La Donna Nel Lago - Raymond Chandler
La Donna Nel Lago - Raymond Chandler
La Donna Nel Lago - Raymond Chandler
1.
La moglie smarrita
mio ufficio.
Locchialuta era tanto fuori di s quando le passammo
davanti che attacc a riempire contemporaneamente tre
di quelle sue schede.
Lufficio del signor Howard Melton, l dietro la grata di
bronzo, era ampio, pieno dombra, silenzioso, ma non
fresco. Su una parete cera un grosso ritratto dun tipo
anziano, dallaria dura, che ai suoi tempi doveva aver
sfacchinato parecchio. Il mio spilungone pass dietro a
un ottocento dollari, se non di pi, di scrivania e
saccomod in una poltrona direttoriale imbottita,
accogliente, a schienale alto. Spinse verso di me una
scatola di sigari. Ne accesi uno e lui stette a guardarmi
con occhi fissi e freddi mentre laccendevo.
una questione personalissima.
Daccordo.
Torn a leggersi il mio biglietto da visita e finalmente lo
mise via, riponendolo in un bel portafoglio panciuto di
coccodrillo.
Chi lha mandata?
Un amico alle dipendenze dello sceriffo.
Ho bisogno di sapere di pi.
Gli diedi un paio di nomi e di numeri telefonici. Mise
mano allapparecchio, chiese la linea e form il numero
da s. Riusc a mettersi in contatto con ambedue gli amici
che gli avevo indicato e parl. In quattro minuti sera gi
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2.
La casa tranquilla
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Caro Bill,
ti prego di far visitare al portatore del presente, signor
John Dalmas, il mio capanno e di dargli tutta lassistenza
necessaria.
Affettuosamente
Howard Melton
Piegai il biglietto e lo misi insieme agli altri trofei raccolti
in quella giornata. Melton mi pos una mano sulla spalla.
Non lo dimenticher mai, disse. Ci va subito?
Credo di s
Cosa saspetta di scoprire?
Niente. Ma sarebbe sciocco non cominciare da dove
parte la traccia.
Certo, certo. Haines un bravuomo, solo un po
burbero. Ha una moglie bionda e carina che gli molto
attaccata. Buona fortuna.
Ci stringemmo la mano. La sua era viscida come
unanguilla morta.
3.
Gamba di legno
Feci il San Bernardino in meno di due ore e, per la prima
volta nella sua storia, con una temperatura pi o meno
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successe.
Capita a una quantit di bravuomini.
Lasciarla quass tutta sola, quella puttana! Mentre lui se
la spassa a Los Angeles. E Beryl mi pianta venerd
fanno due settimane.
Ebbi un fremito. Un fremito tale che mi sentii i muscoli
contorcersi per tutto il corpo. Due settimane dal venerd
seguente significavano una settimana dallultimo venerd.
Si arrivava cos al dodici agosto il giorno in cui la
signora Julia Melton doveva essere partita per El Paso, il
giorno in cui sera fermata allOlympia Hotel, gi a valle.
Haines mise gi il bicchiere vuoto e si frug nel taschino
abbottonato della camicia. Mi pass un pezzo di carta
tutto maltrattato. Lo svolsi con cura: era scritto a matita.
Preferirei morire piuttosto che continuare a vivere con te,
porco schifoso. Non cera scritto altro.
Non la prima volta, disse Haines, dopo un colpo di
tosse. Ma la prima volta che sono stato sorpreso. Rise.
Poi toss ancora. Gli restituii il pezzo di carta e lui si
riabbotton il taschino della camicia. Chiss perch
diavolo le sto raccontando tutto questo? sinnervos.
la solitudine. Ha bisogno di sfogarsi. Beva ancora. La
mia parte lho gi presa. Non era in casa quel
pomeriggio, quando lei lha piantato?
Accenn di no col capo, sconsolato, e rimase l con la
bottiglia stretta tra le ginocchia. Avevamo litigato e me
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dietro la collina.
4.
La donna nel lago
Stampato a grosse lettere, il cartello attaccato al vetro
della finestra diceva: ELEGGETE TINCHFIELD. Oltre il
vetro vidi un bancone stretto con sopra pile di carte
polverose. La porta era a vetri, con su scritto, in vernice
nera: Polizia, Squadra del fuoco, Consiglio di Citt,
Camera di Commercio, Avanti.
Seguii linvito ed entrai: non era altro che un piccolissimo
capanno di legno di pino, una sola stanza in tutto, con
una stufa in un angolo, una scrivania a coperchio
scorrevole tutta in disordine, due sedie scomode e il
bancone che avevo visto dalla finestra. Appesa alla parete
cera una grossa pianta del distretto stampata in azzurro,
un calendario e un termometro. Accanto alla scrivania,
sempre sulla parete, una serie di numeri telefonici erano
scritti con grande precisione, quasi incisi nel legno duro.
