Adriano Amore Il Clarinetto in Italia Nel Primo Novecento 1900 1950 PDF
Adriano Amore Il Clarinetto in Italia Nel Primo Novecento 1900 1950 PDF
Adriano Amore Il Clarinetto in Italia Nel Primo Novecento 1900 1950 PDF
2012
ADRIANO AMORE
FRASSO TELESINO, 2012
WWW.ADRIANOAMORE.IT
INDICE GENERALE
Premessa
Abbreviazioni
Archivi e Biblioteche
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I - LORGANOLOGIA
Invenzioni ed innovazioni
Costruttori di clarinetti
II -
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LA DIDATTICA
Lorganizzazione didattica
Nuove scuole
Il reclutamento dei docenti
Programmi e durata degli studi
Metodi e studi
La musica dinsieme
I saggi di classe
Didatti italiani allestero
Aspetti didattici
La scelta dello strumento
La scelta del becco
Le ance
La postura
Limboccatura
Lattacco del suono e lo staccato
Lo studio delle scale
Chiave di Tenore o di Violino?
Il vibrato
Il Bel suono
Il trasporto e la preparazione allorchestra
Appendice I (didatti e principali scuole)
Appendice II (metodi per clarinetto)
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III -
I CLARINETTISTI
I concertisti
Il repertorio solistico
I clarinettisti nelle formazioni da camera
I clarinettisti a 78 giri
I clarinettisti eclettici
I clarinettisti del Duce
La musica sincopata e i primi clarinettisti jazz
Giudizi e recensioni
V-
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LA LETTERATURA
Aspetti e contesti
La riproposta di musiche antiche
La musica da ballo
La letteratura solistica
La letteratura cameristica
Appendice (primi esecutori di brani solisti e da camera)
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Bibliografia
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PREMESSA
Questo lavoro, estende alla prima met del Novecento tutti gli
argomenti trattati nel mio precedente Il Clarinetto in Italia
nellOttocento (Perugia, Accademia Italiana del Clarinetto, 2009).
Pur tuttavia, alcuni capitoli sono stati omessi e/o sostituiti da
altri ben pi corrispondenti alle mutate condizioni storico, sociali e
musicali dellepoca.
Se da un lato, infatti, scompaiono i grandi virtuosi, tanti piccoli
costruttori di clarinetti e le virtuosistiche fantasie operistiche,
dallaltro vengono finalmente uniformati i programmi e le scuole di
insegnamento. Agli orchestrali vengono legalmente riconosciuti
diritti e doveri e la diffusione della musica jazz e linvenzione del
grammofono, infine, offrono nuove opportunit di lavoro e di
diffusione della propria arte musicale. Il tutto, sotto locchio attento
del Regime fascista che, nel favorire e incoraggiare tante nuove
iniziative musicali, mir in realt a sottomettere al proprio controllo
anche lintero sistema musicale italiano.
ABBREVIAZIONI
ca.
cfr.
cit.
ed.
idem
op.
p.
post.
s.d.
s.e.
s.l.
vol.
circa
confronta
citato, citata
edizione / edizioni
lo stesso, uguale
opera
pagina
posteriore, successivo
senza data
senza edizione
senza luogo
volume
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I
LORGANOLOGIA
INVENZIONI ED INNOVAZIONI
Analogamente a quanto era successo per tutto lOttocento, anche
nella prima met del Novecento furono inventati diversi congegni
atti a migliorare la tecnica del clarinetto e i sistemi brevettati in
precedenza da Mller, Bhm, Albert e Barret. In modo particolare,
interessanti risultarono le innovazioni introdotte da Giampieri,
Micozzi e Pupeschi. I molteplici brevetti di questultimo, per, se da
un lato contribuivano notevolmente a sviluppare e a facilitare la
meccanica, dallaltro non sempre producevano suoni perfettamente
intonati. Le ance in plastica brevettate dal Maccaferri e lottimo
Clarinetto a tasto diatonio di DallArgine-Barlassina, invece, non
furono neppure presi in considerazione dai clarinettisti italiani. Nel
caso del Clarinetto a tasto diatonico, le motivazioni vanno
ricercate nel fatto che esso prevedeva una digitazione completamente
diversa dai sistemi Mller e Bhm utilizzati allepoca. Diverse sono
infine le innovazioni e i brevetti camuffati, copie o varianti di altri
gi in uso o brevettati in precedenza in Italia e/o allestero.
Di seguito, in ordine cronologico, sono illustrate le principali
invenzioni.
Sistema Zavaldi
Allievo di Romeo Orsi, Giovanni Zavaldi suon come 1
clarinetto per il ballo nellorchestra del Teatro alla Scala di Milano
(1894-1898ca.) e insegn clarinetto e poi teoria e solfeggio alla
Civica Scuola Musicale di Milano (1900-1936). Nel 1904, la ditta
Orsi mise in commercio un clarinetto da lui riformato, denominato
Sistema Zavaldi, che permetteva allesecutore di passare in poco
tempo dalle deficienze del clarinetto tipo ministeriale ai vantaggi del
sistema Bhm. Come ci ricorda il Pace, questo clarinetto dava il do
9
diesis acuto con tutti i fori aperti, il mi bemolle in quarto spazio con
la posizione alternata formata dal sollevamento dellanulare destro
tenendo abbassati il mignolo, il medio e lindice, e aveva il foro per il
sol in secondo rigo nella parte anteriore dello strumento invece che
in quella posteriore per permettere alla saliva di scorrere fino alla
campana, senza incontrare altre vie duscite.1
Sistema Paladino
Nel 1912, il clarinettista napoletano Federico Paladino ottenne la
privativa per 6 anni per un clarinetto da lui riformato. Di questo
sistema, che non ebbe evidentemente alcuna diffusione, non
conosciamo per le caratteristiche.
Sordina al Clarino
Nel 1914, il compositore e direttore dorchestra napoletano
Beniamino Domenico Fonte brevett la Sordina al clarino. Lidea
non era nuova. Conosciuta e utilizzata sin dal primo Ottocento,2
lapplicazione di una sordina al clarinetto era stata gi utilizzata, tra
gli altri, da Hector Berlioz e in Italia da Pietro Mascagni, allinizio
del III atto dellOpera Iris (1898). Consisteva in una sorta di
copertura a sacco di cuoio o di cartone entro la quale si colloca
listrumento, e che ha due fori laterali per far passare le mani. Ne
risulta un suono pi scuro, piuttosto bello.3
Brevetto Mazzeri
Nel 1918, litaliano Giovanni C. Mazzeri, brevett negli U.S.A.
la Reed-Protecting Device Si trattava di alcuni dispositivi che
applicati alle ance tradizionali favorivano una migliore protezione e
un pi omogeneo assorbimento della saliva.
