza, dote formalizzate nellarcipelago dei fattori interni - fascino, eleganza e sensualit formalizzate anche nellarcipelago dei genderismi - vengono contrassegnate da Taltac2 come forme peculiari del sub-testo di Senso Comune (spec_orig). Ancora, specifiche (spec) risultano le forme modo di essere - presente nelle argomentazioni delle persone transessuali formalizzate nellarcipelago dei fattori interni - ed espressione - rilevata nelle argomentazioni delle persone di senso comune formalizzate nellarcipelago dei genderismi. La specificit positiva di forme quali sesso (spec), notare e dote (spec_orig) nelle risposte del gruppo di Senso Comune
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La tabella relativa ai risultati di tale procedura riportata in appendice dedicata: Appendice D, Tabelle dellanalisi lessicale effettuata con Taltac2.
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riflette luso di discorsi formalizzati rispettivamente negli arcipelaghi della dottrina biologica, della segregazione sessuale e dei fattori relazionali. Quanto messo in luce dal software permette di evidenziare come il Senso Comune definisca la femminilit, attraverso modalit discorsive di mantenimento (il repertorio del sancire la realt, del giudizio, dellopinione, del contrario, della specificazione), principalmente in riferimento a qualit interiori (fattori interni) i quali, si sostiene, trovino naturale espressione in atteggiamenti, comportamenti (genderismi) e modi di approcciare gli altri (fattori relazionali). Gli elementi individuati come critici per la definizione di femminilit vengono costruiti, a fronte della valenza pragmatica dei repertori mantenimento, come dati di fatto dotati di certezza ed immutabilit: in altre parole, i comportamenti genere specifici vengono configurati dalla/dal rispondente come qualcosa che esiste a prescindere dallosservatore e che ha origine in caratteristiche personali naturalmente date, la cui esistenza risulta indubbia ed immodificabile. La femminilit viene costruita altres come una peculiarit del sesso femminile (segregazione sessuale) sebbene non sia riconosciuta come propria di tutte le donne: come accadeva per la definizione dell essere donna, anche in questo caso le/i rispondenti perpetrano una distinzione fra due tipologie di donne, nello specifico donne naturalmente femminili e donne volgari, a seconda che la femminilit sia spontaneamente o volutamente esibita (giudizio morale). Tali due tipologie di donne vengono configurate - attraverso il repertorio della contrapposizione - come due realt inconciliabili e gli elementi che vengono individuati critici per lappartenenza alluna o allaltra vengono costruiti - attraverso modalit discorsive atte a generare una realt che si connota per stabilit - come innati, dunque immodificabili. La configurazione
303
descritta si dipana a fronte dellassunzione dei principi propri di un paradigma eterosessuale, tant che la femminilit viene connessa - attraverso repertori discorsivi di mantenimento - alla seduzione che la donna agisce sulluomo e che funzionale allinstaurazione di una relazione di tipo affettivo/sessuale. Per quanto concerne il gruppo Transessuale, Taltac2 evidenzia come le forme uomo e uomini - relative allarcipelago dei fattori trasversali al sesso - risultino peculiari (spec_orig) del sub-testo prodotto dal gruppo in oggetto. Le modalit discorsive
maggiormente utilizzate dalle/dai rispondenti transessuali rientrano nella categoria dei repertori di mantenimento (repertori del sancire la realt, dellopinione, della specificazione, della generalizzazione) per configurare la femminilit come un modo di essere (arcipelago dei fattori interiori) che pu variare da persona a persona e come una qualit che pu essere presente sia negli uomini che nelle donne (fattori trasversali rispetto al sesso) - contrariamente al gruppo del Senso Comune ed in particolare agli Uomini. Unulteriore specificit evidenziata da Taltac2 relativa alle forme stereotipo e concetto - formalizzate nellarcipelago della costruzione sociale - le quali risultano peculiari (spec_orig) del sub-testo prodotto dal gruppo Transessuale: le/i rispondenti intervistate/i - ed in particolare le donne MtF, per cui la forma grafica stereotipo si caratterizza per una specificit positiva (spec) - sottolineano in altre parole il carattere convenzionale della femminilit, dunque la descrivono (in particolare attraverso modalit discorsive generative, quali la descrizione e la considerazione) in termini di costruzione sociale. Come si sosteneva pocanzi, le configurazioni identitarie delle singole persone in riferimento al genere attingono alle rappresentazioni socialmente disponibili del genere
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e dunque, in questo caso, della femminilit; il ricorso agli stereotipi di genere da parte di ambo i gruppi si evidenzia nelluso di forme quali gonna e trucco che vengono etichettate da Taltac2 come banali ossia equamente presenti in entrambi i sub-corpus. Sia che la persona dichiari di non aderire allo stereotipo di genere per cui la donna indossa la gonna, sia che affermi di indossarla per sentirsi femminile, essa configura la realt femminilit muovendosi allinterno di una matrice di discorsi pi ampia, quella collettiva, in cui disponibile un programma per la rappresentazione del genere 527 per cui al maschile ed al femminile associato un abbigliamento specifico. Sia laddove la femminilit sia costruita come una propriet interna direttamente discendente dallidentit sessuale e dunque come lorigine di espressioni di genere naturali (configurazione prodotta dal gruppo Senso Comune), sia laddove essa sia costruita come una qualit insita nellindividuo, innata e non appresa, sebbene non esclusiva del sesso femminile (configurazione prodotta dal gruppo Transessuale), le produzioni discorsive dei due gruppi di indagine presentano un aspetto comune: la definizione della femminilit in termini di qualit interiori e
atteggiamenti/comportamenti (in particolare ci si riferisce agli arcipelaghi dei fattori interni, dei genderismi, dei fattori relazionali, dei fattori trasversali al sesso e della segregazione sessuale, rilevati in particolare allinterno di modalit discorsive di mantenimento) mette in evidenza come le/i rispondenti configurino la realt in oggetto come una caratterizzazione dellindividuo e come un nucleo generativo di una serie di segni essenziali528 che risultano lespressione di ci che costruito come insito nella persona.
527 528
305
Intendendo la femminilit - in particolare i genderismi ad essa connessi socialmente come quella costruzione culturalmente connotata in grado di agire come una norma si pu considerare come la sua esistenza dipenda dalla pratica sociale e dai rituali sociali in cui essa viene ricostruita e ri-idealizzata. 529 Riprendendo quanto precedentemente posto rispetto alla valenza generativa che produzioni discorsive differenti e talvolta discordanti - come quelle prodotte dai gruppi di indagine della presente ricerca abbiano nel costruire la medesima configurazione di realt, si considera come le configurazioni discorsive della femminilit generate possano essere considerate come delle ri-idealizzazioni530 della stessa. Dunque, se da un lato i comportamenti di genere vengono considerati come naturalmente discendenti dalle qualit interiori della persona - qualit socialmente ricondotte alla nozione di femminilit - dallaltra proprio tali espressioni generano la femminilit stessa: essa costruita in virt degli atti che si sforzano di approssimarla, attraverso le idealizzazioni che da e in questi atti sono riprodotte.531 Lo statuto di naturalezza che viene attribuito alle espressioni di genere femminile connesso proprio alla riproduzione delle stesse: riprendendo quanto emerso a fronte dellanalisi delle risposte alle quattro domande considerate, si visto come le/i rispondenti di Senso Comune abbiano definito lessere donna come determinato dalle caratteristiche e dalle funzioni biologiche della persona sessuata in direzione femminile, e come le/gli intervistate/i abbiano individuato una serie di qualit interiori caratteristiche del genere femminile; si evidenziato altres come lessere donna sia stato definito in termini di ruoli di genere i quali, proprio in virt delle suddette propriet fisiologiche, sono stati assurti a doveri morali, propri di una matrice eterosessuale. Tale configurazione risulta connessa e coerente rispetto alla descrizione
529 530
Foucault M. (1976), Storia della sessualit. La volont di sapere, Milano, Feltrinelli Ibidem. 531 Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi
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di femminilit fornita: questultima viene definita come una propriet insita ed innata nelle persone di sesso femminile, dunque strettamente connessa allidentit sessuale, che si esprime attraverso comportamenti ed atteggiamenti tipici e finalizzati principalmente ad attirare lattenzione delluomo; inoltre alla femminilit viene associata una qualit morale, in virt di cui viene effettuata una distinzione fra donne morali/femminili e donne amorali/volgari, la medesima che emerge rispetto allessere donna. Le/i rispondenti transessuali descrivono, come il Senso Comune, sia lessere donna che la femminilit come propriet interne alla persona, tuttavia configurano lidentit di genere come non dipendente dallidentit sessuale e la femminilit come una qualit non esclusivamente femminile; inoltre le persone transessuali considerano come tanto il genere quanto in particolare la femminilit abbiano un carattere convenzionale. Confrontando le due configurazioni prodotte in merito allidentit di genere femminile, possibile asserire che il gruppo di Senso Comune descriva la realt in oggetto ricorrendo a stereotipi di genere in misura superiore rispetto al gruppo Transessuale che utilizza, differentemente, argomentazioni pi varie e meno stereotipate. Ci vale in particolar modo per il sottogruppo MtF per cui si pu considerare come le donne transessuali, riconoscendo le norme di genere come culturalmente connotate e socialmente generate, costruiscano il proprio genere di approdo in modo meno tipizzato in particolare rispetto alle donne biologicamente femmine intervistate. Concludendo, ancora in riferimento al sottogruppo composto da donne transessuali, possibile produrre un ulteriore considerazione riprendendo quanto posto in precedenza532 rispetto al corpo e quanto emerso pocanzi in merito alla femminilit. Si
532
Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.2 I significati del corpo: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la transessualit nella polarit Personalis, nel presente lavoro.
307
considerato come se da un lato il genere femminile performa 533 - ossia costruisce - la femminilit attraverso luso corpo, dallaltra il modo in cui il corpo femminile significato risulta strettamente connesso al modo in cui la femminilit costruita socialmente. La dimensione corporea, che si caratterizza in quanto imprescindibilmente pubblica, rappresenta un elemento fondamentale per la collocazione delle persone allinterno di una classe di genere (ci si evidenzia a fronte delluso di arcipelaghi quali fattori esterni e dottrina biologica da parte delle/degli intervistate/i nelle risposte atte a definire le identit di genere) tuttavia, mentre una donna biologicamente femmina che non incarni lideale socialmente condiviso di femminilit e che non lo realizzi attraverso il corpo, non incorre in una disconferma identitaria - ossia non incorre nella messa in discussione della propria appartenenza al genere femminile - per una donna transessuale il corpo si pone come veicolo principe ed imprescindibile di informazioni relative allappartenenza di genere: ci implica che la persona MtF sia condizionata socialmente, ai fini del riconoscimento identitario, a costruire il proprio corpo aderendo ai significati culturalmente attribuiti alla stesso a fronte di un certa definizione di femminilit. Le differenti modalit in cui la costruzione del corpo si realizza dunque i differenti modi in cui la femminilit incarnata 534 - per ogni donna, transessuale e non, costituiscono dei tentativi di approssimazione alla norma e si danno entro i limiti sanciti dalla matrice collettiva, ossia quelli individuabili nei costrutti di semplicit/delicatezza e seduzione/appariscenza.
533 534
Butler J. (2004), Scambi di genere. Identit, sesso e desiderio, Firenze, Sansoni Butler J. (2007), La disfatta del genere, Roma, Meltemi
308
6.4 LA CONFIGURAZIONE DELLA REALT DISCORSIVA GENERE MASCHILE La terza area di indagine che si andr a trattare di seguito relativa al secondo sottoobiettivo della ricerca, che concerne lindagine della modalit in cui viene configurato il genere maschile; al suo interno rientrano le domande n. 2 dei protocolli A e B - che consentono di indagare come discorsivamente viene costruito l essere uomo - e le domande n. 7 del protocollo A e n. 5 del protocollo B - che permettono di rilevare le modalit con cui viene configurata la mascolinit, nozione attorno a cui viene costruito il genere maschile.535 Lindagine della realt discorsiva genere maschile risulta strategica per descrivere la polarit del continuum maschile - femminile verso cui la il transito FtM volge ed altres utile per entrare nel merito di come il DIG si configuri nel DSM-IV, a fronte dellassenza di comportamenti tradizionali o tipici del genere assegnato.536
6.4.1 ANALISI DEL TESTO E DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI CHE CONFIGURANO SOCIALMENTE L ESSERE UOMO Il testo in esame fa riferimento alle domande n. 2 dei protocolli A e B: Come descriverebbe lessere uomo?; tale strategia ha consentito di entrare nel merito delle modalit con cui socialmente viene configurata lidentit di genere maschile. A fronte dellobiettivo posto, il testo di risposta prodotto dai due gruppi alle suddette domande stato organizzato in un unico corpus caratterizzato da variabili categoriali, gruppo e genere: in questo modo lanalisi ha da un lato consentito di mettere in luce tutte le modalit utilizzate per costruire discorsivamente il genere femminile, dallaltro
535
Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando Si rimanda alla lettura del paragrafo 3.4 Dilemmi diagnostici e criticit della clinica tradizionale del presente lavoro. 536 Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson
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ha permesso di tratteggiare - attraverso il confronto fra variabili - e confrontare alcune specificit caratteristiche di un gruppo (Senso Comune e Transessuale) o di un genere (Donne e Uomini per il Senso Comune, MtF e FtM per il gruppo Transessuale). Entrando nel merito delle procedure di analisi, attraverso Taltac2 stato effettuato il calcolo delle misure lessicometriche che ha evidenziato come il testo in oggetto, composto da 1251 forme grafiche, si caratterizzi per una ricchezza lessicale (V/N *100 = 36,398) e dunque per una percentuale di hapax che supera del 20% la met del corpus (V1/V *100 = 70,344): in altre parole, le argomentazioni prodotte si caratterizzano per contenuti piuttosto vari. Una volta ottenute informazioni generali sul testo in questione, i passaggi successivi hanno avuto la finalit di entrare nel merito sia dei processi discorsivi messi in campo dalle persone rispondenti che degli elementi di contenuto utilizzati. A tal scopo si proceduto con lanalisi del vocabolario e dunque, a fronte della domanda generativa del testo, dellobiettivo della ricerca e degli indicatori statistici resi disponibili dal software (quali la frequenza e lindice TFIDF), stata eseguita la valutazione della rilevanza delle forme grafiche. Parallelamente a tale procedura stata effettuata lanalisi delle concordanze di forme, al fine di individuare il contesto e dunque la modalit duso delle stesse allinterno del testo. Di seguito la tabelle relativa ai risultati ottenuti mediante tale procedura.
Freq. TFIDF 46
2,43367 creatore della vita come la donna lessere uomo la capacit di proteggere, desiderare e cercare la donna incessantemente il compito di un uomo trattare la donna come la creatura pi bella e delicata che esista al mondo
310
maschile
12
caratteristiche
12
genere
16
12 4 8 2 7
valori appartenere maschio societ determinazione potere compagno responsabilit decisioni punto di riferimento ruolo proteggere
3 3 5 9 3 7 2 4 2 2 5 3
2,30639 lo stare bene in un corpo maschile, sentirsi in esso del tutto a proprio agio confrontandomi con i maschi ho verificato che la sensibilit maschile differente da quella femminile 2,24896 avere le caratteristiche sessuali primarie e secondarie maschili e vivere i ruoli maschili. essere uomo descrive nascere con caratteristiche genetiche di un uomo 1,93822 esattamente la stessa cosa dellessere donna semplicemente per riguardante il genere maschile lintima sensazione di appartenere al genere maschile e vivere come tale, valorizzandone gli aspetti 1,74456 avere le caratteristiche associate al maschio: forza fisica, vigore, determinazione, combattivit ricorrendo dunque alla forza fisica per sovrastare 1,48936 persona di sesso maschile. 1,25806 Essere indispensabile per la societ, persona importante per la famiglia, sulla quale reggono tutti i valori. 1,15219 essere uomo un vantaggio perch luomo prevarica su tutto. 1,13408 maggior capacit di concentrazione sui dettagli ma minore capacit di cogliere linsieme delle parti di un qualsiasi fenomeno come la capacit di essere un buon padre, un compagno presente, un punto di riferimento 1,10967 un insieme di virt e valori legati a caratteristiche tipiche della mascolinit insieme a bisogni psicofisici predeterminati. 1,10901 vuol dire appartenere al genere maschile con corrispondenti caratteristiche psicologiche. 1,10939 avere le caratteristiche di un maschio, fisiche ma non solo! 1,04345 la societ esige uomini forti, duri, che appaiano insensibili, fortezze, il cosiddetto uomo che non deve chiedere mai 0,99347 la determinazione e la ferrea volont non sono le uniche a distinguere lessere uomo 0,82532 luomo colui che riesce a far girare il mondo come vuole; ha un potere immenso. 0,81525 lessere uomo vuol dire essere compagno di vita ed in alcune realt (in modo particolare quelle orientali) lessere dominante in ambito familiare. 0,80428 saper assumersi responsabilit, prendere decisioni, essere equilibrati, non sentire il bisogno di dimostrare niente a nessuno. 0,78653 prendere circa il 90% delle decisioni utilizzando il testosterone. 0,71121 importante punto di riferimento per la donna 0,63157 la garanzia del mio ruolo, per semplice confronto. 0,59755 rispettare e proteggere non solo la propria donna, ma la propria famiglia e se stesso.
311
comportamenti
biologicamente 3 debolezze 3 coraggio dominare mostrare autoritario insensibile conquistatore paura padre inferiore egoista controllo appartenere fisic* 3 2 2 1 1 1 4 2 2 1 2 3 5
0,57008 il riconoscersi in una serie di costumi o comportamenti ascrivibili a quelli degli altri uomini capace di rispondere delle proprie azioni e dei propri comportamenti, assumersi le proprie responsabilit. 0,54321 il modo di essere degli umani biologicamente maschi. 0,49485 non sentire il bisogno di dimostrare niente a nessuno, ma anche non aver paura delle proprie debolezze. 0,48611 assumersi delle responsabilit, e tirare fuori il coraggio. 0,43449 lessere uomo vuol dire dominare le situazioni trovando soluzioni 0,35703 lessere uomo, al contrario dellessere donna, in questa societ significa doversi mostrare uomo: vestito in un certo modo, forte, essere il leader 0,13629 arrogante, riservato, freddo, autoritario, ribelle, prepotente, cinico, esibizionista 0,13629 luomo si concentra su: sesso, attivit, velocit, potenza, egli insensibile 0,10643 ha un grado di empatia inferiore e questo ne fa un conquistatore senza scrupoli. 0,65762 il suo coraggio nasconde lenorme paura di impotenza e di rimanere solo 0,73563 padre del frutto della donna 0,26257 in quanto la donna sa benissimo proteggersi intellettualmente da sola e dunque non da considerarsi inferiore come tutto ci fa credere. 0,11576 sfatando la generalizzazione delluomo egoista, penso che essere uomo significhi essere forte, premuroso. 0,26602 per essere uomo devi pure desiderare e avere un certo controllo fisico sul partner 1,10901 essere uomo vuol dire appartenere al genere maschile con corrispondenti caratteristiche psicologiche. 0,85466 forza fisica, vigore, determinazione, combattivit come per lessere donna, con la differenza che avendo un struttura fisica (di natura, o data da ormoni che ti modificano consapevole della maggiore potenza fisica 0,38696 avere un certo controllo fisico sul partner propria donna, in cambio di un sostegno meno fisico
Tabella FF: forme grafiche, domande n. 2 Come descriverebbe lessere uomo?, protocolli A (gruppo Transessuale) e B (gruppo Senso Comune).
Al fine di entrare nel merito dei processi dialogici messi in campo e dunque di denominare i repertori discorsivi, si proceduto con lindividuazione di quegli elementi formali (considerati da Taltac2 come forme grafiche e/o poliformi e/o segmenti) che, secondo il Modello Dialogico, costituiscono gli snodi argomentativi di apertura di
312
particolari modalit duso del linguaggio ordinario. Anche in questo caso, come in precedenza, stato necessario approfondire il contesto duso degli snodi attraverso lanalisi delle concordanze di forme, in quanto la medesima forma pu innescare differenti repertori a seconda della modalit con cui viene utilizzata; ad esempio, il poliforme secondo me pu aprire sia il repertorio discorsivo dellopinione (essere uomo, secondo me: principalmente essere un essere umano, con gli stessi diritti e doveri della donna) che del giudizio (un uomo, secondo me, per essere tale dovrebbe: rispettare e proteggere, non solo la propria donna, ma la propria famiglia e se stesso). Di seguito una tabella esemplificativa.
Stralci di testo esemplificativi qui al sud ci tengono molto alla virilit. e di conseguenza per essere ben accettato devi sfoggiarla desiderio sessuale particolarmente alto, al punto di generare, in molti casi, una incapacit di relazionarsi con loggetto del proprio uno status molto pi rigido rispetto a quello della donna non mi mai piaciuto, mai condiviso, sempre rifiutato. un uomo tale se, al contrario, capace di manifestare sentimenti ed emozioni senza paura lessere uomo, al contrario dellessere donna, in questa societ significa doversi mostrare uomo attitudini pi mascoline, quali potrebbero essere ad esempio il piacere della velocit, la tendenza alla sfida lessere uomo per me stata una maschera dolorosamente portata per tanti anni lessere uomo per me esattamente la stessa cosa dellessere donna essere uomo, secondo me: principalmente essere un essere umano, con gli stessi diritti e doveri della donna un uomo, secondo me, per essere tale dovrebbe: rispettare e proteggere, non solo la propria donna, ma la propria famiglia e se stesso. come una figura protettiva verso di s ma soprattutto verso la sua famiglia in quanto, da sempre, luomo rappresenta, per ragioni storiche, la forza allinterno della societ uomini pi propensi a prenderli in considerazione questi doveri morali e altri invece che non ne avranno la minima voglia figura complementare e sinergica a quella precedentemente descritta della donna, anche se negli ultimi tempi opacizzata se non schiacciata dal rampantismo femminile imperante penso che essere uomo significhi essere forte, premuroso. persona in genere capace di fecondare la donna
ad esempio
per me secondo me
313
sempre
a mio avviso a mio parere perch ma deve uomo dovrebbe vuol dire significa
riconoscersi in una serie di costumi e comportamenti ascrivibili a quelli degli altri uomini poich, appunto, essere uomo o donna una cosa che si apprende significa essere il responsabile (difatti agli uomini vengono addebitati dalle femministe tutti i mali dellumanit di sempre) la stessa cosa dellessere donna, per riguardante il genere maschile assolutamente necessario che questo vantaggio sia azzerato essere uomo stato sempre considerato vantaggioso nellambito familiare, sociale, culturale, istituzionale tratta la propria donna sempre con la massima delicatezza a mio avviso fuori luogo in quanto la donna sa benissimo proteggersi da sola a mio parere luomo come essere umano ancora oggi non in grado di agire e pensare spesso cresce di meno perch non riesce mai davvero a sentire come propria la sofferenza altrui. luomo dovrebbe essere il protettore della donna ma purtroppo spesso non lo . luomo per essere tale deve essere un pelino sadico luomo dovrebbe per questo essere consapevole della maggiore potenza fisica e cercare di canalizzarla in opere utili essere uomo vuol dire dominare le situazioni trovando le soluzioni essere uomo significa, come essere una donna, avere rispetto per s e per gli altri
Tabella GG: snodi argomentativi, domande n. 2 Come descriverebbe lessere uomo?, protocolli A (gruppo Transessuale) e B (gruppo Senso Comune).
