PHD Unimib R00839

Scarica in formato pdf o txt
Scarica in formato pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 413

Universit degli studi di Milano Bicocca

Facolt di Scienze della Formazione

Scuola di Dottorato in Scienze Umane


Dottorato in Antropologia della Contemporaneit: Etnografia delle
Diversit e delle Convergenze Culturali

XXI ciclo

IL CAMPO DEL FOLCLORE TRA


VALORIZZAZIONE E INTEGRAZIONE CULTURALE
Il caso di So Lus del Maranho (Brasile)

di MICHELE PARODI

Tutor: Prof. Roberto Malighetti


Coordinatore: Prof. Ugo Fabietti

Aprile 2011
Ringraziamenti

Intendo ringraziare innanzitutto coloro che hanno contribuito alla mia formazione
antropologica durante i miei studi nella Laurea Specialistica di Scienze antropologiche ed
etnologiche e durante gli anni del Dottorato in Antropologia della Contemporaneit
nellUniversit degli Studi di Milano Bicocca.
Desidero ringraziare il collegio docenti del Dottorato, e il prof. Ugo Fabietti, suo
coordinatore, per la ricchezza dei momenti formativi proposti.
Un ringraziamento particolare va al mio supervisore, il prof. Roberto Malighetti, la cui
prospettiva teorica ha influenzato profondamente il mio percorso di studi e senza i cui
incoraggiamenti nei momenti pi difficili della ricerca e della stesura della tesi questo
lavoro non sarebbe giunto a compimento. Lo ringrazio inoltre per le sue continue
indicazioni teoriche e metodologiche che non sempre ho saputo accogliere debitamente.
Devo allinterscambio stipulato tra lUniversit di Milano Bicocca e LUniversidade
Federal do Maranho (UFMA), fortemente voluto dal prof. Malighetti, essermi potuto
avvalere, sin dallinizio delle ricerche di campo, del sostegno dei docenti del Programa de
Ps-Graduao em Cincias Sociais (PPGSC) della UFMA. Tra questi ultimi desidero
ringraziare con particolare affetto il prof. Sergio Ferretti e la prof.ssa Mundicarmo Ferretti,
che mi hanno accolto nel Grupo de Pesquisa Religio e Cultura Popular (GP-MINA) da
loro coordinato. Sono state particolarmente preziose le indicazioni bibliografiche e le letture
da loro suggeritemi. Desidero ringraziare in special modo anche il prof. Alexandre Corra
che mi ha concesso la possibilit di partecipare al Grupo de Pesquisa Patrimnio e
Memria (GPPM) da lui coordinato. Devo a lui molti degli stimoli teorici che mi hanno
indotto ad approfondire le problematiche inerenti ai fenomeni di patrimonializzazione della
cultura popolare. La discussione con i docenti, gli studenti e i ricercatori di questi gruppi mi
ha fornito momenti di prezioso confronto teorico e metodologico. Dei professori della
UFMA desidero ringraziare per la loro disponibilit e simpatia anche i prof. Horcio
Antunes e Elisabeth Maria Beserra Coelho, allepoca delle mie ricerche coordinatori del
PPGSC, e i prof. Ednalva Maciel, Baltazar Macaba, Maristela de Paula Andrade, Ana
Socorro Braga, Carlos Benedito Silva.
Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che mi hanno aiutato durante le ricerche
etnografiche, in particolare coloro che hanno accettato di essere intervistati o di condividere
con me informazioni ed esperienze indispensabili per la realizzazione di questo lavoro.
i
Innanzitutto voglio ringraziare i brincantes del Bumba-meu-boi e in particolare dei gruppi
Unidos de Santa F e Dois Irmos (Boi de Dona Zeca) del bairro di Ftima, del Bumba-
meu-boi F em Deus del bairro di Monte Castelo di So Lus, e del Bumba-meu-boi
Capricho de Unio del municipio di Santa Helena. Tra di essi la mia riconoscenza va in
particolar modo a Jos de Jesus Figueiredo (Z Olhinho) e Dona Zeca che mi hanno accolto
nella famiglia boieira con grande affetto e pazienza. Ringrazio inoltre Loureno Pinto,
creatore di fantastiche storie e personaggi dellauto del Bumba-meu-boi, Marcelino
Azevedo leader carismatico e appassionato del Bumba-meu-boi di Guimares, i cantadores
Elias senior ed Elias junior, il direttore della tribo de ndios Wagno de Cssio dos Santos
(Careca), i palhaos Valdemar Pereira e Alteredo Silva, il cantador Tunico, il miolo
Ricardo, il bordadeiro e ndio Rogrio Pelado, Malvino, presidente del Boi de Dona Zeca,
Samuel, Joo Batista Gomes de Melo, Maria da Paz. Dei gruppi di Tambor de Crioula
voglio ringraziare per la loro disponibilit anche Paulinho, presidente della Associazione di
Tambor de Crioula, e Bin responsabile del Ponto de Cultura Tambores do Maranho.
Ringrazio con particolare affetto Jandir Gonalves per i continui stimoli a riconoscere la
ricchezza e la variet delle forme popolari della cultura maranhense, Tcito Borralho
organizzatore con la compagnia teatrale Coteatro delle missioni etnografiche nellinterior
del Maranho che mi hanno consentito di scoprire per la prima volta la diversit del folclore
maranhense, Nelson Brito, guerriero della cultura popolare, Padre Vito Acelino, Carvalho
Maria Michol Pinho e Jeovah Silva Frana, direttori della Superintendncia de Cultura
Popular durante la mia permanenza in So Lus, e Joozinho Ribeiro e Nataniel Silva
Ferreira Mximo, rispettivamente Segretario e Segretario Aggiunto della Secretaria de
Cultura do Maranho nel medesimo periodo.
Ringrazio per le lunghe interviste concessemi anche il direttore della Companhia
Cazumb Amrico Azevedo Neto, Pai Euclides Menezes Ferreira, Babalorix della Casa
Fanti-Ashanti, Gilson Leite, leader del movimento di coscienza negra di So Lus, Josimar
Mendes Silva della Comisso Maranhense de Folclore, Eusebio, Tocador Chefe
dellatabaque grande della Casa das Minas, i prof. Valmor Nini Beltrame e Mrcio Honrio
de Godoy, Ivana Cesar de Oliveira, Elio Incio Silva della comunit Quilombo de Frechal,
Juarez, Oliveira e Rodvania del Conselho municipal de cultura, lartista plastico Paulinho
Sesar, il pittore e compagno di avventure Binho Dushinka, gli amici e le amiche Flvia de
Menezes, Nelma Rolande, Elisene Castro, Bethe Serra, Reinaldo Freitas, Eduardo Monteiro
e Rafael .

ii
Un ringraziamento e un ricordo speciale vanno a Dona Deni e a Dona Celeste, Chefe e
vudnsi della Casa das Minas, con le quali ho passato momenti di grande empatia e
apprendimento. Il giardino della Casa das Minas stato durante la mia permanenza in So
Lus il luogo spirituale dove ritrovare me stesso nei momenti di smarrimento.
A Clicia Gomes devo una gratitudine speciale per le creative discussioni tra noi
scambiate, la condivisione dei nostri lavori di ricerca, e soprattutto per laffetto che lei e la
sua famiglia mi hanno donato.
Un caro ringraziamento va anche a tutti gli amici e colleghi che in questi anni hanno
incoraggiato ed hanno allietato il mio lavoro di ricerca. In particolare voglio qui ricordare
Lorenzo DAngelo, Francesco Vandoni, Viola Gambarini e Wilmara Figuereido per le tante
occasioni di confronto intellettuale e per i momenti pi spensierati trascorsi insieme tra
Milano e So Lus.
La mia gratitudine va infine ai miei genitori e ai miei fratelli che in questi anni mi sono
stati vicini con il loro affetto e il loro sostegno.
Per quanto sia debitore degli utili contributi di tutte le persone menzionate, quanto scritto
in questa tesi, inclusi eventuali errori, omissioni, opinioni ed interpretazioni, di mia sola
responsabilit.

iii
iv
Sommario

Introduzione .................................................................................................................1

1 Ricerca teorica ed etnografia in So Lus do Maranho .................................7

1.1 La ricerca delloggetto di ricerca ................................................................................. 7

1.2 Il progetto iniziale: agency in una manifestazione folclorica brasiliana................... 9


1.2.1 Il Bumba-meu-boi di So Lus do Maranho (cenni)............................................................ 10

1.3 L incontro con il campo e la scoperta di uno scenario contaminato .................. 12

1.4 Primo movimento: dal Bumba-meu-boi al campo della cultura popolare ............. 14
1.4.1 Pensare in maniera relazionale.............................................................................................. 18
1.4.2 Momento oggettivo e momento soggettivo nelle scienze sociali .......................................... 22
1.4.3 Spazio sociale, campi e arene politiche................................................................................. 26

1.5 Nozione di popolare e cultura popolare..................................................................... 37


1.5.1 Decostruzione del popolare ............................................................................................... 38
1.5.2 Popolare verso erudito........................................................................................................... 43
1.5.3 Popolare come posizione relazionale ................................................................................ 45
1.5.4 Strategie e tattiche (de Certeau) ............................................................................................ 53
1.5.5 Sintesi delle categorie adottate nella ricerca ......................................................................... 55

2 La Cultura popolare e il folclore nelle istituzioni di So Lus do Maranho 57

2.1 La Cultura popolare e il folclore nei discorsi e nelle pratiche delle istituzioni ...... 58
2.1.1 Centralit istituzionale e simbolica della SECMA e dei suoi organi..................................... 63
2.1.2 La Comisso Maranhense de Folclore e il CCPDVF............................................................ 72
2.1.3 Le somiglianze di famiglia della cultura popolare............................................................. 73
2.1.4 Il cadastro dei Gruppi folclorici del Maranho ................................................................. 76

2.2 Un sistema di pratiche istituzionali ............................................................................ 79


2.2.1 Una tipologia coerente di pratiche ........................................................................................ 83
2.2.2 Il Trduo Joanesco e la promozione della diversit............................................................... 85
2.2.3 La Giornata del Folclore e la Settimana della cultura popolare ..................................... 86
2.2.4 Conferenze e seminari (2000-2008)...................................................................................... 88

v
2.3 Il lavoro pedagogico delle istituzioni .......................................................................... 91
2.3.1 Una roda de conversa sul bumba-meu-boi ....................................................................... 92
2.3.2 Doxa, opinione, ortodossia, eterodossia ................................................................................ 98

3 Il campo del folclore in So Lus do Maranho............................................103

3.1 Lillusio: linteresse per la cultura popolare e la sua valorizzazione .................... 103

3.2 I Produttori del valore della cultura popolare ........................................................ 109

3.3 Il capitale del campo .................................................................................................. 116

3.4 Auctores e lectores ............................................................................................. 119

3.5 I sotaque del Bumba-meu-boi (cenni storici) ........................................................... 122


3.5.1 Le classificazioni dotte .................................................................................................... 123
3.5.2 Genealogia del sotaque di Pindar ...................................................................................... 129
3.5.3 Rappresentazioni non egemoniche ...................................................................................... 134

3.6 Le posizioni e le disposizioni del campo................................................................... 137


3.6.1 I militanti per il folclore................................................................................................... 139
3.6.2 La boheme e i produttori per il mercato .............................................................................. 147
3.6.3 La cultura popolare come trasformazione (quadro storico)................................................. 164
3.6.4 I gruppi parafolclorici.......................................................................................................... 186
3.6.5 Le posizioni subalterne .................................................................................................... 207
3.6.6 Politica e associazioni folcloriche subalterne: il caso di un gruppo del Bumba-meu-boi.... 229
3.6.7 Le posizioni del campo e i sotaque dei bumba-meu-boi di So Lus .................................. 236

4 Il folclore come luogo di integrazione culturale ...........................................245

4.1 Linterno e lesterno del campo ................................................................................ 245


4.1.1 Critica del concetto di ideologia.......................................................................................... 248

4.2 Genesi del campo del folclore ................................................................................... 252


4.2.1 Studi antiquari e studi folclorici .......................................................................................... 253
4.2.2 I romantici e linvenzione della cultura popolare ................................................................ 256
4.2.3 Il folclore come disciplina scientifica.................................................................................. 259
4.2.4 La valorizzazione del folclore come dispositivo patrimoniale di integrazione.................... 262
4.2.5 Formazione degli studi folclorici in Brasile ........................................................................ 265
4.2.6 Folclore e cultura popolare tra tradizionalismo e modernismo ........................................... 281
4.2.7 Dal folclore al patrimonio immateriale................................................................................ 296

vi
Conclusioni ...............................................................................................................317

Bibliografia...............................................................................................................329

APPENDICE A ....................................................................................................373

APPENDICE B ....................................................................................................389

vii
viii
Abbreviazioni e Acronimi

ABA - Associao Brasileira de Antropologia

ABL - Academia Brasileira de Letras

ALCOA - Aluminum Company of America

ALUMAR - Consrcio de Alumnio do Maranho

ANPEC - Associao Nacional dos Centros de Ps-graduao em Economia

ANPOCS - Associao Nacional de Ps-Graduao e Pesquisa em Cincias Sociais

AMARTE - Associao de Apoio Msica e Arte do Maranho

AML - Academia Maranhense de Letras

ASPLAN - Assessoria de Planejamento e Aes Estratgicas (organo della SECMA)

CBC - Capital Brasileira da Cultura

CBF - Congresso Brasileiro de Folclore

CCN-MA - Centro de Cultura Negra do Maranho

CCPDVF - Centro de Cultura Popular Domingos Vieira Filho (organo della SCP)

CDFB - Campanha de Defesa do Folclore Brasileiro (organo del MEC)

CEB - Comunit Ecclesiali di Base

CEMAR - Companhia Energtica do Maranho

CEPAL - Comisso Econmica para a Amrica Latina e o Caribe

CENARTE - Centro de Artes e Comunicaes Visuais (organo della FUNC creato nel 1979)

CEPRAMA - Centro de Produo Artesanal do Maranho

CFC - Conselho Federal de Cultura

CNBB - Conferncia Nacional dos Bispos do Brasil

CNCP - Centro Nacional de Cultura Popular

CNFL - Comisso Nacional do Folclore (fondata nel 1947)

CNPJ - Cadastro Nacional da Pessoa Jurdica

ix
CNPq - Conselho Nacional de Desenvolvimento Cientfico e Tecnolgico

CNRC - Centro Nacional de Referncia Cultural

CONFENATA - Confederao Nacional de Teatro Amador

CPDOC - Centro de Pesquisa e Documentao de Histria Contempornea do Brasil

CPT - Comisso Pastoral da Terra (fondata nel 1975)

CRESPIAL - Centro Regional para a Salvaguarda do Patrimnio Imaterial da Amrica Latina

DAC - Departamento de Assuntos Culturais (organo della FUNC e del MEC)

DIEESE - Departamento Intersindical de Estatstica e Estudos Socioeconmicos

DIP - Departamento de Imprensa e Propaganda

DPI - Departamento do Patrimnio Imaterial (Decreto n. 5.040 del 6 aprile 2003)

EFC - Estrada de Ferro Carajs

EHESS - cole des Hautes Etudes en Sciences Sociales

EMBRATUR - Empresa Brasileira de Turismo

FETAMA - Federao de Teatro Amador do Maranho (fondata nel 1977)

FGV - Fundao Getulio Vargas

FLS - Folklore Society

FNPM - Fundao Nacional Pr-Memria (organo vincolato allo SPHAN, creato nel 1979)

FUMTUR - Fundao Municipal de Turismo

FUNARTE - Fundao Nacional de Artes (creata nel 1974, attualmente organo del MinC)

FUNC - Fundao Cultural do Maranho

FUNC - Fundao Municipal de Cultura (di So Lus do Maranho)

FUNCMA - Fundao Cultural do Maranho (sostituisce la SECMA tra il 1999 e il 2004)

GEDAM - Grupo de Dana Afro Malungos

GTPI - Grupo de Trabalho Patrimnio Imaterial (creato nel 1998 dal MinC/IPHAN)

GSC - Grupo Sambista Caroudo

IHGB - Instituto Histrico e Geogrfico Brasileiro (fondato nel 1838)

IHGM - Instituto Histrico e Geogrfico do Maranho

IBAMA - Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais

x
IBECC - Instituto Brasileiro de Educao, Cincia e Cultura

IBESP - Instituto Brasileiro de Economia, Sociologia e Poltica

IBGE - Instituto Brasileiro de Geografia e Estatstica

IBRE - Instituto Brasileiro de Economia

INF - Instituto Nacional do Folclore

INSS - Instituto Nacional do Seguro Social

IPEA - Instituto de Pesquisa Econmica Aplicada

IPHAN - Instituto do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional

ISEB - Instituto Superior de Estudos Brasileiros (creato nel 1955)

JAC - Juventude Alegre Catlica

JEC - Juventude Estudantil Catlica

LABORARTE - Laboratrio de Expresses Artsticas (fondato a So Lus nel 1972)

MA - Maranho

MADE - Museu Aberto do Descobrimento

MARATUR - Empresa Maranhense de Turismo (sorta nel 1976 sul modello della EMBRATUR)

MEC - Ministrio da Educao e Cultura (del Brasile)

MiBAC - Ministero per i Beni e le Attivit Culturali (dellItalia)

MinC - Ministrio da Cultura (del Brasile)

MST - Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra

PCH - Programa de Cidades Histricas (istituito nel 1973, incorporata nel 1979 nella FNPM)

PNAD - Pesquisa Nacional por Amostra Domiciliar (dati elaborati dallIBGE)

PNPI - Programa Nacional do Patrimnio Imaterial

PNUD - Programa das Naes Unidas para o Desenvolvimento

PRONAC - Programa Nacional de Apoio a Cultura (istituito dalla Legge Rouanet del 1991)

PUC - Pontifcia Universidade Catlica

RBF - Revista Brasileira de Folclore

SBT - Sistema Brasileiro de Televiso

SCP - Superintendncia de Cultura Popular (organo della SECMA)

xi
SEBRAE - Servio de Apoio s Micro e Pequenas Empresas

SECMA - Secretaria de Estado da Cultura do Maranho

SEF - Sociedade de Etnografia e Folclore (creata nel 1937)

SEMAD - Secretaria Municipal de Administrao

SESC - Servio Social do Comrcio

SETUR - Secretaria Municipal de Turismo

SID - Secretaria da Identidade e da Diversidade Cultural

SIOGE - Servio de Imprensa e Obras Grfica do Estado

SMFL - Subcomisso Maranhense de Folclore (fondata nel 1948, espressione della CNFL)

SPHAN - Servio do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional

TAA Teatro Arthur Azevedo

TELEBRS - Telecomunicaes Brasileiras

TEN - Teatro Experimental do Negro

UEMA Universidade Estadual do Maranho

UFMA - Universidade Federal do Maranho

UFRJ - Universidade Federal de Rio de Janeiro

UnB - Universit di Brasilia

UNE - Unio Nacional dos Estudantes

URTA - Unidos do Regional Tocado a

USP - Universidade de So Paulo

xii
Note preliminari

Le citazioni in italiano di testi di cui citata in bibliografia ledizione originale


in lingua straniera, quando non specificato altrimenti, sono da ritenersi
traduzioni dellautore della presente tesi.
Le foto pubblicate nel testo, quando non specificato altrimenti, sono da ritenersi
dellautore della presente tesi.
La traduzione di tutte le interviste riportate nel testo a cura dellautore della
presente tesi.
I siti internet sono citati nel testo indicandone in primo luogo listituzione
organizzatrice; se citata una pagina specifica riportato anche il titolo della
pagina a cui si fa riferimento. In ultimo viene menzionata la tipologia sito
internet. Lindirizzo internet completo riportato per esteso solo in
bibliografia, nella sezione Siti Internet.
Gli articoli di giornale sono citati nel testo indicando il nome della testata, la
data di pubblicazione, la pagina e il titolo se necessari ad individuare larticolo.
Solo in bibliografia riportato il riferimento completo nella sezione Articoli di
giornali e riviste non specialistiche.
Le interviste sono citate nel testo indicando il cognome dellintervistato seguito
dalla data della registrazione. Sono citate anche in bibliografia in ordine
alfabetico, nelle sezioni Interviste dellautore e Altre interviste, dove
menzionato il luogo dellintervista e il nome del file della registrazione o della
sua trascrizione. Nel testo, il riferimento a interviste di cui non si realizzato la
trascrizione completa costruito indicando in nota, tra parentesi quadre,
lintervallo di tempo della frazione di registrazione citata.
Le norme legislative sono citate nel testo indicandone il numero e la data di
promulgazione. Sono anche riportate in bibliografia, in ordine cronologico, nella
sezione Norme Legislative.
Documenti, manifesti, convenzioni, locandine, dpliant citati nel testo, sono
riportati nella bibliografia alle sezioni: Documenti, manifesti, convenzioni e
Locandine e dpliant.

xiii
xiv
Introduzione

Partiti dallidea di svolgere letnografia di una particolare manifestazione folclorica, il


Bumba-meu-boi del Maranho, nella presente ricerca ci siamo dedicati in seguito allo studio
pi generale della vasta arena culturale che coinvolge il folclore e la cultura popolare di
questa regione e in particolare di So Lus, capitale del Maranho. Contemporaneamente, la
nostra prospettiva etnografica, da un approccio interpretativo e partecipativo, si
approssimata ad una socio-analisi relazionale, ispirata alla teoria dei campi di Pierre
Bourdieu.
Questo spostamento stato motivato dalla constatazione della complessit del contesto
sociale, politico, istituzionale in cui sono praticate le diverse forme folcloriche nel
Maranho. Durante le prime ricerche di campo in So Lus (maggio-settembre 2006)
abbiamo potuto osservare linterferenza delle istituzioni della cultura e del turismo
nellorganizzazione delle presentazioni dei gruppi folclorici, una forte influenza degli
intellettuali nella definizione, classificazione delle forme legittime del folclore,
lasservimento di molti gruppi folclorici alle esigenze dei politici locali in cambio di favori
economici.
Per affrontare questa complessit la metodologia relazionale di Bourdieu ci parsa
particolarmente efficace. In primo luogo la teoria dei campi ci ha consentito di strutturare in
modo pi coordinato il nostro lavoro etnografico. Attraverso lo studio delle traiettorie
biografiche e professionali, delle posizioni e delle prese di posizione degli agenti sociali che
andavamo incontrando (folcloristi, funzionari pubblici delle istituzioni culturali, produttori e
partecipanti delle manifestazioni della cultura popolare), abbiamo potuto costruire il
mosaico di una arena del folclore, con i suoi diversi interessi, le sue dispute, le sue alleanze
e le sue convenzioni. In secondo luogo la costellazione di nozioni sulla quale organizzata
la prospettiva teorica di Bourdieu (spazio sociale, campo, capitale, illusio, habitus) ci ha
consentito di articolare le nostre ipotesi allinterno di un impianto teorico coerente.
Mentre in So Lus svolgevamo le prime ricerche etnografiche e, al medesimo tempo,
sviluppavamo le nostre letture e le nostre elaborazioni teoriche1, abbiamo individuato,
diffusa tra gli agenti allinterno dei confini del campo della ricerca, una specifica credenza

1
Nel giugno 2006 ho affittato in So Lus un piccolo appartamento che ha costituito, fino al mio definitivo
rientro in Italia, nellottobre 2008, il laboratorio nel quale ho tentato di sviluppare un lavoro antropologico in
grado di mantenere la riflessione teorica in continua dialettica con la ricerca di campo.
1
nel valore della cultura popolare, credenza anche nellimportanza e nellurgenza del suo
studio e della sua valorizzazione. Abbiamo constatato come tale credenza attribuisse un
valore positivo alla cultura popolare indipendentemente da una valutazione e da un
apprezzamento delle sue forme in quanto rappresentazioni culturali dotate di una
complessit di contenuti; indipendentemente anche dalla valutazione della capacit di tali
forme di esprimere e accrescere la conoscenza del contesto sociale, politico, economico ed
esistenziale dei produttori e dei consumatori delle forme folcloriche. Il giudizio positivo sul
valore delle forme della cultura popolare, sostenuto da tale credenza, abbiamo constatato
essere subordinato al rispetto di determinate convenzioni formali (ad esempio luso di
determinati strumenti musicali, di determinati indumenti o la messa in scena di determinate
forme coreografiche), stabilite dagli agenti del campo legittimati a sancirne la prescrizione,
e alla valutazione della loro efficacia simbolica in quanto emblemi di distinzione e
valorizzazione identitaria.
A partire dallosservazione di questa credenza e dallindividuazione di questa illusio,
cio, usando la terminologia di Bourdieu, della fede o della credenza condivisa nei valori e
nei capitali che definiscono e organizzano il gioco di un campo (Bourdieu 1992a), abbiamo
allora potuto ipotizzare pi compiutamente lesistenza in So Lus do Maranho di un
campo del folclore o campo della cultura popolare relativamente autonomo.
Nel primo capitolo della tesi abbiamo illustrato il percorso attraverso il quale siamo giunti
a individuare nel campo del folclore loggetto principale della nostra ricerca, discutendo e
descrivendo anche le nozioni e la terminologia adottata ed usata in seguito. Letnografia
delle variegate posizioni di questo campo ha occupato la seconda parte delle nostre ricerche
etnografiche in So Lus, dal gennaio 2007 allottobre 2007, mentre la loro analisi e
descrizione ha impegnato intensamente anche il lavoro di scrittura della tesi che si
concluso nel 2011. Nel secondo capitolo abbiamo cercato di descrivere, con uno sguardo
essenzialmente sincronico, i dispositivi istituzionali che attualmente in So Lus legittimano,
producono e riproducono le forme di valorizzazione del folclore. Nel terzo capitolo abbiamo
raffigurato la forma dellillusio sopra delineata, dimostrandone il funzionamento nelle prese
di posizione degli agenti del campo del folclore, prese di posizioni che a loro volta
influenzano lorganizzazione dei dispositivi istituzionali.
Il nucleo problematico della ricerca si dunque articolato intorno ad una constatazione
particolare lesistenza in So Lus di uno specifico campo del folclore e agli interrogativi
che suscitava: perch in Brasile, nel Maranho, in So Lus il folclore cos importante?

2
Perch il campo del folclore maranhense si articolato su questa forma di illusio? Quale il
ruolo di questo campo nella societ maranhense?
Per rispondere a questi interrogativi ci siamo impegnati nello studio della genesi del
campo divenuto loggetto privilegiato delle nostre ricerche e della genealogia dellillusio
che lo caratterizza. Il resoconto di questo studio ha occupato buona parte del quarto capitolo
della tesi.
Sviluppando lanalisi storica del folclore e degli studi del folclore, ci siamo imbattuti in
primo luogo nelle molteplici forme di appropriazione di cui le forme popolari della cultura
sono state fatte oggetto nel corso della storia brasiliana, soprattutto in quanto simboli di
unit nazionale manipolati dai governi populisti e autoritari del Brasile, e in quanto risorse
simboliche appropriate dagli intellettuali impegnati nellelaborazione di una possibile
identit nazionale o coinvolti nei progetti emancipatori delle masse popolari.
A partire dallindagine di questo contesto storico e politico siamo giunti a ritenere
necessario, per comprendere loggetto della nostra ricerca, introdurre nel nostro apparato
teorico la nozione di ideologia, nozione proscritta dalla prospettiva teorica di Bourdieu.
Questa scelta ci ha condotto a formulare una critica alla stessa nozione bourdieana di
campo, in quanto prospettiva essenzialmente interazionista. Nella parte iniziale del quarto
capitolo abbiamo sviluppato sia una critica alla nozione di campo di Bourdieu sia una critica
del concetto di ideologia ( 4.1).
Lintroduzione, tra i nostri strumenti di analisi, della nozione di ideologia e di dispositivo
ideologico ci ha permesso di considerare ed interpretare pi efficacemente lemergere del
campo del folclore, e la sua attuale configurazione, nel contesto della complessa lotta
culturale che si realizza tra il dominante e il subalterno, tra le classi dominanti e le classi
economicamente subordinate e tra i rappresentanti dei loro rispettivi interessi. Questa lotta si
sovrappone e supera i limiti della logica di autonomizzazione che secondo Bourdieu
struttura la formazione dei campi. Abbiamo allora tentato di combinare lanalisi della
specifica efficacia strutturante dei campi, con lanalisi della totalit sociale in grado di
rendere conto dei modi in cui gli interessi e le disposizioni di classe (gli habitus di classe),
interagendo con la logica di un campo, ne plasmano, rafforzano o inibiscono la legge e la
credenza interna. Abbiamo cos potuto formulare un interrogativo elementare, ma interdetto
dallillusio del campo del folclore: quale ruolo ideologico, critico o anestetizzante, svolge il
folclore nella societ maranhense e brasiliana?
Per rispondere a questa domanda abbiamo dovuto affrontare la complessit teorica e
terminologica coinvolta da nozioni dicotomiche quali popolare/erudito,

3
subalterno/dominante, e le intricate sovrapposizioni che sussistono tra i referenti delle
nozioni di folclore, cultura popolare, cultura erudita e cultura di massa. Abbiamo cercato di
risolvere il groviglio di queste definizioni cercando di distinguere da un lato le definizioni
native di questi concetti, con la loro variet contraddittoria di posizioni, anche
storicamente contingenti; dallaltro le specifiche definizioni, pi circoscritte e controllate, da
noi adottate nella ricerca. In questo modo abbiamo potuto affrontare le difficolt e le
complicazioni che nascono quando si includono tra gli oggetti di ricerca anche i discorsi e le
prese di posizione di intellettuali dotati di competenze nelle discipline storiche e sociali: nel
nostro caso ad esempio gli studiosi e ricercatori del folclore. Abbiamo cio tentato di
superare le difficolt che derivano dal fare uso di concetti che sono allo stesso tempo
concetti nativi (oggetto di ricerca) e concetti disciplinari (strumenti di analisi). Abbiamo
incluso nel primo capitolo questa discussione teorico-terminologica.
Durante il giugno 2007 abbiamo assistito in So Lus alla proclamazione a patrimonio
nazionale del Brasile del Tambor de Crioula2, prima manifestazione folclorica maranhense
ad essere registrata in uno dei libri del Registro de Bens Culturais de Natureza Imaterial,
registro istituito dal decreto presidenziale 3.551 del 4 agosto 2000. A partire da questo
evento la questione del patrimonio e delle forme di patrimonializzazione, prima marginali
nei nostri interessi, sono diventate il centro sia delle nostre successive investigazioni
etnografiche (in particolare durante il terzo periodo trascorso in Brasile tra il dicembre 2007
e lottobre 2008), sia dei nostri approfondimenti tematici e teorici.
Questo nuovo fronte di studio e ricerca ci ha consentito di cogliere nellanalisi della storia
del folclore i punti di contatto tra le disposizioni patrimoniali e le disposizioni dei folcloristi:
il loro comune radicamento nelle fascinazioni antiquarie per gli oggetti del passato, per il
loro possesso e la loro inclusione sistematica in tipologie, liste e classificazioni; comune
radicamento nel gusto per il collezionismo, prima aristocratico, poi borghese e
piccoloborghese, e nei processi di valorizzazione delle identit nazionali e regionali.
La recente convergenza tra i dispositivi di valorizzazione, celebrazione e salvaguardia del
folclore e dei nuovi patrimoni cosiddetti immateriali o intangibili ha confermato, inoltre,
loperare, alla base del campo del folclore maranhense, della specifica forma di illusio da
noi riconosciuta. Le forme di oggettivazione ed essenzializzazione culturale tipiche dei
fenomeni di patrimonializzazione, illustrati ad esempio da Richard Handler (Handler 1985),
segnalano una forma di cosificazione della cultura analoga alle forme di svalutazione dei

2
Danza folclorica maranhense.
4
contenuti pi elaborati ed espressivi della realt sociale ed esistenziale da noi identificate
nelle pratiche contemporanee di valorizzazione del folclore maranhense.
Mettendo insieme queste osservazioni con la nostra indagine dei dispositivi ideologici
presenti nelle forme di appropriazione e manipolazione delle manifestazioni del folclore in
Brasile, abbiamo tentato, in conclusione, di reinterpretare in termini ideologici sia la
specifica illusio del campo del folclore maranhense, sia le pratiche di valorizzazione della
cultura popolare e dei patrimoni immateriali ad essa associati. Abbiamo allora delineato, nei
dispositivi di valorizzazione della cultura popolare sostenuti da questa illusio, la presenza di
forme di depoliticizzazione della cultura che operano sia attraverso la mobilitazione di
identit cosificate in emblemi patrimoniali, dove la critica politica ridotta ad un insieme
frammentato di dispute identitarie, sia attraverso la riduzione dellattivit culturale ed
artistica allelaborazione e al riconoscimento estetizzante di patrimoni e di emblemi
identitari.

5
6
1 Ricerca teorica ed etnografia in So Lus do Maranho

Inizieremo il nostro discorso col seguire sinteticamente il percorso compito dalla nostra
ricerca, dai suoi precedenti programmatici ai suoi esordi sul campo, fino alla graduale
individuazione di un pi articolato oggetto di ricerca in grado di motivare ed orientare la
parte decisiva delletnografia e su cui far convergere i riferimenti teorici sviluppati durante
il lavoro di campo. In questa prima ricognizione ci soffermeremo selettivamente sui
momenti e le scelte tematiche che a posteriori si sono rivelate decisive, accennando solo
brevemente ai percorsi o alle deviazioni ad un certo punto abbandonati ed interrotti.

1.1 La ricerca delloggetto di ricerca

Come ci ricorda Bourdieu la costruzione delloggetto di ricerca loperazione pi


importante eppure quella che pi completamente ignorata [] nella tradizione dominante,
che si organizza intorno allopposizione tra teoria e metodologia (Bourdieu 1992b:
177). Nellesperienza di Bourdieu, invece, la definizione delloggetto di ricerca

non qualcosa che avvenga tutto a un tratto, mediante una sorta di atto teorico inaugurale,
e il programma di osservazioni o analisi attraverso il quale viene effettuato non si sviluppa
secondo un piano che possa essere delineato preventivamente [] un lavoro di lungo
respiro, che si compie a poco a poco, per interventi successivi, attraverso una serie di
correzioni, di rettifiche, ispirate da quello che si chiama il mestiere, cio da quellinsieme
di principi pratici che orientano scelte nello stesso tempo minuscole e decisive. (id.: 180)

Tutto il percorso laborioso con cui ho progressivamente definito i termini della mia
ricerca di dottorato in Brasile confermano queste semplici affermazioni, principi pratici
della ricerca sociale spesso totalmente ignorati dai dispositivi burocratici che impongono di
sapere tutto quello che si far prima ancora che la ricerca vera e propria sia iniziata.
Tale esigenza si materializza in alcuni casi nella richiesta di definire preventivamente la
metodologia della ricerca e il cronogramma delle varie tappe del suo svolgimento:

- studio del materiale bibliografico disponibile


- osservazioni di campo
- analisi interpretativa dei dati raccolti
- elaborazione teorica complessiva

7
Si tratta di un esercizio che, di per s utile a sviluppare un quadro preliminare delle
questioni, dei riferimenti teorici, e di una possibile scansione temporale della ricerca, nel
caso di ricercatori alle prime esperienze di campo pu provocare la segmentazione
artificiale del complesso lavoro di ricerca. Uno studente perder vari mesi redigendo
unanalisi bibliografica esaustiva senza alla fine far uso di quasi nessuno dei riferimenti
diligentemente raccolti. Oppure si fossilizzer su una determinata metodologia o paradigma
e non riuscir pi a liberarsene nonostante magari ne percepisca e ne verifichi praticamente
la scarsa produttivit nella prassi di ricerca. La teoria, in un caso simile, invece che
fertilizzare la ricerca di campo diviene un impiccio che pu implicare dei blocchi: pu ad
esempio imporre degli strumenti concettuali che, oltre a non funzionare (non riuscendo ad
oggettivare i problemi essenziali che il campo etnografico pone), finiscono per limitare la
possibilit di sperimentare altre nozioni accogliendo le suggestioni della ricerca in corso.
Certo da qualche parte bisogna partire. Avere una serie di idee guida da mettere alla prova
durante i primi mesi di ricerca importante. Ma bisogna aver coscienza fin dallinizio che
nella pratica di ricerca tutto ci che avremo pensato inizialmente dovr trasformarsi
radicalmente. Si tratta quindi di essere coscienti della complessit del lavoro di ricerca nelle
scienze sociali cercando di imparare ad organizzarsi fin dallinizio per gestire questa
complessit. La complessit della ricerca delloggetto di ricerca, con i suoi dubbi, le sue
oscillazioni tra momenti di sconforto e disillusione e momenti di euforia e di maggiore
intensit creativa, dove tutto improvvisamente sembra prendere senso, mi si era mostrata per
la prima volta leggendo le vicissitudini teoriche e pratiche raccontate e analizzate dal mio
tutor, Roberto Malighetti, nei primi capitoli del suo libro, Il Quilombo di Frechal, studio
dialogico e riflessivo della costruzione dellidentit di una comunit brasiliana di
discendenti di schiavi (Malighetti 2004)3. Nel caso di Malighetti loggetto di ricerca era
stato negoziato sul campo:

ero intenzionato a trovare il mio oggetto di ricerca sul campo o meglio negoziarlo con i
miei interlocutori. Seguendo lesempio di Dweyer4, avevo deciso di andare a Frechal
senza un argomento prefissato e specifico. In tal senso non avevo scelto Frechal per
provare una mia ipotesi. Al contrario intendevo formulare unipotesi nel corso del
processo di ricerca. (id.: 18)

Vediamo ora come questo processo si compiuto nel caso particolare della mia ricerca.

3
Vedi in particolare il paragrafo: La ricerca delloggetto di ricerca, pp. 42-56; v. anche Parodi 2004: 25-27.
4
Lautore si riferisce in particolare ai Moroccan Dialogues pubblicati da Dweyer nel 1982.
8
1.2 Il progetto iniziale: agency in una manifestazione folclorica brasiliana

Il mio percorso di ricerca nasce inizialmente dal desiderio di sviluppare e approfondire


alcune tematiche affrontate durante gli studi di specializzazione in antropologia:
- ruolo politico delle forme di espressione artistica in quanto luoghi creativi di emersione
del possibile5.
- tipi di agentivit (agency) peculiari del campo artistico6.
A questi primi interessi si sono presto accostate altre disposizioni alla base della mia
vocazione antropologica: una certa tensione affettiva pi intima ed emotiva da me avvertita
per le cos dette culture tradizionali7. Da qui il mio interesse anche per il Brasile8, luogo
poetico in cui iscrivere il mito personale di un ritorno alle esperienze generatrici della mia
infanzia e della prima adolescenza, commistione, come dice Leiris parlando della sua
esperienza alle Antille, di esotismo e familiarit (Leiris 1949: 187).
Dalla fusione di questi due ambiti nasce il progetto di ricerca presentato allesame di
ammissione al dottorato di Antropologia della contemporaneit nellautunno 2005:
Incorporazione e agency in una manifestazione folclorica del nord-est del Brasile: il
Bumba-meu-boi di So Lus do Maranho . So Lus la capitale dello Stato del
Maranho, uno degli stati pi poveri della federazione Brasiliana9. Avevo conosciuto la citt
per la prima volta nellestate 2004, durante un viaggio stimolato dai luoghi delle ricerche
etnografiche del mio futuro tutor, il prof. Roberto Malighetti, autore del gi citato volume, Il
Quilombo di Frechal, identit e lavoro sul campo in una comunit brasiliana di discendenti
di schiavi (2004), comunit situata nellinterior dello stato di Maranho a circa 10 ore di
viaggio da So Lus. Non ero giunto fino a Frechal, mi ero fermato a So Lus dove avevo
conosciuto alcuni artisti che lavoravano nel centro storico della citt (dal 1997 nella lista dei
patrimoni culturali dellumanit dellUNESCO), e alcuni studenti e giovani ricercatori di

5
Mi riferivo essenzialmente ai lavori di Victor Turner sul teatro e sulla performance (Turner 1982; 1986) e
ai lavori sul teatro popolare di Augusto Boal (Boal 1974; 1979).
6
Vedi ad esempio Gell 1998. Sul concetto di agency vedi Emirbayer, Mische 1998.
7
Si tratta di una disposizione affettiva associata probabilmente allesigenza di distinzione tipica dei nuovi
ceti intellettuali (ceti provenienti da famiglie dotate di limitati capitali culturali), per i quali il folklore
costituisce un ottimo investimento simbolico: consente di distinguere il proprio gusto dalle forme del kitsch
e del consumismo di massa, e, al medesimo tempo, dalle forme erudite della cultura egemonica ed elitaria
dalle quali questi ceti si sentono esclusi o delle quali non si sentono all'altezza (v. per una simile autonalisi Dei
2011, par. 4). Questa attrazione ha per unorigine anche pi propriamente esistenziale, radicandosi in effettive
esperienze umane di contatto e convivenza con il mondo popolare, parte della mia biografia personale.
8
Inizialmente avevo pensato di studiare le comunit di pescatori della costa sud-orientale del Maranho.
9
Lindice di sviluppo umano (HDI) del Maranho era nel 2000 il pi basso del Brasile (0,636), nel 2005 il
penultimo (0,683), solo superiore a quello dello stato di Alagoas. Lindice dellarea metropolitana della
Grande So Lus era 0,766 nel 2000, collocando So Lus alla trentesima posizione tra le 33 regioni
metropolitane della federazione riconosciute dall Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica - IBGE (dati
resi disponibili dal PNUD Brasile, sito internet).
9
scienze sociali e turismo delle universit della citt. Ero stato colpito dalleffervescenza
culturale della citt, e in particolare dalla ricchezza estetica e tematica della principale
manifestazione folclorica maranhense: il Bumba-meu-boi. Da qui la decisione di provare a
pensare un progetto di ricerca che coinvolgesse So Lus e il Bumba-meu-boi.

1.2.1 Il Bumba-meu-boi di So Lus do Maranho (cenni)


Il Bumba-meu-boi10 di So Lus unopera popolare, o danza drammatica, di origine
rurale, messa in scena da varie associazioni (brincadeiras11), per lo pi localizzate nei
quartieri periferici, allaria aperta, nelle strade o nelle piazze della citt. Per mezzo di
balli, canti, declamazioni, sono rappresentati gli avvenimenti che coinvolgono i contrasti tra
un fazendeiro e un suo dipendente, il cos detto auto, o comdia12 del Bumba-meu-boi.
Riprodotto con unarmatura di legno ricoperta di velluto (il couro, ovvero la pelle del
bumba-meu-boi), un bue rubato da un domestico della fazenda, o in alcuni casi da un
forestiero di passaggio, un sem terra13, una specie di marginale rurale (il negro Chico14).
Nella versione pi elementare dellauto, i vaqueiros15 del fazendeiro, con laiuto di trib
di indios riescono a prendere Chico, che nel frattempo si era nascosto nella foresta, e a
recuperare il bue che per muore o risulta ammalato. Chico minacciato e spesso percosso.
Alcuni personaggi tentano di curare o resuscitare il boi (il medico, il curandeiro). Dopo vari
tentativi il bue, in alcuni casi, pu guarire e pai Chico16 perdonato, cos, dando loccasione

10
Cos chiamato nel Maranho, il folguedo (divertimento, passatempo) folclorico presenta numerose
varianti regionali diffuse in quasi tutto il Brasile. A seconda dei luoghi, prende nomi differenti: Boi-Bumb
negli Stati di Amazonas e Par, Cavalo-Marinho nel Paraba, Boi Mamo nello Stato di Santa Catarina, Bumba
de Reis, o Reis de Boi nello Esprito Santo, Boi Pintadinho nello Stato di Rio de Janeiro (cfr. Cavalcanti 2000:
1022). Il nome Bumba-meu-boi ha una derivazione incerta. La parola bumba in portoghese uninteriezione
imitativa del suono di un forte colpo o di una percussione; etimologicamente deriva dal termine italiano
bombo nel significato di tuonare, rimbombare. Bombo in portoghese il nome di un tipo di tamburo dal
suono grave, suonato tenendo la pelle in posizione verticale per mezzo di una grossa e corta verga. Sinonimo
di bombo zabumba, nome di uno dei sottogruppi dei Bumba-meu-boi del Maranho (v. 3.5). Per un analisi di
alcune interpretazioni dellorigine del nome del folguedo v. Cavalcanti 2000, p. 1022-1023.
11
Dal verbo brincar, divertirsi, agitarsi allegramente, prendere parte a gruppi carnevaleschi. Il termine
brincadeira usato sia per riferirsi allinsieme di un gruppo folclorico, sia per riferirsi alla festa o alla
esibizione che un gruppo mette in scena.
12
Auto, Dal latino actu, in portoghese composizione drammatica tipica del teatro medioevale iberico,
caratterizzata dalla presenza di personaggi allegorici, e da unintenzione moraleggiante, comportando anche
elementi comici o satirici (cfr. Dicionrio Aurlio, Buarque A. de H. F. 2004). Mentre il termine auto usato
perlopi dai folcloristi per indicare lintreccio base della rappresentazione drammatica del Bumba-meu-boi, la
propria messa in scena della parte drammatica delle rappresentazioni del folguedo chiamata pi spesso, nel
gergo boieiro, con i termini comdia, matana [mattanza] o palhaada [pagliacciata].
13
Un senza terra. Dalla met degli anni 80, molto attivo in Brasile il Movimento dos Trabalhadores
Rurais Sem Terra (MST). Si tratta di un movimento sociale rurale che sostiene loccupazione delle terre
incolte dei grandi latifondi e la realizzazione di una riforma agraria.
14
In portoghese, il gruppo consonantico ch si pronuncia come litaliano sc.
15
I mandriani, i cowboys o i pistoleiros del fazendeiro.
16
Forma accrescitiva vezzeggiativa brasiliana: pap Chico.
10
per una grande festa collettiva. In altri casi il bue non viene trovato e pai Chico finisce per
pagare uningente somma.
Questa rappresentazione drammatizzata degli aspetti che assumono i rapporti di forza
nella societ rurale brasiliana mi faceva pensare allelaborazione pi o meno cosciente di
forme di resistenza. La mia intenzione era quella di verificare che tipo di agency, di capacit
di agire o di resistere, era conservato e sviluppato dai partecipanti a queste associazioni nel
contesto urbano dei quartieri periferici So Lus, un contesto di grande difficolt economica
e sociale fatto di povert, disoccupazione e criminalit organizzata, dipendente soprattutto
dal traffico della droga. Ispirandomi anche alle teorie di Habermas, intendevo interpretare le
brincadeiras come spazi di agire comunicativo e di drammatizzazione17, luogo di emersione
di un discorso critico, di una riflessione sulla societ, di una protesta esplicita o implicita ad
uno stato di cose oggettivamente difficile e problematico.
La festa del Bumba-meu-boi nel Maranho una manifestazione folclorica articolata in
un ciclo cerimoniale complesso che prevede due momenti principali: il battesimo (batizado
o batismo) del nuovo Bumba-meu-boi o del nuovo couro del boi, rinnovato ad ogni anno,
tradizionalmente celebrato il 23 giugno nel vespero che precede il 24, giorno di So Joo,
patrono della festa; e la morte del boi che conclude il ciclo festivo, quando, secondo la
consuetudine, larmatura di legno del boi fatta a pezzi e suddivisa tra i brincantes della
brincadeira18. Il battesimo del boi prevede la presenza di un padrino e di una madrina,

17
Habermas, in Teoria dellagire comunicativo (1981), propone una classificazione dellagire ordinata in
quattro tipi: agire strategico, agire regolato da norme, agire drammaturgico, agire comunicativo. Questa
partizione riprende, in certa misura (in molti punti mutandola), quella elaborata da Weber in Economia e
societ. Weber individua quattro tipi di agire: agire razionale rispetto allo scopo, agire razionale rispetto al
valore, agire affettivo, agire tradizionale.
Il terzo tipo di agire individuato da Habermas, lagire drammaturgico, sarebbe caratterizzato da una finalit
di autorealizzazione simbolica. Linterazione sociale si realizza qui in un incontro dove i partecipanti
costituiscono gli uni per gli altri un pubblico visibile e si rappresentano reciprocamente qualcosa. Il pubblico,
di per se presente anche nellagire strategico, acquisisce qui una valenza costitutiva dellagire stesso, un agire
espressivo in cui rientra anche larte. Il quarto tipo di agire quello su cui Habermas costruisce la propria
opera lagire comunicativo, prevalentemente rivolto allintesa, al consenso e alla condivisione di punti di
vista e di immagini del mondo (cfr. id.: 433-456).
18
Oggi dato lalto costo di un Bumba-meu-boi, che completo pu superare i 3000 Reais (R$) (v. infra p.
217. Nel luglio 2007 un euro valeva circa 2,5 Reais), si conviene, ad ogni anno, conservare la sua struttura di
legno, sostituendo solo il velluto che la ricopre. Il rituale della morte del boi eseguito dalle brincadeiras
tradizionali si estende per pi giorni, la festa potendosi prolungare per una intera settimana. Il rituale come da
me osservato sia in So Lus (Bumba-meu-boi Unidos da Santa F), sia in Santa Helena, nellinterno del
Maranho (Bumba-meu-boi di Seu Loureno), inizia alla sera che inaugura il cerimoniale, quando sono
organizzate una o pi presentazioni della brincadeira. La mattina seguente alle prime ore dellalba avviene la
fuga e scomparsa del boi. In seguito, a partire dal tardo pomeriggio, i vaqueiros procedono alla sua ricerca e
cattura, organizzando una sorta di processione e visitando le case dei sostenitori della brincadeira. La sera
eseguito il rituale vero e proprio di mattanza: al suono delle percussione e delle toadas che coordinano il
cerimoniale, il boi preso ad un lazzo e legato ad un palo (mouro) dove simulata la sua mattanza. Lo
sgorgare del sangue dalla sua gola imitato versando in un recipiente il vino che poi sar offerto a tutti i
presenti (per una descrizione pi dettagliata vedi ad es. Prado 1977: 220-230; Carvalho 1995: 135-156).
11
normalmente scelti tra i mecenati pi importanti della brincadeira. Il battesimo del Bumba-
meu-boi preceduto da una serie di incontri preparatori (ensaios) che si svolgono nella sede
della brincadeira, dove sono istruiti i nuovi brincantes, sono provate e decise le coreografie
delle danze, le toadas (i testi cantati) e le varianti della comdia. Le prove iniziano
normalmente il sabato dellalleluia e terminano il 13 di giugno, giorno di SantAntonio,
quando realizzata una presentazione completa (ensaio redondo). Dal 13 al 24 di giugno i
bumba-boi tradizionalmente non potevano esibirsi. Oggi giorno tale vincolo superato
mettendo in scena la brincadeira con gli indumenti dei brincantes e il couro del boi usati
lanno precedente. Con tale artificio fatto salvo il significato simbolico di rinnovamento
del battesimo. Durante la notte che segue questultimo rituale, sono realizzate le prime
esibizione del nuovo boi, che si susseguono poi nei giorni seguenti. Il ritmo delle
presentazioni molto intenso fino alla fine delle festas juninas19, che terminano il 30 di
giugno. In tale periodo il cache delle brincadeiras pagato essenzialmente dalle istituzioni
pubbliche e i gruppi pi organizzati possono realizzare fino a 4, 5 presentazioni per notte. In
seguito le esibizioni sono realizzate con minore frequenza basandosi sulla richiesta di
privati: famiglie dei brincantes, amici e sostenitori delle brincadeiras, o sui contratti stabiliti
con i politici o le imprese patrocinatrici dei gruppi.

1.3 L incontro con il campo e la scoperta di uno scenario contaminato

Ritornato in Brasile per svolgere le mie prime ricerche di campo (dalla met di maggio
alla met di settembre 2006), come prevedibile, tutto cambia: la magia del folklore
maranhense, da me immaginato soprattutto attraverso la lettura di brevi resoconti e articoli
pubblicati dalla Commissione Maranhense del Folclore (CMF) e dalla visita ai musei
folclorici di So Lus durante lestate 2004, presto svanisce, presentando uno scenario ben
pi contaminato di quanto mi aspettassi. Le presentazioni delle associazioni folcloriche
non avvengono per le strade, come avevo creduto, ma sui palchi di piazze appositamente
organizzate da istituzioni pubbliche (comunali e statali) o private, durante il periodo delle
festas juninas.20 Gli spettacoli dei gruppi meglio organizzati che osservo tra la met e la fine

19
Le feste giunine (le feste del mese di giugno), sono celebrazioni storicamente relazionate in Europa alle
festivit del solstizio destate dellemisfero settentrionale. Nel Maranho celebrano la fine della stagione
piovosa e linizio della decrescita del livello delle acque nelle zone paludose dellinterior dello Stato. In So
Lus il complesso delle feste giunine chiamato anche So Joo, in omaggio al santo patrono del festejo,
celebrato il 24 di giugno.
20
In seguito abbiamo poi scoperto una situazione pi complessa dove i gruppi folclorici dividono la propria
pratica tra gli spazi organizzati dalle istituzioni pubbliche o da imprese private, chiamati arraiais (in
portoghese letteralmente accampamento, luogo dove vi sono tende e baracche temporanee), la rua, la
12
del giugno 2006, ai miei occhi, sembrano spesso pi riviste di variet che feste popolari
radicate nella tradizione. Semplice esposizione di coreografie accompagnate da brani di
musica popolare piuttosto ripetitivi, caratterizzati da unambizione poetica, celebrativa di
una fantomatica ed essenzializzata identit maranhense fatta di paesaggi tropicali, palmeti,
edifici coloniali, e variegate manifestazioni popolari. Testi di canzoni molto ripetitivi, quasi
standardizzati, definiti da temi staccati dalla realt quotidiana del contesto di vita locale.
Le mie prime osservazioni etnografiche segnalano anche linterferenza delle istituzioni
della cultura e del turismo nellorganizzazione delle presentazioni dei gruppi, e forme di
dipendenza da incentivi pubblici o privati; una forte influenza degli intellettuali: storici,
folcloristi, funzionari pubblici, ricercatori, scrittori, nella definizione, classificazione delle
forme legittime21 del folclore; lasservimento dei gruppi folclorici alle esigenze dei politici
locali in cambio di favori economici; inoltre una forma di erotizzazione degli spettacoli
folclorici caratterizzati dalla presenza di un numero considerevole di gruppi composti da
batterie di ballerine e ballerini selezionati sulla base del proprio sex-appeal sul modello del
carnevale di Rio.
In conseguenza delle prime osservazioni di campo il mio progetto a poco a poco muta di
oggetto, diventando proprio lintersezione tra popolare e spettacolare la questione emergente
a cui rivolgere le mie attenzioni etnografiche: le intricate relazioni che legano i gruppi
folclorici alle istituzioni, alla politica e allindustria culturale.
Da questi brevi cenni gi emerge con una certa evidenza il complesso di pregiudizi (una
predisposizione critica rispetto ai fenomeni di ibridazione, affiancata alla ricerca sempre
disillusa di forme popolari pure) di cui fin dal principio percepivo lesistenza nel mio
sguardo, ma che comunque in modo pi o meno sotterraneo ha continuato ad influenzare le
mie scelte di campo. La riflessione sulle disposizioni del mio particolare habitus di

strada, e il terreiro, lo spazio di esibizione interno alla sede della brincadeira, adattando le proprie messe in
scena a questi diversi contesti.
21
Ispirandoci a Bourdieu, faremo un uso tecnico del termine legittimo, considerando legittima una
rappresentazione di una forma culturale quando autorizzata da agenti riconosciuti come legittimi, ovvero dotati
di autorit e autorizzati a prendere la parola, e a definire e giudicare gli oggetti di un particolare campo (per la
nozione teorica di campo di Bourdieu v. infra 1.4.3). Tale autorit solitamente garantita da istituzioni
dotate del potere (burocratico, legislativo, giuridico e coercitivo) di accordarla valorizzando simbolicamente
determinati autori, eventualmente sopportati economicamente e riforniti dei beni materiali con cui operare;
valorizzando e diffondendo le loro opere, i loro discorsi, e il loro canone; ed operando forme di censura e di
biasimo nei confronti dei loro avversari. Lautorit degli agenti legittimi pi in generale garantita, allinterno
di un determinato campo, dalla posizione di autorit da essi occupata nel campo, in quanto dotati, in misura
sufficiente, dei capitali riconosciuti nel campo (v. ad esempio Bourdieu 1980: 81-82 e 87).
13
ricercatore ha rappresentato un continuo sforzo di decostruzione, mediazione, sublimazione
delle suggestioni e dei condizionamenti da esse indotte22.
Anche per decostruire questa mia inclinazione romantica, mi sono dedicato allo studio
preliminare di un piccolo corpo di pubblicazioni, sia scientifiche e analitiche, che letterarie e
descrittive23, cercando di comprenderne il significato nella storia brasiliana e maranhense
degli ultimi decenni. Ho incominciato cos a comprendere il ruolo cruciale svolto dal
folklore in So Lus do Maranho. A partire dalla met degli anni 60 sono avviate nel
Maranho nuove politiche culturali favorevoli alla conservazione e alla promozione delle
culture tradizionali, politiche motivate, da un lato, dallobiettivo populistico di associare
un certo governo politico ai simboli di una tradizione popolare radicata e radicabile, con
opportune campagne di propaganda, nellimmaginario delle masse locali; dallaltro da
unintenzione normalizzatrice avente lintento di assimilare, controllare, gestire le
manifestazioni popolari, considerate, in questa prospettiva (pi o meno consapevolmente),
luogo di contestazione, di resistenza o semplicemente di disordine, adeguandole al
medesimo tempo ai fini della promozione turistica. Il Bumba-meu-boi vive cos una fase di
crescita di interesse e di partecipazione che perdura tuttora, fino a diventare il simbolo
maggiore dellidentit culturale del Maranho, terra dos grandes Bumbas.24

1.4 Primo movimento: dal Bumba-meu-boi al campo della cultura


popolare25

Lobiettivo delle mie ricerche si sposta da uno studio etnografico partecipativo di alcune
associazioni di una particolare manifestazione folclorica maranhense: il Bumba-meu-boi, ad
uno studio pi generale della vasta arena culturale, politica e sociale della cultura

22
Bourdieu parla della necessit di lavorare alla costruzione di una Citt scientifica nella quale le
intenzioni pi inconfessabili siano costrette a sublimarsi in espressione scientifica e la libido dominandi si
trasformi in libido sciendi, cio nel piacere di capire e conoscere (Bourdieu 1992b: 139; le espressioni libido
sentiendi, questa prima non menzionata da Bourdieu, e libido dominandi, si riferiscono alla tripartizione del
desiderio teorizzata per primo da S. Agostino nelle Confessioni, Libro X, 30.41: concupiscentia carnis et
concupiscentia oculorum et ambitione saeculi, ed in seguito ripresa da Pascal nella terminologia citata da
Bourdieu). Si tratta di un lavoro di gestione sulle proprie disposizioni dove il relativo controllo che consente
la riflessione, permette di scegliere se lasciare agire o inibire una di esse, o ancora di opporre una disposizione
ad unaltra in modo da neutralizzarne, attenuarne, e limitarne lefficacia e il campo di azione (id.: 102).
23
Ne citiamo alcune: Casa Grande & Senzala di Gilberto Freyre (Freyre 1933), Razes do Brasil di Sergio
Buarque de Holanda (Holanda 1936), O que o Brasil? di Roberto DaMatta (2004), lopera poetica di Ferreira
Gullar (Gullar 1980), Os Tambores de So Lus di Josu Montello (Montello 1975).
24
Nel 1947, il giornale O Globo, principale quotidiano brasiliano dellepoca, pubblicava una pagina intera
dal titolo: A terra dos grandes bumbas, dedicata al Maranho e ai suoi folguedos del periodo junino (Barros
2005: 106; 2007: 170).
25
Poich riteniamo che nella presente tesi i contesti testuali dove inserita la locuzione campo, siano di
volta in volta adeguati a chiarire i diversi usi che ne facciamo (campo etnografico vs campo della cultura
popolare, ecc.), non useremo particolari accorgimenti grafici o retorici per segnalare esplicitamente il senso
che daremo a questa espressione.
14
popolare maranhense26. Il Bumba-meu-boi da centro dei miei interessi etnografici diviene
un esempio paradigmatico a partire dal quale cercare di comprendere il contesto pi vasto e
complesso della cultura popolare maranhense. Da una prospettiva di studio intensivo di
tipo interpretativo-culturalista, il mio approccio si muove, da un lato, verso un tipo di socio-
analisi relazionale, ispirato alle teorie strutturaliste di Bourdieu27. Oggetto di studio diviene
il campo della cultura popolare maranhense28: la topologia sociale dei sistemi di relazioni
che legano tra loro agenti tradizionali, ricercatori accademici, intellettuali eruditi,
industria culturale e politiche pubbliche della cultura; lanalisi delle tensioni tra i differenti
posizionamenti degli agenti sociali: le dispute nellacquisizione e controllo di determinati
capitali (simbolici, sociali, economici o culturali)29, le aspirazioni allascesa sociale e i
vincoli impliciti a determinati status di classe. Tali tensioni si situano allinterno di un
contesto stratificato che definisce gli agenti legittimati a dire la politica generale di ci
che autentico e tradizionale.
Dallaltro, per capire lordine con cui gli apparati istituzionali operano ed estendono le
forme del proprio potere e sottrarmi dal rischio di cadere in una logica di tipo puramente
interazionista, ispirandomi anche ai lavori di Foucault, inizio a studiare le formazioni

26
Come emerger pi chiaramente nel prossimo capitolo, con lespressione cultura popolare intendiamo
il variegato insieme di manifestazioni culturali individuate con questo nome da una serie di agenti e di
istituzioni della cultura del Brasile e pi nello specifico del Maranho. Lattuale uso nativo della nozione di
cultura popolare approssimativamente equivalente, in termini di referenti, alla nozione tecnica di
folclore come da noi definita in 1.5. Localmente la nozione di cultura popolare preferita ad altre
espressioni quali: manifestao folclorica o anche folclore, considerate avere uguali referenti della prima, ma,
connotazioni di significato peggiorative, quali cultura alienata, o cultura fossilizzata (cfr. 4.2).
27
Bourdieu 1997, 1992a, 1992b, 1989, 1979a.
28
Per la nozione teorica di campo si fa qui riferimento principalmente a Bourdieu 1979a, 1992b. Vedi
anche il 1.4.3. Lapplicazione di tale nozione al contesto maranhense approfondita invece nel cap. 3.
Luso della nozione di campo mi stata suggerita per la prima volta dalla lettura della tesi di Laurea di
Arinaldo Martins, dellUniversit Federale del Maranho, segnalatami dal sociologo Horcio Antunes de
SantAna, uno dei docenti brasiliani con cui ero entrato in contatto nel giugno-luglio 2006. Il lavoro di
Martins, a cui ho potuto accedere nel settembre 2006, prendeva in esame il Bumba-meu-boi, interpretandolo
come artefatto politico e campo di disputa: manifestazione che trascende il campo culturale, articolandosi con
il campo politico e il campo intellettuale maranhense (Martins 2003: 17). Tornato in Italia nel mese di ottobre
2006 ho tradotto dal portoghese in italiano un suo breve articolo, dal titolo: Un contributo al dibattito sulle
politiche attinenti alle manifestazioni culturali nello stato brasiliano del Maranho, che trattava le politiche
inerenti al Bumba-meu-boi facendo uso delle nozioni di campo intellettuale e campo burocratico-politico di
Bourdieu, articolo in seguito pubblicato dalla rivista di antropologia Achab (Martins 2006).
29
Per una sintesi delle nozioni bourdieane di capitale culturale, sociale, simbolico e politico vedi Bourdieu
1992b, pp. 87-88. La nozione di capitale simbolico, forse la pi delicata, merita una breve illustrazione. Per
capitale simbolico, Bourdieu intende linsieme dei simboli di legittimazione, dei capitali di riconoscimento
quali onore, credito, reputazione, nobilt e notoriet (1997: 174, 204). Il valore di tali capitali, il loro
riconoscimento come capitali, implica la collaborazione di coloro che ne sono in difetto, rappresentando questa
sottomissione leffetto di potere principale su di loro esercitato. Si tratta di una disposizione sedimentata nel
tempo per mezzo del costume, delleducazione, delladdestramento del corpo, frutto a sua volta dellazione
protratta di innumerevoli molteplici poteri (cfr. id. 179-80). Qualsiasi tipo di capitale pu assumere la forma di
capitale simbolico nel momento in cui, percepito e riconosciuto come tale, diventa simbolicamente efficace:
specie di meta-capitale che comprende tutte le altre forme del capitale nella misura in cui vengono riconosciute
come fonte di prestigio e di potere.
15
discorsive, o gli archivi30, che rappresentano e riproducono il campo ideologico e pratico
del folclore e della cultura popolare nel Maranho e nel Brasile, cercando di ricostruirne la
dinamica, la genesi strutturale31 o la genealogia32, dal livello, pi fine, dei discorsi locali,

30
Nella terminologia di Foucault, raggruppamenti in figure distintive, o insiemi di enunciati, i cui oggetti,
modalit di enunciazione, concetti, scelte tematiche sono sottomessi a delle regole di formazione, condizione
della loro esistenza ma anche della loro coesistenza, mantenimento, modificazione, e scomparsa (Foucault
1969: 52-53); regole di formazione che costituiscono linsieme delle regole che determinano ci che pu
essere detto, e che formano sistematicamente gli oggetti del discorso (cfr. Abbagnano, Fornero 1993, vol. 4:
403).
31
Per genesi strutturale intendo, innanzitutto, la genesi sociale delle pratiche storicamente istituite dai
soggetti interessati a dare una forma universale ai propri interessi particolari (Bourdieu 1994: 117), attraverso
cui strutture cognitive e valutative, identiche o simili, gradualmente si affermano, dando cos origine a un
conformismo logico e a un conformismo morale [], a un accordo sul senso del mondo che tacito,
immediato e anteriore a ogni riflessione, e che si pone al principio dellesperienza del mondo come mondo
del senso comune (id.: 111). Ad evitare fraintendimenti opportuno chiarire che la prospettiva di Bourdieu,
come ci ricorda Anna Boschetti, nellintroduzione a Le regole dellarte (Bourdieu 1992a), non deve essere
confusa con la teoria dellazione implicita nel modello weberiano, che spiega i fatti sociali come prodotto
dellinterazione tra soggetti empirici (id.: 31; v. anche Bourdieu 1992b: 84). La teoria dellazione di Bourdieu
una teoria non intenzionalista centrata sulla nozione di pratica e articolata su una teoria dello spazio
sociale e delle risorse del potere: le scelte individuali sono concepite da Bourdieu come prese di posizione
oggettivamente orientate dalle possibilit consentite dal campo di gioco. Gli agenti sociali operano senza
perseguire necessariamente obiettivi coscientemente e razionalmente riconosciuti. Linteresse, il sentirsi
investiti dal gioco di un campo, per Bourdieu si forma in una sorta di illusio, credenza nel valore delle poste
in gioco che definiscono un campo, prodotto di una serie di transazioni insensibili, di compromessi
semicoscienti e di operazioni psicologiche (proiezioni, identificazioni, transfert, sublimazione ecc.)
socialmente incoraggiate, sostenute, canalizzate e persino organizzate [] che accompagnano le deviazioni
infinitesimali o brutali costitutive di una traiettoria sociale (Bourdieu 1997: 173; v. anche Bourdieu 1992b:
84-85). Lo sfasamento tra habitus incorporati, relativamente idiosincratici, e lo spazio sociale oggettivo, con la
sua dinamica congiunturale, attiva la dialettica delle speranze soggettive e delle possibilit oggettive
(Bourdieu 1992b: 97), spostando continuamente, seppur gradualmente e a volte impercettibilmente, sia le
forme incorporate sia la struttura delle posizioni dello spazio sociale.
32
Ovvero, i legami storici e politici in cui un potere esercitandosi crea oggetti di sapere, li fa emergere,
accumula informazioni, le utilizza, crea un sapere che a sua volta porta con s effetti di potere (Foucault
1977: 133). Nel nostro uso di Foucault, da un lato, accogliamo lidea foucaultiana di una perpetua
articolazione del potere sul sapere e del sapere sul potere (id.), la concezione foucaultiana del potere come
potere positivo che produce invece di reprimere, e la critica del filosofo francese allimposizione
essenzialistica e teleologica a cui rischia di condurre ogni ricerca dellorigine. Dallaltro, ci limiteremo a
considerare la pratica della genealogia come uno strumento euristico con cui rintracciare i movimenti graduali,
di accumulo e di concentrazione di capitali in grado di esercitare dei poteri a partire dagli interessi specifici di
gruppi, lobby, classi, individuabili strutturalmente come posizioni nello spazio sociale, movimenti e attori che
limpostazione genealogica foucaultiana, almeno teoricamente, non ci sembra riconoscere adeguatamente.
Foucault ci pare ricondurre la storia ad un principio aleatorio ugualmente essenzializzante (in quanto
fondamento generale di ogni dinamica storica): alla radice di quel che conosciamo e di quel che siamo non
c la verit e lessere, ma lesteriorit dellaccidente (Foucault 1971b: 35). La genealogia foucaultiana,
considerando la storia come lo scorrere di innumerevoli inizi senza origine, senza essenza, nati dal caso (id.:
32), dal gioco casuale delle dominazioni (id.: 38), accentuando le discontinuit casuali rispetto alle
continuit causali, la molteplicit diffusa dei poteri rispetto alla loro articolazione gerarchica e operativa, ci
pare problematica tanto quanto lo storicismo metafisico che concentra la sua attenzione solo sui grandi
processi evolutivi, la cui struttura generale impone alla complessit e alla molteplicit dei fatti storici, o su
soggetti teleologici, i personaggi illustri, i re, i condottieri, gli uomini politici, attori e autori della storia. Per
queste ragioni quando useremo il termine genealogia non ci riferiremo puntualmente al concetto di Foucault,
pur accogliendo molte delle sue suggestioni metodologiche: la genealogia come ricerca dellemergenza che si
produce in un certo stato delle forze (id.), come storia delle morali, deglideali, dei concetti metafisici [],
come emergenze di interpretazioni, in grado di fare, nel movimento stesso della loro conoscenza, la propria
genealogia (id.: 41), come pratica decostruttiva della storia monumentale (id.: 50), accumulo meticoloso di
materiali in grado di evidenziare delle relazioni impreviste rivelando differenti strati di eventi (Foucault 1972:
94-95). Questo nostro uso del concetto foucaultiano di genealogia ci pare del tutto compatibile con il punto di
16
fino ad abbracciare le grandi formazioni ideologiche sedimentate nella storia del Brasile e
prodotte dal contesto globale contemporaneo.
Oggetto di studio diviene il funzionamento dei discorsi che individuano, come particolari
oggetti di conoscenza, la cultura colta, la cultura popolare, la cultura negra, i
sotaque (stili)33 del Bumba-meu-boi, le naes (nazioni) del Candombl e del Tambor de
Mina34, classificandone le forme e i significati. Tali discorsi mettono in opera concetti
valutativi (quali tradizionale, moderno, autentico, spontaneo, puro, vero, alienato ecc.),
procedure di osservazione (organizzazione di questionari e definizione di metodologie di
ricerca), politiche culturali e prescrizioni amministrative, producendo, infine, un insieme di
pratiche o dispositivi disciplinari35 che concorrono ad assicurare forme di
36
governamentalit liberali in un contesto socio-economico, il Nord-Est brasiliano,
potenzialmente esplosivo (Castro 1965), caratterizzato, durante il lungo periodo di messa
in opera delle ricette neoliberiste, da forme crescenti di marginalit. Ho superato cos le
spinte emotive e le disposizioni personali che mi spingevano a considerare i tratti della
cultura popolare come tracce di una fantomatica cultura popolare incontaminata e
resistente, sebbene in declino o in via di estinzione, e ho iniziato a studiare il processo
storico in atto.
Usando la terminologia di Bourdieu e Foucault il centro dei miei interessi scientifici
diviene dunque il campo della cultura popolare, o il campo del folclore37, con i suoi

vista di Bourdieu, secondo cui la ricostruzione della genesi forse il pi potente strumento di rottura:
riattivando i conflitti e i confronti degli inizi [] rimette in questione il possibile che, fra tutti, si realizzato
(Bourdieu 1994: 95).
33
Il termine portoghese sotaque indica laccento, la parlata o la pronuncia particolare tipica di una regione o
di un individuo; per estensione pu indicare anche lo stile di una generica forma di espressione culturale.
34
Religioni afro-brasiliane.
35
In La nascita della clinica (1963 [1972]) e in Sorvegliare e punire (1975), Foucault traccia la storia della
genesi della societ disciplinare, societ non pi strutturata su un potere sovrano assoluto, ma su un insieme
di istituzioni disciplinari (la prigione, la fabbrica, lospedale, il manicomio, la scuola) che organizzano una rete
di dispositivi o apparati in grado di regolare e limitare i discorsi e le pratiche, sanzionando e prescrivendo i
comportamenti normali e quelli devianti: la disciplina fabbrica degli individui; essa la tecnica specifica di
un potere che si conferisce gli individui sia come oggetti sia come strumenti del proprio esercizio (Foucault
1975: 186). Un potere umile, che trova la sua efficacia nelluso di strumenti semplici: il controllo gerarchico,
la sanzione normalizzatrice, lesame (id.).
36
Il concetto foucaultiano di governamentalit compare per la prima volta nella quarta lezione del corso del
1978 (1 febbraio) tenuta dal filosofo francese al Collge de France, dove serve a Foucault per individuare
quel regime di potere avviato nel XVIII secolo che ha nella popolazione il bersaglio principale e nelleconomia
politica la forma privilegiata di sapere (cfr. Michel Senellart in Foucault 1977-78: 289). Dal 1979 negli scritti
di Foucault, la governamentalit viene a definire pi in generale la maniera in cui si dirige la condotta degli
uomini, il campo generale delle strategie di governo (id.: 289-90). La nozione di governamentalit viene allora
a comportare, di volta in volta, una sua aggettivazione e una sua specificazione, come nel caso qui usato di
governamentalit liberale.
37
Durante la scrittura della tesi, inizialmente abbiamo preferito la locuzione campo della cultura
popolare. In seguito, a partire dal tentativo di elaborare e definire una terminologia pi precisa ed efficace nel
distinguere i vari oggetti della ricerca (v. 1.5), abbiamo finito per adottare in modo generalizzato le locuzioni
campo del folclore o campo folclorico, meglio corrispondenti ai limiti del campo di indagine della ricerca.
17
conflitti di interessi e le sue lotte simboliche38 inscritte nei rapporti complessi tra
dispositivi39 burocratici ed eruditi40, e un pi sfumato insieme di discorsi e pratiche, solo
parzialmente legittime, subordinate, popolari, ma in grado entro certi limiti di resistere ed
influenzare i discorsi dominanti41.

1.4.1 Pensare in maniera relazionale


Il mio oggetto di ricerca, inizialmente piuttosto ristretto, esplode cos in una matassa
complessa e intricata di relazioni e discorsi tra una pluralit di soggetti, di agenti sociali e di
istituzioni (agenti della cultura popolare, folcloristi, antropologi, intellettuali, funzionari
pubblici, istituzioni della cultura e del patrimonio), ognuno caratterizzato da specifici
interessi e pratiche.

La locuzione cultura popolare, sia nelluso che ne fa il senso comune, sia nelluso disciplinare di molti
ricercatori sociali e antropologi, risulta da un lato troppo ampia per i nostri fini, coinvolgendo, sia la cultura,
nel senso pi generale del termine, delle classi subalterne, delle sottoculture giovanile e operaie, sia le forme
della cultura di massa (soprattutto negli autori che si rifanno ai Cultural Studies della scuola di Birmingham).
Daltro lato risulta troppo ristretta, a volte non includendo le forme del folclore organizzate dai gruppi
appartenenti alle classi dominanti e limitando la propria attenzione alle forme di resistenza culturale
considerate popolari. Nel testo abbiamo preferito lasciare le due espressioni (campo del folclore o campo
folclorico e campo della cultura popolare), senza intervenire con successive censure massive, volendo cos
conservare e segnalare nel testo la processualit e la complessit del lavoro di scrittura e di elaborazione
testuale. Nonostante ci, se inizialmente lipotetico titolo della tesi citava la nozione di cultura popolare, infine
abbiamo preferito includere nel titolo il termine folclore, cos da segnalare limportanza assunta dallambito
storico tematico rappresentato da questa nozione nel corso della stesura finale del testo.
38
Bourdieu 1979a: cap. IV.2, Le lotte simboliche.
39
Un insieme assolutamente eterogeneo che implica discorsi, istituzioni, strutture architettoniche, decisioni
regolative, leggi, misure amministrative, enunciati scientifici, proposizioni filosofiche, morali e filantropiche
[]. Il dispositivo la rete che si stabilisce tra questi elementi []. Il dispositivo sempre iscritto in un gioco
di potere (Foucault 1976-79, cit. in Agamben 2006: 6-7).
40
Diremo erudite tutte quelle pratiche culturali che si basano su delle competenze erudite, ovvero sulla
conoscenza e il dominio di un insieme di tecniche testuali retoriche e interpretative, e sulla conoscenza di un
vasto corpus di testi legittimi (la cos detta tradizione erudita) autorizzati da categorie di scrittori e studiosi
dotati di autorit, spesso organizzati in circoli ed associazioni anche se non necessariamente parte di istituzioni
legittime della cultura come le universit. Nel caso del Brasile, sia a livello Federale, che a livello Statale e
municipale, sono diffuse Academias de Letras, gli Institutos Histricos Geogrficos e le Comisses de
Folclore, che raccolgono un variegato insieme di intellettuali poligrafi: scrittori, giornalisti, politici, impresari
ecc. Chiameremo eruditi anche i prodotti di pratiche erudite e gli agenti sociali che le producono. Il ruolo degli
intellettuali, dei politici e pi in generale di tutti gli agenti legittimi a cui diritto e dovere esprimere opinioni,
assumono per Bourdieu un potere simbolico decisivo: lautore [] nel dire cose con autorit, [] alla
vista di tutti e in nome di tutti, pubblicamente e ufficialmente, le sottrae allarbitrio, le sanziona, le santifica, le
consacra facendole esistere come cose degne di esistere, conformi alla natura delle cose, naturali (Bourdieu
1989: 114). Altre pratiche autorizzate da diverse porzioni dello spazio sociale e caratterizzate da specifiche
competenze coesistono generalmente con le pratiche erudite: ad esempio le pratiche scientifiche in ambito
accademico, e le pratiche della poesia orale in ambito popolare.
41
Foucault parla oltre che di resistenze e ripulse, pi propriamente di controcondotte, nel senso di lotte
contro i procedimenti impiegati per condurre gli altri, forme di dissidenza o disubbidienza interne, prese
tattiche, elementi tattici che gradualmente si accumulano in meccanismi di rovesciamento in grado di
cortocircuitare le forme del potere istituito in un regime di condotte. Secondo Foucault la lotta non avviene
nella forma dellesteriorit assoluta , ma nel quadro dellimpiego permanente di elementi tattici (Foucault
1977-78: 163). De Certeau sulla base di questa ispirazione foucaultiana distingue sistematicamente tra
strategie (o dispositivi strategici) e tattiche (cfr de Certeau 1990: 69-75; v. infra il 1.5.4).
18
Questa complessit mette a dura prova i miei limiti sia intellettuali (la difficolt di
controllare un campo di studio ampio ed articolato) che puramente fisici (i limiti di tempo,
limpossibilit di seguire eventi contemporanei, le mie limitate forze). Come poter seguire
tutti i protagonisti che intervenivano nel campo che mi si presentava di fronte?
Simponevano altre modalit di ricerca, un atteggiamento metodologico pi eclettico a cui
non ero preparato. Come dice Bourdieu (allepoca non avevo ancora letto il testo che
segue):

bisogna guardarsi da tutti i rifiuti settari [] tentare in ogni caso di mobilitare tutte le
tecniche [] che possono sembrare pertinenti e che, date le condizioni pratiche di
reperimento dei dati, sono utilizzabili in pratica. [] la ricerca una cosa troppo seria e
troppo difficile perch ci si possa permettere di confondere la rigidit, che il contrario
dellintelligenza e dellinvenzione, con il rigore, privandosi cos delle svariate risorse che
linsieme delle tradizioni intellettuali della disciplina e delle discipline vicine [] pu
offrire. (1992b: 179)

Allinizio ho continuato a lavorare con pochi interlocutori privilegiati, unendo lunghe e


ripetute interviste allosservazione degli eventi organizzati da alcune specifiche associazioni
del Bumba-meu-boi. Gradualmente per ho cominciato a seguire ci che suggeriva il mio
intuito, estendendo la mia attenzione ad interlocutori, istituzioni, eventi, di cui percepivo la
pertinenza nel quadro generale della ricerca.
Soprattutto, seguendo le suggestioni di Bourdieu, ho incominciato a pensare in maniera
relazionale (id.: 181), cio focalizzando la mia attenzione sui rapporti di forza tra
posizioni sociali, sulle relazioni di potere vigenti tra gli agenti inclusi nel campo della
ricerca, in opposizione alla tradizione etnografica locale, organizzata da folcloristi e
antropologi, spesso operanti nelle istituzioni pubbliche statali e municipali della capitale,
caratterizzata da unispirazione pi culturalista, da una metodologia di ricerca basata su
priorit di tipo descrittivo e su una chiara delimitazione delloggetto di ricerca, spesso
separato dal pi vasto contesto sociale, culturale e politico. Come dice Bourdieu, possiamo
aver analizzato una data istituzione in termini monografici con una precisione descrittiva
enorme, ma:

se vero che la realt relazionale, pu darsi che io non sappia nulla di un istituzione
sulla quale credo di sapere tutto perch essa non data da altro che dalle sue relazioni con
il tutto.
Vengono da qui problemi di strategia che incontriamo sempre, e che torneranno senza
sosta nelle nostre discussioni di progetti di ricerca: meglio studiare estensivamente
linsieme degli elementi pertinenti delloggetto costruito o studiare intensivamente un
frammento limitato di questo insieme teorico, sprovvisto di giustificazione scientifica? La
scelta socialmente pi approvata, in nome di unidea ingenuamente positivistica della
seriet, la seconda: quella di studiare a fondo un oggetto preciso, ben circoscritto,
come dicono i direttori di tesi. [].
19
Vedremo che si porr, nella pratica, la questione dei limiti del campo [][dove] un agente
o unistituzione fa parte di un campo nella misura in cui vi subisce e vi produce degli
effetti [].
Come conseguenza ci si trover quasi sempre di fronte allalternativa tra lanalisi intensiva
di una frazione praticamente afferrabile delloggetto e lanalisi estensiva del vero oggetto.
(id.: 183-84)

Di fronte a questa alternativa, si tratta di compiere dei compromessi pratici a partire dalle
proprie forze e dal tempo che si dispone, coltivando costantemente una sensibilit specifica
con cui vigilare i limiti del campo di ricerca. La riflessione dialettica tra locale e globale
nei suoi vari livelli, dal pi vicino, al pi lontano, rispetto al terreno etnografico , assume
un ruolo decisivo imponendo di conoscere lo spazio generale dove si inscrive loggetto pi
modesto che si sta studiando, perlomeno grossolanamente e, in mancanza di meglio,
facendo anche uso di dati di seconda mano in modo da individuare le grandi linee di forza
dello spazio che esercita un condizionamento sul punto considerato (id.:184).
Bisogna individuare, inoltre, sul piano temporale, il quadro storico, la genealogia di
concetti, abitudini, disposizioni, habitus che si iscrive nello spazio locale di analisi che si
selezionato. Si tratta di: costruire un sistema coerente di relazioni []. Si tratta di
interrogare sistematicamente il caso particolare (id.: 185), seguendo tutte le tracce
pertinenti che conducono ai mandanti, ai subordinati, e alle vittime significative del campo
in questione. Questo modo di procedere molto prossimo al metodo geertziano illustrato in
Interpretazione di culture:

la nostra conoscenza della cultura [] cresce a sprazzi. [] Ogni seria analisi culturale
comincia da un qualsiasi inizio e termina dove riesce ad arrivare prima di esaurire il suo
impulso intellettuale. (Geertz 1973: 64)

Ci si pu muovere cos dal dettaglio etnografico allintera societ e cultura esaminata,


coordinando in un quadro coerente un fitto addensamento di fatti particolari che in se
incorporano il generale e luniversale. Nella pratica, limpossibilit contingente di seguire
tutti i sentieri e le tracce promettenti mi obbliga a confrontarmi continuamente con la
responsabilit di inscrivere ogni mia scelta etnografica in un pi generale quadro etico e
teorico che ne definisca il senso e il valore. Ho provato cos ad abbozzare una ricerca che
avesse il suo centro etico-politico, seppur limitato allo specifico oggetto della ricerca (la
cultura popolare e il patrimonio culturale), in ci che Balandier chiamava una sociologia
differenziale delle strutture di ineguaglianza e di dominio (Balandier 1974: 134), cercando
di rispondere alla classica domanda: chi ottiene qualcosa, perch e come? (id.: 139).
Come ricorda ancora Balandier, lo studio del sistema dei rapporti sociali

20
impone un approccio totale, che mette in causa i modi di produzione e di distribuzione
delle ricchezze, delle procedure di ripartizione del potere, dei simboli sociali e del
prestigio, le forme del diritto e le ideologie, laccesso ai valori culturali []. In quanto
sistema essa [lineguaglianza] non pu, senza rischio scientifico, essere studiata in
maniera parziale []. La stratificazione sociale si presenta sempre sotto la forma di un
sistema complesso di rapporti di ineguaglianza e di relazioni gerarchiche; essa si fonda su
tutte le differenziazioni che permettono di stabilirle. (id.: 140-41)

Ad ogni passo della ricerca, in ogni intervista, in ogni insieme di osservazioni mi


confronto progressivamente con le difficolt di un lavoro che pretende rispondere a
domande che pur nella loro semplicit e urgenza, non compaiono nei discorsi locali se non
superficialmente o di sfuggita in rare eccezioni (v. infra 2.3.1), a volte censurate dai
discorsi legittimi ma che vengono a definire il nucleo problematico politico del mio agire
sul campo:

- Perch in Brasile, nel Maranho, in So Lus il folclore cos importante, spesso al


centro di dispute politiche in cui diviene il luogo di pratiche populiste e merce di scambio
elettorale?
- Qual il valore del folclore per i vari protagonisti e agenti coinvolti nella sua messa in
scena e nella sua valorizzazione?
- Quale ruolo ideologico, critico o anestetizzante svolge il folclore nella societ
maranhense?

Per abbordare concretamente tali domande inizio ad indagare anche le storie di vita, i
progetti, i problemi, le aspirazioni, il tipo di presenza, la capacit di occuparsi del
proprio contesto sociale e culturale, di alcuni personaggi del campo folclorico con cui
gradualmente stabilisco relazioni pi intime e continue. Si tratta di verificare come il loro
specifico posizionamento nel campo della cultura popolare, nonch ladesione alle
formazioni discorsive che riguardano tale campo, vincoli il dominio delle loro possibilit
progettuali, delle loro scelte, delle loro capacit organizzative e riflessive, definendo delle
specifiche soggettivit.
Attraverso una pratica di campo pi empatica ho cercato quindi di sviluppare un tipo di
etnografia degli agenti della cultura popolare, in profondit, considerando quegli aspetti
esistenziali che il pi delle volte sono trascurati dai ricercatori del folclore, la cui attenzione
spesso assorbita dalla raccolta di informazioni descrittive dei rituali, delle coreografie o
dei sistemi simbolici.

21
1.4.2 Momento oggettivo e momento soggettivo nelle scienze sociali
Cerchiamo di inserire la svolta relazionale sopra brevemente delineata in un quadro
teorico e metodologico pi generale frutto di un percorso di ricerca radicato nella mia storia
personale e nellesperienza diretta del lavoro etnografico in So Lus do Maranho.
Gli studi durante la specializzazione in antropologia culturale allUniversit degli Studi di
Milano-Bicocca hanno plasmato profondamente la mia prospettiva antropologica, che
gradualmente si venuta articolando intorno a due elementi nodali di tipo ermeneutico: la
riflessivit e la dialogia. Tuttavia, la mia storia accademica precedente, due anni di corso di
laurea in Fisica, e successivamente la laurea in Matematica allUniversit degli studi di
Milano42, hanno pi o meno sotterraneamente lasciato il loro segno: un gusto per il rigore
scientifico, un desiderio di chiarezza espositiva, e una tensione verso un realismo in grado di
far si che la complessit teorica di un sistema di idee astratte possa trovare il suo senso nel
riferimento ad una realt di cui rivela la complessit delle forme e dei rapporti.
Vale la pena qui chiarire brevemente la nostra posizione epistemologica, posizione che si
rif ad unermeneutica pluralista ma non dogmaticamente relativista, secondo un
orientamento affine a quello di autori classici come Schleiermacher e Dilthey che trova una
rielaborazione originale in Pareyson e Ricoeur. Si tratta di considerare nella circolarit
ermeneutica sia lautorelazione e lautoreferenzialit, sia leterorelazione (Pareyson
1971: 107; cfr. DAgostini 1997: 318). Se in quanto esseri storici non incontriamo mai le
cose in modo immediato, il soggetto sempre partecipando al suo oggetto, allo stesso
tempo linterpretazione si attiva solo a partire da una differenza, uno scarto tra linterprete e
il testo, e pi in generale, tra linterprete e il mondo della vita in cui immerso, scarto che
quindi non dipende unicamente dal soggetto, ma che introduce un elemento di novit, di
conoscenza non tautologica e autoreferenziale. questa non autoreferenzialit che pu
determinare a sua volta una convergenza delle interpretazioni, o una loro differenziazione
oppositiva a partire da finalit ed interessi divergenti (particolaristici), ma in ogni caso, una
effettiva possibilit dialogica positiva. Secondo Ricoeur il linguaggio non in se stesso un
mondo, [ma] assoggettato a un mondo, rinvia a un mondo (Ricoeur 1977, cit. in
DAgostini 1997: 323-324). Nel campo della filosofia analitica, la nostra prospettiva realista
ci sembra molto simile allorientamento proposto verso la fine degli anni 80 da Hilary
Putnam. In polemica con il relativismo ironico di Rorty, Putnam sostiene un neo-kantismo
pluralista. Come commenta sinteticamente Franca DAgostini, secondo Putnam,

42
Conseguita nel luglio 1997 con una tesi riguardante lanalisi e lideazione di algoritmi di apprendimento
di tipo neurale.
22
se impossibile conoscere il mondo indipendentemente dai nostri schemi concettuali, ci
non significa che quel che conosciamo non sia il mondo: piuttosto, esistono molti modi
(tutti autorizzati) di vedere, concepire e descrivere il mondo, e in ciascuno di essi esistono
verit pi o meno salde, descrizioni migliori o peggiori (anche in senso etico) (DAgostini
1997: 262).

Bourdieu in Brasile
Lopera di Bourdieu, il suo personale tentativo di superare sia loggettivismo che il
soggettivismo attraverso il programma di unantropologia riflessiva e di una forma
originale di oggettivazione partecipe in grado di reintrodurre nellanalisi la coscienza dei
presupposti e dei pregiudizi connessi al punto di vista locale (Bourdieu 1992b: 204) stata
per me la scoperta di una possibile integrazione sintetica di approcci teorici apparentemente
inconciliabili.43
Sebbene ancor prima dellinizio delle mie ricerche di campo in Brasile avessi gi
conosciuto lopera di Bourdieu in particolare gli articoli etnologici di Per una teoria della
pratica (1972a) e alcuni capitoli di La distinzione (1979a) , stato in Brasile che ho
approfondito lo studio complessivo delle sue opere. In effetti, Bourdieu attualmente uno
degli autori pi studiati e citati nellambito delle scienze sociali in America Latina (cfr.
Baranger 2008). In Brasile, in particolare, il sociologo Sergio Miceli, primo ricercatore
sudamericano a conseguire il dottorato al EHESS sotto la guida di Bourdieu (Miceli
1978)44, ha avuto un ruolo decisivo nella diffusione delle opere e delle idee del sociologo
francese (cfr. Pinheiro Filho 2009). Una collezione di articoli di Bourdieu da lui curata,
pubblicata nel 1974 ancor prima di concludere il dottorato (A economia das trocas
simblicas, Bourdieu 1974), insieme ad unaltra raccolta di testi pubblicata nel 1989 (O
poder simblico, Bourdieu 1989), sono oggi tra i libri pi citati nella bibliografia dei primi
corsi di sociologia e antropologia delle universit federali brasiliane.45 Le letture di alcuni
articoli contenuti in queste due raccolte e pi tardi del testo di una lezione presentata da
Bourdieu nel 1986 allUniversit della California di San Diego (Bourdieu 1986a) hanno
significativamente influenzato limpianto teorico da me impiegato nella ricerca in So Lus
do Maranho, a partire dalla fine della prima missione fino al sovrapporsi, come vedremo,

43
La conferenza tenuta da Bourdieu nel 1987 allUniversit di Chicago si intitolava significativamente:
Beyond the False Antinomies of Social Sciences (lezione rielaborata e trascritta in Bourdieu 1988). Vedi anche
Bourdieu 1992b, pp. 139-143.
44
Seguito solo da Lauro Cavalcanti nel 1990 (cfr. Baranger 2008; v. Cavalcanti L. 1990; 1995).
45
Nel 1983 il sociologo Renato Ortiz dottoratosi nel 1975 in sociologia e antropologia, anchegli
allEHESS sotto lorientamento di Roger Bastide (Ortiz 1975) ha curato unaltra importante raccolta di
articoli di Bourdieu pubblicata nella prestigiosa collana Coleo Grandes Cientistas Sociais, coordinata da
Florestan Fernandes (Bourdieu 1983b; cfr. Pinheiro Filho 2009).
23
di nuove prospettive e nuove tematiche (v. cap. 4). Durante la scrittura della tesi numerosi
altri testi di Bourdieu sono venuti a rappresentare dei punti di riferimento teorici importanti
come testimoniano le molteplici citazioni dei suoi lavori sparse nel testo.
Cerchiamo di chiarire in cosa consiste la prospettica ibrida bourdieuana che ha
inizialmente influenzato il nostro modo di fare ricerca in So Lus do Maranho.

Superare il senso comune per comprendere le rappresentazioni soggettive


Secondo Bourdieu la ricerca sociale si fonda sulla dialettica tra una forma di oggettivismo
non essenzialista, in grado di evidenziare le strutture del mondo sociale (il sistema delle
relazioni tra posizioni dotate di differenti capitali economici, culturali e simbolici), e un
soggettivismo capace di interpretare le rappresentazioni degli agenti sociali e dello stesso
ricercatore (attraverso una riflessivit che introduce una circolarit ermeneutica) come punti
di vista determinati e determinanti la struttura sociale (Bourdieu 1989).
Da un lato bisogna superare i limiti del senso comune cercando di investigare le cause
profonde che risiedono fuori dalla coscienza degli agenti sociali. I fatti sociali in questa
prospettiva sono trattati come cose (seguendo qui la terminologia durkheimiana), elementi
di una rete di relazioni. Per Bourdieu il momento oggettivante delle scienze sociali si
configura come una sorta di topologia sociale (id.: 16), analisi delle relazioni relative tra
posizioni oggettive ( questo il momento strutturalista di Bourdieu).
Bourdieu, per dare un esempio dellimportanza dello studio della geografia relazionale
sottostante le interazioni sociali accessibili allesperienza ordinaria, cita le tattiche di
accondiscendenza (id.). Un comportamento compiacente da parte di un agente che occupa
oggettivamente una posizione di autorit nello spazio sociale, per essere correttamente
compreso deve essere interpretato a partire da tale posizione, in quanto, una sua
interpretazione letterale non coglie n gli effetti n quindi il significato oggettivo della
negazione simbolica che mette in scena: sommare i vantaggi della prossimit dichiarata con
quelli della distanza oggettiva della posizione. Ma tale tipo di analisi relazionale proprio
quella che non si realizza nellinterazione ordinaria, almeno ad un livello esplicito e
manifesto, essendo proprio la sua assenza a rendere significativo questo tipo di tattica. In
effetti le distanze sociali sono inscritte nei corpi o, pi precisamente, nelle relazioni con i
corpi, nel linguaggio e nelle relazioni con il tempo cos che molti aspetti strutturali della
pratica sociale sono ignorati dalla visione soggettivista (id.:17). Da qui la priorit del
momento oggettivo.
Daltra parte, proprio perch la realt sociale continuamente oggetto di osservazioni,
giudizi, valutazioni formulate dagli agenti sociali, necessario introdurre nellanalisi ci che
24
inizialmente era stato escluso: il punto di vista degli attori sociali, i loro schemi
interpretativi, ovvero il senso comune delle teorie popolari (le cos dette folk theories),
e le concezioni sistematicamente organizzate delle teorie scientifiche (includendo cos anche
il punto di vista del ricercatore sociale). Ma ora,

avendo gi costruito uno spazio sociale, sappiamo che questi punti di vista, come la parola
stessa suggerisce, sono prospettive colte da una certo punto, cio, da una determinata
posizione nello spazio sociale. E sappiamo anche che ci saranno differenti e addirittura
antagonisti punti di vista, dal momento che i punti di vista dipendono dalla posizione da
cui sono presi, e la visione che ogni agente ha dello spazio dipende dalla sua posizione
nello spazio (id.: 18).

La costruzione preliminare dello spazio sociale consente linterpretazione unitaria delle


diverse rappresentazioni locali, in quanto posizionate in un medesimo spazio sociale. Allo
stesso tempo, consente anche la riflessione sul proprio posizionamento e quindi la
decostruzione parziale dei propri pregiudizi (teorici, percettivi, valutativi). Linterpretazione
delle interpretazioni, uninterpretazione densa e approfondita dalla conoscenza preliminare
dello spazio sociale, consente infine di decostruire e riformulare loggettivazione
preliminare della struttura sociale46. Come illustrato nello schema seguente, la prima fase
dellanalisi diviene linizio di un procedimento a cui seguir una seconda fase, e cos via
iterativamente secondo un processo a pi livelli di tipo ermeneutico che trover la sua fine
solo nellesaurirsi della produttivit della ricerca e nel consumarsi delle motivazioni del
ricercatore.
In tale maniera ci che era inizialmente ritenuto oggettivo rivela nella sua messa in opera
anche la propria parzialit, mentre linterpretazione soggettiva viene a fondare la forma di
una nuova struttura sociale.47

46
La thick description la descrizione densa proposta da Gilbert Ryle e ripresa da Geertz (Geertz 1973: 42-
43) sulla base di un impianto interpretativo che comprenda una oggettivazione preliminare della struttura
sociale, diviene allora, a nostro avviso, pi efficace. In Geertz la cultura concepita come una rete di
significati agita dagli attori sociali, diffusa (la cultura di un popolo) o idiosincratica, stratificata in un fluire
di commenti, tra un livello micro ed un livello macro, che per non si articolano in punti di vista differenziati
dipendenti da specifiche posizioni nella struttura sociale. La dinamica sociale mossa, secondo Geertz, dalla
relazione/opposizione tra cultura e struttura sociale, dalla coerenza o dal contrasto che si stabilisce tra questi
due livelli. Non teorizzando la nozione di capitale, le analisi di Geertz delle poste in gioco dellinterazione
sociale non ci sembrano adeguatamente spiegate, ridotte allunica dimensione del potere e alla lotta per
rendere coerente il campo dei significati con quello delle azioni (v. ad esempio Geertz 1959; 1977; cfr. anche
Navarini 2003, 3.1-3.3).
47
Anche Olivier de Sardan si schiera per il superamento dei dualismi sociologici tra cui in primis la
contrapposizione tra olismo e individualismo, struttura sociale e agente sociale. Per Olivier de Sardan:
lindagine intensiva, a lungo termine, su una situazione concreta, sembra particolarmente appropriata per
cogliere una realt in tutte le sue dimensioni, e dunque nella sua globalit (Olivier de Sardan 1995: 30).
Questo tipo di olismo metodologico deve per rompere con gli olismi funzionalisti, strutturalisti, culturalisti
che vedono nei comportamenti o effetti di sistema o manifestazioni del carattere di una cultura, di un popolo,
25
Teoria sociale 1 Struttura sociale Interpretazione
oggettiva 1 delle
rappresentazioni
soggettive 1

Teoria sociale 2 Struttura sociale Interpretazione


oggettiva 2 delle
rappresentazioni
soggettive 2

Fig. 1 - Costruzione dinamica di uno spazio sociale

1.4.3 Spazio sociale, campi e arene politiche


Prima di tornare a seguire il percorso della nostra ricerca, vediamo di chiarire
preliminarmente le nozioni di spazio sociale, campo e arena, nozioni che pur senza essere
state introdotte formalmente abbiamo sin qui usato liberamente.
Le nozioni di spazio sociale e di campo ideate da Bourdieu e pi in generale la nozione di
arena ci sono parse gli strumenti teorici pi appropriati in grado di dare conto della logica
complessa con cui si articolano le dispute e le negoziazioni tra coloro che detengono
determinate risorse (capitali, nella terminologia bourdieuana) e coloro che aspirano a
possederle. Il concetto di campo ha il pregio di considerare, al di l della dimensione
puramente economica, la pluralit di interessi e risorse che caratterizzano la vita sociale: il
capitale sociale, il capitale culturale, il capitale economico, il capitale politico, il capitale
simbolico (Bourdieu 1979b; 1986b). La struttura ad assetto variabile del campo tiene conto
della fluidit del valore delle differenti forme di capitale e della variabilit dei loro tassi di
conversione.

di una nazione (id.: 31). Allo stesso tempo, lolismo metodologico deve essere controbilanciato da una forma
di individualismo metodologico che ponendo al centro delletnografia lattore sociale, con le sue diverse
logiche, un universo mentale pragmatico intessuto di ambiguit e ambivalenze, sottoposto allo sguardo degli
altri, in cerca del loro riconoscimento o posto di fronte al loro antagonismo (id.: 33), consenta di sfuggire ai
rischi di reificazione insiti nella confusione tra concetti euristici della teoria sociale (come societ, cultura,
classe), e i concreti soggetti collettivi presenti nel campo etnografico.
26
Campi
Vediamo come Bourdieu definisce il concetto di campo:

un campo pu essere definito come una rete o una configurazione di relazioni oggettive tra
posizioni. Queste posizioni sono definite oggettivamente nella loro esistenza e nei
condizionamenti che impongono a chi le occupa, agenti o istituzioni, dalla loro situazione
(situs) attuale e potenziale allinterno della struttura distributiva delle diverse specie di
potere (o di capitale) il cui possesso governa laccesso a profitti specifici in gioco nel
campo []. Nelle societ fortemente differenziate, il cosmo sociale costituito
dallinsieme di questi microcosmi sociali relativamente autonomi, spazi di relazioni
oggettive in cui funzionano una logica e una necessit specifiche, non riconducibili a
quelle che regolano altri campi. (Bourdieu 1992b: 67-68)

In un campo vi sono delle poste in gioco e gli attori sociali possono giocare per
aumentare o conservare il proprio capitale, per trasformare parzialmente o totalmente le
regole immanenti del gioco, oppure per variare il tasso di scambio tra le diverse specie di
capitale, mediante strategie volte a screditare la sottospecie di capitale su cui riposa la forza
dei loro avversari (per esempio il capitale economico) (id.: 69-70). In un campo vi sono dei
meccanismi di inclusione ed esclusione, delle forme monopolistiche del controllo di certi
capitali specifici e delle regole di appartenenza, tacite o giuridicamente definite, articolate
da particolari agenzie e istituzioni legittimanti, che definiscono lautonomia del campo
rispetto ad altri campi. Il campo delle posizioni oggettive include poi anche il campo delle
prese di posizione, inteso come sistema strutturato delle pratiche e delle espressioni degli
agenti (id.: 74), opere, atti e discorsi, manifesti o polemiche (Bourdieu 1992a: 307). Lo
spazio delle posizioni e gli interessi ad esse associate tendono a condizionare lo spazio delle
prese di posizione determinando tra i due spazi una sorta di omologia (id.: 307, 310).

Arene
Il concetto di arena, in principio utilizzato nellambito delle scienze politiche e
successivamente nellarea disciplinare della sociologia delle organizzazioni e
dellantropologia dello sviluppo (cfr. Olivier de Sardan 1995: 194), ancor pi della nozione
di campo, denota uno spazio di gioco aperto ad una pluralit di criteri di valutazione, di
sistemi di norme e di legittimit diversi, a cui gli appartenenti ad un insieme sociale fanno
ricorso a seconda dei contesti e dei loro interessi (id.: 196), un luogo in cui gli attori godono
di considerevoli margini di manovra e mettono in atto forme di appropriazione differenziale.
in questo senso che useremo il concetto di arena, quando vorremo segnalare il carattere
plurale delle istanze presenti in un contesto competitivo di confronti, negoziazioni e
conflitti.

27
Mentre la nozione di campo presenta unaccezione fondamentalmente strutturale e quindi
una valenza pi teorica, la nozione pi generica e descrittiva di arena risulta uno strumento
concettuale ed euristico pi duttile, particolarmente efficace, almeno preliminarmente,
nellorganizzare losservazione etnografica. Come sottolinea Olivier de Sardan, il concetto
di arena, cos definito, sottintende e mette in gioco diverse accezioni di potere. Ad una
molteplicit di giochi, di istanze di arbitraggio, di forme di diritto, corrisponde una
molteplicit di centri di influenza, caratterizzati, in alcuni casi, da una concentrazione delle
forme di potere un potere istituito che pu essere convertito in differenti forme di capitale
(come nel caso di un prefetto municipale, di un ministro, o anche di un semplice
funzionario) in altri da forme diffuse di resistenza e di rinnovamento, forme subalterne ma
costantemente attive, in grado a poco a poco di erodere i capitali simbolici su cui i poteri
legittimi si fondano. Citiamo per esteso la descrizione di arena formulata da Olivier de
Sardan nellambito delle sue ricerche di antropologia dello sviluppo:

In unarena si affrontano gruppi strategici eterogenei, mossi da interessi (materiali o


simbolici) pi o meno compatibili, essendo tutti gli attori sociali dotati di poteri relazionali
distribuiti in modo pi o meno disuguale.
Ma in unarena si trovano anche centri di potere locali, posizioni particolari di potere
istituito [che] detengono tutti i poteri specifici, legati alle loro funzioni e riconosciuti
come tali.
Ogni intervento esterno [di cooperazione allo sviluppo] si trova dunque messo a confronto
con queste due specie di potere, quello di ciascuno e quello di alcuni, le quali
intrecciandosi, definiscono in qualche modo larena locale. (Olivier de Sardan 1995: 194-
95)

Il concetto di arena elaborato negli studi di antropologia dello sviluppo presenta una
caratteristica che qui ci interessa particolarmente: larena individua il territorio di incontro
tra agenti interni ed esterni ad un luogo. Nel campo etnografico della nostra ricerca larena
della cultura popolare pu essere interpretata in modo similare. In questa arena, come
vedremo nei prossimi capitoli, si confrontano sia gli agenti locali, relativamente permanenti
e stabili (eruditi o popolari, legittimi e istituiti, o subalterni e marginali che siano), sia gli
attori esterni, localmente transitori: ad esempio i funzionari di agenzie internazionali, come
lUNESCO, di ministeri o segreterie nazionali, coinvolti nellelaborazione, nella
propaganda e nellimplementazione di progetti di patrimonializzazione: i mediatori tra i
discorsi locali e quelli globali.

Lo spazio sociale
Lo spazio sociale, come teorizzato da Bourdieu, invece il luogo pi generale della
struttura di giustapposizione di posizioni sociali (Bourdieu 1997: 141):

28
Lo spazio sociale [] una rappresentazione astratta, prodotta attraverso un lavoro
specifico di costruzione, ed in grado di offrire, proprio come una carta geografica, una
visione dallalto, un punto di osservazione sullinsieme dei punti []. (Bourdieu 1979a:
173)

in questo spazio che si rivela una molteplicit di strutture oppositive di pratiche e di


beni caratteristici delle diverse classi, strutture tra loro omologhe in quanto omologhe allo
spazio dei contrasti tra le condizioni che le hanno generate (id.: 182). Si manifestano qui i
grandi principi di organizzazione degli stili di vita dipendenti dalla dimensione complessiva
dei capitali disponibili che definiscono le varie frazioni della classe dominante e della classe
dominata.
Bourdieu a questo livello individua nel campo del gusto un contrasto principale, in base
alle dimensioni complessive del capitale che, nonostante il suo carattere ancora molto
generico, ci sar utile in seguito come punto di riferimento per comprendere la logica
specifica delle diverse posizioni che si stabiliscono nel campo della cultura popolare. Da un
lato i consumi distintivi, per la loro scarsit e per la loro funzione simbolica appannaggio
delle frazioni maggiormente dotate sia di capitale economico sia dei capitali culturali
legittimi (vedi infra il 1.5.2, Popolare verso erudito), che competono per assommare ai
capitali di cui gi godono il riconoscimento simbolico della propria superiorit o della
propria differenza. Dallaltro i consumi di beni socialmente considerati volgari, perch
facilmente acquisibili e ordinari, delle persone meno fornite di risorse culturali legittime ed
economiche, che al limite propendono ad occultare il proprio status confondendosi nel gusto
comune, e optando per i consumi medi.
Da un lato dunque, la condizione dei gruppi dominanti caratterizzata dal primato conferito
alla stilizzazione della vita e alla forma rispetto alla funzione, che sfocia nella negazione
della funzione. Dallaltro la condizione della classe dominata che aspira alla quantit
piuttosto che alla qualit, alla realizzazione delle pulsioni spontanee e al soddisfacimento
dei bisogni elementari, e predilige il parlare schietto popolare, fatto anche di gesticolazione,
boccacce, linguaggio mimico, rispetto alle censure dei modi di esprimersi borghesi.
Condizione per complicata in cui, come ricorda de Certeau, la propensione al parlare
chiaro quando riguarda le relazioni con lautorit costituita deve essere continuamente
controllata con opportune cautele per non incorrere nelle rappresaglie dei poterei dominanti.
Per dire la verit sul potere occorre ricorrere a tattiche che operano in modo indiretto,
attraverso una continua vigilanza in grado di approfittare delle occasioni favorevoli che
le circostanze di volta in volta presentano; tattiche che deviano i discorsi legittimi con
operazioni sincretiche che laboriosamente insinuano qualcosa di diverso nel linguaggio di

29
un luogo (de Certeau 1990: 74). Si tratta in questo ultimo caso di uno spazio socio-
economico e di uno spazio polemologico dove, citando i contadini del Nord-Est del
Brasile studiati da de Certeau, la verit si pu dire solo a voce bassa, solo tra persone fidate:
Agora a gente sabe, mas no pode dizer alto (Ora la gente sa, ma non pu dirlo a voce
alta) (id.: 46; vedi in seguito il 1.5.4; v. anche un altro esempio simile a p. 220 nel
3.6.5).
A seconda della struttura del capitale, esclusivamente o prevalentemente economica o
culturale, le varie frazioni della classe dominante si orientano poi verso pratiche culturali
apparentemente opposte: unestetica edonista dellagio e della facilit di coloro
maggiormente dotati di capitali economici, caratterizzata da un elevato grado di
disconoscimento del mondo sociale (rappresentata in modo emblematico dalla propensione
per le produzioni culturali di intrattenimento), in antitesi ad unestetica ascetica degli
intellettuali che rifiutano lostentazione e il gusto borghese per la decorazione, e inclinano a
fare propria una immagine critica della societ (posizione che si esprime ad esempio in
scelte culturali impegnate); pratiche, le uno e le altre, che costituiscono, in verit, delle
varianti di un medesimo rapporto di fondo con il bisogno e con coloro che ne subiscono i
vincoli, avendo in comune la ricerca di unappropriazione esclusiva dei beni simbolici
legittimi e dei profitti che essi procurano in termini di distinzione (Bourdieu 1979a: 183-
184). Da qui lambiguit degli intellettuali sempre pronti a passare da una militanza
eroica, ad un ripiegamento disilluso ed estetizzante che trova nel suo isolamento la sua
nuova ragione di distinzione.
Bourdieu nei capitoli V, VI, VII della Distinzione (Bourdieu 1979a), analizza
dettagliatamente le varianti del gusto della classe dominante, della piccola borghesia e delle
classi popolari, analisi che a nostro avviso, con opportune attenzioni, si possono trasporre
nella loro sostanza alla societ Brasiliana e di cui in seguito faremo uso (in particolare
nellanalisi delle posizione del campo del folclore; 3.6).

Critica alla concezione delle classi di Bourdieu


Se, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, la nozione di Bourdieu di spazio
sociale utile per rilevare i sottili meccanismi di distinzione che operano soprattutto (anche
se non solo) nella classe dominante, unanalisi delle propriet che in termini marxiani
definiscono i rapporti di classe, risulta, a nostro avviso, altrettanto fondamentale. Questa
analisi consente di considerare le condizioni strutturali di base (di dipendenza o di
autonomia), che influiscono sulla formazione degli habitus di classe e quindi sulla
configurazione delle posizioni dello spazio sociale. Abbiamo cos finito per assumere una
30
certa distanza critica dalla concezione e dalluso della nozione di classe sociale operata da
Bourdieu. Non possiamo condividere totalmente la posizione strutturalista di Bourdieu
secondo cui:

La classe sociale non si definisce affatto mediante una propriet (nemmeno quella pi
determinante, come le dimensioni e la struttura del capitale), n mediante una somma di
propriet [] e neppure mediante serie di propriet subordinate ad una propriet
fondamentale (la posizione nei rapporti di produzione) in un rapporto di causa effetto;
bens mediante la struttura dei rapporti tra tutte le propriet pertinenti, che conferisce a
ciascuna di esse, ed agli effetti che questa esercita sulle pratiche, il suo valore peculiare
(Bourdieu 1979a: 108).

Se importante ricostruire anche le trame dei rapporti interconnessi, che sono presenti in
ognuno dei vari fattori (id.), altrettanto essenziale, in termini analitici ed esplicativi,
evidenziare i fattori determinanti pi generali, il rischio essendo altrimenti quello di
aumentare la complessit della descrizione fino a confondere in ununica matassa di
relazioni distintive la gerarchia dei rapporti di forza48. Bourdieu cosciente di questo
problema, infatti, poco oltre il brano citato, afferma che attraverso ogni fattore si esercitano
gli effetti di tutti gli altri, e la molteplicit delle determinazioni non conduce affatto
allindeterminatezza, bens alla sovradeterminazione (id.), e, in conclusione, dichiara
apertamente che i fattori costitutivi della classe costruita non sono tutti reciprocamente
interdipendenti nella stessa misura, e [] la struttura del sistema da essi costituito
determinata da quelli di maggior peso funzionale (id.), cos che le dimensioni e la
struttura del capitale [economico] impongono la loro forma ed il loro valore specifici alle
determinazioni imposte alle pratiche dagli altri fattori. Nonostante ci, ci pare che
Bourdieu non sempre sottolinei sufficientemente la natura e il ruolo esercitato da questi
fattori costitutivi finendo spesso per parlare di classe dominante o di classe borghese,
piuttosto che di classe dominata, in termini, ad un tempo, troppo minuziosi e troppo
generici.
Da un lato sviluppa un tipo di analisi multifattoriale organizzata essenzialmente, come lui
stesso specifica in La distinzione, secondo tre dimensioni: la quantit relativa di vari
capitali: economico, culturale (legittimo), sociale, simbolico; la configurazione dei capitali
come si articola in ogni posizione (struttura patrimoniale); infine, levoluzione nel tempo di
queste due propriet (espresse dalla traiettoria passata e potenziale nello spazio sociale)
(id.: 118-119).

48
Nella prospettiva relazionale di Bourdieu si percepisce continuamente linflusso dello strutturalismo
francese, ed in particolare dellopera di Lvi-Strauss. Per la linguistica strutturale, da cui deriva lispirazione
lvi-straussiana, come noto, non sono le propriet intrinseche di un termine a definirne il significato, ma solo
la sua posizione nella struttura complessiva.
31
Dallaltro interessandosi essenzialmente alla sola dimensione quantitativa dei capitali (e
alla configurazione dinamica delle loro ripartizioni nel tempo) sembra considerare
secondarie le forme dei rapporti di produzione e gli interessi specifici che da essi dipendono.
Abbiamo allora cercato di bilanciare limpostazione multifattoriale e quantitativa di
Bourdieu, affiancandola ad una topologia strutturale di ispirazione marxiana, considerando
come propriet definitorie primarie anche il relativo monopolio o quasi monopolio (di
classe) dei mezzi di produzione, delle rendite fondiarie e dei titoli e delle competenze
professionali, monopolio da cui dipendono sia la relativa sicurezza economica e stabilit
professionale dimostrata dai vari gruppi, sia oggettivi e specifici interessi di classe, siano
essi ideologicamente occultatati dai discorsi dominanti o invece consapevolmente presenti
in una effettiva coscienza di classe.

