La Donna Nel Lago - Raymond Chandler

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Raymond Chandler

La donna nel lago

1.
La moglie smarrita

Quella mattina avevo appena poggiato un paio di scarpe


nuove sulla scrivania, che Violetta MGee mi chiam al
telefono. Era una giornataccia afosa, umida e vuota
dagosto, e non sarebbe bastata una dozzina di
asciugamani a spugna ad arginare il sudore che mi colava
dalla fronte.
Come va, aquila? esord MGee, al solito, con la sua
fantasiosa puntualit. Non un cane di cliente in tutta la
settimana, immagino, eh? Be, ho per te un tale, Howard
Melton. Lavora allAvenant Building e non si ritrova pi
la moglie, ne ha perso le tracce. il direttore della
Doreme Cosmetic Company per la California. Per certe
sue ragioni non vuol passare la cosa alla Investigativa. Il
capo lo conosce, mi pare. Meglio che ci fai un salto, e
levati le scarpe prima di metterci piede perch un
posticino tutto infiocchettato.
Violetta MGee nella squadra omicidi dello sceriffo, e ha
la bont di passarmi tutti i lavori di ritaglio, senza i quali,
forse, troverei una maniera pi decente per campare.
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Questo qui, per, aveva tutta laria dun lavoro fattibile e


passabile, cos tirai gi le scarpe fiammanti dalla
scrivania, mi asciugai di nuovo il collo bagnato e infilai la
porta.
LAvenant Building in Olive Street, dalle parti della
Sesta, e ha davanti un marciapiede lastricato a strisce di
gomma bianche e nere. Gli addetti agli ascensori sono
ragazzine in fiore con bluse alla cosacca in seta grigia e
baschetti a sghimbescio, del tipo di quelli che adoperano i
pittori per ripararsi i capelli quando son presi dalla furia
creativa. La Doreme Cosmetic Company al settimo
piano, e ne occupa tutta una bella fetta: un ingresso
enorme con pareti di cristallo, fiori dappertutto e tappeti
persiani. Cerano anche strambe sculture negli angoli,
duno strano materiale vetroso. In un altro angolo, fuori
portata di mano, una bionda belloccia si dava da fare a
un centralino telefonico. Dietro una grande scrivania
tutta fiorita, invece, sedeva la segretaria, occhiali alla
Harold Lloyd, una bella massa di capelli neri tirati
indietro in modo da scoprire una fronte ampia e alta
con i connotati anagrafici scritti a belle lettere su una
targhetta vezzosissima: MISS VAN DE GRAAF.
Disse che il signor Howard Melton era in riunione, ma
che gli avrebbe portato a leggere il mio biglietto da visita
non appena possibile, e quale era lo scopo della mia
visita, di grazia?
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Le risposi che non avevo biglietti da visita e che mi


chiamavo John Dalmas, da parte del signor West.
Chi il signor West? chiese, con scostante freddezza.
Il signor Melton lo conosce?
Chiede troppo, sorella. Dato che non conosco il signor
Melton, non posso conoscere i suoi amici.
Qual il motivo della sua visita?
Diciamo motivi personali.
Capisco. Con laria di non aver capito niente. Per
evitare di prestarmi la sua penna si riemp da sola, in
gran fretta, tre schede che aveva l davanti e mi fece segno
daspettare. Andai ad accomodarmi su una sedia
imbottita in pelle azzurra e con braccioli cromati. Aveva
laria, e forse anche lodore, duna sedia da barbiere.
Dopo mezzora circa sapr una porta dietro un pannello
a grata di bronzo ed entrarono due uomini, ridendo e
cedendosi il passo a vicenda. Un terzo teneva la porta
aperta ai due e faceva eco alla loro risata. Una stretta di
mano che fu tutto un minuetto, dopodich i due
andarono via e dalla faccia del terzo il sorriso scomparve
per far posto al vuoto assoluto.
Guard dalla parte della Van De Graaf e chiese: Niente
per me? col tono del boss indaffarato.
Locchialuta si diede un gran da fare a scompigliare le
carte che aveva davanti e rispose: No, signore. Oh, un
certo signor Dalmas. Chiede di lei. Da parte di un certo
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signor West. Motivi personali.


Non lo conosco, brontol lindaffarato. Di
assicurazioni sulla vita ne pago gi tante da rischiar di
morire di fame. Mi lanci unocchiata rapida e severa e
rientr nel suo ufficio, sbattendo la porta. La Van De
Graaf mi sorrise, con simpatica ostilit. Io mi accesi una
sigaretta e incrociai le gambe nellaltro senso. Altri cinque
minuti e la porta dietro la grata di bronzo si riapr e ne
venne fuori lindaffarato col cappello in testa. Sarebbe
tornato entro una mezzoretta, annunci in un brontolio.
Aveva doppiato la grata e stava dirigendosi alla porta
quando, con un passettino aggraziato, cambi direzione e
punt su di me. Mi si ferm davanti e rimase l impalato
a scrutarmi dallalto un bel pezzo duomo, qualcosa
come uno e ottantacinque o pi, e ben piantato anche.
Aveva una faccia che pareva uscita allora allora da un
accurato massaggio, che per non gli aveva messo in fuga
certe rughe viziose intorno agli occhi scuri, duri e infidi.
Desidera parlarmi?
Mi alzai, tirai fuori il portafoglio, presi un mio biglietto
da visita e glielo porsi. Gli diede unocchiata e mi sembr
perplesso.
Chi il signor West?
E chi lo sa?
Mi scrut dritto negli occhi, con aria interessata questa
volta. Mi sembra in gamba, lei, disse. Andiamo nel
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mio ufficio.
Locchialuta era tanto fuori di s quando le passammo
davanti che attacc a riempire contemporaneamente tre
di quelle sue schede.
Lufficio del signor Howard Melton, l dietro la grata di
bronzo, era ampio, pieno dombra, silenzioso, ma non
fresco. Su una parete cera un grosso ritratto dun tipo
anziano, dallaria dura, che ai suoi tempi doveva aver
sfacchinato parecchio. Il mio spilungone pass dietro a
un ottocento dollari, se non di pi, di scrivania e
saccomod in una poltrona direttoriale imbottita,
accogliente, a schienale alto. Spinse verso di me una
scatola di sigari. Ne accesi uno e lui stette a guardarmi
con occhi fissi e freddi mentre laccendevo.
una questione personalissima.
Daccordo.
Torn a leggersi il mio biglietto da visita e finalmente lo
mise via, riponendolo in un bel portafoglio panciuto di
coccodrillo.
Chi lha mandata?
Un amico alle dipendenze dello sceriffo.
Ho bisogno di sapere di pi.
Gli diedi un paio di nomi e di numeri telefonici. Mise
mano allapparecchio, chiese la linea e form il numero
da s. Riusc a mettersi in contatto con ambedue gli amici
che gli avevo indicato e parl. In quattro minuti sera gi
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sbrigato e accomodato di nuovo nella poltrona, a gambe


incrociate. Ci asciugammo tutte due il sudore dal collo.
Benissimo, fece. Ora mi mostri qualcosaltro.
Tirai di nuovo fuori il portafoglio e gli mostrai una
piccola copia fotostatica della mia licenza. Sembr
soddisfatto. Che prezzi fa?
Venticinque al giorno, pi le spese.
Troppo. Che intende per spese?
Olio e benzina, qualche mancia, pasti e whisky. Whisky
soprattutto.
Non mangia quando non lavora?
S ma non abbastanza.
Fece un sorriso chera una smorfia divertita: come lo
sguardo, quel sorriso aveva una sfumatura odiosa. Forse
ci accordiamo, disse poi.
Apr un cassetto e port alla luce una bottiglia di scotch.
Bevemmo. Mise la bottiglia gi a terra, sasciug le
labbra, saccese una sigaretta col monogramma e aspir il
fumo soddisfatto. Meglio ridurre a quindici, rispose.
Coi tempi che corrono. E carta bianca per lalcolico.
Scherzavo, spiegai. Fidati poco di chi non riesci a
imbrogliare.
Sorrise (smorfia) di nuovo. Daccordo. Ma innanzi tutto,
sicuro che in qualunque circostanza non avr niente a che
fare con gli amici poliziotti, anche se di vecchia data?
Daccordo, se non ha ucciso nessuno.
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Rise. Non ancora. Ma non sono un tipo remissivo. Bene,


voglio che lei rintracci mia moglie e scopra dove si trova e
che cosa sta facendo, senza che lei sappia niente,
naturalmente.
Fece una pausa.
scomparsa undici giorni fa il dodici agosto da un
capanno che possediamo su al Little Fawn Lake. un
piccolo lago di propriet mia e di altri due, a circa cinque
chilometri da Puma Point. Sapr dov, immagino.
Sulle San Bernardino Mountains, a settanta chilometri
da San Bernardino.
Esatto. Raccolse in un mucchietto la cenere della
sigaretta caduta sulla scrivania e si chin a soffiarla via.
Il Little Fawn Lake lungo un mezzo chilometro e ha
una piccola diga che abbiamo costruito per valorizzare la
propriet giusto per i tempi difficili. Ci son quattro
capanni, lass. Il mio, due che appartengono ad amici
entrambi vuoti, questestate e un quarto sulla sponda
del lago che la strada tocca per prima. Questultimo
occupato da un certo William Haines e da sua moglie.
un mutilato in pensione, non paga affitto e in compenso
d unocchiata al posto. Mia moglie ha passato lestate
lass e doveva venire in citt il dodici agosto, per il fine
settimana. Non mai arrivata.
Annuii. Da un cassetto chiuso a chiave tir fuori una
busta. Dalla busta tir fuori una foto e un telegramma e
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mi pass questultimo di sopra la scrivania. Era stato


spedito da El Paso, Texas, il 15 agosto, alle nove e diciotto
di mattina. Diceva: Vado Messico chiedere divorzio.
Sposer Lance. Addio e buona fortuna. Julia.
Rimisi il foglio di carta gialla sulla scrivania. Mia moglie
si chiama Julia, spieg Melton.
Chi Lance?
Lancelot Goodwin. Fino a un anno fa era il mio
segretario privato, poi fece soldi e pass ad altro. Sapevo
da un pezzo che tra i due cera del tenero, se cos che si
dice.
Credo che sia corretto.
Mi porse la foto di sopra la scrivania; unistantanea su
carta lucida: una bionda magra e piccolina in compagnia
dun tipo alto, magro e bruno, trentacinque anni circa,
forse un tantino troppo bello. La donna poteva avere
qualunque et tra i diciotto e i quaranta, con una certa
figura e laria di farne sfoggio indossava un costume
da bagno che non lasciava faticar troppo la fantasia.
Luomo era in pantaloncini. Stavano sotto un ombrellone
a strisce su una spiaggia. Posai la fotografia sul
telegramma.
Il materiale tutto qui, disse Melton. Di fatti ce n
ancora. Un altro goccio? Vers e bevemmo. Rimise di
nuovo la bottiglia a terra e sera appena sollevato che il
telefono squill. Parl, fece scattare varie volte il gancio
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del ricevitore e avvert la telefonista di non disturbarlo


per un po di tempo.
Fin qui non ci sarebbe niente di straordinario, continu.
Ma si d il caso che abbia incontrato Lance Goodwin per
strada, venerd scorso. Disse che non vedeva Julia da
mesi. E gli credo, perch Lance un tipo che non ha
inibizioni n paure. Mi avrebbe detto la verit in un caso
simile. E credo che non far pubblicit.
Ha in mente qualcun altro?
No. Se ce ne sono altri non li conosco. Ora la mia idea
questa: Julia stata arrestata e sta in galera da qualche
parte. Con mance o altro sar riuscita a nascondere la sua
identit.
In galera, e perch?
Esit un attimo, poi con calma disse: Julia una
cleptomane. A volte, non sempre; in genere quando ha
bevuto troppo. E anche in questo va a periodi. Per lo pi
si dava da fare qui a Los Angeles, nei grandi magazzini
dove abbiamo il conto. Qualche volta stata presa, ma
riuscita sempre a farla franca facendo addebitare ogni
cosa sul conto. Finora non c stato nessuno scandalo
grosso, ma in una citt dove non la conoscono.
Sinterruppe e aggrott la fronte. Ho il mio lavoro qui
alla Doreme a cui badare, disse.
mai stata registrata?
Cosa vuol dire?
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Le han mai preso le impronte digitali?


No, che io sappia. Sembr preoccupato.
Goodwin sa di questo suo vizio?
Non saprei. Spero di no. Naturalmente non ne ha mai
fatto cenno.
Vorrei il suo indirizzo.
Di Goodwin? sullelenco. Ha un bungalow nella zona
di Chevy Chase, dalle parti di Glendale. Un posto molto
fine.
S, aveva proprio tutta laria dessere un buon lavoretto.
Era presto per dirlo, ma forse poteva anche uscirci un po
di guadagno extra e onesto. Naturalmente, dopo la
scomparsa di sua moglie lei avr fatto una scappata su al
Little Fawn Lake, vero?
Sembr sorpreso. Be, no. Non cera motivo. Fino a
quando non ho incontrato Lance davanti allAthletic
Club, credevo che i due fossero insieme da qualche parte,
magari gi sposati. In Messico i divorzi vanno in fretta.
E il danaro? Ne aveva molto sua moglie con s?
Non so. Ne ha molto di suo, ereditato dal padre. Credo
che ne avesse abbastanza.
Capisco. Comera vestita o non lo sa?
Scosse la testa. Non la vedo da due settimane. Di solito
vestiva di scuro. Haines sar in grado di dirglielo. Credo
che bisogner raccontargli della scomparsa. Possiamo
fidarci, perch terr la bocca chiusa. Sorrise. Aveva un
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orologetto da polso di forma ottagonale con bracciale a


catena molto larga. Regalo per il suo compleanno. C
inciso il suo nome. Aveva poi un anello di diamante e
smeraldi e una vera di platino con dentro inciso: Howard
e Julia Melton. 27 luglio 1926.
E non pensa a un tradimento da parte di lei, vero?
No. Arross leggermente. Le ho detto che cosa
sospetto.
Se in prigione, cosa faccio? Glielo comunico e
aspetto?
Naturalmente. Se no, non la perda di vista finch non
arrivo io, dovunque si trovi. Credo di potermela sbrigare
da solo, a questo punto.
Gi. Non pi un ragazzo. Ha detto che sua moglie
lasci Little Fawn Lake il dodici agosto, per lei lass non
ci stato. Lo immagina per via degli impegni che sua
moglie aveva qui in citt, o lo ricava dalla data del
telegramma?
Giusto. Ecco una cosa che mero dimenticato di dirle.
Dunque, part il dodici e, siccome non guida mai di notte,
scese da lass di pomeriggio fermandosi a valle, allHotel
Olympia, ad aspettare il treno. Lo so perch mi
telefonarono dallalbergo una settimana dopo per
informarmi che la sua macchina era ancora nella loro
rimessa e per pregarmi di passare a prenderla. Dissi che
sarei andato appena avessi avuto tempo.
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Okay, signor Melton. Penso che andr a dare prima


unocchiatina a questo Lancelot Goodwin. Pu darsi che
non le abbia detto la verit.
Mi porse lelenco telefonico. Lancelot Goodwin abitava al
3416 di Chester Lane. Non sapevo dovera, ma nella
macchina avevo una carta della zona.
Dissi: Bene, far un salto da quelle parti e vediamo. Sar
bene per avere un piccolo acconto. Diciamo un cento
biglietti.
Per cominciare, cinquanta sono sufficienti, rispose lui.
Tir fuori il portafoglio di coccodrillo e mi diede due
venti e un dieci. Le spiace firmarmi una ricevutina
una semplice formalit.
Aveva un blocchetto di ricevute sulla scrivania, ne stacc
una, vi scrisse quello che doveva scrivere e io firmai. Mi
misi telegramma e foto in tasca, mi alzai e ci stringemmo
la mano.
Lo lasciai con limpressione che non fosse il tipo da
commettere dimenticanze o errori, specie in materia di
danaro. Quando passai davanti la Van De Graaf i suoi
occhialoni mandarono lampi. Mi sentii addosso il suo
sguardo finch non entrai nellascensore.