Il passaggio che stato effettuato successivamente consistito nellandare a rilevare il linguaggio specifico del testo in analisi attraverso lindividuazione dei segmenti e lanalisi delle concordanze degli stessi. Tali segmenti consistono in porzioni di testo caratteristiche del vocabolario e rispetto ai quali il software offre due indici di rilevanza statistica, lIS e lIS relativo. A fronte dei tre criteri previsti dal Metodo, sono stati selezionati i segmenti maggiormente rilevanti, riportati di seguito in tabella.
Freq. IS 3 3,50
IS relativo 0,88
3,42
0,21
Stralci di testo esemplificativi lessere uomo, in ambito familiare, lo affianco alla parola paternit che si pu tradurre come una figura protettiva verso di s ma soprattutto verso la sua famiglia essere uomo vuol dire appartenere al genere maschile con corrispondenti
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5 2
1,80 1,70
0,45 0,43
3 2 4
caratteristiche psicologiche. una forza per la propria donna, in cambio di un sostegno meno fisico ma molto pi profondo la capacit di accettare di essere con la mera forza fisica, con la condizione culturale in cui si vive, una forza per la propria donna avere le caratteristiche di un maschio corrispondente fisicamente al genere umano, sesso maschile, adulto. luomo dovrebbe per questo essere consapevole della maggiore potenza fisica e cercare di canalizzarla in opere utili
Tabella HH: segmenti ripetuti, domande n.2 Come descriverebbe lessere uomo?, protocolli A (gruppo Transessuale) e B (gruppo Senso Comune).
Seguendo i passaggi del M. A. D. I. T., una volta approfondito il testo in esame sia rispetto ai contenuti che agli snodi argomentativi attraverso lausilio di Taltac2, risultato possibile entrare nel merito dellenucleazione dei repertori discorsivi che configurano il genere femminile e dellindividuazione degli arcipelaghi di significato di cui i processi discorsivi si sostanziano.
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Sancire la realt Giudizio Opinione Generalizzazione Conferma Giustificazione Specificazione Non risposta Confronto Commento Descrizione Comparazione Considerazione Prescrizione Contrapposizione Metafora Tautologia Contrario Legittimazione Polemica Attribuzione di colpa Causa Conseguenza Femmine Maschi MtF FtM
Il lavoro di enucleazione delle modalit discorsive allinterno del testo in oggetto ha messo in luce che le essere uomo viene configurato a partire principalmente da repertori discorsivi di mantenimento:537 in altre parole tale realt, generata a fronte di teorie, opinioni, interpretazioni e giudizi personali, viene connotata in termini di
537
316
immutabilit e certezza. Le modalit linguistiche di questo tipo maggiormente presenti sono state individuate a partire da vari snodi discorsivi: le forme vuol dire, per me, secondo me, a mio parere, necessario, a mio avviso e il segmento uomo dovrebbe sono stati evidenziati come punti di innesco del repertorio del giudizio; le forme penso che, per me, secondo me aprono il repertorio dellopinione; le forme sempre, vuol dire e significa innescano il repertorio del sancire la realt; la forma in genere viene individuata in apertura del repertorio della generalizzazione. Come possibile notare dal grafico sopra riportato, unitamente a queste modalit discorsive pi frequentemente utilizzate, sono stati individuati allinterno del testo altri repertori di mantenimento singolarmente meno frequenti tuttavia complessivamente numerosi; fra questi si intende annoverare anche i repertori discorsivi cosiddetti ibridi in quanto, presentandosi in associazione a quelli di mantenimento, essi sono stati considerati come non generativi di nuove configurazioni di realt. A conferire un carattere di verit a quanto portato nelle risposte, contribuiscono i repertori della causa e della conseguenza (questultimo individuato a partire dagli snodi argomentativi di conseguenza e al punto di), che individuano nessi logici e causali fra diversi aspetti della realt definita; i repertori del confronto e della comparazione (innescati dagli snodi molto pi , meno e al contrario) con cui viene operata una valutazione di somiglianze e differenze fra due realt definite come distinte; il repertorio della contrapposizione (aperto dalle forme invece, per, anche se, ma e al contrario) e della prescrizione (innescato da deve). Anche il repertorio della non risposta - piuttosto numeroso - viene annoverato fra i repertori di mantenimento poich, non aggiungendo alcun elemento nuovo a quanto gi offerto, contribuisce a sostenere la configurazione generata.
317
Quanto decretato come vero attraverso le modalit dialogiche sopra descritte viene sostenuto e legittimato a fronte di repertori discorsivi quali: la giustificazione (innescata da in quanto, poich e perch), la conferma (aperta dalla forma difatti), la specificazione (individuata a partire da ad esempio) e del commento. Le/i rispondenti hanno messo altres in campo processi discorsivi cosiddetti generativi di nuove configurazioni di realt: in altre parole le risposte fornite si caratterizzano per lutilizzo di modalit di descrizione e considerazione, attraverso cui l essere uomo viene configurato attenendosi ad un piano descrittivo e non interpretativo nonch a partire da considerazioni critiche. Come precedentemente posto, a fronte della definizione di repertorio discorsivo non risulta possibile separare il processo dialogico dal contenuto su cui esso si articola, pertanto di seguito presentata una tabella in cui possibile osservare come i processi discorsivi descritti si dipanino allinterno del testo in oggetto.
Giudizio
Opinione
Descrizione Giustificazione
Arcipelaghi di significato Ruoli di genere Esperienza personale Essere umano_Persona Segregazione sessuale Imparit Paradigma eterosessuale Fattori interni Paradigma eterosessuale Dimensione mitica Considerazione critica Ruoli di genere Imparit Esperienza personale Essere umano_Persona Fattori relazionali Ruoli di genere Segregazione sessuale Fattori interni Costruzione sociale Fattori relazionali
Genderismi Fattori interni Fattori esterni Considerazione personale Giudizio morale Dottrina biologica Giudizio morale Dottrina biologica Genderismi Imparit Fattori interni Paradigma eterosessuale Costruzione sociale Dottrina biologica Dottrina biologica Imparit Genderismi
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Legittimazione Specificazione Polemica Commento Confronto Comparazione Contrario Tautologia Attribuzione di colpa Prescrizione Causa Conferma
Fattori esterni Dimensione mitica Esperienza personale Imparit Giudizio morale Genderismi Segregazione sessuale Considerazione critica Dimensione mitica Genderismi Fattori esterni Imparit Imparit Fattori esterni Ruoli Dottrina biologica Imparit Fattori interni Dottrina biologica Imparit Costruzione sociale Giudizio morale Dottrina biologica Genderismi Genderismi Paradigma eterosessuale Paradigma eterosessuale Fattori interni Dottrina biologica Fattori esterni Dimensione mitica Segregazione sessuale risposta assente
Fattori interni Dottrina biologica Considerazione personale Differenza fra transessuale e non Considerazione personale Segregazione sessuale Giudizio morale Fattori interni Caratteristiche fisiche Genderismi Paradigma eterosessuale Fattori interni Fattori relazionali Considerazione critica Giudizio morale Segregazione sessuale Segregazione sessuale Essere umano_Persona Genderismi Costruzione sociale Considerazione critica
Tabella II: repertori ed arcipelaghi, domande n. 2 Come descriverebbe lessere uomo?, protocolli A (gruppo Transessuale) e B (gruppo Senso Comune).
Entrando nello specifico dei contenuti di cui le risposte offerte dalle/dagli intervistate/i si caratterizzano, osservando il grafico di seguito, possibile evidenziare come l essere uomo sia configurato a partire dallutilizzo di argomentazioni piuttosto varie. Alcuni fra gli arcipelaghi di significato rilevati risultano pi numerosi rispetto ad altri, e ci si evidenzia in particolare nel caso dei fattori interni e dei genderismi. Lidentit di genere maschile, in altre parole viene costruita come un fattore interiore relativo al
319
proprio essere e sentire e principalmente in termini di caratteristiche personali, quali la forza, la determinazione, la sicurezza, il senso di protezione, il coraggio, la razionalit, la concretezza; citando una rispondente, l'essere uomo stabilit, coerenza, forza, determinazione, sicurezza, impegno, fatica [] tenacia, temperamento, motivazione e silenzio, e ancora, citandone unaltra, saper assumersi responsabilit, prendere decisioni, essere equilibrati, non sentire il bisogno di dimostrare niente a nessuno. Le qualit interiori individuate dalle/dai rispondenti, risultano connesse, allinterno del testo, ad una serie di atteggiamenti, comportamenti e attitudini che vengono definiti come tipiche delluomo o pi mascoline, quali la tendenza a fare il gradasso, la capacit di prendere decisioni e dominare le situazioni, il dimostrare coraggio e fierezza, la preferenza per la velocit e la tendenza alla sfida. Critica per la definizione dell essere uomo risulta l espressione della forza, in particolare quella fisica, che pu avvenire in differenti modalit: attraverso la protezione della donna oppure attraverso il ricorso alla violenza, al dominio, alla combattivit e alla prepotenza. I modi di essere e di fare, vengono investiti, allinterno del testo, di una qualit morale, tale per cui essere uomo viene configurato, principalmente a partire da argomentazioni generalistiche (repertorio della generalizzazione), in termini di valori quali la libert e il rispetto per s e per gli altri - comuni a tutti gli esseri umani (arcipelago dell essere umano_persona, rilevato ad esempio nello stralcio l'insieme delle caratteristiche di forza, protezione, senso di responsabilit insite in ogni individuo), nonch di doveri e a cui la persona dovrebbe aderire per definirsi ed essere definita uomo. Ci si evidenzia sia a fronte del frequente uso della modalit del giudizio e della prescrizione - attraverso cui i fattori interni ed i genderismi
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individuati vengono posti come critici per la definizione di un vero uomo (come si nota dallo stralcio un uomo secondo me, per essere tale dovrebbe: rispettare e proteggere, non solo la propria donna, ma la propria famiglia e se stesso. solo facendo questo pu meritare il titolo di uomo, non basta portare i soldi a casa! e per essere bene accettato devi sfoggiare, esibire, gonfiare la virilit) - sia a fronte delluso dellarcipelago del giudizio morale: la dimostrazione di avere forza e coraggio denominata nel linguaggio comune come avere le palle - lassunzione delle proprie responsabilit e ladempimento di compiti o doveri quali rispettare e difendere la donna nonch chi pi debole, vengono individuate come fondamentali per lattribuzione dello status di vero uomo. Anche allinterno dellarcipelago del paradigma eterosessuale e dell imparit risultano formalizzate argomentazioni messe in campo in particolare attraverso il repertorio del giudizio - con cui le/i rispondenti configurano l essere uomo mediante lindividuazione di doveri morali: anche in questo caso, la protezione e il rispetto della donna/compagna e della propria famiglia si pone come elemento critico per la definizione dellidentit maschile; inoltre si rileva la definizione delluomo, soprattutto in relazione all ambito familiare, come punto di riferimento per la donna e nei termini di dovere della condivisione delle battaglie femminili per lautoaffermazione e per azzeramento del vantaggio storico di cui si sostiene il genere maschile goda. Si evidenzia come di frequente - in particolare nelle argomentazioni formalizzate negli arcipelaghi dei genderismi, dei fattori interni, del giudizio morale, del paradigma eterosessuale, dei ruoli di genere e dell imparit - le/i rispondenti ricorrano alle relazioni fra i generi per la definizione di essere uomo: da un lato tale relazione collocata allinterno di una matrice di tipo eterosessuale (come si nota dagli
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stralci come la capacit di essere un buon padre, un compagno presente, un punto di riferimento per la famiglia, senza prevaricazione e un vero uomo sa essere dolce e romantico, e allo stesso tempo forte e deciso, ma in ogni caso tratta la propria donna sempre con la massima delicatezza), per cui luomo definito come lanello mancante della donna e come figura complementare a questultima (citando un rispondente nellambito della cellula sociale famiglia, rappresenta per me una figura complementare e sinergica a quella [] della donna); dallaltro il rapporto fra i generi inquadrato in riferimento alla prevaricazione, al dominio e al vantaggio che si sostiene il maschile abbia rispetto al femminile (come si evidenzia dagli stralci essere uomo stato sempre considerato vantaggioso nellambito familiare, sociale, culturale, istituzionale, si parte da una posizione pi vantaggiosa rispetto alla donna, luomo prevarica su tutto, assolutamente necessario che questo vantaggio sia azzerato e che la corsa per la vita abbia ununica linea di partenza). Inoltre, mentre in particolare i rispondenti attestano l importanza e la specificit del ruolo maschile allinterno della societ (come si evidenzia dagli stralci da sempre, luomo rappresenta, per ragioni storiche, la forza allinterno della societ e essere indispensabile per la societ [] sulla quale reggono tutti i valori) ed attribuiscono allessere uomo delle qualit mitiche (arcipelago della dimensione mitica, rilevato ad esempio nello stralcio luomo colui che riesce a far girare il mondo come vuole, ha un potere immenso), le rispondenti sostengono la dipendenza del maschile dal femminile (citando alcune rispondenti, personalmente a mio parere luomo come essere-umano ancora oggi non in grado di agire e pensare senza il supporto della donna, non essere autosufficiente in tutto e per tutto, dietro ad un grande uomo c una donna ancora pi grande) e definiscono luomo attraverso giudizi negativi (come si nota dagli stralci un essere inutile, egli
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insensibile, vendicativo, arrogante, riservato, freddo, autoritario, ribelle, prepotente, cinico, esibizionista, pieno di s, incapace di controllare i suoi desideri, la maggioranza degli uomini sono per lo pi quadrati, nel senso di limitati mentalmente). Allinterno del testo in oggetto si rileva come lidentit maschile sia definita anche tramite il ricorso ad elementi di carattere biologico (arcipelago della dottrina biologica) - quali in particolare le caratteristiche genetiche, la forma dei genitali, la capacit procreativa - a partire dai quali lessere uomo viene configurato, soprattutto mediante modalit discorsive di mantenimento, come una condizione data per natura, non modificabile e data una volta per tutte; ci si evidenzia, ad esempio, negli stralci persona (in genere) capace di fecondare la donna e per me uomo un essere-umano che viene riconosciuto geneticamente come tale. Anche in questo caso, il genere maschile viene definito in riferimento a quello femminile ed in particolare attraverso lesplicitazione di quelle caratteristiche anatomo-fisiologiche che risultano
peculiarmente maschili, a fronte della differenza dal femminile (come si rileva dallo stralcio l'uomo un essere-umano caratterizzato da una determinata forma dei genitali e da una determinata combinazione dei cromosomi che differiscono dai suoi simili, definiti per le loro caratteristiche donne). Alcuni fattori fisici ed esteriori (arcipelago dei fattori esterni) vengono individuati come peculiari delluomo (citando un rispondente avere le caratteristiche di un maschio, fisiche ma non solo!) ed in particolare la forza/capacit/potenza fisica che si evidenzia a fronte della struttura fisica sviluppata e che dunque risulta critica per la definizione del genere maschile (avendo una struttura fisica, di natura, o data da ormoni che ti modificano la struttura muscolare, molto pi accentuata e molto pi sviluppata, ne deriva una
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maggiore potenza); pi spesso, in particolare i rispondenti FtM, utilizzano le caratteristiche fisiche maschili per sottolineare la differenza fra maschio e uomo e sanciscono dunque come, citando un rispondente, lidentit di genere non ha alcun legame con la fisicit della persona, cos che se un individuo maschio lo perch fisicamente strutturato come tale, mentre se un individuo uomo lo perch si sente come tale, percepisce s come individuo maschile e non femminile. Essere uomo viene configurato, tanto a partire da repertori generativi (descrizione e considerazione) quanto di mantenimento (giudizio, contrapposizione, giustificazione e conferma), in riferimento al carattere convenzionale e culturale dellidentit di genere maschile: nellarcipelago della costruzione sociale risultano formalizzate tutte le argomentazioni con cui le/i rispondenti evidenziano come alla maschilit siano associate delle richieste sociali e come le norme di genere ad essa legate vengano apprese per imitazione in quanto insegnate dalle istituzioni (citando, ad esempio, una rispondente: l'essere uomo, o pi appropriatamente sentirsi uomo, quel senso di appartenenza che si ha verso quel gruppo sociale formato da persone appartenenti al genere maschile che hanno usi, costumi e comportamenti comuni); nellarcipelago della considerazione critica risultano formalizzate le argomentazioni con cui le/i rispondenti sottolineano come per convenzione le differenze biologiche fra i sessi si riflettano nellambito personale e sociale in relazione al genere (citando una rispondente, se fisiologicamente e biologicamente c' una differenza di genere, la stessa differenza di genere verr perpetrata nell'identit personale e nel ruolo sociale), come le relazioni fra i generi si caratterizzino per un tentativo di assoggettamento da parte del maschile sul femminile e per una concezione del femminile in termini di subalternit (citando due rispondenti: tutti, uomini e donne, sono soggetti alle forze di potere e di dominio.
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ragguagliare la differenza di genere, seppure mossa da sentimenti etici o morali e quindi nobili, comunque pilotata dal dominio e dal potere che ci si trova a vivere nel periodo storico in cui vogliamo collocare il discorso, questo vuol dire che [] l'uguaglianza sar semplicisticamente l'assoggettare un genere a quello dominante e in un mondo in cui ruoli di potere e gestione delle sorti sono affidati soprattutto, se non esclusivamente, agli uomini, una transizione mtf vista come una sorta di dequalificazione e per questo per molti versi socialmente condannata: come, tu sei gi al primo posto e ti squalifichi a far la donna per assumere un ruolo secondario?).
Fa ttori interni Genderi s mi Pa ra digma ete ros es s ua l e Impa rit Gi udizi o mora le Dottri na bi ol ogi ca Segrega zi one s es s ua l e Fa ttori es terni Es perie nza pers ona l e Ruol i di genere Di mens i one mi ti ca Cons i dera zione cri tica Cos truzi one s oci a l e Es s ere uma no _ Pers ona Cons idera zi one pers ona l e Fa ttori rel a zi ona l i Di ffe renza fra tra ns es s ua l e e non Femmine Maschi MtF FtM
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Dopo aver test descritto quanto emerso a fronte dellanalisi dellintero corpus di risposte, di seguito si intende entrare nel merito delle differenze rilevate nei quattro subtesti - le quali risultano di interesse ai fini dellobiettivo generale della ricerca nonch dellobiettivo specifico per la seconda area di indagine - per cui si offriranno delle considerazioni critiche in sede di commento dei dati.538 In primo luogo utile mettere in luce le peculiarit rilevate nel sub-corpus prodotto dai rispondenti FtM: ci si pone come utile al fine di entrare nel merito delle modalit in cui gli uomini transessuali configurino il proprio genere di elezione. Dallanalisi del testo in oggetto emerso come la modalit duso dellarcipelago dei fattori interni si differenzi fra il sottogruppo FtM e gli altri: mentre sia il Senso Comune che le donne MtF definiscono il genere maschile attraverso lattribuzione di caratteristiche personali e interiori alla persona, gli uomini FtM sottolineano anche, attraverso la modalit discorsiva della descrizione, come lessere uomo si generi a partire dal riconoscimento di s allinterno della categoria maschile: citando un rispondente, parlare di uomo implica riferirsi allidentit di genere della persona, che risulta dunque maschile piuttosto che femminile. [] a quanto il soggetto percepisce in s, al di l del fattore visivo, riferendosi quindi alla modalit in cui vive s stesso e gli altri, in cui prova emozioni, in cui manifesta il suo modo di pensare che, paragonandosi a chi lo circonda, gli fa dire io sono un uomo piuttosto che io sono una donna a seconda delle similitudini che riscontra, generalmente e nel dettaglio, con luna piuttosto che con laltra categoria. I rispondenti FtM, inoltre, a differenza degli altri sottogruppi, talvolta affermano - in particolare attraverso la modalit discorsiva del contrario - che le caratteristiche fisiche non entrino nel merito della definizione
538
Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.4.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai due gruppi di indagine, del presente lavoro.
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dellidentit di genere della persona, bens che siano connesse esclusivamente allidentit sessuale; ci si evidenzia allinterno di stralci di testo quali se un individuo maschio lo perch fisicamente strutturato come tale, mentre se un individuo uomo lo perch si sente come tale, percepisce s come individuo maschile e non femminile, discorso che non si applica a quanto di s vede esteriormente, non credo ci siano distinzioni del tipo maschio e uomo, a meno che non si intenda il sesso di nascita; in genere se si nasce maschi si uomini ma non sempre. dunque uomo pi orientato sull'identit personale che uno si sente dentro e non bisogna avere gli ''attributi'' per essere un uomo, certo averli aiuta con la societ. Unaltra specificit del testo prodotto dagli uomini transessuali costituita dalluso dellarcipelago dei fattori relazionali, per cui lidentit di genere maschile viene definita (a partire dai repertori dellopinione e della conferma) in riferimento al modo in cui socialmente ci si rapporta ad un uomo o si colloca una persona allinterno della classe di genere maschile: il riconoscimento sociale come membro di un certo genere viene posto come elemento critico per la definizione, da parte della persona transessuale, del proprio genere di elezione. Citando un rispondente: le emozioni non hanno n sesso n genere; sarebbe allora lecito chiedermi perch io non mi identifico come donna ma come uomo, la risposta che a livello mentale mi trovo pi a mio agio dovendomi rapportare socialmente in quanto tale. la differenza si percepisce in tante piccole cose, come uno sguardo che leggermente diverso, il tono di voce che uno usa, perch inconsciamente il comportamento cambia a seconda di chi ci troviamo di fronte. Anche larcipelago della dimensione mitica si evidenzia come maggiormente presente nelle argomentazioni offerte dai rispondenti transessuali: attraverso modalit dialogiche di mantenimento (repertori del commento, del giudizio e della giustificazione) l essere
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uomo viene costruito discorsivamente in particolare attorno al costrutto di potere, per cui al genere maschile viene attribuita la capacit di far girare il mondo come vuole. Per quanto riguarda il sub-testo prodotto dalle rispondenti MtF, emerge come la luso dellarcipelago della segregazione sessuale sia pi numeroso rispetto a quello degli altri sottogruppi: riprendendo le parole di una rispondente, l essere uomo viene definito come l'esatto omologo di quello che sono, la sua immagine speculare, il suo naturale complemento; come la garanzia del mio ruolo, per semplice confronto. Si pocanzi considerato come la definizione del genere maschile implicasse di frequente il riferimento a quello femminile; viceversa, in questo caso, lappartenenza alla classe di genere femminile si configura, per la rispondente transessuale, come garantita dallesistenza di una categoria maschile a cui ella non appartiene. Ci si pone in coerenza rispetto alluso dellarcipelago dell esperienza personale da parte delle donne MtF, presente nelle argomentazioni attraverso cui le rispondenti definiscono l essere uomo come una maschera portata per tanti anni, come un ruolo che si cercato in un primo momento di imparare ad imitare al fine di rispondere alla richiesta sociale e come qualcosa da cui la rispondente dichiara di fuggire o da evitare.
