La Recepción Crítica de Dino Buzzati en España
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La Recepción Crítica de Dino Buzzati en España
155N: 1133-9527
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2000, o.
ANToNINI
Perugia
Ho ritenuto opportuno suddividere le fasi della ricezione critica dellopera di Dino Buzzafi in Spagna in due epoche ben distinte: 1950-1979 e 19801999. Tale suddivisione non arbitraria, n convenzionale, ma tiene conto del
cambiamento avvenuto agli iizi degli anni 80 nel mondo critico, relativo al
diverso modo di avvicinarsi ala scrittura del Bellunese. Nel corso degli anni
1950-1979 infatti, lapproccio critico si presenta, a mio giudizio, sostanzialmente monocorde: lopera di Buzzati viene vista come manifestazione, seppur originale, della letteratura dellassurdo, e collocata, quasi allunanimitA
accanto a quella di Kafka. Le dissertazioni attorno ale coincidenze BuzzatiKafka, investono gran parte del dibattito che in questo modo trascura lindagine sul vero significato della narrativa dello scrittore italiano. Tale fase
raggiungc il momento culminante nel 1977, periodo in cui la gran parte
dellattcnzione critica si focalizza attorno al Desexto del Ta,-tari. Agli inizi
degli anni 80, si assiste per ad un cambiamento in quanto gli studiosi mostrano maggior interesse agli elenicnti peculiari della scrittura di Buzzati. In
modo particolare, ne viene studiato lelemento simbolico, loriginalit dcl
fantastico, cd inline la lingua e la resa nelle traduzioni in lingua castigliana.
DalIa met degli anni 80, inoltre, assistiamo a un maggiore interesse del pubblico spagnolo nei confronti dello scrittore; nc testimonianza u numero di
ristampe e di traduzioni in lingua catalana e galiziana.
1.
Durante questa prima epoca la critica si rivolge a Buzzati in modo frammentario e superficiale, atteggiarnento che perdura fino ala met dcgli anni
70. Le recensioni che seguono le traduzioni in lingua castigliana delle opere di Buzzati, infatti, non appaiono su riviste letterarie se non sporadicamente e, ad interessarsi al Nostro sono, curiosatnente, riviste di settore, come le riviste mediche2.
ihIe tendenza si protrae, come segnalavo, lino ala nieta degli anni 70,
e precisamente fino al 1977, epoca nella quale si assiste ad una vera e propria polarizzazione dellattenzione critica sullopera di Dino Buzzati in conLe riviste Ietterarie che si occupano di Buzzati sono, nel 1952, Desuno; h,sula. nel
1977, che ospita la critica di P. Minik su Buzzati. Nurnerose, invece, le liviste di carattere
medico come La Izopa XXV. Al servicio del undico; Tribuna mdica: Fc.rnxacia 1,1k-va; I)iazio de Mallorca; Astuzias semanal; Ho5. Badajoz.
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comitanza alluscita della seconda traduzione del Deserto dei Tartari pubblicata nel 1976~.
Di questo primo periodo traccer un quadro piuttosto sommario, in
quanto esiste, al riguardo, lo studio assai completo di Lidia Bonzi5.
Le prime traduzioni delle opere di Buzzati appaiono in Spagna agli iizi
degli anni 40. La prima, infatti, datata 1943, ed ~ fi segreto dei bosco vecculo, tradotta con il titolo El secreto del bosque viejo. Come segnala la Bonzi, tale opera godette di notevole successo critico e di pubblico6.
Ma ~soprattutto attorno ala met degli anni 50 che le traduzioni di opere letterarie straniere cominciano a circolare con maggiore libert nella Pcnisola, grazie anche ad un atteggiamento meno oppressivo da parte della
censura di stato.
Effettivamente, soprattutto negli anni 50 e 60 che le traduzioni delle
opere di Dino Buzzati conoscono un notevole incremento, attraverso la pubblicazione dci racconti prima, e dci romanzi, poi.
La prima edizione de 1 selle messaggeri/Los siete mensajeros, esce nel
l95l~; Panico ala Scala/Pnico en la Sca/a8 nel 1956. Nello stesso anno
esce la prima traduzione de fi deserto dei Ta-ta-i/EI desiexto de los Trtaros9,
D. Buzzati, El desierro de los Trtaros, trad. di Esther Bentez, Madrid, Alianza,
1976.