2.
La casa tranquilla
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Avevo la macchina in un parcheggio di fronte lAvenant


Building. Montai e mi diressi a nord, verso la Quinta, e
poi a ovest, verso la Flower Street, e di l al Glendale
Boulevard. Di qui, infine, verso Glendale. Sera ormai
fatta ora di colazione, cos mi fermai a un bar a divorare
un sandwich.
Chevy Chase non altro che un profondo canyon ai piedi
della collina che separa Glendale da Pasadena. piena di
alberi e le strade che si diramano dal corso principale
sono affogate nel verde e buie. Chester Lane era una di
queste laterali, ed era abbastanza buia per essere in
mezzo a una rossa foresta di sequoia. La casa di Goodwin
era in fondo a tutto: un piccolo bungalow allinglese, con
tetto scosceso e finestrelle casa-di-bambola che certo non
lasciavano entrare molta luce della poca che cera. La casa
era discosta dalla strada, affogata tra due colline, con una
grande quercia giusto davanti la porta. Un bel posto,
insomma.
La rimessa di fianco alla casa era chiusa. Percorsi un
sentieretto tutto giravolte e pavimentato con lastre di
pietra e andai a suonare il campanello. Lo sentii squillare
nel retro, col suono tipico che hanno i campanelli quando
non c nessuno in casa. Bussai altre due volte e nessuno
venne ad aprire. Un tordo si pos sul praticello
aggraziato l davanti, si becc il suo bravo vermiciattolo e
vol via. Oltre la curva della strada qualcuno, invisibile,
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mise in moto una macchina. Di fronte, dallaltro lato della


strada, cera una casa nuova di zecca con un gran cartello,
In vendita, piantato sul verde prato davanti al porticato.
Altre case in vista non ce nerano.
Provai ancora una volta, con un colpettino leggero;
quindi sollevai e lasciai ricadere gentilmente il battaglio,
chera un anello di bronzo imperniato in una bocca di
leone. Poi mallontanai dallingresso e andai a poggiare
locchio alla fessura tra i due battenti della porta
dellautorimessa. Cera una macchina l dentro, la vidi
brillare nella debole luce. Girai allora intorno alla casa e
andai ad affacciarmi nel cortile di dietro dove cerano
altre due querce, un bruciatore dimmondizie e, sotto una
delle querce, tre sedie intorno a un tavolo da giardino
verde. Quel posto era cos piacevole, ombreggiato e
accogliente che mi sarebbe piaciuto fermarmici a fumare
una sigaretta. Andai alla porta di dietro e provai la
maniglia. Era sciocco sperare che fosse aperta e invece
la porta cedette. Laprii, trattenni il fiato ed entrai.
Se il bravo Lancelot mavesse sorpreso avrei inventato
qualche scusa per spiegargli la mia presenza l dentro; in
caso contrario, avrei dato unocchiatina alla sua roba.
Cera qualcosa in questo Lancelot Goodwin magari il
solo nome di battesimo che mi lasciava un poco
perplesso.
La porta posteriore dava su un porticato chiuso dal quale
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unaltra porta metteva nella cucina. Anche questa era


aperta. Entrai: allegre mattonelle colorate, un fornello a
gas evidentemente non adoperato da parecchio e un bel
gruppetto di bottiglie vuote sul piano dellacquaio.
Cerano due porte a vento. Spinsi quella che dava verso il
davanti della casa ed entrai in una piccola stanza da
pranzo con un buffet su cui erano allineate altre bottiglie,
piene questa volta.
Il soggiorno era sulla mia destra, oltre un arco. Cera poca
luce, nonostante fosse giorno: era arredato con gusto con
alti scaffali alle pareti e libri non acquistati a serie; in un
angolo cera un mobile radio con sopra un bicchiere
riempito a met dun liquido ambrato in cui galleggiava
ancora del ghiaccio. Il quadro della radio era illuminato e
lapparecchio mandava un sommesso ronzio: era accesa,
ma il volume era abbassato al minimo.
Non mi parve una cosa normale. Mi girai e lo sguardo mi
cadde nellaltro angolo della stanza, su qualcosa ancor
meno normale.
In unampia poltrona tappezzata con stoffa tipo damasco
stava seduto un uomo con i piedi, calzati di scarpini, su
uno sgabello appaiato alla poltrona. Aveva una camicia
da polo, bianca e col colletto aperto, pantaloni crema e
cintura bianca. La mano sinistra era appoggiata sul largo
bracciolo della poltrona e la destra ricadeva
languidamente dallalto bracciolo sul tappeto. Era magro
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e bruno, un belluomo robusto, di quelli che in realt


sono pi agili e forti di quanto sembrano. La bocca era
dischiusa e lasciava intravedere una fila di denti regolari;
la testa era un po reclina di lato, come se il bravuomo si
fosse addormentato mentre ascoltava la radio e
sorseggiava qualcosa.
Cera una pistola per terra, accanto alla sua destra, e al
centro della fronte un foro rosso tutto bruciacchiato.
Dalla punta del mento il sangue colava tranquillamente
sulla camicia bianca.
Per un intero minuto che in situazioni del genere pare
che duri quanto una dinastia cinese non mossi un solo
muscolo. Fu un miracolo se continuai a respirare. Rimasi
l impalato a guardare il sangue del signor Lancelot
Goodwin formare piccole gocce a forma di pere sulla
punta del mento e poi, lentamente, come alla fine di un
lungo processo, cadere e arricchire la gran chiazza rosso
cremisi che stava cambiando il colore della sua camicia
da polo. Mi parve anzi che in quel momento il sangue
colasse anche pi lentamente. Finalmente mossi un
piede, lo sollevai dal pavimento a cui sera cementato, e
feci un passo; poi sollevai laltro piede con lo stesso
sforzo e la stessa decisione. Attraversai la stanza
silenziosa e in penombra.
Dai suoi occhi part un lampo quando mi avvicinai. Mi
chinai a guardarli da vicino, e quasi maspettavo
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dincontrare il loro sguardo come se potesse esistere


uno sguardo negli occhi dun morto. Fissavano immobili
un punto a mezza altezza, n in alto n in basso. Gli
sfiorai il viso con un dito, era caldo e leggermente umido
doveva essere morto da non pi di venti minuti.
Mi voltai di scatto, con limpressione che qualcuno da
dietro mi stesse per colpire con uno sfollagente. Non cera
nessuno, invece. Solo silenzio. La stanza ne era piena, ne
traboccava. Fuori, su un albero, un uccello cinguett, ma
serv solo a dar risalto al silenzio. Potevi tagliarlo a fette e
imburrartelo, quel silenzio.
Mi volsi a guardare gli altri oggetti nella stanza.
Capovolta per terra, davanti a un caminetto di gesso,
cera una cornice dargento: un portaritratto. Lo sollevai
con la mano nel fazzoletto e lo voltai. Dietro al vetro
spaccato con esattezza da un angolo allaltro, cera la
fotografia di una donna magra, bionda, con un sorriso
pericoloso. Tirai fuori listantanea che mi aveva dato
Melton e la misi accanto alla cornice: la faccia era la
stessa, non cerano dubbi anche se era un tipo di faccia
comunissimo; solo lespressione era diversa.
Badando a non far cadere schegge di vetro a terra, portai
la fotografia nella stanza da letto, arredata anchessa con
gusto, aprii il cassetto dun mobile dalle gambe alte, tolsi
la foto dalla cornice, la pulii accuratamente col fazzoletto
e la cacciai sotto alcune camicie. Non era una gran
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pensata, ma sul momento non seppi trovare di meglio.


Non avevo per molta urgenza. Se il colpo fosse stato
sentito e riconosciuto come colpo darma da fuoco, la
polizia sarebbe gi stata da un pezzo sul posto. Passai nel
bagno. Col temperino rifilai accuratamente la fotografia,
gettai i trucioli di carta nel gabinetto e tirai lo scarico.
Misi infine la fotografia assieme al resto che avevo nel
taschino di petto e ritornai nel soggiorno.
Su un tavolinetto basso alla sinistra del cadavere cera un
bicchiere vuoto. Dovevano esserci le sue impronte.
Daltro canto, poteva anche darsi che qualcun altro avesse
bevuto qualche sorso da quel bicchiere e lasciato altre
impronte: una donna, naturalmente. Poteva essersene
stata seduta tranquillamente sul bracciolo della poltrona,
con un dolce sorriso sulle labbra e una pistola nascosta
dietro la spalla. Doveva essere stata una donna; un uomo
non avrebbe avuto modo di sparargli mentre era in quella
posizione di assoluto abbandono. Potevo anche
immaginare chi era la donna ma quella fotografia
abbandonata per terra non le faceva una buona
pubblicit.
Non potevo lasciare quel bicchiere cos comera. Lo pulii
e feci una cosa che non mi rallegr molto: presi la mano
del morto, la strinsi intorno al bicchiere e riposi
questultimo sul tavolinetto. Poi feci la stessa cosa con la
pistola, dopo averla pulita col fazzoletto. Quando la
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lasciai andare, la mano ricadde e oscill a lungo di fianco


alla poltrona, come il pendolo dun vecchio orologio a
cuc. Passai al bicchiere sul mobile radio: pulii anche
quello. Insomma, al massimo avrebbero pensato a un tipo
diverso di donna, molto pi accorta se esistono tipi
diversi tra le donne. Poi raccolsi quattro mozziconi con
tracce di rossetto molto chiaro, duna sfumatura che
chiamano Carmen; li portai nel bagno e li affidai al
servizio fognature. Con un asciugamano tolsi qua e l
qualche lieve traccia, poi pulii la maniglia della porta
dingresso e infine mandai tutto al diavolo. Non potevo
mettermi a lucidare lintera casa.
Tornai di nuovo da Lancelot Goodwin e lesaminai pi a
lungo. Il sangue aveva cessato di scorrere; lultima goccia
sul mento non sarebbe caduta gi, sarebbe rimasta l
sospesa a indurirsi e scurirsi, fissa come un porro.
Riattraversai cucina e porticato, pulendo ancora qualche
altra maniglia nel passare, girai intorno alla casa e diedi
due rapide occhiate su e gi per la strada. Non cera
anima viva. Completai il lavoretto ritornando alla porta
dingresso, suonando di nuovo il campanello e ripulendo
intanto maniglia e pulsante, per benino. Infine raggiunsi
la macchina, montai e partii. In tutto, ero stato l dentro
una mezzora, ma mi sembrava desserci rimasto a partire
dalla guerra civile fino allora.
Sulla via dei ritorno, agli inizi della Alesandro Street,
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entrai in un drugstore e mi cacciai nella cabina telefonica.


Formai il numero dellufficio di Howard Melton.
Una voce cinguett: Dureme Cosmetic Company,
buonaseeera.
Il signor Melton.
Le passo la segretaria, cant la voce della belloccia che
avevo visto nellangolo, fuori portata di mano.
Parla la segretaria del signor Melton. Un bel timbro, un
quarto di tono pi su e sarebbe stato addirittura
incantevole. Chi lo desidera, prego?
John Dalmas.
Oh, il signor Melton la conosce, signor ah Dalmas?
La pianti e si sbrighi, ragazza. Lo chieda a lui. Non ho
tempo da perdere con gli indovinelli.
Ci rimettevo il timpano a momenti col suo gridolino.
Silenzio, poi uno scatto e la voce frettolosa
dellindaffarato Melton disse: Si? Parla Melton. Dica.
Devo vederla subito.
Come? abbai.
Ha sentito bene. Ci sono stati degli sviluppi, come
dicono i ragazzi dello sceriffo. Ha capito con chi sta
parlando, vero?
Oh, s. Bene-bene, vediamo un po. Mi faccia dare
unocchiata alla mia agenda.
Al diavolo la sua agenda, feci. un fatto grave e
importante. Altrimenti avrei abbastanza buon senso da
22

non venire a romperle il programma della giornata, se ne


ha uno.
AllAthletic Club, tra dieci minuti, disse in fretta.
Nella sala di lettura.
Ci metter un pochino di pi ad arrivarci. Riappesi
prima che potesse aggiungere altro.
In realt ci impiegai venti minuti fin l.
Nel vestibolo diedi il nome al ragazzo l pronto; part con
uno scatto da olimpiadi precedendomi in una cabina
dascensore vecchio stile, tutta aperta. Mi port al quarto
piano e mi indic la sala di lettura.
In fondo a sinistra, signore.
La sala di lettura, in realt, era fatta per tuttaltro che per
leggere. Cerano s giornali e riviste sparse su un lungo
tavolo di mogano e libri rilegati sotto vetro lungo le pareti
con un ritratto a olio del fondatore del club illuminato
da un faretto ma cerano anche angoli e anfratti riparati
e fuori vista, con enormi poltrone di pelle dallo schienale
altissimo nelle quali ragazzoni avvizziti dormicchiavano
in pace e solitudine, le facce violacee per let e la
pressione sanguigna.
Girai intorno al tavolo, quasi in punta di piedi, e mi
diressi verso il fondo della sala a sinistra. Melton stava l,
in un angolino riparato tra gli scaffali, con la schiena
rivolta alla sala e la testa bruna che sporgeva di sopra la
spalliera della poltrona, che pure era altissima. Cera
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unaltra poltrona accanto a lui, mi ci accomodai e lo


guardai fisso negli occhi.
Tenga gi la voce, mammon. Questo posto per il
riposino pomeridiano. Ebbene, cosa c? Io lho
ingaggiata per risparmiarmi noie, non per aumentare
quelle che ho gi.
S, feci, e avvicinai la faccia alla sua. Aveva bevuto
qualche cocktail, ma era un odore gradevole. Lo ha
ammazzato.
Le sopracciglia gli si inarcarono un pochino, non
eccessivamente; lo sguardo rimase invece gelido e
imperturbabile. Tir un profondo sospiro, contrasse la
grossa mano che aveva poggiata sul ginocchio e,
spostando finalmente lo sguardo, la guard. Vada
avanti, disse, con un tono che ci si sarebbe potuto
scolpire una statua, tantera duro e tagliente. Mallungai
sulla poltrona e anche la mia testa sporse dalla spalliera
il vecchietto pi vicino ronfava con grazia, e a ogni tirata
di fiato le narici gli vibravano sonore.
Sono stato l, da quel Lancelot Goodwin. Non hanno
aperto, cos ho provato alla porta di dietro. Era aperta e
sono entrato. Radio accesa, ma al minimo, due bicchieri
con lalimento dentro e davanti al caminetto, a terra, una
fotografia. Goodwin in una poltrona dangolo, sparato a
bruciapelo. La pistola era a terra vicino alla sua destra.
Unautomatica venticinque gingillo femminile. Se ne
24

stava l a riposare, come se la cosa non lo riguardasse. Ho


pulito i bicchieri, le maniglie e rassettato tutta la casa, poi
son venuto via.
Melton apr e chiuse la bocca. Mand uno scricchiolio
stridente coi denti e strinse i pugni. Poi mi guard dritto
in faccia con occhi scuri, duri.
La foto, disse, con un grugnito.
La tirai fuori dalla tasca e gliela mostrai, ma tenendola
ben stretta tra le dita.
Julia, disse lui. Mand un suono strano con la bocca,
come se il fiato gli stentasse a uscire, e la mano gli
ricadde gi inerte. Mi rimisi la fotografia nel taschino. E
poi? bisbigli.
Tutto qui. Potevano vedermi, per quanto il posto sia ben
riparato dagli alberi. Sua moglie possedeva una pistola di
quel tipo?
La testa stava per cadergli: la sostenne tra le mani. Rimase
cos per un po, infine la sollev un pochino, apr le dita e
parl attraverso queste, alla parete che stava di fronte a
noi.
S. Ma non mi risulta che se la portasse dietro.
Immagino che volesse piantarla, quello scarafaggio. Lo
disse tranquillamente, senza accalorarsi. in gamba, lei.
Cos un suicidio, no?
Non so. Possono metterla cos, se non sospettano niente.
Gli fanno la prova della paraffina alla mano per vedere se
25