6.4.2 ANALISI DEL TESTO E DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI CHE CONFIGURANO SOCIALMENTE LA MASCOLINIT Il testo in esame fa riferimento alla domanda Come descriverebbe la mascolinit?, speculare per i protocolli A e B; tale strategia ha consentito di entrare nel merito delle modalit con cui discorsivamente viene configurata la mascolinit e, anticipando che tale nozione risulti critica per la costruzione del genere maschile, 539 la suddetta domanda
539
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ha altres permesso di individuare le caratteristiche stereotipiche che le/i rispondenti configurano come peculiari del genere maschile. Come per la domanda relativa all essere uomo,540 il testo di risposta prodotto dai due gruppi stato organizzato in un unico corpus caratterizzato dalle variabili categoriali gruppo e genere, al fine di rilevare tutte le modalit utilizzate per costruire discorsivamente la mascolinit ed evidenziare - tramite il confronto fra variabili - le specificit caratteristiche di un gruppo (Senso Comune e Transessuale) o di un genere (Donne e Uomini per il Senso Comune, MtF e FtM per il gruppo Transessuale). Attraverso Taltac2 stato effettuato il calcolo delle misure lessicometriche che ha evidenziato come il testo in oggetto, composto da 1069 forme grafiche, si caratterizzi per una ricchezza lessicale (V/N *100 = 39,057) e dunque per una percentuale di hapax che supera di pi del 20% la met del corpus (V1/V *100 = 71,723): in altre parole, le argomentazioni prodotte si caratterizzano per contenuti piuttosto vari. Al fine di entrare nel merito sia dei processi discorsivi messi in campo dalle persone rispondenti che degli elementi di contenuto utilizzati, si proceduto con lanalisi del vocabolario e dunque, a fronte della domanda generativa del testo, dellobiettivo della ricerca e degli indicatori statistici resi disponibili dal software (quali la frequenza e lindice TFIDF), stata eseguita la valutazione della rilevanza delle forme grafiche. Parallelamente a tale procedura stata effettuata lanalisi delle concordanze di forme, al fine di individuare il contesto e dunque la modalit duso delle stesse allinterno del testo. Di seguito la tabelle relativa ai risultati ottenuti mediante tale procedura.
540
Si fa riferimento alle domande n. 2 dei protocolli A e B Come descriverebbe lessere uomo?, il cui testo di risposta stato descritto nel paragrafo 6.4.1 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente lessere uomo.
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Freq. 3 16 5 10
Stralci di testo esemplificativi credo che la mascolinit, a differenza della femminilit, un modo di essere e di comportarsi, dove si cerca di far risaltare lessere uomo la controparte maschile della femminilit. la stessa cosa della femminilit, appartiene a uomini e donne. un mal assortito bazar di presunzione, poca sensibilit ma tanta concretezza e razionalit. convive fisiologicamente sia nelluomo che nella donna. la mascolinit infondere sicurezza nella donna, forza, voglia di crescere assieme; un atteggiamento ce non appartiene solo alluomo e che si rinviene in modi di fare un po rozzi e materiali. come la capacit, meramente fisica, espressa da un uomo. stereotipo di genere maschile vigente in un certo tempo e in un certo luogo. si cerca di far risaltare lessere uomo tramite atteggiamenti che ostentano sicurezza e determinazione. aggressivit, attivismo, dominio sessuale, pi gli altri stereotipi di genere. atteggiamento tipico e interiore del maschio; sinonimo di essere uomo. pensare esclusivamente alle donne, con un forte carattere che le domina, questo un vero maschio. la corrispondenza con il proprio sesso in maniera privilegiata. una serie di caratteristiche che in genere fanno parte dellessere maschio. atteggiamenti, portamento, gusti riguarda le caratteristiche sociali legate al sesso delluomo sicurezza nellaffrontare la vita, ma anche credere in se stessi, nel proprio modo di essere. insieme di comportamenti e atteggiamenti, di solito duri, non sempre controllati, a volte spavaldi e coraggiosi non prettamente e solamente virilit. la mascolinit si evince anche e soprattutto dallessere garbati, altruisti mascolinit vuol dire sicurezza in se stessi, a volte eccessiva, forza fisica quanto interiore, senso di protezione. capaci di attirare lattenzione Sessuale e non del genere femminile. descriverei la mascolinit con un paio di jeans larghi, della barba, tanti peli e un andamento buffo. espressione culturale, ormonale, ecc. che permettono
uomo
18
1,78530
10 10 6 11
sesso caratteristiche
8 10
1,42869 1,39311
6 6 5 3 3 3 2
330
paura stereotipo determinazione interiore durezza pene natura protezione lineamenti ruolo muscoli aggressivit fisic*
3 3 2 2 3 2 2 2 2 3 2 1 5 1 3 4
0,87813 0,42889 0,86052 0,81404 0,72915 0,60319 0,58488 0,54499 0,47343 0,40629 065632 0,42991 1,23533 0,13503 0,35077 0,77059
di esprimere la propria sessualit tramite comportamenti, atteggiamenti, espressioni sociali essere se stessi e mostrarsi per ci che si senza paura. il modo di apparire e comportarsi di una persona che aderisca, per suggestione, per necessit o per scelta, allo stereotipo di genere maschile vigente tramite atteggiamenti che ostentano sicurezza e determinazione. atteggiamento tipico e interiore del maschio. per associazione la mascolinit mi fa pensare alla durezza comportamentale e fisica. qualcosa che d sicurezza con tanti centimetri di pene funzionante. atteggiamenti e quelle sensibilit, in parte dettate dalle natura, in parte dalla cultura esprime un forte senso di protezione. porta a pensare ai muscoli, ai movimenti pesanti, ai lineamenti marcati. un uomo tende ad interpretare un ruolo maschile. spesso dettata da fattori visivi (muscoli, barba, eccetera) aggressivit, attivismo, dominio Sessuale come la capacit, meramente fisica, espressa da un uomo. per me essere mascolini viene oggi inteso come essere fisicamente prestanti e farlo sentire agli altri. caratteristiche fisiche, ovvero una certa durezza di lineamenti si connota di significato fisico
Tabella JJ: forme grafiche, domanda Come descriverebbe la mascolinit? n. 7 protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda n. 5 protocollo B (gruppo Senso Comune).
Al fine di entrare nel merito e dunque di denominare i repertori discorsivi, si proceduto con lindividuazione degli snodi argomentativi (considerati da Taltac2 come forme grafiche e/o poliformi e/o segmenti) che, secondo il Modello Dialogico, si considerano come punto di innesco di particolari modalit duso del linguaggio ordinario. Si altres approfondito il contesto duso di tali elementi formali attraverso lanalisi delle concordanze di forme, in quanto la medesima forma pu innescare differenti repertori, a seconda della modalit con cui viene utilizzata. Di seguito una tabella esemplificativa.
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Snodi argomentativi cos come allo stesso modo nel senso che molto pi al contrario ad esempio di conseguenza in realt per me direi che penso che in genere di solito inevitabilmente da sempre invece a mio avviso per pertanto ma
Stralci di testo esemplificativi cos come esistono, da stereotipo, lavori femminili (lavare, cucinare, eccetera), allo stesso modo si prevede che sotto al lavello a riparare un tubo o sotto la neve a spaccare la legna ci vada lui. la mascolinit invece si connota di significato fisico, nel senso che mi richiama alla mente piuttosto caratteristiche fisiche lespressione femminuccia detto tra uomini ha un significato molto pi negativo rispetto ad un maschiaccio detto tra ragazze. difficilmente una donna che non usa lo smalto si sentir pressata ad indossarlo. al contrario un uomo che porta i capelli lunghi sul lavoro, durante gli studi, incontrer facilmente qualche problema. cose che davvero caratterizzano la mascolinit sono fisiche, quindi barba e voce bassa e pomo dAdamo ad esempio. e di conseguenza le mtf non sarebbero cos frustrate quando vengono considerate uomini gay in realt essere mascolini un qualcosa che parte da dentro, dal proprio essere e sentire. la mascolinit, per me, non prettamente e solamente virilit. per mascolinit, per me, bisogna avere come caratteri necessari la decisione, non aver paura di prendere decisioni importanti se non si vuole vedere nel termine un pizzico di civetteria e narcisismo, direi che tutto debba essere ricondotto nellalveo generale dellessere uomo. quando penso maschio, penso che forte, protettivo, che vorrei mi tenesse tra le braccia una serie di caratteristiche che in genere fanno parte dellessere maschio. di solito usata con accezione quasi negativa. diventa un codice donore, un vanto, una serie di cos da fare per essere maschio che inevitabilmente finisce per comprimere il proprio modo di essere maschio. una sorta di immagine che lessere umano, da sempre, ha costruito erroneamente intorno allindividuo uomo la mascolinit invece si connota di significato fisico non solo la virilit che rende mascolini a mio avviso. barba e voce bassa e pomo dAdamo ad esempio, e anche pelo su tutto il corpo. per, anche qui, ci sono uomini con i fianchi (soprattutto se hanno problemi ormonali di sviluppo) comportamenti tendenzialmente maschili, ma che di per s non definiscono la mascolinit, e non sono pertanto unesclusiva del maschio. come sopra ma viceversa io non sono molto alto e neanche palestrato ma mi sento molto mascolino
Tabella KK: snodi argomentativi, domanda Come descriverebbe la mascolinit? n. 7 protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda n. 5 protocollo B (gruppo Senso Comune).
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Il passaggio successivo consistito nel rilevare il linguaggio specifico del testo in analisi attraverso lindividuazione dei segmenti e lanalisi delle concordanze degli stessi. A fronte dei due indici di rilevanza statistica - lIS e lIS relativo - dellobiettivo generale e della domanda in oggetto, sono stati selezionati i segmenti maggiormente rilevanti, riportati di seguito in tabella.
Freq. 2 2 3
Stralci di testo esemplificativi forza, fisica quanto interiore, senso di protezione. tutti quegli atteggiamenti, legati alla propria sessualit, che attendono alla funzione dellaccendere linteresse incasellare le persone in un concetto frutto della fusione di luoghi comuni legati alla mascolinit come sesso forte. credo che la mascolinit qualcosa che prescinde dallaspetto fisico e dallapparenza mi richiama alla mente piuttosto caratteristiche fisiche, ovvero una certa durezza di lineamenti, marcati essenzialmente la gioia di essere uomo con al fianco la sua donna appartenente allessere maschio, al genere maschile. ovviamente non generalizzando per tutti.
2 2 4 2
Tabella LL: segmenti ripetuti, domanda Come descriverebbe la mascolinit? n. 7 protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda n. 5 protocollo B (gruppo Senso Comune).
Seguendo i passaggi del M. A. D. I. T., una volta approfondito il testo in esame sia rispetto ai contenuti che agli snodi argomentativi attraverso lausilio di Taltac2, risultato possibile entrare nel merito dellenucleazione dei repertori discorsivi che configurano il genere maschile e dellindividuazione degli elementi di contenuto (arcipelaghi di significato) di cui i processi discorsivi si sostanziano.
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Il lavoro di enucleazione delle modalit discorsive allinterno del testo in analisi ha messo in luce che la mascolinit viene configurata principalmente a partire da repertori discorsivi di mantenimento:541 in altre parole tale configurazione, generata a fronte di teorie, opinioni, interpretazioni e giudizi personali, viene connotata in termini di immutabilit e certezza. Nello specifico, le modalit dialogiche rinvenute pi di
541
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frequente sono quelle del sancire la realt (aperta dagli snodi quali in realt, da sempre ed inevitabilmente), del giudizio (innescata dalle forme per mee direi che), dellopinione (rilevata a fronte degli snodi per me, penso che, a mio avviso), della contrapposizione (aperta da ma, invece, al contrario e per) e della generalizzazione (innescata da in genere e di solito). Anche la modalit discorsiva della non risposta risulta molto numerosa e, come si anticipava pocanzi, da considerarsi come non generativa di nuove realt. La mascolinit viene altres configurata a partire da argomentazioni atte a operare un confronto fra due realt mantenute come distinte (repertori della comparazione e del commento aperti dalle forme cos come, allo stesso modo e molto pi), nonch atte a connettere elementi offerti nel testo in termini causali (repertori della causa e della conseguenza, questultimo innescato da di conseguenza). Altri repertori di mantenimento rilevati con frequenza risultano quelli della metafora, del commento e della tipizzazione, per cui non sono stati individuati elementi formali specifici. Quanto decretato come reale e vero attraverso le modalit dialogiche sopra descritte viene sostenuto e legittimato a fronte di repertori discorsivi quali, in particolare, la conferma (aperta dalla forma pertanto) e la specificazione (individuata a partire da ad esempio e nel senso che). Oltre a modalit dialogiche di mantenimento, le/i rispondenti hanno messo in campo processi discorsivi cosiddetti generativi di nuove configurazioni di realt: in altre parole le risposte fornite si caratterizzano, con frequenza inferiore, per lutilizzo di modalit di descrizione, considerazione e possibilit, attraverso cui la mascolinit viene configurata attenendosi ad un piano descrittivo e non interpretativo, a partire da considerazioni critiche ed in termini probabilistici piuttosto che di certezza.
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Polemica Possibilit Specificazione Descrizione Metafora Giustificazione Conferma Comparazione Conseguenza Implicazione Considerazione Contrario Prescrizione Commento Legittimazione Non risposta
Arcipelaghi di significato Genderismi Considerazione critica Paradigma eterosessuale Segregazione sessuale Fattori relazionali Fattori trasversali rispetto al sesso Essere umano_Persona Fattori relazionali Essere umano_Persona Fattori trasversali rispetto al sesso Paradigma eterosessuale Fattori esterni Fattori interni Segregazione sessuale Paradigma eterosessuale Genderismi Fattori esterni Considerazione critica Considerazione critica Genderismi Fattori interni Genderismi Giudizio morale Fattori interni Differenza fra transessuale e non Genderismi Costruzione sociale Considerazione critica Fattori trasversali rispetto al sesso Ruoli di genere Fattori trasversali rispetto al sesso Segregazione sessuale Costruzione sociale Fattori esterni Essere umano_Persona Fattori trasversali rispetto al sesso Fattori trasversali rispetto al sesso Giudizio morale Costruzione sociale Paradigma eterosessuale Fattori trasversali rispetto al sesso Considerazione critica Genderismi Considerazione personale Esperienza personale Esperienza personale risposta assente
Dottrina biologica Fattori esterni Giudizio morale Fattori interni Costruzione sociale Dimensione mitica Imparit Costruzione sociale Segregazione sessuale Ruoli di genere Genderismi Considerazione critica Giudizio morale Imparit Fattori interni Dimensione mitica Costruzione sociale Giudizio morale Giudizio morale Fattori esterni Fattori esterni Segregazione sessuale Esperienza personale Ruoli di genere Genderismi Considerazione critica Paradigma eterosessuale Genderismi Paradigma eterosessuale Fattori esterni Dottrina biologica Costruzione sociale Considerazione critica non saper dare una
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definizione
Tabella MM: repertori ed arcipelaghi, domanda Come descriverebbe la mascolinit? n. 7 protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda n. 5 protocollo B (gruppo Senso Comune).
I repertori discorsivi test menzionati si organizzano su specifici contenuti: nella tabella sopra riportata possibile osservare come le modalit dialogiche individuate si dipanino allinterno del testo in oggetto, di seguito invece si entrer nel merito delle argomentazioni che sono state formalizzate in ciascun arcipelago di significato rilevato nel corpus di risposte. Come si evidenzia dal grafico sottostante, la mascolinit viene configurata - attraverso modalit discorsive di mantenimento quali il sancire la realt, lopinione, il giudizio, la contrapposizione, la tipizzazione, il confronto e la metafora - principalmente nei termini di atteggiamenti, comportamenti e gusti individuati come tipici o maggiormente maschili. Nellarcipelago dei genderismi risultano formalizzate tutte quelle argomentazioni con cui la mascolinit definita a partire dallindividuazione nel modo di fare della persona di spavalderia, coraggio, sicurezza nellaffrontare la vita, senso di protezione, materialismo e rozzezza, aggressivit, durezza e mancanza di controllo; inoltre altres definita come ci che indica azione, fermezza e virilit e come ci che caratterizza un capobranco che impone forzatamente i propri voleri. Tali modi di fare si pongono in coerenza rispetto a quanto esplicitato dalle/dai rispondenti nelle argomentazioni formalizzate nellarcipelago dei fattori interni: mentre da un lato i comportamenti mascolini vengono definiti in particolare in riferimento ai costrutti di durezza, impulsivit e dominio, dallaltro le qualit interiori attribuite alla persona sono individuate principalmente nella mancanza di sensibilit e nella sicurezza in s; inoltre anche la presunzione, la concretezza, la
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razionalit, l impulsivit, la forza e la combattivit vengono identificate come caratteristiche personali che connotano la mascolinit. Questultima anche definita, attraverso modalit discorsive di mantenimento, in termini di caratteristiche fisiche (arcipelago del fattori esterni), in particolare in riferimento ai caratteri sessuali primari e secondari - essere dotato sessualmente, barba, peli sul corpo, lineamenti marcati, muscoli, spalle larghe - nonch all abbigliamento e al portamento/camminata. Rispetto alla modalit duso del suddetto arcipelago di significato, emerge come in particolare le rispondenti - sia di Senso Comune che del gruppo Transessuale - connettano la mascolinit alla fisicit della persona (come si nota, ad esempio, dagli stralci la mascolinit invece si connota di significato fisico, nel senso che mi richiama alla mente piuttosto caratteristiche fisiche, ovvero una certa durezza dei lineamenti, marcati e non delicati e descriverei la mascolinit con un paio di jeans larghi, della barba,tanti peli e un andamento buffo), mentre i rispondenti talvolta affermano come le due dimensioni non siano connesse (ci si evidenzia negli stralci non credo vada attribuita solo alle caratteristiche fisiche come per la femminilit e quindi credo che la mascolinit qualcosa che prescinde dallaspetto fisico e dallapparenza, cosa che secondo il mio parere fondamentale per descrivere la femminilit). Come avveniva per la definizione dell essere uomo pocanzi descritta, anche per quanto riguarda la mascolinit le/i rispondenti fanno riferimento alla femminilit per fornire una definizione della realt in oggetto: principalmente attraverso modalit discorsive di mantenimento - in particolare quella del confronto e del sancire la realt la mascolinit viene definita, da un lato (arcipelago della segregazione sessuale) come l opposto/inverso/controparte della femminilit, dunque come un fattore o
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una componente esclusivamente maschile (citando alcune/i rispondenti, direi che tutto debba essere ricondotto nellalveo generale dellessere uomo, la mascolinit un insieme di difetti tragici ed angoscianti che solo gli uomini hanno, la corrispondenza con il proprio sesso in maniera privilegiata); dallaltro lato, attraverso modalit discorsive sia di mantenimento - sancire la realt e generalizzazione - sia generative considerazione e possibilit - viene configurata (arcipelago dei fattori trasversali rispetto al sesso) come una componente compresente alla femminilit, propria anche delle donne (citando alcune/i rispondenti, un atteggiamento che non appartiene solo all'uomo, non sono da considerare prettamente maschili, perch anche le donne hanno queste caratteristiche pur essendo del sesso opposto, ci sono uomini mascolini e donne mascoline, indipendentemente dal loro genere le persone possono esserlo pi o meno) e come una componente presente in ogni essere umano in diverse misure (arcipelago dell essere umano_ persona). Le/i rispondenti affermano che alla mascolinit sia comunemente associata una accezione negativa - citando due rispondenti, unaccezione meno nobile di quella espressa al femminile, di solito usata con accezione quasi negativa - e che la mascolinit e la femminilit possono acquistare il significato di valori ma mentre per la femminilit viene interpretato nel senso di libera espressione di s, la mascolinit diventa un codice donore, un vanto, una serie di cose da fare per essere maschio (arcipelago del giudizio morale). Raramente la mascolinit definita come la naturale espressione della propria sessualit - termine con cui il Senso Comune indica lidentit sessuale - e come linsieme dei modi di essere, di quegli atteggiamenti e di quelle sensibilit che rendono pi desiderabile ed apprezzato un uomo (arcipelaghi della dottrina biologica e dei
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fattori relazionali). Le argomentazioni con cui le/i rispondenti definiscono la realt in oggetto in relazione alla funzione di attirare lattenzione o accendere interesse negli altri - in particolare nella donna - risultano formalizzate nellarcipelago del paradigma eterosessuale: nello specifico, la mascolinit configurata - in particolare dal Senso Comune - come un modo di essere che attende alla funzione di accendere linteresse, [] di attirare l'attenzione Sessuale e non, del genere femminile, come la capacit di coinvolgere una donna, come la tendenza che si sancisce gli uomini abbiano di pensare esclusivamente alle donne. Anche il sottogruppo MtF utilizza elementi di contenuto riferibili al suddetto arcipelago: le rispondenti definiscono la mascolinit come la condizione del campione, quella di cui ovviamente neanche il miglior gregario del pianeta pu fare a meno, [] la condizione non sempre gratificante di chi si vede attribuite per default caratteristiche di "capo" di cui deve dimostrare la legittimit, per nulla scontata; in altre parole, la realt in oggetto definita a partire dalla collocazione della stessa allinterno di una relazione eterosessuale, in cui sussista una divisione di compiti e ruoli (arcipelago dei ruoli di genere), e per cui sia implicata l'assunzione di una parte della logistica di coppia (arcipelago del paradigma eterosessuale). Infine, la mascolinit configurata - a partire da modalit discorsive di mantenimento (conseguenza, generalizzazione, sancire la realt) e generative (considerazione, confronto, descrizione) - in riferimento al suo carattere convenzionale, ossia come una costruzione sociale: le/i rispondenti individuano il ruolo che la cultura gioca nella generazione della realt in oggetto nonch la funzione cui tende tale modello imposto dalla societ; riprendendo alcuni stralci di testo, la mascolinit unidea condivisa, come la femminilit, anche la mascolinit riguarda le caratteristiche sociali legate al
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sesso dell'uomo e abitualmente vengono messe in una posizione di contrapposizione, per sottolineare sia la differenza sia la complementarit dei due generi, la mascolinit [] non altri che un erroneo tentativo di incasellare le persone in un concetto frutto della fusione di luoghi comuni legati alla mascolinit come sesso forte, molte cose reputate socialmente mascoline sono tali per convenzione o tradizione.
