Dizionariodeglia 03 Tico
Dizionariodeglia 03 Tico
Dizionariodeglia 03 Tico
liST-
mmm
DIZIONARIO
DEGLI
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a
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OGNI ET E
D'
OGNI NAZIONE
Si
STEFANO TICOZZI
Con nove
tavole in
11
rame
etl
il
ritratto dell'Autore.
a
1
1
VOLUME TEtlZO
MILANO
PRESSO CARLO RRANCA
i83o-i833.
COI TIPI DI LUIGI NEEVETTI.
ggjigll
DIZIONRIO
DEGLI
Research
Library,
Institute
http://www.archive.org/details/dizionariodeglia03tico
DEGLI
STEFANO TICOZZI
SOCIO ONORARIO
DELL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA,
TOMO TERZO
MILANO
PRESSO LUIGI NERVETTI TIPOGRAFO-LIBRAJO
Corsia del
Duomo
N. 992.
M.
DCCC. XXXII.
Non
porra mai di Udii il nome dirti } Che non uomini pur. ma Dei gran parte Empion del bosco degli ombrosi mirti.
Petrarca. Trionfi.
IVlORALES, comunemente
mato
il
chia-
gli fossero
pagate
poleva
fare.
Madrid,
vi
Spagna. Dipingeva di preferenza ad ogni altro argomento, Je imagini del Redentore , che conduceva con tanto sapere, diligenza e morbidezza, da farle sembrar vive. Aveva egli specialmente studiato le opere del Bolustri
pittori
che conti
la
tostocch , cenza, si ritir alla sua patria. Raccontano biografi pittorici, che passando un giorno il re per Badajoz, desider di vederlo , e fattolo a se
i
poco guadagno , Chiamato alla corte di and di mala voglia ; e n' ebbe ottenuta la li-
venire , gli domand come se la passasse; al che rispondendo il povero pittore, che spesso maucavagli il vitto, il re ordinava che fosse a spese del regio tesoro provveduto
di vitto e d'ogni altre cosa. Ma poco pot godere del reale assegnamento , essendo morto dopo pochi mesi in et di 77 anni. MORALES ( P. Francesco) certosino di Paular , nacque in una
teneva quest'artista in grandissima stima , ed avrebbe voluto averlo stabilmente a' suoi servigj ma il Morales era pi amico di libert che di onori e di ricchezze. Veneudo ora a parlare delle sue pitture, senza obbligarmi a verun ordine di tempi o di luoghi , accenner le pi insigni. In una chiesa di Monache d' Evora nel Portogallo vedesi la copia fatta in et
,
660, e fu
giovanile di
un piccolo quadro
del
che possedeva il marchese di Valenza , rappresentante Cristo vivo in croce, con la Beata Vergine e S. Giovanni. Fece alcuue
,
bonanoli
a disegnare e dipingere , consacr esclusivamente i suoi talenti ad ornare il proprio convento di belle opere all' olio ed a fresco , tra le quali furono assai pregiati un quadro
di Nostra Signora ed un SS. Sacramento circondato di angioli di uve e di spiche. Mor nel 1720. non anno( Giacomo ) verato tra pittori della Spagna che per diversi ritratti vagamente coloriti. Deve spezialmente la sua celebrit al ritratto di un vescovo in piedi di grandezza naturale, che
tavole d'altare per le chiese della citt natalizia, e molli quadri di piccole dimensioni che sebbene non siano rari nella Spagna e nel Portogallo, sono teuuti iu graudissima stima , e per lo pi rappresentano mezze ligure di Cristo, o di Sauti. Dicesi
che Morales men sempre mal agiata vita, perch aveva costume di limar
tanto, e lauto diligentemente
le
finire
conservasi
nella
discosta
Omerica
Toledo.
MORAND
(Bartolommeo) viene
MO
MO
principi tedeschi. nel 1717.
ricordalo con lode dai biografi spaglinoti per essere stato uno de' pi caldi e zelanti sostenitori dell' accademia di Siviglia nell'anno 1664.
Mor
di
95 anni
MORAND(GiACOMO)celeberrimo
paesista spagnuolo operava in
circa
il
Madrid
1640. Sapeva questo valente dipintore introdurre ne' suoi paesaggi una sorprendente variet ed un certo non so che alletta e trattiene lo spettatore. Lavor ancora di storia, ed celebre il suo San Girolamo affatto nudo, che fu poi dottamente intaglialoda valente professore spagnuolo, il quale, per aggiugoer merito alle sue stampe, non si fece coscienza di defraudare il suo compatriotto della lode dovutale opera , e la divulg tagli per come tratta da un quadro del Guercino. Non nota l'epoca della morte
di
(Francesco), nato Poppi nel 1554, fu uno dei molti allievi di Giorgio Vasari. In Firenze le pi rinomate opere del Morandini sono le tavole della Concezione a S. Michelino e della Viiu
sitazione a S. Niccol. Fu fedele imitatore del maestro, e solamente cerc di dare alle sue storie mag-
MORANDINI
come vivo
nel
MORATTI (Francesco) scultore che operava in Roma nell' et di Lorenzo Bernini fece nella chiesa di S. Giovanni Laterano a concorrenza di altri sei o sette artisti una
,
Morand.
MORANDT(Giovan Antonio) fu uno dei molti allievi di Bernardino Campi, poscia suo ajuto in diverse
opere di grande importanza, ed
particolare nelle pitture
in
gate cadauna pi di duemila scudi, oltre il marmo. Al Moratti tocco in sorte quella di S. Simone, per alcuni rispetti creduta una delle
Guastalla
Tanno
Gonzaga
come
Convien dire che il Moavesse fatti altri lavori d' importanza , perocch il papa aveva ordinato che le statue suddette venissero allogate ai migliori artisti
migliori.
ratti
ne
di
Roma.
MORAZZONE
diversa
Giacomo
con
Giovan
Maria
lo-
nomenclatura
ricordato in
reutino, nacque nel 1622, e fu alcun tempo scolaro del Bilivert. In appresso, recatosi a
avanti
Roma, scord quasi totalmente la maniera del maestro, per adottarne una che sente il disegnare della scuola romana ed il
Roma, non gli mancarono lavori per luoghi pubblici e privati. Tra le opere pubbliche sono singolarmente lodate la Visitazione alla Madoana del Popolo, ed un Transito di Maria SS.a alla Pace, che fu poi intagliato dall'Aquila. In alcune quadrerie di Roma vedousi con piacere quadri di storia antica e rappresentanti
fatti
secolo.
Fu lungo tempo
di Jacobello
in
Venezia
emulo
del
nell' isola di
S.
Elena
e ; conservasi
Fiore
una tavola
,
di lui di assai
mediocre
merito rappresentante la titolare con altri Santi , a pie' della quale leggesi: Giacomo Morazzont laura questo lavoritr a.D.MCGCCXXXXI. Viene comunemente creduto pittore lombardo, perch appartenente ad
un
milanese
grafe
rammenta
il
tado di Milano.
e veri.
tutta
chiamato
1'
Vienna
dove
ritrasse
imperiale
famiglia ed altri
Francesco Mazzu( Pier nel chelli da ) nacque nel 157 villaggio di Morazzone , situato in gli e studi vicinanza di Varese
1
MO
elementi della pittura in Milano non ben avveralo sotto quale maestro. Sappiamo solamente cie
MO
MOREAU
quando
vent a
Roma
era di gi
fu creduto
valente
che a~ vesse molto studiate le opere di Tiziano e di Paolo. Ed invero la sua Epifania dipinta in Roma a fresco nella chiesa di S. Silvestro in cacoloritore,
pile,
onde
(Luigi) nato in Parigi circa il 1012, si fece conoscere valente intagliatore a bulino; ma perch non pose il proprio nome che a poche opere , poche sono quelle che possono con sicurezza altribuirsegli. La sua pi bella stampa quella che rappresenta Ges Cristo
tratta
non ha che
stile
il
(Giovanni Michele
nato
un nuovo
infinitamente
mi-
sua Epifania a S. Antonio Abate in Milano. Forte e grande la maniera del Morazzone, onde non deve misurarsi il suo merito sopra qual-
che quadro di gentile argomento , ma sui grandi soggetti al suo ingegno confacenti. Tali sono , per modo d' esempio , il San Michele trionfante a S. Giovanni di Como,
e la Flagellazione di Cristo in una delle cappelle della Madonna del Monte presso Varese. 11 cardinale
di Milano , Federico Borromeo, splendido mecenate e conoscitore profondo delle belle arti, si valse in pi cose del Morazzone, eh' egli stimava assai; e molto lo adopr il duca di Savoja che ne onor il merito creandolo cavaliere e colmandolo di doni. Nel 1626 fa chiamato con larghe condizioni a
,
arcivescovo
dipingere la cupola della cattedrale di Piacenza , e gi aveva apparecchiali i disegni di tutta l'opera , e condotti a fine i profeti , quando fu sepraggiunto dalla morte. Colle
Venticinque piccoli soggetti, che ornano il primo volume delle Canzoni di de la Borde. (Edme) di Rheims intagli un S. Roberto, da Claudio Mellan, e nel 1647 la chiesa dei Gesuiti posta in via S. Antonio di Parigi.
ii
MOREELSEN
Utrecht nel 1571
(Paolo
,
molte lodevoli cose eseguite in patria e fuori, ben pu dirsi che si era assicurata
fu
allievo
nato in del
ebbe la sventura .che a terminare la sua maggiore impresa fosse chiamato il Guercino, il quale colla magia del
chiaro scuro
lorire
1'
immortalit;
ma
celebre ritrattista Michele Mirevelt, Roma per apprendere a dipingere la Storia , ma naturalmente inclinato al gee lo raggiunse. Recossi a
nere dei
ritratti,
ha
di storia, che
buou
pittore.
pure
figure dei profeti ch'egli aveva fatte, che sebbene studia lissi me, non sono in quella stima tenute, ebeotterrebbe-
modo
chitettura
della
sua
intelligenza
MO
cui
la
MO
fortuna
sorrideva pi che"
fatti
il
ad ogni scultore. In
Bernino
stampe
a chiaroscuro, presentemente diventate rarissime, e tra queste le seguenti : Cupido in mezzo a due Giovi nette, in abito antico, da un quadro rli sua invenzione. Lucrezia, che essendosi ferita, cade
diedegli subito a fare una delle due statue che ornano il mausoleo di Alessandro VII , indi il Leone ed
il Cavallo che fanno parte delle sculture nella fontana di piazza Navona. Le quali opere non sono tali, a dir vero, da fare gran prova di
abilit;
come non
Io
la
statua
un Vec-
che tiene la frusta sul ponte di Castel Sant'Angelo , pure eseguita sul modello del Bernini da Morelli di
Ascoli.
MOREL
Roma
iti
(Francesco) intagli a
MORELLI
l'
Bartolommeo ),
secolo molte statue appartenenti al Museo di Clemente XIV , detto poi per soverchieria , Pio-Cltmentino.
(I. B.
operava in Parigi
nel
1659
nel quale
da Borei
circa
il
le
Albani. Poche cose lasci fatte che possono vedersi in alcune quadrerie di Bologna , ma oper molto a fresco. Il suo capolavoro in Bologna la cappella
all'olio,
MOREL
1664,
Ve-
rendael, dal quale apprese a dipingere fiori e frutta, che copiava dal vero. Quando suppose di essersi acquistato nome di valente pittore,
della famiglia a S. Bartolommeo di Porta, tutta da lui dipinta con tanta leggiadria, che poco meglio avrebbe
Albani. Mori
Pianoro
..
' '
in
(
and ad abitare
in Brusselles,
dove
sarebbe da lungo
risedeva la corte , ed ebbe la fortuna tanto propizia , che coi guadagni dell' arte ha potuto splendidamente vivere fino all'estrema vecchiaja. I suoi quadri sono molto stimati per la freschezza e l'armonia del colorito e per il largo e sicuro tratteggiare non comune ai
pittori
Francesco ) fiorentino , tempo dimenticato se non avesse avuto la fortuna di ammaestrare ne' principj della pittura il biografo e pittore Giovanni Baglioni, che ne fece nella sua opera grata ricordanza.
vese
della
(F. Lorenzo) genola met del sedicesimo secolo. Nel 1544 dipingeva a fresco in Genova nel suo convento del Carmine una Nunziata
fior
MORENO
avanti
MORELLI ( Lazzaro ) nato in Ascoli in principio del diciassettesimo secolo , fu mandato a Roma
perch
apprendesse
la
cos bella
segata dal
scultura e
nel
1642,
recossi a
Madrid
dopo
Ma
vedendo
Lazzaro
che
avere appresi gli elementi della pittura in patria, e si acconci con Francesco de Solis , che poi raggiunse nel colorito , e super di lunga mano nel disegno. Cos consigliato dal suo timido carattere ricus di farsi conoscere alla corte
maestro
per
accostarsi
quello
onde
MO
quasi ignorato a Madrid. Ma poco sopravvisse in patria, sorpreso da grave malattia, che lo trasse al sepolcro nella fresca et Hi 52 anni, nnn lasciando per attestare Ja sua virt alla posterit, che alcuni
rpalri
MO
MORETTI
(
.
quadri da stanza.
Azio \ va( Marco coniatore di Medaglie bolognese, (ior iu principio del sedilente
MORETTI
MORETTI ( Cristofano ) operava circa la met del quindicesimo secolo nel ducale palazzo di Milauo in compagnia di Bonifazio Bembo, dipingendovi una vasta storia della Passione, nella quale mostr quanto
valesse nell' arte di f'ir ben vt.dcre in pittura. Perci il Lomazzo lo annovera tra i primi riformatori
dell'arte in Lombardia, specialmente per conto della prospettiva e del disegno talch nella preallegata stona si avvicin assai al moderno stile, introducendovi buona prospettiva ed escludendo gli stucchi di rilievo e le dorature. Nella chiesa di S. Aquilino della stessa citt
;
MORETTO
camonica
secolo
,
(Fausti*
>)
di
Val-
una Madonna in mezzo a vri santi, negli ornamenti della cui vefece
ste scrisse in
caratteri intrecciati a
guisa
di
trina
d' oro
Xorislo-
si
opere
condusse in
nel. celebre MS. del P. Arisi. Una indiretta testimonianza del valore di Cristofano Moretti quella d essere stato universalmente creduto , che fossero sue opere le Storie di Ges avanti ai giudici, e
Cremona ed fa memoria
opere di pittura ed in Brescia; perocch essendosi recato a Venezia per meglio erudirsi nell' arte vi ebbe tante commissioni, che col lo trattennero lungamente Olire alcune pitture eseguite per diverse chiese . trovansi in Venezia molle sue opere uelle private quadrerie. da Brescia. V. Bonvicino, MOREY, pittore di Majorica, difece in
ma poche
patria
in Palma, dove mor circa met del diciottesimo secolo. La pi rinomata sua opera un quadro di sterminata grandezza, rappre-
morava
alla
sentante Cristo
nel
sepo'ero
Eulalia.
cir-
di
Ges spogliato
lonna per essere flagellato, che vedonsi nella cattedrale di Cremona, resta dimostrato dai registri della fabbrica che appartengono
quando
Gi-
rolamo
nel
Bomauino
\
che
le
dipinse
1520.
Gio. Elia) originario francese nacque in Firenze circa il 1721 dove apprese a disegnare e ad intagliare all' acquaforte ed a bulino. Per commissione del marchese Cerini intagli la maggior parte delle stampe tratte dai quadri di Giovanni Mannozzi di
(
,
,
MORGHEN
che fiorirono dal 1480 al 149d, furono pure non ispregevq! pittori senza che sappiasi se
fratelli
,
Questi
appartengono
retti rtti
di
MoMo-
cremonesi.
Franceschini e di altri valenti pittori fiorentini, che ornavano il palazzo Pitti : raccolta interessantissima, cui tenue dietro nel 1767 un'altra insigoe opera di Elia iu sei lastre, rappresentante le Au-
Baldassare
D.z.
dedi
arcfi.
ecc.
t.
ih.
10
lichit
eli
MO
Pesto
disegnate da
MG*
An-
ionio Jolv.
IMORGIIKN(FlLlPPO)nacqiie pure Firenze nel 1730 da Giovali Elia, che lo ammaestr nel disegno e ma H Gandellino neh' intaglio lo dice a ragione fratello e non
in
:
Giovali Pietro le Camus vescovo di Ballay, dallo stesso. Carlo di Valois , duca d' Angoleme, dallo stesso.
Giovanni. Dopo avere ap presi i principj in Firenze , ed avervi pure eseguita alcune opere d' intaglio , passava a Roma, dove
figlio
di
si
Chiamato
Napoli dal re delle due Sicilie, che fu poi Carlo 111 re di Spagna , ne intagli il ritratto, che fu posto alla testa dei tre volumi delle Antichit d' E'-cnlano
Adorazione dei pastori, da Champagne La gran Crocifissione, in tre laHallo stesso. Pezzo capitale. stre Il Corpo di GeshCiisto, disteso
,
1757
lippo.
al
7(32
molte furono
i
Accasatosi in Napoli , ebbe fortuna pai al merito, e ci che lo rese pi illustre si di avere avuto fra suoi ligli ed allievi Raf' fatila Morghen, che rivendic all'ftalia insieme a Bartolozzi , Lunghi ce. nell' arte delil primato l'incisione. V. Morghen Raffaello
,
in terra e guardato dalla Santissima Vergine, da An. Caracci. Maria Vergiue, che adora il diviuo Infante, che dorme su la pa,
Paesaggi.
nel
igi
Dizionario
MOR1N
dei Viventi artisti. (Giovanni), nato in Panel 1612, fu allievo nella pit-
tura di Filippo
Champagne,
de
tuttavia
e per
l'incisione di Matteo
la Piatte
Paesaggio ornato d'antiche mine, sopra le quali passano le capre, da Claudio Lorenese. Quattro paesaggi con ruine e figure, da Cornelio Poelcnbourg. Paesaggio ornato di figure con fontana antica da un lato, e ruine d'edifizj dell' altro, da G. B. Cor,
Montagne.
Fra
giovane
neille.
quando
crarsi totalmente
Imasuo
all'acquaforte.
Abbiamo
di
paesaggi, soggetti storici e ritratti, tutti eseguiti con gusto e con spi-
Ma i ritratti si ammirano a preferenza delle altre opere, per essere di un gusto cosi espressivo che non li avrebbe rifiutati per sue opere Io stesso "Van Dyck. Mor in Parigi nel 1666.
rito.
MORINA o MOINA ( Giulio ) nato in Rologna avanti la met del sedicesimo secolo, fu scolaro di Lorenzo babbatini e suo fedele imitatore avanti che fosse chiamalo a dipingere nella ducal corte di Parma: perocch dopo tal' epoca pare che
tentasse di accostarsi
del Correggio. In
varsi pitture
del
della
(
condo
rasi
I'
stile in
epoca
sua morte.
Daremo un
breve,
in
Andrea ), nato Genova in vai di Bisagno dopo il 1450, viene lodalo come il primo de' pittori liguri che siasi accostato al moderno stile del miglior secolo. Seppe il Molinello dare
presso
grazia alle teste e soavit
ai
MORINELLO
stesso.
con-
MO
turni
,
MO
falli
dieesi aver
ritratti
iti
somigliantissimi.
Operava ancora
(3.
re cattolico fu quella
di cantare e
Genova
nel
(
Giovanni) non ignocremonese, operava in Viadana nel 1611, come u fa testimonianza una sua
MORI NI
Ioan. pinxit
(
Giovanni
lui
suonare il liuto; onde da quel sovrano non solo fu dichiarato suo primo architetto , ma ancora suo primo musico, e n'ebbe doppia rimunerazione. Di ritorno a Napoli prosegu la predetta chiesa di San Severino, ed oper eziandio intorno
monistero. Architett per il duca un magnifico palazzo, che quello de'Filomarini del principe della Morra, disegn in appresso il palazzo di Cantalupa sull'amenissima spiaggia di Posilipo , e fece altre opere, tra le quali la chiesetta della stella , che a sue spese riedific, abbell e dot.
al
conoscono
di Vestri
alcune pitture da
la
eseguite circa
met del diciottesimo secolo, ma non fece cosa che lo mostri superiore alla
comune
1709.
MOKLAITER
Gregorio
met circa
del
(Giovan Maria e
)
fratelli
di
origine
alla
straniera, passarono a
Venezia
diciassettesimo secolo, seco recando il gusto tedesco di que'tcmpi. E perch in Venezia aveva allora molto credito un frate Carmelitano Scalzo, fratello del ceJehre architetto gesuita Pozzi, ed era tirolese, ehhero parte ne'Javori delle chiese degli Scalzi e de'Gesuiti Giu-
MORO. V.
tut-
Le Curt, Marchio Bartel, Giovanni Merenclen ed i fratelli Morlaiter , che non appartenevano all'Italia ; e sgraziatamente non fecero cose meritevoli di parziale memoria.
sto
concorrenza di Paolo. Fu pittor diligente , pastoso nel disegno e non senza grazia, e di un colorire forte e sugoso. In S. Stefauo , V angelo
che distribuisce
le
palme agl'luno-
Una
MOKMANDO
^Giovan France-
SCO ) fiorentino, nato del 1455, e morto in et di 97 anni , studi l'architettura sotto il famoso Leon Battista Alberti, dopo la morte del quale passava a Roma per osservarvi le migliori cose; indi recavasi a Napoli, dove fu l'amico ed in appresso 1' emulo di Novello da San Lucano e di Gabriello d' Agnolo. La prima opera architettata in Napoli dal Moraudo fu la chiesa di S. Severino, una delle pi insigni chiese di quella capitale, Benduto celebre
sua giovanile pittura a S. Eufemia, rappresentante S. Paolo innanzi ad Anania, fu con molta spesa conservata, siccome cosa rara, quando dovevasi demolire quella parete, e fu collocata sopra la porla della chiesa. Vivea ancora quando il Vasari pubblicava le sue Vite dei pittori, scultori ecc. i ( Marco ) suo figlio , scolaro el ajuto, prometteva di superare venne da subita morts il padre, ma rapito in giovanile et. Lasci iu
<
di
tra
le
quali
il
sua invenParadiso a
da quest' edilzio chiamato in fu Spagna da Ferdinando il cattolico, dove dicono alcuui , avergli fatto fabbricare un regio palazzo ed una chiesa. Certa cosa ad ogni modo, che la principale occupazione del,
,
S. Bartolommeo di cos gentile e dotta maniera da sostenere il confronto dei quattro Coronati a Saul
Giulio
dal
ali. evi
veronese
del
Cam*
12
MO
,
MO
cagione di sua ruina; perch avendogli un giorno , mentre stava dipingendo, battuto colla roana sulla spalla , Antonio inavvedutamente tocc coli' appoggiatojo la spalhi del sovrano; pel quale atto , sebbene l'imperatore nou se ne offendesse , tuttavia 1' Inquisizione trattava di farlo arrestare. Avvisatone il Moro, ottenne sotto plausibili
l>agna
tria
fu quasi
Doliini e Priuli
in
S. Salva-
leggesi : lu/ius veronensis sculptor , pictor et architectus. Nella chiesa di San Felice tutte Je statue in bronzo della prima cappella a sinistra entrando appartengono a questo scultore , e vi si vede apertamente il
Maurus
pretesti
la
licenza
in
di recarsi
;
patria
e per
fare di
Girolamo
le
Campagna
se
pieghe souo con soverchia uniformiltroppo compresse in angoli acuti lungo il loro cadente andamento , e la grazia vi si vede cercata con manifesta attenzione. Ad ogni modo le teste sono gentili,
uon che
quante istanze gli fossero poi fatte, pi non volle rivedere la Spagna. Il celebre duca d' Alba approlitt
del suo soggiorno in Brusselles per
fargli
fare
ritratti
di tutte le sue
di
amiche,
tratti
in sull'
andare
il
que'
il
ri-
nome
co-
di
Veneri, e che
Moro aveva
le
sebbene poco variate, bellissime torme delle estremit. MORCH Lorenzo del) fiorentino,
piate
mentre stava
alla corte di
Spa-
gna. Di questo
uno
dei
pi rinomati quadraluristi toscani, come ne fa fede la volta della chiesa dei Domenicani di Fiesole. Fu anche pittore di fiori e di animali ; e diversi suoi quadri conservatisi in private quadrerie della Toscana. Mor dopo il 1718.
mingo, conservatisi nella reale gaiIena di Parigi cinque ritraiti che sembrano aver vita, ed una Risurrezione di Cristo che forse la pi stupenda opera di storia che
,
uscita di mano a cos valente maestro. Mor in Brusselles colmo di gloria e di ricchezze nella ancor fresca et di cinquantotto anni.
sia
(Antonio) nacque
trecht nel 1510, apprese
I*
in
U-
MORONli
Domenico
pittore
arte da
Chiamato
ai
servigj di Carlo
il
re Giovanni colla sua famiglia , e splendidamente regalato. In tale occasione fece pure i ritratti di molti
signori portoghesi
,
che
gli
furono
veronese, nato nel 1450 fu per avventura il pi grand emulo che abbia avuto in patria il celebre Liberale. Aveva il Morone appresa l'arte da un allievo di Stefano da Verona, onde la maniera di lui s'accostava a quella ilei Liberale, che era stato ammaestrato da un altro allievo di Stefano. Ebbe Domenico
pagati cento ducati d'oro cadauno. Di ritorno a Madrid , fu mandato in Inghilterra a ritrarre la regina Maria, destinata sposa del principe Filippo, poi re di Spagna: la quale
uu
figliuolo,
(
opera gli frutt il premio di una catena d' oro , e 1' annua pensione di cento lire sterline. Non so se
altri
scuola , amicizia con Girolamo dui Libri, e molte opere condussero assieme che furono pregiate assai per buon disegno e per vaghezza di colorilo. Di modo che
di
Antonio. Carlo
\ aveva costume
di
ma
MO
Verona. Francesco mor di cinquanlacinque anni nel 1529; il padre era morto nel 1500. \10RONE(G]ovan BATTlSTA)nato io Albino, territorio bergamasco,
in
MO
MORONE
,
!".
scendente da Giovau Battista, fior nei primi anni del diciassettesimo secolo e fu probabilmente allievo di Paolo. Le sue opere peraltro ci inducono a credere avere studiato
assai le cose di
J
maestro, arriccili
e del contado
di
Bergamo
copiose di ligure e pregevoli per conto dell' invenzione e di armonica disposizione. Ad ogni modo convien confessare che non raggiunse il maestro nelle principali parli dell'arie; anzi pare che in alcune opere dimenticasse all'atto la sua morbida e pastosa maniera per seguirne una alquanto pi secca , che ricorda Io stile de' quattrocentisti. Ma il Moroni assicur la sua gloria coi ritratti, ne'quali riusciva
eccellentissimo, e tale che il grande '1 iziano soleva raccomandare ai gentiluomini, che erano destinati al go-
precisione e grandiosit di disegno , ebe non comune nella scuola veneziana, come pure quella forza d' impasto e lucentezza di carni che le fa seminare
apprese
quella
animate. In S. Barnaba di Brescia conservasi un Cristo che va al Calvario, che di-ebbesi uscito di mano allo stesso Tiziano; Mor circa il 1625. MOROSINl ( Francesco ) chiamato il Montepulciano fu allievo
del Fidani ed
uno de'buoni
pittori
toscani che fiorirono nella seconda met del diciassettesimo secolo. Oltre Je non poche opere che couservansi nelle private quadrerie, possono vedersi di lui diverse tavole
verno di Bergamo di farsi ritrarre dal Moroni. E veramente molti ritratti che gelosamente si conservano nelle pubbliche gallerie ed in alcune signorili famiglie par che abbiano vita e fiato, ed esprimono diversi caratteri delle persone rap presentate in modo che Lavater ci direbbe quali furono Je inclinazioni e costumi loro. E se come i volli e le vesti, avesse saputo disegnare ed atteggiare le mani , non sarebbero per verun rispetto inferiori a quelli del Moretto e dello stesso Tiziano , il pi grande conoscitore del cuore umano. Due ritratti uno
i
un bel quadro
di S. Paolo.
della
Conversione
MORRISSON
tagli
in
dute di mare, nelle quali si osservano diverse navi condotte al porto di Douvres, tratte da Doot.
MORT1MEK ( Gio. Hamilton ) nacque in Londra nel 1743, e sebbene sia morto nella fresca eia di
ottenne , annoverato tra i grandi pittori inglesi. Era egli nato con tutte le disposizioni che si richiedono per riuscire eccellente nell'arte, ingegno sottile, vivace imaginazione, desiderio sommo di apdi essere
56 anni
di
uomo,
l'altro di
donna conserdi
un quadro
un
vescovo trovasi nella pinacoteca di Brera in Milano, alcuni in Bergamo, e <Uie n'ebbe fino a quest' ultimi anni il conte Teodoro Lecchi di
Brescia, tra
i
comandano
arie di testa
agi' intelligenti.
,
Le sue
quali
uno rinomatisil
simo rappresentante
cavaliere
il
cos
detto
estremit delle figure sono toccate con molto spirito, e correttissimo il suo disegno.
S'egli err, devesene la colpa al so-
1'
portoghese.
noto
che
nel 1578.
verchio
studio
ili
rendere
suoi
14
MG
non ha semil
MO
patria in et di
figliuolo
57 anni, lasciando
dell' arte
pre adoperalo tutta l'attenzione che nchiedesi in un pittore di Storia, rispetto alla proporzione delle ligure, che non di rado restano alquanto goll'e. Tale difetto viene ad usura compensato dalla facilit del pennello, e dalla magistrale franchezza che si osserva in tutte le opere- Si esercit ancora nelP intaglio all' acquaforte, sopra soggetti di sua invenzione e di altri maestri. (N). Di questo supposto scolaro di Raffaello essle un quadro veramente raffaellesco nell'accade-
MOSNIER(PlETRO)
tosi
il
quale.rcca-
dopo
rigi, vi fu
MOSCA
di
non giuguesse all'eccellenza paterna. Nominato professore di quell'accademia di pittura, mori pochi anui dopo in matura vecchiaja. MOSTRAERT ( Francesco ed Egidio ) fratelli gemelli, nacquero in Hulst , presso Anversa circa il
1520. Furono ammaestrati negli elementi della pittura dal padre, meno che mediocre pittore , il quale vedendo i progressi che facevano grandissimi, mand Francesco alla scuoia del Mandili ed Egidio a quella di Enrico da Bles, onde riuscirono ambidue valenti maestri; Francesco nel paesaggio, Egidio nelle figure grandi uu quarto del naturale. D'ordinario lavorarono insieme, facendo uno il
paesaggio, l'altro le figure; e queste
mia
Mantova
ma
se la rasso-
miglianza dello stile fosse sufficiente prova, quanti vissero in diverse et e non furono che imitatori, dovrebbero dirsi allievi de' sommi -maestri ? E questo Mosca , fu egli italiano o straniero ? in quale epoca visse? Tutto ci finora incerto. ( Carlo ) napolitano, nato nel 1655, fu adoperato da Luca Giordano nelle quadrature e prospettive che dovevano servire di fondo alle sue storie a fresco, e particolarmente ai Gerolimini e nel tesoro della Certosa. MOSNIER ( Giovanni ) nato a Bles nel 1600 apprese da suo padre, mediocre pittore, l'arte di dipingere sul vetro. Di diciassett'anui passava ai servigi della regina di Francia, Maria de'Medici, la quale vedendo
MOSCATELLO
sono le migliori loro produzioni. Egidio compose separatamente diversi quadri di storia, due dei quali assai belli vedevansi in Middelbourg, rappresentanti il Redentore che porla la croce e S. Pietro in carcere liberato dall'angelo. Accusato da uuo spagnuoo all' Inquisizione di essere libertino ed empio, prevenne l'accusa, cuoprendo le nudit di un quadro, cui appoggiavasi
la
vinetto per la pittura, lo mandava a Firenze, affinch acquistasse miglior fondamento di disegno. Sette
ma d'allora in il delatore ; poi pi non depose i" odio concepito contro il governo spagnuoo. I due fratelli furono nel 1555 nominati
anni studi in Firenze ed iuRorna sotto i pi rinomati maestri, o copiando capi-lavoro dell'arte. Di ritorno a Parigi, non si trovando in corte avvantaggiato come sperava
i
membri
dell'
accademia di
Pittura di Anversa. Francesco mor poco dopo nel fiore della virilit , Egidio vecchissimo nel 1601.
ed in questa ed in altre citt ebbe importanti commissioni. La sua pi celebre opera vedesi in una sala di ne' di cui fregi dipinse Chivern con grande spirito le storie di don Chisciotte della Mancia. Mor in
,
modo
nella
pochi pittori di frutta e fiori possono sostenerne il paragone; onde i suoi quadri custodisconsi nelle pubbliche e private
gallerie della
la-
MO
vuro nel loro genere. Muli circa
11)70.
il
MO
e della
15
malo
(
MOTTA
Raffaello
),
univcr-
salmenle conosciuto sotto il nome di Radaellino ria Reggio, nacque nel 'j50 ; apprese i principi rlella indi si pittura sullo il Novellara acconci in Roma con Federico Zuccari. Ma egli aveva d natura ricevuto un troppo straordinario iuge,
entro i confini grandi origii nali che vedeva ad ogni passo nella
dell' imitazione;
ed
tori '/andalacca e Mones che dipinge va ero quel teatro, seppe formarsi uno stile vago e di robusto impasti Studiando le opere di Giulio Romano. Passava poi a Viadana per ornare le sale del conte Reduili.e vi si accas. Dipingeva in appresso la villa de'marchesi Piccinardi, e reudutosi famoso in tutta la provincia, ebbe in pi luoghi importanti lavori , finche nel 1785 and a sta-
capitale
bilirsi
vano potentemente a formarsi uno stile suo proprio, ch'ebbe poi molti seguaci ed ammiratori. Le storie di Ercole dipinte da lui in una delle logge del Vaticano , e due
storie
dove oper in Cremona , molto per le patrizie famiglie Seniochinelli ed lbertoni. Intanto dipingendo il celeberrimo Andrea Appiani nella real villa di Monza, f\i chiamato il Motta a dipingere gli
ornati
in
evangeliche
eseguite
nella
cera
all'
encausto nella
Duchi lo posero in a'tissima stima perla bella disposizione delle figure, per il rilievo, la morsala dei
sala rotonda,
fatta
la
Storia
Non
lo
bidezza ed graziosi contorni. A Raffaelliuo pi non mancarono importanti commissioni per chiese e per private famiglie, ed il cardinale Farnese lo chiam a dipingere nella villa diCapraroIa a competenza degli Zuceari e di Giovanni de Vecchi, L'ultimo mal soffrendo il confronto di cos giovane e valoroso artista, lo calunniava presso il cardinale , che senza dargli luogo a
i
seguiremo ne' continui lavori eseguiti in pi luoghi fino all' epoca in cui fu nominato professore di disegno nel liceo di Cremona, dove mor nel 1817, lasciando due figli, Francesco e Giulio ammaestrati nel1' arte.
MOUCIIERON
iu
(Federico) nato
gli
Emden
nel
1655
studiato in patria
giustificazioni
lo
licenzi.
rifinito
Dicesi
dalla
pittura, recossi a Parigi, dove fece rapidissimi progressi merc lo studio delle migliori opere di Poussin
e di altri
paesisti
,
che
giunto a
Roma,
e spezialmente
copiando
di cocentissinio sole, di
febbre
talvolta in-
giorni lo trasse
sepolcro quando
arte,
ili
studio del disegno, emulare in breve pi graudi artisti della precedente generazione.
i
Giovanni
nacque
j
in
della
bozzolo da Francesco M a orchi Motta nel 1755, e fu dal padie, mediocre pittore quadraturista ammaestrato ne'principj del disegno
Non tard a contrarre domestichezza con Adriano vander Velde, e con qualcuno di que'pitOlanda tori, che in Parigi ed in sogliono fare ne' paesaggi le figure d'uomini e di animali, onde scoi quadri non tardarono con simili sussidj ad essere avidamente ricercati in Parigi ed in* Amsterdam dove lo richiam amor di patria e dove mor nel 1680, Il principale merito de' suoi quadri riposto
tere vedute.
i
nella bellezza
degli
,
alberi
e delle
negli
orizzonti
16
1
MO
i
MO
Quattro altre simili
belle delle precedenti.
,
vaporosi e svariatissimi e uell' armonia de colori. D ordinario uq de' suoi paepiatii fiume divide saggi, e dal primo all'ultimo piano
tulli
gli
forse
pi
oggelli
alla
introdotti
contri-
buiscono
tiva.
stampa rarissima.
(
ne'principj dell'arte
liglio Isacco,
MOUCHY
Martino de
nato
he di lunga mano
MOUCHERON
i
n Amsterdam Del 1670, e fu ammaestrato nei principj della pittura valoe del disegno da suo padre roso paesista, che lo lasciava orlano nell'et di sedici anni"; onde dovette frequentare la scuola d'altri maestri. Avea gi dato in patria prove di valente pittore, quando part alla volta di Roma appena giunto ai 24 anni. Poi ch'ebbe disegnati i pi bei siti dell' Italia , e specialmente quelli di Tivoli e suoi con,
Aubiu. Souo conosciute le seguenti stampe Prima e seconda Veduta dei cou:
torni
di Triel
di
da Hacherl.
Veduta
ckolm, dallo slesso. La Ninfa Calipso, intorno a Mentore, da Carlo Monnet. Le Ninle di Calipso che presentano a Telemaco gli abiti, che gli sono destinati, dallo slesso. MOURTEL (Giovanni), nato in
toru
carico
di disegui e di
altri
Leyden
frutta
nel
650
dipinse
,
fiori e
d'Amsterdam,
ove diede principio a molti quadri che arricch di figure d' uomini e
di animali.
Conviene non
,
Aveva Isacco
la
parti-
che se
le
sue
colare
abilit di
presentare le ve-
dute
vantaggiosamente , che natura medesima, mediante l'arte di saper mettere a contrasto gli oggetti che rapcos talvolta abbelliva la
Mor
in
patria di
69 anni.
presentava. Sapeva , per dirlo iu una parola, per principi i'architetlura e la prospettiva. La sua frappa toccata cou somma facilit, ed i suoi colori sono propriamente quelli della natura. Reo disegnate sono eziandio le figure; ed suoi disegni colorili sono forse in maggior stima
i
MOCRTIN
V.AXM
MARTIN
)
Gio-
nato in Parigi nel 1659, fu allievo di Filippo de la Hire, che unitamente alla pittura gli aveva pure insegnati gli elementi dell'architettura, onde pot servire tosto in qualit d' ingegnere militare sotto
il
Rattjsta
celebre
Vauban. Vocompensare
renduti
presso
al
ancora all' intaglio e lasci un buon numero di slampe incise con delicatenuti dei quadri.
,
Diedesi
gli
mand
suo vander
,
tissima punta.
Mor
in patria nel
Meulen
la
pittore di battaglie
dopo
1744.
morte ne occup la carica dipinse in ai Gobelliui. Mourtin Versailles diverse battaglie guadadi cui
Quattro belle vedute di giardini, arricchite di ligure nel gusto antico, di fabbriche, di ruine, di sua
invenzione.
storie di
1715.
MOVA
MO
naia nei
MO
iti
il
610
fu
allievo
Sivi-
glia del celebre Giovanni del Casello e condiscepolo d'Alfonso Cano Cone di Bartolommeo Murillo. dotto dalla vivacit del suo caratcol totere nelle Fiandre, vivea
quelle di Guido, di Pietro da Cortona e di Carlo Maratta; senza per trascurar le opere di Raffaello, di Tiziano, del Correggio. Dopo tornato a Parigi, ebbe la
un anno,
commis-
talmente dimenticato delle cose della quando venutogli innanzi , agli occhi un quadro di vau Dyck, ne fu in modo sorpreso che ripigliati pennelli, giur di non voler altri imitare che questo grande maestro. Sapendo che trovavasi a Londra in servigio di quella real corte, non tard a raggiugnerlo e facilmente ottenne di essere ricevuto tra
pittura
,
quale lavoro, super bens aspettazioue per conto del disegno, del colorito, dell'espressione,
pizo; nel
1'
ma
t'
ignorando forse
,
in su
le figure
non reggono in
sui piani, e
minacciano di cadere.
Un
suoi allievi:
sei
ma
il
vati
Dyck mor
da
,
dopo
mesi nel
16-11. Colpito
tanta perdila,
all'istante alla
Mova imbarcossi
volta
mente in cos brutto errore, sarebbe per sempre perduto nella pubblica opinione; perocch non avvi giovane artista di mediocri talenti, che ardisca intraprendere lavoro pubblico senza conoscere la prospettiva.
di
Siviglia
dove sorprese il pubblico e tutti gli artisti colle sue pitture ; perocch in quella citt non era ancor conosciuta la maniera di van Dyck. Pi d'ogni altro ne imase maraMurillo, il quale fu preso vivo desiderio di vedere 1 Italia ed i Paesi Bassi, che all'istante abbandon Siviglia senza poter per dare esecuzioue al suo divisamenlo. ( V. Esteban Murillo. ) Dopo alcun tempo il Moya rivide la patria, dove, poi che ebbe ornate alcune chiese di preziosi quadri , pag il comune debito alla natura in et di 56 a:iui. Possono vedersi pregevoli pitture ci questo raro maestro in alcune gallerie di Spagna e d' Inghilterra: ed in particolare Siviglia possed quadri della prima e della seconda maniera. (Francesco lz) nacque in Parigi nel 1688, e fu allievo ir) patria di Luigi Galloche. Di gi aveva pi volte ottenuti primi premj dell'accademia di pittura, ed acquistato nome tra giovani pittori parigini dipingendo uno sfondo ne! coro de' Domenicani del sobborgo di Saint Germain , quando risolse di vedere 1' Italia. Le pitture che pi lo trattennero furono
vigliato
cos
il
La mala
riuscita
di S. Sulpizio gli
da
mostr la necessit di erudirsi negli studj foudamentali dell'arte; e pot far dimenticare con diverse belle opere un cos grave errore. La principale sua pittura, e forse la pi grandiosa pittura della scuola francese, lo sfondo della gran sala di Versailles, nel quale rappresent l'apoteosi d'Ercole. Tutte le figure
di questa storia
hanno
un
movi-
mento ed una
Castigato
il il
colorito
e studiata in
distribuzione delle masse delle ombre e dei lumi da produrre il pi sorprendente effetto. Le Moyne sentiva
fu
nominato pittore del re, si tenne gravemente oifeso, perch non gli
fu accordato
1*
intero
stipendio di
MOYNE
cui
godeva Carlo le Bruii. A questo dispiacere si aggiunsero le indisposizioni derivate da sette anni d'in-
comodo lavoro
di
S. Sulpizio e
perdita della
mente amava
suoi emuli;
onde in breve la sua immaginazionenc soffr in modo,che preso da tetra melanconia , e credendosi perseguitato da
gente 5
ar-
Diz. desrli
Ardi.
ecc. T. III.
18
MU
Un
tratto
MU
con molle figure > da un antico bassorilievo. MUCHETTI (Alessio). Di questo intagliatore che operava in Roma nel prossimo passato secolo, si hanno diverse stampe di statue appartenenti alla Galleria Clementina, pubblicate in Roma nell' opera di Ennio Quirino Visconti. MUDIGLI AN A (Francesco) nato in Forl circa il 1550 fu probabilmente mandato in et giovanile a Firenze per apprendere la pittura sotto la direzione di Jacopo da Pontormo. Tornato in patria, ebbe commissioni per pubbliche e private opere in Forl, in Rimini, in Pesaro ed altrove dove possono tuttavia vedersi belle opere di stile non forte e grandioso, n uniforme, ma sempre vago e gentile. Forse le sue migliori pitture sono quelle del Rosario in Bimini , nelle quali rapSacrifizio
,
matassi lece una ferita colla propria spada, onde mori all'istanle nell 737. MUCCIO (Gio. Francesco) nato in Bologna in principio del diciassettesimo secolo , fu nipote ed allievo di Francesco Barbieri dello il Guerciuo , il quale non scorgendo
in costui favorevoli
disposizioni a
quella di copiare
dri.
Ma
il
Muccio
avendo
concorrenti in questa alcuni di lui migliori d' assai , si diede all' intaglio , e pubblic diverse lodevoli stampe.
MUCCIOLI
Ertolommeo)
di
un'epigrafe posta a'pi di un quadro di Beneoperava circa detto suo figliuolo il 1450. Bartolommeo lasci Ferrara per domiciliarsi in Urbino ,
Ferrara, ricordato in
,
dove nacque ( Benedetto) ed i loro discendenti avevano in S. Domenico una cappella gentilizia, nella quale vedevasi un quadro dipinto da Benedetto nel 1492, col l'epigrafe; Benedictus quondam Bartolomei de Ferr. plnxit. (GiMUCETTO, o
present
Adamo
nell'atto di essere
,
il
MUCETAS
in
rolamo
1454
la
,
nacque
Verona
nel
Diluvio e la Torre di Babele. Ignoriamo l' epoca della sua morte. MCJDO (Pietro) di questo poco conosciuto pittore conseivasi in Madrid un ritratto del Beato Simone de Boxas, colla leggenda: Vedr ti Mudo faciabat aelatii 55. dipinto largamente e con belle pieghe di abiti ed ha per sfondo la veduta
,
di gentile paesaggio.
tenne una maniera secca , propria non conosce il chiaroscuro, onde non maraviglia che le opere manchino d' effetto. Le .sue slampe in rame sono tutte incise a bulino, ch'egli maneggi con debole maniera. Ad ogni modo queste stampe sono rare e per ci ricerdi chi
,
MUETTE
nel 1(591,
si
Ne
cate
dai raccoglitori. Intagli ancora in legno, ed tenuta in molto pregio la stampa rappresentante il trionfale ingresso di Ges in Gerusalemme, colla data del 1500. Sono pure tenute in qualche conto La Bisurrezione di Ges Cristo, con quattro soldati a pi del Se-
molti luoghi della PiccarDi ritorno a Parigi, ebbe commissione di terminare la chiesa di \ al-de-Grace. e vi fece una facciala a due ordini, corintio e composito, con finestre ricche di colonne e di ringhiere, e con meschinissime nicchie. Fece poi nell'interno un baldacchino intorno all' aitar principale sostenuto da sei colonne forse
tificare
polcro.
di
marmo,
MU
Bernini in S. Pietro di Roma, ma disposte sopra un piano circolare. Bluette diede in appresso la pianta del gran castello di Luiues , e di quelli dell'Aquila e di Beauvilliers. Compose un trattato d' Architettrattati intorno tura , e tradusse
i
MU
Muguoz un
19
imitatore del Barocci e dello Zuccari , e non del Maratta. sul declinare ( N ) fece in del diciassettesimo secolo i quadri della Vita di S, Pietro Nolasco per
Lorca Fran-
ai
cinque ordini di Vignola e di Palladio , aggiugnendo all' uno ed ali altro le proprie invenzioni e dichiarazioni critiche. Mor iu Parigi nel 1669. nato ( Sebastiano ), io INaval Carnero nel 1654, apprese
Cartagena
tutte opere
non su-
MUGNOZ
Evartsto) nacque
1671
il
in
Va-
lenza
la
nel
e studi in patria
pittura sotto
Conchillas;
ma
1'
sotto
Claudio
Coello. Era di gi maestro quando invogli di veder Roma in un'epoca , nella quale alla correzione del disegno ed alla grandiosa nos'
abbondanza
d' esecuzione
non conobbe giammai n castigatezza di disegno, n nobilt di forme. Mor in patria nel
1737.
di S.
bilt
la vivacit di
il
preferi vasi
colorito, ed
Don Girolamo
,
eaval.
per altro
fortuna
di
di
meno
scorretta
torn in Spagna nel 168 !. Passando per Saragozza trov col il primo maestro Coello, e lo ajut ne' freschi di Manteria e della chiesa di S. Tommaso di Villanuova. Giunto poscia a Madrid in compagnia del maestro, gli fu dato a dipingere iu palazzo il gabinetto della regina , poscia la galleria dei Cervi, ed in pari tempo ritrasse la regina e diversi principali personaggi, onde fu
nel
1
688
nominato
pittore
del re.
dipingeva in Madrid nel 1650 con molta lode , se possiamo dar fede al Palomino ed al Pacheco; ma non nota veruna opera certa che renda adesso testimonianza della sua virt. MUJETTA, o MOIETTA (Vincenzo ) da Caravaggio dipingeva in Milano negli ultimi anni del sedicesimo secolo e ne' primi del susseguente, contemporaneo ed emulo dei Foppa, dei Montarfani, dei Buttinoni, degli Zenali, degli Scotti e di tant'altri illustri Lombardi, che onoravano la capitale dell' Insubria quando Leonardo da Vinci fu chia-
Giacomo
Altre importanti opere condusse per la Corte e per alcune chiese di Madrid tino al luned della settimana Santa del 1690, quando, salito sopra un ponte eretto nella chiesa di Atocha per ritoccare le belle pitture della volta" fatte dal giovane Hcrrera, cadde inavvedutamente e mor all' istante. Non pu negarsi che la sua maniera non abbia contribuito al decadimento
del
mato alla corte di Lodovico il Moro. Sebbene non avesse totalmente absua la bandonato 1' antico stile
,
maniera annunziava vicinissima l'eccellenza dell' arte con mosse pi pronte, con ignudi imitati dal vero, con meno simmetrica disposizione
delle figure, non prive di rilievo di affetto e di espressione.
,
MI JETTE
(N.
uno degl'inta-
buon
,
gliatori francesi,
gusto nella scuola spagnuola nini fu piuttosto colpa de tempi che sua; perocch, se fosse vissuto un secolo prima, la Spagna avrebbe avuto in
che incisero all'acquaforte i rami della Storia ZValurale di il/, de Buffon, edizione parigina del
l
1755.
M DITTE' (Pietro
Stefano) na-
20
MU
in Parigi
MU
La Filatrice , dallo La Giovane Nutrice
madre, dallo
stesso.
nel 1722 , ed apprese il disegno e 1' incisione da Beaumont. Egualmente esperto nelle
eque
stesso.
e la Piccola di
opere di storia che ne'ritratti, non lard a farsi gran nome in patria e fuori , e lasci uu ragguardevole numero di stampe nell' uu genere e nell'altro; ma quelli che gli fecero pi onore , sono i rami intagliati per la Galleria di Dresda, e per il conte de Bruni. Mor in patria nel 1786. Velie molte sue opere non additer che le seguenti :
Ritratti di Clasas Grill e di sua
Seguito di 24 fogli
HabilleItalie
,
mens
svivant
le
costume d
da Greuze.
MULDER
(J.)
intagliatore tede-
sco che operava nel diciassettesimo secolo , conosciuto per il frontespizio della celebre opera di Francesco Giunio De Pictura veterum, e per alcune delle stampe che or:
nano
MULENAER
mato
il
Cornelio), chia-
moglie
Anna Giovanna.
di
Giovanni Restout
da Latour.
pittore del
re
S. Famglia, da Andrea del Sarto. Simile, da Francesco Vanni. II Riposo dei Viaggiatori , da
non apprese che a preparare gli sfondi dei quadri per gli altri pittori ; ma in tale esercizio prese tanta abitudine, che in un giorno coloriva un grandissimo paese. Debbo per amore di
pittor dozzinale, e quindi verit soggiugnere
Vouwermans.
Cavalli all' abbeveratojo, dallo Stesso, e serve d'accompagnamento. Enea che salva la sua famiglia
I
sol-
dall' incendio
neille.
di
Troja
di
da
Core di
Enea
tanto speditivo, ma che sapeva fare eccellentemente, onde pressoch tutti i pittori d'Anversa de' suoi tempi valevansi dell'opera sua. Mor vecchio e ricco in quella citt in principio del diciassettesimo secolo.
Giganti, da
cque
il
Gio. Le Blond, ec. Pietro Stefano lasciava, morendo, un figliuolo e due figlie, che tutti si esercitarono in alcuna delle belle
arti del disegno, cio
MULES
Borgogna.
all'
Ma
ben
tosto
si
diede
MOTTE
tagli
Angelica),
che in-
paesaggi.
(Lisabetta Melania) che pubblic diverse stampe sul gusto del lapis, ed a granito. (F. A.) nato in Parigi circa
del disegno e padre pubblic molte stampe tratte da diversi autori, ma spezialmente da Greuze.
il
1770,
fu allievo
ver ricevuto prima alcuno ammaestramento. Recatosi per suoi affari a Barcellona, fu da alcuni mercanti mandato a loro spese a Parigi, dove frequent la scuola di Niccol Dupuis , che gli apr la buona via dell' arte; di modo che in breve fu trovato degno di essere ammesso nella reale accademia pa-
nell' intaglio
del
Rivedeva la patria nel 177(5, ed intagli molte stampe, tra le quali: La SS. Vergine col Bambino, da Van-Dyck. La Pesca dei Cocodrilli, da Bourigina.
Giacomo
cher.
S.
Giovanni
La
Fiorista
da Greuze.
da Guido Beni.
MU
La preghiera
da Greuze.
diretta
MU
ad Amore
,
21
Stampe allegoriche
nascita del
figlio
relative alla
rappresentare che naufragi e leni bili meteore. Se l'iscrizione sepolcrale, che gli fu posta nella chiesa
di S.
del
,
principe
ec.
di
Asluries
(
da Halle
o
totalmente
dire
,
IUULIER
DE MULIERIBUS
Pietro ) nacque in Harlem nel 1645 da Pietro Mulin pi che mediocre pittore di paesaggio, ed avuto per la leggerezza in grande stima de' suoi lontani orizzonti, e per la vivacit e naturalezza del colorito. Educato il giovanetto Pietro nella scuola paterna , non lard a superare per molti rispetti il padre ; e
vecchiezza , si riducesse a pi costumato tenor di vita ed a dipingere meno spaventosi soggetti. Certo che il Tempesta trov nella doviziosa capitale dell'Insubria splendida protezione , grandi occasioni di lavoro ed onorata sepoltura Tanno 1 70 .Cos io scriveva nel 8 8. Forse i molti dilettanti di pittura milanesi
1
ben tosto venne in Italia, dove, aonosciuto sotto il nome di Tempesta, si fece grandissimo nome colle sue virt pittoriche e co' suoi morali traviamenti. Fu detto , che aveva abbandonata la patria per professare liberamente la cattolica religione ; e tratto dall' incostante suo carattere d'una in altra citt dell'Italia, per molti anni non ebbe in alcuna stabile dimora. Vide e profess l'arte in Milano, Venezia, Bologna, Firenze e Roma per brevissimo
stranieri
potrebbero
leggendo
sepolcrale
situata
quest'articolo, porsi in
dere in S.
iscrizione
Calimero
di
cos
distinto artista.
Era
al
la
modesta
Japide
d' altezza
a presso
coro a destra entrando ; ma da in tre anni pi non esiste. Rislaurandosi nel 1850 quella chiesa internamente , si ebbe la cura di
due
togliere
il
monumento
d'
eretto
alla
,
memoria
un
grand'
uomo
la-
tempo ; e soltanto nell' ultima si trattenne alcuni mesi presso il duca di Bracciano, he lo cre cavaliere. Trasportato dal suo irrequieto carattere a Genova , vi fu imprigionato per avere fatta uccidere la moglie
;
scolparsi in
sospetti
Dopo
,
libert per
di
in allora
governatore
Melgar Milano
in
onde
citt,
pass
ad "abitare
questa
sai
nella quale guadagnando aspot trattarsi splendidamente in modo pi conveniente a gran signore che ad artista. Terribili sono i suoi quadri rappresentanti burrasche di mare, dai quali gli venne
,
sciando sussistere altre lapidi a caratteri d'oro di persone che sarebbero senza di queste da pi anni dimenticate. 31 ULIN o MOLYN\Pietro DE)nacque in Iiarlem circa il 600, e fu pittore ed intagliatore all'acqua forte iu sul gusto di Giovanni van de Velde. Leggerissimi sono i suoi cieli e le sue lontananze, e di assai buon colore i fondi nel davanti. Ebbe un figlio, che port lo stesso nome, e che mandato dal padre in Italia perch si perfezionasse nell'arte, fecesi chiamare MuUer, o de Mulie1
ribus.
Tra
le
stampe
le
di
Mulin
padre
ricorder
l'
il
soprannome
i
di
Tempesta
si
da
lui
vuole che
pi pregevoli siano quelli dipinti in carcere, dove agitato dai rimorsi del delitto , e dal timore di capitale sentenza , non sapeva
Altro seguito di quattro paesaggi con figure e capanne. MULINA , o MOLINA ( Frate
22
MU
in
tica
MU
dell'
Manuele) nacque
Jaen 1614, e poi eh' ebbe appreso il disegno in patria, recossi a Roma per continuare gli studj pittorici sulle opere de' grandi maestri. Di ritorno in Spagna , trovandosi in alto mare sorpreso da terribile burrasca si vot frate se ne usciva salvo ; ed appena approdato alla patria spiaggia, ademp alle promesse, entrando ne' Francescani di Jan, dove mor nel 1677, dopo avere arricchito quel convento di molti pregevoli quadri,
,
incominciamento
(
e pro-
MULINARI
Gio. Battista
nato in Venezia nel 1656, fu scolaro del Vecchi, e lasci alcune lodevoli pitture, che facevano sperar molto dalla sua diligenza non meno che dalla sua fertile iuventrice fantasia ma mor troppo giovane per poter rispondere alle concepite speranze, lasciando orfano nell' infan;
zia
ritratti
illustri
per-
l'arte
( Antonio ) , che apprese paterna nella scuola di Antonio Zanchi. Non tard il giova-
il
figliuolo
MULINA
Madrid
(Manuele
di) nato in
i
principi
della pittura sotto Eugenio Caxes , che mor quando Manuele non contava che quattordici anni. Perch rimasto privo di maestro , fecesi a copiare e studiare le opere de' migliori artisti merc la quale pra;
non sarebbe
,
riuscito
nobile
pittore
suo
migliori esemTenne perci una maniera alquanto svariala, finche non gli riusc di fissarne una
stile,
studiando
pittore.
Poco
oper conto
pubblico, trovando miglior nel far quadri da stanza. Manc all' arte nel 1658. MULINA RI , ( Stefano ) nato in Firenze circa il 1741 , apprese a disegnare ed intagliare all' acquarello da Andrea Scacciati , al quale serv d'ajuto nell'incisione di una raccolta di disegni in 41 stampe, appartenenti alla Galleria di Firenze. Morto il maestro, ebbe Mulinari la carica d' intagliatore della detta Galleria , e pubblic altre stampe di disegni che si conservano nella medesima , fra i
in
disegno ignota
nit di colorito
al
,
per dovizia di vesti. La storia d'Oza dipinta in Venezia nella chiesa del
Corpus Domini non solamente una delle migliori opere d' Antonio,
l'
ma
dell' et
sua.
il
Manc
alli-
dopo
te-
muto
quali
Gli Dei
terrano.
dell'
Olimpo
dal Vol-
in Savi( Giovanni), nato gliano nel 1721, fu allievo in Torino del Beaumont, ed uno de'buoni Piemonte nel pittori che conti il diciottesimo secolo. Ebbe nella capitale di quello slato ed altrove opere
dell' Architettura che Il Genio presenta una pianta d' edificio ad Alessandro, da Santi di Tito. Ma la pii interessante opera del Mulinari un seguito di 50 stampe, tratte da altrettanti disegni di antichi pittori , su la maniera degli
di
grande importanza che gli accrebbero fama , facendolo vantaggiosamente conoscere in tutta 1' Italia. Singolare lavoro il S. Giovanni Battista nella badia di S. Be,
Ma
originali,
cesco Rustico
da Cimabue fino a Franallievo del Verroc, chio, che ha per titolo; Istoria pra-
di ritratti, poich
essere
ebbe 1' onore di chiamato a ritrarre ii proprio sovrano. Mori nel 1793.
MU
MULINAR! (Giovan
Antonio)
,
MU
versa,
23
assai
dove lavor
per
il
ne-
chiamalo, il Caraccino, nacque in Sa vigliano nel 1577 , e fu probabilmente scolaro in Roma di Annibale Caiacci, .o per lo meno suo imitatore. Tra le pi lodate pitture del Mulinari suol darsi il primo luogo alla Deposizione di Croce a S. Dalmazio iti Torino. Savigliauo, sua patria, non ha chiesa alcuna senza qualche sua pregevole opera; ed appuuto in Savigliano che il dilettante pu formarsi un'adequata idea dei suo merito. Pittore
corretto, energico, vario nelle teste
gozio di Girolamo Cock , in compagnia del celeberrimo Cornelio Cort, avanti che questo venisse in
Vogliono alcuni, che piutche compagno sia stato allievo del Cort ; altri lo vogliono scolaro di Golzio. Abbastanza ragguardevole il numero delle sue stampe,
Italia.
tosto
cipalmente
le
Le
stini,
tre
Parche
che
filano
de-
stesso.
vivace nelle mosse, avrebbe pochi o nessuno eguale nel Piemonte , se avesse dato maggior diguit alle figure, pi grazia ai volli femminili, ad ogni cosa meno languido colore espressione pii novirili,
,
Lucrezia in atto di uccidersi, da Cornelio Kattel. Le Virt cardinali in quattro stampe, da Martino di HemskercU, dieci Comandamenti di Dio I spiegati con le Storie sacre , dallo
stesso.
bile.
Mor circa
(
il
1640.
,
MULLAN
La Creazione
ovvero
Y Opera
forse super
Sono
modo
allontanarsi.
Mor
assai
vec-
chio in Siviglia
nel 1751.
Gollzius , in 7 pezzi marcati H. Muller scul. (G. A.) intagliatore a bulino nacque in Vienna d' Austria circa il 1700. Altro di lui non noto se non che fu contemporaneo de fratelli Schmutzer. Le sue stampe mostrano un bulino delicato , e fauno un piacevole effetto, spezialmente per il loro tono vaporoso. Conosconsi molti ritratti , e tre soggetti di Rubens, tratti dalla Galleria Lichtenslein.
Hugo
MULLER (Giovanni SeiustiaNO) nacque in Norimberga nel 1720, e poi eh' ebbe appresi gli elementi
del disegno e dell intaglio in patria, passo in Inghilterra insieme a suo
fratello
direttore
,
Tobia intagliatore
,
di archi-
da
un
tetture
e col
fioriva
Ignoriamo
ogni
altra
due
figli
,
di
Rubens
nella loro
Tra
le
non
molte
:
MULLER
(Ermanno) disegnatore
ed intagliatore a bulino , nacque , secondo la comune opinione , iti Amsterdam, in principio del quindicesimo secolo, e si stabil in An-
da P. Paolo Rubens. adolescenza Decio, che avendo ordinato ai suoi littori di ritirarsi verso il conmonta a sole Manlio suo collega cavallo per scagliarsi tra le file nemiche. Dallo stesso. Decio ferito a morte nella Zuffa,
,
Latini
si
pongono
grandissimo.
21
MU
,
MtJ
e probabilmente in
il 1
Amsterdam
cirdS
MOLLER (Giovanni Gottardo) nacque deJ1 747 iu Berhauseu ducato di Wurtenberg. Il trasporto che manifest iu et giovanile per le belle
arti,
teologici, cui lo
avevano destinato.
Recossi a Stuttgard per disegnare e dipingere nell'accademia ducale; ma in breve consdcrossi esclusiva-
duca maravigliato de rapidi progressi che faceva intal'arte, gli assegn una pensione, perch potesse recarsi a Parigi, onde
all'intaglio.
11
mente
perfezionarsi
sotto la
il
direzione di
1776 aveva pubblicate diverse stampe, che gli meritarono in quell' anno 1' onore di
essere ricevuto
Wille. Avanti
570. Pretendono alcuni che appartenga alla famiglia di Ermanno Muller, mane di questa circostanza, ne di tutt' altro che risguarda la sua privata vita si hanno accertate notizie, e soltanto si tiene che apprendesse il diseguo e 1' intaglio a bulino da Goltius. Il sig. Watelet parlando di quest' artista, dice, che egli fu per avventura l'intagliatore che maneggi il bulino con maggior ardire a" ogni altro che meriter, sempre d' essere studiato dai giovani artisti che aspirano a distinguersi in questa parte, coli' avvertenza peraltro di temperare alquanto l' eccesso di audacia che le sue slampe possono ispirare. Niuno ha posseduto iti pi alto grado il mestiere dell' intaglio, onde non pos;
membro
dell
acca-
sibile
demia
stesso
di
pittura
in Parigi.
Nello
anno
fu richiamato in patria
di tagliare il rame con maggiore facilit, o d' impiegare minor lavoro per rappresentare i diversi
soggetti.
col titolo di
professore
dell' acca,
In fatto
tutti
suoi tagli
Madama
medesima. La tenera
le
Bruo, dipinta da
lei
sono con arte variati tanto nel lavoro che nel tuono dell efletto. Osservano per gl'inlellgeuti, che Je sue estremit potrebbero essere pi belle. Stimatisi pii che le altre, Je stampe di ritratti e le storie di sua composizione perch trattate iu uno stile pi dolce e pi vero.
Madre
ossia
ritratto
di sua moglie.
sue
stampe.
reali
ornamenti
stampa
risguardell'in-
dala
Orange.
Altro del generale Ambrogio Spinola Cristo nel Il Battesimo di Ges Giordano, celebrato con celesti apparizioni, di sua composizione Baldassare , come Il Convito di sopra L'adorazione dei Magi, come sopra. Chilone filosofo spartano , come
cisione.
Alessandro vincitore
di se stesso,
mo
combattimento degl' Inglesi e Americani , nel quale rest morto il generale Warruu, da John Trumbull. Cerere e la Figlia, ossia la State, da Goltzius , inciso alla sua madegli
niera.
(Giovanni) nato
in
Olanda,
MU
MUNALDI O
di
MU
maestro ancora
suoi amici.
25
stro pittore di
sta;
bambocciate, e paesiebbe un gusto simile al Lucatelli, ma non lo raggiunse nella correzione del diseguo, nel colorito, ed in quella naturale grazia, cbe forma, diciamo cos, l'atticismo di questa
MUNICKUISEN
Giovanni
muta
poesia.
(
MONANA
tario, e vi
padre Giuseppe
),
nato a Valenza nel 1671, pass a Napoli quaud' era gi frate trinifece tali progressi nella
nato nella Frisia circa il 1656 , si rese celebre nelle Fiandre come disegnatore ed intagliatore a bulino. Tra le molte sue belle stampe; sono in particolar modo pregiati i
ritratti
assai
i
ben
finiti,
:
tra
quali
ricorder
seguenti
pittura
che
tornato
anni
di
io patria, di
orn
il
Hendrick Dircksen Spiegel, borgomastro , da un dipinto di Limburg. Fraucesco Burman professore in Utrech, da Maas. Gerardo Brandt juniore, da Musrcher. Pietro
Morviedo
buone
ma
perch non era meno letterato che pittore, consacr la maggior parte
della vita
nello
scrivere la conti-
nuazione delle Storie del Mariana, e diverse opere intorno alle antichit di Valenza. Mori di 59 anni. MUNARl (Giovanni), padre di Pellegrino da Modena, non si scost dalla maniera de' quattrocentisti ma si rese benemerito dell'arte per aver dati primi rudimenti pittorici a suo tglio. (Pellegrino). A quanto fu detto di costui alla voce aretusi delibo aggiugnere, che dopo avere dipinto a Modena sua patria nella confraternita di S. Maria della Neve
i
'
Zurendonk da Plaats. Giovarmi van Wayen. Daniel Gravi Pietro vau Straveren , disegnato
,
da Mieris.
Cornelio Tromp, Ammiraglio di
tratto
L' Autunno e l'Inverno, sotto la figura di due fanciulli , uno dei quali tiene un grappolo d uva, l'altro
la
una
parte di una
il
teuda
)
quale cuopre
suo
con compagno.
,
e nella chiesa di S.
recossi a
Roma
MUNICLaIR
che operava in
N.
intagliatore
molti ajuti di
delle
Raffaello
Logge Vaticane. Dopo la morte dell' Urbinate fece in Roma ed in 31odena diverse cose che spirano la nobilt e la grazia della maniera
raffaellesca.
declinare del diciottesimo secolo, nel 1786 pubblic varie stampe alla maniera di lapis, rappresentanti le scene della
sul
celebre
commedia
il
di
Beaumarch
intitolata
Figaro.
MUNGA O MINGA
DEL
tria
)
Andrea
in Firenze , sua pa1558. Fu degli ultimi scolari del Ghirlandajo onde vien detto condiscepolo del Bonarroti, sebbene assai pi giovane. Credesi comunemente che non avesse facilit d' invenzione , ne risoluto e corretto disegno, come la
,
vivea
nel
maggior parte de'suoi condiscepoli: e perch nel quadro dell'Orazione Diz. degl'i ardi. ecc. T. IH.
MONTANINI ( Pietro) nato in Perugia nel 1619, fu scolaro di Ciro Ferri, poi di Salvator Rosa. Fu pittore di paesaggi, e tale che pochissimi in questo genere lo superarono. Sgraziatamente volle provarsi ancora nella figura, e si fece conoscere talmente scorretto nel disegno, che i suoi paesaggi popolati di ligure sono posposti a quelli che ne sono privi. In Perugia trovansi nella sagrestia degli Eremitani e
4
26
presso
MU
MIj
molti allievi di Tiziano Vecelbo ed assai valente ritrattista. Dipinse ancora diversi quadri da stanza , che tutti hanno il sapore del far
',
molte famiglie quadri del Muntanini, sebbene moltissimi siano passati in Francia ed altrove. Mor in patria nel 1689.
MUNTERA(BiAGio)nato in Ascoli
nel 1555 , vantaggiosamente conosciuto per alcune belle opere eseguite in patria , dalle quali potrebbe conghietturarsi avere egli
tizianesco
se
non
lo rapiva all'arte
forme,
ma
(
infelice
colorito.
Mor
detto
in patria di 58 anni.
MORA
che
Francesco de)
,
Franceschiello
pittore
napolitano
fior nella prima met del diciottesimo secolo , lavor molto di ornati e di figure a fresco nella sua patria. Passava poi alla corte di Torino circa il 1750, ed a compe-
defraudate le concepite speranze di vederlo uu giorno nel numero dei grandi allievi del Vecellio. Secondo eziandio qualche il Lanzi dipinse tavola d'altare, e precisameute una della Maddalena in Udine, che sebbene iu pi luoghi guasta dal tempo e da moderno ristauratore, conservava non pertanto alcuni bellissimi resti. Mor circa il 1560.
MURANT
da
se,
pass
tenza del celebre cavai. Beaumont dipinse alcune camere del jeale palazzo. Le pi riputate storie che col esegu in alcuni sfondi di stanze destinate ai quadri fiamminghi sono quelle de' Giuochi Olimpici, e delle 'imprese d'Achille.
qua-
dri di paesi
flzj
tria,
l'Olanda e per
MURANO
pingeva circa
si
Andrea da
di-
il
MURATORI
(Domenico Maria),
nato in Bologna liei 1664 apprese gli elementi della pittura in patfia
sotto Lorenzo Pasinelli , dalla di cui scuola pass in et giovanile a
qualche
bravura
volti e
1'
estre-
mit, e convenientemente pos sui piani le figure. Una sua pregiatissima tavola conservasi in Murano,
in cui
,
desi
un
ben
fatto,
Roma, dove con Aureliaui Milani sostenne il decoro dei Caracceschi. Delle molte opere eseguite per chiese e per privati non ricorder che le
i : Profeti della basilica laleranese, S. Raineri che libera un ossesso fatto per la cattedrale di
principali
Quirino da
,
fu
contem-
poraneo di Andrea
e fors' ancora
appartiene a pi lontana epoca. Nella privata quadreria del Signor Sasso di Venezia conservavasi un quadro di Nostro Signore seduto con una divota ai piedi e col nome del pittore ma senza indicazione di tempo. A Quirico deve associarsi Bernardino ricordato dallo Zanetti quale autore di un' antichissima ta,
Pisa e per ultimo la tavola del MarFilippo e Giacomo tirio de' Santi per la chiesa dei S. Apostoli, che pu chiamarsi la maggior tavola
d' altare che trovisi in Roma: quadro macchinoso, condotto con grande intelligenza , e che se avesse il colorito della bont del disegno e del contorno, potrebbe sostenere il confronto de' migliori del Maratta, del Cignani e di altri maestri di
vola.
Natalino da
uno
dei
quell' et.
MU
(Teresa) forse sua parente, nacque in Bologna ancor essa
nel 1(362. Costei apprese a dipingere dal Pasinelli , poi studi sotto Ja Sirani e per ultimo sotto Giovan
,
MU
sofia e leggi
,
27
MURATORI
sofisticherie
l'architettura sotto
Niccola
Salvi.
Godeva
il
Murena
della protezione
Gioseffo del Sole. Coli' assistenza di quest'ultimo maestro dipinse per la chiesa di S. Stefano in Bologna le storia di S. Benedetto che salva da morte un fanciullo: poi fece da se altre tavole per altre chiese della stessa citt, e per la nuova chiesa
del cardinale Barberini , il quale per porlo subito in su la via del guadagno, lo mandava presso Luigi Vanvitelli che in allora costruiva il Lazzaretto di Aucona. 11 giovane architetto trasse maraviglioso profitto dagl'insegnamenti e dalle pra,
onde
S.
Domenico
di
Ferrara
chiamato questi dal proprio sovrano in patria per dar cominciamenlo alla real villa di Caserta, rimase
al
iu patria nel
1708.
Murena
la
direzione
.Ielle
opere
MUYREAU
(Giovanni) nacque
iu Parigi nel 1712, apprese il disegno e 1' intaglio iu pallia sotto pi maestri , ed intagli molle stampe sloriche da diversi pittori alla punla ed a bulino. Formano
le principali sue
d'Ancona. Fece poi la chiesa ed il convento de' monaci Olivetani di Monte Morcino a Perugia. Disegn un tabernacolo isolato per la cattedrale di Terni, che riusc assai vago e ricco; ed in. Foligno eresse
la chiesa
stampe una
rac-
delle
a
monache
della Tri-
colta di
gliori
Si)
mi-
nila.
Tornato
Roma
fece la ricca
quadri di
stenti in Parigi.
maestri : seguenti ;
vitore di questi nese.
le
ser-
cappella Zampaj in Sani' Antonino de Portoghesi. La pianta di questa cappella rettangola, ma per non so quale bizzarria il cornicione delcacciando l' altare va in concavo , qua l degli angoli assai disgustevoli. Mille altri inconvenienti trovansi in quest'edificio, che fu uno
degli oggetti di
tica
amara
i
e giusta cri-
La Resurrezione
Lazzaro
da
Francesco Milizia. Ma il Murena ripar con usura difetti della cappella Zampaj colla vaga sagredi
stia
architettala
per
la
chiesa di
dallo slesso.
Le dipartenze
di Ettore e di
An-
dromaca, dallo stesso. Fermata dei cacciatori e poste della caccia , da Van Falens , due pezzi intagliati da Muyreau nella sua ammissione all'accademia l'anno 1756. Conversazione dei Marinari, da Claudio Lorenese intagliato nel
,
S. Agostino, che riusc assai bella. La di lei figura un rettangolo ad angoli pieni , onde forma una spezie
d' ovale.
La
volta graziosa,
esoltauto troppo allo il basamento con zoccoli sopra zoccoli, sui quali
dopo essere stalo ammesso all' accademia di Parigi. MURENA (Carlo) romano, nato
nel 1715, studi belle lettere,
filo-
ergono i pilastrini corintj. Molto ben intesa la fabbrica dei Certosini presso S. Lucia della Chiavica, non meno per il suo esteriore semplice e sodo, che per 1' interna distribuzione degli appartamenti , ne' quali seppe con molto senno combinare lordine, la comodit e
si
la bellezza.
Sono eziandio
eseguiti
28
MU
del pittore
MU
Carlo de la Fosse. A veva 55 anni quando fu nominato socio dell'accademia di pittura di Parigi, della quale alcuni anni pi tardi fu professore. Le pi celebri sue pitture conservansi nella chiesa di Nostra Signora di Parigi , che n'avrebbe avute altre per avventura pi ragguardevoli se la morte non lo rapiva alle arti nel 1719.
sui disegni di lui la cappella Bagni in Sant' Alessio , 1' aitar maggiore in S. Pantaleone , la facciata esposta per l'ambasciatore di Francia Rochechouart, in occasione che questo personaggio fu decorato della sacra porpora. Appena toccava i cinquaut' anni , che il Murena fu colpito da grave malattia, che lo trasse al sepolcro quand'era giunto all' apice della fortuna. Fu uomo dabbene, di bella mente, laborioso e sollecito nel lavoro. Conserv sem-pre nell' arcbitettura una maniera soda e ragionata ; e se tal volta inciamp negli abusi comuni , seppe costantemente, tenersi lontano dai ghiribizzi ch'erano di moda nell'et sua.
MURPIIY (Giovanni) nacque in Inghilterra nel 1748, ed operava in Londra nel 1780. Le stampe di lui
alla
scitori assai
MURES (Alfonso)
il
chiamalo
Vecchio, per distinguerlo dai figliuoli troppo deboli pittori per aver luogo fra g' illustri artisti, nacque a Badajor in sul declinare del diciassettesimo secolo. Appena uscito dalia scuola del maestro ebbe la
nera sono dai conoTra queste sono celebri le seguenti : Capitano Giorgio Farmer , che per colla sua nave nel 1779. Una Madre intenta alla proprie incombenze, da Singleton. I Ciclopi nella loro fucina, da
ricercate.
maniera
Luca Giordauo.
L'Incredulit, ossia S.
Tommaso,
fortuna di essere protetto dal vescovo di Bajadoz , che gli procur onorevoli ed utili commissioni. Ne Alfonso era indegno dei buoni uflizj del prelato, perocch disegnava correttamente e con grazia Je figure, dava ai volti arie gentili , le composizioni avevano fuoco, e mostravano molta intelligenza del chiaroscuro. Tra le non poche pitture viene universalmente risguardato
che parla a Ges Cristo in mezzo ad altri discepoli, da Michelangelo da Caravaggio. Pietro, e Giacomo, che conversano insieme. Serve d'accompagnamento
al
precedente.
II
nu-
trice,
da Tiziano.
apparecchiato ad offrire
in
sagrifizio
,
Abramo
il
suo
figliuolo
da
Rembrandt.
I Fratelli di Giuseppe che portano al padre la veste insanguinata del figlio, dal Guercino. Giuseppe che spiega il sogno a
come
il suo capolavoro il S. Francesco di Paola eseguito per gli osservanti di Badajoz. Ignorasi 1* epeca della sua morte.
Faraone, dallo
stesso.
Hiram
versi
re di Tiro che
al
manda
,
di-
regali
re
Salomone
da
MURILLO. V.
conosciuto tra
cesi
Eslebau
M urlilo.
(
Eckhaut.
Eliseo che risuscita il vedova, da Northcote.
figlio della
MURILLON LA CARE
F.
g' intagliatori
fran-
che operarono nella prima met del diciottesimo secolo per avere incise alcune
saggio.
l'edizione
1751
delle
:
Opera Yncas
nato in
di
MURRIS
Tommaso nacque
1
)
in
Inghilterra circa
WUROTo MAROT
1760, e di trenta anni trovasi annoveralo tra buoni intagliatori che operavano in Londra. Lavor, pi che di tult' altro
il
i
MU
d paesaggi
,
MU
quali
29
tra
i
;
sono co
Il
nosciuli
seguenti
della
La Caccia
Volpe.
paele
li-
che d'ordinario sono meglio pagali che i quadri d'altro genere. Pochi artisti ebbero per questo rispetto pi lavori di Muscher, non
ai ritraili,
La Mattina
saggi che
si
CuypVeduta
del
castello di Slerling
nella Scozia,
da Sandby.
bellissimo paesaggio , una Diligenza all'in-
Skiddaw
glese
,
tanto per V eccellenza del lavoro quauto, per l'artifizio di abbellire i volli senza tradire la rassomiglianza. 11 suo miglior quadro credesi comunemente essere quello rappresentante la propria famiglia. Mori in Amsterdam nel 1705.
fecesi noper avere intagliato con spirito e grazia molti piccoli paesaggi, da Wynantz-O-
in cui vedesi
MUSCOLUS
(F.
W.)
da Loutberbourg.
a levante del castello di
me
Veduta
stade.
MUSCA
tore
(Giovan Maria)
scul,
MUSLEY
ghilterra
Carlo
il
),
nato io In-
padovano operava nel 1532 nel quale anno fece la bella medaglia di Sigismondo li re di Polonia. Sono pure suoi lavori le statuette laterali a quella di S. Rocco
nella sua chiesa in Venezia
,
1729, apprese il disegno e l'intaglio iu Londra, dove operava con felice riuscita nel 17(30.
circa
Oltre
belli,
molti
i
li-
altre
quali Carlo
a cavallo,
di
piccole sculture erano in S. Spirito, appartenenti al genere di quella elegantissima statuetta posta in San
quadro
van-
Dyck che
ed.
il
Stefano sopra
strale.
la
pila
dclPacqualu-
(Francesco e Simone) sculcoi quali venne talvolta confuso il Mosca di Padova, operavano nel sedicesimo secolo, e
tori
gnia
Hogart
il
la
celebre
che porta
tratti resi.
titolo di
toscani
ri-
furono bens ragionevoli artisti, ma non tali da occupare un distinto loro compatriota, coluogo tra munque abbiamo eseguile opere di finissimo intaglio in marmi ed in macigni.
i
cosa non riusc come desiderava. Dicesi che disegnava male, ma che eccellentemente intagliava il legno delineato da altri artisti. Vivea andelle
la
l'
uso
MSCHER
Michele van
-
di
e stu-
instabilit pres-
maestri che iu
tempo della sua giovinezza avevano in Olanda qualche nome. Con tale
metodo, per altro assai pericoloso, formossi uno stile che partecipa di molte scuole senza punto sensibilmente avvicinarsi piuttosto alle une che alle altre. Pare diffidasse delle proprie forze rinunziando come fece
pi nobile ramo della pittura , quello della storia, e si restrinse
al
MUSTIO, ebbe fama della fabbrica di un tempio dedicato a Cerere, che Plinio Secondo fece a proprie spese riedificare, ornandolo di colonne , di statue, e di varj altri
lavori in
marmo.
,
MUTZ
Battista
)
MASSE
Giovan
nacque in Parigi nel 1687 e fu uno de pi lodati miniatori de' suoi tempi. Chiamato ai
servigi del re, vi
gii
si
che non
permetteva
,
lavoro
ma
veruno
30
MU
MU
ed accurato imitatore di Tiziano studiando le di cui opere, per consiglio del maestro, apprese quel vago colorire , che gli fece tanto onore
in
,'
voleva essere libero. Io servo a Dio, soleva egli dire, e mi sento abbastanza libero per non essere al mondo dipendente che da me solo. Datosi all'intaglio in rame, si fece vantaggiosamente conoscere con alcune stampe isolate, indi diede mano ad una grande raccolta, per la quale disegn e fece intagliare sotto la sua direzione, le pitture fatte da Carlo Le Bruti nelle
dove recossi in et di 55 anni, L' amore della propria scuola non gli aveva talmente affascinati gli occhi , da non vedere quanto collo studio dell' an,
Roma
circa
tico e dei
capi lavoro
delle scuole
MUYART
operava
1650.
in
(Cristiano
Luigi)
circa
il
avrebbe potuto migliorare nell' arte. E non tard a far luminosa prova de'suoi nuovi studj nel quadro della Risurrezione di Lazzaro dipinto per S. Maria Maggiore e poi trasportalo al pae fiorentina
romana
Amsterdam
cosa singolare, che di quest' intagliatore, che pubblic la seguente celebre raccolta, non si co-
lazzo Quirinale, indi alla galleria di Parigi. Sappiamo dal Vasari che
nosca verun altra stampa , e non si abbiano pi circostanziate notizie della sua vita. L'accennata Raccolta composta di otto grandi stampe contiene la storia emblematica della regina Maria de' Medici. Sono incise alla punta ed a bulino, e caratterizzale da figure allegoriche con proporzioni fiamminghe. Le pi importanti sono le cinque seguenti. La regina Maria de' Medici magnificamente abbigliata. Feste date in Firenze dal granducato di Toscana alla principessa Maria prima che partisse per la Francia. La Francia rappresentata in un globo, che squarciato ed incenspala regina diato dalle Furie ajuto ventata sembra che implori
: I
avendo Michelangelo Ronarroti veduto questo quadro, risguard Girolamo come uno de' migliori viventi artisti. La dichiarata parzialit
di cos grand*
uomo, ed
di
gli
altri suoi
quadri
ornati
bellissimi
paesi
alla tizianesca,
procurarono importanti commissioni per chiese e per private case, e lo posero in grandissima stima. Forse il suo pi singolare paesaggio quello del quadro della Certosa rappresentante diversi Anacoreti, che odono il sermone di un autorevole monarco. Nel duomo d' Orvieto, in quello di Foligno , nella basilica di Loreto ed in pi altri luoghi lasci non meno che in Roma copiose testimonianze della sua virt.; e soltanto la sua patria non possiede verun' opera di un artista che non l'onora meno del Moretto,
de! del
di Ercole.
dall'Abbondanza, riaccomoda
strappature del suddetto globo. Ercole, sostenuto da Marte e da Minerva, porta sulle spalle la Francia restaurata.
MUZIANO
Girolamo)
di
A-
alcuni che sagriticasse il facile e pastoso diseguare della scuola veneta. I disegni della colonna di Trajano, cominciati da Giulio Romauo furono terminati dal Muziani, che manc alla gloria dell'arte nel
cquafredda, villaggio del territorio bresciano, nacque nel 1528: fu uno de'pi illustri allievi del Romaniuo,
1590.
MUZIO
chitetto
(Gajo)
,
dottissimo
costrusse
ar-
romano
nella
MU
tempio dell'Onore e della Virt presso i cos detti Trocredono fei d Mario , che alcuni
citt
MY
Ritratto
dell'
51
patria
il
ammiraglio
Jacob
Wassenaer.
Ritratto di Michele Ruyter,
am-
muti
tuttora esi-
miraglio.
Era questo senza portico dalla parte di dietro. Le vere leggi dell'arte brillavano e nella cella e nelle colonne e ne'coruiciamenli di il quale , quest' edilizio se fosse stato di marmo, ed avesse all'esattezza del lavoro corrisposto la ricchezza della materia , occuperebbe un distinto luogo tra i pi sontuosi dell'antichit. Credonsi battute medaglie d' argento in onore di queper aver fallo un st' architetto tempio cos bello. Forse questo tempio fu fatto costruire da quel Marcello, che fu chiamato la Spada di Roma, che fu cinque volte console, che pianse in occasione del':; conquista di Siracusa fatta da lui medesimo, ed ebbe in somma stima Archimede, malgrado tanto danno da esso ricevuto. Allora il tempio architettato da Gajo Muzio dovette
stenti presso S. Eusehio.
Cornelio de
d'
"NVitte
pensionano
tempio perittcro,
ma
Olanda.
mando
stein.
una Danza di fanciulli nudi donna suona un sistro ed un Satiro l'accompagna col tamburo, dallo
,
stesso.
Altra dauza in cui vedesi un piccolo Satiro che balla con tre fanciulli, dallo stesso. Un Satiro che presenta un grap-
douna nuda
ai
suoi
bam-
essere
in
qualche
maniera come
cusano concep il pensiero d'innalzare un tempio all' Onore ed alla Virt; ma diviso in due s vicini l'uno all' altro , ed in maniera disposti che bisognava necessariamente passare per quello della Virt onde
giugnere a quello dell'Onore, [dea veramente degna di uno de'piu illustri generali romani E noto che in questo tempio il Senato form il decreto per richiamare dal bando Cicerone, il quale disse: In tempio Honoris et Virlutis honos habitus
!
La Santissima Vergine che insegna a leggere a S. Giovannino , dal Quercino. Seguito di dodici Stampe, dedicate a Davide Garrick , consistenti in dodici teste di carattere. Ventinove studj , da Salvator Rosa, Claudio Lornese ed altri, dedicati al pittore Raynolds.
MYLL1CII ^Niccol
Anversa circa
il
nacque in
1655, ed apprese la scultura sotto il padre suo, che operava di cose d' ornato e di disegno presso un pittore d'Anversa,
raccomandato dal geche pass in Italia, e fu alcun tempo in Roma nel numero dei molti ajuti di Lorenzo Bernini. Di ritorno in patria, ebbe alcune commissioni d' importanza ,
cui era stato
nitore. Si disse
che
lente
lo fecero
risguardare
per va-
essel viriuti.
MWZYN
Amsterdam
(Michele) nacque
circa
il
in
1750, e Invalente intagliatore alla punta ed a bulino. In molti suoi rami pro-
maestro, onde nel 1669 fu chiamato alla corte della vedova regina di Svezia Eleonora , perch
eseguisse diverse statue carsi nel regio palazzo.
da
collo-
Da
princi-
cur di combinare la punta col bulino e vi riusc felicemente , come ne fauno prova le seguenti
,
pio fece una statua di Minerva e quelle delle nove Muse; terminate
le
quali gli fu
le
commesso
di
scol-
stampe
pire
statue simboliche
di sedici
32
MY
tavia
MY
una bellissima
Marina
{atta
Virt. Termin tutti questi lavori in marmo in pochi anni, e n'ebbe ricompensa proporzionata al merito. Il Sandrart, diceche le statue avevano tanta morbidezza che sarebbersi credule di cera e non di marmo. Condusse in patria ed altrove diversi altri lavori in marmo ed in legno, qual pi qual meno , ma tutti lodevoli per invenzione, disegno, ed accurata esecuzione.
allorch fu ricevuto
membro
della
medesima. Troviamo per che nel 1662 erasi di gi stabilito in Bruges , ed apparteneva terna di pittori. Egli
a
quella
fra-
che porti
di navi
;
MYN
in
i
tutte
poco pi che abbozzate; abbondanti di oggetti e di grandissimo effetto per istudiati conaltre
,
principj ^ e " a
dute delle
citt
e dei porti
d'
An-
di pittura, abbandonava il maestro, e studiando i migliori esemplari dei grandi artisti, otteneva di farsi nome
tra
i
versa e di Bruges, delle quali fece molte repliche. Non ben avverata 1' epoca della sua morte.
pittori di ritratti
e di storia.
Era aucora giovane quando fu chiamato alla corte dell' elettore Palatino
quale in principio del diciottesimo secolo trovavansi raccolti tanti illustri artisti d'ogni na,
nella
zione, italiani , francesi , fiamminghi, tedeschi, ec. Tornando all'Aja nel 1717 port seco un quadro di
NADAT (N), intagliatore probabilmente Francese , conosciuto principalmente per due stampe marcate con una trappola da topi. Una rappresenta 1' unione di pi corpi
di milizie la in una campagna maggior parte a cavallo, armate di
,
,
la citt.
que-
primo lavoro tennero dietro altri ancora pi lodati non meno per la composizione, che per il disegno e
dell' espressione. Ma il miglior quadro di Storia fu quello rappreseutante S. Pietro che
asta e ciascun corpo col proprio stendardo, quale con tre gigli, quale con un bue, una rovere, una croce, e simili emblemi. Vedesi un pezzo d' artiglieria
ia nobilt
suo
tra
ritratti
sono
ed un mucchio di stampa rappresenta Maria Vergine seduta, con S. Anna. Ignorasi ogni circostanza biograpalle:
l'altra
fica.
in
quadro
della
famiglia
un solo di Bour-
NAGLI
il
(Francesco), chiamato
rcuchs, ricco inglese che generosamente lo ricompens. E veramente vander Myn fu valente artista; ma credendosi assai pi che non era , richiedeva cos alti prezzi delle sue opere, che frequentemente mancava di commissioni e di compratori. Rovinalo dalle sue prodigalit e dalla vanagloria , mor povero ia Londra nel 1741.
Centino, apprese a disegnare sotto l'illustre suo compatriotto, il Guercino , che seppe imitare assai da vicino nella forza del chiaro-scuro
e nel colorilo
,
ma non
gi nella
prontezza
delle
attitudini, e nella
facilit del disegno. Lasci molte opere nelle chiese di Rimini, e particolarmente in quella degli Angeli. Non conosciuta l'epoca della morte
MYNDEROUT(N.)
nel
nacque circa
nella di cui
di lui.
I657
in^
Anversa
NAIN
TELLI
accademia
LE
NA
sul declinare del diciassettesimo secolo, e si distinsero assai pi come
pilloii ritrattisti
na
tananza scogli. Tut sono privi di figure;
gli
i
:.:
sedici paesi
le
ma
acque,
trattati
che come
1
.
pittori
sono
di storia.
il
con tanto gusto ed intelligenza, che bastano per fissare tutta l'attenzione
deli' osservatori;
,
famiglia,
conservasi nella reale il quale basta a far testimonianza della loro virt
galleria di Parigi,
non
le
lasciandogli
figure.
tempo
laro di
di desiderare
sco-
non roeuo
di ritratti.
sero
la
morte
tolti
non
li
avendoli 1748.
ambedue
HAIW1KEX
di paesaggi ed
(Errico),
inlagliatore
vanile chi; facevano sperare di vesuoi prederlo in breve ein-b.re cettori quando improvvisa nente
i
.
abbandon
teramente
ia
pittura,
per darsi
'<n-
alla
scultura.
Sebbene
mune
non
nini
per consacrarsi totalmente alperocch ormai ignorasi dove eMsta alcun sno qwadro. Conservassi per nel gabinetto d' Olanda disegni di sua mano falli a lapis nero o tinti coli' acqua di formante una specie di bichina stro. Ad ogni modo egli non famoso che per le sue acque forti. Non possono vedersi paesaggi inne toctagliati con tanta finezza cati con maggior spirito. Le sue opere sono comprese in due Racra
,
di Lorenzo Berebbe 1' incombenza di scolpire due degli Angeli ch^ ornano ponte di Castei Sant' Angelo ; i il quali non riuscirono inferiori a qielli
fosse scolaro
l'
intaglio;
eseguiti dagli altri artisti, e sembran anzi tulli usciti da'la stessa scuola. E ci, secondo la giudiziosa ossertura,
alla
Naldini nel piegare agl'indel Sacchi e del Maratta, non fece sostauzialmcute uulla di nuovo, u di dtveiso da quanto
tura,
ii
segnamenti
operavano
gli
scultori
il
che avevano
Studiata sotto
1. della prima mezzo del paese ornato da due belle quercie, le fog'ie delle quali imbarazzano tutto il
montagnosi. Nel N.
il
raccolta
fondo, con una lontananza ricca di boschetti e di alberi. Nel N6*. sorge nel mezzo di paese agreste una gran
torre,
la
nel 1557, ed apprese la pittura dal Bronzine e dal Puntormo Recatosi a Roma per continuarvi i suoi slndj,
di
cui
sommit
tala da alti alberi, e cino precipita un torrente che si spande verso il sinistro lato. Il N 5. della seconda Raccolta un paesaggio, nel davanti del quale scorre
sormondal monte vi
diversi
piani
in
lon-
sua alcuni anni I' arte molta lode; come ne fa prova la cappella di S. Giovanni Balista alla 'J ritrita dei Monti, nejla quale dipinse diverse stoi iedel Santo. Tornato in patria, fece a Santa Maria Novella una Deposizione di Croce, ed una Purificazione, che furono lodate assai. Giorgio Vasari lo prese p-r suo compagno nei lavori di Pavi
profess
con
Dz.
r.
IH.
54
lazzo vecchio,
e
NA
se
lo
NA
altri stanno
tenue quattordici anni , onde ne fece onorevole ricordanza. Vivea ancora nel
1590.
suonando
da
fiato
....
zione trattala
y>
ed abilit di
viene annoverato Ira i valenti giovani pittori fiorentini che dipinsero tante cose in occasione degli apparati per le nozze del principe di Toscana Francesco de' Medici con Giovanna di Austria, ed forse il Paolo Nalilini precedente. NANGIS ( Genevief a ) , sposa natque in Parigi nel di legnault
IN
,
ALDINI (Battista)
dei
>
"
n
>
due inferiori vedendosi un San Tommaso che riceve dalla Vergine una cintola, e nel destro un Orso che s' arrampica sopra un albero ><. Oltre la prcallegata
di
questo
pregevoli la-
1716.
Intagli
di
fatti
un ragguardevole
lei
disegni
botaniche , coi vero , formanti gian parte della Raccolta inBotanique a la porte de titolata toni le monde par Regnault.
da
sul
.
numero
stampe
della
Madonna
di
della Mandorla.
uno
STOCCO,
NANI (Giacomo),
fu scolaro
di
napolitano,
Andrea
Belvedere
pi che mediocre pittore. In compagnia di Baldassarc Caro e di Giacopo Lopez, fece gli ornamenti di pittura della real corte di Carlo di Boi bone; ed altre non poche opere , che si avvicinano allo stile del maestro , esegui in Napoli per quadrerie e per private case. Mor
in matura vecchiaja dopo Ja met del diciottesimo secolo.
Vasari operarono in occasione degli apparecchi fatti in Firenze per la venula e nozze dell' arciduchessa Giovanna d' Austria col principe Francesco de' Medici, nel 1566. Il Nanni fece la statua della vera Religione , che fu una delle pi lodate , ed altre cose di minore importanza.
(di
NANNI
(di
Antonio
di
Banco)
articolo.
(
allievo di Donatello operava in Firenze sua patria avanti il 1421, nel quale anno ebbe dagli amministratori di S. Maria del Fiore il pagamento d'una residua somma dovutagli per il basso rilievo detto dai Fiorentini la Mandorla che vedesi sopra la porta laterale di detto tempio , dirimpetto alla via del Cocomero. Quest' opera che il Vasari dice essere anche oggi dai moderni artefici riguardata come cosa rarissima trovasi dallo Storico della Scultura descritta nel cap. Ili del lib. IV come segue Rappresenta una Vergine assunta al cielo , assisa entro uno scudo fatto a mandorla , e portata da quattro angioli , mentre diversi
, ,
,
di
niole ) , fiorentino e condiscepolo di Francesco Salviali; il quale daal lavoro d' intaglio in pietre dure, acquist per la sua abilit in tali cose il nome di Nanni dalle Corniole , come 1' ebbe quel Giovanni fiorentino, che fu l'antagonista del nostro Milanese Domenico dei
tosi
Cammei.
NANTEV1L ( Roberto) nato in Reims da padre il pi bizzarro e bisbetico che mai toccasse io sorte a sfortunato figlio. Apprese contro
sua volont la filosofia, ed intanto di nascosto del padre studiava il disegno, la pittura e l'intaglio sotto diversi maestri. Praticava la scuola
dell' intagliatore
Regnyson, quando
NA
dovendo
losofia,
lare la
NA
ili
35
il
prima piova
fi-
Il
Tempo che
intagli egli stesso le sue Conclusioni. Questo lavoro persuase talmente Regnyson del merito di Rollato, che gli accord la Ciglia in isposa, e l'accolse in sua casa onde sottrarlo al rigoroso giogo del padre. Recossi a Parigi, e col ritrasse
i
di Luigi
\IV
busta
la
Fama
(Cesare di) operata Messina nel 1585 ed eia min dei buoni allievi usciti dalla celebre scuola fondata in Messina da Polidoro da Caravaggio.
in
,
NAPOLI
principi
del
sangue
e favorito
NAPPI (Francesco)
lanese
,
pittore
mi-
XIV,
fece
tore, che ai meriti di artista aggiugueva quelli di poeta e colle sue spiritose e talvolta sublimi invenzioni, ed il pi delle volte facete,
,
quale, poi eh' ebbe appresa l'arte in patria, recossi a Roma, meno per migliorare lo stile e le pratiche, che per operare. Incaricato di dipingere uo' Assiiola nel chiostro della Minerva ed altre cose all' Umilt, fu molto applauil
diose idee del re talvolti conquistatore ed eroico e sempre liber1678. Intagli ritratti grandi al naturale , ed in questo genere la sua incisione midoliosa e colorita. 1 cappelli hanno molta leggerezza, esprimendo i quali si valse di un mezzo in appresso anche troppo usato da Masson, rappresentando perfino i peli
tino.
era caduta in preda del manierismo. Ma noti and molto, che, credendo
ed acquistare pi , facilmente commissioni, abbandon lo stile lombardo per imitare quello de'Romani. Vittima di questa strana risoluzione non seppe pi far nulla di bene, e mor ormai dimenticato
sotto
di farsi merito
che escono dal naso. [Nantevil vari il lavoro a seconda dui soggetto. D' ordinario intagli alla punta le
NARD1N1
allievo di
il
mezze tinte, e talora senza punta. Fece per modo d esempio senza punta la testa del presidente EdoardoMol e tutto alla punta quella
di Cristina
regina di Svezia. Risguardansi come capo lavoro i ritratti dell'Avvocato d' Olanda, del Signor de Pomponne e del piccolo Millard. Tra circa 75 altri ritratti eseguiti da lui, ricorder i due diversi di
Luigi
1'
XIV. uno
Migoard
dipinto da lui,
e quelli
altro da
quale per opere a fresco in diverse chiese della sua patria. Mostrossi in ogni luogo ragionevole pittore , ma si distinse a S. Angelo Magno, dove rappresent Misterj dell'Apocalisse, facendovi le quadrature il bolognese Agostino Collaceroni. NASELLI ( Francesco ) nato io Ferrara circa il 1560 non riputando ingiuriosa alla nobilt di sua famiglia la professione della pittura, cooper all' istituzione di un'
i ,
Del duca d Albret. Di Giacomo Renigno Rossuet. Del Ministro Giovanbattista Colbert.
in
patria
ed
Di Pietro Gassendi. Del Ministro Pietro Seguier, ec. Tra le stampe storiche dar luogo
a quelle di
disegnare con tanto zelo, che recatosi in appresso a Rologna pot senza ajuto de! maestro eseguire bellissime copie delle bellissime pitture dei Caiacci
prese
a
,
questa
36
dri di
sloria
,
ISA
morbidi
,
NA
animali e
ieppe
ed
ebbe
condiscepolo
il
nipote.
di Ferrara.
tani,
la
Romana agli Olivel'Assunta a S. Francesco, ec: e sono bellissime copie o imitazioni di Lodovico ed Agostino Caracci e di Guido i due Miracoli di San Beuedettocba conservatisi uegli Olivetani e la Comunione di S. Girolamo alla Certosa di Ferrara. Mor in patria nel 1630. NASELLI( Alessandro) probabilmente figliuolo di Francesco, e da alcuni creduto scolaro del Cattaneo, non fece veramente opere degue di particolare ricordanza ; onde mi limiter a dargli luogo tra gli artisti merito pain grazia del
S. Fraacesca
,
(Apollonio ), il quale era nato in Fireuze nel 1697. Fece costui poche opere di propria invenma servi d ajuta al padre zione ne' pi vasti lavori, e fu iufeno e a pochissimi suoi contemporanei. Operava tutlavia nel 1750. Il cavaliere Giuseppe capo dilla pittorica famiglia Nas'ui fu pure intagliatore ed celebre la sua sta ripa all' acqua forte rappresentante
,
NASOCCI1IO (GIC3EPPE
,
di
terno.
NASINI ( caval. Giuseppe) nacque nel territorio di Siena nel 164, e studi la pittura sotto Ciro
Ferri. Recatosi a Roma, dipinse ai SS. Apostoli la cupola della cappella di S. Aiitonio, e ia uno dei
profeti della basilica Lateranense
tal
dipingeva nel quindiceBassano simo seco'o, e fu probabilmente allievo di uno scolaro di Gentile da Fabriano; ma sebbene Giuseppa vivesse ancora nel '529, non perci abbandonava I' antico stile per accostarsi al moderno; del che ne fa testimonianza una pittura eseguita in detto anno.
NASSARO
MATTEO DEL
in-
con
imponenza
macchina,
con
tarila
fecondit di fantasia, che, secondo 1' espressione di un suo contemporaneo, fece stordire il mondi. Ed e nur veni che il Nasini dipinse a competenza dei Luti e de' migliori ari sti ohe fossero a' suoi tempi in Ro >;a, e ne riport lode sebbene
,
nacque in Verona in sul declinare del quindicesimo secolo, e fu uno di quelli illustri artisti che sorsero nsl secolo di Leon X se non emuli, certamente vicini imitatori di quei rinomatissimi Greci che eseguirono
minutissimi e preziosi lavori in cried in gemme. Francesco I condusse in Francia .Matteo, il quale seppe rendersi caro a tutta la corte di quello splendido protettore delle arti, e diffondere il primo in quel regno il gasto per un tal genere di
s'alii
desiderino nelle sue opere miglior ordine, pi castigato disegno, pi scelto colorito. Oper poscia molto in Siena, in Firenze a) altrove; ma la sua miglior tavola all' olio eredesi essere quella di S. Leonardo, posta alla Madonna del Pianto in Foligno. Mor di 72 anni nel 1736. Era suo minor fratello (D. Antonio) il quale sebbene nou abbia forse fatto che ritiatti, ottenne non pertanto l'onore di offrire il proprio alla reale galleria di Firenze. Aveva appresa l'arte sotto la direzione del fratello Giusi
Studj.
NATALI
chiamato
il
Carlo
cremonese
G'inrdolino , nacque circa il 1590, e fu scolaro in patria del Mainanti, poscia in Bologna di Guido Reni. Volle pure conoscere la scuola romana, e lungamente si trattenne in Roma , studiando le migliori opere di pittura e le cose
dell'antica architettura.
dipingendo
egli in
Genova un
NA
rhe Giulio Cesare
alla
NA
,
57
,
lena
e
Giuseppe
Fraucesco
Pietro
Ma
morto di 78 anoi uel 1625 , come ha potuto sere consigliato, o prendere esempio dal Natali, chequand' egli mor non coniava pi di 56 Ho voluto ricordare queanui ?
. . .
Lorenzo, tutti nati dopo il I(5i). tornando alla Maddalena, costei studi la pittura sotto al padre, ed accompagn Gio. Battista a Roma, quando vi torn aventi il 1675 per dipingere ia chiesa de* Santi Faustino e Biagio.
pittrice ritrasse
moki
i
bioleg-
eoo Ir che somiglianti novelle dei vol^o si lascia abbagliare soverchiamente da amor di patria. Ci non deve nuocere alla gloria di Carlo Natali, il qua'e tu veramente buon pittore, come ne fa prova, io S. Sigismondo fuori di Cremona, una S. Francesca
guardi.)
,
quale leggevasi secondo io Zaifit: MagdaUna de NataLbus cremonensis (in. pi.igsb.it R<)inne un. Jubi'.ei 1675 mense, mai. suo fratello ( Giuseppe ), era nato in Gasai maggiore nei 1652,
XVUl
quando
pizia
alla
ai
fortuna
sorrideva
Romana
alla
assai bella.
Ma
egli si volse
qiK'.draturisi.
pioApplicassi
DOVant'aooi. Quantunque non ci sia pervenuta circostanziata notizia delle sue opere architettoniche, fa piova del suo merito in tal'arte il sapere che appena tornato in patria , fu con aunuale stipendio dichiarato architetto dalla fabbrica
della catte-
quadratura ed agli ornati, e S form un grazioso stile. Presentando allettati ici vedute, seppe cos ben distribuire le distanze, che l'occh io
vi
d' imitare
intervalli la
mouotonia con
geutili
drale
e ne disunpegn
fino alla
fig'io
(
benze
1685. Suo
na1650, ed apprese dal padre gli elementi delle due arti.. Via sembrando a Carlo, ebe assai pi. inclinasse alla pittura che all' architettura, lo mandava a Roma presso il famoso Pietro Berellini di cui ne imit poi sempre lo stile. Era
NATALI Giovanbattista)
nel
cque
paesaggi , e schivando 1' imbarazzante lusso de' moderili fogliami. Dipinse pure diversi paesaggi all'olio, non rari uelle quadrerie lombarde, come frequenti sono le chiese, le cappelle, lesale, le camere dipinte da lui a fresco. Mor nel 722. Lo segu da vicino nell'arte ed a! sepolcro ii fratello
1
di
gi
rinomato
pittore
quaudo
torn in patria, e vi apr scuola di stile corlonesco, che fu molto frequentata. Tra le diverse cose dipinte in Cremona lodasi il S. Domenico che brucia alcuni libri di dottrine eretiche. Mor circa il 1700. Maddalena) figlia ancor ( essa di Cario, nasceva nel 1657, onde rendeii probabile che il padre fosse passato a seconde nozze, probabilmente pi ii feconde delle prime: peiocch furono fratelli di M.ol U-
( Francesco ), il quale lavor molto eoo Giuseppe , ma pi cose fece da se , o col sussidio dei minori fratelli in Toscana, e segnatamente in Massa di Carrara ove dipinse la volta della gran sala di quella ducaie residenza, che conser-
appresso e fu fecero ineschine quadrature invece di Storie. Mori in Parma nel 1725. I fratelli
palazzo.
rifatta
,
Cadde
in
ma
vi si
(Pietro e Lorenzo) ancor ajutarono a vicenda i finche vissero , ina non fratelli noto che abbiano fatte opere da se di qualche importanza.
essi
pittori
58
glio di
NA
Giuseppe apprese
la
NA
e vi riusc felicemente. Recossi poscia a Lipsia , e studi in quella
Giovan Battista
meno
fi-
meno
fortunato, ne
valoroso artista
nella
anni e di meriti.
NATALIS
Liegi circa
il
Michele) nacque
1589
,
apprese
patria
il
,
di-
segno e
I'
iulaglio
in
indi
pass a Parigi , dove intagli diverse piccole divote immagini. Picbisocatosi a Roma, e trovandosi gnoso di sostentamento, fu larga-
mente
provveduto da Gioachino Sandrart onde , applicandosi allo studio, pot ingrandire la sua maniera ed essere annoveralo tra i buoni incisori dell' et sua. All' ultimo fu chiamato a Parigi ed impiegato onorevolmente presso quel re. Tra le sue stampe di ritratti e di storie ricorderemo le seguenti Ernestina principessa di Ligne , contessa di Nassau, da Antonio van
,
,
Col trov vendita dei suoi disegni, ed intraprese ad intagliare all'acquaforte. Rivide la Lusazia , e sovvenuto dal mineralogista , Signor di Gersdorf , visit le Montagne della Slesia , e disegn le pi. pittoresche vedute. Mostr i suoi disegni al predetto Gersdorf ed al Signor de Meyer, i quali lo vollero loro compagno nel viaggio della Svizzera. Col la veduta dei sublimi oggetti della natura , ingrand la sua immaginazione; onde abbandonossi per lungo tempo allo studio di quelle contrade finche trovandosi ricco di disegni , rivide la patria, e tosto diede mano all'iacisione delle pi belle vedute. INel
modo
di sostentarsi colla
1789 fu nominato direttore della scuola di disegno stabilita io Goerlitz, ed ebbe, tra gli altri allievi , Carolina de Meyer , nipote di M.
de Meyer;
divisibile
la
ajuto ne' la, vori e conforto nelle domestiche cure. La scelta degli oggetti, la dolcezza, la facilit, la piacevolezza del
compagua
e sua amica rappresentata sotto la figura di Venere, che tiene una palla di vetro, da Tiziano. La Graude Sacra Famiglia , da
suo stile, e quel vaporoso che seppe dare a tutte le sue opere in lontananza , formano il merito de' suoi disegni ed incisioni. Vivea ancora ne' primi anni del presente secolo, non meno che la sua illustre allieva.
Raffaello.
Tra
ai
le
sue
stampe
meritano di
;
La Maddalena
riseo,
piedi
del Re-
NATIIE
Cristofaro
dise-
gnatore ed intagliatore all' acquaforte, nacque in Niederbielau presso Goerlitz nell'alta Lusazia, nel 1755. Destinato agli studj della teologia
Goerlitz , dove ben tosto si manifest la sua inclinazione per il disegno. Cominci dal copiare alcune stampe alla maniera di lapis, indi os disegnare dal vero,
a
fu
mandato
Paesaggio montagnoso della Svizzera, col Ponte del Diavolo. Simile con un grand' albero in un colle, cou due figure sedute Simile di una contrada presso Lipsia, con un uomo ed un cane in sul davanti Simile sul gusto di bistro nel davanti un gruppo d'alberi, e capanne in fondo sopra un terreno
:
rilevato.
iNATOIRE
mes
nel
Carlo
uuo
nato in Ni-
IG98, fu
NA
Francia in Roma. Molte opere lasci in questa capitale, ed avuto riguardo ai cattivi tempi iu cui visse, abbastanza pregevoli, ma non immuni da quel cattivo stile die secondo Meugs ,
lievi
tirila
NA
li
3?
del
re e profes-
scuola
Pittore
ordinario
talmente
ai
fatti
quadri
i
di
storia
ma
avendo
ritratti
del re e di
usciva dai limiti del buono e del bello aspirando a dar gusto piuttosto agli ocebi die alla ragione. Ad ogni modo fu nel 1777 nomi,
nato presidente dall' accademia di Francia in Homa, che diresse fino alla morte. Si esercit ancora nel1' intaglio all'acqua forte con felice
per divagainento che per professare quest'arte Fece sul gusto pittorico alcuni rami di sua composizione , tra i quali
riuscita
,
tutta la reale famiglia , non vi fu principe o grande di corte, che non volesse avere il proprio ritratto di mano di Nattier. onde si vide costretto ad abbandonare quasi del tutto i soggetti storici pei quali sentivasi straordinariamente inclinato , per soddisfare a tutte le utili, se
ma
piuttosto
NAVA
altro
Giacomo
,
del
quale
scultore
Cristo che spira in su la croce, ai piedi della quale trovasi la [Maddalena. L' Adorazione dei Magi.
Ges
sieme
ai
in allora
fiorissero.
in
Martirio di S. Fenolo. Giuochi di Bamhini. La Primavera e l'Inverno, due stampe che si accompagnano.
11
demia 1755
NATTER
celebre
tre
Lorenzo
),
tedesco
moderno
,
iutaglialore in pie-
Fernando, apertosi nel il primo della al doppio onore di membro accademia e di socio onorario. NAYAHRETE. Y. Fernandez el
di S. e fu
,
ammesso per
dure
pass in et giovanile a
Mudo.
Roma,
e col
lungamente dimorando
antichi e
NAVARRO
nacque
in
(don
Agostino),
come ne
suoi lavori ed un interessante libro intorno al metodo degli antichi d' incidere in pietre dure.
i
tanno prova
Murcia nel 1754 , e fu scolaro in Madrid del pittore Alessandro Gonzales Velasquez. Nel 1778 ottenne il primo premio della prima classe dell' accademia di S. Fernando, e la pensione per andare a Roma. Sei anni si trattenne in quella capitale delle belle arti, studiando le opere de' grandi maestri < le teorie della pittura. Tornato a Madrid, present all'accademia alcuni quadri di prospettive
NATTIER
nato
in
(Giovanni Marco),
,
Parigi
schi della galleria del Luxemburgo. Luigi XIV , veduti i disegni del
Nattier, gli presag che sarebbe un d valente pittore , e lo incoraggi
allo studio, Lo Czar Pietro il grande desider di condurlo in Russia, ma Nattier ricus d'abbandonare la patria,
che furono lodati assai , onde nominato membro della medepoi direttore delia sima nel 1785
fu
,
immatura sua morie. nato in Va( Filippo ) lenza dopo il 1500, operava in
del di.
40
eiassettesimo
N\
secolo.
NA
Diversi
suoi
cali
i
Simmetria
nato
quadri vedonsi ancora a S. Rita , a Nostra Signora del Soccorso ed in altre chiese, tutti pregevoli per bont di colorilo , ma di non castigato disegro.
NAZZAR1 (Baf.tolomiveoV
in
appresi
patria, recossi a
di la
NAVARRO
fioriva in
Roma
e fre-
quadri presso private famiglie ed un' Epifania ai Carmelitani lo mostrano ragionevole pittore; e se non altro non da meno, per conto del colorito, de'buoni ornatisti dell'et sua.
ni
(
scuola del Lati. Non and molto, che torn nuovamente a Venezia, e vi prese slabile domicilio. In breve ebbe fama di valente ri-
quent
la
trattista
chiamato
uno
dei
di Siviglia; nella
quale
citt
con-
capi lavoro in tal genere, alcune bandiere dipinte da lui per la reale marina. Mor avanti
,
servaci
quali
lavorare in diverse citt venete e lombarde, nel Tirolo, nella Germania. Furono pure tenute in pregio le sue teste di vecchi e di giovani copiate dal vero, e da lui
il
1700.
NAUCERO,
cui parla
fapit.
naturali
bizzarramente acconciate. Mor circa il 1760. Fu suo figlio ed rilievo (N\zzatuo\ il quale oper pure con lode di ritratti a pastello ed all' olio ed in miniatura. Si
esercit eziandio Dell'intaglio all'acquaforte; e fu ben accolto il ritratto del celebre poeta Francesco Maria Molza eseguito nel 1745.
statua di
un
fior
NAUCIDE,
nell'
greco scultore
,
Olimpiade 95. a
e scolp
tra
le altre cose , le statue di Bacide di Trezenio vincitore dei lottatori , due di Cimone una delle quali,
.
NEACLE,
tile,
il
ebbe
tra
era stata trasportata a Roma fu consacrata nel tempio deila Pace. Queste
erano di marmo. Altre ne fece in bronzo; cio della cortigiana Erinna di Lemno, di Mercurioedi Discobulo.
allievo di , o studioso delle sue opere, recossi in et giovanile
(
NAUM
Angelo)
,
Paolo
Veroneso
in
Spagna, dove fu adoperato negli ornamenti de' reali palazzi ed in quelli di alcune chiese di Madrid.
,
celebre Pasia fi afelio del plastico Egineta. Furon celebri una sua Venere e l' im igiue di Anassandta , figlia di Neacie. Accadde, che vopoich' ebbe liberata lendo Arato Sicione, distruggere in un colle imagini di tutti i tiranni quella ancora di Arislrato dipinta dagli allievi di Melatilo, Neacie, famigliarissimo di Arato , udendolo pronunciare questa fatale sentenza, non seppe contenere le lagrime, e voi,
tosi al
gli
generale
vincitore
parmi
Filippo
corte,
Jl
lo
nomin
pitlore
di
onde
centro ai tiranni non loro imagini; pure se cosi vi piace, cane Ibamo Aristrato, ma si lascino
intatti
il
rivedesse
la
carro e
la
Vittoria.
Al
mente le epoche della nascita e della morte ed il paese in cui venne al mondo.
che avendo Areto acconsentito, dipinse nello spazio che occupava il tiranno una palma.
iotbglla( 1 estXASO ) , tcrc parigino, che operava nel 1659,
NEALE
NE
fece vantaggiosamente conoscere per diverse stampe di volatili eseguisi
NE
della nazione
francese, vedesi
al
,
4'
una
te sui
NEAPOLl^FK.YNCESCO)fu credulo
dai biografi pittorici allievo di Leonardo da Vinci, perch visse a'suoi tempi e perch ne imit Io stile.
poritamente dipinta. Ma che negli argomenti sacri riusc grazioso pittore nelle storie mitologiche di piccole figure , onde le po-
che che si conservano nell' Olanda ed altrove souo dai dilettanti con grandissima cura tenute. Mor in Amsterdam nel 1714. NECIvER ( Luigi Gabriello ) , disegnatore ed intagliatore a bulino nacque a Stuttgard circa il 1660, e fu per V incisione allievo
,
NEARCO
Fu nominato intagliatore della ducale Corte di Wurtemberg e professore di disegno deldi Muller.
NEBBIA (Cesare),
simo secolo,
alle
di
Orvieto
Ritratto di
uno de'sovrastanti
il
Rooc.
V. Anzi
d'ordinario
Nebbia
Una
che disegnava la maggior parte dei soggetti, che poi si eseguivano sotto
la sua direzione da altri artisti tanto
per andare alla caccia, da una pittura di Guibas. N EDECK (Pietro) nato in Amsterdam circa il 1616 , apprese a
dipingere nella scuola di Pietro Laste riusc uno de' pi valenti ,
paesisti dell'et sua.
Adone, che
equist celebrit da tavole che conservansi in Genova a S. Brigida, una fatta nel 1 48 , l'altra tre anni pi tardi, le di cui
1
adesso
le
altri artisti , se non di maggior merito, pi acconci per la. loro celebrit, a procurare mag-
attribuite ad
quali hanno pieghe imitate da modelli di carta ; e tutto dipinto sopra fondo di oro. Nei gradi delle due tavole si vedono alcune storie con piccole figure diligentemente lavoalle vesti
,
le
che
sembrano
gior lucro ai venditori. Mor ottuagenario in patria. NE ( Dionigi ) nato a Parigi circa il 1752, fu nel disegno e oel1' intaglio allievo di Le Bas. Intagli molte Vignette e Paesaggi , e diverse vedute della Svizzera , da Chatelet. Ricorder le seguenti
rate.
NECK
Giovanni van
nato a
S,
Bartolommeo
Veduta
Amsterdam,
Ardi.
ecc.
nella chiesa
t. nr.
Ritratto
di
Francklin
iu
piedi
Piz. degli
42
oli' iscrizione:
Ics
NE
On
la uu desarner
NE
Frascati,
figure che vi diFranck, i Teniers, i Breughel, i Tulden. Nel decorso secolo vedevansi parecchi vaghissimi quadri di Neef nelle pubbliche e private quadrerie della Francia e dell' Olanda, che attualmente trovansi sparse in ogni parte dell' Europa.
le belle e vivaci
pinsero
da Lallemand.
NEF
Giacomo
all'
intagliatore
a bulino ed
acquaforte, nacque
in Anversa circa il 1650. Contemporaneo de' pi grandi incisori , ebbe pochi che Jo superassero. Disegn Ja figura umana con grande correzione, sebbene in uno stile alquanto manierato; ed i caratteri delle teste di espressione sono esagerati. Le sue stampe tanto di storia che di ritratti sono dagli cimatori
Manc
1650.
all'
arte in
patria avanti
il
NER
in
Eglone vander
nel
nato
ebbe i primi rudimenti dell' arte da suo padre Arnoldo, che sarebbe anno,
Amsterdam
1643
assai slimate.
Ne
versa.
offro
un
breve indice:
verato tra i ragionevoli paesisti, se avesse continualo a professar l'arte. Desiderando Eglone di studiare la figura, si acconci con un mediocre
pittore d' Amsterdam , che sapeva per altro disegnar bene le figure femminili. Eia ancora giovinetto , quando recavasi in Francia , e vi condusse alcune lodate opere. Tornato in patria vi dimor pochi anni; indi passava a Rotterdam , a Brusselles e per ultimo a Dusseldorf, dove mori al servigio di quell'elettore nel 1705, dopo aver provveduto ali immortalit del suo nome con moltissimi quadri fatti in Francia, in Olanda ed alla corte dell'elettore
Giudizio di Paride ed
il
Trionfo
di Galatea,
stampa
assai rara.
Giobbe maltrattato
da Rubens
dalla consorte,
Giordaens.
Un Pastore che d i fiori ad una Pastorella , che li riceve con disprezzo, dal medesimo.
palatino.
(
NEGRI
in
Girolamo
),
bolognese
Pietro
il
,
nacque
An-
versa circa
Steenwyk
avere Perci
1570, e fu scolaro di che g' insegn a non altra guida che la natura.
egli
rappresent
1'
interno
precisione
tarlo
che nessuno
pot imi-
v'introdusse con savio accorgimento qualche mausoleo o altro oggetto non inerente al tempio, e vi sparse con tanta dottrina le masse delle ombre e dei lumi , che ottenne di
render caldi, interessanti e svariali tali edificj che non offrono variet nella pianta e negli ornati. Accrebbero inoltre merito a' suoi quadri
Dipinse in Modena ed in Parma alcune storie assai vaste, per pubblici luoghi, e fece diverse opere per private famiglie ma non seppe nelle une , o nelle altre sollevarsi al di sopra della mediocrit. Mor dopo il 1718. o NERI (Pietro Martire) operava circa il 1600. Scolaro prima del Malosso acquist collo studio di opere d' altri maestri uno stile pi vigoroso e ridondante , come pu vedersi nel suo gran quadro del Cieco illuminato da Cristo, che fece per V Ospedale di Cremona sua patria. Dipinse ancora un San Giuseppe assai lodato nella Certosa
del Pasinelli.
,
NE
di Pavia, e diverse opere in
NE
Roma,
accatra gli
43
NEGRI
duto allievo di Antonio Zanchi poi suo emulo , e tale emulo che
o vince in
e spebont di stile zialmente nella scelta delle figure e nella nobilt dei volti. Vedesi nella scuola di S. Rocco, di contro al capo-lavoro dello Zanclii rappresentante la pestilenza , che af,
nato circa il 1505, viene lodalo dal biografo Domenici, siccome uno dei pi diligenti e colti pittori del regno. Mor nel 1565. NELLI (Niccol ) , valente disegnatore ed intagliatore , pubblicava diverse stampe di ritratti e di ma provvedeva miglior cavalcale sostegno al proprio nome colla stampa del Santissimo Sacramento, da Raffaello, ora diventata rarissima. (Pietro) fior in Roma nel
,
i
il quadro Venezia nel 1650 di Pietro esprimente la liberazione della citt da tanto infortunio. Non far parola di altre minori opere del Negri, veruna delle quali ebbe tanta rinomanza. Mor in sul de-
flisse
principio
del
diciottesimo secolo
e fu , secondo comportava la condizione dei tempi, uno de'migliori artefici che avesse Roma, e tale da stare a petto di Odoardo Vicinelli.
Ebbe pure
la gloria di
essere stato
secolo
maestro dello Zuccarelli , uno dei principali paesisti che conti 1' italiana pittura nel diciottesimo secolo.
i
( Giovan Frvncesco), nato Bologna nel 1595 apprese la pittura in Venezia sotto il Fialetti. Poche opere di storia e di poca importanza fece Francesco, perch continuamente occupato da commissioni per ritratti onde ebbe il soprannome dai Ritratti, non perch li fa, ,
in S. Caterina di Firenze,
nel
contemporanei ma perch li toccava con estrema facilit, ed ancora a memoria, purch avesse una sola volta veduto 1' originale. Mor nel 1659. NEGROLT (Filippo e fratelli) lavoratori all' Azimiua, devono es,
da qualche allievo di Fra Bartolommeo da S. Marco, o di Audrea del Sarto; perocch nel quadro della Crocifissione posseduto dalla sua famiglia in Firenze, si mostra imitatrice del Frate, e nel Deposto di croce fatto per il suo mouistero comune opinione che si valesse di un disegno d' Andrea. E nei,
pi
eccellenti
ar-
una sorprendente pucou ottimo gusto. A costoro furono perci commesse armature per il re di Francia e per i' imperatore Carlo V , che riuscirono opere stupende. NEGHON ( Luciano Carlo de)
gna degli elogi che ne fece il Vasebbene in altre pitture di minore importanza ritenga tuttavia alcuna cosa del secco disegnare del quattrocento. Mor nel 1588.
NELLO (Bernardo)
Falconi
,
di
Giovan
credesi essere quel Nello di Vanni, il solo pittore pisano che in sul finire del quattordicesimo secolo dipinse una storia
nel famoso
imo
Siviglia,
santo della sua ili pi lustri pittori d' Italia avanti il se-
Campo
dai biografi
Spagna
(ioi
i
come
NEGRONE
Pietro) calabrese,
dicesimo secolo. NERI ( Silvestro ) intagliatore in legno, ricordalo dal Gaudellnn e da altri biografi dell'arie.
44
NE
egli
NE
nacque nell' Olanda circa il I635* Alcuni somigliantissimi ritratti che
fece
(GiovANNi),chiamalo Neri degli uccelli fioriva in Bologna nel 1575. Oltre i varj quadri che dipinse dietro natura, di uccelli, quadrupedi, pesci e simili, fece un infinito
NERI
quando
ancora
frequen-
numero
di disegni bellissimi
d'ogni sorta d'animali per la grande opera di storia naturale del celeberrimo Ulisse Aldovrandi. (NELLO), pisano, conosciuto per un' imagine della Madonna dipinta per 1' antica chiesa
fondate speranze di vederlo in breve valente pittore, onde il maestro lo consigliava a recarsi in Italia. Nes recossi a Venezia, indi a Roma; ed
e nell' altro lavorava con lode, e con proprio utile; onde, sebbene capace di far buone opere di storia, limitossi sempre ai soli ritratti. Ignoriamo 1' epoca della sua morte.
in di ritratti
un luogo
di Tripalle
coli' epigrafe
Nerus
Nellus de Pisa me pinsil , 1 299. NERITO ( Jacopo), padovano e scolaro di Gentile da Fabriano, lasci diverse pitture
non
superiori
temporanei
un
NESSO
da Plinio
pittori.
figlio
d'
Abrone
i
trovasi
annoverato tra
valenti
NERO
in
Borgo San Sepolcro in principio del sedicesimo secolo, e fu uno de' pittori adoperati nel palazzo pon-
che
fu
risguardato
come uno
1560 in compagnia di Francesco Cugni suo compatriotto. Ebbe non infelice colorito, compotificio circa
il
veruna
scelta.
,
NEROCCIO
piltor
sienese del
NETSCHER ( Gaspare) nato in Heidelberg nel 1629, lasci lo studio della medicina per apprendere la pittura nella scuola di un maestro di genere , che ritraeva dal vero uccelli e quadrupedi ; e non and gran tempo che super il maestro. Trovandosi Gaspare all' Aja, dove dipingeva piccoli quadri di animali, cominci a fare ancora ritratti , e cos belli, che fu chiamato a Londra nella qualit di pittore del re Carlo II; ma trovandosi frequentemente
travagliato dalla gotta,
esporsi
ai
NERVESA
Gaspare)
friulano,
creduto scolaro di Tiziano, lavor lungo tempo in Spilinbergo, senza che presentemente si additi veruna sua opera indubitata. Una peraltro conservasi in Treviso , che non fa torto ali" eccellenza del maestro e soltanto lascia desiderare miglior armonia di colori , del che probabilmente si deve darne colpa al tempo. Fioriva il Nervesa dopo la met del sedicesimo secolo.
,
disagi
arte
i
del
ricus viaggio
di
,
manc
all'
nella
fresca et di
NES
Giovanni van
allievi del
),
uno
dei
pi rinomati
Mirevelt
quadri di animali 42 anni. Oltre ed i ritratti compose pure alcune che astorie, onde facessero fede vrebbe potuto esercitarsi ancora in questa pi sublime parte della pittura. Aveva ammaestrato nell' arte suo figlio ( Costantino), il quale era nato nel 1657 rimasto orfano di 14 anni, suppl agli ulteriori iuse*
, ;
NE
gaamenti paterni collo studio delle opere che gli avea lasciate , parte terminale ed altre imperfette. In breve ebbe commissioni di ritratti
pi distinti personaggi deie perch aveva costume ; di renderli pi belli degli originali, specialmente le signore, cui sapeva dare una seducente freschezza di
tore
,
NE
delle quali vestita
alla
45
rer
Olanda
carnagioni, non tard a farsi ricco. Tra i pi celebri suoi ritratti, equivalenti, dir cos, a quadri di sto-
paesaggi pastorali, ricchi di bellissimi alberi e di grandi figure, vestite in sul gusto de'pastori d'Arcadia. Sei paesaggi mitologici , in uno de'quali vedesi Diana a destra, che ritorna dopo avere visitato Adone; e nelf opposto lato Venere nuda
Due
primo luogo quello della famiglia del barone Suasso dove in svariate graziose attitudini
ria,
occupa
il
le
rive
del
Cupido te-
nendo merso
le
mani
fino alle
spalle.
ciulli
vezzosi fandi 52 anni, essendo direttore della compagnia de' pittori dell' Aja.
vedonsi sette in
otto
d'ambi
sessi.
Mor
NEVE
pittore
,
(Francesco van, o de
forte
ed intagliatore all' acquanacque iu Anversa circa il 1627; e dopo avere appresi gli elementi del disegno e le pratiche dell'
intaglio
il
sotto
diversi
maestri
innamorata Eco che attentamente lo guarda. NEVEN (Matteo) nato in Leyden nel 647 apprese il diseguo da Abramo Torenilles, e si fece pittore nella scuola di Gerardo Douw.
l'
1
suo gusto sulle opere di Rubens e di vati Dyck. Venne poi in Italia per studiare l'antico e Rafanni in difaello. Dimor alcuni verse citt e specialmente in Roma, Firenze, Bologna e Venezia, esamiDando e studiando le migliori cose de' grandi maestri di quelle scuole, indi rivedeva la patria , dove non tard ad aver nome di valente pittore. Cominci dal fare alcuni quadri storici, che gli procurarono tante commissioni , che poteva a stento soddisfare a tutte. Le principali sue opere conservansi in Anversa , e molte ornano il palazzo, cos detto, del Piacere, in vicinanza di Leida, Componeva con fuoco coloriva bene, e disegnava con grande eleganza. Intagli all'acqua forte molti paesaggi di sua composizione con molto spirito e facilit, tra i quali mi limiter ad indicare seguenti. Due paesaggi montagnosi, ornati di fabbriche e popolati di piccole
, i
form
Neven
i suoi quadri coufoudonsi con quelli di Douw tanto per la scelta de' soggetti , quanto per il finito dell'esecuzione. La sua migliore pittura quella rappresentante le opere della Misericordia che conservasi in Amsterdam. Mor nel I7I9. NEUCASTEL (Niccol), detto Lucutilo, nacque circa il 1520, ed apprese principj della pittura iu Norimberga, dove in appresso esercit la professione con molta lode. Pare che si applicasse, piuttosto che atutt'altro, ai ritratti, ai quali seppe dare carnagioni naturali e pastose, onde fu mollo adoperato. Nou conosciuta l'epoca della sua morte.
i
del maestro; ed
NEUFORGF.S
cesco
),
scultore
,
architetto
tagliatore
Liegi nel le suddette arti con lode , poscia datosi a meno faticosa vita, com-
uno
dei
pose
e pubblic in sei
volumi in
46
NE
battaglie
,
m
senza che
conoscesse la
prospettiva, e Neyti, che fecesi pittore copiando i disegui dell'amico,
)
,
devolmente.
NED1LLY
Antonio de
roo-
non avrebbero a
me.
NEWTON
(Giacomo
distinto
d nostri grau nosar stato buon architetto , onde fu fatto architetto della citt di Leiden, e non dipinse che per passatempo. Mor in et di 42 anni.
Ma Neyn
e stabilitosi in Londra circa il 1770, pubblicava alcuni paesaggi d' Italia tratti da diversi autori. Bel Paesaggio del contado bellunese, da Marco Ricci. Altro simile della provincia vi-
NICNORE
cesilao di
Pario
dipintori al-
NICARCO. A
rappresentante
dalle Grazie e Ercole furibondo.
centina, dallo slesso. Paesaggio del territorio romano , con vacche che attraversano un
iume, da Claudio Lorenese. Bella pastorale rappresentanza , ornala di figure all' aulica, da Fr. Zuccarelli, inciso nel 1778.
NICARON
nacque
gli
(Giovan Francesco)
circa
il
in
Francia
1600, e
stabilitosi in
vaghi paesi
in
un
verare tra gl'intagliatori inglesi con il ritratto di Villiam Tansur, professore di musica.
vento della
quali
probabilmente
dei Monti , i da un determinato punto, compariscono figure. Intorno che da principio a quest' artifizio sorprese per la novit, e che fu poi presto abbandonato come cosa sostanzialmente futile, Nicaron pub-
Trinila
veduti
blic
un
libro intitolato
,
Tnauma~
nota
turgu<; opticus
Non
NICCOLA DA PISA
sul declinare del
,.nato in
dodicesimo secolo,
per
circa
chiese di S.
Anna
e del Soccorso.
,
era gi conosciuto
chitetto
e
valente aril
NEYN
pittore
1220
convenne con
d' insegnargli
perocch fu dal re di Napoli condotto iu tal'epoca a Napoli per alcuni lavori di edifizj militari. L' architettura era in allora ancora barabina, e la scultura in assai peggiore
condizione. Niccola ridusse la prima a pi se non agli antichi ordiui grandiosa maniera, e la scultura richiam egli prima d' ogui altro a nuova vita , onde merit d' essere
,
le regole della
prospettiva, a condizione che dal canto suo lo istruisse nell'arte di colorire, enti diseguo, permettendogli di copiare i suoi disegni. E per tal guisa , scrive de Champe, questi due artisti aiutandosi a vicenda , acquistarono gran nome. La cosa sar pur cos , ma Velde eh' era pittore di quadri di
risguardato
dopo
come padre dell' arte tempi della gotica barbarie. Da Napoli passava circa il 1226 a Bologna , dove lece il couveulo e
i
NI
Frati Domenicani , e 1' urna del santo istitutore dell'Ordine, che fu a ragioue risguarla
NI
plice e
47
chiesa
dei
come
primo lume dell'arte rinascente. Anzi osservarono gl'intelligenti, die fino ad Andrea Pisano non vi fu
artista alcuno,
la scultura
oltre
limiti
seguati
di S.
fra
1'
Doaltre
Lasso rilievo rappresenmiracolo di un morto risuscitato , di cos bella composizione , espressione ed affetto che per poco si crederebbe opera del quindicesimo secolo. In Pisa sua patria fece diverse fabbriche tutte fortissime non ostante il suolo inconsistente ed umido di quella citt. Dicesi aver egli perci usata somma oculatezza in palificare prima ben
,
ordine d' architettura ; ma cos maestosa nelle sue proporzioni , che il Bonarroti non si sazi mai di contemplarla , e la chiam la sua Dama. Mand pure disegni per il convento di San Domeuico in Arezzo e per S. Lorenzo in Napoli, dove sped un suo allievo scultore ed architetto. Niccola abbell ed accrebbe il Duomo di Volterra e la chiesa ed il convento de' Domenicani di Viterbo. A quauti dispendiosissimi edifzj non diedero origine nell' et di Niccola i nuovi istituti monastici di San
nuda
d' ogni
Domenico
ci
e di S. Francesco
Non
bene
tutta
1'
aja, indi
aver piantati
questi
inalz
Con queste precauzioni fabbric la chiesa di S. Michele ed alcuni palazzi , oltre il campanile degli Agostiniani, che fu la sua pi ingegnosa opera. E quest' edilzio esternamente ottagono rotondo al di dentro , con una scala a chiocciola, avente un vano in mezzo , come un pozzo sopra ogni quattro scalini sono colonne, che hanno a,\i archi zoppi, e che girano intorno intorno ; onde posando la salita della volta su i detti archi, si va in cima, e tutti quei che souo su perla scala
, :
voleva meno per risvegliare da lunghissimo sopere le belle arti, le quali indirettamente devono moltissimo a questi istituti, che sebbene obbligassero coloro, che vi erauo ammessi, a duro e penitente vivere ed a povert volontaria, furono cagione che nello spazio di due secoli si dispensassero nella sola Italia in fabbricar chiese e conventi pi centinaja di milioni. Chiamato Niccoia nuovamente a Napoli eresse una chiesa ed una badia magnifica nel piano di Ta,
gliacozzo
in
memoria
della
deci-
Carlo I d' Angi sopra Corradino. Si vuole che sia opera di INiccola eziandio
la cattedrale di
Napoli. questa chiesa totalmente gotica, ma la porta maggiore parimenti gotica appartiene a Posterio architetto. Era arricchita di 110 colonne antiche di buon
marmo:
ora pi
non
si
vedono,
un 1' altro. Chiamato a Padova architett la gran chiesa di S. Antonio chiamata semplicemente del Santo, che una delle pi magnifiche che
si
1'
,
veggono
perch supponendo di abbellire la chiesa furono murate ed incrostate di stucco. All'ultimo fu chiamato a
lavorare nelia nuova magnifica chiesa dove fece di S. Maria d' Orvieto,
eretta o dati
come
diede
molti
disegni
molte cose di scultura. Ma ormai giunto oltre gli ottantanni, affid ogni opera a suo figlio Giovanni in Orvieto ed altrove, e quelle del duomo Sauese ed Agostino ed Agnolo da Siena suoi valenti allievi, e si ritir in
patria
per vi
questa
chiesa
sem-
vere tranquillamente.
48
NI
NI
dei
Non ho
vigliosi
parlato
due maraper
pergami da
lui scolpiti
testimonianza de' suoi studj sopra alcuni avanzi di antiche sculture, e specialmente sopra 1' urna che vedesi tuttavia presso al duomo di Pisa, che dopo d' aver servito di sepolcro a persona gentile, fu destinata a ricevere le mortali spoglie d'una
cristiana
molte cose in marmo. Divulgatasi in Firenze la fama della sua virt vi fu chiamato per prender parte ai lavori che si eseguivano di statue e di altri ornamenti intorno all' ora S. Michele, e Niccola fece le due piccole statue che
statuario
,
mo
fece
plastica, pochissime in
si
lizio
principessa
come
non
perch il descriverle richiederebbe un troppo esteso articolo. Chi desiderasse averne pi accurata noVite di alle tizia , pu ricorrere Giorgio Vasari, ed alla Storia della Scultura del conte Cicoenara , che tratto quest argomento con molta
estensione.
Non
sua morte.
NICCOLA
anni
dell'arte,
D'
ANGELO
il
uno
di quest' ediverso l'arte della lana, le quali non sfigurarono sebbene collocate sopra il bellissimo S. Matteo del Ghiberti. Destinato ad essere posto in concorso de'pi grandi maestri , che a' suoi tempi fiorivano , due altre statue eseguite per il campanile del duomo di Firenze, ebbero luogo a canto a quelle di Donatello, Fece poi la statua di un evangelista sedente per la facciata del duomo, che fu posta a lato della porta principale, ed ora vedesi nell'interno della chiesa, la quale vince d'assai in bont le precedenti opere.
prevennero
rinnovamento
opera di Niccol da Pisa , scolp insieme a Pietro Passaletti il fusto di colonna destinato a reggere il cereo pasquale nella chiesa di San Paolo fuori di Roma. Non sarebbe forse prezzo dell' opera l' indagare in quali anni del dodicesimo secolo vivea quel monaco Ottone che fece eseguire tale lavoro, perocch tra i bizzarri ornamenti e le figure che vedonsi in quel fusto scolpite non si ravvisa verun lampo foriero del risorgimento , non che del rinno-
vamento della scultura. (d'Arezzo ), nato probabilmente circa il 1550, apprese la scul-
che allora fiorivano. Caduta la scelta sopra Lorenzo Ghiberti, egli pass a Bologna, chiamatovi a fare il sepolcro di papa Alessandro V. E probabile opinione che poi fosse a Milano, chiamatovi per l'opera del duomo. Il Vasari ed il Baldinucci non dubitarono di asserire , che vi fu capo di quell'edificio , e che vi scolp alcune figure; della qual
,
tura da meno che mediocre scultoie sanese , chiamato il Moccio; ma non tard a sorpassare di lunga
mano
maestro merc gli studj opere dei valenti maestri pisani e sanesi che tante opere avevano eseguile in Siena. Operando egli in patria, a Borgo S. Sepolcro
il
,
fatti sulle
cosa non trovasi memoria negli scrittori della prefata basilica; ma bens vi pot essere come consigliere nelle frequenti controversie che insorgevano nell'edificazione di quel tempio , se vero , come alcuni pensano , che il nostro artista sia lo
stesso che quel Niccol
Selli
scul-
ed in
altre vicine
terre
dove
diffi-
fu posta
mano
alla certosa di
Pavia.
NI
Chiuder questo oramai troppo lungo articolo col ricordare un basso
rilievo di Niccola,
la
e
,
NI
49
porta
della
fece poi nella facciata del palazzo dove sta oggi il legato di Bolt'gna, una nostra Donna. Altre opere come ben naturale, con-
rappresent Maria Vergine che ricuopre sotto il suo manto allargato da due angioletti un gran numero di persone d'ogni sesso ed et. Mori in patria nel 1417-
dusse in Bologna ed altrove questo valente artista , che per poco fu a rischio d' essere confuso con Niccol da Pisa primo autore dell'Arca di S. Domenico, e rimanere escluso dal novero de' celebri artisti del
INICCOLA
(in
Nczio)
fu
uno dei
molti scultori che lavorarono intorno alla fabbrica del duomo d'Orvieto , senza che per altro si possano precisare quali siano le sue opere. Certo che si trovava nel 1521 al servizio di quella fabbrica, la di cui ciccia' a, perservirmi dell' espressione d' Enea Selvio Piccolomiui , che fu poi papa Pio li , alta e larga assai, piena di statue scolpite in gran parte da artisti Sa-
quindicesimo secolo. NICCOLA (Giuseppe), intagliatore vicentino , pubblic diverse slampe dietro il nuovo metodo praticato dal Parmigianino, da Ugo da Carpi e da Polidoro da Caravaggio. La pi rinomata stampa quella della Disputa di Ulisse con Ajace. Un pittore ( del Friuli ).
nesi.
.
Veronese
scultori dell'
dipingeva, in Gemona quel duomo, ove a pie' della storia del martirio di un Santo scrisse il proprio nome: Magister Nicolaus pictor me fecit
di tal
nome
nel
1552,
la facciata di
MCCCXXMI.
pittura pel
Si attribuisce
di
pure
lavorarono
ed sua S. Zeno opera l'arco maggiore della porta, nel quale leggesi: Artihcem gnarum qui tculpserit haec Nicolaum. NICCOLA dall'Arca, da alcuni creduto originario della Dalmazia o di Bari, abitava fino dall'infanzia in Bologna, dove in sul declinare del quattordicesimo secolo, trovandosi Iacopo della Quercia incaricato di fare le storie in basso rilievo e gli
ornati della principale porta di Sau Petronio , prese questo fanciullo presso di se e lo ammaestr nella
scultura. Questi
a quest'antico artista
duomo
la
presentante
NICCOLA BSJSACCO^nato in Leyden circa il 1559, sarebbe rinomalo tra i buoni pittori della sua patria, se i meriti d' ottimo cittadino e d'integerrimo magistrato non avessero fatti dimenticare quelli dell'artista. Eletto borgomastro nel 1576, seppe farsi amare come padre del popolo ; e da quell'epoca in poi non tratt il pennello che per ornare il palazzo
liei
comune.
Ma
le
incombenze della
,
molli
anni
come uno
migliori dell' arte , fu scelto per condurre, a fine, cos Vasari , essendo imperfetta . . . il l'area di marmo piena di storie e
dei
magistratura non cancellarono nel onde cuor suo I' amore dell' arte proprj volle in questa ammaestrati
i
figli
Pisano dogna, dov il corpo di San Domenico. E ne riport oltre l'utile questo nome d onore , che fu poi sempre chiamato Niccola dall' Arca. Fii costui V opera l' anno 1460, Da, degli Arch, ce. t. hi.
(Giacomo Isacco), il quale poi eh' ebbe ultimali gli studj pittorici in Roma, pass a Napoli, dove esegu molti ed importanti lavori.
Avendo
,
signora,
sposata una giovane condusse in patria nel lui 7 e dopo pochi anni ritirassi iu Utrecht colla medesima, e con.
col
la
50
NI
fino al
NI
1659.
laggio del territorio ferrarese, operava intorno alla cattedrale di Fer-
NICCOLARS
secondogenito,
fiss la
ed
(Guglielmo
intaglio
,
secolo , rara in principio del in particolare si pretende autore di quasi tutte le sculture che frela facciata
il
XV
giano
di
quel
,
tempio.
Suppone
Baruffaldi
illustratore
Delfi.
NICCOLETTO DA MODENA
d' intagliatore in
nome
patria
con
quell'
andache forma
degli or-
dicesimo secolo-
Sebbene
fosse
ormai
stile,
reso
egli
ghietture
certa cosa
gotica tanto nelle pitture che nelle stampe ; ci che vediamo essersi praticato da molti altri , per non maniera de' loro dipartirsi dalla
guardo
voli.
ai
tempi
maestri e per una cotale venerazione per le imagiui de' Santi, che ornavano le chiese , e delle quali
eransi
fatti
fonditore
del Cavallo ) , celebre in bronzo , operava in Ferrara nel 1445, nel quale anno
(
,
volti
attitudini
abiti
,
convenzionali che distinguevano snza bisogno del nome , gli uni dagli altri. Per conto dell' intaglio pare eh' egli non abbia avuto cognizione delle stampe di Marc'Antonio , perocch la sua esecuzione meccanica alquanto erronea: onde viene collocato fra i pi antichi maestri d' intaglio della scuola lombarda. Tra le non molte sue stampe ricorder le seguenti.
fuse in hronzo il cavallo indi la statua del marchese Niccol d'Este, che vedevasi nella piazza di quella
citt
,
onde
gli
venne
il
nome
di
Niccol del Cavallo. Questo nobile monumento and soggetto a quelle vicende, che nel 1797 furono fatali a tanti egregi capilavoro dell'arte in diverse parti dell' Italia. Cremona ), del quale ( da non ahbiamo che brevi cenni nel1' Abbeccedario dell'Orlandi e nella Bologna illustrata di Paolo Biasini.
L'Adorazione dei
pastori.
Non
lasci in patria
,
una
in
monache
di santa
NICCOLO'
Di quest'
artista
DA CORNEDO,
fessare che i suoi esistenti lavori , sono lontani da quella bont che osservasi nelle opere di molti suoi contemporanei. (forse di FiCARor.o ), vii-
ponendo
Costa in caricatura
e per
NICERATO,
figlio
d'Eusteraone
HI
illustre greco scultore
,
NI
scolpi
,
51
se-
scrittura:
condo
Ma le sue pi rinomate opere sono Alcibiade e sua madre Demarate, che accesa una lampana, sta in aito di sagrificare; Esculapio ed Egia dea della salute, che uel1' et di Plinio vedevansi nel tempio della Concordia; l'imaginedella cortigiana Telesilla e quella di AlStatiiar].
diede con grandissimo amore a disegnare alla matita, e ad incidere alla punta. (Quando si vide, bastantemente esperto nell'arte, passava a Parigi, dove lavor in compagnia di Longueil intorno alle marine di Vernet. Intagli pure alla punta ed a bulino alcune vignette, e molti ritratti in medaglione, da Cochiu. Fece ancora diverse incisioni per l'opera dell' Ab. di S. Non ,
si
cippe.
intitolata
Voyage, pittoresque
du
NlCERONTE,
NICIA
Riy.zumcde Naple.Le pi
riputate
Nicomede, apprese la pittura da Antidoto scolaro di Eufrauore. Tra i singolari pregi di quest' artista abbiamo da Plinio che con somma diligenza dipinse le femmine, e distribuiva con tale artifizio le ombre ed i lumi da fare che le figure uscissero dalle tavole. Di questo pittore furono portale a Roma una tavola rappresentante Nemea, die fu collocata nella Curia; Bacco consacrato nel tempio della Concordia. Cesare augusto rec a Roma un Giacinto e Diana da Alessandria , che furono poi collocati da Tiberio nel tempio di Diana. Fece poi diverse grandi pitture, nelle quali rapateniese, figlio
di
,
sue stampe sono le seguenti : Prima veduta della citt di Napoli, presa dal sobborgo di Chiaja. da Vernet. "Veduta dell'interno della chiesa di S. Gennaro in Napoli, presa nel momento del Miracolo del sangue di d. s Sauto , terminata a bulino da Nicolet e cominciata da altri
artisti.
del Lago d' Averno, dei dal tempio d' Apollo , e dell' ingresso della grotta della Siresidui
billa di
Veduta
Cuma.
si
Susanna che
nosi attentati
dei
Desbais.
present Calipso, Io
edAudromeda,
di
NICOMACO
greci pittori che
quattro colori , ed eseguirono opere immortali. Plinio dopo avere lungamente ragionato di A pelle , Aristide, Protogene ed Asclcpiodoru: celiente pittore di animali : dimoa costoro, scrive, dobbiamo aggiudoch ebbe monumento trai sepolcri goere Nicomaco , figlio ed allievo di coloro che gli Ateniesi giudicadi Aristodemo. Egli dipinse il ratto rono degni di averlo a spese della di Proserpiua, che conservasi in Camrepubblica. pidoglio unitamente ad una Vittoria NICOFANE fu , per testimo- che solleva in alto una quadriga. nianza di Plinio, un elegante e pu- Dipinse Apollo e Diana, e la madre lito dipintore , onde le sue opere loro sedente sopra un leone , come sono fatte per 1' eternit. pure Satiri. Baccanti, Scilla ec. Ebbe NICQLET (Benedetto Alfonso) molti discepoli , tra i quali il franacque in S. Imar, villaggio appar- tello Aristide , il figlio Aristocle e tenente alla diocesi di Basilea, l'anno Filosseno. 1740. Dopo la morte del padrigno, ICO NE , nato io Pergamo iu che io costrinse ad applicarsi alla sul declinare del primo secolo del-
che lunga opera richiederebbe il venirle tutte numerando, poich molte se ne conservarono in Grecia ed in Asia oltre quelle portate a Roma. Fu pure ec?
influite
ed
altre
52
1'
NI
ili
Era cristiana fa valente matematico e profondo conoscitore dell'architettura. Si racconta , che mancan lo in patria di grandi occasioni
di lavoro, fu costretto a procacciarsi
presentanti storiedell'antico e
nuovo
Testamento. Ebbe costume di collocare le figure in bellissimi paesi, ornati talvolta di fabbriche, secondo che lo comportavano i diversi argomenti ; ma poche volte ebbe la
sosteutamento col tener scuola di lingua greca; non avendo mai voluto acconsentire a lasciar il paese natale. Ora uou noto quali opere facesse in Pergamo; tanto gli vero
che non
il
nome
dell'architetto suol
dare fama agli edifizj, ma la qualit ed importanza degli edilizi alInvece dell' architetl' architetto. tura , /lice il Milizia, esercit la pazienza e la dolcezza della sua indole, tollerando
1' iracondia della consorte, la quale, per testimonianza
fortuna di fare paesi ed edifizj convenienti ai soggetti, sostituendo d'ordinario abituri e templi olandesi a quelli dell'antica Palestina. Ad ogni modo le sue opere furono tenute in gran pregio , ed ora sono rarissime eziandio in Olanda. Manc all' arte circa il 1650.
NICULANT
cque
in
i
apprese
di suo figlio,
Roma
si
stra-
e per tre anni continui la, vorava sotto la direzione di Paolo Brill. Da prima imit questo mae-
niva talvolta cos maledettamente , che mordeva le donne di servizio. Lo stesso Galeno seppe qualche cosa d' architettura , intorno alla quale arte lasci alcune regole teoriche e pratiche. Egli era di stirpe d' architetti, poich lo furono non solameute il padre, ma l'avo, ed
il
stro
tempo in patria , recossi ad Amsterdam, dove acquist gran nome. D' ordinario i suoi quadri rappresentano le mine de' pi magnifici antichi edifcj, eh' egli stesso aveva
bisavolo.
Roma. Si fece in appresso ad operare d'intaglio, e pubblic circa sessanta stampe di paedisegnati in
NICOSTENE
ammaestr
e Nicostene.
pittore
di
Samo
nell'arte
Teodoro Samio
nacque
NICULANT (Ctovvnm)
in
i
Anversa circa
il
156'J, apprese
un meno mediocre pittore, chiamato Franz che dal Suud era venuto a stabilirsi in Arlem. Ma poco apprincipj dell'arte presso
composizione, o dipinti da Paolo Brill. Rappreseulano varj siti d' Italia, ricchi di figure e di fabbriche. Sono, generalmeute parlando, pittoreschi e di buona composizione , ma i critici trovano non a torto in alcuni pezzi difettosa composizione. Mor in patria nel 1655.
che
NIERT
tagli
tante di non
dilet,
in-
profittando sotto questo precettore, acconciossi con Francesco Badens , che, lasciata Anversa, erasi da pochi
alcune stampe di propria invenzione perle favole di la Fontaine, che non sfigurarono iu concorrenza di quelle di celebri professori
dell' arte.
anni
fatto
rifugialo
in
Arlem
le
come
aveva
la
famiglia di Nicul.uit.
RIGETTI (Matteo),
nato
circa
il
fiorentino,
Giovanni, seguendo
1560, fu allievo
in
Buonquale
NI
ebbe gran parie nell'esecuzione dei palazzo Struzzi io via Maggio, Architett nella slessa citt
il
,
NI
cita
55
il
della
mano, imitalo
e
maestro
,
nel disegno
chiostro
la
de"
mi
>v
Michele de' Teatini , e lece il modello della chiesa d Ognisaoti. Sui disegni di Don Giovanni de' Medici diede principio nel 1601 al magnifico edifizio de' Sepolcri Medicei in testa al coro della chiesa di S. Lorenzo, e disegn tutti preziosi ornamenti de quali vennero poi incrostate le pareti. N fu meno valeute scultore ed intache archigliatore in pietre dure tetto ed oper molto intorno ai
chiesa di S.
i , , ;
avrebbe ottenuta la stima de' contemporanei , ed il suo nome non sarebbe quasi allatto dimenticato da posteri. Mori circa il 1600.
NINO
figliuolo
d'
Andrea
i
Pi-
ricchi lavori di
line
,
gemme
e di pietre
nella galle-
di S. Lorenzo.
Manc
alla
gloria
in
( Giovanni Isua) nato Augusta nel 1721, si esercit in diversi rami delle belle arti. Dise-
WILSON
sano e suo allievo , non solamente vuol essere annoverato tra buoni scultori dell' et sua per le opere da solo eseguite, ma per avere coutinuamente aiutato il padre nelle pi importanti, quali sono le porte in bronzo di S. Giovanni in Firenze , ed altre non poche , siccome quello che condusse in compagnia di lui molta parte del viver suo. In Pisa vedonsi nella chiesetta della Spina due graziose Madonne quali sono pi morle bidamente trattate che quelle fatte da Niccola e da Giovanni da Pisa, e che il Vasari indubitatamente dichiara di Nino; come sono sue opere nella stessa chiesa della Spina le
,
gnatore, pittore, miniatore, lavoratore in smalto ed intagliatore alla punta ed a bulino, molto oper spe-
ed
in
S. Caterina
nunziata, colle
l'".bbrajo
cialmente come disegnatore ed intagliatore grazioso. Nel 1780 era incaricalo in patria della direzione di quella accademia di belle arti. Pubblic una ragguardevole Raccolta
di
Nino
tore
figliuolo di
Andrea Pisano.
NISCON, non
ed nato circa
il
Uomini
Donue
illustri del
se-
Londra
coli
nel 1750.
XV
con
grande
Tra
ritratti
ch'egli
intagli tro-
vansi quelli di
Clemeute
Rezzonico.
XIII
della
famiglia
Duca
..
di
(
Cumberland.
,
Conte Nadast William Pitt. (Quattro stampe che si accompagoano intitolate le Quattro Ore
del giorno, figurale in scene pastoia li campestri
nato circa
il
di valente pit-
anno
NINFE (Cesvrc
stui, scolaro
dali.f).
Se co-
INO DE GRAEVARA
)
don
o imitatore che si l'osse del Tintorelto, avesse pi che nella bizzarria de' pensieri e uelJa velo-
Giovanni
I65'2.
laga colla
con-
54
NO
renese.
NO
paesaggi in piccole dimensioni in sul fare del grande intagliatore lo-
dotta da pochi anni io quella citt del vescovo Enriques, Capitano generale del regno d' Arragona , apErese col i pnucipj del disegno, sehene i suoi genitori avessero desiderato che si volgesse allo studio
delle lettere. In appresso
NOC1IER
cque
quale
in Parigi nel
avendo
il
pubblic
alcune
stampe di
vescovo
NOFERl
uomini
lit
trovasi ricordato
di
per alcuni lavori d' importanza che gli erano stati commessi in Malaga ed in Cordova. In appresso, addestratosi uell'arte, pi uon ebbe bisogno dei generosi sussidj del maestro , e coudusse spezialmente in Malaga altre belle opere pubbliche e privale , nelle quali cercava di accostarsi alla maniera di Rubens e di van Dyck, senza per abbandonare totalmente quella del Cano. L' erudizione di Niuno si manifesta nelle sue opere di storia dottamente composte e trattate con nobilt. Mori
proprj disegni
,
buon
pittore lo ac-
pittura , in quascolaro di Vincenzo Daodini, senza che venga indicata veruu'opera certa eseguita sui proprj disegni.
illustri in
nato in ( Giuseppe ) o sue dipendenze , nel 1699, apprese la pittura sotto Antonio Balestra. Oltre il merito di distinto ritrattista , ottenne quello
NOG.1RI
,
Venezia
di elegante pittore di storie a piccole figure. Condusse diverse tavole d' altare con figure grandi al vero ,
nel 1698. de' ) , nato nel Piceno, circa il 1550 fu, secondo alcuni, scolaro del Bonarroti, mentre pensano altri
(
NOBILI
,
Durante
,
in Caldarola
avere soltanto formato il suo stile studiando le opere di questo sommo artista. Certo ad ogni modo, che le pitture, del Nobili hanno un cotal sapore michelangiolesco, che nessuu'altra ebbe in cos alto grado; come ne fa specialmente testimonianza un quadro rappresentante la Madonna in mezzo a quattro Santi che conservasi in Ascoli a S. Pier
di
speciale ricorquella rappresentante San Pietro, fatta pel duomo di Bassano, di uno stile che partecipa di quello del Balestra e del Piazzetta. Visse lungamente in Torino al servigio di quella real corte , e manc all'arte in et di 64 anni. (Paride), romano, allievo , o imitatore di Raffaellino da Reggio, fu uno de' buoni frescanti del-
danza
l'et sua
ed assai adoperato in , per pubbliche e private pitture, tra le quali furono assai lodate quelle di una delle loggie Vaticane. Mor di 75 anni durante il ponteficato di Urbauo VIII. (Giovanni ) nacque a
Roma
NOGRET
Nancy
distinta
cesi di
Castello, a' pie della quale leggesi il suo nome, cognome patria
,
il 1600, ed ebbe cosi rinomanza tra pittori franritratti che il duca d'Or-
circa
leans lo
nomin suo
pittore.
Mori
1'
anno 1571.
morto
in et
NOBLESSE (N)
tura.
NOLLET
Domenico
),
nato in
quale avendo attentamente studiate le opere del Callot , intagli con molto spirito all'acqua forte alcuni
Bruges circa il 1640 , fu ammesso nel I687 nella societ dei pittori di qudla cill. Poc'appresso il duca
NO
Massimiliano di Baviera , in aJlora governatore de'Paesi Bassi, lo cre mio primo (attore. Attaccato a questo buon principe per gratitudine e per
segu a Parigi in tempo delle sue disgrazie , e con lui pass iu Baviera, dove lo serv
NO
La Sconfitta
ricchissima
di
di
55
Meulen,
ec.
(
NOLPE
Vander
e
1'
Peter
nella
ossia Pietro
1t)0l
,
inclinazione
lo
si
esercit
intaglio, lgnoransi
e neltutte le parti-
tinello
visse.
Morto
Massimiliano,
colarit
nou che
,
Nollet tornava a Parigi, e col moi nel l5S, in et di 95 anni. Tra le piti riputate sue opere vengono annoverati alcuni piccoli quadri di storie dell antico Testamento, fatti per la chiesa di S. Giacomo di Bruges il quadro di S. Lodovico accolto da' frati carmelitani nelP atto di sbarcare in terra Santa, per i Carmelitani delia stessa citt, e per gli stessi frati altro quadro rappresentante una battaglia. NOLLI ( Carlo ), figlio di quel architetto comasco che intraprese Ja celebre opera della pianta di Roma , studi la pittura nell' adolescenza sotto Agostino Masucci e
,
pu argomentarsi
eh' egli fu artista di non comune ingegno. Pubblic slampe di ogni genere all' acqua forte, td a bulino eseguite con diligenza, ritratti, stoiie, paesaggi, vedute. I dilettanti apprezzano assai gli Otto Mesi dell'anno che furono pagati ad alto prezzo.
Le
il
migliori prove
titolo di
:
comparvero
sotto
Ulois de
Van.net.
Ma
che acquisirono il rame , pubblicarono col titolo di Les li Quatrtssaisons et les quatre Elemens,
coloro
col
nome
Potter.
altre
qualit
Seguito di otto
all'acquaforte,
Cavalieri
in bel
incisi
stampe ora
assai rare
Giuda
di sua
Tamar
paesaggio,
quali
il
ritratta del
chirurgo del
fu
re
sue Riflessioni sulle tavole anatomiche dell' Eustacchio, pubblicale in Roma nel 1749. Per ultimo , chiamato a Napoli, intagli molte delle antiche pitture d Ei colano foi manti i tre
:
composizione. Daniello nella fossa di leoni, da Blanchert. s' intrattiene 11 profeta Elia che con la vedova di Seresta, da Paolo
Potter.
Sei Paesaggi, da van Nieulant. Sant Paolo eremita uudrito nel deserto da un Corvo, da P. Potter ecc.
volumi
I72.
nel
dati
in luce
Operava
(
NON
dilettante
disegnatore ed intaglia-
1770.
NOLL1N
Gio. Battista
in-
tagliatore francese del secolo diciassettesimo, intagli a bulino la Rinnovazione dell'alleanza tra la Francia e gli
tore all'acqua forte ed all'acquerello, nacque a Parigi nel 1731. La sua bell'opera fatta per associazione col Voyage pdtoitsque d' /titolo di
;
talk, ou des
et
rayaumes de
in
Svizzeri.
de
Sicilie
cinque
La Conquista del Vello d' Oro, da Francesco Romanelli. Nativit di Nostro Signore, da Poussin.
f.,
arricchita di
gusto e di bellissime incisioni, eseguite dai migliori artisti di quel tempo. U grido a cui egli pervenne,
sito
56 non
NO
lo
NO
di porli di
eziandio come autore. Pu assenza tema di errare , che quesl' opera la pi perfetta, per
ma
blicato in
serirsi,
molti
rispetti
fra le altre
molte
dello stesso genere , specialmente per ci che riguarda il disegno. Ebbero parte nell' incisione di cos
NOP ( Gherardo ), nato in Arlem circa il 1570, and giovane in Germania, e di l pass in Italia dove si ferm molti anni, e pii che altrove in Roma, continuamente stu,
diando
illustri
grandi
esemplari
celebrata raccolta,
cquaforte , ed acquerello, Fragonard come il precedente e diversi altri maestri. NONZIO o ANNUNZIO , mi. nialore, forse pi celebre per essere slato padre e primo maestro di Fede Galizia, che per Je proprie opere
,
,
,
pittori,
onde
di
de' pi ritorno in
quadri
NORDEN
Wdtshire
15
16. fu
Giovanni
nato
circa
a
il
nell' Inghilterra
espertissimo disegnatore ed
tipografico.
Fu nominato membro
dei
comuni
il
dove
550 in mi1
niatura di piccole dimensioni, condotti con somma diligenza e con ragionevole disegno.
d'Oxford nel 1561, e dimor lungamente a Stendon nel Midlesex. La sua pi importante opera inovtitolata Speculimi ritannine vero descrizione corografica del Midcon lesex e dell' Hertfordshire carte geografiche. Si dice aver fatta
:
*NOOMS
lo
(
,
Zemau
il
circa
1612, e fu
buon
pittore ed
intagliatore,
dopo
inclinazione per le arti del disegno, lo tolse alla prima professione. Tutto quanto si offriva a'suoi sguardi, sapeva renderlo oggetto della sua imitazione
;
ancora una Veduta di Londra, con rappresentanza della dimora fattavi da lord Maire. NORIEGA (Pietro ) , lavorava in Madrid nel 1658, ed aveva nome ritrattisti che in altra i migliori
la
lora avesse
ed a forza
di studiare la
non
natura, acquist molt' arte nel saper imitare, onde disegn ogni sorta di navi grandi e piccole con somma verit. Perci acquistava il soprannome di [Scemati, Marinaro, e sotto questo fu poi sempre conosciuto.
quella capitale. Altro noto di questo pittore, che pure aveva fatto qualche quadro di maggiore importanza che non sono
ritraiti.
NORS1NI
nacque
in
Leonardo
della
il
detto
,
moglie
Roma
circa
1570,
in Berlino,
dove
couservausi non poche sue opere; e molte stampe furono sui disegni di lui eseguite , rappresentanti navi di guerra, combattimenti di mare, vedute campestri, tutte ornate di graziose figure e di belle lontananze. Le pi conosciute sono Seguito di otto marine e navigli
diversi reali palazzi
furono egli e la consorte disegnatori ed intagliatori in legno; e molto lavorarono da Antonio Tempesta. Poscia Leonardo intagli per ordine del medico di Sisto V ['Erbario Caslor Durante. Quest' opera ebbe e non trascurata molto credito sono al presente, perch le piante
,
Navirts
des-
seigns
ti
et
qraves par
Remy
Zeman
intit.
Zitfec.
ami 1652.
Quattro elementi. Quattordici stampe
I
accuratamente disegnate, e diligentemente eseguite. Ignoriamo l'epoca della sua morte. La sua sposa Parasole ) a( Isabella vendo appreso il disegno , mostr
somma
opere.
Seguito
Compose un
libro sulla
ma-
NO
niera di fare a dentelli, ricami ed altre opere femminili, e ne iutagli di sua mauo i disegni in legno.
Intagli pure uella stessa maniera del priule piante per V Erbario
cipe Cesi d'Acquasparta.
cittadini.
INO
57
alle cose delle
Ma
venendo
ma
gentili
NORS1NI (Bernardino)
genitori
detto Pa-
mandato
alla scuola di
Giu-
quadri da stanza in sul fare di Teniers , e pubblic varie stampe all'acquaforte, che lo fecero riguardare come uno dei pi felici imitatori di Rembrandt. Ecco un breve indice di alcune delle pi rinomate. L' Angelo del Siguore che apparisce a Cornelio.
seppino dal Sole: e gi cominciava a farsi nome nella pittura quando fu da subita morte rapito alle speranze dei genitori e del maestro. o piuttosto PARASOLE
S. Pietro liberato
dall'
dalla prigione
Angelo.
busti,
Due
P
altro di
Girolama.
probabilmente
si
so-
profilo, del
rella
distinse
come
diverse stampe ed in particolare quella rappresentante La Battaglia delle Amazzoni, tratta dal Tempesta.
ne fanno prova
1772. Busto di un Turco con turbante. Ritratto del dottore Orth, 1774. Ritratto iu un busto d'Aly Bey ,
vicer d'Egitto.
NORTHUMBERLAND,
pi
illustri
uno
dei
,
Paesaggio con un monumento sul Paysnges gratis quale si legge d'apres dts tabltaux oiiginaux ec. NUTRE ( Andrea le ), nato in
:
non
isdegn di trattare la riga ed il compasso e sorse quasi emulo d'Inigo IoiK'S. In una sua villa situata a breve distanza da Londra eresse sui proprj disegni un palazzo
,
per
disegnarvi
pi
bei giardini d'ordine di suo padre, eh' era sopraiutendente de' giardini
alla
calcidiclie
cognizioni architettoniche aggiunse il pi caldo amore per le cose della pittura e delia scultura, e raccolse
nel suo palazzo di Londra a grandi spese preziosi pitture e sculture, tra le quaii il quadro famosissimo di Tiziano rappresentante la famiglia Coruara ed alcuni busti e bassi
,
L' architettura giardinesca nata iu Italia, dopo il 1b00, progred meno assai in Italia che in Francia. Le ville di Roma, di Frascati, di Tivoli, di Firenze uon le
di Versailles.
legislatore di questo
ramo
rilievi
antichi.
NOTNAGEL
valente
pittore
dise-
gnatore ed intagliatore all' acquafabbricatore di tappezzerie dipinte Nel 1747 si stabil a Francfort sul Meno, dopo avere sposata la vedova ed erede d'un fabbricatore di tappezzerie. Egli fu
piante in quelle varie bizzarre forme, che lino all'invasione del gusto pei giardini inglesi ( che peraltro
ebbero origine in Italia ) si osservarono con ammirazione, ed erano sconcezze. Fece da principio il
giardino nella villa
del
le
finanziere
reali ville
uno
di
quegli uomini
attivi
ed accorti che
influiscono sul restante dei loro conDi:, degli Arili, ecc. T. III.
Ma
queste
mannre
di
delizie
r c.
;\
NO
di Pietro
il
NO
padre,
il
prima vista incantano, ed a poco recano noja e rallrislano. a poro Altronde Versailles offriva per la
sua posizione
all'
quale poteva
insuperabili
ostacoli
quando Giotto operava in Lombardia. NOVELLI (Giovan Battista) nato a Castelfranco nel 1578, fu
essere di gi pittore
allievo del giovane Palma, e dipinse piuttosto per diletto che per professione.
ilcve la
paesi
di limpidi
di fontaue e simili. Verposto in una valle circondala da aridi monti e da lugubre foreste. Ad ogni modo se sol) pot abbellirne ogni parte proluse vi tutte le finezze delle arti. Inesausto neli' invenzioni pi maravigliose
ruscelli
Non
pertanto
molto
gli
sailles
non poche belle opere, e per avere ammaestrato nell' arte il suo concittadino Pietro Damini, che, sebbene morto in et giovanile, viene
annoverato
schi.
Il
fra
migliori
tiziane-
form
Novelli
1
mor
in
Castel-
perocch sono
sue opere
le
terrazze
i
Laye,
652. (Pietro) chiamato dal nome della patria Monreatese, nacque non molto dopo il 1600, ed esercit con molta lode in Monreale ed altrove
i
franco nel
"
di Chantilly,
viali di
Meudon,
ec.
la
Successe al padre nella carica di Noprain tendente de' reali giardini di Versailles e fu in oltre fatto cavaliere dell' ordine di San Michele e procurafor generale delle reali labliriche. Mor l' anno 1700.
,
pittura e I' architettura. Tra le migliori opere all' olio lasciate iti patria, viene annoverato il vasto
di
fatto
per
il
refettorio
NOVA
sco,
Pacino de
bergamapatria
esercitava la pittura in
con lode avanti il 1363 in compagnia di suo fratello ( Pietro de) il di cui stile
naci benedettini, e tra le pi copiose opere a fresco la volta dei conventuali, ch'egli in breve tempo dipinse senza il soccorso di ajuti o di allievi. Fu diligente in ritrarre le forme dal naturale, dotto
in disegnarle, grazioso nel colorirle.
Operava
,
NUCCI
Allegretto)
di
Fa-
provincie milanesi fino alle lagune venete, dopo che Giotto aveva dipinto nel palazzo de' Visconti in Milano, in Padova ed altrove. Rispetto ai Nova
tutti
i
pittori
delle
tu osservato,
che
posteriori artisti
bergamaschi, venuti immediatamente dopo di loro dipinsero piti rozza* mento assai di questi due valenti
fratelli.
NOVARA
nella seconda
briano probabilmente scolaro di Tito , (ioti nel 1566. Conservatisi ancora nell' oratorio di S. Antonio Abate della citt di Fabriano molte come storie del Santo compartite costumatasi a que'tempi, in diversi quadri. Si legge a' pie delle meAllegretti? Nutii de Fadesime biiaii'i hoc fecit 156 nato in Cilt ( Avanzino ) di Castello nel 1558 dopo avere
,
: ,
appresi
in
le
principi
di
della
pittura in
pertanto conservansi di quest'antico pittore diverse cose a Domodossola, sotto una delle quali leggesi Ego Petrus film* Pttri pictoris de Nowria hoc opus pinxi 1570. Nulla per rimane
:
'
cesimo secolo.
Non
patria, pass a
Roma
per disegnare
compagaia
Niccol Circignano
migliori antiche e
moderne opere.
Col non tard ad aver nome di valente pittore, onde venne adoperalo nella maggior parie de' lavori
NE
orai asti
in
fi.
NU
Alti e opere
ili uri
59
Sisto
V.
lece diversi
per cone le molte durvi tranquilla vita opere cue vi esegui tanno credere che pi non 1' abbandonasse. Facile e spedito pittore com'egli era, lasci eziandio nelle vicine borgate belle testimonianze della sua virt, lavorando coutiuuamenle (ino al1 anno 1629 , in cui pag il Consulto tributo alla natura.
solse di riveder la pallia
;
ebe riponesse ogni suo studio negli accesso rj, ve lembi delle vesti Unidendovisi tamente lavorati con ornamenti ricercatissimi e con belle piemie. E probabile die facesse quest' opera circa il ISO, o poco dopo.
inclito, e pare
i
(PIETRO
drid avanti
tria
i
nacque
pittura
in
Manella
il
principi
NUCCI(l>ENEDETTO)d Gubbio,
fu
scuola del Soto, indi recavasi a Roma, dove si fece pi ibe mediocre pittore. Tornato a Madrid , dipingeva per la gran sala della Cornine Ila i ritratti dei re di Spagu. , e nel 1625 una gran tela perii con-
scolaro di Rdtaellino del Colle, e cosi fedele imitatore del suo stile, che i suoi quadri appena si distinguono da
quelli del maestro dai pi esercitati conoscitori. Risguardasi come il suo
vento della Mercede. Fu dis"gn;itore abbastanza castigato , e buon conoscitore degli effetti del chiaroscuro , onde le sue figure hanno
molto
rilievo.
1'
Manc
1.
all'
arie
in
capolavoro
servasi nel
il
Madrid
(
anno 165
NUNNEZ
Matteo
)
DE
fu
SEPULVEDA
opera veramente pregevolissima , che quand' ancora non avesse latta altra cosa , gli darebbe diritto ad
un
stri
buoni maefra-
chiamato ( Virgilio) che apprese la pittura da Daniele da Volterra e ne copi la stupenda Deposizione di Croce per la chiesa di S. Francesco di Gubbio. Pare che Francesco morisse avanti il 3715 epoca della morte di Benedetto.
tello
,
1 ,
Ebbe un
da Filippo IV nominato pitlore di corte ed incaricalo delle pitture dei Galeoni delle reali squadre delle Indie. Ma Sepulveda era buou frescante e con
danno
dell' arte
fu distratto
per
importanza e poco durevoli, dai pi utili lavoMori io Cadice circa il 1650. ri. - ( DE VlLLWICENCIO), sebbene nato in Siviglia da illustri
parenti, studi
NDNNEZ
stro. In
lievo in Siviglia di
una
giore sagristia delia cattedrale di quella citt furono levali in sul declinare del diciottesimo secolo al-
cuni quadri di
Giovanni
rappre-
sentanti S. Giovan Battista, S. Michele e S. Gabriele , al quale ultimo aveva fatte ale imitanti quelle
del pavone.
stessa
Nella
tesoreria
della
figure
hanno
Murillo; poi, recatosi a Napoli, lavor alcun tempo come aiuto del Prete Calabrese. Murillo lo amava teneramente, onde al suo ritorno in patria, ebbe l'intera sua confidenza, e si adoperarono di comune accordo allo stabilimento di quell' accademia. Negli ultimi anni mai non abbandonava il maestro che spir tra le sue braccia. Allora recossi a Madrid per presentare il re Carlo 11 il suo bel quadro dei fanciulli che giuocano in mezzo ad una strada , che sembrava dipinto da Murillo. Pare che Nunnez si compiacesse in pirtioolar modo di dipingere fanciulli e trattare gra
tura sotto
il
60
ziosi
NU
argomenti
;
io
ci sotto certi
NU NUVOLELLA
GIO
)
rispetti
non dissimile dal nostro Albani. Mori nel 1700. NUNZIATA ( Toro del ) fio,
figlio
di
un
rentino, apprese il disegno e le pratiche della pittura da Ridolfo del Ghirlandajo, e pass di circa tren-
Inghilterra , dove fu rit' anni iu sguardato come uno dei migliori Italiani, che di que' tempi lavorarono nell'isola, sebbene assai poco sia conosciuto in Italia. E per altro noto, che Perioo del Vaga riguardava il Nunziata come il suo mag-
gior emulo tra gli allievi del Ghirlandajo. (W.), non diverso
gonza, nacque in Genova , dove il padre si era stabilito, e fu dal padre ammaestrato nell'arte dell'intaglio in legno e nel disegno da Rernardo Castelli. 1 fregi e vignette della Gerusalemme del Tasso, stampata la prima volta in Genova, furono incisi dal padre; ed il figlio diede alle stampe le figure dell' Eneide di Virgilio, ed alcune storie di Santi Padri disegnate da Antonio Tempesta. Fin il corso di sua vita in Roma nel 1624, nella fresca et
,
di
trent' anui.
NUTTELER
NUVOLONE
a
(Pamfilo nato
da Nutler William ossia Guglielmo, nacque nell'Inghilterra circa il 1756, e fu ragionevole disegnatore ed intagliatore a granito.
Cremona
circa
lo
le
teneramente
virt
e
amava
gentili
per
Fu
costui
uno dei
Smith,
per
la sua maniere.
migliori allievi
di Rafaello
Venne
bilirsi
e coudiscepolo di
Ward. Le sue
opere sono molto ricercate; e tra queste sono celebri Il Moralista, vecchio seduto a pie d'un albero, di faccia al quale stanno due giovani, ai quali indirizza la parola, sparpagliando una rosa. Una Giovinetta che presenta un bicchiere di birra ad un giovane campagnuolo, da Singleton. Elena che si presenta a Telemaco
Milano, dove apr scuola che fu assai frequentata e feconda di buoni allievi. Tra le sue grandi opere era celebre la volta
di pittura,
con un velo.
Il
Tempo mezza
(
NETTI NG
cque
ed operava
libri,
Giuseppe) disegnabulino
il
,
tore ed intagliatore a
na,
ora perita della chiesa de'Santi Domenico e Lazzaro, nella quale aveva dipinta la storia del ricco Epulone e del mendico Lazzaro. Ma delle sue grandi opere a fresco couservasi tuttavia la cupola della Passione , in cui rappresent M. V. Assunta al cielo, pregevole opera bastante a dare una vantaggiosa idea del pittore. Nelle tavole all'olio dipinte per Milano e per altre
citt;
in Inghilterra circa
iti
1(560
come pure
Londra
ma
ritratti
formauo
,
mi-
alcuni
da
intagliatore Scoz-
Matteo Mead
da uu' antica
ducale galleria di Parma, cerc pi le di far bene che di moltiplicare suo figure. Nelle prime opere il stile s' avvicina a quello del maestro , ma in appresso sagrific in parte la vaghezza alla solidit. Della seconda maniera US. Ubaldo che benedice un infermo a S. Agostino di Piacenza. Mor di 55 anui, lasciando quattro figli ammaestrati Dell' arte; due soli dei quali acquistarono celebrit, e sono ( Carlo Francesco ), detto anche Pamfilo, il quale allo stile pa.
NU
grazia (fella scuola dei Procaccini e particolarmente di Giulio Cesare, che tanto s'accost al Correggio. Invaghivasi poi della
la
NU
61
temo aggiunse
maniera
inore
,
di
Guido Reni,
con
a studiarne le opere
so-
Guido della Lombarcontorni delle dia. Delicati sono ligure, cui seppe dare graziose forme e gentili arie di testa, armonizzando il tutto con uua rara soavit di tinte sommamente piacevole. Tra le pi.
prannome
che per quanto lavorasse e ne chiedesse altissimi prezzi, poteva a stento supplire alle continue commissioni. Accadde per altro che dopo alcun tempo (iori di Mario andarono perdendo quella freschezza che ne formava il maggior pregio quando uscivano dalle sue mani, e si vestirono d'un certo squallido colore, che ne scem il merito a dismisura. Per
i
buche visse l'artista non perfama di eccellente piltor di genere acquistata in giovent, e mor
altro
dette la
lodate opere ricorder il Miracolo S. Pietro a S. Vittore in Milano, e le pitture eseguite io Como ed in Piacenza, oltre le Madonne ricche di tutte le grazie del pennello , e fors' ancora con qualche scapito di quella dignit che si addice alla regina del cielo. Fu pure eccellente nel far ritratti; in guisa che, quando venne a Milano la regina di Spagna, fu credulo il miglior pittore miladi
in
Roma
nel 1673.
NYMEGEN
nato
il
primo nella
nome
nel 167, rimase orfano di 12 anni, e fu allievo con Tobia suo fratello,
un altro fralel maggiore che aveva da pi anni studiali i principj della pittura sotto cn pittore di fiori. Ma la morte priv ben tosto i due
di
onde
nese, e chiamato
ritrarla.
Mor
fecero a
copiare
senza
.'eruna
campestre. A forza di ostinato studio riuscirono valenti pittori di genere; e gli sfondi dipinti a fiori
e di
fratello.
imaginazione del come Carlo studioso nella scelta delle forme ; ed impaziente di tutto ci che poteva soverchiamente ritardarlo ne' suoi lavori , degrad poco i colori , e gett gagliardissimi scuri. Perci pot dipingere assai pi cose di Carlo , non solamente in Lombardia, ma ancora nello stato veneto. Risguardasi pel suo capolavoro il
pi
vasta
Non
fu
Morto risuscitato in San Domenico di Cremona, quadro grandioso, ricco di belle architetture, e come richiedevalo l'argomento
,
ridondante di
movimento
Giuseppe
di
(
e di
espressione.
,
Mor
84 anui
NUZZI
cesi
Mario)
nel
a Rotterdam, dov' ebbe tante commissioni, che non bastando egli solo, facevasi prima ajutare da un nipote, poi da un suo figlio, da suo geuero, e dall' ultima delle figlie ; die tutti sotto la sua direzione sem-
di
Fermo
1605
fu chia-
mato
Mano
bravano buoui artelci, madie dopo la sue morte pi non seppero far cosa lodevole. Mor assai vecchio dopo il fratello Elia, non ben uolo in quale anno.
62
NY
Emanuele ) conosciuto come buon pittore di pic(
OB
vaio presso verun biografo dell'arte
l'indice delle
sta
tori
NYS10
iu Lipsia cole storie , operava nella prima met del sedicesimo secolo, e viene ricordato da Saudrarttra coloro che tennero ni patria scuoia di pittura.
assai
frequente
non perch quella nazione inauchi di buoni professori d' intaglio, ma perch poche stampe escono dalla penisola, oltre quelle che sono trasportate in America, o alle isole dipendenti da quella monarchia.
di Pietro Tratt soltanto iu giovent, la pittura ; perocch, sebbene desje speranza di riuscire pi che mediocre pittore, volle seguire l'esempio paterno, e si diede all' intaglio che per avventura offriva pi sicuri mezzi di guadagno. OBSTAT (Gervrdo VH ) scul-
OBERTO,
PIETRO
fratelli, di
(D.
Marco)
il
figlio
Piacenza , fiorirono nel secolo dodicesimo, ed ebbero celebrit in ogni parte d' Italia come insigni modellatori e fonditori iu bronzo onde furono chiamati a Roma per fare le porte io bronzo di S. Giovami La.
nacque circa
1640.
terauo;
l'
come
resta
inscrizione
:
sime
Ubertu*
Petrus
tore celebratissimo
rilievi in
di
alti
e bassi
avorio
fioriva nel
lo
1648,
Ed
gomenti del rinnovamento dell'arte, lasciano , avuto riguardo ai tempi , di essere lodevoli ed atte a far prova che gli artisti italiani erano ben tali da sostenere il con-
non
troviamo annodolici artisti che fondaveralo fra rono la reale accademia di pittura iu Parigi. Senza andar in traccia fuori d' Italia di egregie opere di quest illustre maestro, una ne abbiamo a Venezia in casa Volpi , rapnel quale
i
anno
presentante
il
Sacrifizio di
Abramo.
OBERTO
aulico
Francesco)
di
il
pi
pittore
Genova
di cui
Le figure souo uella proporzione di uu braccio e mezzo d'altezza e forse pi, non coperte di panni che nei luoghi ove si vedrebbero all'avorio
indispensabili connessioni dei Ogni coscia colla gamba ricavata da uu intero dente , e lo stesso pu dirsi delle braccia. I
le
siansi conservate indubitate opere lino agli ultimi anni del p. p. secolo.
pezzi.
Nella chiesa di S. Domenicosi conserv una Nostra Douna fra due angeli , a pie della quale leggevasi Franciscus de O'?erto. Questo lavoro che non offre alcuua cosa che
:
giottesco
fu
BRESON (Pietro) fu uno dei baoui allievi di Pietro Carducho. Eia nato nel 1597 in Madrid, e sarebbe annoverato frai migliori pittori della Spagna se non si fosse totalmente rivolto all'incisione, li suo capolavoro in pittura il quadro della Trinit fatto per il Convento della Mercede di Madrid. Rispetto allo Cos.: d iuta 'Ilo non h > tro, ,
panni sono di uu legno oscuro. Vedesi Isacco seduto sopra di un rogo, ed Abramo in piedi ritto , poggiando la sinistra sulla testa del figlio, ed alzando il destro braccio per ferirlo. L'Angelo sopraggiugne
il colpo, sostenuto che da alcuni panni svolazzanti che vanno ad unirsi eoa alcune pieghe del
non da
altro
panneggiamento d' bramo. Presso ad bramo evvi il capro di grandesza quasi naturale, ed ai piedi d' Isacco un tripode col fuoco per l' olocausto. Gouvieu confessare che
OD
composizione non eccede la mediocrit, che debole l'espressione,
la
OD
sui prcpij disegni.
@5
Mor
in
Roma
nel
1751.
(
ignobile
I'
ODDI
prese
la
tivo stile la
ma
al-
compensano
cune
tli
parti del
nudo
felicemente con-
ramente imponente.
Vti
Mor Gerardo
rettore del-
Parigi
quand
era
accademia di pittura , 1' anno 1668. ODAM (caval. Girolamo), romano nato nel 1681 di padre lorenese fu uno dei molti allievi di Carlo Maratta. Costui , non si appagaudo della gloria e dei guadagni di buon pittore, volle ancor
l'
,
,
matematico
poeta
ma
di
veruna
essendo vissuto sempre senza emulazione e senza veiun altro degli stimoli che obbligano ad attento studio, non sollevossi oltre la mediocrit. E tale lo mostra una sua tavola d altare nella chiesa della Carila in Pesaro. .Mauko) nato a Parma nel 1659, fu dal proprio principe manperch sotto la didato a Roma si sciplina di Pietro da Cortona perfezionasse nella pittura. Tornato lavor con intero sodin patria disfacimento del duca nella villa di Colorno, e fece tavole d' altare per ma in appresso, adiverse chiese
Maratta,
in patria,
ma
coltiv in
visse,
vendo
rame
furono piccoli cammei ridotti in grande, tra i quali fu lodato quello rappresentante la testa di Medusa,
esistente
de' suoi padroni intraprese opere d'architettura, trascur quasi del tutto la pittura , esercitando la quale aveva ottenuto gloria e ricchezze. Fu ad ogni modo
in servigio
nominato
architetto
e
del
duca
intorno
e nel
di
ai
Parma
cato.
l'
molto oper
nel
museo
Strozzi
della
ducali palazzi in
intaglio
Parma
du-
grandezza di circa un pollice , ridotto ad un terzo della grandezza naturale. Intagli pure 1' effgie di S. Felice da Cantalice cappuccino a mezza figura, ed altre cose tutte di non molta importanza.
da
ODAZZI
ni
)
Caval.
Giovanda
Agostino Caracci un Ratto d' Europa. Nello spazio di tre in quattr'ani.'i disegn alquante migliaja di medaglie, appartenenti alla ducale
galleria di
bri
tettura,
padre milanese nel 1663, e studi la pittura sotto il Baciccia. Celere al par del maestro , sebbene in tutte le parti di lunga mano inferiore , in Roma oper assai per luoghi pubblici e privati. Fu ancora scelto tra i valenti pittori chiamati a dipingere i Profeti di S. Giovanni Luma il profeta dell' Odazzi terano !a pii debole opera che sia stata
in
,
nacque
Roma
Parma,
e scrisse
due
li-
intorno alle
regole
dell' archi-
nel 1702,
latta
in cosi distinto
luogo.
Aveva
in et fanciullesca
si>t!o
menti del disegno e dell' intaglio Cornelio Bloemaert-, onde piuttosto per passatempo, che per altro, dicesi avere fatte alcune incisioni
che prevenuto dalla morte non ebbe tempo di dare alle stampe. (NiccolI conosciuto per alcuni lavori a bulino rappresentanti S Filippo Neri, e l'immagine di Maria Vergine della Misericordia di Georgiano, terra della provincia di Siena. Intagli pure il ritrailo di papa Gregorio X ed il deposilo di lui esistente nella cattedrale d'Arezzo , che servirono ad ornare la sua storia stampata in Roma nel 1711.
OESER (Adamo
Federico) nato
ni
in
od
Presburgo nel 1717, operava an-
OE
Saulle che sforza la Pitonessa a richiamare t ombra di Samuelle ,
nclP accademia di Vienna , ed ottenne di 18 anni il premio accademico. Apprese a modellare da Raffaello Douver, scultore viennese; e di ventidue anni and a stabilirsi a Dresda dove dipinse con lode molte storie di fatti mitologici ed eroici tanto a fresco che all' olio. Era in allora
della
piltuia
OESTENREICH
Matteo
hi-
Roma
quella
celebre
si
Giovanni
ad un albero , cui il Tempo tarpa le ale. In appresso pubblic il ritratto del eelebre maestro di Cappella Jomella, e molli pezzi da Camillo Procaccini, Simone da Pesaro , Lorenzo de la Hire , Boitard, ec.
foglio.