ha sparato lui. Ormai la fanno quasi sempre. Ma a volte


lasciano andare, e se non hanno sospetti non la fanno.
Non capisco la faccenda della fotografia.
Nemmeno io, bisbigli, sempre tra le dita. Deve essere
stata presa dal panico allimprovviso.
Mah. Si rende conto che sono andato a ficcarmi dritto in
una rogna assai grossa? Ci rimetto la licenza, se mi
colgono. Naturalmente, c anche la probabilit, lontana
ma c, che si tratti di suicidio. Per il giovanotto non mi
sembra il tipo. Cos, lei deve darmi una mano, Melton.
Fece uno sforzo e sorrise. Poi gir il capo quel tanto per
piantarmi gli occhi addosso, ma sempre tenendo la faccia
nascosta tra le dita. Tra queste, vidi lampeggiare i suoi
occhi.
Perch lha fatto? chiese, calmo.
Mi rompano le corna se lo so. Forse perch m risultato
antipatico sin da quando ho visto quella fotografia,
listantanea. Mi sembrato indegno quello che faceva a
sua moglie e a lei.
Cinquecento, come indennizzo, disse lui.
Mi allungai ancor pi nella poltrona e lo guardai fisso.
Non le sto mica facendo pressioni. Sono un tipo
abbastanza ragionevole, di solito, ma non in queste cose.
sicuro di avermi detto tutto?
Per un minuto (eterno) non disse niente. Poi salz,
guard nella stanza di sopra la spalliera della poltrona, si
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mise le mani in tasca, vi fece tintinnare qualcosa e si


rimise a sedere.
Ho impostato male la cosa, in tutti i sensi, disse. Non
pensavo che mi stesse ricattando n stavo cercando di
corromperla. In ogni modo, non si tratta di una grossa
cifra. Son tempi duri questi, lei corre un rischio extra e io
le offro un compenso extra. Supponiamo che Julia non
centri per niente in questa storia e questo spiegherebbe
la faccenda della fotografia lasciata l per terra; cerano
infatti un mucchio di altre donne nella vita di Goodwin.
Ma se scoppia lo scandalo e io ci resto comunque
coinvolto, la direzione generale della ditta mi brucia. Gli
affari non sono andati troppo bene in questi ultimi tempi,
e saranno felici di approfittare delloccasione.
Messa cos, la cosa un po diversa, dissi. Le ho
chiesto, per, se mi ha detto tutto quello che aveva da
dirmi.
Abbass lo sguardo. No. Ho taciuto qualche particolare.
Non mi sembrava importante, fino a poco tempo fa. Ora
pu cambiare completamente le cose. Pochi giorni fa,
dunque, poco dopo che incontrai Goodwin in citt, mi
chiamarono dalla banca per avvertirmi che un certo
signor Lancelot Goodwin sera presentato per riscuotere
un assegno di mille dollari firmato da Julia Melton. Gli
dissi che per il momento la signora Melton non era in
citt, ma che conoscevo benissimo il signor Goodwin e
27

che non avevo nulla da ridire sullassegno, se questo era


in ordine e se lidentit del signor Goodwin era stata
regolarmente accertata. Non potevo comportarmi
diversamente date le circostanze. Credo che lavessero
incassato. Non so.
Credevo che Goodwin fosse ricco.
Le spalle di Melton ebbero un fremito.
Un ricattatore di donne, dunque. E anche stupido,
perch accettava assegni. Credo che le dar una mano,
Melton. Non mi va gi lidea di quelle zanzare di
giornalisti buttati a pesce morto su una storia come
questa. Ma se pizzicano lei io mi tiro fuori se mai ci
riesco.
Sorrise, per la prima volta. Le dar subito i
cinquecento, disse.
Niente da fare. Sono stato ingaggiato per trovarla. Se la
trovo mi becco i cinquecento biglietti senn, niente.
Vedr che pu fidarsi di me.
Vorrei un biglietto per quellHaines, su al Little Fawn
Lake. Vorrei dare unocchiata al capanno. Lunica maniera
per andarci fingere di non essere mai stato a Chevy
Chase.
Assent col capo e si alz. And a una scrivania e torn
con un biglietto intestato del club su cui aveva scritto:
Signor William Haines
Little Fawn Lake
28

Caro Bill,
ti prego di far visitare al portatore del presente, signor
John Dalmas, il mio capanno e di dargli tutta lassistenza
necessaria.
Affettuosamente
Howard Melton
Piegai il biglietto e lo misi insieme agli altri trofei raccolti
in quella giornata. Melton mi pos una mano sulla spalla.
Non lo dimenticher mai, disse. Ci va subito?
Credo di s
Cosa saspetta di scoprire?
Niente. Ma sarebbe sciocco non cominciare da dove
parte la traccia.
Certo, certo. Haines un bravuomo, solo un po
burbero. Ha una moglie bionda e carina che gli molto
attaccata. Buona fortuna.
Ci stringemmo la mano. La sua era viscida come
unanguilla morta.

3.
Gamba di legno
Feci il San Bernardino in meno di due ore e, per la prima
volta nella sua storia, con una temperatura pi o meno
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identica a quella di Los Angeles, solo meno umida. Mi


bevvi una tazza di caff, mi comprai un litro di rye, feci il
pieno e attaccai la salita. Fino alle Bubbling Springs il
cielo era coperto, poi si schiar, venne fuori un bel sereno
rinfrescato da una piacevole brezza che soffiava gi dai
picchi. Alla fine arrivai alla grande diga e ammirai
lazzurra distesa del Puma Lake. Canoe, barche a remi,
fuoribordi e motoscafi si davano un gran da fare a
incresparne le acque senza alcun motivo e disturbare con
le loro onde una folla di gente che aveva pagato due
dollari per una licenza di pesca e stava ora sprecando il
tempo per catturare qualche pescetto da pochi centesimi.
Dopo la diga la strada si biforcava. La mia correva lungo
la sponda meridionale, rasentando sullaltro lato grossi
massi di granito e pini altissimi che svettavano verso il
cielo azzurro e limpido. Nei tratti liberi cera tutto un
rigoglio di colori, manzanita verdissima, iris selvaggi,
lupini bianchi e porporini, bugola e cespugli fioriti di
ginestra gialla. La strada scese fino al livello del lago e su
quel tratto superai mandrie di campeggiatori e di
manzette, in pantaloncini corti, in bicicletta, motocicletta
e a piedi, in mezzo alla strada o sedute ai margini, sotto
gli alberi, con le gambe da fuori.
Vidi tanta carne solo in quel poco di strada da fornire
tutta una rete di industrie conserviere.
Howard Melton aveva detto di lasciare il lago e
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imboccare la vecchia strada a un chilometro da Puma


Point. Svoltai cos su un nastro dasfalto tutto buche e
crepe che sarrampicava su per la montagna.
Qua e l, sui pendii, erano appollaiate casette di tutti i
tipi. Lasfalto fin e restarono solo le buche; e dopo un po
vidi sulla destra una strada stretta e erta. Al bivio, un
cartello avvertiva: Strada privata per Little Fawn Lake.
Vietato il transito. Limboccai e affondai tra la polvere e i
sassi; superai una cascatella dacqua e mi tuffai tra i pini,
le querce e il silenzio. Sul ramo di un albero scorsi uno
scoiattolo: stava distruggendo una pigna, lanciandone
tuttintorno le schegge come confetti; appena mi vide mi
mand unocchiataccia e batt infuriato la zampetta sulla
pigna.
La stradina gir bruscamente intorno a un grande tronco
dalbero; dopodich mi trovai di fronte a una cancellata
di legno con un altro cartello: Propriet privata. Vietato
lingresso.
Scesi, aprii la cancellata, rimontai in macchina, passai,
ridiscesi e richiusi la cancellata. Girai per qualche altro
paio di centinaia di metri tra gli alberi finch,
allimprovviso, ai miei piedi scorsi un piccolo lago di
forma ovale, sprofondato tra alberi e rocce ed erba
selvatica, come una goccia di rugiada racchiusa in una
fogliolina accartocciata. Allestremit del lago pi vicina
a me cera la diga di cemento giallo, piccola, con in alto
31

una fune che la percorreva tutta, evidentemente


fungendo da ringhiera, e una vecchia ruota di mulino su
un lato. L vicino cera un piccolo capanno di legno
ancora coperto di ruvida corteccia. Aveva due piccoli
camini di tubi di latta, e da uno di questi usciva del fumo.
Da non molto lontano giungevano i tonfi di unascia.
Dallaltra parte del lago, discosto dalla strada ma
vicinissimo alla diga, quasi sullacqua, cera un grosso
capanno. Poi ne scorsi altri due, molto distanti tra loro. In
fondo, dalla parte opposta alla diga, mi parve di scorgere
una piccola banchina e, sulla punta di questa, una tettoia
a forma di padiglione. Mi chiesi, perplesso, se per caso
non servisse per tenerci dei concerti di banda in tanta
solitudine e silenzio.
Imboccai un sentiero e scesi fino al capanno di legno, il
primo che avevo scorto, e bussai alla porta.
I tonfi dellascia cessarono e una voce duomo grid
qualcosa da dietro il capanno. Mi sedetti su una pietra ad
aspettare, facendo roteare una sigaretta spenta tra le dita.
Finalmente, da dietro il capanno spunt un uomo con
unascia in mano. Era molto robusto, non molto alto, con
un grosso mento coperto da una barba nera e ispida,
occhi scuri dallo sguardo deciso, capelli brizzolati e
leggermente ricciuti. Era in calzoni di tela blu e camicia
azzurra aperta su un collo abbronzato e muscoloso.
Camminando, a ogni passo sembrava tirar calci in aria col
32

piede destro, di lato: lo buttava in fuori con un piccolo


scatto nervoso. Venne lentamente verso di me, con una
sigaretta accesa che gli pendeva dalle labbra grosse. La
voce era rauca.
S?
Il signor Haines?
S, sono io.
Ho un biglietto per lei. Lo tirai fuori e glielo porsi. Mise
da parte lascia e guard il biglietto tenendolo distante
col braccio teso; poi si volt, entr nel capanno e ritorn
con un paio di occhiali sul naso. Lesse attentamente il
biglietto.
Oh, vedo, vedo, disse poi. del principale. Esamin
di nuovo il biglietto, e credo che lo stesse imparando a
memoria. Il signor John Dalmas, eh? Sono Bill Haines.
Piacere di conoscerla. Ci stringemmo la mano. La sua
era una morsa dacciaio.
E cos vuole dare unocchiata al capanno di Melton e ai
dintorni, eh? E perch? Qualcosa non va? Lui mica lo
dice, bont sua.
Maccesi una sigaretta e lanciai il fiammifero spento nel
lago. Melton quass possiede pi di quanto abbia
bisogno, dissi.
Di terra, s. Ma lui parla del capanno nel biglietto
Vuole che dia unocchiata a tutto. Dice che ha un
capanno molto accogliente.
33

Me lo indic. Quello laggi. Quello grande. Pareti di


legno di sequoia piallato e rinforzato con linoleum, e pino
nodoso allinterno. Tetto a lastre di lavagna, fondamenta
di pietra e porticato, bagno con doccia e tutto. Poco
discosto, sulla collina, ha un bel serbatoio attrezzato.
Proprio un bel capanno, glielo dico io.
Guardavo il capanno, durante la sua descrizione, ma
senza mai perdere di vista lui. I suoi occhi mandavano
lampi e avevano rughe tuttintorno, per la vita allaria
aperta e luminosa.
Vuole andarci adesso? Prendo le chiavi.
Sono un po stanco per il viaggio. abbastanza lungo,
sa. Potrei avere da bere, Haines?
Mi lanci unocchiata piena di comprensione, ma scosse
la testa. Mi dispiace, signor Dalmas. Ho appena finito
un litro. Si pass la lingua tra le labbra grosse e mi
sorrise.
A che serve quella ruota di mulino?
Roba del cinema. Vengono quass a girare qualche film,
di tanto in tanto. C altra roba del genere, laggi. Ci
girarono Amore tra i pini con quella l. Il resto delle
attrezzature a pezzi. Ho sentito dire che il film stato
un fiasco.
Davvero? Mi tiene compagnia? Gli mostrai la mia
bottiglia. Mi son portato dietro il mio litro di rye.
Mai sentito rifiutare da nessuno un invito del genere.
34

Aspetti, vado a prendere i bicchieri.


La signora Haines non c?
Mi fiss con improvvisa freddezza. S, disse, esitando.
Perch?
Per via del rye.
Si riscosse, ma per qualche secondo ancora continu a
guardarmi. Poi si volt ed entr nel capanno, con la sua
andatura rigida. Torn con un paio di bicchieri piccoli, di
quelli che si comprano pieni di marmellata. Sturai la
bottiglia e li riempii fino allorlo e ci sedemmo tutte due,
Haines con la gamba rigida allungata in avanti e il piede
storto leggermente in fuori.
Me la sono buscata in Francia, disse, e attacc il suo
bicchiere. Haines Gambadilegno. Be, in compenso ci ho
guadagnato una pensione e non mha danneggiato con le
donne. E intanto aveva gi finito il suo rye.
Mettemmo gi i bicchieri e restammo a guardare una
ghiandaia azzurra che svolazzava intorno a un grosso
pino. Si pos infine su un ramo e da l salt su un altro e
cos via, senza fermarsi a riprendere equilibrio. Passava
di ramo in ramo come un uomo pu scendere dei gradini
in fretta.
fresco e piacevole, quass, ma isolato, disse Haines.
Troppo isolato, dannazione. Mi lanci unocchiata
furtiva. Aveva qualcosa in mente, quellHaines.
C a chi piace. Ripresi la bottiglia, mi chinai sui
35

bicchieri e feci il mio dovere fino allorlo.


Mi stufa. E bevo troppo perch questo posto mi stufa. La
notte specialmente.
Non risposi. Si scol il secondo bicchiere dun sol colpo
deciso e rapido. Gli passai la bottiglia senza aprir bocca.
Si vers la sua terza razione, butt di lato la testa e si
lecc le labbra.
stata una battuta felice la sua voglio dire quella
della signora Haines e del rye.
Pensavo che dovessimo tenere la bottiglia fuori vista.
Dal capanno poteva sorprenderci.
Ahah! Lei amico di Melton?
Lo conosco. Non siamo intimi.
Haines guard verso il capanno.
Quella malata! grugn allimprovviso, facendo una
smorfia. Lo guardai. Mi ha fatto perdere Beryl, quella
vacca schifosa, continu, pieno di amarezza. Doveva
prendersi anche un bifolco storpio come me. Doveva
farmi ubriacare e dimenticare che avevo una moglie
decente e carina.
Ero tuttorecchi.
Al diavolo anche Melton. Era proprio necessario
lasciarla sola quass a sputtaneggiare. Al diavolo anche
lui! Non ho mica bisogno del suo maledetto capanno!
Posso andare a vivere dove mi pare e piace. Ho una
pensione. Una maledetta pensione di guerra.
36

Ma un bel posto per viverci, intervenni. Beva.