Quanto descritto fa riferimento alla configurazione discorsiva della mascolinit generata da tutte/i le/i rispondenti - transessuali e non, uomini e donne - attraverso la produzione del testo di risposta alla domanda generativa della realt in oggetto. Di seguito si intende mettere in luce alcune delle differenze - rilevanti ai fini dellobiettivo
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generale della ricerca nonch dellobiettivo specifico per la seconda area di indagine che sussistono fra i sub-testi prodotti dai quattro sottogruppi e che verranno riprese in sede di commento dei dati542 al fine di offrire delle considerazioni critiche. Per quanto concerne l arcipelago di significato dei fattori interni, che come si visto risulta notevolmente utilizzato per definire la mascolinit, utile evidenziare come la modalit duso di tale contenuto da parte dei vari sottogruppi di indagine sia differente. Le argomentazioni di Senso Comune, nonch del sottogruppo MtF, formalizzate in questo arcipelago sono atte ad identificare e definire la mascolinit attraverso lindividuazione di una serie di qualit interiori e caratteristiche personali proprie della persona mascolina; le argomentazioni offerte dal sottogruppo FtM si differenziano in quanto i rispondenti configurano la mascolinit come un fattore interiore che pu variare da persona a persona. Citando alcuni rispondenti transessuali: per me la mascolinit [] insita in noi stessi, tutta questione di carattere e di come uno si sente dentro. Anche per larcipelago dei fattori relazionali emerge una modalit duso differente fra i rispondenti di Senso Comune e quelli del gruppo Transessuale: mentre il primo gruppo configura la mascolinit in riferimento alleffetto che questa esercita sugli altri (come si nota dagli stralci qualcosa che d sicurezza, linsieme dei modi di essere, di quegli atteggiamenti e di quelle sensibilit che rendono pi desiderabile ed apprezzato un uomo), gli uomini transessuali individuano il modo in cui gli altri percepiscono chi hanno davanti come critico per la definizione della realt in oggetto (mascolinit anche come ci si approccia con gli altri e come gli altri percepiscono chi hanno davanti). Unulteriore peculiarit delle argomentazioni dei rispondenti FtM che utile
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Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.4.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai due gruppi di indagine, del presente lavoro.
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evidenziare, relativa allarcipelago della considerazione critica che il sottogruppo in oggetto utilizza per affermare (attraverso repertori di mantenimento) che la mascolinit non sia da considerarsi come indicativa dellidentit di genere della persona (citando un rispondente: non sono tassativamente indicativi dellessere uomo, ma tratti di mascolinit possono essere riscontrati anche in alcune donne, non rendendole per questo meno donne). Le argomentazioni dei due gruppi si differenziano altres per luso degli arcipelaghi della segregazione sessuale - pi frequente nelle risposte di Senso Comune - e dei fattori trasversali rispetto al sesso - numeroso nel sub-testo del gruppo Transessuale: in altre parole, mentre le/i rispondenti di Senso Comune configurano la mascolinit come una peculiarit del genere maschile, quelle/i transessuali costruiscono la realt in oggetto come potenzialmente (repertorio della possibilit) comune sia agli uomini che alle donne. Ci si pone in coerenza rispetto alla presenza dellarcipelago della dottrina biologica nelle argomentazioni del gruppo Senso Comune - attraverso cui il dato biologico si attesta come una realt di fatto (repertorio del sancire la realt) - e della prevalenza dellarcipelago della costruzione sociale nelle risposte delle/dei rispondenti transessuali - in cui si sostiene (descrizione, considerazione, sancire la realt) come la mascolinit sia un concentrato di luoghi comuni. Un ulteriore elemento critico che consente di evidenziare come il Senso Comune configuri la realt in oggetto costituito dalluso dei repertori del giudizio e della non risposta. Attraverso il primo - che viene utilizzato quasi esclusivamente dal gruppo di Senso Comune ed fra i repertori pi frequenti - va a generarsi una configurazione di mascolinit in termini di valori morali (arcipelago del giudizio morale), comportamenti (arcipelago dei genderismi) e caratteristiche personali (fattori
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interni) a cui la persona deve o dovrebbe aderire. Dallaltro lato, il repertorio della non risposta - che, dopo il sancire la realt e il giudizio, risulta il pi numeroso nelle risposte del gruppo Senso Comune - individuato laddove la persona intervistata non abbia fornito alcuna risposta oppure laddove si sia espressa difficolt a rispondere o a dare una definizione della realt in oggetto.
6.4.3 COMMENTI ALLA DENOMINAZIONE DEI REPERTORI DISCORSIVI MESSI IN CAMPO DAI DUE GRUPPI DI INDAGINE A fronte di quanto descritto nei paragrafi precedenti relativamente alle modalit in cui viene configurato il genere maschile, si intende approfondire le differenze - descritte pocanzi - presenti nelle produzioni discorsive dei due gruppi, nonch mettere in luce le implicazioni pragmatiche delle due configurazioni oggetto delle domande. Tali considerazioni saranno prodotte in virt degli obiettivi specifici della presente area di indagine, ossia: a) indagare come socialmente viene costruito il genere maschile; b) rilevare le modalit con cui viene socialmente configurata la mascolinit; c) evidenziare la modalit in cui le persone FtM configurano il proprio genere di approdo. Per quanto concerne le domande n. 2 dei protocolli A e B, relative all essere uomo, come si visto stato costruito un unico corpus di analisi in cui ciascun frammento risultava caratterizzato da due variabili categoriali (gruppo e genere). Ci ha permesso di analizzare unitamente le produzioni discorsive dei due gruppi, nonch di evidenziare delle specificit a seconda delle variabili gruppo e genere in quanto, sebbene sia il senso comune che le persone transessuali contribuiscano a generare la medesima realt - attingendo ai discorsi disponibili nella matrice collettiva - tali polarit
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dialogiche apportano differenti contributi - in termini di differenti configurazioni di realt. Al fine di descrivere le suddette configurazioni portate dai due gruppi di indagine, sul corpus in oggetto stata eseguita con Taltac2 lanalisi delle specificit: ci ha consentito di rilevare le forme grafiche specifiche o caratteristiche di ciascuno dei sub-testi (due, considerando la suddivisione degli stessi secondo la variabile gruppo; quattro, considerando la suddivisione degli stessi secondo la variabile genere). I risultati di tale procedura, presentati in una tabella in appendice dedicata, 543 fungeranno da supporto rispetto al confronto fra i processi discorsivi e le argomentazioni offerte dalle/dai rispondenti, suddivisi sia per gruppo di indagine che per genere. Riprendendo quanto evidenziato in sede di descrizione dei risultati, 544 si intende di seguito mettere in luce come le specificit individuate da Taltac2 riflettano una differenza di contenuti delle argomentazioni prodotte dai due gruppi. In particolare, le forme dovrebbe e valori - evidenziate dal software come spec risultano formalizzate nellarcipelago del giudizio morale nonch nel repertorio del giudizio. Tale modalit discorsiva, come si precedentemente descritto, risulta la pi utilizzata fra quelle messe in campo dal Senso Comune e si evidenzia come sia pi frequente nel sub-corpus prodotto da tale gruppo rispetto al gruppo Transessuale; ci si evidenzia in quanto le suddette forme grafiche vengono etichettate come spec pos per il gruppo Senso Comune e spec neg per quello Transessuale. Il repertorio del giudizio risulta sostanziato anche dagli arcipelaghi del paradigma eterosessuale e dei genderismi, allinterno dei quali risultano formalizzate le forme proteggere e famiglia. Anche queste vengono riconosciute da Taltac2 come caratteristiche (spec
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Appendice D, Tabelle dellanalisi lessicale effettuata con Taltac2. Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.4.1 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente l essere uomo.
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pos) delle argomentazioni di Senso Comune, mentre risultano sottoutilizzate (spec neg) dalle/dai rispondenti transessuali. In altre parole, allinterno della matrice collettiva lidentit di genere maschile risulta configurata a partire da modalit discorsive di mantenimento - in particolare le modalit del giudizio, del sancire la realt e della generalizzazione - nonch attraverso lattribuzione di qualit morali alla persona e lindividuazione di doveri cui aderire. Tale modalit di costruzione dellidentit di genere maschile implica la generazione di una realt che si caratterizza per immutabilit e certezza: le caratteristiche personali, gli atteggiamenti ed i comportamenti individuati, non solo risultano definiti come indicativi - in quanto peculiari - dellidentit di genere maschile, bens questi vengono investiti di una qualit morale riconosciuta dalle/dai rispondenti come data naturalmente piuttosto che culturalmente connotata. Ci implica la configurazione di tutte le espressioni di genere che non si adeguino a quanto prescritto nei termini di ci che si deve/dovrebbe essere/fare come forme di devianza. Riprendendo quanto al precedentemente545 descritto rispetto alla costruzione del genere femminile, si visto come il Senso Comune configurasse l essere donna come una serie di doveri morali o di modi di essere e fare cui bisogna aderire; si altres evidenziato come la non aderenza a quanto prescritto fosse configurata come una trasgressione a quanto naturalmente dato. Il medesimo processo di costruzione di realt rilevabile anche nelle argomentazioni di Senso Comune atte a definire lidentit maschile, con una differenza: da un lato la donna, a seconda che aderisca o meno a certi doveri morali, viene configurata come vera donna/regina del focolare oppure come donna amorale/senza dignit, dallaltro luomo, nel caso in cui incarni i valori morali
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Paragrafo 6.3.1 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano socialmente l essere donna del presente lavoro.
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prescritti, definito come uomo di valore/vero uomo, in caso contrario come mezzo maschio/essere inutile. Un ulteriore aspetto da evidenziare relativo al riferimento che le/i rispondenti fanno al genere femminile nellandare ad offrire sia una definizione sia una valutazione - nei termini pocanzi definiti - della persona di identit maschile. Nello specifico, la configurazione del vero uomo che protegge la donna, che un buon padre ed un compagno presente, senza prevaricazione, si evidenzia come speculare alla configurazione della donna come fragile, moglie, madre e compagna comprensiva; allo stesso modo, la definizione dellidentit di genere maschile in termini di caratteristiche personali come la forza, la aggressivit, la razionalit, la durezza, prevaricazione, si pone in coerenza rispetto alla definizione dellidentit femminile nei termini di delicatezza, sensibilit, dolcezza, sottomissione. Ancora, laddove un uomo sia riconosciuto come grande le/i rispondenti affermano abbia dietro una donna ancora pi grande, laddove sia definito come inutile viene sancita la responsabilit del rampantismo femminile nello schiacciare la figura del maschio. possibile considerare come le categorie di uomo e donna - definite come opposte e mutualmente escludentesi (arcipelago della segregazione sessuale) - siano utilizzate per la definizione di una o dellaltra categoria: in altre parole, se da un lato la configurazione del maschile e del femminile come due ambiti distinti implica il riconoscimento di certe differenze di genere, dallaltro tali differenze - attestate come realt di fatto - assolvono alla funzione di delimitare lambito maschile e quello femminile e implicano la configurazione degli stessi come in opposizione. Si precedentemente evidenziato come le rispondenti MtF utilizzassero di frequente larcipelago della segregazione sessuale e si descritto come lesistenza della classe
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di genere maschile come nettamente distinta dal femminile fosse riconosciuta come garanzia per lesistenza del ruolo e dellidentit femminile. Questo passaggio risulta critico alla luce dellobiettivo della domanda in oggetto e altres di quello della presente ricerca, in quanto permette di considerare come la collocazione della persona in una classe di genere sia strettamente connessa alla differenziazione dallaltra categoria, in virt della configurazione della stessa come opposta alla prima. Questo processo, come si evidenzia a fronte delluso di argomentazioni formalizzate come segregazione sessuale, comune a tutte/i le/i rispondenti, transessuali o meno. Lanalisi delle specificit ha messo in evidenza come il sub-testo prodotto dagli uomini transessuali si caratterizzi per luso di forme (spec) quali sentirsi e mostrare; la prima risulta formalizzata nellarcipelago dei fattori interiori, per cui lidentit di genere maschile viene definita come il sentirsi uomo, e la seconda in quello dei fattori relazionali, per cui essere uomo viene definito come doversi mostrare come tale. In primo luogo possibile dunque considerare, in accordo a quanto esplicitato in sede di descrizione dei dati, come luso dellarcipelago dei fattori interni si differenzi da quello degli altri sottogruppi: mentre questi ultimi definiscono - attraverso modalit discorsive di mantenimento - l essere uomo attraverso lindividuazione e lattribuzione di caratteristiche personali, i rispondenti FtM configurano - sia attraverso repertori di mantenimento che generativi, come la descrizione - lidentit maschile come un fattore interiore. In secondo luogo, gli uomini transessuali sono gli unici rispondenti a configurare l essere uomo attraverso il riferimento alla dimensione pubblica in cui lidentit di genere viene esibita:546 in particolare il riconoscimento di s allinterno della classe maschile viene definita come connessa allessere riconosciuti e
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trattati come uomini (come si evidenzia dallo stralcio, precedentemente riportato, mi trovo pi a mio agio dovendomi rapportare socialmente come in quanto uomo) e lidentit di genere maschile viene configurata attraverso la definizione delle modalit in cui essa viene socialmente esibita. Lanalisi delle specificit evidenzia infine come la forma grafica fisica (banale) sia presente nelle produzioni discorsive di entrambi i gruppi di indagine: questa viene utilizzata in associazione a termini quali forza (sovrautilizzata nel sub-testo di Senso Comune), potenza (sovrautilizzata nel sub-testo prodotto dai FtM) e struttura, le quali risultano formalizzate nellarcipelago dei fattori esterni. Lidentit di genere maschile viene dunque configurata da tutti i sottogruppi in riferimento ad elementi concernenti la fisicit della persona. La forza che, in qualit di caratteristica interiore, viene attribuita alluomo da parte del Senso Comune si evidenzia altres come una caratteristica esteriore critica per la definizione dellidentit di genere; allo stesso modo, la potenza che i rispondenti FtM attribuiscono alluomo si caratterizza sia in termini astratti quanto concreti e, appunto, fisici. Ci permette di considerare come sussista una continuit fra qualit interiori e/o astratte attribuite alluomo e caratteristiche fisiche. Il medesimo processo, come evidenziato in precedenza, rilevabile nelle produzioni discorsive delle/dei rispondenti relative allidentit di genere femminile: la capacit procreativa, riconosciuta come peculiare della donna, consente la configurazione di questultima come madre e, viceversa, laddove la maternit e l istinto materno vengano individuati come fattori critici, la capacit procreativa assume rilevanza per la definizione dell essere donna. Anche nel caso dell essere uomo, la potenza fisica. individuata come peculiare delluomo, consente la configurazione dellidentit maschile in termini di potenza, forza interiore, dominio, protezione, e viceversa,
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laddove questi ultimi vengano individuati come fattori critici, la potenza/forza fisica assume rilevanza per la definizione dell essere uomo. Al fine di entrare ulteriormente nel merito delle considerazioni fin qui esposte, risulta utile approfondire la modalit in cui la mascolinit risulta configurata socialmente, in quanto ci consentir sia di definire in maniera pi precisa il modo in cui il genere maschile costruito, sia di produrre considerazioni rispetto ai significati socialmente attribuiti al corpo maschile. Per quanto riguarda le domande n. 5 del protocollo A e n. 7 del protocollo B, relative alla mascolinit, il testo di risposta stato assemblato in un unico corpus di analisi caratterizzato dalle variabili categoriali gruppo e genere. Lanalisi delle specificit ha consentito di evidenziare, anche in questo caso, le forme grafiche specifiche o caratteristiche di ciascuno dei sub-testi a fronte delle due variabili considerate e dunque di supportare il confronto fra i processi discorsivi e le argomentazioni offerte dalle/dai rispondenti.547 Entrando nel merito di quanto emerso possibile evidenziare come le forme grafiche esclusivamente, sesso (spec_orig) e opposto (spec), formalizzate nellarcipelago di significato della segregazione sessuale, siano caratteristiche (pos) del sub-testo di Senso Comune. Attraverso modalit discorsive quali il sancire, la generalizzazione ed il giudizio, il suddetto gruppo va a configurare, dunque, la mascolinit come una qualit che appartiene in maniera esclusiva al sesso maschile, nonch come in opposizione rispetto alla femminilit. Il gruppo Transessuale, per cui si evidenzia una specificit negativa (spec neg, ossia un sottoutilizzo) delle forme grafiche sopra citate, contrariamente al Senso Comune configura la mascolinit - attraverso modalit
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La tabella relativa ai risultati di tale procedura riportata in appendice dedicata: Appendice D, Tabelle dellanalisi lessicale effettuata con Taltac2.
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discorsive sia di mantenimento che generative - come trasversale rispetto al sesso, dunque non peculiare degli uomini; ci si evidenzia altres a fronte della specificit negativa della forma genere nel testo prodotto dagli uomini transessuali, i quali sostengono come la mascolinit sia indipendente dal genere della persona, nonch dalla specificit positiva della forma donne, con cui tali rispondenti affermano che la mascolinit sia presente anche nelle persone di genere femminile. La modalit di costruzione della mascolinit nei termini di fattori trasversali rispetto al sesso costituisce un elemento critico per la descrizione del modo in cui le persone FtM configurano il proprio genere di approdo. Lanalisi delle specificit evidenzia come le forme grafiche atteggiamenti e comportamenti siano sovrautilizzati (spec pos) dal gruppo di Senso Comune e sottoutilizzati (spec neg) da quello Transessuale; tali termini sono formalizzati nellarcipelago dei genderismi, che rappresenta larcipelago pi usato dal Senso Comune, e compaiono in modalit discorsive di mantenimento (quali il sancire la realt, lopinione, il giudizio, la contrapposizione). Critiche nella definizione della realt in oggetto risultano altres le forme grafiche protezione (spec_orig) e durezza (spec) anchesse formalizzate nellarcipelago dei genderismi - per cui rilevata una specificit positiva nel sub-corpus di Senso Comune. La mascolinit viene configurata dalle/dai rispondenti di senso comune, dunque, nei termini di modi di fare i quali risultano intesi come realt di fatto; inoltre la durezza, il senso di protezione e tutti quegli atteggiamenti/comportamenti individuati vengono configurati come peculiarmente maschili (arcipelago della segregazione sessuale), dunque propri esclusivamente degli uomini. Emerge come, a fronte di tale modalit di costruzione della realt in oggetto, la mascolinit sia configurata come
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una propriet data naturalmente, connessa allidentit sessuale della persona, la cui presenza nellindividuo viene sancita a fronte dellindividuazione di comportamenti e atteggiamenti tipicamente maschili. La configurazione prodotta dal Senso Comune si distingue rispetto a quella offerta dal gruppo Transessuale sia in quanto la realt generata, pur in termini di genderismi e fattori trasversali rispetto al sesso, si caratterizza per unapertura al cambiamento (repertori della descrizione, della possibilit, dellimplicazione, della considerazione), sia in quanto la mascolinit viene descritta tramite il riferimento al suo carattere convenzionale e culturale. Lanalisi delle specificit mette in evidenza come la forma grafica concetto (spec_orig) risulti peculiare del testo del gruppo Transessuale e, in particolare, del sub-corpus prodotto dai rispondenti FtM: il suddetto termine risulta formalizzato nellarcipelago della costruzione sociale su cui si articolano i repertori del sancire la realt, della generalizzazione, della contrapposizione, ma anche quelli della descrizione e della considerazione. Attraverso tali modalit discorsive, la mascolinit viene configurata dai rispondenti transessuali come uno stereotipo di genere, socialmente condiviso e comunemente attribuito al genere maschile. Il riconoscimento della convenzionalit della nozione in oggetto ad opera del gruppo Transessuale, che si precedentemente evidenziata anche in relazione alla femminilit, permette di offrire una considerazione rispetto alla modalit di costruzione delle identit di genere da parte delle persone transessuali. Riprendendo le parole di Wittgenstein, chi usa una lingua, tende a un realismo ingenuo, vedendola come un riflesso della realt, non come qualcosa di costruito. Gli aspetti delle cose per noi pi importanti sono nascosti proprio per la loro familiarit; siamo incapaci di vederli proprio perch stanno sotto il nostro naso, possibile considerare come le nozioni di
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mascolinit e femminilit, costruite come dati di fatto dal Senso Comune, siano invece pi spesso riconosciute come costruzioni sociali connotate culturalmente. Come si evidenziato allinterno del presente capitolo, il conferimento della naturalezza allidentit di genere, ai ruoli di genere e ai comportamenti individuati come genere specifici, viene effettuato attraverso il ricorso alla dottrina biologica cos come ad una concezione propria di un paradigma eterosessuale. Tale modalit di costruzione della realt caratteristica del Senso Comune, mentre non viene adottata dalle/dai rispondenti transessuali: queste/i ultime/i, come si visto, raramente configurano il genere come binario e altrettanto di rado collocano le relazioni di genere allinterno di una matrice eterosessuale. Si in precedenza evidenziato come i discorsi generati dalla matrice collettiva siano disponibili presso tutte/i le/i parlanti e come, pertanto, alle configurazioni delle realt genere prodotte socialmente tutte/i le/i parlanti attingano per produrre nuove realt dialogiche. A fronte di tale premessa, possibile considerare come, nel configurare la realt dialogica mascolinit, entrambi i gruppi facciano riferimento alla fisicit definita come maschile: i lineamenti e la barba (banale) - forme grafiche formalizzate allinterno dellarcipelago dei fattori esterni nonch di repertori discorsivi quali il sancire la realt, lopinione, il giudizio, la tipizzazione, la metafora e la conferma - vengono identificati come elementi critici per la definizione della realt in oggetto. Inoltre si evidenzia che, come per l essere uomo, la forza fisica viene individuata, in particolare dalle rispondenti dei due gruppi - come un fattore che contraddistingue il genere maschile. A fronte di tale modalit di generazione della mascolinit, gli elementi fisici individuati come critici dalle/dai rispondenti vengono configurati come dati di fatto
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(attraverso le suddette modalit discorsive di mantenimento), dunque costruiti come certamente e immodificabilmente maschili. Ci consente di entrare nel merito di come gli uomini transessuali configurino il proprio genere di elezione in riferimento al corpo e, dunque, come lapprodo allidentit maschile sia costruita nei termini di modificazioni corporee. Riprendendo quanto posto in merito alla domanda n. 4 del protocollo A,548 si evidenzia come la configurazione del corpo da parte dell FtM come limite oltre che nei termini di vissuti negativi sia connessa alla modalit in cui la maschilit viene costruita socialmente, dunque in termini di forza - in particolare fisica - di dominio, protezione e potenza. Come si evidenziava pocanzi rispetto all essere uomo, all essere donna e alla femminilit, si rileva una connessione di comportamenti, atteggiamenti, ruoli di genere e caratteristiche interiori definite maschili o femminili rispetto alle
caratteristiche fisiche sancite come peculiari di ciascun sesso. Il medesimo processo si evidenzia anche rispetto alla costruzione della mascolinit, ad esempio nel caso dei lineamenti duri e marcati i quali si pongono in continuit rispetto alla durezza interiore, oppure in quello della forza fisica che si pone in coerenza rispetto alla protezione della donna, in quanto debole. Questo consente di mettere in luce come lindividuazione di specifici caratteri fisici e la definizione degli stessi come critici per delineare le realt uomo e donna sia connessa allindividuazione di particolari modi di essere e di fare genere specifici. Lindividuazione, da parte di entrambi i gruppi, di caratteri sessuali secondari come critici per la definizione della mascolinit, permette di considerare come proprio tali caratteri siano per gli uomini transessuali oggetto di modifica durante liter di transizione: i significati attribuiti al corpo, ed in
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Si fa riferimento alla domanda Come descriverebbe i significati che ha il corpo per una persona transessuale?, descritta nel paragrafo 6.2.2 I significati del corpo: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la transessualit allinterno della polarit Personalis.