Una descrizione elementare delle classi sociali


Presentiamo qui di seguito lelaborazione sintetica di una tipologia elementare delle classi
sociali che riteniamo adeguata a descrivere lattuale struttura di classe di paesi ad economia
capitalista come il Brasile.49 Si tratta di una sorta di promemoria terminologico con cui
cerchiamo di specificare le nozioni di classe di cui faremo uso in seguito. Tali nozioni, come
quella di borghesia, da un lato sono entrate nel linguaggio del senso comune, con la sua
vaghezza e le sue contraddizioni, dallaltro sono state largamente dismesse o usate in un
senso altrettanto generico dai discorsi elaborati dalle scienze sociali. Da qui la necessit di
ribadirne almeno i tratti generali.50 Si tratta di superare una concezione rigida e formale

49
Nellelaborare la classificazione abbiamo fatto uso in particolare di alcuni testi classici degli anni 70: il
Saggio sulle classi sociali di Paolo Sylos Labini (Sylos Labini 1975), il volume, Stratificazione e classi
sociali. Sociologia e marxismo, di Leonardo Tomasetta (Tomasetta 1974).
50
Non questa la sede per sviluppare unanalisi storico-critica di questo processo, basti qui accennare
allemergere del post-strutturalismo in Francia e quindi allo sviluppo degli approcci postmodernisti in area
anglosassone, prospettive pi attente a discutere i problemi della rappresentazione e dellinterpretazione
dellesperienza etnografica, i problemi retorici della scrittura, o ancora i problema relativi allincontro sul
campo tra il ricercatore sociale e i suoi interlocutori, che a fornire dettagliate analisi delle strutture sociali ed
ideologiche e delle loro dinamiche storiche locali ed internazionali, prospettive che in seguito hanno
collaborato allemersione di nuove questioni tematiche considerate pi attuali, come la questione
dellidentit e le problematiche della globalizzazione intesa come fenomeno di ibridazione culturale. Come gi
osservava alla fine degli anni 70 Carlo Ginzburg, in riferimento al contesto degli studi storici sulla cultura
popolare, la paura di cadere nel famigerato positivismo ingenuo, unita allesasperata consapevolezza della
violenza ideologica che si pu nascondere dietro la pi normale e a prima vista innocente operazione
conoscitiva (Ginzburg 1976: XVI), ha indotto molti storici a praticare una specie di neopirronismo che
paradossalmente sembra avere dietro di esso gli studi di Michael Foucault, e cio di colui che pi
autorevolmente, con la sua Histoire de la folie, ha attirato lattenzione sulle esclusioni, i divieti, i limiti
attraverso cui si costituita storicamente la nostra cultura (id.).
Il mito della mobilit sociale, lideologia dellassenza delle classi propagandata dalla sociologia
funzionalista e integrazionista anglosassone (a partire dal sistema parsoniano delle classi e della stratificazione
sociale; cfr. ad esempio Tomasetta 1974. Vedi in particolare il 2 del cap. IV e il cap. VI: Teoria e ricerca
delle classi negli Stati Uniti), si riscrive negli studi sulla post-modernit, condizione che si caratterizzerebbe
per aggregazioni fluttuanti, relativamente poco definite, in quanto esposte ad una pluralit di sollecitazioni
32
delle classi considerando la complessit delle posizioni del panorama sociale, economico e
culturale complessivo, senza per questo rinunciare ad evidenziare le somiglianze di famiglia
e le convergenze o le differenze di interessi che consentono di approssimare o distaccare i
diversi gruppi nelle classi e di fornire un quadro di riferimento generale (relativamente)
coerente.
- Considereremo appartenere alla classe dominante (alta borghesia) i gruppi pi dotati di
capitali economici e culturali, che basano il proprio reddito sul controllo e la propriet di
grandi imprese commerciali e industriali, su rendite fondiarie, urbane o rurali, o sulle rendite
assicurate dalle professioni di tipo monopolistico o semimonopolistico, dov fortemente
limitato laccesso ai titoli professionali e alle competenze corrispondenti: avvocati, notai,
medici; alte cariche della burocrazia statale e degli enti pubblici, della gerarchia
ecclesiastica, militare, giuridica e accademica. La condizione vigente di monopolio o
semimonopolio rende queste classi particolarmente chiuse, la loro riproduzione essendo
assicurata dai passaggi di eredit sia dei capitali economici che professionali e culturali, dai
tassi di cambio vigenti tra questi capitali, e dai capitali sociali accumulati nel tempo che
legano tra loro i membri delle famiglie di questa classe.
- Considereremo appartenere ai gruppi medi (media, piccola borghesia) gli strati sociali le
cui occupazioni si caratterizzano per la relativa accessibilit dei capitali economici e
culturali necessari ad avviare attivit autonome: piccoli commercianti, coltivatori diretti,
tecnici indipendenti e artigiani; o ancora ad accedere ad occupazioni dipendenti
specializzate e quindi relativamente protette: operai specializzati, quadri impiegatizi, tecnici.
Gli interessi dei gruppi medi si distinguono per una sostanziale ambiguit e

(Magatti, de Benedittis 2006: 16). Se la precarizzazione e diversificazione delle esperienze di lavoro e la


relativa democratizzazione e massificazione dei consumi, in particolare dei consumi culturali, ha negli ultimi
decenni reso difficoltoso loperare delle forme di identificazione e riconoscimento di classe, ci nonostante
loggettivit delle differenze nei rapporti di lavoro e nelle modalit di acquisizione del reddito, sia nelle societ
pi economicamente sviluppate, che in quelle in fase di sviluppo, permangono essenzialmente invariate e
continuano a determinare aspetti significativi, anche se pi sotterranei e meno visibili, degli stili di vita.
Il problema della delegittimazione e della dimissione dalle scienze sociali della nozione di classe sociale ha
toccato sensibilmente anche il travagliato processo di scrittura della tesi. In molte occasione ho percepito
lassenza nel mio bagaglio teorico, o meglio nella mia pratica di ricerca, di concetti in grado di esprimere e
spiegare specifiche condizioni e disposizioni osservate nelle ricerche di campo. Pur disponendo di nozioni di
cui intuitivamente mi rendevo conto delle potenzialit, mi risultava impossibile usarle senza sentire una sorta
di senso di colpa o di malessere dovuto alla trasgressione di una sorta di interdizione o di tab. Per superare
questo pregiudizio incorporato durante gli studi accademici e attraverso il senso comune diffuso soprattutto dai
mass media, e quindi propagato finanche nelle discussioni tra amici e colleghi di studio, ho finito per
accostarmi in modo pi o meno consapevole a quegli autori che avevano fatto uso perlomeno della nozione di
classe sociale. Tra questi Pierre Bourdieu, la cui prospettiva strutturalista sulla nozione di classe sociale
avevamo incontrato leggendo La distinzione (Bourdieu 1979a). Questa attrazione stata motivata anche dalla
maturazione di una posizione politica sempre pi consapevole degli effetti del neoliberismo in America Latina
e pi recentemente in Italia.
33
contraddittoriet: da un lato sono strutturalmente vicini agli interessi della classe dominante
(per il possesso dei mezzi di produzione e spesso di piccole rendite immobiliari e
finanziarie), dallaltro vi si oppongono, per i conflitti di interessi che possono sorgere tra gli
industriali e una parte degli artigiani, dei piccoli commercianti, e degli operari specializzati,
minacciati dai processi di espansione e di automazione delle produzioni industriali e di
concentrazione delle attivit commerciali.
- Considereremo appartenere ai settori medi anche i lavoratori e i funzionari del settore
pubblico, in quanto caratterizzati da una relativa tranquillit economica garantita da una
superiore stabilit occupazionale (al limite il posto fisso garantito), a sua volta assicurata a
questultimo gruppo da ragioni di potere clientelare e di stabilizzazione politica e sociale. I
funzionari pubblici risultano allora costituire, in una certa misura, delle sacche di
parassitismo, il loro numero e le loro mansioni non essendo sempre giustificate da un punto
di vista funzionale (Sylos Labini 1975: 18). Anche questo gruppo stabilisce un rapporto
ambiguo con la classe dominante e il potere. Da un lato, come gi sottolineato, i suoi
membri sono spesso individualmente e clientelarmente legati ai gruppi politici al potere,
dallaltro, i propri interessi contrastano con linteresse della classe dominante che in contesti
di basso conflitto sociale ha convenienza a ridurre sia le forme di tassazione e di welfare, sia
i privilegi concessi ai funzionari pubblici. Su questultimo punto si pu stabilire una
sostanziale convergenza tra funzionari pubblici, operai specializzati, quadri impiegatizi
inferiori.51
- Con il termine classe dominata, subalterna o popolare ci riferiremo a tutti quei gruppi
che, relativamente privi di capitali economici e culturali legittimi, hanno un limitato, anche
se non assente, potere di agire sul proprio contesto socio-economico, politico e simbolico-
culturale. Ci dovuto, nelle societ economicamente avanzate dotate di strutture politiche
ed amministrative complesse, dalla relazione di coimplicazione che intercorre tra la carenza
di capitali economici e culturali legittimi e la difficolt di esercitare un controllo efficace
sugli organi dello Stato, sulle industrie culturali, sui media e quindi sulla politica e sul
potere politico. Includeremo in questa classe i quadri impiegatizi inferiori, gli operai non
specializzati delle industrie e delle imprese edili ed agricole (proletariato urbano e rurale).

51
Per una discussione sulla struttura e propriet delle classi intermedie vedi anche la Parte Prima di
Ossowski 1963. Secondo una delle concezioni esposte dal sociologo polacco, le classi sociali sono definibili a
partire dalla determinazione delle stratificazioni a cui danno origine le sovrapposizioni di una triade di classi
funzionali dicotomiche: classi lavoratrici / classi non lavoratrici; classi che impiegano lavoro salariato / classi
che non impiegano lavoro salariato; classi possidenti / classi non possidenti (id.: 85-90).
34
- Alla base della struttura sociale considereremo, infine, il cos detto sottoproletariato
dove il reddito assicurato da occupazioni precarie e saltuarie, normalmente sottopagate
(rispetto alla media dei salari dei contratti di lavoro dipendente).
Considereremo gli intellettuali (scrittori, giornalisti, insegnati, artisti) una categoria
sociale a parte, in quanto, da un punto di vista strutturale caratterizzata da prese di posizione
particolarmente difficili da analizzare in modo unitario. Abbiamo gi visto in precedenza
come la frazione della classe dominante dotata di superiori capitali culturali legittimi
caratterizzi una specifica disposizione critica e pi ascetica dei membri di questa frazione,
rispetto agli altri membri della loro classe. Le attitudini degli intellettuali, pi in generale,
dipendendo in modo contraddittorio dai capitali economici di cui dispongono: quando
piccoli, soprattutto in contesti dove il mercato culturale sia poco sviluppato (come ad
esempio nelle provincie pi periferiche del Brasile, fino a tempi recenti), determinano la
loro dipendenza dai mecenati o dallo Stato, oltre che dal mercato, che ne pu fare la classe
ideologica al servizio del potere e della classe dominante; quando sufficientemente grandi
ne consentono una relativa libert di pensiero e di attuazione culturale, autonomia che si pu
esprimere in termini di distinzione agonistica rispetto ai borghesi meno dotati di capitali
culturali (v. anche Sylos Labini 1975: 91-94). In entrambi i casi gli intellettuali assumono
una posizione eccentrica rispetto agli interesse della propria classe sociale.
La classificazione in classi sociali qui adottata, segnala, nel passaggio dalla classe
dominante alla classe subalterna e al sottoproletariato, un graduale impoverimento sia della
quantit del reddito e quindi della disponibilit di capitali e di potere economico, sia della
capacit di mantenere e stabilizzare nel tempo la propria condizione professionale e
finanziaria. Quando parleremo di classi dominanti (al plurale) ci riferiremo allora anche in
modo pi generico a tutti quei gruppi, essenzialmente appartenenti alla borghesia (alta,
media e piccola borghesia) che mantengono sulla propria condizione professionale ed
economica un controllo ed unautonomia maggiore rispetto a quella di altre categorie.
Questi fattori (sicurezza economica e professionale) hanno un peso notevole, da un punto di
vista sociologico, nel condizionare, insieme ad altri fattori di natura posizionale, gli habitus
e quindi i sistemi di disposizioni che caratterizzano le varie classi, ad esempio la
propensione al rischio, al consumo distintivo e allimpegno o al radicalismo politico, o
viceversa, la propensione alla prudenza, al risparmio, e alla mediazione o alla passivit.
Nonostante la cultura di massa e leducazione scolastica costituiscano il sostrato culturale
comune a tutte le classi delle societ capitaliste contemporanee pi economicamente
sviluppate, e riducano il reciproco isolamento e parzialmente le disuguaglianze in termini di

35
competenze culturali delle diverse classi, tra di esse si mantengono delle differenze di
habitus che a loro volta determinano delle sostanziali differenze di gusto e di attitudini,
specie nei confronti della cultura e della politica.
I confini tra dominante e dominato, o meglio il continuum tra dominazione e autonomia,
non sono mai netti. Sono determinati storicamente e contestualmente da una molteplicit di
fattori tra loro diversamente correlati, e diversamente combinati allesiguit di capitali
economici e culturali legittimi, dipendenti dal generale contesto socio-economico e dal pi
ampio contesto storco-politico e culturale: il grado di democrazia delle strutture dello Stato
e dei partiti politici, il grado di organizzazione della societ civile52, le modalit di
acquisizione del reddito e le caratteristiche della sua ridistribuzione, il grado di stabilit
delle occupazioni e il grado di accessibilit delle forme di istruzione superiore, il livello
delle forme di welfare.
Per fornire unidea dellattuale composizione della societ brasiliana, presentiamo
brevemente nella seguente tabella alcuni dati statistici relativi alle percentuali della
popolazione occupata del Brasile e del Maranho, per tipo di occupazione. Per dare unidea
anche delle forti disuguaglianze economiche presenti in Brasile, presentiamo anche i tassi di
miseria53 e il coefficiente di Gini dellultimo decennio del Brasile.

militari e lavoratori
lavoratori. lavoratori lavoratori lavoratori non
54 dipendenti 55 56 autonomi che
dipendenti domestici autonomi remunerati57
pubblici assumono
Brasile 1995 44,6 6,6 7,4 22,5 3,9 10,0
Brasile 2005 50,3 6,4 7,7 21,5 4,2 6,4
Maranho 1995 19,2 4,8 4,9 40,1 1,4 22,2
Maranho 2005 29,6 5,1 5,8 32,3 2,2 15,2

Tabella 1 - Distribuzione percentuale della popolazione occupata per tipo di occupazione58.

52
Sindacati, federazioni professionali, associazioni culturali, organizzazioni religiose.
53
Definito come la percentuale della popolazione con rendita pro capite inferiore a soddisfare le necessit
alimentari minime fissate dallOMS (2.288 calorie/giorno) e tradotte in valori monetari usando le abitudini di
consumo delle persone situate tra il 20% e il 50% pi povero della popolazione (Neri 2002: 56).
54
incluso in questa categoria il personale religioso (cfr. IBGE, Mapa do Mercado de Trabalho -
Conceitos e definies da PNAD, sito internet)
55
Impiegati che lavorano in una o pi unit domiciliari, essendo remunerati in denaro e/o con altri benefici
(cfr. id.).
56
Nella terminologia del PNAD (Pesquisa Nacional por Amostra Domiciliar, Ricerca Nazionale per Unit
Domiciliari) i lavoratori autonomi sono denominati con la locuzione Conta-prpria, per conto proprio,
essendo riuniti in questa categoria tutti coloro che lavorano in una impresa propria senza assumere dipendenti,
eventualmente sfruttando lavoratori non remunerati (cfr. id.).
57
Persone che lavorano nella propria unit familiare o che lavorano senza remunerazione in istituzioni
religiose, filantropiche o in cooperative (cfr. id.).
36
Tasso di miseria59 - tutte le fonti di rendita
Popolazione totale
anno 1998 1999 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Totale Brasile 26,88 28,71 27,54 26,66 28,12 25,4 22,8 19,32 18,26

Tabella 2 - Tasso di miseria della popolazione brasiliana per tutte le fonti di rendita.60

Coefficiente di Gini
Popolazione Totale
anno 1992 1993 1995 1996 1997 1998 1999 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Totale Brasile 0,583 0,607 0,599 0,602 0,600 0,600 0,593 0,596 0,588 0,583 0,571 0,568 0,562 0,555

Tabella 3 Coefficiente di Gini della popolazione brasiliana.61

1.5 Nozione di popolare e cultura popolare

Nel corso della ricerca abbiamo fatto uso delle nozioni di cultura popolare e folclore,
insieme al vasto insieme di termini ad esse sinonimi62, in quanto categorie native,

58
Fonte: IBGE, Sntese de Indicadores Sociais - Tabelas comparativas da dcada 1995/2005 - Trabalho e
rendimento, sito internet.
59
Definito come la percentuale della popolazione con rendita pro capite inferiore a soddisfare le necessit
alimentari minime fissate dallOMS (2.288 calorie/giorno) e tradotte in valori monetari usando le abitudini di
consumo delle persone situate tra il 20% e il 50% pi povero della popolazione (Neri 2002: 56).
60
Fonte: Centro de Polticas Sociais (CPS/FGV) su micro dati del PNAD/IBGE (v. FGV, Centro de
Polticas Sociais, sito internet).
61
Fonte: Neri 2009, p. 40, su dati del PNAD/IBGE. Nel 2000 il coefficiente di Gini dellItalia era pari a
36,0 (UNDP 2007: 281).
62
A queste due espressioni base si affiancano un certo numero di varianti, che insieme ai relativi contrari
costituiscono la terminologia nativa con cui ci siamo confrontati nel corso della ricerca. Alcune di esse
piuttosto diffuse si rifanno direttamente al concetto di tradizione: tradizione popolare, cultura tradizionale
in opposizione a cultura moderna o a cultura di massa; altre, gi in un contesto pi colto o scientifico, si
riferiscono a comunit specifiche: cultura contadina (in Brasile cultura camponesa o pi popolarmente
cultura caipira), culture indigene, culture etniche, culture locali, in opposizione a cultura urbana o a
cultura globalizzata; altre ancora ai tratti specifici che ne definiscono la singolarit: tradizione orale,
cultura spontanea in opposizione a tradizione scritta o a cultura erudita. Ai termini al singolare si
affiancano le varianti al plurale maggiormente usate a livello accademico quali culture popolari, tradizioni
folcloriche ecc.. Alcune espressioni infine si riferiscono a degli ambiti pi ristretti della vita culturale,
identificando il folclore nelle feste tradizionali e nei culti della religione popolare, includendo in tali
definizioni le forme materiali che vi compaiono: lartigianato tradizionale. Come possiamo vedere, queste
espressioni sono formate da una coppia di termini (lo stesso lemma folclore, come noto, il composto di due
unit lessicali di origine sassone: folk, popolo, e lore sapere), uno avente un significato pi generale
riconducibile allarea semantica del termine cultura, e il secondo, con funzione aggettivante, avente un
significato pi ristretto determinante e localizzante, in termini di classe sociale (come nel caso dellaggettivo
popolare), in termini di legame con il passato (come nel caso dellaggettivo tradizionale), sia in termini
spaziali (come nel caso dellaggettivo contadino). Come vedremo in seguito, a questo gi vasto vocabolario
si sono aggiunti recentemente due termini: patrimonio immateriale o intangibile, che, definiti inizialmente
al livello delle politiche del patrimonio dellUNESCO e discussi nelle sedi regionali e nazionali
37
categorie usate nei discorsi degli agenti e delle istituzioni del campo della cultura popolare
di So Lus do Maranho, e pi in generale del Maranho e del Brasile, oggetto della
ricerca.63 Affrontando la storia del folclore e della cultura popolare abbiamo anche dovuto
considerare la storia e gli usi di tali nozioni (v. 4.2).
Il piano di analisi del sistema concettuale nativo (ricerca emica), deve essere distinto
dal livello di elaborazione impegnato a discutere e utilizzare tecnicamente e teoricamente
categorie concettuali specialistiche di tipo analitico. Nel caso delle nozioni di cultura
popolare, folclore o tradizione, si tratta allora di affrontare le difficolt e le complicazioni
che derivano dal fare uso di concetti che sono allo stesso tempo concetti nativi e concetti
tecnico-disciplinari, ovvero concetti etici, o categorie analitiche, per mezzo delle quali si
impegnati nellelaborazione di una rappresentazione scientifica della realt. Quando gli
intellettuali, tra cui gli scienziati sociali, antropologi o sociologi, e i loro discorsi si
trasformano in oggetto di ricerca, la separazione rassicurante tra concetti vicini e lontani
dallesperienza, usando qui la terminologia di Geertz, diviene problematica. La traduzione
degli uni per mezzo degli altri diviene una operazione particolarmente sottile,
apparentemente ambigua e tautologica. Si dovr descrivere e interpretare luso di una
nozione nativa facendo al medesimo tempo un uso specialistico della stessa nozione.
Lalternativa semplicistica, falsamente rigorosa, di eliminare dal nostro vocabolario tecnico
tutti i concetti inclusi nei discorsi oggetto della ricerca etnografica, ci parso ugualmente
problematico, privando spesso il ricercatore di termini essenziali per descrivere e
comprendere certi aspetti cruciali del contesto etnografico. Nel caso della ricerca qui in
esame la nozione di popolare, con i suoi molteplici usi, spesso tra loro in conflitto, ci ha
costretto a circoscrivere preliminarmente il significato etico di questo termine (pur cercando
di evitare un approccio definitorio stringente e formalistico), come da noi adoperato
nellelaborazione teorica dei problemi della ricerca.

1.5.1 Decostruzione del popolare


Durante la scrittura della tesi, abbiamo a lungo cercato di elaborare una definizione etica
della nozione di popolare e di folklore. Siamo partiti da un lato da una riflessione sulluso
emico di tali nozioni osservato in So Lus do Maranho, dallaltro dallanalisi critica della
complessit di connotazioni che accompagna luso specialistico di termini problematici

dellOrganizzazione e nelle loro diramazioni negli organi dei paesi membri pertinenti al campo della cultura e
del patrimonio, si sono rapidamente diffusi fino ad influenzare la terminologia delle politiche locali (cfr.
4.2.7).
63
Tali discorsi coinvolgono un vasto ed eterogeneo insieme di agenti caratterizzati da disuguali livelli di
autorit: folcloristi, antropologi, letterati, imprenditori ed animatori culturali, politici, funzionari delle
istituzioni pubbliche della cultura, leader e membri di associazioni folcloriche, semplici amatori del folclore.
38
quali popolare e tradizionale, cercando soprattutto di de-costruire come propone
Canclini le operazioni scientifiche e politiche che hanno messo in scena la cultura
popolare (Canclini 1989: 150). Canclini individua tre correnti principali protagoniste di
questa forma di teatralizzazione del popolare: il folklore, le industrie culturali e i
populismi politici64 (id.: cap. V: La messa in scena della cultura popolare). I discorsi che
hanno prodotto i protagonisti di queste correnti (folcloristi e antropologi, studiosi della
comunicazione e sociologi, politici e militanti dei movimenti di opposizione) a partire da
propri e specifici sistemi di classificazione e valutazione, come osserva ancora Canclini, si
sono articolati in uno spazio di opposizioni binarie che si rinforzano reciprocamente:

moderno = culto = egemonico


vs. vs. vs.
tradizionale = popolare = subalterno65

Possiamo osservare per che nel momento in cui si tenta di mettere questa prima
schematizzazione dello spazio semantico in corrispondenza con le strategie specifiche che i
vari attori hanno messo in scena, storicamente, a partire dal proprio posizionamento nel pi
ampio campo intellettuale politico ed economico, divengono evidenti una serie di slittamenti
e contraddizioni.
Cos lattenzione dei folcloristi per il popolare, interpretato come tradizionale,
contraddice la valorizzazione della dinamica e delle effervescenze della cultura popolare
di semiologi, massmediologi e produttori culturali, attenti, invece, a sottolineare e
valorizzare la ricchezza e la creativit delle trasformazioni del popolare suscitate dalle
industrie culturali e dal mercato. Entrambe queste posizioni sono state criticate dalle
concezioni del popolare elaborate dai movimenti politici di ispirazione marxista che hanno
individuato sia nella cultura massificata, sia nel conservatorismo tradizionalista la ratifica

64
Bisogna distinguere perlomeno i populismi autoritari, che tendono ad occultare le differenze di classe in
una concezione includente di popolo, che si caratterizza allora per essere il prodotto di una stessa origine,
una stessa psicologia o uno stesso carattere nazionale, dai populismi dei movimenti di opposizione di
ispirazione marxista, che tendono invece a ridurre la complessit delle differenze sociali e culturali ad
unopposizione radicale tra il popolo e i suoi antagonisti, o meglio tra il popolo e gli antagonisti del
processo di sviluppo rivoluzionario e progressista di un dato paese in un dato periodo storico. Secondo
questultima concezione, al variare degli avversari anche la configurazione del popolo varia: nei confronti
degli stati imperialisti il popolo coincide con lintera popolazione nazionale; nei confronti del capitalismo
internazionale il popolo linsieme del proletariato e degli imprenditori delle industrie nazionali votate
essenzialmente al mercato interno, mentre rispetto alla borghesia nazionale, il popolo formato dalle classi
subalterne e pi nello specifico dal proletariato rurale e urbano.
65
Cfr. id., p. 149.
39
delle logiche dominanti del mercato e delle ideologie dei loro rappresentanti, a cui hanno
contrapposto le forme di resistenza delle tattiche considerate autenticamente popolari.

Folcloristi Massmediologi Movimenti radicali

popolare = tradizionale popolare = moderno popolare = subalterno


vs vs vs
moderno tradizionale moderno/tradizionale/massivo

Vediamo qui come il campo culturale si intersechi naturalmente con il campo politico
determinando una serie di cortocircuiti e di ambiguit, a volte frutto di alleanze contingenti,
di soluzioni precarie inscritte in temporanei avvicinamenti presto contraddetti dalla forza di
altre disposizioni e di interessi pi risolutivi. Sono queste disposizioni che permettono anche
il graduale superamento delle differenze che separano prese di posizione tra loro
formalmente contraddittorie, ma sostenute dagli stessi habitus di classe, formulando e
organizzando tra di esse le opportune e necessarie mediazioni.
Cos, per accennare ad un esempio concreto che sar sviluppato in seguito, nella
complicata situazione brasiliana degli anni a cavallo del 1960, la fragile alleanza tra
folcloristi di destra, e di sinistra66 sancita durante la fine degli anni 50 dal movimento
folclorico brasiliano, si esaurisce rapidamente con il progressivo radicalizzarsi del conflitto
politico che infine sfocer nel golpe militare del 1964. Cosa che qui pi ci interessa, dopo
lespulsione dalle principali istituzioni culturali, nel periodo direttamente seguente al golpe
militare, degli attivisti o simpatizzanti della sinistra brasiliana, e in seguito lesilio degli
intellettuali pi impegnati di questarea, gradualmente ci che sembrava inizialmente
incompatibile, tradizionalismo e moderno sviluppo economico, trova una serie di
mediazioni e modalit di convivenza, che verso la fine degli anni 80 si riorganizzano in
forme di complementariet in cui lantinomia tra modernit e tradizione, imitando e
riprendendo le forme antropofagiche del modernismo brasiliano, viene nuovamente superata
(v. . 4.2.6). Si tratta di una configurazione ideologica, che richiama la forma dei populismi
sudamericani67, dove tutte le opposizioni che sopra abbiamo citato si sciolgono

66
I primi caratterizzati dal vagheggiare un ritorno al rigore morale delle forme autoritarie esercitate nel
passato dalle elite agrarie, dove le culture popolari sono valorizzate, ma non sono messe in discussione le
relazioni di potere e di sfruttamento; i secondi da una aspirazione innovatrice ispirata a forme di esistenza pi
autentiche fondate sulla ricchezza di relazioni umane e di espressioni culturali della vita campesina.
67
Vedi ad esempio, per il caso del Brasile Weffort 1978.
40
individuando un unico referente ibrido, il popolo, in una sorta di miracolo retorico e
politico dove non pi possibile distinguere il dominato dal dominante:

populismo politico

dominato = popolare = tradizionale = moderno = colto = dominante68

Nellelaborare gli strumenti con cui affrontare un campo concettuale e semantico cos
complesso abbiamo deciso infine di ripercorrere a ritroso le tracce della sua genealogia
tornando a separare il tradizionale dal moderno, il popolare dal culto, il dominato dal
dominante, allo stesso tempo intersecando tutti questi piani di analisi in definizioni sfumate
e composite. Queste dicotomie, da un lato, sono problematiche, visto che costringono lo
sguardo del ricercatore sociale a focalizzare la propria attenzione su opposizioni raramente
cos nette, soprattutto nel contesto contemporaneo. Dallaltro ci aiutano a superare i
pregiudizi altrettanto pericolosi che tendono ad occultare in una matassa indistinta le
differenze presenti nello spazio sociale, o a confonderle (ottenendo il medesimo risultato) in
una molteplicit cangiante di posizioni, individuali o collettive, locali o diffuse. Di fronte a
questo rischio, come ricorda Carlo Ginzburg riferendosi alluso del concetto di cultura
popolare nella ricerca storica, anche il classismo generico pur sempre un grosso passo in
avanti rispetto allinterclassismo (Ginzburg 1976: xxiv).
Abbiamo quindi tentato di elaborare una terminologia provvisoria e locale69 in grado di
tenere conto perlomeno della sovrapposizione di tre piani di analisi: il piano degli attori /
autori (ad esempio gli agenti popolari o le elite dominanti e gli agenti eruditi), il piano
degli aspetti materiali, rituali e simbolici distintivi (ad esempio il folklore in quanto
caratterizzato da tratti distintivi che lo differenziano ad esempio da altre forme popolari
della cultura) e il piano delle connotazioni di senso, delle disposizioni e dei comportamenti
pi sottili e meno appariscenti, a volte parzialmente incoscienti, che contraddistinguono
loperare su uguali materiali o in uguali contesti di diversi habitus di classe.
Vediamo di definire innanzitutto la nozione di folclore e la nozione di popolare70, e di
giustificare poi luso della dicotomia popolare / erudito, dicotomia tutto sommato meno

68
Abbiamo sviluppato questa tesi nel cap. 4.
69
Non si pretende attribuire alle definizioni proposte un valore universale, ma solo un valore euristico e
tecnico interno e locale alla specifica ricerca qui in discussione.
70
Quando necessario, per chiarire la terminologia, differenzieremo i termini etici, qui definiti, da quelli
emici che coprono unarea semantica simile (che tratteremo diffusamente nel prossimo capitolo), adottando
41
problematica di quella tra cultura subalterna e cultura egemonica che affronteremo in
seguito.

- Aggettiveremo con il termine popolare tutte quelle forme culturali che coinvolgono
nella loro produzione71 un uso relativamente modesto dello studio, dellinterpretazione,
della critica e dellelaborazione di testi e documenti scritti legittimi, in particolare dei testi
appartenenti alla tradizione letteraria e scientifica erudita (v. nota 40) ed accademica, e
inoltre che si distinguono dalle produzioni dellindustria culturale coinvolgendo un uso
relativamente modesto di risorse tecnologiche, economiche e manageriali. In questo senso
distingueremo le forme popolari della cultura dalla cultura di massa, o meglio, dalle forme
culturali elaborate dalle industrie culturali per le masse.

- Chiameremo folclore, linsieme variegato di forme culturali non erudite inquadrabili


in una delle seguenti categorie generali: rituali festivi, artigianato, forme di espressione
(musica, danza, arte, teatro, letteratura), culinaria, tecniche di caccia e pesca, tecniche
mediche, ecc.; e che inoltre, siano riconosciute possedere, dai diversi attori che vi
partecipano o che vi assistono, un complesso caratterizzante di tratti o elementi tradizionali,
cio tramandati nel corso delle generazioni, sia tale continuit storica oggettivamente
documentata, o documentabile, o al contrario solo affermata (inventata), siano tali elementi
provenienti dalle culture subalterne, in particolare contadine, o anche dalle forme
tradizionali non erudite delle classi dominanti. In breve useremo il termine folclore per
individuare linsieme delle tradizioni popolari.

Diamo anche una definizione elementare di folclorista, che ci servir per individuare
una sottocategoria degli intellettuali caratterizzata da una specifica prospettiva di studio del
folclore:

- Chiameremo folcloristi tutti quei lectores72, o quegli agenti del campo della cultura,
dotati di studi scolastici completi, spesso eruditi, ma non necessariamente dotati di un
curriculum accademico superiore, che si dedicano allo studio del folclore e alla sua
valorizzazione in modo relativamente sistematico, pur non facendone necessariamente la
loro professione principale, e che privilegiano nei loro studi la descrizione e la

per i secondi le espressioni native portoghesi eventualmente trascritte in corsivo (ad es. popular e
folclore).
71
Intenderemo con produzione di forme culturali, la creazione ed elaborazione consapevole, da parte di
singoli o gruppi, socialmente riconosciuta come tale, di oggetti o pratiche culturali articolate e delimitate
(eventualmente tramite luso di specifici segni di riconoscimento distintivi dei loro confini: cornici, spazi
riservati di esibizione, uso di indumenti propri, simboli ed emblemi ecc.).
72
Per una definizione elementare della differenza tra lectores e auctores vedi a p. 121 la nota 217. Vedi
anche pi in generale il 3.4.
42
classificazione delle forme folcloriche, limitando essenzialmente il campo dei problemi da
essi affrontati alle questioni inerenti alla salvaguardia, preservazione e incentivazione del
folclore.

1.5.2 Popolare verso erudito


Come diceva Cirese, ancora nel 1966, discutendo delle nozioni di popolare e culto
nel campo della critica darte e letteraria,

le difficolt nascono soprattutto dalla carica affettiva e valutativa che i due termini
continuano a conservare come tenace eredit della originaria impostazione romantica,
delle sue propaggini positiviste e della polemica antipositivista e antiromantica.
Popolaristiche le prime due fasi, e cio esaltatrici del termine umile della
contrapposizione: [] poesia dunque popolare come valore autentico, e poesia
darte o culta come artificio e dunque non valore, oppure valore solo nella misura in
cui resti legata per ispirazione e per destinazione ideale, alla poesia popolare.
Aristocratica invece, in generale, la reazione al romanticismo in s ed a quello
prolungatosi nel positivismo: rivalutatrice ed esaltatrice del termine nobile ed alto
dellopposizione, e cio dellufficio dellalta cultura. (Cirese 1977: 107-108)

Da questa situazione, a nostro avviso, derivano anche i fraintendimenti di coloro che


criticano luso scientifico di tali nozioni, ovvero luso di categorie che definiscono ed allo
stesso tempo segnalano una differenza tra popolare ed erudito, i quali, citando qui Bourdieu
(seminario di Chicago, inverno 1987-88), giungono spesso a scambiare per un giudizio di
valore dato dallo studioso quello che di fatto un giudizio che fa riferimento a valori che,
nella realt oggettiva, sono messi in atto dagli agenti che egli studia (Bourdieu 1992b: 56).
In verit, proprio la negazione dellefficacia delle categorie che tentano di descrivere
questa realt, ad essere carica di pregiudizi, caratterizzandosi per quella specie di populismo
o di moralismo ottimista che crede, quasi magicamente, che per far sparire dalla realt la
dicotomia popolare/culto sia sufficiente rifiutarsi di riconoscerla nei discorsi e nelle pratiche
dove invece perdura e agisce. invece linsistenza dei discorsi che si prodigano a criticare e
rifiutare luso di queste categorie, che dovrebbe interessarci e insospettirci. Si tratta di un
insieme di discorsi dominati da una logica contraddittoria che da un lato afferma lesistenza
di una realt discriminatoria (che sarebbe incentivata dalluso delle categorie
culto/erudito) e dallaltro, paradossalmente, proprio a partire da questa constatazione,
nega lopportunit di usare le categorie che permetterebbero di descriverla e quindi di
affrontarla. La dicotomia culto/erudito, chiarisce Bourdieu,

esiste nella realt, sotto forma di gerarchie inscritte sia nelloggettivit del funzionamento
sociale (vedi per esempio le sanzioni del mercato scolastico) sia nella soggettivit dei
sistemi di classificazione dei gusti che, come dimostrano, e come ciascuno (in pratica) gi
43
sa, sono a loro volta gerarchizzati. Negare verbalmente le dicotomie valutative vuol dire
esporre una morale invece di una politica. (id.: 57)

lo stesso Bourdieu, in un altro testo, ad evidenziare linefficacia dellinversione verbale


falsamente rivoluzionaria delle operazioni di valorizzazione puramente simboliche della
cultura popolare:

Il culto della cultura popolare non altro, nella maggior parte dei casi, che
uninversione verbale e innocua, quindi falsamente rivoluzionaria, del razzismo di classe
che relega le pratiche popolari alla barbarie o alla volgarit: come certe celebrazioni della
femminilit non fanno che rafforzare il dominio maschile, cos questo modo in definitiva
alquanto confortevole di rispettare il popolo, un modo che, dietro lesaltazione
apparente, contribuisce a rinchiuderlo o a sprofondarlo in ci che , convertendo la
privazione in scelta o in compimento elettivo, procura tutti i profitti di unostentazione di
generosit sovversiva e paradossale, lasciando le cose come sono, gli uni con la loro
cultura (o la loro lingua) realmente colta e capace di assorbire la propria sovversione
distinta, gli altri con la loro cultura o la loro lingua prive di qualsiasi valore sociale o
soggette a brutali svalutazioni [] che vengono riabilitate in modo fittizio con un
semplice falso teorico. (Bourdieu 1997: 83)

Se qui Bourdieu usa il termine popolare essenzialmente come sinonimo di subalterno,


considerazioni analoghe valgono per la valorizzazione delle forme popolari della cultura in
contrapposizione a quelle considerate colte. Cos, continua Bourdieu, le politiche culturali
rivolte ai pi sfavoriti sono condannate allipocrisia:

da una parte in nome di un rispetto a un tempo condiscendente e inefficace di particolarit


e particolarismi culturali fortemente imposti e subiti, che finiscono cos per essere eletti
a scelte [][,] si chiudono gli espropriati nel loro stato omettendo di offrire loro i mezzi
reali per realizzare le loro possibilit mutilate [ad esempio la possibilit di avere un lavoro
stabile ed adeguatamente remunerato]; dallaltra si impongono universalmente (come
listruzione scolastica oggi) le stesse esigenze senza preoccuparsi di distribuire altrettanto
universalmente i mezzi per soddisfarle [ad esempio laccesso ad una scuola pubblica di
qualit], contribuendo cos a legittimare lineguaglianza che ci si accontenta di registrare e
di ratificare, esercendo per di pi, nella scuola soprattutto, la violenza simbolica associata
agli effetti dellineguaglianza reale [].(id.; gli inserti tra parentesi quadre sono miei)

Nel Brasile contemporaneo, linterdetto della dicotomia popolare/erudito sembra ripetere


nel campo culturale il funzionamento e il ruolo che il preconcetto di non avere preconcetti
(v. Fernandes 1972, in part. pp. 41-43) e il mito della democracia racial, con il
conseguente interdetto di parlare in termini oppositivi di razza bianca e razza negra, ha
assunto nel campo della questione razziale (sulla nozione di democracia racial v. la nota
248). Questi dispositivi discorsivi formano degli organismi integrati in cui lenunciazione
che nega e rifiuta una data realt, al livello simbolico, convive con linsieme di pratiche e
discorsi che laffermano e la producono, formando cos un sottile dispositivo di
mistificazione ideologica.

44
1.5.3 Popolare come posizione relazionale
La dicotomia popolare / erudito, pur includendo il riferimento ad una divisione di classe,
essendo le competenze necessarie allerudizione, in buona parte, in molte societ tra cui le
societ occidentali e tra queste la brasiliana, monopolio o quasi monopolio delle classi
dominanti, mantiene per unaccezione anche interclassista: produttori culturali non eruditi
sono presenti nelle classi borghesi, e intellettuali eruditi possono appropriarsi delle
competenze specifiche delle tecniche popolari, e operare allora sia come auctores eruditi
che come auctores popolari, o ancora come ibridi (come quegli intellettuali rinascimentali
che Peter Burke chiama anfibi). Viceversa, membri delle classi subalterne, per particolari
doti personali e altre circostanze favorevoli (la presenza di scuole pubbliche di qualit, la
disponibilit di borse di studio, o di istituti di istruzione filantropici), possono diventare
autori eruditi. Per questa ragione preferiremo in seguito parlare di forme culturali popolari,
piuttosto che di cultura popolare, volendo cos sottolineare il fatto che le forme culturali
popolari (rispetto alle erudite o alle forme culturali massive) non sono esclusive di una
particolare gruppo sociale omogeneo, n costituiscono un tutto integrato, ma una variegata
collezione di forme elaborate da una molteplicit di agenti culturali.
Per giustificare questa posizione in modo pi puntuale vediamo di formulare una critica
della nozione di cultura popolare, come sinonimo di cultura subalterna, in opposizione a
cultura dominante. In questo caso con i termini cultura popolare o cultura subalterna
si pretende identificare le forme culturali di determinati gruppi di una societ: i gruppi
subalterni in opposizione ai gruppi dominanti. Se non che tali gruppi sono in costante
relazione e comunicazione, cos che la dicotomia cultura subalterna / cultura dominante73
risulta particolarmente delicata da trattare, dovendosi sempre considerare le forme di
contatto e mediazione, di dipendenza, controllo e appropriazione, oltre che di resistenza e
conflitto che si stabiliscono tra i produttori e i consumatori di forme culturali che occupano
posizioni pi o meno dominanti o subalterne nello spazio sociale. Si tratta di nozioni
particolarmente scivolose dove sempre presente il rischio di isolare o essenzializzare i poli
estremi di una relazione complessa, escludendo dallanalisi le configurazioni intermedie pi
ambigue.
Per comprendere la difficolt di trattare con questi concetti ed illustrare il punto di vista a
partire dal quale in seguito ne faremo uso, vediamo di presentare la prospettiva relazionale
proposta da Alberto Cirese allinizio degli anni 70, evidenziandone i punti critici. Cirese

73
Preferiamo usare il termine pi generico dominante, rispetto a egemonico, in quanto meno
caratterizzato da connotazioni che rimandano alla pi specialistica nozione gramsciana di egemonia.
45
nella sua opera pi celebre, Cultura egemonica e culture subalterne (Cirese 1973),
proponeva una prospettiva relazionale sulla cultura popolare e il folclore dove suggeriva di
considerare la popolarit di un fenomeno [] come uso e non come origine, come fatto
e non come essenza, come posizione relazionale e non come sostanza (Cirese 1973: 15):

la popolarit [di una determinata figura culturale] non dipende dallorigine (che pu anche
essere culta o aristocratica), n dalla forma (che pu anche non essere peculiare e
specifica) e dipende invece dal fatto che quel particolare fenomeno (o gruppo di
fenomeni) presente (esclusivamente o almeno in modo prevalente e caratterizzante) in
un certo ambito sociale, e non invece presente (o presente in modo non caratterizzante)
in altri ambiti sociali che coesistono con i primi. [] La popolarit di un fatto culturale
(sia esso un canto o una pratica cerimoniale, una credenza o un racconto) la relazione
storica di differenza o di contrasto rispetto ad altri fatti culturali coesistenti e compresenti
allinterno dello stesso organismo sociale. Per esempio, la trasmissione orale dei testi
letterari popolarmente connotativa oggi e l dove esista una lite socio-culturale che
pratichi essenzialmente o esclusivamente la tradizione scritta; non lo (e non lo stata)
nelle societ o nelle epoche senza scrittura, nelle quali dunque non esisteva una
distinzione-opposizione tra oralit e scrittura. [].
Insomma la popolarit si definisce per differenza: se ne pu sostanzialmente parlare
solo nelle situazioni storiche e sociali in cui coesistono (sono compresenti) fenomeni non
popolari, culti, aristocratici (id. 15-16).

In breve, secondo Cirese, possiamo oggettivamente chiamare popolare ci che fanno,


pensano ed esprimono le classi popolari e subalterne in opposizione alle classi egemoniche.
qui opportuno per sottolineare e chiarire una certa ambiguit a nostro avviso presente
nella prospettiva elaborata da Cirese nei primi anni 70, frutto, ci pare, del mescolarsi dei
lasciti sotterranei della tradizione folclorica italiana pi antica, con le posizioni ideologiche
pi militanti dei movimenti politici di quegli anni. Non mi propongo, di seguito, di
sviluppare una valutazione critica della prospettiva di Cirese, che andrebbe anche
storicizzata in modo preciso. Lanalisi di alcune delle riflessioni di Cirese sul popolare, ci
serve qui solo per articolare e giustificare la nostra prospettiva teorica su questa questione,
mostrandone i punti di contatto e di differenza con la prospettiva di questo autore.74

Differenza o Alterit?
Prendiamo in esame brevemente alcuni brani di un altro testo di Cirese intitolato
significativamente Alterit e dislivelli interni di cultura nelle societ superiori (Cirese
1972b)
Cirese, se da un lato dichiara apertamente di considerare gli studi di etnologia europea
[] come linsieme delle operazioni documentarie, analitiche ed esplicative che si
applicano ai fenomeni di differenziazione culturale che esistono allinterno delle societ pi

74
Lanalisi che segue, abbiamo scoperto recentemente essere molto simile a quella sviluppata da Fabio Dei
in un suo scritto che abbiamo rintracciato sul sito fareantropologia (Dei 2011, v. in particolare i par. 2-3).
46
evolute (Cirese 1972b: 27), in seguito afferma la specificit delloggetto di questi studi
derivare dal fatto che noi prendiamo come punto di riferimento lalterit: scegliamo i fatti
che sono percepiti soggettivamente e che oggettivamente si pongono come altri rispetto a
quella che consideriamo essere lufficialit e lo standard culturale della nostra societ (id.).
Da un lato giustamente Cirese ribadisce essere la scelta secondo la relazione e non
secondo lessenza che ci garantisce una netta specificit, senza bisogno di far ricorso a
nessun popolo e a nessuna eternit (id.: 30). Dallaltro Cirese propone, nello studio del
folclore, di privilegiare lo studio dei fenomeni che

si differenziano da o si oppongono a, sia da un punto di vista soggettivo (i


portatori li considerano come propri) sia da quello oggettivo (i loro caratteri differiscono
dai caratteri dei fenomeni ufficiali standardizzati, ecc.) (id.)

Questa sua posizione, ci sembra trascurare il fatto che studiare un fenomeno relazionale
implica necessariamente lo studio concomitante dei due termini della relazione e
dellinterazione che si svolge tra di essi. Si tratta quindi di studiare la societ nel suo
complesso. Di qui la contraddittoriet, almeno teorica, di Cirese nel voler in qualche modo
separare gli studi euro-etnici dagli studi sociologici pi generali, isolando
paradossalmente uno dei due poli di un oggetto relazionale, e disconoscendo alla fine, ci
pare, lo stesso titolo della sua opera maggiore75. Citiamo un altro passo proprio di Cultura
egemonica e culture subalterne che sembra confermare le nostre osservazioni. Secondo
Cirese

Gli studi demologici [] tra tutti i comportamenti e le concezioni culturali [] isolano e


studiano quelli che hanno uno specifico legame di solidariet con il popolo (in quanto
distinto dalle elite. [] Gli studi demologici si occupano delle attivit e dei prodotti
culturali che sono popolarmente connotati [] se ne occupano proprio perch e proprio
in quanto popolarmente connotati perch esprimono, documentano e insomma
rappresentano una particolare e specifica condizione socio-culturale. [] rappresentano
certi modi di concepire e di vivere il mondo e la vita che appaiono propri di certi gruppi
sociali. (Cirese 1973: 14; corsivo dellautore)

Cirese, nelle note preliminari del libro, dichiara giustamente la necessit di collocare gli
oggetti degli studi demologici nel quadro reale dei problemi del nostro tempo e delle
tensioni che lo attraversano a tutti i livelli (id.: VII), e sottolinea la presenza tra i vari
gruppi subalterni e dominanti di forme complesse di comunicazione, scambio e conflitto
(id.), di processi di circolazione culturale o meglio di circolazione sociale di fatti culturali
(id.: 19), di discesa o ascesa di forme culturali, non sempre spontanei e pacifici, ma dovuti

75
Almeno che la congiunzione nel titolo non si debba interpretare come una disgiunzione esclusiva
legittimante la relativa separazione di due aree di studio e il ruolo degli specialisti di entrambe.
47
anche a quelle imposizioni civilizzatrici dei quadri egemonici su quelli subalterni [][che]
possono essere espressi in termini di acculturazione (id.). Nonostante ci, ci pare che nei
brani citati permanga un interesse e una tensione verso lo studio delle culture subalterne in
quanto considerate appunto come culture isolate, analizzabili anche di per s, al di l dei
rapporti di forza in cui si inscrivono.76
Altra cosa sarebbe affrontare i problemi della presenza in una data societ di diverse
configurazioni culturali in una prospettiva dinamista, come nel caso dei lavori pioneristici di
Balandier sulla situazione coloniale in Africa (Balandier 1951) e di Bastide sui sincretismi
afroamericani (Bastide 1970a). La dialettica tra dinamica interna ed esterna (Balandier
1971) o tra causalit interna ed esterna (Bastide 1971), tra passato storico e presente,
confluiscono in questi autori in una prospettiva di studio etnografico della situazione
globale in cui i propri oggetti di ricerca sono immersi (id.).
Lisolamento dei fatti popolari, considerati nella loro autenticit separata, nella loro
Alterit, come vedremo, una caratteristica tipica degli studi antiquari e folclorici (v.
4.2.1) presente sin dai loro esordi e rappresenta una disposizione epistemologica ricorrente
anche negli studi antropologici, riemergendo a volte improvvisamente come una forma di
ritorno del rimosso o del represso (Belmont 1986)77. come se il desiderio di descrivere e
studiare delle forme culturali pure, di per s non dicibile nel discorso accademico,
continuasse a lavorare anche sotto quegli approcci che a prima vista sembrano escludere le
prospettive culturaliste.

76
Cirese giustifica lo studio delle alterit popolari ricordando le origini delle differenze interne delle
forme culturali delle societ Occidentali, che in linea schematica riconduce a tre fattori principali:
- lisolamento delle zone periferiche rispetto a quelle centrali e capaci di pi decise ed espansive
innovazioni [] con conseguente disparit di ritmi e diversit di direzioni di sviluppo (Cirese 1973: 11) .
- la discriminazione culturale dei gruppi egemonici nei confronti dei gruppi subalterni, esclusi [] dalla
produzione come dal godimento di certi beni di cultura (id.).
- la resistenza dei ceti periferici e subalterni alle imposizioni civilizzatrici dei ceti egemonici (id.).
Il primo fattore non sembra pi agire in modo decisivo sulle forme culturali subalterne contemporanee visto
che il consumo dei materiali culturali prodotti dalle industrie culturali reso disponibile anche agli abitanti
delle aree pi remote tramite la televisione e forme di distribuzione capillari. Riguardo al secondo e al terzo
punto possiamo osservare che la discriminazione della cultura popolare operata dai gruppi egemonici non
impedisce affatto a questi ultimi di accedere, appropriarsi e manipolare le forme culturali subalterne,
riproponendone e imponendone in seguito le forme igienizzate ai settori popolari, le cui forme di resistenza
sono sempre parziali (v. anche infra a p. 50 il paragrafo: Subalterno / egemonico come campo di forze).
Per superare il rischio di isolare il popolare dal suo contesto relazionale effettivo, rischio insito anche in
concezioni dicotomiche che apparentemente sembrano focalizzare la propria attenzione sul conflitto e la
relazione, abbiamo ritenuto decisivo adottare, nonostante la sua complessit, la nozione di spazio sociale e di
campo di Bourdieu. Si tratta a nostro avviso di superare il culturalismo sia nelle sue forme essenzialiste, sia
nelle figure che esaltando le forme di ibridazione culturale finiscono spesso per non riconoscere pi la
differenza che sussiste tra le strategie egemoniche del potere e le forme di espressione subalterne.
77
Per una discussione del caso di Lvi-Strauss v. Parodi 2009.
48
Il popolare non monopolio dei settori popolari
La prospettiva sul popolare che caratterizza il popolare in quanto cultura subalterna
in opposizione a cultura egemonica presenta anche un altro problema: rende difficile
considerare il fatto che i partecipanti e gli autori delle medesime manifestazioni folcloriche
possono provenire da diverse classi sociali. Come osserva giustamente Canclini, il
popolare non monopolio dei settori popolari (Canclini 1989: 161) e nelle feste si
mescolano persone e gruppi folclorici organizzati da leader di differenti status sociali.

Levoluzione delle feste tradizionali, della produzione e vendita dellartigianato, rivela che
queste non sono pi compito esclusivo dei gruppi etnici, n dei settori contadini pi ampi,
e nemmeno delloligarchia agraria; intervengono anche, nella loro organizzazione, i
ministeri della cultura e del commercio, le fondazioni private, le fabbriche di bibite, la
radio e la televisione. I fatti culturali folk o tradizionali sono oggi il prodotto
multideterminato di attori sia popolari che egemoni, rurali e urbani, locali, nazionali e
transnazionali. (id.)

Si dovr allora chiamare le forme folcloriche, nella loro articolazione complessiva,


subalterne o egemoniche? evidente qui la necessit di disporre di strumenti di analisi in
grado di scandagliare pi in profondit la struttura di questo tipo di eventi.
Questa situazione in verit non neppure strettamente legata al contesto storico
contemporaneo. Carlo Ginzburg nei paragrafi conclusivi di Il formaggio e i vermi ricorda le
radici popolari di gran parte dellalta cultura europea, medioevale e post-medievale
(Ginzburg 1976: 145-146).
Ci che deve essere segnalato, anche da un punto di vista storico, una sorta di
asimmetria tra le possibilit relativamente facili di accesso alla fruizione e alla stessa
elaborazione delle culture popolari, e di controllo delle sue forme, da parte delle classi
superiori, e, viceversa, la relativa esclusione delle classi popolari dalle competenze ed dai
mezzi economici necessari alla produzione di opere erudite e alla padronanza e gestione dei
mezzi di diffusione delle forme culturali tecnologicamente pi evolute: la scrittura e la
stampa nel passato, le moderne tecnologie dei media audiovisivi nellultimo secolo (da cui
lutilit di usare la coppia oppositiva popolare / erudito)78. Lo stesso Ginzburg osserva che
se

Figure come Rabelais e Bruegel non furono probabilmente splendide eccezioni. Tuttavia
esse chiusero unet caratterizzata dalla presenza di fecondi scambi sotterranei, in
entrambe le direzioni, tra alta cultura e cultura popolare. Il periodo successivo fu
contrassegnato invece sia da una sempre pi rigida distinzione tra cultura delle classi

78
La recente diffusione interclassista dellaccesso a internet pone, almeno in prospettiva, delle questioni
nuove che per qui non considereremo.
49
dominanti e cultura artigiana e contadina, sia dallindottrinamento a senso unico delle
masse popolari. (Ginzburg 1976: 146)

Riprendendo la distinzione tra piccola e grande tradizione proposta dallantropologo


Robert Redfield, lo storico inglese Peter Burke osserva come gi nel500 la circolazione tra
cultura popolare e cultura delle elite intellettuali presentasse delle forti asimmetrie:

Mentre lelite, infatti, partecipava alla piccola tradizione, la gente comune, invece, non
partecipava alla grande tradizione. La ragione di tale asimmetria era che le due tradizioni
venivano trasmesse in modi diversi: la grande tradizione veniva trasmessa in modo
ufficiale nelle scuole di grammatica e nelle universit ed era una tradizione chiusa []; la
piccola tradizione, al contrario, veniva trasmessa in modo non ufficiale ed era aperta a
tutti, come la chiesa, losteria e il mercato. (Burke 1978: 31)

Le elite partecipavano alla cultura popolare come ad una seconda cultura vivendo, osserva
Burke con unespressione suggestiva, una vita, per cos dire anfibia:

avevano una doppia cultura ed erano bilingui [] lelite parlava o scriveva in latino o una
forma letteraria del vernacolo, conservando tuttavia la capacit di esprimersi in dialetto,
come in una seconda o terza lingua. Per lelite, ma solo per essa, le due tradizioni avevano
funzioni psicologiche diverse: la grande tradizione era una cosa seria, quella piccola era
come un gioco. (id.)

Il modello di Burke, che concepisce la segmentazione del campo della cultura in forme
complesse di stratificazione asimmetriche, risulta particolarmente utile per comprendere gli
scambi ineguali che avvengano anche tuttora in Brasile e nel Maranho tra le differenti
frazioni che partecipano del campo della cultura popolare. Nel contesto contemporaneo,
come osserva Cirese riferendosi allambito europeo, si osserva anche il biculturalismo dei
ceti popolari che sono

contemporaneamente inculturati (vale a dire integrati nella cultura del gruppo ristretto al
quale appartengono) e acculturati (cio resi partecipi anche della cultura egemonica,
nazionale o altro). [] Di qui il biculturalismo, i sincretismi, le contraddizioni non risolte,
la coesistenza di concezioni opposte e in linea di principio inconciliabili. (Cirese 1972b:
39)

Subalterno / egemonico come campo di forze


Se ammettiamo che al medesimo tempo settori delle classi pi agiate partecipino alle
forme della cultura popolare (in quanto opposta a cultura erudita) e che le classi subalterne
partecipino (almeno come consumatori) alla cultura egemonica, lanalisi del popolare in
quanto opposto a ci che dominante diventa pi complessa e difficile. Bisogna
innanzitutto sforzarsi di cogliere, al di sotto delle definizioni descrittiviste del popolare
operate di sovente dagli studiosi del folclore e dai funzionari pubblici impegnati nelle

50
operazioni di valorizzazione delle forme popolari della cultura descrizioni secondo cui la
cultura popolare consisterebbe in tutte le cose che il popolo fa o ha fatto , linterminabile
gioco di forze che struttura le tensioni e le opposizioni tra ci che nelle forme culturali
subalterne appartiene al senso comune, allegemonia della cultura dominante o comunque
svolge una funzione neutralizzante i conflitti, e ci che appartiene alle tattiche di resistenza
subalterne, tattiche che non sono allora n gli agenti n le forme a definire ma la funzione.
Nel caso dello studio delle forme popolari, come suggerisce Stuart Hall, la difficolt
consiste nel seguire la dinamica di inventari i cui elementi, al di l delle appartenenze di
classe di coloro che li mettono in scena, cambiano continuamente di posizione. Secondo
Hall, non sono i contenuti formali dei materiali culturali a strutturare il campo delle pratiche
subalterne, ma le mutevoli relazioni di forza che sono in grado di definirne il senso e il ruolo
allinterno del pi ampio spazio sociale a cui appartengono: il significato di una forma
culturale, e la sua posizione nel campo culturale, non sono impressi nella sua forma, e la sua
posizione non viene decisa una volta per tutte (Hall 1981: 80).
Si tratta allora di considerare la cultura popolare non solo come un inventario di oggetti
culturali, di usanze e costumi rituali, ma come un processo attraverso il quale alcune cose
vengono valorizzate affinch altre possano essere destituite (id.). Se lanalisi di Hall
sostanzialmente corretta, evidenziando le appropriazioni distintive delle forme culturali
popolari riconosciute in un dato campo ed operate di volta in volta da agenti di classi
diverse, ha per, a nostro avviso, un difetto. Persiste nel limitare la sua analisi agli oggetti e
al loro uso distintivo indipendente dai contenuti che essi esprimono. Questo tipo di strategia
indubbiamente esiste e presenta una sua specifica efficacia: ad esempio, in Brasile i
movimenti di afrodiscendenti man mano che alcune forme culturali considerate parte della
loro tradizione culturale sono appropriate dalle istituzioni dello stato e dagli intellettuali
cosmopoliti come simboli nazionali (come nel caso del samba), a loro volta si appropriano
di altre forme, spesso importate dallestero e dai circuiti internazionali, come ad esempio la
musica soul e recentemente nel maranho la musica reggae, forme che vengono assunte ad
emblemi distintivi con cui rivendicare la propria identit differenziale nel Brasile (Silva C.
1995, in part. il cap. IV; id. 2007). Ma vi sono anche altre strategie pi sottili che
trasmettono dei contenuti specifici, sebbene spesso in modo velato o metaforico, facendo
allora delle forme popolari della cultura degli strumenti di contestazione in grado di
individuare dei bersagli pi precisi, tematizzandone le forme e i problemi: ad esempio
alcune varianti dellauto del Bumba-meu-boi mettono in scena attraverso lartificio
narrativo della comdia del boi il contesto conflittuale tra il fazendeiro e il contadino

51
espropriato dalle sue terre, formulando una critica ironica e farsesca del contesto
socioeconomico delle zone rurali del nordest del Brasile (per un es. vedi p. 242)
Nella cultura popolare opera dunque un campo di lotte mai definitivamente vinte o perse,
i cui risultati, con la loro duplicit, sono il frutto, come afferma ancora Stuart Hall, del
doppio movimento di contenimento e resistenza che costantemente e inevitabilmente la
caratterizza (id.: 72), il frutto di una lotta discontinua e ineguale, da parte della cultura
dominante e dei suoi agenti, per disorganizzare e riorganizzare la cultura popolare, e per
confinare e rinchiudere le sue forme (id.: 78), a cui corrispondono delle resistenze e delle
sostituzioni: la dialettica della lotta culturale, che procede sempre lungo linee complesse
di resistenza e accettazione (id.), di assimilazione e distorsione, di negoziazione e recupero.
Il termine cultura popolare pu essere usato allora per indicare lo sfasamento continuo
che le forze in campo determinano tra una cultura e una classe (id.: 83-84). Da un lato vi
sono le forme culturali delle classi subalterne, dallaltro delle tattiche di resistenza popolari,
contrapposte, ma spesso conviventi, a dei fenomeni di passivit e di astensionismo politico o
di adesione alle forme culturali dominanti. Gli insiemi delle forme culturali delle classi
subalterne e delle tattiche di resistenza non coincidono, ma si sovrappongono secondo gradi
che dipendono dalla congiuntura storicamente situata delle lotte in essere tra il dominante e
il subalterno.

TATTICHE DI
RESISTENZA
SUBALTERNE
FORME
CULTURALI
DELLE CLASSI
SUBALTERNE

Fig. 2 - Sfasamento dinamico tra tattiche di resistenza popolare e classi subalterne

Da qui deriva, come affermava Cipriani, alla fine degli anni 70, lambiguit delle forme
culturali delle classi popolari, processi ibridi e complessi attraverso cui trovano espressione
da un lato il quadro esistenziale delle classi subalterne e il precipitato storico di una diuturna
resistenza ad un dominio, dallaltro una sorta di ghetto socio-culturale di emarginazione

52
indotta e di autoemarginazione conseguente dei settori popolari, mezzo e canale di
diffusione per orientamenti ideologici rassegnati o ambivalenti in relazione ai gruppi
dominanti (cfr. Cipriani 1979: 13; v. anche Canclini 1989: 162). Nella cultura popolare e nel
folclore trovano infine espressione e diffusione le forme culturali peculiari delle ideologie e
del gusto delle classi dominanti e medie. La cultura popolare, allora, pu funzionare come
una sorta di cavallo di troia che

offre agio, secondo diverse modalit, per un suo utilizzo sostanzialmente antipopolare da
parte di classi, movimenti, istituzioni che la asserviscono [] in vista di obiettivi talora
scopertamente e immediatamente strumentali [][il controllo degli strati subalterni e
laffermazione del consenso] talora invece pi latenti, astutamente celati da motivazioni
apparentemente credibili ma egualmente mistificanti [ad esempio lo sviluppo economico].
(Cipriani 1979: 13)

Laffermazione di un relativo consenso nei confronti dello status quo, chiarisce ancora
Cipriani,

non un risultato immediato e facile da attingere e per le differenziazioni economico-


culturali degli strati sociali dipendenti ne favoriscono laffermazione, sia pure parziale. A
tale proposito un posto tutto particolare occupano gli strumenti di comunicazione degli
schemi ideologici. La manipolazione e la distorsione assumono in questo quadro valori e
livelli non sempre documentabili appieno nella loro incidenza effettiva.
[][Non] vero, almeno in questo frangente, che le classi subalterne siano meno ricettive
e disponibili rispetto a valori culturali proposti dalla ideologia dominante.
In realt quando si fa perno su un veicolo tanto familiare qual quello della stessa cultura
popolare lassorbimento di credenze e idee quasi garantito, sicch il raggiungimento del
consenso non appare essere particolarmente difficile.
Il potere viene allora legittimato dal consenso popolare che pochi strumenti e scarsa
incisivit ha per controbattere a sua volta. Il verticismo esce cos rafforzato dalla stessa
base che dovrebbe minacciarlo. (id.: 15)79

Vedremo in seguito come il quadro descritto da Cipriani in relazione al contesto della


cultura popolare italiana alla fine degli anni 70, mantenga anche nel Brasile contemporaneo
tutta la sua validit (cfr. 3.6.5 e 3.6.6). La strategia di potere accennata da Cipriani
richiama le strategie di dominazione tipiche dei populismi sudamericani (v. p. 265)

1.5.4 Strategie e tattiche (de Certeau)


Vediamo di chiarire cosa intendiamo con la nozione di tattica, in contrapposizione alla
nozione strategia. La molteplicit delle azioni che fluiscono ed operano in un campo, o in
un arena pu essere pensata come il luogo in cui le strategie dominanti si intrecciano alle

79
In effetti le forme popolari del folclore possono funzionare secondo due principi tra loro opposti: da un
lato, come nel caso dei sincretismi etnici e religiosi afrobrasiliani, possono nascondere la conservazione di
costumi e usanze popolari sotto nuove spoglie, appropriate dalle forme della cultura egemoniche, piegandole ai
propri scopi; dallaltro possono occultare nel permanere degli emblemi e delle forme materiali folcloriche la
penetrazione di nuovi principi, di nuovi valori che possono cos essere assorbiti ed accettati con minor
difficolt, come elementi della tradizione popolare.
53
tattiche subalterne. Il modo in cui Michel de Certeau, a partire da unidea generale di
controllo di un luogo proprio e di assenza di un luogo proprio, definisce le strategia e la
tattiche, ci sembrato particolarmente efficace per trattare la complessit del campo della
cultura popolare maranhense. Precisiamo brevemente il significato delle nozioni proposte da
de Certeau a cui in seguito faremo riferimento.
De Certeau chiama strategia,

il calcolo (o la manipolazione) dei rapporti di forza che divengono possibili dal momento
in cui un soggetto dotato di una propria volont e di un proprio potere (unimpresa, un
esercito, una citt, unistituzione scientifica) isolabile. Essa [la strategia] postula un
luogo suscettibile dessere circoscritto come spazio proprio e di essere la base da cui
gestire i rapporti con obiettivi o minacce esteriori (i clienti o i concorrenti, i nemici, la
campagna intorno la citt []) (id.: 71)

Un luogo proprio consente un controllo dei luoghi attraverso lo sguardo, attraverso


la suddivisione dello spazio permette una pratica panoptica a partire da un luogo (id.: 72).
Si tratta della messa in opera di un tipo specifico di sapere/potere che il potere di crearsi uno
spazio proprio consente: un potere la condizione preliminare di questo sapere, e non
soltanto un suo effetto []. Ne determina e controlla le caratteristiche. Si riproduce
attraverso di esso (id.). Le strategie sono dunque azioni che, grazie al postulato di un
luogo del potere (il possesso di uno spazio proprio), elaborano luoghi teorici (sistemi e
discorsi totalizzanti), capaci di articolare un insieme di luoghi fisici in cui le forze vengono
ripartite (id.: 75).
De Certeau definisce invece tattica lazione calcolata a partire dallassenza di un luogo
proprio: la tattica ha come luogo solo quello dellaltro. [] movimento allinterno del
campo visivo del nemico (id.: 73). Unarte del pi debole, che non potendosi basare su di
un luogo proprio, per mezzo della mobilit che tale condizione consente, attraverso una
continua vigilanza, approfitta delle occasioni favorevoli che le circostanze di volta in volta
presentano. La tattica non ha modo di mantenersi autonoma (id.), in quanto determinata
dallassenza di potere (id.: 74). Si tratta dei mille modi di fare o disfare il gioco dellaltro,
ovvero lo spazio istituito da altri, [che] caratterizzano lattivit [...] di gruppi che, non
avendo un luogo proprio, devono districarsi in una rete di forze e di rappresentazioni
stabilite (id.: 49)
Le tattiche costituiscono, per de Certeau, dei modi duso che selezionano frammenti
derivati dai vasti insiemi della produzione per comporre storie originali. Combinano
elementi dissonanti per insinuare qualcosa di diverso nel linguaggio di un luogo (id.: 74).
Poich le strategie che tentano di comprendere e rappresentare queste pratiche sociali spesso

54
tengono conto solo di ci che utilizzano, non dei modi di utilizzarlo (id.: 70), ecco che al
loro sguardo tali pratiche possono diventare invisibili.
In conclusione, possiamo dire che le strategie puntano sulla resistenza che
linstaurazione di un luogo contrappone allusura del tempo; le tattiche invece puntano su
unabile utilizzazione di questultimo (de Certeau 1990: 75)80.

1.5.5 Sintesi delle categorie adottate nella ricerca


Riassumiamo la terminologia e gli oggetti che riguardano le nozioni di popolare e folclore
a cui faremo in seguito riferimento.
Considereremo da un lato il livello dei discorsi nativi sul folclore, la cultura popular e
il patrimonio81, e quindi linsieme dei molteplici oggetti a cui si riferiscono con tale
terminologia e che a vario titolo, individuano, definiscono, rappresentano e usano gli agenti
sociali appartenenti al campo etnografico della ricerca (cap. 2). Considereremo quindi nel
cap. 3, il campo folclorico, il campo del folclore o il campo della cultura popolare
(espressioni che riterremo sinonime), campo identificato da una specifica forma di illusio o
di credenza che coinvolge unampia frazione di questi agenti (credenza nel valore del
folclore e nel valore della sua valorizzazione: v. il 3.1), campo che si articola in una
specifica struttura posizionale, arena di lotta in cui specifiche forme di capitale vengono
prodotte, investite, scambiate e accumulate (v. in part. i 3.3, 3.6).
Dallaltro faremo uso di alcune coppie di categorie oppositive che riteniamo
indispensabili per cogliere le contraddizioni e i conflitti che attraversano il campo della
ricerca: classe dominante / classe dominata, popolare / erudito, popolare / massivo, tattiche
di resistenza subalterne/ strategie di controllo egemoniche. Tali categorie ci permettono di
affrontare, non completamente sguarniti di strumenti analitici, il complesso spazio di
integrazione, di mediazione e di conflitto che coinvolge sia un insieme di tattiche,

80
Occorre qui sottolineare, per evitare i fraintendimenti a nostro avviso potenzialmente presenti anche nella
prospettiva di de Certeau, che le tattiche subalterne anche se possono presentare un certo grado di
incorporazione, strutturandosi nelle forme di un habitus di classe che impone determinati vincoli allazione
diretta, allo stesso tempo possono essere affiancate, quando sorgano le occasioni propizie, da pratiche volte ad
occupare degli spazi propri, accompagnando allora, nella forma di tattiche di guerriglia culturale, delle vere e
proprie pratiche rivoluzionarie. Pratiche che attivando le reti popolari di reciprocit e di mutuo aiuto, mettono
a frutto altre disposizioni e competenze, di coordinamento ed organizzazione collettiva, anchesse parte del
patrimonio culturale dei ceti subalterni. anzi forse il controllo di luoghi propri di autonomia, lobiettivo
sotterraneo di cui le tattiche continuamente esplorano e testano le possibilit di realizzazione e i punti di
emergenza e di innesco. Su questo punto vedi anche Scott 1990: Il dominio e larte della resistenza.
81
Lanalisi del recente sviluppo di nuovi dispositivi patrimoniali in Brasile e nel Maranho e lanalisi della
loro genealogia doveva costituire la seconda parte della tesi. Nonostante lingente massa di dati raccolti
durante le ricerche di campo (interviste, documenti, osservazioni etnografiche) e di testi parzialmente elaborati
inerenti a questa problematica, visti i limiti di tempo imposti al complesso della ricerca di dottorato, abbiamo
preferito nella fase di scrittura della tesi concentrarci sulle questioni strettamente inerenti al campo del folclore
(vedi per i 4.2.4, 4.2.7).
55
stratagemmi, manipolazioni, compromessi, connivenze, ambiguit, resistenze, sia il piano
delle strategie di lungo periodo e dei dispositivi disciplinari normalizzatori messe in campo
dal potere legittimo e dai gruppi dominanti attraverso il controllo di apparati e istituzioni
(organi e segreterie municipali, statali e federali, televisioni, giornali, partiti politici), e
attraverso lazione pi diffusa di imprese, fondazioni e singoli intellettuali.82

82
La differenza essenziale che sussiste tra concetti nativi (emici) e concetti disciplinari (etici), i termini
teorici adottati in una ricerca, consiste nel fatto che mentre i concetti etici devono essere tra loro coerenti,
opportunamente coordinati, e la loro eventuale flessibilit deve essere per lo meno controllata e circoscritta, i
concetti nativi nel loro insieme possono essere tra loro in contraddizione, testimoniando anche al livello della
terminologia i conflitti che si manifestano tra i vari soggetti che operano nel campo etnografico,
contraddittoriet la cui esposizione ci aiuta a comprendere la complessit relazionale del campo. Usare i
concetti nativi alla stregua di concetti etici conduce invece a delle difficolt teoriche e a dei vicoli cechi
proprio per la contraddittoriet insita nei significati espressi dai concetti nativi. Questa confusione deve essere
dunque stabilmente evitata.
56
2 La Cultura popolare e il folclore nelle istituzioni
di So Lus do Maranho

Per dare un primo quadro generale del campo etnografico della ricerca, vediamo di
tracciare, almeno nelle sue linee generali, larena della cultura popolare e del folclore in So
Lus do Maranho. Preciseremo innanzitutto gli usi locali istituzionali e legittimi delle
espressioni cultura popolare e folclore. Cercheremo quindi di mostrare sinteticamente il
funzionamento dei luoghi di contatto tra le pratiche i discorsi legittimi delle istituzioni (i
dispositivi istituzionali) e i produttori della cultura popolare.

Cosa sono la cultura popolare e il folclore


La cultura popolare e il folclore esistono innanzitutto nei discorsi, nel linguaggio. Ma i
discorsi nella loro operativit definiscono, delimitano, costruiscono, rendono significative
delle configurazioni di contenuto associate a dei referenti sui quali i discorsi attivano delle
pratiche. Le pratiche a loro volta modificandosi e interagendo con i discorsi mettono alla
prova il linguaggio producendo nuove configurazioni dei campi semantici coinvolti.
Cos quando parliamo di cultura popolare e folclore in So Lus do Maranho ci riferiamo
sia ai discorsi locali che coinvolgono queste espressioni, e quelle a loro direttamente
connesse, sia agli oggetti e alle pratiche che tali discorsi mobilitano e su cui fanno presa,
al di l anche dello stretto ambito di referenza individuato, in modo pi o meno pertinente,
dalle definizioni esplicitamente formulate. Non intendiamo qui discutere in primo luogo la
consistenza delle definizioni e delle classificazioni che cercano di dire che cosa il folclore
e la cultura popolare, ovvero valutare le definizioni in quanto ben poste o mal poste,
valutare se alle definizioni corrispondono delle realt oggettivamente e univocamente
circoscrivibili. Per noi i discorsi, grazie allefficacia performativa della parola, costituiscono
inevitabilmente delle realt, o meglio producono degli effetti pratici ed entrano in rapporto
con altri discorsi.
Per individuare preliminarmente il campo operativo delle espressioni cultura popolare e
folclore non ci resta allora che descrivere almeno sommariamente i discorsi che
coinvolgono gli oggetti e le pratiche a cui questi si riferiscono o su cui fanno presa,
cercando di cogliere le regolarit che racchiudono. Laspetto pi interessante e pi
problematico di tali nozioni deriva dal fatto di comprendere una pluralit eterogenea di
57
proposizioni e di pratiche popolari ed erudite, scientifiche e quotidiane, dominanti o
subordinate, istituite o diffuse.
I discorsi nativi che coinvolgono la cultura popolare e il folclore, a secondo del loro
luogo di enunciazione, presentano sia delle sfumature locali sia i toni pervasivi dei discorsi
globali. Cercher qui di dar conto soprattutto del primo registro. Nonostante ci cercheremo
anche di evidenziare alcuni degli elementi che rimandano alle reti nazionali e globali di
significazione. Questi aspetti saranno approfonditi in seguito nel cap. 4.

2.1 La Cultura popolare e il folclore nei discorsi e nelle pratiche delle


istituzioni

Innanzitutto i termini cultura popular e folclore compaiono in Brasile e nel


Maranho nella denominazione di una serie di istituzioni, sia pubbliche, incardinate nelle
strutture dello Stato, che private, appartenenti alla cos detta societ civile locale. La
presenza di questi termini nelle denominazioni di queste istituzioni riconosce, certifica e
consacra lesistenza legittima di una specifica area di intervento.
I discorsi enunciati dalle istituzioni dello Stato, dai loro organi e dai loro rappresentanti,
per il capitale simbolico, politico, sociale ed economico di cui godono, per la diffusione
mediatica di cui usufruiscono, inculcati pervasivamente con la loro ripetizione, sono
riconosciuti, dal variegato insieme di interlocutori che ne ha accessibilit in una data
regione, come discorsi autorevoli, autorizzati e dotati di autorit83. Essi rispettano i requisiti

83
Accogliamo qui la definizione di Bourdieu, secondo cui
Lo Stato il punto di arrivo di un processo di concentrazione di diverse specie di capitale, capitale di forza
fisica o di strumenti di coercizione (esercito, polizia), capitale economico, capitale di cultura o meglio, di
informazione, capitale simbolico. Questa concentrazione, in quanto tale, fa dello Stato il detentore di una
specie di metacapitale che conferisce potere sulle altre specie di capitale e su chi le detiene. La concentrazione
di diverse specie di capitale (che va di pari passo con la costruzione dei diversi campi corrispondenti) porta
infatti allemergere di un capitale specifico, propriamente statale, che permette allo Stato di esercitare un
potere sui diversi campi e sulle diverse specie particolari di capitale, in particolare sui tassi di cambio tra di
esse. (Bourdieu 1994: 96)

Cosa che a noi qui pi interessa, il monopolio della forza fisica e la concentrazione del capitale economico
legata allistituirsi di una fiscalit unificata procede di pari passo con la concentrazione del capitale di
informazione:
Lo Stato concentra linformazione, la elabora e la ridistribuisce. E, soprattutto, compie ununificazione teorica.
Situandosi dal punto di vista del Tutto, della societ nel suo insieme, responsabile di tutte le operazioni di
totalizzazione specialmente attraverso il censimento, la statistica o la contabilit nazionale e di
oggettivazione attraverso la cartografia, rappresentazione unitaria, dallalto, dello spazio, o, semplicemente,
attraverso la scrittura, strumento di accumulo della conoscenza (per esempio gli archivi) e della codificazione
intesa come unificazione cognitiva comportante una centralizzazione e una monopolizzazione a vantaggio dei
dotti o dei letterati. [] lo Stato contribuisce allunificazione del mercato culturale unificando tutti i codici,
come il codice giuridico, linguistico o metrico, e normalizzando le forme di comunicazione, in particolare
quella burocratica (per esempio i moduli, gli stampati, ecc.). Attraverso i sistemi di classificazione
(specialmente per et e per sesso) inscritti nel diritto, nelle procedure burocratiche, nelle strutture scolastiche e
nei rituali sociali [], lo Stato modella le strutture mentali e impone principi comuni di visione e di divisione
58
che individuano secondo Bourdieu la specificit dei discorsi legittimi: sono enunciati nelle
forme autorizzate, da persone autorevoli, dotate del diritto alla parola, in luoghi e situazioni
autorizzate (Bourdieu 1982: 91). Anche quando oggetto di critiche, il loro riconoscimento,
consente di beneficiare o di aspirare, a seconda delle relative posizioni occupate, ad una
frazione dei capitali di cui dispongono le istituzioni che enunciano ed autorizzano tali
discorsi. allora da questi discorsi che inizieremo a tracciare il quadro del campo della
cultura popolare e del folclore in So Lus do Maranho. Allo stesso tempo seguendone le
trame generali potremo introdurre le principali istituzioni presenti nel campo etnografico
della ricerca.

Il Centro Nacional de Folclore e Cultura Popular


Iniziamo a considerare le istituzioni federali riconosciute anche localmente di una
superiore autorit, autorit dipendente, oltre che dalleffettivo potere di cui dispongono, dal
legame diretto che le lega al governo e ai simboli nazionali, a loro volta celebrati in Brasile
da una variet di rituali di ostentazione dellautorit84. Al livello nazionale, i termini Cultura
popolare e folclore compaiono nella denominazione del Centro Nacional de Folclore e
Cultura Popular (CNFCP) di Rio de Janeiro, lunica istituzione pubblica federale che
sviluppa ed esegue programmi e progetti di studio, ricerca, documentazione, diffusione e
incentivo delle espressioni dei saperi e dei modi di fare [fazeres] del popolo brasiliano
(CNFCP, sito internet). Il CNFCP, durante la sua storia, ha assunto varie denominazioni
passando ad integrare diversi organi federali del Brasile. Nel 1958 fondata la Campanha
de Defesa do Folclore Brasileiro (CDFB), organo vincolato al Ministrio da Educao e
Cultura (MEC). Nel 1976 la CDFB incorporata alla Fundao Nacional de Artes

[] cos facendo, esso contribuisce a costruire ci che comunemente si indica come identit nazionale. (id.:
101-102)

La concentrazione del capitale di informazione collegata circolarmente al potere dello Stato di nominare
(di dare nome e di eleggere) e quindi al potere di codificare, garantire, certificare ed assegnare
burocraticamente capitali simbolici, cio titoli di autorit e di legittimit universalmente riconosciuti. Lo Stato
costituisce unistanza centrale di nomina. Nella formulazione pi coincisa: lo Stato una X (da determinare)
che rivendica con successo il monopolio delluso legittimo della violenza fisica e simbolica su un territorio
determinato e sullinsieme della popolazione corrispondente, incarnandosi contemporaneamente
nelloggettivit, sotto forma di strutture e meccanismi specifici, e nella soggettivit o, se si preferisce, nei
cervelli, sotto forma di strutture mentali, di schemi di percezione e di pensiero (id.: 94-95). Istituzione
istituita, rappresenta il punto di arrivo di un processo di istituzione che opera nelle strutture sociali e insieme
nelle strutture mentali ad esse conformi.
84
Per citare solo un esempio, linsediarsi del nuovo Presidente della repubblica celebrato in Brasile con un
rituale particolarmente elaborato simile ad una sorta di rituale di regalit, codificato nella sua forma attuale dal
Decreto 70.274 del 9 di marzo 1972. La cerimonia accompagnata dai mass-media e prevede una sequenza di
momenti topici che danno occasione al corteo presidenziale di attraversare, a partire dalla Cattedrale di
Brasilia, il panorama scenografico degli edifici governativi della Capitale (per unanalisi simbolica del rituale
dellinsediamento di Luiz Incia Lula da Silva, nel 2003, vedi Albuquerque, Holzbach 2007).
59
(FUNARTE) 85 con il titolo di Instituto Nacional do Folclore (INF). Nel 1997 lINF
rinominato Centro Nacional de Folclore e Cultura Popular. Nel 2003, dopo la creazione del
Programa Nacional do Patrimnio Imaterial (PNPI) il CNFCP passa a integrare lInstituto
do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional (IPHAN) vincolato al Ministero della Cultura
(MinC)86.
La congiunzione di cultura popolare e folclore che troviamo nella denominazione del
CNFCP ribadita da Claudia Marcia Ferreira, attuale direttrice del CNFCP in un testo
proposto durante il seminrio: Patrimnio Cultural e Identidade Nacional, tenutosi alla
Camera dei Deputati federale il 25 e 26 de settembre 200187, dove afferma che intendendo
il folclore come i modi di agire, pensare e sentire di un popolo, ossia, come le espressioni
della cultura di tale popolo, il CNFCP, in sintonia con quanto previsto dallUnesco88,
considera equivalenti le espressioni folclore e cultura popolare (Ferreira 2001).
Lequivalenza concettuale di folclore e cultura popolare citata anche dalla Carta do
Folclore Brasileiro adottata nellVIII Congresso Brasileiro de Folclore di Salvador de
Bahia nel dicembre 1995 (revisione della Carta do Folclore Brasileiro del 1951): in
sintonia con ci che prevede lUNESCO, intendiamo folclore e cultura popolare come
equivalenti (CNF 1995: Cap. 1 - Conceito, Art. 1).
Nel . 4.2 formuleremo una genealogia delle nozioni di folclore e cultura popolare
mostrando la differenziazione e le convergenze del loro uso in Brasile e la loro pi recente
inclusione in ununica area concettuale codificata dalla nozione di patrimonio
immateriale. Come vedremo tutta la discussione sulla nozione di Patrimonio Immateriale
allinizio del nuovo millennio ha trovato dapprima nellIPHAN e, in seguito, nel CNFCP un

85
Istituzione attualmente legata al Ministero della Cultura brasiliano (MinC), creata nel 1975 con la finalit
di promuovere, stimolare e sviluppare le attivit culturali inerenti alle aree della musica popolare ed erudita,
delle arti sceniche, plastiche e visuali (cfr. FUNARTE, sito internet).
86
Cfr. Cavalcanti 2008: -16-17. Vedi anche 4.2.7.
87
Seminario organizzato da tre Frentes Parlamentari (in Brasile, lobby trasversali ai partiti politici che
riuniscono membri del potere legislativo in funzione di specifici interessi comuni): Frente Parlamentar de
Apoio Cultura Popular Brasileira; Frente Parlamentar de Defesa do Patrimnio Histrico, Artstico e
Natural Brasileiro; Frente Parlamentar de Defesa da Lngua Portuguesa.
88
Nelle Recommendation on the Safeguarding of Traditional Culture and Folklore, adottate nella 25a
Assemblea dellUnesco il 15 Novembre 1989, le nozioni di folklore, cultura popolare e cultura tradizionale
sono considerate equivalenti:
Folklore (or traditional and popular culture) is the totality of traditionbased creations of a cultural
community, expressed by a group or individuals and recognized as reflecting the expectations of a community
in so far as they reflect its cultural and social identity; []. (UNESCO 1989: 239, item A, Definition of
folklore).

Notiamo qui stabilita una esplicita associazione tra folklore e identit: il folklore sarebbe tale in quanto
rifletterebbe lidentit di una comunit e non ad esempio le contraddizioni che in essa operano.
60
luogo fecondo di articolazione e approfondimento sia teorico concettuale che tecnico
giuridico (v. 4.2.7).

La Secretaria de Estado da Cultura do Maranho


In So Lus do Maranho, la Segreteria di Stato della Cultura (SECMA)89 situata nel
centro storico della citt, nella Rua Portugal, in un tipico casaro90 coloniale a fronte del
Mercado das Tulhas91 rappresenta il principale punto di riferimento istituzionale per i
gruppi folclorici della capitale e dellinterior del Maranho. La SECMA patrocina i gruppi
durante le due grandi manifestazioni folcloriche annuali: il Carnevale e il So Joo92, e
funziona come organo di mediazione tra i gruppi locali e le istituzioni federali dipendenti
dal MinC (FUNARTE, IPHAN, SID93). I suoi spazi costituiscono un luogo di circolazione
denso dove transitano funzionari pubblici, giornalisti in cerca di notizie, intellettuali, artisti e
organizzatori di gruppi folclorici che procurano finanziamenti o presentazioni con cui
iscrivere le proprie brincadeiras nel calendario degli spettacoli patrocinati dalla Segreteria.
Lo slargo di fronte alla SECMA, nel punto di incontro tra la Rua Portugal e la Rua da
Estrela, chiamato sia popolarmente, sia nei documenti delle istituzioni, Canto da Cultura,
Langolo della Cultura (cfr. Jornal Pequeno, 2 maggio 2007; SCP, Projeto Divino
Maranho 2007, sito internet).

89
Risale al 1953 (Legge 934 del 31 luglio 1953) la creazione della prima istituzione della cultura del
governo di Stato del Maranho: il Departamento de Cultura, organo vincolato alla Secretaria de Estado dos
Negcios de Educao e Cultura, poi Secretaria de Educao e Cultura (1964), sostituito nel 1971 dalla
Fundao Cultural do Maranho FUNC istituita con la Legge 3.225 del 6 dicembre 1971 (Albernaz 2004:
188-89). Nel 1980 la FUNC trasformata in autarchia (Legge 4.242 del 9 dicembre 1980), forma di
transizione istituita in vista della creazione, lanno seguente, di una vera e propria Segreteria di Cultura: la
Secretaria de Cultura do Estado do Maranho SECMA (Legge 4.351 del 31 ottobre 1981), avendo nel
1991 il suo nome alterato in Secretaria de Estado da Cultura do Maranho (Albernaz 2004: 199-200). La
creazione della SECMA anticipa di alcuni anni lo scorporamento a livello federale delle competenze sulla
cultura dal MEC (Ministero dellEducazione e della Cultura) e la creazione del Ministero della Cultura
avvenuto nel 1985 durante la presidenza di Jos Sarney. Nel 1999 le Segreterie dello Stato sono disarticolate e
la SECMA sostituita dalla FUNCMA, vincolata alla nuova Gerncia de Desenvolvimento Humano (Legge
7.379 del 7 maggio 1999), mantenendo per le stesse prerogative amministrative e finanziarie anteriori
(Albernaz 2004: 221-222). Nel 2004 la FUNCMA riprende il nome di Secretaria de Estado da Cultura, con
acronimo SESC (Decreto 20.668 del 2 agosto 2004), poi nuovamente SECMA per la Legge 8.559 del 28
dicembre 2006 (cfr. Leal 2008).
90
In portoghese, grande edificio, palazzo signorile.
91
In portoghese, terreno recintato dove si pone a seccare la frutta o si conservano le granaglie. Il Mercado
das Tulhas di So Lus, circondato da numerosi negozi di artigianato, uno dei principali punti di attrazione
turistica della citt.
92
Anche la Fundao Municipal de Cultura (FUNC) di So Lus creata dalla Legge 3.224 del 2 giugno
1992 e riorganizzata tramite la Legge 3.608 del 21 di luglio 1997 e la Legge 3.780 del 30 dicembre 1998 (cfr.
FUNC, sito internet) ha un ruolo importante nelleconomia dei gruppi folclorici della capitale maranhense,
essendo responsabile della promozione della struttura fisica (la passarela) e organizzativa del desfile [sfilata]
delle escolas de samba durante il carnevale e della programmazione dellArraial Maria Arago (situato nella
omonima piazza) durante il So Joo (id.).
93
Secretaria da Identidade e da Diversidade Cultural.
61
La centralit della Segreteria della Cultura per i gruppi folclorici, concorre a legittimare e
diffondere tra i membri di questi gruppi una concezione particolaristica della nozione di
cultura che identifica la cultura con il folclore e il fare cultura o avere una cultura con il
partecipare ad una brincadeira (v. a proposito due brani di interviste a brincantes del
Bumba-meu-boi: pp. 113, 227).

La Superintendncia de Cultura Popular


La SECMA presenta tra i suoi organi la Superintendncia de Cultura Popular (SCP) che
a sua volta ha il suo cuore organizzativo nel Centro de Cultura Popular Domingos Vieira
Filho (CCPDVF).
La SCP stata creata nel luglio 2004 tramite il Decreto n. 20.668 (SCP, sito internet), a
partire dalla struttura preesistente del CCPDVF94, riarticolando in ununica istituzione i vari
spazi museali di So Lus dedicati al folclore maranhense. Il Decreto n. 20.668, allart. 2,
comma IV (nvel de Execuo Programtica), punto 8, cos determina la struttura della
SCP:

8. Superintendncia de Cultura Popular


8.1. Servio de Apoio a Espaos Museolgicos
8.2. Servio de Programao Cultural
8.3. Centro de Cultura Popular Domingos Vieira Filho
8.3.1. Servio de Museologia
8.3.2. Servio de Pesquisa e Difuso Cultural
8.4. Casa de Nhozinho
8.4.1. Servio de Apoio Tcnico e Administrativo
8.5. Casa do Maranho
8.5.1. Servio de Apoio Tcnico e Administrativo
8.6. Casa do Divino de Alcntara
8.7. Parque Folclrico da Vila Palmeira.95

La Casa do Maranho (spazio espositivo interamente dedicato al Bumba-meu-boi), la


Casa de Nhozinho (dedicata alle forme tradizionali della cultura materiale maranhense) e la
Casa do Divino di Alcntara (dedicata alla festa del Divino Esprito Santo96), insieme alla

94
La storia del CCPDVF si intreccia con la storia dellistituzionalizzazione del movimento folclorico nel
Maranho. A partire dagli sforzi di Domingo Vieira Filho esponente del movimento folclorico maranhense
tra i fondatori nel 1948 della Subcomisso Maranhense de Folclore (SMFL), a capo tra il 1961 e il 1970 del
Departamento de Cultura della Secretaria de Educao e Cultura do Estado do Maranho e, tra il 1975 e
il 1979 della FUNC (v. nota 224) nel 1981 inaugurato il Museu do Folclore e Arte Popular, progetto ideato
agli inizi degli anni 60 da Vieira Filho, e denominato in questa occasione Centro de Cultura Popular,
designazione considerata in grado di incentivare una concezione pi dinamica e moderna del folclore (Braga
2000: 141-42). Nel 1982, in omaggio a Domingo Vieira Filho, scomparso nel 1981, il Centro ribattezzato
Centro de Cultura Popular Domingo Vieira Filho (id.: 143).
95
Dirio Oficial dello Stato del Maranho, 2 agosto 2004, anno XCVIII, n. 148, p. 61.
96
Per una descrizione della festa vedi in seguito il Progetto Divino Maranho 2007: Um Imprio
Popular, p. 66.
62
Casa da Fsta97 (spazio vincolato direttamente al CCPDVF dedicato alle forme della
religiosit e alla variet delle danze tradizionali del Maranho), costituiscono il circuito
espositivo organizzato e diretto dalla SCP. Il Parque Folclrico da Vila Palmeira,
inaugurato nel 1981 (Albernaz 2004: 231), in passato era lo spazio aperto dove si
svolgevano, durante le feste giunine, le presentazioni delle brincadeiras patrocinate dal
Governo di Stato. Oggi vi una molteplicit di siti organizzati, chiamati arraiais98,
decentrati nei differenti quartieri della citt, che svolgono questa funzione.

2.1.1 Centralit istituzionale e simbolica della SECMA e dei suoi organi


La centralit della SECMA per i gruppi folclorici della Ilha di So Lus si palesa nel
modo pi evidente ed esplicito sfogliando la programmazione del So Joo patrocinato dalla
Segretaria, distribuito gratuitamente ogni anno allinizio delle feste giunine. La
Programao del 2008, prevedeva tra il 13 e il 29 di giugno, distribuite in 24 Arraiais, 1728
presentazioni di gruppi folclorici. La programmazione in ogni arraial ha inizio alle ore 20,
terminando verso le due di notte. Nellarco di 6 ore sono realizzate 6 esibizioni della durata
di circa 50. Pi della met dei gruppi selezionati nel 2008 erano gruppi di Bumba-meu-
boi99, principale centro di attrazione delle feste giunine (Governo del Maranho 2008). La
programmazione del So Joo 2008 del tutto analoga a quella delle altre due edizioni che
ho potuto accompagnare durante le ricerche di campo nel 2006 e 2007 (Governo do
Maranho 2006; SECMA, FUNC 2007b).
La programmazione del Carnaval, nelle edizioni del 2007 e 2008, stata altrettanto ricca
di esibizioni con la differenza che il centro di attrazione in questo caso non pi
rappresentato dai gruppi del Bumba-meu-boi ma dai gruppi carnevaleschi e la struttura degli
arraiais affiancata da una serie di circuiti cittadini dove sfilano i blocos, complessi di
percussioni tipici del carnaval de rua maranhense (SECMA, FUNC 2007a) 100.

97
Casa delle F (della fede) e della festa. La denominazione di questo spazio sembra voler denotare il
carattere quasi religioso con cui la cultura popolare celebrata dalla SCP.
98
Si tratta di spazi organizzati gestiti da organi pubblici o da club e associazioni della societ civile oltre
che da imprese private. Sono sponsorizzati da cervejarias (societ di produzione e distribuzione della birra),
compagnie telefoniche, supermercati e da imprese multinazionali come la compagnia mineraria Vale do Rio
Doce e la Coca Cola. Presentano normalmente un palco coperto, antistante un ampio spazio delimitato dove
sono messe in scena le coreografie dei gruppi folclorici. Intorno allarena principale, numerosi chioschi
vendono articoli di artigianato, cibi tradizionali, bibite e alcolici.
99
NellArraial do Ceprama, nel bairro del centro storico di Madre Deus, le presentazioni di Bumba-meu-
boi erano 57 su un totale di 102 (56%). NellArraial del quartiere periferico di Anjo da Guardia 42 su 70
(60%), mentre nellArraial della Renascena, quartiere residenziale di classe benestante, erano 40 su 60 (66%)
(cfr. Governo do Maranho 2008, locandina).
100
Nel carnevale il patrocinio della Fondazione Municipale di Cultura (FUNC) risulta altrettanto
significativo del finanziamento statale (v. nota 92).
63
A partire dalla met degli anni novanta, durante il governo Roseana Sarney, stato
istituzionalizzato il compenso in denaro delle presentazioni dei gruppi folclorici,
differenziati e ordinati secondo una gerarchia di importanza articolata in 4 livelli (A, B, C,
D), a cui corrispondono pagamenti (cach) e numero di presentazioni decrescenti101. Tale
gerarchia organizzata in un inventario ufficiale dei cos denominati gruppi folclorici, il
cadastramento e recadastramento dos grupos folclricos da capital e do interior do
Maranho (SECMA in Cardoso 2008: 105), elaborato tra il 1995 e il 2003 dalla SECMA
in collaborazione con il CCPDVF (Cardoso 2008: 105, 109).
Il Resoconto annuale delle attivit svolte dalla SECMA nel 2007 menziona per il So
Joo da maranhensidade 2007 una spesa complessiva di R$ 10.817.670 relativa al
montaggio e gestione delle infrastrutture e al pagamento delle presentazioni dei gruppi, cos
distribuite:

- 1326 esibizioni di Bumba-meu-boi.


- 108 esibizioni di Tambor de Crioula.
- 501 esibizioni di Dana Portuguesa, Quadrilhas, Cacuris, Dana do Coco, Dana do
Boiadeiro e oltre danze folcloriche.
- 134 Show di gruppi musicali.
- 70 esibizioni extra nelle comunit della Grande Ilha. (SECMA-ASPLAN 2007: 32)

Nello stesso documento segnalato inoltre il guadagno economico e di qualit concesso


ai gruppi di Bumba-meu-boi dei livelli D e E gi estinti , ora incorporati al livello C, con
rilevante incremento dei loro cach (id.).
In questo modo lo Stato del Maranho diviene da un lato, attraverso il pagamento dei
cach, il principale mecenate della cultura popolare del Maranho, dallaltro il principale
soggetto legittimo in grado esercitare il potere simbolico di nominare, classificare,
gerarchizzare i gruppi folclorici.

101
Nel 2004, come riferito dalla responsabile del CCPDVF, Michol Carvalho, a Letcia Cardoso, laureanda
del corso Magistrale in Scienze Sociali della UFMA, ad ogni gruppo di Bumba-meu-boi di categoria A lo
Stato assegnava, durante il periodo giunino, 10 presentazioni, pagando per ognuna 2200 R$ (nel luglio 2007
un euro valeva circa 2,5 Reais); ad ogni gruppo di categoria B, 10 presentazioni, pagando per ognuna 1400
R$; ad ogni gruppo di categoria C, 8 presentazioni, pagando per ognuna 1400 R$; ad ogni gruppo di
categoria D, 5 presentazioni, pagando per ognuna 1400 R$ (Cardoso 2008: 107; v. 3.6.6). Zelinda Lima,
intervistata da Albernaz, riferisce listituzione di una suddivisione in classi di merito dei gruppi di Bumba-
Meu-Boi (A, B, C) organizzata dalla MARATUR (Empresa Maranhense de Turismo) durante la sua direzione
tra il 1967 e il 1971 (cfr. Zelinda Lima in Albernaz 2004: 232; per una descrizione sintetica degli organi del
turismo del Maranho v. infra nota 240). In tale periodo non era per ancora operativo un sistema formale di
pagamenti in denaro (id.).
64
Lautorit della SECMA e dei suoi organi rinforzata, oltre che dai dispositivi
disciplinari e dalle forme di reciprocit organizzata (larticolazione dei compensi e delle
prestazioni, la definizione di un calendario e di una programmazione di attivit) sopra
accennati, anche da una serie di rituali in grado di formare lesperienza e definirne il senso.
Si tratta di rituali politici che, come osserva Gianmarco Navarini, creano dei legami
simbolici ed emotivi tra le istituzioni dello Stato e i gruppi a cui questi riti sono rivolti (nel
nostro caso i gruppi folclorici), organizzando delle scene simboliche o teatrali (Navarini
2001: 17), dove dei contenuti specifici divengono il centro dellattenzione incarnandosi in
unattivit tangibile e visibile, in una realt prossemica (id.: 18) che crea dei punti di
contatto e di fusione tra listituzione e i suoi simboli, e i membri o i simpatizzanti di questi
gruppi. Forniamo due esempi che ci danno modo di illustrare il tipo di oggetti etnografici
incontrati in So Lus do Maranho.

Il cortejo dos miolos


Dalla fine degli anni novanta, organizzato da alcuni imprenditori culturali di So
Lus102, si svolge allinizio di luglio il corteo dei miolos, corteo dedicato a celebrare gli
attori che manovrano, allinterno di unarmatura di legno detta capoeira, le rappresentazioni
del boi usate nelle esibizioni dei gruppi folclorici103. Il ruolo dei miolos nelle brincadeiras
del Bumba-meu-boi considerato particolarmente gravoso per lo sforzo fisico e per il
tremendo calore da essi sopportato nel realizzare le evoluzioni dei bumba-boi. Dopo alcuni
anni di sospensione la manifestazione ha ripreso vigore a partire dal patrocinio di alcune
attivit commerciali come lArmazm Paraba (cfr. Jornal Pequeno, 4 luglio 2008) e della
SECMA. Nel 2008, per caso, passeggiando il primo venerd di luglio104 verso ledificio
della Segretaria, dove spesso mi recavo ad intervistare qualche funzionario o a consultare e
raccogliere i documenti ufficiali della SECMA, mi sono imbattuto nellesposizione delle
capoeiras e dei couros (il velluto ricamato che copre le capoeiras) del Bumba-meu-boi che,
a partire dalle otto del mattino, inaugura il cortejo dos miolos. Lungo il lato della Rua
Portugal, costeggiando la facciata della SECMA, e proseguendo ad angolo nella Rua da
Estrela, di fronte allingresso della Segretaria, uno fianco allatro, vi erano pi di 30 bumba-
boi appoggiati sui loro cavalletti, circondati da curiosi, turisti, funzionari, brincantes e dai

102
Z Reis, Mrcia Renata e Gersinho (cfr. O Imparcial, 3 luglio 2009, Miolos de Boi danam pelas
ruas de So Lus, p. 19).
103
In portoghese miolo significa polpa, parte interna, cervello e quindi per metonimia intelligenza,
ragione; larmatura di legno del boi detta capoeira per analogia con uno dei significati di questo termine,
che nel linguaggio comune pu indicare il cesto di paglia usato per trasportare i volatili domestici: galline,
polli, ecc. (Buarque 2004).
104
Il giorno 4 luglio 2008.
65
propri miolos. Una serie di bancarelle erano state allestite lungo il casaro della SECMA e
decorazioni multicolori facevano dello slargo tra Rua Portugal e Rua da Estrela (il cos
chiamato Canto da Cultura) un piccolo arraial (v. Appendice A, Figura 3 e Figura 4). In
seguito, nel pomeriggio si svolto il corteo vero e proprio (il 3 Cortejo dos Miolos de
Bumba-meu-boi de todos Os Sotaques do Maranho) sfilando per le strade del centro
cittadino, accompagnato dallesibizione di 3 gruppi di Bumba-meu-boi, terminando nella
piazza do Desterro dove ha avuto luogo la cerimonia di premiazione di alcuni tra i miolos
pi celebri. Il cortejo ha sfilato infine sul palco del Convento das Mercedes, dove dal
2003105, nei fine settimana (da gioved a domenica), il Vele Festejar, manifestazione
sponsorizzata dalla impresa mineraria multinazionale Vale do Rio Doce106, prolunga il So
Joo fino alla fine di luglio.

Progetto Divino Maranho 2007: Um Imprio Popular


Dal 1999 il CCPDVF organizza nel mese di maggio un programma di eventi dedicati alla
Festa del Divino Esprito Santo (Carvalho 2006: 3). Nel 2007 la SCP ha organizzato il
Projeto Divino Maranho: Um Imprio Popular, una articolata sequenza di eventi
coordinata e patrocinata dal Governo del Maranho per tramite della SECMA, con il
sostegno della Comisso Maranhense de Folclore (CMF), della Fundao Municipal de
Cultura (FUNC) e del Servio Social do Comrcio / Maranho (SESC/MA).

Festa del Divino Esprito Santo

Il festejo del Divino Esprito Santo, realizzato in differenti ragioni del Brasile, ha luogo
nel Maranho durante tutto lanno, ma soprattutto tra maggio e giugno, secondo il
calendario pasquale, nel periodo che va dal gioved dellAscensione alla Domenica di
Pentecoste, data che nella tradizione cattolica coincide con la discesa dello Spirito Santo
sugli apostoli.
Nella regione di So Lus la festa ha per protagonista un imprio o reinado simbolico
strutturato secondo una gerarchia che ha alla sua cima un imperatore e una imperatrice (o un
re e una regina), seguiti da coppie di mordomos107.

105
Cfr. Associao dos amigos do bom menino das mercs 2008 (locandina).
106
La Companhia Vale do Rio Doce, privatizzata nel 1997, durante il governo Fernando Henrique Cardoso,
per una frazione del suo valore reale, , attualmente (ottobre 2010), la maggiore produttrice mondiale di ferro e
la seconda produttrice mondiale di Nichel (cfr. VALE S.A., sito internet). Dal 2007 ha assunto una nuova
denominazione: VALE S.A. (in portoghese S.A. acronimo di Societ Anonima). La missione della
multinazionale, come dichiarato nel sito della compagnia, quello di trasformare risorse minerarie in
ricchezza e sviluppo sostenibile (id.).
107
Mordomo: in portoghese maggiordomo, governante (Buarque 2004).
66
Ogni anno al termine della festa limperatore e limperatrice passano le loro cariche ai
mordomo-rgios che lanno successivo verranno incoronati imperatori della festa.
Le principali cerimonie rituali si svolgono in una specie di sala del trono al cui centro
compare un altare (la tribuna). Nella tribuna sono collocate le immagini dello Spirito Santo,
mentre ai suoi lati sono posti i troni destinati ai membri dellimprio. Lapertura e la
chiusura di questo spazio, insieme allinnalzamento e allabbattimento (derrubamento) del
mastro, tronco decorato della forma di un palo sulla cui cima raffigurata la colomba dello
Spirito Santo, segnalano lapertura e la fine del ciclo festivo.
Il complesso rituale della festa prevede, oltre allincoronazione degli imperatori e al
passaggio delle cariche, scambi di visite tra i mordomos e gli imperatori, messe solenni in
onore dello Spirito Santo, cortei e processioni. Le visite reciproche dei membri dellimprio
sono accompagnate dalla distribuzione di dolci e altre cibarie.
I cortei sono preceduti da un porta bandiera, bandiera sulla quale raffigurata la colomba
dello Spirito Santo, e da una banda di percussioniste, chiamate caixeiras, dal nome dei
tamburi da loro usate. Mentre gli imprios sono formati in genere da adolescenti e bambini
vestiti sontuosamente secondo la moda della nobilt portoghese del periodo imperiale, il
ruolo di caixeiras assunto molto spesso da donne anziane.
Nelle localit dove esistono pi festejos, come in Alcantara, piccola citt situata di fronte
a So Lus, sulla sponda opposta della baia di So Marcos, antica sede dellaristocrazia
ludovicense108, la festa sviluppa un intricato scambio di visite tra i diversi gruppi di
imprios. In Alcantara durante il periodo festivo (che si protrae in totale per circa due
settimane) la citt percorsa giornalmente da cortei accompagnati da mortaretti e fuochi
dartificio.
In So Lus e nei municipi pi prossimi alla capitale la festa generalmente legata alle
case di culto afro-brasiliane.
Nellinterior del Maranho la festa presenta configurazioni molto diversificate che
prevedono, ad esempio, cortei di barche, come nella citt di Penalva, o rituali funebri e
visite ai cimiteri, come nella regione di Cod e Caxias (Cfr. CCPDVF 2006).

Descriviamo sinteticamente larticolazione del Progetto Divino Maranho 2007.


Il Progetto stato inaugurato il giorno venerd 4 maggio, con un corteo di 12 imprios
provenienti da varie regioni del Maranho, con concentramento nel Largo do Desterro e

108
In portoghese abitante di So Lus, derivato del termine latino Ludovicus. In So Lus usato anche il
termine so-luisense, ma i maranhensi orgogliosi della propria tradizione letteraria prediligono il pi colto
ludovicense.
67
processione nelle vie del centro storico fino alla Casa del Maranho (organo della SCP),
dove nella Sala degli Eventi montata una tribuna dotata dei troni con cui accogliere i
membri dei diversi imprios. Qui celebrata una messa, seguita da presentazioni con motivi
e coreografie delle caixeiras (SECMA-SCP 2007: 5).
Nei successivi fine settimana (nei giorni 5, 6, 12, 19, 20 e 26 di maggio)109 sono
organizzate visite degli imprios alle tribune montate nella Casa del Maranho e nella Casa
da Fsta (spazio espositivo a lato della sede della SCP) (cfr. id.: 6).

La Procisso das Luzes


L11 maggio, principale innovazione delledizione del Divino Maranho del 2007, e parte
integrante della programmazione del Progetto, ha avuto luogo un altro corteo, battezzato
dalla SCP Procisso das Luzes, che ho potuto seguire completamente. Durante la
processione il corteo ha percorso i principali organi del Sistema Statale della Cultura situati
nel Centro Storico di So Lus, in ognuno dei quali stata montata una apposita tribuna.
Diamo una coincisa descrizione dellevento (v. anche id.: 7).
Il corteo, inizialmente formato da una banda e da un congiunto di lanterneiros muniti di
lanterne artigianali prodotte dai partecipanti ad un laboratorio (oficina) appositamente
organizzato per levento dalla SCP (tra il 24 e il 27 aprile), parte dal Museo Storico Artistico
del Maranho (MHAM) dal quale si avvia il primo dei 7 imprios invitati allevento. Il
corteo continua lungo la Rua do Sol fermandosi di fronte al Teatro Arthur Azevedo. Qui il
primo imprio si incontra con un secondo. Le caixeiras si salutano scambiandosi canti e
sessioni di percussioni di caixas (toque). Il nuovo imprio si unisce in fondo al corteo che
prosegue. Lo stesso rituale si svolge di fronte allArchivio Pubblico dello Stato del
Maranho (Rua de Nazar e Odylo), al Teatro Joo do Vale (Rua da Estrela), al Centro di
Ricerca in Storia naturale e Archeologia del Maranho (Rua do Giz), alla sede centrale della
SECMA (Rua Portugal) e al Centro di Creativit Odylo Costa Filho (Rampa do Comrcio).
La processione integrata progressivamente (cumulativamente) dai sette imprios si conclude
nella Casa do Maranho dov organizzato una festa movimentata dai toque e dalle
coreografie delle caixeiras.
Possiamo vedere, sia nel caso del Cortejo dos Miolos, nellesposizione dei couros del
Bumba-meu-boi nel Canto da Cultura, sia nei vari cortei del Progetto Divino Maranho e
soprattutto nella Procisso das Luzes, la forma classica delle cerimonie istituzionali che
operano un lavoro simbolico sulle linee di separazione tra le diverse categorie di attori

109
Nel 2007 il gioved dellascensione caduto nel giorno 17 maggio mentre la Pentecoste il 27 dello stesso
mese.
68
inclusi o coinvolti dallistituzione (Navarini 2003: 199). Da un lato le differenze tra le varie
categorie di soggetti sono ribadite e segnalate, dallaltro tali cerimonie esibiscono un
temporaneo smussamento delle barriere simboliche ed identitarie che separano listituzione,
e i suoi funzionari e rappresentanti, dagli attori sociali a cui listituzione si rivolge. Nel caso
specifico, nei cerimoniali pubblici sopra descritti, questultima categoria si sdoppia in due
sottoinsiemi distinti: il pubblico profano, che accompagna in quanto spettatore solo
relativamente partecipante levento, e i veri e propri protagonisti del rito: i membri dei
gruppi folclorici, che per si sottomettono alla coordinazione e alla messa in scena generale
organizzata dallistituzione. Come ricorda il sociologo Gianmarco Navarini, nei rituali
pubblici organizzati dalle istituzioni, il pubblico e i gruppi folclorici offrono la propria
presenza fisica allistituzione e alla sua scena, ricevendo in cambio

una riduzione delle distanze o una maggiore vicinanza tra i differenti attori []
unimmagine favorevole tra gli uni e gli altri e dunque una sorta di identificazione
reciproca, dove il pericolo di contaminazione tra gli status, ordinariamente tenuto sotto
controllo, viene temporaneamente messo tra parentesi. [] Lincontro avviene in termini
di scambio simbolico, viene cio allestita una situazione in cui chi ha autorit []
concede simbolicamente qualcosa a chi non ne ha (id.: 200),

O a chi, come nel caso specifico, ne ha di un diverso tipo. Si tratta di un rituale di alleanza
in cui lo scambio simbolico tra listituzione e i gruppi folclorici avviene attraverso lutilizzo
di un terzo attore, il pubblico, la cui presenza testimonia limmagine cerimoniale
dellorganizzazione legittimandola come qualcosa di reale (id.: 2002) . In termini
weberiani potremmo dire che lautorit istituente dellistituzione e lautorit tradizionale dei
gruppi folclorici si legittimano reciprocamente nella scena cerimoniale fondendo i propri
simboli (la SECMA e i Bumba-meu-boi nel canto da cultura, le caixeiras e le diverse
istituzioni della SECMA, nella Procisso das Luzes), operazione di cui il pubblico
testimone. Al pubblico concesso di partecipare alla vita dellistituzione e alla performance
folclorica e in virt di ci di partecipare allo scambio simbolico che avviene nel rito. Se la
faccia dellistituzione e dei membri dei gruppi folclorici (secondo la terminologia di
Goffman) celebrata e valorizzata, lo stesso avviene per i self pertinenti al pubblico, le cui
facce individuali sono valorizzate nel rito in quanto parte di un soggetto collettivo
valorizzato: lidentit maranhense, la maranhensidade, di cui il folclore uno degli
emblemi simbolici.
Ma un fenomeno identitario simile avviene anche al livello delle comunit dei gruppi
folclorici che si riconoscono nella cerimonia in ununica entit simbolica e pratica (il
Bumba-meu-boi nel caso del cortejo dos miolos, il Divino Esprito Santo nel caso della

69
Procisso das Luzes), e in modo simile nella comunit interna delle istituzioni (lo staff, i
funzionari). Maria Michol de Carvalho, direttrice della SCP, in una intervista concessami
nei giorni seguenti alla conclusione del Progetto Divino Maranho 2007 sembra confermare
questa ipotesi, che costituisce nelle sue parole anche uno degli obiettivi espliciti del
progetto:

M.M.C. [Maria Michol de Carvalho]: La proposta del progetto, la nostra proposta, ha


come scopo di perseguire i loro saperi [dei gruppi folclorici]. Noi ci siamo ispirati in
questi saperi, nelle varie tappe del rituale [della Festa do Divino Esprito Santo], per, a
partire da l, includere elementi, componenti tradizionali della Festa do Divino nella nostra
programmazione delle attivit. Tra gli elementi pi presenti della Festa do Divino vi sono
i cortei, a partire da ci la programmazione ha incluso vari cortei dei quali uno
esattamente questo [la Procisso das Luzes], realizzato questanno per la prima volta.
Poich questo progetto sviluppato dal Governo dello Stato attraverso la Segreteria di
Stato della Cultura, sotto il coordinamento della Soprintendenza della Cultura Popolare,
per tale ragione i vari organi che fanno parte della Segreteria della Cultura dicevano molto
spesso: ah voi fate molte feste per gli altri, per il pubblico esterno, non si potrebbe fare
qualche cosa anche per noi? Cos che, allinterno di questa idea di integrare tra di loro i
vari organi che si trovano nel percorso Rua do Sol, Praia Grande, nella programmazione
del progetto stata pensata questa Procisso das Luzes esattamente per fare in modo
che ogni organo si senta coinvolto, partecipante, si senta dunque integrato a ci che si sta
facendo, tanto che in ogni organo stato collocato un imprio, e questo imprio si
esibito per circa unora, le caixeiras cantando, limprio seduto
MP110: Aspettando larrivo del corteo
M.M.C.: Si, le caixeiras cantando, suonando, danzando perch lidea stata
esattamente questa, mostrare un poco questo sapere al pubblico che si dirige
specificamente a questi organi, perch vi una differenziazione di pubblico negli organi
Poi vi , possiamo dire cos, lobiettivo di richiamare lattenzione della citt, perch si
sempre fatto il corteo nella area che va dal Desterro alla Praia grande, e ora abbiamo
raggiunto unaltra area del centro storico, cominciando dal Museo Storico Artistico, nella
Rua do Sol, Teatro Arthur Azevedo, nella Rua do Sol, Archivio Pubblico, nella Rua de
Nazar, Museo di Archeologia verso la fine della Rua do Giz, Canto da Cultura, nella sede
della Cultura, nella Rua Portugal, Teatro Joo do Vale e Centro di Creativit.111
[]
M.M.C.: Al di l di questa partecipazione e coinvolgimento degli organi, il riunire vari
imprios ha anche il proposito di creare una forma di confraternizzazione tra i propri
partecipanti, poich tutti i bambini arrivando [nella Casa do Maranho] si siedono tutti
nella tribuna, una tribuna comune per tutti, e le caixeiras suonano insieme. [] Sono 24
troni, perch nellapertura del progetto, a cui hanno partecipato 12 imprios, quando [il
corteo] arrivato l [nella Casa do Maranho] per celebrare la messa, limperatore e
limperatrice di ogni imprio si sono seduti nella tribuna. Dunque vi anche questo
obiettivo di confraternizzazione, per esempio, suonarono insieme pi di 40 caixeiras, in
quanto ogni imprio veniva accompagnato come minimo da 6 caixeiras, era una norma
dellevento.112

Leffettivo successo della Procisso, in questo ultimo senso, e il coinvolgimento dei


gruppi folclorici, testimoniato dalla stessa Michol de Carvalho:

110
In tutte le interviste la sigla MP indica il nome dellautore della presente tesi.
111
Michol de Carvalho, 21 maggio 2007, intervista dellautore, [110 404].
112
Id., [645 750].
70
capitato anche un problema in relazione al Centro de Criatividade113, perch siccome [la
Processione] si attard un poco, e l doveva essere realizzato un evento alle 18:30,
limprio non ha potuto aspettare il passaggio del corteo, ha dovuto uscire [in anticipo] e
dislocarsi nel [Teatro] Joo do Vale, dove entrato nel corteo []. Ma il Centro de
Criatividade stato lunico [organo] che ha avuto un problema altra cosa, sono stati
proprio loro [i gruppi folclorici] che hanno prestato pi attenzione [ai dettagli della
processione], perch noi abbiamo la piena coscienza di non aver fatto una Festa do
Divino, noi abbiamo fatto una rappresentazione, una esposizione [uma mostra] del sapere
della festa. Quando [il corteo] arrivato l, nella Segretaria da Cultura, una signora ha
detto cos: la signora [la sopraintendente] avrebbe potuto far incrociare le bandiere [degli
imprios], che realmente quando si incontrano due imprios nella Casa das Minas114,
incrociano le bandiere. [] Cos ho detto: vero [pois ], avrei potuto, ma non ce ne
siamo ricordati, sar allora per il prossimo anno. Voglio dire che loro si ricordavano, si
stavano sentendo cos dentro del clima della festa che lei ha detto: guarda, donna Michol,
potevano aver incrociato le bandiere. [] E anche, unaltra cosa, perch per il
prossimo anno abbiamo intenzione di fare cos: quando arrivano in un organo [della
SECMA], le caixeiras che vengono nel corteo cantano con le caixeiras che stanno in
quellorgano che entrano cos, come in un blocco solo di musica, lideale avere solo un
blocco di caixeiras, tutte le caixeiras unite, perch risulta pi forte.
MP: In questo caso non successo cos.
M.M.C.: In questo caso no, ogni blocco rimasto a seguito del suo imprio.
MP: E quando il corteo principale arrivava di fronte allorgano le caixeiras che stavano
nellorgano si posizionavano in fondo al corteo.
M.M.C.: Nella fine del corteo, esattamente, ma ci siamo accorti che loro, rimanendo tutte
unite, il canto pi forte, anche per salutare quelle che vengono [].115

Lidea accennata dalla Sopraintendente di richiamare lattenzione della citt sulle


attivit della SCP e raggiungere unaltra area del centro storico poco battuta dalla
Sopraintendenza ricorda le tattiche di contrassegno del territorio descritte da Geertz in
Centri, re e carisma (Geertz 1977: 158), tattiche simboliche attraverso cui un lite che
governa esprime il fatto che governa veramente: le corone e le incoronazioni, le limousines
e le conferenze che contraddistinguono il centro come tale (id.: 157), i cortei con cui il
potere deve continuamente percorrere il territorio, mostrare e mostrarsi. I cortei
organizzati dalla SCP funzionano per in un doppio senso: da un lato fanno si che la SCP
percorra un territorio estendendosi oltre i suoi limiti fisici, dallaltro fanno si che il pubblico
e i gruppi a cui la SCP si rivolge percorrano il suo proprio territorio (il suo proprio corpo,
i suoi propri organi), doppio movimento di propagazione e di fagocitazione con cui il
centro estende, legittima e rende corporea la sua influenza.