Un uomo stava stravaccato, dietro la scrivania, in una
vecchia sedia girevole, con uno Stetson a cupola bassa
spinto indietro sul capo e una sputacchiera accanto al
piede destro. Le mani, grosse e senza peli, erano
intrecciate in una comoda posizione sulla pancia. Portava
un paio di pantaloni scuri con bretelle, una camicia
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scosso.
Lo credo, figliolo. Apr un cassetto della scrivania e tir
fuori una bottiglia da un litro di whisky. Piena,
naturalmente. Se la cacci dentro la camicia, si
riabbotton di nuovo tutto e disse: Chiamiamo il dottor
Menzies e Paul Loomis. Gir intorno al bancone senza
affrettarsi eccessivamente: la situazione non sembrava
dargli pi noia di una mosca.
Uscimmo. Prima di uscire volt un biglietto infilato nella
cornice del vetro sul cui retro era scritto: Sono di ritorno
alle 6 del pomeriggio. Chiuse la porta a chiave e mont su
una macchina che aveva una sirena sul parafango destro,
due faretti rossi, due fari antinebbia, una targa bianca e
rossa con la scritta Squadra incendi, e altre insegne e
targhe che non mi presi la briga di leggere. Aspetta qui,
figliolo. Un attimo e sono di ritorno.
Gir la macchina sul sentiero e imbocc la strada che
portava al lago; fece qualche centinaia di metri e fren
davanti a un edificio basso. Entr e ne usc poco dopo
insieme a un uomo alto e sottile. Quando fu di nuovo
davanti al capanno montai dentro, sul sedile posteriore, e
attraversammo il villaggio, superando mandrie di
ragazze in pantaloncini corti e di uomini in tuta e
calzoncini corti, anche loro. Parecchi di loro erano a torso
nudo. Tinchfield insisteva sulla tromba, ma non mise in
azione la sirena; si sarebbe tirato dietro un codazzo di
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5.
La catenina doro
Unora dopo il tramonto chiamai Howard Melton a casa
sua, a Beverly Hills. Telefonai dallufficio telefonico, a un
cento metri dalla strada principale di Puma Point, ma non
abbastanza lontano dal fracasso del tirassegno, delle palle
delle bocce, del traffico e della sciocca musica dellIndian
Head Hotel.
Quando la telefonista si fu messa in linea con lui mi disse
che mavrebbe passato la comunicazione nellufficio del
direttore. Andai l dentro, chiusi la porta, mi sedetti su
una piccola scrivania e risposi al telefono che stava gi
squillando.
Trovato qualcosa, lass? chiese la voce di Melton. Era
un tantino su di tono, diciamo dun tre bicchieri.
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sinistra.
Mi ha mostrato quel biglietto di Beryl prima che saltasse
fuori il cadavere, replicai. E sono stato io a metter per
primo il piede sulla banchina.
Tu e io insieme possiamo fare un bel lavoretto, figliolo.
Quanto a Bill, vedremo. un bravo ragazzo, solo che,
secondo me, questi veterani li hanno un po troppo viziati
a furia di privilegi. Alcuni di loro hanno passato solo tre
settimane in un campo daddestramento e si comportano
come se avessero ricevuto nove ferite. Penso che a Bill
questa catenina doveva stare molto a cuore.
Salz, and alla porta aperta e sput nel buio il pezzo di
tabacco. Sono sessantadue anni che sto al mondo, disse
senza voltarsi. Ho conosciuto una quantit di gente che
faceva una quantit di cose strane. Eppure, ti dir che
saltare in un lago gelato, con addosso tutti i vestiti e darsi
da fare per raggiungere a furia di bracciate quel tavolato
sommerso e ficcarcisi sotto, mi risulta la pi strana di
tutte. Daltro canto, visto che ti sto dicendo tutti i miei
segreti e tu invece con me ancora non hai aperto bocca, ti
dir anche che ho dovuto parlare a Bill una quantit di
volte, per via del fatto che menava la moglie quando era
ubriaco. E questo non un particolare che possa bene
influenzare una giuria. Se poi questa catenina doro stava
alla caviglia di Beryl Haines, ce n abbastanza per
mandare il povero Bill in quella bella camera a gas nuova
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6.
Melton alza la posta
Erano le dieci e mezzo quando arrivai gi a valle e
parcheggiai la macchina in un posto libero, davanti
allHotel Olympia, a San Bernardino. Tirai fuori dal
bagagliaio della macchina una valigetta e avevo fatto
appena quattro scalini che un fattorino in pantaloni neri,
camicia bianca e farfallina nera me la strapp di mano.
Limpiegato dietro il banco, un tipo dalla testa a uovo,
non mi degn invece nemmeno duno sguardo. Firmai il
registro.