TEMISTOCLE PACE, Ancie battenti: Storia, fisica, letteratura, Firenze, Casa Editrice Carlo
Cya, 1943, p. 56.
2
Nel 1826, il Lichtenthal scriveva che come sordina negli oboe e clarinetti si usa di
mettere nellapertura inferiore un po di bambagia o spugna inumidita. PIETRO
LICHTENTHAL, Dizionario e bibliografia della musica, Milano, Fontana, 1826, vol. II, p.
211.
3
ALFREDO CASELLA - VIRGILIO MORTARI, La Tecnica dellorchestra contemporanea, 2a
edizione riveduta, Milano, Ricordi, 1950, p. 43.
1
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Brevetti Pupeschi
Dopo il successo ottenuto dal suo clarinetto sistema Pupeschi
(1892) - assai apprezzato a fine Ottocento in Italia dal clarinettista
Aurelio Magnani e negli U.S.A. dalla ditta C.G. Conn - il fiorentino
Pupo Pupeschi continu anche nei primi decenni del 900 le sue
sperimentazioni sulla meccanica del clarinetto. Tra laltro, nel 1907
brevett Nuovi meccanismi applicati al Clarinetto, nel 1908 un
nuovo Clarinetto perfezionato e nel 1932 un Clarinetto Boehm
Perfezionatissimo Tipo Conservatorio. Questultimo, pur
facilitando lesecuzione di alcuni trilli e tremoli, a giudizio del Pace,
presentava almeno due inconvenienti: Nella digitazione
linconveniente era rappresentato dalla necessit di abituarsi a fare
tutti i trilli dei mignoli in modo opposto alle nostre abitudini [].
La chiusura poi non era mai sicura []. Per queste ragioni
linnovazione non si diffusa.5 Completamente ignorati in Italia, i
suoi molteplici brevetti furono poi venduti a importanti costruttori
esteri, come Mahillon, C. G. Conn, Hawkes & Son e Vinzent
Kohlert & Shne.
Clarinetto a tasto diatonico di DallArgine-Barlassina
Giuseppe Barlassina di Milano, nel 1933, otteneva la privativa
per 6 anni per la costruzione e commercializzazione del Clarinetto
a Tasto diatonico, inventato nel 1888 dal parmense Priamo
DallArgine. Nella richiesta di rilascio della suddetta privativa,
presentata il 27 marzo 1932, lo stesso Barlassina ne illustrava le
caratteristiche: Clarinetto a tasto diatonico, caratterizzato dal fatto
che un certo numero di chiavi, a comando libero, mentre provvisto
di leve o similari, che, quando dette chiavi vengono chiuse,
provocano la chiusura di chiavi laterali corrispondenti, , daltra
parte, disposto in modo da muovere, sempre allatto della chiusura,
degli organi intermedi, i quali producono la chiusura di altre chiavi
secondarie, quando venga compreso un tasto apposito; detto tasto
essendo chiamato diatonico, perch vale a rendere naturali tutte le
note ottenute col passaggio da un tasto allaltro e che se non si ponga
in azione il tasto diatonico stesso, sono delle note diesis o bemolle.
Secondo il Pace, il clarinetto DallArgine-Barlassina, pur
5
13
Idem, p. 66.
Cfr. American Luthiere, 1985, n 2, p. 32-37.
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COSTRUTTORI DI CLARINETTI
Per gran parte dellOttocento, le elevate tariffe doganali
sullimportazione dallestero e gli incentivi previsti dai vari Istituti
dincoraggiamento, avevano favorito in molte citt la presenza di
fabbricanti di clarinetti.
DallUnit dItalia (1861) in poi, la crescente concorrenza
straniera determin la progressiva scomparsa di molti piccoli
costruttori;10 altri, pur continuando ad essere presenti sul mercato
per tutto il primo Novecento, in realt, si limitarono a rivendere
strumenti costruiti altrove, soprattutto dalle milanesi Rampone e
Orsi, marchiandoli a proprio nome. Solo per pochi anni, invece,
riuscirono ad operare alcune fabbriche nate in questo periodo,
schiacciate poi dalle grandi industrie milanesi e dalla progressiva e
inarrestabile diffusione in Italia dei clarinetti di manifattura francese,
Buffet11 e Selmer12 in modo particolare.
Accanto ai clarinetti sistema Bhm, utilizzati da quasi tutti gli
orchestrali e didatti, rilevante risulta ancora la produzione di
clarinetti con sistema Mller, destinati al sempre fiorente mondo
bandistico e in uso ben oltre gli anni 50. Breve e limitata risulta
invece la diffusione dei clarinetti costruiti con i sistemi brevettati in
Italia in questo periodo (Zavaldi, Pupeschi, Quaranta, Giampieri,
ecc.).
Dai sistemi produttivi, scompare del tutto il corno di bassetto,
sostituito dal clarinetto contralto,13 mentre aumenta la produzione
Nel 1877, Michele Ruta amaramente constatava che per la fabbricazione di strumenti
musicali, abbiamo valorosi artefici, ma non potendo essi reggere alla concorrenza estera,
preferiscono, scoraggiati, di fare i mercanti; e nelle loro fabbriche, in luogo delle manifatture
nazionali, troviamo depositi di fabbriche forestieri [] collandar del tempo, continuando
su questa via, si perder del tutto larte di costruire glistrumenti musicali. MICHELE RUTA,
Storia Critica delle Condizioni della Musica in Italia e del Conservatorio di San Pietro a
Majella di Napoli, Napoli, Detken e Rocholl, 1877, pp. 9-10.
11
Tra i clarinettisti italiani che utilizzarono i clarinetti della Buffet, ricordiamo: Angelo e
Alberto Chiaffarelli, Paolo Del Pistoia, Fernando Gambacurta, Antonio Giammateo,
Aurelio Magnani e Gabriele Tos.
12
Tra gli altri, usarono i clarinetti della Selmer: Antonio Decimo, Michele Fusco, Giuseppe
Norrito, Antonio Sarli e Rocco Zottarelle, tutti attivi negli U.S.A. nella prima met del
900.
13
Presso i compositori moderni questo istrumento non ha avuto fortuna. Gli esempi di
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II
LA DIDATTICA
LORGANIZZAZIONE DIDATTICA
Nuove Scuole
Accanto agli Istituti e ai Conservatori di Musica gi operanti
nellOttocento (Bologna, Firenze, Lucca, Milano, Napoli, Palermo,
Roma e Venezia), nella prima met del Novecento furono aperti
nuovi Istituti e Licei (poi denominati Conservatori) che
contribuirono notevolmente ad ampliare la cultura musicale italiana.