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seguita, nel 1967, da una nuova edizione della stessa opera, pubblicata in un
volume che comprende anche El seceto del bosque viejo e Los siete niensajerost0.
Ancora, nel 1963 esce la raccolta di racconti intitolata El aco,azado
Todtl, e, nello stesso anno u romanzo Un anioxe/Un amor2.
Da quanto tracciato, seppur sommariarnente, si deduce un notevole interesse di pubblico, al quale per, non corrisponde un uguale interesse da parte degli studiosi. Come segnalavo, le riviste letterarie come Destino se ne
occupano solo marginalmente3, mentre i maggiori tentativi di approccio
allopera dello scrittore bellunese avvengono da parte di riviste a carattere
medico, o locale, che in alcuni casi ofrono traduzioni di singoli racconti4.
Nel 1952, solo due sono i contributi crilici che accompagnano la pubblicazione de Los siete mensajeros15 in lingua castigliana, cd appaiono, a pochi
gorni di distanza, sulle pagine di Solidatidad nacional, e di Destinot6.
Dellopera buzzatiana vengono messi in risalto lelemento lirico e la capacit di creare, attraverso la fantasia, quel clima tutto particolare, peculiare
alo scrittore italiano, capace di affabulare u lettore. In particolare, U critico
di Destino rileva come caratteristica della scrittura di l3uzzati la personificazione della morte, motivo ricorrente nei suoi raccontit7.
Nel 1960 II nome di l3uzzati appare ni cartellone accanto a quello di
Goldoni e di Guareschi, quali autori teatrali italiani rappresentati in occasione del Concurso Nacional de Tea tv a Madrid. Grande successo arride
ala rappresentazione Un solo jiaseo, tratta dallopera di Buzzati e messa in
seena al Colegio Mayor San Pablo, ad opera del T.E.U., della Facultad de
DerechotS.
~o D. Buzzati, El secreto del Bosque Viejo, El desie,-to de los Trtaros, Los siete ihiensajeros, trad. di A. Espina. H. Ferro, Ii. Oliver, Barcelona, ed GP., 1967
D. Buzzati, El acorazado Tod, trad. di D. Pruna, Buenos Aires, Plazag Jams, 1963.
D. Buzzati, Un a/no,, trad. A. Hidalgo, Barcelona, Plaza y Jans, 1963.
13
L. Bonzi, a;L cii., p. 21.
14
La lora XXV Al servicio del mdico, pubbtica sei racconti di Duno Buzzati negli
anni che vanno dal 1960 al 1964. 1 raccontl so,0 i seguenti: Algo hal,a ocurrido e
n. XLI, octubre 1960; El hermano cambiado; Lo gran serpiente. n. XLII, nov. 1960; Poceso por idolatra, n. LXXXIII, abril 1964; El platillo se detuvo, vol. LXXXVII, septiembre 1964.
~
D. BuzzaLi, Los siete..., ci.
6
Solidariedad Nacional, 6marzo 1952; Destino. 22marzo 1952, n. 763.
17 Destino-,-art. cii.:
8
A. M. Peuela Virseda, Cuarenta aos de teatro italiano en Mad,id <1939-1979),
tesi doitorale, Madrid.
1
12
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La critica, nel recensire lopera del Bellunese, sostanzialmente concorde nel collocarla nellambito della letteratura dellassurdo ponendola accanto a quella di Kafka.
Di Buzzati viene rilevata la singolarit e loriginalit del mondo Ietterario, specialmente se posto accanto a quello degli autori italiani a lui contemporanei.
In modo particolare Prez Minik evidenzia il rapporto tra il romanzo ed
il clima storico che lo ingenera: lapogeo del Fascismo, le avvisaglie
dellimminente Guerra Mondiaile, e, soprattutto, il carattere fortetnente antintlitaristico del romanzo.
II parallelismo Buzzati-Kafka viene insistentemente ribadito dalIa critica spagnola23 anche se alcuni studiosi, cautamente, avvertono di prendere le
giuste distanze nel mettere a confronto le opere dei due scrittori. Ne El Europeo, infatti, leggiamo:
9
L. Bonzi, art. ch., p. 20 in nota. Intendo chiarire inoltre, che, nel riferirmi ala ungua spagnola, ho preferito usare u tennine lingua castigliana.