,
giovarono a vi-
formanti
un
volume
in
cenda ne'Joro studj. Nominato professore della nuova accademia delle belle arti in Dresda, e direttore di
quella di disegno, pittura, scultura ed architettura di Lipsia, stabili la sua dimora in questa' ultima citt nel 17t)4; ed ebbe un'estesa influenza su tutti i rami delle belle arti, che col gli vauno in gran par-
(Giovanni) disegnatore ed intagliatore a granito, nacque in Inghilterra circa il 1750, ed operava in Londra in sul declinare del decimottavo secolo. Fu costui uno de'migliori allievi usciti
dalla scuola del Bartolozzi,le di cui
OGBORNE
te debitrici
pi rinomate stampe diconsi le seguenti : La Musica, a lapis rosso. La Storia, che serve d accompa-
Lipsia
del
avendo dipinte
la sala
della
gnamento.
Commedia
La Mercantessa
di
Amori, da
U'ia
consigliere Muller , e fatte la statua dell' elettore per la spianata della porta S. Pietro, il monumento della regina Matilde di Danimarca
,
OGGI03NNO (Marco
l'
da), chia-
sono
disegni
acque
di
Oeser e
tra
le
mato pure da Urlone, ed Uggione, nacque in Oggionno , borgata delMilanese circa il alto territorio 1670. Ignorasi quale sia stato il suo primo maestro ; ma sappiamo, che dopo aver appresi da altri i primi elementi della pittura , fu accolto tra suoi primi allievi da Leonardo da Vinci , cui fu assai caro; onde comune opinione , che facendo
i
forti
d' ligenia.
le
Grazie
tratti della'storia
Arminio
dopo
la
sconfitta
,
di
Varo
:
strandogli
spoglie
dei vinti
moRoun
del
Cenacolo
delle
d'.
Un'
altra
monumento che
si
consiglia
colla
ma meno
nore
OG
per Sant Barnaba Hi Milano: lo che non ci permettono di credere la qualit della pittura ne il tempo in cui dicesi eseguita. Ma a pi lodate opere che non sono le copie
,
OG
65
lapide sostenuta dai due profeti Enoc ed Elia , collocata in un muro interno della sagristia inferiore di
dotta
artisti
cattedrale.
fu gotico,
affidava
lissimi
Marco la propria
gloria. Bel-
fatti
da
lui
sue minori navate laterali, le quali sostengono alcune loggie, che a tenore dell'antica disciplina dovevano servire per le donne.
OGNISANTE. V.
Breville.
Toussaint de
d'
)
OLANDA
e dal
Luca
nacque in
con
arie di volto e
con
La lentezza del dipingere all'olio sembra che non permettesse di comunicare a suoi quadri quel fuoco , onde animava le cose fatte a fresco. Pemasse piene
di espressione.
raltro
re
la
finissima
tavola
in
d' alta-
una cappella della chiesa di S. Eufemia , nella quale ridoudano tante bellezze, che non ci permettono di avche conservasi
quadri rappresentanti la Vergine con S. Paolo
vertire ai pochi difetti;
i
nel 1494, padre meno che mediocre pittore apprese i priucipj dell'arte ; poscia frequent secondo la comune opinione, la scuola del celebre Cornelio Eughelbrectsen suo concittadino. Dicesi che Luca era pittore di nove anni, e che di dodici dipinse a tempra la celebre Storia di S. Uberto , che gli fu generosamente pagata dal committente signor Lochoist. Di quattordici anni intagli Maometto ubbriaco in atto
di uccidere un monaco. Dopo diverse altre opere di pittura e d'intaglio, fece il finale Giudizio , che conservossi nella casa del comune
ed
altri
Santi, e l'Arcangelo
Mi-
chele che scaccia il demonio, appartenenti alla pinacoteca di Brera; il deposto di Croce posseduto in Brescia dal conte Teodoro Lecchi, sono troppo gloriose testimonianze del suo merito nel dipingere ali Olio.
di
copioso
com-
patibilmente
suo
stile, bellissimi
Alcuni suoi freschi staccati dalle pareti cui appartenevano, e trasportati io una sala della pinacoteca di Milano a canto ad altri freschi dei Luini e di Gaudenzio Ferrari, non
scapitano nel confronto. Ma un pittore come Marco, che nulia oper
fuori della patria,
nudi
tezza.
le
donne
in particolare
trattate
condo
la qualit delle figure, la disposizione de' gruppi bastantemente studiata , ed i contrapposti utilmente adoperati. Ma Luca non
ottenne
minore
la forza
celebrit assai degli altri suoi condiscepoli. Manc all'arte nel 1550.
OGNIBENE
del
(Adamo)
architetto
dal fondo.
Da
diversi
principi fu-
Cremona,
che fu eretta l'anno 1 107 in forma alquanto diversa da quella che le fu poi data nel 1545. Di questa prima costruzione conservasi memoria in una D.z. d'gli Arch. ecc. T. in.
rono offerti tesori per questo capolavoro che onora la patria dell'illustre artista, il quale molti altri pregevolissimi quadri fece all' olio ed a tempra per Leyden e per altre citt della Fiandra e dell' Olanda. Tra questi il pi famoso quello rappresentante il Cieco di 9
,
G3
Gerico, che nel
lai
OL
1702 fu acquistato Goltzio, nel quale maravigliose
OL
Abramo che
sotto
il
licenzia Agar,
il
pa eseguita circa
stam1508, conosciuta
sono
l'
nome
della
Grande Agar,
rarissima
La
tata
volti
e dei
contrare
direbbero ritratti dal Questa pittura terminata nel 1551, fu l'ultima che facesse Luca, il quale poi ch'ebbe colle infinite sue opere acquistata fama
si
che
naturale.
l*
Arpa
in-
senza et di 55 anni di
e ricchezze
pari
risolse io
voler
visitare
pi celebri pittori olandesi e fiamminghi. S'imbarc sopra una nave equipaggiata a proprie spese e prese
Davidde, che prega, 1508. due Vecchi che sorprendono Susanna nel bagno, 508. II Riposo nel ritorno dall'Egitto,
I
1
Monaco Sergio
ucciso da
Mao-
Middelbourg presso il suo amico Giovanni Ma bus e, col quale pass a Gand, a Malines, ad Anversa, ec; in ogni luogo lautamente trattando a ricca mensa tutti i pittori
terra a
metto, 1508.
La Conversione di Sau Paolo stampa rarissima del 1509. Seguito di 9. stampe della Passione di
S.
del paese.
Luca una
rarissima.
in
modo che
Ges presentato
delle
lustrava al par di quella del compagno. Ma questo viaggio destinalo a soddisfare Ja sua puerile vanit fu cagione della immatura sua morte.
11 pubblico e lo stesso Luca accusarono gli artisti , gelosi della sua lama, di averlo avvelenato, perocch dopo tale epoca altro non fece che languire , sebbene stando a
,
pi
insigni
del
figliuol
Ges Cristo
di
continuasse a dipingere e ad intagliare fino al 1555, in cui mor avanti di giugnere ai 40 anni. Non fu meno amico di Alberto Durer, di quel che lo fosse di Mabse , e trattarono talvolta con nobile emulazione lo stesso soggetto ; all' ulti
letto,
12 stampe, 1511. Maria Vergine in piedi sopra una Luna, in gloria, 1512. Maria Vergine col Bambino, seduta a pi d'un albero, 1514.
L'
Il
uomo
rissima.
la
pii
come
mo
si
ritrassero l'un
labro
sulla
stessa tavola
imagini loro rimanessero unite cornei loro cuori. Non abbiamo fin ora parlato che delle pitture di Luca, riservandoci a dare in questo luogo un indice delle sue migliori stampe ossia iene pi importanti e pi rare ,
le
,
onde
Lo
rara.
Scaltro,
stampa estremamente
imperatore
Massi-
Ritratto
dell'
miliano
bella e rara.
in legno.
Incisioni
Peccato di
il
Adamo
1508.
ed Eva in-
tagliata avanti
Salomone.
OL
Salomone sedotto da uua delle sue donne romano che si burla Il popolo che una cortidel poeta Virgilio giana ha sospeso in un paniere alla
,
OL
ili
67
ma
convenire che 1' architetto non aveva gusto d'architettura. Pure gli fu dato a continuare il monistero di S. Michele di Valenza cominciato da altro architetto, ed Olindo
volle introdurvi molti
OLDONI (Boniforte)
celli,
di
Ver14(3(3,
cambiamenti
,
operava
in patria
nel
ad imitazione
dell' Escariate.
compagnia di Ercole Oldoni , prohahilmeute suo fratello; e per i tempi in cui visse dicesi essere stalo
in
OL1NPIA,
greca pittrice
della
buon
pittore.
OLDOVINO
,
(Iacopo), architetto
ammaestr nell' arte il celebre pittore Antobulo: ciocche torna a grande onore di questa virtuosa donna.
OL1NPIO,
lasci
greco
scultore, di cui
vigi di Filippo Maria Visconti nelle guerre combattute contro i Veneziani e contro i Fiorentini , e si acquist la stima o l'amore di quel so-
libro
stesso
OLINPIOSTENE,
il
quale fece
spettoso principe colla fedelt e colla importanza delle sue operazioni. In Cremona si eseguirono sui disegni
di lui e sotto la sua direzione diversi editizj , tra i quali la chiesa
collocate in
Elicona.
OLIVA
sinese
,
Pietro
),
pittore
Mes-
e campanile di S. Antonio Abate e l' annesso ospitale destinato a ricevere gli attaccati dal fuoco sacro: malattia in quella et frequente
assai.
operava in patria avanti il 1500. Sebbene le sue opere conservino nella sua integrit il vecchio stile, sono tenute iu pregio per certa
naturale semplicit, e per una rotai aria di dolcezza che sapeva dare ai
volti.
OLIVER (Giovanni),
Londra
tra
i
nato
Maria), architetto milanese, fu uno dei benemeriti artisti che contribuirono coi
consigli e coli' opera loro alla con-
OLGIATI (Giovan
nel
1616
si
fece
nome
g' in-
pittori sul
vetro e tra
tagliatori all'acquaforte
niera nera.
talenti nell'
Dotato di
duomo
archi-
OLINDO
tetto
Martino de
spagnuolo
una e nell' altra professione , ebbe pochi che lo superassero. La vetrata, eh' egli esegu nella chiesa di Cristo in Oxford
rappresentante S. Pietro liberato dalla prigione dall'Angelo, opera nel suo genere assai rara. Tra i lavori d'intaglio eseguili leggermente punta riportansi come pi conosciuti i seguenti : Ritratto di Giacomo li re d' Inalla
chiesa parrocchiale di Liria, nella di cui facciata il piano inferiore ha quattro colonne doriche su piedestalli, con nicchie , statue e bassi
rilievi.
II
trettante
secondo colonne
l
ordine di
striate
il
al-
corintie.
Che
tra
1'
bel salto
dice
I'
Milizia.
Ma
ghilterra, alla
un ordine e
altro
un nudi
volo d' Angeli colla Madonna che naturalmente stacca un ordine dall' ai Ir. Il terz' ordine di due colonne forse striate, con una slatua
Giovane che dorme, con teschio morie vicino , e V iscrizione Mortis imago, tratto da Artemisia
Gentileschi
;
stampa rarissima.
68 Veduta
Simile
Balli.
OL
di
OL
real corte di Torino, rappresentanti,
termali
di
mercati
con
ciarlatani, cavadenti,
,
risse di contadini
e simili.
Le
fi-
(Pietro ), forse zio del nacque in Londra nel precedente 1600, e mori nel 1660. Era questi
,
OLIVER
figliuolo d'Isacco, di
cui si parler nel seguente articolo. A pprese a miniare dal padre; e l'intaglio a punta
da Orazio Walpol. Sappiamo che dimorava iu Londra , dove godeva grande riputazione e che intagli
,
gure non alte pi di un palmo, sono disegnate con usto e finite con amore; i gruppi sono per 1 elletto dottamente distribuiti ; e sebbene non si riferiscano ad un punto d'unit, servono a rappresentare al vei o mercato. Mor il disordine di un nel 1755.
OLI VIER^PietroPaolo), romano, nacque l'anno 1551, e secondo alcuni, apprese i principi dell'architettura da
il
diversi piccoli
soggetti
storici al-
l'acquaforte.
(Isacco) celebre miniatore, il regno d' Elisabetta, e sorpass tutti i suoi contemporanei per la maniera finita che adoperava nelle sue pitture.
fiori sotto
disegno della chiesa di S. Andrea nella Valle in Roma , riduceudola di croce latina ad una gran, navata, con cappelle sfondate e coro
Tairagona
non
dipinse
grandi soggetti di storia , maggior nome che non meritava presso coloro , che mal conoscendo 1' arte , si lasciano abbaforse
che ed ebbe
Ma costui non fu valente scultore che architetto; perocch , per tacere d' altre opere, fu 1 autore della gigantesca
semicircolare.
meno
statua di
gliare dalla molteplicit delle figure, dalla arditezza degli scorci e delle gagliardi mosse. Ma i biografi spagouoli, senza dissimulare le scorrezioni del disegno ed altri difetti, gli danno lode di finissimo conoscitore delle opere altrui. Fioriva ne! 1557.
Gregorio Xlll eseguita per la sala d' udienza in Campidodoglio , dei deposito di Gregorio
VI in S. Maria Nuova a Campo Vaccino e del ciborio per S. Giovanni Laterano ordinato da Clemente Vili. Sopraffatto da intempestiva morte nel 1599, uon lo vide finito, u pot dare ulteriore prove
della sua virt.
OLOTZAGA
Giovanni
de
),
1679, e poich'ebbe appresi gli elementi della pittura sotto non so quale maestro, si fece a studiare da s le opere degli artisti fiamminghi, de' quali doviziosamente provveduta
nato nella Discaglia in sul declinare del quindicesimo secolo, diede per la cattedrale d'Uvesca i disegni nell" Arragona, da erigersi nel sito
in cui era collocata la celebre
trovasi
la reale
mo-
da naturale sollazzevole temperamento cominci a dipingere caricature in sul fare del Laar. Facile nella scelta di faceti soggetti , forte nel colorito, franco nel tocco del
schea di Mislegda. questa chiesa divisa in tre navi di pietre tagliate, ed in buona proporzione. Ricchissima la facciata principale , ornata ai due lati della porta di 14 statue maggiori del naturale, superiormente alle quali vedonsi 48
statuette alte
in varj ordini.
pennello , sarebbe da chiunque riputato uno de' migliori Fiamminghi, se avesse saputo, o voluto imitarne la lucentezza delle tinte. Ri-
un
piede,
e disposte
Oltre di ci un immagine della Madonna sorge sopra la porta, e le stanno a lato due alti rilievi rappresentanti 1' Adorazione dei Magi, e l'Apparizione di
0\I
Ferdinando
cuni luoghi Filippo il.
d isabella
sotto
ed
;\l'li
che
nel
ini
il
regno
al
siasi nelle Spagne l'archi5 tettuia tanto gotica che araba inne1
ONNATE
Siviglia nel
(Michele) nacque
in
tura in
,
OUFALIONE
figliuolo di
allievo
,
Nicomede
Antonio Moro, maestro fiammingo, che 1' Orniate segui ancora in Portogallo
,
cuni quadri, ricordati da Pausania nel VI, e fu ajuto ed amico condel suo maestro Niria. ti lentissimo ONAS1A, greco pittore, dipinse, per i cittadini di tra l'altre cose Platea, Eurygania in atto triste e con dimesso volto per la morte de'
,
quando
vi fu
mandato da
Filippo 11 per ritrarre la principessa a lui promessa sposa. Col fu ohe il giovane allievo cominci a far conoscere i suoi talenti nel fa>e ritratti somigliantissimi e con
somma
diligenza finiti,
onde
tur-
ONASSIMEDE
Greci per
,
nato a .Madrid , e partito il Moro per sottrarsi alle indagini della sacra luqaisizione, ( V. Moro Antonio ) gli successe nella fama e nelle
la
ONATA
pittore della
citt
di
incombenze. Mori
nel
1606,
la-
Platea dipinse in una parete del vestibolo del tempio di Minerva la prima spedizione degli Argivi contro
Tebe.
,
sciando ai suoi eredi grandi ricchezze , poich pochissimi ritrassero ai par di lui tanti ragguardevoli personaggi e niuuo vide pa.
,
eia
uno
scultore di Egina
gati
iu marmo ed in bronzo. Tra le molte sue opere ricorderemo le pi insigni: cio, nove statue di greci guerrieri, tra i quali doveva essere scelto a sorte quello , che combatterebbe contro Ettore; la statua di Onata figlio di Micoue; un Ercole in bronzo con base dello stesso metallo da collocarsi iu Olimpia; Mercurio portante un ariete; un carro di bronzo col guerriero iu alto di salire Fui medesimo; un Apolline in bronzo di gigantesca mole, e la statua di Cerere per i Figatesi, ec. ec.
ONOFRIO
di
Gaspare Poussin
il
e risguardato
come
suo pi
la
fedele
imitatore
nacque dopo
met del diciassettesimo secolo. Poco lavor in Roma, e nou molte cose lasci in Firenze, sebbene vi facesse lunga dimora iu
qualit di pittore di quella corte , incaricalo di ornare le reali ville.
Vero
che per luoghi pubblici, molli suoi quadri rimarranno a tutti ignoti
presso
diverse
famiglie.
ONETO
di Tylaco
;
Operava
diciot-
scultor greco
fratello
del
OORT
st' artista,
il
la
patria e l'et
nato in Amersfort circa 1520, non limane chela memodi essere slato
ria
),
buon
fu
nato in Spagna circa il 1 550, dipingeva Taltar maggior di S. Maria di Rioseco nel 1590 e faceva altrove altre simili opere di lavori di scultura, di stuc(
,
ONNA
pittore e
Pietro
buon
architetto,
onde
ammesso
Anversa
l'anno 15 17. Dieci anni dopo, avendo stabilito il suo domicilio in Anversa, ebbe
vi/j,
uu
figlio
che
chi, e di pittura,
secondo coslumafiuo
ai
vasi
in
Spagna
tempi di
chiamato
70
00
,
il
quale
nelle
,
giustizia d
ammaestralo
pratiche della
nelle
teorie
pittura
dal
padre
fecesi in et di diciotto in
ventanni
Bruges, rappresentante molti giudici adunati nell' atto di essere letta la sentenza di morte ad un malfattore, e dell' altro
vantaggiosamente conoscere con alcuni quadri di storia correttameute disegnati e vagamente coloriti. Apr in Anversa scuola di pittura , ed
d'Ypres
in
ebbe
allievi
la
suoi
Enrico van Balens e Pietro Paolo Rubens. E questi era solito dire, che il suo maestro avrebbe superati tutti i suoi contemporanei, se avesse veduta Roma e studiati i buoni esemplari. Ma V infelice Oort, renduto a tutti insoffribile dal suo brutale carattere, che ogni giorno audava peggiorando colla contratta
abitudine dell' ubriachezza , trascur ben tosto V imitazione della natura per lavorare di pratica e cadile nel manierato. Mor in Anversa, abbandonato da tutti scolari in et di 84 anni.
i
innanzi al Sacramento. Mor in patria nel 1671, lasciando ammaestrato nell'arte il figlio OOST(Giacomo van) il Giovane. Era costui nato in Bruges nel 1657.
prostrate
Appena
recossi a
1'
Parigi e di l a
le
Roma
de'
opere
mo-
derni. Tornato in patria presso al padre , compose alcuni buoni quadri, indi otteneva
rigi
,
suoi
OOST
mato
il
Giacomo van
chia-
Secchio, nacque in Bruges circa il 1600 , e nel 1621 si fece conoscere con un buon quadro pittore di grandi speranze. Senza invanirsi degli elogi, che venivangli prodigati per questo giovanile larisolse di passare a Roma , voro e solo dopo avere ammirate e lun,
di tornare a Paaspettavano importanti commissioni. Accadde per che giunto a Lilla vi fosse trattenuto da alcuni amici per fare alcuni ritratti, fatti i quali, e pregato a volerne fare degli altri, si trov tosto csi vantaggiosamente occupato, che piacendogli il soggiorno di Lilia , rimase 41 anni vi si accas e vi continui, finch perduta la consorte, che teneramente amava , rivide la
dove
lo
patria,
dove mor poco dopo il 1715. Le opere del giovane Oost hanno
il
mai suoi
gamente studiate
le
migliori
pit-
panneggiamenti sono pi larghi e pi facile e sicuro il suo tratteggiare. Il suo capolavoro il MarBarbara che consertirio di S.
,
Di ritorno in patria
di
fu incaricalo
fano.
molti lavori per chiese e per private famiglie , ed ebbe , in tal guisa opportunit di dar prova dei grandi progressi fatti iu Italia. Sebbene in fresca giovent avesse copiate diverse cose da Rubens e da altri maestri fiamminghi , tutti i posteriori suoi quadri non ricordano che 1' eleganza, la correzione, la nobilt ed il vigoroso colorire di Annibale. Le chiese e le case
di
una pi illustri pittrici olandesi, nacque presso Delfi nel 1650, e fu allieva Utrecht di Giovanni iu llem. In breve vide alcuni suoi quadri, o piuttosto studj apprezzati
delle
assai
giori cose.
OOSTERYVYCK (Maria)
onde s' incoraggi a magEra di poco uscita dalla scuola di Hem, quando questi co,
minci a riguardarla
vale. Luigi
come sua
il
ri-
XIV
fu
Bruges e di altre citt delle Fiandre ridondano di bei quadri di Uobt. Di soli due faremo memoria;
onorare la virt della terwyck. facendo collocare alcuni suoi quadri nella reale galleria, il
,
OP
SUO esempio fu imitato
dall'
OP
impefierezza del Bonarroti e la
,
71
ratore Leopoldo e dall'imperatrice, da Guglielmo III re d' Inghilterra, dal re di Polonia e da altri prinquali tutti magnificamente cipi i tutti i la premiarono. Onorata da
,
d'essere
come
vide
i
uno
de' grandi
sovraui
rispettata
dagli
artisti
Giovanni
primi anni del diciassettesimo secolo, ed il Baldinucci , che pu risguardarsi come il continuatore del biografo Aretino , ci lasci accurate memorie intorno a questo valente scultore.
dall'Opera
OPPENORT
chitetti
Egidio
Maria
in
modo
nato in Francia circa il 1670 , occupa un distinto grado tra gli arfrancesi.
in
Fu pensionano
,
ducesse grandissimo efletto. Il pittore van Aelst ne amb Je nozze , ma Maria era troppo costumata e gentile per associarsi ad un uomo, di cui sapeva apprezzarne le virt ed abborrirne i dissoluti costumi.
del
re
Roma
dove
che
occupossi
degli
piuttosto sulle
an-
Appena
tornato in patria fu
Mor ad
1693.
Eutdam
io
Olanda
nel
di direttore
delle fabbri-
(Giovanni dall'), cos comunemente chiamato per avere sempre lavorato nelle stanze dell'Opera
Baudini.
(
OPERA
che e de' giardini reali. Sono suoi lodati disegni il second'ordine della
facciata
settentrionale
la
della
e
chiesa
aitar
fabbriceria
di S.
alla
Maria
di S. Sulpizio,
decorazione in1
famiglia
terna delle
due
facciate
Nato questi in Firenze circa il 1550, fu scolaro di Baccio Bandinelli. Sebbene cominciasse
la
la Ila
scultura a scostarsi alcun poco castigatezza e purit dello stile dei grandi maestri che lo precedettero, egli non devi dal buon
opere vengono pi belle della scultura toscana. Le pi rinomate sue per sono il basso rilievo della cappella Gaddi in S. Maria Novella rappresentante lo sposalizio di Maria
sentiero
,
e le sue
le
annoverate tra
maggiore. Decor la galleria del palazzo Reale, il salone che la precede , 1' interno dell' Ostello del Gran-Prior di Francia al Tempio il coro di S. Vittore, ecc. Lasci moltissimi disegni, che il Sig. Huquier fece in parte intagliare con molta propriet. Mor in Parigi l'anno 1755. OPPI (Bernardino) credesi, che abbia intagliato, in compagnia del
.
Tergine; le due statue degli apostoli Jacopo Minore o Filippo, poste iiell' interno di S. Maria del Fiore, e la statua dell'architettura, la migliore delle tre che ornano il sepolcro di Michelangelo Bonarroti in S. Croce. Scolp molti ritratti , temili pure in grandissima slima. Egli tenne una via di mezzo tra la
Villamena e di Teodoro Cruger sedici stampe e forse pi, sui disegni del Lanfranco, in ognuna delle quali rappresentata una Virt, cio la
Pace,
la
la
Giustizia, la Misericordia,
Maest, la Clemenza ec. Si dice che tutte furono dedicate a Francesco Piccolomini.
van), nato Anversa circa il 1Gb0, pi assai che per opere ili propria invenin
OPSTAL (Giacomo
72
zione,
si
OR
rese celebre uclie
OR
Fiandre
duto necessario
all'
architetto
dal
per una bellissima copia della famosa deposizione di Rubens della cbiesa di Nostra Signora d'Anversa, fatta per il maresciallo di Villeroy nel 1704, Copiando quest'egregia pittura, consistente in cinque quadri riuniti, sebbene Opstal si attenesse all' originale per conto del disegno e del colorito , adopr un tocco cosi libero e sicuro , che a stento si crede copia il suo lavoro. Fu
OR1ENT ( Giuseppe ) nacque a Villareal nel regno di Valenza circa de' migliori riil 1650, e fu uno della scuola di Valenza. trattisti
Compose ancora quadri
pi lodate sono berto Brunone.
di
storia
quelle di S.
Lom-
ORIOLI (Bartolommeo),
1616
,
pittore
pure buon
tili
ritrattista,
e molte gen-
dov' erasi
di
pure
acquistato
di
ninfe e di
della
nome
buon
poeta.
La pi ripuuna nu-
tata e copiosa
epoca
sua
morte.
ORAZ1I,
E
D'ORAZIO
D'
)
Carlo
furono
NlCCOLA
FRATELLI
Trevigiani d'ambo i sessi , tutti ritratti dal vero , come costumavasi di quei tempi, onde farsi molto onore seuza molto studio, ne indagini di bello
merosa
processione
insieme ad
altri artisti.
ORAZIO CONPR,
celebre fon-
ditore in bronzo, che operava in sul declinare del sedicesimo secolo, fase diverse statue ed ornamenti in
ideale, n di forme d'abiti, ne di prospettiva, ne d'anatomia. Non noto che abbia operato fuori di Treviso sua patria.
ORLANDI
(Giovanni) romano,
altrui
ed
altri
basiliche di
opere
fini
operava in Genova nel 1657, dove intagli la veduta di quella citt. Aveva precedentemente incisa una Fuga in Egitto da Camillo Procaccino, secoudo la maniera di Cornelio Cort suo maestro , e circa 46 in 47 ritratti.
ORLANDI (Odoardo),
nato in
Bologua nel 1660, fu uno de'meno riputiti allievi del Pasinelli. Fece
diverse ragionevoli cose di plastica, cui si consacr quando vide che
col pennello
cendo ne'tempi suoi, ma questi sono abbondantemente compensati da molte bellissime parti.
non
nella
ghignerebbe
pittura
ad
fi-
emulare
glio
ORDLNEZ
tetto
(Gaspare)
il
archi1
Ammaestr
suo
550,
di cui facciata
di
di
non ha
;
altri
or,
namenti che
ni scale
,
fasce,
di riquadri
fronlespizj
con
che
ORLANDI ( Stefano) , nato nel 1681.:il quale avendo poi studiatos otto Pompeo Aldovrandi, riusc valente ornatista. Fatta in appresso societ con altro pittore quadralurisla, lavorarono assieme in molte citt d'Italia, dipingendo chiese, sale e teatri, pei quali ultimi eseguirono ancora scenarj con felice riuscita. Mor nel 1760.
verme
cit
,
a darle
un
aria
di
sempli-
che non dispiace. L' interno d'ordine dorico, ma sfigurato a ragione delle esorbitanti aperture
delle
cappelle
errore
forse
ren-
OR
Ignoro se a questa famiglia appartenga il Padre Orlandi , benemerito delle Arti per il suo Abbeccedario pittorico molte volte ristampato ed accresciuto di nuovi articoli in Bologna, Venezia, Napoli , Firenze ed altrove.
usciti dalle sue
OR
75
(Teodosio), sememorie cremonesi sarebbe stato un architetto , che nel 1167, fece il disegno e diresse i
condo
le
ORLANDINO
mani; perocch era laboriosissimo ed assiduo in maniera che niuno poteva divagarlo da'suoi studj. Intagli molte sue opere all'acquaforte , in modo da conservare lo spirito e la forza dei disegni o quadri originali. Mor in patria nell'et di 80 anni e fu con.
pompa
San
lavori del
battistero
di figura
si
ot-
tangolare, che
attualmente
vede
di
)
Giovanni van
,
fratello
nella cattedrale di
Riccardo
e nato di
in Brusselles
na-
nel
1556, fu quasi
pari merito
e la-
sciata
giovinetto
nella
selles
che Fece
pass in Ralia, dove non molto dopo si acconci con Raffaello d'Urbino, che amorevolmente
la patria,
pi
nobili
magisterj
le chiese di Brused incise in compagnia del fratello una Serie di ventinove soggetti tratti dal nuovo Testamento , oltre le seguenti stampe separate Sposalizio di S. Giuseppe con Maria Vergine , da Luca Gior,
uno
Carlo
dei
quali
i
rappreseti tante
la
dano
La caduta
bens.
tiri,
dei reprobi
da Ru-
ed giani. Per
suoi
principali
corti-
lo
stesso
ed
altri
ne compose
le
il
cipe di Nassau
Orange
che servi-
rono per
ad ornare
tappezzerie destiuate palazzo di Breda. Fece pure quadri all' olio per chiese ed altri luoghi pubblici , tra i quali celebre quello eseguito per la societ de' pittori di Malines rappresentante S. Luca io atto di dipingere Maria Vergine. Manc alla gloria dell' arte circa il 550. van ) nato a ( Riccardo Brusselles nel 1552 apprese da suo padre mediocre pittore di paesaggi i principj della pittura, ma sentendosi inclinato per un genere di pittura pi elevato , studi accuratamente il disegno sui migliori ori-
Danza,
dal
Pastor
ORLIENS
Francesco
d'
uno
degli allievi fatti dal Rosso in Francia, e suo laborioso ajuto nelle molteplici pitture eseguite nel
palazzo di
)
Fontainebleau.
OBOCZO
in
Eugenio
lavorava
del di-
Madrid
in sul declinare
ciassettesimo secolo.
di Storie
scritturali
Molti
,
magini di Santi fece per la certosa di Paular. Conobbe e seppe valersi cou grande profitto delle profonde
sue cognizioni del chiaroscuro ; e se avesse saputo armonizzare i coalle lori , come seppe dar rilievo
ligure,
ginali di
figlie
Rubens
un uomo
e di
di
van Dyck
spirito
di
in patria
grande
ingegno. Incredibile il numero dei quadri e dei disegui Diz. degli Arch. tee. T. Hi.
molti eguali.
ORRENTE
(Pietro) nacque
10
in
OR 74 Monlallegro , nel regno di Murcia fosse scolaro di Circa il 1550. Jacopo da Ponte, come suppone il Palomino , o soltanto studiasse le opere di questo italiano maestro , come scrive Lazzaro Diaz del Vake;
OR
Dita
quali
andarono miseramente dispersi. ragguarde( Raldassare ) vole pittore del quindicesimo secolo , arricch le chiese di Reggio
tutti in ci
convengono
essere stato
uno
de' suoi pi illustri imitatori e, se dobbiamo dar fede al Conca, non eccettuati gli stessi figli e cu-
duomo
dipinta
gini del grande pittore bassanese. L' Orrente lavor alcun tempo in giovanile et nella citt di Toledo, ma fece le pi perfette opere della matura virilit nella sua patria.
Compiacendosi molto
lasci
di
viaggiare,
un bellissimo quadro di San Sebastiano. Recossi poscia a Madrid , e fece i quadri del palazzo del Retiro, che a cagione della cospicua qualit del luogo, lo resero
viglia
Sicelebre per tutta la Spagna. contrasse domestichezza col
sem( Lelio ) , chiamato plicemente Lelio da Novellarci, era nato in Reggio nel 1511 ; ma per non so quale motivo bandito dalla sua patria , riparossi a Novellara. Poche cose si sapevano di lui avanti che il celebre Tiraboschi ne scrivesse accuratamente la vita. Compendiando la scrittura del bibliotecario modouese, dar alcune pi circostanziate notizie di Lelio, che non si hanno nelle precedenti biografie.
la
Non
comune
Pacheco, che lungamente lo tenne occupato in opere di grande importanza. Mor poco dopo in Toledo in et d' oltre 90 anni. E perch in cosi lungo pein quella citt
riodo di vita non intralasci mai citt della il lavoro , le principali Spagna hanno molti quadri di lui :
anzi risguardasi in quella penisola come imperfetta qualunque quadreria
bel dipinto dell' Orrente. , midi lanese, fu uno dei molti architetti, che in sul declinare del quattor-
ORSEN1GO
SIMONE
opere, e ne trasse preziose copie qual quella della famosa Notte , che, quasi emula dell'originale, conservasi in Parma dalla famiglia Gazzola. L'essere stato Lelio assai dotto e robusto disegnatore , fece credere ad alcuni che dimorasse alcun tempo in Roma e frequentasse la scuola del Ronarroti , perocch , dicono questi il suo disegno non s' accosta alla maniera del Correggio , ne d' altro maestro
,
Lombardo.
Ma
fosse
scolaro di
dicesimo secolo furono chiamati a soprintendere alla costruzione del duomo di Milano , e credesi che operasse ancora come scultore.
ORSI
Renedetto )
il
di
Pescia
nacque avanti
pu lavatisi
Michelangelo, o debba alle opere di Giulio Romano il suo robusto siile, vedesi che cerc di formarsene uno suo proprio , prendendo dai grandi maestri ci che avevano di migliore. Sgraziatamente quasi nulla rimane delle molte sue opere a fresco; ma le pitture fatte trasportare dal duca Francesco III , dalla rocca di Novellara a Modena, bastano a dare una non equivoca testimonianza della sua virt. Poche tavole d'aliare rimangono pure
OR
in luoghi pubblici, sia in Reggio , sia in Modena , e forse veruna altrove, giacche non noto die abbia lavorato all' estero. Una per conservasi in Bologna in privata quadreria , rappresentante i SS. Giobbe, Rocco e Sebastiano, nella qual tavola al gagliardo disegnare michelangiolesco vedes associata la dottrina del chiaroscuro e la leggiadria delle teste corregesebe. Mor di 76 anni nel 1587.
OR
75
drovaudini , e fu in appiesso suo ajuto. o compagno nelle molte opcre fatte per chiese, per palazzi , per teatri in Italia ed in Germania, ludi fatta societ con Giuseppe Orlaudiui contiuu a lavorare con
felice riuscita iu diverse citt d' Italia.
ORTEGA
nacque a Fontana
Ortunno
in
vicinanza di Burgos, da certo Vela appartenente alla nobilissima famide' Velasquez. Non volendo firender parte alle guerre che turavano la Castiglia per parte della regina Urraca di Castiglia, ed Alglia
ORSI
(Prospero), nato
del
io
Roma
avanti la met
sto
V; terminati
ture di storia pass a dipingere ornati e grottesche, nel quale meno sublime ramo dell arte si rese tanto celebre, ch'ebbe il soprannome di
fonso d' Arragoua suo sposo e nemico, and iu pellegrinaggio a Gerusalemme. Dopo alcuni anni ri-
vedendo
la
patria
si ritir
tra le
Prosperino delle grottesche. Manc all' arte in et senile sotto il papato di Urbano Vili.
il
( L>
cremonese che
di
Cremona
tare
Margherita
che fu ricostruita ed
(
ORSOL1NI
Venezia circa 1760 esercitava le professioni di mercante di slampe e d" intagliatore alla punta ed a bulino. Lavor mollo per V incisione dei quadri
di diversi autori appartenenti alla gallera di Firenze. Tra le sue stampe, ricorder le seguenti: S. Girolamo meditante, Aa Balestra.
aspre montague di Montesdosa, dove costru una chiesa , uu monistero ed un ospedale ancora esistenti Edific un ponte sull' Ebro in vicinanza di Logronno ; indi ne intraprese due altri, uno dei quali presso S. Domingo lungo pi di 500 passi sopra uu rivo che s'impaludava. E per tali beneficenze ottenne a ragione dalla gratitudine degli abitanti di essere collocalo
tra
i
Santi.
in
dimora
dipinse a fresco la volta del coro della chiesa della Mercede e la Nascila di San Pie'ro Nolasco iu un vasto quadro
A ut.
,
air olio; Luna e l'altra abbastanza lodevoli [opere; avuto riguardo al decadimento dell'arte avanti la met
del diciottesimo secolo.
La SS. Vergine
in
una nuvola
che istilla il latte sullo labbra di S. Bernardo che sta inginocchiato a'suoi piedi con S. Filippo Benizi, da Pietro Ricchi. Un Pontefice che fa il Sacrifizio, dal Fontebasso.
da Angelo Michele Colonna per commissione di Filippo IV. ORVIETANI ( Andrea e Bar-
tolommlo
)
di loro
Orvieto
patria
ORSONl
tria
Giuseppe
,
ano
,d
si
nella
dipingedal 105
l
a dipngere sullo
Pompeo
Al-
dire che
il
non
comune me-
76
rito
OR
de' loro e
OS
,
conteroporauei
pei
Figli di Niole
rocch appena se ne
conoscono
)
freccie
nomi
eia.
(
Palma.
antico pittore che operava nel 1321 , ma lontano fu contemporaneo , assai dal merito di Giotto. ed altri deboli scolari milanesi dei Procaccini, come fecero il Bisti, il Ciocca ec. , non onore alla loro patria, u alla scuola, onde baster 1' averne ricordati i
ORVIETANO
Ugolino
G' Israeliti
OSANNA
Veduta
di
Campo Vaccino
,
di
Roma.
Caccia del Cignale
nomi.
fu uno degli architetti milanesi che presiedettero alla fabbrica della cattedrale
da
le
Bam-
OSNAGO
(Paolo)
boche
in
di Milano.
Galleria del Sig. deWenzelberg sei grandissimi fogli. Questa Galleria medesima fu intagliata da
OSSANEN (Vuavervan)
inta-
altri
gli molti soggetti appartenenti alla btoria Sacra , e fra gli altri dodici
OSTADE
fratelli
60
pezzi
relativi ai principali
av-
venimenti della vita del Redentore. Fece pure due Marcie in pi pezzi, una di persone a cavallo , 1 altra di persone a piedi. OSSENBEEK. (N) , nato a Roterdam circa il 1627, dimor molti anni in Italia , dove lasci pure una gran parte delle sue pitture. I suoi favoriti argomenti erano ad
becca, il primo nel 1610 ed Isacco alcuni anni pi tardi. Adriano studi la pittura nella scuola di Francesco Stals, e fu poi il maestro d'Isacco Branwer amico e condiscepolo di Adriano. Lo sconsigli dal prendere Teniers per suo esemplare , facendogli
solo
sentire
si
,
resta
sempre
si
inferiori
al
modello,
gliarlo, e
ma
un
di
di
presso
Bamboche.
lati di
umane
figure
d'ambo
;il
sessi,
o facete
tri
quand'ancora si giugue ad uguasempre si hanno molli emuli. Adriano apprezz i consigli dell' amicizia, ed in breve fu pittore originale.
uossi
ani-
Non
mali domestici , vedonsi arricchiti di rottami d'antichi edifizj, da monumenti , e fabbriche collocati a diverse distanze convenientemente all' effetto che voleva ottenerne. Perci i Fiamminghi parlando di questo pittore , dicono che port Roma nei Paesi Bassi ; lo che vero per pi rispetti , ed in particolare per il gusto della scuola romana e per aver rappresentati costumi romani, genti e costumanze d' Italia. Ignorasi l'epoca della sua morte. Ora aggiugneremo le sue opere d' Intaglio
,
dai
triviali
dal giovane Teniers : ma le sue figure di uomini e di donne, brutte, contraffatte, sudice , seppe rappresentare con tanto spirito e coti tanta verit, che quasi giugne a farci per poco dimenticare la vilt del soggetto , per ammirare il suo prodigioso ingegno. Quando rappresenta 1' interno delle case , ci fa vedere diverse camere , e ci pone , dir cos, iu conversazione colle sue figure. Alcuni suoi quadri sembrano dipinti sullo smalto; tutto chiaro,
tutto caldo, tutto pi vigorosamente
OS
non da Tcniers. In Francia, in Olanda, nelle Fiandre, in Germania possono vedersi nelle pubbliche ed iu molle private gallerie pregevolissime opere di quest' illustre artista , di maniera per altro totalmente fiamminga. Tra i molti suoi quadri che si conservano
colorito ciie
scinta sotto
(
OT
Carlo
),
77
fratello di
questa denominazione.
Gio-
stampe
Achille nella corte di Licomede. Achille scoperto da Ulisse. I Patriarchi , in quattro fogli.
I Profeti
ed
Re
io
altrettanti
il
pi
fogli.
mor
OTTENS ( Francesco ) probabilmente Olandese , operava nella prima met del secolo decimottavo.
Intagli diversi piccoli soggetti nel
nano diversi
libri pubblicati iu
O-
Adriano,
se avessero
maggior forza di
;
colorito e di chiaroscuro
ma
egli
OTTEREN
OTTAVIANI
a
Giovanni
nato
1655, poi ch'ebbe appreso il diseguo in patria, pass a Venezia, dove studi 1' intaglio in rame nella scuola di Wanger , cos feconda di valenti maestri. Prima che abbandonasse Venezia , pubblic alcune stampe, che furono favorevolmente ricevute. Tornato a
circa
il
Roma
(Felice ), chiamato FBrandi, perch fu il solo allievo di qualche merito del pittore Giacinto Rrandi , avrebbe per avventura superato il maestro , se immatura morte non lo rapiva in et giovanile nel 1695 , quaud' appena aveva terminato di dipingere in Roma una cappella dei PP. di Ges e Maria.
licetto di
OTTUSI
Pasquale
nato
Ve-
prese ad intagliare all'acquaforte le logge del Vaticano dipinte da Raffaello, unitamente agli ara-
Roma
compagno
Roma
onde
for-
beschi, grottesche e figure che sono sui pilastri, insieme con gli sfondi.
marsi il gusto sull'antico e sulle opere de'moderni maestri, specialmente di Raffaello , dal quale apprese quella nobilt
d' espressione
che
tutti
dal Guerciuo.
S. Cecilia, dal
dri, e pi
degl' Innocenti
Angelica e Medoro
dal
mede-
simo ec. Marte,e Venere, dal medesimo ec. Le Nozze Aldobrandine, dai frammenti
dell' antica
dai suoi
concittadini
il
nome
in
di
pittura
couo-
Mori
Verona
,,
78
or
(Lorenzo) scultore ro-
OT
o distinto storico, come Io dimostrano la Storia della guerra lei Batavi contro Claudio Civile e Cenale, la Vita di S. Tommaso d'Acquino ad altre scritture. Lasci ,
,
OTTONI
mano che fioriva nel diciassettesimo secolo, fu uno degli artisti scelti per scolpire una delle dodici statue rappresentanti gli Apostoli che vedonsi in S. Giovanni Laterano e gli tocc in sorte quella dell' apostolo Taddeo. Vero che il premio accordato a colui che farebbe la migliore fu concesso a Camillo Rusconi , ma non perci a quella
di Lorenzo
morendo, due figlie, eh' egli stesso aveva ammaestrate nella pittura
"
Gertrude
),
cele-
manc
degl' intelligenti.
Gricio Puteano.
doverosa che il premio straordinario fosse accordato allo scultore milanese, il quale ne aveva egli solo scolpite quattro.
miniatura
fratelli
,
storie
e ri-
Oltovechia-
uno
OTTOVENIUS
(Ottavio van
malo
"VEN , OSSIA ) nacque in Leyden nel 1556, e poi ch'ebbe appreso il disegno in patria , recossi a Roma e fu ricevuto nella scuola di Federico Zuccari, dal quale usci dopo sette anni per passare alla corte di
(Giberto) che dipinse soltanto per passatempo, sebbene fosso capace di emulare i migliori professori della sua patria Pietro iutagliatore
Vienna
in servigio dell'Imperatore.
Fu
duca di Parma Alessandro, in allora governatore de' Paesi Bassi di compensare , come si conveniva al suo merito, il pittore Olandese, dichiarandolo ingegnere in capo e pittore della corte di Spagna. Morto il duca di Parma , l'arciduca Alberto suo successore , lo nominava intendente della zecca, onorifico impiego che non g* impediva l'esercizio della pittura. Grato all'amore di questo principe rifiut le generose offerte che facevagli Luigi X11I re di Francia onde averlo alla sua corte; e mor in Brusselles pieno d'anni e di gloria nel 165 1. Le sue principali opere si conservano nelle chiese delle Fiandre; e la cattedrale d'Anversa possiede il magnifico quadro rappresentaute il Redentore in mezzo ai peccatori convertiti, una Cena , ec. Oltovcuius aggiunse a quello della pittura il merito letterario, e fu buon poeta
(Renato), nato a Pa1647 , apprese la pi Unni da Carlo Le Bruu, che vedendolo suo fedele imitatore, lo spalleggiava presso il re Luigi XIV , onde fu adoperato in diverse opere ne' regj
rigi nel
OVASSE
nominato direttore delaccademia di Francia in Roma, Ritornava dopo cinque anni a Parigi
alazzi, indi
'
reale accademia di pittura. Mor l'anno 1710, poi ch'ebbe ammaestrato nella pittura
il
figlio
fu
merito de' pittori spaguuoli che lo avevano preceduto iti cos onorifica carica da Carlo fino a Filippo
di
OUDENARDE
allievo in
(Roberto van
nume
ov
rosa sua scuola dal pittore Marcfaigiaoo, che non tard a distinguerlo dagli altri allievi a motivo
del suo
noti
OV
loie di
70
comune ingegno,
Ma
poco
manc, che per una innocente mancanza, non perdesse in un istante 1' amore del maestro. Roberto nelle
ore oziose ingegnavasidi fare qualche incisione all' acquaforte, e tra
l'altre
qualche merito che incide le cose del suo maestro OUDRY ( Giovai* Battista ). nato iu Parigi nel 10S6, apprese principi della pittura da suo padre meno che mediocre pittore, indi fu ricevuto nelle scuole del Serra e delDelargilliere, che di que'tempi avevano in Parigi opinione di va1' Oudry va lenti pittori. Ma debitore de' suoi progressi nell'arie , pi che a tuli' altro, agli ostinati studj fatti al Lussenburgo sulle o-
cose
copie segretamente regalate ai suoi amici , si resero pubbliche ; ed il Maratta ne vide pi d'una copia onde tenendosi offeso che le sue
;
Fu menbro
dell'Accademia
di pit:
opere fossero incise senza sua licenza e cos male incise , non appena ne conobbe 1' autore che Jo licenzi dalla scuola, senza volerne udire le discolpe. Ma passato quel primo sfogo di collera, ed udendo che Oudenarde era oltremodo dolente del
molte opere lasci nella citt natalizia, che , avuto riguardo alia condizione de'tempi, possono chiamarsi belle, e specialmente i quadri
di caccie fatti per i reali Mor in patria nel 1755.
palazzi.
OVERBECK, (Bonaventura)
nacque in Amsterdam nel 1661 ; e dopo avere appresi in patria gli
elementi della pittura, fu tre volte a Roma per copiare tulle le antichit che furono tra le sue opere d' intaglio il pi prezioso ornamento. Dipiose poi alcuni quadri non infelicemente, e meglio avrebbe atto in progresso se non si fosse totalmente consacrato all' inta,
errore , lo richiam, e seco Jo tenne poi quiudici interi anni in qualit di ajuto nelle opere pi vaste, e perch intagliasse sotto la sua direzione i migliori suoi quadri. Dopo la morte del Maratta, accaduta nel 1715 ,
il
commesso
Verona,
cardinale Barbarigo, vescovo di lo incaricava di un lungo lavoro intorno al proprio illustre casato. Oudenarde , valente pittore e non infelice verseggiatore latino,
glio.
OVERY
il
doveva fare i ritratti, gli emblemi ed i versi allusivi a tutti gli antenati del Barbarigo. Prima d' intraprendere cos lungo lavoro, Roberto volle rivedere la patria, che da oltre 57 anni aveva abbandonata; e quando disponevasi a tornare in Italia, ebbe avviso della morte del cardinale , onde rimase in patria fino al 17-15, epoca della sua morte. L' Italia e le Fiandre possedono alcune pitture di questo illustre artista, che strettamente si attenne allo stile del maestro, sebbene lo abbia forse superalo nei
ritratti.
1620, fu in
Amsterdam
I
scolaro
suoi pi pregiati quadri sono quelli rappresentanti soggetti notturni. Uno bellissimo conservasi nel palazzo della citt d'Amsterdam, nel quale dipinse il
di
Rembrant.
notturno banchetto dato da Claudio Civilio ai congiurati contro i Romani. Non nota 1' epoca della sua morte, e soltanto sappiamo che operava ancora nel 1675. ( Alberto) ualo io
OUVATER
Arlem
che
nel 1566, fu uno de' primi, ne' tempi di Van Eych , dipinse all' olio. Conservasi nella
Ma
egli fu
pure
intaglia*
principale chiesa di
Arlem un suo
OU 80 quadro rappresentante
OZ
i
SS. Pietro
e Paolo di grandezza naturale. Sotto al quadro aveva dipinto un paese, in cui erano molti pellegrini, parte addormentati e parte qua e l sdra1"ati che mangiano sotto alcuni alien. E questo si crede essere il antico esemplare di paesaggi Ei en trattati, cui va 1' Olanda debitrice di quell'
lino molte vedute e marine di propria composizione. Niccol in particolare ebbe credito di avere ritratte tutte le parti della
marina con
sorprendente verit in una raccolta di 80 stampe. Questi due indivisibili fratelli furono aiutati dalle sorelle
(
Giovanna Francesca)
diversi
che oltre
immenso numero
invenzioni di
maestri
le
si
che produsse dal 1450 fino a* presenti tempi. Fece pure Alberto una Risurrezione di Lazzaro non meno stimata del quadro preallegato. E comune opinione che queste preziose opere furono esportate dagli Spagnuoli quando occuparono la citt d'Arlem. Altro non noto di quest'antico pittore.
di pittori
paesiti
Veche
oltre
Maria
Giovanna
le
fu poi sposa
1'
d'Yves
Govaz,
OUVR1ER
Giovanni) nacque
arte.
a Parigi nel 1725, dove apprese 1' intaglio a bulino. Pubblic molti paesaggi e vignette , che peccano per conto dell'armonia perla troppa frequenza del nero. Mor in patria nel 1784.
Veduta ornata
di acque con
un
vascello, di Niccola
Quattro paesaggi e marine dei due fratelli. Veduta presa dal porto di Dieppe di Giovanna Francesca, da Filippo
Hackert.
Tra
I
le
sue
stampe noter
le
seguenti.
Veduta
me
Appennino
,
Viaggiatori
dell'
pagnamento
da Pierre.
accompagnano,
di
Veduta
vecchio.
Maria Giovanna
di
Il
le
Govaz,
l'altra
La scuola olandese,
OYA
in Utrecht uel
nacque
fu
vanna,
lun-
gamente , in qualit d'architetto militare, ai servigj di Carlo e di Filippo II. Costru per ordine loro e ripar diverse fortificazioni. Mandato a Roma , disegn con
PABLO
Pietro
fioriva in
Ca-
molta
esattezza
le
terme
diocle-
talogna circa la met del sedicesimo secolo. Dipinse nel 1565 con Pietro Serafino gli sportelli dell' organo
poi incise da Girolamo Coke , e pubblicate in Anversa nel 1558 a spese di quel vescovo. Mor assai giovine in patria, dov' erasi recato, per l'incisione delle sue Terme diocleziane.
Tarragona , facendovi figure maggiori del naturale. Altre opere d' importanza condusse per la stessa chiesa , che lo dimodella cattedrale di
OZANNE ( Niccol e Pietro) nacquero in Parigi circa il 1724, ed intagliarono alla punta ed a bu
strano buon coloritore e corretto disegnatore. Ignorasi 1' epoca della morte e tutt'altra notizia biografica. PACCELLI ( Matteo ), napoli-
cari
allievi
PA
die avesse Luca Giordano onde Jo condusse per suoajuto alla corte di Spagna, di dove toru in patria provveduto di buona pensione; lo che, secondo alcuni, fu cagione che poco pi si curasse delle cose deloziosamente (ino l' arte per vivere al 1741, verosimile epoca della sua
,
PA
di riuscire valente artista,
81
vinto dalla generale inondazione del cattivo gusto del suo tempo, si lasci strascinare al manierismo, e rimase
ma
confuso tra
artisti.
la
folla
dei
mediocri
PACETT1
romano
,
Vincenzo), scultore
morte.
PACCILLI
operava sotto
in patria nel diciottesimo secolo intorno ai ristauri delie antiche statue , aggingneudo
ai
operava
torsi dei
VI, e
tore
fece, a
teste,
Le
moderno
glio
la statua iu
marmo
di
Davidde, che
a cercare di accostarsi
un poco me-
conservava
tuttavia
gran
parte del manierismo, che nel!' et sua comiuci a cader iu discredito. Perci la sua figura del re profeta meschina, ignobile, smorfiosa fino alla nausea, mentre l'artista avrebbe voluto farla graziosa. Delle altre sue opere meno importanti del Davidde sarebbe tempo perduto il farne parola. PAC1IIAROTTO (Jacopo) nato pare che io Siena avanti il 1500 formasse pittore studiaudo le si opere di Pietro Perugino. Nel 1555 fugg da Siena per sottrarsi alla pena che si era meritala, facendosi capo di una congiura contro il Governo, e riparossi in Francia, dove lavor sotto al Rosso e dove pro,
all'antico, dietro i suggerimenti di alcuni dotti. Allora si ottennero alcuni ristauri pi tollerabili qualunque volta I' azione del pezzo antico permise di conoscere quali dovevano essere quelle delle
membra
cetti fu
mancanti, e Vincenzo Pade' pi esperti. ( Camillo ) romano , nato circa il 1760, era nel principio del presente secolo risguardalo in Roma
uno
come uno
de' migliori
scultori. Il
governo italiano, non avendo potuto ottenere che Antonio Canova accettasse
1'
invito di venire a
Milano
fu lasciato
in sua scella il nominare quello che credeva pi degno di tale incombenza, ed egli nomin
babilmeute termin
giorni.
Prima
Succedeva egli a Giuseppe che pur era valente ed erudito artista; e Cammiilo non tard
il
Pacelli.
Franchi
a
falle in
giustificare Ja scelta
;
dello
scul-
Perugia diverse opere di stile affatto conforme a quello del maestro, la pi iodata delle quali la pittura rappresentante la visita che fa S. Caterina al cadavere di S. Agoese da Montepulciano. In questo dipinto vedonsi figure e teste cosi
gentili quali non fece mai Pietro , onde couvieu dire che avesse cercato di accostarsi al suo pi grande
tore di Possagno
perocch
dalla
sua scuola uscirono tali allievi che presentemente hanno nome di egregi
artisti,
in
Roma,
iu
Genova,
in
Mi-
condiscepolo.
lano ed altrove , cio i Fahris , i Gaggeri, i Sangiorgio , i Sommachini, e per tacer di Uill'aitri, Cacciatori, al quale accord iu isposa 1' unica figlia ed erede , ed ebbe poi sempre in luogo di figlio. Tra le molle pregevoli opere iu marmo
di Pacelti
PACE
Ranieri
pel)
pittore
Era stalo scolaro del Gabbiani , e ne suoi primi lavori dava speranza
Dlz, degli Arch. ecc. T.
ili.
non rammenter che la Minerva che conservasi nella reale galleria di forer, il fregio e le due bellissime Vittorie delP Arco della
il
ft2
PA
dcre
le
PA
pi rinomate opere de' migliori maestri che allora fiorivano
in Spagna, and a Madrid, all' Escuriale ed a Toledo, dove lavorava il Greco, e strinse domesti-
Monti, Apollo giacente che dorme, statua grande al vero , inventata e modellata da Pacetti ed egregia-
Sig.
Cacciatodell' arte
Manc
alla gloria
nel 1826, ed ebbe onorata sepoltura con modesta lapide nel cimiterio di Porla Comasina presso al
chezza con Vincenzo Carducho, in lode del quale compose elegantissimi versi. Di ritorno a Siviglia si consacr totalmente alla pittura , aprendo una scuola nella propria
casa, che fu poi frequentata da illustri artisti.
fatto nel
11
Franchi. Mentre scrivo quest' articolo il riconoscente suo genero ed allievo sta formando il suo monumento ordinato dall' Accademia di Brera, che riuscir opera degna dell' illustre maestro e dell' allievo.
S. Ignazio di Lojola
il
1618, ed
Giudizio uni-
versale nel susseguente anno, furono il risultamento de' suoi nuovi studj
PACHECO
Cristoforo
,
),
fu
adoperato dal duca d Alba, nei suo palazzo, 1' anno 1562 per alcune onere a fresco ed all' olio: ma pi che in tutt' altra cosa riusciva eccellente
ne' ritratti
onde
tutti
i il
proprio ritratto di sua mano. Ed a questi deve Pacheco la sua magior lama presso Ja posterit , perocch un incendio distrusse tutte le belle opere fatte nel palazzo d'Alba, e rimasero soltanto testimouj della sua virt diversi iitralli diligentemente condotti.
(
A queste molte altre opere terminate avanti il 1623, epoca in cui accompagn a Madrid suo genero Velasquez de Silva, chiamatovi dal conte duca d' Olivarez. Due anni si trattenne Pacheco in quella capitale, e vi fu molto adoperalo. Ma desiderando di tornare alla tranquilla vita della mal abbandonata patria, staccossi suo malgrado dal genero , e fu trionfale di pi filosofiche teorie.
pitture tennero dietro
mente ricevuto
zion
il
in Siviglia.
Fu dopo
perfe-
compose e
tore e poeta,
Francesco nacque
),
valente pit-
a Siviglia nel
1571, e fu scolaro in patria di Luigi Fernandez, diverso da quello che fioriva in Madrid, nel diciassettesimo secolo. Dipingeva in et di 25 anni sopra una stoffa di da-
suo trattato della pittura ; e nel 1654 chiuse la lunga e luminosa sua carriera in seno alla gloria ed alla felicit. Molle citt della Spagna possedono pitture di questo raro maestro: tutta la Spagna e l'Europa approfittarono dell'opera elementare iutorno alla Pittura.
PACUVIO;
tore,
rella di
masco cremesi
flotta destinata
gli
stendardi
la
della
per
Nuova Spagna;
poi nel 1598 fece parte delle pitture ornamentali del catafalco di Filippo II in Siviglia. Nel 1603 arpitture a tempra il gabinetto di un suo intimo amico, il luca d' Alcala , facendovi alcune
ricch di
Eusebio, che soggiorn lungamente Boma esercitando la pittura, e vendendo le sue poetiche composizioni: e che recatosi in appresso a giorni in Taranto , col termin et quasi nonagenaria. Plinio lain
, i
con belli e appena terminate quando giugneva a Siviglia il famoso Cespedes che molto le lod. Nel 1611 desiderando di ve,
XXXV
cap. 4
che fu consacrata una pittura del poeta Pacuvi onel tempio d'Ercole,
posto nel foro Boario.
PADERNA
Giovanni
bolo-
PA
gnese, fu uno de' pi felici allievi del Dentone , e compagno del Mi-
PA
che
85
avvicinarsi
mostravano
secolo.
l'
del
buon
opere di quadratura, quando non si ami piuttosto di chiamarlo suo scolaro ed ajuto. Fu infatto il suo pi vicino imitatore allorch lavorava iu societ con Baldassare
telli in
PADOVANINO.
Alessandro.
V.
Varotari
)
,
PADOVANO
Giusto
circa
(
,
Giusto
ossia
Mcnabuoi
nato in Firenze
Bianch.
Guerrino; dopo la morte quale pass presso al Cignaritenendo per sempre la mali! , niera del primo maestro. Nou conoscendosi bastantemente forte per lavor di paele opere di storia conlraflacceudo perfettasaggio mente in tal genere lo stile del grande maestro da Cento. Moriva
del
, ,
il 1520, fu scolaro di Giotto, o di alcuno de' suoi migliori allievi. Recatosi a Padova ancora giovane, vi ebbe domicilio e cittadinanza, siccome colui che coli' arte sua faceva onore a quella citt. Sue grandiose opere, dice Giorgio Vasari, sono le pitture della chiesa di S. Giovanni. Nella tavola dell' altare rappresent diverse storie del
Santo titolare,
evangelici
lisse,
nelle
pareti
dell'
fatti
visioni
Apoca-
in patria nel
1708.
e nella cupola una gloria di Beati di semplice invenzione bens, come comportavano le condizioni
della nascente
PADOVA
sava
fosse
(Girolamo n a),
I
chia-
pittura
ma
felice-
mato pure Girolamo dal Santo, nacque iu Padova nel 180. Prolessebbene , pure capace di trattare la pitcostui la miniatura
i
mente eseguita. Credesi comunemente essere morto nel 1597. Furono probabilmente suoi allievi ed
ajuti
(
i
tura di storia iu grandi dimensioni, come lo dimostrano fatti delia Vita di S. Benedetto da lui dipinti ne! chiostro di S. Giustina di Padova in continuazione di quelle fatte dai Pareo-tino. Nou mostrossi peraltro u troppo buon disegnatore , u
Giovanni
Giusto
quali sotlo una sua pittura fatta presso ad una porta di delta chiesa
scritto.
avevano
Qput
Joannis
et
Jut ti de Padua.
DEL)
gio
fu
di Lamberto ( Federico uno de'' buoni ajuti di GiorVasari eh egli ricord con
,
costumano
miniatori ; e ci che meglio torna a sua lode , accurato nel costume antico , vedendovisi
accessoii
.
,
.
come
i
pittoriche.
'
PAFiO
Antonio
posti
posti.
bassi
rilievi
1
dottamente com)
Mori nel
(
550.'
Lauro da
scolaro dello
compagnia del fiVincenzo Montini. Operava circa la met del sedicesimo segnorili case in
urista
Squareidne noto per alcune pitture li stile mantegnesco dipinte alla Carit in Venezia , relative ai l'alti di S. Giovanni,
( Marco Angelo da), scolaro ancor esso dello Squarcione , dipingeva nel 1489 entro al vec-
colo.
PAGANELLI
chitetto
Domenico
faentino
ar-
boriva nel 1585, nel quale anno condusse l'acqua del Fonte in Faenza, e vi posta fece la mostra nella piazza poi alle stampe nel 1719 da Carlo
idraulico
,
chio refettorio
di
di
Santa
Giustina
Padova una
e
Crocifissione, nella
Cesare Soletta patrizio faentino, con alcuni utili avvisi iutoruo alla conservazione di qucll' acqua. nato a Faen( NICCOL )
84
za
nel
PA
in et di tre
PA
di trentanni. Lasciava
1558 , fu buon seguace della scuola romana , quando sia veramente sua opera il bel quadro di S. Martino appartenente alla cattedrale della sua patria , e che per errore fu lungo tempo creduto del Loughi. Mor il Paganelli l'anno
un
figliuolo
1720.
PAGANI
Sebbene
tra
i
Gaspare)
pittor
mo-
denese operava
trovisi
non
altra
opera pubblica , ebe il quadro di Santa Chiara pregevole lavoro a dir vero , ma non tale da dargli o distinto luogo tra suoi compatriota contemporanei. ( Paolo ) nato in Valsolda nel 1656, apprese i principj della {littura in Venezia, e col condusse e prime sue opere. I Veneziani gli
...
anni chiamato ( Gregorio ) il quale, poi eh' ebbe appresi i principj della paspittura nella scuola del Titi che poi sava a quella del Cigoli imit assai da vicino. Una delle migliori sue opere fatte in Firenze fu il quadro grande per la chiesa del Carmine , rappresentante 1' Invenzione della Croce, che poi per neh' incendio di quella chiesa, ma dopo esserne stata fatta una mediocre incisione. E pure pregevole un suo fresco a S. Maria Novella, comunque vedasi alquanto danneggiato dal tempo. Altri pochi quadri si conservano in alcune quadrerie di Firenze. Ebbe frequenti commissioni di quadri d'ogni grandezza per 1' estero , dove le sue opere erano riputate non da meno
,
,
danno colpa
di essere stato
uno dei
di
Mor
primi ad introdurre nelle accademie il pessimo gusto di disegnare il nudo alquanto caricato, ma in pari tempo gli accordano il merito di aver formati alcuni buoni allievi. Lasci in quella citt pochi quadri per chiese che peccano di manierismo , ma non prive di effetto. Oper molto pi in Milano per chiese e per private quadrerie , avendovi tranquillamente passati gli ultimi suoi auni fino al 17M , in cui mor. (Francesco) nacque in Firenze nel 1551, e recossi ancor giovinetto a Roma quando aveva di gi
appresi gli
in Firenze nel
mente scolaro
biano nel Piceno, credesi comuneRaffaello. Trodi vatisi opere di questo valent'uomo fatte dal 1529 al 1565, che veramente s'accostano al fare del grande Urbinate; come per modo d esempio la sua Assunta a Monte Rubiano , e due quadri ancora pi pregevoli fatti per Sargnano.
PAGANINI. V. Mazzoni
Giulio.
PAGGI
nacque
in
elementi
della pitturi.
di
miglia nel 1554, e fu posto dai parenti allo studio delle lettere ; ma ben tosto, tratto da naturale incli-
Po-
nazione,
Ebbe
parlar
fatte
molto di s ad imila-
si consacr alla pittura. primi rudimenti dell' arte da Luca Cambiaso, e molto si eserricit nel copiare antichi bassi
i
lievi a
chiaroscuro.
Grandi
dagli
pratica
and debitore
speranze
concepite
vedendolo far cose nella fresca giovent che avevano sorpresi tutti i conoscitori. Ma improvvisamente colpito da grave indell' aite,
accostasi all' ideale, e che trovasi frequentemente nelle sue figure. E gi cominciava a colorire con buon gusto ed a laidi unii-
FA
dovette abbandonare la patria e ritirarsi in Firenze, dove si trattenne vent' auni, avvicendando collo studio delle opere de' grandi
cdio,
PA
offrono,
sibili
il
85
storici,
come
quadri
sen-
tracce
di stento.
Mor dopo
pittura
rmestri proprj originali lavori , di cui lasci non numerosa, ma scelta copia in quella illustre ca,
due
(
ii-,'!i
Antonio ed Angelo
di
il
primo morto
l'altro di
67 anni
nel 1747,
pitale.
distinta
la Storia di S. Caterina nel chiostro di S. Maria Novella : opera facilmente superiore a tutte ]e altre di quel chiostro per copia di figure, per robusta maniera, per nobilt e per grazia di volti , per
ricordanza
mediocre
Battisti)
valente ri-
stauratore di quadri, quando il bisogno non lo stringeva a strapazzare il mestiere. Era nato in Cre-
ornamenti
condusse per la certosa di Pavia tre stupende storie della Passione del Signore ; e col ebbe lettere di Francia e di Spagna, che con larghi stipendj
in
,
Venuto
Lombardia
- ( Onofrio) altro pittor cremonese morto di 81 anni nel 1714, non fece, per quanto a me noto,
opere di qualche
PAGN1
scia
,
Benedetto
importanza. da Pe)
lo
chiamavano
a quelle
corti.
Ma
simo secolo
cossi
l'amore della patria, die nello stesso tempo, in considerazione della sua virt lo richiamava nel suo seno , gli fece rinunziare ad ogni altra onorevole condizione. Grato a tanto
favore,
1'
arricch di
,
bellissime o-
gran
nome
il
Giulio Romano , e con lui reda Roma a Mantova io qualit di suo ajuto. Alcune cose fece pure in questa citt di propria invenzione, tra le quali il quadro di San Lorenzo per la chiesa di S. Audrea, opera veramente degna di un allievo di cos grande maestro. Convien dire che in matura
virilit rivedesse la
patria e vi fa-
lt'27.
stampe all' acquaforte e scrisse un trattato della pittura che dai FranPaggi
,
molte
conducesse molte opere a fresco. Certo che sono in questa citt ancora presentemente alcune belle
vi
pitture
come
ed
il
la
facciata di casa
cesi
il
fu
Pagni
di
quadro
nella
delle
Nozze
titolo di
nell"
TabUtte du Pagi
,
ma
Cana Galilea
chiesa cat-
che
il
edizione
di
d' Italia
e
porta
tedrale.
nome
divisione
PAGNO
DI
LAPO PARTIGIA-
PAGLIA (FRVNCESCO),
nacque nel 1050 Gucrcino e suo Poche tavole di
sua patria
forza
fare
,
bresciano,
del
e fu scolaro
fedele
storia
NI, creduto a torto da Giorgio Vasari autore del bellissimo mausoleo eretto in Lucca a Pietro da Noceto segretario di papa Niccol V , fu uno dei migliori e pi affezionati
allievi di
Donatello.
Pagno
fu ajuto
del chiaroscuro
guercinesco.
e
del suo
Oper mollo
di ritratti,
,
somigliantissimi
non
grande maestro in molte delle pi cospicue opere, e dopo la morte di lui quello che fu riconosciuto pi degno di terminare le
86
dellate.
PA
moche
il
PA
celebre Pietro Rerettini avesse tra i suoi compatriotti; ma questo ancora dev' essere stato assai debole artista, perocch non cono-
di gi incominciate o soltanto
PALACIOS
(Francesco) nacque
a Madrid nel 1610, e fu allievo di Velasquez de Silva fiuo al 1660 , in cui questi mor. Rimasto di vent'anni privo di maestro quando appena cominciava a trattare lavori di storia , si restrinse a dipinger cose di minore importanza; e per-
nome. Mor nel 1680. (Filippo), fiorentino, nacque circa il 1544, e fu creduto
sciuto che di
quella scuola aggiugnesse lo studio delle opere di migliori maestri, ed in particolare delle pitture di Federico Rarocci. Una bella tavola di Filippo rappresentante S. Giovanni decollato conservasi in Firenze, ma le sue pi. pregiate pitture trovansi in Sicilia, e particolarmente a Catania, Siracusa, Palermo e Mazzarino, feudo del principe Colonna , dov' erasi ritirato per non so quale
delitto
commesso
,
in Milano.
iti
Se
il
gionevole pittrice. Di ventidue anni termin il proprio ritratto, che tuttavia conservasi nella R. Gallee di 25 mor con ria di Firenze grave danno dell' arte e della glo,
parte le sue opere .potrebbe questo pittore sostenere il confronto de' migliori toscani suoi contemporanei. Mor a Mazzarino quando conlava sessant' anni e pi. PALCH (Giovanni) nato in Inghilterra circa il 1740, apprese io
(Caval. Giuseppe)
liano colo.
,
sici-
fior
nel
diciassettesimo se-
Un
suo
quadro
rappresen-
disegno, e l'anno 1770 26 grosse teste tratte dalle pitture di Masaccio , che conserpatria
il
intagli
tante la Madonna con S. Giuseppe, che conservasi nella chiesa di questo Santo a Castel Termini, forse la sola certa pittura che si conosca
del cavalier Paladini.
(
vansi a
Carmine
PALCK.0 (Xaverio
tore ed intagliatore
Litterio
1691
,
sina
nel
usc
fu alemanno membro dell' accademia di Pittura di Vienna e mor in Dresda nel 1766. Sono conosciute tra i dilet,
del
Conca
fu pittore
mac-
tanti
di
china ed abbastanza
castigato di-
Monte Vergine,
assai copiosa di
fi-
forme,
studiate.
di manierismo
difetto
comune
PALENCIA ( Gaspare di ) operava in Valladolid nel 1509 , di dove pass ad Astorga per dipingere l'aitar maggiore della cattedrale. Rarissimi sono i quadri di questo antico artista, sebbene non possano essere attribuiti ed altri autori, portando tutti il suo nome.
(
quasi tutti
quel tempo. PALADINO ( Aduiano) nato in Cortona nel 1610, fu il solo allievo
i
pittori di
Pietro Onorato
di
).
Il
cari-
Siviglia
il
commetteva a questo
pittore
PA
slauro del bellissimo monumento Iella settimana Santa, per il prezzo di 14,700 reali. Fu inoltre uno dei
PA
disegnati, o diretti da questo
87
sommo
Mi
ili
benemeriti fondatori dell'accademia pittura di Siviglia, poi console della medesima nel 16(30. Credesi
iu Siviglia nel 1661.
manza
ed a quanto
scrisse il
Milizia.
(
PALLADIO
in
Andrea
18,
gli
In via S.
talizia edificava
studj ele-
mentari di belle lettere e di geometria , die rivolse 1' animo alle cose dell'architettura, scegliendo a suoi maestri Vitruvio e Leon Battista Alberti. Il celebre letterato e poeta Gian Giorgio Trissino suo compatriotta e mecenate lo condusse
Tiene , nobilissimo edilizu^quantunquc non. Unito, e non scevro da difetti. Faceva sul fiume, presso la Malcon*
tenta,
tro
il
citt
na-
il
tre volte a
Roma
dimora
onde approfitin
tasse della
queli' antica
capitale del
per studiare gli antichi edifizj entro e fuori delle mura. E maravigliosa fu la fatica e la diligenza da lui usata in concepirne le idee e Dell'intendere gli accorgimenti e gli artifizj de'quali tanto abbondano le fabbriche degli antichi. Non lasci opera , bench rovinata , senza sottile esame ne inai iu contento finche non vide co' proprj occhi i fondamenti di quelle moli da tanto tempo di,
mondo
col loro
sopra
ornato
frontispizio.
La prima opera eseguita da Palladio in Venezia fu il monistero de' canonici Lateranensi della Carit; di pari col quale faceva procedere la fabbrica del refettorio dei
monaci
chiesa
di S. Giorgio maggiore; cui aggiunse in appresso la bellissima
,
la di cui elegante
facciata
piazzetta di
Vigna, per
la
quale
il
disegno
per comune consentimento gli ritarono il primo grado tra i derni architetti.
memoattri-
d'
Andrea
La prima
buisce ad
fabbrica
che
si
Di 29 anni ebbe parte nel pubblico palazzo di Udine , chiamato il Castello; ed in pari tempo dava il disegno ed il modello per cingere di nuovi portici la Sala della Ragione di Vicenza intorno alla qual cosa era stato consultato anche Giulio Romano. I circoscritti
,
Sansoviuo. Pili tardi fece la chiesa dei Cappuccini , chiamata del Rtdentore alla Zueca , che a parere di molti vinre le due precedenti. Si dice aver pure dati disegui per la chiesa delle Zitelle, ed aver fatto qualche cosa intorno al palazzo ducale. Bellissimo
ornamento
di
Ve-
nezia sarebbe stato il ponte di Rialto , se si fosse eseguito quello disegnato da Palladio ; come sin-
il ponte Bassano;
cui ne sostitu
uno
di leguo
inge-
confini di
un
dizionario
non
mi
,
gnoso
latto
assai.
consentono di entrare
lari degl' iuliuiti edilizj
ne' particoinventati
Non devonsi
omettere
il
palazzo
da Palladio nella
villa trevi-
88
PA.
nida, che ne
assistere
11'
PA
ad
nel territorio
Meledo
vicentino.
architettura giunse padre, ed Orazio che applicossi alla giurisprudenza , e clie ambedue morirono in giovanile et. Soltanto il terzo , chiamalo Siila , sopravvisse al padre ,
il
e quelli della
facciata
,
ed
Ruini
ora Ran-
chitettura.
Chiamato
tico
in
Parco
:
reale, ora in
in
distrulto
palazzo, ed in
in-
torno
al
duomo ed
il
,
pretorio.
Vicenza
Palladio presa moglie in onde vi edific una casa comodamente ripartita, e bastantemente elegante. Sue altre opere
i
Avea
poltura nella chiesa de' Domenicani di Vicenza. Il pubblico, scriveva Francesco " Milizia , e la posterit veri giu dici del merito degli uomini hanno reso al Palladio quella gloria ,
che
gli
insigni opere
hanno meritato Le pi
:
tante sue
colte nai
- zioni
libri
,
d'Europa studiano
e lo
suoi
il
magnifici sono nella stessa citt palazzi Valmarana, Chiericato, Barbarana, Porto e nel territorio la famosa rotonda del Capra .... Ma perch andr io seccamente enumerando le infinite opere pub:
risguardano
come
bliche
territorj
a tutti e noto che le ed eleganti fabbriche del buon secolo in quelle parti sono in gran parte sue , o fatte a sua imitazione ? Dovrei piuttosto diffondermi intorno al teatro olimpico fatto in Vicenza sul gusto degli antichi , ma la sua celebrit presso tutte le colte nazioui mi dispensano dal farlo; e soltanto consigliere a quanti desiderassero averne un adequata
neti
quando
pi. belle
o POLLONI (Mida Campi , grossa borgata a met cammino tra Firenze e Prato , nacque nel 1630 u fu scolaro del Volterrano. In Firenze noti si conosce del Palloni che una copia, per altro assai bella; del Furio Cammilio dipinto in palazzo Vecchio da Cecchino Salviate ma noto che lavor molto in Polonia , dove probabilmente mor avanti il 1700.
PALLONI
chelangelo
PALLOTTA
in
Filippo
fioriva
1705. Fu grazioso pittore di fiori e verzure: ma poco attese alla pittura perch molto
Madrid
nel
adoperato da Filippo
nelle cose
di architettura e nell'intaglio.
Con-
notizia
1'
di leggere la dissertazione
perocch
ricordato
Abbiamo
:
fin
ora
parlato
delie
non
opere ora soggiugneremo poche cose intorno alla privata vita di cos grand' uomo. Fu di statura piuttosto piccola, di bella presenza e di volto gioviale. Faceto e giocondo, ma rispettoso spezialmente verso i maggiori, fu modesto, familiare,
di pittor fiorista.
)
PALMA
Giacomo Seniore
nato circa il 1500, e uou nel 1540, come per errore fu scritto da tutti i
biografi pittorici, recossi a Venezia ili gi ammaestralo ne principi delarte , ed iraitaudo le opere del Giorgioue, e frequentando la scuola di Tiziano riusc uno de' valenti
l'
,
amico dei
dotti e di
tutti
cogli opera].
pittori
di
quella
felice
et.
Le
FA
bhfese di Venezia sono ricche di alcune sue belle tavole, e la S. Barbara a S. Maria formosa sostiene il confronto delle migliori opere del
clic di
PA
que' tempi
,
89
Giorgione, come
a S.
Tiziano. Altre sue pubbliche opere sono 1' Epifania all' isola di S. Elena e la Madonna a S. Stefano di Vicenza. Fu Giacomo cosi diligente e finito nelle tinte che quasi non si conosce colpo di pennello. Non ebbe la sublimit di Giorgione, ne la dolcezza ed il dotto disegnare di Tiziano , ma
da
essendo il pi favorito architetto della Repubblica, distribuiva a suo piacere a chi pi gli piaceva le pitture che ordinava il governo ; ed in breve ebbe pi commissioni che non abbisognavano. Pure, finche vissero que'due grandi emuli, fece opere tutte lodevoli ; ma dopo la morte loro e del Corona, alcune volte strapazz
opere da sembrare piuttosto abbozzi che altro. Ad ogni modo condusse anche in et smile quadri degni di lui ; quali sono quelli della battaglia navale combattuta da Francesco Bembo , eseguiti per il palazzo ducale, quello commessogli dalla famiglia Moro rappresentante i Santi Benedetto ,
le
Cosma
cenner
alla
Damiano,
altre
ecc.
,
Non
ac-
opere
dell'
essendovene
e di
Anche questa circostanza distrugge 1 epoca assegnata alla nadel Palma. Come mai se scila nato fosse del 1540, pot avere una figlia onorata dall' amicizia di Tiziano nato nel 1477? Ma la pi insigne prova dell' anacronismo
gine.
la nascita di
memoria
Avo
Ti-
PALMA (Iacopo) il forane, accaduta indubitatamente nel 1544. JNucque questi da Antonio tglio di Giacomo il vecchio, che per essere stato debolissimo pittore baster 1' averlo qui ricordato. Poi eh' ebbe il giovane Palina appresi
,
ziano che lo aveva incoraggiato allo studio dell' arte , eresse a loro ed a s ne'Santi Giovanni e Paolo un monumento, lasciando alla sinistra del busto di Tiziano luogo per il proprio. Giunto al limitare della vecchiaja e vedendosi intorno molti
allievi
di
alcune ore
forte, nella
all'acqua-
quaP
arte,
sebbene pi
in
quindici
anni
ricevuto
duca d'Urbino , e condotto a Roma, dov'ebbe opportunit di studiare le opere di RaiTaello e di Polidoro. Restituitosi a Venezia nel 1570 , si fece van-
che per tult' altro, trattata per divagamento, pubblic diverse stampe eseguile con grande spirito e facilit, e dai dilettanti avidamente ricercate. Mor in Venezia I' anno 1628.
taggiosamente conoscere con alcune opere, che al dotto disegnare della scuola romana univano il colorito
della veneta. A fronte di cos lodate pitture, non aveva in Venezia commissioni d' importanza per il grande credito che acquistato aveano il Tintoretto e Paolo Veronese; onde racromandavasi al Vittoria , Diz, dcli Arch. ecc. t. hi.
Palila in atto di
pelli a
di Oloferne. S.
S.
con
rara.
Giovanni nel deserto. Girolamo che sta discorrendo papa Damaso ; stampa assai
12
90
PA
stri
all'
PA
a Parigi, dove fere lunga dimora ; e pubblic diversi soggetti camperello di
all' acquecomposizione. Restituitosi alla patria , diede alla luce diverse slampe, tra le quali sul gusto Il Riposo del Pastore di bistro , colla leggenda ; Palme'
Fallarle seduta sopra un trofeo , rhe tiene nelle mani una statuetta
della Vittoria.
acqua forte ed
sua
la
Donna
nuda
,
una figura
la
PALMEGIANI (Marco) da Forl, operava avanti il 1550 , come ne l'anno prova diverse opere celle date del 1515 al 1557. La fama di questo pittore , dal Vasari chiamato per errore Parmigiano , minore assai del merito : perocch nella citt patria ed altrove trovansi bellissime opere , alcune delle quali
hanno la semplicit del comporre del precedente secolo con dorature e finissimi lavori ai lembi delle vesti ; altre sono di moderno stile,
pi artificiose
Dell'
rius fecit.
La Vecchia laboriosa , che serve d' accompagnamento alla precedente. Giacomo ) bolo( Pietro gnese intagli molti dei rami che ornano il libro dei Paesi pubblicato in Rologna nel 1760. Sui disegni di Francesco Simonetti incisa diverse battaglie in altro libro stampato nel medesimo anno dallo stesso
aggruppamento
di Rologna. Fece pure alcune altre stampe isolate, che gli possono dar luogo tra i mediocri
Guidoni
intagliatori dell' et
sua.
Operava
pi grandiose nelle proporzioni e con maggior movenza di teste. S dice che fosse allievo del Melozzi. D' ordinario segnava i suoi quadri colla leggenda Marcus PaLmesanus P. Forlivensis. PALMER1N1 (N) urbinate, fior nel 1500, e viene creduto condiscepolo di Raffaello. Di questo pittore, meno forse riputato che non merita , conservasi nella chiesa di
:
dove mor assai vecchio. (GlUSEPPE)nacque in Genova nel 1674, e fu unode'pi gentili pit-
tori
S, Antonio d' Urbino una tavola con varj santi, che piega alquanto
al
moderno
stile.
PALMERUCCI
Gubbio
(Guido), nato
in
cesimo secolo, dipingeva il pubblico palazzo della sua patria nel 1342. Da alcune figure mezzanamente conservate all' ingresso, apparisce uno
de' migliori
giotteschi;
forse al
66
anni.
medesimo
tri
si
debbono
attribuire al-
PALOMRO
(RartolOMMEo)
sco-
laro di Pietro da Cortona, ed uno de' suoi pi fedeli imitatori, lasci in Roma due pregevoli pitture, la
PALMIERI,
nacque
apprese
in
i
PAMERIUS
circa
il
Parma
principi
(C.) 1750, ed
pi
S.
lodata
delle
quali
trovasi a
del
disegno
Martino a Monti, e rappresenta Maria Maddalena de'Pazzi ammessa degli altari. rcentemeute all'ono
<.
PA
P A LUMINO DE VELASCO (Antonio ) nacque iu Bajalanca nel
l<o3, e fu educato a Cordova io belle lettere ed in giurisprudenza; ina in pari tempo, sentendosi naturalmente inclinato alle cose del di-
PA
(
<M
il
Pietro), dello
Mtran-
doltst delle Prospettive, fu scolaro o imitatore di Marc'Antouio Chiarini. Sebbene avesse stabile domicilio in
segno, occupavasi nel copiare stampe sotto gli ocgli capitavano chi. Fortunatamente , trattenendosi alcun tempo in Cordova , conobbe il pittore Giovanni Valdes Leal , che gli diede alcune lezioni per dirigerlo negli studj pittorici. In appresso, consigliato da All'aro, recavasi a Madrid nel 1(378, e col stringeva domestichezza cou Carreuo e Coello, i quali gli ottenevano dal re di essere ammesso a dipiugere sotto la loro direzione nella galleria de' Cervi al Pardo. Questi lavori che gli fruttarono il titolo di pittore onorario del re, Io resero noto come valente artista, e gli procacciarono commissioni nella capitale ed altrove e specialmente in
quali
,
lungaqueste due citt ed in altre in grau numero lasci bellissime pitture rappresen-
Bologna
dimor
in
mente
in
Roma; ed
rottami
tinte di
Valeuza, dove lasci le sue pi vaste opere. Al merito delle pitture aggiunse Palomino quello di autoie di un importante libro intitolato Musco di Pittura, del quale pubblic la prima parte nel l7l5 e la seconda nei 1724. Mancatagli
:
con acque che pajouo vere , popoche danno anima e vita , dir cos , al paese. Questo singolare ingegno valevasi, per soddisfare alle frequenti commissioni di tali opere all' olio ed a fresco, di molti ajuti. Mor di 68 anni nel 1741. PAMPURINl (Alessandro), cremonese , credesi che nel 1511 dilate di figure
pingesse nella cattedrale della citt patria alcuni fanciulli intorno ad un cartellone, ed alcuni fregi o rabeschi, imitati poi, o continuati dal
Ricca.
PAMP CRINO,
in sul finire del
PAMPUC1NO
in
(Alessandro) operava
Cremona
la
sua
gloriosa
carriera.
sorella
(
quindicesimo secolo. Tra i suoi lavori si aunovera dall' Arisi e dal Signor Grasselli una
pittura rappreseutante diversi santi eseguita nella soppressa Chiesa di S. Gallo in Cremona , colla leg-
Cordova
come
pittrice di ritratti.
alcuni quadri storici di piccole dimensioni che sono anche al presente tenuti in gran pregio nelle
,
genda
purinis die
quadrerie di
Cordova.
PALTKUMEKI^Giovanni Francesco ) da Carpi, nacque dopo la mela del sedicesimo secolo e fu scolaro dei rinomati scagliolisli Gristoni. Molto lavor in Romagna di opere di scagliola, e v'ebbe non pochi allievi che diffusero l'arte in tutta
quella
provincia.
Dicesi che ancora nella cattedrale della stessa citt aveva dipinti sopra un arcata della nave maggiore, nell'anno 1511, alcuni pattini in-
non
esistono.
(
Giacomo
altro
pittore
Operava
in sul
cremonese che ancora vivea nel 1530, del quale scrisse l'Arisi, che non solamente in Cremona sua pa-
92
tria,
PA
ma
aucora in Milano fece belle
stile
PA
altro
opere di pittura.
Un
pittore
nome
PAMPUHINO (Agostino) operava in Cremona nell'et dei due precedenti , risultando da un atto del 1497 che convenne con i frati Domenicani di eseguire alcuni dipinti
nella loro chiesa di S. Domenico. P ANCIA, celebre scultore di Scio,
aveva appresa 1' arte da suo padre Mostrate , rinomatissimo architetto e statuario. Tra le opere di Pancia rammenta Pausania la statua del giovanetto Nicostrato vincitore nel giuoco della palestra , e quelle di Aristeo di Argo e di Zenodico , il
molto accordato. Tra le venti e pi stampe che gli si attribuiscono nomineremo le seguenti. Iddio, l'Angelo, l'Uomo, il Diavolo, ovvero la Storia deil' ammalato e del medico, da Goltzio, in 4 fogli opera rarissima. Maurizio , principe d' Orange a cavallo, ed in lontananza battaglia, da Antonio Tempesta. Pallade, Giunone e Veuere , da Spranger, in tre fogli.
:
PANDOLF1
(Giangiacomo)
patria
fioil
circa
primo vincitore
nel pugilato
;
1620. Aveva appresi i principi della pittura sotto Federigo Zuccari, e lasci in patria alcuni quadri che di poco cedono in merito a quelli del maestro. In et molto avanzata dipinse
a di
questo sua storia delle Piante, che impazz per aver mangiato un frutto , prodotto da una specie di cardo, che germoglia presso Tegea.
statuario.
PANCIO
Di
fresco
nell' oratorio
del
Nome
Dio
alcune
storie del-
l'antico e del
n;a o perch
stantemente
PANCORBO
ignobile pittore
(Francesco), non
spaguuolo del sedicesimo secolo, dimorava a Jaen, e fu uno de'buoni imitatori di Sebastiano Martinez. PANCOTTO ( Pietro), nato iu
non gli lasciasse il libero uso della mano, queste pitture non corrisposero
all'
aspettazione.
fratello di Fidia, e
ri-
PANEO,
Bologna dopo
primi
il
1550
fu
uno
allievi dei
Caiacci.
dei In una
lombano,
nomatissimo pittore , fioriva nell'Olimpiade LXXXIII. Oltre l'aver ajutato il fratello nel formare il Giove Olimpico , dipinse la battaglia di Maratona combattuta dagli
Ateniesi
persona di un Evangelista, un parroco, che fu fatto la favola del paese. vero opera Il Pancotto fece a dir biasimevole per avere profanata con indecente scherno la figura veneranda di un Evangelista , e fatta grave ingiuria ad un ecclesiastico ; ma le sue pitture non lasciauo di essere per conto dell' arte assai lodevoli. Ignorasi l'epoca della morte. PANDEREN ( Egbert van) nacque in Harlem circa il 1606, apprese i principi del disegno e della incisione in patria , indi pass ad Anversa, dove esegui molte stampe, tratte da diversi maestri , tulle iuUranico U incise a bulino in uno
contro
i
Persiani
intro-
ducendovi
niesi
Milziade , Callimaco e Cinegiro, e quelli dei Persiani Datirao ed Artaferne. PANETTI ( Domenico ) nato a Ferrara nel 1460, mostrossi da ma priucipio assai debole pittore tornato in patria da Roma il Garofalo , che dalla sua scuola era passato in Roma a quella di Raffosse di faello, sebbene il Panetti gi vecchio, riform in modo il suo stile su quello dello scolaro, che in nell'et, in cui gli altri peggiorano, si mostr uuo de' migliori quattrocenigli. Di questa fortunata epoe*
;
PA
Agostiniani di Ferrara ed altre opere, dello quali una tu creduta degna di essere col
il
PA
95
da) na-
S.
Andrea
agli
PAN1CALF
cque nel 1578
,
MASOLMO
fu
probabilmente
PANFI
Romolo
il
fiorentino
scolaro del Ghiberti nelle co;>e di plastica e nel disegno , ed apprese a colorire dallo Stamina. Sua pregevole opera e forse V unica che
,
1650, dopo aver dipinti alcuni quadri storici, e diversi abbastanza lodevolmente ; ritratti si volse a dipingere paesi e battaglie, che gli fecero onore assai pi die le precedenti opere. Mor circa
naMo avanti
una parte della cappella di S. Pietro nella chiesa del Carmine in Firenze. Terminava di dipingervi alcune storie della
in essere,
rimanga
vita del
Santo
le
titolare ed
quattro
evangelisti,
quando
fu sorpreso dalla
il
1700.
morte, e
di
il
mancanti
storie
furono
PANFILO
dasi
greci,
come
Maso
di
S. Giovanni,
chiamato Masaccio , , che di lunga mano superando il Maestro, diede il proprio nome alla
cappella. Ad ogni modo non pu negarsi al Pauicale un distinto posto tra i quattrocentisti che fecero progredire l'arte. Sebbene il suo stile
sussidio
es-
ninno poter
i
suoi Dietro ordinato io Sidone , che luogo di sua dimora fanciulli appartenenti a patrizie fami ;;lie dovessero, prima d'ogu' altra cosa, apprendere il disegno: e questa istituzione non tard ad essere adottata da tutte le greche citt. Patisere perfetto pittore.
,
,
i
non vada totalmente immune dalle crudezze de' contemporanei, e non sia sempre corretto disegnatore
,
tilo
di
,
Eupompo,
e probabilmente ancora di Pausia Siciouio. Egli ricus d' insegnare 1' arte a minor prezzo di un talento ogni dieci anni; ed noto avergli Apelle pagata tale somma. Secondo 1' autorit di alcuni greci scrittori,
filo
e fu maestro di
A pelle
per grandioso, sfumato e per certi rispetti vicino al moderno stile, la di cui aurora vedesi sorta nelle pitture del suo grande allievo. Mori in fresca et circa il 420. PANICO ( Anton Maria ) nato
1
in Bologna dopo la met del sedicesimo secolo, fu scolaro di Annibale Caiacci e forse suo aiuto in Roma nei lavori della galleria Farnese. Morto Annibale entr ai servigio di Mario Farnese e lunga,
pinta la celebre tavola rappresentante gli Eraclidi supplicanti innanzi al popolo Ateniese. Dicesi che alcune bellissime opere di Panfilo erano state da Aralo mandate in dono al re della Caria. Vi fu un
mente dimor ne' suoi feudi, dipingendo a Castro, a Latera, a Farnese , nel di cui duomo colloc il bellissimo quadro della Mtssa, intorno, al quale aveva lavorato lo stesso Annibale. Ignorasi il luogo e o ... ed il tempo in cui Panico termino la lunga sua vita. PANNEELS ( Guglielmo) nato
. .
.
alno
nome,
di
Lib. Ili de
Oratore come di
inetto.
,
oscuro ed
in
Anversa
circa
l'anno
,
1600,
allievo
li
Prass'tcle, fu ra-
fu allievo di
Rubens
ma sembra
gionevole scultore, del quale presso esitilo Pollione conservavano in Roma alcune statue , e tra queste
una
i
di
che siasi assai pi distinto nel disegno e nell'intaglio all'acquaforte, clic non in opere di pittura. Ad eccezione li pochissime stampe , tulle le altre sono tratte dal mae
94
slro, e
PA
sono celebri
le
PA
seguenti
:
non comportava
edifizj
,
la
qualit
degli
le
Ester al cospetto di Assuero. L' Adorazione dei Magi. La Maddalena iu casa del Fariseo.
e d' avere
ammanierate
difetti,
forse
Sacra
Famiglia, nella
e S.
quale
il
fu
si
nel
suo
bambino Ges
trastullano con
Giovannino
si
pittore, e
Roma
citt
patria
Meleagro
Janta la testa del Cignale. Bacco ubbriaco sostenuto dai Satiri e dalle Baccanti
Ritratto di Rubens. Maria.), pittore di prospettiva ed ornati, fioriva in Cremona sua patria dopo il 1750.
Il
PANNI (Anton
vantano a ragione di molte sue belle opere di grandissimo effetto , e piene di certa venust che Jo stesso Viviani non conobbe. Lavor alcun tempo ancora nella corte di Torino , dove sebbene avesse a fronte il LocateIJi, Marco Ricci ed ammirare. il Michela , seppe farsi Mor nel 1764.
,
opera
libro
del Di-
PANSERON
si
(Pietro), francese,
Rapporto delle dipinture della sobborghi di Cremona; libro di qualche utilit perch somministra notizie di pitture attualmente
to
citt e
con lode neh' architettura , nel disegno e nell' intaglio all'acquaforte. Era egli nato presso Provius en Brie, e studi le arti iu
esercit
non
esistenti.
Mor
in
patria
nel
mato
il
Furbetta aveva
PANN1CCIATI
esercitava
1'
Jacopo
),
fer-
PANTHER
sciuto
onde
glese abitante in
sper di vederlo in breve aggiugnere alle felici imitazioni delle opere dei maestri pregevoli cose di sua invenzione , quando fu da subita
t'
niera nera.
PANTOJA DE LA CRUZ
cque a Madrid nel
i
1551
naapprese
,
principj
della pittura
sotto
Al-
PANN1NI
ca.val
Giovan Pao,
lo ) nato in Piacenza nel 1691 and giovinetto a Roma , ed appresa T arte della pittura , vi apr fioritissima scuola. Pochi o veruno
possono a costui
pareggiarsi
nella
perizia della prospettiva, nella grazia del toccare i paesi e nella ele-
fonso Sanchez Coello ; ed era ancora nel fiore della giovent quando Filippo II lo nomin suo pittore.
Fin eh'
tori
egli visse
pochi
a
altri pit-
furono
ammessi
ritrarre
principi e le principesse della reale famiglia, onde il Pantoja appena aveva tempo di supplire alle molte incombenze degli augusti padroni.
rame
suoi paesi e le architetture. Viene peraltro non a torto incolpato d' avere d' ordi-
di popolare
nario latto
le
Perci anche presentemente vedonsi molti suoi ritratti all'Escuriale, al Retiro ed alla Torre della Parada. Forse di tutti il pi magnifico quello di Filippo 111 , che fu sps-
PA
dito alla corte di Firenze, per servire al celebre scultore Gian Bo-
PA
95
logna incaricato di gittare in bronzo statua equestre di quel monarca, giardini del destinala ad ornare palazzo del Campo. Fece pure alcuni quadri di storia , tra i quali nel assai riputato il Presepio quale ritrasse tutta la reale famiglia di Spagna. 11 Pantoja che seppe uguagliare il maestro nella correzione del disegno super in diligenza tutti i pittori spagnuoli suoi contemporanei. Dipingeva 1' estremit ed ogni altra pi minuta parte con estrema chiarezza di colori e con tutta verit senza cadere nel soverchio finito. Seppe dare alle figure nobilt ad un tempo e semplici attitudini: qualit che difficiliiK'hle trovausi unite in altri artefici, onde le sue opere sono in altissima stima tenute. Mor in Madrid nel 1610. PANV1NDS (N ) nativo d' Anversa, pubblic una Raccolta di 27
la
i
,
,
acquist celebrit pi che da tutdalle ingegnose pratiche eset nitro guite per il trasposto di una volta della real villa di Poggio imperiale presso Firenze. Questa volta a botte
dovevasi smantellare ma perch dipinta da Matteo Rosselli, dispiaceva al gran duca Pietro Leopoldo il perdere una bella opera di cosi valente artista. II Paoletti propose di trasportare la volta ined espostone il mactera altrove chinismo , il Sovrano mostrossene talmente soddisfatto, che non ostante le obiezioni di molti architetti che credeva do l'operazione impossibile, ne ordir 1' immediata esecuzione.
,
era stata
confini di
un breve
articolo biodi
grafico
non
mi
consentono
en-
operazione. Mi ristringer quindi a dire che il trasporto fu felicemente eseguito in Aprile del 1775 colla direzione dell'architetto, in presenza de'Sovrani, quali largamente prii
miarono
il
Ritratti d'
uomini
i
illustri
in tutti
generi, fra
PAOLETTI (Paolo) di Padova, andava nel Friuli quando non ancora contava
i
PAN'ZA (caval.
Federico), mi-
ventanni,
ma
di gi
Venezia. Fu in giovent pittore di forte macchia, ma giunto a matura et, si ridusse entro pi moderati confini. Fu lungamente ai servigj della real corte di Torino, che largamente lo ricompens con
torici
in
natura
come ancora
uccelli
sel-
vaggiumi d' ogni maniera e pesci. Fu lungamente presso i conti Caiselli quali conservano una co,
i
buone Mori
1
provisioni
di
e
in
cogli
onori.
70
anni
Milano nel
703.
piosa raccolta di naturali opere di questo raro artista, che da qualche scrittore furiano venne , forse con soverchia liberalit, uguagliato ai migliori fioristi fiamminghi. Altre
Elena ) ( Mari*. Bologna nel IOu8 , e fu allieva del Teruffi , che le insegn a far paesi ornati di figure, che, se crediamo ali Orlandi, furono a suoi tempi lodati assai , sebbene presentemente siano totalmente dimenticati. Mori in patria nel 1757. PAOLETTI (Niccol Gasparo) architetto toscano che operava in
nacque
in
PARZAGCHI
quadrerie del Friuli e di alcune citt venete mostrano quadri di questo pittore poco note altrove, perch non oper che per private famiglie del Friuli e della Marca Trivigiana. Mor in Udine nel 1755. PAOL1LLO , scolaro di Andrea Sabbatiui da Salerno, era nato nei primi anni del sedicesimo secolo, e tanto si avvicin al merito dei maestro, che quasi tutte le sue u-
96
PA
PA
mano, mostr tanto amore
ammaestrati
i
pere non contrassegnale dal proprio nome, furono alh limile ad Andrea.
per
I?
Alcune
l'alto
suoi
figli
DA SIENA
PAOLO
RO-
grado che avrebbe Paolillo occupato tra gli artisti, se non fosse
MANO,
che
il
scultori
contemporanei,
nel tredicesimo
fiorirono in
secolo. Del
Roma
morto nel
fiore della
giovent.
(Piktro) di Lucca, da alcuni creduto allievo della scuola romana, da altri della veneta, fu probabilmente da prima
in
PAOLIN1
PALLINI
Roma
uno
chelangelo
recatosi a
conosciuto busto di papa Benedetto XII, erettogii in memoria d' aver rifatto tetto della basdica di S. Pietro, il sotto al quale scolp il proprio nome. Pi numerose sono le opere del secondo, il quale lavor intorno a diversi mausolei, che couservansi a e scolp S. Maria in Transtevere la figura equestre di Roberto Madelle latesta, ora esistente in una facciate del palazzo di Villa Bor,
primo non
ghese.
(
Maestro
il
pi
antico
Calliari.
Di quest'
artista
Le
pi belle opere di quest'illusile pittore lucchese, souo , nella sua patria, il Martirio di S. Andrea a S. Michele, ed il Convito di San
Giotto conservasi
Gregorio papa nella libreria di San Frediano. Vedevansi altre opere iu pi luoghi del territorio lucchese, in Pisa , ed altrove da pi anni
,
S. Marco in Venezia un' ancona a pi spartimeuli con un Cristo morto, alcuni apostoli ed altre storie evangeliche fatte nel 1546, con a'piedi Magister Paitlus, cum la leggeuda
.
passate in particolari quadrerie. Oltre le proprie pitture lo resero benemerito dell' arte e della patria i valenti allievi usciti dalla sua scuola, tra i quali baster nominare Pietro
filiis , focit hoc opus. Altra sua tavola si trovava nella sagristia dei Conventuali di Vicenza colla data del 1555 , e la scrittura; Paiilus de Vcnetiis pinxit
Jacobo
et
Johanne
Testa ed tre fratelli del Tintore. (Pio) di Udine, nato circa il 1650, apprese a dipingere in Roma ed in Roma fece le prime opere, tra le quali i freschi di san Carlo al Corso, che gli meritarono P onore di essere nel 1678 aggre-
hoc opus. Luna e l'altr'opera, sebbene attestino tempi iu cui furono eseguite, non meno colla grettezza
i
vole d' altare di stile cortonesco ma raddolcito alquanto ne'conlorni, e di pi semplice composizione. Ignorasi l'epoca della morte che
, ,
sono per migliori d'assai di altre pitture di maniera bizantina, eseguite nello stesso tempo. Convien dire che maestro Paolo fosse nato quindici o vent' anni prima del 1500, poich vediamo che nel 1546 aveva di gi due figliuoli buoni
maestri , i quali peraltro non lasciarono, per quanto noto , verun' opera di loro invenzione. Comunque probabilmente nato alcuni
il
ristretto
ci
opere
PAOLO LM1HO,
anni dopo Giotto , non possiamo supporlo suo scolaro, poich le pit-
VX
ture d "Vicenza del 1555, cJ
gi maestri nel 15
i
PA
figli
97
i
lorc,
come pure
i
a bulino. Intaglio
l(, non permei* tono di supporlo uno dei pochi veneti elle studiarono 1' arte sotto Gioito in Padova ed in Venezia.
,
La
La
II
necessit
non ha
legge, da de
PAOLO DI LOCCA,
scultore del
Lormc.
Prendra-t-ille ? da Dietricy. Nido d'Amore, da Rarbier. PAPILLON (Giovanni) nacque
quindicesimo secolo, lavorava in Ferrara nel 1458 intorno alle sculture che ornano quella cattedrale , per tra le altre cose, la quale scolp, una statua di tutto tondo di San Maurelio, che dalla sagrestia della cattedrale pass all' archivio capitolare, ed un ornamento in marmo grigio per la stessa sagristia. Comunque trovinsi queste opere alquanto lontane dall' eccellenza cui la scultura era giunta per mano di altri contemporanei , non artisti sono ad ogni molo prive di alcune
S. Quintino nel 1661 da quel Giovanni Papillon, che fu il primo che in Francia facesse intagli in
a
legno senza aver bisogno di farcii disegno a penna. Al figlio Giovanni devesi 1' invenzione delle carte per le tappezzerie e parati, ch'egli principi a mettere in voga circa il 1688. Intagli moltissime vignette e culi di lampade per gli stampatori.
buone
parti
(
d'esecuzione.
sciando
il
PAPA
f ecc/iio,
SIMONE
in
chiamato
figlio
(
uarque
i
Giambattista Michele),
diverse
figure
ma
ben gruppate, e con grande diligenza finite. Credesi che la sua migliore opera sia il S. Michele dipinto per la chiesa di Santa Maria Nuova. Mor circa il 1488. ' (Simone) juniore, nato ancor esso in Napoli circa il 1506 e morto avanti il 1569, fu buon
frescante, e molti lavoii pubblici e privati condusse in patria, pochis-
fino
all'et
nato in Parigi nel 1699 , sorpass di lunga mano il padie nell intaglio in legno e nella quantit delle stampe. La sua miglior opera sono i culi di lampade per la celebre edizione delle Favole di la Fontaiue in quattro volumi in foglio, incise da lui in legno, in compagnia di corto le Sueur, sui disegni di I. I. Rachelier. pure autore d'un libro che porta il titolo di: Tratto storico pratico dell' intaglio in Ic^no, in due tomi, nel primo de' quali trovasi il suo ritratto. quest'opera nel suo genere pregevole assai ; e sono dotte e curiose le sue osservazioni intorno all' antichit, origine ed eccellenza dell' incisione iu legno. PARADISI (Niccol) veneziano,
Tommaso
prima scolaro
Giuiio
del
Ca-
porali, poscia di
Romano,
era nato a Cortona circa il 1 500. IN ni nota alcun' opera di sua in-
nacque
venzione,
ma sappiamo che
serv in
quale maestro
poich
la sua
ma-
niera non si accosta a quelle de'capi scuola veneti del quindicesimo secolo, e la sua memoria sarebbe per sempre perduta, se 1' accuratissimo cavaliere Morelli non ci avesse dato notizia di uu suo quadro esistente
PAPAVOINE
a Parigi nel
alla
Giulio) nacque
15
%
nella lena di
PA
:
PA
(Giulio) abbastanza educai.} neh' arte sua da comporre quadri tanto somiglianti ai paterni da essere indifferentemente scambiati
ci tanto pi facilmente in
;
genda
1404
PARADISO (Dal). V.
franco Orazio.
quauto
PARADOSSO. V.
Trogli Giulio.
al-
PARAGOLE
(Bernardino)
che contrassegnati dalle stesse iniI. P. II Padre intagli all'acqua forte alcune delle proprie invenzioni, tra
ziali le
quali attestano gli studj ch'egli andava facendo intorno alle opere dei migliori maestri del buon secolo , onde riformare lo Stile appreso nella scuola del suo istitutore : ma so-
quali
Dodici piccole
Altri dodici
Vedute
di
Mare
Di-
fogli
intitolati:
hs Pro^inces
Un'ics.
praggiuuto da precoce
rante
il
morte
du-
uno
ponteficato di
non pot
dare
Urbano
PARCELLES
cque
in
Giovanni
il
na-
Leyden
circa
1507, e fu
Egli
Uroom.
non
dipinse che marine, ma le dipinse con tanta verit e variet a seconda de' varj accidenti, che forse da veruno fu sotto questo rispetto superato. Se il mare tranquillo, v in-
dopo il 1GG0. (Giovanni de) nato in Vaprinlenza dopo il 1(350, studi cipi della pittura iu Madrid, nella scuola di Michele Menendez. Tornalo dopo alcuni anni in patria ,
Siviglia, operava
i
continuava
risto
suoi studj
,
Munnoz
finch
dipingere
ritratti
troduce moltissime genti in diversi lavori occupati ; pescatori che gettano le reti, marinari occupati iutorno alle proprie navi aliti che le caricano di merci, o le ricevono sulle lance per trasportarle a ter,
con buon successo , tra i quali furono assai pregiatr due appartenenti alla cappella di Nostra Signora presso
i
ra, ec; e le ligure sono tulle animate e fanno un eccellente effello. Se il mare iu burrasca, si vede
Trinitarj fuori delle mura di Valenza ed uno fatto per il collegio deqli Agostiniani. Mor in patria nel 1758.
,
PARFJA
Siviglia nel
e fu,
V acqua confondersi
solcate dai lampi
,
non
cupo colore dell'atmosfera, e ti inoStrano qua e l le agitate navi, vicine ad essere inghiottite dalle sovcrchianti onde, o rotte contro gii -cogli ; tutte per diversi accidenti
estremo pericolo, rappresentanti al vivo gii orrori della tempesta. Parcelles seppe rappresentare fedelmente la natura quale la vide; anzi comune opinione, che per vederla e sentirne pi vivamente gli eliciti,
in
o ereditato dal Velasquez; ma cosa certa che seco lo condusse a Madrid allorch quest'artefice vi fu chiamato nel 1628. Destinato ad
rato,
apparecchiare
si
a poco,
siasi pi volle esposto a gravissimi pericoli: tanto in lui potevano l'amore dell'arte e della gloria. Mori
issai
vecchio, lasciando
il
(uliuolo
cominci a copiare senza sua saputa padrone; di modo che i disegui del questi non n' ebbe contezza che dopo molti anni, e quando col servo aveva gi due volte fatto il viaggio d' Italia. Velasquez sorpreso dalla sua virt, gli accorda generosamente la libert , pregandolo a voler ri-
PA
tmncvc presso
di lui
PA
come suo
al-
99
lievo ed ajuto. 11 grato servo continu a servirlo fino alla morte , dopo la quale non volle abbandonalo la sua figlia , sposa di Martino del Nato. Pareja fu fedele imitatore di Velasquez, ed alcuni suoi ritratti si direbbero essere delle migliori cose del maestro. Fece pocbi quadri di storia , ma questi pregevoli assai, quali sono la Cbiamata dell' Apostolo Matteo, ebe conservasi nel palazzo d'Aranjuez, alcuni fatti peri Rochettini di Madrid, ed uno o due altri , che possono vedersi a Toledo. Dipinse maggior numero di quadri di fiori e di animali, oltre molli ritratti somigliantissimi. Mori nel 1670. PARENTADI ( Antonio ) operava in Torino circa il 1550, dove nella chiesa della Consolata dipinse un Paradiso con molti angioli. Il suo stile s' avvicina a quello della scuola romana, ma non cos grandioso. Di questo pittore ignoransi la patria ed ogni altra biografica
1494. Credono alcuni che soltanto dopo tale epoca si facesse fi ale
agostiniano in Vicenza, dove mor di 94 anni nel 1551. ( Luigi ) PARET D'
ALCAZAR
nacque a Madrid nel 1747 , e fu scolaro d' Antonio Gonzales Velasquez, poi di Carlo Francesco Traversa venuto in Spagna coli' am,
il quale non Francese permetteva di studiare le slampe, ma voleva che copiasse gli antichi modelli e la natura. Questo dotto
basciatore
gli
gentiluomo non
gli acconsenti nemcopiare i suoi disegni o quadri, facendogli invece copiare i migliori originali delle scuole lom-
meno
di
do Carlo
rito, gli
i
111,
conoscendone
il
quanme-
reali palazzi.
Italia
per
suoi
stuclj
ma
allo studio
circostanza.
Bernardo), che poi, fattosi monaco ebbe il nome di Lorenzo era nato in Parenzo
(
, ,
PARENTINO
d'Istria nel 1457. Che costui fosse allievo in Padova di Andrea Man-
della pittura aggiunse ancora quello delle lingue orientali. Di ritorno in patria il re 1' incaric di dipingere i porti della Spagna, e gi ne avea fatti molti in sull'andare di quelli
tegna non ben certo, perocch non suole di ci addursi altra ragione che la somiglianza dello stile. Ma Bernardo non era ebe di sette anni pi giovaue del Montagna , ed piobabile che fosse suo condiscepolo nella scuola dello Squarcione loro compatriotto; onde non accade cercare altrove ragione della rassomiglianza dello side. Il Parentino dipinse in un chiostro di S. Giustina dieci storie di S. Benedetto , cingendole di vaghissimi fregi e di stoiie di piccole ligure a chiaroscuro ebe sono le pi belle cose di que' tempi tanto per conto dell' esecuzione clic per la dottrina dell'invenzione. Parentino vi lasci il proprio nome e gli anni 1489
,
Vernct, quando mor nella ancor di 52 anni e quando la fortuna gli sorrideva , e quando apparecchiavasi a pi importanti lavori. Tra i pi riuomati suoi quadri , hanno nome il Parnaso di
di
fresca et
Rueredo ed
il
Giuramento
dei prin-
qua-
dro che conservasi nel reale palazzo di Madrid. PARIGI ( Giulio) fiorentino, figlio di Alfonso architetto di pratica ed uno degli ajuti di Giorgio Vasari, studi 1' architettura sotto
il
Buontaleiili
e riusc fare
chitetto
chitetti,
civile e militare.
buon arAveva
,
come dovrebbero
tutti
gli
ar-
100
PA
di
PA
Altrettante di Essone. Inoltre Un quaderno delle Ve-
dute di Provenza
da Hackert.
principalmente nell'architettura della villa di Poggio imperiale, nel convento degli Agostiniani in Firenze, ed in quello della Pace de'Padri di S. Bernardo fuori di Porta Romana. INon pure spregevole T architettura del palazzo {Marcelli in Firenze.
ingressi;
ma
Due Vedute
Due Vedute
dallo stesso.
(
dei contorni di Be
delle
sangsn, da Lingg.
rupi d'Enaus,
Domenico e Giovanni
figlio
,
padre e
scultori
padovani
PARIGI (Alfonso)
Germania
figliuolo
di
fiorirono alla met del quindicesimo secolo. Costoro dopo la morie di Antonio e Niccol dal cavallo , continuarono la fusione iu bronzo
notizia
della
morte
perci di rivedere la patria, e da principio attese a terminare gli ediiizj rimasti alla
parecchie statue pei la cattedrale Ferrara ed in particolare di quelle de'Sauli Maurebo e Giorgio. Appartengono pure a Domenico i leoni in marmo eseguili per
di
di
1'
aitar
all'
Pitti, nella
incombenza
PARISET
glese
di
non comune
intelligenza
cose dell' arte. Propose di far due ale al detto palazzo , e diede co-
minciamento
alla sinistra,
che poi
fu in allora lasciata imperfetta, perch, secondo alcuni, fu trovata opera troppo dispendiosa. Architett pure in Firenze il palazzo Scadati a tre piani ben divisi, ma con mal intese
finestre
l'
,
,
nacque in Lione nel 1740, , ed apprese i principi dell' arte dal proprio padre mediocre iutagliatore , autore d'uu libro per disegnare iu 40 fogli. Dopo alcuni anni di dimora in Parigi, Pariset il figlio
,
pass a
Londra
diversi
17o9
iutagli
rami
e ripar
le
sponde del-
ne, tra
quali
ritratti
di
Arno
che iu
occasione di una
Rcvnolds, da Falcouet
S. Beuiamin West, dallo stessa. S. Mayer pittore all' encausto. Pietro Sandby.
gran pieua, rolli gli argini , aveva ruinate molte delle adjacenti campagne; ma eseguendo tali lavori
incontr tante opposizioni e dispiaceri per parte di
Orazio Walpole,
ec.
alcuni
architetti
la vita
suoi
1'
emuli
(
che vi lasci
)
,
anno 1656.
PARIS
nel
1
Girolamo
nacque
intaglia-
tore a bulino,
in Versailles
Bartolommeo del 1572. La morie del duca di Guisa, a Blois in decembre del 1588 sotto
,
744, e fu allievo di Lougueil. Intagli paesaggi tratti da diversi maestri, e specialmente molte vedute
d paesi francesi
il
III.
,
PBIZAU
Parigi
nel
da Dcslriches, e sono
di Blois.
eli
Nantes.
di di
Noyoa
Due Vedute
Loirel.
apprendere arte dell' intaglio a bulino presso Giovanni Giorgio Mille: ma non abbastanza paziente per servire alla leulezza di questo taglio, si lece a disegnare con lumi
nllussi
ad
di
Intagli
l'A
PA
citt d' Italia
101
molli quaderni di ligure iconologiche, ed alcuni quadri di storia da diversi maestri, tra i quali un Corpo di guardia di soldati Romani, da Salvator Rosa. Mario seduto sulle ruiue di Car[agine, dallo stesso. Acliille vicino ad essere sommerso nello \anto, soccorso da Giunone e da Vulcano, dallo stesso. Psiche che ricusa gli onori divini,
che lo erano ordinale; litiche giunto a Roma , e meglio conosciuta la sua virt, ebbe importanti commissioni ancora per luoghi pubblici. Sono
glie
gli
latte
certe bellissime boscaglie per alcune chiese, e popolale di figurine di anacoreti.il suo- stile fu piuttosto ideale che vero , ma celebri
da Roucher ec.
(
PARK.
alla
Tommaso
),
intagliatore
nera , nacque in Inghilterra circa il 1760, ed operava in Londra nel 1786, avendo in tale anno pubblic la stampa rappre-
maniera
sempre spiritoso e diligente. PAROCEL ( Giuseppe) nato a Rrignoles di Provenza nel ti S , perdette il padre mediocre pittore quand' era ancora fanciullo, e stul
1
di
il
seti tante
il
personag-
appresso:
Lo
Sposalizio di S. Ceterina, da
(
Rordoni, ec.
maggior fratello Stefano. Ma desiderando di uscire dalla mediocrit, da cui non avevano saputo uscire u il padre , u il fratello , and prima a Parigi, indi a Roma, dove acconciossi col Borgognone , celeberrimo pittore di battaglie. Dopo alcun tempo recavasi a Venezia onde studiare le opere di que'graudi
maestri tard a
di
PARKER
tore alla
in
Giacomo
),
intaglia-
colorito
col
noti
mauiera a granito,
nato
Inghilterra circa
1780.
gi
nel
Stabilitosi
iu
Londra
conoscere per quel valeut' uomo ch'egli era, ed ebbe tante commissioni di lavoro, che, piacendogli il soggiorno , dispooese non che vasi a lunga dimora
farsi
:
conoscendo
Una Giovinetta seduta a mensa, che parla ad un Vecchio. 11 Polso, tratto dal Viaggio sentimentale di Sterne. La Rivoluzione del 1688, grande
sentimenti di alcuni emuli invidiosi si pose in via per rivedere la Francia, e si accas iu Parigi, dove fu ben tosto ricevuto
della sua virt,
Composizione,
ec.
(Lodovico d\) scolaro Francesco Francia, lasci in Parma, sua patria, molte immagini di Maria Vergine, condotte in sul laro
di
PARMA
membro di quell' accademia , ed annoverato tra i migliori artisti che allora operassero iu quella capitale.
Ed invero
e tratt
fu assai
buon
rial-
trattista,
ma
noti dello
stesso merito.
Cristoforo). V. Caselli. Mazzuola. V. Scaglia. V. Rocca. PARMIGIANO (Fabrizio), che il Bastioni dichiara essere morto di 45 anni sotto il pontificato di Clemente Vili , fu uno de' buoni paesisti de' suoi tempi. Visit molte
(
PARMIG1ANINO. V.
cuni soggetti di storia; ma non fu eccellente che ne' quadri di battaglie, ne' quali pose uu tale movimento, un cos prodigioso fracasso, proprio del soggetto rappresentato, che non si possono vedere ne fare cose pi naturali e vere. Mor a Parigi nel 1701. Applicossi ancora .ili' intaglio, e pubblic, tra l'altre
cose
:
Raccolta di
18
Soggetti
tratti
102
dalla Vita di
PA
Ges Cristo
,
PA
di sua
invenzione.
Quattro soggetti di battaglie di sua iuvcnzioue. Le Quattro ore del giorno 1 . Aurora il Campo ; Meriggio 1' Alto ; Vespro la Battaglia; Notte il Campo di battaglia. Quattro fogli , di sua
invenzione.
che arricch di pregevoli pitture. Molto ancora oper per diverse citt della Provenza e della Linguadocca, onde mor abbastanza ricco in et di 74 anni , in opinione di valente pittore. Il pi impatria
,
portante
quadri:
essere
lavoro
la storia di
Tobia
PAROCEL(CARLO),figlio
di
seppe, nacque iu Parigi nel e fu allievo del padre e fedele imilatore non solamente per conto della maniera , ma ancora del genere.
Giu1688,
Perci la celebrit paterna come pittore di battaglie, lo fece scegliere per dipingere le Conquiste eie Vittorie di Luigi
1'
XV.
credesi universalmente suo capolavoro il quadro rappresentante il fanciullo Ges in atto di coronare la Vergine sua madre, che in sommessa attitudine sta a'piedi del trono, su cui siede il divin Figlio, Quest'opera sparsa di tutte le grazie del disegno e del colorito fu fatta per la chiesa delle claustrali di S. Maria di Matti*
il
ma
glia.
PARODI
padre e
(Filippo e Domenico)
peva
che saGiuseppe. Tranne questa parte, in cui furono eccellenti il Borgognone, Salvator Rosa e suo padre , e che a creder mio forma il principale merito de'quadri
verit,
ma non
col calore
genovesi, dopo avere appresi i principi dell'arte in patria, passarono a Roma ad accrefiglio scultori
dar loro
scerei!
numero
degl'infiniti
,
scolari
tutte le altre cose, e , specialmente i cavalli , sono lodevoli. Mor Carlo in Parigi nel 1752. Intagli a tratti con molto spirito diverse cose, tra le quali Una Serie di uomini a cavallo e di pedoni , di sua invenzione. ( Stefano ) pittore ed in-
di battaglie
tagliatore all'acquaforte,
nacque
in
Parigi circa il 1720. Intagli all' acquaforte con stile le seguenti stampe:
buon
Un
zione.
Baccanale di sua
composi-
Il Trionfo di Mardocheo da I. F. de Troy. Il Trionfo di Bacco e di Arianna , da Subleyras. (Pietro) nato in Avignone nel 16(35, pass dalla scuola di Giuseppe suo zio a quella di Carlo Maratta, torse quaudo Giuseppe abbandonava Koina per recarsi a Venezia. Dopo alcuni anni rivide la
cui l'et caposcuola Bernini sua e la susseguente debbono in parte il manierismo che aveva invasa l'Italia, e, poco pi poco meno, le altre proviucie d' Europa. Certo che i due artisti genovesi non cedevano per conto delle pratiche ai migliori contemporanei, e perci ebbero grandi commissioni iu Genova ed altrove. Filippo fu negli ultimi anni del diciassettesimo secolo chiamato a Padova ed a Vela nezia per due grandi opere prima in Padova per i monaci Benedettini , rappresentante una deposizione di croce; 1' altra in Venezia, ed il monumento del patriarca Morosini eretto nella chiesa de' Tolentiui. E questo uno de'pi singolari monumenti che troviusi iu Venezia, perch riunisce il marmo e lo stucco in disaggradevole e disarmonica maniera. Le pi importanti figure ond' composto sono quelle del patriarca morto, steso sopra 1* urna , la figura del Tempo
del
le
incatenala a' pie' del monumento e ligure della Carila che alJalla
VX
bambino e della Fama , che leneudo un piede sopra un globo
un
scrive
i
pa
meni co, e non scolaro, come
fu
ior>
da
fosti
dell'estinto
prelato.
Nella sua lurida dimora in Venezia condusse altre statue per luoghi pubblici e privali; siccome ancora
in
Padova
oltre
il
gruppo
,
della
ed ebbe tempo di eseguirvi altre opere , non essendo morto che nel 1701. Ora venendo Domeuico, dopo avere alcuni anni esercitata la scultura
e
1'
taluno creduto , si distinse come franco e spedilo coloritore e copioso inventore. E se maggior studio avesse adoperato nella scelta delle figure potrebbe annoverarsi tra buoni seguaci della scuola veneta. Nato egli nel 1659, mor nel 1750. Pavia ( Ottavio ) nato in nel 1657, fu da prima scolaro del Lanznni, iudi recossi a terminare i
,
i
suoi sludj
architettura, trovandosi a
al
Venezia presso
il
monumento
del patriarca
Moro-
siui,
a Roma , e col oper lungo tempo. Pavia ed altre citt lombarde hanno pure di questo artista pi che mediocri quadri, nei quali si vede unito allo siile patrio quello della scuola romana, ammanierato, qual era nell' et sua. Viveva tuttavia in patria nel 1718.
in
PAROL1N1
Gi.vco.mo
il
di Fer-
ricordano il far di Paolo e del TinForse la sua miglior opera, o per lo meno la pi lodata,, la sala del palazzo Negroni, che sorprese lo stesso Mengs, quando vedutala la prima volta e chiesto il nome del pittore, ud pronunziare quello d' un artista ignoto a lui , sebbene di tanto merito. E la galtoicllo.
1665, fu scolaro in Torino del cavai. Peruzzini, ed in Bologna del cavai. Carlo Cignani : ma a dispetto de' maestri cavalieri , non fu che un grazioso
rara, nato circa
Perci
le
dondano
di baccanali
di altri capricci,
veramente
il
gentili.
La sua pi
vasta opera
S. Se-
leria
Durazzo ed
altri
palazzi
di
bastiano in atto di salire al cielo , in mezzo a schiere di bellissimi andipinto nel palco della gioletti
,
Genova furono
abbelliti, e
dal
suo
pennello
PAR01NE
Francesco), mi-
PARODI (Pellegro) figliuoli, di Domenico, nato circa il 1700, abbandon presto la patria, per passare a Lisbona, chiamatovi con larghe provvisioni a ritrarre alcuui personaggi tra i principali di quella
lanese , nato circa il 1600 , lenl d'imitare le stile di Michelangelo da Caravaggio , che di que' tempi aveva dovunque caldi ammiratori; ma mor troppo giovane per poter i seguaci di farsi gran nome tra
quell'artista per grandi virt e per
opulenta capitale. Col si trattenne lino al 1769, sempre avuto in grandissima riputazione di esimio ritmiliMa, onde pochissime testimo' nianze lasci in patria della sua
Virt.
(
grandi
difetti
singolare.
,
PARRASIO
Fvenore
Zeusi
e di
nato
in
Efeso da
illustre
pittore
,
emulo
di
dal padre ammaestralo ne' principj dell'arte sua , di lunga mano il padre su-
Timaute
Battista)
fratello di
Do-
per.
Fu uno
101
PA
la
PA
la
boriosi artisti rhc vantar possa Grecia , etl ano Hi coloro, cui
Dircsi, che all'ultimo fece ingiuria all' arte sua, discendendo a dipin-
pittura
va
,
debitrice
di
migliora-
mento
perocch fu il primo che us le vere proporzioni che seppe dar eleganza e morbidezza ai capelli, gentilezza ai volti, venust alla bocca, perfezione ai dintorni e per
,
gere lascivi oggetti. Non far parola dell' uccisione dello schiavo , per figurare al naturale le angosce
di
di esercitare futilmente
la
sua elodifesa.
quenza
nell'
accusa e nella
(
PARRASIO
operava circa cesimo secolo.
Angelo
senese,
met del quindiDel 1449 trovavasi alla corte del marchese Leonello d' Este, pei quale nel palazzo di Belfiore, presso Ferrara, dipingeva Je nove Muse. Ciriaco Anconitano che l'aveva conosciuto alla corte di questo principe lo chiama in una sua lettera egregio imitatore di Giovanni van Eych. Ma questa forse la sola testimonianza che ci rimanda del moderno Parrasio.
la
,
propostosi
sci iltori
non
tra
gli
antichi
concorde sentenza.
Ma
forse
t\o\e l'arte
durre
cessorj
in
cos contrai j effetti, avr , supplito l'immaginazione degli spettatori, che, conoscendo le intenzioni del pittore, avranno ravvisato nel1
PARREU (Giuseppe) nato a Rusafa nel regno di Valenza l'anno 1692, apprese i principj della pittura sotto Dionisio Vida!. I quadri fatti da Giuseppe per la chiesa parrocchiale della sua patria , sono forse le migliori opere che restano di questo artista. Se alla boul del colorito avesse aggiunto corretto disegno , potrebbe annoverarsi tra i buoni artisti di Valenza. Mori nel
1
immagine
segni
766.
de' suoi
delle
sue
PARRILLA
pl col
Michele
nato a
su questo miracolo della pittura il ritratto di Paride fatto da Eufranore, nel quale scorgevasi il carattere del Giudice delle Dee, del1 amante di Elena ed in pari tempo dell' uccisore d'Achille. Dipinse per i Rodiani Meleagro, Ercole e Perseo Bacco per i Corintii per gli Efesii Prometeo tormentato. Ebbero pure grande celebrit il principe de' sacerdoti di Cibele ; la nutrice Cressa col bambino tra le braccia,
, ,
ingegno
all'
inse-
gnamento che non poteva dargli il maestro. Alcune opere di non molta
importanza fatte io patria , lo fecero vantaggiosamente conoscere;
onde
tisti,
a preferenza di
molt'altri ar-
fu scelto per fare le dorature della Certosa di Siviglia: lavoro di straordinaria ricchezza che cost
200,000
due
e
I'
fanciulli esprimenti la fidanza innocenza; Euea Castore e Polluce in una sola tavola: Tel e lo , Achille, Agamennone, l lisse ecc.
pittori nel
per
la
stessa Certosa
monumento
,
della
Settimana
Santa
ond' ebbe
una "ratificazione
di cento doblones.
PA
nato in
poi imit
105
il
ed in appresso pubblic poc' altre stampe di non molta importanza. PA SCALINI (Giovan Battista) nacque in Cento circa il 600, ed apprese i principj della pittura nella scuola di Ciro Ferri. Conoscendo che difficilmente si distinguerebbe
1
acquaforte
tratte
stampe
compatriota. Pare ch'egli si fjsse proposto d'imitare con la punta il ben inleso e spiritoso
stile
ed Guercino suo
bolognesi
particolare
del
del Barbieri
quando
costui di-
servilmente , unendovi il migliore di altri maestri. Tutta ad ogni modo ritenne la magnificenza e la copia di Paolo, come pu vedersi nei due quadri della certosa di Bologna , rappresentanti il trionfale ingresso di Ges Cristo in Gerusalemme, ed il suo Ritorno dal Limbo ; come pure la storia di Coriolano fatta per casa Rannuzzi. Altri quadri esegui che dell' Al* si accostano alla raauiera nani e dei Caiacci ; onde difficilmente si possono ricusare per suoi quelli di diverso stile, che trovansi sparsi in private gallerie , per le quali sappiamo aver lavorato assai pi che per chiese ed altri luoghi
non
segnava magistralmente con la penma gli mancarono la maniera na e lo spirito di questo sommo artista per produrre l' effetto medesimo. Ignoriamo l'epoca della morte del Pascalioi del quale soggiugniamo 1' indice di alcune slampe. fiori in S. Diego che cangia pane, da Annibale Caiacci. La Morte di S. Cecilia, dal Domenichino. L'Aurora che precede il sole, da
,
pubblici.
Il
Pasinelli fu
il
grande
emulo
se a tante
eccellenti
parti
avesse
aggiunta disegno.
Il
.
La Predicazione
desetto.
PASITELE
quando era
recossi,
nacque
in
Grecia
,
gi ridotta
alla condi-
Guido.
zione di provincia
detta
il
romana
onde
Van-
Titoue e 1' Aurora , dallo stesso. Taocredi ed Erminia. PASIA. Di questo greco pittore ricordato da Plinio, altro nou sappiamo se non che fu uno degli scolari di quell' Erigono , che da macinatore di colori nella scuola
,
di Neacle,
si
rese
il
miglior allievo
di
di questo artista.
PAS1NELLI
logna
,
Lorenzo)
Bo,
nacque
nell'
anno 1629
quand'appet ebbe appresa operare in Roma la scultura , ad nell'et di Metello, per il quale intagli un Giove in avorio per il tempio di quest'illustre patrizio. Lavorava egualmente di scultura e d'intaglio in marmo ed in metallo, come pure in plastica, ch'egli chiamava la madre di queste arti ne mai, per testimonianza di Pausania, fece alcun'opera senza averla prima modellata di terra. Scrisse cinque opere libri intorno alle pi belle esistenti nell' et sua in Grecia, in Italia, in Asia, ed altrove, che sgraziatamente andarono perduti insieme
:
tante insigni
scritture
di
artisti
credendo bastantemente avanzato nell'arte, prese da se a studiare le opere de' grandi maestri, ed in particolare di Paolo Veronese, che Da. degli Ardi, ecc. T. III.
greci e romani.
de'non pochi
forlivesi,
che freqnen-
14
106
tarono
la
PA
scuola del Cignani.
PA
Comprima
il
,
pagno
tavola
del
di
Franceschini
alla
un vago ornamento
Rimiui
;
nella
Di
tre cose
giovent dipinse in Bologna il porlieo dei Serviti. Ma la sua migliore opera la tavola di S. Vittore , fatta per la chiesa di tal nome in Ravenna. Fioriva circa il 1720 PASQUAL1NI ( Felice ) allievo di Lorenzo Sabbatini, lasci alcuni pregevoli quadri , die si direbbero usciti di mano al maestro; ed alcuni asseriscono esserlo in parie , avendovi fatte molte cose.
titolo di
PASSALETTI
Pietro
scul-
Roma
nel do-
PASQUALINI (Pasquale)
tore riva
e
seni-
fonditore di metalli , fioin principio del diciassettesimo secolo e fu uno degli ajuti di Francesco Mocchi non solamente
dicesimo secolo, uno dei due artisti, che scolpirono il fusto di colonna destinato a sostenere il cereo pasquale in S. Paolo fuori delle mura di Roma. Era questo stato ordinato dal monaco Ottone , il quale lo volle riccamente ornato di rabeschi e di figure di pi maniere, come comportavano il gusto e l'abilit degli artefici del secolo.
per
PASS ^NTE
Bartolommeo
PASQUALOTTO (Costantino),
nato in Vicenza circa il 1650 , fu scolaro del Carpione e forse del Golpato, ed uno de' pi rinomati pittori , che fossero in quella citt
,
in sui declinare del diciassettesimo secolo. Il suo merito non era , a dir vero, proporzionato alla fama
,
non vedendosi
non
aiutata
PASQUIER(Giovanni Giacomo)
nacque a Parigi nel 1736; apprese
il
napolitano, nacque dopo il 1600, e fu allievo e fedele imitatore dello Spagnoletto: e perch era stato suo aiuto in molte delle grandi opere , si accostum ad imitarne talmente lo stile, che la maggior parte delle sue pitture , particolarmente nei paesi, sono fuori del regno riputati lavori dello Spagnoletto. Per altro a lungo andare cerc Bartolommeo di migliorare il disegno ; e comunque conservasse il forte colorire del maestro , sensibilmente ne miglior 1' espressione. Ignorasi 1' epoca in cui mor.
disegno da diversi maestri e l'inda L. Cars. Nel 1762 intagli una stampa rappresentante Ulisse nell'atto di presentarsi a Circe, dopo aver essa trasformati in porci
taglio
PASSAROTTI (Bartolommeo)
nato in
stro,
Bologna circa
il
1550, era
di gi in patria riputatissimo
mae-
quando
compagni e questa stampa serv ad ornare il quarto volume deU'Emilio, di Gian Giacomo Rousi
suoi
seau dell' edizione d' Amsterdam del 1762. Conosconsi di Pasquier diverse vignette presso che tutte
,
di sua guenti
riformare la ancora fanciulli. Pare che il Passarotti abbia lungamente studiata la pittura in Roma, perocch il Vasari lo ricorda come allievo ed ajuto di Taddeo Zuccari. Certa cosa eh' egli fu uno de' grandi disegnatori a penna, e che aveva bastantemente studiata l'anatomia da poter comporre un libro elementare
PA
intorno a questa scienza, nella parie che risguarda il corpo umano, necessaria a sapersi dal pittore e dallo
fu il primo Bologna del sapere anatomico, introducendo nelle tavole di s.icro argomento ignudi, forse non sempre con molta convenienza. Tale il quadro rappresentante la Vergine in mezzo a varj santi, eseguito in matura et a com-
PA
107
scultore.
K per avventura
in
primogenito, fu per il miglior sostegno della paterna scuola, ricca di tutto il corredo necessario all' ammaestramento di un dotto artista. Visse
a far
pompa
petenza
di
dei
S.
Giacomo, come
colazione di S. Paolo alle Tre Fontane in Roma. E giova credere , che studiando egli in Roma, avesse concepito tanto trasporto per !a dottrina anatomica sulle opere del Bonarroti, perocch , appena tornato in patria da Roma, avendo esposta una sua tavola di Sisifo, fu da tutti i professori , per la perfetta somiglianza dello stile, creduto lavoro del sommo nvaestro fiorentino. Fu
il
grande riputazione; ed guadagni della professione gli somministravano larghi mezzi per vivere splendidamente. Delle sue opere non ricorder che il Martirio di S. Caterina fatto per S. Giacomo di Bologna, che fu ammirato dagli stessi caracceschi. Mor Tiburzio ia patria nel 1612 , e sotto Clemente Vili termin i suoi giorni in Roma suo fratello pi ( Aurelio ), il quale che a tutt'a'tro attese alla miniatura. Chiamato alla sua corte dall' imperatore Rodolfo li, splendido
in patria in
i
protettore delle arti, fu tenuto, non so per quale mancamento, sette anni in carcere, da cui usci per fare alcuni disegni di fortificazioni. In tale occasione, o gli riusc di scolparsi
dall' appostogli
delitto, o di placare
che riguardavalo Guido come il migliore, dopo Tiziano. Di che ne fanno prova eziandio al presente i ritratti interi di grandezza naturale latti per la famiglia Legnani. Agostino Caracci non isdegn di frequentare lo scuola del Passarotti; e sehhene iti vecchiaja la gloria di lui oscurasse alquanto al confronto
tale
Io
ommise
de' pi Intagli
vrano, che largamente lo premi , lasciando in suo arbitrio il ritornare in Italia , o il rimanere alla sua corte. Aurelio appigliossi al primo partito; e non era appena giunto a Bologna, che fu da Clemente Vili chiamato a Roma per alcuni lavori d' importanza, che poi non condusse a fine, prevenuto da subita morte.
i
pittori
bolognesi.
all'acqua forte alcune delle sue opcre , tra le quali sono conosciute
le
( Passerotto e Ventura) due minori fratelli non ereditarono che la fama paterna spoglia
stampe.
M. V. seduta che
tiene
il
bam-
bino, e le sta ai piedi S. Gio., di sua invenzione. La Visitazione di M. V. da Fr. Salviati stampa rarissima Lo Sposalizio d'Isacco e Rachele, da Pietro Perugino. Credesi morto nel 1592, lasciando quattro figli ammaestrati nell'arte, che destinava a far argine alla sempre crcscenla pieua de' suoi emuli PASS AROTTt (Tiburzio)I figlio
di ogni merito personale, perocch rimasero meno che mediocri pitassai giovane tori. Il primo mor nel 1585, V altro assai vecchio nel 1650.
(Arcangelo e Gaspare
figliuoli
),
di
Triburzio
il
sostennero
primo come
eccellente ricamatole di storie e di ornati, che eseguiva sui proprj disegni; 1' altro come valente miniatore.
met
108
PASSE
chiamalo
PA PAAS
PA
(
Crespino de)
fecchio , nato nella il Selandia circa il 1536, apprese il disegno e 1' intaglio da Teodoro Coornhaert , e lavor consecutivamente in Utrecht, Amsterdam, Colonia
,
Parigi
non meno
nelle
lettere
arti , pubblic un libro intorno al disegno ed alla incisione. Nella > mia giovent, scrive nella prefa zione, mi sono dato a molti e varj
>>
esercizj
ma mi
affezionai
prin-
cipalmente allo studio del disegno 3' sotto i pi famosi maestri, che fu rono Treminet pittore del re di Francia , Pietro Paolo Rubens , Abramo Bloemart , Paolo Mo< relson , e specialmente Vander Burg, col quale ho visitate le accademie ove sono gli uomini pi illustri del secolo . Pubblic
in Parigi
mesi dell'anno in dodici lastre, da de Vos L'Annunciazione ai Pastori, da Bloemart. Seguito di quattro paesaggi montagnosi, da Giovanni Breughel, ec. (Crespino de) il Giovane, figlio maggiore del precedente, nacque in Utrecht nel 570, e fu allievo di suo padre. probabile che morisse in et giovanile , perocch lo slesso padre incise la quarta stampa delie quattro , rappresentanti la Risurrezione di Lazzaro , e non si conoscono, oltre le tre relative a Lazzaro che i due seguenti ritratti
I dodici
i
un
ristretto della
alle
geomedel
fu
allievo
ed
tria relativo
proporzioni
imitatore dello stile paterno. Pass presto in Inghilterra, dov' probabile che passasse gran parte della
mia a lumi, per le proporzioni dei cavalli, lioni, orsi, montoni, gatti
ed altri quadrupedi, uccelli e pesci. Pass all'ultimo in Inghilterra dove non fece lunga dimora , ed ignoriamo I* epoca della morte. Soggiungo un breve elenco delle sue stampe, che ammontano a pi di
cento.
Ritratti di
sua
vita.
Tra
le
deremo
stre.
le seguenti:
gam.
Francesca duchessa di Richemout
e di Lenox.
Giacomo I e La Famiglia
data del 1621
I
la
di
Andrea Doria ammiraglio Genovese Enrico IV re di Francia Maria de'Medici regina di Franeia
Cinque
(
sentimenti in cinque
)
fogli.
Simone de
nacque
in
Filippo II re di Spagna
regina
d' Inghilter-
Utrecht nel 1574 dal vecchio Crespino, e fu pure allievo del padre. Recossi poco dopo presso il fratello Guglielmo in Inghilterra, ed intagli molti ritratti e poche stampe di storia. Recossi dopo dieci anni ai servigj del re d'i Danimarca, e probabilmente termin i suoi giorni in Copennaghen. Sue pi conosciute
stampe
Giacomo
maestri.
seduto
iti
una
tri-
buna
PA
sua sposa Contessa Howard
iiii.
i
100
Francesca
li
Sommerset
conte d' Arundel Maurizio principe d 'Grange Quattro litratli figurati in piedi: cio Giovanni de Valois, duca di borgogna, Filippo di Valois, Filippo il buono, Carlo il temerario, di Borgogna. Stampe lutti duchi
rarissime.
Tommaso
gvaud'uoino, cui, in occasione delle sue solenni esequie, recit nell'accademia di S. Luca l'orazione funebre, e ne lece un somigliantissimo ritratto, che lungamente consci vossi nelle camere della stessa accademia. Poco opei il Passeri per luogbi pubblici, non conoscendosi che un Crocifisso fra
due Santi a
S.
Giovanni
della Malva,
ma
Emmaus
con
de) sua sonata nel 57(3 , riusc sotto la palerua direzione migliore intagliatrice a bulino de suoi fratelli ; ed occupa uu distinto posto tra g' intagliatori di paesaggi. Sogg iungo 1' indice di alcune sue
rella
,
1
PASSE (Maddalena
da cavalletto. Conservatisene nel panon pochi di uccellami e di animali morti, con mezze ligure di persone vive , e con alcune passere allusive al proprio casato. Ma il Passeri seppe assai pi che col pennello rendersi colla penna
lazzo Mattei
,
sci
ivendo
& lampe
;
,
accurate vile degli artisti , che fiorirono a 'suoi tempi, le quali furono poscia pubblicate iu Roma da
Caterina
duchessa
di
e le
CukinVergini
un anonimo
col
titolo
di
Vile
gam.
Le Vergini saggie
da stampa.
stolte
Elsheimer.
Bella e rara
ed Architetti che hanno lavorato in Roma e che sono morti dal 1641 al 1675. 11
,
Passeri erasi in et
fatto
inoltrata assai
iu
La Storia di Cefalo e Proci, dal medesimo. Due Paesaggi assai cupi , con la
storia del profeta Elia
ritirato nel
prete, e
mor
Roma
nel
1679.
(
era nato
suo nipote
e fu
uno dei
deserto, e nudrito da
uu corvo, da
Savery.
come
una
,
altres de'
tori.
Tra
il
le
tempo
di
ed burrasca
tasi
S.
preziosa esecuzione.
(
sorella,
Gaudellini
e Basan, e di cui conservansi pi cose nella grande collezione della famiglia di Crespino de'Passe, nella reale
hanno pi
Battista
si
Centurione, fatto coll'assisteuza del maestro per la basilica Vaticana , che ridotto ivi a musaico fu poi mandato ai Conventuali d'Urbino. Non pertanto il suo pi bel quadro viene creduto il S. Girolamo, che sta meditando sul Giudizio luale , dipinto per Pesaro. Manc all'arte nel 1714.
,
Andrea
pittore
coma-
PASSERI,
)
sco
Quantunque
Domenicbino mentre
altre scuole, cerc
moderno
nvlle
stile
poi
sempre
d'i-
estremit
la
10
,
PA
e le
PA
dorature
negli
quattrocento
abiti.
lavorarono
zia.
iu S.
Marco
di
Vene-
PASSIGNA.NO ( caval. DomePASTI (Matteo) egregio conico CRESTI DA ) nacque circa il niatore di medaglie veronese fioriva nel quindicesimo secolo in com1 550, e forse prima, se vero che sia pagnia del Pisanello e di altri ilstato maestro di Lodovico Caracci. Fu Domenico scolaro in Firenze lustri artisti suoi compatriotti. Vero che il Pasti non uguagli in medel Naldini, indi si acconci con Federigo Zuccari , di cui sarebbe rito il Pisanello, ma non rimase a per avventura stato il pi grande grande distanza, come ne fanno testimonianza le sue medaglie coimitatore, se la lunga dimora fatta niate per Benedetto suo fratello , iu Venezia non 1' avesse renduto per Leon Battista Alberti, Guarino appassionato ammiratore di quella Veronese, Isotto e Sigismondo Mascuola, onder solito dire, che chi non vede Venezia non pu /usiti' latesta, Timoteo veronese ecc. In molte delle preallegate medaglie vecarsi di essere pittore. E da ci derivano alcuni la non molta ri- donsi eleganti rovesci , bastantemente ben disegnati tra i quali cercatezza del suo stile, sempre macchinoso , ricco d' architetture e di baster l'accennare quello della medaglia di Benedetto, rappvjesentante abiti alla paolesca, e con gagliarde mosse in sul fare del Tintoretto , un fanciullo che ha scoccato la freccia in uno scoglio contro al di cui vuoisi che imitasse ancora onde in quale si spezza. Fu alcun tempo oleoso il colorito troppo breve tempo le pitture dell' uno e insieme a Pisanello ai servigi di Maometto II, che largamente lo ridell'altro audarono perdute. Infatti due grandi opere del Passignauo , compens rimandandolo con ricchissimi doni in Italia. la Crocifissione di S. Pietro , e la PASTORINI ( B. ) nacque circa Presentazione di Maria V. eseguite e fioper S. Pietro di Roma, pei irono in- il 1748 da genitori italiani teramente. Convieu dire peraltro riva iu Loudra nel 1770. Associossi che non sempre si attenesse a cos al Bartolozzi ed adott la sua maniera d' incidere. Pubblic varie cattivo metodo di apparecchiare i stampe alla punta ed a bulino , e cred'io, al Tintocolori , dettato molte alla maniera nera. Daremo retto dal desiderio di tirar presto inuanzi il lavoro , perciocch molte 1' indice di alcune tra le pi cetavole del Passignani possono ve- lebri. Gran Veduta di Londra, dal suo dersi da due secoli ottimamente condisegno, incisa nel 1770. servate. Ma la sua pi bella opera L' Allegra , da Angelica Kaufl una gloria dipinta nel catino della chiesa de'Vallombrosaui iu Passi- mau , sotto la direzione del Bartognauo sua patria. In questa si ri- lozzi. La Pensierosa, come sopra conosce il maestro del grande LoGriselda che torna presso suo dovico Caracci , del Tiarini , e di padre , da un quadro di Rigaud altri lodati pittori toscani. Sono pure Guntero e Griselda che serve per molti rispetti tenuti iu pregio freschi ricchissimi di figure che d' accompagnamento. i ornano la cappella di S. Antonino PASTORINO da Siena, che fioriva nel sedicesimo secolo, fu uno in S. Marco di Firenze , ec. Mor dei valenti coniatori di medaglie iu decrepita et 1' anuo 1658. PASTERIN1 (Jacopo) fu uno pi distinti della Toscana. Code'buoni musaicisti che nella pri- stui, scrive Giorgio Vasari, trov ma met del diciassettesimo secolo uno stucco sodo da fare i ritratti.
, , , , , , ,
PA
venissero coloriti a guisa dei m naturali, con le tinte delle barbe, " capelli e color di carni , che le
PA
PATEL
riamo
vita
,
111
il
clie
detto
le
Buono. Igno-
ha
'
>
falle parer vive ... e tanti lavori fece da poter dirsi che abtutto il inondo di bia ritratto
(lisine signori grandi e virtuosi ed altre basse genti . PASTORINO da Siena probabilrnente diverso d&l precedente allievo di Guglielmo , egregio pittore sid vetro , si pretende che in quest'arte superasse di lunga mano
della sua approssimative epoche della nascita e della morte; ma la Francia possed bellissimi paesaggi ed architetture di questo artista, non aventi che il difetto di soverchia finitezza. Due se ne conservano nella Galleria del Louvre rappresentanti Jochabed che pone
ogni
circostanza
pei fino
lo stesso
maestro
come
lo
dimo-
il fanciullo Mos nelle acque del Nilo , e Mos che nasconde sotto l'arena l'Egiziano ucciso da lui. detto il Giovane, probabilmente figlio del precedente, fu pure valente paesista , ma non la e da
Re
in
Vaticano, enei
duomo
sedicesimo secolo.
PATANAZZI
non
ben noto se dio Ridolfi o del Baroccj o di altro maestro , dipinse in una cappella del
d'
duomo d'Urbino
salizio della
grandi,
ma
Buono. Gio. Rattista), nato in Valenciennes nel 1695 fu allievo del suo compatriotto Watteau, che dovette dopo alcun tempo abbandonare a cagione del suo difficile e barbaro temperamento. Allora fecesi a studiare da se , e si
star a petto del
PATER
forme gentili e forse pi gentili che non conviene a sacro argomento. Non noto che in luoghi pubblici esistano altre opere indubitate di questo valente maestro ma gli elogi che gli vengono fatti
;
buon pittore di pratica , non avendo di lodevole che il colorito de'migliori Fiamminghi. Vero che non gli mancava ingegno e
fece
altro
nella
Galleria
ci
de' Pittori
di
non
bio
permettono
sua
virti.
la
per essere ecpreferendo il guadagno alla gloria , trascur il disegno e la composizione. Ad ogni modo alcuni suoi quadri furono trovati degni di essere incisi; ed egli morendo di 41 anni , lasci una
cellente pittore,
naturale attitudine
ma
(Giovanbattista ) naParigi nel 1744, e si fece conoscere valente iotagliatore a bulino con diverse stampe tra le quali sono celebri quelle contenute
cque
in
,
PATAS
ricca eredit.
PATERIN1ER (Giovachino
Dinante, viene da
di
Sandrart lodato
nel
volume
iu
4 della
Consacra-
zione di Luigi
XIV.
Avvenimento
come buon frescante , e facile pittore all' olio di paesi storiati. Dicesi che non lavorasse che quando era stimolato da necessit, essendo
solito trattenersi
nelle
taverne
litii
che
tutti
non
avesse
cousumati
precedenti
guadagni.
)
gorica di
11
PATERNO' CASTELLO
zio
scari,
ciarsi
Vincenzo
(Ignaappartenente alla
rerdo.
illustre
La Fanciulla desimo
Enrico
dal
me-
IV che
lasciava
entrare
lode per assersi applicato giovent allo studio delle lettere e delle arti, ma principalmente per
in
112
PA
il
PA
La battaglia navale combattuta 27 settembre del 1757 tra le
inglese e francese.
flotte
aver dato all'Italia luminoso esempio nell' impiego delle ricchezze Paterno costrusse sui proprii disegni ed a sue spese un magnifico ponte sopra il Simeto , il maggior
a
il
fiume della Sicilia , a non molte miglia da Catania. E questo ponte lungo dugento canne , ed ha trentun' archi. L' arco maggiore che cavalca il fiume ed di sesto acuto, ha centoventi palmi di luce, ed cos alto che pareggia le opposte alture. Sul ponte trovasi un acquidotto arcuato, i di cui archi corri-
Combattimento navale del 1758. lume di luna tra la nave inglese Monmouth e la Foudroyant franil
cese.
Buclngham
ed
il
spondono
e
agi' iuferiori
del ponte
si estendono oltre alle due estremit per la lunghezza di trecento sessanta canne. Quest' opera cominciata nel 1765, fu felicemente condotta a fine in due anni. Serve
Gio. Agostino) nacirca il 1756 ed era gi annoverato tra g' intagliatori francesi nel 1760. Aveva appresa l'arte sotto il giovane Halle e sotto Filipart. Tra le sue stampe ricorderemo le seguenti
(
PATOUR
in
cque
Parigi
'
Il dolce Halle
Il
Sonno, dai
disegni di
Le
petit
Menteur, da
Alberto Dudella
non
solo di
saggeri,
rer.
PATINA.
nata circa
Carla Caterina
la met del diciassettesimo secolo dal cavai. Carlo Patina , medico parigino ed accademico padovano; apprese il disegno
1'
PATRINI
Parma
Giuseppe
il
in
circa
maestri
mentre il padre l'istruiva nelle letNel 1691 pubblicava in Colouia un volume in foglio, intitolato Le scelte pitture intagliate e dichiarate da Carla Caterina PaUna. E questa la miglior cosa che ella facesse e per i tempi in cui
tere,
:
Zanetti intagli diverse cose , che al confronto di quelle del Faldoni, incaricato con lui d'incidere le Statue antiche di Vent-.ia, che poi uscirono alla luce in due
non perdono
volumi
nel
in foglio.
Tornato
diverse
in patria
1750,
fa
diede
stampe
all'aite
ne
visse, meritevole di
lode.
nel 1785.
PATON ( Riccardo) pittore di Marine ed intagliatore all' acqua forte, nacque in Inghilterra circa il 1720, ed operava in Londra nel
1757. Paton vuol essere annoverato tra i pi illustri pittori di marine che onorarono il secolo decimottavo, perocch il disegno, la prospettiva, il colorito nulla lasciano a desiderare ai pi sottili conoscitori. Molti
valenti
intagliatori inglesi incisero dalle sue composizioni, ed egli stesso intagli con molto gusto diverse acquaforti dai suoi disegni, tra i quali
PAUDIVS,
sonia circa
il
gliori allievi
aver fatti molti quadri per il vescovo di Fiatisbona e per Alberto Sigismondo duca di Raviera, u intraprese uno a concorrenza di Roster pittore di Norimberga. Il soggetto era un lupo che divora un aguello. Il quadro di Paudivs fu giudicato migliore per la forza dell' espressione e per la verit ; ma quello dell' avversario piacque a molti per la somma diligenza ed
PA
il
PA
lane.
113
Ci
la
vuol dire che que'giudici amavauo maniera della scuola fiamminga, e nou lo stile grandioso ed espressivo, come anche presentemente alcuni amauo la leccata maniera dei paesisti fiamminghi piuttosto il forte e pittoresco stile dei Salvator Rosa, di Claudio, di Poussin. Dicesi che tale giudizio accor in modo il troppo sensibile Sassone che iu breve mor di dolore. Se ci vero, costui ebbe torto di apnrezzare un cos strano giudizio di giudici incompetenti. Egli aveva conseguiti
,
vantaggiosamente coadoperato assai in lavori d' importanza all' olio ed a fresco. Col mor assai vecchio doco prima del 1750.
si
dove
fece
e
noscere
fu
Bardo e Lo( Donato renzo da ) sono conosciuti in Savona ove lavorarono, il primo nel
1500, l'altro tredici anni pi tardi, essendosi sottoscritto , 1' uno Laurentius Papiensis, il secondo Donatus come* Bardus Papiensis.
:
pii
nobili
fini
dell'arte, verit
espressione, nobilt, mentre l'avversario non meritava lodi che per conto delle meno importanti parti
e degli accessorj.
Giovanni da
),
allievo di
PVELSEN ( Enrico) nacque a Copennaghen nel 1748, e poi che ebbe appresi in patria gli elementi
della pittura e della incisione
,
Lorenzo Costa, viene supposto autore di alcuni quadri che ornano diverse chiese di Pavia, di uno stile che s'accosta a quello della scuola
caraccesca.
PAUL
ma-
in-
traprese un viaggio nella Norvegia per disegnare le pi pittoresche vedute di quel regno. Di ritorno alla patria si fece ad incidere i suoi disegui nel pi grande stile delle acque forti d' Everdingen ; e la prima stampa, comparsa nel 1788,
niera nera , ricordato con lode da Basan, fu autore di molte stampe di fatti storici e di ritratti.
, o DE PAULIS (Andrea) fiammingo, era nato circa il 1657, e fu forse pi che mediocre intagliatore, ma non tale da essere annoverato tra i pi valenti suoi contemporanei. Le pi conosciute sue stampe sono le due seguenti : S. Pietro che nega Ges Cristo, da Gherardo Seghers. denti , da TeoIl Ripulitore di doro Roelant. PAULIN (Orazio), nacque, non. h ben noto dove , circa il 1645. Preso da vivissimo desiderio di visitare la Palestina, fecesi capo di
appag
tanti.
1'
aspettazione
dei
dilet-
professore di pittura, ma questo ed altri incoraggimenli ottenuti in patria non furono proporzionati al merito. Di
Fu nominato
se
ne
afflisse
e fu da taluni creduto che questo dispiacere abbreviasse i suoi giorni, terminati con danno dell' arte nel
1790.
Veduta
1789.
PAVEST
pi
illustri,
Francesco
fu
sco-
ma non
dei
perocch non saprebbesi additare verun' opera certa , sapendosi soltanto che in diverse opere fu aiuto del maestro. PAVIA ( Giacomo ) nato in Bo
Viz. degli drch. ecc. T.
ili.
scandalosi
quadri
15
114
tutte le
PA
persone
PA
Diceii
dabbene.
Pavona
che fu castigato disegnatore, vago e delicato coloritore, e di un tocco morbido e soave , pur troppo capace di guadagnare ammiratori alJe
sue lubricit.
fu
buou
ma
tro,
pi per
ritratti
onde guadagn
finche visse
riputazione di valente
maestro.
(
,
PAULUZZl
dino veneziano
,
Stefano
che
),
citta-
operava nel 1660 fu uno di coloro , che seguendo le pratiche di Pietro Ricchi, dipinsero con metodo cos oleoso ed oscuro, che dopo pochi anni le opere loro pi uou erano riconoscibili. Ci che vediamo accaduto al Pauluzzi deve mettere in guardia giovani pittori contro 1' uso dei i colori troppo scorrevoli. PAULY , nato in Anversa nel 1660, probabile che studiasse la miniatura copiando le cose di Giuseppe Werner. Pauly dimorava in Brusselles, ove dai grandi della corte, che gli davano continue commissioni,
(Gio. Luigi Carlo), nel 1759, apprese l' intaglio sotto Gucher, ed intagli con buon successo molle vignette sui disegni di Moreau , Barbier e
nato a Parigi
Marillier.
PAUQUET
cotto la direzione di
poi studiando e disegnando le opera de' grandi maestri, divenne un eccellente disegnatore. Dotato di felicissimo ingegno, ed accostumatosi
a lungo laconsacr all' intaglio, diede alla luce una prodigiosa quantit di soggetti spettanti all'architettura ed all' ornato, che nella collezione di Pietro Marielle era di 1440 pezzi. Per lo pi non proprj disegni , e incise che dai d' ordinario sono decorazioni d'architettura, vasi di ornamenti, sfondi, viguette ec. Si prov pure ne' ritratti ed in oggetti di storia, come dall' unito indice. A prima vista il suo stile non sembra proprio ,
voro
allorch
si
didamente. Non nota l'epoca della sua morte , e le sue pitture sono
rarissime
ne' gabinetti
de' siguori
fiamminghi.
PAULZ
Amsterdam
anni faceva i ritratti della nobilt, e dei primarj ufficiali di Amsterdam. Ott' anni dopo condusse un vasto quadro rappresentante di grandezza naturale, sette capi della compagnia degli archibugeri della citt d'Alckmar. Non so che facesse opere storiche, ma deve riguardarsi come
solido e stabilito sui veri principi dell'arte. Fu membro deldi pittura e di scull' accademia
tura, e
ma
manc
uno
1682.
Ritratti di
ianda.
PAVONA
in
(Francesco) nacque
prima scolaro in Venezia ed in Bologna di Gioseffo del Sole, poi in Milano di altro maestro. Pass da Milano a Genova poi and in Spagna , nel Portogallo, in Germania, lavorando per quelle principesche corti
Udine
del 1682, e fu da
f medesimo
di fiori sostenuto
da due Gemetti,
1674. Luigi
seduto.
XIV
vestito alla
romana e
ec.
Due
fogli
della
storia
di
Mos
Dodici
fogli di paesaggi
mare
PA
Luigi XIV nella cattedrale di Rlicims ec. PAYE ( R. M. ) nacque in Iuj;liil terra circa il 1750, ed operava in Londra nel 1780. Fu pittore di qualche grido , e pubblic diverse stampe a granito , tra le quali le
PA
di
115
La Consacrazioue
vento della Mercede di quella capitale possedeva di quest'artista un quadro rappresentante S. Giuliano assai ben fatto, che fu trasportato, sotto il regno di Giuseppe Bonaparte,
alla galleria
del Rosalie.
PAZZI
,
(
,
Due
un
piccole
Firenze nel
eccellente
pittrice. I
fosse
gatto entro
valorosa
una gabbia. No Dance , no supper. Un fauciullo ed una fanciulla, che fanno danzare un gatto prima di dargli da mangiare. PAYNE ( Giovanni) nato in Londra nel 1606, viene universalmente risguardato siccome il primo buon intagliatore inglese a bulino.
Appresegli elementi dell'arte presso
Simoue de
tati di
Passe.
,
Fu Payue uno
che, sebbene do-
di quegli artisti
sotto diversi
ritratti
molti
talenti.
I,
tra-
come
pi loaat.
trascur
ogni utile lavoro , onde mor di quarant' anni, ridotto ai estrema indigenza. La maggior parte delle sue iucis'.oni riducousi a frontespizj ad ornamenti di libri, ed a ritratti, che non sono pochi. Sono questi falli interamente a bulino
,
in
cosi pia-
Una Santa Famiglia fatta a tratti, da Luca Cambiaso S. Maria Maddalena de' Pazzi ,
dal Daudini.
L' Assunzione di M. Vergine , dal quadro di Raffaello, esistente in Foligno, conosciuto sotto il nome
di
Madonna
di S. Sisto.
(
PEACHAM
quest' artista
notizie.
Enrico
nato
in
Dyck. Roberto Dei vreux, conte d'Essex, con cappello ornato di piume Guglielmo Shakespeare. Giorgio Withers, poela ec. PAZ ( Don Giuseppe ) fioriva in Madrid nel 1725, nel quale anno fu dal Consiglio nominato uno dei
giudici delle antiche pitture,
Il
della
pittura e della
suo
aveva
contriIl
illustrazione.
un
libro intitolato:
,
Pubcom-
con-
Gentiluomo
che in qucll' et
PE 116 ebbe gran nome. Delle sue opere d' intaglio non conosciuta die la seguente stampa
:
PE
sull'altro maestro;
alla
ed il suo quadro Pieve d'Arezzo, rappresentante la Vergine che accoglie sotto al suo manto il popolo aretino raccomandatole
citt,
dai
santi
protettori
della
PEAK
fioriva in
PEACK
nel
Giacomo
il
nato in Inghliterra
circa
1740,
1765. Disegnatore ed intagliatore alla punta ed a bulino , lavor in compagnia di Byrne per Bydett , e sui proprj disegni intagli molte stampe , tra le quali Una graziosa veduta dell'Abbadia di Walchem nella contea d' Essex.
Londra
che si direbbero dipinti dal Francia; giudiziosa composizione sebbene praticata dagli
volti,
ha
(N.) intagli a bulino S. Maria Maddalena nel deserto. PEDIO ( Quintino ) , nipote di
PECOUL
buona maniera
Due paesaggi, ossia prima e seconda veduta della piccola Terma. Mercurio ed il pastore Batto, da
Claudio Lorenese. Quattro Vedute di Wilson. 1 Mendicanti in un paesaggio cupo, dal Borgognone, ec. ( Odo ardo Boberto e Guglielmo ) che operavano nel diciassettesimo secolo, intagliarono,
i
e fregj, l'altro
Quinto Pedio, uomo consolare, e coerede di Cesare dittatore con Augusto, essendo muto dalla nascita, l'oratore Messala, dalla di cui famiglia era uscita l'ava di lui, volendo procurargli qualche intratlenimento , propose di farlo ammaestrare nella pittura ; il quale consiglio fu da Augusto approvato. Pedio in pochi anni fece maravigliosi progressi nell'arte , e non sarebbe rimasto secondo ad alcuno de'viventi pittori, se immatura morte non lo rapiva nel primo fiore della giovent.
fa-
mona da
maestro
lo
encomi
in
i
in privato. Peraltro
nelle
quadrerie di Verona, o perch non facesse molte opere, o perch passassero altrove , come suole per lo
quel torno. Costui, che per valermi dell' espressione dell' autore della Storia della Scultura, trattava il marmo come fosse molle cera, fu uno de'grandi artisti che in tal ge-
pi accadere de'piccoli e pregevoli quadri da stanza. Mor, quaud'appena entrava nell' et senile , nel 1760. PECINUS (W.) intagli da Bubens una Vergine della piet , a cui gli Angioli levano la spada colla
quale
di D.
trafitta.
(
la
Lombar-
dia in sul declinare del quindicesimo secolo e nella prima met del susseguente. Un ricchissimo caramiuo di bel marmo , sostenuto da colonne corintie scanalate, conservasi nella casa del
Comune
:
di
Cre-
PECOBI
Domenico
), scolaro
Bartolommeo dalla Gatta , era nato in Arezzo, circa il 1450. Forse non soddisfatto degli insegnamenti del monaco suo concittadino, cerc d' ingrandire la sua maniera
mona, sul quale leggesi Jhoa. Gaspar Eupedon Fecit 11111; cio 1 502Tra le altre cose vi si vede scolpito
il
ritratto
sciallo francese
vulzio,
il
sublime carica.
PE
Appartenne
Ciotti
,
PE
alla
117
Madunua
dei
Mi-
perocch dopo essersi stabilito in Firenze poco pot operare e sempre di mala voglia o per mancanza di salute , o per afflizioni d' animo. Giov non pertanto assaissimo alla moderna scuola fiorentina , avendo con amore e con intelligenza somma ammaestrati molti giovani , alcuni dei quali ne formano adesso il prin-
conservasi 1' arca nente le ceneri di Santo Arealdo , la quale fu cominciata nel 1555 , e terminata nel 1558. Da un documento esistente nell' archivio della fabbriceria del duomo sappiamo
,
cipale ornamento.
Cremona
nel
1702
fece
diverse
256
scudi
d' oro
per
le
ripara-
duomo.
opere d'intaglio, sui proprj disegni, tra le quali uu bellissimo candell'iere per la cattedrale di Cremona. Manc all' arte nel 1824. PEE ( Teodoro vai* ) , nato in Amsterdam nel 1669, sarebbe riuscito miglior pittore che non fu , se soverchio amore di guadagno non
gli
PEDRALl
che
fior
(Giacomo), bresciano,
cizio della
spettive e di arebitetture.
PEDRETT1
gnese
,
scolaro
del
Giuseppe ) boloFrancescani ,
,
comunePE1NS ( Gregorio ) mente conosciuto per Giorgio Pentz, nacque in Norimberga nel 1500 ,
,
apprese
l'
and giovane in Polonia, dove fece lunga dimora e guadagn assai. Di ritorno in patria ebbe commis,
sioni di
qualche importanza sebbene non lavorasse che di pratica. Mor nel 1778 in et di 84 anni.
PEDB.1EL
d' Alfonso
Ognisanti
)
,
scolaro
e
,
Sanchez-Coello
fresco
suo mor
nella scuola di Alberto Durer, iudi venue in Italia, dove studi le opere di Raffaello, ed intagli insieme a Marc' Antonio diverse opere di quel sommo maestro. Ci quanto dubitativamente trovo scritto Hi quest'artista, che mor in patria nel 1556. Molto considerabili sono le sue opere d'inintaglio
di piccole disegui di fui, e queste sono risguardate come suoi capi d'opera tanto per Scori rezioni, che per il lavoro. Soggiuntaglio.
senza aver lasciate opere certe di sua invenzione I' anno 578. PEDRlNNANl (N) non si conosce di questo intagliatore che una stampa di piccola dimensione, rappresentante la morte di Abele.
, 1
Un buon numero
incise
Stampe sono
sui
PEDRONI (Pietro)
Pontremoli
circa
la
ciottesimo secolo, studi i principj del disegno e della pittura in Parma, di dove, passato a Roma , vi fece
go un breve indice delle sue stampe. Suo ritratto e di sua moglie, col1' iscrizione Imago Georgi Peing, Imago Duxore Georgi Pcins. Ritratto in busto dell' elettore Giovanni Federigo di Sassonia, as*
:
mand
sai
raro,
118
PE
loie
PE
cremonese ricordato dallo Zani, biografo patrio, dipinse nel 1512 parte della volta della nave maggiore del duomo di Cremona, che fu poi terminata da altro pittore V. Pesenti Giovan Paolo.
studi Polidoro da Caravaggio , del quale felicemente imit l'artifizio di chiaroscuro nelle molte opere ch'egli condusse in Saragozza. Domiciliatosi come alin quella citt , dipinse lora costumavasi molte facciale di chiese e di palazzi, facendovi bassistorie prospetrilievi di antiche tive, rottami di architetture, ec. con unamaravigliosa variet. Tali opere dottamente disegnate, furono lungo tempo la migliore scuola degli artisti d'ogni genere, per cagione della quale si mantenne in Saragozza alcun tempo il gusto dell'antico: ma con Pelegret, morto di otlantaquattro anni, in sul declinare dei sedicesimo secolo, cess affatto nella
la
stampa
Ester che trova grazia presso suero, simile.
storia di
As-
12."
della
PELEGRET (Tommaso)
pittura in Italia
sotto
Sei stampe della Storia di Tobia. Sette stampe rappresentanti le Opere della Misericordia. Miracoli del SalLa Vita ed
i
La Morte
rone.
I
figurati in
in altrettante stampe.
I sette
peccati mortali
in
sette
fogli
ec. ec.
PEIRAS, antico
statuario,
avendo
che slavano intorno a Tiriuto un grosso pero , ne form il simulacro di Giunone, avuto poi in grandissima veneraquesto scultore zioni. Parlano di Pausania nel Libro II, ed Eusebio nella Prepar. evang. e. 8. PEIROLERl ( Pietro ) nato in Torino circa il 1740; fu intagliatore ragionevole all' acquaforte ed a bulino. Lavor costantemente iti patria; ma non nota verun'altra
tagliato tra gli alberi
quali
il
celebre
Cuevas.
nacque a ( Pietro ) 1686 e nel 1750 era risguardato come uno de'migliori
PELIIAM
nel
Londra
ed e-
mulo
Tra
del celebre
le
lui.
Tra
segmenti.
Roberto
svyurtb,
nosciute
seguenti
1721Lord Carteret
da Kueller.
, ,
Una Madre
che
Tommaso
kaste.
Holles, duca di
Newil
PELISSIER (N.
1750,
gnette
bri.
,
nato circa
Parigi
lo>le
fu allievo
in
di
le
le
vili-
mentre una Baccante gli mesce da bere. Sul davanti un fanciullo che piscia da Rubens. La IL Vergine dei dolori, da un
,
ed
altri
ornamenti per
dipinto
del cavai.
(
PELACANI
Beaumont. Bernardino )
pit*
PE
sul declinare del secolo decimosesto. Tra i suoi pi rinomati getti
PE
(
119
),
Vincenzo
detto
il
pit-
hanno
stoli delle
tor bello, nato nel 1575, fu ancor esso ammaestrato nuli arte dal Barocci. Lasci in patria , e segnata-
modelli di TomAltre opere di diverso genereesegu sui propij modelli o su altrui, e specialmente busti, statue, ornamenti, cancelli ec. PELLEGRINI (Antonio) nato in Venezia da parenti padovaui nel 1676, fu uno dei molti scolari di Sebastiano Picei , ma non dei migliori , sebbene forse verun pittore trovasse a'suoi tempi tanta fortuna presso le principali corti d'Europa. Ria ci, pi che all'intrinseco merito , deve attribuirsi al generale decadimento dell' arte, ed alle sue gentili maniere che a tutti lo ractonina fusi
maso
della Porta.
mente a S. Filippo alcune tavole alquanto lontane dallo stile baroccesco onde couvien credere che lasciato il maestro Urbinate, formasse il proprio stile in altra scuola. Mor nel 1611.
,
Lodovica o Antonia
celebre ricamatrice della quale uelle sagrestie del duomo di Milano si conservano alcune rare opere , era
circa
il
1570,
lode, che le fu
rendevano caro. Fu coloritore superficiale, onde le sue opere ebbero brevissima vita, come ne fauno prova i dipinti eseguiti in Padova ed in Venezia, nella quale ultima citt trovasi la migliore sua opera il Serpente di bronzo eretto da Mos nel deserto. Delle cose fatte in paesi stranieri non accenner che quelle della famosa sala
comandavano
tanta dato il nome di Minerva de' suoi tempi. Apparteneva alla famiglia di costei che dipinse il ( Andrea ) coro di S. Girolamo di Milano. PELLEGRINO credulo scultore
1626
con
del secolo nono oper in Verona , probabilmente sua patria, dove conservasi tuttavia un suo basso rilievo rappresentante
del
Mississip
condotte
a fine nel
1720 con grandissimo guadagno in soli ottanta giorni. Mor nel 1741. (Girolamo !, romano, and a domiciliarsi in Venezia circa il
1
Pietro e Paolo , in atto di benedirli, che fu trovato nel recinto della cattedrale , e che , se non altro, basta a dimostrare che le arti in questa parte d'Italia nini erano ancora cadute totalmente iti
Apostoli
fondo.
PELLEGRINO,
Tibaldi Pellegrino.
da Bologna. V.
)
non mostrasi ne
( Domenico. Domenico.
V. Tibaldi
ne vario, n spiritoso pittore, bastantemente grandioso. Poche cose dipinse all'olio, e di non molla importanza. nato a Perugia ( Felice ) nel 1557, fu allievo di Federico
ma
Martino da Udine,
,
fu scolaro
di Giambellini
il
raro
,
lievo
stato
lo
chiam
Pellegrino.
Era
Barrocci.
Chiamato
Roma
uei
primi anni del pontificato di Clemente Vili, probabile che lavorasse sotlo la direzione e come aiuto del cavaliere d'Arpino. In Perugia
suo condiscepolo Giovanni Martini suo compatriotlo, onde poi furono in Udine rivali nelle cose
dell'arte.
L'uno
e l'altro dipinsero
,
vedonsi alcune copie del Barocci delle quali noto che compiacevasi lo stesso maestro. Era fratello di Felice
una cappella Giovanni nel 1501, Pellegrino nel susseguente anno. Il primo fece nella tavola di S. Marco il miglior lavoro che gli sia uscito di mano ,
in quella cattedrale
ma
120
di S.
PE
mona
circa
il
PE
1550, probabilmente allievo di Bernardino Campi non lasci in patria verun' opera certa, ma conosciuto in Milano per uri Deposto di Croce nella chiesa di S. Eustorgio , fatto uel 1595. Non si conoscono altre pitture , che gli si possano con sicurezza attribuire, come non nota l'epoca della morte.
,
Giuseppe. In Udine e non altrove deve misurarsi il inerito di queste raro pittore , che in altri paesi cos poco conosciuto. Nelle prime opere mostrossi erudito, quale pu ancora ravvisarsi ne'Santi Agostino e
Girolamo
dipinti nel
pubfinche
blico palazzo;
ma
rendendosi
nella
tuti in
pi
tavola a S.
si
morbido Maria
de' Bat-
Cividal del Friuli, fatta nel mostr, sto per dire, emulo dello stesso Giorgione. Ma la sua pi rinomala opera vuoisi che siauo i freschi deh' Oratorio di S. Antonio in S. Daniello, dove ritrasse de' confratelli , che al vero molti conservaronsi al presente pieni di vita. Mor poco dopo il 1545.
Marc' Antonio
Gatti
,
nacque
1529,
in
fu scolaro di
Tommasi
pittore di patria
PELLEGRINO
Munari.
da Modena. V.
(
PELLETTIER
cque
tratti
in Parigi
circa
suo compatriotto. Ma non ebbe appena apprese le pratiche ed i priiicipj dell' arte , che pass a Bologna, e dopo alcun tempo a Venezia ; ed in quelle rinomate scuole, comunque a que' tempi in basso stato cadute, acquist pi castigato disegno e miglior colorito, onde di ritorno iti patria si fece conoscere pi valente dipintore del primo maestro.
chiaCresciui , fu pi che mediocre pittore e valente architetto. Fioriva nel 1685, nel quale anno pubblic una breve ma utile scrittura intorno alle correzioni del Po , accompagnata da buoni avvertimenti e precetti intorno ai necessarj ripari e difese per contenerlo in tempo di piena.
da diversi maestri. Tra le non poche sue stampe daremo luogo alle
seguenti : L' Abbeveratolo, da Rerghem. La Casa rovinata, dal medesimo. Il Riposo di Diana, da Boucher. 11 Ratto d' Europa , che serve d'accompagnamento, dal medesimo
pittore.
PELLIZZONI (Girolamo)
soprannome
il
mato per
L'Alleanza della
segno, da Natoire. I Viaggiatori, da
Wouvermens
medesimo. da Ostade.
LeDonne
N.
sposa di Giovanni
pure non senza lode 1' arte del marito , come ne fanno testimonianze le due seguenti stampe L' Ozio Fiammingo ed II Fumatore che serve d'accompagnamento. PELLI (Marco) nato in Venezia nel 1 696, si fece conoscere tra gl'intagliatori con una stampa rappretratt
:
PENNA (Giacomo e Francesco fratelli) registrali tra i fondatori e sostenitori dell' accademia di Siviglia , vengono posti tra i buoni pittori Sivigliani , senza che per altro si conosca presentemente veruna loro opera pubblica o privata , che ne giustifichi la fama. Vivevano ancora nel 1672. (Giovanni Battista) dopo
avere appresi in Madrid
della pittura sotto
1'
i
principj
,
Hovaste
re-
cavasi a
Roma
sionalo del patria Filippo quinto lo dichiarava suo pittore, e nel 1744 direttore
PELL1NI (Andrea),
nato in Cre-
PE
istituzione che nel 1752.
l'arte nel
PE
Manc
Pardo
al-
121
i
1777
lasciando a Cor-
dova
che
Madrid
ed
e
al
di,
verse pubbliche
gli
dove termin suoi giorni in et di 55 anni. PENNl ( Giovanni Francesco), detto il Fattore, nacque in Firenze
stabilito,
circa
il
1488
entr
ancor
giova-
se
netto
allievi
ai
avesse saputo preservarsi dal manierismo. Un suo quadro di Adone e Venere conservasi nella raccolta
dell'
PENNA
Roma
del
dati
la
fu uno de'suoi migliori ed aiuti , garzone del suo studio ed a lui cos caro , che lo nomin con Giulio Romano suo
d'Urbino, e
in
erede.
Come
aiuto
di Raffaello fu
sul
declinare
diciottesimo secolo.
Furono
a
lo-
due Angioli da
della
al
lui scolpiti
per
cappella
Madonna
San
Carlo
portante commissione di fare la statua di Pio VI , che fu collocata nella sagrislia Vaticana. Osserva lo storico della Scultura, che il Penna, senza dipartirsi da quanto erasi eseguito dai suoi predecessori rivol,
pi d' ogni altro allievo adoperalo intorno ai cartoni degli arazzi; color nelle logge del Vaticano Loth che fugge da Sodoma, Giacobbe che incontra Rachele nel paese d'Aran; Abimelecco ed Abramo che regalandosi, si danno reciproche testi-
monianze di sincera amicizia. E pure comune opinione che il Fattore abbia colorite altre storie nel
palazzo Chigi. Nella qualit di erede ili Raffaello, dovette terminare insieme a Giulio i lavori lasciati dal maestro imperfetti , tra i quali la parte superiore dell' Assunta di
gendo mento
il
solito
lembo
del paluda-
sulle
ginocchia
del sedente
pontefice, present
chinosa, involuta senza alcun gedi nobilt e di espressione , non riuscendo nemmeno nella scelta delle pieghe, che facilmente avrebbe potuto trarre dal vero. (N.) fioriva nel 1755, ed intagli dai disegni e dalle pitture
nere
a Perugia.
la
Gianfran-
presso di
lui
del
Guerrino da
spirito.
Cento
una
rac-
con
molto
chiamato Vedendosi
PENNACCHI
in Trevigi avanti
conosciuto che per chiese dipinti in Venezia, ne'quali mostrossi miglior coloritore che corretto disegnatore. Operava nel 1520.
PENNALOSA
nacque
in
Giovanni
di
Baezza P anno 1681 , e fu allievo io Cordova di Paolo di Cespedes. Dipinse Giovanni un magnifico quadro rappresentante Santa Barbara per la cattedrali di Cordova, nel quale mostrossi piuttosto emulo che imitatore del maestro. Altre molte opere per chiese e per
privati fece in
conoscendo che Giulio non voleva avere compagno, risolse di passare a Napoli ; e seco condusse il suo allievo Lionardo da Pistoja. Tra molt altri rari oggetti portava a Napoli la stupenda copia della Trasfigurazione ch'egli aveva fatta insieme a Perino del Vaga. Ma la debole sua complessione lungamente
non sostenue
travagli
dello
spi-
Diz, desi
16
122
sloja.
PE
il
PE
Pi-
PENNI (Luca),
fralello
minore
tra
Dome-
Dopo
citt
nacque in Firenze circa il 1500. la morte del maestro, unitosi a Perin del Vaga, lavor in alcune
d' Italia
,
Di
frate
Marco
Maravea non
no-
ebbe, dopo
la fuga, ulteriore
tizia.
specialmente in
PENSO
Lucca. In appresso passava in Francia col Rosso, col quale dipinse nel palazzo di Fontainebleau. Di l recavasi nell' Inghilterra , dove lavor alcun tempo per Enrico Vili, indi dipinse le case di molti Lord. Di ritorno in Italia si pose ad incidere
all'
molti tra mediocri e cattivi artisti che scolpirono nel diciassettesimo secolo, le statue che arricchiscono, senza abbellire la chiesa dei Ge,
suiti in
Venezia.
acquaforte
e preteudesi
alcune cose a chiaroscuro. Le sue pi conosciute stampe sono le seguenti : Due Satiri che danno da bere a Racco, dal Rosso. Leda che leva le freccie dal turintagliato
che abbia
pure
PENZEL ( Giovanni) nacque in Hersbruck, piccola citt del distretto apprese di Norimberga, nel 1754 gli elementi del disegno io ISorimberga; indi passava ad Augusta ed
,
casso d'Amore, dal medesimo. Susanna sorpresa nel bagno dai ^ ecchi, dal medesimo.
tura; poscia recavasi a iuterthour presso Schelleubei g per apprendere da questo celebre maestro le pratiche deli' acquaforte. Due anni si trattenne in quella citt per osservare la natura nel suo pi vago
Abramo
ficare
ticcio.
il
che
sta
pronto a sagri,
aspetto; e quelle
plici
campagne,
sem-
figlio
Isacco
dal
Prima-
Lo
medesimo. Giove che cangia Calisto io Orsa, dal medesimo. Penelope che sta lavorando in compagnia delle sue ancelle , dal medesimo.
costumi degli abitanti , ed il suo ingegno lo resero pittore atto a formare dal vero le sue invenzioni , i disegni, il colorito. Volle poi vedere Dresda, onde osservare in quella famosa galleria il bello
dell arte, e
merc
alcuni
PENSAREN
Venezia
Santo
nato in quin-
dicesimo secolo, fecesi frate domenicano in Treviso, dove nella chiesa del suo ordine dipinse una vasta tavola rappresentante la Vergine
col
artisti di quell'accademia riusc ottimo maestro. Ignoriamo quale motivo lo ridusse a lasciare improvvisamente la pittura per consacrarsi all'intaglio degli
consigli
di
ornati di libri,
comunque sembrasse
che
fatti
bambino Ges
ed angioli
,
in
mezzo
a molli
ogui
modo
Penzel riusc in
tal
ma-
santi
uno
de' quali in
fanciullesca et , che stando sui gradi del trono della Vergine suona
ornamento
ai
libri,
sono
ricer-
con bel garbo. Era intorno a quest' opera aiuto del Pensaben certo frate Marco Maravea ed in
il
liuto
montava
tutt' altro
pi
sui
centinaja.
Pi che
intagli
tiiHiiacchi
quelli
del
celebre
Chodo^iecki.
PE
Soggiungo un brevi iudict de suoi
Lami.
Sei fogli della storia della regina Elisabetta, da Chodowierki..
tote, intagliatore
PE
,
125
ed architetto. Pass ed attese con a Roma a studiare glande impegno a disegnare le antichit di Roma , di Frascati e di Tivoli. In appresso prese ad incidere
Dodici fogli per un almanacco della Vecchia Storia , dai disegni insieme a del medesimo , incisi a Gayser. Dodici fogli che servono d' orna* mentoalla corrispondenza De l' Ami dai proprj disegni. des Enfans Quattro soggetti del libro elementare dell' educazione di Salzmann, da Schalleberg. Le Incisioni per il libro elementare di morale dello slesso Salz,
la
ma-
Roma
dal
l5l9 al
,
sene a Parigi
fu
seppe meritarsi la stima del sovrano e la comune approvazione. Ne Perae trascur totalmente la pittura, come ne fanno prova alcuni suoi quadri dipinti dopo il suo ritorno in Francia,
mann.
Ragno
di
Fon*
PEONIO,
il
termin in compagnia di Demetrio tempio di Diana in Efeso, eretto dai fondamenti da Ctesifonte di Gnosso e da suo figlio Metageue , ma rimasto alla morte loro imperfetto. Di questo artista parla Vitruvio nel proemio del VII. libro. PEPIN Martino ), nato in An.
Giudizio
universale, da Mi-
chelangelo.
Il
del
Campidoglio, da un medesimo.
disegno
gratuli*
1578, and giovinetto a Roma, e dopo pochi anni vi acquist nome di valente pittore. Weyermans loda assai per bont di composizione, per correzione di disegno e per vaghezza di colorito una sua deposizione di Croce; ma ci che meglio proverebbe il meversa circa
il
antico
tempio
,
le
e Paesaggio con tirate d' archi ruine d'un antico edilzio. Paesaggio con mulino , ed altre
fabbriche.
Ruine
edifizj.
di
un
tempio e di altre
rito di
Pepin
PERACCIN1
mato
il
rante. Divulgatasi ne'Paesi Bassi la notizia eh' egli lasciava Roma per ripatriare, Rubens mostrossene in-
ma non
la
Conoscendo
quietissimo,
capitale, vi
ma avendo
si
in appresso
ammo-
apertamente , che il solo Pepin poteva ne' Paesi Bassi divider seco la gloria di primo pitgliato
.
disse
tore.
lo
stesso
Dechampe
confessa di
non
PERAC
Parigi circa
Stefano
il
1
propria mediocrit nelle pitture di storia, si diede a ritratti, alcuni da' quali riuscirono lodevoli, non solamente per esser somigliantissimi, ma ancora per diligente esecuzione. Mor nel 1754. PERANDA ( Santo), veneziano, nacque nel lobo e fu da prima scolaro del Cortona poi di Palma il giovane ; ma uel breve soggiorno che fece in Roma aggiunse agi insegnamenti de' veneti maestri il corscuola ioretto disegnare della
, ,
124
1'
PE
potesse nelrella di
PE
Palma
,
assai,
and
Dedalo e suo allievo, mostrava grandissimo ingegno nelle cose delle arti ma caduto in et di sedici anni dalla sommit di un tempio , miseramente per. Ved.
,
matura
et
stile
art.
Dedalo.
(
Perauda fece men numero d opere de' suoi migliori contemporanei , ma super tutti in bont. In Venezia ed alla Mirandola mostrossi nelle grandi storie ingegnoso trovatore di bei ripieghi, ma super se stesso nel bellissimo deposto di croce fatto per S. Procolo di Venezia. Mor nel 1658, lasciando diversi scolari non indegni del suo
), nato in impar i 1781 princij j dell' arte neh' Accademia di Riera, ed in appresso fu scolaro
PEREGO
Giovanni
il
Milano
circa
pittore teatrale LanPochi ebbero fecondit d invenzione pari alla sua, pochi lo superarono nella cognizione della pro-
del
valente
driani.
al
me-
nome.
PERANDA( ANTONIO ) nacque a Valladolid nel 1599; e fu in Madrid allievo di Antonio de las Cuevas. Ottenne col favore del marchese Crescenzi della Torre di poter copiare le migliori opere della reale
galleria. In et
al di
invidia fu per questo raro ingenuo una passione sconosciuta. Sebbene poche o ni una citt vanti al presente cos rari pittori di scene,
e
1'
come Milano
la
18 anni espose
pubblico il celebre quadro della Concezione ; quadro che lo fece chiamare alla corte per dipingere nel palazzo del Jfieliro. Col fece
il
principio del 1817. Gli tu in appresso eretto un monumento con busto ed iscrizione in marmo, nell'Atrio che introduce nell' Accademia di Riera.
naturale , tutte rappresentanti personaggi viventi , con sorprendente rassomiglianza. Molte e tutte assai belle
di
Genova
sono
Ja
le
ed ebbe in vita onori e ricompense proporzionate al merito. Dai quadri di Tiziano conservati ne' reali palazzi che studi pi di quelli di altri sommi maestri aveva presa la freschezza , 1' impasto ed il colorito , qualit che resero le sue opere altremodo pregevoli; perocch univa a queste doli esattezza e correzione di disegno non comune
, ,
ai
Mor
(
iu
Ma-
DE DUARTE
maso
)
D.
Tom-
uno degli accademici di S. Fernando, e mori nel 1770. PERDICE figliuolo d' una sohi
,
rivaleggi con lsraello Pi inclinato a produrre che ad imitare, non intagli che pochi paesi ad acqua forte, Ja maggior parte di fantasia , e qualche pezzo da Cornelio Poelembourg. (Niccol) suo fratello, nato il 1640, imit nelle sue acqueforti Abramo Rosse, e coli' acquaforte cos accuratamente oper, che altri pochi lo potrebbero superare col buliuo. Pubblic moltissime stampe di pi maniere , tratte da grandi maestri, ma perch il catalogo delle stampe dei Perelle comprende nel Manuel quello del padre e dei figli, riferiremo complessivamente al
nel
,
1695
Silvestre.