113
Centro de Criatividade Odylo Costa Filho, organo istituito e incorporato nel 1979 nella SECMA (allora
FUNC), inizialmente denominato Centro de Artes e Comunicaes Visuais CENARTE (cfr. Albernaz 2004:
190).
114
Importante terreiro del tambor de mina di So Lus. considerato il pi antico e tradizionale terreiro
della capitale (v. Ferretti 2002; 1985).
115
Id., [1012 1236].
71
2.1.2 La Comisso Maranhense de Folclore e il CCPDVF
Strettamente legata al SCP la Comisso Maranhense de Folclore (CMF), associazione
senza fini di lucro che si riunisce nelle sedi della superintendenza contando sulla militanza
di un vasto numero di appassionati di folclore, tra cui accademici, ricercatori, funzionari
pubblici. Come vedremo ( 4.2.5), la creazione della CMF e del CCPDVF legata,
storicamente, al processo di istituzionalizzazione del movimento folclorico brasiliano nel
Maranho, tra la fine della II GM e la fine degli anni 70.116 La simbiosi tra le due istituzioni
accumulando sia i capitali simbolici inerenti al campo accademico in quanto produttore di
discorsi legittimi, sia quelli inerenti al campo burocratico e ai dispositivi ad esso associati,
fa del binomio CMF-CCPDVF un centro di referenza autorizzato a nominare, legittimare,
distinguere, eleggere ci che e ci che non folclore e cultura popolare (cfr. Braga 2000:
30; Albernaz 2004: 210). Tutto ci, come osserva lantropologa Lady Selma Ferreira
Albernaz nella sua tesi di dottorato (id.), rinforza la funzione regolatrice attribuita
istituzionalmente al CCPDVF in quanto organo responsabile del registro e della
classificazione dei gruppi folclorici.

Il Boletim della Comisso Maranhense de Folclore


La CMF pubblica un bollettino quadrimestrale (Boletim da CMF) distribuito
gratuitamente in occasione delle principali festivit del calendario folclorico maranhense
patrocinate dalla SCP. Gli argomenti trattati dal bollettino rappresentano un buon punto di
partenza per mappare il campo di significati e pratiche che coinvolge la cultura popolare e il
folclore in So Lus do Maranho. I titoli di tutte le pubblicazioni del Boletim sono riuniti in
un indice dove sono classificati rispetto al tema principale da essi considerato. In questo
documento, accessibile sul sito della CMF (ndice de Assunto)117, pubblicata la seguente
lista:

Tema n. pubblicazioni 118


Arqueologia 6
Artesanato 3
Bumba-meu-boi 49
Carnaval 16

116
La Comisso Maranhense de Folclore installata in So Lus nel 1948, denominata inizialmente
Subcomisso Maranhense de Folclore SMFL, rappresentante nel Maranho della Comisso Nacional de
Folclore CNFL (Braga 2000: 63-64), instituita nel 1947 come commissione permanente dellInstituto
Brasileiro de Educao, Cincia e Cultura IBECC (Vilhena 1997: 94-96).
117
CMF, sito internet.
118
Numero di pubblicazioni relative ad ogni voce dellelenco, pubblicate nel bollettino dallanno della sua
prima uscita, il 1993, alla fine del 2008 (n. 1-41).
72
Catolicismo Popular e Pentecostalismo 21
Culinria 6
Cultura Indgena 2
Cultura, Folclore e Identidade 11
Evento 6
Festa do Divino Esprito Santo 18
Festejos Juninos 16
Medicina Popular 12
Musica 2
Natal 16
Obras sobre cultura popular do MA 159
Patrimnio Cultural 8
Perfil Popular e Biografias 46
Religies Afro-brasileiras e encantaria 64
Tambor de Crioula e outras danas 10
Teatro Popular 3
Turismo 5
Temas diversos 10
Tab. 1

Questo elenco ci permette di cogliere, dalla prospettiva della CMF, la galassia tematica
che coinvolge la cultura popolare e il folclore in So Lus do Maranho. Si tratta di un
elenco alfabetico asistematico che traduce lecletticit del campo. Il numero delle
pubblicazioni relative alle singole voci definisce una preliminare gerarchizzazione del punto
di vista della commissione. Osserviamo che il termine cultura popolare qui usato come
termine generale per individuare e coprire linsieme di tutti i temi e sottotemi a cui la
commissione si interessa, ovvero di tutti gli argomenti affrontati dalle pubblicazioni
recensite dal Boletim119.

2.1.3 Le somiglianze di famiglia della cultura popolare


La lista della CMF ricorda curiosamente la borgesiana enciclopedia cinese citata da
Foucault nella prefazione di Le parole e le cose (Foucault 1966)120. Anche qui difficile
discernere un principio unificatore: sono incluse vaste aree tematiche come la musica, il
turismo, larcheologia, la cultura popolare, il patrimonio; complessi festivi come il Natale e
il carnevale, e specifiche manifestazioni folcloriche come il Bumba-meu-boi, il Tambor de
Crioula, voci di attivit materiali quali lartigianato e la culinaria. Compare infine la voce
eventi, senza ulteriori specificazioni, e la voce temi diversi che nella loro
indeterminazione potrebbero includere qualsiasi cosa, ci che non si lascia classificare,

119
In buona parte si tratta di tesi di laurea di primo livello (79), in numero minore, tesi di laurea magistrale
(15), e di dottorato (5).
120
Foucault cita uno degli aneddoti fantastici, El idioma analtico de John Wilkins, raccontato da Borges in
Otras Inquisiciones (Borges 2000).
73
leccetera dellEmporio celeste di Borges. Se Foucault nellArcheologia del sapere cerca
di individuare quale principio, unificante un insieme di enunciati, possa essere
efficacemente riconosciuto al di sotto della variet dei loro oggetti, dei loro concetti, delle
loro tematiche121, individuando infine nelle regole di formazione e di dispersione dei
medesimi tale relazione caratteristica o tale principio di individualizzazione (id.: 51), a
noi, pi pragmaticamente, sembra opportuno considerare ecletticamente (con ispirazione
wittgensteiniana) la molteplicit dei principi (dei giochi) unificanti descritti da Foucault (ma
da egli scartati in nome di un sorta di meta principio di ordine superiore122; id.: 44-52),
considerando la relativa unit delloggetto, la relativa unit del tipo di concatenazioni, la
relativa unit del sistema concettuale, e infine la relativa unit tematica.
In effetti, al contrario dellinventario di Borges, nella confusione della lista della CMF,
percepiamo una logica, una serie di somiglianze di famiglia, qualcosa di comune,
potremmo dire usando il suggestivo linguaggio di Wittgenstein123, logica dunque non
unitaria, ma basata su relazioni parziali che si diramano da elementi centrali per mezzo di
affinit dirette e ponti transitivi (cfr. Piasere 2002: 63-66). Nella lista sopra riportata
compaiono chiaramente degli elementi prototipo, ad esempio il Bumba-meu-boi e il Tambor
de Crioula, che rappresentano qualcosa di pi della festa, o del folguedo124, loro diretto
referente, stando cio per lintera classe di equivalenza di cui costituiscono il termine
esemplare: cos il Bumba-meu-boi rappresentativo della variegata area delle cos dette
danze drammatiche e il Tambor de Crioula del complesso delle danze folcloriche, mentre
entrambi, pi in generale, rappresentano in qualche modo lintera estensione della cultura
popolare maranhense. Compaiono poi termini ombrello di ordine superiore che si collegano

121
Foucault si domanda: Cosa sono la medicina, la grammatica, leconomia politica? Sono soltanto un
raggruppamento retrospettivo per mezzo del quale le scienze contemporanee si fanno illusioni sul loro
passato? (1969. 44).
122
Strategia questa in fondo comune a tutti gli strutturalisti, da Foucault (principio di individualizzazione), a
Lvi-Strauss (linconscio selvaggio delluomo), allo stesso Bourdieu (la nozione di habitus), specie di
attrazione seducente per la complessit derivante dal riferirsi sempre ad un livello meta di ordine superiore (ad
un tipo logico superiore direbbe Bertrand Russell), attrazione da un lato estetica (analoga ai piaceri cognitivi
provocati dai paradossi), dallaltro strategica, finalizzata a distinguersi. La teorizzazione del livello meta
funziona come marchio di superiorit teorica e fin anche cognitiva, del proprio pensiero, del proprio cervello,
rispetto a quello dei corrispettivi rivali. Bourdieu era del tutto cosciente di questa logica che aveva
riconosciuto innanzitutto in se stesso e che quindi ha tematizzato nei suoi libri; v. in particolare Bourdieu
1989a, 1984; v. anche Bourdieu 1997: 41-50, Poscritto 1: Confessioni impersonali.
123
Citiamo qui un celebre brano dalle Ricerche filosofiche, dove Wittgenstein cerca di determinare ci che
unisce quei processi che chiamiamo giochi:
se li osservi, non vedrai certamente qualche cosa che sia comune a tutti, ma vedrai somiglianze, parentele, e
anzi ne vedrai tutta una serie []. Vediamo una rete complicata di somiglianze che si sovrappongono e
sincrociano a vicenda. [] Non possiamo caratterizzare queste somiglianze meglio che con lespressione
somiglianze di famiglia [] E dir: i giochi formano una famiglia (Wittgenstein 1953: 46-47).
124
Termine portoghese derivato del verbo folgar, riposarsi, liberarsi, lasciare il lavoro, rallegrarsi, avente il
significato di divertimento, festa, in particolare festa informale o improvvisata, passatempo.
74
ad altri per inclusione o appartenenza. Il patrimonio culturale, ad esempio, include (almeno
nelle accezioni pi recenti diffuse in Brasile) la cultura indigena125, le religioni afro-
brasiliane126, la cultura popolare e il folclore, mentre queste ultime includono il teatro e le
danze popolari, a cui appartiene il Bumba-meu-boi. La complessit di articolazione del
campo semantico della cultura popolare coinvolge partizioni che a seconda dei contesti di
enunciazione si rivelano pi o meno esclusive o parziali: cos il cattolicismo popolare, la
cultura indigena, la cultura afro-brasiliana, in alcune situazioni rappresentati come ambiti
separati, mantengono per una pluralit di legami e punti di contatto che di volta in volta
possono essere attivati, opportunisticamente, per legittimare, al contrario, laffermazione
della loro sovrapposizione. Anche in questo caso il Bumba-meu-boi risulta un elemento
essenziale di mediazione. La classificazione e suddivisione in sotaque dei suoi gruppi, fatta
risalire alle diverse componenti razziali (bianca, indigena e africana)127 ancora oggi ritenute,
in termini pi o meno espliciti, alle origini della complessit e della ricchezza culturale
dellidentit brasiliana, fa del Bumba-meu-boi un elemento centrale del raccordo semantico
e simbolico tra le diverse identit etniche immaginate e lidentit nazionale e regionale
maranhense.
Il quadro tematico segnalato dalla lista della Comisso Maranhense de Folclore, presenta
delle singolarit dovute agli interessi specifici dei suoi membri pi rappresentativi. Molti
degli articoli pubblicati sul Boletim della CMF sono il frutto dellelaborazione dei lavori
monografici prodotti dai membri del Gruppo di Ricerca Religio e Cultura Popular
(GPMINA), attivo dal 1992 nel Dipartimento di Sociologia e Antropologia della UFMA
dal 1996 registrato nel CNPq128, integrato dal 1997 al Programma di Post-Laurea in
Politiche Pubbliche della UFMA e dal 2002 al Programma di Post-Laurea in Scienze Sociali
della stessa universit , guidato da Sergio Figueiredo Ferretti e Mundicarmo Maria Rocha
Ferretti (cfr. GPMINA, sito internet), entrambi da molti anni nella direzione della CMF e
nel consiglio editoriale del Boletim della Comisso.129 Da ci deriva una relativa

125
Luso nella lista del singolare Cultura indigena, segnala la forma classica delletnocentrismo
omogeneizzante, etnocentrismo che in Brasile ampiamente decostruito in ambito accademico, ma che
perdura diffusamente nellimmaginario del senso comune.
126
significativa qui la riduzione delle culture afro-brasiliane alla religione, pregiudizio questo che al
contrario della singolarizzazione delle culture indigene, menzionata nella nota anteriore, rappresenta il lascito
diffuso di una sorta di specializzazione accademica operata dallantropologia brasiliana, sotto linfluenza e il
supporto di numerosi antropologi brasilianisti stranieri che vedevano nel Brasile un territorio ideale dove
studiare i sincretismi religiosi (v. ad esempio Bastide 1970b, Herscovits 1937).
127
Vedi in seguito il 3.5.1.
128
Conselho Nacional de Desenvolvimento Cientfico e Tecnolgico, agenzia del Ministrio da Cincia e
Tecnologia (MCT) del Brasile, destinata allincentivo della ricerca scientifica e tecnologica.
129
Dal 2005 tutte le edizioni del Boletim sono curate da Mundicarmo Ferretti in collaborazione con Roza
Maria dos Santos e Maria Michol de Carvalho. Sergio Ferretti stato Presidente della CMF dalla sua
75
concentrazione delle pubblicazioni della CMF su temi riguardanti la religione e le forme di
sincretismo religioso del cattolicesimo brasiliano.

2.1.4 Il cadastro130 dei Gruppi folclorici del Maranho


Il CCPDVF mantiene, nel settore di ricerca e diffusione culturale, un inventario dei
Gruppi folclorici del Maranho, suddivisi in gruppi juninos131, tra i quali i pi numerosi

riattivazione nel 1992 al 2004 (eccetto tra la fine del 1996 e la fine del 1998 quando ha assunto lincarico di
segretario). Dal 1992 ad oggi sia Sergio che Mundicarmo Ferretti sono nel consiglio editoriale del Boletim
(cfr. CMF 2009).
Sia Sergio che Mundicarmo Ferretti nella loro carriera accademica hanno concentrato il proprio interesse
soprattutto sui culti religiosi afro-brasiliani. Sergio Ferretti, nato a Rio de Janeiro da una famiglia di
commercianti, risiede stabilmente nel Maranho dal 1970. Laureato in Storia (Universidade do Brasil, attuale
Universit Federale di Rio de Janeiro - UFRJ, 1962) e museologia (Museu Histrico Nacional, attuale Uni Rio,
1962), ha ottenuto la laurea magistrale in Scienze Sociali (indirizzo in Antropologia) con una monografia dal
titolo: Querebentan de Zomadonu: um estudo antropolgico da religio da Casa das Minas, nel 1983
(UFRN), e il dottorato in Scienze Sociali (indirizzo di Antropologia Sociale) con la tesi: Repensando o
sincretismo: estudo sobre a Casa das Minas, nel 1991 (USP). Dal 1969 insegna alla UFMA (in pensione dal
2008), e alla UEMA (in pensione dal 1997). Ha collaborato alla creazione del corso in Scienze Sociali della
UFMA attivato nel 1986 dopo la fine del regime militare. Nel 2009 stato eletto Professore emerito della
UFMA, mentre nel 2008 ha ricevuto la Medalha Brasileira de Folclorista Emrito della Comisso Nacional
de Folclore. Le aree di ricerca preferenziali segnalate nel suo curriculum vitae sono: religioni afro-brasiliane,
tambor de mina, Casa das Minas, cultura popolare, tambor de crioula e sincretismo. Nei primi anni sessanta ha
partecipato al Movimento de Educao de Base (MEB), vincolato alla chiesa cattolica, e, come la moglie
Mundicarmo, alla Juventude Universitria Catlica (JUC). Dal 1973 al 1982 ha assunto lincarico di
museologo e ricercatore nella Fundao Cultural do Maranho (FUNC), assumendo la direzione del
Departamento de Assuntos Culturais (DAC) di questa istituzione durante la presidenza di Domingo Vieira
Filho. La collaborazione tra Sergio Ferretti e Domingo Vieira Filho propizia lo stabilirsi di nuove relazioni tra
la FUNC e le istituzioni universitarie maranhensi, spostando lasse di interesse della FUNC dalla promozione
della produzione letteraria locale e dalla valorizzazione del patrimonio architettonico storico-artistico, alla
valorizzazione delle forme della cultura popolare, considerate da una prospettiva antropologica. Lenfasi sullo
studio e la ricerca etnografica degli aspetti simbolici e sociali del folclore, sostenuta da Vieira Filho e Sergio
Ferretti, contribuisce al graduale allentamento dei legami della FUNC con la AML (cfr. Albernaz 2004: 194-
199). Tra il 1991 e il 1994, durante il governo di Stato del Maranho di Edison Lobo, Sergio Ferretti stato
membro del Conselho Estadual de Cultura. (cfr. Carvalho, Montenegro 2006, pp. 95-168; Currculo Lattes di
Sergio Figueiredo Ferretti, sito internet della Piattaforma Lattes. La Piattaforma Lattes un sistema di dati
integrato, organizzato dal CNPq, che raccoglie i curriculum vitae delle istituzioni e dei gruppi di ricerca
brasiliani nellarea delle scienze e della tecnologia).
Mundicarmo Ferretti si laureata in Filosofia alla UFMA nel 1966, ha ottenuto la laurea magistrale in
Amministrazione Pubblica nel 1975 e in Scienze Sociali (indirizzo di Antropologia) nel 1983 con una tesi dal
titolo: Na batida do baio, no balano do forro (UFRN), e il dottorato in Antropologa Sociale con la tesi: O
caboclo no Tambor de Mina na dinmica de um terreiro de So Luis: a Casa Fanti-Ashanti, nel 1991 (USP).
Dal 1969 insegna alla UFMA (in pensione dal 1992), e alla UEMA (in pensione dal 2002). Nel 2008 stata
eletta Professore emerito della UEMA. (cfr. Currculo Lattes di Mundicarmo Maria Rocha Ferretti, sito
internet Piattaforma Lattes/CNPq).
130
In portoghese registro pubblico di enti o beni. Preferiamo almeno in questo titolo non tradurre il
termine portoghese cadastro con il termine italiano registro poich in seguito faremo uso di questo termine
per tradurre lomonimo termine portoghese, termine che compare nel Registro de Bens Culturais de Natureza
Imaterial que constituem patrimnio cultural brasileiro, istituito dal Decreto Presidenziale 3.551 dellagosto
2000 (art. 1), dove usato con il significato non di semplice registro del nominativo di un determinato bene,
ma di registro etnografico del bene articolato in un dossier multimediale archiviato in appositi Libri (cfr.
4.2.7). Il termine registro sembra in seguito a questo decreto essere stato adottato per indicare anche le normali
procedure di inventario in precedenza indicate dal termine cadastro / cadastramento.
131
Gruppi folclorici che partecipano alle feste del mese di giugno, tra cui numerose danze folcloriche:
Dana Portuguesa, Quadrilha, Dana do coco, Dana do boiadeiro, Cacuri.
76
sono i gruppi del Bumba-meu-boi, i gruppi carnevaleschi132, i gruppi del Tambor de
Crioula, i gruppi natalini133, e i gruppi mirins [infantili], contando un totale di pi di 700
associazioni134. Sono aggregati allinventario anche i festejos del Divino Esprito Santo.
Nel 2007 la SECMA ha aggiornato il censimento dei gruppi del Bumba-meu-boi
realizzato nel 2003 (CMF 2008b: 9-12). Riportiamo le quantit numeriche dei gruppi censiti
di Bumba-meu-boi suddivisi per sotaque135, confrontandole con quelle dei gruppi registrati

132
Tra cui i famosi Blocos del Carnevale maranhense: alternativos, organizados, tradicionais, Blocos
afros; i gruppi di Tribos de ndios e le, Escola de Samba. I Blocos del carnevale maranhense sono complessi di
percussioni che movimentano il carnevale nei principali centri abitati dello Stato, percorrendo liberamente i
circuiti del cos detto carnevale di rua [di strada], alternativo al carnevale di passarela di So Lus, concorso a
cui partecipano le Escola de Samba della capitale, sfilando in una sorta di passerella, simile al sambdromo di
Rio de Janeiro.
133
Gruppi folclorici associati alle festivit del natale.
134
Nel sito della SCP, aggiornato al 2004, sono registrati 759 gruppi, di cui 232 di Bumba-meu-boi.
135
Diamo di seguito sintetiche descrizioni dei sotaque del Bumba-meu-boi come proposte dal sito della
SCP (cfr. SCP, sito internet, Temi esposti nella Casa do Maranho: Sotaque del Bumba-meu-boi), contenuti
che corrispondono esattamente a quelli inclusi nelle schede informative esposte nelle sale dedicate al Bumba-
meu-boi della Casa do Maranho (come fotografati nel luglio 2008; v. Appendice A, Figura 5, Figura 6), e
del sito del Governo di Stato del Maranho (Governo do Maranho, sito internet, sotaques del Bumba-meu-
boi). Si tratta di descrizioni elementari destinate soprattutto a turisti e profani della cultura popolare
maranhense. Unanalisi critica pi approfondita delle classificazioni del Bumba-meu-boi discussa in seguito
al paragrafo 3.5. I gruppi del Bumba-meu-boi, nei testi citati, sono classificati rispetto ad alcuni specifici
tratti materiali: il vestiario, gli strumenti, i ritmi, le coreografie, i personaggi messi in scena. I nomi dei sotaque
fanno riferimento allo strumento principale che li caratterizza o alla localit di origine o di loro maggior
diffusione. Il sito del Governo del Maranho nel 2007 presentava tre sotaque: sotaque di zabumba; sotaque di
matraca; sotaque di orquestra, mettendone in evidenza la loro supposta origine razziale, rispettivamente
negra, indigena e bianca, relegando a varianti dei sotaque di zabumba e di matraca i sotaque di costa-
de-mo (dorso - della - mano) e di Baixada. La SCP nel sito in vigore dal 2004 propone invece una
classificazione in 5 sotaque: sotaque di zabumba, originario della regione di Guimares; sotaque di matraca, o
sotaque da ilha, diffuso nella Ilha di So Lus; sotaque di orquestra, originario della regione del rio Munin;
sotaque della baixada (regione dellentroterra maranhense a ovest e sud-ovest di So Lus, caratterizzata da
ampie pianure che si allagano durante la stagione delle piogge); sotaque di costa-de-mo o di Cururupu
(cittadina del litorale nord-occidentale del Maranho). Nelle schede esposte nella Casa do Maranho
segnalata anche lesistenza nellinterno dello Stato di stili di bumba-meu-boi totalmente originali irriducibili
ai 5 sotaque pi conosciuti, come nel caso del Bumba-boi di Timon, municipio al confine con lo Stato di Piau,
che presenta marcate influenze sertanejas (delle regioni del Serto a Sud-Est del Maranho).
Il sotaque di zabumba considerato il pi tradizionale e autentico (Governo do Maranho, sito internet),
con marcata presenza di tratti africani. Il nome deriva dallo strumento base, la zabumba, tamburo dal suono
grave, sorretto con laiuto di unasta e battuto con una bacchetta, con cui ottenuto un ritmo cadenzato che
possiede lessenza della musicalit negra (id.). caratteristico del sotaque il vestiario dei brincantes
riccamente disegnato con decorazioni di perline colorate..
Il sotaque di matraca, tra i pi diffusi nella Ilha di So Lus caratterizzato dalluso dello strumento
omonimo. La matraca uno strumento a percussione formato da due tavolette di legno che picchiate in rapida
successione producono un suono acuto e un ritmo intenso e frenetico. considerato uno strumento di origine
indigena. I gruppi di questo sotaque formano dei veri e propri battaglioni [batalhes] (SCP, sito internet),
riunendo spesso numerose decine di simpatizzanti che muniti di matracas o pandeires (tamburo di notevoli
dimensioni suonato con il palmo della mano e sorretto sopra la spalla) accompagnano il complesso del gruppo.
Tra i brincantes i caboclo-de-penas si distinguono per il fastoso vestiario decorato con penne di struzzo che
nella danza oscilla armonizzandosi con la cadenza delle percussioni.
Il sotaque di orchestra si identifica come di origine bianca (Governo do Maranho, sito internet) e si
caratterizza per la presenza di un complesso strumentale di tipo europeo dove compaiono strumenti a fiato
(clarinetto, flauto, saxofono) e a corda (soprattutto il banjo). La coreografia, particolarmente movimentata, si
organizza nellintreccio dinamico di file di indie, abbigliate con fantasie di penne, e vaqueiros.
Il sotaque di baixada, o sotaque di Pindar o di Viana (due tra i principali municipi della baixada
maranhense), presenta la stessa strumentazione dei bois di matraca. La cadenza del ritmo per diversa.
77
nel 1993-1994 dalla CMF (CMF 1993b: 5-7; 1994) e nel 1999 da Jos Ribamar Sousa dos
Reis su dati della FUNCMA-CCPDVF (Reis 2000: Parte VI, Cadastro dos Bumba-meu-boi
do Maranho, pp. 86-101):

1993-1994 1999 2007


Zabumba 19 (11+8) 136 17 22
Matraca 31 (18+13) 32 56
Orchestra 26 (10+16) 53 114
Baixada 20 (17+3) 29 61
Costa de mo 5 (4+1) 4 4
Gruppi Alternativi137 - 138 - 12
Gruppi Mirim - - 13
Boi de Terreiro139 - 8 18

Tab. 2 Censimento dei Gruppi del Bumba-meu-boi

Buona parte dei gruppi folclorici sono costituiti in associazioni dotate di CNPJ (Cadastro
Nacional da Pessoa Jurdica): possiedono persona giuridica formalmente immatricolata
nella Receita Federal,140 e possono stipulare contratti con altre istituzioni pubbliche o
private. Molte associazioni hanno per unesistenza solo informale, tanto che il bando del
Prmio Culturas Populares 2008 Mestre [Maestro] Humberto de Maracan141,
organizzato dalla Secretaria da Identidade e da Diversidade Cultural del Mistero della

Caratteristici del sotaque sono i cappelli dalla grande testata semicircolare, decorati con perline, una corona di
piume di struzzo e strisce pendenti multicolori, indossati da alcuni brincantes (rajados). Esclusivo di questo
sotaque, allusione magica ad un essere mistico (met uomo e met animale) (id.), un personaggio
mascherato dal capo zoomorfo, chiamato cazumb o cazumba (v. Figura 7, Figura 8).
Il sotaque di costa-de-mo prende nome dal particolare modo di battere i pandeiros con il dorso della mano.
Il vestiario dei brincanti presenta delle particolarit: pantaloni e gonne interamente di velluto riccamente
decorati con perline e lustrini.
136
Gli addendi delle somme tra parentesi rappresentano il numero dei gruppi registrati nel CCPDVF con
sede rispettivamente in So Lus (cfr. CMF 1993b: 5-7) e nellinterno del Maranho (CMF 1994). Nel
censimento del 1994, di 19 dei 60 gruppi menzionati, non individuato il sotaque.
137
Sono denominati alternativi o parafolclorici i gruppi di recente fondazione che pretendono
diffondere il folclore rappresentando nelle proprie esibizioni una sintesi stilizzata delle forme variegate della
cultura popolare maranhense, tra le quali i distinti sotaque del Bumba-meu-boi (v. 3.6.2; vedi anche Reis
2005: 20; Albernaz 2004 2.4).
138
I trattini rappresentano dati non disponibili.
139
Gruppi di Bumba-meu-boi legati a rituali o encantados di terreiros del Tambor de Mina o di altre
religioni afro-brasiliane (cfr. Ferretti S. 1996).
140
Organo legato al Ministrio da Fazenda (corrispettivo del Ministero delle Finanze italiano) che si occupa
della raccolta dei tributi federali.
141
Mestre Humberto de Maracan (Humberto Barbosa Mendes, So Lus 1939-) il primo cantador del
Bumba Boi de Maracan dellAssociao Recreativa e Beneficente de Maracan, con il Boi da Maioba
tra i gruppi pi popolari del sotaque di matraca, autore della famosa toada: Maranho, meu tesouro, meu
torro [mia terra] (cfr. AMARTE 2006, CD multimediale, cap. dedicato alla musica a cura di Josias Silva
Sobrinho, 4).
78
Cultura, ha suddiviso i candidati in tre categorie: Mestres, dedicato a persone fisiche,
Gruppi Tradizionali Informali e Gruppi Tradizionali Formali142. Come vedremo per
molti folcloristi la burocratizzazione dei gruppi folclorici rappresenta un indice della loro
descaratterizzazione. Alcuni dei gruppi pi celebri funzionano ormai come delle vere e
proprie imprese culturali, con unarticolata programmazione locale e nazionale (cfr.
3.6.4). I termini folclore e cultura popolare, assenti dalle denominazioni tradizionali dei
gruppi, nel processo di burocratizzazione delle brincadeiras fanno la loro comparsa nelle
nuove denominazioni formali. Riportiamo qui alcuni esempi delle denominazioni di gruppi
maranhensi che abbiamo registrato nei bandi dedicati alla cultura popolare o nei siti internet
ufficiali delle stesse organizzazioni folclori che: Associao Folclrica Beneficente Bumba-
Boi da Maioba, Sociedade Folclrica Bumba Boi de Morros, Grupo de Cultura Popular do
Maranho Boi de Palha, Associao Folclorica Tambor de Crioula Arte Nossa, Companhia
de Cultura Popular Catarina Mina 143.

2.2 Un sistema di pratiche istituzionali

Per chiarire il tipo di pratiche istituzionali che coinvolge la cultura popolare e il folclore
in So Lus do Maranho vediamo brevemente come si articola la missione del CCPDVF
cos come identificata dal Plano Estadual da Cultura do Maranho 2007-2010 della
SECMA:

Missione
Presentare [referenciar], stimolare e divulgare la cultura popolare del Maranho, con
azioni di ricerca e diffusione delle sue manifestazioni, contribuendo per la sua
preservazione, valorizzazione, dinamizzazione e riconoscimento, oltre che al
rafforzamento dellidentit culturale maranhense.
Il CCPDVF svolge attivit di pubblicazione di libri, produzione di CD e video,
formazione di risorse umane, promozione di eventi e realizzazione di ricerche e registro di
gruppi e feste della cultura popolare maranhense.
[]

142
Citiamo il bando del MinC:
Potranno iscriversi al Concorso Pubblico Prmio Culturas Populares 2008 i candidati appartenenti alle
seguenti categorie:
a. Gruppi formali: istituzioni della societ civile (persone giuridiche di diritto privato), nazionali, senza fini
di lucro, di natura culturale, consolidata con la partecipazione in manifestazioni delle culture popolari, con
almeno, 1 (un) anno di esistenza.
b. Gruppi tradizionali informali: formati direttamente dalle comunit, coinvolti
in manifestazioni e espressioni artistiche tipiche delle culture popolari. []
c. Mestres: Persone di grande esperienza e conoscenza dei saperi e modi di fare tradizionali, []
riconosciuti dalle comunit dove vivono e attuano. (MinC 2008, art. 5.1)
143
Vedi ad esempio i siti internet dellAssociao Folclrica Beneficente Bumba-Boi da Maioba) e della
Sociedade Folclrica Bumba Boi de Morros; Vedi anche lelenco dei gruppi selezionati nel concorso federale
Premio Culture Popolari 2009 sul sito del MinC.
79
Il CCPDVF nel corso degli anni della sua attivit viene assolvendo un fondamentale
compito di appoggio, incentivo e divulgazione della cultura popolare maranhense,
contribuendo alla sua preservazione e dinamizzazione, cercando di sommare i suoi sforzi a
quelli di produttori, gruppi e associazioni al fine di sviluppare la cultura dello Stato.
Le esposizioni permanenti e temporanee del CCPDVF presentano una serie di componenti
incontrate nella cultura popolare del Maranho, tentando di ritrarre la dinamica di parte
delle differenti manifestazioni che compongono questo universo. (SECMA 2007: 95)

Nel sito internet della SCP, elaborato nel 2006 sono menzionati in modo pi prolisso gli
obiettivi del CCPDVF:

Il CCPDVF ha come obiettivo presentare [referenciar], stimolare e divulgare la


produzione materiale e immateriale della cultura popolare maranhense, appoggiando il suo
sviluppo. In questa linea di attuazione, lincremento e il rafforzamento dellinsegnamento
e della ricerca nellarea della cultura popolare, lincentivo alla istituzione di
collaborazioni, forme di patrocinio e intercambio con il fine di divulgare e mettere in
evidenza la nostra cultura popolare, sono le direttrici basiche che dirigono limpegno del
CCPDVF.
In questa direzione, il CCPDVF appoggia, incentiva e divulga la cultura popolare
maranhense, contribuendo alla sua preservazione e alla sua dinamicit. []. Il Centro
offre servizi che garantiscono losservazione permanente delle dinamiche della vita, del
fare, brincar, sentire ed esprimersi delle diverse manifestazioni della cultura popolare del
Maranho, attraverso lesposizione della sua collezione in mostre tematiche permanenti e
temporanee.
[] In tal modo, il Centro di Cultura Popolare si costituisce in uno spazio di riferimento,
valorizzazione e rinvigorimento [fortalecimento] degli attori sociali coinvolti nella cultura
popolare, sviluppando un processo ininterrotto di scambi di idee con i visitatori e gli
interessati alla cultura popolare maranhense.
Tra le sue attivit il CCPDVF [] realizza la mappatura [mapeamento] delle
manifestazioni della cultura popolare maranhense.144

Nei testi riportati possiamo osservare innanzitutto lassenza del termine folclore,
ovunque sostituito dalla locuzione cultura popolare. Questa preferenza segnala da un lato
lestensione alle istituzioni governative del discredito di cui gli studi folclorici e i folcloristi,
sono stati fatti oggetto anche in Brasile da parte degli agenti del campo accademico145; allo
stesso tempo rappresenta una forma di camuffamento attraverso cui il folclore perdura nelle
istituzioni sotto una denominazione pi ambigua e generale (v. 4.2.7).
Questa situazione, come vedremo in seguito in modo pi approfondito (v. 4.2.7), si
ripresenta nelle istituzioni centrali della cultura del Maranho, con ladozione della
terminologia delle politiche patrimoniali dellUNESCO, recepite dal governo federale
brasiliano tramite il Decreto 3.551, del 4 agosto 2000, che istituisce il Registro dei Beni
Culturali di Natura Immateriale del patrimonio culturale brasiliano, e crea il Programma

144
SCP, Objetivos, sito internet.
145
Vedi, nel 4.2.5, p. 278 e segg.; v. anche Cavalcanti, Vilhena 1990.
80
Nazionale del Patrimonio Immateriale, e il Decreto 5.753, del 12 aprile 2006, che accoglie
la Convenzione dellUnesco per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale
(UNESCO 2003).
Nel Plano Estadual da Cultura do Maranho 2007-2010 della SECMA, in relazione ai
grandi Desafios (sfide) che la Secretaria si propone di affrontare, non sono menzionati
n il folclore n la cultura popolare, mentre compare costantemente il termine patrimonio
culturale immateriale. Nonostante ci, il tipo di azioni programmate sono del tutto
analoghe a quelle menzionate nella missione e nella descrizione degli obiettivi del
CCPDVF. Vi dunque tra le indicazioni programmatiche della SECMA e del CCPDVF
solo una mera differenza terminologica. In ambito patrimoniale, lattuazione della SECMA
suddivisa in 5 tappe: conoscere e riconoscere; preservare; promuovere; riqualificare (per i
beni materiali); rivitalizzare, salvaguardare e diffondere (per i beni immateriali). Citiamo
qui per esteso il testo della SECMA dove sono definite queste tappe:

Conoscere descrizione e contestualizzazione dei beni culturali, allo scopo di consentire


laccesso ai loro specifici universi.

Riconoscere Azioni di protezione legale attraverso interventi di messa in sicurezza


[acautelamento] fisica o di identificazione di beni culturali di eccezionale valore
(tombamento146, quando patrimoni materiali, o registro, quando patrimoni immateriali).

Preservare Azioni di restauro, conservazione e fiscalizzazione dei cos chiamati beni


materiali.

Promuovere Azioni di diffusione e disseminazione delle informazioni relative ai beni


culturali, allo scopo di connetterli ai circuiti e ai processi produttivi della cultura.

Riqualificare Misure urbane di finalit pi ampie in grado di inserire i beni di valore


culturale nel tessuto urbano al quale appartengono, conferendogli funzioni rilevanti per la
cultura locale che promuovano lo sviluppo economico e sociale della comunit nel suo
intorno.

Rivitalizzare Misura similare alla riqualificazione. Per i beni culturali di natura


immateriale, questa azione nominata rivitalizzazione. Significa che, nel riconoscere un
sapere, una pratica, un uso o un costume come di grande valore per il patrimonio culturale
del popolo maranhense, dopo il suo registro e la sua diffusione, si cercheranno le forme
del loro reinserimento [reinsero] nelle pratiche comunitarie. Questo reinserimento
occorrer attraverso della valorizzazione degli agenti detentori di questi saperi e del
miglioramento delle loro condizioni di vita e della creazione delle condizioni obiettive di
trasmissione [repasse] alle nuove generazioni delle conoscenze e delle pratiche di
riconosciuto valore per il rafforzamento del sentimento di appartenenza e dei legami di
identit.

146
Termine del diritto portoghese derivato di tombo, inventario di terreni demarcati o archivio di
documenti legali, e avente il significato di inventariare, inscrivere in un archivio. Ironicamente tombar ha
pronuncia simile al sostantivo tumba, tomba, sepolcro, bara.
81
Salvaguardare Termine simile a rivitalizzazione, salvaguardare un bene culturale di
natura immateriale significa appoggiare la sua continuit in modo sostenibile, attuando nel
senso del miglioramento delle condizioni sociali e materiali di trasmissione e riproduzione
che rendono possibile la sua esistenza. Il termine usato dal Ministero della Cultura, che
riconosce che soltanto la conoscenza generata durante i processi di inventario e registro
rendono possibile incontrare alternative di salvaguardia.

Diffusione Si riferisce al processo di promozione e circolazione delle manifestazioni,


saperi e modi di fare culturali. Significa generare condizioni tali per cui la catena creativa
si processi nella sua circolarit, unendo gli anelli tra la creazione e la fruizione, generando
opportunit di incontro tra artisti (creatori) e la popolazione (il pubblico). (SECMA 2007:
17)

Il Plano Estadual da Cultura do Maranho 2007-2010 definisce la sua politica a partire


da tre programmi: Programma di Gestione della Politica Culturale, Programma di
Produzione e Diffusione Culturale, Programma Maranho Patrimonio Culturale;
questultimo suddiviso a sua volta in tre sub-programmi: Subprogramma: Patrimonio
Culturale di Natura Immateriale, Subprogramma: Patrimonio Culturale di Natura
Materiale e Subprogramma: Dinamizzazione dei musei, biblioteche, archivi, Case di
Cultura, Centri Integrati di Cultura e Memoria. Anche gli obiettivi e le azioni strategiche
del Subprogramma: Patrimonio Culturale di Natura Immateriale menzionate nel Plano
della SECMA, sono del tutto simili a quelle del CCPDVF, salvo sostituire la locuzione
cultura popolare con la locuzione patrimonio di natura immateriale, ad indicare una pi
forte propensione allaggiornamento e allinnovazione delle istituzioni centrali della cultura
del governo di Stato, pi strettamente interrelate alle istituzioni federali ed internazionali ed
alle loro politiche culturali, rispetto aglorgani regionali pi periferici147:

Subprogramma: Patrimonio Culturale di Natura Immateriale


Obiettivi
Identificare e documentare i beni culturali maranhensi di natura immateriale, ossia: i
saperi, i modi di fare, le forme di espressione, le celebrazioni e manifestazioni artistico-
culturali dotate di valore storico e di elementi formatori delle matrici culturali maranhensi
[].
Azioni Strategiche
- Promuovere, in modo partecipativo, il mappamento, la identificazione e la
documentazione di referenze culturali nel territorio maranhense;
- Contribuire alla garanzia delle condizioni socio-ambientali necessarie alla
produzione, riproduzione e trasmissione dei beni culturali di natura immateriale.
- Sviluppare le basi istituzionali, concettuali e tecniche del riconoscimento e della
valorizzazione della dimensione immateriale del patrimonio culturale;
- Promuovere la difesa dei diritti associati ai beni culturali di natura immateriale, []
delle popolazioni tradizionali e dei detentori di questi patrimoni.

147
I funzionari di questi ultimi sono normalmente pi radicati nelle istituzioni a cui appartengono, subendo
in minor grado il turn-over delle cariche con lavvicendamento delle forze politiche al governo centrale dello
Stato, caratterizzandosi quindi per una maggiore resistenza al cambiamento.
82
- Promuovere la salvaguardia del patrimonio immateriale, con strategie appropriate di
incentivo alla produzione e appoggio alla diffusione delle manifestazioni culturali
tradizionali;
- Valorizzare i mestre della cultura tradizionale popolare generando condizioni di
trasmissione delle loro conoscenze. (SECMA 2007: 28)

2.2.1 Una tipologia coerente di pratiche


Dallanalisi complessiva di questi brani emerge chiaramente una tipologia coerente di
pratiche qui dichiarate e promosse dalla SECMA e dalla SCP per lo meno al livello dei
principi. Si tratta in prima istanza di:

- osservare, conoscere,
- descrivere, ritrarre, contestualizzare
- identificare, riconoscere, documentare
- registrare, inventariare, mappare
- preservare, conservare, restaurare
- salvaguardare, proteggere, mettere in sicurezza
- esporre, mostrare, presentare, mettere in evidenza
- promuovere, insegnare, consentire laccesso
- diffondere, divulgare, disseminare
- connettere ai processi produttivi, unire, far circolare
- riqualificare, rivitalizzare, reinserire
- valorizzare, stimolare, incentivare
- appoggiare, patrocinare
- formare, sviluppare, migliorare, dinamizzare

le forme, le pratiche e i protagonisti della cultura popolare,

- collaborare con essi sommando i propri sforzi e scambiando competenze e saperi


- funzionare come spazio di riferimento e centro di offerta di servizi.

Si tratta infine, in un modo non meglio specificato, di

- svolgere attivit di ricerca nellarea della cultura popolare.

Questo insieme articolato di attivit, parte dalla conoscenza e dal riconoscimento e dalla
preservazione e salvaguardia delle forme e delle pratiche della cultura popolare per arrivare
a divulgarne la consapevolezza e incentivarne e svilupparne la diffusione.

83
divulgare

conoscere valorizzare
riconoscere sviluppare

preservare

Fig. 3

Questa struttura programmatica simile a quella che opera il CNFCP. Secondo la


direttrice del Centro Nacional Marcia Ferreira:

possibile raggruppare i programmi [del CNFCP] in quattro direttrici di lavoro []:


programmi che mirano alla realizzazione di studi teorici e di tipo etnografico che
contribuiscano allestensione delle collezioni bibliografiche, museologiche, visuali e
sonore; programmi che hanno come obiettivo lappoggio diretto dei produttori culturali
che valorizzano e divulgano la produzione della cultura popolare brasiliana; programmi di
premiazione che mirano alla diffusione e al riconoscimento di ricerche nellarea del
folclore e della cultura popolare; programmi che mirano allintercambio e alla formazione
del pubblico, e allappoggio a eventi che presentino continuit. (Ferreira 2001, p. 3 del
testo disponibile sul sito del CNFCP)

La programmazione del CNFCP, pur mantenendo le finalit di fondo del CCPDVF:


documentare, diffondere e incentivare le forme della cultura popolare, coinvolge in modo
pi diretto lelaborazione teorica ed etnografica, lo stimolo alla ricerca e lestensione delle
collezioni documentarie, attivit che a causa dei pi limitati mezzi finanziari, logistici ed
espositivi di cui dispone la SCP risultano relativamente marginali nellattuazione del
CCPDVF. Lavori di valenza teorica ed etnografica pi marcata sono pubblicati, come
abbiamo gi segnalato, sul Boletim della CMF dai membri del Grupo de Pesquisa
[ricerca] de Religio e Cultura Popular, del Dipartimento di Sociologia e Antropologia
dellUniversit Federale del Maranho (UFMA).
Nei testi della SCP-CCPDVF che abbiamo qui riprodotto nulla detto di cosa sia la
cultura popolare maranhense, n quale sia lapporto specifico della cultura popolare al
benessere della regione. Tutto ci sembra essere dato per scontato o far parte di una
discussione che si ritiene superata. Nel testo della SECMA si accenna genericamente alla
funzione di promozione dello sviluppo economico delle comunit locali e di rafforzamento
del sentimento di appartenenza e dei legami di identit esercitata dalla diffusione dei beni
84
culturali, ma questi obiettivi nella loro vaghezza sono meramente citati senza essere
articolati. Cosa sia la cultura popolare e quale sia il suo valore e la sua importanza
considerato materia nota e quindi non sentita la necessit di problematizzare la sua
definizione concettuale. Un discorso analogo si potrebbe fare in relazione ai patrimoni di
natura immateriale.
Lesposizione degli artefatti contenuti nei musei amministrati dalla superintendenza
definisce senza bisogno di ulteriori discorsi ci che in linea generale gi manifesto,
facendo parte dellesperienza collettiva dei grandi momenti festivi del carnevale e del So
Joo condivisi, seppur in modalit diverse a seconda dei gruppi sociali, da buona parte degli
abitanti di So Lus. La determinazione esplicita della cultura popolare cos confinata ai
suoi aspetti materiali, punto di presa e di consenso a cui differenti esperienze di
partecipazione si riferiscono. Il compito a cui sono chiamate le istituzioni sembra allora
essere quello di confermare questa base materiale condivisa mostrando la diversit delle sue
forme e rendendo disponibile la conoscenza di quelle manifestazioni che meno facilmente
compaiono sul palcoscenico delle grandi feste folcloriche della capitale, il carnevale e i
festejos del mese di giugno. Lalterit che viene mostrata serve in questa prospettiva pi alla
conferma del valore generale di una identit collettiva comune che alla sua messa in
discussione. Non interessa lo straniamento ma la moltiplicazione delle forme di un
medesimo oggetto pacificato. Forniamo alcuni esempi.

2.2.2 Il Trduo Joanesco e la promozione della diversit


La SCP, ogni anno, organizza, verso linizio della programmazione junina, il Trduo
Joanesco, tre giorni di esposizioni e presentazioni di gruppi folclorici provenienti
dallinterno dello Stato, realizzate negli spazzi della superintendenza. Come recita il
sottotitolo scelto per il IX Trduo del 2008148, si tratta di mostrare altri Bois, altre Danze,
altri Luoghi (SCP 2008, locandina), una finestra sulla cultura popolare maranhense (id.),
rendendo consapevoli gli abitanti di So Lus della variet e ricchezza culturale delle diverse
regioni del Maranho. Jeovah Frana, direttore del SCP nel giugno 2008, descrive cos i
meriti di questa iniziativa:

Quanto alla promozione della diversit, la realizzazione del Trduo Joanesco un


eccellente esempio di questa attuazione, dando lopportunit di presentarsi a gruppi
culturali e artisti popolari che usualmente non hanno n possibilit n voce [no tm vez
nem voz] in altre programmazioni e nelle loro proprie citt, portando tali gruppi dalla zona
rurale dei loro municipi e propiziando il loro riconoscimento da parte della societ so-

148
La prima edizione del Trduo stata organizzata nel giugno 2000 (cfr. CMF 2000b). Nel 2008 il Trduo
Joanesco si svolto tra il 25 e il 27 giugno (SCP 2008).
85
luisense e dei media specializzati, nella promettente linea dellintercambio culturale [].
(id.)

Anche qui, il valore positivo della cultura popolare ad essere considerato un fatto
naturale che quindi non messo in questione. A partire da questa positivit omogeneizzante
la ricchezza quantitativa della diversit delle forme popolari diviene il metro unico per
mezzo del quale la cultura popolare resa misurabile e valutabile ed valutata nel suo
complesso. Si tratta di una logica tautologica dove la cultura popolare valorizzata per via
della variet delle sue forme materiali e viceversa queste ultime sono valorizzate in quanto
parte di una pi generica cultura popolare maranhense.
La cultura popolare risulta un luogo pacificato caratterizzato da un nocciolo valoriale
positivo esente da conflitti radicali. Nonostante ci bisogna ricordare che la SCP e il
CCPDVF organizzano anche incontri seminariali e tavole rotonde dove i temi della cultura
popolare sono dibattuti e approfonditi in termini pi critici. Ci avviene in particolare
durante la Settimana della cultura popolare.

2.2.3 La Giornata del Folclore e la Settimana della cultura popolare


Risale al 1965 il decreto che istituisce ufficialmente in tutto il territorio nazionale del
Brasile il 22 agosto Giorno del folclore149:

IL PRESIDENTE DELLA REPBLICA,


CONSIDERANDO limportanza crescente degli studi e delle ricerche sul folclore, nei
suoi aspetti antropologici, sociali e artistici [].
CONSIDERANDO che il Governo desidera assicurare la pi ampia protezione alle
manifestazioni della cultura popolare, non solo stimolando la sua investigazione, come
anche difendendo la sopravvivenza dei suoi folguedos e arti, come anello prezioso della
continuit tradizionale brasiliana,
DECRETA:
Art. 1 Sar celebrato annualmente, il 22 agsto, in tutto il territorio nazionale, il Giorno
del Folclore. (Decreto n. 56.747 del 17 agosto 1965).

Nel secondo articolo il decreto convoca tutte le istituzioni culturali legate al Ministero
dellEducazione e della Cultura e le rispettive entit statali a commemorare il Giorno del
Folclore e a cooperare con le iniziative ufficiali pubbliche o private, stimolando anche nei
corsi primari, medi e superiori, le celebrazioni che risaltano limportanza del folclore nella
formazione culturale del paese (id.). Il testo del decreto segnala la genealogia di certe

149
La scelta del 22 agosto celebra la prima apparizione del termine folk-lore in una lettera firmata da
William John Thoms pseudonimo di Ambrose Merton, collezionista e antiquario pubblicata dalla rivista
The Atheneum di Londra nel 1846.
86
pratiche che risalgono ai successi del movimento folclorico brasiliano tra gli anni 50 e la
prima met degli anni 60150, e per questo abbiamo preferito citarlo integralmente151.
attorno a questa data che annualmente si organizzano in Brasile iniziative dedicate alla
cultura popolare tra cui in molti stati della Federazione unintera settimana di
celebrazioni152. La Settimana della Cultura Popolare, nel Maranho, come spiega la
superintendente della SCP Maria Michol de Carvalho153 in un suo intervento nel Bollettino
della CMF, ha ormai una storia che si prolunga da pi di tre decadi.

Nel Maranho, nel 1976, lallora Museo del Folclore e dellArte Popolare e la
Biblioteca del Folclore, nuclei di ci che pi tardi sar il Centro de Cultura Popular
Domingos Vieira Filho CCPDVF, realizzarono, nellagosto di quellanno, nella
settimana del folclore, la prima esposizione di esemplari [peas] della cultura popolare
maranhense. Nel 1980, promossero la seconda esposizione della collezione. Con

150
Vedi il 4.2.5; v. anche Vilhena 1997.
151
Lo stretto intreccio tra locale-regionale e nazionale si pu verificare anche nelle proposte politiche di
alcuni deputati maranhensi. Esemplare a questo riguardo la Legge n. 12.103 del 1 Dicembre 2009, che
istituisce il 30 di giugno Giornata Nazionale del Bumba-meu-boi. La Legge stata proposta dal deputato
maranhense Carlos Brando (PSDB/MA), relatore il deputato Pinto Itamaraty (PSDB/MA). Nella sua
giustificativa alla proposta di legge Brando afferma che il bumba-meu-boi, uno dei pi popolari folguedos
brasiliani [], ricca espressione della nostra cultura, ha avuto origine nel ciclo economico del bestiame [Ciclo
de Gado] ed stato il prodotto della amalgama [miscigenao] dei tre principali gruppi etnici costituenti la
nostra societ i bianchi furono responsabili dei contenuti del soggetto [enredo] della festa; i neri [negros]
aggiunsero il ritmo e le percussioni; e gli indios, a loro volta, gli diedero in prestito la coreografia (Progetto di
Legge 2696/2007). Affermazioni cariche di preconcetti razziali e di misconoscimento della storia e delle
caratteristiche attuali del bumba-meu-boi, che segnalano chiaramente le finalit politico-identitarie con le quali
il bumba-meu-boi e, pi in generale, la cultura popolare brasiliana, appropriata dalle istituzioni del Brasile
anche ai suoi pi alti gradi di autorit (v. 3.6.5, 3.6.6). La Legge 12.103, a conferma della intensa
comunicazione tra le istituzioni federali e regionali, non altro che la traduzione a livello nazionale di una
legge municipale di So Lus approvata nel novembre 2005 dal Sindaco Sandra Torres:
La Camera Municipale di So Lus decreta e io sanziono la seguente legge:
Art. 1. Che sia considerato il giorno 30 giugno, giornata del Brincante del Bumba-Meu-Boi.
(Legge n. 4.544 del 23 novembre 2005).
Possiamo notare la sfumatura locale della legge comunale, che individua come soggetto da celebrare il
brincante del Bumba-meu-boi, diversa dalla dicitura pi astratta della legge federale che non lo specifica in un
gruppo concreto di persone, ma in una sorta di ideale icona identitaria: il Bumba-meu-boi.
152
La prima Semana Folclrica fu organizzata nel 1948 dalla Comisso Nacional de Folclore (CNF )
IBECC in Rio de Janeiro (22-28 agosto). Le seguenti, denominate Semana Nacional de Folclore (SNF),
furono organizzate, dalla CNF, nel 1949 a So Paulo (16-22 agosto), nel 1950 a Porto Alegre (22-29 agosto),
nel 1952 a Macei (3-10 gennaio). Fonte dei dati: Reis D. 2008, p. 23; vedi anche Vilhena 1997, p. 325).
153
Ricercatrice della cultura popolare maranhense, Michol Carvalho, Laurea in Servizio Sociale presso la
UFMA (1972) e Mestre (titolo equiparabile allattuale laurea magistrale italiana) in Comunicazione e Cultura
presso la UFRJ (1988), ha iniziato la sua carriera nella SECMA nel 1987, durante la gestione di Laura Amlia
Damous Duailibe, partecipando al gruppo di lavoro responsabile per la implementazione del Programma di
Municipalizzazione della Cultura. Nel 1989, nel Departamento de Assuntos Culturais della UFMA fa ricerca
sulle danze popolari maranhensi insieme a Nerine Lobo. Dopo aver vinto un concorso pubblico per Tecnico
di Assunti Culturali, diviene Chefe della Assessoria Tcnica della SECMA tra il 1991 e il 1992, e Sotto
Segretaria tra il 1992 e il 1994 nella gestione di Nerine Lobo, durante il governo di stato di Edison Lobo. A
partire dal primo mandato di Roseana Sarney al governo del Maranho al 2004 Direttrice del CCPDVF. Dal
2005 al 2008 dirige la SCP. Dal 1996 al 2005 tesoriera della CMF, mentre dal 2005 al 2008 Presidente
della stessa istituzione (fonti dei dati: Currculo Lattes di Michol Carvalho, sito internet Piattaforma
Lattes/CNPq; Albernaz 2004: 207). Allinizio del 2008 ha lasciato la direzione della SCP per dedicarsi alle sue
ricerche di dottorato in Portogallo riguardanti il folclore portoghese della Festa do Divino Esprito Santo.
87
linaugurazione, nel 1982, del CCPDVF, il citato evento inizi ad essere organizzato in
maniera pi sistematica. Nel corso degli ultimi 20 anni la Settimana della Cultura
Popolare diventata un appuntamento tradizionale della realt culturale maranhense. Con
la riattivazione della Commissione Maranhense del Folclore CMF, nel 1992, si
stabilita una feconda collaborazione [tra CMF e CCPDVF] in questopera di promozione
della cultura popolare. (Carvalho 2005: 3)

La proposta della Semana, continua Michol Carvalho, vuole richiamare lattenzione del
pubblico sugli aspetti significativi della cultura popolare maranhense, individuando di volta
in volta un tema da approfondire per mezzo di una programmazione diversificata di attivit
(id.).

Citiamo di seguito alcuni momenti particolarmente significativi delle attivit svolte


dallazione integrata della triade SCP-CCPDVF-CMF, nel senso di un ampliamento del
dibattito sulla cultura popolare maranhense. Prendiamo per ora come riferimento il 2000 in
quanto come vedremo, proprio nellagosto di quellanno che con lapprovazione del gi
citato Decreto n. 3.551, del 4 agosto 2000, che istituisce il Programma Nazionale del
Patrimonio Immateriale, si apre, in Brasile, un nuovo ciclo di istituzionalizzazione della
cultura popolare pi operativo e propulsivo.

2.2.4 Conferenze e seminari (2000-2008)


Il 5 agosto 2000, un giorno dopo lapprovazione del Decreto 3.551, il CCPDVF organizza
il seminario, Il Bumba-meu-boi del Maranho oggi: trasformazioni e prospettive,
programmato in due sessioni: la prima dal titolo Tradizione e Modernit nel Bumba-meu-
boi del Maranho, coordinata da Roza Santos, della CMF, con la partecipazione di Michol
Carvalho, direttrice del CCPDVF e membro della direzione della CMF, Ester Marques,
Mestre154 in Comunicazione e Cultura e professoressa del Dipartimento di
Comunicazione della UFMA, e Jos Pereira Godo, assessore della Fundao Cultural do
Maranho (FUNC) e produttore culturale. La seconda sessione dal titolo: Politiche
Culturali: il bumba-meu-boi nella dinamica e funzionamento dei festeggi giunini,
coordinato da Jos Valdelino Ccio Soares, vice-presidente della CMF, con la
partecipazione di Joila Moraes, membro della CMF, Lus Henrique de Nazar Bulco,
presidente della Fundao Cultural do Maranho (FUNC) e compositore, Maria do Socorro
Arajo, presidente della Fundao Municipal de Turismo (FUNTUR)155 e membro della

154
Titolo accademico conferito in Brasile dalla Laurea Magistrale.
155
La Fundao Municipal de Turismo (FUMTUR) stata creata con la legge n. 3.609, del 21 luglio 1997.
Nel 2002-2003 stata ristrutturata ampliando le sue competenze, essendo sostituita dalla Secretaria Municipal
de Turismo (SETUR), attraverso la legge n.. 4.129 del 23 dicembre 2002 e il decreto n. 25.246 del 22 aprile
2003 (cfr. SETUR, sito internet)
88
CMF, Amrico Azevedo Neto, studioso della cultura popolare maranhense, membro dell
Academia Maranhense de Letras e produttore culturale. I dibattiti sono presieduti dal
presidente della CMF, Srgio Figueiredo Ferretti e da Mundicarmo Ferretti, entrambi
professori della UFMA. Alla fine dei lavori seminariali lantropologa Maria Laura Viveiros
Cavalcanti, della Universit Federale di Rio de Janeiro (UFRJ), fino al 1994 ricercatrice
dellInstituto Nacional do Folclore (INF), struttura facente parte della FUNARTE, presenta
unanalisi del quadro esposto dai partecipanti, comprese le osservazione contenute negli
interventi dei rappresentanti dei gruppi del bumba-meu-boi, di artisti e intellettuali
convenuti al seminario.156
Da questa descrizione sintetica dellarticolazione del seminario gi possibile cogliere le
sovrapposizioni e la stretta collaborazione che sussiste tra organi e istituzioni pubbliche
locali (FUNC, SCP/CCPDVF, UFMA) e nazionali (UFRJ, INF), e la CMF, la quale risulta
funzionare come luogo di mediazione e di raccordo dei vari enti. Pi in generale questa
riunione variegata di soggetti segnala una certa coesione e compattezza del campo
intellettuale maranhense nello Stato, il lavoro collettivo e la rete delle relazioni di scambio e
di atti di credito attraverso la quale si costruisce lautorit sia dei singoli attori che delle
istituzioni.
A partire dalle esperienze sviluppate in questo seminario la CMF in collaborazione con la
SCP organizza tra il 14 e 18 maggio 2001 unimportante serie di incontri-dibattito,
battezzati rodas de conversas (letteralmente giri di conversazione, scambi di idee) tra i
gruppi del Bumba-meu-boi ordinati secondo sotaque. Come riferisce uno degli organizzatori
del progetto, in un articolo dal titolo significativo: Ricordando il passato, pianificando il
futuro: notizie sui dibattiti informali [rodas de conversas] con gruppi del bumba-meu-boi,
lobiettivo tematico di discussione degli incontri riguardava le trasformazioni e le
prospettive, in relazione a quanto si convenzion chiamare dialettica tra tradizione e
modernit157. Di questo evento faremo analisi pi dettagliate in seguito ( 2.3.1).
Nel 2002 la conferenza di apertura della Settimana della Cultura Popolare era intitolata
significativamente: Il locale al di l delle Onde Globali: La forza delle Radici (intervento di
Alba Maria Pinho de Carvalho dellUniversit Federale del Cear).158 La Settimana del
2003 aveva come motto tematico: Variet [Variedades]159 o antiche novit della cultura
popolare maranhense. Ripartito in quattro giorni (dal 25 al 29 di agosto) il corso intitolato Il

156
Cfr. CMF 2000a.
157
Sousa 2001, p. 8 del bollettino on-line.
158
Cfr. CMF 2002.
159
La parola portoghese variedade, pu significare sia variet, molteplicit, sia instabilit, volubilit,
incostanza.
89
Boi attraverso larte e la mitologia, offerto dalla sociologa Peregrina de Ftima Capelo
dellUniversit Federale del Cear, costituiva il momento tematico centrale della
Settimana.160
Nella settimana del 2006 emerge per la prima volta in primo piano la questione del
patrimonio. Tema delle celebrazioni sar: Patrimonio popolare: una questione di identit.
Tra le iniziative della settimana si segnala il seminario Patrimonio Nazionale e Identit
Locali, disposto su quattro incontri di unora, i primi tre organizzati dallantropologo
Ricardo Gomes Lima della UERJ, ricercatore dal 1983 del Centro Nazionale di Folclore e
Cultura Popolare (CNFCP)161, e dalla sociologa Maria Dina Nogueira dellUFRJ; lultimo
dedicato ad un dibattito collettivo.162
Nel 2008 lapprossimazione e la fusione tra le iniziative della SECMA-SCP e le politiche
del patrimonio immateriale organizzate dalla superintendenza regionale dellIPHAN del
Maranho, trova durante la Settimana della cultura popolare il momento di massima
sintesi con la presentazione pubblica del Progetto di Riconoscimento del Bumba-meu-boi
come Patrimonio Immateriale Nazionale, e la tavola rotonda sul Piano di Salvaguardia del
Tambor de Crioula, coordinata dallIPHAN e allestita nel patio della Casa da Festa.163
A partire da questi cenni sintetici possiamo gi segnalare sommariamente i due nodi
problematici che a nostro parere percorrono queste iniziative caratterizzandone sia la
struttura che la trasformazione tendenziale in atto. Da un lato la questione del rapporto tra
tradizione e modernit, tra passato e presente, tra conservazione e innovazione, questione
che nel Maranho ha una lunga storia che tenteremo di sondare nel 4.2.6. Dallaltro la
questione delle politiche pubbliche della cultura, ovvero la questione del ruolo delle
istituzioni pubbliche nella gestione della cultura popolare. Riguardo questo secondo centro
di interesse, recentemente, listituzione del Programma Nazionale del Patrimonio
Immateriale ha determinato nel campo della cultura popolare una nuova operativit, nuovi
strumenti tecnici di riconoscimento e salvaguardia che finiscono per offuscare con la loro
proliferazione la pi antica polemica circa i rischi di dis-caratterizzazione
(descaracterizao) della cultura popolare, in genere, imputati alla rapidit delle
trasformazioni imposte dallo sviluppo economico e dai suoi interessi. In tal modo le
complicazioni e i conflitti generati dallopposizione tra tradizione e innovazione vengono
scavalcati e oltrepassati. In questultimo contesto si inscrivono nuove sinergie tra il locale, il

160
Cfr. CMF 2003, p. 15.
161
Organo dellIPHAN / MinC.
162
Cfr. CMF 2006, p. 2.
163
Cfr. CMF 2008a.
90
nazionale e il globale in cui lesterno non viene pi visto solo come una minaccia alle
radici delle tradizioni, ma come un luogo di opportunit ricco di risorse sia discorsive,
che organizzative ed economiche da cogliere e mettere a profitto.

2.3 Il lavoro pedagogico delle istituzioni

Fino ad ora abbiamo mantenuto al centro della nostra attenzione i discorsi legittimi e le
pratiche legittime prodotte e organizzate dagli organi dello Stato e dalle istituzioni ad esso
pi direttamente articolate, apparato complesso che costituisce una sorta di meta-campo a
cui si articola la variet dei campi e sottocampi che costituiscono lo spazio sociale
maranhense: tra di essi il campo accademico, il campo politico, il campo economico, il
campo culturale e come sottocampo di questultimo, il campo della cultura popolare. Prima
di descrivere sistematicamente il campo della cultura popolare maranhense cerchiamo fin da
subito di superare i limiti del panorama istituzionale mostrando, con un esempio
paradigmatico, la variet di voci che si incontrano nei punti di contatto tra le istituzioni della
cultura popolare, e i loro agenti, e linsieme di attori sociali a cui tali istituzioni si rivolgono.
Riportiamo di seguito alcuni brani delle trascrizioni della roda de conversa sul bumba-
meu-boi, citata nel paragrafo precedente, trascritte dalla commissione organizzatrice e
archiviate negli uffici del CCPDVF. I discorsi svolti in questa serie di incontri, non ancora
divulgati in pubblicazioni ufficiali, coinvolgendo allo stesso tempo sia i funzionari delle
istituzioni e gli specialisti della cultura popolare, sia leader e rappresentanti di gruppi
folclorici del bumba-meu-boi, costituiscono un esempio emblematico del tipo di lavoro
pedagogico attraverso il quale gli apparati dello Stato formano e riformulano il tessuto
discorsivo comune che rende possibile il dialogo tra visioni del mondo diversificate,
costituendo, manifestando e riproducendo una forma condivisa di pensare la cultura
popolare. Allo stesso tempo questi discorsi mostrano tra le righe, dei fraintendimenti e delle
frizioni che indicano delle vie di fuga, delle crepe nella doxa che fonda la credenza nel
gioco del campo.

91
2.3.1 Una roda de conversa sul bumba-meu-boi

NASTRO 01
RODA DE CONVERSA (MATRACA)
LATO - A164

[1]165 1 [rappresentante del boi della localit Stio di Apicum]166: Noi continuiamo con le
penne di struzzo, da quarantanni e pi che esiste il [gruppo di] bumba-meu-boi. Sono
quelle due vesti l, la penna di struzzo, e poi abbiamo labbigliamento colorato.
[2] 2 [membro della commissione organizzatrice]167: questo che consideri tradizionale
del boi?
[3] 1: Esattamente
[4] 2: Usare penne di struzzo, questo tradizionale?
[5] 1: Tradizionale, perch anticamente non si aveva un abbigliamento del boi, ma
bisognava avere un vestito di struzzo, le indie168, le indie
[6] 2: E cosa non tradizionale?
[7] 1: Guarda, sono i vestiti di penne di gallina
[8] 2: Questo non tradizionale?
[9] 1: No, non tradizionale.
[10] 2: Ma ne avete l?
[11] 1: No, non ne abbiamo []
[12] 2: Intanto nel vestiario non usate niente di moderno?
[13] 1: Noi non abbiamo niente di moderno.
[14] 3: Il cappello com?
[15] 1: Il cappello antico con nastri [fita], cappello di nastri [chapu de fita] con
perline cilindriche [canutilho] e perline normali [mianga], n stiamo pi usando le
paillettes, gi sono superate
[16] 4: Il mio nome Raimundo so che tutto ci di cui hai gi parlato, lauto169
nella realt il punto pi alto
[17] 1: No, come ti sto dicendo, noi facciamo lauto del bumba-meu-boi solo quando
andiamo a visitare la casa di un amico, che in tal caso non abbiamo ora per arrivare n per
andar via.
[18] 4: Ma esiste ancora la preoccupazione per lauto?
[19] 1: La preoccupazione esiste, in particolare questanno sono gi stato sollecitato
dalla Fondazione [FUNCMA], ci sar lauto del boi in ogni terreiro170.

164
Titolo originale della trascrizione. Tutte le note inserite nel testo della trascrizione qui tradotta sono
nostre e non compaiono nella trascrizione originale. Le registrazioni dei dibattiti sono state eseguite con un
registratore di audio cassette a nastro.
165
Tra parentesi quadre indichiamo il numero progressivo delle battute della trascrizione originale
portoghese (numerazione in essa non presente).
166
Dove non specificato, le battute riportate sono di portavoce, leader o semplici aderenti di gruppi
folclorici del bumba-meu-boi. La numerazione degli interventi rispetta quella della trascrizione originale dove
ad uguali parlanti sono associati numeri uguali. Hanno partecipato ai cinque giorni di dibattito non meno di 90
rappresentanti di gruppi dei diversi sotaque del bumba-meu-boi (Sousa 2001: p. 8 del bollettino on-line).
167
Non stato possibile risalire al nominativo e al ruolo di questa persona. Arinaldo Sousa, nel Boletim
della CMF dellagosto 2001, elenca i membri della Comisso Especial creata per pianificare e organizzare la
roda de conversa: i rappresentanti della CMF Maria Michol Carvalho, Izaurina Nunes, Lenir Oliveira, Joila
Moraes, Therezinha Jansen e Srgio Ferretti; due laureati in scienze sociali della UFMA con tesi di fine corso
riguardanti il Bumba-meu-boi, Adriano Rios e Isanda Canjo; infine due stagisti del CCPDVF, laureandi in
scienze sociali della UFMA, interessati a svolgere la propria monografia di fine corso sul bumba-meu-boi,
Arinaldo Sousa e Olmpio Arajo (Sousa 2001: p. 8 del bollettino on-line). Alla serie di incontri parteciparono
anche i rappresentanti della Fundao Municipal de Cultura (FUNC) Nlson Britto e Jos de Ribamar Morais,
oltre ad alcuni giornalisti (id.).
168
India: categoria femminile tra i personaggi della comdia del Bumba-meu-boi.
169
La composizione drammatica del bumba-meu-boi.
92
[20] 4: Nel boi c la Catirina171?
[21] 1: Si labbiamo, Catirina e pai Francisco [Chico], soltanto non sono riuscito ad
avere ancora, sai cosa? Quel caboclo172 che usa
[22] 5: La caipora?
[23] 1: La caipora173.
[24] 6: E la caipora c ancora?
[25] 1: No, questa che non sono riuscito ad avere perch nessuno vuole pi
indossarla, [il vestiario da caipora] da molto caldo
[26] 6: Dunque gi vi qualcosa di nuovo, no?
[27] 1: No, no, non c, moderno, questo ancora tradizionale.
[28] 6: E oggi la paillette come tu dici lantica lantejoula?174
[29] 1: Ma quella non sta bene nel boi
[]
[32] 1: Oggi la direzione della brincadeira moderna.
[33] 9: Ma cos moderno?
[34] 10: Avete un documento che provi
[35] 1: Io penso cos, abbiamo gli studi di Carlos Lima, Dona Zelinda Lima175, c qui
il ragazzo che ha fatto le ricerche del boi, o boi del Sitio di Apicum deve avere una media
di 118 anni, ma ci siamo fermati per 26 anni, perch mor Nunes []. Il Signor Antero
Lago Silva Pinto decise di fondare il boi, oggi il boi, questo qui, ha 13 anni, una bella
sede, modestia a parte, la miglior sede di l.
[]

170
Spiazzo aperto dove si presentano i gruppi del Bumba-meu-boi. Spesso presenta un palco dove suonano
gli strumentisti e uno spazio antistante delimitato o recintato dove sono compiute le coreografie della danza
drammatica.
171
Personaggio femminile della danza drammatica del Bumba-meu-boi. Rappresenta la sposa di Chico,
impiegato della fazenda che, nella versione classica della commedia ruba il boi favorito del fazendeiro.
172
Il termine caboclo generalmente considerato derivare etimologicamente da kariboka, parola tupi il cui
significato proveniente dal bianco. Se si accetta invece la derivazione dal tupi caa, foresta e boc, quello
che viene da, il termine caboclo viene ad indicare colui che proviene dalla foresta, l'indio dellinterno,
sinonimo in questo senso di tapuia, non tupi. Nella lingua brasiliana moderna indica il meticciato tra un
bianco e un indio, altrimenti detto cariboca o carij. Il termine usato anche per indicare le popolazioni rurali
che vivono lungo lintricato corso dei fiumi amazzonici, regione dove la presenza indigena e pi diffusa e
influente. Il caboclo allora lindio acculturato e detribalizzato, eventualmente meticcio, incrocio di un
europeo con un indigeno, o cafuzo, incrocio di nero ed indio. Nei culti religiosi sincretici laggettivo caboclo
attribuito ad entit di origine indigena (v. ad esempio Ferretti M. 2000, Desceu na Guma: o caboclo do
Tambor de Mina em um terreiro de So Lus a Casa Fanti-Ashanti).
173
Caipora, o curupira, composto del tupi caa, foresta e pora, abitante. Nel folclore del Nord e Nord-
Est del Brasile, figura di gigante. Nel bumba-meu-boi maranhense assume sesso femminile ed rappresentato
da una grande figura di donna, alta fino a tre metri, nella cui lunga gonna si nasconde un uomo che ne manovra
i movimenti (cfr. Cascudo 1999: 98; Azevedo Neto 1983: 81).
174
Piccolo disco bucato di madreperla o di materiale plastico usato per decorare i tessuti.
175
Zelinda Machado de Castro Lima, autrice di libri e articoli sul folclore maranhense (in particolare sulla
cucina tradizionale del Maranho; cfr. Lima Z. 1998) stata tra gli organizzatori della Impresa di Turismo del
Maranho (MARATUR) durante il governo dello Stato di Jos Sarney (1966-1971). In seguito ha assunto
incarichi importanti negli organi della cultura, come direttrice del CCPDVF e del Centro de Criatividade
Odylo Costa Filho (istituzione attualmente vincolata alla SECMA che offre corsi nellarea delle arti visuali e
sceniche, promuovendo la produzione artistico-culturale maranhense). membro della CMF e del consiglio
editoriale del Boletim della medesima dalla sua riattivazione nel 1992 (cfr. Carvalho & Montenegro 2006, pp.
219-307).
Carlos Orlando Rodrigues de Lima (1920-), marito di Zelinda Lima, scrittore ludovicense, studioso di storia
e tradizioni del Maranho, dal 2007 membro dellAccademia Maranhense delle Lettere (AML) e dal 1996
dellInstituto Histrico e Geogrfico do Maranho (IHGM). Attualmente socio della CMF di cui stato
presidente tra la fine del 1996 e la fine del 1998. Tecnico in contabilit e amministrazione, funzionario in
pensione del Banco do Brasil, collabora nel giornale O Estado do Maranho (cfr. AML, sito internet; vedi
anche Carvalho & Montenegro 2006, pp. 55-91). autore di numerose pubblicazioni sul folclore maranhense
tra cui alcuni pioneristici volumetti sul Bumba-meu-boi (Lima C. 1968; 1969).
93
[61] 15 [Joila Moraes]176: Una cosa che avremmo piacere di sapere, da voi che fate il
boi, qual la vostra idea [pensamento], volete seguire una linea pi moderna, una linea
pi tradizionale, cosa ritenete importante seguire, qual il cammino che voi cercate?
[62] 18 [Adelino del boi di Panaquatira]: Io credo cos, che dobbiamo modernizzare
alcune cose, per prima cosa perch
[63] 15: Modernizzare cosa?
[64] 18: Modernizzare per esempio, com? Per esempio le indie, la penna di struzzo
molto cara, si pu sostituirla con quella artificiale che pi economica, io credo che ci
che importante la tradizione, esattamente ci di cui avete parlato, la tradizione.
[]
[71] 23: Sono Jaime, sono rappresentante del bumba-meu-boi di Miritiua, sotaque di
matraca.
[]
[76] 23: Io rappresento quel gruppo [entidade] l, e cos, il boi ha appena un anno,
compir due anni questanno, uscito lanno passato, un ragazzo novello [garoto novo],
n ?
[77] 23: Allora, la questione la seguente, noi abbiamo il compito [trabalho] di tentare
di mantenere la tradizione, giusto? [] io considero levoluzione del boi in parte buona,
come la sonorizzazione molto buona, se fosse come in passato sarebbe molto negativo
[ruim], capisci? []
[78] 15: Cosera in passato ad esser negativo [ruim]?
[79] 23: [] In relazione alla commedia [comdia], noi tentiamo di mantenerla in
abitazioni [residncias] private che ci contrattano, perch impossibile fare una
commedia, per esempio, arriviamo in un arraial [], si arriva l cos e cos, non siamo
soli, quella confusione [babab], impossibile per la gente ascoltare la commedia, tutta la
cosa in una passerella no Joo Paulo177 come impossibile ora, se una persona
[cidado] ci chiama in una residenza, esiste allora... impieghiamo da una ora e mezza fino
a due ore, in tal caso [concordato] un cache pi alto, quando esigono: io voglio la
commedia del boi!. Cos molto diverso, noi tentiamo di mantenere... Ora, ci quando
possibile, a volte mantenere la tradizione, come il nostro amico ha gi detto, la penna di
india, poich di struzzo una cosa difficile da trovare. LIBAMA178 ne ha proibito la
vendita.
[80] 23: Un altro dettaglio, levoluzione che io considero, in relazione al materiale, che
io considero buona [sono] i pandeiros179 di lattice []. Unaltra modernizzazione che in
passato ci che si usava [per spostarsi] era il camion, anche una sicurezza, lautobus
una sicurezza, una cosa buona, anche se fa diventare il prezzo [pagato per una
presentazione] un poco pi pesante, ma buono, capisci? In relazione ad unaltra cosa, ci
che si allontanato un po dalla tradizione che in passato [anticamente] la gente cantava
perch gli piaceva cantare, oggi per denaro [ o preo], n? Ma bene, n? Perch sono
remunerati, questo un bene.
[81] Michol180: Lui qui ha detto una cosa, n? Che un punto di discussione, questa
questione del tipo di pandeiro del boi di matraca, il pandeiro di cuoio o di lattice , voi
cosa pensate, il suono lo stesso?

176
Membro della commissione organizzatrice e della CMF. Ricercatrice della cultura popolare maranhense.
177
Quartiere popolare di So Lus dove il 30 di giugno, ultimo giorno delle feste giunine, dedicato a So
Maral (S. Marziale di Limoges) si svolge la grande sfilata annuale dei gruppi del sotaque di matraca.
178
LIBAMA, Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renovveis (Istituto
Brasiliano dellAmbiente e delle Risorse Naturali Rinnovabili), unautarchia federale vincolata al Ministero
dellAmbiente brasiliano. Gli attribuita la responsabilit del controllo e monitoraggio della qualit
dellambiente e delluso delle risorse naturali (cfr. IBAMA, sito internet).
179
Tamburo formato da un cilindro di legno della dimensione di poco meno di 1 metro di diametro e circa
15 cm. di altezza, tradizionalmente ricoperto da una membrana di cuoio. Strumento tipico dei sotaque del
bumba-meu-boi di matraca e baixada.
180
Maria Michol Carvalho direttrice della SCP.
94
[82] 23: No la banda [trupiada] dei pandeiros di cuoio da far tremare la terra, [un
suono] pi saldo [firme] [] se il pandeiro prende una pioggerella e correte al fuoco per
scaldarlo, nel momento che gli date un colpo si buca.
[83] Michol: Ma c gente che fa una conciliazione, una parte di cuoio e una parte di
lattice.
[84] 23: No ma quello di cui stiamo parlando
[]
[86] 23: Si, ma esiste la tradizione, lo stiamo dicendo [] la bellezza, il mercato
[comrcio], n? chiaro, la facilit di confezionare il vestiario, perci vi una serie di
cose che noi dobbiamo prendere in considerazione [].(CMF 2001a: trascrizione nastro
1, pp. 1-7)

Da quanto emerge nei brani riportati possiamo vedere che il valore della cultura popolare
non discusso e messo in questione. Il punto dincontro di tutti gli interventi rimane anche
qui il sottointeso riconoscimento del valore della tradizione folclorica maranhense. Il
dialogo a partire da questo presupposto pu focalizzarsi sugli aspetti materiali del bumba-
meu-boi, sullabbigliamento, sulle caratteristiche degli strumenti o sul tipo di personaggi
messi in scena nellauto (vedi le battute 1-29, 80-81). Aspetti del folclore che proprio per la
materialit che li distingue forniscono gli argomenti e una terminologia basica condivisa in
grado di consentire un livello elementare di discussione. La variazione degli aspetti
materiali viene quindi interpretata rispetto alle categorie di tradizionale e moderno. Queste
due categorie, e il loro significato, apparentemente, sembrano ancora costituire un terreno
comune condiviso da tutti i discorsi. Ma qui iniziano anche i fraintendimenti. A ben vedere
le categorie di tradizionale e moderno sono appropriate dai membri dei gruppi folclorici
come categorie ambigue che usano in modo contraddittorio, rispetto la semantica oppositiva
codificata da folcloristi, ricercatori, funzionari (come nelle battute n. 6-9 e 27). Hanno
appreso che essere tradizionali, da un punto di vista simbolico (in quanto capitale
simbolico), pu essere vantaggioso nelle dispute locali. Allo stesso tempo hanno
sperimentato che da un punto di vista economico ed estetico (rispetto cio ai gusti del
proprio pubblico) modernizzare la brincadeira pu procurare dei vantaggi (v. battuta n. 86).
Affermare ad un tempo la propria tradizionalit e modernit permetterebbe in questo
contesto di superare di un colpo le difficolt che sorgono dalla contrapposizione di queste
due categorie. Ma questa mossa non consentita senza resistenza dai funzionari pubblici e
dai folcloristi (le due categorie spesso coincidono) che cercano al contrario di opporre in
modo pi esclusivo, con linsistenza classificatoria delle proprie disposizioni disciplinari, le
categorie di tradizionale e moderno. I rappresentanti del folclore sono presi cos in una
specie di double bind che li costringe ad assumere condotte contraddittorie: da una parte
sono spinti ad aderire a categorie classificatorie relativamente rigide, dallaltro, cercano di

95
trasformare in modo pi fluido le forme del folclore, attualizzandole al contesto economico-
sociale generale in cui operano.
Da un lato possiamo allora osservare, citando Bourdieu, come il campo della doxa,
dellimplicito, si formi su un insieme di presupposti indissolubilmente cognitivi e valutativi:

Sono le grandi opposizioni obbligate che, paradossalmente uniscono coloro che


oppongono, giacch occorre essere daccordo nellaccettarle per essere in grado di opporsi
a proposito di esse, o per il loro tramite, e di produrre cos prese di posizione
immediatamente riconosciute come pertinenti e sensate da quegli stessi a cui esse si
oppongono e che si oppongono a esse. Queste coppie di opposizione specifiche
(epistemologiche, artistiche ecc.), che sono anche coppie di opposizioni sociali tra
avversari complici allinterno di un campo, delimitano, fin nella politica, lo spazio di
discussione legittimo, escludendo come assurdo, eclettico o semplicemente impensabile
ogni tentativo di produrre una opposizione non prevista (che si tratti dellintrusione
assurda o fuori luogo del naif, dellamatore o dellautodidatta, o della grande
innovazione sovversiva delleresiarca religioso, artistico o addirittura scientifico). Sono le
opposizioni pi fondamentali, e le pi profondamente sepolte, che vengono sovvertite o
annientate dagli autori delle grandi rivoluzioni simboliche []. (Bourdieu 1997: 106-107)

Dallaltro, possiamo vedere come queste due categorie (tradizionale vs moderno), creino
dei vincoli cognitivi, dei problemi o dei blocchi linguistici, degli ostacoli e delle resistenze
che i portatori di interessi in contraddizione con la segmentazione concettuale che operano,
quando non hanno lautorit di sovvertirle sostituendole con nuove nozioni legittime,
possono piegare solo parzialmente. Si tratta di categorie che nel momento in cui sono
condivise creano delle forme di violenza simbolica: una violenza inscritta nel linguaggio
che si impone, dissimulata dalla richiesta di partecipazione e da una strategia di
accondiscendenza (cfr. Bourdieu 1992b: 110).
Vi una battuta della roda de conversa, tra quelle sopra riportate, che sfugge alla logica
inglobante del consenso. Jaime, del boi di Miritiua, ad un certo punto ci dice senza mezzi
termini cosa secondo lui sia successo al bumba-meu-boi: in passato la gente cantava perch
gli piaceva cantare, oggi per denaro (battuta 80). Questa prima affermazione
potenzialmente sovversiva, per subito risucchiata nuovamente nel campo positivo
dellortodossia: Ma bene, non vero? Perch sono remunerati, questo un bene.

Mercificazione della cultura popolare


Il fenomeno della mercificazione della cultura popolare (che riprenderemo nel 3.6.4),
riconosciuto anche da uno degli organizzatori dellevento:

Vi sono elementi nel bumba-meu-boi che non sono finalizzati soltanto alla produzione per
il mercato e alla domanda di spettacolo. Storicamente, il bumba-meu-boi stata
unalternativa di divertimento per molte comunit povere ed stato anche un elemento di
identificazione per determinati raggruppamenti della popolazione maranhense, che vedono

96
in questa manifestazione una forma per esprimere una religiosit e una cultura propria.
Limitarsi ad una visione imprenditoriale significa impoverire il bumba-meu-boi. Ci che
si pu allegare che lo Stato dovrebbe fornire alternative ai gruppi minori incapaci di
offrire proposte interessanti, che possiedono per una dimensione comunitaria e
identitaria (che fa un brincante passare tutto lanno nellattesa del So Joo per poter far
festa [brincar], e se il suo Boi non esce soffre di depressione; quel brincante anziano,
quella india goffa [feia], ma che ha il diritto di far festa [brincar] perch gli piace il
bumba-meu-boi e in esso vede unalternativa di divertimento), affinch crescano ed
acquistino un poco di questa visione professionale, attraverso la disposizione di corsi e
delle necessarie infra-strutture. (Sousa 2001)

Anche qui emerge limportanza dei piaceri e dei corpi coinvolti nell economia
complessiva della festa, e della religione, entrambe espressione di una cultura propria. Il
brincar come forma di vita, sfugge alla logica dominante pi astratta, celebrativa (il bumba-
meu-boi come riferimento identitario) o commerciale (il bumba-meu-boi come fonte di
reddito). Riportiamo di seguito un altro frammento della trascrizione della roda de conversa
che illustra sia la centralit assunta nei dibattiti sul bumba-meu-boi dal concetto di sotaque
come artificio disciplinare, sia la consapevolezza da parte di molti brincantes della rottura
che si verificata tra boi tradizionale, il cos detto boi de promessa o boi de festeiro181, e il
boi di oggi, il boi que virou negocio:

[111] 36: Raimundo, la cosa oggi sta cos, mi scusino i colleghi, oggi il boi finito per
essere unattivit economica [passou a ser comercial], in passato, tu lo sai, mio nonno lo
faceva, ancora portava il boi di promessa, passato molto tempo, che il boi del Signor
Laurentino, non vero? Il nostro boi sta qui, il boi di Alfredo, era boi di promessa, cento
anni fa, oggi no. [] Fare un boi di matraca con 20 persone non boi, trasformarsi in
un affare [virar negcio] [] ci sono soltanto due boi qui che sono boi, il boi di Matinha e
il boi Sitio di Apicum, i rimanenti stanno cercando di fare affari con il boi, giusto?
Risultato, disordinano [bagunam] gli altri gruppi, mi scusino i colleghi.
[]
[119] 38: Bene gente, collocando qui una questione [uma coisa][] la seguente non
perch il boi abbia mille persone ed un altro ne abbia, diciamo, cinque, che questultimo
sia inferiore al primo se i cinque sono organizzati, hanno un buon cantante, fanno un buon
lavoro che realmente gradito ad una platea. Che senso ha mettere 1000 persone, capite,
in un arraial per mostrare una presentazione di cui si riesce a vedere solo le teste? E la
gente per di pi accalcata sembrando pi una ressa di persone [arrasto] del carnevale.
[120] Michol182: Ma tu devi vedere, per esempio, le caratteristiche [] di questo tipo di
sotaque, che il sotaque di matraca, che finanche conosciuto come battaglione,
esattamente perch, lo si vede, ben fatto [fica bonito] la matraca, un pandeiro, la

181
In passato, lincombenza di organizzare e finanziare un bumba-meu-boi era assunta, per uno o pi anni,
in adempimento ad un voto: la promessa di brincar boi fatta generalmente a So Joo, il santo patrono del
bumba-boi, in ragione di un beneficio sollecitato (cfr. Prado 1977: 165-166). In alternativa era una figura
benestante del paese o di una sua frazione ad assumere la carica di festeiro, lorganizzatore e patrocinatore
della festa, anticipando i capitali economici e ricevendo in cambio sia dei riconoscimenti simbolici, sia
parzialmente e dilazionati nel tempo, dei compensi economici (id.:109-114).
182
Michol Carvalho, direttrice della SCP.
97
propria tambor-ona183 che accompagna, soltanto quando, lo si vede, ce n una quantit
ragionevole.
[]
[124] Michol: [] Ci ci porta a pensare, per esempio, a livello del sotaque di matraca,
quali siano le caratteristiche basiche di questo sotaque, ci che fa si che sia il sotaque di
matraca e si differenzi dagli altri una delle caratteristiche sempre stata il numero dei
componenti, al punto di essere chiamati [i gruppi del sotaque di matraca] i battaglioni
dellIsola [batalhes da Ilha][di So Lus], esattamente per questa ragione, un boi di 5, 10
componenti, o anche 20, non un boi del sotaque di matraca.
[125] 38: Adesso entriamo in queste interpretazioni legali []
[]
[128] Michol: Non possiamo basarci sulleccezione, dobbiamo basarci sulla regola
(CMF 2001a: trascrizione nastro 1, pp. 10-13).

Allopposizione condivisa tra tradizionale e moderno si affianca dunque un altro asse


semantico invece pi problematico: lopposizione tra, da un lato, brincar come
divertimento, per consuetudine, per passione, in rispetto di un complesso di vincoli e di
relazioni sociali, e, dallaltro apresentar-se come forma di esibizione e come attivit
commerciale separata. Unopposizione difficile da assorbire ed assimilare senza resti che le
nuove ideologie del patrimonio e delleconomia della cultura, come vedremo, tendono ad
oscurare, occultare, deviare. Lidea di cultura popolare e folclore come divertimento resiste
nel linguaggio dei gruppi folclorici dove gli attori della cultura popolare continuano per lo
pi a chiamare le proprie associazioni brincadeiras, o folguedos vocabolo questultimo
che deriva da folga, interruzione di unattivit lavorativa, riposo, sfogo in
opposizione alla terminologia pi sociologica e formale delle istituzioni che usano
generalmente le locuzioni grupos folclricos o associaes folclricas (v. ad esempio le
denominazioni dei gruppi del Bumba-meu-boi pubblicati sul sito internet della SCP o nel
cadastro dei Grupos de Bumba-Meu-Boi do Maranho pubblicato nel Boletim n. 40 della
CMF; CMF 2008b: 9).

2.3.2 Doxa, opinione, ortodossia, eterodossia


Il controllo e la produzione di discorsi legittima delle relazioni di potere che a loro volta
legittimano i discorsi che le hanno prodotte e che hanno prodotto. Questa specie di simbiosi
tra discorsi, pratiche e posizioni dominanti determina unaccumulazione, una circolazione,
un funzionamento specifico di discorsi che possono articolarsi in un sistema dotato di certe
forme di coerenza, costituendo allora, usando qui la terminologia concettuale di Foucault,

183
Strumento tradizionale brasiliano, simile ad una cuca, ma di dimensioni superiori, formato da un
tamburello cilindrico la cui membrana perforata al centro da un bastoncino. Lo sfregamento di questultimo,
per mezzo di un panno umido, produce un suono grave simile ad un muggito.
98
un regime discorsivo184 e pi in generale un dispositivo o un insieme di dispositivi. La
convergenza tra discorsi e pratiche finisce allora per definire dei diritti legittimi e delle
forme di obbedienza o di assoggettamento.
Bourdieu distingue due diverse manifestazioni realizzate da questa convergenza: da un
lato la doxa, laggregato delle scelte e delle presupposizioni tacite, non analizzate, che
riguardano il mondo (nel nostro caso la positivit indiscussa della cultura popolare);
dallaltro lopinione, il campo del confronto di discorsi in competizione per la legittimit.
Bourdieu divide, a sua volta, lopinione nellortodossia, linsieme dei discorsi che guardano
nostalgicamente ad una previa doxa, alle pratiche e ai gusti in essa espressi, che per

184
Ne Larcheologia del sapere Foucault parla di formazioni discorsive strutture di enunciati
caratterizzate da specifiche regole di formazione, condizioni di esistenza e di coesistenza e mantenimento di
oggetti, modalit di enunciazione e scelte tematiche (cfr. Foucault 1969: 52). In questo testo, Foucault svolge
un tipo di analisi ancora fondamentalmente epistemica, riferendosi cio in primo luogo a procedure
paradigmatiche, a sistematiche strutturali e a un tipo di concatenazioni teoriche del sapere. A partire dai primi
anni settanta, inizia invece a parlare di regimi: degli effetti di potere che circolano tra gli enunciati di un
determinato campo scientifico, regimi discorsivi, regimi di verit, dei tipi di discorsi che una societ fa
funzionare come veri, dispositivi di verit gestiti sotto il controllo quasi esclusivo o dominante di apparati
attorno ai quali si organizza un economia politica della verit e delle specifiche lotte di potere (Foucault
1977: 6-7, 25-28). Foucault intende per regime di verit: un insieme di procedimenti regolamentati per la
produzione, la legge, la ripartizione, la messa in circolazione ed il funzionamento degli enunciati, un regime
legato circolarmente a sistemi di potere che la producono e la sostengono, e ad effetti di potere chessa induce
e che la riproducono (id.: 28). Il concetto di verit di Foucault ci sembra prossimo al concetto di legittimit
discorsiva usato da Bourdieu (v. nota 21), mentre i concetti foucaultiani di dispositivo e regime ci sembrano
molto vicini alla nozione di circuito di legittimazione del sociologo francese (Bourdieu 1997: 108-112). Luso
combinato dei concetti di Bourdieu e Foucault ci sembra utile per temperare il relativo determinismo
sociologico del primo con la relativa indeterminazione storico-filosofica del secondo. Se queste concezioni
sono utili per comprendere le retoriche e i dispositivi che organizzano il consenso e lautorit, riteniamo che la
questione della verit, o della verosimiglianza, debba essere distinta dalla questione del consenso. Riteniamo
che il dire la verit, oggettivamente (tentare di dire la verit, aspirare alla veridicit e alla giustificazione
logica, causale e razionale), o mascherarla (opportunisticamente o come parte di un habitus incorporato che
pu corrispondere o contrastare con gli interessi oggettivi della posizione nello spazio sociale di chi lo
subisce), siano altrettante strategie di legittimazione che situazionalmente possono risultare pi o meno efficaci
nellistituire lautorit, il carisma e il consenso, ma che debbono essere chiaramente distinte sia eticamente che
epistemologicamente. Michel Foucault ha studiato gli effetti di verit che determinate relazioni di potere
mettono in opera attraverso una produzione, unaccumulazione, una circolazione, un funzionamento del
discorso (Foucault 1976: 179). Discorsi di verit che a loro volta producono effetti di potere (id.: 180). Ma
leffetto di verit, se da un lato il risultato di una operazione linguistica realizzata allinterno di una cornice
pragmatico-comunicativa di assunzioni condivise dagli autori e dagli interpreti (codici e principi di
cooperazione), dallaltro frutto anche dellarticolazione tra atti di riferimento in cui lespressione linguistica
messa in corrispondenza con un contenuto esperienziale (le lingue, inoltre, hanno sempre anche mezzi
specifici per graduare gli effetti di verit ad es. facendo uso di evidenziali, indicatori linguistici usati per
esprimere latteggiamento epistemico del parlante, differenziando ad es. enunciati che segnalano esperienze
soggettive, come nel caso delluso della locuzione per me, da altri che segnalano esperienze ritenute
oggettive o universali: v. ad es. Violi 1997: 65). A nostro avviso la prospettiva essenzialmente internalista
(strutturalista) di Foucault, disinteressandosi di indagare i rapporti ostensivi che il linguaggio stabilisce con il
mondo, finisce per confondere in una medesima categoria modi di agire che da un punto di vista
epistemologico ed etico si muovono su fronti opposti: usando le categorie di Habermas, Foucault ci sembra
disconoscere le differenze che intercorrono tra, da una parte, lagire comunicativo e lagire strategico
finalizzato a produrre conoscenze sul mondo, e, dallaltra, lagire strategico finalizzato al controllo di
determinati rapporti sociali, la cui efficacia pu dipendere al contrario dal disconoscimento o
dalloccultamento della realt di tali rapporti. Entrambe le categorie sono ricondotte da Foucault ad una sorta
di volont di potenza che diviene volont di sapere e viceversa: la libido sciendi per Foucault ci sembra fare
tuttuno con la libido dominandi (v. nota 22).
99
possono enunciare solo in quanto gi rivelati e inclusi nel campo dellopinione, e
nelleterodossia, che contesta lortodossia e cerca di rendere dicibile o discutibile la doxa,
sforzandosi di individuare i punti di presa in grado di svelarne le forme e le contraddizioni,
attraverso modalit e tattiche pi o meno dirette e consapevoli, pi o meno sistematiche e
programmatiche, a seconda delle possibilit e delle forze in campo (Bourdieu 1972b: 168).
Alla base di tutto ci per Bourdieu vi da un lato lhabitus: matrice delle percezioni, delle
valutazioni e delle azioni (Bourdieu 1972a: 211) che plasma la doxa, e il coordinamento
dei discorsi legittimi con i suoi effetti di potere (simbolico), che organizza lortodossia,
dallaltro vi qualcosa di pi nascosto che Bourdieu in verit non tematizza mai
chiaramente, uno sfasamento tra lhabitus e le disposizioni che genera, con la loro relativa
inerzia e la situazione storica contingente, la struttura sociale del presente, con le sue
posizioni, i suoi capitali e le sue traiettorie relativamente mutevoli nel tempo; vi il
conflitto che si genera nella convergenza o collisione, storicamente data, tra diversi campi,
nel momento in cui cominciano a sovrapporsi, entrano in contatto e generano dei
cortocircuiti tra interessi e categorie incompatibili, cos facendo emergere come oggetto di
discorso la doxa dei diversi campi, che allora si dissolve nellopinione.
In generale, cosa che qui pi ci interessa, nella fase di sviluppo dellautonomia di un
campo, gli agenti del campo, per proteggere il fragile processo della sua formazione,
facendo di necessit virt, tendono ad assumere una posizione separata, estetizzante, dove si
arrogano il controllo assoluto della forma che prende linteresse specifico del campo (la
forma dellopera darte nel caso del campo artistico, la definizione delle forme del folclore
nel caso del campo folclorico), rinunciando per ad assumere una funzione sociale o politica
che interferisca con gli obiettivi di altri campi, soprattutto con quelli del campo politico ed
economico su cui si organizza il campo del potere e le forme istituite dello Stato. Come
ricorda Bourdieu, in relazione al campo artistico, appena gli agenti del campo, gli artisti,
vogliono di nuovo esercitare una funzione, soprattutto critica, riscoprono i limiti della loro
autonomia (Bourdieu 1992b: 79). In effetti, lautonomia di un campo e i rapporti tra i
campi non sono mai definiti una volta per tutte185.
Se la positivit tacita e indiscussa della cultura popolare e del folclore cade nellambito
della doxa e lopposizione tra tradizionale e moderno nellortodossia, nei discorsi sulla
mercificazione e sui piaceri della cultura popolare ci pare che si incroci sia lortodossia
che leterodossia. Da un lato si tratta di discorsi che tentano di marcare i confini tra il

185
Bourdieu verso la fine degli anni 90 si proponeva di elaborare in modo pi sistematico una teoria
generale dei campi e della loro interazione (cfr. Bourdieu 1997: 102, n. 7; 1992b: 78-79). La sua scomparsa
nel gennaio 2002 ha impedito che tale progetto si potesse articolare e concretizzare in un lavoro integrato.
100
tradizionale e il moderno, tra i nuovi arrivati e coloro che difendono la propria posizione
legittima nel campo, discorsi quindi interni allortodossia. Dallaltro si tratta di discorsi che
in quanto espressione di una forma di soggettivit discrepante con una pratica del bumba-
meu-boi come lavoro, come fatica, e come attivit salariata, provano ad insinuare, per lo pi
senza saperlo (come nella battuta 80), il dubbio in ci che costituisce lordine delle cose,
le evidenze tangibili del buon senso. Non detto che queste soggettivit siano
incompatibili, come risulta ad esempio dalle battute 17 e 79 sullauto del bumba-meu-boi,
mantenuto in alcune circostanze pi informali e favorevoli ed escluso dalle rappresentazioni
ufficiali negli arraiais organizzati dalla Prefeitura di So Lus (tramite la FUNC) o dallo
Stato del Maranho (tramite la SECMA). O ancora nella battuta 86 che prospetta la
possibilit di una conciliazione tra la tradizione, la bellezza e il mercato.
Larticolazione tra ambiti dominanti e dominati sebbene sempre possibile implica per una
serie di limitazioni dei primi sui secondi, e quindi delle possibilit di coesistenza
problematiche (v. in seguito il 3.6.5 dedicato alle posizioni subalterne del campo del
folclore). Citiamo brevemente unultima battuta della roda de conversa del boi di matraca,
dove un brincante sottolinea come oggi per fare veramente cultura si debba conciliare la
passione con gli aspetti economici che lorganizzazione di un boi comporta:

[115] 37: La gente sa che oggi anche avendo passione, non si pu fare [botar] un boi
senza risorse finanziarie, tu sai questa cosa, soprattutto per il boi di matraca dove bisogna
avere per lo meno un boi per avere una certa struttura deve avere per lo meno 200 o 300
persone []. Intanto, bisogna che si rispetti la legge della passione, se si vuole mantenere
una cultura realmente di fatto, si deve [per] conciliare, non voglio dire che si debba
prendere quelle cose [si riferisce a materiali prodotti industrialmente, penne sintetiche,
membrane dei tamburi artificiali ecc.], ripeto, perch non si ha condizione economica
[condio], ma allo stesso tempo non si pu dire di 3 per 4 che io sto facendo un boi, oggi,
mi scusino le donne [mulheres], ma si vede molto una cosa del genere nella scuola
[colgio], le maestre [professoras] (CMF 2001a: trascrizione nastro 1, pp. 11).

101
102
3 Il campo del folclore in So Lus do Maranho

Le nozioni di campo, spazio sociale, doxa sono per noi concetti euristici tra loro articolati
che abbiamo usato nellorganizzare la produzione dei dati e nel costruire lanalisi del
contesto etnografico della ricerca. Si tratta di concetti interrelati che devono essere oggetto
di riflessione nellatto stesso di servirsene (Wacquant in Bourdieu 1992b: 30). Non si tratta
di mettere insieme un apparato teorico ostentatorio (id.), ma di usare i concetti come una
cassetta di utensili (Wittgenstein 1953: tesi 11, p. 15) utile a risolvere i problemi della
ricerca. Allo stesso tempo lobiettivo non quello di utilizzare gli attrezzi della teoria per
semplificare riduzionisticamente i problemi emersi dal campo, ma anzi si tratta di farne un
uso propulsivo positivo che consenta di scoprire, afferrare e articolare la complessit di
questi problemi.
Vediamo ora, avendo gi sviluppato ad un certo livello, sia una serie di elementi
etnografici, sia linsieme di strumenti teorici che abbiamo ad essi coordinato, di provare a
dare un quadro generale del campo oggetto della ricerca, un quadro complessivo di ci che
abbiamo chiamato campo della cultura popolare o campo del folclore.

3.1 Lillusio: linteresse per la cultura popolare e la sua valorizzazione

Per individuare un campo, nel senso della teoria di Bourdieu, necessario innanzitutto
individuare lillusio186, la fede o la credenza condivisa che costituisce il presupposto a
partire dalla quale si organizzano forme preliminari di appartenenza o di esclusione, il
coinvolgimento nel gioco che sottrae gli agenti allindifferenza e li spinge e li dispone a
operare le distinzioni pertinenti dal punto di vista della logica del campo, a distinguere ci
che importante (Bourdieu 1992a: 303). Ciascun campo ha la sua legge fondamentale,
il suo nomos [...]; matrice di tutte le domande pertinenti (Bourdieu 1997: 102-103).

186
Bourdieu, sebbene non lo citi esplicitamente, sembra riprende il termine illusio da Homo Ludens di
Johan Huizinga (v. lintroduzione di Anna Boschetti a Le regole dellarte; Bourdieu 1992a: 19). Lo storico
olandese usa il termine illusione o inlusio (dal latino ludere giocare) per indicare lessere nel gioco, lessere
coinvolti nelle regole e nei valori che definiscono e organizzano un gioco, regole che devono essere protette
dallo scetticismo. Per Bourdieu, in modo del tutto simile, lillusio rappresenta ladesione al gioco in quanto
tale, laccettazione del presupposto fondamentale che il gioco [] vale la pena di essere giocato, di essere
preso sul serio (Bourdieu 1992a: 421; per una analogia con Huizinga vedi anche il paragrafo Lo smontaggio
empio della finzione in id. pp. 356-359 e la nota 18 a p. 480 del medesimo testo).
103
Ci parso di poter individuare, allinterno dei confini del campo della ricerca, un simile
principio condiviso nella credenza nellimportanza del valore e della valorizzazione delle
forme della cultura popolare, una sorta di impegno tautologico e autoreferenziale che,
parafrasando lespressione: larte per larte, che secondo Bourdieu, a partire dal
rinascimento, ma con piena realizzazione dopo la met del XIX secolo, caratterizza lillusio
del campo artistico, possiamo esprimere nella formula: il folclore per il folclore, la
cultura popolare per la cultura popolare.
Nel campo artistico, larte per larte si esprime in una attivit nella quale gli atti artistici
hanno come unico fine l'arte, inversione del nomos del campo economico dove gli affari
sono affari (Bourdieu 1997: 102-103). Si esprime altres nelle infinite disquisizioni dei
critici che, secondo una visione internalista dellopera darte, proclamano ci che arte,
ovvero ci che dotato di valore estetico, secondo principi formali, allo stesso tempo
contingenti e singolari, giustificati da una peculiare sensibilit estetica, da un gusto estetico
indipendente ed autonomo da fattori esplicativi esterni economici o sociali (Bourdieu 1992a:
265-268). Analogamente nellarena della cultura popolare di So Lus do Maranho187
abbiamo potuto osservare il dominio di una credenza decontestualizzata del folclore
secondo la quale il fine del folclore il folclore, il fine di un gruppo folclorico o di uno
studioso di folclore quello di mettere in scena il folclore in una sorta di rituale ridondante
che trova nella ripetizione il suo principio di legittimazione. Non si tratta di valorizzare delle
forme culturali in quanto espressione di una specifica forma di vita, con le sue differenze
interne, in quanto in grado di esprimere dei punti di vista sul mondo, o di rafforzare la
capacit di agire nel mondo sulla base di una sua conoscenza individuale o collettiva, e
quindi di rafforzare la capacit di migliorare le proprie condizioni di vita. Non si tratta di
valorizzare o rivitalizzare una tradizione o un sapere in quanto insieme di conoscenze e
pratiche funzionali ad un dato contesto storico, sociale, politico, economico. Si tratta di
valorizzare una forma culturale mettendola in scena o proclamandone tautologicamente il
valore.
Come nello sguardo puro dellesteta, lo sguardo dellagente del campo del folclore
ignora ogni differenza non formale o materiale tra gli oggetti interessati dal gioco del

187
So Lus do Maranho inteso come luogo dai confini estesi e attraversati da discorsi ed istanze anche
nazionali e globali. I limiti del campo come dice Bourdieu si situano nel punto in cui cessano gli effetti
del campo (Bourdieu 1992b: 71). Ovvero dove si osserva un declino dellillusio del campo e dellefficacia e
del valore dei capitali specifici cha ad essa sono connessi. Se per motivazioni pratiche, da un punto di vista
geografico, abbiamo scelto di concentrare la nostra attenzione etnografica in So Lus do Maranho, quando
possibile, abbiamo per provato a spingere la ricerca oltre questi confini, cercando di esplorare i limiti effettivi
del campo, un campo che ha una dimensione sia regionale, sia nazionale, sia globale.
104
campo. Al concetto di estetico sostituito qui il concetto di tradizione e identit: non
si tratta in questo caso di ricreare forme che soddisfino un gusto estetico, ma di valorizzare
il passato o le identit nelle loro incarnazioni formali. Anche qui in gioco una peculiare
sensibilit alle risonanze che le forme possono suscitare, in questo caso, in quanto associate
allappartenenza ad un passato, ad un territorio, ad una collettivit.
Se nel campo della letteratura o dellarte colta si da per scontata la credenza nel genio
creatore dellautore, nel campo della cultura popolare ci che scontato diviene il valore
del genio collettivo, dellidentit, della magia del luogo o della localit, del territorio,
dello spirito della comunit, essenza misteriosa che la messa in scena del folclore
evocherebbe, specie di rituale dove una collettivit si unisce alle sue cose ed da esse
unita, affermando le affinit elettive che la legano ad un paesaggio, ad una terra, o ad una
stirpe: l anima dello scrittore, dellartista sostituita qui dall anima di un popolo.
Se il valore delle forme della cultura popolare, quando sia richiesta una sua spiegazione e
una sua motivazione diretta, di volta in volta giustificato dai diversi agenti del campo
anche in termini estetici, economici, di socializzazione o ancora di conoscenza scientifica, il
valore della cultura popolare pi spesso enunciato in termini puramente performativi,
dichiarando direttamente il valore senza coniugarlo e specificarlo con ulteriori mediazioni.
Forniamo fin da subito alcuni esempi tratti da interviste realizzate durante la primavera
del 2010 da Clicia Abreu Gomes188 a partire da una serie di domande da me proposte. Ecco
come un brincante del bloco tradizionale (classificato formalmente dalla SCP come bloco
organizado) Prncipe de Roma, e del Boi da F em Deus, enuncia il valore della cultura
popolare:

CA [Clicia Abreu]: Per lei, qual il valore della cultura popolare? Qual il suo valore?
Qual limportanza della cultura popolare?
SMR [Slvio Mariano Raposo]189: Ah! molto ricca, molto ricca. A volte manipolata in
modo sbagliato [] non ben utilizzata, a volte il personale della cultura [o pessoal][i
funzionari della istituzioni della cultura] non investe. Noi lavoriamo con una brincadeira

188
Laureata in Scienze Sociali nella UFMA (dicembre 2010) e ricercatrice nellambito dellindagine sui
blocos tradicionais promossa dalla FUNC, con supervisione dellIPHAN, al fine di sollecitare listruzione del
processo di registro dei blocos tradicionais come Patrimonio Culturale del Brasile. Ho conosciuto Clicia
Adriana Abreu Gomes partecipando nel giugno 2006 ad una missione folclorica nellinterno del Maranho,
parte della programmazione dellIncontro di Studio e Ricerca degli Elementi Animati del Bumba-meu-boi del
Maranho, organizzato dalla compagnia teatrale Coteatro e dal Grupo Casemiro Coco (23-30 giugno 2006,
So Lus). Nel luglio 2008 Clicia Abreu si laureata in Educazione Artistica presso il Centro di Scienze
Umane della UFMA con una tesi dal titolo: O espetacular e o risvel em bois de zabumba. A teatralidade como
ao simblica em enredos [soggetti, intrecci] cmicos, basata su un lavoro etnografico di campo in parte da
me condiviso. Questa collaborazione si protratta anche durante il suo lavoro di ricercatrice nel processo di
Inventrio Nacional de Referncias Culturais do Complexo do Bumba-Meu-Boi do Maranho (v. 4.2.7),
quando ho accompagnato una sua missione nella regione di Guimares, nellAbaixada Occidentale del
Maranho (dicembre 2007).
189
Al momento dellintervista di et di circa 40 anni.
105
come questa qui, un bloco, il governo pu investire, stipulare collaborazioni, fare un
laboratorio per insegnare a uno di questi giovani a suonare il contratempo190, a montarlo, a
fabbricarlo, a confezionarlo. cos. Io credo che sia molto speciale [la cultura popolare].
Il Maranho molto ricco in cultura. C ne molta l in Rosario c una tal danza del
Pla Porco, una cosa molto divertente, molto buona [legal]. Pensiamo di conoscere
tutto, ma c un sacco di cose che non conosciamo, laltro giorno, lanno passato ho
conosciuto una danza chiamata Chegana, io non la conoscevo, ragazzi! Sono rimasto
incantato a guardare. (Raposo, 7 maggio 2010, p. 2)

Come abbiamo visto anche nel 2.2.2, Il Trduo Joanesco e la promozione della
diversit, il valore della cultura popolare qui concepito soprattutto in termini quantitativi,
la sua ricchezza essendo giustificata dalla variet delle sue forme, ricchezza che dovrebbe
indurre i governanti a patrocinare laboratori per insegnare ai giovani le competenze
tecniche necessarie alla sua realizzazione. Possiamo qui percepire una sorta di inversione tra
mezzi e fini. I laboratori di artigianato che rappresentano, di per s, un mezzo per riprodurre
nel tempo le forme della cultura popolare sembrano essere considerati allo stesso tempo
anche i fini che giustificano il valore della cultura popolare. listituzione dei laboratori,
infatti, che permetter di impiegare e remunerare per lo meno alcuni dei brincantes, o alcuni
artigiani. Si percepisce, per, nelle parole di Slvio Mariano anche lo sguardo
dellintenditore che sa apprezzare le forme variate della cultura popolare in quanto in
possesso dei codici che gli consentono di decodificarle, valutarle nel loro insieme e provare
una sorta di piacere estetico o cognitivo in questa operazione interpretativa, analoga al
piacere del critico darte quando osserva gli oggetti della sua critica. qui apprezzata e
valutata positivamente la forma del sistema strutturale complessivo delle differenze.
Ecco invece come una caixeira do Divino Esprito Santo tenta di definire il valore della
cultura popolare:

CA [Clicia Abreu]: Vorrei sapere dalla signora, cos per lei la cultura popolare? Che
significa questa parola per lei?
CMM [Conceio de Maria Melo]191 Per me, cos, io non so n spiegarmi, cos a parole, io
so vivere la cultura popolare [vivenciar], tradurre in parole io penso che non sia
possibile. Io non so parlare, tradurre in parole. Per sapere cos la cultura popolare io ho
bisogno di viverla, solo vivendo. Per me meravigliosa, unallegria, una cosa salutare,
una cosa che tutti coloro che la conoscessero dovrebbero fare, poich un svago [lazer]
gradevolissimo, sai?
[]
CA: E che valore ha per la signora questa cultura?
CMM: Per me ha un valore inestimabile, ineguagliabile, una cosa sensazionale che io
tento di passare per la mia famiglia, lho passata ai miei figli e ora la sto passando ai miei
nipoti.