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particolare ad alcuni specifici elementi corporei, vengono costruiti discorsivamente allinterno della matrice collettiva e il vertice Personalis attinge a tali repertori discorsivi per configurare la medesima realt.
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Gli essere umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma quando la vita li costringe ancora molte volte a partorirsi da s Gabriel Garca Mrquez
Allinterno del presente capitolo si intende offrire delle considerazioni critiche rispetto a quanto emerso allinterno del lavoro di ricerca, rifacendosi alla cornice teorica ed epistemologica entro cui il presente contributo si muove. Si messo in luce come, nel parlare di transessualit, non si possa prescindere dai discorsi prodotti in merito al sesso e al genere, 549 in quanto le norme di genere - in primis quella che configura lidentit sessuale, lidentit di genere e i ruoli di genere come concordi e coincidenti - regolano lagire della persona allinterno del contesto storico e socio-culturale in cui inserita. 550 Dunque, anche la costruzione dellidentit personale si dipana allinterno di una matrice di discorsi pi ampia ed attinge continuamente alle configurazioni prodotte socialmente in merito alle tematiche di sesso e genere. Coerentemente ai presupposti epistemologici adottati551 - assumendo dunque che non esista una realt di fatto bens molteplici realt dialogicamente costruite - il sesso ed il genere vengono considerati come costruzioni sociali di tipo discorsivo: mentre da un lato le modalit in cui la singola persona configura il sesso, il genere e la propria identit personale in relazione a tali costrutti contribuisce alla costruzione di una realt comune alle/ai parlanti, dallaltro tale realt condivisa costituita da un repertorio di
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Si rimanda alla lettura del capitolo 1 Sesso e genere: due categorie a confronto del presente lavoro. Si rimanda alla lettura del capitolo 4 Il Disturbo di Identit di Genere come costruzione sociale allinterno del presente contributo. 551 Si rimanda alla lettura del paragrafo 4.3 Il Paradigma Narrativistico del presente lavoro.
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discorsi a cui la persona attinge per generare la propria biografia e dunque la propria identit personale in relazione al sesso e al genere. Si sottolineato come una realt discorsivamente costruita, a fronte della sua fruibilit, sia assunta dal senso comune come un dato di fatto e come, dunque, le norme di genere, proprio in virt della loro ripetizione, siano intese come regole naturalmente date, preesistenti rispetto alla persona e dunque immodificabili; queste ultime inoltre vengono assurte a norme morali e forniscono i limiti entro cui lesistenza della persona sia essa cisgender,552 transgender, queer o intersessuale - pu darsi.553 Tale modalit di costruzione della realt pu essere descritta ricorrendo alla metafora offerta da Wittgenstein: i pesci sono gli ultimi ad accorgersi dellacqua; chi usa una lingua, tende a un realismo ingenuo, vedendola come un riflesso della realt, non come qualcosa di costruito. Gli aspetti delle cose per noi pi importanti sono nascosti proprio per la loro familiarit; siamo incapaci di vederli proprio perch stanno sotto il nostro naso.554 Il processo per cui una categoria concettuale - quali quelle di sesso e di genere viene assunta come una realt di fatto allinterno del senso comune, riguarda anche il senso scientifico: si precedentemente 555 sottolineato come unidentit dialogica sia generata dallintersezione di tre polarit - appunto il Senso Comune, lEsperto e lIo Narrante - e come ciascuna di esse si appropri delle modalit discorsive messe in campo dallaltra. Emerge difatti come la costruzione duale del genere e del sesso risulti comune sia alle produzioni scientifiche che al senso comune: la genetica sancisce che il processo di differenziazione sessuale si conclude con la determinazione di un sesso maschile o
552 553
Con il termine cisgender si indica una persona con identit sessuale e di genere coerenti. Si rimanda alla lettura dei paragrafi 6.3 La configurazione della realt discorsiva genere femminile e 6.4 La configurazione della realt discorsiva genere maschile del presente lavoro. 554 Wittgenstein L. (2009), Ricerche filosofiche, Torino, Einaudi. 555 Si rimanda alla lettura del paragrafo 4.3.1 La Teoria dellIdentit Dialogica
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femminile, il senso comune si appropria di tali produzioni discorsive per legittimare lesistenza di due generi - donna e uomo - a cui attribuisce una serie di comportamenti tipici che configura come naturali manifestazioni dellidentit sessuale; allo stesso tempo, il dipanarsi dei genderismi in due direzioni configurate come opposte fornisce alla scienza bio-medica una cornice entro cui collocare le teorie scientifiche atte a costruire il sesso come duale. Come anticipato in esordio al lavoro, 556 ci che creduto reale risulta reale nelle sue conseguenze: laddove il dualismo sessuale e di genere sia assurto a dato di fatto nonch a norma morale, tutte le configurazioni identitarie che si collochino oltre o al di fuori della norma diventano oggetto di stigma, vengono configurati come patologie e sottoposti ad un processo di normalizzazione. Ci si evidenzia nel caso dellintersessualit, condizione che in ambito medico viene indicata con la dicitura patologizzante di Disordini della Differenziazione Sessuale: laddove la persona non sia collocabile in maniera inequivocabile ed esclusiva allinterno di una classe sessuale maschile o femminile, viene sottoposta ad interventi correttivi dellanatomia genitale ed indirizzata verso lassunzione dellidentit di genere attribuita in seguito alla correzione chirurgica ed endocrinologica. Anche la configurazione delle transessualit come Disturbo di Identit di Genere - nonch del crossdressing come Parafilia - pu essere considerata come unimplicazione della costruzione del sesso e del genere come binari: le configurazioni identitarie che si discostano dalla norma risultano collocate nellalveo delle patologie e vengono sottoposte ad interventi normalizzanti, come lintervento di riassegnazione sessuale nel caso della persona transessuale. La necessit della riconversione chirurgica del sesso e dunque dellassegnazione dellindividuo ad una sola classe sessuale va considerata da un punto di vista sia teorico
556
Si rimanda alla lettura dellIntroduzione al capitolo 5 Introduzione alla ricerca, del presente contributo.
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che pragmatico, oltre che sociale e personale: il ripristinare una condizione di norma assolve al ruolo di ribadire lesistenza della stessa come di una realt di fatto e ci utile al senso comune per confermare lesistenza di una realt che si configura come unica e data; allo stesso tempo, per la persona transessuale o intersessuale lassegnazione ad una classe sessuale si pone come indispensabile ai fini del riconoscimento sociale e giuridico. A fronte della normativa vigente
557
genere di elezione dal punto di vista giuridico - ossia la rettifica del sesso anagrafico sui documenti di identit - risulta possibile solo ed esclusivamente allorquando la persona si sottoponga allintervento di Riconversione Chirurgica del Sesso (dora in avanti RCS) . La norma giuridica si pone in continuit rispetto alla concezione duale del sesso portata avanti dalle scienze bio-mediche nonch rispetto alla configurazione delle transessualit in termini patologizzanti, tant che per procedere con la riconversione chirurgica della morfologia genitale necessario ricevere la diagnosi di Disturbo di Identit di Genere e sostenere un percorso di sostegno psicologico durante il Real Test Life.558 Unulteriore ricaduta pragmatica che la concezione duale del sesso - oltre che del genere559 - porta con s consiste nello stigma che accompagna le configurazioni identitarie transgender - laddove questo sia utilizzato come termine ombrello per indicare tutte le identit oltre le norme di genere. Si visto, in fase di discussione dei risultati,560 come il senso comune configuri la transessualit principalmente in termini di
557
Si fa riferimento alla legge n. 164 del 14 aprile 1982, Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso. 558 Come si evince dal testo del protocollo ONIG, disponibile nel sito <http://www.onig.it/drupal6/node/19> 559 Il quale, come si visto in sede di discussione dei dati, configurato, in termini binari, come una naturale conseguenza dellidentit sessuale. 560 Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.4 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Propter Omnes/ Propter Omnia del presente lavoro.
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perversione e malattia e si altres precedentemente posto come, a fronte di una certa modalit di costruzione della realt, si generino delle conseguenze reali. La costruzione della transessualit come unanomalia mentale - nello specifico come una perversione sessuale - caratteristica della persona, pu generare delle ricadute pragmatiche che vanno a declinarsi nei termini di emarginazione e privazione di diritti civili ai danni della persona transessuale; tale processo discriminatorio pu essere considerato come altres generato a fronte della costruzione della transessualit come di una deviazione contro natura, che trova espressione nellambito dellillegalit (prostituzione, consumo di sostanze psicotrope illegali, immigrazione clandestina) e che viene perpetrata volutamente dalla persona transessuale. Si anticipa che tale modalit di costruzione della transessualit, e dunque lestensione di questa configurazione ad ogni persona transgender, possa essere utilizzato allinterno del senso comune per giustificare e/o legittimare il processo di esclusione sociale messo in campo ai danni delle persone transessuali. Inoltre si pu anticipare come lo stigma attribuito alla transessualit possa generare la messa in campo di atti transfobici e violenti contro la persona: questi ultimi potrebbero risultare legittimati, allinterno del senso comune, a fronte di un processo di attribuzione di colpa per cui la transessualit costruita come una scelta che scaturisce a partire dal desiderio di praticare attivit sessuali perverse. Unaltra modalit di costruzione della transessualit nel senso comune si rilevata, in fase di discussione dei dati,561 a fronte delluso di argomentazioni atte a sancire la supremazia del dato biologico (il sesso): in altre parole, si evidenziato come la transessualit non sia considerata come una fase di passaggio bens come una condizione - diversa dallessere uomo o donna - che non si esaurisce con gli interventi di riconversione sessuale. Anche questa modalit di costruzione della transessualit si
561
Ibidem.
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evidenzia come stigmatizzante, in quanto viene sancita la differenza fra donne/uomini vere/i e transessuali. Una fra le possibili ricedute pragmatiche che tale configurazione pu implicare, consiste nella disconferma identitaria come membro del genere di elezione che il senso comune mette in campo nei confronti della persona transessuale, considerando questultima come la versione caricaturale e/o artificiale di una/un vera/o donna/uomo, Le argomentazioni prodotte dal senso comune risultano di interesse, ai fini della descrizione della modalit in cui la transessualit costruita in ambito clinico e psichiatrico, in quanto forniscono la cornice conoscitiva entro cui le produzioni scientifiche si dipanano. Si evidenziato allinterno del presente contributo come il Manuale Diagnostico DSM-IV562 faccia esplicito riferimento alle nozioni di mascolinit e femminilit, di atteggiamenti e comportamenti tipici della donna e dell uomo, e altres come non offra mai una definizione di tali costrutti. Questultima va dunque ricercata allinterno della realt, discorsivamente intesa, generata dal senso comune: si evidenziato 563 come questo costruisca lidentit femminile nei termini di sottomissione, dedizione verso la famiglia, fragilit, delicatezza, sensualit, emotivit, maternit, e come lidentit maschile sia dallo stesso configurata nei termini di forza, dominio, razionalit, paternit, impulsivit e violenza. Quanto rilevato permette di considerare come le identit di genere siano costruite in termini oppositivi e come la definizione delluna implichi il ricorso alla definizione dellaltra: le differenze anatomo-morfologiche del fenotipo maschile e femminile vengono considerate dal senso comune come lorigine di
562
Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson editore 563 Si rimanda alla lettura dei paragrafi 6.3 La configurazione della realt discorsiva genere femminile e 6.4 La configurazione della realt discorsiva genere maschile del presente lavoro.
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caratteristiche personali e di comportamenti tipici dei due sessi, che si configurano dunque come opposti; tale opposizione fra ci che considerato maschile e ci che si configura come femminile costruita discorsivamente - non dunque concepibile come una qualit naturalmente data ed intrinseca ai sessi o ai generi - e va a mantenere e legittimare una concezione duale del sesso. In altre parole, proprio in virt del riferimento a ci che non reputato maschile (ad esempio la debolezza) possibile definire cosa risulta maschile (ad esempio la forza), e viceversa ci che identificato come femminile (ad esempio la sensibilit) trova legittimazione in virt della differenza rispetto al maschile (che si caratterizza, ad esempio, per la razionalit). Si altres evidenziato564 come le definizioni correnti di uomo e donna originano a fronte della differenza anatomica e delle capacit fisiologiche (in primis, le funzioni riproduttive) configurate come proprie dei due sessi; allo stesso tempo, proprio in virt della costruzione dei due generi come opposti, si rende possibile la generazione delle peculiarit anatomiche di un sesso come in antitesi rispetto a quelle di un altro sesso. Tale considerazione permette di mettere in luce la modalit in cui la dimensione corporea si configura come fondamentale565 nellambito delle transessualit e come ci che il DSM-IV definisce persistente malessere riguardo alla propria assegnazione sessuale566 - in particolare rispetto alle proprie caratteristiche sessuali primarie e secondarie - non possa essere conosciuto e descritto se non a fronte della matrice di discorsi socialmente disponibili rispetto alle tematiche di sesso e genere.
564 565
Ibidem. Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.2 I significati del corpo: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Personalis, del presente lavoro. 566 Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson editore
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Si precedentemente567 evidenziato come le/i rispondenti transessuali intervistate/i configurino le identit di genere nonch le nozioni di femminilit e mascolinit utilizzando argomentazioni pi varie rispetto al gruppo Senso Comune e si considerato come tale modalit di configurazione delle realt in oggetto possa essere compresa a fronte della differente socializzazione568 alle norme e ai ruoli di genere che caratterizza le persone cisgender e quelle transgender. In altre parole, una donna cisgender, a partire dalla nascita, ha accesso al repertorio di norme e ruoli prescritti per il proprio genere di assegnazione attraverso le interazioni sociali - durante la socializzazione primaria e secondaria;569 tale accesso dunque mediato dalle aspettative sociali, legate allappartenenza al genere femminile, che vengono messe in campo durante tali interazioni: il processo di costruzione della propria personale identit di genere risulta strettamente connesso a quanto socialmente ci si aspetta da una donna e si dipana dunque entro i limiti sanciti dal contesto storico-culturale in cui questa inserita. Una donna transessuale, invece, a fronte dellidentit sessuale assegnata, viene socializzata, a partire dalla nascita, al repertorio di norme e ruoli prescritti per il genere maschile; laccesso alle norme e ai ruoli di genere femminili avviene in modo differente, in quanto non mediato da alcuna aspettativa sociale relativa allassunzione del ruolo femminile; in tal caso, pertanto, la costruzione della propria identit di genere, per una donna transgender, risulta meno ancorata alle norme prescritte per il proprio genere di elezione entro un dato contesto storico-culturale e si costruisce in modo meno tipizzato rispetto a quanto avvenga per una donna cisgender.570
567
Si rimanda alla lettura dei paragrafi 6.3.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai due gruppi di indagine e 6.4.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai due gruppi di indagine. 568 Goffman E. (2010), Il rapporto tra i sessi, Roma, Armando 569 Per un approfondimento delle modalit in cui avviene la socializzazione alle norme di genere a fronte dellassegnazione della persona in una classe sessuale, si rimanda alla lettura del paragrafo 2.5 Il crossdressing, nel presente lavoro. 570 Ibidem.
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Si altres messo in luce come la configurazione del corpo da parte delle persone transessuali intervistate ruoti attorno a dei nuclei tematici specifici e come la modalit di costruzione del corpo maschile e femminile - rispettivamente da parte dei FtM e delle MtF - attinga al repertorio di discorsi socialmente condivisi relativi alle identit di genere.571 Ci permette di offrire unulteriore considerazione: a fronte di quanto pocanzi esposto in merito al ruolo critico che il corpo - ed in particolare le differenze anatomiche fra maschio e femmina - gioca nella generazione delle peculiarit maschili e femminili (in termini di caratteristiche personali nonch di
comportamenti/atteggiamenti tipici), possibile considerare come i discorsi di senso comune atti a configurare il corpo sessuato siano disponibili trasversalmente rispetto al sesso assegnato alla nascita, e come dunque la fruizione degli stessi da parte delle/dei parlanti non sia vincolata, come nel caso dei ruoli di genere, al percorso di socializzazione verso cui lindividuo indirizzato. La criticit del ruolo che il corpo gioca nella condizione transessuale non va dunque, alla luce di quanto posto, ricercata nel corpo stesso e nel singolo individuo transessuale: la rilevanza della dimensione corporea e il malessere riguardo alla propria assegnazione sessuale, 572 si dipana allinterno di una cornice socio-culturale in cui sul corpo e sulle sue funzioni (in primis, come si diceva, quelle riproduttive) viene costruita lidentit di genere e dunque lidentit personale. Questo processo riguarda tanto le persone transgender quanto quelle cisgender: difatti, anche laddove non sussista una discrepanza fra identit sessuale e identit di genere, il corpo sottoposto ad una gamma specifica di piccole o
571
Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.2 I significati del corpo: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Personalis. 572 Andreoli V. et al. (1996) (a cura di), DSM-IV. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quarta edizione italiana, Milano, Masson editore
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grandi modificazioni genere-specifiche, ossia coerenti alle definizioni condivise di uomo-mascolinit e donna-femminilit.573 Allinterno del presente lavoro altres emerso come le produzioni discorsive messe in campo dal DSM-IV condividano i medesimi nuclei argomentativi utilizzati dal senso comune per definire la transessualit. 574 Si inoltre messo in luce, come si anticipava pocanzi, che il Manuale non esplicita alcuna definizione dei costrutti di uomo, donna, mascolinit e femminilit, pur utilizzando tali nozioni per configurare la transessualit nei termini di Disturbo di Identit di Genere. Si evidenzia come lavvicinamento delle produzioni discorsive delle polarit Alter e Propter
Omnes/Propter Omnia dia luogo ad un processo di tipizzazione dellidentit dialogica transessualit e come, nel definire la categoria di DIG, il Manuale operi uno scivolamento da un piano conoscitivo proprio della scienza ad uno di senso comune. In altre parole, il DSM-IV, nel tentativo di prescindere dal contesto culturale entro cui le identit di genere - nonch lattribuzione di significati al corpo - traggono definizione e si configurano, genera il maschile ed il femminile come realt di fatto mutualmente escludentesi e strettamente connesse - se non discendenti - rispetto al sesso biologico. Laddove, nel delineare una configurazione identitaria quale quella del
transessualismo, entrino in gioco aspetti relativi alle identit e ai ruoli di genere (pi in generale, alle norme di genere), non possibile prescindere dal contesto socio-culturale entro cui la stessa si dipana e, dunque, dalle modalit in cui essa si costruisce a fronte del suddetto contesto: eludere la descrizione della cornice entro cui la realt in oggetto si configura implica la messa in campo di argomentazioni non rigorose, dunque non
573
Ad esempio, gli interventi di mastoplastica additiva sono comuni fra le donne cisgender mentre la pratica del body building comune agli uomini cisgender. 574 Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.5 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai gruppi di indagine del presente lavoro.
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scientifiche. Unulteriore inappropriatezza messa in campo dal Manuale, che si connette a quella sopra descritta, si evidenzia a fronte dellesclusione dal proprio campo conoscitivo di altre forme di gender bending quali, ad esempio, il transgenderismo e le configurazioni identitarie queer. Tali configurazioni - che non includono lesigenza della modifica dei propri caratteri sessuali primari bens muovono nella direzione della messa in discussione dellesistenza del dualismo sessuale/di genere come di una realt di fatto - pur risultando differenti dal transessualismo, a fronte della modalit in cui storicamente si sono configurate, non possono essere escluse, da parte della psichiatria o di una scienza che voglia descrivere e comprendere la realt transessualit, dal proprio campo conoscitivo: in tali configurazioni identitarie, cos come nel transessualismo, risultano implicati aspetti relativi alle norme di genere socialmente costruite le quali ne contribuiscono alla generazione. Lo scivolamento delle produzioni teoriche scientifiche su un piano conoscitivo di senso comune non costituisce soltanto uninadeguatezza epistemologica 575 bens implica anche un errore metodologico, in quanto orienta la ricerca e lintervento nei confronti della transessualit e delle persone transessuali in una direzione inappropriata rispetto alle modalit in cui la realt in oggetto si dipana. Rispetto allintervento, come si esplicitava precedentemente,576 allinterno del contesto italiano, al fine di procedere con la rettifica anagrafica necessario aver ricevuto, da parte di un esperto dalla competenza diagnostica e peritale (cui affidato lincarico di Consulente Tecnico), la diagnosi di Disturbo di Identit di Genere: questa rappresenta la conditio sine qua non per procedere con la richiesta di rettifica del nome e del sesso anagrafico. Ci implica
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Dispensa del Corso di Psicologia Clinica tenuto dal prof. Gian Piero Turchi, A.A. 2005-2006, Facolt di Psicologia, Universit degli Studi di Padova. 576 Si rimanda alla lettura dei paragrafi 2.2.2 Aspetti normativi: la legge italiana n. 164/82 e 2.2.3 Il percorso di transizione, del presente lavoro.