Obbed: bevve e mi piant addosso due occhi infuriati.
un fetente di posto per viverci, grugn alla fine. Specie
quando la moglie ti pianta e non sai dov andata e cosa
sta facendo, magari insieme a qualche altro. Strinse un
pugno che doveva essere dacciaio.
Dopo un po, lentamente, lo riapr: per riempirsi un altro
mezzo bicchiere. Ormai le condizioni della bottiglia erano
pietose, ma lui si scol il mezzo bicchiere come se avesse
tutta una cantina di riserva.
Non so manco chi sia lei, perdio, brontol. Ma perdio,
sono stanco di star solo! Sono un orso, daccordo ma
sono anche un essere umano, dopotutto. un tipino
come Beryl. Stessa altezza, stessa corporatura, stessi
capelli, stessa andatura di Beryl. Perdio, potevano essere
sorelle. Cera solo una differenza non so se mi capisce.
Mi fece un sorriso che era una smorfia. Era un po ubriaco
adesso.
Ricambiai il sorriso.
Sto l dietro a bruciare delle immondizie, continu con
voce lagnosa, agitando un braccio. Lei vien fuori sul
portico di dietro con un pigiama di quelli che sembrano
fatti di cellofan. E due bicchieri in mano. Mi sorride, e c
tutta una camera da letto dietro quel sorriso, sa come
fanno quelle l? Beva con me, Bill! S, beva con me! Ce ne
scolammo una ventina. Dopo pu immaginare quello che
37

successe.
Capita a una quantit di bravuomini.
Lasciarla quass tutta sola, quella puttana! Mentre lui se
la spassa a Los Angeles. E Beryl mi pianta venerd
fanno due settimane.
Ebbi un fremito. Un fremito tale che mi sentii i muscoli
contorcersi per tutto il corpo. Due settimane dal venerd
seguente significavano una settimana dallultimo venerd.
Si arrivava cos al dodici agosto il giorno in cui la
signora Julia Melton doveva essere partita per El Paso, il
giorno in cui sera fermata allOlympia Hotel, gi a valle.
Haines mise gi il bicchiere vuoto e si frug nel taschino
abbottonato della camicia. Mi pass un pezzo di carta
tutto maltrattato. Lo svolsi con cura: era scritto a matita.
Preferirei morire piuttosto che continuare a vivere con te,
porco schifoso. Non cera scritto altro.
Non la prima volta, disse Haines, dopo un colpo di
tosse. Ma la prima volta che sono stato sorpreso. Rise.
Poi toss ancora. Gli restituii il pezzo di carta e lui si
riabbotton il taschino della camicia. Chiss perch
diavolo le sto raccontando tutto questo? sinnervos.
la solitudine. Ha bisogno di sfogarsi. Beva ancora. La
mia parte lho gi presa. Non era in casa quel
pomeriggio, quando lei lha piantato?
Accenn di no col capo, sconsolato, e rimase l con la
bottiglia stretta tra le ginocchia. Avevamo litigato e me
38

ne ero andato gi a valle, da un tipo che conosco. Mi


sentivo pi pidocchioso di un bastardo. Avevo bisogno di
sentirmi qualche parola amica, e cos andai l. Tornai a
casa verso le due del pomeriggio piuttosto sbronzo, ma
per via di questo grosso pino arrivai con la macchina
quasi a motore spento. Se nera andata. Cera soltanto
quel biglietto.
Tutto questo una settimana prima di venerd scorso,
vero? E da allora non ha avuto pi notizie di lei?
Forse ero stato troppo preciso con quelle date: mi lanci
unocchiata interrogativa. Ma gli pass presto. Sollev la
bottiglia, bevve e con aria sconsolata alz poi la bottiglia
contro il sole.
Amico, qua dentro non c pi sangue, disse. Anche
laltra se lera battuta. E col pollice indic laltro versante
del lago.
Forse le due avevano litigato.
S, e magari se ne sono andate insieme. Scoppi in una
risata rauca. Amico, lei non conosce la mia piccola Beryl.
Quando comincia una tigre che fa paura.
Ho limpressione che lo fosse anche laltra. Sua moglie
aveva una macchina? Voglio dire, lei da quellamico cera
arrivato con la sua macchina, vero?
Avevamo due Ford. La mia deve avere il pedale del
freno e lacceleratore spostati a sinistra, sotto il piede
buono. Lei prese la sua.
39

Mi alzai, arrivai fino allacqua e vi buttai il mozzicone


della sigaretta. Lacqua era azzurro scuro e sembrava
profonda. Il livello del lago era molto alto e in certi punti
lacqua sciabordava oltre la diga, con piccole onde
tranquille.
Tornai da Haines. Si stava scolando le ultime gocce del
mio whisky. Bisogna procurarsi dellaltro sangue, disse
con voce pastosa. Le sono debitore di un litro. Lei non
ne ha quasi bevuto.
Abbastanza, invece, perch ne avevo gi bevuto prima.
Piuttosto, quando se la sente vorrei dare unocchiata a
quel capanno.
Certo, certo. Facciamo il giro del lago a piedi. Mica lho
infastidita con quella storia di Beryl, vero?
A volte bisogna sfogarsi con qualcuno, feci. Potremmo
andar su per la diga, cos si evita un lungo giro.
Diamine, no. Cammino abbastanza bene, anche se
zoppico. pi di un mese che non faccio il giro del lago.
Salz, entr nel suo rozzo capanno e ne usc poco dopo
con delle chiavi. Andiamo.
Ci avviammo verso la piccola banchina di legno col
padiglione in punta, sulla riva estrema del lago. Cera un
sentiero che correva lungo la sponda, serpeggiando
intorno a grossi massi di granito. La strada polverosa era
molto pi indietro e pi in alto. Haines camminava
lentamente, menando calci col piede destro. Sera
40

incupito: aveva bevuto abbastanza da rinchiudersi nel


suo mondo, a inseguire i propri pensieri. Non apr bocca
per tutto il tragitto. Quando raggiungemmo la piccola
banchina vi montai sopra e mi spinsi allestrema punta,
con Haines dietro e i sordi tonfi del suo piede sulle assi.
Quando fummo sulla punta della banchina, sotto la
tettoia a forma di padiglione, ci appoggiammo a una
ringhiera dipinta di verde ma ormai scolorita dal sole.
Guardammo gi nellacqua.
Ci son pesci? chiesi.
Certo. Trote, pesci persici. Ma a me non piacciono molto
i pesci. Non sono un mangiatore. Credo per che ce ne
siano parecchi.
Mi sporsi a guardare nellacqua profonda e calma. Cera
un vortice sotto di me e ai miei piedi, sotto la banchina, si
muoveva una forma verde. Haines era appoggiato alla
ringhiera al mio fianco e fissava lacqua profonda. La
banchina era abbastanza solida e aveva sotto il livello
dellacqua un tavolato degradante pi largo della
banchina come se una volta il lago avesse raggiunto un
livello molto pi basso e quel tavolato servisse per calare
le barche da riva. Assicurata a un cavo, cera una barca
che ondeggiava sullacqua.
Haines mi afferr per un braccio e quasi lanciavo un urlo:
le sue dita mi si erano conficcate nei muscoli come artigli
di ferro. Lo guardai: era tutto sporto in fuori e fissava
41

immobile lacqua, col volto improvvisamente sbiancato.


Guardai anchio in gi.
A un due metri circa sottacqua, qualcosa che somigliava
vagamente a un braccio umano in una manica scura
ondeggiava languidamente, spuntando da sotto il
tavolato sommerso. Sagit varie volte sul filo della
corrente, poi scomparve.
Haines si drizz lentamente. Ormai era tornato
improvvisamente sobrio e cera paura nei suoi occhi. Si
volt e, senza dire una parola, ripercorse tutta la
banchina. Si avvicin a un gruppo di macigni e si chin
ad afferrarne uno. Da dovero riuscivo a sentire il suo
respiro pesante. Infine si raddrizz, tenendo il macigno
sollevato allaltezza del petto doveva pesare un
cinquanta chili. Ritorn sulla banchina con passo deciso,
nonostante la gamba di legno, si port fino al punto in cui
la ringhiera finiva e sollev il macigno in alto sopra la
testa. Rimase l un attimo con quel peso sollevato e i
muscoli del petto e del torace gonfi sotto la camicia
azzurra; poi, con un ultimo sforzo e il respiro affannoso,
il corpo ebbe uno scatto e il grosso macigno piomb
nellacqua.
Un grosso tonfo: gli schizzi arrivarono fino a noi.
Precipit gi veloce e and a sfondare il tavolato
sommerso.
Lacqua ribolli e udimmo il rumore soffocato del legno
42

che si schiantava sottacqua. Le onde si allontanarono


rapide a cerchio e finalmente sotto i nostri occhi lacqua
cominci a schiarirsi. Una vecchia asse marcita emerse
sfrecciando sulla superficie dellacqua, riaffond, torn a
galla e sallontan nella corrente.
Lacqua si schiar ancora di pi. Qualcosa si mosse l
sotto, poi cominci a emergere lentamente: un qualcosa
di scuro, lungo e contorto. Affior, finalmente, e distinsi
della lana nera marcita: un pullover, un paio di
pantaloncini. Poi vidi delle scarpe e qualcosa di gonfio e
non identificabile intorno alla punta delle scarpe. Vidi
unonda di capelli biondi allargarsi nellacqua, fluttuare e
restare per un attimo immobile.
Poi la cosa si capovolse e un braccio emerse dallacqua
con allestremit una mano che non aveva pi niente
duna mano umana. Anche la faccia venne alla superficie:
una massa grigiastra, gonfia e polposa di carne, senza pi
tratti riconoscibili. Senza occhi. Senza bocca. Insomma,
quella che un tempo era stata una faccia di donna.
Haines era fermo immobile e guardava. Sotto la faccia
affiorata cerano delle pietre verdi legate tra loro come
una collana. La destra di Haines strinse il legno della
ringhiera e vidi, nella tensione, le sue nocche imbiancarsi
sotto la pelle scura e abbronzata.
Beryl! Fu un urlo, ma come se giungesse, soffocato
dalla distanza enorme, da oltre il folto degli alberi lass,
43

dietro la collina.

4.
La donna nel lago
Stampato a grosse lettere, il cartello attaccato al vetro
della finestra diceva: ELEGGETE TINCHFIELD. Oltre il
vetro vidi un bancone stretto con sopra pile di carte
polverose. La porta era a vetri, con su scritto, in vernice
nera: Polizia, Squadra del fuoco, Consiglio di Citt,
Camera di Commercio, Avanti.
Seguii linvito ed entrai: non era altro che un piccolissimo
capanno di legno di pino, una sola stanza in tutto, con
una stufa in un angolo, una scrivania a coperchio
scorrevole tutta in disordine, due sedie scomode e il
bancone che avevo visto dalla finestra. Appesa alla parete
cera una grossa pianta del distretto stampata in azzurro,
un calendario e un termometro. Accanto alla scrivania,
sempre sulla parete, una serie di numeri telefonici erano
scritti con grande precisione, quasi incisi nel legno duro.
Un uomo stava stravaccato, dietro la scrivania, in una
vecchia sedia girevole, con uno Stetson a cupola bassa
spinto indietro sul capo e una sputacchiera accanto al
piede destro. Le mani, grosse e senza peli, erano
intrecciate in una comoda posizione sulla pancia. Portava
un paio di pantaloni scuri con bretelle, una camicia
44

rossiccia, scolorita dal tempo e dal sapone, abbottonata


fino al collo (grosso) e niente cravatta. Quelli che si
vedevano dei suoi capelli erano bruni, eccetto alle tempie,
dove erano candidi come neve. Sul petto, a sinistra,
portava la stella. Stava seduto un po inclinato sulla
sinistra, perch a destra aveva una grossa fondina di pelle
con dentro il pistolone, che gli arrivava fino alla tasca
laterale destra dei pantaloni.
Mi appoggiai al banco e stetti a guardarlo. Aveva delle
orecchie enormi, occhi grigi allegri e laria di chi si stia
cullando un nipotino sulle ginocchia.
lei il signor Tinchfield?
S. Che legge abbiamo, poveri noi. S, sono io per
elezione, per. Voglio dire: lo sceriffo. Ma c un paio di
bravi ragazzi che mi stanno addosso giusto per togliermi
la tranquillit. Sospir.
La sua giurisdizione si estende fino al Little Fawn
Lake?
E che roba , figliolo?
Little Fawn Lake, lass, dietro le montagne. roba
sua?
S, credo di s. Sono lo sceriffo della contea, ma non
centrava sul vetro della porta. Sbirci da quella parte,
compiaciuto. Sono tutte quelle cose l. La propriet di
Melton, vero? C qualcosa che non va lass, figliolo?
C una donna morta. Nel lago.
45

Bene, e io do le dimissioni. Sciolse il nodo delle mani,


si gratt dietro lorecchio e infine si alz, a fatica. In piedi,
risult alto, grosso e imponente. Il grasso era tutto dovuto
allallegra maniera di prendere la vita. Torn a grattarsi
dietro lorecchio. Morta, hai detto? Morta morta? E chi
?
La moglie di Bill Haines, Beryl. Sembra suicidio. stata
a lungo nellacqua, sceriffo. Non bella a vedersi. Lo
aveva lasciato dieci giorni fa, dice lui. E credo che sia
stato allora che s buttata.
Tinchfield si chin sulla sputacchiera e vi scaric dentro
un bellammasso tutto scuro e vischioso che tocc terra
con un tonfo leggero. Si lecc le labbra, quindi se le
asciug col dorso della mano.
Ma tu chi sei, figliolo?
Mi chiamo John Dalmas. Sono venuto da Los Angeles
con un biglietto del signor Melton per Haines una
guardatina alla propriet. Stavamo girando intorno al
lago Haines e io, insieme, e ci siamo spinti sulla piccola
banchina che quelli del cinema hanno costruito lass.
Cos abbiamo scoperto qualcosa che si muoveva
sottacqua, molto in fondo. Haines ha buttato gi un
grosso macigno e il corpo affiorato. Non un bello
spettacolo, sceriffo.
Haines l?
S. Sono venuto io perch lui rimasto abbastanza
46

scosso.
Lo credo, figliolo. Apr un cassetto della scrivania e tir
fuori una bottiglia da un litro di whisky. Piena,
naturalmente. Se la cacci dentro la camicia, si
riabbotton di nuovo tutto e disse: Chiamiamo il dottor
Menzies e Paul Loomis. Gir intorno al bancone senza
affrettarsi eccessivamente: la situazione non sembrava
dargli pi noia di una mosca.
Uscimmo. Prima di uscire volt un biglietto infilato nella
cornice del vetro sul cui retro era scritto: Sono di ritorno
alle 6 del pomeriggio. Chiuse la porta a chiave e mont su
una macchina che aveva una sirena sul parafango destro,
due faretti rossi, due fari antinebbia, una targa bianca e
rossa con la scritta Squadra incendi, e altre insegne e
targhe che non mi presi la briga di leggere. Aspetta qui,
figliolo. Un attimo e sono di ritorno.
Gir la macchina sul sentiero e imbocc la strada che
portava al lago; fece qualche centinaia di metri e fren
davanti a un edificio basso. Entr e ne usc poco dopo
insieme a un uomo alto e sottile. Quando fu di nuovo
davanti al capanno montai dentro, sul sedile posteriore, e
attraversammo il villaggio, superando mandrie di
ragazze in pantaloncini corti e di uomini in tuta e
calzoncini corti, anche loro. Parecchi di loro erano a torso
nudo. Tinchfield insisteva sulla tromba, ma non mise in
azione la sirena; si sarebbe tirato dietro un codazzo di
47