190
Grande tamburo cilindrico con membrana di cuoio che caratterizza le percussioni dei blocos
tradicionais.
191
Al momento dellintervista di et di 48 anni.
106
CA: Ma questo termine, cultura popolare, quando la signora era giovane, quando la
signora era bambina...
CMM: Non era cos, in questo modo [jeito]. Si ascoltava soltanto la combriccola di colore
[negada] dire: il carnevale, il So Joo, cos, ma non si diceva che era cultura
popolare. (Conceio de Maria Melo, 7 maggio 2010, pp. 2-3)

Qui vediamo chiaramente che per capire quale sia limportanza della cultura popolare
per gli autori pratici che la mettono in scena, non possiamo affidarci solo ai loro discorsi.
Il valore non si esprime solo a parole. Ci, se da un lato ci invita ad una certa cautela, allo
stesso tempo conferma la nostra tesi: la cultura popolare qualcosa di meraviglioso,
inestimabile, ineguagliabile, il cui valore allo stesso tempo indicibile. Si tratta di un mero
svago, gradevolissimo, che assume un valore straordinario in quanto piano simbolico in
grado di coagulare sulle sue forme le memorie del proprio passato, il senso di appartenenza
alla propria famiglia o alla propria comunit di origine, suscitando una partecipazione
affettiva ed emotiva. Ma qui non ci proponiamo di determinare quale sia oggettivamente il
valore sociale, culturale, economico della cultura popolare. Vedremo in seguito di
svolgere anche unanalisi di questo tipo sfruttando allora in modo pi intensivo le nostre
osservazioni etnografiche, oltre ad una serie di interviste pi approfondite. Qui ci interessa
invece descrivere lillusio come si esprime nella superficie dei discorsi e degli
atteggiamenti, quasi in modo irriflessivo.
Forniamo ancora un esempio di un agente del campo della cultura popolare coinvolto sia
nel movimento folclorico, che nelle istituzioni maranhensi della cultura. Ftima Pires192,
Arte-educatrice, della Secretaria de Estado da Cultura e funzionaria della Secretaria
Municipal de Assistncia Social SEMCAS, cos parla del valore della cultura popolare:

Ho il pi grande orgoglio di stare sempre divulgando questa mia cultura, che per me ha un
valore inestimabile []. Sappiamo che stata valorizzata solo dal momento che siamo
riusciti a introdurla nellambito dellelite. Perch fino a quel momento la nostra cultura
popolare, le nostre manifestazioni popolari erano appena delle comunit, di piccoli gruppi,
il valore era solo per quei gruppi, o altrimenti per noi ricercatori. A partire dal momento in
cui fu divulgata a livello commerciale e si elitizz, ha iniziato ad avere un altro valore. Ma
per noi che siamo ricercatori, persone che stanno noi sappiamo che il suo valore
inestimabile un valore che io apprendo con te, ho appreso con mio padre, con mio
nonno, una cosa che, se noi non stessimo lavorandoci preservando queste
caratteristiche, noi finiremmo per perderle e allora rimarrebbe soltanto il valore
commerciale, non si conserverebbe pi il valore delle radici, della storia, della cultura,
rimarrebbe soltanto con il valore commerciale come stiamo vedendo ora []. (Pires, 11
maggio 2010, p. 5)

Dal tono del discorso di Ftima Pires si percepisce il suo coinvolgimento militante nella
causa della preservazione della cultura popolare maranhense. Si coglie chiaramente anche la

192
Al momento dellintervista di et di 45 anni.
107
sua presa di posizione nel campo, a favore delle radici, uno dei paradigmi che strutturano
il campo della cultura popolare.
Usando le parole di Adorno e Horkheimer sullindustria culturale, potremmo dire che, nel
funzionamento dellillusio del campo, da un lato, il discorso sul valore e sulla
valorizzazione della cultura popolare funge da surrogato del suo contenuto (Adorno,
Horkheimer 1947: 172), diventando pubblicit di se stess[o], pura esposizione (id.: 176),
mentre le persone apprendono ad adoperare

parole e locuzioni che non sono [] in grado di intendere o che utilizzano solo, se cos si
pu dire, per il loro valore behavioristico di posizione, come simboli protettivi che
finiscono per attaccarsi tanto pi tenacemente [] ai loro oggetti quanto meno si in
grado di afferrare, ormai, il loro significato linguistico. Il ministro della cultura popolare
parla senza sapere che cosa dice []. (id.: 180)

Allo stesso tempo, tutto viene percepito solo sotto laspetto che pu servire a qualche
cosa daltro, per quanto vaga possa essere poi lidea che ci si fa di quellaltro (id.: 171).
Questaltro, nel caso della cultura popolare, consiste nella vaghezza dei vantaggi economici
(almeno per la gran parte di coloro che partecipano a gruppi folclorici non organizzati
direttamente su un modello imprenditoriale), nella vaghezza dei riferimenti identitari e delle
cos dette radici (quali radici, quali identit? definite da quali tratti non puramente
cosificati? da quali valori? da quali competenze e capacit di agire?), nella vaghezza del
valore espressivo delle forme popolari contemporanee serializzate e spettacolarizzate (v. in
particolare il 3.6.4).
Le affermazioni perentorie di Adorno e Horkheimer, seppur nella loro radicalit, ci pare
colgano le due caratteristiche che a nostro avviso individuano in prima approssimazione
lillusio del campo della cultura popolare: il suo rimandare paradossalmente, per
legittimarsi, sempre a qualcosa daltro e di indefinito, e allo stesso tempo, il suo
funzionamento tautologico che legittima la credenza per mezzo della sua enunciazione e
ripetizione. Si tratta delle due facce della stessa medaglia, tattiche distinte ma convergenti
che effettuano una medesima operazione ideologica. Infatti, se la credenza nel valore della
cultura popolare si istituisce nella credenza in emblemi privi di un significato complesso, al
medesimo tempo attiva delle funzioni operative: fondare la coesione sociale di una
comunit nazionale pacificata, allo stesso tempo frammentando qualsiasi unit non definita
sullunico piano significativo dei tratti cosificati, siano essi quelli del territorio o della
razza e delletnia.

108
3.2 I Produttori del valore della cultura popolare

Possiamo chiederci innanzitutto chi siano i produttori pratici e, allo stesso tempo, i
soggetti di questa credenza allinterno dello spazio sociale che abbiamo studiato nel
Maranho: coloro che credono e fanno credere. Abbiamo sopra citato alcune interviste che
individuano alcuni di questi protagonisti. Vediamo ora di fornire un quadro sistematico
complessivo.
Si tratta, in primo luogo, come dice Bourdieu in relazione al campo dellarte (Bourdieu
1992a: 305), dei produttori diretti della cultura popolare, gli auctores, o i produttori
pratici, come li chiamano alcuni folcloristi: compositori ed interpreti della musica
popolare, leader, membri e simpatizzanti delle diverse associazioni folcloriche e
parafolcloriche, artigiani tradizionali.
In secondo luogo dellinsieme degli agenti e delle istituzioni che partecipano alla
produzione del valore delle forme del folclore in generale e del valore distintivo di questa o
quella brincadeira, o di quella festa in particolare, e quindi alla valorizzazione delle pratiche
di valorizzazione della cultura popolare: linsieme delle autorit politiche e amministrative
competenti in materia di cultura popolare (gerenti e funzionari delle istituzioni della cultura
e del turismo, direttori di musei folclorici, ministeri e sovraintendenze), gli studiosi del
folclore e della cultura popolare (i lectores, gli interpreti della cultura popolare, folcloristi,
intellettuali, giornalisti, antropologi e scienziati sociali interessati al folclore), editori,
sponsor e comitati di consacrazione, consigli partecipativi della cultura, accademie, giurie di
premi e concorsi dedicati alla cultura popolare.
In terzo luogo, si tratta infine di tutti quegli individui e istituzioni che contribuiscono alla
produzione dei produttori diretti e dei consumatori della cultura popolare (laboratori e
scuole di artigianato, la scuola, i professori e i genitori responsabili delliniziale
inculcazione delle disposizioni favorevoli alla cultura popolare). In queste ultime due
categorie dobbiamo includere a vario titolo anche i produttori diretti quando si fanno
sponsor di se stessi nei testi delle canzoni e nei dibattiti pubblici, a cui i leader dei gruppi
folclorici sono spesso invitati a dire il proprio punto di vista sulla cultura popolare, o infine
nelle discussioni della vita quotidiana.
Tutti questi soggetti compongono larena degli agenti del campo che abbiamo chiamato
campo della cultura popolare o campo del folclore.
Detto ci bisogna ricordare che se in linea generale la cultura popolare e il folclore sono
riconosciuti positivamente, lattivismo in favore della cultura popolare non unanime nel
Maranho e interessa una cerchia di persone relativamente limitata.
109
Conversando con i tassisti di So Lus, con parcheggiatori, artigiani, venditori ambulanti,
donne di casa e commercianti, piuttosto che con giovani studenti universitari, o marginali
dei bairros periferici della capitale mi sono accorto che per molti di loro le manifestazioni
folcloriche che durante le feste giunine e il carnevale salgono alla ribalta nei palchi cittadini,
nelle prime pagine dei giornali e negli slogan dei politici, non assumono unimportanza
permanente. Sono considerate parte del paesaggio festivo cittadino stagionale. In alcuni casi
sono pi subite e sopportate che partecipate, mentre in altri non percepita una chiara
differenza tra di esse e le forme variegate della cultura pop: molti, pur non disdegnando di
partecipare alle feste folcloriche e pur incorporando la doxa generale che considera il
folclore in termini positivi, preferiscono passare il proprio tempo libero nelle balere di forr,
musica brega e calypso193, i pi giovani nei club di reggae, rock o musica tecno, o ancora
nei grandi show delle pop star brasiliane che mescolano in una dinamica sincretica ritmi
internazionali e ritmi locali come nel caso della samba-reggae, e della ax-music baiana,
mistura di musica elettronica, frevo pernambucano, forr del Cear, maracatu e reggae. 194
La televisione ha assunto poi un ruolo centrale nella vita quotidiana dei brasiliani e le
trasmissioni sportive di calcio e le telenovelas per molti rappresentano dei momenti fissi di
relax e ricreazione che cadenzano i momenti pi attesi della giornata e si sovrappongono o
sostituiscono altri svaghi. Infine la diffusione delle chiese evangeliche, pentecostali e
neopentecostali, queste ultime sorte in Brasile tra la seconda met degli anni 70 e i primi
anni 80 del secolo scorso, e caratterizzate dalluso intensivo dei media televisivi, ha
determinato nuove forme di religiosit. Le chiese neopentecostali spesso si oppongono
radicalmente sia alle forme di divertimento tipici della cultura popolare, criticando in
particolare luso di alcolici e lerotismo delle danze tradizionali, sia alle forme di religiosit
che caratterizzano i gruppi folclorici, pi vicine al cattolicesimo popolare o ai culti afro-
brasiliani.195
Nel loro insieme queste forme culturali alternative o sovrapposte al folclore potrebbero
essere incluse in un unico campo della cultura popolare, come fanno, ad esempio, molti

193
Generi musicali caratterizzati da melodie semplici e marcate e testi romantici. A partire dagli anni80 i
testi e le danze associate a queste musiche hanno assunto uno stile pi sensuale ed erotico.
194
Nonostante ci, bisogna dire fin da ora che le pratiche di patrimonializzazione contemporanee, tendono a
inglobare nella configurazione dei patrimoni immateriali qualsiasi forma culturale supportata da una lobby di
sostenitori sufficientemente forte e organizzata. In tal modo ognuno pu riconoscere nella configurazione
sempre pi eclettica dei patrimoni immateriali qualcosa che, in quanto emblema materiale associabile ai suoi
interessi, merita di essere valorizzato in quanto referenza culturale (v. 4.2.7).
195
La relazione complessa di ognuno di questi ambiti tematici con la cultura popolare meriterebbe degli
specifici approfondimenti. Ci limitiamo qui a fornire alcuni riferimenti bibliografici: sul ruolo della musica
pop nel Maranho vedi ad esempio Silva C. B. 1995; su televisione e telenovelas in Brasile vedi Borelli 2001;
Hamburger 1998; sulle dispute religiose tra chiese neopentecostali e culti afro-brasiliani rimandiamo al
volume collettivo curato da Vagner Gonalves da Silva (Silva V. G. 2007).
110
ricercatori vicini allarea dei Cultural Studies che includono nella nozione di cultura
popolare la cultura di massa, la cultura veicolata dai mass media e le forme culturali della
vita quotidiana (Strinati 1995; Storey 1996; Mora 2005). Abbiamo qui preferito distinguerle
analiticamente dalle forme della cultura operanti nel campo della cultura popolare, come da
noi inteso, ovvero dallinsieme delle forme riconosciute dagli agenti del campo come
appartenenti alla cultura popular o al folclore. Ci parso che una specifica illusio, che
abbiamo tentato di individuare nel paragrafo precedente, potesse caratterizzare uno specifico
campo di indagine, il campo della cultura popolare (in senso ristretto), distinto, seppur per
molti versi interdipendente, dal campo della cultura di massa, entrambi i campi inclusi nel
campo pi generale della cultura tout court. Lanalisi di questa illusio, di questa credenza
incorporata, ha assunto, via, via, una rilevanza decisiva nella ricerca, in quanto chiave di
lettura con la quale poter comprendere una faccia significativa dellattuale dinamica
culturale operante in So Lus do Maranho e oltre.
Citiamo una breve conversazione con due studenti universitari di So Lus, intervistati in
una piazzetta affollata di giovani nel centro storico della capitale, luogo abituale di
esibizione dei praticanti del Tambor de Crioula, dove emerge un punto di vista
particolarmente critico sul valore e sul ruolo della cultura popolare e delle politiche ad
essa dedicate nel Maranho. Nellintervista chiedevo loro cosa pensassero della
maranhensidade, idea divulgata in particolare dal giornalista e scrittore Jos Ribamar dos
Reis196, e usata pi recentemente, nella gestione del governo del Maranho di Jackson Lao
(2007-2009), per sintetizzare la politica culturale della SECMA197:

D.[Duduca]198: Io penso che hanno preso un concetto che era usato... brasilidade,
baianidade, da tante persone che abitano fuori dal Brasile, dagli stranieri che abitano in
Europa o negli Stati Uniti e che si sentono orgogliosi di essere brasiliani, che non stanno
qui, chiaro

196
Jos Ribamar Sousa dos Reis, nato nel 1947 in So Lus do Maranho, si laureato in Scienze
Economiche alla UFMA nel 1973, ed membro effettivo dal 1981 dellInstituto Histrico e Geogrfico do
Maranho IHGM (seggio 56). Ha assunto diversi incarichi pubblici: Assessore Tecnico della Secretaria de
Planejamento e Coordenao Geral do Estado do Maranho SEPLAN; Coordinatore dello Escritrio de
Representaes regionale dellInstituto Joaquim Nabuco de Pesquisas Sociais di Recife (fondato da Gilberto
Freyre) dal 1980 al 1984 (cfr. Reis 2000: 15); Segretario Esecutivo Aggiunto della Fundao Cultural do
Maranho FUNC (IHGM 2010: 211). Scrittore eclettico, ammiratore di Gilberto Freyre, ha pubblicato
numerosi libri sulla cultura popolare maranhense. Divulgatore e difensore delle cose della gente del
Maranho (Jornal Pequeno, 23 marzo 2007, Ribamar Reis: 60 anos de Maranhensidade), pubblica
settimanalmente sul supplemento culturale dedicato al turismo del Jornal Pequeno, una colonna dal titolo
Trincheira da Maranhensidade (trincera della maranhensidade).
197
Vedi ad esempio la denominazione data dalla SECMA alla programmazione del carnevale e del So Joo
2007: So Lus Carnaval da maranhensidade, Programao do carnaval 2007 (SECMA, FUNC 2007a, in
locandine, dpliant); So Joo da maranhensidade 2007 (cfr. SECMA-ASPLAN 2007: 31-32).
198
Al momento del colloquio di et di 26 anni.
111
R. [Rafael]199: Si sente orgoglioso del luogo dove nato solo chi non vi abita pi...
D.: Guardiamo le cose in questo modo... parlano dello spirito del Maranho che permea,
che unisce, non unisce un bel niente [une porra nenhum]... solo un affare senza conflitto
e dicono che vogliono conoscere questa cosa, hanno dato un valore vergognoso [um puta
valor] a ci che hanno visto poteva dare voti per tramite della cultura popolare e si sono
dimenticati di ogni altro tipo di manifestazione.
R.: e con ci, per ignoranza della situazione stanno mandando in malora [fodendo] la
cultura... stanno anche pastorizzando, danno denaro per... alcune persone [galera]
montano un gruppo cos, folclorico culturale, solo per guadagnare grana.
D.: tambor de crioula, bumba-meu-boi... intanto finiscono per guadagnare il loro denaro,
non forse vero? Lo Stato sta pacificando, dando grana per quelle persone... per esempio,
il bumba-meu-boi, i boi di zabumba, del sotaque di abaixada... loro parlavano, criticavano
delle figure, nelle toadas, oggi non lo fanno pi...
[]
D.: Tutti sono patrocinati [...] cos diventa pi comodo fare una toada che parla di felicit,
di altri temi, che andare allo scontro [...] le bellezze naturali, per turisti, che parlare di una
terra che una merda, che il sottosviluppo del sottosviluppo, che sta in basso di ci che
sta in basso, So Lus questa cosa, periferia della periferia, che il Brasile una periferia,
So Lus, Teresina [...].
D.: Ma la storia della maranhensidade non pericolosa per ci che definisce
maranhensidade... Perch ci che pericoloso dire ci che non maranhensidade, per
esempio, c una banda di rock, il rock non maranhense se vogliamo essere sinceri [...]
MP: Tu ritieni di avere una tradizione di riferimento, importante, per te
D.: Guarda, ti dir una cosa, a me piace molto leggere, ci sono autori di qui che io
apprezzo molto, ma non direi esistere una letteratura maranhense, o almeno gi si estinta
da molto tempo [...] Allo stesso modo io apprezzo molti autori... la banda Catarina Mina
stata la banda migliore del Maranho e fa cose assolutamente differenti da ci che
considerato MPM, la musica popolare maranhense, io li adoravo, intanto a volte una
persona dice... di qui dunque deve essere valorizzato, non giusto, ci sono cose
orribili che non mi piacciono [...].
[...]
MP: Ma tu sei maranhense.
D: Geograficamente lo sono; culturalmente, se tu consideri cosa ritenuto essere la
cultura maranhense, forse no [...], a me non piace nessun tipo di bumba-meu-boi, non mi
piace il tambor de crioula, non mi piace...(Duduca, Rafael, 28 marzo 2008)200

Come vediamo qui emergere con evidenza, e come era prevedibile, il campo della cultura
popolare determina dei conflitti allinterno del campo generale della cultura.
Gli stessi brincantes, nonostante ammettano il crescente successo e il crescente
riconoscimento di cui gode la cultura popolare, spesso si lamentano delle forme di
discriminazione di cui la cultura popolare stata o sarebbe oggetto, sia da parte dei giovani,
che come abbiamo segnalato spesso vi preferiscono i club di reggae, o andar por boates
(andar per discoteche), sia da parte di coloro, in molti casi adepti o simpatizzanti di chiese
evangeliche neo-pentecostali, che considerano la cultura popolare coisa de negros, o di
bruxaria (stregoneria). Citiamo di seguito due interviste realizzate con brincantes del

199
Al momento del colloquio di et di 25 anni.
200
[20s 7:30s].
112
201
Bumba-meu-boi Unidos de Santa F , uno dei gruppi folclorici che ho seguito con pi
assiduit. Nella prima dialogo con uno degli autori delle decorazioni applicate agli
indumenti dei brincantes:

RP: [Rogrio Pelado]202 Se andiamo a ben vedere abbiamo gi cambiato molto, abbiamo
cambiato il contesto. Abbiamo abbandonato molte cose, cose cos come io dico
questi disegni di uccelli, li abbiamo gi ridotti molto. Stiamo focalizzando gi pi su temi
popolari, nel caso, il Maranho, il tambor [il tambor de crioula], oggi giorno ugualmente
svalorizzato. Cos la gente gi
MP: svalorizzato?
RP: A volte, la cultura in s qui in verit la gente non molto coinvolta. Diciamo
cos
MP: Tu credi?
RP: Credo! Perch lascia che io ti spieghi perch cos...
MP: Interessante...
RP: Se tu vai da una persona, da qualcheduna di queste qui e domandi quanti sotaques de
Bumba-meu-boi ci sono nel Maranho, nessuno risponde.
MP: Forse tre
RP: Forse tre, solo che...
MP: Matraca, orquestra e zabumba...
RP: Costa-de-mo...
MP: Gi costa-de-mo meno conosciuto... Pindar confuso con matraca...
RP: Giustamente. [] Intanto questanno stiamo gi prendendo come tema il Maranho,
Maranho, abbiamo gi messo il Tambor de Crioula.
MP: Questa idea del Tambor de Crioula stata di Z Olho203, non vero?
RP: Lidea stata mia, perch sono io che ho fatto il disegno solo che a lui piaciuto e
ha chiesto di ripeterlo nel couro, capisci? Ha solo detto che il tema era una cosa cos, pi
legata al Maranho.
MP: Pi generale?
RP: Si. Allora lho fatto, spesso cos. A volte non c modo di esprimere queste cose nel
couro di un boi, non c modo di esprimere
MP: difficile... una questione un poco complicata... i tre tamburi
RP: Non c modo di esprimere i problemi, cos esprimiamo il materiale che , capisci a
volte non c modo di disegnare un tamburo forato, o una cosa cos, perch per chi guarda
non c logica.
MP: Un tamburo?
RP: Forato! Supponiamo, un tamburo lacerato, per esprimere che il tambor [il Tambor de
Crioula] oggi giorno non ha pi quel valore. Oggi non possiamo esprimerci cos in un
disegno applicato su un tessuto [bordado], perch la gente vuole vedere soltanto cose
brillanti [brilho].
[]
RP: E noi che lavoriamo, per cos dire, nella cultura, noi ci preoccupiamo molto di portare
la cultura a chi non la conosce, questo il nostro compito.

201
Associao Cultural do Bumba Boi e Tambor de Crioula Unidos de Santa F. Brincadeira fondata il 5
maggio 1988. La sede della brincadeira situata nel Bairro de Ftima, uno dei quartieri pi difficili della
capitale maranhense, dominato dal traffico della droga.
202
Nato nel 1985, disegnatore e direttore culturale del Bumba-meu-boi, dirige lequipe che ogni anno
prepara le decorazioni dei vestiti dei brincantes. Ha completato lintero ciclo scolastico (Ensino Fundamental
di 8 anni, e Ensino Mdio di 3 anni). Brinca come indio.
203
Z Olhinho, soprannome di Jos de Jesus Figueiredo (1944-), dono (signore, proprietario,
nellidioma del Bumba-meu-boi rappresenta il leader responsabile della brincadeira, non necessariamente
proprietario legale della medesima) del Bumba-meu-boi Unidos de Santa F; originario di So Vicente Frrer,
cittadina dellinterior del Maranho, e portuale del porto di Itaqui in pensione.
113
[]
RP: La divulgazione debole poich qui io penso che unaltra cosa dannosa [ruim] sia
che qui noi abbiamo la mania de adottare cose che non sono nostre Come il reggae, il
reggae, per me, io ho piacere di ascoltarlo, ma so che non ha niente a che vedere con me, e
il reggae diffuso tutto lanno, carnevale reggae So Joo
[]
Perch il reggae forte? Perch il reggae tutto lanno, non ha
MP: Tutte le settimane
RP: Non c questo problema di dire: ah! Oggi non c, oggi non c []. Intanto
funziona direttamente tutto lanno. Gi il So Joo no. Il So Joo ristretto solo a quella
epoca. (Pelado, 9 maggio 2008, pp. 42-44) 204

Vediamo qui come i propri brincantes si ritengano impegnati nellopera di divulgazione e


valorizzazione della cultura popolare come veicolo di promozione dell identit maranhense.
Gli interessi dei proprietari delle brincadeiras entrano in simbiosi con gli interessi delle
istituzioni pubbliche e della politica imponendosi quindi anche ai brincantes che ottengono
dei vantaggi significativi, sia economici che simbolici, sebbene limitati, collaborando a
queste operazioni (v. 3.6.5).
Nel brano della seconda intervista che riportiamo di seguito, uno dei miolos della
brincadeira (Ricardo) racconta della discriminazione di cui stato oggetto in quanto
brincante del Tambor de Crioula e di come la valorizzazione del folclore in quanto
cultura, slegando il folclore dalla religione abbia fornito nuove risorse con cui gestire il
proprio riconoscimento, la propria faccia, sia nellambito famigliare che nella comunit del
Bairro de Ftima.

MP: [] vorrei mi raccontassi un po del Bairro de Ftima. Com la tua relazione con il
Bairro de Ftima, con gli abitanti del quartiere e quali sono i problemi che devi
fronteggiare qui nel quartiere con la comunit
R [Ricardo] 205: Bene, allinizio ho sofferto la discriminazione riguardo questa religione,
nella quale sono, ma...
MP: Quale religione?
R: La religione del tambor de crioula, del bumba boi. C molta gente a favore e c molta
gente contro.
MP: Chi sono? Questi che sono contro
R: Quelli che sono contro? pi questo popolino di qui vicino, che mi ha conosciuto
bambino, che mi ha visto crescere, e allora andava in giro dicendo cos, per mia madre,
che loro mai pensavano che io sarei stato di queste cose, affare di tambor, di bumba boi,
pensavano che sarei diventato un dottore, un medico
MP: Il bumba boi considerato... com considerato? Un affare di
R: In relazione a loro guardano il bumba boi e il tambor de crioula come relazionati ad
affari di spiriti
MP: Una forma di discriminazione []
R: come se fosse una cosa dellaltro mondo, che solo per gli spiriti, per...

204
[1:01:10 1:07:41].
205
Ha lavorato come meccanico, imbianchino, poi come saldatore. Al momento dellintervista aveva 28
anni.
114
[]
R: Una cosa del diavolo
MP: Si, ho capito...
R: [] vi stata una volta che stavo battendo tambor de crioula l in cima, e unamica di
mia madre disse cos: Ah signora! suo figlio che sta battendo tambor laggi? Mia
madre dicendo, non so se vero: No, non mio figlio no. Mi disprezzo di fronte ad altre
persone.
MP: Chi?... tua madre?
R: Si! Questa cosa mi ha fatto soffrire molto [me machucou].
MP: Ha avuto un po di vergogna...
R: Si, mi ha fatto soffrire. Cos, io sono arrivato l da lei: mamma io sono cultura, io
sono cultura del Maranho, pu parlare chi vuole, ma io sono nella cultura. Come
successo che io sono arrivato a dire queste cose? stato attraverso il GDAM206! Il GDAM
ha risolto [botou][la cultura popolare] come cultura, non religione, capisci? Intanto, io gli
ho parlato cos: mamma, la signora deve essere orgogliosa di me, poich io sono un
rappresentante della cultura del Maranho.
MP: Adesso, rappresentante della cultura del Brasile, non vero?
R: !
MP: Perch il tambor de crioula stato riconosciuto patrimonio nazionale...
R: Si intanto proprio adesso che una persona deve avere orgoglio.
MP: Ma in verit tu vivi il tambor de crioula e il bumba-meu-boi anche per il lato della
religione...
R: Certo.
MP: Soltanto che per parlare con gli altri, tu vai parlando di questa questione della cultura.
R: Certo.
MP: Che forse loro accetteranno pi il tuo
R: Il mio punto di vista.
MP: Il tuo punto di vista.
R: cos. Pertanto in questo modo che io vado portando avanti le cose. Cos pronto! Da
l in avanti lei rispetta il mio lato, gi ha visto che realmente io sono in una associazione
[sociedade], quella dove sono adesso, intanto ha visto che non sto in mezzo ai banditi,
vendendo droga, andando con banditi, rubando aglaltri, queste cose. Sto appena
compiendo un destino che, io penso, gi viene dalla culla.
MP: Qui nel Bairro de Ftima com la questione dei trafficanti? Mi puoi dare il quadro
della situazione?
R: Ah, il quadro della situazione il seguente: qui il Bairro de Ftima non si mai unito
con la Liberdade207. [] Mai si unito con la Liberdade, la Liberdade l in cima.[].
Perch loro vendono il loro fumo l e allo stesso modo i trafficanti di qui vendono il
proprio.
MP: Due territori divisi. Un gruppo di trafficanti qui e un gruppo di trafficanti l.
R: Si. Cos, quando qualcuno di l viene a vendere di qua, allora quelli di qui lo
ammazzano. Quando qualcuno di qui va girare l, che magari non fa neppure parte del
traffico [negocio], solo basta che gli domandino: Di dove sei? Di quale quartiere?
Bairro de Ftima.
MP: Allora comincia la guerra.
R: Comincia la guerra, pertanto c sempre confusione, di banditi, apertamente, solo che
da questa cosa io mi tengo fuori, che io l ci entro [nel quartiere di Liberdade], brinco l
nel boi, li aiuto, che l c il boi di Apolnio, c il Boi de Terezinha Jansen, che nel
quartiere di F em Deus, che ben vicino della Liberdade [].(Ricardo, 26 settembre
2007) 208

206
Gedam, Grupo de Dana Afro Malungos. Gruppo parafolclorico; nel suo repertorio di danze include le
coreografie dei vari sotaque del bumba-meu-boi.
207
Altro quartiere di So Lus, considerato tra i pi pericolosi della citt.
208
[01:02:45 - 01:07:55].
115
Anche in questo caso abbiamo preferito mantenere il flusso naturale dellintervista, senza
operare un assemblaggio molto discontinuo mirato alla questione particolare in esame. In tal
modo ci parso di riuscire ad includere con pi semplicit e gradualit una serie di elementi
che definiscono le circostanze delle interviste e allo stesso tempo il contesto generale della
ricerca; in questo caso, ad esempio, la presenza pervasiva del traffico della droga nei
quartieri periferici di So Lus. Possiamo osservare come il fatto di essere un brincante
riconosciuto della cultura popolare costituisca una specie di lascia passare tra quartieri
rivali. Io stesso, in quanto ricercatore della cultura popolare, in relazione amichevole con
vari leader della cultura popolare e in particolare del bumba-meu-boi, con i quali ero visto
passeggiare nel quartiere o conversare di fronte alle sedi delle brincadeiras, mi parso di
avere spesso goduto di un trattamento di favore: andando per il Bairro de Ftima o per la
Liberdade non sono mai stato rapinato n molestato in alcun modo.

3.3 Il capitale del campo

Definita lillusio, e linsieme degli agenti che costituiscono larena della cultura popolare,
cerchiamo di chiarire quali siano i capitali specifici del campo, i capitali sul cui monopolio
si fonda la sua relativa autonomia. Si tratta in primo luogo di un capitale di tipo culturale: la
competenza nel dire, o nello scrivere e descrivere, nel raccontare e nel mostrare, nel mettere
in scena in una performance, o nel produrre artigianalmente le forme della cultura popolare.
il riconoscimento di questa competenza o di questi saperi, da parte dei membri del campo,
pi in generale da parte di quella che potremmo chiamare opinione pubblica, e in senso pi
ristretto da parte degli agenti legittimati a riconoscerla, a definire la forza dei vari agenti del
campo ed, in ultimo, lappartenenza (teorica) al campo.
In secondo luogo si tratta di un capitale di tipo sociale o relazionale: la quantit e forza
dei legami di conoscenza diretta, e delle forme di reciprocit stabilite con agenti di prestigio
del campo di cui si beneficia. In questo senso, un funzionario di una istituzione della cultura
popolare, anche se relativamente privo di uno specifico capitale culturale riguardante uno o
pi dei temi del folclore, quando, per la sua posizione istituzionale, mantiene contatti diretti
e continui con una molteplicit di agenti del campo, in particolare con i pi prestigiosi, potr
godere di una posizione, di un riconoscimento e quindi di un ruolo relativamente rilevante
nel campo.
A partire dalla quantit e composizione riconosciuta di questi capitali e dei loro sottotipi
(nel caso del capitale culturale, potremmo parlare di capitale erudito, accademico, pratico,
ecc.) sono sancite delle gerarchie e delle differenze di credito che definiscono la struttura

116
posizionale delle posizioni del campo. Da un lato, un mestre autorevole della cultura
popolare potr essere considerato, a livello del prestigio carismatico, alla stregua di un
grande studioso del folclore con allattivo numerosi volumi eruditi, o di un sovraintendente
di una delle istituzioni disciplinari centrali della cultura popolare. Insieme, saranno ad
esempio invitati a rappresentare la cultura popolare in seminari e conferenze. Allo stesso
tempo sono sancite delle specificit, una sorta di suddivisione del lavoro. Gli aspetti teorici,
analitici e prospettici saranno allora considerati pertinenti degli esperti eruditi e dei
promotori istituzionali, mentre gli esperti popolari, ideatori, organizzatori e praticanti
delle manifestazioni del folclore saranno invitati a esporre i loro saperi e lesperienze dirette
della propria convivenza pi quotidiana e quasi corporea nella cultura popolare in specifiche
tavole rotonde, o in oficinas, laboratori didattici dove sono mostrate e insegnate le tecniche,
i saperi e le pratiche con cui i produttori fanno la cultura popolare. Citiamo alcuni esempi di
questa prossimit allo stesso tempo assimilante e distintiva. Nellincontro internazionale O
Divino ontem, hoje e amanh: dos Aores ao Maranho (16-18 maggio 2007, So Lus),
mentre ai professori e a conoscitori specialisti si attribuito il compito di tenere le
conferenze tematiche pi specifiche e teoriche (basti citare qui la conferenza inaugurale
intitolata Riscatto Storico-Culturale della Festa del Divino Spirito Santo, proferita dal
professore di Storia della UFMA Ananias Martins e dal gi citato studioso di storia
maranhense Carlos de Lima), la compresenza di esperti eruditi e pratici si invece compiuta
nella sessione intitolata Vivenze e esperienze nella Festa do Divino, dove erano presenti sul
palco: Maria Michol de Carvalho, ricercatrice della cultura popolare e superintendente della
SCP; Maria Celeste Santos, organizzatrice della Festa do Divino nella Casa das Minas; Jos
Itaparandi Almeida Amorim, turismologo, babalorix209 e organizzatore della festa do
divino del terreiro di mina Pedra de Encantaria (cfr. SESC 2007, folder). Analogamente nel
10 Congresso Brasileiro de Folclore, tenutosi in So Lus do Maranho nel 2002 (tra il 18
e22 Luglio), nella tavola rotonda inclusa nella programmazione dal titolo: Le Pratiche
Culturali e il Quotidiano, erano presenti sia Luiz Antnio Barretto, presidente della
Comisso Sergipana de Folclore; Deborah Baesse, laurea magistrale in Educazione e
membro della CMF; Zelinda Lima, ricercatrice e ex-funzionaria della cultura popolare (cfr.
supra), sia Terezinha Jansen Pereira, membro della CMF e dono del Bumba-meu-boi da F
em Deus; Jorge Itaci Oliveira (Jorge Babalo), pai de santo del Terreiro di Iemanj di So

209
Guida spirituale di una casa di culto di religioni afro-brasiliani, sinonimo di pai de santo, pai de
terreiro (cfr. Dicionrio Aurlio, Buarque A. de H. F., 2004).
117
Lus; Reginaldo Barbosa Salles, rappresentante del Congo210 di Vitria do Esprito Santo;
Humberto Barbosa Mendes, amo211 del Boi do Maracan.
Emblematici a questo riguardo nel segnare una comune appartenenza al campo degli
accademici, studiosi eruditi, funzionari della burocrazia delle istituzioni pubbliche e
produttori della cultura popolare, sono i volumi pubblicati dal progetto Memria de Velhos:
Depoimentos [Testimonianze]. Uma contribuio memria oral da cultura popular
maranhense212, dove sono raccolte serie di interviste ai veterani della cultura popolare del
Maranho, accostando tra loro sia gli studiosi che i protagonisti, i produttori e gli
organizzatori della cultura popolare in grado di raccontare le storie e la storia del folclore
maranhense. Ad esempio il primo volume presenta tre interviste: la prima a Manuel Nunes
Pereira (1893-1985) etnologo e ricercatore della cultura popolare, la seconda e la terza a
Maria Celeste Santos (1924-) vodnsi213 della Casa das Minas e a Maria Lcia de Oliveira
(1905-2008), filha de santo214 e negli ultimi anni della sua vita chefe [responsabile] della
Casa de Nag215. Negli ultimi due volumi pubblicati compaiono invece interviste
allantropologo Sergio Ferretti, ai coniugi Carlos e Zelinda Lima, ricercatori di storia e
cultura popolare del Maranho (Carvalho, Montenegro 2006), e ai mestre del Bumba-meu-
boi Apolnio Melnio, Francisco Naiva, Humberto Barbosa Mendes, Leonardo Martins
Santos, Therezinha de Jesus Jansen Pereira (Lima Z. 2008).
Notiamo che luso delle categorie oppositive di erudito e popolare, impiegate per
distinguere i produttori della cultura dotta, tra cui gli studiosi di folclore, dai produttori
della cultura popolare, spesso aspramente criticato dagli agenti del campo. Se da un lato
ci costituisce la rivendicazione delluguale legittimit e complessit culturale delle forme
di sapere popolari rispetto a quelle considerate colte come la letteratura, superamento

210
Congo o Congada, manifestazione folclorica brasiliana di origine africana dove protagonisti sono le
raffigurazioni dei membri di una nobilt negra, i Rei do Congo e i loro ministri ed ambasciatori.
211
Nel gergo del Bumba-meu-boi, primo cantador e direttore della brincadeira, di cui guida le
presentazioni coordinando le coreografie con la sequenza dei testi cantati (toadas). Nella messa in scena della
comdia assume il ruolo del fazendeiro.
212
Il progetto, elaborato nel 1982 dalla estinta Fundao Cultural do Maranho (FUNC), e cofinanziato
dalla FUNARTE, stato sospeso e riavviato in pi riprese nel 1989 e nel 1991 (cfr. Carvalho Michol 1997:
21-24, 200-201). Nel 2008 uscito il settimo volume a cura della SECMA/CMF, con il coordinamento di
Maria Michol Pinho de Carvalho, attuale organizzatrice della serie. Come affermava, nellintroduzione alla
pubblicazione del primo volume del progetto, lantropologo Aniceto Cantanhede Filho, la documentazione e
la raccolta di questa collezione di memorie [] ha come meta principale servire da supporto affinch la
propria comunit possa riflettere sul suo passato e cos ripensare il suo presente e progettare il suo futuro, in
relazione principalmente agli aspetti referenti alla sua propria realt culturale (id.: 24).
213
Adepta di culti afro-brasiliani che riceve, durante la trance, i voduns, divinit di religioni originarie del
Benin. Letteralmente sposa di un vodum.
214
Adepta di culti afro-brasiliani, tra cui il candombl e il tambor de mina.
215
La Casa das Minas e la Casa de Nag sono considerati i due pi antichi terreiros di tambor de mina di
So Lus.
118
della discriminazione di cui le prime sono state oggetto in vari momenti della storia
culturale dellOccidente e del Brasile, dallaltro si tratta anche di una strategia con cui i
folcloristi e i produttori del folclore, in una specie di relazione simbiotica si legittimano
reciprocamente: nel riconoscere il folclore e la cultura popolare come Cultura con la C
maiuscola, i folcloristi nobilitando al medesimo tempo sia il folclore, e quindi i produttori
del folclore, sia il proprio campo di studio, e quindi se stessi.

CAMPO DELLA
CULTURA
CAMPO
INTELLETTUALE
( Campo della cultura erudita)

LECTORES AUTORES

Folcloristi
Produttori del folclore
CAMPO DEL
FOLCLORE
(posizione periferica nel
campo della cultura)

Fig. 4 Espansione del campo del folclore nel campo della cultura erudita

3.4 Auctores e lectores

Linclusione dei produttori del folclore nellinsieme dei produttori della cultura
valorizzata operata dai folcloristi, consente a questi ultimi di istituirsi come ermeneuti
legittimi del folclore allinterno del campo intellettuale erudito, assumendo allo stesso
tempo in questo campo una caratterizzazione distintiva. Come dice Bourdieu:

il popolare positivo (per esempio la pittura naif o la musica folk) il prodotto di una
inversione di segno che alcuni periti, la maggior parte delle volte facenti parte dei
dominati nel campo degli specialisti (e provenienti da regioni dominate dello spazio

119
sociale), operano in uno sforzo di riabilitazione che inseparabile dalla ricerca della
propria nobilitazione (Bourdieu 1987: 179)

In effetti, nel campo intellettuale la diversit degli agenti, in termini di competenze e di


interessi specialistici, quando riconosciuta come legittima, in quanto rarit distintiva
costituisce una risorsa valorizzata in grado di valorizzare chi ne detentore. Si tratta di una
logica che trova le sue origini nella valorizzazione della singolarit dellautore operata dai
rinascimentali e in seguito dai romantici (cfr. Bourdieu 1971: 53; Hauser 1951, vol. II, pp.
67-68). Tale logica agisce su diversi ordini di grandezza, fino ad operare anche sul piano
internazionale, dove gli intellettuali delle nazioni periferiche nel riconoscere il valore e fare
uso delle forme culturali esotiche presenti nei propri paesi, si legittimano come
intellettuali cosmopoliti facendo valere la differenza della propria identit culturale ibrida
come risorsa distintiva (v. infra 4.2.5).
Nonostante ci, se la cultura popolare valorizzata ed elevata come oggetto di studio
colto, e come oggetto di politiche di valorizzazione e promozione, allo stesso tempo i
produttori del folclore appartenenti ai ceti pi bassi della societ maranhense, esclusi dai
capitali culturali e dalle competenze del campo intellettuale da cui sono sviati o esclusi216,
assumono un ruolo essenzialmente dipendente dalle classi dominanti sia nel campo della
cultura in generale che nel medesimo campo del folclore. Il potere di scrivere la propria
storia, ad esempio, tranne in rari casi, affidato dai produttori del folclore meno forniti di
capitali culturali legittimi (capitali assicurati innanzitutto dallaccesso allistruzione
scolastica superiore e quindi a professioni intellettuali che sviluppano e conservano le
competenze apprese nella formazione elementare, in primis le capacit basiche di saper
leggere e interpretare verbalmente o per iscritto un testo) allassistenza di folcloristi,
scrittori, giornalisti, funzionari e ricercatori delle istituzioni pubbliche o professori della
scuola e delluniversit.

216
Il Nord-Est del Brasile presenta degli indici di evasione scolare molto alti. Se dal 1991 al 2000 la
percentuale di persone analfabete di pi di 15 anni di et si ridotta nel Maranho dal 41,44 al 27,14% (10,16
e 6,24% nello Stato di So Paulo), la percentuale di persone di pi di 15 anni di et, con meno di 4 anni di
studio, nello stesso arco di tempo diminuita in modo meno netto, dal 60,71 al 47, 50% (26,64 e 18,59% nello
stato di So Paulo). Questo ultimo progresso stato favorito peraltro dallimposizione di valutazioni degli
alunni pi blande, escludenti la bocciatura annuale eccetto che nellultimo anno dei due cicli di 4 anni, su cui a
partire dalla met degli anni 90 stato organizzato linsegnamento fondamentale. Si deve quindi supporre che
al miglioramento dei dati statistici non corrisponda un analogo avanzamento della qualit complessiva della
scuola pubblica di base, fatto confermato dal non inusuale presentarsi di casi di studenti degli ultimi anni del
ciclo fondamentale privi di competenze minime nella lettura e nella scrittura (Arelario 2005: 1050; fonte dei
dati statistici: PNUD Brasile, Atlas do Desenvolvimento Humano no Brasil applicazione accessibile in
internet).
120
Mentre gli auctores, gli autori, i produttori del campo erudito, sono in grado di
difendersi dalle critiche dei lectores, dei loro lettori ed interpreti217, controllando, almeno
in parte, e fornendo direttamente, quando necessario, le interpretazioni del proprio lavoro,
questa operazione risulta meno agevole per gli auctores del campo del folclore sprovvisti
di un grado sufficiente di capitali culturali e sociali, costretti ad affidarsi a dei mediatori per
rivendicare e rendere comprensibile, al di l dellarena ristretta che controllano, in uno
spazio mediatico pi ampio, i propri interessi e il proprio punto di vista. Cos gli interessi
degli auctores appartenenti alle classi dominate finiscono per essere mediati, tradotti e
traditi, dagli habitus dei loro porta voce appartenenti alla frazione intellettuale della classe
dominante. Si esercita cos su questi auctores una forma di violenza simbolica, una
violenza cio per lo pi non percepita, non rilevata, che impone delle interpretazioni delle
proprie opere che non gli appartengono.
Il rapporto tra dominati e dominati e tra auctores e lectores comunque piuttosto
intricato. Per chiarire e documentare questa complessit, riporteremo nel prossimo paragrafo
un esempio etnografico inerente alla classificazione dei gruppi del Bumba-meu-boi.
La distinzione tra auctores e lectores (tra creatori ed interpreti, o ermeneuti) della
cultura popolare, costituisce una segmentazione interna del campo che segnala due posizioni
chiaramente distinte, essendo i primi loggetto di studio dei secondi. Nonostante ci molto
spesso i lectores del campo del folclore tentano di sommare ai propri capitali specifici
anche una frazione dei capitali degli auctores, rivendicando una particolare intimit con il
mondo popolare frutto di una proclamata prossimit fisica, di una familiarit, di una
convivenza e di una partecipazione al folclore, sia come amatori e brincantes, sia come
studiosi ed etnografi. Tale ibridismo costituisce anzi uno dei tratti che definiscono lautorit
riconosciuta del folclorista. Viceversa in alcuni casi, pi rari, per quanto abbiamo potuto
osservare, ma in graduale aumento, correlati ai relativi progressi dellaccesso delle classi
popolari a livelli pi elevati di scolarit e a nuovi mezzi di comunicazione elettronica (radio-
televisione e internet), gli auctores popolari dotandosi dei capitali culturali e delle
competenze sufficienti a legittimarsi come lectores possono diventare interpreti di se
stessi, sorta di intellettuali organici della propria posizione di classe nello spazio sociale in
cui operano218. La distinzione tra auctores e lectores, risulta cos relativamente fluida219.

217
La distinzione tra auctores e lectores, distinzione in origine dovuta al filosofo e teologo medioevale
Gilbert de la Porre, e omologa alla distinzione in teologia tra il sacerdote e il profeta, stata ripresa da
Bourdieu per sottolineare la specifica autoritas degli autori che accettano come unica autorit, in merito al
valore delle proprie opere, la propria sola autorit, o al limite lautorit ristretta dei propri pari (cfr. Bourdieu
1970: 126).
218
Per il caso delle religioni afro-brasiliane vedi ad esempio Ferretti M. 2006.
121
Per comprendere che tipo di attuazione svolta dai lectores vediamo di approfondire il
loro ruolo nel caso specifico della classificazione dei gruppi del Bumba-meu-boi.

3.5 I sotaque del Bumba-meu-boi (cenni storici)

Attualmente i gruppi del Bumba-meu-boi sono classificati sia dalle istituzioni, come
abbiamo visto (v. 2.1.4), che dalla maggior parte degli intellettuali e dei produttori
culturali di So Lus, in un certo numero di sotaques, da 3 a 5. Lordinamento dei gruppi di
Bumba-meu-boi in sotaque, come argomenta Antonio Evaldo Almeida Barros nella sua tesi
magistrale (Barros 2007, 3.8), sembra aver incominciato a prendere forma tra gli anni 50
e 60, con il diffondersi in So Lus dei concorsi dedicati al Bumba-meu-boi, ispirati alle
competizioni delle Escola de Samba del carnevale di Rio, organizzati inizialmente da
proprietari di commerci e radio, in seguito, con lestendersi della loro popolarit, anche
dalle istituzioni pubbliche del Municipio di So Lus (Barros 2007: 160). I concorsi erano
caratterizzati in principio dalla competizione tra gruppi dellinterno del Maranho e gruppi
della Ilha di So Lus che durante le feste juninas si esibivano nella capitale e nei suoi
suburbi. Nei concorsi i bumba-boi erano di frequente suddivisi in categorie. Nel 1955, come
riportato dal Jornal Pequeno del 24 giugno (cit. in id.: 163), concorrevano da un lato i boi di
Guimares220, dallaltro i boi della Ilha di So Lus. Nel 1961, come riportato dal Jornal
Pequeno del 23 giugno (cit. in id.: 167), i gruppi del bumba-boi erano divisi in due
categorie. Nella classe A erano compresi il boi da Maioba, di Tirirical, di Maracan, e del
Matadouro; nella classe B i boi di F em Deus, Vila Passos, Ftima e Caratatiua. Erano
premiati i primi tre classificati di ogni categoria, essendo i premi in denaro. Come osserva
Barros,

Se non vi sono informazioni precise riguardo al fatto che questa due categorie
corrispondessero precisamente a dei sotaques. Ci che si pu notare che nella classe A
sono elencati boi dellinterno della Ilha (eccetto lultimo), e nella B boi dei suburbi [di
So Lus.]. (id.)

I sobborghi di So Lus allepoca erano abitati soprattutto da recenti immigrati


dallinterno del Maranho, di conseguenza le classi A, B sembrano ripartire i gruppi del
Bumba-meu-boi, come era gi avvenuto negli anni precedenti, in boi della Ilha di So Lus e
in boi dellinterno del Maranho.

219
Per queste ragioni, nella figura precedente, la linea di divisione tra lectores e auctores stata
tratteggiata.
220
Guimares, citt dellabaixada occidentale maranhense, un tempo centro amministrativo della regione
oggi frazionata tra i municipi di Mirinzal, Cedral, Pinheiro, Santa Helena.
122
Vediamo qui come la divisione dei gruppi di Bumba-meu-boi in due categorie sia il frutto
da un lato degli effetti di primitive politiche pubbliche dedicate alla cultura popolare, e
probabilmente delle esigenze dei proprietari di commerci interessati ad aggradare i propri
clienti, in genere posizionati tra lelite politico economica e la media, piccola borghesia, con
la presentazione di gruppi dai caratteri chiari, facilmente riconoscibili, dallaltro delle
rivalit locali e regionali tra brincadeiras di diversa origine, e delle esigenze di distinzione
identitaria dei singoli gruppi. Su questa situazione gi composita si articola, per lo meno a
partire dagli anni 40, linteresse per la cultura popolare degli intellettuali eruditi, studiosi
del folclore (v. n. 256). Le loro disposizioni analitiche finiscono per formulare definizioni
sempre pi dettagliate e normative che entrando in simbiosi con le esigenze burocratiche
delle istituzioni producono dispositivi di inquadramento e forme standardizzate di
correzione. Si sviluppa cos una complessa tensione dialettica tra esigenze eterogenee:
esigenze di semplicit e riconoscibilit dei gruppi (da parte di commercianti ed istituzioni),
esigenze di precisione analitica nelle loro descrizioni (da parte degli intellettuali), e esigenze
di differenziazione creativa e riconoscimento identitario (da parte dei produttori dei gruppi
folclorici) che nel tempo genera delle convergenze tra definizioni e forme effettive delle
brincadeiras che frequentano o hanno sede nella capitale maranhense. Le definizioni quindi
gradualmente tendono ad articolarsi verso stati legittimi di relativo equilibrio, simili alle
attuali definizioni in sotaque dei gruppi dei Bumba-meu-boi. Si tratta di categorizzazioni
che presentano anche una adattabilit situazionale potendo variare, a seconda dei contesti e
del prevalere di una serie particolare di esigenze, il numero delle classi e il livello di
generalizzazione, come abbiamo visto anche nella classificazione elementare presentata in
precedenza (v. n. 135).

3.5.1 Le classificazioni dotte


Carlos de Lima, tra gli scrittori eruditi, sembra essere stato il primo ad adottare il termine
sotaque per classificare i gruppi del Bumba-meu-boi. Gi nel 1968, in un breve testo
dedicato al Bumba-meu-boi, pubblicato inizialmente nella rivista Legenda e trascritto nel
1970 nella Revista Brasileira de Folclore, associa i sotaque alla combinazione tra una
serie di localit e una specifica tipologia di strumenti caratterizzanti:

Il Boi del Maranho ha tre forme, tre stili, tre espressioni, che i competenti (e il
competente nel boi il brincante) chiamano sotaque: boi de Matraca (Maioba, Madre-
Deus, Caratatitua, Turu, Maracan, Iguaba), i cos chiamati bois da ilha; boi de
Zabumba (Monte Castelo, Joo Paulo, Vila Passos, Cavaco, Guimares, Pinheiro) e boi de
orchestra (Rosario, Axix e Cavaco). (Lima 1968: 3)

123
Notiamo qui la presenza della nuova categoria dei boi di orchestra, che non compariva
nella classificazione dei gruppi operata nei concorsi sopra citati, bumba-boi che dobbiamo
quindi presupporre abbiano iniziato a diffondersi solo allinizio degli anni 60221. Nel
medesimo testo, Lima riporta una descrizione dei sotaque poetica e pittoresca, osservando
soprattutto le differenze relative ai ritmi, agli strumenti, agli indumenti:

Si immagini due, tre, cinque centinaia di coppie di tavolette, specie di tasselli di parquet
[assoalhos], battute, freneticamente una contro laltra, in un delirio. [] facendo crescere
lentusiasmo, fervere la brincadeira []. Si arriva quasi allesaurimento. Allora la misura
si altera, si rilassano i muscoli, i movimenti si distendono, il ritmo diminuisce; tutto si
corregge e si riaggiusta [] le matracas abbassano dintensit, i grandi pandeiros
emergono [], le piume salgono e scendono oscillando [] e le voci si ergono dentro la
notte chiara, voci vergini, poetiche, ispirate [].
Il boi-de-zabumba pi Africa. []. Il ritmo diverso, pi lento, richiamando senzalas222
e mocambos223 [...].
Senza dubbio il boi di orchestra il pi recente [...]. La musica sgargiante [faceira],
capriolante, panteista; [...]. (id.. 4).

Nel 1977, Domingo Vieira Filho224 nel suo volumetto sul folclore del Maranho
pubblicato nella collezione Folclore Brasileiro della FUNARTE, cita nel glossario della

221
La nascita di uno tra i considerati pi antichi Bumba-meu-boi di orchestra, il Boi di Axix, come ricorda
Francisco Naiva, fondatore della brincadeira, risale al 1959 (Francisco Naiva in Lima Z. 2008: 117). Molti dei
gruppi di orchestra presentano la particolarit di essere boi de colgio, come sono battezzati ironicamente dai
brincantes degli altri sotaque (cfr. CMF 2001a: nastro 1, p. 11), boi cio fondati come gruppi mirim da
professori di scuola media. Il Boi di Morros, ad esempio, uno dei pi famosi Bumba-meu-boi di orchestra di
So Lus, come racconta sther Marques, ex-brincante del Boi, e mestre in Comunicazione Sociale e docente
della UFMA, nasce nel 1976,
frutto del lavoro educativo delle professoresse della Escola Normal Monsenhor Bacelar [situata nella citt di
Morros], finalizzato a recuperare una tradizione dellinizio del secolo dimenticata nella regione del Munim
[]. Avendo ricevuto il nome di Allegria degli Studenti, il Bumba-meu-boi di Morros, nel primo anno della
sua fondazione, portava nel couro brillantemente ricamato del boi, su un lato la Scuola Normale e sullaltro la
figura del Parroco Monsignore Bacelar(cfr. Boi de Morros, Histrico, sito internet).

Secondo il racconto di Maria Teresa de Jesus Bacelar Arajo, Direttrice allepoca della Escola Normal de
Morros Centro Educacional Monsenhor Bacelar, testimonianza raccolta in un intervista da Zelinda Lima,
lidea di fare un boi era antica ma il parroco Bacelar pensava che non fosse conveniente. Dopo la morte del
parroco le professoresse della scuola concretizzarono il desiderio di fondare il gruppo folclorico della Scuola
Normale. Lidea fu molto ben accolta dagli alunni e dalle famiglie della scuola. Formato il batalho, questo si
esib in So Lus, con grande successo, includendo ragazze di 14 a 18 anni, rompendo il preconcetto che
escludeva le donne dalle file dei brincantes (Lima Z. 2004b: 4).
222
Gli alloggiamenti destinati agli schiavi nelle fazendas del Brasile prima dellabolizione.
223
Derivato di mucambo, o mukambo, termine di origine africana quimbundo avente il significato di luogo
di riunione degli schiavi fuggitivi (letteralmente, nascondiglio; cfr. Mendona 1935: 220). Dopo
labolizione, come il sinonimo quilombo, passa ad indicare le comunit di ex-schiavi.
224
Domingo Vieira Filho (So Lus 1924 1981), laureato in Giurisprudenza nella facolt di Diritto di So
Lus; docente nei corsi di Geografia Umana, Storia e Letteratura Portoghese (Faculdade de Filosofia),
Antropologia Culturale (Faculdade de Servio Social) e Diritto Internazionale Pubblico (Faculdade de
Direito) (cfr. Braga 2000: 91). Tra i fondatori nel 1948 della Subcomisso Maranhense de Folclore (SMFL),
succede tra il 1949-1950 ad Antnio Lopes, suo primo Segretario Generale (cfr. id.: 70-72). Ha occupato vari
incarichi in istituzioni pubbliche: Procuratore Fiscale del Comune di So Lus (1957-1959); Direttore del
Dipartimento di Cultura della Secretaria de Educao e Cultura do Estado do Maranho (1962-1971);
Presidente della Fundao Cultural do Maranho (1975-1979). Ha occupato il seggio n. 47 dellHIGM, e dal
1953 il seggio n. 16 della AML (Cordeiro 2003: 16-17; Barros 2007: 68).
124
sezione sul Bumba-meu-boi del capitolo sui Folguedos Folclricos, il termine sutaque,
definito estilo do boi, maniera come si esibisce [un Bumba-meu-boi], usando matracas e
grandi pandeiros, o usando zabumbas (Viera Filho 1977: 28). Segnala inoltre che da
alcuni anni a questa parte i Bumbas dei municipi di Rosrio e Axix hanno adottato
orchestre di strumenti di metallo [strumenti a fiato] nellaccompagnamento musicale (id.:
27). La classificazione dei Bumba-meu-boi qui ancora appena abbozzata, poco articolata,
presentando una descrizione minima dei tratti che caratterizzerebbero i singoli sotaques.
Nel 1980 Jos Ribamar Sousa dos Reis, pubblica su consiglio di Gilberto Freyre225 nelle
edizioni dellInstituto Joaquim Nabuco de Pesquisas Sociais di Recife (cfr. Reis 2000: 15),
Bumba meu boi, o maior espetculo popular do Maranho, testo informativo e sintetico che
per la prima volta formula una classificazione didascalica dei gruppi del Bumba-meu-boi
indirizzata a studenti, visitanti, turisti, ricercatori e persone di modo generale interessate a
conoscere il folguedo di maggiore legittimit e rappresentativit del Maranho e dei
maranhensi (id.). Reis, in accordo con la valorizzazione freyriana della fusione ibrida delle
tre razze fondatrici del Brasile segnala lorigine meticcia dei tre principali sotaque del
Bumba-meu-boi (Matraca, Zabumba, Orquestra), evitando di dare una connotazione etnica
alle loro caratterizzazioni (id.: 45-48). Reis accenna per la prima volta anche a due ulteriori
sotaque, ritmi o stili quasi indipendenti (id.: 47), i Boi di Pindar e di Cururupu, in
accordo con la classificazione che, nella loro maggioranza propongono, secondo lautore, i
propri leader del Bumba-meu-boi (id. 49).
Nel 1983 esce Bumba-meu-boi no Maranho, di Amrico Azevedo Neto, membro della
AML, discendente di celebri letterati, nipote di Amrico Azevedo, fratello di Arthur e
Alusio Azevedo. Lautore elabora una classificazione originale dei gruppi del Bumba-meu-
boi, organizzata su tre livelli: i Gruppi (Africano, Indgena, Branco), che caratterizzano i
tratti essenziali delle brincadeiras, i Sub-gruppi, variazioni regionali dei Gruppi226, e i
Sotaque, lo stile individuale di ogni bumba-boi:

225
Storico e sociologo pernambucano nato a Recife nel 1900, autore tra laltro di Casa Grande & Senzala
(1933), sviluppo della sua dissertazione magistrale pubblicata nel 1922 sotto la guida di Franz Boas alla
Columbia University (Freyre 1922). In Casa Grande & Senzala, Freyre, mettendo al centro della ricostruzione
storica del Brasile coloniale la famiglia patriarcale brasiliana e la vita sessuale dei padroni e degli schiavi delle
grandi piantagioni, racconta la miscigenao (il mescolamento) e il meticciamento di europei,
afrodiscendenti ed indigeni non pi come un processo puramente razziale, teorico ed astratto, ma come un
processo culturale integrante la vita sociale dei brasiliani (Ribeiro Corossacz 2005: 54).
226
Gruppo Africano: sub-gruppi di Zabumba o Guimares, di Itapecuru (fiume del Maranho che passa per
i municipi di Cod e Caxias), di Cururupu, del Mearim (fiume del Maranho che attraversa Bacabal e
Pedreiras), e di Penalva; Gruppo indigeno: sub-gruppi della Ilha o di Matraca, e della Baixada; Gruppo
Bianco: sub-gruppo di Orchestra (cfr. Azevedo Neto, 1983: 32).
125
Una volta organizzata la brincadeira [brinquedo] il leader determina le variazioni:
inclusioni ed esclusioni; segna il congiunto con la sua personalit; gli imprime il suo gusto
personale; impone la sua propria nozione di estetica e infine omette o aggiunge [] in
ragione del maggiore o minore potere acquisitivo. Cos, dentro ad un sub-gruppo, sorge un
altro sotaque. (Azevedo Neto, 1983: 31-32)

Se, come sottolinea nella sua tesi di laurea Arinaldo Martins de Sousa, linsistenza di
Azevedo Neto nel legare i gruppi a matrici di origine etnico-razziale denota i limiti di una
interpretazione culturalista ancora influenzata dal mito delle tre razze fondatrici della societ
brasiliana227, il suo lavoro, ricco di dati empirici, denota anche la preoccupazione di tener
conto e documentare la complessa diversit che presentano i bumba-meu-boi del Maranho
(Martins 2003: 83: 84). Di ogni Gruppo e sub-gruppo sono definite dettagliatamente le
caratteristiche stilistiche in termini di strumenti musicali, ritmo, guardaroba, auto,
coreografia della danza (bailado). Luso della categoria sotaque, come sinonimo di stile
individuale di una brincadeira o di un suo leader, se da un lato, da un puto di vista formale,
risulta ridondante (non riassumendo nessun insieme caratteristico al di l di quello gi
individuato dal termine brincadeira), dallaltro permette di rispettare e valorizzare la
variabilit, la creativit, la dinamicit che si manifesta nei singoli gruppi, sfuggendo alle
categorizzazioni rigide che ritengono qualsiasi devianza da un modello pi generale di
sotaque come sintomo di un fenomeno di descaratterizzazione.

Il fatto che questo autore percep, come pochi alla sua epoca, che il Bumba-meu-boi un
fenomeno complesso, visto che ogni gruppo differisce dagli altri e non vi modo di
inquadrarli in un unico stile, o in appena alcuni (id.: 84)

Nonostante il prestigio riconosciuto ad Azevedo Neto e al suo lavoro, la sua


classificazione, vuoi per la sua stessa complessit, vuoi per lambiguit nelluso della
nozione di sotaque che abbiamo accennato, non viene accolta, n dai folcloristi, n dalle
istituzioni n tanto meno dai brincantes e dalle loro associazioni.

227
Come ricorda Renato Ortiz, a cavallo tra XIX e XX secolo torna corrente il truismo, secondo cui il
Brasile si costitu attraverso la fusione di tre razze essenziali: il bianco, lindio e il negro, mito
cosmologico del Brasile cadinho (crogiuolo) che racconta lorigine del moderno stato brasiliano (Ortiz
1985a: 38). A partire dallantica tesi della brandura (morbidezza, dolcezza, tolleranza) della schiavit
in Brasile, sistema rigidamente gerarchizzato, ma paternalista, si forma lideologia della armoniosa convivenza
delle tre razze fondatrici. Se dapprima il ruolo del negro e del meticcio interpretato soprattutto in termini
negativi, come causa degenerativa, successivamente autori come il letterato e folclorista Silvio Romero (1851-
1914), il giornalista e romanziere Alusio de Azevedo (1857-1913) (vedi nota 257), e successivamente, lo
studioso, storico e sociologo, Gilberto Freyre (1900-1987) reinterpretano positivamente lincrocio delle
razze fondatrici. Il meticciamento viene ad essere considerato indispensabile per consentire lacclimatarsi
della civilizzazione europea ai tropici (id.: 21). Il mito delle tre razze tuttora presente nel senso comune dei
brasiliani e nellideologia propagandata dalle istituzioni. Per un esempio maranhense vedi lassociazione tra i
colori della bandiera del Maranho e delle tre razze fondatrici del Brasile reclamizzata a fini pubblicitari
dalla catena di supermercati Mateus (Appendice A, Figura 22).
126
A partire dalla met degli anni 80, con la fine della dittatura militare e il rinnovamento
delle scienze sociali in Brasile228, iniziano ad essere pubblicate nel Maranho le monografie
di mestrado di alcune giovani ricercatrici maranhensi che in seguito vengono a svolgere
incarichi significativi nelle istituzioni universitarie e nelle istituzioni pubbliche dedicate alla
cultura popolare e al turismo.
Sebbene affrontino il Bumba-meu-boi da prospettive interpretative meno interessate a
descrivere i tratti materiali delle brincadeiras e pi interessate agli aspetti sociali e simbolici
del folguedo o ancora al rapporto dialettico che i gruppi intessono con la tradizione e il
contesto politico, economico e mediatico contemporaneo, i loro lavori presentano comunque
delle sezioni dedicate alla descrizione, classificazione dei gruppi del Bumba-meu-boi dove
larticolazione pi complessa proposta da Azevedo Neto abbandonata e i tratti definitori
dei gruppi vengono combinati in modo da ripartire i bumba-boi in un numero ridotto di
sotaque.
Questi lavori, dotati dellautorit e legittimit conferita alle loro autrici da una convivenza
con il contesto culturale maranhense, dal ruolo rilevante da loro assunto nelle istituzioni, e
dal prestigio delle principali universit brasiliane dove difendono le loro tesi, in breve
divengono testi di riferimento per giornalisti e studiosi del folclore maranhense.
Nel 1986, pubblicata la tesi magistrale, Tu contas! Eu conto!, di Maria do Socorro
Arajo229, dedicata, come riferisce il sottotitolo, alla Caratterizzazione del significato del
Bumba-meu-boi per la popolazione del bairro de Madre de Deus, come espressione della
cultura popolare e allo stesso tempo come divertimento in So Lus do Maranho (Arajo

228
Durante il regime militare (1964-1985) se da un lato le scienze sociali in Brasile subiscono una fase di
crisi dovuta alla cassazione delle cattedre di molti sociologi accusati di sovversione (come il sociologo
Florestan Fernandes, costretto a lasciare la USP nel 1969, dove torner ad insegnare solo nel 1986; cfr. Liedke
Filho 2005: 411-412), daltro lato prosegue il processo di istituzionalizzazione dei corsi superiori di post-
laurea. Nel 1965 approvato dalla Cmara de Ensino Superior (CES) il parere n. 977 del Conselho Federal de
Educao (CFE) che definisce la forma e gli obiettivi dei corsi post-laurea di mestrado e doutorado. Nel 1969
la riforma universitaria introduce, sul modello statunitense, il sistema dei dipartimenti (cfr. Cury 2005). Per
conseguenza, con lapertura del regime militare, verso la fine degli anni 70, il rinnovamento teorico e
tematico delle ricerche in scienze sociali trova delle strutture ben organizzate in cui affermarsi. Nel 1977
creata lANPOCS, Associao Nacional de Ps-Graduao e Pesquisa em Cincias Sociais, entit giuridica di
diritto privato, attuando come centro di agglutinamento dei programmi di post-laurea in antropologia,
sociologia e scienze politiche (cfr. ANPOCS, sito internet). Nel Maranho lo sviluppo delle istituzioni
universitarie superiori avviene con un certo ritardo, costringendo gli studenti maranhensi interessati a svolgere
corsi di mestrado e doutorado a dirigersi verso le universit di altri Stati, soprattutto verso le prestigiose
universit di So Paulo, Rio de Janeiro, Brasilia. Il Corso di Scienze Sociali creato nella UFMA solo nel
1986. Il Mestrado del Programma di post-laurea in Cincias Sociais attivato nel gennaio 2003.
229
Originaria di Pedreras, interno del MA, laureata in Servio Social alla UFMA (1984). Negli anni 80
Assessore della Secretria de Desportos e Lazer (Sport e Tempo Libero), attualmente membro della CMF e
dal 2009 Segretaria aggiunta della Secretria Estadual de Turismo do Maranho. Fino al 2008 stata
Segretaria della SETUR (Secretaria Municipal de Turismo). docente di Turismo alla UFMA.
127
1986)230. Pur citando Azevedo Neto, lautrice torna a proporre una classificazione
elementare dei Bumba-meu-boi in tre sotaque: Zabumba, Matraca, Orquestra (id.: 62-
67)231, adottando sostanzialmente la classificazione proposta ancora nel 1981 da Jeovah
Silva Frana (v. infra 3.6.2) in un breve articolo uscito nel volume Cultura Popular,
pubblicato dalla FUNC (Frana 1981). Se Azevedo Neto, in relazione allorigine dei
Gruppi del Bumba-meu-boi (secondo la sua terminologia) non si pronuncia, limitandosi a
rimetterla alla perduta origine del folguedo, sostanzialmente avallando una loro
formazione etnica indipendente, sebbene parzialmente ibrida232, Arajo in pochi paragrafi,
facendo uso di un minimo di documentazione storica233, suggerisce unorigine lineare dei
sotaques che ipotizza lesistenza di un sotaque primordiale, e primitivo, il sotaque di
Zabumba (Arajo 1986: 62). Con il passare del tempo sarebbero sorti poi, da prima il
sotaque di Matraca e in seguito il sotaque di Orquestra (id.: 63-64).
Quattro anni pi tardi, nel 1988, Maria Michol Pinho de Carvalho, nella sua tesi
magistrale alla Scuola di Comunicazione della UFRJ, intitolata Matracas che sfidano il
tempo: il Bumba-meu-boi del Maranho, uno studio della tradizione/modernit nella
cultura popolare, pubblicata in seguito nel 1995 in So Lus (Carvalho M. 1995), dopo aver
sottolineato che tra gli esperti di Bumba-meu-boi vi sono opinioni diverse circa la
classificazione dei gruppi del folguedo, opta per elencare i quattro sotaque che ritiene
principali: Zabumba, Matraca, Orquestra e Pindar. Di questultimo considerato far parte
il Bumba-meu-boi di Apolnio Melnio, o Boi da Floresta (nome del bairro dove situata
la sede della brincadeira) oggetto privilegiato di studio, insieme al Bumba-meu-boi di
Maracan, della monografia di Carvalho (per lanalisi della genealogia di questo sotaque v.
il paragrafo seguente).
Nel 1999 Ester Marques (v. 3.6.1) pubblica la sua tesi di mestrado in Comunicazione e
Cultura, Mdia e Experincia Esttica na Cultura Popular: o caso do bumba-meu-boi,
difesa allUniversit di Brasilia (UnB) nel 1996 (Marques 1999). Nei paragrafi che dedica ai
sotaque del Bumba-meu-boi, lautrice sembra accogliere la prospettiva particolaristica ed
etnicistica di Azevedo Neto. Sottolinea il carattere individuale del sotaque di ogni

230
Tesi difesa nel 1984 alla Pontifcia Universidade Catlica (PUC) di So Paulo (Mestrado em Servio
Sociais) e pubblicata nel 1986 dalla SIOGE (Servio de Imprensa e Obras Grfica do Estado).
231
Parte I, Cap. II, sezione 3: O bumba-meu-boi e seus sotaques.
232
Per Azevedo Neto il Maranho uno Stato dove si scrive meticciamento [miscigenao] con tutte le
lettere maiuscole. Dove neri, bianchi e indios, in proporzioni uguali, crearono questo popolo sorridente e
festaiolo [festeiro] il maranhense. [] cantarono insieme, una stessa canzone; danzarono, insieme, nelle
danze di una stessa festa le danze di ununica gente, le danze di un solo popolo (Azevedo Neto 1983: 19).
233
Un documento citato da Viera Filho (Viera Filho 1977), che data al 1868 lintroduzione delle matracas in
alcuni boi di So Lus (Arajo 1986: 63).
128
brincadeira e riprende la tipologia di classificazione dei Bumba-meu-boi in tre macro
Gruppi (Africano, Indigeno e Bianco), di cui descrive i tratti principali. Improvvisamente
per riprende la classificazione standard gi allepoca ampiamente usata dalle istituzioni nel
registrare le brincadeiras (v. 2.1.4):

I sotaques attualmente esistenti sono quello di Zabumba o Guimares, dove la


partecipazione africana pi accentuata; di Matraca o della Ilha, i cui elementi ricordano
i rituali indigeni; di Orchestra, basicamente di contenuto europeo, e quello di Pindar e
Viana (chiamato ora di pandeires), oriundo della Baixada, che sebbene somigliante a
quello di matraca, si distingue per il ritmo, per gli strumenti e per il guarda-roba. Alcuni
autori registrano un quinto sotaque, esistente soltanto nel municipio di Cururupu (MA) e
che non si assomiglia a quelli gi citati. (Marques 1999: 87)234

Qui si nota una sorta di ambiguit dellintellettuale accademico e folclorista, scisso tra la
militanza per la cultura popolare che esige, per i suoi propositi divulgativi, di salvaguardia
ed incentivo, delle configurazioni didascaliche dei propri oggetti sufficientemente semplici,
articolate ma armoniose, e il rigore scientifico che vorrebbe decostruire empiricamente tali
costruzioni facendole esplodere in una molteplicit di morfologie di pi difficile gestione.

3.5.2 Genealogia del sotaque di Pindar


Per capire attraverso un caso esemplare la logica con cui certi gruppi del Bumba-meu-boi
si sviluppano e si moltiplicano, e quindi il meccanismo con cui un sotaque viene a formarsi
e a legittimarsi, interessante percorrere brevemente la storia in So Lus do Maranho del
sotaque di Pindar o di Viana, sotaque attualmente pi spesso chiamato di baixada o di
pandeiros. Come riferito da Michol Carvalho e dallo stesso Apolnio Melnio (1918-), nel
1945 il signor Chico Canguu [o Chico Canguru] invita Apolnio Melnio, originario del
paese di Joo Batista nella provincia di So Vicente, regione di Viana, a formare e guidare
un gruppo di Bumba-meu-boi nel bairro di Caratatiua di So Lus (Carvalho M. M. 1995:
67; Apolnio Melnio in Lima Z. 2008: 77). Apolnio accetta e in breve si forma una
compagnia di brincantes, quasi tutti originari del municipio di Viana, Chico Canguru primo
dono in So Lus di un boi del sotaque di Viana. Il comando del boi, battezzato Boi di
Viana, successivamente assunto da Z Apolnio Martins che ne diviene il proprietario.
Nel 1959 Apolnio Melnio lascia il Boi di Viana e nel 1960 forma insieme a Joo Cncio,
Crispim, Cobrinha, Sabino, unaltro gruppo con il nome di Boi de Pindar, paese di origine
di Joo Cncio (Apolnio Melnio in Lima Z. 2008: 79). Il primo Boi organizzato per
pagare la promessa di Crispim, il secondo, nel 1961, organizzato da Joo Cncio e Sabino,
nel 62 la volta di Cobrinha. Al gruppo si unisce, come amo e cantador Coxinho

234
Sottolineature dellautore.
129
(Bartolomeu dos Santos, Vitria do Mearim 1910 - So Lus 1991), autore della toada,
Urrou do Boi, che diventer linno del folclore del Maranho. Nel 64 il Boi de Pindar
vince il concorso dei Bumba-meu-boi nel gruppo dei boi di So Lus (Apolnio Melnio in
Carvalho M. M. 1995: 69). Nel 1967 Joo Cncio decide di portare la brincadeira nel bairro
de Ftima, dove risiede. Apolnio Melnio lascia allora la brincadeira e dopo alcuni anni,
nel 1972, con laiuto del fratello e del parroco del bairro della Floresta fonda un nuovo
bumba-meu-boi, la Sociedade Junina Turma de So Joo Batista (Carvalho M. M. 1995:
70), chiamato anche Boi di Apolnio o Boi da Floresta. Come ricorda Apolnio Melnio,
nel primo concorso a cui il nuovo boi partecipa, direttore del turismo Amrico Azevedo
Neto, vince nelle categorie evoluzioni e comportamento: il boi di Pindar guadagn
500 cruzeiros e noi ricevemmo 300 cruzeiros come rivelazione dellanno (Apolnio
Melnio in Lima Z. 2008: 81). Nel 1974 Campione del Progetto Mirante. Con la fine dei
concorsi locali e lo sviluppo da parte delle agenzie governative maranhensi di politiche
dedicate alla cultura popolare pi articolate, il Boi di Apolnio acquista una dimensione
nazionale:

Siamo stati portati fuori [dal Maranho] dal turismo, dagli organi del Governo, da persone
legate al folclore con lobiettivo di mostrare l fuori cosa ha di buono e di bello il
Maranho. Mai abbiamo deluso le aspettative [] poich nel nostro gruppo facciamo
questione di presentarci bene, con abiti degli stessi colori, cappelli di piume molto guarniti
[enfeitados], le percussioni ben fatte, danzando per benino. Vogliamo anche segnalarci per
il buon comportamento, per il rispetto dellorario, delle norme, degli ordini, vengano tanto
da parte nostra come da parte delle persone che ci chiamano, delle autorit che ci
contrattano []. Oggi deve essere cos, abbiamo pi responsabilit di prima, quando si
brincava boi solo per devozione, per gusto e per piacere. differente, certe cose sono
cambiate. (Apolnio Melnio in Carvalho M. M. 1995: 72)

A partire dal 1973 il Boi di Apolnio si esibisce in vari municipi nellinterno del
Maranho, in Brasilia, a Rio de Janeiro, So Paulo, ecc
Jos de Jesus Figueiredo, chiamato col soprannome di Z Olhinho, attuale dono del Boi
Unidos de Santa F, in un intervista del 1993 riportata nel Volume V della serie Memria de
Velhos ricostruisce i momenti successivi della storia del Boi di Pindar. Z Olhinho entra
nel Boi de Pindar nel 1967. Nel 1969 diviene primo vaqueiro di Joo Cncio. Nel 1972,
con il patrocinio della Coordenadoria de Turismo do Maranho il Boi de Pindar registra a
Rio de Janeiro il suo primo disco, primo cantador Coxinho235. Nel 1975 muore Bijoca,
secondo cantador di Coxinho, e Z Olhinho lo sostituisce. Nel 1977 muore anche Joo
Cncio e Z Olhinho e Siraco, secondo cantador di Joo Cncio, diventano i responsabili

235
Cfr. AMARTE 2006, CD multimediale, cap. dedicato alla musica a cura di Josias Silva Sobrinho, 4.
130
artistici del boi. Nel 1987 Z Olhinho assume il comando del Bumba-meu-boi, primo
cantador del boi e successivamente diviene Presidente dellAssociazione della brincadeira,
la propriet del Boi essendo della vedova di Joo Cncio, e di Mauricio Fonseca. Alla morte
di questultimo i beni della brincadeira finiscono per essere venduti a Sebastio Arouche,
che fino ad oggi si proclama dono della brincadeira. Z Olhinho insieme a Raimundinho
Ferreira, dopo aver brincado nella Turma di So Vicente nel 1988, nel 1989 fondano il Boi
de Pindar II. Nel 1991 la brincadeira registrata nella federazione del bumba-meu-boi con
il nome di Unidos de Santa F (Jos de Jesus Figueiredo in Carvalho M. M., 1999: 103-
110). In unintervista concessami nellagosto 2006236 lo stesso Z Olhinho ricostruisce
lalbero genealogico del sotaque di Viana, che presentiamo schematicamente nello schema
seguente, evidenziando le successive divisioni, biforcazioni ed estinzioni dei gruppi sorti dal
Boi di Pindar.

Boi de Viana - 1945


(Z Apolnio, Apolnio Melnio)

Boi de Pindar - 1960


(Apolnio Melnio, Joo Cncio)

Boi de Penalva
(Raimundo Furtado)
Boi da Floresta - 1972
(Apolnio Melnio)

Boi de So Vincente +
Unidos de Santa F - 1989
(Camalite)
(Z Olhinho, Raimundinho)

Boi de So Bento +
Boi de
(Gaga)
Oriente
(Maria Julia)
Unio da Baixada c. 2005
(Raimundinho)
Capricho do Povo
(Antonino)

Capricho do Bom Jesus


(Marcelino Conceio)

Fig. 5 Genealogia dei gruppi del sotaque di Viana o Pindar237

236
Intervista concessa da Jos de Jesus Figueiredo allautore il 16 agosto 2006 nella sede del boi Unidos de
Santa F, So Lus, Bairro de Ftima.
237
Le croci a fianco dei nomi delle brincadeiras indicano i gruppi estinti.
131
Z Olhinho racconta le ragioni della genesi di questo sciame di brincadeiras. Questioni
legate alla rivalit e al desiderio di indipendenza dei cantadores, ma anche dipendenti dalla
insoddisfazione nella gestione delle risorse economiche delle brincadeiras, spesso sviate dai
proprietari su interessi personali e non reinvestite nella brincadeira: alcuni donos di boi
guadagnano soldi [] in verit, molti, prendono i soldi e non li applicano nella brincadeira
e i brincantes si stancano, questo uno dei motivi (Figueiredo, 16 agosto 2006)238.
Lo stesso Olhinho chiarisce, dal suo punto di vista, le origini del sotaque di Pindar
sottolineando la sua genesi individuale, autoriale, e la sua distanza dai gruppi della regione
di Pindar.

Guarda io non conosco questo sotaque. Questo sotaque non neppure di Pindar. Perch
gi ho visto le brincadeiras di Pindar qui in So Lus, e usano un certo tarol [tamburo
cilindrico di dimensioni medie] percosso con bacchette e dei tambor grandes pure
percossi con bacchette pi rigide. Un sotaque pi pesante, capisci? Joo Cncio ha creato
questo sotaque. Ed rimasto sotaque di Pindar. In verit stato lui a creare questo
sotaque. Non so come, ma stato creato qui. (Figueiredo, intervista, 19 ottobre 1993:
13239)

Questa dichiarazione di Olhinho avvalla le descrizioni del sotaque proposta da Azevedo


Neto, che considera Pindar un sotaque singolare ideato da Joo Cncio (Azevedo Neto
1983: 59) e non un Sub-gruppo (che sarebbe nel caso della classificazione di Azevedo Neto
il Sub-gruppo di Baixada).

***

Le classificazioni erudite, come abbiamo accennato, si inscrivono in un rapporto


dialettico di reciproca autorizzazione con le forme burocratiche di registro dei gruppi che
hanno sede o si esibiscono in So Lus e che a loro volta influenzano e sono influenzate dai
rapporti di competizione che sussistono tra i gruppi del Bumba-meu-boi e dalle politiche di
identit che sono operate dai leader dei gruppi del Bumba-meu-boi con il supporto dei
propri brincantes. Come abbiamo anche visto, il successo, lo sviluppo e la moltiplicazione
di un determinato gruppo, con il tempo pu essere sanzionato dalla definizione di uno
specifico sotaque di riferimento che entra a far parte dei sotaques riconosciuti
nellinventario dei gruppi riconosciuti e registrati da istituzioni come la SECMA, il

238
File 2006.08.16 INT Z Olhinho 19 (Storia boi di Viana).wma ; [10:46s-11:02s].
239
Il numero di pagina si riferisce alla numerazione del documento contenete la trascrizione della
registrazione originale dellintervista, in seguito rieditata e pubblicata nel volume V della serie Memria de
Velhos (Carvalho M. M. 1999: 97-119). Il brano, qui citato, riportato solo parzialmente in Memria de
Velhos (cfr. id.: 104-105). La sbobinatura originale nel settembre 2008 era accessibile negli archivi della CMF
nel CCPDVF.
132
CCPDVF, la SCP, e in passato, dalle istituzioni del turismo del Maranho come la
MARATUR240. Una volta incluso nei dispositivi di registro delle istituzioni, ogni sotaque
assume un potere attrattivo. Come spiega un funzionario del CCPDVF intervistato da
Arinaldo Martins, i funzionari che realizzano linventario dei gruppi del Bumba-meu-boi,
quando incontrano il responsabile di una brincadeira proveniente da qualsiasi municipio del
Maranho, richiedono di dichiarare il sotaque del gruppo. Poich i responsabili spesso non
conoscono chiaramente il significato tecnico del termine sotaque, che nellinterno del
Maranho considerato essenzialmente sinonimo di ritmo, battuta, cadenza, e quindi non
sono in grado di autodefinire il sotaque della propria brincadeira, i funzionari del CCPDVF
finiscono per attribuire autonomamente il sotaque della brincadeira inferendolo a partire da
una descrizione elementare degli indumenti e degli strumenti che il gruppo utilizza. In
questo modo la classificazione in sotaque dei gruppi del Bumba-meu-boi assegnata di
ufficio a gruppi che in origine non si definiscono in tal modo, diffondendosi in aree anche
piuttosto remote del Maranho (cfr. Martins 2003: 103).

Non tutti i gruppi di boi, parlando in termini di Maranho e non appena di So Lus, usano
la parola sotaque. Non una categoria nativa del Bumba-meu-boi del Maranho, ma
invece una categoria che si riferisce ai gruppi che attuano nella capitale dello Stato. In
questo senso, oltre a essere una categoria dei gruppi, anche una categoria degli agenti
dello Stato e degli intellettuali [] che sembrano essersi limitati a mettere a fuoco gli
aspetti percepibili nel contesto di So Lus. (id.)

240
Il primo organo del turismo del Maranho, il Departamento de Turismo e Promoes do Estado, creato
nel 1962, direttore Domingo Viera Filho, al contempo alla direzione anche del Dipartimento di Cultura di
Stato (Albernaz 2004: 229). Nel 1963 creato un analogo organo a livello municipale, il Departamento
Municipal de Turismo e Promoes Culturais, alla cui direzione indicata Zelinda Machado Castro Lima.
Una serie di attribuzioni sono trasferite dal livello Statale a quello Municipale per tornare nuovamente al
Departamento Estadual nel 1967, quando ne assume la direzione la stessa Zelinda Lima. Questo organo
successivamente sostituito dal Fundo de Incentivo ao Turismo e Artesanato (FURINTUR) e nel 1976
dallEmpresa Maranhense de Turismo (MARATUR), sul modello della EMBRATUR Empresa Brasileira de
Turismo creata al livello federale nel 1966, quando definito, per la prima volta, una politica nazionale di
turismo (cfr. Ortiz 1985a: 86). La MARATUR trasformata nel 1999 in Sub-gerencia de Turismo e finalmente
in Secretaria Estadual de Turismo (cfr. Albernaz 2004: 229-236). Fino alla morte di Domingo Viera Filho,
avvenuta nel 1981, sempre molto preoccupato, come in generale i folcloristi del movimento folclorico, almeno
fino alla fine degli anni 70, con i pericoli di descaratterizzazione del folclore prodotte da uno sviluppo
accelerato del turismo (v. ad esempio Vieira Filho in Braga 2000: 130; v. anche, al livello nazionale, le
considerazioni finali del Simpsio sobre Folclore e Turismo Cultural, organizzato nel 1970 con il patrocinio
della Commissione Paulista di Folclore e della CDFB: MEC-CDFB 1970, pp. 125-128), le politiche rivolte
alla cultura popolare e al turismo sono mantenute strettamente separate, essendo al dipartimento di cultura
assegnati compiti di ricerca rivolti allo studio e alla preservazione della cultura popolare, e al dipartimento di
turismo le azioni di promozione e inventario del patrimonio turistico. Nelle gestioni degli organi del turismo di
Zelinda Lima sono organizzati Festival di Folclore e promozioni periodiche giunine, nataline, carnevalesche.
Durante il funzionamento della FURINTUR organizzato linventario [cadastramento] dei gruppi folclorici
[][e il] censimento [levantamento] dellartigianato (MARATUR 1982: 10; cit. in Albernaz 2004: 231).
Dopo la morte di Domingo Vieira Filho e la creazione del CCPDVF, ironicamente queste ultime incombenze
passano ad essere gestite da questo nuovo organo e dai dipartimenti di cultura in cui successivamente viene
integrato, mentre gli organi di turismo vengono ad assumere nuovi compiti di pianificazione e progettazione
degli investimenti nelle infrastrutture richieste dal settore (cfr. Albernaz 2004: 233).
133
Ad illustrare la scarsa conoscenza nellinterno del Maranho, da parte dei brincantes del
Bumba-meu-boi, del termine sotaque come inteso nella capitale, citiamo una breve
intervista concessami nel giugno 2007 da Lourival Gomes Costa (70 anni), anziano
brincante di Bumba-meu-boi, il giorno successivo alla boiada di Matinha, festa di bumba-
meu-boi della regione nel distretto di Viana che ogni anno raduna nella piazza principale del
municipio di Matinha decine di Bumba-meu-boi che partecipano alla competizione
organizzata dal comune.
Incontro Lourival, in compagnia di un suo compagno, sul ciglio di una strada del paese di
Matinha. Sta aspettando un autobus diretto a Viana, dove abita con la sua famiglia. Mi
trovavo in Matinha a seguito di una missione folclorica parte della programmazione del II
Incontro di Studio e Ricerca degli Elementi Animati del Bumba-meu-boi del Maranho,
organizzato dalla compagnia teatrale Coteatro241.

MP: Stava dicendo che non si ricorda il nome del sotaque


LGC [Lourival Gomes Costa]: Si, ma cos... bem, bem, cici bem, bim bemgd, bim
bemgd, bim bemgd cos il sotaque! Il nostro sotaque cos, il battimento ne... bim,
bim, cici bem, cici bem, cici bem...
MP: E il nome, non ha un nome?
LGC: No. [] Il sotaque cos. [] la cadenza [marcao].
MP: La cadenza questa qui, vero? Che strumenti ci sono? Che strumenti suonate? []
LGC: la matraca, c un tamborino, ci sono altri tamburi ci sono un gran numero
[uma poro] di strumenti diversi
MP: Si ma per distinguere la sua brincadeira dalle altre come fate? Per distinguere la sua
brincadeira
LGC: Dalla boiada?
MP: Si!
LGC: il nome perch quando io sto nella boiada, io sono un po disordinato [vadio], a
me piace partecipare, mi piace sapere, ballando, brincando, cantando, [rivolgendosi
allamico che lo accompagna] non vero Umberto? Battendo matraca, n! []
MP: Com il nome della vostra brincadeira?
LGC: di Ulisse Mendona.
MP: Mendona il dono?
LGC: il padrone [patro], il padrone, il padrone, cos!
(Lourival Gomes Costa, 27 giugno 2007, [0:0s 2:15s])

3.5.3 Rappresentazioni non egemoniche


Che le configurazioni dei Bumba-meu-boi dellinterno del Maranho siano molto pi
diversificate di quella ordinata dalla classificazione in sotaque prevalente in So Lus risulta
molto evidente dalla variet di forme che presentano i gruppi di Bumba-meu-boi invitati dal
CCPDVF a presentarsi in So Lus durante il Trduo Joanesco (v. supra 2.2.2). Jandir
Gonalves, funzionario del CCPDVF che gosta de viajar e conhecer as manifestaes

241
Incontro realizzato tra il 23 ed il 30 giugno 2007.

134
culturais por conta prpria, come si definisce in un colloquio con Arinaldo Martins
(Martins 2003: 92), mantiene stretti contatti con i gruppi e i leader culturali dellinterno del
Maranho avendo maturato nel corso degli anni una conoscenza molto vasta delle forme
materiali e rituali della cultura popolare e delle religioni sincretiche maranhensi. Nelle
settimane che precedono il Trduo Joanesco si reca nei povoados (centri abitati),
dellinterior, per prendere accordi con i gruppi invitati a presentarsi negli spazi della SCP.
Citiamo un brano di unintervista da lui concessa a Arinaldo Martins nel 2002 dove traccia
brevemente le origini del suo interesse per la diversit delle forme del Bumba-meu-boi del
Maranho, illustrando alcuni casi esemplari:

Ho iniziato a viaggiare con mio pap ancora bambino. Vitor Gonalves Neto, collaborava
con il Comune di vari municipi, come Caxias, Santo Antonio dos Lopes, Cod, Coroat,
Bacabal ecc. Iniziai a interessarmi al Bumba-meu-boi quando aprii il [libro di] Domingo
Vieira Filho [rif. a Vieira Filho 1977], per sapere cosera il Bumba-meu-boi, dove non si
capiva niente per essere riportate solo poche informazioni. [] Vedendo i Bumba-meu-
boi nei terreiros dellinterno [del Maranho] scopri che si trattava di una realt
completamente diversa da quella esistente negli arraiais [di So Lus]. []
In Caxias ci sono 32 boi, differenti dai boi di So Lus e uguali tra di loro, con eccezione
di due che sono diversi, uno musicato [con strumenti tipici dei boi di orchestra], laltro, il
Boi de Paulo, del centro abitato di Ourinho, che fa il ritmo da Mata, Terec [ritmo delle
percussioni dei rituali del Terec o Tambor da Mata, religione afrobrasiliana diffusa
soprattutto nella regione di Cod][] usando gli stessi strumenti [dei Bumba-meu-boi] di
Caxias, che sono il bombo, un tamburo [caixa] ottagonale, coperta di pelli di animali;
ladufe, una specie di pandeiro quadrato [].
I boi di questa regione fanno le cos chiamate visite di fossa [visita de cova],
accompagnano le sepolture, fanno visite [alle tombe dei defunti] del settimo giorno, del
decimo giorno, di un mese, un anno ecc. pongono il Bumba-meu-boi in cima alla
sepoltura. Sono Bumba-meu-boi poveri in termini visuali. []. (Jandir Gonalves in
Martins 2003: 96-97)

In Penalva, Viana e Matinha, Gonalves segnala la presenza, in determinati paesi, di


gruppi organizzati di Cazumbas242 che non sono obbligati a partecipare ad un determinato
boi, nella regione di Cedral, Central do Maranho, Porto Rico, Mirinzal (nella Baixada
Occidentale Maranhense), di compagnie di cantadores che, pur non possedendo una
brincadeira completa vengono contrattati da chiunque voglia fare una promessa e
organizzare un Bumba-meu-boi. In Viana e Matinha c un boi di orchestra dove si esibisce
un cazumba (id.: 97-98)243.

242
Personaggio mascherato dalla testa zoomorfa. Secondo Azevedo Neto in origine aveva lo scopo di
distrarre il pubblico prima dellinizio dellauto e delle toadas (Azevedo Neto 1983: 81). Come riporta
Albernaz, molti brincantes e intenditori del Bumba-meu-boi ritengono che il cazumb abbia il ruolo di
spaventare gli spiriti maligni e proteggere la brincadeira (Albernaz 2004: 81; v. Appendice A, Figura 7, Figura
8).
243
Francisco Viana dono e fondatore del Bumba-meu-boi de Axix (nel 1959), ricorda che nei primi boi di
orchestra dove ha iniziato la sua carriera di brincante erano soliti presentarsi anche dei Cazumba (Francisco
Viana in Lima Z. 2008: 116).
135
Nel Trduo Joanesco 2008, nel patio della Casa de Nozinho (spazio museale della SCP) il
27 giugno ho potuto osservare lesibizione del Boi Mimo de So Joo, del povoado di
Salgado nel municipio di Icatu (SCP 2008, locandina). I percussionisti del gruppo usavano
tamburi e tambor-onas di forma esagonale, ottagonale, decagonale (v. Appendice A, Figura
11 e Figura 12). Nella roda del Bumba-meu-boi si esibiva brincando con il boi un
personaggio del tutto singolare nel Bumba-meu-boi, una figura di diavolo, che ricorda le
raffigurazioni di Exu, divinit del panteon del candombl venerata in uno dei terreiros pi
celebri del Maranho, la Tenda Esprita de Umbanda Rainha Iemanj di Mestre Bita do
Baro244, in Cod245.
Se gli stili del Bumba-meu-boi, nel contesto attuale del territorio complessivo del
Maranho, sono difficili da inquadrare in poche tipologie, come pretenderebbe fare la
classificazione in sotaques proposta dalle istituzioni e dalla maggior parte degli studiosi di
folclore di So Lus, uno sguardo storico in grado di approfondire lanalisi anche solo di
pochi decenni ci permette di scorgere immediatamente la dinamica cangiante delle forme
del Bumba-meu-boi, decostruendo qualsiasi tipo di legittimazione tradizionale dei sotaque.
Forniamo un esempio relativo al sotaque di orchestra. Francisco Naiva, dono e fondatore
del Bumba-meu-boi de Axix (nel 1959), ricorda che i primi boi di orchestra dove inizi
alla fine degli anni 50 la sua carriera di brincante, erano soliti presentare anche dei
Cazumba:

Cerano amos, cantadores, Preto Velho, Pai Francisco, Pai Joo e Cazumb. [] I
personaggi del gruppo erano soldati [] erano ragazzi in divisa, poi furono sostituiti dai
caboclos di arco e freccia. []
Nel 1959, quando ho fondato il Boi di Axix, le donne non partecipavano. Cerano i
soldati, il delegato di polizia, i vaqueiros, i rapazes [ragazzi], che erano incaricati di
prendere Pai Francisco che aveva impiombato la lingua del boi. Non ci riuscivano.
Arrivavano i vaqueiros e il delegato che mandavano a chiamare i soldati. Il secondo anno
decisi di mettere le indie, perch nei Boi della Ilha cerano indios, caboclos de pena. Cos
io adattai le ragazze a svolgere questo ruolo. (Francisco Viana in Lima Z. 2008: 116, 122)

La presenza dei soldati segnala da un lato il particolare legame di Francisco Viana con la
vita militare: nel 1960 entra nelle forze di polizia dove rester per ventanni, fino alla
pensione (id.: 128-129); dallaltro fornisce un indizio del particolare contesto politico,
sociale e culturale che caratterizza il Maranho negli anni che precedono il golpe militare

244
Wilson Nonato de Sousa.
245
La festa grande del terreiro, che si svolge durante il mese di agosto, accompagnata da personalit
politiche, giornalisti, pai-de-santo e me-de-santo provenienti da tutto il Brasile. Nel 2004 in occasione della
celebrazione dei 50 anni dalla fondazione della Casa, la ex-governatrice del Maranho, Roseana Sarney, ha
partecipato, nella veste di madrina, al battesimo di una delle figlie di santo di Bita do Baro, che lui stesso sta
preparando per, in futuro, sostituirlo (Arajo P., Verbesselt 2005: 7).
136
del 1964 (in seguito cercheremo di inquadrare levoluzione generale della cultura popolare
in Brasile e nel Maranho di quel periodo, inserendola nel flusso della storia politica e
culturale del paese; v. 3.6.3). Lintroduzione delle ndias al posto dei soldati mostra invece
la relazione competitiva di imitazione / differenziazione che vigeva e vige tra i gruppi del
Bumba-meu-boi e tra i loro leader.
Attualmente la codificazione erudita e la burocratizzazione istituzionale dei sotaque
sembra spingere i vari gruppi ad adottare una dinamica pi occulta e graduale: pur
rimanendo allinterno dei parametri disciplinati dai sotaque, per differenziarsi i leader o i
direttori artistici dei gruppi si impegnano, in un processo pi o meno consapevole e
premeditato, a variare a poco a poco determinate caratteristiche della brincadeira, variazioni
che cumulandosi finiscono per configurarsi come emblemi distintivi del gruppo: si aumenta
o diminuisce il numero di determinate categorie di brincantes, variandone progressivamente
lo stile di presentazione246, oppure si aumentano le dimensioni di determinati capi del
vestiario (vedi ad esempio i grandiosi cappelli a forma di semicerchio dei Bumba-meu-boi
del sotaque di Pindar; v. Appendice A, Figura 9).
Vediamo ora di definire pi sistematicamente le posizioni del campo della cultura
popolare.

3.6 Le posizioni e le disposizioni del campo

A partire dalla credenza primaria nel valore positivo della cultura popolare (lillusio del
campo), lindividuazione delle forme legittime della cultura popolare, di ci che e di ci
che non cultura popolare, e il tipo di pratiche di protezione o incentivo da adottare nei loro
confronti sono invece oggetto di dispute e dibattiti interni al campo, dispute che
costituiscono quella che potremmo chiamare larena della cultura popolare o del campo
della cultura popolare.
Per comprendere la struttura delle posizioni e delle prese di posizione del campo bisogna
per introdurre unaltra variabile strutturante, ci che Bourdieu chiama spazio sociale o
campo del potere (da non confondersi con il campo politico): lo spazio dei rapporti di forza

246
Abbiamo potuto documentare la grande espansione della trib di ndios e ndias, avvenuta nel Bumba-
meu-boi Unidos da Santa F, verso la fine degli anni 90, dove ha finito per costituire una sorta di batalho
caratterizzato da coreografie progressivamente pi libere e dinamiche: nel 1993 la brincadeira era costituita da
un totale di 79 brincantes di cui circa 35 ndios e ndias (cfr. Jos de Jesus Figueiredo, 19/10/1993, intervista:
17). Nel 2000-2003 le indie erano arrivate ad essere 62 e 20 gli ndios. In seguito per via dei problemi
organizzativi dovuti alla gestione e al trasporto di un numero cos grande di brincantes il numero delle indie
diminuito (cfr. Jos de Jesus Figueiredo, 16/08/2006, intervista [17-1850]). Nello stesso gruppo ho potuto
osservare anche il pi recente aumento dei Cazumb. Nel 2008, nellesibizione della brincadeira nellarraial
della Liga Indipendente do Bumba-meu-boi do Maranho, durante il So Joo, erano presenti circa 30 indie,
15 indios e 22 Cazumb (cfr. registrazione video: Bumba-meu-boi Unidos de Santa F, 28 giugno 2008).
137
fra diverse specie di capitale, o meglio tra gli agenti significativamente provvisti o
sprovvisti di un dato tipo, o di una data configurazione dei capitali oggettivamente operanti
in una determinata congiuntura storica (Bourdieu 1994: 48; 1992a: 289).
Da un lato, la struttura posizionale di un campo specifico risulta allora determinata dalla
struttura posizionale dello spazio sociale in cui si inserisce e dalla tipologia di habitus e
disposizioni inerenti alle posizioni che strutturano tale spazio. Dallaltro, dialetticamente,
tale struttura particolare di possibilit specifica e realizza le disposizioni associate ad una
certa origine sociale.

Le stesse disposizioni possono cos condurre a prese di posizione [nel campo][] molto
differenti a seconda dello stato del campo rispetto al quale si determinano. []. La
relazione tra le posizioni e le disposizioni evidentemente a doppio senso. Gli habitus, in
quanto sistemi di disposizioni, si realizzano effettivamente solo in relazione con una
struttura determinata di posizioni socialmente connotate []; ma, allo stesso tempo,
attraverso le disposizioni, pi o meno aggiustate alle posizioni, che si realizzano queste o
quelle potenzialit insite nelle posizioni. []. Se non si possono dedurre le prese di
posizione dalle disposizioni, non si possono nemmeno ricondurre direttamente alle
posizioni. (Bourdieu 1992a: 346-347)

La complessit dellanalisi di un campo deriva proprio da questa sovrapposizione tra la


struttura posizionale del campo e le disposizioni prodotte dalla storia dello spazio sociale in
cui opera.
Si verifica allora una situazione difficile da dirimere dove habitus diversi, in quanto
insiemi di virtualit e potenzialit, prenoano forma, o si attualizzano, nei limiti imposti dal
gioco del campo e dalle relazioni di forza che di volta in volta in esso prevalgono,
producendo configurazioni di posizioni anche paradossali che possono convergere, al limite,
su uguali prese di posizione (cfr. Bourdieu 1992b; 100).
Oltre a ci i singoli agenti di un campo, a partire dalla propria specifica configurazione di
capitali e di disposizioni possono partecipare ad altri campi; ad esempio, nel caso che qui ci
interessa in primis al campo accademico, al campo erudito o al campo religioso, o ancora al
campo economico, al campo politico e al campo burocratico; determinando delle forme di
concussione degli interessi di un campo su un altro.
Si tratterebbe di interpretare allora il campo della cultura popolare allinterno di una teoria
generale dei campi (compreso tra di essi il campo del potere), teoria per di cui non
disponiamo. La complessit dellarticolazione tra i campi, come osserva Bourdieu, fa si che
lo sforzo speculativo di controllare teoricamente una simile complessit rischi sempre di
operare delle semplificazioni eccessivamente riduzionistiche (Bourdieu 1992b: 78). Ci che
tenteremo di fare allora di tenere conto, senza inscrivere le nostre osservazioni in una
teoria generale, da un lato delle possibili interferenze di una molteplicit di campi sul campo
138
della cultura popolare, dallaltro della dialettica tra le possibilit consentite dalla struttura
delle posizioni del campo della cultura popolare e le determinazioni sociali inscritte nella
biografia ed espresse nelle disposizioni degli agenti del campo medesimo in quanto
posizionati parallelamente anche nel campo del potere.
Ad ogni posizione tipica del campo della cultura popolare (potremmo parlare con la
terminologia di Weber di idealtipi) corrispondono categorie di agenti caratterizzate da
diversi tipi di gratificazione economica o simbolica, a seconda del rapporto tra gli agenti
della categoria e il mercato simbolico ed economico in cui operano.
Da un punto di vista strutturale generale, per procedere nellanalisi di un campo culturale
(o meglio di un sottocampo del campo culturale), importante innanzitutto tener conto della
posizione ambigua degli intellettuali. Come osserva chiaramente Bourdieu:

Gli scrittori e gli artisti247 si trovano in situazione di dipendenza materiale e dimpotenza


politica rispetto alle frazioni dominanti della borghesia, da cui provengono e di cui in
maggioranza fanno parte per le loro relazioni familiari e conoscenze o almeno per il loro
stile di vita: anche nelle categorie pi sprovvedute dellintellighentsia proletaroide,
condannata alla vita di bohme nelle sue forme meno elettive, lo stile di vita
infinitamente pi vicino a quello della borghesia che a quello delle classi medie. Di
conseguenza gli scrittori e gli artisti costituiscono, almeno a partire dal romanticismo, una
frazione dominata della classe dominante, che in ragione di questa sua posizione
strutturalmente ambigua necessariamente portata a mantenere una relazione ambivalente
sia con le frazioni dominanti della classe dominante (i borghesi) sia con le classi dominate
(il popolo), e a farsi unimmagine ambigua della propria funzione sociale. (Bourdieu
1971: 66)

Vediamo ora di specificare e distinguere alcune delle posizioni chiave del campo della
cultura popolare. Le analisi che seguono, sebbene ispirate al contesto storico del Maranho
contemporaneo qui in esame, ci sembra possano avere una valenza pi generale. I casi e le
biografie esemplari presentati fanno comunque riferimento al solo contesto degli ultimi
decenni del Brasile e di So Lus do Maranho.

3.6.1 I militanti per il folclore


Da un lato vi sono coloro che dotati di sufficienti rendite economiche, e dotati di
sufficiente tempo libero, al medesimo tempo caratterizzati da un certo grado di convivenza
con gli autori popolari del folclore, si possono dedicare allo studio o allorganizzazione
della cultura popolare come ad una specie di hobby, il quale pu divenire, mettendo a frutto
i capitali sociali, culturali che una posizione relativamente dominante nel campo economico
generalmente porta con se, una effettiva professione nellaccademia, o pi spesso nelle

247
Sebbene Bourdieu limiti la sua analisi a queste due categorie nel contesto europeo tra la met del XIX e
linizio del XX secolo, riteniamo le sue osservazioni estendibili in linea generale anche allinsieme degli
intellettuali di uneconomia capitalista, e in particolare alla societ brasiliana contemporanea.
139
istituzioni pubbliche come la SCP e la SECMA, negli ambiti o nelle discipline dedicate allo
studio e alla valorizzazione della cultura popolare. Si tratta di un passaggio, dallhobby alla
professione, che pu avvenire nella stessa persona o anche tra una generazione e unaltra
come vedremo descrivendo alcuni casi specifici (v. il paragrafo successivo sulla famiglia
Marques).
Lhabitus dominante del campo qui opera secondo una particolare tonalit di
comportamento pratico, etico ed emotivo allo stesso tempo, che ricorda latteggiamento dei
folcloristi impegnati nel movimento folclorico brasiliano degli anni 1947-1964, un
atteggiamento militante, come osserva lantropologo e sociologo Lus Rodolfo Vilhena, che
valorizza il disinteresse, una sorta di ethos missionario a favore del folclore, della sua
valorizzazione e della sua protezione e salvaguardia (Vilhena 1997: 209). Il cos detto
movimento folclorico brasiliano, che esploreremo in dettaglio pi avanti (v. 4.2.5), nasce
con la creazione della Comisso Nacional de Folclore nel 1947 (id.: 94-96), si sviluppa
negli anni successivi articolandosi in sub-commissioni sparse in tutti gli Stati del Brasile
(id.: 97, 100), raggiunge il suo apice con la creazione nel 1958 della Campanha de Defesa
do Folclore brasileiro CDFB, organo speciale provvisorio dellamministrazione federale
del Brasile dedicato alla protezione del folclore (id.: 105), declinando dopo il golpe militare
del 1964 (id.: 106-107). Per i folcloristi di questo periodo, come affermava nel 1957 Renato
Almeida, allora Segretario-Generale della Comisso Nacional de Folclore, nel discorso
inaugurale del III Congresso Brasileiro de Folclore, si trattava di servire con devozione,
entusiasmo e amore la causa del folclore brasiliano (Almeida in Vilhena 1997: 209).
Ancora Almeida in una lettera indirizzata a Oswaldo Cabral, Segretario della Comisso de
Folclore dello Stato di Santa Catarina scriveva nel 1951: La gloria del folclorista il
folclore (Almeida in Vilhena 1997: 210).
Osserviamo qui come delle disposizioni di classe si sviluppino in un movimento
storicamente articolato e organizzato in specifiche istituzioni, movimento che a sua volta
propone e diffonde delle forme di comportamento e di attenzione pi specifici che a loro
volta perdurano, si riproducono e si propagano, pi o meno sotterraneamente, entrando in
simbiosi con le medesime disposizioni di classe che avevano generato quel movimento e
quei comportamenti.
Le disposizioni che configurano questa posizione degli agenti del campo si caratterizzano
per un atteggiamento celebrativo marcato allo stesso tempo da un rifiuto per il mercato e da
un sostanziale disconoscimento della realt sociale e politica, che opera elaborando emblemi
di distinzione; atteggiamento votato pi allazione collettiva mossa da unintenzione ideale,

140
che alla critica, sia essa basata su interessi politici o anche scientifici, la quale deve essere
sottomessa, come linteresse privato (in particolare linteresse personale professionale o
economico), ad una sorta di fraternit folclorica (v. ancora Almeida in Vilhena 1997:
211). Da qui deriva una disposizione neutrale e conciliante nei confronti delle divisioni
politiche, e allo stesso tempo il rifiuto di tutte quelle posizioni interpretative che tendono a
politicizzare la cultura popolare. Come ricorda ancora Vilhena, per il folclorista Brasiliano il
folclore e la sua contemplazione hanno un valore intrinseco, quasi metafisico, in grado di
suscitare il fondo magico della cultura comune che unisce gli uomini di tutta la Nazione.
Ed nel rito della festa folclorica, nella sua contemplazione e nella sua partecipazione
attenta, e quindi distaccata, ma allo stesso tempo intima, emotiva ed appassionata che, al di
l delle divisioni di ceto, di classe, di razza, si compie la fraternizzazione di tutti i brasiliani
e si esprime la cordialit del loro spirito (Vilhena 1997: 219-222), superamento cordiale,
ma formale, delle differenze che richiama le forme ideologiche della democracia racial,
mito della sostanziale assenza in Brasile del pregiudizio razziale248.
Questo insieme di disposizioni, da una posizione specifica (quella del folclorista
tradizionale), si diffusa egemonicamente, sebbene con toni e gradazioni pi o meno
attenuate, nel corso soprattutto dellevoluzione del movimento folclorico in Brasile, in tutte
le posizioni del campo, fondando lillusio generale del campo che abbiamo in precedenza
tentato di individuare.