~ Dora iii avant, mi riferir allopera di Buzzati, abbreviandola Deserto.
21
4)? L. Bonzi, art. cit., p. 20.
22
R. Arqus. Sulla traduzione del Deseito dei Trtari in spagnolo e catalano (notetelle di poetica coinparata suite soglie dei testi tradotti), in, Dino Suzzati: la lingua, le hague, Convegno internazionale, Feltre-flelluno, 26-29 Settembre 1991, a cura diNellaGiannetto, Milano, Mondadori, 1994, pp. 185-186.
23
Cf 1. C. Jirnnez-Frontn, Los Trtaros en Buzzati, Tele-Exprs, 5 enero 1977;
El desierto de los Trtaros, in Va Libre, u. 59, abril 1977, El desierto de los Trtaros,
in Asturias semanal, 16/23, abril 1977.
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24
NelIintervista rilasciata ala studiosa Anse Lagon Danstrup, Dino Buzzati, ala domanda: Quali scrittoni hamo avuto per Lei la pi grande importanza7 risponde: Poe <...),
poi Scott, Conrad, Holmano, Dickens, Cecov. Kafka mi ha moho impressionato, ma Tolstoj
mi coramuove. La monte di Ivan Iljic it pi bel libm che conosco. Aase Lagon Danstrup,
Unintervista a Buzzati, iii Lingua e Letterotura, n. 11, I.U.L.M., Milano-Feltre, 1982.
26
L. Bonzi, art. cit., p. 7, iii nota.
27
L. Azancot, El desierto de tos Trtaro<, Tribuna ,ndica, n. 691, 14 enero 1977,
p. 31.
28 R. Sender, Los libros y las das. Dino Buzzati en Ingls, Los ngeles, abril de
25
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2.
Nel corso di quella che ho delinito la seconda epoca della ricezione cririca di Buzzati in Spagna, e che comprende u periodo che va dal primi anal
80 fino al nostri giori, lattenzione degli studiosi si rivela particolarmente
interessata a cogliere quelli che sono gli aspetti pi caratteristici dellopera
del Beflunese; in modo particolare, viene prestata unatlenzione del tutto
speciale alo studio dellelemento simbolico; pur non mancando, anche in
questo caso, parallelisnd con scrittori in lingun castigliana, come Borges, o
in lingua catalana, come Calders.
Nel 1983 esee larticolo della studiosa nordamericana Olga Eggenschwiler Nagel, intitolato La configuracin del Cosmos en la narrativa de Borges y Buzzati29.
La studiosa ravvisa una profonda aflinit tra i due scrittori, rintracciabile nella comune visione dellUniverso: visione che, a sua volta, trae origine
dal pensiero pessimistico del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer30.
Ne risulta una visione tragica dellumanit condannata a vivere in un
Universo caotico, le cui leggi non riesce a comprendere.
La concezione di un mondo irrazionale, governato da divinit malefiche,
viene espressa mediante la simbologia di forme architeltoniche forti, massicce, simboli potenti dellirrazionalit del Cosmo e dellopposizione Diouomo. Tanto la Fortezza J3astiani di l3uzzati, come il Palazzo degli InunortaU di Borges, assurgono a emblemi di un mondo mostruosamente assurdo
di cui si ignorano le origini, capace di ingenerare, in chi cerchi di affrontarlo, un insieme di sentimenti negativi, che altro non sono se non la manifestazione dell angoscia metafisica clic tormenta 1 uomo contemporaneo3t.
29
y Buzzati, in Quadern iberoamercani, lorino, 1982-1983, pp. 339-363. Anche se pu apparire fuorviante jI riferiniento a tale articoto, rispetto allargomento della presente trattazione che, ?~, appunto, La ricezione critica di Dino Buaati u Spagna, reputo comunque
opportuno farne menzione, sia per lartenta anatisi che la studiosa nordainericana rivolge
alluniverso poetico del Nostro, sia perch it paralletisno Buzzati-Dorges, verr ripreso, nc
gli anni seguenti, dalIa critica spagnola.