auto con quel sistema. Risalimmo una collina polverosa e


ci fermammo a un capanno. Tinchfield strombazz e url.
Un uomo in tuta azzurra apr la porta.
Monta, Paul.
Luomo in tuta fece un cenno col capo, rientr nel
capanno e ne usc di nuovo, con uno sporco cappellaccio
in testa. Ritornammo sulla strada asfaltata e poi
imboccammo quella privata, fino alla cancellata di legno.
Luomo in tuta scese, apr e richiuse dopo che la
macchina fu passata. Quando arrivammo al lago, dal
rozzo capanno di Haines non usciva pi fumo.
Smontammo tutti dalla macchina. Il dottor Menzies era
un tipo tutto spigoloso, faccia gialla e pupille che
parevano due cimici. Dita macchiate di nicotina. Luomo
in tuta azzurra e cappellaccio poteva avere una trentina
danni, era scuro e abbronzato, sporco e, pareva,
denutrito.
Andammo fino alla sponda del lago e guardammo verso
la banchina. Bill Haines stava seduto sulle tavole, nudo,
con la testa tra le mani. Sulle tavole, accanto a lui, cera
qualcosa.
Quella che era stata una donna era stesa a faccia in gi
con una corda che le passava sotto le braccia. Gli abiti di
Haines erano ammucchiati l vicino, insieme alla gamba
artificiale, un affare di cuoio e metallo che brillava al sole.
Senza pronunciare neanche una parola, Tinchfield sfil la
48

bottiglia di whisky da sotto la camicia, ne svit il tappo,


si avvicin a Haines e gliela porse.
Dacci una buona bevuta, Bill, disse in tono distratto,
come se si trovasse in una situazione quanto mai
normale. Nellaria cera un fetore orribile, da cascar morti
senza fiato; ma Haines sembrava non farci caso, e
neppure Tinchfield e Menzies. Loomis, quello in tutta
azzurra, torn alla macchina per prendere un lenzuolo e
con questo copr il cadavere. Poi lui e io ci allontanammo,
indietreggiando.
Haines bevve dalla bottiglia, poi guard dalla nostra
parte con occhi spenti. Mise gi la bottiglia stringendola
tra il ginocchio nudo e il moncone dellaltra gamba.
Dopodich cominci a parlare. Parl con voce spenta,
senza guardare n niente n nessuno, scegliendo le
parole, con grande calma, e raccont tutto quello che
aveva gi raccontato a me. Alla fine aggiunse che dopo
che mi ero allontanato aveva preso la corda, sera tuffato e
sottacqua aveva legato il cadavere. Dopo che ebbe detto
tutto questo, tacque, piant gli occhi sulle tavole di legno
della banchina e cos rimase, immobile come una statua.
Tinchfield si cacci in bocca un pezzo di tabacco e prese a
masticarlo. Poi stringendo forte i denti, sabbass e, con
grande attenzione, rivolt il cadavere, come se avesse
paura che gli si spolpasse tra le mani. Lultimo sole si
riflett sulle pietre verdi di una collana che girava intorno
49

al collo della donna; erano intagliate in maniera rozza,


opache come sapone e tenute insieme da una catenina
doro. Lampia schiena di Tinchfield si raddrizz e lui si
soffi rumorosamente il naso con un fazzoletto rossiccio.
Che dici, dottore?
La voce di Menzies era stridula e antipatica. Che diavolo
vuoi che dica?
Causa e data probabile della morte, disse Tinchfield,
remissivo.
Non fare il cretino, Jim, disse il dottore, ancora pi
odioso.
Non puoi dire niente, no?
Con unocchiata a quella roba? Perdio!
Tinchfield sospir e si rivolse a me: Dove stava, quando
lha vista?.
Glielo dissi. Stette a sentire senza muovere la bocca e con
uno sguardo vuoto negli occhi. Poi riprese a masticare il
tabacco. Un posto adatto. Non ci sono correnti qui,
senn la pescavamo verso la diga.
Bill Haines salz sullunico piede, saltell fin dove erano
ammucchiati i suoi panni, prese la gamba artificiale e se
la mont. Poi si vest lentamente, con gesti distratti,
infilando la camicia sulla pelle bagnata. Parl di nuovo,
sempre senza guardare nessuno.
Ha fatto tutto da s. Per forza. S tuffata sotto le tavole
sommerse e vi si aggrappata. Forse vi si impigliata.
50

Per forza, non c altra spiegazione.


Magari c, Bill, disse Tinchfield, comprensivo,
guardando in cielo.
Haines si frug nel taschino della camicia, tir fuori il
biglietto strapazzato e lo porse a Tinchfield. Come per
tacito
accordo,
tutti
si
allontanarono
contemporaneamente dal cadavere. Poi Tinchfield rimise
mano alla sua bottiglia e se la ricacci di nuovo sotto la
camicia. Ci raggiunse e lesse e rilesse varie volte il
biglietto.
Mi occorre la data. Dici che stato un paio di settimane
fa?
Venerd fanno due settimane.
Ti ha gi piantato una volta, vero Bill?
S. Haines rispose senza guardarmi. Due anni fa. Mi
ubriacai e andai con una vacca. Scoppi in unorribile
risata.
Con calma, lo sceriffo si rilesse unaltra volta il biglietto.
Te lo lasci quellaltra volta? chiese.
Lho gi detto, grugn Haines. Lho gi detto. Ora non
mettertici anche tu.
Il biglietto mi pare un po vecchio, disse Tinchfield,
molto gentile.
Lho tenuto in tasca per dieci giorni, strill Haines. E
scoppi in unaltra selvaggia risata.
Cos che ti diverte, Bill?
51

Hai mai provato a pescare una persona a pi di un


metro sottacqua?
Mai, Bill.
Nuoto abbastanza bene con una gamba sola. Ma non
per un mestiere del genere.
Tinchfield sospir. Be, questo non significa niente, Bill.
Potrebbe essere stata adoperata una corda. Potrebbe
essere stata legata a una pietra, a due magari, testa e
piedi. Poi, sotto quelle tavole la corda pu essersi tagliata.
Potrebbe anche essere successo questo, figliolo.
Certo. E potrei averlo fatto io, disse Haines, e mand
una risata che era un ruggito. Io posso averlo fatto io a
Beryl. Mettimi dentro, figlio di
Ci stavo pensando, rispose Tinchfield, tutto paterno.
Per linchiesta. Ancora niente accusa, Bill. Puoi essere
stato tu, e non venirmi a dire di no. Non dico che sei stato
tu a farlo, dico solo che avresti potuto farlo.
Haines singhiozz cos forte che pareva dovesse andare
in pezzi. C qualche assicurazione in giro? chiese
Tinchfield, guardando in cielo. Haines sobbalz.
Cinquemila. E questo finir per fregarmi. Okay.
Andiamo.
Tinchfield si volt lentamente verso Loomis. Va nel
capanno, Paul, e prendi un paio di coperte. Poi meglio
che questa puzza laffoghiamo in un po di whisky.
Loomis lasci la banchina e savvi verso il capanno di
52

Haines lungo il sentiero che costeggiava il lago. Noialtri


rimanemmo dove eravamo. Haines si guard le mani
abbronzate, poi chiuse i pugni e allimprovviso si men
un terribile colpo in faccia, col destro.
Maledetto!
Quando scost il pugno il naso gli sanguinava. Rimase
immobile, col sangue che gli colava sul labbro e poi di
lato alla bocca fino alla punta del mento. E di l a terra.
Mi ricord qualcosa che quasi avevo dimenticato.

5.
La catenina doro
Unora dopo il tramonto chiamai Howard Melton a casa
sua, a Beverly Hills. Telefonai dallufficio telefonico, a un
cento metri dalla strada principale di Puma Point, ma non
abbastanza lontano dal fracasso del tirassegno, delle palle
delle bocce, del traffico e della sciocca musica dellIndian
Head Hotel.
Quando la telefonista si fu messa in linea con lui mi disse
che mavrebbe passato la comunicazione nellufficio del
direttore. Andai l dentro, chiusi la porta, mi sedetti su
una piccola scrivania e risposi al telefono che stava gi
squillando.
Trovato qualcosa, lass? chiese la voce di Melton. Era
un tantino su di tono, diciamo dun tre bicchieri.
53

Niente che mi aspettassi. Ma successo qualcosa che


non le andr gi certamente. La vuole subito, o gliela
impacchetto per Natale?
Lo sentii tossire. Non sentii invece altri rumori nella
stanza in cui si trovava. Facciamo subito, disse, deciso.
Bill Haines pretende che la signora Melton gli ha fatto
locchiolino, e che se la siano spassata. Si ubriacarono
insieme la mattina del giorno in cui lei and via,
dopodich Haines litig con la moglie e se ne and dalle
parti del Puma Lake, a ubriacarsi qualche altro poco.
Stette via fino alle due del pomeriggio. Le ripeto quello
che lui mi ha detto. Mi sente?
Aspettai. Finalmente la voce di Melton disse: La sento
bene, vada avanti, Dalmas. Ma non aveva tono la sua
voce, era piatta come un disco di grammofono.
Quando torn a casa erano sparite tutte e due le donne.
Sua moglie gli aveva lasciato un biglietto in cui gli diceva
che avrebbe preferito morire piuttosto che continuare a
vivere con un porco schifoso. Da allora non lha pi vista,
fino a oggi.
Melton toss di nuovo, e il suono mi rintron
nellorecchio. Cerano rumori e fruscii sulla linea. Una
telefonista si intromise e io la pregai di togliersi dai piedi.
Dopo linterruzione, Melton disse: E Haines le ha detto
tutto questo senza conoscerla, la prima volta che lha
vista?
54

Mero portato dietro un po di spirito. Gli piace bere e


aveva una voglia matta di parlare con qualcuno. Lo
spirito servito a fondere il ghiaccio. Ma c dellaltro,
non abbia fretta. Ho detto che non aveva pi visto la
moglie fino a oggi. Oggi per venuta fuori dal laghetto
dove se ne stava rintanata. Pu immaginare che aspetto
aveva.
Diomio!
Sera cacciata sotto il tavolato sommerso. Quello che sta
sotto la banchina costruita da quelli del cinema. Lo
sceriffo di qui, quel Jim Tinchfield, non lha mandata gi.
Ha messo dentro Haines. Credo che ora andranno a San
Bernardino a vedere il procuratore distrettuale,
lautopsia, e tutto il resto.
Tinchfield crede che labbia uccisa Haines?
Pensa che possa essere andata cos, ma non dice tutto
quello che pensa. Haines ha messo su una bella scena
quando lui arrivato, ma quel Tinchfield non uno
stupido. Sapr certo un sacco di cose di Haines che io non
so.
Hanno perquisito il capanno di Haines?
No. Finch ero l io, no. Pu darsi che labbiano fatto
dopo.
Capisco. sembrava stanco adesso, spento.
un buon piatto per uno sceriffo di contea, con le
elezioni alla porta, continuai. Ma non un piatto
55

buono per i nostri palati. Se devo comparire a


uninchiesta, dovr dichiarare la mia professione sotto
giuramento. Questo significa che dovr dire che cosa
facevo lass almeno fino a un certo punto. E questo
significa tirare in ballo lei.
Pare, e la voce di Melton ora era priva di qualunque
tono, forse perch i tre bicchierini erano gi dimenticati
da un pezzo, che sono gi in ballo. Se mia moglie
sinterruppe con una bestemmia e rimase per un pezzo
senza aprir bocca. Si rifecero vivi i fruscii sulla linea e
udii persino un brontolio sordo e improvviso che
sinterruppe di colpo, come se da qualche parte, su per le
montagne, lungo la linea, fosse scoppiato un tuono.
Alla fine dissi: Beryl Haines aveva una Ford. Non quella
di Bill, che attrezzata con gli strumenti tutti a sinistra,
una tutta per lei che non si trova pi. E quel biglietto a
me non mi fa affatto pensare al suicidio. Cosa intende
fare?
Ho limpressione, in questo lavoro, dessere sempre
preceduto da qualcuno. Tutto sommato, penso che me ne
scendo in citt stasera stessa. Posso chiamarla a casa,
appena arrivato?
A qualunque ora, rispose Melton. Sar in casa tutta la
serata e tutta la notte. Mi chiami a qualunque ora.
Proprio non immaginavo che Haines fosse capace di
queste cose.
56

Ma lei sapeva che sua moglie aveva un debole per le


bottiglie, eppure lha lasciata quass tutta sola.
Diomio, disse, come se non mi avesse sentito. Un
uomo con una gamba di legno
Lasciamo stare questi particolari, brontolai. Gi cos la
cosa puzza di sporco lontano un miglio. Addio.
Riattaccai, tornai nellaltra stanza e pagai la ragazza.
Quindi ritornai sulla strada e montai nella macchina che
avevo lasciata parcheggiata davanti a un drugstore. La
strada era tutta illuminata da allegre insegne al neon,
piena di luci e molto movimentata. Nellaria asciutta
della montagna ogni suono pareva moltiplicarsi per
mille. Riuscivo a sentire la gente che parlava a cento metri
di distanza. Scesi di nuovo dalla macchina, mi comprai
unaltra bottiglia da un litro nel drugstore e levai le tende
di l.
Quando fui arrivato al punto in cui la strada si biforcava,
allincrocio della stradina che sinerpicava sino al Little
Fawn Lake, mi fermai sul ciglio della strada e mi misi a
pensare. Poi rimisi in moto e imboccai la stradina.
La cancellata di legno adesso era chiusa con un
catenaccio. Infilai la macchina tra i cespugli, in modo che
nessuno potesse vederla da lontano, scavalcai la
cancellata e proseguii sullerba, costeggiando la stradina.
finch allimprovviso, superato un costone di roccia, il
riflesso della luna sul piccolo lago illumin tutta la scena
57

intorno. Nel capanno di Haines non cera nessuna luce.


Gli altri capanni, sulla sponda opposta del lago, erano
vaghe macchie di ombra contro il pendio della collina. La
vecchia ruota di mulino accanto alla diga mi sembr
ancora pi ridicola, a quella luce. Mi misi la bottiglia in
tasca, presi una grossa pietra e con questa martellai il
telaio della finestra finch laprii senza rompere il vetro.
Salii su unaltra pietra e scavalcai la finestra.
Quando fui dentro, un fascio di luce mi illumin in piena
faccia.
Una voce calmissima disse: Io non mi muoverei pi,
figliolo. Devi essere molto stanco.
La luce della torcia elettrica mi tenne inchiodato alla
parete per qualche secondo, poi un interruttore scatt,
una lampada saccese e la torcia si spense.
Tinchfield stava seduto su una poltrona di pelle,
impassibile, accanto a un tavolo, dai cui bordi pendeva
mollemente la frangia di una tovaglia marrone.
Tinchfield portava gli stessi pantaloni e la stessa camicia
che aveva quel pomeriggio, in pi aveva una piccola
giacca a vento di lana.
Muoveva lentamente la mascella.
Quella compagnia di cineasti s presa la briga di
stendere quasi tre chilometri di filo spinato fin quass,
disse, pensoso. stato carino da parte loro, non trovi?
Be, cos che hai in mente, figliolo a parte lidea di
58

introdurti qua dentro?


