Sardo Medievale
Sardo Medievale
Sardo Medievale
LINGUI STI CA
ANNO $ - N. 1 - SETTEMBRE 1997
GI ULI O PAULI S
STUDI SUL SARDO
MEDI OEVAL E
O f f I C I N A
LINGUI STI CA
ANNO $ - N. 1 - SETTEMBRE 1997
GIULIO PAULIS
STUDI SUL SARDO
MEDIOEVALE
CENTRO MAX LEOPOLD WAGNER
PER LA DOCUMENTAZIONE E RICERCA LINGUISTICA
Max Leopold Wagner (Monaco di Baviera 1880 - Washington 1962) stato
uno dei pi insigni linguisti del Novecento. Le sue ricerche riguardarono
un numero straordinariamente grande di lingue, soprattutto dellarea me-
diterranea, investigate in stretto rapporto con le rispettive culture. Ma il suo
campo di studi prediletto fu la linguistica sarda, di cui unanimemente
considerato linsuperato Maestro. Il suo contributo alla conoscenza del sar-
do stato veramente eccezionale, sia per la qualit sia per la quantit dei
suoi scritti, talch non improprio affermare che per poche altre lingue il
progresso del sapere scientifico si identifica in maniera cos netta con la fi-
gura di un glottologo come accade per il sardo con Max Leopold Wagner.
Spirito indipendente, non appartenne ad alcuna scuola n ebbe egli stesso
una scuola, ma per gran parte della sua vita fu libero e vagante studioso in
diverse parti del mondo.
Negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, co-
stretto a vivere degli anticipi che gli corrispondeva una casa editrice sviz-
zera, dopo un breve periodo trascorso allUniversit di Coimbra, accett
linvito di Raphael G. Urciolo a trasferirsi suo ospite negli Stati Uniti, a Wa-
shington D.C. I sardi devono essere particolarmente grati a questo avvoca-
to e studioso di linguistica italo-americano, che con il suo mecenatismo
non solo consent a Wagner di attendere, nellultimo decennio della sua vi-
ta, senza preoccupazioni finanziarie alla grandiosa impresa del Diziona-
rio Etimologico Sardo, ma si assunse anche gran parte delle spese per la
pubblicazione di questopera, come gi fece in precedenza per la stampa
della Historische Wortbildungslehre des Sardischen. Allo stesso Urciolo si de-
ve, infine, il terzo volume del DES, contenente gli indici.
Due anni fa Urciolo morto e i suoi Eredi, memori del legame spirituale e
affettivo che univa Wagner alla Sardegna ( significativo, p. es., che Wa-
gner ormai agonizzante secondo il racconto fattomi dallo stesso Urciolo
volle guardare per lultima volta un quadro ritraente un soggetto sardo),
hanno avuto la sensibilit di cedere alla Ilisso Edizioni, insieme ai diritti su
tutte le opere edite di Wagner, anche gli scritti inediti, le carte e lintera bi-
blioteca del grande linguista tedesco.
Sulla base di questo lascito cos significativo, per iniziativa della Ilisso Edizio-
ni, si costituito il Centro Max Leopold Wagner per la documentazione e ri-
cerca linguistica. Oltre a diffondere la conoscenza della figura e delle opere di
Wagner, il Centro si propone le seguenti principali finalit: a) ampliare e ag-
giornare il fondo Wagner con lacquisizione di altro materiale bibliografico
concernente non solo la Sardegna, ma pi in generale lmbito mediterraneo;
b) promuovere la raccolta di materiale documentario e la realizzazione di ri-
cerche e opere sul sardo e sulla linguistica mediterranea, con particolare ri-
guardo per le aree linguistiche culturali che hanno avuto relazione con la Sar-
degna in epoca preistorica, protostorica e storica; c) pubblicare i materiali e le
ricerche di cui sopra nei quaderni di Officina linguistica.