30
Cf ivi, pp. 342 e 335. Secondo la atudiosa, in Borges tale filiazione patente, in
quauto coninui sano i rimandi deIlargealino al filosofo tedeseo; ja Buzzati, invece, questa
non risulta diretta, ma mediata dalia letiura di Giacomo Leopardi.
~
lo questo senso, ahora, ~ possibite includere i due autori ncllambito di quella che
R. Micha chiama nuova scriuura allegorica che tratta del rapporto uoono-universo. R. Mi-
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Nc scaturisce lidca del senso segreto di un destino impenetrabile alluomo, mache agisce su di Ini come una forza sconosciuta33.
Questa concezione porta ad arriechire la medifazione di Buzzati sulle
uniche leggi che governano il mondo, leggi di causalit. Secondo la studiosa tale riflessione risulta particolarmente evidente nel racconto: II cm/lo del-
bolica della visione caotica dellUniverso. In particolare. in Buzzati ]imnagine, pur non
manifestandosi con le variet e con la sottigliezza di Borges, costituisce, comunque, un eleruento importante della rappresentazione simbolica dellangoscia esistenziale delluomo dinanzi attuniverso. ~f. vi, pp. 352 e 355.
792
D. Buzzati, El desea deis Tdrtars, trad. di R. ?A. Pujol e XI. M. Senabre, Barcelona, Einpries, 1985.
~ D. Buzzati, La famosa invasi deis ssos a Sicilia, trad. di R. M. Pujol e M. M.
Senabre, Barcelona, Ed. Emp~ries, 1986.
~ R. Arqus, Narrar langoixia es esquivar-lat, El Pas, Barcelona, 3 noviembre
1985.
40
~
42
R. Arqus, Sulla tradurjone dell deserto dei Tartari, art. oit, pp- 185-194.
lvi, pp. 192-193.
793
Lo studio dellelemento simbolico nella narrativa buzzatiana caratterizza la ricerca dello studioso sivigliano Leonardo Rivera. II primo articolo in
merito quello del 1989, presentato in occasione del Convegno Internaziomdc: 11 planeta Buzzati, dal titolo: El mbito originario de lo fantstico en
Sessanta -acconti de Dino Buzzati47.
Rivera considera paradigmatica la raccolta Sestanta Racconli, poich ~
qui che lautore giunge a conciliare sapientemente luso dellelemento fantastico e del realismo. Lo studioso giudica poi la componente fantastica di
Buzzati elemento necessario, indispensabile, da non considerare perci come evasione dal reale, ma come fiti-o intospeltivo, capace di tradurre losservazione e lesperienza della realt.
Rivera nIeva inoltre una duplice natura del linguaggio simbolico, che rl
sulta essere un diflicile compromesso tra la realt pi evidente e la pi assurda invenzione:
Ibdem.
~
A tale proposito cf D. Buzzati, El desic-lo de los Trtaros, trad. di E. Bentez, prologo di J. L. Borges, Buenos Aires, Hyspmerica, 1985.
46
R. Arqus. Sulla traduzione att. cii., p. 193.
~ L. Rivera, El mbito originario de lo fantstico en Sessamta Racconti de Dimo Buzzati,
in, II pianeta Ruzzati. Atti del Convegno Internazionale Feltre-Belluno, 12-15 ottobre 1989, a cura di Nella Giannetto, Milano, Mondadori, 1992, pp. 475-494. Su tale argomento, ritorner con
tarticoto: El mensajero simblico en Sessanta Racconti de Dino Buzzati, Novecento, Actas del
V Congreso de italianistas espaoles, Oviedo, Universidad de Oviedo, 1996, Pp. 491-502.
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Lo studioso, inoltre, segnala lesistenza di un nucleo semantico comunc a tutti i racconti, a cui i simboli, pur nella diversit della realizzazionc espressiva, rimandano. Tale nucleo semantico costituito dal mito
cristiano del peccato originale che fonda u tempo e la storia, e dal quale
derivano i temi principali quali lattesa, la ricerca, la solitudine e la rinuncia49.