PE
cune delle slampe loro appartenenti,
senza distinzione. Quattro paesaggi ornati di fabbriche e di figure. Quattro vedute di giardini. Quattro marine ornate di fabbriche e di ligure. Altre dieci in dodici raccolte di quattro slampe di vedute diverse Sei vedute rappresentanti le pi belle parti del giardino di Ruel. Sei vedute dell Italia, rappresentanti le vestigia di Roma e de suoi
contorni.
PE
125
1564 di non poche importanti opere per la cattedrale di Siviglia. Non nota 1' epoca della sua morte. e Nicola fra( Antonio telli ), furono due de' molti fondatori e sostenitori dell
di Siviglia.
Accademia
),
Bartolommeo
nato ia
Madrid
iti
mezzo
La
topi
francesi
da
Rirher.
Stampa
come il maestro, forse super nella freschezza ma si rese pi. che coi fiori celebre alla corte in qualit di frescante. Fece gli ornati del teatro del Reliro, per i quali fu creato pittore del re. Dipingeva la volta della scala del palazzo del duca di Monteaue in Matore di fiori
in
,
quando cadde
)
Gioachino d'Alcoy
XXXIV
fiorirono
cap.
8,
tra
neh' Olimpiade
(
settesima.
PEREZ
viglia nel
Andrea
,
1660
il
dell'arte sotto
primo premio dell'Accademia di S. Carlo di Valenza l'anno 1775. Ma quando cominciava appena a dare speranza di riuscire buon artefice, mor assai giovine
ottenne
il
nel
1779.
CABALLERO
gela
),
(Donna An-
nosciuto soltanto
per
essere
stato
uno
de'coticorrenti della nuova Accademia di Siviglia. Ma Andrea form il suo stile sulle opere del grande Murillo, e non indegni di tanto esemplare sono i suoi quadri del Santo Sacramento fatti per S. Lucia di Siviglia nel 1707. Da queste e da altre posteriori opere facile peraltro l'accorgersi quanto Perez si andasse allontanando dalle regole lasciate all' Accademia da Murillo; ed in Sull'esempio di Perez divenlarono ammanierati anche gli altri Sivigliani suoi contemporanei. Perez non pertanto sostenne la gloria della scuola, se non colle pitture di storia, con quelle di fiori
e simili gentilezze, nelle quali riusc
FLORIANO
sebbene impiegato
Giovanni
),
lippo li, di cui era cameriere segreto , si occup utilmente delle cose della pittura, e lasci non pochi quadri di fiori e frutta assai gentili , onde venne a ragione annoveralo tra i piltori del buon secolo della Spagna. Fioriva nel
1566.
DE IIERRERA
era
(Alfonso),
uno
,
in pallia
viglia
quando
I
1727.
(
cademia ne!
Antonio
),
fior
in
Sivi-
traili
glia circa la
DE P1NEDA
nato in Siviglia
,
(Francesco),
vedendosi
incaricato
I5l8
al
123
Murillo, e
imitatori.
fu
pE
uno
dei suoi
PE
buoni
e molte delle sue
gli.
produzioni inta-
Fu suo
figliuolo ed al-
lievo
PEREZ
il
(Francesco
contento
), il
giovane,
manc
nella
memoria
degli
il
quale non
essere
poeta
di-
fior.
come
il
precedente
fa-
POLANCO
Andrea). Si
crede uscito dalla scuola del Ricci, e nella galleria del Rosaire di Madrid conservavasi un suo buon quadro, in cui viene rappresentata Santa Chiara di grandezza naturale. Fior nel 17. 8 secolo.
intagliatori
ad una
di carte geografiche, eseguite per un cardinale della casa Medici. PERICLETO , scultore , fu al-
Argo,
mae-
DEVILLOLDOL(Alvero),
fu scolaro di Giovanni di Borgogna io Toledo, e dipinse insieme al maestro nel 1499 una parte del chiostro della cattedrale , ed una storia sopra una parete della scala.
..
PER1CL1MENO,
una femmina, che
dicevasi
gliuoli.
lavor di gran
un solo parto
trenta
fi-
aver
partoriti
PERIGNON
Parigi circa
taglio all' e
il
Roma
ammaestrato nel
di-
segno per continuarvi gli studj pittorici. Dopo pochi anni pass a Siviglia, dove condusse diverse opere
di pittura per luoghi pubblici e per private famiglie. Preferiva ad ogni
multaneamente
modo
quadri
di
piccole
sioni rappresentanti
dimenvedute e pae-
saggi ornati di figure storiche e di animali. Intagli molte sue invenzioni all' acquaforte.
a tempra fiori Intraprese poscia un la Svizzera, e col disegn molle vedute pittoresche in diversi cantoni, molte delle quali pubblic poscia incise all' acquaforte ,
tra le quali
le
seguenti
Torn poscia
nel 1600.
PER1CCIUOLI
iu patria,
Giuliano)
il
,
sa-
disegno
di poi a
and
di
l
Roma
Venezia
a Costantinopoli.
Passava da
Sicilia,
lo
Spagna dove Filippo III nomin maestro di disegno di suo figlio. Vide in appresso altre corti e dovunque ottenne favori
,
Raccolta di sei graziosi paesi inpittori. tagliati alla maniera dei Due paesaggi , uuo de'quali con cappanna in mezzo , nel davanti acqua e tre anatre; l'altro con una casa rustica nel mezzo , in sul davanti seno di mare , e diversi marinari occupati in varj lavori. Due paesaggi con cappanne. In uno vedonsi villeggianti, seguiti dai
loro cani, nell'altre due cervi vicini
ad una rimessa
di
carri.
teatri
il
irasse
re
di bronzi , per commissione del tiranno Falaride il celebre toro , entro al quale, chiudendosi i condannati
PER1LLO
scultore
fuse
duca
di
Toscana ed
disegn
Invent e
a pena capitale , e sotto accendendovi il fuoco, a gran stento in mezzo ad atroci tormenti pei ivano. Si
F
divulg l'opinione poi vera o
falsa,
PF.
tore tedesco
Italia,
,
127
visse
ma passata fino a" d nostri in proverbio, che Falaride condann lailista a morire prima d' ogni altro
entro
la
facendo
infernale
bricata da lui
siciliano
narra
non molta importanza, indi recossi a Berlino, poi a Dresda ed ovunque ebbe commissioni per statue ed altri lavori io marmo che tutti P' o meno manifestano il decadimento
,
spoglia questo
ma
che
il
il
filosofo
PERNICHERO
in
(Paolo\ nacque
Toro
d'
tanti
Saragozza negli ultimi anni del 16. secolo. Quando appena conosceva
a
i
priucipj
del disegno
and
intaglio in patria , dove intagli lodevolmente alcuni rami della celebre raccolta di Gavino Hamilton, come pure diverse statue per il Museo Pio Clementino , compilalo da Ennio Quirino Visconti. Cono*
l'
Roma pensionato del re. Sebbene studiasse I' antico e copiasse le pitture di Raffaello , Pernitharo non couobbe mai , anzi nemmeno sospett che vi fosse un bello ideale.
Tornato a Madrid fu nominato pittore del re e del 1755 direttore, dell' Accademia di S. Fernando. Moii nel I70. Lasci diverse opere
,
da Giacomo
in
a*
una donna
mangiare
tre fanciulli,
Madrid pei reali palazzi e per chiese, la migliore delle quali eredesi il quadro d'Agar con Ismaele.
iu
PERULA
E Stefano),
1
(Giovanni Francesco
i
primi due
fratelli
PERlNO.(V.
PERISllN
Francia
ta^li
(
nacque
in
Ai-
circa
15o0
intagli a
in rame. Lnitosi in societ con Tortouel, incise in questa guisa la Guerra degli Ugonotti, ed altri soggetti storici che avevano relazione agli avvenimenti accaduti dopo la morte di Enrico IT. Tra le sue slampe colla data del 1569, trovasi quella rappresentante La de/aite Kf< Reitres por le due de Guise.
:
gno ed
furono tutti rinomali pit16. secolo. Nel 1586 lavoravano coti Cesare Arbasia nel palazzo di Viso, innalzato pel ministro di Santa Cruz presso Sierra Morona ; e vi spiegarono tutta la
e
tori del
magro
loro abilit in pitture a fresco e ad olio storie, bassi rilievi di chiaroscuro, ornati, prospettive, marine,
paesi, battaglie, ec; rendendolo
uno
della
Spagna.
PERLA
,
quella citt da Giulia Romano. Due freschi conservati in duomo nella cappella di S. Lorenzo sono i soli conosciuti testimonj del suo valore. Non si hanno intorno a quest' artefice ulfatti
di
xMao-
fu
uno
Insieme a Mohedauo dipiusero a fresco alcune storie del Sacramento nel Santuario di Cordova. Opera-
in
PERONI
ma
,
nato
circa
tci lori
notizie.
scuola del Masucci , che teneva viva in Roma la maniera del Maratli. Oper
PERMOSER
(Baldassarre) scul-
molto
iu patria, in Tori-
12$
PE
naro,
si
PE
a Lione, dove mancandogli
fece guida di
a
il
no, Milano ec ed ovunque mostrassi corretlo e gentile disegnatore; ma affascinare dal manierato si Jhsc colorire , venuto di moda nel diciottesimo secolo, onde in tutte le
d a
un cieco che
in
tal
andava
Roma
ed
modo
Era
vede campeggiare il verde. Tra le pi conosciute sue pitture contausi il S. Filippo Neri a S. Satiro in Milano, Ja Concezione
sue opere
si
nella
chiesa
il
dell' oratorio di
rino, ed
tonio
S.
a
ToAncom-
PEROX1NO
,
Giovanni),
pit-
sedicesimo secolo pare che non operasse che oltre P, ed in alcuni paesi della riviera di ponente di Genova. Contore piemontese del
in quella citt il Lanfranco , che scorgendolo inclinato alla pittura , g' insegn a maneggiare il pennello. Cosi riusc pittore di corretto disegno ed intagliatore all' acquaforte di gran spirito. Incaricato il Sandrart dal march. Vincenzo Giustiniani dell' incisione della sua galleria, che usc in due tomi in gran foglio, l'artista alemanno prese, tra i suoi molti ajuti, ancora Francesco Perrier. Questi per volle tentare una nuova impresa di suo genio tutta sopra di s e vi riusc.
,
servasi in
di
,
antiche
le quali
rilievi
,
PERRET (Pietro)
Oudcnarde
apprese
il
mancando
dono
se
di precisione
nelle
non
attitudini
disegno
l'intaglio io
quali
La Vita
sette pezzi.
di
Maria Vergine
di
ili
La Castit
Speckaert.
Giuseppe da Hans
vimenti delle figure. Ad ogni modo Perrier intagli con punta spiritosa un buon nuiflero di stampe, tanto di sua composizione, che dalle opere di valeuti maestri. Ma ci che pi 1' onora sono le stampe a chiaroscuro, assai ricercate dai dilettanti e dai raccoglitori di stampe rare. Mor a Parigi nel 1660. Soggiungo un breve indice di alcune sue stampe. Seguito di antiche statue in 100 rami. Altro di bassi rilievi, in 50 rami Gli Angeli della galleria Farnesina dipinti da Raffaello in 10
,
La
in
Il
Pittura
di
PERR1ER
Macon
non dice da
maniera
stato in
,
chi
apprendesse
tale
fogli.
11
Consiglio degli
Dei, da
Raf-
Carpi e dopo il Beccafumi erasi praticata con buon successo dall' Andreani. Tutto ci che di lui sappiamo, scrive l'autore del Masi nuel, , che trovandosi in Roma, a stento da principio guadagnava j' quanto bastava alla meschina sua sussistenza. >i Pare per altro in appresso guadagnasse assai. Raccontasi che essendo ancora giovinetto,,
faello
Le nozze di Cupido, dallo stesso L' Ultima Comunione di S. Girolamo, dal Lanfranco.
Riti atto di
La
Nativit di
da
Vovet.
abbandon
la patria, e
pass
La
S,
Famiglia, dove
il
divin
PE
bambino
e S. Gio.
PE
Ballista
si
129
tra-
stullano con un agnello. La Fuga in Egitto. S. Rocco cbe risaua gli appestali,
zie; in
gli
Amori
e le
Gra-
quasi comune opinione aver egli dato le memorie per lo stabilimento dell' accademia di pittura e scultura, come ancora per quella d'architetlare lutti gli assistenti.
ed
Il
ad
Amore.
nipote di Francesco, e suo discepolo, fu pittore ed iutagliatore di qualche
PEKRIER(Guglielmo)
nome,
aiuto
,
ma
nel
d' ordinario
oper come
dello Zio.
1655.
PERR1ET ( Ambrogio) scultore francese che operava in Parigi dopo valenti maeil 1550 , fu uno dei scolpirono i bassi rilievi stri che
ed ornameati del mausoleo di Francesco I re di Francia, risguardato come il primo capolavoro della scultura fraucese dopo il risorgimento delle arti. Ebbe a compagni in questi
pregevoli lavori Giacomo ChauSebastiano Galles, Pietro Bigoigue e Giovanni de Borges, tutti
trel,
tura. Pare ad jugni modo che dopo aver lasciata la professione della medicina, occupasse gran parte della sua vita la sola architettura perocch in qualsisia epoca della sua vita non fece che poche cose di pittura, e di non molta importanza; oude per questo rispetto troverebbe appena luogo in questo dizionario. Scorriamo adesso le principali opere di quell'arte, cui deve la maggiore celebrit. Tra i diversi disegni fatti per la facciata del Louvre, fu prescelto quello di Claudio, e parve tanto ricco e bello , che si dubit di poterlo eseguire. Lo posero in esecuzione Luigi le Vau e da Orbay, ed quella magnifica facciata verso la chiesa di S. Germain che sorbel pezzo il pi prese il Bernini
,
il
Milizia,
che
palazzi sono
distinti
artisti
di
quell' epoca
in
Francia.
non ostante
(Claudio) nato in Parigi nel 1615, fu uomo universale, avendo senza sussidio di maestro
PERROULT
apprese
molte
scienze
total,
mente
fisico,
disparate.
Fu medico
,
pit-
rendono una delle pi Europa. Architett F Osservatorio di Parigi e quell'arco trionfale che era in fondo al borgo S. Antonio, il pi e bello che si conosca in Parigi forse altrove. Anzi pensano molti e la che il gusto la ricchezza
che
la
ma
per
1'
iutegrit delle
da
principio esercit la medicina, che poi abbandon quando fu ammesso nella reale accademia di belle arti, esercitandola non pertanto per la sua famiglia per gli amici e per
,
grandiosit del disegno sorpassino qualunque arco trionfale, non esclusi gli antichi ; ma sgraziatamente non fu eseguito in marmo , n per l'eternit
;
ed in
fatti
pi non esiste.
t,
il
Ad
tradusse egregiamente
poveri. Pubblic in quattro volumi un Essais de Physique , ed una Raccolta di macchine per elevare e trasportar pesi. Anatomizz molti animali e mor per avere assistito alla dissezione di un cammello putrefatto , che fece animaDiz. degli Arch, ecc. T. in.
,
ne disegu assai ben le ne fece un ottimo compendio per comodo de' principianti. A quesl' opera tenne dietro un libro sopra i cinque ordini di colonne secondo il metodo degli Antichi. Trascinato dal vortice dei novatori d'ar-
Vitruvio, tavole , e
17
150
chiteltuia
,
PE
ebbe
parte
PE
ancor esso
cerca col dito la piaga del Redentore, e varie storie dei fatti di S. Giovanni Battista. Mor nel 1544. S.
Mariano da)
il
fu
contem-
rappresentano alberi troncati, a quepiume invece sti alberi si diedero di fiondi. Fortunatamente questa strana innovazione non ebbe maggior vita
de' suoi inventori,
poraneo
racconta
tavola in
di
L'Osservatorio, soltanto accennato poc'anzi, ha un carattere d' originalit conveniente al suo geuere. E fiancheggiato da torri ottagone , ed ha altissime aperture di finestre annnnzianti la necessit di offrire nell' interno 1' aspetto del cielo pelle osservazioni astronomiche , per le quali questo vasto edifizio ter-
S. Agostino d' Ancona , che non ottenne la comune soddisfazione ; ma un' altra che conservasi in Perugia a S. Domenico, lo dimostra pi che mediocre pittore.
Mor circa il 1547. la( SinidaldO DA) lasci vori eseguiti dal 1505 al 1528. Fece nel duomo di Gubbio, nel 1505, una tavola ed un gonfalone, che sono
delle migliori cose che possano vedersi dell' antica scuola , e molte
minato
in terrazze.
criticate le Satire di
pitture
Despraux, questi amaramente se ne vendic nell'ultimo libro della Poetica, celebrando la metamorfosi di Perroult di medico in architetto. Fu tolto alle arti nel 1688.
Avendo
minor merito.
ed architetture,
ritose figurine
PERSEO
Apelle
,
allievo
prediletto
onde
il
di pittore ,
i
suoi
precetti intorno
elegantemente disegnate. Forse il Perugini sapeva meglio colorire, e pi da vicino rappresentare la vera natura , se non la pi bella. Questi operava in principio del diciottesimo secolo, e non.
non
darebbero
!
per
avere que-
Grecia
PERSICO (Paolo)
politano
il
scultore na-
deve confondersi con un altro pittore Perugini, che mor in Milano quasi due secoli prima /senza che
lasciasse
testimonianza
(
indubitata
fioriva nel
allievi,
tutti
PERUGINO
in quell'epoca
Lelio)
seguaci dello
berinesco. Egli
poi, unitamente al
della scultura.
PERUGIA
levSsi Pietro
Gianniccla da)
grande
nato circa il U7S,in citt della Pieve, fu uno degli ajuti di cui molto va-
contemporaneo Giotto. Pietro ), ossia Vannucci Pietro, nacque in citt delle Pieve, e fu, come venne universalmente
coloritre; poca cura prendendosi, che poco valesse nel disegno, quando
trattavasi di colorire
niccla fece
invenzione
che fu poi suo emulo, ma troppo debole emulo. Aveva di gi appreso il disegno quando recossi a
gli,
PE
Firenze sotto Andrea del Verrocchio il quale pili die nelle cose della pittura, acquist celebrit nella scultura, e fu condiscepolo di Leon-irdo da Vinci. Mi attengo alla volgare opinione , non permettendomi gli angusti confini di quest' articolo di richiamare ad esame Je divergenti opinioni de' biografi di Pietro. Dalla scuola del Verrocchio usciva valente maestro, e tale da sostenere per alcuni rispetti il confronto con Leonardo suo condiscepolo. Forse questo grand domo fu con troppo rigore giudicalo da coloro , che abbagliati dalle opere del suo pi. grande allievo , Raffaello lo rilegarono tra i pittori non totalmente emancipati dall'antico stile. Ma il Perugino vuol es, ,
PE
iliera
151
alquanto cruda a pi morbido stile , dal meschino e gretto abbigliamento a pi largo e dovizioso;
delle quali cose
non
a torto
si
volle
da molti darne merito a Raffaello; ma ucssuuo negher che Pietro , ancora prima dell'intera rivoluzione
dell' arte
stile,
dall' antico
al
moderno
grazia ignota ai suoi contemporanei , e non superata dai pi dei buoni maeslri del miglior secolo.
Ed
cosa notabile
Raftaello raostrossi quasi sempre perugiuesco, o se pure se u scost negli ultimi anni, pochi non sono
ste
conoscitori che preferiscono le teraflaellesche della seconda a quelle della terza. Mosse pure e coi
e troveremo che non fu secondo a veruno dei sommi maestri che precedettero ed ammaestrarono coloro, clie per universale consentimento occupano i primi gradi nella pittura, Raffaello , Tiziano e Correggio, il primo allievo di Pietro , il secondo di Gian Bellino , il terzo d'Andrea Mantegna; perocch quand'andr fosse dimostralo, che l'ultimo non frequent la scuola di Andrea nessuno negher che non siasi formato sulle sue opere. Non terremo dietro al progressivo merito di Pietro. ... La sua l'ama non tard a procurargli importanti commissioni in Firenze ed iu altee citt della Toscana , sebbene non mancasse di utili lavori iq patria ; finch fu chiamato a Roma da Sisto IV. Di col , fattosi abbaslauza ricco , tornava a Perugia , dove apr quella celebre
,
con gentilezza le figure , imitando le quali , Raffaello altro non ebbe a fare per condurle a perfezione , che aggiugnerle maggiore nobilt ed espressione del Perugino. Gli si d colpa, che poca cura si prendesse dell' invenzione perocch , suol dirsi , and replicando con leggerissime mutazioni gli stessi soggetti ue'suoi quadri d' altare; di modo che, veduto un suo Crocifisso , uu suo Deposto di croce, un Ascensione, una Nuuziala, annosi tutti veduti. Ad ugni modo egli dipinse alcune bellissime tavole che pi non replic, comunque negli accessorj, rifacesse ad uu di presso
lor
,
gli
stessi
scuola
tisti
,
cos
Le principali sue in Perugia , il S. Siopere sono mone, la Sacra Famiglia con altri parenti del Signore, un'altra sacra Famiglia al Carmine, nella quale
ture, ed arredi.
,
sebbene alla sua gloria bastasse il pii grande de'moderni pittori, dal quale, essendo Pietro sopravvissuto pochianni,non si sdegn di prendere nuovi lumi e miglior
stile.
si
come
cappella
,
Sistina
ce.
le
152
PE
PE
che, venuto Raffaello in Roma, si facesse suo scolaro; a ci indotti, pi che da autorevoli memorie dalessersi Baldassare iu qualche opera di pittura accostato allo stile del Sanzio, come vedesi in alcune sacre famiglie all'olio, e ne'maravigliosi freschi rappresentanti il Giudizio di Paride, nel castello di Beicaro, nella Storia della Sibilla a Fonte Giusta di Siena, ec. Lo che non parmi sufficiente prova d'essere stato scolaro del Sanzio; tanto pi
l'
acquistate grandi ricchezze. Fu pure accusato d' incredulit, intorno alla quale accusato, non ebbe finora alcun biografo che convinceutemeute lo difendesse; n iu tanta lonta-
PERUGINO
tore
il
senza lode e senza biasimo. - ( Domenico ) conosciuto pi che pertutt' altro , per essere stalo maestro di Benvenuto Grammatica. Conservansi in Perugia una Nunziata agi' Incurabili , ed altri quadri in diverse chiese. Mor in
che diversi scrittori osservarono, che essendo il Peruzzi d timido e modesto carattere, viste le prime opere
di Raflaello, non arross di farsi suo imitatore; onde in alcune parti dell' arte gli and assai vicino, ed raggiunto, se in altre lo avrebbe
Roma
nel 1626.
(
Ma
egli
aveva
fu
uno
sua.
dei
et
,
La-
dove
servansi
ancora
alcune
S.
conpregevoli
Agnese
ed
studio della statua e dell' architettura , e trascurato il colorire. Nel palazzo della Farnesina , che Raffaello abbell con tanti miracoli dell' arte , Baldassare fece di chiaroscuro diverse storie e decorazioni , e nella stessa loggia in cui il primo dipinse
consumati
pi
anni
nello
Il
Cavaliere.
(
V.
Cerrini.
PERUZZl
nel
1481 , e fu per avventura uno dei pi grandi ad un tempo e pi sventurati artisti del miglior secolo. Nato di poveri parenti, condusse stentata
e misera
lezza, per
vita
fino
dalla
fanciul-
peducci i ed alcune favole di Perseo. Le sue pitture, sebbene sbattute da quelle del sommo maestro, si contemplano svelto non pertanto con piacere n' lo stile, spiritoso, espressivo, e dotta la composizione. Ma se nelle figure cede il primato ali Urbinate, il Peruzzi con ebbe chi lo uguala Gaatea, l'altro color
:
non
dio della
gliasse negli
finti
,
esercitare, secondo volevano i suoi parenti una meccanica professione. Non era giunto ai vent'anni, quando stimolato da vivo desiderio di per-
ec.
Peruzzi
deve
inoltre
risguardarsi quale inventore ad un tempo e principe delle scene teatrali , onde divise col cardinale da Bibbiena gli elogi della Calaudria, rappresentata nel palazzo aposto-
intrattenimento di papa de' suoi cortigiani. Avanti di far parola del singoiar merito del nostro artista nella qualit
lico
per
Leon
PE
inV
PE
,
133
architetto
fronte di
lice.
osserveremo
La sfrontatezza
di alcuni suoi
emuli prevalse costantemente al sua modesta virt; e molti di coloro che lo fecero lavorare, alesarono della sua naturale timidit, spinta al seguo di non osare di chiedere il prezzo delle proprie opere. Spogliato nel sacco di Roma d' ogni suo avere ed imprigionalo, nou ottenne la libert che a condizione di fire il ritratto di un generale. Uscito in cos calamitosi tempi dalla desolata Roma, e costretto di vivere
modello del duomo di Carpi, che riusc opera assai bella. Era pressocch terminato quesl' edilizio quando fu chiamato a Siena per disegnare le fortificazioni di quella
citt; indi passava
a
Roma, dove
basilica di
S.
Pietro.-
Il
Serlio
con
sottili
guadagni
citt
,
sebbene non
sioni
gli
mancassero occae
eli
di architettura
pittura
pubblic questo disegno ne'suoi libri dell' Architettura , e merita di essere attentamente studiato dai cultori dell' arte, siccome quello che oflre un complesso di maraviMiose invenzioni tanto nelT insieme, che nelle singole parti, di alcune delle quali si sono poi Serviti gli altri
architetti.
Sono
di sua invenzione
il
mau-
mente cominciava ad
rato per grandiosi
tettura, lasciatilo la
figliuoli
essere adope-
consorte e sei nell'indigenza, senza che l'Italia, onorata dal suo rarissimo ingegno, senza che i tanti generosi mecenati del secolo d' oro stendessero Ja mauo verso la desolata famiglia di cos grand' uomo. Ho fin qui differito a parlare della sue opere architettoniche, perch l'importanza loro richiede, che alquanto pi distesamente si tratti del merito architettonico di un uomo, che presso i pi non conosciuto che per egregio pittore. Come per troppo eccederebbe i confini
spettive
istorie.
di finti
Abbiam
gi accennato d' a-
ver
un'oscena
Morto Leon
resse
i
in-
coronazione di Clemente VII. Dopo alcuni anni mise mano a riattare il cortile del palazzo dei duchi Altemps in Roma, indi invent e diresse la fabbrica
di
un compendioso articolo
tutti
i
la
descrizione di
disegni d'ar-
del palazzo Massimi vicino a S. Pantaleone, che uno de' pi belli e magnifici che
chitettura e di tutti gli edilcj eretti in diverse citt d' Italia , verremo
conti la
in
Roma
pittori,
qui brevemente enumerandoli sensulP anz' ordine cronologico, iu dare di un indice pi che altro,
Raffaello, e n'era
i
compagnarono ed
sue esequie.
Roma
PERUZZINI (caval. Giovanni e Domenico fratelli ) nacquero in Pesaro circa il 1650, e passarono, appena usciti dall'adolescenza, in Ancona, dove stabilmente presero domicilio. Di questi indivisi-
134
bili
fratelli
,
PE
o del
solo
PE
Giovanni
(fiacche a taluno divent sospetta perfino i' esistenza di Domenico ) trovansi belle opere di stile caraccesco in
Ancona
Ascoli
Roma
Bologna, Torino, Milano.nella quale ultima citt Giovanni mori nel 1694. Lasciava ammaestrato Dell' arte un figlio, chiamato PERUZZ1NI (PAOLO)chefu pure universalmente tenuto buon pittore: e molte sue opere possono vedersi in alcune citt del Piceno ed in Roma. Fioriva nel 1680.
PESAR1
Giovanni Battista
pienamente l'egremaestro: ma non appena terminata quest' opera, che lo aveva fatto assai vantaggiosamente conoscere, fu tolto all'arte avanti di giugnere ai treusco. Giustificava
dove tra le altre opera lasci un quadro della Madonna a S. Paolo, che in ogni parte ricorda le angeliche arie delle teste e dei panneggiamenti guideschi de'migliori tempi.
anni.
PESELLO
Francesco
),
pittore
PESARO
DA)
dopo
che
Niccol Trombetta
Giottiuo, ajulo dei medesimo nell'ultima sua opera, ed uno de'suoi pi fedeli imitatori; onde non
maraviglia se contento d' imitar da vicino il maestro, rimase a grande distanza dal medesimo, che pure fu un semplice imitatore. Figliuolo di
Francesco Pesello fu
pontificalo di Paolo
PESCI
V. Gasparo ) bolognese
celebre pittore di paesi e di architetture, che soleva d'ordinario cavare dall'antico e popolare di piecole figure o macchiette collocate a tanta distanza , che souo appena
"visibili. Due bellissimi quadri di questo valentuomo possiede in Venezia il conte Marco Corniani , erede del celeberrimo conte Algarotti , che apprezzando sommamente la virt del Pesci , fece pi volle eseguire alcuni soggetti di suo capriccio. Vivea ancora uel 1776.
Francesco ) detto il Peche facilmente avrebbe di lunga mano superato il padre , se precoce morie non lo rapiva all' arte. La pi lodata opera del padre era l'Epifania descritta dal Vatrovavasi il risari , nella quale tratto del celebre Donato Acciapioli; e le pi celebri opere del figlio souo le storie de'Sauti Cosma e Damiano, e de'SS. Antonio e Francesco dipinte a piccole figure iu un grado dell'altare del Noviziato di S. Croce. Furono queste eseguite prima del 1440, ond' probabile che il Pesellino non avesse vedute
(
stilino
le pitture di Masaccio, Non cui era contemporaneo. pertanto vi si vedono figure beu mosse , amorosamente eseguite e non mane. irti d'espressione, conio
ai
Carmine
di
comportavano
1'
le
coudizioni di quei
et.
PE PESNE (Antonio)
rigi
PE
che non a fresco
riusc
,
ir>5
circa
il
meno
corretto.
Operava
in
Carlo de
fallo
Milano
ad
dipinse alcuni quadri di storia. Passato quindi a Roma, non vi si trattenne che pochi mesi , per essere stato chiamato con onorate condizioni ai servigi della corte di Prussia;
( Ron vventcry) nacque Anversa nel 1614. I suoi quadri inspirano lutti orrore, perocch non rappresent che marine in burrasca e terribili uragani. Vedesi in quasi
PETEY
in
dove operava ancora nel 1818. Soggiungo un breve indice di alcune fra le molte sue stampe. Ritratto di Luigi le Comte, scul-
il cielo confondersi colle onde, navi nell' atto di essere inghiottite dal mare o di rompere contro gli scogli. L' atmosfera sempre tetra e
tutti
tore.
caliginosa
Di Francesco Langlois mercante di libri da van Dvck. Niccol Poussin ritratto storico fatto da lui medesimo. La Morte di Safira , dal mede, ,
altra luce
in alcuni quadri che quella del lampo e del fulmine che abbatte gli alberi di una nave. La natura corrucciata, venne rappresentata con tanta evidenza , che ti fa raccapricciare.
non ha
simo.
Cristo messo
nel
Le piccole
sepolcro
dal
,
ligure
segnate a mac-
dal
medesimo.
Trionfo di Galatea simo.
I sette
,
chiette da franco maestro sono ben disegnale e toccate con grande fi-
mede-
Sacramenti in altrettante
nezza. Dilettavasi Peley di poesia nella quale sarebbesi fatto non minor onore che nella pittura se non
fosse stato tolto
alla
lastre, dal
medesimo.
,
gloria
delle
PETARZ.ANO,
I>0
simo
(
Aimone) nacque
la
veneto avanti
secolo
,
met
PET1TOT
dato
Giovanni
,
nato a
risguar-
fu scolaro
viene
ziano, come ne fa chiara testimonianza la bellissima palla d' altare fatta per la chiesa di S. Fedele in Milano rappresentante una Piet , a pie della quale leggesi Tdiani discipnlm. Pare che si recasse da Venezia a Milano in fresca et , e vi si trattenesse lungo tempo, avendovi fatte di\erse opere a fresco , tra le quali non ricorder che quelle
,
come
il
dove
recossi
Turquet
di
Mayerne
trov colori
rappresentanti alcuni fatti di S. Paolo. In queste , eseguite probabilmente pi tardi del quadro a S. Fedele , vedesi che cerc di associare al colorito della scuola veneta V espressione , gli scorti , e la doltriua prospettica della scuola milanese. Ma il Petar2ano era miglior pittore all' olio
S.
,
di
Rarnaba
andasse
frequente-
mente
diedero
diverse
commissioni
ma
XIV. Es-
, ,
156
TE
duomo
re rivoc l'editto di NanPetitot rivide la patria iti et
PE
della sua patria gli spot
tei l
do questo
tes,
Girolamo ed Eustacchio,
mori a Ve-
verit
dei
volti
e delle
dipingeva
sfondi
,
capelli,
egli
le
vesti e gli
mentre
faceva le teste
i
e le mani. Dicesi
che
di
due amici
milione.
guadagnarono pi
un
mosse, vedonsi in questi dipinti lodevoli architetture, eseguite con perfetta cognizione di prospettiva. Operava in Venzoue nel 1586.
Conservansi di Petitot diversi bellissirai ritratti in smalto , che , secondo la qualit loro , si vendono anche presentemente dai mille cinquecento franchi fino ai cinquemila : ma il suo capolavoro dicesi
PETR1
territorio di
eh' ebbe appresi gli elementi della pittura in patria, passava a Roma ed ammesso nello studio di Carlo Maratta, ne usc in breve valente
artista
;
essere
il
piccolo
ritratto
di
onde
fu
adoperato
ne' la-
PETRAZZI (Astolfo),
fioriva in patria nel
senese,
1631.
Aveva
le scuole del Vanni, del Salimbeni e del Sorri , onde non fu imitatore di verun maestro. Pi. che della castigatezza del disegno, pare che si prendesse cura di al-
frequentate
lungamente lo tratteiineio in Roma. Pare che allo stile marattesco cercasse di aggiugnere qualche cosa onde si fece maedel cortonesco stro non servile, e fu per avvantura dopo la morte del Made' primi
; ,
ratta,
Non
tenne per sempre lo stesso stile. In un Convito di Ca-ia Galilea tent di accostarsi alla maniera di Paolo
fatta per gli Agostiniani di Siena mostrasi caraccesco. Dicesi avere dipinta questa tavola
non ottenesse, vivente, quelopinione e quella fortuna che si convenivano al suo merito. Mor
bene
1'
in
Roma
nella
fresca
et
di
45
)
Veronese , e S. Girolamo
nella
Comunione
di
anni.
PETRIlNI
caval. Giuseppe
Roma, e che mandata a Siena , piacque moltissimo , e gli procur commissioni di qualche importanza. Ebbe costume d'introdurre ne'suoi quadri vaghi angiolini festeggiami, che danno un non so che di piacevole ed allegro alla composizione.
in
nato a Caronno , nel territorio luganese, circa il 1700, apprese a dipingere dal Prete Genovese , e fu uno degli appassionati suoi imitatori nel tingere i quadri di un cotal verde, che quantunque non vero in natura , piaceva per a moltissimi neh' et sua. Mor il Petrini nel 1780.
Mori
nel 16(35.
PETRUS
una meda,
(Raffaele)
fioriva in
PETRECINI, non
forse 1' umolti lavori da Petrecini eseguiti che conservata abbia la memoria di questo valente artista, leggendovisi Petrecini 1 460.
nico tra
Saragozza nel 1680, lavorando piccoli quadri di storia e di paesaggio. Rarissime sono presentemente le sue opere, ed avute in grandissima riputazione specialmente a motivo
dell' eccellenza
del colorito.
PETRUS DE MEDIOLANO.uno
dei molti coniatori di medaglie che illustrarono in sul finire del quindicesimo secolo e ne' primi anni
PETREOLO
circa
f.
Andrea), nato
in
Venzoue
il
PE
del susseguente la loro patria, esegui
PE
157
nel
sto
sua celebre Storia dei pontefici dedotta dalle medaglie ; e che servi a richiamare alla meline! nella
moria
artista
desili
uomini
il
nome
di
un
posso dare di molti die pochissime e vaghe notizie biografiche ; nou essendomi pur noto se Pfeifler , ed i precedenti Pfeffel siauo vivi o morti. Rispetto a Pfeifler posso ad ogni modo dare un indice delle seguenti stampe: Giovinetto che con una mano
.
tiene
una
farfalla
e coli' altra
un
PEUDMAN
circa
il
dam
1650
si
rese celebre
per alcune piccole figure in tavolette di legno, e per certi quadri rappresentanti argomenti allegorici intorno alle miserie della vita ed alla vanit delie umane grandezze. Immerso trovandosi del continuo in tali pensieri, fu un giorno sorpreso da una scossa di tremuoto , mentre trovavasi iti un gabinetto anatomico studiando uno scheletro.
paniere di ciliege, da Wolf. La contessa Severin Potoka, incisa a punta bruna, da Isabey. La Principessa di Lichteustein , da G. Grassi. Teresa conlessa di Kinski , dallo
stesso.
tigiano
nera, 1788.
Da
principio,
teste degli
scheletri
scendone subilo la cagione , fu da tanto terrore compreso che precipi tossi gi da in appresso
il
una
il
scala.
Conobbe
l'accaduto,
ma
Eurico Federico Funger, a mezzo a punta bruna, |79l. PFENN1NGER ( Enrico ), nato in Zurigo nel 1749 , fu per consiglio del celebre Lavater , che ne conobbe lo svegliato ingegno, mandato dai parenti ad apprendere gli elementi della pittura sotto De-Bullinger presso al quale studi tre anni il diseguo; indi tornato in patria , pass dopo pochi mesi a Dresda dove fu da Grafi* e Zingg incorpo,
, ,
PFEFFEL
intagliatore in
in
Van-Dyck,
i
Rembrandt
favoriti
e Rigaut furono
suoi
Vienna
maestri. Intanto
venne bi-
sogno a Lavater
i
,
(Giovanni
tagliatore e
Andrea
in-
Pfenninger,
trio.
I
che
all'istante
ripa-
mercante di Stampe in Augusta, del quale sono conosciute alcune stampe di paesaggi, da Aberl.
suoi ritratti all' acqua forte eseguiti , sotto la direzione del sommo fisionomista, riuscirono benis-
PFEIFFER
quist
Carlo Ermanno),
il
'1
7(5(5
ac-
nome
nella
simo, e questi servono d ornamento Termiualf all' opera di Lavater. questi lavori molt' altre cose disegu ed incise. Fece a Lipsia per madama Reich molti bei ritratti
,
artista
osserva
del suo
d' illustri
letterati
tedeschi.
11
ri-
avere in
tisti
.
in questi
non
Lavater dipinto con grande verit e con perfetta somiglianza. Dicesi, che datosi alle lettere, alla musica ed alle gcuinli societ degli amici, and poc'a poco 18
tratto all'olio di
158
PF
ma,
ec. ec.
PF
L' Arco di Marc'Aurelio io Ro-
trascurando l'arte. Il suo ritratto l'alto da lui stesso, ed intagliato in maniera pittoresca, trovasi in fronte al Supplemento della Storia dei mipittori della Svizzera di S. C. <;lioi
i
in
1756,
e fu
uno
Futsslin.
Aggiungo un
Fi io.
stampe.
1780, nella quale epoca intagliava stampe per la collezione di Boydeli. Tra le pi conosciute coule
Giacomo
Breitinger.
lansi le seguenti:
P. B. de Murali.
forte.
Trentaqualtro
pi ce-
La spiumatrice di polli, da Rcmbrandt. Il Filosofo studioso , dal medesimo. La Sacra Famiglia, dal Parmigianino.
Due
Venere e Cupido
Salviati.
da Francesco
ed ornati di figure.
PFENN1NGER (MATTEO)nato in
Ztirigo nel 1759. poich'ebbe appresi gli elementi della pittura e dell'intaglio in patria, pass ad Augusta nel 1757, dove frequent la scuola
d
Emmanuele
,
Eichel.
Reduce
nella
Svizzera contrasse domestichezza col celebre Aberl, ed intagli all'acqua forte una parte della sua Associazione. Poscia ebbe non piccola parte nelle vedute della Svizzera pubblicate da Wanger, e continuate a Parigi. In appresso percorse tutta la Svizzera, e fedelmente disegn le pi belle vedute e le pi interessanti, che pubblic colorite in sul gusto di Aberl.
aveva circa il 1760, incise alcune stampe , rappresentanti vedute e paesi, tratte da diversi maestri. PIAGGIO (P. Antonio). dcsc nel 1755 sui disegni di Camillo un rame posto Paderni romano nel frontespizio dell' opera intitolata Cntalogo degli antichi documenti dissotterrati nella discoperta Citt di Erco'ano.
, ,
:
PIAMOMTIINI (Giuseppe)
fio-
Eccone alcune.
Cataratte del
rentino, allievo dei Foggini e loro collaboratore in molte opere di scultura condotte in Firenze, contribu poco meno degli stessi Foggini e
Reno
a Scinfisa.
Caduta dell' acqua di Balstal. Veduta dal castello di Baden. Veduta della citt di S. Gallo.
Simile della citt di Costanza. Lei bon Vivant del Cantone di Berna.
di Kleinjogg , ossia il Socrate rustico. Gliiacciaja di Rheinwald , nel Ritratto
Ferrata a stabilire il pessimo gusto del secolo col far pompa di novit e di stravaganze, allontanandosi in ogni cosa dall' esempio dei grandi maestri del precedente secolo e dall' imitazione della nadel
tura.
( Giovan Maria dalle) nacque in Molinaretto Genova nel 1660, e fu scolaro del Baciccia. Datosi con particolare studio ai ritratti, non tard a farsi nome, onde fu chiamalo alla corte
PIANE
il
detto
di
Parma per
ritrarre
que'princip
PI
e principesse ^ indi a (fucila di [Napoli; e col dichiarato con larga provvisione , pittore del re Carlo
,
PI
(
159
il
Anduev
quale
am-
di
Borbone
vi
dimor
lino
alla
maestrato da lui, dopo avergli servito d'ajulo alcuni anni , fu chiamato ai servigi del duca di Lorena
,
morte, che
lo
85
dal quale
venne per
la
sua
anni. Dalle Piane luce pure alcune opere di storia, e tavole d'altare, alcuue delle quali conservatisi in diverse chiese di Piacenza.
virt generosamente pagato e fatto cavaliere. Di ritorno in patria dipinse a S. Maria lo stupendo quadro
di Caua risguardato miglior quadro di quella illustre borgata, che produsse, oltre Piazza, i Barbatelli, Damini ed
delle
Nozze
il
come
altri
illustri
il
artisti.
Mor
in pa-
maratteschi.
Dipiuse in Fi-
tria circa
renze neh atrio della Madonna dell' Umilt quattro storie allusive al titolo del tempio , Je quali, avuto riguardo ai tempi , possono dirsi
assai belle.
genario.
(
Calisto
(
V. Lodi Ca-
listo
da
PIAZZETTA
Giovaci Bat-
P1ATTOLI ( Gaetano ), fiorentino, nato nel 1703, fu scolaro in Livorno di Francesco Riviera. Ebbe
grandissima
fama
come
ritrattista
proprio ritratto mandato alla reale Galleria di Firenze non tale da dare una troppo vantaggiosa idea delle virt del Piattoli. Mor in Firenze circa il 1770.
in Italia e fuori;
il
ma
tista ), nato in Venezia nel 1(jS>, apprese probabilmente il disegno da suo padre, mediocre statuario , e 1 il colorito da non so quale maestro veneto , che g' insegn il dipingere aperto , secondo la pratica di Tiziaoo e de' principali- veneti ; e tali furono i primi quadri pub-
PIAZZA
in
Castelfranco nel 1557 , e chiamavasi al secolo Paolo. Fu scolaro del vecchio Palma, ma non tanto stretto imitatore del suo stile , da non procurare al proprio qualche
formandone uno pi aperto e dilettevole, sebbene meno vigoroso. Ad ogni modo piacque assai a papa Paolo V, all' imperatore Rodolfo li ed al doge Priuli , i quali lo adoperarono in varj lavori nelle rispettive capitali. In Roma dipingeva, nel palazzo Borghese, bizzarri fregi in diverse camere, e nella maggior sala alcune storie di Cleopatra ; ma forse la miglior opera che lasciasse in Roma un Deposto di Croce presso i Conservatori, in Campidoglio. Mor Cappuccino nel 1621. Recandosi a Roma aveva seco condotto per ajuto
originalit
,
Ma essena Bologna , e veduto il .fare del Crespi e le sorprendenti opere del Guercino, s'ingegn sulle loro tracce di sorprendere col forte contrapposto dei lumi e delle ombre. Accostumatosi da fanciullo a disegnare statue di legno , o modelli di cera, e ad osservare attentamente gli effetti del lume, giunse
blicati
dal
Piazzetta.
dosi
recato
con molta intelligenza precisione tutte Je parti comprese nella macchia , onde i suoi disegni venivano avidamenti ricercati, e volontieri intagliati. Il Pittori, il Bartolozzi , il Pelli, ec. incisero disegni e pitture del Piazzetta, sebbene le ultime, per il cattivo metodo del colorire, pi non
a
e
segnare
abbiano
al
il
suoi
quadri fanno
qualche impressione
un suo
Dpo'.e fraterno
chiamato
primo aspetto, ma in appresso disgustano pel soverchio uso del colorire manierato, e per certa sprezzatura di pennello, che nulla finisce. Ma il Piazzetta disegn e di-
110
pinse strane
PI
PI
Francesco Tallemaut abate di Yalchrtien, da Nantevil. Niccol Pavillon, vescovo d' A,
caricature che chiamarono il riso sui pi accigliati misantropi, e dovea con ci piacere all'universale. Osservarono non pertanto alcuni conoscitori di troppo difficile contentatura, che, volendo
leth.
le
Manc
Giovan Michele Cigala, principe ottomano, fattosi cristiano. Francesca Atanasia di Rochecho nart, marchesa di Montespan.
Soggetti Storici.
al Piazzetta fecondit d' invenzione per le opere copiose, onde consum pi anni nel comporre un quadro del Ratto delle Sabine. Dicesi che, il suo migliore quadro sia il San Giovanni Decollato fatto per Padova; ma i dipinti e disegni che gli assicurarono l'immortalit sono quelli delle caricature. Movi di 72anui. PICARD ( Ugone , Giovanni e
Un
con
Homo
tre angeli,
dall'
da Guido Reni.
Sposalizio di S. Caterina , dal Correggio. Santa Cecilia che suona il con
trabasso, dal
Giacomo
rame,
dellini,
la
il
tutti
tre
intagliatori in
Domeuichino.
di
trovatisi
ricordati dal
Gan-
La Famiglia
grande
Ges
di
Cristo
citt
composizione
Palma
il
monue
aver
fatti
ritratti
dell'Uffizio di
Ma-
Carlo Le Rrun.
L' Adorazione dei glielmo Courtoi.
(
re
da Gu-
PICARD
il
Stefano
iti
Romano, nacque
Rermardo
il
1651. Prese il nome di Picard il Romano per essere lungamente vissuto in Roma , e per non essere confuso con altro intagliatore dello stesso nome e casato. Tornato a
Parigi
,
Parigi nel
flessibilit
Bernardo, scrive
,
Milizia,
ebbe
ebbe
la
parte
re;
nell' incisione
e le sue
stampe
formano
poi diede net leccato. La sua miglior stampa il Dario di le Sueur, in su lo stile di Audran. Partito da Parigi con suo padre nel 1710, and a stabilirsi in Amsterdam, dove fecesi a lavorare per lie
Ebbe
reale
per
Amsterdam , e col mor nel 1721 carico d'anni e di meriti. Pubblic dodici stampe di ritratti e venti di soggetti storici. Accenner alcune stamcon suo
figlio di
pagavano largamente , perde il suo credito per il guadagno. / dilettanti Olandesi , dice Watelet, distrussero il suo ingegno... Il loro gusto inclinava al freddo, e Bernardo voll& piacer loro col leccato, ed accomodossi allo stesso.
bra] che lo
ma
Guadagn molto, e perdette la stima degli artisti, che non pertanto rendono ancora giustizia alle sue f ime opere. Fu laboriosissimo , componendosi lasua Opera di 1,500 pezzi. Mor a Parigi nel 1635 , tre anni prima che si pubblicasse la sua
opera.
PI
Indice d alcune
Ritrailo
di
PI slampe
isolate.
141
S. Elisabetta, da
Stefano
Picart
suo
di
In
padre, 1750.
da Carlo
pr'mripc
Bum.
Eugenio
Savoja,
Francesco
l70l.
1 re della
Carlo
Gran Brettagna,
da Van-Dyck, 1724 Filippo duca d' Orleans , sostenuto da Minerva e da Apollo, da Coypel, 1706.
P1CCENARDI
dilettante di pittura.
Lo
cremo-
La Strage
invenzione. Epitalami
,
come
sopra.
d'
repubblica
O-
La Verit ricercata dai Filosofi , idem. 11 Trionfo della Pittura, idem. l Tempo che discioglie la Velila dal giogo delle Passioni , da
Poussin.
La Musa
Dario ebe
Calliope e
la
Musa Ter-
sicore, da le Sueur.
la aprire il sepolcro regina Nilocri , per la speranza di trovarvi un tesoro, da Je
nese , che nel periodo del precedente aveva prodotti tanti illustri maestri , consigliarono il padre di Carlo a mandarlo a Bologna sotto Ja direzione di Lodovico Caiacci, die teneramente lo am. Col non taid a dare testimonianze della sua virt in diversi quadri di sacro e profano argomento, due dei quali mandava alla sua pallia e sono quelli che vedonsi lateralmente al coro, nel tempio di San Pietro, rappresentanti battesimi di S. Agostino e di S. Valeriano ; e
, i
della
Sueur.
Agar
Carlo
Je
scacciata da
I?run.
(
Abramo
)
,
da
PICCAU
Tours
Roberto
nato in
rami
da Giacomo da Ponte.
PICCA ULT
Rlois nel
Pietro
nacque
1680, e poi ch'ebbe appresi gli elementi del disegno e dell' intaglio sotto non so quale maestro, piuttosto per suo studio che per farne smercio , copi le battaglie d Alessandro incise da Audrau, iducendole ad un formalo pi piccolo, verosimilmente alla met , e Je intagli in modo da far concepire grandissime speranze sul ili lui
fanno conoPicceuardi per il primo che introducesse nella scuola cremonese estere maniere. I piccoli quadri da stanza non rappresentano che faceti argomenti, ma convieu dire che ne facesse pochissimi, perdio sono estremamente rari. Resosi malaticcio mentre disponevasi a ripatriare, mor d'apoplessia in Bologna tra le braccia di Lodovico: ed Annibale ebe pure teneramente lo amava, volle conservarne la memoria e ne lece il ritrailo. umore) che ope( CABLO rava nel 1658, poich'ebise appresi
a
ebbe
scrivere, che
scere
il
.1
principi della
i
pittura in patria
avanzamento. Ha
la
motte
ai
lo sor-
suoi studj in Venezia ed iu Roma e tornato in patria, tent d'avvicinarsi allo stile del suo congiunto , ed in parte vi
,
volle terminare
treni' anni.
riusc.
Di ci ne
testata
la
prova
il
quatra-
dro
della
del
Jiraccio
142
PI
forte
PI
disegnatore ed intagliatore all'acqua
PICCENARDI(MARCO)cremonese
ancor esso, e forse apparteaente alla
famiglia dei precedenti, non lasci, si sappia, alcun opera certa d'importanza. Scrisse lo Zani, che fio-
nacque in Fireuze circa il 1670, ed apprese i principi dell'arte da Giovanni Foggini. 11 Picchianti
,
ebbe parte
dinando
di
nell' iutaglio
delle pit-
che
Toscana
riva
in principio
del
diciottesimo.
P. Lorenziui, Vercruys
insieme al e Mogalli.
composizione , nel 1752 da Carlo Grandi, rappresentante Saut Onofrio che fa elemosina ad un poverello: e porta la leggenda: 31. Picenardus delineavit. P1CCENARDI (Giuseppe ed Ottavio fratelli), cremonesi, il seconintagliata in
Roma
Iutagb pure diversi ritratti assai belli. Ignoriamo l'epoca della sua morte.
Ritratto di Raffaello.
Ritratto in
donna sconosciuta, da
piedi
di
Sebastiano
alla gloria
delle
del
Piombo, da Tiziano.
Van-
Dyck.
di Leon con i cardinali Lodovico de'Rossi e Giulio dei Medici , da Raffaello.
perch valenti disegnatori e ritrattisti, ma principalmente per essere disegnatori ed stati gP inventori
,
La Vergine Maria
la
seduta, ossia
della Seggiola,
architetti della
deliziosa
loro villa
celebre
Madonna
di
delle 'J orri de'Picenardi, che viene a ragione risguardata come il pi. leggiadro e primo modello nella
da Raffaello. Tributo Il
munemente
il
moderna
detti
giar-
memorie
tello
vente.
PICCHI
Urbiuo
scolaro di
Giorgio
il
nacque
in
circa
in
da Tiziano. Agar che torna alla casa di Abramo, da Pietro da Cortona ; ec. P1CCH1ANI (Francesco), morto circa il 1690, nacque in Ferrara e si stabil in Napoli. Fu intelligentissimo antiquario e valente architetto. In Napoli fece la chiesa ed il monistero di S. Giovanni delle Moniche riedific quella di S. An,
vor molto
ti
Roma, durante
il
pon-
tonio presso la Zecca , quella del divino Amore , quella de' Miracoli
ec.
fica to
di Sisto
V,
nella Libreria
Riedific
del
il
Monte de'Po-
Vaticana, alla Scala Santa, al palazzo Laterano ed altrove. Ma fosse o no allievo di cos eccellente maestro,
fu
il
veri
io
bisognosi
in via
compaguia
Darsana.
Picchi
,
imitatoli
PICCINI
nacque
in
Giacomo
illustre e
Venezia
circa
il
1617.
Roma
Cremona
1
ce.
Mor
di
50
anni nel 599 alcuni anni prima del maestro, che era nato 22 anni
,
In alcune sue stampe si sottoscrisse intagliatore del redi Francia, senza che ci sia noto il perch, come non ci sono note le principali circostanze della sua vita. Le principali sue opere sono i ritratti de' Pitturi
PI
PI
in
115
,
ornano le Vite dei medesimi scritle da Carlo Ridolli e pubblicate in due tomi nel 1648. Gli appartengono altres la maggior parte dei rami del libro intitolato; Le Glorie degl' Incogniti.
veneziani
che
Roma
nel
1655
quasi
ed in questa
celebre
citi;'
dimoi
continuamente
molto bene a musaico, nel qual genere esegu in compagnia di Fabio Cristofori e di Orazio Manenti la cupola di una tra le
cappelle di S. Pietro. Intagli eziandio bassi rilievi dell' arco di Costantino e quelli del Campidoglio
i
la
in 21
lastre.
(ine trova
un uomo
famiglia
,
da Pietro
dal
Liberi
Daremo un
breve
indice di altre
isolate.
Uua
Sacra
mede,
stampe
simo. Giuditta che tiene sotto i piedi la testa di Oloferne, da Tiziano. Davidde in piedi, con la testa dtl Gigante Golia posta sopra un piedestallo, e la scimitarra per terra, da Guido Reni.
PICC1N1(Guguelmo\
Giacomo,
torte
fratello di
all'
S. Luca che sta dipingendo Maria Vergine da Raffaello. L' Adorazione de* Pastori , da Paolo Veronese. Sacra Famiglia, dal medesimo. portato da sua Mos bambino madre in una cesta ed esposto all' acque del Nilo , da Andrea Ca,
intagli
pure
acqua
massei.
ed a bulino alcuni soggetti , tratti da Rubens. " ( Isabella) intagli alcuni rami delP opera inlit. Conchilia Ce~ bste ed altri per libri divoti, i quali tulli fanuo fede della sua cri,
PICCOLA
cola
),
(Niccola, o La pic-
nato in Crotone nel I750, recossi giovinetto a Roma, dove si trattenne anche dopo aver appresa la pittura e fu adoperato in diverse opere ' importanza , tanto
,
stiana piet,
rito
ma non
di distinto
me-
nella stessa
Roma
che
in altre citt
si fere an( Gaetano ) noverare tra g' intagliatori , per avere incise le medaglie d'oro e di argento del museo del cardinale AJessandro Albani, ora esistenti nella biblioteca Vaticana le quali cominciano da Augusto fino ad Agna Faustina e da Giordano Pio litio a Valente in N.* di 528. Intagli pure alcune stampe isolale. PICCININO e CHIOCCA antichi pittori milanesi , che operavano prima del 1500, trovatisi ricordati cou lode dallo scrittore Vorigia nella sua opera della Nobilt milanese, seuza che peraltro si conosca adesso alcuna loro pittura
:
Vaticano che
bella.
P1ELLI ( Antoma\ nata in Rologna dopo la met del sedicesimo secolo, frequent la scuola dei Cagran pregio racci e fu tenuta in da Lodovico pel suo caldo amore per l' arte , e per la sua singoiare onde cercava nascondere modestia proprj meriti pittorici. Lasci in i patria diverse opere pubbliche e private, tra le quali lodasi assai il quadro della Nunziata, nel quale ritrasse se medesima ed il marito Giovanni Bertusio , che fu pure va,
lente pittore:
Battista.
V. Bertuiio
in
certa.
Mor Antonia
t
Giovati maini.
in
PICCIONI
Ancona
circa
membro
Matteo
PIEMONT
Amsterdam
Ntccol\) nato
nel
144
appresi
gli
ri
scia a
PI
scienze matematiche.
clementi della pittura sott'alti o maestro, arconciossi'in appresso col Molenaer. Uscendo dalla scuola di lui, passava a Roma, per guarire da un'amorosa passione, e col sposava Ja sua albergatrice ,
Roma,
attese al
Recatosi podiseguo ed
allo studio
dell' architettura.
Era
uno dei
le
do-
pi grandiosi
edificj,
allog-
romani
in
isse
diciasset-
anni in Roma unicamente occupato delle cose della pittura: e morta Ja moglie, rivedeva la patria, dove
la prima amante pass con essa a seconde nozze. Lasci iu Italia diversi quadri di paesaggi, ed altri pochi ne dipinse in Olanda. Se avesse saputo far bene le figure , come il paesaggio e Je architetture, potrebbesi dargli luogo tra i migliori paesisti. Mor neh ancor fresca eia di 50 anni.
s'accost Ptermarini
e seppe tal-
meute guadagnarsene 1' alletto coi suoi non comuni talenti e colla morale condotta, che in breve gli affidava le pii importanti operazioni, nelle opere di Caserta ed altrove. Accadde, che, dovendosi dopo il 1770 metter mano al rislauro ed iugrandimento del real palazzo di corte in Milano, fu per consiglio del ministro plenipotenziario conte di Firmian cliiamato a Milano il Van,
trovata vedova
PIEMONTESE
in
(Cesare)
i!
fioriva
vitelli;
ma non
Roma
duratile
pontelcato di
garsi a lunga
Gregorio XIII, dov'era risguardato uh imitatore di Paolo Bri. I paesi di lui pi largamente dipinti, che non praticatasi dalla maggior parte de' maestri fiamminghi , .sembrano fatti ad imitazione dei
come
paesi tizianeschi.
PIERI (Stefano),
.
fiorentino,
nato in principio del sedicesimo secolo fu uno dei tanti allievi del Vasari. Dipinse diverse cose di propria invenzione ed in Firenze ed in Roma ma si vuole comunemente che la migliore sua opera sia il Sacrificio d'Isacco, che si conserva a Firenze nel palazzo Pitti. (Antonio de), detto Jo Zitto da Vicenza, fior nella prima
,
gno, lasci in sua vece Piermarini. Di que'tempi sotto gli auspicj dell'imperatrice Maria Teresa aprivasi nel palazzo di Brera la nuova accademia di Belle arti che poi tanto prosper, e l'architetto Fulignate fu il primo a disimpegnare con sommo profiito della giovent le incombenze di professore di architettura. Importanti e molti furono i pubblici e privati e tic j su i di lui disegni e sollo la sua direzione eretti in Milano e fuori: cio il palazzo di corte in Milano interamente l'istaurato ed abbellito esternamente e nell' interno , ed a nuova forma
J i
ridolto, la
veramente
real
villa
di
Monza
tutta eretta di
nuovo e
di vasti
mola del
diciottesimo
,
secolo.
Fu
che seppe
giardini d' ogni maniera ornata, i teatri della Scala e della Canoh-
dare alle ligure una colai grazia , che quasi ghigne a farci scordare il difetto del manierismo, pur troppo
universale nell' et sua. Lavor in Patria , in Rovigo ed in altri vicini paesi all'olio
biana,
ierio,
Il
palazzi Belgiojoso
facciata del
e
ec.
Meec.
la
Monle
ed a fresco.
(
PIERRI ARINI
cque
prese
in
gli
di arbilrj architettonici; u io sono per assumerne le difese ; ma certa cosa die a lui si deve il principio della totale riforma che si aod
operando
cliitellura:
in
Milano
il
in fatto di
ar-
ed
miglior metodo di
PI
edificare, al quale
PI
il
145
figlio
dobbiamo
I
quasi
54
anni.
Ultimo
di Aert-
Mor
seu fu
(N.) nato nel 1555. Questi; essendosi recato in Francia, si sta-
SOS, lasciando vivo desiderio in tulli gli amici delle aiti, ed io quanti ebbero la sorte di avvicinarlo e di conoscerne le l'are qualit di spirito e di cuore.
in et di TI auni nel
,
pittore, fu assassinato.
(
L'Accademia
onor
Gherardo
nato in
Am-
un monuportici del
mento
in
marmo
sotto
palazzo di Brera.
sterdam nel 1580, fu prima scolaro di un pittore sul vetro, poi di Cornelio Cornelis , e riusc uno de'migliori pittori
dell'
P1ERSON
(Ciustofano) nacque
Olanda nel
di-
all'Aja nel 1651, e dopo averestudiate le lettere , si fece scolare iu pittura di un giovane maestro, che bea tosto abbandon , e f'ecesi da
se a far ritratti e quadri di Storia, che non furono dal pubblico mal
accolti. Poe' appresso, associatosi al
maestro viaggi nella Germania , e fece col compagno molti ritratti, e pochi quadri di storia. Tornalo
,
abbandonava i quadri di ed i ritratti , e diedusi a dipingere strumenti di caccie con animali morti, ed a questo umil genere di pittura, che non richiedeva i' esattezza necessaria a chi rapprein patria,
storia
nudo. Pass a Roma, dove si trattenne lungo tempo, e di ritorno in Amsterdam trov molte commissioni di ritratti e quadri di famigliari adunanze, ne' quali rappresentava in piccole figure persone conosciute; ci che piaceva assaissimo. Guadagn molto e fece diversi buoni allievi, ma sarebbe stato desiderabile che con tanta abilit di ritrarre e dipingere il nudo, avesse fatti quadri di grandi figure e di pi nobile argomento.
pingere
il
senta
ria,
umane
nato in An), dipinse marine e porti cou molta verit. Ebbe cognizione grandissima dei colori, che soleva armonizzare con certo vapore dominante in tulli suoi quadri.
(
Giovanni
,
Mor
in
Gouda
di
85
E perch sapeva
nato in Arlem circa il 1511, studi la pittura sotto suo padre Pietro Aertseu, che gli faceva dipingere fiori e frutti ma morto il padre, volle dedicarsi a pi nobile genere di pittura. Dipinse per primo esperimento un forno ardente con alcuni fornai intenti al lavoro; la qual' opera noti gli diede troppo lusinghiere speranze e lo consigli a ripigliare i mal abbandonati fiori che faceva assai meglio del padre. Era suo
; ,
PIETERS.( Pietro)
come
recossi
Londra
sperando di
fratello
nome;
i
ma
vide
con
vali.
somma
sorpresa che
suoi qua-
dri di storia
ria
ma
prefer a queste
ritratti
che
Van-Mander che
non erano pure osserRidotto iu estrema miseria , non sapeva a qual partito appigliarsi, quando fortunatamente capit a Lon
19
146
dipingere
PI
le vesti e gli altri
PI
acces-
l'
ciottesimo secolo. Chiamalo a Ma" drid in qualit di gran Cappellano del reale monastero dell' Incarnazione, fu dal re nominato consigliere
dell'
,
accademia di
S. Fer-
abbandon. Trovava subito altri pittori, che pi generosamente pagandolo , gli affidavano le stesse iucombenze. Di mezzo a queste serizia,
nando
presso condusse certi quadri storici di propria invenzione, che ben dimostrano a qual alto grado di eccellenza sarebbe giunto, se migliori circostanze gli avessero permesso di consacrarsi alla storia. Viveva ancora nel 1715; e credesi che morisse quando contava pi di otlant' anni. era PIETRO , no degli architetti, che nel 1592, vai a dire, ne' primi tempi in cui
vuto membro nel 1767. Di quei tempi la suprema direzione di quel1' accademia era stata data a Raffaello Mengs , il quale altamente persuaso del proprio merito , risguardava con occhio di compassiouevole disprezzo gli artisti spagnuoli, ed introducendo capricciose novit, rendevasi odioso a tutto il corpo accademico. Parve a D. Vincenzo, che fosse compromesso l'onore della scuola spagnuola, e sotto pretesto d'indisposizione, torn a Saragozza , dove non sopravvisse lungamente ai dispiaceri cagionatigli
dalle innovazioni di
DA CREMONA
Mengs
dalle
si pose mano all'erezione della cattedrale di Milano, furono chiamati a sovrinteudere a cos grande opera. Questa circostanza basta a dichiararlo artista di gran nome ,
che divisero in sette i pittori della capitale , e minacciavano la caduta dell'accademia, se lo stesso Mengs , vedendosi fatto oggetto dell' odio di quasi tutti gli artisti , ed infermiccio , non ottedissensioni
perocch vennero
cellenti
nieri.
scelli
pi
e
ec-
architetti
italiani
stra-
neva di tornare a Roma. L' accademia di S. Fernando , che forse possed il pi bel quadro del Pi.
ne' suoi atti la seguente elogio ; Vincenzo Pignatelli , le arti perdettero un grande professore , i professori un protettore un maestro ed un vero amico.
gnatelli
.
Erano suoi compagni Zanello da Rinasco, Stefano Magato, Rernardo da Venezia, Pietro della
Villa; Enrico di
legistr
morte di Perdendo
lui col
PIETRO , greco architetto , dichiar sconveniente ai tempj I* ordine dorico, e pubblic un volume intorno ai mausolei.
P1GNATELLI
cenzo
la
),
(
PIGNONE
(Simone) fiorentino;
Frate D. Vinil
nato circa
1700, studi
rendersi utile ai poveri artisti, apr nella propria casa un'accademia, cui lo stesso re accord Ja sua protezione.
Il
Pignalelli
era
troppo
,
si-
la pittura
facendo paesaggi che furono tenuti per i migliori dipinti in Spagna nel didilettante,
come
nato nel 1614, fu allievo di Francesco Furini, ed uno de'buoni artisti toscani dell' et sua e come tale riconosciuto dallo stesso Carlo Maratta. 1 suoi pi rinomati quadri , nelle chiese di Firenze , sono S. Lodovico re di Francia a S. Felicita, ed il R. Eernardo Tolommei a Monte Oliveto. Al castigato disegno del maestro aggiunse maggiore delicatezza e verit di carni , panneggiamenti pi naturali e gran,
diosi e
maggiore variet
all'arte nel
di
volti
Manc
1698.
PI
PI
)
,
,
147
P1L0TT0
Kano
,
Girolamo
vene,
in
sull'
esempio
,
de' suoi
era
se
poranei
adottare
e
contemmaniere estere.
,
dobbiamo credere a Marco Boscbini, uno de' sei pittori, le di cui opere
si
Fu
ma
diligentissimo
pittore
di cor;
retto disegno
buon
coloritore
confondono con quelle del giovane Palma di cui era stato al, ,
lievo
e forse ajuto.
Le pi
,
lodate
sono
in
Vene-
Marc dipinto palazzo , ed in Rovigo il quadro di S. Biagio. Mor assai veccbio in Venezia circa il 1675.
PINACC1
Gioseffo
nacque
in Siena nel 1642, e fu scolaro del JMehus e del Cortese , chiamato il Borgognone. Datosi ai ritratti, siccome quello che conoscevasi mancante d' ingeguo inventore, venne molto adoprato in Napoli dal vice re Carpio , che avendo preso a proteggerlo , quando per sopraggiuuta indisposizione domand di ripatriare, caldamente lo raccomandava al gran duca di Toscana. Il principe Ferdi-
per avventura mancante di quella armonia, che tanto giova ad addolcire ed a rendere piacevoli le tinte. Il Riposo in Egitto fatto per la cattedrale di Palma, ed il Sant Antonio per quella di Cremona , sodo due pregiatissimi quadri. Ignoriamo 1' epoca della sua morte. nato in Lucca ( Paolo ), in principio del diciassettesimo secolo , poco conosciuto in patria
sebbene fosse un assai diUn solo quadro trovasi di questo valente maestro in Piacenza, a S. Maria di Campagna,
e fuori
,
stinto pittore.
diletlavasi
delle
cose della pittura, lo chiamava con onorale condizioni presso di se , non tanto per servirlo di ritratti , quanto per valersi delle sue rare cognizioni intorno agli antichi pittori.
rappresentante la storia di Rahab; ma questa sola opera basta a dargli luogo tra i pi distinti pittorisuoi contemporanei. Le figure sono eleganti, spiritosamente e correttamente disegnate , e l'architettura che occupa il fondo del quadro e delle migliori che possano vedersi nel suo genere. Ma senza altro soggiugnere, baster l'osservare che il dipinto del Pini non perde al confronto
dei capi lavoro eseguiti dal Pordenella stessa chiesa. Non conosciuta verun'altra notizia biografica.
Mori dopo
(
il
1618.
P1NAS
none
PINO ( Paolo ) , veneziano , da taluno per errore confuso con Paolo Pini lucchese, fior circa la met del sedicesimo secolo , e fccesi conoscere non solo come valente pittore, ma inoltre come uomo versato
nelle lettere. "Nel
in Venezia
1548 pubblicava suo Dialogo della pittura, nel quale si dichiara Veneziano; e nel 565 dipingeva a Padova nella chiesa di S. Francesco una B. Vergine di uno stile che
il
1
PINI
Eugenio
nacque
in Li-
dine ne' primi anni del diciassettesimo secolo , ed avendo appresa la pittura nella scuola di maestro udinese, mosti ossi talmente tenace dello stile patrio, che non volle,
partecipa del moderno e del beliiniano. Dipinse pure a fresco la loggia della casa pubblica di Novale, territorio Trivigiano, rappre-
143
sina
.
l'I
PI
Mes-
PINO DA MESSINA. V.
PINTURICCHIO
Bernardino)
tres
il
1520, fu creduto scolaro del Beccafumi, e fors' ancora del Sodoma. Fatlo che Marco oper molto iu Roma coi disegni di Perino del
nato in Perugia nel 1454 , fu scolaro ed ajulo di Pietro Perugino. Chiamalo a dipiogere la libreria del duomo di Siena , volle approfittare del maraviglioso ingegno del gioRaffaello Sanzio , che da pochi anni ammesso nella scuola del Perugino, dava di gi a conoscere che sarebbe in breve il migliore de' maestri. A RaOaello lasciava la pi nobile parte del lavoro , 1' invenzione de soggetti storici , a s riservando la parie esecutiva ; di cui egli ne conosceva da treut' anni le pratiche. Non perci a credersi che al Pinturicchio mancasse ingegno inventore , co-
vinetto
Vaga e del Ricciarelli, e nelle sue opere vedesi veramente la dottrina della scuola romana. Il suo fare fu grande , scello e pieno di decoro
;
conobbe le regole della prospettiva, e degrad cou giusta proporzione gli oggetti che si allontanano, onde per questo rispetto fu lodato da
Paolo Lomazzo
al Tiutoretto, al
giugne questo scrittore artista, che il Pino fu scolaro del Bonarroti circostanza rendula probabile dalle sue opere, nelle quali vedesi 1' allievo di Michelangelo , che non fa pompa di esserlo, sebbene tutto ne posseda il sapere. Poche cose lasci in patria ed in Roma , moltissime in Napoli, dove si rec nel 1560 ed ottenne, per le sue virt, la cittadinanza. In breve suoi meriti, il suo gentile amichevole cai
munque
si
da meno dell'Urbinate; e ne fanno testimonianza le pitture eseguite iu Siena dopo esserne partito Raffaello. V. Sanzio Raffaello. Rappresentano queste storie i pi memorabili avvenimenti della Vita di Pio li Piccolomini; opera grandiosa, che fino
a tal'epoca
non era slata commessa a verun pittore, e che riusc egualmente gloriosa al Pinturicchio che
a Raffaello.
Ma
i
Raffaello
fece egli
tutte- le
gli schizzi ed
cartoni
di
regno.
Tra
le
principali
opere eseguite in Napoli duu ricorder che il Deposto di croce la Circoncisione in cui ritrasse iti
,
o non ne fece che alcuni ? Il buon Vasari scrive nella Vita del Sanzio, che li fece tutti , ed in quella del Pinturicchio che ne fece alcuni. Certo intanto, che quando Raffaello aveva gi lascialo Siena ,
storie
,
tra
astante
se
stesso,
e l'Adora-
Mor
circa
il
1587.
PUNTELLI Baccio) fiorentino, edific in Roma per online di Sisto IV la chiesa ed convento di
il
essendo stato creato papa Francesco Piccoiomioi , che aveva ordinale quelle pitture ; il Pinturicchio invent e dipinse fuori della porta della libreria la cerimouia della consacrazione del nuovo pontefice , la quale composizione sosliece il conprecedenti. Raffaello dal Pinturicchio, si lasci a dietro il compagno ed il maestro ; ma nei lavori di Siena approfitt, per conto delle prafronto
delle
il
dopo
essersi separato
Rovere
ticano,
la
cappella Sistina
in
Va-
Santo Spirite
la
chiesa
S. Frau'cesco.
tiche dell' arte, degP insegnamenti del pi provetto condiscepolo. Soggiuguer, che in altre opere, come
nella tavola di S.
PI Lorenzo
,
ai
FranDipin-
diare
le
cescani
di
Spello
volti
il
Pinturiccliio
artisti,
opere de'
emul
se
nei
Raffaello.
fresco in
;
niera dell'
uno
quando
dell'altro
all' olio
ed a
citt
Roma
si
ed
in altre
ed
ovunque
fece
dei valenti
ingranmaestro , e se non in tutto, in gran parte contribuirono all' iucremeuto di quell'arte, che Raffaello port al colmo. Mor di 59 anni, nel 15 15. P1NZON ( NlCCOL.v ) probabilmente scolaro in Roma del Pousdirono lo
del
con tanto amore e diligenza , che perfettamente la contraffaceva. Una sua Madouna , che come cosa rarissima si couserva nella galleria Brignole, fu da tutti creduta di Andrea del Sarto ; e lo stesso Mengs giudic di Lodovico Caracci il suo S. Eligio dipinto nella contrada
degli Orefici.
Ma
Pellegro
non
aspi-
rava
alla
comune
gloria di
sem-
dipinse col nella chiesa di S. Luigi dei Francesi, alcune storie a competenza del Gemigoani. Fiosin
,
riva circa
il
1550.
)
PIO
gnese,
Angelo
del
quale
boloconservaosi in
scultore
quella citt molte opere, e specialmente l'Ercole in marmo nel cortile dell' Iustituto , ed una prodigiosa quantit di opere di stucco , che nell'et sua furono risguardate quali opere maravigliose , siccome quelle che sono lodevoli per conto dell' artifizio, ma viziose dal canto
dello stile.
plice, sebbene eccellente imitatore, ed era solito dire di vedere colla sua mente un bello, cui sperava di giugnere in breve. Giovane sventurato Di 25 anni cadde vittima dell' invidia de' suoi emuli sotto il pugnale del tradimento. Suo pi che condiscepolo, scolaro, fu il fra!
tello
contava pi di dodici anni, uscito dalla scuola del Cappellini , si fece imitatore del
PIOLA
nato in
Castiglione,
,
poi di
Vadel
lerio Castelli
in
in
compagnia
eccellente miniatore,
onde
fu
adoperato
in
patria e fuori.
molto Reca-
quale condusse
lavori
;
Genova
stile
molti
ma
in
ultimo
per alcuni lavori , fu sorpreso da grave malattia che in breve lo trasse, al sepolcro nel \625, Forse eia suo fratello (Pier Fr.A.NCE'JCO) il quale studi la pittura sotto Orazio Cambiaso e presso la celebre Sofonisba Anguisciola. Poche testimonianze della sua virt lasci questo raro giovine, clie per altro bastarono a
farlo
lievi
tosi a Marsiglia
mandosi un nuovo
vicina a quello di Pietro da Cortona, di cui diverse opere erano di fresco stale portate a Genova. Tra 1' altre cose Domenico faceva bellissimi
fanciulli
,
onde
non manc
Speciosa, dipinto
alla
Madonna
di
migliori al-
Pellegro) probabilmente
figlio di
Gio. Gregorio, nacque nel 1(317, e frequent la scuola di Domenico Cappellini, di cui ne fu il principale ornamento. Questo raro ingegno, uou contento ili essere imitatore del maestro, prese a stu-
Carignauo, ed il Riposo della Sacra Famiglia nella chiesa del Ges. Muri nel 1705, lasciando tre figliuoli di gi ammaestrati nell'arte
cio
(Antonio), che nato nel 1G54, dopo avere alcun tempo professata l'arte paterna , e fattosi conoscere poco da meno del padre
,,
150 l'abbandon
PI
per
darsi
PI
pi luSupposero per
a
cos
PIOLA (Paolo Girolamo), che sebbene nato dodici anni dopo di lui, mostrava fino dalla fanciullezza straordinarie disposizioni ad essere grande maestro. Dal padre, che ne conobbe il grande ingeguo, fu mandato a Roma, dove si propose per
suoi principali modelli i Caracci dei quali andava diligentemente studiando le opere. Tornato in patria, fu dal padre proverbialo perch
chiamato dal nome della carica ch'ebbe in Roma, nacque in Veuczi dalla famiglia Luciano, e fu prima scolaro di Giambelliuo poi di Giorgione, che gi da alcuni anni aveva lasciata la scuola del comune maestro. Una tavola che fece dopo pochi anni per S. Giovanni Crisostomo, mostr quanto fosse avanti nella imitazione del maestro , perocch fu creduta opera del Barbarelli, tutto essendovi il suo stile,
toni de'colori e la sfumatezza. Ma in Bastiano non era tale fecondit
i
d' invenzione
che atto
lo
rendesse
sembravagli che lavorasse con soverchia lentezza ; ma mostrossene contento quando si vide superato da lui nel grandioso , nella tenerezza delle carni ed in altre parti. Il bellissimo quadro de' Santi Domenico ed Ignazio fatto per la chiesa di Carignano sorprese Genova; ma il Parnaso dipinto per Giovan Filippo Durazzo lo fece risguardare per uno de' pi illustri pittori che allora fiorissero in Geuova , o altrove. Paolo Girolamo aggiugneva allo studio della pittura quello delle
lettere
,
mollo
fatica, di
straordinaria
bel-
pi belle mani, pi floride tinle di caini, pi vaghi accessorj. Famosissimo il ritratto di Pietro Aretino, nelle di cui vesti distinse cin-
que neri diversi, perfettamente imitando il velluto il raso, ecc. La fama di Bastiauo era ormai grande in tutta 1' Italia, onde fu chiamato a Roma da Agostino Chigi , altri
,
le
quali
non
poco contri-
pregi alle sue composizioni Poche cose condusse all'olio, perch continuamente occupato nel dipingere a fresco, onde quest'egregio pittore non pu essere conosciuto che nella sua patria, dove mor nel 1724.
(
buirono ad
accrescere
dicono dal Bouarroti. Certa cosa che appena giunto a Roma, fu adoperato dal Chigi nel suo palazzo , ora chiamato la Farnesina e dipinse in una sala a competenza di
,
timo dei
ul-
altro
per conto del diseguo era lontano assai dal sapere dei due grandi emuli, comecch li superasse nel
di migliorare il , e cerc disegno , accostandosi a Michelangelo, che pi volte lo accomod dei suoi disegni , come si dice della Piet ai Conventuali di Viterbo, e
non
non copie
colorito
Ebbe Giovan
mato
vinetto,
Battista
un
figlio chia-
(DOMENICO ), che mor gioquando appena cominciava a camminare gloriosamente dietro le orme dell'avo e dello zio, e con
si spense quest'illustre famiglia di liguri pittori.
lui
faello,
segni, e che
PIOMBO
F. Bastiano del
e gli somministr i suoi dimorto questi, fu tenuto migliore di Giulio e degli altri
raffaelleschi.
PI
arti
,
151
quale non si trovando in bisogno di f)i avorare. volle vivere in pace cogli amici, che molti ne avea e moltissimo lo amavano per il suo gioviale carattere e per essere valente
il
diede
1'
ufficio
di
piombo, avuto
specialmente dell' architettura ; e Giulio fu universale come il maestro. I danni che a quell'epoca recavano alla citt ed al tere
suonatore e cantante.
lo
Quando
nel
,
1546 trovavasi in Roma Tiziano accompagnava con Giorgio Vasari a vedere nelle Logge Valicane
Maravigliato Vecellio dell' eccellenza di quei freschi , e vedendo alcune cose ritoccate da altro pennello, chiese a Bastiano chi fosse stato quel prosontuoso che aveva osato imbrattare cos bei volti, non sapendo, dice il Vasari, ch'era stato lo stesso Bastiano. Ilo voluto riferire questo aneddoto per dimostrare con quanta caule pitture di Raffaello.
il
di Mantova le acque del Mincio, obbligarono Giulio a volgere le prime sue cure a questo imnel quale portantissimo oggetto diede luminose testimonianze delle sue cognizioni idrauliche ed architettoniche, In appresso cominci peJ duca e per privati ad inalzare nuovi edifici, altri a riformarne, onde in pochi anni, per opera sua e per la fu Mantova munificenza del duca
ritorio
,
quasi totalmente rifatta. Ma delle opere di architettura si parlei, dopo aver data contezza di quelle di pittura. Di mano in mano che si andavano ergendo edifzj, Giulio, as-
tela
debba
,
di coloro
che
vorrebbero Seba-
in et di
da valenti ajuli ed allievi, abbelliva coi miracoli della pittura ; e la scuola di Mantova resa celebre in sul declinare del quindicesimo secolo per opera d' Andrea Mantegna , sotto la direzione di Giulio sorse emula delle pi illustri d' Italia. 11 palazzo del T. e
sistito
li
P1PPI ( Giulio ) detto comunemente Giulio Bomano nacque in Roma nel 1492 e fu il pi celebre
allievo di Raffaello , ma pi che nel delicato , suo imitatore nei carattere forte; e specialmente n Dei fatti d'arme che rappresent >> con pari spirito ed erudizione. Di* segnatore grandissimo , e vero emulatore del Bonarroti , padro neggia la macchina del corpo umano , e la gira e la volge a suo senno senza tema di errore, se non che talvolta per amore >> dell' evidenza eccede nella mos sa . Rimasto col Fattore erede
quello di Mantova sono tuttavia il testimonio della virt e lo stesso Vasari , de-
scrivendoli , mostrasi compreso da maraviglia. A dispetto dei veri e dei supposti difetti che gli si attribuiscono, i freschi del T. mostrano
ditezza dello stile
vasto ingegno dell'inventore, l'aril franco disegnare, il fuoco, e 1 elevazione de'suoi poetici pensieri, la fierzza terribile deltutte le quali cose l' espressione :
il
ne termin , in compagnia del coerede, le opere rimaste imperfette; indi per opera del conte Baldassarre Castiglioni fu da Federigo duca di Mantova chiamato alla sua corte. Raffaello sommo
di Raffaello,
nella pittura
i
accagionato di avere alquanto trascurato lo studio della natura per darsi a quello dell' antico , di non aver sempre variata
Venne Giulio
rato di
rito,
profondamente conobbe
fettamente conosciuto
queste osservazioni saranno fondate sul vero, ma vero altres che ancora presentemente i suoi freschi sorprendono non scengli spettatori, e Giulio der giammai dal sublime grado in cui fu dal suo secolo collocato, vicinissimo al triumvirato de' tre sommi maestri in pittura. Non ho parlato che di alcune opere pittoriche eseguite in Mantova , perch
rispetti
PI
ni
,
dopo
la
Pi morte di
Giulio
era
pure
anni.
di sua invenzione.
Mor
di
54
P1PPI (Raffaello) nato in Mantova nel 1550 , avanza vasi a grati passi verso la paterna eccellenza , quand' ebbe la sventura di perdere
il padre in et di sedici anni. Poche opere rimangono di questo raro giovane , morto nella fresca et di trent'anni; e queste ancora confuse colle paterne e con quelle de' pi.
confini di un breve articolo non mi permettono didar luogo a quelle fatte in Roma , ed anche in Mantova per altre citt ; dovendo eni
illustri scolari
di
Giulio.
trare in alcune
particolarit
spet-
che
o PIRAJNESI (Gio. Battista ) nacque in Roma nel 1707, ed apprese in Venezia il disegno e 1' architettura. Da Venezia
tornato a
sotto
PIRANESE,
offrono un cos grande interesse. Egli aveva dato in Roma , non equivoche testimonianze delle sue cognizioni architettoniche avanti di essere chiamato a Mantova. Disegn la Villa Madouna, con un vago palazzine, ora tutto guasto; fece un'altro palazzine sopra S. Pietro Montorio, ora del duca Lante; disegn la pianta della chiesa della Madouna dell'Orto, ed i palazzi Cicciaporci e Cenci, l'uno e i' altro assai belli editzj. Le sue pi grandiose opere in Mantova sono il palazzo T ; e quello di Marmirolo a cinque miglia dalla citt.
Roma
studi
1'
intaglio
Giuseppe
Vasi
volmente condotta , fu fatto cavada Clemente XllL < Costui, dicono i compilatori del dizionario delle Arti di Vatelet, all' art. Gravure. costui fu uno de' migliori
dissegnatori d' architettura e di ruine , ed uno de' pi pittorem schi intagliatori del diciottesimo
secolo.
gliata
Non
erasi
ancora inta-
Rimodern ed
in-
grand
gusto 1' archi tettura in ruina , o ben conser> vata : ebbe Piranesi molti imita-
con tanto
tori,
nessuno che
lo
abbia finora
superato.
>
Benedetto
tanti altri
riedific
edificj
il
duomo
in
di
eresse
tova e fuori, che il cardinal zaga soleva dire che Mantova era creata da Giulio ed a Giulio apparteneva. Costru pure nuovi argini e condusse altre utilissime fabbriche idrauliche; insomma tanto oper e con tanta soddisfazione di quel duca , che questi, dovendosi allora edificare nuove case, ordin con pubblico editto, che ninno potesse fabbricare senza la direzione
ManGon-
prebbesi
lodarsi dici
esso intagli all' acquaforte. Egli un Rembrant nelle vedute, ma talvolta alquanto duro. Ebbe taglio
sicuro
ed
di
il
consiglio di Giulio.
La chiesa
Berta-
e libero , e la sua franchezza vinse molti ostacoli. Mori in Roma nel 1778, lasciando eredi delle sue virt un figlio ed una figlia, de' quali parleremo in separati articoli.
S.
Barbara
eretta
dal
PI
Indice di alcune
PI stampe pi
in
153
ineise al-
Roma
circa
il
1750,
accreditate.
spirilo e grazia,
Frammenti
It
di Antichit di tutte
l'acqua forte ed a bulino con molto onde le sue stampe sono stimate al pari delle paterne
e delle fraterne.
Veduta
e di altre
Ricorder
le
seguenti
mine romane.
dell'
Veduta
arco di Costantino,
del
del
Tempio Arco
della Pace.
di
Settimio
Via Appia.
Piazza di Spagna con
la
fontana
P1REICO comunemente chiamato il sordido mostrossi giurato nemico di tutto ci che per qual,
Veduta
della
Cascata
Casca-
tela di Tivoli
Popolo
si sia rispetto aveva qualche cosa di nobile e gentile; onde non dipinse che oggetti volgari , botteghe di sartori e di barbieri , lupanari , asini, vettovaglie e simili. Fa me-
del
numento.
fontana
Veduta prospettica
di Trevi ec. ec.
PIRGOTELE,
tore in
gemme
TIRANESE
in
(Francesco), nacque
Roma
scuola paterna il disegno e l' intaglio. Nelle stampe architettoniche si attenne strettamente alla maniera del padre, ma nell' intaglio delle antiche statue imit lo stile del Pittori. Vivea ancora Deprimi anni del presente secolo. Tra le sue
Magno. Gi da lungo tempo scolpivansi in Grecia ritratti ed altri oggetti in pietre fine ed ancora in smeraldi ; ma pare che
Alessandro
Pirgotele avesse portata quest' arte a tanta perfezione da superare non solo i passati ed i presenti ma ancora i posteriori artisti. Alessan-
Veduta
ziano.
delle
Simile delle
Terme Terme
di Salustio.
di
Diocle-
Veduta della illuminazione della Cappella Paolina, nel Vaticano. Giove Seduto, statua del Museo
dementino. La Venere
dei Medici, della Gal-
lerie di Firenze.
Gruppo d'Amore e Psiche, della Galleria del Campidoglio. Oreste riconosciuto da Elettra , gruppo creduto rappresentare il giovane Papiro e sua madre , appartenente alla Villa Lodovisi. ec.
(Laura),
figlia
di
Giovan
dro , dice Apuleo, poi eh' ebbe di lunga mano superati per ogni rispetto tutti gli altri conquista tori e monarchi, desiderando che le sue imagini passassero perfette alla posterit, non volle che fosh sero dal volgo degli artefici con taminate, ed ordin che veruno potesse rappresentarlo in bronzo. in pittura , in intaglio fuorch Pirgotele. Policleto, Apelle e Plinio nel Lib. XXXVII, e. 1. conferma la stessa cosa rispetto a Pirgotele, e nel Libro VII, e. 57 aveva scritto, che Alessandro ordin che nessuno ne dipingesse I' imagine, \a " tranne Apelle o la scolpisse gemma fuor di Pirgotele, perch eccellente nell' arte sua, o la fa cesse in bronzo se non Lisippo >.
. .
20
i5-i
PI
CI
Dovrei lasciare alla storia critica delle nrli greche il pronunziare giudizio ti a Plinio ed Apulco rispetto
ai
due
fonditori
iu
bronzo
Li-
fuori di Venere Urama pu avere comunicalo un cos fino pcnsicre allo scultore per rap. presentare in decente forma queche non
altri
ste
sippo e Policleto; ma baster allo scioglimento della questione 1' osservare che Policleto fioriva nell'Olimpiade oltanlasetlesima, e d'Ales-
divinit;
diverse
di
statue,
bassi
rilievi,
il
allegorie ed
mausoleo
sandro
nella
Magno
Olimpiade
sima.
ve confondersi con Piero Lombardo di Ferrara che operava nello slesso secolo. Bernardo Bembo, trovandosi nel 1481 in Ravenna nella qualit di governatore per la repubblica veneta , chiamava col il suo concittadino Piero per innalzare due colonne sulla piazza di Ravenna iu sull'esempio di quelle di Venezia
statua
,
e di
scolpire
.S.
il
Leone
la
ma
contem-
poranei lo additarono col solo nome addottivo, e si perde Ja memoria del precedente. Pomponio Gaurico, il Sausovino, Battista Guarino , il Sanudo ed altri lo ricordano con somma lode; e specialmente il Guarino, che compose un elegantissimo epigramma in lode della sua Venere flagellifera, chiamandolo Pyrgoteles Vtnetus. Tra le sue opere sono conosciute come certe il basso
rilievo
fama. Vero che questo monumento si mostra pi modesto che non si conveniva, ma di lunga mano superava il precedente, come dall' iscrizione che vi fu posta :
che vedesi sopra la porta maggiore della Madonna dei Miracoli rappresentante la Verdine
,
hic sorti
Squalltnu
si tu.
nulli
cognite
paenc
col
Bambino
,
sima mossa
marmo
no
posta
sulla
pila
chiesa di S. Antonio di
mezza Padova.
a
(
Omnibus
tes.
et
P1RLON O P1LON
)
,
Germa-
che fiori alla met del sedicesimo secolo, viene annoveralo tra i migliori artisti che conti la Francia. Tra le sue pi celebri opere in marmo si contano la figura di donna morta
scultore
,
celebre
Hoc
tibi
quem
il
in primis
hac co-
luere dtdit.
Terminato
lighieri
,
monumento
dell'A-
espi issa in
la statua
un basso
Diana
in di
rilivo
sotto
;
dove
gli
commesso
di erigere la
di
Poiliers
le
chiesa della
nella quale
stero e
1'
Madonna
sfoggi
dei Miracoli,
lutto
il
tre
Giazie
marmo
destinate a
magi-
portare
un'urna di Enrico
come
gante scultore
ornandolo cstcrior-
PI
melalo e nell'interno eli preziosi ornamenti. Quest'edificio, scrive il
PI
che
)o
155
celeberrimo Storico della scultura, fu dei primi a ricondurre in Vc nezia il vero gusto dei pi Ieg" giailt ornamenti, presso che tutti
i
superiore ai pittori bizzantini e non lontano dal fare di Cimabue , che per altro superiore al Giunta specialmente nelle pittine della chiesa
mostrano
di lunga
mano
superiore
d' Assisi,
che a ragione
condotti in istiacciato rilievo , e " pi che a marmo intagliato a fuso " bronzo rassomiglianti. Ebbe Piero
"
lo fecero risguardarc
come
Pisa
di
il
rin-
novatore
altres
dell' arte.
due
figli
ed allievi
di),
nella
prima
nou indegne della E dopo la morte del Padre eseguii ono altre importanti
alcune
statue virt paterna.
ma non rimangono
PIRRO
PISANI
padre di Leocrate
(
e di
servono a dar risalto col loro cofronto alle migliori opere col latte
Emione. V. Leocrate.
LVIA
)
intagli all'ac-
quaforte , dalle invenzioni e disegni di Gio. Paolo Pisani, un Vecchione seduto cou una donna a canto, ed alcuni Amorini che colle frecce combattono insieme. PISANO ( Giunta ). Di questo rinomatissimo artista , di pi anni anteriore a Cimabue couservansi memorie dal 1210 al I25(j. Frate Elia compagno di S. Francesco e suo immediato successore nel generalato dell' ordine, chiamoilo nel 12j0 a dipingere in Assisi la chiesa degli Angeli. Col fece Pisano le pi lodate opere; e col vedesi ancora. la pi conservata. E questa un Cristo dipinto sopra una croce d legno, nelle di cui estremit dai lati ed al di sopra vedutisi la Ma,
Pi S ARRI (Cablo) bolognese, boriva circa il 1775, ed intagli a bulino Agar con Ismaele, dal Frauecschini; il ritratto della regina
d'Inghilterra Maria Clementina Sobieschi ed una raccolta di stampe tratte dai dipinti dei tre pittori Ca,
iacci
in
25
fogli.
Scipione Maflei. Cristo che spira sulla Croce. La Religione che calpesta l' E,
resia.
medesimo,
da Siena
,
S. Caterina
Il
da Gio
Battista Ticpolo.
donna
due
altre
1'
mezze
epigrafe
ligure
,
nella inferiore
ora in
L'
Calzolajo. A rotino.
parte perduta: Jauta Pisanus Jualini me fecit. In queste ligure di poco minori del vero sebbene come portavano le condizioni del tempo, si osservino diseguo secco poca fusione di colori, estremit soverchiamente lunghe, e qualch'altro diletto, vi si ammirano lo studio del nudo , qualche espressione ed
,
,
PISRICOLA. ( Giacomo ) , da Giorgio Vasari ricordato con lode nella vita di Jacopo del Sansovino, operava in Venezia nel buou secolo, e
tore cou
si
fece
nome
di valente pitdi
un Ascensione
Ges
Cristo, fatta a S.
Maria Maggiore.
PIS1CRATE , celebre statuario greco, scolp per testimonianza di Plinio , un Marte ed un Mercurio
nel
tempio
della
Concordia
in
Roma.
156
H
,
PI
scolaro
P1S0NE CALAUREO
Lucca
si
sottoscrisse
Leonardus
PISTOIA ( Gerino da ) fu allievo di Pietro Perugino e suo diimitatore, e perci di lui pi freddo e stentato. Dipinse per le monache di S. Pier Maggiore , in Pistoja , una tavola che fu poi acquistata per la reale galleria di
ligente
Firenze
di S.
citt
Sepolcro, ed in Roma come ajuto del Pinturicchio suo condiscepolo. Chiamandolo alquanto freddo e stentato, non intendo che sia detto in senso assoluto, ma soltanto per rispetto alle ultime opere di Pietro, ed a quelle de' pi illustri suoi condiscepoli. ( Giovanni da), scolaro di Pietro Cavallini, che avea appreso a dipingere da Giotto, ajut il maestro in Roma , dove credesi avere eziandio lasciate opere di sua invenzione, confuse poi con quelle
Gratia Pistoriensis. Non nota l'epoca della sua morte. ( F. Paolo da ) scolaro ed erede degli sturlj di F. Bartolommeo delia Porta, eia nato circa il 1480. Coi disegni del maestro condusse in Pistoja alcune buone tavole , la pi lodata delle quali vedesi nella chiesa parrocchiale di S. Paolo. Dopo la morte di lui i disegni di F. Bartolommeo passarono a Firenze, e vivente ancora il Vasari trovavansi in gran parte presso Suor Plautilla Nelli a Santa Caterina. P1TAN, o PITHEAN (Niccola) nacque, secondo il Milizia , in Parigi nel 1653 , da Giacomo Pitan intagliatore d'Anversa, e stabilitosi in Parigi, che lo ammaestr nel-
arte
And
tagli
ma
degli altri
giotteschi
a' suoi
lavorarono
capitale.
da), scolaro del il 1550 , chiamato da alcuni Malatesta , da altri Guelfo. Di questo valente ar-
(Leonardo
,
Fattore
fioriva
circa
conservansi, in una cappella de' Canonici di Lucca , uua Nunziata, a Casal Guidi, terra del Pistoiese, una tavola di S. Pietro con altri tre santi che fanno corona al trono di Nostra Donna, come pure moli' altre in Napoli per private quadrerie , pochissime per chiese.
tista
questo sommo pittore non si vide mai tanto bene mantenuto in veruna stampa come in questa ; e secondo Watelet , chi la preferisse alla celebre sacra famiglia d' Edelinck potrebbe con buone ragioni giustificarne la scelta ! Mor in Parigi nel 1676.
,
Sue Stampe di
ritratti e soggetti
diversi.
stallo,
Pistoja , affezionatissimo ai suo maestro, mai non lo aveva abbandonato. ( V. Peoni Gio. Francesco), da che, essendo suo allievo, cominci a lavorare tra gli
11
Alessandro VII sopra un Piededa Mignard. Luigi XIV colla sua armatura fino ai ginocchi, da le Fevre. Niccola Colbert vescovo di Lus-
son, dal
medesimo.
ajuti di Raffaello in Roma. Lo segui a Mantova e di l a Napoli dove rimase dopo la morte di lui, tenutovi in grandissima stima per la sua virt , e perch continu a tener
,
Luigi Alessandro di Borbone conte di Tolosa ammiraglio di Francia, da Gobert. La Sacra famiglia di Raffaello, in cui il divin Bambino , seduto sulle ginocchia della Madre, benedice
il
piccolo
S.
Giovanni ingi-
giovani
artisti
la
con
le
PI mani giunte.
,
PI
S.
157
Giuseppe
Fil.
da
de
>
nel de-
d#' ..v,,les. 'o. ulpizio, ovvt o l'Assemblea S. dei Vescovi per un . ">ncilio , dal
"
medesimo.
Busto della Vergine, d. 'e Brun. Ges Cristo nelle nubi con ^Giovanni Battista, e la B. Ve' .u che intercede per S. Bn> ->ne e suoi
<
compagni
certosini
prostesi
da
da un' altra parte era il ; tempio di Venere e di Mercurio, colla fonte di Salmacide , la di cui acqua, secondo la favola, faceva innamorare chi la bevea. In mezzo a cos nobile piazza fu posto il Mausoleo, il circuito del quale era di 4I2 piedi. I lati da mezzod a settentrione tiravano ciascuno 63 piedi , gli altri due erano pi lunghi. A queste facciate servivano d'ornamento 56 colonne con bassi-rilievi e moltissime statue d'
moteo
Champagne.
S. Famiglia , dove un presenta al divin Bambino
stello di fiori,
Angelo un ce,
P1TEA
pareti.
di
BURA
Scopa moteo
, ,
soresecuornati d' Oriente a quelli di mezzod a Tia Leocare quelli d' occi-
un lavoro
1'
Fu
affidata
lavori
tutti
mento
Non
di-
partendosi questi
due
artisti
dalla
accrebbero la loro fama. Ma ci che diede maggior risalto a questa mole fu la piramide collocatavi sopra dall' architetto Piteo. Era questa composta di 24 scalini, e la sua cima veniva coronata da un carro tirato da quattro cavalli di fronte. Tutta 1' altezza di questo edilzio , costrutto del pi bel marmo greco,
era
di
pratica invalsa in Grecia, descrissero e stabilirono le regole per tal sorta di monumenti. Non dispiacer
la
n per avventura riuscir inutile agli artisti, una circostanziata descrizione di questo ediai leggitori,
lzio. Avendo il re Mausolo os servato in Alicarnasso, cosi Fran cesco Milizia , un sito sul mare
in forma di Teatro, naturalmente fortificato ed opportuno per il t commercio, pens di ergervi un palazzo di sua residenza. Era questo di mattoni, con intonachi
>i
Oltre questa grand' opera Piteo disegn ed eresse il tempio di Minerva in Priene, d'ordine jonico , la di cui base jonica scopertasi da poco tempo combina perfettamente colla descrizione della base Jonica di Vitruvio. Pili ( N. ) nato in Salamanca ,
fu
allievo
di
Luca
il
Giordano
maestro
si
in
re-
Madrid, e quando
stitu a
lisci
come specchj
e gli esteriori
ornamenti di marmo Procones sio. Vicino alla porta era la gran piazza , che da una parte aveva il palazzo reale, dall'altra " la rocca col tempio di Marte, in cui era ima statua colossale, opera
Napoli, Piti toru nella Vecchia Castiglia, dove fece alcuni quadri per la cattedrale Valladolid. Altri ne fece pure a Salamanca per
il
marchese
di
158
sembra che
le
PI
PI
M, ma
la
incisione del
della
Museo
Fiorentini-,
sue opere non fossero abbastanza note agli scrittori delle cose dell' arte , perocch appena si trovano accennate. PITOCCHI ( Matteo dai ) fiorentino, cominci a dipingere circa il I650, nello stato veneto, dove da credersi recalo in et giovanile. Poche tavole dipinse per chiese , alcune delle quali vedevansi ih non tali per da quella de' Servi dare una troppo vantaggiosa idea del suo merito. Ma egli si distinse in un solo genere di pittura rappresentante pinocchi d' ogni sesso e persone della pi abietta condizione , onde gli venoe il soprannome di -Pitocchi. Molti suoi quadri e svariati assai vedousi nelle quadrerie di Venezia, ili Vicenza
, ,
,
pi
di
celebri
quadri
galleria
Dresda.
di ai-
Gio. Battista Piazzetta , pittore Veneziano. Carlo Goldoni, poeta comico Veneziano.
( Giovanni Battista) Venezia nel 1687 fu allievo e nipote di Francesco Pilloni,
riTTONl
in
nato
pittore di
non ebbe,
di
Padova
di
Verona
ricchi di
poco
dimenl
presentato. Mor in
Padova nel 700, Giovanni Marco ) nacque, secondo la comune opinione ed ebbe a in Venezia nel 1605 primo maestro di disegno e d' intaglio Giuseppe Baroui meno che mediocre artista. Conoscendo di non
P1TTERI
tranne quello d' avere dato alla pittura un'artista che onora il secolo decimoltavo. Giambattista non tard ad accorgersi che poco poteva apprendere Sotto cos debole maestro, o soltanto apprendere una viziosa maniera; e fecesi a studiare le pi insigni pitture de'grandi artisti della scuola patria e delle straniere. Con tale pratica formossi uno stile quasi originale per certa quale arditezza di colore, e per colali
vezzi ed amenit opportunamente le fisparse ne' suoi quadri.
Am
potere approfittare nella sua scuola, si accost a G. A. Faldoui, e riusc valente professore neh' arte sua. Intagli , dicono Watelet e Mi li^ia , in una maniera sua pro= pria da non imitarsi non iu:
gure alquanto minori del vero, non solamente ne' quadri da cavalletto, ma ancora in quelli da chiesa. 11 rinomato di quesl' ultimi pii quello del Martirio di S. Bartolommeo che vedesi a Padova nella chiesa di S. Antonio. Mor nel
,
y>
croci
tagli
in
sensi
si
diversi
1767.
come ordinariamente
" m
:,
>,
pratica.
PITTORI (Lorenzo
nacque
in
Non
Mellan di un solo ordine di tagli secondo gli andamenti degli oggetti. Copriva i suoi rami di tagli leggeri perpendicolarmente , o diagonalmente , li profondava qua e l
us
il
modo
di
Macerala in sul decimare del quindicesimo secolo , e fu uno di coloro che sebbene lungamente vis,
suti nel
buon
secolo
ritenne
in
come punti allungati per dare piti o meno forza, secondo richiedeva
il
:
gran parte 1' antico stile. Ebbe in ci molti compagni, ma per diversi motivi; alcuni perch troppo attaccati alla
maniera
contorno ed il chiaro scure e malgrado questa bizzarria le sue stampe hanno qualche verit e del colore . Fu occupalo per
non sapendo
potevano tosto abbandonare le consuete pratiche; altri perch osimi vausi a credere, che i moderni fos-
PI
opposto estremo di quella crudezza di contorni, e troppo scrupolosa euritmia che formano il carattere dc'mncstri quattrocentisti; non pociii lilialmente perch le divote persone ed alle superstiziose pratiche inclinate, avevano maggior fiducia nelle imagini di Dio e ilei Santi fatte secondo l'antico gusto , che non nelle moderne. Molte delle prime erano in grandissima venerazione tenute per numerosi miracoli operati: ed una imagine della
scio passali
all'
PI
I59
zarro associ al dotto e castigato disegno , non comune Ira i pittori spagnuoli, il vivace colorire del 1' epoca maestro. Ignorasi della morte.
PIZZI
ca
il
N.
1760,
della di
lievi
bel-
le arti
Rrera
sotto
la
di-
rezione di Giuseppe franchi riusc valente scultore. Non contava ancora trent' anni quando fece alcuni dei bassi rilievi di storia mitologica
un Vergine attribuita a S. Luca Sauto , un 8. Antonio , un S. Francesco ce. eseguiti nel tredicesimo secolo o nel susseguente , erano per il volgo dei devoti assai pi cari oggetti che una Vergine di Raffaello , di Tiziano o di Correggio. N di ci dobbiamo dar colpa solamente ai moderni. Troviamo in Pausania, ed in altri scrittori greci e latini, che (ino ai tempi di Fidia, di Scopa, di Appelle, di
,
che ornano
Relgiojoso
,
volto
il palazzo in origine ora conosciuto sotto il nome di Villa reale. In appresso scolp una delle statue posle sulla
nuova facciala del duomo di Milano, ed in questa e ne' precedenti lavori mostr d'essere in su la via
buon gusto. Nel 1 SO 4 era nominato professore di scultura presso 1' accademia di belle arti di Cardei
rara
e col
>
si
trattenne
fino
al
LisippO preferivansi dal volgo le informi statue e figure degli idoli dell' et di Dedalo ai capi lavoro dei pi eccellenti scultori e pittori. Ma tornando a Lorenzo Pittori, conservassi fino alla fine del decorso secolo un' imagine della Madonna nella chiesa delle Vergini di Macerata, fatta nel 1554 che sarebhcsi credula dell et di Giotto.
,
PITTORl(PAOLO),nato
di
,
nella terra
Masaccio, nella prima mela del sedicesimo secolo arricch la sua pallia e le vicine contrade di pregevoli opere, il di cui siile con permette di formare probabile eoughiettura intorno al merito di lui. Mor nel 1590.
epoca passava nella stessa qualit a Venezia, dove manc all' arte da pochi anni. Disegnava e modellava correttamente, ma , secondo osservarono alcuni , alquanto timidamente, forse perch, conoscendo le difficolt dell' arte , non si attentava di abbandonarsi alle ispirazioni del genio , ed era eziandio ritenuto dall' essersi poco esercitato nelle pratiche del lavoro in marmo , onde alcune opere modellate in Carrara per il principe Eugenio, fece eseguire da alcuni scultori di quel paese che fino dalla
nella
1807
quale
fanciullezza
il
appieudono
a trattare
JL
fioriva in
Roma
in
sul decli,
PIZZARRO
del
Antonio), allievo
in
'i
nare del
1
sedicesimo
in
secolo
di
e fu
Greco,
fior
oledo
nella
indivisibile
compagno
Tarqui-
prima met del diciassettesimo secolo. Tra le molte e pregevoli opere fatte iu quella citt celebri sono quadri rappresentanti la Fondazione
;
nia da Viterbo
di
quadrature e
di ligure
dei Trinitari,
ria*
di
Vergine S, Maria
cero in di verste chiese e Palazzi di Roma, supplendo colla prestezza e coiht mediocrit del prezzo all' eccellenza dei graudi trescatiti loro
di
Casarubbios.
Piz-
contemporanei.
1G0
in
PI
PI
sostenne gli ostinati studj e la fatica di continui lavori, e mori quand' appena contava 27 anni.
Bologna nel 1651 , e fu scolaro Angelo Michele Colonna.il quale, tornato in Italia dopo la morte del
quadrature
del
Pizzoli
PLANO
bilirsi in
Daroca circa
in
sta-
finche
Ma
questi
non
Saragozza in sul declinare del 17. secolo, dove fu molto adoperato in fare ritratti ed in
lavori
d' architettura
il
di ornati.
de' quali
Ci
assicura
Palomioi
che non
al
fu inferiore al
telli.
Colonna ed
Mi-
PIZZOLO
fu,
dopo
il
Certa cosa che fu adoperato in opere di molta importanza , tra le quali ricorderemo i freschi
stra
allievi dello
Squarcione, tra pi di cento settanta, che uscirono da quella celebre scuola e si dispersero in tutta 1' Italia. In una cappella agli Eremitani di Padova dipinse un'Assunzione di Nostra Signora nella tavola dell'altare, ed altre figure sulla parete, cbe sarebbero da tutti i conoscitori dichiarate opere del
No-
Signora
del
Portillo
1'
ragozza.
Non
nota
Saepoca della
di
sua morte.
Mantegna
se
non
vi
si
leggesse
opus Niccolttti, Tale ancora un suo fresco che conservasi sulla fac-
una casa della stessa citt, sebbene abbia alquanto sofferti i danni del tempo. Mor in patria pochi anni prima del suo condiscepolo Andrea. PLANES ( Luigi Antonio ) il Giovane , nacque in Valenza nel 1 765 , ed apprese il disegno da D. Luigi suo padre , il quale sopravvisse al figlio, ed era nel 1800 direttore dell' accademia di S. Carlo. Da Valenza fu dal padre mandato a Madrid sotto Francesco Bayen ,
ciata di
il
1650. Aveudo sortite dalla pi buone disposizioni per le arti , mostr fino dalla fanciullezza che avrebbe occupato un distinto grado tra i professori delle belle arti; ma destinato dal padre agli studj della giurisprudenza, consum alcuni anni senza potersi occupare che segretamente del disegno. Mancatogli per un impensato avvenimento il procuratore cui era dal padre stato raccomandato, ritirossi a York, scoperse un' argilla , che suppose atta a far porcellane. Morto il padre vanne agli sperimenti della terra scoperta, ma dopo aver consumato molto danaro, dovette rinunciare ad ogni ulteriore
circa
il
le
tentativo
studj del
si
rivolse ai prediletti
della
quale esercitandolo nel copiare i grandi esemplari, lo rese in pochi anni cos buon pittore, che tornato
disegno
pittura e
in patria fece uri bellissimo ritratto del consigliere Don Antonio Por-
Era molto strano , e passava continuamente d'una in altra professione, onde lasci poche
dell' intaglio.
senal
e fu ricevuto
membro
del-
l' accademia di S. Carlo. In appresso dipingeva uua Concezione per la chiesa d'Albalat , e diversi
cose in tutte le tre arti , ma pregevoli assai , specialmente in fatto d'intaglio. Mor a York nel 1728.
che tutti fanno prova de rapidi avanzamenti che andava facendo nelP arte. Ma la sua gracile complessione lungamente non
,
per privali
Riccardo Thompson
da Zoust.
PL
Sterne Arcivescovo di York, Krw, vescovo ec. Seguilo di difl'erenti uccelli, sollo
il
PL
IBI
titolo
ftlultae et divtrsat
vium
specie*.
Veduta
suo capo lavoro per l'cccellenz^del disegno, per la perfetta rassomiglianza, per F armonia de' colori , e per la bellezza degli accessorj. In geuerale Davide Plas dipingeva eccellentemente le teste , e le estremila; sapeva far buon uso degli effetti del chiaroscuro , e dava alle
carni
aSsai ricco dei
PLACED1ANO,
di cui parla
pittore triviale,
Orazio nella satira settima del Libro secondo ; pare che pi che a lutl'altro si applicasse a rappresentare battaglie coi terra rossa e carbone.
nel 1704.
marine, olandese
in Italia
,
dove
fa-
sue
poplite
rubrica
veliti
si
,
piet aut
car~
vittn-
bone
feriant
Montagua , suoi di Binaldo de la 1(565. paesani. Si crede morto nel lo uou so che simili confusioni accadano nell' originario loro paese,
dove
,
Arma
viri
pesta,
che possono servire di confronto per dare i rispettivi quadri a chi in pace li fece; ma ( se 1' abbiano
i
qualit di valente pittore, verit ed espressione , comuuque o per servire alla parsimonia dagli ordinatori , o per altra qualsiasi cagione
tra
l'iu-
PLAS
che
gli
Pietro vander
pittore
marine, taverne, capanu* , dipinte da alcune migliaja di buoui pittori olandesi e fiamminghi, non si possono conoscere che quelli di ciuquaula
finito
numero
di paesaggi,
o sessanta autori.
ec-
diedero
nome
tra
valenti
diciottesimo secolo. Brusche conserva la maggior parte delle opero di lui, fu il luogo della sua pi lunga dimora e della sua morie. (Davide VNDER ), probabilmente figlia o nipote di Pietro , nacque a Brusselles nel 1747, ed comune opinione che venisse assai giovane in Italia, e pi che altrove si trattenesse in Venezia studiando Di ritorno in Je opere di Tiziano. non tard ad aver nome patria
artisti del
selles
bilmeute mantovano, operava in Cremona dopo il 1482 nel quale anno fu chiamato da Mantova a fare di
,
della
cattedrale di
lavoro intorno al quale oper otto anni. Si credono pure appartenenti a questo valente maestro gli armadi a tarsia ora
quella
citt: squisito
Abbon-
dio di
Cremona.
abbadessa
PLAUT1LLA (Suor)
di valente
i
ritrattista
onde dipinse
faceva che copiare in miniatura le pitture de' migliori maestri; mairi appresso ard dipingere in vasle tele immagini di Santi e Storie Sacre
'
162
private
PL
famiglie. Fior nel sediceil
PO
cilia nel
fi-
simo
secolo.
PLINIO
Giovane, nipote e
gliuolo adottivo di Plinio Secondo, tanto benemerito della storia delle Belle Arti, non fu architetto, ne scrittore d'architettura; ma fu cos appassionato dilettante dell'arte, e fere costruire tanti edifizj, e ne parl con tanta intelligenza, che niuuo scrittore
nato in Si, facilmente allievo, e certo imitatore del Domenichino, lavor anche in Boma , ove gli fa
PO
(Pietro del)
1610
,
Madonna
cognizione acEssendo pretore in Bitinia ebbe somma cura di quegli edifizj che servono alla nettezza e comodit pubblica. Per i Prusi, nella citt di Nicomedia fece fare i Bagni, rifabbric molti pubblici e privati edifizj in diverse parli dell'Asia Minore danneggiati dagl'incendj. A Nicea fece eseguire un magnifico teatro ed aprire un cabale di comunicazione tra il lago di Nicea ed il mare. Fatto poi conquistala
in quest'arie.
,
persuadono della
Costantinopoli , e forse pi che questo diversi piccoli quadri di storie dipinti per gallerie con tanta diligenza che pajono fatti di miniatura. Di questi conservatisene due presso i signori della Missione di Piacenza', rappresentanti un S. Giovanni Decollato , ed una Crocifissione di S. Pietro. Dopo avere molto operato in Boma and a stabilirsi in Napoli con suo figliuolo, ove mor nel 1692. Ma Pietro del Po pi celebre
come
intagliatore
in
baie Caracci.
sole,
mostr tanta intelligenza e saper nelle fabbriche , che 1' ottimo imperatore Trajaio gli affid l' in-
tendenza generale degli acquidotti, e degli altri impieghi esercitati prima da Frontino. Tutti i ricchi dovrebbero imitarlo nel buon uso delle ricchezze. Oltre le sue case di delizia , il Laurentino presso Lauvento sul mar Tirreno e la casa di Toscana vicina a Borgo S. Sepolcro , diseguale dallo Scamozzi , la villa sul Lario ed altri edifizj eretti in Milano ed in altri luoghi, coM'rii in Como, sua patria, una biblioteca, assegnandole considerabili rendite per mantenervi un professine ed scolari poveri. Modestaniente ricco, e spendendo poco per se, trov mezzo ai usare grandi be,
La Cananea dal medesimo. L'Anuunziazione della B. Vergine , da Poussin. La Fuga in Egitto, dal medesimo. Nettuno sul suo carro soggetto da sfondo da Giulio Romano.
, ,
figliuolo di ( Giacomo ) , Pietro, nacque nel 1656, studi la pittura sotto il padre e sotto Nicola Poussin; indi col padre e colla sorella Teresa, eccellente mimatrice, pass ad abitare in Na-
Lo studio che
tere, e
fatto
aveva delle
let-
particolarmente della poesia italiana e latina , gli fu di grandissimo giovamento nelle copiose composizioni , che colla variet e
bellezza delle figure e colla magia
neficenze.
del colorito
allettavano e sorpren-
PLIS1ENETO,
matissimo pittore
,
ateniese e rino-
devano
io spettatore.
Seppe
inoltre
era fratello di Fidia. Parla di costui Plutarco nel suo libro intiiolato: Se pi fossero
gli Ateniesi
guerra
o della pace.
trovare bei partiti negli accidenti della luce, ne'riverberi e negli sbattimenti ; e se si fosse meno scostato dalla semplicit del Domenichino, maestro del padre, per cui
PO
cadde nel manierato, dovrclilic porsi
tra
i
PO
vita nel
165
XVII
hanno
secolo.
E Roma
Napoli
chiostro della Nunziata di Firenze, ed in Pisloja le lunette del chiostro dei Servi. Mor in ptria
alcune sue tavole d' altare , ma le pi belle sue opere sono, in Napoli, la Galleria del marchese di
nonagenario.
(
una camera del duca di Matalona, e sette del duca d' Avellino. Mor in Napoli nel 1726, dieci anni dopo la minore sorella
Genzano
di Costanza , ) , famoso ricamatore, aveva imparato a disegnare francamente, onde, quando volle esseri: pittore , non ebbe che a studiare
POCH
Paolo
in giovent
1'
Teresa.
figlia di ( Teresa, del ) , Pietro e sorella di Giacomo , apprese dal padre la pittura , e nel
PO
spettive ed
ornamenti particolarmente in luoghi sacri. Fioriva uella prima met del 17. secolo. Era suo
fratello
1678
fu
ammessa all'accademia
Lavor eziandio
di
S. Luca,
di minia-
tura e di pastello , e sul gusto del padre intagli diverse stampe all'acqua forte, tra le quali Susanna sorpresa dai vecchi. Mor in Roma
nel
( Toma ), che pi che alle cose di quadratura attese a dipingere ad olio fatti storici. Fu diligentissimo nel finire le pi piccole
1716.
POCCETTl
batelli
(Bernardino Bar)
,
DETTO
nacque
in
Fi-
renze nel 15,42, e fu allievo di Michele Ghirlanclajo. Appena uscito da questa scuola , dipinse in Firenze alcuue facciate di grottesche e simili bizzarrie, onde gli fu dato
il
distinguendosi quasi i pennello , sicch Je sue pitture pajono piuttosto miniature che altro; ma non ebbe fondamento di disegno, e non seppe dare armou nobilt nia alle composizioni
parti
non
tocchi del
alie figure.
PODEST
que
nel
in
soprannome
di
Bernardino
appresso
,
delle
1640 passava
Roma, dopo
facciate.
Ma
in
recatosi
non
si
Roma
pose cos passionatamente a studiare le cose di Raffaello, che tornato in patria, non solo si fece conoscere vago e grazioso figurista ,
avere appresi gli elementi della pittura in patria da Andrea Ferrari. In Roma fu impiegato a disegnare
i
leria
sotto ni
,
ma
ricco e grande
compositore di
di
storie,
che ornava
hei paesi, di
niani.
marine
e di altre vaghezze.
Poche
cose feee
ad
olio
continuamente
trovandosi in lavori a riemp tutta Fireuze. Ma dalle rare sue opere non ritrasse lo studioso Poccelli la meritata lode , di che maravigliossi Pietro da Cortona; ed AnlonioMengs, qualunque volta recossi a Firenze,
fresco
,
occupato
de' quali
non
lasciava
le
di
ammirarne
facendo
fi
e stu-
Vincenzo GiustiPodest intagli molti de' suoi disequi all' acqua forte , e le sue ligure sono di una ben intesa, e spiritosa esecuzione. Le pi celebri sue stampe sono : Vari Amori che coltivano le Arti, e la Fenice che si brucia , allegoria dedicala a Guido Reni. Baccanale. portato dai Satiri Sileno ebbro e dalle Baccanti , attribuito a Tidel marchese
Il
,
diarne
opere,
ricerca
ziano.
anche de' pi
sole opere di
obliati
escili.
Due
:
due diverse
citt ri-
Bacco che sta per scendere dal suo carro tirato dalle Tigri , dallo
stesso.
Bacco ed Arianna.
164
PO
relative alla vita di
PO
fu al certo lungo tempo ajuto ed imitatore. Mor nel 1667. Suo minor fratello o piuttosto figliuolo
(
Due slampe
Santo che cangia fiori in pane. Santo che impone le mani sopra un bambino. PO ELEMBURG (Cornelio) nato in Utrecht nel 1586, apprese i principi della pittura sotto Bloemaert,
indi, passato a
Carlo Francesco
di
al-
lievo in Parigi
Coypel
minato professore della cademia, indi pittore ordinario del re, che per dimostrargli la sua stima
lo cre cavaliere. a
fu noreale Ac,
Roma,
fecesi a stu-
Fu
poi
mandato
diare le opere di Raffaello; ma pensano alcuni biografi che poca cura si prendesse della pi importante parte, il disegno. Dipingeva in Roma
Roma, ove
POGGI,
co),
POGGINI
che
gli
tori.
apprese, se-
condo il Vasari, ad intagliar pietre dure e coniare medaglie da Giovanni dalle Corniole; quando per non debba ammettersi la probabile opinione essere questi non diverso da Domenico di Polo, siccome figlio di Paolo Poggi o Poggini , di cui si parler nel seguente articolo. Fu costui uno de' pi celebri falsificasecolo ; coniatori del sedicesimo tore del duca Cosimo I , ed iu appresso coniatore di papa Sisto V , di commissione del quale fece la medaglia di Cammilla Perfetti sua sorella , avente la facciata di S. Lucia nel rovescio e l'anno 1590. Fu.
eziandio
per non pi abbandonarla. I quadri di piccole dimensioni non tardarono a procacciargli molto credito, onde Rubens, desiderando di conoscerlo, recossi alla casa di lui in Utrecht, ed acquist alcuni quadretti per ornamento del suo studio. Ecco il migliore elogio di Poelemburg, il quale chiamato da Carla patria
lo
in Inghilterra,
avrebbe potuto,
in alto
agli
se
non avesse
non
fatto in
ignobile
plastica
scultore
la
Se,
la
come imit
avendo
statua
grandi
nella
il
PreseGalleria
della Poesia per il catafalco di Michelangelo Bonarroti. Fu Dome nico , scrive Vasari nella vita del Bonarroti , uomo non solo neiia scultura e ivs fare impronte di
'
monete e medaglie
bellissime,
ma
del sig. Grenier a Middelbourg. La Galleria reale di Parigi possedeva sette de' suoi piccoli quadri , che sono i pi stimati , e la reale
Pinacoteca di
dipinto
sul
bronzo e nella " poesia parimenti molto esercitato E nella vita di Valerio da Vicenza soggiugne. Domenico Pog gini ha fatto e fa conj per la zecca con le medaglie del duca Cosimo,
ancora nel fare di
-'.
dell'Olanda e della Germania possono mostrarne molti, perch pochi pittori lavorarono quauto Poe-
e lavora di
marmo statue,
puoi pi
imitanrari
do
in quello che
ed
lemburg.
in
eccellenti uomini che abbiano mai fatte cose rare in queste posses
(Carlo), pittore nato Lorena dopo il 1600 si crede scolaro di Simone Yovct, del quale
,
POERSGN
siorii.
Viveva
)
negli ultimi
anni
(Paolo
fiorentino, era
PO
rinomato assai tra i coniatori di medaglie nel 155D, nel qual anno coni due medaglie per Filippo II re di Spagna, per la pace
di gii
,
PO
manterranno sempre
165
tra la
Spagna
lato
il
e la Francia, aventi
ma
aud
a fissarsi in
Parigi,
dove
da un
te
cipe e dall'altro quello di ClemenVII tratto dal conio eseguito da Benvenuto Celimi dopo il sacco di
Roma del 1527. Dopo tale epoca pare die Paolo rimanesse costantedi Fi'ippo. Fece Paolo le effigie in medaglie dei reali di Spagna, suoi padroni, degli Estensi Alfonso II e Lucrezia de' Medici e delle fanciulle Lucrezia e di Bona Sforza d'ArraEleonora
allievi. Mor in quella capitadopo avere eseguiti circa quattrocento rami, nel 1695. Soggiungo un breve catalogo.
mente
Ritratti.
alla
corte
Francesco
del re.
di
Poilly, intagliatore
nella sua
,
Luigi
Stalo.
XIV
giovent.
Girolamo Bignon
consigliere di
gona delle principesse della casa Gonzaga e d'Urbino, di Margarita d'Austria e per dirlo in una pa,
,
delle pi belle e gentili dame de' suoi tempi. Ebbe a suo emulo
rola
in
Cardinale Mazzarino. Enrico Arnauld, vescovo d'Anger. bramo Faberl , maresciallo di Francia.
Soggetti Storici.
Spagna
il
celebre
Pcmpeo
,
tglio
dell' aretino
Leone Leoni
e fecero
La Visione
faello.
di Ezechiello,
da Rafpae,
a gara in materia d'intagli in pietre dure, e di coniiin acciajo, le pi maravigliose opere che abbia la Spagna. probabile che mancasse
;illa
La Sacra Famiglia
saggio
,
in
bel
gloria dell'arte
circa
il
)
, ,
1580.
L'Adorazione Guido.
Pastori
da
POGGINO
in
1'
Firenze
arte sotto
nato studi
La Fuga
in Egitto
dallo stesso.
il
Sogliaui,
e fu forse
che non suo stile per seguire quello di migliore maestro. Lavor molto in Firenze , ma le sue pitture sono adesso allatto dimenticate. POILLY ( Fratesco de ), nacque in Abbeville nel 1662, ed apprese il disegno dal padre mediocre artista. Passava quindi a Parigi per apprendere l'intaglio sotto P. Deret, allievo di Bloemaert. Poco dopo, fu dal maestro consigliato di recarsi a Roma per migliorare il disegno, e col prese per suo modello Bloemaert , di cui ne imit perfettamente la maniera alquanto fredda, ma gustosa e difficilissima. Disegn bene dice il Milizia , ma intagli con freddezza. La purezza del suo
1'
unico
de' suoi
il
allievi,
abbandonasse
Lodovico Caracci. II Ragno delle Ninfe in bel paeda Giulio Romano. saggio Lo Sposalizio di S. Caterina, da P. Mignard. La Visitazione, da Carlo le Rruu. La Parabola del Convito, da Fil.
Piet, da
,
Una
Champagne.
gli
dre.
La migliore stampa
,
di
questo
artista.
fra tei mi( Niccol de ) note del precedente , e suo allievo, nacque in Abbeville nel 1626, fu valente intagliatore, ma non uguale
al
lVatello.
,
intagli soggetti
e le sue
storici
e ritratti
stampe
di
i
furono
risguardate come
e
effetto
un
bello
di-
baino operare
tre tigli,
in tutti
princpii.
si
Ebbe
uno
de' quali
come
PO
Niccol
in
PO
Parigi
secondo
di Niccol, e suo allievo, and a Boma di gi ammaestrato nell'arte col maggior fratello,
figlio
e col
intagli
dal
di
Domenichino
Due
ritratti
di Luigi
XIV.
Francia. di Baviera,
di
S. Cecilia in atto
rigi
S. Agostino
fisso,
non intagli che soggetti di poca importanza. Mor nel 1723. (POILLY (N. B.) DE) , figlio
di Giovati Battista
,
lasci
,
pochis-
Ges
al
Tem-
occu-
Tergine
tiene
sulle
POINDBE (Giacomo), cognato ed allievo di Marco Willems , nacque in Malines circa il 1527. Si dice che avrebbe potuto riuscire
buon
fer
pittore di storia,
di
essere
uno
(Gio. Battista, de), fiNiccol nacque in Parigi nel 1669 , apprese i principi del disegno dal padre, indi recossi a Boma per migliorare in questo e nel!' inglio di
POILLY
nel 1570.
POINSANT
colo
,
I. ) fior
in
Fran-
Di ritorno a Parigi fu ricevuto nella reale accademia di pittura e di scultura. 11 suo gusto di incidere diverso da quello del padre e dello zio Francesco. Incise all' acqua forte e cerc di combipunti co' suoi tagli e le sue nare
taglio.
i
ed ebbe
nome
di ragionevole
Fra le pi rinomate sue stampe trovansi 1' Entrata di Carlo VII in Bheims, accompagnato dalla Pulcella d' Orintagliatore in rame.
incrociature.
Con
tal
mezzo ottenne
nei ritratti.
e
col
1'
alzata
della
co-
che
molte
doveva
nome
di Piaz-
vedute di
POINTE
rigi nel
blicava
stre
fogli
,
i
,
e tre
vedute del
castello di
Versailles.
dislossi
Fra
g' intagliatori
di
carte geografiche
La Pointe
acqui-
Clemente papa XI
sul
proprio
disegno. Nativit di Ges Cristo, da Gaudenzio Ferrari. Giove in pioggia d'oro e Danae, da Giulio Bomano. Il Martirio di S. Cecilia , dal
buon nome per le accennate stampe e per altre di altri paesi , che la presente eccellenza delle carte di tal genere esclusero del com-
mercio.
POLA
e fu
Bartolommeo
circa
da), fio-
riva probabilmente
Domenichino.
Il
tonio Coypel
(
ecc.
)
,
1500. il rinomati lavoratori di tarsia , dopo F. Damiano. Una sua grandiosa opera pu vedersi in uti coro della Certosa di Pavia, nella quale vi sono busti
uno
de' pii
PO
di
PO
santi
167
Apostoli e di altri
fare
dise-
gnati in sul
della
scuola di
),
Lionardo.
POLETNICII
(I FRATELLI
stula
N.
intagliatore
POLANCOS
dopo
diarono in Siviglia sotto lo Zubaran, e non riuscirono da meno ilei maestro. Questi aveva fatto, per la chiesa di S. Stefauo di Siviglia , S. Pietro e S. Stefano, ed i fratelli Polancos dipinsero per la stessa chiesa un Presepio , il Martirio di S. Stefano, ec. Ninno, per quanto sia conoscitore delle opere dello Zubaran, sapr distinguerle da quelle degli allievi. Altre rinomate opere fecero por diverse chiese della stessa citt, ove lavoravano dal 1646 al 1650.
met del secolo decimottavo, pubblic diverse stampe tratte da VanDyck Roucher La Greoe ecc. POLI ( I DUE FRATELLI ) borivano in Fisa loro patria nel 17. secolo. Dipinsero paesi con mollo spirito e variet, onde i loro quadii sono tenuti in pregio nelle quadrerie di Firenze e di Pisa.
,
,
POL1CARMO celebre statuario , trovasi da Plinio ricordato greco nel Lib. XXXI , e. , 5 per avere
,
scolpiti
una Venere
in
alto di la-
POLANZANI
(Francesco)
territorio
,
POLANSANI
in
nacque
Noale nel
landi sotto
licarpo.
il
corrotto
nome
di
Po-
veneto , circa il 1700. Apprese il disegno e l'intaglio in Venezia, indi pass a Roma, dove sappiamo che operava nel 1750. Ebbe parte il Polanzani nella Serie dei
ritraiti di celebri
,
POLICLE. Cinque artisti di tal nome trovatisi rammentali dagli antichi scrittori. I
primi
quattro da
al
Vitruvio nel
licle statuario
proemio
lib.
Ili
pittori
dipinti di
Po-
due raccolte
ville
di
pitture delle
gio a Cajano ecc. Pubblic pure altre stampe tratte da diversi autori, tra le quali quelle attinenti alla vita
che fior nella Olimpiade centesima seconda ; Policle scolaro di Stadieo, che operava nell'Olimpiade 155; Policle autore di un Ermafrodito che vivea neh' Olimpiade 145; finalmente Policle
scultore, fratello di Dionisio e figlio
di
Maria Vergine, eseguite, secondo alcuni, sui disegni di Niccol Poussin secondo altri di Giacomo Steldi
,
in
Roma
i
nel tempio di
tici
la
francese.
Plinio Lib.
(
XXXVI
cap. 5.
patria quat-
POLAZZO
POLICLETE
architetto e scultore
scolaro del Piazzetta; ma in appresso, piacendogli lo stile pi dolce e pastoso del Ricci , cerc di for-
il
che non
riusci
infelicemente.
Viene
Io-
ebbero somma celebrit una Rotonda tutta di bianco marmo ed un teatro eretti in Epidauro. Pausania scriveva essere la prima meritevole
della curiosit de' Romani , ed il secondo di una singolare bellezza : perocch, sebbene i teatri romani
tore di
antichi
quadri.
Mor
nel
1755.
POLEMONE
dria d'Egitto
,
L.XAXV,
i
sorpassino tutti gli altri in magnificenza, in ornamenti, in grandezza; percento delleleganza, e della simmetria sono vinti da quello di
168
PO
di
PO
qualche suo allievo, e ne imit debolmente lo stile , perci adoperato d' ordinario per opere e per luoghi di poca importanza. Per altro in una sua tavoja ai Servi ,
scultura sono specialmente celebri le Amazzone eseguita a competenza di Fidia nel tempio di Diana Efesia
,
le statue
trio dell'
cole ed
un Anteo,
questi due eroi , trasportali a Roma , il simulacro di Giunone in avorio ed oro , Ercole che uccide l'Idra, un Ecate in
al-
far
Diana di
alabastro, eseguili per la citt d'Argo. Dicesi che nessuno seppe meglio di lui scolpire il petto delle figure.
Parlano' di costui Plinio, Cicerone, Quintiliano , Plutarco ecc. Ebbe fiorita scuola, dalla quale uscirono
eccellenti scultori.
fioriva
Oldoviuo. dell' architetto Bianca Maria Visconti figlia del duca Filippo e moglie di Francesco Sforza , che fu poi duca di Milano, si valse di quest'artista per. J'erezioue di due monasteri con chiepatria
Secondo Giunio
nell'Olimpiade 87. Alcuni pensano che abbiano esistito duePoIicleti di gran nome, uno di Scione l'altro di Argo ma altri pensano , che sebbene nato in Sidone avendo molto dimorato ed operato io Argo l'osse poi detto di Argo quello di Sicione. Convengono per tutti gli scrittori esservi
, , ,
Cremona. Uno fu quello del Corpus Domini. V altro quello di assai bene distribuito , s. Monica con chiesa grande atre navate, indi ordine gotico, terna ed esterna ma di quel gotico che cominciava ad ammettere qualche ornato di
sa in
,
buon
tato
stile.
,
POL1ETTE
scultore
rammen-
stato
un
altro.
POL1CLETE
nativo
di
Tarso,
,
da Plutarco per avere scolpita la statua dell'oratore Demostene. POLIGNOTO Tasio uno de' pi illustri pittori della Grecia che
,
da Plinio annoverato
lot,
che scolpirono
sacerdoti
tatori
soldati
cacciatrovasi
tori e simili.
POLIDE
POLLIO
da VitFuvio rammentato, nel proemio al lib. VII , quale ingegnoso maccliiuista, ed ingegnere della Tessaglia , ed a lui attribuisce la maniera di eseguire con facilit gli arieti militari. Soggiugue che fu maestro di Diade e di Cerea ingegneri di Alessandro Magno e che
,
precedettero i sommi maestri, fioriva avanti 1' Olimpiade XC; e secondo Plinio fu il primo a dipingere le donne con lucente veste, ed a cuoprir loro il capo con cuffie di varj colori. Molto, soggiugne, deve l'arte a quest' uomo , perocch fu il primo ad aprire la bocca ed a mostrare i denti ed a formare pi molli e veri i volti. Egli dipinse molle cose ed alcune furono tratra le quali una sportate a Roma tavola che vedevasi sotto il portico
, ,
scrisse
un libro intorno alle Macchine. Paolo Lomazzo poi, non saprei su quale fondamento, dice che
Pompeo. Dipinse il tempio in Delfo il portico del Pecile in Atene a concorrenza di Micone; e perch Polignoto non volle, come l'emulo, riceverne la mercede, n'ebbe grandi
,
POL1DETE POLIDORO
nel
vedi
di
Ermolao.
dissimo onore e fu dagli Anlizioni ordinato, che in qualunque citt avrebbe della Grecia si trovasse
, ,
gratuito ospizio.
PO
POLISTRATO,
brachia
iti
,
PO
statuario
169
d'Am-
scolp
di
il
tiranno Falaride
atto
mangiare
uu
fanciullo
allora dalla materna poppa. E dicesi avere in cos'i espressiva maniera scolpila nel volto di lui la ferocia propria di un antropofago, che incuteva terrore agli spettatori. Di questo artista fece memoria Taziano Dell'orazione contro i Greci. POLLAJUOLO ( Pietro), nato in Firenze nel 1411 , esercit si-
strappato in
molti scultori e pittori di qut' tempi mediante quelle , si fecero onore. Per. conto della incisione egli port quest' arte a quel grado che si avvicina alla perfezione; avendo dato alle figure vita
zioni;
,
ma
mostrando , , maniera con Ja quale potevansi trattar col bulino i fatti storici. Il suo disegno in cui sopravvanzava e Maso Finiguerra e tutti coloro che, con questo invene
moto
proporzione
,
forse
il
primo
la
ubertoso
rammencampo ad
del
Castagno. probabilmente
Una
fatta
del
minore
fratello, fu
intraprendere qualsisia lavoro. Intendeva per eccellenza il nudo , e dipinse ed intagli fino alla morte, che lo rap all' arte nel 1598. 11 numero delle sue stampe presentemente assai limitato, ma di somma importanza. II Bartsch ne riporta tre sole, e quattro trovansene nel
Manuel.
Ercole che soffoca Anteo.
coperto di nero, toltone
Il fondo una parte
Antonio),
fratello
ed
al-
lievo di Pietro,
renze nel 1418, per di lunga mano il precettore. Il Martirio di S. Sebastiano, che conservasi nella cappella Pucci ai Servi di Firenze, una delle migliori sue opere, e forse una delle secolo. pi belle tavole del INon veramente troppo pregevole per conto del colorito, ma la composizione superiore ad ogni altra de' suoi tempi , ed il Dudo vi trattato da maestro. In fatti Antonio fu il primo che, facendo la notomia de' cadaveri, apprendesse per principj lo stato de' muscoli e l'azione di ogni loro movimento. I due fratelli erano stati chiamati a
da
mano
sinistra.
XV
fiorentini.
Una Sacra famiglia dove si vede Maria Vergine seduta col divin Bambino trovasi a sinistra S. Lisabetta con S. Giovannino, che presenta al bambino Ges un berlingozzo ; a diritta S. Giuseppe appoggiato ad
:
un bastone.
Ercole che
ganti.
Roma
anno, 80 anni.
Il
combatte
con
Gi-
Cellini nel Trattato dell' Oridi Antonio. Faremo menzione di Antonio dei Poi'
ficeria cos scrive
leggesi
Quomodu
et
.
cussit
te s.
vicit
duodecim
lajuolo
il
quale
fu
orefice eccel-
lentissimo, e cotanto valse nell'arte del disegno, che non pure gli altri
orefici si servirono delle
POLLARD ( Roberto ) nato nel 1748, fioriva in Londra nel 1780. Dipinse ed intagli all' acquaforte ed all' acqua tinta , e, pi che in
22
170
tult' altro
PO
genere, mostrossi valente
gli
PO
ultimi anni della repubblica ro,
marine. Le stampe di quesono assai ricercate tanto quelle di sue invenzioni che le esenelle
st' artista
mana
l'
cui dedic
vitalizia
nell' et
il
di
sua
L' Eremitaggio di Warkworth stampe che si accompagnano, eseguite nel 1785 e 1787. Naufragio del Grosvenor sulle'coste dell' Affrica
,
die orientali.
l'
La maggior parte
equipaggio e dei
gnere
al capo di buona Speranza. Veduta della grande Assemblea di Londra, e dei Pari nella sala di VVestminster in Londra a tempo
tutti noto il pensione. merito sommo di quest' opera,. Piena di erudizione, scrive Frau cesco Milizia , d le regole della greca architettura rimontando ai veri principii , e. tessendone la storia, ci d notizie utili di molti architetti antichi e delle opere loro. Ignoriamo quali edificj siansi eretti sui. disegni di lui, e sotto la sua direzione. Alcuni gli attribuirono il teatro di Marcello, che il Milizia osserva essere in con-
Lo
stes-
dell'interrogatorio
sting.
di
Waeren-Hatempo
in
Fano
della quale
curioso lettore pu leggerne la descrizione nelle ^Memorie degli architetti del Milizia alla voce Pol Vitruvio , chiuder quebreve articolo colle parole del non era meo preallegato autore dotto nell'architettura civile che nella militare , che allora riducevasi a poca cosa. Sopraffatto dalle brighe degli altri architetti , pare . che si fosse dato pi a meditare , che ad agire. Bisogna che egli fosse di gran buona perocch ne' suoi limorale bri vedesi dovunque l'uomo^ dabbene. > POLO (Bernardo), fior in Saragozza in sul declinare del XVII secolo, dove si fece ammirare co' suoi quadri di fiori e di frutta che copiava dal naturale, ma che sapeva disporre ed aggruppare in modo che i colori degli uni armonizzassero con quelli degli altri. Saragozza e Madrid possedono non poche sue opere. IL MAGGIORE ( Giacomo ) , nato in Burgos nel 1560, fu
Edwin ed Angelina
un paesaggio
,
in
fondo di
itone.
1785. I Bagni delle Ninfe, da Wheally. II luogo tenente Moody che libera un prigioniero fatto dagli
sto
Americani, a granito. Il pericolo della nave il Centauro , assalito da fiera burrasca , da R. Dedd. Vaduta della nave da guerra the Medialor al momento che attacc impetuosamente cinque navi francesi nel
1782.
(
POLLINO
stoja,
fior nel
Cesare
di
Pi-
16. secolo. Aveva imparato il disegno sotto Michelangelo , o sotto qualche suo scolaro, onde disegnava fieramente e con bella franchezza g' ignudi e gli scorti pi' difficili. Datosi alla miniatura, lavor molte cose incarta pecora per aleuni papi e per altri grandi personaggi, e varie opere lasci in patria, ove sono mostrate, come ben meritano, tra le pi rare
cose.
POLLIONE
Formia
,
scolaro in Madrid di Patrizio Coxes. Incaricato di fare i ritratti , per il palazzo, di tutti i re goti,
PO
acquist meritamente la lode ci valente coloritore. Deve pure la sua celebrit ad un altro quadro rapsi
PO
s'uno.
171
Le pi
celebri
di
,
Mantova
Giovanni
prefetti di
Emo
Ve-
presentante S. Girolamo castigato dagli Angeli per avere letto con soverchio piacere le opere di Cicerone. Mor in Madrid nell' anno
1G00.
Tommaso Moro
roua. Osservarono gl'intelligenti che nel rovescio della medaglia del Moro
fece
POLO
mo
) ,
IL nacque
GIOVANE
in
(Giaco-
e studi l'arte, in Madrid sotto Antonio Lanchares; ma il suo pi utile studio fu quello che fece all' Escuriale copiando le opere di Tiziano. Appena ultimati tali sturlj dipinse pel reale palazzo di Madrid i ritratti dei re Casimiro II
contrazione ed il languore della morte. Sono pure oltre modo pregiate le medaglie di Lodovico Canossa vescovo di Bajeux, della gentildonna veneziana Isabella Sessa Michiel di Stefano Maguo , che porta la data del 15 19 ec.
,
POMPADOCR
TONIETTA), nata
Giovanna An-
ed Ordaguo II ; poi una Nunziata per la cupola di S. Maria , ed il Battesimo di Cristo pei Carmelitani Scalzi;
i
Parigi da padre finanziere , chiamato Poistons nel 1720, spos certo d'Etoil , e
in
fu in allora
la
prima
al
favorita
di
quali ultimi
gli
me-
Luigi
XV
1' approvazione del grande Velasquez: ma questo raro giovane, che tanto prometteva, mor nella fresca et di 55 anni. POM ARANCE (dalle). V. Cir-
ritarono
somma
felice di
presso influenza ,
,
quale
ebbe
senz' essere pi
madama
le
di
Mainteuou. Fa-
belle aiti , che aveva studiate fino dall'infanzia, ed intagli all'acqua forte alcune
voreggi
cignani.
V. Roucalli. POMAREDE ( Silvestro ), non ignobile intagliatore in rame , operava dal 1748 circa ah 1770. Appartengono al primo anno molte ta-
f>e.
Fra
gli
artisti
am
della Pompdour fece un bel quadro allegorico quando uua momentanea convalescenza faceva spelattia
vole incise e pubblicate in Roma per ornamento dei libro del Ficoioni , intitolato. Le Maschere sceniche, e figure coniche degli antichi
rare
1'
intera
guarigione. Benelic
POMPEI
conte Alessandro
),
al
1762
1'
intagli
edizione eseguita in quella citt in quattro gran tomi in foglio, tra i quali appartengono a Pomarede quelli di Baccio Bandinelli , Giacomo Ligozzi
,
Firenze per
dove sotto la direzione di Cle, mente Ruta allievo del Ciguani apprese a disegnare ed a maneggiare
il
ma
Clau-
pennello. Nel 1751 in occasione di voler costruire dai fondamenti un suo palazzo nella villa d' lllaghi ,
POMEDELLO
(Giovan Maria),
non trovandosi allora in Verona alcun architetto, di buonsenso, volse i pensieri all'erchitettura, e Verona ebbe ben presto in lui un valente
teorico e pratico architetto, che nel
lalo:
coniatore di medaglie veronese, fioriva tra il finire del quindicesimo secolo ed il principiare del sedice-
il
libro intito-
dell'architetti!-
172
ra Molti sono
civile
ficj
PO
di
i
PO
Lello della brandt.
11
Michele
morte, da
Rem-
eretti
e sotto al-
Una
Due
battaglia,
la
sua direzione
in
Verona ed
Filosofi, dai
ed egli la diresse , saviamente e con procurarle ogni maggior vantaggio. Fu insigne letterato , ed amico di tutti dell' et sua. i grand' uomini
fresco eretta
,
finche visse
Testa di profilo cogli occhiali sul naso, dal Maratta. Il Calzolajo, dal Guerrino. Diverse caricature , da C. Ghezzi
ecc.
PONGIONE Ambrogio
(
),
pro-
babilmeute lombardo
molti
fatti
fu
'PONCE (Rocco),
Madrid
fior
allievo
in
architetti
ai
consultati
1388 intorno
pel
colo. I suoi paesi assai variati, nei quali cercava d' introdurre opportunamente accidenti di lumi e di ombre, seno tenuti in molta stima anche al presente, ma molti furono danneggiati da Castrejon che volle porvi alcune figure. (AKTURO), nacque in In-
disegni
duomo
di
mento
dell' edilzio.
(
PONS
eh'
in
Antonio
diocesi di Segorbia
nel
PONDT
1730, e pubblic in compagnia di Rnaplon il volume degli uomini illustri, incisi da Houbracken Vertue ed altri. Pubblicarono in appresso una assai pregevole serie di stampe eseguite sui
ghilterra nel
,
ebbe appresi i principi dell'arte Valenza, pass all'Accademia di S. Fernando in Madrid, e dopo alcuni anni a Roma. Col prese gusto allo studio dell'antico, onde nel 1759 recossi ad Ercolauo , che in allora cominciava a scoprirsi. Costretto suo malgrado a tornare
in Ispagna, fu dalla corte mandato all' Escuriale per fare i ritratti dei
Pondt ne
ton.
intagli
68
alla
27 Knapse-
Diede pure
luca un
guito di caricature tratte da diversi maestri; e per ultimo incise all'acqua forte alcuni ritratti nel .gusto
di
Rembrandt.
Ritratti
pi celebri letterati spagnuoli , che esegu in cinque anni con universale applauso. Dopo questo lungo lavoro propose al re Carlo III il suo progetto del viaggio generale della Spagna, per 1' esecuzione del quale gli fu assegnata una conveniente provvigione. Nel 1776 fu nominato segretario dell'Accademia di S. Fernando, impiego che non g' impediva la continuazione della sua grande impresa del viaggio. Nel susseguente anno pubblic il
prezioso MS. di Filippo di Guevara Comentarios de la Pintura.
:
Lord Rolingbroke.
da Polidoro. Sacra famiglia, datParrnigianino. Scuola d'Atene , da Raffaello. Religiosi alla Sacra 3Iensa , da Annibale Caracci. Adorazione dei Pastori, da Pous,
Muzio Scevola
grandissimo
sori e degli
in cui
vantaggio
allievi
de' profesal
lino
1792,
mor. Sebbene facesse pochi quadri di storia , Pons fu tenuto in grandissima stima in Ispagna ed all' estero , onde le Acca-
sin.
demie
di
Madrid
di
Granata
PO
quelle
di
PO
di
173
degli
Arcadi e
S.
Roma, e delle Antichit di dra onorarono con solenni esequie la sua memoria. PONSIO, oPONTlUS (Paolo), nacque in Anversa circa il 1590 , ed apprese a disegnare ed incidere a bulino da Luca Vosterman. Fu
amico
di
i
Luca Lon-
S. Giovanni ; ma in quello della Pentecoste fatto pel villaggio d' Obero vedesi studiata composizione, colorito vario e bene armonizzato, nobile espressione, e per dirlo in una parola, le prindella chiesa di
cipali parti del
Rubens
belle
e dietro
Je
pii
eh' egli
facesse. Egli
seppe riunire a
me-
moderno stile. Forse ancora in Milano , leggendosi in Paolo Lomazzo che un Francesco da Vicenza dipinse alle Grazie con buon disegno, sebbene con poca intelligenza di lumi e di ombre. Ma la principale sua gloria quella
lavor
di
avere
istruito
nella
pittura
il
facendo trasparire nelle sue opere il chiaroscuro e 1' armonia che regna nei quadri. .< Prediletto da Rubens, dice il Milizia , s'immortal nella Tofigura
,
un bello
stile
capo della illustre scuola bassanesca, suo figliuolo (Jacopo da), detto il Bassano.
in
Nacque
Cruz, di D. Carlo Colonna di Steenvik e di Rubens. Operava ancora nel 1652. Riferir alcune delle principali stampe , olire le suddette. Cristo vai marchese di Castel-Ro>
,
Bassano nel 1 510 ; e quando ebbe imparati i priucipj dell' arte dui padre, fu mandato a Venezia e raccomandato a Bonifazio Bembi, che di quei tempi cominciava ad aver nome tra i principali pittori. Ma perch questi era geloso dell'arte, non permetteva al suo allievo di
vederlo colorire , onde si andava esercitando nel disegnare i quadri del maestro e di Tiziano, del quale
probabile che fosse pure scolaro.
drigo.
di
Oli-
Combattimento dello Spirito contro la Carne, stampa allegorica Maria Vergine che d il latte a Ges. Bambino.
La morte
in patria
,
Due
in
tesi
filosofiche.
(
PONTE
secolo,
Francesco da
la
),
nato
vole di greggi e di armenti, ed in cui tenevausi frequenti mercati e fiere. Prima di tale epoca aveva il Bassano dipinte alcune cose che ri-
Vicenza dopo
poi
lo
stile
sentono
paterno , il sapore
tura sotto i Bellini , e fu da principio imitatore di quella fedele scuola. In appresso vedendo il nuovo stile dei giovani allievi della
stessa scuola dei Bellini
,
ma dopo il ritorno da ; segui un terzo stile semplice , uaturale, e tutto grazia, e che preluse in Italia al gusto della
Venezia
nazione fiamminga. Da queste cirstanze fu condotto Jacopo a quella umilt d' idee che a torto da taluno fu creduta effetto del suo ingegno, perciocch da principio a,
Tiziano e
Giorgione
ed
alla
semplicit del quattrocento, la morbidezza de' contorni e delle tinte , e pi studiala composizione. Della prima maniera il suo S. Barlo-
spir a grandiosit di
stile
come
pu vedersi
vanili
chieli,
,
lommeo
si
nel
duomo
di
Bassano
il
Sansone della
facciata di casa
la fierezza
quadro
che scute
di
MiMi-
174
PO
PO
lealmente a ilucere. Mor ni Bassano sua pallia, da lui fenduta famosa a tutta 1' Europa, nel 1592, lasciando quattro ligliuoli eredi delle sue virt e propagatori felici della sua scuola. PONTE (Francesco da), nato nel 1543, and giovaue a Venezia, ove per la fama del padre gli fu dal Senato commesso di dipingere diverse storie dei gloriosi fatti della repubblica nel palazzo ducale. Si dice che il padre lo ajutasse molto coi consigli e coli' opera sua , essendosi a tale oggetto recato in quella capitale; onde le sue opere non iscapitarouo in confronto delle bellissime del Tintoretto, di Paolo e di Orazio Vecellio. Fece pure diverse tavole di altare, ma di tinte meno vigorose che non sono quelle del padre. Le pi pregiate sono il Paradiso nel Ges di Roma, ed il S. Apollonio in S. Afra di Brescia. In et di poco pi di trent' anni
chelangelo. Vero e per che in appresso si mostr io modo trascurato nella scella , che non escluse ne
meno
argomento,
rappresentante il Martirio di San Lorenzo, i di cui bellissimi e'ditizj che ne chiudono il fondo , sono deturpati da camiscie e da altri panni esposti su di uua pertica al sole. Viene ancora non a torlo accagionato nel gusto de' panneggiamenti: ma niun maestro lo ha superato rispetto alla verit. Fermo e pabene instoso il suo pennello locali , verissime le tesi i colori carnagioni , somigliantissimi i rimolli soggetti nottratti. Dipinse turni , ed am il lume serrato, e fu sovrano maestro nel valersene ; perciocch colle rare luci , culle frequenti mezze tinte, colla privazione dei neri, accorda maravigliosamente i pi opposti colori. Si dice che provava estrema falica nel dipingere le estremit, e perci cercasse di nascondere con buon garbo le mani ed i piedi delle sue figure. Fu inoltre povero di invenzione , onde si vedono spesso replicati con
,
pochissima variet non solo le storie e le composizioni, ma gli stessi volli, che prendeva volentieri dalla propria numerosa famiglia. Per altro, quando volle, seppe assai beue dipingere 1' estremit , variare le composizioni , e dare nobilt e vaghezza ai volti, ma ci non fece frequentemente. Malgrado gli accennati difetti piacque universalmente in
Italia e fuori
le lodi del
,
Francesco a soffrire acmalinconia che lo facevaso incapace di qualunque lavoro, e che rendendosi coli' et pi frequenti lo rapirono alla gloria dell'arie ed al tenero padre, che gli sopravvisse un anno. (Leandro ), suo fratello, era nato nel 1558; e sebbene pi giocessi di
cominci
vane di Giovan Battista, fu dal padre destinato a terminare le opere che Francesco lasciava morendo
imperfette nel palazzo ducale. Nella scuola paterna erasi Leandro pi
onde
suoi
volti
hanno
e se gli
mancarono
Vasari, ebbe quelle dei sommi pittori Tiziano, Tintoretto , Annibale Caracci, e sopra tutto di Paolo, il quale gli raccomand suo
figliuolo Carletto, affinch lo istruisse in quella giusta dispensazione di lu-
pi originalit e variet che non si vede in quelli di tutta la sua famiglia , non escluso Jacopo , e nel maneggio del pennello pi vicino al primo che al terzo stile di Jacopo. Viene per allro accusato di
avvicinarsi
al manierismo specialmente per conto del colorito e di non aver saputo attenersi alla pa,
mi
dall' una all' altra cosa, e in quelle felici contrapposizioni , per cui gli oggetti dipinti vengono
terna
semplicit.
Ad
ogni
modo
Leandro, vuol essere annoverato Ira i buoni pittori de' suoi tempi , o si
PO
riguardino
,
PO
ria
175
si
stanza ne' quali emul felicemente il paritraendo dal naturale animali dre
i
suoi quadri
Imito
clic
la
in
con-
e stoviglie , e trattando pastorali e contadineschi argomenti , o si considerino le sue tavole ri altare, nelle quali grandeggi oltre il far bassanesco , come pu vedersi nel san Francesco a Bassano nella Risurrezione di Lazzaro alla Carit in
soverchia semplicit della la debolezza dell'espressione. Mor di 62 anni , nel I&22. PONTI' (N. du) , nalo in Brusselles circa il 1660 dipinse prospettive eri architetture cou mollo
donano
composizione e
garbo,
ma
gli
manc
la
perfetta
Venezia, e nella Nativit della Vergine a S. Solia della stessa citt. Ma pi che tuli aitro lo resero celebre in Italia e fuori i moltissimi personaggi ritratti latti per grandi e per privali. Ricercato dall'imperatore Rodolfo II mecenate delle belle
,
che ne accrebbero
(
merito.
POViORMO
ci
Jacopo Carduc-
prodotto
di
la
arti
abbandonare Venezia
dove
si-
gnorilmente vivea, onorato dal doge G rimani del titolo di cavaliere. Hon dobbiamo tacere aver egli portato all' eccesso il lusso e la magnificenza in modo da renderlo in faccia al pubblico piuttosto oggetto di seberuo ebe di rispetto. Ma questi furono privati difetti di un valente artista , e quindi debbono dileguarsi in faccia al raro merito delle sue opere. Mor di 65 anni uel 1625. PONTE (Giambat. ), nato cinque anni prima di Leandro, pochissimo attese alla pittura. E conosciuto un suo quadro che conservasi in Gallio, e che alcuni biografi tentarono di rapirglielo per darlo a Leandro. Ci ari ogni modo dimostrerebbe , che tal quadro degno di Leandro , o che credevasi nell' et sua non essere Giambattista molto da meno dei fratello. Mor nel 1615. (Girolamo) , 1' ultimo riei figli di Giacomo , nacque in Bassano nel 1560. e si rese celebre con alcune tavole eseguite per Bassano e per Venezia , nelle quali tenne uno stile che per rispetto all' insieme quello della famiglia ma
nato nel territorio fiorentino l'anno 1493, approfitt del ritorno del Vinci in Firenze , per apprendere da cos grand' uomo i primi elementi della pittura. Parfrequent la scuola tito Leonardo di Piero di Cosimo ; noi si accost ad Andrea del Santo, che sebbene lo avanzasse di pochi anni, avea gi nome di valente pittore. Era Jaco)
,
da
po di sottile ingeguo dotato, e talmente affezionalo all'arte, che mai non stancavasi di lavorare ; onde non maraviglia che facesse rapidicesi , dissimi progressi. Perch lo che Andrea , aombrato di lui ridusse co' suoi duri e scortesi modi ad abbandonate la scuola. Ma queste sono troppo comuni invenzioni
,
perch meritino di essere seriamenBaster il far osserche nelle prime opere eseguite dal Pontormo ai Servi ed a S. mostrasi al tutto seMichelino guace di Andrea , e talmente possessore del suo stile , die non vi si scorge la fatica dell' imitazione. In sdegnando le lodi di feappresso che gli erano unidele imitatore versalmente date , si form uno cui si valse stile suo proprio , di alcun tempo specialmente ne' quadri da stanza. Ma non tard a disgustarsi ancora di questa seconda maniera e passando ad una terza non seppe accontentarsene,, onde fecesi a cercare nuovi modi di comte
confutate.
,
vare
un
cos gentile co
posizioni e di
pratiche,
sempre
176
PO
con meno felice riuscita, perocch, costretto per variare, a scostarsi dal-
non mache andasse peggiorando. Questa mala prova di cosi grande ingegno possa servire di ammael'imitazione dell'ottimo,
raviglia
PO
stramento ai giovani artisti. Le prime opere di Jacopo hanno correzione di disegno e forza di colo:
,
quelle di Andrea; buon disegno le seconde, ma languide tinte ; quelle delia terza maniera possono piuttosto risguardarsi quali servili imitazioni d'Alberto Durer , che non invenzioni di Jacopo , e sono veramente"" al tutto indegne di cos riputato uomo. Spettauo all' ultima maniera il Diluvio ed il Giudizio universale dirito in sul
fare di
Paolo V. In Roma edific Santa Maria Maggiore la cappella Paolina per casa Borghese , costrusse la scala grande doppia al palazzo Quirinale , e fece la facciata del palazzo di Sciarra Colonna che forse il suo capo lavoro.
cato di
in
,
PONZONl
nacque
in
Matteo
cavai/.
Dalmazia
in sul declina-
re del sedicesimo
secolo, di dove passato in Italia , fu allievo, poscia ajuto di Santo Peranda nelle opere eseguite alla Mirandola. And in
pinti a S.
dieci
anni di sua vita , nei quali volle far mostra della dottrina anatomica di Michelangelo. A quest' ultime opere, per onore dell'artista e dell'arte fu dato di bianco sessantanni
all' incirca
appresso scostandosi a poco a poco dallo stile del maestro , finche otteune di possederne uno forse meno elegante, ma pi morbido di quello
del Peranda.
se
il
Ponzoni
in-
dopo
la
morte di lui,
di
PONTORS
operava circa
(Paolo)
il
Valenza
1650; epoca in cui arricch di ragionevoli pitture il convento della Mercede , e la chiesa di S. Maria de Morella , in Valenza. Viene accusato di scorrezione
di disegno , difetto in parte compensato dalla morbidezza del colorito. (Mos ) , nato a Valls ,
vece di copiare la natura quale gli si offriva, avesse cercato di far buona scelta delle parti pi belle, occuperebbe per avventura un distinto luogo tra suoi contemporanei. Ignorasi 1' epoca della sua morte. (Giovanni de' ) milanese , che lavorava circa la met del quindicesimo secolo , dipinse in una
chiesa
PONZ
suburbana chiamata della Samaritana , un S. Cristofaro, che sebbene tutto di antico stile , mostra qualche lampo di bravura su,
nelia
la
periore alla
condizione
,
dei tempi.
,
apprese a dipingere nella scuola dei celebri Juncsa. Sappiamo, che nel 1722 lavorava nella certosa di Scala Dei e che nel susseguente anno
,
POOL
anche presentemente una belCoi disegni proprj e di altri maestri. Condusse altre opere moltissime, tutte non pi ma che mediocremente disegnate lodevolmente colorite. Ignorasi l'e,
essendo ancora fanciulla cominci a disegnare come meglio poteva , tutte le stampe che le venivano tra naturale inclinale mani. Questa zione persuase il padre a procurarle un maestro e la pose sotto la direzione di Guglielmo van Ae!st, celeberrimo pittore di genere, che non tard a vedersi in pochi
,
anni emulato
lieva.
Ben
tosto
PO
procacciarono utili commissioni da quasi tutte le corti d' Europa. In et di 44 anni lu da Giovanni
le
Guglielmo
elettore
palatino nomi-
nata pittrice di corte, e ricolma di onorificenze e di doni d' ogni maniera. Dopo la morte di questo generoso mecenate la Fiandra e l'Olanda si arricchirono de' suoi quadri di frutta e fiori, che continu
a fare collo stesso vigore e freschezza
PO 177 Giove fanciullo allattato dalla capra Amaltea, da Grant. Amore preso al lasciuolo da Tempo dal Guerciuo. Ln Baccanale, dal Poustin Seguito di dodici soggetti , da Bembrandt. Tre grandi rappresentazioni burlesche delle Ceremonie praticate in
,
Roma dai pittori Olandesi, allorch sono ricevuti nella Societ chiamala
Sthilderbrtnt.
86 anni. Fu Rachele veramente una delle pi celebri pittrici de' Paesi Bassi. I suoi quadri sono dottamente composti, finiti con amore e diligenza e coloriti con
fino all' et di
,
vigore e verit.
liori, le
frutta, le
piante, gl'insetti sono cos perfettamente copiati dal naturale da ingannare 1 occhio pi esperto. In
,
Seguito di cento stampe sotto il di Cabinet de l'Art de la Sculpture de vati Bossuct , incise dai disegni di Grant da Matteo Pool. POOSTER , nato circa il I656, vautaggiosameute conosciuto tra
titolo
i
migliori
allievi
di
Reinbrandt
l'
specialmente per un quadro rappresentante la regina Saba nella reggia di Salomone. Di questo artista,
Dusseldorf possono vedersi preziosi quadri di questa illustre pittrice che sopravvisse cinque anni al consone. POOL ( N ), che nato in Amsterdam nel 1666, riusc non ignobile ritrattista. Fino al 1716 eseresercit con lode e con profitto la pittura, ma venuto in tale anno a morte il suo generoso mecenate, l'elettore Palatino, che aveva pi volle ritratto, e pel quale nudriva la pi tenera gratitudine pi non volle toccar peunello fino al 1745, in cui ruori dopo cinquant' anni di felice matrimonio.
,
si
hanno pi
POPLES
Tournay
circa
nella pittura e specialmente nell'intaglio all'acqua forte. Intagli alil gabinetto dell'Arciduca in Brusselles, tratte da Rubens ; tra le quali una , ora diventata rarissima, rappresentante il Trionfo di Bacco. Da altri pittori
intagli
Agar ed Ismaele
bellini.
da Tiziano.
S. Giorgio e S. Stefano, da
Giam-
Matteo
nacque
in
Am-
sterdam nel 1670, o come pretende il Basan nel 1697. Recatosi in et fanciullesca a Parigi
S. Giovanni Battista e S. Bocco, da Palma il vecchio. Maria Vergine seduta che d il latte al Bambino, da Palma il gio-
disegno e
patria
l'
incisione
dopo
vane, Cristo
seppe
d'
diversi rami tratti da varj maestri. Sposava poi una figlia di Baaent
.
POPOLI
caval. Giacinto de
Graat, ed
stampe
di
ecc. T.
ili.
nato in Urta, nel regno di Napoli, ne'primi anni del diciassettesimo secolo, apprese a dipiugere dal cavai. Stanzioni , indi si stabil nella capitale del regno, dov'ebbe occasioni di lavoro per chiese e per private
Diz, degli
Are fi.
25
178
PO
il
PO
quale poich lo ebbe alcuni giorni nella sua scuola, disse al padre: Co' stui sar in breve vostro e mio maestro. Uscito dalla scuola di Flore, cominci dal far ritratti, ma in appresso compose quadri d' altare e da cavalletto assai belli. 1 principali sono il Battesimo di Cristo fatto per il presidente Vigilius , il Martirio di S. Giorgio per una confraternita di Dunquerque ed un Paradiso terrestre. Mor in Anversa nella fresca et di 40 anni, lasciando
quadrerie. Ebbe facilit somma d'intenzione, e le sue composizioni sono ben ordinate e copiose; ma fu scorretto disegnatore, ed il suo colorire manca di variet e di vagbezza. Mor
nel 1682.
POPPI
cesco.
(da;)
V.Morandini Fran-
POR ( Daniello de ), comunemente chiamato Daniello da Parma, ajutando in certi lavori di non molta
importanza
il
Correggio ed
il
Par-
uomo
semplice e leale , non avevano segreti per lui ; morti costoro , pruvossi a dipingere da se alcune cose a fresco; le quali piacquero, se non per altro , perch ricordavano la
un
maniera
di
il Giovane ), che contando diciassett'anni, si credette bastantemente iniziato nell'arte per non aver bisogno d'altro maestro. Perduto il padre, e ben tosto
(
figliuolo,
chiamalo
Francesco
cialmente nel colorito. Chiamato a Roma per alcune commissioni di non molta importanza , prese per suo garzoucello Taddeo Zuccari , che abbandonato da un suo zio in et di 14 anni , e non avendo di che vivere accompagno Daniello ove lo ajut nel regno di Napoli nel dipingere certi freschi a Vito presso Soia. PORBUS ( Pietro ) nato a Guoda in Olanda circa il 1 510, si rese celebre colla pianta e prospetto dei contorni di Bruges dipinti a guazzo in vasta tela. Fece pure diversi quadri all'olio, il migliore de'quali vien creduto quello di S. Uberto, che conservasi nella principale chiesa della sua patria. Ebbe ancora nome
,
abbandonato dalla madre passata a seconde nozze recossi a Parigi, dov' ebbe importanti commissioni che lo fecero vantaggiosamente co noscere. Fra le pi riputate opere contatisi due ritratti di Enrico IV ed uno bellissimo della regina Maria
, ,
de' Medici.
Dopo
dalla Citt di
quadri storici di Lodovico XIII in et minore e maggiore. Nel primo lo rappresent ancora fanciullo seduto in trono, innanzi al quale si prostrano il Prevosto de' Mercanti e lutti gli Scabini ritratti dal vero. Nel secondo in atto di ricevere le
principali autorit del regno.
rigi
,
il duca Aleucou , che fece in modo degno della sua fama e dell' illustre soggetto. Mor in patria nel 1585.
onde
fu chia-
A PaTournai ed altrove vedonsi belle opere di Francesco Porbus il giovane, che mor
a Saint
Leu
ritrarre
d'
Fu suo
figlio
(
ed allievo
in
Francesco) nato
Bru-
in Parigi nel 1622. di lui e di suo padre conservatisi diversi pregevoli quadri nella reale galleria di Parigi. Iti quella di Firenze esiste il ritratto di Francesco il padre fatto da lui medesimo.
ges del 1540, ebbe da lui i primi elementi della pittura. Vedendolo
PORCELLO
in
Giovanni
),
nato
per allargarsi assai dalla sua maniera e disegnare con islraordinaria franchezza e correzione pi che non comportava 1' et sua raceouandavalo all'amico Frane-Flore,
, ,
Messina nel 1682, fu allievo in Napoli del Solimene. Di ritorno in patria vedendovi 1' arte in estremo deperimento ridotta apr un' acca,
PO
statue e bassi rilievi, eli disegni di grandi maestri e di alcuni l>uoui
Tali furono
i
PO
profes-
179
giovani allievi a miglior maniera di dipingere. Fu egli fedele e forse troppo fedele imitatore del celebre maestro , ed il gusto del
,
cademia, dietro la stampa della Susanna nel bagno presentato per saggio dell'arte. Dietro questa pubblic
in Parigi altre
belle
stampe
indi
ripatri, e fu dal
dipintore napoletano
si r.
se in
Mes-
sina universale. Mori Giovanni in patria nel 1754, e la sua memoria fu onorata lungamente dalla grati-
PORDENONE
PORFIRIO
(
V. Licinio, Rernardino
),
ce-
rato di gratuita pensione. Dietro questo ed altri incoraggiamenti continu ad acquistar nome con pregevolissime stampe, tra le quali ricorder le seguenti: Susanna al Bagno da Santerre. Agar rimandata, dal piccolo van
,
lebre musaicista di Firenze , fece coi disegni di Giorgio Vasarj un tavolino di pietre fine per Francesco I re di Francia, commesso tutto orientale , che nt nell' alabastro pezzi grandi di diaspri ed ilitro' pie , corniole , topis ed agate , con altre pietre e gioje di prezzo , che vogliono ventimila scudi. 11 Vasari ne parla nel 568 come di persona ancora vivente. PORIDEO ( Gregorio ), creduto
1
Tancredi che combatte con Cloda Vanloo. , Erminia che cerca ricovero presso un Pastore , dallo stesso. La morte di Abele , da Vander
rinda
Verff.
medesimo
)
,
PORRATA
tore che
Giacomo
scul-
allievo di Tiziano
fu
cosi debole
operava in sul declinare del secolo decimoterzo, sarebbe totalmente dimenticato senza 1' iscrizione tutt' ora esistente sull' architrave del principale ingresso della
cattedrale di
gister
cit
i
presentante Maria Vergine colla leggenda: Gregorius Porideus; non sa? rebbe pure ricordato.
POR1NO
in
fu
uno
degli
architetti
ma
Atene
,
iti
compagnia
,
di
Anli-
ancora
profeti
laterali
alla detta
state
Collcscro
ed Antimachidi.
),
PORPORA
,
(Paolo
fu in gio-
porla. Alcuni lavori di scultura de' tempi del Porrata vedonsi in Cre-
vent pittore di battaglie, poscia di quadrupedi pesci , conchiglie ec , che seppe fare somigliantissimi. Volle pure provarsi a dipingere quadri di genere , ma riusc meno felicemente che non negli altri. Del
Como.
1656
circa
1680.
( N ), nato in Torino nel 1740, poich ebbe appreso a dipingere ed intagliare, recossi a Parigi onde perfezionarsi nell'in-
PORPORATI
Ci bast perch gli scrittori cremonesi abbiano preteso che questo scultore appartenga alla loro citt e non a Como; quasicch uno scultore comasco non possa essere stato chiamato a lavorare in Cremona. Ma egli provvide alla gloria del proprio paese, dichiarandosi de Cumis e quale autorit troveremo , dopo cinque secoli che possa pre:
?
(
taglio
sotto
il
celebre
Beauvaert.
PORRETANO
Pier Maria ),
180
PO
a
PO
Venezia
dal
uno
patriarca
Grimani
sua patria alcune lodevoli tavole che ricordano lo stile de'maestri, e bastano ad assicurare all' allievo un
distinto grado tra cond' ordiue.
gli artisti
di se-
PORRO
Padova Venezia
,
Girolamo
il
),
nato in
circa
per dipingere il suo palazzo , seco condusse il Porta, il quale vendutosi caro a Tiziano fu dal pitlor Cadorino scelto con Paolo Callieri e con altri valenti artisti per dipingere la libreria di S. Marco. 1/ onore che gli fecero le pitture della galleria e quelle eseguite insieme al maestro nel palazzo Grimani , gli
,
lente intagliatore all' acqua forte , a bulino ed in legno. Nel 1548 in-
dizione
procurarono utilissime incombenze, onde pi non abbandon Venezia, nelle di cui chiese possono vedersi
varie belle tavole di stile della scuola
fiorentina
,
stampato
Venezia in quell'anno;
ma
colorite
secondo
il
indi incise
illustri di
un centinajo
di belle vi-
Camillo Camini. Celebre suo Cristo rappresentante tutta la Passione , di cui conservasene un esemplare in Parma. Per ultimo pubblic le stampe del libro delle Pompe funebri di qualunque popolo, di Tommaso Porcacchi stampalo iu Venezia u) 1591, Tutte le sue stampe sono in legno , e tutte ben condotte. Era quest' uomo brutto e
il
contraffatto;
ma
suoi
fisici
difetti
erano largamente compensati dalle sue virt. Industre meccanico, fu il primo ad immaginare una macchina a guisa di cario, a mezzo del quale egli aveva fatto il progetto di far viaggiare per 1' aria una trentina
di persone. Leggasi su di ci la curiosa prefazione all'opera; Funerali degli Anticii. di Cortona fu ( Maso ) uno tra i buoni pittori sul vetro,
volto, ec.
del-
milanese, fu uno degli scultori che iu sul declinare del quindicesimo secolo lavorarono le statue
ed ornamenti che arrichiscono la facciata della Certosa di Pavia. Aveva pure cominciato a lavorare a questa
Certosa.
(
Guglielmo della
),
ni-
il
1550.
),
PORTA
uno
GlACOPINO DELLA
fu
civescovo Federico Borromeo, present in concorrenza di molli altri un nuovo progetto per la facciata
del
nome
il
Duomo.
(
pote di Giovan Giacomo, il miglior scultore per avventura che di que' tempi abbia avuto ?.Iilao, che non pu gloriarsi d avere alcuna pubblica opera di cos valente artista; perocch fu nel 1551 chiamato a Genova dallo zio per ajutarlo a scolpire il ricco sepolcro di S. Giovanni Battista. Col Guglielmo congo, imitando
trasse amicizia con Perino del Vail quale, scostossi al-
Giuseppe
il
detto
dal
dei maestro
in Castclnuovo di
quanto dallo stile (orse un po'troppo minuto d'Lombardi p%r accostarsi Col termiu con al ull'adlesco.
PO
somma
lode l'opera cominciata dallo rio , iridi condusse altre opere, che gran nome in gli procacciarono
in
PO
patria
181
e fu
buon nome
il
adoperato
assai;
ma
il
(
venne
1'
dall' avere
quella citt ed in tutta 1' Italia. Passato a Roma , e viste le opere di Michelangelo, formosi uno stile,
<
<
arte
figliuolo,
que
nel
dice
il
Cicognara
che parteci-
pittori
pando Vaga,
"
<
primi
artisti
del
secolo in cui
visse.
Avendo
fatto in S. Pie-
il deposito di Paolo III, ottenne premio 1' ufficio del piombo che avendolo arricchito pi che non
tro
tempi, della prima met del diciottesimo secolo. Egli pi che le opere paterne cerc d' imitare quelle del Correggio, e con ci aggiunse qualche grazia e migliore andamento di contorni alle ligure, ma non pot
in
bisognava
lo rese
meno
;
attivo nel
quel solo
tore.
monumento
bastava ad as-
interamente preservarsi dal dominante gusto. Fu uomo alquanto bizzarro e faceto. Conservasi una sua medaglia in una sala della casa ora spettante, a P. Camillo Fumagalli presso alla Chiesa di S. GiuseppeDicesi che il Senatore, che ordin
il
quest' opera troppo conoperch importi di farne la descrizione o marcarne i principali pregi ed alcuni difetti di gi avvertiti da altri scrittori. Baster il sogghigner che la figura del papa semplicemente atteggiata in atto di maestosa bont uno de' pi bei getti di bronzo , che si vedano di quel tempo. Fu alcun tempo a Loreto, e quel Santuario pu vantare tra le Sibille che ornano il circondario di
sciuta
1767.
alcuni lavori di
all' arte in
Guglielmo.
Manc
et
di circa settantanni.
alla sua famiglia
Appartengono
altri
due
scultori.
nato a ( Carlo ) , Loro, villaggio del territorio fiorentino circa il 1500, fu scolaro di Ridolfo del Ghirlandajo, che imit a molla distanza. Ad ogni modo fu in Firenze adoperato assai per pubblici e privati lavori. E celebre il suo quadro rappresentante il Martirio di
ii.
PORTELLI
PORTA
Battisti
(
)
i
Tommaso e Giovanni
Romolo.
quali non produssero opere che s'accostino all'eccellenza di quelle di Guglielmo, ma per altro superiori alla mediocrit.
(
PORTES
di gi
Alessandro de
) ,
Orazio
trovasi
),
da Monte San
pittura.
Fu adoperato
nel
palazzo
Savino
sari
tra
, i
del
F.
Bartolommeo della
),
).
fiori e rabeschi di pii maniere. Passava poscia in Inghilterra, dove lasci diverse opere di genere. Non conosciuta alcuna particolarit
Vedi Baccio.
vita.
(.
Andrea
nacque
in
Mi-
lano nel 1(589, apprese a dipingere nella scuola di Cesare Fiori , ma fu imitatore del Legnanino. Ebbe
Michele), nacque nel regno d'Arragona circa il 1711 e poi ch'ebbe appresi gli elementi della pittura, fecesi frate do-
POSADES (Fra
182
menicano
PO
nel convenlo di Segoibia.
PO
e celebr pe r aver falle uve e pesci, che difficilmente distinguevate dai veri. Lo ricorda Plinio nel L. XXXV, e. 11. POSSENTI ( Benedetto ), bo-
nohbe personalmeute
Dopo
alcuni mesi,
ornamento di quella chiesa una Madonna della Consolazione , che fu opera assai lodata. Tornato a Segorbia, fece per la cattedrale di S. Giovanni Nepomuceno Santi Giuseppe e Biagio, ed avrebbe fatte altre ragionevoli cose se immatura morte
i
applic quasi esclusipaesaggio, nel qual genere di pittura acquist fama di vadi Storia
si
vamente
al
lente artista
ai
perocch
seppe dare
non
lo
rapiva
all'
arte nel
1555.
POSFORO ( Cajo Giulo ), fu nno degli architetti di Augusto come ne fa testimonianza un' iscrizione
tra
le
namente
quenti
porti di
collocate.
Non
sono infredi
,
nelle
quadrane
,
Bologna
Gruteriane MXC1V,
(
4.
nato iu Siena nel 1708 e morto nel 1776, acquisto nome di valoroso architetto per molti edifizj inventati e diretti da lui. Ricorder soltanto i seguenti. Mausoleo del card. Inigo Carnccioli simile del card. Impejn Aversa
POSI
Paolo
),
mare
imbarchi
POST
tro
,
Francesco
in
figliuolo
nacque
,
Amsterdam
circa
il
riali
a S. Agostino in Roma, altro per la principessa Chigi alla Madonna del Popolo ec. Fece il disegno della casa e chiesa de' Gesuiti del palazzo dell' abin Sinigaglia
,
1647 condotto alle Indie dal principe Maurizio. Approfittava del lungo soggiorno fatto in
1625
e fu nel
quelle contrade per copiare dal vero le pi belle vedute, le quali ridusse, dopo il ritorno in patria , in quadri di non piccole dimensioni ; e servirono ad ornare le case di Ry-
sdorp presso Wasseuaer. Mor assai ricco e stimato iu Arlem nel 1680.
Intagli molti de' suoi quadri, e le
Rimodern
sue stampe
felici
sono
maravigliose per
S. Pietro e cavaliere dello Spermi d' oro. POSIDONIO , statuario ed intagliatore di Efeso, scolp in argento
situazioni, per belia distribuzione di alberi e colline e prati e valli , e variet di cose d'ogui maniera.
con
somma
,
scientifici
ed in
sfera di cui
acquaforte.
Veduta del Golfo di Ogni Santi. Veduta del Capo Saul' Agostino,
ec.
(
POSTUMIO
fu impiegato da
Cajo
liberto
dunque
in
Roma
Del-
e di Cicerone, e l' et di Pompeo Plinio ne fece onorata menzione nel lib. xxxni cap. 12 delle sue storie e nel Kb. XXXV. cap. 8. POSIO , o Posite fu un valente
opere
allievo
Roma
il
nell'et
lo
Marco Vairone,
quale
co-
insieme al suo , Lucio Coccejo Aneto, in vicinanza di quella citt la montagna, ora chiamata Grotta di Pozzuolo. Esiste tuttavia in Pozzuolo un aulico tmpio in marmo biauco d'or
mente a traforare
PO
dine coriulio
PO
si
185
che
suppone
ar-
maestri.
FOT
come ne
di storia di quelle citt; testimonianza il quadro rappresentante Giuditta nell' atto di Oloferne , creduto il suo capo lavoro. L' allettamento di pi facile guadagno lo persuase in appresso ad accettare commissioni per ritratti nel qual genere di pittura non fu superato da molti. Oltre quelli riputatissimi del re e della regina d' Inghilterra, lasci nella sua patria una vasta tela rappresentante il Carro trionfale del principe d Orange. Fu osservato che i ritratti di Pot non hanno solamente il pregio ma sono cordella rassomiglianza rettamente diseguati, ed hanno una cert'aria di vita, e quella verit che
fa
, ,
slerdam. Ignorasi quale altro maestro ahbia avuto oltre il padre , ti arine alcuu; quadri di grandi maestri, che si dice avere pi volte copiati ed imitati. Non contava pi di quindici anni quando pubblic alcuni piccoli quadri di paesaggi con animali , che risvegliarono 1' universale maravigli. Pare che qualche dissapore domestico lo consigliasse ad abbandonare i parenti, perocch circa il 1644 trovavasi allAja presso 1' architetto Balkenende, che bentosto conoscendone il raro merito accordavagli sua figlia in isposa. IL
sommo
credito
di
cui
godeva
il
de'
pri-
della
vita di
que-
"Wosckum
nato in 1610, apprese a dipingere da AVybrant de Gheest, non pi di mediocre artista, ch'egli di lunga mano super. Pendutosi celebre con diverse opere d storia e con molti ritratti, fu chiamato alla corte ili non so quale elettore dell' impero in qualit o col titolo di cameriere. Mor in vici(
POT MA
Giacomo
),
il
suocero nella qualit di architetto, giov assaissimo a Paolo per avere utilissime commissioni. All' eccellenza dell' arte aggiunse amabili e gentili maniere, onde il suo studio era frequentato dai pi illustri personaggi e dallo stesso Maurizio prinche dilettavasi cipe di Sassonia assai nel vederlo lavorare. Il quadro rappresentante la fiacca che pi. scia fatto per la contessa di Zobny, e rifiutato a cagione della ignobilit del soggetto, accrehbe a dismisura la celebrit di Potter, che mai non abbandon somiglianti argomenti. Convengo, che la bassezza dell'argomento non distrugge il merito della perfetta esecuzione; e che Potter fu un fedele imitatore della natura , quale gli si presentava nelle
d'altro ric-
nanza
Vienna 1' anno 16-18. Pietro ) , nato ( Cokhuisen circa il 1600, and
di
POTTER
in
che che di campi , di pascoli e d armenti; ma ognuno mi accorder che dipingendo pascoli , animali e pastori , avrebbe potuto scegliere campestri argomenti tra la natura
pili
nel
1651 a stabilirsi in Amsterdam, e ne ottenne la cittadinanza. Fu meno che mediocre pittore e non avrebbe luogo in questo dizionario senza il inerito d aver generato ed educalo
ne' principi della pittura
schifosa.
o se non altro meno Chiamato ad Amsterdam fece per il medal Borgomastro desimo molti quadri di varia granin cui manc dezza fino al 1554
bella
,
,
alla
Paolo
nel
coi
).
tacque
1625
.
questi
di sei
in
Enkhuisen
passava
e
in
Francia e
la
Germauia possedono
di-
anni
genitori
Ara-
184
nella sola
PO
reale
galleria
di Parigi.
PO
Mercurio che
le
sia
le
regole
,
per
che piscia fu lungo tempo posseduta dal principe d'Assia, che teneva pure altri quadrettti rappresentante argomenti tratti dalle favole d' Esopo. Dicesi, che la suddelta troppo celehre Vacca pass poi nella scelta quadreria dell' imperatrice Giuseppina, e che attual-
La Vacca
proporzioni
le
dell'
uomo
,
come
anti-
pure esamin
colonne
gli
Seguito
cavalli.
di
pezzi
rappreseuti
ec.
chi archi, le urne ec, che gli somministrarono quegli eruditi accessorj che ornano i suoi quadri. Prescelse per la composizione l'antica pittura delle nozze aldobrandine e diversi bassi rilievi, valendosi per le teorie dei precetli intorno alla pittura di Leonardo da Vinci. Trovavansi allora in Roma nella Villa Lodovisi i famosi Baccanali di Tiziauo, e da questi
apprese
le
,
non solamente
il
mi-
Paesaggio montagnoso
glior
metodo
POULLEAU
alla
N
e
), intagliatore
si
ma
Parigi nel
1749,
fece vantag-
giosamente conoscere tra g' intagliatori con alcune stampe di architetture' rovinate.
forme di que' vezzosi bamche tanto ouorano il sommo pittor cadoriuo. Pretendono alcuni, e non senza ragione , che coli' andare del tempo sacrificasse il pastoso
bini
e morbido colorire tizianesco alla parte filosofica della pittura , cui sentivasi gagliardamente inchinato ; onde i pi fini conoscitori preferiai postescono per tale rispetto riori primi quadri da Niccol fatti in Roma. Sembrava che per conto della filosofia si proponesse da principio d'imitare le pi insigui opere di Raffaello; ma iu progresso tent di superarlo , introducendo nelle proprie opere quel patetico che tanto
,
POUNCEU
POUNC1J
intagliava
in
B.
I.
),
il
intagliatore
inglese
fioriva
circa
1800.
Ap-
P aite da Vollet , e lo imit da vicino. Sono conosciute alcune stampe di paesaggi intagliale insieme
prese
a Birne.
piace alle
anime
sensibili,
;
quadro
intitolato
brandogli poi che potrebbe, tenendo altra via , avanzare neh' arte assai pi del maestro , prese a studiare alcune stampe delle opere di Raffaello e di Giulio Romano, che lo misero ben tosto in su la buona strada, onde non solamente miglior lo stile ed il disegno, ma pu dirsi averli interamente cambiati. Questi studj lo invogliarono talmente di veder in Roma le opere dell' Urbinate e le antiche fonti da cui aveva tratto il bello stile che gli fece tanto onore che posti da un canto tutti quadri che stava facendo, recossi ju et di 26 anni a Roma. Col co,
un
monumento
la
,
sepolcrale
su cui
fi-
leggesi fai
losoficaiche
della pittura
pi
1'
nobile
aggiunse
,
esercizio
Domenichiuo
piare il nudo ed esercitarsi nella scienza anatomica. Rispetto al dipingere i paesi, nella quale arte fu
si and ammaesovrano maestro strando col copiare dal vero le pi scelle vedute de' contorni di Roma
,
nobbe
greche
e studi
,
il
form sul
Meleagro
e colla imitazione di quelli di Tiziano e de' pi illustri caracceschi. Inchinalo alle piccole figure , p-
PO
cliissime
PO
di
al
85
no dipinse
,
grandezza
piii
Ma non
aturale
piedi
,
facendole
di tre
due ed anche d' uno e mezzo. Di maggiore grandezza sono quelle (d'I quadro dei Contagio in
di
casa Colonna. Olire i sussidi tratti dallo studio dell' antico, il Poussin
va debitore
al cavai.
Marino
del gu-
sto ispiratogli per la lettura de'poeti, dai quali ricav le pi belle composizioni
.
stenerne degnamente le incombenze, onde al suo vivo desiderio di rendersi utile ai giovani allievi non corrispose 1' elfelto. F.bbe un figlio miglior pittore di lui, il quale avendo in giovent abbandonata la patria per fare un viaggio intorno al mondo , pi non rivide V Europa.
Giovan Battista
il
),
nato
piene
di
nobilt
e di
gra-
in
Milano dopo
vinetto a
Roma,
merit , simulare
ma non
il
che il desiderio d' ostentare in ogni quadro il gusto per 1' antico ed una troppo severa casligalezzadi disegno,
al
mio sentimento
rec danno
bello
lorito, assottigli
soverchiamente
la
variet
e talvolta
rese Jo stile
alquanto secco. Nominato suo maldovette lagrado pittore di corte sciar Roma per [lassare a Parigi. Fortunatamente ottenne dopo due anni di tornare alla sua prediletta Roma senza perdere la carica e lo stipendio. Col visse felicemente gli ultimi 25 anni fino al 1665, epoca della sua morie. In sul 'declinare
,
del p. p.
secolo
gli
fu
posta
una
lapide
faello.
da Reggio , e come il maestro, fu rapito alla pittura in et di 28 anni quando cominciava a dare fondate speranze, che sarebbe riuscito uno de' pi nobili maestri del suo tempo. Nella chiesa del Ges iu Roma, aveva, poco prima di morire, dipinta una gloria di angeli, i quali mostravano lo studio che andava facendo intorno al bello ideale. ( Giovanni Battista ), ancor esso milanese fioriva circa il 1700 nel Piemonte, dove condusse moltissime opere a fresco che lo mostrano buon pratico. La sua pi lodata pittura era quella fatta in S. Cristoforo di Vercelli. ( Giuseppe ), nato a Roma circa il 1750, ne' primi anni del diciottesimo secolo studi la pitRaflellino
, , ,
tura sotto
il
Masucci e sotto
il
suo
martirio di S.