Il Centro Max Leopold Wagner
CENTRO MAX LEOPOLD WAGNER
PER LA DOCUMENTAZIONE E RICERCA LINGUISTICA
Dedicato alla memoria di Raphael G. Urciolo,
mecenate di Max Leopold Wagner
Diretto da:
GIULIO PAULIS
UNIVERSIT DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Dipartimento di Filologia Classica e Glottologia
Comitato scientifico:
EDUARDO BLASCO FERRER
UNIVERSIT DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Facolt di Scienze della Formazione
MICHEL CONTINI
UNIVERSIT STENDHAL GRENOBLE III
Langues, Lettres, Langage, Communication
U.F.R. des Sciences du Langage
Centre de Dialectologie
INES LOI CORVETTO
UNIVERSIT DEGLI STUDI DI CAGLIARI
Dipartimento di Linguistica e Stilistica
GIOVANNI RUFFINO
UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PALERMO
Dipartimento di Scienze Filologiche e Linguistiche
DOMENICO SILVESTRI
ISTITUTO UNIVERSITARIO ORIENTALE DI NAPOLI
Dipartimento del Mondo classico
e del Mediterraneo antico
NICOLA TANDA
UNIVERSIT DEGLI STUDI DI SASSARI
Istituto di Filologia Moderna
JACQUES THIERS
UNIVERSIT DE CORSE
Culture et Langue Rgionale
HEINZ JRGEN WOLF
UNIVERSITT BONN
Romanisches Seminar
9 Premessa
11 Trascrizione fonetica
13 I. Origine e storia di una istituzione
della Sardegna medioevale: la chita
47 II. Un organismo giudiziario di epoca
medioevale: la corona de chida de
berruda
63 III. La guardia palatina nella Sardegna
giudicale: la chita de buiachesos
71 IV. I poriclos de angarias e la loro chita
75 V. La cerga e i tributi di natura reale
nel Medioevo sardo
85 VI. La composizione delle liti nel diritto
sardo medioevale
89 VII. La machizia nel diritto della
Sardegna medioevale e moderna
107 VIII. Il logudorese gulbare, bulbare
e la custodia del bestiame nella Sardegna
medioevale
115 IX. Questioni di diritto agrario nella Carta
de Logu dArborea e negli Statuti
Sassaresi
119 X. Gli animali incustoditi nei documenti
del sardo medioevale
123 XI. Il Codice rurale di Mariano IV come
fonte di documentazione linguistica
127 XII. La recinzione dei terreni nello Statuto
di Castelgenovese
131 XIII. Una locuzione oscura del Codice
rurale di Mariano IV
133 XIV. Falsi diplomatici: il caso delle Carte
Volgari dellArchivio Arcivescovile
Cagliaritano
141 XV. Linguistica e filologia nelle Carte
Volgari dellArchivio Arcivescovile
Cagliaritano
145 XVI. Un ghost-word del sardo medioevale
149 XVII. Un vocabolo dimenticato del sardo
medioevale
153 XVIII. Problemi di tradizione del testo
nella Carta de Logu dArborea
157 XIX. Aspetti linguistici e filologici del
Condaghe di San Nicola di Trullas.
A proposito di una recente edizione
163 XX. Animali fantastici nei testi sardi
medioevali
167 XXI. Di alcuni soprannomi sardi medioevali
171 XXII. Limprestito linguistico come fonte
di conoscenza del sincretismo pagano-
cristiano nella Sardegna catalana
APPARATI
181 Materiali capitolo sesto
186 Materiali capitolo settimo
195 Bibliografia
(Abbreviazioni bibliografiche e sigle)
203 Indice delle parole
Indice
a Susanna
balaus annus et bonus
Grafica
Antonello Cuccu
Stampa
Industria Grafica Stampacolor, Sassari
ILISSO EDIZIONI
via Guerrazzi n. 6
08100 Nuoro - Italia
0784-33033 / fax 35413
[email protected]
ISBN 88-85098-57-6
Gli studi sul sardo medioevale rappresentano
uno dei settori meno sviluppati della linguistica
sarda. Se si prescinde dalledizione di qualche
testo contributo che attiene pi al campo della
filologia che a quello della linguistica , gli ulti-
mi novantanni hanno prodotto sul tema un nu-
mero veramente esiguo di scritti, oltre tutto di
valore disomogeneo.
Le cause di questa non buona situazione
della ricerca sono molteplici, ma certo in larga
misura riconducibili al fatto che il riconosci-
mento del sardo come sistema linguistico auto-
nomo allinterno del dominio romanzo coincise,
agli inizi del Novecento, con i fasti del metodo
storico-comparativo e della dialettologia che,
concentrando lattenzione sulle parlate vive del-
le plebi rurali della Romnia, trascurarono al-
quanto i documenti medioevali. Il linguista ri-
nunci al diretto contatto con i monumenti
antichi, lasciando completamente al paleografo
e allarchivista le fasi preliminari del processo di
selezione dei dati e di verifica dellesatta prove-
nienza e autenticit degli stessi.