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differenti aspetti critici: in primo luogo, laddove le identit di genere siano definite dal Manuale attraverso il ricorso a stereotipi socialmente condivisi, la persona transessuale, che richieda la perizia al fine di procedere con la richiesta di rettifica anagrafica, chiamata ad aderire a tali stereotipi al fine di dimostrare, prima al perito e poi al giudice, la propria appartenenza al genere di elezione; il processo descritto implica la cristallizzazione della propria identit di genere la quale, per risultare credibile, deve essere tipizzata, costruendosi nel caso della donna nei termini di sottomissione, fragilit, delicatezza, sensualit, emotivit, e nel caso delluomo in quelli di forza, dominio, razionalit, impulsivit e violenza. In secondo luogo, la possibilit di intraprendere un percorso legale che approdi alla rettifica anagrafica strettamente dipendente dal parere dellesperto (dunque dalla diagnosi di Disturbo di Identit di Genere); pertanto lesclusione dalla categoria diagnostica delle
configurazioni identitarie gender bender implica, per le persone che si collocano in tali categorie, limpossibilit di ottenere la rettifica anagrafica senza sottoporsi ad interventi chirurgici demolitivi (RCS).577 Come si anticipava pocanzi, il mancato riconoscimento giuridico della persona nel genere di elezione implica per questultima delle difficolt di gestione del quotidiano. Ad esempio, una donna transgender che attenda di sottoporsi alla RCS (o che non abbia intenzione di sottoporvisi) - dunque riconoscibile come donna ed in possesso di documenti di identit riportanti nome e sesso maschile - la quale invii il proprio curriculum vitae ad unazienda e che si presenti successivamente ad un primo colloquio di lavoro, potrebbe risultare penalizzata rispetto alla possibilit di vedersi assunta. Un altro esempio, riportato da una rispondente, relativo alla difficolt di usufruire delle tessere per il prestito di libri presso le biblioteche oppure degli
577
Per lapprofondimento delle tipologie di interventi chirurgici effettuati nellambito della RCS, si rimanda alla lettura del paragrafo 2.2.3 Il percorso di transizione, del presente lavoro.
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abbonamenti ai mezzi pubblici quali treni e autobus, senza dover giustificare costantemente ed in pubblico al controllore di turno il motivo dellincongruenza fra la propria identit di genere esibita e il sesso anagrafico riportato sul documento. Ancora, un ulteriore caso pu essere rappresentato dallinserimento in istituzioni carcerarie di detenute/i transessuali, che viene operato secondo il sesso anagrafico della persona e dunque non nel rispetto del genere di elezione della stessa. Quanto posto rispetto alle implicazioni pragmatiche che si generano a partire dalla configurazione della transessualit in termini di Disturbo di Identit di Genere allinterno delle produzioni scientifiche, consente di entrare nel merito del costrutto di salute e dunque di considerare le ricadute pragmatiche test citate in riferimento a tale dimensione. LOrganizzazione Mondiale della Sanit definisce la salute come uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia;578 la salute viene pertanto considerata come una risorsa per la vita quotidiana che, in quanto tale, va promossa in modo da rendere la persona capace di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare lambiente circostante o di farvi fronte. 579 Anche la Costituzione della Repubblica Italiana sancisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dellindividuo e interesse della collettivit,580 affermando in altre parole che, essendo la salute un diritto fondamentale dellindividuo, la sua tutela da parte dello Stato e delle istituzioni sia un dovere, sia in relazione alla posizione soggettiva del singolo, sia in riferimento al pi generale interesse della collettivit. Inoltre, riprendendo quanto precedentemente esplicitato, la modalit di applicazione della legge italiana n. 164/82,
578
Tratto da La Carta di Ottawa per la Promozione della Salute, 1 Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute, 17-21 novembre 1986, Ottawa, Ontario, Canada. 579 Ibidem. 580 Articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana.
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Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso, 581 prevede che il perito incaricato dimostri al giudice che la rettificazione di attribuzione del sesso possa migliorare la qualit della vita della persona: in altre parole, affinch si possa procedere con liter legale finalizzato alla rettifica dei dati anagrafici necessario che il passaggio da un genere allaltro costituisca un mezzo per il raggiungimento di uno stato di salute. A fronte di quanto posto possibile considerare come, nel caso delle transessualit, lo stato di salute - cos come definito dallOMS - non sia garantito n promosso. La necessit di ricorrere ad un esperto che accerti la presenza di un Disturbo di Identit di Genere, nonch di delegare ad un giudice lavvio delliter finalizzato alla rettifica anagrafica, priva la persona transessuale della possibilit di autodeterminarsi. Inoltre la necessit di sottoporsi ad interventi demolitivi dellanatomia genitale del sesso di origine, al fine di ottenere il riconoscimento sociale nel genere di elezione, costituisce un vincolo che limita la libert della persona e dunque il processo di costruzione della propria salute. Ci, come si diceva pocanzi, tanto pi applicabile agli individui dalle configurazioni identitarie gender bender che vogliano assumere un ruolo di genere differente da quello assegnato alla nascita, senza tuttavia ricorrere ad interventi di riattribuzione del sesso: poich tali identit non risultano assimilabili al transessualismo e dunque alla categoria diagnostica di DIG, in assenza di una diagnosi non risulta possibile procedere con la richiesta di rettificazione dei dati anagrafici. Al fine di offrire un esempio di promozione della salute che veda coinvolti, in qualit di co-costruttori della stessa, la persona transgender, le professioni scientifiche afferenti al campo medico e psicologico nonch le istituzioni giuridiche, utile fare riferimento
581
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alla sentenza emessa dal Tribunale di Roma nel mese di marzo dellanno corrente 582 con cui lo stesso ha autorizzato la rettifica dei dati anagrafici della persona richiedente, pur a fronte della mancata effettuazione dellRCS precedentemente autorizzata dal medesimo Tribunale. Allinterno del testo della sentenza - che in Italia ha un unico precedente risalente allanno 1997583 - viene esplicitamente sancito che il trattamento medicochirurgico previsto dalla legge n. 164/82 necessario nel solo caso in cui occorre assicurare al soggetto transessuale uno stabile equilibrio psicofisico, ossia nel solo caso in cui la discrepanza tra il sesso anatomico e la psicosessualit determini un atteggiamento conflittuale di rifiuto dei propri organi sessuali. Pertanto deve ritenersi che nei casi in cui non sussista tale conflittualit non necessario lintervento chirurgico per consentire la rettifica dellatto di nascita; in altri termini, la legge n. 164/82 non prevede il trattamento chirurgico di adeguamento degli organi sessuali come presupposto indispensabile per la rettifica, ma dispone so1o che tale intervento debba essere autorizzato, quando necessario. La sentenza in oggetto assume una rilevanza critica allinterno del contesto italiano, a fronte della normativa vigente, del protocollo di intervento utilizzato, della declinazione offerta dal DSM-IV del Disturbo di Identit di Genere e della modalit in cui gli interventi clinici di sostegno 584 alla/al cliente transessuale vengono messi in campo (coerentemente al protocollo Onig): le motivazioni alla base dellautorizzazione delle rettifica di dati anagrafici in assenza della RCS, poste allinterno della sentenza, risultano difatti inscrivibili allinterno di un processo di promozione della salute della persona, in quanto la correzione dei caratteri sessuali viene configurata come necessaria soltanto laddove la persona in causa la riconosca come tale.
582 583
Tribunale di Roma, sentenza 11-3-2011, n.5896, disponibile sul sito http://www.equal-jus.eu Tribunale Ordinario di Torino,sentenza 6-10-1997, n. 6673 584 Tratto dal protocollo ONIG, disponibile nel sito <http://www.onig.it/drupal6/node/19>
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Concludendo, se il fine ultimo che la scienza - sia di stampo sanitario che sociale - si pone, risulta quello della promozione della salute, diviene necessario pianificare le prassi da erogare in modo tale da: a) non creare esclusione sociale, consentendo laccesso agli interventi di promozione della salute a tutte/i, trasversalmente rispetto alle configurazioni identitarie; b) agire non solo sul piano individuale e personale, bens anche su quello sociale, in linea col raggiungimento da parte della persona di benessere psichico e sociale oltre che fisico. Il presente lavoro vuole costituire unoccasione per lofferta di proposte operative che si pongano in coerenza rispetto ai presupposti epistemologici e teorici adottati, nonch in continuit rispetto a quanto emerso allinterno del presente contributo. In altre parole, si intende di seguito tradurre le criticit emerse nella ricerca in oggetto in occasioni per la generazione di uno scarto di paradigma585 che implichi tanto la rivisitazione delle produzioni teoriche in materia di transessualit, quanto lofferta di considerazioni per la ridefinizione degli interventi da mettere in campo. Come esplicitato in esordio al lavoro, si sostiene inoltre la criticit del ruolo che le produzioni scientifiche abbiano nellorientare i mutamenti sociali verso il riconoscimento ed il rispetto delle differenze e, dunque, la responsabilit che la scienza abbia nel farsi portatrice di un pensiero (e di azioni) finalizzato alla promozione della salute delle persone.
585
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7.1 RISVOLTI APPLICATIVI DELLA RICERCA Allinterno del presente paragrafo si intende offrire delle proposte operative, ovvero a fronte delle criticit emerse in sede di ricerca si delineano di seguito possibili risvolti applicativi del lavoro in oggetto, organizzati in tre aree.
Produzioni scientifiche e ricerca Si evidenziato come le produzioni discorsive di senso scientifico - si fa riferimento non soltanto alla declinazione della categoria diagnostica Disturbo di Identit di Genere offerta dal DSM-IV586 ma anche ai contributi teorici prodotti in ambito psicologico, collocabili allinterno di un paradigma meccanicistico e dunque riferibili allambito della psicologia clinica tradizionale587 - presentino una continuit rispetto ai discorsi prodotti dal senso comune. In particolare, si evidenziano come nuclei di discorso caratteristici tanto delle produzioni scientifiche quanto di quelle di senso comune: la costruzione delle categorie di sesso e genere, la modalit di configurazione delle stesse come realt di fatto naturalmente date, nonch la costruzione della transessualit come una malattia/disturbo mentale. Si precedentemente588 sottolineato come questo rappresenti un aspetto critico, in quanto una scienza che voglia definirsi tale deve, per differenziarsi dal senso comune, collocare le proprie produzioni discorsive entro un paradigma conoscitivo coerente alloggetto di indagine: in altre parole, pur utilizzando un linguaggio ordinario, la psicologia ha la necessit di aderire agli assunti epistemologici e alle regole metodologiche proprie del piano di realismo entro cui si colloca, pena lo
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Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.5.2 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai gruppi di indagine, del presente lavoro. 587 Si rimanda alla lettura del paragrafo 3.3 Ipotesi eziologiche, del presente lavoro. 588 Si rimanda alla lettura del capitolo 4 Il Disturbo di Identit di Genere come costruzione sociale del presente contributo.
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scivolamento entro una dimensione conoscitiva di senso comune e dunque la perdita di scientificit delle proprie asserzioni. In secondo luogo si messo in luce come la psichiatria e la psicologia clinica tradizionale mutuino il proprio obiettivo dal modello medico, configurando questultimo in termini di cura e dunque di guarigione (identificata con la riconversione chirurgica del sesso) della persona dal Disturbo di Identit di Genere. Proprio a fronte di tale obiettivo, e dunque di una modalit di costruzione della realt in termini di causa-effetto, la ricerca in ambito psicologico si incentra quasi esclusivamente sulla ricerca della presunta eziologia del DIG.589 Levidenza di tali criticit pu rappresentare unoccasione per la generazione di uno scarto conoscitivo che muova verso la produzione di contributi teorici scientifici dunque epistemologicamente fondati - e finalizzati alla promozione della salute delle persone. Laddove non ci si collochi pi in un paradigma conoscitivo di tipo meccanicistico bens in un paradigma di tipo narrativistico, la domanda che orienta le produzioni scientifiche si modifica: dal perch una persona transessuale? o cosa causa il transessualismo? ci si sposta verso il come si configura la transessualit, a fronte del contesto in cui si dipana?. La conoscenza che si genera a partire da questa domanda consente non soltanto di comprendere la realt oggetto di indagine, bens di acquisire informazioni rispetto a come promuovere la salute delle persone transessuali. Seguire tale direzione implica altres un cambiamento nella configurazione dei ruoli: la/o scienziata/o e la/il ricercatrice/tore interessate/i alla conoscenza del come, piuttosto che del perch, non assumeranno il ruolo di esperte/i, ovvero questultimo ruolo sar affidato alle persone transessuali in quanto
589
Si rimanda alla lettura del capitolo 3 Il Disturbo di Identit di Genere come sindrome psichiatrica, nel presente lavoro.
373
voce che pu narrare rispetto alla generazione di tale configurazione di realt. La possibilit di agire di concerto consentirebbe di raggiungere lobiettivo - sia esso di tipo conoscitivo, cos come di promozione della salute - in maniera efficiente ed efficace, in quanto si anticipa lelusione della diffidenza che le persone transessuali manifestano nel ricevere la richiesta di partecipazione a ricerche in materia di transessualit, incentrate sullindividuazione di cause o di devianze di natura sessuale connesse alla condizione in oggetto. Inoltre, laddove la scienza fondi epistemologicamente i propri contributi e dunque laddove ri-conosca il carattere culturale e sociale delle norme di genere - non considerando pi le stesse come dati di natura immodificabili e/o patologici - tale cambio di rotta potrebbe portare con s delle ricadute pragmatiche individuabili nella messa in discussione della modalit in cui i ruoli di genere si costruiscono, e dunque nella possibilit che le relazioni di genere, svincolandosi da unottica di dominio-sottomissione (caratterizzante le produzioni di senso comune), 590 si dipanino in direzioni altre rispetto a quella gerarchica che implica, fra le varie conseguenze reali,591 la violenza di genere. Riprendendo quanto precedentemente argomentato rispetto al processo di
assorbimento da parte del senso comune delle produzioni discorsive di stampo scientifico,592 si ribadisce la rilevanza del ruolo che la scienza esercita nellorientare i mutamenti sociali verso il riconoscimento, la valorizzazione ed il riconoscimento delle differenze, dunque verso la promozione della salute delle persone. Tale passaggio permette di considerare come i contributi scientifici risultino critici, sia nellottica degli
590
Si rimanda alla lettura dei paragrafi 6.3 La configurazione della realt discorsiva genere femminile e 6.4 La configurazione della realt discorsiva genere maschile, allinterno del presente contributo. 591 Thomas W.I., Znaniecki F. (1968), Il contadino polacco in Europa e in America, Milano, Edizioni di Comunit. 592 Si rimanda alla lettura del capitolo 4 Il Disturbo di Identit di Genere come costruzione sociale del presente lavoro.
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interventi clinici operati con le persone transessuali che nella prospettiva dellinformazione prodotta a livello di senso comune.
In-formazione Riprendendo quanto posto nella prima parte del presente capitolo, si valuta come la sola proliferazione di contributi scientifici epistemologicamente fondati e finalizzati alla conoscenza delle modalit in cui le configurazioni identitarie oltre la norma 593 (fra cui il transessualismo) si generano, non possa essere considerata come sufficiente a generare lo scarto auspicato: si individua come necessario al raggiungimento di tale obiettivo, la messa in atto di azioni pratiche che si muovano nella medesima direzione e che, dunque, si pongano in coerenza rispetto al paradigma conoscitivo entro cui ci si colloca. Le operazioni a cui si intende fare riferimento sono due, le quali agiscono su due livelli differenti tuttavia interdipendenti: la formazione professionale e linformazione pubblica messa in campo a livello sociale. Numerose ricerche condotte nellultimo decennio,594 nonch varie inchieste condotte dal blogger Saverio Tommasi,595 mettono in luce come le figure professionali afferenti allambito psicologico, chiamate a prestare servizio in relazione a tematiche LGBTQI, non si reputino preparate 596 in merito ai suddetti argomenti, nonch
593
Si fa riferimento alla norma culturalmente connotata e socialmente condivisa per cui il sesso, il genere ed il ruolo di genere sono configurati come coerenti fra loro. 594 Si fa riferimento in particolare a Lingiardi V., Luci M. (2006), L'omosessualit in psicoanalisi, in Rigliano P., Graglia M. (a cura di), Gay e lesbiche in psicoterapia , Milano, Cortina; Lingiardi V., Nardelli N., Psicologi e omosessualit. Gli atteggiamenti dei professionisti nei confronti dei pazienti/clienti omosessuali, in Notiziario dellOrdine degli Psicologi del Lazio, n.3/2010-n.1/2011, pp. 17-30. 595 Guarire dallomosessualit: racconto di unesperienza e Psicologi e guaritori domosessuali disponibili su http://saveriotommasi.it/ 596 Gli psicologi e lomosessualit, contributo presentato dal prof. Vittorio Lingiardi presso il Convegno Io Sono Io Scorro: Identit Trans, Intersex, Lesbica e Gay, tenutosi in data 13 e 14 maggio 2011, presso la Facolt di Medicina e Psicologia, Universit Sapienza di Roma.
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come molte delle informazioni in loro possesso siano infondate, dunque definibili come teorie personali/di senso comune.597 I dati emersi dai contributi sopra citati permettono di individuare una criticit che concerne in particolare gli interventi messi in campo in ambito psicologico clinico nei confronti di clienti afferenti allambito LGBTQI: affinch le prassi operative possano dirsi metodologicamente corrette devono risultare coerenti rispetto al piano epistemologico su cui ci si colloca e dunque appropriate rispetto alloggetto di conoscenza/intervento. Laddove la figura professionale che si interfacci con tematiche LGBTQI non possegga nozioni corrette o sufficienti in materia, lintervento clinico messo in campo non pu risultare adeguato.598 Tale criticit permette di considerare lutilit e limprescindibilit di una formazione specifica rispetto alle tematiche relative allorientamento sessuale, al sesso e al genere - dunque alle transessualit - per chi, in particolare gli psicologi clinici, si interfacci con persone provenienti dallambito LGBTQI: in primis le universit, luoghi in cui viene fornita al futuro scienziato/clinico una formazione di base, dovrebbero farsi portatrici di conoscenze in materia, dedicando degli insegnamenti alle tematiche LGBTQI.599 Un altro aspetto critico, emerso allinterno della presente ricerca e strettamente connesso a quanto appena argomentato, costituito dalle informazioni scorrette in materia di transessualit di cui il senso comune portatore. 600 Come si
597 598
Ibidem. Si pensi ad esempio al caso in cui lomosessualit sia considerata dal clinico come il prodotto della mancata identificazione col proprio ruolo di genere: lintervento, a fronte di tale configurazione di realt potrebbe essere mirato allidentificazione con il proprio ruolo di genere da parte del/la cliente che richieda lintervento terapeutico perch non accetta la propria omosessualit, piuttosto che, ad esempio, al cambiamento della modalit (negativa) in cui la persona configura il proprio orientamento sessuale ed affettivo. Ibidem. 599 Attualmente, lunica facolt di Psicologia che ha istituito un insegnamento dedicato alle tematiche identit di genere e transessualit lUniversit degli Studi di Napoli. 600 Ci si riferisce a quanto emerso dallanalisi delle risposte del gruppo Senso Comune alla domanda Come descriverebbe una persona transessuale: numerose/i rispondenti, ad esempio, hanno effettuato
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evidenziato, la gente comune non soltanto opera di frequente una commistione fra transessualit, omosessualit e travestitismo, bens configura la stessa anche in termini di stigma, associandola alla prostituzione, alla perversione, alla droga. I mass media, che potrebbero giocare un ruolo critico nella diffusione di informazioni corrette e nelloffrire visibilit ad una transessualit altra rispetto a quella connessa allillegalit, come si messo in luce invece risultano portatori di altrettanti luoghi comuni stigmatizzanti e informazioni scorrette, tant che quello che si vede in tv viene chiamato in causa da alcune/i rispondenti per legittimare la propria visione stigmatizzante della transessualit.601 Allinterno della ricerca si altres evidenziato come le/i rispondenti transessuali individuino - attraverso un processo di attribuzione del problema e legami argomentativi di tipo causale - proprio nella reazione del senso comune alla transizione e nelle discriminazioni da questo perpetrate la principale fonte di difficolt legate all essere transessuale. 602 La criticit in oggetto, ossia il consolidamento di una cultura fondata su conoscenze scorrette e la diffusione di una concezione stigmatizzante della transessualit, particolarmente rilevante nellottica delle ricadute pragmatiche della stessa: lo stigma genera esclusione sociale e la messa in campo di azioni discriminatorie e transfobiche cui si accennava in precedenza. Anche in questo caso linformazione si pone come strategia utile ai fini della gestione della suddetta criticit: la diffusione di conoscenze corrette, a partire dai luoghi di istruzione quali le scuole primarie fino ai mass-media, in materia di transessualit - cos come di intersessualit, omosessualit e altre tematiche
una commistione fra transessualit ed omosessualit, cos come fra transessualit e travestitismo. Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.4 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Propter Omnes/ Propter Omnia. 601 Ibidem. 602 Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.3 La transessualit secondo la gente comune: analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Personalis
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LGBTQI - consentirebbe, da un lato, di fornire idonei strumenti concettuali alla gente comune ai fini della comprensione delle tematiche in oggetto e, dallaltro, di promuovere la salute (ed in particolare il benessere sociale) delle persone transgender attraverso lintervento sul contesto sociale pi ampio. Inoltre, a partire da quanto emerso nelle argomentazioni di senso comune analizzate - in particolare rispetto alla dichiarata difficolt/incapacit nel definire la transessualit a fronte della mancanza di conoscenza diretta di una persona transessuale603 - si valuta che il favorire la visibilit di persone allinterno di luoghi di istruzione possa, unitamente ad un processo informativo corretto, dare luogo ad un cambiamento nella modalit di configurazione della transessualit che caratterizza ad oggi il senso comune.
Interventi in direzione della promozione della salute Quanto argomentato fino a questo punto risulta strettamente connesso allultima delle tre aree dedicate alle proposte operative, quella relativa agli interventi; al suo interno si intendono collocare sia interventi di natura clinica in ambito psicologico, che interventi di promozione della salute condotti a livello comunitario - di cui quelli di tipo formativo, precedentemente posti, possono rappresentare degli esempi. Le produzioni teoriche, cos come la ricerca, non possono essere svincolate dalla messa in campo di interventi coerenti alle modalit conoscitive con cui si approccia ad un oggetto di indagine e, viceversa, gli interventi non possono prescindere dalla modalit di costruzione - dunque di conoscenza - di un certo fenomeno: il come si conosce determina il cosa si conosce,604 tanto in termini teorici quanto in termini di ricadute pragmatiche.
603
Si rimanda alla lettura del paragrafo 6.2.4 Analisi del testo e denominazione dei repertori discorsivi che configurano la realt transessualit allinterno della polarit Propter Omnes/ Propter Omnia. 604 Salvini A. (2004), Psicologia clinica, Padova, Upsel Domeneghini
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Si sottolineato come il protocollo di intervento clinico in ambito psicologico utilizzato in Italia con le persone transessuali richiedenti la rettifica anagrafica sia quello proposto dallONIG605 e si altres evidenziato come questo comporti notevoli criticit, prime fra tutte la lunga durata del Real Test Life e la possibilit di procedere (coerentemente a quanto sancito dalla legge 164/82) con la rettifica dei dati anagrafici solo a seguito della RCS, dunque a conclusione del Real Test Life. Unulteriore aspetto critico, gi precedentemente messo in luce,606 che riguarda lapplicazione del protocollo ONIG in ambito clinico, concerne la modalit stessa in cui questo si struttura: lattribuzione al clinico della responsabilit di decidere la durata del percorso psicoterapeutico nonch leventuale esito di questultimo,607 espropria la/il cliente transessuale della possibilit di autodeterminarsi; inoltre, a fronte dellassunzione dellesistenza di due soli generi costruiti come realt di fatto - da parte della scienza, il Real Test Life risulta finalizzato all adozione da parte della persona del ruolo di genere consono in termini di abbigliamento, comportamento, espressione ecc. e dunque si configura come indispensabile al fine dell acquisizione delle caratteristiche psicofisiche
desiderate.608 La modalit di costruzione del processo di Real Test Life, che il clinico chiamato a supervisionare e valutare, implica la cristallizzazione dellidentit di genere della persona transessuale la quale, al fine di ottenere il permesso di procedere con la domanda di rettifica dei dati anagrafici, deve incarnare lo stereotipo di genere di elezione, rinunciando alla propria biografia ed
605
Il protocollo ONIG disponibile nel sito <http://www.onig.it/drupal6/node/19> Si rimanda alla lettura del paragrafo 3.4 Dilemmi diagnostici e criticit della clinica tradizionale del presente lavoro. 607 Allinterno del protocollo ONIG difatti viene dichiaratamente conferita agli operatori intervenuti nelliter di transizione (in particolare al clinico, cui spetta la stesura della relazione) la facolt di interrompere il trattamento laddove la persona non si attenga al programma terapeutico concordato. Tratto da Il percorso in pillole, <http://www.onig.it/drupal6/node/9> 608 Ibidem.