Accanto a queste istituzioni ufficiali, anche nei piccoli centri
furono create nuove scuole popolari di musica, spesso istituite
allinterno di ospizi e orfanotrofi, che prevedevano anche
linsegnamento del clarinetto. Queste furono notevolmente
incoraggiate e ampliate durante il Ventennio fascista tanto che anche
nei pi piccoli e sperduti centri della penisola furono attive bande
musicali di giovani balilla o dellO. N. D. (Opera Nazionale
Dopolavoro), con relativo maestro di musica.
Il reclutamento dei docenti
Se per gran parte dellOttocento i docenti venivano assunti per
chiara fama e reclutati tra le prime parti delle orchestre o bande
cittadine, nella prima met del Novecento, secondo le normative
vigenti, gli stessi accedevano allinsegnamento dopo aver superato i
relativi concorsi per titoli ed esami banditi periodicamente dai
singoli Conservatori. Pur tuttavia, pochissimi furono i concorsi
effettivamente banditi, nei quali, quasi sempre, ci si limitava alla sola
valutazione dei titoli artistici e didattici.18 Moltissime invece furono
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GINO CIOFFI
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ASPETTI DIDATTICI
Analogamente a gran parte dei metodi pubblicati nel secolo
precedente, anche quelli stampati nel primo Novecento riportano
solo brevi indicazioni o avvertenze sul modo di suonare il clarinetto.
Si tratta per lo pi di brevi suggerimenti, che, seppur parzialmente, ci
aiutano a comprendere gli aspetti fondamentali sui quali poggiava
limpostazione didattica.
Dallanalisi e dalla comparazione di tutti i metodi pubblicati dal
1900 al 1950ca., di seguito si riportano le principali e pi
interessanti indicazioni.37
La scelta dello strumento
Per il Della Giacoma, a cominciar bene lo studio del Clarinetto
bisogna che linsegnante scelga, secondo let dellallievo, il pi
adatto [] prima dei 12 anni lallievo necessariamente costretto a
servirsi di uno dei pi piccoli e [] appena la lunghezza delle dita
glielo permetter dovr subito adottare il soprano in Sib. Nella scelta
del modello, questultimo, inoltre, consiglia il clarinetto a 13 chiavi
sistema Mller, riformato nel 1842 dal fabbricante Buffet di Parigi,
poich del Clarinetto sistema Boehm non il caso qui di trattare,
essendosi ormai riconosciuto troppo complicato il meccanismo e
perci limitatissimo il numero degli studiosi di detto sistema; lo
stesso dicasi del Clarinetto Romeo y Andia Antonio [].
Per il Giampieri, il Clarinetto sistema Bhm (dotato di tutti i
perfezionamenti fin qui applicati), il solo che permetta di poter
giungere a suonare correttamente in qualsiasi tonalit.
Per il Cardoni, anche col Clarinetto a 16 Chiavi non riusciranno
ancora bene eseguibili, nel legato, le successioni Mi-Sol diesis gravi e
Si-Re diesis nelle righe. Pertanto un buon Clarinetto non dovrebbe
essere sprovvisto della importante aggiunta recentemente inventata
dallillustre Orsi la quale rende facilissime quelle successioni e pi
sciolti i tremoli fra quelle note e gli altri suoni cromatici vicini.
Per i riferimenti bibliografici relativi a tutti i metodi di seguito citati, vedi di seguito
lAppendice II.
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Appendice I
I DIDATTI E LE PRINCIPALI SCUOLE CLARINETTISTICHE
ALESSANDRIA, Liceo Musicale A. Vivaldi: Ignazio Antonini (fino al
1932); Alamiro Giampieri (dal 1932); Baldassarre Torchio (1940); Mario
Romani (1941-post. 1958).
BARI, Liceo Musicale N. Piccinni: Antonio Sarno (1939); Attilio
Torquato Scotese (1940-1969).
BOLOGNA, Istituto Musicale: Francesco Giuseppe Biancani (18691905); Bianco Bianchini (1906-1939); Paolo Budini (1940-1941);
Raimondo Maramotti (1940-1941); Alberto Alberani (1942-post. 1956).
BOLZANO, Conservatorio di Musica C. Monteverdi: Giuseppe
Massari (1927-1932); Alberto Alberani (1932-1934); Roberto Adang
(1934-1940); Eugenio Brunoni (1940-post. 1956).
BRESCIA, Istituto Musicale Venturi: Guglielmo Forbek (1879-1915);
Ettore Negri (1915-1946); Alamiro Giampieri (1946-1959).
CAGLIARI, Liceo Musicale: Giuseppe Lizio (1924-1932); Ferruccio
Gonizzi (1932-1933); Agostino Gabucci (1933-1941).
FERRARA, Istituto Musicale: Ambrogio Lelli (1899-post. 1956).
FIRENZE, Istituto Musicale: Domenico Nocentini (1892-1921);
Temistocle Pace, (1923-1942); Agostino Gabucci (1942-1958).
FOGGIA, Istituto Musicale U. Giordano: Giuseppe Saccone (1939post. 1963).
GENOVA, Civico Istituto Musicale: Francesco Paolo Lombardo (18981921); Alamiro Giampieri (1921-1937); Giovanni Bellone (1937-1939);
Osvaldo Mengassini (1939-1946); Giovanni Bellone (1946-1956).
LECCE, Liceo Musicale Tito Schipa: Ariosto Prisco (dal 1940).
LUCCA, Istituto Musicale G. Pacini: Archimede Picchi (1877-1907);
Enrico Del Dobbio (1907-1915); Dante Baccelli (1915-1918); Enrico
Del Dobbio (1919-1934); Dante Baccelli (1934-1936); Bruno Fallani
(1936-1976).
MILANO, Conservatorio di Musica: Romeo Orsi (1873-1914); Felice
Umberto Blonk-Steiner (1915-1934); Eugenio Brunoni (1934-1937);
Alamiro Giampieri (1937-1963).
MODENA, Liceo Musicale O. Vecchi: Agenore Bianchini (18881902); Giuseppe Eruditi-Tosatti (1902- post. 1954).
NAPOLI, Conservatorio S. Pietro a Majella: Gaetano Labanchi (18901908); Arcangelo Picone (1908-1933); Antonio Micozzi (1933-1947);
Ulderico Paone (1947-1968).
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PADOVA, Istituto Musicale C. Pollini: Guglielmo Cappetti (19001901); Giuseppe Gallina (1902-1903); Antonio Lopes (1904-1905);
Enrico Negri (1906-1907); Luigi Falcomer (1907-1939); Ferruccio
Gonizzi (1939).