Presi una sedia, mi sedetti e mi guardai intorno nel
capanno. Era una stanza quadrata, piccola, con due letti,
un tappeto di lana e pochi mobili molto modesti. Dietro
una porta aperta, in fondo, scorsi lo spigolo di una stufa a
carbone.
A qualcosa pensavo, risposi. Ma adesso, in questa
situazione, mi pare una povera cosa. Tinchfield annu
col capo. I suoi occhi mi studiarono con benevolenza.
Ho sentito la macchina, e ho capito che stavi venendo da
questa parte. Poi ti ho visto. Sei bravo a camminare
sullerba, non ho sentito nemmeno un fruscio. Tu mi
incuriosisci molto, figliolo.
Perch?
Non ti porti dietro un affare troppo pesante, sotto al
braccio, figliolo?
Sorrisi. Forse meglio che parli, dissi.
Be, ora non fartene una preoccupazione. Io ho molta
pazienza, sai? Immagino che ce lavrai il permesso per
tirarti dietro quel cannone, vero, ragazzo?
Mi frugai in tasca e gli posai sul ginocchio il mio
portafoglio, aperto. Lo prese, lo sollev sotto la luce e si
lesse attentamente la copia fotostatica della licenza nello
scomparto di cellofan. Poi mi restitu il portafoglio.
Mero fatta pi o meno lidea che Bill Haines ti
incuriosisse, disse. Un poliziotto privato, eh? Bene, mi
59

sembri costruito abbastanza solido e la tua faccia non


che parli molto inutile farti domande. A essere sincero,
quel Bill preoccupa abbastanza anche me. Avevi in mente
di perquisire il capanno, figliolo?
Pi o meno.
Per me va bene, ma tutto sommato non necessario. Me
lo sono gi sbrigato io, da cima a fondo. Chi ti ha
ingaggiato?
Howard Melton.
Per un po rimase a masticare in silenzio. Perch, se
lecito?
Per trovargli la moglie. Gli sfuggita di mano un paio di
settimane fa.
Tinchfield si tolse lo Stetson dalla cupola bassa e si gratt
tra i capelli grigio topo. Si alz, poi gir la chiave nella
serratura della porta e lapr. Poi torn a sedersi e a
guardarmi in silenzio.
Ha una paura matta dello scandalo, dissi. Questa
storia della moglie potrebbe costargli il posto.
Tinchfield mi guardava senza muovere ciglio. Alla luce
della lampada, che la illuminava di lato, la sua faccia
pareva di bronzo. Non alludo alla storia con Bill Haines
e al fatto che beva, aggiunsi.
Ma tutto questo non spiega perch volevi perquisire il
capanno di Bill, disse lui, gentile.
La curiosit mi frega sempre.
60

Non apr bocca per un minuto che dur eterno, e durante


il quale probabilmente cerc di decidere se lo stavo o no
prendendo in giro e, nel caso, se a lui gliene importava.
Alla fine disse: Ti interessa, figliolo?. Prese dalla tasca
della giacca a vento un pezzo di giornale ripiegato e lo
svolse sul tavolo, sotto la lampada. Mi avvicinai e mi
chinai a guardare. Sul pezzo di carta cera una sottile
catenina doro con un fermaglio sottilissimo. La catena
era stata tagliata con precisione, evidentemente con un
paio di pinze. Il fermaglio, invece, era intatto. La catenina
era corta, lunga non pi di dieci quindici centimetri, e
lanello del fermaglio sottilissimo e poco pi grande dello
spessore della catena. Cera della polvere bianca sulla
catena e sul pezzo di carta di giornale.
Secondo te dove lho trovata?
Allungai un dito, toccai la polvere bianca e la saggiai. In
un sacchetto di farina. Cio, in una cucina; magari in
questa. una catena per caviglia. Alcune donne la
portano senza mai toglierla. Chi ha tolto questa qui non
ha aperto il fermaglio.
Tinchfield mi guard, compiaciuto. Sallung nella
poltrona e si diede una gran pacca sul ginocchio, a mano
aperta. Poi sorrise, staccato, guardando il soffitto di legno
di pino. Io tornai a sedermi e presi a farmi roteare una
sigaretta spenta tra le dita.
Tinchfield ripieg il pezzo di giornale e se lo rimise in
61

saccoccia. Bene, non c altro a meno che tu non voglia


dare una guardatina in mia presenza.
No, feci.
Si direbbe che tu e io ci mettiamo a pensare ognuno per
conto proprio.
La signora Haines aveva una macchina. Lha detto Bill.
Una Ford.
Esatto. Un coup azzurro. sulla strada, poco lontano
da qui, nascosta tra le rocce.
Non fa pensare a un delitto preparato con cura.
Invece credo che non ci sia niente di preparato, figliolo.
Gli capitata loccasione allimprovviso. Forse lha
colpita ha delle brutte manacce, sai. E cos s trovato
con un cadavere davanti e ha dovuto disfarsene. E se n
disfatto nella maniera migliore che gli sia riuscito di
architettare. Dopotutto, ha fatto un buon lavoro con
quella gamba di legno.
Lauto l tra le rocce fa pensare pi a un suicidio,
insistetti. Un suicidio preparato. Non sarebbe il primo
caso dun suicidio studiato in modo da fare incolpare
qualcuno di un delitto non commesso; ci son pazzi che
studiano di queste vendette. Non ha portato la macchina
molto lontano perch doveva tornare indietro a piedi.
Tinchfield disse: Anche Bill doveva tornare indietro a
piedi. E non lha lasciata lontano perch per lui era un
problema guidarla, abituato com a usare solo la gamba
62

sinistra.
Mi ha mostrato quel biglietto di Beryl prima che saltasse
fuori il cadavere, replicai. E sono stato io a metter per
primo il piede sulla banchina.
Tu e io insieme possiamo fare un bel lavoretto, figliolo.
Quanto a Bill, vedremo. un bravo ragazzo, solo che,
secondo me, questi veterani li hanno un po troppo viziati
a furia di privilegi. Alcuni di loro hanno passato solo tre
settimane in un campo daddestramento e si comportano
come se avessero ricevuto nove ferite. Penso che a Bill
questa catenina doveva stare molto a cuore.
Salz, and alla porta aperta e sput nel buio il pezzo di
tabacco. Sono sessantadue anni che sto al mondo, disse
senza voltarsi. Ho conosciuto una quantit di gente che
faceva una quantit di cose strane. Eppure, ti dir che
saltare in un lago gelato, con addosso tutti i vestiti e darsi
da fare per raggiungere a furia di bracciate quel tavolato
sommerso e ficcarcisi sotto, mi risulta la pi strana di
tutte. Daltro canto, visto che ti sto dicendo tutti i miei
segreti e tu invece con me ancora non hai aperto bocca, ti
dir anche che ho dovuto parlare a Bill una quantit di
volte, per via del fatto che menava la moglie quando era
ubriaco. E questo non un particolare che possa bene
influenzare una giuria. Se poi questa catenina doro stava
alla caviglia di Beryl Haines, ce n abbastanza per
mandare il povero Bill in quella bella camera a gas nuova
63

nuova che hanno costruito su nel nord. E ora possiamo


tornarcene a casa tranquilli, figliolo.
Mi alzai.
E non accendere quella sigaretta quando sei sulla strada
asfaltata, aggiunse. proibito dalla legge, quass.
Mi rimisi in tasca la sigaretta spenta e uscii fuori, nella
notte. Tinchfield spense la lampada, chiuse a chiave il
capanno e si mise in tasca la chiave. Dov che stai,
figliolo?
Penso di andare allOlympia, gi a San Bernardino.
un bel posto, ma non hanno il fresco che abbiamo noi
quass. Fa troppo caldo.
A me piace il caldo.
Arrivammo fino alla stradina e Tinchfield si avvi a
destra. Ho lasciato la mia macchina a un bel pezzo da
qui. Buonanotte, figliolo,
Buonanotte, sceriffo. Secondo me non lha uccisa lui.
Sera gi allontanato. Non si volt. Bene, vedremo,
disse, sempre calmo.
Raggiunsi la cancellata di legno, la scavalcai, ritrovai la
macchina e ridiscesi per la stradina, ripassando davanti
alla cascata dacqua. Giunto al bivio voltai a ovest, verso
valle.
Mentre guidavo, pensai che se i cittadini del distretto di
Puma Lake non rieleggevano Tinchfield sceriffo
avrebbero fatto un grosso sbaglio.
64

6.
Melton alza la posta
Erano le dieci e mezzo quando arrivai gi a valle e
parcheggiai la macchina in un posto libero, davanti
allHotel Olympia, a San Bernardino. Tirai fuori dal
bagagliaio della macchina una valigetta e avevo fatto
appena quattro scalini che un fattorino in pantaloni neri,
camicia bianca e farfallina nera me la strapp di mano.
Limpiegato dietro il banco, un tipo dalla testa a uovo,
non mi degn invece nemmeno duno sguardo. Firmai il
registro.
Entrai col fattorino in un ascensore di tipo antiquato,
smontammo al secondo piano e ci avviammo in un
labirinto di corridoi. Pi ci addentravamo, pi il caldo
aumentava. Finalmente il fattorino apr una porta e
mintrodusse in una stanzetta dun centimetro quadrato,
con ununica finestra su un cortile. Il fattorino, alto,
magro, giallo e freddo come una coscia di pollo in
gelatina, si pass la gomma che stava masticando
dallaltra parte della bocca, pos la valigetta su una sedia,
apr la finestra e stette a guardarmi. Aveva occhi color
acqua stagnante.
Porti su della ginger ale, ghiaccio e due bicchieri, dissi.
Due?
65

S, due, se a lei va di bere.


Dopo le undici penso che potr fare un salto.
Ora sono le undici meno venti.
Sorrise, ripass la gomma dallaltra parte e usc lasciando
la porta aperta. Mi tolsi la giacca e mi sfibbiai la fondina.
Mi tolsi la cravatta, la camicia, la canottiera e mi aggirai
per la stanza sempre mantenendomi al centro della
corrente che veniva dalla porta aperta. Inutile dire che
quella corrente daria era calda come un ferro da stiro.
Entrai nel bagno sgusciando di fianco era, se possibile,
ancora pi angusto della stanza mi feci una doccia
fredda e cominciavo a respirare un poco quando lo
spilungone languido ritorn con un vassoio. Chiuse la
porta e io tirai fuori la mia bottiglia. Prepar due
miscugli e bevemmo. Il sudore dal collo cominci a
colarmi sulla schiena, eppure mi sentii meglio. Mi sedetti
sul letto tenendo il bicchiere in mano e guardando il
fattorino.
Quanto le ci vuole?
Per cosa?
Ricordare
Ho perso labitudine.
Ho denaro da spendere, dissi. A modo mio. Presi il
portafoglio dalla giacca e sparsi delle banconote sul letto.
Chiedo scusa, disse il fattorino. Lei un poliziotto?
Privato.
66

Sono affascinato. Quei pezzi di carta son capaci di


ridarmi la memoria.
Gli diedi un dollaro. Ci dia una spinta. Posso chiamarla
Tex?
Faccia come vuole, brontol, cacciandosi in tasca il
dollaro.
Dovera lei venerd dodici agosto, verso sera?
Bevve un sorso dal suo bicchiere e poi rimase a riflettere,
agitando il ghiaccio nel vetro. Qui. Turno dalle quattro a
mezzanotte, rispose alla fine.
Una signora, una certa signora Atkins, una bionda esile,
piccolina e carina, scese a questalbergo e vi rimase fino
allora del treno della notte. Mise la sua macchina nella
rimessa dellalbergo, e credo che sia ancora l. Voglio il
nome dellimpiegato che la registr. Ci guadagna un altro
dollaro. Ne staccai uno dal gruppo e lo misi in disparte,
sempre sul letto.
La ringrazio, disse il fattorino, con un ghigno. Vuot il
bicchiere e usc dalla stanza, chiudendosi dietro la porta.
Io finii la mia razione e me ne versai unaltra. Pass del
tempo. Finalmente il telefono squill. Mi cacciai nel
piccolo spazio tra la porta del bagno e il letto era un
telefono a muro e risposi.
Si chiama Sonny, ed smontato alle otto di stasera. Lo si
pu raggiungere, credo.
Entro quanto?
67

Lo vuole l?
S.
Mezzora, se a casa. Quando andata via cera un altro
di turno. Un tipo che chiamano Les. Lui qui, adesso.
Okay. Me lo spedisca su.
Mi finii il secondo bicchiere e pensai di versarmene un
altro prima che il ghiaccio si fondesse. Ero appunto
occupato a far questo quando bussarono. Aprii: un
topino tutto raggrinzito, pel di carota, occhi da rospo, con
una boccuccia da ragazzina.
Beve?
Certo, rispose. Se ne vers un bel po e vaggiunse una
goccia di ginger ale. Ingoll tutto in un sorso solo, si
cacci una sigaretta tra le labbra e accese un fiammifero,
credo, ancor prima di tirarlo fuori dalla tasca. Sbuff via
il fumo, lo scompigli agitando la mano e mi guard,
freddo. Notai che sopra la tasca, invece del numero aveva
ricamata la parola Capoturno.
Grazie, dissi. tutto.
Come? Fece una smorfia spiacevole a vedersi.
tutto. Non c altro.
Credevo che volesse parlarmi, gemette.
Lei il capoturno di notte?
S.
Volevo offrirle da bere. Volevo darle una banconota.
Ecco qui. Grazie per essere venuto.
68

Si prese il dollaro e rimase l impalato, col fumo che gli


usciva dalle narici e negli occhi uno sguardo da cane
noiosamente fedele. Poi si volt di colpo e sgusci via
dalla stanza in silenzio.
Passarono dieci minuti, poi ci fu un altro colpo alla porta,
leggero. Quando aprii mi trovai davanti lo spilungone
sorridente. Indietreggiai e cos lui riusc ad entrare nella
stanza, strisciando contro la parete. Sempre con quel
sorriso, che poi era una smorfia, sulle labbra.
Non ci ha messo molto con Les, eh?
No. Non rimasto soddisfatto?
Credo di s. Lei sa come sono i capiturno. Vogliono
sempre il loro lecco. Forse far meglio a chiamarmi Les,
signor Dalmas.
Allora era lei di turno quando and via.
No, se quella che and via si chiamava signora Atkins
non ero io di turno.
Presi dalla tasca la fotografia di Julia e gliela mostrai.
Lesamin a lungo e con attenzione. Le somigliava,
disse. Mi diede quattro biglietti, e questo un
particolare che non si dimentica facilmente in una
cittadina piccola come la nostra. Ma il nome era signora
Melton. Ho sentito parlare della sua macchina. Ho paura
che largomento presto sesaurisce, signor Dalmas.
Chiss. Dopo di qui dove and?
Prese un taxi, per la stazione. Mi piace la sua marca,
69

signor Dalmas.
Mi scusi, si serva da s. Quando ebbe fatto, dissi:
Ricorda qualche particolare? Venne qualcuno a
trovarla?.
No, signore. Ma una cosa la ricordo. Gi nella hall fu
avvicinata da un signore. Un tipo alto, di bellaspetto.
Non parve contenta di vederlo.
Ah. Presi laltra foto dalla tasca e gliela mostrai.
Esamin anche questa con attenzione.
Questa qui non le somiglia molto. Ma sono sicuro che il
signore di cui parlavo lui. Prese anche laltra foto e
lavvicin alla seconda. Sembrava un pochino perplesso.
S, signore, lui. lui, non c dubbio.
Lei in gamba, dissi. Si ricorda quasi tutto, vero? Non
le sfugge niente.
Non la seguo, signore.
Se ne versi un altro. Le devo quattro biglietti. In tutto fan
cinque, ma non li vale. Voi degli alberghi cercate sempre
di far qualche scherzo.
Se ne vers poco e rest l col bicchiere in mano, e la
faccia gialla tutta perplessa. Alla fine disse, come se fosse
offeso: Ho fatto del mio meglio. Bevve, rimise gi il
bicchiere e si diresse verso la porta. Pu tenerselo il suo
maledetto danaro. Tir fuori il dollaro che aveva
intascato prima e lo butt a terra. Allinferno,
maledetto disse in un bisbiglio.
70

