Friedrich Nietzsche

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FRIEDRICH NIETZSCHE (1844-1900)

[Si veda il libro di testo, vol. D tomo 1, da pag. 3 a pag. 32]


1. BREVI CENNI RELATIVI ALLA VITA E ALLE OPERE
a. Friedrich Nietzsche nasce nel 1844 a Rcken, presso Lipsia, in Germania. Suo
padre un pastore protestante.
b. Tra il 1864 e il 1865 studia teologia e poi filologia classica.
c. Nellinverno 1865-1866, a Lipsia, conosce e apprezza Il mondo come volont
e rappresentazione di Schopenhauer
d. Nel 1869, a soli 24 anni, ottiene la cattedra di lingua e letteratura greca
allUniversit di Basilea.
A Basilea diviene amico del musicista R. Wagner.
e. Nel 1872 pubblica il suo primo libro, il capolavoro La nascita della tragedia
f. Nietzsche rompe lamicizia con Wagner (criticato perch vicino al cristianesimo
nellultima fase delle sue opere) e si distacca dal pensiero di schopenhaueriano.
g. Nel 1879, non in salute a causa di emicranie, attacchi di vomito e disturbi alla
vista, Nietzsche lascia la cattedra a Basilea e inizia a viaggiare tra la Svizzera,
lItalia e la Francia meridionale.
h. Nel 1882 pubblica La gaia scienza. Sempre nel 1882, Nietzsche si innamora di
una giovane russa di 21 anni, Lou Salom. Lei per si allontana e sposa un altro
uomo.
i. Nel 1883 Nietzsche pubblica le prime due parti di Cos parl Zarathustra, nel
1884 la terza parte.
j. Nel 1887 Nietzsche pubblica Genealogia della morale. Uno scritto polemico.
k. Nel 1889 Nietzsche ha un crollo psichico mentre si trova a Torino. Un amico lo
ricovera a Basilea in una clinica per malattie nervose.
l. Dal 1897 Nietzsche assistito dalla sorella Elizabeth Frster-Nietzsche. Muore a
Weimar nel 1900.
2. NAZIFICAZIONE E DENAZIFICAZIONE
a. Per molto tempo Nietzsche stato avvicinato alla cultura nazista (secondo
questa interpretazione, il nazismo sarebbe in qualche modo derivato dalla
filosofia di Nietzsche). Tale lettura ha come punto di riferimento lopera di Alfred
Bumler Nietzsche, il filosofo e la politica (1931). Inoltre stata la sorella di
Nietzsche, Elisabeth, ad agevolare tale operazione, pubblicando in modo
arbitrario i frammenti postumi del filosofo sotto il titolo di Volont di potenza (il
filosofo avrebbe sostenuto un pensiero reazionario).
A questo proposito si parla di nazificazione del pensiero di Nietzsche.
La sorella di Nietzsche ha delle responsabilit in negativo (incontr anche Hitler
nel 1933). E sbagliato parlare di Nietzsche come di una sorta di padre
dellideologia nazionalsocialista, tuttavia altrettanto indubbio che nelle sue
opere sono presenti diversi spunti antidemocratici e antiegualitari.
b. La nazificazione del pensiero di Nietzsche stata comunque largamente
contestata nel secondo dopoguerra (denazificazione). Importanti a questo
proposito sono le edizioni critiche delle opere di Nietzsche, a cura di Giorgio Colli
e Mazzino Montinari (anni 60 del 900).

3. FASI O PERIODI DELLA FILOSOFIA DI NIETZSCHE


La filosofia di Nietzsche viene convenzionalmente divisa in quattro fasi, tappe di un
pensiero in continuo divenire:
I.
Scritti giovanili del periodo wagneriano-schopenhaueriano (1872-1876)
Es. La nascita della tragedia (1872)
II.
Scritti intermedi del periodo illuministico o genealogico (1878-1882)
Es. La gaia scienza (1882)
III.
Scritti del meriggio o di Zarathustra (1883-1885)
Es. Cos parl Zarathustra
IV.
Scritti del tramonto o degli ultimi anni (1886-1889)
Es. Genealogia della morale (1887)
4. PERIODO GIOVANILE
LA NASCITA DELLA TRAGEDIA dallo spirito della musica. Ovvero: grecit e
pessimismo (1872)
a. Si tratta di unopera composita allinterno della quale coesistono filologia,
filosofia ed estetica. E il primo capolavoro di Nietzsche e risente dellinflusso
della filosofia di Schopenhauer.
b. Al centro dellopera vi la distinzione tra due opposti, APOLLINEO e
DIONISIACO.
Apollineo e dionisiaco, secondo Nietzsche, sono i due impulsi di base dello
spirito e dellarte greca.
APOLLINEO
Forma, ordine
Stasi
Apollo
Finito
Sogno
Serenit
Fuga di fronte al divenire
Rappresentato dalla scultura e dalla
poesia epica