PALERMO, Conservatorio di Musica: Carmelo Micalizzi (1882-1911);
Pietro Mari (1911-1913); Ulderico Perilli (1913-1930); Antonio
Micozzi (1930-1933); Alberto Alberani (1934-1942); Paolo Calamia
(1943-1955ca.).
PARMA, Scuola di Musica (poi Conservatorio di Musica): Edgardo
Cassani (1886-1935); Francesco Pitzianti (1936-1939); Ferruccio
Gonizzi (1939-1976).
PESARO, Istituto Musicale (poi Conservatorio di Musica): Antonio
Mazzoleni (1883-1908); Filiberto Peri (1908-1940); Lucio Jucci (19411968).
PESCARA, Liceo Musicale L. DAnnunzio: Valentino Fiore (dal
1935).
PIACENZA, Liceo Musicale: Vittorio Clini (1900-1919); Egizio
Mazza (1919-1924); Mario Cremaschi (1924-1927); Arturo Giammatteo
(1927-1928); Giuseppe Felloni (1928-1932); Raimondo Maramotti
(1932-1968ca.).
RAVENNA, Istituto Musicale G. Verdi: Clemente Maccagni (18761908); Giuseppe Prestini (1909-1911); Filippo Castellini (1912-1945);
Eudoro Maramotti (1946-post. 1973).
ROMA, Accademia di S. Cecilia: Aurelio Magnani (1890-1921); Carlo
Luberti (1922-1955); Fernando Gambacurta (1941-1973; seconda
cattedra di clarinetto).
TERAMO, Istituto Musicale G. Braga: Onello Bonsignori (19321945); Costantino DAttanasio (1946-1963).
TORINO, Liceo Musicale Comunale (poi Conservatorio di Musica G.
Verdi): Domenico Mari (1895-1902); Armando Cicotti (1902-1910);
Ettore Bendazzi (1908-1922); Leonardo Savina (1922-1959).
TRIESTE, Liceo Musicale G. Tartini: Angiolo Del Bravo (19031908); Eugenio Toffolo (1909-1939); Pietro Micol (1939-1968ca.).
UDINE, Istituto J. Tomadini: Giuseppe DArienzo (1909-1935);
Luigi Lazzeri (dal 1935); Edgardo Scialino (1940ca.); Arturo DAniello
(1942-post. 1967).
VENEZIA, Liceo Musicale B. Marcello: Giuseppe Marasco (18831930); Renato Zanon (1930-1931); Francesco Miotto (1931-1958).
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Appendice II
METODI PER CLARINETTO
Antoniotti, Federico: Metodo (Milano, Monzino e Garlandini, 1934;
I-Fn).
Bartolucci, Mariano: Metodo per clarinetto in Sib o Mib (Perugia, Tito
Belati, 1937; I-MAi).
Cappetti, Guglielmo: Piccolo Metodo per imparare a trasportare
(Portici, Pucci, s.d.; I-FTamore).
Cardoni, Alessandro: Introduzione allo studio del clarinetto (Milano,
Ricordi, 1914; I-Fn, I-FTamore, US-Wc).
Cardoni, Alessandro: Corso completo per lo studio del clarinetto e suoi
affini (Roma, C. Zinzi, 1937; I-Fn).
DAvino, Carlo: Esercizi (Metodo) per Clarone (Milano, Ricordi,
1914; I-Fn).
Della Giacoma, Carlo: Metodo (ms, 1905; Bellona, Santabarbara,
1997; I-PAc).
De Luca, Antonino: Metodo teorico-pratico, 2 parti (Roma, Ortipe,
1950ca.; I-CNc).
Di Dio, Giuseppe: Metodo (Firenze, Mignani, 1934; I-Fn).
Falorsi, Giovanni Battista: Metodo Popolare (Padova, Zanibon, 192?).
Falorsi, Giovanni Battista: Metodo Popolare per Clarinetto contralto
Mib e basso Mib (Padova, Zanibon, 192?; I-REim).
Ficini, Salvatore: Metodo Teorico-Pratico (Firenze, Lapini, s.d.;
ristampa: Portici, Pucci, 1952; I-Fn).
Frosali, Giovanni Battista: Metodo (Ristampa: Portici, Pucci, 1951; IFn).
Gabucci, Agostino: Metodo (Milano, Carisch, 1937; I-CAcon).
Gagna, Pietro: Metodo elementare (Firenze, Lapini, 1908; I-Mc, I-Nc).
Giampieri, Alamiro: Metodo progressivo per lo studio del clarinetto
sistema Boehm, 2 volumi (Milano, Ricordi, 1933; I-Fc, I-Nc)
Magnani, Aurelio: Mthode Complte de Clarinette systeme Boehm en
3 parties (Paris, Evette & Schaeffer, 1900; I-Mc, I-Fn, I-Nc).
Orsi, Romeo: Metodo popolare (Milano, Ricordi, 1901; I-Mc).
Pozzi, Virginio: Metodo teorico-pratico per imparare a spostare in
orchestra col clarinetto in si b, corredato di tutte le combinazioni che si
possono trovare in orchestra, preceduto dalla origine e storia del clarinetto
(Firenze, V. Pozzi, 1913; I-Fn).
Valentini, Pasquale: Metodo Teorico-Pratico (Roma, Ortipe, 1950ca.;
I-FTamore, I-SASc).
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III
IL CLARINETTO IN AMBITO ORCHESTRALE
Il reclutamento
Per linstabilit di molte orchestre ed enti teatrali, raramente
furono banditi appositi concorsi per il reclutamento degli orchestrali.
Le assunzioni, pertanto, erano prerogativa degli stessi impresari o
enti teatrali, che spesso si rivolgevano a mediatori o ad agenzie per
reclutare le prime parti o lintera massa orchestrale.
In diversi casi, le assunzioni o i licenziamenti furono determinati
anche su segnalazione dei direttori dorchestra. Luigi Amodio, ad
esempio, nel 1924 fu assunto al Teatro alla Scala di Milano per
intercessione di Arturo Toscanini, mentre un tal Bianchi, suonatore
di clarinetto piccolo sempre al Teatro alla Scala, su segnalazione del
direttore dorchestra Tullio Serafin, nel marzo del 1911 fu licenziato
per le sue modeste capacit musicali.52
Diritti e tutela degli orchestrali
Mal pagati e poco tutelati, nel primo Novecento gli orchestrali
vivevano la loro professione nella precariet pi assoluta, come
sarcasticamente scriveva nel 1911 il Corriere Orchestrale di
Milano: Le piace sbarazzarsi di un elemento turbolento? Drin,
drin un colpo di telefono: un segretario, un avvocato, e non so chi
altri son pronti al servizio; c un musicista che chiede un aumento di
paga? Drin, drin, il segretario scrive, corre, parla, si fa in quattro
Il 15 febbraio 1911, il direttore dorchestra Tullio Serafin scriveva la seguente lettera alla
direzione del Teatro alla Scala: Sono dolente di dover nuovamente comunicarle che il
Prof. Bianchi non in grado di eseguire la parte del clarino Mib e Re nel Cavaliere della
Rosa. Cedendo alle sue istanze lho ancora fatto provare - purtroppo il risultato fu negativo.