Usc. Presi le due foto, le misi una accanto allaltra e le


esaminai. A lungo. Finch un brivido di freddo mi corse
gi per la schiena; avevo gi provato quel brivido, ma
quasi me lero dimenticato. Questo qui forse non lo avrei
mai pi dimenticato.
Andai al tavolinetto davanti la finestra, tirai fuori una
busta intestata dal cassetto, vinfilai dentro un biglietto
da cinque dollari. La chiusi e vi scrissi sopra Les. Mi
rivestii, mi cacciai la bottiglia in tasca, mi presi la
valigetta e uscii dalla stanza.
Gi nella hall il pelo rosso mi salt addosso, quasi. Les se
ne stava dietro una colonna, con le braccia conserte, e mi
guardava in silenzio. Andai al banco e chiesi il conto.
Qualcosa che non va, signore? Limpiegato questa volta
mi guard, persino preoccupato.
Pagai il conto, mi diressi verso la macchina e poi tornai
indietro per dare allimpiegato dietro il banco la busta
con i cinque dollari dentro. La dia a quel texano, Les.
Arrivai a Glendale alle due del mattino e mi misi in cerca
di un posto dove telefonare. Trovai una stazione di
servizio di turno.
Cavai di tasca tutti gli spiccioli che avevo e chiamai il
centralino. Mi passarono il numero di Melton a Beverly
Hills in pochi secondi. Quando finalmente venne a
rispondere, non mi parve che avesse la voce assonnata.
Mi dispiace di chiamarla a questora, ma lei mi aveva
71

detto di farlo. Ho ritrovato le tracce di sua moglie fino


allHotel Olympia, e di l alla stazione.
Ma lo sapevamo gi, tutto questo!
Be, meglio essere sicuri. Il capanno di Haines stato
perquisito. Ma non hanno trovato niente dimportante. Se
lei pensava che lui
Non so cosa pensassi, minterruppe brusco. Dopo
quanto mi ha detto lei oggi ho pensato che bisognasse
perquisire il capanno. tutto qui il suo rapporto?
No. Esitai un attimo. Ho fatto un sogno assai brutto.
Ho sognato che cera una borsetta da donna in quella
casa a Chester Lane stamattina. Cera molto buio, per via
degli alberi, e ho dimenticato di portarla via.
Una borsetta di che colore? La sua voce era dura come
acciaio.
Blu scuro, forse nero. Cera poca luce.
Far bene ad andare a prenderla.
Perch?
Perch le pago cinquecento dollari, per questo.
C un limite a ci che devo fare per cinquecento
biglietti.
Mand una bestemmia. Apra gli orecchi, amico. Io le
devo molto, ma affar suo non farmi ritrovare nelle
rogne.
Be, ma pu esserci un gregge di poliziotti sui gradini di
casa, oppure il posto pu essere tranquillo come un
72

convento coi monaci appostati. In un modo o nellaltro


non mi va. Ne ho abbastanza di quella casa.
Ci fu un lungo silenzio da parte di Melton. Ripresi fiato e
incalzai: C di pi. Sono convinto che lei sa dov sua
moglie, Melton. Goodwin la incontr l a San Bernardino
e pochi giorni dopo aveva in mano un assegno firmato da
lei. Lei, Melton, incontr Goodwin per strada. Lo aveva
aiutato, indirettamente, a cambiare lassegno. Mi capisce?
Credo che mi abbia ingaggiato per farmi rifare la strada
allindietro e controllare tutte le tracce, e vedere se tutto
corrispondeva.
Da parte di Melton non giunse alcun suono. Quando
parl, finalmente, lo fece con una vocetta flebile ed
esitante. Ha vinto lei, Dalmas. S, era ricatto. Contento?
Quella faccenda dellassegno era un ricatto. Per davvero
non lo so dove sia. Verissimo. E quella borsa bisogna
prenderla. Che ne dice di settecentocinquanta?
Bene. Quando li intasco?
Stanotte, se accetta un assegno. In contanti non arrivo
nemmeno a ottanta dollari, in questo momento.
Esitai di nuovo. Sentivo che sulla faccia avevo un ghigno
soddisfatto. Okay, dissi, finalmente. Daccordo. Le
porto la borsa, a meno che l non ci sia radunata tutta la
Centrale.
Dov adesso? Quasi si metteva a fischiettare, tantera
contento.
73

Azusa, mentii. Mi ci vorr unaltra ora per arrivare fin


l.
Voli, rispose lui. Con me andr daccordo, vedr. Del
resto, c dentro fino al collo anche lei, amico.
Sono abituato ai pantani, dissi, e riattaccai.

7.
I due soci
Ritornai cos sul Chevy Chase Boulevard e lo ripercorsi
tutto fino allinizio di Chester Lane, dove abbassai i fari
della macchina. Imboccai la strada a forte andatura, fin
dopo la curva, fino alla casa vuota posta di fronte a quella
di Goodwin. Nessun segno di vita tuttintorno. Nessuna
macchina parcheggiata l davanti. Nessun segno
identificabile di qualche agguato teso dalla polizia. Era
un rischio che dovevo correre, in ogni modo. Come
laltro, e peggiore, che gi stavo correndo.
Infilai il viale della casa vuota, scesi e sollevai la porta,
non chiusa, a perno della autorimessa. Vinfilai dentro la
mia macchina, riabbassai la porta e attraversai la strada,
sgusciando come se avessi una trib di pellerosse alle
calcagna. Approfittai di ogni albero del giardino di
Goodwin, e arrivai zigzagando fino al cortile di dietro,
dove mi appostai dietro al tronco pi grosso. Poi mi
sedetti a terra e mi concessi un sorso, dalla prodiga
74

bottiglia che mero portato dietro.


Il tempo passava con lentezza esasperante. Maspettavo
compagnia, ma non sapevo entro quando. Venne pi
presto di quanto maspettassi.
Dopo una quindicina di minuti, infatti, una macchina
risal il Chester Lane. In mezzo al verde, oltre langolo
della casa, ne vidi brillare per un attimo la carrozzeria
lauto procedeva infatti a fari spenti. La cosa mi piacque.
Si ferm pi o meno vicino e uno sportello si apr e si
richiuse dolcemente. Unombra gir silenziosamente
langolo della casa: una figura piuttosto bassa, una decina
di centimetri pi bassa di Melton che non poteva aver
fatto tutta la strada da Beverly Hills fin l in cos poco
tempo.
Poi lombra fu alla porta sul retro, che sapr, diede il
tempo al buio di dentro dinghiottire lombra e si richiuse
silenziosamente. Mi alzai e sgattaiolai sullerba soffice e
bagnata fino al portico del signor Goodwin e di l, sempre
in punta di piedi, minfilai nella cucina. Rimasi immobile,
trattenendo il respiro e con le orecchie tese. Nessuna luce.
Mi sfilai la pistola di sotto il braccio e trattenni ancora il
fiato, credo anzi che non respirassi affatto. Poi accadde
una cosa strana, quasi incredibile. Allimprovviso, di
sotto la porta a vento che dava nella piccola sala da
pranzo, comparve una striscia di luce. Lombra aveva
acceso le luci. Avventata! Attraversai la cucina, spinsi un
75

battente della porta a vento e lo tenni spalancato. La luce


veniva dal soggiorno. Mi avviai da quella parte, senza
precauzioni, anchio avventuratamente. Superai larco che
divideva la camera da pranzo dal soggiorno.
Una voce al mio fianco disse: La lasci cadere e venga
avanti.
La guardai. Era bassina, con un faccino piuttosto fuori
moda e una pistola puntata con mano ferma contro il mio
fianco.
Eh, poco furbo lei, vero?
Aprii la mano e lasciai cadere la pistola. Poi avanzai di
quattro passi e mi voltai.
Gi, feci.
La donna non disse altro. Si mosse, compiendo un
piccolo giro e lasciando la pistola sul pavimento, finch
non mi fu di faccia. Guardai alle sue spalle, verso la
poltrona con lo sgabello nellangolo. Su questo cerano
ancora un paio di scarpe color crema e il signor Lancelot
Goodwin stava ancora seduto nella poltrona, con la mano
sinistra sul bracciolo largo e la mano destra abbandonata
accanto alla pistola sul pavimento. Lultima goccia di
sangue gli si era coagulata sulla punta del mento; sera
scurito, irrigidito e aveva assunto unaria definitiva di
cadavere. Gli occhi adesso parevano di cera.
Guardai di nuovo la donna. Portava una gonna-pantaloni
azzurra ben stirata, una giacca a doppio petto e un
76

cappellino schiacciato in testa. Aveva capelli lunghi e


arricciati alle punte, dun colore rosso intenso, con
sfumature azzurre tinti. Due chiazze dun rossetto
applicato in tutta fretta le spostavano troppo in alto gli
zigomi. Mi teneva la pistola puntata contro e sorrideva:
non proprio il sorriso pi benevolo che mi sia mai stato
rivolto.
Dissi: Buona sera, signora Melton. Devo dire che ne ha
di fegato lei.
Si segga nella sedia alle sue spalle, intrecci le mani
dietro la nuca e resti cos. Ci tengo abbastanza, non se lo
dimentichi. Mi mostr i denti fino alle gengive.
Seguii il suo consiglio. Il sorriso le scomparve dalla
faccia, una faccia dura, anche se carina in modo
convenzionale. E aspetti. Anche questo importante.
Forse riesce a capirlo quanto importante.
Questa stanza puzza di morte, feci. Immagino che
anche questo sia importante.
Aspetti, aquila.
Non impiccano pi le donne in questo stato. Ma con due
ci si becca molto pi che con uno, molto di pi. Un
quindici anni, pi o meno: ci pensi bene.
Non rispose. Continu a puntarmi contro la pistola, con
mano ferma. Questa qui era unarma pi grossa, ma lei
non sembrava preoccuparsene. Le sue orecchie erano tese
a rumori lontani. A malapena mi sentiva. Il tempo
77

passava, come suol dirsi, a dispetto di tutto. Le braccia


ormai mi dolevano.
Alla fine arriv. Unaltra macchina savvicin silenziosa
alla casa, si ferm e uno sportello si chiuse dolcemente.
Qualche attimo di silenzio, poi la porta sul retro sapr. I
suoi passi erano pesanti; super la porta a vento ed entr
nella stanza illuminata. Rimase l in silenzio, guardandosi
intorno, la fronte corrugata. Guard il morto nella
poltrona, la donna con la pistola e infine me. Fece un
passo avanti, raccolse la mia pistola e se la cacci nella
tasca della giacca. Venne verso di me con calma, come se
non mi conoscesse, pass dietro le spalle e mi perquis le
tasche. Prese le due fotografie e il telegramma, poi si
allontan e savvicin alla donna. Abbassai le mani e me
le sfregai. Tutte e due mi guardavano in silenzio.
Alla fine, calmo, disse: Uno scherzo, eh? Innanzitutto,
ho fatto controllare la sua telefonata e ho scoperto che
veniva da Glendale e non da Azusa. Non so perch, ma
ho voluto controllare. Poi ho fatto unaltra telefonata e da
questa ho appreso che qui dentro non era stata
dimenticata nessuna borsetta. Che ne pensa?
Cosa vuole che le dica?
Il motivo dello scherzo. A cosa mira? La sua voce era
grave, fredda, ma pi pensosa che minacciosa. Accanto a
lui la donna, immobile, reggeva sempre la pistola.
Ho giocato una carta, feci. Anche lei ha giocato la sua
78

venendo qui. Disperavo quasi che il gioco riuscisse. In


realt, sapevo che avrebbe telefonato immediatamente a
sua moglie per chiedere della borsetta. Sua moglie sapeva
che non cera, e cos tutti e due avreste capito che stavo
mirando a qualcosa e sareste stati divorati dalla curiosit
di sapere quale. Daltro canto, lei era pi che sicuro che
non lavoravo daccordo con la polizia, perch altrimenti
sapendo chera ancora a casa lavrei fatta pizzicare
direttamente l. Volevo costringere la signora a uscire dal
suo nascondiglio questo tutto. Ho giocato una carta.
Se non ha funzionato, bisogner trovare qualcosaltro.
La donna finalmente emise un suono dalla bocca; un
suono di disprezzo. Poi parl: Prima di ogni altra cosa,
vorrei sapere perch hai ingaggiato questo poliziotto
privato, Howie.
Lui la ignor. Continu a guardarmi coi suoi occhi neri e
fissi come pietre. Girai il capo e gli ammiccai; ebbe
immediatamente una contrazione alla bocca. La donna
non se ne accorse, era troppo spostata di lato.
Lei aveva bisogno di un paravento, Melton, dissi.
Molto male.
Si spost di tanto da dare in parte le spalle alla donna.
Con gli occhi mi divorava. Sollev di poco le sopracciglia
e scosse leggermente il capo: pensava ancora che fossi
disponibile.
Lo fece quasi con grazia: si costru un bel sorriso sulle
79

labbra, si rivolse alla donna e le disse, compassato: Che


ne diresti di spostarci in un posto pi sicuro? e mentre la
donna stava a sentire pensando magari a una risposta, le
men un brutto colpo al polso. Lei soffoc un grido, ma
la pistola cadde a terra. La donna indietreggi,
massaggiandosi il polso, e gli sput addosso.
Via, mettiti buona e cerca dessere saggia, le disse,
secco.
Si chin a raccogliere la pistola della donna, e se la cacci
nellaltra tasca. Poi sorrise, un bel sorriso compiaciuto.
Ma sera dimenticato completamente duna cosa, e a me
venne voglia di ridere nonostante la situazione in cui mi
trovavo. La donna and a sedersi in una sedia alle spalle
di lui e rimase l, reggendosi la testa tra le mani.
Adesso pu dirmi tutto, disse Melton, quasi allegro.
Perch avrei avuto bisogno di un paravento, secondo
lei?
Le ho detto una bugia, per telefono, a proposito del
capanno di Haines. C un vecchio poliziotto di
campagna lass che lha setacciato da cima a fondo e ha
trovato una catenina doro, di quelle che le donne
portano alla caviglia, in un sacchetto di farina. Era
tagliato con le pinze.
La donna mand un guaito, ma Melton non le bad.
Adesso lei mi guardava con gli occhi spalancati.
Pu averlo capito, continuai, e pu non averlo capito.
80

Lui non sa che la signora Melton sera fermata allHotel


Olympia e l aveva incontrato Goodwin. Se lavesse
saputo, avrebbe arricciato immediatamente il naso. Se poi
avesse avuto anche delle fotografie a disposizione, come
le avevo io, da mostrare ai fattorini, ci sarebbe arrivato. Il
fattorino che era di turno quando la signora Melton and
via e che si ricordava di lei per via dellauto lasciata nella
rimessa senza istruzioni, s ricordato di Goodwin, s
ricordato daverlo visto parlare con la signora Melton. E
ha detto che lei sembrava molto seccata. Non era sicuro di
riconoscere la signora Melton nelle foto che gli ho
mostrato. Lui conosceva la signora Melton.
Melton fece una smorfia con la bocca, una specie di
contrazione nervosa, e strinse i denti. Alle sue spalle,
senza far rumore, la donna cominci a indietreggiare, un
centimetro alla volta, verso la parte in ombra della stanza.
Ma io non guardavo lei, n mi parve che Melton la
sentisse muoversi.
Continuai: Goodwin la segu in citt, dove lei dovette
arrivare con lautobus o in una macchina daffitto, perch
lauto laveva lasciata a San Bernardino. La segu fino al
suo nascondiglio senza che lei se ne accorgesse, e questa
abbastanza grossa perch avrebbe dovuto stare in
guardia. Poi la pizzic. Per un po lei lo tenne buono e
non riesco a capire in che modo ma lui deve esserle
stato sempre addosso, perch lei non riusc a liberarsene.
81

Poi non deve esserle riuscito pi di tenerlo buono e gli


diede quellassegno. Come compenso o acconto. Perch
infatti quando lui torn alla carica lei lo pag
sistemandolo definitivamente, l su quella poltrona. Lei,
Melton, questo non lo sapeva, altrimenti non mi avrebbe
spedito qui ieri mattina.
Melton sorrise storto. Esatto, non lo sapevo. Ed per
questo che avevo bisogno di un paravento?
Scossi la testa. Sembra che lei non voglia capirmi. Le ho
detto che Goodwin conosceva la signora Melton molto da
vicino, e questo risulta anche a lei, vero signor Melton? E
allora, perch diamine avrebbe dovuto ricattare la signora
Melton? Non ne aveva motivo. E infatti lui non ricattava
la signora Melton, perch la signora Melton morta.
morta da undici giorni. venuta fuori oggi dal Little
Fawn Lake con addosso i panni di Beryl Haines. Per
questo le serviva un paravento e non ne ha avuto uno
solo, ne ha avuti due, pronti su misura.
Nella parte in ombra della stanza, la donna si chin a
raccogliere qualcosa. Poi si rizz, affannando. Melton si
volt di scatto e la mano destra gli corse alla giacca; ma
aveva esitato troppo a lungo alla vista della pistola che la
donna aveva raccolto a terra vicino alla poltrona, e alla
mano morta, di Goodwin. La cosa importante di cui lui
sera dimenticato era, appunto, quella pistola.
Schifoso! esclam la donna.
82