DIONISIACO
Caos, disordine
Movimento
Dioniso
Infinito
Ebbrezza
Inquietudine
Forza vitale e partecipazione al divenire
Rappresentato dalla musica, dalla danza,
dalla poesia lirica

c. Secondo Nietzsche la sensibilit greca ha allinizio un carattere dionisiaco e


tende ad individuare il dramma della vita e gli aspetti orribili dellesistenza.
In seguito lapollineo nasce proprio come tentativo di introdurre nella vita un
senso di ordine e armonia, rendendo pi accettabile lesistenza (dando al caos
una forma). Gli di olimpici rappresentano questo tentativo.
d. APOLLINEO E DIONISIACO NELLA STORIA GRECA
1) ETA PRESOCRATICA (VII-VI a. C.)
Apollineo e dionisiaco esistono entrambi ma vivono separati e opposti.
2) ETA DELLA TRAGEDIA ATTICA (VI-V a. C.)
Apollineo e dionisiaco, prima separati, si armonizzano tra loro e si creano
capolavori sublimi. Questo avviene allinterno della grande tragedia di
Sofocle ed Eschilo, miracolo metafisico della grecit.
La tragedia attica allo stesso apollinea e dionisiaca:
- Apollinea nelle parti sceniche (immagini che rappresentano la
vicenda e il dramma delleroe)
- Dionisiaca nella musica e nella danza del coro

Nietzsche fa riferimento anche alletimologia del termine tragedia:


- Trghos = capro
- Od = canto
La tragedia sarebbe nata dal coro tragico dei seguaci di Dioniso
mascherati da capri.
INTERPRETAZIONE NIETZSCHEANA (il significato di tragedia alla luce
dei concetti apollineo e dionisiaco)
Nella tragedia il vissuto tragico delleroe (caos, coro dionisiaco,
musica) rappresentato attraverso immagini belle e compiute
(apollineo). Apollineo e dionisiaco sono dunque perfettamente
armonizzati, caos e forma si uniscono.
3) ETA TRA V E IV a. C.
Larmonia tra dionisiaco e apollineo cessa e lapollineo prevale, quasi
soffocando il dionisiaco.
Si tratta di una vera e propria decadenza e il principale responsabile
Euripide con la sua tragedia: luomo quotidiano entra in scena e la tragedia
si trasforma in una serie di eventi razionalmente concatenati (si pensi anche
al Deus ex machina). Alla base del razionalismo euripideo, secondo
Nietzsche, c il razionalismo socratico. Socrate con il suo ottimismo,
secondo Nietzsche, uccide il dionisiaco e quindi una fondamentale verit
della vita. Lo spirito socratico uccide dunque lo spirito dionisiaco. Con
Socrate ed Euripide inizia la decadenza della civilt occidentale. Lo spirito
dionisiaco lo spirito delluomo tragico che vede il dramma della vita, lo
spirito socratico lo spirito delluomo teoretico che altera la verit della vita
vedendo in essa solo ordine e armonia. Lo spirito socratico porta al
Cristianesimo.
e. IL LEGAME CON SCHOPENHAUER E LELOGIO DI NIETZSCHE DELLO
SPIRITO TRAGICO
1) Nietzsche, come sappiamo parte dal pensiero di Schopenhauer.
Anche secondo Nietzsche la vita dolore, caos, assurdit, tragedia, lotta,
crudelt.
2) Due atteggiamenti sono allora possibili di fronte alla vita:
a) La fuga ( la soluzione proposta da Schopenhauer con lascesi)
b) Laccettazione totale ( la soluzione voluta da Nietzsche).
Secondo Nietzsche luomo deve guardare la vita per quello che (dolore,
privazione, assurdit e caos) e deve accettarla fino in fondo, vivendola
pienamente. Deve avere quindi uno spirito tragico e, come Dioniso, deve
essere gioioso, ebbro, danzante e ridente di fronte alla vita. Dioniso
rappresenta lemblema di chi dice s alla vita con le sue caratteristiche.
Nietzsche stesso vuole essere discepolo di Dioniso.

f.