La prego perci a provvedere il pi presto possibile. Cordialmente suo Tullio Serafin.
Corriere Orchestrale, 1911, n 14, p. 140.
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Rovereto (Trento).64
A due opere di Pietro Mascagni, invece, legato il rarissimo
utilizzo del controclarone in Sib (clarinetto contrabbasso): Lodoletta
(1917) e Il Piccolo Marat (1921).
Con lavvento della cinematografia, infine, dagli anni 30 furono
attive alcune occasionali orchestre per la registrazione delle colonne
sonore, nelle quali il clarinetto trov sempre ampio utilizzo. Secondo
il Chiarini, il clarinetto listrumento ideale per lorchestra
cinematografica: egli si piega a tutte le esigenze, assume di volta in
volta le pi disparate personalit e sa rendere anche i pi umili
servigi.65
Lintonazione
Con il Regio Decreto n 5095 del 30 ottobre 1887, in Italia
veniva ufficialmente adottato il La3 di 435 hz, fissato dalla
conferenza internazionale svoltosi a Vienna nel 1885. Pur tuttavia, il
corista delle principali orchestre continu ad essere sempre molto
alto, anche nella prima met del 900.
Al IV Congresso Nazionale, svoltosi nel 1939 a Catania, Ottavio
Tiby affermava: Per quanto riguarda lItalia, sebben non siano state
compiute ricerche con rigore di metodo, si pu gi dire che si
abbondantemente superato il 435 e in molti casi anche il 440. Cos
lorchestra del Teatro Carlo Felice, ha un la medio di 442-43, quello
della Scala oscilla fra il 440 e il 442, quello del Reale dellOpera fra
il 440 e il 443 e quello della R. Acc. Di Santa Cecilia, dellEIAR e
del San Carlo stanno intorno al 440. Tutte alte sono le orchestre di
musica cos detta brillante, mentre nei concerti di musica classica il
diapason discende fra il 435 e 439, conseguenza evidente
dellaccordatura dei pianoforti.66
Toscanini e i clarinettisti
Arturo Toscanini, senza ombra di dubbio, fu il pi grande
direttore dorchestra di tutti i tempi.
Cfr., VITTORIA CAMOZZINI CANIZZA, Ricordo di Riccardo Zandonai, in La voce
repubblicana, 6 novembre 1952, p. 3.
65
LUIGI CHIARINI, La Musica nel film, Roma, Bianco e nero, 1950, p. 25.
66
Il Musicista, Organo Ufficiale del Sindacato Nazionale Fascista Musicisti, 1939, n 1,
pp. 10-11.
64
54
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56
59
Appendice
PRIMI ESECUTORI DEI PRINCIPALI ASSOLI ORCHESTRALI
60
61
IV
I CLARINETTISTI
I concertisti
Dopo i fasti dellepoca doro dei grandi clarinettisti-virtuosi
dell800 (Ernesto Cavallini, Ferdinando Sebastiani, Girolamo Salieri
ed altri), per tutta la prima met del 900, pochissimo spazio fu
riservato alle esibizioni solistiche.
NellAnnuario dei Concertisti del 1915-1916, non risulta alcun
clarinettista,72 come non sono presenti nei bollettini dei diversi
Uffici Concerti di Bologna, Milano e Roma, che rappresentavano i
musicisti e organizzavano concerti cameristici e orchestrali in tutta
Italia. Lo strumento, evidentemente, non era pi ritenuto adatto per
pubbliche esibizioni solistiche.
Completamente assente anche da tutte le programmazioni
ufficiali dei grandi teatri dopera di Bologna, Firenze, Milano,
Napoli, Palermo e Torino, troviamo occasionali esibizioni di
clarinettisti solo in contesti secondari, per lo pi nella citt in cui
insegnavano o suonavano in orchestra. Ben pochi, pertanto, si
esibirono in pi citt e/o allestero, se non come componenti di
gruppi da camera.
Dal 1922 al 1925, ad esempio, con il Doppio Quintetto di
Torino, Leonardo Savina suon in diverse citt del nord Italia.
Grazie al giro artistico, organizzato dal Ministero per la
Stampa e la Propaganda e dal Ministero degli Affari Esteri, per
diffondere la cultura musicale italiana allestero, invece, nel 1936,
Francesco Miotto suon con il Gruppo Strumentale Italiano in
vari citt europee (Ginevra, Losanna, Basilea, Amsterdam, Bruxelles,
Parigi).73
Analogamente, negli anni 40, Raimondo Maramotti, con la
Annuario dei Concertisti, Bologna, Edizione della Federazione fra le Societ Italiane di
Concerti, 1915.
73
ROBERTO ZANETTI, La Musica Italiana nel Novecento, Busto Arstizio, Bramante
Editrice, 1985, vol. I, p. 572.
72
62
63
vanti lItalia.74
Il repertorio solistico
Scomparse quasi del tutto le variazioni e le fantasie di derivazione
operistica,75 assai apprezzate per gran parte dellOttocento, il
repertorio dei pochi concertisti attivi nella prima met del 900, era
tutto incentrato sulle composizioni, solistiche e da camera, dei
grandi compositori di scuola tedesca e francese e sulle esecuzioni di
nuovi lavori di compositori italiani.
Delle composizioni di Johannes Brahms, le 2 Sonate op. 120, per
clarinetto e pianoforte, furono eseguite, tra gli altri, a Carrara da
Enea Pollini (1906), a Torino da Ettore Bendazzi (1921), a Venezia
da Renato Zanon (1931), a Roma da Lucio Jucci (1933) e a Milano
da Luigi Amodio (1934); il Trio op. 114, per clarinetto, violoncello
e pianoforte, a Napoli da Arcangelo Picone (1915), a Torino da
Leonardo Savina (1923), a Roma da Lucio Jucci (1933) e a
Palermo da Alberto Alberani (1937); il Quintetto op. 115, per
clarinetto e archi, A Vienna (Austria) da Angiolo Del Bravo (1908),
a Torino e in altre citt, per ben 25 volte, da Leonardo Savina
(1922-1925), a Cagliari da Ferruccio Gonizzi (1933) e a Milano da
Luigi Amodio (1934).