Vaticano, la morte di nel palazzo Rarberini, il Trionfo di Flora in Campidoglio , Ges che accarezza S. Giovanni in presenza della madre e di S. Giuseppe, il Diil luvio universale Rapimento del
,
Erasmo iu Germanico
maggior
fratello
Roma
guet
ed in Parigi.
(
( Stefano ) , che sebbene gli nato molti anni prima di lui sopravvisse alcun tempo; suppl colla lunga sua vita al poco fatto da Giuseppe morto nel 1765. Si pretende che Stefano superasse di Juna mano il jlasucci suo maestro nella gran fliosit del disegno e nella verit del colorito. Il piii convincente confronto
,
POUSSIN
POZZI
cerla circa
(
Gaspare
),
),
Y. Du-
pu
San-
Gaspare.
PlETBO
il
nato in Lu-
1700, apprese gii elementi della pittuia in Siviglia sotto il Cancino, indi pass a Roma; di dove tornato dopo alcuni anni in
di Maria, dove presso alla S. Anna, una delle pi belle opere del Masurci il Pozzi dipinse tissimo
,
Nome
il
transito di S. Giuseppe.
nel
Mor que-
sti
1768.
(
MATTt4
padovano, vien
,
,
patria
fu dal
re
nominato
primo
creduto
ma
24
186
PO
memoria che poscose
;
PO
condotte all' olio pochissime non si sapendo accou termin modare al lento operare di questo genere di pittura. Pure raccontasi aver fatti ritratti grandi al vero iu poche ore ma ne queste opere al:
ne
circostanziata
POZZI
circa
il
DakiO
veronese, nato
1572, lasci iu patria poche ma pregevoli opere, che lo dimostrano degno maestro del suo conpi che cittadino Claudio Ridolfi per cose di pittura , celebre per il le Maraviglie suo utilissimo libro della Pittura Veneziana, contenente
, :
ne le figure a fresco gli avrebbero procacciato quel distinto luogo tra i buoni maestri dell' et sua , che ottenne dalle pitture di prospettiva e d' ornato, sebbene dil'
olio
altro non ) , ( Isabella sappiamo di questa valente pittrice se non che nel 1666 dipinse per la chiesa di S. Francesco di Torino un quadro rappresentante la Vergine circondata da varj Santi; opera assai bella, e superiore a quasi tutte le opere di pittura fatte di que'
La
volta
Roma
molti rispetti meda meritare le lodi di Ciro Ferri e del Maratta. Altri lavori dello stesso genere esegu in Arezzo, in Modena, in Torino, in
ravigliosa, e tale
tempi in Torino.
(
Francesco
circa
il
),
intagliatore
all'
acqua
forte ed a bulino,
nacque
in
Roma
in quella citt
non sarebbe opera 1' andarle tutte enumerando. Non contento di essersi fatto conoscere valente esecutore , volle rendersi utile ai pittori quadraturisti colla sua celebre opera iotitolata la Prospettiva, che pubblic
altrove, che
Vienna ed
prezzo
dell'
in
Roma
in
nel
1695 e 1702
in
due
gnia di Perini e di Coppa intagli molte statue del museo Pio dementino, e fra le stampe isolate l'Aurora di Guido.
.
volumi
Padre Andrea
pittura
),
nacque
i
in
prin-
con ricco corredo di stampe. Versato in tal genere di pittura, non maraviglia che il P. Pozzi siasi fatto strada ad imprese d'architettura, tenendo egli per assioma , che il buon pittore buon
foglio
cipi
dell' architet-
architetto;
ma
tura in patria sotto mediocri maestri , indi si fece a studiare da se queste arti con tanto impegno , che
creduto as-
breve, poich fu ammesso nella e liberato da de' Gesuiti ogni pensiero di famiglia , ebbe nome di valente maestro. Copiando le migliori opere delle scuole veneta e lombarda impar a colorire vagamente; indi, mandato a Roma, ebbe modo di migliorare il disegno se non suil' antico , eh' egli sgraziatamente trascur, sui dipinti di Raffaello e di Polidoro. Passava poi a Genova a 'J orino ed in altre citt di quegli stati, lasciando dovunque pregevoli opere a fresco, nelle quali sembra che si proponesse d'imitare
in
sioma un paralogismo. Di sua invenzione l'altare di S. Ignazio nella chiesa del Ges in Roma. E que sto, scrive
di
il
societ
Milizia,
il
pi ricco
1'
Roma ropa; ma
forse di tutta
EuSan
Lo
stesso dicasi
della
convinti del suo de' suoi delirj architettonici. Chiuder quest'articolo col seguente aneddoto. Aveva il Pozzi dipinta una cupola sostenuta da colonne posanti
lo stile di
Rubens. Fra
le
non molte
PO
nezza.
PR
187
suo amico prese caldamente a difenderlo con una insipida celia: se quelle mensole cadtranno io mi obbligo e rumer la cupola
,
Un
anni prima del suo illustre collega; onde non nota alcuna opera di sua invenzione.
in
( Biagio del ), nacque Toledo avanti il 1550, ed probabile che apprendesse a dipingere nella scuola di Francesco Comontes. Era ancora giovatie quando Fi-
PRADO
a rifarla. Dunque, uno gli rispose, non si dovr osservare il verosimile, quando f apparente solidit non e essenziale? Anche fatti rappresentati sulle scene non sono vere azioni, e non pertanto richiedono il fondamento del verosimile. Mor uel 1709. POZZOBONELLI ( Giuliano ), fior in Milano, sua patria, nella prima met del diciasettesimo secolo. Le sue opere lo mostrano scoi
lippo
di
all' imperatore che gli aveva chiesto un pittore per ornare i suoi palazzi.
11
lo
mand
Marocco
Oltre
dinati
le pitture
ornamentali,
gli fu-
ritratti
laro, o per lo meno imitatore del Cerano , non solamente nelle parti lodevoli, ma eziandio nelle difettose; e nelle prime e assai lontano dal distinto merito del maestro.
onde
fu
magnificamente re-
galato e rimandato in
Spagna
deli'
ric-
chissimo.
in
Dopo
il
il
ritorno
ristaur
Toledo
quadro
Assunta,
POZZOSERRATO
(
O POZZO
in
Treviso negli ultimi anni del sedicesimo secolo. Era costui valente paesista, ma di una maniera allatto diversa da quella del suo compatriotto Bril! che di que' tempi lavorava in Venezia. Questi non rappresentava ne' suoi quadri che oggetti vicini e per lo contrario Lodovico trionfava nelle vedute di lontanissimi orizzonti. Fu per avventura meno finito del primo, ma seppe mostrarsi pi vario, pi ameno e pi dotto assai nel cogliere
,
compagnia di Luigi Carbajal alcuni quadri per V aitar maggiore dei Minimi di Toledo. Fu assai lodata una sua Sacra Famiglia fatta per il monastero della Guadaluppa, ed una Deposizione di Croce per una chiesa di Madrid. Fu Biagio disegnatore castigato , semplice nelle composizioni, grandioso nelle forme. Dipingeva pure con molta vaghezza
in
di
ornare
qua-
in principio del
gli
sfuggevoli
I'
Ornavano
condusse
PRASSIA,
nel L. X.
da Pausania
intaglia-
ancora quadri di grandi figure ; come ne fanno fede alcune tavole d'altare eseguite per diverse chiese di Treviso, dove presso molle famiglie conservatisi non pochi quadri da stanza. POZZUOLI ( Giovanni ), nato in Carpi dopo il 1650 , fu allievo dei Griffoni , ed ajuto e compagno del suo compatriotto D. Giovauni Massa nelle stupende opere di scagliojola eseguite in
PRASSITELE
tore in metalli
,
celebre
rone nel lil). I De DUinatione Ro scio ancora bambino fu condotto a Selonio, campagna del contado
di
<(
Roma,
in patria
,
Lanuvio, e posto la notte in lume vicino, svegliatasi la nutrice vide un serpente attorcigliato intorno al dormiente fanciullo. Perch spaventata, chiainava soccorso. Accorso il padre,
culla col
,
i
alcuni
quali
ri-
188
PR
degli
PR
in piedi innanzi a Bacco in marmo parto, Latona, Mercurio che porta Bacco ancora fanciullo , un Dio Bacco per
,
h sposero che nulla sarebbevi di pi illustre di questo fanciullo. u E questo fatto intagli Prassilele in argento e cant in versi il
,
Dei
uu Satiro
nostro Archia
<
Secondo Plinio
et
di
Pompeo.
celeberrimo scul-
PRASSITELE
tore greco.
Vairone lo dice per conto dell'arte a veruno inferiore nelle urnare figure. Vivea nella centesima quarta olimpiade. Quintiliano osserv
cittadini di Mantiuea Lalona e de' suoi figli, e Giunone sedente in Trono. Scolp per iTebaui alcune delle fatiche d'Ercole, per quelli di Delfo una Frine dorata, per Anticira una Diana ec,
gli Elei,
pei
le statue di
che
PBATA ( BANUZIO ), creduto comunemente milanese, operava nel 1655 in Pavia, dove vedevansi ancora nel p. p. secolo ragionevoli pittuie.
alcune sue
Diodoro
di
Sicilia
non
fu
meno
rocch seppe ne' lavori di marmo esprimere eccellentemente gli affetti dell' animo. Plinio dice che Prassilele tra
gli
( Francesco ), da Caravagnon conosciuto tra i valenti pittori che per una tavola rappre-
gio
statuari
in
marmo
naiur.
suLib.
per
se
stesso.
Hist
XXXIV.
erauo in tamente invaghitosi della cortigiana Frine, la rappresent nella statua della Venere di Guido, per vedere la quale molti naviganofino a Guido. Due Veneri, cosi lo stesso Plinio, aveva scolpite Prassitele ; le quali vendeva insieme. La prima perch era decentemente vestila, preterirono quelli di Coo: l'altra, che poi ebbe assai maggiore celebrit , acquistarono i Gnidioti, che per tale statua salirono in grande onore. Vitruvio annovera Prassitele tra gli scultori del Mausoleo, e Timeo ci assicura, che l'altare di Diana Efesia fu tutta riempita di opere di Prassitele. E per non andare ogni cosa circostanziatamente descrivendo , sogghigneremo aver egli fatti un Dio Paue che alza un otre, ed una Danae,
alle quali tico
C
sentante lo Sposalizio della Vergine, che conservasi nella chiesa di San Francesco di Brescia colla leggenda; Francisci de Prato Garavajensis opus
547. Fuori di ci non si hanno di questo valente pittore del buon secolo che incerte memorie, siccome, poco pi poco meno , pu dirsi di quasi tutti i pittori milanesi che operarono soltanto in patria
'l
PRATO
sie in
Francesco del
,
),
fio-
metallo
matura
virilit,
dere a dipingere , fecesi scolaro di Cecchitio Salviali suo compatriotto ed amico. E perch aveva di gi buon fondamento di disegno , pot in breve tempo lodevolmente dipingere quadri da stanza , e tali che Vasari , nelle lodi e nel biasimo sempre estremo', dice bellissimi.
Moti nel
'1562.
Pietro
architetto
stile
cre-
statue
si
riferisce
i'
an-
gotico al
di S.
Angelo
4, cos tradotto
Praxitelts
tcgmina Njmphis.
qui pe,tra. Pent/uliae. Scolp uu guerriero a cavallo per un sepolcro posto in vicinanza d'Atene, dodici immagini
,
Lpgdina
tum
Panem
la
chiesa
fu
di
cilt
per
cura dell' architetto Prato abbellita modo da ncn serbare rimembranza dell' antico stile.
PR
PR
),
189
PRE1SSLER
Daniello
nato
a Piaga, capitale della Boemia, nel prin1627 , poi eh' ebbe appresi cipi d'ella pittura i'i patria, and a
i
pittura e nell'intaglio; e pot farsi nome con alcuni bellissimi ritratti e qualche quadro stosato nella
rico. Si
dice che
ebbe
parte negli
domiciliarsi
in
Norimberga
dove
intagli del
Museo Fiorentino; ed
lavor molto
per chiese e per privati lino al 1665 , epoca della sua immatura morte.
PREISLER
no
nel
),
,
Giovanni Giusti-
cosa certa che intagli alcune delle statue della galleria di Dresda con somma lode. Mori in patria nella fresca et di 54 anni.
quafrte nacque in Norimberga 1698. Suo padre pittore e disegnatore in Dresda , poi direttore
,
dell'
Accademia d'Augusta,
negli
lo
am-
maestr
indi lo
elementi
in Italia,
dell'arte;
mandava
dove sog-
giorn otto anni. Di ritorno in patria, si fece conoscere per quel valer) t' uomo eh egli era con un quadro d' aliare rappresentante Cristo morto. Dipinse in appresso l'Apoteosi d'Enea per il conte de Wied, ed altre opere di minore importanza che gli aprirono la via ad occupare il posto di direttore, rimasto libero per la morte del padre. Tale carica non g' imped di pubblicare molte belle stampe all' acquaforte e di aver parte nella raccolta de' disegni dei marmi della galleria di Polonia, pubblicati in Dresda nel 1755. Intagli pure una Raccolta di antiche
,
Seguito di 21 stampe rappresenle pi belle statue antiche e moderne che si vedono in Roma ed in Firenze. Ritratti di Gio. Domenico Campiglia e di Anna Caterina Scheidtanti
iin.
ec.
(
Giovanni
di
Martino
Giovanni Daniele , nasceva in Norimberga nel 1715 , ad apprendeva il disegno e 1' intaglio da Giorgio Martino suo fratello. La prima stampa eh' egli pubblic rappresentante Davidde ed Abigaille,
terzo
figlio
ghiere
trasse
Mor
le
Bouchardon, ec. Norimberga nel 1771. Oltre ricordate stampe sono vantagin
,
;
giosamente conosciute le seguenti I Quattro Elementi, da Bouchardon. Le Quattro parti del mondo, dallo
stesso.
nel 1759, condomestichezza con Wille e con Schmid, ed in breve fu nominato intagliatore del re e professore nell' accademia di pittura. Intagli molte cose da varj maestri italiani e francesi ma la stampa che gli fece maggior onore fu quella di Fe;
Una
della
derico a cavallo, tratta dalla statua in bronzo di Sully. Dopo un lunghissimo soggiorno in Parigi, rivide la patria, dove mor nel 1794, lasciando ammaestrato nell' arte il
figlio
(
di| iuta
da Rubens
i
in
20 pezzi
Giovanni Giorgio
).
Que-
compresi
(
ritratti
di
Rubens
),
e di
Van Dyck.
Giorgio Martino
1
fra-
pass molti anni in Parigi, e si perfezion nell'incisione sotto Giovan Giorgio Wiile. Fu ricevuto
sti
minore del precendente, nacque in Norimberga nel 700, e fa, come il fratello, ammaestrato nel disegno dal padre. Ebbe pure ia patria un maestro d' incisione ; onde venne
tello
membro all'accademia
la
parigina per
Ora
daremo
un
in Italia di
gi
bastantemente ver-
190
PR
PR
tabulai depictae, quat ni Caesarea yindoboncn Pinacoteca servantur teviori caelatura exibentur ab Antonio Joseph de Premier. I quattro vo-
re di Danimarca e di Federico Norvegia. Federico Gabriello Pescvilz. Ottone conte di Thott. Carlotta Amalia van Plessen fi-
lumi contengono
prive di merito; e
160
stampe non
eseguite
quelle,
Daniello), zio di Gio. Giorgio ed ultimo era de' figliydi Giovanni Daniello nato in Norimberga nel 1717. Era
,
PRE1SLER ( Valentino
stato dal padre destinato alle lettere; ma 1' esempio fraterno, o piuttosto
lo la forza della sua inclinazione rapirono agli studj lelterarj per darlo al disegno ed alL' intaglio alla ma,
niera nera. Le prime sue stampe pubblicate sotto il nome di Walch rappresentano molti dei Borgomatratti dai disegni stri di Zurigo , di J. C. Fuesslin. Pubblic poi
diverse stampe tratte dai quadri del gabinetto del re di Danimarca, e le seguenti: Ritratto del maggior fratello Gio.
da Premier a grauito, non mancano di correzione e di una cotal grazia, die molto le raccomandano. L'anno 1755 Prenner e Stampart pubblicarono un viaggio con trenta stampe compresi i due ritratti degli artisti. Lo stesso Auton Giuseppe Prenner tra i incise ancora diversi ritratti quali quelli di Giovanni Gottfried, e del conte pittore di Carlo Vi d'Odt governatore di Vienna. Mor in patria dopo la met del diciottesimo secolo, lasciando ammaestrati cio nell' 4rle due figliuoli ( Gaspare ), che dopo aver appreso dal padre il disegno, venne in Italia e lungamente dimor in Roma , dove lasci nella chiesa di S. Dorotea un quadro storico. ( Giovanni Giuseppe ), che dopo aver ajutato il padre nell' in, , ,
Rotter-
cisione
al
della
galleria
di
Vienna
dam.
Busto di vecchio con testa calva. Barbara Elena sua sorella, ec.
venne pure
Museo
Fiorentino
poscia
inta-
gli in
PRENNER
nacque
a
Antonio Giuseppe
nel
),
Vienna
1698,
fu
45 rami tutte le pitture della Villa di Caprarola di Taddeo Zuccari, rappresentanti i pi memorabili
fatti
de' buoni intagliatori a punta ed a bulino di quella citt, che mai non abbandon. Dopo la morte di Manuel Prenner , che merita pure di essere per la sua virt, registrato
uno
PRESTEL
que
a
Gio. Teofilo
,
),
nac-
Grunnebach
nello stato di
in questo articolo
risolse
d' inci-
dere di nuovo tutta la galleria imperiale; per la quale impresa si associ Andrea Altamonte, Francesco
Stampart, Giovanni Adamo Scbmutzer e qualcun altro. Queste stampe si distribuivano di mano in mano die uscivano, qualunque fosse la classe cui appartenevano; ma in appresso furono ordinate e riunite in volumi, il primo dei quali fu pubblicalo in Vienna nel 1728 ed il quarto ed ultimo nel 173)5 sotto il titolo di Thcalrum Aris pictoriae { sic ), ijao
,
1' anno 1759, apprese gli elementi del disegno e le pratiche del dipingere da due pittori frescanti del Tirolo , Giacomo e Francesco Zeiler, ed in et di vent'anni pass a Venezia, dov' ebbe la fortuna di contrarre domestichezza con Giuseppe Wanger e Giuseppe Nogari.
Kemptem
Quest'ultimo, vedutolo in una chiesa mentre copiava un quadro d' altare, talmente gli si affezion, che fecesi a dirigerlo nell' arte, ed, a condizione di domiciliarsi in Venezia, gli
prometteva in isposa una fanciulla educata da lui come fosse sua figlia, dichiarandola sua erede. Ma Pre-
PR
slel
PR
le
191
rifiut rosi
vantaggioso parlilo,
alla
e part
da
Venezia
volta
di
Ruma non
quattro stampe rappresentanti il Ponte di Dietrich, il Mattino di H. Roos il Tempio del Sole a Paimira di Moretti e la Foresta di
,
Schiitz.
Roma Pompeo
Norimberga
a
ed
and
Francfort sul Meno , dove visse finalmente alquanto pili quieto e sotto pi favoa
stabilirsi
revoli auspicj.
il
Manc
all'
arte circa
l'olio ed a pastello,
non tard ad
e
avere
pittura
scolari
,
nel
disegno
nella
quali Maria Caterina Hoel, di cui invaghitosi, la chiese ai parenti in isposa , e ]' ottenne. IWa non and molto, che vinto dal suo incostante carattere, abbandon questa buona e valente consorte ,
tra
i
forte a granito.
che pazientemente soffriva le stiavaganze del suo carattere e 1' ajutava ne'lavori dell'arte, per andare nella Svizzera. Giunto a Zurigo , si trattenne sei mesi presso il celebre Lavater, che gli fece guadagnare assai nel fare ritratti. Ma in breve si stanc di questo genere di pittura, e torn a Norimberga, dove troppo tardi si pent di non aver continuato in un genere di pittura in cui riusciva mollo bene. Si diede quindi all' incisione a bulino. La sua prima maniera fu quella di dare
i
Una Sacra Famiglia, da Alberto Duro. Quattro vedute del Castello d'Ileiberg, incise alla maniera colorata dai due sposi. La Donna adultera, da Pietro da
Cortona. Paesaggio
da Fr. Schutz.
Opere
iutere.
Germania
,
e Paesi
Bassi
a
della
semplici
contorni
sonza
ombre
galleria di
la
quale non piacendo ai dilettanti , adott un altro genere. Egualmente intraprendente che industrioso, e grande disegnatore si fece ad inta,
berga
Norim-
in
Amburgo,
50. Altra simile
all'acqua forte, e vi riun Ja maniera d'incidere a lapis. Combin tutte le differenti maniere d' incidere a lapis, ed all' ultimo
gliare
in
fogli
quella
all'
acquerello
finiti,
tal
in,
esegu
le
da diverse gallerie, contenente un ragguardevole numero di stampe in foglio, terminata nel 1782.
belle
PRETI (N)di
Castelfranco, ar-
mente
fatte
in
disegni
tutte le altre
che in Francia o
Frasi finalmente riunito alla virtuosa sua moglie , che assaissimo contri-
depravamene
,
del
buon
bu
alla
felice riuscita di
questo ge-
gusto, ed
portanti
che altro
merito
192
PR
buon
PR
gusto, e si fece nome ezian> dio col frontespizio della Enciclopedia di Cochin, di cui seppe perfettamente imitarne il gusto e la maniera.
non iianno che queiJo di uria non incomoda distribuzione interna. PRETI ( Caval. Mattia ) , V.
Calabrese.
PREV1TALI
ANDREA
Ber-
gamasco , nacque circa il 1470, e tu uno de'buoni discepoli di Giambellini. Vero che mal conobbe e di dar amina alle figure J' arte
,
PREZIEDO
que
tore
(D. Francesco),
nac
in Siviglia nel
1715, e fu man-
dato a
Roma
che tratt l'estremit meno correttamente del maestro, ma seppe emularlo nel colorito e per avventura
superarlo
nella
prospettiva.
Sono Madonne, ai
volti delle quali seppe dare la grazia del Vinci, e la bellezza raffaellesca.
Dicesi
perci
che
Tiziano
accademia spagnuola di pittura da poco tempo eretta in quella citt. Forse le occupazioni annesse a tale incombenza non gli permettevano di accordar lungo tempo all' esercizio dell' arte sua ; e Roma non possed di questo valente maestro che una Sacra Famiglia ai Santi Quaranta, condotta con grande studio e non comune diligenza. E celebre una sua lunga interessante
dell'
intorno ai pittori spagnuoli, non conosciuta dal signor Quilliet, il quale nel Dizionario de' pittori spagnuoli non fece cenno del dotto e valente Preziedo, morto in Roma nel 1789.
lettera
probabilmente
eseguite circa
vedesi nella il 1 500, composizione, nella massa delle ligure e ne'panneggiamenti conservato in gran parte 1' antico gusto, che
PRETO DE LORETTE
Maria
)
Donna
1755.
di fan-
poi
si
and
mano
in
mauu
ren-
dendo
riori.
meno
sensibile
nelle postescul-
PREVSTO,
tore
lasci
non ignobile
milanese
intaglio in rame,
ma quando
sua abilit come scultore nelle gigantesche statue in forma di termini sulle basi dei piastroni della facciata che sostengono la fabbrica, ch'egli condusse in compagnia del Lasagna. Piu'LVOST ( Nicol ) apprese a diseguace ed a dipingere sotto Claudio Viguon , ma conoscendosi lontano dal merito di molti suoi compatrioti! nelia pittura si diede all' intaglio in rame, e fece all'acqua forle non poche slampe di piccole dimensioni.
,
memoria
ceva concepire le pi lusinghiere speranze, che la Spagna avrebbe in lei una valente intagliatrice, fu ragiugnesse pila all' arte avanti
he
ai
vent' anni.
PRIMATICCIO (Abbate Frannato a Bologna l'anno 1490, scolaro d' Innocenzo da Imola, poi del Ragnacavallo, l'uno
cesco
fu
),
prima
altro
intagliatore
circa
il
francese
incise
che
fioriva
1750,
gentili
n olle
vignette
assai
di
questo sommo maestro , e venuto Giulio Romano a Mantova come pittore ed architetto di quel Duca; il Primaticcio fu uno dei non pochi valenti artisti che furono da Giulio chiamati ad ajutarlo ne' grandi lavori intrapresi per le ducal corte.
PR
Primaticcio di gi buon pittore ed insigne plastico onde non tard ad essere adoperalo nelle pi importanti opere di pitture, di stucchi e di altre maniere d'ornamenti trovati o perfezionati da Raffaello per abbellimento di signorili camere. Erano gi sei anni passati da che il Primaticcio erasi stabilito in Mantova , quando, chiamato Giulio in Francia dal re Francesco I, mand in sua vece il Primaticcio, siccome quello che credeva pi capace d'ogni gran cosa. Ne s' ingann, perocch condusse tali maravigliose cose di
tira
il
PR
195
molti amici, vi si trattenne dopo la partenza del Tassi , lavorando di paesi e di piccoli quadri da camera,
di ritratti e di storia, che conduceva con molta bravura, ("ol mor in sul declinare del sedicesimo secolo. PRIINA ( Piek Francesco ), nato in Novara ne'primi anni del diciottesimo secolo; alla met del secolo lavorava in Milano a fresco di prospettive e di architetture ed era
,
risguardato come uno de'rnigliori artisti in la! genere per fecondit d'invenzione e per facile esecuzione.
), coscolaro in Bologna del Franceschini, onde i suoi dipinti ricordano la grazia ed il sapore della scuola , sebbene lontani dal merilo
(
Giovan Francesco
Fon-
masco
fu
ineblcnu ed in altri regj palazzi , lo stesso Giulio non avrebbe potuto forse far pi n meglio : e tanti giovani artisti italiani e francesi esercit in qualit d'allievi ed njuti, che a ragione veune risguardalo come capo della scuola francese. Pochi artisti ebbero al pari del Primaticcio onorato premio delle loro fatiche , perocch ottenne da quello splendido monarca ricchi e frequenti doni ; ed all' ultimo , secondo praticavasi in allora e dai principi e dai papi , gli fu accordata V abbazia di S. Martino, che rendeva annualmente ottomila scudi d'oro. Ol-
che
maestro e de'rnigliori ancora nella poesia , ma fu meno felice poeta che pittore, onde lasci poche mediocri opere di pittura, e nessuna tolleradi quelli del
allievi. Si esercit
bile di poesia.
PRINCE
le
)
Giovanni
Battista
nacque in Parigi nel 1753, dov' ebbe a maestri in pittura Boucher e Vien. Vedendo che in Parigi aveva scarse commissioni di lavoro, pass in Russia, ed alcun tempo
si
tre le
opere eseguite ne reali palazzi, altre ne fece il Primaticcio per alcuni de'principali signori, per amici e per chiese. Alcuni suoi stucchi conservansi tuttavia in Mantova nel palazzo del T. e pochi quadri da il pi stanza vedevansi in r>ologna unipolare de' quali tra quello della galleria Zambeccari, rappresentante un concerto di musica eseguito da tic figure femminili. Mori in Fran,
dopo alcun tempo, avendo guadagnato assai: si fece a percorrere diverse provincie di quel vastissimo impero, disegnando dovunque dal vero le piti pittoresche situazioni, le pi caratteristiche fisionomie, ed
i
cavasi a Mosca, e
piti
singolari costumi
In tal guisa gli riusc di formare una doviziosa raccolta di disegni e di studj , che port a Parigi, dove in
grazia di sette anni di studj fatti in straniero paese, per offrire all' arte
compianto
per le sue virt pittoriche e morali maniere da e per le sue gentili (pianti ebbero la fortuna di avvicinarlo.
PRIMI ( Giov an Battisi- a ) romano fu dal Tassi condotto a Genova come suo ajuto; e perdio erasi
,
procuralo in
m.
nuovi oggetti, fu ricevuto membro dell'accademia di pittura. Egli aveva appreso a dipingere con felice riuscita in ogni genere, e disegnava ed intagliava con molto spirilo tanto alla punta, quanto alia imitazione dei disegui all' acquerello ed a bistro , 25
191
PR
rica
,
PR
, secondo il Malvasia , abbandonata la patria perch troppo debole a sostenere la concorrenza dei Cesi, dei Passarotti , dei Fontana, dei Caracci, and a stabilirsi in Milano. Ma avanti che ci accadesse , avea Ercole molto operato in Bologna ed in Parma ; e quando venne a Milano, o perch
la
quale avendo
Osservarono
des
J
il
Continuatori del
essere
Ja
Manuel
stato
Amateurs
egli
ma-
d incidere all' acquerello al grado di perfezione. Le slampe di lui intagliate in tal guisa hanno una forza ed una precisione che i conoscitori non si saziano di ammirare. La Raccolta delle sue stampe in tal genere contiene pi di centocinquanta stampe. Ignorasi l'epoca della sua morte. Soggiungo un breve indice di alcune parziali
niera
pi
alto
non
e la
collezioni.
Dieci pezzi di diverse figure col seguente titolo: Diversi acconciamenti russi dedicati al sig. Boucher pittore del re. Otto pezzi rappresentanti i differenti gradi del corpo degli Herlits,
antica milizia russa distrulta da Pietro
il
grande.
Dieci fogli di varj abiti dei paesi della Russia avanti che si dividessero dalla Chiesa cattolica. Due raccolte di grida dei mercanti
in
paesaggi.
Due paesaggi dei coutorni di Pietroburgo. Sei diverse vedute della Livonia. Diversi acconciamenti delle donne
di
Mcscovia
in sei
(
fogli
in dodici.
)
PR1ST1NARO
Gerolamo
uno
guardarsi alcuni de' suoi principali emuli bolognesi; ma principalmente per aver dati all' arte molti buoni allievi, tra i quali i tre suoi figli Camillo, Giulio Cesare, e Carl'Antonio , che tanto contribuirono al decoro della scuola milanese ; la quale, dopo la morte de' grandi al-
de'valenti scultori milanesi, che nella seconda met del sedicesimo secolo irricchirono internamente ed este-
mo
ed imitatori di Lionardo, aveva alquanto perduto del suo primo splendore. Mor Ercole in Milano , dopo il 1591, quando il maggiore
lievi
PROBST
Nuziata
in
intagliatore di
Camillo
era
da
gran
Firenze dipinte dal cavaliere Ventura Salimheni, da Matteo Rosselli, e da Bernardino Poccetli.
nato in
PFOCACCIJNl
r.E
),
Ercole Senio-
capo
mente
si
trattenne in
Roma. Sembra
PR
ad ogni modo die attentamente abbia studiate le opere del parmigiani no, scorgendosi in molli suoi quadri diversi
pr
in quest' arte;
im
aperti
indi-zj
di
le I i ce
imitazione.
troppo
percorrendo le principali citt d' Italia talmente s' invagh della pittura , che per sempre deposto lo scalpello, non tard, siccome colui che sapea eccellente-
grandi
mente disegnare, a farsi nome nella nuova professione. Si racconta, che, frequentando 1' accademia dei Casi tenne racci offeso da un pun,
,
i
come
quell' opera
che sgomen-
gio,
parte
compagnamento. A competenza di Lodovico lavor Camillo nel Duomo di Piacenza di commissione del duca
Farnese, ma comunque si mostrasse quel valent'uomo che era veramente, ciubbiam confessare che mal sostenne il confronto del suo grand' emulo. Delle iuiiuite opere fatte in Milauo ed in altri luoghi della provincia non ricorder che le vastissime tele degli organi della metropolitana, intorno alle quali non venne meno al
scuro di quel divino maestro. Talvolta per altro, e segnatamente ne' quadri di piccole dimensioni, prese
contraffare lo stile dell'Allegri, e cosi felicemente vi riusc, che fecero inganno a persone dell'arte. Tra le
a
illustri
arti-
disputa di S. Ambrogio con S. Agostino fatta in S. Marco a competenza del Cerano che rappresent la cremonia del battesimo deli' ultimo; tre quadri dell'aitar maggiore di S. Angelo e per ultimo 1 adorazione de' Magi della Madonna presso Varese , ultimo lavoro di questo laborioso artista , chiamato il Vasari o lo Zuccari della Lombardia, a pie del quale quadro non perfettamente ultimalo leggesi Hic Camilli Procaccini manus inclitae cecidire. Mor in et di circa oltanspoglie ebbero t' anni, e le mortali riposo in S. Angelo, dove non aspettarono lungo tempo quelle del frala
, :
tello
PROCACCINI
Giulio Cesare
),
nato in Bologna nel 1548; poich si fu alcun tempo esercitato con lode nella scultura, continuando la quale avrebbe otteuuto un distinto posto
opere pubbliche , le pi rinomate per correggesca maniera sono il quadro rappresentante Nostra Signora col Bambino ed alcuni Santi , iu S. Afra di Brescia , e quello della Nunziata a S. Antonio in Milano , nelle quali stupende opere viene accusato di avere ecceduti i confini del decoro e della santit dell'argomento per servire alla grazia. Oltre i molti quadri d'altare, condusse altre copiose storie, tra le quaii bellissima quella rappresentante il Passaggio del Mar Rosso in S. Vittor grande di Milano, una vaghissima Assunta del suo pi grandioso stile coi due Santi Francesco d'Assisi e Carlo Borromeo, ora posseduto dal Signor Vincenzo Ferrano, ed altre egualmente pregevoli falle in Genova. In cos gran numero di saere e profane opere moslrossi custautemeute castigato disegnatore vario e copioso nell'invenzione, stu, ,
196
PR
PR
merito dell' arte , tenendo aperte a proprie spese ed a pubblico benefizio 1' accademia del nudo e fiorita scuola, provveduta di doviziosa suppellettile di antichi e moderni esem-
diato nel nudo e ne'panueggiamenti, vivace nel colorito, e nell'insieme di una tal quale grandiosit che ri-
corda la scuola dei Carracci. Raggiunse il padre ed i fratelli a Milano , vi apr fioritissima scuola, e visse splendidamente , stimato dai grandi personaggi, onorato dagli artisti , amato da tutti, fino a! i 626, in cui termin la sua gloriosa carriera in et di 78 anni.
plari
Mor in
minore
de'fratelli di et e di merito,
vedendosi da loro preoccupato nelle opere di storia, si volse a dipingere paesi, fiori, frutta ed altre gentilezze, che ottennero il comune aggradi-
mento
utili
per parte
milanesi,
doviziose
famiglie,
ancora per ordine di sovrane corti , e segnatamente da quella di Spagna. Ebbe sepoltura in S. Angelo nella gentilizia tomba della famiglia Procaccini. Era suo
figlio
ma
non apparte( Andrea ) , nente alla precedente famiglia, nacque in Roma nel 1671, e tu scolaro di Carlo Maratta, poi uno de'piltori che per ordine di Clemente XI dipinsero a S. Giovanni Laterano uno de'dodeci profeti. Ad Andrea tocc in sorte il profeta Daniello, che condusse con tanta bravura da meritargli l'onore di regio pittore della corte di Spagna, dove recatosi nel 1720, esegu diverse opere d' importanza , e pag il comuoe tributo alla natura 1' anno 1754. Camillo Giulio ed Andrea Procaccini incisero alcune delle proprie invenzioni , tra le quali una Sacra famiglia in bel paese una Madonna vestita all'egizia ed un al-
Ercole
giuniore
nato a
Milano nel 1596, il quale, poi eh' ebbe aporesi gli elementi delia
padre , accostossi allo zio Giulio Cesare , che lo mise in su la via da lui segnata. Ai meriti
pittura dal
atto di ricevere le
in
la
Ercole quelli di suonatore di liuto , di gentile e costumato parlatore e di erede della gloria domestica, onde ottenne fama forse superiore alle virt, pittoriche. Non pochi suoi quadri scontransi nelle quadrerie di Milano, che d'ordinario si attribuiscono a Giulio Cesare. La pi iodata delle sue opere pubbliche , l'Assunta a S. Maria Maggiore di Bergamo, nella quale mostrossi degno allievo dello zio Giulio. Chiamato alla corte di Torino, merit la distinzione collana d' oro creila con medaglia, non accordata "che ai distinti personaggi dovunque ottenne la stima "de' grandi e degli artisti. In Milano, sua patria, seppe rendersi in parlicolar modo benepittorici aggiunse
eccellente
Giulio Cesare intagli pure alcune stampe all'acquafrte, tra le quali una B. Vergine col divin Figliuolo. Andrea pubblic le seguenti stampe all'acqua forte. I discepoli in Emaus a tavola, da
Raffaello.
Gruppo
quali
di
molte
figure
il
tra le
un
figlio
portante
padre sul
dorso
La
da Carlo
Maratta.
Diann
sano
il
Clelia e le sue
compagne che
Tevere.
PROFON DA VALLE
(Valerio )
nato in Lovanio nel 1555, venne giovane a domiciliarsi in Milano , dove si fece vantaggiosamente conoscere non solamente
come
pitto-
PR
re sul vetro,
tico
ma come
liuon
pra;
che ali" olio da Paolo Lomazzo ricordato tra i buoni artisti suoi consenza peraltro averci temporanei additata verun' opera certa. Mor nel 1600.
tanto a fresco
fa
onde
PR 197 dove quasi continuamente dimor. Incaricato di fare il deposito di papa Gregorio , non soddisfece al committente, che lo fece levare, sostituendogliene uno in marino di Camillo Rusconi peggiore di quello di Prospero; se non che il primo era
di stucco,
teria.
(Claudio), intagliatooperava nel p. p, secolo. Sono vantaggiosamente conosciute diverse vedute trattate con
re olandese
,
PKONCK
l'altro
di pi nobile
ma-
Infelicissima
statua di
p
per la
fontana
e tale
della
fece
piazza
di
buon'effetto di prospettiva.
Termini,
che
dimenticattive -
(Cesare), religioso Agoil Padre Cesare dn. Ravenna, nacque a Cattolica nel 1626 da padre appartenente alla famiglia Baciocrhi, ma gli piacque, non so per quale motivo intitolarsi dal casato materno. Fu detto che trovandosi in et fanciullesca in Sinigaglia manifestasse una prepotente inclinazione per la pittura nel vedere entro una noi lega raccolti diversi bei quadri. Fermatosi a contemplarli, pi non si ricord di raggiugnere genitori che Jo andavano cercando per la citt ; ed all'ultimo rinvenutolo, a stento ottennero di allontanarlo da cos cari oggetti, senza per altro aver potuto in verun modo fargli rinunziare al desiderio di diventar pittore. Dostiniano, chiamato
,
PRONTI
meno
PROSPETTIVE. V.
to iu
Agostino
PROVENZALE (Marcello), naCento nel 1575, fu scolaro di Paolo Rossetti, suo compatriolto, e nelle opere di musaico riusc noti da meno del maestro. Oltre diverse opere pubbliche eseguite ai tempi di Paolo V, fece pure di musaico il ritratto di questo papa ed alcuni quadri da stanza. Sebbene nell'et del Provenzale non si fossero ancora tentate quelle grandiose opere di musaico, che si eseguirono non molto dopo in Vaticano, egli ebbe la gloria di avere ammaestrato nel1' arte sua il primo che si accinse a farne , il Calandra di Vercelli. Mor Marcello Provenzale nel 1659. (STEFANO) nacque in Cento
circa
il
man-
16-10, e fu
in
mi
allievi
ma
ristrettosi
pregevoli opere all'olio ed a fresco. Molto dipinse ancora in Pesaro, ed sommamente lodato il S. Giovanni da Villanuova dipinto nella chiesa del suo ordine con una bellissima architettura e di uno stile, che sebi-iene alquanto senta del guerci Desco, pu per molti rispetti risguardarsi
rappresentazioni, a quello delle battaglie, riusc in queste lodevolmente PROTOGENE, nato in Cauno
,
citt
di
fu
dettero
alcuni
che
da
,
principio,
perocch
come
il
originale.
PROSPERO
durante
da
dicono, dipingendo l'antiporto d'i Minerva in Atene \i rappresent alcune piccole navi lunghe , onde si vedesse da che bassi principi era salito a tanta rinomanza. Da principio operava con tanta diligenza che pochi lavori poteva lare, onde
,
198
PR
citt
PR
dimorava e giunto alla sua bottega, non vi trov che una vecchia che stava a guardia di una tavola messa su per dipingervi. Interrogato Apelle dalla vecchia chi fosse, onde dire a Protogene chi era venuto a cercarlo, Apelle, senz'altro rispondere, preso un pennello, tir di colore sopra la tavola una sottilissima linea. Raccont la vecchia il tutto al padrone , il quale
, ,
disse Hi lui Apelle, che mai non sapeva levar le mani da'suoi quadri. Tra le pi belle pitture di Prote-
sene ottenne la palma il Gialiso di Rodi , il quale poi fu dedicato a Roma nel tempio della Pace, e da tutti ammirato come un' estremo sforzo dell' arte. Si racconta che quattro volte color questa tavola
di sopra
succedesse
il
dissotto.
Ed
considerata la sottigliezza
della li-
stupire
lo stesso Apelle , sebbene non vi trovasse grazia eguale alla diligenza ed alla fatica. E comune opinione che in questa tavola fosse effigiato un vaghissimo giovane rappresentante l'eroe Gialiso fondatore,
di
nea, conghiettur essere stato Apelle ; indi tir cou diverso colore un altra linea ancor pi sottile parallela
se ancora
capitasse.
Non
sostenne
una
Rodi
il
da
o pure
genio
medesima. Eravi un cane fatto a maraviglia , rispetto al quale racconta Plinio il fatto della spugna , che gettata per dispetto perch non sapeva esprimere la schiuma che imbratta la bocca dell' afaticato animale , facesse il caso ci che il pittore non aveva saputo fare. Ma ci si racconta d'altro pittore, e le
sono cose puerili. comune opinione, che Demetrio espugnatore si astenesse dall'incendiare
la citt di
Protogene si affrett di trovarlo al porlo e furono subito amici , siccome quelli che avevano grandissima stima l'uno dall'altro. Sendo Protogene in Rodi assai meno stimato che non meritava Apeile lo fece salire in grandissimo credito
,
coll'avere
comperato un suo quadro ad altissimo prezzo. Si dice che Proto^ene gettasse ancora delle figure in bronzo , essendo eccellente
statuario e formatore.
Secondo Svi-
Rodi,
per non
abbruciare la tavola del Gialiso posta dalla banda delfe mura ove doveva attaccarsi l'incendio , e perci perdesse 1' occasiodella vittoria. Ma di cos fatti racconti, chi avesse vaghezza, potr leggerli distesamente narrati nel-
della Pittura perduti insieme ad altri moltissimi libri d'arte de'greci maestri.
scrisse
libri
da
due
ne
l'opera di Francesco
tura
nacque in ) ed apprese il disegno e la pittura da Bourdon. Dietro i consigli del maestro risolse di darsi interamente al paesaggio, nel qual genere pot farsi* distinguere dai mediocri pittori. Intagli all'ac(
PROU
Giacomo
,
Parigi nel
1659
Protogene e nella vita di questo pittore di Carlo Dati. Ebbe pur fa-
ma
la tavola
rappresentante un Sa-
quaforte alcuni de'suoi quadri, altri del maestro e di altri pittori, tra i quali Dodici paesaggi di sua composi:
ebbero il suo ritratto il Macedone, il Dio Pane ec. Chiuder quest' articolo coll'aneddoto di Apelle. Era questi sbarcato a Rodi per veder 1' opere
tiro,
l'
come
zione.
di Alessandro
Sei
grandi
paesaggi
in Egitto,
con
aspre
selve, da
Rourdon.
da
Una Fuga
Annifiori-
PRO VI DONI
(Francesco)
PR
va nel 1651, nel quale anno pubblic una stampa all'acquaforte rappresentante un Loth voltalo in tacsedare in mezzo alle figliuole, una delle (piali gli mesce da un'urnetta d'antica fonila del vino entro una tazza. In lontananza vedonsi ardere le citt colpite dalla divina
cia
a
PU
PU CC ETTI
nato
in
(
199
Roma
ciassettesimo secolo
fu
allievo
di
in patria
vendetta.
vedersi in casa Massimi, Maria in Monticelli ed altrove. Operava ancora nel 1718. PUCCI (Gio. Antonio) giovane
a
come pu
S.
PRUC1IERT
secolo.
i
Niccol
uomo
ch'ebbe appresi
a
1'
ed iu lare
di
nuova inven-
zione, lnch risvegliatosi finalmente nel suo petto l'amore che fanciullo
la
pittura, pro-
se a dipingere piccoli quadri all'olio ed a gomma con tanta bravura, che quali cose rarissime furono rac-
Roma, dove si trattenne pi anni studiando gli antichi monumenti , che in gran parte esattamente misur e copi. Agli studj pittorici aggiugneva quelli della poesia, onde dava grandissime speranze di riuscire uomo di merito distinto ma pare, che partendo da Roma, dopo il 1716, per rimpatriare, mancasse
:
alla
colti
Conservatisi
tuttavia
nella
giovent.
leale galleria di
Monaco.
PRLNATO
rona nel 1656, fu Scolaro in patria de' pittori Andrea Voltolino e di Piaggio Falcieri, poscia in Venezia ed in Rologna di altri maestri. Col sussidio di queste due scuole si form un pi corretto e naturale disegno che non era quello della maggior parte de' pittori dell' et sua e vi aggiunse un vero e pastoso colorito. Fu molto adoperato in Verona ed altrove ancora in opere grandi, ed dovuto a lui quel nuovo vigore che rianim la scuola veronese in sul declinare del diciassette-
buon
capitale
varie
do
la
stanza lodevoli.
PUCI1E
di
(N.), scolaro in
Madrid
trovasi
D. Antonio
Paloncino
annoverato nel 1716 come valente pittore di storia: ed una bella Concezione portante il nome dell'autore, che conservasi nella celebre galleria di D. Niccola de Vargas, basta a giustificare le lodi de' suoi biografi. Pare ad ogni modo , che in appresso si applicasse pi che a tutt'altro ai quadri di genere, perocch non sono lari in Madrid i
suoi quadri di frutta e di
fiori, forse
simo secolo. Mor nel 17 16. lasciando ammaestrato nell'arte il figliuolo. (Michelangelo} che nato nel 1690, segu a qualche distanza le paterne pedate; e .se non altro
si
ina perfetin
"\ odorisi nella cattedrale di Verona pitture del padre e del figlio; ma il hello S. Francesco di Salcs del primo troppo superiore alle mediocri opere di Michelangelo clic
PUGA
Madrid
la
(Antonio) frequent
mori
circa
il
1750.
scuola di Velasquez de Silva, e ne fu fedele imitatore, ma semplice imitatore; onde i suoi quadri, sebbene agli occhi dei pi abbiano grandissimo merito, risguar-
200
datisi
dilettatiti
PO
dalle persone dell'arie e dai di gusto per servili copie loro, e
PU
volta anche espresse con genio , sovente mancano di relazione tra
delle opere del maeFioriva alla met del diciassettesimo secolo. (Pietro) celebratissimo
imitazioni
sempre peccano
di
man-
stro.
canza di nobilt.
PUGET
scultore francese; che fior uell' et della regina Maria de'Med/ci, s'eser
PUGLIA (Giuseppe) pittore romano, detto per soprannome il Ba~ stardo, durante il ponteficato di Urbano Vili dipinse in Roma molte
chiese ed altri pubblici edifcj a buon fresco, come pu vedersi alla Mi-
ilo ila
onde
fu dai
Fu lungo tempo
i
in Italia
nerva, in S. Maria Maggiore ed in S. Girolamo degli Schiavoui. Fatta astrazione dalla maniera universalsua, non lode di valente frescante j ed avrebbe per avventura fatto anche meglio, se non fjsse mancato all'arte nel vigore della giovent. PCGLIESCI1I (Antonio) nato in Firenze avanti il 1650 , apprese a dipingere nella scuola dei Dandini,
e specialmente in Firenze
ed
in
Ro-
nell'et
la
di Pietro da Cortona che tante seducenti attrattive doveva avere per un artista francese e che in quei tempi piaceva pure universalmente in Italia. Chiamato a Genova, v'ebstile
sioni.
le
si acconci in con Ciro Ferri che in allora era risguardato come uno de' migliori artisti che
qualit di suo
ajtito.
il Puglieschi non mai dallo stile dandinesco, come lo mostrano diverse opere eseguile in patria, dopo aver lasciato Ciro Ferri. Sebbene nou si
avesse
si
l'Italia.
Ma
dipart per
\e
cofitio
il
pessimo
esempio che
questa statua offriva agli Scultori. u Quella facilit di pennello, scrive =' lo Storico della Scultura, che fu causa di molta decadenza nell'arte < della pittura, resa poi comune alle opera in marmo , produsse si iin alcuni un'audacia, a torto sguardata come un merito, Jodan dosi ci che pi giustamente ascri>> ver dovevasi a difetto. Ses opera.' tions n' etoient souvent duige's >> oh par une magueltt cu petit " mode/e. Il trouvoit au boul de
i
la mediocrit, gli fu dato luogo nella Serie degli uomini pi illustri in pittura: tanto pu la cieca fortuna anche nella distribuzione della fama tra i scienziati e
sollevasse oltre
gli
artisti
PUJOS
losa nel
(Andrea) nacque
in
To-
1750, e hi uno de'pi rinomati ritrattisti che conti la Francia nel diciottesimo secolo. Trovandosi bastantemente ricco per noti
aver bisogno de'guadagni dell'arte, concep il patriottico disegno che onora egualmente l'artista, le lettere e la Francia, quello cio di ritrarre letterati e personaggi i pi illustri
francesi dell'et sua, e
gli riusc
compas,
di
galleria; e la pi
>
le
sue opere;
sebbene alcune
tal-
parti delle
medesime siano
tal genere che posseduto abbia vcrun privato francese. Lo stesso disegno aveva du-
PU
gento anni prima con diversi mezzi eseguito in Italia il celebre storico Paolo Giovio, il quale nel suo Sacro Museo aveva- raccolte molte
centinaja di effigie dei tanti illustri
letterati, artisti,
PU
simo nome
,
20
principi,
guerrieri
matrone per virt o per bellezza insigni, che onoravano V Italia negli ultimi anni del quindicesimo secolo e nella prima met del susseguente. Mor l'illustre pittore Tolosano nel 1788. PULIGO (Domenico) nato nel 1478 nel territorio fiorentino, aveva
e
,
di
gi
nome
di
buon
coloritore
che in , breve doveva essere il pi illustre maestro della scuola fiorentina lo prese per suo ajuto. Mancava al PuJigo buon fondamento di diseguo , n di ci prendevasi egli pensiero; perocch sapendo di piacere ai pi
del Sarto
,
quando Andrea
acquistarono quelli di alcuni pontefici e grandi signori trattati cos finitamente e con tanto brio e verit che da alcuni moderni venne poi chiamato il Van Dyck della scuota romana. Anzi fu osservato, che Scipione prevenne i Seybolt rispetto allo sfilare i capelli ed al rappresentare entro la pupilla degli occhi le finestre ed alt-i oggetti cos minutamente come si vedono in natura. Della qual cosa ben pu darsegli merito per conto della diligenza, ma non per eccellenza pittorica. Un quadro della sua pii finita maniera l'Orazione all'Orto che conservasi nella reale galleria di Firenze. Giunto ai trenlott'anni, annoverato tra i migliori argli
,
tisti
dell'et di Sisto
V,
lice
perch da
,
tutti
amato
2 sfumato, contorni onde uon essere forzalo a perder tempo, diceva egli, intorno a ci che pochi osservano. Andrea seppe approfit-
cuore
manc repentiuamente
nascondeva
tare delle
buone qualit
i
di
questo
artista insofferente di
lungo studio.
di
disegni
santi
sacre fa-
altri
il
da stanza, ed
(Giovanni) pittore ed punta ed a bulino, nacque in Amsterdam nel 1711, ed apprese l'intaglio da Van de Laan. Era giunto ai cinquantacinque anni, quando volle diventare pittore. Conosceva in superior grado il disegno, onde non meraviglia, se in breve
intagliatore alla
PUNDT
li coloriva, se non colla debita diligenza, con molta bravura; e con ci guadagnavano assai. Mor il Pu-
ligo di
49 anni.
,
(Scipione) detto Scipione da Gaeta nacque circa il ljO, e fu scolaro di Iacopino del Conte; sotto al quale si form uno stile che partecipa del raffaellesco e di quello di Andrea del Sarto. Pochissime cose dipinse di storia , tra le qur.li sono in Roma il Crocifisso alla Yallicella e l'Assunta in S. Silvestro a Monte Cavallo che per bellezza di disegno, per leggiadre tinte, per finissimo g'isto sono delle pi graziose pitture che possano vedersi. I ritratti rapirono questo valente maestro al pi nobil genere dell'arte, la storia, GrandisDiz. desi A'ch. ecc. T. III.
,
PULSONE
ottenne di aver nome tra i pittori del suo tempo. Dipinse alcune volte e sfondi, oltre diversi quadri , nei quali si dice avere imitata la maniera di Tervesten. Ignorasi l'epoca della sua morte. Fra le sue stampe ebbero faua le seguenti:
Ritratto
di
Giacomo de Roun,
prime favole
di
pittore d'Anversa.
Le
trentasette
La
Fontaine, dai disegni di Oudry. h' Ascensione del Salvatore , da Sebastiano Ricci. Ritratto di Anna Koerten Bloch, in un medaglione, ec. PI'PINI (BIAGIO) chiamato Mastro B'azio bolognese o dal le Lame, era nato avanti il 1500. Poi ch'ebbe
appresi
i
pass a
Roma
26
202 quando
PD
Raffaello
vi era
PY
da anni
poco
com duca
fattosi giunto , e dopo pochi dicesi aver lavoconoscere a lui ralo insieme al Baguocavallo nella loggia del Vaticano, Tornava con quest'amico in patria, e stretta con
,
PYCKLER
Antonio
i
tirolese
non ignobile disegnatore e pittore, ebbe nome tra buoni artisti che
onorarono la sua patria nel prossimo passato secolo; ma pi che
tuli* altro
manza
1'
mae-
in
quell'
accademia
di
La sua inclinazione lo port ad incidere alla maniera nera e pubblic diverse stampe , tra
le
quali le seguenti
rico.
Ebbe
la
sfortuna d'inimicarsi
Ritratto di Francesco II
ora
I,
Giorgio Vasari per alcune rivalit nell'arte , onde coloro che accusa-
imperatore, 1792.
rono
biografo fiorentino di parzialit, lo resero sospetto per conio del Pupiui suo nemico : perocch,
il
dicono essi, sebbene in alcune cose possa avere mostrala trascuratezza d' esecuzione, non lasci per altro di operare generalmente colla dehita diligenza. Il suo stile, che ricorda quello del Francia , vedesi ingrandito , di buon rilievo e con tutti i caratteri proprj delle opere de' graudi maestri. Il Presepio che conservasi neh' Istituto di Ijologua la desiderare che il Pupiui avesse per ouor dell' arte fatte pi opere da se che non fece. Sappiamo che operava in Bologna nel 1550; ma ignorasi l'epoca della morte.
Leopoldo arciduca Alessandro d'Austria Pa!atiuo< Leopoldo 11 imperatore. Principe di Kaunitz. Un'altro Giovanni Pyckler si rese celebreiu l\oma in altro genere d'intaglio, quello in pietre dure, ed a questo consacr gran parte de' suoi studj, poich recossi a Roma, dove stabilmente si domicili. Certa cosa
ch'egli
fu iu quest'arte
uno de'pri-
mi neh"
et
come
ai
Cades,
ci
ai Pizzaglia, ai
Marchant,
ec.
non
PURCELL
(Riccardo)
nacque
in Inghilterra circa il 1756, e fioriva in Loudri nel 1760 o iu quel torno. Intagli pii cose alla maniera
consente d'invidiare i tempi dei Dioscoridi ; e che tr.antiensi anche presentemente in sublime grado dai loro allievi. Di questo Pyckler scrisse accuratamente una breve vita il celebre Gherardo de Rossi, nella quale mostrasi, pi che amico, imparziale giudice.
nera
quali
e
i
specialmente
seguenti
:
ritratti
tra
di
Lady Fenoulhet, contessa di Berchley, dallo slesso. Carlo principe di Galles , Gia-
PYE (Giovanni) intagliatore alla puula ed a bulino , ma principalmente a granilo, nacque in Inghilterra circa il 1746. Incise marine e paesaggi da diversi autori con molla propriet e grazia. Operava aucoia
PY
negli ultimi anni
tlel
PY
secolo decimo
205
ottavo. Soggiungo un breve indice delle stampe di lui. Due Marine, una rappresentante
un naufragio,
da Vernet.
Due
paesaggi rappresentanti
l'altro
il
una Cal-
Una
bourg.
Claudio, maresciallo di Francia. Ridondante di stranezze pureil monumento del Maresciallo Maurizio di Sassonia elaboratamente scolpito per il tempio di S. Tommaso di Strasburgo nel 1776. Le migliori opere di Pygal, tra le quali il Mercurio fatto in Lione, ed una Venere che serve di accompagnamento, furono dal re di Francia donate al re
di Prussia.
Tobia coll'Angelo, da Du-Jardin. Persone ebe passano 1' acqua a guado, da Claudio Lorenese. mezza figura in atto di Sa db scrivere, da Angelica Kauflmann.
, ,
PYGAL o P1GAL (Giovar Battista) rinomatissimo scultore fiancese , nacque in principio del diciottesimo secolo, apprese l'arte in Roma, merc i pi ostinati studj e
tornato in Francia, ebbe in Lione diverse commissioni d'importanza, tra le quali il Mercurio, per il quale fu ricevuto nell'accademia parigina. Dicesi che un eccesso di elogi esalt soverchiamente Ja fantasia di Pygal, bastantemente persuaso del proprio
o P1LES (Ruggero de) Clemeci nel 1655, e quand'ebbe compiuto il corso degli studj lelterarj, improvvisamente li abbandon per darsi alla pittura, che ben tosto lasci per educare il figlio dell'illustre presidente Amelot. Pi versato nelle teorie che nelle pratiche della pittura pubblicava l'anno 1667 un Compendio d'anatomia per uso de' pittori de' scultori. Dieci anni dopo scriveva le Conversazioni sull'intelligenza della pittura, alle quali tenevan dietro nel
PYLES,
a
nacque
e.
1681 le Dissertazioni intorno alle opere dei pi celebri pittori, nel 1681 i Primi elementi della pittura pratica
e,
Ja
Traduzione, del
bel poemetto
l'Italia.
sulla pittura di
Du Fresnoy
con
del propiio bizzarro ingegno, e si allontan dalla bella natura. Di ci ne fa fede la statua di Voltaire, che avendo ottenuto di farla ignuda, esegu, dice lo storico della Scultura, la pi infelice opera che abbia l'arte ne'presenli ene'passati tempi, avendo copiato senza genio un modello vivo, il pi brutto, il pi scarnato, il pi spiacevole che si potesse trovare. Invano i suoi amici gli rappresentarono la necessit di panneggiare la figura con pieghe distribuite con dotto artifizio , onde celare quella mostruosit, lasciando che lo sguardo si fermi soltanto su quella testa taute volte coronata dalle Muse; ma fu sordo ai saggi consigli dell amicizia. Un'altro scheletro scolpi Pvgal nel 1769 pel monumento del conte d Ilarcour Enrico
alle direzioni
note, nel 1705 il Compendio delle vite de pittori e per ultimo nel 1708
Corpo di pittura per princpi. In queste opere con sufficiente eleganza scritte e con ordine , si manifesta 1' entusiasmo dell' autore per Pietro Paolo Rubens, che spinse all' eccesso, disapprovato dagli stessi pittori fiamminghi, di proclamarlo il primo pittore del mondo.
il
tutte
Le
Dacier.
nel
PYNAKER
(Adamo), nato
borgo di Pynaker presso Delfst nel 1621, pass giovinetto a Roma, di dove ripatri dopo di avere copiati migliori qoadri.de 'grandi maestri. i Adamo riusciva pi che in tutt'altro nel disegnare paesi, cui sapeva dare un lontanissimo orizzonte. Co-
204
PY
da Schveuecker ed apprese il disegno e l'intaglio all'acquerello da Prestel. Non si conoscono di questa celebre donna che stampe all'acquerello, tutte trattate con ottimo gusto e con grandissimo effetto , tra le quali sono celebri; La Fuga iu Egitto, da Berghem. I comodi di uua casa contadinesca nella Svizzera, da Fran. Schulz. Grande paesaggio con ponte e figure d'uomini e di bestiami, da Die,
stumavasi a suoi tempi nell'Olanda di cuoprire le pareti delle camere con grandissimi quadri; onde il pittore di cui scriviamo ebbe largo rampo di rappresentare in essi vastissimi paesi, die sapeva opportunamente popolare di figure d'uomini e di animali. Conservansi in Olanda molti quadri di questo insigne maestro, e due bellissimi possono vedersi nella reale galleria di Parigi.
PYPER
(Francesco), nacque in
trich.
Veduta
di
una
Citt d'
Olanda
Manc
all'arte in Al-
con torre circondata da alberi, ed un ponte in lontauanza. QUAGLIA (Giulio), nato in Como circa il 1660, and giovane nel Friuli, di gi ammaestrato nella pittura da Gio. Battista Recchi; e prevalse a
tutti
i
QUADRA
pittori
friulani
del-
nio) probabilmente* allievo di Codio, di cui ne imit lo stile, fioriva in Madrid negli ultimi anni dei diciassettesimosecolo, avendo fattone!
perci adoperalo assai, specialmente in pitture a fresco, avendo coll'arte sua abbellite molte
l'et suit.
Fu
1695
il
ritratto di
un vescovo car-
melitano scalzo, che conservasi nel convento di quest'ordine in Madrid: pregevole lavoro non solamente per
conto della rassomiglianza in ogni parte della persona, ma per bellissimi accessorj di architettura dotta-
Monte
ratisi
mente
introdotti.
QUADRI
non
na.
(Giovanni Lodovico),
tesimo secolo.
Non
nota
1'
epoca
(Giovanni), nato Messina nel 1605 fu allievo di Pietro da Cortona , ed in alcune opere suo ajuto. Dicesi che, tornato in patria, lavorasse a competenza di Antonio Ricci d. il Barbalunga , suo concittadino. Tutti ad ogni modo che confrontando le convengono
a
,
QUAGLIATA
gli
orologi a sole la facciata del palazzo dell'istituto delle Scienze di Bologna, lo spaccato in veduta del
,
pitture fatte iu Roma dal Quagliala e dal Ricci, quelle dell'ultimo prevalgono di lunga mano. Ripatrialosi,
Operava
ancora dopo
il
1750.
alcuni anni tenuto a freno da questo suo maggior emulo ; dopo la morte del quale diede libero sfogo alla intemperante sua immaginazione in molte opere a fresco, introdu-
fu
QV
cendovi rarirate espressioni, alliluilini ardite olire ogni misura e superfluit d' ornamenti d' ogni mabiera. Era suo fratello QUAGLIATA (Andrea). he sebli
QU
gua. Mor in patria nel 1717.
205
Suo
padre
uno do buoni
tiva
e
la
aveva insegnato
chitettura, era
in
dall'isola per
pi valenti maestri
in Italia
,
che
ili
allora
operavano
assai
vecchio
in patria
nome
e
1'
del fratello.
il
Morirono
Ili" 5.
altro circa
QUAINI
,
^Luigi) figliuolo di Andrea, nato nel 16'27 nella terra di Longardore spettante al contado Cremonese, non deve altrimenti confondersi coi due precedenti artisti bolognesi. Il biografo Cremonese
S. Grasselli , fidato all' autorit , dell'arciprete di Pieve d'Olmi, lo chiama , per i tempi in cui visse , discreto pittore , per una Storia a fresco, fino al principio del presente
secolo esistente in Pieve d' Olmi , tappi esentante un miracolo di s. Giuliano , sotto alla quale leggevasi :
come suo
ajulo.
Si
cendosi contemporaneamente ;)julare dal Fraiiceschini e dal Quaini, affidava al primo le carnagioni, perche sapeva dar loro morbidezza e rilievo
e
commetteva
le
al
secondo certe
liete
certo
compimento
di
quali cose aveva il Quaini una singolare abilit. In appresso, diventato parente del Franceschini, strinse societ di lavori con lui, lasciando al cognato il pepsiero delle invenzioni, ed a s riser-
Al<y. Quainus
fi!.
And.fac. 1690.
nacque
vando il colorile le ligure con minor forza di chiaroscuro del maestro, ma con certa quale seducente facilit e vaghezza, che fu tutta sua
propria. Oltre di che, sapeva aggiu-
goere ai quadri , secondo comportavano la qualit dell'argomento ed il luogo cui erano destinati, paesaggi, prospettive ed ornati d'ogni maniera che ne accrescevano il merito. In tal modo questo pajo d'amici dipinsero in societ non poche opere d'importanza in Bologna, Mantova, Piacenza, Genova e Roma nella quale ultima riti fecero per una delle cupole di S. Pietro cartoni, che poi furono eseguiti in musaico. Diverse opere di propria invenzione fece ancora il Quaini per private case ma non nota altra opera pubblica di sua invenzione tranne la tavola di S. Niccol visitalo in carcere da Maria Vergine, latta per la chiesa titolare di Do, : i
educazione, credute a ragione utilissime a coloro che vogliono professare le arti; onde si consacr con tanto entusiasmo all'amena letteratura ed alla filosofia, che avanti di
giugnere ai diciott anni eleganti prose e versi scriveva, ed era inoltrato assai, e forse pi che non comportava l'et nelle scienze esatte. Non perci trascurava ii disegno, da principio studiando presso al padre , indi nelle scuole delBoncmini e del
nome
Ma
patrie,
Roma, dove
in
la
20G
QU
QU
a Czarcoselo, la cappella dell'ordine di Rialta, il bagno a Czarcoselo ad
sublimi gradi dell'arte. E la fortuna parve secondare questo suo generoso divisamente), col dargli accesso
nella scuola di Raffaello RI engs, che
concep iu breve vantaggiosa opinione del nuovo alunno. Ma questi ]o ebbe pocbi mesi a maestro; perocch, chiamato
di
a
Mengs
il
Spagna, fu
Quarenghi
costretto
frequentare altre scuole, ed alcuni anni fu presso il suo cornpatriotto Stefano Pozzi. Allora cominci a risvegliarsi in lui gagliarda passione per l'architettura, che preso aveva a studiare come accessoria della pittura, ed in breve a questa sola tutto si abband. Vedendo che poco prolitto
imitazione delle antiche Naumachie, banca pubblica e la borsa de'mercanli; la cavallerizza delle guardie imperiali ec. A questi editicj aggingneremo quelli eretti sui disegni di lui fuori del territorio russo, quali sono; la sala mangiare eseguita in Vienna per Maria Beatrice d' Este arciduchessa d'Austria, la cavallerizza reale in Monaco, ec. Di molti edilizj eretti sopra i suoi disegni , pubblic egli stesso la descrizione
la
in
e molti disegni
nopopol di
ritraeva solto tre maestri, che Ini] dopo l'altro per alcuni mesi frequent, si appigli al saggio consiglio di autorevoli persone, e pi non volle avere a maestro che il
libro dell' architettura di Andrea Palladio; ed il dare, egli scriveva, di calcio ai principi gi appresi , e l'abbruciare quasi tutti i disegni da
bellissime figurine. Ebbe il conforto due volte V Italia , e 1' ultima volta ebbe il piacere di
di rivedere
me fatti, fu an
il
putito solo.
Non
tard
nome
tra
conoscere e di ammirare nel marchese Luigi Cagnola un illustre professore dell'arte sua. Tornato a Pietroburgo da quest' ultimo viaggio, continu a godere il favore dell'imperatore Alessandro e ad abbellire di altri edilizj i suoi vasti domili] fino al 1817, ultimo della gloriosa sua carriera. Le sue descrizioni e disegni delle fabbriche, furono in
volgar lingua tradotte e nuovamente intagliati in Milano per cura del cavai. Giulio suo figlio e pubblicati presso Paolo Antonio Tosi in un volume in foglio l'anno 1821. QUEST (Pietro), cornpatriotto e
chiamava
alia
onorale condizioni Pietroburgo. Partiva da Roma colla consorte Maria Mazzoler di Bergamo; e con essa giugneva alla nuova capitale di quel granile impero, dove lo aspettavano la stima del popolo, l'amore dei dotti,
con
corte di
contemporaneo
nel
di
Nolpe
nacque
il
Non mi
i
per-
mettono
il
confini di
un breve articolo
lutti'
,
dare notizia di
disegni di
torri, teatri,
1602 e fu uno de' non spregevoli intagliatori in legno, e sarebbe teuuto eziandio in maggior pregio se avesse maneggiata la punta con
minore precipizio, onde non abbisognare poi del sussidio del bulino che sapeva trattare con molta destrezza. Ma pi d'ogni altra cosa fa torto alle sue stampe la poca correzione del disegno. La maggior parte delle sue incisioni rappresentano gruppi di contadini, botteghe di barbieri e simili, e sono quasi
quali sono il teatro dell'Eremitaggio sulla forma degli antichi, il palazzo del principe Bisbarobko la scala dell'imperiale palazzo di Mo.
sca
Qu
sua composizione. Ignorasi l'epoca della sua morie. Sono conosciute tra le non molte sue stampe sentimenti ira 6 fogli 1 ciuque
lutlc di
i
QU
207
lodevole correzione. Anversa possed pi rinomati quadri di questo raro artista. Pubblic pure molte
stampe
1658. stagioni
in
con
figure
di
26 pezzi
Ca-
ali* acqua forte di propria invenzione o tratte da Rubens; e tra queste Il proprio ritratto. Un Paesaggio con danza di ragazzetti e di satiretti , stampa ora
rarissima.
seguiti di
Altri
due
simili
12 e
di 8 fogli.
Seguito di
nobilt
di in
mode
12.
(
Callot con
nanze
fog.
QUEBORA
nato, l'anno
1605; ebbe stabile domicilio all' Aja. Disegnatore ed intagliatore alla punta ed a bulino,
loro esecuzione. sono tenuti io molta stima. Ebbe pure non piccola parte
nell'Opera di Thibault, intitolata : Accademia della Spada, pubblicata in Anversa nel 1628. Ignorasi ogni altra circostanza della sua vita. Non si conoscono di stampe storiche che le seguenti: Nativit di Ges Cristo, da Enrico vati Balen. Ritratti di Federico Enrico, principe d'Orange, conte di Nassau,160. Leonardo Sodineo, I65l.
precedente e suo allievo, rela morte del padre in Italia, e dipinse con lode in Firenze, Roma, Napoli, Venezia. Di ritorno in Anversa, nel I7I0, non sopravvisse che pochi anni, ne'quali condusse alcune opere che lo fecero riguardare per uno de' pi valenti artisti, e gli procurarono importanti commissioni. Sebbene ritenesse in parte la maniera del padre, ch'era quella di Rubens pure condusse alcuni quadri che s'avvicinano al fare di Paolo Veronese. Le sue pi famose opere sono il quadro rappresentatile Ges Cristo nel!' atto che viene riconosciuto dai pellegrini di
lo del
dopo
Emanus,
nella
chiesa di
S.
AVal-
Ammiraglio
Vlieger.
M. IL Tromp
da
Guglielmo principe d'Orange, da Visther. Giuliana principessa di Ilesse, ec. QUELL1NUS (Erasmo) nato in Anversa nel 1607 e morto nel I67S, applicoss da principio alle belle letiudi tratto da invincibile inclinazione, si volse allo studio della
tere
;
famiglia,
nacque
in
Anversa
Nel I6j5 incideva sui diiegni di Giovanni Benookel tulle le opere di scultura di suo fratello
scuola di Rubens. diede non dubbie [nove del suo grande ingegno con diversi quadri grandi e piccoli, maravigliosi per bellezza di fondi e per vigorosa esecuzione. Il colorilo ci addila la scuola cui alliuse , ed il diseuuo di trusto fiammingo di
pittura
nella
Artus, che formano un grosso volume in foglio. Avvistava i suoi lami all'acquaforte e gli terminava a
bulino con
propriet.
2o8
Filippo
in troni).
J|
QU
IV
re di di
QTJ
Spagna, se-luto
ce.
Giudico
Salomone,
(
QUELLINJS
prima di Uberto, apprese l'arte sua in Romasottoil celebre Francesco de Quesnoy, nominalo il Fiammingo, ed era ancora in borente giovent
sepolcro per la moglie di Paolo Guinigi, nella chiesa di S. Martino, la quale fu opera assai lodevole , non solamente per 1' effigie della valorosa gentildonna, ma per alcuni pulii bellissimi e per altri ornail
quando
fu dilaniato in
Amsterdam
menti. Venutogli a notizia che a Fiorenza volevasi fare di bronzo una delle porte di S. Giovanni, recossi
quella citt, e non solo diede, seil modello di condo richiedevasi una storia ma la diede del tutto bella e fatta. Se non che fu pur
a
,
,
per ornare colle sue opere il Palazzo della Citt di Cresco terminato; ed in pochi anni il valente scultore
esegu
uno
de' pi
nobili
monu-
diciassette-
di
uno
tura
superato da Donatello, Brunelleschi e Ghi berti, al quale ultimo fu allogata. Passava quindi a Bologna , dove protetto da Giovanni Bentivoglio, gli fu dato a fare in marmo la principale porla della chiesa di S. Petronio, che tutta orn di bellissimi bassi rilievi rappresentanti storie dell' Antico Testamento ; oltre una stra Donna col putto in S. Petronio ed collo molto bella un altro Santo. Terminato questo
lavoro, fu chiamato
edi-
Lucca
per
tore delle vite del Vasari stampate in Roma lo dice morto nel 1418 e
tavola in
Vergine
col
in
braccio,
ne
autore lo stesso Vasari, ftla ci viene smentito dall' iscrizione posta nella lapide della sepoltura di Federigo di maestro del Veglia, in cui sotto al suo ritratto al naturale
fa
vola riusc assai pregevole per buona maniera , grazia e disegno. Becavasi in appresso a Firenze, dove
dagli operai di S. Maria del Fiore gli fu dato a fare di marmo il frontespizio
,
gistri Pctri-de-Stnis
Ho: opus
fccil
fece di
legname e cemento la statua equestre di Giovanni di Azzo Ubaldini capitano de'Senesi in occasione delle splendide esequie decretate a
quella
chiesa,
questo illustre capitano. In appresso lece due tavole in legno di tiglio , nelle quali mostr grande maestria ned' intagliare al vivo le figure, le barbe ed i capelli. Poscia condusse di marmo niellili profeti che vedonnella facciala del Duomo. Cacciato da Siena Orlando Malevola , suo protettore, recossi Jacopo a Lucsi
Nunziata, e scolp in una mandorla la Madonna portata al cielo da un coro di Angeli, che lo stesso Scrittore della Storia della Scultura risguarda come uno de' pi preziosi bassi rilievi che ornano quella cattedrale. Dopo ci tornava finalmente
Jacopo a rivedere la patria, e gli fu subito allogata pel prezzo di dueruiladugento scudi d'oro una ricca
ca,
dov'ebbe
la
com missione
di l'aie
fonte in marmo. Colse con sommo piacere questa rara occasione di lasciare di so in patria onorata me-
QU
moria, e l'atto un modello, e tatti subito venire i marmi, vi mise mano, e la termin con tanta soddisfazione che non pi de' suoi concittadini ma Jacopo Jacopo dalla Quercia
,
,
QU
torso di Belvedere ed statue. Sorpreso dalla
209
altre antiche
bellezza
dei
quadro
della
Fonie
lo
chiamarono.
Con-
del Trionfo degli Amori che in allora trovavasi nel giaidino Lodovigruppi di in vaij si, li tradusse
dusse in patria altre belle opere che li meritarono da quella Signoria il titolo di cavaliere e l'uflicio di operajo del Duomo: ai quali onori non sopravvisse che tre anni. Ebbe diversi scolari , tra i quali si distinsero Matteo Ci vitali eccellentissimo
mezzo
rilievo, seco
insieme model-
landoli Poussin sulla creta. Di qui prese Francesco il bello stile deTanciulli,
che gli lece tanto onore nella scultura e ch'egli esegu meglio di ogni altro con lo scalpello , finch
surse un grande artista ad emularlo, se nou a vincerlo, il quale nell'et presente tanto onora l'arte nella capitale della Lombardia. L'Amor divino che combatte coli' Amor profano, un Baccanale, un Sileno eb-
scultore lucchese e Niccol da Bologna. (N.) conosciuto tra g' intagliatori rame de' Paesi in
QUESNAU
di CroRubens. QUESNOY (Francfsco di) nacque l'arino 1594 in Brusselles da Gerolamo, venuto ad abitare in questa citt dalla natalizia terra di Quesnoy nel paese de'Valloni. Apprese
ce, tratta da
bro, con ninfe, satiri e putti die gli legano coi tralci le braccia ed i piedi. Ma dopo queste ed altre poche cose di tal genere, diede mano a pi importanti lavori, onde non dar so-
dal padre
mo
tenero.
Avendo
col
eseguite
non essere eccellente, che ne' putti ; e condusse la bellissima statua di S. Susanna per la chiesa della Madonna di Loreto a Colonna Trajana. In appresso ebbe una delle
spetto di
una Giustizia per il palazzo della cancelleria, due Angioli per la facciata del Ges, ed altre due Statue,
fu dall'arciduca Alberto incaricato
di eseguire
un S. Giovanni, ed in premio gli accord buona pensione onde continuare gli studj dell'arte in Roma. Era in allora giunto ai 25 anni, e le prime cose che condusse in Roma furono una Venere a sedere tutta ignuda grande al naturale, in atto di porgere il latte ad Amore. Mancatagli la pensione per la morte
dell'arciduca Alberto, fu costretto a riprendere i lavori in avorio, e fece,
quattro colossali statue de'pilastroni della tribuna vaticana, e fu il S. Andrea. Ma troppo lunga opera sarebbe il venire annoverando tutte le opere di questo istancabile artista. All'ultimo fu nel 1642 nominato scultore del re di Francia , colla stessa pensione di mille scudi accordata al piltor regio Niccol Poussin. Apparecchiossi al viaggio
in
Francia
tisse
accomodava
alla
il
ramo
S.
palma
statua
di
un Crocifisso alto tre palmi, che D. Filippo Colonna don ad Urbano "Vili. Intanto contra
altre
cose
Niccol trasse domestichezza con Poussin, ed abitando con lui, ebbe opportunit di sollevarsi alle pi modellando belle forme antiche eccitamenti il Laodietro i suoi
,
coonte
iti
piccole
dimensioni
il
Susanna. Dietro i consigli dei spemedici affrett la partita rando la guarigione nel nativo aere delle Fiandre ; ma giunto a Livorno , i suoi mali aggravarono a segno, che il 12 luglio del 1643, mor. Si sospett che un suo fratello, di cui Francesco chiamossi, a cagione de'suoi pessimi costumi, assai scontento , avesse cospirato per abbre,
ili.
27
210
QU
poi avverato,
QU
faceto, sapeva contraflare ogni lin-
QUEVERDO
(Francesco Maria
Isidoro) nato nella Brettagua nel 1740, poi ch'ebbe appreso a disegnare ed incidere all' acquaforte in patria , and a stabilirsi a Parigi dove intagli molte stampe alla punta, di sua e di altrui composizione.
Sono
ponteficato
'i
d'Urbano
Vili.
com-
Bam-
bini cbe ardono di Amore. Paesaggio con una famiglia di contadini presso un? capanna, ec.
(Giovanni) tortouese, operava nel 1505, nel quale anno dipinse per lo Spedale di Vigevano una tavola con fondo d' oro, tutta senza che vi si di antica maniera scorga alcun lume del far moderno,
,
Q HILL ART
(Pietro Antonio),
nato in Parigi nel 1711 e morto in Lisbona nel i 755, frequentava ancora la scuola di Vatteau, quando fu chiamato in Portogallo e nominato pittore di quella corte e disegnatore dell'accademia. Dipinse una volta dell' anticamera della regina ediversi quadri nel palazzo del duca
di
la
milanese.
QUIROS
viglia sotto
Germano
Lorente: indi
gli
recossi a
nuova accade-
pubblic all'acquaforte per Dora Olivars Pereira di sua invenzione, e stava eseguendo importanti commissioni quando la morte lo sorprese con
:
Cadaval
pompa fuuebre
mia
Ma
e torn a
libert
preferendo la , onori ed alla fortuna che acquistar non poteva, senza asSiviglia
agli
modi
a Si-
Occupato
QUINTANA fioriva in Barra ragguardevole terra del regno d.i Granata, in sul declinare del secolo diciassettesimo. Sono sue lodate opere i quadri che adornano il chiostro di S. Francesco della sua patria, ai quali non pu altro rimproverarsi che qualche scorrezione di disegno e poca nobilt di espres,
nome
sostenere
che allora fiorivano nella Spagna , prova le opere di sua invenzione eseguite in Madrid,
come ne fanno
Granata
,
Siviglia
ce.
Mor nel
1789.
sione.
QU1R1CO
co,
(Paolo) o Sanquiri-
buon
ritrattista
coloriti al vero.
perch era
uomo
QU1STELLI (Lucrezia) nata alla Mirandola, apprese a dipingere da Alessandro Allori, il quale la consigli ad occuparsi esclusivamente de' ritratti , che sapeva fare somigliantissimi. E seguendo i consigli del maestro, consegu quella celebrit, che ottenuta non avrebbe se
HA
si
RA
i
211
si
disegni.
A Rabido
attribuiscono
RA
RABBIA
altro
(
alcuni templi, archi trionfali ed altre importanti opere. Crcdesi Rallino architetto degli argini eretti per
Raffaello
non per
couosciuto tra gli artisti che per avere eseguito nel 1610 il ritratil
cavai.
Ma-
contenere il Volturno ; della via lunga 40 miglia, chiamala Domizia; del ponte con arco trionfale sul Volturno , ec. Dicesi che Domiziano us violenze e micidiali mezzi per
estorcere il danaro necessario alla costruzione di tanti edifzj; onde appena morto, il popolo romano rovesci il palazzo, gli archi trionfali ed ogni monumento inutile, rispettando le opere di pubblica utilit.
operava in Saragozza ne' primi auni del diciottesimo secolo, dove aveva fama
di valente pittore Hi battaglie, seb-
RABB1ELLA (Paolo)
bene nou avesse buon fondamento Ma egli seppe rappresentare fatti d' armi con molto calore dando gagliarde mosse agli nomini ed ai cavalli; e dare al fondo del paese, in cui accadeva la zuffa, un atmosfera calda quasi pregna della polvere che il movimento dei combattenti sollevava dal suolo. Credo n si suo lavoro i grandi quadri d battaglie che si conservano
di disegno.
RACCHETTI (Bernardo), milanese , nacque l'anno 1639 ed apprese a dipingere di prospettive e di ornato da un suo zio, mediocre
pittore,
mano super. I suoi quadri di prospettive, che non cedono a quelli di Clemente Speeh' egli di lunga
ra,
presso ai Trinitarj di Teruel. Ma il suo capo-lavoro il quadro della cappella d S. Giacomo nella cattedrale della Seu a Saragozza, rappresentante la battaglia di Clavijo. RAliKL (Giovanni) pittore nato in Parigi nel 1550 , non presentemente conosciuto che per alcune incisioni di mediocre bont, tra le quali le dodici Sibille. Mor nel 1605 lasciando un figlio ammaestrato nel disegno , nell' intaglio e
nella
pittura,
sarebbero per avventura pi stimali, se fossero pi rari. Ad ogni modo formano uno de' non ultimi
di
tal
ornamenti
gallerie
genere
e di
io
diverse
citt.
milanesi
altre
Mor
RACCONIGl ( Valentino boMELLINO DA) operava avanti il 1561 alla Consolata in Tonno, ma presentemente non noto in detta
chiesa, n altrove alcun suo dipinto.
RADEiMARER
in
(Gherardo) nato
Amsterdam
molto
mente
in
RAB1RIO,
,
mano, bori nell'et dell'imperatore Domiziano per ordine del quale, eresse un palazzo, di cui veggonsi tuttavia gli avanzi sul monte Palatino.
Riusc questo edificio maraviglioso, e se And soggetto a qualche censura, ne fu data colpa al capriccio dell
Imperatore e non dell arBianchini, nella sua opera intitolata Palazzo de Cesari, u diede
chitetto,
li
pingere da Van Goor, valente ritrattista che frequentava la casa di suo padre, non ignobile architetto. Dotato Gherardo di straordinario ingegno e capace di sostenere molte ore di continuo studio, non e meraviglia che potesse in breve pubblicare alcuni quadri ebe gli procacciarono la stima di ragguardevoli personaggi tra quali non ricorder che il vescovo di Sebasto, che per compensarlo di alcuni servi gj rondatigli presso gli Stali generali, gli diede in isposa la propria nipote Caterina Bloemacrl, cui Valentino aveva insegnato a disegnare. Dopo tale for;
i
212
tunita
RA
Amsterdam
RA
anni prima della sua morte
e si stabil in
lasci
epoca , non eseguivasi in Olanda venni 'opera di straordinaria importanza, che non venisse offerta
a
Arlem
Rademaker
e ch'egli
con tanta facilit, 45 anni pot dipingere cos grande quantit di sale e palchi , che non avrebbero potuto condurre a termine pi pittori in pi lunga et. Di tante pitture nou accenner che l'Allegoria intorno alla Reggenza di Amsterdam fatta nel pubvita di
dove mor nel 1755. RADI (Bernardino) cortonese , che vivea in Roma ne' primi anni
del diciassettesimo secolo, intagli,
tra
l'altre cose,
un
libro di disegni,
di cartelle e di depositi,
che
si
pub-
RAD1GUES
tore a bulino,
nacque
Rheims
nel
blico palazzo di citt , risguardata quale opera di straordinario merito e per conto dell' invenzione e per inerito di esecuzione.
1719. Se crediamo al Basan, viaggi alcun tempo nell'Olauda e nell'Inghilterra: ma indubitala cosa che nel 1765 recossi in Russia, e
col intagli diversi soggetti e specialmente ritratti. Soggiungo un bre-
RADEMAKER (bramo)
ancor esso iu
che senza il sussidio del maestro, riescono eccellenti in quell' arte cui sono naturalmente inclinati. Alcuni quadri di paesaggi ornati di rottami d'architetture, di svariate prospettive, e popolati da
rari ingegni,
,
spiritose figurine
d'uomini e d'ani-
mali
furono
il
primo
frutto degli
ri-
Nel 1750 fu
cevuto nella societ de'pittori d'Amsterdam. Fu osservato da'suoi biografi, che i primi quadri di piccole dimensioni erano con estrema diligenza condotti, ma lasciavano desiderare maggior vigore di tinte: che in breve incaricato di eseguire grandi quadri, si adoper in modo che
vigore delle tinte e la rotondit de' contorni non lasciavano che lo
il
Abramo
difficolt riducevasi
a trat-
anni. Intagli molte cose alla punta ed all'acquerello; e le sue stampe sono rarissime. Le pi interessanti sono qutlle dei monumenti antichi
sparsi nelle Provincie unite, forman-
ve elenco delle sue pi rinomate stampe: Angelica e Medoro, tratta dal quadro di Alessandro Tiarini per la Raccolta della galleria di Dresda. Daria principessa di Galitzin, da un dipinto di Roslin. Due altri ritratti di Michele e di Alessandro principi di Galitzin. RAFFAELLl (Francesco) conosciuto tra gl'intagliatori per l'incisioue delle due seguenti stampe. S. Antonio da Padova che risuscita un morto per salvare la vita ai padre, da un quadro esistente nei Cappuccini di Roma. S. Bernardo che conduce ai piedi d'Innocenzo II P antipapa Vittore, da un quadro di Carlo Maratta. RAFFI ( Antonio ), cremonese, poi ch'ebbe appresi gli elementi della pittura sotto Giacomo Guerrini , pass a Bologna, dove frequent la scuola del celebre Ercole Lelli. Tornato in patria, dipinse per la chiesa, ora distrutta, di S. Giorgio un quadro rappresentante Ges Crislo nel Giordano battezzalo da S. Giovanni Baltista. In appresso, recatosi a Casalmaggiore, sorpreso da umor malinconico , si gett iu un pozzo
e miseramente per.
RAGGI
se
,
ma
RA.
dal gusto de suoi dipinti
li
213
direbbesi
allievo di qualche scolaro de'Caracci. Il suo inquieto carattere lo fece frequentemente cambiar dimora. La-
RAIMONDI
nacque
in
Marc' Antonio
sciata la patria
in
cossi a
poi di
quando
vagna, in appresso in diverse terre dellaLombardia ed all'ultimo in Bergamo, dove termin suoi giorni nel 1724. In tutti g' indicati luoghi ed altrove lasci pregevoli pitture; tra le quali sono preferiti il S. Bonaventura del Guastato, alcuni Baccanali che si conservano in varie quadrerie di Genova e la Maddai
conciarono con uu maestro d'oreficeria perch apprendesse l'arte, indi entrava nella scuola di Francesco Francia, che gl'insegu il diseguo,
l'intaglio e le finezze dell'oreficeria:
gli
mo-
nuovo maestro,
volle chia-
marsi
lena
portata
dagli
angeli in cielo
nella chiesa di S.
RAGOT
Bagnolet
tra
i
che sono Bolswert , Pontius e Vorsternians tratte da Rubens. Ed osservano gli Autori del Manuel, che coovien essere fitagli
,
quaranta stampe
meglio conoscere l'arte. Trovandosi Marc' Antonio in quella citt, capit uu giorno ad un bauco ove si vendevano le stampe di Alberto Durer, incise in legno, e rimase tal,
nissimi conoscitori per distinguere copie dalle stampe originali. pure celebre una stampa di Ragot
le
rappresentante
Maria
Caterina
Bambino
e S.
un bellissimo quadro di Van-Dyck. RAIMOND (Giovanni), intagliatore a bulino, nacque in Parigi nel 700 o in quel torno, e di venticinque auni era conosciuto in patria
1
nome
sia,
Non
entrer nella troppo nota controverse oltre le stampe della passione contraffacesse Marc' Antonio ancora le 17 stampe della Vita della Vergine. Dopo alcun tempo recavasi il Raimondi a Roma, dove beu tosto contrasse domestichezza cou Raffaello , che per fare sperimento
per valente intagliatore. Sono celebri le seguenti stampe fatte per la Raccolta di Crozat a bulino puro. La B. Vergine seduta a'pi d'una palma, che sorregge sulle ginocchia il Bambino, nell' atto che S. Giuseppe gli presenta alcuni fiori , da
un quadro
di Raffaello.
posto nel sepolcro da un Angelo accompagnato da quattro altri angeli che hanno degli stendardi, da Taddeo Zuccari. L' interno di un sepolcro dove vedesi un cadavere roso dai vermi ed uu soldato in atto di ritirarsi dallo stesso sepolcro , dov' era cu, ,
Ges
Cristo
sua abilit, gli fece sotto la propria direzione intagliare alcuni rami. Sebbene di meno elevato genio e meno spiritoso Io trovasse , che non conveniva alle sue viste ,
della
conoscendolo esattissimo,
d'incidere
i
lo incaric
stampe, dice
Le sue sono co pie esattissime, fredde per e ti tnide, rigide, magre , senza grasuoi
disegni,
il
Milizia,
"
zia
o senza
variet di caratteri
i
proprj secondo
diversi
oggetti.
214
RA
il
RA
quale anno intagli la battaglia dei Lapiti. Dopo tale epoca non si hanno ulteriori notizie della sua vita e lavori. Credono alcuni che fosse assassinato da un gentiluomo romano, ed il Baldinucci scrive che sposasse una donna, la quale si pose auch'ella ad incidere. Prima di dare l'elenco delle slampe di cos rinomato artista, riferir il sentimento del barone d'Heinecke intorno ai luoghi in cui trovansi
raccolte le migliori.
specialmente nelle carni , nel suo senso il pi convenevole ed i tratti son m puri, come se fatti a penna. Ta lora il primo tratto corretto dal m secondo , forse ad imitazione di
Ma
primo
taglio
Raffaello.
gli incise fu
rarissimo.
il
Giudizio di Paride ed altri rami di lunga mano pi perfetti della Lucrezia, ed il suo credito fu assicurato. Raffaello chiamossi soddisfattissimo deile sue incisioni, e la sua fama, divulgatasi in Italia e fuori chiam presso di lui molti allievi, tra i quali Marco da Baverina, Agostino Veneziano, Giulio Buonasone, Enea Vico , Niccol Beatricetlo , Barthel Beham, Jacopo Biuok, Gior,
Le migliori
del re
;
Lipsia presso
>
negoziante Rich-
lere Winakler, a Vienna nella biblioteca imperiale, unitamente a molte stampe d antichi incisori
>
Giulio Romano, per un doveroso riguardo verso il maestro, non fece, iucidere da finch visse Raffaello Marc'Antonio i piopij disegni, ma quando manc quel primo Jume
,
Van
Leiden de Vardingeu un
cominciameuto altrettantopi bel" lo in quanto che non contiene che perfette prove; a Parigi la pi completa collezione quella
Clemente VII fece tradurre Marc'Antonio in prigione, e gli sarebbe succeduto di peggio, se il cardinale de'Medici, ad istanza di Baccio Bandinelli, non intercedeva per lui. Perch volendo, tosto che ebbe ricuperata la libert, mostrarsi grato
ma merita pure attenzione de' dilettanti quella " del gabinetto del re. " Ora ci faremo a ricordare le stampe pi rare, oltre le gi menzionate, cominciando dai ritratti : Ritratto di Pietro Aretino veduto
1'
di faccia
la-
tina.
gran disegno di Baccio rappresentante il Martirio di S. Lorenzo, che fu una delle pi belle sue stampe; la quale tanto piacque a Clemente, che si
a'
il
un uomo seduto che inviluppato nel suo manto: a diritta una piccola tavola, ed a sinistra una tavolozza con colori. Il Malvasia crede che questa figura sia Raffaello meditante la composizione
Ritratto di
stassi
dichiar protettore di Marc' Antonio. A turbare la fortuna del nostro intagliatore sopraggiunse in breve la guerra, la di cui pi terribile conseguenza fu il sacco dato dagli
imperiali a
di
un quadro.
Ritratto di Carlo
da giovane,
io
medaglione.
Soggetti Sacri.
Adamo
frutto
il
dopo aver perduto quanto possedeva, fu costretto di tornare a BoJogua onde ricercarvi un sicuro
,
vietato.
asilo
e soccorsi alla
isse col
genza. \
lino al
La Benedizione di A bramo. Davidde, figura in piedi, un poco vestila, che colle sue mani alza
la
testi
di
Colia.
RA
La strage degl'Innocenti. La medesima stampa, in cui l'intagliatore aggiunse una punta d'albero a somiglianza di una felce onde questa stampa ebbe il nome di Felcetta. Si crede die Marc'Antonio fosse assassinato mentre la
,
RA
una specie
dicono
di
Ja
215
i
di
urna, che
francesi
Cassolette, da
un disegno
Raffaello.
stava intagliando. Diverse sacre famiglie, tutte tratte da Raffaello, tra le quali alcune rarissime.
Grazie in piedi. Bassoricon la iscrizione: Sic Romac n'u'to de marmare scalpi, ec. RAIMONDO, napolitano trovasi annoverato tra i pittori del quindicesimo secolo per uu dipinto eseguito iu S. Francesco di Chieri
tre
Le
lievo,
circa
il
1470.
in varj spartimeuti,
come
,
si
costu-
bambino sulle ginocchia. La Vita della Vergine, diciassetstampe copiate da! Durer.
di
mava
di que' tempi
ed pregecolori conserva-
La Passione
Ges
Cristo
56
tissimi, e per belle arie di volto superiori a quanto trovasi nelle opere
de'buoui
artisti di
quel secolo.
romano, venne ricordato dal Titi per alcune buone pitture eseguite iu Roma dopo
il
RA1NALDI (Domenico)
ponteficato di
Alessandro che
di
fa riporre
libri
Alessandro
Vili.
Omero
Enea
Era
da
'
che
approdato in Affrica
gli
letto cavai.
apparisce
oggetti
forme
di cacciatrice.
sione.
(
Soggetti favolosi.
I
Girolamo
romano.
In
tre
Marte e Venere seduti in un paesaggio, con un Amorino. Venere che siede sulle calcagna dietro ad un piedestallo, sul quale
quest'articolo faremo compendiosamente memoria di molti architetti spettanti alla famiglia dei Raiualdi.
pittore ed architetto ebbe che furono, non meno del padre, pittori ed architetti. Uno di questi chiamato Tolomeo, che forse studi sotto qualche allievo di Michelangelo Bonarroti, fu valente
Adriauo
tre figli
Cupido posa
tro al
il
destro piede.
di
Bacco seduto su
un
tino, en-
quale un vecchio versa una corba di uva. Una donna in piedi e due fanciulli portano in capo panieri d'uva e frutta. Piramo e Tisbe , da' suoi disegni.
si
sta-
Milano, dov'ebbe
l'ufficio
di
camera
e delle
Tolomeo
versato
era eziandio
nelle
profondamente
Sibille, za,
cose
da Raffaello. Ln Satiro procace che tenta di scoprire una donna. Gli Amori degli Dei e delle Dee, o siansi le Positure.
Le due
ed ebbe due
figliuoli,
che pro-
fessarono l'arte sua, succedettero alle cariche occupate da lui , fecero die fortezze iu Milano, nello stato e nella Valtellina; e dal
versi editicj
Danza
faello.
di
nome
fu
chiamati
Tolomei.
egli,
il
Un
altro figlio di
Adriano
un
letto,
da un disegno di Raf-
faello.
Gruppo
di tre
Battista, architetto ancor quale ebbe parte nelle fortificazioni di Ferrara , nelle opere del Ponte Felice al Borghetlo , ed
Giovan
21G
'n
RA
si
RA
facessero di que'tempi; fece i disegni per gli ornamenti interni ed
esterni di S. Pietro in occasione della canonizzazione di S. Carlo Rorromeo
fontana e pubblici rondotti di Veletri. Diresse pure varie fabbriche in Roma, dove acquelle della
ebbe un figlio , chiamato Domenico, pittor ed architetto. Ma veniamo al terzo figlio di Adriano, per nome Girolamo, cui appartiene
casatosi,
il
nel
161.0; fu
le
il
due volte
di
alle
Chiane
e
la
per
tra
differenze
quelle acque
Gran duca
di
Toscana
presente articolo.
Nacque
costui
in
di
sti
Roma
nel
1570, e fu discepolo
Corte pontificia, ec. Mor io Roma pieno d'anni e di meriti nel 1655, Si conoscono di quest'insigne architetto diverse stampe intagliate eoa fra le quali ebbero molto spirito fama quelle dei catafalchi per il cardinale Alessandro Farnese e per papa Sisto V.
,
segnare una chiesa per Montalto sua patria, ne lasci la cura a Girolamo. Il Fontana ne port il disegno al Papa; e vedendo eh' era molto lodato: Padre santo, disse,
io,
ma un
giovinetto
farlo conoscere alla Santit vostra. 11 papa aggradi questo tratto, e trovato il giovane pronto e vivace, gli ordin d'eseguire il proprio disegno. Di qui ebbe cominciamento la fortuna del Raiualdi ; ma pochi maestri imiteranno quest'esempio di beneficenza del Fontana verso
allievi.
talto,
i
RA1NALDI (CARLO)figliuolo e discepolo di Girolamo, nacque iu Roma nel 1611 e condusse nel breve corso della sua vita tante e cos importanti opere, che quasi uguagliano il numero di quelle del padre che
visse
85 anni. In
Roma
condusse
la
bella
chiesa di S. Agnese fino al cornicione, fece varj disegni di camil tempio di S. Pietro quattro disegni e modelli per la piazza avanti lo stesso tempio , il deposito del cardiuale Ronelli nella parte architettonica, il ristauro e ri-
panili per
loro
glio
Paolo
il
porto di Fano, edific in Roma la casa professa de' Gesuiti ed il loro collegio in Rologna. Fu alcun tempo al servizio del duca Farnese per i palazzi di Parma e di Piacenza. E per non andare troppo diffusamente annoverando ogni sua opera, dir seuz' ordine di tempi, che costrusse il casino di Villa Taverna, per casa Rorghese a Frascati, l'altare della cappella Paolina in S. Maria Maggiore, il ponte di Temi sopra la Nera il palazzo Pamfili a Piazza Navona. Gli fu pure affidata la cura della chiesa di S. Agnese attigua a questo palazzo, ma perch defer pi agli ordini di D. Camillo Pamfili, che a quelli del papa suo zio, questi gli tolse quell'impiego e lo diede al Rorromini, che non lo termin. E pure sua opera la chiesa de'padri Scabi a Caprarola, risguardata come una delle pi belle che
,
modernamento
ti
della chiesa
decan-
Apostoli , la facciata di Ges Maria al Corso, la chiesa di S. Maria in Campitelli, quella di S. Andrea della Valle ec. Sono suoi disegni il Duomo di Roncigliooe, la chiesa di monte Porzio, la maggior parte de' giardini di Mondragone, della Villa Pinciana ec. Per
aver
fatti
il
Duca
doni di gran
valore,
gi
ebbe
rizio e Lazzaro;
XIV
tratto
un
il
Louvre.
Carpegna
tenze
il
insorte
gran duca ed
papa, torn a Roma con livelli, piante e disegni che riuscirono di sommo soddisfacimento del papa. Era il Rinaldi di bella presenza,
RA
amante del fasto vole. Fu amorevole verso
gioviale
,
RA
e sociegli
217
Sigismondo*
)
arti-
RAMRALDI
Cari/ Antonio
sti
bene
neil'
invenzione
un
d'idee
nato in Rologna nel 1679, apprese a dipingere da Domenico Piani, e ne imit felicemente il robusto colorire: ina sarebbesi desiderata nelle sue ligure e particolarmente nelle
grandi, eseguivo prontamente ed ornava con sodezza. Ma sgraziatamente, non si preserv dalla corruttela dei tempi: e fu involto in tutti quegli abusi e difetti, ne' quali necessariamente si smarrisce chi non coe si allontan per nosce 1' antico amore di novit dai veri priucipj
,
maggior grazia e dolcezza di forme. In Bologna dipinse nella chiesa di S. Lucia un S. Fiancesco Saverio iu atto del suo tranarie dei volti
dell'architettura.
^Fr. \ncesco) chiamato Sck&nogUa, fu scolaro di Giovanni Conti che super nel disegno, ma non raggiunse nel colori-
RAINERI
lo
lo.
suoi pi favoriti
di
soggetti
cui
fu-
fondi
furono costantemente bellissimi paesi. Mor assai vecchio, in [Mantova sua patria, nel 758.
1
RAMA. (Camillo)
va in patria circa il 1622 e le sue ai Serviti , pitture ai Carmelitani iu S. Alessandro in S. Giuseppe ed altrove, sono meritamente tenute
,
ed altre minori opere condusse che lo fecero vantaggiosamente conoscere in altre parti d' Italia. Fu perci chiamato alla corte di Torino, dove dipinse varie opere all'olio ed a fresco nella reale A ii!a della Veneria. Tornando in patria nel 1717, affog nel fiume Taro, in su gli occhi della consorte, e tronc le belle speranze che avevano l'alto concepire le sue vii tu. RAMELLI (D. Felice), cauouico Jateranense, era nato in Asti da gened apprese tile famiglia nel 1666, a miniare dal P. Daniele Rho suo confratello, che con piacere si vide superato in quest'arte. Ed in vero le immature di D. Felice tanto in. pietra che in pergamena furono sommamente stimale per conto di castigato disegno e di vaghezza di cosito,
assai lodate,
in
circa
Mancava
all' arte
lorito.
RAMENGHI
nato
detto
il
Partolommeo
),
RAMAZZACI (Ercole)
nella
Bas^nacnvallo , nacque in Rologna nel 1493, o, com'altri vogliono, nella terra di Bagoacavallo
opinione che apprendesse gli elementi della pittura sotto Pietro Perugino e sotto Raffaello; ma quest'opinione viene contraddetta da alcune opere clie si conservano iu nelle quali non scorgesi Melelica d' aver freil piii leggiere indizio quentata cos illustre scuola. Altronde ro desi incetta eziandio l'epoca iu cui oper, perocch in una sua tavola a-Castelplanio leggesi: F. Ri/i izzani I5S8. RA BAZZOTTI (Antonio) anpittori bolognesi per noverato tra
,
i
mune
anno 1484. Poi eh' ebbe appresi Poiogua priucipj della pittura, recavasi a Roma, dove si acconci con Raffaello d'Urbino, non ben
1'
in
noto se
ajuto;
in
qualit di
scolaro o di
ma
uno
del
di coloro
Dopo
la
morte
aver
dipinto
il
solfato
del
primo
28
218
RA
,
RA
e uella vali
super.
chi osserva le opere del Bagnacavallo halza subito agli occhi l'imitazione raffaellesca ; che anzi qua-
(Cristoforo) opaca va in Siviglia nel 16G0, contemporanco e probabilmente fratello o congiunto di Girolamo, Filippo e Pietro tutti
pittori, di cui
si
RAMIBEZ
dar noti-
lunque
volta gli
accadde
di colosi
Era Cristo-
foro dotto
zione il volere far meglio ma in questo lascio altrui il giudicare se pi debba lodarsi il rispetto verso il maestro, o condannarsi la ninna cura del proprio onore. Ed in fatti fu per ci risguardato dal Vasari piuttosto come buon pratico che quale buon maestro; ma il biografo aretino avrebbe dato assai diverso giudizio se avesse veduti o meglio esaminati i quadri del Bagnaeavallo a S. Michele in Bosco, a S. Martino e a S. Maria Maggiore , che tanto furono, non solamente ammirati, ma con sommo studio copiati dai Caiacci, dal Guido, dall'Albano. Mor il Ramenghi, secondo 1. pi comune opinione, nel 1551, lascian:
iti ventole e castigato disegnatore, per non parlare del colorilo, la parte cortusaesaete meglio trattata dagli artisti spagnuoli. perci meritamente in gran pregio tenuto il suo quadro dell'Assunta,
che conservasi nel convento degli Angeli in Siviglia, e molti disegni che lasci morendo a quella accademia. (Girolamo) allievo di Boelas , dipinse per lo Spedale della
Sangra
glia,
il
nali e
stimato assai per vivacit di colorilo e per un certo nobile ardire , che tiene luogo di grandioso. Vedesi pure largamente disegnato, ma
non
i
affatto correttamente
e senza
do ammaestrato
nell'arte
il
figlio
stento composto.
RAMENGHI(GiovanniBattistv)
che fu ajuto di Giorgio Vasari nelle opere della Cancelleria in lonia, e del Primaticcio a Fontainebleau d in altre opere eseguite per il re di Francia e per altri grandi personaggi. Frigna di abbandonare Bologna aveva eseguile alcune pitture di sua invenzione che lo mostrano lontano
<
(Filippo)
nome
ni,
di uccelli, di
bambocciate. Ll.be
un disegnar
lor
Mor
nel 1601.
(Bartolommeo
il
giovine
e Scipione), cugino il primo, l'altro figliuolo di Giovati Battista; ne'primi anni del diciassettesimo secolo operavano con lode di ornati e di architetture.
con singolare franchezza. \ ien pure a ragione lodato per la perftta cognizione che aveva del nudo, nella quale importantissima parte dell' arte erano d' ordinario poco versati i pittori spagnuoli suoi contemporanei. Le quadrerie li Madrid e di Siviglia possedono diverse sue opere, teuute in gran pregio. (Pietro) ultimo de'fralelli
Probabilmente
(
figliuolo
del
del
o cugini, non appartiene nlln storia pittorica che per avere nel 1610 contribuito all' erezione dell' acca-
demia
uti
Giovan Battista
),
di
(
Siviglia.
Giovanni
),
pi antico di
trovano memorie ne 'manoscrini dell'Ordii, che lo dimostrano non spregevole pittore, senza peraltro che si possa al presente adittale veruna sua opera certa.
quale
si
onde
trovasi ne'registri di
quel la chiesa, che gli furono pagati 18.000 maravedis una volta, ed un
RA
20,000 ducati d'oro. Di quenel condurre le ste grandi opere quali ebbe molti ajuli, pi non restano vestigi di veruna sorte. Fu
aflra
.
RA
e latto
219
uno
in
modo che
la
persona
ritratti
per molti
pregevolissimi.
RAM1KEZ (Dott.
Doh Giuseppe)
nato in Valenza nel 1624, fu allievo di Girolamo d'Espinosa e suo cos felice imitatore, che a slento si distinguono le opere sue da quelle del maestro. edesi nell'oratorio di S. Filippo Neri di Valenza un suo bel quadro rappresentante la Vergine col bambino. Altre sue pregevoli opere si conservano sparse nelle chiese e private quadrerie della stessa citt. Mori in patria bel 1692.
RANDA (Antonio) nacque in Bologna circa il 1570, e fu prima scolaro di Guido, poi del Molina ri; e
pi s'accost d'assai allo stile non alla maniera del primo maestro. Rendutosi in patria colpevole d'omicidio, trov iu grazia della sua abilit asilo e protedi questo, che
zione
presso
il
duca
di
Modena
BENAVIDEb
ni
)
Giovangli
dopo avere
,
appresi
ele,
menti
nomin
socio
soprarr-
numerario. Iu questa capitale lo rese sommamente celebre un quadro portato da Saragozza , rappresentante l'elezione dei re Pelagio
postosi
a
:
che nel 1614 lo dichiarava pittore di corte. Molle e belle opere fece in diversi luoghi dello stato Estense e nel Polesine di Rovigo , ove nella' quadreria Redetti conservasi il Martirio di S. Cecilia, che forse la migliore opera del Randa. Giunto al limitare della vecchia ja, fecesi frate , ma ignorasi in qual
anno morisse.
nato a ( Claudio ) Pontoise nel 1644, poich ebbe appresi in Francia gli elementi del disegno e dell'intaglio, venne in Italia, e ferm la sua dimora in Roma. Col. disegn alcune statue antiche e moderne formanti la raccolta in foglio pubblicata dal Rossi nel 1701. Oltre le dette stampe, in,
ma
RANDON
lavorare sotto Corra io Giaquinto , invece di migliorare , and peggiorando ogni giorno, perch forse si occupava pi della musica che delle cose della pittura.
Tornato
1782.
in patria,
mori
nell'
anno
RANC
pellier nel
(Giovanni) nato
1(574,
si
Mont-
tagli
gami
lente
sotto al quale
ritrattista.
navi
da
Nel
1724
noSpavi si
Passebon.
Molti ritratti di uomini illustri. 11 Trionfo d'amore, assiso sopra di un cocchio tirato da due colombe, tratto da un quadro del Doincnichino.
S.
trattenne lino al I7.>5, epoca della sua morte. Si dice che il celebre la Mothe prendesse da un' avventura accaduta a questo pittore 1' argo-
Gaetano,
da
Francesco
Ro-
mento
di
egli fatto
manelli.
susse-
RA
intagli
RA
soggetti
diversi
Oliviero
Cromwel,
(
il
Protettore,
RATTI
in
sc
Giovanni Agostino
Veduta
del
nuovo palazzo
,
reale.
Roma
,
la
Il Rivale seduttore
di
sua in-
non
meno
Passatempi
(
italiani,
da Watteau.
quadri di sacro argomento che di quadri faceti, che dallo stesso Luti venivano creduti, d'ugual merito di quelli celebratissimi di Pier Leone Ghezzi. Non pu vedersi pi lepida
cosa delle sue maschere accerrane, rappresentate in rissa , in danza o in altre altitudini, quali s'iutrodu-
in ), nato Montpellier nel 1677, pass dalla scuola del celebre Roullongne in Italia, dove si fece valente maestro. Di ritorno in Francia , trov uno splendido mecenate nel Gran priore Vandme, che gli assegn alloggio nel palazzo del tempio e ragguardevole stipendio. S Raoux avesse avuto cos buon disegno, com'ebbe vago colorito , sarebbe annoverato
tra
i
RAOUX
Giovanni
cevano dagl'istrioni nelle commedie. Fra i quadri storici vengono principalmente lodati un S. Giovanni
decollato e diverse storie attinenti allo stesso santo fatte per la chiesa del suo nome in Savona. Fu pure
buon
prova
pittore a fresco,
le
come ne fanno
migliori
artisti
francesi
suoi
contemporanei.
Lasci alcuui pregevoli ritratti, ed alcuni quadri di storie che lo accusano di manierismo. Fu membro dell'accademia di Parigi e mori iu questa capitale in
et di
figure aggiunte da lui alle architetture eseguite dal Natali nel coro de'Couventuali a Casalmonferrato; e fecesi ammirare in pi luo-
ghi
come
trali.
57 anni.
figlio
RASPE
Mengs
Andrea Zucchi veneziano, che fino dal 1 750 era stato chiamato a Dresda
per incidere alcuni quadri di quella galleria. Iti appresso , conoscendo che non otterrebbe fama di valente
intagliatore finche
si
tanto e cos a torto vituperato. Nato nel 1745, o in quel torno, fu dal
genitore, che lo destinava alla pittura, affidato a dotta
ch in pari tempo
nelle
lo
persona perammaestrasse
volgari
poi a
limitasse all'i-
mandava
sorte di essere
dai due pi illustri pittori che alborivano in quella capitale, Raffaello Mengs e Pompeo Battoni, il primo dei quali lo proponeva per
lora
Consigliere Gesner
Graffi
da Antonio
nuova accademia di lo raccomandava per le storie che si dovevano dipingere nel pubblico palazzo di Gedirettore della
Milano;
l'altro
medesimo.
per essere uniti al terzo volume della galleria di Dresda. Una Giovinetta con Piccioni, da Pesne.
RA
alcune lodale pitture sui disegni di Mengs, che lo apprezzava assai per la bella copia che aveva
eseguile
fatta in
RA
221
nacque a Parigi nel 1706, e poi eh' ebbe appreso a disegnare e ad incidere alla punta ed a bulino in
patria, si trasfer in Inghilterra. Fu osservato dagli storici dell'arte che
Parma
del S.
la
Girolamo
del
quale aveva offerta una non modica somma. Pio VI lo nomin cavaliere, ed in Genova fu nominato direttore perpetuo dell accademia ligustica. Scrisse in quest'ultima citt le Notizie storiche sincere intorno !e Vite dei pittori, ^cu/tori ed nrcliitetti genovesi; la Vita e le opere del Correggio; la Vita del cavai. Raffaello Mengs, ec; per la quale ultima e per le notizie intorno al Correggio fu cos
Correggio, e per
a
assai
torto
malmenato
delle
dallo Spagnuolo
del pittore
le
le
editore
tedesco.
difese,
scritture
sue
av-
versarie imputazioni
e le persone
e Vivars furono quelli che contribuirono a spargere il buon gusto dell'incisione in Inghilterra. .< Rnvennet, scrive Giuseppe Strutt, viene a ragione tenuto per r> un eccellente artista. Egli seppe " dare alle proprie stampe colore e " lucentezza, e seppe finirle con pre cisione. Castigato il suo disegno, ma alquanto manierato lo stile. Troppo forti sono talvolta i con" torni, e con scapito dell' armo. nia. Soggiungo uu breve indice delle sue stampe pi celebri: L'Emblema della vita umana per conto delle diverse et, da Tiziano.
Raveoet
che non si lasciano affascinare dalle apparenze e dalle gratuite asserzioni di persona per tult'allri rispetti benemerita delle lettere e delle arti conoscono in qual concetto tenersi
devono
le
un uomo
Pastori d'Arcadia
Figliuol prodigo,
da Niccol
da Salvator
Poussin.
II
Raffaello Mengs a quelle d Raffaello Sanzio. I veri conoscitori dell'arte, condonando all'egregio pittor Sassone i troppo serire le pitture di
Rosa.
Giovane zinghero
che porta un
,
italiani suoi
contemporanei, Jo
seggio
,
hanno
collocato in elevato
ma
non breve distanza dal grande Urbinate. Mor il cavai. Ratti nel
a
1795;
tore, nato presso di Polsevera
dipinse , fu detto che quadri storici copiosi di figure, ornati di bei paesi e di fiori e di frutta
(Simone), figlio di Simone Francesco, nacque in Londra circa di il 1755, e rimase orfano in et dieci in dodici anni con una sorella minore di lui. Questa si marit all'intagliatore Picot, e Simone pass dove continu a stuin Francia , diare il disegno sotto Roucher. In
appresso recossi a
cesi
Parma
e col fe-
freschissime
decrepita,
ma non fauno, nemmeno approssimativamente le quali circostanze rcudouo probabile la conghieltura di alcuni, che lo suppongono meno che mediocre pittore.
:
e pubCoreggio esistenti in quella citt. Tale impresa, risguardata come alquanto temeraria, fu terminata nel l785. Contiene il ritratto del duca Ferdinando; quello del Correggio, preso da Lattanzio Gambara ; la cupola della cattedrale in 12 fogli; la cupola di
nel
779 ad
intagliare
222
S. Giovanni, la
RA
RA
Conferenza di Scipione ed Annibale in presenza delle loro armate, da Giulio Romano. Vittoria riportala da Scipione sopra Auuibale, dallo slesso. Trionfo di Galatea, da Raffaello; stampa diversa da quella di Marc' Antonio.
di Entello e Dada Raffaello. Raccanale di Fanciulli, ove si vede un giovinetto colla lira, da Giulio
rete,
Combattimento
RAVENNA
in
Ravenna
Romano.
Sacr/tizio antico.
leo-
rame
ri-
del suo
divisero
conoscitori intorno al
ne verso una specie di macello. Statua di Laocoonte, slampa rarissima e notabilissima, perch rappresentante questo
lo
due
allievi;
ma
monumento
nel-
che era quando fu scoperto e che ci fa conoscere le parti che vi sono state posteriormente agstato
giunte.
emuli non osarono abbandonarla; ma dopo il 1520, cominciarono ad operare separatamente , ed a marcare i proprj lavori con diversa Crfjra. Quella di Marco consistente
nelle intrecciate lettere R. S. cio:
RAVESTEIN (Giovanni)
airilaja circa
il
nacque
Ravignanus sculpsit, diedero origine a due errori di attribuire alcune stampe cos segnate a Raffaello Sanzio, ed a dare esistenza ad un nuovo
,
il
nome
di Sii'
vestro
Rwignano. Chi bramasse vedereampiameute trattata questa materia legga 1' art. Ravenna Marco
,
1680, e fu uno dei pi illustri pittori dell'Olanda, senza che sappiasi da chi apprendesse quello stile vigoroso e pieno di fuoco, che non permette di confondere le sue opere con quelle de'miglioti contemporanei. 1 suoi artisti suoi capi lavoro sono tre quadri storici che ornauo la gran sala del giardino dell'Archibugio all'llaja, ne' quali vedutisi ritratti al vero i principali personaggi civili e militari di quella citt. Sappiamo che nel 1655 Incapo
di 48, parte pittori e parte scultori, a nome dei quali chiese ed ottenne di
del continuatore di Gori Gaudelli13, pag. 253 e seg. Non lard Marco a ritirarsi da Roma in patria dopo la morte di Raffaello ;
ni,
toni.
e col
condusse la maggior parte delle molte sue stampe fino al 1550. nel quale anno credesi comunemente morto. Soggiungo uu breve indice delle pi rinomate sue opere.
Seguito del fregio della Storia della S. Riblia, dipinto da Rallaello in Vaticano, in 12 pezzi.
Strage degl'Innocenti, da Raccio Fioroni ino.
Trasiigui-azioac, da Raffie.Ua.
ma
le sue opere ci dicono eh' egli possedeva tutte le parti che formano l'eccellente artista. Le sue composizioni sono calde e giudiziose; le
ligure
hanno
attitudini svariate e
graziose; tutto ne'suoi quadri ha vita e movimento. Conobbe la prospettiva aerea e seppe dare
colori
le
RA
migliore ch'etto. Mor in patria assai vecchio, lasciando ammaestralo
il
RA
assai,
225
non
Dell'aite
il
figliuolo
(Arnaldo VA*f).Era costui nato nel 1615 e comunque non siasi avvicinato all'eccellenza paterna
fece
RVESTEIN
ad ogni
e pi
modo
molti lodevoli
fatto
,
ritratti,
avrebbe
se le
molte ricchezze erediti/te dal padre non gli avessero fatto preferire alle fatiche dell'arte una molle ed agiata vita. Osserva per il biografo de Champe, che le poche conservate sue opere lo dimostrano il pi vicino imitatore dello stile del padre, sebbene moltissimi abbiano cercato d imitarlo. Troviamo che nel 1661 e 1662 era capo rlei pittori artisti
dell' Ilaja.
ne' quali , pochi quadri di storia pi che ne' ritraili aveva a ragione riposta la speranza dell'immortalit. Era giunto agli oltant'anni quando ritrasse in un solo quadro suo nero Rruistens e la sua sposa e figli, senza lasciar scorgere in cos copiosa opera verun indizio di vecchiaja. Visse ancora nove anni in prospera salute. - (l BERTO) altro pittore dello stesso casato, nacque nel 1617, ed
differenza di tutti
si
gli
altri
suoi
agnati,
diede totalmente
,
al
genere
dipingendo paesaggi , fiammingo mercati e fiere da villaggio, bettoconvegni ai tigianeschi , bestiami, ec ; nel qual genere di oggetti seppe farsi nome di buon maestro.
le
Dopo
tale
epoca non
Ini.
si
hanno
circa
il
ulteriori
notizie di
quando
,
mori nella pi
di cui
fresca
giovent, la-
RAVIGLIONE, pittore del diciassettesimo secolo, dipinse in Casal .Monferrato, sua patria, un Cenacolo per il convento di S. Filippo Neri, e fi-ce un' altra pregiatissima tavola per la chiesa di S, Croce.
sciando nell' infanzia un fllio la gloria doveva dare ai padre quella immortalit , che precoce morte non gli aveva acconsentito di acquistare con proprj lavori. Fu
i
di
belle opere
scuola,
questi
ammaestralo nelle cose della pittura da Giovanni de Ilaen, apprese da lui coi buoni principi f ue ^' \
ed
per l'arte che solo capace di formare i grandi maestri. I
l'affetto
ne alcun altro lavoro. RAUST (Francesco Lodovico) nato in Lucerna nel 1652, oper poi in con molta lode in patria
,
Olanda
in pitture di genere.
ManGra-
RAX1S
(Pietro)
fioriva a
primi
ed
in
ritratti
i
eseguiti
in
Bommel
sorpresero
nata in sul declinare del sedicesimo secolo. E comune opinione che apsi
breve
1691
fu
chiamato
alla corte di
1'
,
Kni,
estinta prin-
Waldeck della quale che visse, nessun pittore aveva saputo fare somigliante ritratto. A Niccola riusc di farlo oltre ogni credei e somigliantissimo; per lo che dopo tal epoca non vi fu principe o gran signore delle Fiandre o della Germania, che non volesse il proprio ritratto di sua mano. 3Ja sebbene., facendo ritratti, guadagnasse
prendesse a dipingere in Italia, dove accostum a quel delicato stile dei grotteschi onde ornava le sue storie. volgare tradizione nel reguo di Granala che Raxis avesse due
,
fratelli
1'
uno
e
tali
1'
altro
valenti
da eguagliarlo. Diverse sue belle opere si conservano in molle chiese di Granata dove tornato dall'Italia avanti di giugnere ai quarantanni, vi dimoi coslanlemente finch visse.
pittori,
,
ma non
RAZZALI
(Sebastiano), boloCa-
224
racci e
RA
terra
in
RA
ticolarmente quand' era vecchio , lavorasse di pratica in Pisa, in Vol,
ne usci valente pittore ond'ebbe l'onore di lasciare a S. Michele in Bosco, celebre per le opere de' grandi maestri bolognesi , una storia rappresentante S. Benedetto tra le spine.
Luca
il
mostrandosi
non
in al-
pertanto valent'
lora.
uomo anche
il
Ebbe
Razzi
la disgrazia di
spiacere al Vasari,
se
zia
quale ne
scris-
RAZZI
detto
celli
il
(CAVAL. GlANNAXTONIO)
,
Sodoma
il
nacque
in
Ver-
circa
Siena come credettero alcuni. E probabile che apprendesse in patria i principi della pittura dal Giovenone , o da alcun altro maestro della scuola milanese;Comc ne danno aperto indizio il caldo delle carnagioni il gusto del chiaro scuro e certe altre particolarit della scuola milanese , che si osservano nelle opere giovanili del Sodoma. Tali sono quelle che condusse nel 1502 a Monte Oliveloed altre fatte in Roma sotto il pontificato di Giulio II. Quelle per che aveva eseguite in faticano ebbero la sventura di non piacere al papa onde furono distrutte per dar luogo ad alcune storie di Raffaello, che peraltro ri, , ,
Ma gli fu reuduta giustida altri ed in particolare da Paolo Giovio, scrivendo, essere per comune opinione, uno di coloro che professarono la pittura con poco
meritava.
minor lode di Raffaello. Lo stesso Annibale Caracci ebbe a dire, che il Sodoma fu grandissimo maestro e che poche pitture si vedevano che
potessero sostenere il confronto delle sue migliori. Forse i suoi costumi meritarono la censura del biografo aretino; ma gli errori del privato cit-
tadino
REABUCCO
(Raffaello) nac-
que in Cremona circa il 1550, ed avendo da natura sortite felici disposizioni per l'architettura , a quegiovent , ed esercit con universale applauso. Grande era la fama di lui nel 1570, quando Cremona era governala da Barnab Visconti ; onde lo volle
sta applicossi (ino dalla
spett
le
grottesche
Aveva
stessa
questi ad
epoca
colorite
nel
palazzo
lessandro
lo stile
questi
e e
sempre
lo
forma operata
in
Vinci. Ma condotto a Siena da alcuni agenti della famiglia Spannocchi, dopo parecchi anni di dimora in Roma, si diport meglio che altrove. L' Epifania a S. Agostino il Cristo flagellato del chiostro di S. Francesco ed il S. Sebastiano ora trasportato nella R. Galleria di Firenze sono opere superiori ad ogni lode. A tutte non pertanto sovrasta la S. Caterina in isvenimento, dipinta a fresco in uua cappella di S. Domenico della quale ebbe a dire Baldassarre Peruzzi che non aveva veduta pittura che meglio' esprimesse gli effetti dello sveni, , , ,
,
^pleudidaPer Ordine
aggiunse
nuove
del
difese
ad
suo signore. Non perci a credersi che allri lavori d' importanza non abbia eseguiti per signo-
rili famiglie, o per religiosi stabilimenti: ma i cambiamenti accaduti nel lungo periodo di "oltre quattro secoli hanno colla distruzione di tanti edificj distrutto altres o rese incerte le memorie delle sue opere.
,
READ
RE
alla
le
trovasi quella
mone
gno
RE 225 Murcia nel diciottesimo sec&lo , avendo fatto nel 1741 diversi quadri per il secondo chiostro del convento della Mercede di Lorca, rapin
Sono pure
guenti
di
:
pregio
tenute
ossia
le
se-
La Dama Olandese
busto
pi notabili della ne' quali si ; fece vantaggiosamente conoscere per conto del disegno, ma debole coloi
presentanti
vita
fatti
di S.
Raimondo
ritore.
brandt. La giovane villanella, da Boydell. La regina Maria di Scozia , che segna l'atto della sua abdicazione alla corona a favore di suo figlio
REBOUL
a Parigi nel
da Hamilton
ec.
(Beniamino) nacque in Inghilterra nei 1750, enei 1780 operava in Londra cou Riccardo Lead. uoto che nel 1784 pubblicava
diversi
i
READING
quell'accademia l'anno 1767, era sposa del pittore Vieri. Dipinse bellissimi quadri di fiori, ed intagli una raccolta di 13 vasi di forma antica , e diversi pesci e conchiglie.
RECCIII (Giovanni Paolo e Giovanni Battista), dipintori comaschi, furono allievi del Morazzoue, e lodevolmente si comportarono ne' lavori a fresco , come ne fanno testimonianza le opere loro in S. Giovanni ed in altre chiese
di Como, e quelle eseguite iu due cappelle di Varese. Giovan Battista dipinse pure nella chiesa di S. Carlo a Torino, dove a concorrenza dello stesso maestro , si distinse per robustezza e sodezza di stile, e per grande intelligenza del sotto in su. Coll'ajuto di certo Giovan Antonio suo nipote dipinse altres alcune ca-
soggetti
i
trattali
a
:
graniti, tra
quali,
seguenti tre
di Verter, a
probabilmente sointagli ancor Beniamino essa a granito le due seguenti stampe eseguite sui disegni di Beniamino.
(Sara)
,
rella
di
Olivo
Sofia
REALFONSO
politano, nato
(Tommaso), nala
mere
dopo
met del
di-
indi passato a
Bergamo,
vi fece
una
S. Grata che sale al cielo. Non nota 1' epoca della loro morte.
RECCO
di fiori
di
fruita.
il
Forse maestro
,
forse costui
il
mi-
suddetti
lo vinse nella variet, perocch aggiunse ogni maniera di confetture e eli commestibili. Ignorasi l'epoca della sua morte. REATINO, intagliatore in rame, intorno al quale troviamo in Basan lo seguenti notizie. Abbiamo di lui una serie di cinque storie relative al martirio di S. Giustina , vi
ma
miglianti cse.
Aveva
egli
studiato
alcun tempo in Lombardia ; ed aveva da quella scuola api reso quel vago e robusto colorito che accresce pregio a' suoi quadri. Chiamato, per la sua eccellenza, in tal genere di pitalla corte di Madrid, vi si ture
,
Luca
vi so-
Aquila.
gloria
della
REBOLLOSO
(Antonio)
fioriva
III.
liana, dipingendovi
tali e
29
, ,
226
rie,
RE
doro rono
figlio di
i
RE
Teleclio di
che non temevano il paragone di quanto vi lasciarono i pittori spagnuoli e fiamminghi. Tornato in lta;
Samo fu-
Jia
manc Recco
anni.
all' arte
in et
di 61
(Federigo) nacque in Magdeburgo nel 1734. Dal padre, di professione giojelliere fu mandato a Berlino per apprendere la pittura da Pesne. Di diciotto anni passava da Berlino a Parigi presso il giojelliere Lempereur appassionalo dilettante delle belle arti, che lo ammise nella sua sceltissima galleria
di quadri, e gli fece conoscere i pi distinti artisti di Parigi. Frequent alcuni mesi la scuola di Pierre; indi
RECLAM
primi che fusero il rame e ne formarono statue. Cos Pausania nel lib. Vili e IX. E lo stesso Paulibro , che nel sania scrive nel tempio di Diana Efesia vedevasi
un'immagine femminile,
chiamata
la
dagli Efesii
lib. Ili
Troviamo poi
Erodoto
cap. 60, che tra i principali tre edificj di Samo contasi un tempio vastissimo,
il
di cui
primo archiletto
era vescovo
fu Reco.
REDE
(Guglielmo),
passava a Roma nel 1765, dove studi l'aulico e le cose di Raffaello. Visit in appresso le altre principali citt
Merton, ed
il
castello di
Amberley.
d'Italia
e nel
1762 tor-
Dicesi eh' egli era il miglior matematico de' suoi tempi; ne certo poteva essere architetto senza cono-
Berlino ricco di preziosi disegni e di rare cognizioni acquistate in Francia ed in Italia. In Berlino dipinse diversi ritratti e paesaggi per il quale genere di pittura sen-
nava
scere le matematiche.
tivasi
pi che a
BEDER (Cristiano), comunemente chiamato Monsieur Leandro, venne dalla Sassonia, sua patria, a Roma ' anno 686 ; e preso argomento dalle novit del tempo, co1
alla
punta
diverse delle sue invenzioni quando fu sorpreso dalla morte nel fiore dell' et. Soggiungo l'indice delle pi
notabili tra le sue stampe.
Raccolta di otto paesaggi montavedute d'Italia, cadute di acque e fabbriche di ogni maniera. Altri due paesaggi con vedute d'Italia, intitolati il Mattino e la Sera. Due paesaggi dei contorni di Pagnosi, rappresentanti
rigi.
far quadri di battaglie tra ed ottomaui ; tutte le quali opere si sarebbero in pi grande stima conservate, se non le avesse oltre ogni credere moltiplicate, abusando della facilit del pennello e
minci a
cristiani
dell'
ostinata
gli
assiduit
a
al
lavoro
di
che non
sare
zioni.
permettevano
pen-
maturamente
missioni per battaglie, si volse a dipingere paesi, che ornava di facete storie, ajutato in tali lavori da Ilen-
una carriera nelle vicicon cascate d'acqua. (Francesco) pittore tedesco del prossimo passato secolo, di cui parla il Basan, ma che il continuatore del Gaudelini suppone non esdi
Veduta
a Basilea
nanze di
Roma
REDI (TOMMASO),
to del
,
fiorentino, na-
RECO,
di Fileo,
nacque
Samo, ed
dei
ris-
guardat rome
de' metalli.
uno
di
primi in-
Reco
i loro constudiato l'antico e fatte copie de' migliori quadri de' grandi mae-
sigli,
stri,
le
RE
di ua
RE
La Keniana
gunard.
Il Voto Madre che
,
227
ila
invenzione , gelosamente si conservano dai suoi discendenti. Ti a coloro che non esercitarono I' arie
d'Amore,
Natura,
il
Fre-
della
ossia
una
fu
il
nel 1726.
REDONDILLO
in
(Isidoro) nacque
Madrid avanti
in patria, e fu da Carlo II nominato suo pittore. Pure presentemente le opere di questo pittore del re, non distinguonsi dalle mediocri di tanti artisti suoi contemporanei.
proprio figliuolo di sua invenzione. REGNESTON (Niccola), uatoin Rbeims nel 1625, fu cognato del cedai lebre intagliatore Nanteville quale credesi aver appreso i principj del disegno. Certo che le loro opere si assomigliano, ma connine opinione che lo scolaro abbia in alcune parti superato il maestro. Fece
allatta
,
REDONETA
re, fioriva in
(Tommaso),
nel
sculto,
soggetti di sua
Roma
1670
ed
tratti
da
altri maestri, e
composizione, e specialmente
era ascritto al catalogo degli accademici. Poche cose si conoscono di quest' artista, dalle quali si scorge appartenere alla scuola berninesca.
da Vovet, Campagne, le Bruii ec. Mor in Parigi nel 1776. Fra le non molte sue stampe ebbero celebrit
le
seguenti
REGIBUS
taliani
Sebastiano a
tra
di
gl'i-
r.ime per
due
rarissime stampe, ima delle quali rappresenta l'Etereo Padre quando form Eva dalla costola di Adamo, da Raffaello ; 1 altra la Nativit
Battista, da un quaGiulio Romano. REGNA HSIO, o (Valerino) operava in Roma in principio del secolo decimoltavo. Il Gandellini ci lasci di quest' intagliatore, che il Basan dice assai mediocre, un copioso indice di stampe. Fra queste ricorderemo le seguenti
nel
1656,
Lo
Ca-
terina.
di S.
Giovanni
dro
di
La Vergine
col
divin
Figlio
RAGNARD
Bourdon. REGOBINI (Gio. Battista) nacque avanti il 1550 da Gabriele Regorini di Cremona, abitante in vicinanza di S. Agata, ed esercit con
S. Giovannino, da Frati.
dal Tempesta.
lode architettura ; essendo noto che nel 1584 edific la facciata della chiesa parrocchiale di S. Biagio di Codogno ed esegu altre opere in quella diviziosa borgata.
1
,
REGN A ULT"
(Nicol Francein
REIIBERG
Hannover
Federico
il
nacque
sco) nacque a Parigi nel 171(3, dove apprese la pittura e 1' intaglio, fre-
quentando diverse scuole, indi studiando da se le migliori opere dei grandi maestri. Viene accusato e non a torto di manierismo e di non avere avuto stabile metodo di operare. Tra le sue stampe ricor,
der
to
,
Lagrance.
1755, apprese gli elementi del disegno in patria , iudi pass a studiare nell' accademia di Lipsia sotto la direzione di Oeser. Nou tard a sentire il bisogno di migliorare il gusto, e seguendo consigli di alcuni artisti, pass in Italia, e visi trattenne alcun tempo con molto profitto. Di ritorno ad Annorer, dipinse il ritratto del duca d' York e di suo fratello il principe Guglielmo Eucirca
i
228
RE
RE
sda dove approfitt dell' accademrj e della galleria. Inclinato al paesaggio, pi che a tutt' altro genere di pittura, a questo esclusivamente si consacr, prendendo a solo modello la vera natura. Lavor lungamente per il duca di Saxe-Meiningen, che lo colm di beneficenze , e gli somministr larghi mezzi per passare in Italia. Giunto a Roma, si associ con due altri artisti tedeschi
,
Educazione.
ripass a Roma come pensionano del re di Prussia, e lungamente vi si trattenne. Intagli alcune stampe di propria invenzione, tra le quali
quella colla leggenda Date obulum Belisario: bella e celebre opera diligentemente eseguita. Inoltre sei fogli di figure italiane campestri, pub:
in
REHN
acqua
forte
:
da Reiuhard
sono
acqua
forte
gnale, tratta da Hondius, la quale stampa porta il suo nome. RE1CHEL (I.) intagliatore ba-
Interiore del seseguenti polcro della famiglia dei Nasoni sulla strada di Terni. Sepolcro antico in via Nomenta.
na
presso al ponte Nomeutano. antico in via Nevia , della Torre de' Schiavi. Avanzo di un sepolcro in via Ne,
Sepolcro
via
fuori di Porta Pia. , Antico Sepolcro di via Nomentana. Antico sepolcro vicino a Tivoli.
daco.
zio
,
Continuando
si
in
tale eserci-
ma
Il Colosseo. Villa di Mecenate a Tivoli. Castel Gandolfo. Palazzola. Ruine a Villa Borghese e presso
a Subiaco
in
due
fogli.
quella citt , professare la pittura senza aver frequentato la scuola di un maestro dell' arte, gli fu giuoco forza accomodarsi a questa disciplina. Alcune opere all'olio ed a fresco lo fecero ben tosto annoverare tra in allora dii migliori artisti che pingessero in Praga battaglie, paesaggi e storia. Ebbe perci impor-
REJON
uno
de'
de
SILVA
(D.
Giacomo)
spagnuoli
buoni
dilettanti
non
sol-
tanto conosciuto per alcune copie tratte dai dipinti di Raffaello Mengs, ma eziandio per avere arricchita la
Spagna
sta
Leon
Batti-
commissioni da Augusto re di Polonia e da privati signori ; e grandi tele dipinse per la certosa di GaemiDg e per una chiesa di Breslavia. Mori in patria nel 1745. REINHARD (Carlo), nacque in Hof, nella Franconia, circa il 1760, e recossi ancor giovinetto, ma di gi
tanti
Alberti e di Leonardo da Vinci. RE1SPERGER (G. C.) pittore ed intagliatore tedesco , che operava dopo il 1750, conosciuto in Italia
per
le
pe
II.
Altro simile di Pietro Leopoldo, gran duca di Toscana. Il suonatore di liuto, da un quadro del Preie Genovese.
RE
RE
229
ricus ostinatai
REMBRANDT
del
(Van
R,
ossia
provido cousiglio,
Reno) nacque l'anno 1596 da di professione mugnajo in un villaggio situato sopra quel ramo del Reno che va verso Leyden- Il
padre
padre, vedendolo inclinato alla pittura, acconsenti che frequentasse la casa di un mediocre artista, che gli insegn i principj del disegno , e mosso dai progressi che faceva grandissimi e dai consigli di autorevole
mente stum
diare
viglia
di studiarne
di
principi
co-
antico
onde non
mara-
accusato di essere scorretto nel disegno: ma seppe dare alle carni tale freschezza e verit , che ci fa chiudere gli occhi su gli altri difetti, i suoi quadri veduti da vicino sono come urtati ed abbozsia
che
persona,
lo
mandava ad Amsterdam,
zati,
ma
a giusta
distanza produeffetto.
ponendolo sotto la direzione di Pietro Laslman. Trovandosi nella scuola di questo maestro, fece un quadretto, che un generoso ed intelligente dilettante acquist per cento fiorini
,
cono maraviglioso
egli
Possedeva
la
dottrina chiaroscuro, amava i gagliardi contrapposti delle ombre e dei lumi, e sapeva armonizzare i colori, onde le sue figure si direbbero di vero rilievo ; e le teste de' vecchi
del
nel pi alto
grado
landa. L'allettamento del guadagno lo rende pi che mai assiduo al lavoro ; eseguisce alcuni ritratti, che procurandogli copiose commissioni, T obbligano a fermare stabilmente in Amsterdam il suo domicilio.
Scrisse de Piles che nel 1655
sono di maraviglioso coloro che avrebbero voluto i proprj ritratti pi finitamente condotti, soleva dire che i suoi quadri non erano fatti per essere odoeffetto.
segnatamente
RemOlan-
brandl era
iti
Venezia,
ma sebbene
iti
Inghil-
terra ora in qualche contrada del Nord, cosa indubitata, che dopo il 1650 pi non si allontan da Am-
sterdam. Piles fu tratto in questo errore da una stampa di Rembrandt rappresentante un armeno con lunga barba e turbante in capo ornato di pelli e con abbigliamento all' orientale. Ma cosa perfettamente avverala essere questa una finzione dell' artista per (r credere ai di,
odor de' colori non volendo con ci avvertirli che dovevano essere veduti non troppo da vicino, ma a conveniente distanza. Fece assai pi ritratti che quadri di storia, e negli uni e negli altri cercava di nascondere le maui che conosceva di non sapere ben disegnare , o forse perch non amava di consumare soverchio tempo in farle , senza che perci gliene venisse maggior guadagno. Fu pure osservalo che non fece mai pi che mediocremente le parti nude de' quadri storici ritenendo che bastasse l'eccellenza delle
rati
,
era
e che salubre
1'
lettanti di stampe di essere stato a Venezia, onde accrescer prezzo alla stampa. Pochissimi artisti conobbero al par di Rembrandt gli effetti dei diversi colori posti in contrasto, ed il suo modo di operare aveva qualche cosa di straordinario. Egli non si cur di dare nobilt alle sue composizioni ma pochi seppero renderle espressive al par di lui. Temendo di cadere in qualche errore di prospettiva, della quale, con im,
teste per conto dell' effetto. Allo studio della pittura aggiunse quello
dell'intaglio, e pubblic molle stampe tenute sempre in molta stima ed acquistate a gran prezzo. E queste ancora , come le rotture , sono latte a colpi staccati ed apparente,
mente
irregolari
chi
le
osserva
da vicino , ma di maraviglioso effetto vedute a giusta distanza. Aveva Rembrandt una iisonomia insiguilicante e grossolana, quale si con-
230
veniva
alla alla stravagante
RE
bassezza
de' natali ed
RE
una somma intelligenza
scuro.
egli
Il
dei chiaro, ,
forma degli abiti. Non amava cbe la compagnia di persone idiote , e le sue maniere erano aspre e villane. Estrema fu
sua avarizia, facendo uso di tutte le pi vili pratiche per vendere le opere sue a maggior prezzo. Ho indicato il carattere personale di questo grande artista, nou per creargli odio, ma per rendere ragione della
Ja
disordine
di
pittoresco
che
e
il
primo
quel
colore
di
quella seducente maniera che regna nelle sue stampe. Per questa sua arte, riesci a dare il vero carattere alle diverse teste di diverse et, ai drappi, agli accessorj , ai metalli ; come riesci a distribuire felicemente i lumi. La poca destrezza in aguzzare la punta ed a maneggiarla gli fu felice per i tuoni pittoreschi. Di
il bulino , ne si cur di renderlo netto , ma sempre pittoresco. Fece eziandio delle acque forti grossolane, ma vivaci. Continuamen-
colle
altre
eccellenti
in
parti
rado us
Mor
Amsterdam
altri
di
al-
lievi
che Tito suo figlio, oscurissimo pittore, e troppo ricco per esercitare un' arte che richiede continuo studio. Tutte le pubbliche gallerie e specialmeute le oltremontane possedono quadri e stampe di cos raro artista. La sola galleria di Parigi contava in priocipio di questo secolo pi di trenta quadri; ed una compiuta raccolta delle sue stampe
conservasi in quella reale biblioteca. Quesl' uomo singolare, dice uno scrittore dell'arte, non ebbe al tro vero maestro che la natura ,
occupato in lavori di guadagno, moglie la cura del suo interesse, eh' ella perfettamente
te
intendeva.
clic Ora tornando alle stampe ammontano al N. di 375 furono tutte eseguite dal 1628 al 165g. Ne
,
,
furono pubblicati diversi cataloghi, il pi compiuto ed esatto dei quali appartiene al sig. Bartsch di Vienna, dal quale estraggo il breve indice di un ristretto numero d'ogni
genere.
Ritraiti
6.
al
dalla quale
ebbe
a larga
mano
le
pi felici disposizioni per diventi tare grande artista. E chi poteva m se non la natura insegnargli quel fiero colorito, tutti
i
di se
medesimo
fatti
dal
1650
Liti-
1654.
coloristi
i Egli studiava un Olandese grot tesco, o una fantesca di taverna, come a Roma si studia l'antico, 1' Apollo, la Veoere ; ed i suoi capricci furono per Rembraudt r ideale deli' arte .
ministro
di
Am-
vecchio Haring.
pittore d'
Non conobbe
il
1'
antico
che di
Giovanni Asselin,
versa
Il
.
An-
"
nome, dice
lo, e le
Milizia, e se
nebur-
bilia e pajono mascherate ; ma M non pertanto fu pittore insigne pel colorito, pel chiaroscuro, pel ma-
stro di scrivere olaudese. Il borgomastro Six, eseguito nel 1647. L' esemplare posseduto dalla
neggio del pennello e per l'espres" sioue non nobile, ma vera e viva .
biblioteca imperiale fu
pagato cinfor-
quecento
fiorini.
Lo
stesso
tocco facile ed
RE
Vecchia in pra un libro.
grossi.
RE
meditare soinciso a tagli
231
piedi cencioso
,
alto
di
Un
veduto
Pezzente iu
di profilo
che dirige
il
passi
le
Buslo di vecchia
verso diritta.
muto con
Vecchia con
a
occhiali veduta
di profilo.
Teste di fantasia.
Figura orientale con gran barba, con turbante in testa ornato di pelli. Venezia 1635. Uomo a mezzo corpo veduto quasi di profilo che sembra seduto. Giovane in buslo, creduto il ritratto di Tito figlio di Rembrandt.
,
sue naccarc veduto di profilo. 1631. I Mendicanti che stanno alla porta di una casa e ricevono l'elemosina da un vecchione con gran barba. 1648. Pastorella seduta a pie di uno scoglio intessendo una corona di fiori ed il Furbelto vestito da pastorello che suona il flauto. 1642.
il
Fur,
Diverse stampe di
le quali
II
paesaggi
tra
Scarabocchi.
tre Alberi,
REMOSCHI
,
(Omobono), cremo-
nese viveva circa il 1680. Fu discepolo in patria di Agostino Bonel Paranisoli, poi di
Uberto
la
Longe. Le
ai Pastori stampa eseguita nel 1634. Fuga iu Egitto, in cui vedesi Maria Vergine a cavallo siili' asino. Ges in piedi presso ad un pozzo che parla all.t Samaritana. 1634.
grandi speranze che dava , essendo ancora fanciullo, di riuscire valente pittore persuasero i suoi parenti a inandarlo a Roma sotto Carlo Maratta, che non tard a risguardarJo come uno straordinario ingegno che, per valermi delle sue espres,
Ges
mi
,
sioni
cento
11
che le porzionate a quelle dell' anima , e dicesi essere morto avanti di giugnere
l'
sembrava voler diventare il Ma convien dire forze fisiche non fossero pro-
oste.
1655.
ai
vent' anni.
riavanti.
1654.
Francesco inginorebioni che piegando il Signore forse la pi rara opera di Rembrandt. 1657.
S.
sta
,
Soggetti allegorici.
del
cognome
iu
perocch
non
Sinagoga degli Ebrei nel davanti dell quale vedonsi due vecchi dottori
mingo n
Dechamps
si
della legge.
1648.
Donna che taglia le ugne, senza marca. Il maestro di scuola. Un vecchio circondato da cinque fanciulli. 1641. Un astrologo. Vecchio che dorme profondamente seduto ad una tavola.
quando non
dere Ja pittura , vi sia rimasio costantemente fino alla morie, senza che veruna sua opera sia passata sotto il uomo ili lui nelle Fiandre.
252
RE
rame
,
RE
sione.
REMSHART
tore in
nel
796, e
si
nome
tagliatori di ornati e di
vedute per
cune
diverse stampe
RENARD
ne),
sotto
apprese
la
elementi
della pittura
direzione del Bohrun. Pare che sulle tracce del maestro si ristringesse ai ritratti nel qual genere, se dobbiamo prestar lede al
,
spedizione, d'intagliare alsopra 1' altare dei Santo Sepolcro. RENI (Guido), nato in Bologna nel 1575 , frequent la scuola dei Caiacci; e secondo alcuni fu il pi grande arista che ne usc e quello che in Lodovico ed Annibale (perocch Agostino era troppo filosofo per sentire cos bassa passione) rilettere
;
,
sig.
Huber
non
fu
da
meno
del
maestro. Fu perci ricevuto membro dell'accademia di pittura e scultura di Parigi. Tratt pure 1' intaglio all'acqua forte, e con non infelice riuscita. Mor in Parigi nel 1677. Le pi note sue stampe sono le seguenti Ges bambino che guarda la croce, che tiene sulle ginocchia. Le pitture e le sculture della galleria di Apollo al Louvre, da Carlo Lebrun, di cui fa parte la seguente. Luigi XIV condotto dalla Fama nel carro della Vittoria, ed accom:
che il primo non seppe dissimularla, e di scolaro lo rese rivale. Nacque pure tra Guido e Francesco Albani suo condiscepolo ed amico cos calda emusvegli tanta gelosia
lazione
mist,
ma
ambidue per vantaggiarsi nell' arte 1' Art. Albani Francesco ). ( Vedi Guido non aveva ancora trent'anni quando l'Albani, pi giovane di lui, lo condusse a Roma, dove Annibale
Caracci dipingeva
la
galleria Far-
non
cos
voleva
avere
il
confronto
di
valenti allievi.
Ma Guido
erasi di
pagnato
Ges
na, S.
Crocifsso
dioso
di
prendendo
i
le
migliori parti
L'immagine
desimo.
della
Pace
dal
me-
intagliava
delle
di
a Parigi
nel
grandi capi-scuola. Raccontasi che un giorno venne detto ad Annibale potersi alla maniera del Caravaggio contrapporne un'altra totalmente contraria, ed in cambio di quel lume senato e cadente, tenerne un altro aperto e vivace; opporre al suo fiero il tenero, ai suoi abbujati contorni sostituire i decisi mutare le sue vili e volgari forme nelle pi scelte e pi
tutti
,
belle.
Guido
,
fu scosso
io
da
si
tali
os-
servazioni
re di
ed
breve
stile,
diede a
(Renghieri) sculoperava in principio del dodicesimo secolo. Segu nella prima Crociata Tancredi e Boemondo, e con costoro fu alcuni anni in Antiochia probabilmente occupato in lavori della sua profestore bolognese
,
RENGHIERO
tentare l'indicato
facendo ope-
una maniera
fluida e graziosa,
in cui le carnagioni
il
da taluno creduto, e Io disse lo stesso Albani, suo ad un tempo emulo ed amico, che la bellezza data da Gui-
RE
do specialmente alle teste giovanili, fosse un dono della natura, quando altro non era che il prodotto dello
studio su! bello naturale, sulle opere di Raffaello, sulle antiche statue e bassi rilievi; ond'egli slesso soleva dire, che
la
la
i
RE
allievi della scuola caraccesca,
235
Reni, Francesco Albani e Zampieri, lutti tre bolognesi, come, gl'istitutori di cosi celebre scuola,
si
Guido Domenico
troverebbe,
in
ebbe
Venere Medicea
contento
Niobe erano
plari.
Ne
di
ci
Correggio, del Parmigianino, di Tiziano, di Paolo; non gi da tutti servilmente copiando volli e membra , ma prendendo il migliore si
di
astratta idea
Recatosi giovane a Roma, e trovandovi in somma riputazione il Caravaggio, si diede ad imitare il risentito e gagliardo stile ma non tard a ravvedersi di lui
bellezza.
:
e subito lo raddolc
adottandone uno
il
sug-
vantaggio sui compagni ma se di queste parti giudicando , si dovr dare maggior merito a quello che in pi eccellente grado trailo le pi importanti panni che il primato spetti a Guido. Guido fu ancora vivente apprezzato come ben meritava , e guadagn tesori , che tutti furono assorbiti dal giuoco ; grande difetto in cosi graud'uomo, che rendendolo bisognoso , lo costrinse a dipingere trascuratamente. Tenne scuola in Roma ed in Bologna, ed in un luogo e nell'altro ebbe illustri allievi. Mor di 67 anni in pa,
gerimento d' Annibale. In vecchiaja per ultimo, stretto dal bisogno, si abbandon ad una terza maniera di pratica strappazzaia, che fece veramente torto alla gloria di cosi grande artista che perdutosi dietro al giuoco ed agli altri traviamenti, che d' ordinano ne sono la conseguenza, condusse travagliati ed infelicissimi gli ultimi anni della vita. Egli oper mollo iti Roma, in Rologna ed altrove. Risguardansi come le migliori sue opere di Roma, la Fortuna in Campidoglio l'Aurora di Casa Rospigliosi, l'Elena degli Spada, l'Erodiade dei Corsini la Maddalena ed il S. Michele ai de' Barberini Cappuccini , che molli risguardano come il suo capo lavoro. Erano in Bologna le pi riputate sue pitture, il quadro dei SS. PieUo e Paolo in casa Sanrpieri, ora posseduto dalla pinacoteca di Milano, il S. Giobbe,
,
,
tria
nel 1642.
taggiosamente conoscere per ricchezza d' invenzione e per vigorose tinte. Fu padre di quattro faciulle.
(Angelica, Anna, Clorinda eLucREZiA, sorelle) erano tutte figlie ed allieve di Niccol Renieri. Osserva P Orlaudi che a motivo del
loro merito in qualit di pittrici furono oggetto dell' invidia de' migliori pittori veneti. Clorinda fu moglie di Pietro della
ecc. alle
guali maravigliose pitture debbonsi aggiugnere l'Assunta di Genova che per molti rispetti pu collocarsi tra i pi pregevoli dipinti che P Italia posseda , la Purificazioue fatta per Modena, ec. ce. Qualora si volesse
istituire confronti
fra
i
Vecchia
Lu-
RENOU
(Luisa),
il
i ,
intagliatrice,
1754, intagli
quali
tre
r.
sommi
ih.
Diz. degli
Archi
ecc.
234 remo
RE
altre
1'
RE
architetto di corte Giacinto Marmi. Mor in Firenze nel 1699.
cio: RETOR madamigella, parigina ancor essa ed intagliatrice pubblic diverse stampe in piccole dimensioni , e tra queste diverse vignette tratte da Macillier. Aggiugneremo a queste due una terza intagliatrice francese chiamata Ret Elisabetta allieva di Daul la quale nel 1761 intagli diversi Amorini tratti da Raucber, ed altre cose di non molta importanza. .RENZI (Cesare), nato a S. Genesio nella provincia del Piceno, apprese a dipingere da Guido Reni
, , ,
(Vincenzo) dimorava Valenza nel 1590, e nel monastero di S. Michele fuori della citt condusse diverse opere all'olio ed a fresco, che lo fecero vantaggiosamente conoscere ond' ebbe non poche commissioni. Ebbero grande celebrit due quadri di S. Michele e di S. Lorenzo dipinti pel convento di S. Domenico. RESTOUT (Giovanni), nato a ebbe in paRoven circa il 1650
in
:
RESNENA
patria e nelle vicine citt fece diverse opere che lo mostrano degno allievo di questo sommo maee
1
in
stro.
sare
si
Tra d
le
il
migliori
nella
opere di Ceal
primo luogo
S.
Tom-
sua chiesa titolare in S. Genesio. Fioriva circa il 1650. RESANI (Arcangelo), nato a Ro-
maso dipinto
ma
nel
,
1670
cuore che g' insegn a dipingere animali con isquisito gusto, accompagnandoli d' ordinario con belle figure o mezze figure d' uomini e di donne. Rasta a far testimonianza della sua virt "il ritratto ch'egli fece di se medesimo per la reale galleria di Firenze, al quale, per additare la sua professine aggiunse alcuni animali morti delia pi grande verit. Operava ancora nel I718. RESCHI (Pandolfo), nacque in Danzica circa il 1645 ed era an, ,
cora giovinetto quando, sceso in Italia, e stabilitosi in Roma, non tard a farsi vantaggiosamente conoscere con alcuni quadri di battaglie eseguiti
opinione di buon pittore , rna ormai non sarebbe forse pi ricordato se non era padre e maestro di (Giovanni), il giovane, che ebbe da una sorella del celebre Iouvenet l'anno 1692. In et di ventidue anni costui aveva di gi ottenuta fama di valente artista col quadro rappresentante Alfeo, che si ripara tra le braccia di Diana. Non molto dopo dipinse il Trionfo di Bacco che fu a gran prezzo acquistato dal re di Prussia. Tra le opere eseguite in pi matura et ebbe grande celebrit il quadro della Distruzione del palazzo d' Armida. Non parleremo di altri lavori, che tutti poco pi poco meno corrisposero alle primizie della giovent. Mor nel 1768. RETI (Leonardo), scultore lombardo , lavorava in Roma sotto il pontificato di Clemente e del suo successore. Pi che in opere di marmo si distinse in ornamenti di stucco e di plastica , che coudusse in ditria
in
sul
fare
del
Mehus
e di
verse chiese e palazzi di Roma. Tra poche cose iu marmo, celebre eseguito, per il deil basso rilievo in Vaticano. posito di Clemente
le
appresso accostossi al Rorgognone che apprezzando l' ingegno el giovane pittore, lo ammise nella sua scuola. Dopo aver molto operato in Roma, pass a Firenze, dove comune opinione che dipingesse molte cose nel palazzo Pitti sotto la dire/ione del,
,
Salvator
Rosa. In
(Giovanni Battista) chiamato il Mustacchi, nacque uella Riviera di Genova l'anno 1672, e
fu scolaro di certo
HEVELLO
Antonio Haflner.
Lavor molto
cini paesi
:
di
ma
si
rimase
a in
grande
questo
distanza
dall' eccellenza
RE
genere di pittura dei Mitelli
,
RE
degli
rinlie di
255
Aldiovandini
nel
ec.
Mor
in
patria
inta-
1752.
(
,
REVERD1NO
gliatore in
Gaspare
che operava nel 1 55-t. pubblic diverse stampe con figure nude ed in poco modeste attitudini:
di
rame
molte statue e quadri pregevoli. Magnifico il cortile del collegio , a due ordini dorico e jonico, ed una fonte nel mezzo con un'antica statua di Cerere.
e
diaspro
inoltre tratt
un soggetto
gen-
assai
beneme-
ventato VArcliisesto, che una specompasso di proporzione, servibile non solo per le cose dell'Architettura, ma eziandio per la Geocie di
che abbia condusse in Inghilterra , dove fu suo ajuto fino alla morte. Reyn, di carattere naturalmente timido non osava , dopo la perdita del maestro , fare alcuna cosa di propria invenzione. Ma il maresciallo di Grammont che lo aveva udito lodare da van Dyck, seco lo condusse a Parigi, dove gli faceva dipingere un quadro da prelo
,
metria,- l'Aritmetica, la
Musica
ec.
Intorno a tale sua invenzione pubblic un libro intitolato: Arclsesta per formare, con facilit i cin-
ec.
Fere
Avuto di ci sentimido artista, e temendo la pubblicit e la maldicenza degl'invidiosi pittori, fugg da Parigi senza e ripaaver terminato il quadro
sentarsi alla corte.
tore
il
disegni
alcuni
rossi in
patria.
Col non
gli
ed iticj e verlonsi tuttavia in Brendola alcune fabbriche di sua inpossedute dalla sua favenzione
,
rono occasioni,
che dopo
la
e dipinse molti
mancaqua-
miglia.
nato nel 1650, pittura da Jourdaens. Non tard Pietro ad aver nome tra i buoni pittori di storia, e molto fu adoperato in Olanda , dove si ammirano anche al presente diversi sfondi e quadri della reale Casa di Loo. Fu facile e vivace cofu
REUVEN (Pietro)
ammaestrato
morte di lui, vennero van Dyck, di cui fu il pi vicino imitatore: perocch scor-
nella
gousi ne' dipinti di Reyn la stessa fusione di colori, Io stesso tocco, la stessa eccellenza nel disegno, specialmente per conto delle mani, che si ammirano ne' quadri del maestro. Nobili sono le sue composizioni, se
talvolta alquanto affollate ; larghe e ben panneggiate le vesti ed in ogni parte scorgesi grandissima intelligenza del chiaroscuro. Mor
non che
loritore
abbondante
,
e vario nelle
invenzioni
coloritore.
ma
soltanto
di
mediocre
REY
uno
Mor
in
patria in et di 68 anni.
fu
che
fio-
uno dei ( Francesco ) migliori allievi del vecchio Herrera di Siviglia, fioriva circa la met del
,
REYNA
rissero in
Spagna
in
sul
finire di
quel secolo tanto amico alle belle arti. Fu perci incaricato della costruzione del collegio di Valenza da queir arcivescovo Giovanni de Riveva patriarca di Antiochia onde fu chiamato del Patriarca. Ha una bella e grandiosa chiesa con aitar maggiore ornato di sei colonne CO; ,
Ogni Santi
minati e parte solamente abbozzati, che slava dipingendo per il Collegio di Monte Sion, quando fu sorpreso dalla morte, avanti che giugnesse ai 55 anni, nel 1659.
256
RE
(
RH
)
REYNOLD
Giosu
,
nato
paterna
dre destinato allo stato ecclesiastico, ina sedotto dalla naturale sua inclinazione per la pittura, trascurava totalmente gli studj teologici per applicarsi al disegno. All'ultimo ottenne di passare io Italia , dove avendo acquistati alcuni originali disegni del Bonarroti, e studiate le sue opere , dichiarossi suo parziale seguace. Ritornando in Inghilterra miglior pittore d' assai che non ne era partilo, fu tosto annoverato tra
i
morte in et di circa vent'anni, di che il padre si afflisse tanto che in breve lo raggiunse nel sepolcro.
de).
insi-
Cremona
gne architetto volgarmente detto Ro. Era questo fino dagli ultimi anni
del -quindicesimo secolo dichiarato ispettore e commissario generale delle fabbriche ecclesiastiche della citt
e diocesi di
Lon-
conoscitore finissimo dell' arte, diresse quel suo dotto elegante Saggio sulla Pittura , che tutti cono-
fabbrica del Duomo elevare maggiormente ed ornare pi nobilmente la fronte di quel ragguardevole tempio, ne affidarono la cura all'ispettore architetto de Rhaude, il quale, senza discostarsi dal gotico sistema,
la
alat-
tezza, facendo di
tico di
sorgere
un
trattata
dallo scrittore
inglese.
Ma
venendo alle opere d'arte, tutti convengono che Reynold seppe dare anima ai suoi ritratti, che faceva somigliantissimi
di
:
gusto greco-romano, senza che l'innesto dei due stili produca spiacevole disaccordo; perocch adoper in guisa che la parte gotica serva di subbasamento All'altra. Terminato tale lavoro, pel quale gli furono pagate lire 400 imperiali, ebbe commissione di collocare nelle nicchie aperte sotto il fastigio quattro statue rappresentanti gli apostoli
oltre
arricchire
il
Pietro
cellino
e e
Paolo
Pietro.
con bei paesaggi ed architetture. Il suo capolavoro un quadro di famiglia che conservasi a Blenheim.
Mor carico
nel 1792.
di onori e di ricchezze
tardi, cio nel 1508 eresse sull'apice del frontespizio della stessa cattedrale una leggiadra torretta ; intorno alla quale portarono favore-
da Lugano , recossi in fresca adolescenza a Genova, dove continu gli sludj della scultura , di cui ne aveva appresi gli elementi in patria. Condusse in
REZTil
Martino
scultori o
fiorissero.
architetti
che
iu
allora
RHNTENAMER
nato in
Giovanni
Monaco
stile
ebbe
altri
figli
Si form quindi uno che un misto delia maniera fiamminga e de/la veneziana. Diede
Tintoretto.
RI
alle figuie graziose arie di lesla, ri-
RI
257
vare colorilo; ed ogni cosa accuratamente condusse, ma non ebbe sempre corretto disegno. Allorch doveva ornare le sue storie con fondi di paesaggio, non si fidando di so medesimo, soleva mandarli a Breughel di Velours, o a Paolo Brill. Ira non pochi suoi migliori quadri, famoso quello fatto per V imperarappresentante il tore Rodolfo II Banchetto degli Dei ; ne pregiasi
i
,
(Giovanni), nato nel 1597, esegu di 18 anni il famoso Caivario, che fu poi trasportato a S. Michele de los Reyes a Valenza. Sebbene in molte parti fosse perfetto imitatore del padre, in altre se ne allontan, e tutti convengono che morbido, pi il suo colorito pi regolari i contorni, il tocco pi leggero. Don Giovanni de Vich gli aveva commesso di fare i ritratti
de' pi
illustri
RIBALTA
personaggi
di
Va-
meno
l'altro della
Danza
lenza
Augusta,
tra
quali udo
bellissimo
J
d' Ognisanti.
Ignoriamo
lui.
RIBALTA
in
i 57 Spagna sono prive di qualche quadro di questo laboriosissimo artista, che, ove fosse giuuto a pi matura et, sa-
ancora toccava
di
Poche quadrarle
R1BERA
Giuseppe
detto Io
Valenza. Innamoratosi della figlia del maestro, gli fu dal padre negala,
ma
la
pro-
messa di aspettarlo quatti anni, finch tornasse d'Italia cos valente maestro, che il genitore non avesse
ragionevole pretesto di opporsi alla E tale divent nel periodo suddetto , che al suo ritorno ottenne la sposa quale premio della sua virt. La prima opera eh' egli esegu in patria fu la Cena ordinatagli dal vescovo Giovanni de Ribera per il collegio del Corpus diritti, nella quale ritrasse nell'apostolo S, Andrea il venerando Pietro Mugnoz, ed in Giuda il calzolajo suo vicino che gli era continuamente molesto. La fama che di cos stupenda opera si sparse in ogni parte della Spagna gli procur importanti commissioni per le chiese di Audilla, Porta Codi, Morella S. Idelfonso, Madrid, Toledo, Valenza, ec. , che tuttavia conservano Je belle opere di cos raro ingegno rapito alle arti nel 1628. Fu Francesco Ribalta castigato e largo disegnatore, conobbe prefeltamente il nudo , e la forza del chiaroscuro. Suo figlio ed allievo
loro unione.
,
Spagnolette , nacque a Xativa , ora S. Filippo, presso Valenza, nel 1588, (non gi in vicinanza di Lecce, come pretesero alcuni scrittori del regno), e fu in Valenza scolaro di Francesco Ribalta. Comunque conoscesse il non comune merito del maestro, quando si vide abbastanza inoltrato
nell' arte, recossi in Italia,
dove
pi
feri-
cesi a studiare
V antico e
le
alcune cose del Caravaggio , e esemplare: ma le abbandon tosto che vide jn Roma
di prenderle per
le
opere di Raffaello e di Annibale Caiacci ed in Parma ed in Modena quelle del Correggio. Postosi in su la buona via, non tard a pubblicare alcuni quadri che avevano il sapore e le grazie di quei sommi artisti ; ma in Napoli, dov' erasi recato, prevalendo in que' tempi il gusto caravaggesco, non ebbero troppa fortuna. Si vide perci forzalo ad appigliarsi alla maniera meno castigata, ma tutta forza ed effetto del Caravaggio, e le prime opere di questo siile gli meritarono I" onore di pittor di corte. Si racconta , che quando il giovane Ribera, tornato da
258
RI
in
RI
parti della cupola
di
quadri poco dal pubblico apprezzati, percb di uno stile pi soave che non era
fece alcuni
Parma
Roma,
S.
Filippo le
Roynl
il
Domeni-
chino si adombrasse di questo giovane artista, che poi fu sempre suo rivale; e gli facesse dai suoi amici insinuare, che miglior riuscita avreb-
quadri della vila di S. Francesco di Paola per la chiesa della Vittoria ed il Martirio di S. Giusto per la tesoreria d'Alcala d' Henares. I suoi quadri da stanza, non rari nelle quadrerie di Madrid, hanno .maggior pregio di
,
lece vai
be
Cos fece lo Spagnoletto, ma perch aveva studiati gli eccellenti maestri, scelse, invent e disegn sempre meglio del Caravaggio, come ne diede prova nel deposto di
stile.
RI RER A (Lodovico A ntonio da) altro merito che quello di aver contribuito allo stabilimento ed
non ha
Accademia
al
di Sivi-
Croce fatto pei Certosini di Napoli, che il Giordano risguardava come uua delle migliori opere di quella capitale. Tutto tizianesco e sopra tnodo bello il Martirio di S. Gennaro dipinto nella reale cappella, e gli sta al pari il S. Girolamo alla Trinit. Era questo Santo uno dei
,
1670. RICCA o RICCO' (Rernaf.dino) nato in Cremona circa il 1450, dipingeva nel 1510 tutta la volta della navata maggiore e del traverso nella
chiesa di
S.
glia dal
1666
Agata
di
Cremona
suoi prediletti argomenti, come ancora gli Apostoli, che gli offrivano il destro di far campeggiare quel ri-
opera a fresco capricciosa a guisa di un cielo con ramosi intrecci di piante , popolate di putti atteggiati in diverse maniere, e tra questi qua e l sparsi medaglioni con effigie di
Santi e slemmi gentilizj di antichi prelati che governarono quella chiesa. Nel 1512 orn di rabeschi il
sentimento di ossa e di muscoli e que' gravi sembianti che d'ordinario copiava dal vero. Lo stesso dicasi de' suoi quadri di profano argomento, quali sono l'Eraclito ed
il
Duomo
Democrito
,
di
casa
Durazzo
di
Genova
Spagna
;
ne' reali
palazzi
ma
i suoi quadri storici e mitologici rappresentano oggetti terribili, carneficine, supphcj, atrocit d' ogni maniera. Ebbe diversi al-
lievi
che
gli
si
avvicinarono nello
stile e nella
che preperch eseguiti a secco. Conservatisi per altre sue opere e tra queste una Piet a S. Pietro del Po, che sebbene fatta del 1521, ritiene tutto lo stile de' quattrocen1521. tisti. Vi si legge l'epigrafe Bernnrdinw; nchus fecit opus. RICCARDI (Datide). Di questo artista rammentato da Saudrart come celebre dipintore di animali e di piccolissime figure umane, non abbiamo veruna ulteriore notizia, perocch il tedesco biografo non si
della stessa citt,
sto perirono
,
compiacque
patria e
1'
indicarci
tampoco
la
devono rendersi
in
agli scolari.
Mor
Napoli ricco
onorato
superiore a tutti i suoi rivali, l'anno 1659. Intagli all'acquaforte alcune sue composizioni ed una di
Carlo Saraceni
tori
epoca in cui fior. RICCHI (Pietro), chiamato comunemente il Lucchese dal nome della patria, era nato nel 1606, e studi la pittura in Rologna sotto il Passignano , e stando al Raldinucci anche sotto Guido Reni. Dopo aver fatte alcune pregevoli opere in patria, pare che si recasse a Venezia, dove studiando le opere di quei
apprezzate assai.
RIRERA ^Giovan Vincenzo) operava in Madrid ne' primi anni del diciottesimo secolo. Dipinse alcune
RI
maestri, e particolarmente del Tiutoretto , introdusse nel suo primo stile, eh' era un di mezzo tra quello
del Passignano e di Guido, non poco della maniera veneta. Dicesi che ard' invenzione
RI
totalmente
259
diversa
,
una
a
fatta
danno all'arte facendo uso di cattive mestichc, ed ungendo le tele d'olio per lavorare pi speditamente, onde le sue opere eseguite in Venezia, Padova, Vicenza, Udine, Brescia ed altrove, sono in gran parte perite; come ne venne danno a quelle di altri artisti che si attennero all' esempio di lui. Vedonsi per altro ancora iu essere un' Epifania nella chiesa patriarcale di Venezia, ed alcune altre opere altrove, perch fatte di huon impasto, le quali offrono le belle forme di Guido. Lavor ancora nel territorio milanese, in Francia ed altrove ma perch volendo soddisfare a molte commissioni , per lo pi operava di pratica, fece poche cose che meritino di essere ricorrecasse grave
: ,
per la S. Niccol. Mor Messina compianto da lutti gli amici dell'arte, nell' ancor fresca et d' anni 48. RICCI (Giovanni Battista) nato in Novara nel 545 , probabile che apprendesse I' arte sotto qualche allievo di Gaudenzio Ferrari , da cui ape forse sotto il Lanini preso aveva qualche lontano sapore di quello stile raffaellesco, che il Gaudenzio aveva portalo in patria.
,
1 ,
per lo chiesa di
Spedale
1'
altra
Recatosi a Moina durante il pontificalo di Sislo V, non tard ad acquistarsi colla sua speditezza la grazia di un papa, che voleva in breve tempo eseguiti tutti i suoi vasti disegni , e fu creato sovrastante alla pittura del Quirinale. Morto Sisto, non gli venne meno il favore di Clemente Vili, per ordine del quale dipinse in S. Giovanni la Storia della consacrazione di quella basilica
,
date.
Mor
iu
Udine
nel
1675.
la
quale pittura
si
pretende
(Francesco) di Brescia fior dopo la met del sedicesimo secolo, e fu probabilmente scolaro, o se non altro uno dei buoni
imitatori del Moretto tanto nel colorito
RICCUINO
da
(Camillo)
1580
,
di
que nel
cora
le
fu
quanto nel
pitture
disegno. Alcune
di
pregevoli
Francesco
si
RICCI (Antonio), detto il Bar. balunga, nacque in Messina nellGOO, e recssi giovinetto a Roma, ove,
poi eh' ebbe terminati gii sludj pittorici sotto
il
Domenichino
lasci
alcune pitture avute, in molto pregio. Rivide in appresso la patria, e fu molto adoperato per pubbliche e private opere. Apriva scuola di pittura , che fu frequentata assai, e diede all'isola non pochi valenti artisti.
onde anopere ci sua invenzione male si potrebbero discernere da quelle del maestro se piegasse pi largamente, ed avesse pi sicuro tocco di pennello. Le migliori sue opere sono gli 84 comparti del palco della chiesa di S. Niccol di Ferrara , rappresentanti diverse storie di quel Santo con maravigliosa feracit d' invenzione eseguite; ma sopra modo bella la S. Margarita fatta, per la catScarsellino, poi suo ajulo,
et di
Mor in patria nella fresca 58 anni. milanese viene ( Pietro ) ricordato da Paolo Lomazzo tra gli
tedrale.
.
allievi
Tra
il
le
migliori
pitture
ese-
guite dal
celebri
Barbaluuga in patria sono S. Gregorio che scrive nella chiesa sotto il suo nome; l'Ascensione a S. Michele, e due Piet
,
del Vinci, senza peraltro indicare alcuna sua opera. ed Uberto ) di ( Natale
Fermo
1750,
stile
fiorivano
in
patria
circa
il
totalmente marattcsco.
240
RI
(Sebastiano), nato a Bel-
RI
poche cose possono vedersi pi riccamente e meglio condotte. Le forme delle sue
del vescovo, di cui
RICCI
luno nel 1660, fu prima scolaro in Venezia del Cervelli, il quale avendolo condotto a Milano , ebbe in
questa citt
ia
ligure
zia
;
hanno
pronte
il
domestichezza col Lisandrino che intorno alle gli diede utili avvisi
pratiche della pittura. Torn poi a Venezia, e di l a Bologna; e dal
Cignani, che lo conobbe capace di condurre lodevoli opere a fresco ed all' olio, fu mandato al duca di Parma, che dopo averlo fatto lavorare intorno a cose di non molta importanza nel castello di Piacenza, lo mand a sue spese a Roma onde meglio fondarsi nel disegno. Col si trattenne studiando ed operando finche visse il suo geoeroso mecenate venne poi a Milano, e di l si restitu a Venezia , indi passava in Germania, Fiandra, Francia, Inghilterra , e per ultimo rivide Venezia, ove termin la lunga gloriosa sua carriera nel 1754. Pochi pittori lavorarono quanto il Ricci, pochissimi seppero al par di lui va':
composizioni, colorito vivace ed a tutte le sue cose seppe dare una tal quale novit che alletta, e fa scordare qualche traccia di manierismo. Pochi pittori veneti possono pareggiarsi a Sebastiano per correzione di disegno e per uettezza di contorni. Era suo nipote fraterno RICCI (MARCO), il quale alle sette Storie evangeliche , fatte dallo zio per il console inglese Smith aggiunse architetture e paesaggi bellissimi , e tanto al soggetto appropriali, che quelle pitture sono forse Je pi vaghe e pregevoli uscite di mano a Sebastiano. Era Marco nato in Belluno nel 1679, e fin da fanciullo fu collo zio in Venezia , in Francia, in Inghilterra, dove condussero insieme molte opere con non minore utile che fama. Marco poi abbandon, quand' era ancora gioattitudini, copiose le
facile
:
pennello,
il
eie
quelle d' ollremonti e d' oltremare hanno di sua roano quadri creduti del Bas'sano
,
Conoed avendo
vane, lo studio della figura, e diedesi al paesaggio, nel quale riusci eccellentissimo , e tale che per alcuni rispetti viene preferito allo stesso Zuccarelli. Egli non era soltanto
te
buon
pratico,
ma profondamen-
memoria
egli
offri vagli
ben tosto
tratta-
lo stesso
argomeuto da
altri
ne approfittava liberama senza servile imitazione. Si dice per che l'Adorazione degli Apostoli air altare del Sacramento in S. Giustina di Padova ha molte cose prese dalla cupola di S. Giovanni di Parma ; che il S. Gregorio a S. Alessandro di Bergamo rammenta quello del Guerrino in Bologna ec. Belluno sua patria possed belle opere pubbliche e private, fra le quali degna d'ammirazione la" gran sala della villa
to,
,
ed mente,
conosceva le teorie dell' arie, ed era bastantemente versato nelle belle lettere. Imitatore fedele di Tiziano, ritrasse le pi belle vedute della sua patria con tanta verit, che non fu per questo rispetto da veruno superalo. Parlo di paesi fatti per particolari, e non di quelli che destinava al commercio. Forse i migliori sono in Inghilterra, e molli furono da lui intagliati all'acquaforte e dedicati al conte Francesco Algarotti, che faceva grandissimo conto del suo Marchetto. In alcune delle principali famiglie di Belluno trovatisi
diversi suoi
paesi
di
uno squisito
gusto
e
il
con
sentanti
RI
suo freddo
il
RI
ili
241
Inverno
,
ri
pare
sentir
l'estate e sotto
si
vedono
me
sta stagione.
figure
gevoiissime pittura fece il Ricciarelli, il quale fu poi incaricato di modellare per essere gettata in bronzo la statua equestre di Enrico li re di Francia : e gi tutto avea condotto a buon termine quando fu iu Roma da subita malattia rapito
alle arti
Michelangelo; ma perch aveva appresa la pittura piuttosto colla fadelio zio nel 1729. tica, che per naturale disposizione, RICCIANTI (Antonio) fiorenti- scorgesi nelle sue opere qualche stenno , fioriva dopo il 1650, ina pare to di pennello, e talvolta mancauza che non uscisse giammai dalla me- di espressione. Se non avesse fatta diocrit ; altro non dicendosi di lui che la sola Deposizione , dovrebbe nella Serie degli uomini illustri in risguardarsi per uno dei pi eccelpittura lenti pittori che abbia avuto l'Italia. se non che fu allievo di Vincenzo Daudiui. RICCIO (Bartolommeo Ne boni RlCCIARDELLl ( Gabriello ) DETTO IL ) fu scolaro e genero del napolitano, fu scolaro di van Bloe- Razzi , dopo la morte del quale e men uno de' pittori adoperati dal degli altri tre luminari della scuola re Carlo di Borbone pe: ornare la senese, ne sostenne egli per pi anni la gloria. Oltre le beile opere di corte. 11 Ricciardelli non era solamente quadiaturisla, ma sapeva far storia , quali sono il Deposito di Croce alle Derelitte ed il Crocifsso paesi che molto si avvicinavano a quelli del maestro. Fioriva avanti della chiesa degli Osservanti, oltre il poc' altre pubbliche e private ope1750. RICCIARELLI (Daniele) nato in re, che couservansi in Siena, lavor Volterra circa il 1500, poi ch'ebbe ap- ancora di prospettive e di scene da preso a disegnare sotto dSodoma, pasteatro; e. pi avrebbe fatto in pits nella scuola di Baldassare Reruzzi, tura se meno fosse stato adoperato poscia fuallievoedajutodiPierino del come architetto in patria ed iu LucVaga; dopo la di cui morte termin, ca , nelle quali citt furono eretti per ordine di Paolo III, le opere che sui disegni di lui e sotto la sua diquesti lasciava non terminate nella rezione importanti edificj. Fioriva sala dei re. Stando Daniele in Roma dopo il 1550. prese ad imitare il Bonarroli, che, (Domenico) , detto il Brucompiacendosi di cos valente se- sasorci, nacque in Verona nel 1494 ; guace, lo ajut in ogni modo e colla apprese i principi della pittura in stia protezione, e coli' accomodarlo patria- sotto il G follino , poi redei proprj disegni. E non da duVenezia per studiare le cossi a bitarsi che nou vada in parte debiopere di Giorgione e di Tiziano, che imit assai da vicino tore a Michelangelo del nome grancome dissimo che gli acquist quella ma- si vede' nelle prime sue cose, le quali se avessero tinte alquanto ravigliosa Deposizione di Croce che Daniele fece per la chiesa della Tri- pi calde rmle si distinguerebbero da quelle del sommo esemplare. nit dei Monti, che viene universalmente riguardata per uno dei tre Tali souo in Verona il S. Rocco che conservasi nella ciiiesa gi degli migliori quadri di Roma, colla Trasfigurazione di Raffaello e la ComuAgostiniani e varj quadri da stanca nione del Domenichino. Altre pre- di profauo argomento. In appresso
di
,
d'uomini e di animali, eseguite con molto spirito, e quali doveva farle che fu prima pittore di ligure che paesista. Mor cinque auui prima
in et di
57 anni.
Fu que-
st'uomo
'
III.
31
242
si
RI
Fetonte dipinta nel palazzo ducale di Mantova, opera copiosissima con bei scorci e piena di vivacit. Ma pi che nelle cose all' olio mostrossi al Brusasorei grande maestro nelle pitture a fresco, la pi maravigliosa delle quali la Cavalcala di Carlo e di Clemente VII in Bologna, rappresentata in una sala del palazzo
RI dopo il Sacco di Roma, recatosi a Messina vi diffondeva il gusto di Raffaello. Mariano desiderava di apprendere lo stile del nuovo maestro, e cosi felicemente vi riusc, che ven,
Ridoifi, di cui non pu vedersi cosa pi varia, pi dignitosa e splendida. .Mor nel 1567, lasciando appena
istrutto
figli
rie'
principi
dell'arte
due
ed una figlia , che sostennero la gloria paterna particolarmente RICCIO (Felice) chiamato Bru,
sasorci
il giovane, il quale, dopo la morte del padre, andava a Firenze per continuarvi gli studi pittorici sotto il Ligozzi ; e da questo apprese una maniera diversa e pi de-
ne risguardato per il miglior seguace di Polidoro. Arricchiva di pregevoli quadri le chiese della sua patria , ed uno fu creduto degno di sostenere il confronto della famosa Piet, che Polidoro aveva portata da Roma e posta nella chiesa delle Ree pentite. Morendo nou ben noto in quale anno, lasciava Mariano erede delle sue virt il figliuolo RICCIO (Antonello). Fioriva costui nel 1576 insieme ai non pochi allievi che la scuola di Polidoro aveva dati alla Sicilia; e contribu
,
a diffondervi in
dell' arte,
tal
modo
il
gusto
licata e gentile di quella del padre, onde vengono molto apprezzate le sue Madonne con fanciulli ed angioli
RICCIOLINI
Michelangelo
vaghissimi.
Per
i
le
chiese di
detto di Todi, nacque in Roma nel 1654, e fu ragionevole pittore, comunque non si guardasse dal ma-
nierismo
die
nell' et
sua signo-
da stanza
che
il
reggiava, poco pi, poco meno, tutte d' Italia. Orn diverse le scuole chiese di Roma di spiritose, se non
di belle pitture a fresco ed all'olio, lavorando pi di pratica che d'altro fino all'anno 1715, ultimo della sua vita. (Niccol), nato nella stessa citt circa il 1657, super per conto dei disegno il suo parente Michelangelo, ed os porsi a concorrenza del cavai. Franceschini ne' cartoni per alcuni musaici del Vaticano. I due Ricciolini furono ammessi all' onorevole distinzione di dare il
1'
ufficio degli
(Cecilia) che aveva appresi ai,c da ' P a dre. Era costei nata alcuni anni prima di Felice, che mor in patria di 65 anni, nel 1605. Ultimo dei fratelli era
i
principj de "
Giovanni
Battista
il
quale dalla scuola del padre pass a quella di Paolo Calliari. Dopo avere operato molto in pat'ria fu chiamato in Germania al servizio dell' imperatore Rodolfo li, ne pi
,
proprio
ritratto
alla
reale
galleria
di Firenze.
RICHARD (Martino),
nato in
rivide
(Mariano) da Messina, nato nel 1510, poich ebbe appresi principi de ha pittura dal Franco frei ,
1'
Italia.
quent
la
Anversa nel 1591 con un solo braccio, fu non pertanto uno de' buoni paesisti de' suoi tempi ; e tale da essere da vau Dyck tenuto in grande stima. Mor in et di 45 anni nel 1656. Suo fratello minore
RICHARD
RI Davide
,
cammin
rimase a
ma
gli
grande distanza.
R1CIIARDS0N (Gionata) nacquejin Londra nel 1 665, ed apprese la pittura da Rilei, celebre pittore di Desiderava di migliorare ritratti. nell'arte collo studio dei grandi maestri, ma ritenuto dalla famiglia in patria, procurossi dall'Italia e da quadri e disegni origialili paesi
,
RI 245 Vcdonsi ragguardevoli dipinti di lui non solamente io Valenza, ma ancora a Cheste, Reus e Godella. Mor nel 1764. RICIIER (Antonio), nato in Napoli nel 1600. fu discepolo del Lanricchezze.
narj e bassi-rilievi , come pu fare soltanto dovizioso artista. Ma appena conobbe il suo maggior figlio ca-
pace di gustare e di conoscere il merito delle produzioni delle belle arti. Io spediva in Italia, dove esamin le opere de' pii insigni maestri, e raccolse notizie d' ogni maniera; e soltanto non avendo vedute Napoli e Venezia, rimase imperfetta Ja sua raccolta. Mor Gionala in Londra sua patria in et di 80 anni. Diedero prova delle loro cognizioni pittoriche il padre ed il figlio nel Trattalo di Pittura e Scultura pubblicato a
franco e suo fedele imitatore. Tratt con molta intelligeuza la pittura , ma probabile che parecchi anni sia rimasto presso al maestro in qualit di suo ajuto nelle grandi opere condotte in Napoli, Roma ed altrove, onde poco ha potuto dare di propria invenzione. Volle perpetuare peraltro alcune delle migliori
cose del maestro ed intagli all'acquaforte alcuni rami tratti da' suoi freschi e quadri all' olio.
(P.) trovasi quest'uomo annoverato tra g' intagliatori in rame per avere incise iusieme a France-
RICHIEDEO
scia rica
di questo pittore
comun nome
nel I7l5.
Ma
(Marco). Sebbene uon resti in Bresua patria chs la memoria slodel bel quadro rappresentante
eseguito per
si
quest'opera incontr severe critiche, tanto per rispetto di alcune troppo quanto per Ja esagerate opinioni frequente falsit delle citazioni. I
,
S.Tommaso,
la
chiesa
deve ono-
valenti artisti
suoi critici
li
sono
dai
dilettanti
tenute
in
Quello
di
volta di faccia e
altra di
profilo.
ec.
pit,
R1CUIERI (Antonio), nato in Ferrara circa il 1600, fu allievo del Lanfranco, poscia suo ajuto in Napoli ed in Roma; nella quale ultima citt dipinse ai Teatini sui disegni del maestro. Pare che dopo tale opera si applicasse all'intaglio, non sapendosi , che abbia eseguila verun' altra opera di pittura : ma tulli conventrono essere stato miglior pittore che intagliatore.
e frescante
R1CHO (Andrea)
uno
de' pochi
in
di
di
Candia,
Yecla nel 1690. Destinato dal padre agli studj letterarj per apprendere la pittrascur li tura sotto Senen-~Yilla, debole maestro ; morto il quale, frequent la scuola di uno dei Menendez. Oper mollo in Valenza, dove domiciliaio
,
,
nacque
moderni
pittori greci
conosciuti
magine
gevole che per conto del colorito , eii avente la Itggenda latina Ari' dreas Richo de Candia pinxit, con:
tosi
appena Menendez,
uscito
vi
dalla
scuola
di
e
IICKE (Bernardino
Courlrai circa
il
acquist gran
nome
BI
RI
u
giovanile a dipingere d Anversa ; e col fu nel 1561 ricevuto membro di quella fiorente Accademia. Egli tenne due diverse maniere di dipingere. Appartiene alla prima maniera il quadro rappresentante Ges che porta la Croce, eseguito per la chiesa di S. Martino di Courtrai ; alla seconda pressoch tutte le altre opere fatte in Anversa ed altrove. Mori assai vecchio in Anversa.
<
sue stampe fanno un maraviglioSf effetto. Vero per che in tutte le sue opere si rende troppo ma nifesto lo studio, e che le figure umane non sono rappresentate con molto gusto . Questo dotto ar-
R1CKMAN
il
,
sto
dallo stesso.
Maria Vergine col Bambino che amorosamente l' abbraccia in presenza di S. Giuseppe, dallo stesso, ec. RID1NGER (Giovanni Elia) nacque in Uima nel 1695. Apprese i principj del diseguo da suo padre, e gli elementi della pittura da Cristoforo Resch, mediocre artista. Chiamato da naturale inclinazione a dipingere quadri di animali e sta,
tista mor in Augusta nel 1767, lasciando un gran numero di stampe, tra le quali sono celebri Je seguenti Il Paradiso terrestre, che rappresenta la creazione di tutti gli animali, ed Adamo eri Eva ; io 12 logli. Raccolta di sedici favole. Raccolta di teste di Lupi e di Volpi bellissime. Seguito di quattro gran fogli, due dei quali rappi esentanti degli Orsi che dilacerano un cervo, ed alcuni cignali che riposano in una foresta, sono risguardali come i capi lavoro di qoeslo artista. Sedici fogli di caccie del grande e piccolo selvaggi urne ; stampe in:
teressantissime.
rappresentano
tutti
gli
esercizj
dei
di
maneggio
Giovanni
bulino
ali
bilitosi in
Augusta
cominci a di-
ec.
figlio
(Martino Elia),
Elia, intagli
pingere quadri di tal genere, ma in piccola quantil, perch pi facile e pi utile riuscendogli lo smercio delle stampe, che non quello dei quadri, a quest' ultim' ai te quasi totalmente si consacr dopo i quaranl'anni. Le sue composizioni sono piene di anima, e l'invenzione sempre felice. Da attente considerazioni sulla natura traeva i caratteri degli animali, e soprattutto delle bestie selvagge, e le rendeva in disegno con inarrivabile esattezza ; onde le sue stampe possono tener luogo di una storia naturale degli animali. Egli conduce l'occhio, dicono gli
autori del Manuel, voi. 2, p. 55, dei riguardanti a spaziare in mez zo alle foreste sugli Orsi e sulle Tigri, descrivendo le forme loi^),
>
ancor esso a
Era,
un
maniera nera, la maggior pai le de'quali sono belle copie delle migliori stampe che siano comparse in Francia ed in Inghilterra dal 1740 al 1770. RIDOLFI (cav. Carlo), nato in Vicenza nel 1591, pass in et fanciullesca a Venezia per apprendere
Ja
pertanto che molto si allargasse dalla maniera del maestro, dopo gli studj dulie pi prediate pitture di Vicenza e di Verona. Tra le migliori opere
eh' egli condusse, ebbe celebrit Ja Visitazione eseguita per Ja chiesa
le caverne,
le
abitudini,
come
fa-
rebbe un esperto naturalista. Sep pe tanto bene distribuire il chia roscuro, che anche alla vista le
d'Ognisanti
in
vedesi la cura eh' egli si prendeva per non cadete nel manierismo, che
RI
aveva in quel]' et invasa la srr.ola veneziana. Ma il Riilolli acquist pi che dalle pregevoli opere di
pitluia
,
R1
245
faina
:
j;i
bro intitolalo Le Maraviglie <LLa le i< riluttile Pittura Vtmziana \ ite accuratamente scritte de mae,
nano, Fabiano, Montenaldo.ee. possedono pregevoli opere di questo pillor veronese; allie possono vedersi in I ibiio tei in Rimini, nella prima delle quali citt conservansi
la
stri
di
&ema
perantemente ostentala poetica erudizione, e latte avesse pi accurate indagini crono! cecche, j ci ri; ht io servir d esemplare a chiunque iulraprende ad il (usti aie le vile degli artisti perocch vi m scorga csattezza di teorie , linaio e nilido lo stile, evidenza nella descrizione citile grandi composizioni schiettezza di narrazione. Alcuni hanno peraltro
1
Cince. Lavoi all' ultimo eziandio j er Padova , Venezia e "V erona, dove le sue pitture sono in gran pregio tenute; pei occh, conservando le tinte della t-cuola patria, hanno la castigalez*a di disegno , la sobriet
di
e
cii
composizione,
,
ia
domina
pre
trovano
in
seguaci. JMoi
nel 1641.