Quando luomo riesce a vedere la vita cos come , senza ingannarsi, e a


viverla pienamente diventa allora superuomo.
In questa prima fase del pensiero di Nietzsche, solo l ARTE riesce davvero a
capire e ad esprimere il senso della vita. Si parla di natura metafisica dellarte.
Larte pi elogiata la musica, in particolare quella di Wagner. Schopenhauer
(escludendo la teoria dellascesi) e Wagner sono dunque le due figure
emblematiche di questo primo periodo nietzscheano.

5. IL PERIODO GENEALOGICO O ILLUMINISTICO (1878-18823)

LA FILOSOFIA DEL MATTINO


a. Nietzsche si distacca dal pensiero di Schopenhauer e dalla musica di Wagner.
Nietzsche abbandona la metafisica da artista del primo periodo e d
importanza alla scienza e alla riflessione critica nei confronti di religione, arte e
metafisica, che appaiono come illusioni da distruggere.
Nietzsche diviene quindi illuminista (critica la cultura tramite la scienza).
b. Che cosa la scienza cos come intesa da Nietzsche?
E un metodo di pensiero che serve a togliere gli errori che caratterizzano la
mente degli uomini.
Nietzsche utilizza un procedimento critico storico e genealogico:
- Critico perch pone il sospetto alla base di ogni indagine
- Storico e genealogico in quanto, secondo lui, non ci sono realt
statiche e immutabili. Ogni cosa lesito di un processo da
costruire.
Nello specifico, con il metodo critico storico e genealogico,
Nietzsche vuole evidenziare le radici umane dei cosiddetti valori
sovrumani.
c. Si parla, in relazione a questo periodo della filosofia di Nietzsche, di filosofia del
mattino: la vita intesa come libero esperimento senza certezze gi date.
d. Secondo Nietzsche, lumanit caratterizzata da due errori fondamentali:
1) La religione e la metafisica
2) La morale (trattata per lo pi nellultimo periodo)
e. Concentriamoci allora sulla CRITICA DI NIETZSCHE ALLA RELIGIONE E ALLA
METAFISICA.
Il riferimento allopera La gaia scienza (1882) e allannuncio della morte di
Dio.
1) Secondo Nietzsche Dio :
a. Il simbolo di ogni prospettiva oltremondana che pone il senso dellessere
al di l dellessere (in un altro mondo)
Dio e lal di l rappresentano in questo senso una fuga delluomo dalla
vita e una rivolta contro questo mondo terreno.
b. La personificazione delle certezze ultime delluomo, di tutte le credenze
metafisiche e religiose elaborate nel corso nei millenni per rendere
migliore e pi accettabile la vita.
Limmagine di un mondo ordinato e caratterizzato dal bene solo una
nostra costruzione mentale che serve a sopportare la vita e ad affrontarla
meglio. Il mondo uno solo: falso, assurdo, crudele. Metafisica, morale,
religione e scienza sono solo forme diverse di menzogna.
La religione (Dio) e la metafisica non sono altro che decorazioni della
realt, bugie di sopravvivenza. Dio la pi antica delle bugie vitali, la
nostra pi grande menzogna.
Luniverso palesemente caratterizzato dallinesistenza di Dio; non c
bisogno di dimostrare che Dio non esiste, gi chiaro. La realt stessa
confuta lidea di Dio.
2) Nietzsche si appresta allora innanzitutto ad annunciare agli uomini che in
corso la morte di Dio.
Leggiamo allora il testo sulla fotocopia tratto da La gaia scienza.
Proviamo poi a commentarlo.

IL GRANDE ANNUNCIO (La gaia scienza)


Avete sentito di quel folle uomo (il filosofo profeta) che accese una lanterna
alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare
incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poich proprio l si trovavano
raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscit grandi risa (il
riferimento allateismo ottimistico e superficiale dei filosofi dell800:
negano lesistenza di Dio ma non sono consapevoli della portata di
questo evento). "E forse perduto?" disse uno. "Si perduto come un
bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si
imbarcato? emigrato?" - gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle
uomo balz in mezzo a loro e li trapass con i suoi sguardi: "Dove se n' andato
Dio? - grid - ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi
tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il
mare bevendolo fino all'ultima goccia? (il riferimento al fatto che
uccidere Dio non facile e costituisce unardua impresa). Chi ci dette la
spugna per strusciar via l'intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere
questa terra dalla catena del suo sole? Dov' che si muove ora? Dov' che ci
muoviamo noi? Via da tutti i soli? Non il nostro un eterno precipitare? E
all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso?
Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi
lo spazio vuoto? Non si fatto pi freddo? Non seguita a venire notte, sempre
pi notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? (il riferimento al
senso di smarrimento che caratterizza gli uomini subito dopo la
consapevolezza raggiunta circa la morte di Dio). Dello strepito che fanno
i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo
ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli di si decompongono! Dio
morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli
assassini di tutti gli assassini? Quanto di pi sacro e di pi possente il mondo
possedeva fino ad oggi, si dissanguato sotto i nostri coltelli; chi deterger da
noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatori,
quali giuochi sacri dovremo noi inventare? Non troppo grande, per noi, la
grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare di, per
apparire almeno degni di essa? (Il riferimento al fatto che solo il
superuomo in grado di sostenere la morte di Dio). Non ci fu mai
un'azione pi grande: tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in
virt di questa azione, ad una storia pi alta di quanto mai siano state tutte le