Della Premire Rhapsodie di Claude Debussy, si segnalano le
esecuzioni a Torino di Leonardo Savina (1927) e Mario Romani
(1948), a Montreux (Svizzera) di Lucio Jucci (1931) e a Milano di
Luigi Amodio (1936).
Dei capolavori di Wolfgang Amedeus Mozart, il Trio K. 498,
per clarinetto, viola e pianoforte, fu eseguito a Roma da Aurelio
Magnani (1907) e a Firenze da Agostino Gabucci (1946); il
Quintetto k. 581, per clarinetto e archi, a Roma da Aurelio Magnani
(1903) e Lucio Jucci (1935), a Torino da Ettore Bendazzi (1922) e
Leonardo Savina (1924), a Venezia da Renato Zanon (1931) e a
Milano da Luigi Amodio (1934, 1936, 1937, 1940); il Concerto K.
TEMISTOCLE PACE, Ancie battenti, op. cit., p. 199-200.
Per alcuni decenni continuano ad essere presenti solo nei programmi dei saggi scolastici.
Tra le rare esecuzioni di questo tipo di musica, ricordiamo una Fantasia su motivi di
Rossini suonata a Carrara, nel 1911, dal clarinettista fiorentino Guglielmo Cappetti con il
pianista Demetrio Ghetti. Cfr., ALBERTO COMPAGNO, Cronologia della vita musicale
Carrarere 1800-1960, Carrara, a spese dellautore, 2006, p. 181.
74
75
64
65
66
67
I clarinettisti a 78 giri
Linvenzione del fonografo (1877) e successivamente del
grammofono (1887), rivoluzionarono non poco il sistema
produttivo musicale mondiale: per la prima volta era possibile
registrare e riascoltare, su dischi riproducibili in pi copie identiche,
i pi disparati brani musicali. Di conseguenza, linvenzione del disco
rappresent per i musicisti non solo uno straordinario mezzo per
diffondere la propria arte, ma soprattutto un nuovo sistema per fare
business con poco lavoro.
Tra i primi clarinettisti italiani che incisero dei dischi a 78 giri,
troviamo Felice Iardella e Giuseppe Norrito. Questi, tra il 1897 e il
1898, incisero negli U.S.A. diversi ballabili e brani di estrazione
popolare per la Berliners Gramophone, tra i quali ricordiamo
Clarionet Polka, incisa nel 1897 da Felice Iardella, e Schottisches,
incisa sempre nel 1897 da Giuseppe Norrito.
Al 1902 risalgono, invece, le incisioni di Antonio Ciccotti e
Romolo Quaranta, allepoca primi clarinetti al Teatro alla Scala di
Milano. In duo, registrarono per la Zonophone il Concerto
dallOpera Maria Padilla di G. Donizetti89 per 2 clarinetti e
pianoforte,90 mentre Romolo Quaranta incise da solista, per la
Gramophone Concert Record, il Carnevale di Venezia di Jules
Benedict, 91 Parmi veder le lagrime dal Rigoletto di G. Verdi, La
Fantasia sulla Sonnambula di Bellini e altre variazioni e fantasie
operistiche.
Al 1914 risalgono le incisioni di Antonio Decimo per
lamericana Rex: Polacca dal Concerto n 2 di Weber,
Zigeunerweisen di Pablo Sarasate e Rverie Russe di Cavallini, con il
flautista Giuseppe (Joseph) La Monaca.
Particolarmente attivo negli U.S.A. fu pure il casertano Antonio
Giammatteo che, dal 1911 fino agli anni 30, incise un gran numero
di 78 giri per la Edison, da solista, in duo con il clarinettista Fred
Nel 1994 stato rimasterizzato e pubblicato nel Cd The Clarinet: Historical
Recordings, Volume II, Clarinet Classics (CC0010).
90
Si tratta di una versione estratta dalla Fantasia di Concerto su un motivo dellOpera
Maria Padilla del M Gaetano Donizetti, per flauto e clarinetto con accompagnamento di
pianoforte, di Francesco Pizzi (copia manoscritta in I-NOVi).
91
Nel 1993 stato rimasterizzato e pubblicato nel Cd The Clarinet: Historical
Recordings, Volume I, Clarinet Classics (CC005).
89
68
69
70
71
72
73
74
75
ULDERICO PERILLI
CORNELIO MARTINA, Nozioni sul Clarinetto, Milano, Edizioni Curci, 1975, p. 28.
GIACOMO MILUCCIO, Il Clarinetto: cenni storici, funzionamento tecnico, letteratura e
principali opere didattiche, Napoli, Santillo, 1955, p. 15.
122
123
76
V
LA LETTERATURA
Aspetti e contesti
La scarsa attenzione riservata al clarinetto solista dalle principali
istituzioni concertistiche, unita alla crescente diffusione in Italia delle
musiche di autori francesi e tedeschi (Debussy, Beethoven, Brahms,
Mozart, Weber), limit non poco lo sviluppo di una nuova
letteratura da concerto.
Al contrario, la musica per piccoli ensemble cameristici - grazie
ad alcune formazioni nate a partire dagli anni 20, come il Doppio
Quintetto di Torino, il Sestetto di Firenze e il Quintetto romano di
strumenti a fiato - ebbe notevole impulso soprattutto in epoca
fascista.
A partire dal 1928, infatti, il Direttorio Nazionale del
Sindacato Fascista dei Musicisti, diede vita, in diverse citt, a varie
Rassegne sindacali di musica contemporanea il cui intento
principale, quello di dare ai giovani compositori la possibilit di
presentarsi al giudizio del pubblico accanto ai compositori gi
noti.124 Oltre a favorire, tra laltro, la nascita di nuove musiche per
fiati (quintetto o piccole formazioni), queste rassegne
rappresentarono per molti giovani strumentisti una delle poche
occasioni di esibizione pubblica.
Abbandonate del tutto le ottocentesche forme legate alle fantasie
operistiche (variazioni, pot-pourr, parafrasi, ecc.), le nuove musiche
per clarinetto sono caratterizzate in questo periodo da una costante
ricerca timbrica e formale, che trov negli anni 30-40 la sua
massima espressione con il neoclassicismo tipicamente italiano.
77
78
La musica da ballo
Pur presente da sempre, durante il Ventennio fascista (19221942) la musica da ballo fu notevolmente incoraggiata per le attivit
ludiche connesse con tutte le organizzazioni periferiche istituite dal
Regime.
Per il clarinetto, strumento principe delle numerosissime bande
presidiare e dellO.N.D., istituite e finanziate dal Regime fascista,
furono pubblicate diverse collane di ballabili per clarinetto solo,
scritti dai pi acclamati solisti e maestri di banda dellepoca: polke,
valzer, mazurche, schottisch, ma anche i nuovi balli provenienti in
quegli anni dalle Americhe, come lone step, il tango e il fox-trot.