606
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eventualmente ad una modalit di costruzione altra della propria identit di genere. Un intervento che voglia procedere in direzione della promozione della salute dovrebbe porsi obiettivi differenti e dunque tradursi in una serie di operazioni pragmatiche che pongano come oggetto di intervento la modalit in cui la/il cliente transessuale definisce la propria salute e configura il proprio benessere. Uno degli obiettivi che tale tipo di intervento potrebbe porsi consiste nella conoscenza della modalit in cui la persona configura il proprio genere di elezione e nel successivo cambiamento di tale configurazione, laddove essa risulti tipizzata. A fronte di tali finalit, il ruolo interpretato dal clinico muterebbe: questo non si configurerebbe pi come lesperto e il responsabile dellesito del processo psicoterapeutico, bens vestirebbe i panni delloperatore del cambiamento che partecipa al processo di costruzione delle salute della/del cliente transessuale, di cui questa/o ultima/o ritenuta co - costruttrice. Si sottolineato come la direzione in cui il processo terapeutico procede sia strettamente connessa alla normativa vigente; si vuole altres mettere in evidenza come la modalit in cui il processo terapeutico si dipana, nonch la direzione che la scienza segue nella produzione di contributi teorici e di ricerca, possa influire notevolmente sulla normativa stessa (o meglio sullinterpretazione di questa nellambito del diritto). Riprendendo quanto pocanzi posto rispetto alla sentenza emessa dal Tribunale di Roma,609 si pu considerare come questultimo abbia generato uno scarto tale per cui anche le configurazioni identitarie collocabili entro la macro-categoria transgender, dunque non solo quella transessuale, possono avere accesso al riconoscimento nel genere di elezione, pur in assenza dellesigenza della modifica dei propri caratteri
609
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sessuali primari. Il ruolo che la scienza ha nel favorire la proliferazione di casi come quello sopra citato fondamentale, allorch le istituzioni giuridiche, per emettere una sentenza, hanno la necessit di affidarsi al parere degli esperti: il clinico che voglia promuovere la salute ha, dunque, la necessit di focalizzare lattenzione sulla modalit di configurazione della stessa ad opera della persona transgender e la responsabilit di partecipare nonch promuovere tale processo di costruzione. La collocazione della scienza entro un paradigma conoscitivo di tipo non meccanicistico, ladozione di presupposti altri e la messa in campo di interventi in direzione della salute possono rappresentare un importante motore di cambiamenti sociali. Loperatore del cambiamento che voglia promuovere la salute ha la necessit di rendere disponibili le proprie competenze laddove queste si rendano utili al fine del riconoscimento e del rispetto delle differenze nonch della riappropriazione e della auto-determinazione della propria salute da parte delle persone. Concludendo, a fronte della definizione di salute come diritto e come dovere, la comunit scientifica dovrebbe interrogarsi sulle ricadute pragmatiche che il proprio operato - a partire dalla ricerca di una presunta eziologia delle configurazioni identitarie gender bender fino alla messa in campo di interventi volti alla normalizzazione delle stesse - implica in termini di esclusione sociale e privazione di diritti civili ai danni delle persone transgender, e farsi portatrice di un pensiero altro che consenta la configurazione di una realt in cui tutte/i abbiano la possibilit e gli strumenti per costruire la propria salute nel rispetto di quella altrui.
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405
REPERTORIO DISCORSIVO
DESCRIZIONE REPERTORIO Si riferisce a modalit discorsive che connotano ci di cui parliamo attraverso unaccezione valoriale individuandolo come questione da risolvere. Ad esempio: un problema del corpo, lanima non centra niente; il mio un problema del corpo, che non corrisponde allidea che ho di me stessa; oggigiorno esiste una soluzione chirurgica ed ormonale per risolvere questa tua condizione, il problema diventa la gente che non ti accetta o non ti riconosce come Christian se sei biologicamente nato come Barbara. A livello formale si individua lutilizzo di avverbi e/o congiunzioni (non, senza). Si riferisce a modalit discorsive che implicano lattribuire la colpa alla persona; tale responsabilit in questo modo viene considerata come relativa alla persona stessa e non, ad esempio, alla relazione o al contesto in cui inserita. Ad esempio: ci anche dovuto al fatto che molti di essi si nascondono, e alcuni rifiutano addirittura tutto il loro passato e dicono di essere uomini e basta. Modalit discorsive che configurano la realt in termini di cambiamento o meno tra due momenti o elementi del discorso.
R: attribuzione di colpa
R: cambiamento
610
Allinterno della tabella sono stati riportati esclusivamente i repertori discorsivi individuati allinterno del testo oggetto di analisi della ricerca. Per la consultazione dellintera Tavola Periodica si rimanda alla lettura di Turchi G. P (2009), Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T., Bologna, Monduzzi
406
R: causa
Si riferisce a modalit discorsive che individuano o stabiliscono un rapporto di causa ed effetto tra due argomenti o elementi del discorso. Comporta dunque lindividuazione di un agente riconosciuto come causa della situazione attuale. Ad esempio: la crisi valoriale che imperversa nella nostra societ attuale nasce, secondo me, proprio da unerrata immagine della donna che imperversa nei media, retrocessa a rango di semplice oggetto dei desideri; la femminilit quell'insieme di predisposizioni dettate dalle sostanze informazionali cerebrali, dal dimorfismo cerebrale, etc. che determinano una naturalit di espressione di una serie di queste predisposizioni. A livello formale si individua lutilizzo di locuzioni avverbiali che indicano un rapporto causale quali perch, poich, in quanto; pu essere caratterizzato da preposizioni quali: a fronte ci, se allora. Si riferisce a modalit discorsive che pongono elementi che vanno a ribadire, convalidandolo, quanto detto precedentemente. Rientrano in tale repertorio le frasi che utilizzano termini quali infatti, anche e quindi. Individua modalit discorsive con le quali la/il rispondente si pone in una posizione terza rispetto al piano della risposta, non aggiungendo quindi nulla alla definizione della configurazione della realt oggetto della domanda. In questo senso non risponde alla domanda rimanendovi aderente, ma porta degli elementi di cornice al contesto che la domanda propone. Ad esempio, rispetto alla descrizione della mascolinit: molti transessuali cadono nella trappola degli stereotipi. Si riferisce a modalit discorsive che a partire da elementi inerenti a quanto chiesto nella domanda posta, esplicitano la posizione assunta dal/dalla rispondente rispetto a quanto si sta trattando. I commenti possono essere riferiti quindi o a parti di testo precedentemente riportate dal rispondente o a parti di testo presenti nella domanda posta. Ad esempio: personalmente non ho nulla in contrario, in quanto ognuno libero di fare ci che vuole della propria persona.
R: conferma
R: commento
407
R: comparazione
R: confronto
R: conseguenze
Si riferisce a modalit discorsive che vanno a giustapporre due realt, allo scopo di operare una valutazione delle somiglianze o delle differenze, mantenendole in questo modo distinte. Su un piano formale si individua l'utilizzo di avverbi comparativi (prima, dopo, "pi", "meno") e di aggettivi che qualificano qualcuno o qualcosa nel confronto con qualcun altro (migliore, peggiore); si individua anche luso di nessi argomentativi quali come, rispetto a. Ad esempio, essere donna garantisce una maggiore plasticit rispetto allessere uomo; prima ero costantemente a disagio, ora no. Si riferisce a modalit discorsive che confrontano due realt mantenute distinte, allo scopo di operare una valutazione di similitudini e differenze. Ad esempio: essere donna significa essere diverse da un maschio; credo di essere molto pi macho di tutti quegli ammassi muscolari che camminano fieri nelle loro palestre e sono pronti a farsi rispettare con l'uso di questi; unaccezione meno nobile di quella espressa al femminile. Si riferisce a modalit discorsive che generano una realt che appare come naturale conseguenza di un ante-fatto esposto in precedenza. A livello formale, costruito dalle seguenti espressioni: a fronte di ci, ci, conseguentemente, che configurano situazioni consequenziali rispetto a quanto precedentemente descritto. Ad esempio: che alla fine porta ad una irreversibile situazione psicologica che impedisce alla persona di riconoscersi nel proprio sesso biologico, con una forte radicazione di essere parte del sesso opposto a quello a cui appartiene. Fa riferimento a modalit discorsive che implicano la disamina critica di un evento attraverso lutilizzo di un modello terzo di riferimento. Ad esempio: la disforia di genere unillusione indotta dalla dualit coatta degli stereotipi di genere.
R: considerazione
408
R: contrapposizione
R: contrario
Si riferisce a modalit discorsive che vanno ad istituire la presenza di un rapporto di antitesi o di opposizione, ponendo in questo modo l'esistenza di due o pi realt differenti, connotandole come appartenenti a due o pi universi distinti, dunque come non conciliabili fra loro. Tali modalit discorsive consentono, attraverso un processo di delegittimazione, di destrutturare la prima porzione di testo, dando cos statuto di realt alla seconda porzione. A livello formale si individua l'utilizzo di avverbi e/o congiunzioni che creano una contrapposizione ("anche se", "ma", ad esempio) tra parti del testo che si pongono in maniera avversativa. Ad esempio: a volte immagino di poter aprire questo involucro con una zip per poi cambiarlo, ma purtroppo non cos semplice; forse spavalderia, ostentata sicurezza, ma questa solo superficie; a volte gli uomini associano la mascolinit alla virilit. ma per me quella un'altra cosa. Si riferisce a modalit discorsive che pongono in luce cosa non loggetto della domanda, piuttosto che cosa lo descrive. Ad esempio: la mascolinit non virilit; la femminilit non qualcosa di esteriore. Si riferiscono a modalit discorsive che costruiscono in merito al fine, allo scopo dellesistenza di un concetto o di unazione. Contribuiscono a questo repertorio sia stralci che definiscono, descrivono e citano esplicitamente il fine di unazione o di quanto viene detto, sia stralci che sottintendono tale riferimento, comportando la previa definizione di un obiettivo per affermare ci che dicono. A livello formale caratterizzato dellutilizzo del verbo allinfinito e della preposizione per. Ad esempio: col fine di arrivare ad adattare la nostra idea e visione di noi stessi a ci che lo specchio ci riflette! Si riferisce a modalit discorsive che implicano la descrizione degli elementi senza comportare giudizi di valore o elementi personali/soggettivi. Tali modalit discorsive forniscono una fotografia della realt che precede e/o accompagna le situazioni sulle quali si chiamati a pronunciarsi. Da un punto di vista formale, si costruisce a partire dalle seguenti forme: verbi al presente o passato prossimo, frasi brevi, assenza di subordinate. Ad esempio: l'essere uomo, o pi appropriatamente sentirsi uomo, quel senso di appartenenza che si ha verso quel gruppo sociale formato da persone appartenenti al genere maschile che hanno usi, costumi e comportamenti comuni.
R: descrizione
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R: de-responsabilizzazione
Si riferisce a modalit discorsive attraverso le quali viene attuato un processo di de-responsabilizzazione rispetto alla realt configurata. Ad esempio: come una persona senza colpa ma condannata a vivere una situazione di estremo disagio e di sofferenza, a volte costretta a nascondersi, altre volte a combattere per essere accettata cos come . Si riferisce a modalit discorsive in cui si esplicita intenzionalit a intraprendere azioni, a prendere decisioni o a seguire un impostazione data. Ad esempio: faccio di tutto non perch assomigli ad altri corpi ma affinch sia felice, come piace a me e non ad altri. Si riferisce a modalit discorsive che descrivono la persona attraverso lattribuzione di caratteristiche stereotipiche e socialmente condivise tali da rimandare a un universo pi ampio di attribuzione di significato e caratteristiche valoriali. Ad esempio: descriverei una persona transessuale come una persona confusa, forse problematica e che sicuramente ha bisogno di scegliere ancora la propria Sessualit, l'orientamento sessuale. alla fine possono piacerti sia le donne che gli uomini ma non capisco che senso ha farsi fare il seno e vestirsi da donna. perversione e devianza!non normale. Si riferisce a modalit discorsive che descrivono quel processo di etichettamento - tipizzazione attraverso cui una persona si auto-attribuisce il ruolo che le confermato anche dalle agenzie esterne, e in tal senso si riconosce e verr riconosciuta come tale dalla collettivit. Ad esempio: prostitute, persone malate, di origine straniera, che vivono ai margini della societ; la persona transessuale oggi viene vista come qualcosa che esiste solo di notte, esseri notturni schifosi e malvagi, probabilmente pedofili o con disturbi mentali. Si riferisce a modalit discorsiva che vanno a connotare quanto sancito in termini di realt, definendone il valore, secondo elementi di valutazione che sono relativi a criteri di tipo morale o qualitativo. Ad esempio: il trans un esempio sbagliato per la societ; solo un numero per la societ il quale non ha alcun valore. persona che andrebbe aiutata e allontanata dalla societ pulita.
R: dichiarazione di intenti
R: tipizzazione
R: giudizio
410
Si riferisce a modalit discorsive che connotano una persona o un evento esprimendo un giudizio rispetto a qualcosa o qualcuno in virt di teorie personali, attestandosi perci ad un livello non descrittivo ma connotante un punto di vista , o una valutazione personale. A livello formale, caratterizzato dallutilizzo di espressioni quali secondo me, , ritengo che, sono dellavviso che. Ad esempio: persone rispettose e rispettabili, coraggiose, sensibili, espressive; affrontare la societ vivendo in un corpo sbagliato, credo sia molto difficile, e trovare il coraggio di dichiararsi ammirevole. Si costruisce un criterio di demarcazione tra una condizione di normalit/anormalit, giusto/sbagliato, basata su teorie personali. A livello formale si distingue per lutilizzo di aggettivi quali, ad esempio, cattivo, buono. Ad esempio: il trans , per me, una persona normale, intelligente, capace di decidere; se non accetta il proprio sesso e si identifica in quello opposto solo un problema suo; lunica cosa che non condivido questo parlare troppo e mettersi in mostra a tutti i costi. Si riferisce a modalit discorsive che connotano una persona o un evento attraverso un giudizio (di tipo morale, qualitativo o etico) del quale non vengono esplicitati i criteri utilizzati, rimanendo pertanto ad un livello non descrittivo. A livello formale tale repertorio sostenuto da elementi quali importante, necessario, ecc. Ad esempio: assolutamente necessario che questo vantaggio sia azzerato e che la corsa per la vita abbia ununica linea di partenza.
411
R: giustificazione
R: generalizzazione
R: implicazioni
Si riferisce a modalit discorsive che fanno riferimento alle ragioni che sono alla base di una situazione o comportamento e che consentono di giustificare l'argomento del discorso. La pratica di tale modalit discorsiva comporta il mantenimento dello "stato attuale delle cose" in quanto l'uso di giustificazioni legittima uno stato e non consente pertanto di mettere in campo altre modalit per gestire o modificare quanto accade. Possono essere utilizzati artifizi quali in effetti, motivo questo, perch, i quali vanno a giustificare la realt generata. Ad esempio: il corpo pu avere un significato di ostacolo, perch appunto maschera chi siamo e comunica al mondo un messaggio sbagliato; questo viene spiegato dal fatto che molto spesso le viene impedito di poter far carriera nellambito lavorativo o ancor pi, come dicevo prima, le viene impedito dal marito (soprattutto nelle aree meno sviluppate) di lavorare fuori dalle mura domestiche. Si riferisce a modalit discorsive attraverso le quali una porzione di testo assume la funzione di "dare ragione" o "rendere legittimo o giusto" un evento o una condizione descritta in un'altra porzione di testo. L'argomentazione acquisisce cos una struttura fondata su una relazione di giustapposizione tra porzioni del testo, che sancita in termini di valutazione morale. Ad esempio: anche perch oltre che giusto anche bello che l'uomo faccia l'uomo e la donna faccia la donna. Si riferisce a modalit discorsive caratterizzate da argomentazioni generalistiche, che non individuano elementi caratteristici o distintivi rispetto al contenuto per cui stata chiesta una risposta. A livello formale si individua lutilizzo di forme quali tutto, come ogni altra cosa, qualsiasi, etc. Ad esempio: essere donna vuol dire appartenere al genere femminile ed avere tutte le caratteristiche sia fisiche che psichiche.; in teoria per mascolinit s'intendono comportamenti o caratteri attribuiti all'essere maschi. Fa riferimento a modalit discorsive che descrivono la conseguenza di un atto in termini di implicazione. La/il rispondente dunque non solo in grado di riconoscere quanto accaduto ma nella posizione di descrivere anche quanto anticipa possa accadere a fronte dello stesso, sia in termini positivi che negativi.
412
R: legittimazione
R: malattia
R: metafora
R: non risposta
Fa riferimento ad una modalit discorsiva che va a supportare quanto sancito in termini di realt fornendo elementi di legittimazione, di riconoscimento di autenticit, di validit e di idoneit a qualcosa o qualcuno. Ad esempio: nessuno ti prende sul serio quando affermi di essere un uomo se hai un seno esagerato; prendi Luxuria: si sente donna a tutti gli effetti ma ha affermato di non volersi operare perche il pene gli fa comodo. Si riferisce a modalit discorsive che connotano quanto viene detto in riferimento alla sua caratteristica o meno di scientificit. Ad esempio: la mia cultura fondamentalmente scientifica mi porta a vedere la transessualit come una pura aberrazione sessuale, visto che in natura non esiste lomosessualit. A livello formale, possono essere utilizzati artifizi retorici o elementi discorsivi atti a confermare quanto argomentato precedentemente. Si riferisce a modalit discorsive che utilizzano categorie proprie del modello medico, per cui comportano il fornire un insieme di elementi sintomatologici che concorrono alla definizione di un quadro patologico, allattribuzione di una diagnosi, a valutazioni nei termini di normalit/patologia, allindividuazione di una terapia. Ad esempio: come una persona che vive uno stato di estrema difficolt e quindi bisognosa ancor pi dei normali del sostegno della famiglia e della societ. A livello formale si individua lutilizzo di terminologie derivanti dal modello medico. Ad esempio: la transessualit una pura aberrazione sessuale, frutto di devianze psichiche ed educazionali. Si riferisce a modalit discorsive che connotano il contenuto in termini metaforici, in tal modo si risponde alla domanda attraverso contenuti che apparentemente non sono coerenti con quanto posto ma che portano con s significati aderenti a quanto richiesto. A livello formale si esprime attraverso incipit del tipo come se. Ad esempio: siamo tanti barattoli di marmellata, ma alla societ non interessa sapere davvero se dentro di te c' lampone o fragola, di interesse solo la tua etichetta fuori. Modalit discorsiva caratterizzata da un evitamento della risposta che non fornisce elementi pertinenti con quanto posto nella domanda. Ad esempio: non saprei rispondere; troppo complicato per esprimerlo a parole.
413
R: opinione
R: polemica
R: possibilit
R: prescrizione
Si riferisce a modalit discorsive che forniscono elementi che non si pongono in termini di pertinenza con quanto richiesto dalla domanda. Si riferisce ad una modalit discorsiva riconducibile all'opinione personale di chi emette lenunciato. In riferimento a questo repertorio, si utilizzano argomentazioni riguardanti teorie usate dal parlante. Diversamente dal repertorio del giudizio sancisce e legittima una realt circoscritta a chi parla. A livello formale, vengono utilizzate espressioni quali penso che, sembra che. Ad esempio: fisicamente per me il massimo della femminilit sono belle gambe con caviglie fini; vedo come femminilit luso di determinati abiti che valorizzano il corpo di una donna, il suo portamento, determinati modi ed atteggiamenti che si sono socialmente evoluti e sono entrati a far parte della esperienza e concezione personale di ognuno. Fa riferimento a modalit discorsive che pongono come elemento centrale dell'argomentazione gli aspetti di carattere polemico e ideologico; lutilizzo di tale repertorio pone le valutazioni critiche senza prospettare la possibilit di poter gestire in alcun modo quanto oggetto del giudizio. Ad esempio: sono gli stereotipi che ci fregano; io potrei essere attratta da ftm senza sapere che donna. ti sembra giusto questo nei confronti di una etero? Si riferisce a modalit discorsive che configurano la realt in termini probabilistici, incerti, che individuano, a fronte del verificarsi di un evento, la possibilit di realizzarne un altro. A livello formale caratterizzato dallutilizzo di verbi al condizionale, o da forma lessicali quali pu essere, possibile che sia, "qualora", "se... possibile". Ad esempio: sar il fatto che sanno che dovranno dare alla luce un'altra vita, puro istinto materno, o forse anche una questione caratteriale. Si riferisce a modalit discorsive che implicano delle disposizioni o degli ordini che si tenuti a seguire. Tali modalit discorsive danno alle porzioni di testo statuto di realt, tanto che esse sanciscono regole e/o ruoli e/o obiettivi cui attenersi e/o ci che si deve o non si deve fare. L'argomentazione acquisisce una struttura fondata su una relazione di necessit stabilita da una delle porzioni del testo. A livello formale, si individua a partire da locuzioni quali deve, necessario. Ad esempio: luomo, per essere tale, deve essere un pelino sadico; per essere bene accettato devi sfoggiare, esibire, gonfiare la virilit.