storie fino ad oggi!". A questo punt il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo
sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti.
Finalmente gett a terra la sua lanterna che and in frantumi e si spense.
"Vengo troppo presto - prosegu - non ancora il mio tempo (il riferimento
al fatto che non tutti hanno compreso che Dio morto). Questo enorme
avvenimento ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non ancora
arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume
delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere
state compiute, perch siano vedute e ascoltate. Quest'azione ancor sempre
pi lontana da loro delle pi lontane costellazioni: eppure son loro che l'hanno
compiuta!". Si racconta ancora che l'uomo folle abbia fatto irruzione, quello
stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam
Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere
invariabilmente in questo modo: "Che altro sono ancora queste chiese, se non
le fosse e i sepolcri di Dio?" (il riferimento alle religioni moderne in
crisi, veri e propri cadaverici residui del passato).
3) La morte di Dio rappresenta latto di nascita del superuomo.
La morte di Dio rappresenta la fine, il crollo e la morte degli ideali assoluti
che per lungo tempo hanno consentito alluomo di vivere meglio, anche se
nellinganno.
Chi in grado di accettare il venire meno di Dio e di questi ideali assoluti
diventa superuomo, oltre uomo.
Dopo la morte di Dio e il crollo dei valori assoluti il superuomo ha di fronte a
s un mare aperto di possibilit, un mondo da investire con nuovi significati,
una libera progettazione della propria esistenza.
Luomo per deve prima diventare superuomo e passare sopra il cadavere di
tutte le divinit.
Afferma Zarathustra: Morti sono tutti gli di: ora vogliamo che il superuomo
viva.
O Dio non esiste, il mondo assurdit e caos e il superuomo ha senso,
oppure Dio esiste, il mondo ordinato e il superuomo non ha senso.
4) Nietzsche non abbatte solo il Dio delle religioni ma anche tutti i suoi
surrogati o sostituti che hanno la stessa funzione (rendere migliore
lesistenza mentendo):
a. Lo Stato
b. LUmanit
c. La scienza
d. Il socialismo
5) La morte di rappresenta anche la fine delle METAFISICA per eccellenza: il
platonismo. Il cristianesimo del resto, secondo il filosofo, non altro che un
platonismo per il popolo che offende questo mondo introducendone un
altro di gran lunga migliore.

6. IL TERZO PERIODO: GLI SCRITTI DEL MERIGGIO O DI ZARATHUSTRA (18831885)


a. La terza fase del filosofare di Nietzsche parte dalla conclusione della seconda
fase: Dio morto e con questo tolta di mezzo ogni scissione dualistica della
realt. La terza fase ha come opera fondamentale Cos parl Zarathustra (18831884).
b. Analizziamo allora i contenuti dellopera in questione:
1) Dopo la morte di Dio assistiamo allavvento del superuomo. Zarathustra
non il superuomo ma il suo profeta (Io sono il messaggero del fulmine e
[] il fulmine si chiama superuomo).
Zarathustra o Zoroastro (VII-VI a. C.) stato un profeta persiano.
Non sappiamo con precisione perch Nietzsche lo abbia scelto come profeta
del superuomo. Secondo Nietzsche Zarathustra stato il primo a tradurre la
morale in termini metafisici accorgendosi del proprio errore.
2) I temi di base dellopera sono tre:
a. Il superuomo (annunciato nella prima parte)
b. La volont di potenza (annunciata nella seconda parte)
c. Leterno ritorno (annunciato nella terza parte)
Ci concentreremo ora sul primo e sul terzo punto. La volont di potenza,
infatti, sar trattata da Nietzsche soprattutto negli scritti della quarta
fase.