A Firenze, leditore Lapini pubblic LIdeale del Clarinettista, 2
fascicoli di 12 ballabili ciascuno per clarinetto solo accompagnabili
a orecchio, mentre leditore Saporetti e Cappelli, dal 1923 pubblic
ben 5 raccolte di ballabili. Analogamente, anche le edizioni Pucci di
Nocera Inferiore (poi Portici), nel 1935, pubblicarono le raccolte
Sogno del Clarinettista (2 fascicoli di 12 ballabili) e lAlbum del
Virtuosismo ( 12 ballabili) scritti dal giovanissimo, e allepoca attivo
come clarinettista, Giovanni Orsomando. Va detto, per, che la
musica da ballo non coinvolse solo i clarinettisti attivi in banda, ma
anche alcuni dei maggiori didatti e orchestrali dellepoca. A Genova,
ad esempio, Alamiro Giampieri fond le Edizioni Musicali
Giampieri con le quali pubblic, tra il 1929 e il 1931, diversi
ballabili per orchestrine con clarinetto. A Milano, invece, Paolo Del
Pistoia (clarinettista al Teatro alla Scala), pubblic dal 1939 diverse
raccolte per le Edizioni Joli.
La letteratura solistica
Non particolarmente ampia risulta la letteratura per clarinetto e
pianoforte, che comprende lavori che vanno dal tardo romanticismo,
alle raffinate sonorit impressionistiche francesi, fino ai nuovi
linguaggi e sonorit del neoclassicismo italiano dellepoca. Accanto a
pagine di assoluto valore, come le sonate di Castelnuovo-Tedesco,
Giorni, Rota e Setaccioli o le suite di Frugatta e Longo, sono
presenti diverse brevi composizioni, originariamente concepite per
gli annuali saggi scolastici (Bonnard, Di Donato, Stadio).
Tra le pagine di derivazione tardo-romantiche, ricordiamo la
deliziosa Piccola Suite di Giuseppe Cappetti (Firenze, Lapini, 1912;
79
80
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82
Appendice
PRIMI ESECUTORI DI BRANI SOLISTICI E DA CAMERA
Celleno, Giovanni: Valzer da Concerto per clarinetto e pianoforte
di Giulio Bonnard (Roma, 1938).
Del Pistoia, Paolo: Sonata per clarinetto e fagotto di Alfredo
Sangiorgi (Roma, 1935).
Gandini, Giacomo: Divertimento per clarinetto, fagotto, violino, viola e
violoncello di Vieri Tosatti (Roma, 1949).
Jucci, Lucio: Sonata op. 31 per clarinetto e pianoforte di Giacomo
Setaccioli (Roma, 1921); Suite per quintetto a fiati di Ezio
Carabella (Roma, 1935).
Miotto, Francesco: Trio (detto di Fra Jacopino) per flauto,
83
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85
87
88
Bove, Salvatore, 57
Brigidi, Giovanni, 30
Brunoni, Eugenio (Riolo Terme, Ravenna, 1891 - Bolzano, 1958), 44, 52, 72
Budini, Paolo (Castl Bolognese, Ravenna, 1912 - Milano, 2001), 37, 44, 52, 78
Calamia, Paolo (Palermo, 1911 - ?, post. 1955), 45, 52
Camozzo, (Gildo) Ermenegildo (Murano, Venezia, 1898 - ivi, 1964), 52
Campanella, Salvatore (Napoli, 1907 - Porto Alegre, Brasile, 1985), 57
Canale, Vincenzo, 52
Cancellieri, Luigi (Roma, 1895 - ?, U.S.A., 1959), 55, 56, 58, 60
Cappetti, Guglielmo (Arezzo, 1875 - Firenze, 1918), 39, 43, 44, 46, 64, 79
Capredoni, Arturo, 49, 51, 56
Caputo, Domenico (Fondi, Latina, 1885 - ?, U.S.A., 1947), 34, 58
Carcano, ?, 31
Carlini, Sesto (Roma, 1893 - ivi, 1958), 51, 73
Carpio, Ernesto (Frattamaggiore, Napoli, ? - ? ), 50
Cassani, Edgardo (Parma, 1868 - ivi, 1936), 45
Cattafesta, Giuseppe (Sustinente, Mantova, 1895 - Grado, Gorizia, 1976), 73
Cavallini, Ernesto (Milano, 1807 - ivi, 1874), 25-27, 30, 32, 62, 68
Celleno, Giovanni, 30, 83
Cesarone, Nicola (Cosalinontrada, Chieti, 1887 - ? ), 34
Chiaffarelli, Alberto C. (Prata Sannita, Caserta, 1884 - New York, U.S.A., 1945),
16, 58
Chiaffarelli, Angelo (Prata Sannita, Caserta, 1875- ?), 16, 58
Ciasullo Alfredo (Napoli, 1883 - ? ), 34, 57
Ciciotti, Andrea (Celano, LAquila, 1894 - Rochester, U.S.A., 1968), 11
Cicotti (Ciccotti), Armando (Bologna, 1867 - ivi, 1910), 45, 68
Cinquegrana, Angelo, 52
Cioffi, Gino B. (Napoli, 1911 - New York, U.S.A., 1992), 33, 34, 37, 58, 71,
74
Clini, Vittorio, 31, 45
Contarini, Leone (Ceregnano, Rovigo, ? - ? ), 52
Corti, Gustavo (Siderno, Reggio Calabria, 1883 - ? ), 34, 58
Cremaschi, Mario, 45
Crudeli, Egisto, 49
DallArgine, Priamo (Parma, 1846 - Milano, 1934), 9, 13, 17
DAniello, Arturo, 45
DArienzo, Giuseppe (Salerno, 1881 - Udine, 1935), 45
DAttanasio, Costantino (Teramo, ? - Cesena, post. 1985), 45
DAvino, Carlo, 46
De Bavier, Antoine (?, 1919 - ?, 2004), 41
De Bueris, (John) Giovanni (Castalante, 1881 - ? ), 34, 58
De Caprio, Angelo (Santa Maria Capua Vetere, Caserta, 1986ca. ? - ? ), 34, 35, 58
De Caprio, Domenico (Santa Maria Capua Vetere, Caserta, 1889 - Los Angeles,