248
Lespressione democracia racial secondo Antonio Srgio Alfredo Guimares (sociologo della Universit
di So Paulo USP) stata usata per la prima volta nel 1941 da Arthur Ramos (1903-1949) medico,
psichiatra e antropologo brasiliano, collega di Gilberto Freyre tra il 1935 e la fine degli anni 40 allUniversit
del Distretto Federale di Rio de Janeiro (cfr. Melatti 1983: 11) in un seminario di discussione sulla
democrazia nel mondo post-fascista (Guimares 2003: 1). Compare in seguito in un articolo di Roger Bastide
pubblicato nel Dirio de So Paulo il 31 marzo del 1944, nel quale, citando una visita a Gilberto Freyre in
Recife, lantropologo francese usa lespressione per descrivere lassenza, in Brasile, di distinzioni rigide tra
bianchi e neri. Freyre fino alla met degli anni 30, parlava di democracia social e in seguito anche di
democracia tnica, espressione di cui sembra abbia fatto uso per la prima volta in una conferenza
allUniversit di Bahia nel 1943 (Freyre 1944: 30; cit. in Guimares 2003: 5). Nella letteratura accademica
lespressione si presenta solo alcuni anni pi tardi. Nel 1952 lantropologo statunitense Charles Walter
Wagley, nellintroduzione al primo volume di una serie di studi sulle relazioni tra negri e bianchi in Brasile,
patrocinato dallUNESCO, scrive: Il Brasile rinomato mondialmente per la sua democrazia razziale
(Wagley 1952, cit. in Guimares 2003: 2). Le prime critiche allideologia della democracia racial emergono
gi allepoca della sua prima enunciazione, allinizio degli anni 50, come risultato delle ricerche di campo
organizzate in Brasile dal cos detto Progetto Unesco. A seguito della pubblicazione da parte dellUNESCO
della prima dichiarazione sulla razza (A Statement by Experts on Race Problem, UNESCO 1950c: 391-394),
durante la V Conferenza Generale a Firenze, deciso di dare esecuzione al progetto elaborato alla fine degli
anni 40 dallantropologo brasiliano Arthur Ramos, allepoca direttore del Dipartimento di Scienze Sociali
dellUNESCO. Ironicamente il progetto che intendeva investigare il paese del paradiso razziale come
situazione esemplare (UNESCO 1950b: 4) da proporre e divulgare nel resto del mondo, finisce per rilevare i
tratti pi sottili del pregiudizio razziale presenti nella societ brasiliana. I risultati delle ricerche riconoscono la
complessit della questione razziale in Brasile e rilevano il carattere mistificatorio della democrazia razziale.
Sembra essere stato il sociologo paulistano Florestan Fernandes ad aver per primo parlato apertamente di
mito della democrazia razziale (Bastide, Fernandes 1955; cfr. Ribeiro Corossacz 2005: 70). Sul Progetto
Unesco in Brasile vedi oltre a Ribeiro Corossacz 2005, anche Maio 1999.
141
Forniamo alcuni esempi di agenti del campo della cultura popolare che occupano
posizioni dominanti nello spazio sociale di So Lus, che illustrano come nel Maranho
lethos dei folcloristi operi e abbia operato dinamicamente, e come inoltre si sia evoluto e
diffuso.

Dona Lili e la famiglia de S Marques


La traiettoria essenziale di Dona Lili e della sua famiglia, da lei narrata in una lunga
intervista organizzata da Antonio Torres Montenegro249 (Dona Lili in Carvalho, Montenegro
2006: 21-52), racconta un percorso comune a molti degli agenti del folclore maranhensi.
Dona Lili nasce nel 1929 a Guimares nellinterno del Maranho da una famiglia numerosa
(sorella di 2 fratelli e di 7 sorelle), discendente da parte di madre della famiglia Jansen, di
ricchi possidenti terrieri della regione. Il padre macchinista di navi e durante la sua
assenza il menage famigliare risulta pi difficile (id.: 34). La madre di Lili le racconta della
sua nascita avvenuta il 29 di giugno, giorno di San Pietro, mentre un Bumba-meu-boi
brincava di fronte alla loro casa (id. 21-22). In una frase epigrafica la stessa Dona Lili
definisce nel modo pi coinciso e pregnante le sue personali attitudini e disposizioni:

Sono nata per il folclore, per la pulizia di casa, per lavare, stirare, per cucinare, per
ricevere gli amici. Mi piace la musica, la festa, lallegria, danzare, vedere la gente danzare.
Non sono nata per essere soltanto donna di casa (id.: 41-42)

Fin da bambina entra in contatto con la cultura popolare e si appassiona al folclore della
regione, in particolare alle feste nataline e del Bumba-meu-boi del sotaque di Guimares
(sotaque di Zabumba). Si trasferisce a So Lus nel 1941 dove lavora come commessa nei
bazar della capitale (id.: 23). Studia fino al terzo anno della scuola primaria. Apprende a
suonare il clarinetto. In So Lus conosce i Bumba-meu-boi di orchestra che preferisce a
quelli di Zabumba. Ancora adolescente organizza il suo primo Pastor250. Dopo un
matrimonio poco fortunato con un avvocato, scomparso ancora in giovane et, dal quale ha
una figlia, e una relazione contrastata dalla quale nasce il suo secondogenito, si sposa con un
funzionario pubblico dellAssemblea Legislativa dello Stato, Lus de Oliveira Marques. Dal
secondo marito ha 6 figli che dopo gli studi si affermano in vari campi di lavoro, chi come
professore, chi come avvocato o poliziotto, chi come funzionario pubblico o contabile, chi
nel giornalismo (id.: 26-27). Cresciuti i figli e separatasi dal marito torna ad interessarsi alla

249
Docente di Storia della UFPE (Universit Federale del Pernambuco).
250
Nel Maranho, rappresentazione religiosa e folclorica dove sono messi in scena sia personaggi sacri
delliconografia cattolica natalina, il Bambino Ges, la Vergine Maria, lAngelo Gabriele, sia personaggi
profani della cultura popolare: la Sertaneja, il cacciatore, la Principessa delle Selve, la pastorella, la Gitana
Povera, la Gitana Ricca, ecc. (Carvalho, Montenegro 2006: 34, 361).
142
cultura popolare. Fonda il Pastor Filhas de Jerusalm, oggi denominato Pastor do Menino
Deus, di cui ad ogni anno si preoccupa di variare i personaggi e i loro costumi. Collabora
nellorganizzazione della Processione di Nostra Signora di Fatima. Entra in contatto con
personalit del mondo politico, sia di sinistra che di destra, e dei media, tra cui lex
governatore del Maranho Joo Castelo (dal 1979 al 1982), attuale sindaco di So Lus
(eletto nel 2008), e con il giornalista Jos Raimundo Rodrigues della TV Difusora di So
Lus. Nel campo della politica assume una posizione trasversale:

Sono fan confessa di politici di destra e di sinistra, e transito tra i partiti politici per via di
amici carissimi [amigos do corao][]. Per me, limportante lamicizia di coloro che
collaborano con me per la realizzazione delle mie brincadeiras e che aiutano la mia
famiglia. Mai mi sono messa in politica []. (id.: 30)

Nel 1985 fonda il Bumba-meu-boi del CEIC (Centro Educacional Imaculada


Conceio). In seguito continua a patrocinare molti gruppi di Bumba-meu-boi di Orchestra
tra cui il Boi de Morros, Boi da Mocidade, Boi da Lua, Boi de Axix, Boi de Arari, Boi de
Sonhos e altri. Cos racconta della sua predilezione per il Bumba-meu-boi:

La mia passione per il Bumba-meu-boi tanto antica come la mia passione per la vita.
Prima furono quelli di Zabumba ad entusiasmarmi, poi vennero quelli di Orchestra.
Quando incontrai il Boi de Morros, del Signor Jos Hugo Lobato e di Donna Maria Isabel,
rimasi eternamente appassionata del gruppo. [] e iniziai a collaborare
allorganizzazione della brincadeira; oltre a ci i miei figli Ester e Zeca divennero
brincantes. []. Noi aiutavamo nello stipulare i contratti, nella propaganda, oltre che con
interviste, in radio e televisione, e abbiamo costruito unamicizia che perdura fino ad oggi.
(id.: 41)

Dona Lili fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2010, era madrina di molti dei gruppi di
bumba-meu-boi che aiutava. Presentiamo nell Appendice A (Figura 23), con la funzione di
schema riassuntivo delle loro biografie, la genealogia di Dona Lili e Therezinha Jansen.
Nella traiettoria di Dona Lili vediamo come una specifica composizione di capitali
economici e sociali, unita ad una precoce approssimazione al folclore rurale, si converta nei
capitali specifici del campo (sociali e culturali), trasformando Dona Lili in una riconosciuta
organizzatrice del folclore. La traiettoria di Dona Lili, indicativa della militanza pi
partecipativa dei folcloristi della sua generazione privi di una specifica preparazione erudita,
si riproduce e sviluppa nella traiettoria di alcuni dei suoi figli: il secondogenito, Dalmir,
diviene amo di un Bumba-boi di orchestra nel municipio di Arari, nella Baixada
Maranhense dove si trasferisce (id.: 26), mentre i pi giovani, Jos Raimundo e Ester
Marques partecipano come brincantes al Boi de Morros. Francisca Ester de S Marques
(1963-), in particolare, per via dei suoi studi accademici, rappresenta la configurazione
tipica dei folcloristi della nuova generazione che combinano studi nel campo delle scienze
143
umane e sociali con una convivenza diretta con le manifestazioni culturali del folclore. Ester
Marques si laurea in Comunicazione presso la UFMA nel 1986 e diviene Mestre in
Comunicazione e Cultura presso lUniversit di Brasilia nel 1996 con una tesi dal titolo
Mdia e Experincia Esttica na Cultura Popular: o caso do bumba-meu-bo. Dal 1993
docente del dipartimento di Comunicazione Sociale della UFMA e coordinatrice del corso
di specializzazione in Giornalismo Culturale. Fa parte della CMF e scrive sui principali
quotidiani di So Lus (cfr. Currculo Lattes di Francisca Ester de S Marques, sito internet
Plataforma Lattes/CNPq). Nellintroduzione alla pubblicazione della tesi magistrale, ricorda
come il materiale basico di questo lavoro nasca da una ricerca militante svolta durante 16
anni, come brincante e osservatrice partecipante del Bumba-meu-boi nel Maranho,
accompagnando il suo processo di creazione e ricreazione dentro e fuori dal suo spazio
religioso [sagrado] (Marques 1999: 11). Nel 1977 spinta dallentusiasmo familiare per il
Bumba-meu-boi, lascia la quadrilha junina251 di cui integrante in So Lus per entrare
come vaqueira de cordo nelle file del bumba-boi de Morros, della regione di Munim252
(id.). Dopo due anni assume nella brincadeira il ruolo prestigioso di vaqueira
campeadora253 (id.: 12). Nonostante ci la sua frequentazione nella brincadeira si riduce
agli ensaios e alle esibizioni, alla presenza e reciprocit, come lei stessa confessa, di una
estranea di una famiglia urbana di classe media che, in un modo o nellaltro, poteva pagarsi
i biglietti di andata e ritorno per partecipare alle prove nellinterior; procurarsi in proprio il
materiale per il vestiario di brincante e collaborare nellorganizzazione del gruppo,
attraverso di patrocini e divulgazione (id.).
In Ester Marques le disposizioni del campo folclorico e del campo scientifico/accademico
si incrociano. Lillusio folclorica si somma e contrasta con le disposizioni critiche della sua
professione accademica e di giornalista: normalmente nello scrivere del folguedo mi
scontravo con una grammatica giornalistica che trattava come aporia le dicotomie
apparentemente incontestabili tradizionale/moderno; antico/nuovo; bello/brutto;
prodotto/pratica, ma che, a mio vedere, non davano conto delle relazioni significanti tra di
esse (id.: 13). Mentre il folclorista erudito, studioso meticoloso ma privo di un bagaglio

251
Danza folclorica di origine europea importata in Brasile in epoca Imperiale e diffusasi rapidamente
dapprima nellaristocrazia e in seguito nelle classi popolari brasiliane assumendo nuove caratteristiche e nomi
regionali. Il soggetto messo inscena nelle quadrilhas delle feste juninas del Nordest del Brasile ha al centro lo
sposalizio di una giovane coppia contadina (cfr. Gaspar 2003).
252
Rio che attraversa i municipi di Morros e Icatu nella microregione di Rosrio.
253
Nei boi di orchestra i vaqueiros de cordo [del cordone] danzano in file che intrecciandosi con le
analoghe file di indie configurano in un movimentato coordinato di vai e vieni la coreografia principale della
danza. Il vaqueiro campeador, invece, accompagna, in una specie di duetto, le evoluzioni del Bumba-meu-boi
guidato dal miolo. A volte questo ruolo, nei boi di orchestra, assunto da una delle indie creando una specie di
danza erotica tra la giovane ragazza e il toro novilho [il vitellone].
144
teorico sistematico, aderisce senza riserve allillusio del campo folclorico, tra il folclorista
partecipante e il ricercatore sociale si sviluppa una tensione non facilmente conciliabile, che
presentandosi nella medesima persona, di volta in volta, a seconda delle forze in campo, pu
risolversi nel prevalere di interessi contrapposti: linteresse del folclorista per la forma, o,
viceversa linteresse analitico per la spiegazione critica dei fenomeni dello scienziato
sociale; determinando eventualmente delle derive formaliste nel campo scientifico o il
sorgere di forme critiche eterodosse nel campo del folclore.
In un intervista concessa nel 2009 a Seane Alves Melo, laureanda in Comunicazione
Sociale nella UFMA, Ester Marques descrive il suo impegno politico intellettuale come
ingaggiato essenzialmente nel campo della cultura:

[Nel] movimento culturale, discussione di politiche pubbliche, sistema nazionale di


cultura. Ho realizzato la Prima Conferenza Municipale di Cultura. Il Progetto So Lus
Capitale della Cultura mio. [] Mi dedico [engajo] molto a questa area, larea culturale
realmente la mia spiaggia. []
Non mi interessa la politica dei partiti, a causa della professione che ho scelto. Come
comunicatrice, come giornalista, io penso che il nostro principio sia lo spazio pubblico
(Marques, 27 maggio 2009, domanda 18)
Sono spesso chiamata in commissioni, concorsi, forum. E continuo a dire,
indipendentemente da coloro che posso aggradare o dispiacere, sempre dico quello che ho
analizzato, ci che ho riflettuto. Ho fin perduto degli amici, ho avuto dei problemi per
pensare in questo modo, perch finisco per essere considerata persona non grata. (id.:
domanda 25)
Io non prendo posizione [] sono al di l della sinistra e della destra. Io credo nella gente,
e, sempre meno, in ideologie di circostanza, in ideologie partitiche. [] Sempre pi credo
in progetti e persone, con le quali mi incanto o mi disilludo. (id.: domanda 28)
[Nelluniversit] dove meglio faccio politica. [] La mia attuazione nelluniversit il
mio principale spazio di libert, di critica, di giudizio. (id.: domanda 30)

A partire da questo insieme di esperienze e da questa configurazione ibrida di capitali


culturali e sociali, Ester Marques assume incarichi nelle istituzioni della capitale
maranhense: nel 2007 Direttrice Regionale del SESC254; dal 2008 membro del Conselho
Gestor do Plano de Salvaguarda do Tambor de Crioula organizzato dallIPHAN. stata
recentemente anche invitata ad assumere un seggio nellInstituto Histrico Geogrfico do
Maranho IHGM (cfr Marques, 27 maggio 2009, intervista, domanda 22).

254
Il SESC, Servio Social do Comrcio, una istituzione senza fini di lucro dipendente dalla
Confederao Nacional do Comrcio de Bens, Servios e Turismo (CNC), associazione che riunisce numerose
federazioni sindacali nel campo del commercio di beni e servizi. Il SESC ha come missione contribuire al
benessere sociale di commercianti, impiegati in imprese di servizi e loro familiari. Attua nelle aree
delleducazione, salute, tempo libero e cultura (cfr. SESC, sito internet). Dalla fine degli anni 90, la madre di
Ester Marques fa parte del gruppo natalino della terza et del SESC (cfr. Dona Lili in Carvalho, Montenegro
2006: 28).
145
Therezinha Jansen
Therezinha de Jesus Jansen Pereira (1928-2008), figlia di un commerciante di bestiame di
So Lus, Manoel Jansen Pereira Jr. (Nhozinho Jansen), frequenta il Collegio femminile
Santa Teresa tenuto da suore Dorotee, dove si diploma in contabilit (intervista a
Therezinha Jansen in Carvalho, Montenegro 2006: 172, 179). A scuola aiuta nella
decorazione della chiesa, canta nel coro del collegio. Entra in contatto ancora bambina con
la cultura popolare. Durante le ferie accompagna le feste giunine in So Jos de Ribamar
dove la famiglia si sposta nella casa di villeggiatura (id.: 183-84). Dopo la morte del padre,
allinizio degli anni 40, con laiuto di un amico di famiglia assume un incarico nella
Segreteria delle Finanze dello Stato come contabile del servizio di carico e scarico delle
merci nel porto di So Lus (id.: 185). Sul lavoro, conosce Seu Laurentino, scaricatore di
porto e fondatore del Boi de F em Deus (nome dellomonimo bairro de So Lus) del
sotaque di Zabumba, che aiuta nei pagamenti del lavoro straordinario e delle gratifiche (id.:
186). Diviene madrina del boi di Laurentino, contribuendo alle spese per il vestiario e nella
festa della morte del boi (id.: 187). Laurentino ammalato di tubercolosi fa promettere a
Therezinha Jansen di assumere alla sua morte la conduzione del boi. Laurentino muore nel
1975, per due anni la brincadeira rimane nella responsabilit di un brincante, Seu lvaro,
che in seguito la consegna a Therezinha (id.: 191). In pensione anticipata per problemi di
cuore (id.: 206-208), Therezinha inizia a dedicarsi completamente alla brincadeira:

Quando il Signor lvaro mi rimise la brincadeira, allora, prontamente, cominciai a


trasformarla, a organizzarla, e il gruppo cominci a svilupparsi. A me piace molto
organizzare, uniformare [padronizar] []. Tutti gli anni promuovevamo una
innovazione. (id.: 192)

Riattiva il Tambor de Crioula da F em Deus. Le gonne delle danzanti del tambor sono
tutte commissionate da Therezinha, tagliate da una stessa pezza di tessuto: tutti gli anni il
vestiario del Tambor nuovo. []. Non mi conformo in nessun modo di rimanere con gli
abiti vecchi (id.: 209). Therezinha sostenta economicamente il boi e il tambor con il suo
patrimonio, risultato del suo lavoro come funzionaria pubblica, e delle rendite degli affitti di
alcune case ereditate dal padre, nonch attraverso i cache che sia le istituzioni pubbliche che
imprese e associazioni private, come il SESC, pagano per le esibizioni delle brincadeiras
(id.: 206,208).
Cos Therezinha, in unaltra intervista, parla della sua approssimazione alla cultura
popolare:

146
Credo che sia stata pi una missione che Dio mi ha dato. [] Ci sono giorni che dico: mio
Dio, tu devi essere il mio Cireneo, aiutami a portare questa croce che cos pesante. []
Con il passare del tempo, poi, si creano amicizie, amore, se non fosse per questi
sentimenti non starei ancora con il gruppo da F em Deus, perch un lavoro dove non
sono remunerata. La mia remunerazione viene dal lavoro che realizzo, per la cultura
popolare del mio Stato, non chiedo nessuna remunerazione come altre persone che
lavorano in questa area, ma lo faccio per amore, e cos finanche questo peso diventa
leggero. (Therezinha Jansen in Lima Z. 2008: 231)255

Citiamo ancora un brano di intervista dove Therezinha Jansen, in un tono tra il


filantropico e caritatevole, racconta della sua convivenza con le persone del gruppo di
Bumba-meu-boi:

Al principio stato difficile, sebbene che anche oggi continui a essere difficile in ragione
delle difficolt di ognuno. Sono persone umili, che hanno un livello di istruzione basso,
quasi, diciamo cos, semi-analfabete. (Carvalho, Montenegro 2006 : 193)
[]
Ci sono giorni che guardo indietro e dico: non posso che essere matta [] Daltro lato
vediamo che possiamo rendere pi gradevole la vita di una di queste persone umili, che
non hanno un divertimento, che passano per ogni tipo di necessit, che a volte non hanno
il pane di quel giorno []. (id.: 213-214)

Therezinha Jansen era fino alla sua scomparsa nel 2008 membro della CMF.

3.6.2 La boheme e i produttori per il mercato


Vi sono poi coloro che meno dotati di capitali economici, rispetto la posizione precedente,
o comunque vincolati dalla necessit di risolvere i problemi economici e professionali di s
stessi e/o della propria famiglia, ma dotati di sufficienti capitali culturali, nonch di una
frazione adeguata dei capitali specifici del campo della cultura popolare, operano in questo
campo in una posizione pi eteronoma e ambigua. La militanza per la cultura popolare si
coniuga qui con un atteggiamento pi attivo, affiancandosi ad altre opzioni:
lorganizzazione di un lavoro di gestione o produzione culturale in grado da un lato, per
alcuni gruppi, di realizzare un impegno politico fino agli anni 80 reso difficile o
impossibile dalle forme di censura e di autoritarismo del regime militare, e dallaltro di
fornire, almeno dopo una prima fase pi spontanea e amatoriale, una rendita per lo meno
significativa nella risoluzione dei propri bisogni economici. La disposizione militante e
ideale, votata alla valorizzazione e alla diffusione e salvaguardia della cultura popolare,
convive qui con un interesse apertamente economico che nella traiettoria di questi agenti,
con il passare degli anni, la fine degli studi, lingresso nel mondo del lavoro, la formazione

255
Intervista realizzata da Marcia Teresa Pinto Mendes.
147
di una famiglia, la nascita dei primi figli, assume unimportanza mano a mano pi
determinante.
Si tratta per lo pi di esponenti della classe dominante che indecisi o restii ad
intraprendere una professione legittima pi strutturata (di medico, avvocato, impresario,
ecc.), attratti dal fascino e dalla libert delle professioni artistiche, cercano di trasformare in
una occupazione lavorativa riconosciuta ci che inizialmente era unattivit bohemien pi
ludica e festiva. Si tratta, in alternativa, dei cos detti nuovi arrivati, dotati di unistruzione
gi avanzata ma sprovvisti dei mezzi finanziari e delle protezioni sociali necessarie a far
valere i loro titoli, sospinti verso quelle professioni culturali, letterarie o artistiche dove
paradossalmente possono entrare in contatto pi facilmente con esponenti della classe
dominante, entrambi conquistati dallaurea prestigiosa e romantica che circonda le
professioni artistico letterarie. Aurea particolarmente viva nel Maranho, considerata
lAtena brasileira, patria del poeta Gonalves Dias (1823-64) e del romanziere Alusio
Azevedo (1857-1913)256. Come afferma Bourdieu, in relazione alla bohme francese
dellepoca di Flaubert (1821-1880) e Baudelaire (1821-1867):

256
Il mito del Maranho Atenas Brasileira sorge dopo la met del sec. XIX ad opera dei figli dellelite
economica maranhense di ritorno in Brasile dai loro studi eruditi in Europa. In un periodo in cui la prosperit
economica della regione inizia a declinare, come precisa Corra Rossini in Formao Social do Maranho
(1993), la societ maranhense dellepoca fabbrica la sua eccezionalit, combinando unintenzione nazionalista
(consacrandosi come brasileira), alla rivendicazione di una identit differenziale che trovava nelle lettere il
suo dominio simbolico (eleggendosi Atenas). Tra il 1873 e il 1875, Antnio Henriques Leal (Itapecurumirim,
Maranho, 1828 - Rio de Janeiro 1885), corrispondente dellInstituto Histrico e Geogrfico Brasileiro
(IHGB) e socio fondatore dellInstituto Literrio Maranhense (cfr. IHGB, sito internet), pubblica a Lisbona
una raccolta di biografie di letterati, artisti e politici maranhensi intitolata Pantheon Maranhense: Ensaios
biogrficos dos Maranhenses Ilustres j falecidos [Pantheon Maranhense: Saggi biografici dei Maranhensi
gi scomparsi]. Apre il primo volume di Leal la biografia di Manoel Odorico Mendes (So Lus 1799, Londra
1864), autore tra i membri del gruppo maranhense del romanticismo brasiliano, cos battezzati da Jos
Verssimo (1857-1916) nella sua Histria da Literatura Brasileira (Verssimo 1916: cap. XI): umanista e
filologo, fedele interprete di Virgilio e Omero [] iniziatore del buon gusto letterario e di un attento studio
della lingua vernacolare e delle lettere classiche [] al cui vigoroso impulso [] il Maranho deve [] laver
meritato da alcuni scrittori il molto lusinghiero epiteto di Athenas Brazileira (Leal 1873: Vol. I, p. 3). Lintero
terzo volume del Pantheon dedicato a Gonalves Dias. Leal in seguito, grazie a questa opera, sar
denominato Plutarco Brasileiro (cfr. Albernaz 2004: 39).
Il mito del Maranho Atenas Brasileira rinnovato successivamente a cavallo tra la fine del XIX secolo e
linizio del XX secolo, da un gruppo di intellettuali riuniti inizialmente nellassociazione letteraria Oficina dos
Novos (fondata nel 1900 con patrono lo stesso Gonalves Dias; cfr. AML, sito internet), successivamente
battezzati Novos Atenienses (v. il volume di Antnio Lbo, Os novos atenienses: subsdio para a histria
literria do Maranho, pubblicato nel 1909 e rieditato nel 1970 dalla AML). I nuovi erano impegnati in
unoperazione di valorizzazione del glorioso passato letterario, passato attraverso il quale pensare la decadenza
economica del periodo ed immaginare un rinnovamento della societ e delle lettere nel Maranho. Molti di
loro confluirono nellAcademia Maranhense de Letras (AML), fondata nel 1908.
Il mito assume una nuova configurazione con il governo del Maranho di Paulo Ramos (1936-1945),
delegato di Getlio Vargas durante il regime dello Estado Novo. In questo periodo lo sviluppo delle istituzioni
pubbliche apre nuovi spazi di occupazione professionale per gli intellettuali prima reclusi allesistenza
vacillante della vita bohemien, di maestri di scuola e di giornalisti di provincia (Corra Rossini in Barros
2007: 30). In questo periodo compare la Revista Athenas, che veicolava una nuova concezione di cultura dove
celebrata sia leredit europea e la gloriosa tradizione letteraria del Maranho, sia la tradizione maranhense
identificata con il mondo popolare e la cultura afrobrasiliana (cfr. Barros 2007: 30). questo tipo di
148
Realt ambigua, la bohme ispira sentimenti ambivalenti [] sfida i principi di
classificazione: vicina al popolo con cui spesso condivide la miseria, ne separata in
virt dellarte di vivere che la definisce socialmente e che, per quanto si opponga
ostentatamente alle convenzioni e alle convenzioni borghesi, la colloca pi vicina
allaristocrazia o alla grande borghesia che alla piccola borghesia perbenista, in particolare
sul piano delle relazioni tra i sessi in cui essa sperimenta su grande scala tutte le forme di
trasgressione (amore libero, amore venale, amore puro, erotismo) che erige a modelli nelle
sue opere. [] Inoltre, accrescendo in tal modo la propria ambiguit, la bohme non cessa
di modificarsi nel corso del tempo, man mano che si accresce numericamente e il suo
prestigio o i suoi miraggi attirano quei giovani privi di mezzi, spesso di origine
provinciale e popolare, che, attorno al 1848, dominano la seconda bohme: [] un vero
esercito di riserva intellettuale, direttamente subordinato alle leggi del mercato, e spesso
costretto ad esercitare un secondo lavoro []. (Bourdieu 1992a: 113-114)

Le osservazioni di Bourdieu, con le debite sfumature, ci pare possano valere anche nel
contesto storico e geografico che ci interessa, come vedremo nelle biografie riportate in
seguito.

prospettiva che si afferma nel campo letterario maranhense durante il periodo seguente marcato dalloligarchia
vitorinista (1945-1965; il vitorinismo prende nome dal suo principale agglutinatore, Vitorino Freire 1908-
1977), quando un gruppo di intellettuali influenzato dal modernismo brasiliano, la cos detta Gerao de 45
(anche chiamati Atenienses de 1950, Gerao de 50, o Novssimos Atenienses), si propone come portavoce
di un Maranho nuovo, in contrapposizione al Maranho degli oligarchi. Tra di essi si segnala Jos Sarney che
nel 1966 assume contemporaneamente la carica di presidente dellAML e di Governatore del Maranho,
inaugurando ironicamente una nuova dinastia di politici: loligarchia Sarney.
Il mito del Maranho Atenas Brasileira, dal campo letterario si diffuso nel senso comune e nelle forme
della cultura popolare. Riportiamo alcuni versi di una toada del Bumba-meu-boi da Maioba citati da Lady
Selma Ferreira Albernaz: Parabns Maioba / Parabns minha trincheira [trincea] / Pelos vinte anos de
gravao [incisione (di cd)] / Na Atena Brasileira (Cd Parabns Maioba, 2001, musica n. 4: Parabns minha
trincheira; cfr. Albernaz 2004: 39). Nella sua tesi di dottorato Albernaz riporta anche alcuni detti e proverbi
popolari da lei raccolti durante le sue ricerche di campo in So Lus, che ironizzano sulla valorizzazione della
poesia nel Maranho, ad esempio: chi dorme in So Lus si sveglia poeta (Albernaz 2004: 38).
Lidentificazione dellidentit maranhense con una forma di vocazione poetica suscitata dalla bellezza del
paesaggio naturale del Maranho, terra das palmeiras (cfr. Gonalves Dias, Cano do exlio) e dalla
ricchezza delle forme della sua cultura, analogamente, supera le differenze tra erudito e popolare. Ci
evidente, ad esempio, nei versi dellinno del folclore del Maranho, dal titolo Urrou do Boi, famosa toada di
Coxinho (Bartolomeu dos Santos), del Boi de Pindar, dove i cantadores del bumba-meu-boi sono riconosciuti
come poeti:

Mio popolo presta attenzione / I poeti del Maranho /


Che cantano senza leggere / devono imparare a memoria i loro versi
Tutti gli anni, nel mese di Luglio / abbiamo per dovere
Di cantare una toada nuova / in omaggio a So Joo
Viva la bandiera brasiliana / che copre la nostra nazione!
(cit. in Albernaz 2004: 41)

[Meu povo preste ateno/ Os poetas do Maranho


Que cantam sem ler no livro/ J tem em decorao
Todo ano, ms de junho / Temos por obrigao
De cantar toada nova / Em louvor [in omaggio] de So Joo
Viva a bandeira brasileira / Cobrindo a nossa nao! ]

Nel 2009 i versi dellUrrou di Coxinho, morto nel 1991, sono stati cantati dal figlio Zequinha (Jos Plcido
Sousa dos Santos) durante lapertura della II Conferenza Statale di Cultura (2-4 dicembre 2009, So Lus; cfr.
SECMA, sito internet). Come afferma Albernaz, essere Atenas Brasileira ed essere poeta in So Lus
sembrano parte di uno stesso insieme di significati, con livelli distinti di condivisione e comprensione
(Albernaz 2004: 41).
149
Del resto, nel Maranho della seconda met del 900, come nella Francia autoritaria del
Secondo Impero (1852-1870), in assenza di vere e proprie istanze specifiche di
consacrazione (almeno fino alla fine della dittatura militare, con lo sviluppo e ampliamento
dei corsi universitari), le istanze politiche e i membri delle oligarchie al potere esercitano
una influenza diretta sul campo della cultura per via dei profitti materiali e simbolici che
sono in grado di distribuire: la possibilit di ottenere pensioni, di accedere a cariche o posti
remunerati in istituzioni pubbliche o private, onorificenze ecc. (cfr. Bourdieu 1992a: 106).
Per queste ragioni, se da un lato la militanza nella cultura popolare (parte dellillusio del
campo) assume per questa posizione un tono pi radicale, affiancandosi spesso ad una di
militanza politico-culturale, o ad un impegno sociale pi deciso, allo stesso tempo
latteggiamento bohemien, pi ribelle ed innovatore, nella traiettoria di questi agenti,
gradualmente cede spazio ad una presa di responsabilit della propria condizione che
comporta anche un certo numero di compromessi con il mercato e con il potere politico.
Questa evoluzione si incrocia con la storia recente del Brasile, leffervescenza politica dei
primi anni 60, il golpe militare del 1964 e lirrigidimento del regime tra il 1968 e la met
degli anni 70. Vediamo alcuni casi esemplari. Preferiamo inizialmente approfondire la
traiettoria particolare di due specifici agenti del campo, in modo da poter subito presentare
dettagliatamente dei riferimenti pi definiti, per poi inseguito analizzare sistematicamente la
variet delle configurazioni interne a questa posizione.

Amrico Azevedo Neto


Abbiamo gi incontrato Amrico Azevedo Neto (Coroat-MA, 1939-) tra gli studiosi del
folclore maranhense che hanno elaborato una classificazione dei gruppi del Bumba-meu-boi
del Maranho (v. 3.5.1). Tracciamo ora brevemente la sua biografia essenziale. Figura
polivalente, scrittore, produttore culturale, funzionario pubblico a capo tra linizio degli anni
70 e la fine degli anni 80 delle principali istituzioni culturali del Maranho, Amrico
Azevedo Neto illustra una posizione eccentrica, al medesimo tempo occupando, tra i
lectores, il luogo dei militanti per il folclore e, in quanto autore, quello dei produttori
per il mercato.
Discende da una illustre famiglia di letterati: nipote del drammaturgo Amrico Azevedo,
fratello di Alusio Azevedo, autore di O Mulato (1881), considerato allepoca il primo
romanzo naturalista di critica sociale della letteratura brasiliana257, e di Arthur Azevedo,

257
Cfr. AMARTE 2006, CD multimediale, cap. dedicato alla letteratura a cura di Jomar Moraes, 5.2. Nel
romanzo O Mulato, Alusio Azevedo romanziere, cronista e diplomatico ludovicense (1857-1913) mette in
scena i pregiudizi razzisti a cui la boa sociedade di So Lus costringe un ricco e colto mulatto, figlio
150
prolifico drammaturgo di commedie di costume che ha dato il nome allomonimo teatro di
So Lus. Amrico Azevedo Neto occupa dal 1980 il seggio 19 dellAcademia Maranhense
de Letras, in precedenza assegnato al padre Emlio Azevedo258.

Fig. 6 Albero genealogico di Amrico Azevedo Neto

stato funzionario del Banco do Estado do Maranho, del quale ha coordinato il


programma culturale (cfr. AML, Amrico Azevedo Neto, sito internet). Allinizio degli anni
70 segretario municipale del turismo e in seguito assume la direzione del Dipartimento di
cultura di So Lus. Durante il suo mandato di segretario di turismo organizza la
registrazione dei primi dischi di gruppi folclorici:

Quando ho registrato i tre primi dischi [...] nessuno voleva registrare dischi. Poich
nessuno sapeva... loro non sapevano neppure limportanza. Andammo a Rio de Janeiro
per registrare questo disco, fu unavventura. Io pensavo che si dovesse lasciare un registro.
(Azevedo Neto, 2 settembre 2008, intervista, p. 8)

Nel 1971259, su invito di Amrico Azevedo Neto, il Bumba-meu-boi da madre de Deus


registra il suo primo disco. Nel 1972 il Boi de Pindar di Joo Cncio Gregrio, registra
negli studi della Phillips di Rio de Janeiro la famosa toada Urrou del cantador Coxinho
(cfr. id.: 5). Secondo Azevedo Neto la registrazione e il successo a livello nazionale e nel
Maranho delle toadas di Coxinho rappresenta il punto zero del So Joo di So Lus:
allora che tutti si sbalordirono con le possibilit di successo che anche una brincadeira

bastardo di un trafficante di schiavi portoghese, il quale dopo aver studiato in Europa torna a So Lus ignaro
della sua condizione di discriminato.
258
Anche Alusio Azevedo e Arthur Azevedo sono illustri accademici, fondatori rispettivamente dei seggi 4
e 29 dellAcademia Brasileira de Letras e patroni dei seggi 2 e 3 dellAcademia Maranhense de Letras. Nelle
accademie di lettere il patrono di un seggio la persona in onore ed in memoria della quale il seggio istituito.
Il fondatore invece colui che per primo lo ha occupato.
259
Cfr. Sanches 1997: 48.
151
folclorica poteva ottenere per mezzo dellindustria culturale (cfr. id.: 5). Infine, nel 1974, il
boi di Lauro260, su richiesta del proprio dono della brincadeira, registra un LP con il
patrocinio della segreteria di turismo. Questultimo disco non includeva solo musiche di
Bumba-meu-boi:

[Lauro] gi aveva unaltra visione, non registr soltanto il boi, gi mise il Divino Esprito
Santo, il Tambor de Crioula261 [], io non interferivo nella produzione dei dischi, non
facevo nessuna interferenza. Facevano il disco per loro volont. Io appena li portai, gli
diedi la possibilit di accedere ad uno studio [di registrazione][]. E rimasi di lato. Non
ordinai la sequenza del disco. (id.: 9)

Durante gli anni 60, Azevedo Neto aveva gi iniziato ad interessarsi di teatro mettendo in
scena i suoi primi spettacoli262. Sebbene amico personale della maggior parte degli attori e
direttori di So Lus, nella pratica non partecipava al movimento teatrale maranhense,
assumendo su di esso un atteggiamento critico:

Sembrava non avere preoccupazioni realmente artistiche e tutto, o quasi tutto, sembrava
essere, appena, una inconseguente serie di divertimenti dove, tuttavia, comparivano isolati
[] esempi di arte []. Molto raramente fui invitato per stare in questa o in quella
riunione o a partecipare di questa o di quella decisione classista. E le rare volte che fui
invitato quasi mai accolsi linvito. [] Di fatto, ci che mi era sgradevole era la visibile
assenza del Maranho in ci che era posto sul palco, eccetto per alcuni montaggi del
LABORARTE []. Cercavo, perci, un linguaggio, una forma, unattitudine, una scena,
che, per essere particolarissima, fosse universale. (Azevedo Neto in Leite 2007: 291-92).

Nel 1973, secondo la versione leggendaria divulgata dallo stesso Azevedo Neto, egli
trova finalmente ci che da lungo tempo inseguiva: a notte fonda, nel bairro di Madre de
Deus, per occasione di una delle prove del Bumba-meu-boi del quartiere, improvvisamente
percepisce che la scena a cui stava assistendo era la scena del teatro maranhense di cui
aveva bisogno: del teatro che sarebbe diventato il mio teatro, teatro gi esistente nelle
strade, ma al quale nessuno, prima, forse a causa di preconcetti [] inconfessabili, aveva
dato la dimensione teatrale che meritava (id.: 293). Nel giugno dello stesso anno, Amrico
Azevedo Neto organizza un gruppo di teatro universitario e monta uno spettacolo ispirato al
bumba-meu-boi intitolato Cazumb e parte per una lunga tourne in tutto il paese:

partimmo per il Nordest (Fortaleza, Natal, Recife, Macei), passammo per Rio de Janeiro
e arrivammo a So Paulo. In tutte le citt il successo di critica e di pubblico fu quello
atteso. [] Cos, lanno seguente, il 1974, partimmo per ripetere la tourne, facendo lo

260
Alauriano Campos de Almeida (1917-1993), dono e brincante di boi di sotaque di zabumba (v.
Carvalho, Montenegro 1999 : 73-93).
261
Nel 1974 Lauro porta a Rio de Janeiro 46-48 brincantes del Bumba-meu-boi, la festa del Divino Esprito
Santo e un Tambor de Crioula (Lauro in Carvalho, Montenegro 1999: 80-81).
262
Del 1969 Em tempo de amor ao prximo, primo lavoro interamente scritto e diretto da Azevedo Neto
(cfr. Leite 2007: 292; v. anche AML, Azevedo Neto, sito internet).
152
stesso percorso. A partire da quellanno, per, iniziai a chiamare lo spettacolo Auto do
Bumba-meu-boi e il gruppo, invece che Teatro de Universitrios, gruppo CAZUMB.
(id.)

Nel 1976, due anni dopo la registrazione del disco di Lauro, Azevedo Neto organizza lo
spettacolo Bogi Bu, dove, narrando la storia dellencantado del panteon maranhense del
Tambor de Mina, Lgua Bogi Bu Trindade, mette in scena senza interruzione di continuit
un complesso di sette danze maranhensi: Pajelana, Banba, Pla Porco (o Dana do Lel),
Dana do Caroo, Baile de So Gonalo, Tambor de Crioula, Dana do Baralho, oltre che i
ritmi del Tambor de Mina (cfr. id.: 297). Con linizio della professionalizzazione del gruppo
sorgono anche i primi problemi:

In casa per lo meno fino a che i salari costanti e forti non li facessero cambiare opinione
genitori, parenti e amici del nostro artista non esitavano a intimargli di andare a cercarsi
un impiego e ad abbandonare questa stupidaggine di danza e teatro, che una cosa simile
non portava da nessuna parte. [] In relazione a questo processo di
professionalizzazione, oggi il mare calmo, ma gi sono accadute tempeste terribili. []
Ho fatto di tutto per mantenere la barca nella rotta: ho sofferto e ammesso umiliazioni, ho
chiesto favori, implorato aiuto, di piantone nelle anticamere dei potenti, ho scusato
incomprensioni e compreso indifferenze, sono stato pacato quando la situazione era di
rivolta [] Non ho pagato conti, ho fatto assegni scoperti, debiti, ho venduto del bestiame
che avevo e altre cose, infine, eccetto rubare, ho fatto tutto ci che il mio progetto mi
richiedeva, tutto ci che il mio sogno esigeva. (id.: 294; corsivo dellautore)

Descrizione delle vicissitudini del giovane produttore culturale certo eroica e un po


enfatica, visto che allepoca Azevedo Neto era gi a capo della segreteria municipale di
turismo, ma utile a comprendere il suo posizionamento relativamente dominato nel campo
della cultura erudita maranhense.
interessante, per capire la traiettoria della Companhia Cazumb, vedere le motivazioni
con cui lo stresso Azevedo Neto, in unintervista a noi concessa nellottobre 2008,
giustifica il suo progetto culturale:

MP [intervistatore]: Vorrei che mi raccontasse in sintesi levoluzione artistica della


Compagnia Cazumb [] se crede che abbia avuto una dinamica, possiamo dire, che
cominci in una certa maniera
AN [Azevedo Neto]: Imposta per il mercato. Lasciami dire. Che il grande imperatore
[] la nostra trasformazione fu imposta dal mercato. Vedi bene: quando stavo
nelluniversit volevo fare un teatro che fosse maranhense. Perch io non volevo fare un
teatro per i vicini. Volevo fare un teatro per il Brasile. Pertanto, non valeva la pena per me
arrivare in So Paulo a fare un Pirandello, Brecht, Arthur Azevedo, no! Perch sarebbe
stato appena una cosa della parte pi povera del paese, di un gruppetto senza nome.
Pertanto io cercavo una forma di fare teatro con una personalit maranhense. Un giorno,
molto tempo fa, mentre ero ancora alluniversit, passai di fronte ad un saggio del Bumba-
meu-boi, che allepoca, la decade degli anni 70, era una cosa proscritta. E mi avvicinai.
[] Io sempre davo attenzione, ma quel giorno percepii una cosa, improvvisamente
MP: Unintuizione

153
AN: [] Quando guardai mi dissi: [] Il teatro qui! qui il mio teatro! Far teatro
prendendo il soggetto del boi e portandolo sul palcoscenico [] un teatro con cui posso
arrivare in qualsiasi posto del mondo e sar sempre io loriginale. Chi lo far mi star
copiando. Cos, ci mi approssim al folclore. []
AN: Facevano lauto per strada, oggi non lo fanno pi. Fu questo lautore che presi. Presi
questo soggetto, ci scrissi sopra un testo, creai dei personaggi che pensai essere necessari
per raccontare la storia [] che non esistono nelle messe in scena per strada. Ma mi son
detto: No! necessario includere questi personaggi. E li ho inclusi. (Azevedo Neto, 6
ottobre 2008, pp. 2-3)

Vediamo qui esposta nel modo pi chiaro una strategia di distinzione allinterno del
campo erudito che fa uso delle forme folcloriche della cultura popolare per raggiungere i
suoi obiettivi di promozione e di ascesa nel campo. Si tratta di una logica molto generale.
Come ricorda Bourdieu,

Le prese di posizione sul popolo o sul popolare dipendono nella loro forma e nel loro
contenuto da interessi specifici legati in primo luogo allappartenenza al campo della
produzione culturale e, a continuazione di ci, alla posizione occupata nel seno di questo
campo []. (Bourdieu 1987 : 152)

Se da un lato

Al di l di tutto quello che li oppone, gli specialisti sono in accordo per lo meno nel
rivendicare il monopolio della competenza legittima che li definisce [] e nel richiamare
la frontiera che separa i professionisti dai profani. Il professionista [] disposto a
denunciare tutte le forme di spontaneismo (politico, religioso, filosofico, artistico), che
tendono a spossessarlo del monopolio della produzione legittima []. (id.: 152-153)

Dallaltro per, caso che qui pi ci interessa,

[ad un] popolare negativo, vale a dire volgare [che] si definisce anzitutto come
linsieme dei beni e dei servizi culturali che rappresentano ostacoli allimposizione di
legittimit per la quale i professionisti tendono a produrre il mercato (tanto come a
conquistarlo) creando la necessit dei propri prodotti, [si affianca un] popolare positivo
(per esempio la pittura ingenua o la musica folk) [], prodotto di una inversione di
segno che certi chierici, relativamente dominati nel campo degli specialisti (e provenienti
da regioni dominate dello spazio sociale), operano con una preoccupazione di
riabilitazione che inseparabile dalla preoccupazione per una loro propria acquisizione di
nobilt (id.: 1153)

Vediamo quale dispositivo discorsivo sia adottato da Azevedo Neto per rivendicare il
monopolio di una competenza legittima specialistica. Egli critica innanzitutto la non
distinzione tra popolare ed erudito:

Questa attribuzione di compagnia di teatro, o di danza, che si d [ai gruppi folclorici],


come se fossero artisti tra virgolette, ci, crea una visione distorta di loro. Loro cessano di
sentirsi generatori culturali [geradores culturais] per diventare autori [tratadores]. []
Generatore, voglio dire, colui che genera. E credo che lartista sia colui che tratta. []
Nella mia opinione arte elaborazione, lavoro, metodo. Loro non hanno n elaborazione,
n [ma] sono unesplosione. []. Tecnica, preciso di questo per fare arte. Quando non

154
si ha la tecnica si ha unesplosione culturale che non arriva ad essere arte. []
Unesplosione bella, forte, vigorosa, ma esplosione, irregolare come unesplosione. [] E
allora larte organizza questa esplosione. (Amrico Azevedo Neto, 2 settembre 2008,
intervista, pp. 1-2)

Citiamo un brano del libro di Azevedo Neto sul Bumba-meu-boi che illustra chiaramente
questa concezione:

La repentina valorizzazione della sua immagine fisica attraverso la televisione, i poster, le


cartoline, i calendari ecc. fa si che il boi vada, gradualmente, realizzando, rispetto al suo
proprio posizionamento, una giravolta di centottanta gradi. E invece di musa, egli si sogna
poeta. (Azevedo Neto 1983: 98)

Se da un lato Azevedo Neto valorizza le forme folcloriche della cultura popolare in


quanto muse ispiratrici, in quanto esplosione culturale, in quanto generatrici di cultura,
dallaltro, evidenziando le carenze tecniche e la mancanza, nella loro elaborazione popolare,
di un lavoro di organizzazione metodico, le esclude dal campo dellarte. La distinzione tra
cultura popolare e teatro, nel punto dove il suo tipo di attuazione potrebbe confondersi con
quella dei gruppi folclorici, enfatizzata nel modo pi radicale:

Vi una linea chiarissima tra folclore e teatro. Il primo spontaneo, il secondo


pianificato; il primo accade per impulso, il secondo basato su una metodologia definita;
uno non richiede studio, laltro non prescinde da questo, in uno limprovvisazione
accetta, nellaltro vista come errore, e finalmente, uno si presenta, laltro rappresenta.
(Azevedo neto in Leite 2007: 295)

Membro dellAcademia maranhense de Letras, discendente di una illustre famiglia di


letterati, Azevedo Neto, con unattitudine antropofaga che ricorda il modernismo brasiliano,
rivendica a s il ruolo di poeta e di artista, colui che coglie nel folclore, nelle verit popolari,
le risorse formali e i contenuti tematici con cui nutrire la propria ispirazione. Egli non
interessato per a fare di queste risorse il luogo di una elaborazione simbolica
rivoluzionaria, come invece proclamato nel manifesto antropofago dai modernisti brasiliani
pi radicali; si limita ad adattare tecnicamente le forme del folclore allo spazio scenico del
teatro. Unattitudine quasi scientifica e sistematica che ricorda il lavoro metodico dei
folcloristi brasiliani di orientamento positivista. In modo simile a questultimi, Azevedo
Neto si dichiara interprete di un oggetto di studio, invece che, pi propriamente, autore-
creatore di un progetto artistico. Se lo scopo del lavoro dei folcloristi la messa in scena del
folclore in un testo scientifico o in una monografia etnografica, analogamente, per Azevedo
Neto si tratta di mettere in scena il folclore su un palcoscenico. La posizione di Azevedo
Neto pu dunque essere concepita come intermedia tra quella dei folcloristi e quella dei
produttori per il mercato.

155
Come egli stesso riconosce, la sua prospettiva sulla cultura popolare elitista: Il mio
[gruppo] elitista. [] Io ho coscienza di ci. Ma, se io non ho preoccupazioni politiche,
sociali, ho per preoccupazioni artistiche (Azevedo Neto, 2 settembre 2008, intervista, p.
14). Coerentemente, Azevedo Neto afferma costantemente la separazione tra il suo tipo di
attuazione e quella dei gruppi popolari:

AN: Il nostro obiettivo sempre stato il teatro. [] Facciamo folclore ma il nostro


obiettivo il teatro, folclore nel teatro. Tanto che il Cazumb non accetta nessun invito
per danzare in piazza. Pu al limite danzare in piazza, ma solo se in questa piazza
montato un palco con luci e suono
MP: Si, ora vorrei sapere cosa lei pensa circa linfluenza che pu avere, possiamo dire,
questa interpretazione teatrale pi sofisticata della cultura popolare sulla cultura
popolare Se lei crede che abbia alcun effetto [].
AN: Credo che esiste. Per esempio, quando [] nel 1978 io lanciai lo spettacolo Bogi-
Bu, che la collezione di otto danze [] il Lel stava morto, e quando noi labbiamo
messo sul palco, praticamente resuscit. [] Idem successo con il Caroo. Io vidi
alcuni gruppi [] che ci avevano visto danzare sul palcoscenico risolversi a fare una
brincadeira di strada e utilizzare molte cose della nostra coreografia, che era coreografia
di palco. [] Cos noi abbiamo dovuto ricreare altre cose perch quelle passarono ad
essere popolari, nel senso del folclore, e non lo erano. Erano nostre. Pertanto dovemmo
rifare tutta la coreografia dello spettacolo che il popolo aveva assimilato. []. Bogi-Bu
gener una montagna di gruppi di strada che facevano una riunione di ritmi che prima non
esistevano [...] e oggi una infinit di gruppi fanno questa cosa: Barrica, Companhia
Sotaque, Pirilampo [...].
MP: Ma... parlando dellesempio che ha fatto prima. Cosa hanno assimilato, di cosa si
sono appropriati? [].
AN: Alcuni movimenti, movimenti fisici, forme di danzare e alcune coreografie. [].
Oggi si pensa che queste cose siano del folclore, in verit sono state create dal Cazumb
nella prima del Bogi-Bu, nel 1978. (Azevedo Neto, 6 ottobre 2008, intervista, pp. 6-7)

La strategia di distinzione, adottata del tutto coscientemente da Azevedo Neto, opera con
una logica generale molto simile a quella che ordina il sistema della moda, un meccanismo
virale (Abruzzese, Borrelli 2000: 188), ad un tempo in grado di unire e di separare, che
produce senza sosta emblemi di identit e di distinzione organizzati sul piano formale dei
rivestimenti visuali: abbigliamento, coreografie, decorazioni. Come asseriva Simmel, nel
suo scritto pioneristico dedicato alla filosofia della moda del 1911:

la moda, la nuova moda, appartiene soltanto alle classi sociali superiori. Non appena le
classi inferiori cominciano ad appropriarsene superando i confini imposti dalle classi
superiori e spezzando lunit della loro reciproca appartenenza cos simbolizzata, le classi
superiori si volgono da questa moda ad unaltra, con la quale si differenziano nuovamente
dalle grandi masse e il gioco pu ricominciare. Le classi inferiori infatti guardano in alto
ed aspirano ad elevarsi. Questo loro possibile soprattutto nellambito della moda in
quanto il pi accessibile ad unimitazione esteriore. Lo stesso processo [] si svolge tra
i diversi strati delle classi pi elevate della societ. Si pu spesso osservare che quando
pi prossime sono le cerchie sociali tanto pi frenetica la caccia allimitazione nelle
classi inferiori e la fuga verso il nuovo nelle classi superiori. (Simmel 1911: 20)

156
Ma il gioco di Azevedo Neto pi complesso poich si svolge contemporaneamente su
due tavoli: da un lato lappropriazione delle forme folcloriche gli permette di distinguersi
allinterno del campo erudito, dallaltro laffermazione delle proprie competenze tecniche
specialistiche gli consente di distinguersi nel campo del folclore. Nonostante ci, Azevedo
Neto, forse per una sorta di scrupolo etico, forse per un pi sviluppato istinto di classe e di
distinzione (in quanto accademico) non si concede di partecipare direttamente a questo
secondo piano di gioco, sia da un punto di vista simbolico che economico, isolando e
circoscrivendo con cura la sua attuazione di produttore culturale nello spazio teatrale.

Jeovah Silva Frana263


Jeovah Silva Frana nasce a So Lus nel 1959, nel bairro di Madre Deus, uno dei
quartieri di So Lus pi attivi da un punto di vista culturale, da padre insegnante di storia e
piccolo commerciante e madre donna di casa e infermiera, entrambi emigrati in So Lus
dallinterior del Maranho: il nonno materno fazendeiro proprietario di bestiame nel
municipio di Santa Rita, come di costume, manda il figlio a studiare in So Lus dove in
breve si sposa.
Jeovah sviluppa ben presto la passione per la lettura. Legge i libri del padre, libri di
geografia, di storia antica, letteratura greca e romana, Ovidio, i libri di Omero, lIliade,
lOdissea. In casa Dopo i primi studi, a causa della separazione del padre dalla famiglia,
Jeovah costretto a entrare precocemente nel mondo del lavoro. Inizia ancora ragazzino
lavando le automobili nei parcheggi del centro. Trova impiego tra i 13 e i 14 anni nella
CAEMA (Companhia de Saneamento Ambiental do Maranho, societ mista che si occupa
della fornitura di acqua potabile e del trattamento delle acque reflue e del sistema fognario).
Nel frattempo continua gli studi. Nel 1976 inizia luniversit laureandosi poi regolarmente
in Lettere alla UFMA nel 1980. In universit partecipa nel 1979 alle lotte contro laumento
del prezzo del biglietto degli autobus per studenti, represse violentemente dagli organi
politici locali compromessi con la dittatura militare e sfociati in una sorta di rivolta
popolare. A partire da queste prime esperienze e vicissitudini personali matura una
coscienza politica pi coinvolta nei problemi della societ maranhense. In unintervista
concessa a Clicia Adriana Abreu Gomes, illustra chiaramente lorigine e la forma del suo
impegno politico e sociale:

La coscientizzazione politica nasce [se d] nella nostra popolazione maranhense, che la


realt che io vivo, si comunica, pi per la pelle [] per il dolore, nella sofferenza, il

263
I dati biografici contenuti nel seguente paragrafo sono stati recuperati essenzialmente da un intervista
concessa da Jeovah Silva Frana a Clicia Adriana Abreu Gomes nel giugno 2009 (Frana, 16 giugno 2009).
157
dolore insegna a gemere. Non si d tanto nel processo educativo, infelicemente,
nonostante sia insegnante e militi molto per questo processo di coscientizzazione []. Io
ho sofferto molta disillusione con il partitismo, nonostante abbia questa identit sempre a
sinistra, seppur con concessioni [] Io non sono molto il tipo da vivere ingaggiato
perch cerco sempre una posizione polivalente. (Frana, 16 giugno 2009)264
[]
Io gi avevo questa chiarezza. La gente aveva gi sofferto sulla propria pelle, gi vedeva,
sentiva sulla pelle, circa laspetto economico, vedeva le discriminazioni sociali, razziali,
eloquenti nella societ, che nessuno combatteva. (id.)265

La sua convivenza nel bairro di Madre Deus gli permette di entrare in contatto con il
movimento culturale del bairro. tra i fondatori del Grupo Sambista Caroudo (1979)266,
del Boizinho Barrica (1985), del gruppo Piaaba e Bicho Terra (1990), del gruppo Pai
Simo (1982).
Dalla CAEMA, non ancora laureato, inizia a lavorare come assistente di Jos Ribamar
Sousa dos Reis267 allepoca direttore della sezione maranhense dellantico IPES (Instituto de
Pesquisa Econmico Sociais)268. Tra il 1983 e il 1990 lavora nella prefettura di So Lus
come redattore di memorandum e documenti di gabinetto del Sindaco di So Lus,
collaborando allo stesso tempo come stagista nella Segreteria di Cultura di Stato.
In seguito, nel 1986, si specializza nella Universit Federale di Ouro Preto, seguendo un
corso intitolato Pianificazione ed elaborazione di politiche culturali, e posteriormente si
specializza in Amministrazione Pubblica nella scuola di Gestione Pubblica della Universit
Statale del Maranho (UEMA). Legge soprattutto testi di teoria della cultura, gestione
culturale, relatori di seminari e congressi, bandi di progetti e manuali per lelaborazione di
progetti culturali. Diviene quindi direttore di vari organi della Segreteria di Cultura, tra cui il
CCPDVF e il Centro de Criatividade Odylo Costa Filho. Durante la direzione di Joozinho
Ribeiro269, assessore municipale nella FUNC.

264
[25:45s-27:50s].
265
[33:30s-33:55s].
266
Le date tra parentesi che seguono i nomi dei gruppi folclorici si riferiscono allanno di fondazione dei
medesimi e sono citati dal Perfil Cultural e Artstico do Maranho 2006 (AMARTE 2006, Cd multimediale,
cap. dedicato alla cultura popolare a cura di Michol Carvalho). Lelaborazione del Perfil Cultural e Artstico
do Maranho 2006 stato realizzato con il patrocinio della Companhia Vale do Rio Doce.
267
Giornalista, scrittore, folclorista maranhense (v. supra nota 196).
268
LIPES era un istituto non governativo creato allinizio degli anni 60 da un gruppo di impresari di So
Paulo e Rio de Janeiro per organizzare la propaganda anticomunista contro il Governo del Presidente Goulart.
Nel periodo della dittatura militare, dopo essere diventato organo di interesse pubblico, considerati esauriti i
suoi compiti, stato estinto nel 1972 (cfr. FGV-CPDOC, A trajetria poltica de Joo Goulart, sito internet).
269
Joo Batista Ribeiro Filho (So Lus 1955-), compositore e poeta maranhense. Di madre operaia, ha
vissuto la sua infanzia nei quartieri periferici di So Lus, laureandosi poi in Diritto presso la UFMA, con
specializzazione in Diritto Autoriale. Tra gli anni 80 e 90 ha esercitato una intensa militanza culturale,
organizzando tourne itineranti nei bairros periferici di So Lus. Ha partecipato nel 1987 alla messa in scena
della pice teatrale Cabra Marcado Pra Morrer, soggetto del poeta Ferreira Gullar, realizzata nella Fazenda
Capoema (municipio di Buriticupu), durante la sua occupazione per parte di contadini e Sem-Terras (il
Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra MST). Allinizio degli anni 90 ha integrato il
158
Riportiamo un brano dellintervista sopra citata che esprime sinteticamente la sua
traiettoria nel campo della cultura popolare e le disposizioni che lhanno motivata:

Sempre penso alla gestione culturale da una prospettiva politicamente impegnata


[engajada]; soprattutto per essere nato nel bairro di Madre Deus, che mi sono fatto
coinvolgere nella questione della cultura. []
Durante lesperienza con il gruppo Pai Simo, passammo nove mesi andando al paese di
So Simo da Boa Vista, l in Rosrio, per apprendere la Danza do Lel270, per diffondere
la Danza do Lel, dopo che un nostro amico chiamato Luziel Fontes, rosariense di nascita,
ci diede questa indicazione convivevamo in gruppo, un gruppo di giovani... e volevamo
fare qualcosa per la cultura maranhense e realizzammo questo lavoro per questa danza e
questa danza si dissemin, si crearono altri gruppi, anche nei municipi vicini, come i
Canrios do Munin che esisteva da molto tempo, ma che ora sta rinascendo e sta venendo
qui ad esibirsi in So Lus. Esistono alcuni gruppi di Danza do Lel... in alcune scuole, un
tre o quattro, se non minganno, che altri compagni che appresero a danzare hanno
organizzato. [] Dunque, puoi vedere come unimmersione culturale pu dare frutti,
produrre effetti, tanto che quando il Boizinho Barrica nato abbracciando i diversi
sotaques, le diverse danze, presentava anche il momento della Danza do Lel, era uno dei
momenti pi sublimi [] presentava Chegana, Coco, Crioula, Quadrilha271, tutto nel
Barrica. Era un caleidoscopio, che il Barrica esibiva, per questo possiede questa ricchezza
ed contagiante, accattivante. Presenta una piccola galleria [delle forme del folclore
maranhense]. (id.)272

Citiamo un brano di unintervista a noi concessa da Jeovah Frana nellottobre 2008273,


dove Jeovah racconta con pi dettagli la storia della nascita del Grupo So Simo, del
Boizinho Barrica e del Bicho Terra, questi ultimi due parte integrante della Companhia
Barrica.

JF (Jeovah Frana): Noi figli della Madre Deus sempre abbiamo avuto una convivenza
molto forte con le manifestazioni della cultura popolare, e questa preoccupazione [con la
cultura popolare] risale alla nostra infanzia, pi precisamente alladolescenza. La
preoccupazione di voler migliorare la nostra produzione artistica, l, dei gruppi, di cui
neppure facevamo parte. Si brincava nel boi, nel bloco, nella Scuola di Samba Turma do
Quinto, e con la maturazione della nostra compagnia di giovani, della nostra generazione,
decidemmo di creare un gruppo di appoggio alla cultura popolare. [] Il gruppo che
emerse in quella epoca e che ci diede ispirazione stato il gruppo chiamato Pai Simo. Il
gruppo inizi a lavorare al recupero di una danza chiamata Danza do Lel.
Luzian Fontes, nostro grande amico ci sugger lidea: ragazzi, perch non fate un lavoro
sulla Danza do Lel, il gruppo sta morendo, l in So Simo, nellentroterra di Rosrio.
[].

Coordinamento del Forum Municipale di Cultura di So Lus. stato Presidente della Fundao Municipal de
Cultura di So Lus tra il 1997 e il 1998. Stato Segretario della SECMA durante il governo di Stato del
Maranho di Jackson Lago (2007-2009).
270
La Dana do Lel o Pla Porco, una contra danza folclorica presente nel Maranho nei municipi di
Rosrio e Axix. I brincantes disposti in due file appaiate di uomini e donne formano una serie di coppie. Le
danze presentano coreografie diversificate coordinate da un mandante (cfr. SCP, Manifestaes culturais do
Maranho, sito internet). Il dizionario del folclore brasiliano di Cmara Cascudo menziona la sua diffusione
nellinterior del Maranho allinizio del 900 (Cascudo 1999: 327).
271
Danze folcloriche maranhensi.
272
[12:37s-14:54s].
273
In tale periodo Jeovah Frana sostituiva, come Superintendente della SCP, Maria Michol de Carvalho
impegnata in Portogallo nelle sue ricerche di dottorato.
159
MP: Possiamo chiamare questo gruppo un gruppo di ricerca?
JF: Era un gruppo di ricerca per apprendere e per divulgare questa danza. Solo che noi
stessi eravamo i nostri strumenti, siamo andati ad apprendere la danza, abbiamo appreso a
danzare, e abbiamo voluto poi montare un gruppo, qui, con i nostri compagni, per danzare,
per mostrare questa danza. cos che successo. Abbiamo svolto questo lavoro, questo
gruppo dur alcuni anni e subito di seguito, con lesaurimento [enfraquecimento] del
gruppo [] nato il Boizinho Barrica. Lidea del Boizinho Barrica dovuta
principalmente ad unispirazione di Z Pereira Godo274, sul sentiero della nostra
riflessione.
MP: Anche Z Pereira partecip a questo primo gruppo?
JF: Vi partecipava, era uno dei principali musicisti. Apprese a suonare il Lel, a cantare, a
improvvisare versi. []. (Frana, 13 ottobre 2008: 1)
JF: Ci che volevamo era, se non partecipare alle brincadeiras che vi erano, per lo meno
vedere come contribuire, come aiutare. Questa idea era gi il frutto di una mentalit pi di
universitari, volendo dare il proprio contributo.
MP: Quante volte siete stati a So Simo da Boa Vista? stata una specie di ricerca di
campo?
JF: Ah! Decine di volte. Durante nove mesi. [] Si andava il venerd notte, il sabato
pomeriggio e tornavamo domenica notte. Si passava l il fine settimana, apprendendo la
danza, normalmente la brincadeira si esibiva nella notte tra sabato e domenica. []
Provavano la danza, ad un certo punto noi ci univamo a loro e con loro imparavamo
danzando.
MP: Questa danza avveniva tutte le settimane?
JF: No. Eravamo noi a provocare queste dimostrazioni. Pagavamo la cachaa, il trasporto
dei caboclos che abitavano pi lontano [] affinch presentassero la danza e noi
potessimo danzare con loro. []. (id.: 2-3)
Del gruppo [del Boizinho Barrica] il fondatore, la guida principale, stato Z Pereira
Godo, [...] in un sogno, in una specie di illuminazione, ha avuto lidea di creare un
gruppo che rappresentasse un poco di ogni manifestazione. [...] Cre i personaggi, il
personaggio della ballerina, una stella che si trasformava in ballerina per danzare con lui
[il boizinho], formare una coppia. Questa parte stata interessante, noi ci scambiavamo
molte idee, il nostro sogno era mostrare la ricchezza culturale che possiede il Maranho.
[] Credevamo che montando questo gruppo, con una coreografia di questa forma, dando
una visione dinsieme delle manifestazioni, avremmo contribuito al miglioramento delle
manifestazioni artistico-popolari maranhensi. Per questo la struttura del Boizinho Barrica
cos, questo mosaico, questo caleidoscopio []. Avevamo abbastanza coscienza di
questa cosa, io scrivevo ed elaboravo i testi dei progetti, dei dischi, LP, adesso dei Cd e
Dvd. Io stesso ho elaborato i progetti dei viaggi inter-statali, inter-municipali; i viaggi
fuori dal Brasile si realizzarono in coincidenza. Il gruppo and crescendo. []. (id.: 5)
Questa unione, questa coesione ha fatto si che noi producessimo molto. In seguito
[Godo] cre un gruppo carnevalesco, il Bicho Terra. [] Il Bicho Terra era una proposta
artistica ed ecologica, nei primi anni lavor su questa tematica, il nome del gruppo era

274
Jos Ribamar de Frana Pereira (So Lus, 1957), compositore e produttore culturale. Laureato in
ingegneria civile. La madre, dona Leonora, insegnate di scuola media. A partire dallesperienza maturata nel
gruppo musicale P na Estrada (1977), nel gruppo di danza Matraca e Pandeiro (1980) e nel collettivo
comunitario e teatrale Pai Simo (1982), ha ideato e fondato con altri artisti maranhensi il Boizinho Barrica
(1985), confluito poi nel progetto pi ampio della Companhia Barrica, che attualmente coordina anche le
esibizioni del Bicho Terra (1990) e lo spettacolo Natalina da Paixo (2001). Ha diretto il Grupo Sambista
Caroudo tra il 1979 e il 1985, ed autore di famose musiche come Amanheceu (Albeggi) e Caixinha de
segredos (Scrigno di segreti). tra i compositori dei samba-enredo (temi carnevaleschi) della Escola de
Samba Turma do Quinto. stato lideatore del Consiglio Culturale del bairro di Madre deus (in funzione dal
1997) ed produttore del programma culturale Vale Festejar. Durante il secondo governo di Roseana Sarney
stato tra i progettisti del piano di rivitalizzazioni e riforma delle piazze cittadine denominato Vivae assessore
della Fundao Cultural do Maranho FUNC (cfr. AMARTE 2006, CD multimediale, cap. dedicato alla
musica a cura di Josias Silva Sobrinho, 4).
160
Bicho Terra, Peleja e Folia275 [Animale (essere) della Terra, Combattimento (lotta per la
vita) e Divertimento (festa)]. Cos, quando non organizzava un viaggio di successo con il
Boizinho Barrica, viaggiava con il Bicho Terra. Voglio dire, quando non era carnevale era
So Joo, quando non era So Joo era carnevale. [] Per esempio stato in Portogallo,
negli Emirati Arabi, in Messico, negli Stati Uniti, in Francia due volte, in Canada, in
Germania due volte. Sono viaggi che danno notoriet al gruppo. [] Il gruppo ha anche
avuto la fortuna di avere ladesione di artisti di grande talento, musicisti di prima linea
come Chico Pinheiro [], cantanti come Roberto Brando, come Incio Pinheiro, Claudio
Pinheiro, che cant nei primi anni un lavoro che prende tutto lanno, artisticamente,
perfezionando le danze, le coreografie, lo stesso Z Pereira con Luis Bulco276 hanno una
intelligenza favolosa per comporre. Si intendono molto bene. []
MP: Godo e Bulco277 hanno studiato arti sceniche?
JV: No nessuno dei due. Z Pereira si laureato in ingegneria civile e Bulco avvocato,
laureato in diritto. Pertanto sono coincidenze, cose di artista.
MP: Dopo una certa epoca, un po come lei, Bulco entrato nelle istituzioni. Non so se
una traiettoria simile alla sua?
JV: Si, vero. Io mi sono dedicato esclusivamente alla gestione culturale. Lus Bulco
diventato Segretario della cultura in una coincidenza politica, invitato dalla Governatrice
Roseana Sarney. Io no, io sono funzionario di carriera.(id.: 8-9)

Vediamo nelle affermazioni contenute in questa intervista emergere le due attitudini


fondamentali degli agenti che occupano questa posizione: il desiderio di fare qualcosa per
migliorare la cultura popolare maranhense, soprattutto da un punto di vista artistico, e lidea
di poter realizzare questa operazione, da un lato, provocando e stimolando i gruppi folclorici
tradizionali, dallaltro creando dei gruppi nuovi in grado di sviluppare le potenzialit
artistiche e quindi economiche e imprenditoriali dei primi, cos contribuendo alla

275
Il Bicho Terra, Peleja e Folia (LAnimale Terra, Battaglia e Festa), presenta uno spettacolo similare a
quello del Boizinho Barrica, dedicato per alle manifestazioni folcloriche carnevalesche. La proposta del
Bicho Terra pretende promuovere la difesa e la preservazione dellambiente naturale attraverso la messa in
scena di una folia animata e dinamica che aggrega alle tematiche carnevalesche nuovi contenuti connessi ai
temi della natura e dellecologia (cfr. AMARTE 2006, Cd multimediale, capitolo dedicato alla cultura
popolare a cura di Michol Carvalho, 3.5.1.3).
276
Lus Henrique de Nazar Bulco (So Lus, 1949), compositore e poeta, laureato in Diritto ed avvocato.
Il padre, pernambucano, lavorava come vice capo reparto nella fabbrica di tessuti Cnhamo (attuale
CEPRAMA - Centro de Produo Artesanal do Maranho, nel Bairro de Madre Deus). Negli anni 70 Bulco
assunto per concorso nellamministrazione pubblica come Agente Fiscale dei Tributi Municipali. Ha
concluso la sua carriera di funzionario pubblico come Uditore Fiscale nellINSS (Instituto Nacional do Seguro
Social; autarchia del Governo federale brasiliano responsabile per il pagamento delle pensioni), attualmente in
pensione. Successivamente, nel maggio 1998, stato invitato dalla Governatrice Roseana Sarney, durante il
suo secondo mandato (1998-2002), a coprire lincarico di Segretario di Stato della Cultura (cfr. Dirio Oficial
do Estado, ano XCII, n 092, 15 maio 1998).
Lus Bulco ha assunto anche la funzione di Gerente Regional de Patrimnio da Unio (responsabile per
lamministrazione regionale del patrimonio immobiliare della Federazione brasiliana). Nel 2009, con il nuovo
Governo Roseana Sarney, ha assunto nuovamente la carica di Segretario di Stato della Cultura, ruolo che
esercita attualmente. compositore delle musiche di vari gruppi folclorici, tra cui i Fuzileiros da Fuzarca,
Prncipe de Roma, Turma do Quinto, Bicho Terra e Boi Barrica (i dati bibliografici qui citati sono stati raccolti
da Clicia Abreu Gomes in una intervista a lei concessa dallo stesso Lus Bulco nel maggio 2010).
277
Lamicizia e lintesa professionale tra Godo e Bulco iniziata nel 1976, durante un concorso dedicato
alle Scuole di Samba di So Lus. Secondo Bulco, il samba di Godo, che si ispirava al poema di Gonalves
Dias I Juca Pirama, risult vincitore, ma la direzione del gruppo della Turma de Quinto, a cui entrambi
partecipavano, non accettava la coreografia Beatles maniaca di Godo e pretendeva cantare nel desfile il
samba ideato da Bulco. Bulco per risolvere la contesa imprest alcune strofe della sua musica a Godo. Nel
coordinare le loro musiche nacque tra di essi una sintonia e una complicit che dura fino ad oggi (cfr. O
Estado do Maranho, 5 settembre 1996, Barrica. Parceria de Bulco e Godo volta ao TAA, p. 8)
161
divulgazione e alla promozione, anche attraverso i media di massa, della ricchezza della
cultura maranhense nel suo complesso.
Si tratta dunque in primo luogo di entrare in contatto e mantenere una convivenza con i
gruppi folclorici che possiedono una storia pi datata, ed unorigine pi popolare, in modo
da poter apprenderne le forme, le risorse simboliche e coreografiche a partire delle quali
elaborare delle proposte culturali originali ed innovative. Se non che tali operazioni,
nonostante unintenzione filantropica, riscattare e divulgare le manifestazioni folcloriche
maranhensi, finiscono molto spesso per usare alcuni emblemi popolari: ritmi musicali,
forme di danza, elementi narrativi; al fine di dare un tono popolare o esotizzante a temi, a
modi di espressione e a disposizioni che sono propri di una posizione nello spazio sociale
ben diversa da quella dei produttori, fonte della loro ispirazione. Anche in questo caso la
valorizzazione dellibridismo tra popolare ed erudito nasconde un certo grado di dominio
delle posizioni dominanti su quelle dominate. La fusione avviene rispetto a determinati
elementi formali, a determinati temi, o a determinati strumenti espressivi (ad esempio il
teatro di strada), i quali funzionano come un cavallo di troia attraverso cui legittimarsi e
penetrare nel campo della cultura popolare, producendo al suo interno una specifica
egemonia di temi e modi di espressione, ed emarginandone altri. In relazione al Boizinho
Barrica, citiamo ancora Jeovah Frana:

Il Boizinho Barrica ha un auto, una storiellina che ha un intreccio, un inizio, una parte
centrale e una fine, e le composizioni nascono dalla relazione tra i due protagonisti, i due
personaggi principali: il boizinho propriamente detto, che il boizinho encantado278, e una
stella che si trasforma in ballerina. I testi delle musiche sono tutti inquadrati nella
relazione damore di questi due personaggi. Luniverso che cantano luniverso
dellamore. Il linguaggio universale la musica che li approssima, che li unisce. Pertanto
necessario comprendere che lauto, di una certa forma, viene ad essere limitato da
questo universo. Ma luniverso dellamore infinitamente vasto. (id.: 10)

Vedremo parlando dei temi delle commedie dei gruppi di Bumba-meu-boi di sotaque di
Zabumba dellinterno del Maranho, quali differenze di contenuto sussistano rispetto
alluniverso sentimentale rappresentato dal soggetto e dai testi delle musiche proposte dal
Boizinho Barrica. Se qui si manifesta la propensione a bandire dal discorso tutti i contrasti
sociali, nelle commedie del Bumba-meu-boi rappresentate dai gruppi dellinterno del

278
Mentre nei Bumba-meu-boi tradizionali le riproduzioni fisiche del boi assumono dimensioni
considerevoli, dovendo dare spazio al loro interno al miolo che le guida, il boizinho incantato messo in scena
dalla Companhia Barrica rappresentato da una raffigurazione di dimensioni ridotte di un bumba-meu-boi
inferito, come una sorta di burattino, su unasta governata da un attore i cui movimenti simulano la danza del
boi (v. Appendice A, Figura 16). Il termine portoghese encantado, nel Maranho riferito anche a divinit di
culti afrobrasiliani maranhensi (vedi ad esempio il glossario della Casa das Minas in Ferretti S. 1985).
162
Maranho del sotaque di Zabumba la differenza e il conflitto tra il roceiro279 e il fazendeiro
allevatore di bestiame occupa la scena centrale.
Jeovah Frana finisce per dichiarare apertamente la sua posizione in relazione al rapporto
che dovrebbe sussistere tra i giovani universitari interessati alla cultura popolare e le forme
della cultura del popolo analfabeta.

Io non ho una visione, come costumano avere molti, di classificare la manifestazione, il


gruppo [So Simo e il gruppo del Boizinho barrica], in quanto aveva universitari al suo
interno [] non si pu solo fare cose perch il popolo analfabeta []. Bisogna
demistificare, questa storia di dire che il folclore spontaneo, che fiorisce dal suolo come
un loto fiorisce dal fango []. Bisogna ammaestrare il popolo, bisogna educare, non vi
questo vincolo per cui essendo universitari non si pu fare musica popolare, tutto il
contrario, i grandi movimenti artistico-culturali sono nati cos in tutto il Brasile. Qui un
esempio spettacolare stato il LABORARTE280 dalla sua nascita nel 1972. (id.: 12)

Da un punto di vista spaziale, perch un rapporto pedagogico e simbiotico tra universitari


e popolo si realizzi occorre che sussista un luogo in cui lincontro tra classi diverse sia reso
possibile. In So Lus, il bairro de Madre Deus ha costituito, nella sua storia, un ambiente
ideale, una sorta di culla o di incubatrice di questo tipo di incontri e di operazioni culturali,
luogo di fusione di elementi culturali e sociali diversificati. Come ricorda lo stesso Jeovah
Frana in unintervista concessa a Carlos Alberto Gama, specializzando in Storia del
Maranho alla UEMA:

In relazione a Madre Deus, ci che avvenuto stata una serie di contingenze favorevoli,
il fatto di essere una posizione, una punta avanzata sul mare, collocata strategicamente
come area di sbarco dei prodotti provenienti dalla baixada. [] Una zona di pesca, allo
stesso tempo prossima geograficamente al centro, ma con una vita di suburbio sul limite
della lama di mangrovie. Caratterizzata da tratti rurali con un forte interscambio con
linterno del Maranho e dalla presenza di una fabbrica tessile. [] Vi era una ricchezza
di feste tradizionali tra la fine del sec. XIX e linizio del sec. XX, come la Festa del
Divino, incontro di gruppi di Tambor de Crioula. Era anche uno dei principali mattatoi
della citt. Attraverso del quartiere, per mezzo di lance e di barche scendeva il bestiame
che arrivava per rifornire la citt. Gli aspetti economici davano un certo potere economico
alla popolazione del quartiere. Vi era, pertanto, una disponibilit maggiore per il
divertimento. Senza doversi preoccupare con la fame o la necessit del lavoro, di dover
lavorare. Ma vi anche la storia propria delle persone che si unirono per realizzare certe
manifestazioni collettive, ossia, artisti di grande talento o leader comunitari. Il pi celebre
era Tabaco, prima di Tabaco vi era Z Igarap, tra i due Natanael Barato. Sono esempi
illustri del nostro bairro. Abbiamo avuto Netinho, della Turma do Quinto, il poeta e
cantante di Bumba-meu-boi chiamato Vav, un pescatore, venditore di pesce. Persone
umili, ma che facevano delle loro ore di svago momenti di arte. (Jeovah Frana in Gama
2005, pp. 126-127)

279
Il roceiro il contadino che lavora la roa, il terreno fertile, in genere di modeste dimensioni, che si
ottiene abbattendo e bruciando la vegetazione della foresta. La roa o roado normalmente coltivata a
manioca, miglio, fagioli o riso (cfr. Dicionrio Aurlio, Buarque A. de H. F., 2004).
280
Vedi in seguito in questa sezione.
163
3.6.3 La cultura popolare come trasformazione (quadro storico)
Per comprendere la variet delle traiettorie individuali degli agenti che occupano una
posizione pi trasformatrice nel campo della cultura popolare, importante considerare, da
un lato, il quadro storico pi ampio in cui si inscrivono, dallaltro utile considerare le
diverse opzioni che caratterizzano le traiettorie dei gruppi interessati alle forme della cultura
popolare a cui, a vario livello, questi agenti partecipano (come leader e organizzatori o come
attori e musicisti), percorrendone le biforcazioni, e le convergenze essenziali.
Da un punto di vista storico linterpretazione del popolare degli agenti del campo del
folclore impegnati in unazione trasformatrice sia delle forme di espressione culturale che
della societ in generale, risente sensibilmente del dibattito sulla cultura popolare sviluppato
dai movimenti politici nazionalisti e progressisti tra linizio degli anni 50 e il golpe
militare del 64. La prospettiva modernista e anti-tradizionalista sul popolare che emerge in
questo periodo, censurata e depurata dalle sue venature politiche pi radicali, perdura anche
dopo il golpe durante tutti gli anni 60, entrando quindi in simbiosi, nelle decadi seguenti,
con lideologia sviluppista del regime militare e dei governi liberali e neoliberali che
seguono la fine della dittatura. Vediamo di ripercorrere sinteticamente questa genealogia.
Dopo il periodo di grande espansione economica e industriale brasiliana degli anni 40,
conseguente alla crisi delle economie europee coinvolte nella II Guerra Mondiale, in Brasile
inizia ad articolarsi un dibattito sulla direzione da imprimere allo sviluppo economico
nazionale. Durante gli anni 50 gli intellettuali dellInstituto Superior de Estudos Brasileiros
(ISEB)281, ispirandosi alle teorie della dipendenza di Balandier, alle critiche al sistema
coloniale di Sartre e Fanon, e alle analisi della Comisso Econmica para a Amrica Latina
e o Caribe (CEPAL)282 elaborate tra gli altri dalleconomista brasiliano Celso Furtado283,
irradiano in Brasile una ideologia nazional-sviluppista che individua nello sviluppo
economico, nel consolidamento di una forte coscienza nazionale e nel trasferimento
allinterno del paese dei centri di controllo politico-economico le condizioni necessarie
affinch il Brasile possa intraprendere un reale processo emancipatorio di modernizzazione.
Come afferma il sociologo e antropologo Renato Ortiz, se le analisi dellISEB ebbero

281
Nel 1953 alcuni intellettuali di Rio de Janeiro e So Paulo, in buona parte funzionari di Stato, creano,
come entit privata, lInstituto Brasileiro de Economia, Sociologia e Poltica (IBESP). Due anni pi tardi
lIBESP rimpiazzato dallISEB, organo istituito dal presidente Caf Filho, per mezzo del Decreto n. 37.608
del 14 luglio 1955, come entit vincolata al Ministrio de Educao e Cultura, dotata di autonomia
amministrativa e libert di ricerca e opinione.
282
Economic Commission for Latin America and the Caribbean (ECLAC); una delle commissioni regionali
delle Nazioni Unite; ha sede in Santiago del Cile.
283
Celso Furtado (1920-2004) coordin in Brasile le iniziative del gruppo misto CEPAL / Banco Nacional
de Desenvolvimento Econmico e Social (BNDES). Lanalisi delleconomia brasiliana formulata dal CEPAL-
BNDES successivamente servir come base per il Plano de Metas del governo di Juscelino Kubitschek.
164
uninfluenza piuttosto relativa al livello delle politiche nazionali, visto che la presidenza
Kubitscheck (1956-1961) si caratterizz per linternazionalizzazione delleconomia
brasiliana e il golpe militare del 1964 riafferm in maniera autoritaria per i successivi
ventanni questa stessa linea politica, nonostante ci, nella sfera culturale linfluenza
dellISEB fu profonda (Ortiz 1985a: 47) e perdur ben oltre la sua fine, sancita dalla sua
estinzione pochi giorni dopo il golpe284: la prospettiva pi militante di alcuni intellettuali
dellISEB che concepivano la cultura come elemento di trasformazione socio-economica,
si popolarizz, cio, divenne senso comune e si trasform in religiosit popolare nelle
discussioni sulla cultura brasiliana (id.). Tutta una serie di concetti politici e filosofici
elaborati dallISEB verso la fine degli anni 50 si diffondono nella societ, finendo per
costituire categorie di apprensione e di comprensione della realt brasiliana (id.): concetti
come cultura alienata, colonialismo, autenticit culturale, presa di coscienza.
Nelleffervescenza politica dei primi anni 60, due istituzioni culturali contribuiscono a
questa operazione di diffusione delle idee isebiane in Brasile: il Movimento de Cultura
Popular (MCP) e il Centro Popular de Cultura (CPC). Il primo, fondato nel 1960 da un
gruppo di artisti, intellettuali, educatori e studenti cattolici e progressisti, con il patrocinio
del municipio di Recife e poi del governo del Pernambuco, aveva come obiettivo sviluppare
e diffondere nuovi metodi e tecniche di alfabetizzazione e di educazione di base a partire da
una molteplicit di esperienze culturali: danza, teatro, musica; e di strumenti di educazione
innovativi come la radio. Si trattava di formare i ceti popolari al fine di consentire loro di
partecipare attivamente alla vita politica del paese. Uno dei suoi esponenti pi impegnati e
carismatici, Paulo Freire, suo primo direttore285, aveva assimilato il modernismo sviluppista
dellISEB, reinterpretandolo a partire dallesistenzialismo e dal personalismo francese
(Scocuglia 1999; v. anche Paiva 1980).
Il CPC, organizzazione associata allUnio Nacional dos Estudantes (UNE) fondato nel
dicembre 1961286 a Rio de Janeiro. Nasce dalla collaborazione tra una dissidenza del Teatro
Arena di So Paulo, insoddisfatta dai limiti imposti al proprio pubblico dalla gestione
imprenditoriale imposta dai responsabili del teatro, e alcuni ricercatori dellISEB. Il suo
primo direttore e principale teorico, Carlos Estevam Martins, un sociologo dellISEB,
assistente di lvaro Vieira Pinto, direttore del dipartimento di filosofia dellIstituto287.

284
Il presidente Ranieri Mazzilli, tra i primi atti del suo breve governo (2 aprile 1964 - 15 aprile 1964),
incluse lestinzione dellISEB per il Decreto n. 53.884 del 13 Aprile 1964.
285
V. Freire 1979, Parte Prima: Paulo Freire por Si Mesmo.
286
Per una cronologia del CPC vedi Garcia 2007, pp. 129-131.
287
Per approfondire la storia delCPC vedi Garcia 2004 e 2007. Uno dei testi pi influenti dellepoca,
Conscincia e realidade nacional (1960), di Vieira Pinto, menzionato spesso anche da Paulo Freire (vedi ad
165
Lintenzione di approfondire la discussione sulla realt brasiliana a partire dal vocabolario
marxista e il desiderio di relazionarsi ad istituzioni gi impegnate in questa linea politica
aveva condotto nel 1960 il drammaturgo e attore del Teatro Arena Oduvaldo Vianna Filho
ad approssimarsi ai teorici dellISEB. Nel 1960 Oduvaldo Vianna Filho con la
collaborazione di Carlos Estevam Martins aveva messo in scena A mais-valia vai acabar,
Seu Edgar [Il Plusvalore terminer, Signor Edgar], un musical ispirato al teatro di
agitazione del drammaturgo tedesco Erwin Piscator e al teatro di Bertolt Brecht (Garcia
2004: 131-132).
Se lMCP intendeva rendere consapevoli, coscientizzare288 i ceti popolari attraverso un
progetto educativo di alfabetizzazione di base caratterizzato, da un punto di vista tematico,
dallutilizzo dei contenuti della cultura popolare, il CPC, difendendo il carattere collettivo e
didattico dellopera darte, pretendeva operare la coscientizzazione delle masse popolari
portando fuori dal circolo ristretto dei teatri ufficiali, nelle fabbriche, nelle scuole, nelle
universit, un linguaggio teatrale eclettico, popolare ed impegnato, facendo un uso
interdisciplinare e partecipativo anche di proiezioni cinematografiche, letture di testi e
dibattiti pubblici.
Il nazionalismo isebiano reinterpretato dal MCP e dal CPC viene gradualmente ad
informare le discussioni dellavanguardia artistica, la drammaturgia delle messe in scena
teatrali e delle regie cinematografiche, facendo presa su quella inclinazione caratteristica
degli intellettuali dei paesi periferici che aveva gi sancito il successo del nazionalismo
modernista brasiliano negli anni 20 e 30: la loro sensibilit alla questione dellidentit
nazionale, la necessit viscerale di costruire una identit interna in grado di consentire un
confronto o una contrapposizione positiva con il polo dominante esterno (cfr. Ortiz 1985a:
54-56; v. anche Pcaut 1989). Il ruolo giocato dallISEB sia nel MCP che nel CPC dimostra,
come osserva ancora Ortiz, la capacit delle teorizzazioni isebiane di penetrare tanto le forze
della sinistra marxista, quanto il pensiero sociale cattolico (id.: 48). Le idee del marxismo e
dellesistenzialismo francese si diffondono con successo in Brasile proprio in quanto,
reinterpretate in chiave nazionalista, possono funzionare come elemento costituente di una
sorta di blocco nazionale trasversale a differenti gruppi e classi.

es. Freire 1970, p.120, e 1976). Vieira Pinto tra il 1949 e il 1950 pass un anno alla Sorbona entrando in
contatto con la filosofia esistenzialista francese dellepoca (cfr. Crtes 2003: 318).
288
Il concetto di conscientizao uno dei concetti chiave della pedagogia di Paulo Freire (v. ad es. Freire
1963). Freire ammette di aver appreso la nozione di conscientizao dagli studiosi dellISEB (cfr. Freire
1979). Per Freire la coscientizzazione non la mera presa di coscienza di una situazione, ma lo sviluppo di
questa presa di coscienza attraverso un processo dialettico di riflessione critica e di elaborazione pratica,
assunzione del ruolo creativo del soggetto nel fare e rifare il mondo (cfr. id.).
166
La nozione di folclore apertamente questionata dal CPC. Come chiarisce Ortiz,

In quanto il folclore interpretato come insieme delle manifestazioni culturali di carattere


tradizionale, la nozione di cultura popolare definita in termini esclusivi di
trasformazione. Si critica la posizione dei folcloristi, che corrisponderebbe ad una
attitudine di paternalismo culturale, per infine impiantare le basi di una politica culturale
conforme ad un orientamento riformista-rivoluzionario. Carlos Estevam [] finisce,
pertanto, con il considerare la cultura popolare come unazione di carattere
fondamentalmente riformista. [] Ferreira Gullar289 comprende la cultura popolare
come presa di coscienza della realt brasiliana290. Il concetto di cultura popolare si
confonde, poi, con lidea di coscientizzazione; si sovverte in questa maniera il vecchio
significato che assimilava la tradizione alla categoria di cultura popolare. Cultura
popolare non , quindi, una concezione del mondo delle classi subalterne, come lo per
Gramsci e per certi folcloristi [] n, tanto meno, linsieme dei prodotti artistici
elaborati dai ceti popolari, ma un progetto politico che utilizza la cultura come elemento
della sua realizzazione. Il termine si riveste pertanto di una nuova connotazione,
significando soprattutto funzione politica diretta in relazione al popolo. Quando gli agenti
del CPC si riferiscono ad opere della cultura popolare, non si rapportano alle
manifestazioni popolari nel senso tradizionale, ma alle attivit realizzate dai centri di
cultura. (Ortiz 1985a: 71-72)

Per Estevam Martins il ludico e lestetico, nel momento in cui non considerano i problemi
fondamentali dellesistenza, costituiscono una sorta di passatempo, aspetti secondari della
vita sociale (Martins in Ortiz 1985a: 74-75). Il contenuto didascalico deve essere prioritario
rispetto alla forma estetica. Questa concezione integralista della cultura, teorizzata nel cos
chiamato manifesto del CPC, un articolo pubblicato da Estevam Martins nel maggio 1962
con il titolo significativo Por um arte popular revolucionaria (Martins 1962)291,
problematizzata gi internamente al CPC fin dai primi anni della sua attuazione. Ferreira
Gullar in un testo scritto tra il 1962 e il 1963 proponeva di

Sviluppare unazione pi prossima alla massa, non appena producendo opere per essa,
ma cercando di lavorare con essa, con lobiettivo tanto di sviluppare, in essa, i mezzi di
comunicazione e produzione culturale, quanto di ottenere, in questo lavoro, una
conoscenza pi obiettiva di determinate comunit in grado di assicurare una maggior
efficacia nellelaborazione dellopera diretta alla massa. (Gullar 1964: 6-7 in Garcia 2007:
48)

Per approssimare gli autori popolari al proprio progetto politico culturale, tra il 1962-
1963, il CPC organizza tre Festival di cultura popolare e la I Noite de Musica Popular,
questultima uno show musicale realizzato nel Teatro Municipale di Rio de Janeiro, dove, in
una sorta di subida ao morro292, sono invitate alcune Escolas de Samba e molti tra i pi

289
Poeta maranhense, ultimo direttore del CPC.
290
Gullar 1965: 3.
291
Articolo ripubblicato con il titolo: Anteprojeto do Manifesto do Centro Popular de Cultura redigido em
maro de 1962, in Hollanda 1980, pp. 121-144.
292
Salita al morro, nel linguaggio figurato approssimazione, incontro con i ceti popolari. Il morro monte
poco elevato, colle, il nome con cui sono denominate le tipiche alture che caratterizzano il paesaggio di
167
noti compositori e interpreti di samba dei suburbi di Rio de Janeiro, come Cartola, Z Kti,
Nelson Cavaquinho, insieme agli autori pi impegnati della bossa nova, come Vinicius de
Moraes e Carlos Lyra (cfr. Garcia 2007: 80-85). Il CPC partecipa anche alle tourne
realizzate dalla Unio Nacional dos Estudantes (UNE) che attraversano tutto il Brasile, le
cos dette UNE-Volanti (marzo-maggio 1962, aprile-giugno 1963) parte della campagna
della UNE per il riconoscimento agli studenti di un terzo dei rappresentanti nei collegi
universitari. Nelle tappe delle carovane della UNE-Volante, mentre i leader della UNE
organizzavano assemblee e dibattiti, i membri del CPC mettevano in scena i loro spettacoli,
disseminando la forma organizzativa interdisciplinare del Centro Popular de Cultura nei
vari centri del paese, da Curitiba a Manaus (Caldas 2003)293. Il CPC era organizzato in
gruppi di lavoro e dipartimenti: prima fu creato il dipartimento di Teatro (diviso in Teatro
Convenzionale e Teatro di Strada) e Cinema, in seguito furono creati i dipartimenti di
Musica, Architettura, Arti Plastiche, Amministrazione; in ultimo, furono creati i
dipartimenti di Alfabetizzazione per Adulti e Letteratura, il dipartimento di Relazioni, e una
casa editrice incaricata di distribuire i libri e i dischi prodotti dal CPC (Garcia 2004: 145).
Il primo aprile 1964 la sede dellUNE incendiata da gruppi paramilitari favorevoli al
golpe, il CPC a Rio de Janeiro e il MCP a Recife sono chiusi e le loro organizzazioni
considerate illegali. Dopo il golpe alcuni artisti del Teatro Arena e dellestinto CPC si
riuniscono per organizzare un movimento di resistenza culturale. Nel dicembre 1964
prodotto lo show Opinio, musical diretto da Augusto Boal294, del Teatro Arena paulistano,
con protagonisti il sambista Z Kti, il cantante e compositore nordestino Joo do Vale, di
origine maranhense, figlio di contadini sem terra295, e Nara Leo, poi sostituita da Maria
Bethnia, rappresentanti dellavanguardia della classe borghese carioca e baiana, in una
sorta di esperimento di democracia racial militante. Lo show recuperava la tradizione di
teatro di rivista di strada e di improvvisazione, tradizionale spazio popolare di critica al
contesto sociale e politico (cfr. Napolitano 2007: 85). Nella stessa linea nel 1965 escono i
musical Liberdade, Liberdade e Arena canta Zumbi, questultimo drammatizzazione della
resistenza negra nel Quilombo de Palmares, quilombo296 sorto nello stato di Alagoas nel

Rio de Janeiro. Alla base e alle pendici dei morros si arrampicano molte delle favelas della citt carioca. Cit. di
Marcos Napolitano, professore di storia della USP, in Garcia 2007: 85.
293
In Caldas 2003, vedi in particolare il 2.4: UNE Volante, reforma universitria e a formao do CPC no
Paran.
294
Augusto Boal (1931-2009), ideatore, nei primi anni,70, durante lesilio in Argentina, del Teatro do
Oprimido, ispirato alla pedagogia di Paulo Freire (cfr. Ita Cultural, Enciclopdia de teatro, sito internet).
295
In portoghese senza terra, impiegati nelle grandi fazendas del Brasile rurale.
296
La parola portoghese quilombo deriva dal termine kilombu, espressione bantu quibundo che indica
laccampamento, la tenda. Originariamente, la parola quilombo era usato dai portoghesi per denotare il campo
168
sec. XVI e distrutto alla fine del secolo successivo dal governo coloniale portoghese297. Nel
1966 Oduvaldo Vianna Filho e Ferreira Gullar, con altri, fondano il Grupo Opinio e
lanciano nello stesso anno un nuovo musical: Se Correr o Bicho Pega, Se Ficar o Bicho
Come [Se corri la bestia ti prende, se stai fermo la bestia ti mangia], opera che mette in
scena tutti gli artifici delluniverso popolare, dalla satira alla farsa, dalla commedia
romantica al romanzo di avventura298, gli stratagemmi delle arti della resistenza popolari.
Con linizio della dittatura militare, nelle opere degli autori, i temi politici pi espliciti,
danno luogo a strategie pi sottili e coperte di denuncia. In questo contesto il folclore
diviene una importante risorsa simbolica con cui parodiare loppressione del potere dei
militari. Allo stesso tempo emerge in primo piano nella discussione teorica e critica pi
generale il problema del ruolo dellarte nella societ di massa. Nel 1965 Ferreira Gullar
pubblica Problemas Estticos na Sociedade de Massa. Vediamo brevemente come lautore
spiegava nel 1977 le motivazioni alla base della stesura di questo saggio:

Il successo delle prime messe in scena montate dal Grupo Opinio, incorporando
lesperienza del CPC ci posero davanti ad una serie di nuovi problemi. Sentii pertanto la
necessit di ampliare le indagini sulle forme dellarte e il suo relazionarsi alla societ
contemporanea. Era un tentativo di ricollocare la questione in altri termini, includendo
nella discussione i mezzi di comunicazione di massa, le forme da essi generate e il
comportamento estetico da ci derivante. (Gullar 1977: 11)

Si trattava essenzialmente, per Ferreira Gullar, di comprendere le potenzialit della


cultura di massa.

Il tropicalismo
A causa della difficolt, per molti autori, di conciliare limpegno politico ad una ricerca
estetica pi personale, a partire dal 1967, il collettivo del Grupo Opinio, progressivamente
va decomponendosi. Parallelamente prende piede un movimento pi eclettico, il
tropicalismo [o tropiclia], movimento estetico ed artistico che stabilendo un dialogo aperto
con la cultura di massa e il mercato discografico e televisivo, sviluppa un progetto critico
degli stili e temi del nazional-popolare. Per i tropicalisti si tratta di incorporare materiali e

di concentramento provvisorio dove venivano radunati gli africani sulle coste dellAngola e dellAfrica
occidentale, prima di essere imbarcati per le Americhe. Successivamente il termine passo a designare le
comunit di schiavi fuggiti dalle piantagioni e dalle aziende agricole delle colonie portoghesi in Brasile
(Malighetti 2004: 74). Il vocabolo derivato quilombolas, abitanti del quilombo, ha un significato analogo a
quello di bush negros ad Haiti, o di marrons nella Guyana e nel Suriname (id.: 14). Attualmente il termine
quilombo, o comunit quilombola, usato dai militanti del movimento negro brasiliano per identificare le
comunit che rivendicano le proprie origini africane.
297
Vedi ad es. Albuquerque, Fraga Filho 2006, cap. V: Fugas, quilombos e revoltas escravas.
298
Vedi Se Correr o Bicho Pega, Se Ficar o Bicho Come in Ita Cultural, Enciclopdia de teatro, sito
internet.
169
tecniche che superino i limiti dei generi convenzionali del campo folclorico e della musica
popolare, includendo le mode musicali internazionali, mettendo in opera quei procedimenti
di bricolage e di collage cari alle avanguardie moderniste pi radicali, come
lantropofagismo di Oswald de Andrade299. Nel 1967 il Teatro Oficina di So Paulo diretto
da Jos Celso Martinez Corra, lancia lo spettacolo-manifesto O Rei da Vela, da un testo di
Oswald de Andrade del 1933. Nel 1968 Caetano Veloso, Gilberto Gil e altri lanciano il
disco Tropiclia, ou panis et circencis che consacra il nome del movimento300. In una delle
musiche pi significative del disco, Gelia geral [marmellata generale], cantata e composta
da Gilberto Gil, il ritornello mescola in un unico verso il bumba boi della tradizione
nordestina con la musica yy di ispirazione pop:

bumba i i boi
Ano que vem, ms que foi
bumba i i i
a mesma dana, meu boi
[E bumba y y boi
Lanno che viene, il mese che stato

299
Nel Manifesto della Poesia Pau-Brasil (pianta tipica del Brasile dal legno pregiato di color rosso-arancio
simile alla brace, in portoghese brasa) e nel Manifesto Antropofago scritti da Oswald de Andrade nel 1924 e
nel 1928 proposta unidea di letteratura vincolata alla realt brasiliana, a partire da una redescoberta
sincretica ed anti intellettualistica del Brasile:
[] / La poesia Pau-Brasil. Agile e candida. Come un bambino. / [] / La lingua senza arcaismi,
senza erudizione. Naturale e neologica. Il contributo milionario di tutti gli errori. Come parliamo.
Come siamo. / [] / Abbiamo una base doppia e presente la foresta e la scuola [] / [] cubi di
grattacieli e la saggia pigrizia solare. La preghiera. Il Carnevale. Lenergia intima. []. Lospitalit
un poco sensuale, amorosa. La saudade dei pajs [curatori indigeni] e i campi di aviazione militari.
Pau-Brasil. /[]. (Manifesto Pau-Brasil, in Andrade O. 1972: 6, 9).
Solo LANTROPOFAGIA ci unisce. Socialmente. Economicamente. Filosoficamente. / [] / Solo
mi interessa ci che non mio. Legge delluomo. Legge dellantropofago. / [] / [] La
trasformazione permanente del Tabu in totem. / []. (Manifesto Antropofago, in Andrade O. 1972:
13, 15).
300
Per alcune informazioni pi dettagliate sulle origini del termine tropicalismo vedi Napolitano 1998: nota
2. conosciuta linfluenza che hanno avuto su Caetano Veloso gli scritti e le idee di Gilberto Freyre
sulloriginalit tropicale e meticcia del Brasile (v. ad esempio Veloso in Folha de So Paulo, 10 giugno
2006; sulla nozione di tropicalismo in Freyre vedi ad es. Freyre 1952, 1962, 1971). Secondo la teoria
lusotropicalista di Freyre, gi sostanzialmente presente nel primo capitolo di Casa-Grande & Senzala:
Caratteristiche generali della colonizzazione portoghese del Brasile: formazione di una societ agraria,
schiavista ed ibrida (Freyre 1933: 3-75), la relazione millenaria dei portoghesi e degli ispanici con i diversi
popoli del Mediterraneo e il peculiare clima del Portogallo avrebbero sviluppato la singolare attitudine dei
portoghesi allacclimatamento e alla simbiosi con i popoli nativi delle regioni tropicali. Freyre trover,
allinizio degli anni 50, nel regime di Salazar in Portogallo il pi convinto disseminatore delle sue idee, usate
dalla Junta de Investigaes do Ultramar per giustificare nella congiuntura internazionale del dopo guerra il
mantenimento delle colonie portoghesi in Africa e in Oriente (cfr. Costa Pinto J. A. 2009). Nel 1958 Freyre
pubblica Integrao Portuguesa nos Trpicos, dal sottotitolo emblematico: Notas em torno de uma possvel
lusotropicologia que se especializasse no estudo sistemtico do processo ecolgico-social de integrao de
portugueses, descendentes de portugueses e continuadores de portugueses, em ambientes tropicais (Freyre
1958: 9; vedi anche Guillen 2007).
170
E bumba y y y
la stessa danza, mio boi]301

Il Brasile viene concepito come un assemblaggio di moderno e tradizionale, di relquias


do Brasil: una Doce mulata malvada /Um LP de Sinatra un Santo barroco baiano
(id.), dove il meticciamento prodotto dalla gelia geral brasileira (id.) confonde lesito e
le ragioni dei conflitti mescolandoli in una condizione perenne sempre uguale a se stessa,
che eternamente ripete la stessa danza. Come osservano Napolitano e Villaca citando le
analisi del tropicalismo di Favaretto302 (1979), Hollanda303 (1980) e Roberto Schwarz304
(1978), il progetto allegorico-tropicalista se da un lato tenta di superare la crisi politico-
culturale derivante dal contesto della dittatura militare, scavalcando le censure del regime
con un linguaggio demistificante e parodistico, dallaltro tende a sostituire con una allegria
minimalista305 e unaggressivit simbolica iconoclasta, pervase da un tono di melanconica
disillusione, la propria impotenza politica. Il tropicalismo si presenta di conseguenza come
essenzialmente ambiguo, ambiguit prodotta dallo stesso metodo tropicalista: operazione di
inventario di un Brasile assurdo e contraddittorio (Napolitano, Villaca 1998).
Nel dicembre 1968 il famigerato Atto Istituzionale n. 5306, una specie di golpe nel golpe,
consegna al presidente-maresciallo Artur da Costa e Silva il potere di sciogliere il
Congresso Nazionale, le Assemblee Legislative e le Camere Municipali (art. 2), nonch,

301
Tropiclia, ou panis et circencis, brano n.6, CD Musicale.
302
Celso Favaretto, dottore in filosofia, e professore di Filosofia ed Estetica presso la PUC/So Paulo.
303
Helosa Buarque de Hollanda, Professoressa titolare di Teoria Critica della Cultura, nella Scuola di
Comunicazione della UFRJ.
304
Critico letterario e Professore di Teoria Letteraria e Letteratura Comparata della USP.
305
Alegria, Alegria il titolo del primo grande successo di Caetano Veloso, brano con il quale il cantautore
nel 1967 conquista il 4 posto al III Festival de Msica Popular organizzato dalla rete televisiva Record.
Citiamo alcuni versi:

O sol nas bancas de revista


Me enche de alegria e preguia
Quem l tanta notcia
[]
Eu tomo uma coca-cola
Ela pensa em casamento
E uma cano me consola
[]
Sem leno, sem documento
Nada no bolso ou nas mos
Eu quero seguir vivendo, amor
Eu vou...
Por que no, por que no... [rip. quattro volte]
(Caetano Veloso, CD Musicale, brano n. 4)

[Il sole nelledicole dei giornalai / Mi riempie di allegria e pigrizia / Chi legge tante notizie / [] / Io bevo
una coca-cola / Lei pensa al matrimonio / E una canzone mi consola / [] / Senza fazzoletto, senza documento
/ Niente in tasca o nelle mani / Io voglio continuare a vivere, amore / Io vado / Perch no, perch no].
306
Ato Institucional N. 5, del 13 Dicembre 1968. Durante la dittatura militare sono emanati diversi Atti
Istituzionali, a sancire e regolamentare, spesso in deroga alle norme costituzionali, le modifiche dellasseto
istituzionale della repubblica brasiliana.
171
nellinteresse di preservare la Rivoluzione307, di sospendere i diritti politici di qualunque
cittadino, cassare mandati federali, statali e municipali (art. 4), e dimettere impiegati di
autarchie e imprese pubbliche (art. 6). Il Congresso viene sciolto, la Corte Suprema e le
universit epurate, la stampa censurata, mentre la repressione poliziesca dei gruppi o degli
individui contrari al regime raggiunge un grado estremo di violenza. Tra il 1969 e i primi
anni 70, molti intellettuali e artisti sono arrestati, torturati o costretti allesilio308.
Per comprendere la diffusione e il perdurare delle idee tropicaliste anche tra gli artisti e
musicisti maranhensi che iniziano ad operare allinizio degli anni 70, interessante
verificare come ad un certo punto libridismo tropicalista entri in sintonia con il progetto
modernizzatore dei militari.
Se allinizio della dittatura le politiche culturali sono affidate ai soli rappresentanti
disponibili ad appoggiare il regime: alcuni degli intellettuali eruditi e tradizionalisti degli
istituti di storia e geografia e delle accademie di lettere gradualmente si viene affermando
una pianificazione degli organi della cultura pi articolata e sistematica, e prende piede una
nuova classe di tecnici ed amministratori (cfr. Ortiz 1985a: 90-106)309.
Da un lato, i primi, in continuit con il passato, ribadiscono il mito della democracia
racial, sottolineando laspetto della diversit culturale del Brasile ed organizzando una
ideologia di armonia in grado di valorizzare lunit nella diversit dellidentit brasiliana. La
filosofia sociale regionalista di Gilberto Freyre assume in questo contesto un ruolo chiave.
Come osserva correttamente Renato Ortiz, per Freyre

diversit significa unicamente differenziazione, il che elimina a priori gli aspetti di


antagonismo e di conflitto dalla societ. Le parti sono distinte, ma si incontrano
armoniosamente unite dal discorso che le ingloba [] il signore non si oppone allo
schiavo ma si differenzia da questo. La senzala non rappresenta un antagonismo con la
casa-grande310, ma semplicemente impone una differenziazione che molto spesso
complementare nel quadro della societ globale. Da ci lenfasi ricade sugli aspetti

307
I militari ed i loro sostenitori si riferivano e si riferiscono al golpe militare del 31 marzo 1964, come alla
Revoluo Brasileira.
308
Sulla dittatura militare e sulle interpretazioni controverse della repressione politica, come anche delle
origini del golpe del 1964, vedi lottimo articolo riassuntivo di Carlos Fico, Verses e controvrsias sobre
1964 e a ditadura militar (Fico 2004b), sintesi del suo pi ampio lavoro pubblicato nel 2004 (Fico 2004a).
309
Renato Ortiz elabora un utile quadro sinottico delle principali innovazioni istituzionali che occorrono in
Brasile durante la dittatura militare. Ne citiamo qui le principali: nel 1965 istituita lEMBRATEL (Empresa
Brasileira de Telecomunicaes); nel 1966 istituito il Conselho Federal de Cultura e il Conselho Nacional
de Turismo e lEMBRATUR (Empresa Brasileira de Turismo); nel 1967 il Ministero delle Telecomunicazioni,
nel 1969 lEMBRAFILM; nel 1970 il MEC subisce una riforma amministrativa ed creato, al suo interno, allo
scopo di eseguire una politica culturale sistematica, il Departamento de Assuntos Culturais (DAC); nel 1975
pubblicato il primo Plano Nacional de Cultura ed istituito il Centro Nacional de Referncia Cultural (Ortiz
1985a: 86).
310
Casa-Grande e Senzala sono, rispettivamente, labitazione del fazendeiro e gli alloggiamenti destinati
agli schiavi nel Brasile coloniale.
172
positivi delle culture, le loro contribuzioni (la musica, la lingua, la cucina) per una
cultura sincretica. (id.: 94)

Lideologia del sincretismo, concepito in quanto sintesi capace di pensare un universo


esente da contraddizioni, si incarna nelle politiche di integrazione culturale tradizionaliste e
patrimonialiste del Ministrio da Educao e Cultura, vincolate alla propaganda della
Segurana Nacional. Come osserva ancora Ortiz cultura brasiliana in questo senso
significa sicurezza e difesa dei beni che integrano il patrimonio storico (id.: 100); difesa
delle culture nazionali dalla descaratterizzazione provocata delle importazioni dallestero di
ideologie e forme culturali aliene. I tropicalisti condividono con gli ideologi del regime
militare una valutazione positiva del sincretismo brasiliano, il quale per per essi non si
caratterizza per una fusione armonica e stabile, ma risulta invece dalla giustapposizione di
elementi dissonanti che, proprio in virt del loro parziale disaccordo, rappresentano un
capitale di risorse creativo e variegato, dotato di un alto potenziale trasformativo.
Dallaltro lato i giovani intellettuali della nuova burocrazia statale, spesso con dottorato
negli Stati Uniti, o studi superiori avanzati, i nuovi amministratori (id.: 108), finiscono
gradualmente per imporre una interpretazione del sincretismo in una chiave modernista pi
radicale, apologetica della libera concorrenza: una interpretazione del sincretismo aperta alle
ibridazioni della globalizzazione (e qui si trova unaltro dei punti di incontro con le idee
tropicaliste), che trova il suo fondamento in uninterpretazione della cultura come mercato e
consumo (id.: 114-115). Entrambe le interpretazioni, dei tradizionalisti e dei modernisti,
hanno come bersaglio comune lestetismo e lermetismo delle produzioni autoriali, e
lideologismo delle proposte pi politicizzate, a cui viene contrapposto una valorizzazione
del ludico e dellintrattenimento.
A partire dai primi anni 70, molti dei giovani artisti e studenti pi impegnati
politicamente, che non optano per la clandestinit e la lotta armata, per sfuggire alle censure
e alla repressione poliziesca degli organi di controllo del regime militare, trovano rifugio nei
gruppi parrocchiali e nelle organizzazioni religiose cattoliche (quali lAzione Cattolica e la
Juventude Estudantil Catlica - JEC), territori pi liberi dove, soprattutto nelle zone pi
periferiche del Brasile, era consentito un certo esercizio della discussione e della critica (cfr.
Leite 2007: 87). Ci si verifica anche nel Maranho. Vediamo ora di considerare la
situazione specifica di So Lus.

173
Il movimento teatrale maranhense
Fino ai primi anni 60, come ricorda il drammaturgo maranhense Aldo Leite311, So Lus
[...] non aveva un movimento teatrale o un gruppo che lavorasse sistematicamente nella
messa in scena di spettacoli (Leite 2007: 50)312. Nei primi anni 60 Ferreira Gullar era
passato per So Lus nel tentativo di impiantare nel Maranho i semi del CPC, ma non
aveva trovato nessun gruppo o persona interessato alla sua proposta (id.: 61). Nel 1957, il
maranhense Reynaldo Faray (1931-2003), di ritorno in So Lus da Rio de Janeiro, dove
aveva ricevuto la base della sua formazione teatrale nella Scuola di Teatro di Dulcina de
Moraes313, da inizio ad un lavoro teatrale nel SESC della capitale ludovicense. Nel 1958
creato il Clube das Mes, associazione che riuniva le signore della classe medio alta di So
Lus con lobiettivo di dare assistenza alle madri povere della citt. Faray inizia una
collaborazione con il Clube, mettendo in scena una serie di spettacoli infantili con la
partecipazione dei giovani delle famiglie del Clube reclutati come attori. Nel 1960 dopo
aver messo in scena Society em Baby-doll, spettacolo che satirizzava la borghesia locale,
Faray si decide a fondare una sua compagnia indipendente, il Teatro Experimental do
Maranho (TEMA). Con il TEMA, Faray inizia un lavoro pi autonomo dai gusti delle
signore del Clube, sebbene privo di una preoccupazione definita con la situazione politica e
sociale brasiliana e maranhense.
Con linizio del governo Sarney (1966) il Departamento de Cultura dello Stato, avvia una
nuova politica di appoggia alle manifestazioni culturali locali. Nel 1969 con il patrocinio del
governo il TEMA esce per la prima volta dai confini dello Stato, per partecipare al Festival
de Teatro Amador di So Carlos /So Paulo. Durante la tourne il TEMA si presenta anche
a Rio de Janeiro. in questo periodo che il gruppo del TEMA prende conoscenza di nuovi
testi teatrali e di nuovi modelli di regia, iniziando a sviluppare una discussione interna pi
critica sulla direzione della compagnia.
Nel 1971 il TEMA mette in scena O Tema conta Zumbi, parafrasando lo spettacolo Arena
conta Zumbi del gruppo di So Paulo. Nello stesso anno, su invito della Secretaria de
Educao e Cultura do Estado do Maranho, un gruppo di studenti e professori della

311
Aldo de Jesus Muniz Leite (1941-), drammaturgo e attore maranhense. Nel 1976 si laurea in teatro alla
USP di So Paulo; nel 1989 diviene Mestre in Arte nella stessa universit (cfr. AMARTE 2006, CD
multimediale, cap. dedicato alle Arti Sceniche a cura di Tcito Freire Borralho).
312
Basiamo le informazioni raccolte in questo capitoletto in Leite 2007, pp. 49-67.
313
Dulcina de Morais (Valena-RJ 1908 Braslia-DF 1996), una delle pi importanti attrici brasiliane tra
gli anni 30 e 50. Vince nel 1939 la medaglia al merito della Associao Brasileira de Crticos Teatrais
ABCT come miglior attrice e nel 1949 per la miglior regia. Alla fine degli anni 50 crea a Rio de Janeiro una
scuola di teatro, la Fundao Brasileira de Teatro - FBT (cfr. Ita Cultural, Enciclopdia de teatro, sito
internet).
174
Escola de Arte Dramtica della USP organizza in So Lus una serie di conferenze,
laboratori teatrali e presentazioni di spettacoli a cui partecipano gli integranti del TEMA.
Ancora nel 1971 il TEMA mette in scena al Festival di So Jos do Rio Preto (So Paulo),
Por Causa de Ins, una storia damore rappresentata con una regia tradizionale e un
guardaroba molto accurato di ambientazione medioevale creato da Zelinda Lima e Carlos
Lima. Nel dibattito dellassemblea conclusiva del Festival la posizione politica del TEMA
aspramente criticata. A partire da queste esperienze si realizza di fatto una approssimazione
del movimento teatrale maranhense al contesto nazionale brasiliano. Alcuni degli attori del
gruppo decideranno negli anni seguenti, di partire verso nuove esperienze; tra di loro Nelson
Brito, lascer il TEMA per entrare nel LABORARTE. Vediamo di considerare pi in
dettaglio la traiettoria di questultimo gruppo artistico, il LABORARTE, e la biografia
professionale del suo principale ideatore, Tcito Freire Borralho. La traiettoria del
LABORARTE e dei suoi protagonisti ci pare particolarmente rappresentativa dei dilemmi e
dei conflitti che vivono gli agenti che si possono riferire alla posizione del campo della
cultura popolare qui in esame.