3) IL SUPERUOMO
a. Il superuomo, una delle tematiche pi celebri del pensiero di Nietzsche,
un concetto filosofico che introduce un nuovo tipo di uomo (bermensch
= oltreuomo), un uomo con queste caratteristiche:
1) Accetta la dimensione tragica e dionisiaca dellesistenza (si ricordi La
nascita della tragedia)
2) Dice s alla vita senza esitazione
3) Regge la morte di Dio e la fine delle certezze e dei valori assoluti
4) Accetta la prospettiva delleterno ritorno (come vedremo pi avanti
nella quarta fase)
5) Si libera dalla morale e dal cristianesimo (come vedremo pi avanti
nella quarta fase)
6) Si pone come volont di potenza (come vedremo pi avanti nella
quarta fase)
7) Supera il nichilismo (come vedremo pi avanti nella quarta fase)
8) Si afferma come volont interpretante (come vedremo pi avanti nella
quarta fase)
Il superuomo si staglia sullorizzonte del futuro.
b. Il superuomo si pone oltre ogni tipo antropologico. Non lesteta
dannunziano, un uomo diverso da quello che conosciamo, un uomo
che, dopo la morte di Dio in grado di creare nuovi valori e di
interpretare in modo nuovo la realt.
c. Il superuomo fedele allunico mondo che esiste, quello sulla terra (Vi
scongiuro fratelli rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi
parlano di sovraterrene speranze). Luomo nato per vivere sulla terra ed

essenzialmente corpo. La terra non pi quindi una sorta di deserto ma


una dimora gioiosa; il corpo non la prigione o tomba dellanima ma il
modo dessere proprio delluomo.
d. Anche se qualche studioso ha visto nel superuomo una sorta di umanit
liberata riferendosi al pensiero marxista e interpretando il pensiero di
Nietzsche in senso progressista, il superuomo presenta caratteri
marcatamente antidemocratici e reazionari. I superuomini rappresentano
una lite di individui superiori, una razza dominatrice che ha bisogno
della schiavit delle masse (Frammenti postumi). Il superuomo
leccezione superiore che si contrappone al gregge degli inferiori. Non
tutti possono essere superuomini, solo pochi.
Questo discorso non vuole per forza leggere Nietzsche in senso politico.
Pi volte Nietzsche critica i valori politici del suo tempo. Il significato del
superuomo filosofico, non politico.

4) LA TEORIA DELLETERNO RITORNO ALLUGUALE


a. Nietzsche parla di questa dottrina come del suo pensiero pi profondo e
decisivo. Zarathustra chiama questa dottrina il pi abissale dei miei
pensieri.
Nietzsche ci racconta che lidea della teoria delleterno ritorno allUguale
gli venuta in mente durante una passeggiata a Sils Maria, in alta
Engadina, nellAgosto 1881, costeggiando il lago di Silvaplana in un
paesaggio meraviglioso.
b. Leggiamo la prima formulazione della teoria dellEterno ritorno allUguale
dalle pagine de La gaia scienza (aforisma 341). [Si veda la fotocopia
distribuita in classe]

FRIEDRICH W. NIETZSCHE
La gaia scienza, aforisma 341
Il peso pi grande. Che accadrebbe se, un giorno o una notte, un demone strisciasse
furtivo nella pi solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: Questa vita, come tu ora la
vivi e lhai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non
ci sar in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e
sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovr fare ritorno a
te, e tutte nella stessa sequenza e successione e cos pure questo ragno e questo
lume di luna tra i rami e cos pure questo attimo e io stesso. Leterna clessidra
dellesistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!.
Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che cos ti ha
parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immenso, in cui questa sarebbe
stata la tua risposta: Tu sei un dio e mai intesi cosa pi divina? Se quel pensiero ti
prendesse in suo potere, a te, quale sei ora, farebbe subire una metamorfosi, e forse ti
stritolerebbe; la domanda per qualsiasi cosa: Vuoi tu questo ancora una volta e
ancora innumerevoli volte? graverebbe sul tuo agire come il peso pi grande!

Oppure, quanto dovresti amare te stesso e la vita, per non desiderare pi alcunaltra
cosa che questa ultima eterna sanzione, questo suggello?