Per di pi i testi del Medioevo sardo, essendo
quasi tutti di natura storico-giuridica (diplomi,
registri monastici, statuti comunali e codici di
leggi), presentano difficili problemi dinterpreta-
zione, la cui soluzione richiede che il glottologo
vada oltre la dimensione puramente linguistica,
acquisendo un certo bagaglio di conoscenze nel-
lmbito delle istituzioni giuridiche, economiche
e sociali, nonch della storia tout court. Perci i
documenti sardi medioevali sono stati editi, letti,
studiati e interpretati pi da storici e giuristi, che
da filologi e linguisti.
Le difficolt sono ulteriormente accresciute
dalla circostanza che le edizioni di testi in tutto
adeguate ai canoni della filologia sono rare co-
me le mosche bianche, mentre la scena continua
a essere occupata dalla presenza di unopera,
pur fondamentale, che pullula di lezioni errate,
quale il Codex Diplomaticus Sardiniae di P. Tola.
Si aggiunga pure che quasi mai le edizioni di-
sponibili sono provviste di soddisfacenti indici
delle parole e che alcuni glossari e repertori pro-
dotti anni fa non rispondono affatto alle esigen-
ze della scienza.
Vi da notare inoltre che le particolari con-
dizioni storiche della Sardegna in epoca tar-
doantica e altogiudicale determinarono un iso-
lamento e un distacco dalla Penisola cos forti
che gli antichi documenti sardi palesano un
aspetto quasi esotico, per cui linterpretare sin
nelle pi minute particolarit qualunque testo,
nonostante lapparente aspetto latino, riesce dif-
ficilissimo, come riconobbe pi di sessantanni
fa B. Terracini.
Tutto ci considerato non pu sorprendere
che anche M. L. Wagner, il Maestro della lingui-
stica sarda, abbia utilizzato in modo limitato i
monumenti sardi medioevali: egli li lesse certa-
mente per rilevare i fenomeni fonetici e le carat-
teristiche della flessione verbale e nominale, ma
non ne approfond lo studio in relazione a strut-
tura, funzione e contenuti. In questo modo si
spiega che il DES non registri numerosi vocabo-
li, anche assai caratteristici, del lessico medioe-
vale oppure ne dia notizia in termini generici e
imprecisi. In ogni caso vero che con il solo au-
silio del DES impossibile comprendere appieno
un pur semplice testo sardo medioevale.
cos che tre anni orsono, chiamato a co-
prire la cattedra di Linguistica sarda nellAteneo
turritano, mi convinsi dellutilit di approfondi-
re questo filone di ricerca.
Il terreno era disseminato di croci etimologi-
che, casi irrisolti, oscurit di vario tipo. Ci che mi
parve dipendere in gran parte sia dallapproccio
atomistico, con cui si era per lo pi proceduto di-
sancorando i dati dai contesti e dai testi nei qua-
li si trovano, sia da una sostanziale carenza
dinformazione da parte dei linguisti sulle realt
storiche, sociali e giuridiche oggetto di quei testi.
Mi sforzai di superare questi limiti acquistando
conoscenza diretta dellintero corpus dei docu-
menti sardi medioevali, nella consapevolezza che
9
Premessa
La trascrizione del sardo e di altre lingue e dialet-
ti, compresi il sassarese e il gallurese, riproduce
in genere quella delle fonti da cui sono tratte le
voci esaminate e alle quali fatto riferimento nel
testo. Il greco trascritto in caratteri latini.
Per quanto riguarda il sardo propriamente detto, si
preso a modello, con pochi adattamenti, il siste-
ma di trascrizione fonetica adottato dal DES. Omet-
tendo di menzionare i grafemi usati con valore
identico a quello dellitaliano, si noti in particolare:
VOCALISMO
, = e, o chiuse; , = e, o aperte. La natura se-
mivocalica di i notata con *, quella semiconso-
nantica di i e u rispettivamente con y e w.
CONSONANTISMO
@ = fricativa bilabiale sonora
k = occlusiva velare sorda
= affricata prepalatale sorda (italiano
cento)