Tcito Freire Borralho e Nelson Brito: fondazione ed evoluzione del LABORARTE


Tcito Freire Borralho, nasce nel 1948 nellinterior del Maranho, a Primeira Cruz,
localit situata lungo la costa a est di So Lus, da genitori di origini modeste: la madre
insegnate di scuola primaria, il padre commerciante di sale e frutta lungo il litorale
maranhense (cfr. Borralho, 10 luglio 2007, intervista, p. 1). Allet di cinque anni la sua
famiglia si trasferisce a So Lus: il padre vende le imbarcazioni di sua propriet ed entra in
societ con alcuni parenti in un grande esercizio commerciale del mercato della Praia
Grande di So Lus (id.: 1-2). Il padre, nativo di Axix, ex brincante del boi di quella
regione, il Bumba-Meu-Boi de Axix, e continua ad essere socio sostenitore della
brincadeira. Come da tradizione, per sdebitarsi, ogni anno, durante il So Joo, la dirigenza
del Boi de Axix organizza una presentazione completa della brincadeira, di fronte alla casa
della famiglia Borralho (id.: 2). Come racconta Tcito Borralho in una intervista a noi
concessa:

Noi avevamo una partecipazione alla vita sociale comunitaria, tanto di chi era ben povero,
come di chi era ben ricco, infatti eravamo gi nei club della Societ della citt. Pap era
associato in quanto commerciante, entr nella Federazione del Commercio. Allo stesso
tempo ara accostumato alla pratica ben povera dellinterior. [] Pertanto, noi
convivevamo con il popolare, dentro di esso. [] Durante il So Joo, si andava a
Ribamar, a vedere il boi di Ribamar, si andava alla Maioba, a Maracan [], mio padre
aveva unautomobile e cos ci andavamo.(id.: 2-3).

175
Durante la sua infanzia Tcito Borralho cresce nel bairro de Madre Deus, quartiere molto
festeiro314 di So Lus, dove ha un costante coinvolgimento con le forme della cultura
popolare:

Qui noi siamo cresciuti avendo un coinvolgimento con tutta la cultura popolare, ma ci
avvenuto nello stesso tempo in cui studiavamo, andavamo alluniversit, ci formavamo
ecc. Intanto, ci in cui la cultura erudita o la cultura letteraria mi ha aiutato, stato nel
consentirmi di fare una rilettura e sviluppare una migliore comprensione della cultura
popolare, di ci che era la mia convivenza quotidiana nella mia famiglia noi non
dissociavamo mai il popolare autentico o autonomo, indipendente da ci che letterato, da
ci che culturalmente chiamato erudito, abbiamo appreso ad apprezzare le due cose, a
valorizzare queste due cose. (id.: 3)

Dopo alcune precoci esperienze di regia teatrale con gli studenti del Colgio Ateneu
Teixeira Mendes, dove studia nel ginnasio, in seguito ex seminarista del Seminrio Santo
Antnio di So Lus e partecipa alla Comunidade de Jovens Catlicos de So Pantaleo
(CJCSP). Con il CJCSP, nel 1967, organizza nella sala parrocchiale della chiesa di So
Pantaleo, nella omonima via315, la messa in scena di O canto nasce no cho316, un musical
ispirato allo Show Opinio.317 Fonda nel 1968 il Teatro de Frias do Maranho
(TEFEMA), dove durante le ferie organizza la rappresentazione di testi teatrali. Tra il 1967
e il 1971 studia teologia allInstituto de Teologia do Recife. A Recife si approssima alla
teologia della liberazione ed entra in contatto con il mondo teatrale della capitale
pernambucana, partecipa della compagnia teatrale di Otto Prado e nel 1971 fonda il Grupo
Armao de Recife. Nello stesso anno, interrotti gli studi di teologia, torna a So Lus dove
viene articolando un gruppo variegato di artisti, alcuni provenienti dal TEFEMA, alcuni da
un gruppo di danza folclorica del Ginnasio Costa Rodrigues, il Chamat, alcuni reduci
dallesperienza del Grupo Armao de Recife. Nel 1972 questo insieme di artisti fonda il
Laboratrio de Expresses Artsticas LABORARTE. Secondo Tcito Borralho, primo
coordinatore generale del LABORARTE sebbene vi fosse un lavoro concreto con
comunit di artigiani popolari che mantenevano alcune linee di produzione [] di qualit
(Borralho 2005: 42) lintenzione del gruppo non era di fare folclore (id.), ma di
sviluppare una politica centrata nella dinamizzazione dellarte popolare (id.), secondo un

314
In portoghese, colui che fa o dirige una festa, frequentatore di feste (cfr. Dicionrio Aurlio,
Buarque A. de H. F., 2004).
315
Via del centro di So Lus, che attraversa il bairro di Madre Deus.
316
Cho, in portoghese pavimento, suolo, terra, luogo di origine (cfr. Dicionrio Aurlio, Buarque
A. de H. F., 2004).
317
Basiamo le informazioni raccolte in questo capitoletto, oltre che nellintervista sopra citata, in Borralho
2007; Borralho 2005, pp. 49-57; in AMARTE 2006, CD multimediale, cap. dedicato alle Arti Sceniche a cura
di Tcito Freire Borralho; e in Piattaforma Lattes/CNPq, Currculo Lattes di Tcito Freire Borralho, sito
internet.
176
ideale di integrazione delle diverse forme di espressione artistica, accompagnato ad un
lavoro di educazione popolare (id.):

Questa arte popolare non era intesa in modo restrittivo alla produzione del popolo, ma [era
costruita] nellapprendistato a fianco della produzione popolare e nella trasformazione di
quanto appreso in un linguaggio universale. [] Questo apprendistato non si dava in
forma aleatoria []. Vi era una proposta di lavoro chiara, tracciata, discussa, annotata.
(id.: 43)

Vale la pena qui citare le indicazioni della programmazione dei primi quadrienni
(chiamati quadranti) del LABORARTE, riportate da Tcito Borralho:

Nel primo quadrante (1972-1976):


2 anni previsti per: installazione, addestramento / azione;
2 anni previsti per: [lavoro di] campo raccolta [di dati], studio / studio interno.
Nel secondo quadrante (1976-1980):
2 anni per: ritorno al popolo (ricerca di forme di feedback);
2 anni per: rielaborazione in laboratorio / creazione ricreazione.
Dal terzo quadrante in avanti era impossibile scorgere una pianificazione concreta.
Lintenzione prevedeva un forte lavoro di diffusione e divulgazione della produzione,
rinnovamento del personale []. (id.)

In modo simile al CPC anche il LABORARTE era organizzato in dipartimenti:


Dipartimento di Arti Sceniche, di Suono, di Arti Plastiche, di Propaganda e Divulgazione, di
Stampa, di Fotografia e Cinema (id.: 41-42).
Il lavoro del collettivo partiva dallindividuazione di un oggetto di ricerca comune. In
seguito i vari dipartimenti-laboratori decidevano, nella propria area specifica, come
approfondire la ricerca, dettagliavano le dotazioni necessarie e tracciavano un piano di
lavoro. Come spiega lo stesso Tcito Borralho:

Il materiale raccolto dalle equipe dei Dipartimenti-Laboratori, di ritorno dal lavoro di


campo riceveva il trattamento necessario, separando ci che interessava per il lavoro
attuale da ci che poteva essere archiviato per future esperienze []. Loggetto di ricerca
era sempre una manifestazione della cultura popolare, dove, come e quando si
manifestava. Raccolte le informazioni necessarie in tutti i loro aspetti, queste erano poi
separate per aree di interesse, ristudiate e rielaborate per essere pronte come forme pure di
espressione o opere finite (una musica, un poema, una tela a olio, un testo drammatico) o
come materiale depurato e appropriato per comporre posteriormente unopera di arte
integrata. (id.: 44)

Nel lavoro con la musica per esempio si trattava di:

identificare strumenti, i loro fabbricanti, le forme di fabbricazione, le materie prime ecc.


[] accordi, forme di suonare, di armonizzare, cose che opportunamente depurate, testate,
risultavano in una nuova proposta di composizione per la musica popolare maranhense.
(id.: 44-45)

177
Vediamo qui come il lavoro del LABORARTE si sia sviluppato in una continua dialettica
di valorizzazione / appropriazione delle manifestazioni popolari e di loro rielaborazione e
riproposta per un pubblico misto, sia popolare che universitario e militante. Nel
LABORARTE si realizza una convergenza simbiotica tra la prospettiva di ricerca
sistematica e rigorosa, scientificamente organizzata, dei folcloristi e degli antropologi e
scienziati sociali interessati al folclore, con la ricerca sperimentale artistica e teatrale degli
artisti e militanti progressisti impegnati politicamente nel rivendicare le libert democratiche
di espressione e nel denunciare lo stato di indigenza di una parte consistente della
popolazione maranhense. Per fare un esempio, possiamo inquadrare in questa
configurazione il percorso professionale di Jos Murilo Moraes do Santos, anchegli tra i
fondatori del LABORARTE e primo coordinatore del dipartimento di Fotografia e Cinema
del gruppo. Tra il 1976 e il 1978 Murilo Moraes do Santos partecipa allequipe etnografica
impegnata nello svolgimento di due ricerche riguardanti la Danza del Lel e in seguito il
Tambor de Crioula, sotto il coordinamento dallantropologo Sergio Ferretti del DAC della
Fundao Cultural do Maranho318. Lo stesso Tcito Borralho, durante la sua
permanenza in Recife studia al Centro de Comunicaes Sociais do Nordeste CECOSNE,
patrocinato dalle Suore di Santa Dorotea, dove riceve una formazione molto pi
sociologica, antropologica, pi interessata alla cultura locale (cfr. Borralho, 10 luglio 2007,
intervista, p. 3-4) e sperimenta la comunicazione attraverso larte (id.: 5).
Inizialmente, nella traiettoria del LABORARTE, lestetico prevale sul politico. Come
osserva il critico teatrale brasiliano Yan Michalski, citato da Tcito Borralho, durante gli
anni 70

unampia fascia della giovent [brasiliana][...] impedita nellintraprendere qualsiasi forma


di partecipazione politica e ansiosa di incontrare una via di fuga per il suo naturale
impulso di contestazione, trov un cammino gratificante in manifestazioni che sebbene
basicamente apolitiche, costituivano una critica radicale del codice di valori e della
visione del mondo che la generazione anteriore gli aveva lasciato (Michalski in Borralho
2005: 38)

Da qui il crescere in questo periodo dei movimenti artistici e dei movimenti di


valorizzazione della cultura popolare319.
Il LABORARTE raggiunge la sua piena maturit con la messa in scena nel 1974 dello
spettacolo Mar Memria [Marea Memoria], spettacolo che integra il lavoro di tutti i
dipartimenti del gruppo: nella coreografia e nella scenografia sono fuse drammatizzazioni

318
Le ricerche di campo sul Tambor de Crioula furono realizzate tra il dicembre 1977 e laprile 1978 (cfr.
Ferretti 1979: 16).
319
Vedi ad esempio Mostao 1982.
178
teatrali, danza, musica, proiezioni di fotografie e di film. Tema dello spettacolo, la denuncia
della miseria in cui vive il popolo delle palafitte della periferia di So Lus (id.: 53).
Lanno seguente il gruppo del LABORARTE invitato dalle Sorelle di Notre-Dame,
confraternita di suore degli Stati Uniti, ma con una casa nella parrocchia di Tirirical,
nellarea suburbana di So Lus, ad organizzare uno spettacolo rivolto alla popolazione
locale in grado di illustrare il processo di espropriazione della terra degli abitanti della
regione interessata dallinstallazione di un grande complesso siderurgico per la produzione
dellalluminio di propriet della multinazionale ALCOA-ALUMAR320. Il LABORARTE
accetta la proposta, e inizia un lavoro pianificato di studio e analisi del contesto sociale e
culturale della regione, verificando quali forme di spettacolo possano essere meglio accette
dalla popolazione locale. Da un lato, sono raccolte una serie di leggende popolari ed
predisposto un soggetto teatrale, Joo Paneiro, titolo che da il nome allo spettacolo,
dallaltro, nel suo insieme, lo spettacolo configurato nello stile del circo mambembe, tipo
di gruppo teatrale itinerante e popolaresco. Le recite e le rappresentazioni sono articolate in
due parti: nella prima parte si esibiscono attrazioni circensi: pagliacci, contorsionisti,
giocolieri, cantanti, ballerine; nella seconda parte messo in scena il dramma di Joo
Paneiro. Per istituire un rapporto pi diretto con la platea, alcuni ruoli sono impersonati da
maschere e pupazzi, personaggi mitici o fantastici presenti spesso nelle forme drammatiche
folcloriche, come nelle commedie del Bumba-meu-boi. Il protagonista principale, Joo
Paneiro, interpretato da un attore, ritrae invece un contadino, impagliatore di ceste e
imballaggi per la farina di manioca (chiamate in portoghese paneiros), una sorta di Pai
Francisco circense, minacciato da una cattiva notizia: per rendere possibile il progresso,
dovr perdere la sua terra. Sar espulso o trasferito dal luogo che ha sempre coltivato, in
funzione dellinstallazione di una grande fabbrica (id.: 68). Tutto lo spettacolo, come
racconta Tcito Borralho, sceneggiatore del testo insieme al musicista e compositore Josias
Sobrinho, si basa sul dilemma di Joo circa quali attitudini prendere in relazione al
fenomeno che gli si presenta (id.). Nei dialoghi tra Joo e gli altri personaggi: un fanatico
del progresso, una vecchia curatrice, un veggente ceco, un serpente, una principessa ecc. si
articola la dialettica tra reale e immaginario che apre il protagonista alla complessit e alla
responsabilit della sua condizione. Joo Paneiro messo in scena durante il 1975 in

320
ALCOA, Aluminum Company of America, multinazionale fondata nel 1888 negli Stati Uniti, leader
mondiale della produzione di alluminio; ALUMAR, Consrcio de Alumnio do Maranho, consorzio di
imprese che include lALCOA. Nel 1984 la ALUMAR inaugura la prima raffineria nella Ilha di So Lus e
realizza il primo progetto a favore delle comunit locali (cfr. ALCOA, sito internet ufficiale; ALUMAR, sito
internet ufficiale).
179
diverse comunit rurali della Ilha di So Lus e infine nel principale teatro della capitale, il
Teatro Arthur Azevedo.
Tcito Borralho esce dal LABORARTE nel 1978 in dissidio con il collettivo del gruppo.
Nel 1979 assume il coordinamento del gruppo Nelson Brito, dal TEMA passato al
LABORARTE nel 1976321. A partire dal 1978 il LABORARTE organizza dei corsi di danza
e ritmi maranhensi. Nel 1978 invitato ad organizzare un laboratorio pratico di Tambor de
Crioula Mestre Felipe322, dono di una brincadeira di Tambor de Crioula. Nel 1980 messo
in scena lo spettacolo Passos, un musical basato sulla struttura di una messa cantata dove
sono coinvolti anche artisti provenienti dalle brincadeiras popolari, tra cui Dona Tet323,
che insegna a suonare le percussioni e le musiche della festa do Divino (cfr. Borralho 2005:
55; Brito in Borralho 2005: 47-48; Silva J. 2004: 14). Sia Tet che Felipe diventano
integranti e collaboratori del gruppo. Con lavviarsi del processo di democratizzazione il
lavoro critico sullinstallazione dellALCOA / ALUMAR, iniziato con Joo Paneiro,
sviluppato in modo meno metaforico e pi diretto con lo spettacolo Era uma Vez uma Ilha
(1981). Negli anni successivi il LABORARTE per entra gradualmente in una fase di crisi.
Come conferma Nelson Brito:

Divent sempre pi difficile fare la propria produzione e allo stesso tempo restare
coinvolto nella produzione di tutti []. Cominci uno sfilacciamento molto grande nei
gruppi, e la qualit degli spettacoli diminu. Ci si verificato in tutto il paese. Divent
sempre pi difficile mantenere le persone nel gruppo per due, tre anni, che il tempo
adeguato per iniziare a produrre con qualit. Le famiglie cominciavano a lamentarsi
molto, pensando che [i propri figli] stavano perdendo tempo, perch no guadagnavano
soldi, e, con ci, molti finivano per uscire. Tutto ci provoc un indebolimento. Tanto che
oggi, lidea partire da un modello pi imprenditoriale. Si mantiene un nucleo, e quando
si ha la necessit di altre persone, le si chiama, si negozia un contratto []. Non ci

321
Nelson Brito (1953-2009) stato coordinatore generale del LABORARTE dal 1979 al 2001 quando
sostituito da sua moglie, la cantante Rosa Reis. Dal 2001 alla sua improvvisa scomparsa, avvenuta nel gennaio
2009, ha assunto il coordinamento del settore di Arti Sceniche del LABORARTE. Brito, come dichiaratoci in
unintervista, avendo perso entrambi i genitori in giovane et, ha iniziato a lavorare molto presto in una libreria
di libri usati e in seguito in un negozio di dischi di propriet dello zio (Brito, 30 aprile 2008, intervista, p. 9).
Al medesimo tempo frequentava i corsi di teatro organizzati da Reynaldo Faray. Con Faray lavora dal 1969 al
1975. Nel 1976 si unisce al LABORARTE. Laureato in Comunicazione Sociale con specializzazione in
giornalismo, stato direttore del Teatro Arthur Azevedo dal 1987 al 1989 e presidente della Fundao
Municipal de Cultura di So Lus dal 2001 al 2002. stato direttore regionale della CONFENATA
(Confederao Nacional de Teatro Amador), dal 1984 a 1989, e presidente della FETAMA (Federao de
Teatro Amador do Maranho) nei bienni 1984/85 e 1989/90 (cfr. Matos, Menezes 2009).
322
Felipe Neves Figueiredo (1924-2008), conosciuto popolarmente come Mestre Felipe, originario del
municipio di So Vicente de Ferrer nellinterior del Maranho, ha insegnato nei corsi di tambor de crioula del
LABORARTE per pi di venti anni. Nel 1973, concretizza la sua passione per il Tambor de Crioula fondando
il gruppo Unio de So Benedito. Ha inciso nel 1998 il suo primo CD con la collaborazione del LABORARTE
e di musicisti famosi come Csar Nascimento (cfr. Silva 2004: 14).
323
Almerice da Silva Santos (1924-), conosciuta popolarmente come Dona Tet stata caixeira della Festa
do Divino nella Casa das Minas e Casa de Nag. Nel 2006 stata insignita dellordine al Merito Culturale
della Presidenza della Repubblica.
180
illudiamo pi. Non possiamo pi mantenere un gruppo con la struttura di quel tempo.
(Brito in Leite 2007: 245)

Percependo la possibilit di conquistare un pubblico maggiore attraverso spettacoli di


strada piuttosto che di palco (id.: 240), Nelson Brito, insieme a Dona Tet, crea nel 1986 un
gruppo di Cacuri, danza ideata nel 1973 da Seu Lauro (dono di varie brincadeiras tra cui
lomonimo Bumba-meu-boi), sul ritmo delle percussioni della Festa do Divino, e innovata
negli anni seguenti da Dona Tet, cantante e percussionista del gruppo, adottando uno stile
pi allegro e sensuale (Silva 2004: 14)324. Il gruppo di Cacuri ben presto diviene una delle
attrazioni principali e una delle principali fonti di rendita del LABORARTE, primato che
mantiene sino ad oggi,: Si riesce a guadagnare con il Cacuri, nel periodo di So Joo, ci
che non riusciamo a guadagnare con 50 esibizioni di teatro (Brito in Leite 2007: 240)325. Il
modello del Cacuri del LABORARTE, noto come Cacuri di Dona Tet, si diffonde
rapidamente in So Lus dove vengono creati tra il 1986 e il 2001 pi di venti gruppi (Brito
in Albernaz 2004: 19). Nel 1986 creata anche la Scuola di Capoeira Angola del
LABORARTE. In questo periodo i coordinatori del LABORARTE cercano di sviluppare
una programmazione di spettacoli in grado di coprire tutto larco dellanno cos da rendere
finanziariamente sostenibile la sopravvivenza del gruppo. lo stesso Nelson Brito a chiarire
levoluzione del gruppo avvenuta durante gli anni 80

Il gruppo si mantiene con le percentuali che sono prese dalla vendita di ogni spettacolo326.
Senza spettacolo non c modo di mantenere il gruppo. Questa stata una cosa che
abbiamo percepito durante quegli anni. [] Bisogna avere una produzione permanente
durante tutto lanno. Da ci emerse lidea, nel 1986, di fare uno spettacolo nel periodo del
carnevale. Abbiamo montato cos Sditos da Folia [...], abbiamo montato la danza del
Cacuri in giugno e lAuto da Estrela Esperana nella fine dellanno, poich in questo
modo si garantisce il lavoro durante tutto lanno, allo stesso tempo che si cerca di studiare
la teatralit dei periodo di festa del Maranho. (Brito in Leite 2007: 237-38)

324
Si tratta di una danza formata da giovani coppie vestite con indumenti molto colorati ispirati al folclore
rurale e caratterizzata dai sensuali movimenti del bacino. I testi delle canzoni fanno allusioni alla sessualit e
alla seduzione.
325
Nel So Joo del 2009 il Cacuri di Dona Tet vantava 19 esibizioni negli arraiais organizzati e
sponsorizzati dal governo di Stato del Maranho e dal comune di So Lus, o da altre istituzioni pubbliche e
private come il SESC, la CEMAR (Companhia Energtica do Maranho), la Mirante (sistema integrato di
comunicazione di propriet della famiglia Sarney, di cui fa parte il giornale O Estado do Maranho e la TV
Mirante, affiliata della Rete Globo), o le societ che gestiscono il complesso residenziale Grand Park,
recentemente edificato nel bairro di Calhau, uno dei quartieri destinati ai ceti benestanti di So Lus, dove
montato durante le feste giunine lomonimo arraial (v. Figura 19). Le informazioni sulla programmazione
2009 del LABORARTE sono state acquisite dallautore nel giugno 2009 da una comunicazione via posta
elettronica inviata dai responsabili del LABORARTE.
326
Nel caso del Cacuri, come dichiarato da Nelson Brito, il 10% dei ricavi dello spettacolo sono assegnati
al LABORARTE, 20% a Dona Tet, 10% allagente che vende lo spettacolo, il restante ai rimanenti integranti
del gruppo (Brito in Leite 2007: 239).
181
La struttura in dipartimenti degli inizi sostituita da una serie di spettacoli permanenti
che vengono a costituire una specie di catalogo di prodotti vendibili durante tutto lanno,
opportunamente variati in modo da coprire le varie aree della produzione artistica: teatro,
musica, danza ecc. A partire dagli anni 90 il LABORARTE organizza il progetto Caravana
Laborarte (che riprende il tipo di lavoro realizzato dal CPC nelle UNE Volante della fine
degli anni 60), dove la variegata produzione e le diverse competenze dei componenti del
gruppo sono valorizzate nel loro complesso. Gli spettacoli messi in scena dalla Carovana
hanno come obiettivo

democratizzare laccesso ai beni culturali, portando nei quartieri popolari la produzione


artistica del LABORARTE attraverso una collaborazione partecipativa con le istituzioni e
i gruppi della comunit dove realizzato levento.
Si tratta di una fiera di arte realizzata nel quartiere durante una intera giornata con
laboratori di sensibilizzazione artistica, scambio di esperienze con i gruppi della comunit,
vendita di oggetti di artigianato e cibi tipici, esposizioni di arte plastica e presentazioni di
spettacoli di teatro, capoeira, burattini, danza, musica, dove sono decentralizzate le azioni
culturali del centro della citt.
Nella caravana il gruppo cerca di discutere con i produttori culturali del quartiere il
movimento culturale e le prospettive per il suo sviluppo. (LABORARTE 2008a, dpliant)

Negli ultimi anni la Carovana stata patrocinata dalla Companhia Vale do Rio Doce
CVRD / VALE. Nel biennio 2007-2008, la VALE ha patrocinato anche un altro progetto del
LABORARTE: Vale um papo cultural! [Vale un dibattito culturale!], serie di incontri
seminariali organizzati nei municipi dellinterior del Maranho situati lungo la Estrada de
Ferro Carajs EFC. La EFC collega al porto di Itaqui, nella ILHA di So Lus, le miniere
di ferro della VALE situate nella Serra dos Carajs, nel sudest dello stato del Par. La
ferrovia stata spesso oggetto di invasioni e interruzioni, forme di protesta impiegate da
movimenti sociali locali che rivendicano una pi alta tassazione delle rendite della VALE e
la revisione del processo di privatizzazione della societ avvenuto nel 1997327.Vediamo
come una locandina del progetto descrive gli obiettivi del Vale um papo cultural!:

IL PROGETTO, che coinvolge le comunit locali, ha come obiettivo elaborare un


diagnostico culturale del municipio, offrendo, in un primo momento, corsi di formazione
tecnica per produttori culturali. VALE UM PAPO CULTURAL attua come uno spazio
di articolazione, incontro, scambio di esperienze e di dibattito, avendo come fine la
costruzione di alternative per lo sviluppo del municipio per mezzo della discussioni di
politiche pubbliche di cultura. (LABORARTE 2008b, manifesto)

327
Nel 2007 la EFC stata invasa numerose volte dagli integranti del MST. Vedi ad esempio gli articoli
pubblicati dal Jornal Pequeno di So Lus: 8 novembre 2007, MST volta a invadir estrada de ferro da
Companhia Vale do Rio Doce; 26 ottobre 2007, CVRD vai retirar destroos do acidente com vages de carga;
19 ottobre 2007, Justia determina reintegrao da estrada de ferro da Vale.
182
Allo scopo di incentivare il dibattito sulle problematiche legate alla cultura in queste aree
pi periferiche del Maranho, sono offerti dei seminari di Imprenditorialit Culturale e di
Elaborazione di Progetti Culturali328.
I patrocini della VALE ai progetti del LABORARTE segnalano i compromessi al quale
nella sua evoluzione anche il LABORARTE ha dovuto sottostare per sostentarsi
economicamente. Le sue proposte sono diventate progressivamente meno aggressive e
militanti, e il centro ideologico della propria attivit si spostato. La valorizzazione della
cultura popolare, intesa non tanto in quanto agente di trasformazione, ma in quanto risorsa
di promozione identitaria, ha assunto nei discorsi promozionali del gruppo un ruolo
preminente, in sintonia con i progetti di marketing e di valorizzazione del brand delle grandi
multinazionali che operano nella regione. Nel dpliant sopra citato, la stessa CVRD
definisce il proprio impegno nel campo culturale: conoscitrice della diversit culturale
esistente nel Maranho, la Vale incentiva azioni che contribuiscono alla valorizzazione,
preservazione e fomento di gruppi locali (LABORARTE 2008a). Le multinazionali che
operano nel Maranho tentano di associare il proprio nome ai simboli dellidentit
maranhense cos da favorire tra la popolazione il riconoscimento del loro ruolo di agenti di
sviluppo e di valorizzazione della cultura e dellidentit locale, oltre che delleconomia della
regione, contrastando le interpretazioni che sottolineano nel loro operato lo sfruttamento
intensivo delle risorse naturali e gli effetti nocivi sullecosistema indigeno329.
Le difficolt incontrate dal LABORARTE nel formare e mantenere stabilmente il proprio
collettivo, e nel finanziare i propri progetti in piena libert, spiegano la traiettoria di Nelson
Brito nelle istituzioni e nei movimenti della societ civile ludovicense, improntata ad una

328
V. larticolo Vale um Papo mostra como ser um empreendedor na rea da cultura in Jornal Pequeno,
12 gennaio 2008; vedi la voce Vale nella rubrica Dirio de Bordo in Jornal Pequeno, 28 novembre 2008;
vedi anche LABORARTE 2008c, locandina, e Matos, Menezes 2009: 4.
329
Per fare un altro esempio la nuova edizione del 1997 di Bumba-meu-boi no Maranho di Amrico
Azevedo Neto (Azevedo Neto 1983) stato pubblicato nella collezione Documentos Maranhense della
ALUMAR CULTURAL, collezione che comprende la riedizione di altre importanti opere della tradizione
letteraria maranhense come Panteon maranhense, in due volumi, di Antnio Henriques Leal. Sia la VALE che
la ALUMAR sono molto attente a valorizzare la propria immagine di imprese verdi impegnate nella
salvaguardia ambientale e sociale dei territori dove operano: vedi ad esempio i grandi pannelli esposti negli
stand della VALE e ALUMAR nella III Reunio Plenria do Frum de Desenvolvimento Sustentvel di So
Lus organizzata nella capitale maranhense tra il 25 e il 28 marzo 2008 (v. Appendice A, Figura 17, Figura
18). La VALE gestisce in unampia area della periferia Sud-Est di So Lus un grande parco botanico aperto al
pubblico. Nel 2000 la VALE ha creato lIstituto Ambiental Vale (IAV), organo che supporta e pianifica le
strategie di sviluppo ambientale sostenibile del gruppo (cfr. pannelli dello Stand Vale nel Frum de
Desenvolvimento Sustentvel di So Lus 2008). La ALUMAR dal 1996 mantiene un Parque Ambiental di
1800 ettari localizzato nei pressi della fabbrica di alluminio del consorzio, dove sono organizzate attivit di
educazione ambientale e corsi di aggiornamento per docenti (cfr. ALUMAR, Parque Ambiental, sito internet).
Per unanalisi critica dei conflitti per la terra presenti nella regione dei Carajs v. ad es. Rios, vidas e gentes da
regio dos Carajs di Rogrio Almeida (Jornal Pequeno, 17 gennaio 2008); vedi dello stesso autore anche il
libro Araguaia-Tocantins: fios de uma Histria camponesa.
183
continua lotta per la valorizzazione dellautonomia estetica, politica ed economica dei
produttori culturali (non per niente pochi giorni dopo la sua morte in una poesia a lui
dedicata Joozinho Ribeiro lo chiamava Guerrilheiro da Cultura Popular330). Per chiarire le
forme della sua militanza forniamo un esempio raccolto in unintervista concessaci da
Nelson Brito nellaprile 2008. Si tratta di un caso avvenuto in So Lus alla fine degli anni
70.

In questa epoca il movimento del teatro aveva unorganizzazione molto forte. Ci si


organizzava attraverso la Federazione di Teatro dello Stato del Maranho, che poi divento
Federazione del Teatro Amatoriale del Maranho [FETAMA], ma era lo stesso ente. In
verit era il teatro che coordinava le azioni della cultura nel municipio, chi spingeva
queste azioni era il teatro, era il personale del teatro che era ben organizzato
Alla fine degli anni 70 creammo un movimento, organizzammo il primo seminario delle
arti del Maranho, che avvenne qui nelledificio [del LABORARTE], ma non era una cosa
solo del LABORARTE, era una cosa spinta dalla federazione. Tra le cose che uscirono vi
era la richiesta che le persone indicate dagli organi della cultura dovessero avere un
legame con il movimento culturale, non indicammo dei nomi, ma diciamo cos: non
mettiamo in quelle cose una persona che non ha niente a vedere. E nominarono
Pergentino Holanda come direttore del teatro Arthur Azevedo. Voglio dire, consegnammo
un documento per il tale [il segretario di cultura], e un mese dopo lui nomina []
Pergentino Holanda, PH che editorialista della colonna sociale dello Estado do
Maranho, il giornale O Estado []. Allora il movimento si riun. Chiam le persone
della musica, della danza, le persone del teatro, la Federazione si riun e si disse: fino a
che questo incompetente [cabra] star [nella direzione] del teatro noi non usiamo il teatro
[]. Cos poi ci riunimmo e si disse: non si avanza solo non facendo [spettacoli], perch
se non facciamo le cose andranno a dire No! loro non producono. Allora creammo un
circuito alternativo. [] organizzammo la Fiera di Arte del Beco do Silva, li dietro una
scalinata che c dietro al Casin. Cos per 2 o 3 anni, abbiamo fatto questa fiera. Fin che
quella persona lasci lincarico, non prese molto tempo che la persona lasci. (Nelson
Brito, 30 aprile 2008, pp. 7-9)

Anni pi tardi, quando direttore del Teatro Arthur Azevedo (1987-89), come riferitoci
nella stessa intervista, Brito cre il Consiglio del Teatro Arthur Azevedo, formato da
membri del TAA e rappresentanti delle aree della danza, del teatro e della musica di So
Lus (id.: 10); nel periodo in cui fu coordinatore culturale e presidente della FUNC stato
tra i promotori e ideatori, insieme ad Aldo Leite e Joozinho Ribeiro del Consiglio
Municipale di Cultura, poi estinto durante il mandato a sindaco di Tadeu Palcio (id.: 17-
19). Il costante impegno di Nelson Brito per la valorizzazione della cultura popolare in
quanto risorsa di contenuti non fossilizzati in grado di esprimere la realt della societ
maranhense anche testimoniato dal tentativo di riscattare lauto del Bumba-meu-boi,
emarginato o escluso dalle presentazioni negli arraiais ufficiali del So Joo, operazione da

330
Citiamo gli ultimi versi della poesia da noi ricevuta dallo stesso Joozinho Ribeiro in un messaggio di
posta elettronica: Vai meu velho companheiro / Teu exemplo ficar [rester] / Como um grande brasileiro /
Que fostes e sempre sers / A rosa da tua vida / Em ns jamais murchar / Nelson Brito guerrilheiro / Da
cultura popular!.
184
lui organizzata durante gli anni 80 con il LABORARTE e durante il suo breve mandato di
presidente della FUNC di So Lus, tra il 2001 e il 2002. A patire dal 1982 per circa 7 anni
il LABORARTE organizza un proprio arraial nella piazza della chiesa di Santo Antnio
dove i gruppi di bumba-meu-boi che vi si esibiscono sono invitati a presentare il loro auto.
Vediamo come lo stesso Brito racconta questa esperienza in unintervista concessaci
nellottobre 2008:

A partire dagli anni 80 il gruppo inizia a focalizzare la propria attenzione in modo pi


forte sulla cultura popolare fino ad allora lavoravamo con la cultura popolare nella
seguente forma: si andava, si guardava e si collocava negli spettacoli di teatro,
principalmente la musica, alcuni elementi e si identificava quel legame con la cultura
popolare. In seguito cominciammo a lavorare con lidea di conoscere realmente la cultura
popolare, fu cos che iniziammo a fare anche laboratori per conoscere pi
sistematicamente [] alcuni compagni iniziarono a brincar in bumba boi. Ci che non
riuscivamo a riportare con la ricerca tentavamo di andare e partecipare o a volte
portavamo persone di l per dare lezioni. Questa cosa fu prendendo piede. Unitamente
cominciamo anche [] a fare larraial di Santo Antnio [piazza nel centro storico di So
Lus nei pressi della sede del LABORARTE], che fino ad allora non vi era questa pratica
del So Joo di avere vari arraiais, in verit vi era un arraial che era organizzato [].
Circol in vari posti fino a terminare [], ma non vi era una cosa che avesse una
programmazione continua. []. Cos nel 1982 cominciammo a fare larraial di Santo
Antnio. [] Alcuni compagni del bairro mi chiamarono, due compagni qui del bairro
mi chiamarono, cominciammo a conversare sulla possibilit di organizzare un arraial.
Cos [] facemmo un contratto con una casa di produzione di birra [cervejaria], non vi
era appoggio di nessuna struttura [] vi erano tre o quattro presentazioni per notte, nei
giorni pi deboli due, ma pagavamo tutto ci con la copertura [tampa] della birra, con la
vendita della birra nei chioschi [barracas] []. Finanziando cos. A volte si riusciva in
questo modo: io andavo dietro ad un consigliere comunale, che mi dava una brincadeira
[] io andavo da qualche parte, riuscivo ad avere limpianto di amplificazione del suono
da qualcuno per un certo numero di giorni []. E la programmazione era pagata
praticamente dalla birra. A volte lo stesso impianto di amplificazione era negoziato con
una marca di birra. Si vendeva solo questa [marca di] birra e loro pagavano limpianto di
amplificazione []. Per tanto le negoziazioni erano fatte individualmente []. Era
unazione privata del gruppo. [] Era un arraial che continuava per quindici, venti giorni
e occupava tutta la piazza []. Durante circa sei, sette anni fu lidolo della citt, era il
vero e proprio arraial della citt. []. Rimase in funzione dall82 sotto la nostra
amministrazione, del LABORARTE, per sette anni. Oggi lo Sato che ha finito per
assumere questo compito [], ma, in passato, eravamo noi stessi a farlo [].(Nelson
Brito, 15 ottobre 2008, pp. 1-3)
[]
Perch in verit quando facevamo qui larraial de Santo Antnio [] cera larraial
del governo e cominciarono ad esistere altri arraiais: Apeadouro, Santo Antnio, Vinhais,
poi Renascena331 per conto di privati []. Leonardo faceva lauto qui, impiegava due, tre
ore per fare lauto qui []. Vi era un giorno della settimana, io contrattavo una
brincadeira del bumba boi per due volte. Una volta si presentava solo con il suono. Nella
seconda era lultima programmazione, si prendeva un mercoled, quando erano le dieci
Leonardo cominciava, e andava a terminare verso la una o le due di notte, facendo lauto.
Avveniva cos perch noi volevamo che ci si realizzasse, ma chi stava attorno ai
chioschi, che solo ascoltava il tipo parlando con il microfono cominciava a reclamare.
Allora da l a poco tempo arrivava il padrone del chiosco: Nelson, la gente sta

331
Bairros di So Lus.
185
reclamando che non c musica. Io dicevo: No, digli di andare l a vedere. Ah! ma
se loro vanno a vedere, finiscono per non bere pi la mia birra. Non vero?. Cos inizi
ad esserci questa situazione, poich chi pagava le brincadeiras erano i proprietari dei
chioschi [barraqueiros] []. Pertanto vi era questa difficolt []. Questo conflitto. E i
bumbas boi, anche, per esempio il bumba boi di Axix che era molto famoso, facevano
presentazioni di ora in ora [] non avevano tempo di fare lauto, ma era la loro forma di
fortificare economicamente il gruppo, fu il meccanismo che incontrarono. Solo che ci
port le brincadeiras ad abbandonare la presentazione dellauto. (id.: 12-13)

Date queste difficolt successivamente Brito tent di organizzare con il patrocinio della
FUNC la presentazione dellauto del Bumba-meu-boi. Vediamo nella stessa intervista come
Brito racconta lesito di questo progetto:

NB [Nelson Brito]: Quando sono stato presidente della fondazione [] abbiamo fatto una
programmazione che si svolgeva l nella Fonte do Ribeiro332: si presentavano solo i boi
che avevano lauto. In questa programmazione si presentavano solo i boi che lavoravano
con lauto. Chi non lavorava con lauto non entrava nella programmazione. Voglio dire,
intanto, cos come io penso, che durante il periodo giunino [] bisogna che ci sia una
programmazione nella Praia Grande che termini sempre con lultima presentazione di un
bumba boi che faccia lauto []. Si paga di pi per loro rimanere per pi tempo [].
Pertanto, io credo questa cosa essere importante. Noi lo abbiamo fatto, labbiamo fatto qui
alla Fonte do Ribeiro cera il giorno, era di gioved. Noi lo abbiamo fatto e a causa di ci
in seguito alcuni gruppi si sono fino organizzati per poter far lauto. Ci fu gente che
guardava qui [e diceva]: ragazzi, dobbiamo realmente fare questa cosa!. Cos lanno
seguente vi erano nella brincadeira persone che ancora avevano le informazioni per fare
questa cosa [lauto]
MP: Chiaro che vi una possibilit [..] stavo pensando che forse, anche una istituzione
privata, particolare, come pu essere il LABORARTE potrebbe svolgere qualche
iniziativa [] per movimentare per mostrare
NB: Che vi possibilit []. Che non incompatibile. (id.: 11-12)

3.6.4 I gruppi parafolclorici333


Nei brani delle interviste a Jeovah Frana sopra citati, gi stato accennato alla nascita di
alcuni altri gruppi: il Grupo Sambista Caroudo, il gruppo Pai Simo (1982), il Boizinho
Barrica (1985). Il primo, ancora oggi in funzione, come ricorda Jeovah Frana in
unintervista concessa a Lady Selma Ferreira Albernaz nel luglio 2002, nasce alla fine degli
anni 70 come un gruppo di massa creativo e irriverente che partecipa con immediatezza,
senza disporre di un progetto pianificato, al carnevale di So Lus: il caroudo era
carnevale, era divertimento puro, massivo, meraviglioso! (Jeovah Frana in Albernaz 2004:
146). Il gruppo Pai Simo, qualche anno pi tardi, nasce invece da unidea che si
avventurava pi verso un processo di coscientizzazione, era pi intellettualizzato (id.),
nasceva dal desiderio di creare un gruppo di appoggio alla cultura popolare (v. supra,
Frana, intervista, 13 ottobre 2008). Allo stesso tempo non si proponeva di elaborare una

332
Antica fonte di epoca coloniale situata nel centro storico di So Lus.
333
Per una definizione sintetica di parafolclorico v. nota 137; vedi anche in seguito in questo paragrafo.
186
riflessione estetica e artistica sul folclore, ma si prefiggeva pi direttamente di apprendere,
praticare e divulgare una manifestazione folclorica in una fase di decadenza: la Dana do
Lel. Obiettivo del gruppo era quello di approssimarsi ai gruppi folclorici popolari e
collaborare con essi per valorizzare la cultura popolare, non semplicemente descrivendone
le forme in termini testuali, o incentivando finanziariamente e simbolicamente tali gruppi,
ma praticando un paradigma attivo di ricreazione o di copia relativamente fedele degli
originali popolari, per lo meno nei termini estetici pi formali delle coreografie, dei ritmi,
dei simboli emblematici. Si trattava di mettere in atto una collaborazione sia tra generazioni
che tra classi, tra gli anziani dei gruppi popolari, in via di estinzione o in una fase di
stagnazione e decadenza, e i giovani universitari interessati alle pratiche festive del folclore
maranhense, pratiche considerate al medesimo tempo in quanto forme ludiche di
divertimento, e in quanto forme simboliche su cui elaborare una propria autodefinizione
identitaria. Sebbene le intenzioni dei componenti del gruppo siano simili a quelle dei
folcloristi pi classici, come osserva Albernaz:

Queste forme di interagire con la cultura popolare, realizzati dai settori medi di So Lus,
sono distinte dalle azioni dei ricercatori della cultura popolare, stricto sensu. Non si tratta
pi di un movimento di difesa, registro e preservazione di ci che poteva essere perso,
[prassi] che caratterizzavano le azioni dei folcloristi fino agli anni 60. Ma di un
movimento che si trasforma in unazione congiunta con i realizzatori della cultura
popolare []. (Albernaz 2004: 147)

Alcuni tra gli animatori pi attivi del gruppo Pai Simo, come riferisce Jeovah Frana (v.
supra), confluiscono nel Boizinho Barrica, gruppo per che innesca in So Lus un nuovo
paradigma. Il Boizinho Barrica nasce da una ispirazione ludica e da una passione per il
folclore e la musica popolare maranhense non lontana da quella che aveva motivato il
gruppo Pai Simo. Il suo primo ideatore, Z Pereira Godo d una pregnante descrizione,
mitica e poetica, della sua invenzione bohemien:

Fu una notte illuminata, quel venerd di marzo dell85, nel bar O Beco, la nel canto del
teatro. [] Appassionati e ubriachi uscimmo tutti fino alla porta dellArthur Azevedo,
cantando e danzando: Caixinha de Segredos334, Morena, Estrela do Mar, Urrou335,
Boi da Lua336, Novilho Mgico, Bela Mocidade337 e tante altre toadas. Dormii. E mi

334
Musica dello stesso Godo.
335
Musica di Coxinho.
336
Musica di Carlos Cesar Teixeira Souza (So Lus, 1953-), cantautore, violinista, arrangiatore, poeta e
giornalista maranhense. Nel 1978 Boi da Lua stata registrata dal famoso musicista e percussionista
maranhense Papete (Bacabal, 1947-) nellLP Bandeira de ao (Bandiera di acciaio), lanciato dalla casa
discografica di So Paulo Marcus Pereira, produttrice di nomi importanti come Cartola (cfr. AMARTE 2006,
CD multimediale, cap. dedicato alla musica a cura di Josias Silva Sobrinho, 4).
337
Musica e testo di Donato (Donato de Paiva Alves, Axix MA, 1932-) e Francisco Naiva, cantadores
del Bumba-meu-boi di Axix (di cui il secondo anche dono), sotaque di orchestra. Bela Mocidade stata
187
svegliai amo di un Bumba-meu-boi di sogno. La sera, nel Punto di Fuga, Madre Deus, il
desiderio era di far diventare realt lillusione di un boizinho di mano338, pieno di danze e
di sotaques. di ritmi e di balli, che traducessero, in una sola fantasia, la magica energia dei
festeggi e il teatro di strada che ognuno di noi ha nel petto; che cantasse al mondo intero il
boi di chitarra che suona nel nostro cuore.
Ma che boi sarebbe questo []? Mi ricordai Tonel339, il boi [] che secondo gli
anziani usciva dal bloco Cruzeiro, della Madre Deus [], battendo percussioni durante il
So Joo. Tonel sarebbe stato il nome del boi, quando Wellington Reis340 del gruppo
Unidos do Regional Tocado a lcool341, viaggiando insieme a me birre e chiacchiere,
scherz del Boi Tonel e lo chiam di Barrica342, il boizinho sognatore. Pronto: il
novinho343 era battezzato. Birre e conversazioni si srotolarono e unaltra volta feci un
mattino di deliri. (Pereira 1992: 26)

Ma, come riporta la definizione presente sul sito internet del gruppo, citata da Albernaz,
la Companhia Barrica si propone, rispetto al gruppo Pai Simo, con una configurazione e
un progetto pi determinato ed articolato. Si tratta di un

Gruppo di artisti che rinvigorisce e evidenzia la tradizione dei folguedos e delle feste
popolari del Maranho, presentando in strade, piazze e palchi [] la diversit dei ritmi e
delle danze peculiari delle festivit giunine e carnevalesche della cultura maranhense, in
spettacoli come A Natalina da Paixo (Natale e Quaresima), O Boizinho barrica Luz de
uma Estrela (So Joo), e Bicho-Terra, Peleja e Folia (Carnevale). (Companhia Barrica,
sito internet, in Albernaz 2004: 153)344

interpretata, tra gli altri, dalla famosa cantante baiana Maria Bethnia, sorella minore di Caetano Veloso (cfr.
AMARTE 2006, CD multimediale, cap. dedicato alla musica a cura di Josias Silva Sobrinho, 4).
338
Manovrato attraverso i movimenti impressi da una mano allasta fissata nel pupazzo del boizinho.
339
In portoghese botte da vino.
340
Wellington Reis Arajo dos Santos (So Lus, 1952-), compositore e cantante. Nel 1972, partecip al
LABORARTE. Nel 1985 tra gli ideatori del Boizinho Barrica (cfr. id.).
341
URTA (Unidos do Regional Tocado a lcool), bloco carnevalesco del bairro di Madre Deus (cfr. id.).
342
In portoghese barile, botte.
343
In portoghese vitellino, giovane bovino.
344
Se confrontiamo questa definizione, presa dal sito della Companhia nei primi anni del 2000, ma
probabilmente antecedente la fine degli anni 90, con la definizione presente sul medesimo sito nel 2010, si
assiste ad unevoluzione dellorientamento del gruppo verso unattuazione sempre pi rivolta ad una
dimensione di livello nazionale e internazionale. La sua proposta artistica non coinvolge pi la sola diversit
dei ritmi e delle danze maranhensi ma estende i propri interessi alla variet delle maggiori feste tradizionali del
Brasile:

COMPANHIA BARRICA DO MARANHAO


Gruppo artistico di So Lus do Maranho, Nord-Est del Brasile, America del Sud, con 25 anni di
permanente attuazione voltata alla valorizzazione e affermazione della cultura popolare brasiliana,
che presenta nei suoi spettacoli una variet di danze, ritmi, musiche e vestimenti delle maggiori
feste tradizionali del Brasile: i festeggi di So Joo, che hanno luogo nel mese di giugno, e il
Carnevale, nel mese di febbraio. La Companhia Barrica con i suoi graziosi ballati, le sue ferventi
percussioni e diversificate composizioni decorative, ha gi rappresentato il Brasile in diverse
esposizioni mondiali come LExpo America 92, in Buenos Aires, in Argentina, nella Expo Taejon
93, nella Corea del Sud, nella Expo Lisbona 98, in Portogallo e nella Expo Hannover 2000, in
Germania []. Premiata con lOrdine al Merito Culturale del Brasile, La Companhia Barrica del
Maranho si sente onorata di partecipare alla Expo Shanghai 2010, nella Cina, paese di magnifica
cultura millenaria, contribuendo nella realizzazione di progetti di tale grandezza sociale, che
promuovono linterscambio tra popoli e nazioni, oggettivando la VITA del nostro pianeta Terra.
(Companhia Barrica, sito internet, ottobre 2010)
188
Rispetto allintenzione originaria del gruppo Pai Simo, lobiettivo della Companhia
Barrica, formato da un nucleo di musicisti, compositori e corografi allenati da una lunga
collaborazione con i gruppi carnevaleschi della bairro di Madre Deus, mira non tanto ad una
riproduzione delloriginale della tradizione folclorica popolare, ma ad una sua
stilizzazione in grado di presentarne sinteticamente e poeticamente le variet. Si tratta si, di
valorizzare la cultura popular, ma per far ci, piuttosto che riprodurre fedelmente, o almeno
con tale intenzione, le forme tradizionali del folclore, la Companhia Barrica si impegna a
rielaborarne e assemblarne opportunamente gli elementi, in modo che possano essere pi
facilmente apprezzati da un pubblico che includa anche i ceti medi e borghesi. La
valorizzazione della cultura popolare avviene nel caso della Companhia Barrica per mezzo
della sua diffusione verticale e interclassista, consentita dal perfezionamento tecnico sia
delle coreografie che degli arrangi musicali, e dalladattamento dei contenuti e dei soggetti
ai gusti medi. Si tratta di un processo di manipolazione e popolarizzazione della forme
subalterne del folclore (nel senso della loro diffusione massiva) pi che propriamente di una
loro valorizzazione. Nelle corografie, come osserva Albernaz, si percepisce luniformazione
del vestiario, unarmonizzazione e un pi preciso coordinamento dei gesti e dei movimenti
dei ballerini, frutto di training mirati e intensivi, una maggiore leggerezza della battuta dei
piedi sul palco, tutto ci coronato da un largo e continuo sorriso degli attori rivolto alla
platea (v. Appendice A, Figura 15; cfr. Albernaz 2004: 156). Da un punto di vista tematico
ed espressivo prevalgono, come ricordato da Jeovah Frana (v. supra), contenuti romantici,
lirici e sensuali: cantato luniverso dellamore nel linguaggio universale della musica
e della poesia.
Questa strategia di valorizzazione del folclore, valorizzazione che legittima da un punto di
vista etico la sua appropriazione professionale, operando in termini di stilizzazione piuttosto
che di riproduzione, permette al gruppo di inserirsi efficacemente nel mercato,
legittimandosi anche come agente di sviluppo economico: contribuendo allo sviluppo del
turismo culturale nello Stato del Maranho, come ricordava, nei primi anni del 2000, il sito
del gruppo citato da Albernaz. cos legittimata, per mezzo di una finalit di utilit
collettiva e di una finalit ideale quasi messianica (luscita dal sottosviluppo del Maranho)
anche la messa a profitto o se vogliamo usare un termine meno neutrale, la mercificazione
del folclore. In quanto agente di valorizzazione delle tradizioni locali e, al medesimo tempo,
di sviluppo e modernizzazione economica, la Companhia Barrica si inquadra esattamente

189
nelle politiche moderniste e sviluppiste dei governi maranhensi successivi al vitorinismo345.
I dirigenti della Companhia, come abbiamo visto346, nonostante il palese conflitto di
interessi, finiscono, ad un certo punto, per entrare nelle istituzioni della cultura dello Stato
del Maranho e del Municipio di So Lus. Bulco, assume la segreteria della FUNCMA nel
quadriennio 1998-2002, nel secondo governo Roseana Sarney, e della SECMA dopo il
ritorno al potere di Roseana nel 2008. Fin dallinizio, la Companhia Barrica ottiene la
sponsorizzazione di importanti compagnie pubbliche: nel 1986 della Companhia Energtica
do Maranho, allepoca amministrata da Fernando Sarney (figlio di Jos Sarney e fratello di
Roseana Sarney); nel 1987 della Companhia Vale do rio Doce (cfr. Pereira 1987: 98). Ci
permette al gruppo di assumere una posizione di egemonia nel campo del folclore
maranhense: sebbene gli stessi dirigenti del Boizinho Barrica non definiscano il proprio
gruppo come una brincadeira di Bumba-meu-boi, il Boizinho Barrica registrato nella
categoria superiore del registro dei gruppi del Bumba-meu-boi patrocinati dallo Stato347. Le
competenze manageriali, tecniche e organizzative dei dirigenti della Companhia, unite alla
disposizione di capitali sociali e politici, permette la promozione del gruppo in termini di
popolarit e quindi in termini di successo economico e mediatico, successo che a sua volta
amplifica circolarmente la popolarit del gruppo. Sin dallinizio il Barrica sviluppa una
strategia di legittimazione e di riconoscimento circolare che dal Maranho e da So Lus si
proietta al livello nazionale per poi tornare a valorizzarsi localmente in un processo di
crescente professionalizzazione. Come ricorda Jeovah Frana, in un articolo pubblicato nel
1991 sul giornale O Estado do Maranho348, il Boizinho Barrica ottiene i primi successi in
una serie di Festival di musica e di arte di livello nazionale e internazionale: partecipa nel
1985, con il patrocinio della SECMA nella gestione di Jomar Moraes349, al XIII Festival de
Inverno da Universidade Federal de Minas Gerais in Diamantina350, nel 1986 al Festival de

345
Vedi nota 256 .
346
Vedi note 274 e 276.
347
Vedi 2.1.1 e nota 101.
348
Allepoca Jeovah Frana era direttore del Centro de Criatividade Odylo Costa Filho, organo della
SECMA.
349
Jomar da Silva Moraes (Guimares-MA 1940-), saggista, storico e cronista della letteratura maranhense,
membro dal 1969 dellAcademia maranhense de Letras (AML) di cui stato presidente dal 1984 al 2006.
Laurea in Diritto nella UFMA, ha prestato servizio nella Polizia Militare del Maranho tra il 1959 e il 1967,
fino ad assumere il grado di 3 sergente. stato Direttore della Biblioteca Pblica do Estado (1971-73); del
Departamento de Assuntos Culturais della FUNC (1973-75); del Servio de Imprensa e Obras Grficas do
Estado - SIOGE (1975-80); e Segretrio di Cultura dello Stato del Maranho dal 1985 al 1987. Ha partecipato
al Conselho Estadual de Cultura, che ha presieduto durante il suo mandato di Segretario. stato stagista della
Escola Superior de Guerra di Rio de Janeiro nel 1980. Auditor Fiscal do Estado do Maranho in pensione, ha
esercitato lincarico di avvocato e capo procuratore della UFMA. cittadino onorario di So Lus e Alcntara
(cfr. AML, sito internet).
350
Il Festival de Inverno un evento culturale realizzato sin dal 1967 dalla Universidade Federal de Minas
Gerais (UFMG) come programma di estensione universitaria. Scopo del Festival avvicinare larte alla
190
Arte di So Cristvo, e nel 1987 al I Festival Latino Americano de Arte e Cultura
(FLAAC) in Brasilia. Nel 1987 e 1989 sono realizzate le prime registrazioni televisive del
gruppo, rispettivamente per la SBT e Bandeirantes e per la Rete Globo351. Negli anni
successivi, a seguito del buon risultato commerciale della produzione dei primi dischi
(Boizinho Barrica, 1988; Baiante, 1989, ), la Companhia inizia a investire intensamente nel
vestiario, negli strumenti musicali, nelladdestramento dei ballerini, impiantando a partire
dal 1987 un sistema di cache destinati agli artisti del gruppo (cfr. O Estado do Maranho,
23 giugno 1991, As Peregrinaes Espaciais de um Boizinho; v. anche Companhia Barrica,
Historia, sito internet).
In termini pi generali, il Boizinho Barrica, come anche il Pai Simo, sono dei classici
rappresentanti dei gruppi che la Carta do Folclore Brasileiro del 1995, della Comisso
Nacional de Folclore, definisce parafolclorici:

Cap. IX: Gruppi Parafolclorici


1. Sono cos chiamati i gruppi che presentano folguedos e danze folcloriche, i cui
integranti, in maggior parte, non sono portatori delle tradizioni rappresentate, che si
organizzano formalmente, e che apprendono le danze e i folguedos attraverso uno studio
disciplinato, in alcuni casi, esclusivamente bibliografico, e secondo modalit non
spontanee.
2. Si raccomanda che tali gruppi non entrino in concorrenza in nessuna circostanza con i
gruppi popolari e che nelle proprie esibizioni sia chiarito agli spettatori che le
rappresentazioni costituiscono ricreazioni e appropriazioni [aproveitamento] delle
manifestazioni folcloriche. (CNF 1995)
3. I gruppi parafolclorici costituiscono unalternativa alla pratica dellinsegnamento e alla
divulgazione delle tradizioni folcloriche, tanto per fini educativi come per la realizzazione
di eventi turistici e culturali. (CNF 1995; corsivo dellautore)

Nellideazione e organizzazione del Boizinho Barrica e del gruppo Pai Simo, possiamo
individuare un progetto di studio e di sintesi delle forme folcloriche tradizionali e nel
Boizinho Barrica, come abbiamo visto, anche un percorso di progressiva
professionalizzazione. I responsabili del Boizinho Barrica, fin dal nome, boizinho e non boi,
adottano una strategia distintiva rispetto ai folguedos tradizionali. Definendosi un gruppo
di artisti o un gruppo artistico e non un gruppo folclorico (cfr. supra), demarcano, pur
nella prossimit, delle differenze in grado di sottolineare la frontiera che separa il gruppo dal
popolare. Il Boizinho Barrica, nonostante durante il So Joo entri realmente in concorrenza
con i gruppi folclorici tradizionali, definito, nella programmazione degli arraiais, cos
come nel registro dei gruppi del Bumba-meu-boi della SECMA, un gruppo alternativo,

societ attraverso lorganizzazione di un programma di spettacoli teatrali, dibattiti, laboratori e mostre (cfr.
UFMG, sito internet).
351
SBT (Sistema Brasileiro de Televiso), Band (Rede Bandeirantes de Televiso) e Globo, sono tre delle
pi importanti reti televisive private brasiliane.
191
nozione, che richiama larticolo tre della Carta del Folclore, legittimando la funzione
alternativa, educativa, divulgativa ed economica dei gruppi parafolclorici.
La Companhia Barrica, a partire dallaffermazione di una differenza dal popolare in
termini di competenze tecniche e artistiche, almeno parzialmente erudite, e in termini di
motivazioni e strategie professionali, differenza rinforzata dalladozione di alcuni temi, di
alcune coreografie352 e di alcuni elementi del vestiario propri e distintivi353, si legittima
come attore in grado di operare una sintesi dei folguedos maranhenses e, pi in particolare
nel caso del Boizinho Barrica, una sintesi dei sotaque del Bumba-meu-boi. Ci al medesimo
tempo consente al Barrica di assumere un ruolo espositivo e divulgativo, un ruolo di
mediazione, di portavoce e rappresentante (nel doppio senso di chi sta al posto di e di chi
rappresenta le forme di) della diversit della cultura popolare maranhense, un ruolo
potremmo dire meta-folclorico, funzionando come una sorta di vetrina o di icona delle
variet delle forme folcloriche.
Il gruppo Barrica assume, entro gli auctores del folclore, un profilo ibrido tra lerudito
e il popolare, posizionamento molto simile a quello assunto dai folcloristi nel campo dei
lectores (v. supra, Fig. 4). In tal modo, e analogamente al caso di questultimi, la
valorizzazione del popolare operata da Barrica gli permette di realizzare allo stesso tempo
una sorta di autovalorizzazione, che avviene per non solo nel campo del folclore, ma pi
propriamente nel campo dellindustria culturale e nel campo dellarte, campi dove la rivalit
dei gruppi popolari risulta meno problematica. Vediamo qui come la valorizzazione del
popolare, quando realizzata da professionisti o semi-professionisti, siamo essi auctores
o lectores, finisce sempre per realizzarsi in una sorta di doppio gioco, che mentre
valorizza su un piano il popolare (piano al quale viene vincolato in una sorta di segregazione
indotta), coglie i frutti di tale valorizzazione su un piano complementare al primo. Cos, se i
folcloristi valorizzano le forme popolari per spendere soprattutto nel campo erudito o
specialistico la competenza acquisita su di esse in termini di conoscenza empirica,
analogamente i gruppi meta-folclorici valorizzano le forme dellarte popolare che mettono
in scena, per spendere nel campo dellindustria culturale e nel campo dellarte le abilit
pratiche acquisite nel riprodurle e assemblarle. Se i folcloristi in questo processo di auto-
valorizzazione devono farsi auctores popolari, ovvero ricercatori o etnografi partecipanti
dei gruppi popolari, analogamente, ma in senso inverso, i leader dei gruppi parafolclorici

352
Vedi il sottoparagrafo seguente: Il Boizinho Barrica, luz de uma Estrela.
353
Ad esempio lartigianato, gli ornamenti e la fattura del vestiario comune agli attori protagonisti delle
coreografie di base, e ai musicisti del Boizinho Barrica, dove predomina luso della paglia (vedi Appendice A,
Figura 15, Figura 16). Luniforme del Barrica, con le sue decorazioni, stata ideata e inizialmente prodotta
dalla madre di Godo, me Leonora, insegnate di scuola media (cfr. Pereira 1992: 26).
192
devono farsi folcloristi, assumendo le competenze analitiche di questi ultimi, cos da poter
distinguersi e competere efficacemente con i gruppi popolari nel campo del folclore, oltre
che nel mercato dellindustria culturale. La valorizzazione del folclore operata dai gruppi
meta-folclorici avviene dunque per tramite di un giro pi lungo, che adotta limpianto
interpretativo-analitico dei folcloristi. Vediamo in uno schema il funzionamento di questo
doppio gioco:

Lectores
dominati dominanti
Auctores del
Campo del
Folclore

Folcloristi
Gruppi Folcloristi
parafolclorici

Gruppi
Lectores del Auctores dellindustria
folclorici culturale & del sistema
Campo della Cultura
dellarte

Auctores Lectores Auctores Lectores

Auctores Auctores popolari del


dominati Campo del Folclore

Gruppi
parafolclorici
Auctores Auctores
dominanti dominati
Auctores dellindustria dominanti
culturale &
del sistema dellarte

Fig. 7 Dinamica di valorizzazione-autovalorizzazione di folcloristi e gruppi parafolclorici

Questa ambivalenza, tra unapprossimazione e una presa di distanza dalle forme popolari
del folclore riscontrabile in modo emblematico nellintreccio narrativo che costituisce il
punto di partenza fondativo del gruppo ideato da Jos Pereira Godo, canovaccio pubblicato
in forma eclettica (mescolando la finzione con il racconto reale della storia dellinvenzione
del Boizinho Barrica) nel libro O Boizinho Barrica luz de uma estrela (Pereira 1987): il

193
mito fantastico del boizinho incantato dalla luce della stella del mattino, Venere,
Tainahak354, la stella boieira355, la stella Dalva356. Vale la pena riassumere qui brevemente
la favola narrata nel libro, spesso ripresa nelle toadas e nelle coreografie della Companhia.

Il Boizinho Barrica, luz de uma estrela


Un giovane torello, figlio di un Touro Errante amante delle notti, danzatore pellegrino
dei terreiros maranhensi (id.: 9), e per questo esperto di tutti i sotaque (id.: 15), si innamora
della stella del mattino nelle sembianze di una linda ballerina. La felicit di amare,
desiderare [] e di sentirsi amata e desiderata (id.: 14) convince la stella a scendere sulla
terra, nel margine destro del Bacanga (id.: 15), fiume che costeggia il bairro di Madre
Deus.

Della Ilha [di So Lus] voleva vivere tutti i riti, canti e feste []. Aveva incontrato [nel
boizinho] un compagno competente, [] per dare ali alle sue fantasie, ai suoi vaneggi,
alle sue chimere. E che gli mostrasse un mondo differente dal mondo delle stelle; che non
vivesse solo di illusioni, di pensieri; che fosse anche reale, pieno, veritiero. [] Lui si
sparse per il corpo della ragazzina del cielo [] in uno stato di possessione cadde ai piedi
della ballerina incantato[].(id.: 15-19)

Era linizio della Quaresima. Presto comparvero alla sua ricerca i mandriani ingelositi
con le loro picche [varas] di ferro (id.). I due fuggono. Compaiono allora gli indios
portando con se i vaqueiros che li circondano:

Solo vi era ora una via di fuga, ritornare ai celi []. Linfinito era il cammino della
ragazzina. La magica stella [] prese una delle picche di ferro e la trasform in una
bacchetta magica. Fece il boizinho a forma di botte [barrica] che riemp di catuaba,
afrodisiaco della Ilha e lo leg [alla bacchetta] con un cordone preso dai suoi capelli [].
E partirono per limmensit []. Il paradiso stellare ricevette la carovana festiva con
stelle filanti e fuochi [] come in un terreiro maranhense []. Era una notte di So Joo
perfetta. [] Un parco di sogni e brincadeiras sorgeva tra le stelle, per rappresentare
lillusione di una di loro (id.: 20-22).

Il Boizinho, nella forma di un ragazzino, diviene complice delle invenzioni della stellina.

Passarono attraverso la notte la Ballerina e il Boi ragazzino,


dal Caroo de Tutia357 alla festa do Divino
Pla-porco, Reis, Chegana,
Coco, Crioula []
tutte le specie di festeggi
della Baixada e del Munim

354
La stella della sera in idioma indigeno.
355
La stella della sera che guida i boieiros, i mandriani, quando ritornano alla fattoria prima che scenda la
notte.
356
Dal portoghese dalva, dellalba, del primo schiarirsi del cielo notturno (cfr. Dicionrio Aurlio,
Buarque A. de H. F., 2004).
357
Segue un elenco di manifestazioni folcloriche maranhensi.
194
dalla Zabumba al Boi della Ilha
dalle Matracas ai Terecs
dal Cacuri alla Quadriglia,
[]
tutto in un solo tempo
[]
La ragazza delle stelle
nellurrar del Boizinho
faceva tutti i gesti
del ballato di Catirina
dei cazumbas di Joo Cncio
[]
Conosceva le toadas di Humberto
e la cantoria di Chiador358 (id.: 22-23)

Ma tutto ci non sufficiente per la stellina che vuole molte pi parole, molte pi storie,
molti pi ritmi (id.: 23).

Felice per vederla totalmente sua, e cos tanto talentuosa, il Boizinho cercava di
insegnargli la battuta dolente dei pandeiros di Viana []. E lei allegramente imitava i
cazumbas, dondolava, rideva e cadeva nelle sue braccia. []. Del Boi di Antero [] gli
mostrava il colpo forte delle zabumbas [].
Allora la ballerina lo baciava di nuovo scivolava sul suo corpo fino a rimanere in
ginocchio [] Il Boizinho, di fuoco, ardeva e sudava e cos bruciava di vero amore. E gli
parlava della euforia dello stile di Madre deus: il boi della Ilha, il boi del popolo [povo]
[].
La Stella Ballerina non sapeva pi cosa imparare [] desiderosa di un altro racconto
damore. [] Il Boizinho intanto vibr con i suoi accordi maggiori il romanticismo
profondamente lirico dei bois del Munim []. Quando lorchestra soffia il refrain delle
cantilene che richiamano il bestiame [aboios], il vento disperde la melodia tra gli
innamorati. [] (id.: 23-24)

In sintesi,

Era un boi incantato nella forma di un ragazzino


e una stella con desideri di donna
in un amore che da tempo non si vedeva
[]
era un boi amando una stella:
ballerina, infinita e spaziale. (id.: 26)

Ma, con larrivo del sole, il re degli astri, il Boizinho e la Stella Ballerina, Venere, non
sopportando tanta chiarezza scompaiono:

la festa termin. Tutto termin. Tutto si fece giorno []. Con larrivo del sole, le stelle
perdono la loro brillantezza, e ugualmente le brincadeiras sulla terra se ne vanno. I ricordi
rimangono solo ceneri nel cuore di coloro che rimangono nei terreiros a sistemare la casa,

358
Joo Cncio, Humberto de Maracan, Joo Chiador (Joo Costa Reis, So Lus 1938-), famosi amos e
cantadores del bumba-meu-boi (cfr. AMARTE 2006, CD multimediale, cap. dedicato alla musica a cura di
Josias Silva Sobrinho, 4).
195
i vestiti, gli strumenti []. Niente pi lungo dellattesa di una nuova stagione (id.: 29-
30).

Dalla Terra nessuno poteva vedere il Boizinho, ma il sabato dellAlleluia, fine della
Quaresima, a partire dalla stella di Giove il cielo inizia a schiarirsi, illuminato da una
fiamma azzurra (id.: 34):

il Boizinho stava l [] ancora in una forma indefinita, ma pulsando []. Incominci a


viaggiare tra le stelle alla velocit della luce []. Fu in questo momento che si pot capire
finalmente la forma del Boizinho nel cielo. Il suo corpo era realmente una botte [barrica]
piena di bevanda []. (id.: 34-35)

Sulla terra suonarono tutti gli strumenti dando il benvenuto al Boizinho Barrica, che era
venuto ad illuminare la Ilha di So Lus per mantenere la tradizione del nostro popolo (id.
36). Il Boizinho trascorre un anno alla ricerca della stellina che nascosta dalle nuvole, si
chiude in s stessa, non invia nessun messaggio, non si ricorda di lui. Poi come una stella
cadente il Boizinho scende sulla Terra e inizia la ricerca della stella Tainhak tra i folguedos
di So Lus, tra le bambine vestite da principesse della festa del Divino Esprito Santo della
Casa das Minas e della Casa de Nag, in una ragazza affacciata alla finestra di Panaquatira,
sede di boi del sotaque di matraca, tra le indie bambine che danzano a fronte del batalho
di Apolnio, sotaque di baixada, durante la festa della morte del boi, tra le giovani ballerine
dalla gonna di rafia dei boi di zabumba, o di un gruppo di danza di coco. La cerca senza
successo in Rosario sede di boi di orquestra. La sua speranza si rivela unillusione. Al
sorgere del giorno anche il Boizinho si perde nella luce solare (id. 65-83):

Il Boizinho scoprir i cammini del mattino e torner ad essere un boizinho di campo


soltanto quando si disincanter. [] E il Boizinho, per disincantarsi, ha bisogno di
mostrarle [alla Stella del Mattino] che lillusione qui nella Terra completa, piena,
reale. Alla fine, il danzare di un miolo dentro dalla carcassa di un boi dare vita a una vita
che non veramente sua, ma di chi lo paga, di chi lo usa, di chi lo vende [] il girare di
una pedina, nascosta dietro le macchine nelle fabbriche [], generare frutti di cui non si
gode il piacere, il sapore [] illusione in cima di unillusione. [] Il Boizinho Barrica
dissolver la magia che lo avvolge quando riuscir ad entrare nel mondo proprio della
Stella e a vivere come lei, nel suo proprio universo, i folguedos della Terra. Lui come
pastore ragazzino; lei come ragazzina ballerina, senza per scappare da lui allalba nelle
terre del suo pianeta.
Ora se il Boizinho facesse un ritmo proprio [] questo ritmo dovr nascere, pur
modificando le forme, trasformando le regole, sottoposto al governo e al comando di
coloro che vivono nella strada i folguedos della sua vita (id.: 84-85)

Tentiamo uninterpretazione del libro qui riassunto. La narrazione sviluppa una


rappresentazione allegorica, dove lincontro tra un boizinho analfabeta e sognatore (id.:

196
359
83), e una Stella stanca della sua vita eterea fatta di illusioni e di pensieri , sembra
voler simboleggiare lincontro tra un giovane poeta bohemien, esperto di tutti i sotaque, e
una giovane ballerina proveniente dal mondo ben educato e chiuso della classe benestante
maranhense, la quale, curiosa di conoscere le danze popolari, decide di scendere nella
periferia della capitale, nella campagna ai margini di So Lus. Il loro incontro e la
seduzione del giovane, reso docile ai desideri della ballerina, permette di proiettare nel
paradiso stellare, nella citt benestante, tutte le specie dei festeggi popolari. Il giovane le
insegna le danze, i riti, i canti, ma al primo albeggiare, alla luce del sole, la ballerina
scompare, lo abbandona. Il boizinho ragazzino ritorna allora nei quartieri popolari da dove
era fuggito, ma non smette di cercare la ragazza per le vie e le brincadeiras della Ilha. La
loro separazione terminer solo quando il giovane bohemien potr mostrare alla ballerina
lillusione del mondo in cui vive, che tratta gli uomini del popolino come pedine da usare,
comprare e vendere, e potr allora, rotto questo sortilegio, entrare nel mondo del benessere,
vivere come lei, senza che, passata la notte la ballerina lo debba lasciare di nuovo,
scappando allalba nelle terre del suo pianeta.
Ad un livello di astrazione pi elevato, possiamo interpretare lincontro tra i due giovani
come lincontro creativo tra la classe popolare e la classe dominante, reso possibile dalla
mediazione della giovent e dellamore romantico, dalla magia e dalla sensualit che le
forme folcloriche della cultura popolare sarebbero in grado di suscitare, e dal loro
addomesticamento ai desideri della classe benestante. Ma la seduzione dei produttori del
folclore operata dalla classe dominante sembra essere ingannevole e ambigua, creando una
fittizia illusione di benessere. Si tratta, secondo questa lettura, di una sorta di favola di
Cenerentola invertita nei termini di classe: al primo albeggiare qui il principe, la regina
Tain (id.: 15), ad essere costretta a lasciare il proprio partner per ritornare entro i confini
della propria condizione sociale, e sar poi il giovane bohemien a intraprendere la ricerca
della sua amata. Al medesimo tempo, si tratta di una parodia del carnevale e della festa,
luogo spazio-temporale circoscritto, dove lartificio della maschera e della notte che
nasconde le reali identit, fa si che tutto per un momento sia concesso, sospesi i pregiudizi e
i tab che separano i sessi e le classi. Il mito tracciato dal libro sembra profetico, quasi una
premonizione: la fine dellincantesimo corrisponde allascesa politica della giovane figlia di
Jos Sarney, Roseana Sarney, ascesa mediata e mediatrice della valorizzazione del folclore,

359
Dove, di seguito, non segnalati i riferimenti bibliografici alle citazioni, si intende le medesime essere
riprese dallesposizione dellopera di Pereira Godo sopra riassunta.
197
operazione culturale, politica e propagandistica, suggerita, non casualmente, tra gli altri,
dagli stessi ideatori del Barrica, Godo e Bulco.
Nel libro di Z Pereira Godo compare anche un capitoletto programmatico, dove la
filosofia del Barrica esposta esplicitamente. Il punto di partenza, come per i folcloristi,
la denuncia dello stato di crisi della cultura popolare, che qui viene imputata alla mancanza
di continuatori, di nuovi artisti interessati a questa forma antica di fare arte (Pereira 1987:
49).

Chi della poesia, della musica, dellartigianato, del teatro, delle arti di modo generale,
cerca di trasferire il proprio lavoro in luoghi che gli danno condizioni di riconoscimento e
forse fino di sopravvivenza, e non vuole pi rimanere nella marginalizzazione,
nellanonimato della Industria del Folclore che sfrutta e non beneficia in nulla lartista
popolare. (id.)

Come allora mettere in questione questa situazione? Attraverso lorganizzazione di una


brincadeira in grado di rinvigorire il teatro di strada superando tutti i preconcetti che,
negando alle manifestazioni popolari lo statuto di cultura, le relegano nel folclore (cfr. id.:
50). Si tratta allora di

mostrare linfluenza che questi gruppi esercitano sul nostro lavoro [di artisti]. Dobbiamo
pertanto avere la libert di suonare tutti i ritmi, cantare tutti i canti, danzare tutte le danze
di questa grande flora culturale maranhense, senza sottometterci a forme e convenzioni il
pi delle volte imposte dai beneficiari della cultura popolare, coloro che hanno piacere a
vedere lartista di strada [] nellanonimato, senza aspettative di sopravvivenza e di
riconoscimento dellarte che produce. Arrivano a non ammettere le influenze che una
comunit culturale pu esercitare su unaltra, e cos non concepiscono larte popolare viva
e aperta a tutte le influenze alle quali la propria societ soggetta. (id.)

Osserviamo qui espressi nel modo pi chiaro un progetto e una filosofia, che, se da un
lato, pretendono valorizzare le forme popolari del folclore in quanto cultura ed arte, ed
effettivamente operano efficacemente in questa direzione, dallaltro, legittimano, per tramite
di questa valorizzazione, lappropriazione e la libera manipolazione delle forme folcloriche
popolari, al medesimo tempo sfruttando a loro vantaggio le asimmetrie di capitali culturali
legittimi e di capitali sociali ed economici che distinguono i gruppi folclorici delle classi
popolari dai gruppi parafolclorici organizzati dai ceti medi. La valorizzazione delle forme
popolari organizzata dai gruppi parafolclorici, pi che un fine rappresenta allora anche il
mezzo pi efficace con cui adeguare tali forme ai propri scopi di auto-promozione simbolica
ed economica. Ci che non colto e non tematizzato da Pereira Godo lasimmetria di
potere e la discrepanza e conflittualit di interessi che pu sussistere tra differenti gruppi e
tra differenti classi sociali. La critica allappropriazione commerciale del folclore
organizzata dallindustria culturale e dalle istituzioni governative proposta velatamente da

198
Godo, si limita a denunciare le asimmetrie nella distribuzione dei profitti economici e non
coglie invece le asimmetrie di potere che selezionano per mezzo di regimi discorsivi e
dispositivi istituzionali, ci che deve essere valorizzato e ci che pu scomparire. Godo
non in grado di riflettere sulla propria posizione di autore e intellettuale di classe media,
ovvero sul ruolo relativamente egemonico che il suo stesso lavoro di scrittore e produttore
culturale gioca nellorganizzazione complessiva della cultura maranhense. Per fare un
esempio, la critica individualistica allanonimato, proposta da Godo nel testo sopra citato,
non sembra comprendere il valore che esso pu assumere nei gruppi popolari dove
costituisce una delle tattiche di resistenza che consentono di occultare o limitare
lesposizione esterna dei leader pi critici, contribuendo, al medesimo tempo, allo sviluppo
e al rafforzamento dello spirito di gruppo e della coscienza della propria classe. Tutta la
complessa problematica della coscientizzazione delle classi popolari menzionata anche da
Jeovah Frana (cfr. supra), della pedagogia degli oppressi sviluppata in Brasile e in America
Latina da Paulo Freire (v. n. 414), come la questione gramsciana del ruolo degli intellettuali
e degli intellettuali organici nel conflitto tra le classi per legemonia culturale, sembra
essere qui sconosciuta, rimossa o ignorata.

Il Boi Pirilampo tra ibridismo e vocazione commerciale


Il paradigma della stilizzazione che caratterizza il Boizinho Barrica, si radicalizza e si
idealizza in una serie di gruppi parafolclorici nati sulla scia del Barrica durante gli anni 90.
Si tratta di un insieme di gruppi che se da un lato mantengono il modello dellibridazione,
della ricombinazione in un unico spettacolo di una molteplicit di forme folcloriche,
modello di cui il Barrica continua a rimanere una sorta di archetipo, dallaltro, relegando ai
margini le finalit meta-folcloriche espositive e divulgative della cultura popolare,
organizzano dei progetti palesemente diretti alla conquista di un proprio pubblico, facendo
un uso pi spregiudicato di artifici organizzativi ed estetici di management e di marketing. Il
Boi Pirilampo360 rappresenta un caso esemplare di questa configurazione. Nato nel 1995, il
Boi Pirilampo si presenta come una sintesi dei quattro sotaques del Bumba-meu-boi del
Maranho. Vediamo come definito il profilo del Boi Pirilampo nel sito internet del
gruppo:

Nome: Grupo de Arte e Cultura Popular do Maranho Boi Pirilampo


Nome di Fantasia: Boi Pirilampo
Patrono e Amo: Renato Dionsio de Oliveira
Fondazione: 1995

360
Pirilampo, vocabolo portoghese che significa lucciola.
199
Manifestazione artistica: Bumba-meu-boi
Ramo: Folclorico
Sotaque: Riunisce i quattro indirizzi del Bumba-meu-boi conosciuti nel Maranho:
Orquestra, Matracas e Pandeires, Zabumba e Pindar.
[...]361
Locali di presentazione: Teatri, arene e palchi allaria aperta.
Colori propri: Non ha colori definiti. Durante un periodo la brincadeira ha adottato il
giallo e il nero, simbolizzando il giorno e la notte, ma ci che predomina la profusione di
colori.
CD registrati: 15
Copie vendute: 138 mila
DVD registrati: 1
Copie vendute: 13 mila
(Boi Pirilampo, Perfil, sito internet)

Come osserva giustamente Albernaz, questa presentazione sintetica del gruppo evidenzia
la disposizione degli organizzatori del Boi Pirilampo ad usare per definirsi sia categorie
esterne che interne alla classificazione del bumba boi, rappresentando simultaneamente la
brincadeira come gruppo di arte e cultura popolare, e come bumba-meu-boi, termine
questultimo usato dalla maggior parte degli agenti legittimi del campo folclorico
maranhense per individuare i soli bois tradizionali, ovvero i gruppi folclorici
caratterizzabili come appartenenti ad uno specifico sotaque del Bumba-meu-boi: in questo
senso, gli organizzatori del gruppo non sembrano preoccupati nel demarcare la distinzione
tra il Boi Pirilampo e i folguedos popolari del Maranho (Albernaz 2004: 150). A questo
riguardo significativo un brano pubblicato nel sito del gruppo nella sezione che descrive la
sua traiettoria artistica:

Molte sono le opinioni che descrivono il Pirilampo, visualmente e musicalmente, come il


pi eccitante e completo Bumba-meu-boi che sia apparso negli ultimi anni. [...].
Qualunque sia la sua preferenza in termini di sotaque, il Boi Pirilampo con certezza la
soddisfer. (Boi Pirilampo, Historia, sito internet)

Se la strategia degli organizzatori del Boi Pirilampo quella di includere il gruppo nella
categoria delle brincadeiras giunine tradizionali, allo stesso tempo nel piano discorsivo del
sito evidenziato e affermato il carattere innovativo della compagnia folclorica che si
avvale delle tecniche pi moderne del campo musicale:

La sua musica introduce strumenti acustici e di corda in arrangi sofisticati che fanno uso
della pi alta tecnologia del ramo musicale, oltre a ci, i suoi strumenti pi primitivi
[rsticos] come pandeires, pandeiros, tambor ona e zabumbas non usano pi pelli, ma
membrane acriliche, dispensando luso del fuoco per il loro accordo. (id.)

Le origini del successo del gruppo sono spiegate nella medesima sezione del sito:

361
Il profilo prosegue con una sintetica descrizione dei quattro sotaque del Bumba-meu-boi.
200
Ragione del Successo: Il Boi Pirilampo oggi la maggior attrazione dei festejos juninos
ed ha conquistato il gusto popolare per una serie di fattori, a cominciare dalla modalit di
organizzazione e disciplina che orienta la brincadeira []. Secondo la rivista Cadernos do
Terceiro Mundo [] il Pirilampo seduce per lallegria contagiante che emana dai suoi
brincantes, per la lucentezza [brilho] e il buon gusto delle fantasie, e per la simbiosi dei
ritmi. (id.)

Organizzazione, disciplina, attenzione al gusto dello spettatore, spregiudicatezza nelle


innovazioni, caratterizzano il Boi Pirilampo come un gruppo folclorico votato
essenzialmente al mercato. Se per i gruppi militanti tra i primi anni 60 e la fine degli anni
80, la cultura popolare e il folclore costituivano delle risorse tematiche e comunicative
attraverso cui coinvolgere i ceti popolari in un processo di trasformazione della societ in
senso inclusivo ed emancipatorio, per il Boi Pirilampo costituiscono delle risorse con cui
soddisfare le esigenze del mercato, liberamente manipolabili al fine di meglio attendere le
richieste del potenziale consumatore. Il rapporto con la tradizione, rispetto alla posizione
riverente dei folcloristi e rispettosa dei gruppi impegnati nellimpiego politico delle forme
folcloriche tradizionali qui ribaltato; , potremmo dire, desacralizzato: il passato, gli
elementi culturali della tradizione locale, non rappresentano pi un valore, ma una risorsa
commerciale usufruibile dallindustria culturale, una merce.
Vediamo come lo stesso Renato Dionsio362, imprenditore appassionato per la cultura
popolare (Passos 2002: 134), ideatore e responsabile del gruppo, dichiari apertamente
questo posizionamento in unintervista concessa per la dissertazione magistrale in Scienza
della Letteratura di Iran de Jesus Rodrigues dos Passos363:

Il mondo si sta globalizzando ad una velocit molto accentuata. Larte che non
accompagna questo mutamento non pu essere chiamata arte, considerando che la
creazione riflette circostanze storico-sociali. E quali sono le circostanze storico-sociali
oggi? la competizione, leliminazione delle frontiere artistiche, la cosciente
mescolanza di stili, lestetizzazione come forma di trasformare un oggetto in un oggetto
attraente, il consumo massiccio dei mezzi di comunicazione audiovisuali. Per quanto

362
Renato Dionsio De Oliveira nato nel 1955 in Pindare Mirim, interior del Maranho, ed residente in
So Lus dal 1965. Completati gli studi medi superiori (Ensino Mdio Profissionalizante), ha svolto numerose
professioni nel campo commerciale: inizialmente fruttivendolo nel mercato della Cohab, stato venditore per
la libreria Bolsa Paulista de Livros e nel centro commerciale Armazm Paraba di So Lus. Successivamente
si associato con i fratelli nella formazione di un gruppo di negozi e imprese di servizi. Ha assunto incarichi
pubblici nellInstituto de Previdncia e Assistncia del municipio di So Lus (1987-1998) e nella Companhia
Municipal de Limpeza [pulizia] e Servios Urbanos di So Lus (1998-2002). Affiliato al Partido Democrtico
Trabalhista (PDT), partito di tendenza nazionalista e social-democratica, dal 1986, stato eletto nel 2004
come primo supplente nella camera municipale di So Lus, assumendo il mandato (cfr. Cmara Municipal de
So Lus, vereador Renato Dionsio, sito internet). Nel 2006 ha sostenuto la candidatura a governatore di
Jackson Lago (PDT), principale rivale nelle elezioni del 2006 per il governo dello Stato del Maranho, di
Roseana Sarney.
363
Dissertazione presentata nel 2001 alla UFRJ e pubblicata dalla UEMA nel 2002 con il titolo: A transio
da cultura popular para a cultura de massa no Maranho: aspectos do bumba-meu-boi Pirilampo.
201
riguarda questultimi, qualunque persona, anche inesperta, sa che ci che rimane fuori da
essi non esiste. (Renato Dionsio in Passos 2002: 136-137)

Ci che rimane fuori dai media, secondo Renato Dionsio non esiste e dunque linserzione
della cultura popolare nel tessuto mediatico, la sua massificazione e spettacolarizzazione,
costituisce lunica via di salvezza attraverso la quale preservarne lesistenza. Limpegno di
Dionsio in questa direzione, massificare la cultura popolare, viene allora a coincidere
paradossalmente con limpegno dei folcloristi: per entrambi si tratterebbe di operare il
salvataggio della cultura popolare. Anche nella posizione pi spregiudicata di Renato
Dionisio emerge dunque lillusio del campo: affinch la cultura popolare sopravviva occorre
prendere atto pragmaticamente dellegemonia del mercato e dellindustria culturale
postmoderna dominata dai media di elettronici:

Potete vedere in So Lus 50 Bumba-meu-boi di sotaque di orchestra. Arriver il momento


in cui rimarranno come gruppi culturali solo i pi forti, quelli che avranno avuto pi
inserzione nei mezzi elettronici. necessario pertanto trasformare le forme semplici in
spettacoli. [].
Cambiare, nella mia opinione, non significa seppellire la Cultura Popolare. Cambiare
significa attendere agli esigenti gusti del mercato, cosa con la quale la tradizione non ha
stabilito una relazione [...]. (Renato Dionsio in Passos 2002: 138-139)

Il progetto del Boi Pirilampo, come concepito dal suo ideatore e produttore, pretende
adeguarsi senza reticenze al contesto socio-economico del capitalismo neoliberale.
Legemonia del mercato accettata come inevitabile e il successo commerciale di
unimpresa culturale considerato il metro di giudizio pi legittimo. Vediamo come Renato
Dionsio manifesti questa sua opinione, o questa sua credenza, durante uno scambio di
battute polemiche con Therezinha Jansen durante il dibattito della roda de conversa sul
bumba-meu-boi gi citata in precedenza (v. 2.3.1):

R.D. [Renato Dionsio]: Noi non abbiamo nessuna pretesa di essere un boi tradizionale,
ma noi rispettiamo il boi tradizionale, che per noi fonte di ispirazione. Noi andiamo l a
vedere come si danza, come si suona, come andiamo a vedere. Pu servire come fonte
di ispirazione per la nostra arte, ma la nostra arte gi mai ha la pretesa, e gi mai la avr,
di essere uguale a quello [].
T.J.: [Therezinha Jansen]: Oh Renato, lasciami dire! Perch allora il nome di Boi?
R.D.: Perch noi suoniamo il Bumba-boi.
T.J.: Ma intanto, io credo che ci molto differente.
R.D.: Perch noi suoniamo il Bumba-boi. E allora io le domando []: noi questanno
abbiamo venduto 15.000 copie, la signora quante ne ha vendute?
T.J.: Non ne ho vendute nessuna, perch
R.D.: Intanto, domandi al popolo ci che pi piace al popolo!
T.J.: in questo momento che abbiamo fatto il primo CD. []
R.D.: Noi abbiamo suonato questanno, questanno abbiamo fatto 122 presentazioni.
T.J.: Complimenti! Che bello!
R.D.: Ah, e intanto ci stanno contrattando.

202
T.J.: Ma succede che una cosa il Boi Pirilampo, altra cosa il boi tradizionale. Il Boi
Pirilampo non difende la cultura, il tradizionale la difende.
R.D.: Io non so []. Non so se difende [la cultura]. Forse [il Boi Pirilampo] difende
anche pi di ci che [lei] sta dicendo che difende []. Io non ho pretesa di essere
difensore di niente
(CMF 2001a: trascrizione nastro 9, pp. 18-19)

Vediamo qui affiorare in modo esplicito anche la forma classica delle dispute per la
legittimit che intercorrono tra le diverse posizioni del campo. Si tratta di dispute che
riguardano i confini del campo e lappartenenza o meno ad esso. Come dice Bourdieu, nel
caso del campo artistico/letterario:

Le lotte interne, specialmente quelle che oppongono i sostenitori dell arte pura a quelli
dellarte borghese o commerciale e che portano i primi a rifiutare ai secondi il titolo
stesso di scrittori, assumono inevitabilmente la forma di conflitti di definizione, nel senso
proprio dl termine: ognuno mira a imporre i limiti del campo pi favorevoli ai propri
interessi []. (Bourdieu 1992a: 298)

In questo caso Therezinha Jansen, affermando come nomos del campo il principio
secondo cui bisogna difendere la cultura, cerca di escludere Dionsio dal campo. Dionsio,
messo alle corde, si difende da un lato delegittimando la legge fondamentale del campo
dichiarata da Therezinha (affermando di non aver la pretesa di essere difensore di niente),
dallaltro negando alla brincadeira di Therezinha proprio la legittimit da essa presupposta
(Forse [il Boi Pirilampo] difende anche pi di ci che [lei] sta dicendo che difende).
Nelle riflessioni di Renato Dionsio possiamo percepire una convergenza e una complicit
tra la tradizione modernista brasiliana, antropofaga e tropicalista, e le pi recenti correnti del
postmodernismo letterario e sociologico. luniversit, di cui il ricercatore Rodrigues dos
Passos si fa rappresentante, ad essere la mediatrice di questo rapporto. Rodrigues dos Passos
nella sua dissertazione cita Il Nome della Rosa, di Umberto Eco, modello esemplare di un
opera massiva (Passos 2002: 116) caratterizzata da una intertestualit che combina nella
composizione nel libro lo stile di testi medioevali, passi biblici e opere di Conan Doyle
(id.: 167); cita un brano di Salman Rushdie preso da un testo di Stuart Hall (Hall 1992)
tradotto in Brasile con il titolo A Identidade Cultural na Ps-modernidade (Hall 2000), dove
lautore dei Versetti satanici formula un elogio appassionato dellibridismo:

Quelle persone che si oppongono violentemente al romanzo, oggi, sono di opinione che la
mescolanza tra differenti culture inevitabilmente indebolir e distrugger la sua propria
cultura. Sono di opinione opposta. Il libro Versetti satanici celebra libridismo,
limpurezza, la mescolanza, la trasformazione che viene da nuove e insperate
combinazioni di esseri umani, culture, idee, politiche, film, musiche. Il libro si rallegra
con gli incroci e teme lassolutismo del Puro. Melange, mescolanza, un po di questo e un

203
po di quello, in questa forma che il nuovo entra nel mondo. (Rushdie in Passos 2002:
126-127)364

Cita David Harvey: La frammentazione, lindeterminatezza, e la profonda sfiducia in


tutti i linguaggi universali o totalizzanti (per usare un termine preferito) sono il
contrassegno del pensiero postmodernista (Harvey in Passos 2002: 153)365; e un lungo
brano del testo classico di Fredric Jameson sul postmodernismo: Postmodernism, or, The
cultural logic of late capitalism (Jameson 1991), brano dove Jameson dichiara che lo
spazio postmoderno (o multinazionale) non meramente unideologia culturale o una
fantasia, ma una realt genuinamente storica (e socioeconomica) (Jameson in Passos
2002: 157)366, non invenzione dunque ma realt a cui non si pu sottrarsi ma solo
adeguarsi.
in questo contesto postmoderno che, secondo dos Passos, il Boi Pirilampo sorge nel
segno della differenza, uno dei contrassegni della Post-modernit, e anche [] sotto il
segno della dissidenza (id.: 134), come Renato Dionsio rivela nel brano di intervista che
segue:

Il Boi Pirilampo sorge da una dissidenza del Boi de Palha, il primo gruppo alternativo
del bairro della Cohab, localizzato nella periferia di So Lus. Il Boi de Palha, di cui
eravamo produttori culturali, fu creato nel 1993. Allepoca emerse una caratteristica
propria dei gruppi culturali popolari, lautoritarismo, gli spazi degli artisti venendo a
costituire veri e propri ghetti, impenetrabili da altri artisti, posizione con cui non
concordavamo. Credevamo, e continuiamo a credere, che il Bumba-meu-boi dovesse
essere aperto. Sotto questo segno cominci, nel 1997367, il Boi Pirilampo. Il fatto di non
essere n compositori, n cantautori fece si che aprissimo opportunit di lavoro per tutti.
Pertanto, in questo aspetto, si pu dire che il Boi Pirilampo moderno non appena come
spettacolo, ma per la pluralit degli artisti, fatto per cui sono attesi tutti i gusti e che spiega
anche il successo della manifestazione come spettacolo. Non chiudiamo la porta a
nessuno. Se tieni talento puoi venire che qui c posto. Una prova di quanto si detto sta
nei quattro CD del gruppo, firmati per una legione di compositori, famosi e anonimi,
percependosi gi l la marca dellibridazione che caratterizza il gruppo [].(Renato
Dionsio in Passos 2002: 134-135)

lo stesso Dionsio a dichiarare il successo dellopera di Rodrigues dos Passos


nelloperare la mediazione tra bumba-meu-boi e universit:

Si pu cos dire, finalmente, che lAuto del Bumba-meu-boi Pirilampo un miracolo della
cultura di massa, situazione ben ritratta nel libro di Iran dos Passos, che, originariamente,
una narrativa accademica, costituisce una testimonianza emblematica [um marco] nella

364
La citazione di Rushdie ripresa da Hall 2000, p. 91, a sua volta ripresa da Rushdie 1991, p. 394.
365
La citazione di Harvey ripresa da Harvey 1990, p. 21.
366
La citazione di Jameson ripresa da Jameson 1991, p. 49.
367
Le date della fondazione del Boi de Palha e del Boi Pirilampo, sono qui postdatate rispetto alle
informazioni citate nel sito del gruppo: 1990 per il Boi de Palha e 1995 per il Boi Pirilampo (Boi Pirilampo,
Historia, sito internet).
204
relazione bumba-meu-boi / Universit. Fino ad ora, poco o niente si era prodotto in ambito
accademico che studiasse un fenomeno culturale che attinge moltitudini,
indipendentemente da razza, credo, ideologia e strato sociale. (Renato Dionsio in Passos
2002: quarta di copertina)

Ma vediamo brevemente in cosa consiste libridismo dellauto del Boi Pirilampo:

nel piano artistico, lAuto del Boi Pirilampo solo poesia [] canta e racconta lamore e
la saudade della morena, del cantador, il desiderio di Catirina, i trucchi di Pai Francisco, la
saudade di chi resta e il ricordo di chi resta. Tutto ci come conseguenza del momento in
cui la Chiarezza ordin che due fate del suo regno, la Pace e lArmonia, venissero al
mondo per illuminare il cuore delluomo. Ma luomo, ingannato per lAmbizione e per
lInvidia, oscur i sentieri e le fate si persero. E la Chiarezza pianse e dai suoi occhi, una
lacrima di luce, aleggiando per lo spazio, venne a cadere su una piccola lucciola che si
attacc al dorso del Toro Incantato che abita le spiagge albeggianti, illuminate dalla luna
del Maranho, fondendosi, per magia e sortilegio, in un solo personaggio che ha, come
destino, le figlie della Chiarezza. (Passos 2002: 135)

Secondo dos Passos nellauto del Boi Pirilampo si realizza lincanto dellunione
Tradizione/Modernit configurando un matrimonio perfetto, matrimonio che la Post-
Modernit viene a chiamare ibridismo (id.: 136).
Per dos Passos:

La Cultura di Massa, nellattualit, finisce per costituirsi in una sintesi delle creazioni
Erudite e Popolari, posto che le incorpora, potendo, in funzione di ci, chiamarsi terza via
(usando unespressione propria della Post-modernit) superando, pertanto, il dualismo
vecchio-nuovo [] (Passos 2002: 167)

Cos Renato Dionsio commenta le teorizzazioni di dos Passos:

Iran dos Passos, con certezza, pertinente quando, in questa opera [la dissertazione di
Passos], identifica lAuto del Bumba-meu-boi Pirilampo come un ponte tra la cultura
popolare e la cultura di massa, tratto che, invece di marcare frontiere, amplia luniverso
artistico e agglutina le differenti classi sociali che di esso si beneficiano. Il Pirilampo
aggrada ai greci e ai troiani a partire da una molteplicit di linguaggi (Renato Dionsio in
Passos 2002: quarta di copertina)

Se giustamente dos Passos / Dionsio sottolineano il carattere democratico che


caratterizza lespansione dellindustria culturale di massa, dove il capitale non ha
discriminato [] la Cultura Popolare e la Cultura Erudita, arrivando anzi a valersi di
queste (Passos 2002: 114), distruggendo le antiche barriere di classe, tradizione, gusto e
dissolvendo tutte le distinzioni culturali (id.: 111)368, allo stesso tempo non sembrano

368
Passos non manca di citare Lopera darte nellepoca della sua riproducibilit tecnica, di Benjamin
(1936), testo spesso menzionato come riferimento filosofico erudito dai difensori della cultura di massa; al
medesimo tempo sminuisce a formulazioni ideologiche le critiche adorniane alla cultura di massa (cfr. Passos:
29-30, 146-147, 167). Il punto di vista di dos Passos / Dionsio vittima di ci che Appadurai chiama il
feticismo del consumatore, quella sorta di raffinata illusione che fa credere al consumatore di essere un
attore, mentre di fatto al massimo un selezionatore (Appadurai 1996: 64).
205
percepire gli evidenti limiti di questo processo: in una societ capitalista, se indubbiamente
laccesso al consumo culturale incoraggiato, e i condizionamenti degli apparati dello Stato
o di mecenati privati sono ammorbiditi dal possibile ricorso al mercato, laccesso alla
produzione culturale, quando non agevolato e favorito da istituzioni pubbliche o da
istituzioni filantropiche, essenzialmente circoscritto a quei gruppi dotati di adeguati
capitali economici, culturali e sociali in grado di organizzare unimpresa culturale
economicamente competitiva, ed condizionato, nel campo dei media che necessitano di
pi costose infrastrutture tecnologiche, come la televisione, dai gruppi economico-politici in
grado di assumerne il controllo gruppi portatrici non solo di meri interessi economici ma
anche di specifici interessi politici / culturali369. Senza voler qui riprendere i termini del
vasto e difficile dibattito politico-accademico sui mass-media, le affermazioni
semplicistiche, ma allo stesso tempo colte di dos Passos / Dionsio ci servono per
caratterizzare la specifica forma discorsiva attraverso cui si esprimono gli interessi che
Dionsio rappresenta in quanto produttore culturale, e che incorpora, in quanto impresario,
in uno specifico habitus di classe.

Paradigmi conservatori vs paradigmi innovatori (quadro sinottico)


Nello schema seguente forniamo un quadro sinottico delle logiche del campo del folclore
di So Lus che caratterizzano le posizioni fin qui esaminate, dalle meno invasive, pi
conservatrici e tradizionaliste, alle pi attive, ed innovatrici:

- paradigma della conservazione:


priorit: analisi, documentazione, protezione, conservazione, incentivo delle forme
folcloriche tradizionali;
agenti: lectores; es. folcloristi.

- paradigma della ricreazione:


priorit: copia, partecipazione, diffusione;
agenti: lectores partecipanti; es. gruppo Pai Simo.
In questo paradigma possiamo includere anche i gruppi folclorici considerati dai
lectores come pi tradizionali, e da questi incentivati a ridurre al minimo le innovazioni,
soprattutto in termini di strumenti e vestiario.

- paradigma della stilizzazione:


priorit: spettacolarizzazione, sintesi, esposizione, divulgazione, assemblaggio di pi
forme folcloriche tradizionali in un unico spettacolo;
agenti: unione di lectores e auctores eruditi; es. gruppo Cazumb.

- paradigma della rielaborazione:


priorit: appropriazione, manipolazione, adattamento delle forme folcloriche tradizionali
per finalit artistiche o politiche;
agenti: unione di auctores eruditi e popolari; es. Laborarte.

369
Il caso di internet molto pi delicato e sfugge indubbiamente a questo schema.
206
3.6.5 Le posizioni subalterne
La posizione nel campo della cultura popolare di quegli agenti che, sostanzialmente privi
di significativi capitali economici e culturali legittimi (questi ultimi soprattutto in termini di
istruzione scolastica), si trovano ad occupare nello spazio sociale una posizione
essenzialmente dominata, forse la pi difficile da definire.
Innanzitutto, in termini generali, ogni posizione di un campo che non si fondi su una
disponibilit propria di capitali economici in grado di assicurare lindipendenza finanziaria
degli agenti o dei gruppi che ne fanno parte, sempre dipendente dal campo economico, e
pi nello specifico dagli agenti che forniscono le risorse privilegiate, economiche o di altro
genere, che permettono agli attori della posizione di convertire il capitale specifico del
campo in altri generi di capitale cos da consentire sia la loro riproduzione (ovvero la
riproduzione delle proprie famiglie), sia la riproduzione dei gruppi che dirigono o di cui
partecipano. Di conseguenza, da questo punto di vista, gli agenti e i gruppi subalterni del
campo folclorico risultano, almeno virtualmente, i pi eteronomi, dovendo perlomeno
confrontarsi con la necessit di incontrare le risorse finanziarie che suppliscano alla carenza
individuale di capitali economici che li caratterizza, o che caratterizza i membri di questi
gruppi nel loro insieme.
Inoltre, se da un lato agli agenti di tali posizioni sono riconosciuti i legittimi capitali del
campo, come gi si detto, la formulazione delle classificazioni, delle definizioni, o dei
valori dei gruppi folclorici gli espropriata, almeno in parte significativa, dagli agenti
eruditi, dai lectores e dagli agenti delle istituzioni pubbliche, normalmente di origine
borghese e piccolo borghese.
Questa condizione di dominazione culturale /simbolica, oltre che economica, si somma ad
un altro fenomeno. Lethos dello lusso distintivo e delleleganza, tipico dei gusti dominanti,
collude con lethos dello sperpero festivo e dellinversione carnevalesca dei ceti popolari,
combinandosi con linsofferenza per il disordine e il fascino per le decorazioni piccolo
borghese. Cos il gusto per i bei vestiti ornati e ordinati, per gli addobbi, per lo sfarzo
esteriore hanno facile modo di istituirsi come disposizioni del campo e il rispetto dei valori a
cui corrispondono queste disposizioni, inizialmente richiesto dalle istituzioni o dal mercato,
diviene uno dei principali parametri di riconoscimento del valore dei gruppi folclorici anche
tra i medesimi agenti popolari e tra le frazioni popolari del pubblico delle manifestazioni
folcloriche. In questo processo i media elettronici, e in primo luogo la televisione, in Brasile
controllata, fino a tempi recenti, da una serie di reti commerciali private, hanno un ruolo

207
essenziale nella diffusione delle forme spettacolari della cultura di massa, organizzata e
vincolata ai gusti dei ceti medi e borghesi, ovvero allinsieme dei consumatori dotati, nel
loro complesso, del pi vasto potere acquisitivo370.
Questa collusione tra gusti dominanti e dominati produce un effetto che, in una sorta di
feedback positivo, contribuisce ad una ulteriore deriva eteronoma: i costi per montare un
gruppo folclorico in grado di competere, in termini estetici (rispetto alla ricchezza delle
decorazioni di piume e pailette, al lusso degli abiti e dei tessuti, dei velluti, al numero dei
componenti e delle maschere ecc) nei concorsi e nelle gerarchie stabilite dalle istituzioni e
dagli sponsor della cultura popolare, crescono sensibilmente, rispetto a quelli pi contenuti
richiesti dallorganizzazione di una brincadeira popolare come avveniva prima
dellingresso nel campo delle istituzioni e dei gruppi organizzati da agenti della classe
media. A fronte di questa situazione, i leader dei gruppi popolari, posizionati nella frazione
dominata dello spazio sociale, per accedere direttamente o indirettamente (per mezzo delle
autorizzazioni e delle legittimazioni a cui corrispondono dei possibili compensi economici)
ai finanziamenti di cui hanno bisogno, sono indotti a stabilire dei legami clientelari di
dipendenza o comunque delle forme di mediazione e di scambio con gli agenti dominanti
del campo politico, burocratico ed economico, adeguandosi alle richieste provenienti da
questi settori, ed entrando nel mercato come produttori culturali, sebbene in modo diverso,
pi passivo, rispetto ai gruppi dotati di maggiori e pi efficaci competenze manageriali.
Questa sorta di timidezza, oltre che dalla carenza di queste competenze, dipende da un
habitus di classe plasmato, come ricorda Bourdieu, dalla scelta del necessario (Bourdieu
1979a: cap. 7) e da un realismo che spinge i ceti popolari verso le scelte meno arrischiate,
che porta ad esempio ad escludere dallattivit culturale lazione o la critica politica pi
aperta e spregiudicata, soprattutto quando sprovvista di obiettivi immediati (id.: 388).
Azevedo Neto, nel suo lavoro sul bumba-meu-boi, trattando le nuove tendenze del
bumba-meu-boi nel Maranho (Azevedo Neto 1983: 96-104), descrive molto bene questa
situazione:

Limmensa curiosit che circonda, attualmente, il folclore; la moda in cui si trasformata


la cultura popolare, fa convergere, sul boi, un flusso di attenzioni che, se per un lato, lo

370
Non abbiamo la possibilit qui di approfondire questo importante aspetto. Basti qui ricordare come in
varie fasi della storia recente del Brasile, si sia realizzata una convergenza di interessi tra la classe
imprenditoriale dei mezzi di comunicazione e i governi nazionali di stampo autoritario o neoliberale, entrambi
interessati ad unire il paese sia da un punto di vista ideologico e culturale, sia da un punto di vista economico
strutturale, in un unico mercato di consumo integrato al sistema del capitalismo internazionale. Per un
panorama storico sociale della televisione in Brasile vedi ad es. Hamburger 1998; per unanalisi della struttura
di potere nei mass media in Brasile vedi Lima V. 2006. Per unanalisi pi generale dellevoluzione
dellindustria culturale in Brasile vedi Ortiz 1988.
208
eleva socialmente, per un altro lato lo obbliga ad attenzioni che non avrebbe se fatto,
appena, nei suoi siti naturali.
Inviti ed inviti sono formulati per presentarsi nelle case di altre classi sociali. Ci genera,
tra i brincantes e i proprietari, preoccupazioni e comportamenti fino ad ora inediti. E il boi
che festa libera, il boi che divertimento spontaneo, inizia a danzare ben vestito ed
educato come se stesse nella sala da visita di una casa estranea. La festa, pertanto, non si
realizza. Ci che ha luogo una rappresentazione. (Azevedo Neto 1983: 96-97)

Le nuove tendenze della cultura popolare nel Maranho (cenni storici)


Le nuove tendenze di cui parla Azevedo Neto si sono venute affermando, dapprima in
forma pi graduale, a partire dal governo del Maranho di Jos Sarney (1966-1970), quando
il bumba-meu-boi e la cultura popolare sono state progressivamente riscattate al livello
simbolico, iniziando a funzionare come emblemi dellidentit maranhense. Il progetto
politico Maranho Novo, proposto da Jos Sarney nella campagna elettorale per il
governo del Maranho nel 1965, inaugura nel Maranho una politica di modernizzazione e
di sviluppo economico basata su ingenti investimenti nelle infrastrutture dello Stato: porti,
ponti, strade, centrali elettriche371, alla quale si affianca la valorizzazione della cultura
popolare maranhense, secondo una forma di modernismo politico che interpreta tradizione e
modernizzazione in termini non esclusivi ma complementari. Durante il governo Jos
Sarney, la cultura popolare inizia ad essere usata per intrattenere le comitive di visitatori
illustri di passaggio in So Lus. Zelinda Lima narra in pi deposizioni e interviste il primo
di questi eventi, verificatosi secondo lei attorno al 1967, quando dirigeva il Dipartimento di
Turismo di Stato372. In quanto membro della commissione incaricata dellorganizzazione
dellaccoglienza di un gruppo di letterati e giornalisti di Rio de Janeiro, tra i quali figurava
Odylo Costa Filho373, Zelinda Lima avrebbe suggerito a Jos Sarney di far esibire un
bumba-meu-boi nel Palazzo sede del governo (il famoso Palcio dos Lees). La proposta fu
ben accolta dal governatore. Alla festa di ricevimento, oltre ad alcuni gruppi di bumba-meu-
boi e di tambor de crioula, fu invitato Jorge Itaci de Oliveira, babalorix di un noto terreiro
di tambor de mina di So Lus, il quale, con le sue danantes374, apr i festeggiamenti:

371
Informazioni citate nel lemma Jos Sarney del Dicionrio Histrico Biogrfico Brasileiro (DHBB) a
cura della Fondazione Getulio Vargas (FGV-CPDOC, Dicionrio Histrico-Biogrfico Brasileiro Ps-1930,
sito internet).
372
Cfr. Zelinda Lima in Anais do 10 Congresso Brasileiro de Folclore (CMF-CNF, 2004: 111). Durante il
congresso, realizzato in So Lus nel 2002, come osserva Albernaz, la versione di Zelinda Lima sullorigine
dellaccettazione del bumba-meu-boi nel Maranho stata consacrata pubblicamente (cfr. Albernaz 2004: 46);
vedi anche Zelinda Lima in Carvalho M. 2006, pp. 264-265; Zelinda Lima in Albernaz 2004, p. 45; v. anche
Lima Z. 2003, p. 2.
373
Odylo Costa filho (So Lus 1914 - Rio de Janeiro 1979), giornalista e saggista ludovicense, stato
membro della Academia Brasileira de Letras e della Academia Maranhense de Letras (cfr. AMARTE 2006,
CD multimediale, cap. dedicato alla letteratura a cura di Jomar Moraes, 8.1).
374
Adepta di culti afrobrasiliani in grado di entrare in trance durante le danze dei riti di possessione.
209
Si aprirono le porte del palazzo e in grande stile si esib Jorge Babala e le sue
danantes, con le loro vesti sontuose e i loro rituali, seguiti dal Bumba-meu-boi da
Madre Deus e di Joo Cncio/Apolnio Melnio, allepoca soci. Fu cos, al suono delle
preghiere del pai-de-santo e delle matracas del Boi, nellesibizione delle sue penne e
perline, che si realizz lascesa del folclore maranhense... E in breve tutta lelite ader,
diligentemente, ai gusti del governatore. Liberato lingresso del popolo al palazzo, tutti
coloro che prima non sopportavano quelle manifestazioni volgari, iniziarono ad
apprezzarle, anche perch, ora, partecipavano delle feste ufficiali, rappresentanti legittimi
della cultura popolare []. (Lima Z. 2003: 2)

Il racconto di Zelinda Lima assume la forma e i toni di una sorta di mito di origine della
consacrazione della cultura popolare nel Maranho. Al di l del rigore storico della sua
ricostruzione dei fatti375, proprio in quanto mito condiviso, levento narrato viene a
costituire una specie di rito di passaggio che segnala un prima e un poi. La figura di Jorge
Babala in quanto officiante dellalleanza modernista tra sviluppo economico e tradizione
che si realizza durante il governo Jos Sarney, emerge con evidenza in unaltro evento
emblematico citato dallantropologo Sergio Ferretti. Nel 1970 alcuni sommozzatori
impegnati nella costruzione del Porto di Itaqui morirono durante le immersioni nei fondali
del porto. Numerosi pai-de-santo, guidati da Jorge Babala, divulgarono la notizia che il
Porto di Itaqui era localizzato in unarea di encantaria, sito di residenza della Principessa
Ina, figlia del re Dom Sebastio, entit spirituali del tambor de mina maranhense, e che la

375
Nei racconti di Zelinda Lima si percepisce unenfasi celebrativa che non corrisponde del tutto alla realt
storica. Suo marito Carlos de Lima cita la partecipazione di gruppi del bumba-meu-boi gi nel 1923, nelle
manifestazioni per il centenario dellindipendenza del Maranho (Lima C. 1968: 4). Jos Costa de Jesus,
conosciuto come Z Paul (1937-), brincante di Bumba-meu-boi del sito della Maioba, in unintervista
pubblicata nella collezione Memria de Velhos, racconta che il presidente del Brasile Joo Goulart, durante il
suo mandato (1961-1964), visit So Lus. In quelloccasione il Boi da Maioba si sarebbe presentato nel
Palazzo dei Leoni (Jos Costa de Jesus in Carvalho 1999: 170). Secondo testimonianze raccolte da Abmalena
Santos Sanches, durante i primi anni 60, era pratica comune del Governatore Newton de Barros Belo (1961-
1966) e del Sindaco di So Lus, Costa Rodrigues, invitare le brincadeiras del Bumba-meu-boi a presentarsi
nelle sedi di governo per omaggiare visitanti illustri (Sanches 2004: 16). Secondo Barros, la valorizzazione
della cultura popolare maranhense sarebbe iniziata durante gli anni 30-40 a traino delle politiche populiste
dello Estado Novo di Vargas. Questa tendenza sarebbe stata, per cos dire, ibernata nel periodo 1945-1965
dalloligarchia vitorinista che smont la macchina amministrativa statale dove operavano molti degli
intellettuali modernisti maranhensi (cfr. Barros 2007: 30-31). La valorizzazione della cultura popolare ha
avuto in Brasile una reale accelerazione, a seguito della rivoluzione culturale innescata dalla Semana de Arte
Moderna del 1922 di So Paulo e dalla successiva diffusione tra gli intelletuali delle concezioni moderniste (v.
4.2.5; 4.2.6). Negli anni 30, larticolarsi del movimento modernista con il nascente movimento folclorico
viene a determinare le premesse di unalleanza tra folcloristi e letterati che negli anni seguenti si concretizzer
nella creazione della CNFL (1947) e della CDFB (1958). Nel Maranho nel 1948 creata la SMFL vincolata
alla CNFL. Nelle commemorazioni dei 350 anni dalla fondazione francese di So Lus del 1962 gi erano
consolidate relazioni di amicizia tra Jos Sarney, il presidente della SMFL Domingo Vieira Filho, ed alcuni
gruppi del Bumba-meu-boi. Durante le celebrazioni la SMFL organizz un festival folclorico con lintenzione
di presentare un quadro autentico e grandioso delle manifestazioni di folclore ancora vive nei suburbi del
popolo maranhense (Jornal Pequeno del 22 agosto 1962, cit. in Barros 2007: 72). Al festival parteciparono
gruppi di tambor de mina, tambor de crioula, bumba-meu-boi, dana do lel, dana do coco, divino esprito
santo (Barros 2007: 71-73); in questa occasione, lallora deputato Jos Sarney, secondo una comunicazione di
Newton Martins Corra, dono di un bumba-meu-boi di So Lus, a Carlos de Lima, indic a Domingo Vieira
Filho la brincadeira del medesimo Newton, affinch fosse inclusa tra i gruppi selezionati per il festival (cfr.
Lima C. 1968: 17).
210
principessa era irritata a causa dei lavori che disturbavano la sua dimora sottomarina. Per
calmare lira della principessa, causa degli incidenti, fu organizzata sulla spiaggia del
Boqueiro, nei pressi del porto, una grande festa, riunendo i rappresentanti di molti terreiros
del tambor de mina di So Lus. Levento ebbe grande risonanza nei media e appoggio delle
autorit locali. In seguito, secondo Ferretti, gli incidenti cessarono (cfr. Ferretti S. 2004:
215-216). In questo rito lalleanza tra modernizzazione e tradizione consacrata
simbolicamente dal patto sancito, con la mediazione dei pai-de-santo della Ilha di So Lus,
tra le autorit politiche maranhensi e le entit spirituali residenti nel Maranho.
La nuova alleanza tra potere politico e cultura popolare affiora in questo periodo in
numerose toadas di cantadores del bumba-meu-boi. Ne citiamo alcune riportate in un
libretto pubblicato nel 1968 dallo scrittore Carlos de Lima, marito di Zelinda Lima:

Deus conserve Z Sarney


no palcio dos leo
que tire seu tempo em paz,
livre das pressiguio
Jesus est l no cu,
na terra Senhor So Joo.
(toada di Laurentino, cit. in Lima C. 1968: 7)376

* * *

Salve nosso Maranho Novo,


nossa bela capital,
O Governador Sarney,
e o senhor Prefeito atual [di Axix],
salve toda as autoridades,
vereadores municipal,
senadores e deputados,
todas as classes legal,
salve as foras armada,
O nosso Presidente-general
salve nossa brincadeira
nesta palanque [palco] oficial.
(toada di Milton Pereira, Boi de Axix cit. in Lima C. 1968: 16-17)377

Citiamo unaltra toada, che risale al periodo seguente la fine del regime militare.