,
RIDOLFI (Rabtolomeo)
Fra
egli
creduto di scorgeivi alcune inesattezze grammaticali, che loitiu. alamente non vengono aweitile rhe dai pedanti. Pare che il Ridolfi , sebbene avuto in conio di huon artista , ed onoralo col titolo di cavaCosse tropi o contento del perciocch, dando in fine del secondo volume deha sua opeia le memorie citila propria v ita si duole dell' invidia degli emuli e dell' ignoranza dei grandi sigi.oii. I\Ioi in Venezia nel 1658.
liere,
non
prese 1 arte sua, e dove esegu alcuni lavori the lo fecero conoscere valente maestro. Ebbe quindi molte commissioni in diverse parti d'IlaJia ; ed all' ultimo, chiamalo in Polonia,
vi fu adoperato assai e plastico e cerne ai Inietto.
e
suo
slato,
come
la
R1DOLFI
ClauiicO nacque
"Verona di nobile n,a povera lamiglia, nel 1574. Credesi che studiasse la pittura sotto Daiio Pozzi poi sotto Paolo Calliari ; e pi che da questi maestri trasse profitto dallo studio fatto sulle opere dello slesso Paolo, di Tiziauo, e di Andrea JMantegna. Esercit alcun tempo V arte in patria, in allora troppo ricca di rinomatissimi pittori, perch potessero avervi frtquenti occasioni di lavoro giovani artisti onde pass
,
Dresda. Dopo la morie di suo padre, seguita nel 1755, applirc ksi con buon successo ad incidere allacqua forte', in sul fare di Rembrandi, alcuni disegni traili dai quadii della su (Ideila galleria, e ne fece quaianta all' incirca. Le pi conosciute stampe sono La Peata Vergine seduta in un paesaggio, che d da bevere al Bamleria di
bino
1
dal Barocci.
'.
Riti atto di
Re in brandi, da un
di-
ad Urbino, dove ebbe ospitalit in casa di Federico Barocci. Ammogliatosi in Libino, and ad abitare nella vicina terra di Ccrinaldo, e fu mollo adoperalo ne'vicini luoghi. FosscrcJ ione, Can;
Roma
e di
pinto del medesimo Rtmbrandt. Ritratto di una giovane rhe sta da Reminfilando delle perle ,
brandt
ce.
(Antonio [Lia),
iti
allieva
246
RI
in
RI
1652 , fu allievo di Alberto Everdingen, ed uno dei migliori pittori olandesi di marine. Erano le sue opere assai ricercate, e perch soleva egli lodar molto le altrui, fu caro a tutti gli artisti, e condusse tranquilla e felice vita. Fu egli stesso il maestro di suo figlio. RIETSCHOOF (Enrico), il quale gli era nato nel 1678, e fu il suo migliore allievo. Enrico non sopravvisse che pochi anni al genitore ,
Iloorn nel
sda nel 1765, e si fece nome Ira gli intagliatori tedeschi con molti rami la maggior di piccole dimensioni
,
alla galle-
di
Dresda
tra
quali
Uua vecchia presso un chirurgo, che medica una piaga ad altra vecchia vicina , da Brouvyer. Piccola testa di Cristo, da Annibale Caiacci ec. R1ETER (Enrico), nacque a Winterhorur nel 1751. Perdette il padre quando appena usciva dalla fanciullezza, e da coloro che avevano cura della sua educazione fu consigliato a tirarsi avanti nello studio
,
morto
nel
1719-
delle
belle
arti.
Passava poscia
Norimberga, dove cominci a dipingere ritratti,, ma poco dopo incavasi a Dresda presso il suo compatriolto Antonio Graff, che amorosamente lo accolse. Vedendo
i
(Giacinto\ nacque in Perpignano nel 1655, e riusc cos valente ritrattista, che fu chiamato il wm-Dyck della Francia. Nel lungo periodo della sua vita dipinse tutti i re suoi contemporanei e tutti principi della real casa di Francia. I pi illustri letterati ed artisti furono pure ritratti da Bigaud ,
i
RIGAUD
ritratti
di
Antonio ed
quadri scel,
e lo stesso vecchio
Le Brun
volle
conobbe
che
assai
studiare
che a
cr.
paesagconsa-
proprio. Volendo i suoi concittadini ricompensare 1' onore che faceva alla patria colla sua virt, Io aggregarono alla patrizia nobilt, lo cre cavaliere di e Luigi S. Michele, e lo pension. Fece ancora pochi quadri storici, tutti degni della sua fama, ma non pertanto lontani dal merito de' ritratti , sorprendenti per la rassomiglianza, per
avere
il
XV
Dopo cinque anni rivide la Svizzera e si stabil in Dresda e trov in Aberli un vero amico, che morendo gli lasci il ricco suo traffico di stampe. Disegn , dipinse , intagli ed acquist nome di va,
Le principali slampe sono di sua invenzione, tranne il seguente seguito che preso da natura da Aberli. Ciuque piccole vedute scelte per quelli che cominciano a disegnare, prese da natura da I. L. Aberli ed incise da Rieter.
lente
artista.
mosse e di colori, e per prezioso finito di tutte le parti. Ad ogni modo gli si d carico di non essersi totalmente preservato dal manierismo, di aver profusa soverchia ricchezza negli abiti con pregiudizio dell' oggetto principale e di non
vivacit di
il
aver data nobilt, n abbelliti gli permessi originali entro ai limiti per il quale dalla rassomiglianza ultimo difetto, se pure pu chiamarsi difetto , non era frequentemente ricercato dalle signore, n egli
:
si
di
Spietzsul
R1ETSCHOOT
(Giovanni) nato
sapendo essere Era direttore della reale accademia di pittura di Parigi quando mor in questa capitale 1' anno 1740. (Giovanni), nacque in Pacurava
di ritraile,
RI
rigi
RI
ed
e probabilre
247
reale
circa
il
1700
mente nipote lei pillole Giacinto Rigaud, Pubblica pi di cento stampe di paesaggi, marine ed altre vedute , intagliate con non comune intelligenza e con punta assai spiritosa. Sono generalmente ben disegnate le ligure onde le popol; e Je diverse vedute di Londra l'ormano una non numerosa ma pregevole serie di belle stampe. Mori in dopo una lunga dipatria mora in Londra, l'anno 1754, lasciando ammaestrato nelf arte il
,
colla
consorte
in
Londra ricco ed
an-
oikii ato
1691
ed ingegnere ameri-
cano costru a Cusco , capitale del Chili e del Perii, la famosa fortezza
eseguita per ordine dei te peruviani , nipoti di Manco Capa e. Forse
le notizie elle si
hanno
delle
mara-
liglio
RIGALO
(Giovambattista),
il
opere di americana architettura sono in parte favolose, o per lo meno tutte esagerate. Ci premesso, soggiungo una breve descrizione d Cusco e della sua fortezza. E questa citt situata in amena piavigliose
nura
nel
alle
falde
di
un
pe incominciale da
lui
essendogli
dalla quale
pie strade, ancora sussistenti. Quivi era il tempio del Sole, di cui non
Veduta
segnato
iiglio.
del palazzo
Bombon,
inciso
di-
dal
padre
ed
dal
La Camminata
Tuillerie.
senza maraviglia si ammirano tut tavia gli avanzi poich Je mura erano formate di pietre di 15 in 16 piedi di diametro. A settentrione della citt ergevasi sulla schiena del
;
Sei Vedute del castello di Marly. Veduta del corso di Marsiglia. Veduta di Greemvich. Veduta del castello di Ilapton
monte
la
famosa fortezza
costrutta
Hualpa coll'ajuto di altri tre ingegneri Ynca Mancatici, Acahuana Ynca e Calla Cuncbuy.
dall'architetto
Court.
Consisteva
del Parco di
S. Iames.
questa
fortezza
l'altra
,
in
tre
Veduta
molte ligure.
Serie di sei Marine
,
ove
si
ve-
dono diverse
le
galere.
commedie
R1LEY
principj del-
ad imitare la naiura ; e tanto profondamente la studi nel1' uomo die in breve riusc uno de' migliori ritrattisti perocch non solo sapeva perfettamente fare' i
fece
,
ed in quella di il palazzo degl' Incas. L' oro vi si vedeva entro e fuori sparso a piene mani, ed effigiati vi erano al naturale animali ed alberi. In questa fortezza si veggono ancora pietre , ciascuua delle quali ha pi di 40 piedi di lunghezza ; e tra queste una di cos enorme grandezza, che sorpassa l'immaginazione, ed rbiamata Ja pie* tra stracca per Ja grande fatica clic cost nel trasporto. G' interni la,
fortezze
volti somigliantissimi,
ma
farne tra-
sparire
costumi e le principali passioni dell' animo. Nominato primo pittore del re, dipinse il re Giacomo e la regina sua sposa, poscia il
i
distrutti
parte delle
mura
a
non abbiano
mentre
esteriori pare
mondo.
248
RI
fior
RI
poco Rimin*
,
RIMERICI (Giovaci),
dopo
eri
RIMINO
tempi di Giotto, in avventura i! pi antico pitdove eh' io tore di quella citt sappia , noo conservasi alcuna sua opera certa. Operava ancora nel 1386.
per
,
rava dopo il 1450, come u fanno testimonianza due quadri, nei quali al proprio nome aggiunse il 1459 ed
il
1461
',
si
hanno
memorie
altra
RIMINALDl (ORAZIO),
Pisa nel
nato in
lui
fino al
1470.
Un'
di tavola
1598
fu io patria
ed
in
anno
Roma
allievo dei
ziatamente lasciossi in
Roma
affa-
scinare dalla maniera del Caravaggio ; ma presto rinvenuto , prese a sua guida le opere del Dotneoichino ; e fu per avventura il suo pi
conservatasi a Rologna nella quadreria Ercolani. (Bartolomeo da). V. Coda Benedetto. (Lattanzio da). V. Marca
della.
degno emulo.
sere
gliori artisti
Il
Riminaidi vuol
:
es-
RINALDI
chiamato
Furiui
;
riguardato
il
( Santi Trombi,
fiorentino
di
fu scolaro
del
ma
perch
meno
me-
sul far caraccesco nei contorni e nei panni, vago e grazioso nelle
carnaggioni, facile e delicato nel maneggio del pennello, non avria mendo per cos dire, se non servivasi di cattive mestiche, che preti giudicarono assai le sue opere , Le principali e pi conservate ador-
RINCON (Antonio),
GuaJalaxara
ne!
I445,
nacque
il
e fu
pri-
nano la Le due
Storie Scritturali dei coro, e l'Assunta dipinta all'olio nella cupola, sono forse i pi bei lavori
di pittura che a
rotondit e nlievo ai contorni, carattere e belle proporzioni alle figure. Sebbene seguisse piuttosto la natura che altri esemplari, scorgesi nelle sue opere qualche lontana imitazione di Andrea del Castagno e
del Ghirlandaio. I re cattolici Ferdinando ed Isabella lo crearono pri-
que tempi
;
si
ese-
guissero in Toscana
ma
l'Assunta fu 1' ultimo Riminaldi, rapito alla patria da soverchia fatica, o, come alcuni vogliono, da contagio, nella freschissima 52 anni. Altre chiese di Pisa, ed alcune privale quadrerie poset di
mo pittore di corte, e gli accordarono il titolo di cavaliere in ricompensa de' loro ritratti abbastanza somiglianti, e risguardati a que' tempi
nella Spagna quali lavori d' uno straordinario merito. Fra molt'altre pitture, in gran parte perite, ebbero
diciassette grandi quadri i per la parrocchia di Robbedo di Chavela , rappresentanti i pi importanti fatti della vita di Maria Vergine. Mor in Siviglia nel 1500, col trovandosi in qualit di cortigiano presso a' suoi sovrani, cui erasi reuduto carissimo per le per grandi sue' gentili maniere
e nel
palazzo Pitti conservasi il Martirio di S. Cecilia. Termin l'opera dell'Assunta, ma debolmente, suo fratello (Girolamo), ii quale poco lavor in patria ; ma ed in patria e fuori ebbe pur nome di valente pittore. Fu chiamato a Napoli a dipingere la cappella di S. Gennaro indi pass a Parigi alla corte della regina Maria. Per V opera dell'Assunta , condotta molto avanti da Orazio, e terminala da lui, noo ottenne ch> il modesto premio di 5,000 scudi.
;
celebrit
eseguiti
talenti
per
morali
virt.
Suo
figliuolo
del padre
(Ferdinando) dopo la morte and a dimorare stabilmente iu Toledo, dove nel 1505
RI
dipingeva
gli
RI
magin
2:49
ornati dell'aitar
Roma, dove
giore di quella cattedrale. Fece inoltre diverse cose a fresco, delle quali non si conservavano, u' primi anni che pochi vedel presente secolo nerandi avanzi. Ignorasi 1' epoca
,
fu aggregato a quella accademia di pittura ; ma ne in Roma n in altri parte d' Italia noto veruna sua indubitata pittura, n si hanno ulteriori notizie biografiche.
RINGLl (Gottardo),
1575
drart
scanti.
,
viene
tra
g'
annoverato
ingegnosi
in
pittori fre-
Tolosa nel 1667, ed apprese il disegno ed principi della pittura sotto il proprio padre, ragionevole pittore e migliore architetto. Ebbe a suo condiscepolo il celebre la Fage, col quale contrasse grande dimestichezza, Mandalo dal padre a Roma per continuarvi gli studj dell'arte, dopo avere dimorato alcun tempo in Parigi concorse per il premio dell'Accademia di S. Luca, e l'ottenne dal sommo mecenate delle Arti il cardinale Albani(posciasommo pon,
tefice sotto
il
nome
di
Clemente XI)
meno
calde.
R1PANDA
operava in
(Giacomo), bolognese,
circa
il
Roma
i
1480, ed
volgare tradizione che fosse il primo a disegnare bassi rilievi della colonna Trajana.
che lo coron colle proprie mani. Richiamalo in patria dal padre che poco tempo sopravvisse ai suo ritorno, occupossi in ogni genere delarte sua. Ebbe correzione di disegno, forza di colorito , composizione ingegnosa, grazia di sentimento. Intagli pure alcune delle proprie composizioni, e quattro stampe allegoriche per ornamento del Tratde talo della pittura di Dupuy Grez. Mor in patria nel 1755. ( Rartolomeo ) , cugino di Antonio e nato ancor esso in Tolosa, intagli diverse stampe dai qual'
(Giuseppe), nacque Granata circa il 1640, e fu uno degli ultimi allievi di Alfonso Cano. Quando Antonio Palomino and a Granata nel 1712, lo chiese per suo ajuto nelle opere della Certoin
RISUENNO
mostr il miglior disegnatore dell'Andalusia. All' esercizio della pittura aggiunse quello della scultura, e fecesi in quest' arte vantaggiosamente conoscere in Granata ed in altre citt con importanti lavori in marmo e con belle opere di plastica, nelle quali non seppe tenersi per lontano dallo stile beruiuesco
,
si era dilatato ancora nella Spagna. I suoi quadri hanno la risolutezza ed il colorito di quelli del Cano. Mor Risuenno in patria nel1' et di 81 anni. RITA (Michele), pittore inglese che fioriva nel 1648, fu lungamente
che
dri e disegni del medesimo, ed alcune da Renedetto Luti. Operava dopo il 1750. Le principali sue stampe sono La Caduta degli Angioli Ribelli, da Antonio Rivaiz. Storia d'Arrio e Pelo. La Morte di S. Maria Maddaledal Luti ec. na (Pietro gayal.) figlio ed allievo di Autonio, camminando die:
tro le
orme paterne
acquist
non
creato
cavaliere.
Fioriva,
III.
250
alia
RI
mela del
diciottesimo secolo.
lesi
RI
dipinta per la chiesa de'
in
,
Camaldo-
RI VELLO (Galeazzo), seniore, antico pittore cremonese , di cui biografi palrj Zaist e Zapanano ni, e che altri asseriscono non avere esistito che nella mente loro. Maggiori probabilit si hanno delia esii
Alessandria appare lo studio eh' egli aveva fatto grandissimo sopra le migliori opere di Guido Beni. Altre pregevoli pitture lasci
in
patria
ne' vicini
paesi
ma
stenza di
Giuseppe)
che Antonio
continuamente occupato uel far ritratti , non ebbe tempo di eseguire molte importatili opere di storia.
Campi
Mancava
all'arte nel
1774.
), viene
RIVIEBE (Stefano de
ed altrove, senza che presentemente se ne conosca alcuna, quando non voglia ammettere per sua una si tavola rappresentante una mezza figura di donna che sembrava un'Amazzone, falla con buon disegno e hen colorila, ceUt carnagioni pasto~ se, bench, di una maniera ah/uanto
runa notizia intorno alla vita e stampe di lui. (Francesco), nato in Francia in sul declinare del diciassette-
simo secolo
stabil
la
sua dimora
dura
nelle pieghe.
Cos
lo Zaist
per certi suoi quadri da stanza rappresentanti danze turchesche e conlavorati con molto spiversazioni
,
rilo e verit.
Ebbe
diversi scolari,
tra
quali taluno
in
migliore
1
di lui.
della
Mor
Livorno nel
(
il
750.
assicura
che
tante S.
Stefano in mezzo
:
ai
Santi
Antonio Abate
colla leggenda
lis
e Francesco d'Assisi,
Gateacius de Rivel-
dictus de
altro
quadro rappresentante la Concezione di Maria era in addietro e due conservatisi ana Busseto cora presentemente in Cremona, uno presso gli eredi del Canon. Massi;
Un
nato in ) , 1650, apprese a-dipingere nella scuola dell' Abbiati , e fu uno de' suoi migliori allievi. Poco peraltro lavor in pubblico, e perch, pensando diversamente dal maestro non s' impegnava volentieri iu opere di gran macchina e perch, dipingendo pi finitamente di lui, aveva frequenti commissioni per ritraili e per quadri di piccole dimensioni, tenuti tuttavia in qualche pregio. Mor circa il 1740.
RIVOLA
Giuseppe
Milano dopo
miliano Sacchi , I' altro presso il conte Carlo Visconti, rappresentante fa Vergine che sta adorando il bambino Ges steso sopra un cuscino, sul lembo del quale leggesi : Galeaz de la Barba.
Madrid
del
diciottesimo
nacque
in Alessandria della
che mediocre pittore, il quale conoscendo di non poterlo ammaestrare con buoni principj, ne coll'esempio suo nell' arte , lo raccomandava a Vincenzo Carducho. Ma il giovanetto non tard ad allargarsi dai precetti del maestro ed a voler operare da
s, siccome colui, ebe dotato di grande ingegno, ma privo d' esperienzu,
Paglia circa il 1700, e fu uno dei pochi pittori che siansi preservali dal manierismo dominante in Italia nella prima met del diciottesimo secolo. Dalla sua bella Concezione
t,
troppo fidava nella propria capacied Dgui cosa trovava facile ; onde non conoscendo chesuperlicialmente
ni
le
RI
della
le
25
Mercede
.
di
Madrid; terminate
con istraordinaria
facilit
prestezza. Tarila
quali
si
fu
,
miracolosa
pittore infinite commissioni, che lo fecero in breve tempo ricchissimo. Nel 165") fu nominalo pittore del
l'arte. Corse fama che venendogli per 1' ingresso in convento chiesta uua somma che possedeva domandasse egli non
,
tempo abbandon
capitolo di Toledo , e dipinse in quella cattedrale insieme al Carenilo una cappella a fresco pel convenuto prezzo di 6,500 ducati d'oro. Fu poi due anni dopo chiamato a Madrid per terminare nelP antica
,
duranti i quali fece un Cristo cos bello, che vendutolo n' ebbe assai maggior prez-
tempo
tre
giorni
al
che non era la sommo dovuta convento. Molte furono poi le opere falle ne' conventi della sua rezo,
ligione in
Madrid ed
in
altri
luo-
residenza della corte la Pandora iucominciata da E perch, oltre la storia dipinse negli angoli della
favola
di
Carenno.
,
sommi maestri
suddetta gran sala quattro storie radiologiche sopra fondo d'oro, volendo il re premiarlo, come sembiavagli che meritasse, lo nomin nel 1655 suo pittore. Nel 1670 eseguiva per il capitolo di Toledo alcune altre pitture insieme al Carrenno per il prezzo di altri 4,600 ducati. Dopo queste ed altre opere eseguite a fresco in varj luoghi della Spagna, pose mano agli ornati del teatro del Retiro , facendosi ajutare da diversi pittori che lavoravano sotto la sua direzione. Ma quest'opera capricciosa e ridondante di ri,
nella Congregazione di
sino in
Roma
,
versi quadri
che
cono-
ch'egli era. Lo stesso papa desider di conoscerlo, ed in vista delle sue virt lo nomin ad un vescovado, di cui, prevenuto dalla morte , non prese possesso. Era egli nato nel 1595, e
visse
uomo
80 anni.
(
RIZZI
Stefano
),
sebbene me-
diocre pittore , si rese benemerito dell' arte per aver dati i primi precelti
grandissimo torto all' architettura nazionale che per servire alla moda, per adulazione e per ignoranza adott questo esempiate di pessimo gusto. D'allora in poi il manierismo non ebbe pi
dicoli ornati
fece
,
della pittura al Romanino, uno de' pi illustri pittori di Rrescia. fu ( Marco Luciano ) ,
RIZZO
di
uno
560.
RORA1TO
nato in
in
rii
cor-
ruzione. Quesl' uomo che con lauto ingegno fece tanto danno all' arte, inori pieno d'anni, lasciando grandi ricchezze ai suoi eredi.
di Francesco apprese gli elementi della pittura da Fra Mayno, maestro di disegno del reale infante, che fu poi re sello il nume di Filippo IV. Le sue prime pitture si videro nella sagrestia di Nostra Signora del Soccorso, e nel co rivedo
,
pi anni la scuola del Maratta, poscia volle conoscere le maniere di atre celebri scuole italiane e straniere, onde non rivide la patria che giunto a matura virilit. Grande era 1' opinione della sua virti e le prime opere ch'egli co-
Roma
unidi
versale.
le del
Genova, sebbene
ricca
ammir quel-
io
Rchalto. e rallegrossi di avere questo artista chi rinnovava Ih memoria dei grandi suoi pittori del
252
W
modo piacque
ca,
RO
che gli bronzo della sagrestia sotto allo organo nella quale fece stesso
di
,
sedicesimo secolo. Ma il nuovo pittore, adescato dagli allettamenti del giuoco , si ridusse in cos povero che per provvedere al prostato prio sostentamento e per alimentare la crescente passione, faceva quadri affatto indegni del suo nome. Mor di 84 anni in Genova gi da tutti dimenticato.
,
nuovo testamento
ROBBIA
Simone
bellissime ed altri ornamenti. Terminati tali lavori, e vedendo Luca , che quanto aveva avanzato era troppo piccola ricompensa del lungo tempo e fatiche im-
diverse
teste
di Marco,
;
il
marmo
,
ed
il
bronzo
gli
al
tutto
disposto
appresi gli
fu
I'
quando
ra.
riuscisse
dal
padre
messq
ad imparare
Leonardo
di
ser Giovanni, presso al quale si fece valeule nel disegno e nel modellare
do condusse alcune cose in bronzo ed in marmo, che fecero concepire di lui grandi speranze onde , la:
mestiere dell'oreficeria, si diede interamente alla scultura, e con tanto calore che consumava tutto il giorno nello scarpellare e gran parte della notte nel disegnare. Hanno creduto alcuni che studiasse alcun tempo presso Lorenzo Ghiberti ; ma non facendone cenno
sciato
il
Vasari , ed altronde diverso essendo lo stile di Luca non oserei appoggiare quest' asserzione. Non contava che quindici anni, quando insieme ad altri giovani scultori fu condotto a Rimini, dove fece per il monumento della moglie di Sigiil
,
smondo Malatesta
lodati assai.
Richiamato a Firenze dagli Operai di S. Maria del Fiore, fece per il campanile della medesima cinque piccole storie in marmo, he per pulitezza, grazia e disegno superarono le due fatte dal Giotto.
Consisteva questa nel trovare un il quale le opere di terra si potessero lungamente conservare; e dopo molle esperienze gli riusc di dar loro una coperta d'in' vetriato addosso , fatto con stagno, antimonio ed altri minerali e mi' sture cotte al fuoco d' una fornace a posta , che faceva benissimo que* sto effetto e faceva V opere di terra quasi eterne. Le prime opere di queegli in le condusse st' invenzione S. Maria del Fiore, tanto nell'arco sopra la porta eh' egli aveva fatta di bronzo che sopra 1' arco dell'altra sagrestia, dove Donatello aveva fatti gli ornamenti dell' altro organo. Ma non baslaudo a Luca questa cos vaga ed utile invenzione, alle prime opere di terra che faceva semplicemente bianche, aggiunse il modo di dar loro il colore, cosa che a tutti riusc gratissima. Piero di Cosimo de' Medici fu il primo a farlo lavorare di terra colorita; al quale condusse opere di tanta perfezione e cos vaghe , che la fama di questa sua invenzione non solo si sparse
modo mediante
per tutta
parti d'
1'
Italia
,
ma
in diverse
Aveva
stessi
diciassett'
anni quando
gli
Europa
i
Operai
di
gli
namento
marmo
organi della stessa chiesa, nel quale lavoro, comunque si portasse benissimo, ebbe a sostenere con qualche svantaggio la concorrenza di Donatello
,
quelli che ne mercanti fiorentini continuamente gliene commettevano per mandarne in ogni parte. Dopo Ci
fare alle ricerche di
volevano,
Luca si volse a cercare il modo di dipingere le figure e le storie in sul piano di terra cotta , e felice-
nameuti
orbano.
Ad
osili
mente
vi
riusc,
come,
oltre
molle
RO
ne fa fede il monumento del vescovo di Fiesole Bonozzo Fealtre rose,
derici, nella chiesa di S. Pancrazio.
RO
255
hellissime e diligenti opere d'invetriali, tra le quali ricorder i pavimenti delle logge papali eseguiti da
Ed andava Luca tuttavia rintracciando altri modi di migliorar l'arte quando fu sorpreso da immatura morte avanti di giugneie ai 50 anni.
di
Leon
sotto
Erano suoi
i
fratelli
ROBBIA (Ottaviano ed
no DALLA),
mava
il
plastica con lui, nella quale egli insieme con loro guadagnavano molto.
dopo averlo raggiunto. Nel 1555 Girolamo volle rivedere la pachi mesi
tria,
Una
genere (e questa sola rammenteremo, conservandosene tuttavia in ogni parte della Toscana, ed altrove) uella chiesa di S. Minialo a Monte
volta della cappella di S. Jacopo dov' sepolto il cardinale di Portogallo, dove Ottaviano ed Agostino fecero in quattro tondi ne' cantoni quattro Evangelisti e nel mezzo
la
i ,
sperando di passarvi tranquilgiorni e di lasciarvi quallamente che memoria della sua virt ma vedendosi trascurato dal duca Cosimo, occupalo nella guerra di Siena, se ne torn a morire in Frani ;
Robpriva
di
bia
di
se
non
g
al
tutto spenta
il
chi conoscesse
vero
,
modo
lavorare
se
invetriali;
della volta in
un tondo
lo
Spirilo
,
ma e somiglinole lavoro grande, eseguirono ne' pancupola della Madonna delle loro discendenti in Prato, (Andrea dalla) nipote di Luca e figlio di suo fratello Marco, lavor assai hene di marmo, e
Santo pi in noni e Carceri
: i
RORERT (Niccol), nacque in Langres nellu Sciampagna nel 1610, e poi eh' ehbe appresi gli elementi
disegno, recossi a Parigi per continuare gli sturlj del disegno e della pittura. Seguendo la propria inclinazione, si consacr quasi esclusivamente alla miniatura ed alla rappresentazione di animali insetdel
,
di terra cotta a S.
zie fuori
Maria delle Grad'Arezzo, ed in S. Francesco, ed a S. Maria in Grado. Lavor pure nella chiesa del Sasso neli'Alvernia, in Firenze nella loggia dello Spedale di S. Paolo , ed in molti alili luoghi, essendo egli lungamente vissuto. Lasciava questi due figliuoli frati in S. Marco, stali
vestiti
ti,
piante e
fior
Ebbe commissio-
dal
,
celehre
fra
Girolamo
:
Savonarola
olire
e
i
che
lo
ritrassero so-
ne da Gastone d'Orleans di dipingere in miniatura quella preziosa serie di piante e di uccelli, che ora conservasi nella reale biblioteca di Parigi, e che dopo la morte di Robert fu continuala da loubert, Aubriet e Maddalena Basseport. Pare
eh' egli in pari
migliantissimo nelle
frati,
figlie.
medaglie
tigli
ed
tempo
intagliasse 1
ehhe
due
Ino
dei
fu
at-
compagnia
di
Audran
ed ehhe tre figliuoli. Marco Lucatitonio e Simone che morirono di peste nel 1527. Gli altri due figli di Andrea ehiamavansi
da Giorgio Charmenton
architetto lionese,
pittore
ed
se-
come pure un
sui
disegni
dello
i)
Parigi nel
scultura, e lercio
(Paolo-Ponzio Antonio)
RO
de Sery nato a Parigi circa
in allievo in patria di
il
1G80,
P.
Giacomo
Cazes ; iodi pass a Roma per vedere ed apprendere il vero bello dell' arte e vi si trattenue molli anstudiaudo e disegnando le mini gliori cose antiche e moderne , ed in pari tempo esercitandosi nelle pratiche della pittura. Appena tornato a Parigi dipinse per la chiesa dei Cappuccini in via Sant'Onorato il Martirio di S. Fedele di Sima' ringa che fu per comune opinione la miglior opera di pittura eh' egli facesse. 11 cardinale di Rohan lo nomin suo pittore pensionato , onde il Gandellini lo chiama il pittore del cardinale di Rohan. Il sig. Crozat, dopo la pubblicazione del suo Gabinetto lo incaric della direzione di questa sua grande Collezione, che Robert accrebbe di alcune nuove stampe; ma venuto a morte [' opera ripoco prima di Crozat mase nello sialo cui Robert l'aveva condotta. Oltre molli suoi disegni a chiaroscuro intagliati poi da N. le Sueur, egli intagli da Raffaello la Storia di Ges Cristo che d le
,
,
,
Giovanni Smith indi quest* invenzione fu da altri Inglesi migliorata in modo, eh' ebbe il nome di maniero inglesa. Il principe Robert, tanto benemerito delle scienze e delle arti, mori in Londra nel 1682. Si conoscono le Ire seguenti sue stampe
e
,
.
Principe slesso in abito militare che tiene un' arme. La Maddalena in contemplazione,
Il
da Merian. Un esecutore, che tiene da una dall' altra una mano una guaina
,
testa tagliala
mezza
)
figura
dallo
Spagnoletto.
ROBERT
che ornano
(I.
intagliatore fran-
libro dei
nac, intitolato: Trattato della striti' tura del cuore. (A) intagliatore francese al-
lievo di
a
Le Blond,
incise
pi cose
in
i ,
(Uberto), nacque
1711
,
Pa-
rigi
nel
e poi
ch'ebbe ap,
presi
tria
Scuola d' Atene. Inoltre Timoteo giustificato da Alessandro, dal diseguo di Pierino del Vaga. S. Paolo con due altri Sauti, da un disegno del Paguacavallo. Il Sacrifizio d'Elio, disegnato da Ala tu ri no ec. ec.
dove lungacontinuando i suoi studi. Nel 1767 fu ricevuto membro della reale accademia di Parigi per il quadro rappresentante porto di Roma con la veduta il della Rotonda di prospettiva, parte del Campidoglio, e diverse belle rorecossi
si
Roma
.
mente
trattenne
vine
antiche. Sebbene si restringesse alla pittura di paesaggio, seppe popolarlo di cos belle figurine, che
ROBERT
fendere Carlo zia (ii questo
Principe
circa
Palatino
il
attestano
il
suo
valore in
qualit
1620,
di pittore di
figura.
Intagli
pure
dopo la disgraand in Francia, e di l in Germania, dove apprese da Lieuteuant ad incidere alla mae
re,
leggerezza, spirilo e facilit diversi piccoli soggetti di sua invenzione, fra i quali una serie di dieci stampe col titolo: Le Serate
con
somma
di
d
Roma,
antichi
niera
nera. Salito
sul
monumenti.
(Aurelio), pittore
ghilterra Carlo II, Robert fu chiamato a quella corte , ed allora fu che insegn ad alcuni artisti di Londra il segreto d' incidere alla marner nera. I primi a distinguersi
in tal
ROBERTELLl
del quindicesimo secolo, di cui conservasi tuttora in Savona un'immagine di Maria Vergiue. Egli .'"aveva
geni-re
mo
RO
nuovo, ondo non privare i divoti di un oggetto tenuto ia grande venerazione. ROB8TTA 'li,), nacque, secondo xi pi probabile opinione , in Firenze circa il 1460, e tu uno dei che appartenepi vecchi artisti
tala nel
,
RO
255
vano
lo,
alla
Compagnia
della Sapienza.
less
ji
1'
che raguuavasi nelle sue stanze Probabilmente proarte dell' oreficeria, e vivea
a'
Francesco vero, le stampe ni rame intagliale da costui potrebbero appartenere agli ultimi anni del quindicesimo secolo ed ai primi del susseguente, infatti ci avFirenze
tempi
ci
di
Rustici.
Quando
l'osse
visa
il
viu
,
del
di
Rustici, esservi
gliate in
antiche
il
carte inta-
rame avanti
,
1500
,
ma inil nome
alle
stampe
Ma lasciando da canto tutte le conghietture che si divulgarono intorno a quest' antico intagliatore , sogghigner un indice delle sue pi riputate stampe. La Creazione di Adamo senza
,
nome
di autore.
Adamo
ter-
RBTA.
Altre tre stampe rappresenlanti nostri primi progenitori. Adorazione dei Magi; sotto: Roi
troppo facilmente ammesse dai biografi pittorici , fanno maggior torto allo scrittore che le divulga, che al maestro cui si attribuiscono.il imbusti suppose, forse troppo facilmente di conoscere abbastanza le pratiche e che per conto del del colorire disegno gli bastassero gli studj delle cuse del Bonarroti e di alcune auliche statue esistenti in Venezia. Egli aspirava alla gloria di pittore originale, e voleva formarsi uno stile suo proprio tanto per conto dell' invenzione che del disegno e del onde lo vediamo accocolorito starsi nel disgno pi che a tutt'ale nel colorito tri a Michelangelo rimanere lontano da quello dei grandi maestri della scuola veneta. Troviamo nella vita di lui diffusamente scritta dal Fdoli , che ridottosi ia appartata camera, che tutta riemp di gessi modellati sopra bassi rilievi, e sopra statue autiche e di Michelangelo , su queste consumasse gran parte della notte in ostinati studj, disegnando, vestendo e collocando in diversi lumi ed aspetti modelli, onde cavarne regole per i un gagliardo chiaroscuro, per nuove risentite attitudini , per diversi punti di vedute, e simili cose. Aggiunse a queste pratiche lo studio dell' anatomia necessario a chi vuol conoscere la struttura del corpo umano tanto interna che esterna, ad intendere 1' attaccamento e movimento delle ossa e dei muscoli con
, : ,
betta.
scientifico
sidj
il
Un
l'
Muzio Scevola. La Vecchia e le due Coppie di Amanti ecc. ROBUSTI (Giacomo) dalla professione paterna chiamato
retto,
il
'Untorello fece opere superiori alaspettazione ed alla critica , che in grazia di tanti singolari pregi , non os mordere alcuni leggeri diper tacere di tanti fetti. Tale fu
,
altri
il
Miracolo
dello
Schiavo
Tinto-
nacque
in
eseguila in et di 56 anni per la scuola di S. Marco , che Jo stesso Pietro da Cortona , quando fu in
Dicesi che
talenti, lo
liziano, questi,
conged.
Ma
tali
dicerie
Venezia, non rifiniva di ammirare e lodare con altre pitture eseguile avanti chegiuguesse al limitare delta
256
RO
Venezia nel permettevano
i
HO
15(33
,
segu
come
lo
ed a ci stimolato coutinuamente dall' avara consorte, cominci a far pi presto che non conveniva, e perci men bene; onde Annibale Caracci ebbe a dire: che
e di guadagno
,
da natura ricevuti , le orme del padre. Questi era falto per superare tutte le difficolt dell' arte , aprendosi una
talenti
strada
ci
se
non
intatta
lontana
almeno
in molte pitture
trova,
1'
il
Tinloretto
si
ri'
minore del Tintoretto. Colnella lunga vita assiduo lavoro ch'egli percorse, tanto oper, che
,
ma
le le
principali
straniere
tutte
gallerie
hanno lavori di questo raro artista, onde sarebbe opera perduta formare un elenco che il volerne riuscirebbe imperfetto, e non necessario.
rezza
il Tinloretto grande fieinvenzione , rara intelligenza di chiaro scuro, buon gusto di colorire le carnagioni, attitudini bei partiti di panneggiare nuove
Ebbe
d'
Perquadri si trovano i volti, il colorito, l'accordo, e talvolta ancora qualche lampo della paterna audacia ma non animato dal suo trascendente ingeguo. Domenico si mantenne padrone della propria fautasia ; tutto nelle sue opere considerato le figure vi sono poste con sobriet, colorile con metodo, pazientemente finite. Sembra che il padre cercasse a bella posta di urtare nelle difficolt per avere la gloria di superarle, mentre il figlio cautamente precede onde
ne' suoi
,
,
dalle pi frequentate.
non
nico
esporsi ai
,
pericoli.
Fu Dome-
espressione risentita ma talvolta ignobile. Fu perci accagionato d' aver data soverchia violenza ed effetto agli atteggiamenti delle sue figure e troppo fracasso alle composizioni, invece di quel riposo e di quella , dir cosi, senatoria gravit che tanto soddisfa in quelle di Tiziano. Rispetto allo strapazzo del mestiere fu gi detto che avesse tre pennelli , d' oro, d' argento e di ferro; e che adoperasse piuttosto 1' uno che l'altro iu ragione del prezzo che gli
come
,
il
trattista
ma
la
pubfama
non portano
il
nome
di
Domenico.
Negli ultimi periodi della vita questi non seppe .sempre salvarsi dal manierismo che invase la scuola veneta, avanti il 1655, epoca della morte
di
Domenico. Sua
di lui, forse
sorella.
ROBUSTI (Maria),
prima
veniva offerto. Ma di ci non dobbiamo darne tutta la colpa a Jaeh' era naturalmente buono copo ed incapace di filare tanto sottilmente, ma bens all' avarizia della consorte che uon permettevagli di usare la debita diligenza. Il povero uomo dopo di avere lavoralo quanto sotto la sorve lungo il giorno glianza dell'indiscreta moglie, era i' uomo pi felice di Venezia il quando poteva disporre di poche lire per ricrearsi iusieme agli ami, ,
liano e da Filippo
li
re di
Spagna;
ma Jacopo
tire.
pot salvarla dalla morte, che la rapi in et di trent' anni nel 1590. (Antonio) fiori in Pie-
ROCCA
monte
nella
prima met
del dicias-
settesimo secolo. Dal 1611 al 1627 fu pittore della ducal corte, ed oper
assai
ma
,
le
ci.
Mor
di
sue pitture e di
stessa et
artefici
della
figliuoli
ROBUSTI (Domenico),
nato a
dopo vennero distrutte un secolo, per dar luogo a quelle di Giovau Battista e Carlo Vauloo.
RO
ROCCA
allievo di
filale
RO
fu
257
(Giacomo); romano;
Daniele
da Volterra, dal
tura sotto Pesnc , passava a Parigi dove approfitt degli avvisi di Carlo Vauloo e di Giovanni Rcstout.
Michelangelo. Valevasi perci di queliberamente nelle poche opere che gli venivano ordinate; ma non avendo molto ingegno non seppe trarre grande profitto da cos utili sussidj. Pi onore gli fecero alcune pitture condotte sui disegni di Michelangelo insieme al cavai, d' Aipino, che appunto dopo queste costi
,
Scendeva poscia
si
in
Italia
e
,
ben dove
quadri quadri dipinti per ordine del re <li Prussia nella chiesa della guarnii:! ne di rappresentanti con ligure Berlino
storici.
Sono
celebri
tre
allegoriche
generali
Schwcrui
rninolo
farsi
buon
nome. Mor
vecchiaja durante il pontificato di Clemente Vili. detto il Par( Michele ) migianino , operava ne' primi anni del diciottesimo secolo , e fu non ignobile pittore di storia , lontano per altro di merito e di et dal Mazzola, conosciuto sotto lo stesso soin
Giacomo
matura
Wiuterfeld e Kleist, periti sul campo di battaglia, durante la guerra dei sette anni. Dipinse iu appresso a fresco ed all' olio in molti palazzi,
e le volte della galleria e del salone
del
ideale
palazzo
di
Suns-Souci.
prannome
onde
lui.
non
pu
essere
confuso con
per
effetto del
DI
scolaro
la
RAME
(Angiolillo),
,
gli
dello
tavola appartenente alla chiesa di S. Brigida in Napoli , nella quale aveva rappresentata questa Santa in atto di contemplare in visione la nativit di
un gran venzioni , lino al numero di 150, tra le quali daremo luogo alle seguenti Il Tempo che si riposa sopra un
:
monumento
gli
Ges
'
Cristo.
(Niccol)
con tre fanciulli che , stanno intorno. Giuseppe Ebreo che si fa riconoscere dai suoi fratelli. I Discepoli in Emmaus , che restano attoniti all' apparire di Ges
Cristo.
II
da Cesare Groppi
valente
ed era
di
di
gi
lavoratore
getto
ed in
marmo, quando
tirato da
quattro
re.
Venezia, onde meglio perfezionarsi neh' arte sua. Col, a cagione dell'
Quinto Cincinnato in atto , che lavorando uel campo, riceve l'avviso di essere creato dittatore.
La
1'
Condusse
cristiano
marmo ed
ne vola
a
RODE
nacque
a
Cristiano Bernardo
Berlino nel 1725, e dopo avere studiato gli elementi della pilDiz. desi
(Giovanni Enrico) nato Berlino nel I7'27, fu dai parenti posto al mestiere dell' orilceria ; ma tratto dalla sua iuclinazione non tard a consacrarsi totalmente alincisione in rame. Poi eh' ebbe condotte varie opere in patria recavasi a Parigi, dove fu qualtr'anui
1 ,
RODE
A> eh.
tee.
T.
ni.
55
258
RO
pregevoli opere manierate.
RO
,
sebbene alquanto
(
no
dai
RODERMONT
Olanda
circa
il
M.
,
del
1600
e nel
nacque in 1640
che breve tempo, colpito da immatura morte nel 1759. Le pi celebri sue stampe sono
le
aveva nome in patria di buon pittore ed intagliatore in rame. Imitatore di Rembrandt, pubblic molti ritratti intagliati con siile libero e
spiritoso
;
seguenti
ma
le
sue pi celebri
rara.
Preysler.
II
Federico
re
di
Luigi di essere schiavo della natura. Ma Alouzo, che era in su la buona via, recatosi in Sicilia, lavor molto e bene, e di lunga mano mostrossi superiore al fratello, sebbene avesse al-
Giovanni Secondo celebre poeta Joannes Secon* dm Hagiensis Poeta. Rodermondtfec. Rusto di un Uomo con gran baraggiuba , veduto per tre quarti stato sul gusto ordinano di Rembrandt, senza nome d'autore.
,
RODIANI
(Flavio).
Abbiamo
di
quest'artista onorevole
memoria del
l'antico in
Roma.
Le sue
Messina sono la Probatica in S. Cosmo dei Medici, ed i due Fondatori di Messina nel palazzo senatorio. Mor nel 1648. (GlAMBERNARDINO), SUO nipote, detto il pittor Santo era stato ammaestrato nella pittura da Luigi , del quale ne imit lo stile. E perch si avvicinava alquanto a
quello dell' Arpinate, fu dai Certoincaricato di terminare nella sini loro chiesa le pitture lasciate quasi imperfette da questo maestro. Mor nel 1667. - (Luigi), nacque in sul declinare del sedicesimo secolo , e fu prima scolaro di Belisario Lorenzio, il quale, invidiando nel suo allievo 1 abilit ed morigerati costumi, cerc di farlo morire di veleno ; onde Luigi pass, nella scuola
i
P. Arisi all' anno 1400. Non si pu, egli scrive, trascurare senza necliseuza il riportare il nome di j questo insigne pittore , le di cui opere hanno incontrata la sorte di tanti suoi contemporanei . ( Onorata ) di Castelleone fioriva nel 1422 , nel quale anno dipinse nel palazzo di Cabrino Fondulo in allora signore di quella borgata. Raccontasi che violentata da un cortigiano di Cabrino, 1' uccise ; e che abbandonata la patria per timore d' essere imprigionata , si ascrisse alla milizia sotto abito maschile: che dopo alcuni anni militando tuttavia sconosciuta nel 1452 sotto le bandiere di Francesco Sforza, and in soccorso di Castelleone
assediata
dai
Veneziani
ferita.
cadde
Portata entro la terra per curarla, fu riconosciuta, ma cess di vivere nel giorno 20 di agosto dello stesso anno.
mortalmente
del cavaliere d'Arpino, che in allora era tenuto de' migliori pittori
Roma. Di ritorno in Napoli, vi mor giovane , dopo aver lasciate nelle chies di quella citt alcune
di
RODRIGUEZ BLANEZ (Benedetto), nato in Granata dopo il 1650, fecesi ad imitare lo stile di Alfonso Cano. Oper molto per chiese e
per privati nata aveva
:
e l'arcivescovo di
Grail
largamente premiato
RO
merito di
benefiej
1'
,
RO
alcuni
259
quadri di
reali
tal
lui coll'accordargli
rande
genere
lazzi
verit.
si
Molti
che non
g'
impedivano
Il
conservano ne'
di
pa-
palazzo
di
Roadilla e Villavicioso, ed
in
Madrid.
Come
delle
dipinse varj
questo
17" 7.
distinto
artista
morto
soggetti mitologici
reali
nel
carrozze.
RODRIGUEZ DE ESPINOSA
(
nacque in Valladolid nel 1562, di dove, dopo avere impaprincipj della pittura, aud a rati dimorare a Cocentayna. Col si ammogli nel 59, ed il primo frutto famoso del suo matrimonio fu il pittore Giacinto Girolamo De Espi),
i
1
GIROLAMO
non esistono , ma conservatisi con una specie d' cnlusiasmo le pitture di Pietro, che mor in Madrid nel 1766.
DE RIRERA
pittore del le di
(Isidoro), era
ne' primi
Spagna
nosa. Circa il 1620 recossi colla famiglia a Valenza, e vi fu molto adoperato. Prima di tale epoca aveva
maggiore Giovanni di Muro. Mor in Valenza nel 1650. DE MIRANDA (Francesco nacquero in Madrid E NlCCOLA ) circa il 1700. Il primo fu nominato dopittore del re, e nel 1746 fece dici graudi quadri della Vita di
dipinti
i
quadri
dell' aitar
auni del diciottesimo secolo, ma non pare che operasse molto per la corte o per privali, dicendosi solamente, che fu uno dei dodici maestri nominati nel 1725 dal consiglio di Castiglia per tassare le pitture.
della
cappella
di
S.
RODULF
sco
eh' erauo S. Pietro d' Alcantara nel convento di S. Egidio di Mae mor in quella capitale di drid
,
,
Parigi , indi a Roma in traccia di migliori maestri. Poich' ebbe studiato alcun tempo pass in Spagna, sotto il Bernini ed in Valenza fu incaricato di eriparenti e recossi a
,
gere
fece
tre
cinquanlun'anni nel 1750. Era morto alcuni anni prima suo fratello Niccola, che fu non meno di Francesco uno de' huoni pittori del suo tempo.
la facciata della cattedrale, che con riprovevole divisamento a ordini; ed probabile che scol-
pisse altres parte delle statue e degli ornati che l'arricchiscono. Ter-
DE MIRANDA
natn
il
ancor
esso
in
1700
fecesi
ROELAS (il dottore Giovanni DE LAS), comunemente chiamato il oacque a Siviglia chierico Roelas
,
nel
avevagli
cipe-
commessa per questo prinDiverse altre opere di storie sacre ed alcuni assai pregevoli ritratti vedonsi nelle chiese ed in Maalcune private famiglie di drid ma nou corrispondenti alla fama di cui ha goduto in vita e dopo questo distinto artista. Egli ne and debitore non a nobili composizioni di sacre o profane istorie, ma ai paesaggi ed alle bambocciate che seppe fare eoo molto gusto e con
,
venne giovane in Italia di gi ammaestrato ne' principi onde migliorare Iodella pittura
1560.
e
,
stile
grandi esemplari de' sommi maestri. Il nome di Tiziano era di que' tempi nella Spagua , per le molte opere mandate a quella corte, il pi venerato; per lo che Roelas prefer ad ogni altra scuola d'Italia quella di alcuno dei buoni allievi del Veccellio. Tra le prime opere
sui
eseguite dopo
celebri sono
i
il
ritorno
in
patria
quattro quadri
delfta
260
Vergine
alla
,
RO
donati
RO
conservali
dri
,
da certo Teutor
d' Olivarcz. alla
si
chiesa
collegiata
pochissimi altrove.
Chiamato Roelas
corte
vi
si
ROER (Giacomo
circa
il
vander), nato
1648
fu
natale.
usci pi che
mediocremente
artista.
nuamente fino al 1624 nel quale anno essendo stato nominato canonico ad Olivarez, recossi in quella citt , dove mor nel 1625. Fu il Roelas uno dei pi grandi pittori delle Andalusie, e quello tra tutti gli Spagnuoli che meglio conobbe il vero colorire tizianesco. Per conoscerne adequatamele il merito convien vedere i suoi capilavori in Siviglia, che senza prevenzioni giudicati,
Lusingossi
di potersi
vantaggiosa-
mente stabilire iu Londra , ma la fama che vi godeva grandissima Godofredo Kneller, avendogli tolta
ogui speranza di miglior fortuna, si ridusse a lavorare sotto questo avarissimo maestro, che appena gli dava
di che vivere.
ROESTRAETEN
Francesco Hals 1627. Udendo
dell'
,
farsi
maraviglie
dei mi-
del giovane
di S.
Palma.
suo martirio
An-
Lo
piacere
di
ma
temendo
mente.
'
averlo suo
rivale, gli
me, sono opere che sorprendono, e che ben meriterebbero per onore
della pittura spagnuola, e per
am-
ii
disse un giorno ingenuaVoi sapete che i soli ritratti sono le pitture che formano la mia gloria e la mia fortuna , mentre voi siete ugualmente ad-
"
di es-
<
adunque
tutto
ROEPEL
l'IIaja
(Koenraet), nato
al-
ci che volete
i
1678, fu allievo in paCostantino Netscher, che lo destinava ad essere pittore di ritratti ma costretto Roepel dalla mal ferma sua salute a soggiornare in campagna, cominci col per semplice intrattenimento acoltivarepiannel
tria di
:
soli ritratti.
te e fiori
variet loro
da me lodate come ben meritano , e vi far guadagnare assai ". Cos rimasero d' accordo, e gli elogi di Lely procurarono tante commissioni a Roestraeten , che in breve arricch. Mor in Londra nel 1698.
ranno
ROETTIERS
que
ri
,
Le
lodi
che
gli
fu-
a Parigi da
rono prodigate per le prime pitture di tal genere, lo determinarono a consacrarvisi interamente e non tard ad avere grandissima celebrit. Nominato nel I7I6 pittore dell' Elettor Palatino, rimase, finch
,
questi
visse,
alla
corte
di lui
dopo morto, tornava all' Haja, dove non gli mancarono utilissime commissioni fino al 1748, in cui terla sua tranquilla, ma gloriosa carriera. In Olanda, a Dusseldorf,
min
bre per aver dato molti intagliatomonetaj e medaglisti , sebbene non de' pi valenti in tali professioni. Fu egli buon modellatore ma di non purgatissimo stile, onde si dierie all' intaglio in rame, ed incise in sul gusto di Largilliere diverse stampe , tra le quali Ges Cristo che porla la Croce e Gesii Cristo sul Calvario confitto in Croce. (Maurizio), nato in
ROGER
RO
Francia circn
il
RO
mostrossi non da Mor nel 1090.
261
del maestro
1(300, esercitava in
meno
Roma 1' arte dell intaglio nel 1017. e pubblic g' intagli ili Giovati Barile
die coni-
(Bartolomeo) nacque Madrid nel 1596, e fu per avventura il miglior scolaro che abbia avuto Vincenzo Carducho. Non dobbiamo ad ogni modo tacere, che Roman acquist, dopo essere uscito
in
ROMAN
dalla scuola del Caducho, miglior colorito, dolcezza di chiaroscuro, e pi lodevole panneggiamento sotto
ROGMAN
eseguito per la chiesa dell'Incarnaed uno fatto per zione a Madrid AlcaJa d'Henares. Non nota l'e,
poca della sua morte. ROMANELLI (Gio. Francesco), nato a Viterbo nel 1617, fu alcun tempo scolaro del Domenichino, poi di Pietro da Cortona, il quale doal
ROGMAN
(GELTRUDE) apparte-
pa-
Rogman
soggetti
lazzo Barberini.
Ma
i
mentre
giovani
il
mae-
pittori
parte tratti dai dipinti di Rolando e parte di propria invenzione, tra i quali quattro stampe rappresentanti
diverse
il
occupazioni
,
muliebri
colle
ed
se.
castello di Znilen
lettere
Rnchman
Lo
cisi
stesso
in-
tre serie di
paesaggi contenenti
carattere meno grandioso e meno dotto di quello del Corlonese , ma pi gentile e pi seducente. Di questo
in
tutto
tredici stampe.
nuovo
a
stile
la
Deposizione di
di
^Faugerbe) lavorava in Siviglia nel 1655, avendo in tale anno dipinta una cos detta Madonna del Giubileo, ed un S. Francesco per ornamento di una nave battezzata con tal nome. Ecco tutto quanto noto di questo pittore. ROLI (Antonio), bolognese, nato nel 1645 fu scolaro del Colonna celebre quadra turista. Pi il d' ogni altra sua opera sono lodate le quadrature ed ornamenti architettonici dipinti nella certosa ili Pisa , dove
,
ROLAN
Croce
quale
S.
Ambrogio
il
Roma,
la
maestro esaltarsi come cosa maravigliosa vi mise a fronte quel S. Stefano, che lo stesso Bernini dovette confessare assai mi,
udendo
gliore del
vandosi rifugialo in Francia il cardinale Barberini, suo protettore, il Romanelli recossi due volte presso di lui ed oper molle cose per il cardinale Mazzariui e per il re cou suo grande profitto. Di ritorno in lavor in Italia, la seconda volta
,
262
diverse citt
,
RO
e
tria
;
RO
la
particolarmente in Roma. Sorpreso iu Viterbo sua patria da grave infermit, mentre recavasi per la terza volta in Frauda, termin i suoi giorni nella fresca et di 46 anni. Suo figliuolo ROMANELLI (URBiNO) non ancora perfettamente ammaestrato nelP arte paterna , fu ammesso nella scuola di Ciro Ferri. Lavor con lode nelle cattedrali di Viterbo e
di Velletri, e prometteva di riuscire non meno valente pittore del padre,
utile all'
ma mor troppo giovane per avverare le concepite speranze. (Antonio), nato a Parigi nel 1748, o come alcuni pretendono, 1758, apprese il disegno e
ROMANET
cercando di superarsi, si avvicinarono alla eccellenza dell' arte. Senza formare giudizio del rispettivo merito, certa cosa che il Romanino fu grande maestro in ogni genere di storie cos sacre che profane , come pu vedersi non solamente nelle chiese e quadrerie della sua patria, ma ancora in altre citt. Tutti convengono che il suo capo-lavoro il S. Apollonio a S. Maria in Calcara di Brescia ; quadro sorprendente per copia di figure , per ricchezza di arredi, per variet di volti
e di abiti
lezze.
,
e mille
assai
pittoriche bel-
Mor
1'
intaglio in
rame da
J.
G. Wille:
ROMANO
Gand
presi
l'
i
che tempo
sotto la direzione di Cristiano de Mechel. Tra le non poche cose eh' egli pubblic , ebbero celebrit le seguenti stampe :
vecchio l'anno 1556. a ( Francesco ) nato nel 1646 , poi eh' ebbe apprincipj del disegno e del,
architettura
,
si
fece frate
dome-
Carlo Teodoro elettore di Bavieda Pompeo Batloni. Luigi Francesco di Bourbon, pi iti cipe di Conti da le Tellier. L' amico di Rembrandt , da un
ra
,
quadro del medesimo. La morte di Adoue, da Kupetzhy. Il Cantone di fiera , da Seekatz. ROMANI (11) da Reggio, fior
nel diciassettesimo secolo, e credesi che studiasse la pittura in Venezia sotto alcuni allievi di Paolo e del
nicano e disegn e diresse alcune fabbriche spettanti al suo ordine; onde acquist nome di valente architetto. Per ordine degli Stati di Olanda oper nel 1684 intorno alla fabbrica del ponte di Mastricht ; in appresso fu chiamato a Parigi per che gli terminare il ponte Reale architetti parigini credevano non potersi condurre a buon fine. In premio di quest' opera felicemente
,
terminata, fu il buon frate nominato Ispettore de' ponti e degli argiui ed architetto delle fabbriche del re nella
Tiutoretto
stile nel
per
averne imitato
in
lo
sario
che dipinse
(Gian Francesco)
pittore
cremonese, fioriva dal 1590, al 1610. resta dimostrato da alcune sottoscrizioni di lui Jo. Franciscus
come
Generalit di Parigi. Mor in Parigi di 89 anni nel 1735. toscano , fu ( Domenico ) scolaro del Salviati , e sappiamo che vivea nel 1568, perch dal Vasari in tale anno ricordato tra i
pittori viventi.
de Rnmanis pingebat.
ROMANINO
mano,
al
Girolamo), o Ro-
fioriva in Brescia, unitamente Moretto suo concittadino ed emulo, circa il 1540. E perch il Moretto erasi alquanto allargato dalla seuola veneta per imitare le cose
(Giulio). V. Pippi. (Lucio). V. Luzzo. (Virgilio) di Roma, fu scoed laro di Baldassare Peruzzi noto per alcuni freschi lodati da Giorgio Vasari, senza che peraltro conoscasi nella presente et alcuna
,
ROMBOTUS
(Teodoro), nato in
RO
Anversa nel 1597, frequent
la di
la
RO
scuo:
26$
Ianssens fino ai vent' anni giunto alla quale et part alla volta d' Italia. Dodici quadri rappresentanti storie di sacro argomento, lo fecero in Roma conoscere valente pittore e gli procurarono copiose commissioni. Chiamato alla corte
,
scuola del Masucci. Di ritorno in patria dipinse per il convento della Mercede di Barcellona un' Apparizione della Vergine a
frequent
la
del
Gran Duca
di
Toscana
vi
fu
trattenuto lungo tempo. Tornava poi in patria , dove trov cou estremo dispiacere che Ruhens aveva preoccupati tutti gli animi, onde non rifiniva di sparlare di cos
tista,
Nolasco quadro assai stimato, che fu cagione di farlo chiamare alla corte per ristaurare diversi quadri del palazzo del Retiro, e fu nominato pittore del re. Mor in Madrid , dove conservansi quasi tutte le sue opere, nel 1772.
S. Pietro
;
ROMERO
vigliano, ed
circa
il
grande ar-
1660.
cellente ritrattista.
la
gloria di
primo
,
pittore.
Fu
in
che sentendosi animato contro il suo troppo grande emulo condusse pi bei quadri che usciti siano dalle sue mani. Perocch il S. Francesco che riceve le stimmate, il Sacrificio di bratale occasione
, i
mo,
e la
,
Temi
che conservasi nella sala di Giustizia di Gand sono tutti maravigliosi quadri e 1' ultimo per
attributi
:
ancora del Circignani suo maestro, nacque nel 1532. Condotto in et giovanile a Roma dal maestro, che lo ritenne poi lungamente in qualit di suo ajuto, fu col Tempesti, con Raffaellino da Reggio, col giovane Palma e con altri molti, destinato a continuare la loggia di
Raffaello sotto la direzione del celebre Ignazio Danti. Terminato questo lavoro, dipinse nella stessa
alla Certosa, la
alcuni rispetti forse migliore delle pi studiate opere di Rubens. Non contento di avviciuarsegli , e forse di uguagliarlo per conto del merito pittorico, volle ancora tentare, se possibil fosse, di superarlo nella magnificenza ma i suoi guadagni ,
:
Roma
Morte
di
Anania e
Saflira
opera insigne,
trovata de-
alle spese
ii
proporzionati
...
si
perdere
in
breve
la
sanit e
la vita
nella fresca et
di
45 anni.
Ne
la
sua emulazione con Rubens gli riusc soltanto pregiudicevole per rispetto all' interesse ed alla salute , ma eziandio alla gloria perocch,
;
gna di essere copiata in musaico a S. Pietro. Faceva in appresso il Battesimo di Costantino nella basilica Laleranense. Ma la pi grande e magnifica opera del Roncalli fu quella della cupola di Loreto, nella quale, per la protezione di un porporato , fu preferito a Guido Reni ed al Caravaggio onde offesi ambi due, ne fecero vendetta secondo il carattere loro : il primo mostrando con alcune eccellenti opere , che avrebbe dovuto essere preferito al
:
vedendo
di
nei
soggetti gravi
di ciarlatani
ROMEO
in
Cervera
di
bliche e private
stile in
variando egli lo
ed apprese in patria gli elementi del disegno. Recavasi poi a Roma, dove
264
RO
in
RO
Parma ed
agli
accosta a quello della scuoia veneziana. Per 1' ordinario pi vivo e brillante ne' freschi che nei quadri all' olio
;
rolamo
citt.
e Gislessa
,
gli
uni e
gli altri
argomento Io permette sono ornati di ridenti paesi, ch'egli sapeva tare in modo che giovassero a dar risalto al principale oggetto. La sua patria possed uua pregevole opera di questo illustre figlio. Fu
quando
1*
lungamente
in
Genova
l'
arricch
di belle opere, che non temono il paragone delle tante che possiede di
Vergine col Bambino che tiene in mano una rondine allusiva al nome del pittore. Mor nel 1548. ROIND11SELLO (Niccol) da Ravenna uno de' valenti allievi di Giovan Bellini, e suo ajuto in molte opere d' importanza fioriva circa il 1500. Siccome ne' diversi suoi
, ,
mano
e stranieri. Mor di 74 anni. (D. Giuseppe), nato in Bergamo nel 1677, riusc singolare nel rappresentare incendj notturni , e piccoli paesi d' ordinario
RONCEIAO
rischiarati dalie
fiamme.
Il
cavai.
trov talmente di suo gusto, che a molti aggiunse leggiadra rendendoli con ci assai figurine
Celesti
li
,
ornare gli abiti , il suo disegno ed il florido colorilo , ma minore sceltezza di volli ed il contornare alquanto secco, dubitano alcuni che il Rondinello non abbia vedute le ultime pitture del maestro , nelle quali , forse dietro 1' esempio dei suoi grandi allievi Tiziano e Gicr,
gione,
stile.
and accostandosi
al
moderno
Docirca
pii pregevoli.
all' arte
nel
1729.
RONCHO
nese
,
dipingeva
1577
60
anni
nel duomo di Bergamo in compagnia di Pecino e di Pietro de Nova ; e da poche reliquie che riman-
RONDINOSI
nato dopo
in
il
tutt' altro
nome
,
di
gono
,
buon
pittore
ornato
quando
sano annoverarsi tra que' pittori itache allontanandosi dal goffo liani
stile de' pittori bizantini, si
dai suoi
concittadini
colla quale
fu incaricato
di ristaurare le pitture
del
Campo
accosta-
vano
alla
maniera giottesca.
RONDANl
(Francesco Maria)
nato in sul declinare del quindicesimo secolo, fu scolaro poscia ajuto del Correggio, che cerc d' imitare assai da vicino, e direi quasi servilmente ancora nelle opere di propria invenzione; di modo che le cose sue si scamberebbero facilmente con quelmaestro, se, come nelle altre minor conto lo avesse saputo imitare nella magia del chiaroscuro e nella grandiosit. Ma egli fu per lo contrario minutissimo negli accessorj eziandio cou grave scale del
parti di
principali.
Le sue
migliori opere sono una Madonna fuori della chiesa della Maddalena
lunga e difficile si rese benemerito della sua patria in modo , eh' ebbe 1' onore nello della sepoltura con lapide Mor circa stesso Campo Santo. il 1580. RONZELLI (Pietro), bergamaoperava in patria del 1588 ai sco 16)6 , ed era tenuto per uno dei buoni ritrattisti che fossero in Bergamo dopo la morte del Maroni. Era probabilmente suo figliuolo (Fario), che fior nel 1629 ; pittore di non scelto stile, ma lontano dal manierismo ed abbastanza copioso. Una delle pi lodate sue pitture il matrimonio di S. Alessandro nella chiesa di S. Grata.
Santo opera
ROODTSEUS
(Giovanni) nata
RO
1590, fu allievo di Pietro Lastman. Poche cose fece di storia,
circa
il
RO
265
ma
non uguagli vander Helst, ch'egli si era proposto per suo modello gli si avvicin assaissimo. Mor di quarant' anni, lasciando un figliuolo chiamato ROODTSEUS (Giacomo) il quale
,
rimasto orlano in fauciullesca et, fu ammaestralo nella pittura da Giovanni Haem. Oper molto in diverse citt dell' Olanda , imitando e felicemente lo stile del maestro guadagn assai. Ignorasi ogui particolar circostanza della sua vita.
,
ROOK.ER (Eduardo)
Londra
1'
nacque
fu
in
anno 1712, e
uno
dei
buoni disegnatori ed intagliatori specialmeute di cose d'architettura. Mor in patria nel 1774. Tra le sue pi rinomate stampe contansi le
seguenti
:
Spaccato di S. Paolo di Londra, da un disegno di Wale. Monumento romano che trovasi ad Igei nel ducato di Luxembourg. Sei vedute di varie parti di Londra , sui disegni di Sandby e suoi
proprj.
Quattro vedute d'Italia, da Wilson. Dodici Vedute d' Inghilterra, da Paolo Sandby , ec.
ROOR ( Giacomo ) , nacque in Anversa nel 1686, ed essendo ancor fanciullo apprese principi ^ e '" 1' arte sotto mediocri maestri , ma si perfezion nella scuola di van Opstal che lo andava esercitando nel copiare quadri de' migliori
i , i
Opstal , dipinse moltissimi quadri per diverse corti della Germania , ed uno sfondo grandissimo per il fialazzo della citt di Lovanio. Dopo a morte di Opstal pass all' llaja, poi a Leida , dove in una sala dipinse i pi bei soggetti del Pattar Fido, e neiP altra i fatti di Achille , e nel palco la sua apoteosi. queste grandi opere tennero dietro Brenno che assedia il Campidoglio, Pandora che si presenta al concilio degli Dei , ed altre storie fatte in diverse citt dell' Olanda , senza peraltro omettere il lavoro di molti graziosi quadri da cavalletto , che vendeva a carissimo prezzo , onde mor ricchissimo nel 1747. ROOS (Giovan Enrico) nato ad Otterberg nel Basso Palatinato l'anno 1651, fu ammaestrato nella pittura da Adriano de Bie. Sebbene abbia fatto ancora non pochi ritratti, Roos va debitore della maggiore sua gloria ai paesaggi sparsi di cavalli, di buoi, di pecore, di capre, con tanta verit dipinti , che in tal genere viene riputato uno dei pi grandi naturalisti. Lavor molto in Francfoct, in Francia, in Inghilterra, in Italia, di dove tornava ricco a Francfort , citt scelta per suo stabile domicilio. Nel 1685, la sua casa fu da casuale incendio consumata con quanti effetti conteneva,;
per salvare i quali, essendosi Roos avventurato in imprudentemente mezzo alle fiamme, cadde privo di sentimenti , soffocato dal fumo. I
suoi amici
lo
trassero
di
fuori
dalle
maestri.
Con
tale
di lasciare la
di
fiamme, ed ottennero
lo stile
Rubens, che fu trovato degno di lare una copia del suo S. Cristoforo, richiesto al maestro dalla corte di Francia. Allora non era ancora giunto ai diciannove anni; e prima dei venti erasi fatto conoscere con
alcuni gentili quadretti in
siili'
an-
dare
di quelli di Teniers.
Di vencon societ
T. IH.
richiamarlo alla vita; ma nel susseguente giorno mor di 64 anni. Era suo fratello (Teodoro), nato a Wezel nel 1658, fu ancor esso scolaro di Adriano de Bie ; ma non erano ancora due anni passati, da che trovavasi presso di lui che udendo lodarsi il fratello torn alla casa paterna , e fu suo scolaro ed ajuto molti anni. Un vasto quadro , in cui aveva ritratti tutti gli ufficiali
,
,
tee.
34
266
di tre
RO
lare,
RO
che nei decorsi tempi ebbe io poesia, ed ha tuttavia maggior fama che forse non meriterebbe. Ma forse contribu in parte ad accrescergli
reggimenti delle milizie di Monaco, piacque talmente all' elettore Palatino, che dopo averlo magnificamente regalato , gli commise ajtre importanti opere. Lo stesso fecero in appresso le rqrti di Badeu, di Hanau e di Nassau. Il duca di Wirtemherga gli ordin otto gran quadri di argomento storico e lo
,
nome
tra'
seguaci
delle
muse
il
ricompens col titolo e collo stipendio di primo pittore di corte. Dopo tal' epoca altro non noto, se non che trovavasi in Strasburgo
quando quella
citt fu
occupata dai
stessa citt
nella
ROOS
nacque
merito pittorico veramente grande, e pi grande ancora a cagione delle sue singolari inclinazioni. All' ombreggiar fortissimo dello Spagnoletto aggiunse il tetro del Caravaggio , spoglio per de' suoi difetti di disegno, e ritrasse ne' suoi paesaggi non la natura senza scelta come taluno disse, ma la natura aspra , terribile che pi dell amena e gentile si confaceva al suo carattere melanconico ed irascibile. Quindi le aspre selve, le inaccessibili rupi, le
,
Fraucfort nel 1655. Il Laudgravio d' Assia Cassel, lo dichiar suo pittore mentre ancora apprendeva gli elementi deila pittura nella patema scuola , e lo mand a Roma provveduto di largo stipendio, a condizione che tornasse alla sua corte ; ma Roos scord con brutta ingratitudine il beneficio ed il benefattore. Conobbe in Roma Giaciuto Brandi, e per isposare la sua figlia si fece cattolico. Ma non tard a disgustarsi col suocero, e la virtuosa sposa fu l'infelice vittima dello stravagante suo carattere. Roos dimorava in Tivoli pi occupato della
,
orride caverne, le deserte campagne, gli alberi cadenti per vecchiaia, o schiantati dai turbini , il cielo minaccioso, il mare agitato da furiosa burrasca, furono sempre i suoi pre-
argomenti. Perci compiacedi Volterra ; e col trovandosi invidiava coloro che potevano deliziarsi tra le scoscese montagne della Gafragnana. Vtd. le sue lettere, nella Raccolta delle Pittoriche. Ad ogni modo, per gl'infiniti meriti che vi si scorgono , il suo stile fu universalmente gradito, codiletti
caccia che
della
pittura
ma non
pertanto la facilit del pennello aveva riempite in Roma le botteghe dei mercanti di quadri , co' suoi paesaggi. Ma egli non dipingeva che per vivere, e mor miserabile. Suo fratello
me talvolta ai viui delicati si preferiscono gli austeri. Ma pi di tutto lo resero accetto le figurine egregiamente mosse di pastori, di marinai, di soldati,
onde popol
si
suoi
alle
paesaggi.
figure di
Ne
egli
limit
,
Francfort nel 1659, fu pure pittore di paesaggi e di animali, ma inferiore a Filippo. Peraltro correttamente disegnava, e
-^
(N.) nato in
che condusse ancora belle tavole d' alquali tare di grandissimo effetto sono il Martirio di alcuni Santi a S. Giovanni de' Fiorentini a Roma, il quadro eh' era in Milano in S. Giovanni alle Case Rotte, ed un altro gi posseduto dal consigliere Mainoni, rappresentante S. Francepiccole
dimensioni
,
sco nel deserto illuminato dall' incerto raggio di nascente luna. N limitossi a far vasti quadri soltanto
di sacro
strano
carattere
dei
poetici talenti di
quest'uomo sineo-
RO
non ricorder che quello che iu della Congiura di Catilina addietro possedeva la famiglia Martinelli di Fireuze. Condusse pure quadri di battaglie di grandissime dimensioni, che, secondo egli scrii
RO
drerie, nelle quali
i
,
267
quali
suoi dipinti si fanno distinguere per rara correzione di disegno, per bellezza di estre-
giorni
gli
cezza di colorito. Visse lungo temabbastanza felicemente , se 1' estrema sua vecchiaja non tosse stata amareggiata dalla perdita di (Aniella o A nella), quella delle sue tre uipoti che nella scuola
po ed
Roma
in
giovanile
,
et
tranne
di
verse
o per dipingere in divi rimase lino alla morte che lo rap all'arte nel 1675. Le mortali sue spoglie furono onorale di solenni pompe funebri , ed
parti
,
ebbero riposo nella chiesa degli Angeli, dove le additano un'iscrizione ed il ritratto in marmo. Ci che render sempre pregevoli le sue pitture sono un tocco di pennello spichiaroscuro , i fogliami trattati con isquisito gusto, V abbondanza dell' invenzione,
ritoso
,
erasi fatta vache iu et di 36 anni cadde innocente vittima di Bellrano o Beltramo suo condiscepolo marito e collaboratore. Vedi Beltramo Agostino. (Sigismondo) allievo di Giuseppe Chiari, mediocre scolaro del Maratta , fu ancora pi debole del
Massimo
e sua,
,
lente pittrice
1'
averlo no-
Stefano
il
la
forza
del
nati circa
la facilit di
altri
nuovi
partiti
e tanti
pregi , che quasi non permettono allo spettatore di accorgersi di qualche leggiere scorrezione di disegno. Intagli con sommo gusto all'
50 J, furono valenti quadraturisti, e molte lodate opere lasciarono nella loro patria ed in Venezia, in alcune delle quali lo stesso Tiziano non isdegn di dipingere le figure. Figliuolo di Cristoforo fu
acqua
forte diverse
stampe
tratte
dagl' intelligenti
tenute
mollo
pregio.
ROSA
cicco o
(Francesco),
,
detto Pa,
(Pietro), il quale trovandosi col padre in Venezia; fu ricevuto in casa ed amorosamente ammaestrato nella pittura da Tubano, amici.-simo e compare di Cristoforo. Tornalo a Brescia, dipinse alla Madonna delle Grazie il Marti-
Pacecco
napolitano
nato
circa
1580, fu allievo di Massimo Stauzioui, che lo esercitava nel copiare le proprie pitture. Ma ridottosi a lavorare da se, ebbe opportunit di migliorare lo stile collo studio de' migliori esemplari dei grandi maestri, e sui modelli di tre sue bellissime nipoti. Tra le diverse tavole d' altare fatte per Napoli , sono principalmente lodate quella di S. Tommaso d'Aquino alla Trillila e l'altra rappresentante il Battesimo di S. Candida a San Pietro d' Aram. Ma il Rosa assai pii che per chiese, lavor per private quail
Barbara; fece in S. Francesco S. Michele che scaccia Lucifero, e nella chiesa dei Poveri della
rio di S.
Misericordia Giacobbe cogli Angeli ed un Presepio. Ma quando si speravano le pi perfette opere della virilit, cadde vittima della pestilenza del 1576, che fu fatale eziandio al sommo suo maestro.
Brandi
da Tivoli, figlia di Giacinto moglie di Filippo Roos fu allieva dei padre e valorosa pittrice ; ma infelice vittima del brue
,
scolaro,
ma
RO 268 da Cortoua. Fece le prime sue oliere in Roma, a S. Carlo al Corpo, ed ai Santi Vincenzo ed Anastasio,
nelle quali si accosta allo stile degli scolari tenebrosi del Caravaggio.
il suo Miracolo di S. Antonio dipinto in vasta tela per la chiesa di S. Maria dei Frari di Venezia, per intelligenza di nudo e di chiaroscuro e per grandiosit di forme, crederebbesi di un allievo dei Ca-
RO
sua sono pre sentemente anneriti in modo ne'verdi che possono risguardarsi come perduti. Sia questo un avviso ai pitperch non si affidino cecatori ,
tori toscani
dell' et
Ma
ai venditori di colori, e non trascurino lo studio necessario a conoscere la natura de' minerali, vegetabili, olj e gomme, e delle preparazioni loro.
mente
racci
sono
ma
nei grotte,
ROSAL1BA (Antonello) di
Mes-
col
vivo
desiderio
che se le epoche della loro vita lo consentissero verrebbe creduto suo allievo. Poco o nulla oper in patria , essendo stato chiamato giovane a Torino in quella ducal corte, che pi non abbandon. Col mor di circa sessant' anni , nel 1604 , ed ebbe onorata sepoltura con epitaffio, che
schi Perino
del
Vaga
ROSELLl
pitture
Niccol
),
ferrarese,
di cre-
RSINO
danno fondamento
cui parlano
gli
scrittori patrj
Zaist
derlo allievo del Dossi ; ma in altre, e segnatamente nelle dodici tavole fatte per la Certosa, tenne un affatto diverso stile, che accostasi a quello di Benvenuto, o del Bagnacavallo.
te,
rappresentante
Santi
Cosma
Damiano
Cosma
la figura di
persona in-
voli parli, e
tiene
minuta
,
quadro una
gloria
il
con Maria
tra
le
cos
lo studio e la
fatica di
ogni
Vergine, avente
Bambino
colpo di pennello.
ROSI
laro di
il
Cristofano Allori , fioriva 1621 , nel quale anno, essendo morto il maestro , termin egli le pitture che questi aveva lasciale imperfette ; ma non nolo che facesse veruna lodevole cosa di propria invenzione. (Giovanni), contemporaneo di Zanobio , ed imitatore diligente del Falgani, fece molti lodali paesi in grandi e piccole tele, di cui abbondano le gallerie toscane. Sgraziatamente per molli quadri di
Braccia. Appartenne questo quadro alla distrutta chiesa de' Santi Vito e Modesto, ed ora conservasi nella
chiesa parrocchiale delle Torri dei Picenardi.
dopo
secolo
vestiti.
RO
ITO) nacque a Lipsia nel 1752, apprese il disegno e l' intaglio nell'accademia della sua patria sotto la direzione d' Oeser ; e dopo qualche
,
RO
269
tempo
applicossi
all'
architettura
nella quale
ebhe
maestro Lange
per altro
Non tard tornare alla professione d'intagliatore; e pubblic due stamarchitetto dell'universit.
a
conservasi un suo lodevole quadro, rappresentante S. Luca, fatto l'anno 1754, ROSSELLI (Matteo), nato a Firenze nel 1578 , fu da principio scolaro del Pagani, poscia del Passignano, ma form il suo stile, studiando in patria ed in Roma l'antico. Chiamalo a Modena da quel
pe sotto il titolo di Promenades autour de Leipzig, che lo resero sommamente celebre. Contrasse domestichezza col famoso incisore Chodowieck , che 1' istru in tutta la
pratica dell'acquaforte. In sei anni
esibizioni, preferi
li,
Cosimo
suo naturale
signore, e Firenze gli and debitrice dei migliori artisti che illustrarono
Ja
secolo.
pubblicava poi pi di 500 vignette. Nel 1781 recavasi a Berlino per abbracciare l'amico Chodowieck ; di la si rendeva a Dresda, dove si trattenne tre mesi per osservare e studiare tanti capi lavori di quella insigne galleria. Tornato in patria in sul declinare del 1782, sopravvisse pochi mesi, colpito da mortale malattia.
egregio pittore-, corretto nel disegno, lontano dal manierismo e di uno stile cos prossimo al grandioso, che
scambiano facilLe principali sue opere all' olio sono il Presepio a S. Gaetano e la Crocifissione di S. Andrea ad Oguisanti. Pi belli di lunga mano sono frealcune pitture
si
mente
colle caraccesche.
Sono pur
celebri
oltre le
Testa di Gellert
Ritratto
elei
cavata da una
dottor Dodd.
Veduta Veduta
Quattro
del bosco di
Rosenthal.
Auerbach.
abbi-
quali sono famosi quelli del chiostro della Nunziata, rappresentanti Ja Storia di Papa Alessandro IV che approva V ordine dei Servi ; e nella villa di Poggio imperiale sono alcune belle storie allusive alla famiglia dei Medici, dischi, tra
i
cuffie e di
ROSSEAD
gliori
pinte nella volta di una sala. Ad ogni modo, pi che dalle opere di pittura, nelle quali ebbe molti eguali ed alcuni superiori, ritrasse lode e non ebbe chi lo pareggiasse nella difficile arte d' insegnare , avendo
Lodovico
XIV
gli
commise
di
di-
pingere il teatro di Siiint-Gtrmaintn-Laie , nel quale esegui vansi le opere del celebre Lulli indi fu adoperato per le case reali, che arricch di belle prospettive e di paesaggi. In ultimo fu condotto da mi;
ROSSEL (Don Giuseppe') membro dell' Accademia di S. Barbara di Valenza, seppe rendersi benemerito dell' arte merc le utili cure ch'egli prese per Ja prosperit di
quell
possedute in eminente grado tutte le parti che costituiscono 1' ottimo facile comunicativa, acprecettore cortezza nel conoscere g' iugegni e saperli porre in su la loro via, animo temperato e paziente da ogni invidia alieno , e quel paterno affetto che sopra ogni ahra virt Quintiliano desiderava ne' maestri. Labuoni, e specialmente sci in tutti negli amici dell'arte, vivo deside: , i
rio di se
1'
ROSSETTI
Venezia circa
in
650, fu eccellente
insigne scuola
do.ve tuttora
disegnatore, iulagliatore in
rame ed
270
in
RO
legno
e coniatore di monete. di gi nome di valente ar-
RO
ROSSI (Properzia
de),
illustre
Aveva
1699, nel quale anno fu decorato del titolo di cavaliere della milizia aurata, e condotto a Verona da monsignor Barbarigo, vescovo di quella citt, dove fu per molti anni maestro de' conj di quella zecca. Fu pure dodici anni ai servigi dell' elettore Palatino ; ed in Verona ed a Dusseldorf ed in Venezia pubblic diverse pregevoli stampe , tra le quali
tista nel
:
scultrice bolognese, nata in sul finire del quindicesimo secolo, dev' essere
risguardata
lustri
:
come una delle pi ildonne che trattarono le belle arti perocch non contenta di occupare uno de' pi eminenti gradi
tra gli scultori del
fecesi
miglior secolo
Papa Alessandro
ammirare come suonatrice , cantante ed intagliatrice. Pure cos rara donna per vittima in fresca et di violenta mal corrisposta passione. Intagli quesl' illustre donna gli ornamenti di una porta di S. Petronio, scolp ritratti, statue e bassi
rilievi; e si ridusse con maravigliosa diligenza ad intagliare nelle nocciuole di pesca , figurine cosi ben
Grande
toretto.
Ve-
Gli ambasciatori veneziani inviati dal Senato a Federico Barbarossa , da Gabriele Calliari. Simile ambasciata, da un quadro
del Tintoretlo.
11 papa che d la benedizione al doge Ziani, da Francesco da Ponte. L' imperatore Federigo prostrato innanzi al papa, da Federigo Zuc-
mosse, che nessuno seppe mai fare n pi, n meglio. Undici di queste,
da una parte
tra
vandosi
in
dopo
cheri ec.
ROSSETTI
to circa la
colo,
incoronazione di Carlo desider di conoscere cos rara donna, ma ebbe lo sconforto di udire, che pochi d prima era stala sepolta nello Spedale della Morte.
1'
direzione del Munziani, e fece altre opere altrove, che furono molto lodate.
( Giovanni Antonio de ) nacque in Roma nel 1616 da certo Lazzaro de'Rossi della terra di Brembate nel territorio bergamasco ; studi
i
Mor
nel 1621.
d'
(Cesare), romano
ed uno
cavalier
pitture sui proprj disegni, che non maesi distinguono da quelle del
stro
un oscuro maestro; e perch non sadivent buon peva ben disegnare architetto vedendo e rivedendo i migliori edifizj di Roma. Concepiva egli nobilmente e con grande facilit ma non sapendo esprimere i
,
,
di
Vol-
1'
arricch di
belle opere, tra le quali dal Vasari assai lodata una Deposizio-
proprj pensieri, era costretto a valersi dell'opera altrui. Fece in Roma al Corso quel pezzo del palazzo Rinuccini la di cui facciata risguardasi qual capo-lavoro dell'arte. Aucora pi maguifico il palazzo idealo da lui per il principe Altieri al Ges , che uuo de' pi superbi palazzi di Roma, non d'al,
ne a S. Dalmazio, Vivea
nel 1568.
ancora
tro difetto accagionalo, che di non formare una compita unit. Appai-
RO
tengono pure all'architetto de Rossi i palazzi Astalli e Muti, l'Ospedale delle Donne a S. Giovanni Luterala no , la chiesa di S. Pantaleo
,
RO
Roma, dove
si
271
fece
nome
coli'
ora-
zione di Nostro Signore all' Orto, dipinta in S. Carlo al Corso, e col Battesimo del Nostro Signore alla
cappella del
sa della
Madonna
rendo pi
gnati coli' esercizio dell' arte sua , parte allo spedale della Consolazio-
ne, parie per dotare zitelle e parte Sancta Sanctorum. Mor nel 1695, nello stesso anno in cui cess di vivere il suo cognato e forse parente ROSSI (Mattia DE), romano ancor esso , il quale dopo gli studj della geometria e belle lettere , fu ammesso nella scuola del Bernini , che 1' ebbe sempre assai caro, aveua
dolo condotto in Francia ed adoperato in tutte le opere di grande importanza. Ebhe Mattia la direzione del palazzo che Clemente IX
fece costruire
a
Lamporecchio
per ordine del oapa scrisse la bella relazione intorno ai malfondati timori intorno alla sicurezza della cupola di S. Pietro. Succedette al Beruini nella carica di architetto di e chiamato in Francia S. Pietro per porre in esecuzione alcuni disegni del Bernini, seppe acquistarsi la grazia di quel re, che lo rimand
;
del Popolo. Molte opere condusse pure nel Piceno, e fu assai lodato il S. Gregorio fatto pel duomo di Metelica. Ma pi che di quadri per chiese, compiacevasi di rappresentare faceti argomenti in piccole tele , nel qual genere di poco cede ai migliori fiamminghi. Torino possed Il reale palazzo di molte sovrapporte ed ancora quadri di mediocri dimensioni rappresentanti sacri e profani argomenti trattati cou tanto sapore , che non possono vedersi pi belle cose in pari genere. Mor circa il 1718. (Antonio) del Cadore, fiori nel quindicesimo secolo, ed ebbe un colorire cos vago, che Tiziano non tornava mai in patria che non volesse ogni volta vedere le pitture di quest' uomo, che forse avevano destato nel fanciullesco suo animo il primo affetto per l' arte. La migliore e pi copiosa opera di An, ,
tonio
giore di
la
tavola
dell' aitar
magii
Selva in
cui
scritto
Roma
carico
di
ricchezze
di
la
suo nome e patria senza indicazione di anno. probabile che operasse circa il 1450.
onori.
O DE ROSSI
Angelo
Croce
il
deposito di Clemente
di
X,
la
fac-
Dogana di Ripa Grande ec. Mandato da Innocenzo XII alle Chiane per riconociata
S.
Gallo
la
nato in Firenze circa il 1670, probabile che apprendesse la quadratura e 1' ornato in Bologna. La-
scere
torn a
Roma
piuttosto
,
indisposto
58 anni nel 1695. (Pasqualino) nacque a Vicenza nel 164 ed apprese a didi
1
vor molto in Venezia nella prima semet del diciottesimo secolo guendo uno stile sodo ed affatto scevro dal manierismo de'suoi tempi. (Girolamo) da Brescia, probabilmente scolaro del Rama, operava nella prima mela del diciassettesimo secolo. Tra le sue mi,
gliori
pingere, pu quasi dirsi , senza la direzione di alcun maestro, copiando prima le migliori opere de' pittori veneti poi quelle della scuola
romana. Lungamente
si
trattenne in
272
tare quelle di
RO
Livio
RO
Mehus. Sono
pitture
farlo
,
ma non
tali
che potessero
la
principalmente lodati i suoi quadri da Cavalletto , condotti con molla grazia e facilit. Mor l'anno 1 702.
folla
dei
(Gabriele), quadraturista
bolognese,
(Muzio), detto anche Mario nacque in Napoli ne' primi anni del diciassettesimo secolo ; apprese
principi della pittura iu patria dallo Slanzioui, indi recossi a Boi
ROSSI
che
fior circa
la
met
del diciassettesimo
non
lit
logna
ove frequent la scuola di Guido Reni. Questo raro ingegno fu trovato capace di dipingere, Dell' et di diciotto anni, alla Certosa di Bologna, in concorrenza di provetti artefici consumati nell'arte. Ma questa sua primaticcia opera adesso la sola che conservisi in pubblico, perocch tornato poco dopo in patria , dovette soddisfare a molte private commissioni ; e la tribuna di S. Pietro in Maiella che dipinse poco prima di morire, pi non esiste quale fu colorita da iui. Di 25 anni, che tanti ne con,
(Girolamo), bolognese ancor esso, operava circa il 1650. Era stato scolaro di Flamminio Torre ,
dava speranza di riuscire non da del maestro , ma datosi all' intaglio, poco pi oper col pennello. Le sue slampe sono adesso alquanto rare , e non pertanto tenute in poco conto. nato a ( Carl' Antonio ) Milano Del 1581 circa , fu scolaro
e
meno
di
si
dei Procaccini.
11
si<o
S. Siro coi
due Santi
laterali
mo
che
maestro.
Pavia sono le migliori cose conoscano di questo valente pittore. Mor in patria nel 1648. (Francesco). V. Salviati. (Giovanni Battista), veronese , detto il Gabbino operava
il
(Andrea), nacque in
circa
il
Roma
circa
1650; ma
le
migliori sue
1750, ed apprese in patria del disegno e della piti principi tura. Sembra peraltro che non tarall' intaglio in rame, perocch non gingneva forse ai quaranl' anni allorch pubblic 1' interno della chiesa di Araceli addobbala per la canonizzazione di S. Margherita da Cortona. Le altre pi conosciute sue stampe sono Il Busto di Maria Vergine piangente, da Carlo Doice. S. Margarita da Cortona inginocchioni davanti un Crocifisso , da Pietro da Cortona. Benedetto XIV , da un suo di-
pitture sono
dasse a darsi
quelle condotte poco dopo uscito dalla scuola dell' Orbelto ; perocch volendo forse iu appresso formarsi uno stile che fosse
suo, and invece sempre peggiorando. di ( Giovanni Battista ) Rovigo, fu scolaro del Padovanino.
1627 e stabilitosi condusse poche, ma belle pitture pubbliche , e diversi quadri per private quadrerie.
il
;
Venezia,
vi
il
si
danno
tti.
bolognese e scolaro de'Caracci, fece per luoghi pubblici e per private case alcune buone
(
Geoova
nel
(Aniello),
1660
circa, fu
di 61
Enea
uno
RO
provveduta onde di buona pensione vitalizia
di
RO
non
dell'
275
soddisfatto
dove tdru
in patria
fosse
pienamente
compo-
Suo concittadino
(NICCOL), il quale mori di 50 anni nel 1700, dopo avere abbellita la patria con pregevoli pitture, che lo mostrano copioso inventore e coloritore in sul far del maestro , sebbene pieghi alquanto pi al rossiguo. Si disse che in alcune opere di grande importanza ,
ROSSI
diverso nell'ordine dal precedente stampa dedic ali irapeiatore Rodolfo 11. Lasciava inoltre imperfette morendo , un' altro Giudizio universale, che fu poi terminalo da Anselmo Boot. E questa
:
e questa bella
come
le,
il
Giordano
lo
accomodasse dei
suoi disegni. Fece ancora molti quadri di animali, onde sono ricche le
quadrerie di Napoli, tenuti migliori di quelli del Recco. r (Antonio), bolognese, nacque nel 1700, e fu scolaro del Franctschini, il quale, conoscendolo diligente pi d' ogni altro suo allievo, lo adoperava di preferenza nelle opere eh' egli non poteva da solo condurre. Riguardasi come suo capo-lavoro tra le tavole d' altare , il Martirio ili S. Andrea, fatto per
questo maestro sono rarissime. Ignoriamo 1' epoca della sua morte, ma noto che operava nel 1592. Ritratto di Massimiliano II imperatore. 1575. Busto di Rodolfo II. 1592. di Ritratto Enrico IV re di Francia. La Risurrezione di sua invenziodi
stampa stampe
e tutte le
buone prove
delle
ne.
1577.
stesso soggetto trattato in diversa maniera. Strage degl'Innocenti, di sua invenzione. Battaglia di Lepanto, di sua invenzione , stampa eseguita dopo
il
Lo
la
chiesa di S.
i
Domenico. Lavor
di
1572.
Il
molto per
pittori
paesi
e di
Tributo
di Cesare,
da Tiziano.
,
11
Martirio di
S. Pietro
dallo dallo
slesso.
La Maddalena penitente
stesso.
Mori in patria di 55 anni. ROTA (Martino), nato a Sebenico di Dalmazia circa il 1552, apprese il disegno e l' intaglio in Venezia indi recossi a Roma dove nel 1569 pubblic il rame del Giudizio universale dipinto dal Bonarroti. Questa stampa stata pi
lettanti.
; ,
Prometeo lacerato dall'avvoltoio, dallo stesso. Marsia scorticato da Apollo, ec.ee. (N. ) nato in Ba-
ROLBILLAC
jonna nel 1759, iutagli molti rami alla maniera a lapis, rappresentanti diversi paesaggi ed una raccolta dei
principj di disegno.
ROUK
inglese
a
(Guglielmo)
intagliatore
si-
rito di e
granito , aveva studiata l'arte, sotto il celebre Burke , e pubblic alcune stampe non prive di merito.
aucora
,
cutore
come mostreremo
ROVIRA ( N. ) intagliatore spagnuolo operava in Valenza ne primi anni del diciottesimo secolo ed
,
celebre
il
frontespizio
il
eh' egli
inpit-
tagli per
libro intit.
Museo
35
274
torico,
BO
ricco Finanziere, fu uno dei pi illuminati dilettanti del p. p. secolo, ed intagli diversi paesaggi tratti da Saint Quentin , tra i quali Due Vedute del Castello delle Stelle vicino a Parigi.
RO
(I. F. ) figlio di
BOUSSELET
(Egidio) nacque
lungamente vi si trattenne, pubblicandovi diverse stampe , le quali fanno testimonianza del miglioramento fatto uell' arte. Contrasse stretta amicizia con Carlo Maratta e Ciro Ferri , che gli furono utili per molti rispetti. Mor
Italia e
Parigi nel 1614, e fu uno de' pi valenti intagliatori francesi del diciassettesimo secolo. La sua maniera d' intagliare s' accosta per alcuni rispetti a quella di Bloemaert , ma i suoi rami sono incisi in assai pi larga maniera, pi variata, di maggior forza e calore. Alcune sue stam-
delle
maestro.
S. Chiara quadro storico da Agosliuo Caracci. Le tre Marie al sepolcro di Ges Cristo, da Annibale Caracci, stampa capitale. Visitazione di S. Elisabetta , da P. Mignard. David che presenta a Saulle la testa del Gigante Goliat , da Giuseppe Parrocel.
,
,
pe lo dimostrano valente colorista, perocch sapeva rendere benissimo le stoffe ed i diversi oggetti che possono essere ne' quadri dipinti. Belle stampe abbiamo di sua invenzione del pi soave effetto, che lo mostrano egualmente grande maestro nella storia e ne' ritratti. Mori in Parigi nel 1686. Delle 554 stampe che gli si attribuiscono ricorderemo le seguenti
,
:
Ritratti di
neviefa
Carlo
le
di
lem
cia
da Carlo Le Bruii.
ROUSSEAU
Giovan France-
Soggetti tratti
da varj
autori.
sco), nato in Parigi circa il 1750, fu uno dei molti intagliatori di Vignette a bulino per ornamento di
Jibri.
di
Sacra Famiglia con Elisabetta che sorregge sulle ginocchia il piccolo S. Giovanni, che presenta al bambino Ges un uccello da Raffael,
ricorder
seguenti
Bambino
1650. S. Giuseppe che offre de' fiori al divin Figliuolo che sta sulle ginocdallo steschia di Maria Vergine so 1656. Altra Sacra Famiglia , sotto il nome della tergine di Fontaintbtau,
lo
, ,
,
BOUSSEL (Girolamo)
iu
nacque
ossia
stesso.
S.
la
Bella
Giardiniera
in
dallo
Francesco
Meditazione, da
stampe all'acqua
Guido Beni.
RO
Le Forze
pezzi
,
RU
,
275
,
d' Ercole
in
quattro
sto
lit
come gentiluomo
che in qua-
dallo stesso.
1 ,
Arpa dal Davidde che suona Domenichiuo. Mos sottratto alle acque del Nilo dalla figlia di Faraone, da Niccol
Paussin.
Cristo portalo al Sepolcro, da Tiziano. questa la stampa capitale da Rousselet-
del suo
nuovo
stile;
Ges
ROUSSELET
costei
tra
i
Marianna
).
Fu
Wangec
la
Storia na-
(Maddalena Teresa) viene annoverata tra le intagliatrici per avere inciso nel 1784 un'Ascensione del Redentore. intagli alcune ( Carlo ) figure allegoriche d' invenzione di Carlo le Rrun.
i
epoca fece opere degne grande tra i pittori de' Paesi Bassi, quale veune dichiarato Rubens dalla imparziale posterit. Vide in appresso Roma; ma non mostrossi sensibile alle antichit che 1' adornano pi che alle cose de' moderni ; e le sue figure d' uomini e di domie d' ogni classe fanno testimotipi della sua bellezza nianza che appartengono alla sua patria. Pasdi dove sava da Roma a Genova
dopo
tal'
del pi
amo-
rosa sua madre, lo richiam subito in patria. Fu allora che Maria dei
1577
in
An-
parala la famiglia di lui a cagione delle accanile guerre che agitavano le Fiandre, ed avevano posta in potere degli
tria.
Olandesi Anversa sua paTornata questa sotto il dominio del re di Spagna, suo padre ripatri , e Pietro Paolo , che dimorando in Colonia non aveva studiate che le lettere latine ottenne dalla madre che teneramente lo amava , di apprendere la pittura. Frequent da principio la scuola di van Oort, indi passava a quella di Ottovenius, che non solamente gli fu maestro nell'arte, ma lo rese col proprio esempio il pi gentile e costumato artefice de' Paesi Rassi. Di 25 anni venne in Ralia, e fu ricevuto alla corte del duca di Mantova. Approfittava della dimora in quella citt per studiare le opere di Giulio Romano, eseguendo in pari tempo alcuni quadri per il generoso principe che lo aveva accolto piutto,
versa, e rec a Parigi nel 1625. Ma la vita pittorica di Rubens comincia da quest'epoca ad essere inseparabile dalla vita politica: incaricato
di frequenti ambascerie, dovette dividere il tempo tra la pittura ed i
maneggi
pi volte
a diverse corti
Europa, ed ovun-
immortali
ed in ogni luogo lasci testimonianze delle sue pittoriche virt. Pochi pittori lavorarono quanto Rubens, e presso che
;
tutte le
principali
citt
d'
Europa
possedono pregevoli opere di cos onde sarebbe opera grand' uomo perduta il tesserne il catalogo. A tutti noto che i 24 quadri fatti per il palazzo del Lussemburgo, ed terminate ed altre opere , parte
,
sua gloria pi elevato grado. Risguardasi universalmente per il suo capo la-
276
RU
RU
torn dopo il 1555 , fece pregevo-* (issine opere ; molte delle quali per 1' accennata ragione , vennero
,
con scapito del suo nome, attribuite al Salviali e ad altri. Ignorasi l'epoca della sua morte.
in
prin-
che ac-
compagn
re
,
di disegno pesante, di latroppo scoperto P artifizio delle sue composizioni, di essersi soverchiamente abbandonato alle rap-
un gusto
sciare
per
le gentili
pali signori
estense
presentazioni allegoriche, non sempre intelligibili , di non aver fatto scelta del bello. La magia del cola forza dell' espressione di , ogni affetto , sebbene non sempre nobile; le immaginose sue idee, e la facilit dell' esecuzione bastano a far scordare alcuni difetti inseparabili dalla umana condizione. Eser-
lorito
maestro importanti commissioni, specialmengenere ; che per te per quadri di alcuni rispelli faceva meglio del
Beltini.
e cortigiani del duca onde poich si divise dal mai non gli mancarono
cilossi
(N.) piemontese, lacirca il 1650 nella chiesa di S. Vito, come ricavasi da una descrizione 'manoscritta delle pitture di quella citt.
RUBININI
vorava in Treviso
RUBIO
Antonio
allievo di
glorioso
I'
felice
anno 1640.
RURIALE
ma
Pietro de
nacque
Antonio Pizzarro, fu del 1645 nominato pittore della cattedrale di Toledo e si mantenne in tale carica fino alla morte, che lo rapi all' arte nel 1655. Sebbene non si conoscano opere certe di questo artista ragion vuole che si creda ra, ,
ueir Estremadura in principio del sedicesimo secolo ; e recatosi a Rodi gi ammaestrato nelle pratiche della pittura, si accost a Fran-
gionevole pittore, per avere occupalo otto anni una carica che viene d'ordinario accordata a distinti maestri. RUBIRA (Don Andrea de) nato
in Escacena del Campo circa il 1 700, apprese a dipingere sotto la direzione di Domenico Martinez cui
,
opere d' importanza. Perci dipingendo egli a S. Francesco a Ripa la Conversione di S. Paolo , tanto imit da vicino lo stile del Salviati, che alcuni la credevano opera di costui. Il Rubiale aveva profondamente studiata la notomia del corpo umano, onde per questo rispetto era visguardato il migliore disegnatore dopo Michelangelo, e tenuto in grande stima. Ajut con Gaspare Becerra il Vasari in diverse opere ; ed in Roma, dove dimor parecchi anni, e nella sua patria, dove ri-
servi
lungo tempo d' ajuto nel dipingere i quadri dell' antica capcattedrale
di
pella delia
Siviglia
ed in altri luoghi. Passava poi a Lisbona dove condusse opere di molla importanza. Di ritorno a Siviglia, faceva i quadri della cappella
,
del
colle-
giata di S.
quelli
del
RU
che gli diedero no?ne in tulli la Spagna. Lasciava, morendo nel 760, un figliuolo chiamato RUBIR A (Don Giuseppe de). Nacque questi in Siviglia nel 1747, ed a vendo perduto il padre quando appena cominciava a disegna re francamenI
RU
i
Z77
opere per la corte. Fece pure per quadri rapi Carmelitani scalzi
presentanti la vita di S.
della
Giovanni
un bel do VI.
ritratto
di
Ferdinan-
te
noti
ma
totalmente la pittura , per esercitarsi nella scultura, senza che perci acquistar potesse nome di buon scultore. Non tard peraltro a pentirsi di aver cambiata professione ed abbandonata la patria,
:
don quasi
(Giov \n Filippo). nato in Augusta nel 1666, pi che alla voce del maestro, and debitore della sua pittorica educazione ad alcuni quadri del Borgognone ed alle stampe del Tempesta. Queste andava egli copiando giorno e notte con una passione che non aveva limiti
;
RUGENDAS
quando improvvisamente
per-
mano
non
destra.
atterr
Queil
va-
recossi a
Cadice, sperando di
tro-
varvi miglior fortuna, e col mor uel 1787. Dicesi che alcune pitture eseguite nella pi fresca giovenlii
giovane , il quale giunse a poco a poco a fare colla sinistra quanto ad un di presso faceva prilente
ma
gli
rolla destra.
fu in ci
La novit
,
del caso
avevano
ranze
,
fatto concepire grandi speche poi non si avverarono. RUC11ELLE (Pietro) nacque in Torino nel 1648 apprese il dise,
gno
1'
;u'cune ragionevoli
stampe
le
tratte
il
da
diversi maestri
di
tra
quali
che gli ancora utile ottenne protettori per scendere in Italia. Giunto a Venezia nel 1692, frequent alcun tempo la scuola del Mulinali, poi condusse alcune opere per private famiglie, che furono assai lodate. Passava da Venezia a Roma, dove disegn 1' autico, e le opere de'grandi moderni, non omettendo per di fare a brevi intervalli
varj quadri,
nel
Savoja , tratto da V'an Dyck. Ritratto di Lodovico XIV in et giovauile , da altro maestro.
onde
del
tenersi esercitalo
(EGIDIO) probabilmentedella
Margherita d'Austria, e Piacenza. (Gabriele) operava iu
ritratto di
duchessa
di
Parma
RUEDA
Granata ne'pi imi annideldiciassettesimo secolo. I suoi migliori quadri sono quelli rappresentanti soggetti di sacro argomento; molti de'quali si conservano in Toledo dove dal 1655 in poi copr la carica di pit.
pennello. Di ritorno in patria, alternava I' esercizio della pittura con quello dell'intaglio delle proprie opere , e con ci ruppe la trama ordita dai suoi corrispondenti per ridurlo a vender quadri. Ma lo loro a vii prezzo
maneggio
alla
pittura Ja
di
commistra
di
rappresentare in va-
battaglia
Narva
Mori
1'
anno 1641.
Carlo XII re di Svezia e lo Czar Pietro il grande. Il desiderio di far cosa di straordinaria bont lo espose perocch pi volte a gravi rischj
;
RUFO
nacque all' Escuriale ne' primi anni del diciottesimo secolo. Apprese a
dipingere non ben noto sotto quale maestro , e condusse molte
,
assalto d'
una
citt,
ed alle calde
e
dell' infan-
a bre-
vissima distanza.
Dopo
questi peri-
278
altri
RU
compose diversi
,
RU
di architettura
colosi esperimenti,
che ornano
di
il
,
libro
re di
quadri di battaglie, alcuni dei quali intagli. Mor sorprso da apoplessia nel 1742. RUGENDAS (Cristiano), probabilmente figlio di Giorgio Filippo, intagli molti rami tratti dai quadri e disegui del padre, e posti nel catalogo di Giorgio Filippo, col seguente titolo : Manieres noires d'aprs Rugendas, executes en un
,
delle
esequie
Luigi
Spagna.
(Antonio), fiorentino, fu scolaro in patria del Vannini , e dipinse varie cose d' architettura nella stessa Firenze, cui seppe abbellire cou gentili macchiette.
Fece pure alcune opere di grandi figure all'olio, come, per tacere di tutt'altri
,
il
S.
Andrea
nella
chiesa di
S. Gaetano.
(Anton Mabia)
fiori in
Mi-
due maestri.
Di Giorgio Filippo.
Capricci di Giorgio Filippo Rugendas, 1698, all' acqua forte. Seguito di sei stampe rappresentanti le operazioni militari de' Francesi e dei Bavaresi ad Augusta , e
lano circa il 1700 , dove condusse molte opere in compaguia del suo indivisibile compagno Francesco Bianchi. Lavorarono ancora nel diciottesimo secolo, lasciando peraltro pi lodevoli esempj di fedele amicizia , che di rare pitture.
Battfitino del
suoi contorni,
all'
1704 pezzi
capitali
pezzi rappresentanti le operazioni militari nel tempo d'una campagna contro il Turco, alla maniera rossa.
acqua Quattro
forte.
allievo del Gessi e del Domenichino, ed oper come ajuto dell' uno
in
Bologna, in Roma, dipingendo a Napoli ; finche S. Barbadio di Bologna a competenza del primo maestro, ottenne di
e dell'altro in
,
Otto gran pezzi rappresentanti le regole dell' esercizio del maneggio, alla maniera nera.
Stampe di Cristiano.
superarlo. Stabilitosi poi in Roma, vi condusse diverse pregevoli pitture a fresco nel chiostro della Minerva, nel palazzo Cenci ed altrove , che
Due
maniera
braccia mor nella fresca et di treutadue anni, vittima infelice di una mal corrisposta passione. Suo fratello
(
Ercole
),
detto Ercolino
rari
non avendo
,
RUGGIERI
tetto fiorentino
(Ferdinando), archi,
talenti
di
Battistino
limitossi
ad
ed intagliatore in operava ne' primi anni del diciottesimo secolo. La sua pi celebre opera la copiosa Raccolta in tre volumi in gr^n foglio contenente le vedute delle pi cospicue antiche e moderne fabbriche della citt di Firenze da Jui misurata , disegnata ed intagliata. Disegn pure ed intagl. nel 1724 diversi rami
essere semplice
stro
;
rame
riusc
fini
ed in che appena
il
conoscitori
fratello
nella
diciassettesimo
un maestro fiammingo. Stabilitosi in Verona oper molto di piccoli nei quadri di gusto fiammingo
,
RUSSO
to in
quali peraltro scorgevasi qualche imitazione dello stile bassarisco. AIoi circa il 1717. RUGGIERI (Ruggero), nato iti Bologna, fu scolaro del Primaticcio, che lo condusse giovane in Francia, e lo adoper come suo ajuto nelle
Capiia circa il 1600, frequentando le scuole di diversi pittori in Napoli, Roma ed altrove, erasi formato uno stile, che potrebbe quasi chiamarsi originale. Tornalo in patria, vi fu adoperato assai, ed egli corrispose alla confidenza de' suoi concittadini, arricchendola di molte
e
belle
opere.
Manc
all'
arte
nel 1667.
RUOPPOLI
sta
(Giovanni Batti-
) , napolitano , nacque circa il 1620, e fu allievo del Porpora, che per avventura super nelle pitture
perletlameute imitando ed in particolare le uve , cui dar sapeva la naturale trasparenza e degradazione della luce. Mor circa il 1685. RUQTTE (Luigi Carlo) nacque in Parigi nel 1764, ed apprese i principj del disegno e dell intaglio da Mine. Passava poi a Londra dove lavor molti anni presso Barilozzi ; e tra J' altre cose intagli nel 1784 a granito la contessa di
di
le
genere,
frutta
nacFirenze dopo la met del quindicesimo secolo e perch essendo ancora giovinetto mostrava grande ingegno per disegnare e modellale , fu da Lorenzo de' Medici posto a stare con Andrea del Verrocchio, presso al quale stava similmente Leonardo da Vinci, alquanto pi provetto del Rustici. Parve a costui che la bella maniera del di-
que
segnare,
1'
mo-
Harcourt in aiuto di villeggiante , tratta da Angelica Kauffman. Tornava a Parigi dopo l'iudicato anno, e pubblic diverse stampe nello stesgenere d' intaglio. RUSCHI, o RUSCA (Francesco) operava circa il 1650. Sebbene rose
venze delle figure del compagno fossero pi graziose e fiere che quelle dello stesso maestro; perch quando Andrea fu aodalo a Venezia per fondere la statua di un illustre casi accost al Vinci , e sotpitano to di lui apprese le ultime finezze del gettare di bronzo , scolpi,
re in
marmo
tirare
di
prospetti-
va
mano, e probabilmente scolaro del Caravaggio, non in Roma conosciuto, ma notissimo a Venezia, Treviso e Vicenza, dove condusse diversi lodevoli quadri, de' quali vedonsene ancora alcuni di figura bislunga , benissimo conservati in
private quadrerie.
e specialmente di fare cavalli , de' quali tanto si dilett , che ne fece di terra, di cera, e di tondo e basso rilievo in quante maniere
,
RUSSI (Giovanni de) mantovano fu uu celebre miniatore del quindicesimo secolo quale diil pinse per Borso duca di Ferrara ima Bibbia in gran foglio, risguardata poi sempre siccome uno dei capilavoii in tal genere, ed universalmente conosciuta sotto il titolo
,
di
Bibbia estente.
possono immaginarsi. E perch Leonardo era versato in ogni maniera d' arti , fecesi anche Giaufrancesco a maneggiar colori, e fece, per testimonianza del Vasari, pitture; sebbene la sua principale professione fosse la scultura. Tra le prime sue opere di scultura contatisi alcune figurette di tondo rilievo rappresentanti una nostra Donna col figlio in collo a sedere sopra nuvole popolate di Cherubini. In occasione della venuta di Leon X in Firenze fece alcune statue , che furono tenute bellissime ; e tanto piacquero al cardinale Giulio de' Medici, che
280
sii
RU
fece fare per finimento della fon-
R
cavaUo
il
IL-
tana del palazzo de' Medici il Mercurio di Bronzo alto circa un braccio, in atto di volare. Fece per lo stesso cardinale il modello per un David di bronzo simile a quello di
essere posto esso re, e condotto a fine il modello, stavasi per gettarlo, quan-
do
finita.
mor avanti che l'opera fosse Mancatagli sotto Enrico II la pensione , fu sovvenuto da Pietro Strozzi, e d'. ogni cosa provveduto
il
re
Sacra Famiglia
per
il
Magistrato
de' consoli dell' arte di Por Santa Maria. Condusse per commissione de' Consoli dell' arte de' mercatanti le tre stupende statue in bronzo che sono sopra la porta del tempio di S. Giovanni , che volta verso la canonica. Della quale opera veramente maravigliosa essendo stato il Rustici malissimo rimunerato, tanto se ne afflisse, che si ritir con proposito di non voler mai pi operare per magistrati ne dipendere fuorch da un solo uomo. Accadde, che
,
dallo stesso finche visse onde venuto a morte in et di ottantanni, le sue cose rimasero per la maggior parte a questo signore. Fu Gian,
francesco Rustici uomo dabbene , liberale verso i poveri , amico dei buoni, lontano da ogni ambizione. RUSTICI (RUSTICO) viene annoveralo Ira gli scolari del Sodoma , dal quale apprese a lavorare di grottesche, genere di
tale,
pittura
ornamen-
conducendo
vita solitaria,
si
lasci
che dopo Raffaello, ed i suoi glandi collaboratori ed allievi, Giulio Romano , Giovanni da Udine Baldassarre Peruzzi, ec. era diventato di moda. Fu suo allievo il
figlio
per qualche tempo adescare dai supposti profitti dell' alchimia e si diede con un compagno a voler con gelare il mercurio. Rinvenuto da tale traviamento, dipinse in un quadro all' olio la Conversione di S. Paolo con grande variet di cavalli e soldati per Piero Martelli poscia rappresent in altro quadro di piccole dimensioni una caccia. Lavor di mezzo rilievo di terra per le monache di S. Lucia un Cristo nel1' orto che appare a Maria Maddalena ; per Iacopo Salviati una nostra Donna in marmo, ed altre opere. Fece molti ritratti, tra i quali quello del duca Giuliano de' Medici in profilo che gett in bronzo. Ma troppo lungo sarebbe il voler indicare le tante opere eseguile in patria. Dispiacendo al Rustici la cacciata de' Medici accaduta nel 1528, se n'and in Francia, dove Francesco 1 gli assegn una provvisione di cinquecento scudi 1' anno ; ed egli diverse cose lavor per cos splendido favoreggiatore delle arti. All' ultimo "li fu dato a fare un
, ;
(Cristoforo) che per poco non super tutti gli ornatisti dei suoi tempi, avendo saputo dare ai
suoi lavori quella leggerezza e variet, che non scorgesi uelle opere
degli altri
conto
tello
della
grazia
sia
che studi la Casolani e seppe imitarlo cos da vicino, che avendo questi, morendo, lasciata imperfetta una tavola che faceva per la chiesa di S. Francesco di Siena, fu con universale aggradimento da
(
Vincenzo
il
Rusii-
per avventura fu il pi celebre artista di questa pittorica famiglia senese. Pure Francesco esegu poche opere, perch tolto all' arte in et giovanile: ma sono tali che bastano a fargli dar luogo tra i buoni pittori de' suoi tempi. Osservarono alcuni, che giudicando dallo stile con-
Rli
RU
onde
assistere
il
281
verrebbe crederlo piuttosto che del padre, scoiaio del Caravaggio. Senon biografi che che convengono tulli pass dalla scuola paterna a quella
i
padre giunto ad estrema vecchiezza e bisognoso dei sussidj dell'aite medica, gli sopiavvisse pochi mesi, fino al 1681.
Era
pit-
di
Guido
in
Roma
dove studi
eziandio le cose dei Caracci. Certo ad ogni modo che ingentil lo stile caravaggesco in modo da piacere anche ai pi severi censori. Spicca singolarmente nel lume chiuso , simile a^sai a Gherardo dalle Notti, ma di questi pi scelto. Talvolta accostasi ancora alla maniera di Guido e di Annibale Caracci talmente da lasciarsi a dietro tutti imitatori. La Madi loro pi insigni posseduta dal dalena moribonda Gran Duca di Toscana, ed il S. Sebastiano cuialu da S. Irene gi appartenente al principe Borghese, del secondo sono del primo stile la Nunziata di Siena di cui non pu vedersi pi bella cosa. Una grandiosa opera aveva cominciala nel pubblico palazzo della sua pama sorpreso dalla morte nel tria ; 1625, fu data a terminare ad altri artisti, che sebbene lavorassero sui fecero cosa lontana disegni di lui dai comiociamenti del Rustichino.
,
, :
(Salomone) mediocre
tore,
le
maestri lo mostrano
inferiore a
di
lunga
mano
Giacomo.
da Giacomo.
Paesaggio ornato di alberi ed instampa ciso con finissima punta
,
rarissima,
a dritta vi si Altro Paesaggio navi, a siil mare coperto di nistra un'alta montagna rivestita di alberi e coronata da grande edili:
vede
zio
rarissima.
condiscepolo poscia suo compagno di lavoro, dipinsero l'anno 1554 una parte dell'aitar mag-
RUYZi (Antonio),
Antonio
d' Arfian
di
RUSTICI
degli
allievi
Gabriello
di frale
fu
uno
Bartolomeo
dalla Porta,
ma
sgraziatamente non
verun'opera certa sapendosi solamente, che veniva dal maestro risguardato con
conosciuta di costui
;
(Giovanni Salvatore), pitnon resta altra memoria che quella di avere 672 contribuito al dal 1667 al mantenimento dell'accademia di Si1
viglia.
GIXON
pittore di
occhio di parzialit.
RUYSDAAL
in
(Giacomo), nacque
Arletn circa il 1655, ed esercit io giovent la medicina e la chirurgia , avanti che pur pensasse a
studiare la pittura sotto Berghem. In sull' esempio del maestro , eh' era
rava in Siviglia nel 1577, ed probabile che appresa avesse l'arie dal giovane Herrera. Tra le molte sue opere tenuto in molta stima per grandioso stile e per vaghezza di
colorito
suo intimo amico, egli non ritrasse probabilmente altra cosa dal vero, contorni d Amsterdam, ditranne visi in diversi quadri che si rassomigliano a quelli del maestro, non solamente per la perfetta rassomiglianza de' paesi ritraiti o imitali , ma ancora per lo siile e per il modo di colorire. Richiamalo ad Arlcm Pit. itegli Ardi. ecc. r. ili,
i
che
si
'
GONZALES
Pietro
nato in Madrid nel 1655, cominci a studiare la pittura in et di trenta anni sotto Giovan Antonio Escalante ; dopo la morte del quale pass
nella scuola di
Giovanni Carrenno,
presso
al
56
282
eressi,
BU
RY
nierato , che non g' imped d eS* sere dichiarato pittore del re. Lo principali opere di quest'artista sono varj ritratti di Filippo in abito nero. Doveva accompagnare Carlo II quando recavasi in Italia per sposare Anna Maria di Savoja, ma gli fu giuoco forza restare a Madrid , per non poter sostenere il disagia
che avendo cominciato a lavorare da se, ebbe moltissime commissioni. Tra le pi lodate sue opere contavansi tre quadri dipinti per la che perirono chiesa di S. Millan nell'incendio del 1720. Ora sono in grandissimo pregio tenuti certi
,
suoi quadretti di lieto argomento , con tanta grazia disegnati e cos felicemente coloriti, che conservatisi quali preziose opere della scuola veneziana. Mori in Madrid assai ricco ed onorato nel 1709, lasciando in diverse chiese belle testimo-
del
RY
in
cammino. Mor nel 1704. (Pietro Dankers de), nato Amsterdam nel 1605, ebbe nome
valente
in
ritrattista.
di
Fu quindi
servigi
di
chiamato
Uladislao
Svezia
.
ai
nianze della sua virt. RUYZ de SARABIA (Andrea) operava in Siviglia ne' primi anni
del diciassettesimo secolo, dov'ebbe
che lo nomin suo pittore, e col termin i suoi giorni, non ben noto in quale anno.
IV
nacal-
fama
di valente maestro.
Dopo avere
alcuni
bei
Delft circa
il
1566, e
fu
arricchita la
patria
di
lievo in patria di
quadri ed ammaestrato nell'arte suo ngio Giuseppe , che non fu meno di lui ragionevole pittore abbandon la famiglia e la patria per recarsi a Lima, dopo mor senza avere avuto tempo di condurre a bue verun' opera d' importanza. de SORIANO (Giovanni) nato a Higuera de Aracena nel 1 701 priocipj della pittura in apprese Siviglia sotto Alfonso Michele de Tobar. Malgrado la scorrezione del disegno, ed il colorito secco e duro, non gli mancarono importanti commissioni per conventi di S. Francesco e di S. Agostino , i di cui chiostri sono coperti da' suoi qua, i
i
indi scese in
piare i grandi esemplari. Tornalo a Delft, condusse molte opere a fresco ed all' olio , che mostrano lo studio fatto sopra Iacopo da Ponte. Ignorasi V epoca della sua morte. (Niccola) nato a Bruges circa il 1657, apprese a dipin-
RYCRX
non ben noto sotto quale , maestro ; poi s' imbarc per il Levante , e lungamente dimor nelle
gere
vicinanze
di
Gerusalemme
dise-
gnando
sentanti
dri.
de LA IGLESIA (Francesco Ignazio) nacque a Madrid circa il 1650 , e fu albevo di Francesco Camilo, poi di Giovanni Carrenno, non ignobili pittori. Appena aveva cominciato a dipingere da se quando contrasse domestichezza con Giovanni Cabalazzeio, insieme al quale condusse diverse lodate opere. Ma in appresso , dovendo lavorare in compagnia di Donoso per gli apparecchi dell' ingresso di Luigia Maria d' Orleans, prima sposa di Carlo Il diedesi ad unjo stilo amimi,
aduuanze
tale.
di
Mor
in
Siviglia nel
1765.
Di ritorno in patria nel 1667, societ dei in quella pittori. Belle e svariate assai sono
fu
ammesso
cammelli, cavalli, ec. disegnati con molto spirito e vagamente coloriti. Ignorasi ogni altra biografica
di
notizia.
RYCMAN ( Niccol ) nato io Anversa nel 1620, o poco dopo, fu probabilmente allievo di Paolo Fontius
stile.
o per lo meno ne imit lo Intagli con grande propriet, e soltanto lascia desiderare mag,
RY
gior correzione nelle pai li nude delle pitture. Ignorasi l'epoca della morte.
RY
dopo
.
285
1'
L' Adorazione dei Magi, da Rubens. Ges Cristo al sepolcro: la Reata "Vergine tiene un velo per cuoprirgli
la
pi frequentata, sebbene non fosse la migliore ; ma egli deve la gloria di veder passato il proprio nome
posterit dall' essere padre e maestro di ^Davide) il giovane. Vedendo costui ii) quale alta stima erano di Tetenuti i quadri di Rrawer
alla
,
testa,
rara stampa.
Sacra Famiglia, ove Ges bambino abbraccia la Madre e Giuseppe vedesi in f>udo alla stampa
,
niers
stile
di
Ostade
allargossi dallo
colle
dal medesimo.
Achille alla corte di Licomede , riconosciuto da Ulisse , dal medesimo. RYDER (TOMMASO) nato in Londra del 1748, pubblic molle pregevoli stampe a granilo bruno , e talvolta ravvivate a colori.
paterno per imitare quegli ecuno de' pi valenti pittori di contadinesche adunanze, di mercati, di officine d' alchimisti, ec. Osserva il DeChampas, che giunto ai cinquanl' anni , abbandon l' imitazione della natura,
cellenti maestri: e fu
Fra
Il
le
e per amore di novit, fecesi a dipingere capricciosi mostri e fantasmi di aspetto il pi disgustoso ed orribile che veder si possa. Per dare relibero sfogo alla sua fantasia plic pi volte la Tentazione di S. Antonio, che non manc di ammiratori per la singolarit delle rappresentate stranezze. Era egli nato
,
la
nel
1615,
mori circa
,
il
1670.
detto
Cartagine
da Angelica
RYSBRAFCK
(Pietro),
1' arco di Ulisse dalla colonna ov' era sospeso, dalla medesima. Lavinia e sua Madre con quattro
nacque in Anancora Ry*bregt< versa circa il 1657, e fu scolaro io. Francia di Francesco Mil, che gli consigli lo studio dei quadri di
cizio riusc Pietro
versi
di
Thompson
di
Samuele
Schei ley.
11
ed alcuni suoi
di quelli del
Politico:
la
uomo
mezzo corpo
pitto-
paesi stanooal
paragone
che legge
re paesista
Gazzella.
RYKAERT
(Martino),
in sul fare di
suo illustre esemplare. Dopo una lunga dimora in Parigi, dove le sue opere erano stimate come ben meritavano , rivide la patria che pi
nel
1715 di-
di
di
eslesissitno
orizzonte
e simili.
figurine
da Brenghel
di
Rysbraeck
Velor
i
mano
pi stimati.
(Davide) nato
in
Anversa
di Pietro, onde
dod
gli
siano attri-
84
il
RY
i
SA
molte opere eseguite in Napoli, pre* giatissimi sono freschi, ed alcune tavole all'olio a S. Maria delle Grazie e forse sono migliori le pitture onde arricch Gaeta e Salerno sua patria. Molt' altre citt del regno possedono pubbliche e private opere di questo distinto artista , ed in particolare quadri di non grandi dimensioni rappresentanti Sacre Famiglie , di stile perfetta:
Pietro Rysbraeck
primo
,
inta-
gli pure alcune sue composizioni quali con punta facile e spiritosa sono Diana sorpresa nel bagno da
Atteone. Paesaggio con un castello a lato di un fiume, ornato di molte figure. RYSEN (Warnard van), nato
in
Bommel
lievo di
lia,
mente
raffaellesco.
(Lorenzo), detto ancora Lonato circa il remino da Bologna 1550, non ha potuto, come taluno
,
maestro
e
senza
i
suppose
stile
,
forse
quando
essere scolaro
Raffaello
morto nel 1520. Vero non pertanto che alcune sue sacre famiglie
sapore della scuola maestro, se non che sono alquanto pi debolmente colorite. In altri quadri mostrasi invece imitatore del Parmigianino , come ne fa testimonianza la tavola di S. Michele fatta perS. Giacomo Maggiore di Bologna, che fu incisa da Agostino Caracci. Dipinse pure egregiamente a fresco, mostrandosi copioso nel!' invenzione corretto nel disegno nell' eseguire speditissimo. Chiamato a Roma durante il
tutto
il
hanno
di quel
sommo
gloria, p
si
fece
mercante
S
di gioje.
SABBATlNi (Andrea) comunemente chiamato Andrea da Salerno, nacque circa il 180. Studiava la pittura in Napoli quando fu porl ,
stupenda Maria Vergine, fatta da Pietro Perugino. Sorpreso dalla bellezza di quel nuovo stile, poich' ebbe acconciati alla meglio i suoi alfari, si mise in viaggio per frequentare la scuola di Pietro in Perugia. Ma strada facendo ud in un albergo alcuni pittori che parlavano delle maravigliose opere fatte da Raffaello in Roma per papa Giulio, onde, mutalo contata
in
la
quella capitale
tavola
dell'
Assunzione
di
pontificato
di
Gregorio Xlll
di-
pinse nella sala dei re la Fede che trionfa della Infedelt, ed altre storie condusse nella Galleria e nelle
stri.
preferenza d' ogni altro per presiedere ai lavori del Vaticano, ed in tale impiego mor nella
fu scelto a
fresca et di
bene la morte del padre lo richiamasse dopo un anno, contro sua voglia a Napoli vi spieg uno stile del tutto nuovo, che sorprese lutti gli artisti e dilettanti. Vero che il Sabbatini non uguagli il Pippi,
,
(Bramante), architetto e scultore cremonese. Operava in Cremona nei sedicesimo secolo. Sodo
sue invenzioni e lavori,
i
SACCA
la
porla ed
S. Se-
medesima verso
S.
Luca
nfe
Raftaello,
Collo
ce.
Tra
le
condo. Tutta quest'opera in marmo di Carrara , ed i bassi rilievi rappresentano le imprese d Ercole e di Perseo, e sono cosi diligente-
SA
metile eseguili, che lo storico della
SA
,
285
Di questo grand'
uomo
parl
poco
cose del
tevoli
moka
di
considerazione.
E
la
pure opera
bellissima
dell'
Bramante Sacca
Raftaello vantaggiosamente Mengs perch, sdegnando le cose troppo minute, lasci, in sull'esemalcune pio degli antichi statuarj , ma basta vedere il parli indecise
, :
ne
il
suo S. Romualdo per scordarsi la pedantesca critica del pittor sassone. La scena si rappresenta entro una
vaile circondata dagli Apennim. Al primo colpo d' occhio si offre la dilettevole immagine della vita sotutto litaria ivi tutto tranquillo,
:
martirio
Marcellino e
Pietro.
cellente di tarsia
(Filippo) lavoratore ecoperava in Cre, mona sua patria nel quindicesimo secolo. In S. Pietro di Cremona cos scrive l'anonimo dell'ab. cavai. Morelli, monistero de' frati della tomisti bianca, V inclaustro con due solari de opera dorica de bona
,
SACCA
richiama l'idea della quiete, del deila pace dell' animo. La riposo tanto stessa eguaglianza dagli abiti contrinella forma che nel colore, di buisce alla viva rappresentazione
ci
,
forma
fu
architettato
da Filippo
)
SACCHI
nel
dell'aitar
Evangelista
fioriva
Santo protagonista assiso ali ombra di un grand'albero, i suoi cinque discepoli seduti di faccia a lui, udendo pendono dalla sua bocca visione. Egli il racconto dell' avuta
,
uuo
stato
di
deliziosa
quiete.
Il
Sono eziandio
piccolissimi
sua
invenzione
in
il
soggetto dalia
tant ar-
intrecci
marmo
di
quell altare in cui conservasi la tavola del Pordenone, nella stessa cattedrale.
(Cristoforo) antico artista cremonese trovasi ricordato dallo Ziaist, seuza che soggiunga in quale
arte
1'
si
che meglio nobilmente il pm imfarlo potuto avrebbe non maginoso poeta. questa una lunga
i
esercitasse.
tria di
il
Francesco Albani
, ,
{orse
ed uno dei miglior coloritore che dopo pi insigni coloritori tempi di Raffaello vanti la scuola romana. Nato per il grandioso e per il sublime non isdegn di scendere al delicato ed al gentile, qualunque volta lo richiedeva la qualit delatl' argomento. Gravi sembianti teggiamenti maestosi, lai^hi esemsevero coloplici panneggiamenti insiemi; del suo stile. rito t'ormano entro al quale non di rado vedesi frammischiata la tenerezza di quello tutto nelle sue opere del maestro
i
.
Santi processione delle ombre dei primi dei quali pare camaldolesi, che si perdano tra le nuvole a mvquesura che si allontanano. Dopo quadro cui dovuto il sto grau Roquarto luogo tra i migliori di ma, non ricorder che la volta del Irepalazzo Barberini, maravighoso vicino sco che sorprende e supera il
del Cortonese,
iell'
se
espressione e nella scella. be il Sacchi in Roma fioritissima arscuola, da cui uscirono valenti di tisti perocch alle cognizioni
,
pittore,
filosofiche teorie,
(ommunicarelesue
fu
idee.
Suo
scolaro
pure
il
figliuolo di lui
(P.
Giuseppe)
vestito
1'
il
quale avendi
frate
do
di gi
abito
spira dignit,
tranquillit e quiete;
28
la
SA
de' SS.
SA
ed attitudini espressi vedonsi viva-
Apostoli , che ricorda lo stile paterno, sebbene assai lontano per conto di merito. SACCHI (Carlo) nato in Pavia avanti la met del diciassettesimo secolo, apprese i principi dell' arte in patria, poi continu i suoi studj in Roma ed in Venezia. Ad ogni modo dei diversi stili delle due scuole eh' egli frequent pare che non si formasse un terzo stile suo proprio, ma seguisse ora 1' uno ora 1' altro, come meglio gli tornava onde in Pavia vedonsi in pubblico ed in private quadrerie pitture che ricordano la maniera di Paolo, altre che si accostano al far della scuola romana qual era alla met del diciassettesimo secolo. Fu buon coloritore , ornatore sfoggiato , spirisagristia
, ,
mente
circa
ANTONIO), nato in Como 1650, termin i suoi studj in Roma , non noto sotto quale maestro e tornato in patria prese a dipingere una cupola. Ma perch mal conosceva le regole della pro(
rispettivi effetti.
il
punto tropp'alto, il sproporzionate figure che si accor , e mor di dolore T anno 1697.
spettiva, prese
e fece
tali
(Gaspare) da Imola
anni
del
fioriva
ne' primi
colo
molte
Ravenna ed in altre citt della Romagna. In Rologna a S. Francesco conservasi una sua tavola fatta nel
1521
,
tos.i
nelle
il
nome
oltre
dovere.
Mor
in
patria
nel 1706.
(Pier Francesco) di Pavia. Intorno a questo artista, lodato da Paolo Lomazzo, e che oper molto in Lombardia ed in Genova in et
assai lontane, cio dal 1460 al 1526, nasce ragionevole sospetto che sia corso errore nelle date. certo irrtanto che delle sue conservate opere nessuna mostra il moderno stile del sedicesimo secolo, cui un uomo del
imparata
1'
arte sotto
in
il
Bertesi,
ed
ebbe
acquistato
1'
nome
patria
per alcuni
,
lavori eseguiti
and ad
alcune opere, prima di abbandonar I' Italia. Gli si attribuiscono la statua del bambino Ges sopra un
trono
,
suo
non
comune
in
merito avrebbe
ne' lavori
in
un Cristo
I'
fatto nel
tentato di accostarsi
del
collocato sopra
altare di S.
1526, quando
zia, in
,
Roma,
Vene-
Toscana, in Milano fiorivano o di gi erano morti grandi maestri del bello stile Quello del Sacchi si avvicina a quello di Carlo Mantegna , forse suo compalriotto. (N.) di Casale, contemporaneo ed in alcune opere compagno del Moncalvo fior ne' primi anni del diciassettesimo secolo. A S. Agostino di Casale conservasi uno stendardo con la Vergine circondala da
i
come pure
altare.
la
statua di questo
suo Per ultimo lavoro del Sacchi la Vergine Addolorata che sorregge sulle ginocchia il morto Redentore , che vedevasi nella chiesa di S. Gregorio. (Pietro) detto lo spartitolo, era cremonese ed apprese a dipingere in Bologua. Di ritorno in patutore dei frati
predicatori
al
tria, fece
e tra
questi
pure un' Estrazione di doti con grandissimo concorso di persone di ogni sesso ed et , ne' di cui volti
Omobooo e S.Liborio, primo de' quali in abito pontificale. Iu alto una gloria con Maria
Egidio, S.
il
Vergine.
SA
SA
287
SACCHETTI (Giovanbattista)
torinese, fu discepolo, poscia successore di Filippo lvara nella riedificazione del reale palazzo di Madrid. L' antico palazzo bruci nel
Tutto di granito , eccetto gli ornamenti delle finestre , che sono d' una pietra bianca di Colmenar. Su la cornice ricorre una balaustrata, che occulta il tetto di piombo,
ornata di
statue
dei
re di
1734.
Chiamato
1'
Spagna
un modello, che tuttavia si conserva presso I' armena del reale palazzo. Secondo 1 lvara dovea questa reggia formare un quadrato di 1700
per ogni lato. 11 gran cortile andava lungo 700 piedi e largo 400 ; gli altri a proporzione. Le quattro
facciate avrebbero avuto
Anche
sei
le altre
facciate
hanno
consimili
ornamenti.
Neil' edilizio
sono
porte principali
tre
mezzo
due
,
54
ingressi
undici dei quali dovevano essere nella principale facciata. L' altezza fin sotto la balaustrata dovea montare a 100 piedi. I risalti ed padiglioni del prospetto principale vei
de e la scala ornata di pilastri e che non fanno il desidi coloune derato effetto per la moltiplicata dei
membri
e de' risalti.
Il
cortile
un
meno
200 colonne
forse
la
zio.
il
adatt dunque al sua invenzione, senza scostarsi dallo stile del maestro, servendosi dell' iuuguaglianza del suolo per ricavare pi comodi per tutti gli uftirj di una gran corte. Colloc la facciata principale a mezzogiorno come l'antica, in cui dispose un appartamento a pian terreno alquanto elevato dal suolo ,
Sacchetti
sito
un disegno
di
indi d piano nobile, e poi un altro, frammezzati tutti da mezzanini; onde questa facciata ha sette ordini ai
finestre, tre grandi e quattro piccole.
Pu
essere grandiosit in
pic-
cola ripartizione?
La forma
di
tutto
il palazzo un quadrato della lunghezza di 470 piedi, e dell'altezza di 100 fino al cornicione. Ha quattro risalti ai quattro augoli, ed un altro nel mezzo della facciata boreale ove la Cappella.
,
dini ecc.
e ricchezze corrispondenti alle
288
di
fatiche
SA
La Creazione del Mondo,
fogli.
in otto
SACCHIAT1
in
Ravenna
del
che
nome
Ira gl'intagliatori
La Stona d' Adamo, in sei foli. La Beata Vergine mezza figura col Bambino Ges ed un Angelo
,
da Caracci. Il Convito
e
di
,
trovano di
gli
questo
artista
;
Maddalena
dal Bassauo.
presso
scrittori
nazionali
ma
creduto allievo di
Raffael,
ma non
Nativit di Ges da Polidoro Caravaggio, Paesaggio con tre Aironi volanti da Filippo Bril. per F aria Paesaggio montagnoso, dallo stes,
so ec.
selles
conservansi in Cesena due quadri di grandioso stil, e veramente raffaellesco. Leggesi in quello rappreseutanleSan Gregorio Coe^enai 1545.
Rapfaello ) nato
Brus-
nel 1555, era fratello di Giovanni, e fu suo compagno ne lavori ne' viaggi.
il
ti
Finche
visse
il
Giovanni
sotto di
SADELER
anni
ornati
si
(Giovanni) nacque
1550,
e fino ai
intagli
lui,
(erro ed
rame
a Brusselles nel
25
di
esercit
degl' istrutnenti
militari
ma vedendo che alcuni suoi conoscenti avevano miglior fortuna bulino in rame ; nell' incidere a
ferro;
diedesi ancor esso a tale processione , e pubblic nello slesso anno
slampe conservarono lo stesso carattere ma dopo la morte del fratello, avendo conosciuto in Italia il grande dell'arte, tent di accostarvisi. Il suo gusto d' ine le loro
;
cidere
tonico.
cisione.
,
nelle
migliori
opere
offre
Intese
qualche stampa , tratta da Crespino van Broeck. , che lo fece vantaggiosamente conoscere. Conoscendosi per bisognoso di pi accurata
istruzione , si fe.ee a viaggiare nelle principali citt della Germania e
dell' Italia
,
figura, e tocc
vista
Essendosegli indebolita la diede alla pittura. Molte delle sue stampe sono tratte da ausi
tori
tedeschi.
Mori
in
Venezia
nel 1616.
Colonia
Francforl
Tra
le
pregiale sue
i
opere coniami
di
ritraiti
Ma
sebbene vedesse
l'Italia
non per-
S. Carlo Borromeo.
Ferdinando arciduca d'Austria. Carlo Emmanuele dca di Savoja a cavallo, che calpesta l'Invidia e
la
pio di Cornelio Crt lavor con un istrumento assai pi largo del comune ; ed intagli con egual sucla storia ed il ritratto. Mori Venezia nel 1600. Accenner le seguenti stampe
Ribellione.
cesso
in
Sepolcro
Cristo
da
nel se-
dallo stesso.
,
La sua Risurrezioue
,
dallo stes-
Suo
ritratto.
ec.
Ritratto di Maria
de' Medici
re-
nel
ritratto stoiico.
indi sotto la
Clemente Vili,
direzione de' suoi zii Giovanni e Raffaello oper in Germani.! ed in Italia. Frequent assai
SA
le
SA
,
289
accademie
ii
Italia
col coiai-
nuo
belle
lice
maniere de'graudi maestri. Si che fu il primo a porre io opera una certa sodezza ili taglio non pi usata , nulla quale fu da moltissimi imitato , da veruno superalo. Fu lungamente ai servigi di Rodolfo II, da cui ebbe annuo stipendio, avendo continuato a lavorare sotto tre consecutivi imperatori. Mor Egidio nel 1629. Fra le sue stampe , troppo note souo le
seguenti
:
stampata iu Vienna la storia dell' imperatore Ferdinando III dei conte Galeazzo Gualdo Priorato, ornata di alcune belle vignette, incise da Tobia. (Egidio) nacque in Anversa nel 1571, e fu allievo di Giovanni e di Giuseppe Sadeler suoi congiunti ; ai quali si conserv sempre
uel quale
anno
fu
affezionato.
alla pittura
Da
;
principio
applicossi
quando Giovanni e Raffaello risolsero di viaggiare, non volle separarsi da loro. Vide perci in loro compagnia una parte
e
Maria Vergine assisa col Bambino sopra le ginocchia ed iu disparte S. Giuseppe , dal Durer.
Cristo Risorgente^ dal Tintoretto. La Beata Vergine con il bambino
della
Gei mania
uu
da vai j maestri tutti italiani. Chiamato poscia a Praga dall' imiu grembo, cui sta appresso S. Gioperatore Rodolfo II , ebbe da quevannino ossia la Madonna della sto grande mecenate delle arti conSeggiola , da Raffaello. veniente pensione, che gli fu conIl ricco Epulone e tra le fiamme tinuata dai successori Mattia, tormentato dai demonj , da Palma Ferdinando II. Liberato col da il giovane. ogni cura di provvedere al proprio S. Sebastiano legalo ad un alsostentamento , fece un ragguardebero , dallo stesso. vole numero di stampe , le quali SADELER ( Marco ). Sebbene non gli tornano a lode soltanto per non si abbiano circostanziate noti- la quantit, ma eziaudio per la quazie di stampe incise da lui, non lit avendo per un rispetto e per per a dubitarsi che nou abbia eser- I' altro superati a grande distanza citata 1' arte della propria famiglia, tulli quelli della famiglia Sadeler, presso la quale seppe rendersi betanto dell' arte benemerita. Sono le riemerito nella qualit di editore sue incisioni, per un certo gusto di ielle stampe de' suoi congiunti. taglio, pi analoghe agli originali, (Giovanni) il Giovane am- che non quelle de' suoi congiunti. maestrato io famiglia intagli diTagli con bulino pi fino qualunverse opere tratte dai pi usigni que volta gli sembr che il bisopittori ; tra le quali la Sepoltura guo lo ricredesse , ed adopr un di Cristo, da un bellissimo quadro taglio pi largo ne' ritratti e nei di Federigo Barocci. quadri di storia, dove sembravagli che pi la qualit del soggetto Io ( Raffaello ) il Giovane glio ed allievo dell' intagliatore richiedesse. Ad Egidio pur dovuta lello stesso nome, si fece conoscere la lode d' aver saputo dar forza non indegno di appartenere ad una conveniente alle sue stampe, senza che sogliono famiglia tanto benemerita dell'arte quel soverchio nero alcuni moderni con dannosa procolla stampa rappresentante uu'Assunta di Maria Vergine al cielo digalit adoperare. Pu dirsi ancora tratta da Mattia Kagcr, col ritrailo aver egli creata e condotta alla perdi Giovanni principe e conte di fezione l'incisione dei ritraiti; come pure, ebe miglior d'assai quella del Iloenzollern ec. (Tobia) operava nel 1672. paesaggio. Chiuderemo quest' arti37 Diz. degli Ardi. ecc. t. ni.
: :
290
SA
di vedute
SA
sotto il titolo Vestigli delle antichit di Roma.
colo riportando il giudizio che di questo grand' uomo diede Watelet, Der alcuni rispetti applicabile a tutta I a famiglia Sadeler. Fa maravi glia la felice riuscita con cui Sa deler intagli il paesaggio a puro h bulino. I vecchi tronchi degli al beri vi sono espressi colla facilit del pennello; e se la loro foglia non pu avere lo scherzevole che riceve dall'acquaforte, ne ha per " altro la leggerezza. Le acque ca* denti in cascate gli scogli spez zati, o minaccianti , i cupi fondi
,
romane,
Grazioso paesaggio , ornato di rovine e di figure ; stampa rara. L' Incendio di Troja. La Sala di Praga. Gran composizione a gran pezzo in due fogli. questa la stampa capitale di Egidio.
Soggetti diversi
da pi
maestri.
ai pasto-
ri
La Madonna
Raffaello.
della Seggiola
da
dal
-<
<
<
non furono meglio rappresentate da veruno de' precedenti artisti. Le piante che ornano il davanti delle sue stampe hanno il portamento, la forma e
delle foreste,
La Strage Tintoretto.
degl' Innocenti
La Vocazione
di S.
Pietro
da
Federico Rarrocci.
<
pieghevolezza naturale,
le fabbri-
che, vedute da lontano, sono trat tate con gusto : e non si lascia
pavimenti
".
loro
,
nomi
sulla
scorza di un al,
bero
da Paolo Calliari
Paesaggi.
ec.
Aggiugneremo
di
di ogni genere
Egidio Sadeler
lico.
seips. pine.
ce-
Seguito di quindici stampe da Giovanni Rreughel dttto Velours. Paesaggio montuoso, dove si vede il riposo nella fuga d' Egitto , da Paolo Rril. Paesaggio montuoso ornato di be,
stiami e di fabbriche, dallo stesso. Seguito completo di ricchi paesaggi ornati di figure e di ediiizj ,
con fiume, barche, mulini, colla sottoscrizione Gilles Sadeler fecit et excudit in 8 fogli. SAENREDAM (Giovanni) nato
a
il
Sendam
1565
,
presso
Amsterdam
oifauo
di
circa
rimase
padre
Mattias in piedi.
Anna.
Rodolfo II. Ferdinando
II
ec.
nove anni, e ben tosto privo ancora della madre. Essendo povero, si accomod con un tessitore di panni, che lo occupava ancora in altri duri contadineschi lanell' et di
vori.
e
Ma
egli
,
scrivere
zio aveva costume di formare collii penna, mediante la sola forza della
S
ed
altri
A
e
SA
rabeschi
ca-
291
animaletti
scritti.
ornava
le carte
quadri di paesaggi con certa quale freschezza , che sono preferiti agli
altri eseguiti
osservato il bello spirito del fanciullo dal dottore Spowater , il quale tanto si adoper presso suo zio, che lo fece risolvere di consegnarlo al celebre Enrico Golzio. Rapidissimi e grandi furono i profitti fatti in tale scuola , sicch di 14 anni pot incidere Ira le altre carte geografiche, quelle
dell'
de' suoi
Fu
in
matura
et
tanto
pi
ne' primi si ammira la bella e fedele imitazione della natura , negli altri una bella scelta ,
che
ma
di
non
affatto fedele.
Ad
Wouwermans
e di
Berghem
imitazione sep-
Olanda. Andato
vi
si
di
24 anni ad
trattenne due anni , poscia fiss la sua stanza in Asseti Delft. Mor di 42 anni nel
Amsterdam,
pe spandere sulle sue composizioni un tuono vaporoso e tenero. Intagli alcune delle sue composizioni con punta leggera e spiritosa che furono avute in pregio. Mor in Utrecht 1' anno 1685.
1G07.
Le pi
belle sue
stampe sono
ammirate
sono circa 160, di alcune delle quali daremo il breve segueute indice.
Ritraiti.
Il
proprio.
Paesaggio con capanne e nel davanti alcune vacche. Paesaggio montagnoso ornato di con acque corre/iti. figure Seguito di sei paesaggi ec. (Cornelio) nacque in Rotterdam circa il 1672 , e fu cugino di Ermanno. Dipinse paesaggi iu
,
sul fare di
Brouwers
e di Teniers,
ne' quali
ai
rappresent
adunanze
Susanna ed
due vecchi.
le
sue leggi
Le Vergini prudenti
in
versi latini.
Stampa
da
bella
raris-
sima.
Soggetti
Il
diversi maestri.
Peccato dei nostri primi padri, da Baudous. Lotb e le sue figliuole dal medesimo. Diana e le sue Ninfe, da I. Ianson. Andromeda liberata da Perseo
, ,
divetimenti di soldati. Fece pure quadri con case contadinesche, cucine e simili , senza punto allontanarsi dalla maniera di Teniers, di cui fu troppo servile imitatore. Incise pure all' acquaforte alcuni soggetti di sua composizione , tra i quali i Cinque Sentimenti in 5 fogli, col frontispizio in idioma olandese; un seguito di 12 stampe di animali domestici ; un Paesaggio popolato di capre custodite da un
pastore.
SAGRESTANI
Giovanni Ca-
dallo stesso.
di tre pezzi rappresenCerere adorata dai Contadini , 2. Venere adorata dagli amatori ; 3. Bacco adorato dai be-
Seguito
I
tanti
vitori
stampe belle ed
assai rare.
SAFT-LEVEN (Ermanno)
que
di iu
nac
millo), fiorentino, nato nel 1660, apprese la pittura nella scuola del Giusti ; poi visit le pi celebri scuole d' Italia , ed alcun tempo si trattenne presso al Cignani, del quale vedendone imitare lo stile , cadde nel manierato. Una sua Sacra Famiglia che vedesi alla Madonna dei in Firenze , ha forme che Ricci troppo si scostano dal naturale per
,
comuue opinione
Goyen. In
soverchio
studio
del
bello
ideale.
dipinse
292
gl'intagliatori
SA
conosciuto tra
inle
SA
conoscere tra g' intagliatoti di" Iettanti con diverse stampe, e spe" cialmente colla seguente: Vecchio che suona il flauto, cui stanno ascoltando cinque fanciulli da Naim.
la-
acquerello un paesaggio con animali, da un disegno di lob Roos, spettante alla collezione del signor Hagerdon. Operava nella se-
ed
conda met del diciottesimo secolo. SA1LLAR (Luigi) nacque in Parigi nel 1748 , e poi eh' ebbe appreso in patria a disegnare ed intagliare a bulino ed a granito, passava a Londra, dove avanti il 1789 aveva eseguiti alcuni rami alla maniera di granito inglese, con molto incontro. Soggiugneremo 1' elenco
di alcune sue stampe.
MORIS (DE). Intagli pei semplice intratteuimentodiversirami all' acquerello , da preziosi disegni originali di grandi maestri, formanti parte della sua ampia raccolta. Fioriva nel 1787; e fu uno dei pi splendidi e dotti dilettanti francesi della fine del diciottesimo secclo. (Luigi) nacque in Parigi nel 1659, e fu mediocre pittore, e valente intagliatore all'acqua forte. E celebre la sua piccola Gal-
ANDRE
Guglielmo
dhorst.
II di
Nassau statolder
G. Hon-
leria del
Louvre
i
incisa
di
in
46
ra-
mi
Elena
di
sopra
disegni
Giorgio principe di Galles , da Iohn Smart. Maria Vergine con Ges bambino , dal Dornenichino.
(I. S. Eustacchio architetto francese fioriva nel secolo decimottavo, e fu architetto
AUB1N
Aubin.
bin.
Agostino
).
V.
SAINT FAR
)
(Gabriele Giacomo). V.
Aubin.
DE
SA1NTLETTE
Madamigella
del re.
Fece
cuni edifizj d' importanza, altri ne ripar; ma forse sarebbe ormai dimenticato il suo nome senza le
belle
pubblic alcune stampe incise da lei di principi di disegno nel genere a lapis , da Pari-zean.
SAlTER
Vienna
presi
tria
,
Daniello
nato
in
stampe eh'
sono
:
egli
intagli
in
tra
le
le quali
tenute
pregio
venne a continuare
,
studj
di
Mante
il
in
e segnatamente
rappresentanti
piano
in
Geda
Ruina
Pannini.
di
edificj
lapis
Dien de ) nacque buon disegnatore ed intagliatore in rame. Le sue pi conosciute stampe rappre(
IEAN
mode
del
competenza del Miei, che super per conto della forza e della magia di colorire. Tra le diverse sue opere a fresco ed all'olio non ricorderemo che una Piet nella cappella di Corte , e la cupola dello spedai maggiore, nelle quali studiate opere non
a
MAURICE
bene
ufficiale delle guardie francesi trov tempo d' imparare il disegno e l'intaglio. Fecesi vantaggiosamen-
mostrasi al certo scorretto disegnatore , come fu detto di alcune sue opere giovanili eseguite in Roma. Mor nel 1705. SALAERI ( Antonio ) nato in
,
SA
Brusselles
,
SA
ih
all'
295
roloii
molli quadri di
stampe.
storia con buon disegno, mosti ludo non ordinaria cognizione del chiaroscuro. Mor in patria, non ben noto in quale anno. Un suo quadro
copioso
di
figure
conservasi
nella
con non comune abilit , specialmente ritoccando i rami eh' egli aveva acquistati dagli artisti suoi contemporanei , molti de' quali falavorare per conto proprio. Forse sono incise da lui le due seguenti stampe. Baccio Bandinelli , fiorentino ,
ceva
o SALAINO (Andrea}, milanese, per singolare bellezza di corpo e di animo oltremodo caro a Leonardo da Vinci, fu uno de'suoi pi illustri allievi. Racconta il Vasari che molti suoi lavori venivano
SALAI
54S.|
,
gli
animali
da
col
ritoccati dal maestro , onde , forse per tale motivo saranno in appresso passali per opere di Leonardo. Delle poche opere che lasci a Milano ricorder la Sacra Famiglia, che conservavasi nella sagristia della Madonna presso S. Celso , e che da dnquant' anni pass in straniera contrada., la quale sostenne lungamente, senza scapilo, il paragone di un qradro di Raffaello rappresentante lo slesso soggetto. Dicesi che il Salaino aveva tratto il quadro di cui trattasi , da un cartone di Leonardo fatto in Firenze , e col tanto applaudito, che tutta la citt accorreva a vederlo. Il Salaini dipingendolo conserv fedelmente il carattere del disegno nelle tinte basse e ben armonizzate, nell'amenit del paese , e nel grandissimo effetto. Un altro quadro di tinte pi calde, rappresentante S. Giovanni Callista nel deserto conservasi nella galleria dell' Ambrosiana. Fu il Salai eccellente ritrattista, ed in casa A resi vedevasi un ritratto di una verit e vivacit sorprendente.
SALCEDO
numento
glia,
(Gacomo) lavor
al
moSivi-
cattedrale
di
sua patria. Si dice che poche cose facesse all'olio, occupalo continuamente nel dipingere a fresco palazzi di quella citt. (Giovanni), fratello di Giacomo, e suo cooperatore nel monui
mento
circa
il
della
cattedrale
condusse
ravedis d'oro.
con
altri
comune consuoi
senso
super
tutti
collabofu
ra lori.
de' migliori pittori che avesse Siena nella seconda met del sedi-
biografo
cesimo secolo. Sebbene da qualche venga annoverato tra gli pure allievi di Federico Zuccari
,
di-
SALAMANCA
citt
(Girolamo)
fio-
met
verso da quello di Federico, sembra smentire questa asserzione che pure smentita dall' eia in cui vissero, essendo Arcangelo inolio pi
Dopo
la
buon
stile, e
poche
pit-
(Antonio) nacque
in
Roma
morte del Ricciarelli venne risguardato come il capo della scuola senese, che per mezzo suo fu preservata dalla corruttela che di que'tem;.i invadeva quasi tutte le scuole
d'Italia. Delle sue conservate opere
le
decoro
la
professione
di
mercante
pi celebri sono
il
Ges Croci-
294
fisso fra
sei
SA
Santi
il
SA
,
Lusignano, ed
di storia che
prima
,
era,
si
fece pitfiori
tore di genere
cos
dipinse
in
nella chiesa de' Domenicani. Non nota 1' epoca della sua morte. Fu
(Ventura), detto il cavai. Bevilacqua, nacque in Siena nel 1 557, e fu dal padre ammaestrato ne'principj della pittura. Recavasi poi in Lombardia, e studiando le cose del Correggio e di altri, formossi quello stile, che di que' tempi cominciava a piacere anche in Toscana. And
a Roma sotto il papato di Sisto V, e col fece molte lodate opere, tra le quali, in una cappella del Ges,
vaga maniera che non gli mancarono in Roma ed altrove seguaci ed ammiratori. Mor nel 1629. SAL1S ( Carlo ) nato a Verona
nel
1680,
del
Balestra, poscia in
seffino
Bologna
di
Gio-
ogni modo nelle diverse opere che vedonsi di lui in Verona , Bergamo ed altrove, mostrasi pi vicino allo stile del Balestra che del secondo maestro. Mor di 85 anni nel 1765. SALMEGGIA (Enea), bergamaSole.
Ad
sco, detto
il
Talpino
fu
in
Cre-
mona
scolaro dei
Campi,
in Mila-
no dei Procaccini; indi pass a Roma, ove si dice che studiasse quattordici
anni
continui
lo
le
opere
di
Raffaello.
nell' aria
morbido
e sfumato , che di poco cede a quello del Vanni. In Firenze, in Pisa, in Foligoo, in Lucca, in Pavia ed altrove lasci pure pregevoli pitture, ma super se stesso in Genova, specialmente in una camera di casa Adorno. Quest' artista, che appena uscito di fanciul-
nella , nell'an-
damento delle pieghe , e direi ancora nella grazia e nell' espressione; ma non gli si avvicin di lunga
mano
abbandon la patria per vaghezza di vedere altri paesi , non ismenti in matura et questa inclinazione ; e come aveva preso da pi scuole la sua maniera, pare che abbia ancora voluto lasciare in ogni luogo le testimonianze della sua virt. "Mor nel 1615.
lezza,
nella grandiosit, neli' armonia della composizione, nell' imitazione dell' antico , principalissime parti del carattere raffaellesco. Ne
il
SAL1NCORNO
scolaro
di
Ridolfo
Mirarello ) di Domenico
,
Ghirlandaio , poco o nulla oper per chiese, molto per privale quadrerie. Presso la famiglia Baldovinetti di Firenze conservasi una sua Nunziata fatta nel 1565, che forse una delle sue migliori pitture. In occasione dei funerali del Bonarroti, fu
sendosi talvolta accostato alla freschezza e morbidezza della scuola veneta, e talvolta alla severit della romana. Le pi famose sue opere conservansi in Bergamo in pi luoghi , ed a Milano in S. Vittore alla Passione e nella reale pinacobellissima tavola d'altare carissima V illustre pittore cavai. Giuseppe Bossi ; la quale fu acquistata ad alto prezzo dal cavai. Carlo Vassalli. Rappresenta in una
teca.
Una
teneva
gloria
la
Madonna
col
Bambino
uno
pingerne
dopo
il grande catafalco. Mor 1568, ma non sappiamo in quale anno. SALINI (caval. Tommaso), nato il
pi a basso S. Sebastiano, S. Rocco e S. Francesco. Rarissimi sono adesso i quadri da stanza di questo valente maestro, perch in gran parte, a motivo della loro eccellenza , attribuiti a maestri di maggior nome
in
Roma
circa
il
1570,
di
pittore
SA
del Salmeggia. Mori vecchio nel 1626, lasciando ammaestrati nell'artei figli
SA
295
SALUCCI
nacque
circa
la
Matteo), perugino,
il
1
570 e condusse
pitture
(Chiarv e FranCESCO ) i quali sebbene fedelmente imitassero gli studj paterni, non per seppero investire il fondo della sua maniera, tratta dagli esemplari di
Raffaello. Si preservarono peraltro
SALMEGGIA
in patria
diverse
ottennero
tadini
:
ma
recatosi a
Roma quando
corruttela de' manieristi che tempi loro infestava la scuola veneta e lombarda ; ne per amore di sollecitudine , ne per vaghezza di dalla
a
parete
affettatamente
la
trascurati
omisero
consueta
diligenza.
Le
sono in Bergamo, in alcune delle quali sono se* gnati gli anni 1626 e 1628. SALMERON (Francesco) nato a
migliori loro pitture
cominciava ad aver nome di buon maestro, e poteva sperare di essere avvantaggiato sopra gli altri artisti, per essersi guadagnata la protezione del papa, part, non noto il motivo, senza avere ultimata verun'opera d' importanza. Mor in patria nel 1628. (Luciano) SALVADOR fioriva in Valenza dopo il 1650, e
GOMEZ
Cuenca nel 1608, fu allievo del pittore Orrente. Per non si acconmaestro, si fece a studiare le opere de' grandi pittori della scuola veneziana ; ed a quest' utile studio anel debitore di quello splendido colorito , che ammirasi ne' suoi quadri, che non sono molti , perocch giunto ai 24 anni, cadde vittima di troppo ostinati studj e del fuoco distruggitore del suo precoce maraviglioso ingegno. Cuenca possed le migliori sue opere. SALTARELLO (Luca), nato in Genova l'anno 1610, frequent la scuola del Fiasella , e fu uno dei
stile del
molti ma pregevoli quali sono celebri la S. Barbara della cattedrale , ed il S. Erasmo nel convento di S. Dovi
lasci
non
i
quadri, fra
fra-
tentando dello
cinto
manifest, per cos dire, fino dalla fanciullezza uno straordinario ingegno. Si disse che di quattordici anni dipinse varj quadri rappresentanti la Vita di S. Ignazio per la gran sala della casa professa dei Gesuiti , onde si cominci a risguardare il giovinetto artista come cosa
prodigiosa, ed a commettergli quadri d' importanza. Giunto a matura virilit, abbaudon quasi totalmente
la
storia
per
dipingere
uccelli
Quando appena
quadrupedi
al
cominciava a dipingere da se, fece per la chiesa di S. Stefano la tavola di S. Benedetto nell' atto di risuscitare un morto ; nella quale opera mostrossi non solamente superiore all'et, ma allo stesso maestro ; tanto bene armonizzata, pie-
presso si diede alla prospettiva ed paesaggio , che ornava di belle architetture. E nelle opere di storia e nel paesaggio ebbe costante-
mente un pennello
facile
e sciolto,
na di espressione e dottamente disegnata. Non perci le lodi che ne riscosse lo invanirono in modo da
credersi perfetto
gli
pi lodevole il colorito che il disegno. Fu del 1670 direttore dell'accademia di pittura di Valenza, ove mor in sul declinare del diciassettesimo secolo.
ma
pittore
ma
anzi
(Don Antonio)
spagnuoli
gli
viene dai
loro
nella
furono nuovo stimolo a diventarlo. Recatosi a Roma ad oggetto di conoscere 1 antico, per vittima del clima e del soverchio studio, in
freschissima et.
biografi
annoverato con
della
scultori
si
che
I'
fecero
nome
altro
patria
senza
arte
per
aver
di-
prolessata
con
bastante
296
'
SA
coi a
SA
nelle cose di
stinzione da essere collocali tra coloro 'che giovarono all' incremento della medesima. Salvador fu alcun tempo a Roma , ed uno di co-
sua
invenzione
loro che lasciarono ragionevoli opere in diverse chiese delle principali citt della Spagna.
Senza possedere il bello ideale dei Greci, ne form uno convenientissimo al carattere di Maria Vergine, nella di cui espressione trionfa una dignitosa umilt, facendo corrispondere
all'
SALVESTRN1 (Bartolomeo)
fu nato a Firenze avanti il 1600 probabilmente il migliore allievo del Bilivert. Le poche sue pitture abbastanza castigato disegno , di
,
di ornati
che ricordano la maniera del Calliari, e lo ricorderebbero ancor pii vivamente, se avessero miglior colorilo. Mor giovane in patria vittima della pestilenza del 1650. S AL V ETTI (Francesco), fiorentino,
il
vaghezza del colorito, da fargli di buon grado condonare qualche leggere durezza. Fece pochissime tavole d' altare, e quella del Rosario a S. Sabiua delle pi piccole che
vedansi nelle chiese di Roma ma non inferiore di merito alla pi grande dipinta per una cappella tifila cattedrale di Monlefiascone. Il Sassoferrato era contemporaneo di Carlo Dolci. Trattarono lo stesso
,
biani, fu pure
.
senza che per allro cini imitatori partecipasse alla gloria de' suoi condiscepoli Redi e Luti. SALVI (TakquinioI da Sassofer-
soggetto e
1'
uno
1'
allro egregia-
mente.
Il
Sassoferrato fece le
,
Ma-
come ne operava nel 1575 fa prova una tavola del Rosario che vedevasi poc' anzi nella chiesa degli Eremitani della sua patria. E
rato
,
,
,
ma fu dal pi belle Dolci superato nella dolcezza del pennello. Sebbene di maniera totalmente diversa, s' incontrano laidonne
assai
1'
questa copiosa di figure e di preina di tinte gevole composizione troppo basse e senza scelta di forme ; per cui la memoria di 'Jarquinio sarebbe ormai spenta , se non fosse associala a quella del
,
volta in modo da far sospettare che uno imitasse I' altro. Il Sassofer-
rato mor in
inta-
gliatore fiorentino
lenti artisti
fu
uno
dei
va-
figlio
ed allievo
dalla patria
egli nel
1605, e dalla paterna scuola pass giovinetto a Roma, dove dopo qualche auno recavasi a Napoli, per
continuare
il
nella
maniera del
si
dipingere.
Egli
che fecero nello spazio di cento undici anni il magnifico aliare d' argento che conservasi nel tempio di N. Giovanni in Firenze, ed offe per cos dire la storia dell'arte dal 1566 al 1477. I principali maestri oltre il Salvi, furouo Bartolomeo Cenni, Andrea del Verrocchio, Antonio di Iacopo del PolBerto di Gesi , Michele di larlo
,
attenne ad un solo maestro, ma studi atteutamente le cose dell'Albano, di Guido, del Baroc-
per non
Monle
ec.
ci,
Ne
fugg
ci fece soltanto
le
ma
Rossi DE) chiamato comunemente Cecchino dei Salviti nacque in Firenze circa il 1510, e studi gli elementi della pittura con Giorgio Vasari sotti Andrea del Sarto" e sotto Baccio
SALVIATI (Francesco
Bandinella
Mandale
Roma
dai
SA
Salviati suoi protettori
,
SA
prima che
e
297
nel
mor
in
Parigi
e un'
v'andasse il Vasari, si allarg dalla maniera dei primi maestri assai pi che il compagno , il quale l'u ben
contento di raggiugnerlo
in
per la Luigi
sua
patria la
statua del re
XV,
Amore
ca-
stello di Rellevuc.
Chiamato
1755
Roma
e di continuare con lui lo studio de' grandi maestri antichi e moderni di quella capitale delle belle arti.
no
super
statua fu
collocata
Ma
il
Salviati
riusc
pi
corretto
piazza di
in
ri.
aspettazione.
in
pittore, pi grande, pi
animato di
il quale lo dichiar, spinto da parziale amicizia, il miglior pittore che a" suoi tempi professasse I' arte in Roma. Di fatti fece Cecchino stupende opere a fresco nel palazzo de' suoi mecenati ed altrove, dovunque mostrando ricchezza d'invenzione, variet nel comporre, castigato e dotto disegno , e ci che pi sorprendeva, facilit grandissima
Giorgio,
gnia dei negozianti del levante esegu la statua equestre del re Federico
nella
V, che
piazza
fu
I'
anno 1771
eretta
di
Frederichstaed
in
Copenaghen. Era membro delle accademie di Parigi, Firenze e Rologna, quando il re di Danimarca lo nomin direttore di quella di Copenaghen. Aveva lungo tempo studiato in
esecuzione. Lo stesso pratic poi Firenze ed in Venezia , nella 'juale ultima citt condusse in casa Grimani quella Psiche, che il Vasari chiama la pi bella opera di pittura che sia in tutta Venezia.
di
Roma
in
in
soggiorno
di trenta di
tagliata all'
vasi, oltre
alcune stampe
la
sepolcri.
Appena terminata
statua di Federieo
ottenne di
Forse volle dire la pi profonda per conto del disegno, perocch, per
comune sentimento, non pu competere colle vaghissime donne di Tiziano e di Paolo. N il Salviati fece in Venezia troppa fortuna , onde lo stesso Vasari ebbe poi a dire, che Venezia non era paese per buoni disegnatori. Ma il Sal-
la patria, dove termiu la non lunga sua carriera nel 1776. SAMACCIITM (Orazio), dataluni per errore chiamato Fumaccini, nacque io Rologna nel 1552, e fu
rivedere
incontr la stessa sorte a Paed il giudizio della posterit non fu conforme a quello del Vasari, perch sui muricciuoli, diceva Salvator Rosa, si trovano vendibili a basso prezzo quadri di Santi Tito , ma non del Rassano. Mor il Salviati nel 1565. SALY scultore del diciottesimo secolo conosciuto principalmente per la statua equestre eretta in Copenaghen a Federico V, e per alcuni opuscoli eh' egli pubblic inviati
rigi
,
Recandosi in seguito a Roma , fu impiegato sotto Pio IV nelle opere della sala regia , ove dipingendo a
competenza
mana, e ne
tro,
fu assai
tornato egli a Rologna, si penti d'essersi allontanalo dall' Italia superiore , dove avrebbe potuto migliorare la prima maniera. Ad ogni modo erasi egli di varie scuole for-
Le pi
(Giacomo Francesco)
nacque
in
scul-
Valencienne circa
il
1720,
Purificazione a per la singolare sua bellezza intagliata da Agostino Caracci ed imitata da Guido nella sua Presenta-
58
298
SA
dell' universit
SA
d'Alcala d'Heuaies, era uato circa il 1450. Nei primi anni del sedicesimo secolo dipinge-
zione. Fece iu Parma quella cappella del Duomo che doveva essere dipinta dal Mazzola, ed in Cremona
la volta di S.
va con
altri
cinque
artisti
il
chio,
Toledo
SAMARTINO
litano, o
to, fior
Marco
come
dopo
i
altri
napopensano, vene)
,
la
met del
diciassetitaliani
Lopez ed a Luigi
la
migliori paesisti
sua per rispetto alla verit che scorgesi ne' suoi quadri , qualunque sia I' oggetto rappresentato. Molto oper nella Romagna, e specialmente in Rimini , dove vedesi di sua mano una tavola di grandi figure , cui serve di scena ridente campagna di squisito gusto. Trovasi (juesta in Duomo, e rappresenta il Battesimo di Costantino ; ma per conto del paesaggio cede forse di bont al S. Vincenzo che predica nel deserto, fatto per la sua chiesa titolare di Venezia. Le quadrerie di Bologna, di Rimini, di Venezia possedono paesi popolati di vaghissime figurine , ne' quali maravigliosa 1' accortezza dell" artista nel trovare
bellissimi parliti di luce.
maravedis d' oro. S ANCHEZ (A NDREa) nacque a Portillo, nel territorio di Toledo circa il l550,ed essendosi acquistata molta
riputazione
sioni di
di
valente pittore
fu
Terra Ferma condotto col l'anno 1600, per dipingere gli altari di crucile chiese. Sanchez soddisfece al desiderio di que' religiosi,
e torn in patria dopo alcuni anni, non pienamente soddisfatto di aver col consumati molti anni senza avere guadagnato assai. (Clemente) dimorava nel 1620 in Valladolid, dove per Do-
Pare ormai dimostrato che queSamartino sia un solo individuo con Marco Sammarchi veneziano sebbene il Guarienti ne abbia formati due. SAMELING (Beniamino) nato a
sto
,
Gand
circa
il
,
1520
fu allievo di
Frane Flore
trattista, e
e riusc
valente
rii-
menicani d' A randa di Durer, fece molti quadri rappresentatili diversi falti della Vergine; e dipinse nella sagris'ia dello stesso convento una Sacra Famiglia. (Luigi), pittore che fioriva in Madrid nel 1611, erasi acquistata grandissima celebrit per aver dipinti alcuni quadri di piccole dimensioni, fatti per certi oratorj portatili che di quei tempi erano in Spagna venuti di moda. Celebre pure il diseguo eh' egli fece per il
Alcuni suoi quadri vedonsi nella chiesa di S. Giovanni di Gaud. Non nota l'epoca della sua morte. SAMENGO (Ambrogio), genovese, nacque circa il 1650, e fu alsloria.
frontespizio
del
libro
intitolato
De
la Veneratimi
que
se
deve a
itti
reiiquias de
in
(Donla
sanloi.
stabilitosi
diciot-
Manuele),
lievo in patria del celebre pittor di getter Giovan Andrea Ferrari: fece bellissimi quadri di fiori e di frutta
lie
perch essendo morto giovane di pestilenza, sono meno frequenti nelle quadrerie.
tesimo secolo, vi era tenuto in grandissima considerazione , ed insegn celebre scultore Zaril disegno al cillo. Nel 1751 fece il ritratto del venerabile Posadas, che trovasi nel convento di S. Domenico, e diversi quadri per 1' oratorio di S. Filippo
Neri
SANC11EZ. (Alfonso)
tre pittori
uno
dei
ohe fecero
lodali freschi
iwl,i
SA
U
,
299
vecfare
SANCHEZ
(Pietro)
mio
dei
palazzo.
chio,
varj
il
celebri pittori di Siviglia che opera" vano nel quindicesimo secolo, fece per quella cattedrale varj grandi quadri sei 1462.
DE CASTRO (Giovanni)
dipingeva nel
1
quadri per 1' scuriale nel 1582 e 1585, e tra questi sono celebri il S. Paolo primo eremita, il S. Stefano, il S. Giusto e la S. Caterina. In mezzo a tante occupazioni di
di
reale
del P. Siguenza, intagliato a' nostri giorni da Ferdinando Selma , e quello di S. Ignazio da Lojola, die-
gigantesco
altro
da
artefice
Famosa
era la sua Nunziata del monastero di Santiponce, non tanto per la bont del lavoro quanto per gli
1554
il
Sisifo,
il
Tan:
anacronismi ed incongruenze d' ogui genere sconvenienti alla nobilt del soggetto , onde Francesco Pacheco nella sua Cute de la Pintura lo adduce in esempio per dimostrare quanto sia necessaiio ad un
pittore lo studio delle lettere e della
storia.
ma Issione di Tiziano convien dire che questo studio non influisse sullo stile di. lui , troppo lontano da quello del pittore Cae
I'
dorino tanto
il
pel
colorito
che per
disegno. Mor Sanchez ricchissimo nel 1590, lasciando erede delle sue sostanze, come delle sue virt 1' unica sua figlia Elisabetta.
COELLO
que
lenza
drid
,
(Alfonso) meVadel
SANCHEZ COELLO
Elisabetta
nel
)
Donna
i
nacque
costei
in
principio
sedicesimo
in
1564.
Ebbe
secolo.
,
Dimor lungamente
Ma-
pittori ritrattisti
finche nominato pittore di don Giovanni di Portogallo, sposo di donna Giovanna figlia di Carlo Y, pass alla corte di Lisbona, onde gli si diede poi il soprannome di Portoghese. Dopo la morte di don Giovanni, fu per le raccomandazioni della vedova principessa nominato primo pittore di Filippo II, che lo ebbe in grandissima stima onde famigliarmente seco intratte,
dendosi
mano
il
de' suoi tempi, vene' quadri dipinti di sua corretto disegno del padre,
e la perfetta esecuzione di ogni parte. Oltre i ritratti fece pure in piccoli quadri alcune storie sacre, che
come
gallerie di
Madrid.
COTAN (Fra
nacque
in
Giovanni)
nevasi
e pi volte
si
fece
da
lui
Alcazar nel 1561 , e fu scolaro in Toledo di mediocre pittore di fiori, che non tard ad uguama non contento di questo gliare
:
ritrarre. Il
favore
procur 1' amicizia dei principi del sangue e dei principali personaggi della coite. Sanchez in breve si uovo assai ricco, e cominci a vivere splendidamente. A ci 1' obbligava il frequente conversare col r, che seco soleva coudur'o nei suoi viaggi e che frequentemente recavasi a trovarlo mentre lavorava nell' appartamento assegnatogli in
,
di pittura , fecesi a studiare la figura sui migliori esemplari che avesse Toledo; e rispetto
minor genere
alla
composizione
ed
al
colorito
giunse ad un alto grado di sapere, sebbene per mancanza d'istruzione e di scuola del nudo non ebbe correzione di disegno. Fattosi certosino
Palma nel 1604, non d' altro si occup che uel dipingere oggetti di sacro argomento per i conventi del
in
300
SA
SA
taggiosamente conosciuto per alcun paesi dipinti a tempra di ricchissima composizione, ne quali nulla restava a desiderarsi per conto di
'
suo ordine e qualche divota immagine della Vergine per alcune religiose. Dal 1612 al 1617 lavor nella certosa di Granata, che arricch di quadri storici assai ben condotti. Oper ancora iti quella di Siviglia; ed cosa notabile, che quasi tutte le sue immagini della Vergine, che ne fece moltissime, sono coronate di fiori. Mor in Granata nel 1627.
spettiva.
congettura
stampe
numero delle sue oper assai pi come intagliatore che come pittore perch le sue stampe ammontano a pi di cento, tra le quali ricorder
dal
,
egli
membro
onorario dell'acca-
le
seguenti
demia di S. Fernando nel 1726, venne incaricato di fare la pianta e copiare tutti gli ornamenti di pit,
Cinquanta
glesi
,
vedute
di
paesi
in-
tura
Arabo
dell'Allambra, e dell'elegante circo di Granata. Sauchez esegu tali lavori con grande intelligenza, copiando all' olio tutte le pitture delle antiche volte, e non meritossi solamente 1' approvazione dell' accademia, ma quella ancora di Carlo III, il quale volle averne copia per il reale palazzo, lasciando l'originale all' accademia. Mor Sauchez nel 1779, lasciando in Madrid ed altrove piccoli ma gentili qua-
romano
Venti vedute
SANDERS,
vanni
il
SAUNDERS
ali
(Gio-
nato in
1750,
maniera
nel
nera 1780. Le
ed sue
acqua
:
tinta
pi
conosciute
cora pi belli,
toniche , non avendo mai potuto scordarsi le pratiche e lo stile della professione che continuamente esercitava.
Veduta del coro della cattedrale di Norwick. SANDRART (Giovachino) nato a Fraucfort nel 1606, fu uno dei
pi riputati e dotti pittori della sua patria, il quale per avventura pi che colle pitture si acquist fama colle vite de' pi celebri pittori , pubblicate in latino ed in tedesco
col titolo di Accademia notabilissimae antis picturae. Avendo il re di Spagna domandati dodici copie
SANCHO
alla
met del diciottesimo secolo, e studi la pittura in Valenza sotto il P. Giovanni Ferrier. Malgrado la mancanza di una mano , egli lavor molto per la chiesa di
si
trovavano
Palma
lizia,
e per altra
dell' isola
nata-
dove mor nel 1778. Diseguava con graude facilit e coloriva lodevolmente , ma non seppe preservarsi dal manierismo. SANDBY (Paolo) nacque in Inghilterra circa il I746, ed apprese in Londra i principj della pittura e dell' intaglio. Nel 1770 era van-
il coragentrare in concorrenza con Guido, Guercino, Pietro da Cortona, Andrea Sacchi, Lanfranco, Do-
gio
raenichiuo
Poussiu
ec. e
Condusse
ritratti ; e
pi avrebbe fatto , se non si fosse consacrato a comporre utili libri per le arti, quali sono, oltre il gi inseguenti: Admiranda Sculdicato, Romae antiquae et pturae veteris
i ;
SA
Romanornm Fonti' novae ttatrum Iconologia Deorum et Ck'idii nalia Metamorphosis. Mor di 59 anni ,
: ;
SA
rizio
di
501
SANDRART
di
(Giacomo), nipote
Giovachino, nacque in Francfort nel 1650. Costui apprese l'arte dell' intaglio in Amsterdam sotto Cornelio Dankerts e si perfezion in Danzica frequentando la scuola di Guglielmo Hondius. And nel 1656
a
uu solo volume in foglio tutte le stampe della virtuosa sua consorte, e lo depose nella biblioteca della citt patria. Mor Susanna 1' anno 1716.
Tra
le
Norimberga
dove
fu incaricato
sposalizio
di
Amore
pi di 400 ritratti e molte carte geografiche ; e fatto un ragguardevole traffico di stampe d' ogni maniera e di altri
oggetti
di
Uu
ne
,
Baccanale di
sua invenzio-
ec.
SANDR1NO
(Tommaso), brescia-
curiosit.
1
Mor
in
No-
rimberga nel
703.
i
Sono
celebri tra
quelli di
no, nacque 1' anno 1575, e fu uno dei migliori maestri di prospettiva che abbia avuto Brescia, dov' erasi aperta una ragguardevole scuola di
del
ec.
figlio
(Giovan Giacomo),
Mor 1' anno 1651. (Iacopo di), fiorentino, figliuolo di Sandro Botticelli fu uno degli ajuti di Michelangelo nelle pitture della Sistina, onde per
quest' arte.
SANDRO
precedente nato a Ralisbona rispetto a cos riputato artista, gonel i655, fu ammaestrato ne'prindeva in patria anche Iacopo di qualcipj del disegno e dell intaglio dal che considerazione, ed era frequenpadre, ma deve molto pi a Gioatemente adoperato in cose di molta chino , che lungamente lo ebbe in importanza. sua casa , e gli lece eseguire sotto SANFELICE (Ferdinando), nala sua direzione molte delle stampe politano, appartenente a nobilissiche ornano i suoi libri. Mor a No- ma famiglia, nacque in sul declinare rimberga nel 1698. Tra le sue del diciassettesimo secolo, e fattosi stampe isolate sono note scolaro del Solimene, seppe iu modo Il Ritratto istoriato di Lisabelta guadagnarsi la sua amicizia, che alEnrichetta principessa di Brande- l' ultimo era diventato l'arbitro dei burgo da Adamo Clerk. suoi voleri. Con la scorta del maeLa Sacra Famiglia, da Gioachi- stro ottenne il Sanfelice di aver no Sandrart. nome tra pittori di figura , e di Enea che salva suo padre Anchise fare ragionevoli tavole d'altare. Ma dall'incendio di Troja, da Raffaello. perch, pi che d' altro, dilettavasi Il Nilo che riposa ai piedi delle di condurre paesi e prospettive, fece ruine di un monumento ec. poche cose di storia, sempre occu(Susanna Maria), figlia an- palo trovandosi in quello inferior cor essa di Giacomo nasceva in genere di pittura, nel quale merita Norimberga nel 1658. Apprese l'arte di essere annoverato tra i pi ecdell' intaglio dal padre, e fu valente cellenti. Ebbe ancora fama di buon e spiritosa disegnatrice. Spos Mauarchitetto, onde fu adoperalo nella
, i
302
SA
Bastiano da
il
costruzione di diversi edifzj. Non nota I' epoca della sua morte.
SAN GALLO
suo
modo
au-
quent alcun tempo la scuola di Pietro Perugino, che poi abbandon , disgustato dalla secchezza del suo stile. Tornato a Firenze, si esercit alcun
(Eusebio di) perugino, nato circa il 1478, fu probabilmente scolaro di Pietro Perugino. A S. Francesco di Metelica dipinse nel 1512 una tavola con diversi santi , e uel grado alcune storie di S. Antonio , di disegno
,
SA GIORGIO
simili
quelli
di
Pietro
ma
di
pi debole il 1550.
colorito.
Mor
circa
tempo
a copiare le opere
amici Michelan-
gelo e Raffaello ; poscia nel dipingere diverse Madonne , nel quale esercizio si accorse di non essere dotato di fecondit d' invenzione.
GIOVANNI (ossia Mannozzi Giovanni da) terra del territorio fiorentino, nacque l'anno 1590, e fu scolaro del Roselli , ed uno
de' pi ingegnosi e fecondi ingegni che abbia avuto la pittura. Dai diciott'
prendere
in
arte, fino ai
quarantotto
Bramante
in
grande opportunit di farne uso, in occasione degli apparati che si fecero iu Firenze per la creazione di papa Leone X ; poi nello stesso anno per la sua venuta in Firenze. Siccome le cose da lui eseguile allora lo avevano fatto conoscere per eccellente pittore di prospettive, mai non gli mancarono occasioni di lavoro lino al 1551, epoca della sua
morte.
cui mori, condusse tante e cosi per non dir vaste opere a fresco nulla di quelle all'olio, in cui meno
,
che altrettanto far non potrebbero due o ti e artisti in pi lunga et. Roma ed il suo stato sono ricchi di belle pitture di questo feracissimo ingegno, e Firenze, dove non si fece lecito di dare sovolse
,
GIMIGNANO
da)
(Vincenzo
verchia libert alla immaginazione, possed le pi preziose. Tali sono levata da un la fuga in Egitto , muro che doveva atterrarsi, e portata
grossa terra della Toscana, fu uno de' buoni imitatori di Raffaello, e probabilmente suo scolaro ed ijjuto. Il Vasari ricorda alcune facciate a fresco, oggi perite, che gli avevano acquistato grandissimo no-
nelle
;
sale
il
dell'
accademia
di
discacciamento delie scienze dalla Grecia dipinto nel palazzo Pitti , del quale ebbe a dire Questa pittura Pietro da Cortona da Giovanni fu fatta quando si era
belle arti
:
ed altrove. Tornato iu sacco dato a quella capitale, era tanto abbattuto ed invilito, che pi non sapeva condune opere di molta importanza e pare che ben tosto avesse fiue la sua
in
me
Roma
patria
dopo
il
pittorica vita.
gi avveduto di essere grand' uomo. Viene nou pertanto accagionato di avere abusato del Quidlibet audendi semper fuit aequa potestas pictori' bus, introducendo perfino con profana novit alcune angiolesse tra i cori degli angeli. Io nou so se possa
difendersi coli' esempio di altri artisti ; ma so bene, che per quanto
facesse
GINESIO (Fabio di GenTILIE da) nel Piceno aveva nome di buon pittore nel quindicesimo secolo. In compaguia di Stefano Forchetti condusse dopo il 1442 un* immagine della Madonna della
,
Giovanni per
le
iscreditarsi
anche
pi
capricciose
sue cose
ai
dotli
Consolazione
patria.
S.
Gipesio
sua
apprese
GIOVANNI
la
(Garzia da>
SA
padre, e fu uno de buoni frescanti de'suoi tempi, ma lontano assai dall'eccellenza paterna. In Pisloja conservausi di questo pittore alcuni ragionevoli freschi. GIOVANNI (Oliviero da), \
di scoiti e di
SA
nudo
,
505
un temperache mostrauo il
mento
Santa
della
di
colori
SAN
nel
principio
del
scuola romana. Due altri quadri ho veduti presso il conte Teodoro Lecchi, che lo mostrano degno di aver luogo tra migliori buon i pittori del
della secolo.
meno
studioso
colo conservavansi tuttavia in Ferrara alcune immagini di .Madonna a fresco di non ispregevole maniera.
di
,
in
SEVERINO
nel territorio di circa
il
Fu
mano
inferiore a Gi-
rolamo
ma
nel
noti tanto
che debba
ignoriamo il nome , le gesta di S. Giovanni Battista iu un oratorio di Urbino. Operarono pure in altri luoghi e qualche loro pittura conservata fino al presente , non fatta per darci una troppo vantag,
in
dimorasse in Padova, vedendosi questa citt quadri dipinti da lu in parecchie chiese, tra i quali una Madonna all' Arena.
FEDE
lerno, fu
ritori
politano, scolaro di
uuo
SANTA CROCE
Rizzo da
)
Francesco
di quella scuola,
nel territorio
dicesimo secolo, e fu costantemente attaccato al vecchio stile, come lo dimostrano diverse opere esistenti in alcune chiese del territorio di Bergamo, con segnat. : Francesco Rizzo da Santa Croce depense 1528, 1529, 1541.
(
nel disegno. Le sue pii lodate opere sono i quadri del palco della Nuuziata , ed un Deposto di Croce uella quadreria del principe di Somma. Fu suo figlio ed allievo
inferiore
Girolamo
bergamasco
ancor esso, oper dal 1500 al 1549. Di questo valoroso artista , dimenticato dal Vasari e dal Boschini, e dal veronese Ridolfi annoverato tra
gli
le
,
( Fabrizio ) , il quale cosi che perfettamente imit il padre non possono distinguersi le opere loro, che per gli scuri alquanto pi carichi ne' quadri di Francesco. Fabrizio era nato circa il 1560 e mor nel 1654. Non noto che fuori del regno di Napoli esistano
, ,
pitture di questi
due maestri.
ostinati seguaci
SANT'AGOSTINI (Giacomo Antonio), nato a .Milano nel 1588, fu scolaro di Cari' Antonio Procaccini e ragionevole pittore; ma poco ope-
viene a
ac-
costarono allo stile di Giorgione e di Tiziano. L'opinione del moderno scrittore appoggiata a diverse tavole e quadri da stanza , che di questo valente artista si conservano iu Venezia, in Treviso, in Bergamo,
figliuoli
(Agostino e Giacinto),
ninna delle quali pitture sente punto dell'antico. Nella quadreria Carrara di Rergamo vedevasi una Deposizione di Nostro Signore col ritrailo del pittore, nella quale trovasi una grazia di composizione, uno studio
,
quali unitamente e separati fecero belle opere iu diverse chiese della loro patria quali sono due grandi
,
Storie a S. Fedele
ed una Sacra
in
il
S.
Ales-
primo che
504
SA
pubblicando
nel
:
SA
1671 un
li-
no
briccioo intitolato
e glorie
V immortalit
di S. Rosa.
del pennello ; che sebbene difettoso per molti rispetti, per pregevole per molte notizie di cui senza questo libro saremmo privi con gravissimo danno della storia
pittorica della
le
SANTERRE
, ,
(Giovanni Batti-
Lombardia. Ignorassi
morte.
SANT'ANTONIO
lommeo DA
zuelos nel
1
S.
sta) nato a Magues presso Pontoze P anno 1651 fu allievo del Bounlongne che lo rese valente pittore. Per altro nou era il Santerre dotato di vasta immaginazione, onde poter intraprendere opere grandi, e quindi , conoscendosi , non tratt che piccoli soggetti di storia , o
mezze
figure isolate.
Ebbe
in
com-
708, e professo ne' Trinitarj scalzi, l'anno 1724, poi che ebbe appresi in Madrid i principj
della pittura.
Mandato
Roma
nel
penso castigato disegno ed un tocco assai finito , e dava alle teste graziose espressioni ; se nou che il soverchio finito rende le sue figure alquanto fredde. Il capolavoro di
Santerre
il
,
per
comune consenso,
ed Eva: ed
quadro
di
Adamo
eziandio pregevole quello della Susanna al bagno, che conservasi nella reale galleria di Parigi. SANTI (Antonio) nato in Rimini circa il 1670, apprese in Bo-
S.