UNA PRIMA CONSIDERAZIONE


Il semplice uomo non in grado di accettare leterno ritorno. Solo il superuomo in
grado di farlo. Di fronte alleterno ritorno (tutto deve ritornare infinite volte), luomo
comune prova terrore, il superuomo invece prova gioia entusiastica in virt del suo s
totale alla vita.

c. Una seconda e pi eloquente formulazione della teoria delleterno ritorno


la troviamo in Cos parl Zarathustra, lopera che stiamo considerando.
Facciamo riferimento al discorso su La visione e lenigma che vede
come protagonista Zarathustra.
Leggiamo il passo in questione [Si veda la fotocopia distribuita in
classe].
RIASSUNTO:
- Zarathustra sale lungo un difficile sentiero di montagna. Il sentiero
rappresenta il faticoso innalzarsi del pensiero umano.
- Zarathustra, con il nano che lo accompagna (che rappresenta il
suo doppio, colui che r appresenta i valori "universali), si trova di
fronte una porta carraia con la scritta attimo (rappresenta il
presente). Dalla porta di dipartono due sentieri che si perdono: il
primo porta allindietro (il passato), il secondo in avanti (futuro).
- Zarathustra chiede al nano se le due vie si incontrano. Zarathustra
enuncia in seguito la dottrina delleterno ritorno allUguale.
- Si verificano poi due trasformazioni della scena. Alla fine
Zarathustra si ritrova in un desolato luogo e vede un pastore
rotolarsi a terra con un serpente nero che gli penzola dalla bocca e
tenta di soffocarlo.
- Zarathustra prova a strappare il serpente dalle fauci delluomo;
poi, non riuscendoci, consiglia al pastore di mordere il serpente.
- Il pastore stacca con un morso la testa al serpente e la sputa
lontano. Poi si alza in piedi: non pi lo stesso di prima, un
essere luminoso che ride.
SIGNIFICATO
- Il pastore rappresenta luomo che non si ancora trasformato in
superuomo e che non ha ancora accettato la dottrina delleterno
ritorno.
- Il serpente (che indica il circolo) rappresenta la dottrina delleterno
ritorno
- Lessere di luce che ride rappresenta il superuomo che ha vinto
con coraggio (Il morso) la ripugnanza e il terrore per leterno
ritorno.

Nietzsche, con la teoria delleterno ritorno, torna a recuperare la


visione ciclica del tempo propria di alcune concezioni pre-cristiane
[Si veda il breve brano a pag. 23]

IL SIGNIFICATO DELLA TEORIA DELLETERNO RITORNO ALLUGUALE


INTERPRETAZIONI
Che cosa davvero la dottrina delleterno ritorno allUguale?
a. Forse una certezza cosmologica.
A volte Nietzsche prova a spiegarla in modo scientifico: siccome la
quantit di energia delluniverso finita mentre il tempo in cui essa si
esprime infinito, le manifestazioni e le combinazioni di essa dovranno per
forza ripetersi
b. Forse unipotesi sullessere che serve da schema etico o da imperativo
categorico: Ama la vita come se tutto dovesse ritornare
c. Forse una metafora del modo dessere delluomo davvero felice

FUNZIONE DELLA TEORIA DELLETERNO RITORNO ALLUGUALE


La teoria in questione, allinterno del pensiero di Nietzsche, ha insieme una
portata polemica e una portata costruttiva:
a. Lottica delleterno ritorno porta a rifiutare completamente una concezione
rettilinea o lineare del tempo inteso come catena di eventi dove un evento
ha senso solo in funzione dellevento che lo precede o segue. Nietzsche
ritiene che secondo una concezione lineare del tempo non sia possibile una
piena felicit esistenziale: nessun momento autonomo per quanto
riguarda il suo significato
b. Lottica delleterno ritorno, invece, porta a collocare il significato dellessere
nellessere stesso, non in momenti che devono ancora venire. In ogni
attimo della vita, secondo la concezione ciclica del tempo, essere e senso
coincidono.

7. IL QUARTO PERIODO: GLI SCRITTI DEL TRAMONTO O DEGLI ULTIMI ANNI


(1886-1889)
a. Negli scritti dellultimo periodo Nietzsche abbandona la parte costruttiva del suo
sistema e attua una decisa polemica contro alcuni valori del proprio tempo.
b. Ci concentriamo in particolare su quattro tematiche importanti:
I.
La critica della morale e del Cristianesimo
II.
La volont di potenza

III.
IV.

Il nichilismo
Il prospettivismo

I.