A morte de Tancredo Neves


em So Paulo foi um horror
passou na televiso

376
Dio conservi Z Sarney / nel palazzo dei leoni / che passi il suo tempo in pace / libero da
persecuzioni / Ges sta l in cielo / nella terra il Signore So Joo.
377
Salve nostro Maranho Nuovo / nostra bella capitale / Il Governatore Sarney / e lattuale
signor Sindaco [di Axix] / salve a tutte le autorit / consiglieri comunali / senatori e deputati /
a tutte le giuste classi / salve alle forze armate / Al nostro Presidente-generale / salve nostra
brincadeira / in questo palco ufficiale
211
e todo povo chorou
Z Sarney vai fazer
aquilo que o homem deixou.
(toada di Mundoca del Bumba-meu-boi Turma de So Joo Batista, cit. in Carvalho M.
1995, p. 211)378

La toada fa riferimento allimprovvisa morte di Tancredo Neves, avvenuta poco dopo la


sua elezione a Presidente della Repubblica, nel 1985. Nello stesso anno la presidenza
assunta dal vicepresidente Jos Sarney che manterr lincarico fino al 1990. Nel primo anno
di presidenza, Jos Sarney istituisce il Ministero della Cultura, scorporandolo dal Ministero
dellEducazione (Decreto n. 91.144 del 15 marzo 1985). Lanno seguente approvata la
cos detta Legge Sarney (Legge Federale n. 7.505 del 2 luglio 1986), prima legge brasiliana
di incentivo fiscale alla cultura. La Legge Sarney consente al contribuente di dedurre dalle
tasse fino al 10% del loro valore devolvendolo in donazioni (100% del valore complessivo
della donazione), patrocini (80% del valore complessivo del patrocinio) e investimenti (50%
del valore complessivo dellinvestimento) a favore di persone giuridiche di natura culturale
(cfr. L. 7.505, art. 1). Con la Legge Sarney il finanziamento della cultura e le scelte di
politica culturale sono delegate in misura rilevante ai privati e agli interessi del mercato.
Questa tendenza si accentua durante gli anni 90. Nel 1991, durante il governo Fernando
Collor, approvata una nuova e pi articolata legge di incentivo fiscale alla cultura, la cos
detta Legge Rouanet (L. 8.313 del 23 dicembre 1991), istituendo il Programa Nacional de
Apoio a Cultura (PRONAC). A partire da queste ultime due leggi le associazioni e i gruppi
informali di natura culturale sono indotti a trasformarsi in soggetti giuridici ed imprese
culturali.
Nel Maranho lordinamento burocratico dei gruppi folclorici subisce una forte
accelerazione durante il governo della figlia di Jos Sarney, Roseana Sarney (1995-2002),
quando stabilito un sistema di cache in denaro, pagati ai gruppi per ogni presentazione
contrattata dalla SECMA. Lerogazione dei cache finanziato sia attraverso il ricorso a
fondi pubblici sia tramite la stipula, da parte della SECMA, di convegni di patrocinio con
imprese private. Come dichiara apertamente il resoconto delle attivit 1996 della SECMA,
il nuovo contesto legislativo istituito prima dalla Legge Sarney e poi dalla Legge Rouanet a
consentire listituzione di questo sistema:

Non possiamo mancare di segnalare il ruolo esercitato dalla SECMA nellarea del
progetto MECENATO (Legge di incentivo alla cultura), la quale, operando come anello
tra associazioni civili del mezzo artistico-culturale e impresariato, ha permesso di ampliare

378
La morte di Tancredo Neves / in So Paulo stata un orrore / la notizia pass alla
televisione / e tutto il popolo pianse / Z Sarney far ci che quelluomo ha lasciato.
212
le azioni nellarea della cultura, cos da rendere possibile la promozione di eventi come il
Festival della canzone Popolare del Maranho e lAppoggio alla cultura popolare del
Maranho []. (SECMA in Cardoso 2008: pp. 87).

Il governo Roseana Sarney, a partire dal 1996, assume la funzione di agente canalizzatore
dei patrocini privati, stabilendo da prima convegni con la TELEBRAS379, lEMBRATUR380
e la GUARAN JESUS381 (Cardoso 2008: 88), e in seguito con la ALUMAR, VALE DO
RIO DOCE e la TELEMAR382 (id.: 103).
Per consentire il pagamento dei cache, a partire dal 1995 realizzato un censo dei gruppi
folclorici ed avviato linventario in un registro ufficiale dei gruppi dotati di persona
giuridica.
In un intervista concessa da Humberto de Maracan a Letcia Cardoso, il cantador e
responsabile del boi de Maracan commenta cos listituzione del cache:

Prima di questo [del governo Roseana Sarney] non mi ricordo di cache. Prima ognuno
doveva arrangiarsi per s, non vi era un appoggio diretto per tutti i gruppi del Governo.
prima di Roseana [] dona Zelinda [Lima] dava un appoggio finanziario per aiutare in
qualche cosa [] (Humberto de Maracan in Cardoso 2008: 106).

A partire da questa situazione anche i donos e i brincantes delle associazioni folcloriche


popolari, trasformate in piccole imprese, apprendono che dal brincar boi o dal danar
tambor de crioula, si pu ricavare dei guadagni, i quali anche quando piccoli, um trocado
[degli spiccioli], um agrado [una gratificazione] concesso da un dono ai suoi dipendenti,
come si usa dire nel gergo dei brincantes, risultano importanti per categorie di persone
spesso impiegate in professioni precarie e sottopagate383, giovani marginali e anziani
pensionati. Azevedo Neto, uno dei pochi folcloristi maranhensi ad elaborare unanalisi

379
Telecomunicaes Brasileiras, sistema di operatori telefonici privatizzato nel 1998 (cfr. TELEBRS,
sito internet).
380
La EMBRATUR, acronimo di Empresa Brasileira de Turismo, creata, con status di impresa statale, nel
1966, allo scopo di disciplinare e coordinare le attivit turistiche nel paese (Decreto Legge n. 55 del 18
novembre 1966). Nel 1991 diviene una entit di diritto pubblico, denominata Instituto Brasileiro de Turismo
(Legge n. 8.181 del 28 Marzo 1991). Nel 2003 dopo la creazione del Ministero del Turismo la EMBRATUR
vincolata a questo Ministero, assumendo la responsabilit delle politiche di promozione internazionale dei
destini turistici brasiliani (cfr. Ministero del Turismo, EMBRATUR, sito internet; v. anche Alfonso 2006).
381
Impresa produttrice dellomonima bibita maranhense.
382
Impresa di telefonia mobile creata nel 1998 a partire dallo smembramento della Telebrs.
383
Nel Nord-Est del Brasile, nel 1998 il 20% della popolazione salariata guadagnava meno di un salario
minimo. Nel Maranho nello stesso anno il grado di copertura del salario minimo (cio la percentuale dei
lavoratori con salario superiore a un salario minimo) non raggiungeva il 70% (69,4%), essendo la pi bassa del
Brasile (fonte dei dati PNAD 1998, cit. in Ministrio da Fazenda 2000). Nel periodo aprile 2006 - marzo 2007
il valore del salario minimo stabilito dal governo federale ammontava a 350 R$, corrispondente a circa 125. Il
valore del salario minimo necessario a soddisfare le esigenze basiche di un lavoratore e della sua famiglia,
calcolato dal DIEESE (Departamento Intersindical de Estatstica e Estudos Socioeconmicos), ammontava
nello stesso periodo a circa 1525 R$ (cfr. DIEESE, Salrio Mnimo Necessrio, sito internet).
213
critica e puntuale di questa situazione, cos descrive, nel caso del bumba-meu-boi, le fasi di
questo processo di commercializzazione:

La quantit di inviti, il livello sociale dei loro promotori e il valore dei cache fa in modo
che lorganizzatore [di un Bumba-meu-boi] si disponga ad investire personalmente, al
posto del brincante, quando questi non abbia le condizioni per farlo, cosa
comunissima.[] Tutto ci si manifesta nei seguenti fattori:
1 egli viene ad essere il proprietario di gran parte, e a volte di tutto, il guardaroba del
gruppo;
2 lorganizzatore, colui che sta investendo diviene anche il proprietario degli strumenti e
del couro del boi.
3 questa persona diviene, infine, il reale proprietario della brincadeira, abbia il nome di
direttore, presidente, amo [].
cos, pertanto, che un Bumba-meu-boi lascia di appartenere ad un bairro o ad una rua
per diventare di propriet di una persona. [].
Si realizza allora la commercializzazione [della brincadeira]. Questa a sua volta genera la
concorrenza che determina:
1 tentativi di migliorare laspetto visuale[] per soddisfare i probabili clienti.
2 dispute [] per i migliori cantadores, palhaos, miolos, ecc.
Queste attitudini forzano un aumento dellinvestimento iniziale e creano dei costi
addizionali: il costo della manutenzione dei brincantes.
Fare un boi diviene pertanto [] un investimento altissimo. (Azevedo Neto 1983: 100-
101)

Nonostante questa situazioni, molti dei gruppi popolari continuano a mantenere dei
legami molto forti con il territorio di residenza della brincadeira. I pi limitati margini di
autonomia dei gruppi subalterni dipendono allora anche dai vincoli e dalle aspettative
imposte dalle comunit dove si inseriscono, che spesso assumono atteggiamenti critici
rispetto ad innovazioni che non riconoscono come proprie, cio come parte di una tradizione
locale e popolare relativamente consolidata, interpretate come un rifiuto o un
disconoscimento, da parte dei membri di una brincadeira o dei suoi leader, della propria
origine o del proprio radicamento in un territorio.
I gruppi subalterni che entrano nel mercato del folclore (mercato ad un tempo economico
e simbolico) si caratterizzano quindi per una condizione complessa e contraddittoria: lethos
distintivo, le disposizioni innovatrici dellimprenditore pronto a cogliere le occasioni di
distinzione che il mercato concede, convivono con il gusto per il necessario, con una
tendenza ad evitare i comportamenti pi appariscenti e a preferire le condotte modeste. Al
medesimo tempo, i vincoli e gli interessi individualistici stimolati dal mercato si
contrappongono alle pressioni e ai vincoli culturali, sociali e di reciprocit economica che
legano i gruppi subalterni ai quartieri dove si radicano o alle comunit dei propri sostenitori,
formate in primis dallinsieme delle famiglie, pi o meno allargate a cui appartengono i
brincantes del gruppo.

214
Marcelino Azevedo e il boi di Guimares
Citiamo di seguito un intervista al dono di una brincadeira di Bumba-meu-boi di
Guimares, Marcelino Azevedo, che raccontando la storia della sua esperienza con il
Bumba-meu-boi illustra molto bene la transizione avvenuta nel brincar boi tra la fine degli
anni 70 e la fine degli anni 90. Marcelino nasce il 6 Aprile 1940 in Damsio, comunit
quilombola384 della regione di Guimares. Allet di 12 anni inizia a brincar boi
accompagnando il padre e il nonno385.

MA [Marcelino Azevedo]: Anticamente per fare un boi si sapeva che un tale, una persona,
della mia famiglia, di unaltra si era ammalato. In quel tempo vi era molto carenza di
salute, di medici, di queste cose, la gente si ammalava e a volte la persona aveva una fede
in So Joo, So Benedito e in altri santi [] e faceva un voto [promessa]: ah se guarir,
dar lavorer per fare un boi da dare a So Joo, nel giorno di So Joo. Cos nel caso
tornasse in salute si ricordava di quel voto. Allora andava lavorando due, tre anni []
risparmiando soldi, risparmiando, allevando un porco, un boi, come fosse possibile, per
avere la condizione, giunta lepoca, di fare un bumba-meu-boi, che sapeva comportare un
gruppo numeroso. [] Pertanto, invitava il personale, fissava le prove nellanno stabilito
[] commissionava di fabbricare il boi, pagava tutto prontamente, lo faceva solo quando
aveva la condizione di poterlo fare, non era lo stesso giorno, lo stesso anno [della
promessa] che lo faceva, prima si preparava per farlo, era cos. []. La notizia [del
formarsi] di quella brincadeira andava diffondendosi, gi potevano esserci altre persone
che potevano chiamare nel loro paese, nella loro citt la brincadeira a brincar per loro.
Ma avevano tempo di fare la commedia [comdia]; a volte, molte volte, quando arrivava il
giorno di So Joo, la sera che precede il So Joo [vspera de So Joo], la commedia
gi era nella testa delle persone: ragazzi c una commedia molto buona nel tal boi che sta
facendo un tale pagando una promessa [] e tutti venivano a vedere la brincadeira tutta la
notte []. Si facevano tre commedie per notte [] il dono stabiliva un prezzo
compatibile per quelle persone poterlo pagare. Molte volte si metteva il boi in un recinto
[circo]. Si recintava di paglia quel locale e si presentava il boi in quel posto e nella porta si
esigeva lingresso, come nellentrata di una festa. [Il dono] metteva in scena [botava] il
boi e [] richiedeva l quella tassa, le persone pagavano e lo aiutavano a pagare la
brincadeira. [] Dopo aver pagato quella promessa per So Joo [il dono] si sentiva
esaurito [da un punto di vista finanziario], per questa ragione procurava dei contratti per il
boi, il boi aveva contratto. A volte aveva da organizzare 10, 15 contratti, oltre di questi gi
poteva raccogliere quel denaro per la mattanza del boi [] per fare quel cocktail finale.
Allora la gente, tutti rimanevano soddisfatti [ficava gostando]: brincai boi con il tale e mi
piaciuto perch termin il boi, perch e molto parlato colui che fa un boi e non
termina, non fa la mattanza per dare da mangiare al personale, quella gratificazione, quella
festa danzante dove la gente non paga, i brincanti che brincano non pagano, questa una
cosa che ancora sta nella testa di ogni persona di qui. (Marcelino Azevedo, 28 dicembre
2007, p. 1)

384
Il termine quilombo, o comunit quilombola, usato dai militanti del movimento negro brasiliano per
identificare le comunit che rivendicano le proprie origini africane. Vedi anche nota 296.
385
Tutte le informazioni biografiche relative a Marcelino Azevedo, che compaiono in questa sezione, sono
state raccolte dallintervista concessa dallo stesso Marcelino Azevedo allautore e a Clicia Abreu il 28
dicembre 2007.
215
Marcelino, alla fine degli anni 60, prende parte al bumba-meu-boi della Comunit
Ecclesiale di Base (CEB)386 del povoado di Damsio, comunit organizzata tra il 1969 e il
1971 da un padre missionario di origine canadese, padre Vito (Victor Asselin)387. La
comunit, inizialmente, aveva individuato tre questioni: il miglioramento dellistruzione,
delle case e delle coltivazioni.

Marcelino: Il padre ci animava [] il servizio andava comparendo e la gente iniziava a


provar piacere nel fare le cose. [] Cos sviluppando questo lavoro finimmo il primo
congiunto di dieci case e quando inaugurammo queste dieci case lui [Padre Vito] ci chiese
di scegliere un santo per festeggiare e per rallegrare il personale che gi aveva molto
lavorato []. Allora noi scegliemmo So Joo []. Lui si responsabilizz per comprare il
materiale in So Lus, porto con se uno di noi per comprare con lui ci che non sapeva
comprare, compr il tessuto [], convoc le suore per venire a fare gli indumenti della
brincadeira. [] Cos facemmo questo primo boi, il primo anno fu il 1971. (id., p. 3-4)

Nel 1972 Victor Asselin trasferito a So Lus e in quellanno riesce a contrattare il boi
di Damsio per esibirsi in So Lus. Il boi contrattato dalla tv Difusora per esibirsi in un
Hotel del nuovo bairro di So Francisco. La brincadeira entra in contatto con i gruppi di
Zabumba di So Lus, molti dei cui leader sono originari di Guimares. Lanno seguente
Padre Vito invita la brincadeira a figliarsi allAssociao dos grupos folclricos
maranhenses, diretta allepoca da Joo Cncio del boi di Pindar.
Nel 1977, per consentire ai figli di avere uneducazione scolastica migliore Marcelino si
trasferisce a Guimares e porta con se il Bumba-meu-boi di cui diventato nel frattempo
responsabile. Qui fonda il Bumba-meu-boi di Guimares, sotaque di Zabumba. In seguito,
durante il governo Roseana Sarney, nel 1997, su richiesta degli organi di Stato della cultura
registra lAssociazione Culturale e Folclorica Vimarense388, che oggi comprende un gruppo
di bumba-meu-boi e un gruppo di tambor de crioula.

386
Le Comunit Ecclesiali di Base sono organizzazioni territoriali legate principalmente alla chiesa
cattolica che, a partire dal Concilio Vaticano II (1962-1965), si sono diffuse in America Latina. A partire dalla
lettura della Bibbia, cercano di combinare un giudizio sulla realt della vita quotidiana formulato sulla base dei
principi della fede, con unazione trasformatrice organizzata al livello territoriale di base (comunit rurali o di
quartiere).
387
Sacerdote cattolico e avvocato, per molti anni stato impegnato nellattivit ecclesiastica di base tra i
lavoratori rurali del Maranho. Nel 1975 tra i fondatori in Brasile della Comisso Pastoral da Terra (CPT),
un organo della Conferncia Nacional dos Bispos [vescovi] do Brasil (CNBB), vincolata alla Commissione
Episcopale per il Servizio della Carit, della Giustizia e della Pace. Nel 1982 pubblica: Grilagem. Corrupo e
violncia em terras do Carajs (Asselin 1982), dettagliato resoconto delle pratiche di appropriazione illegale
della terra in una regione dellinterno del Maranho. Recentemente, stato coordinatore del Conselho
Estadual de Segurana Cidad creato durante il governo di Stato di Jackson Lago, occupandosi del problema
della criminalit giovanile e del controllo della violenza nei quartieri periferici dellarea metropolitana di So
Lus, in un ottica di prevenzione e di collaborazione partecipativa tra organi ufficiali dello stato e societ civile
(cfr. Asselin 2010).
388
Vimarense, della regione di Guimares.
216
MA: Siamo stati chiamati in So Lus dal Governo, per avere tutti quanti, tutte le
brincadeiras, unassociazione, per essere una piccola impresa []. Era nel Governo di
Roseana, Roseana Sarney. Abbiamo dovuto registrare le brincadeire, passare dal notaio,
dal notaio per la Receita Federal, per il Ministrio da Cultura []. Ci sollecitarono
perch in questo caso, io credo per causa dei soldi []. Pertanto, dopo che abbiamo
avuto questassociazione denominata con queste caratteristiche, abbiamo incominciato
a fare molte pi trasferte, abbiamo avuto pi appoggi e divulgazione. Abbiamo avuto pi
di tutte queste cose, perch siamo diventati una piccola impresa.
CA [Clicia Abreu Gomes]: Adesso una persona giuridica, prima era a suo nome che il
pagamento veniva fatto. Quando era a suo nome [] il gruppo riceveva meno soldi, aveva
meno costi?
MA: I costi erano minori.
CA: [] Quando si passa a diventare impresa i costi aumentano. [] Perch aumentano?
[]
MA: [] Per esempio, dobbiamo pagare tutti gli anni la Recita Federal. Non so se stato
bene o male, ma fino ad ora non credo che il fatto di diventare associazione abbia
pregiudicato la brincadeira.
CA: Ma sent la necessit di avere una una uniformazione dei vestimenti, di avere un
altro tipo di cura, di avere maggior riguardo con la brincadeira perch ora era un impresa,
o no?
MA: Si. Questa cosa miglior considerevolmente. []. Labbigliamento, abbiamo
comprato vestiti migliori. Perch anche per noi, partire da qui per il Maranho con i vestiti
che indossiamo abitualmente difficile. A maggior ragione, abbiamo dovuto comprare
vestiti migliori per il personale, decorarli [rajar] meglio. [] Nessuno invitato a una
festa per andarci mal vestito.
CA: E qui, perch poteva, essendo che era comunque una festa?
MA: No, perch si brincava solo qui in casa, e non c molta, non c molto lusso, ma
per andare fuori, il personale, a servizio di un maggiorente [na mordomia] gi [] Il
boi spende con il boi. Oggi ci presentiamo con tre boi. [] e un boi di questi costa 3000
Reais. [] Allinizio il boi non era ricamato [bordado], non vi era tutto questo lusso.
Quando io cominciai a brincar boi, il boi veniva addirittura bagnato [] per causa di quei
fuochi [dartificio], quei fuochi che si compravano [que nego comprava][]. La gente
veniva dallinterno a brincar boi qui in Guimares e gi sapeva che veniva a lottare con i
fuochi tutta la notte, cos bagnavano il boi [] perch non prendesse fuoco. Questo tempo
gi passato. Oggi, per far si che le persone non facciano disordine nel couro di un boi, il
vaqueiro gi raccomandato dal dono del boi per non lasciare la gente passare la mano su
di esso cercando di afferrarlo. Vedi? tutto un lusso. Non lasciamo la gente avvicinare la
mano, ognuno di questi vestiari un danaro dannato.
CA: A lei piace questo lusso? []
MA: Si, a me piace, perch io io una brincadeira che amo moltissimo, e non posso
vedere nessuno [] nessuno pu mettere disordine perch io divento, divento bruto
[brabo], non pu scombussolare niente perch questo qui molto denaro che
spendiamo per queste cose. Sapete, la gente fa una cosa con tutto il piacere per mostrarla
al popolo, non vero? Arriva uno allora h e viene solo per fare confusione. Questo non
va!
CA: Prima poteva, quando non vi era questo lusso, le persone si potevano approssimare di
pi?
MA: Si avvicinavano di pi, si immischiavano di pi
CA: Importunavano di pi
MA: Importunavano di pi, facevano pi cose. Ma che le cose sono andate cambiando,
cambiando, cambiando e oggi stiamo in questa situazione. (id., pp. 6-8)

Marcelino, di professione falegname, ora in pensione, si dedica oggi interamente, con il


sostegno di alcuni dei suoi figli alla gestione e allo sviluppo della brincadeira.

217
Nella traiettoria di Marcelino e del Bumba-meu-boi di Guimares, possiamo vedere
concretamente come il consumo festivo spreco rituale, [] antitesi momentanea,
drammatizzata, carnevalesca duna realt dura e persistente, come sintetizzava Lanternari
in un articolo nel 1979 (Lanternari 1979: 68), sorta di antidoto o di vaccinazione magica,
forma utopica di riscatto simbolico-rituale da tale precariet e dal senso di dipendenza,
implicito in essa, da potenze superiori dominatrici [], momento sintetico di esorcizzazione
della negativit (id.) in cui il senso della partecipazione ad una condizione comune
ritualmente figurata si trasformi in qualcosa di intimamente diverso: un investimento,
dove linteresse economico, di per s sempre esistito, finisce per prevalere sul rituale
collettivo. Pi in generale, se tra i gruppi folclorici subalterni, in quanto compatibile con gli
interessi economici del mercato e gli interessi simbolici delle istituzioni, si conserva
lespressione di una fastosit distintiva lostentazione personale di un patrocinatore, di un
mecenate, di un leader organizzatore o la celebrazione di un gruppo o di una identit
collettiva , risultano emarginate le espressioni delle forme tattiche di resistenza popolari,
lespressione del rapporto critico e dialettico tra il subalterno e il dominante, tra luomo e la
natura, tra luomo e la divinit, o ancora tra il presente e lutopico, tra la povert e
labbondanza, la malattia e la salute, tra lordine e il disordine. Vediamo come Azevedo
Neto descrive nel caso del bumba-meu-boi del Maranho questa trasformazione:

Lidea di un gioco [brinquedo] fatto da una collettivit affinch questa medesima


collettivit si diverta, nello stesso tempo in cui critica, attraverso di satire, la societ e i
suoi valori, sta scomparendo in un congiunto organizzato da determinate persone per
presentarsi in determinati luoghi, luoghi dove, a causa di una serie di ingiunzioni presenti
nel locale dove ci si esibisce, non prudente fare della critica. []
Il termine brincar resiste ancora, ma gi entra in competizione con lespressione fare
una presentazione. Lidea di festa [] da luogo allidea di spettacolo. (Azevedo Neto
1983: 99-100)

Si assiste in generale ad un processo di acculturazione e inclusione nelle forme


spettacolari delle classi dominanti e nella parallela emarginazione, svalorizzazione delle
espressioni pi autonome e critiche dei gruppi subalterni nella forma di un adattamento di
questi ultimi ad una posizione dominata nella forma di accettazione di un dominio. Come
osserva Bourdieu questa accettazione dipende, tra laltro, dal fatto che la stima di se stessi
dipende da quei marchi del valore sociale legittimi sanzionati dalle istituzioni e dalle
posizioni legittime normalmente monopolio della classe dominante, cos che la
riabilitazione della stima di se stessi passa inevitabilmente per una forma di sottomissione ai
valori dominanti (cfr. Bourdieu 1979a: 397, 404), ai marchi che certificano il successo

218
legittimo: la ricchezza dellabbigliamento, la compostezza e la gentilezza dei modi,
lintraprendenza individuale, il possesso di beni distintivi. Si assiste cos ad

una espropriazione alla seconda potenza, che si fa imporre la definizione dei beni degni di
essere posseduti. [] Allespropriazione financo dellintenzione di porsi dei fini propri, si
aggiunge una forma pi insidiosa di riconoscimento di questa espropriazione. (id.: 397)

La presa di distanza del dominato sul dominante che rientrerebbe in una sorta di arte di
vivere

una saggezza appresa alle prese con il bisogno, con la sofferenza, con le umiliazioni e
depositata in un linguaggio ereditato, denso financo nei suoi stereotipi, un senso del
giubilo e della festa, dellespressione di se stessi e della solidariet pratica con gli altri
[]; in breve tutto ci che nasce dalledonismo realistico (ma non rassegnato) e dal
materialismo scettico (ma non cinico), che costituiscono al tempo stesso una forma di
adattamento alle condizioni di esistenza ed una difesa contro queste stesse condizioni []
vivacit di un modo di parlare che, libero dalle censure e dai vincoli pesanti che gravano
sui modi di parlare quasi scritti, [] trova nel comune riferimento a condizioni,
esperienze e situazioni condivise, il principio delle sue elissi, delle sue abbreviazioni e
delle sue metafore; [] tutto quello [] in cui potrebbe trovarsi lunica vera radice di una
contro-cultura (id.: 403)

tutto ci, risulta il bersaglio delle censure che le istituzioni e il senso comune operano sui
dominati e delle autocensure che i dominati operano su se stessi.

La violenza nel Bumba-meu-boi e il suo addomesticamento


Vediamo, a sostegno di quanto detto, di fornire alcuni esempi relativi al Bumba-meu-boi
di So Lus. Zelinda Lima in una intervista concessa a Lady Selma Albernaz nel luglio
2002, illustra in modo emblematico la posizione ambivalente degli amministratori e dei
militanti del folclore in relazione alla cultura popolare, durante i primi anni 60.

In tutte le feste l nella Maioba389 vi erano accoltellamenti, sparatorie oggi credo che
debbano ancora accadere cose del genere, si comincia a bere non da parte dei
brincantes, ma di coloro che stanno assistendo vi era molta rivalit tra i gruppi di boi,
quando si incontravano, erano molte bastonate, finiva a coltellate, era unangoscia. Per
tanto stato necessario un lavoro di molti anni, per riuscire a disarmarli, con molta
pazienza, di molti discorsi nella loro testa, di gruppo in gruppo, tutte le volte che si
presentavano, andavamo l prima, si conversava, andavo io e mio marito di modo che
fu un lavoro molto lungo, di molti anni. Non una cosa che si cambia una mentalit,
ancora di pi se aggressiva, da un giorno allaltro, no? (Zelinda Lima in Albernaz 2004:
45-46)

Come osserva ster Marques, fino agli anni 40 del secolo passato, le famiglie borghesi di
So Lus avevano un vero terrore del Bumba-meu-boi, e chiamavano la polizia ogni volta
che la brincadeira passava sotto le loro case (cfr. Marques 1999: 68). Barros, analizzando le

389
Quartiere dei suburbi di So Lus.
219
ordinanze delle polizia e le pubblicazioni della stampa locale nel periodo 1937-1965, arriva
a concludere che nel periodo 1938-1952, durante il regime autoritario dello Estado Novo, fu
presente in So Lus una politica regolare che proibiva di brincar Bumba-meu-boi dentro i
confini della capitale maranhense. (Barros 2007: 119)390. La paura per il Bumba-meu-boi
delle classi benestanti di So Lus, se da un lato segnala i timori carichi di pregiudizi dei ceti
economicamente pi favoriti nei confronti della diversit dei ceti popolari, dallaltro ha un
fondamento storico pi concreto. Regina Prado nella sua dissertazione Magistrale in
Antropologia, frutto delle sue ricerche etnografiche sui Bumba-boi della baixada
occidentale maranhense, realizzate durante il 1972 nei municipi di Bequimo e Alcntara,
teorizza la presenza, nei Bumba-meu-boi da lei studiati, di due forme di violenza: intra-
classe, che si esercita tra gruppi o fazioni rivali del Bumba-meu-boi, e inter-classe rivolta
contro le classi dominanti (Prado 1977: 144-156). Entrambe si realizzano verbalmente, al
livello simbolico. Nel primo caso attraverso le cos dette toadas di pique [picca,
frecciata, motto pungente], dove il cantador di una brincadeira dileggia e deride una
brincadeira rivale (violenza intra-classe), nel secondo, attraverso le critiche al potere
costituito incluse sia nelle toadas, sia nelle comdias o palhaadas, dove la violenza inter-
classe, dovendosi confrontare con un dominio e con le sue possibili reazioni, si esercita nel
modo pi sottile. Citiamo unintervista ad un cantador raccolta da Prado:

Intanto, noi non parliamo molto, perch per non perdersi. Non parlando si perde,
parlando molto, ugualmente, si perde, non vero? [] cos. Si d solo linizio. Poi si
spiega il risultato per prima cosa do linizio, per chi comprende, e devo dire che per un
buon intenditore mezza parola sufficiente per capire. (id.: 240)

I cantadores della abaixada maranhense, nei primi anni 70, il periodo pi duro della
dittatura militare, secondo Prado, dimostravano di possedere sia la capacit di osservare con
finezza, quasi scientifica, la realt, sia labilit politica di comprendere quali delle verit
registrate potevano essere dette e in che modo: il compositore rielaborava la materia, il
problema che aveva intuito o percepito, calcolando il contesto politico, di maggiore o
minore repressione, e a partire da questa analisi, decideva se esprimere pi o meno
apertamente le sue scoperte (id.: 238). Citiamo un altro brano di unintervista ad un
brincante raccolta da Prado:

390
Nonostante ci, secondo Barros, anche in quel periodo vi era uno iato tra le politiche promosse dalle
autorit e le pratiche sociali, cos che le norme erano fatte rispettare con una certa elasticit. Ad esempio, ai
Bumba-meu-boi era concesso di brincar nel centro della citt su invito di famiglie o commercianti l residenti
(Barros 2007: 121).
220
Ci che successo questanno noi riferiamo per lanno prossimo, vedi? Bisogna avere
scienza per lanciare [tirar] toada e palhaada, bisogna osservare. Compare una lite,
pertanto che dici che va dentro la comdia. Compare una qualche confusione, allora noi
andiamo registrando questa per fare comdia quando lora. (id.: 237)

Ma la violenza intra-classe si poteva esercitare anche pi fisicamente. Lincontro tra


Bumba-meu-boi rivali, chiamati contrrios, contrari, era in passato origine di tensioni che
potevano facilmente trasformarsi in litigi e risse sanguinose . Citiamo una testimonianza
di Z Toinho, ex-presidente del Bumba-meu-boi da Madre Deus, raccolta da Abmalena
Sanchez:

Io so che vi erano molti litigi con il Boi da Madre Deus, so della storia di quando lo
scomparso Z Igarap cantava nel Boi da Madre Deus, l circa nel 1930. Lincontro che
avvenne l nel Largo [do] Santiago []. L nel Largo [do] Santiago vi era un boi. Allora
scesero qui di fronte al Ceprama391, per potersi incontrare con il Boi da Madre Deus. Vi
furono morti, molte coltellate, molte cose Risultato: il fatto che quelli della Madre
Deus erano in numero maggiore poich stavano dentro del [loro] bairro. E successero
molte cose, cos la Madre Deus fu cacciata []. Il Boi da Madre Deus non poteva uscire.
(Z Toinho in Sanchez 2004: 15)

Secondo Zelinda Lima i bumba-meu-boi dei gruppi del sotaque di Matraca, erano
fabbricati pi grassi di quelli di altri sotaque per nascondere dentro della [loro] cavit
[cavername] coltelli e bastoni [cacetes], necessari nel momento dei confronti con i [boi]
rivali (Lima Z. 2004a: 8-9)
La possibilit che in congiunture di particolare crisi la violenza fisica intra-classe dei
Bumba-meu-boi si potesse trasformare in violenza fisica anche inter-classe, eventualmente
innescando delle vere e proprie rivolte popolari, non doveva essere una possibilit cos
remota nellimmaginario dellelite maranhense della prima met del secolo scorso.
Lepopea delle grandi rivolte popolari ottocentesche del Nord e Nordest del Brasile: la
rivolta del Cabanagem392, avvenuta tra il 1835-1840 nello stato del Par; la Balaiada393
esplosa nel 1838 proprio nel Maranho e sedata solo nel 1840 fanno parte della storia e
della mitologia popolare di queste regioni394. La violenza, anche quando inter-classe,

391
Acronimo di Centro de Produo Artesanal do Maranho, spazio adibito alla produzione e
commercializzazione dei prodotti dellartigiananto maranhense situato nel centro storico di So Lus.
392
Da cabana, capanna. Detta anche Revolta dos Cabanos, rivolta degli abitanti delle capanne.
393
Il nome Balaida, con il quale la storiografia ha battezzato la rivolta, deriverebbe dal nome di uno dei
leader della rivolta, un artigiano fabbricante di balaios (ceste di paglia), per questa ragione soprannominato
Balaio. Per una valutazione critica di questa ipotesi vedi Janotti 2005, nota 22.
394
Recentemente il movimento negro maranhense si appropriato di questa epopea valorizzando la
partecipazione alla Balaiada di contingenti di quilombola e di schiavi afrodiscendenti. Magno Jos Cruz, tra i
fondatori e ex-presidente del Centro de Cultura Negra do Maranho (CCN-MA), ha pubblicato un cordel
intitolato: A Guerra da Balaiada a epopia dos guerreiros balaios na verso dos oprimidos (Cruz 1998). La
scrittrice e giornalista Mundinha Arajo (Maria Raymunda Arajo), anchessa tra i fondatori del CCN-MA, ha
pubblicato nel 1994, Insurreio de Escravos em Viana - 1867, e nel 2008, Em busca de Dom Cosme Bento
221
costituisce allora una sorta di monito per le classi dominanti, e una minaccia latente allo
status quo. Situazione simile a quella del carnevale, rituale di inversione dove il disordine
che per un breve periodo viene a governare la societ, se da un lato pu assumere una
funzione catartica, le forme di un rituale di ribellione funzionale alla conservazione della
struttura sociale (Gluckman 1954)395, dallaltro pu incarnare una sorta di utopia sovversiva
dove il popolo sperimenta la sua forza ed esamina i limiti dei dispositivi di controllo del
potere e delle istituzioni a cui si sottomette o aderisce.
Ancora oggi giorno, tra i bumba-boi dei bairros delle periferie popolari, si possono
verificare degli incidenti, sebbene pi raramente e con conseguenze meno gravi. Z
Olhinho, del Bumba-meu-boi Unidos da Santa F, racconta un episodio avvenuto il 28
giugno 1990, quando la sua brincadeira si scontrata con il Boi di Pindar396:

Il Boi di Pindar andava davanti, noi venivamo dietro []. Secondo quanto essi
riferiscono, Fontanele accese un fuoco dartificio, che and ad esplodere in mezzo a loro.
[]. Mio amico, fu un quebra-quebra397: diedero bastonate alle persone, ruppero la testa
di alcune persone! Fu un affare orribile! (Z Olhinho 19 ottobre 1993, intervista: 10-11)

Nel luglio 2008, io stesso, durante il Festival dei Boi di Zabumba (12-13 luglio 2008), ho
partecipato a dei momenti di tensione quando il Bumba-meu-boi di Dona Zeca, che
accompagnavo, ha superato, uscendo dalla piazza del festival, un altro Bumba-meu-boi. N

das Chagas Negro Cosme: Tutor e Imperador da Liberdade (Negro Cosme considerato uno dei leader
negri della Balaiada).
395
Il caso dei Boi-Bumb di Parintins (cittadina fluviale dello Stato di Amazonas) un altro caso
emblematico di ritualizzazione del conflitto. La tradizione locale, come riferito dallantropologa Maria Laura
Cavalcanti, racconta che attorno al 1913 fu fondato il primo boi, il Boi Garantido. Dopo uno o due anni fu
creato un secondo boi, il Boi Caprichoso. I boi brincavano nei rispettivi terreiros e uscivano per le strade dove
si confrontavano causando dispute e litigi: nessuno voleva lasciare passare laltro: era brutale, era cos, non vi
erano mezze misure, si incontravano e si azzuffavano. Dava arresti, il delegato di polizia comandava di
arrestare chi aveva provocato lo scontro (Raimundo Muniz intervistato da Maria Laura Cavalcanti;
Cavalcanti 2000: 1030). Vi erano anche altri boi ma con il passare degli anni permangono solo i due pi
antichi. Nel 1965 un gruppo di giovani della JAC (Juventude Alegre Catlica) crea il Festival Folclrico di
Parintins. In breve la disputa tra i due boi diviene il centro della festa. Il conflitto tra il Boi Garantido,
caratterizzato dal colore rosso, e il Boi Caprichoso, di colore blu, istituzionalizzato nella forma di un
concorso sul modello di quello tra le Escola de Samba di Rio de Janeiro. Il Festival ha un grande successo.
Come racconta Raimundo Muniz uno dei fondatori del Festival: nella terza edizione, la citt gi si manifest,
gi si poteva intendere chi era Caprichoso e chi era Garantido [...]. Nel 1965 lesibizione dei boi fu libera, nel
1966 cominci la disputa. Noi pensammo: come possiamo fare affinch i boi si organizzino, affinch abbiano
il gusto di aggiustarsi [perfezionarsi]? Cos abbiamo fatto il trofeo, un corpo di giurati, con giudici, avvocati
ed andato nascendo il primo titolo, il secondo, e cos ha preso (Raimundo Muniz in Cavalcanti 2000: 1031).
Il festival assume unimportanza regionale crescente. I mass-midia iniziano ad interessarsi al fenomeno. Nel
1986 il governatore dello Stato assiste al Festival e decide di costruire uno spazio per il boi. Nel 1988
inaugurato il Bumbdromo (Centro Cultural e Esportivo Amazonino Mendes), stadio della capienza di 40 mila
spettatori. Il Festival in breve riceve i patrocini del Governo Federale attraverso il MinC e della Coca-cola
(1995). Sono venduti i diritti televisivi e sono registrati annualmente i CD ufficiali con le toadas del festival. Il
Festival si trasforma in un evento mediatico e massivo. Per un quadro pi dettagliato, storico ed etnografico,
del Festival rimandiamo a Cavalcanti 2000..
396
Allepoca il Boi Unidos da Santa F aveva ancora il nome di Pindar II (v. 3.5.2).
397
Dal portoghese quebrar, rompere.
222
nata una lite tra alcuni brincantes dei due gruppi che terminata con qualche spintone e
accese scaramucce verbali.
I Bumba-meu-boi che di per s gi costituiscono delle associazioni dotate di una struttura
gerarchica e di leader e comandanti riconosciuti (lamo e i cantadores), in simili circostanze
divengono delle vere e proprie formazioni militari. Non un caso che i Bumba-meu-boi di
sotaque di matraca, caratterizzati da gruppi molto numerosi, siano oggi chiamati batalhes
pesados, battaglioni pesanti (v. Sanchez 2004).
Anche luso delle toadas di pique tuttora comune. Ne citiamo una del 1999, riportata da
Sanchez:

Io ho lanciato granate e tirato di cannone


Ho distrutto tutto ci che era un battaglione
Nella sfilata del Joo Paulo
Contrario deve rispettare
E spazzare la via per lasciar passare il Boi da Madre Deus
(toada di Ronaldinho, ex-cantador del Boi da Madre Deus, in Sanchez 2004, p. 8-9)

Se le rivalit inter-classe permangono tra i gruppi del Bumba-meu-boi, le forme di critica


dei gruppi popolari alle autorit e allo status quo sembrano in So Lus essersi molto ridotte.
Vediamo di capire perch ci sia avvenuto.
Come abbiamo visto, la civilizzazione dei brincantes del Bumba-meu-boi (Albernaz
2004, 1.3.1) si realizza a partire dalla fine degli anni 50, nel corso di alcuni decenni, sia
attraverso politiche inclusive di valorizzazione simbolica ed economica, sia attraverso il
controllo burocratico delle brincadeiras. Durante il governo Roseana Sarney, infine, le
brincadeiras pi organizzate, remunerate finanziariamente dallo Stato e identificate
attraverso il CNPJ, divengono imprese prestatrici di servizi, dotate di diritti e di doveri nei
confronti dei loro patrocinatori e clienti (Cardoso 2008: 109). In questo modo il Bumba-
meu-boi organizzato dai gruppi popolari si disciplina: lorganizzazione, il controllo dei
brincantes, lordine, la cura degli aspetti estetici divengono delle priorit per i donos delle
brincadeiras. Assimilando la postura dei gruppi dei boi di orchestra e dei gruppi alternativi,
il Bumba-boi delle periferie e dellinterior, potremmo dire, si addolcisce, si trasforma in
boizinho, un Bumba-meu-boi igienizzato che non fa pi paura, pronto per essere consumato
dai turisti e dalle classi medie di So Lus.
Ci sembrata particolarmente significativa la testimonianza di un giovane cantador di
Guimares, Samuel, brincante del Bumba-meu-boi che partecipa a seconda delle
opportunit a varie brincadeiras, sia dellinterior che di So Lus.

223
Samuel
Ho intervistato Samuel il 28 giugno 2008 (allepoca Samuel dichiarava di avere 29 anni)
nella sede del Bumba-meu-boi di Dona Zeca398, brincadeira del bairro di Ftima di So
Lus, sotaque di Zabumba.

Samuel: Quando ho cominciato [a brincar boi] avevo quattordici anni [c. 1983]. Mio
padre mi port nella casa di Marcelino [Azevedo] a vedere399. [] Cos da allora fino ad
oggi continuo ogni anno. [] Un anno brincavo in Guimares, un anno brincavo in
Central400. [] Ora, verso la fine di settembre, un mio vicino di casa mi ha invitato a
venire qui in So Lus a brincar con Dona Zeca. [] Io dissi che se non avessi avuto un
compromesso l in Central, se non avessero fatto il boi, io sarei venuto a brincar qui. []
Loro non lhanno fatto e cos io sono venuto a brincar []. il primo anno. []
MP: Sono rimasto piuttosto incuriosito dal tuo discorso, quel giorno della riunione qui
nella sede401, quando hai detto di voler essere libero, possiamo dire, di criticare e anche di
essere criticato.
Samuel: Giusto.
MP: Intanto vorrei che approfondissi un poco questa questione, se possibile.
Samuel: Di fare critica?
MP: Si, perch pensi sia importante questo aspetto?
Samuel: Della brincadeira, n? Delle brincadeiras, sempre si fa critica e anche, si
criticati. Perch la gente crede che a volte i responsabili [donos] non facciano gli
investimenti come dovrebbe essere fatto, rispetto a ci che ci passano di quello che
guadagnano e che non ci pagano. Ma noi, in verit al momento, lasciamo stare questa
parte perch veniamo dallinterior e loro hanno una spesa grande. Danno i vestiti, il
trasporto, andata e ritorno, e allora non possiamo proprio dire cos, che ci devono
pagare. Solo che chi rimane fuori, allora viene a dirci di farci pagare. Che se immaginiamo
anche di chiedere una paga, il dono ci dir che non pu e poi di non venire pi. Cos si
rimane fuori dal movimento. una buona cosa divertirsi, conoscere voi che venite da
fuori vedere la cultura del Maranho e diffondere le informazioni [sulla cultura
maranhense] con pi forza. Ma intanto, questa una parte che sempre criticata, il fatto di
brincare e non ricevere niente, vedi? una parte []
MP: Si. Ora vorrei che tu mi parlassi, nel caso, delle altre brincadeire, in particolare di
quella di Marcelino che hai accompagnato per diversi anni. []. Come viene organizzato
il lavoro tra i cantadores402, come ognuno va criticare laltro, che tipo di relazione si
stabilisce tra di essi, tra di loro e i responsabili [donos] e gli altri brincanti?
Samuel: I cantadores, noi abbiamo la dote di [saper] fare toadas, non vero? [] I
cantadores, uno fa critica allaltro, ma di fronte, per far si che le cose vengano fuori ben
fatte. Per esempio, se io faccio una toada con una parola sbagliata. Allora il mio
compagno mi dice: Oh! Samuca, quella tua toada, quella parte, quella parola non
corretta, la parola corretta e quella li

398
Gruppo registrato formalmente come: Associao Junina dois Irmos do Bumba-meu-boi de Zabumba
do Bairro de Ftima (cfr. Associao Junina dois Irmos do Bumba-meu-boi de Zabumba do Bairro de
Ftima, 2001, Estatuto, documento).
399
Il padre fino al 2005 brincava, in quanto cantador, nel Bumba-meu-boi di Marcelino Azevedo.
400
Central do Maranho, municipio della abaixada occidentale maranhense a circa 15 km da Guimares.
401
Riunione preparatoria, avvenuta nella sede del Bumba-meu-boi di Dona Zeca, il 23 giugno 2008,
allinizio del So Joo, Bairro de Ftima, So Lus.
402
Preferiamo non tradurre cantador con cantautore, o cantante, in quanto questo termine usato nel
Bumba-meu-boi con un significato specifico. Il cantador del Bumba-meu-boi assume una molteplicit
variabile di responsabilit, potendo essere allo stesso tempo oltre che uno dei cantanti del boi e autore dei testi
delle proprie toadas, anche il leader morale e il coordinatore del gruppo durante le presentazioni. I cantadores
nella messa in scena dellauto del Bumba-meu-boi possono assumere inoltre il ruolo del fazendeiro o del
capataz della fazenda (amministratore, capo di un gruppo di lavoratori).
224
MP: In qual senso? [] Pu essere nel senso dei versi? [] O nel significato della
parola? []
Samuel: Nel significato e anche nei versi, perch i versi devono essere rimati. []
MP: In questi scambi di opinioni tra i cantautori, a volte succede che anche largomento di
una toada criticato?
Samuel: No.
MP: Questo pi difficile?
Samuel: pi difficile.
MP: Per esempio, se una persona parla di un argomento di politica o di un assunto pi
non so, pi complicato?
Samuel: Ah si! Ora ho capito cosa volevi dire. Questo un caso critico, perch,
principalmente, la politica una cosa che non ci piace toccare, vedi? Quando se io
voglio cantare e parlare di un politico, allora un altro mio compagno, fa una critica contro
la mia persona, mi chiama e mi dice che cos non va bene perch si sta mischiando la
cultura con la politica. Quando un avvenimento, come il caso di Isabella403, allora piace
a tutti []. Mio padre [] non cant mai in riferimento a degli accadimenti [di cronaca].
[] Raccontava parlava della vita delle persone, di quello che li piaceva fare, di quello
che non li piaceva degli anni quando cominci a brincar, di quanti anni aveva gi
brincato, questi erano i temi delle sue toadas.
MP: [] Molti cantadores non hanno piacere a mescolare cultura con politica. Ora, cosa
intendete con questo termine, cultura? Cos per voi cultura?
Samuel: La cultura per noi, dove cominci. Perch il Bumba-meu-boi unorigine []
viene dal tempo degli schiavi, il bumba boi di Zabumba. Cos la gente preferisce
cantare assunti che riguardano di dove viene, delle radici, com iniziato, chi cominci,
chi furono le prime persone che lo fecero, chi appoggi, chi non appoggi, e preferisce
non immischiarsi con la politica, perch, diciamo cos: l in Guimares, la citt
piccola [] parlare di un argomento politico allora qualche politico gi si metter
contro, financo lo stesso gruppo della brincadeira. Se [il politico] dovesse offrire un
qualche aiuto alla brincadeira, magari non vorr pi, perch nella brincadeira c una
persona che critica il suo lavoro, o comunque [critica] le promesse che ha fatto alla
popolazione. Per questo non si canta, e lo stesso dono del gruppo non accetta, n proprio
qui. Oh! Dona Zeca non accetterebbe. []
MP: Come fai a dire che lei non accetterebbe?
Samuel: Vedi, il governatore del Maranho adesso Jackson Lago, vero? Il popolo dice
che non sta facendo un buon lavoro []. Ora, se un cantore fa una toada su questo
argomento, allora lei [Dona Zeca] non lo accetta perch pu essere ripreso nellarraial,
cos lei non vuole che succeda una cosa del genere, n noi stessi vogliamo che accada.
MP: Tu personalmente credi che il governatore Jackson Lago non stia facendo un buon
lavoro?
Samuel: [] Io non posso dire n si n no, perch io vengo qui di anno in anno, allepoca
del So Joo, e per me fa lo stesso che sia governatore lui o un altro. Io vedo gli arraiais
della stessa forma di un anno allaltro. Per lo meno nella cultura io credo che lavorino in
ugual modo. [] Adesso, indipendentemente dalla cultura, nella salute, nelleducazione,
su queste cose non posso fare una valutazione. []
MP: Ma, una toada che parla che parla di politica in un senso pi ampio, senza
menzionare nomi di persone, ma cosa pensi? Potrebbe succedere, o no?
Samuel: Pu succedere.
MP: Su, non so i problemi

403
Samuel si riferisce al caso di Isabella Nardoni, bambina di cinque anni di et che il 29 marzo 2008
precipit da una finestra della sua abitazione, un appartamento al sesto piano dellEdifcio London nel distretto
di Vila Guilherme, un quartiere di classe media di So Paulo. La bambina fu trovata in fin di vita e il padre e la
sua madrina furono accusati di averla volontariamente defenestrata. Il padre e la madrina, nei giorni seguenti
furono arrestati a furor di popolo per omicidio. Il caso, come potei testimoniare personalmente assistendo ai
programmi delle principali reti televisive locali e nazionali, per varie settimane catalizz ossessivamente
lattenzione dei media brasiliani (cfr. wikipedia: Caso Isabella Nardoni).
225
Samuel: sociali fare una richiesta per i politici, cos pi facile, pi facile da fare
Io ne ho fatta una che parla di Lula [] solo che proprio allinizio comincia con una
parola che, nonostante fino ad oggi non abbia ricevuto critiche, io credo che prima o poi
sar criticata, perch inizia con alcune parole che sono giuste nel significato [] solo che
io penso sia una parola volgare []. Ho cercato di cominciare in un altro modo, ma non
ho trovato [unaltra soluzione], cos comincia proprio con queste parole.
MP: rimasta comera
Samuel: Inizia cos: C molta gente che muore in rapine a mano armata / molta gente
che muore in rapine a mano armata / Quando non ammazzano con un colpo di pistola,
danno quattro, cinque coltellate / Uccidono per prendersi le cose e, a volte, non prendono
niente / Alcuni uccidono con precisione per poter sopravvivere / perch sono senza
impiego, devono vestirsi e mangiare / Altri uccidono per malvagit, per voler apparire /
Chi fa una cosa simile perch pensa solo una volta / Non crede in Dio, questo che vi
dico / Quando un figlio di ricco che ha tutti i conforti / chi fa una cosa simile sarebbe
subito da condannare a morte / Fecero unelezione per disarmare la popolazione404 / Tutti
votarono contro, ma io andr a parlare con Lula per farla di nuovo / Io voter a favore, e
voi votiate nello stesso modo / per diminuire questi crimini e la loro modalit / Allora la
societ meriter i nostri complimenti / Lula il nostro presidente, il nostro braccio forte /
Lula il nostro presidente, il nostro braccio forte / Se io potessi, troverei un espediente
perch firmi la pena di morte / Il nostro Brasile debole, solo cos diventa pi forte405 [si
ripete da Lula il nostro presidente]. Io so che questa cosa non pu succedere, ma
solo per fare una toada
MP: Ma non ho capito, quale era il termine che pensavi essere molto
Samuel: Pesante?
MP: Si!
Samuel: cos quando dice che c molta gente uccidendo in assalti a mano armata.
Quando non uccidono con un colpo di pistola, uccidono con quattro o cinque coltellate.
Allora coltellata, io ho pensato che la parola fosse molto pesante. Che la parola giusta
proprio coltellata, perch chi uccide con un coltello uccide con una coltellata. Solo che io
credo che questa parola sia [] volgare! Vedi? [] Allora io credo che agli altri
cantautori queste parole non piacciano, nonostante ancora non mi abbiano fatto una
critica, perch hanno valutato la toada buona.
MP: Bene. Questa una tipica toada che tratta di un argomento politico, che tratta di una
legge [] ma non tratta esplicitamente, nonostante citi Lula, di altri politici.
Samuel: No, non tratta di altri politici. Non offende n lo stesso Lula, nessuno, fa soltanto
una critica a quella votazione.
MP: Adesso, tornando a parlare della questione della cultura. Nel suo significato pi
generale, cos per te cultura? Perch stavi focalizzando pi sulla cultura del Bumba-meu-
boi. Ma in generale, per te cosa rappresenta la cultura quale il valore della cultura?

404
Il testo della toada si riferisce al referendum popolare indetto contro la proibizione della
commercializzazione di armi da fuoco, avvenuto in Brasile il 23 ottobre 2005. Il 64% della popolazione con
diritto di voto si dichiarata favorevole allabolizione dellarticolo 35 della legge 10.826 del 23 dicembre
2003, che citiamo di seguito: proibita la commercializzazione di armi da fuoco e munizioni in tutto il
territorio nazionale, salvo per le entit previste nellarticolo 6 di questa legge.
405
Riportiamo di seguito la trascrizione delloriginale portoghese della toada cos da rendere valutabile la
rima dei versi: Tem muita gente morrendo de assalto a mo armada / tem muita gente morrendo de assalto a
mo armada / Quando no matam de tiro, do quatro cinco facada / Matam pra tomar as coisas e, s vezes,
nem tomam nada / Uns matam com preciso pra poder sobreviver / por que so desempregado tem que vestir
e comer / E outros matam de mal pra querer aparecer / Quem faz uma coisa dessa por que s pensa uma vez /
No acredita em Deus, isso eu digo pra vocs / Quando um filho de rico e tenham todo o conforto / Quem
faz uma coisa dessa era logo pra ser morto / Fizeram uma eleio para desarmar o povo / Todo mundo votou
contra, mas eu vou falar com Lula pra fazer outra de novo / Eu vou votar a favor e vocs votam tambm / pra
diminuir os crimes este o jeito que tem / Assim a sociedade vai ficar de parabns / Lula nosso presidente e
o nosso brao forte / Lula nosso presidente e o nosso brao forte / Se eu pudesse, eu dei um jeito e, assine a
pena de morte / O nosso Brasil ta fraco s assim fica mais forte / Se eu pudesse, eu dei um jeito e, assine a
pena de morte / O nosso Brasil ta fraco s assim fica mais forte.
226
Samuel: Il valore della cultura, per me, io credo che sia solo nello sviluppo delle
brincadeiras, che si esibiscano di anno in anno [] che generano financo impiego qui in
So Lus. Arriva denaro poich viene molta gente da fuori ospiti degli hotel.
MP: [] Ma in un senso pi ampio credo che ci siano altre forme di culturali. Cosa credi?
Samuel: Per me stesso, ci che io intendo essere cultura il Bumba-meu-boi, il Tambor de
Crioula, il cacuri, le cose che vengono di lunga data. Per me questa la cultura.
MP: Al contrario i film che guardi alla televisione, le novelas, pu essere larte, la
pittura, come definisci queste cose?
Samuel: Per me, io credo, le novelas e le cose della televisione, i film, per me non sono
perch io ho studiato poco, e n posso fare una valutazione, ma io credo che le novelas
non sono cultura.
MP: Allora cosa sono?
Samuel: Per me cultura sono queste cose
MP: Di radici?
Samuel: Si! Di radici.
MP: Ma le forme di cultura pi antiche, per esempio?
Samuel: I dipinti sono cultura, gli edifici antichi.
MP: Al contrario un edificio nuovo, nonostante abbia unarchitettura molto bella
Samuel: Ma non cultura per me, io non credo che sia cultura []
MP: Allora, secondo il tuo punto di vista, qual il valore e limportanza della cultura, nel
senso di cultura di radici?
Samuel: Qual limportanza? Per me importante perch rammenta, quel passato delle
persone e gi mai dimentica le cose che passano, che cos rimangono registrate. Per me
questo importante.
MP: Perch dai questa importanza al ricordare le cose del passato e non a fare delle cose
nuove? Inventare, creare una cosa nuova
Samuel: importante perch in questo modo tutto ci resta nel ricordo, per sempre, e
poich le cose nuove per noi, sono pi difficili da fare. []. (Samuel, 28 giugno 2008, pp.
1-7)

Sulla base dei brani delle interviste a Marcelino Azevedo e Samuel sopra citate possiamo
formulare in sintesi le seguenti osservazioni:
- Lillusio del campo folclorico caratterizza anche i settori popolari. Per i brincantes dei
gruppi subalterni la cultura identificata con il folclore e la cultura popolare. La cultura
concepita da questi gruppi in termini difensivi, secondo un conservatorismo che considera
linnovazione rischiosa, soprattutto quando proposta da ambienti esterni ai settori popolari,
in quanto difficile da comprendere e da gestire senza gli strumenti interpretativi intellettuali
e senza i mezzi tecnici ed economici di cui questi gruppi si sentono privi. Come dice
Bourdieu, si tratta di disposizioni che facendo di necessit virt, limitano pragmaticamente
lintervento degli agenti popolari in ambito culturale a ci che essi sanno fare e dominare.
Lequazione cultura = folclore = tradizione del resto ampiamente propagandata dalle
nuove politiche dedicate al patrimonio culturale che entrano in simbiosi con lethos pi
conservatore dei ceti subalterni.
- I gruppi folclorici, inizialmente congregazioni instabili, temporanee e fluide, a partire
dallingresso nel campo folclorico delle istituzioni pubbliche, tendono a strutturarsi in
organizzazioni permanenti censite nei registri organizzati dalle istituzioni del turismo e in

227
seguito della cultura406. I gruppi pi intraprendenti, in genere con sede nella capitale, si
trasformano presto in piccole imprese. Infine, verso la met degli anni 90, durante il
secondo governo di Roseana Sarney, tutti i gruppi folclorici sovvenzionati dalle istituzioni
statali sono indotti a trasformarsi in soggetti giuridici formali. In questa situazione i gruppi
folclorici, ed in particolare i gruppi del bumba-meu-boi, finiscono per formare delle specie
di corporazioni dotate di interessi propri, economici e simbolici, che si rendono in qualche
modo indipendenti dagli interessi della societ nel suo insieme e delle comunit in cui
risiedono. Costituiscono una lobby trasversale alla struttura di classe della societ, che
collude con gli interessi del potere politico e delle istituzioni burocratiche. Come vedremo
anche nellintervista seguente, rapporti sempre pi stretti tra i gruppi folclorici e determinati
politici o gruppi politici producono da un lato la politicizzazione dei gruppi folclorici che si
mobilitano nelle tornate elettorali per favorire i loro patrocinatori, dallaltro una
depoliticizzazione dei contenuti delle loro proposte, che tendono ad abbandonare tematiche
politicamente sensibili che potrebbero urtare uno dei loro patrocinatori dellarena politica.
Dal punto di vista dei temi proposti, assumono quindi, una posizione sostanzialmente
neutrale, privilegiando argomenti universalistici (ad esempio la pace, la natura, la religione)
o anche pi particolaristici (come lidentit nazionale, la maranhensidade, lidentit negra),
ma comunque in grado di valorizzare identit collettive trasversali alle appartenenze di
classe.
- Ai condizionamenti di forma prettamente politica, si sovrappongono condizionamenti di
tipo culturale. Il linguaggio e il comportamento dei brincantes dei gruppi folclorici, per
evitare di incorrere nelle censure delle istituzioni, viene opportunamente depurato, per opera
degli stessi brincantes e cantadores, da termini o frasi volgari, o troppo violente (come la
frase citata da Samuel: C molta gente che muore in rapine a mano armata / Quando non
ammazzano con un colpo di pistola, danno quattro, cinque coltellate), che potrebbero
turbare la sensibilit o il gusto degli spettatori non abituati al gergo e alle condizioni di vita
dei quartieri pi periferici, interessati ad assistere a spettacoli pi leggeri e poco impegnati.
Anche gli auctores dei gruppi popolari finiscono per adeguarsi e incorporare nelle proprie
disposizioni i vincoli imposti dalle istituzioni e dai gusti dei gruppi dominanti limitandosi
spesso ad illustrare nelle toadas e nelle coreografie teatrali scene pi tradizionali e
idilliache, distanti dalla realt della vita quotidiana degli abitanti delle periferie.
La presenza dei gruppi folclorici subalterni nei quartieri popolari e nelle comunit di
quartiere delle periferie fa di questi gruppi dei mediatori essenziali nel consentire laccesso a

406
Nel Maranho a partire dal governo Jos Sarney (1966-1971).
228
bacini elettorali consistenti, ma formati da settori della popolazione per la loro passivit e
per i loro specifici interessi di classe, difficilmente raggiungibili e mobilitabili dai partiti
politici di governo, partiti controllati nel Maranho da potenti oligarchie famigliari vincolate
agli interessi economici del capitalismo locale e internazionale. La famiglia Sarney dalla
crisi del vitorinismo e in modo pi chiaro in seguito alla presidenza alla Repubblica di Jos
Sarney, ha assunto un ruolo egemonico nella politica maranhense. Roseana Sarney, figlia di
Jos Sarney, a partire dalla sua candidatura al governo del Maranho nel 1994, ha saputo
fare della valorizzazione simbolica ed economica del folclore uno degli elementi
propagandistici principali della sua strategia politica407, diventando nellimmaginario
popolare dei gruppi folclorici di So Lus la madrina ufficiale della cultura popolare
maranhense (in modo analogo a quanto avvenuto con Zelinda Lima nelle decadi precedenti).
Vediamo di seguito un caso esemplare che illustra i meccanismi che governano lo specifico
spazio sociale dove il campo politico interseca il campo folclorico.

3.6.6 Politica e associazioni folcloriche subalterne: il caso di un gruppo del Bumba-


meu-boi
Sebbene sia piuttosto generalizzata, soprattutto tra gli agenti del campo folclorico, la
coscienza della presenza e dellimportanza dei patrocini offerti dai politici ai gruppi
folclorici in scambio di favori elettorali, difficile che questa situazione sia apertamente
dichiarata dai responsabili delle brincadeiras, o sia rivelata e criticata dai giornali e dai mass
media. Si tratta di casi giuridicamente delicati, la cui divulgazione pu provocare
potenzialmente sia lintervento della giustizia, sia, da parte degli eventuali accusati, lavvio
di cause legali per diffamazione e calunnia. Non quindi facile incontrare persone disposte
a parlare in modo non omertoso di questa situazione. Nonostante ci, tra alcuni brincanti,
con cui siamo riusciti a costruire un rapporto di reciproca fiducia, abbiamo potuto
raccogliere informazioni abbastanza dettagliate sul fenomeno.
Citiamo di seguito la testimonianza del responsabile di un gruppo folclorico, che chiarisce
sia lesistenza e la diffusione di episodi corruttivi, sia le modalit con cui si verificano. Si
tratta di un intervista concessami dal responsabile di una brincadeira del Bumba-meu-boi la
cui sede localizzata in uno dei quartieri pi popolari di So Lus. Indicheremo il suo nome
con le iniziali fittizie JG. JG, originario dellinterior del Maranho, figlio del dono di
una brincadeira, fin in giovane et aiuta la madre nel lavoro di roa, e nella produzione di

407
In continuit con la celebrazione modernista del sincretismo culturale brasiliano e della tradizione
maranhense, identificata con il mondo popolare e la cultura afrobrasiliana, proposta dagli intellettuali
maranhensi della Gerao de 45 (i cos detti Novssimos Atenienses; cfr. nota 256), dei quali Jos Sarney
stato un illustre esponente.
229
farina di manioca. Arriva a So Lus verso la met degli anni 50, dove studia fino al terzo
anno di scuola elementare. In So Lus lavora come commesso, cameriere, muratore, ed
infine assunto nel porto di Itaqui come portuale. A partire dagli anni 60 partecipa a varie
brincadeiras del Bumba-meu-boi fino a diventare responsabile e dono di una sua
brincadeira verso la fine degli anni 80.

MP: Normalmente, le brincadeiras, quasi tutte, credo tutte, hanno un legame con qualche
politico
JG: Lo hanno! Lo hanno si! Certamente.
MP: Per avere certe risorse, un aiuto, cos si stabilisce questo legame. Soltanto che
quello che io penso che ci sia uno scambio di favori [].
JG: Sicuramente io, questanno [] sono riuscito a riunire alcuni gruppi della capitale
di questo sotaque, del mio sotaque [] e sono riuscito insieme al segretario di cultura
Joozinho Ribeiro e al segretario della fondazione municipale di cultura ad organizzare
lincontro di sotaque, l nel CEPRAMA. [] Pertanto in questo caso io ho sicuramente
avuto lappoggio di politici, perch il comune mi ha aiutato, la Segreteria di Cultura del
governo [di Stato] mi ha aiutato lassessore XXX mi ha aiutato, lui che riuscito
stato tutto attraverso di lui per cui sono riuscito ad organizzare quellincontro
MP: XXX di che partito era?
JG: XXX era del PRONA408, oggi sta nel PTR409, mi sembra, una cosa cos
MP: PTR, partito dei lavoratori, no?
JG: Non so come non so come sono le parole []. So che PTR. Egli mio
conterraneo []. Mi ha aiutato anche durante il So Joo con [il noleggio di] cinque
giorni di pullman410.
MP: Ha adempiuto alla sua promessa?
JG: Ha adempiuto! Esattamente. Ha fornito i pullman e mi ha chiamato per organizzare
[lincontro dei gruppi del sotaque]. Io gi volevo fare questa cosa e labbiamo fatta.
Adesso il lavoro con lui continuer perch come uno scambio di favori. Lui vorr
essere rieletto e certamente vorr che si procuri dei voti per lui. Il che io non mi nego a
fare. Devo fare in modo che perlomeno il mio gruppo devo chiederli che votino per lui.
Chiss che io non riceva qualche cosa in cambio in futuro?411
MP: Ecco! Io volevo parlare un poco di questo argomento. Perch io penso che il legame
con i politici, ovvio, permette di ottenere delle risorse. Soltanto che io credo che
dovrebbe essere un legame pi politico, nel senso di sviluppare anche idee politiche, fare
una proposta politica, una proposta concreta []. Cos, bene, non viene ad essere solo uno
scambio di aiuti, ma viene a sviluppare anche un discorso propriamente politico. []
JG: cos! cos!
MP: Dunque potremmo avanzare una proposta a questi politici.
JG: Potremmo organizzare qui la nostra unione degli abitanti del quartiere, infine scuole
MP: Esattamente! Coinvolgere anche le persone del quartiere in alcun modo. Cos, per
come io penso, la brincadeira pu avere anche un successo maggiore
JG: Sicuramente.

408
Partido de Reedificao da Ordem Nacional. Si tratta di un partito ultra nazionalista. Nel 2006 si unito
al Partido Liberal (PL) a formare il Partido da Repblica (PR).
409
Partido Trabalhista Renovador. Nelle elezioni municipali del 2008, XXX era in verit candidato per il
Partido da Repblica (PR), non essendo per eletto (cfr. O Imparcial, 6 ottobre 2008, Eleies 2008, p. 2).
410
Si tratta del pullman che trasporta i brincanti da un arraial ad un altro durante il So Joo.
411
In un altro brano dellintervista JG spiega che lassessore XXX poco prima del So Joo lo invito nella
Camera Municipale, insieme ad altre brincadeiras, per chiudere un accordo con lui per le prossime elezioni
(JG, 5 ottobre 2007, p. 21).
230
MP: Perch il quartiere nella sua globalit in questo modo potrebbe percepire che la
brincadeira sta lavorando per il quartiere, lavorando per non soltanto per mostrare la
brincadeira
JG: Solo per la sua sopravvivenza no! Io dovrei chiamare le persone del quartiere, i
giovani, con quellidea di tirare via molti di loro dalla strada, fare dei laboratori
MP: Ho pensato che questo discorso potrebbe entrare anche nelle toadas, o anche nel
discorso delle commedie [del Bumba-meu-boi][].
JG: Ah! Si! Ho capito, ho capito.
MP: Organizzare una matana, una palhaada412, dove questa questione sia discussa [].
JG: Una specie di critica, coinvolgendo i politici, richiamando la loro attenzione per
MP: Si! Adesso, io non so come si potrebbe fare, ma credo che
JG: Questa cosa richiede un certo studio, un po di pazienza, per un tale fare una cosa
simile senza arrivare al punto di ferire qualcuno.
MP: Chiaro che sono cose molto delicate []. Ma la gente non va a dire: ah questa
persona un buon politico, questa persona non un buon politico. Ma si tratta di
parlare della politica vera, della politica concreta, dei problemi: Abbiamo bisogno di
questa cosa. Qui manca questa cosa. Ci sono persone che muoiono a colpi di arma da
fuoco. Perch? Si tratta di formulare domande. Forse non abbiamo ancora soluzioni [..]
JG: Per dire la mia lidea ottima, ma ora perch funzioni bisognerebbe organizzare un
seminario, diciamo cos, per tentare di educare qualcuno a fare queste cose, perch la
mentalit del cantador di boi egli canta, fa toadas criticando, fa toada elogiando [],
ma forse non ha, come dire, delle idee formate per fare un testo nei termini che stai
collocando, fare avere questa creativit di parlare [] in modo da includere la politica
[]. Forse poi non tanto difficile (JG, 5 ottobre 2007, pp. 9-10)

Nella prima parte dellintervista, vediamo esposta nel modo pi chiaro la forma pi
classica delle relazioni di tipo corruttivo che legano i politici e i leader dei gruppi folclorici
nel Maranho. Il cos detto voto di scambio una pratica diffusa nellesercizio della politica
maranhense e brasiliana, pratica che diventa endemica nei quartieri popolari dove, durante
le tornate elettorali, al di fuori dei seggi, si pu facilmente assistere ad una vera e propria
compravendita di voti413.

412
Matana, palhaada, comdia, nel gergo del bumba-meu-boi di So Lus sono sinonimi. Nonostante ci
Regina Prado in una delle prime indagini etnografiche di notevole spessore antropologico del bumba-meu-boi
della abaixada maranhense, sottolineava la differenza tra le rappresentazioni essenzialmente comiche,
chiamate nel linguaggio nativo comdias o palhaadas, realizzate durante le presentazioni ordinarie delle
brincadeiras contrattate da un patrocinatore, e la matana vera e propria, lelaborata cerimonia della morte del
boi che conclude i ciclo festivo stagionale di una brincadeira. Mentre le prime mettono in scena il conflitto tra
il mandante (colui che manda, ovvero che comanda, la fazenda, chiamato anche cabeceira, la testa, la guida)
e i palhaos, tra il fazendeiro e Pai Chico, tra le autorit e il popolo e i loro rappresentanti e mediatori, la
matana costituirebbe invece, nellinterpretazione di Prado, ispirata ai lavori di Victor Turner, il luogo della
communitas, della irmandade (nel doppio senso di fratellanza e confraternita), sancita dal sacrificio e dalla
distribuzione delle parti del boi (Prado 1977: 220-221).
413
Nelle elezioni amministrative 2008 (il primo turno e il secondo turno sono avvenuti rispettivamente il 5 e
26 ottobre 2008) la polizia federale operativa nel Maranho, composta da 180 poliziotti, ha arrestato 47
persone sospette di aver commesso crimini elettorali, tra i quali: trasporto irregolare di elettori (trasporto
gratuito degli elettori ai seggi elettorali organizzato da un candidato), propaganda irregolare, compra di voti e
pratica della cos detta boca-de-urna, prassi comune durante le votazioni, sebbene illegale, che consiste nel
tentativo di persuadere gli elettori allingresso dei collegi elettorali a votare per un candidato, distribuendo il
materiale della campagna elettorale (come ad esempio le camicette di propaganda e i santinhos, foglietti con
stampata la foto, il nome e il numero del candidato), ed eventualmente operando la compera del voto (cfr. O
Imparcial, 7 ottobre 2008, 47 pessoas acusadas de crime eleitoral no estado, p. 9; O Estado do Maranho,
6 ottobre 2008, Boca-de-urna foi prtica comum). Dal canto loro, le fasce pi povere della popolazione,
durante le tornate elettorali cercano di valorizzare il proprio voto presentandosi spontaneamente nelle sedi dei
231
Allo stesso tempo, vediamo come JG, confrontandosi con la proposta da me suggerita
di stabilire con la politica e i politici dei legami pi organici, non solo fondati su rapporti
clientelari, dimostri una chiara coscienza dei problemi che dovrebbero essere risolti per
renderla operativa. Problemi che non sembra ritenere di per s insormontabili. Si tratterebbe
ad esempio di organizzare dei momenti di studio seminariale. Tra le righe, affiora anche
lusuale atteggiamento strumentale con cui i ceti popolari si confrontano con la politica:
JG nellimmaginare il proprio impegno, pragmaticamente, si spinge fino a pensare di
poter richiamare lattenzione dei politici su dei problemi, formulando delle richieste, ma
considera troppo difficile per un cantador elaborare e organizzare una proposta politica
autonoma414.
La testimonianza di JG, nei brani che citiamo di seguito, ci permette di configurare
anche le relazioni che si stabiliscono tra il campo folclorico e i quadri superiori del campo
politico. Le strategie e le tattiche di cooptazione politica dei gruppi folclorici, dal livello dei
candidati per le cariche minori di assessore municipale, che abbisognano per essere eletti di
poche migliaia di voti415, al livello delle cariche pi importanti di sindaco e di governatore,
si organizzano in strategie pi sistematiche e raffinate. Gli episodi narrati da JG
confermano il ruolo preminente assunto nel Maranho, a partire dalla met degli anni 90,
da Roseana Sarney e dai politici ed amministratori a lei vicini, nella formulazione e messa
in opera di forme strutturate di cooptazione politica dei gruppi folclorici.

MP: Mi hai parlato una volta di essere stato invitato nella casa di Roseana [Sarney].
JG: Si.
MP: Vorrei che mi parlassi dellimpressione che ti lasci questa visita. [] I tuoi ricordi
di quel giorno. Chi stava con te, com la sua casa []

candidati, dove richiedendo in cambio del voto le cose pi varie: ceste di alimenti, generi di abbigliamento,
materiali da costruzione ecc.
414
Emerge qui lesigenza di operare una difficile pedagogia degli oppressi, realmente critica e dialogica.
Un simile progetto, in Brasile stato abbozzato su grande scala dal pedagogo e pedagogista pernambucano
Paulo Freire (1921-1997) durante il governo Goulart (1961-1964), di cui fu responsabile del Plano Nacional
de Alfabetizao. Il Plano sar cancellato allindomani del golpe militare del 1964. Il progetto di Paulo Freire
prevedeva la creazione di migliaia di circoli culturali dove lalfabetizzazione delle masse fosse praticata
attraverso la messa in opera di una prassi in grado di cogliere nella parola le dimensioni dellazione e della
riflessione: Non esiste parola autentica che non sia prassi. Quindi pronunciare la parola autentica significa
trasformare il mondo (Freire 1970: 105). Nel 1964 Paulo Freire arrestato come sovversivo e costretto
allesilio. Torner in Brasile solo nel 1980. Se inizialmente il nostro progetto di ricerca prevedeva la messa in
pratica di una metodologia etnografica dialogica e partecipativa ispirata anche ai lavori di Freire, ci parso ad
un certo punto pi urgente, dal punto di vista del nostro impegno etico e politico, investigare i meccanismi di
dominazione di classe sia istituzionale che ideologica e simbolica, operanti sul campo. Se da un lato abbiamo
cercato di comprendere e illustrare la molteplicit di voci e posizioni presenti nel campo del folclore oggetto
della ricerca, dallaltro, ad un certo punto, abbiamo rinunciato ad operare insieme ai nostri interlocutori un
sistematico lavoro di coscientizzazione, limitandoci a proporre delle riflessioni o delle provocazioni in grado
di produrre delle risposte e delle reazioni significative utili allindagine.
415
Nelle elezioni amministrative 2008, il candidato pi votato per il municipio di So Lus ha ricevuto
10.600 voti (cfr. O Imparcial, 6 ottobre 2008, Eleies 2008, p. 2)
232
JG: Le sue case sono tutte molto confortevoli, c di tutto. Gi solo lo spazio fisico della
casa ti lascia meravigliato. L funziona tutto, loro una senatrice, che stata governatrice
[del Maranho], pertanto hanno tutta una struttura. Hanno uno studio di registrazione [],
c la casa di abitazione e annesso c di tutto. []. Cos si rimane impressionati con
perch in verit lei si molto dedicata per la cultura. [] una persona molto
organizzata. Di conseguenza, ho avuto molto piacere a partecipare a questa riunione,
insieme con perlomeno venti altri gruppi che stavano con me, donos di brincadeiras. []
I gruppi considerati di elite. [] I gruppi pi organizzati.
MP: Ti ricordi pi o meno quali erano questi gruppi?
JG: Guarda, cera cera il Boi di Maracan, il Boi di Morros, il Boi di Axix, il Brilho
da terra, che il Boi di Claudinho, cera il Santa F, cera Madre Deus, Maioba...
MP: Maioba, anche...
JG: Maioba, cera il Nina Rodrigues, cera Pindoba. []
MP: Roseana ha convocato tutti i donos del Bumba-meu-boi.
JG: Per parlare del viaggio che del primo che si faceva per il Vale Festejar nellinterno
[del Maranho], e in questa occasione ci disse416 che cerano alcuni gruppi che non
avrebbero potuto andare, che sarebbero rimasti [a So Lus], dicendo questo e quello, e
quello, ma che non poteva portare tutti quanti. []. Io affermai che [i donos dei gruppi
scartati] avrebbero iniziato a parlar male []. Allora lei disse: molto bene, la verit, la
vera storia questa: viene soltanto chi organizzato. [] In questa occasione, il Boi da
Pindoba, non andato, perch ha iniziato a rivendicare esigenze assurde []. Helena
Leite [responsabile del Boi da Pindoba] voleva che la commissione [del Vale Festejar]
eliminasse dieci persone da ogni gruppo per lei poterne portare pi di cento. Ma allora
nessuno accett, lei non venne e inizi a parlar male.
MP: Lei fu esclusa, non venne nellinterior
JG: No, non ha potuto venire. Ci andarono solo quattro gruppi: Axix, Barrica, Nina
Rodrigues...
MP: Ma in questa riunione partecipo anche il dono del Boi Barrica?
JG: Vi partecip [] Godo
MP: [] Hai qualche ricordo particolare di quel giorno, non so, della casa, di qualcosa
che attrasse la tua attenzione []. Hai pranzato l?
JG: Ah si. Siamo stati in un ristorante, abbiamo pranzato due volte, allarrivo e prima di
tornare a casa, in una pizzeria molto buona.
MP: La riunione con Roseana a che ora avvenuta?
JG: No, questanno non avvenuta una riunione [direttamente] con lei. Lanno passato c
stata unaltra riunione nella sua casa dove lei ci ha parlato della perdita delle elezioni per il
governo del Maranho417 []. Ringrazi tutti coloro che lavevano votata [dicendo] che,
nonostante tutto, avrebbe continuato il lavoro del Vale Festejar. [] (id.: 12-15)

Vediamo nel brano che segue come si sia nata la relazione di reciproca collaborazione tra
la brincadeira di JG e Roseana.

MP: Ma com nata questa relazione tra la tua brincadeira e Roseana?


JG: Si, nata cos []
MP: Gi da molto tempo
JG: Si, tu lavori ti dedichi, rispetti qualcuno, si deve rispettarli. Allora [] io ho
sempre cercato di lavorare con rispetto e dignit nella brincadeira, con onest,
principalmente, investendo. Perch cos: se guadagni il denaro e lo investi nel tuo

416
Come si evince dal seguito dellintervista Roseana in realt non era presente di persona, e la sua proposta
fu esposta da altri mediatori alle sue dipendenze.
417
Si tratta delle elezioni a governatore di Stato avvenute nellottobre 2006 e vinte di misura al secondo
turno da Jackson Lago su Roseana Sarney, con il 51,82% dei voti validi.
233
gruppo, lutile viene. Pertanto, io non ho mai sviato il denaro dalla brincadeira. Tutto il
denaro che la brincadeira guadagna, io lo uso per comprare il materiale. Cerco di
aggradare i brincanti di qualche forma. Cos, lo stesso Godo vide il potenziale [della
brincadeira], che tra il 2000 e il 2003 [] era diventata molto grande, molto grande,
arriv a contare 230 persone. [] Godo [quando] avviarono il Vale Festejar nel
Convento [das Mercs], allora, Godo, [] conoscendomi e conoscendo il potenziale
della brincadeira, in quanto era tra gli organizzatori del Vale Festejar, parl a Roseana
con le seguenti parole: Roseana, c una brincadeira che molto apprezzata, non
lasciarla fuori! Quale? il boi di JG.
MP: Si, si, lui ti present a lei.
JG: Mi ha fatto entrare nel Vale Festejar, anche per merito. E allora la Mrcia che una
delle coordinatrici [dice]: vero il boi di JG una referenza nel suo sotaque []. E mi
chiamarono [] a partecipare ad una riunione l nel Convento das Mercs, lui mi mostr
come bisognava fare per entrare [sul palco], come fare la presentazione. Cos convocai i
ragazzi. In quellanno guadagnai subito cinque presentazioni. []
MP: Intanto fu cos che incontrasti per la prima volta Roseana
JG: No, gi la conoscevo, da quando cominci come Deputata Federale. Ma ho iniziato ad
avere, per cos dire, un po di intimit con lei, dopo che entrai che il boi entr nel Vale
Festejar che lei inizi a promuovere. E ancora, no, no, non fu nel Vale Festejar, fu nella
Festa da Lua [Festa do Boi da Lua], quella festa alla quale hai partecipato questanno, nel
Quatro Rodas418. [] Lei era ancora Governatrice. [] Lei stava l, con suo padre e
Bulco, una compagnia Godo, nel Quatro Rodas. Lei disse: chi il dono di quella
toada []. Allora, mi portarono da lei e cantai per lei. [] Lei voleva conoscere quella
musica, vedere chi cantava. Cos tra di noi cominci questa affinit.
MP: Ma credo che gi nelle elezioni del 90, della sua elezione a governatrice
JG: Io lavoravo nel mercato [del quartiere] del Joo Paulo, e lei stava girando l intorno,
per il primo turno, io parlai con lei nel mercato, mi chiese il mio voto e mi parl [],
ancora non ci conoscevamo, non cera nessuna intimit. Poi, quando fu nel secondo, lei
vinse di poco il primo turno, loro [lequipe de Roseana] avevano quella metodologia di
portare gruppi di fuori, trio elettrico419 [], sprecavano moltissimi soldi [] nella
campagna elettorale. Allora il coordinatore della campagna, Chico Maranho420 e alcuni
altri, pensarono bene di lasciar perdere questa storia di trio elettrico, di cantanti di fuori, e
chiamarono i gruppi del Bumba-meu-boi. E [questa idea] sort effetto. [Roseana] fece tutto
quanto, per noi brincar nei punti della citt, facendo comizi a suo favore. E abbiamo

418
Hotel 5 stelle di So Lus. Nel 2007 stato acquisito dal gruppo alberghiero portoghese Pestana Hotis
& Resorts. che ha operato una riforma complessiva dei suoi spazi. Il Gruppo Pestana possiede attualmente 42
Hotel, di cui 9 in Brasile. Una delle mascotte del nuovo Pestana So Lus Resort Hotel rappresenta una
miniatura di bumba-meu-boi (cfr. Grupo Pestana, sito internet). La Festana do Boi da Lua (Boi da Lua il
titolo di una famosa canzone di Cesar Teixeira) organizzata dal 1999 dallInstituto Mirante sotto la
responsabilit del giornalista Pergentino Holanda dello Estado do Maranho, giornale appartenente al
medesimo gruppo Mirante. La partecipazione alla festa vincolata al pagamento di unofferta filantropica a
favore delle opere sociali organizzate dallInstituto Mirante. Nelledizione 2007 della festa, a cui ho potuto
assistere, si sono esibite 5 brincadeiras del Bumba-meu-boi.Nel 2007 lofferta minima era di 80R$. Il pubblico
della festa risulta molto selezionato, comprendendo oltre allelite di So Lus, i turisti ospiti negli Hotel pi
prestigiosi della capitale.
419
Banda di musica pop dotata di strumenti amplificati elettricamente.
420
Francisco Fuzzetti de Viveiros Filho, compositore e cantor maranhense di musica popolare brasileira.
Trasferitosi a So Paulo nel 1963 per studiare architettura, diventa in breve uno dei protagonisti della MPB
(Musica Popolare Brasiliana). Nel 1967 partecipa al III Festival de Msica Popular Brasileira organizzato
dalla TV Record. Nel 1993 crea un gruppo di Tambor de Crioula, la Turma do Chiquinho. Nel 1995
produce un famoso spettacolo ispirato al Bumba-meu-boi intitolato, pera Boi O sonho de Catirina. Lanno
seguente lancia il cd So Joo, Paixo e Carnaval. Nel 2004 e nel 2006 partecipa al Vale Festejar con gli
spettacoli So Joo de Chico Maranho e Chico Maranho em Bumba-concerto. Nel 2009 e 2010
partecipa alla programmazione del So Joo con 6 e 5 spettacoli (cfr: Chico Maranho, sito internet).
234
guadagnato soldi, tutti quanti guadagnarono. Io, quellanno, il 94421, subito dopo che
entr in vigore il Real, guadagnai 3300 R$, fu in questo modo che riuscii a fare questa
sede. []. Intanto cos che lei incominci ad avvicinarsi alla cultura, ai gruppi, si
identific proprio, e cominci ad aiutare. Perch noi vivevamo cos: le brincadeiras, i
donos di brincadeiras passavano tutto il giorno, nel periodo giunino, correndo per
negoziare una brincada [una presentazione]. Dovevamo riuscire a contrattare per lo meno
cinque brincadas per notte, per un valore irrisorio, per poter coprire le spese, che erano
molto alte, pullman, vitto per il personale []. Lei la fece finita con la maggior parte degli
arraiais e pass a contrattare le brincadeiras pagando un valore x. Voglio dire: in luogo di
guadagnare 500 R$ per esibizione, lei pass a pagarne 800, 1000 R$ per brincada, per
ogni presentazione.
MP: Perch prima comera?
JG: Tu facevi un arraial e io andavo l ad elemosinare mi d una presentazione? Lei
centralizzo un poco le cose. [] Riusc a darci questa via di fuga. Invece di andare
correndo di qui e di l, giorno e notte, per ottenere una presentazione, avevi gi fissato..
sapendo dove andare. La segreteria di cultura ti contrattava per x presentazioni. Io gi
sono arrivato a ricevere dieci brincadas [] dieci presentazioni nel periodo [giunino].
Voglio dire la Segreteria di Cultura mi dava dieci presentazioni con un valore voglio
dire: con quel danaro gi stavo tranquillo. [] Potevo poi correre dietro ad altre di privati,
per ingrossare il cache della brincadeira. Pertanto cominci cos. E oggi continua in
questo modo. Stiamo ancora ricevendo cache del valore che lei lasci. [].
Sono tre o quattro anni che lei fuori dal governo e che noi stiamo ricevendo il cache che
lei ha lasciato, ancora 2200 R$. [] Questanno, adesso, questanno di Jackson Lago il
valore
MP: diminuito?
JG: Voglio dire, non diminuito n aumentato. Perch noi stiamo ricevendo il prezzo
che era di Z Reinaldo422: 2200 [] Per ogni presentazione. [] E il municipio [] al
di l di pagare pochino, fino ad oggi non ha ancora pagato oggi siamo ormai nel decimo
mese dellanno e il municipio ancora non ha pagato nessuno. [] Il municipio mi sta
dovendo [][il pagamento] di due presentazioni per un valore di 1100, 1200 R$, 1200 R$
il valore di ognuna. Devo ricevere dal municipio 2400 R$. [] Il municipio paga la sua
parte [] e lo Stato anche. [] Lo Stato ha gi pagato da molto tempo. (id.: 15-19)

A fronte di questa situazione, lappoggio e la stima di JG e della sua brincadeira per


Roseana Sarney e la sua famiglia, si esprime, oltre che nei discorsi pi quotidiani tra i
brincantes e gli abitanti del quartiere, i famigliari e gli amici, anche in forme pi esplicite. Il
couro del Bumba-meu-boi della brincadeira di JG rappresentava nel 2007, su un lato, la
figura di Zelinda Lima e di Roseana Sarney. Nella sede della brincadeira, in una delle
colonne centrali cappeggia una foto di Jos Sarney Presidente del Brasile (v. appendice A,
Figura 13 e Figura 14). Durante la Festa del Boi da Lua 2007, in una delle prime toadas,
JG cant, nonostante Roseana non fosse presente, alcune strofe in suo onore, lodando il
Governo dello Stato di Roseana:

421
Eletta governatrice nel 1994, Roseana Sarney ha governato il Maranho per due mandati consecutivi, dal
primo gennaio 1995 allaprile 2002, quando stata eletta al Senato Federale. Nel 2010 ha vinto nuovamente le
elezioni a governatrice del Maranho.
422
Jos Reinaldo Carneiro Tavares (1939-) stato governatore del Maranho tra il 2002 e il 2006. Nel 2002
stato eletto a governatore con lappoggio della famiglia Sarney. Nel 2006 ha appoggiato la candidatura a
governatore di Jackson Lago, che ha vinto le elezioni al secondo turno contro Roseana Sarney (cfr. FGV-
CPDOC, Dicionrio Histrico-Biogrfico Brasileiro Ps-1930, sito internet).
235
Io sono un uomo felice!
Voi siete figli del Maranho
Terra del miglior folclore
Il boi nato in questa terra indurita
Abbiamo il Tambor de Crioula
Che fa tremare il terreno
Il Bumba boi di Zabumba
Baixada e Costa di mano
Orchestra e boi da Ilha
Questo si, pandeiro
Ah volesse il cielo che il Governo dello Stato facesse che
Brincasse senza esser respinto e mandato in pensione
Il cantador che il tempo ha segnato
Cantando boi per So Joo
[segue un brano strumentale di percussioni con ripetizione di alcuni dei versi precedenti]
Se non fosse per Roseana Sarney
Era molto triste il Bumba-boi del Maranho
Perch lincentivo non ha denaro
E siamo senza opzioni
lei che ti da appoggio
lei che ti da una mano
lei che ti da affetto
lei che ti da ragione
lei che ti da valore
stata lei che abbracci il Bumba boi!
Con cuore. (Festa del Boi da Lua 2007, registrazione audio dellautore)423

3.6.7 Le posizioni del campo e i sotaque dei bumba-meu-boi di So Lus


Come abbiamo ricordato allinizio di questa sezione ( 3.6 Le posizioni e le disposizioni
del campo), gli effetti degli habitus di classe si intersecano in modo complesso con lillusio
e gli interessi specifici del campo in cui operano determinando una struttura differenziata di
posizioni. Abbiamo cercato fin qui di mettere in evidenza questa situazione descrivendo le
traiettorie di alcuni gruppi e le biografiche di alcuni agenti che abbiamo considerato
emblematiche. Vediamo ora di analizzare come questa intersezione tra illusio e habitus
operi in un caso specifico, nel posizionarsi dei sotaque dei bumba-meu-boi di So Lus nella
struttura del campo del folclore. I discorsi e le pratiche associate ai sotaque del bumba-meu-
boi (v. supra 3.5) costituiscono le maglie formali o terminologiche che, inglobando e
mediando una molteplicit di punti di vista, danno forma tematica al terreno comune su cui,

423
[2:01:45s - 2:03:52s]. Trascriviamo qui di seguito il testo originale portoghese: Eu sou homem feliz!! /
Voc filho do Maranho / Terra do melhor folclore / O boi nasci no torro [torro natal, patria] / Temos
Tambor de crioula / Que ti faz tremer o cho / O Bumba boi de Zabumba / Baixada e Costa de mo /
Orquestra e boi da Ilha / Esse sim pandeiro / Ah quem me dera que o governo do estado / Brincasse sem
ser eliciado e aposentas / Os cantador que o tempo marcou / Cantando boi pra so Joo [...] Se no fosse
Roseana Sarney / Era muito triste o Bumba-boi do Maranho / Porque faz que incentivo no tem dinheiro / E
estamos sem opo / ela que te da apoio / ela que te da a mo / ela que te da carinho / ela que te da
razo / ela que te da valor / Foi ela que abraou o Bumba Boi / com corao.
236
almeno in So Lus, si articolano i discorsi sul bumba-meu-boi. Le disposizioni logico-
analitiche classificatorie dei folcloristi (molti dei quali, come abbiamo visto, operano nelle
istituzioni pubbliche o ne influenzano le direttrici) trovano qui uno spazio di intesa e di
articolazione con le esigenze pratiche e di distinzione dei leader dei gruppi del bumba-meu-
boi, e le esigenze di sintesi, catalogazione e diversificazione dei prodotti culturali richieste
dalle burocrazie delle istituzioni pubbliche e dalle imprese private che pongono leconomia
della cultura o gli emblemi delle forme folcloriche al centro delle loro attuazioni come la
SECMA, la Secretaria Estadual de Turismo, la Secretaria Municipal de Turismo, il
SEBRAE (Servio Brasileiro de Apoio s Micro e Pequenas Empresas) e il SESC (Servio
Social do Comrcio)424, i gruppi appartenenti allindustria alberghiera interessata allo
sviluppo del turismo culturale e le multinazionali che intendono avvalersi del patrocinio alle
forme della cultura popolare per riconfigurare la propria immagine spesso associata allo
sfruttamento intensivo dei territori locali (tra cui, le gi citate Vale do Rio Doce - CVRD e
ALUMAR).
Che le rodas de conversas sul bumba-meu-boi (v. 2.3.1 Una roda de conversa sul
bumba-meu-boi), siano state organizzate per sotaque, e non siano state precedute da una
preliminare assemblea generale di tutti i brincantes del Bumba-meu-boi, segnala quanto la
suddivisione in sotaque, almeno in So Lus, sia gi stata naturalizzata (al contrario, come
abbiamo visto nel 3.5.3, nellinterno del Maranho la situazione molto pi variegata e
meno definita). La classificazione in sotaque obbliga i leader del bumba-meu-boi di So
Lus ad unoperazione di chiarificazione, li induce a definire la propria posizione, in
particolare, rispetto allasse semantico tradizionale/moderno e quindi ad individuare il tipo
principale di capitale economico e simbolico a cui aspirano e per cui competono. In linea
generale, lanalisi dellarticolazione delle posizioni dei gruppi dei vari sotaque ripete
allinterno del campo pi ristretto del Bumba-meu-boi di So Lus, la struttura posizionale
del campo folclorico che abbiamo cercato di analizzare nelle sue linee essenziali nei
paragrafi precedenti.
Da un lato abbiamo i gruppi del bumba-meu-boi che si schierano, o sono spinti a
schierarsi dalle istituzioni e dagli intellettuali che si occupano di folclore, per la tradizione e
la sua conservazione (tradizione in parte costruita, inventata, dalle stesse istituzioni e dai
folcloristi), almeno tendenzialmente, pur senza negare la necessit e lopportunit di piccole
innovazioni tecniche o estetiche. Funzionando come icone identitarie, questi gruppi

424
Il SESC un ente privato sostenuto e finanziato dalle imprese di commercio di beni e servizi. Ha come
scopo sociale il benestare della clientela delle imprese ad esso affiliate. Attua nelle aree delleducazione, della
salute, del tempo libero, della cultura e dellassistenza sociale.
237
aspirano soprattutto agli incentivi pubblici o privati e al riconoscimento del proprio valore
simbolico. Si tratta soprattutto dei gruppi del sotaque di Zabumba, sotaque definito da molti
folcloristi come il pi antico e tradizionale e quindi pi meritevole di essere preservato (cfr.
ad esempio Arajo 1986: 62)425. Nei Bumba-meu-boi di Zabumba sono presenti e sono state
presenti forme di innovazione, ma con lo strutturarsi delle posizioni del campo, tali
dinamiche iniziano ad essere relativamente controllate, frenate ed infine autocensurate,
almeno in proporzione maggiore rispetto a quanto avvenuto in altri sotaque426. Eventuali
piccole novit che sfuggano al controllo, normalmente, sono interpretate come innovazioni
tradizionali, a meno che siano ritenute non rispettare le caratteristiche generali del sotaque
definite dai folcloristi e dagli stessi brincantes, sorta di nucleo culturale/simbolico, o di
referencial, com chiamato ad esempio da Michol Carvalho427, che deve essere rispettato e
conservato, pena la perdita della propria identit di sotaque428. Per fare un esempio, i gruppi
di Zabumba sono i pi incentivati dalla SECMA e dai membri della CMF a mantenere,
organizzare e mettere in scena nelle proprie sedi, durante gli ensaios che precedono il So

425
Per alcuni studiosi la stessa denominazione del folguedo Bumba-meu-boi, o Boi-Bumb, deriverebbe dal
nome dello strumento che caratterizza questo sotaque, la zabumba (v. Cavalcanti 2000: 1022; v. anche supra
nota 10).
426
Forniamo due esempi di innovazioni ideate da autores di Bumba-meu-boi di Zabumba. Secondo
Zelinda Lima, Laurentino (-1975), fondatore del Bumba-meu-boi da F em Deus, sotaque di Zabumba, fu il
primo ad adottare i ricami di miangas e canutilhos, lustrini e perline allungate (Lima Z. 2004a: 6).
Nellanno in cui gli americani atterrarono sulla Luna, riferisce la stessa Zelinda Lima, Lauro (1917-1993),
leader dellomonimo Bumba-meu-boi, sotaque di Zabumba, organizz una comdia dove Pai Francisco e
Catirina erano astronauti, vestiti di carta argentata, con al posto degli occhi due lampadine lampeggianti.
Rubavano il boi attraendolo in una caverna ricoperta di luci colorate (id.: 7).
427
Citiamo due interventi di Michol Carvalho nella roda de conversas sul Bumba-meu-boi dove emerge
come la questione del referenziale sia sentita dai folcloristi con particolare preoccupazione:
Michol: chiaro che non c, per cos dire, una formula, supponiamo, una ricetta del boi, dentro la quale tutti
si devono inquadrare, facendo cos una camicia di forza dove niente pu cambiare; chiaro che c un
referenziale [referencial], una direzione [rumo], determinate caratteristiche dentro il bumba-meu-boi, dentro di
ogni sotaque, non vero? Di ogni stile. Or bene, i cambiamenti avvengono, limportante, io credo cercare di
sapere: cambiato? Perch cambiato? Per cosa cambiato? Qual lobiettivo? E se cambiato, quale
stato il tipo di soluzione? In questo caso limportante vedere che ogni soluzione che sorge dentro del gruppo,
dentro delluniverso del boi, sempre pi creativa, e non aggredisce la realt di quel gruppo, ma quando
importata, cos, viene da fuori allinterno, se copi la televisione, copi una rivista [] realmente vedrai che
qualche cosa che non lega bene, che non si incolla a quel contesto, pertanto io credo che lobiettivo di questa
tavola rotonda [roda de conversas] va esattamente nel senso di prendere coscienza di questa realt, di tutto ci
che sta succedendo con il boi del Maranho, anche perch si possa vedere ci che importante fortificare,
affinch continui, come boi del Maranho e non diventi unaltra cosa. (CMF 2001a: nastro 1, p. 15).
In relazione alla questione degli alternativi [gruppi alternativi], una mia preoccupazione [] la questione del
referenziale [referencial]. Voglio dire, [un gruppo alternativo] pu non avere, nella maggior parte dei casi non
lo ha, un impegno con il tradizionale, ma deve avere un qualche tipo di referenziale, altrimenti resta nel vuoto,
non vero? Una cosa che creata, realmente, soltanto con un fine commerciale [mercantilista]. (id.: nastro 10,
p. 23).

Il termine referencial, come vedremo, entra a far parte del gergo istituzionale nel 1975, quando creato il
Centro Nacional de Referncia Cultural CNRC (v. infra 4.2.6)
428
Il referencial di un sotaque coinvolge delle restrizioni sui tipi e la forma delle coreografie, degli
indumenti, degli strumenti e degli altri manufatti della brincadeira; sui rituali e le forme drammatiche, sul
numero e i tipi di brincantes. Vedi anche il 3.5.
238
Joo, lauto tradizionale del bumba-meu-boi (v. supra 2.3.1, riga 19 della roda de
conversa); daltro lato, questi gruppi, radicati nei quartieri pi popolari di So Lus, anche
per le loro origini subalterne, sono i pi vigilati e disciplinati dalle istituzioni429 e dai
responsabili interni delle brincadeiras: lobiettivo dei leader di questi gruppi e dei loro
patrocinatori quello di produrre spettacoli che combinino allo stesso tempo unapparenza
di autenticit/diversit, ovvero che combinino le forme di una tradizionalit esotica meno
massificata, con una cura meticolosa nelle rifiniture artigianali degli indumenti, degli
strumenti e degli altri elementi materiali di scena, tra cui lo stesso boi. A questa forma di
esotismo raffinato i leader dei gruppi cercano di combinare infine, anche la sobriet
controllata dei comportamenti dei propri brincantes (soprattutto per quanto riguarda luso di
alcolici430). Il rispetto della tradizionalit nei Bumba-meu-boi di Zabumba anche
incentivato dai gruppi legati al movimento negro maranhense. Il sotaque di Zabumba
infatti classificato come il pi africano (v. 3.5.1), ed considerato il sotaque pi diffuso
nelle comunit negre del Maranho (v. Silva, Ferreira 2008: 6). Per questa ragione i Bumba-
meu-boi di Zabumba sono eletti a rappresentanti dellidentit negra o afrodiscendente e i
brincantes di questi gruppi sono indotti a rispettare le proprie origini identitarie431.

429
In questa sorta di accanimento disciplinare, potrebbe avere un ruolo significativo anche il pregiudizio
razziale, essendo i brincantes dei Bumba-meu-boi di zabumba per lo pi afrodiscendenti.
430
Nella riunione preparatoria del So Joo 2008, avvenuta nella sede del Bumba-meu-boi di Dona Zeca,
sotaque di Zabumba, il 23 giugno 2008, la questione delluso esagerato degli alcolici da parte dei brincantes,
stata posta in modo molto diretto da Malvino, responsabile amministrativo della brincadeira. Malvino ha
ricordato, ai brincantes del boi, la presenza negli arraiais di funzionari della SECMA che controllano e
monitorano le presentazioni delle brincadeiras, segnalando eventuali anomalie ed eventuali comportamenti
impropri da parte dei brincantes.
Vediamo in un altro brano dellintervista a Rogrio Pelado gi sopra citata ( 3.2), come anche per i
responsabili e i brincantes del Bumba-meu-boi Unidos da Santa F gli alcolici costituiscano una questione
problematica:

RP: Rispetto al bere Oggi loro [la direzione della brincadeira] stanno volendo economizzare troppo, solo
che leconomia che vogliono fare eliminare le bevande [alcoliche]
MP: Il bere gratuito?
RP: Eliminare, non si da pi da bere, cos, perch stanno in passato si beveva a volont, per il personale, e
intanto, loro stanno loro gi stanno riducendo...
MP: Bibite... c anche cachaa...
RP: Si! Il Cognac, perch il popolo brinca gratuitamente, intanto, a volte, non brinca con molta volont. A
volte necessario che ci sia qualche cosa per scaldare il personale [].
MP: duro...
RP: proprio duro, io anche concordo, duro per le persone brincar tutta la notte senza prendere da bere
niente.
MP: Anche per avere quello spirito un po pi giocoso [brincalho]...
RP: ! Giustamente. Intanto, stanno volendo, io credo, ridurre. Intanto, io gi ho detto: ragazzi, se voi volete
un boi gospel, voi non vi potete riuscire, perch boi religioso un boi che non d da bere in nessun modo,
almeno che non sia acqua. (Pelado, 9 maggio 2008, p. 39)
431
Il Ncleo de Estudos Afro-Brasileiros della UFMA (NEAB) nel 2006 ha svolto un progetto di ricerca,
finanziato dalla Fondazione Culturale Palmares (fondazione vincolata al governo federale e preposta alla
valorizzazione dellidentit afrobrasiliana), avente come oggetto i gruppi di Bumba-meu-boi di Zabumba, e
come obiettivo realizzare un registro audiovisivo e testuale delle espressioni della cultura afrobrasiliana nel
Maranho (Silva, Ferreira 2008: 8). Nel 2008 il NEAB ha pubblicato un volume intitolato: Ritmos da
Identidade Afro-Maranhense: boi de zabumba (id.), e ha prodotto un documentario con il medesimo titolo.
239
Allaltro estremo, i gruppi che fanno della modernizzazione e dellinnovazione il metro
della propria politica culturale. Allontanandosi pi radicalmente dai vincoli della
tradizione codificati dai folcloristi e dagli studiosi della storia del folclore locale, pur
continuando a dichiarare una forma di discendenza tradizionale, che legittimano fornendo
eventualmente una propria interpretazione della tradizione e del passato, in modo analogo ai
gruppi parafolclorici come il Boi Pirilampo, da cui spesso traggono ispirazione, ambiscono
a soddisfare i gusti del proprio pubblico secondo strategie pi direttamente commerciali e
spettacolari. Molti dei gruppi del sotaque di orchestra sorti a partire dalla met degli anni
90 si inquadrano in questa posizione. La rapida crescita di questi gruppi stata
inizialmente osservata con preoccupazione dai folcloristi. Azevedo Neto, nel capitolo finale
scritto per la riedizione del 1997 del suo Bumba-meu-boi no Maranho, cos scriveva:

La pi pericolosa novit sorta in questi quattordici anni [dalla prima edizione del 1983],
decorre dal rapido aumento del prestigio dei boi-de-orquestra [].
Poich i boi-de-orchestra sono stati creati fin dallinizio privi di compromessi con la
tradizione, non da unesplosione popolare ma dalliniziativa individuale di un determinato
agente, non vi sono state difficolt, tanto nellimposizione delle innovazioni come nella
loro accettazione. Le pi significative innovazioni sono avvenute nella formazione di ci
che sarebbe il battaglione e nei figurini.
Per quanto riguarda al battaglione, aumentato il numero delle indie, fino a costituire
quasi la met del gruppo. Gli stato dato poi figurini, passi e posture che finiscono per
trasformarle in grottesche caricature delle ballerine di un Teatro di Rivista. (Azevedo Neto
1983: 118-119)

Nel Boletim della Comisso Maranhense de Folclore dellagosto 2005, Deborah Baesse,
Mestre in Educazione e membro della CMF, si dichiarava indignata di alcune aberrazioni
(Baesse 2005: 2) che aveva osservato nei boi di orchestra durante le feste giunine di
quellanno:

Come cittadina maranhense molto orgogliosa di questo titolo, non ho potuto assistere con
tranquillit al franco processo di degradazione per il quale stanno passando i boi di
orchestra del Maranho. [...]
La mia indignazione si deve al fatto che vari gruppi locali, specie quelli che si
denominano boi di orchestra, vengono a copiare Parintins432 secondo un movimento di
contro-influenza terrificante. Qui non sto avanzando nessuna intenzione purista con cui
guardare il folclore come se fosse paralizzato, asettico e libero dalle influenze salutari che
la modernit porta a noi tutti. Il folclore unistituzione viva, fatto di persone, e, in quanto
tale, ha la necessit di adattarsi, assimilare influenze, acculturandosi. Nonostante ci,
questo deve essere un processo naturale, frutto dei cambiamenti sofferti dalle comunit
responsabili delle brincadeiras. Ci che si visto nel Maranho, specie nei gruppi di
orchestra, una commercializzazione inscrupolosa dei gruppi, che, da manifestazioni
folcloriche, si trasformano in show commerciali. Sono ndios e ndias scelti con la
massima cura, secondo i parametri di bellezza della Seduzione [Malhao] e musiche
frenetiche, un ritmo impazzito, che n di lontano ricorda la musica tradizionalmente

432
Vedi nota 395.
240
attribuita al sotaque di orchestra. []. Un altro aspetto da considerare il numero
impressionante di ndias e ndios che questi gruppi hanno presentato. Vaqueiros, amo,
Chico, Catirina e il boi, in passato personaggi centrali, sono ridotti quasi a nulla,
spremuti l alla fine del mare di muscoli, cosce e seni che si spargono abbondantemente
nel terreiro. Anzi, questi gruppi dovrebbero proporre un cambiamento di nome, da
Bumba-meu-boi a Bumba-minha-ndia. [] Per chi non lo sa, ogni sotaque ha le sue
specificit. [] In verit, molto di ci che oggi si presenta con il titolo di orchestra gi
una nuova danza che non ha niente a che vedere con il riferito sotaque. (id.).

La polemica tra i folcloristi e i gruppi pi modernizzatori, si ripete, tra questi ultimi e i


gruppi pi radicati nella tradizione del Bumba-meu-boi come abbiamo visto nel sul Boi
Pirilampo quando abbiamo citato un diverbio polemico avvenuto tra Renato Dionsio, dono
di un Bumba-meu-boi alternativo e Therezinha Jansen dono di un Bumba-meu-boi di
Zabumba (v. p. 202).
Tra questi estremi si posizionano quei gruppi che mantenendo un forte legame con il
territorio riescono meglio a mediare tradizione e modernizzazione facendo passare
linnovazione per un processo dialettico di rielaborazione popolare, interna al gusto e alle
esigenze della comunit in cui vivono. Nella Ilha di So Lus sono i Bumba-meu-boi di pi
antica fondazione, del sotaque di matraca (detto anche sotaque da Ilha) a mantenere un pi
forte legame con le comunit di residenza delle brincadeiras. Ci dovuto a due fattori. In
primo luogo le sedi delle brincadeiras di questo sotaque sono per lo pi localizzate nei
luoghi di nascita dei loro fondatori, diversamente dal caso dei Bumba-meu-boi di Zabumba
e Abaixada dove i promotori e i leader dei gruppi sono quasi sempre originari dellinterior
del Maranho433. Il complesso e numeroso tessuto famigliare dei partecipanti di una
brincadeira di sotaque di matraca si trova di conseguenza fortemente legato, per via di
vincoli affettivi di parentela, di vicinato e di consuetudine, sia al gruppo che alla comunit
dove il gruppo risiede e in cui essi stessi risiedono. In secondo luogo, nei boi del sotaque da
Ilha, chiunque sia dotato di matracas o pandeires, pur non facendo parte degli effettivi
membri della brincadeira, anche solo indossando un paio di bermuda e un paio di sandali,
pu unirsi al congiunto di percussioni del gruppo. In questo modo consentita e facilitata la
partecipazione diretta alle presentazioni del boi della parte della comunit locale che
sostiene la brincadeira. I Boi di matraca tendono a differenziarsi e a competere con gli altri
gruppi sul piano del numero di brincantes e della dimensione del pubblico di sostenitori che
accompagna le loro presentazioni. I grandi Bumba-meu-boi di matraca, come il Boi de

433
Durante le feste giunine molti dei gruppi di Zabumba ingrossano le file dei propri brincantes
contrattando brincantes dei municipi della regione dellabaixada occidentale, i quali, per loccasione sono
ospitati nelle sedi dei boi o in case appositamente affittate (v. la testimonianza di Samuel a p. 224).
241
Maracan, il Boi da Maioba, il Boi de Iguaba, o il Boi da Pindoba, sono i Bumba-meu-boi
pi aperti e i pi popolari.
I gruppi del sotaque di Abaixada si collocano in una posizione intermedia tra i gruppi del
sotaque di Zabumba e Matraca. Come i gruppi di Zabumba, sono caratterizzati da forti
legami con le origini popolari camponeses e interioranas (dellinterior della regione di
Viana, Pindar) di molti dei propri leader e brincantes. Tendono per a differenziarsi
simbolicamente dagli altri sotaque includendo da un lato dei tratti esotici regionali (presenza
delle maschere Cazumb), dallaltro ammettendo la graduale innovazione di determinati
elementi materiali, come le dimensioni dei grandi cappelli a forma di mezzaluna, il numero
dei brincantes, lelaborazione delle coreografie. Questa maggiore libert, gli consente di
accogliere tra le proprie file un numero crescente di giovani ed adolescenti, in modo simile a
quanto avviene nei Bumba-meu-boi di matraca.