Inoltre lo spazio, e limportante funzione che questo riveste nei Sessana; -acconl, porta lo studioso a parlare di un Topocosnos50 nel quale la figura del nessaggero assurge a vera e propria quintessenza del simbolismo buzzatiano, in quanto i mcssaggeri rappresentano la possibilit dellunione che
luomo pu stabilire con la propria trascendenza:
Las llamadas o los fatales presagios, la promesa de salvacin o la
condena inevitable (...) sitan al hombre siempre en posicin central,
como campo de batalla de lo moral (...), en un cruce de caminos contrapuestos58.
Qualche tempo dopo, lo studioso riprende la ricerca ne El Correo de Andaluca52, per sottolineare quanto, in realt, il fantastico di Buzzati costituisca un importante elemento di riflessione. Rivera lo considera il pi grande scrittore del genere fantastico in Italia, anche se poco apprezzato nel
proprio Paese. Articolo di notevole interesse in quanto lindagine si amplia
aeli interessanti rapporti tra Buzzati e lopera del pittore fiammingo Hieronymus Bosch al quale u Nostro gi nel 1966 si era interessato redigendo
unintroduzione al volume II maestro del Giudizio Universae53.
48
~
~
~
52
1992.
~
tI maestro del Giudizio universale, in Lopera comp/eta di Bosch, introduzione di
Dimo Buzzati, Milano, Rizzoli, 1966.
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bolica dello spazio rimanda ala sacralit di questo, cosi come viene concepito dalia tradizione cristiana:
El espacio de la espera [es] el mbito caracteristico del ser humano. Lugar intermedio, fronterizo, ubicacin esencial del hombre,
abierto a una trascendencia que se te niega, representa el sentimiento ms profundo dcl mismo Buzzati siempre a la bsqueda de la
frontera del Reino del padre a la vez ansioso por cruzara y temeroso de conseguirlo54.
Giungendo ni nostri giorni, bisogna dire che pur non essendo comparsi,
ancora, saggi critici o monografie dedicate al l3ellunese, si assiste, comunque ad una certa attenzione, anche da parte del mondo accademico, ala narrativa breve di Buzzati.
Nel corso dell VIII Cotgreso Nacional de Italianistas, svoltosi a Granada nei giorni 30 settembre-2 oltobre 1998, due comunicazioni hanno avuto
per oggctto lo studio dei racconti55.
Relativamente allinteresse del pubblico, nel periodo 1983-1995, le opere di I3uzzati godono di un considerevole successo, almeno stando ale ristampe di alcune opere come Lo famosa invasin de Sicilia por los osos56,
del Desierto57, come pure dei racconti.
Nel corso degli mini 90, un certo ineresse ha destato la lingua di Buzzati e i problemi che questa comporta nella traduzione. Inserendosi nel clima di un mutato atteggiamento nei confronti della disciplina, non pi considerata come meccanica trasposizione di elementi linguistici da un idioma ad
un altro58, gli studiosi hanno indagato sulle peculiarit e dunque sulle difficolt che presenta, nelloperazione del tradurre, la lingua del Bellunese.
Di contro al luogo comune che per lungo tempo ha pesato sulla scrittura
di Buzzati, considerata troppo semplice, colloquiale, lo studioso Rivera se-
0. Buzzati,
O. Buzzati,
56
796
cit.
gnala che una delle maggiori difficolt del traduttore consiste proprio nel
apparente chiarezza di rnezzi espressivi dellAutorc: Infatti molte traduzioni, sono state fatte afla svelta alterando u pensiero originale dellautore e trivializzando il valore letterario dei testi59.
E ancora Rivera a pone lattenzione sullimportanza della lingua ed a
notare che la maggiore difficoJt?~ risiede nella comprensione delluniverso
simbolico dellautore, come pure nel valore etico di cui riveste i vocaboli che
diventano cosi, paivle-chtiave. Lo stesso Rivera, inoltre, propone la traduzione di un racconto medito nel Con-eo de Andaluca: G-andezza dell
orno/Grandeza del /ornNv. racconto dove:
[i] Significati delte parole basilan cambiano e contendono tra di loro md corso della narrazione. lo esso la semplicitA espressiva nasconde una pregnante ricchezza di significati a prima vista invisibili.
Quindi it racconto diventa una schietta parabola (...) Un po ala ma-
niera delle Mille e una notte. In esso il pensiero di Buzzati nascondendosi sempse si muove critico e ironico dietro le impronte di una
sola e anbigua parola60.
p.
172.
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