Fernando
gli
fece
un
bel
quadro
logna
scia
gli
elementi
della
pittura
merit il titolo di membro dell'accademia. Fra i molti quadri fatti per il convento di Madrid, risguardato quale suo capolavoro un' Orazione all' Orto, nella quale vedonsi bellissimi partiti di ombre e di lumi , le figure disegnate con bravura, e mosse con spirito senza che cadano nel manierato. Mor nel 1782. SANTARELL (Gaetano), nato in Pescia, fu allievo di Ottavio Dandini. Le opere della sua giovent erano tali che facevano sperare che in matura et farebbe tali pitture da superar quelle de' presenti artisti, ma tolto da precoce morte alle speranze degli amici ed all'arte, non rimasero che i primi frutti del giovanile ingegno. SANTELLl (Felice) romano, e
che
esemplari grandi in paallievi , onde tria ha potuto condurre alcune pregevoli opere. Recavasi non perdei
da se sui Caiacci e
migliori
tanto a Venezia onde acquistare il gusto del colorire di quella scuola ma col sorpreso da incurabile infermit quando appena contava 50 anni, manc all' arte, lasciando diverse pitture che fanno desiderare
;
che fosse pi lungamente vissuto. SANTE (Domenico), bolognese, detto il Mengazzino, nacque nel 1621,
uno
de' migliori
allievi
del
Mi-
telli.
Condusse
io
Bologna
molte
a S. Colom, bano, nel palazzo Ratta ed altrove, nelle quali fecero le figure il Burririi ed il Canuti. Color pure pro)rospettive ai Servi
valente pittore del diciassettesimo secolo, oper nella chiesa de' Frati
spettive assai
belle
in
le
tele
delle
spagnuoli del
Riscatto
del
cavai.
in
Roma
:
a
,
ricche
competenza
(Bartolomeo)
in
pittore
circa
il
tea-
trale,
nacque
Lucca
1700,
SA
Bologna. Di ritorno in ptria condusse alcune pregevoli scene, e molto oper in diverse citt della Toscana ed altrove. Non e nota l'epoca della sua morte.
e studi
1'
SA
darsi
d' averne
305
altra
co*i
arte in
veduta
questa in forma di croce Greca, ed osservando il primo disegno fatto da Bramante di S. Pietro in VatiSANTE (Giovanni de), scultore cano s'orno tentati a credere, ch veneziano del quattordicesimo secolo, la chiesa delle Carceri di Prato gliene avesse somministrata 1' i l'autore di una immagine di Madea, poich questa era stata cominria Vergine fatta per la chiesa di ciata nel 1492. Riatt le fortificaS. Cristoforo di Venezia, ora chiamata S. Maria dell'Orto. Ci resta zioni di Ostia di cui era vescovo comprovalo da un sepolcro posto e castellano quegli che fu poscia papa sotto nome di Giulio II. Dopo presso all' altare della Madonna , due anni colla figura di mastro Giovanni dei recatosi a Napoli , present a quel re un modello per un Santi , intorno alla quale leggesi Hic jacet magi*ler Johannes de san- edificio da farsi presso a Castel NuoDe coltrata san- vo , e piaciutogli assai magnificacii* lapicida CTI SEVERI QUI PER SUAM MAXIMAM mente Io regal. Giuliano eh' era ET DEDIT liberale e di gran cuore si scus DEVOTIONEM OBTULIT IMAGINEM B. VIRGIN1S IN ECCLESIA dal ricevere il dono perche era al QUI servizio di Lorenzo de' Medici il SANCTI XPHORI DE VEN'EX quale non curava ricchezze. Il re OBIIT IN 1592 DIE VII MENSIS AUsorpreso da tanta generosit, volle GUSTI. SANT GALLO ( Giuliano ed che prendesse le cose che pi gli Antonio fratelli di) nacquero in aggradivano ed egli scelse alcuni Firenze da Francesco Giamberli pezzi di antichit che tutti port in mediocre architetto, il primo l'an- dono al magnifico Lorenzo. Questi 1' altro alcuni anni pi allora gli commetteva di edificare no 1445 fuori d Porta Sant Gallo di Firenze tardi. Ammaestrati dal padre, furono da principio intagliatori ed inge- un gran convento per i frati eremitani di S. Agostino, quindi egli gneri, indi si diedero all'architettued il fratello Antonio ebbero la dera. Giuliano incominci a Firenze nominazione di Sant Gallo. Fu il chiostro che appartiene alle Carpoi chiamato a Milano per fare un il melitane di S. Maria de' Pazzi lo quale d' ordine jonico e slimato superbo palazzo al duca Moro incominci, ma a cagione delle soassai bello. Per Lorenzo de' Medici chiamato il Magnifico fece un pa- praggiunte guerre non fu terminato. ed alla A Loreto volt con somma intellazzo a Poggio a Cajatio gran sala gir una volta di tale lar- ligenza la cupola della chiesa della Madonna. Rislaur in Roma sotto che da tutti era creduta ghezza Alessandro VI il soffitto di S. Maimpossibile a farsi. Per ordine dello che allora abitava ria Maggiore, che dicesi dorato col stesso Lorenzo primo oro venuto dall'America in Prato a cagione della peste che disegni fece per il cardinale della Rovere infieriva in Firenze , fece fondamenti della chiesa il palazzo di S. Pietro in Vincola, e gitl ed a Savona patria dello stesso della Madonna delle Carceri, di cui cardinale, diede cominciamento ad lo stesso Medici pose la prima pieun altro palazzo. Disegn per il tra ; e che riusc una delle pi duca Valentino la rocca di Montebelle chiese che si conoscano ; e che veduta dall'illustre autore della fiascone , ora rovinata. In quasi tutte le accennate opere era ajutato Storia della scultura italiana in mia compaguia, ebbe a dire di non ricor- da Antonio. Assunto al papato Gi39 Diz, Ardi. ecc. T III.
,
306
lio II,
SA
SA
sciuto in riputazione fu fatto architetto di S. Pietro , e dovette riparare alcune stanze del Vaticano e
le
Firenze col fratello. Il papa lo richiam , ma nou vedendosi adoperato in cose d'importanza, ripatri. Pietro Sederini Gonfaloniere di Firenze si valse di lui nell'assedio di Pisa per costruire uu ponte assai ingegnoso, che ben concatenandosi, ed abbassandosi, si difendeva
dalle
d' Urbino aveva lasciati alcuni muri vuoti per compiacere alcuui che vollero certi camerini, volendo fortificare Civita Leone Vecchia, fra i molti disegni prodotti scelse quello del Sangallo. Cofaello
stru
due tempietti nell' isola maggiore del Jago di Bolseua, eresse la chiesa di Monserrato ed altri edificj
piene.
Con somma
celerit
piant poi Giuliano a Pisa la fortezza e la porta di S. Marco d'ordine dorico. And a Roma 1' ultima volta sotto Leon X, il quale voleva dargli la direzione della fabbrica di S. Pietro, ma macero dalle fatiche e travagliato dal male di Pietra torn in patria, dove non sopravvisse che fino al 1 5 7. Mentre Giuliano ergeva la for1
che non importa di venirli tutti annoverando. Clemente Villo sped insieme al Sant Micheli per le fortificazioni di
Parma
abilit
e Piacenza.
La grande
chitetto
di
questo ar-
era
nella
solidit,
come
spicc in tutte le sue fabbriche , e specialmente a Loreto, dove la chiesa della Madonna minacciando di
cadere
fu
,
rinforzata
per il duca Valentino , Antonio per suo padre Alessandro VI riduceva a forma di Castello la Mole Adriana, indi piantava la Rocca a Civita Castellana, e faceva altre fortificazioni ad Arezzo ed altrove per il comune di Firenze. Morto poi il fratello Giuliano, abbandon l'architettura
tezza
di
,
Monte Fiascone
nelle proporzioni delle sue parti : cosa delle pi difficili, ed assai pi che fare una nuova fabbrica di
pianta.
Il giovane Sant Gallo disegn la Fortezza d'Ancona, un' altra in Firenze presso Porta a Prato, e fortificava Castro dato da Paolo III a suo nipote Pier Luigi Farnese. Quando Carlo V, venendo vittorioso da Tunisi , pass per Roma , ebbe il Sangallo la direzione delle feste in onore di quel sovrano. Faceva poi per il duca di Castro la fortezza di Nepi, piant molli bastioni in Roma , e fece la porta di Santo Spirito. Rifond tutto il palazzo Vaticano che in pi luoghi minacciava
per
Questi due
fratelli
migliorarono
fecero
SANT GALLO
gello
,
Antonio
il
rovina
giovane era figlio di una sorella dei precedenti e di un bottajo da Muconi. Trattovi dalla
fond
le
Ascoli e
di
in-
Ma il suo maggior studio fu 'a fabbrica di S. Pietro, per cui fece disegni diversi da quelli di Bramante. Per mano di Labacco suo domestico fece lavorare quel modello di legno che ancora si con-
Roma
fu la chiesa della
Madonna
di Loreto a
SA
serva nelle stanze di Belvedere. Questo non incontr l'approvazione di
SA
307
cui parve
,
risalti
dai
membri,
tanti
ne e da
Pi deboli opere del Juniore, che vedovi in alcune torre del territorio aretino , ma tutte per altro di lodevole stile.
della scuola fiorentina.
sono
le
SANTISSIMO SACRAMENTO
(
il
frate
i
Giovan-
Guzmann. Dopo
di pittura fatti
Roma, dove
l'
trascur lo studio delantico e delle opere di Raffaello, per occuparsi, pi che di tutl'aitro, della freschezza del colorito, di cui
a quel
stri
tempo erano
in
Roma mae-
ma
ne fu levato
l'epitafto
po-
stovi in
nome
d' Isabella
Dota sua
alcuni bravi Fiamminghi. Aggiunse allo studio del colorito quello delle matematiche, dell'architettura e della prospettiva; e tornato a Siviglia nel 1654, mentre sperava di
consorte.
Suo
fratello
buon
alle
architetto
fabbriche di Antonio fece molte note marginali sopra Vilruvio lo arricch di molte figure da lui stesso ben disegnate e tradusse finalmente i
:
sempre
sorprendere i dilettanti e gli artisti con alcuni quadri, ebbe lo sconforto di vederli universalmente biasimati. Non pertanto continu a credersi assai valente pittore ed a dare soverchia importanza a quanto egli faceva, u sapeva sopportare il poco interessamento che il pubblico pren-
suoi
dieci
libri
dell' architettura.
Questa traduzione non fu mai stampata, ed assicurano quanti l'hanno letta manoscritta, che oscurissima,
deva per le sue pitture. Ebbe la sventura di prendere parte in una congiura scoppiata in Siviglia nel
1634;
della
non
si
sottrasse
al
rigore
SANTIAGO POLO.MARRS
Francesco Xaverto
la
(i>.
di) celebre per sua vasta erudizione e per il profondo studio delle lingue dotte, desider di farsi nome ancora nella pittura, e 1' ottenne con diversi ritratti di celebri peisonaggi spagnuotra i li, e con molli bei paesaggi quali furono assai lodati quattro
,
che facendosi frate carmelitano. Terminate le prove del ebbe la licenza di ripinoviziato
giustizia
,
gliare
1'
esercizio
della pittura
pass a Cordova, dove condusse varj quadri pel convento del suo ordine, nei quali si valse delle invenzioni
di
Rubens
di
Van-Dych.
,
quadri
ledo.
all'
olio delle
vedute di Toin
Mor
vecchio
(il
Madrid
che Mor nel convento d'Aguilar aveva pure abbellito colle sue pitture , 1' anno 1680.
nel 1796.
SANTO DOMINGO
Vincenzo
di),
,
Frate
Seniore ed il JuNIORE), fiorivano in Arezzo nel didove specialciassettesimo secolo mente del primo si conservano varie belle tavole , tra le quali una
SANTINI
nacque circa il 1500, e fu in Toledo uno degli scolari del pittore Luigi Medina prima di farsi frate Gerolimino nel convento della Roja , dove nel 1540 ammaestrava
308
SA
di questo
SA
bastiano, posto nella chiesa titolare
u' piiucipj della pittura Feruandes Navarrete, detto il Mudo. Forse la Spagna va debitrice a questo buon
Santo
S.
in
Urbino. Nella
di
chiesa
di
Bartolommeo vedesi
S. Seba-
grande artista, per consacrato V ingegno , e consigliati i suoi parenti a mandarlo in Italia per continuarvi gli studj pittorici. Tra le opere di Santo Domingo furono assai lodati i freschi a chiaroscuro del chiostro del suo convento di Logronno , e diversi quadri fatti pel convento di Talavera della Reina, nel quale egli termin suoi giorni circa il 1550.
religioso di cos
pure
avergli egli
stiano con alcuni divoti in atto supplichevole, tolti dal vero. Altra pregevole opera colla sottoscrizione :
Jo. Sancds Urbi, cio Urbinas, vedevasi nella sagrista dei Conventuali di Sinigaglia, che si avvicina alla maniera di Pietro Perugino. Per ultimo un suo pregevole quadro conservasi nella reale Galleria di Brera , bastante a smentire la volgare opinione che Giovanni Sanzio /osse un pittore assai debole. Mandando suo figlio sotto al Perugino, confess la superiorit di questo grand' uomo, che prima di Raffaello viventi pitaveva il primato tra tori , ma occupava ancor esso una
i
SANTOS
Giovanni), operava
,
dove godeva opinione di buon frescante. Col dipinse all'acquarello la maggior parte dei padiglioni e fiamme dei galeoni destinati a lunghi viaggi; ma
pi riputate sue opere furono alcuni gentili quadretti eseguiti per le galanti dame dell'Andalusia, nei quali si mostr fecondo di graziose
le
gii
artisti.
Mor
Giovanni
in
mo
in
secolo.
invenzioni.
SANZIO
(Gia-
(Galeazzo), chiamato
SANZ DE LA LHOZZA
como e Bernardo),
famiglia a Valenza,
alla pittura di
nati di nobile
si consecrarono genere per semplice passatempo, e non pertanto riuscirono valenti artisti, di che ne fanno testimonianza alcuni bei quadri di fiori e frutta donati all' accademia di quella citt da loro frequentata, e largamente sovvenuta di danaro.
,
genealogica della famiglia di Raffaello, egregiuni piclorem, fu padre di tre pittori. Antonio , Vincenzo e Giulio. Fioriva Galeazzo in sul declinare del quindicesimo secolo ; ed egli ed i suoi figli erano continuamente occupati nelle pitture delle porcellane. (Battista di Piero), ancor
carta
esso annoveralo tra i pittori della famiglia di Raffaello e coloritore di
uua
SANZIO
vanni ) met del quindicesimo secolo, e fu, secondo comportavano tempi, valente pittore, e primo maestro del
i
non appartenente
faellesca
ma ad
altra
comunque ancor
Urbino.
essa
stabilita
in
pi grande pittore d'Italia Raffaello Sanzio suo figlio. Conservatisi in Urbino di Giovanni Sanzio alcune opere tenute carissime, per la memoria della fanciullezza di Raffaello , il quale secondo la comune opinione, avrebbe nella sua tavola dello Sposalizio della Madonna, che ora conservasi nella reale Pinaco,
(Raffaello), nato in Urbino nel venerd santo del 1483, universalmente risguardato per il pittore che fin ora ha posseduto in eccellente grado pi parti dell'arte, e pi d' ogni altro moderno si ac11 primo maeGiovanni suo padre; se non J de primi non ultimo al certo dei
stro fu
teca di Brera, imitata una figura in iscorcio che il padre aveva dipinta nel quadro del Martirio di S. Se-
pittori del
me' ne fanno
p-
SA
che tavole che di lui tuttavia si conservalo, ed in particolare quella dell' Annunziata posseduta dalla reale pinacoteca di Brera. Che poi,
,
SA
non
era
,
509
a
slata
e
commessa
cho
al
veruu
pittore
che
riusc gloriosa
non
gli
sto?
Il
meno
elo.
schizzi
rie.
,
a Raffaello
Pitturicegli
Ma
Raffaello
fece
ammaestrandolo
delne' principi l' arte, gli facesse dipingere le porcellane che di que'- tempi si fab-
bricavano in Urbino, fu scritto da ma non cosa di tale immolti portanza che sia prezzo dell' opera
,
Vasari scrisse nella vita di Raffaelche li fece tutti ed in quella lo che del' Pinturicchio che uon ne fece alcuni. Certa cosa che sentendo
,
il
Raffaello
fatti
dirsi
prodigi
dei cartoni
ni.
arte, e far cose nella fanciullezza superiori all' et , lo raccomandava a Pietro Perugino suo amico, ed il pi riputato pittore di que' tempi. Ma questi ancora in pochi anni sul'
re
ed
,
in
l'
fatti
la
forieri di
quella
immensa
luce,
,
che doveva del sedicesimo secolo farne il secol d' oro delle moderni; arti. Contava Raffaello quindici anni o poco pi quando, chiamato il maeegli con stro a dipingere altrove altri due o tre condiscepoli recossi a Citt di Castello ; e col condusse tre quadri , tra i quali lo sposalizio di S. Giuseppe, che ora forma uno de' principali ornamenti della reale pinacoteca di BreraErasi di poco restituito a Peru,
che il giovinetto gli diede nuovi lumi intorno alla prospettiva, sviluppavano nella divina sua mente quei semi del bello e del grande che
stile
tanto lo dovevano allontanare dallo del maestro. Ci accadde avanche il Pituricchio avesse termiti lavori di Siena , vale a dire i
nati
quando
ra
i
Raffaello
vent' anni.
il
anni
come abbiam
di gi dipinto
gi
gia
quando
il
Pinturicchio, scolaro
.
leutino, io Sposalizio della Vergine ed altre pubbliche e private cose , figure nelle quali tutte vedonsi le
ancor esso di Pietro ma di molti anni pi provetto del Sanzio , fu chiamato dal cardinale Piccolomini a dipingere la sagrestia del duomo di Pisa. Perch vedeudosi questi avere in sulle braccia cos grande opera ed in tanto cospicua citt, e conoscendo quanta facilit e prontezza di disegno avesse Raffaello, e di quanto elevato ingegno fosse, non vergognossi di averlo per compagno,
lasciando a lui le parti dell'invenzione e composizione delle sublimi storie convenienti a quel luogo, e riserbandoas queJiedi colorirle. Rappresentano queste storie le pi memorande gesta di papa Pio II; opera grandiosa cht fino a tale epoca
non quelle
stra
di Pietro.
Sopprimendo
le
mente
che epoche della sua vita pittorica. Rafalla seconda tornata a Fifaello ed alla conoscenza di Fra renze
cio
,
Bartolommeo
dalla Porla
va
debi-
modo
di colo-
rire che tenne lino alla morte. In quel tempo Giulio li faceva dipingere il palazzo del Valicauo, e dietro le istanze di Bramante Lazzari
suo
favorito architetto, chiama il giovinetto Raffaello che sorprende Roma colla sua scuola d'Atene. Do-
SA
lutto
SA
superare ie opere di suo padre ; poi imit il Perugino per superarlo. Conobbe le cose del Bonarroti, e la sua maniera larga e grandiosa gii serv per aggiugnere ci che solo gli mancava per toccare 1' estremo confine del bello. Superati tutti, pensava a superare se stesso, ma cadde nel colmo della sua gloria in et di 37 anni, come una stella Hello Zenit. La morte di lui fu da tutta Roma risguardala come una pubblica calamit , ed il quadro della Trasfigurazione posto vicino al suo feretro cav le lagrime a tutti gli spettatori. Ne Raffaello era totalmente amato per le sue virt , ma per il suo dolce carattere, per l'onoratezza , per 1' animo benefico , perch
Raffaello cominci a
maniera, che di tutte la pi pere grandiosa perch partecipa di quel bello ideale, di cui Raffaello trov l'esemplare nelle antiche statue e che avea di gi presentito avanti di veder Roma , ma senza per potere cos nobilmente esprifetta
,
mere, Ebb' egli infatti tre differenti maniere: la prima secca ed alquanto gretta , che chiamasi la ]>tru%ina , la second di uno stile pi largo,
acquistata in Firenze e perci delta fiorentina; l'ultima che la romana, quella bellissima, di cui di-
vent possessore collo studio della bella natura, e dell' antico , e che condusse a perfezione nella Galatea nell' incendio di Borgo, nella Liberazione di S. Pietro, nella Trasfigurazione. Troppo celebri sono le maravigliose opere a fresco ed all' olio fatte da Raffaello principalmente per Roma sotto Giulio 11 e sotto Leon X onde non l'ar che accennare le principali. Il Profeta Isaia in S. Agostino le Sibille a S. Maria della Pace, una B. Vergine a S. Niccola da Tolentino, la Trasfigurazione a S. Pietro in Molitorio, freschi della Farnesina, i cartoni per gli arazzi di Leou X, che ora sono in Inghilterra a Sontampton ec. ec. Un genio felice, un immaginare fecondo , un comporre semplice ed li pari tempo sublime, bella scelta, disegno castigatissimo, grazia e grandiosit nelle figuie, novit di pensieri nobile dignitosa espressione
, ,
amico
la
il
di tutti
di nessuno.
eh' egli
Fattorino e Giulio Romano nomin suoi eredi ed incaricava di terminare le opere che egli lasciava imperfette. Perino del Vaga , Polidoro da Caravaggio Cesare da SeGaudenzio Ferrati sto, Innocenzo da Imola, ec. furono
, , ,
tutti
aiuti
il
pittori e suoi allievi ed che diffusero in tutta 1' Italia suo stile e la memoria delle sue
sommi
virt.
SARABIA
ZURABIA,
il 1
nato 650,
simo secolo con Andrea de Leyto i quadri del chiostro di S. Francesco di Segovia, pi pregevoli per freschezza di colorilo, che per buon fondamento di disegno.
Siviglia nel
attitudi-
ni, sono i distintivi caratteri delle sue opere. Rispetto al .colorito cede a Tiziano, ne! chiaroscuro al Correggio; ma se avesse vedute le pitture di questi due maestri , come vide i cartoni e forse qualche pittura del Vinci e del Bouarroti, non
Giuseppi; di ) nacque in 1608 da Ruiz Andrea di Sarabia, il quale invogliatosi di andare a Lima lasci il figliuolo quando appena cominciava ad ammaestrarlo be' principj della pittu(
,
secondo
neppure
in
ra. I parenti cui era stato dai padre affidalo , lo acconciarono con Agostino Castillo , morto il quale dopo pochi mesi, passava nella scuola di Francesco Zubaran. Quando
SA
cominci nero tra
a lavorare
SA
da
s, gli
311
ven-
le mani alcuue stampe del Sadeler ,, colle quali si fece onore, ed ebbe abbondanti commissioni senza che mai si sospettasse avere
,
ueziauo di pessimo gusto , fece la facciata di Santa Maria Zobenigo , nella quale seppe riunire tutto ci che costituisce il carattere del depravato gusto che regnava nel diciassettesimo secolo.
invenzioni. In
SARMIENTO ( donna Teresa duchessa di Bear di) viveva in Madrid circa il 1650. Molte chiese di Spagua possedono divoti quadri
di questa insigne pittrice, che seppe
alcune Concezioni, un Presepio ed, un Calvario copiati da due stampe di Rubens non conoscendosi di sua invenzione che una Fuga in Egitto. Mor a Cordova l'anuo 1669. SARACINO, o SARACENI (Carlo) detto dalla patria Carlo Veneziano nacque nel 1585 e fu uno dei pi caldi Caravaggeschi e dei pi stravaganti che abbiano lavorato in Roma all' olio ed a fresco. Fu per altro alquauto di pi aperto colorilo che non il suo favorito esemplare, e riccamente vest le sue ligure secondo il costume dei pit,
,
dare
alle
sue opere
la
grazia e
la
SART
Arlem
toii veneziani. I migliori suoi freschi sono quelli di una sala del Quirinale, ed i pi studiati quadri
1665, fu il migliore allievo di Carlo Ostade, e seppe dare alle sue figure maggiore nobilt che non faceva il maestro. Aveva egli costume di copiare le pi singolari teste che vedeva tra le persone di volgare coudizione, bastandogli di averle attentamente osservale una sol volta per disegnarle
nel
volti somigliantissime. Di questi presi dal naturale con qualche scelta, emp i suoi quadri di feste, di gozzoviglie, di danze, di mercati e
simili.
ad un
si credono il S. Bonone ed vescovo martire fatti per la chiesa dell'Anima. Dopo essersi lun-
olio
plessione
tempo
che
le
sorpreso
di
dalla
lo perdette di
59 anni.
mone
anni.
nella fresca et
quaranta
a
No-
1600, erasi di gi acquistato nome di valeute pittore , quando consacrossi alla scultura ,
nella quale professione fu per avventura pi avvantaggiato che uel1' altra perocch eravi in Frauda maggior scarsezza di buoni scultori che di valenti pittori. Infatti egli esegu in qualit di scultore diverse commissioni d' importanza , ed
,
collocalo in una
gli statuarj
elevata
classe tra
dell' et sua.
Mori nel
1665
nato in Iesi circa il 1600, noto per una bella tavola della Circoncisione , che si conserva nella chiesa collegiata del Masaccio non trovandosi iu pubblico altra opera certa , come non si hanno migliori notizie intorno alla sua vita. (Ercole), detto il Muto di F'carolo, nacque nel 593 in Ficarolo, lena del territorio Ferrarese, e fu ammaestrato nell'arte coi cenni da Ippolito Scarsellini. Conservatisi una sua tavola nella sagristia di S. Silvestro di Ferrara , e varj ritratti nelle principali case della
, 1
SARTI (Antonio)
mia
di
stessa
citt.
Nel
Mantovano
fece
SARDI
SA 512 cordano lo stile del maestro ; se non che hanno pi marcati convolti pi ignobili. Non epoca della sua morte. SARTO ( Andrea. Vannucchi DETTO il), nacque in Firenze nel 1488 , ed ebbe il soprannome di Sarto dalla professione del padre. Impar da fanciullo il disegno sotto celebre per g' inG-iovan Barile
SA
ci
torni
nota
1'
legno fatti coi disegni di Raffaello intorno ai palchi ed alle volte del Vaticano; indi pass nella
tagli
in
attentamente studiare le cose di cos grand' uomo, perocch dopo alcuni anni pot fare del ritratto di Leon X dipinto da Raffaello una cos esalta e fedel copia da ingannare lo stesso Giulio Romano, che lo aveva panneggiato. Vero che Andrea non mostra nelle sue invenzioni quella subiimit d' idee che si addice e si suppone ne' grandi pittori che mirano a trattare soggetti nobili ed a soldi
,
omesso
levar
]'
Andrea
scuola di Piero di Cosimo pittore di pratica, onde apprendere il colorito. Ma stando con maestri cos
deboli,
cacciarsi miglior
,
studiando i cartoni di Liosegno nardo e di Michelangelo, come pure i freschi di Masaccio e del Ghirlandaio. Volle pure veder Roma pi che da luia ci consigliato l" altro , dalla fama che spargevasi di Raffaello grandissima: e col vedute le opere, uon solo di lui, ma de' suoi allievi, per la sua timidezza, disper di poterli in alcun tempo pareggiare, e senza pi tornossene a Firenze , senza pure avere studiate le opere degli antichi scultori , le quali avevano inspirato al Sanzio I' idea del bello e del perfetto stile, che lo sollev al di sopra d' ogni altro moderno artista. considerando poi a poco a poco, dice il Vasari, quello che aveva veduto , fece tanto profitto , che le sono pi ammirate ed opere sue imitate dopo la morte sua, che mentre visse. E veramente Andrea viene
,
naturalmente modesto, gentile, sensibile impresse lo stesso carattere alle sue produzioni. Il portico della Nunziata di Firenze forse il pi acconcio per giudicare del merito di questo grand' uomo. Que'puri dintorni (scrive un illustre storico della pittura \ que' puri dintorni delle figure , che gli meritarono a giusta ragione il soprannome
,
di
Andrea senza errori , quelle idee di volli gentili , e che nel sorriso hanno un certo che di
" correggesco
;
quelle fabbriche
ben condotte, que' vestiti adattati ad ogni condizione quel piegar facile, quel largo panneggiare... quella espressione degli affetti che ricercano soavemente il cuore senza turbarlo, sono pregj in sublime grado da Andrea posse,
duti
l'
Le migliori
questo
al
Ma
olio
di
appartengono
scana
,
Gran Duca
To-
eccellente disegnatore
e
buon
conoscitore del nudo, non avendo lasciato de* siderare nelle sue pitture che maggiore variet di testa, specialmente
coloritore
profondo
conservasi presso la reale galleria di Firenze, nella sala della Tribuna bastante a sostenere la gloria della scuola fiorentina. Fece Andrea molte sacre famiglie, non rare in straniere gallerie , nelle quali i volti della Vergine sono d' ordinario ritratti da quello delia consorte,
femminili , e maggiore vivacit di sebbene mosse. Convien dire che atterrito da quanto vedeva fare agli
,
guadagnarsi
alla
tutto
ajuti di
Raffaello
abusarne. Francesco
Chiamato
I
corte di
re di Francia,
non tard
SA
guadagnarsi I' amore di quello splendido protettore delle arti, che lo ricolmava di benefizj ma non seppe resistere alle replicate istanze della consorte , che continuamente interponendo quauti ragguardevoli fiorentini recavansi per loro affari in Francia, lo pregava, lo scongiurava e lo minacciava di estreme rivoluzioni, se non veniva a vederla.
a
:
SA
stalli
313
una lucertola ed una rana che in greco hauno gli stessi nomi dei due architetti. Quedelle colonne
,
ste
Lorenzo fuori
i
mura.
e
P1TEO
fecero
disegni
Ne ottiene a tempo la licenza dal re, che forse informato dell'ascendente che avea
di lui, gli fa
la moglie sul cuore solenuemente promet-
Vane
riduce a mancar di fede a cos gran e, spogliando se la slessa moglie ed i figli del prospero stato che procurato gli aveva la sua virt. Mor di contagio nella fresca et di 42 anni nel 1550.
I
promesse
La moglie
lo
ed ebbero la condotta della magnifica tomba, che la regiua Artemisia, forse pi per vanit, che per dolore, fece costruire in Alicarnasso a Mausolo re di Caria, suo sposo. Questi architetti, come costumavasi di quei tempi, ne fecero la descrizione e stabilirono le regole per tal sorla di
fu
sem-
pre risguardata come una delle sette maraviglie del mondo , non meno per la sua grandezza e nobilt dell' architettura, che per la quantit
Rimini operava nel 1700 io patria, ove fece diverse pitture all' olio ed a fresco nella chiesa degli Angeli, ed in altre, mostrando in ogni sua pittura il gusto della scuola del Cignani
di
,
SARZETT1 (Angelo)
ed eccellenza degli ornati, onde fu pi egregi scultori che a gara cercarono di superarsi. La celebrit di questo edificio ha dato il nome di mausolei a tutti
arricchita dai
,
altri della slessa qualit fatti in appresso. In mezzo alla bellissima piazza di Alicarnasso fu situato il monumento, che girava 411 piedi. 1 lati da settentrione a mezzo giorno tiravano ciascuno 65 piedi, P altre due facciale erano pi lunghe. Vedi
gli
1'
art.
Pileo.
(Mos Domenico), nato Luceua avanti la met del diciassettesimo secolo, impar da fanciullo. il disegno, ma non dipinse che in matura et e dopo aver
in
,
SACRA
perduta
trato
la
l'altro della
dosi
BRATTRACO
nel
e della
scultura
pi slimati i disegni fatti in giovent con somma facilit , che quadri, sebbene non privi di merito, essendovi correzione di disegno
e
onde, per gratificarsi i Romani, fabbricarono a proprie spese alcuni tempj in quella capitale ma non essendo loro stato accordato di apporvi i loro nomi, onde lasciare memoria ai posteri della loro virt e
:
grande fecondit
d' invenzione.
Risguardasi come il suo capo lavoro la morte di S. Pasquale di Villa Real, eseguilo poco prima che mancasse all' arte in
principio
del di-
ciottesimo secolo.
SBARBI (Antonio),
cremonese,
40
Bernasconi in Milano, dal quale apprese principi della pittura ; poscia pass a Bologna sotto Lorenzo Pasinelli. Chiamato a Piacenza dal duca Banucci Farnese, vi condusse molte pitture in pi maniere ma pi che in tutt' altro genere si distinse nel rappresentare animali , che soleva
fu
sco.'aro del
i ;
314 prima
SC
SC
per poetiche invenzioni. Sembra che pi che a tutt' altro si applicasse alle pitture grottesche , alle quali ben si confaceva la bizzarria del suo ingegno. Pretendono alcuni che fosse pistojese, trovandosi in S. Francesco fuori di porta Toscanella sette tavole egregiamente dipinte colla sottoscrizione : Scalabrinus Pistoritnsis. Se questi diverso dallo Scalabrino senese, convieu dire che finora rimase iguoto un valente pittore.
Mor
in
Milano
anno 1701.
SCACCIAMI (Camillo)
ro, detto
il
diciottesimo secolo. Quantunque conservi il fondo dello stile caraccesco, le sue opere hauno uif certo qual sapore moderno, che piega , direi quasi al manierato.
mi
anni
del
SCALIGEBO
Bartolomeo
,
) ,
Padovanino. Poche cose dipinse in patria, molte in Venezia, dove tuttora conservansi alcune belle tavole d'altare, tra le quali souo in gran
pregio tenute quelle della chiesa del Corpus Domini. Fu sua nipote (Lucia) creduta allieva ne-
(Andrea), fiorentino, nacque nel 1642. Fu prima pittore di storia, ma vedendo di non
essere dei migliori
,
SCACCIATI
gli
studj pittorici di
della maestra per
fatte in
fecesi a dipin-
lari,
ger
fiori, frutta,
animali, ed in que-
no
Venezia avanti il 1660, nella quale epoca era ancora giovane ; non sapendosi che in matura et abbia fatta veruna opera imopere
portante.
SCALVATI
se
,
(Antonio), bologne-
SCALA
ta
scolaro ed ajuto di
Tommaso
diata fondatamente
l'architettura,
e trovavasi in
Padova l'anno 1651, quando quella citt gli commise di erigere un magnifico arco trionfale
in onore
di Alvise Valeresso il quale mentre era col capitano , spieg la pi savia condotta in occasione della peste.
,
Laurati , fu uno dei pittori che ai tempi di Sisto V lavorarono nella biblioteca vaticana. Diedesi in appresso a fare ritratti, e fu riputato uno de' migliori che fossero in Roma sotto Clemente Vili, Leone XI e Paolo V. Mor di 65 anni in principio del pontificatodi Gregorio
XV.
dei
SCALVO
buoni
,
(Luca)
fu
uno
SCALABB1NI
veronese
,
(Marc' Antonio),
in
fioriva
patria circa
il
1565, dove
lasci
due ragionevoli
secremonesi del colo ed comune opinione che fosse assai caro al marchese Francesco Gonzaga, il quale amando di intrattenersi famigliarmente con lui, lo riteneva frequentemente in corte. SCALZA (Ippolito) uuo dei buoni m ultori del secolo decimosesto era nato in Orvieto, ed apprese gli
pittori
.
XV
patria e
se
vecossi a
artista.
SC
riusc valente
tra
1
315
Roma, dove
altre
il
il
Molte cose egli lece per la famosa cattedrale d'Orvieto, e fu pure autore di un bellissimo grup-
alla
Carit,
proseguimento della
libreria di
S.
po
rappreseti laute
una
Piet
nel
della
composi-
zione e della uobile espressione, come per conto dell' esecuzione , si mostr non da meuo de' suoi mi-
contemporauei. (Vincenzo), uacque in Vicenza 1' anno 1552 da Giovandomenico, versato nelle cose dell' architettura ed autore di molte fabbriche, che insegn a Vincenzo i principj ^ e " ar te. Giunto ai diciassette anni diede ai conti Oddi il disegno di un palazzo , che gli fece grande onore. Allora per cominci a sentire che per distinguersi
gliori
SCAMOZZI
nell' arte , era necessario volgere i suoi studj agli edifizj ebe in Venezia si edificavano dal Palladio e dal Sansovino. Col recavasi egli ,
ed
gli
attentamente
si
opere,
Sansovino, e per tacere di tutt' altre, la Fortezza di Palma nel Friuli, di cui ebbe il piacere di fondare la prima pietra , in compagnia dei generali veneti, l'anno 1 593 ; la continuazione delle Procurale nuove ; i palazzi Comari , sul canal grande, Trissino, in Vicenza ec. ec. Fece poi molti viaggi , per meglio istruirsi, a Roma per la seconda volta, in Francia, Lorena, Germania ed Ungheria ; indi fecesi a terminare la sua grand' opera Idea dell' architettura universale, che divisa prima in dodici libri, riduceva a dieci, indi pubblicava l'anno 1615 con un frontispizio che prometteva dieci libri , ma che in realt non erano e mai non furouo pi di sei, cio tre primi della prima parte ed il 6, 7 e 8 della seconda. Dice il Milizia quantunque poco parziale di quest'autore , che il sesto libro
,
Prese prinmira il Palladio e non so il perch, cominci a parlarne con poca stima. Di ritorno io Vicenza volse i suoi studj a Vitruvio ed alla prospettiva con tal fervore e felicit che ne compose un Trattato diviso in dieci libri. Aveva allora 22 anni, ed aveva acquistato bastante credito per essere scelto dai canonici di
eccellenti architetti.
in cui
tratta degli
,
ordini
d' archi,
cipalmente
sceva a fonao
la
sua professione.
Scamozzi una delineazione della Villa Laurenziana di Plinio Secondo, traendolada quanto ne aveva scritto lo stesso Plinio in una delle sue lettere. Compose altres un opuscolo inDiede
lo
torno ai famosi Scamilli impari di Vitruvio ma sgraziatamente and perduto insieme al trattato di Pro,
quale senza tale operazione era molto oscura. Dopo ci passava a Roma, dove
studiava le matematiche sotto il celebre P. Clavio , e diseguava con grande esattezza tutte le migliori fabbriche dell' antichit e specialmente il Colosseo e le Terme Antonine e Diocleziane eh' egli pubblic. Vedeva anche Napoli per osservare tutte le antichit ; indi si
,
spettiva.
Mori
in
patria
1'
quando
del
appena
Trattato
terminava
SCANNAVES1 (Maureuo) nato Ferrara nel 1655 , fu scolaro in Rologna del Cignani ed uno dei pi scrupolosi imitatori di quel suo
,
stile esatto
1'
stabiliva in Venezia,
uscir quadro dal suo studio che non avesse ricevuta 1' ultima pulitura. E ci tanto pi sinlasciava
5 16
colare mei
ito
SC
di questo artista
,
SC
in
alla
quanto che vedeva altri pittori solleciti pi di lui, guadagnare assai, mentre egli languiva nella miseria
f>er
franchezza del suo pennello' Fu suo figlio ed allievo (Luigi), nato uel 1616, il quale passava poi alla scuola di
numerosa sua famiglia. Fu soccorso dalla famiglia Beviacqua , per la quale avendo egli dipinte le figure che ornano le architetture eseguite in un appartamento dell' Aldovrandini, ebbe, olcolla
Guido Reni
convenuta mercede, una larghissima gratificazione. Tra le opere pubbliche eseguite all' olio in Ferrara non indicher che le pi pregevoli; il S. Tommaso di Villanova eh' era agli Agostiniani scalzi, e la S. Brigida sostenuta dagli Angeli nella chiesa della Mortara. Nelle private quadrerie di alcune famiglie ferraresi conservansi piccoli quadri storici di mezze figure all' uso cignanesco, piene di grazia e vigorosamente dipinte. Mor in Iresca et, prima del maestro, l'anno 1698.
tre la
ed in appresso del , Guerciuo. Conserv per altro costantemente la grazia di Guido, ma non seppe imitarne il grandioso stile. Tra le migliori opere del giovane Scaramuccia coutansi, in Perugia, Ja Presentazione eseguita per
la
chiesa dei
Filippini
tutta
va*
SCANZl
mona
(Francesco ed Ermete)
,
apprein Cre-
sero probabilmente
;
1'
arte
ed in Cremona lavorarono dal 1520 al 1528. Il primo dipingeva una pala d' altare in S. Pietro Martire, e nel 1528 un cenacolo sul muro, di cui conservasi qualche vestigio nel gi oratorio di S. Bernardino. Ambidue poi nel 1528 lavorarono assieme d'ordine di Francesco Sforza ultimo duca di Milano nella magnifica chiesa di Santa Maria delle Grazie presso Soncino.
ghezza e leggiadria. Lavor molto in Milano, ed una sua bella tavola la S. Barbara in S. Marco. Nel 1654, trovandosi a Pavia, pubblic il suo libro pittorico intitolato Le finezze dei pennelli italiani, uel quale trovatisi molte importanti notizie che invano si cercherebbero altrove. SCARSELLA (Sigismondo), detto per vezzo il Mondino, nacque a Ferrara nel 1530, e fu tre anni scolaro di Paolo veronese. Passava poscia a Venezia, dove lungamente studiando le pitture si trattenne de'grandi maestri, e particolarmente onde tornava a quelle di Paolo Ferrara con buono stile veneto, ma non puro paolesco. La soia opera di lai che presentemente conservisi nella sua patria in luogo pubblico, ma la Visitazione a S. Croce
,
:
non mancano
,
di-
avuti,
in
molta stima.
(Allegrino), altro pittore Soncino fioriva dopo la met del quindicesimo secolo , e pretendono alcuni che fosse padre di Francesco e di Ermete. SCARAMUCCIA (Giovanni Antonio ) nato a Perugia nel 1580,
di
fu allievo di
Fu
no.
suo lgliuolo
Dopo
mandato
Venezia, ove per consiglio del genitore , studi di preferenza le pittornato ture del Calliari. In fatti in patria , condusse alcune tavole d' altare, che tutto hanno il sapore
,
Cristofauo Roncalli ; ma pi che del maestro, mostrossi imitatore dei f aracci. Pare che facesse
abuso della terra d'ombra, come costumarono diversi pittori tenebrosi dell' et sua ; onde gli scuri troppo gagliardi fanno torto allo spirito ed
Brunone
della Certosa, e la
tivit di
Maria
NaVergine a Nostra
appresso de-
Signora di Cento. In
se
vava alquanto dai primo stile, essendosi formalo un carattere assai diverso da quello del padre , che pur si piccava di essere un fedele imitatore di Paolo. Lo Scalpellino ebbe tiute bellissime, che si direbbero uu lodevole composto del colorire veneziano e lombardo. Dotalo di vivacissima e fertile fantasia empie i suoi quadri d' idee graziose e nuove , movendo le figure con
SC
317
Francia, e lungamente
iu
si
trattenne
Parigi, incaricalo dal signor lory di copiare alcuni quadri di Rubens , ed i ritratti della sua famiglia. Ala 1' inquieto carattere di
gli permettendo stabile veruu luogo, recavasi in lughilterra, dove fu adoperato dall'ammiraglio Tromp nel dipingere una battaglia navale dietro le sue
Egidio non
in
dimora
Lavor Lombardia ed io Romagna ma non sempre con eguale bravura. Mor nel 1621 in
spirito
con
,
leggiadria.
,
molto
in patria
in
indicazioni. All'ultimo, ridottosi in nominato architetto e direttore delle pubbliche opere. Aloriva
patria, fu
et di quasi 70 anni.
SCAZZOL1
piltor
Paolo Antonio
fioriva
SCIIEDONE o SCHIDOJSE
TOLOMMEO)
ca
il
(Barcir-
cremonese
iu patria
di Alodena,
nacque
:
negli ultimi anni del quindicesimo secolo e ne' primi del susseguente.
Nei
si
:
registri
dell'
Amministrazione
della cattedrale
1
di
Cremona
legge-
1570, e fu scolaro, se crediamo al ftlalvasia , dei Caracci ma couvieu dire essersi pi assai esercitato sulle opere del Correggio e dei Raffaelleschi , di cui esistevano
nella sua patria preziosi originali che non sulle pitture dei Caiacci
,
;
per aver dipinto novam Raggiam orologii turalii, per poter numerare
in essa le ore
,
segni
delle quali
erano
cancellali
per la velustale.
Una
tavola di questo pittore rappresentante Maria Vergine col Bambino possed presentemente il conte Carlo Visconti , ed altre pitture erano nella chiesa di S. Abbondio, trovandosi scritto nel codice Picenardi : Hoc opus f. f. venerali, vir. Fr. Ioannes de. Chavroibus 1 475 novembiis domus S. Abbundii proftSSUS opus Pauli Anlonii de Sca~
C llS.
correggesco e di raffaellesco vedesi costantemene te nelle pitture dello Schedoue , particolarmente nelle prime , quali sono i freschi eseguiti nel palazzo a competenza di Ercole pubblico Abati, nel 1604. Totalmente correg-
perocch un misto di
Duomo, con un
vivato
,
.
fanciullo da hii ravche attenendosi al suo pamostra di ringraziarlo. E storale miglior se Io Schedooe avesse avuto fondamento di disegno e maggior
"
(Angelo)
architetti
fu
uno
degl' inal
pratica di prospettiva , nelle quali parti mostrasi talvolta difettoso, pochi o nessuno
1'
gegneri
gio
,
ascritti
colle-
avrebbero superalo
che operava nel 1692. SCHAGKN (Egidio) nacque in Alcmaer nel 1616, e fu prima scolaro del Rovestein
.
nella perfetta imitazione dell' Allegri e di Raffaello, Del resto le sue figure e nel carattere e nella mossa
poi
di
Pietro
Verbeek. Non appena ebbe cominciato a dipingere da s, che abbandon la patria ed i parenti, e dopo
lunghi viaggi in diversi luoghi della Germania, giunse in Polonia, dove fece il ritratto del re Stanislao, che
lisvegli la gelosia di Strobel
,
or-
sono leggiadre fresco e vivace il colorito, specialmente nelle opere a fresco, e pieni di grazia e di venust i volli giovanili. Fece pochissimi quadri storici di grandi dimensioni , quali sono i bellissimi delMal' accademia di Parma e della donna di Loreto; ma compose molte
;
318
SC
turale
,
SC
giorno nello studio della storia nae perci contrasse
piccole tavole di argomenti divoti ; tra le quali diverse sacre famiglie di squisita bellezza, vendute poscia
dimesti-
ad
dri
altissimi
di
prezzi. I migliori
ogai
genere
Napoli a Capo di quelli che lo Schedone aveva fatti per il suo generoso mecenate il duca Rannuccio di Parma. Del resto si mostrano in ogni galleria quadri di quest' artista inferiori assai alla sua
chezza con due celebri fisici di Zurigo Giovanni Gestner e Gio. Giorgio Sulzer insieme ai quali pubblicava nel 1761 l'opera intitolata :
,
Caratteri degl' insetti secondo il sistema di Linneo , spiegati in 24 rami , disegnati dal vero, intagliati alla punta e miniati da Schellenberg. Le molte fatiche sostenute in
I
riputarsi
fama, e questi devono suoi, o fatti negli ultimi anni della breve sua vita, quando distratto dal giuoco non operava
non
alla
che
stretto
SCHEITZ (Matteo)
Amburgo
circa
il
nacque
in
recarono degl'incomodi sua debole costituzione. Non pertanto intagli pure molti rami per II Libro elementare di Basedow e per i Frammenti fisionomici di Lavater, sui disegni di Chodowiecki. Intagli pure il proprio ritratto, e quelli di molti altri. Viveva
tale lavoro
1646, apprese gli elementi della pittura da Filippo Wouvermans, e lo seguit per qualche tempo come suo ajuto ; indi lo lasciava per dipingere compagnie di contadini in sul gusto di Teniers,
ancora dopo
il
1780.
Gio. Bernardo
Ba-
sedow.
Testa di
dieci fogli.
ed
all'
ultimo
si
diede a
trat-
Madama
Intagli all'acquaforte alcuni soggetti alla maniera di Teniers, i quali sono rari ed assai ricercati. Sono questi Quattro giuochi di fanciulli rappresentanti i quattro elementi , divisi in quattro fogli.
tare
soggetti
storici.
Graft. Svizzera in
stamento per
bini intagliati
stri.
1'
istruzione dei
bammae)
all'
acquaforte, tanto
da
altri
Due. Paesaggi, uno de' quali rappresentante conladini che stanno a divertirsi presso alla porta di un'osteria ; l'altro Villeggianti che danzano in mezzo a verdi prati.
SCHELLINGHS
Guglielmo
ed un merprece-
nato circa il 1632, era di gi ragionevole pittore, quando, lasciata la patria, pass in Inghilterra, poi i;j Francia, Svizzera, ed all'ultimo in Italia, dove studi le opere de'grandi maestri. Di ritorno nel paese natale, non poteva, per quanto lavorasse, sod-
(Andrea)
figlio del
SCHELLENBERG (Gio. Ridolfo) nato in Winterthour nel 1740, apprese da suo padre, meno che mediocre pittore di ritratti, i priucipj della pittura. Nella sua prima giovent, impiegava molte ore del
incombenze che venivano date dai suoi concittadini e da persone delle vicine citt. Il suo capo lavoro fu il quadro posseduto nel p. p. secolo da Iones Witsen , rappresentante 1' imbarco di Carlo l re d'Inghilterra quando
disfare alle molte
gli
quadro copiotornava a Londra sissimo di figure, e di sorprendente effetto. In questa ed in altre minori opere Schellinghs mostr sempre
:
se
castigato disegno e profonda
cono-
della prospettiva.
SCHENk
slavia
sciando Daniele suo fratello abbastanza buon pittore, che visse lino al 1701.
SCHENAU
nacque
venne giovane in Italia , e , lungamente vi dimor, dipingendo paesaggi , che gli otteunero nome tra buoni maestri. Lavor eziandio di ritratti ed in Vienna fece quelli dell' imperatore Ferdinando
i
:
nella Lusazia l'anno 1741. Poich ebbe appresi in patria gli elementi
del disegno, recavasi a Parigi, dove
tu conosciuto
e di alcuni tra
principali
signori
della
corte.
;
Schenk vivea
e sua figlia ed
il
ancora
allieva
,
nel
1668
lui
fiori
da Giorgio Wille. La
oh' egli
i
di cui ignorasi
maniera
elesse
,
di
fu
si
con
di
stati
tal
Francesi
,
nome
chiamano
penlure.
de
gerire
che
appena
fatti
dai
dilettanti di
moda. Compose
genere.
ed allegorici di dipersonaggi. Nel 770 fu richiamato in patria con uua pensione pagatagli dalla sua corte. Il primo quadro che fece in Dresda rappresentava la convalescenza dell' eleltrice vedova, ricchissima compostone, risguardata come suo capo lavoro. A questo tenne dietro un altro rappresentante la famiglia del signor Ferber. Nel 1774 fu nominato professore nell'accademia elettorale. Dopo alcun tempo esercilossi nel genere di storia ma con minor successo. Intagli con punta facile un seguito di cose di sua
ritratti storici
stinti
da Settignano, uno buoni lavoratori in marmo che operavano nell' et del Bonarroti e probabilmente allievo del
dei
SCHERANO,
Ferrucci , esegu sotto la direzione di Michelangelo alcune parti del mausoleo di Giulio 11 insieme a Raffaello da Moutelupo e ad altri
scultori fiorentini.
SCHIAM1NOSI
SCIAMINOSI
fantasia con un frontispizio che ha per iscrizione Acheter mes petites e aux a la 12 a/ne 1765 a Paris ckez la Veuve Duchene 12 fogli
:
,
Quindi che sono pi ricercate dagli artisti, che da coloro che si pretendono dotati di buon gusto.
tori.
Ecco
le principali
sue stampe
6 di figure
6 di
(
teste.
).
SCHENDEL
scarse notizie ci
Bernardo
Arlem
circa
il
I654, che quasi non sarebbe ricordato se non fosse I' autore di un bel quadro che conservasi in Olanda colla sua sottoscrizione. Rappresenta una numerosa adunanza di bevitori in svariatissime attitudini, ed ben disegnato e meglio colorito. Si dice che tenne scuola di pittura, dalla quale usciiono alcuni
il Bambino con Raphael Schaimiossius pictor ex cvit. Burgi Sancii incide bat 1615. Di sua invenzione. S. Francesco che predica al popolo, 1604, di sua invenzione.
La B. Vergine ed
iscrizione
Luca Cambiaso.
buoni
allievi.
Uua SS. Vergine su le nuvole con S. Cecilia ed un' altra Santa , da Paolo Veronese. Seguito di grosse leste t rappre-
320
sentami in legno
to a
i
SC
studio,
pittore
SC
ncndo una sua pittura
nel proprio ed a tutti dicendo, che o?ni
Ja
met del diciassettesimo secolo, apprese dal Bibiena a dipingere prospettive, di cui
Je principali
ne color molte
tra
case della sua patria, dove fino al presente sono tenute io pregio. Operava ancora ne'primi anni del diciottesimo secolo.
drea e disegnar meglio. Non cosi fece il Vasari, il quale ebbeadire avere lo Schiavone solo per disgrazia, fatta qualche opera buona ; per la quale sconsiderata censura fu da Annibale Caracci acerbamente ri-
convenuto.
SCHIAVONE
benico, detto
,
e fa dal padre condotto a 1522 Venezia per apprendere la pittura ; mostrando fino dalla fanciullezza
grandissima
st' arte.
gusto
Ma non and
mollo
che
,
trovandosi bisognoso d' ogni cosa invece di occuparsi degli studj dell'
perfettamente dipinte.
dello Schiavone
,
Ma
la
gloria
il
me;
come accade
del
che sapeva, alcuni quadretti onde cavarne di che vivere. Fortunatamente fece la conoscenza di Tiche con ziano , il quale vedendo miglior metodo di studj , potrebbe riuscire valente maestro , cerc di porlo in maggior credito , annoverandolo tra 1 valenti artisti che doglio
,
vero merito, crebbe dopo Ja morte di lui , onde i suoi quadri da caparticolarmente di argovalletto mento mitologico, si levarono dalle
,
si
colloca-
60 anni.
(Gregorio), condiscepolo
,
del
Mantegna
tenne uno
stile
che
disegni Tiziano
siccome alcuni sospettarono, o soltanto rivedesse quelli del giovane certo che ne' lavori dipintore della libreria riusci pi corretto che
,
in ogni altro, e d' allora in poi cominci ad aver nome di valente pit-
molti graziosi quadretti , ornati di belle architetture e di leggiadri puttini. In uno , veduto dal Lanzi a Fossombrone, erasi sottoscritto: Opti* Schiavonii Dalmatici S quarzo ni S,
(
n pi gli mancarono buone , commissioni. E veramente lo Schiavone una luminosa testimonianza della forza che ha il colorito nelle cose della pittura, che quando venga portato a certo grado di perfezione, o non ci lascia vedere, o ci rende inclinevoli a perdonare qualtore
diletto di disegno. Lo stesso Tintoretto che tanto acerbamente era lagnato di Tiziano perch si avesse posto lo Schiavone tra i pit-
scoaris.
de' ricama-
fioriva iu
Milano
avendo
nell' arte
il
in
tal'
circa
che
sua Girolamo Delfinone quale fece poi in ricamo il ritratto somigliantissimo del duca Lodovico Sforza.
SCHIAVONETTI
gliatore a
(Luigi)
,
inta-
a granito inglese
nacque
prese
eccellenza
del
suo colorire
te-
dell' intaglio in
se
biiincnto calcografico e tipografico
SC
SCIILEY Ebbe noi
i
fi
321
celebre famiglia Remondini. Egli fioriva in Londra nel 780 insieme al minor fratello, che segoavasi Schiavonttt junior, mentre l'altro scriveva L. Scliiavonetti. Erano ambidue valenti intagliatori, e tali che venivano risguardati tra i migliori di Londra. Fecero gran rumore le quattro slampe rappresentanti gli ultimi avvenimenti di Luigi XVI La separazione del re dalla sua famiglia La difesa del re alla barra dell' assemblea nazionadella
1
1715, e fu uno de' migliori allievi dell' intagliatore Bernardo Pica rt, presso al quale lavor dopo l'et di 12 anni. Racconta il Gannel
che nel 1 745 lavor cinque delle tredici tavole che sono inserite nel libro intit. Memoires pour
dellini,
l'Histoire d'un genrc de Polypcs d'eau douce del sig. Trembley. U pi gran numero delle sue opere consiste in ritratti , vignette ed ornamenti di libri.
ser\>ir
le
1'
ultimo istante
di
che
il
:
re
Il
si
Emblema
re
prima
della
confessore.
Tra
la
le
La regina Elisabetta che riceve nuova della morte della sua so,
rella
la
La regina
rella,
la
sua so-
due figure
piedi. L. Schia-
conosciuto tra ) per molte grandi vedute della citt di Pietroburgo , eseguite sui disegni di G. Velteu, in una delle quali vedute osservasi l' ingegnosa macchina, che serv per
(
Argens
ec.
I.
V.
g' intagliatori
vonelli.
trasportare
di Gio. Paolo
1'
enorme scoglio
desti-
La Morie
Marat
nato a servir di base alla statua equestre dello czar Pietro il Grande.
SCHLICHT
Manheim
sua patria con
Abele
si
nacque in
nel 1754, e
stabil nella
SCII1ZZONE, compagno
,
di
Vin-
cenzo da S. Geminiano, vivea nel 1527 nel quale anno noto , che trovandosi a Roma in occasione del
sacco, ebbe a sostenere tanti disagi e tanti stranpazzi nella persona, ol-
i titoli di architetto della corte Palatina, e di professore dell'accademia di belle arti di Dus-
cesso
quanto possedeva, perduta ogni altitudine al lavoro , pi non seppe far nulla di bene, come in giovent aveva fatto sperare che farebbe.
tre la perdita di
clie
SCHLEVEN
( I.
G.
nacque
in
Berlino circa il 1720, lavor in patria insieme a suo fratello diverse stampe, le pi rinomate delle quali sono le seguenti Due piccoli busti, rappresentanti la contessa di Lestoq il conte e da Erirsen Altro busto di uomo vestite alla polacca , da Fcme ; ec.
:
da
dove si vede , Alessandro che va a visitare Diogene nella botte, dal Pannini. Ruinc antiche nel davanti la statua di Ercole in riposo dal Pannini.
: ,
Diz,
degU Ardi.
ecc.
T. ni.
41
322
SC
rappresentatili deco-
SC
mudarsi
la
Due stampe
SCHLOTTERBECK
Giacomo
)
(Cristiano
del secolo; onde statua equestre precisamente inventata e modellata come quella che Girardon eresse nello stesso tempo a Parigi in onore di Luigi XIV.
alla
moda
Lo
stesso
movimento
nel
cavallo
panneggiamenti nella figura, e persino la stessa parrucca in foglio rendono a' tempi presenti rigli stessi
si
tratta.
)
formarono la sua sola occupazione. Dar un breve indice di alcune sue stampe. Ritratto di madama Mengs. Ritratto del professore Schubart in fronte alle sue poesie. La Riconoscenza , coli' emblema ordinario della Cicogna, da Guibal. Erodiade con la testa di S. Giovanni Battista in un bacino. L'Amante di Tiziano, da Tiziano.
taglio e la pittura a pastello
SCHM1DT
prese
della
gli
Giorgio Federigo
del
nacque in Berlino nel 1712, ed apdisegno e patria e da Giorgio Paolo Busch. Recavasi poi a Parigi, dove frequent Larmessin. la scuola di Niccol Quest'onesto intagliatore, secondanelementi
incisione Dell' accademia
do
(Andrea), scultore tedesco, fioriva in sul declinare del diciassettesimo secolo. Scarse memorie si hanno in Italia di questo
valente artista , e se non fosse autore della statua equestre in
SCHLYTER
naturali del discoperse tutti i segreti dell' arte sua. Cosi coli' assiduit pot giugnere a quell' alto grado di perfezione da vedere le sue stamle disposizioni
,
scepolo
gli
pe ammirate da tutti gl'intendenti. Nel 1742 fu per ordine del re ricevuto membro dell' accademia di pittura sebbene fosse protestante.
Si assicur il nome di valente intagliatore col bel ritratto di Mignard, tratto da Bigaud, nel quale
bronzo da
lui
modellata
di
fuori
Il
della
Germania conosciuto.
ma
modello venne eseguito nel 1692, per motivi che non ci sono noti e che poco imporla di conoscere , essendone stata ritardata alcuni anni la fusione, diretta da Giovanni Iacobi, non venne collocata sul ponte nuovo a Berlino che nel 1700. Diversi bassi-rilievi e quattro
vedesi un certo morbido che specifica veramente la mollezza del bulino di questo artista. Le carni pa-
jono dipinte, piuttosto che intagliate, e l'armonia delle parti vi forma un insieme maraviglioso. Nel 1744 fu chiamato a Berlino, e nominato
intagliatore di
in
corte.
Fu chiamato
schiavi
ne adornano
lora
si
il
piedestallo, e, qua-
faccia astrazione
dalle pra-
Lo
troveremo quest'opera lodevolissima. scultore nativo d'Amburgo ed ammaestrato in Danzica , recossi a Roma , dove prese gusto al fare di Michelangelo, e la qualit del basamento e le figure ed bassi-rilievi che adornano questo basamento lo mostrano Michelangiolesco. Ma
i
Russia per incidere il ritratto dell'imperatrice Elisabetta, e n'ebbe onori e premj da quella corte. Di ritorno a Berlino nel 1762, fecesi ad intagliare all' acquaforte in sul gusto pittoresco di Rembraudl.
arte sua,
un catalogo ragionato delle sue stampe, dietro al quale daremo alcune delle principali. Egli mori in Berlino sua patria l'anno 1775 da tutti desiderato.
blicato
se
Gio. Paolo Mignon Quintino da Rigaud.
,
,
se
ab.
di
323
S.
da Giaciuto Rigaud. Luisa Albertina de Brand, baronessa di Grapendorf , da le Suer. Niccol Esternasi de Galantha j conte del S. R. Imp., da L. Tocqu.
pittore del re, dipinto
L'Irap. Elisabetta di Russia, figura intiera, vestita di tutti gli oruarnenti imperiali con una iscrizione,
tendo dalla corte impeliate , rivee col rimase pi deva la patria ;nini, fioche la speranza di miglior fortuna lo condusse in Olanda , e per ultimo a Dusseldorf. Trovavasi a questa corte ancora nel 1716, nel quale anno mor 1' elettore Giovan Guglielmo. Dopo tale epoca ignorasi ogni circostanza attinente alla vita di Schoonians. SCIIOOR (N. Van) nato in Anversa nel 1566, fu adoperalo assai nel far disegni e modelli per le tappezzerie delle manifatture d'Anversa e di Brusselles. Dipinse pure
,
da L. Tocqu.
Giacomo Mounsev
st russa.
consigliere e
La
11
Bam-
bino Gesii, ed il piccolo S. Gio. , da Ant. van Dyck. Timocleo giustilicalo da Alessandro ec. SCHM1DT (Gio. Federigo) nato in Dresda nel 1764, fu da prima riputato eccellente disegnatore, ed disegni erano dai dilettanti i suoi pagati ad alto prezzo. Diedesi in appresso alla incisione sotto la direzione di Rasp, e fece tali rapidi
progressi, di cui le sole sue
stampe
Rysbraeck. Pochi pittori fiamminghi diedero alle figure tanta grazia o pi vagamente le colorirono di Schoor, onde venne adoperato assai nella Fiandra e nel Brabante. Mor ricchissimo, ma non noto in quale anno. SCHOOREEL (Giovanni) nacque l'anno 1495 nel borgo di Schoonce presso Alcmaer nell'Olanda, e fu ammaestrato nella pittura da Guglielmo Cornellyz, meno che mediocre maestro, poi da Giacomo Cornellyz, che assai piii del primo poteva tirarlo innanzi nelle pratiche dell' arte. Dalla scuola di Giacomo passava a quella di un religioso di Spira, che gl'iosegu l'arpaesista
,
medaglione.
di
Cristiano
Salzmann
presso
chitettura e la prospettiva , indi si tratteune alcun tempo a Norimberga presso Alberto Durer. Giuuto a Stiers nella Carinzia ottenne in modo baroni il favore di alcuni di quei
Scheppenthal
Gota.
da Abilgard.
nato
della
SCIIOONIANS (Antonio)
appresi
in patria
i
che n' ebbe assai utili commissioni, onde part con molto danaro alla volta di Venezia. Col trovandosi occupato nello studio de' grandi maestri, venne persuaso da un frate di Gonda d'Olanda che passava in Terra Santa, ad essere suo compa-
pittura, pass a
dove recavasi a Vienna in qualit di primo pittore dell' imperatore Leopoldo , e fece il ritratto di questo monarca
e de' suoi principali cortigiani. Par-
Roma,
gno
citt
di
viaggio.
Dovunque
i
presero
porti, le
le fortezze , e tutto quanto , aveva agli occhi suoi qualche cosa di nuovo o di pittoresco ; ed in pi
SC 324 vedute ritrasse Gerusalemme ed il Santo Sepolcro. Nel ritorno si trattenne tre anni in Rodi ai servigi e di l passato del gran maestro a Venezia, ecossi per terra a Roma, e vi studi l'antico e le opere dei moderni pi illustri. Fattosi conoscere ad Adriano VI ebbe ordine
, i ,
SC
sica
seppe sollevarsi
al di
sopra dell-
mediocrit. Mor
Allona, dove erasi ritirata a cagione de' suoi principj religiosi, nel 1678. Aveva prima di morire pubblicato un libro intorno alla religione professala da
in
,
lei
intitolato Eucleria.
SCHUT
(Cornelio) nato
in
An-
di
ritrarlo
tutto
intero
indi
gli
commise altre opere. All'ultimo si ridusse in patria, dove portava prima d' ogni altro il gusto del bello antico, ed ebbe importantissime commissioni per luoghi pubblici e privali. Francesco I re di Francia, lo chiamava alla sua corte con larghi slipendj , eh' egli non prefer alla tranquilla vita che conduceva in Utrecht, dove mor nel 1562, dopo avere arricchita 1' Olanda di molte pregevolissime opere. Ma le guerre civili scoppiale dopo la morte di lui , distrussero i suoi migliori quadri , ed altri furono per ordine della corle Madrid.
di
versa nel 1590 , fu allievo di Rubens, il quale, dicevasi, die si compiaceva di avere tra i suoi sco-
questo giovane che sapeva comporre eleganti poesie , e diresse il suo non comune ingegno alle pitlari
Spagna
spediti a
SCHUURMANS
(Anna Maria)
nacque in Utrecht nel 1607 , e fu nella prima fanciullezza un vero prodigio di precoci talenti. Quando, dopo la morte del padre , pot liberamente abbandonarsi allo studio
delle lettere, recavas all'universit
ture di grande macchina. Una delle maggiori sue opere fu la cupola di N. Signora d'Angers, nella quale mostrossi , sebbene meno corretto , fecondo inventore al pari del maestro. I migliori quadri che conservansi in Anversa di lui , sono il Martirio di S. Giorgio nella cattedrale, nella chiesa de' Riformati un Santo del loro ordine, e nella chiesa gi appartenente ai Gesuiti un Presepio ed un' Assunta. Altro non noto intorno alla vita di questo artista, del quale lo stesso Van Dyck
fece
il
ritratto.
Leiden , ed ebbe a suo maestro celebre Vossio, che le insegn Ja lingua ebraica : ma Schuurmans
di
il
conobbe
Ja
(Cristoforo) nato studi il 1 550 , lungo tempo in Venezia le opere di Tiziano , e secondo alcuni , fu pure suo scolaro cosa non improbabile totalmente, perocch Tiziano mor quando Crislofano contava di gi 26 anni. Fecesi in appresso a
in Ingolslad circa
:
SCHWARTZ
studiare
ardito,
glinola, la tedesca
ed in molte di
queste lingue componeva versi. Ma lasciando da banda i meriti della letteratura per non risguardarla che
in qualit di pittrice, le
si
deve un
grandi disegna-
segnatore del Vecellio, alla di cui maniera costantemente si attenne finche visse. Di ritorno in Germania condusse diverse opere all' olio ed a fresco in alcune citt, finch,
se
Lasci varj ritratti ed uno di che fu poi intaglia, to: sotto al quale leggesi Cernili* hic picla nostros in imagine vultus Si negai ars f ormoni, gra-
dell'elettore
medesima
consacr
il
rimanente
di
della
sua
vita
nell* arricchire
tin
mu-
pregevoli pitture i palazzi del suo generoso mecenate. Mor in Monaco nella fresca et di 44 anni. conopi ( Giovanni ) sciuto per avere disegnate e colo
se
rile carie geografiche,
SC
che per opere
in Italia,
525
,
rollarne
dell' antica
di pittura, fu
lungo tempo
Schuur sapeva
attenne alla maniera della scuola romana , senza per altro abbandonare totalmente lo stile dell' olandese , nella quale aveva appresi i primi rudimenti dell' arte. SCIIUUR ^Teodoro) nato all' A ja nel 1628, dopo avere appresi
e
si
i principi della pittura in patria sotto ignoti artisti , recossi a Pari-
Roma
,
pittori
trattenne, come lo attestano le molle pitture da lui eseguite in quella chiesa cattedrale,
lungo tempo
e negli Olivetani.
gi,
dove
Sebastiano Bourdon, che abbandon, quando si conobbe capace di studiare da s i capi lavoro dell'arte. Scese allora in Italia , e si stabil a Roma dove fecesi di preferenza ad imitare Raffaella e Giulio Romano. Alcuui quadri ebe aveva
,
eseguili al solo
tarsi
stri,
oggetto
di
eserci-
mae-
piacquero iu modo alla regina ili Svezia, che prese il giovane artista sotto la sua proiezione, largamente sovvenendolo onde potesse continuare suoi studj. Visse egli in Roma felicissimo , sempre occupilo ne' suoi prediletti studj , caro a tutti gli artisti, ed adoperato assai dai grandi signori; ne avrebbe
i
ma sua scuola. Sono in particola!' modo ben disegnate le teste de' vecchi
;
ed
incontrate tante traversie, come incontr, se amore di patria non lo avesse richiamato in Olanda. Abbandonava Roma nel 1665 per raggiugnere la propria famiglia. La sua
patria
hanno una verit ed un sapore che sorprendono. Conservavate in Messina molti freschi e lavole all' olio , in luoghi pubblici e privati , e specialmente a S. Domenico, alla Nunziata, a S. Orsola, ed altrove. Costretto di
mezzi
somministr abbondanti impiegandolo , iu lavori dell' arte ed in lucrose pubbliche incumbenze. Ma la poco
gli
ripararsi
in
Roma
colla
di
guadagno
considerala condotta e la perdita della consorte lo resero infelice. Unico suo confollo fu Ja mal abbandonata professione, cui consacr gli ultimi anni della vita. Egli mor all'Aja nel 1705, dopo essere stato
sua famiglia , schivo d* entrare in concorrenza coi figuristi, onde non essere troppo nominato , fece quadri di genere. Mor nel 1700. Aveva con lui suo fratello minore - (Giacinto) che lo ajulava
tali
in
lavori, e
,
pravvissuto
lodevolmente fino
cess di vivere.
pi
volte
direttore
decano
di
quella accademia di pittura. Le sue opere poco o nulla conservano del gusto olandese. Conobbe profondamente la prospettiva e l'architettura, e gli sfondi de'suoi quadri sono d'ordinario arricchiti di qualche
quale dimoraudo in Roma, e continuando a dipingere senza la direzione del padre e dello zio, non seppe sostenerne la riputazione. E probabile che avesse accompagnato
stino,
il
171
in cui
(S averto) figliuolo di
Ago-
326
il
SC
meno
SC
del fratello, oper mollo nella galleria di Alessandro VII.
SCORZA (SlNIBALDO), nato in Voltaggio, borgata del territorio geterra della diocesi di Conio ma novese, l'anno 1589, fu in Genova feconda di molti scultori e scar- scolaro del Paggi, coi di cui consipellini fioriva nella seconda met gli, ed ajutato da naturale inclina del sedicesimo secolo. Oper alcuu zione , riusc uno de' migliori paetempo in Napoli dove in compa- sisti che conti l'Italia. Fu per opegnia di certo Giannotto, suo comra del cav. Marini chiamato alla patriotto, fece nel deposito della facorte di Torino , cui serv , finche miglia Caracciolo le statue di due insorta guerra tra Piemontesi e Geguerrieri , indi passava a Roma , novesi, dovette ripararsi a Genova. dove nella cappella Paola a S. Ma- Ma egli aveva in quella citt troppi ria Maggiore fece le statue dei due. invidiosi della sua virt , per poSCILLA,
da
padre a Torino prima che si fissasse in Roma, coadiuvandolo nei lavori eseguili in quel reale palazzo.
VIGIU',
piccola
pontefici
Clemente VII e Paolo V, come pure l'incoronazicne di Pio V nella cappella di Sisto V, appartenente alla slessa basilica di S. Maria
Accusato di
Maggiore, le quali opere, sebbene per alcuni rispetti degne di lode, non sono le migliori che ornaDo quelle due ricche cappelle.
soverchio attaccameuto alla ducale casa di Savoja , dovette tenersi in esigilo due anni interi, ora in Roma, ed ora a Massa di Carrara. Di
ritorno in patria , mostr quanto approfittato avesse nella breve di-
mora
fatta in
Roma
onde
le ulti-
SCIORINA (Lorenzo
del)
fio-
me
rentino , fu uno dei molti scolari del Naldini, che si fecero piuttosto nome di buoni disegnatori che di ragionevoli coloritori. Visse nel 1568. SCIPIONI (Iacopo), del paese di Averara, nel territorio Bergamasco, fior dal 1500 fino al 1528. Fu
sue opere , e per invenzione e per copia di colorito sono migliori assai che le fatte precedentemente. Seppe lo Scorza maravigliosamente innestare il gusto italiauo nel fiammingo. Il pi scelto gusto de' paesisti italiani
vago coloritore e buon pratico, ma debole nelle altre parti e particolarmente nella composizione e nel disegno ed inoltre troppo servile
,
(Luca), uno dei molti che abbellirono Cremona nel quiudicesimo secolo. Si dice che fosse assai caro a Francesco Sforza, il quale amando d' intrattenersi famigliarmente con lui, era solito di tenerlo in corte, dove color diverse
pittori
SCLAVO
Le figure degli animali , un giudizioso osservatore, sembrano fatte da Berghem, le umane figure da migliore artista. In Torino ed in Genova non sono rare le sue opere , ed ovunque continuano ad essere in gran pregio. Lavor pure paesi in miniatura, quali non sono
pittore.
dice
pi
fatti
diligentemente
all' olio.
finiti
di
quelli
Mor
quest' insigne
SCORZ1NI (Pietro),
lucchese,
cose.
(Giovanni Paolo), tede1653 in Roma, apparteneva all'accademia di S. LuDipinse nel palazzo del Quirinale l'Arca di No, e condusse altrove alcune assai lodate opere. Era
SCOR
ed uno de' pi celebri quadraturisti del diciassettesimo secolo apprese l'arte in Bologna, e fu in Toscana adoperato fioche visse per ornare teatri e sale. Non sono abbastanza noie le epoche della sua vita , ne
sarebbe forse prezzo
volerle rettificare.
dell'opera
il
il
quale non da
SCOTTO
(Stefano), milanese,
se
celebre per essere sialo uno dei maestri di Gaudenzio Ferrari, vie* u da Paolo Lomazzo lodato come uno de' pi valenti pittori di rabeschi vissuti iiell' et sua. Fioriva lo Scotto in sul declinare del quindicesimo secolo: e per quanto pare, dovette essere abbastanza versato ancora nelle lettere e nella filosofia. probabil( Felice ) , mente della famiglia di Stefano, lavor assai in Como in pubblico, e per private famiglie. Vario , espressivo giudizioso, ebbe pi gentile disegno di tutti i Milanesi suoi contemporanei , ed uu pi facile ed aperto colorire. Conservansi nella chiesa di Santa Croce diverse storie a fresco relativealla vita di S. Bernardino.
giietlo portalo
SE
da
327
una testuggine
:
Francitcus Scuttllarius Jtcit. (Andrea) era nato in Viadana non noto in quale anno , ma sappiamo che operava in Cremona nel 1586. Un suo quadro rappresentante Maria Vergine Annunziata dall'Angelo Gabriello con-
SCOTTO
servasi nella chiesa di S. Agata : e nella sagrestia della chiesa di S. Ilario trovasi un' Assunzione coi Santi Gio. Ballista, Pietro e Fran-
cesco d'Assisi, e la leggenda: Andreas Scuttllarius Vitalitntnsis fac. SEBALD ( Giovanni ) , nato in Boemia circa Ja met del quindicesimo secolo , erasi iu patria acquistato nome di valente iutagliatore e
pittore
;
ma
gli
SCRIVANO
secolo.
gloria
che
mo
Fu ammessso
nell'ordi-
ne de' cavalieri di Malta in principio del secolo, ed iu pi occasioni si mostr cos valente architetto militare, operando per l'illustre ordine cui apparteneva, che l'imperatore Carlo V, volendo erigere il nuovo castello dell'Aquila, lo nomin deputato commissario per tale
costruzione. Fra quattro torrioni chiuse le cortine grosse 24 piedi e circondate da uu fosso largo 70 e profondo 40. Parve allora questo castello un prodigio di fortezza, ed ora cosa di poco momento; perch non era aucora sorto il de Marchi a fissare un nuovo ordine di difese proporzionato ai nuovi mezzi di offesa, ne il nostro cavaliere di
perch cre, Mor nel 1520. SEBASTIANI (Lazzaro), veneziano, ed allievo del Carpazio, sebbene vedesse introdotto il moderno stile, non abbandon giammai in
fessione di taverniere
teramente
1'
antico.
Le sue
tavole
ben potrebbero sostenere il paragone di quelle de' pi pregiati artisua , se avesse saputo dare pi naturai colore alle carnagioni, e maggiore tenerezza ai cousti dell' et
torni.
SEBASTIANO da Rovigno , celebre maestro di tarsie , fioriva in sul declinare del quindicesimo secolo, e nei 1480 fece iu compagnia di Fra Giovanni da "Verona suo confratello gli armavi ed i sedili del
zia,
Malta aveva
tettura
letti
libri
d' archi-
Leon
in
34
sedili
ritrassero in
altrettante
;
de Marchi.
citt quali
r^uel '.eropo
,
mami^hosa
cui
SCUTELLAR1
tore
Conservasi
chiesa
una sua tavola nella S. Pietro in Cremona , rappresentante l'incontro di S. Gioachino con
dell' artista
non manca per essere annoverata tra i capilavori della scultura che pi nobile e pi durevole frateria.
S.
Anna
ed
il
vedesi scritto in
nome un vi-
SEBETO (N), da Verona. Verosimilmente questo un pittore immaginario ; e probabilmente Giorgio Vasari che fu il primo a no-
328
SE
(
SE
Gio. Battista ) dello dalla patria il Caravaggio, ed anche il Caravagginc , nacque in sul
declinare del sedicesimo secolo , e molte pitture d' importanza fece in Milano ed altrove. Conservasi tuttavia a S. Pietro in Gessate , una sua opera certa, ed un' Epifania portaute il suo nome e cognome.
tunt
ossia
pittore,
SECCANTE
in
(Sebastiano) nato
aui del sedicesimo secolo , fu allievo di Pomponio Amalteo e suo genero. Di questo pittore si conservano in Udiue due vasti quadri con ritratti di molte persone ; come pure alcune
ne' primi
Udine
SECCHIA RA
in
Modena dopo
la
Giulio met
nacque
del sedi-
tavole d' altare , la migliore delle quali fu creduta quella del Redentore portante la croce con diversi
tri
vaghi angioletti che tengono gli alstrumenti della passione. Le sue ultime opere portano la data del 1578. Suo fratello
cesimo secolo, e fu scolaro in Bologna di Lodovico Caracci. Fu poi alcun tempo iu Roma, e tornalo in patria , fu chiamato alla corte di Mantova, per la quale dipinse molti quadri , che andarono perduti nel sacco del 1650. Poche cose sonosi
conservate in Modeua, tra le quali un Transito della Beata Vergine appartenente al sotlerraneo del duomo, che lo dimostra uno de'buoui Caracceschi. Mor nel 1631.
,
di
Giacomo
et
applicossi alla
pittura
in
di
ciuquant' anni
onde non e maraviglia che si mostrasse meno che mediocre pittore. Ebbe costui un figliuolo , cui
in
grazia
il
no-
me
juttiore. Questi
Poche ed ). rimangono di questo pittore, vissuto nell'et di FraneFlore. Nato in Romerswalen formossi uno stile facile e delicato, in
(
SEEU
Marino da
incerte notizie ci
Sebastiano
1629 in compagnia di un altro Seccante di famiglia diversa dalla sua. stato da tutti i biografi osservato, che, tranne il vecchio Sebastiano, veruno dei Seccanti usc dalla mediocrit.
SECCHI (Giovanni
Andrea). Di
questo pittore Cremonese che operava nel 1555, viene ricordato dallo Zaist un quadro rappresentante S. Girolamo in atto di pregare innanzi
ad un Crocifisso che altra volta esisteva nella sagristia degli Agostiniain Cremona. Vi si leggeva Jo nnts Andreas Siccus Cremonena UDXXXV.
ni
condonata qualche trascuratezza di disegno. Li maggior parte de' suoi quadri trovansi a Middelbourg. SEGALA (Giovanni), veneziano, nacque l'anno 1663 , e fu scolaro dello Zanchi e suo imitatore nelle buone parli senza averne adottate le difettose. Il suo miglior dipinto era il quadro della Concezione fatto per la Carit di Venezia, nel quale fece uso di fondi molto scuri, contrapponendoli cos spintosi lumi e con tanl' arte disposti, che formano un dolce incanto. Mor iu patria di 57 anni. (Francesco), padovano. Di
colorito gli viene
sis
pingebat
XX [
questo
valente
scultore
notizie
in
marmi
fortu-
(Martino) probabilmente
appartenente alla famiglia di Gio.
ed
in bronzi,
abbiamo scarse
ma
1'
ar-
dfeesimo secolo.
natamente si conoscono alcune sue opere, che fanuo testimonianza della sua eccellenza nell' arte. Tra que-
SE
ricorderemo la piccola stallia di S. Caterina posta in mezzo alla conca dell' acqua santa nella chiesa due stadi S. Antonio di Padova tuette che si trovano nelle nicchie del pianerottolo a mezzo la seconda scala che ascende al collegio del palazzo ducale in Venezia , e la statua in bronzo di S. Giovanni
v.t
;
329
dalla citt di Reus di dipingere 1' antico aliar maggiore di Nostra Signora di Belen , oggi della Misericordia, rappresentandovi
incaricalo
Il
di Maria. Segarra condusse queste pitture con intero soddisfacimento de'committenti ; se non che rinnovandosi dopo cent' anni e pi quella chiesa, le pitture del Segarra vennero rimosse dal luogo loro; ma gelosa-
mente raccolte , si riposero in una sala quali preziose reliquie del buon secolo.
SEGHERS
Gerardo
nato in
metallo.
SEGANO
(Girolamo) nacque
Saragozza nel 1658, e recatosi giovane a Madrid , quaud' era di gi ammaestrato ne' principii della pittura
i
Anversa circa il 1589, fu allievo d Enrico van Balen, dalla scuola del quale pass a Roma, dove trovandosi in mezzo a tanti capi-lavori , rimase lungo tempo indeciso a quale esemplare dovesse appigliarsi; onde copiando ed imitando ora gli uni, ora gli altri, formossi uno stile eh e
partecipava di molte scuole , ma sgraziatamente pi caravaggesco che altro. Tornato in patria vide preferirsi la maniera chiara ed aperta di Rubeus alla sua serrala ed oscura, e da uomo disinvolto prese uno
stile di
e merc quest' esercizio si ; form uno stile semplice e puro , che si accosta a quello de' buoni maestri del miglior secolo. Sebbene prevalesse a suoi tempi il manierismo, non perci gli mancarono importantissime commissioni , che in mezzo alla universale corruzione si ebbe sempre rispetto per la maniera de' grandi maestri del buon secolo.
lazzi
I
mezzo
tra
Rubens ed
il
Ca-
mancarono
utili
lavori
onde
visse ricco in Anversa fino al 1651, epoca della sua morte- Seghers di
nuadri e la cupola della cappella Michele nella chiesa di S. Paolo in Madrid , e quattro quadri fatti per la sala dei deputati nel palazzo di citt lo dimostrano cordi S.
dolce ed amabile temperamento, fu uno de' pi stretti amici di Rubens e di van Dyck, e la gelosia fu per lui uua sconosciuta passione. I suoi primi quadri hanno un colorito ombre gagliarda vigoroso , e le dauno un grande rilievo alle figure:
retto disegnatore e
buon
coloritore.
ma
te
quelli
della
Era giunto ai 50 anni quando volle essere auche scultore; e perch aveva profonda cognizione del disegno,
pot fare ancora nella nuova arte ragguardevoli progressi , come pu vedersi da alcuui bassi rilievi eseguiti in alcune chiese di Madrid. Mori nel 1710. (N) fu l'anno 1530
mostrano
tinte
e gli uni e gli altri sono a ra; gione tenuti in grandissimo pregio. Le migliori opere trovansi nelle
Rinnegamento
di S. Pietro, in-
ciso
SEGARRA
330
]
SE
SE.
sto (celebre per avere servilo di ritiro a Carlo e di fare una fe)
di nel 1590- Fu questi scolaro Breugbel ( e Velor , ma pi della Datura , di cui prese ad imitare le pi gentili produzioni. Fecesi gesuita in fresca giovent, e non ripigli il pennello che dopo il noviziato per ornare le chiese d' Anversa , e la casa di campagna del suo ordine con paesaggi storici di santi gesuiti. Ma le sue migliori opere sono quelle eh' egli esegu dopo avere veduta Roma ; ed i suoi capi d'opera sono due quadri di fiori fatti per il principe d' Orange. Un bellissimo paese di Daniele, nel quale Rubens aveva dipinto S. Ignazio, fu nella chiesa lojolitica d' Anversa incendiato da un fulmine. Mor Daniele in patria V an-
delissima copia dello stupendo qua dro dell'apoteosi di quest'imperatore, chiamato in Spagna la Gloria di Tiziano. Poi ch'ebbe felicemente terminate queste e poche altre opere,
mor in Madrid I anno 1605 , essendo pittore di Filippo III. SEITER (Daniele) venne giovane
in Italia,
ma
di gi
istrutto nelle
Eratiche della pittura, e fu uno dei noni allievi di Gian Carlo Lotti , presso al quale rimase dodici anni in qualit di suo ajuto. Le non molte sue conosciute opere bastano a dare una vantaggiosa idea dell'
rire,
no 1660.
to
da miglior
SEGOVIA
rava in
tore di
giore
marine. Se avesse saputo con quella diligenza e verit con cui rappresent le navi, pochi o veruno l'avrebbero superato 11611* et sua, meno poi nelle Spagne, dove pochissimi trattarono con profonda cognizione di prospettiva le vedute ed i diversi accidenti del mare.
Caracci, di dove port in patria la maniera del maestro, ma pare che non abbia eseguili molli lavori.
SELVATICO (Paolo)
di
Fer-
SEGURA
incaricato
(Andrea)
fu nel
1485
delle
pitture
dell' aitar
La
maggiore della cattedrale di Madrid. stessa commissione gli fu data nel 1500 dal capitolo di Toledo
per
1'
altare della
:
cappella
di
S.
pochi frammenti che tuttavia si conservano di cosiffatti lavori apertamente si scorge che il Segura aveva 1" abilit comune ai pittori de* suoi tempi, e nulla pi.
ldelfonso
e dai
rara deve annoverarsi tra i celebri coniatori di medaglie. Fioriva questo valenl' uomo nella seconda met del sedicesimo secolo. Fu lungo tempo al servizio dei duca Estense Alfonso li, indi segu il duca Cesare quaudo, perduta Ferrara, trasport la sede ducale in Modena. All' ultimo passava alla corte d Ranuccio I farnese, in Parma, dove mor, non ben noto in quale anno. Fauno testimonianza della sua virt i nettissimi conj d'acciajo, che
(Antonio
di)
nacque
S.
conservano in Milano nei regio gabinetto numismatico, che il dottissimo direttore di quella illustre
si
Michele della Cogolla avanti la met del sedicesimo secolo, e fu da Filippo II adoperato ne' lavori dell' Escuriale piuttosto iu qualit di architetto che di pittore. Nel 1580 gli fu commesso di colorire 1' aitar
neo, ebbe
la
compiacenza
di
mo-
strarmi. Assai beila la medaglia coniata a Giovanni de' Medici, col rovescio propugnatori llaliat, riportata dal celebre autore della Storia della Scultura nel Tom. II, p. 420,
SE
SE
ili
331
SELV1
glie
,
(IN.),
coniatore
meda-
fioriva
alla
decimottavo. Osserva il coute Cicognara (Slor. della Scultura T. II, p. 410, che costui riproduceva sotto medaglie altrui il proprio nome le Codiale nel sedicesimo secolo, onde non pu essere collocato tra i vatrolenti maestri. Ad ogni modo vandosi rammentato da alcuni autori , ed in particolare dal conte Mazzucchelli, non doveva ometterlo in questo dizionario, nel quale pur troppo dovetti dar luogo ad altri mediocri artisti. SEMENZA o SEMENTI (Giacomo), nato in Bologna nel 1580, tu emulo di Guido Reni in ogni sua maniera di dipingere. Oper in Roma a fresco in Ara Cotti ed altrove , dovunque mostrandosi corretto, erudito, vigoroso. Lasci pure in quella capitale alcune tavole di
,
che riunisco in un solo articolo, perch non furono in vita separati che dalla morte. Agli iuseguamenti paterni probabile che aggiugnessero in patria quelli di Perino del Vaga,
tanto stimato dal loro genitore. Anzi raccontasi, che questi udendoli un giorno criticare r.ou so quale errore di disegno in una stampa di Tiziano, li ammonisse a tacere il cattivo e lodare il buono nelle opere dei grandi artisti. Passarono poscia a Roma , invaghili delle bellezze di
e lo studiarono attenta, mente. Tornati in patria furono molto adoperati in opere pubbliche e private, lavorando per lo pi insieme. Tenaci imitatori dello stile raffaellesco, giunsero talvolta ad ingannare i pi esperti. Dicesi che ancora Giulio Cesare Procaccino, vedendo una storia del Ratto delle Sabine dipinta da Ottavio nella facciata del palazzo Doria , la sup-
Raffaello
ma
di tutte la
pose
di
Raffaello
domand
se
Michele di Bologna , dove mor in ancor fresca et. SEMINI (Michele) ricordato tra gli scolari di Carlo Maratta, o non inscio opere degne del maestro , o furono ad altri attribuite.
stiano
.1
S.
tissime commissioni per chiese e per palazzi, e molte cose vi condussero a fresco ed all' olio ; ma come co-
( Antonio ) , nato in Genova circa il 1485 , fu scolaro di Lodovico Brea. Pu Antonio, scriveva il Lanzi, riguardarsi come il Pietro Perugino della scuola geno-
munemente accader
ti,
suole ai frescan-
stile pi facile e meno limato. Andrea mor di 68 anni , nel 1578 , Ottavio nel 1604, quando era giun-
vese. Si avvicina al
buon secolo
la
Deposizione che si conservava nella soppressa chiesa de' Domenicani di Genova , ed iti altri pregiatissimi quadri, tanto per conto delle figlile, che degli accessorj di belle prospettive e paesaggi. Ma la sua tavola della Nativit dipinta a S. Domenico di Savona in et pi matura il suo capo lavoro , avendo in essa superato Perino del Vaga , che aveva preso ad imitare, ed emulato, sto per dire, Raffaello. Vivea ancora nel 1547. Furono suoi figliuoli
morali
fo
sue pittoriche virt. SEMITECOLO (Niccol), veneziano, ed uno dei pi valenti arti del quattordicesimo secolo sti noto che operava nel 1567. Una sua pregevole tavola, rapprese o tante Signora ed la Trinit con Nostra alcune storie di S. Sebastiano, con,
servasi nella
libreria
capitolare
di
Padova. Vi
ed
allievi
(
Andre
ed
Ottavio
vede il nudo assai beo trattato, svelle sono le proporzioni delle figure, e forse oltre il dovere.
si
352
SE
dicesimo secolo
in patria
l'
,
SE
;
(Questo maestro uon raggiunse Giotto nel disegno, ma forse lo super nel colorito , e tiene una maniera letalmente diversa da quella del
apprese
recatosi
il
disegni;
indi
Roma
fiorentino.
:
sottoscrisse
studi architettura sotto Baldassarre Peruzzi; ma il principale sua studio fu quello di disegnare e misurare gran parte di quegli antichi edifizj, che poscia cos egregiamente descrisse nel terzo libro della sua
Architettura. 11 Seri io dev' essere risguardato , dice il Milizia , come uno dei principali dottori dell' ar-
1560
ed era
comunemente chiamato il Greco. Nel 1565 prese a dipingere con altro pittore suo compatriotto le imposte dell' organo della cattedrale
grandioso lavoro che di Tarragona fu largamente premiato, e che forse la migliore delle vaste opere ese:
Seguace di Vitruvio, si benemerito dell' arte non meno colla teorica che colla pratica. Vero per altro che nella pratica si scost alquanto dalle rechitettura.
reso
gole dell'antico
la
romano
di
il
architetto:
fu al-
sua maniera
,
profilare
SERAFINI
nel
la
Sebastiano de'
nel
1585
dipinse
di
duomo
di
in
Padova
ec.
SERANO V.
SERENARl
mo, nato
cavai. Conca.
Cerano.
di Paler-
(Gaspare)
,
Lavor alcun tempo in Roma , dove nella chiesa di S. Teresa dipinse a competenza del Peroni di Parma. Ma le migliori opere del Serenari trovansi in Patra le quali rinomatissime lermo sono la cupola del Ges e la grande cappella del monastero della citt. Ignoriamo ogni altra biografica
,
Roma dopo
statua
d'
la
met del
se-
colo
decimottavo.
la
bre
di
Lo resero celeDiomede ed il
gruppo
e Psiche , per il quale ottenne il titolo di socio dell' accademia di Francia. SERLIO (Sebastiano) nacque in Bologna in sul declinare del quin-
Amore
suo gusto non stato eccellente. Alla colonna toscana ha dato sei diametri ; la sua cornice composita, ad imitazione di quella del Colosseo , tanto rustica, che comparirebbe tale anche al paragone dell' ordine toscano. All'jonico lasci quella sua base jonica senza accorgersi della sua deformit e lo fece meschiuello. Il suo corintio non ha che nove diametri con un capitello sparuto. Di peggior guqui gli sto il suo composito manc la sua bussola vitruviana. Ha usato eziandio d' appajar le colonne e se il magnifico palazzo Malvezzi in Bologna disegnato da lui , avrebbe meglio adoperato a non lasciare che la cornice di cima. L'anno 1541 and colla sua famiglia in Francia, dov' era stato con onorate offerte invitato ed anticipatamente regalato da quello splendido re Francesco I. Col si occup delle fabbriche del Louvre, di Fontainebleau, e delle Tornielle, e continu a scrivere il suo Trattato di Architettura. Prefer al proprio disegno per il cortile di Louvre quello dell' abate di Clugny , ed ebbe Ja grandezza d'animo di consigliare i! re a farlo eseguire. Sopraggiunte le guerre civili, trovandosi infermiccio e povero, ritirassi a Lione, venden:
quanto secca
ed
SE
do, per propria opere e Passava termin
SE
alcune sue
se
353
provvedere
alla sussistenza
e della famiglia
avendo
te
incise in
mura un
S.
rustiche
e venti dilicate
parte
forse la
sola
in
rame
e parte in legno.
pi d'ogni altra cosa resero famoso il nome di Sebastiano Serlio i sette libri dell' Architettura e prospettiva , sei de' quali furono pubblicati da lui dal 1557 al 1550, e 1' ultimo dopo la sua morte in Francfort. In questi aveva V illustre autore raccolto tutto quanto intorno a questa nobilissim'arte scrisse Vitruvio Pollione e quanto pot egli raccogliere in appoggio delle
,
Ma
SERRA
1678.
(Michele) nacque
in Cata-
logna circa il 1653. Fugg di otto anni dalla casa paterna , perch la
madre
nozze
di
lui
era
passala
a terze
dottrine
degli
e giunto a Marsiglia si acconci con un pittore che lo ammaestr ne' principi dell' arte sua ;
prima edizione tennero dietro diverse altre, e non pertanto questa insigne opera difficilmente ora si
trova, ed
ma
passati
due anni
a
lo
abbando,
Roma
e di
comunemente
desiderata
da quanti professano l'architettura, specialmente a cagione del terzo libro, risguardato come il capo-lavoro dell' immortale autore, e superiore a quanto intorno allo stesso argo-
tornava di venti anni a Marsiglia. dipingeva per la chiesa dei Ivi Domenicani un S. Pietro Martire,
che gli procur altre commissioni per chiese e per private famiglie in tanta copia che a pena poteva a tutte soddisfare. Un suo quadro
mento
da
in
fu
altri
prima e maestri.
dopo
di lui scritto
mandato
gli
all'
accademia di Parigi
(caval. Cesare), nato Orvieto circa il 1516, pass giovane in Assisi e presavi moglie , vi si trattenne finche visse. In questa citt ed in Perugia condusse diverse grandiose opere a fresco ed all' olio, con grande feracit d'idee e con vigorose tinte ma non con eguale bravura di disegno. Conservasi in Spello una sua tavola rappresentante un miracolo del B. Andrea Caccioli, che delle migliori cose della scuola romana a quei tempi. Mor in Assisi di 84 anni nel 1600. SF.RMOLEI. V. Franco.
,
,
SERMEI
ottenne il titolo di pittore del re , e nobilissime commissioni dai principali signori, che lo resero iu
il
siglia la peste
il
benefico pittore
dispens tutte
le acquistate ricchez-
ze in sollievo degl' infermi , altro non essendogli rimasto che la sua virt , e la soddisfacente memoria
di aver giovato a' suoi simili.
Nuove
queste due vasti quadri, ne' quali rappresent la terribile calamit, cui aveva presa tanta parte, accrebbero la sua gloria, senza ri-
opere e
tra
stabilire
554
SE
fioren-
di Sanie Tili.
un
bel
quadro
applauso.
di-
non tanto
l'
de' ) nato ( Costantino Firenze da cospicua famiglia V anno 1554, fu pittore, ingegnere ed architetto , viaggi per tutta l'Europa, e da tutte le corti sovrane ottenne dimostrazioni di stima.
in
dal
chiarato architetto del re, e d spettacoli che sorprendono e sempre nuovi. E chiamato in Inghilterra nel 1749 per una strepitosa macchina da fuoco che cost centomila ghi-
in
II
Parma;
Fu
Gran
Sofi di Persia
richieII.
sto al gran
duca Cosimo
Co-
intrattenuti di
Parigi
,
eresse la facciata
la
magnificamente regalato. In Firenze ebbe la carica di sopraintendente di tutta la maestranza de' lavori della
Galleria e della magnifica cappella
di S. Sulpizio
Enfant Jesus
in
grandiosa
scala dell'Albergo
Rotonda
per
il
Lorenzo. Chiamato in Inghilterra, fu dal priucipe di Galles nominato sopraintendente di diverse fabbriche e macchine coli' annua provvisione di 800 lire. Fu dal
di S.
maresciallo di Richelieu , la Casa di Delizie a Ralaine a breve distanza da Parigi , la chiesa paril
Granduca
mandato in Olanda al servizio degli stati generali, che rimasero soddisfattissimi di lui. Dopo questi ed altri viaggi in pi parti
d'
Europa, rivedeva
in
la
patria,
di
cess di vivere
et
dove 63 anni
mentre trovavasi
Gran Duca
in
Lione ecc. ecc. Servaudoni si ammogli in Londra e mor a Parigi nel 1766 , compianto, perch uomo generoso, che lavorava per la gloria pi che per il guadagno. Il suo stile in architettura fu grande, come furono grandi le occasioni di lavoro e le
sue prodigalit.
di Lueignano.
SERVANDOCI
Lomazzo
i
sebbene dal Vasari e da Paolo noi: venga annoverato fra lasci Milano , sua suoi allievi
:
e recavasi
Roma
con Raffaello, dal quale fu slimato assai. Raccontasi anzi, che un gior-
no
cosa strana,
na
Il
che pure essendo tanto amici, nella pittura non si portassero punto rispetto. Dipinge Cesare cou Baldassarre Peruzzi uella
ebbe
Allora
Rocca d'Ostia
il
mato
tare
a e
diverse
dirigere
SE
grand'
SE
feri
il
555
uomo
couservansi in Milano,
u tutte di uno stile. Un quadro di prima maniera , che conservasi all'Ambrosiana e tutto lionardesco;
leggiadro, e fa diligente ricercatore del nudo, spiritoso nelle masse, forte nel colorito.
grande
al
Pu
ma una
mente
la
sacra
pinacoteca- di
vedersi in Modena qualche sua tavola di aliare colla sottoscrizione: Hercules Septmius. Operava
maniera
il
lissimo pure
dentore al vero
con che conservasi come cosa , veramente preziosa , nel palazzo Scotti, alla quale opera aggiungono
,
SETTIMIO,
Fubblic
architetto
Romano,
al-
due
volumi intorno
architetlura , de' quali fece memoria "Vitruvio Pollione nel proemio del settimo libro.
pregio
il
dipintivi
SEUTER (Giovanni Goffredo) nacque in Augusta nel 1718. Rimasto orfano in fanciullezza, trov
nel padrigno
rina di Raffaello ; come dalla Disputa del Sacramento dello stesso aveva Cesare prese alcune delle
figure che
si
Gio, Seuter r/Sauter, chi fece con lui le veci di padre e di precettore. Poi eh' ebbe appresi
gli
dell' in-
taglio, recossi a
si
Norimberga, ove
ammirano
nella cele-
bre sua tavola di S. Rocco. Devo soggiugnere per amore di verit , che non tutte le opere ci "Cesare sono dello stesso merito , ne tutte vedonsi condotte colla medesima diligenza. Alcuni supposero che questo grande artista appartenesse alla famiglia Magni , e che siano di sua mano usciti alcuni santi dipinti a fresco su quattro pilastri della chiesa della Madonna di Sarouno, sotto ai quali leggesi Cesar Maguusf. 1555. Ma oltrech questi freschi non corrispondono all'alta opinione che abbiamo a ragione di Cesare da Sesto; pare indubitato che questi morisse nel 1524.
pose sotto la direzione di Giorgio Martino Preisler, intagliatore a bulino. Dopo due anni di studio
e di pratica
al
,
fu spedito a Firenze
in-
cidere la sua celebre, ora dispersa, Galleria di quadri. Poi ch'ebbe iutagliati alcuni rami abbastanza lodevolmente, pass a Roma per continuarvi i suoi studj. Di l recavasi a Venezia, e vi rimase alcun tempo, intagliando sotto Ja direzione del celebre Giuseppe Wanger. Tornato poi a Firenze, fece alcuni rami per 1' opera di Stosch. All' ultimo rivedeva la patria, e continu a pubblicare lodevoli stampe , dovunque tenute in pregio dai veri conoscitori.
fioriva circa
Soggiungo un
breve, elenco
vole
Ritratto di Giorgio Filippo Rugendbs. Simile di Giovanni Kupelzky. Una Sacra Famiglia, da Andrea
del Sarto.
quando
compatriotti cercavano, dietro l'esempio del Pellegrino, di mostrarsi raffaelleschi, egli tenne una diversa strada: pietulli
i
suoi
casa di Marta e di Madda Leonardo da Vinci. Ges Cristo alle Nozze di Canna Gallile , da Paolo Veronese. La Sacra Famiglia, servita dagli
Ges
in
dalena
^36
SG
,
SII
dalscul-
SEVERO
da
RAVENNA,
,
trovasi
maestro onde fu poi uno di col' io, che contribuirono a far credere che Audrea abbia fatte frequenti repliche delle proprie invenzioni.
,
iodato da molti scrittori contemporanei, e specialmente da Pomponio Gaurico, forse al di l del suo vero merito. Ad ogni modo la statua di S. Giovati Battista scolpita da lui, e che trovasi nella parte esterna della cappella di S. Antonio in Padova, opera bastantemente lodevole.
SGUAZZINO
oper
in patria
,
lo
il
di citt di
Sebbene
di
poco
cavandone
LANTE
ombre e di lumi. SGRILLI (Bernardo) architetto ed intagliatore, acquist nome dalle ventidue tavole in rame rappresentanti la Gallena di S. Lorenzo di Firenze architettata da Michelangelo Bonarroti , le quali ornano il libro
Pietro de
in su la
Mova
buona
il
quale lo pose
Sgraziata-
diare
grandi originali.
intitolato
La Libreria Mediceo Laurenziana pubblicata in Firenze nel 1759. Intagli altres alcuni ra.
ma memore
,
mi
del
l'
Museo
Gori
,
etrusco
di
Anton
in
gnamenti
Francesco
renze
Fi-
si
affezion a quelli di
SHARP
1746; ebbe
disegno
primi quadri del Sevilla acquistarongli grande opinione, onde cominci ad avere importanti commissioni per Granata e per altre citt. Gli Agostiniani Scalzi di Granata, i Carmelitani, i Gesuiti, i Gerolimini ebbero molte tavole di questo valente artista, e non poche passarono nelle chiese di Xeres, di Alcala d'Henares ed altrove. Molti preziosi quadri da stanza conservansi nelle principali quadrerie della Spagna. Mor in Granata nel 1595.
I
Rubeus.
re a bulino
maestro del
il
dell' intaglio
perci maraviglia che dalla scuola di cos grandi preuscisse capace di eseguire cettori
S.
Cecilia
,
rappresentata
fino ai
ginocchi
da Giosu Reynolds.
La
ai
dal
Domenichino.
, ,
a
l'
SEV1N (Claudio Alberto) and Roma nel 1675 in occasione delanno santo e
vi fu
trattenuto da
l'
da West. e Giulietta che divide Alfredo il Grande ultimo suo pane con un Pellegri,
Romeo
diverse commissioni fino al susseguente anuo , nel quale mor. Era stalo molti anni in Inghilterra ed in Svezia, dove dipinse alcuni quadri di Storia, e moltissimi ritratti.
no
dallo stesso.
re Carlo II, che approda nella Tower , dallo stesso.
d'
Il
rada di
La Pitonessa
apparire
,
Eudor
del
che
fa
1'
ombra
profeta Sa-
SGUAZZELLA
fu scolaro di
Andrea lo
del Sarto
,
Andrea
imitatore dello stile di cos grande pittore : ma invece di condurre opere di propria invenzione, fe ce molte belle copie di quelle del
fedele
da L. E.
SHERLOCR
glese,
del
SII
SI
357
SHERWIN
a
(Guglielmo) nacque
il 1650. Fu valeute disegnatore ed intagliatore , senza che si sappia quali maestri abbia avuto. Le migliori sue cose consistono in ornati di libri ed in ritratti, ne' quali scorgesi eh' era profondo conoscitore della parte meccanica dell'intaglio, comunque gli mancasse il gusto dell' esecuzione. Intagli sui proprj disegni il frontispizio e la maggior parte dei rami a taglio dolce, che ornano l'edizione di God's Reverge Against Mutider.
Londra
circa
molto nolo, raa ricordalo da Basan, il quale crede che nel 1786 intagliasse insieme al precedente la morie di Manners. SIBILLA (N.), scultore, operava in Roma dopo la met del secolo decimottavo, quando all'Italia mancava ancora uno scultore, che richiamasse col suo esempio l" arte
imitazione dell' antico, e quando non era ancora ricondotta alla purit degli ordini antichi. Non perci maraviglia ,
all'
l'
architettura
che nel monumento eretto a Benedetto XIV, non si trovi da lodare che una facile pratica d' esecuzione. Questo monumento fu eseguito da Sibilla in compagnia del Bracci.
Tra
le
Carlo II re d' Inghilterra. Giuseppe duca d' Albermarle. Guglielmo Bridge. Il giudice Powel stampa raris,
SIBRECHTS
di
(Giovanni) allievo
e di Carlo du Iardin, colle di cui pitture si confondono le sue , fu riputato pittore di di-
Berghem
sima.
(o Ioan Kevse) nacque in Inghilterra nel 1746, edera
stinto
IOHN
in
annoverato tra i buoni intagliatori di Londra. Circa il 780, successe a Woolet nell'impiego d'intagliatore del re, e lasci, tra un buon numero di stampe , le seguenti Ritratto di Roberto Louth vescovo di Londra, fino ai ginocchi, da
i
sua vita.
SICIOLANTE (Girolamo),
dalla
detto
Sermonetta , vivea nel 1572 ; e sebbene non apprendesse a dipingere che dagli scolari
patria
il
Pine.
lei
re.
,
La Meditazione ossia il Pensieroso di Milton. Veduta di Gibilterra con le batterie della flotta spagouola, 14 settembre 1782.
al
Cristo che porta la Croce Calvario, da Guido Reui. da Angelica Pericle ed Aspasia
,
Ges
Kaul'mann.
Erminia che incide il nome di Tancredi su la scorza di un faggio, dalla medesima. La Morte di Lord Robert Manjets , da Stottard , pezzo capitale.
Carlo
intagliatore
fi.
non
questo sommo maestro. Delle molte sue opere fatte all' olio ed a fresco, in Roma e nello slato pontificio non ricorder che la storia della sala dei re, rappresentante Pipino , che dona al papa Ravenna , dopo aver vinto Astolfo ; il Martirio di S. Luca a S. Maria Maggiore, e la stupenda tavola a S. Bartolorameo d'Ancona, nella quale dipinse il Santo titolare con Maria Vergine in allo ed altre moltissime figure. Poco oper di quadri da stanza , ma fece molti ritraiti che furono stimati assai. Mor durante il pontificato di Gregorio XIII. SICIIEM (Cristoforo van), nato circa il 580, fioriva in Amsterdatn ne' primi anni del diciassettesimo secolo. Fu uno di molti e pi
di
,
1
Diz. dec'i
A re
ecc.
T. IH.
45
338
stinse
SI
,
SI
e si dile-
merc
le
sue incisioni io
gno
varie cose ancora a bulino. La sua pi importante raccolta porta il titolo di Iconica Haeresiarcarum ec. che offre moltissimi ritratti , intagliati sui proprj
dipinse a fresco sopra la porla Romana quella Coronazione della Vergine, tino all'et nostra conservaquale molto si avvicina al la , la fare di Simone, e forse per alcuni rispetti lo vince. Una tavola a tem-
pera
dello
stesso
artista,
ma non
disegni.
Un'
altra
cos bella,
nella chiesa
raccolta di ritratti quella dei conti d' Olanda e di Zeelanda, tutti disegnali da lui. Fra le sue stampe
in
di Pienza,
i
ossia
la
Bernardo
da)
fioriva
Ritrailo di
d'Alencon.
dell'
tordicesimo secolo, e fu quello, per confessione del Vasari, che cominci a ritrarre al vero gli animali , avendo altres saputo dare
imperatore Carlo
iti
piedi.
piedi ec.
conveniente espressione alle umane figure. La sola pittura conservata che di costui si conosca , un fresco nella Pieve d' Avezzo , nel quale
mostrasi diligente nel trattare le estremit; mentre nelle vesti e nelle pratiche del colorire trovasi inferiore a non pochi suoi contemporanei.
Stampe
in legno.
Adorazione de' pastori, da Bloemaert. Seguito di quattro fogli rappresentanti Giuditta, Davide, Sausone e Sisara , da Goltzio. Seguito di quattro pezzi rappresentanti gli Evangelisti ec.
maestri
dicesi
scolaro del
Segna. Nel 1311, meutre Giotto dipingeva in Avignone, fece Duccio la celebratissima tavola della casa
dell'Opera, che
)
che
l'arte.
1750,
si
fece
nome
rame per un
anni , essendo vasta assai , siccome quella che doveva essere collocata uel maggior altare della metropolitana. E dipiula dai due lali con grandi figure di storie evangeliche
distribuite in molti sparlimene nella
faccia
S1EGEN, o SICHEM (Luigi von) luogoteuente colonnello al servizio del Laugrauo di Assia Cassel, nacque circa il 1620, e fu l'inventore
maniera nera. Sono conosciute per suo lavoro le due seguenti stampe Amalia Elisabetta , Langravia di
dell' intaglio alla
:
che guarda il coro. Sebbene ritenga ancora molto della cos delta
maniera greca , la pi copiosa di figure ed uua delle meglio condotte tavole di que' tempi. Ebbe Duccio grandissima fama in tutta la Toscana, e dipinse in molte di quelle
citt,
Cassel.
La Sacra Famiglia,
S.
in cui vederi
nit.
gli
occhiali
di
gouo
fino quasi al
SIENA (Ausano da) nel principio del quiudicesiino secolo aveva nome di eccellente pittore. Del 122
I
e continu a lavorare 340; onde uou pu darsi fede al Baldinucci, che lo pretende scolaro di Giotto.
1282
Francesco da
scolaro del
SI
33y
vole dipinto a fresco ricordato ancora dal Vasari; ed in Siena viene creduto autore di alcuni rabeschi ben condotti assai.
,
SIENA (Erancesc' Antonio da) probabilmente allievo del Barocci , dipinse nel convento degli Angeli, sotto Assisi, una Cena nel 1614, iu cui sono alcune buone cose, in grazia delle quali gli si
ed iu Siena si conservano alcuue sue pregiate pitturo, nelle quali vedesi lo studio che quest' artista andava facendo del nudo, assai meglio trattato che non dalla maggior parte de' suoi contemporanei. (Matteo da), figlio ed allievo di Giovanni, non solamente super il padre , ma quanti maestri erano a Siena in sul declinare del quindicesimo secolo , onde fu dna
condonano
di
le
parti
Giorgio
boriva nella seconda met del quindicesimo secolo e fu ad un archiscultore tempo pittore tetto. Per conto della pittura viene a ragiouc lodato per essere stato dei primi a far scortare con giusta prospettiva i piani ; a piegare naturalmente i drappi ed a dare ai volti, se non bellezza, variet ed
, , .
Da)
Masaccio de' Senesi. Infatti and formando un nuovo stile, onde esaminando per epoche le sue opere, vedesi chiaro il miglioramento che andava facendo.
il
mato
costui
si
Chiamato
scuola
a
a Napoli
ridusse quella
espressioue.
rispetto
alla
Non
cos
pu
dirsi
scultura, nella quale rimase di lunga mano al di sotto di Agnolo ed Agostino suoi concittadini , sebbene da un secolo e mezzo lo abbiano preceduto. Nulla diremo dell' architettura , perocch non pot o non seppe approfittare dei primi lumi dati intorno e quest' arte da Brunelleschi e da Leon Battista Alberti. Tornando alla pittura, la sua pi lodata opera la Strage degl' Innocenti fatta per i Servi di Siena
pi moderno gusto, ed avendo conosciute le pratiche del dipingere all'olio, cominci a dar morbidezza alle figure. L' ultima delle conosciute sue opere appartiene al 1491. da ) forse il pi ( Guido J antico de pittori italiani, che co.
minciarono a scostarsi dalla maniera bizzantiua, dipingeva nel 1221, vale a dire avanti cheFirenzeavesse il primo suo pittore in Cimabue. Preziosa
opera di questo artista l' immagine posta gi nella di Nostra Signora
de' Malevolti in Sau Domenico, nella quale si legge: Me Guido de Scnis diebus p'inxit ami
cappella
nis
lis
Quem
velit
l'anno 1491. Aveva di gi trattato Jo stesso argomento iu altri luoghi e segnatamente in Napoli , onde in cambio di variarne la composizione and replicando la prima, migliorandola per sempre in qualche
,
Amabile il volto della Vergine, e non burbero come costumavano di farlo i bizzantini artisti di quei tempi ; come ancora ne' vestiti vel'aurora del medesimo stile. taluno si volle pareggiarlo, ed anteporlo a Cimabue. Ma oltre che diffcilmente pu istituirsi ragionevole confronto tra una sola immagine e le certa che ci resta di Guido molte e varie pitture di Cimabue ; stando ancora alle sole Madonne, cosa indubitata che quelle del pittor fiorentino a Sauta Trinit ed a Santa Maria Novella di Firenze, hanno colorito pi vivo, carnagioni
desi
Da
parte*
cesi
(
,
Giorgio
fu
da
detto
il
Giannetta
scolaro
del
Meche-
Giovanni di Paolo da
al
1462.
Piacenza
340
SI
SI
avere Ugolino viaggialo assai e ili' pintt tavole e cappelle per tutta Italia ; ed essersi all' ultimo ridotto in patria; dove mor vecchissimo.
(
Cimabue
di-
SIENA (Matteino da) fior in Roma a' tempi del Circignani alle
,
SIGHIZZl
usciva
del
di
cui
e paesi
Stefano
paesi
Rotondo
scuola del Colonna e e fu uno dei celebri pittori di architetture ed ornati. che operavano nella seconda met del diciassettesimo secolo. Lavor in Todalla
Mitelli
sebbene
rino, in
vansi nella Galleria Vaticana. Mor in Roma di 55 anni sotto il pontificato di Sisto
V.
(Maestro Mino o Minucdiverso dal celebre Fra Mino da Turrita si crede che dipingesse nel 1289 una Vergine nel palazzo del comune di Siena , nella
)
,
CIO
da
Mantova ed in Parma , dove rimase pensionato ai servigi di quella ducal corte. Non nota l'epoca della sua morte, e poche notizie si hanno intorno ai suoi figliuoli ed allievi che si sparsero in diversi luoghi della Lombardia dipingendo
,
chiese ca
teatri
e private case.
quale pittura degne di considerazione sono l'invenzione, la grandezza delle figure e la distribuzione simmetrica de' gruppi, se pure molte delle pi pregevoli cose non devono attribuirsi a Simone, che ventidue anni pi tardi la ristaurava ; come pare certo che si debbano a lui quei volti e quei panni, che di que' tempi non si osservano che
nelle pitture di Simone.
(
di Lueand giovane a Roma, e lungamente vi dimor. Sono sue opere il quadro dell'aitar maggiore a San
,
S1GISMOND1 (Pietro)
selmi.
Segna o Buoninsegna da) 1505, ed era tenuto buon maestro ancora fuori di patria. Una
(
fioriva nel
sua tavola conservavasi in Arezzo da qualche antico scrittore chiamata egregia; ma al presente non nota veruna sua opera certa. (Ugolino da) di questo maestro , che operava nel 1559 racconta il Vasari, che fu talmente appassionato imitatore dello stile dei greci bizzantini , che sebbene tosse costretto ad ammirare la miglior maniera di Giotto, non perci volle abbandonare la prima. Una sua Madonna tutta di gusto dell' antica scuola sanese, conservasi in Firenze ad Orsanmichele. Si dice
, ,
Niccol in Arcione ed alcuni quadri da cavalletto che si conservano in private quadrerie. Pare che non rivedesse la patria che in matura vecchiaja onde non maraviglia che non lasciasse in patria alcun opera pubblica. Fior nel diciassettesimo secolo. SIGNORELLI (Luca), nato io Cortona circa il 440 , fu allievo d Pietro della Francesca, ed uno di quei toscani, cui la moderna pittura va debitrice de' suoi progrescostui, per universale consi. Fu sentimento, il primo che sapesse disegnare i corpi con vera dottrina anatomica, ed a dar loro conveniente e naturale movenza ed espressione; onde fu detto , che lo stesso Michelangelo non isdegnasse d' imitarne alcuni atteggiamenti. Molto oper nel duomo d'Orvieto, in Urbino, Volterra e Firenze ed in altre citt.
, , ,
, 1
Chiamalo
Sistina
,
a lavorare nella cappella dipinse due copiose storie dei fatti di Mos , le quali in cos grande concorso d'artefici come fu
quello della
SI
sua pregevole opera la Comlounionc* degli Apostoli dipinta in patria nella chiesa del Ges , dove si trova una grazia, una bellezza, un tingere che tira al moderno. Non debbo ad oirni modo dissimulare, che il suo disegno viene accagionato di secchezza. Mor in patria nel 1521. Nipote di Luca fu SIGNORELLl (Francesco) nato avanti il 1500. Di questo artista, dimenticato da Giorgio Vasari, conservatisi nella sala del Consiglio in Cortona le immagini dei Santi
Ira
,
,
SI
negli elementi della pittura.
541
Fu
in
ricevuto nella scuola del Ci^nani, ma trovandosi bastantemente provveduto di beni di fortuna ereditati dal padre e dallo zio, poco attese all'arte, e non ottenne
appresso
essere
annoverato
tra
buoni
allievi
cignaneschi.
S1LANIONE, architetto, che bor nell'Olimpiade CXIV , scrisse i precetti delle proporzioni ed un altro Silanioue, chiamato il pazzo, eser,
cit
la
Fu
mente bramoso
devolmente l'anno 1520. Mor dopo il 1560. SIGNORINI (Alessandro), pittore ornatista cremonese, manc all'arte in patria l'anno 1822 nella lresca et di 50 anni, lasciando in
diverse case di
pinti
,
che infranse aLcune sue statue /credute da lui lontane da quel grado di bellezza cui aspirava onde gli venne il sopranfezione dell'arte,
, ,
nome
di pazzo.
Furono
sottratte al
suo furore
Cremona
alcuni di-
che faranno ancora per parecchi anni testimonianza del suo merito , perocch fu dato a pochissimi, come a Giovanui da Udine, di acquistare l' immortalila con pitture di ornato. Queste periscono colle muraglie che ornano per uno o due secoli al pi , e quando gi perduta la memoria del pittore. Giovani valorosi, che vi siete posti in su la via della pittura, se
Plutarco la sua statua rappresentante Giocasta moribonda. SILOD (Diego), nativo di Tole-
deve risguardarsi , unitamente , Cobarubias , per il ristauratore della buonu architettura nelle Spa-
do
al
monistero con
,
la chiesa
di
amore
sare
di gloria vi
chiama
a profes-
nobilissima , non prendete a trattare V ornato che quale accessorio delle composizioni storiche, Se poi siete allettati dal guaquest' arte
,
di cui cappella la Girolamo maggiore una delle pii stimate di Spagna. Si attribuisce pure a Silod 1' Ospedal regio ci altri edifizj. Si dice che Silod e Cobaru-
S.
loro edi-
dagno
troverete
in
quest'ultimo
col troppo
caricarli
la
re,
credendo che
sculturicchezza e la
di
(Guido), bolognese , era cugino di Guido Reni, ed uno dei mediocri allievi della scuola caraccesca. Mor in patria circa il 1650. Suo nipote , ancor esso chiamato
bellezza fossero la slessa cosa. Operava negli ultimi anni del quindicesimo secolo e ne' primi del sus-
seguente.
Donna Marianna
duchessa di
di-
(Guido)
il
giovane, nac-
que molti anni dopo di lui, e fu suo erede. Allorch manc di vita lo zio, era ancora fanciullo, ma non pertanto cominciava ad istruirlo
mia di S. Fernando in Madrid. Cos segnalata distinzione le fu accordata in vista di diversi quadri e disegni di sua mano, superiori in
542
merito
di
SI
SI
gran lunga alla mediocrit delle comuni opere dei dilettanti. Mor questa valente donna in Madrid V anno 1784.
Naucy
SILVANI
Gherardo
scultore
toscano, nato nel 1579, fu allievo di Gio. Caccini insieme ad Agostino Bugiardini , in compagnia del quale lavor intorno al ciborio della chiesa di S. Spirito , che molto si risente dello stile manierato e bizzarro ebe di que' tempi si andava diffondendo in tutta V Italia. Una sua meno infelice opera la statua rappresentante il Tempo, che trovasi nel giardino di Boboli. Ma egli pi
ne in breve superato dal discepolo. Rimasto erede del maestro, si trov padrone di tutti i rami , stampe e disegni eh' egli aveva acquistato dal
Callot e da Stefanino della Bella , dal che ne risult, che colla comodit di tanti egregi esemplari form una maniera che partecipa di quei due valenti intagliatori, e spe-
cialmente
i
si
appropri
il
gusto e la
XIV
ricompens
suoi
non comuni
che
alla
scultura
attese
la
all'
archi-
sua direzione eretti diversi palazzi in Firenze ed in campagna ; oltre che sovrintese ai ristami di cui abbisognava a' suoi tempi la chiesa di S. Maria del Fiore. Sono sue opere
tettura, e
furono sotto
vrana sua benevolenza, col tenerlo continuamente occupato, e col dichiararlo maestro di disegno del Delfino, assegnandogli una pensione ed un appartamento al Louvre. Mor in Parigi nel 1691.
Elenco di alcune sue stampe.
architettoniche la chiesa e 1' abitazione dei Teatini , la chiesa della compagnia delle Stimmate, la facciata del palazzo Strozzi verso S. Trinit,
Le Quattro Stagioni rappresenda quattro figure mitologiche. Serie di 21 vedute d'Italia e di Francia rappresentanti edifizj, ruine
tate
palazzo Capponi in via larpalazzo Riccardi in Gualfonda ; fece un nobilissimo diseguo per ordine del gran duca Ferdinando per l'accrescimento del palazzo Pitti con una gran piazza teatrale in sul
il
e paesaggi.
ga,
il
Roma che de' suoi contorni. 4 Vedute del regno di Napoli. 12 Vedute di paesaggi della Bor4 Vedute dei contorni di Nancy. 24 Vedute di Porti di Mare d'I-
gogna.
davanti, che dopo due secoli si desidera ancora, la chiesa di S. Francesco di Paola fuori di Firenze, la villa delle Falle per la famiglia Guadagni ec. ec. Fu il Silvani uomo dabbene, e nella lunga vila di
luoghi. Diverse Vedute in pi pezzi d porti del mare di Napoli. 12 Vedute dei luoghi pi notatalia e di altri
bili
uovantasei anni fece troppe cose di scultura e di architettura per poterle tutte annoverare. Suo figlio e discepolo (Pier Francesco) fu pure valente architetto ; lavor molto intorno alla cattedrale di Firenze, fece il disegno per la chiesa dei Padri dell'Oratorio, non essendosi potuto, a cagione della soverchia spesa , eseguir quello fatto prima da Pietro da Cortona.
di Parigi.
2 Vedute prospettiche, cio una del Coliseo , l'altra di una parte di Lione, stampe rarissime. Inoltre I Piaceri dell' isola incantata ec
con altre trenta serie di vedute in pi pezzi. figlio del prece( LUIGI )
si
dente,
li.
si
Fu
dove
trattenne
(
50 anni. Erano
intagli
suoi fratelli
SILVESTRE (Israele),
nato a
Alessandro) che
SI
SI
543
acqua lolle alcune slampe di Lodovico, altro fralello SILVESTRE (Niccol Marco e Susanni), pure fratelli , si distinall'
Niccol Marco fu maestro di disegno del re. Questi mor nel 1767.
SILVESTRO
maldolese, fioriva circa il 1350. Fu scolaro di Ta.ldeo Gaddi , e buon pittore a fresco ed a tempra ; ma ,
fattosi
bulino. Passato in Inghilterra quando ancora vivea Smith , si diede interamente alla maniera nera. Kneller che si era corrucciato con Smith, si valse di Simone per incidere alcuni de' suoi ritratti. Pure Simone era troppo lontano dall' eccellenza di Smith ; ma i suoi ritratti tratti da Kneller , trovarono grazia presso al pubblico , di modo che intagli molt' altri ritratti di altri
al
monaco, abbandonava
figure
,
la pit-
per consacrarsi, in vautaggio del suo ordine, alla miniatura ; ed i libri corali dei Camaldolesi di Firenze eseguiti da questo valent' uomo si annoverano -tra i pi ragguardevoli che abbia l' Italia. SILVIO (Giovanni), nato in Veuezia circa il 1500, fu fin qui meno conosciuto che non meritava la sua
tura di grandi
virt,
autori con suo grande profitto fino 1755 in cui mor in Londra.
Sue opere
da Kneller. Ricardo Steel Giovanni Tillotson , dallo stesso.
,
Giovanili
stesso.
Il principe dallo stesso.
lord
Sommers
di
dallo
Eugenio
,
Savoja
siccome uno de' migliori tizianeschi che fiorirono avai: ti il 1 550. Di questo valente artista non si cola
1552 per
Pieve di Sacco, nella quale rappresent S. Martino sedente in cattedra fra i Santi apostoli Pietro e Paolo, cui fanuo corteggio tre Angioli.
Giovanni Milton dallo slesso. Lady Hervey , da Dahl. Matteo Prior, da Richardson, ec. (Simone Pietro), pittore ed intagliatore, nacque in Parigi circa il 1(3-10, e secondo alcuni fu scolaro di Roberto Nantevil. Venne in Italia dove si esercit alternativamente nella pittura e nell'intaglio.
,
fu
tornalo
in Francia
nel 1678.
La disposizione
delle figure
la verit dei
la
Luigi Bruu.
XIV
re di Francia, da
Le
Anna Maria
SIMAZOTO
(Martino) da Ca-
una pittura
chessa di Montpellier, dipinta da lui. 11 Martirio dei SS. Cosma e Damiano , da Salvator Rosa. juniore , nato ( Pietro ) , in Inghilterra da Pietro , circa il
Un
mazoLum
Per Marlinum SiCapanigo , IMG. SIMON ( Giovanni ) nacque in e poi Norimberga circa il 1G70
aliai
de,
,
eh'
ebbe appresa
1'
arie
dell' inta-
incisioni a
344
SI
ce.
SI
Donatello non lasci per altre di assicurarsi l' immortalit del uome cou diverse pregevoli opere. Tali sono i cancelli in bronzo eseguiti per la cappella della Madonna della Cintola in Prato , ne' quali oltre l'eleganza dell'insieme e degli ornati , meritano singolarmente l'attenzione del dilettante conoscitore le molte figurine di puttini, di
di
Le Ninfe addormentate,
SIMON (N.), nato a Parigi nel 1769, incise in compagnia di Coiny le Favole di La Footaine, sui disegni di Giacomo Durivier.
SIMONE (Maestro)
compagno,
,
o ajuto di Giotto, che Io condusse in Napoli ai tempi del re Roberto non ancora ben avveralo se appartenga a Napoli o a Cremona. Ma sia egli stato allievo del Tesauro o di Giotto, certa cosa che dopo la partenza del pittore fiorentino, primeggi egli in Napoli e condusse d' ordine del re Roberto e della regina Sancia varie opere in diverse chiese , e segnatamente a S. Lorenzo, ove rappresent Roberto in atto di essere coronato re dal vescovo Lodovico suo fratello. Un'altra lodatissima opera un Deposto di Croce in tavola dipinto per l'aitar maggiore dell' Incoronata , nel quale molto si avvicin al far di Giotto , senza che per altro abbia mai saputo imitarlo nella leggiadria
,
quadrupedi , di uccelli e di rettili sparse uell' andamento dell' ornato che circonda gli scompartimenti del caucello. Non debbo dissimulare
che nelle porte di bronzo di S. Pietro di
Roma,
me
al
Filarete
artista,
non pu
delle
tinte.
teste
nella
soavit delle
Mor
in
poli
circa
il
1500
dipinse
una
Nostra Donna a chiaroscuro in S. Chiara, la quale, per la sua singolare bont di disegno e di panneggiamenti, non corse la sorte di altri pregevoli freschi di quella chiesa, che vennero coperti di bianco.
venir meno la lode dovutagli per un' opera assai migliore fatta da lui solo. Ren so che in questi ultimi anni si creduto di togliere a Simone il merito d' aver iuventati e modellati i cancelli della Madonna della Cintola , perch in non so quale libriccino si trov che il fonditore dei medesimi era slato un certo, s ben mi ricordo, Tommaso da Firenze. Ma chi non sa che quasi tutti gli scultori lasciano ad altri la cura della fusione del bronzo sui loro modelli ? SIMONELLI ( Giuseppe ), nato in Napoli circa il 1649, fu allievo
Non abbiamo
circa
..
altra
memoria
,
di
pittore
che mori
il
uno
(Antonio
,
1700
si
fece
nome con
piccoli
quadri di battaglie, poco diligentefiniti, ma correttamente disegnati, e con molto spirito. Niccola Massaro, celebre paesista, imitatore del Rosa , valevasi di Antonio per dipingere le figure ne' suoi paesi.
mente
tore Donatello, operava nella prima met del quindicesimo secolo. Lon-
di disegno , fece opere di sua invenzione abbastanza pregevoli , tra le quali un S. Niccola da Tolentino per la chiesa di Monte Santo. Mor del 1713, o in quel torno. S1MONET (Gio. Rattista) nacque a Parigi nel 1742, fu uno deg' intagliatori che si distinsero per isquisito gusto, e per finezza di bue dilitio. Intagli molte vigoelte, verse stampe per le Metamorfosi di Ovidio, pubblicate da Rasan. Inta-
SI
g
SI
assai
:>i. >
pi Soggetti storici.
nel
stesso.
Franca Contea conquistala 1674, da Carlo Le Brun. Trionfo di Galatea sulle acque ,
La
di sua invenzione.
Il giovinetto Ges in mezzo ai Dottori , da Antouio Coypel. Agar desolata , vicina al figlio Ismaele, che viene consolata da un
Aubry.
fu uno ( Carlo ) dei tanti scultori che nel diciasset-
SIMONETTA
di
con.
duomo
Milano
,
gevoli artisti
ti
ma
come vediamo
il
Samaritana, da Annibale Caiacci. Passaggio del Reno fatto dai Francesi , da vander Meulen. Lapidazione di S. Stefano, da Annibale Caracci. Venere che porta il dittamo per guarire la ferita di Enea, da Carlo la Fosse.
aver fatto
Fontana
Bambaja,
1'
SIMONNEAU (Carlo
il
vecchio),
disegnatore ed intagliatore alla punta ed a bulino, era nato in Orleans circa il 1659. Essendosi rotta una
gamba
nella
caccia
il
gli
fu
forza
mestiere delle armi, cui era stato dai parenti destinato ed invece si applic alle belle arti. Apprese il disegno da Natale Coypel e l'intaglio da
abbandonare
Guglielmo
Clte-
reau.
lice
La
storia
il
ritratto
le
vignette
ne.
maniera ch'egli ten delle sue stampe ascende a 30. Mori in patria l'anno 728. Soggiungo un succinto cataIl
numero
1
La More d' Ippolito, ligliuolo'di Teseo da Carlo le Brun. Loth con le sue figlie, da Natale Coypel. L' Ingresso di Ges Cristo in Gerusalemme, da Carlo le Bruii. La Santissima Vergine inginocchioni che tiene il divin figliuolo nelle sue braccia , in mezzo ad un concerto d'Angeli, da F. Bartolomrueo da S. Marco. (Luigi), fratello cugino di Carlo , nato in Orleans nel 1656. form il suo stile dell' Incisione sulle opere di Audrau; e sapendo combinare la punta col bulino , pot dare alle sue stampe una piacevole variet. Disegnava cor, ,
estremit.
Mori a Parisi
nel 1728.
Tra
Il
le
Rigaud.
Giulio
tetto,
ritratto
di
Antonio
,
Arnaldo
da Filippo
da Francesco di Troy.
Luigi XIV, secoudo la variet degli anni, in una serie di medaglie, da Berooist.
Diz. tl-gli Ardi, ice. r.
III.
de Champagne. L' Assunzione di Maria Vergine, da Carlo le Brun. Susanna nel bagno da Antonio Covpel. 41
,
SI
Alarla e
Madfiglio
dallo slesso.
SIMONNEAU
(Filippo),
,
raa di troppo scarsi talenti per accostarsi all'eccellenza paterna. Due soli soggetti
incisi
ed allievo di Carlo
pi maniere, copiosi di ligure mosse cou spirito , rappresentanti scaramucce militari svariatissime. Le migliori pillure di questo maestro sono in casa Cappello a Venezia ,
da
lui per la
riportati
cio
Le
tre
ne
Venere ed Adone con l'iscrizioO mon cher Adoni* da Fran: cesco Albano. - (Lodovico) fratello del pre,
cedente, intagli molti soggetti da Carlo le Bruii nel 1690, e da Antonio Coypel. SIMON1, o SIMO (Gio. Battista) nasceva in Valenza nel 1660, ed era nel 1697 ajuto di Antonio
dove mor nel 1753. SINGHER (Giovanni), chiamato il Tedesco, nacque nell'Assia circa il 1510. Nel 1545 prese stanza in Anversa , e poco dopo fu ricevuto membro di quella Corporazione numerosissima di pittori. Fece molti paesi a tempera ne' quali maravigliosi sono gli alberi csi diligentee tanto al vero somente toccati miglianti che dalla forma e portamento loro si conoscono le specie cui appartengono. Fu molto adope,
Palomino nelle pitture delle volte d S. Giovanni del mercato di Valenza , poscia in tutte Je grandi opere condotte in Madrid ed altrove fino al 1717, nel quale anno Simo mor. Il lungo esercizio fatto col Palomino gli aveva data grandissima facilit nel dipingere a fresco , onde, probabilmente coi disegni del maestro , fece alcuni lavori nella volta della chiesa di S. Filippo il reale , che poi furono condotti a fine da suo figlio. (Pietro), il qnale assistito dalla propria riputazione e da quella del padre, fecesi assai ricco ; sebbene per una costumanza non infrequente nella Spagna , ordinasse nel suo testamento di chiedere l'elemosina per farlo seppellire. Mor circa il 1750. SIMONINl (Francesco), parmigiano, nato l'anno 1689, fu allievo
che di que' tempi formavano una pi ricche manifatture dtlle Fiandre. SINZENICII (Enrico) nacque in Mauheim nel 1752 , e dopo avere
delle
appresi gli elementi dell' incisione iu patria, recossi nel 1775 a Lon-
dra a spese dell' elettore, onde migliorare neh' arte sotto la dire/ione del Bertolozzi. Richiamalo quattro anni dopo col titolo d' intagliatore della corte, pubblic iu patria molle stampe per la maggior parte eseguite alla maniera inglese e stam,
pate a colori.
Tra
rami d
i
rjuesl' artista
ricorder
seguenti
dello Spolverini
scuola di lui, recossi a Firenze, e lunghi e diligenti studj fece sulle opere del Borgognone. All' ultimo fiss il suo domicilio in Venezia , dove condusse pregevoli quadri di battaglie, ornati di vaghi edifizj di
Federica Luisa Guglielmina prinda Schroeder. cipessa di Prussia S. Anna che insegna a leggere alla figlia Maria Vergine, da Paolo Veronese. La Maddalena, da Carlo le Brut). Filli da Carliu Dolce. Emilio , da Angelica Kauffmann. La Pittura , dalla 'medesima. La guerra dei Sabini e dei Romani pacificata dalle Sabine, grande composizione di Rubens ec. (Pietro) suo fratello, incise a Londra e pubblic un paesaggio.. da Huisman.
, ,
SI
nalo in Bologna nel 1610, e scolaro ed imilatore di Giudo, terminava dopo Ja morie del maestro la pittura di S. Bruitone ai Certosini, ed altre sue opere rimaste imperfette. Delle opere di sua invenzione alcune si avvicinano in guisa alla seconda
Sfc
S.
347
nel
Irene,
in
che
slava
palazzo
gi
Altieri
personaggi
maniera di Guido, che fu comunemente creduto avervi posta l* ultima mano il maestro. La pi famosa pittura di Gio. Andrea il Crocifisso della chiesa di San Martino
di
le davano da ogni parte d'Europa frequenti commissioni. Fece pure alcuni ritratti ed uno bellissimo ne possedeva in Milano il gi consigliere Pagave , uomo beneme-
rito
della
la
storia pittorica
rappre-
sentante
da
un Amorino. Questa
Bologna.
guite
nella sua pi
matura
et
quando
stile
Guido pi non
esisteva,
piegano alquanto al robusto primo guidesco; tra le quali ricorder la Cena del Fariseo alla Certosa e
Sposalizio
della
mor di veleno apprestatole da una sua fantesca nel 1665. La patria, dolente di avere perduto prima che giugnesse al meriggio questo suo raro lume, la fue con
pittrice
il
comune com-
lo
Vergine
San
Giorgio di Bologna. Mori il Sirani nel 1670. Una delle pi belle sue opere fu quella dei dodici Crocifissi fatta pel duomo di Piacenza che da alcuni si attribuisce alla sua figlia ed allieva. (Elisabetta). Nacque questa illustre pittrice io Bologna l'anno 1638, e si tenne costantemente alla seconda e pi soave maniera di Guido quando il padre e le sorelle si accostavano alla prima- E cosa veramente singoiare che questa giovane, vissuta soltanto 26 anni abbia potuto eseguire tante e cos'i copiose opere e cos diligentemente finite e con tanta bravura , che fuori di Bologna sia, per cos dire, la sola conosciuta di sua famiglia, avendo la fama di lei l'eclissata quella ile! padre e delle sorelle. Delie molle sue opere pubbliche non rammenter che il Redentore al Giordano della Certosa ed il S. Antonio a Leonardo di Bologna. Ma le S. pitture sono le pi pregevoli sue Maddalene, le Madonne ed altre Sanie che arricchiscono alcune quadrerie di Roma e di Bologna come .sono pure singolarmente belle al,
Guidi) Reni.
i
(Anna
Barbara) sue
so-
egualmente educate nell'arte dal padre, ebbero pi lunga vita,ma h>rsc a questi d non sarebbero
relle,
pi
ricordate
se
il
sociato
betta.
non
fosse a
SKOPA, o SCOPA
uno
di
rono intorno
89.
Infinite
magnifico mausoleo
condusse, ed
tini scrittori
,
sempre
opere ch'egli esegu, attenendoci all'Indice del Iumo. Fece in Chrisla borgata della Troade il Simulacro di Apolline Sminteo che con il piede preme un topo; in Abene le
statue di due
Eumenidi; un Bacco
cune
rame
e tra
queste
S.
Sebastiano
curalo da
furibondo, statua marmorea giadescritta da Calistrato, e di cui trovatisi alcuni epigrammi nell'Antologia greca , un Mercurio, egualmente onorato da un epigramma della stessa Antologia. Una Diana, e per gli abitanti di Megara nel lem-
34b'
SL
;
SS
no lode, ed anzi
siderio
ci mostra
il
pio
"eli
pi do
de-
dello
scultore di trovare la
,
venere
SLUNGELAND
,
Giovanni Pie-
tro) nato a Leiden nel 1640, fu ammaestrato nell'arte da Gherardo Dow che super in diligenza e lrs' ancora in merito. Finitissime sono le sue opere, e vi si scorge
ogni pi piccolo oggetto esattamente dipinto.
ancora dopo
il
1755-
SLUGS (Giacomo
que
in
vander) nac-
Conobbe profondameut
simme-
composizione. Poche opere poteva naturalmente condurre un artista, che impiegava pi anni iti una sola che un altro non vi avrebbe posti liati mesi , onde tanta lenfredde. tezza le rese poi Mor nel 1691. Tre suoi quadri couservansi nella reale Galleria di Parigi.
sce tutti
gli
(Michele) celebre sculnacque in Parigi da genitori fiamminghi 1' anno 1705. Poi ch'ebbe appresi' in patria gli elementi del
tore
SLOD1TZ
SNAYERS (Pietro) nacque in Anversa nel 1595 dove fu probabilmente allievo di Enrico vati Baldi. Viaggi molto, ma non ben nolo se vedesse Pioma. L'arciduca Alberto, governatore di Brusselles, lo nomin suo pittore, e Pietro ar,
ricch le chiese ed
ci'.t
palazzi di quella
di
pregevoli pitture.
il
Roma
crasi
in et giovanile
dopo
di-
anni di studj e di pratica, vantaggiosamente fatto conoscere per alcune opere di non molta impoi lanza, quando fu scelto per fare
ciassetl'
una delle statue dei capi degli ordini religiosi per la basilica d San Pietro. Gli tocc in sorte quella di
S.
il
Bruuone, ed o
fosse
sua scella
per essere collocato tra queili de' pi illustri uomini de' suoi tempi, non pi concesso di porre in dubbio il merito questo artista. Operava ancora di nel 1662, ma non e nota la precisa epoca della sua morie. SNELLLNCK ( Giovanni ) u lo a Malines nel 1544, fecesi nome in
fece
ritratto
espresse nel marino, o gli fosse slato prescritto , egli colse 1' istante in cui questo cenobita ricusa la mitra vescovile presentatagli da un angelo. L'espressione di quest'atto eia diffcile a scolpirsi senzaalloutanarsi dalla gravila del soggetto, ed in fatti, sebbene l'atteggiamento spieghi la cosa, non pu ad ogni modo negarsi che non vi sia un non so che di affettato , e ohe la grazia non si vegga
ricercala
colla
momento che
e fu
adoperato da varj principi. Seppe egregiamente imitare il fumo della polvere, e spargete tra i combattetti un polverio, che se non tulio verit, vi si accosta molto. Moriva
in
Anversa
posto
il
di
Dyck ha
tempi,
SlNEYDEBS (Francesco)
que
in
nac-
Anversa
del
1579
e frequen-
linea ondeggiante
serpentina di Stogali. Quest' osserservazione non tende a scemare il merito della statua, o dello scultore he per tuli' altro rispetto inerita*
e frutta, indi animali, ne' quali gedi pittura super lutti i suoi contempijranet, e quanti erano sia-
neri
so
ti
SO
dipiuti soverchia vaghezza
,
r.i'j
prima
di
lui.
Contribu ad accre.
si
avvi-
scergli
lui
fama Rubens
valendosi di
per dipingere ne' suoi quadri trutta ed animali. Aveva Snevders rappresentala in un quadro la lincia del cervo. Lo \ iile Filippo HI re di Spagna, e gli commise molti
cin talvolta al manierismo. Il qualui deJ Fanciullo ravvivalo da S. Zenobi, in S. Stelano di Firenze, finse Ja sua miglior opera.
Operava
nel 17T0.
SODOMA
(GlOMO o Girolamo),
quadri ili cacce e ili battaglie. L' arciduca Alberto governatore de' Paesi Bassi lo nominava suo primo pittore
,
ina egli
am sempre
il
sog-
giorno d'Anversa, e non si trattenne in Brusselles die il tempo necessario per ridurre a line alcune grandi composizioni ordinategli dall' arciduca. Ebbe Suevders uu tocco variet d' idee franco e leggero sorprendente e vivace coloiilo. Oltre le cacce d'animali e fiori e dulia, dipinse cucine coi loro utcnsigli, stoviglie d' ogni maniera , sempre esattamente imitando la natura. Ogni suo quadro sorprende, e ci sforza ad ammirare la verit degli oggetti rappresentati, l' espressione e variet somma con cui seppe rappresentare Ja seta secondo le diveisil delle slolle, il pelo, la lana, le suoi quadri penne, ec. Allouli richiedevano le umaue ligure alquanto grandi, si valeva dell' opera ili Rubens, al quale faceva in contraccambio gli sfondi dei quadri. Trovatisi nell' arcivescovado di Bruges quattro vasti quadri rappresentanti quattro elementi , le di cui ligure grandi al natili ale appartengono a Rubens. Puibe sue opere trovansi in privale quadrerie avendo quasi sempre lavorato per reali palazzi. Pubblic un libio di animali intagliali da lui con mollo spirito ed esattezza rbe gli assicur
,
,
senese, fu uno dei pochi valenti allievi del cavai. Razzi detto il Sociurim. Dava speranza di riuscire valente pittore, quando fu sorpreso da repentina morte allorch, da lineo uscito dalla scuola di quel valente maestro, non aveva condotto che due o tre quadri di piccole dimensioni.
SOENS
Egidio
Giovanni
allievo di
Mostraert, nacque a BoisJe-Duc circa il 1555. Appena lascialo il maestro, si fece in patiia vantaggiosamente conoscere con alcuni paesi diligentissimamente finiti e forse pi finiti che non si convieue alla natura dell'aite. Non pago di dividere col maestro la gloia di valente paesista, aud a Roma dove si fece conoscere con alcuni quadri di piccole dimensioni sul rame, ch'ebbe la fortuna di vendere ad alto prezzo. Fu quindi chiamato a dipingere a fresco nel palazzo pontificio vaij paesaggi nei fregi di una sala onde pass a Parma ai Servigi di quel duca dove giorni ne' si crede the terminasse primi anni del diciassettesimo se, ,
culo.
un
tiisliulo
posto tra
;1
intagliatori
il
SOGGI (Niccol), fiorentino, creduto allievo di Pietro Perugino, vedendo che Fiieuze ridondava di buoni pittori, si ridusse iu Arezzo, dove nou gli maucaroLO commissioni. Fi a le migliori opere col esei-uile contasi il Presepio dipinto alla
Madonna
finita,
di genere, ed
tuttavia
suo libro
tenuto in gran pregio. Mor in Anversa in et di 70 anni, nel 1649. SODER1NI (Mauro), fiorentino, scolaro di Gian Giuseppe dei Sole,
fior nella prima met ilei diciottesimo secolo. Disegnatore risoluto e corretto , cercaudo di dare ai suoi
ma non animala
da quel ge-
nio pittorico che solo ispira la vila e l'immortalit alle produzioni delle belle arti. Dicesi essere il Soggi morto assai vecchio sotto il ponliticalo
di
Giulio
111.
550
tu
SO SOGLIANI Giannantonio)
(
SO
un-
Firenze in sul decimare del quindicesimo secolo, visse 2 anni e per quancon Lorenzo di Credi to cercasse d' imitare il Porta ed altri maestri, mai non pot staccarsi dal far semplice e gentile del suo maestro. Ebbe il Sogliani un merito che divise col solo Leonardo, di esprimere ne' volti il vizio e le virili; e la sua storia di Abele e Caia
1 ,
ligure di
sua mobas-
so
rilievo
in
,
due
lapidi di finissi-
mo marmo
e
Pavia
presso al mausoleo del fondatore della Certosa, le quali basterebbero a dare una vantaggiosa idea della sua virt, quand' ancora
collocale
non
belle
fosse
autore
di
alcune delle
no dipinta pu essere
nel
duomo
di Pisa
ne
la pi evidente prova. Altre sue opere , nelle quali il Vasari loda le idee de' volli oneste, fa'
(ili,
ornano esteriormente il duomo di Milauo verso levante e non si sapesse ch'ebbe parte ne'lavori della cappella dell' Albero dello stesso
,
citt,
dove lavor a competenza di Perino del Vaga, del Mecherino e di Andrea del Sarto. In alcune sembra che si accosti allo stile di Raffaello, ma ci accadde ancora a qualche scolaro di Leonardo; ed da avvertirsi che il maestro del Sogliani fu uno de' migliori Leonardeschi e che Raffaello studi alcune cose di Leonardo. Mor di 52 anni, nel 1550. SOLA.RI ( Cristoforo ) milane, ,
tempio.
SOLARIO (Antonio)
Zngaro
detto lo
1582. Dicesi dia in giovent esercitasse la professione di fabbro ferraio , e che si facesse pittore per diventar sposo d' una giovinetta che non voleva aver marito che non sapesse ben dipingere ; la qual cosa
,
raccontasi
di altra capricciosa
gio-
vane
detto il Gobbo, operava in sul declinare del quindicesimo secolo, e fu uno de' pi
se,
illustri
comunemente
che fu poi moglie di un valente pittore fiammingo. Lasciando da un canto altre storie che poco o
,
mi
,
restrin-
scultori che lavorarono intorno alla facciata della chiesa della Certosa di Pavia, ed al duomo di Milano, avendo nell'uno e nell'altro edifcio lasciale gloriose testimonianze della sua virt. Vero che dai registri di queste due fabbriche non pu desumersi quali siano le sculture piuttosto eseguile dall' uno che
ger a dire, come il Solario recafrequentosi da Napoli a Rologna t in questa citt la scuola di Lip-
Firenze, Roma, dovunque studi le opere dei migliori artisti. Credono che in Roma si alcuni biografi
,
trattenesse
trove
nello
dall'altro dei tanti valenti maestri, chiamali a lavorare nello stesso tem-
po. Certa cosa che al Solari devono attribuirsi alcuni dei bellissimi
bassi rilievi che
l' adornano, perocch egli, Andrea Fusiua , il Rambaja , l'Agrali, ed uno o due altri erano \ principali esecutori delle
sculture
Certosa come del duomo. Gravissime congetture ed alcune antiche memorie rendono piasi sicura la comune opinione che
della
,
e di Gentile da Fabriano che all'ultimo di ritorno a Napoli, e contratte le desiderate nozze, vi fa meglio accollo che non osava sperare, e vi apri iionttssima scuola, ed ebbe continue onorevoli comper chiese e missioni per la corte per priva ri fino al 1455 epoca della sua morie. Le sue pi celebri pitture sono la Vita di S. benedetto
,
,
silo
so
to in
SO
nella seconda
tara a
il
351
Pietro d'Alcan-
S.
S.
Fu
gli
che
le
ammirarono
confessando che parevano vive. A questo pittore deve Napoli il miglioramene la sua scuola teone to dell' ai te il primato nel regno fino all'epoca del Tesauro.
suoi
rivali,
tutti
:
un certo sapore guidesco. che giuil stifica soprannome datogli di Guido moderno. Fu alquanto lento
nel lavorare, ma soltanto per desiderio di far meglio. Oper molto per principesche famiglie, e fu coti onorate condizioni chiamato allo
corti
di
Polonia
e d' Inghilterra
SOLDINI (Massimiliano)
secolo.
orefice
de 'pi grandi onori e ricchezze, abbandonare l'Italia. Mor in patria nel I7ID.
d AlessanPaglia , nato avanti la met del sedicesimo secolo , fu genero del Lanini, e perci da taluno creduto suo scolaro , senza che i suoi dipinti somministrino il pi leggiero indizio dello stile del suocero. La sua pi certa e veramente maravigliosa opera la tavola dei Domenicani di Casale , rappresentante la Vergine col diviu Figlio iu grembo, e S. Lorenzo che le sta inginocchiato iuuanzi. Presso ai santo Martire vedonsi tre graziosi puttini
ina egli
non
volle, a fronte
Coni diverse medaglie abbastanza lodevolmente e tali da farlo rsguardare a' suoi tempi come uno de' primi in tal arte. Ma egli, come tutti gli altri suoi contemporanei , aveva dimenticato a quale perfezione era stata nel precedente secolo portata V arte e le bellissime opere del Celimi, dei Vaici j, ilei Grechelti e di altri molti,
, :
SOLEHl (Giorgio)
dria della
di cui
le
abbondano
tutti
musei e
biblioteche d'Italia, non valsero a richiamare il Soldini ed altri artisti del suo tempo al buon gusto del comporre ed alla finezza d'esecuzione del precedente secolo. SOLE (Antonio del), bolognese , detto il fllonchino dei paesi dei nacque nel 50(5 , e fu uno buoni paesisti de' suoi tempi. Mor nel 1584. lasciando un ficrliuolo
1
che scherzano colla gratella , strumento del suo martirio, e mostrano ili durar latici nel sollevarla da
terra. Purit di disegno, bellezza e grazia di volti, studiata espressione, ridente paese veduto a grande distanza cou giusta prospettiva , renil quadro per ogni rispetto ragguardevole e l'anno testimouiauza dei profondi stuclj dell' autore sui dipinti o sui disegni di Raffaello , se pure non deriv dal Correggio 1' idea di que' leggiadri angioletti. La tavola fu terminata nel 1573 come dalla leggenda Opus Georgii So/eri Alex. 573. Essendogli nato un figliuolo , volle per buono augurio e per l'amore che portava a due venerandi maestri chiamarlo
:
1
chiamato
dono
Gian Gioseffo
1056
,
).
nato a
Bologna nel
Pasinelli.
fu
allievo del
Desideroso di attignere alle doviziose fouti frequentate dal maestro, recossi pii volte a Venezia , e pare che col acquistasse
quella ricchezza di ornati e di sfarzose vesti , che osservansi ne' suoi dipinti. Ma d' altra parte non rag-
giunse egli
forse
lo
mai
il
Pasinelli
nell'
nella
superasse
osservanza
ze,
del costume, nella dottrina delle prospettive e del paesaggio. Dipinse molto in
Verona ed
citt
il
111
Milano, e nella
in
prima
mirato
viene
SOLFA BOLO
detto il)
Gkuembroech
suo affresco
552
dalla
SO
nostro
SO
Signore nei conventuali di Assisi. Oper mollo ancora per particolari, e le gallerie di Napoli, degli Albani e dei Colonna in Koma e quella dei Bonaccorsi in Macerata hanno insigni opere di questo grand'uomo. Possedeva egli varj stiji che caratterizzano le opere deartisti ebbe gli di prim' ordine tocco fermo, dotto e libero, ed un vigoroso colorito, sebbene non sempre vero; ne seppe preservarsi semi
Germania, ed iti Genova ebbe il merito di ammaestrare nella pittura Cari' Antonio Tavella. Il Sole fando non dipingeva che paesi dal fuoco che v'introduceva gli fu poi dato tale soprannome. Fior nel
, ,
diciassettesimo secolo. SOLIMENE (c\v.\l. Francesco), detto i'Ab. Ciccio, nacque a Nocera de' Pagani nel 1657, e da uno scolaro del cavai. Massimo, e dal padre fu ammaestrato ne'principj dell
i
pittura.
Napoli , e non gli piacendo verun maestro frequent l'accademia, ove con giovanile ardire disegnava ad un tempoi a
,
Andato
po e coloriva
fu scolaro
,
il
nudo
onde non
,
strettamente parlando che dei valent'uomni che copi e studi indefessamente. Ad ogni nudo nelle prime sue opere vedesi seguace del Cortona , poi del prete Calabrese, onde fu poi detto il cav. Calabrese ringentilito, perch dava ai volti maggior bellezza del Prete. Fu il Solimene pittore universale
avendo
animali, frutta, architetture, e tutto che a qualsivoglia gecos bene nere si applicasse pareva S'do nato per quello. Vissuto, dice il Lanzi, e dotato di grande ceu 90 anni hi sparse le .< leril di pennello sue opere per tutta V Europa quasi al par del Giordano. Di questo fu emulo ed amico insieme me ; meno singolare di lui nel genio, mi pi regolato nell'arte.
,
d'inle vite
aveva scritte
scultori,
de
pittori e degli
ma quantrov
,
do
mor
che
Una.
stampe.
u u
,<
Quando
ed
in
il
Concezione col drago sotto ai piedi incontr talmente i' universale aggradimento, che per soddisfare alle continue inchieste di grandi signori fu costretto a farne molte repliche.
nacque in attese da
c<
nondimeno abb
<.
in lo
.e
commissioni
Mor
in
Ni-
gno ed
in
ormai
poti
colmo
d' onori
e di ricchezze
l'anno 1717. Non accenner che alcune delle principali sue opere in Napoli la sagristia di S. Paolo Maggiore, la cappella di S. Filippo alla chiesa dell' Oratorio, la gille;
ria della
famiglia
San felice,
e li
dri di
Monte
C issino
i quaGena di
conosciuto che nella qualit d'intanella quale arte fa talgliatore mente laborioso che lasci pi di 803 stampe. La maggior parte sono di su composizione, altre le trasse da RiffittUa, da Luci di Leyde.i e palili in Mor da altri autori.
;
, t
ti.-!
1570.
so
Elenco di alcune sue stampe.
SO
:
355
Tre
d'
latini.
tre angeli
ad
Amore
Tre
A bramo.
(Paolo) nacque
in
Olanda
soggetti
vita
umana
amica a canto
pergola, con
in
tempo che Tanno un concerto Querele contro i bevitori : Molte delle sregolatezze di una vita d'ubbriacoui. Seguito di ritratti dei re di Francia , da Faramondo Uno ad En:
mano
1649. Lavor d' intaglio alla maniera nera in Parigi ; indi passava a Londra, dove si stabil". Ignorasi 1' epoca della morte.
nel
Sue stampe.
Tobia che seppellisce Sebastiano Bourdons.
i
morti, da
rico III.
Mos
in
La Metamorfosi d'Ovidio
pezzi in leguo.
17G
gio-
lo
Il
il
da Poussin. Battesimo di
Ges
Cristo
SOMENZI
,
(Francesco)
dallo stesso.
vaue pittore cremonese , ebbe a maestro Bernardino Campi; e convien dire che avesse acquistata opinione di valente maestro, perocch in un libro della Fabbriceria della
cattedrale
di
La Contessa
,
niera nera
Cremona
) ,
toscani
chiamano opera si trova che il Somenzi fu scelto unitamente a \incenzo Campi e Cristoforo Magnano da Pizzighettone, per dipingere
i
in ciascun
do. Priorato.
nugolo delle arcate della nave maggiore Fran1575. 25 luglio. cesco Somentio, a conto di sua mercede in dipingere i Profeti lire 36.
(Pietro Martire)
f|ualche
si
fece
SOMMERAU (Luigia nacque a Wolfenbuttel circa il 1750, ed esercit con lode la pittura e l'incisione alla punta ed a bulino. Per migliorare nell' intaglio fu alcun tempo
Basilea sotto la direzione di Cristiano de Mechel ; indi venne in Italia e si trattenne un anno in
in
nome
in patria
con alcune
Roma. In tal tempo intagli gli arazzi del Vaticano, dai disegni di Raffaello , e molt' altri soggetti da
varj
pittori
italiani.
S0MER
in
Olanda
circa
Studi
alcun
tempo
tore
ma non
ingrata mediocrit.
nato pi luoghi, coll'idea di pubblicare successivamente cinquanta quadri scelti dalla galleria di Salzthalen
,
ma
Sue principali stampe.
Carlo Luigi elettore di Baviera. Michel Adriantiz, ammiraglio delDiz. degli
questo suo progetto non ebbe luogo. Fu eletto all' ultimo pittore
invidi.
Arth.
ecc.
ili.
45
354
SO
sue stampe ricorderemo le seguenti
le
SO
mescolati ; nel terzo era dipinto Cartouche circondato di fiori.
artifizio
:
Fra
Ammaestr
figli,
Dell' arte
uno
de' suoi
il
Alcuni busti
dal
da
Guido Reni.
Il
di
Amore
padre, volle avere a maestra la natura , e lo super. Fu questi nato in ( Giovanni van ) Anversa nel 1661. Vedendo che i suoi quadri venivano a gara comperati per ornamento di principesche gallerie , sper di essere , pi che in patria , fortunato in Inghil-
faello ec.
ingann. Col ebbe ascommissioni , e sarebbe stato felicissimo, se la morte della sposa, poi della figlia, che formaterra,
s'
sai lucrose
bilirsi in
vano le sue delizie , non avessero amareggiati i suoi giorni e trallolo al sepolcro innanzi tempo nel 1720.
Siccome costumava di abbozzare contemporaneamente molte opere lasci morendo diversi quadri imperfetti , che furono poi terminati da Weysermans , ma non coli' eccellenza di van Sou , ohe tutti super nel rappresentare uve e pe,
molte commissioni di piccoli quadri di storia, che facevano con lodevole diligenza; e Paolo era eziandio stimato come valente ritrattista. Ignorasi l'epoca della loro morte. o ( Pie-
SOMPEL
1650
si
,
SOMPELEN
sche.
1547,
non
Parma,
e nel
1604
con i punti , e rend 1' estremit delle sue figure con grande precisione. I suoi ritratti da Bubens, da
storico
lavorava in Piacenza per commissione del duca Farnese insieme a Lionello Spada, al fllalosso ed allo Schedoni. Sebbene fosse valente figurista, non pertanto deve la sua
Sue
incisioni.
Cinque
ritratti di
sua invenzione,
ed altrettanti Dyck.
da
Rubens
van
Ges
quadri di paesi , specialmente si esercit in Parma ed in Piacenza , forse perch con suo scapito sarebbesi misuralo coi tre sunnominati artisti. Vivea ancora 1' anno 1607. SONSIS (Giovanni) nato a Boisle-duc nel Brabante circa il 1550,
ai
maggior gloria
intorno
ai
quali
SON
ri-
putato per quadri di genere nacque in Anversa nel 1642. Tre graziosi suoi quadri possedeva in Brusselles il principe Carlo due rap, presentanti fiori e fruita con vago
abbandon la patria per accompagnare Alessandro Farnese , che ritornava ne' suoi stati di Parma e Piacenza 1' anno 1580. Giunto a Parma s'invagh d'Isabella Gonzaga, e sposatala depose ogni pensiero di pi rivedere la patria. Aveva in giovent studiata la pittura , ed a questa rivolse ogni sua cura; e Banucio I succeduto ad Alessandro
so
ducato di Panini , lo dichiar suo pittore con ragguardevole pensione. Nel 1600 ebbe ordine di dipingere nel palazzo ducale a coitif>etenza di Liouello Spada, del Maosso e dello Schidone, tutti valenti pittori, come ognun sa, e pot per modo distinguersi che il duca a lui solo accord di porre il proprio ritratto, accordandogli in pari tempo la cittadinanza con diploma 7 novembre dello stesso anno. Questo palazzo fu poscia distrutto da Ranuccio 11 l'anno 1666, per erigerne
.i-:l
,
SO
355
che
tres
(Giovanni del), detto Mone , pisano fior in patria nel diciassettesimo secolo, e si fece qual,
SORDO
d'
segni con
alcune opere di propria invenzione nelle quali si mostra assai miglior coloritore, che disegnatore.
SORELLO' (Michele)
Spagna
stro a
circa
il
intaglio
la
Giacomo Trey
di
tutte peri-
altre
sue
maniera. Recatosi a Roma, vi s stabil circa il 1750, e la pi bella opera che fece in questa citt fu quella degli Arazzi del Valicano in otto stampe, intagliati sui
cui ne imit
sa della
tra
queste
il
disegui di Raffaello.
Pubtra le
quadro di S. Giuseppe
telli
e gli spor-
stampe
organo segnati del suo a que' tempi pur venne a domiciliarsi di piede fermo in Cremona col figlio Rinaldo e dipinse un
dell'
,
quali le seguenti La Nativit, ove si vede un Pastore con i suoi cani , da uu disegno di Annibale Caiacci. I Discepoli in Emmaus. La Conversione di S. Paolo, dove si vede in aria il Salvatore portato dagli Angeli , da Carlo Maratti. Un' Aununziazione, da Felice de
SORES1NA (Lazzaro e GianANTONIO) fiorivano, il primo avanti il 1440 in Cremona, dove esercitava nel 1454 la professione d'ingegnere
architetto
citt
;
1'
altro
vanni unitamente a quelli di due suoi figli in mezze ligure; cos pure
bauna B. V. dipinta sul rame stanti a dare una vantaggiosa idea del suo merito. Mori in Cremona 1' anno 1614. SOPRANI (Raffaello), nato in Genova circa il 1612 , si esercit
,
nel 1528.
(Gio. Battista), romano, nacque l'anno 1581 e fu uno degli architetti che, nella prima met
del
in
SORIA
Roma
la loro
Soria
della
fece
la
nel
paesaggio piuttosto come dilettante , che come professore. Non avendo superata la mediocrit , lo avrei escluso con molti altri dal ruolo de' buoni pittori , se non si
fosse
facciata
della
chiesa
Vitto-
Ca-
ma
renduto benemerito
,
dell' arte
scrivendo accuratamente le vite dei primi pittori scultori ed architetti genovesi. Mor I anno 1672.
ridondanti di difetti; ricevendo, pi che dai pregi architettonici, bellezza dalle sculture e dalla ricchezza dei travertini. Il suo prolettore il card. Scipione Borghesi gli ordinava di
fare
i
portici e la facciata di S,
Gre-
556
gorio
,
SO
ed
SO
tado di Siena l'anno l55'j. tu con artisti altri condotti dal Tassi a Genova per lavorare sotto la sua direzione in alcuni palazzi di quella citt. Il Sorri vi si trattenne anche dopo la partenza del Tassi, e vi fu molto adoperato per ornamenti di pittura e di stucchi , e per paesaggi. Mor nel 1622. di GN1DO, insigne architetto greco, fu cos caro a To-
ancora iu quest' opera non fece cosa che mostri elevazione d' ingegno. Lo stesso dicasi del portico di S.
Grisogono
della chiesa
monte
,
Magnanopoli, e di
che.
Ebbe
cognizioni pratiche
ma
non genio ne buon gusto architettonico. Mori in Homa l'anno 1651. SORIAiN' (Daniello), annovereviene dal Saudrart annoveralo insieme a Pietro figliuolo di lui tra genere , soggiui buoni pittori di gneudo che dipingevano lodevolmente ancora la figura, senza per indicare verun' opera loro ne il
se
,
,
SOSTRATO
tan-
delle arti
ebbe
il
soprannome
di
tempo
in cui fiorirono.
SORIANI
(Carlo), pavese,
fiori
vorrebbero esser
fici
descritti
magni-
opere , dovrebbe dirsi allievo del Sojaro.ll Soriano, come accadde ad altri suoi compatrioti], non ha nome fuori di patria, sebbene le sue opere ed in particolare il quadro del Rosario dipinto nella cattedrale
di
passeggi o terrazze sostenute da archi eh' egli eresse in Guido sui patria , ed altre opere , di cui trovasi memorie negli antichi scrittori,
ma
ci
limiteremo
dare
un' idea
,
il
fa"
naie nelF isola di Faro, che fu ri" sguardato come una delle principal
Pavia , lo mostrino degno di avere onorato luogo tra i buoni pittori de' snoi tempi. (Niccol), probabilmente cremonese teneva scuola in Cremona in sul declinare del quindicesimo secoio. Mor nel 1499, non lasciando verun' opera che ora si tenga per indubitatamente sua. SORNIQUE (Domenico) nato a Parigi nel 1722; fu allievo di Carlo
,
una specie
lomeo fece un alto scoglio dell' isolelta chiamata Faro, lontana allora da Alessandria circa un miglio. Era questa torre alta 450 piedi, e si scuopriva
a cento miglia di distanza. vasi
di
Forma-
Simonneau. Intagli
storici
1"
ritraili, soggetti
vignette.
Mor
in patria
piani , che decrescevano 1' uno su 1' altro, e sopra i quali sorgeva in cima una specie di grande lanterna , ove durante la notte ardevano le fiaccole per guida delle
anno 1756.
Sue
Il
principali stampe.
,
da Luca
,
navi che veleggiano iu quelle acque. Il pian terreno era esagono, di cui tre lati erano alquanto concavi, e tre altri alternativamente convessi.
Giordano.
Le
niers.
da Te-
vale a dire
un ottavo
di miglio.
II
Maurizio di Sassonia, maresciallo Francia , u Rigaud. Luigi di Borbone, conte di Verinanuois , ammiraglio di Francia , da MigDard ecc.
di
secondo ed il terzo piano conservavano la stessa forma. Il quarto era un quadralo fiancheggiato da quattro torri rotonde. Era il quinto una gran torre rotonda. Per una magnifica scala si
saliva
la
fino
alla
somdi
SORR1
mit
tutta
fabbrica
era
so
pietre
tagliale.
SO
Ione
357
,
Questa
non
pittine
serviva
soltanto per comodo dei naviganti, ma eziandio per tortezza del porlo, al quale effetto veniva
in
:il
Valenza nel
1(355, fu
prima scopittore di
laro di Stefano
battaglie.
March
circondala
da
la
Non potendo
a lungo so-
seguente iscrizione Sostrato di Guido, figliuolo di Dessijane, agli Dei conservatori per chi naviga sul mare. Scrissero alcuni che Sostrato dopo avere segretameute posta quest' iscrizione , la coprisse con un leggere intonaco, e sopra ne facesse un altra in onore di Tolomeo , la quale dopo pochi anni caduta in polvere, scuopr la prima. Altri, per lo contrario, trattarono da favola questo racconto , dicendo , che Tolomeo la:
,
geva in greco
scuola di Giovanni Carmino a Madrid. Tornato.gi maestro in patria, fece alcuni quadri per gli Agostiniani di S. Cristoforo e per i Carmelitani Scalzi ; indi ripassava a
58 anni.
SOTTINO
siciliano,
Gaetano
), pittore
vantaggiosameute conosciuto per alcune pitture a fresco eseguite in Roma circa il 1700.
SOUBEYRAN
in
Dei conil
servatori
intendevano
i
re e la
regina
a
ed
successori loro
amanvai
S itero,
dire Conservatore.
(
SOTO (Giovanni de) di Madrid, nacque nel 15 J2, e fu scolaro di Bartolomeo Carducho, poi suo ajuto
alcune grandi opere. In et di 25 anni fu scelto con altri pittori per dipingere il gabinetto della regina nel palazzo del Pardo e per fare altre opere all'olio, che gli acquistarono gran nome ; ma quando si sperava di vederlo uguain
appresi in patria il disegno e l'intaglio, recavasi a Parigi , dove dimor molti anni. Durante la sua dimora in quella capitale aveva formato il progetto d' intagliare in compagina del suo compatriota Michele Liotard , tutta la storia di S. Brunone dipinta da Le Sueur nel chiostro dei Certosini, ma questo progetto non ebbe effetto. La pi notabile opera eseguita in Parigi
1' intaglio della maggior fu parte delle antiche pietre incise del gabinetto del re, che ornano l'opera pubblicata da Pietro Mariette
circa
gliare
in
due
voi.
in
il
foglio.
Tornato
ili
di 28 anni.
(Don Lorenzo) nato a Madrid nel 1654, fu scolaro in patria dell'Aguero ; ma noti contento di emulare il maestro nel dipingere
paesi ed architetture
,
patria circa
,
geometria pot riescire valente architetto. Fu Soubeyran che fece le piante e diresse le fabbriche dei principali
tent felice-
pi sublime genere dell'arte, e condusse grandi quadri di storia , ci che non aveva potuto fare il suo maestro. Mal sapendo accomodarsi ad una nuova gabella
il
mente
fu
di
disegno
l'
bro
posta sui pittori, abbandou l'arte per molti anni ; e quando, stretto dal bisogno, volle ripigliare il pennello , pi non trov la mano ubbidiente,
acquaforte per ornamento del lidi prospettiva de! signor Jeurat e per altre opere pubblicatesi
,
nell' et
sua. Conosconsi pure di questo valente artista, che mori in et molto avanzata , le seguenti
onde non
fece
che cattive
Stampe
358
Petrus disegnato
al
SO
Magnus Rwssorum
imper.
SP
SOYE,
SERICUS
Roma
fatto
(Filippo)
naturale da Caravac , stampa in gran foglio. Le Armi della citt diParigi, portate da diversi Genii, da Bouchardon. La bella Villeggiante , uno dei pi bei pezzi delle opere di questo
colla bella
circa
il
il
1558
che fa accompagnamento Cuciniera di Vivats , da Boucber. (Pietro), nato circa 11 1590 , fu uno dei buoni allievi di Rubens , tanto ne' ritratti che nelle opere di storia. Fu pittore dell'elettore di Brandeburgo, e probabilmente oriondo di Arlem , ma non si hanno pi circostanziate notizie n della sua vita , ne delle sue pitture. SOVERO o SEVERO, architetto
,
maestro
SOUTMAN
suo maestro, pubblic nel 1568, una Raccolta di ritratti dei papi iu mezza figura , dall'anno 204, fino a' suoi tempi. Questa raccolta ed altre stampe isolate lo fecero vantaggiosamente conoscere tra i buoni intagliatori dei suoi tempi. 11 suo bulino pi largo di quello di Cort , ma pi
gi
come
aveva
corretto d'assai il disegno. Ignorasi ogni altra circostanza della sua vita.
di
Cremoua
i
di fare
disegni
Ges
e nello
donsi
due
SOV1CO
uno di quegli
lavoratori all'azimina che illustrarono con insigni opere di tal genere la citt di
Milano nel sedicesimo secolo, avendo trattata quest'arte superiormente a quanto era stato fin allora fatto in Italia ed altrove, dopo la scoperta
di certe
Prometeo incatenalo sul Caucaso, da Tiziano Vecellio. SOZZI (Olivio), di Catania, laspecialvor molto in Palermo dove sono mente a S. Giacomo
, ,
pitture di sua
tari,
mano
circa
il
1525
del So-
nuto Celimi nella sua vita. Ebbero parte alla gloria del Sovico i suoi compatriotti. Gio. Pietro Figino , Bartolommeo Piatti, Francesco Pellizzone, Martino Ghinello ed altri non pochi di quasi egual merito.
di un ( Francesco ) autore quadro eseguilo per il duomo di Gir^en ti. SOZZIMI (Gio Battista), di Siena, fioriva circa la met del sedicesimo secolo, e, per attestato del Va-
bel
Ed
il
Sovico, e
gli altri
1'
sari
lavoratori
nali esercitavano
ceria
arte
ed in cera, che facendo uso di uno stucco sodo formavano ritratti da essere coloriti a guisa dei naturali, coti le tinte delle barbe, de' cappelli e color di carni da farin
stucco
li
parer vivi.
,
mento
pi
re-
SP
presso i Caiacci , si fece loro scolaro, poi del Bagliori, ed all' ultimo emulo dello stesso Guido Reni e del Tiarini. Per altro i soli Caiacci furono i primi suoi esemplari per rispello alla figura, ed il Dentane per le cose di prospettiva.
lori
SP
559
fiamminghi, e somiglianti oggetti, nei quali introduceva svanitissime fogge di figure d'ogni et, sesso e condizione, con diverse forme di abiti e di acconciamenti, assai ben mosse , e maestrevolmente disegnate e colorite. Altro non sappiamo di quest'artista
Un
niera
pungente
mollo
di
Guido
lo
morto
(
settesimo secolo.
a Leioriondi di Gonda circa il I50, apprese in patria a dipinger fiori e verdure, che copiava dal vero e distribuiva con tale accorgimento ne' suoi quadri, che gli uni servivano agli altri d'om-
SPELT
Adriano), nato
piena
a
di
,
forza e di vigore.
si
den da
parenti
Andato
vaggio,
e di
di
Roma
un nel Caraa
che accompagn
Malta,
pompa
un
meno
bre, di lumi e di riverberi. Tanto piacque il suo stile all'elettore, che chiamatolo alla sua corte, lo fece lungo tempo lavorare, con grandissimo utile. Tornato ricco in patria, ebbe ia sventura di sposare una giovane di cos difficile carattere, che non gli lasciava mai pace, e fu, secondo alcuni, principale cagione dell' immatura sua morte,
SPEHA
Clemente)
prospettico
non rari nelle private case di Milano sono graziosi assai , popolati
tive
di
dipinte
Uscirono dalla sua scuola alcuni buoui allievi, de'quali alcuni per vaghezza di novit , caddero nello stravagante.
sono che il Vasari crede scolari del Mantegna. Ed in
e
con rara
SPEBANZA
VERUZIO,
soddisfa.
due
1656
,
pittori vicentini
SPALTHOT,
circa
in
il
questa citt ed in patria fece quadri di non vaste dimensioni rappi esentanti pubbliche piazze di Roma , mercati
patria ed in
in
Roma, ed
fatto conservatisi del primo alcuni pregevoli dipinti, che in ogni parte ricordano il far del maestro, fuor-
ch nel colorilo assai meno risentito. Dell'altro non nota alcuna ope-
560
ra
,
sr
ed
il
SP
nelle
cliie.se
Lanzi sospetta, non senza fondamento, che questo Veruzio sia un nome fittizio o totalmente travisato dal biografo aretino.
della
Vergine e
di S.
se
nato in
(Giov.vn Battista), il 1600, fu scolaro in patria dell'Albano, ed uno dei migliori frescanti che abbia avuto
SPERANZA
Roma
lunua vita.
circa
SPIERRE
Nancy
nel
Francesco
si
),
nato a
'645,
esercit egual-
Roma
Sant'Agostino, a S. Lorenzo in Lucina ed altrove dipinse bellissime storie tratte dalle divine scritture o
dalla storia ecclesiastica, merc delle quali distinguesi vantaggiosamente dalla folla degli Zticcareschi. Mor
mente nella pittura e nell'intaglio. Riferir ci che scrisse di lui il signor Watelet. Quando segu la maniera di Bloemaert e di Poilly
la
alle pi belle
,
artisti
"
ferenza
ma
la
giovane nel 16
in
10.
SPERLINGH (Girolamo)
que
Augusta nel 1693
;
nacapprese
i principi del disegno e dell' intataglio a bulino da Kraus e da Preysler in Norimberga, e spos Cate-
si
fece
nome
nella
miniatura e nell' intaglio. Girolamo viene annoverato tra g' intagliatori tedeschi avendo a castigalo disegno unito delicatissimo bulino, e fu pi
sua a piacere. Intataglio con una pie< ghevolezza singolare , e con un gusto totalmente diverso da quello hanno pochi inta di Mellan. < gliatori che al par di lui variassero le loro maniere; e forse per que
"
sto rispetto
nessuno
gli
pu
la
es-
incisione appartiene al
sua genere pi
che
belle
in
tutt' altro
eccellente nelle
incisioni
di
architettura.
di
Alcune
bua e
volta
questo artista trovansi nella Bible phisique de Schouchzer, oltre le seguenti: Medaglione di Guglielmo V, duca di Baviera sostenuto in aria da due
slampe
Angioli. Allegoria sui dodici mesi dell' anno, con un frontespizio emblematico sui ritratti del papa, e dell'elettore
di Colouia , 15 fogli due iscrizioni in sei
dare al bulino uno spirito quale appena pu darlo lacqua forte . Rispetto alla sua maniera di dipingere, comune opinione che si accostasse a quella di Pietro da Cortona. Mor in Marsiglia l'anno 1681.
ciascuno
con
versi latini.
Gran fuoco
in
SPEZZINI
Francesco
),
geno-
vese , nacque circa il 1750, e fu scolaro di Luca Cambusi, poscia di Giovao Battista Castelli al quale ultimo s' accosta nelle sue giovanili pitture. Ma e da questo e dal Cambiaso si and sempre pi allontanando merc lo studio fatto in Roma, indi in Mantova sulle opere di Raffaello e di Giulio Romano. Le
pitture eh' egli condusse in
Allegoria sulle facolt dell' anima , di sua invenzione. La Santissima Vergine , mezza figura, che d i! latte al diviu figlio, il quale prende delle fruita da S.
Giovannino, dal Correggio. Slampa veramente maravigliosa. S. Michele che combalie col Drago
,
Genova
da Pietro da Cortona.
fSP
faello,
561
Alessandro
presentargli
il
MaJa
gno
nell' allo
di
me-
ni a Venezia ; studi il colorilo sulle opere di Paolo Veronese, che pi d' ogni altro maestro gli an-
desimo si propone di tagliare iti forma umana, tenendo in uua mano una citt, nell' altra un fiume, dal medesimo. Ciro che ricusa di vedere Pantea sua prigioniera , tratta da una pittura del palazzo Pitti di Firenze. La Circoncisione, da Ciro Ferri. S. Martina inginocchioni innanzi alla SS. Vergine col divin bambino,
dava
noscere la maniera pratica tenuta da Carlo Loth , che di que' tempi godeva in Venezia grandissima riputazione. Rivide la patria 1' anno 1697, dove non tard a distinguersi
dalla
comune
dam
uno
onde
mano un
,
giglio
una palma
(N.),
da Pietro
da Cortona.
Mor di 52 anni consunto da lunga malattia di languore condipingere a dall' assiduo tratta
capitale.
SP1EK1NGS
pagno mente
Viaggi in
di Bizet
fresco.
dovunque
paesi.
versi
Italia
lodati
di-
Luigi
XlV
gli
commise
rappresentante una compagnia di archibugieri d' Amsterdam , che Io rese celebre ancora fuori dell'Olan-
alberi che
copiava
di Dusseldorf lo
pittore. Recatosi
fu adoperato nel fare i ritratti del duca , della duchessa , dell' elettore palatino e i
cjua-
giche.
che sapeva coti la maniera degli altri maestri , ed anche conquadri. Pare che in Itatraffarne lia si proponesse per queste imitaed altrove zioni Salvator Hosa Roestraeten. Nella chiesa de' Carmelitani di Anversa conservavasi un suo quadro, nel quale la figura
Raccontasi
facilit
grande
imitare
d'altare,. ed altri di piotano argomento per ornamento del palazzo elettorale. Ma sebbene quello splendido principe nulla omettesse per rendere caro a Spilberg il soggiorno di Dusseldorf, egli non poteva a meno di recarsi frequente-
mente ad Amsterdam, dove dimoravano la consorte ed uua figlia. Perch volendo quello splendido
signore
appagare
desiderj suoi
del
profeta
Elia
era
stata
dipinta
in
da altro pittore.
famiglia di lui. Ma poco sopravvisse a questa tanto desiderata unione, rapito da subila morte nel 1690,
chiam
a Dusseldorf tutta la
SP1ERS
Amsterdam
stile
Alberto
nel
)
,
nacque
e
l'eletlore,
in
1666
pass in
et giovanile a
Roma, ove form il studiando i dipinti di RafPiz, Irgli Ard. tre. 1\ 111.
i
Ges
Cristo.
Sua
16
liglia
(Adriana) buona
pittrice-
562
all' olio
,
SP
1'
SP
opera che pi gli fece onore una Baccolta di stampe incisa dalle pietre preziose , che conservansi in
diversi
le
ed eccellente a pastello , sei anni prima che morisse il padre, aveva sposato Guglielmo Breckvel, morto il quale, pass a seconde nozze nel 1697 col celebre artista vander Nen, in allora direttore del gabinetto del duca di Dusseldorf. SPIL1MBERGO (Irene da), apprese i principi ^ e disegno da una giovinetta sua amica, poi da Tiziano Vecellio, che pi mesi le fu ospite in casa e ritrasse Irene eri i suoi genitori. Questa rarissima donzella, celebrala da tutti poeti dell' et sua, mori quando appena giugneva al djciaunovesimo anno, nel 1567. Tiziano , in allora di 90 anni , u ma non debbonsi &* afflittissimo a lui attribuire, come alcuni fecero
' i ;
gabinetti dell' Inghilterra , quali furono distribuite per numero, ognuno di dodici stampe.
Dar un
breve Indice
Seguito di teste e di busti d'uomiui e di donne alla maniera di Rembrandt dal 1761 ai 1768. Seguito di sei paesaggi, da Marco
',
Ricci.
gli
epigrammi
latini
fatti
in
morte
Tiziano Veccellio oratore , suo cugino. Conservansi in alcune signorili famiglie pochi quadretti di Irene egregiamente coloriti. SPILMAN (Enrico), nato alPAja nel 1758, si fece nome e come pittore, e corno intagliatore nel gusto del disegno. Dimor qualche tempo
in
Giorgio III re della Gran Brettagna , di suo disegno. Carlotta regina della Gran Brettagna come sopra, Inigo Jones architetto, in busto, da Aut. van Dyck. Giovane pastorella con greggia intorno, che tiene un agnello sulle braccia , da Reynolds. Giovine a mezzo corpo in pelliccia , con una specie di turbante iu
,
capo
dallo stesso.
Arlem
indi
ritorn
alla
citt
del di-
segno , perch i rami , dopo non molte prove , furono distrutti. Di tal genere sono le seguenti : Un Contadino con un bicchier da bere in mano, stampa colorata. Paesaggio sul far d'Everdiugeu , lavato a bruno. Paesaggio d' inverno, con capanne e quantit di pulluli da van Borsut , iu bruuo.
,
(Ascanio), trevigiano, nato nel 1588, fu scolaro in Venezia del giovane Palma , di cui imit lo stile. Questo valente pittore pochissimo oper fuori della sua patria dove lasci le migliori e pi belle cose ch'egli facesse. Fu corretto nel disegno , e coloritore pieno di grazia e di soavit , di modo che osservando le sue opere ci sembra di vedere i migliori dipinti del maestro. "Viveva ancora
,
SP1NEDA
in
patria
nel 1648
quaudo
vite
Carlo
Ridolfi pubblic le
veneti.
de' pittori
SPINELLO ARETINO,
no 1508
,
nato Pan
dia
fu scolaro
di Iacopo
ligure e di
,
Casentino.
Aveva
Spinello, nascen-
in bruno.
)
nacque in
e
si
Inghilterra circa
bil
il
1750,
in
sta-
do, sortita vivace fantasia e graude ingegno , onde non tard ad aver nome tra i migliori artisti de' suoi
mercante di stampe
il
Loudia
circa
incisioni alla
tempi. Iu Arezzo conservansi tuttavia alcune sue pregevoli pitture q meglio ancora quelle fatte in Firenze nella sagristia di S. Miniato.
,
Ma
Fu pure uno
di coloro eh:
furono
SP
chiamati
a
SP
ci
563
dipingere
Campo
sono sue opere le SS. Martiri Petito ed Epiro dal Vasari credute le migliori cose di Spinello. Mori di 92 anni , lasciando ammaestrato Deldi
Santo
Pisa, e
storie
dei
tesimo secolo, e forse lece qualche opera <li storia in concorrenza d molti altri pittori ; ma pi che in tutt'altra cosa si distinse ne'ritratti.
l'
arte
il
il
figliuolo
(Parri ossia Gasparquale avendo vedute le pitture di Masolino, si scost dalla secchezza Katcrua per imitare questo pi morido coloritore. E Parti fu veramente per cooto del colorito supeiu ),
SPINELLO
SPISANO (Vincenzo), detto ancora Spisaneilo, nacque nel 595 in Orla, grossa terra del territorio novarese, posta in sul lago dello stesso nome e fu allievo di Calvari , di cui profess di non volere in verun modo alterare lo stile, per vaghezza d' imitare altri maestri. 31 a a
1 ,
dispetto di
il
tali
proteste
non ebbe
contemporanei ma strano nel disegno delle ligure, che soleva alquanto curvare , perch secondo egli diceva, avessero magriore
ai
suoi
gior bravura. Poche reliquie del suo pennello conservatisi ancora in Arezzo, dove vivea nel 1426. Forse era suo fratello (Forzore), che abbandon
sodo disegnare del maestro , e cadde nel mauierato. Stabilitosi in Bologna, vi dipinse diverse tavole d' altare, e molte nelle vicine citt, le quali per altro cedono in merito ai quadri da stanza , di cui non sono scarse le gallerie di Bologna , perch ebbe 1' accortezza di aggiugnervi
Mor
in
ridenti
leggiadri
paesi.
in
uno
de' migliori
che
sul
abbia
declinare del quattordicesimo secolo ed in principio del susseguente. SPINTARO di Corinto , celebre architetto, boriva 550 anni all' inla
avuti
Toscana in
Bologna in et di 67 anni. SPOLETI (PierlorenzO), nato a Finale nella riviera di ponente l'anno 1680, fu scolaro di Domenico
Piola
;
ma
iu
appresso reca-
circa avanti l' era volgare ; e pochi o nessuno architetto ebbe tra
gii
Madrid, fecesi a studiare le pitture di Murillo e di Tiziano , ed a farne copie ; e con tale esertosi a
cizio, se
tore di
riusc
tale
di
dific
tempio d'Apollo
in
Delfo,
buon
fu
come
corti
eretto da Trifonio e da
Agamede
adoperato
assai
nelle
poi consumato da un incendio. Queil pi famoso dell' ansto tempio tichit , stato il pi esposto alle sventure ed ai saccheggi. Nerone ne di port via cinquecento statue bronzo rappresentauti Dei ed uo,
Spagna
di
Portogallo.
Mori
Par-
nel 1726.
SPOLVERINI
ma, nacque
tria
il
(Ilario)
di
mini
il
illustri.
Tutti
convengono che
sui di-
nuovo tempio
riedificato
segni di Spintaro superava di lunga mano in magnificenza ed in ricchezze 1' antico ; oltre che era di assai pi bella architettura. Vi mancava una piccola cupola , che dopo la
Francesco Monti. Uscito dalla scuola di questo maestro, passava a Firenze per studiare le opere del Borgognone ; indi recavasi a Venezia, dove condusse molti quadri di battaglie , ornati di vaghi edifizj , copiosi
di
figure
rappresentanti
scaramucce e di militari azioni. Fra le pi vaste sue opere di Venezia , celebri sono quelle della sala Cappello. Mori
di
ogni maniera
gamente
di
ritraiti
nella
corte
di
nel 1734.
Toriuo dopo
la
met del
diciasset-
SPOOINER (Carlo),
nato circa
SQ
1720, fioriva iu Loudia ed a Du> Mino nel 1 750, e mor nella prima ritta Tanno 1767. Fu buon intagliatore alla maniera nera, e lasci multi ritratti ed altri soggetti, tratti da diversi autori , tra i quali i seguenti
il
:
Ritratto di
Thomas
Prior.
Miss Smith.
del re
in
mano.