U.S.A., 1959), 34, 35, 58
Decimo, Antonio (Napoli, 1878 - Philadelphia, U.S.A., 1936), 16, 58, 68
89
Del Bravo, Angiolo (San Miniato, Pisa, 1865 - ivi, 1919), 45, 64, 65, 75
Del Dobbio, Enrico (Lucca, 1883 - ?, post. 1934), 44
DElia, Giuseppe (Mirabella Eclano, Avellino, 1897 - Roma, 1958), 23, 26, 28,
70, 81
Della Giacoma, Carlo (Verona, 1858 - Todi, Perugia, 1929), 29, 36, 38-40, 46
Della Rocca, Antonio (Gallipoli, Lecce, 1911 - Tucumn, Argentina, 2005), 32
Del Pistoia, Paolo (Rimini, 1907 - ? post. 1958), 16, 20, 70, 78, 79, 83
De Luca, Antonino (Caronia, Messina, 1904 - Roma, 1980), 28, 29, 46, 70
De Michele, Francesco (Montorio, 1893 - ? ), 19, 58
De Santis, Emidio (Introdacqua, LAquila, 1893 - Providence, U.S.A., 1983), 58
De Santis, Luigi (Napoli, 1893 - New York, U.S.A., 1940), 34, 35, 58
Di Dio, Giuseppe, 27, 46
Di Francesco, Pietro, 28, 52, 63
Di Zenzo, Enrico, 65
Domenichini, Natale (Cesena, 1896-97 - ivi, 1967), 57
Donatelli,Vincenzo (Matera, 1892 - ?, U.S.A., 1956), 35, 58
Dorsey, Jimmy (Shenandoah, U.S.A., 1904 - New York, U.S.A., 1957), 14, 17
Duques, Augustin (Tolosa, Francia, 1899 - New York, U.S.A., 1972), 56
Eruditi-Tosatti, Giuseppe (Mirandola, Modena, 1884 - ?, post. 1954), 44
Fabbri, ?, 65
Falcomer, Luigi (Portogruaro, Venezia, ? - ? ), 45, 70
Falcone, Nicola (Roseto Valfortore, Foggia, 1892 - Ann Arbor, U.S.A., 1981),
34, 58
Fallani, Bruno (Casellina di Scandicci, Firenze, 1908 - Firenze, 1992), 44
Felloni, Giuseppe, 31, 32, 45
Ferro, Luigi, 50
Fiorani, Angelo (Tarquinia, Viterbo, Roma, 1899 - ? ), 58
Fiore, Valentino (Frosinone, 1892 - ?, post. 1935), 45
Forbek, Guglielmo (Parma, 1847 - Brescia, 1926), 44
Forlani, Nicola (Casoli, Chieti, 1886 - ?, U.S.A., 1976), 58
Fragale, Francesco Domenico (Sciara, Palermo, 1894 - San Francisco, U.S.A.,
1955), 58
Franceschini, Augusto (? - Bologna, 1921), 61
Francescone, Umberto, 30
Franzini, Ernesto, 32
Freddi, Carlo, 52
Fusco, Michele (Cardito, Napoli, 1879 - ivi, post. 1946), 16, 58
Gabucci, Agostino (Castelfranco di Sottoripa, Pisa, 1896 - Roma, 1976), 17, 23,
26-29, 31, 39-41, 43, 44, 46, 51, 63-65, 67, 72, 80
Gagna, Pietro (? - ?, 1932ca.), 27, 46
Gallina, Giuseppe, 45
Gambacurta, Fernando (Terracina, Latina, 1899 - Roma, 1973), 16, 23, 28, 37,
45, 50, 52, 72, 75
Gambaro, Giovanni Battista (Genova, 1780ca. - 1850), 26, 27
Gambaro, Vincenzo (Genova, 1785 - Parigi, Francia, 1828), 26, 27
90
59
Mandolin, Vittorio, 52
Mantovani, Marino, 31
Maramotti, Raimondo (Parigi, Francia, 1906 - Piacenza, 1991), 32, 44, 45, 62,
67, 72
Marasco, Giuseppe (Vibo Valentia, 1860 - Venezia, 1930), 25, 26, 28, 45, 65
Marcantoni, Manlio (Montegiorgio, Ascoli Piceno, 1886 - Roma, post. 1947),
49, 51, 71
Mari, Alfredo, 52
Mari, Domenico ( Montoro Inferiore, Avellino, 1851 - Torino, 1909), 45
Mari, Pietro (Milano, ? - ?, post. 1913), 45, 49, 52
Mariani, Peppino (Cesena, 1923 - Torino, 2009), 52
Marranti, Antonio ( ?, Italia, 1877 - Buenos Aires, Argentina, 1959), 57, 70
Martinelli, Giovanni (Montagnana, Padova, 1885 - New York, U.S.A., 1969), 71
Masella, Francesco (Ischitella, Foggia, 1897 - Montral, Canada, 1979), 57
Massara, Pietro (Ivrea, 1893 - ? ), 70
Massari, Giuseppe, 44
Mastelli, Bruto (Ficarolo, Rovigo, 1878 - Lugano, Svizzera, 1962), 51, 57
Mastrangelo, Nicola, 34
Matteuzzi, Giuseppe, 32
Mazza, Egizio, 45
Mazzocca, Giulio (?, Italia, 1900 - Union City, U.S.A., 1966), 59
Mazzoleni, Antonio, 45
Mengassini, Osvaldo (Ancona, 1913 - ?, post. 1973 ), 34, 44, 52, 57, 67
Micalizzi, Carmelo (Palermo, ? - ?, post. 1911), 45
Micol, Pietro (Trieste, 1909 - ? ), 45
Micozzi, Antonio (Roma, 1886 - Napoli, 1948), 9, 14, 26, 27, 44, 45, 52, 61,
67
Miluccio, Giacomo (Villaricca, Napoli, 1918 - Napoli, 1998), 29, 50
Miotto, Francesco (Loro, Rovigo, 1888 - Venezia, 1970), 45, 49, 52, 62, 65, 67
Modoni, (Antonio) Augusto (Medicina, Bologna, ? - ivi, 1939), 29, 51
Morea, Vito (Noci, Bari, 1897 - Roma, 1947), 73
Moretti, Giuseppe, 32, 69
Moscardini, Orazio, 52
Moschettino, Gaetano, 52
Mller, Iwan (Reval, Estonia, 1786 - Bckeburg, Germania, 1854), 9, 11, 16, 18,
28, 36
Murgia, Giuseppe, 31
Negri, Enrico, 45
Negri, Ettore, 44
Nirella, Salvatore (CastelUmberto, Messina, 1873 - Pittsburg, U.S.A., 1915), 59
Nobile, (Louis) Luigi E. (Montepagano, Teramo, 1881 - ? ), 59
Nocentini, Domenico (Laterina, Arezzo, 1849 - Firenze, 1924), 28, 44
Norrito, Giuseppe (Mazara del Vallo, Trapani, 1860 - ?, post. 1922), 16, 59, 68
Novi, Giovanni, 31
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