CRITICA DELLA MORALE E DEL CRISTIANESIMO


1) La morale, lungo il corso dei tempi, stata vista sempre come un fatto
evidente posto sopra luomo.
Nessuno si mai posto il problema della morale. Nessuno ha mai
messo in discussione la morale stessa.
2) Nellopera Genealogia della morale (1887), Nietzsche critica la morale
e i suoi valori.
- Nellopera Nietzsche propone unanalisi genealogica della morale e
cerca di scoprire in che modo psicologicamente si originata
- Nietzsche ritiene che i valori trascendenti della morale e la morale
stessa siano solo proiezioni di tendenze umane.

La cosiddetta voce della coscienza, presunta base della morale,


non altro che la presenza in noi delle autorit sociali che ci
hanno educato. La voce della coscienza non la voce di Dio
nelluomo, la voce degli altri uomini nelluomo. La moralit
dunque listinto del gregge nel singolo.
La morale dunque il risultato di determinate prospettive di utilit
in vista del rafforzamento delle forme di dominio umano.
Allinizio, e soprattutto nel mondo classico, la morale espressione
dellaristocrazia cavalleresca e guerriera e d importanza a valori
vitali come la salute, la forza, la fierezza, la gioia. E la cosiddetta
MORALE DEI SIGNORI.
In un secondo tempo, che culmina con il Cristianesimo, la morale
d importanza a valori anti-vitali come lumilt, la povert, il
sacrificio di s. E la MORALE DEGLI SCHIAVI.
Come si passati dalla morale dei signori a quella degli schiavi?
La morale dei signori comprende allinizio la morale dei guerrieri e
la morale dei sacerdoti: il guerriero innalza le virt del corpo
(forza, fierezza, salute ecc), il sacerdote quelle dello spirito (forza,
fierezza, salute ecc.).
Siccome per il corpo per natura pi forte, il sacerdote prova
invidia nei confronti del guerriero. Il sacerdote allora, per affermare
se stesso sul guerriero, crea una tavola di valori morali
completamente diversa da quella dei signori: la morale degli
schiavi.
Il sacerdote afferma allora che lo spirito viene prima del corpo, che
lumilt viene prima dellorgoglio, che la castit viene prima della
sessualit ecc.
Gli ebrei sono i principali responsabili (colpevoli) di questo
rovesciamento di valori. Gli ebrei sono, secondo Nietzsche,
popolo sacerdotale per eccellenza. I migliori ora sono diventati i
poveri, i malati, gli impotenti, i deformi.
Al culmine di questa degenerazione vi il Cristianesimo.
Luomo cristiano lemblema delluomo debole verso la vita.
Luomo prodotto dal cristianesimo un individuo malato e

represso, preda di sensi di colpa, che scarica allinterno gli istinti


che lo portano verso lesterno. E una maschera di serenit,
psichicamente auto-tormentato e che nasconde una rabbiosa
aggressivit contro la vita e il prossimo.
E esistito un unico vero cristiano, Ges Cristo. Per il resto la
Chiesa proprio ci contro cui Ges ha predicato.
3) Contro il cristianesimo e i suoi valori necessaria allora una
TRASVALUTAZIONE DI TUTTI I VALORI che consiste:
a. In un rifiuto dei valori antivitali e nellaccettazione di quelli vitali (il
discorso torna allo spirito dionisiaco)
b. In un nuovo modo di vedere i valori morali: non pi come legati a
entit metafisiche ma come libere proiezioni delluomo
(superuomo) e della sua volont di potenza. Il superuomo dunque
anche colui che giunge alla trasvalutazione dei valori morali (si
vedano le caratteristiche del superuomo a pag. 7)
Nietzsche si sente allora come il profeta che annuncia lavvento di
una nuova civilt.
Il filosofo il nuovo legislatore e costruttore di storia che stabilisce
le mete delluomo. Kant e Hegel sono operai della filosofia, non
veri filosofi. Il filosofo vero conosce e crea.
II.

LA VOLONT DI POTENZA
1) Nietzsche parla della volont di potenza come dellintima essenza
dellessere (frammenti postumi): il mondo volont di potenza,
nientaltro!.
La volont di potenza dunque la vita stessa, forza che si espande di
continuo. Ogni essere vivente quindi volont di potenza. La vita
spinta allautoaffermazione. Alla base dellessere non c la volont di
vivere (Schopenhauer) ma la volont di potenza.
La volont di vivere trova la sua affermazione massima nel
superuomo.
Il superuomo oltre luomo non solo perch supera luomo del
passato, ma anche perch continuo superamento di s: la sua vita
auto-creazione, produzione libera da piani prestabiliti (si ricordi i
caratteri della vita del superuomo dopo la morte di Dio).
2) Se la vita continua e libera creazione (i valori assoluti metafisici e
religiosi sono stati spazzati via), allora lARTE, come forza creatrice,
la forma suprema della vita (Il mondo unopera darte che genera
se stessa). Lartista una prima figura visibile del superuomo. Nel
suo ultimo periodo, quindi, Nietzsche torna a valorizzare larte (come
nel primo periodo).
3) La volont di potenza del superuomo una volont che produce nuovi
valori. Si parla di essenza ermeneutica e interpretativa della volont
di potenza.
4) La volont di potenza del superuomo ha il proprio culmine
nellaccettazione piena della dottrina delleterno ritorno allUguale.