SPRANGER
Bartolommeo
nacque iu Anversa nel 1546, e poi eh' ebbe appresi i principj della pittura in patria, recavasi in Francia e di l in Italia. Non trovando in Milano chi lo facesse lavorare vi pass miseramente un freddissimo inverno dopo il quale si ac, ,
col Sojaro. Ma trattenne ancora in Parma, e giunto a Roma dipinse un Congresso di Streghe tra le mine del Coliseo, che gli procacci la protezione del cardinale Farnese, cui a Capr'arola dipnse diversi paesi a fresco. Presentato da questo cardinale a Pio V, ebbe diverse importanti commissioni , tra le quali un quadro del Giudizio Universale, in cui si vedono meglio che cinquecento leste dipinte sopra una lastra
conci
in
Parma
poco
si
perduta la consorte ed figli. Delle opere fatte in Roma le pi rinomate furono quelle della chiesa di S. Luigi, il Martirio di S. Giovanni nella sua chiesa a Porta Latina , ed il parto di Sant'Anna in una piccola chiesa presso Fontana di Trevi. per la chiesa di Esegu a Praga S. Tommaso, il Martirio di S. Sebastiano, la Risurrezione di Cristo per quella di S. Giovanni, oltre le molte opere fatte per Ja corte e per particolari. Sprauger pi seguace delle sue fantasie, che della uatura, cadde nel manierismo. I suoi contorni sono pure soverchiamente pronunziali ; ma il suo tocco leggiero e grazioso , la novit delle inveu zioni e la vaghezza del colorito gli meritarono un distinto luogo tra i buoni pittori del suo tempo. SPRONS ( Giierardo ) nato in Arlem circa 1600, fu scolaro di suo padre, che sebbene debole pittore, lo mise in su la buona via. I suoi favoriti argomenti sono convegni di private famiglie, che seppe rappresentare con molla forza e variet. Fu inoltre creduto uno de'mighori
i
,
ritrattisti di
Arlem.
o SPRUYT (Pietro) nato in Anversa circa il 1720, operava ce' Paesi Bassi nel 1760. Sono celebri di questo artista le quattro
SPRUIT,
alla cinque piedi. Racconche Giorgio Vasari cercasse d indisporre il papa contro di lui col dirgli eh' era troppo infingardo, e che Sprangar si vendicasse dipingendo in pochi giorni un piccolo quadro di nostro Signore nel1' Orto, per la quale opera fu dal papa generosamente regalato. Dopo la morie di Pio V, fu chiamato in Germania in qualit di primo pittore dell' imperatore e serv 57 anni Massimiliano 11 e Rodolfo li, l'ultimo de' quali largamente lo premi con ricchezze ed onori ; ed all' ultimo ancora col dispensarlo
li
rame
,
tasi
Rubens. Borea che rapisce Orizia, dal medesimo. dal La Continenza di Scipione medesimo. Un gruppo di fanciulli con dei frutti, dal medesimo. SQUARCINO (Bernardo), pado,
vano, architetto del secolo decmolsi rese benemerilo dell' arte , e della patria per la cupola del
tavo
duomo
sui disegni di
lui e sotto la
SQ
quella antichissima citt: tu rifalla nel quattordicesimo secolo da certo Macolo rinnovata da Iacopo del
,
ST
dina) lo ingegno del
565
Mantegna
iu-
nazionali.
Il
meccanismo
il quale lo onore allo Squarcino intraprese nel 1756. Posa la nuova cupola sopra quattro arecni , che impostano ne' muri maestri ; onde il peso della cupola va tutto sui muri senza aggravare la volta n i pilastri delle navale. Con ci il valente architetto evit il pericolo che si temeva dagli altri architetti, e fece cosa assai bella e proporzionata alla totalit dell' edificio. SQUARCIONE (Francesco), nalo in Padova nel 1594, non appena ebbe appresi i principi della pittu,
coiaggiandolo colle lodi finche non si allentano dalla sua scuoia , correggendolo con amara, ma ragionevole critica quando lo seppe diventalo parente dei Bellini. Mor di 80 anni nel 1474. STA BEN (Enrico) nato in Fiandra nel 1578, recossi giovane a Venezia , e fu allievo di Iacopo* poi
di
Domenico
composizioni cerc d imitare io stile , senza per altro avere il genio, e quella sorprendente facilit d'esecuzione che riscaldale opere
dei
tria
sue
in pa-
STADIEO
pittore, fu
i
scultore
STADIO
fi
il
primo annoveralo
ra,
1'
Italia
Greci artisti per essere stato il maestro di alcuni buoni maestri : 1' altro come allievo di Nicoslene ed assai buon pittore.
dovunque
e di
le
STALBEMPT
Anversa
nel
,
1
(Adriano) nacque
580, e fu
t
scultura , e molte acquistandone delle ultime. Perci di ritorno in patria apr dovizioso studio di
disegui
tutto
,
se
non
hi
pi celebri
ultimi paesisti.
tinte fresche
,
e di
quanto poteva servire alia propria ed alla istruzione de' suoi allievi, de' quali si dice averne avuti 157. Nulla dir della continua rivalila eh' ebbe colla famiglia dei
Bellini, superiori a lui io
bont di
contorni e di lunga mano inferiori per conto di dotti ina di prospettiva , di espressione. Poche pitture rimangono di questo grand' uomo , ed ancora queste rima la sua magtoccate ed incerte gior gloria quella di avere dato
colorito
belle
,
dolcezza
di
di
arie
volli;
ma
pittura, Andrea Mantegna, che capo della pi grande scuola di Lombardia, Marco Zoppo die fond quella di Bologna, Bernardo Parenliuo, Dario e Girolamo da Trevigi ed altri principali lumi delche se non videro il vero l' arte lume del moderno siile, ne furono in parte i precursori. Conobbe ed
alla
fu
in particolar
modo
coltiv lo straor-
ed intelligenza di prole sue piccole figure non rispondono alla bont del paesaggio. Mor nel 1660. STAMPART ( Francesco ) nato fu da prinin Anversa nel 1675 nel quale genere cipio ritrattista di pittura cerc d'imitare van Dyck. Era ancora giovine quando fu nominato pittore di gabinetto dell' imperatore Leopoldo ; e la slessa carica ebbe pure da Carlo VI. Si dice che per non tenere lungamente occupati i pi grandi personaggi , die d'ordinario mancano di tempo e di pazienza disegnasse le loro teste cou inalila nera, bianca e rossa, e che [ioi li colorisse dietro questo disegno , non osservando dopo l'originale che per alcuni ultimi tocchi. Moi in Venezia di 75 anni. STANZIONI (Massimo caval. ), napolitano nato nel 1585, fu il miglior scolaro del Caracciolo, ed uno de' pi illustri pittori della scuoia
spettiva
ma
5(ju
SI
ST
Soggiungo V indice
di alcune sue stampe.
Corenzio come ne' ritratti segui Santalede , e riusc valente tizianesco. Ma recatosi in appresso a Roma, e vedute le cose di Annibale Caiacci e fatta conoscenza di Guido , cerc di emulare il primo nel disegno, ed il secondo nel colorito , ond' ebbe il soprannome di Guido di Napoli. In una parola Massimo si fece tale da sostenere il paragone de' pi grandi artisti, In latti dipinse alla Certosa un Ges
,
il
la Beala Vergine. La Samaritana. Il Diluvio Universale, stampa nel mezzo della quale vedesi un grand'albero, ed un uomo che salva la sua roba in un carretto.
Cristo.
STARNINA
rentino, nato
di
la
Gherardo
fio-
a competenza del Ribera, e la stupenda tavola di S. Brunone che delle pi rare cose che possano vedersi in Napoli. Non indicher fra i molti suoi freschi, che quelli
,
,
Ges Nuovo
e di S.
Paolo; e rispetto ai quadri da stanza , ne fece in tanta copia , che possono vedersene in tutte le principali quadrerie del regno. Fu osservato, rispetto a questo pittore, che fu studiatissimo nelle sue opere e vago del perfetto finche visse celibe, ma che avendo sposata una gentil donna, fece difettose opere
Paolo Veneziano. In una cappela S. Croce di Firenze, couservansi tuttavia pochi avanzi di queil quale fu degli ultimi st' artista, che si coutino nell'epoca giottesca ; dalla quale i successori si allontanarono per segnarne una migliore. Mor lo Stamina nel 1403. STATI (Cristoforo), di Bracciano, che operava in Roma ne"* primi anni del diciassettesimo secolo, deve annoverarsi tra i buoni sculdell'et sua. Olire niolt' altre tori
cose
attesta
monumen-
onde supplire
se
smosi
Lo
Stanzioni
re-
benemerito
aver
e
pa-
tria coli'
lievi,
raccolte
agli artisti
r
questo pontefice agli ambasciatori giapponesi, nel quale non meno degna di lode 1' invenzione e la copia delle figure, che la bellezza dell'esecuzione.
nel 1656.
STAREN (Teodoro
in
van
nato
STEEN
nacque
in
Olanda
circa
il
1500, intagli
Un
una
molti rami desunti dalla storia sacra, dai suoi disegni, e qualche paesaggio. Le sue stampe portano la data dal 1520 al 1550. Dai Francesi
accidente
gamba, onde per occuparsi in tale stato, elesse la pittura e l'intaglio. Poich apprese il disegno e la pratica del colorire,
ti ,
collocato tra
piccoli Maestri,
chiamato maestro della stella percli le sue stampe hanno la stella per marca. Avuto riguardo al tempo in cui visse, fu veramente un buon incisore. Egli intendeva bene figura umana e spesso orno la fondi delle stampe con architetture.
i
che poscia intagli all'acqua forte, ed in breve abbandon quasi totalmente la pittura per consacrarsi all' incisione. L' Arciduca Leopoldo e l' imper. Ferdinando III lo presero al loro servizio, e l'ultimo gli assegn un'annua pensione. Intagli
ST
molli rami per la galleria di Brusscllcs, ed altre opere incise da diversi
ST
567
maestri.
Sogno
di
Michelangelo, da Mi-
chelangelo.
soldati che giuocano alle carda Manfredi. La Sacra Famiglia ove il pie* colo S. Giovanni olire dei fiori al hamhino Ges, da Tiziano. Sileno uhhriaco sostenuto da due Satiri e dalle Baccanti, da vau
te,
,
Due
dodicesimo e tredicesimo secolo si pi applicarono all' architettura , intelligenti, dice Francesco Milizia, furono alcuni abati Cislerciensi, che si occuparono in Fiandra della fabbrica della chiesa e del mouistero di Duncs. Pietro VII abate del luogo, pose il primo la mano a quel1' opera, colla sola mira in princii
pio di riparare gli antichi cdifizj.c di fare alcuni acquedotti e cavi ne-
Dych,
arco della
Ercole,
libri,
11 Batto di simo. 11 Portico della Galleria dei quadri di Brusselles , conosciuto sotto il nome di Gahinctlo di Teniers. L'avaro e la sua moglie occupati a contar danaro da Teniers.
,
comodit dell'abitatrovando tali riparazioni sufficienti, ne intraprese nel 1211 l'intera riedilicazioue. I suoi successori Amelio, Egidio di Stetti e Salomone di Gand proseguirono
cessari per la
zione.
Ma non
1'
incominciato lavoro.
tutti
Ma
1'
Niccola
architet-
di Belle sorpass
nella cogni-
zione
tura
(zj
nell'amore per
ch'egli eresse durante il suo lungo governo di vent' anni. Lamberto di Kcule continu i lavori che furono felicemente terminati da
,
e fu allievo di
van
for-
Goyen
la
e suo genero.
Sebbene
STEENWIGK
Sleenwick.
nel
Enrico
nato a
concorrenza dei molti artisti ond' era ricca la sua patria , e dubitando di non guadagnare coll'arte di che vivere , esercit eziandio la
professione di taverniere dosi a bere oltre misura.
di ci, di
,
1605
abituandispetto
colo-
quando
in
:
quando
ed veramente cosa maravigliosa, che potesse ancora tarli cos belli , e che vendendoli , come faceva , a carissimo
riva
qualche quadro
interamente alla pittura. E il dire, che i favoriti argomenti de' suoi quadri sono adunanze di bevitori; sebbene abbia qualche rarissima volta trattato ancora alcun fallo storico con nobilt e
crarsi
chiaroscuro. Am di rappresentare soggetti notturni pi che altro ; rompendone V oscurit con fuochi qua e l sparsi , dai quali ricavar sapeva maravigliosi effetti. Finitissimi sono i suoi quadri , e talvolta vengono confusi con qr.'li del suo figlio ed allievo. (Enrico) il giovane, il quale nato essendo nel 18S9 , ebbe la fortuna di essere conosciuto da vati Dyck, che lo fece dal re d' Inghileffetti del
inutile
dottrina. Ebbe corretto disegno, ma non sempre egualmente buono il colorilo. Moi di 55 auni nel 1689.
chiamare alla sua corte. Col giovane Sleenwick abbandon la cupa manieia del dipingere appresa dal padre e d' ordinario ritrasse I' interno delle chiese e delle casc.^ Van Dyck pi volte si valse di lui per dipingere architetture negli sfonterra
il
,
di
Io
STEENE
(Pietro, Amelio
ed
adoper nel
568
del
<lie
ST
re e ilella regina d'Inghilterra,
in
ST
lebre artista, che mor assai vecchio
sono due dei pi finiti lavori abbia mai fatto van Dyck. Steeiiwick mor in Inghilterra richissimo, e la consorte di lui, che aveva appreso a dipingere prospet-
Napoli.
che
STEFANINI
(Giovanni) nato in
,
torn in Amsterdam, e vi eserarte con molta lode , tenendosi le sue opere in grande slima. STEELTRE (Guglielmo) nipote
tive,
intagli da F. Firenze nel 1720 Bartolommeo da S. Marco la Purilcazione della B. Vergine. Come pure intagli dodici antichi bassi
rilievi.
cit
1'
STEFANO (Fiorentino) V.
Giotto.
l'art.
nacque ed allievo di Poelemburg nei 1600. Costui fece cos poche opere, e men cos oscura vita, che nessuna notizia ci rimane di queche per testimonianza St' artista degli scrittori patrii avrebbe potuto distinguersi tra i suoi compatriota.
, ,
STEFANSSGHl (P. Giovan Battista) nato a Ronta. nel territorio fiorentino, l'anno 1585, fu allievo del Comodi, ed eccellente miniatore, come rie facevano testimonianza
alcuni libri corali del
(Niccol di) nato in Belluno circa il 1500, fu il pi ragguardevole emulo che avessero nella loro patria i Vecellj Francesco, e Cesare. Un suo deposto di Croce che conservasi nella cattedrale di Belluno figurerebbe assai meglio se non fosse posto in faccia ad uno bellissimo di Cesare Vecellio, rappresentante S. Sebastiano ed altri Santi. Ad ogni modo Niccol fu
buon pittore e se le tinte dei suoi quadri non fossero soverchiaannerite , potrebbesi dare mente, pi vantaggioso giudizio del suo colorito. Pare che avesse preso ad
assai
convento di
Monte Senario,-e
di altre chiese del suo ordine. Fece ancora ritratti all'olio e copie di quadri di va-
lenti
Mor
Monte Senario
nel 1659.
STEFANI (Tommaso
a
de'), na-
mostrandosi imitare il Pordenone vago d' introdurre frequenti e difficili scorti ed un pi gagliardo ombreggiare che non il comune
,
ragione per il primo pittore che abbia lavorato nel regno dopo il risorgimento delle arti, essendo contemporaneo di Cimabue. Lasciando da parte i racconti del Vasari e del
della
scuola
veneta. Ignorasi
1'
e-
(Da Verona)
terra del
o da
Zevio,
fu,
nel
quindicesimo secolo, e
di
per
-
Domenici
due artisti antichissimi, dir soltanto, che CJo d'Angi si valse di Tommaso
rispetto a questi
attestato del
ti
allievi
da
lui
,
,
pittore
dute in Firenze le opere di Ime. Vero peraltro che il fiorentino fu universalmente mentre cato pi grandioso cuni si diede a Tommaso il
,
Cimapiltor
saputo alla giugnere dignit e bellezza di me. Oper molto in Fermo a sco ed all'olio, e fu creduto il gliore di quanti col operarono
la
minelse-
prima met
del
quindicesimo
di)
giudi-
da
al-
(Vincenzo
ma
di
que-
merito di miglior coloritore. Tommaso continu ad essere teuuto in grandissimo credito ancora sotto Carlo 11, e la cappella dei Mimatoli, renduta famosa da una novella del Bocca e ci, ora stata dipinta da questo ce-
che fu il maestro del celebre miniatore Liberale da Verona, non rimane adesso che il solo none, e la memoria di avere opest'artista,
ratti
montato da Plinio
XXX VI
ST
i
ST
monumenti
di
5(59
,
ai
degP Innocenti
da
STEF ANONE,
vo
di
napolitano, allie-
Simone, fioriva in patria circa il 1550, e molte opere condusse in compaguia del suo conmaestro
discepolo
Gennaro
di Cola, quali
sono i quadri rappresentatiti S. Lodovico vescovo di Tolosa, cominciati da Simone, e terminali da questi suoi due allievi, e diversi altri quadri che non accade indicare, essendo al presente perduti. Sebbene questo pajo d'amici avesse uno stile somigliante, siccome di persone che avevano contemporaneamente
fatti
i
dal medesimo. (FEMIO), milanese, nato in Caravaggio in sul declinare del quindicesimo secolo, viene creduto scolaro ed ajuto di Gaudenzio
sue
compagne
STELLA
maestro, non per che iu alcune cose non differisse. Cola fu, per que' tempi assai studiato pittore,
esatto
e
ben conservato pu veMilano a S. Maria di Castello, e su questo formar giudizio del suo merito alquanto lontano da quello di altri scolati del Gaudenzio ed in particolare del Laassai
quadro
dersi in
nino.
Il Lanzi dietro del Taja e del Baglioni ricorda un bresciano di tal nome. che dice morto di 85 anni sotto il pontificato di Urbano Vili, ed avere operato nella loggia di Gregorio ed altrove , ma P identit del nome e del casato, ed ancora delle opere, e le incerte notizie di un
(
premuroso
;
di vincere le
Giacomo).
maggiore ingegno mostr Gennaro, risoluzione, pennello sapeudu e bravura di inoltre dare maggior spirito e novit alle ligure. Ad ogni modo sembra che P uno e P altro non abbiano di bench menoma cosa giovato
difficolt dell' arte
,
l'autorit
ai
progressi dell' arte, paghi bastantemente di essersi avvicinati al merito del maestro. Stefanone mor as-
sai vecchio
Giacomo,
STEFANONI
Il
il
cenza. e circa
che sebbene nati iu Francia, operarono ambidue in Roma, siasi formato un terzo individuo, che forse non ha esistito.
nes
nel
Roma,
insieme
nato cora
di
vi
stabilirono ed incisero
molte opere.
per
10
Abbiamo
disegnare
di
Pietro un libro
or-
Roma
poscia
slampe , ed inoltre anstampe delle Pietre intale gliate da Fortunio Licet.is. Questo libro fu impresso in Roma nel 1627, e Giacom Antonio lo lece poi ristampare in Padova nel 1616. Abbiamo del liglio diverse stampe, tra
le
Mali) uato a 1562, recossi giovinetto a per apprendere la pittura and a fissare iu Lione la
:
(Francesco
sua
'('ladri
ma.
le
in
uno
quali
rappresentata
di
lo
La
stume
di
fare
li,
che
in
gine citila
'
1605,
1'
tracci.
Diz, degli A'l/i. ecc. X,
(Giacomo) mio
a
17
Lioue
570
nel
I5'J6,
il
ST
di 61
ST
anui, nel 1657, lasciando tre nipoti, Antonietta, Francesca e Clandina, che intagliarono diverse opere
dello zio e di altri artisti.
quale rimase orfano di 'jove anni, quando cominciava appella ad essere dal padre ammaestrato ne' principi dell' arte. Erede degli studjede' paterni talenti, ed ajulato
STELLA
(Claudina Boussonkt)
,
dai
va saputo colorire alcuni lodevoli quadri che gli procurarono copiose commissioni, fila Giacomo, in sul-
nata in Lione nel 1654 morta in Parigi nel 1697, fu ammaestrata nei principi della pittura e del disegno
esempio del padre, volle recarsi in Italia, e stando in Firenze iti occasione delle nozze d.el principe Feri'
da Giacomo Stella suo zio ; ma si diede totalmente all' intaglio , nel quale riusc felicemente di modo che Watelet la dichiara superiore a
;
tutte
le intagliatrici. u
Vcrun uomo,
;
egli scrive,
dina
di
il
lieta
circostanza;
im-
costei
portanza fino
1623, io cui gli fu permesso di passare a Roma. Col ebbe la fortuna di legare amicizia con Niccol Poussin, che lo diresse negli studj dell'antico, e dei capi d' opera de' moderni pittori fortuna amareggiata da alcuni giorni di prigionia, per falsa imputazione di adulterio. Ma la sua innocenza ed il suo merito pittorico si divulgarono in ogni parte il' Italia e fuori
;
,
vero coOsserili
vando
spettatore
le
stampe
Claudiua, subito gli tornano a memoria i quadri sui quali furono incise. Per questo lato, dice lo stesso Waella supera di telet lunga mano Pesne e vince lo stesso Audrau.
,
,
Soggiungo un elenco
delle sue stainj)^.
onde
ferta
gli
la
venne ad
direzione
la
:
un
dell'
tempo
of-
Seguito di Pastorali in
17 pezzi,
accademia
di
compreso
il
frontispizio
da
Gia-
di
Milano e
como
Stella,
re di Spagna
tria gli fece
ma
1'
amore
l'
pa-
preferire
invito che
alcuni amici gli facevano di recarsi a Parigi , dove non molto dopo fu nominalo primo pittore del re , provveduto di annuo stipendio, alloggiato nelle gallerie ili Louvre e fatto cavaliere di S. Michele. Egualmente felice nel trattare ogni argomento, dipinse storie sacre e profane e fanciulleschi giuochi ; e nell' un genere e nell'altro mostr castigato disegno, e quello spiritoso gusto del hello che si acquista collo studio
dell'antico.
a
Medaglione
di
un Cardinale
da Ant. B.
lo
,
Isella.
Due
difetti
;
gli
vengono
al-
ragione ascritti
,
il
colorito
aJJe acque del Nida Poussin. da Mos che percuote la rupe Poussin , una delle stampe capitali di Claudiua. La Crocifissione di N. S. fra due ladii, dallo slesso, altra stampa capitale di Claudiua. Pietro e Giovanni che vanno al Tempio e guariscono uno zoppo na-
Mus esposto
quanto crudo ammanierato di rosso ed una certa quale freddezza , iigha forse del suo carattere de! soverchio finito che dar soleva alle pi minute parti. Mori in Paiigi
to
dallo stesso.
del
re
di
Francia
con
La
Sana
Famiglia
molli
SI
fanciulli che portano dei liori, dallo
stesso.
la
(
ST
no dell'
37l
,
Annunziata
liuto
per
STELLA
Giacomo
ut!
1(355,
hroMKin
,
Boussoin
nacque
il
Lione
disegna e l'incisione insieme alle sorelle Cla Udina e Francesca. Due sole stampe si conoscono di questa valorosa donna, ma bastanti a Farla risgurdare rome non minore in merito di Claudina,
e studi
Romolo
Lupa su
Remo
allattato
dalla
.
(he non permettono di censurare qualche tratto d manierismo. Pass quindi a Roma, dove dipinse a fresco la sagristia di S. Paolino e condusse pregevoli quadri per S. Elisabetta e per altre chiese. Ala pi che alle cose di sacro argomento attese a storie profane ed a faceti pei quali aveva frequenti soggetti commissioni ancora pe: ornament
;
le live del Tevere da Ant. Bossonet Stella , suo fratello. L'Ingresso dell'imper. Sigismondo in Mantova da Giulio Romano.
.
di
reali
palazzi.
Mor
in
Roma
pittore
in
io
et di circa
hi anni.
(
STEVENS
intagliatore
Pietro
ed
sul
inglese
fioriva
Francesca
soiella delle
non molta importanza. STEVEY (Palamede), nacque in Londra nel 1607 da padre Olandeche lo condusse giovinetto a Ceda apprese la pittura studiando le opere di vauder Velde. J ch egli tratt di prefeI soggetti renza sono accampamenti, marce di truppe e battaglie, sebbene talvolta facesse qualche quadro di famigliari adunanze. In et di 52 anni vide vendersi i suoi quadri a carissimo prezzo, onde si studiava di far semma cess di vivere in pre meglio Gfresca
se
,
che avanti
il
I550 operarono
di
,
Padova
chiesa
Delft.
cominciato da
cerio
circa
i
Zuanne da Padova.
il
(N.), nato in Russia 750, pare che apprendesse priocpj del disegno e elei intaglio a Pietroburgo, di dove pass a Londra. Col Irovavasi nel I7S8 tra molti ajuti e collaboratori di Francesco Barlolozzi, senza che sia nota veruna opera eseguita sotto il proprio nome.
J
STEPANO
STHENIDE,
(Benedetto) vissuto probabilmente nel secolo decimoseslo, e viene posto nel catalogo degl' intagliatori per avere incisi gli antichi ornali gotici, che si tropiccoli maestri. vano tra STEl'.N (Ignazio), nato in Baviera circa il 698 , venne giovane in Italia, e frequent la scuola del Cignani ; e per quanto noto, pi
i 1
STEPHANUS
tore di
Sinope port
e di
Roma
co-
me pure
Giove
consacrate
nio
leotpi
.
della
Con-
artista Pli-
Strabene
Panil
lia.
in
i
non rivide la Germania. (Quando appena cominci a lavorare da se ebbe in Lombardia nuli commissioni
tra
1550. apprese pr.incipj dell'aite del disegno in patria, ed esercit da principili la pittura, e
dipingendo a fresco storie sacre a basso prezzo sulle profane Lcciale delle case della sua patria e di Francfort sul Meno, Avendo
, ,
ST
veihilo
alcuno
de'
suoi
lavori
il
cbti
naturale margravi suoi antenati ; e fece cose uperiori all' aspettazione. Di ritorno a Strashurgo, fecesi a disegnare sopra tavolette di iegno diversi sogolio
i
grandezza
cordanza,
tit
ma non
celebri per
quan-
di lavori.
,
(Giovanni CristofaSchafhausen nel 1552, recavasi presso al fratello Tobia in Strasburgo per iucidere sotto la direzione di lui la maggior parte delle sue invenzioni. Nel suo gero) nato
in
.
ST1MMER
primo Cipriota ed aulore il una sola statua. Stomio trovasi ricordato con onore da Pausania nel Lib. VI. Il terzo scolpi un simulacro di Esculapio per la citt d Argo. diverse opere Il quarto intagli assai iodate, tra Je quali un Satiro. Slongilone fece un'Amazzone che
di
Fu
nere fu egli eccellente artista. Le sue incisioni sono falle a tagli larci che ghi e ben nutriti e molli gli procur la stima dei veri cono,
per
I'
cosce fu
scitori.
Dopo
a
recavasi
malo
lo
Parigi
,
un fanciullo chiamata Gucnemone di tanta avvenenza che n' era invaghito Bruto di Filippi, una Diana ricordata da Pausania, e tre Muse. STOCK, o STOOCK (Andrea)
ilei
dicias-
settesimo secolo.
opere.
mo Gheyn
glio a
cise
catosi a
generi
storia
ritraili
e paesaggi.
Le
rum figura
ger-
Tho-
mnm
Garin. Ed questa I' opera principale dei fratelli Stimmer, che sei vi di studio ai piti grandi pinoli, ed da Rubens dichiarala un
tesoro dell' arte.
Nuovo Testamento,
se,
coll'Apocalis-
impresso a Strasburgo ut-I 1688. Raccolta di molti Dotti e Teologi di nazione tedesca, opera impressa Strasburgo 1587. Emblemi sotto ii (itolo Icone offabrai ec. presso Bernardo Tobia a Strasburgo 1791.
:-.
priiicipalisuestampesono ritratti (ii Alberto Durer , 1629. Olbeoin. da un ritratti Luca di Leyileii dipinto da lui medesimo. Pietro Sneyers d'Anversa, pittore da van Dyclv. di battaglie 11 Sagrifizio di bramo, da Rubens. I dodici mesi dell'anno, da Gio.
,
.
Y\ ildens.
otlo
paesaggi
da
STOELZEL
Ritratto istoriato
,
veduto
fino ai
della pittura in patria dal Canale , indi datosi all' intaglio alla punta,
a granito , si fece nome , valente maestro, onde ebbe pensione dalla corte elettorale di Drea
bulino
(bir.NARDO), forse
figlio
di
di
sda e fu
ST membro d
Arti.
ST
quell' accade-
575
Milano,
probabilmente chiamatovi
mia
delle
Egli
intagli
un
,
ragguardevole numero d ritraili lumegdisegnati da lu medesimo e giati ad acquerello ed a colori stampali alla maniera inglese. Lavor molto ancora per i librai.
, ,
vero di
Adamo
che
facciata dell'insigne tempio della Madonna presso tS. Celso, e fece altre sculture,
lo
Borgomastro Bormaon di Dresda , da Ressler. Ritratto del direttore Schenau, a granito da uno de' suoi quadri a
Ritratto del
,
lente artista.
STONE
glese
di
Giovanni)
pastello.
teatro di
Dresda,
granito.
.
da Dietrich. Paesaggio Allegoria sulla magnificenza dei Franchi Muratori li Dresda nei grandi bisogni del 1772, la miglior stampa di questo artista. STOKADE ( Kiccola) nato a INimega nel 1614, fu allievo di suo zio Davide Ryekaert. i\a quando si trov abbastanza inoltrato nelle pratiche della pittura per guadagnar didi che vivere, venne in Italia morando d' ordinario in Roma ed doin Venezia poi pass a Parigi
, :
merito, mor in Londra nel 1655. Pare peraltro che poco o nulla abbia lasciato di sua invenzione, essendosi continuamenquadri dei te occupato nel copiare grandi maestri, poich facilmente trovava da vendere le copie che andava facendo a vantaggiose condizioni ; molti essendo coloro che giudiziosamente pensavano essere miglior partito quello di possedere belle co-
qualche
pie di
bellissimi originali,
die non
S TOOP ( RormiGO ) nato in Olanda circa il 1612, recossi in Portogallo per esercitarvi le professioni
pittore e d'intagliatore all'acquaforte. Dipinse coi: applauso batdi
taglie,
1
caccie, e marine.
Pass in
di
di
fiammina'
go,
romano
veneto, diede
suoi
quadri una fama forse maggiore del merito. Pochissimi n' ebbe la sua patria, che forse pi noi rivide e sono rari ancora in Italia, perch li
,
Inghilterra coli' infanta di Portogallo la regina Caterina, e si stabil in quel regno. Intagli moltissimi soggetti di sua invenzione e ili Pare le sue stampe vedousi gelo YV ; neralmente eseguile con mollo spiin Inghilrilo pittoresca mente. TV o terra l'anno 1686.
i
raccolsero
la
regina di Svezia,
il
re
di il duca Erandehnrgo; ed il principe d'Qratige. Nulla noto rispetto al luogo ed all'epoca della sua morte.
d' Inghilterra,
Fin
le
sue stampe
le
si,
no conosciute
;
seguenti
otto
STLDO
di
Cino
scultore to,
scanO che Operava nel 1566 fece in occasione dell entrata in Firenze di Giovanna d'Austria e delle sue nozze col principe Francesco de' Mdici, un basso rilievo rappresentante la Circoncisione , che fu
assai
stampe rappresentanti diverse vedute della citt di Lisbona, dedicate alla regina CaSeguito
di
terina
d'Inghilterra.
Seguito di altrettante slampe rapdella processione presentanti la regina Caterina da Portsmout ad Hamptoncourt con la data del
1662. ec.
li
lodato.
.
o NOLDI (Lorenzo), allievo di Valeiio Cioli, fioriva in Toscana sua patria alla mela circa del sedicesimo secolo. Venne costui a
Ilo di
cii
re
374
Tensione
,
ST
si
ro di Cesare Baglioni, e lavor molto di prospettive e di architetture;
ed assai celebre una serie di dodici stampe rappresentanti cavalieri e cavalli in fondi di paesaggi e marcata D. Stoop 1651.
ma non
mi anni
ro
ca
)
,
meritare
secolo.
Osservano
tori
sta
,
biografi degl'intaglia-
del diciassettesimo
che
le
buone prove
quelle
di
quedei
STORER
in Italia
il
,
serie
sono
prima
numeri.
Milano
cir-
STOOPENDAL, o STOPEND AL
(Daniello) nacque
ca
il
in
Olanda
cir-
1650. Alcuni lo suppongono (rateilo di B. Stoopendael, del quale si parler nel seguente articolo, ma quest'opinione tuttavia incerta. Le stampe di Daniello sono marcate colla lettera D quelle del supposto suo fratello colla lettera .
Appartengono a Vanitilo
le
seguenti
Desiderio
libro.
Il
Erasmo,
diritto sopra
un piedestallo,
in allo di leggere
un
(ondo rappresenta le strade di Amsterdam popolate eli persone. Serie di dodici stampe rappresentanti figure ed animali con la data del 1651. Piaccolta di sessanta vedute intitolata Le delizie di Diemer-Meer incise sui proprii disegni.
:
1630, frequent la scuola d'Ercole Procaccini, il giovane. Da principio fece quadri di gusto sodo sebbene alquanto languidi, come lo sono quasi tutti quelli d'Ercole il giovane, ma in appresso allargatosi cadde nel dallo stile del maestro manierato e nell' ignobile, senza prendersi cura di escludere dalle sue composizioni visi volgari, o grossolane idee. Ad ogni modo dobbiamo confessare che peggiorando nella scelta de' soggetti, miglior sensibilmente il colorito, fino ad essere per questo uno dei migliori che ai suoi tempi contasse la Lombardia. Mor in Milano nel 1671.
,
STORK(AbramoL nacque in Amil 1650, e riusc uno rinomati pittori di marine fra quanti n'ebbe l'Olanda, che n'ebbe moltissimi e non pochi di grande merito. Toccava e disegnava le figurine o macchiette che popolano i suoi quadri con sorprendente bravura. Fra tante sue opere, una sola ne sceglier che la piti rinomata , il quadro rappresentante
sterdam circa
de'
pili
STOOPENDAEL
Olanda
li
circa
il
bella edizione dei Giulio Cesare di le Clarice, rfie fu pubblicata in Londra iu due volumi in foglio nel 1712. ( lonosconsi inoltre leseguenlistampe: Serie di quattro fogli rappresenla
rami
per
Commeutarj
di
l'
ingresso
del
1
duca
di
Malboroug
tanti
l. La partenza dall'Olanda d Guglielmo 111 per V Inghilterra:
2. Q l'arrivo di
Amstel. Vi si vedono infinite navi, scialuppe e barchette cariche di genti d' infinite variet d'abili vestite, secondo la condizione e stato loro. L' Amstel ma* avanza gnificamente pavesalo si quasi signore del mare , in mezzo
sulla
nave
a
li
tanti
due
la-
Westminster. Il Colpo di
boche.
La
pistola,
da
Bam-
L'Attacco
l'ncrra
,
getti,
Quan-
dal
do A bramo volle rappresentare qualche burrasca, seppe farlo con latita lo spettatore crede di verit, che
ST
essere presente al liuto rappresenta*
lo.
ie.
ST
575
date opere all'olio ed a fresco. Fu lo Stradano copioso inventore e tacile esecutore, onde ed il Vasari e
cor esso, il quale dipinse, dietro natura, diverse vedute del Reno.
ti-
(Ippolito) nacque in Cremona circa il 1550, e fu uno dei valenti ajuli di Antonio Campi nelle opere di grande importanza. Era suo fedel compagno ('.io. battista Rellibuono; e dell' uno e dell'altro fece uelle sue Storie onorata
STORTO
forse dal
primo esercizio
compose
diversi quadri di animali e di cacce , che sono per molti rispetti ri-
sguardati come le sue migliori cose. Fu accagionato di manierismo e di secchezza ne' panneggiamenti.
memoria
1
il
Mor
in
in
Firenze l'anno
(
IODI.
)
STRAETEN
Olanda
circa
N. vandek
il
nato
Altro non sappiamo d'Ippolito, se non clic veniva col compagno adoperato ancora in oggetti ti
arte.
I
architettura
ma non
trovasi
indi-
superava tutti nella facilit di copiare cori perfetta prospettiva paesi dal naturale , onde i suoi primi quaibi
1(380
,
i
cata dai dil lentissimi biografi cremonesi veruna sua particolar opera
di pittura.
lo resero celebre in
pallia e fuori.
Sgraziatamente
si
lasci
vincere in
STRADA
giovane
in
(Vespasiano), morto
modo
sua patria durante ii pontificato di Paolo V, sarebbe rimasto confuso tra la folla dei frescanti , di cui abbondava quella capitale, se non avesse lasciate diverse pitture sul cuojo, che fanno testimonianza della sua virt pittorica. (Giovanni), in Italia chia-
Roma
dov' era slato in giovent; Di ritoruo in patria altro non conservava della sua virt che un' cslrema facilit utile quand' sostate in Inghilterra
,
chiamato
dipingere
Stradano, nacque in Bru1550 e recossi giovane a Roma, dove miglioi lo stile patrio merc lo studio delle opere di Raflo
mato
ges nel
stenuta dal buon giudizio e dal sapere, dannosa quando ad altro non giova, che a moltiplicare le cattive produzioni. Mor miserabile, non
ben noto
in quale anno.
Michelangelo e pi di otto anni disegnando l'antico. Fu per dieci anni creato di Giorgio Vasari, ed aveva prima lavorato in Roma con Francesco Salviati e con Daniello da Volterra, onde prese da
faello e di
.
STRAETER
Inghilterra nel
1080, seppe
farsi
risguardare
come
valente pittore di storia e come ritrattista , facendosi in pari tempo amare per la dolcezza de' suoi co-
questi
clic
si
tro-
valentuomo
fu
restringer a riCristo in Croce nella chiesa dei Servi non solo creduta la miglior opera fatta dallo Stradano
fatte in
Roma mi
,
dove
molto
cordare
il
adoperato.
citt, ma migliore altres quelle che condusse in Firenze, dove, pi che in tutt altro, fu impiegato a far cartoni per arazzi. Dimor pure alcun tempo in Napoli, ed in Reggio, evi lasci alcune lo*
in quella
di
STRANGE (Roberto) nacque in una delle isole settentrionali delle Orcadi appartenenti alla Scozia circa il 720. La sua prepotente
1
inclinazione
fece
per
le
belle
arti
gli
abbandonare quella
Sttttnlrio-
7.7(3
ST
slampe
,
ST
incise
perci a Parigi, dove, frequentando Ja scuola di le Bis, apprese 'iutaoli:) alla punta ed a bulino. L' inl
a Parigi
,
l<usto di
Piaffacllo
Tirenze nel 1764 ed inciso a Londra nel 1787. La Mansuetudine , ligura seduta con un agnello a' suoi piedi , da
Raffaello.'
sta
rominriamenti si fece conoscere al pubblico con alcune stampe traile da quadri di gandi maestri. Conobbe il bisogno di perfezionarsi nel disegno e di formarsi un mi,
glio gusto
talia
e prese la
La Maddalena, a mezzo corpo che da leggendo un gran libro Correggio 1780. la La B. Vergine col Bambino Maddalena S. Girolamo e due An,
. ,
dove dimor cinque anni. In questa classica terra delle arti disegn i pi bei quadri de' sommi maestri ; e ricco di cosi prezioso tesoro, risolse di rivedere la patria,
il
geli.
incid.
di cui
amore
inai
non
si
estin-
gue totalmente negli animi gentili; e col giunto impieg tulle le bellezze del suo bulino per rendersi degno di non efimere, n menzognere lodi. Dopo molti esperimenti gii venne fatto di trovare una nuova maniera di compone con quattro colori i disegni ebe potevano rendere gli originali. Cercava ordinariamente soggetti trattati dai pitcio da Corregtori delle grazie da Raffaello , da Tiziano, da gio Guido e perfino da Carlo Maratta. un' anima Egli aveva veramente
,
,
Sitante deliri. Parmae 176.'-17(53 Londini. dal Venere nuda che riposa quadro di Tiziano nella galleria di Firenze. Delin. 1764 Florent. et incidil. 1768 Londini. Danae nuda che riposa mentre su di essa cade la* pioggia d' oro. Dal quadro di Tiziano nella galleria di Napoli. Stranie del. 1762 ed incid. 1768 Londini. Neonoli Venere che benda Cupido , con un Amore che si appoggia sopra una spalla della Dea ec. Delin. Ro, ,
,
mite
lui.
Fu chiamato
1'
intagliatore
delle
membro
di
,
I76I incid. Lond. 1769. Busto di un Angelo con gli occhi elevati , da Guido Reni. Del. Neap. ine, 1779 . Parisiis. La Maddalena penitente , da Uff quadro di Guido. La Fortuna sopra un globo, che versa gioje da uua borsa, mentre Amore la prende per cappelli per trattenerla , da Guido. da Venere ornata dalle Grazie
, i
,
Rodi
,
Guido.
La B. Vergine circondata da un coro di Angeli, che cantano le glorie di Dio, da Carlo Maratta. Abramo che congeda Agar dal Gucrcino. Due giovani scolari ; uno tiene delle tavolette scritte, dallo Schidonc.
,
ma
di Firenze
di
Bologna
Parma. Ebbe infiniti ammiratori e non gli marmarono alcuni invidiosi. Nel 775 pubblic il suo Enquiree, e mor iu Londra nel 1795.
1
S.gnr'iungn
un bre\c
elenco
delle sue
s (cinipe.
Romolo
del
e
,
Remo
arco e senza benda meditare nuove conquisti da Carla Vanloo. Ritorno della Marcia di VonverIsue prime inaus. Queste sono
coli'
Amore
.
in allo di
-
da Pietro da Cortona. Saffo che consacra la sua Ina a Febo d Carlo Dolci. Apollo che riconosce il mento e da Andrea punisco arroganza
Tevere
,
Sacchi.
ST
S.
ST
chiese di
577
il
Agnese
,
in
Modena
facile
giudi-
ricevere la corona dal Domcnichino. di Ercole , in cui 11 Giudizio v edesi Ercole pendere sospeso fra la Virivi ed il Vizio, da Niccol
a
parecchiata
del martirio
cadde nel capriccioso ed am soverchiamente le tinte oscure i quali difetti sodo pi sensibili nelle pitture della vecchiezza che non in quelle della virilit. Mor nel 1709.
, :
mo
ria
di
York
e la principessa
Mavati
infante
di
Carlo
su
le
da
,
Dyck.
Un
porta
le
angelo
all'
nuvole
lui
che
,
eternit
uu fanciullo
al
stende
a del prete genovese ed uno de' suoi pi vicini imitatoli, finche, avendo preso gusto alle cose di Tiziano devi alquanto dalla prima maniera. Delle opere fatte in Venezia vuol
STROIFI
nel
(D.
Ermanno) nato
,
Padova
1616
fu
allievo
essere veduta la
rispetti
Madonna
,
dell'aitar
lora
da
West
ec
STRECK
que in ben noto
gere.
per
u sotto
quale maestro apprendesse a dipinEgli non altro rappresent oggetti famigliari , strumenti clie musicali , libri stoviglie ed ogni altro arredo somigliante. In quasi tutti i suoi quadri ebbe costume di rappresentare qualche emblema della morte, lucerne sepolcrali, bolle di sapone, teste di morti ec. A fronte di cos tristi oggetti i suoi quadri sono molto ricercati per la bont del colorilo, per l'intelligenza del chiaroscuro e per la perfetta imitazione degli oggetti. STRESl (Pietro Martire), nato fu allievo di Paolo circa il 1550 ma forse per non avere Lomazzo si esercit fecondit d' invenzione quadri d'altri maestri, nel copiare facendo bellissie guadagn assai me copie dei quadri di Raffaello. STRINGA (Francesco), nato in Modena nel 1655, fu probabilmente
,
,
S. Tommaso di Padova. Mor in Venezia nel 1695, dopo avervi fndala la congregazione di S. Filippo
Neri.
STROZZI (Zanobio), fiorentino, nacque del 1412 e fu scolaro del R. Giovan Angelo da Fiesole. Tropp ricco per esercitare la professione di pittore mercenariamente, non dipinse che per s e per gli amici ;
ma
si
sollev in
tal
modo
sopra
il
che di comune consentimento viene annoverato tra i buoni pittori del quindicesimo secolo. Mor in patria dopo il 1466. o STROZZA (Bernardo), detto il Cappuccino ed ancora il Prete Genovese, nacque nel 1581, e
livello dei dilettanti,
fu scolaro
tenne di lasciare
sussidiare
la
il
convento onde
assai
madre
vecchia
poi
iti
ed una sorella nubile : ma morta la prima , e maritata la seconda , pi non sapeva risolversi a tornare in convento onde vi fu forzatamente condollo e tenuto tre anni
,
opere
visse vestito
da prete.
Venezia
and sempre allargando dalla maniera dei maestri. Dalle non poche sue
artisti
,
sommi
onde
letture fatte in
Diz,
deqlt
duomo ed
in allrc
ili,
A't/i, ere. T.
18
378
che
il
ST
ST
suo Paradiso a S. Domcuico l'imperatore Leopoldo, fu incaricalo di dipingere quell' imperiale palazrisguardalo come una <li Genova , zo; lo che esegu con tanta soddidelle pi stupende pitture che siano sfazione del sovrano , che I' onoi in Italia. Non fece molte tavole di del titolo di barone. Coudusse in altare e per luoghi pubblici? e forse appresso molti quadri per la chiesa la migliore di queste quella rapdi S. Lorenzo , per quella degli presentante Nostra Signora in una Agostiniani per il monistero di sala del pubblico palazzo di Genooltre varj ec. va : ma molto oper per gallerie , Kloster-Neubourg ed in alcune della citt patria si piccoli quadri fatti per la corte ceconservano cose maravigliose, quale sarea , e per altre corti della Germania , contandosene cinque man nel palazzo Brignole il S. Tommaso che cerca la Piaga nel costato dati al solo elettore Palatino. Lo stile di Strudel si avvicina a quello del Signore. Questo quadro posto indel suo maestro ma lo vince in sieme a belle opere di eccellenti forza di colorito , e nelle ligule coloritori, tutte le abbatte: taulo l'armonia, la pienezza giovanili, e particolarmente in quelil vigore, le de' fanciulli , nelle quali seppe del maestro pennello di questo grande uomo Anche in Milano con- esprimere la tenerezza delle carni , la vivacit e gli affetti proprj delservatisi a S. Marco nel coro dell' et loro. Ignoriamo ogni ulteriore l'aitar maggiore due grandi quadri che per conto di colorito e di ve- circostanza biografica. STRUTT (Giuseppe), nato in Inrit e bellezza di volti, superano i ghilterra nel 1748, boriva in Lonvicini quadri di Camillo Procaccini dra nel 1786. E questi l'autore del e del Cerano, che pur sono iusigni Dizionario degl'intagliatori, nel quale pitture. Ne' ritratti super tutti i trovatisi molte stampe eseguile con suoi contemporanei, e tanto in queche nelle grandi intelligenza da slampe rare di anesercit sti si composizioni non poteva far a me- tichi maestri. Fu pure 1' autore di no di non ritrarre volti dal natu- un libro risguardante le antichit dell' Inghilterra , ornato con rami rale. E forse a tale pratica deve incisi da lui. Soggiungo un breve attribuirsi la poca nobilt di alcune sue teste , particolarmente delle indice di alcune stampe. Venere che nasce ed trasporfemminili e di quelle de' fanciulli; mentre nelle virili pieno di forza tata da Amore e dal Deso tiell* i1779. e di energia. Poco si direbbe chia- sola di Cipro Pandora che versa il fatai vaso mandolo il pi vigoroso coloritore dei mali, che serve d'accompagnadella scuola genovese : egli si era formata una maniera di tingere ori- meuto alla precedente. Il re Candaule che espone la reginale, nella quale fin ora rimagina sua sposa tutta nuda agli ocsto principe. Mori in Venezia , ed ebbe onorata sepoltura io S. Fosca chi del suo favorito Gige , da Eu, , , ,
!
colla iscrizione
zius
pictorum
splendor
Bernardus StrozUguriae
,
slacchio
itecus.
STRUDEL
circa
il
(Pietro) nacque
,
in
Sueur ec. (Giorgio) nato in Inghilterra circa il 1736, operava in Londra nel 1760. Si fece molle
le
STUBBS
onore incidendo
animali.
il
paesaggio e
gli
1679
e fu allievo in
Ve-
nezia di Carlo Lolh ; dopo la morte del quale non ebbe altri maestri che i grandi esemplari della scuola veneziana. Chiamato a Vienna dal-
eccellente trattalo di anatomia dei cavalli , i disegni e le incisioni del quale sono
tulli
Compose un
di sua
altro
SI
timi
St
.<
379
sorta
,
sappiamo
ili
non
rhe lavor intorno alle seguenti stampe: Il Cavallo ed il Leone. La Leonessa ed il Leone. II Leone ed il Cervo ec.
S'I
ricever
negli
ogni
d' ornail
li
menti
edifzj
secondo
vario carattere ed uffizio dei meh desimi, avevano gi esaurito nelle . varie loro proporzioni lutto ci
.. i
le leggi
:
DBT
nel
Giovanni
Ira
gli
nacque
in
"
I'
io-
Londra
1658. Di diciassetl'antii
allievi di
venne ascritto
Ro-
berto \Y bile, e dopo tal' epoca intagli moltissime stampe. La sua miglior opera dicesi essere il suo
liliro di
ventarne diversi altri non poteva che deviare le arti dalla loro pei fezione poich o si sarebbe ricondotta Ja primitiva rozzezza
,
di stile,
<
ritornare agli
pole
in
Londra
STUREN
(Ernesto) nacque
in
menti ed alle ingrate proporzioni che servirono per gli edifzj de gli Arabi , e diffusi presso popoli del Nord , vennero a noi sotto l'aspetto, e coli' impropria denominazione di gotica archi
i
.<
<
da questi scogli
.
.<
non
conobbe verun
limite
in
Impossibile era salvarsi e 1' esperienza ne addusse lo spiacevole convincimento. Fino dalla met del sedicesimo secolo Filiberto de' l'Or me aveva dichiarato che se fu permesso agli antichi d'inven,
tellina.
ogni genere di eccessi. Condannato a perpetuo carcere , trov ammiratori de' suoi pittorici talenti che gli ottennero la libert. Bandito da Amsterdam, pass ad Arlem, dove
h
.
nuove colonne, nessuno poFrancesi ne inventassero nuovamente; quasicch 1' arte dopo essere giunta
lar
al
suo scopo
e
che quello di
,
miseramente ,- isse lavorando per un mercante di quadri ma queste ultime sue opere sono lontane assai
;
edificare
.
di abbellire
potesse
merito di quelle eseguite in giovent, sebbene tutte siano tenute in molto pregio nelle gallerie di
dal
ognuno pu
figurarsi
Si
Olanda.
(L. C.) architetto tedesco, che viveva nel diciassettesimo
secolo , acquist celebrit dall' insensato tentativo di formare un nuovo ordine d' architettura. Per
far
STURON
invent in fatti un preteso ordine dai Francesi , che s' intitol col nome della nazione, e si vide eseguito da le Brun nella grande galleria di Versailles, da Rolland net teatro di Metz e da altri altrove. Venue la sUssa voglia ai tedeschi e l'architetto Sturon, cui consacrato quest' articolo propose un nuovo ordine che chiam Aleman,
meglio
conoscere
dell'
la
storia dei
,
traviamenti
in
umano ingegno
mi
si
fatto di architettura,
con-
no, o Nuovo Ordine nel cap. XXI della Maniera d'inventare ogni sorta di fabbriclie maestose di L. C.
moderna
si
scul-
eraatti
e dai
Sluron inventore dell'ordine tedesco, Ma e la Francia e la Germania non lardarono a rinvenire da questa
380
SU
;!
M
SUBISSATI (Sempronio)
di
meno
Ur-
o SUOREZ (Lorenzo) suo allievo Cristoforo Acevcdo in Murcia sua patria il Martirio di S. Angelo per i carmelitani calzati, e per la chiesa della Mercede i SS. Raimondo e Pietro Nolasco. Oltre questi tre quadri pregevoli per bont di composizione e per bei panneggiamenti Suarez ne fece molti altri senza l'ajuto del compagno che non smentirono la sua riputazione. Fioriva circa il 1600. SUBERT, o SCHUBERT (Giovanni David) nacque a Dresda nel 1761, e suo padre buon disegnatore d'architettura g' insegn i principj del diseguo. Rimasto orfano di undici anni del padre e della madre, ottenne dal tutore che voleva che apprendesse la professione d' organajo esercitata dal padre, di poter frequentale qualche ora per settimana T accademia per meglio apprendere il disegno. Carlo Stutin , che ne conobbe l'ingegno lo ricev per suo discepolo, ed allora concep la speranza di essere liberala dal-
SUARZ
col
dipinse
bino, uno de' moltissimi allievi di Carlo Maratta, poco oper in Italia, essendo stato chiamato in giovanile et alla corte di Spagna, dove mor
dopo
alcuni
anni.
Il
solo
quadro
che di lui si conservi in Urbino il busto di una Sibilla. SUBLEYRAS (Pietro) nato in Use nel 1699, pass dalla scuola di Antonio Rivalz all' accademia stabilita in Roma da Luigi XIV, dove non lard ad aver nome tra i giovani pittori. Alcuni principi, cardinali e io slesso papa vollero essere ritratti da lui. Gli fu in appresso
ordinato un quadro per S. Pietro, rappresentante S. Basilio , che poi ^li fu fatta la distinzione di ridurlo a musaico. Ebbe fertile ingegno Delcoml' inventare, e grandiosit nel porre, disegno passabilmente corretto , vivace colorito che per altro
e sufficiente , chiaroscuro. Un quadro possed la chiesa cattedrale di Pontremoli, in cui tutte si ravvisano le indicale qualit. La sua maniera
piega
al
manierato
dottrina del
di dipingere di
fa
gran
macchia
gli
l'esercizio di
non
ombre,
clic
breve Stutin
zione del
la
,
direlo
d
di
fluidit ai contorni e
tondeggia-
che
,
raccomandava a Casanova e sotto questi due maestri impar a dipingere la figura ed il paesaggio. Caccialo dalla casa del tutore, fu per costretto di provvedere alla propria
disegnare vignette per i libra/, finch nel 1781 fu impiegato alla fabbrica delle Porcellane a Maisseu. Dieci anni pi tardi era nominato maestro di disegno nella scuola di disegno di Maissen. nove trovavasi ancora ne primi anni del presnte secolo. Tra le sue opere d'intaglio eseguite sui proprj disegni sono apprezzaci venliquat;ro soggetti pel piccolo libro dell' A , B C di YVeisse. noto clic a t.d 'epoca apparecchiavasi a pubblicare pi importanti stampe.
col
.
sussistenza
alle figure. Moti in Roma 48 anni nel 17-17. S DBTERMANS (Giusto), natoin Anversa nel 1597, ebbe in patria i primi rudimenti della pittura da Guglielmo de Vos indi venuto io Italia per migliorare nell'arte, pinon seppe risolversi ad abbandonarla. Chiamalo alla sua corte da Cosimo li , vi rimase fino ai tempi di
mento
III. Ritrasse in pi ma" niere (trascrivo il giudizio che di questo valente pittore diede lo
Cosimo
un quadro stupendo
tutto
di
ritratti.
composto
espresse
il
Vi
SI
SU
le
,
38!
giura mento
ili
<
lennemcntc
al
nuovo sovrano
reali avola e madre, ma ed i se natoti ed i signori primarj che < v' intervennero ; pittura grandis-
sima, che
fu incisa in
rame, ed
Ebbe que-
sue idee, mirabile ('espressione, il panneggiamento largo e gettato con buon gusto , ma non conobbe il bello ideale, color languidamente e non conobbe a fondo la dottrina del chiaroscuro. Le pi rinomate sue pitture trovansi a Parigi ed ormai tutte raccolte nella reale galleria.
ed una da parer molto >; anche alla scuola natia, ed olire a ci un talento suo proprio da nobilitare ogni volto senza alte rarlo ". Ne servi solamente di ritratti i principi suoi padroni, ma pi volle fu dai medesimi mandate a ritrarre altri sovrani in diverse
una
finezza
La morte
in atto
l
di
ftleleagro
S.
grazia di pennello
Paolo
predicare il vangelo sono opere di singolare bont, che poco lasciano desiderare per essere annoverate tra
i
migliori qua-
e d' Oltre-
menti. Van Dyck desiderando di avere il suo ritratto per collocarlo Ira i pi illustri artisti, gli mandava il proprio e Paolo Rubens che riguardavalo come uno de' principali ornamenti della sua nazione, gli regalava un suo quadro istoriato. Mori in Firenze, colmo di onori e di meriti uel 1681.
;
scuola francese. Mor le Sueur in Parigi in et di 58 anni. SUGGERI, abate di S. Dionigi , passa per uno dei pi intelligenti architetti regolari del dodicesimo secolo. Egli rifabbric e diresse la fabbrica della chiesa delabbadia suddetta vicino a Parigi l'anno II 40, l'accrebbe magnificamente e ne fece egli stesso la dedri della
I
(Eustachio le) nacque Parigi nel 1617, e mostrando da fanciullo straordiuaria inclinazione
a
SUEUR
le
La lunghezza di tal chie555 piedi , e la larghezza della nave di mezzo di 55. La volta da per tutto egualmente elevala, e sostenuta da gracilissimc colonne e da cordoni della massima delicatezza. Riceve luce da tre ordini
scrizione. sa di
poi eh' ebbe ap, primi rudimenti Ietterai j, suoi parenti risolsero di collocarlo presso qualche maestro di disegno. per
belle arti
presi
di finestre, delle quali le pi grandi hanno -10 palmi di altezza , ma strettissime e distanti
altre tre soli
le
une dalle
piedi.
Quali propor(
Grande
vet,
era la lama di
Simone Vo-
zioni
che tornato da loma in patria circa il 1620 , aveva aperta scuola di pittura; onde tanto si adoperarono presso di lui che non ricus di accogliere il giovinetto Eustachio, che poi fu uno de' quattro grandi pittori di cui la Francia va debitrice a Vovet. Aveva le Sueur un'anima propriamente fatta per la pittura ; di modo che se la morte noi rapiva
alla
SULE
o
) ,
SCHULE
Giorgio
nato in Copenaghen nel 1764, apprese i principi del disegno e dell'intaglio nellarcademia patria , poscia pass a stabilirsi in Lipsia , dove lavorava per librai.
CRISTIANO
Tra
le
sue
vent"
:
oltre
eia
se-
guenti
begli anni e non avesse a troppo gran torlo trascurato di vedere l'Italia onde apprendere il sublime dell'arie, non sarebbe rimasto che a breve distanza da Raffaello , da Tiziano, da Correggio. Elevale sono
,
Ritratto di
ni
,
da
un
madama
ta
Cleinens.
degli Amori, tratda un antico basso rilievo degli scavi d' Erodano.
La Mascherata
582
Sb
nella Sassonia,
SU
secondo Basan 1783 dimorava
tale
anno
di
italiano,
in
Wiedevelt.
duca
tello,
fra-
SUL1VAN
landa circa il dra nel 1750. Aveva appresi sotto Tommaso Major il disegno e 1' intaglio ed impar da se la minia,
tura.
Fu
eccellente
;
nell' incidere
il
paesaggio
ma
i
essendosi
sgraziata-
un quadro di Pompeo Palloni. SUPPA (Andrea), di Messina, nacque l'anno 1628, e fu scolaro in patria di Bartolomeo Triconi , se non perfetto pittore , seguace del
mente
abbandonalo
buon
stile
gio abbrevi
di Mos che presenta suo figliuolo alla figlia di Faraone , da Stogart. S. Paolo dinanzi a Felice. La Tentazione di S. Antonio, da
La Madre
ed eccellente ritrattista. Perci Andrea , posto da principio in su la buona via ha potuto approfittare oltre ogni credere nello studio fallo poi in Roma sui grandi esemplari, e specialmente sulle opere di Raf,
faello
so
se
pi per
de'
Annibale Caiacci. Non desiderio di giugnere a alto grado di perfezione, o se naturale inclinazione, si moe
di
per
Teoiers.
Seguilo di
ville.
vedute
o
i
di signorili
SUMANN
segno
a nell'
SCIIOUMANN
in
Dresda
ed
accademia
il
paesaggio ed intagliarlo all' acqua forte nella scuola i Klengel. In occasione d'un viaggio a Londra contrasse domestichezza con Wilhelm Byrue , col quale intagli in societ molti rami. Altri ne aveva gi pubblicati in Dresda sotto 1' ispezione del maestro Klengel.
Indice di alcune sue acqueforti.
dipingere
da voler finita suoi dipinti ogni pi piccola parte forse oltre il dovere e con pregiudizio delle parpii importanti. Certa cosa , ti che di ci gli fu da taluni fatto carico , sebbene ai pi sottili conoscitori non pennellano d' avvedersi di un diffelto, che in quasi tutti i migliori maestri del diciassettesimo secolo servirebbeacoreggere il contrario difetto, le leggiadre idee dei suoi volti, le belle e semplici attitudini e la nobilt dell' espressione.
,
Alcuni dipinti eseguili in Roma , lo fecero annoverare tra i buoui maestri, onde appena tornato in patria,
non
gli
mancarono occasioui
di far
Paesaggio rappresentante una contrada della Sassonia da Klengel. Due paesaggi sparsi di bestiami,
,
dallo slesso.
conoscere la sua virt. Sgrazialamenle delle molte sue pitture all' olio ed a fresco, non poche lucono distrutte dal tremuoto che sobbiss lauta parte
di
Ma
quando non
.
Veduta del
un' altezza parco.
in
,
castello
di
Vindsor
il
ed
basso
sud
SUPERQU1 (N.)
intagliatele,
la Santa Scolastica alle Suore io S. Paolo quesla sola basterebbe h fallo annoverare Ira i pi insigni pittori della Sicilia. Mori nel 167 nell' ancor fresca et di 41 anni.
1
SUPPEN,
su SCUOPPEN
SU
,
283
TRO van). nacque in 1623, e fu chiamalo a Parigi dal Ministro Colbert. Aveva Pietro studialo il disegno e l'intaglio da Nantevil,cd e de^li scolari di cos valente maestro quello che merita di essere collocalo nella classe dei migliori intagliatori a bulino. Disegnava correttamente, ed accuratamenfe
(PieAnversa nel
de prestati servigi con ricche ricompense, accordandogli ci che poco gli costava, privilegi, esenzioni, ed onorificenze d'ogni maniera, e dichiarandolo suo famigliare, ci che a que' tempi importava assai. Ma cosa abbia fatto il Superti per Lodovico, quali fossero le sue cognizioni nell'architettura militare,
iti-
incideva
r
ritratti
comela
storia.
Mo-
cercherebbesi di saperlo; e forse tutto questo racconto non che un grazioso aneddoto fondato sopra una volgare tradizione che viene accarezzata per dare al proprio paese un artista illustre in tempo che le arti appena comincia,
vano
vano a risorgere.
(Francesco),
pittore
cre-
monese
detto
il Malosso, operava negli ultimi anni del sedicesimo secolo , e nei primi del susseguente. Due esistevano suoi dipinti pregevoli iu Cremona nelle chiese di S. Abondio e di S. Antonio , i quali
.
da
Mignard.
tenendo il divin figlio avvi, cinato al seno, da Raffaello. S. Sebastiano , cui un Angelo
o furono trasportati in lontani paesi duranti le vicende guerresche che travagliarono sono sette lustri passati la misera Italia. Altri due quadri si conoscono di queo
perirono
st'artista nella chiesa di S. Bartolodi Busseto rappresentanti, una la B. Vergine col Bambino in gloria , e due Santi genuflessi I' altro altra
,
meo
re
Davidde
da Filippo Chamcittadino
Madonna
in gloria,
con un Santo ed
pagne.
SDPERTI (Ottavio),
cremonese vivea ne' tempi di Lodovico il Bavaro. Convieu dire che il Saperti appartenesse alla fazione Ghibellina, perocch guerreggiando Lodovico in Italia coutro il papa, questi si pose sotto le sue bandiere nella qualit di architetto. Non tard il principe Alemanno a ricevere dallo zelo e dall' ingegno di
una Santa. Il primo porta la data del 1569, l'altro del 1611. SURRUGUE (Luigi), il padre nacque a Parigi il 1695 ; apprese
i
principi
ne da Picart , e ne imit la maniera. Seppe combinare assai bene la pittura col bulino, ed incise con
eguale successo ritratti e la storia. Ignorasi epoca della sua morte.
i I
Ottavio
l
Fra
le
seguenti.
come
ghi
to in aperta
campagna che in luomuniti onde gli pose grande amore e largamente lo ricompens
.
Luigi de Buollongnc , pittore del re , da Matthieu. Margherita che calpesta un S. Drago, da Raffaello.
384
Il
sacrifizio d'
SU bramo,
sti
da Au,
La
Nativit
di
Maria Vergine
.
nali
il
da Pietro Berettini. Agar congedata da Abramo da le Sueur. I Divertimenti di Citerea, da Anton. Valteau. Davide Teniers die fa strologare sua moglie, da Teniers. Due soggetti , da Rembrandt. Venere che allatta gli Amorini da Rubens. SUPERTI (Pietro Luigi), figlio di Luigi, nacque a Parigi nel 1717. Apprese dal padre i principj del disegno e dell'intaglio, e poco si scost in appresso dalla sua maniera.
Sulz che precedentemente erasi occupalo nell'intagliaremedaglieed antichit , e si era accostumato a disegnare correttamente le piccole figure , elesse per suo esercizio l'interno
della citt. Ziegler
s'
incaric delle
vedute dei sobborghi e dei contorni della capitale. Questa raccolta si pubblic a Vienna in tre dispense; ed olire tutti gli oggetti nei loro naturali colori. Questa raccolta doveva essere portata a 50, ma non mi noto il preciso numero delle stampe pubblicate, che lasciano desiderare per molti rispetti la bellezza e perfezione delle vedute della Svizzera di Aberli.
Fu membro
di Parigi, e
le nel
della reale
accademia
mor
in quella capita-
1771.
Simone Guillain
scul-
(Giona), nacque Leiden circa il 1600, ed apprese l'intaglio da Pietro Soulman. Questo artista lavorava all'acquasuoi lavori a forte e poi riempiva
in
i
SUYDERKOF
dipinto
dal figlio.
TI
bulino. Nelle sue mani questa maniera d'incidere riusc mirabile. Tiene il primo luogo tra le sue stam-
Giudizio
di Paride, da Golt-
zius.
La B. Verginei con
pe quella rappresentante la Pace di Munster nella quale rese perfetta mente il gusto del pittore che l'invent Gerardo Terburgh. Ignoriamo l' epoca della sua morte. Fra le molte sue slampe riporte,
e Crespili iano
da
remo
le seguenti.
SUTER o SCHUTER ( Giorgio) nato in Francfort circa il 1750, intagli diverse stampe, fra le quali ebbe nome quella del
Ritratto
vasi
di
Rambrandt, che
tro-
nella Raccolta
della Galleria
Gerini.
Maria
moglie
di
Soutmanu.
SUTZ,
SCULTZ
(Carlo),
La
bens.
gri,
professore di Teoda van Negre. Caduta de' Reprobi , da Rue delle Ti-
Ebbe
la
Vienna quandanpi
ie
doci
in societ
con Fiegfier
interessanti vedute dello chiese, dei palazzi, delle piazze di quella capi-
I Borgomastri d'Amsterdam che deliberarono su la recezione di Maria de' Medici in citt, da Teodoro Keyser. uno dei Tre contadini seduti
,
sw
juaii
SW
esercizio,
585
suona
ebbe
la
fortuna di essere
SWANEBOURG
(Guglielmo).
, i
apprese H3&v in Leiden "el t32l pripepj dei disegno e dell' intaglio
conosciuto da Claudio Lorenese che lo ammise nella sua scuola prevedendo che riuscirebbe uno dei suoi pi fedeli imitatori. Ci tutto quan,
seguo manieralo
'
male marcatti
soggetti storii
mente
ci
,
ritratti
i
ed
di un artista, le di cui Ralia e fuori sono in grandissimo pregio tenute. Vero che non raggiunge Claudio nel paesaggio, come per molti rispetti non fu ancora da nessuno raggiunto , ma forse
to
sappiamo
in
opere
tra
quali
conosconsi
Se-
go etiti:
Bloemaert. Maurizio principe d' Grange Nassau da ilorelsen. Esa che vende a Giacobbe la dallo stesso. primogenitura L' adorazione dei Magi, da bramo Bloemaert. Ges. Cristo a tavola con i Pellegrini di Emmaus, da Rubens. Andromeda incatenata ad uno scoglio e Perseo che abbaile il moda Saenredam. stro
,
,
bramo
seppe meglio di lui diseguare le figure; ed opinione di molli che dipingesse Je ligure che popolano alcuni quadri del Lorenese. Roma ed suoi dintorni gli offrivano troppo belli oggetti da imitare, perch gli permettessero di rivedere la pai
tria;
l'Italia
perci possiede la
maggior parte de' suoi quadri. Intagli alcune sue invenzioni all' ac-
quaforte qon grande spirito e vee le sue stampe sono adesso assai rare in Ralia e fuori. Roma perdette nel 1680 Claudio ed Errit
,
SWANEVELD
to,
manno
ni,
il
primo
iu et di
80 an-
l'altro di 60.
1620, viene
a
il
SWART
,
(Giovanni), nacque Groninga nelP Oestfrisia circa e poi ch'ebbe appresi gli 1480
maniera troppo dida quella di cos grande versa maestro. Perch ii giovanetto Ermanno, vedendo di non poter molbrandt,
,
ma
di
nel di
scopa
se
elementi della pittura io patria , recossi iu Ralia , dove lungamente dimor, ora in una, ora in altra delle principali citt finch allettato dal leggiadro colorito della scuola veneziana , prese stansa in questa citt. Dopo tre anni di studio sulle opere di Giovanni e Gentile Bellini e sulle sorprendenti pitture on,
,
quella capitale delle belle arti , sebbene vi trovasse un infinito numero di artisti suoi compatriota , si propose di tenersi lontano dalle clamorose loro societ , onde non consumare in dispendiosi intrattenimengran parte del tempo che accorti
de avevano cominciato ad abbellire quella capitale Tiziano e Giorgione, tornava in Olanda, recandovi il buon gusto ed il moderno siile italiano. Pi circostanziale notizie non abbiamo intorno a questo
valente
artista
,
le
di cui opere di
dalle proprie
composizioni, alle
fertilit
quali
uon mancano
d' iu-
Viz. degli
A'xh.
ecc.
T. HI.
49
380
SW
1
,
SW
Finalmente nel 783 pubblic primi saggi in 50 vedute di Lipsia e dei
i
armati di trecce e di turcasso , un' altra il diviu Redentore che riparatosi eutro una barca , predica alla turba sparsa luugo il lido.
suoi contorni. Intagli altre vedute per conto di Brehorf e lavor nella grande Raccolta delle vedute le pi
interessanti della Prussia per conto
SWARTS
(Cristoforo) nacque
in Mouaco nel 15-10, o in quel torno. Dove apprendesse a dipingere, quali opere di pittura facesse, e di quale merito non pu coughietturarsi che da quelle eseguite nella
mercante Morino , disegn in quadri de'grandi pittori che pi gli piacevano e lece molli disegui in grande dell'interno della
del
piccolo
chiesa lodate
chiesa
dei Gesuiti di Monaco, intorno alle quali diverse furono le opinioni di coloro che le videro. Ad ojui modo noto che mor nel 1591 , essendo pillole della corte di
Sono inoltre seguenti sue stampe : Le Quattro stagioni , da Ferg. Veduta interna di un tempio gotico cou una processione.
di S. Niccola.
le
scogli
Monaco
(
in allora elettorale.
)
vedute del Reno cou battelli ec. fabbriche Veduta delle ruine di un convento di Petersberg vicino ad Halle. Quattro vedute della Saala ec.
,
,
Due gran
SWARZ.
me
ti
Carlo Beniamino
SWE1CKART
venne
questo mestiere uoii disegno ed i priucipj escluso il delle matematiche. Invogliatosi di viaggiare , giunse lino a Parigi , dove si inscrisse soldato nel reggimenrelative
a
poiaFirenze, do"e lavor nella Raccolta delle pietre antiche del gabinetto di Stosch.
to
giunto questo reggimento di guarnigione a Strasburgo, ebbe l'opportunit di attraversare in diverse inarce la Fiandra francese e gran parte di quel florido regno ; e fu in tali occasioni che in Carlo Beniami-
ricevuto dall'accademia di Belle di Firenze, e uel 1700 rivide la patria dopo esserne stato lontano diciotto anni, u pi l'abbandon, esscudo col morto l'auuo178>.
arti
Fu
Fra
le
sue
le
stampe
seguenti:
sono celebri
ful-
no
risvegliossi a
poco a poco
il
gu-
belle arti imitatrici. Fece conoscenza con alcuni artisti, che lo consi-
mina La
,
Gigauti.
ce
gliarono e diressero ne' primi tentativi; e mentre i suoi compagni si divertivano, egli impiegava il
da
Seutee
in
SWIDDE ( Guglielmo
Olanda
di
nacque
e
fio-
tempo disegnando
Canaletto
le
alla
maniera del
circa
il
1000
vedute delle citt, e varj edilzj: Nel 1779, abbandon il servizio e rivide la patria. Postosi di uuovo allo studio delle matematiche sotto professori Borz e Gheler frequentava in pari tempo l'accademia, e disegnava ed incideva ad intervalli le cose patrie.
i
,
riva in Svezia
ta
da Pufleudorf, e nell'opera iutitolata, Svecia antiqua et hodierna, trovansi molte belle stampe aldelical' acquaforte di Swidde , di ta e spiritosa esecuzione. E pure
scritta
conosciuta
una
Serie
di
dodici
SY
rappresentanti le citt della provincia (Iella Tripia rome nncora aveva un seguito di sei paesaggi montagnosi, ornati di ligure, di bestiami , di fabbriche.
"
>
1
TA
quale richiesto dai duca
di
te,
ii
'87
avnjo
in
i-
un
gli
pittore per
lavorare
cor-
(Giuseppe), ossia lo Svizzero, nacque in Berna circa il 1570, e fu da suo padre architetto di quella citt ammaestrato
,
,
SWISTER
cui mostravasi pi inclinato che alpaterna , lo mandava a Roma. Col trovavusi in allora Gio-
vanni Aback
tavi
caldamente raccomandato. In pochi anni lo Scissero fece tali progressi , ch chiama costui era Swister
Abak alla corte dell'imperatore Rodolfo, reslava egli alla direzione della scuola. Intanto andava disegnando le? pi belle vedute di Roma e de' suoi contorni , ed alcuni ne aveva dipinti con tanta verit, che l'imperatore gli commise di copiare pi bei pezzi per la sua galleria d'architettura e d'antica scultura che avesse Roma. Dopo alcuni anni era chiamato alla corte cesarea in
to
i
maestro con alcuni riquadri storici di singolare bellezza, secondo che comportavano le condizioni de tempi; onde creatolo cavaliere e provveduto di buona pensione, era dichiarato pittore di quella ducal corte. Raccontasi , che facendo un giorno il ritratto del suo principe questi si accorse che gli mancava la bacchetta di appoggio , e gli offr la sua canna ricca di grbssi brillanti; che volendogliela rendere, dopo terminala la seduta, ne fu impedito da uno dei ciambellani che accompagnavano il principe. Ma sebbene fosse in Torino assai stimato e guadagnasse assai, pure continuamente desiderava di riveder Roma, fors' ancora a ci stimolalo dalla consorte romana ; onde ottenne dopo alcuni anni di servizio il congedo , e mor in Roma circa il 1700. I migliori suoi quadri conservansi in Roma ed in Torino, pochissimi altrove.
scelta
tratti
ed in qualit di pittore paesista tale carica fu conservato fino alla morte , che lo rapi all' arte circa
,
TACCA
il
Pietro
nacque circa
il
1645.
Dantelt.o ) , comunemente chiamato il cavai. D mitilo, nacque in Vienna d' Austria circa il 1647, e recatosi giovinetto a Ve(
SYDER
ma
e
di valenti scul-
nelle passate
,
nella
presente
eia. Il
nezia
fu
ammesso
nella
scuola di
padre che ricco uomo era lo dee non ignaro delle scienze
,
Carlo Loth, risguardato come uno de' quattro pi illustri pittori che avesse 1* Italia nella seconda met
nazione
onde,
merc
il
migliorare
che appartiene alla lettefrequentava le stanze dei professori di scarpello, disegnando, modellando tutto il giorno e qualche cosa anche lavorando di scar-
rando
ci
,
ratura
pello.
tori
giovane
non rimasero
al
Maratta
il
questa invincibile sua inclinazione, lo mandarono a Firenze a Giovan Bologna, raccomandato con
Hgg^
lettere
TA
TA
perch fosse condotta a fine la %5.t tua equestre d'Enrico IV. Verni* il 1615, volendo il gran duca ono-
d'Alderano Cibo principe di Massa e Carrara al gran duca Cosimo li. In pochi anni erasi il Tacca colle sue gentili maniere e colla sua virth guadagnata in modo la benevolenza del maestro , che nel 1601 chiamato il Francavilla alla corte di Enrico IV re di Francia occup egli il primo posto nella tenuto fin allora dal Franscuola cavilla ; ed ebbe gran parte nel modellare il cavallo e la statua del gran duca Ferdinando 1, gettati poi e soltanto dopo nel 1605 e 1605 Ja morte di Gian Bologna posti dal Tacca a luogo suo nella piazza della Nunziata. Ma perch e la statua ed
, ,
,
rare la
memoria
il
di
Ferdinando
I ,
porto di Livorno col gran colosso di marmo scolpito da Giovanni dell' Opera, incaricava il Tacca di fare quattro colossi rappresentanti quattro schiavi turchi incatenati 1 tronco della base del colosso i quali schiavi riuscirono di tanta bellezza che non furono soltanto risguardati per le migliori cose fatte dal Tacca, ma di quante opere di tal natura si eseguirono iti
coll'ortiare
;
,
quell'et.
il
ela
erano
egualmente
di
belli della
I
,
statua e
cavallo
Cosimo
il
invano il gran di rifarne il modello ed il getto, quand ancora non avesse dovuto ottenere verun compenso delle sue fatiche. Succeduto al maestro nella qualit di statuario del gran duca fu poi sempre adoperato dal duca CosimoTTe^da Ferdinando II e da
Tacca duca
supplicava
Ricercato dal duca di Savoja nel di avere un cavallo in bronzo sopra ili cui esser dovesse la figura di sua ptrsona , egli si pose a fare il modello, ina perch quel sovrano mostr desiderio che andasse a farne
1619
un
bel getto e
lo
mand
in
dono
Cristana di Lorena madre di Cosimo in opere d'importanza, sebbene da principio si trovasse pi che mai occupato nel terminare lavori lai
per mezzo di suo fratello al duca di Savoja in Torino. Grandi promesse ebbe poi da questo duca e dal re d'Inghilterra per far cavalli e statue , ma costantemente ricus di lasciare Firenze. Nel 1650 fuse
le
slatue colossali di
Ferdinando
sciati
tra
il
quali
ca-
pra il quale doveva collocarsi la statua di Enrico IV, che poi furono V una e 1' altro fusi in bronzo alla corte di Francia nel 1615. Per ordine del gran duca termin ancora il cavallo colla figura di Filippo III re di Spagna, che furouo mandati in Spagna nel 1616.
per essere collocate nella real cappella di S. Lorenzo, Gli viene commesso altro cavallo colossale dal re di Spagna , del quale ne mand, dietro sua istanza , dipinta la figura in tela Pietro Paolo lubens, che in quell'unno trovavasi alla corte di Madrid, e con questa grand' opera pu dirsi che terminasse la vita questo laborioso a lista nel 1640. Fu il cavallo mandato a Madrid dal gran duca, incaricane
l
Cosimo
Fino dal 1609 era stato il Tacca incaricato dal gran duca di modellare due statue, da gettarsi in metallo , cio un Centauro nira ed un Ercole ; ma
con Dejatali
lavori
furono
interrotti
istanze fatte
di presentarlo a quel re il tiglio Pietro TACCA (EKMWAJ-DO che attese ancor esso all'arte paterna e molto ajut il padre nelle jilfime opere, come pure nel terminare quelle che
do
di
egli
lascnva ucn
finite, tra le
quali
TA
cola&o ili Ferdinando I per S. Lorenzo e diversi bussi rilievi d'intero fH mezzo e di busso rilievo ,
il
,
lk
restiert
38g
illuminato.
Un quadro
il
di
nome di FranCommeii-
toni di metallo. Ma perdio Ferdinando era per beili degli antenati e per quelli acquistali dal padre, rimasto ricchissimo, piti non attese che a lavori di piccola importanza, onde non esporre la sua gracile salute a grandi fatiche.
i ,
OINI (Filippo e FranceFlui'ELLl) cittadini cremonesi, avevano di gi nome di famusi pinoti Tanno 1464, in cui ottenevano dai deputati presidenti della citt di Ci emona grazioso diploma d' immunit dalie tasse personali , per avere con universale soddisfacimento dipinta una loggia del pubblico
TA<<
bologne, ( Innocenzo ) probabilmente cugino, ed uno che avesse allievi cari dei pi Annibale Caiacci, era nato dopo il l5(jl). L'amoroso maestro per farmiglior pittore che non lo parere
se
sco
onde a S. Maria del Popolo ed a S. Angelo in Pescara, dove dipinse alcune storie di S. Andrea, si mosti non inferiore ad alcuno de' suoi condiscepoli. Ma io progresso di tempo pare clic Innodi
lui,
dato
ti
i
portici
d'Atene,
il
ma
bastante
ad
atieslare
,
Tace obi e la t lombarde accordavano alle beile ai n. Perch, volendosi mostrar grai ti ricevuto benefizio, dipinsero, senza averne mercede, una Nunziala. Credesi , senza per altro averne
sicura
prova
che
le pitture della
cenzo abusasse della confidenza del maestro; il quale avvedutosi che da' suoi intrighi ed indiscrezioni dissapori che aveva procedevano col fratello Agostino, con Guido riReni e coti Francesco Albani cus di pi vederlo. Costretto Innocenzo a valersi soltanto de' propi j fondi, eh' erano assai limitati , pi non sostenne l'opinione di valente pittore che gli avevano ottenuta gli ajuti di Annibale , ed iit breve fu avuto in quel conto che conveniva alla propria capacit. si
i ,
di
Cremona
tra
Je
TACUERON
sue opere erano
(Pietro)
fu
uno
Tacconi fossero
quando eseguirono
le pitture della loggia suddetta , perocch Francesco Tacconi dipingeva in Venezia nel 490 una Nativit del Signore coli' Adorazione dei Magi e la Risurrezione, nel corridore a sinistra dell'organo della chiesa sotto ai quali dipiodi S. Marco
1
quelle della sala dell' archibugio nella stessa citt. (Queste ultime rappresentano storie mitologiche prese dal-
Metamorfosi di Ovidio, intorno ad ognuna delle quali gira un ornamento o fregio di bellissimi fiori
le
,
ti
leggevasi
ni
Pie
la
Cos
cata nel
1796 sotto
titolo
di
Fo-
vero e cosi artistamente disposti , che e con tanta grazia non vedesi , in tal genere altra pi gentil cosa. Lodovico XIV, passando per Soissons ammir questo singolare lavoro; e poich seppe, che essendo da poco mollo Tacheroo
presi
dal
maestro rapace di l'ire altrettanto nel suo nuovo palazzo di Versailles, desider di avere quelle storie, senza farne formale inchiesta; e Je pitture continnarouo a formare uno de' printroverei)!)? altro
590 non
TA
tarai
TA
Hife
S'.ia,
Ir
le
mistissime es-
nelle
il
suo.
cipali
sole
uno
di co-
loro che ornarono di bellissimi stucchi le colonne del cortile del Palazzo Vecchio di Firenze l'anno loo in occasione delle nozze del princi-
(Luigi e Car. LO) padre e figlio, scultori veneziani , che fiorirono negli ultimi noi del sedicesimo e rie;' primi d susseguente secolo, lavorarono nella ricca cappella del Rosario nella chiesa
I
TAGLIAPIETRA
gusto o
de' pi an-
tichi
pittori fiorentini
si
di gusto
bi-
conoscano, era nato in Firenze nel 12 15. Essendo scolaro del greco Apollonio , sotto la sua direzione lavor di musaico alcune storie falle senz'arte e senza disegno nella chiesa di S, Giovanni di Firenze. Ma perch lavorando, scrive Giorgio Vasari, s'imparava a fare, il fine dell'opera riusc in ho co cattiva del principio. In appresso fece altri lavori da se ed era di gi vecchio quaurlo il primo lume che doveva richiamare l'Italia dall' imitazione del moderno stile bizzantino, il toscano Citnabu . cominci ad insegnare 1' arte. Ebbe perci torto ii Baldiuucci d porre Andrea Tali nel numero d -gli scolari di Cimabue. Mor Tali in Firenze di 81 anni nel 1294.
, ,
zantino, che
erano di gi guaste manierismo forse introdotto prima in Venezia che In altre parli d'Italia, onde non maraviglia che la bont dei lavori non risponda alla ricchezza di questa ins gie capdell' arte
che
dal
bassi rii
che
tra
gli
lontani di quelli che ornarono Venezia di tanti insigni lavori nelP et del
scultori dell' et
ma
Sansoviuo del Riccio , di Danese Cattaneo ec. TAGLlASACCill (Gio. Battista), nato in Borgo San Donino dopo il 1650, fu scolaro di Giuma avendo da naseppe del Sole tura sortito un ingegno tutto fitto per la pittura graziosa, seguendo
,
TAGLIACARTE
lista
(Giacomo)
ar-
questa sua inclinazione, fecesi a studiare le cose del Correggio del Parmigianino e di Guido, ed avrebbe a preferenza d' ogni altro studiato Raffaello, se pareuti di lui aves, i
genovese eh-; fior in sul declinare del quindicesimo secolo, trovasi annoverato nello Sjecuiwn Lapidati di Camillo Leonardo da Pesaro come uno di coloro che si resero famosi, sotto Innocenzo Vili, Sisto IV ed Alessandro VI, ed illustrano l'et di Giulio II di Leon X con medaglie e lavori preziosissimi in avorio, in legno e! in metallo di vario genere, senza che ora di tante sue lodate opere . si possa additarne una sola in dubita,
sero
acconsentito che si recasse a Roma. Visse costantemente nel ducato di Parma , e pi che altrove io Piacenza, dove molto oper.
.
Viene
nel
le
risgaardala
la
polavoro
all'
duomo
lodevolmente la robustezza lombardo. Pi valoroso che fortunato pittore, mor in patria nel 1757.
coppi
del colorire
TALAMI
Orazio
reggiano
TA
nato ne!
fu
TA
li
591
di
De.VOnsb.il'
,
nella contea
Dei-
Uesani suo aiuti*; indi passava a Bologna, e merce l'ostinalo studio delle opere dei Caiacci, seppe rendersi possessore del grandioso siile della loro scuola, Uecatosi
solto
maravigliosa primo appartamento nobile, dov' una magnifica galleria ed una biblioteca di sceltissimi JUiri, cou pregevoli pitnel quale riusc
la
bey
scala che
conduce
ai
ture.
Speciabueule
la
facciala occi-
applicavasi in particolar modo allo stud;o della prospettiva, di cui seppe valersi con molto protitto nelle sue storie, introdu-
poi a
Homa,
basamento
/.io
i
bozze; e tulio
cendovi nobili e grandiose archi letture di maraviglioso elicilo. Tra i non pochi quadri ond' ricca \* sua patria, sono iu particolar modo lodali due grandissimi posti nel prei
duomo. Mori in patria 80 anni nel 1705. TALENTI (IACOPO) frale domenicano di Nipozzauo, fu uno dei non pochi archilei li che fiorirono
sbiterio del
di
,
,
una balausopra di cui acrolerj sono Vasi che vi stanno assai meglio dello slatue. Bellissimo pure il palazzo Dyrhain fallo da Talmau nella contea ili Gloucester. TALO. Vcd. I' articolo Dedalo.
edili
,
,
coronilo da
stra
Giacomo vieuc
attribuita la fabbrica della vasta chiesa di S. Maria Novella di Firenze , arricchita poscia di tanti insigni lavori d' arte dai tempi dell'Orcagna fino ai presenti , e la di cui facciata fu eseguita sui disegui e solto la direzio-
nacque in uno dei pi distinti pittori di genere , avendo egualmente trattati cou grande bravura gli animali, i fiori , la frutta e simili altre cose. Egli sempre non leune la stessa maniera, essen(
) .
TAM
Francesco
nel
Amburgo
1568
e fu
dosi talvolta accostalo a vati Iluysen alhe Volte ad altri maestri, ma pi che a questi alla natura , che sempre cerc di fedelmente imitare. Rarissimi sono i suoi quadri , assai finiti e di un tocco leggiero. Mori iu Vienna d'Austria nel 1724.
TALLI ER
Francesca
LELLIER (Carlo
,
TAMAGINI
re
del
(Antonio),
sculto,
le ) nato in Parigi nel 1750, boriva nella stessa citt nel 1786, esercitando con lode l'incisione a punta ed a bulino. Couosconsi di quest'artista le seguenti
quindicesimo secolo, uno dei lauti illustri maestri che lavorarono dal 1475 iu avanti intorno
magnifica e ricchissima facciala della chiesa della Certosa di Pavia,
alla
s lampe
Lo Studioso
L' infingardo
da Letellier.
dallo stesso.
La Servente ammonita, da Greuze. La Ninfa nel bagno, da un quadro di Bmmitn. La Ninfa che esce dal bagno, dallo stesso.
TALMAN,
senza the si possa ad alcuno assegnare le rispettive opere. Come per dai nomi di moltissimi e dalla qualit dei lavori restiamo assicurati che non furono ammessi ad operare iu lai luogo che pi eccellenti maestri che iu allora fiorivano in Lombardia , cosi non dubitiamo di dar luogo ad Antonio Tai
niagini tra
settesimo secolo. Nel 1671 diede il disegno del palazzo di Torby per
il
dicesimo secolo.
bo-
duca di Kingston nella contea di Nottingham dieci anni dopo fece U palazzo Chaisworth per i! duca
;
lognese,
di
fu
allievi
ma
39
T Dm
Il
TA
quadri della galleria di Dresda.
Belle sono Iti storie dipinte da lui a fresco nel portico de' Conventuali di Bologna ; bellissima la sua Nun-
Malico
dd
Crrtggio
dallo
vuole che questa gentil pittura sia tratta da tino schizzo del maestro. Neil' adotziata
alla
Vita;
ma
si
stesso Correggio.
tare
la
per
altro
somigliatiti
dicerie
Un
dobbiamo
con
un
I
altare eretto
ad Amore, da Fraudi
malignit
degl'emuli,
cesco Albano.
Guocatori
Carte
,
da Mida
u
il
meterra
eli
langelo da Caravaggio.
e Lucrezia
TAND1NO,
di
Bevagna
Tarquiuio Giordano.
Ritratto
Luca
mezzo
poco discosta da Assisi , fior circa il 1580, come ne fa prova una sua tavola che conservasi nella chiesa di S. Giacomo di Spello. Rappresenta il titolare e S. Caterina da Siena avanti a Nostra Signora, evi si legge: Tandini Beni'rnuti 1580.
ignorasi l'esistenza di altra pittura indubitatamente di questo poco noto
artista,
corpo
di un uomo da Rembrandt.
Soggetti diverbi.
in tutti modi, da Cornelio Troosl. Le Nozze di Cloro e di Rosetta,
i
Giob tormentalo
dallo stesso.
di
mag-
gior fama.
TANJ
TANTERl
punta ed al bulino laboriosissimo il quale pubblic un gran numero di stampe consistenti in vignette
,
Allori per fare copie dei suoi quadri, che poi soleva rendere di qualche pregio con alquanti suoi ritocchi, onde poterli veudere a migliori condizioni per opere sue.
stiano
ritratti
e soggetti
storici
tanto
di
TANTI (Domenico)
tra
g' intagliatori
Mor
iu
gliate
dementino
TANZl
il
(Antonio) nacque
circa
1574
cui mor.
suddetto
ritratto,
di Pietro
sul cavalletto.
Martino Lutero, da Luca Cranach. Carlo Linneo professore di botanica iu Upsal. Tommaso Filippo de Bossa, card, arcivescovo di Maliues, da Curland. Giorgio II re d' Inghilterra , da
territorio novarese. Educato ueila scuola degli allievi del Gaudenzio, superava tutti i suoi condiscepoli , e forse pareggi nel disegno i migliori maestri della scuola milanese.
Venuto a Milano dipinse in concorrenza dei Carloui, e non fu perdente : ma le sue migliori opere sono quelle eseguite a Varallo ed
S. Gaudenzio di Novara. La battaglia di Senuacherib dipiuta in quest'ultima chiesa una delle pi stupende opere dei primi auni del
in
Joan Faber. Carlo VI imperatore d Austria , sopra disegno del suddetto. Cristina regina di Svezia, da Sebastiano Bourdon ec. ec.
come
TA
per
copia e distribuzione ed aggruppamento delle figure, per vivala
TA
di
volti e
395
dei tanti suoi ritratti mostrasi come suo lavoro, e non resta verun'altra
cit
di
mosse
variet
bont
di colorito.
testimonianza della sua virt che gli adulatori versi di Marco Boschin.
e scolaro di Pellegrino da Modena, fioriva nel 1546, e molte lodevoli pitture condusse in patria a
Vienna
dove non
ricevono scapito dalla vicinanza di quadri appartenenti a pittori di maggior fama. Mor Tanzio in patria nel 1644. Suo fratello TANZI (Giovanni Melciiiorre>, fu molto lontano dal suo inerito, e le poche mediocri pitture, che eonservansi di lui in alcune chiese, non avrebbero bastato a perpetuarne il nome, se associato non fosse a quello di Antonio. TAPIA (D. Isidoro) di Tapia
il
sa-
Ebbe
ancor pure a
Giulio
essi,
i
due
quali
fratelli
pittori
contribuirono
il
propagare in patria
raffaellesco di
buon gusto
Pellegrino.
TARCHESIO
(Piteo ed Ermo-
GENE), antichi architetti della Grecia , furono di sentimento non doversi costruire i Templi d' ordine dorico. Vedasi Vitruvio Pollione L. IV , e 5. - V. Argelio.
nacque
avere in
in
scolaro di
TARD1EU
nacque
in
Niccol
Enrico
fresca
giovent esercitata
la professione di pittore in
Valenza
;
Parigi nel 1674, apprese il disegno e l'intaglio presso Autonio le Pautre e Giovanni Audran.
Egli Javo per le pi importanti opere de' suoi tempi, e segnatamente nella Raccolta di Crozat e nella Galleria di Versailles sopra i disegui di Masse, da Le Brun. Egli maneggiava con singolare destrezza una mescolanza di tagli liberi e di tagli regolari onde rappresentare i
diversi
caratteri degli oggetti
,
Madrid
di
e di l in Portogallo
poi
55 anni. Neil' accademia di S. Carlo, di cui era membro, si conserva un suo quadro rappresentante
il
Sacrificio di
Abramo; ma
le
sue
col
Non
dipin-
quale procedere risultante dall' opposizione della punta e del bulino vi ha mischiato un bel effetto. Nel
nelle
l'arte in
temente adoperato
port sempre in
modo
di
comnon far
1720 fu ricevuto membro della reale accademia di scultura e di pittura; ed a lui deve la Francia molti illustri allievi, tra i quali Cars, Barron le Bas ed il proprio figlio Giacomo Niccola. Mor in patria nel 1759.
,
giudi?^
nel
TARA BOTI
,
(Caterina)
fioriva
1600 ed creduta allieva di Chiara Varotari. Si dice che Caterina fece molti ritratti somigliantissimi e ben condotti, ma nessuno Diz. dagl'i Arch. ecc. t, III.
proprio ritratto
fregi
,
da Vanloo
Due gran
tante
la
uno rappresendi
famiglia
Coriolano ai
50
">9
1
TA
La Regina
Luigi Luigi
,
TA
di
altro Cartagine presa suoi piedi, da Scipione, da Giulio Romano. Adamo ed Eva, ripresi della loro trasgressione, dal Domenicliino.
Francia
La Flagellazione di Ges Cristo, da Carlo le Brun. Vulcano clie mostra a Venere le armi fabbricate per Enea, da Ant. Coypel. Venere nel Consiglio degli Dei
,
XV da XV
moglie di
Nattier. re di Francia
nel deserto
niers.
La Maddalena Penitente
sollecitante
,
Giove
in
favore
di
Diana ed Atteone
cher ec.
(
da Fr.
Bu-
a su-
la flotta
trojana
11
dallo stesso.
Watteau.
I
II
Campi
Elisii
dallo stesso.
,
dallo stesso.
TARD1EU
pe,
Il
(Elisabetta Chiara
di
suo ) disegno l' intaglio dai Tardieu padre e figlio. Era nato in Parigi nel 1720, ed conosciuto tra g' intagliatori per alcune stampe eseguite per la Raccolta della galleria del conte di BruhI. Il Giudizio di Paride, da Rubens. Perseo ed Andromeda , dal medsimo.
fratello
Pietro Francesco
,
cugino
apprese
il
DA Tourneay) sposa
tra le quali
Niccol Enri-
dal
Mercante
di
Mostarda, da Ch.
moglie del precedente Pietro Francesco intagli diversi soggetti, tra i quali S. Giova uui nel deserto, da Carlo
Stutin.
Il
mesnil.
Vanloo.
a
figlio
Jeaurat ec.
Parigi nel
dell'
precedenti
ed intagli diversi
quali
,
e nell'intaglio dal padre, lavor unitamente con lui in varie e differenti opere di quel
figlio
da
Portus
galleria
del
tempo
ma
il
ha r adoperato il buliuo che la pilota , onde le sue stampe hanno per avventura maggiore profiriet delle paterne, ma minori belezze pittoriche. Fu membro della reale accademia di Parigi, ed intagli
^Sebastiano) nacque 1645 e studi la pittura in Bologna, dove pare che, pi che tutt'altri, prendesse ad imitare le opere di Guido, dalle quali
in Cherasco nel
,
TARICCO
prese
quelle
scelte
stile
teste
si
quella
vaghezza di
che
ammirano
con eguale successo il ritratto eia storia. Sua moglie Luigia du Vivier, ha pure sotto la direzione del marito intagliate alcune stampe. Giacomo Niccola, operava aucora nel 789. Le pi ricercate sue stampe sono
1 :
Il ritratto
le Lorrai 11
da Noquotte.
sono celebri la Trinit , ed altre minori tavole che conservarsi iu Torino ma si pretende che i suoi freschi eseguiti in una sala di casa Gotti in Cherasco siano di lunga mano superiori ai migliori quadri all'olio. Mor nel 1710.
;
TA
TAR1LL10 (Giovan Battista)
milanese, fu pittore di non comune merito, sebbeue d'incerta scuola. Egli lioriva in patria nel 1575, ed un suo quadro colla data di tale anuo vedevasi prima del 780 nella soppressa chiesa di S. Martino in
1
TASSART,
Jes circa
tria
i
il
I
TA TASTABD
595
(Pie.
ed apprese iu pa-
principj della pittura , che poco tempo profess per darsi all'incisione all'acquaforte, nella quale
arte pubblic varie lodevoli
tratte
stampe
altri
".
Compito.
da Rubens e da
;
pochi
TARIVAL
uno
retto
L.
G.
pittore del
maestri
carola
tra
le
quali
le
seguenti
Giona
,
gettalo iu
da Rubens.
La Donna Adultera
ra
,
mezza
,
figu-
rappresentante veneziana.
una
danza
dallo stesso.
11
Martirio di S. Stefano
dallo
Emilio ) nacque in Bologna nel 1655 e fu con Carlo Ciguani scolaro dell' Albani indi
(
,
,
TARUFFI
stesso.
per
che partono Venere ed Adone la caccia iu un fondo di paedal medesimo. saggio TASSI Agostino), nato a Perugia nel l5o6 dalla famiglia Buo,
guite in
Boma , a S. Andrea della Valle ed in private case. Niuno pi del Taruffi si avvicina al fare del Ciguani, onde questi poteva impunemente valersene senza pericolo di scapitare iu faccia al pubblico. Per
altro
to
vedere
tra
i
l'artista.
Aveva
egli
di gi^
nome
lavorare in opere di gran macchina , e volentieri si riduceva a fare ritratti e paesaggi, ne quali ebbe pochi eguali tra gli scolari dell'Albano. Esercitavasi ancora nel copiar quadri dei grandi maestri di qualunque scuola, che sapeva eccellentemente imitare. La migliore delle poche tavole di aliare fatte dal Tarulli credesi esser quella di S. Celestino nella chiesa di Bologna. Mor nel I69&
di
non
amava
TASELLI (Frahceschibo
Ca-
questo meritato infortunio , ed ottenne di occupare il pi elevato grado nel rappresentare navi d' ogni maniera, burrasche, cairoe, pesche e simili altri accideuti di maMa egli non si limit a questo re. ed in Boma solo genere di pitture ed in Genova condusse molli importatili Livori di ornato con oi timo gusto e con perfetta cognizione
;
nino) architetti cremonesi borivano nel I542, ed in tale anno diedero compimento alla navata del duomo di Cremona che volta verso la strada delie erbe e fu tre anni dopo dipinta da Polidoro Casella. T.lSMERE (G.) intagli diversi
,
di
prospettiva. Moi iu
Genova di
Battista)
7 anni.
TASSINARI (Giovan
di
soggetti
dai
disegni
di
,
Domenico
e da Gio.
TASSO
,
mitologiche esistenti nel real palazzo di Torino, sui disegui del conte Amedeo di
Castello a Monte.
tino
servatisi in
una tavola
marmo
nelle
moni-
290
TA
mo
gno
ed
il
TA
arco trionfale
:
che di S. Chiara , ed una statua pure in marmo rappresentante S. Sebastiano nella chiesa di S. Ambrogio.
indi fece
il
dise-
TASSONE
Cremona
circa
Carlo
il
)
,
nacque
in
i
1650
apprese
prncipi della pittura sotto Gio. Battista Maiali , poscia continu i suoi studj sulle opere di Bernardino
Di ritorno in Boma condusse diverse statue, e fece per Marce Coscia su la via Flaminia una beli. loggia, ed il palazzo di casa Gaddi presso Banchi.
Ma
la
sua pi
ri-
sa de'
SS. Marcellino e Pietro. Fu .lungamente in Torino ed in altre citt, chiamatovi a dipingere ritratti che sapeva l'are somigliantissimi, ed all'ultimo operava in Milano, dove
mor d'apoplessia in et di 70 anni. TASSONI (Giuseppe), romano, nato del 1653, fu uno de' migliori
pittori
d'auimali de' suoi tempi, e che sostenne senza scapito la concorrenza di Domenico Brandi. Nelle quadrerie della inferiore Italia non sono difticili a trovarsi i
tale
Boma
,
nel 1757.
TATTI
nel
(Jacopo)
1479,
scultore
Sansovino,
Sansovino.
sto
Ebbe
Andrea
piutto-
coltivare
L)
gli
antichi
monumenti
dell'arte;
e col
non
tard a farsi conoscere non da meno del suo illustre maestro. Dopo alcuni anni essendo tornato a Firenze per ristabilirsi da lunga infer-
Peruzzi, ma a papa Leone piacque pi d'ogni altro il disegno del Tatti. Lasciata la cura della continuazione di tale edifizio al Sangallo, passava a Firenze e di l a Venezia, chiamatovi per non so quali opere. Ma intesa l'elezione di Clemente VII, suo affezionato protettorimanendovi tornava a Boma re, fino alla sciagurata epoca del saccheggio. Trovandosi iti pericolo della vita, si ripar alia meglio a Venezia , con intenzione di passare in Francia, dov' era chiamato da Francesco I; ma il doge Andrea Grill conoscendone il raro merito, gli propose di fermarsi in Venezia, dichiarandolo architetto delle Procw ratte de Supra. Col nou tard ad essere il terzo del famoso triumvirato con Tiziano Vecellio e Pietro Aretino, e Venezia fu la seconda patria del essendovi fino ai novantalre Tatti anni vissuto felice e morto onoratamente. Venezia fu il grande teatro in cui questo valent' uomo mostr
dassare
mit contratta in Boma e col trovandosi nel 1514 in occasione della venuta di Leon X fu Jacopo incaricato di decorare S. Maria del Fiore con una facciata di legno cos nobilmente concepita, che il papa ebbe a diie essere peccalo che non
, ,
quanto valesse nella scultura e nelavendovi fatto ci architettura che Giulio Romano fece in Mantova, ed il Palladio in Vicenza. I non confini di un breve articolo consentendomi di ricordare ogni sua opera, mi reslringei alle principali. La prima cosa d'architettura fu
Quando
,
poi
il
papa ritorn
cresj>e a
il
Tatti
bellissi-
riparazione delle cupole di S. da vecchiezza e da un gran, de incendio cos mal ridotte, che regla
Marco
TA
gevansi co' puntelli. Circond quella nel centro della crociera con un gran cerchio di ferro a pi gran pezzi defilati , posto al di fuori, poco
TA
Fu Jacopo fecondo
397
d' invenzione,
pronto, allegro, di bello e nobile aspetto, ed era tanta la stima che il Senato aveva di lui e del suo com-
sopra
gli
e ri-
in
occasione di
par le altre con minore difficolt. Di semplice ma hela architettura doveva essere la chiesa di S. Francesco della Vigna, ma non furono eseguite che posteriormente la cupo.
la e la facciala sui disegni del Palla-
straordinaria, furono i soli individui eccettuati siccome uomini rarissimi e degni de' pi eminenti riguardi. Sebbene nato due anni pi tartassa universale
di
,
,
mor
nel
sei
dio.
.Ma
le
due pi
insigni e lid-
no
1570. da Castelseprio, fu
valenti architetla
ie opere del Tatti furono la Zecca e la Librera di S. Marco. A tulli nota la sventura accadutagli. La volta arditissima della libreria, appena falla, precipit, o per incuna de' muratori , o come alcuni vogliono per molti colpi di cannone tirati da una nave ancorata a brevissima distanza. Il Tatti fu carceralo ; ma per 1' intromissione del,
TAVAN1NO
uno
ti
,
degli
antichi
che
di
diressero
fabbrica
del
duomo
za
de'
Milano,
illustri
e fecero al biso-
gno disegni
pi
e stranieri.
e modelli a concorren-
maestri italiani
(Lazzaro), nato Genova nel 1556, fu allievo di Luca Cambiaso e suo ajuto in Itain
lia
,
TAVARONE
l'
di Carlo V, e per calde pratiche de' suoi compari e piii che fratelli Tiziano e Pietro Aretino, fu presto liberato, rimborsato di ogni cosa, e rimesso in tulli g' impieghi. Sono sue opere il Palazzo Cornaro sul canal grande , la loggia a
ambasciatore
le
lato
al
campanile
,
di
S.
Marco
il
palazzo Dolln sul cstial grande presso S. Salvatore la chiesa di S. Fantino, quella di S. Martino presso l'arsenale, e per tacere di tant'altre fabbriche, la chiesa di S.
ve ajutandosi coi disegni lasciatigli dal Cambiaso, e meglio ancora dalla lunga pratica falta con lui, soddisfece alle importanti commissionidategli dal/a Corte e da diversi grandi signori. Allorch rivide la patria, parve ai Genovesi di avere ricupelo stesso Cambiaso; ne egli venne meno alle loro speranze, perocch condusse pregevolissime pitture a fresco nella tribuna del duomo e nella facciata della dogana che guarda il mare. Olire queste grandi opere, che sembrano falle ali olio, tanto sono unitamente e finitamente
rato
Gemi-
niano sulla piazza di S. Marco ora sgraziatamente distrutta, nella quale parve avere superato se stesso. Ora venendo brevemente alle cose di scultura, ricorderemo depositi Po lacataro a S. Sebastiano e \eniero a S. Salvatore, entro alle nicchie dell' ultimo dei qnali sono due sue statue in marmo; le due
i
,
condotte
palazzi
in
molte
e
fatti
altre
chiese e
ditut-
di citt e di storie
affatto n
campagna
,
pinse
mitologici con
un metodo
uovo
fu
che a
to quello sovrasta
che
fatto pri-
statue gigantesche sulla scala scoperta del palazzo ducale, le maravigliose porte in
stia
ma
la
di
S.
inciso il suo ritratto con quelli dei suoi fedelissimi compagni Tiziano e
Pi'
t
ro Aretino.
e dopo dai migliori frescanti delsua scuola. questo dice un dolio osservatore, un colore su" goso vivido , vario , che anche in molla distanza vi presenta gii oggetti e quasi fossero vicini lulla la storia vi fa vedere quasi
, ,
,
>
398
u in
TA
un
teatro
TA
La
redi Francia pubblicata V anno 1627.
bene illuminato, rin uita con una vaga e biillante ar mooia '. Dipinse altres diverse tavole all'olio, ena non cos felicemente. Mor nel 1641.
da
IV
(Gabriello),
illustre di,
TAVELLA
la del
(Carlo Antonio),
stampe fece varj pregevoli disegni da Robert ed intagli alcuni e da Fragonard rami sui disegni dei predetti artisti.
lettante di pittura e di
,
TAUNAY
glio
(Madamigella), nata
,
pena
di
Tempesta
Dusury
ed
incise
molti
il
emularli,
ma
in
appresso and
raddolcendo lo stile collo studio delle opere del Castiglione, di Gaspare Poussin e de'migliori fiamminghi e riusc, dopo il Travi da Sestri, il miglior paessta di Geuova. Le quadrerie di quella citt abbondano di preziosi quadri di quest'artista, aven-
gni
sesso
sui disegni di
Cochin
figlio,
done avuto
meglio che trecento il solo palazzo Franchi. Vi si veggono arie calde, belle degradazioni di paesi, graziosi effetti di luce, e le piante, i fiori, gli animali sono vivain modo da sembrar veri. Talvolta dipinse anche le umane figure, ina d'ordinario le faceva fare dai due Piola, ed in ultimo dal Magoasco, col quale lungo tempo lavor in societ. Moriva in Genova circa il 1755, lasciando ammaestrata nell'arte sua figlia (Angela) nata nel 1698 e morta nel 1746, la quale se non seppe operare di prpria invenzione, acquist nome di valente pittrice imitando le invenzioni del padre con tanta bravura , che mal si possono distinguere le copie o le
Giacomo ) celebre legno, venne dalla Germania in Milano, e nel coro, di quella cattedrale intagli io basso rilievo le storie de' santi arcivescovi. Accasatosi in Milano eb(
TAVOLINO
in
intagliatore
be un
i
figlio
(
chiamato
Ricardo ) che studi la pittura sotto Cammillo Procaccino, indi pass in Germania ai servigi
dell'imperatore Ferdinando, e generosamente ricompensato, ed onoralo di ricca collana d'oro, torn a Milauo, dove mor nel 1678. TAURINO ( Rizzvrdo) , nato a Roano in Lombardia fu valente scultore io legno del sedicesimo se,
mente rappresentati
colo.
Venuto
maggior chiesa
di
Padova
in
basso
rie della vita di S. Ambrogio nelle sedie del coro del duomo,
TAUR1SCO. Due
nome troviamo
lib.
e.
artisti
di tal
ricordati da Plinio,
que
(Melchiorre) nacAnversa circa il 1560 da padre mercante di stampe, che lo destin all'arte dell'intaglio. Rimasto alla morte del padre erede di ricco traffico, and a stabilirsi a Parigi, dove ebbe il titolo d'intagliatore del re. Huber lo dichiara uno dei pi mediocri artisti del suo tempo, che lasci qualche piccola stampa da Dunier Rabel, oltre le seguenti Ruslo del ducad'Alencon, coronato
in
:
TAVERNiER
eli, e lib. XXXVI primo de' quali pittore, diPapinse Discobolo, Clittennestra nisco, Polinice e Capaueo. Scultore
XXXV,
il
l'altro,
di
mo-
la sta-
TAYLOR
(Carlo),
intagliatore
di alloro
a bulino, nacque in Inghilterra circa il 1750, ed operava in Londra nel 1780: di questo artista sono conosciute le seguenti stampe: Emblemi morali colla spiegazio-
TE
tic
TE
una
serie
I
599
ingloNC
formatiti
ili
struzione
stampe rappresentatiti, .^ L'I2. t la Prudenza , 5. g la , Sapienza 4. Q la Piet e la Verit, 5.* la Vita, 6. fi Ja speranza, da Angela Kaufmann. Calidoro ed Amelia, dalla stessa
sei
,
(A bramo van), nato Leiden circa il 1618, fu allievo di Giorgio vati Sckooten ; ma quando
TEMTEL
ebbe appena
lasciato
il
maestro
pittrice.
Palernone e Lavia
accompagnamento
stampa.
alla
TAYLOR
Bath
forte,
circa
(
il
Giovanni) 1740 e fu
nacque a
pitlore di
ed intagliatore all'acqua quale si hanuo alcune buone stampe tratte dai propri quadel
dri rappresentanti:
paesaggi
mor
Un paesaggio montagnoso, dove vedesi un branco di pecore ed un carro di contadini, che si ferma al
fiume per abbeverare i cavalli. Una Marina, con porto popolato di navi, e sulla riva diverse figure con tadiu esche, ec.
TEMPESTA V.
TEMPESTI
(Mulif.ribus de).
i
(Antonio), fiorentino, nato nel 1555, impar pnncipj della pittura sotto
il
Tiri, poi
terra circa
ni
intagliatori
bulino
di
quel
frequent la scuola dello Stradano, cui et d' inclinazioui e di talenti conforme. Lo emul Dell' intagliare in rame, nel far cartoni per arazzi e nelle capricciose invenzioni dei grotteschi e degli ornati. Ebbe per
regno.
TF.DESCO (Emabvello),
di Tiziano e
allievo
al-
lora chiamavasi
creato
visse in
maggior fuoco del maestro, e disegnando, investivasi di certo divino furore, che a guisa dell' estro poetico deve risguardarsi come uu dono
natura , non come un' arte. Dimoi lungo tempo in Roma e didella
dopo il 1546, trovandolo in quell'anno destinalo, iusieme ad altri scolari, a dipingere coi cartoni del maestro il coro della chiesa di Pieve di Cadore sua patria e nominato testimonio in diversi atti, coi quali, nella sua qualit di conte palatino , legittimava figli spurj e creava notai. (Iacopo del), nato in Firenze , fu scolaro di Domenico del Ghirlandajo, e suo ajuto iti alcune opere. Altro non noto di questo pittore , ricordato non senza lode
casa del maestro fin
,
verse opere condusse a fresco a Caprarola, a Tivoli, in Villa d'Este ed in pi luoghi di Roma.
Molte delle storie della galleria Vaticana sono di sua mauo, copiosissime di figure di un palmo e mezzo con belle architetture e paesi e grotteschi di squisito gusto. Poche grandi opere fece all' olio , ed anche queste meno felicemente delle piccole. Di quelle rappresentanti
,
pinte
in
alabastro
Maria), scultore cremonese del secolo decimoquarto, scolp nel 1378 le due statue in marmo rappresentanti i SS. Egidio ed Omobouo per la facciata
della chiesa litolare di
detti
TEGNIZZI (Iacopo
alcune
drerie
bellissime in
di
Firenze. Mori in
nel 1650.
in
santi.
onde
gli
venne
il
soprannome
di
400
TE
come accad
TE
che non sanno che imitare, dipinse pi freddamente e con pochissima variet gli stessi soggetti di gi trattati dal primo.
a eoloro
Tempestino. Fioriva costui circa il 1680 , ed ancor prima di contrae domestichezza coll'arlemese de Alitlitnbus aveva fatti paesaggi alla pussinesca tenuti in qualche pregio.
Non
in
cos
il
fratello
TEMPESTINO,
TEMPESTI
(DOMENICO), fiorentino, nacque nel 1652, e fu scolaro in patria del Volterrano. Alternativamente dipingeva
col pennello ed a pastello, facendo ri-
diede all'intaglio, e di nuovo ripigli il pennello sotto Carlo Maratta, dopo essere stato in Praucia ed iti Olanda. Ma breve fu la sua dimora in Francia, essendo passato in Inghilterra e di l in Irlanda, in Olanda, in Germania. Finalmente ricondottosi in Firenze, fu impiegato nella real galleria. Slor dopo il 1718.
tratti e paesi; poi si
molte parti di lunga ma do il padre , ed ebbe la non comune fortuna di godere vivente vantaggi dovuti al raro suo merito. L' arciduca Leopoldo Guglielmo lo nomin suo gentiluomo di camera e la regina di Svezia gii regal il proprio ritratto e gli diede altre singolari dtmostrazioni della sua stima. 1 pi ovvj argomenti de'suoi quadri sono faste di villaggio, nozze, adunanze
i
TENCALLA ( Cristoforo ) di Lugano, poco o nulla conosciuto in Italia per avere quasi sempre operato in stranieri paesi. Crede il
,
Sandrart
che studiasse
principj
dove, recatosi in Germania, in Ungheria, in Moravia, facesse col risorgere la nuova maniera de'freschi.
TENIERS (Davide),
nacque
in
il
vecchio,
allievo di
Roma, dove
mer. Dieci quella capitale degli artisti , disegnando la sera con maravigliosa verit i paesi veduti la mattina.
bevitori , alchimisti intorno al crogiuolo, corpi di guardia, e pi d' ma Tentazione di S. Antonio. Aveva Teniers un pennello facile e grazioso. Faceva i cieli luminosi ed allegri, frondeggiava gli alberi con grande leggerezza e dava anima ed espressione alle sue piccole figure. I suoi pi riputati quadri sooo quelli di piccole dimensioni, alcuni de'quali chiamati dopo cena perch cominciati e terminati la stessa sera. Ma non in tutti tenne la stessa maniera, aveudo d'ordinario seguita quella di Rubens , ma frequentemente altres quelle del Bassano , del Tintoretto, di Tiziano, onde fu detto il Proteo e la Scimmia della
di
, ,
pittura.
Cadde
Aveva Teniers
il
affinato in tal
modo
poco variate
composizioni
difetti
due
non pu
,
verun
modo
essere
difeso
se
notturni
cesi,
non
che tornato in patria, lavorasse ancora qualche storia in grande con men felice riuscita, onde si restringesse ai piccoli quadri di triviali e faceti argomenti. Morendo l'anno 1649, lasci due figli ammaestrati nell' arte.
che ritraeva la natura quale la vedeva , e che 1' infinito numero de'suoi quadri non gli permise di non replicarsi pi volte. Per riunire tutte te mie pitture, socol dire
tamente
stret;
leva egli dire , sarebbe necessaria una galleria lunga due leghe. Per vivere pi tranquillo erasi Teniers ritirato nel villaggio di Pesili , posto tra
ma
Malines
ed
Anversa
ma
TE
pi frequentato lucgo di riunione degli artisti e dei dilettanti di ogni grado e di ogni paese. Sebbene non rappresentasse die soggetti plebei, am
il
TE
Zwol
prese
nell
si
401
Roma,
sempre
.
la
societ
dei
dotti
dei
personaggi di elevata condizione, vivendo in un modo pi confacente a gran signore che ad artista. Ma egli guadagnava assaissimo ed i suoi lgliuoli erano di gi bastante,
per piacere i prinEbbe poscia in Arlem altro maestro, presso al quale si trattenne pochi mesi, per passare in Balia, dove per altro non cambi mai la sua maniera di disegnare
cipi della
e studiali
pittura.
e di comporre. Condotto nelle Spagne dal conte Pignoranda fu dal re creato cavaliere, ed in breve ec,
modo,
che gli toglievano frequentemente consueta ilarit. Ma brevi furono le sue pene perocch avanti di giugnere alla fine del 1690 , mor in Brusselles. Tutte le quadrerie di Europa possedono quadri del giovane leniers, onde sarebbe opera perduta il volerne dettagliatamente
,
il pittore di moda. principali della corte vollero esser ritratti da lui, e le signore tro-
colo diventato
vavano il suo dipingere cos amabile, ebe Venivano Ira o. loro a contesa per essere le prime ad avere il proprio ritratto. Sospettando Terburg che lauti favori non fossero tribui
tati
alla
sola
virt
,
ma
e
in
parte
gli
alle
sue
attrattive
temendo
volta
descrivere alcuno. di Costantinopoli operava in Venezia in principio del tredicesimo secolo, e vi apr scuola di pittuta : fu perci risguardato dallo Zanetti come il primo maestro della scuola veneziana.
effetti
TEOFANE
parti
segretamente alla
,
del-
TEOSCOPOL1. V.
Grechi
delle.
TEBAN
venne per
tra
i
timo recavasi a Parigi, e vi si trattenne alcun tempo facendovi diversi ritratti ed alcuni quadri storici. Trovandosi abbastanza ricco ed amando la tranquillit della sua
patria
,
pittori Sivigliani,
abbandonava
la
Francia
i
TEBBBUGEN
nella Transilvania
scolaro in Utrecht, dov' erasi rifuggiato con suo padre , di Abramo Bloemaert. Passava poi in Italia e vi dimorava dieci anni, tenuto sempre in molta riputazione a Napoli
per dimorare finche visse a Zwol. Col la sua fama, la probit, tagli aprirono I' ingresso alle lenti principali magistrature del comune, senza per toglierlo interamente all' arte, che costantemente am fino alla morte, accaduta l'anno 1681.
TERENZJ (Terenzio
Rondo/ino
, ,
detto
il
Te*
ed
alcune belle pitture. Ma la pi rinomata sua opera conservavasi a Middelbourg, ed un vasto quadro rappreseli tante un Bauchettu con ligure di grandezza naturale, per il quale Rubens colloc Terbrugen tra pi illustri pittori delle Fiandre. Mor in Utrecht nel I629. TERBUBG (Gher.vroo) nato a Piz. desili Arth, ecc. T, HI.
a
,
Roma
dove
lasci
renzio di Urbino era nato in Pesaro circa il 1570; e lungamente si trattenne in Roma ai servigi del cardinale Montalto, nipote di papa Sisto V. Poche cose dipinse per
non conoscendosi altro quadro di sacro argomento, che quello rappresentante Nostra Signora tra varj santi che trovasi a S. Silvema fece molti piccoli quadri, stro contraffacendo le maniere dei grandi
chiese,
,
51
402
.
TE
sioni dei
TE
stesso
e vendendoli per opere lonidori ro. Gli riusc felicemente d'inganonde preso nare molti inesperti maggior coraggio, cerc di giuntare
,
Jo slesso
Scopertosi l'inganno, fu scacsuo palazzo , di che ne tanto dolore , che poco dopo < bl>e mor iti d di circa 55 anni.
faeli
ciato dal
TF'RREK (van)
s'olia
,
fu
buon
pittore di
ed era celebre il suo Unito <>''Europa. Fior nella seconda met it:l diciassettesimo secolo, senza che di lui si abbiano pi circostanziate
notizie.
allievo del
ras. INel
mo
Muro
nel
genere piacquero ancora ai Romani , ed avrebbe potuto agiatamente dimorarvi , se avesse avuto amore per il lavoro. Ma egli non operava che stretto da necessit, onde si tiov presto ridotto in estrema povert. Mor assai vecchio dopo il 1724. ( Matteo ) ultimo dei fratelli di Agostino , nacque all' Aja nel 1670 e fu suo allievo e di Guglielmo Dondys, In et di 2o anni quanti appunto ne aveva Agostino quando pass alla corte dell'elettore di Rrandeburgo, fu creduto capace di terminare alcuni quadri che questi aveva lasciato all' Aja imperfetti. Incoraggiato dal felice successo di queste opere, cominci a far quadri d'ogni graudezza, che lo fecero
presagire eccellente pittore.
Ma
egli
TERWESTEN
(Agostino) nato
all'Aja nel 1649, apprese a dipingere sotto Guglielmo Dondyns e si perfez'on in Italia. Viaggi poi in
sei
<!ove acquist
nome
di
valente pit-
conducendo graudi storie per ornamento di sale e di gallerie, dominalo pittore dell' Elettor di Biaudeburgo, poscia re di Prussia,
l.ne
vedere recavasi a Berlino l'Italia. Perci presso al fratello, e di suo consentimento e della madre, che lo aveva col Seguilo, recossi a Venezia. Lo studio de* pii insigni quadri di Tiziano, del Tintorelto, del Bassauo, di Paolo, e la scuola di Carlo toth gli fecero alquauto variare la prima maniera , che modific ancora pi dopo che in Roma ebbe copiato
di
ardentemente desiderava
l'antico e le cose
demia
Parigi.
Amato
dall' Elettore
dal
suo primo ministro , e stimalo da quanti lo conoscevano , per i suoi talenti e per le sue gentili maniere, mor ricco ed onorato in Berlino l'anno 1711, dopo avere arricchita
quella capitale di pregevoli pitture. Suo raiuor fratello era ( Elia ) , nato all' Aja nel
Agostino suo fratello , che avrebbe voluto averlo per suo ajulo nelle grandi opere della corte ; ma egli prefer ad ogni paese la sua patria, dove fu di ritorno nel 1699. Ebbe col copiosissime commissioni, e la direzione di quellaccademia. Mor in patria, non ben noto in quale
auuo dopo averla arricchita di preziose opere risguardate dagli artisti come altrettanti esemplari.
,
1657
aveva
nome
in
patria
di
,
TEBZI (Cristoforo)
nato
in
,
di Bologna,
buon pittore di quadri di genere quando s' invogli di veder Roma, a fronte che lo consigliassero a non
lasciare Ja patria le molte cornmis
principio del diciottesimo fu scolaro del Crespi e di secolo altri maestri. Allorch cominci a dipingere , mostrava uua lai frati
TE
rhezza
tratti
ili
40
ti
pennello
che
in
pochi
avvicina
:
ma
loro
andava poi ricercando troppo finitamente. Da questo difetto si corresse in Roma, dove fece rapidissimi progressi. Di ritorno
le
quando
alcune pai
ai
<i
quello
di
tutti
cevano sperare ma mor uel fiore della giovent non lasciando che mezze figure e teste di vecchi hellissime che conservatisi iu diverse
, , ,
napolitani suoi contemporanei, e non interiore a quello dei glandi maestri nelle opere eseguite avanti il 1590. Fioii Bernardo Tesauro dal 1460 al 1480. (Raimo Epifanio) napolitano e pn Inabilmente figlio o nipote del precedente, fece ancor gli diartisti
gallerie.
(Francesco), bergamasco, uacque circa il 1520 apprese la pittura iu patria grandi maestri
capitali
,
TEKZI
iu
allora
in
ricca di
lavor
:
diverse
ed in Milano dipinse nella basilica di S. Simpliciano alcune grandi storie , alquanto seccamente disegnate, ma con grande forza colorite, oude fu dal Loniazzo mollo lodalo. Chiamalo alla corte cesarea vi fece lunga dimora. AlItalia
,
modenese nel 1750, ebbe la sventura, o piuttosto la fortuna, dice il conte Algarotli. di studiare in Boprincipj della pittura sotlogna
rio
i
un meschino colorilor di siedimi, pei che in tal mudo non si guast nella scuola di qualche moderno quadra turista. Ma fu certo fortunatissimo, dir io. d'aver trovato nell'Alearolti un illuminato proiettore ed amico, che avendo preso ad amarto
lo,
gi,
lo
volle
compagno
TESAUKO
no,
di
napob'lafu allievo
Tommaso
Ja
Sttfaui
e dipinse
ed esecutore delle sue fantasie. Belli sopra ogni altro sono due quadri di paesaggi ed architetture che
i
vita del R.
Niccol eremita,
quale opera, a differenza di tansue forse migliori cose ria lungo tempo perite si fino a d nostri conservata. Mori Filippo in patria circa il 1520. (Bernardo), nato a Napote
,
1' Algarotli gli fece eseguire sotto propj occhi per la sua galle; ia. con bassi rilievi e con piramidi. Lo Zucfigure tutte vi dipinse le carelli
i
leggiadria e
venust
a cuS
prima met del quindicesi- ligure dal suo Tiepolelto che dopo mo secolo, credesi discendente da Fi- il nostro Maurino aveva il primo luogo nell'affetto dell'illustre Iellelippo , ed essere padre o zio di Raimo, di cui io appresso. La sua rato. Ma la maggior gloria del Tepi tiuomata opera il palco di- si quella di aver richiamala 1' arpinto a S. Giovanni de'Pappacedi, te delle architetture e degli ornati che Io stesso Giordano non sapeva alla perfezione, cui 1' avevauo ridotColonna e forsaziarsi di ammirare. Fra le molta i Mitelli ed le ligure ond' popolato si vedouo s' ancora reciduta pi filosofica e pi Alfonso li ed Ippolita Sforza nel- erudita. Riconoscendo dall' affezione l'atto di sposarsi, che il valente dell' Algarotli il suo essere, gli corrispose con un amore senza pari; e pillole acconciamente introdusse nella storia rappresentante il Sacramentrovandosi il conte in Pisa attaccato del matrimonio. U suo siile si to da elisia, il Maurino, quantunli
convenivano
ture. Iu altri
nere
faceva
Algarotli eseguire le
,
nella
404 que
TE
foSse di
TE
Fra
sue stampe sono conosciute :
le
gracilissima comples-
sione,
mai non volle abbandonarlo, 'l'ornato a Bologna dopo la morte poco gli sopravdell' Algarotti ,
visse,
Due
tra
fu
dagli
amici sepolto
ir
marmo: Mauro
teris
in
p'mgendo orna tu
patra.
tectura restitutori an. 1766. TESIO (II) torinese, recatosi a Roma gi fatto pittore, frequent
Io studio del cavai. MengS, che si gloriava di averlo per suo allievo.
Di ritorno in patria venne adoperato dalla corte e da private famiglie. Le migliori opere di lui diconsi quelle della real villa di MoncaMor poco dopo il 1790. TESSIER (Luigi) pittor di fiori ed intagliatore all'acquaforte, lasci diverse stampe di genere. TESTA ( Giovanni Cesare) nacque iti Roma circa il 1656, apprelieri.
L'Angelo Custode, da Pietro Ai Cortona. 11 Battesimo di Costantino il grande , da Agostino Caracci. (Giuseppe) nacque in Ginevra circa il 1650, ed in Roma , dove alcun tempo dimor, pubblicava diverse stampe, Viene comunemente creduto cugino di Gio. Bat-
tista cui si rassomiglia la sua maniera d'incidere. Ebbe parte nell'opera pubblicatasi in Roma nel 1680
sotto
il
titolo di
se
duaux de nouvelle creation. Oltre di ci si hanno di que9lo maestro le seguenti slampe Ritratto di fra Girolamo de Co:
Fra
le
medesimo.
Soggetto di Tesi: vedesi a basso un' idra, in aria la Religione, che tiene il ritratto di Alessandro VII. In una banderuola leggesi accedidal medesimo. le ed il! unii n ami ni TESTELIN (Lodovico) , nato la Parigi nel 1615, fu allievo di Simone Vovet. Uscito dalla scuola di questo valente maestro di gi perfettamente informato di tutte le pratiche dell arte, non os metter mano a verun' opera pubblica, finche non ebbe attentamente studiate le opere de' grandi pittori, ed in particolare quelle del Bosso e del Primaticcio, a Fontainebleau. I suoi quadri della risurrezione di Tabita e la Flagellazione di Paolo e Sila sorpresero Parigi per le grazie e l'armonia della composizine, come per
:
,
II
Didoue moriente
le
catasta del-
legna, uelT atto che Iride le svelle il fatai capello, da Pietro Testa. II Centauro Chiroue che insegna ad Achille a suonar la lira ed a acconciare i dardi, dallo stesso.
,
L'ultima Comunione di S. Girolamo, dal Domenichino. TESTANA (Gio. Battista) iotagliatore a bulino, nacque in Genova circa il 1649; ma dimor lungamente in Roma, dove condusse la maggior parte delle sue opere. Intagli pure unitamente a Guglielmo
Vallet ed a Stefano Picart
gini
le
le
imma-
degli eroi
di
Giovan Angelo
tratte dalle medaglie e dalpietre antiche. 11 suo bulino si accosta per conto della piacevolezza a quello di Mellan.
Camini,
la nobilt dell'espressione e per la freschezza del colorito. Pochi conobbero al pari di Testelin le teorie della
pittura,
onde
lo
stsso (e Rrr.n,
su
TU
amico,
era
solilo
TU
di
105
consultarlo
intorno alle difficolt dell'arie. Ma Lodovico non ebbe fortuna eguale al inerito: ed il suo amico senza offenderne la delicatezza lo colmava de' suoi beneli/j. Moti in patria nella fresca et di -10 auui. Suo fratello
che compongono I' uomo, e diverse ligure intere di persone d'amSi conosce altres unii sessi. bo sua slampa rappresentante Arianna abbandonata, da Guido Reni.
le
parli
,i
Goffredo
a
minore
ghem
e dal
(Enrico) era nato a Parigi nel 161(5, e fu insieme a Lodovico scolaro di vet. Essendosi fatto conoscere buon disegnatore, venne pensionato dal re ed alloggiato ai Gobellini quali fece diversi per cartoni. Nominato professore dell'accademia di pittura, in Parigi, nell'epoca della sua fondazione, fu uno de' pi valenti maestri: ed in grazia dei giovani allievi pubblic
,
TESTELUN
TUKODON
).
scultore nella cappella di S. Ignazio alla chiesa di Ges in Roma, nacque in Francia circa il 1640, e poi ch'ebbe appreso a disegnare ed a
modellare
in patria, recossi
Roma
breve
onde meglio
tempo valente
pe
ma non
nel
1696, poco prima di morire, la celebre sua opera ; Conferenza delV Accademia coi pareri de' pia esperti maestri intorno alla pittura.
allora dominante. Fra le sue opere eseguite nella preallegala cappella del Gesii, iavorando a competenza di Pietro le Gros, che aveva di gi acquistata fama di raro scultore, merit comuni applausi il gruppo rappreseutante alcuni Giapponesi che si coni
(Brandolin), bresciano, visse probabilmente nel quattordicesimo secolo. Sebbene fino alla nostra non siasi conservata veruna sua opera dubbiamo non pertanto crederlo uno de' buoni pittori del suo secolo, trovandolo dagli scrittori pareggiato a Gentile da Fabiiano; aggiugnendu che fu concorrente dell' Alticbieri per le pilline della sala di Padova detta de' Giganti.
et
,
TESTOfUNO
di
comunemente
attribuito a
si
scorge il maneggio del marmo, e direi quasi inarrivabile; ma questa parie esecutiva perocch la sola cosa lodevole traviato dal signoreggianle gusto dei secolo, v'introdusse stiaue alitudini,
Perfettissimo vi
,
TEXADA
uno
di
(Don Girolamo)
illu-
svolazzi di vesti fuori del naturale, e per dirlo in una parola, un movi-
Siviglia, fu
coloro che e col consiglio e col danaro potentemente contribuirono al mantenimento dell'accade-
mento che non sarebbe pure scusaDopo questo gruppo che il suo capolavoro,
bile in opere di pittura.
mia
sori
pii
,
di pittura
stabilita
dai profes-
fu
per
perduta opera sarebbe ogni ulteriore indagine sulle produzioni di un artista, che spinse la sfrenala licenza delle stranezze al di
nini e de' suoi seguaci.
l del
Ber-
accademia.
THELQT
(Giovanni Giorgio),
l
TTIEODORE (N.)
ra e l'intaglio da
pittore ed in-
nato in Chartres nel 17'J3, era conosciuto avanti il 181 per una stampa rappresentante la Pittura, da Frali cesco Albano.
Francesco Mil,
Tre
no,
il
THFLOTT
intagli a
te in
(Giacomo Gottltbb)
primo
in
Star/,
bulino ed all'acqua fordi Gin. Daniele tutto il corso del disegno del-
compagnia
ultimo
in
TIIEOTOCUPOLI (DomeM".
1 ,
406
TU
TU
L'Innocenza, gentil fanciulla io mezzo a grazioso paesaggio
.noi
,
nato in Grecia nel 1548, venne giovinetto a Venezia, e fu ammesso nella scuola <Ii Tiziano Vecellio, dalla quale usc valente pittore. Ma ben
tosto
le
da
Giosu Reynolds
Il
re
Eurico IV d'Inghilterra, da
del Ponte, ed il Kingston llupon-
ismeutire quest'imputazione, in stranezze, che gli fecero torto grandissimo ; onde si diede allo studio della scultura e dell'archit3ltura.
Carenalo
di
UH
1788.
Recavasi poscia in Spagna, dove non lard a farsi nome di eccellente architetto,
non omettendo
di esercitare
la
ebbe appresi
in patria
principj del
scultura e la pittura. Costru in Madrid il collegio di donna Maria d'Arragona, fabbrica regolare, ma senza ornali , come si conviene ad edifizj di tale qualit. Faceva poi
diseguo e dell'intaglio,
recavasi a
In lllesca, citt posta tra Madrid e Toledo si esegu sui di lui disegui il bello e grandioso ospedale e chiesa della Carit, nella quale dipinse il quadro ili S., lldefonso e scolp due belle statue di profeti.
dove incise diversi soggetti tratti da quadri d' italiani maestri. Dicesi che il suo gusto d'intagliare sebs'accosta a quello di Mellan bene siane per conto del merito rimasto a qualche distanza. Pubblic in Roma la Vita di S. Terribio , nel 1679, sotto il titolo di: Vita B. Turribii archiepiscopi Limanii
,
,
Roma
Gae-
tano.
Intagli
:
inoltre
le
seguenti
slampe
S. Teresa in estasi
nell' istante in cui
tra le
nubi
un Angelo con
un dardo infiammalo
squarciarle
il
disposto a
monache Bernarde
di
gli
di S.
in
Do-
menico
pittura
lutto
seno, dal lmoso gruppo in marino del Bernini. La Statua di S. Bibbiaua, dallo
stesso.
in et di
Mor
buoni
Trystan e Mayno. T. ) valente ( A. dilettante d'intaglio, del quale dannosi molle teste intagliate in sullo stile di Stefano della Bella , pubblicate nel 1723.
allievi
THEVENARD
Santissima
Baldi.
Il
Vergine
da
Antonio
dal
medesimo.
Crocifisso
;
Ges Cristo
vedonsi vanni e
la
ba^so
TIIEW (Roberto)
la
Gaetano.
TIIIEBAULT
glie di
le
Dufios,
si
in
Londra da Giovanni
ci fece diverse
tra
le
,
B.iydel.
Oliso-
illier.
tre di
stampe
THIELE
Alessandro) nacque
1695, esercit io g<o-
late
quali
io Erfuil nel
Ili
TU
ma
(raltu
ili
107
vmezza
la
mi lieta
(ar altri
che de-
stinava all'ornamento della propria casa, o in dono agli amici. Mor nella
Avendo in apconoscenza di questo maestro, pot approlitlare dei suoi consigli ed insegnamenti. Pretendesi che Thiele sia stato il primo a dipingere in Germania paesaggi a pastello. Apprese poscia a dipingere
quadri
presso
d' Agricola. fatto
all'olio, e fu
T1IIERS
ancor
forte.
egli
Barone
e
di) intagli
per
passatempo
paesi
all'
alcuni
piccoli soggetti
acquacirca
THOENEBT
il
,
(N.),
nato
nominato
pittore della
pi belle vedute della segnatamente quelle sulle rive dell'Elba e della Sala. Da principio per altro suoi quadri
piugere Sassonia
le
,
1760 dimorava in Lipsia nel 1789 dove intagli diverse stampe di Storia da Rode, ed alcune vignette per ornamento di varj libri di letteratura.
TllOMAN (Giacomo
nacque
in
Ebnesto),
colore oscuro, ma seppe correggersi ed i posteriori sono pi chiari e pi lieti. Intagli pure all'acquaforte dai suoi disegni di-
tendevano
al
versi paesaggi.
rita
fra
scuola
gli
,
,
altri
che incise
Die-
alcune cose e
terich.
l'illustre pittore
Mor
Tra le che ammontano a diciollo all'incirca , sono stimali Due Paesaggi montagnosi ornati
di ruiue e di fabbriche sull'antico
llalgestem nel 1588, e di diciassetl' aniii era ormai valenle pittore. In tale et lasciava la patria per vedete l'Italia; e quindici anni si trattenne in Genova, Roma Napoli, studiando in ogni luogo le pi belle opere dell'arte e dipine gendo in pari tempo pregevoli quadri, o solo, o in compagnia di Ada-
Elshaimer. Era talmente allezionato a questo suo compat iolto di cui ne imit pei lettamente lo sii, le, che solo la morte ebbe forza dsepararlo. Allora torn in palliai
mo
gusto.
Altri
ma non
due
e
simili
Landau,
ornali
di
case
trovandosi
lore.
al servizio dell'
rustiche
toccati.
per met
leggiermente
THOMAS
Ypres
monumenti.
,
Due Paesaggi rappresentanti due vedute presso Naumbourg ec. THIELKN (Filippo van), nacque in Malines di nobilissimi pal'anno 1618. I i^eiilori non oponendnsi
tenti
sagtfi
circa il 1610, poi ch'ebbe appresi in patria gli elemeuli della pittura nella scuola di Bubens, part
alla
volta
in
d'Italia con
Diepeubekc
suo
rondiscepolo.
do
patria, si divise a
suoi
racco-
alia
lo
sua in-
clinazione
per
la
pittura,
mandavano
breve non tard ad essere emulalo dal giovinetto allievo. Non perci si separarono, ma cercarono con
in
onde molcondussero assieme. Poche opere vedonsi in pubI- ico di Thieleu, troppo ricco per
;
bellissimi quadri
l'amico per eseguire alcune pitture nel palazzo di quel vescovo. Dopo queste ebbe altre commissioni a Metz ed altrove, li modo che le molte opere ((indotte iu Lorena lo resero talmente celebre, che nel 1662, l'imperalore Leopoldo lo nomin suo pittore, assegnandogli un ragguardevole stipendio. Manca dopo tal' epoca ogni notizia biografica intorno a questo artista.
THOMAS
(Carlo
5Iac.no) na-
408
10 circa la
TU
Il
TU
Giudizio Universale grande composizione di Francesco Vanni. Apollo io mezzo ai coro delle Muse che danzano, da Baldassare Peruzzi ,1715. - (Simone) nacque in Trojes l'anno 1658 da un nipote di Filippo. Poi eh' ebbe imparato gli elementi del disegno e dell'intaglio in patria passava a Parigi onde perfezionarsi nell'intaglio. Egli pi che iu tutt'altro genere riusc bene nelincisione a bulino, ed il suo stile corretto ed ha grande propriet.
,
met del secolo deoimottavo, apprese il disegno e l' intaglio eia Beauverlet, e lungo tempo lavor come ajuto del suo maestro, merlo il quale pubblic alcuna stampe
nou prive
verlet,
di
ri-
spetti in sul
Beau-
ma
nel
THOMAS1N
Trojes
nella
Filippo
),
nato a
circa
il
Champagne
i
1536
apprese io patria
principj
intagliare
Fu
ricevuto
membro
di
quell'acca-
diede ad
intagliare- in
rame
demia, ed ebbe il titolo di pittore del re. La maggior sua opera un volume in foglio contenente in 2 1
logli
fece buon maestro. Staquella citt, intagli varie stampe dalle opere de' pi insigni pittori italiani , ed essendo morto nella stessa citt assai vec-
Coort, e
bilitosi in
Mor
in Parigi nel
1712.
isolate.
Altre
sue,
stampe
chio, lasci pi di dugento stampe, cinquantadue delle quali rappresenle antiche statue di Roma. Sebbene non correttissimo nel disegno le sue incisioni sono stimate per uno stile chiaro e fermo, e per-
tano
ch
le estremit
sono linissimamente
di Borgogna. Carlo XIII re di Svezia. La Pesca Miracolosa di S. Pietro da Raffaello. La Trasligurazione, da Raffaello, incisa per ordine di Luigi XIV ,
,
finite.
stampa
assai bella.
Filippo
Emmanuele
del
di
Lorena
duca
di
Mercour
Il Salvatore e gli furono dipinti da Raffaello nella chiesa delle Tre Fontane, in 4 fogli. S. Margarita che tiene una palma nella mano e con un piede calpesta l'ala di u drago, da RafI
Ges Cristo sul monte degli ulivi , da le Brun ec. (Enrico Simone^ figlio di
Simone, nacque
apprese
i
in Parigi nel
1688,
principj del disegno e dell'intaglio dal padre, indi studi sotto Benedetto Picart , col quale
and
in
Olanda. Dopo
essersi
trat-
faello
1589.
,
11
dallo stesso.
accademia
di
pittura.
La
ai
due
filosoli
gli
1617.
La Disputa dei Dottori sul SS. Sacramento, dallo stesso, 1617. La Sacra Famiglia da Federico
,
sua maniera d' intagliare libera e pittoresca. Seppe accordare con sottile ingegno la punta ed il bulino, ed iutagl con egual successo i ritratti e la storia. Mor in Parigi
nel
1741.
Zuccari.
Elenco
ci'
da
stessi.-.
TU
Luigi
Delfino
di
!1
409
Francia
da
Tequ.
Adamo ed Eva fuori del Paradiso, da Domenico Feli. I Pellegrini iu Emraaus, da Paolo Veronese. Una donna nel bagno, accompaguata da due altre femmine , da Rubens. Venere nuda die riposa e Cupido , da le Bruii. La regina Didone seduta nel tempio , da Coypel. Apollo die distribuisce premi alle Arti ed alle Scienze, e Minerva che corona il Genio della Francia , da Mignard. II Ritorno dal Ballo, da Antonio ec. Vatteiu TUORNlllLL (Giacomo), nato in Derbyshire uel I67 , da un gentiluomo di provincia ridotto in rii
,
anni recavsi a Lioue e di l a Bourg-en-Bresse, di dove fu chiamato alla corte di Torino. L'anno 1695 conduceva suo
bry.
tre
Dopo
Vienna, e col intagli alcune belle stampe per l' imperatore Leopoldo. Invogliatosi di vedere Augusta onde far conoscenza di quegli artisti, vi si trattenne due anni, indi rivedeva la patria nel 1699, e continu a lavorare fino alla morte accaduta nel I7I8. Fra le sue stamfiglio a
pe indicher
Ritratto
di
le
seguenti
Francesco Turretin , teologo Ginevrino, da P. Stand. La B. Vergine, il bambino Ges e S. Giovannino, rame intaglialo a grandi tratti sul far di niellali. La Santa Cena. Ges bambino che riposa sulla
paglia ec,
applic alla pittura in et giovanile sotto mediocre maestro, ma ajutatodal proprio iugeguo fece rapidissimi progressi uell arte. Recatosi a Londra dipinse un vasto quadro per la regiua Auna, la quaJe per mostrare al pittore l'intero suo soddisfacimento, lo cre cavaliere. Trattando egli ogui genere
strettissimo stato,
si
(Gio. Giacomo) figlio del precedente , fu ancor esso intagliatore in rame, ma lontano dall'eccellenza
T1IULDEN (Teodoro), nato a Bois-le-Duc nel 1607, fu uno dei pi illustri allievi di Rubens, e suo ajuto ne' vasti quadri della galleria
del
rigi.
di pittura, in breve
ti
tempo
coi frutl'
quando Rubeus
ecofatto
nomia
ra dei
Fu
pillore del re e
membro
e
della
came-
si
Comuni,
del
celebre
essa.
morendo
giorno in quella capitale per recara Fontainebleau a disegnate le fatiche d' Ercole del Primaticcio, che
poi
intagli
all'acquaforte.
Questo
avepi vivo
ed
quadri
in lui
italiani
il
cor
Giacomo
vano
risvegliato
desiderio di vedere la terra classica delle belle arti, ma fu dai suoi genitori
( I.)
intaglia-
versa
va in Londra nel 1784, in compagnia di Stali, la celebre stampa rappresentante la morte di Cook, tratta da un quadro di Carter.
richiamato nelle Fiandre. AnGaud, Bruges, Malines, ec. possedono preziosi quadri di questo valente artista. In diverse parti s'accost molto a Rubens, e forse lo supe,
TUOUKNEYSER
mo
)
(Gio. Giaco-
apprese
in Basilea nel 1656, elementi del disegno in patria, indi pass a Strasburgo per imparare V intaglio sotto Pietro Augli
nacque
r nell' intelligenza del chiaroscuro, restandogli a dietro di lunga mano nella forza del colorire, senza essere miglior disegnatore, nella fertilildell'invenzione e verit dell'espressiouc, senza, dare maggior nobilt alle
52
410
i"ure.
roti
Ti
TI
i
cosa uotabile
che sebbene
suoi
lavori
Thuldeo
conducesse
somma
studio, pure
con estrema facilit. Am teneramente il suo maestro, morto il quale abbandon Anversa per ritirarsi a Bois-le-Duc, dove mor in sul finire del secolo
fatti
sembrano
diciassettesimo.
in
fra i moltissimi Fiandre. Ma egli non ebbe la fortuna propizia al merito. Si racconta che diversi suoi ritratti furono comperati a carissimo prezzo, credendoli opere di van Dyck, quand'egli avevagli rilasciati ai committenti a vilissimi prezzi. Visse perci sempre povero, e costretto ad andar cercando d'una in altra citt cbi gli dasse da lavorare. Non conosciuta l'epoca della sua morte.
ritrattisti
le
che contano
vestire a grandi pieghe, i colori temperati, riposo, armonia, tutto tende a formare quel dolce patetico, di cui diede cos sublime prove nei sudi S.'i Pietro e nelle Maddalene. Dei molti quadri fatti in Bologna ed altrove non ricorder che l'Addolorata a S. Benedetto, maravigliosa per la filosolica espressione e per difficilissimi scorti ; il S. Domenico nella sua chiesa in allo di risuscitare un morto, che sorpreil
se
lo
ebbe
dire,
altro
maestro
potesse pareggiare al Tiarini; il S. Pietro che pieno di compunzione sta fuori del pretorio, che un tempo fu uno dei rari quadri della galleria di Modena; e per ultimo il Cristo morto, ed il S. Giovanni decol-
patria
si
principj
della
pittura dal
Fontana e dal Cesi; indi riparatoa Fireuze in occasione di una rissa che l'obblig ad abbandonare la
Piracoleca di BreVisse molto in Reggio, dove lae serv pure sci bellissime opere il duca di Parma ed altri principi, mostrandosi in ogni luogo uno dei pi grandi pittori dopo i Caracci.
lato della reale
ra.
,
Mor in patria di 9l anni. , TI BALDI (Pellegrino) detto ancora Pellegrino di Td>n.ldo de' Pel-
buoni uflcj praticati a suo favore da Lodovico Caracci. Di pronto e versatile ingegno com'era, il J ialini beo tosto si era reso padrone della maniera del pittor fiorentino, e non solamente in alcune opere fatte in Toscana, ma ancora uella S. Barbara in S. Petronio di Bologua raostrossi Pasignanesco, e piacque ai suoi concittadini. Ma conoscendo il pregio
ili
rivedere
la patria
pe:
uacque in Bologna nel 1527, padre della Yalsolda uel territorio milanese, venne destinalo alici pittura, per la quale mostrava
li
r ni
e da suo
dove recavasi
1547 e vi si tratteneva tre anni, studiando e copiando le migliori pitture. Pare che col si proponesse principalmente Michelangelo (perocch unia
Roma
nel
co
e valendosi
allievi
di
Raffaello
cercato
direzioni, in breve
-slo
un pittore di comporre, di degradare la luce, di esprimere affetti parve educato nella scuola
eg|i
negli
scorti
ina
nello stesso
tempo
cos temperalo e
dei
Caracci.
Ma
seguendo malinconico
il
,
che i Caracci solevano chiamarlo il Michelangelo riformato. Le prime opere che condusse a
pastoso
,
TI
battisterio
411
Va,
chiama
le
migliori
di tutte
contro il sentimento dei Canicci che preferiscono quelle a S. Jacomostrossi inimita)ile nella castigatezza del disgno nella espressione , nell' abbondanza
()o
,
,
con suo disegno in questa chiesa e per un basso rilievo di Campo Santo, che da Palladio, Vasari e da altri insigni areretto
fu giudicata a favor del senza che perci ne venisse danno alla fama del Tibaldi. Chiamato in Spagna da Filippo li per la fabbrica dell' Escuriale , esegu col quello che il Primaticcio fece per la corte di Francia , e torn ricco a Milano e creato marchese di Valsolda, ove era nato suo padre. Fabbric in Milano per se un palazzetto con assai leggiadro cortile, nella contrada del Marino, fece molti bellissimi disegni per il Santuario di Varallo, eresse la chiesi di S. Fedele che una delle pi
chitetti
nelle quali
Bassi
dell'
invenzione
nella
copia delle
figure, nel variarle, fier aggrupparle. Chiamato nella Riarda d' Ancona
,
stupende opere
di
fresco delle
storie
Scipione e
fece all'olio,
di Trajano.
Poche cose
tranne alcuni piccoli quadri lavorati con estrema finezza nei quali introdusse d' ordinario vaghi pezzi di architettura , la quale fu poi la
,
professione della s-ua matura et, e quella che lo sollev al grado dei pi fortunati artisti. Aveva cominciato ad esercitarla nel Piceno, poi chiamato a Milano dal cardinale ar-
tire
gli
effetti
fatiche che
civescovo Carlo Borromeo fu l'esecutore dei grandiosi disegni di cos grande personaggio. Troppo lunga opera sarebhe il venire soltanto enumerando moltissimi edifuj eictti sui disegni di lui e sotto la sua
i
da oltre ciuquant' anni e nel 1600 sosteneva grandissime pag il comune tributo alla natura.
,
TIBALDI(DOMENICO),
l'
a torto dalfiglio
Orlandi e da
,
altri
creduto
di Pellegrino, era
lo
al
direzione. segni
architetto della cattedrale, fu l'autore dei nuovi didella facciata di ordine diverso dal restante del tempio che fu eseguita per un terzo , e di cui sonosi lasciati sussistere le cinque porte ed altrettanti corrispondenti finestroni. a cagione della singolare loro bellezza e preziosit della scul
,
Nominato
ma arte, essendosi dato alla seconda ed all'incisione. Si dice che fu maestro di Agostino Caracci. E questa circostanza e le stampe che pubblic , e le opere di architettura
eseguite sotto la sua direzione lo fanno degno di aver luogo , ma a tra i molta distanza dal fratello Mor in Bologna buoni artisti. 1' anno 1582.
.
tura
il
non
facile
a
dar
giudizio
favorevole
,
cos
strana
stato
innovazione
come sarebbe
imprudente
T1CCIATI (Girolamo),
scultore
maniera. Fece il gran cortile d'ordine rustico del palazzo arcivescovile con porte bellissime nello stesso palazzo, cappella magnifica ed ingegnosissima scuderia. Ebbe grave disputa con Martino Bassi, altro architetto della fabbrica del duomo, per conto del
sto
di
gotica
ed araba
nare del diciassettesimo secolo , uno di coloro che lavorarono intorno al monumento eretto in Santa Croce a Galileo Galilei. Egli scolp la figura rappresentante la Geometria, il di cui atteggiamento, le pieghe e le estremit non possono essere in peggior modo trattate; onde baster 1' aver fatto cenno di un
412
artista
clic
TI
TI
L' Adorazione dei Magi, ttampa
capitale di Gio. Battista. Due serie di capricci dello stesso,
TIDEMAN (Filippo),
Amburgo
i
nato
in
uno
eh' ebbe principj dell' arte in paappresi tria sotto la direzione di mediocre
nel
,
1657
poi
tro in dieci.
artista
fu
io
Amsterdam
allievo
di Lairesse, poi
Seguito di ventisette soggetti della fuga e del riposo della Sacra Famiglia io Egitto, di Gio. Domenico. Seguito di ventisei teste di carattere
,
opere
di storia. Accasatosi iu appresso nella stessa citt, vi fu molto adoperato per dipingere sale all'olio
dello stesso.
in quattordici fo-
La Via Crucis
gli
,
dello stesso.
ed
fresco
mostrandosi costanteil
pi delle volte dotto osservatore del costume nelle cose di antiche storie e di mitologia, che, scegliendo egli soggetto , preferiva sempre ad il ogui altro argomento. Mor in Amsterdam nel 1705, lasciando a' suoi
figli
Miracolo di S. Francesco di dello stesso. Paola Maria Vergine tra le nuvole che si mostra a S. Teresa ed a due al,
tre religiose
dello stesso.
Sant'Ambrogio
popolo
che
),
predica
al
dello stesso.
(
Lorenzo
minor
fratello
una
ricta
eredit
ma non
suoi talenti.
viene
gl'intagliatori all'ac-
quaforte per alcune stampe appena mediocri, onde non importa il dar-
De ulteriore notizia.
TIEPOLO (Giovati Domenico) nacque nel 1726 iu Venezia da Gio. Battista, uno de' pi rinomati
,
Gio. Domenico , fu ancor esso pittore ed intagliatore alla punta , ma alquanto lontano dal merito del padre e del fratello. ( Gio. Battista ), nato in "Venezia nel 1692, fu l'ultimo pittore di quella feconda madre di grandi artisti , che ottenesse fama europea. Era egli scolaro del Lazzarini, ma forse, pi ebe del Ladi
colo, che lo
dell'arte.
imitatore del Piazzetta. del suo primo stile, onde non ricorder che il suo Naufragio di S. Satiro
zarini
,
fu
figure nella cupola de' santi Faustino e Giovila di Brescia , le di cui architetture ed ornati venivano dipinti da ?dengozzi Colonna, Chia-
in
S.
Ambrogio
di Milano. Si con-
studio delle
mato
vo.ri
d' ajuto ne' suoi lavori , dopo averlo consigliato e diretto nelle invenzioni e disegni. Non perci maraviglia che nelle opere di Gio. Domenico si trovi grande analogia con quelle del padre. Mor in sul declinare del diciottesimo secolo.
gli
Pubblic
molte
stampe
iutagliate
"IT acquaforte , delle quali diamo P indice insieme ad alcune incise dal padre.
opere di Paolo Veronese; e non so se per lo migliore , ma certamente per fecondare Ja propria fantasia , attentamente esamin le stampe del Durer. Nemico dei colori vivaci , adoper costautemente tinte basse , ma seppe dare un effetto ed una vaghezza tale ai suoi dipinti ebe poco si vede di simile. Della sua miglior maniera io non indicher che la volta della chiesa, altra volta dei Trinitrj di Venezia , che sorprende per beili varialissimi scorti e per quel campo di luce splendidissimo che rallegra tutta la storia. Pi che nei freschi mostrossi slu,
TI
diato nei quadri all'olio, dei quali trovatisene sparsi di ogni dimensio-
TI
413
ne
in ogni parte d'Europa, che pur sarebbero ancora lenuli in maggior se avessero pregio che non sono maggior -eastigatezza di diseguo e vaghezza di colorilo. Per sentiim.ito del'Algarolti, che stimava ed amava moltissimo questo suo illusile coneh' egli chiamava il mio cittadino Tiep(Llt.', il suo miglior quadro in sant'Antonio di Padova , e rappresela il Martirio di S. Agata nel di cui volto seppe espiimere l'orrore della morte insieme alla
,
.
conoscitore del chiaroscuro e vigoroso coloritore, ma talvolta oscuro oltre il dovere. A Parigi , a Gaud ed altrove conservatisi alcune pregevoli opere di quest'artista, tenute a cagione della loro rarit in mag-
non meritano. iGio. Battista) nato a Paiigi nel 1 740, fu allievo in patria di Foxard, celebre intagliatore all'acquaforte ed a bulino. Sebbene Gio. Battista siasi per certi rispelli accostato alla maniera del maestro, per conio del gusto lo super, e le sue opere sono assai considerabili. Ci limiteremo al indicarne alcune
gior pregio che forse
T1LLRC
TIETLANDO
decimo
,
visse
nel
secolo
delle
stampe
ed ebbe la condolla della chiesa e monistcro d Einsilden, chiamato V Eremitaggio della Vergine,
nelle
che ornano
iu
Viaggi
dell'ali.
Chappe
montagne
della Svizzera
uno
quale,
ne commetteva la cura erte al savio architetto Tiellaodo , fu poi suo successore. La chiesa ha la forma di croce con Ire torri.
morendo
Siberia, dai disegni di le Prince. Seguito di Savojardi a Paiigi col titolo Me? gtna, ou les commissio* naires ultramontains an servce de qui lei vulent vayer, da Saint Aubin. I Pastori Bussi , da le Prince. Agar nel Deserto da Vernet. Una parte delle vedule del viaggio della Grecia , da Choiseul. Le Vignette per la magnifica edida Cochin. zione del Tasso
:
Sollevasi
la
minore
campane
nave.
sono
ai
due
lati
della
T1LBDRG
versa circa
pittore di
di
il
Europa Pax Europae reddita 1765, da Monnet. Bilratto in medaglione di Clemente XIV, da Domenico Porla ec. TJLLEMANS (Simone Pietro), oriondo di Brema, venne giovinetto
La Pace
in
in Italia circa
il
1620, e vi acqui-
st
nome
di
mercati, cui sapeva dare variet ed un certo sapore nelle mosse e negli atti, che le distinguevano dalle opere di simil genere degli altri fiamminghi. Altro non noto di quest' artefice se non che operava ancora nel 1625. (Egidio vas) di Brussellcs, nacque circa il 1625 e probabilmeule fu allievo di Branwer , che cerc costantemente d imitare, sebbene mai non abbia potuto raggiugnerlo ne'suoi spiritosi tocchi. Fu, come tutti quelli del suo paese ,
,
,
gendo il paesaggio. In appresso, conoscendo che guadagnerebbe assai si volse a pi dipingendo ritratti questi, ed in breve ebbe nome tra
,
migliori ritrattisti.
1'
A Vienna
ri-
imperatore Ferdinando ed seco una altri personaggi. Aveva figlia che faceva graziosi paesi finisebbene dipinti a guazzo. tissimi Tillemans operava ancora nel 1668. TIM A GORA, celebre piltor greco quando visse nel!' et di Fidia
trasse
, ,
stato pres;
socebe
portalo
alla
perfezione
4M
quando
i
TI
TI
del tempio d' Esculapio. Visse Timarco nell'Olimpiade 93, o in quel torno.
concorsi dell' arte istitu" vansi in Corinto ed in Delfo. Timagora in occasione dei giuochi
Pizj
,
venulo a concorrenza
di
pit,
TIMARETE,
Micone,
il
Fidia
le pittrici
figlia ed allieva di giovane, ebbe nome tra greche , per una Diana
Cipro, uno de'pii illustri pittori dell'et sua ed emulo di Zeusi , dipinse Ifigenia avanti l'altare su cui doveva essere sanificata circondata da afflittissime persone a motivo della imminente sua morte; laonde, avendo esaurita
di
,
TIMANTE
dipinta in
r
Efeso.
TIM :NETO,
vasi
nominato
ignorar) s le
piamo <li TI MI LO
greco scultore
ram-
arte nell' esprimere il dolore dei congiunti , e restandogli da dipingere il padre , ne trovando modo
1'
mentato dallo stesso Pausania, che ebbe nome tra gli statuarj per un bel Simulacro di Amore. TiMOCLE. V. Timarchide.
maggior dolore rappresent in atto iti cuoprirsi il capo con un lembo del manto. Espresse in una tavola
in esso
di
esprimete
,
T1MOMACO,
fioriva
.
pittore bizzantino,
degli altri
lo
Giulio Cesare , per commissione del quale dipinse che furono pagati Ajace e Medea
ottanta talenti, e collocati nel temdi Venere genitrice. Dipinse un Oreste, Ifigenia in Tauride ed
nelP eia di
di
pio
quata idea della sua grandezza, gli pose intorno alcuni satiri che con un
misuravano il dito grosso della sua mano. Era pure opera di questo eccellente artista un eroo , che come rarissima cosa trasportato dalla Grecia in Roma , ammiravasi nell'eia di Plinio nel tempio della Pace. Chi desiderasse pi diffuse notizie intorno a Timante, pu leggere quest'articolo nell' indice di
tirso
intorno alle quali trovatisi nella greca Antologia diversi epigrammi , i pi dei
altre
celebri
opere
TIMONE
Plinio nel
tra coloro
trovasi
lib.
annoveralo da
,
XXXIV
,
cap. 8
che scolpirono
sagrificatori
lottatori',
guerrieri
cacciatori,
TIMOTEO,
nome
illustri artisti,
Francesco Junio
Pittori greci di
T1MARCO
,
cap. 8
1'
di cui altro
non sappiamo
fior,
ed emulo di Scopa e di altri fu uno di coloro che lavorarono intorno al monumento regina eretto in Alicarnasso dalia Artemisia al suo consorte Mausolo re della Caria.
che fu
TINDAHEO,
trovasi
grazioso
scultore,
Olimpiade 120.
T1MARCU1DE,
fece in
scultore ateniese,
di
compagnia
Tim
>cle
al-
tro statuario ateniese, il bel Simulacro d' Esculapio per il tempio eretto in Elatea ad onore di questo dio. Fece Timarco per lo stesso
da Paolo Lomazzo nel Trattato della pittura senza darne pi distinta notizia. TINELLI CWAL. Tiberio) un-
nominato
tempio un
in
mano
1583, fu prima scolaro di Gio. Contarmi, poi imitatore del cavai. Leandro da Ponte. Fu il Tinelli uno de' pi grandi rito
in
Venezia
nel
tori, cacciatori, sagri licalori guer, rieri. Erano figli di 1 imarco gli scul-
e tale che avendone veduuno Pietro da Cortona In queiisse, il pittore ha messa l'anisto,
trattisti,
to
ma
di
II
TI
di
415
TINTI
(Giovanni Battista),
suo carattere, die aveva del sostenuto e dell'altero, ebbe travagli grandissimi colla moglie e coi parenti sd acerbi rivali ne' professori
il
dell'arte;
lasci
tori.
ma
la
parmigiano, nato circa il 550, appi cse in Bologna l'arie dnl Sammachino e studi con tanto impegno le opere del Tibaldi, che dipingendo a S. Maria della Scala, mostrossi
perfetto
mai privo
protet-
Soleva istoriare ritratti che gli venivano meglio pagati, e non finire quelli che faceva a hasso prezzo.
maestio.
Parma
Sono
da
assai stimati
quadri
saci'i
ri.
evanare del Correggio e ilei Par mi* giamno, onde for mossi uno siile che
partecipa di quello degli esemplari presi ad imitare. Fra le non poche pubbliche e privale pitture che la-
e favolosi,
ma suuo
mollo ra-
Uno
in
Vicenza dai conti Vicentini. TINGUIUS (A. Mei), si rese celebre fra g tagliatori per una sola stampa, che la Tentazione di S. Antonio, da Callot. TINTI (Lorenzo), nacque in Bologna nel (554, e fu uno de' buoni allievi di Andrea Sirani. Per la
si
' i ii
1
Parma meritano particolare rimembranza l'Assunta in duomo ed il Calino della chiesa delie Capsci in
puccine vecchie, che si conta ti a le ultime grandi opere dell' antica scuola parmigiana, ch'ebbe line alla
morte
il
dei
Tinti
accaduta avanti
forse
1620.
chiesa
fece
della
Madonna
del
Piombo
ra
'PUNTO (Musa, o
Tinto)
vile
,
Musa
dro d' altare per la chiesa di S. Tecla di Bologna; dipinse molti quadri di piccole dimensioni di storie sacre e profane, e fu pure buon ritrattista, ina non da paragonare alla sua illustre condiscepola Elisabetta Sirani.
Musa
e
peratore Federico Barbarossa, il quale avendolo pi volle avuto ai suui servigi , volle ricompensarne il disliuto merito, creandolo
nel
1149
Intagli
tra le
all'
slampe,
dipinti
rauij
il
D. Giacinto Ambrosini stampato jet Bologna nel I66li; il busto del Dura di .Modena Francesco I, da Francesco Stringa ec. .Mor circa (Camillo), nato
ina circa il 1758, diversi intagliatori
si
il
1700.
in
Bui
distinse tra
che lavorarono nell'opera pubblicata da Gavino Hamilton, ed intagli diverse stampe isolate, tra le quali: Lo Sposalizio di S. Caterina, dal Parmigianiiio. Lo Sposalizio di Meleagroedi Atai.mta, ila Polidoro da Caravaggio.
conte palatino , al qual titolo aggiunse nel 1160 il dono dell'isola Fulcheria, ora Ghiara d'Adda, con diploma spedito in Crema in dicembre del suddetto anno. Bacconta lo storico Morena che i Lodigiani si valsero dell' architetto Tinto per fabbricare la loro nuova citt Fuit inceptus egli scrive, tnurus cvitati* Laudae a Tinta Mussa de Cava de Cremona.
:
(Jacopo), pittore vicentino, operava nel quindicesimo secolo. Conservasi di lui in Vicenza, a S. Corona, una Coronazione di Spine, che nel colorilo si
accosta al far del Pisauello,
lo
T1NTOBELLO
ma uuu
del
Ges Cristo
vi,
sul
monte
degli Uli-
pareggia disegno
nella
castigatezza
T1NTORETIO.
il
Ved.
Robusti
nome
Jacopo.
416
T1
,
TI
la.
TIO (FRANCESCO)
la
in
patria fu nodella
e pittore
egli
corte di Cassel.
Fu
buon dise-
istori
tribuna
a
Conventuali
TIODA,
nono
questi
Don
Alfonso chiamalo
stabilita la
il
gnatore, e color con bravura, ma talvolta suoi quadri vedonsi negligeutati. Fra le sue molte opere di pittura ebbe gran fama l'Alceste ricondotta da L'.rcole ad Admeto. La maggior parte delle sue opere coni
Oviedo,
i
servatisi
Cassel. Intagli
all'ac-
tra per ordine suo diversi edifizj quali la basilica del Salvatore con
altre
la
due chiese
ai fianchi,
una
del-
quaforte ed a punta diverse stampe tratte dai proprj disegui , tra le quali
:
Madonna,
l'altra Hi S. Michele.
il
regio pa-
Venere
che
dormono
che erede-
essere quello attualmente abitato dal vescovo. Convien dire che fos-
veramente un insigne edifizio, perocch nella celebre Cronaca del re A Ifonso Magno trovasi scritto : Cujus optr'cs pulciriludo plus preteseti* pose
test
Venere che mostra una freccia a Cupido. Ercole che fila vicino ad Onfale. Menelao Paride.
leti ed Achille, ec.
ntirar
quam
laudare.
Un
altro edifizio
l'
uui-
ca sua
da
delle
la
mia
di Cassel
l'anno 1780.
ce-
lebre tra
scolpito
non pu
Pausante,
fuso
lib.
X)
la lotta
d'Ercole
due teste, parimenti di ferro, di Leone e di Cinghiale, che si osservano con meraviglia in Pergamo, nel tempio di Bacco.
coli' Idra, e
il Giovane, precedente dello stesso nome, e nato ancor esso in Hayna nel 1751, studi sotto i suoi due parenti Giovanni Enrico di Cassel e Giovati Giacomo d' Amburgo i principi della pittura. Quando si trov bastantemente versato nelle pratiche dell' arte, si propose di dipingere gli animali ed i paesi. Ma nel 1770 fe-
(Gio. Enrico),
cugino
del
tore
Di questo greco sculda Pausania indicale alcune opere di non molta 'importanza nel libro X. TI3CIIBE1N ( Giovan Enrtco) ,
LISANDRO.
trovatisi
ce
un viaggio
di
Amsterdam,
e vi-
dell'Olanda, indi
Secchio, nacque in Hayna nell'anno 1722. Figliuolo di principi delun fornajo, apprese pittura da Fries non ignobile la pittore di Cassel, indi recossi a Parigi ed ottenne di frequentare la scuola di Carlo Yanloo. All'ultimo
il
tiesse
torn a Cassel, dove alla pittura del paesaggio aggiunse quella de' ritratti. Recavasi nel 1777 a Berlino, poi in Italia, e col si trattenne pi di un anno. Volle, ritornando alla patria,
attraversare
la Svizzera,
una
nominato ispettore
della
galleria, e
membro
venne
ni,
in Italia,
dell'accademia delle arti. Le sue incisioni sono tratte dalle sue invenzioni.
TISCHLER
(Antonio)
intagliato-
re in
TO
nel
417
TOBAR
glielmi
rami dell'Alcide
Bivio di Metaslasio, rappresentato in Yieuua per le uozze dell' Arciduca Giuseppe d'Austria con la princicome pupessa Isabella di Borbon re il frontispizio e le vignette del Trionfo di Clelia, pubblicalo iu Vienna nel 1762. T1S1A fu uno di que'greci scultori , che Plinio , senza entrare in
;
nacque in lliguera, presso Aracena, nel 1678, e fu scolaro in Siviglia di Antonio Faxardo. Il suo ingegno
suppl alla mediocrit del maestro, e collo studio de' quadri di Mimiin allora quella formarsi uno stile che mollo si avvicina a quello di cosi famoso maestro. Fortunatamente per Tobar , recatosi a Siviglia ebbe occasione di ve~ Filippo , <\& alcune sue pitture, che piaciulo,
onde abbondava
,
citt
giunse
verun particolare
fabbricatori
di
annovera
,
tra
i
,
atleti
cacciatori
soMali ec.
USICRATE
1
di Sicione, fu disce-
polo d'Euticrate e fioriva nell'Olimpiade 24, ma pi. che alla maniera del maestro cerc di accostarsi a q iella di Lisippo, dimodoch mol-
assai , furono cagione che lo nominasse suo pittore. Becavasi perno a Madrid dove ai lavori della corte altri ne aggiunse ordinatigli da ragguardevoli personaggi , tra i
tegli
,
quali
lina
,
il
ritratto del
cardinale
Mo-
sue opere, sciive Plinio, difficilsi distinguono da quelle fatte da Lisippo di Sicione. Ebbe Tisuoi discepoli Xenocrate iicrate tra statuario, ed il proprio figlio Arcesilao annoverali tra i non ignobili pittori. o ITTI (Santi), da Borgo S. Sepolcro, nacque nel 1538, e fu scc-laro d' Angelo Bronzino e di Benvenuto Celimi. Becatosi poi a Boma, si form uno stile dotto e grazioso. Se avesse avuto vigoroso colorito, com' ebbe in eccellente grato
mente
che riusc bellissimo. cosa notabile che un artista di cos distinto merito, si limitasse nelle opere storiche a copiare o ad imitare le
invenzioni
del Murillo. Una sola volta volle essere pittore originale, e fece una tavola superiore ad ogni
TUO
lode.
Rappresenta
la
Vergine col
'
divin fanciullo iu collo , e stanno a lato al trono sul quale dignitosamente seduta , diversi santi , i
di cui volti
do
le altre
disegno, bellezza di forme, espressione, non solameute sarebbe il miglior pittore di quanti n'ebbe
tura,
la Toscana dopo il 1560, ma inferiore a pochissimi della precedente
sono di una sorprendente verit. A questo solo quadro fatto per la cattedrale di Siviglia , pose il suo nome, quasi che lo credesse il solo degno di fare presso alla posterit testimonianza della sua virt. Ignoransi il luogo e 1' anno della sua morte.
TODE
tra
i
O.
II.
DE
morto
in
eia.
le
Le sue pi rinomate
sono
la
pillure nel-
quali mostra
lorito,
Cena
Croce di Firenze, il Risorgimento di Lazzaro nel duomo di Volterra, ed il quadro di citt di Castello rappresentante nuovi Cristiani che ricevono lo Spirito Santo per le inani degli Apostoli, quadro iusigne che vedesi con piacere anche dopo avere ammirati i Ire quadri di Raffaello, ond'era ornata quella Citt. Mor nel 1605. Diz. degli Ardi, ecc. T. in.
i
Danimarca, da C. de Mauder. ( Pietro ), non pi di mediocre intagliatore , pubblic nel 1678 diverse vedute e paesaggi con prospettive ed architetture. TOEPUT (Lodovico), nato a Ma-
TODESCIII
lines circa
il 1550, credesi comunemente che si recasse a Venezia, dove apprese quel vaghissimo colo-
rilo
che
tutti
ammirano
nelle sue
5^
418
i
TO
di valore, e di fu
TO
cavalleria regalare cui erasi inscritto. In breve tempo diede tali prove
tavole appi esentatiti cucine all'uso bassaneseo, fiere, mercati ed adunanze d' ogni maniera di persone. Dimor lungamente in Treviso, al-
promosso
,
al
con quello della poesia. Viveva ancora nel 1606. TOGNONE (ossia Antonio) da
ternando
lo studio della pittura
ma
Vicenza, fu uno degli allievi dello prima operazione '/.eletti. La sua fu quella di macinare io pittura poi cominciava a poco colori alla volta a disegnare qualche cosa di soppiatto del padroue, il quale, avvedutosene un giorno, e conosciutolo giovane di bello ingeguo, seco lungamente lo tenne e come scolaro e come ajulo. Di quest' artista si conservano iu Vicenza alcuni ragionevoli pitture a fresco , lontane per dall' eccellenza del maestro.
,
i
guerra , e perduta ogui prossima occasione di giugnere ai pi elevati gradi della milizia , si consacr interamente alla pittura, per la quale aveva sempre conservata una viva inclinazione. Non perci rinunziava a tutto ci che poteva solleticare il gusto per la proe scelse a suo maestro Michelangelo Cerquozzi, il pi celebre pittore di battaglie, che per avventura vantar possa 1' arte
,
cessata la
prima
e dopo di lui. Quando si vide capace di lavorare da se rivedeva la Spagna , e stabilitosi in Granata , fece per privale famiglie molti quadri di piccole dimensioni,
,
TOLEDO
pi
nelle
celebri
(Giovanni), uno
artisti
dei
maree
di
soldati
accampamenti
che
fiorissero
Spagne
in
sul
declinare del
scaramucce, batt&glie, che lo resero famoso in tutta la penisola. Recatosi a Madrid, trov modo di farsi conoscere alla corte , e gli furono ordinate varie opere d' importanza per i reali palazzi, che non g* impedirono di soddisfare alle utili commissioni che riceveva da distinte persone ; onde in breve tempo arricch. Giunto ai 74 anni gravemente inferm , mentre villeggiava a poca distanza da Madrid, e nella seguente notte mor ; Madrid , Aicala d' Ilenares Talavera de la Beyua possedono le pi belle opere di questo distmlo arlisla.
,
quindicesimo secolo, dipingeva nel 1498 il chiostro capitolare della santa chiesa di Toledo. Osservansi
lultavia cor. piacere alcuni pregevoli avanzi di questi suoi lavori rispettati dal tempo e dagli uomini, che
distrussero.
-
Giovanni
),
uno
degli al-
Tristano , fu dal capitolo di Toledo nominato, nel 1645, suo pittore. Non rimase che quattr'anni in possesso ti questa non meno lucrosa che onorevole carica , durante il qual periodo non fece cosa di tale importanza che meritasse di
lievi
di
TOLENTINO
Marc' Antonio
essere registrata. I Cappuccini di Toledo possedevano di quest'artista una bellissima Vergine col bambino Ges e S. Giovanni Battista di ot-
timo gusto e diligentemente finita. Mor in patria rei 1645. (Il cv?itan Giovanni di) nato a Locca nell'anno 1611, dopo avere imparalo i piiucipj del disegno da Michele suo padre , che aveva qualche cognizione pittorica, fu mandalo in llnlia col corpo di
suo Riposo da Raffaello Borghini. Ci quanto sappiamo di questo pittore ; non essendo noto che nel regno di Napoli o altrove esista alcuna sua opera certa.
TOLMEZZO
rava iu
fidine dopo
TO
filili
TO
presentavano.
419
santi
1
e l'anno
poraneo di Andrea Bellunello ma il suo siile alquanto diverso, accostandoci ino. tu pi di queiio del Bellu. ielle alla maniera dell' aulica scuola venezianr..
architetto della Cab* hrica de! duomo di Hfilr.no, fu uno di coloro the forse Era tanti consivalila
TOLOMMEO
mossi da parzialit, o da riopinarono pi sanamente intorno alla facciata di cosi magnifico edifizio, cui Pellegrino Tibaidi,
glieri,
,
era acquistato tutt' intero il favore dell' arcivescovo Carlo Borromeo, volle Far di ricchissima architettura totalmente diversa dalla gotico-saraceua propria di tutte le interne ed esterne parti della fabbrica.
si
che
TOM ASI
Tommaso
di Pietra
,
ricevimento faceva in una taverna di Boma a spese de! candidato. Dopo alcune bizzarre cerimonie, davasi al nuovo fratello ut. soprannome che l'ordinario aveva relazione alla figura, o ; qualche sua abitudine. La festa durava quanto era lunga la notte , e nel susseguente giorno la societ reeaVasi fuori di Boma al sepolcro di Bacco a terminare la cerimonia Pretendevano che lo stesso Buffatilo avesse data l'idea di tale festa. Gli dice uno Italiani ed i Francesi scrittore oltremontano , non cranvi alammessi perch troppo sobrj meno in apparenza e d' ordinario Fiamminnon erano ricevuti che ghi ed i Tedeschi, siccome pi divoti di Bacco. Questa societ cess anni del diciottesimo ser..?' primi
Questo
Santa, scolaro dei Metani fu uno de'buoni frescanti ornatisti del diciottesimo secolo. In Pisa termin le opere lasciate da' suoi maestri imperfette, od in Livorno sono tuttavia ammirati i suoi sfondi nella chiesa di S. Giovanni. TOMASINI (Valerio), architetto cremonese, che fiori avanti la met
del tredicesimo secolo
,
colo.
Ora
tornando)
a
si
la
Tombe
restitu
alla
patria, preceduto da mentala fama, che giustific con alcuni quadri rappresentanti adunanze italiane ,
diede
i
i
dila-
prospettiva con lontanissimi orizzonti e popolati di molle graziosissime figurine. Mor in patria nel 1676.
TOME
(Narciso)
fior
pittore, scul-
comune
di Cre-
tore, architetto,
del diciottesimo
secolo
meglio
Giuseppe abbtctdario
scultori
ce.
dt pittori,
ed
architetti cremori.
TOMBE
Am-
e recossi in et
giovanile a Boma, ove dalla societ dei pittori fiamminghi ebbe, il nome di Boucheur, perche trovavasi con-
tinuamente colla
pippa in bocca. pi volle follo parola di questa societ : ora penso di far cosa grata alla maggior parte dei lettori , che
Ho
circostanziata notizia.
Fiamminghi
,
che studiavano le belle arti in Buina avevano formala una societ nella quale erano ammessi quegli artisti della loro nazione, che vi si
,
sarebbe stato, dice uno storico della Spagna, che per V onore delle arti non fosse mai vissuto, perocch fu uno di coloro , che spinsero all' estremo gli errori del Borromino. Il cattivo gusto signoreggiante nell'et sua Io fece risguarda.e dai suoi compatriotli, ed e^li stesso ha creduto di buona fede di essere granile uomo, onde in un basso rilievo della cattedrale di Toledo pose la seguente Narcssus Antonius Toiscrizione me hujus Ecclesiae primarius ar~ chilectus major, totum opus per se ipsum marmare , jasplde , aere fabrefac. Delitavit, sculpsit, simulque depinx. TOMKIUS ( P. W. ) nacque in
:
420
bi
TO
il
TO
e
del
Inghilterra rirca
in
1750
si
ila-
di
I.
H.
Bastide
capitino
Lempriere.
nome
nilo.
Lavor lungamente
sotto
Fran-
che abbia avuto questo grande initaliano. Le pi conosci- te opere di Tomkius sono le seguenti Le Muse che coronano il busto di Pope , da Angelica Kauffman.
cisore
:
(Giulio) da Faenprima met del sedicesimo secolo. Conservasi in Ravenna, a S. Bernardino col suo nome e l'anno 1552 un quadro relativo
za
,
TONDUZZI
fior
nella
al
santo titolare
ed a S. Stefano
,
una Lapidazione del Santo oper* pregevole assai, ma non indubitatamente del Tonduzzi.
di
Psammelico re d' Egitto amante Rodope, 17S3. Dalla stessa. Rodope amante di Esopo, 1783,
Cleopatra e Meleagro, dalla stessa. Paolo Emilio, come sopra. Rosina. La Festa di Maggio.
TONELLI
nato circa
il
(Giuseppe), fiorentino,
1640
fu
allievo del
dalla stessa.
Bologna dell'Ai drovandi. Nel 1668 era di gi annoverato tra i pittori toscani , ed operava ancora nel 17IS. Fu pitChiavistelli, poi in
La Figlia della foresta di Snorlen. Giovane conladina che coglie nocelle. 1787, ec.
IL) nato in Inghilterra nel 1712, operava in Londra
mancante
sione.
di
colorito
di
espres-
TOMS (W.
calabrese. Aveva costui ricevuto dalla natura ingegno non comune ed attitudine somma alla
pittura
,
TONNO
uno
nel 1740, dov' era risguardalo come de' buoni intagliatori alla punta
come ne
fa
prova
il
qua-
ed a bulino. Disegn ed incise con molta intelligenza architetture e vedute prospettiche. Intagli pure ritratti ed ornamenti di libri.
,
dipinto per la chiesa di sant' Andrea , nel quale ritrasse lo stesso Polidoro, suo mae-
dro
dell' Epifania
stro
che
poi
in
Sicilia
barbara-
Tonno
parricidio,
dro
di
Veduta
Mail.
nel
parco di
be quel grande artista. TORBIDO (Francesco), detto il Moro, nacque a Veroua io sul declinare del quindicesimo secolo , e
fu allievo del Giorgione, poscia del Liberale. Pare che pi cercasse di imitare il secondo che l'altro maestro, tanto nel diseguo che nella diligenza, onde riusc assai tardo nei
Quattro grandi vedute di Gibilda Giacomo Mac, ed incise da Toms cio Veduta dell'Ovest di Gibilterra pigliata da Baye. Seconda Veduta dell'Est pigliata dal Mediterraneo. Terza Veduta del Nord, pigliata dall'istmo verso la Spagna. Quarta Veduta
terra, disegnate
:
suoi lavori.
lentieri di
piccoli
quadri
(ti
sacro
fresco
del
di
Sud
pigliata
dietro
la
collina
Singes in Barberia. Otto gran Vedute delle isole Jersey, Guerncsey, Alderney, Sark,
duomo
di
Verona dipinse
Arm , Iethow , ec. nel canale inglese presso le coste della Francia, intagliate da Toms dietro i disegni
alcune storie della Vergine , tra le quali viene dito il primo luogo ad un'Assunta. Ignorasi 1' epoca delia sua morte. TORFLLI (Mat-stro) fu scolaro
TO
crede die insieme al Rondani facesse quel fregio di chiaroscuro che vedesi a S.
del Correggio
,
TO
4>\
si
appena confava 28 anni e seco lo condusse a Dresda nel 1740. Cola, condusse diversi lavori di grande
importanza, sfondi, volte, quadri di
altare e da stanza
ni.
Giovanni
convicn
di
Parma. Se
,
ci vero,
che operassero come sapendosi ajuli del Correggio a non duhitarne, die qucst' opera fu
dire
,
di ogni dimensione e d' argomenti sacri e profala guerra dei sette anni molte opere a fresco nella villa del conte di Brulli, che furono distrutte per ordine del re di Prussia ; come tutte furono bruciai.-; quelle della villa di Psocrthens , e
Durante
pagala
principale di della chiesa. Si dice, senza per altro addurne piota, che il Torelli ahhia dipinto il chiostro dello stesso convento.
a
lui
coli' altra
fere
TORELLI
Cesare
pittore e
di altri di
musaicista romano, mor s'tempi di Paolo V, e fu uno di coloro, che, lavorando di pratica, si acquistarono un efimero nome, che per con loro.
Nischwitz 'a volta della gran sala, che fu poi del dottor Laslrop, sebbene fosse stato ordinato di distruggerla. Nella bassa Lusazia ve-
(FELICE), nato in Venezia fu scolaro in patria circa il 1667 del Prunato, poi in Bologna di Gio.
,
donsi ancora di Stefano Torello due che ornano i gabinetti del giardino di Altdoeberry, terra posseduta dal benemerito scrittore di
volte
arte
il
Gioseffo del Sole. Lavor in Roma, in Milano, in Torino, ed in molte altre citt d' Italia. Il S. Vincenzo
ai
barone
d' Ileinecke.
Chia-
Domenicani
il
di
Faenza
risguar-
mato a Pietroburgo da Caterina l quando si accostava alla vecchiaja, non ebbe tempo di far molte opere,
suo capo lavoro , ed veramente un pregevolissimo quadro per variet di volti e di abiti e per felice composizione. Frequentando la scuola di Gian Gioseffo contrasse amiciziaen (Lucilia Casaltni) che fu poi sua moglie. Tra costai nata in Bologna nel 1677, e cerc io molte opere di storia d'imitare il vigoroso colorire del marito, e vi riusc lodevolmente; ma non pertanto il suo principale merito quello dei ritratti. Quello di se medesima, che reale galleria di si conserva nella Firenze una luminosa testimonianza del suo merito. Sopravvisse quattordici anni al consorte e mor nel 1762. TORELLO, o TORELLI ( SteFANO) nato iu Bologna nel 1712 apprese gli elementi della pittura sotto Felice Torelli suo padre; in<K frequent la scuola di Francesco Solimene. Trovandosi in Italia l'eletdasi per
impedito
gli
in
non
mente
morte
nel 1784. Questo distinto artista si esercit alcuna volta nell' incisione
all'
acquaforte
tra
le
altre sue
:
stampe sono conosciute le seguenti S. Fedele da Simaringa , da Sebastiano Conca. Il Sagramento dell'Estrema Unzione , da J. M. Crespi. Ritratto del capitano Walter in
caricatura, genere di disegno in cui il Torelli riusciva con grande felicit.
(C-iacomo), naapprese a dipingere, e si diede a far ritratti, siccome opere che davano migliori occasioni e pi profitto che non le composito in
TORENV1LLET
Leiden
nel
1
64
zioni di Storia.
I\la
1'
scemando
in
lui
amore
della gloria
risolse
Italia,
dove
si
tore di Sassonia
Augusto HI
re di
di
Raffaello,
di
Paolo
del Tinto-
422
rotto.
TO
Tornalo
in
TO
pallia
,
c<m pi acCorretto e pi dotto disegno crebbe ii prezzo delle sue Opere, e Condusse, oltre i ritratti, non porhe storie the tulle rammentano le scuole il' Italia eh' egli frequent. Ebbe castigalo disegno belle arie d volti, vigoroso colorilo. Uno dei suoi migliori quadri rappresenta la famiglia di Cornelio Schreveiius.
, ,
avendo insieme al Vati, dipinta una Veronica, feresegnieil marmo, e quella medesima figura reslancile dm; superficie de! diviso marmo. N il Turinolo dipinse soltanto in marmo, Covandosi alcune lode\cli sue pitture in S. Paolo di Bodice, clic
i
logna
ed
in di
altre
citt
oltre
latta
la
Vocazione la dogana
logna
nel
del
il
8. Matteo di Siena.
v
per
Mor
in pallia nel
17 i9.
TORRE Flammimo)
1621
,
(ANCHE*.), bresciano, fior nel diciottesimo secolo. Pvico lavor in patria essendosi lungamente trattenuto a dipingere in Milano ed in Venezia. Assai pregevoli sono suoi quadri di paesaggi e di marine falle alla Tizianesca, sparsi
,
i
TORESLMI
menti
sotto
di
disegno
colorilo
di
disegnale
animali e con
o
di
ligure di
57)
ottimo
iii
gusto.
uomini Mori
nella fresca et
anni.
TORN1L,
como
)
THORHILL
nella
(Gia-
provincia di Dorset nel 1676. Rimasto orfano le! padre a senza beni di fortuna, si acconci per allievo con un pittor dozzinale ma il suo straordinario ingegno , non consentendogli di rimanersi nella mediocrit del maestro, si form pittore collo Studio de' migliori dipinti che pot vedere, e col sussidio delle stampe. In breve fu noto alia corte , e la regina Anna si valse di lui in molte opere d'importanza. In appresso fa nominato pittore del re, e coi guadagni dell'arte pot riacquistare tutti poderi venduti dal padre, ch'era gentiluomo. Creato cavaliere, e fatto membro del parlamento , n gli onori , ne le ricchezze lo rapirono all'arie. Trattava cou eguale faci:
nacque
copi maestri. All'ultimo si diede all'intaglio. Disegnava in Bologna, con intenzione d inciderla la galleria del palazzo Fava dipinta dai Caiacci ; ma chianaato a Modena dal duca avanti che avesse intrapreso cos grande lavoro, mor in quella citt nel 16(51, ed i suci disegni furouo acquistali ed incisi dal Miteli. Altre stampe pubblic, vivente Flamminio, tra le quali La l. Vergine col Bambino sopra una mezza luna , e vi sono a basso S. Girolamo e S. Francesco, da Lodovico Caracci. li Dio Pane legato da Cupido , da Agostino Caracci. I Santi Protettori di Bologna, da
, ,
ma
Guido.