Entrai col fattorino in un ascensore di tipo antiquato,
smontammo al secondo piano e ci avviammo in un
labirinto di corridoi. Pi ci addentravamo, pi il caldo
aumentava. Finalmente il fattorino apr una porta e
mintrodusse in una stanzetta dun centimetro quadrato,
con ununica finestra su un cortile. Il fattorino, alto,
magro, giallo e freddo come una coscia di pollo in
gelatina, si pass la gomma che stava masticando
dallaltra parte della bocca, pos la valigetta su una sedia,
apr la finestra e stette a guardarmi. Aveva occhi color
acqua stagnante.
Porti su della ginger ale, ghiaccio e due bicchieri, dissi.
Due?
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Lo vuole l?
S.
Mezzora, se a casa. Quando andata via cera un altro
di turno. Un tipo che chiamano Les. Lui qui, adesso.
Okay. Me lo spedisca su.
Mi finii il secondo bicchiere e pensai di versarmene un
altro prima che il ghiaccio si fondesse. Ero appunto
occupato a far questo quando bussarono. Aprii: un
topino tutto raggrinzito, pel di carota, occhi da rospo, con
una boccuccia da ragazzina.
Beve?
Certo, rispose. Se ne vers un bel po e vaggiunse una
goccia di ginger ale. Ingoll tutto in un sorso solo, si
cacci una sigaretta tra le labbra e accese un fiammifero,
credo, ancor prima di tirarlo fuori dalla tasca. Sbuff via
il fumo, lo scompigli agitando la mano e mi guard,
freddo. Notai che sopra la tasca, invece del numero aveva
ricamata la parola Capoturno.
Grazie, dissi. tutto.
Come? Fece una smorfia spiacevole a vedersi.
tutto. Non c altro.
Credevo che volesse parlarmi, gemette.
Lei il capoturno di notte?
S.
Volevo offrirle da bere. Volevo darle una banconota.
Ecco qui. Grazie per essere venuto.
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signor Dalmas.
Mi scusi, si serva da s. Quando ebbe fatto, dissi:
Ricorda qualche particolare? Venne qualcuno a
trovarla?.
No, signore. Ma una cosa la ricordo. Gi nella hall fu
avvicinata da un signore. Un tipo alto, di bellaspetto.
Non parve contenta di vederlo.
Ah. Presi laltra foto dalla tasca e gliela mostrai.
Esamin anche questa con attenzione.
Questa qui non le somiglia molto. Ma sono sicuro che il
signore di cui parlavo lui. Prese anche laltra foto e
lavvicin alla seconda. Sembrava un pochino perplesso.
S, signore, lui. lui, non c dubbio.
Lei in gamba, dissi. Si ricorda quasi tutto, vero? Non
le sfugge niente.
Non la seguo, signore.
Se ne versi un altro. Le devo quattro biglietti. In tutto fan
cinque, ma non li vale. Voi degli alberghi cercate sempre
di far qualche scherzo.
Se ne vers poco e rest l col bicchiere in mano, e la
faccia gialla tutta perplessa. Alla fine disse, come se fosse
offeso: Ho fatto del mio meglio. Bevve, rimise gi il
bicchiere e si diresse verso la porta. Pu tenerselo il suo
maledetto danaro. Tir fuori il dollaro che aveva
intascato prima e lo butt a terra. Allinferno,
maledetto disse in un bisbiglio.
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7.
I due soci
Ritornai cos sul Chevy Chase Boulevard e lo ripercorsi
tutto fino allinizio di Chester Lane, dove abbassai i fari
della macchina. Imboccai la strada a forte andatura, fin
dopo la curva, fino alla casa vuota posta di fronte a quella
di Goodwin. Nessun segno di vita tuttintorno. Nessuna
macchina parcheggiata l davanti. Nessun segno
identificabile di qualche agguato teso dalla polizia. Era
un rischio che dovevo correre, in ogni modo. Come
laltro, e peggiore, che gi stavo correndo.
Infilai il viale della casa vuota, scesi e sollevai la porta,
non chiusa, a perno della autorimessa. Vinfilai dentro la
mia macchina, riabbassai la porta e attraversai la strada,
sgusciando come se avessi una trib di pellerosse alle
calcagna. Approfittai di ogni albero del giardino di
Goodwin, e arrivai zigzagando fino al cortile di dietro,
dove mi appostai dietro al tronco pi grosso. Poi mi
sedetti a terra e mi concessi un sorso, dalla prodiga
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8.
Eleggete Tinchfield
Il capanno era tutto circondato da verdi cespugli e pini.
La rimessa l di fianco pareva un granaio, tantera grande
e piena dogni cosa; era aperta e la macchina di Tinchfield
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Traduzione
di
Giangiacomo
Attilio
Feltrinelli
Veraldi
Editore
Milano
Tratto
pubblicato
da
Blues
da
di
Bay
City
Feltrinelli
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