Ma Melton non sembr molto impaurito. Con le mani,


vuote, faceva ampi gesti, come per calmarla. Okay stella.
Facciamo come dici tu, disse con tono persuasivo. Aveva
braccia molto lunghe, e adesso poteva riuscire a colpirla
al polso. Laveva gi fatto poco prima, quando lei
stringeva laltra pistola; tent anche questa volta. Si
sporse in avanti con uno scatto e allung la mano. Io mi
rannicchiai sulla sedia e mi tuffai. Volevo agguantarlo alle
gambe, ma era un tuffo troppo lungo.
E cos ho fatto da paravento, vero? disse la donna, col
fiato grosso. E indietreggi: la pistola tuon tre volte. Con
le pallottole in corpo, anche lui si tuff. Le cadde addosso
trascinandola a terra. Questo la donna non poteva
prevederlo, cos crollarono insieme e il corpo di lui la
inchiod sul tappeto. La donna si dibatt l sotto e agit
verso di me la mano in cui stringeva la pistola. Gliela
strappai via, e mi chinai a frugare nelle tasche di Melton.
Mi ripresi la mia pistola e mi allontanai dai due. Mandai
a sedere sulla sedia dovero prima, e mi sentivo il collo
rigido come un pezzo di ghiaccio. Me ne stetti l buono
buono ad aspettare, con la pistola in grembo.
La grossa mano di Melton si sporse in fuori e riusc ad
afferrare il piede del divanetto, fatto a forma di zampa di
leone, e lo strinse talmente forte da imbiancarsi alle
nocche. Poi tutto il corpo ebbe uno scatto, rotol su se
stesso e la donna fu libera. Ma lui non aveva ancora
83

allentato la presa al piede del divanetto: solo adesso le


dita gli si aprirono, lentamente, e la mano cadde inerte
sul tappeto.
Affannando, mandando lampi dagli occhi come una
belva, la donna si liber definitivamente di lui e salz in
piedi. Poi si volt e fuggi via. Io non mi mossi, la lasciai
andare.
Mi alzai, infine, mi avvicinai a Melton e mi chinai a
tastargli la vena del collo. Poi provai il polso, e rimasi l,
chinato a terra, in ascolto. Niente sirene, niente macchine,
niente rumori. Malzai in piedi e rimasi ancora un altro
poco in ascolto. Niente: solo silenzio di morte, in quella
stanza. Mi rimisi la pistola sotto il braccio, spensi le luci,
aprii la porta dingresso e ridiscesi il viale fino al
marciapiede. Non unanima si muoveva sulla strada. Poco
discosto, davanti a una presa dacqua, era parcheggiata
una macchina. Attraversai la strada, entrai nella rimessa
della casa di fronte, tirai fuori la mia macchina, richiusi la
porta a perno della rimessa e partii. Tornai a Puma Lake.

8.
Eleggete Tinchfield
Il capanno era tutto circondato da verdi cespugli e pini.
La rimessa l di fianco pareva un granaio, tantera grande
e piena dogni cosa; era aperta e la macchina di Tinchfield
84

luccicava al sole. Un sentiero portava dalla rimessa alla


porta del capanno, che era aperta. Dal tetto si levava un
filo serpeggiante di fumo. Tinchfield mi venne incontro
sulla porta; portava un vecchio maglione grigio accollato
e i soliti pantaloni. Sera fatto da poco la barba e aveva i
guancioni lisci come un bambino.
Bene, figliolo, entra, disse con la sua solita calma.
Vedo che sei presto sul lavoro la mattina. Cos non sei
andato via ieri sera, eh?
Entrai nel capanno e andai a sedermi su una vecchia
sedia a dondolo con una vecchia coperta sullo schienale.
Mi pareva di essere a casa mia; mi dondolai e sbadigliai.
Il caff sar pronto tra poco, disse Tinchfield, con un
bel lampo di genio. Emma te lo porter subito. Hai laria
un po strapazzata, figliolo.
Sono andato via e son tornato, dissi. Quella nel lago
non era Beryl Haines.
Tinchfield disse: Bene.
Non sembra molto sorpreso, mi lamentai.
Non mi sorprendo facilmente, specie la mattina, prima
di colazione.
Era Julia Melton, dissi. stata uccisa da Howard
Melton e Beryl Haines. Le hanno messo addosso i panni
di Beryl e lhan cacciata sotto quel tavolato, a quasi due
metri sottacqua, perch ci stesse a lungo, fino a perder
ogni somiglianza con Julia Melton. Le due donne erano
85

bionde, della stessa corporatura, e si somigliavano. Bill


diceva che le si poteva scambiare per sorelle, magari
anche gemelle.
S, si somigliavano abbastanza, fece Tinchfield,
guardandomi assorto. Poi chiam, a voce alta: Emma!.
Una donna grossa e robusta apr la porta interna del
capanno. Sopra quello che una volta doveva essere il seno
cera steso adesso un enorme grembiule bianco, con un
gran fiocco annodato dietro il collo. Fu seguita da un
odore di caff e di pancetta fritta.
Emma, questo il detective Dalmas, di Los Angeles.
Prepara anche per lui. stanco, poverino, e ha fame.
Il donnone scosse il capo, sorrise e mise altre posate sul
tavolo.
Ci sedemmo, bevemmo il caff, mangiammo le uova con
la pancetta, le frittelle calde e bevemmo altro caff.
Tinchfield mangi per quattro e sua moglie come un
uccellino, e ogni tanto saltellava su e gi per il capanno,
come un uccellino, portando altri piatti. Quando avemmo
finito la signora Tinchfield sparecchi e scomparve in
cucina. Tinchfield si tagli un grosso pezzo di tabacco e
se lo fece scomparire in bocca. Io tornai a sedermi nel
dondolo.
Bene, figliolo, son tuttorecchi. Son molto perplesso, per
via di quella catenina doro ficcata l nella farina, con il
lago a portata di mano. Ma vado lento quando penso.
86

Che cosa ti fa pensare che Melton abbia ucciso la


moglie?
Il fatto che Beryl Haines ancora viva e s tinta i capelli
di rosso.
Gli raccontai tutta la storia, da cima a fondo, senza
trascurare nessun particolare: dalla prima visita a Melton
alla fuga di Beryl. Non apr bocca finch non ebbi finito.
Bene, figliolo, disse allora, hai fatto proprio un buon
lavoro. Ma dopo tutto non era affar tuo, no?
No. Ma Melton mha voluto giocare, credendomi un
locco. Io invece sono un tipo caparbio.
Secondo te, Melton perch ti ha ingaggiato?
Doveva farlo. Il punto importante del suo piano era
lidentificazione finale del cadavere. Non subito, magari
dopo che fosse stato seppellito e il caso fosse stato chiuso;
per alla fine per lui era necessario che fosse identificato,
se voleva intascare i soldi della moglie. Altrimenti
avrebbe dovuto aspettare anni e anni, prima che il
tribunale sancisse la morte presunta. Invece cos se lo
sarebbe fatto identificare dopo un periodo di tempo
ragionevole e, avendo ingaggiato me, avrebbe potuto
dimostrare di aver fatto dei tentativi per ritrovarla. Dato
che sua moglie era una cleptomane, come diceva lui,
aveva una buona scusa per essersi rivolto a un poliziotto
privato invece che alla polizia. Ma qualcosa doveva fare.
Inoltre, cera la minaccia di Goodwin; e magari poteva
87

aver progettato di ucciderlo e di incastrar dentro me fino


al collo. Certamente non sapeva che Beryl lo aveva
preceduto, altrimenti non mi avrebbe spedito a casa di
Goodwin. Quando poi ha saputo della morte di questi e
io sono stato abbastanza sciocco da venire quass senza
prima denunciare la morte di Goodwin alla polizia di
Glendale avr pensato di potermi tener buono con un
po di danaro. In ogni modo, il delitto era andato liscio;
sera liberato della moglie e Beryl non poteva sapere che
dietro cera invece qualcosaltro. Magari lei sera
innamorata di lui; una sottosviluppata come lei, con un
marito zoppo e ubriacone, avrebbe fatto qualunque cosa
per un tipo come Howard Melton.
Il quale, del resto, non poteva immaginare che il corpo
sarebbe stato ritrovato ieri, perch s trattato dun puro
caso. Lui invece pensava di tenermi sul lavoro, a caccia
della moglie finch non fosse stata ritrovata. Cadavere. E
sapeva che Haines sarebbe stato sospettato daver ucciso
Beryl, perch il biglietto che lei gli aveva lasciato era
studiato in modo da lasciar sospettare che non si trattasse
dun vero addio di suicida. Melton sapeva che sua moglie
e Haines se lintendevano e se la spassavano assieme.
Cos ha aspettato il momento propizio, e questo
venuto quando Haines s allontanato di casa ubriaco
fradicio. Beryl deve avergli telefonato da qualche parte
lei, Tinchfield, pu controllarlo facilmente e Melton in
88

tre ore pu avercela fatta ad arrivare fin quass. Julia


probabilmente era ancora ubriaca; Melton lha fatta fuori,
le ha messo addosso i panni di Beryl e lha cacciata sotto
al lago. Era un bel pezzo duomo e pu avercela fatta da
solo, senza troppi inconvenienti. Beryl sar stata di
guardia sullunica strada che porta lass, e cos gli ha
offerto la possibilit di nascondere la catenina nel
capanno di Haines. Poi s precipitato in citt, e Beryl,
vestitasi da Julia, e con la macchina e il bagaglio di Julia,
se n andata allalbergo gi a San Bernardino.
Ma l non stata fortunata, perch Goodwin lha vista e
le ha parlato; lui infatti doveva aver capito che qualcosa
non andava, dai suoi vestiti, dal suo bagaglio e magari
sentendola spacciarsi per signora Melton. Cos lha
seguita in citt e il resto glielho gi detto. Secondo me,
Melton pu averle fatto lasciare questa traccia allalbergo
per due motivi. Il primo, perch lui intendeva aspettare
un po prima di fare identificare regolarmente il cadavere;
e con la signora Melton che si sa partita da San
Bernardino in treno, il cadavere sarebbe stato subito
accettato come quello di Beryl Haines, specie con la
testimonianza di Bill, una testimonianza abbastanza
attendibile, visto che con un tale riconoscimento Bill si
cacciava da solo nei guai.
Laltro motivo questo: quando il corpo sarebbe stato
identificato come quello di Julia Melton, allora la falsa
89

traccia lasciata allalbergo da Beryl Haines si sarebbe


risolta in una prova contro lei e il marito, che avrebbero
commesso il delitto per intascare lassicurazione sulla
vita di Beryl Haines. Credo che Melton abbia commesso
uno sbaglio nascondendo la catenina in quel sacchetto di
farina. Avrebbe dovuto gettarla nel lago, in un punto
preciso e poi, in seguito, fingere di averla ritrovata per
caso, magari pescando. Invece, averla nascosta nel
capanno di Haines e avermi spinto poi a perquisire il
capanno, s risolto a suo danno. Ma succede sempre cos,
coi delitti perfetti.
Tinchfield storse tutta dun lato la mascella e and sulla
porta a sputar fuori. Rimase l sulla soglia, con le mani
dietro la schiena.
Non poteva scaricare tutto su Beryl, disse senza
voltarsi. La ragazza avrebbe parlato. Non hai pensato a
questo, figliolo?
Certo, una volta che il caso intendo il vero delitto
fosse scoppiato e la polizia si fosse messa sulle tracce di
Beryl, lavrebbe fatta fuori, simulando un suicidio.
Secondo me poteva funzionare.
Non dovevi lasciarla scappare quella ragazza, figliolo.
C un sacco di cose che non avresti dovuto fare, ma
questa soprattutto stata grossa, figliolo.
Di chi il caso? Suo o della polizia di Glendale? Beryl
la prenderanno, su questo non c dubbio. Ha ucciso due
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uomini e ha i nervi troppo tesi. Prima o poi commetter


uno sbaglio; succede sempre cos. E questo lavoro della
polizia, non mio. Daltro canto, pensavo alla sua elezione
e a quei due giovanotti che le fanno da rivali. Per questo
son tornato quass stamattina, non certo per laria pura
di montagna.
Si volt e mi guard, bonario. E io pensavo che fossi
venuto a rifugiarti tra le braccia del vecchio Tinchfield,
perch ti desse una mano a toglierti dai guai, figliolo.
Poi rise e si diede una pacca sulla gamba. Eleggete
Tinchfield sceriffo, url quasi, a tutti i monti intorno. E
giuraci che lo faranno. Altrimenti sarebbero dei bei locchi
a non farlo dopo questa storia. Be, diamoci da fare.
Chiamiamo il procuratore gi a Berdoo. Sospir.
Troppo dritto, quel Melton, aggiunse. A me piace la
gente semplice.
Anche a me. Per questo sono qui, dissi.
Presero Beryl Haines sullautostrada California-Oregon
che correva come una pazza verso Yreka, su una
macchina daffitto. La pattuglia stradale la ferm per un
normale controllo di confine, ma lei non se laspettava e
tir fuori unaltra pistola. Aveva ancora il bagaglio di
Julia Melton, i vestiti di Julia Melton e il libretto dassegni
di Julia Melton, con nove assegni in bianco che portavano
la firma falsa di Julia Melton. Quello intascato da
Goodwin si rivel poi anchesso falso.
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Tinchfield e il procuratore distrettuale riuscirono a


battere sul tempo la polizia di Glendale. Da Violetta
MGee intascai la solita lavata di capo e dal defunto
Howard Melton intascai quel che era rimasto dei
cinquanta dollari che mi aveva anticipato. Tinchfield fu
rieletto sceriffo.

Raymond Chandler (Chicago, 1888 - La Jolla, 1959) dopo


gli studi in Inghilterra torna in America e si stabilisce in
California. Inizia a lavorare nel campo petrolifero, ma nel
1933 collabora con la rivista gialla Black Mask che
aveva lanciato il genere poliziesco dazione. Nel 1939
pubblica il suo primo romanzo, Il grande sonno, che ha
per protagonista linvestigatore privato Philip Marlowe.
Nel 1943 firma un contratto con la Paramount e comincia
a lavorare per il cinema come sceneggiatore. Intanto la
salute, minata dallalcol, si deteriora e un anno dopo la
morte della moglie, avvenuta nel 1954, Chandler tenta il
suicidio. Iniziano i soggiorni in cliniche private per
disintossicarsi. Muore prima di aver terminato lottavo
romanzo di Philip Marlowe, The Poodle Spring Story.
Feltrinelli ha pubblicato: I racconti della semplice arte del
delitto (1962), Otto storie inedite (1964), Blues di Bay City
(1966, edizione ampliata 1975), Luomo a cui piacevano i
cani e altri racconti (1974), Il grande sonno (1987), Addio
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mia amata (1988), La signora nel lago (1988), La sorellina


(1989), Il lungo addio (1989), Finestra sul vuoto (1990),
Ancora una notte (1990) e Vento rosso e altri racconti
(2012).

Traduzione

di

Giangiacomo

Attilio
Feltrinelli

Veraldi
Editore

Milano

Prima edizione nella collana Feltrinelli ZOOM


dicembre
2012
ISBN: 9788858851098

Tratto
pubblicato

da

Blues
da

di

Bay

City
Feltrinelli

1938 by Raymond Chandler Ltd (a Chorion Company),


all rights reserved

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