La volont di potenza supera il problema dell immodificabilit o


irrevocabilit del tempo: il superuomo non dice cos fu, ma cos
volli che fosse. Si parla a questo proposito di redenzione del tempo.
Il superuomo imprime al divenire il carattere dellessere.
5) La volont di potenza, oltre ad avere valenze teoriche (quelle viste) ha
anche valenze concrete legate alla volont di potenza come
sopraffazione e dominio.
[Si leggano a questo proposito i brani allinizio di pag. 28]
Sono passi in cui sono evidenti gli aspetti antidemocratici e
antiegualitari del pensiero di Nietzsche. Da questo punto di vista i
superuomini non sono uomini viventi tutti in una democrazia ma spiriti
destinati a dominare.
III.

IL NICHILISMO E IL SUO SUPERAMENTO


1) Il nichilismo un tema fondamentale nella filosofia di Nietzsche. E
anche un tema molto attuale.
2) Il termine nichilismo usato, secondo Nietzsche, in due accezioni:
a. Il nichilismo indica ogni volont e atteggiamento di fuga e disgusto
verso il mondo concreto. Il platonismo e il cristianesimo si legano a
questa accezione.
b. Il nichilismo, secondo una seconda e pi caratterizzante accezione,
indica quella situazione propria delluomo moderno che, dopo la
morte di Dio e la distruzione di tutti i valori (sensi e scopi)
assoluti religiosi e metafisici, sente di fronte allessere un senso di
vuoto e prova sgomento.
3) Nietzsche si pone come il primo perfetto nichilista dEuropa, ma anche
come il primo ad avere superato il nichilismo.
In che senso?
a. Prima della morte di Dio luomo, attraverso la religione e la
metafisica, ha creduto nellesistenza di fini e significati assoluti e di
realt trascendenti (Dio, il mondo vero). In seguito, con la morte
di Dio luomo ha capito che questi valori non esistono (lessere
non n uno, n vero, n buono). Pi stata grande lillusione, pi
grande la delusione, pi sar grande il senso di vuoto provato.
b. Tuttavia il nichilismo presenta un equivoco.
Il nichilismo scambia la mancanza di strutture metafisiche gi date
(e quindi la mancanza di valori assoluti) con la mancanza totale di
senso.
c. Esiste quindi un modo per uscire dal nichilismo (il superuomo
colui che vive la morte di Dio e supera poi il nichilismo, si
vedano le caratteristiche del superuomo a pag. 7).
I significati da attribuire il mondo non sono pi assoluti (Dio
morto) ma devono essere prodotti dalla volont di potenza del
superuomo che impone al caos del mondo i propri fini e le proprie
interpretazioni.
Il nichilismo allora solo una fase momentanea di no alla vita
che prepara il grande s alla vita della volont di potenza del
superuomo (torna il discorso relativo allo spirito dionisiaco).

4) Nietzsche afferma di essere il primo paziente, diagnostico e terapeuta


del nichilismo.
IV.

IL PROSPETTIVISMO
1. Con il termine prospettivismo indichiamo quella teoria secondo cui
non esistono cose o fatti, ma solo interpretazioni circostanziate di cose
o fatti.
Il mondo, secondo questo pensiero, non ha un senso ma innumerevoli
sensi che derivano dalle innumerevoli interpretazioni possibili.
Alla base di ogni interpretazione della realt vi sono i bisogni e gli
interessi legati allistinto di autoconservazione delle volont di
potenza.
2. Nessuna verit oggettiva esiste, tutto frutto di interpretazione.
Non esiste allora un criterio di scelta? Come facciamo a scegliere tra le
varie interpretazioni (prospettive)?
I criteri sono quelli della salute (legata al modo dessere del
superuomo, non intesa come mero fatto fisiologico), della vita, della
forza. La vita resta il principio filosofico fondamentale (ritorniamo
allimportanza dello spirito dionisiaco).

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