( Gio. Paolo ) gentiluomo romano, apprese 1' arte dal Muziano e tanto si avvicin alla eccellenza dei maestro , che sebbene
,
lit
il
la
storia,
l'
allegoria,
ritratti,
paesaggio, la prospettiva. Lo spedala di Greemeich possed diversi suoi quadri, e S. Paolo di Londra
fu
Mori nella casa in cui era nato 1' anno 1754. TORNIOLO (Niccol), operava in Siena sua patiia nel 1(310 Pare che imparasse da Michelangelo Vanni I' arie ci colorire marmi. Si
tutto dipiuto da
lui.
i i
semplice dilettante pochi uscirono dalla scuola di quel valent' uomo , che potessero stargli ai paro. - (Bvrtolommeo e Teofilo d'Arezzo), pratici frescanti, molto operarono nella loro patria se non con buon disegno con buon colorito e grandissima facilit. Fiorivano circa il 1600.
,
eia
si
TO
scttesimo
10
TORRENTITJS (Giovanni)
in
423
nato
rese sgracolle
Aveva appreso a lipingere dal Bououe, e sarebbe kicilmentc stalo uno de suoi pi fesecoli.
vial
sue
avuta pi lunga vita. A S. Niccol aveva comincialo a dipingere il catino della volta , ma avvisato dal maestro di
lici
imitatori
se avesse
dopo
ucciso.
TORRE
'iva in
tre le molte sue opere contse con quelle di altri artisti suoi contemporanei, vedevausi nel chiostro dei Carmelitani Scalai tre o quattro gran quadri , aventi il sua nome di siile largo e facile Mor in fresca giovenli I' anno 1678. (Giulio della), Dato dall' illustre famiglia verouese d ta!
,
costumi. Imprigionato per ordine del tributile d'Ansie "dato, fu condannato a vetui anni di prigionia , dalla qua'e fu rilasciato dietro le istanze dell'ambasciatole inglese e di altri principali signori. Mor dopo alcuni anni in Amsterdam, dove vivea nascosto, in et ili 5l anni. Certi suoi piccoli quadri finitissimi fanno fremere, per la sfacciata lubricit
de' soggetti,
tutte le perso-
ne costumale
e gentili.
TORRES
in
CLEMEFTB
il
di
nacque
allie-
di
Cadice circa
in Siviglia
1565; e fu
modella* die Borirono in sul declinare del quindicesimo secolo. Foibe ne fisca in numero assai maggiore che non sono quelle
fu
nome,
tori
uno
ife'pi rari
Giovanni \aldes Leal. Uscito dalla scuola di Yaldes condusse in Si'iglia molte opere all'olio ed a fresco che lo fecero andi
vo
medaglie
noverare
tra
suoi tempi. Pass in appresso a Madrid, ove leg strettissima amicizia con Antonio Palammo. Tornato in
patria l'arricch di belle opere pubbliche e private., tra le quali ricor-
rocch non sempre avvert di porre il proprio nome o nell'esergo o nel rovescio, o sulla faccia stessa della medaglia, onde mescolate alle moltissime senza nome di que' tempi vengono poi arbitrariamente attribuite or all' uno or sii' altro dei grandi maestri , comecch non tutti abbiano uno stile caratteristico da non potersi confondere con quello
,
deremo
il Padre Eterno dipinto sull'arco della cappe la di S. Filippo Neri. Mori nel 1750. (Mattia de), nata ad Espinosa de los Moutercs nel 1651, appreso le pratiche della pitfjra in et
!
avanzata da To.nmsbO le Torres suo zio, meno che mediocre pittore; u Mattia sorse a! di sopru della mediocrit;
di
di altri. Mi forza perci di reMi ing rnii alle sole iudubitalameute sue, quali sono le cinque di altret-
personaggi di sua famigli;. s Marc'Aotonio, Michelangelo, Diamante e Beati ice, Francesco !>evilacqua conte S. Bonifazio con battaglia nel rovescio forse 'risicante un fatte d'armi in cui il personaggio effigialo ottenne qualche vittoria Guido Antonio Maffei Giovanni Caroto, Aurelio dell'Actanti
:
ma fece alcuni quadretti paesagggi di battaglie, che seuza essere pr?gevo!i per intrinseco merito p itterico, piacquero per certa
stesso,
amenit
di
tote
e di
facete attii
tudini onde
gli
spagna li TOBRETTI '( Giuseppe) scultore veneziano che fiorivi in principio del diciassettesimo secolo, fu uno degli n'isti, che scolpirono le stapittori
buoni
tue
dell.,
facciata
della
chiesa dei
Gesui'.i.
rilievi
424
hellirla
la
,
10
la
TO
scio vedesi
un vaso
clic
spande ac
chiesa di S.
altre
Giovanui
e Paolo;
ed
citt di
opere condusse nella stessa Venezia, che mostrando neartisti grande pratica di esecugli zione, li accusano di pessimo gusto e di
sostenuto da una femmina, e con molte figure accorse per attignerla pel motto: f^irttts nunquam
aefecit.
qua,
TORRI,
ti
i
(Pier
terminasse
ANTONIO), nacque
Bologna avanil 1650, e credesi che ricevesse primi rudimenti della pittura neldell'Albani.
la
Girolamo
pittura
),
pronipote
i
Milano
priu-
della
sotto
Cammillo
la scuola
Ad
ogni
mo-
ma
chiesa
bens dipinse in Venezia, nella di S. Giuseppe, le architetture a fresco per Je figure fatte da
Sebastiano Ricci, e
chitetture piacquero
le
ligure e le ar-
universale, tenuto dal Torri si allontani dalla soda maniera dei miall'
Procaccino; e tornalo in patria dipinse diverse storie, tra le quali una rappresentante il diviu Redentore alla probatica piscina per l'Ospedal Maggiore. All'ultimo, il suo naturalmente lieto e vivace temperamento, si rese malinconico, e preso l'abito de' Cappuccini, mor prima di
avere professato.
sebbene
lo stile
gliori quadraturisti.
Operava
in
Ve-
nezia Degli ultimi anni del diciassettesimo secolo. (Janello), celebre meccanico cremonese ed idraulico,
(Pietro), scultore fiorentino, fu nella sua giovinezza dal magnifico Lorenzo de' Metenuto nel giardino in sulla piazza di S. Marco, aperto ad uso di accademia, onde uscirono egregi artisti, quali furono Michelangelo Bonarrotli, Gio. Francesco Rustici,
dici
TORR1G1AM
TORRIANO
imperatoboriva nell'et di Carlo Richiesto da questo grande monarca a ricomporre il celebre orologio di Giovanui Dondi, che ancora conservavasi in Pavia, ma guadisse che pi sto ed irruginito
re.
,
non
era possibile di riattarlo, ma che gli dava l'animo di farne un altro da quello nulla dissomigliante, e soddi-
Francesco Granacci, Niccol di Domenico Soggi, Lorenzo di Credi, il Rugiardiui ec. Raccontano il Vasari e Benvenuto Celimi, che praticando nel detto giardino il Torridi natura altero e colaveva preso in odio il Bonarrotti perch a cagione della sua virt Io vedeva molto accarezzato dal maguifco Lorenzo; onde venuto un giorno alle mani con lui, g' infranse con un pugno il naso di maniera che Io port poi sempre cos schiac-
giani,
uomo
lerico,
breve tempo alla promessa con grande soddisfacimento dell'imperatore, che volle seco condurlo in Spagna. Col diede una nuova e pi. chiara testimonianza del suo sapere matematico, colla nuova macchina di Toledo, composta di moldoccioni, ovvero canaletti, che ti mossi dui fiume Tago per mezzo di
sfece in
ciato
una ruota, 1' un dopo I" altro alzavano l'acqua , portandola sopra il monte dov' piantata la citt. Due
medaglie in bronzo furono coniate in onore del Jaunello, in una delle quali avente il suo ritratto leggesi Cremoncnsis Janneilui Turrianus
:
di Lorenzo, fugg a Roma, dove si pose a lavorare di stucchi per papa Alessandro VI. Fattosi poi soldato sotto il duca Valentino, si port valorosamente in diversi fatti. Ma vedendosi ritardato il grado di capi-
tano,
si
mercanti
ghilterra,
dove
in servizio di
quel
TO
c-e
TO
marmo,
di
425
i
no
in
pi
bronzo
cos
tanti
fosse
sovini, dei
li,
Malo persona inconsiderata e superba, sarebbe vissuto quietamente e latto buon (ine, laddove gli avvenne i contrario. Condotto in Spagna, vi fece molte opere, e tra queste un
Crocifisso di terra maravigiioso, die
la
pi mira-
tutta la
Un
altro Crocifsso ed
fece per
di
i
fusioni in metallo felicemeneseguirono anche dai meno eccellenti artisti. Non perci maraviglia che il Torrisani abbia sapulo modellare e fondere lodevolmente la palla del Vaticano.
tesi
TORTERAT
glio,
(Francesco),
fcrno.
lamo
frali
di
mo
fuori
Siviglia.
Condusse pucre-
re una
Madonna
dov'era quella Madonna, tutta la guast; onde accusato dal duca come eretico, fu posto in prigione, ed ogni di esaminato ora da uno ora da altro inquisitore, venne all'ultimo giudicato degno di gravissima punizione, perch venne il Torrigiani in tanta malinconia, che ricus per pi giorni di mangiare, e si sottrasse in tal modo ad ignominiosa morte an, 1
per il duca d'Arcus, dal quale beffato per averlo dendosi schinamente pagalo con alcuni chetti di maravdis , recatosi
mesac-
ed intagli, tra le altre cose, tavole anatomiche di Giovanni de Calcar, e S. Luigi portato dagli Angeli, stampe di qualche effetto, ma
le
di
mediocre esecuzione.
TORTELLI
Rrescia nel
(GlOSEFFO) nato
in
veneti de' suoi tempi. L' AvemlIo loda come vivente nei primi anni del diciottesimo secolo.
ri
no 1222,
t'anui.
nell et di circa
cinquau-
TORRIGIANI (Rartolommeo),
fu
scolaro
di
Salvator
Rosa, e di
poco inferiore al maestro nel paesaggio, mentre per conto delle figure gli rimase a grande distanza a
dietro.
ma, e fu scolaro di Andrea ftlainardi. Desiderando di avanzarsi nell'arte, and a Roma e vi studi oii che altro, le opere di Raffaello; indi pass a Venezia, dove probabilmente frequent la scuola del giovane Palma. Tornalo in patria condusse alcune storie, nelle quali scorgesi qualche lampo dello stile raffaellesco, ma pi generalmente la maniera del maestro veneziano. sua pregevole pittura la Strage dele
TORRISANl
uno
de'
(Sebastiano)
fu
pi rinomati fonditori in bronzo che fiorivano in sul declinare del sedicesimo secolo e ne' primi anni del susseguente. Aveva costui avuto a maestro il celebre Guglielmo della Porta, dopo la morte del quale era in Roma riguardato tra i pi esperti scultori in bronzo. Fu perci preferito a tutt' altri quando si pens di collocare la gran palla di bronzo sulla cima del tempio Valicano. E cosa notabile, che appunto nell'epoca in cui si andava perdendo il buon gusto, di maDiz. degli Are fi. ecc. T. IH.
gl'Innocenti a S. Domenico, la quamostra quanto potevasi sperare dal suo raro ingegno, se non man-
anni.
TORTOLERO
qne a
Domenico Martinez, sotto al quale non fece quei felici progressi che facevano sperare i suoi singolari talenti. Condusse in Siviglia alcune grau54
426
di
TO
tesimo
ritratti.
TR
secolo
,
opere per l'ingresso di Filippo V, l'anno 1729; ed in alcune chiese della slessa cill lasci pure alcune
pitture.
intagliati
dvei:
in
i
TOURNIER
Tolosa circa
il
( DI.
G.
nacque
pregevoli
nel 1766.
Mor
in
patria
TOSSICANl (Giovanni) aretino scolaro di Giottiuo, fu mollo adoperato in Pisa ed iti pi luoghi delDipinse nel Battistero SS. Filippo e Giacomo, che Giorgio Vasari ristaur iu giovanile et, e secondo egli dice, con molto suo profitto. Risguardasi
la
Toscana.
i
d'Arezzo
il
Tossiconi
come uno
de' migliori
giotteschi,
TOUBNAY
ra
)
(Elisabetta Chia-
moglie di Tardieu, intagli, fra moli' altre cose, il Concerto, da G. F. de Troy, la Dama di Carit, da DuQieslin il giocane, ed il Dolce Sonno da Jeaurat.
,
1640, ed apprese prncipi del diseguo e del colorito da Mos Valentin. Dipinse in patria molti quadri per chiese, poi si diede all'intaglio all'acquaforte e pubblic alcuni paesaggi tratti da Salvator Posa, qualche Madouna da Guido Reni, alcuni Trofei da Polidoro da Caravaggio, e molti quadri da Carlo Errarti Alcuni biograti confusero quesl' artista con Roberto Tourner , di cui si parl uel precedente articolo. (Giovanni del) seuese,
TOZZO
nella
fior
mo
secolo, e fu
tori di
prima met del sedicesiuno dei buoni pitpiccole figure. Di queste tro facil cosa
stile.
il
TOURNER
a
(Roberto), uacque
e studi la pittu-
ma non
distinguerle
1'
uniin
ra in Parigi sotto
Bon de Boullon-
gne.
a dipingediedero buon nome, e da quelli si fece strada ai ritratti storiati iu sul fare di Dow. In occasione che fu ammesso all' accademia di Parigi, fece un quadro rapre ritratti
Da pinna comincio
che
gli
TOWNLEY
Inghilterra circa
trent' anni
(Carlo), nato
il
1750, giunto ai
operava iu
Londra, ed
Stampe
storici.
di
ritratti
di
argomenti
pi esentante
una
pittrice
iu atto di
ritrarre
l' origine
suo amante, allusivo atIl Reggente duca d'Orleans, vedendolo un giorno lavorare: Io mi diverto altres a dipingere qualche volta , ma voi siete troppo miglioi e di me. Un giorno che Tourner, mostrando al Reggente alcuni suoi lavori non rifiniva, secondo il suo costume, di loil
della pittura.
medesimo,
tratti nella
darli
le
Io amo, gli disse, di vedere vostre opere perch non hanno bi:
Rembrandt
di
due volte
piange sulla tomba
io
A grippa che
bel
don Parigi per vivere tranquillo in patria, dove moti nel 1752. TOURNES (Giovanni de) nato
in Francoforte nel 1521, intagli in
TRABALLESI
u
meno
legno
Pittore,
mo)
conosciuto tra
mediocri indiciasset-
quando dipinse
della
Siena
la
volta
tagliatoti
per
avere
nel
chiesa
parrocchiale di
santa
TR
Maria della Misericordia. Chiamato a Milano nel 1775 dal conte di Firmian , ministro pleuipotenziario dell' imperatrice Maria Teresa allorch fu istituita 1' accademia Hi
,
427 fu coiaio d 350 Andrea Orcagna , che per conto della pittura super di lunga mano, come ne fa prova il celebre quadro
nato avanti
il
1
TR
di S.
Tommaso
d'
Aquino
a santa
di
cos
felici
augurj
lit
vi
Molte opere lodevolmente eseguite a fresco ed all'olio nel palazzo reale in Milano e nella real villa
di professore di pittura.
le
furono
di
Monza,
Ser-
sotto al Bedeutore in gloria , dro che a lui ed agli Evangelisti , pomanda sti a destra ed a sinistra luminosi raggi che riverberano sopra una moltitudine di monaci, di
,
dottori
di
di vescovi
di cardinali e
Andrea Appiani
pre
la
gli
rimarr semstato
,
gloria di
essergli
in
questo genere di pitture , maestro. Ora venendo alle sue opere d'intaglio , attenendomi al praticato, accenner le principali soltanto, quali sono : Lo sfondo del salone Sei bel Ioni rappresentante Giuuone diesi presenta ad Eolo. La Circoncisione di Ges , da Guido Reni. La Trasfigurazione del Signore , da L. Caracci. La Flagellazione del Signore ,
qualche papa. Sono ai piedi dei Santo Dottore , conquisi dalla sua dottrina, Arrio ed altri eresiarchi, e presso di lui Aristotele e Platone coi loro volumi aperti. Ilo descritto succintamente questo dipinto, onde mostrare che prima del Traini niun
e noti escludo lo stesso , Giotto , aveva coucepita una cos dotta invenzione, che altronde comartista
prende
del
lo slato degli
studj letterarj
e teologici, e le opinioni
dominanti
Aquitania
quattordicesimo. Convengo che a ragione gli si d colpa di non avere conosciuta 1' arte di aver di aggruppare le figure dato pochissimo rilievo alle figure, ed azione fredda o forzata: ma questi, che pur sono grandi difetti, lo
secolo
,
so, dal Guerciuo da S. Giobbe rimesso Guido Reni. S. Petronio e S. avanti alla Vergine,
S.
Cento. in trono
da
far
del tempo che del quale colla novit e dottrina di copiosa invenzione e colla evidenza dei volti apr la via a coloro che provveduti d'inventore ingegno , cospirarono ad uscire dalla
sono
piuttosto
il
pittore,
si
rese con ci
somma-
TRABALLASI (Bartolomeo)
fiorentino
,
mente benemerito
TB A MAZZINO
tagli
Giorgio Vasari.
Roma
(Francesco^ fioriva in Boma a'tempi di Gregorio XIII, e dipinse nella chiesa de Greci alcune storie e figure, dal Baglioui, che ne
scrisse
la
TRAMLLLES
naeque
fu
il
(Don
in
Barcellona
pi eccelleute
sua
vita
ricordate con.
lode.
TRAINI
(Francesco), fiorentino,
chese della Mina, capitauo generale della provincia , ricouohbe dal favore di lui le importanti commi$-
428
sioni
TR
che
gli
TR
figurista
il Travi <Wbj insegnamenti dello Strozzi, arrischi paesaggi di lui di spiritose maci
,
furono affidale in patria. Le pitture eseguite iu giovent non si scostano punto dalla maniera del maestro ; ma in appresso tent di formarsi uno stile originale , e cadde in un colorito languido e
,
valendosi
chiette
ma
iu
fatte
modo
fuor del naturale. Mori in Barcellona l'anno 1791. Era suo fruttilo (Francesco), nato a Perpiguano alcuni anni prima di
paesi
TRAMULLES
lui, fu
Travi sono latti a tratti , ma piacciono per graziosi partiti per bravura di pennello e per il naturale colore dell'aria e delle pian,
,
pittura in Francia
e stabilitosi io ; quel regno, vi profess l'arte non senza gloria. Ignoriamo l'epoca della sua morte.
TRASI
Ascoli
Lodovico
1634
,
nacque
in
frequent in Roma col Maratta, suo pi provetto condiscepolo, la scuola del Sacchi; poi volle essere allievo dell' amico Maratta che uscendo dallo studio del Sacchi, cominci subito ad avere
nel
e
,
frequenti occasioni di lavoro. Non perci maraviglia se nelle piccole e pi finite opere si avvicina al Maratta, sebbene ne'frescbi e nelle grandi tavole ritenga il fare del Sacchi. Le principali opere del 'frasi conservarsi in Ascoli nella cattedrale, in S. Cristoforo ed altrove. Si rese benemerito della sua patria
coll'aprirvi
riviere sono quadri ilei Sestri ; ma molti appartengono ai suoi figliuoli, che prolessarono l'arie paterna di pratica , non avendone apprese le teorie. Mor Antonio nel 1668. TRMIGNAN (Alessandro), uno degli architetti veneziani che operavano in principio del diciassettesimo secolo , contribu con altri non pochi a far perdere in Venezia perfino il sentimento del buon gusto architettonico, innalzando la
te.
Genova
e le
due
ricche d
graziosi
dondante
di
bizzarrie ed arbilij di
ogni maniera.
Ed
cosa
veramente
un'accademia
assai
di pittura,
dal Sansovino,
che fu frequentata
alquanto
la
feconda
forza di richiamare
licenziosi ar-
da
tanto traviamento
TREMOLLIERE
LO ) nacque l'anno 1705.
e
la
Pietro Cabin
il
TRAVI
della
Collet
Apprese
sotto
Poitou disegno
Battista
l'anno 1615 da miserabili parenti, e fu maciuatore di colori del prete Genovese, che conosciutolo giovane di svegliato ingegno ed inclinato
,
pittura
,
Gio.
Parigi
alla pittura
allievi.
lo
ammise
tra
suoi
in appresso amico apprese da questo pittore paesista a dipingere paesaggi con rottami di arcbitetture e con prospettive, i quali seppe poi rendere ii.' pressantissimi per suoi concittadini, rappresentando in essi dal vero le belle vedute della Riviera. E perch 1' amico Vael era debole
Fattosi
di
Luca Vael
va dipinte con lode le sette opere della Misericordia, che per aderire
TR
alle universali inchieste
TR
,
429
di),
ridendo quando bita morie nel 1759. Una sola opera d'intaglia aveva egli pubblicata, ed un seguito di studj da Vat,
TRESSAN
(il
conte
gran-
teau.
TRENTO
studi
la
Antonio da
il
pittura sotto
illustri
il
nino
e faceva sperare
di riuscire
allievi;
uno de'snoi pi
ma
la
,
pittura.
Narrano
che essendosi egli guadagnata 1* intera confidenza del Mazzola approfittasse di una sua gita a Bologna per portargli via tutti suoi disegni ed i rami ma che in appresso glieli rendesse e
, i ;
,
de dilettante , il quale intagli alalcune stampe abbal' acquaforte stanza lodevolmente. TREVIG1 (Dario da) fioriva in patria circa il 1474. Era stato scolaro dello Squarcione con Andrea Mantegna. il quale fu suo competitore in Bassano a S. Bernardino e tale competitore che le sue pitture, sebbene non prive di mtrito non ottennero quelle Iodi che gli sarebbero state accordate senza il confronto delle mantegnesche. in ( Antonio dv ) operava patria ne' primi anni del quindiceed era famoso un S. simo secolo Cristofano di gigantesca statura, dipinto a S. Niccol con discreta intelligenza del nudo, e con lodevole
, .
,
vivessero p<i sempre d'accordo. Cointmque andasse la Insogna , certa cosa che il maggior numero delle
colorito.
stampe del Trento sono tratte dai disegni del Parmigianino , e ricercatissime sono le sue stampe di chiaroscuro malgrado la ripreve,
vole trascuratezza
nelle estremit
difetto
le
(GIORGIO da) contemporaAntonio e probabilmente miglio;- pittore che questi non era, fu 14^7 per dipingere in scelto nel Padova la torre deil'Orologo, sebbene cosi ragguardevole citt non fosse in allora priva di buoni artisti.
neo
di
indubitatamente
de! maestro.
Tra
(Girolamo
da),
il
vecchio,
Divin
Figliuolo
dal
oper dal 1470 al 1,492. Fu questi probabilmente scolaro dello Squarcione. Sopra troppo deboli conghielture il P. Federici lo crede appartenente alla famiglia
d'
Beccafumi.
Asiano
che mostra all' imperatore Augusto la Beata \ ergine col Bambino tra le nuvole, dal Parmigianino, in coloi verde. Circe che riceve i compagni di Ulisse , dal medesimo. In uomo seduto che tiene la lira dal medesimo. Il Popolo che rende gli onori divini alla bella Parile, che va in processione dal medesimo. La Decapita/ione de' Santi Apostoli Pietro e Paolo, dal medesimo. TBESSA1N (Enrico) operava in Poma nel I6S4, nel quale anno intagli nella maniera ad acquerello un seguito di diciotto pezzi delle Avventure della poetessa Saffo.
Sibilla Tiburtina
,
,
La
Pontico Virunnio. Conservatisi in Treviso alcune sue pitture colla leggenda Hte.rnnymu< T<in-i<;. Se avesse avuto meno languido colorito e migliore
fratello del celebre letterato
:
non
sa-
rebbe per avventura inferiore a \rmi suo contemporaneo delle scuole veneta e padovana, e forse nel disegno li vincerebbe lutti. Un rarissimo quadro di questo valente artista, creduto uua delle sue migliori opere e rappresentante un Cristo morto, possedeva in Milano il tipografo Vincenzo Ferrano. da ) janiort ( Girolamo nacque nel 1508 e dopo avere ap,
presi
prncipi dell'arte
non
ben
450
TU
ino
IR
questa antica tradizione, mi si permetta di soggiugnere , che Leonardo presso ai bellissimi volti dei due cugini, diede a quello di Ges il carattere e la bellezza conveniente all' idea conveuzionale dell' uomo Dio, e tale che non saprebbesi immaginarne altra pii bella e pi espressiva. Conservarsi in Milano due pregevoli opere dello Zenale , una Risurrezione alle Grazie , ed una Nunziata a S. Simpliciano con che una maravigliosa architettura senza dubbio forma la miglior parte delle sue opere, avendo uclle figure una maniera crudetta ed alquanto secca, dice il Vasari, per non dirla
,
noto sotto quale maestro in patria o in Venezia, pass a Roma, dove lungamente studi le opere di Raffaello e de' suoi
principali
di
allievi.
Con
stile
ci gli riusc
formare uno
al
suo proprio
che
vigoroso
romana. Forse la migliore e pi vasta sua opera trovasi in S. Petronio di Bologna, la quale contiene alcune storie di S. Antonio di Padova. E certo avrebbe fatto ancora meglio, se, chiamalo in Inghilterra
da Enrico Vlll> non avesse trascurata la pittura per esercitare la professione d* ingegnere militare ,
56 anni. TREVlLlO (Bernardo da) ossia Bernardino Zenale, nacque in Trenella fresca et di
vilio
,
Mor
vecchio
venezia-
TREVISANI (Angelo)
,
grossa
ricca
borgata del
la
territorio milanese,
circa
met
del quindicesimo secolo. Fu costui uno de' migliori artisti, che a detta dello stesso Vasari, trov Leonardo
no, nato circa il 1700, fu celebre ed oper molto ancora ritrattista per chiese in Venezia ed in altre citt dello stato. Nou ebbe sublime
stile,
mi
da Vinci in Miiauo chiamandolo Disegnatore grandissimo e raro maestro. 11 Lomazzo Io paragona al Mantiglia, e lo propone per esemplare nelle cose della prospettiva, intorno alla quale arte Bernardo pubblicava nel 1524 alcune curiose osservazioni. Fu amicissimo di Leonardo, che lo stimava assai, e consultava intorno alle difficolt dell'arte; ed ebbe pi volte a dire che aveva trovato in Milano artisti che non gli permettevano di far cose che
,
(Francesco), nato
Tre-
viso nel 1656, fu prima scolaro dello Zanchi, e passato a Roma, abban-
don
g'
insegnamenti
del
primo
maestro, formandosi uno stile analogo ai migliori di quella scuola , quali erano ai suoi tempi. Anzi direi meglio, che nou si form veruno stile, ma tutti apprese a contraffarli. In Roma dipinse molto , ma il suo capolavoro credesi essere
il S. Giuseppe moribondo nella chiesa del Collegio reale. In Urbino dipinse nei peducci della cupola del
non fossero
perfette
dai
quali
aveva appreso
i veri principi della prospettiva. Si racconta che avendo Leonardo, nel Cenacolo delle Gra-
duomo
le
mondo;
zie, dato ai due apostoli Giacomo, siccome cugini del Redentore, bel-
lissimi volti, disperava di poter fare pi bello quello di Ges ; perch chiestone consiglio a Bernardino
,
porre
in
dub-
el in altre citt dello stato pontilici, ed aucora in Venezia, condusse belle tavole di uno stile piuttosto delicato che robusto. Mor nel 1746. TREZZO (Giacomo da) abbandon quasi totalmeu le il pennello per fare musaici di pietre dure. Fior nella seconda met del sedicesimo secolo , ed aveva appresa musaici in Milano , di l'arte dei
TR
'love chiamalo nelle Spagne da Filippo II, fece il magnifico taberna-
1R
431
che vicn crecolo dell' E6Curiale dulo , se non il pi bello , il pi ricco del mondo. Altri lavori condusse in Madrid , dove aveva acquistala tanta riputazione , che la contrada in cui abitava si chiam e chiamasi ancora al presente di Giacomo Trezza. Mor uel 1595.
,
u scultura, che potrebbe chiamarsi il Parmigiauino degli scultori del sedicesimo secolo. Le sculture ch'eesegu intorno alle porle di S. Petronio in Bologna possono attcstare del modo d* inventare e comporre del Tribolo, e segnatamente suoi bassi rilievi si direbbero immaginati colla grazia e semplicit del Donatello e di altri esimj maestri del quindicesimo Secolo. Tanto nelle statue che nei bassi rilievi le forme non sono esagerate i panni non fanno ravvolgimenti, l'espressione soave, le teste sono di bella scelta, e nulla vi si scorge di quella fiegli
i ,
TRIBOLO
fiorentino,
juolo di
per non so quale motivo, pass nella scuola di Jacopo Tatti del Sansovino. Dotato di pronto e pieghevole ingegno, non lard a mostrarsi capace diogni man eia di lavori, dandogliene occasione le molte leste e grandiosi apparati fatti in Firenze nell'et sua, toccando a lutti Coloro che avevano celebrit neh' arte di lavorare in modelli,
rezza
tutte
t
impresso
le
Abbiamo
in
fontane,
iti
cere,
,
in
stuc-
eseguendo statue bassirilievi, ornamenti destinali a non durare che pochissimi giorni. Sembrer per avventura che cosiffatti lavori debbachi,
accennate alcune delle opere di questo raro scultore: ora dobbiamo darne ai lettori, che non le ammirarono in Bologna o altrove, pi circostanziata notizia, per quanto il consentono gli angusti confini di un
dizionario
biografico
di
mediocre
no
stringendoli a lavorare con soverchia sollecitudine, e da non curarsi li dar loro perfezione, siccome cose
che non possono attestar alla posterit il merito loro: pure l'esperienza mostr sempre che sommamente contribuiscono a risvegliare gl'ingegni, far nascere utili emulazioni, ed accrescere i mezzi inventivi. Il Tribolo nonoinmise per altro i pi utili
a
mole. Fece adunque per la facciata di S. Petronio due Sibille di straordinaria bellezza, che furono poste negli ornamenti della porla che va allo spedale ed alcuni bassi rilievi che possono servire di modello in opere di tale qualit, segnatamente quella rappresentante la visita di Maria
dosi in
Zambeccari
in
studi e sappiamo, per tacere di tutt' altro, che copi con rara esaltezza e diligenza alcune opere di Mi-
chelangelo, del quale [u grande ammiratore senza esserne idolatra : perocch, edurato nella scuola di Ja-
maggiore de'Padri dell'Oratorio. Di a Firenze fece una statua rappresentante la Dea della Natura per Francesco I re di Francia ; indi chiamato alla Santa Casa di
ritorno
copo Sansovino, non imit, quando compose, la fierezza di Michelangelenendosi assai pi delicato e pi svelto, cosicch se maggior numero delle opere sue restasse, e fosse per quelle pi nolo e celebrato, pensa l'illustre storico della moderlo,
Loreto per terminare le sculture lasciate imperfette da Andrea Coutucci , termin tra 1' altre cose , una
Storia
dello
,
Sposalizio
della
Ma-
donna
nella quale
gi
fallo
ria
Andrea. Condusse
432
TR
TR
TRICOMI (Bartolommco),
ritrattisti
poscia molli lavori nella Villa di Castello di casa Medici tanto di scultura clic di architettura , oltre diversi ingegnosissimi ordini d idraulica, ed una ornatissima fonte. Indi
met-
del recruo,
se
non che
in
per
di porta
gran duca fuori del Gallo fece un ponte sul Mugnone che attraversa la strada clic va a Bologna. Esegui didei versi ornamenti nel palazzo Medici. Fece per il chjca Cosimo la statua equestre di Giovarvi)) de'Medici dalle bande nere , suo padre e diresse il magnifico apparato per battesimo del primogenito del il duca nel tempio di S. Giovanni. In appresso invent e diresse d'ordine dello stesso duca i fuochi ossia gi~ landola per la festa di S. Giovanni Battista, che furono per la loro noordine
S.
,
quest'arte fu forse superalo dal suo allievo Andrea Suppa, che per consiglio di
lui
si
rese
in
perfetto
nel-
T
fli
arte studiando
Roma
le
cose
756,
moderni
artisti,
di aitri artisti.
nacque ( Lodovico ) Toledo P anno 1586 , dove ebbe a maestro un piltor greco chiamato Domenico l heotocopulo , che ben poco avrebbe potuto insegnare al suo discepolo se questi
presso
r
.
TB1STAN
vit e bellezza diffusamente descritti dal Vasari nella vita del Tribo-
non
Per queste ed altre opere era dal duca crealo capo maestro de' capitani di parte e de' commislo.
.tato
ajutava collo studio delle opere de' migliori artisti spaglinoli. Aveva Tristano celebrit grandissima avanti di giugnere ai treni' ansi
onde frequentemente caval, cava per lo dominio per ridurre molti fiumi che scorrevano con danno, facendo eseguire ripari e ristaucitt
quaonde gli furono allocati grande altare di Yepes. Nel 1619 ritrasse il cardinale Sandoval, arcivescovo di Toledo ed esegu
ni,
i
dri del
altre
rando ponti onde contenerli nei loro ledi e tenere aperte le vie. Per le quali straordinarie fatiche, e per molti dispiaceri sofferti a cagione d'uno straordinario disalveamene
de'fiumi , gravemente inferm in agosto del 1550, e mor ai sette di settembre, quando contava 75 anui.
pubbliche e private opere , che misero il colmo alla sua gloria. Dopo tale epoca lavor per le
Spagna , e si eminentemente utile alla sua patria ed all'arte aprendo nella sua
principali citt della
rese
casa
quella
,
fioritissima
scuola
pittura
la
in
cui
volle perfezionars
'JR1CUET du FRESNE (Raffaello), francese, studi le belle arti in Roma, dov'ebbe la direzione
dell'accademia erettavi per gli artisti della sua patria da Luigi XIV. Era dotto ed esperto disegnatore , ma coltiv pi le teorie che le pratiche delle belle
arti
,
uno de'pi grandi artisti che conti Spagna Velasquez de Silva Mor in Toledo nel 1640. I princi
,
quadri di Tristano si conser in Toledo ed in Madrid. TRFVA (Antonio), nato in Reggio nel 1626, fu scolaro del Guerpali
vano
cui
si
rese
per molti rispetti utilissimo , ma .specialmente pubblicando il trattato della pittura di Leonardo da Vinci,
e quelli dell'architettura,
Da principio tanto strettamente attenne alla maniera del maestro, che pi da vicino non lo imit il Gennari. Di questa prima maniera la sua pittura all'Orto in Piacencino.
si
pittura e
statuaria di
Leon
Battista
Alberti
za. In appresso, recatosi a Venezia, adott un fare pi aperto, che sebbene senta ancora la scuola del Barbieri , molto s' accosta altres per
TR
.Mcii.i
TR
stile
133
rispetti
allo
dei
mi-
pilori veneziani.
elettorale di Baviera, vi
al
Chiamato alla corte dimor fino 1699, epoca della sua morte. Sua
aveva apsotto
al
sorella
TRIVA (Fumminii)
preso
coti
Levadia da Irie per edificare un tempio , si accorsero che costui lo destinava a riporvi i suoi tesori, onde congegnarono certo pietre di marmo in maniera di pocon facilit rimovcre e riterle
Chiamati
a
lui
la
pittura
porre
tifizio
ai
luoghi loro.
Con
tale ar-
TR1VELL1NI
ali in
BERNARDONI
Cassano circa il 4650, furono scolari di Gio. Battista Volpati, che sebbeue poco pi di mediocre pittore , noti fu da costoro superalo, onde baster cennati.
r
di
averli ac-
entravano ed uscivano senza che veruno se ne avvedesse; e soltanto Irieo, senza saperne il come , vedeva scemare il suo tesoro. Tese: perci de' lacvi intorno all'arca contenente .': monete , ed una notte Agamede v' incapp. Trofouio, vedendo tornar vana ogni sua pratica per liberarlo , gli recise il capo e se lo port via per sottrarlo a vergognoso supplizio e per non essere
RIVI (Antonio)
intag'i all'ac-
Ma fatto ci, se gli apr sotto la terra e rimase inghiottito vivo. Col fu poi la caverna ed il tanto frequentato oracolo di
egli scoperto.
TROFONIO ed i primi architetti di cui faccian me. moria le greche storie, vissero 100 anni avanti l' era volgare. 11 nome
, 1
AGAMEDE
Trofonio, cui s'innalzarono statue, templi ed altare, e vi si celebrarono solenni sacrificj e giuochi chiamati Trifon/ o Trofnnj. (Paolo) nacque a Zeli nel vescovado di Brixen l'anno 1695, apprese i principj del disegno e del-
TROGER
l'intaglio in patria
indi
li
conti-
compendiosamente quanto
Francesco Milizia, appog-
ne
scrisse
fratelli o no Ergino re di Tebe bastando poco importa il saperlo 1' ammettere che furono strettissimi amici, ed indivisibili compagni fino alla morte di Agamedc.
, , ,
vescovado di Trento, sotto Giuseppe Alberti. Da quest'ultimo paese recossi a Vienna, dove si fece subito vantaggiosamente conoscere per alcuni qua,
nu
Fium.
nel
Avevano di gi fabbricato un tempio in onore d' Apollo nella Levadia ed un altro a Nettuno in Mau-
chiese. Ditorco del suo pennello ricercato e prezioso , e le figure svelte e ben disegnate. Maestro di espressione (mi attengo all'autorit di scrittori tedeschi , non avendo
che
il
stro
quando presero ad innalzare il rinomatissimo tempio d' Apollo in Delfo, per il quale, secoudo Cicerone , avrebbero ottenuto dal Dio
tinea,
in
veduta veruna cosa di questo maeu udito che alcun mio co, noscente ne abbia veduto ) seppe imprimere il Sublime ne' suoi soggetti
della
storia
santa.
Fu
diret-
tore dell'imper.
adempimento
di accordarli ci
che fosse pi utile all'uomo, e mot irono entro tre giorni. Ma la cosa viene assai diversamente raccontata da Pausania,
Dii, degli Arcfi, ecc. T. IH.
na. Intagli di quaforte soggetti storici e paesaggi, che popol di animali e sparse di ruine. Mi si permetta di far osser-
vare
434
giudizio
dalle
TR
stampe
nel del
,
TR
non
,
gli
si
pu accordare che
do
le
menomo
gra-
n la nobilt dell' espressione. Mor in Vienna" nel 1777. Fra le sue stampe daremo luogo alle seguenti La Sacra Famig. eseguila nel 1 721
qualit
;
sublime
ad ogni operazione prospettica. L'autore viveva ancora nel 1683 , io cui fu eseguita la seconda edizione
della sua opera.
Corpo di Ges Cristo in seno SS. Madre svenuta. La Beata Vergiue dei Dolori circondala da molti Angeli. Paesaggio ornato di molti monumenti antichi, e popolato di Genj. Paesaggio simile che alcuni Genj stanno ornando e disegnando, 1724. TROITI, o TROGLI (Giulio), chiamato il Paradosso, nacque nel 1615 in Spilamberto, dove, secondo
Il
alla
Felice ) nacque in 1660 e fu allievo di Gaspare dell' Huerta , cui dava due misure di frumento e cinquanta fianchi all' anno per mercede delle sue lezioni. Per pagare il maestro
(
TROJOSA
S. Filippo nel
si
onde
ma
tomba
il
santo pontefice Adriano I , di cui in versi leonini si legge; Ad Carolum regem post haec cum pergere vellet. Lamberti Campo vitam finvit in
tanto pi che nemmeno il maestro era troppo scrupoloso soprattutto ne' contorni. I suoi quadri a S. Agostino di Valenza ed alcuni altri tanto pubblici che privati attestano il suo pi che modesto sapere. Mor nel 1715. (N.) conosciuto tra
cattivo disegnatore;
TRONCHON
ampio.
francesi per alcune sue stampe tratte da diversi autori , ma principalmente da JNiccola Coypel.
gl'intagliatori
TROOST
Amsterdam
nel
Di
tre
lustri
lasci
si
la
patria
al
per
pose
servi-
zio di alcuni pittori all'olio, poi del Dentone e del Colonna pittori a
i principj del disegno e della pittura sotto Arnoldo Boonen. Le prime opere eh' egli pubblic vennero
fresco,
ma
pittura. Accasatosi
fu costretto a
lavorar molto per alimentare tredici figli, che tanti ne aveva avuti prima del 1672; ma alla fine trovata l'invenzione del velo, super ogni difficolt , e perci si propose di pubblicare a profitto altrui il suo libro intitolato : Paradossi per praticare la prospettiva senza saperla ec.
diviso in tre parti volta nel 1672.
,
e stampato in
la
prima
soverchiamente lodate e vituperate, ond'ebbe adire: / miei emuli nulla trovano di buono nelle mie opere, i miei amici nulla di cattivo questi m'incoraggiscono, quelli mi rendono pi attento a fuggire i difetti. Fu pittore universale, operando con eguale facilit all' olio , a pastello ed a tempra ritratti , soggetti storici ed argomenti di famigliari conversazioni. Il suo capolavoro il quadro fatto per il collegio dei Medici di Amsterdam , nel quale rappresent cinque ritratti in piedi di
naturai grandezza. Ebbe corretto disegno, tocco spiritoso, e per conto dei quadri di conversazione fu chia-
voluto fare distinta menzione di questo valent'uono e della sua opera , perch in-
Ho
da dottissimi architetti essere rosa assai ch'ara ed utile, sebbene dettata in cattivo stile , non ascrilesi
mato
alla
il
Watteau olandese.
le
Intagli
maniera nera, e
sue stamp*
vendole altro grave difetto di quello della continua applicazione del velo
sono ricercate per la grazia e ve rit che vi campeggiano. Mor in patria nel 1750.
TR
Elenco di alcune sue stampe.
TR
bellissimo di Angelica lo Specchio di Venere.
455
Ivaufiinatm
TROTTI (caval.
Busto di vecchio con gran barba
Gio. Battista),
ed
in profilo.
disegnando a
comunemente chiamato
lume.
Pietro Locatelli da Bergamo. Ritratto del poeta Valmng. Tutti di sua invenzione.
nelio
di Corcontinu a far ritratti ed altre pregevoli opere , che sebbene alquanto inferiori a quelle di Cornelio ne ricordavano vivamente la maniera. Questa virtuosa signora viveva ancora
figlia
, ,
TROOST
(Sari)
il
morto
padre
nel
se
1765.
(
TROPPA
caval. Girolamo
de!
, ,
Maratta come alcuni credono fu suo felicissimo imitatore. Nel breve corso della sua vita lavor molto in Roma ed in alcune citt dello stato a fresco ed all'olio, ed a S. Giacomo delle Penitenti non temette il confronto del Romanelli. Mor giovane circa il 1670.
non scolaro
TROSCIIEL (Giovanni)
,
di
No-
rimberga, chiamato a cagione della sua grassezza il Sileno apprese il disegno e V intaglio da Pietro Itelburg ; indi aggiunse a tali studj quello della prospettiva. Approfittava delle acquistate cognizioni per eseguire la stampa rappresentante la nuova Curia fabbricata io Norimindi intagliava il ritratto berga dell' imperatore Ferdinando II. Recatosi poi in Italia frequentava in
,
Roma
la
del
alto
Pomerancio
,
tra le quali
una
in
.
compatriotto. Vedendo il maestro rapidissimi progressi del Trotti , gli prese tanto amore, che gli diede in isposa una sua nipote, e lo lasci erede del suo studio. Uscito dalla scuola dell' amoroso maestro, lavorava nella corte de' Farnesi a competenza di Agostiuo Caracci, il quale vedendolo pi applaudito di lui , sebbene non Io credesse suo eguale, tbbe a dire essere il Trotti un mal osso datogli da rodere, onde gli rimase poi questo soprannome. Pare che assai pi che allo stile del maestro mirasse il Trotti ad avvicinarsi a quello del Sojaro pi aperto e spiritoso nelle mosse e nelle altitudini. Ma si d colpa al Trotti d'avere spinto pi in l del Sojaro, e forse oltre il dovere, l'uso de' colori chiari , con pregiudizio della morbidezza de'contorni e del rilievo. In compenso di questi in parte veri, in parte esagerati difetti dai quali , seppe in alcune opere guardarsi, fece teste bellissime , che londeg^iano con grazia e sorridono con venust , e che nelle pi studiale sue pitture vari con maravigliosa intelligenza. Le sue pi rinomate opere a fresco sono quelle fatte in Parma nel reale palazzo del Giardino, le quali gli meritarono il titolo di cavaliere. In queste diede a vedere lo sludio che andava facendo grandissimo intorno alle pitture del Correggio, equaulo
, ,
rappresentante
molli
Amorini
basso
reali
:
utile gli
fosse
1'
emulazione
il
di
cos
ed
altre
figure a
in
Carac-
atto di presentare
corone
ad
un giovane,
coli' iscrizione
Silvac
sunt consule didime. Altre cose intagliava da Vovet e da diversi maestri. Mor in Roma I' anno 1655.
TROTTE (Tommaso)
in
intagliava
perocch dipingendo in Pia; cenza Milano, Brescia ed altrove, fu ben loniauo dall'eccellenza dei freschi del Giardino. Ma pi che nelle pitture a fresco deve cercarsi il merito del Trotti in quelle al,
5i3l3
TR
le
TR
biografo
guida
dell' accuratissimo
cremonese sig. Grasselli. Osserva egli che il Malosso si innalzato un monumento di gloria nel tempietto ottangolare del Cristo Risor-
compat iotti. Fece pure i disegni per i portici che principiando dalla della torre conducono lino alla porta maggiore
,
opinioni
de'suoi
TROUVA1N
in
gente appoggialo ad una parete della chiesa di S. Luca, ove parte a fresco e parte all' olio dipinse diversi l'atti della Vita del Redentore. A queste storie si aggiungono altri
Moutdidier circa
ricevuto
membro
ed oper in
quadri esistenti in Cremona, quali sono quelli rappreseutauti santa Malia Egiziaca, 1' Annunziazione di Maria Vergine , la Deposizione di Croce nella quale leggesi Joan.
:
giati
ad autorevoli tradizioni
ma
Baptista TrotLus , clictui Malossus Crcni. faciebat an. 1611, eie. cosa spiacevole che gli scrittori di cose
attinenti alle helle arti,
mente
tratti.
felice nella
storia
nei ri-
non
siansi
Soggiungo un
indice
curali di tramandarci pi
notizie
intorno alle tristi vicende di cos graude artista , e non abbiano pur leuulo conto dell'epoca in cui mor. TROTTI (Euclide) nipote o prnipote, come alcuni pensano, dei cavaliere Gio. Rallista, e suo allievo ed imitatore, termin per la chiesa di S. Sigismondo , posta a breve distanza da Cremona , due quadri abbozzati da Giulio Calvi , ed ulta di sua invenzione la tavola dell' Ascensione nella chiesa di S. Antonio in Milano , per alcuni rispetti creduta non da meno delle migliori opere dello zio. Poche altre cose ha potuto fare questo sventurato giovaue, che accusato di felmor in prigione di veleno lonia apprestatogli per opera de'suoi paicnli onde toglierlo all' infamia di pubblico supplizio.
1 ,
accurate e felice
di alcune stampe.
Ritrailo del P. de la Chaise, confessore di Luigi
XI V.
Daniele Iluezio dotto vescovo di Auranches da S. Quoy. Claudio Francesco Menelrrer, gesuita , da P. Simon. Francesco le Routbillier pittore , da un suo dipinto. L' Annunziazione di Maria Vergine, da Carlo Maratta. 11 Cieco risanato dal Salvatore , da Antonio Coypcl.
.
Lo
de' Medici, da
Rubens.
Io.
da Aulonio Coypel
ec.
TROY (Francesco di) , nato a Tolosa nel 16l5, apprese i priucipj dell'arte sotto il leFevre, che io consigliava a darsi ai ritraili, siccome al pi lucrativo genere di pittura.
3Xe
Lorenzo
architetto
cre-
1671
fu ricevuto
membro
del-
l'accademia di pittura di Parigi, poi professore, aggiunto del rettore ed all' ultimo direttore. La coite ed i
principali signori lo impiegarono in
per la quale si ha l' ingresso alla gran torre della cattedrale di Cremona, ordinatagli nel 1505, e terminata alcuni anni dopo , intorno al mer' della quale diverse sono
l
commissioni. Lodovico iu Raviera a ritrarre la sposa del Delfino; poi gli fece fare i cartoni per le tappezzeimportanti
lo
XIV
mand
TR
tit
TU
madama
,
437
della
siiti
storia; e per
fece
i
d
<!ci
Montespan
fatti
piccoli modelli
slesso re
giovanili
dello
signora fece poi eseguire in tappezzeria. Ebbe Francesco di Troy espressione, correzione, forza di colorilo, nobilt d'immagini ; per i quali pregi i suoi quadri non scapitano nel coufronlo dei migliori de' suoi tempi. Mor
ciie qncsl' illustre
Parigi nel 1731 , dava grandi speranze di riuscire eccellente artista quando mor io Inghilterra nella fresca et di 55 anni. Aveva prima
di
morire intagliate unitamente a P>enort diverse stampe, tra le quali Dodici mezzi soggetti per il Rodi
manzo
Pamela dietro
le
inven-
vecebissimo
a Parigi nel
1750.
TUBI (Giovan
tore
Battista) scul-
Francesco) figliuolo ed allievo di Francesco, cammin sulle orme del padre, e nou
oper
dell'
il
TKOY
(Giovanni
romano
meno
di lui,
ne
fu
meno formembro
rarese
Domenico Guidi
le tante in-
accademia di Parigi present quadro della INiobe cambiala io scoglio , che riscosse i comuni applausi. Lavor per la casa del co-
artista in
in Francia
:
mediocrit
mune
di Parigi
e nelle chiese di
e tali sono le statue eh' egli scolp per i suddetti reali palazzi, che ad
ogni
inferiori
alla
quadri da cavalletto, quasi tutti di profano argomento. Fu dal re creato cavaliere dell'ordine di S. Michele, suo segretario, ed all'ultimo direttore dell'accademia francese in Roma , dove mor l'anno 1752. TROYEN (Giovanni van) nato ne'Paesi Bassi circa il 1610, intagli all'acquaforte diversi ritraiti e molte opere di pittori italiani : cio da Giulio Romano , un Plutone , da Leonardo da Vinci Erodiade da Francesco Mantovano il Volto San,
quelle eseguite per gli stessi luoghi da molti francesi, che dopo avere terminati i loro slodj di scultura in Roma , o buoni u
maggior
mediocri che fossero, erano da Le Brun impiegali in tali lavori. TUCCAR1 (Giovanni) di Mesnato nel 1667 sina bre con piccoli quadri
, ,
si
rese cele-
di
battaglie
die
li
facilit,
mero
facile
all' infinito;
perch
alla
un Cristo dal Pordenone due Cristi morti da Giovanui Lolh, dal Fontana un S. Sebastiano e pi cose dal Correggio , da Giorgioue , da Paolo veronese da Andrea Schiavone, da Tiziano, da
to,
,
diversi
che impervers in Messina nel 1745, TULDEN (Teodoro van) nato nelle Fiandre, a Bolduc, nel 1620.
studi i principj della pittura nella scuola di Rubens, ma vedendo che non riuscirebbe valente pittore, si diede ad intagliare ogni sorta d 'oggetti all'acquaforte. La pi celebre
Palma
il
Osservano i biografi degl 'intaglialo-. ri, che la maggior parie delle sue stampe furono eseguite per la GxlUra di Bruxelles; che le sue stampe non mancano di colore, ma che 1' intaglio duro e scorretto.
TRUCHI
Domenico
nato iu
opera di Tulden ima serie di cinquantotto stampe, pubblicate nel 1653, e rappresentanti le avventure
458
TU
i
TU
non esitarono a predicare uguale ad Annibale Caiacci; ma egli stesso, imitandolo, ha voluta
quali
e gloriosi fatti d'Ulisse dipinti die* tro le invenzioni dell'abate Primaliccio da Niccol da Modena io Fontaiucbleau per ordine di Francesco I Altre stampe intagli sai
dimostrare
la
venerazione
dovut;*
le tinte
proprj e sui disegni di Rubens. Ignorasi l'epoca della sua morte. ( Giorgio ) dipinse
TUNCOTTO
noto
i
in S.
il luogo de' suoi natali. per tempi in cui visse , pi che mediocre pittore, e seppe, co*
non
Fu
munque
difettoso
in
altre
parli,
avesse trovati certi segreti , consultando chimici e manipolando i colori con estrema diligenza , onde prevale nella scelta e compartimento de' colori, tra i quali un certo rossognolo che sparge un intnito sapore sulle tele, ed risguardato quale sicuro indizio per conoscerne
l'autore. Pi assai che in Roma oper l'Orbetto in Verona sua patria tanto per chiese che iu private case; e la famiglia de' marchesi Girardini, sua protettrice, possequali deva non pochi quadri, tra una bellissima Adorazione dei Magi. Delle opere pubbliche non ricorder che la Passione de' Quaranta Martiri a S. Stefano e la Piet alla Misericordia , le quali per comune opinione sono delle migliori cose che abbia quell' illustre citt , sebbene ricca di eccellenti quadri di tanti suoi grandi pittori. Mor Alessandro iu Roma nell' et di
i
ai volti.
Cosmi, nacque a Ferrara nel 1406, e fu scolaro del Galasso. Tenne una maniera totalmente lontana dal grandetto
TURA (Cosmo),
pastoso stile della seguente et, mostr diligente nelle nrchitetture e negli ornati non privi di buon gusto. Oltre le rarissime cose di miniatura, conservansi a Ferrara
de
ma
si
un Presepio
mo,
le storie
Guglielmo ed una Nostra Signora con varj santi nella chiesa di S. Giovanni. Rimanevano pure nel decorso secolo alcuni
gi monistero di S. freschi
di cui
nel
palazzo
di
Schiavonia
66 anni.
tella
duca Borso,
Tura
parte
era pittore,
ma
di
gi
in
danneggiati.
Manc
all'arte di
63 anni nel 1169. TURCHI (Alessandro) chiamato YOrbtlto, nacque in Verona l'anno 1582, o come altri vogliono, 1580.
scolaro di Felice Brusa-
(Cesare) nato in Ischiil 1510 , fu scolaro di Andrea Salerno. Belle sono le sue opere all' olio , e non lontane dal
,
TURCO
circa
forse
ma
diffi-
dente di se medesimo
nei freschi.
era infelice
Fu prima
sorci,
morto il quale, pass a Venezia sotto Carletto Calliari, indi a Roma, dove form un nuovo stile che unisce la forza alla gentilezza. Iu Roma si trattenne lungo tempo occupato in pubbliche e private
opere di molta
importanza,
come
dove
,
non perde
confronto del Sacchi del Cortona e de' migliori Caracceschi. Il suo stile ridondante di attrattive, e di gentilezze, che unisce le migliori parti di diverse scuole,
al
gli
eccellenti lavoratori all' azzemina che fiorivano in Milano nel sediceed eseguirono tante simo secolo maravigliose opere specialmente per ornamento di armi e di armature in acciajo , in bronzo, in argento, che fecero risguardare la nostra citt tra le pi insigni in tal genere di opere, come lo era Firenze a cagione di Benvenuto Cellini e di
,
altri
pochissimi.
TURNEISER (Giovan
Giaco-
guadagn
infiniti
ammiratori,
TU
ch'ebbe appresi
a in patria
i
TY
priucipj
derli in
459 Ancora
passava Turino, dove dimor alcun tempo pubblicando diverse stampe. In appresso lavorava in Lione ed in Augusta quasi sempre per conto di merdel disegno e dell'intaglio,
quale comunque pi
posteriori eseguite in lascia per di vincere
altri
debole delle
Roma
non
musaicisti
nel 1717. Intagli sul gusto di MeiJan stampe di sacro e profano ar-
questo
perocch fece
nel
il
musaico
nel
di
Firenze
gomento
di granito.
1225 Maggiore
quello di
di
santa
Roma
M.
Maria I2S9 , ed
TURPILIO,
il
romano
della
X\\\
TUSC11ER
medaglie
in
)
i
intagli
dalle
e.
e di Fabio Pittore, soggiugne: dopo di costoro pi non fu quest'arte trottata da dotte mani , se non se per
bronzo ritratti in profilo del cavai. Lorenzo Bernino e di Carlo Maratta coi rispettivi rovesci.
avventura da Turpilio, cavaliere roal presenti belle opere in VeE*li dipinse colla sinistra mano , ci che prima non si racconta di altro pittore. Dipinse piccole rona.
tavole
,
nel
1710
ed incise
mano don
dell' et nostra
...
di cui ve-
altre cose
Granduca
in Fi-
renze
ec.
ed
TURRESIO
condusse
di io
TYSSENS (Pietro), nato probaburnente in Anversa circa il 1625, avrebbe quasi potuto pareggiare
Rubens nella del guadagno
tentaci
della
ritrattista.
ciassettesimo secolo,
S.
storia;
ma l'amore
ad acconeccellente
di
Marco
lo ridusse
Leandro da Ponte,
altri.
di Tizianello
gloria
e di
TURRIANI (Orazio) viene ricordato dagl'italiani biografi per avere intagliate non infelicemente alcune immagini di Maria Vergine. TDMRINI (Giovanni) da Siena, che boriva circa il 1500, viene annoverato tra
i
colla
Ja
bellissima
Assunta
buoni
niellisti.
sa,
chiesa di S. Giacomo di Anvere cou altri quadri posti nella chiesa dei Carmelitani. Dopo questi
stri.
I lavori
di quest' illustre
di santa
,
ToMa-
Maggiore
di
Roma
sarebbero
ebbe continue commissioni, e poche citt della Fiandra sono prive di qualche sua pregevole opera. Tysseus venne a ragione annoverato tra i migliori fiamminghi, e fu grande disegnatore, coloritore vigoroso, ed ebbe pochi eguali nella prospettiva, onde gli sfondi de' suoi
quadri vedutisi ricchi di belle architetture, che fanno grandissimo effetto. Ignorasi ogni altra particola-
non
ci
obbligasse
cre-
UO
v
VA
VA
Dodici pezzi rappresentanti vedute di prospettive , di ruine , di fontane, di edili, j , di statue. - (Andrea) nacque a Napoli
nl della privata sua vita, ed alcuni lo credono padre e maestro di TYSStNSi N.)natoin Anversa nel lO. Costui recossi assai gioviue in Italia, e lungo terreo dimoi iu Roma, io Napoli ed iu Venezia. Tornato io pallia, e non trovando chi facesse acquisto de' suoi quadri, sebbene per molti rispetti pregevoli
,
nel
16j30.
mente versato
fa-
pass alla
corte di Dusseldoi
f,
o fu
nominato rgcnle
dell' elettore
per l'acquisto de quadri fiamminghi che proponevasi di aggiugnere alla sua galleria. Iu ultimo stabilitosi a Roterdam , si lece a dipingere quadri di auimali e di fioii, he furono pi apprezzati che quelli li sioiia. Dopo alcuni anni passava a Londra, dove probabile the morisse circa il 1720.
te,
ceva studiare belle lettere. Non tard per altro ad accorgersi che invece di studiare i libri elementari delle lingue morte, tanto nojosi ai
fanciulli, consumava gran parte delle ore della scuola a disegnare nascostamente, onde Io pose iu libert di applicarsi alle belle arti. Soddisfatto deit pattina condiscendenza, trov nella propria casa quanto gli abbisognava per riuscire valent' uomo. In breve seppe correttamente disegnare e modellare, dipingere e scol-
(N.) fratello del precedencredono aicuui , the fosse quell'Agostino Tv^ser.s, che nel 1691
eia direttole dell'accademia di Anversa. Di costui, qualunque ne fosse conservansi paesaggi con il nome,
belle figure di
Ma perch commissioni ed i
pire.
arti, si
scarse
profitti
erano
le
di queste
tro, all'architettura.
uomini
e di
animali
sa delle
Berghem.
monache deila Concezione, detta di Mente Calvario , formandola quasi circolare ; costru il teatro nuovo, ingegnosamente accomodandosi all' angusta ed irregolare area che doveva occupare ; rimodern la chiesa di Monte Vergine presso quella del Ges Vecchio, e fece fuori della porla dello Spirito Sauto la chiesa di S. Michele Arcangelo. Diversi altri editi/ j disegn per Napoli e per il regno , tra i quali il palazzo di Tarsia, il palazzino di Caravita a Portici, la chiesa di S. Giovauni a Capua ; e rimodern la gotica cattedrale di Bari riducendola lodevolmente a greca
nato in
il
he
lo mosti a vano
per
tempi ia
cui visse , suliieieute pittore , onde Baruffaldi Io anuover tra gli aril
tisti
ferraresi.
Visse
fiuo alla
met
quiudicesimo secolo. VACCA BO (Francesco), nato a Bologna circa il 1656 apprese la pittiti a sotto Francesco Albani. Dipinse iu molte chiese della sua patria , e segnatamente in S. Vitale fece a fresco gli ornamenti di un
del
altare. Scrisse
alla prospettiva
sua morte.
un Trattato intorno
,
(Andrea) nacque
in
Napoli
quale intagli egli stesso i rami che lo adornano. Fino al 1670 dimor in Bologna , dopo il quale anno part dalla sua patria, senza che si sappia the ne sia accaduto. Sue stampe.
per
il
nel 1598 , apprese a dipingere iu patria , e fu da principio imitatore del Caravaggio, finche non vide al-
cune opere
di Guido Reni , che Io persuaselo a porsi in sulla buona via dietro questo gran lume della
VA
Bolognese. Ma perch miformarsi uno stile , che lo mostrasse non servilmente seguace .li uu vivente artista , non sdegn d frequentare alcun tempo la scuola che aveva aperta in Napoli il Doscuola rava a
VA
441
rappresentare con sorprendente ve" il il nascente sole, che dissipando vapori e le nebbie , che occupai no il piano o s'aggirano sui fianchi
a
le
delle montagne, mostra a poco poco sorgere , per cos dire , tra
aperte
campagne
villaggi e le
citl,
e tutta la natura
ammantarsi
pom-
pa di sue bellezze. Gli alberi sono toccati dal suo dolio pennello con
spiritoso
sti
la
chiesa
falla
bellissima tavola della nuova di santa Maria del Piatito Giordano. in concorso del
il
il
Avevauo no fatto
Vaccaro ed
il
Giorda-
gusto , ai quali tent di dare maggior effetto col mostrar che si specchino uel soggetto fiume. Nulla ci noto iutoruo ai particolari della privata vita di
bozzetto , ed eletto per giudice Pietro da Cortona, il quale giudic migliore quello del Vacca-
cos
raro
pittore.
Ma
se in questa
ed
in
altre
cose
ri-
all'olio
super
il
Giordano,
gli
(Lodovico), Egli ha molte cose intagliate alla maniera nera , siccome quello cui il principe Roberto aveva comunicato il segreto di questa maniera d' intaglio.
Paesetto con la veduta di un villaggio , di sua invenzione. Paesetto con una tempesta.
mase
dri
Caravaggio, furono venduti per originali di questo maestro. Mor il Vaccaro in palria nel 1670.
(Giovann?). archiinglese fioriva nella prima met del diciottesimo secolo. Poi
tetto
VAESBRUG
ch'ebbe appresa
VACCHE
monaco Olivetano, fu uno de'celebri lavoratori di tarsie , che fiorirono nel sedicesimo secolo. Lavor e specialmente molto in Padova nella chiesa di S. Benedetto Novello, valendosi non solamente dei proprj disegni, nia ancora di quelli
,
edifiej pi insigni di quei regno dai tempi del Primaticcio lino a quelli
di Perrault.
Fu posto alla Bastiglia 1701, dove rimase lungo tempo senza aver mai potulo saperne la ca,usa. Ma perch era uomo di faceto carattere e non ignobile poeta,
nel
di
Giovanui da
compose
gli.
alla
Bastiglia
una commele
Udine
e di altri maestri.
VADDER
in Brusselles
Ora accenneremo
priiiopali
1560
fu
uno de'valenti
che
iu
i
gran numero
produssero
allora
fabbriche eseguite in patri*. La pi celebre il palazzo di Blenheim nella contea- d' Oxford, fallo a spese della nazione inglese per darlo al
,
avesse costume di recarsi di buon niallino in aperta campagna onde osservare minutamente i diversi efdel levare dell' aurora e del fetti sole, e che formatosi in mente una immagine complessiva di quauto aveva pi volte veduto, gli riusc di
Di:, degli Arch, tee. T.
III.
duca
Malborough
sopra
il
Francesi. Nel, 17 14 edificava Howard per il conte di Carlisle, nella contea di York, con giardini, parchi, obelischi e altre
i
castello
magnificenze.
Una
delle
due facciale 56
442
a
ni
VA
bugne con
pilastri
VA
dorici
mal
pia-
Il
ma-
distribuiti ed abbracciatiti
:
due
d'ordine cosono egualmente spaziati. Gli si d colpa di ver fabbricalo troppo grossolanamente, come costumano di fare coloro, che non conoscendo profondamente l'arte per principi e per pratica, si assicurano da ogni accidente tacendo muri pi grossi il doppio di quanto dovrebbero esserlo. Tu perci posto nel suo epitaffio ,
migliore l'altra
rintio,
perch
pilastri
condusse seco alla corte di Francia ove ritrasse la regina ed il duca d' Orleans con tanta verit, che in quattro anni pot a stento soddisfare x aile istanze de principali della corte, che tutti volevano avere il proprio ritratto dalle mani di Vaillant. All' ultimo tornava in patria carico
Io
,
Grammont
dove passava poscia ad Amsterdam, dove mor nel 1677. (Giovanni), allievo di suo fratel maggiore Wallerant, nacque l'anuo 1625. Era ancora giovinetto
di ricchezze, di
vivo
l'aveva
cos
inumanamente
bei
caricata.
le
quadri pi
VAGNUCC1
loi ne'
ali
Maria), fiorened inta, gli alcune delle stampe della galtina, dipinse
VAJAN1 (Anna
Giusliniana
alcune cose
,
leria
tra
Je
quali
la
statua di Pallade, un
Vaso
traforato
per la Flora del P. Ferrari gesuita ed altre cose. Fioriva nel 1655. (Orazio) nato in Firenze circa il 1550 condusse molle opere di pittura fuori di patria e
VAJANO
segnatamente in Milano ed in Genova. Fu giudizioso e diligente pittore, ma nel colorito alquanto languido, come pu vedersi in un suo quadro a S. Antonio di Milano.
Operava
a Lilla
il
1600.
VALLA.NT (Wallerant)
di straordinario
nato
Francfort, abbandon iu breve la pittura , che poteva ad un tempo farlo ricco e glorioso, per esercitate la pi lucrosa professione del commercio. Era suo fratello. (Bernardo), nato l'anuo 1627 , ed ammaestrato ancor esso da Wallerant, adoper poco il pennello e disegn mollo. Era col maggior fratello a Francfort quando ritrasse l' imperatore, e gli fu molto utile, nel disegnare diversi ritratti che poi venivano coloriti da lui. Passava poi a Roma, dove dimor molti anni, ed ebbe importanti lavori. Tornando in patria, dicosi che per in viaggio colpito da apoplessia , ma non noto dove, ne in quale anno. (Giacomo), quarto fratello, nato nel 1628, pass dalla scuola di Wallerant a Roma, e vi appresso si trattenne due anni. In
fu
avrebbe
polulo riuscire
universale,
nominato pittore dell'elettore di Brandeburgo, pel quale condusse molti quadri storici di vaste dimenContento l'elettore
lo
di
tali
ma
sioni.
pi facile strada di far tortuna. Approfiltava della cerimonia dell' incoronazione dell' imperator Leopoldo in Francfort per ivcarsi in quella citt, dov'ebbe il vantaggio di ritrarre diversi persola
dati da lui
come
opere,
fare
il
mandava
Vienna per
dell'imperatore, il merit sempre pi l'affetto del principe suo padrone e de'cortigiani: ma quando cominciava a godere frutti della sua virt, manc
ritratto
quale
gli
VA
all'arie in et
di soli 40 anni.
fu
Ul-
timo de
fratelli
VAILLANT
1629 ed
ti,
allievo,
443 aveva studiato sotto Pietro da Cortona, a Venezia sui grandi esemplari de*
Venezia.
INclla
VA
prima
citt
del fratello primogenito: ma questi prefer ben tosto l' intaglio alla pin-
tura, e quando si trov capace di lavorare da s recavasi a Berlino presso il fratello Giacomo dove
,
,
una
alle
Ebbe
Tre di questi valenti pittori si esercitarono altres nell" intaglio: cio "VVallerant, Bernardo ed Andrea.
Soggiungo un breve indice
Vallerant.
Suo
da se
capo.
ritratto dipinto
sttsso.
ed intagliato
\ero
velo
sul
dell'accademia all'Aja; la quale carica sostenne pi volte decorosamente; ma pare che trovandosi abbastanza ricco, non s occupasse in graifJi opere, limitandosi sol la 6 lo a fare di tanto iti tanto qualche ritratto. Mor di 88 anni
dirette-re
nel
assiso davanti
g^''i,
1752.
D.
VALADES
per
il
Diego de)
iota-
una
Un
cia,
libro composto la s intitolalo Retia-ica cristiana, (1579) che tratta dei riti, costumi ec. delle
gbiale.
Reno.
nuove Indie, diversi mediocre esecuzione. VALCAZAR (Gabriele) fioriva in Valladolid circa 1661, nel quale anno sostenne 1' immunit dei pittori dal servizio militare. Poco somi note le sue opere sapendosi soltanto, che dipinse diverse Storia
geuti
delle
rami
di
sacre
citt.
all'elio
la
fresco e
in
pi
altre
conventi
di Valladolid
di
Venere che piange la morte di Adoue, da Erasmo (^uellinus. La pescatrice dell'oro, da Rerabrandt
ec.
VALCKEMBURG
tino FRATELLI DI
circa
il
(Luca e Mar-
Bernardo.
Paolo Dufour. Paolo Dusou predicatore a Leyda. I santi Pietro e Paolo in bufli ec.
Andrea.
Luigi Bevilacqua patriarca d'Alessandria.
in Maliues 1550, furono buoni pittori a tempra; oltre che Luca sapeva altres dipingere ritratti e piccoli quadri storici all'olio. Duranti le guerre civili, che lungamente tiavagliarono le Fiandre, si tenneio lontani dalla patria, ed operarono assai iti Aquisgrana ed in Liegi. Luca fu pure per alcun tempo ni Lintz di dove partito per rivedere
)
nati
VAL
Wieling
al-
la
l'Aja nel
dalla scuola
di a
Roma,
indi
fu in viaggio sorpreso da giave infermit che in pochi giorni lo trasse nel sepolcro. Ma; lino
patria
1,1
VA
.
l'olio.
Se VahLes avesse sapulo dare grandiosit alle figure, sarebbe annoverato tra migliori frescanti
VALDELMIRA
vanni), nato
varra circe
il
de
LEON
a Tafalla nella
(GioNain
;
della
1650,
fu scolaro
Francesco Rizzi- p> sc a suo ajuto nei freschi di S. Antonio dei Portoghesi , del Retiro, di Toledo e di altri luoghi. Perdio continuamente occupato ne' lavori del maestro, il Valdemira, morendo in eia di trentanni, non lasci altra testimonianza della sua virt che diversi quadri di fiori non inferiori ai pi belli che facesse l'Aredi
,
Madrid
matematica dei cadetti della maLe sue principali pubbliche pitture sono nella cattedrale ed i?i poche altre chiese di Siviglia, come pure a Xeres della Frontera.
di
rina.
lano.
(Pietro de) architetto spagnuolo che f-oriva nel sedicesimo secolo. E noto che dal 1540 al 1556 attese a fabbricare per commissione ed a spese del commendatore Don Francesco de Jos Cobos un palazzo ed una Cechissima cappella chiamata <^el Salvatore; ne' quali erfificj profuse pi ornali rhencn avrebbe dovuto. Fece ancora i disegni per la chiesa di Gaen, e nel 1562 architett lo Spa-
VALDER1VA
que
allievo di
Antonio Castillo. Uscendo dalla scuola sposava Elisabetta Carrasquilla, la quale ammaestrata da lui nelle pratiche della pittura,
serv poi d'ajulo in molte opere.
gjj
Sebbene avesse
zia di
pittori,
Valdes and
a sta-
dale e la cappella di S.
Giacomo
in
Raeza
delle
la
di correzione, risguardasi
come una
dell'An
che lo creavano maggior1665 al 1666, della nuova accademia col aperta a loro spese l'anuo 1675. Dipingeva per l'arcivescovo di Sivicui leghi,
domo,
migliori dalusia.
fabbriche
glia
la
vita
,
di
S.
Ambrogio
in
molti quadri
VALDES (Don
Giovanni de)
l'aitar
(Luca) nato in Siviglia nel 1661, di undici anni intagli quattro stampe, poi si consacr alla pittura, e dalla intollerante vivacit del suo ingegno fu portato a preferire
i
freschi
ai
lenti
lavori
al-
tenne osservando i maraviglisi capi d'opera de' reali palazzi, e pochissimo operando. Di ritorno a Siviglia lo aspettavano diverse importanti commissioni, e la morte del grande Murillo gli lasciava occupare il primo grado tra i pittori di quella illustre citt. Nei nove anni che gli sopravvisse fece i grandi quadri per la chiesa de' Venerabili, riguardati come il suo capo lavoro. Mor nei 1691. Fu Valdes veramente grande artista, ma ebbe ancora pi alta opinione del suo merito che non conveniva. Il buon Murillo ebbo a
, ,
VA
offrirti
VA
quadro
di
15
ufiiit
dispiaceri a cagione
Rafiaello
della
galleria
della gelosa alterigia di Giovanni sebbene non lasciasse mai di lodare come meritavano e pii che noti meritavano le opere sue. Oltre le
di Firenze.
di
quadri
VALDIV1ESO (Lodovico
fioriva in Siviglia in sul
di)
del sedicesimo secolo. l'ordinario piccoli quadri di verzure, di fiori, ed ancora di animali
VALENCIA ( F. \ttia di ) eia nato in questa citt l'anno 1696, ed avanti che si facesse frate veniva chiamato Lorenzo C^afrion. Poi ch'ebbe appresi gli clementi della pittura in patria, passava a Roma, dove frequent la scuola di Corrado Giaquinto. Di ritorno in patria non avendo trovato un suo zio, su. cui tutte fondava le sue speranze, per uscire di guai fecesi cappuccino. Nel convento del suo ordine iu
ed
per l'America, onde poche cose, ma graziose ed eleganti assai, conservarsi in Siviglia, dove aveva pure condotte diverse opere a fresco delle quali non resta ormai cosa alcuna bastante a dare la pi piccola idea della sua maniera.
Granata conservatisi una bella Cena rialtri pregevoli quadri, che cordano lo stile del Giaquinto, ma lo superano nel vigore del colorito. Frate Valencia s anneg, non si nel 1749. sa come VALENTIN (Pietro) nacque in
,
VALDOR
Liegi nel
diverse
altrui
Bri presso Parigi nel 1G00, e pass giovinetto a Roma a' tempi del Caravaggio, del quale fu uno de' pi giudiziosi imitatori. Al (Quirinale
mente in Parigi, dove incise sui proprj disegni una parte delle slampe
che ornano
trionfi di
libro intitolato: / il Luigi il giusto, stampato in Parigi nel 1657. Fra le diverse sue stampe isolate trovansi le se-
Martirio de Santi ProMaitiniano, che lo fece risguardare come uno de buoni pitdipinse
cesso
il
guenti.
tori che in allora operassero in Roma. Condusse pure per private famiglie diversi quadri da cavalletto tenuti in grande stima, tra i quali bellissimo quello del palazzo Corsini, rappresentante Ja Negazione
,
di S. Pietro.
Mor
nella fresca
et
La
di S.
di
32 anni.
VALENTINA
(Jacopo di) da
VALE
(Alessandro)
,
fioriva io
nel quale
il
anno
viaggio
Serravalle, sebbene toccasse il buon secolo, non lasciava l'antico stile. In Ceneda ed in Serravalle conser-
del cardinale
ec.
de Guyse
molt'anni prima,
(Simone),
,
intagliatore fran-
vaci tuttavia alcune sue pitture che ricordano Ja maniera dello Squarcione, probabilmente suo maestro, ma senza che vi si scorga verini
lume
del
moderno
stile
quali
Mantegna.
La storia di Mos salvalo dalle acque del Nilo, dal Romanelli. La morte di Maria Vergine, da
Michelangelo da Caravaggio. San Giovanni nel deserto,
dal
VALERI ANI (P. Giuseppe) dell'Aquila, qualunque si fosse il suo maestro, certo ch'egli si sforz d' imitare lo stile di Fra Sebastiano dal Piombo, ma ebbe pesante dise-
44(3
VA
,
VA
tori
troppo fosco colorilo. Fallosi gesuita iu Roma, lavor per la Compagnia cui apparteneva una Nunziata ed altre Storie in una delle cappelle della chiesa del Ges, di una maniera alquanto pi chiara ed aporia del consueto, ed in particolare delle antecedenti pitture che vedonsi nella stessa citt a S. Spirito in Sassia. Mor sotto il papato di Urbano Vili. VALERIANI (Domenico e GiSePPE FRATELLI) nacquero in Roma,
goo
conservarono u' loro libri me"' moria de' pi illustri dell'et loro,
VALERO
il
(Crtstofano) nato
hi
Alboraya,
circa
nel
reguo di Valenzia
1720, fu allievo di Evaiisto in Roma di Sebastiano Conca. Di ritorno a Valeuza fu nominato direttore dell'accademia di S. Barbara, e fece per la medesima
Munuos, ed
nel
struire
di
dove recaronsi di gi ammaestrati ne' principj della pittura a Venezia circa il 1720, e frequentarono lo stu-
dio di
al
che deve sostenere -contro Adrasto. Questo bel quadro conservasi adesso nell'accademia di S. Fernando di Madrid. Mor nel 1789, dopo di avere quasi per quaraut' anni a n, giovani artisti i maeslrati con zelo che frequentavano l'accademia di santa Barbara. Le sue principali
Venezia, ed
sai
opere
e d 'oltremonti
nel
dipingere chiese,
monaslerj di Valeuza.
figure.
Non
loro morie.
VALERIO,
Romano,
cu opri il celebre teatro di Libone in Roma. Parla di questo artista Plinio diffusamente iu tutto il capitolo 15.
del Libro
Luigi ) naBologna nel 1561, frequent la scuola dei Caracci, ed intagli molti rami con squisito gusto. La maggior parte delle sue stampe rapprcseutano soggetti emblematici ed allegorici, frontespzj ed ornamenti
cque
in
VALESIO (Giova*
disegni.
Le stampe
XXXVI.
prefetto
RASSO
9.
dei
Fab-
conosciute di questo maestro sono le quattro seguenti. La B. Vergine col Bambino apstoriche pi
L. XLI, u.
d'Ostia, architetto romano che fior avanti tempi di Giulio Cesare risguardasi come autore
i ,
poggiato sulle ginocchia della madre. Venere che percuote Amore con
V.
Belli.
un ramo
percuote
di
rosa
sotto:
Non
si
Amor
fugge
di
diversi
edilicj
di
grande impor-
Amor
cedente.
leoni, ed alcuni
l'inventore della maniera di cuoprire leatri, allorch l'Edile Libone diede gli spettastato
i
fosse
egli
stanno due Genj che portano dei gigli , da Lodovico Caracci. (Dionisio, Francesco, Gia-
Imeneo
ai
di cui piedi
coli al
Popolo romano. Pi fortuche fiorirono dopo i tempi repubblicani perocch essendosi dopo tal' epoca
nati furono gli architetti
como)
tutti
intagliatori,
se
pine
rendnto tra
gusto per
le
Romaoi
belle arti
,
universale
il
molti scrit-
non vi fu qualche duplicazione di nomi. Si attribuisce al primo un S. Giorgio presentato all'ara d'Apollo perch sagrifichi; agli altri due alcuni ritratti, ed una Serie di ana-
, ,
V
.iti
VA
net
e di
417
VALK
nacque
in
all' acquaforte diversi soggetti sua invenzione, Ira i (piali Venere che dorme, ed sorpresa da due satiri, con la data AA 1612. Aitin pezzo con la stessa data,
pure
di
Scbenk
la
grande Atlante dell'Olanda. Tornava poscia con Blolelingh in Olanda, dove fece diverse altre stampe, ed operava ancora nel 1(385.
Soggiungo un breve indice di alcune
stampe.
Ritratto d Ortensia Mancini du-
dolina vecchia.
chessa de Mazzarin.
Enrico VH1 re d' Inghilterra, da vander Werll'. Mercurio, die ordina a Calipso da parte di Giove, di lasciar partire
(Filippo), scultore toscano, ebbe la sventura di apprendere l'arte nella scuola dei Foggini. Passava poscia a lavorare sotto i! comasco rcole Ferrata, il quale sebbene non avesse saputo preservarsi dal cattivo stiie dominante non lasci di l'ir travedere qualche lampo dell'antico. Al Ferrata era
affidata la direzione de' pi importanti Javoii, ed alloggiato nel palazzo ducale, onde risguardavasi come lo scultore della corte, e tutti ricorrevano a lui per avere occasione di lavoro. Cos fece il Valle,
VALLE
stata
maniera nera. Luisa duchessa di Portsmouth da Lely. David che dall'alto della sua casa guarda Bersabea uel bagno, da Graab. VALKAERT (Vandeb) nacque
,
le di
cui
di
opere
altri
,
sono
artisti
confuse
con
quelle
rare
toscani suoi
corte.
(Giovanni della)
li,
o Valil
in
Amsterdam
operava
in
Milano circa
1460.
sedicesimo secolo, e fu allievo di Enrico Gollzio. La sua pi lodata opera portar la data del 1623. E questa una vasta tavola, nella quale
in
Al presente di quest'antico maestro ma non esiste vcrun' opera certa sappiamo essere stato il primo di
,
mezzo
va*ti;sima
campagna
dipinse S. Giovanni Battista che predica alle turbe. Fra le moltissime ligure che popolano il deserto, quelle poste iu sul davanti sono assai belli
tra i presi dal naturale quali non dimentic il proprio. Ignorasi 1' epoca della sua morte. VALK.E (Pietuo), nato in Leritratti
,
que' maestri che Paolo Lomazzo ricorda come ritrovatori dell' arte della prospettiva, la di cui invenzione propria lode de' Lombardi come lo il disegno de' Piomani ed il colorito de' Veneziani. Fu suo
fratello
(Carlo), forse meglio conosciuto sotto il nome di Carlo Mi' linzst, viene nominato con lode tra
i migliori artisti ilei quindicesimo secolo dallo Storico Moriggia, seuza per altro indicare alcuna sua opera
fu
allievo di
bra-
Bioemaert. Pass poscia io Italia, e si perfezion studiando l'aulico e le opere de' grandi moderni. Tornato in patria, oper molto per il palazzo de' principi di Lewart arricchendolo di ritratti, di storie
mo
a suo
ni
tempo
de
esistente.
BARCENA
in
e
va
VA
S'igei ungo un breve
tuie Domenicano. Nel conveiilo del mio ordine in quella citt fece molti vita della de' patriarchi quadri ebrei, che lutti mostrano il decadimento in cui a tale epoca trovavasi l'arte nel regno di Spagna. VALLE (Andrea della), archilotto di Padova, edific a due miglia fiori di questa citt il monastero della Certosa: fabbrica cos ben inlesa, e cosi bella, che dall'editore delle opere inedite di Andrea Palladio gli fu attribuita questa Certosa , indubitatamente del De La
Vaile.
indice di alcune
stampe.
Ritratti di Aless.
Algardi scultore.
pittore,
di
Andrea Sacchi
Olimpia
dal
Maratta.
di
Madalchiui
Pa infili
di Pietro Cornelio coronato da Melpomene e da Talia. Melcliisedecco che regala bramo, da Raffaello. La R. Vergine che lava della biancheria , da un quadro dell'Al-
bano
detto
la
Lavatrice.
(Simone), nato a Parigi fi'-ca il 1700, fu discepolo in patria di Drevet il padre, e riusc valente intagliatore alla punta ed a bulino,
VALLE
d'Egitto, da
Bruti.
avendo felicemente
ria
intagliato la sto-
ed i ritratti. Giovanni di Troy, pittore del re, dipintosi da se. Venere nel suo carro ; ritratto Cosel istoriato delh contessa di amica di Augusto li, da Francesco di Troy.
Miei.
(Girolamo)
'
tglio
di
Gu-
La Trasfigurazione
sto
,
di
Ges
Cri-
Il
1702 ricevuto membro della accademia di P^igi. Fra le sue opere d' intaglio ebbero celefu nel
reale brit
Sacchi.
La Fuga
ratta.
Egitto, da Carlo
Mase.
il
Abramo
figlio
in
,
atto di
sagrificare
acquaforte Costantinopoli dall'imperatore Teodosio, quali furono diseguati circa il 1480 da Gentil Redini.
i
bassi
rilievi
all'
VALOIS (Ambrogio)
fioriva a
VALLET (Guglielmo)
in
nacque
Jaen, sua patria, nel 1G60. Cerc d'imitare Sebastiano Martinez, ma non l'uguagli ne in disegno, ne in colorilo. Sono sue mediocri opere quadri dell'aitar maggiore de'Carmelitani Scalzi di Jaen, e pochi
i
babilmente
scuola
di
Fran-
altri nelle
chiese di Ba'^a e di
cesco Poilly, cui per alcuni rispetti si assomigliano le sue stampe. Intagli in una maniera larga e colorata, e non lavor forse meno in Roma che a Parigi. Le sue stampe
VALON
frescante
del
freschi
,
che
diciassettesimo
secolo,
le
fece
che ornano
sono d'ordinario
Valenza.
VALPDESTA (Don
nacque
e fu
Mor
in
VA
Cfxes< Tu breve
coisti
il
venne risguardato
VA VANDERMEER
gli
449
(N.),
oscuro
inta-
suo migliore allievo, e tu suo pi vicino imitatole. Dipinse molti quadii per la chiesa li S. Michele di Madrid, e sei per il convento di 8. Chiara, e; Ma il Mio capolavoro la Sacra Famiglia ile conservavasi nella chiesa del Juoii Sucfso, di dove fu, come rara opera, trasportato alla Galleria del
intatti
il
<
Uosaire. Manc all'arte ita Madrid nel 1668. non ignobile scul-
VANCLEVE,
di Luigi
il
gno
XIV,
fu
uno
aitisli
fraudi
vai. si
pure all'acquatone alcuie delle sue composizioni. VANDI (Sante), nato in Bologna nel 1655, fu allievo del Cignani, e per la sua eccellenza nel ritratti chiamato Santino dai fi re Ritratti. Ed vero che pochissimi de' si:oi contemporanei lo uguagliarono nella grazia e nell'arte di collineamenti caratteristici. Mipbe ritraili gliori peraltro sono i suoi di piccole dimensioni, avendoue falli eziandio per orramento di tabacchiere e di anelli. Fu lungo lempo
i
ai
servigi
di
Ferd uando
principe
et,
sailles,
ma non facil cosa separare le sue opere da quelle de' suoi compagni, che tutti erano
pure altrove,
il
ereditano di Toscana , poscia del duca Ferdina> do di Mantova , alla di cui corte fu addetto finch visse questo principe. A tale epoca rivedeva Bologna , ma poco vi si tratchiamato coDlinuamente ora tenne in una ed ora in altra citt; e perci per con lui quella maniera di
,
fosti etti
al
far ritratti
tanto pastosi,
di forza,
e cos naturali,
che
affidata dal
i
re
la
dire,
VANDYCK
figlia
Venezia.' irca
(N.) Dacque in Utrecht circa il 1697. apprese l'ai te dell' intaglio in patria di non so
VANDEMAP.CK
una
seo.
di
Passava poscia
di
ai
servigj
del
duca
stode
e
Mantova
i
in
qualit di cu-
quale maestro, e si Lee conoscere per le stampe ehe ornano una splendida edizione olandese del Pentateuco di Mos. VANDERflAMEN de LEON
(
Don Giovanni
nel
Giovanni non si accontent minor genere di pittura, e fece ritratti e quadri storici, che sebbene alquanto secchi ne' contorni, hanno per certa quale dolcezza
di questo
Ma don
li quelli, galleria. Fece ritratti quadi storici slimali molto, nel dipingere quali era ajutalo da Lucrezia sua sposa. VANETTI (Marco) da Loreto, uno dei molli allievi di Carlo fu Cignani e suo ajuto in molle opere a fresco ed all'olio, senza che per sia nolo verun lavoro di sua invenzione, essendo probabilmente morto mentre dipingeva come ajuto del
i ,
maestro.
dei volti
che li rendeva assai pregevoli. La sue opere pubbliche si trovano a Madrid, nella Certosa di "Paular ed iu Alcala de Ilnares. Mor giovane
nel
VANGELISTI (Vincenzo), nato a Firenze circa il 1741 poi ch'ebbe appreso in patria principi del dii
segno e
rigi
dell' intaglio,
recossi a
in
compagnia
di
PaFerdinando
Gregoi j
1632.
Diz, degli Arck. ecc. T. Ul.
450
gio
Ja
VA
Wille.
VA.
rivide
del
ritratto del
patria
mavo-
Manuel
polendo persuaalcuni
la
dermi die
gliono,
volta
facesse,
come
cos
avanti di lasciare
,
pi
ima
in
Firenze
ina
pregevole
dimora
nel merito delle opere che adornano. I pi slimali Ira ritraili sono i seguenti. Carlo 11, inciso nel! interregno con satirica iscrizione" Lancellot Andrews , vescovo di Wiucheslre.
tespizj
i
Giacomo
re d'Inghilterra.
,
Giorgio Clifford
berland. Sir Francis
versi
inglesi.
conte di QuiBquattro
quali
Dralte. con
da un disegno fatto dallo stesso. Amaud de Borbon , principe di Conty. Giorgio Luigi le Clerc conte di Buffon, da A. Pujos 1777. Carlo Gravier, conte di Vergennes da Gailet 784. Carlo Luigi, visconte di Conedit di Keionaler, capitano di nave,
, ,
1
di
verso Boezio e quallro versi inglesi. Edovard Terrv, rettore di Greenford, nel Middl'esex 1655.
,
VANNI
meno
(Andrea)
le
di Siena,
non
celebre per
morto per
le ferite
ricevute nel
com-
battimento della fregata il Quebec l'anno 1779. La B. Vergine che porge il seno al bambino Ges. Il primo dover di Madre, da Baffello. L'Amor castigato, dedicato a Giuseppe 11 imperatore, da Agostino
Caiacci.
che avute in patria , fior dopo la mela del quattordicesimo secolo. Sono sue opere in Siena il S. Sebastiano a S. Martino, e la Madonna con varj Santi in S. Francesco. Chiamato a Napoli prima del 1373, vi condusse alcune pregevoli pitture, ed altre fece pure in altre citt ; e pi avrebbe fatto se le incombenze politiche di alta importanza
affidategli
in
servigio
della
patria
Piramo
ad
un sepolcro, da Guido Beni. La Bilancia di Federico, stampa allegorica, che ha per oggetto la storia del mugnajo Arnold con il
re di Prussia, 1781.
non lo avessero distratto dall' arte. Sappiamo che fu dalla medesima mandato ambasciatore alla corte di Avignone e che essendo poi capitano del Popolo, venne onorato da
.
VANGHAM
in
tii
(Guglielmo), nato
il
io Inghilterra circa
1620, fioriva
Santa Caterina, sua illustre concittadina , con una lettera conlenente savissimi consigli intorno al governo
della citt.
Londra
nel
1650.
Fu
costui
uno
marsi alle circostanze. Non avendo Guglielmo occasioni di lavoro, onde provvedere al proprio sostentamento, accomodossi al tempo, e si mise ad incidere ritratti e gli ornati dei libri. Mostr grande propriet Del maneggio del bulino ma scarso gusto d'esecuzione. Il merito prin,
- (Novello di), pittore Pisano del quatlordicesimo secolo, conosciuto per una pittura fatta nel Campo Santo; ed cosa notabile pittori che sia questo il solo tra pisani che abbia dipinto in quel
i
sacrario der.
dell
antica
pittura. Bicor-
dice l'autore
Altri due Vanni, forse appartenenti alla famiglia di Nello de' quali non sono ormai noti che
VA
VA
coli'
451
nomi; cio Turiuo ohe fioriva del 1500, e Bernardo clic fu scolaro dell' Orcagna. Aveva Bernardo dila
marmemoria del
ire
i
il
suo amo-
cattedrale
Pisa.
VANNI
(Gayal. Frvncf.sco),
fregi,
festoni
putti
il
con
lo
nato in Siena nel I5G5, la educato ne' principi della pittura da suo padrigno Arcangelo Salimbeni. Recossi poi a Roma per studiare l'antico, e le pi rinomate pitture dei
stemma
,
gentilizio,
gnato in a bianca
uu
ma
colorila
artificiosa-
moderni. Cube col la furtuua di essere diretto da Giovanni de' Vecchi, il quale diligentemente facevagli disegnare le cose di Raffaello e di altri maestii. Tornato in patria dipinse alcune cose in sul fare del
mente in ogni parte, come richiede l natura delle cose, onde para che sia un commesso di diversi
marmi. Credesi che dasse colori marmo con l'estratto di qual che minerale, onde farli profondamente penetrare. Nellisciizione
al
leggesi
e/tati
p<
Francisco Vanni o
Mi-
ra-
Ra~
vaher Ventura Salimbeni suo Tritello materno, e recatosi in Lombardia lungamente studi in Parma ed in Bologna. Iti quelle due celebri scuole mulo alquanto la prima maniera, finch vinto dal florido, e castigato stile del Barrocci, in questo si ferm, e fu forse il pi vicino imitatore dell' illustre Pesarese. Di questa bella maniera la Caduta di Sinon Mago in S. Pietro di loma lo Sposalizio di S. Cate,
phael
filii
(
Raffaello
di
lunga
,
mano
miglior pitture del fratello era nato nel 1596, e rimasto oifano di 15 anni , ve:ne raccomandato ad Antonio Caracci , sotto al quale
avanz mollo nell'arte. Se non che vinto dalla fama che si acquist in
cerc giovanile et Pietro Beiettini d'imitarne lo stile, allontanandosi da quello del padre e del maestro. Sono sue lodate opere 1' Andata di Gesti Cristo al Calvario a S. Giorgio di Siena, in Firenze la sala Ricardi, la S. Caterina nella chiesa titolare a Pisa, ed il Presepio alla Pace in Roma. Vivea nel 1656. (Gio. Antonio e Gio. Fhancesco del), cos chiamati per pi fedeli scolari ed ajuli essere del cavai. Francesco, operarono in Roma in pubblico ed in privato, ed alcune loro pitture 5ono ricordale con lode nella Guida di quella
,
Raimondo
la
Disputa
Sacramento nel di. omo diPisa, ec. Conviene per confessare, che sebbene il Vanni si accosti moltissimo
al
non
ilei
sit
disegno e nella franchezza del pennello. Oltre di che il Vanni dipingendo talvolta per poco prezzo o cose di non molta importanza, si scord l'onor dell'aite, e fece quadri al di sotto del suo merito. Mor nel 1609, lasciando ammaestrati nell'arte i suoi figli, ai quali per felice augurio aveva dati due de' pi
.
capitale.
(Gio. Battista) fiorentino, o pisano, come alcuni pretendono fu scolaro dell'Allori, lascialo il quale, visil le principali cilt d Ita.
gloriosi
nomi
(
nell' arte.
lia,
in
Vene-
Michelangelo
caval.
)
,
zia,
e.
dove
, ,
452
studj
VA
retrocedette
nel
colorito
in-
VA
,
vece di avanzare , del che non saquando prebbero render ragione nou sia personale a quest'artefice, invecchiando divent anil quale cora ammanierato. Mori di 61 anni nel 1660. iu pallia Del cavai. Francesco e di Gio. Battista Vanni abbiamo diverse stampe all'acqualcrle tra le quali
. ,
mise importanti lavori all'olio ed a fresco specialmente per le rea-li vilmeritala fama di le. Preceduto da
valente pittore, trov in Parigi frequenti commissioni per ritratti e lincile chiaper quadri di storia mato a Londra, arricch quella capitale forse delle pi belle opere che uscite siano dalle sue mani.
,
Da
Francesco.
Una piccola Vergine che considera il Bambino Ges addormeutato. Santa Caterina da Siena che riceve le stimmate.
S. Francesco figura, che tiene
in
estasi
,
mezza
il
un
Crocifisso, con
Da
La cupola
Gio. Battista.
del
duomo
di
Parma,
rappresentante 1' Assunzione della Vergine circondata di Angeli e di Santi ec. in quindici fogli, pubblicata nel 1642. Stampe pregevolissime, e di somma utilit, perocch questo capo d' opera del Correggio oggi talmente guastato , che noti si pu formarsene una perfetta idea che per mezzo delle stampe. il Martirio di S. Placido e della sua sorella santa Flavia , dal Gareggio.
anni, nel 1715. CAr.LO ) , suo minor fratello, lo aveva raggiunto in Roma, e sotto la sua direzione erasi iu breve fatto cos valente maestro che in Torino gli fu piuttosto compagno che ajuto nelle pi importanti opere eseguite per cjuella rea! corte. $ col rimase dopo la partenza del fratello continuando a dipingere in corte, dove, tra le altre cose , fece in un gabinetto diverse storie tratte dalla Gerusalemme di Torquato Tasso, che riscossero l'approvazione di tulli i conoscitori. Chiamato a Parigi , fu nominato pittore del re e membro di quella reale accademia di Belle Arti. Molte furono le opere col eseguite per quella splendida corte per chiese e per privati, delle quali non poche furono incise dai pi
Mor
in et di 61
i
Le Nozze di Caria Galilea dal celebre quadro di Paolo Veronese. Stampa capitale in due fogli. VANLOO ( Gio. Battista ) di
Aix, fu scolaro in Roma del Luti, che non cessava di ammirarlo. Eia egli nato nel 1684, e perch aveva appresi in pania primi rudimenti dell'arte, rapidissimi furono i proi
buon
coloritore
,
ma
talvolta al-
sempre freddo.
VANNOCC1
1582,
la
si
nel quale
di
alla
egli
diciolt' anni.
gressi fatti
tali
i
in
Roma
dove
lasci
opere da farlo distinguere tra suoi contemporanei ; tra le quali baster l'annoverare il quadro della
Flagellazione a santa Maria in
ticelli.
Mon-
Recandosi in patria, fu trattenuto in Torino lungamente ai servigi di quella corte , che gli com
Quattr'anni dopo, dietro le vantaggiose relazioni date di lui dai pi rinomati architetti d' ltaiia, fu nominato prefetto delle fabbriche del duca di Mantova collo stipendio di da cinquecento scudi. Trovavasi poco ai servigi di quel principe , quando iu occasione delle sue nozze
VA
ebbe opporlunU di dare splendide prove ilei suo ingegno inventore, e del suo buon gusto per gli apparecchi delle solenni feste datesi allora in .V.antova. Dicesi che aveva quasi
VA
VAHVITELLI (Gaspaee)
Augi
nel
Occhiali.
,
.
453
nato
i;;
l"
I0l7
condotto a fine un
lutilo
Trattalo
ma,
te,
ma
di gi
Ru-
nell ar-
briche antiche e moderne di lutto il mondo, quaudo fu da immatura morte colpito in et di veotiquatlro anni. (Ignvzio), da Scesi, celebre orefice e valente scultore che operava iu Firenze nel 1566 , molti artisti chiasi distinse tra i mati a lavorare in occasione delle nozze del principe Francesco 1 Medici colla regina Giovanna arciduchessa d'Austria. Fra le altre cose fece la statua della Ilarit , che fu trovata opera per ogni rispetto pre-
e fu in modo preso dallo studio delle belle cose di Roma antica e moderna , che si fece a comporre
VANNOLA
quadri rappresentanti quanto di pi magnifico contiene. Ma Gaspare non si accontent di darne le ve-
e nelle piante , onde i suoi quadri, oltre il diletto, arrecano ancora utile ai pittori e specialmente agli architetti. Ai fabbricali aggiugneva qualche veduta di paesaggio a seconda delle circostanze, ma sempre varia e di buon effetto. Fecj altres vedute di alcune altre citt e di grandiosi
,
gevo li;>sima.
VANNLCCM
Sarto del.
Andrea
).
V.
edifitj
in
piccole e
V ANN UCCI
gino.
(Pietro). V. Peru-
(Andrej, nato nella V provincia comasca, (fino dai tempi de' primi imperatori romani feconda di architetti, 8Car pel lini, capi maestri e muratori, che intraprendevano l'esecuzione d' imperlanti edifizj in Roma ed iu ogni parte d'Italia e dJle Gallie ) fu chiamato Genova per erigere il palazzo a grandiosa mole fortidel Doge ficata d' occulte catene di ferro. A Sarzana in una spaziosa piazza fee scavare ima gran cisterna a co. modo pubblico ; e sebbene molli ne avessero presagito cattivo esito, riusc a meraviglia. In appresso fu dalla repubblica di Genova impiegato nel fare nuove fortificazioni , nel ristaurare u riformare le vecchie ed in altre opere d' importanza. Visse lungamente da tutti stimato ed amalo per le s e morali viri. Aveva un'aria di pei fello stoico, sempre concentrato in se s'psso , e non curante dellesteriore. Fu buon amico, officioso, generoso, ma Bensa quell' esterna amabilit che spesso
:
ANONE
avute in grandissimo grandi tele pregio da lutti i conoscitori. Mor in Roma nel 1756, lasciando un figliuolo degno erede delle sue virt. (Luigi) nacque l'anno 1700 in Napoli, da Gaspare d' Utrecht pittore di prospettive e vedute, che colla moglie Anna Laurenziui tro-
vavasi iu Napoli ai servigi del vicer , don Luigi della Cerda. Non
cevi
all'
olio
il
quadro
di
questa
Luigi aveva in quell'eia, o forse prima cominciato a studiare l'archi lettura sotto Filippo Ivara ed io breve abbandon quasi del
.''ar;ta.
,
Ma
tulio la pittura.
nale di S.
in
Clemente
Urbino per
e col
'.istaurare
palazzo
Albani,
trovandosi, architett
le chiese di S. Francesco e di S. Domenico. Non coniava che 26 anni quando fu nominato architetto di
S. Pietro.
li.
caricato
di
soprintendere
agli
454
edifizj
VA
fu posta
VA
con grande solennit il 20 geunajo del 1752. 11 palazzo di Caserta, cos scrive Francesco Milizia precedili al meriggio da una gran piazza
,
da eseguirsi nel poi to d'Ancona , ebbe subito commissione di l'.irvi il Lazzaretto, ed il Molo lungo palmi 5o0 , profondo 50 con una porla a colonne doriche. Dimorando in Ancona per condurre a fine edifizj di tanta importanza diede diversi disegni per altre fabbriche da
,
elittica
da cui partonsi
tre stra-
Mace-
altrove.
romano,
scati,
risarc la Rufinella a Frae per il ministro di Portogallo diresse il lavoro di una ricca cap. pella, che fu trasportala e collocata nella chiesa de'Gesuiti di Lisbona :
la
doni vialati e diritti, circondata anteriormente di quartieri per tutte le guardie di fanteria e di cavalleria, e posteriormente di scuderie e rimesse, con tutte le abitazioni necessarie per la gente addetta. Da questa elissi fino al palazzo un atrio rettangolo , fiancheggiato da una parte di cavallerizze coperte e scoperte e dall' altra dal teatro pubblico. Dietro al palazzo verso set-
ma
tempi fu il grande convento di S. Agostino, Si dice che nel 1715 and a Milano per la facciata del Duo-
tologia
"
mo, ch'egli ide tra il gotico ed il greco, ma che poi, per la guerra e per altre circostanze rimase senza
effetto.
palazzo in
pianta
le
un padi cui
rallelogrammo rettangolo,
facce tirano
i
un cerchioognuno dei quali ha due maglie da un capo ed una sola maglia dall'altro, onde si concatenano ron due cunei di ferro, uno colla parte grossa io su,
la
Vanvitelli
cinse con
ne diviso
in trentadue pezzi,
l'altro
iu
gi.
cerchioni furono
poi coperti di travertini e di calce per difenderli dalle intemperie. Per l'anno Santo del 175o. egli diresse gli ornamenti delle tribune iu S. Pietro, I' illuminazione della cupola in modo nuovo, l'apparato
di
palmi palmi 725. Ai quattro angoli sono altrettanti avancordie formauo padiglioni in elepi vazione, ed un altro consimil padiglione iu ciascuna delle due facciate. S'erge la mole per l'altezza ed padiglioni andi 140 palmi golari s' ergono ancora pi in su quelli d per circa 80 palmi , mezzo per quasi 120. E insensibile chi non sente diletto al contrasto euritmetico di queste masse
migliajo
di
un
luna, ed
,
lati
e.
ad omettere
,
Santificazione , i funerali della regina d' Inghilterra , il trasporto della Piet di Michelangelo.
una
mi costringe descrizione degli ordini, disposizioni ei ornamenti esteronde dar luogo alla parte pi ni interessante delia distribuzione indi
Amore
brevit
la
terna. "
cia
La
il
colonne di un sol
artisti
corte di Napo'i per la regia Villa di Caserta , che poi riusc tale da
traversaule tutta
la
reggia fino
al
portone opposto del giardino, diramausi prima gli appartamenti del pian terreno per i varj efiicj di
VA
coiie, iodi due spaziosi passaggi corrispondenti ai due primi cortili
in
VA
laghetti
Lyj
per comodo delle mule e delle carrozze. Nel mezzo del portico e di utta la gran mole J' altro vestibolo parimenti ottagono, e adornato di consimili colmine. Che colpo d' occhio dal suo centro Due lati di esso ottagono sono per la continuazione del portico quattro per quattro larghi passaggi ai quattro cortili eui itmeticamente disposti; uno per la grandiosa scala regia, eh' tutta aperta, e 1' altro incontro del gruppo della Gloria e della Virt. (Ciascun coitile un gran rettanI
golo cogli
angoli
tagliati
petto.
Ciascun portone laterale delle due onde tutti facciate iniila due cortili
;
e quattro
si
comunicano
per
il
corte
iti
di
pianta
circolare ripartita
giati
marmo
regia
incrostata
di
marmo
ed in fontane d' ogni spezie, 'che abbelliscono e rcreatio di-Ila regia J' interno e I' esteriore Delizia. L'na costruzione s .-udita e s solida non lascia pi ammirare quanto di pi decantato si tatto altrove, ed in qualunque tempo . Durante la costruzione di tanta mole, prestandosi alle altrui richieste diede moltissimi disegni per pubbliche e private opere ; tra le quali in Napoli il quartiere di cavalleria al ponte delia IVI a Idalena. La scala, sagrestia e cappella della Concezione a 8. Luigi di Palazzo. Colonnato dorico al Laigo dello Spirito Sauto per la staUa equestre di Carlo III re di Spagna. Le chiese di S. Marcellino, della Rotonda della Nunziata. A Resina il Casino di Camplieto; a Maialone un altare ed un ciborio ; a Benevento un ponte, a Brescia la sala del pubblico, a Milano il ristauro del palazzo di corte. Erano di poco terminale le feste per le nozze e per il primo parto della regina Carolina, quando
,
ed adorna di colonne .... La cappella leale un gran rettangolo terminato semicircolarmente con decorazione di colonne corintie ... Gli appartamenti son tutti doppj e girano per tutti quattro gran lati del palazzo ed internamente per ciascuno de' quattro cortili e lungo il gran portico. Le sale, le anticamere, saloni, le gallerie, le cappelle segrete e le scale private sono Leu distribuite, di grandiose dimensioni, di buoni rapporti ed anche con qualche variet di forme . il mirabile di quest'opera non si ancora accennato ne' suoi
i i
,
l'illustre architetto
poli
et di settantalre anni.
Fu
conoscitore del meccanismo, saggio distribuzione e decorazione degli edifizj. Ebbe i suoi difetti
nell'arte, ma compensali esuberantemente da singolari virt. Fu buon padre, ottimo marito, amico sincero e leale, onde lasci in tutti i buoni
desiderio di se. Dalla sua scuola usc Pier Marini, eh' egli stesso mand a Milano per le fabbriche di corte, al quale
un tratto ben lungo per congiugnere due monti Tifati, non lungi dalle Forche Caudine. Un fiume d'acqua scorre per questi condotti e per trafori artefatti nelle montagne, per iridi andar a cadere
tosa, e di
questa citt deve in parte il buon gusto de'moderui edifizj, ed primi abbellimenti che vi si operarono
i
456
i
VA
guo
,
VA
dice
il
Palomino
..
di
Stara al
paro de' migliori italiani. Vedonsi iu lutti nelle sue ligure grandiose
forme
tanti;
corretti
contorni
inaiavi-
glinsi scorti,
ble in Francia Ma Yarela era buon disegnatole e sapeva compone quadri di propria invenzione e colorirli con vigore, onde nelle gallerie di Madrid e di Siviglia conservanti
preziosi quadri da cavalletto di questo valente pittore.
non ebbe
VARGAS
(Andrea),
pittore di
che potessero sostenerne il confronto; e se uelle sue to.nposizioni avesse saputo latro? dnne migliore degradazione di lumi e di tinte come sapeva eccelli ntemente colorire panneggiare e , date alle ligure espressione, nobilt
in
,
Spagna
nacque iu Cunca circa il 1615 , ed in matura giovent studiava a Madrid sotto Francesco Cantilo, che prese ad amarlo
storia e frescante,
ai
caratteri
grazia
alle
teste
se
egli, lo
per
tere
il
,
rargli
tria
il
commetteva
di dipingere a fresco la cappella di Nostra Siguo.a del Santuario ed alcuni grandi quadri all' olio.
che assai pi importa, avesse meglio saputo negli accessorj imilare la uatura, sarebbe stato per lo meno il migliore artista della Spagna. Appartiene pure al 1555 una Vergine del Rosario eseguita a fresco nella chiesa di S Paolo; e nel 1565 diede cominciamento ai maravigliosi freschi della torre della cattedrale di Siviglia, che termin nel 1568. In pari tempo dipingeva
dalla
natura felici disposizioni per diventare un egregio pittore; ma egli per indolenza non assecond l'opera della natura , non dipingendo che iu ragione del prezzo. Mor nel 1674. (Luigi del). Merita questo grand' uomo di essere collocato tra Raffaello e Giulio Romano. Nato in Siviglia nel 1502, dopo di avere alcun tempo lavorato in patria di piccoli quadri da mandare iti Ante iica, passava a Roma, dove fa allievo di Ferino del Yaga. Il primo suo quadro eseguito appena tornato
della Misericordia, e
sarebbe
il
volerle tutte
rammentare.
Moriva in patria uel 1568, lasciando nella cattedrale ed in quasi tulle le chiese di Siviglia , ed allo Spedale de Las Rubai maravigliose
pitture.
VAR1N (Carlo Niccola), il gin. vane , nacque a Chalou iu Champagna nel 1745, ed apprese il disee 1' intaglio nella scuola di Choffard. Egualmente esperto nell'intaglio a punta ed a bulino, incise alcune cose ancora alla matita. Tra le sue stampe ebbero un tempo celebrit quelle rappresentanti le feste date a Reims iu occasione del1 inaugurazione della statua pedestre eseguile sui disegni di Luigi , di Pigal iu quattro grandi pezzi. Operava ancora nel 1785.
gno
una Nativit sotto alla Tunc dscebam Luiquale scrisse gius de. Vargas. Termin questo
in patria, fu
;
:
bel lavoro nel 1555 , indi per la cattedrale di Siviglia fece il celebre quadro, detto della Gamba , a
motivo di una gamba di Adamo , che esce talmente fuori del quadro the ogni spettatore ne rimane sorpreso. Dopo queste opere , che gli procacciarono importanti commissioni da ogui parte della Spagua , fece tali cose che lo mostrauo de-
XV
Va
Fra
le
VA
risgiiardato
45 7
stampe isolate
soltanto
come
pittore
tramatisi le seguenti:
dobbiamo
Ga-
ora
dar
Veduta prospettica
della gran
ia del bacile d'acqua alla riva della Senna al di sopra di Parigi per mettere il battello iiell'oude, intra-
presa Sontuosa
il
suo
effetto
Veduta
del
nuovo giardino
palazzo reale.
chitett al Dolo una Villa i>er i patri Mocenigo, e costru in uva alla Brenta un bel casino per il celebre medico Acquapendente, e la gentil casa a Mautecchia de' Caodelista a poca distanza da Padova. Menile egli delineava iu questo elegante casiuo un oriuolo a sole si
Busto di donna intagliato nel gudi matita rossa da Carlo Vauloo. La Mercantessa d' Annetous da Schenau.
ruppe
palco
,
improvvisamente
sul quale
egli
il
primo
,
trovavasi
VAR1IN (Giuseppe),
,
portarne lesione alcuna. Parvegli questo un miracolo della Madonua del Carmine, per la quale nudriva parziale devozione, e che in quel-
VA RISELA M
il
(Francesco) detto
bravo , nacque iu Amburgo nel JG58. Studi ed oper lungamente in Roma, di dove passava a Vieuua nella qualit di pittore della impelial corte. Lavor molto iu questa
e per altre
citt
invoc ; e perch era di dilicatissima piet ; recossi subito a Padova per prendere l'abito del Carmine. Ma mentre faceva orazione nella chiesa del Carmine , fu sopraffallo da fulminante apoplessia che lo trasse al sepolcro.
(
l'istaute di pericolo
Alessandro
detto dalia
della
Germania
dove godeva grandissima riputazione. Mor in Vienna nel 1721. VA ROTA HI (Damo), nato a Veruna nel 1559, fu scolaro o amico di Paolo Calliari, ma form il suo
stile
sopra
,
altri
si
a t
Padova dove ,
stabil
lu
capo
S.
una nuova
Padovanno. sebbene fosse quasi ancora fanciullo quando rimase orfauo, tanto aveva di gi appreso dei paterni ammaestramenti che recatosi a Veuezia pot dopo pochi auui farsi nominare tra buoni artisti. Pece egli i primi slmlj sui freschi di Tiziano , che allora couservavansi iu Padova, e le copie latte nella sua fanciullezza formano
patria
il
, , i
tuttavia la
tori.
maraviglia
iu
sono quelle
Egidio, si mostr castigato disegnatore , ma alquanto timido nei contorni ; pi risoluto lo vediamo nelle susseguenti. Nou tenue per sempre lo stesso stile , avendo talvolta imitato 1 iziauo e
di
Coutiuu
,
Venezia
sludj
sommo
che
molli
Jo
preferiscono
ai
il
mii
Iu
fatti
Pado->
talvolta
tisti.
alla
lari
il
Paolo ed altri moderni arDico ci rispello al disegno ed composizione, poich il Varomai non ebbe la vaghezza, ne
del colorilo veneto.
Mgoie
Oper
mor nel 1590, lasciando un figlio ed una figlia eredi della sua virt. Al Vaiolati, che abbiamo finora Ptz, degli Ai\h. ecc. r. ni.
t:
vaniuo seppe bei! trattare tulli temi del Veceliio, i gentili cou grazia, i frti con robustezza, gli eroici con grandiosit; ed iu questi ultimi fu veramente a lutti superioie. Conobbe le regole foudamentali del sotto in su, delle quali diede cos lumiuosi prova in tre storie di S. Andrea dipinte nella sua chiesa litolare di Bergamo. Si avvicin pine 58
458
al
VA
esemplare
,
VA
nella sonelle mezze
,
suo unico
del
VA^-Vni
Giorgio
uanJU e
briet
comporre
tinte, nei coutrapposti , nel colore delle carui, nella morbidezza e facilit del
Arezzo nel 15 12, ed apprese il disegno sotto Michelangelo ed Andrea del Sarto , poscia a dipingere il Priore ed il Rosso. Nella prima giovent , per la parentela che aveva col cardinale Passarino , ajo d' Ippolito e di Alessandro dei Medici, fu ammesso alle lezioni di Belle Lettere che Piero Valeriano Bolzauio dava ai giovani principi ; indi pass a Roma alla corte di Ippolito creato cardinale e col studiando le opere di Raffaello e di
sotto
,
pennello.
gli
se avesse po-
tuto accostars
vezza e nella verit dell' espressione , Tiziano nou sarebbe unico. Il suo capo lavoro il Convito di Gina Galilea , che ora conservasi nell'Accademia di Belle Arti di Venezia, ove col quadro della Presenne tazione al Tempio di Tiziano forma il principale ornamento. Al,
Venezia
ed
Padova pochissime altrove. In Milano due Sacre Famiglie cou altre figure di questo grande maeiu
,
gli
antichi
marmi
si
refice
i
conservatissime 1' oCorneliani le quali diversi quadri d' altri valenti Ira maestri, richiamano l'attento sguardo degli osservatori. Nella reale galleria di Firenze vedesi un Cristo morto, le di cui tinte sono alstro
possed signor
quanto aunerite.
il
\
Mor Alessandro
VA ROTAR!
la
quale
ri-
nei
collocato nella real galleria di Firenze. Pretende il Boschini che tenesse in Padova scuola di pittura , come in Bologna la Sirani , e che
fossero da Chiara ammaestrate nell'arte Lucia Scaligeri e certa Tarabosi.
di
(DARfO) Alessandro ,
giovine, figliuolo
forse
era
troppo
la
esercitasse
che in
qualit di dilettante , come professava la poesia, la medicina e l'intaglio. Ad ogni modo fece alcuni
ragionevoli quadri da regalarsi agli amici, e particolarmente ritratti di stile giorgionesco, come intagli ale ne belle stampe.
che sebbene si accosti in parte all' Efhtico ed al far di Raffaello, ricorda pi di tutto la maniera di Michelangelo, sul di cui cartone fece i proprj studj. Intendeva Giorgio assai bene gli ornati e 1' architettura e disegnava con grandissima facilit ; ma in sul!' esempio di Michelangelo trascur alquanto il colorito. Fu nelle invenma facile ad amzioni fecondo mettere nelle sue composizioni figure senza bisogno, ed alle quali potrebbe dirsi : Toglietevi di qui, che non avete a farci nulla: Viene pure accagionato di poca ^espressione, e di avere adoperati ajuti che talvolta fanno torlo al suo credito. Le principali sue opere di pittura sono Deldi Camaldoli in Roma , l' eremo Napoli, Bologna, Rimini e Firenze dove condusse vastissime storie di commissione di Cosimo I, il quale avendo preso ad amarlo e stimarlo, lo adoper in tutte le sue grandi fabbriche degli tifficj , di palazzo vecchio ed altrove come architetto; nella quale professione fu Giorgio Vasari veramente grand' uomo e degno di seder vicino al suo incomparabile maestro ed amico Michelangelo Bonarroti. Ma ci che rese pi glorioso e pi celebre il suo nome V immortale Opera delle Vite dei Pittori Scultori ed nella quale , sebbene Architetti
stile
,
,
form uno
VA
siano cosi frequenti gii abbagli, inseparabili Ha cos vasto e vario lavoro, e sebbene venga accagionato a torlo o a ragione di parzialit per la scuola patria , conteugonsi tanti
dettata con una cos elegante semplicit di stile, die dopo dugento sessanl' anni occupa
utili
VA
a
459
alla
Danae
di
dallo stesso.
Il
fanciullo
Mos presentato
,
figlia
Faraone
da
Jacopo Vifio-
gnali.
VASCONl
tavo.
(Luigi', romano,
notizie ed
Non
ancora
pittorici
il
primo seggio
italiani
tra
libri
stranieri.
Mor
ricco ed onorato in
Firenze,
fan-
uo 1574.
VASARI
1
Lazzaro
nato in
Arezzo nel 580, prima di contrarre domestichezza con Pietro della Francesca , pai e che fosse soltauto miniatore ma avendo da questi ira:
parato a dipingere grandi figure , seppe ancora dar loro espressione e naturali movenze , onde venne risguardato come uno dei buoni pittori
sua direzione ; ma ci retestimonianze delle sue cognizioni nell' arte in molte stampe architettoniche intagliate all'acquatra le quali forte Prospetto e la Pianta dello 11 Spedale di S. Gallicano iu Roma, architettalo dal cavaliere Filippo Ruzzini. Stampe rappresentanti le macchine per il Santo Sepolcro di S.
sotto
la
stano
Loreuzo
in
Damaso.
nel 1452
Era suo figliuolo (Giorgio) seniore, che nato nel 1416, lavor di vasi, ed ammaestr nell' arte sua cinque figliuoli
tra
i ,
dell' et
sua.
Mor
in
patria
Tutte le figure che ornano il libro intitolato Marinile di Archttt' tura di Gio. Rianca, pubblicato iti
Roma
nel
1718.
(
VASCONIO
in
Giuseppe
uno
quali Antonio
che fu
,
il
pa-
dre del nostro pittore, architetto e biografo pittorico Giorgio il pi celebre di lunga mano di questa famiglia di artisti. Mor il vecchio Giorgio nel 1484. VASCELL1N1 (Gaetano), nato a Castel S. Giovanni territorio bolognese circa il 1740 , apprese il disegno da Ercole Grazinni ; indi recatosi a Firenze studi l'intaglio sotto Carlo Faucci. Dimorando in quest'ultima citt, incise all'acquaforte molti ritraiti di celebri Fiorentini per commissione di F. Al.
Roma adoperato pubbliche e private opere, senza che per altro ottenesse di sollevarsi
nel 1657. e fu in
al
di
sopra della
dell' et
folla
de* maestri
mediocri
sua.
blic
tra
le
un buou numero
quali
le
di
:
pubstampe ,
VASELLI, o VASSELLO (Alessandro), fu scolaro del Brandi, ino de' migliori allievi del Lanfranchi. Di questo pittore vedevano in una chiesa di Roma alcune mediocri unico testimonio non dubopere bio del suo sapere. VASI (caval Giuseppe), intagliatore romano, che operava in patria dal 1750 al 1766. Pubblic le
,
stampe eseguite
di
sui
proprj disegni
segueuti
Francesco di
e fuori di
te
XII;
la
Figura nuda di una Ninfa veduta per il dorso che si riposa. La Maddalena Peniteute assisa sopra uno scoglio , da Francesco Furini. La Venere , da Tiziano.
,
nella
Bona
Bret-
Giacomo
111
re della
Gran
400
VA
(
VA
),
nato in Veapprese il disegno nezia nel 1712 e l'intaglio in patria, indi viaggi in diverse parti d' Italia, ed incise sui proprj disegni od altrui, alcune vedute dei monumenti d'Italia tra le
,
VAS!
Mariano
appena
vennero sullo gli occhi alcune cose di miniatura che subitamente si volse allo studio del disegno. I suoi parenti conoscendo
gli
,
l'
ciulla per la
quali
la
Veduta
tre fogli,
della citt
d'Ancona
,
in
davano al celeberrimo miniatore Giuseppe Werner, il quale vedendo una copia che Anna aveva falta della sua Flora, le insegn ben tosto le pratiche del
si
fu
scolaro
a
in
patria di
dalla scuola di
Roma
venuto
pittrice.
che
sallo quel vigoroso colorilo, che vedesi ne' suoi quadri di fiori , di frutla , di animali. Dipinse altres
la giovane allieva, pi ahro genere, inclinando alla miniatura, s licenzi dal maestro per tornare a Zurigo, dove la fama divulgatasi della sua virt
Ma
tutt'
gusto e pieni di introducendovi belle figurine di uomini e di animali e dicesi che avesse pure cominciato a tratverit,
;
non bard
a procacciarle importanti
tare la storia
virilit sorpreso
commissioni dalle corti di Londra, di Baden, di Stutgard, di Willemberg, ecc.; ed a tulle so ldisfcce al di l delle concepite speranze. Mor in patria l'anno 1715.
VASSEUR
nacque
in Abbeville nel
VASSENBEBG
in patria sotto
(Giovanni Are-
apprese il disegno e l'intaglio nelle scuole di Beauverlet e di Bouill. Egli seppe distinguersi nell'arie per
maestro.
dei
In
appresso approfittava
di
consigli
quale aveva fortunatamente contratto amicizia in Roterdam. Alcuni sfondi di sale e qualche somigliantissimo
ritratto veduti dal principe
sebbene moderni pittori, sono sempre interessanti. Soggiungo un breve indice delle sue
la
stampe.
I frutti della
buona condotta, da
,
d'Oran-
da Aubry. da
La Beneficenza del
bieri
il
re
da
Bar-
carono importanti ed utili lavori. Oltre i moltissimi ritratti, condusse pregevoli quadri di storia per luoghi pubblici e per private gallerie,
tra
i
da Lag-
quali
una Nativit
cos
dili-
geutemente finita , che pochissime si erano vedute nella stessa Olanda fatte con maggiore pazienza. Mor in patria in et di 60 anni. VASSER (Anna), nata a Zurigo nel 1679, applicossi nella prima
cose
fanciullezza
alle
La Vicinanza un
,
de!
Campo
villaggio
con , monta)
gnoso
detto
ec.
(
VASSILLACCHI
V Aliente
,
Antonio
lettere
ma non
nacque
nell'isola
VA
Milo nel 1555, e fu iti Venezia allievo di Paolo Veronese, il quale adombrato dei progressi che il Vassillacchi faceva grandissimi, lo conged dalla scuola, consigliandolo a non dipingere che piccole ligure, siccome qnelle ch'egli diceva pi conformi al suo genio. Forse questo racconto avr qualche fondamento
di
VA
dementi
della
461
patria
,
pittura in
nozze e simili,
di
tratte
d'or.
membro
quel!'
accademia
di
di verit
si
ma come
le stesse
cose
mit e simili destinate per lo studio de' suoi allievi. Mor in Parigi nel 1721.
dd
tri
grandi artisti non capaci di cos bassa gelosia, cos non devesi facilmente ammettere a carico del Calliari , uomo onoratissimo e giunto a troppo elevato grado per temere la concorrenza di un giovane artista.
si
(Luigi De), celebre aroccup lungamente la carica di architetto del re ed ebbe gran parte nell' ingrandimento dello
chitetto francese,
VAU
dov' quella sterminati 1360 piedi e larga 50 ornandola con ordine, all' incirca composito. Costrusse altres la Porla
1 uilleries
,
galleria lunga
,
sgoment, e
i
studiare da
del
Louvre,
vasti
corpi di fab-
se
modellare e disegnare il tali esercizj aggiunse quello di copiare le migliori opere de* Tintoretto, onde dimenticare quanto aveva imparato da Paolo,- ma per quanto facesse, in una delle sue prime pitture, posta nella chiesa delle Vergini, mostrossi quasi totalmente pao-
ed a nudo. A
brica che sono ai fianchi del parco di Vinccnnes. dove nel cortile dorico aument l'altezza delle colonne di un modulo per accrescere quella del
fregio, e rendere in tal guisa
lari
i
rego-
triglifi
i
disegni per ministro Colbert, di Lembert, d'ilesselin nell'Isola, di Lionne, di Vaudi Fouquet ec. Diede le-Vicomte il diseguo del collegio delle quattro Nazioni di forma nuova frammista con molti di linee curve e rette, abusi di decorazione. Disegn eziandio la chiesa di S. Sulpizio, che fu poi affidata alla condotta del Signor Gitlard, ed indi ad altri architetti. In tutte le fabbriche di Vau rimar,
Da questo stile and per alpoco a poco scostandosi per accostarsi sgraziatamente ad uno
lesco.
tro a
meno buono
colpa , tanto guardarsi dal
pi
scuola veneta;
,
strappazz talvolta il mestiere dietro l'esempio de' suoi emuli, il giovane Palma ed il Cortona. Ad ogni modo nelle pi studiate opere non lasci di mostrarsi eccellente maestro.
nel
1670.
VALGHAM
patria, ed
(Guglielmo) nacirca
e
1'
il
del Consiglio
pitture
Dieci
1626.
in
intaglio
abbiamo
il
di lui tre
stampe
che ornano
ferringt Braid.
VAUGHAN
462
incse
VA
stampato in
VE
(Girolamo)
allievo di
Ga-
spare Beerra, operava in Valladolid nel 1568, ma le sue opere confuse con quelle dei buoni artisti de' suoi
sentato giudizio.
VAOQUIER
VAYUER
nacque in ammaestrato nell'arte dal Gaulli. Sebbene lodevolmente riuscisse ancora nelle opere di storia diedesi quasi esclusivamente ai ritratti , e fu riputato uno de' migliori e pi
,
raccomandava
gliori
al re
allievi.
cque
in
1520, e fa
della
scolaro del
Giacomo
fortunati
ritrattisti
de' suoi
a
tempi.
si
Pi volte
fu
cbiamato
i
Torino per
chia-
La sua pi celebre opera di pittura era il quadro di Nostra Signora della Grenade nella corte
Barrer.
degli aranci in Toledo, per la quale,
nel
quali
marono
di
trattenerlo
nella qualit
di pittore di corte:
eg!i preferiva la libert della privata vita al fasto della corte, e rifiut le loro
ma
furono pagati 24,000 al luogo il pittore rappresent la Vergine in atto di offrire un arancio al di1563,
gli
reali.
Facendo allusione
vin
offerte.
Mor
)
in
Figlio. Fu Vazques Giovanni veramente graude pittore, ma forse pi grande scultore, nella quale professione ebbe in Spagna pochi eguali, avendo fatte opere d'importanza ed io Siviglia ed in Toledo
ed
in
altri
cattedrale
iu
vaste
di chiese e di
opere di grande importanza. (Alfonso) nato in Roma da genitori spaglinoli, and in et di sette anni a Siviglia, e col frequent la scuola di Antonio Aifian. Beu tosto Alfonso prese a disegnare le opere de' migliori maestri; il quale esercizio gli torn sommamente utile, avendo acquistato corr -zione di disegno, grandiosit di forme, espressione. Perirono i freschi ch'egli fece nella cattedrale di
Siviglia, e gli altri condotti in
bassi
rilievi
architettonici.
VECCIIJ (Giovanni
Borgo S.
Sepolcro
nel
1536,
fu
scolaro di Raffaellino del Colle. Recatosi giovane a Roma, fu dalla famiglia Farnese mandato alla cele-
di
Caprarola
di
il
storie,
cui
dove ne
dava
tore
di
gli
argomenti
commenda-
com-
ancora
privali
Roma
per
chiese
per
pagnia del Mohedano nel conventi di S. Francesco ma conservaronsi quelli rappresentanti S. Luigi Beltrando nel convento di S. P^oio. I pi rinomati suoi quadri ad olio sono quelli della vita di S. Ramon, fatti in concorrenza del Pachsco pel convcito della Mercede, ed il ricco Epulone posseduto dalla famiglia d'Alca la. Mor circa il 164S,
Mor
in
VECCHIA
cque
in
Venezia
per vaghezza d' imitare Giorgione Tiziano, il Pordenone, onde si vedono opere del Vecchia di diversi
,
VL
Pochi piinii veneziani lo ugua< gliarono nel dipingere il nudo, che
siili.
VE
abbandonava
Ja
463
,
piltuia
come ne
nell' istesso
tempo disegnare
colorire;
come
pochi pittori veneziani lo supeiarono nella licenziosit del costume, essendosi fatto lecito d' introdurre nei pi serj argomenti caricature ridi*
oie in sul far d quelle del Callot. Si dice che copiasse tutti musaici
i
launo luminosa prova lo stupendo quadro fatto per Ja pn occhiale di J>. \ ito di Cadore, die lutijvia conservasi intatto, ed altre opere di minore importanza. Ci dovrebbe bastare a togliere ogni veroshm. gliauza alla calunniosa tradizione, che Tiziano mosso da timore di vedersi dal fratello superalo, lo coni
di S.
il
Marco soprannome
,
che
si
di citila
sigliasse a
gli
tali
somma
le
VECELLIO (Francesco)
fiatello Tiziano, mostrando desiderio di studiare la pittura, fu mandato a Venezia sotto la direzione di Gentile Bellini, presso al quale studi 1' arte in quattro anni con
nor
ed eseuzioui, per commerciar sbrani e lesinami, che largamente lo compensavano dei guadagni della pittura: ma a rimover ogni sospetto bastei l'ossei vazione, che Tiziano non ottenne favoli di Carlo V che dopo il 1552, quando egli era giunto ai 55 anni e Francesco ai 57. L'alta riputazione di nomo onorato e non ignaro de' politici all'ari, unita alla distinta condizione dall'antica famiglia Vecellia, lo tenue irequenteinenle occupato ne pubblici all'ari della patria, che lo peri
straordinario profitto. Di quindici auni, desideroso di conoscere le contrade del Levante, dove la Re-
dette nel
1560.
(Iiziano)
esso in Pieve di
pubblica possedeva ancora Candia ed altre minori isole cou una non piccola parte del greco continente, s'inscrisse uella milizia, che profess
fino all'et di treutott' anni. Di ritorno in patria desiderava di darsi
al
traffico,
di gi
ma il nome di
a
fratello,
che aveva
pittore,
la
nazione per la pittura, dipingendo un piccolo tabernacolo posto iu .sulla pubblica via (e non in propria casa, come scrisse il signor Vlaier nei suo libro della imitazione pittorica, in cui prese di mira le mie memorie
sulla
vita
eccellente
ripigliare
dei Vecellii
come
di
9g
lo consigliava
mal
abbandonata professione
giustificare
di
il
di pittore,
in S. Salvadore Venezia, altre a Campo San Piero e nella parrocchiale d Oriago, fecero dire a Tiziano di non conoscere alcuno da potergli stare a fronte fuorch Francesco. Intanto, essendo
morto
il
padre, questi
abbandonava
Venezia, per fissare la sua dimora in Cadore, dove gl'interessi della famiglia richiedevano la presenza di
uno
dei
due
fratelli.
Non
perci
anni manifestava il suo amore per l'arte, dipingendo una Piet destinata, invece di menzognera lapide ad attestare sopra il proprio sepolcro la sua virt e la sua religione. Il suo primo maestro fu Gentile Bellini, il quale vedendolo, dopo alcuni anni allargarsi dalla sua manica che molte parti conservava dell'antico stile, gli dichiarava che mal riuscirebbe nell'arte; onde Tiziano passava sotto Giovan Bellini. Certa cosa che egli and debitore a questi due maestri di averlo ben diretto ne' primi sturi ina deve a
, ,
464
VE
VE
tnnu, papa Paolo 111. Maria regina d'Inghilterra, l'imperatrice Maria,
diversi consecutivi Dogi di Venezia, signori di Ferrara, di Mantova, i
d' Li
natura ohe Jo resero uno de' pi grandi artisti da' mondo. Fino dai tempi di Giorgio Vasari, che persoii^imeute lo conobbe, cominciava u divulgarsi l' opinione ingrandita poi dall anonimo autore della sua vita pubblicata da Tizianello figlio
di Marco Vecellio e suo Cugino che avendo veduta la nuova maniera di Giorgione da Castelfranco, a questo si accostasse, uscendo dalla scuola bellioiana. Giorgione. uato fu suo un anno dopo di Tiziauo condiscepolo presso Giambellino, e ma meuo in forse pi grandioso soave e meno corretto di Tiziano; e chiunque attentamente esaminer le opere dei due pi illustri allievi del Bellini non trover altra somiche quella che glianza tra loro doveva essere tra due sommi inge,
bino,
ec.
ed
pi
di
illustri
lct
tarali
ritraili.
Fu onorato
1'
cavaliere,
in
di conte palatino;
ebbe
di
Venezia
di
pensioni vi-
talizie sulle
camere
Milano,
gni
usciti
dalla
medesima scuola.
Napoli ed altrove; guadagn assai e visse e si tratt splendidamenle. lo et avanzata regalava facilmente quadri agli amici ed ai principi , e cercava di essere utile all'arte ed agli artisti, onde si valse del credito che aveva grandissimo presso il veneto governo per far rinnovare gli antichi musaici di S. Marco e per accrescere le pitture del palazzo ducale. Per nou far Iorio a chi lo possedeva, ricus generosamente 1' ufficio di Frate del Piombo offertogli da Paolo 111, e per nou
essere
travagliato
dai
faslidj
La
il Vecellio nel triumvirato dei pi illustri pittori a canto a Raffaello ed a Correggio. S'egli non conobbe, come il primo,
posterit colloc
delle
corti, ricus le generose, offerte fattegli da Carlo V e da Filippo II che lo chiamavano presso di loro, da Leon X che per mezzo di Pietro Bembo lo invitava a Roma, da Francesco I che voleva averlo in Francia con Leonardo da Vinci. Le dimostrazioni ch'ebbero con Tiziano i pi illustri personaggi italiani e stranieri vissuti durante la secolare sua vita, troppo onorano l'arte ad uu tempo e gli stessi personaggi per nou farne pi circoslauziala memoria. Il primo italiano principe che gli accord la sua amicizia fu Alfonso 1 duca di Ferrara, eh: avutolo presso di se nel 15 14 per terminare le opere lasciate imperfette da Giovai! Bellini, e per
altri lavori
,
il
la filo-
dell'espressione, se cede nel chiaro scuro a Correggio , e supeliore ad ambidue nel colorito, ed ii pi vero imitatore della natusofia
ra. Il S. Pietro Martire ed il S. Lorenzo nel genere robusto; il Trionfo della Fede e l'Apoteosi di Carlo V per abbondanza e sublimit d' in-
venzione:
la
Venere,
Adone
il
e Venere, la
trionfo d'Amore ec. nel genere delicato sojio capi lavoro inimitabili. Niuno fece ritraili e paesaggi
the vincano quelli di Tiziano, niuno oper pii di lui, pochissimi furono al par di lui onorali dai principi e dai g amli, o godettero pi lungo tempo dovuta al DJ* \ venti della gloria 1 ilo. Carlo V, pi che della sua protezione, l'onor dell intima sua culifnlcnza, Francesco 1 re di Francia, Enrico Vili d'Inghilleria, Filippo II Ferdinando le de' Rodi ^pfl^ua
,
domestica , e pi volle lo condusse nella propria nave a Ferrara, ed in corte era signorilmente alloggiato. Chiamalo nel 1550 a Bologna
per commissione di Clcmetle
MI,
VE
onde ritrarre imperatore Carlo V, ognun sa quanti singolari favori ebbe poi sempre da cos grande principe, elio lo ammise nella sua pi intima confidenza, a susino che chiamato ad Augusta nel l5lS e 1550, serive va Zelantone a' suoi amici, che il personaggio che aveva Sem pie
I
ve
ai
.1
r,
Urbino trov che accompagnatolo al pici duca proprio palazzo, l'onor con ogni maniera di accoglimenti e lo lece colle 'sue carrozzo e livree accompagnare lino a Poma, dove fu ricevuto
,
libero l'accesso presso l' imperatore era Tiziano Vecchio. Partito l' im-
pelatole da Bologna il duca di Mantova seco condusse 'I i/.iano alla sua capitale e col l'ebbe alcun
,
tempo iu corte. Narrasi che iti tale occasione passando Tiziano per Par-
ma
del
col
duca
di
Mantova,
iu a
nome
capitolo ili quella cattedrale ricercato a dipingerne la cupola ; alla quale inchiesta non potendo
aderire, disse, che avevano in tale (littore che ben poteva lare quanto lui , e loro addit il Corccgio. Ed in quella guisa che il
egli
citt
con straordinarie dimostrazioni di stima ed alloggiato colla sua famiglia nel palazzo di Belvedere. Ilo di gi accennalo suoi due viaggi in Augusta e gli onori compartitigli dall' imperatore. Tutti i Dogi di Venezia vollero avere il proprio ritratto i\.i lui da the ebbe P ullicio della Scusarla e tutti lo ebbero carissimo, ed iu ogni occasione mostrarono la singolare stima che nu* drivauo per cos grand' uomo. Onoralo iu propria casa da Enrico III re di Plancia, e da diversi principi che lo accompagnavano , sebbene avesse di gi 9 i anni , seppe piacevolmente intrattenerlo e Spleni ,
piltur
Cadorino aveva
alle cortesie di
Alfonso di
didamente
sua
corte.
regalare
lui
tutta
la
Alda
volta
avendo
facendo
il
mensa due
cai din. di
ed
altri distinti
sposa
di
i
Laura Eustochio
cosi
al
uou
volle mostrarsi
ritratti
meu
pi
grato
in
Mantova, lasciando
dei
imi
come
se
avessi
tutto
il
mondo da
in
trottare.
pochi
suoi
piti
vitio,
il
Nel 1537 tornando Carlo V trionfante da Tunisi Paolo 111 che desiderava di avere un abboccamento con lui , erasi recalo a Bologna e per mezzo di Pietro Aretino, tallo a se chiamate Tiziano, lo mandava incontro a Cesate, il quale, sebbene conoscesse le ambiziose mire del poutelice per P ingrandimento di suo figlio Pier Luigi Farnese, non seppe negare al suo pittore la domanda di vedere il papa nella sua fermata in Busseto. E perch in tale occasione non aveva il papa avuto tempo di farsi ritrarre, volle che Tiziauo gli promettesse di andare a Roma; Jo che esegu ot l'anni dopo, recaudovisi cou numeroso seguito. Giunto Diz desili Avih. ecc. T. ili.
, ,
fratello
accostumato alle dolcezze dell'amicizia, aveva bisogno di qualche solRecavasi perci nel Friuli il Signore di Spiliubergo , che pure era suo amico, e co lungamente traitene vasi, rapilo dal raro ingegno, dalle viriti e dalla bellezza d'Irene lgliuola di quel Signore , che di gi erudita ue'priucipj della pittura, compiacevasi di aveie Ti zia no a suo Maestro. Abbandonando Spilinbergo , confortavasi 1 iziauo colla speranza di mantenere coli' illustre alunna epistolare corrisponlievo.
presso
denza
e di rivederla al ritorno della bella stagione. Ma era di poco giuuto a Vcuezia quando gli fu recata la
59
466
notizia
e g'
della
VE
morte
di
colei
,
VE
che
uoja
la
incomodi dell'estrema vecchiezsulla sua za ed a spargere fiori tomba e fu legger conforto a tan:
esequie, acconsenti che si rendessero pubblici onori a questo principal lume della pittura venebliche
ziana.
vedere ne' poetici componimenti, pubblicati in onore dell'impareggiabile donzella, associato il nome di Tiziano Vecellio a quello d'Irene da Spilinbergo. Gio. Maria Verdizzoti , gentiluomo veneziano e giovane letterato, che da pochi atini frequentava il suo studio fu l'ultimo suo amico, (V. Verdizzitti Gin. Mirict) oltre il figlio Orazio, che mai non si dipart da lui, Marco Vecellio suo cugino e segretario, ed il fanciullo destinato da Marco a perpetuare nella famiglia Vecellio il glorioso nome di Tiziano. Giunto ai 99 anni, conservava tuttavia Ih piacevolezza e le menta
perdita
il
Fu Tiziano amico dei piaceri, ma nou dissoluto, rispettoso verso g alidi, ma senza vilt, facile a dimeni
ticare le ingiurie,
di giovare a tutti
letterati,
il
San-
Vasari
Leon Leoni
taneo, Michelangelo,
il
Bolzanio,
nio,
Pierio
Valeriano
,
Bolza-
Giovanni della Casa, Sperone Bernardo il Fracastoro Speroni Tasso, Lodovico Ariosto, Pietro Are,
tali
se
non
di sensibile indebolimento nella vista, non per tale che gl'impedisse di consacrare una parte del giorno coi cousueti lavori, non per trarne profitto, ma per farne dono agli amici, e per collocarne no di divolo argomento presso al proprio sepolcro, che tenesse luogo di nou menzognera lapide, ed attestasse la sua piel. Nel 1576 manii'estossi in Venezia il contagio di cos perversa natura, che riuscirono vani i provvedimenti del governo,
che lagnavasi
tino, ec. Le principali sue opere sono ne' reali palazzi di Spagna, in Venezia, in Napoli , Firenze, Vienna, Londra, Parigi, poche in Boma ed in altre citt d' Italia. Ridano possedeva un suo capo d'opera, la Coronazione di Spine alle Grazie , poi- passala in straniera contrada; ed ora uon ha che poche cose nella reale pinacoteca di Brera , e forse alcune presso particolari famiglie.
Dalla
allievi,
sua scuola uscirono illustri Paris Bardone, il Vecchio Palma il Moretto lo Schiavoue , iVecelli Cesare, Orazio, Marco, Pie,
per impedirne
progressi
in
tutte
tro
Bosa
ec.
non tardava Tiziano ad abbandonare Venezia col figlio Oraz o; e sbarcato a Mestre, si affrettava con buone ca;
E comune
sommo
che
opinione, che questo maestro abbia intagliato qualpaesaggio , ed in legno qualde' suoi
ii
cuno
disegni.
,
lui
si
at-
valcature di recarsi nel Cadore; ma giunto a Serravalle trov chiuso il passo; n l'alta stima della sua virt fu bastante a vincere il terrore che la vicinauza del contagio aveva sparso in quegli abitanti. Costretto a tornare a Venezia, fu iu breve tempo Ja pi illustre vittima del signoreggiatile morbo col figlio Orazio. Il
pezzo satirico, diretto contro Baccio BandinelIi, quale davasi vanto di aver il fatto il Laocoonte pi bello dell'antico. L'intaglio iu legno, ma con miglior fondamento viene attribuito a Nicol Vicentino, detto Botdini. Le ciuque stampe che comunemente si credono di Tiziano, sono le seguenti; le tre prime all'acquaforte,
tribuisce
Laocoonte
le
altre
in
legno.
VE
La Morie vestita da cavaliere con figura iti piedi V sua armatura Etiam ferocia simo s eie. Il Viaggiatore che dorme a lume di luna in un paesaggio. Pastorale, dove si vede sulla riva di un fiume un pastore, che cammina alla testa del suo armento, suonando il flauto. La Sacra Tamigi ia con Santa Caterina e due Angeli, pezzo cono,
:
VE
le
467
dirigendolo e^li
umane
lettere e
onde fu poi chiamato .Marco di Tiziano. Pochissimi avvicinaronsi pi di lui all'amoroso precettore, e solo lascia desiderare nelle sue opere alquanto pi di movimento e di espressione.
ed ormai pi nessuno
sciuto sotto
inscrizione
il
nome
dello Sposali-
Tilianus Kecellius
in.'
Antonio Vecellio
\'etor lintavit.
Sansone arrestato dai Filistei dopo che Dalila gli aveva taglialo capelli. Pezzo senza marca. i VECELLIO (Orazio), figliuolo di Tiziano nacque in Venezia nel 1515. Educato dal padre nella pittura ne approfitt in maniera da poter dipingere nella sala del maggior Consiglio della Repuhhlica in concorrenza del Tintorelto e di Paolo Veronese. Avendo accompagnato a
,
ramo della famiVecellio, cui egli apparteneva, ed ebbe il conforto di vedere nel 1570 le sue sperauze da felice esito coronate nella nascila di un fanciullo, cui fu posto il suo nome, e che fu l'ultimo in tempo ma non in merito della piltorica
famiglia
de'
Vecelli.
V. Vecellio
Tiziano quando v'and, chiaa ritrarre Paolo III nel 1546, fece col il ritratto del celebre suonatore di viola Battista Siciliano. Esegu altri ritratti in Venezia, alcuni in Augusta quando vi si rec il padre chiamatovi da Carlo
Roma
matovi
Tiziano detto Tiziantllo. Ora rilornando a Marco, altro non mi resta a soggiugneie, se non che lavor sempre in Venezia dove trovatisi pressoch tutte le sue non molte opere. Mor nel 1611 in et di 66
,
anni.
(Cesare e Fabrizio) nacquero circa il 15^)0 in Pieve di Cadore da Ettore; quali, poich'ebi
nel 1548 e 1550 ma continuamente occupato come ajuto del padre, lasci poche opere di sua invenzione; perocch mor di peste in Venezia nel 1576 insieme al genitore in et di 61 amo. Fu l'amico di
:
bero apprese
sotto
cipi
in
patria
belle ledere
Vincenzo Vecellio, ed
Giacomo
Francesco Sansovino , figliuolo di Tatti del Sansovino, coquesti fu uno dei due pi affezionati amici di Tiziano.
me
(Marco) nacque
1545
,
in
Vene-
da Tome Tito, figliuolo di Antonio Vecellio zio di liziano, al quale fu dal padre maudato in et fanciullesca perch lo ricevesse tra i suoi allievi. Ricevuto in propria casa, come fosse suo figliuolo, Tiziano prese cura di lui procurandogli maestri per istruirlo nelzia uel
sarono a Venezia, e frequentarono alcun tempo la scuola di Tiziano. Fabrizio mor assai giovane, poi ch'ebbe dipinti pochi quadri ili piccole dimensioni, ebedavanograndi speranze di lui, ut,o de' quali, rappresentarle un argomento allegorico conservasi nel pubblico palazzo di Pieve di Cadore. Pochissimi al par di Cesare seppero felicemente imitare lo stile del maggiore Veceliio, ninno megiio di Cesare
,
la
prospetliva conobbe e l'architettura, onde iu quasi tutti i suoi quadri e u' dipiuli a fresco vedaintrodotto qualche bel pezzo di si
VE
sonino ingegno dopose in et giovanile dietro le orme del pi grande Veceliio, ve stabilita aveva la primo sullo il titolo degli obiti aw e fino ai ciriqnaul anni fece opere dogne del nome suo. come per tacere tic/ e mode ni, Vtntzia 1(590. ornato di oltre cento stampe rappresen- di luti' altri ne fa testimonianza il vaslo quadro d'altare della chiesa tanti ligure d'ambo i sessi d'ogni parrocchiale di Lan distante otto et e nazione; l'altro, riero ancora miglia da Fellre, che lo stesso Anesso di stampe, tratta delle diverse logge dei Merletti. Nel duomo di tonio Canova suppose indubitataBelluuo conservasi un quadro d'al- mente del maggiore Vecellio finch tare della pi rara bellezza, nel quaio gli feci leggere in fondo al quale ve. lesi il pubblico palazzo ili queldro sempre coperto da candellieii Tttiaaus Vtctllia<; la citt, con alcune figure di sane da altri arredi ti, e quella di un divoto signorilf. 1622. Dopo quest'epoca cominci mente vestito inginocchiato innanzi a cedere alle novit dei Caravaggeschi, ed al manierismo del gioalle medesime. Nella cbiesa di S. Antonio presso Pieve di Cadore, un vane Palma che avevano invase quadro di S. Antonio abate in mez- poco pi poco meno tutte le scuozo a due altri Santi, la di cui te- le d'Italia. Fortunatamente, nessuua opera d' importanza fece Tista pu far prova ebe Cesare conobbe e seppe sollevarsi al bello idea- zianello dopo il grande quadro di Lan, bastante a dargli luogo tra i le. Nel palazzo di Pieve trovasi un suo quadro rappresentante l'interno grandi pittori dalla famiglia Vecellia. del palazzo ducale di Venezia in (Giovanni le) nacque in perfetta prospettiva, popolalo di un Dodrecbt nel 1026, e fu allievo di infinito numero di persone in diverMemorandi e suo cos fedele imise fogge vestite, ed in diverse guise tatore, che ritratti eseguiti quanatteggiate e mosse, che forse pochi d'era appena uscito dalla sua scuoo vermi fiammingo rappresent mai la, vengono facilmente confusi con un interno pi vero e pi aniiaato, quelli del maestro. Non cos gli alMor in Venezia nel lGo6. tri fatti in pi matura et, dopo VECELLIO (Tommaso) figliuolo essere stato a Parigi , di un tocco di Graziano di Cadore, nacque poco meno robusto e di pi languido dopo il 1570, e fa scolaro di Marco colorito. Ma non mollo oper di Vecellio suo cugino. Costui mor questa seconda maniera , perocch giovinetto in patria non lasciando di ritorno in patria visse sempre che un quadro con mezze ligure infermiccio fino al 1674 , in cui grandi al vero , che conservasi nel mor. pubblico palazzo di Pieve di Cadore. VEEN ( Rocco Van ) pronipote (Tiziano) chiamato Tizia- di Otlovenius, nacque circa il 1650. nello , era figlio di Marco VecelPoche cose dipinse all' olio in giolio, del quale abbiamo parlato nel vent, avendo in appresso preferito relativo articolo. Nacque in Vedi lavorare a guazzo. Ammaestr nezia nel 1570, e Tiziano, giunto nell'arte sua due t^i, che insieme ai 95 anni, ebbe il conforto di veal padre fecero quadri di uccelli dere in questo fanciullo colui che vivi assai ricercati, particolarmente doveva sostenere la gloria pittorica da alcune corti elettorali che ne dei VeceIJj cominciata ria lui negli riempirono le loro gallerie. Si dice ultimi anni del quindicesimo secolo, che padre e figli ricusarono costane continuata da Tizianelln fin presso temente di uscire dalla volontaria
edilzio.
libri attinenti alla piti'i
One
dal padre, e di
talo,
si
VECQ
alla
fronte
VE
vantaggiosi invili loro (alti da glandi sianoli, e vissero felicissimi.
tici
VE
con
di
altri
46S
delle mi-
gliori
cose di
per
EGL1A (Marco
,
e Pietro), ve-
caratteri, correzione di
neziani
pittori
che
operavano
in
prie ci pio del sedicesimo secolo. Sebbene vedessero tutti i pittori loro
grandiosit di forme, tinte. Nelle molte opere fatte dal 1588 al 1603 i" cui mor, fu ajutato dal suo figlio ed
contemporanei scostarsi dalla gretattennero costantemente alle pratiche dell'ari* scuola tica ricusando perfino di
tezza dell 'antico stile
,
si
colorire all'olio.
VELA
Iacii nel
la
Cr.iSTOFORO
nacque
scuola di Paolo Cespedes. Passava poi a Madrid sollo Vincenzo Cai duco, e fu uno de' migliori allievi. Intanto la sua famiglia erasi da Iaen traslocata in Cordova, onde Cristoforo non tard e raggiugnercommissione la ; ed ebbe subito per il capidi fare alcuni quad tolo della cattedrale. Questi basta rono a dargli nome di valente maestro, onde ebbe subito lavori d'importanza per gli Agostiniani Scalzi, pi r gli Spedali di sani' Aciscla e di sa'ita Vittoria ec. ec. Pure di
tante opere
nato circa , 1560 che nelle opere fatte da se cerc invano di uguagliare il padre. Per allro nel 1598 fece un bel ritratto deli' arciduca Alb.rlo prima che abbandonasse P arcivescovado di Toledo per sposare l'in l'aula Elisabetta. Sette vedute di altrettante citt della Fiandra gli furono pagate da Filippo 111 20,673 reali. Dopo tale epoca non noto quali altre opere facesse e meno
(
)
il
, , ,
allievo
Cristoforo
circostanziate notizie
fratello di
lui
si
hanno del
(Mattia) il quale fu alcun tempo alla corte di Filippo 111 quando soggiornava in Valla iolid;
Mattia dipinse i quadri del principale altare de' Carmelitani rappresentanti diverse storie della Vita di Nostra Signra.
ove
cinese di
VELASQUEZ
como
cesi
)
,
lino all' et presente conservate, e queste ancora in gran parie guastate da inesperti ristauratori. Mori nel 658 , lasciando
1
poche sonosi
fran-
del
vecchio
Ileireia
elei
ammaestrato
dova
nel
nell' arte
il
ligliuolo
iu
Cor-
suoi pi rinomati
non potendone lungamente sostenere I' aspro ciratteie abbandon la scuola per passare a quella
quale
,
,
quadri sono due storie della vita di sani' Agostino che consertatisi nel chiosilo degli Agostiniani di Cordova. I\Icr nel 167i3.
,
Ma il giovanetto Veiasquez non lard ad accorgersi che il principale maestro doveva essere la natura; ed avendo
di Francesco Parheco.
I
(Luigi de ) boriva Toledo nel 1554 quando quel capitolo della cattedrale gli commise diversi grandi quadri, cui, non saprei dire per quale motivo non pose mano che nel 1581, dopo essere stato nominato pittore del cain
,
VELASCO
b^lle
ovale un giovane contadino di proporzioni e di dolce (isonomia, questo ritrasse e Copi in mille
Il
spariate posizioni.
pi
imo quadro
pitolo. Allora
cominci
la
stupenda
tavola dell'Incarnazione, che non condusse a termine prima del 1584, unitamente al quadro della Vergine
pubblicato da Veiasquez rappresenta un portatore d acqua iu atto di dar da bere ad un genti! fanciullo celebre quadro, ch'ebbe poi il nome di Agfiadar de Sevilla. \2n ingegno penetrante ed ardito , un lucco belo , un vigoroso colorilo ,
:
470
VE
drid nel
di
VE
I6jI
ilrarlo
,
contribuirono a rendere Velasquez forse il p' ti granfa artista della Spagna. I quadri del Caravaggio frero sopir di lui una profonda sericerc d'imitarlo, lo uguasuzione gli ne' ritraiti e lo super per molti rispetti nella storia perch Velasquez aveva maggior fondamento di disegno. Dimoiava ancora in
;
, ,
ringraziando
fa
il
re
pit-
tore di
za.
II
durante
sua assen-
favori
Filippo
IV sono da Velasquez
fece 1' Adorazione qualche altro quadro, che vinsero l'ostinazione di Fa heco, e gli ottennero sua figlia in con-
Siviglia
quando
,
voleva aprire in Madrid un' accademia di pittura, ed il suo primo piltoi e viene di nuovo mandato
ritratti. Il re
de' pastori
in
Italia
onde
far eseguire
modelli
;
un vero
trionfo.
sorte. Possessore dell'unico oggetto de' suoi desideri,; non pone tempo di mezzo a soddisfare al caldo desi-
In
Roma
fece
il
ritratto
d'Innocen-
derio che da gran tempo nudi iva di passare a Madrid per ultimare i suoi studj sui grandi originali raccolti neile reali gallerie della capitale, del Pardo e dell'Escoriale. Migliora la prima mainer; trova ne' quadri di Raffaello, di Tiziano,
di
che gli Caravaggio , e fa il ritratto del poeta Luigi de Gongola. Poco dopo nominalo pittore
tali
Rubens
attrattive
fanno scordare
il
zo e rinnov le maraviglie di quello di Leon dipinto da Raffaello, di quello di Paolo III fdtto da Ti zi ait. Nuove cariche lo aspettano alla corte del suo signore. Quella di primo maresciallo d'alloggio di palazzo lo chiama nel 1660 ai confini della Francia per accompagnarvi F infinta Maria Teresa destinata sposa di Luigi XIV re di Francia. Di ritorno a Madrid cade infermo, e muore in agosto dello stesso anno. I capilavoro di questo
,
dobbiamo
grande
drid.
artista
conservatisi
in
Ma-
risguardare il Velasquez come imo de' pi fortunati pittori del mondo. Alla carica di primo pittore FIdaltre lucrose cariche, e la chiave d'oro che gli dava 1 accesso in qualunque ora ai reali
La
galleria del re di
Francia
po IV aggiugne
VELASQUEZ, MINATA
Francesco
gina
di
)
don
re-
Spagna
1630, e sebbene
appartamenti. Nel 1628 Rubens giugne alla corte di Madrid con carattere diplomatico , e nei nove mesi di soggiorno in quella capitale l'i ndiv isibi le ci mpagno di Velasquez. Dal re che teneramente lo amava, otliene finalmente la licenza di vedere l'Italia, ed ovunque si reca, i ministri del re cattolico ed pi illuminati personaggi delle corti
i
fosse semplice dilettante, dipinse tali quadri di animali e di fiori, che lo fecero annoverare tra buoni professori
di questi
(
Alessandro
architettura
i
i
to
la
pittore
spaguuolo
,
bella
due
arti
esercitate
da
lui.
onorano in Velasquez il favorito del monarca spag.-molo, ed il grande artista. In Venezia copia
italiane
le principali
opere
di
:
Tiziano
in
di
si
questa la chiesa Ielle monache las Vallecas eh' egl' rimodern, ornando la parte inferiore di pilastri jonici io belle proporzioni, ap-
Tintoretto, di Paolo
trattiene
Romn
il
plicando agli
altari
colonne corintie
pittore.
)
un anno studiando
l'antico
suo
che
lo
mostrano
(
sufficiente
Ma-
VELDE
Adriano vanden
nato
VE
cimi
il
VE
Wv-
47!
,
1659,
fu
scolaro di
uanls, uno dei pi valenlr paesisti d'Olanda , il quale senza veruna risegreti delserva g' insegn tulli consorte gli anl' arte , sebbene la dasse ogui giorno ripetendo: voi credete di avere uno scolaro , e tra poco sar vostro maestro . La predizione si avver, ma YVymants non ebbe motivo di pentirsene, perciocch in breve Adriano seppe aggiugnere ai suoi paesaggi le ligure che prima gli faceva \V ouwermans. Gli stessi servigi rese poscia
i
da Soutinanii. Giovan Isacco Puntano , storico. il Protettore. Olivier Cromwel Lorenzo Coustero d' A riera , pri' mwi arti : typogrrllcie inventar, secondo la pretesa degli Olandesi.
,
1
La Slel/a dei re Magi, di bellissimo effetto di notte, da Pietro de Molyn. La Lanterna Magica, dal medes. La Maga che
zioni
,
fa
le
sue prepara1626.
incisione del
Adriano ed altri artisti , fioche tutti ad un tratto abbandonati paesi , prese a far quadri di storia che se non giunsero alla perfezione
i
un levar dell'aurora
viaggiatori.
Altri
tori a
paesaggi , ottennero non pertanto V universale approva zione. 11 suo capo lavoro una Deposizione ili Croce fatta per una delle chiese romane di Amsterdi
quelli de'
dam. Mor in patria nella fi esca et di 55 anni, VELDE ( Giovanni van de ) nacque in Leyden circa il 1598, e fu
,
luna a dritta un quale alcuni villeggianti si scaldano. L' altro un levar dell'Aurora , con viaggiatori. Le quattro ore del giorno iu quattro separate stampe , rappreseulate in marine e paesaggi.
lume
gran
fuoco
al
gli
as-
fratello
ingresso di
iu
suoi parenti , ma soltanto l' intaglio lo rese famoso. Impieg nelle sue incisioni la punta ed il bulino, che a dir vero, producono il pi
brillante effetto di chiaroscuro. Egli
me
Campagna
che
;
d' Italia
mezzo un fiume,
il
da
lavorava in due diverse maniere totalmente fra loro opposte: una era all'acquaforte, esecuzione libera, e pi terminata: l'altra a bulino, servendosi talvolta della punta secca. La prima per i paesaggi, l'altra per i soggetti finiti. Le sue incisioni sono moltissime; e rassomigliano per l'effetto a quelle del conte
Veduta del castello di Brusselles, primo piano del quale vedesi un torneo Stampa rarissima. Seguita di 56 paesaggi, che hanno per titolo Playssant Landschapptn door Jean van der Velde. uato in Olanda ( Isaia ) circa il 590, operava in Ilarlem. nel 1626 ed in Leiden nel 650.
:
:
i
Quasi
Operava ancora
ira
le
nel 1679.
suoi quadri rappresentano scontri di soldati a cavallo , assassiui di strada che spogliano i viaggiatori, e somiglianti cose. D'ortutti
Soggiungo un breve
soggetti storici.
il
paesaggio da
vestiva
sempre
le
figure alla
fratello
se
ip<um
a
viaggi
assai
472
trovane sul
VE
mare per desiderio
di
VE
fiorentino, vantaggiosamente conosciuto per il vasto quadro rappresentante l'A-
VELI (Benedetto),
essere presente ad una burrasca, e ad una battaglia navale onde poter rappresentare questi soggetti con
scensione di Mostro
Signore pesto
diciassettesimo secolo.
V ELLA NI
!\'odeua nel
(Francesco), nato in
dicherehhe Veldej
l'
ammiraglio
fu sorpreso nel vedere queinoltrarsi i\o\n pi calda sl' uomo combaltevasi una battaglia navale
Opdara
pi gravi rischi per lutt'altra gloria che per quella delle anni. Nel 1(566 disegn per ordine
esponendosi
ai
fu scolaro dello Siringa : e se avesse avuto correzione di diseguo , com' ebbe buon colorito, e fecouda invenzione, potrebbe vanla^giosameute sostenere il confronto <le" suoi migliori contemporanei della scuola bolognese.
1688,
degli Stali generali la battaglia combattuta presso al porto d' Ostenda tra le flotte inglese ed olandese, co-
Ope. molto
nel 1768.
in
patria
dove mor
,
VELLANO
udendo
le
da Padova
nato in
Secolo
,
mandale da Monck e da Ruyter, e ne fu larga mente ricompensato. Chiamato con grosso stipendio a Londra da Carlo 1, continu a servire ancora Giacomo 11. e lece per quella torte moltissimi disegni. Col moli nel 1695, lasciando moltissimi maravigliosi disegni ; ma perch non si esercit nel dipingere all'olio che uj provetta eia, Je sue pillure sono assai lontane dall'eccellenza dei disegni. Allorch pass dall'Olauda a
molle lodi che si davano a Donatello, il quale era slato chiamalo a Padova per modellare e fondere la slalua equestre di Gatlamelata , s' invogli di apprendere la scultura ed acconciossi con lo scultore fiorentino , sotto al quale consegui di essere buon artista avanti che il maestro si testituisse a Filenze. E perch aveva saputo meritarsi
l'affetto
di
lui,
,
ebbe in dono
e
tutte le masserizie
disegni
mo-
VELDE (Guglielmo) che fu raccomandato a Vbeger pittore suo amico, onde terminasse di ammaestrarlo
ne' principj
il
della
pittura.
giovane Vanden pi bisogno del maestro, ed alcune sue marine vedute dal re Giacomo li , lo fecero chiamare presso al padre con buoua provvigione. E sotto questo re e solto al successore fu continuamente adoperato uel dipiugere le navali battaglie sostenute dalie flotte inglesi ed i suoi quadri furono col-
che si avevauo a tare di bronzo intorno al coro di sant'Autouio. Egli dunque fece tulle queste stoiie ed altri lavori, che fuma la principal rono lodati assai lode dovuta a Donatello, che gli aveva somministrali e modelli e disegni d'ogni cosa. Ma perch, parlilo il maestro, uou eranvi in quelle
delli delle storie,
;
me
nella
no reali palazzi. Le marine fatte iu Olanda, o fatte in Londra per particola) i, erano pagate ad alti prezzi, e Guglielmo il giovane mor
locati
assai
ricco nel
1TO7.
(<i
storia
quando San-
VE
sane, abbracciata la colonna, rovina
patria
VE
onoralo
el
473
amalo
da
tulli
dove si vede tempio de' Filistei con ordine venir gi i pezzi delle rovine, e la morte di tanto popolo, ed inoltre la diversit di molte atUtudini di coloro che munjono ec. Altrove per in proposilo delle slesse sculture si esprime pi modestamenil
,
lino all' et di
92 anni.
nella
fior ( Andrea da ) prima mela del Quattordicesimo secolo. In un suo dipinto che conservasi come cosa veramente rara
VELLETRl
nel
il
museo Borgia,
in
Ruma,
leggesi
te
chi
non ha
di ci notizia intera
pensano eh' elle siano di Donalo, e se non sono avvertili restano tutto giorno ingannati Ed altrove per guanto si vede ebbe questo arte/ice
:
l'anno lo5l. lavorava nel ( Lello da ) quindicesimo secolo in Perugia, dove si conserva una tavola col suo grado iti cui leggesi Lellus de
dell'ai lista e
,
:
uome
y'elletro pinsil.
estremo desiderio di arrivare al sz~ gno di Donatello, ma non vi arriv, perch si pose colui tropp' alto in un'arte difficilissima. Lo stesso Pomponio Gaurico non ebbe in gran concetto il Vellano , scrivendo nel suo libro De Claris Sculptoribus : Ma ancora (tra i celebri scultori) avr nome, o Leonico, quel tuo Btllaney, discepolo di Donatello,
VELTRONI
Sansovino
Vasari
,
(Stefano) da Monte
buon
1'
ar-
cugino di Giorgio ed uno de moltissimi suoi ajuti. Era uomo assai lento , ma dell' arte osservantissimo , onde il cugino lo adoper ne' lavori della Vigna di papa Giulio , in Napoli , in Firenze , in Bologna, dandogli, ovunque gli accadeva di farne , la direzione delle grottesche. Era ancora vivo quaudo il Vasari pubblicava le Vite dei Pittori ec.
,
fu
chitetto
recossi
Roma
anno
VENANZl
(Giovanni o Fran-
cesco) operava in Pesaro sua patria circa il 1670. Era stato allievo di Guido Reni, poi del Contarmi. Due
belle storie della vita del titolare dipinse a sant'Antonio di Pesaro, e si dice che lungo tempo fu alla coi te di Parma per eseguire quadri da cavalletto rappresentanti folti mitologici. Non uota 1' epoca della sua morte.
tra
le
quali
de' suoi
quelle
di
pa-
due segretarj Antonio Rosello d'Arezzo e Battista (Platina. Tornato in patria di gi (vecchio, volendo la signoria di Venezia innalzare uua statua equestre u bronzo a Bartolommeo Culleoni la Bergamo , allog il cavallo ad Andrea del Verrucchio, e la figura lei generale a Vellano. Ci sapuosi da Andrea che pensava a lui
Da Paolo
e
,
occasse tutta
lispettito
l'opera,
il
fracass inter-
tutto
modello gi
inato del cavallo , e fugg a Fienze. Della qual cosa prese Velia, o tanto dispiacere, che tacitamente
amato
oler fare
Padova
altre
(Giulio Cesare) nacBologua circa il 1609 ap prese il disegno da Filippo Bri/.io, allievo di Guido ed intagli per diletto da diversi autori alcune belle stampe , tra le quali L'Angelo Custode, da Domenico Maria Canuti. Il re Mitridate che prende la tazza con il veleno , dal medesimo. Clorinda ferita, e Tancredi pentito, con altre figure, dal medesimo. La Vergine della Rosa, dal Parmigianino. La Sacra Famiglia che riposa in uu villaggio, da Annibale Caracci, 60
VENENTI
in
que
474
VE
(Lorenzo da) celebre
fu
in
;
VE
compagno di Fra Massimo da Verona ma dipinse ancora solo
diversi conventi del suo ordine ne'Io stato veneto ed altrove. Fioil
VENEZIA
stello
in
Venezia
una pregevole
tavola col nome dell'autore e l'anno 1558, pagatagli 500 ducati d'oro;
riva circa
torlo
1640.
Ercolani di Bologna un quadro fatto nel 1568, colla Manu Laurentd de. Ve' leggenda netiis. E pure probabile cbe appartenga a questo Lorenzo quel dipinto sul muro rappresentante Daniele nel Lago dei Leoni, cbe conservasi nella cbiesa di Mezzarata
e nella galleria
:
(Antonio), che a Baldinucci crede fiorentino, fu uno de'molti pittori del Campo Santodi Pisa. Credesi comunemente
il
VENEZIANO
allievo di
Angelo Gaddi
ma
altri
ne dubitano per essere nato alcuni anni prima del maestro , e perch
le
Campo
al
bizzarria e
Bologna colla sottoscrizioLaurentius P. an. 1570. (Iacometto da), diverso da lacobello del Fiore, lavorava circa il 1472 di piccoli quadri da stanza , di miniature ed ancora di ritratti bastantemente ben condotti , onde alcuni vennero attribuiti a Giovanili da Bruges , o ad Antonello di Messina.
fuori di
comporre
,
ignote
ne
Visse quasi sempre in patria ed noto che molte cose dipinse nel pubblico palazzo e per private famiglie. Era nato nel 1509 e mor di peste in Venezia nel 1385.
alla scuola giottesca.
,
Gaddi ed
Antonio
fior
circa
il
1500, ed celebre una sua pregevole. e vasta tavola dipinta per la chiesa di S. Francesco di Osi-
vivea nel 1227; ma di questo anfibissimo pittore che avrebbe preceduto I' et di Cimatone , non rimane che la memoria del nome, e Ja certezza di avere in quell' anno operato in Venezia.
mo
nella quale
scrisse
il
proprio
nome.
(Cap.loV.
(
il
1415
sina
lio,
il
o-
il
di quella citt, di
Evangelista
Marco. Si hanno memorie di questo artista dal 1555 al 1546, ed olo che furono suoi ajuti ne' lai
Iacopo e Giovanni da
:
suoi figliuoli, leggendosi Paulus cuni Jacopo et iiliis fedi hoc opus.
(
Alagister
Johanne
Niccol da
quella
lavorava in
Genova
quinto
quando
Pelino del Vaga, Niccol lo fece conoscere al principe Doria suo padrone. (Fra Santo Cappuccino p \)
che questi aveva appreso nelle Fiandre. Valendosi del nuovo ri trovato, dopo aver molto operato in and a Loreto ed in altre patria citt della Chiesa, e da ultimo passava a Firenze, dove si fece ammirare non solamente per la vivacit e morbidezza del colorito, ma ancora per la bont del disegno, per J'arte degli scorti e per 1' intelligenza della prospettiva. Fatloglisi umico Andrea del Castagno , che rimi di que' tempi era tenuto ile' seppe in modo pittori di Firenze guadagnarselo , che gli fece parte del segreto. Temendo Andrea che il piltor veneziano ad altri maestri lo palesasse, e volendo liberarsi da cos riputalo emulo, lo assassin a tradimento , e tanto colatamente , che l'infelice Domenico, nulla du,
; ,
E
,
\ E
corse
475
all' olio,
egual riuscita
fresco ed a
voli
la
pittura
,
morie
tempera
di
e lece prege-
braccia.
avrebbesi
avuta
mai
se.
quadri
175").
paesaggio.
Viveva
nel
VENTURINI
nato a
(Gio. Fiuncesco}
il
Roma
circa
1619, lavor
VENEZIANO
Piombo
dopo
tria
il
(Sebastiano). V.
del.
VENIER
(Pietro) nalo in Mine 1650, lavor molto in paall'olio ed a fresco, Tra le ulla
time tenuta
migliore
la
volta
Giacomo. VEN1\, o VEENIX (Giovanni) figlio di Giovan Battista che lo educ nell' arte sua di dipingere
della chiesa di S.
,
molto d'intaglio in patria ed io Firenze. Si vuole che abbia appresa l'arte da Giovan Bittista Giltstruzi ; ed cosa certa, se non altro che dai disegni di lui esegui in buon stile molte stampe. Sono celebri le seguenti tratte da diversi
.
maestri
animali vivi e morti super di lunga mano il padre, perocch seppe cos al vero rappresentare il pelo di ogni qualit d'animale, rlie le sue bestie poste al confronto delle vere, nulla perdono per conto della
,
S.
Pietro
dal
da
Caravaggio,
struzzi.
Polidoro di Gale*
,
Le Fontane
scati
Tivoli
di
di
Fra-
morbidezza
Anzi fu in tal guisa diligente, che anche non vedendo il capo e le estremit d' un
e
verit.
animale, si conosce dal solo pelo se cane, lepre, coniglio, volpe o rtualsisia altro animale. Ebbe costume d' ornare suoi quadri con erbe ed attrecci da caccia eseguiti e disposti in modo che giovano a dar risalto alle bestie rappresenta, i
quelle di Roma Festa di caccia data da Diana alle sue Ninfe , dal Domenichino dedicala al cardinal Rospigliosi. Lo stesso soggetto fu nell'et nostra intagliato egregiameute da Raffaello
,
Morghen. (Gaspare),
circa la
te.
Ebbe
stabile
dimora
,
in
Amster-
dam, dove
in
(Giacinto), che operava nella prima met del diciottesimo secolo nacque nel territorio
,
VENTURI
ferrarese, nato sedicesima secocomnnem nte creduto il lo, viene primo maestro di Domenico Mona, ma non nota in patria, o altrove veruna sua opera rei la di Venezia. Di ( Angelo questo allievo del Balestra tiO'i si conoscono nella sua patria a'Ii e fuorch il palco opere pubbliche della chiesa di Gesti e Maria ed alcune pitture delie pareti della
met del
medesima.
VENUSTI ( Marcello
,
nato in
modenese
e fu scolaro in
patria di
e
di
pit-
Mantova ne primi anni del sedicesimo secolo fu prima creato ili Pedal q iale non vernio del Vaga
,
Villa di Rivalta posta in riva al Cro-tolo a poche miglia di distanza da Reggio. Dipinse pure uel palazzo di casa Foscarini a Pontelungo, ed in quello della famiglia Foscari alla MaJcoo tenla sul fiume Brenta. Tratt con
tura nella
ducal
dendosi forse assistito come desiderava accostossi a Michelangelo Baonarroti che lo provvide de' suoi discg'.i per tavole d'altare e pe^ quadti da stanza. Tali sono due Nunziate dipiote per chiese in Roma, il Limbo nel palazzo Colonna, e I' .'u:.
47 o
VE
di
si
VE
Michele sue stampe furono dagli amatori poste tra le opere di quest'ultimo; e quindi accadde che Filippo pochissimo conosciuto. Fu dimostrato da Persaint e da Yver rhe gli fu fatto torlo, perocch alcuni de' suoi pezzi hanno la cifra ed il nome di Verbeerk. Altronde rilevasi dalla data delle ultime sue stampe che un artista anteriore a Rembraudt. Ora non sono conosciute che le seguenti stampe,
Rembrandt, onde
opere
conosce
lo siile di
langelo.
tore, e
per
tal
mancasse al Venusti ingegno invenmollo abbia operato ancora sui proprj disegni ottenne la sua maggior gloria dall' esecuzione dei pensieri di quel rand' uomo. Dicesi che la pi be la pittura del Venusti sia la copia del Giudizio fatta per il cardinale Farnese che poi pass a Napoli. Mori durante il pontificato di Gregorio XIII. VERA CABERA de VACA (FRANCESCO da), nato in Calatayud circa il 1657 fu allievo di Giuseppe Martinez. Ammesso in qua,
!
paggio al servigio di don Giovauni d' Austria, che aveva passione per 1' arte , fu incoraggialo allo studio della medesima. Fece alcuni buoni ritratti in Saragozza ed in Madrid mentre trovavasi con
lit
di
Soggetto difficile ad indovinarsi rappresentaudoun uomoinginocchiato davanti ad un re orientale , assiso in trono ; e dietro a lui una donna , che tiene un giovane per la mano. Stampa con il nome dell' intagliatore.
don Giovanni
ma avendo
all' ul-
Pezzo ovale
ca dell'artista
in
timo ottenuto di ritirarsi in patria, pi d' altro non si occup che della
pittura, e condusse, oltre molli ritraili, diversi quadri di storta tra
,
VB
1609,
assiso a pie di
faccia
quali
la
sala capitolare di
VERACINI
perta
fio-
il
rentino, fu uno di que' pittori che sebbene poco conosciuti per pregevoli opere pubbliche, ebbero l'onore di dare il proprio ritratto alla reale Galleria di Firenze. Era stato scolaro, e forse alcun tempo ajuto di Sebastiano Ricci. Mor 1' anno
,
1762.
gna
), di Bolodell'Albani, dipinse diversi paesaggi in sul fare delle vedute campestri del maestro, i quali sono a ragione tenuti in molto pregio in diverse quadrerie. Operava ancora nel 1678. VERBEECK, o VERBECO (Filippo^, credesi nato in Olanda circa il I599. Fu costui pittore ed intagliatore all'acquaforte, nel gusto grattato quasi somigliante a quello
,
VERALLI
allievo
(Filippo
ornato di tre piume, eseguito in un fondo bianco. Pezzo ovale marcato P. C. Verbeerk. Busto d' un uomo di condizione elevata veduto da tre quarti che porla i mustacchi ed capelli lunghi, ed in capo uu turbante adorno di una penna che fa accompagnamento col precedente, e marcato P.C. Verbeeck 1659. Figura d' un giovane in piedi
,
veduto
ta.
di
faccia
la
di
cui
testa
Verbeerk 1659.
VERBRUGEN
TRO ) 1668,
,
Gaspare
1'
Pie-
nato
in
Anversa
anno
fu allievo di Pietro suo padre meno che mediocre artista. In et di trentadue anui fu nominato direttore dell' accademia d'Anversa, ed
VE
cjhe molte commissioni per parie Jel duca di Baviera. Nel 1706 and a stabilirsi all' Aja dove si fece vantaggiosamente conoscere con alcuni quadri di fiori che d' ordina,
,
del
bc rgo trovava alcun conforto nell'amicizia di questo raro giovine. Allo studio delle lettere volle aggingnere quello della pittura, e Tiziano volle essere
il
Ope-
suo maestro
grandissima facilit , ed avrebbe in breve diffusi in ogni parie dell' Olanda i suoi quadri di genere , se avidamente non fossero stati comperati a mano a mano che li andava ultimando, per mandarli in straniere contrade. Dopo alcuni anni rivedeva Anversa dove mor nel 1720.
, ,
rava con
d'Irene. Dipinse egregiamente il paesaggio , che sapeva popolare di belle figurine, ed in Venezia conservatisi tuttavia , come rarissime cose , alcuni suoi paesi
come
lo era stato
degni
saggio.
dell'ultimo
allievo in
di
tero-
pae-
VERCELLESI
nato
in
Reggio
fu
uno
de' moltissimi
allievi
educati
in quella citt da
Lionello Spada. Lasci alcune pitture in patria che ricordano la maniera del maestro senza averne a grande distanza il merito. Operava ancora nel 1650,
,
VERCELLI
Fra Pietro da
merito pittorico univa quello della poesia ed avendo scritte in verso cento novelle morali in sul far di quelle d'Esopo, invent ed incise cento paeselli che servono di fondo ai parlanti animali introdotti ne' suoi apologhi. Tradusse pure l'Eneide di Virgilio e le metamorfosi d'Ovidio, e di commissione del Governo corresse ed abbell con gentili ligure le Vite dei
Santi
Padri.
dipingeva in Vercelli circa il 1466, ed in S. Marco si conserv lungamente e forse si conserva ancora una tavola che attesta il suo limitato merito tanto per conto del disegno che del colorito , onde vuol essere annoveralo fra i triviali artisti che nulla giovarono all' incre-
Compose un
,
poema
ed un elegante poemetto in versi latini per la morte del suo grande maestro ed amico Tiziano Veccellio. Poich'ebbe soddisfatti ai doveri che I' amicizia ritiravasi imponeva al suo cuore dal secolo vestendo I' abito regolare
intitolato
V Aspramonte
mento
dell' arie.
).
in
VERD1ER( Francesco
,
nato in
dove
Parigi circa il 1650 fu allievo ed ajuto di Carlo le Bruii, il quale lo mandava a Roma aftinch terminasse i suoi studj pittorici sulle antichit
VERDOEL
tre la
Adriano)
,
nato ol-
laro di
egli
lavoro di Raffaello e dei suoi grandi scolari, be Brut) tornato che fu a Parigi, gli accordava una sua nipote in isposa e gli otteneva importatiti commissioni in coite, oltre la carica di professore nella reale accademia. Vivea ancora nel 1718.
e sui capi
,
ma
allettalo dai
guadagni del
dei quadri, ed in parte ancora distrailo dagli studj Ietterai j pochissimo oper d pittura ed assai
commercio
meno bene che non avrebbe potuto fare. AH' Aja presso il signor Veschuring coDservavasi nel 1760 un bellissimo quadro di Verdoel, rappresentarne Ges Cristo che scaccia i venditori fuori del tempio. Ignoriamo I' epoca della sua morie.
VERD1ZZOTTI
RIA
nel
)
,
Giovan Ma-
gentiluomo veneziano nato 1525 , si affezion a Tiziano nella sua estrema vecchiaja il quale perduti in pochi anni le persone pi care, Pietro Aretino, Iacopo
,
VERDURA
(Giovan Stefano),
Domenico
genovese, fu scolaro di
m
Fiasella. Nuli
Ve
avendo
,
VE
in
patria fre-
Piemonte, dove operando a prezzo guadagnava di che vivere. Poich ebbe guadagnato quanto poteva bastare per alcun tempo al sostentamento della propria famiglia che aveva lasciala a Genova volle rivederla ma era da poco giunto in questa citt che manifestatosi il contagio, mor egli, la moglie ed figli. VERDUISEN (Gio. Pietro) nato ne' primi anni del diciottesimo secolo, and nel 1744 ai servigi del re Sardo , e lo accompagn nelle
nel
basso
Risanava dopo alcun tempo ma le posteriori sue opere sono ben lontane dalla perfezione delle prime. Mor in Lonlegalo, per pazzo.
,
dra circa
il
1750.
Cornelio
probabilmente
fratello
ed allievo di
Simone
in
di-
Londra, e
di
pittore di ge-
n altro
noto
questo
artista.
drone a Parma ed
fece altri quadri
di
Guastalla
fatti
e
,
VERKLST (MADAMIGELLA N. ) nacque in Anversa nel 1680, e fu mandata giovinetta a Londra pressa lo zio Simone che P ammansir nella pittura. Siccome avanti di lasciare la patria aveva di gi apprese diverse lingue e la musica, venne al suo arrivo io Londra riguardata
,
d'
armi
che ora
lazzi.
reali
padi
corti
Europa
lasci
dovunque
belle le,
e se-
tanto pi come cosa prodigiosa che alla rarit dell' ingegno univa il dono-di una straordinaria bellezza. Le abbondanti commissioni di ritratti poco tempo le lasciavano per
,
gnatamente in Inghilterra, dove soggiorn lungo tempo. Del 1860 rividde la Francia e si stabil in Avignone, dove manc alla gloria
,
delle arti
I'
VERELST
versa circa
il
in
An-
nome
frutta
buon vendendo
pittore
i
di
fiori
suoi
quadri ad
altissimo prezzo. Oltre la freschezza e l'armonia del colorito , ammiravasi ne' suoi quadri tanta perfezio-
dipingere soggetti storici cui era pi che a tuli' altro inclinata. Disegnava correttamente .esapeva dare alle figure nobilt ed espressione, e! ogni parte e segnatamente P estremit terminava con estrema diligenza. Nelle quadrerie di Londra conservatisi pochi quadri storici di questa illustre pittrice e molti ritratti. Si crede morta in quella capitale circa il 1750. (N.) nato in An,
VERENDAEL
il
versa circa
1659,
fu
uno
dei pi li
che faceva parere i suoi fiori veri e non imitali. 11 duca di Bukiugbam ed il prin,
ne
di chiaroscuro
cipe di
suoi parziali protettori lo ridussero , sebbene contro sua voglia , a (are loro ritratti.
i
Cond
rinomati pittori di genere dell' et sua. Non per a credersi che ragvan Iluysgiiignesse i Mignon ed sum nel merito intrinseco del lavoro , comecch li superasse in diligerla. Nelle private quadrerie de' Paesi
i
Bassi
della
Francia
conservatisi
fettosi;
rels'c
tista
non pochi quadri di Varendael morto assai vecchio in patria. VEKEYCKE Giovanni), detto il nacque a Bmssedes Pttit-.l>-nn
i
circa
rici
il
di Kneilei ; abbandon la pittura di geuere, e diede in mille stravaganze a segno d' essere a!!' ultimo
di
VE
bellissimi
VE
pure assai ed il suo bioricorda
479
in
paesaggi.
ritrattista
Fu
lisei
anni apriva
di
l, ii
Valeuza un'ac-
rinomalo
cademia
santa
Mander
un
quadro
la
iu cui
aveva
ritratta
tutta
sua famiglia con grande verit. Non nota 1' epoca della morte di questo maestro, e solo dimostrato die operava aucora nel 1580.
pittura sotto il nome di bara , della quale fu il primo direttore. Le sue migliori opere di Storia sono il Mentore e 'lelemaco, che ora si tiovano nel-
VERGAR A
chio nato circa
(Niccoli
il
di),
il
oc-
diosit di stile, ed
un
cos delicato
gusto di panneggiare, e di scegliere ornati convenienti al soggetto ebe si crederebbe educalo nella scuola romana o fiorentina. Ali esercizio della pittura aggiunse quelli della scultura e dell'architettura, che tratt in guisa d' avere in Spagna pochi artisti che lo superassero. Nel 1 3 42 fu nominato pittore e scultore
del capitolo della cattedrale, ed incaricalo di dipingere i vetri delle finestre. Cos vasto lavoro fu con-
accademia di S. Fernando in Maed una Concezione fatta per il convento di S. Francesco di Valenza. Ebbe il Vergata castigato disegno e lodevole colorito ma le sue figure non hanno u grandezza, u nobilt perch non si prese cura di studiare l* antico. Mor iu palria nei 1799. (Ignazio), suo fratello, cammin dietro le sue orme ma poche cose fece di sua invenzione, essendosi d'ordinario occupato io far copie dei quadri di Giuseppe, o di
I
drid
altro pittore
VEU1AEGT (Tobia),
Anversa nel 1566,
pittori
nato in
dotto da lui mollo avanti , e dopo la sua morte accaduta nel 1574 , termiuatodai due suoi figli ed allievi. (NlCcOLA il giovane E GIOVANNI) il primo de' quali era nato in Toledo nel 1540, l'altro pochi
fu
di
paesaggio
anni dopo, e furono 1' uno e 1' altro, in sull'esempio del padre, pittori , scultori ed architetti. Niccola ebbe, finch visse, la carica, rimasta vacante alla morte del padre
,
Ci che nelle sue opere formava il principale oggetto dell' ammirazione dei conoscitori era la grandissima estensione die dar sapeva agli sfondi. Valevasi di Bunell'et sua.
lichi ruinati edilizj , e di colline coperte di boschi e di verdure , o aspre ed incolte , non solo per accrescere vaghezza e variet al paese,
i
di
ma
mente
tello. 11
celebre Navarrese
ti
Mudo
che dar sapeva alle diverse parti della sua composizione quasi sempre di lume aperto. Aveva di gi di valente pittore quaudo si invogli di vedere 1 Italia , nella quale confessava poi d' avere trovato vedute di paesi e pitture uti-
prefer a tutte
la
nome
mente
cuore.
le
virl
dell'
ingegno
e del
(Giuseppe) nacque in Valenza nel 1726, ed in et di sette anni frequentava la scuola del vecdiio Evarislo Blugnoz. Di vent anni faceva i ritraiti del duca d'Huescar,
del P.
lissime
pittore
paesista.
Fu
iti
Cosimo
li
Roma
si
fece
ammirare
per
Molina
generale
dei
FranDi vcu-
invenzione della torre di Babilonia, die si dice avere poi replicata pi volte.
la
sua
480
VE
(Egidio) nacque
in
VE
rusalcmme Liberata
lleinsius.
tispizio
,
VEMIELST
Baviera, nell'abbazia d'Gtal l'anuo 1742. Apprese in pallia i principj del disegno ed a modellare dal padre, mediocre scultore, indi recossi ad Angusta presso suo cugino Ridolfo Staerkel dal quale prese alcuue lezioni d'intaglio. Passava poscia a Stuttgard , dove praticando con un incisore a granito, pot conoscere tutte le pratiche dell' arte. Dopo diciotto mesi d'assenza rive-
fredo di
credi.
del Tasso , da Rappresentano nel fron. il Poeta Sofronia , GofBugiioue, Rinaldo, e Tau-
Ritratto di Federigo
Matlhisson.
VEMIEYDEN
tko) nato
a modellare ed a
(Francesco Pie-
mo
il
ri-
da Giacomo Romaus che di lunga mano super nou tanto per conto delle pratiche esecutive dell'aite, quauto per ingegno inventore
e squisitezza di gusto. Esercitava
morto
que-
da
ottennero
il
titolo d'mMonaco. In
Mauheim
fu fatto professore di quell'accademia di disegno, e membro di quella di Dusseldorf Dopo ci volle veder
scultura in patria quaudo fu chiamato a scolpire alcuni bassi rilievi , ed ornati architettonici nel reale palazzo di Breda. ('ol dimorando contrasse domestichezza coti alcuni pittori che dipingevauo a fresco alcune sale, e tanto s'invagh dell'arte loro, che sebbene
alcuni
anni
la
fosse
ormai giuuto
lo
,
ai
quarant'auni,
direzione di Gio. Giorgio Wille. Tornato all'ultimo a Monaco contribu con molto zelo ai progressi dell'arte in quella citt. Operava aucora nel 1790. Fra le molte sue stampe ricorderemo le seguenti ; Ritratti di A. W.Iflaudee, di Mel-
abbandon
lozza
giure-
merito pittorico e dedalico. Vero che il pubblico lo accus d'incostanza, credendolo troppo inoltrato nell'et
chiorre
Adamo Weickard.
,
buon
accessorj.
belle teste che caratterizzano l'Innocenza e la Purit, per 1' opera di Lavaler. Cinque stampe che servono d'ornamento alla traduzione della G-
Due
scultore ; ma egli giuslilic, in parte, la sua presa risoluzione con alcuni buoni quadri di uccelli imitati dal vero , che
hanno leggerezza
dini proprie
di
piume,
attitu-
della rispettiva
specie
e verit di colorito,
FINE DEL
VOLUME TERZO.
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HMa
Jg
S8