414
R: previsione
R: proiezione al futuro
R: proposta
R: ribadire la domanda
un repertorio che definisce precisamente e dettagliatamente lo scenario futuro che si andr a generare. Si pratica tale modalit quando si descrive una situazione o delle caratteristiche presenti come determinanti per l'insorgere o lo svilupparsi di determinate situazioni. Ad esempio: si former un disagio che sicuramente avvertito da chi lo vive; un uomo pur trasformandosi in donna, nella sua intimit avr sempre delle peculiarit da uomo; Si riferisce a modalit discorsive che offrono la configurazione di una realt relativa (riferita) ad una condizione. A livello formale, si rileva lutilizzo ad esempio dalle particelle "se allora. Ad esempio: se non lo fai non ne esci viva; se lo fai allora sarai infelice a vita perch non sarai mai soddisfatto di te stesso. Si riferisce a modalit discorsive che connotano come la persona si descrive o descrive una situazione rispetto a scenari futuri. Ad esempio: arriver ad essere quella che oggi chiamiamo normalit. Si riferisce a modalit discorsive attraverso le quali chi parla entra nel merito di una questione, prendendo posizione,ad esempio, articolando una proposta volta a favorire la soluzione di un problema. Si riferisce a pratiche discorsive che si muovono rispetto a definizioni di tipo tautologico, che riprendono il testo della domanda stessa e non forniscono quindi indicazioni di risposta a quanto viene chiesto. Si riferisce a modalit discorsive attraverso le quali si configura una realt, ridimensionandone il peso in modo da modificarne la potenziale portata generativa. In termini formali si rileva la presenza di avverbi modali quali: solo, unicamente, solamente. Si riferisce a modalit discorsive che vanno a definire una realt come data, certa, dunque non modificabile, non configurando la possibilit di scenari di trasformazione della realt stessa. Si riferisce a pratiche discorsive che connotano l'esistenza di una realt immutabile, a partire dall'interpretazione personale, stabilendo la realt sulla base di teorie non scientifiche. A livello formale si individua l'utilizzo di avverbi e/o congiunzioni che decretano uno stato di cose non modificabile ("sempre", "mai", "nessuno", "tutti, "da sempre", "troppo") o di verbi in terza persona e al presente. Ad esempio: nessuno, psichiatri compresi, parla di
R: ridimensionamento
R: sancire la realt
415
noi come di persone umane, in grado di amare e soprattutto di intendere e di volere. Si riferisce alle modalit discorsive che puntualizzano le affermazioni precedenti. Ad esempio: ha una doppia personalit; luna comprensiva, dolce, sensuale, a volte anche accomodante; laltra severa, rigida, competitiva, caparbia. Si riferisce a modalit discorsive che, a fronte di un quadro generale, vanno a fornire delle indicazioni precise di ci a cui si fa riferimento, andando cos a restringere il campo di applicazione di quanto affermato. A livello formale, tali costruzioni discorsive vengono in genere introdotte da locuzioni quali in tal caso, in particolare, nello specifico, ad esempio. Ad esempio: ne ha molti ma io mi soffermerei solo su alcuni, quelli da cui mi dissocio; attitudini pi mascoline, quali ad esempio il piacere della velocit, la tendenza alla sfida, il praticare alcuni tipi di sport. Si riferisce a modalit discorsive che implicano la definizione dei modi con cui si intende perseguire un obiettivo. Tale modalit implica che una porzione di testo venga messa in una relazione di tipo "mezzofine" con un'altra porzione. Ad esempio: via la barba, non voglio un mascherone, via la parrucca, falsa; voglio essere autentica. Si riferisce a modalit discorsive che non consentono di individuare degli elementi di contenuto allinterno del testo, ma che ribadiscono esclusivamente quanto riportato nellargomentazione a sostegno della tesi che si sta sostenendo. Ad esempio: essere uomo avere le caratteristiche sessuali primarie e secondarie maschili e vivere i ruoli maschili; come quello che sono, esattamente.
R: specificazione
R: strategia
R: tautologia
416
Repertori Ibridi (che traggono la propria direzione generativa dal repertorio a cui si congiungono)
611
Turchi G. P (2009), Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T., Bologna, Monduzzi
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AREA IDENTIT DI GENERE ARCIPELAGO DI SIGNIFICATO DESCRIZIONE Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata attraverso la collocazione della stessa in un paradigma eterosessuale, ossia in termini di relazione col genere maschile. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata attraverso la collocazione della stessa in un paradigma eterosessuale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata attraverso la collocazione della stessa in un paradigma eterosessuale, ossia in termini di relazione col genere femminile. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata attraverso la collocazione della stessa in un paradigma eterosessuale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata in termini di ruoli di genere. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata in termini di ruoli di genere. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata in termini di ruoli di genere. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata in termini di doveri morali o attraverso lutilizzo di giudizi morali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata attraverso lutilizzo di giudizi morali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata in termini di doveri morali o attraverso lutilizzo di
Paradigma eterosessuale
Ruoli di genere
Giudizio morale
612
Allinterno della presente tabella risultano inseriti gli arcipelaghi di significato individuati allinterno del testo della ricerca. A fronte di una prima fase di individuazione dei contenuti su cui le modalit discorsive oggetto di indagine si dipanavano, stato possibile individuare delle macro-categorie allinterno di cui collocare i vari arcipelaghi di significato.
418
Fattori interni
Fattori esterni
Fattori relazionali
Genderismi
giudizi morali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata attraverso lutilizzo di giudizi morali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata in termini di fattori interiori e caratteristiche personali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata in termini di fattori interiori e caratteristiche personali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata in termini di fattori interiori e caratteristiche personali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata in termini di fattori interiori e caratteristiche personali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata attraverso lindividuazione di caratteristiche esteriori. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata attraverso lindividuazione di caratteristiche esteriori. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata attraverso lindividuazione di caratteristiche esteriori. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata attraverso lindividuazione di caratteristiche esteriori. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata in termini relazionali o in riferimento al modo in cui essa viene espressa in contesti relazionali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata in riferimento al modo in cui ci si rapporta ad un uomo. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata in termini relazionali o in riferimento al modo in cui essa viene espressa in contesti relazionali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata nei termini di comportamenti di genere. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata nei termini di comportamenti di genere e atteggiamenti tipici. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene
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Dottrina biologica
Imparit
Dimensione mitica
configurata nei termini di comportamenti di genere. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata nei termini di comportamenti di genere e atteggiamenti tipici. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata nei termini di identit sessuale e predisposizioni biologiche. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata come espressione naturale dellidentit sessuale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata nei termini di identit sessuale e predisposizioni biologiche. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata come lespressione naturale dellidentit sessuale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata in termini di svantaggio e disparit rispetto al maschile. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata in termini di vantaggio, dominio e prevaricazione rispetto al femminile. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata in termini di vantaggio, dominio e prevaricazione rispetto al femminile. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata attraverso la collocazione della stessa in una dimensione mitica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata attraverso la collocazione della stessa in una dimensione mitica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata attraverso la collocazione della stessa in una dimensione mitica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata attraverso la collocazione della stessa in una dimensione mitica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata come potenzialmente presente in chiunque, a prescindere dal sesso. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata come potenzialmente presente in chiunque, a prescindere dal sesso. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata come nettamente differenziata o antitetica rispetto a
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Considerazione critica
Essere umano_Persona
Esperienza personale
quella maschile. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata come una peculiarit esclusivamente femminile. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata come nettamente differenziata o antitetica rispetto a quella femminile. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata come una peculiarit esclusivamente maschile. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata in termini critici rispetto alla rappresentazione stereotipica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata in termini critici o altri rispetto alla rappresentazione stereotipica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata in termini critici rispetto alla rappresentazione stereotipica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata in termini critici o altri rispetto alla rappresentazione stereotipica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata in termini generali, dunque descritta in termini di qualit comuni a tutti gli esseri umani. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata in termini generali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata in termini generali, dunque descritta in termini di qualit comuni a tutti gli esseri umani. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata in termini generali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata attraverso il ricorso alla proprie esperienza personale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata attraverso il riferimento alla propria esperienza personale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata attraverso il ricorso alla proprie esperienza personale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata attraverso
421
Considerazione personale
Costruzione sociale
il ricorso alla propria esperienza personale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata facendo la differenza fra donna transessuale e donna biologicamente femmina. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata facendo la differenza fra uomo transessuale e uomo biologicamente maschio. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata facendo la differenza fra persone transessuali e non. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata in termini di considerazioni personali che costituiscono una cornice alla risposta. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata in termini di considerazioni personali che costituiscono una cornice alla risposta. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata in termini di considerazioni personali che costituiscono una cornice alla risposta. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere femminile viene configurata in riferimento al suo carattere convenzionale e culturale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la femminilit viene configurata in riferimento al suo carattere convenzionale e culturale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente lidentit di genere maschile viene configurata in riferimento al suo carattere convenzionale e culturale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto con cui socialmente la mascolinit viene configurata in riferimento al suo carattere convenzionale e culturale. AREA TRANSESSUALIT
DESCRIZIONE Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit nei termini di identificazione e desiderio di appartenere al sesso opposto, di non riconoscimento della propria identit sessuale, di incongruenza fra identit sessuale e di genere. Tali contenuti risultano i medesimi attorno ai quali viene costruita in ambito psichiatrico la categoria diagnostica del DIG.
422
Stigma
Scelta
Omosessualit
Dottrina biologica
Malattia
Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per configurare la transessualit attraverso il ricorso ad elementi propri dellambito psichiatrico, dunque caratteristici della categoria diagnostica del DIG. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit in termini di stigma, etichettamento e giudizi di valore negativi. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit; nello specifico gli argomenti di cui viene anticipato luso si caratterizzano in termini di stigma, etichettamento e giudizi di valore negativi. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per configurare la transessualit come una scelta. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit associandola o confondendola con lomosessualit. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit, ossia confondendola o collegandola allomosessualit. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit riconducendosi a teorie di stampo biologistico, riducendo il genere al sesso, attestando limmodificabilit della natura di un individuo. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit, ossia riconducendola al sesso di nascita in quanto dato di natura. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit ricorrendo ad argomentazioni di stampo biologistico. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit come una malattia e le persone transessuali come bisognose di aiuto psicologico. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit, ossia come malattia mentale e forma di perversione o depravazione. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit come un disturbo psichiatrico o come una malattia del corpo. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto
Travestitismo
423
Rappresentazione stereotipica
Transizione (corporea)
Presa di coscienza
Diritti e discriminazione
che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit confondendola o associandola al travestitismo. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit, ossia confondendola o associandola al travestitismo. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit ricorrendo alla rappresentazione stereotipica dellanima intrappolata nel corpo sbagliato e alla nozione di incongruenza fra sesso/corpo e genere/mente. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit, ossia ricorrendo alla rappresentazione stereotipica dellanima intrappolata nel corpo sbagliato. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit ricorrendo alla rappresentazione stereotipica dellanima intrappolata nel corpo sbagliato. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit facendo riferimento ai cambiamenti corporei insiti alla transizione ed in particolare al cambio di sesso. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere per descrivere la transessualit in relazione al corpo ed in particolare alle modificazioni apportate al corpo. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit come un percorso che origina a fronte della presa di coscienza di s. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit come una condizione che origina a fronte di una presa di coscienza di s. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit nei termini di diritto allautodeterminazione, di mancanza di diritti civili e di discriminazioni perpetrate dalla societ. Rientrano in tale categoria tutti gli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit in termini discriminatori; rientrano nella suddetta categoria anche contenuti atti a definire esempi di transfobia e discriminazione. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit in termini di diritto allautodeterminazione, di mancanza di diritti civili e di discriminazioni perpetrate dalla societ. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto
Rispetto e ammirazione
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Percorso di vita
Normalit
Dimensione mitica
Terzo sesso
che il senso comune utilizza per esprimere rispetto, ammirazione o una qualunque presa di posizione rispetto alla transessualit e a chi sceglie di transizionare. Rientrano in tale categoria tutti gli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit, in termini di ammirazione per chi sceglie di transizionare. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit come un percorso di crescita e di evoluzione che tende alla espressione e allarricchimento di s. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit in termini di caratteristiche personali, di vissuti soggettivi attribuiti alle persone transessuali,di rispetto e ammirazione verso chi vive una condizione transessuale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit in termini di caratteristiche personali e vissuti soggettivi. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit in termini di normalit. Rientrano in tale categoria tutti gli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit in termini di normalit. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit collocandola in una dimensione mitica, attribuendo alle persone transessuali qualit in pi rispetto agli altri esseri umani. Rientrano in tale categoria tutti gli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit collocandola in una dimensione mitica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit collocandola in una dimensione mitica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere la transessualit come un terso sesso, ossia come una condizione di compresenza di aspetti maschili e femminili. Rientrano in tale categoria tutti gli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit come un terzo sesso. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit come una condizione di compresenza di aspetti maschili e femminili.
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Essere umano_Persona
Costruzione sociale
Dimensione corporea
Inconsapevolezza
Senso comune
Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per descrivere le persone transessuali come esseri umani. Tali contenuti non vengono utilizzati per fornire una peculiare descrizione della transessualit, bens per collocare questultima allinterno di una cornice pi ampia ossia quella delle qualit comuni a tutti gli esseri umani. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descriversi come esseri umani. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che il senso comune utilizza per definire la transessualit in riferimento al carattere convenzionale e culturale dei ruoli di genere e delle identit di genere. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descriversi in riferimento al carattere convenzionale e culturale dei ruoli e delle identit di genere. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descriversi in riferimento alla dimensione corporea e dunque per configurare la transessualit in relazione al corpo. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descriversi in relazione alliniziale inconsapevolezza della propria condizione ed alle implicazioni di questultima. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per configurare la transessualit in relazione al modo in cui essa rappresentata dal senso comune. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per evidenziare, nel descriversi, ci che le distingue da persone non transessuali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per configurare la transessualit in termini di transizione che consente di stare bene. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per configurare la transessualit in relazione alla propria esperienza di vita. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit come un transito fra due generi e non solo dunque come un transito del corpo. Rientrano in tale categoria tutti gli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per decretare la propria responsabilit rispetto alla promozione di informazioni corrette sulla transessualit presso il senso comune. Rientrano in tale categoria tutti gli elementi di contenuto che le persone transessuali, nellanticipare come il senso comune definisce la transessualit, utilizzano come cornice della
Stare bene
Esperienza personale
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Disinformazione
risposta. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto, apportati in forma di considerazioni critiche, che le persone transessuali utilizzano per descrivere la transessualit. Rientrano in tale categoria tutti gli elementi di contenuto che le persone transessuali utilizzano per descrivere le modalit con cui anticipano il senso comune definisca la transessualit; nella fattispecie rientrano in tale categoria tutti gli elementi relativi alla mancanza di informazioni corrette sulla transessualit nel senso comune e alla diffusione di informazioni scorrette attraverso i mass media.
AREA TRANSESSUALIT (SIGNIFICATI DEL CORPO) ARCIPELAGO DI SIGNIFICATO RCS Mezzo di comunicazione Mezzo di espressione DESCRIZIONE Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che definiscono il corpo facendo riferimento allintervento di riattribuzione del sesso (RCS). Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che configurano il corpo come un mezzo per comunicare agli altri la propria identit. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che configurano il corpo come un personale mezzo di espressione della propria identit e come aspetto tangibile della propria identit di genere. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che definiscono il corpo in termini negativi, come limite allespressione di s e al riconoscimento da parte degli altri come appartenenti al genere di elezione. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che configurano il corpo come di fondamentale importanza per la persona transessuale. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che definiscono il corpo in relazione ai vissuti emotivi ad esso connessi. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che descrivono il corpo in relazione ai vissuti positivi legati alla transizione. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che configurano il corpo come oggetto di cambiamento e di modifiche. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che configurano il corpo in termini di morfologia genitale e struttura anatomica. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che definiscono il corpo in termini di differenza fra persone transessuali e non transessuali. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto
Limite
Investimento sul corpo Vissuti Rinascita Oggetto di cambiamento Dottrina biologica Differenza fra transessuale e non Strumento
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che configurano il corpo come uno strumento per la realizzazione di certi scopi od obiettivi. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che definiscono il corpo in termini estetici. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che definiscono il corpo attraverso il ricorso a costrutti propri del linguaggio psichiatrico. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che configurano il corpo in relazione alle opinioni e alle reazioni della gente comune. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che definiscono il corpo come interdipendente rispetto alla mente o come parte di un unico sistema corpo-mente. Rientrano in tale categoria tutti quegli elementi di contenuto che descrivono il corpo come un contenitore dellanima, come involucro che contiene linterno della persona.
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Forma grafica ormoni lavoro cromosomi genitali pregiudizio maschera agio operazioni interventi apparire Sessualit vera appagamento mimetizzarsi involucro omosessualit bisognosa disagio travestito scherzo necessit mtf diritti normale sbagliato corpo identifica sesso opposto natura sessuale perversione prostituirsi pene seno
Spec spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec banale banale
Specificit dom. 3 dom. 5 gr. SC gr. T pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos neg pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos pos neg pos pos neg pos pos neg pos neg pos pos pos ban ban ban ban
Tabella NN: analisi delle specificit, confronto fra domanda n. 5 Come pensa che la gente comune descriva una persona transessuale? del protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda 3Come descriverebbe una persona transessuale? del protocollo B (gruppo Senso Comune). Rif. paragrafo 6.2.5 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai gruppi di indagine.
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Forma grafica genitali volont sceglie scelta maschera agio operazioni interventi consapevolezza genere sessuale problema corpo sesso sofferenza opposto natura
Spec spec_orig spec_orig spec_orig spec spec_orig spec_orig spec_orig spec_orig spec spec spec spec spec spec spec spec spec
Specificit dom. 3 dom. 3 gr. SC gr. T pos pos pos pos neg pos pos pos pos pos neg pos pos neg pos neg pos pos pos neg pos pos neg pos
Tabella OO: analisi delle specificit, confronto fra domanda n. 3 Come descriverebbe lessere transessuale? del protocollo A (gruppo Transessuale) e domanda 3 Come descriverebbe una persona transessuale? del protocollo B (gruppo Senso Comune). Rif. paragrafo 6.2.5 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai gruppi di indagine.
Forme grafiche madre dolce genere ruoli sesso compagna famiglia moglie capacit maternit
Freq. 15 4 12 9 8 4 6 5 10 4 Spec genere spec spec spec spec spec spec spec spec spec F pos neg pos pos pos pos pos pos
Variabili e Specificit MtF FtM Spec gruppo pos neg neg pos neg pos pos pos pos neg spec pos pos pos spec_orig pos neg spec pos spec_orig M
SC
neg
neg
Tabella PP: analisi delle specificit, confronto fra i sub-testi costituenti le risposte alla domanda n. 1 Come descriverebbe lessere donna? dei protocolli A e B, attraverso l'incrocio fra le variabili "gruppo" e "genere".
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Forme grafiche sensibilit stereotipo intelligenza notare concetto fascino dote eleganza sensualit espressione modo di essere uomo uomini sesso gonna trucco
Freq. 7 3 3 4 5 3 3 6 6 8 4 9 11 9 3 3 Spec genere spec spec spec_orig spec spec spec_orig spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec F pos
Variabili e Specificit M MtF FtM Spec gruppo pos spec_orig pos spec_orig pos spec_orig pos spec_orig pos spec_orig spec_orig pos spec_orig pos spec_orig spec_orig pos spec pos spec pos neg neg pos pos neg spec spec spec banale banale
SC pos
T pos
pos pos pos pos pos pos pos pos neg neg neg pos ban ban
Tabella QQ: analisi delle specificit, confronto fra i sub-testi costituenti le risposte alla domanda Come descriverebbe la femminilit? n. 6 del protocollo A (gruppo Transessuale) e n. 4 del protocollo B (gruppo Senso Comune), attraverso l'incrocio fra le variabili "gruppo" e "genere".
Forme grafiche mostrare potenza sentirsi caratteristiche dovrebbe valori proteggere famiglia forza fisica comportament i
Freq. 3 3 3 12 8 3 3 8 12 5 3 Spec genere spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec F M
Variabili e Specificit MtF FtM Spec gruppo pos spec_orig pos spec_orig pos spec_orig pos neg spec pos spec spec spec neg spec neg neg spec pos banale pos banale
SC
T pos pos pos neg neg neg neg neg neg ban ban
Tabella RR: analisi delle specificit, confronto fra le domande n. 2 Come descriverebbe lessere uomo? del protocollo A (gruppo Transessuale) e del protocollo B (gruppo Senso Comune). Rif. paragrafo 6.4.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai gruppi di indagine.
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Forme grafiche esclusivamente protezione concetto sesso donne durezza fisica opposto comportamenti genere atteggiamenti barba lineamenti
Freq. 2 2 3 8 9 3 5 3 6 6 10 3 2 Spec genere spec_orig spec_orig spec_orig spec spec spec spec spec spec spec spec spec spec
Variabili e Specificit M MtF FtM Spec gruppo pos spec_orig pos spec_orig pos spec_orig pos neg neg spec_orig neg neg pos spec pos spec pos pos spec pos spec pos pos spec pos neg spec pos pos neg spec pos banale pos banale F
SC pos pos pos neg pos pos pos pos neg pos ban ban
pos neg pos neg neg neg neg pos neg ban ban
Tabella SS: analisi delle specificit, confronto fra la domanda Come descriverebbe la mascolinit? n. 7 protocollo A (gruppo Transessuale) e n. 5 del protocollo B (gruppo Senso Comune). Rif. paragrafo 6.4.3 Commenti alla denominazione dei repertori discorsivi messi in campo dai gruppi di indagine.
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Grazie di cuore a
Mamma e Pap, per avermi sostenuto ed incoraggiato, per avermi lasciato fare, per essersi fatti in quattro (-mila) pur di farmi arrivare fin qui; Elide, per il bello e il cattivo tempo, per tutto quello che non so tradurre in parole ma che lei conosce gi; Alessandro, per essere stato in tutti questi anni un punto di riferimento fondamentale e per aver preservato il mio orgoglio, fingendo di non accorgersene; Maria Teresa e Ilaria, per essere state i porti cui fare ritorno dopo le tempeste, per lamore immutato a dispetto della distanza, per essere sempre l; Angela, per avermi indicato la rotta ogniqualvolta mi sono sentita persa, per le elucubrazioni mentali e le conversazioni femministe un po radical-chic, per aver sondato insieme i meandri pi bui del nostro animo; Michela, per avermi regalato tanto in cos poco tempo, e Pasqualina, per essere la custode dei miei pensieri e per avermi eletto custode dei suoi; Michela Balocchi, Bianca Degli Spiriti, Laura Denu e Darianna Saccomani, per la generosit e laffetto sincero riservatimi, per i confronti preziosi e sempre costruttivi, per avermi insegnato un mucchio di cose; Agnese, Asia, Carlotta ed Emanuela, per essere state la parte migliore di questo percorso universitario; prof. Turchi, per limpegno profuso nelladempimento del ruolo di docente e di relatore, per il contributo fondamentale apportato al mio percorso di studi e di crescita professionale; tutte le persone transessuali che hanno contribuito (consapevolmente e non) alla realizzazione di questo lavoro - e che per motivi di privacy non posso menzionare non solo per aver dato un senso alla fatica di questi anni e unanima alla mia tesi, ma soprattutto per aver arricchito me regalandomi le proprie preziose esperienze di vita.
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