Paradigmi conservatori vs paradigmi innovatori (quadro sinottico dei sotaque del


Bumba-meu-boi)
Nello schema seguente forniamo un quadro sinottico delle posizioni strutturali dei
sotaques del Bumba-meu-boi, dai pi conservatrici e tradizionalisti, ai pi attivi, ed
innovatrici:

- Sotaque di Zabumba (o di Guimares) :


priorit: conservazione, manutenzione della tradizione (invenatata o meno che sia) e della
propria identit regionale / etnica; rispetto degli aspetti formali e rituali del Bumba-meu-
boi: tipo di decorazioni, rituali di battesimo e di morte del boi, messa in scena dellauto.

- Sotaque di Abaixada (o di Viana - Pindar):


posizione intermedia tra il sotaque di Zabumba e Matraca

- Sotaque di Matraca (o della Ilha di So Lus):


priorit: manutenzione delle relazioni stabilite con le comunit di residenza, con i propri
sostenitori / tifosi, e con le istituzioni; elaborazione di forme di compromesso tra
innovazione e tradizione: convivenza del boi di promessa o di terreiro con il boi del
turismo (cfr. CMF 2001a, trascrizione nastro 1, p. 15; Carvalho M. 1995: 163-167)

- Sotaque di Orchestra / gruppi Alternativi:


priorit: spettacolarizzazione, professionalizzazione, perfezionamento degli aspetti estetici
e tecnici delle presentazioni, attenzione ai gusti del pubblico massificato,
commercializzazione mediatica delle brincadeiras.

Una comdia del Bumba-meu-boi


Prima di concludere questo capitolo, presentiamo un esempio di comdia, o matana o
palhaada, messa in scena da un gruppo di Bumba-meu-boi di sotaque di Zabumba.
Potremo cos apprezzare la differenza tra i contenuti tematici del tipo di comdias di questo
242
sotaque e i contenuti delle drammatizzazioni messe in scena dai gruppi parafolclorici,
drammatizzazioni di cui abbiamo fornito alcuni esempi nel 3.6.4.
La comdia, di cui presentiamo in sintesi la trama, stata messa in scena il 16 giugno
2007 durante un ensaio del Bumba-meu-boi Dois Irmos, realizzato nella sede della
brincadeira nel Bairro de Fatima, in So Lus.
Clicia Gomes ha realizzato le registrazioni audivisive della comdia e nella sua tesi di
laurea ne riporta unanalisi dettagliata (Gomes 2008: 69-70).
La matana ha inizio con lentrata in scena, durante lensaio, dei palhaos della
brincadeira (Alteredo de Jesus Silva e Valdemar Piedade Pereira). I due palhaos
interpretano una coppia di sposi, contadini senza terra, che si presentano al vaqueiro di una
fazenda, la fazenda So Joo, chiedendo il permesso di fare una coltivazione di riso e fagioli
allinterno della propriet. Il fazendeiro, dopo essersi consultato con il suo socio, nega il
permesso, argomentando che si tratta di una fazenda dove un boi sta brincando (id.: 110) e
che se faranno questo lavoro subiranno un danno, poich il bestiame della fazenda lo andr
a mangiare. Nonostante ci la coppia di contadini permane nella fazenda. I due palhaos
inscenano la costruzione di un recinto attorno ad un piccolo appezzamento di terreno, dove
piantano delle sementi. Come previsto il bumba-boi distrugge la piantagione. La coppia di
contadini protesta chiedendo al fazendeiro che gli sia rimborsato il danno subito,
argomentando maliziosamente che era stato lo stesso fazendeiro a comandargli di coltivare
il terreno della fazenda. Citiamo un brano dei dialoghi registrati da Clicia Gomes:

Palhao: Signore! Guardi, io parlai con lei la settimana passata e lei mi comand di
piantare, non si ricorda? [].
Fazendeiro: Signore! Ma lei pazzo!
Palhao: Adesso c una cosa, voi mi dovrete pagare le mie spese.
Fazendeiro: Pagarvi le spese!? [] Con tanti problemi che voi avete creato? Gi avete
disboscato, bruciato, piantato [].
Palhao: Ah! mio fratello, se non mi paga ci sar una lite. Ah! ci sar una lite, io far una
cosa. Il frutto del mio sudore, del mio lavoro stancante, lei non me lo paga?
[inizio di una toada]
Fazendeiro: Mio Socio, ben come ti dissi, la vita proprio cos. [rip. 2 volte] / Io gi sono
stanco e ammalato di fare il bene per gente cattiva [ruin].
[fine della toada]
Fazendeiro: Mio socio! Voi avete dato il permesso a questo camerata di fare una
coltivazione qui nella fazenda?
Socio: No! Non lho dato![].
Fazendeiro: Ehi! vaqueiro! il seguente: ti ordino di portar via questo signore [moo],
conducilo alla porta della fazenda, e se possibile dagli una scaricata di piombo nella
schiena; intanto io vado a fare un viaggio di urgenza e quando torno voglio incontrare il
mio bestiame in questo appezzamento [terreiro].
Vaqueiro: Si, signore! (Gomes 2008: 111)

243
Mentre il fazendeiro sta viaggiando, i due palhaos, marito e moglie, portano via il boi.
Quando il fazendeiro scopre il furto, invia i suoi vaqueiros a ricercare i fuggitivi. Il marito
catturato, ma nega il suo coinvolgimento nella sparizione del boi. In conclusione la sua
sposa, affinch il marito sia rilasciato, finisce per pagare al fazendeiro il valore del boi.
Come osserva Clicia Gomes la matana si riferisce ad un aspetto tipico dei conflitti della
vita rurale maranhense dove i contadini spesso si appropriano o sollecitano ai proprietari dei
grandi latifondi delle parti di terra non coltivata al fine di renderla produttiva (cfr. id.: 70).
Attraverso il comico e la satira messa in scena lopposizione tra il povero e il ricco,
mostrando le astuzie che il subalterno deve mettere in campo per fronteggiare il potere di
chi domina le risorse del territorio che abita.
La vicenda narrata, la distruzione dei campi per mezzo del bestiame, sembra essere
abbastanza frequente nel Maranho. Apolnio Melnio, dono del Bumba-meu-boi da
Floresta (v. 3.5.2), racconta, in unintervista raccolta in uno dei volumi della collezione
Memria de Velhos (v. nota 212), lepisodio della sua giovinezza che lo indusse a lasciare i
campi e a recarsi in So Lus:

Avevo un campo molto buono. Il miglio cresceva bene, il riso meno; intanto piantai
manioca nellaltro lato del campo. Il bestiame del proprietario del terreno entr e mangi
tutta la manioca. Rimasi interdetto perch se avessi ucciso il bestiame egli avrebbe agito
contro la mia attitudine, per questo motivo mi trasferii [] nella casa di un mio fratello,
dalla quale partii per andare ad abitare in So Lus. (Apolnio Melnio in Lima Z. 2008:
72)

Per altri esempi di comdias di Bumba-meu-boi di Zabumba rimandiamo, oltre alla tesi di
Clicia Gomes, alla tesi di dottorato di Luciana Gonalves de Carvalho, dedicata interamente
alle storie narrate e mese in scena dai palhaos del Bumba-meu-boi del Maranho (Carvalho
L. 2005)434.

434
Vedi anche Prado 1977, pp. 243-253 e allegato D.

244
4 Il folclore come luogo di integrazione culturale

4.1 Linterno e lesterno del campo

Nel cap. 2 abbiamo cercato di comprendere, con uno sguardo essenzialmente sincronico, i
dispositivi istituzionali che attualmente legittimano, producono e riproducono i valori del
campo in esame: lillusio del campo del folclore. Nel cap. 3, abbiamo cercato di investigare
le forme di questa illusio e la configurazione delle posizioni del campo che a loro volta
influenzano lorganizzazione dei dispositivi istituzionali. Dobbiamo chiederci ora se per
comprendere il fenomeno della valorizzazione del folclore, cio la forma dellillusio del
campo, in Brasile e nel Maranho, sia sufficiente considerare la dialettica tra questi due
piani: il piano istituzionale e il piano delle dispute e delle alleanze interne al campo o se
non vi sia un piano esterno, parallelo o anche sovrapposto ad essi, che in qualche modo ne
sostiene e ne spiega anche la dinamica diacronica di pi lungo termine. Possiamo chiederci
infatti se il campo del folclore sia organizzato solo da una logica di autonomizzazione,
rispetto agli altri campi, e da uno specifico rapporto di sinergia e di reciproca legittimazione
con quella sorta di meta-campo che lo Stato, oltre che dalle dispute interne per il controllo
del capitale specifico del campo, o se vi sia dellaltro. A nostro avviso, per spiegare le forme
attuali dellillusio, occorre affrontarne il complesso delle filosofie, delle ideologie, dei
saperi, e insieme ad esso le prassi consolidate, le abitudini, le tecniche, tra loro
relativamente integrate, in breve, le formazioni storiche o i dispositivi storici (Foucault
435
1976: 94) caratterizzati da una temporalit differente rispetto a quella pi ristretta e
interattiva dei campi, che in vario modo definiscono le direzioni e il tessuto del campo di
discorsi e di pratiche436 che ha informato e informa sia il campo di studi del folclore sia
lillusio e il nomos del campo folclorico. a partire da queste formazioni o da questi
dispositivi437 che anche lillusio del campo folclorico ad un certo punto inizia a

435
Formazioni e dispositivi che a loro volta sono il frutto di un vasto contesto di lotte politiche e culturali
che operano delle sedimentazioni culturali.
436
Per la nozione di campo in Foucault v. id., pp. 91-102.
437
Dora in avanti con il termine formazione, formazioni, indicheremo un complesso di filosofie,
ideologie, saperi, prassi, tecniche, ecc., di cui si ipotizza e si cerca di verificare la relativa convergenza,
coordinazione e coerenza; complesso dotato di specifici effetti sul piano sovrastrutturale sociale e culturale. Se
da un lato le formazioni di cui parliamo costituiscono delle pratiche regolate, non siamo qui interessati ad
unanalisi di tipo strettamente archeologico, nel senso foucaultiano del termine, cio ad unanalisi
245
consolidarsi e diviene operativo. Canclini, discutendo le ricerche di Bourdieu sul campo
artistico, ne critica lattenzione esclusiva ai processi competitivi:

Bourdieu ritiene che ogni campo culturale sia retto da leggi proprie. Pi che dalla struttura
globale della societ, quello che lartista fa condizionato da sistema di relazioni stabilito
dagli attori vincolati con la produzione e circolazione delle opere. La ricerca sociologica
sullarte deve allora esaminare come si costituito il capitale culturale del rispettivo
campo e come funziona la lotta per appropriarsene. [] Ma queste competizioni
contengono anche molta complicit, ed anche attraverso di essa che si afferma la
credenza nellautonomia del campo. Quando, nelle societ moderne, un potere estraneo al
campo la chiesa o il governo vuole intervenire nella dinamica interna proprio del
lavoro artistico mediante la censura, gli artisti sospendono i loro scontri e si alleano nella
difesa della libert di espressione. (Canclini 1989: 31)

Questa complicit, queste alleanze, sono per ricondotte anche da Canclini a ragioni
interne al campo, una sorta di solidariet di campo che lega tra loro gli agenti di un campo,
aspetto di cui peraltro Bourdieu non nega mai limportanza, ad esempio nella cooperazione
al mantenimento di barriere dingresso al campo (cfr. Bourdieu 1992b: 70-71). Ci che
resta fuori dal metodo di Bourdieu, a nostro avviso, sono invece quei fattori esterni al campo
che articolano o sostengono questa complicit.438
Come molti scienziati sociali latinoamericani hanno osservato, il concetto bourdieuano di
campo presenta delle difficolt nella sua applicazione ai paesi del Sudamerica, paesi dove, a
causa di un mercato dei beni culturali poco sviluppato, il campo intellettuale, fino a tempi
recenti, stato fortemente dipendente dal mecenatismo pubblico e privato e dal campo
politico, campo che determina istanze di consacrazione spesso eteronome rispetto alle
istanze interne al campo artistico culturale439. Sergio Miceli, per, gi nel suo primo libro
Intelectuais e classe dirigente no Brasil (1920-45), osservava come la partecipazione di
molti intellettuali alle istituzioni statali, nel periodo da lui preso in esame, paradossalmente,
non ne minacciasse lautonomia, ma che anzi tale condizione, fornendo loro i mezzi di
sussistenza oggettivi, determinasse lo strutturarsi di una cerchia di scrittori-funzionari

differenziale, strutturale delle loro modalit di formazione discorsiva, ma soprattutto, e al contrario, alla loro
interpretazione come apparati discorsivi e pratici strutturati da una molteplicit di agenti, e di agenzie, dotati di
specifici interessi tra loro relativamente omogenei. Si tratta dunque di verificare il senso delle persistenze che
si avvalgono di complicit, di quelle figure globali che a poco a poco si intrecciano ai discorsi e alle pratiche
locali, progetto di ricerca sostanzialmente contrapposto al modello archeologico foucaultiano esposto
nellArcheologia del sapere (cfr. Foucault 1969: 183; v. anche nota 184). Considereremo il concetto di
formazione sostanzialmente sinonimo di dispositivo (cfr. nota 39). Il termine formazione, in virt della
sua connotazione pi diacronica, rispetto al termine dispositivo, sar privilegiato quando vorremo mettere in
risalto la dinamica storica della formazione di un dispositivo.
438
forse a partire da questa aporia che nasce anche la difficolt per Bourdieu di elaborare una teoria
generale dei campi (v. supra p. 138).
439
Per una panoramica sulla ricezione in Brasile del concetto di campo v. Passiani, Nunes Frota 2009.
246
relativamente indipendenti (Miceli 1978: 178 e ss.)440. Le eventuali censure venivano evitate
da artisti e letterati con le stesse modalit con cui erano state eluse in Europa: facendo, come
dice Bourdieu, di necessit virt, arrogandosi il controllo assoluto della forma, ma a costo
di una rinuncia altrettanto assoluta alla funzione (Bourdieu 1992b: 79). Come ovunque,
poi, anche in America Latina e in Brasile, quando artisti e scrittori vogliono di nuovo
esercitare una funzione, soprattutto critica, riscoprono i limiti della loro autonomia (id.),
come mostra, ad esempio, la traiettoria del movimento teatrale brasiliano tra la fine degli
anni 50 e la fine degli anni 60 (v. supra, 3.6.3). La situazione descritta da Miceli non
molto distante da quella da noi incontrata in So Lus do Maranho, dove, come abbiamo
visto nelle biografie di molti agenti del campo del folclore, la sovrapposizione tra la
militanza nel campo e incarichi nelle istituzioni della cultura molto diffusa. Il fatto poi che
lillusio del campo del folclore nel Maranho sia caratterizzata da una sorta di estetismo
formalista (v. 3.1), conferma le osservazioni di Bourdieu sopra citate.
La sociologa argentina Silvia Sigal chiarisce altri aspetti del contesto culturale dei paesi
periferici (rispetto le metropoli coloniali e in seguito rispetto i centri economici del
capitalismo internazionale) che giustificano la fragilit del campo culturale di questi paesi.
Secondo, Silvia Sigal

Lattivit culturale in societ periferiche rimette a istanze di consacrazione esterne e, allo


stesso tempo, interiorizza criteri esterni di valorizzazione. Queste due dimensioni si
influenzano reciprocamente: limportanza accordata ai centri culturali metropolitani
accentua la labilit delle gerarchie interne, stimolando la ricerca di istanze esterne
incontestabili. Questo processo di retroalimentazione, a sua volta, influisce sulle relazioni
tra potere e cultura nella misura in cui la vacillante legittimit delle istituzioni culturali a
fronte degli stessi intellettuali, le rende vulnerabili agli interventi del potere politico (Sigal
2002: 15; cit. in Gomes 2010: 15)

Seguendo le osservazioni di Sigal, ci proponiamo allora di prendere in considerazione


anche le istanze di consacrazione esterne e i criteri esterni di valorizzazione che
attraversano il campo del folclore. Queste istanze non vanno per cercate in istanze esterne
pure, ma nelle appropriazioni sincretiche di teorie straniere, che opportunamente filtrate
dagli intellettuali periferici sono appropriate e adattate al contesto e agli interessi locali, e
al sistema e ai problemi periferici (cfr. Ortiz 1985a: 32-33). Questi sincretismi teorici, una
volta che le istituzioni della cultura e il campo intellettuale nazionali abbiano raggiunto un
certo grado di sviluppo possono infine retroagire in modo significativo sulle teorie dalle

440
In effetti la presenza di un mercato culturale sviluppato non garantisce necessariamente lautonomia del
campo intellettuale: come noto, se da un lato il mercato pu favorire e democratizzare laccesso alle
produzioni culturali, allo stesso tempo pone agli autori dei seri vincoli estetici e tematici.
247
quali sono state elaborate (per un esempio inerente allesportazione dai paesi sudamericani
in Europa e nel NordAmerica della nozione di folclore nascente v. al 4.2.6 p. 283).
Coprire lintero arco delle costruzioni ideologiche, delle filosofie, delle strategie
discorsive, dei dispositivi, che lungo la storia del Brasile, nel loro intrecciarsi, hanno fornito
le risorse concettuali e i modelli di comportamento che, dapprima assorbiti dagli agenti ante
litteram del movimento folclorico, i lectores eruditi, perdurano ora nelle disposizioni degli
attuali agenti del campo del folclore, e quindi informano i dispositivi istituzionali
contemporanei, costituisce unimpresa impraticabile da un singolo ricercatore. Ci
limiteremo di conseguenza a ripercorrere la storia degli studi sul folclore e delle politiche
dedicate al folclore, cercando di cogliere i nodi dove le istanze interne del campo di studi si
intrecciano con altre istanze, segnalando alcune formazioni specifiche che, nel corso delle
nostre ricerche, abbiamo individuato avere un ruolo significativo nel formare lillusio e il
nomos del campo folclorico brasiliano e di cui, sebbene con livelli diversi di
approfondimento, abbiamo potuto perlomeno rilevare la complessit.
In definita larbitrario culturale che secondo Bourdieu sta allorigine di ogni campo, deve
essere a sua volta indagato. Se allorigine dellillusio di un campo c un arbitrario la cui
istituzione sarebbe dimenticata in una sorta di amnesia della genesi (Bourdieu 1997: 100),
quello stesso arbitrario il frutto di una storia che perdurando nel presente lo traccia, lo
affianca e lo protegge, occultandolo, e non solo il risultato imprevisto di una crisi, o di una
fase critica che si manifesta, ad un certo punto, in una determinata arena. Bourdieu ci pare
limitare lanalisi diacronica essenzialmente ad una storia dei conflitti che si generano in
arene relativamente ristrette, lotte strategiche, pi o meno coscienti, per la distinzione e la
conquista di un determinato potere di legittimazione. Non ci sembra considerare
adeguatamente la stratificazione storica delle idee. Il fatto che, come rilevato da Canclini,
nella teoria dei campi di Bourdieu, la costruzione del consenso sociale abbia un ruolo meno
centrale rispetto allanalisi delle interazioni competitive, a nostro avviso dipende dalla
destituzione che Bourdieu opera del concetto di ideologia.

4.1.1 Critica del concetto di ideologia


Vediamo come Bourdieu valuta il concetto di ideologia:

La parola ideologia vuole sottolineare una rottura rispetto alle rappresentazioni che gli
agenti stessi pretendono di dare della propria pratica: vuole indicare che non bisogna
prendere alla lettera le loro dichiarazioni, che sono interessate ecc.; ma nella sua violenza
iconoclasta porta a dimenticare che il dominio al quale occorre sottrarsi per oggettivarla si
esercita solo in quanto non riconosciuto come tale; e che dunque bisogna reintrodurre
nel modello scientifico il fatto che [] la verit oggettiva di questa esperienza
inaccessibile allesperienza stessa. [] Si dovranno dunque costruire modelli pi
248
completi, che inglobino sia lesperienza ingenua, sia la verit oggettiva che essa dissimula
e alla quale, attraverso unaltra forma dingenuit, si fermano gli pseudoesperti, quelli che
si ritengono smaliziati. [] La rottura di fatto una conversione dello sguardo (Bourdieu
1992b: 199-200)

Questo brano sorprendente, poich si impegna a negare esattamente cosa spiega nel
modo pi chiaro: il funzionamento di ogni apparato ideologico. Ogni ideologia, secondo la
classica definizione marxiana, una mistificazione della realt organizzata, in modo
consapevole o meno, da un insieme di individui ed agenzie, affinch sia creduta e/o
incorporata nel sistema di idee e quindi di pratiche da una certa frazione dello spazio
sociale. Da qui, come giustamente ricorda Bourdieu, la necessit di una rottura per superare
questo inganno. Se da un lato Bourdieu dichiara, giustamente, che ci pu avvenire solo
attraverso il lento modificarsi degli habitus, una sorta di controaddestramento, fondato
sulla ripetizione degli esercizi, in grado di contrastare la straordinaria inerzia che risulta
dallinscrizione delle strutture sociali nei corpi (id. 1997: 180), dallaltro, secondo
Bourdieu, ci pu avvenire, e la ricerca sociale qui svolgerebbe un ruolo significativo,
anche attraverso una conversione dello sguardo, una rivoluzione mentale, un
cambiamento di tutta la visione del mondo sociale (id.), prodotta da una rottura
epistemologica attraverso un esercitarsi che lavora propriamente con i concetti e le
rappresentazioni. Ora, questa conversione, a nostro avviso, si compie, anche se non
esclusivamente, attraverso un processo di presa di coscienza e di svelamento dei limiti che
una determinata concezione ideologica del mondo sociale impone, nel rivelarsi delle
verit che nasconde. qui che si esprime la forza intrinseca delle idee vere, forza di cui
Bourdieu scettico (id.), ma che sta a fondamento di ogni vocazione scientifica. La presa di
coscienza si produce, spesso per vie tortuose, per movimenti a volte lentissimi e graduali, a
volte improvvisi ed esplosivi, sia per un intervento esterno (un lavoro di coscientizzazione
politica, diretto o indiretto), sia, e insieme, per lemergere internamente ad uno o pi
soggetti, di un disagio, inizialmente indecifrabile e indicibile, che viene via via
articolandosi, in principio in modo frammentario, infine trovando le risorse con cui potersi
esprimere in un discorso e in una prassi. La doxa e lortodossia danno allora luogo a forme
di eterodossia che sviluppandosi finiscono per mettere in crisi la doxa vigente.
La critica ideologica opera dunque affiancando ad una concezione che si proclama
universale, una o pi concezioni alternative che ne mostrano la parzialit. Questa critica
diviene scientifica nel momento in cui le valutazioni che criticano o legittimano le
prospettive in esame sono formulate sulla base di una logica argomentativa il pi possibile
coerente e non contraddittoria, e sulla base di un insieme consistente di evidenze elementari

249
(quelle che uno storico chiamerebbe i documenti autentici e un fisico le evidenze
sperimentali).
Sebbene, in generale, non sia possibile parlare della verit o falsit assoluta di un
complesso articolato di enunciati e descrizioni, come nel caso delle teorie scientifiche, si
pu parlare per di una sua maggiore o minore completezza, adeguatezza, ragionevolezza e
veridicit. Un complesso di enunciati pu manifestare una relativa tensione verso la
conoscenza della realt, o, viceversa, verso la sua, pi o meno interessata, mistificazione (si
tratta qui della contrapposizione tra agire comunicativo, e agire strategico nascosto di
cui parla Habermas; cfr. Habermas 1981: cap. III)441. lindividuazione di questa tensione
mistificante che ci consente di parlare di ideologia. Viceversa, nel momento in cui la
differenza tra la tensione verso la verit e la tensione mistificante (o tra la relativa verit e
falsit dei prodotti di queste due tendenze) confusa, il concetto di ideologia viene a
perdere il suo valore esplicativo e diviene quindi sensato abbandonarlo. Sostenendo la
possibilit di discriminare tra una relativa verosimiglianza e una relativa mistificazione,
sosteniamo qui anche lutilit di usare il concetto di ideologia. Parleremo in generale non
solo di discorsi (relativamente) ideologici, ma anche di formazioni o dispositivi ideologici,
in quanto considereremo ideologiche anche quelle configurazioni complesse di enunciati e
di pratiche, istituzioni, comportamenti, che sostengono o riproducono uno stato di cose
oggettivamente in contraddizione con quanto i medesimi enunciati proclamano.
Prima di continuare, vogliamo citare un altro brano di Bourdieu dove espone con grande
chiarezza la sua concezione della relazione che intercorre tra le lotte che avvengono
allinterno ed allesterno di un campo:

Le lotte interne sono in qualche modo arbitrate dalle sanzioni esterne. In effetti, pur
essendo fortemente indipendenti nel loro principio (ovvero nelle cause e nelle ragioni che
le determinano), le lotte che si svolgono allinterno del campo letterario (ecc.) dipendono
sempre, nel loro esito, fausto o infausto, dalla corrispondenza che possono avere con le
lotte esterne (quelle che si svolgono allinterno del campo del potere e del campo sociale
nel suo insieme) e dagli appoggi che gli uni o gli altri possono trovarvi. cos che
cambiamenti decisivi come lo sconvolgimento della gerarchia interna dei vari generi, o le
trasformazioni della gerarchia stessa dei generi, che toccano la struttura del campo nel suo
insieme, sono resi possibili dalla corrispondenza fra cambiamenti interni (essi stessi
direttamente determinati dalla trasformazione delle possibilit di accesso al campo
letterario) e cambiamenti esterni []. I nuovi entranti eretici che, rifiutando di inserirsi
nel ciclo di riproduzione semplice, fondato sul mutuo riconoscimento degli anziani e dei
nuovi, rompono con le norme di produzione in vigore e deludono le aspettative del
campo, il pi delle volte possono riuscire a imporre il riconoscimento dei loro prodotti
solo grazie a cambiamenti esterni: i pi decisivi fra tali cambiamenti sono le fratture

441
Per una discussione sintetica dei nostri presupposti epistemologici v. p. 1.4.2.
250
politiche che, come le crisi rivoluzionarie, trasformano i rapporti di forza allinterno del
campo []. (Bourdieu 1992a: 331-332)

Queste osservazioni, se da un lato invitano giustamente ad includere nellanalisi


dinamica di un campo lanalisi delle trasformazioni politiche e quindi istituzionali, ad esso
relativamente esterne (trasformazioni governate in generale da obiettivi eteronomi rispetto
agli obiettivi specifici del campo), come abbiamo cercato di fare in alcuni momenti nel
capitolo precedente, dallaltro si limitano a concepire la relazione tra interno ed esterno
come relazione tra campi, ovvero tra oggetti forgiati da un medesimo modello teorico e
quindi dotati di strutture sostanzialmente omogenee: campo letterario verso campo politico.
Il nostro tentativo al contrario sar quello di provare a coniugare il modello teorico di analisi
dei campi, proposto da Bourdieu, con altri modelli di analisi che affrontano la questione
dellideologia e pi in generale del ruolo politico e sociale di formazioni culturali costituite
da insiemi relativamente integrati di discorsi, saperi, pratiche, idee. Si tratta di accogliere il
contributo allanalisi dei campi di unanalisi della storia delle idee, e delle prassi ad esse
connesse. nei tempi lunghi della storia sociale e culturale oltre che politica che divengono
percepibili determinate continuit, determinate costanti, di cui allora si inizia a riconoscere
la presenza e loperosit anche nellattualit.

Dispositivi e agire strategico


Per comprendere il funzionamento dei dispositivi (ideologici o meno che siano), da un
lato, bisogna accogliere le osservazioni di Foucault, secondo il quale le relazioni di potere
sono contemporaneamente intenzionali e non soggettive (Foucault 1976: 84):

La razionalit del potere quella di tattiche, spesso molto esplicite al livello limitato in cui
si inscrivono cinismo locale del potere che, connettendosi le une alle altre,
implicandosi e propagandosi [] delineano alla fine dei dispositivi dinsieme: qui la
logica ancora perfettamente chiara, gli intenti decifrabili, eppure pu darsi che non ci sia
nessuno che li abbia concepiti e ben pochi che li abbiano formulati: carattere implicito
delle grandi strategie anonime, quasi mute, che coordinano tattiche loquaci, i cui
inventori o responsabili sono spesso senza ipocrisia []. (id.)

Dallaltro, a nostro avviso, non bisogna rinunciare allanalisi e allindividuazione dei


soggetti, pur relativamente distinti, dove il potere si concentra, si articola e quindi si
propaga: i punti di convergenza e di diffusione.
Da un lato, una serie di interessi relativamente omogenei pu convergere quasi
spontaneamente, condensando una molteplicit di tattiche in una strategia complessiva in
grado di assolvere ad un interesse pi generale, sotteso da quegli interessi, eventualmente
determinando gradualmente il sorgere di apparati ed istituzioni organizzate. Dallaltro, un

251
certo numero di apparati, istituzioni, o singoli individui, dotati di una concentrazione di
capitali superiore, possono funzionare come luoghi di articolazione e coordinamento di un
insieme specifico di interessi, eventualmente cooptando una serie di soggetti ed agenzie, a
priori, non direttamente ad essi riconducibili o ad essi favorevoli.
Le grandi strategie non sono quindi solo il frutto di unarticolazione quasi arbitraria, o
casuale, di una moltitudine di interessi frammentati, di un potere sparso e anonimo, ma sono
anche il frutto delle convergenze prodotte, indotte ed organizzate, da centri di potere e di
interesse concentrati.
Per comprenderne il funzionamento delle formazioni o dei dispositivi discorsivi bisogna
considerare uno degli aspetti cruciali della loro produzione: la logica strutturale degli
enunciati che li formano. Bisogna cio considerare le serie, ovvero le forme di
concatenazione aperte, le regolarit o i regimi di positivit effetto di una dispersione
materiale dei discorsi, i cumuli e i fenomeni di persistenza che non si ordinano in un
percorso teleologico n si polarizzano in un principio regolatore di senso, ma che si
dispongono nel sistema aperto di quello che Foucault chiama archivio (cfr. Catucci 2000:
74-77). Risulta per essenziale considerare anche la logica strutturante dei poteri
concentrati e degli interessi diffusi che impongono determinate regolarit, determinate
priorit, determinati valori, determinate precedenze .

4.2 Genesi del campo del folclore

Iniziamo dunque a ripercorrere sinteticamente la storia degli studi del folclore in Brasile,
cercando di cogliere i momenti di emergenza dellillusio del campo folclorico, i punti di
emergenza dei dispositivi della sua valorizzazione, nellinteragire tra interessi interni ed
esterni al campo in formazione. Il quadro che presentiamo ci servir anche come mappa
genealogica/concettuale di riferimento dove localizzare i frammenti della storia del folclore
e del movimento folclorico brasiliano che sono gi stati sviluppati nei capitoli precedenti.
In questa sezione cercheremo allo stesso tempo di rispondere ad alcune delle domande
che avevamo posto inizialmente ( 1.4.1):

- Perch in Brasile, nel Maranho, in So Lus il folclore cos importante?

- Quale ruolo ideologico mantiene il folclore nella societ maranhense e brasiliana?

Dopo una breve introduzione sulla configurazione generale degli studi folclorici in
Europa tra la met e la fine dell800, focalizzeremo la nostra attenzione sullevoluzione
degli studi e delle politiche dedicate al folclore in Brasile.
252
Gli studi del folclore si sviluppano in Inghilterra verso la met dell800 a partire dalla
convergenza tra i pi antichi studi antiquari e gli interessi romantici sulla cultura del
popolo (Kulter des Volkes) inaugurati da Herder e poi dai fratelli Grimm in Germania.

4.2.1 Studi antiquari e studi folclorici


Nati in Inghilterra nel XVIII secolo, gli studi antiquari rappresentano lemergere di un
nuovo umanesimo che ha i suoi centri di diffusione non pi nelle universit ma in learned
societies, societ erudite promosse da gentleman piuttosto che da accademici (Momigliano
1955: 67). I membri di queste societ appartenevano per lo pi allalta societ, alla leisured
class, che come commenta Arnaldo Momigliano per distrarsi dai loro ozi, dalla pace
priva di rischi e di avventure della loro esistenza, si dedicavano assiduamente alle emozioni
dellarte, alle meno intense ma pi equilibrate passioni del collezionismo, e ai viaggi, forme
ante litteram di turismo culturale, un insieme di attivit mascherate da nobili affari in grado
di dare una legittimazione sociale al propria modo di vivere e alle proprie passioni (id.: 68).
I revival del mondo classico, Celtico e Gotico, e il gusto per il collezionismo si diffusero
rapidamente nel nord Europa dando origine a numerose societ specializzate442.
In questo contesto emerge anche linteresse per le antichit popolari443. Con lavvento
dellilluminismo la repressione feroce nei confronti della cultura popolare del periodo
seguente alla riforma protestante e alla controriforma cattolica, si era attenuata e la caccia
alla stregoneria e alle eresie popolari si trasforma in una ideologia correttiva pi tollerante
(Ortiz 1985b: 15-16): le superstizioni popolari, prima considerate una minaccia virulenta e
concreta da eliminare con la forza, divengono un segno dellignoranza e della credulit
popolare e quindi possono essere studiate come curiosit esotiche e bizzarre.
Per gli antiquari, non era rilevante compiere accurati studi filologici sui testi classici, ma
fare esperienza diretta della storia e della tradizione: contemplare le rovine di unantica citt
o di un antico castello, possedere materialmente gli oggetti dei loro studi: monete, statue,
vasi, iscrizioni, e reiterare questo possesso dedicandosi alla loro manipolazione,

442
La Society of Antiquaries of London fondata allinizio del 700; nel 1780 costituita la Society of
Antiquaries of Scotland; nel 1820 creata a Edimburgo una Societ Celtica di cui presidente sir Walter
Scott (Ortiz 1985b: 12). In Francia nel 1814 creata La Socit Nationale des Antiquaires de France,
riattivazione dell Acadmie Celtique operativa gi tra il 1804 e il 1813 (id.). La American Antiquarian Society
fondata nel 1812 a Worcester, Massachusetts.
443
Nel 1777 John Brand pubblica Observations on Popular Antiquities: Including the Whole of Mr.
Bourne's Antiquitates Vulgares (Brand 1777). Il testo di Brand consiste in una serie di commentari e appendici
al volume del chierico Henry Bourne, Antiquitates Vulgares; or the Antiquities of the Common People. Giving
An Account of several of their Opinions and Ceremonies, pubblicato nel 1725. Brand in seguito diventer un
membro influente della Society of Antiquaries of London (Ortiz 1985b: 11-12, 68-69).
253
organizzazione e classificazione tassonomica. Momigliano osserva due differenze principali
tra il lavoro degli storici e degli antiquari:

1) gli storici scrivono in ordine cronologico; gli antiquari scrivono in un ordine


sistematico; 2) gli storici producono dei fatti che usano per illustrare e spiegare una certa
situazione; gli antiquari raccolgono tutti gli item collegati ad un certo soggetto, siano di
aiuto o meno a risolvere un problema. (id.: 69)

Renato Ortiz parla di una ricerca erratica di informazioni, che isolate dal proprio
contesto sfidano qualsiasi sforzo di comprensione storica (Ortiz 1985b: 14). Le differenze
tra il tipo di lavoro intellettuale degli storici e degli antiquari, come vedremo in modo pi
dettagliato nel caso particolare del Brasile, sono simili a quelle che contrappongono il tipo
di studio e di indagine sviluppato dalle ricerche folcloriche alla metodologia delle scienze
sociali che gradualmente si afferma a partire dalla loro istituzionalizzazione accademica (v.
infra p. 278 al 4.2.5).
In sintesi, gli studi antiquari sono caratterizzati da una serie di disposizioni e di pratiche
peculiari che in seguito si riproducono nei primi studi folclorici inglesi:

- attrazione per le antichit;

- dilettantismo erudito e separazione dal mondo accademico;

- amore per i viaggi e il contatto diretto con i materiali di studio;

- fascinazione per gli oggetti e disinteresse per il contesto e i processi444

- organizzazione sistematica dei materiali empirici raccolti

la figura di William John Thoms, autore della famosa lettera dove per la prima volta
compare il termine folklore, che pi chiaramente segnala la stretta filiazione degli studi
folclorici dagli studi antiquari. Thoms, prima di dedicarsi alla fondazione della Folklore
Society (1878), era stato membro di alcune delle numerose societ antiquarie inglesi
(Ortiz 1985b: 13). Il termine folklore, risultato dellaccostamento di due parole di origine
sassone: folk, gente, persona comune, popolo, e lore, sapere, come noto, fa la sua
prima comparsa in una lettera firmata da Ambrose Merton, pseudonimo di William John
Thoms, pubblicata dalla rivista The Atheneum di Londra il 22 agosto del 1846. La lettera di
Thoms costituisce una sorta di manifesto per il nuovo campo di studi. Thoms cita un
inventario sintetico degli argomenti pertinenti:

444
In relazione al folclore v. anche Canclini 1989, p. 154.
254
usi, costumi, osservanze [observances], superstizioni, ballate, proverbi ecc., dei vecchi
tempi [old time], e tira le conclusioni a cui conduce lo studio di questi temi: la
consapevolezza di quanto di curioso e interessante in questi assunti sia ora interamente
perduto [][e] quanto possa ancora essere salvato [rescued] da un impegno tempestivo
(Thoms 1846: 187).

La rivista Atheneum, secondo Thoms, con la sua ampia diffusione avrebbe potuto riuscire
nellimpresa:

riunire un numero infinito di fatti minuziosi [] che vivono sparsi nella memoria dei suoi
migliaia di lettori, e conservarli nelle sue pagine fino a che sorga un James Grimm in
grado di svolgere per la Mitologia delle Isole Britanniche lo stesso buon servizio che il
profondo antiquario e filologo ha realizzato per la Mitologia della Germania. (id., corsivi
miei)

Nello studio del folklore si tratta per Thoms di

mettere insieme una somma di piccoli fatti, molti dei quali presi separatamente, sembrano
triviali e insignificanti, ma che, quando considerati in connessione con il sistema nel quale
li ha riuniti la sua mente iniziatrice [di Grimm], acquisiscono allora un valore, che non
avrebbe mai sognato colui che per primo li avesse raccolti . (id., corsivi miei)

Nel 1849 lo stesso Thoms sar tra i fondatori della rivista Notes & Queries (dal
sottotitolo: Medium of Inter-Communication for Literary Men, Artists, Antiquaries,
Genealogists, etc., e motto: When found, make a note of., citazione dal romanzo di
Dickens, Dombey and Son) e sar il primo direttore della Folklore Society (FLS) fondata a
Londra nel 1878 (Bennett 1996: 212).
Abbiamo voluto citare qui il testo fondatore del Folklore in Gran Bretagna poich ha
assunto una notevole rilevanza sia concettuale che simbolica anche nella formazione del
movimento folclorico brasiliano. La traduzione portoghese della lettera compare nel 1948
nei documenti della Comisso Nacional do Folclore (CNFL) istituita lanno precedente
come organo dellInstituto Brasileiro de Educao, Cincia e Cultura (IBECC) del
Ministrio das Relaes Exteriores (cfr. Vilhena 1997: 230, nota 31, 307-308). Come
abbiamo visto, il 22 agosto celebrato, in tutto il territorio nazionale brasiliano, il Giorno
del Folclore, in memoria della pubblicazione della lettera di Thoms (v. 2.2.3).
Segnalare le relazioni che legano gli studi folclorici agli studi antiquari, ci sembra
importante per comprendere la prossimit storica delle prime ricerche e attivit volte alla
riscoperta e alla valorizzazione del folclore, con quelle ad esse precedenti interessate alla
collezione o alla contemplazione di una sorta di patrimoni ante litteram: antiche monete,
statue, vasi, antiche ballate, iscrizioni, rovine di castelli, o abbazie, oggetto dellattenzione
degli antiquari. Le disposizioni antiquarie trapassano sia nelle successive passioni per le

255
manifestazioni folcloriche, sia nelle passioni patrimoniali, dove per emerge e diviene
essenziale anche un altro interesse: linteresse per la nazione.

4.2.2 I romantici e linvenzione della cultura popolare


Con il diffondersi delle idee romantiche e pre-romantiche, laffermarsi della borghesia
agli inizi della prima rivoluzione industriale, e successivamente dei movimenti nazionali, la
classe degli antiquari, alla sua base, si allarga. Linteresse per il passato prende nuove
forme. Sorgono nuove curiosit. Gli eruditi borghesi, con la stessa logica antiaristocratica
che era stata degli illuministi, e imbevuti allo stesso tempo dellantirazionalismo romantico,
iniziano ad interessarsi con un nuovo sguardo ai costumi popolari e alle antichit pi
prossime delle societ medioevali, alle vedute pittoresche della campagna e della natura pi
selvatica contrapposta ai paesaggi urbani.
Come abbiamo visto anche gli antiquari avevano descritto i costumi popolari, e avevano
collezionato antiche ballate445, ma ora gli stessi oggetti sono enfatizzati in quanto parte di un
tutto prima non tematizzato: il popolo (Burke 1978: 12). I saperi popolari sono concepiti,
selezionati e valutati nella prospettiva della Nazione: elementi emblematici invocati come
risorse di unit e integrazione. Si tratta di una specie di messianismo sociopolitico
(Canclini 1989: 152) in cui le sopravvivenze della creativit popolare e contadina sono
riscattate nella formazione di unoriginale identit nazionale. Gli studi antiquari si
trasformano negli studi folclorici. Herder ad usare per primo la locuzione cultura dei
popoli (Kulter des Volkes), in contrapposizione alla cultura dei dotti (Kultur der
Gelehrten)446, concepita come espressione unitaria e anonima dello spirito di una
determinata nazione. Di seguito, nellarco di pochi decenni, vengono in uso tra letterati,
studiosi e intellettuali, un intero gruppo di neologismi che dalla Germania si diffondono nei
paesi europei: Volkslied, canto popolare; Volkssage, racconto o fiaba popolare,
Volkskunde, letteralmente carattere del popolo, folklore (Burke 1978: 7).
in questo contesto che nasce in Inghilterra il termine Folk-lore: letimologia sassone
permette di dare una veste nazionale e romantica ad un programma intellettuale
sostanzialmente in continuit con le pi antiche ricerche antiquarie, mentre il termine lore,
sapere, pi estensivo e generico di lied, canto, sage racconto e meno psicologistico di
kunde carattere, permette di abbracciare un insieme pi eterogeneo di oggetti e contenuti.

445
Vedi ad esempio Reliques of English Poetry di Thomas Percy, del 1765 (cfr. Burke 1978: 5).
446
In Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, (Idee per la filosofia della storia
dellumanit), del 1784, (Herder 1784/91a, Parte III, cap. 5, . 3, p. 29; cfr. Burke 1978: 12). Nella traduzione
inglese di T. Churchill del 1799, Kulter des Volkes e Kultur der Gelehrten non sono tradotte con popular
culture e scholarly culture, ma con cultivation of men of learning e cultivation of the people (Herder
1784/91b: 311).
256
Si tratta di valorizzare, in quanto risorse simboliche ed emblemi su cui fondare identit
nazionali, tutto un insieme variegato di conoscenze, e di forme di espressione a lungo
perseguitate: dapprima, dopo la met del 500, nel contesto della riforma protestante e della
controriforma cattolica, per tramite dellorganizzazione religiosa capillare su base familiare,
e dallevangelizzazione delle campagne operata dai gesuiti e dallinquisizione (Ginzburg
1976: 146); poi dal razionalismo illuminista; forme culturali stigmatizzate ma diffuse e
conservate in una specie di stato latente, in memorie e coaguli interiori (cfr. Segato 1992:
13), che, in seguito al successo della rivoluzione borghese e allo sviluppo dei moderni stati
nazionali, proprio per gli aspetti emotivi che incorporano, possono essere conferite di una
nuova funzione politica e convertiti ad una nuova missione.
Se da un lato nel romanticismo cambia il giudizio sulle forme delle culture popolari e
contadine, allo stesso tempo, come negli esotismi illuministi e pre-romantici, alla loro
valorizzazione teorica non corrisponde un impegno conoscitivo non manipolatorio. Gli
intellettuali, che a partire della fine del 700 iniziano ad interessarsi alla cultura popolare,
subiscono il loro fascino proprio in quanto segni di unalterit ugualmente arrendevole e
manipolabile, la cui singolarit permette a chi se ne fa interprete e divulgatore di ritagliarsi
un ruolo distintivo nel campo letterario in quanto esperto di una materia ancora priva dei
legittimi lectores. Lideologia dellunit e dellanonimato dei produttori popolari consente
lappropriazione delle loro opere che vengono adattate dai folcloristi ai gusti delle classi
borghesi. Cos, ad esempio, nel 1779 Vicesimus Knox (17521821), ministro di pace
inglese pu scrivere: La ballata popolare, composta da qualche menestrello illetterato,
trasmessa dalla tradizione per numerosi secoli, viene tratta in salvo dalle mani del volgo per
trovare posto nella raccolta delluomo di gusto (Knox 1779: 257, Essay 47, cit. in Burke
1978: 9). Le fiabe raccolte dai fratelli Grimm e pubblicate nel 1812 sono rielaborate dai
curatori sia al livello della sintassi che del contenuto: tra la prima e la seconda edizione
alcuni racconti ritenuti volgari, licenziosi o satirici, sono soppressi (cfr. Ortiz 1985b: 24-25;
v. anche Burke 1978: 20-22). Come abbiamo visto nei capitoli precedenti (v. in particolare il
caso del Bumba-meu-boi), e come vedremo in seguito (v. 4.2.5), questo approccio
manipolatorio alle opere delle culture subalterne riaffiora in vari momenti anche nel Brasile.
Vale qui la pena citare un brano di Canclini che chiarisce il complesso processo di
transizione, tra illuminismo, romanticismo e positivismo in cui il concetto di popolo
inventato:

Il popolo comincia a esistere come referente del dibattito moderno alla fine del secolo
XVIII e allinizio del XIX, a seguito della formazione in Europa degli stati nazionali e del
257
loro intento di abbracciare tutti gli strati sociali della popolazione. Nonostante ci
lilluminismo pensa che questo popolo al quale bisogna ricorrere per legittimare un
governo democratico anche portatore di quello che la ragione vuole abolire: la
superstizione, lignoranza e la turbolenza sociale. (Canclini 1989: 151)

Gli intellettuali illuministi sviluppano un dispositivo complesso di inclusione astratta e


di esclusione concreta (id.). I romantici continua Canclini percepiscono questa
contraddizione:

Mossi dalla preoccupazione di saldare la frattura tra politica e vita quotidiana, fra cultura e
vita, diversi scrittori si occupano di conoscere i costumi popolari e danno impulso agli
studi folklorici (id.: 152)

Nonostante ci, se riscattano il popolo, anche i romantici non si liberano interamente


dalle ambiguit delle concezioni illuministe: si limitano a fare un uso lirico delle tradizioni
popolari, allo scopo di promuovere i propri interessi artistici (id.)447 e, in continuit con gli
studi antiquari, seguitano a considerare aristocraticamente le forme popolari reliquie di un
passato non registrato448, residui destinati a scomparire, dotati della bellezza nostalgica di
ci che va estinguendosi, testimonianze del passato e non dei cambiamenti che vanno
ridefinendo i rapporti tra le societ rurali e urbane a cui rimangono ciechi. In alternativa,
come gli illuministi, sebbene con motivazioni differenti, gli studiosi del folclore iniziano
fare anche un uso polemico-politico dei nuovi esotismi popolari. Come le forme culturali
dei selvaggi studiate dagli antropologi anche le forme della cultura popolare studiate dai
primi folcloristi sono doppiamente esotiche, da un punto di vista temporale, in quanto
reliquie di un passato perduto, e da un punto di vista geografico, in quanto radicate di
preferenza in campagne isolate preservate dalle effervescenze della modernit. Si tratta di
valorizzare la tradizione per formulare implicitamente una critica del presente e al
medesimo tempo fabbricare delle nuove risorse simboliche da usare nella lotta politica. Il
popolo di cui parla Herder come osserva Renato Ortiz, unentit ideale e astratta, priva
di chiare connotazioni socio-economiche (id.: 26). Ma, proprio per tale ragione, questa
nozione di popolo pu stimolare nella variegata configurazione dei movimenti
nazionalistici europei una serie di nuove urgenze, disposizioni e pratiche relativamente
unitarie e diffuse. La curiosit antiquaria nei romantici si carica di nuove motivazioni.

447
I redattori delle raccolte di canti popolari erano spesso anche scrittori e poeti, come ad esempio Niccol
Tommaseo (1802-1874) in Italia o Walter Scott (1771-1832) in Scozia, e tendevano ad abbellire, quando
non proprio ad inventare, i testi raccolti dalla bocca del popolo.
448
Gomme 1890, cit. in Ortiz 1985b, p. 39.
258
Valorizzare e preservare le forme culturali identificate come emblemi della tradizione
diviene il modo con cui fortificare le identit nazioni.

4.2.3 Il folclore come disciplina scientifica


A partire dalla seconda met dell800 una nuova attenzione per le scienze sperimentali,
insieme al diffondersi del positivismo di Comte e Spencer, accompagna i progressi della
scienza e della tecnica e lavanzare della rivoluzione industriale. In questa congiuntura, i
collezionisti e folcloristi da un lato trovano nel rigore analitico del metodo scientifico nuove
regole con cui legittimare i propri sistemi classificatori ed allestire ed organizzare i materiali
da essi raccolti, dallaltro, trovano nel rigore della ricerca sperimentale il luogo dove
operare in modo pi sistematico e minuzioso lincontro empirico con i propri oggetti. in
questo periodo che si afferma luso internazionale della parola folklore, segnalando
legemonia assunta dalla Folklore Society di Londra nellorganizzare gli studi dei costumi
popolari in un programma organico e coerente di ricerca scientifica449. Come osserva Ortiz,
sostanzialmente, i folcloristi inglesi in un primo tempo si appropriano del metodo di lavoro
dei fratelli Grimm (raccogliere i testi di canti e racconti direttamente dalla bocca della gente
rustica delle aree rurali), senza fare del folclore una questione necessariamente nazionale
(Ortiz 1989: 5). Dopo la pubblicazione nel 1871 di Primitive Culture di E. B. Tylor, in
Inghilterra gli studi sul folclore vengono inquadrati allinterno delle scienze della cultura, tra
le discipline dedicate allo studio delle sopravvivenze culturali, teorizzate dallo stesso
Tylor (cfr. Ortiz 1985b: 32-34; Tylor 1871, in particolare i cap. III e IV: Survival in
Culture). Tylor elabora una teoria capace di articolare le sopravvivenze culturali in un
quadro evoluzionistico complessivo in grado di abbracciare lintera umanit, nelle sue
differenti manifestazioni storiche e geografiche (cfr. Tylor 1871, cap. 2: The Development of
Culture) 450. Quando il Folklore Journal, rivista della Folklore Society, promuove a met

449
I membri della FLS partecipano attivamente al primo Congresso Internazionale del Folclore (Parigi
1889) e promuovono il Secondo Congresso organizzato a Londra nel 1891 (per un resoconto del congresso di
Parigi vedi Folk-Lore Society 1889, pp. 275-276; v. anche Ortiz 1985b: 28)
450
La figura di Tylor segna lorigine comune e liniziale punto di contatto di antropologia e studi del
folclore. Tylor, nel 1885 vice-presidente della Folklore Society, rappresenta una figura di transizione. La sua
traiettoria professionale inizialmente simile a quella di molti folcloristi privi di una reale formazione
accademica. Dopo aver lavorato per un breve periodo nelle industrie di famiglia, inizia casualmente ad
interessarsi di antropologia ed archeologia durante un viaggio in Messico. La sua connessione con Oxford si
sviluppa solo a met degli anni 80 quando assume lincarico di responsabile del museo dell universit (Lowie
1917: 262). La traiettoria professionale di Franz Boas presenta delle similitudini con quella di Tylor. Allinizio
della sua carriera negli Stati Uniti, Boas stabilisce una stretta collaborazione con la America Folklore Society e
con la rivista della Societ, The Journal of American Folk-Lore di cui editore per 17 anni tra il 1908 e il
1925 (Stocking 1974: 283-284). La sua prima occupazione antropologica nel museo etnografico reale di
Berlino (1985-86); poco prima di entrare alla Columbia University come conferenziere in antropologia fisica,
assume lincarico di assistente curatore di etnologia e somatologia allAmerica Museum of natural History
(cfr. Jacknis 1985: 117-119). Gli esordi professionali di Tylor e Boas fanno parte della cos detta era
259
degli anni 80 una serie di dibattiti intesi a definire la scienza del folklore, i testi pubblicati
concordano nellenfatizzare laspetto non civilizzato, selvaggio, della cultura popolare:
George Gomme, per molti anni direttore della Societ, in un articolo del 1885 intitolato The
Science of Folk-Lore, definisce il folklore la scienza che tratta delle sopravvivenze delle
credenze e dei costumi arcaici nellet moderna (Gomme 1885: 14; cit. in Ortiz 1985b: 34).
Come suggerisce Ortiz, possiamo anche chiederci se i folcloristi inglesi dellepoca, non
finiscano per riprendere la visione negativa della cultura popolare anteriore al movimento
romantico (Ortiz 1985b: 35). Ad una maggiore approssimazione empirica, corrisponde
unattitudine ambivalente tipica degli intellettuali borghesi impegnati nel campo sociale e
politico, che pi si approssimano ai soggetti subalterni oggetto del loro impegno, pi
tendono a distanziarsene e a segnalare la propria differenza. Ad una sorta di
conservatorismo nostalgico del passato rurale, con il procedere della rivoluzione industriale,
si affianca la crescente preoccupazione per linstabilit sociale che incomincia verso la met
dell800 a manifestarsi con evidenza nelle periferie delle grandi citt industriali inglesi,
salendo ben presto allattenzione di intellettuali e giornalisti, in un periodo in cui la sfera
pubblica borghese, utilizzando la terminologia di Habermas, in Inghilterra si articola in una
molteplicit di salotti, caff, club e societ erudite (Habermas 1962; v. anche Thompson
1995: 110-115; Abruzzese, Borrelli 2000: 109-110). In questo contesto per molti folcloristi
dei ceti borghesi risulta difficile sviluppare per le dinamiche sociali attuali delle classi
subalterne le stesse simpatie che provano per le sopravvivenze del passato che cercano di
svelare nelle forme culturali popolari.

Empasse epistemologici degli studi folclorici


Nonostante gli sforzi compiuti nel tentativo di definire un oggetto e un metodo in grado di
stabilire i confini di una disciplina scientifica, il tradizionalismo dei folcloristi impone delle
difficolt teoriche ed epistemologiche persistenti (Ortiz 1989: 6-7; Canclini 1989: 153).
Lidentificazione di cultura popolare e tradizione esclude dagli interessi degli studi folclorici
inglesi di fine ottocento i conflitti sociali e le dinamiche economiche e culturali a cui sono
esposti i ceti popolari. Anche il mondo contadino non studiato in s, ma solo in quanto
rivela qualcosa del passato. Come osserva ancora Ortiz, gli studi folclorici si costituiscono
fin dal loro inizio come una scienza mediana, termine con cui Bourdieu definisce la
fotografia in quanto arte minore, rispetto alle arti maggiori, quali la pittura o la musica
classica (Bourdieu et a. 1965): come la fotografia, il folclore una disciplina a cui chiunque

museale dellantropologia (id.: 117); allo stesso tempo segnalano liniziale approssimazione, sia istituzionale
che in termini di attitudini e disposizioni, delle discipline etnologiche con gli studi del folclore.
260
dotato di un minimo di educazione pu dedicarsi con profitto nel tempo libero, durante
una vacanza in campagna (Gomme 1890: 168, cit. in Ortiz 1985b: 42). Si tratta di unarte
dellosservazione, acuta ma casuale, impegnata nella raccolta di una massa eterogenea di
immagini pittoresche e curiose: tutto ci che sconosciuto e bizzarro pu diventare
potenzialmente oggetto di folclore451. Il folclorista si comporta come un viaggiatore che
dinnanzi ad una realt che si svela davanti ai suoi occhi pu captarla attraverso lobiettivo
che registra e descrive i frammenti del paesaggio, separandoli dal flusso del tempo. La
laboriosa attivit di ordinare questi frammenti crea lillusione di poter sistematizzare questa
pratica in una scienza. La teoria ridotta alla metodologia di raccolta dei dati tanto che
ancora nel 1914 Sophia Burne nella sua riedizione rivista ed ampliata del Handbook of
folklore di Gomme, poteva dichiarare apertamente: a collector of folklore should work
independently of theory (Burne 1914: 5). Ma il rigore metodologico persegue anche un
obiettivo strategico:

Come il fotografo di classe media per distinguersi dalla pratica delle classi subalterne,
super-valorizza la dimensione estetico tentando approssimare la sua attivit ai canoni delle
arti legittime, cos il folclorista si impegna a differenziarsi dallantiquario e dal romantico.
Nellattribuire ai collezionisti del passato una pratica non sistematizzata [] garantisce
per se una posizione pretenziosamente [supuestamente] scientifica. (Ortiz 1989, 11; v.
anche id. 1985b: 57)

Lo scientismo assume qui una funzione di distinzione. Allo stesso tempo, verso la fine
dell800, le scienze consacrate nelle accademie e nelle istituzioni universitarie, come la
storia e la critica letteraria, o in via di consacrazione, come nel caso delle scienze sociali,
caratterizzate da un crescente livello di professionalizzazione, iniziano ad operare nei
confronti degli studi folclorici una sorta di ostracismo che in breve tempo rilegheranno le
associazioni folcloriche fuori dallaccademia.452 Una situazione simile come vedremo si
realizza anche in Brasile durante la prima met del 900 (v. 4.2.5, p. 278).

451
Questo gusto per le stranezze culturali, presente anche tra gli antropologi, dai primi studi sulla magia
e la stregoneria, (v. ad esempio Frazer 1922), fino alle teorizzazioni pi raffinate di Kluckhohn, per cui le
stranezze permettono allantropologo di affrancarsi dai propri pregiudizi e condizionamenti particolari (1949),
e di Geertz che fa delle bizzarrie culturali la via per accedere al significato pi profondo delluomo,
significato generico in grado di incarnarsi in una infinita variet di culture particolari (cfr. Geertz 1966: 96-97;
v. anche lintroduzione di Francesco Remotti, Clifford Geertz: i significati delle stranezze, in Geertz 1973).
452
In Francia noto ad esempio lostracismo a cui la scuola di Durkheim sottopose Van Gennep, autore ai
confini tra antropologia e studi folclorici (Fabietti 1991: 70). Renato Ortiz nel confrontare la traiettorie
professionale di Edward B. Tylor con quella di Andrew Lang, uno dei fondatori della FLS, mette in evidenza il
percorso inverso compiuto dai due studiosi. Mentre il primo, pur privo di una preparazione accademica finisce
per approssimarsi alluniversit (v. nota 450), il secondo, docente di arte e letteratura al Merton College tra il
261
Sintetizziamo in un quadro sinottico le disposizioni e le pratiche che a partire dagli studi
antiquari, dal romanticismo e dal positivismo convergono nella formazione degli studi
folclorici.

Studi antiquari
disposizioni:
- fascinazione per gli oggetti del passato e Studi sulla cultura popolare dei romantici
per il loro possesso patrimoniale
- dilettantismo autodidatta disposizioni:
- organizzazione collettiva in societ erudite - valorizzazione lirica del popolare
- amore per il contatto diretto con le antichit - valorizzazione nazionalista del popolare
- descrittivismo minuzioso e sistematico pratiche:
di fatti separati dal loro contesto - raccogliere
pratiche: - manipolare / adattare
- raccogliere / contemplare - valorizzare
- collezionare / conservare

Positivismo
- rigore empirico nella raccolta dei dati
Folk-Lore - organizzazione scientifica della
- estensione dellinteresse per gli raccolta e della sistemazione dei dati
oggetti alle feste, ai riti, ai costumi popolari.
- estensione dellindagine empirica alle forme pratiche:
popolari della cultura. - osservazione / registrazione empirica
- classificare

Fig. 8 Disposizioni e pratiche tra studi antiquari e folklore

4.2.4 La valorizzazione del folclore come dispositivo patrimoniale di integrazione


Dalla storia delle origini degli studi folclorici gi emerge, a nostro avviso, una delle forme
essenziali della struttura e del funzionamento delle formazioni discorsive e delle pratiche
che coinvolgono lo studio del folclore e la raccolta, valorizzazione, protezione e
salvaguardia delle sue forme. Quando la valorizzazione degli oggetti, delle reliquie materiali
del passato che caratterizza le passioni antiquarie si somma, negli studi folclorici, alla
valorizzazione delle forme culturali popolari localizzate in un dato territorio
valorizzazione che operata nei paesi dove il processo di unificazione nazionale incompleto
o dove non ancora affermata una solida tradizione letteraria nazionale la loro
combinazione da origine ad un processo di patrimonializzazione delle forme popolari della

1968 e il 1875 (Ortiz 1989: 12), in seguito lascia laccademia per cimentarsi in una molteplicit di attivit
poligrafe: sar giornalista, poeta, critico letterario, commentatore sportivo e folclorista (id.). La differenza di
attitudini che caratterizza le loro traiettorie e la differenza di competenze che esse hanno generato segna anche
il confine tra i campi di studio a cui infine Tylor e Lang si dedicheranno: lantropologia e il folclore.
262
cultura, a quello che potremmo chiamare un dispositivo di tipo patrimoniale: un insieme
variegato di forme culturali appropriato, collezionato, classificato, manipolato al fine di
costituire dei patrimoni collettivi, degli emblemi di tipo identitario in grado di rappresentare
materialmente/visivamente lunione di un gruppo o di un popolo. Si tratta di dispositivi di
integrazione culturale, e di coesione sociale, o di dispositivi di coscientizzazione identitaria,
che possono funzionare a vari livelli: un popolo o una nazione in contrapposizione ad
unarea storico politica pi vasta, una regione periferica in contrapposizione ad un governo
centrale e centralizzatore. I contenuti tematici, le idee ed i valori, e persino leffettiva
tradizionalit degli emblemi valorizzati, non risultano centrali nel funzionamento del
dispositivo, rispetto alla capacit estetico/retorica di questi emblemi di rappresentare in
modo condiviso delle identit, e quindi di mobilitare i soggetti che in esse si identificano. Le
idee e i contenuti pi complessi possono anche essere espulsi o amputati
nellorganizzazione, selezione, manipolazione di questi emblemi, al fine di non ridurne
lefficacia retorica. Infatti su emblemi caratterizzati da contenuti generici, ovvero su una
sostanziale assenza di contenuti, che tutti possono concordare senza reticenze, come i tifosi
di una manifestazione sportiva che semplicemente si riconoscono nei colori rappresentativi
della propria squadra453. Si tratta di dispositivi potenzialmente conservatori, narcotizzanti, in
quanto capaci di occultare, mobilitando dei sentimenti di appartenenza o di amor patrio, le
differenze e i conflitti interni di una societ. Allo stesso tempo si tratta di meccanismi
retorici che possono diventare rivoluzionari, nel caso che la coesione interna da questi
propiziata sia organizzata in funzione di un potere esterno che si pretende contrastare o
abbattere. Per comprenderne il senso occorre allora chiedersi di volta in volta chi siano
coloro che li organizzano e a quali interessi risponda la loro messa in opera. Come afferma
Renato Ortiz, in relazione allidentit nazionale brasiliana:

la questione che si pone non di sapere se lidentit o la memoria nazionale recepisca o


no i veri valori brasiliani. La domanda fondamentale sarebbe: chi lartefice di questa
identit e di questa memoria che si vuole nazionale? A quali gruppi sociali si vincola e a
quali interessi serve? (Ortiz 1985a: 139)

Nonostante ci, la valorizzazione dellaspetto espositivo di emblemi usati come strumento


con cui costruire una identit condivisa, in detrimento di un processo alternativo di

453
Sarebbe interessante a questo proposito studiare le cos dette rivoluzioni colorate dellultimo decennio,
inaugurate dal rivolgimento politico avvenuto in Serba nel 2000. Qui il potere di coesione degli emblemi vuoti
spesso colori o fiori, come nella rivoluzione rosa in Georgia nel 2003, la rivoluzione arancione in Ucraina
nel 2004 o la rivoluzione dei tulipani in Kirghizistan nel 2005 usato, al contrario che nel contesto qui in
esame, per coagulare le masse non a favore, ma contro un determinato regime politico (v. ad esempio Tucker
2007).
263
progettazione critica o di ideazione creativa e immaginifica di unidentit, progettazione o
ideazione fondate sullanalisi e sullespressione degli interessi e delle aspirazioni di una
collettivit e sulla valorizzazione complessiva della sua eredit storica e culturale, fa dei
dispositivi patrimoniali dei dispositivi paradossali, politici e antipolitici al medesimo tempo:
usati politicamente per definire delle identit, assumono per un carattere ideologico
antipolitico in quanto tendono a sostituire la discussione della complessit delle
problematiche di una societ con ladesione o il rifiuto di identit impoverite di contenuti.
Nel caso della patrimonializzazione delle forme culturali del folclore, le finalit distintive e
le finalit di integrazione sociale che operano nei dispositivi patrimoniali, colludono con gli
interessi di distinzione e con una certa propensione al disconoscimento sociale dei
folcloristi di classe borghese, ovvero dei mediatori culturali che in questo caso, in numero
superiore, producono i discorsi e le pratiche che fanno funzionare questi dispositivi.
Laffermazione o la giustificazione del valore delle forme culturali tradizionali ridotte ad
emblemi materiali, non potendosi basare su argomentazioni e ragionamenti che riguardino il
loro contenuto (etico, politico, conoscitivo, o espressivo), si riduce allaffermazione
tautologica del loro valore strategico propagandistico in quanto strumenti retorici con cui
coagulare una identit collettiva, identit il cui valore imposto a sua volta attraverso la
valorizzazione e la ripetizione rituale dei suoi emblemi.
Usando una terminologia weberiana, potremmo dire che il valore delle forme culturali
studiate dai folcloristi pi conservatori giustificato a partire dal riconoscimento della loro
supposta tradizionalit o dal riconoscimento del loro carisma: la loro autorevolezza
legittimata da un potere di tipo tradizionale454 o da un potere di tipo carismatico455,
entrambi poteri essenzialmente arbitrari, ovvero non sostenuti da criteri di valore
argomentabili criticamente, ma da un atto di fede compiuto da coloro che vi si assoggettano,
e dalla ripetizione consuetudinaria o spettacolare (la messa in scena del miracolo
carismatico) del loro valore, secondo una modalit, da un punto di vista logico, ancora una
volta di tipo tautologico. Tale arbitrariet consente a qualunque soggetto o agenzia dotato di
sufficienti capitali economici, sociali o simbolici (ad esempio lo Stato) di appropriarsi di tali
emblemi, associandoli, con opportune tecniche di propaganda, a se stesso o al proprio
governo, secondo un fenomeno che Weber chiama patrimonialismo: lappropriazione di un
potere essenzialmente tradizionale da parte di un soggetto che cos facendo ne fa un suo

454
Secondo Weber, un potere che si fonda sullaccettazione e sulla reverenza di regole designate dalla
tradizione, a partire da una determinata comunanza di educazione (Weber 1922, vol. I, p. 221).
455
Secondo Weber, un potere che si fonda sul carisma, cio sul riconoscimento di una qualit straordinaria
(in origine condizionata in forma magica) rivestita di un valore esemplare (Weber 1922, vol. I, p. 238)
264
diritto personale o una sua propriet, trasformandolo quindi in una sorta di oggetto
realizzabile nel suo valore, ovvero in un oggetto trasferibile ed ereditabile (cfr. Weber
1922: vol. I, p. 226-27). La conversione operata dai dispositivi patrimoniali di determinate
forme culturali tradizionali in patrimoni (nel senso di beni culturali valorizzati), ne consente
dunque anche la patrimonializzazione in senso weberiano (come abbiamo visto ad esempio
nel caso delle politiche culturali organizzate da Roseana Sarney nel Maranho: v. 3.6.6).
In tal modo un potere economico / politico, come nel caso dei regimi populisti, si pu
appropriare dei simboli identitari in cui si riconosce la pi ampia frazione di una
popolazione, cooptando quindi anche le classi sociali i cui interessi reali tale potere non
soddisfa, ed eventualmente ostacola, impedendone la realizzazione.
Per i gruppi a lungo culturalmente e simbolicamente dominati, come nel caso ad esempio
delle popolazioni discendenti di schiavi in Brasile, la valorizzazione di emblemi del proprio
passato o la valorizzazione di certi tratti esteriori caratterizzanti i membri del gruppo (ad
esempio il colore della pelle), risulta la via pi facile per valorizzare la propria identit
senza mettere in discussione il proprio posizionamento reale nello spazio sociale di cui
fanno parte. In tal modo, questi gruppi possono valorizzarsi simbolicamente, senza incorrere
nella reazione dei ceti dominanti. Se da un lato, cos facendo, questi gruppi possono
accrescere la propria autostima, superando i complessi di inferiorit incorporati nelle
molteplici forme di violenza simbolica da essi subite, organizzate e perpetrate dai loro
oppressori, per raggiungere una vera emancipazione per essi necessario, ad un certo punto,
liberarsi dai dispositivi puramente patrimoniali per coltivare una pi reale valorizzazione di
se stessi e delle propria competenze culturali, rivendicando i diritti che ancora gli siano
negati. La valorizzazione estetizzante di una selezione di forme materiali (ad esempio un
tipo di maschera, o un tipo di danza o un ritmo musicale, o nel caso delle identit razziali,
determinati tratti somatici, determinate acconciature, un determinato colore della pelle)
riconosciute come parte del proprio patrimonio identitario, pu diventare diversamente un
sottile dispositivo di controllo disciplinare e di dominazione, alternativo ai pi consueti
dispositivi coercitivi di repressione, contribuendo ad occultare la propria condizione di
subordinazione.

4.2.5 Formazione degli studi folclorici in Brasile


Come ricorda Canclini, la traiettoria degli studi folclorici classici si ripete in America
Latina con le stesse contraddizioni che abbiamo visto emergere tra i folcloristi europei: al
riscatto del popolare corrispondono delle difficolt epistemologiche che ladozione di

265
tecniche di raccolta dei dati metodologicamente pi rigorose consente di superare solo
parzialmente (Canclini 1989: 153).
In molti paesi dellAmerica Latina, e in particolare nel Brasile, la configurazione degli
studi folclorici mostra per delle complicazioni supplementari dovute sia alla presenza nello
stesso paese di una pluralit di componenti etniche: indigene, afrodiscendenti, ed europee,
meticcie e culturalmente sincretiche, sia alla complessit delle relazioni culturali che si
stabiliscono tra le colonie o ex-colonie e i centri europei.
Cercheremo di caratterizzare levoluzione degli studi folclorici brasiliani focalizzando la
nostra attenzione sulle traiettorie professionali di alcuni personaggi chiave di questo area di
studi, dalle quali emerge sia il contesto istituzionale in cui hanno operato, e la sua
evoluzione, sia la dinamica storica e la variazione degli habitus degli agenti di questo
campo. Si tratta dei mediatori intellettuali, degli agenti storici che, come afferma Renato
Ortiz, operano una trasformazione simbolica della realt sintetizzandola come unica e
comprensibile (Ortiz 1985a: 139); si tratta di coloro che confezionano una connessione tra
il particolare e luniversale, il singolare e il globale (id.), di coloro che appropriandosi ed
elaborando gli elementi del folclore li integrano in un sistema di conoscenza o in una
filosofia, come direbbe Gramsci (cfr. id.: 140), facendone le espressioni ad esempio di una
cultura regionale o nazionale. I protagonisti di questa storia sono essenzialmente gli
intellettuali borghesi, i soggetti legittimi in grado di appropriarsi, elaborare ed autorizzare le
forme della cultura.456 Illustrare le loro traiettorie ci consente di individuare le continuit tra
le loro disposizioni e quelle dei folcloristi e dei funzionari delle istituzioni pubbliche
dedicate alla cultura popular che operano nel contesto attuale del Maranho.

I pionieri: Celso de Magalhes e Silvio Romero

In Brasile verso la fine dell800 alcuni letterati ed eruditi influenzati dalle nuove idee
positiviste che in questo periodo si diffondono in Brasile, iniziano ad interessarsi alla poesia
popolare brasiliana di origine portoghese. Cercando di svincolarsi dalle correnti romantiche
pi liriche ed estetizzanti, sottomesse alle imposizioni retoriche celebrative della monarchia
brasiliana457 si dedicano alla raccolta meticolosa dei documenti popolari.

456
Gli intellettuali di provenienza sociale subalterna hanno la possibilit di affermarsi solo in casi molto
eccezionali: vedi ad esempio la biografia dello scrittore brasiliano Machado de Assis (1839-1908), tra i pi
illustri letterati brasiliani, primo presidente della Academia Brasileira de Letras, discendente di un operaio
mulatto e di unimmigrata azzorriana, (cfr. ABL, Machado de Assis, sito internet); vedi anche, alla nota 486, il
caso del sociologo Florestan Fernandes. Del resto lattivit stessa di intellettuale, come abbiamo visto nel
1.4.3, rimane per sua natura estremamente ambivalente.
457
La celebrazione della monarchia brasiliana operata metodicamente a partire dalla fondazione nel 1838,
sotto il patrocinio dellimperatore D. Pedro II, dellInstituto Histrico e Geogrfico Brasileiro (IHGB),
ispirato allInstitut Historique di Parigi. Come proclama il suo primo segretario, Janurio da Cunha Barbosa,
266
Celso Magalhes nato a Penalva nel Maranho nel 1849, scrittore eclettico e poligrafo,
bacharel458 in diritto allUniversit di Recife, considerato il pioniere degli studi folclorici
in Brasile (Nascimento B. 2004). La sua breve vita non gli permise di pubblicare in
unopera sistematica le sue ricerche sulla formazione della poesia popolare brasiliana (mor
a So Lus nel 1879 a soli trentanni), ma durante il 1873 scrisse una serie di articoli sul
giornale accademico delluniversit di Recife O Trabalho, che davano una prima
panoramica del suo lavoro su tale tematica, enunciando una linea metodologica che,
ispirandosi allopera del portoghese Tefilo Braga459, pretendeva mostrare ci che vero,
ci che peculiare del popolo, ci che gli congenito (Magalhes in Nascimento 2004: 21)
senza emendamenti e perfezionamenti stilistici, intenti a censurare i modi di dire semplici e
rustici del popolo (id.).
Secondo lo scrittore, etnologo e folclorista, Edison Carneiro (1912-1973), tra i pi attivi
esponenti del movimento folclorico brasiliano, autore nel 1962 di un articolo di sintesi
sullevoluzione degli studi folclorici (A evoluo dos estudos de folclore no Brasil), se
Celso de Magalhes, non fu che una meteora nel celo del folclore (Carneiro 1962: 47),
Silvio Romero (1851-1914), amico e compagno di corso di Magalhes in Recife, fu il vero e
proprio fondatore degli studi folclorici brasiliani e il principale rappresentante delle
tendenze antiche [del folclore], che consideravano la disciplina come parte della
letteratura, della linguistica o della storia (id.). Romero, se non il primo tra gli intellettuali
brasiliani ad interessarsi alla letteratura popolare, segna un momento di trasformazione
verso una visione pi scientifica degli studi del folclore. il medesimo Silvio Romero a
segnalare polemicamente la sua distanza dagli intellettuali romantici della Corte: Si
faceva pi retorica che psicologia, pi divagazioni estetiche che analisi etnologiche
(Romero in Cavalcanti et al. 1992: 105-106).

nel discorso inaugurale dellIstituto, lIHGB fondato con lobiettivo di mostrare alle nazioni colte [] i
diversi fatti della nostra storia e le informazioni geografiche del nostro paese, in modo che possano essere
offerte alla conoscenza del mondo, purificate dagli errori e dalle inesattezze che li macchiano in molte
impressioni, tanto nazionali che straniere (Barbosa 1839: 9). Negli anni successivi alla sua fondazione
lIHGB dar alla monarchia una nuova storia, una iconografia originale e una letteratura epica, allestendo una
scena spettacolare per la storia e la geografia brasiliana caratterizzata da pionieri eroici e intraprendenti ed
indigeni nobili e generosi, entrambi avvolti nei paesaggi romantici di una vegetazione meravigliosa, vergine e
grandiosa, soggetto privilegiato di naturalisti e pittori. La schiavit e gli afrodiscendenti, per non turbare
questa visione edenica del Brasile sono omessi dai miti fondatori nazionali (Schwarcz 1998: cap. VII). Solo
lindio fa da comparsa nellimmaginario dellepoca: un indianismo come afferma lo storico Sergio Buarque
de Holanda di convenzione, gi anticipato, in quasi tutte le sue minuzie da Chateaubriand e Cooper
(Buarque 1936: 162). Anche nelle analisi del folclore brasiliano, fino alla decade del 1870, lafricano o
discendente di africani assente.
458
In Brasile, primo grado universitario nelle facolt umanistiche (corrispondente alla nostra laurea
triennale).
459
Tefilo Braga, politico e scrittore portoghese, laureato in diritto allUniversit di Coimbra, autore del
Romanceiro geral colligido na tradio (1867).
267
Come segnala lantropologo brasiliano Lus Rodolfo Vilhena, Romero, anchegli
integrante come Magalhes della Scuola di Recife, legata alla facolt di diritto della capitale
pernambucana, sebbene membro verso la fine della sua vita dell dallInstituto Histrico e
Geogrfico Brasileiro (IHGB) e tra i fondatori dellAcademia Brasileira de Letras (ABL),
dopo il periodo di fermento politico culturale degli anni a cavallo dellabolizione (1888) e
della proclamazione della Repubblica (1889), rimase piuttosto isolato dai principali circoli
culturali brasiliani di Rio de Janeiro, dove si era stabilito verso la fine degli anni 70
dell800, e le sue concezioni vennero riprese solo dopo le prime decadi del 900 (Vilhena
1997: 82-83). Ci dovuto al fatto che le Scuole di medicina, ingegneria e soprattutto di
diritto, durante il periodo imperiale, consistevano pi in spazi di socializzazione per i
giovani dellelite destinati ad occupare incarichi pubblici, luoghi di conseguenza governati
dalle istanze del gioco politico, piuttosto che in libere agenzie dedite alla produzione e alla
ricerca intellettuale e allinnovazione tecnico-scientifica460. Un discorso analogo si pu fare
per lABL, luogo di consacrazione e di dispute interne pi che di articolazione intellettuale e
anche per gli Istituti, come IHGB, che, creati come spazi simbolici celebrativi della
monarchia, erano dominati da criteri di reclutamento eterogenei che includevano sia
intellettuali con opere consacrate, che proprietari terrieri e politici di scarso spessore
scientifico/letterario (Vilhena 1995: 82). Lurgenza di rinnovamento manifestata da Romero
non fu quindi molto considerata in questi circoli. Basti ricordare che per riuscire a
pubblicare Cantos e contos do povo brasileiro, collezione che Romero considerava un vero
e proprio patrimonio nazionale [] indispensabile per i moderni studi di filologia,
antropologia e scienza dei miti (Romero in Vilhena 1997: 82), fu costretto a chiedere
laiuto del folclorista portoghese Tefilo Braga: la prima edizione dellopera usc nel 1883 a
Lisbona e solo nel 1885 in Brasile (cfr. Vilhena 1997: 82)
Romero del resto, discendente da una elite rurale provinciale decaduta dopo il declino dei
prezzi dello zucchero e la crisi degli engenhos iniziata nelle prime decadi dell800461, non si
sent mai parte della elite intellettuale carioca dimostrando costantemente unanimosit
polemica verso gli intellettuali di corte e la vita culturale della allora capitale Rio de Janeiro
(Souza R. L. 2004: 9-10)462.

460
Cfr. Carvalho M. A. Rezende 2007: 18. Il valore del bacharel (diploma) in diritto, come segnala anche
Lilia Schwarcz, nellepoca di Romero proveniva meno dal corso in s, o dalla professione stricto sensu, e pi
dalla carica simbolica delle possibilit politiche che si presentavano al professionista di diritto (Schwarcz
1993: 142 in Vilhena 1997: 81).
461
Per un analisi storico-economica di questo periodo vedi Furtado 1959, cap. XIX; Prado Jr. 1945, cap.
XVI; la messa in funzione dei primi stabilimenti per la produzione di zucchero di barbabietola in Europa
risale ai primi anni del XIX secolo.
462
Per una coincisa biografia di Romero v. anche il sito della ABL (ABL, Silvio Romero, sito internet).
268
Lo schema regionalista di valorizzazione del folclore
Lelogio della cultura popolare in Romero si accompagna, secondo uno schema
regionalista simile a quello che sar poi di Gilberto Freyre, allelogio della purezza e
dellintegrit della provincia463 a cui contrappone la corruzione e la dipendenza culturale del
centro politico del paese. Valorizzare lindipendenza provinciana della sua regione di
origine (il Nord-Est del Brasile), significa per Romero valorizzare allo stesso tempo anche
la sua posizione nel panorama intellettuale carioca in cui tentava di introdursi (id.: 11).
Sennonch in Romero questo risentimento di provinciale si accosta paradossalmente ad un
eclettismo filosofico ispirato alle idee importate dallEuropa di Spencer e Comte.
Se gli intellettuali della corte imperiale brasiliana avevano inventato lindianismo come
forma di rivendicazione e valorizzazione identitaria attraverso cui contrapporre allEuropa
la propria singolarit esotica, in Romero si verifica uno strano cortocircuito in cui le idee
positiviste nate in Europa vengono utilizzate per contrapporre la purezza della cultura
popolare brasiliana, individuata e raccolta per mezzo di tecniche pi disciplinate e rigorose,
agli estetismi dei romantici della capitale accusati di imitare astrattamente le mode culturali
europee.
Nel contesto delle accese discussioni provocate dal movimento abolizionista Romero
riunisce in un opera organica non solo i canti popolari di origine europea, operazione gi
tentata da Celso Magalhes, e di origine indigena, argomento di cui si era occupata, sebbene
con retoriche enfatiche celebrative la prima generazione dei romantici brasiliani, ma anche
Contos de Origem Africana e Mestia. Difendendo la necessit di adottare un punto di vista
scientifico sulla letteratura Romero in realt persegue anche altri fini: considera la
letteratura in termini totalizzanti, come via di accesso per la comprensione del carattere
nazionale brasiliano (Vilhena 1997: 129), contribuendo allo stesso tempo al riemergere
del mito delle tre razze. La sua opera, di conseguenza, si pu considerare, paradossalmente,
in continuit con il progetto di costruzione e di comprensione del Brasile in quanto nazione
cara ai romantici, bersaglio polemico della sua critica. In Histria da Literatura Brasileira
(1888), Romero afferma nel modo pi chiaro che

La storia del Brasile, come oggi deve essere compresa, non , conforme a quanto si
giudicava anticamente ed era ripetuto da entusiasti lusitani, la storia esclusiva dei

463
Questa sorta di ideologia regionalista perdura in molti paesi dellAmerica Latina anche tra i folcloristi
delle ultime decadi del 900. Canclini cita un folclorista argentino, Felix Coluccio, che sul finire del 1987 alla
domanda su cosa fosse la provincia rispondeva: lanima del paese. Quando penso ad una salvezza possibile
vedo che solo potr venire da l. Nellinterno del paese sono pi sicuri la permanenza dei valori culturali, il
rispetto della tradizione [] (Canclini 1989: 116-117).
269
portoghesi nellAmerica. Non ugualmente, come ha voluto di passaggio supporre il
romanticismo, la storia dei Tupis, o secondo il sogno di alcuni rappresentanti []
dellafricanismo, quella dei negri nel Nuovo Mondo. innanzitutto la storia della
formazione di un tipo nuovo per lazione di cinque fattori, formazione [] in cui
predomina il meticcio. Ogni brasiliano un meticcio, quando non nel sangue, nelle idee.
Gli operatori di questo fatto iniziale sono stati: il portoghese, il negro, lindio, lambiente
fisico e limitazione straniera. (Romero 1888, vol. I, p. 39).

Amadeu Amaral e Mrio de Andrade: teorizzazione e genesi delle prime istituzioni


folcloriche brasiliane
Romero e Magalhes sono gli esponenti di un campo intellettuale in formazione nel
contesto dellacceso dibattito pubblico che in Brasile precede labolizione della schiavit e
la proclamazione della Repubblica. A questa prima onda, come ricorda Vilhena, segue una
fase di declino dellautonomia degli intellettuali che corrisponde alla consolidazione del
potere delle oligarchie dopo la proclamazione della Repubblica (1889) e la successiva fase
di decentralizzazione del potere politico (Vilhena 1997: 83)464. Durante la I Guerra
mondiale il sistema oligarca subisce la prima crisi ed emergono nuovi soggetti economici
legati al settore industriale465. Con il boom economico che segue la fine della Guerra si
assiste ad una nuova effervescenza culturale. in questa decade che gli studi sul folclore
riprendono in una forma pi sistematica.
Nella nuova congiuntura gli sforzi per lo sviluppo e listituzionalizzazione della nuova
area di studi trovano tra i loro principali promotori non solo personaggi provenienti dalla
periferia economica del paese, ma due scrittori e poeti di So Paulo: Amadeu Amaral (1875-
1929) e Mrio de Andrade (1893-1945). Nel contesto paulista il folclore non pi
valorizzato dagli intellettuali provinciali per esprimere polemicamente un risentimento
regionalista, ma valorizzato al contrario dagli intellettuali del centro economico del paese
per affermare la propria partecipazione distintiva al campo intellettuale delle avanguardie
culturali europee.
Amaral, poeta, folclorista e filologo autodidatta, influenzato dal simbolismo e dal
parnassianismo francese, lavora come giornalista nel Correio Paulistano e nel O Estado

464
La politica di questo periodo, chiamata ironicamente dagli intellettuali dellepoca sistema del caf-com-
leite, era dominata da forme di spartizione del potere federale concordate dalle oligarchie agrarie del Sudest, le
lobby del caff dello Stato di So Paulo, organizzate attorno al Partido Republicano Paulista PRP, e le lobby
degli allevatori e dei produttori di latticini dello Stato di Minas Gerais, rappresentate dal Partido Republicano
Mineiro PRM (vedi ad esempio Martins Filho A. V. 1981).
465
Vedi ad esempio Furtado 1959, cap. XXX-XXXII.
270
de So Paulo. In questultimo allinizio degli anni 20 pubblica una colonna dal titolo
Tradies populares. Tent senza successo di fondare una Societ Demologica. La sua
proposta in principio diretta alla ABL, di cui era membro dal 1919, rimase solo sulla carta
(Vilhena 1997: 84-89)466.
Nei suoi articoli Amaral riprende le critiche di Romero e Magalhes sulla mancanza di
scientificit dei lavori dei folcloristi brasiliani. In Os estudos folclricos no Brasil,
pubblicato inizialmente nel 1924 sulla rivista letteraria Terra do Sol, Amaral muove una
critica serrata al dilettantismo che caratterizza i lavori dei folcloristi della sua epoca, a suo
parere, molto spesso svolti

per mero dilettantismo o passatempo, senza obiettivo, senza metodo e senza continuit;
ora come semplice esercizio letterario, visto che il campo delle tradizioni, e specialmente
quello della poesia popolare, fornisce abbondante materia per divagazioni e fantasie
[].(Amaral 1924: 3)467

Amaral ne denuncia il sentimentalismo romantico populista e regionalista ed il carattere


meramente celebrativo:

In quasi tutto il Brasile regna e prospera [viceja] ancora una specie di romanticismo
regionalista e plebeista [plebesta], che fa questione di esaltare le qualit di intelligenza,
buon senso, perspicacia, coraggio, bont e onorabilit delle popolazioni rurali. Ci non
presenta nessun inconveniente apprezzabile quando permaniamo nel terreno della vita
comune. Costituisce perfino un aspetto simpatico e utile della nostra psicologia del
popolo, poich bene che i popoli non perdano interamente la stima in s stessi. Non vi ,
per, cosa pi contraria allo spirito scientifico di questi sentimentalismi Qui, quasi
sempre, il folclorista motivato allo studio delle creazioni popolari per una specie di
ammirazione romantica dei suoi conterranei, per il trasparente desiderio di glorificarli,
provando che sono molto intelligenti, molto divertenti o molto immaginosi.
Cosa ne segue? Segue naturalmente, che procurano, tra le manifestazioni della
letteratura popolare e dei costumi popolari, solo quelle che possano presentare il popolo in
una luce lodevole, trascurando tutto ci che rischi di sembrare spiacevole [chato] e
insignificante. Cos non solo lasciano allo scuro una grande parte delle creazioni
popolari, ma anche introducono una quantit di preconcetti estetici, di sentimenti
campanilistici [bairristas468] o patriottici e altri soggettivismi fuorvianti [perturbadores]
proprio nelle parti sulle quali pretendono dare un po di luce (id.: 3-4)

Le osservazioni di Amaral toccano alcuni dei punti critici che caratterizzano gli studi
folclorici dellepoca:

- il dilettantismo metodologico;

466
Vedi anche sul sito dellABL il profilo biografico dedicato ad Amaral. Per una storia dettagliata della
vita e della traiettoria professionale e politica di Amaral vedi Ferreira 2007; 2009.
467
Cit. in Ferreira 2007: 106.
468
Dal termine portoghese bairro, quartiere, sobborgo.
271
- lo scarso approfondimento tematico;

- il carattere patriottico/celebrativo del popolare.

La sua posizione non supera per alcuni dei limiti epistemologici che abbiamo segnalato
in precedenza: la teoria ridotta alla metodologia della raccolta dei dati e il rigore
metodologico perseguito come strumento retorico di differenziazione simbolica dai
romantici. Larticolo di Amaral presenta delle contraddizioni che segnalano i nodi irrisolti
che pervadono con persistenza gli studi folclorici brasiliani.
Da un lato, Amaral individua limportanza, nello studio scientifico del folclore, di una
obiettiva e documentata raccolta dei materiali etnografici, dei quali, secondo Amaral, uno
studioso dovr indicare scrupolosamente le regioni, i luoghi, i periodi in cui sono stati
raccolti []; ripetere la loro forma tal quale gli si offerta; aggiungendo quando possibile
le idee, credenze e pratiche che li motivarono, che li accompagnarono e che li spiegano
(id.: 9), cos da poter facilmente delineare [] la geografia del folclore brasiliano insieme
alla sua storia (id.). Amaral, in un altro articolo pubblicato alla fine del 1925 nel giornale
O Estado de So Paulo, dove proponeva di costituire una Sociedade Demolgica, arriva
ad affermare che una simile associazione non dovr preoccuparsi di certi problemi teorici
[] poich ci limiterebbe da subito i suoi movimenti nella preoccupazione dei suoi propri
fini, che devono essere nitidamente pratici (Amaral 1925c: 53)469. Amaral, come osserva
Leonardo da Costa Ferreira nella sua dissertazione magistrale dedicata allopera
dellintellettuale paulistano, cosciente dellimportanza delle questioni concettuali legate
alla definizione del dominio disciplinare del folclore, ma intende con una posizione teorica
neutrale evitare che fin dallinizio la sua proposta sia resa impraticabile dal sorgere di
dispute teoriche partitarie (Ferreira L. C. 2007: 124). Allo stesso tempo per questa urgenza
segnala una priorit e una attitudine pratica, descrittivista, che finisce per rilegare in
secondo piano, e in un tempo a venire, le questioni critiche o teoriche.470
Daltro lato, secondo Amaral, come evidenzia ancora Ferreira citando i due discorsi
pronunciati da Amaral allassemblea della ABL per propagandare lidea di trasformare
lAcademia in un centro nazionale di raccolta delle ricerche folcloriche (Ferreira L. C. 2007:
114-119), i materiali folclorici hanno una finalit nazionale (Amaral 1925a: 22), hanno
la capacit di connettere lindividuo con la sua terra e la sua gente Amaral 1925b: 31),

469
Cit. in Ferreira 2007: 123.
470
Amaral in questo articolo inserisce una guida dettagliata (sinopse) delle categorie, item e sub-item, da
essere studiate e registrate, simile a quella che sar redatta in seguito da Mrio de Andrade (Amaral 1925c: 55-
58).
272
concretando il potere, diciamo, nazionalizzatore della tradizione (id.). In Amaral persiste
una tendenza apologetica e celebrativa delle forme di vita popolari e rurali, in
contrapposizione a quelle urbane e colonizzate dallinfluenza straniera. Attraverso il folclore
anche per Amaral si tratta di scoprire il vero Brasile, il protoplasma spirituale in cui si
modella la coscienza del popolo [], anima della patria(Amaral 1921: 91).
Nonostante ci, lo spirito democratico di Amaral nota la sua militanza a favore
dellistruzione pubblica, del suffragio universale e del voto segreto (Ferreira L. C. 2009:
172-180), o ancora la sua prossimit con il gruppo legato al giornale O Estado de So
Paulo impegnato in una combattiva politica culturale che nei primi anni trenta porter alla
creazione della Universit di So Paulo non gli fa tralasciare di osservare il realismo con
cui la cultura popolare mostra le miserie della gente umile, le disuguaglianze e le ingiustizie
(Ferreira 1997: 133): secondo Amaral, la poesia popolare non si dimentica del mondo
reale: al contrario, riflette in ogni momento aspetti e tratti dellambiente naturale e sociale
che lo circonda, rivelando acute facolt di osservazione particolareggiata (Amaral 1925d:
103). Per Amaral la poesia popolare si divide in poesia tradizionale e nativa. Mentre la
prima risulta per Amaral carica dellinflusso coloniale straniero, la seconda, A poesia nativa
do nosso povo, si caratterizza per essere la

corrente nuova, nativa, creatrice, sostenuta dalla rustica fantasia dei poeti del serto. []
Qui vediamo il popolo, non soddisfatto di ripetere vecchie reliquie della sua memoria o di
seguire passivamente le tracce delle ispirazioni, dei motivi e delle formulazioni importate
[.]. (Amaral 1925d: 102)

Cos in Amaral gi convivono le due anime che caratterizzeranno il movimento folclorico


brasiliano fino al golpe del 1964: una nazionalista e patriottica condivisa soprattutto dai
settori pi conservatori che guardano al folclore come risorsa su cui fondare il rispetto per
una tradizione ed unautorit naturalizzata e sostanzializzata (lideologia patrimonialista che
abbiamo delineato nel 4.2.4) , e una pi democratica, modernizzatrice, che nel folclore
vede il luogo di espressione di una realt popolare sofferente ma virtuosa che ambisce
includere nel suo progetto trasformatore della societ.
Nonostante Amaral partecipi ad una corrente letteraria in polemica con il modernismo (il
parnassianesimo) la sua valorizzazione della poesia nativa del tutto in sintonia con il
nativismo e il primitivismo dei movimenti modernisti le cui idee attorno ai primi anni 20 si
diffondono in Brasile. Momento topico di questa scena la Semana de Arte Moderna
organizzata nel 1922 nel Teatro Municipale di So Paulo allo scopo di mostrare le nuove
tendenze estetiche ispirate al cubismo, allespressionismo e al futurismo europeo. Tra i
protagonisti della Semana vi anche Mario de Andrade. De Andrade, come Amaral,
273
raccoglie in se le caratteristiche dellintellettuale poligrafo e del folclorista antiquario: studi
accademici e impegno professionale eclettici471, amore per i viaggi472 e attenzione per
lorganizzazione sistematica dei dati473, assegnazione di una rilevanza particolare alla
questione dellidentit nazionale e al suo intreccio con la riscoperta della cultura popolare.
Ladesione al modernismo di de Andrade, da principio interessato soprattutto ad un
rinnovamento estetico del linguaggio letterario, a partire dalla met degli anni 20 assume
un ruolo e un significato diverso. Come osserva lo storico sociale della PUC-SP Antonio
Gilberto Ramos Nogueira, lelemento nazionale viene ad essere visto come una doppia
esigenza: come possibilit di mostrare quanto siamo differenti dallEuropa e, al medesimo
tempo, come mediazione tra la nostra particolarit e il processo modernizzatore (Nogueira
2005: 62). Superata lidea di una possibile inserzione immediata nellordine internazionale e
allo stesso tempo superati i limiti di un regionalismo esotizzante, si tratta per de Andrade di
mediare questi due estremi attraverso lassunzione di una dimensione nazionale. Come
dichiarava nel 1924 lo stesso Mrio de Andrade in una lettera al poeta mineiro Carlos
Drummond de Andrade:

471
Mrio Raul de Moraes Andrade nasce a So Paulo nel 1893, secondo figlio di Carlos Augusto de
Andrade, giornalista e tipografo (proprietario della Casa Andrade, tipografia e papelaria) e di Maria Luza
Leite Moraes, secondogenita dellantico padrone del padre di Mario, Joaquim de Almeida Leite Moraes,
professore della Facolt di Diritto di So Paulo, politico oriundo di una famiglia tradizionale della capitale
paulista. Dopo gli studi nel ginnasio Nossa Senhora do Carmo, dei fratelli Maristi (Fratres Marist
Scholarum), congregazione religiosa di origine francese destinata alleducazione della giovent cattolica, nel
1910 si matricola alla Escola de Comrcio lvares Penteado con lintenzione di seguire la professione paterna.
Dopo soli pochi mesi lascia la Escola de Comrcio e si iscrive alla Faculdade de Filosofia e Letras di So
Paulo, vincolata alla Universit Cattolica di Lovanio e localizzata nel Monastero di So Bento. Nel 1911 lascia
la facolt di filosofia ed ammesso al terzo anno del Conservatrio Dramtico e Musical di So Paulo. Inizia
a studiare piano. Nel 1913 insegna come professore sostituto Storia della Musica. Nel 1917 si diploma al
Conservatrio come professore di piano e inizia a pubblicare i suoi primi saggi di critica darte e di critica
musicale. Nello stesso anno pubblica il suo primo libro di poesie: H Uma Gota de Sangue em Cada Poema e
conosce lo scrittore e poeta modernista Oswald de Andrade. Nel 1920 si unisce allavanguardia modernista di
So Paulo. Nel 1922 diviene professore cattedratico di Estetica e Storia della Musica al Conservatrio.
Attorno alla met degli anni 20 inizia la sua esperienza di fotografo che continuer fino al 1931. Nel 1928
pubblica Macunama ispirato ai miti indigeni raccolti dal naturalista tedesco Koch-Gruenberg in Von Roraima
zum Orinoco. I dati biografici su de Andrade sono stati raccolti dal sito internet del Progetto Integrato di
Ricerca Modernos Descobrimentos do Brasil, patrocinato dal CNPq e vincolato al gruppo PRONEX
(Programa de Apoio a Ncleos de Excelncia) del Dipartimento di Storia della PUC-Rio. Il progetto si
concluso nel febbraio del 2004 (Modernos Descobrimentos do Brasil, Cronologia di Mario de Andrade, sito
internet).
472
Data al 1924 il suo primo viaggio per il paese, il cos chiamato viagem da descoberta do Brasil (v.
Nogueira 2005: 67), dove con Oswald de Andrade la pittrice Tarsila do Amaral e altri intellettuali di So Paulo
accompagna il poeta francese Blaise Cendrars in alcune citt del Minas Gerais. Nel 1927 (maggio-agosto) e a
cavallo tra 1928-1929 (dicembre-febbraio) compie due viaggi etnografici nel Nord e Nord-Est del paese dove
raccoglie importanti registrazioni musicali e fotografiche delle tradizioni popolari brasiliane (cfr. Nogueira
2005, cap. II).
473
Per una panoramica generale sulla concezione di patrimonio e inventario di Mrio de Andrade vedi
Nogueira 2005. Per fare qui solo un esempio, nel 1936, alla direzione del Departamento de Cultura del
Municipio di So Paulo, de Andrade organizzer la prima discoteca pubblica del Brasile.
274
In quale maniera possiamo concorrere al bene dellumanit [para a humanidade]?
essendo francesi o tedeschi? No, perch ci gi incluso nella civilizzazione. Il nostro
contingente deve essere brasiliano. Il giorno che saremo interamente brasiliani e solo
brasiliani, lumanit si arricchir di una razza in pi, si arricchir di una nuova
combinazione di qualit umane. Allora passeremo dal mimetismo, ad una fase creativa.
Allora saremo universali perch saremo nazionali (Mrio de Andrade cit. in Nogueira
2005, p. 63)

Per de Andrade diviene allora essenziale il registro di questa esperienza nazionale e la


formazione di una sorta di archivio della brasilianit. Da qui la sua ossessione per i viaggi e
lesplorazione diretta del paese (vedi nota 472), ossessivo compito di conoscere e
comprendere la realt brasiliana (Nogueira 2005: 64). Il Nord e il Nord-Est del Brasile
diviene il luogo ad un tempo reale ed immaginario dove proiettare una ideale e singolare
identit nazionale. In una lettera a Lus da Cmara Cascudo (fondatore a Natal nel 1941
della Fundao da Sociedade Brasileira de Folclore), nel settembre 1924, Mrio de
Andrade commenta la propria voracit antropofaga di Brasile:

Ho una fame per il Nord, che non immagina. Mi mandi alcune fotografie della sua terra.
Vi sono opere di arte coloniale? Immagini di legno, chiese interessanti? Conosce i loro
autori? Ha delle fotografie? Mi creda: tutto ci mi interessa pi della vita. Non abbia paura
di inviarmi un ritratto di una casa abbandonata che sia. O di un fiume, o di un albero
comune. Sono le delizie della mia vita queste fotografie di pezzi familiari del Brasile. Non
per sentimentalismo. Ma io so sorprendere le cose comuni della mia terra. E la mia terra
ancora il Brasile. (Andrade 1991: 34).

Si tratta di documentare e autenticare con nuove evidenze (da qui anche la passione di de
Andrade per la fotografia e le registrazioni sonore) i significati della realt brasiliana.
Questo progetto, nei primi viaggi etnografici ancora in una fase sperimentale, fondato su
uno sforzo essenzialmente individuale, in seguito, verso la met degli anni 30, trova nuove
forme di organizzazione istituzionale. Con la rivoluzione del 1930 guidata da Getulio
Vargas, le oligarchie pauliste del caff perdono il controllo del governo federale. Si
stabilisce un nuovo clima intellettuale e politico dove sono promosse riforme sociali ed
economiche ed innovazioni nel campo delleducazione e dellistruzione superiore (Candido
1984: 28-29). Nel 1934 fondata dal governo di So Paulo la USP riunendo in ununica
unit organica una serie di facolt prima tra loro separate (id.). In questi anni anche
avviato il processo di istituzionalizzazione delle scienze sociali in Brasile. Nel 1933
fondata dallelite paulista la Escola Livre de Sociologia e Poltica de So Paulo (ELSP)474,

474
Alcuni anni dopo la sua fondazione, nella ELSP invitato ad insegnare il sociologo americano della
Scuola di Chicago Donald Pierson che sviluppa in So Paulo una scuola di antropologia urbana (Mendoza
2005). Attualmente la ELSP parte della Fundao Escola de Sociologia e Poltica de So Paulo FESPSP
(FESPSP, Histrico, sito internet).
275
nel 1934 creata nella USP la Faculdade de Filosofia, Cincias e Letras (FFCL)475 con la
collaborazione di docenti della missione francese in Brasile tra i quali Claude Lvi-Strauss,
Roger Bastide e Fernand Braudel476, nel 1939 la Faculdade Nacional de Filosofia e Cincia
Poltica di Rio de Janeiro, con corsi di laurea in Filosofia, Storia e Scienze Sociali477. in
questo contesto che nel 1935, su invito di Fbio Prado, Sindaco di So Paulo affiliato al
Partito Democratico di So Paulo (PD), Mrio de Andrade assume la direzione del
Departamento Municipal de Cultura di So Paulo, incarico che manterr fino al 1938478. De
Andrade impegna il Departamento nella formazione di quadri in grado di realizzare il
censimento e linterpretazione delle forme folcloriche della regione paulista. Nel 1936 con il
sostegno del Departamento organizzato a questo scopo un corso di folclore tenuto da Dina
Lvi-Strauss, ex assistente del Muse de lHomme di Parigi, che allepoca accompagnava il
marito Claude professore visitante di sociologia nella USP (Soares 1983: 7-9). A partire da
questo corso nel 1937 fondata la Sociedade de Etnografia e Folclore (SEF), Mrio de
Andrade presidente e Dina Lvi-Strauss prima Segretaria, tra i fondatori i coniugi Lvi-
Strauss (SEF 1937). Dina Lvi-Strauss, segretaria anche del Boletim della Sociedade (INF
1983: 10, 72), pubblicher a puntate sul Boletim le Instrues de Folclore479, una specie di
Notes and Queries aggiornato, inspirato dalle esigenze enciclopediche dei lavori di Frazer e
Mauss.480 Nel 1938, tra il mese di febbraio e di luglio, il Departamento Municipal de
Cultura organizza su idea di de Andrade una missione di ricerca folclorica nel nord e nord-
est del Brasile sulle orme del precedente viaggio del 1928-1929, ma questa volta con
attrezzature complete di registrazione sonora e fotografica. Lequipe seguendo la
metodologia promossa dal corso impartito da Dina Lvi-Strauss annota tutte le osservazioni
in quaderni di campo. Al termine della missione sono collezionate pi di mille foto e pi di
700 oggetti etnografici, 168 dischi 78 giri, e 9 rulli di filmati 16 mm (Nogueira 2005: cap.
5)481. Nella missione si verifica una convergenza tra gli interessi nazionalistici di de

475
Nel 1969 sono scorporate le scienze naturali e la FFCL ribattezzata Faculdade de Filosofia, Letras e
Cincia Humanas (FFLCH).
476
Sullesperienza di Lvi-Strauss alla USP vedi Lvi-Strauss 1955, pp. 117-120; Lvi-Strauss C., Eribon
1988, pp. 33-43. Sulla creazione della FFCL vedi anche Spirandelli 2010.
477
Cfr. IFCS, Histrico, sito internet.
478
Cfr. Modernos Descobrimentos do Brasil, Cronologia di Mario de Andrade, sito internet.
479
INF 1983: 23-24 [Boletim n. 1], 31-32 [Boletim n. 2], 36 [Boletim n. 3], 41-44 [Boletim n. 4], 51-52
[Boletim n. 5], 54-56 [Boletim n. 6].
480
Un questionario speciale fu organizzato dalla Sociedade al fine di realizzare una mappatura geografica
di alcuni costumi popolari nello Stato di So Paulo, carta che, su invito di Dina Lvi-Strauss, fu presentata al
Congresso Internazionale del Folclore di Parigi nel giugno 1937. Il tema specifico del congresso riguardava la
cartografia folclorica (promossa in Francia da Van Gennep; cfr. Cocchiara 1952: 521) e la promozione
dellaccesso degli studi folclorici al campo delle scienze antropologiche (INF 1983: 11, 73-75).
481
Sulla missione folclorica vedi anche il sito: http://www.sescsp.org.br/sesc/hotsites/missao/index.html
(ultimo accesso 12/01/2011).
276
Andrade, la sua esigenza di raccogliere evidenze della realt Brasiliana, con gli interessi
scientifico museali di Dina Lvi-Strauss. Vale la pena citare direttamente un passo delle
orientazioni ai ricercatori impartite dalla stessa Dina Lvi-Strauss dove enfatizza
limportanza della raccolta di un archivio materiale:

Una collezione di oggetti, sistematicamente riuniti, costituisce un vero archivio, pi


sicuro, pi duraturo degli archivi scritti []. Interessa possedere gli oggetti dei quali le
semplici foto o descrizioni non costituiscono una documentazione sufficiente (Dina Lvi-
Strauss cit. in Nogueira 2005: 320-321).

Vediamo qui stabilirsi un chiaro accordo tra lantropofagismo culturale di de Andrade e


il collezionismo di Dina Lvi-Strauss. Unaffinit profonda del resto univa anche Claude
Lvi-Strauss e Mario de Andrade, accomunati da medesimi studi umanistici e filosofici,
figure poliedriche in cui la scrittura etnografica e la letteratura si incrociano spesso. Negli
anni del loro incontro si trovarono uniti nella comune missione per la salvaguardia di un
patrimonio di cui temevano la rapida estinzione: la cultura delle ultime popolazioni
indigene e le tradizioni folcloriche del popolo brasileiro, culture localizzate nel Brasil
profundo, sopravvissute alla rapida avanzata della frontiera brasiliana. Da qui lurgenza per
entrambi di dislocarsi nei territori selvaggi, dove ancora era possibile incontrare questo
Brasile. Si trattava per de Andrade di riscoprire linconscio della nazione, mentre nella
visione universalizzante delletnologo francese di rivelare linconscio delluomo stesso.
Furono numerose le brevi spedizioni folcloriche nei dintorni di So Paulo a cui Lvi-Strauss
partecip insieme a de Andrade: qualcuno ci informava dello svolgimento di una festa di
mori e cristiani o di Bumba-meu-boi e noi ci andavamo (Lvi-Strauss in Sandroni 1993:
239). Viceversa fu lo stesso de Andrade, per tramite del Departamento de Cultura, a
finanziare parzialmente le missioni etnografiche di Lvi-Strauss nellinterno del Brasile (id.:
238)482. Entrambi dimostravano la preferenza per missioni itineranti di breve durata dove
collezionare un vasto e diversificato numero di artefatti etnografici483. Erano posseduti da
una vera e propria voracit antropofaga di oggetti culturali: un cannibalismo
nostalgico (Lvi-Strauss 1955: 48) di turisti apprendisti (nel 1927 de Andrade inizi a
scrivere per il giornale O Dirio Nacional una sorta di quaderno di viaggio poetico e critico
intitolato O Turista Aprendiz) su cui fondare, secondo de Andrade, la incerta identit

482
Curiosamente proprio durante la missione folclorica organizzata da de Andrade i coniugi Lvi-Strauss
erano impegnati nelle ricerche etnografiche tra gli indios Nambikwara nello Stato di Mato Grosso (giugno-
dicembre 1938; cfr. Faria 2001; Domingues, Monte-Mr, Sor, 1998).
483
Durante le spedizioni del 1935-1936 Lvi-Strauss collezion un grande numero di oggetti. Il successo
della mostra che egli e la moglie Dina organizzarono a Parigi sulla base di questi materiali nel 1937, permise a
Lvi-Strauss di ottenere i fondi per la spedizione del 1938 (Lvi-Strauss 1988: 37-38; 1955: 265)..
277
nazionale brasiliana, per Lvi-Strauss, un istintivo gusto per il bricolage e i giochi
combinatori consentiti da un insieme di oggetti, o di stili, sciolti dalle proprie relazioni
sociali484. Alle origini di questo comune sentire vi era il surrealismo e il simbolismo
francese (nel caso di Andrade anche il futurismo italiano), ma il senso di spaesamento che
nei surrealisti pi militanti diventava elemento di trasgressione e di fiduciosa adesione alla
dinamica imprevedibile del reale (come ad esempio nel caso dellamico di de Andrade,
Oswald de Andrade) era vissuto in loro in modo pi angoscioso, continuamente contrastato
da un turbato e contraddittorio bisogno di identit e di confini. Cos per entrambi, ad un
certo punto, la dissociazione della cultura e lattacco sovversivo surrealista, si sciolgono in
operazioni di rielaborazione e sistemazione estetica di frammenti culturali che la
legittimazione scientifica e lazione organizzativa delle istituzioni consentono di
accumulare.
Nel 1937 con lirrigidirsi dello Estado Novo di Vargas, regime rispetto al quale Mario de
Andrade si posiziona criticamente, il Sindaco di So Paulo Fbio Prado costretto a
dimettersi e il potere statale ripreso dagli antichi rappresentanti del Partido Republicano
Paulista (PRP) e delloligarchia caffettiera. Linterruzione dei progetti sviluppati dal
Departamento de Cultura induce de Andrade a lasciare la sua direzione (Vilhena 1997: 92).
De Andrade si trasferisce a Rio de Janeiro dove contrattato come assistente tecnico del
Servio do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional SPHAN (v. infra 4.2.7).

Studi del Folclore e sviluppo delle scienze sociali in Brasile


La valorizzazione patrimoniale del folclore trova con il Departamento de Cultura e con la
SEF le prime articolazioni istituzionali, istituzioni per che non resistono ai rivolgimenti
politici che percorrono la movimentata storia brasiliana degli anni 30. Nel rapporto tra de
Andrade e i coniugi Lvi-Strauss possiamo scorgere anche gli sforzi di de Andrade per
approssimare il folclore alluniversit, tentativo di istituzionalizzare gli studi folclorici
nellaccademia, istituzione relativamente pi autonoma rispetto agli organi statali della
cultura. Mario de Andrade, in quanto folclorista e letterato, rappresenta per una figura di
transizione. La sua traiettoria si svolge nella fase nascente dellistituzionalizzazione
accademica delle scienze sociali485. In seguito i rapporti tra le scienze sociali
egemonicamente installate nellaccademia e gli studi del folclore sar pi difficile. Durante

484
Su questo aspetto della traiettoria di Claude Lvi-Strauss vedi Parodi 2009.
485
Anche per questa ragione, a nostro parere, sar successivamente ripreso come mito fondatore delle
politiche patrimoniali della cultura, facendo valere il suo carisma di scrittore e intellettuale poligrafo per
autorizzare la legittimazione degli studi folclorici, camuffati accortamente con i nuovi idiomi del
patrimonialismo immateriale (vedi infra 4.2.7).
278
gli anni 40-50, con lemergere di una nuova generazione di sociologi e antropologi
brasiliani, formati nelle facolt di So Paulo e Rio de Janeiro, una serie di questioni teoriche
e metodologiche si intrecciano con dispute di distinzione e di legittimit disciplinari che
finiscono per emarginare dallaccademia il movimento folclorico. In particolare, il
diffondersi del funzionalismo in sociologia e antropologia finisce per contrapporre
teoricamente queste discipline alla prospettiva dei folcloristi dominata da un oggetto di
studio secondo gli scienziati sociali dellepoca non sufficientemente specifico per poter
caratterizzare un campo disciplinare distinto. In un articolo del 1958, pubblicato sul
Suplemento literrio del giornale O Estado de S. Paulo Florestan Fernandes486,
considerato da molti una sorta di eroe fondatore delle scienze sociali in Brasile (Vilhena
1997: 58), chiarisce questa limitazione pregiudiziale degli studi folclorici:

Nessuno contesta, attualmente, che il folclore possa e debba essere studiato da un punto di
vista scientifico. Nonostante ci, lo sviluppo delle scienze sociali viene dimostrando []
che questa circostanza non giustifica la preoccupazione di dare al folclore il carattere di
una scienza indipendente. Dai vari angoli dei quali pu interessarsi la ricerca scientifica,
esiste sempre una disciplina capace di promuovere losservazione sistematica e
linterpretazione generalizzante [generalizadora] dei dati folclorici []. In sintesi, il
folclore, affrontato come realt culturale, psicologica o socio-culturale, costituisce
loggetto di investigazione scientifica. In questi termini, pu essere descritto ed esplicitato
per discipline come la psicologia, la psicologia sociale, letnologia e la sociologia,
attraverso delle loro risorse comuni di ricerca e di interpretazione. Inteso come un campo
speciale di investigazione e di conoscenza, costituisce una disciplina umanistica,
somigliante alla letteratura comparata, potendo appropriarsi, come questa, di tecniche di
lavoro scientifiche, senza essere una scienza propriamente detta. Nonostante alcune fasi
del processo di investigazione scientifica degli scienziati sociali e dei folcloristi siano
sostanzialmente similari, in particolare per quanto riguarda la formazione di collezioni
folcloriche, la contribuzione di questi ultimi alla spiegazione dei fatti folclorici
differisce in s come la conoscenza estetica contrasta con la conoscenza scientifica della
realt. (Fernandes 1958: 23)

In questo articolo Fernandes riconosce, come molti dei folcloristi brasiliani, lattualit dei
fatti folclorici (vedi anche il prossimo paragrafo), formulando allo stesso tempo una
critica alla prospettiva evoluzionista che concepisce il folclore come sopravvivenza:

Come espressione dellesperienza, il fatto folclorico sempre attuale, o vero, si presenta


in costante riattualizzazione. Pertanto, la sua concezione come sopravvivenza, come
anacronismo o vestigia di un passato pi o meno remoto, riflette letnocentrismo o altri
preconcetti dellosservatore []. (id.: 25)

486
Florestan Fernandes, nasce a So Paulo nel 1920 da una famiglia povera (madre lavandaia e padre
ignoto). Accompagna gli studi lavorando come cameriere e cuoco. Si laurea in Scienze Sociali e Politiche nel
1944 presso la FFCL della USP (Spirandelli 2010: 210). Alunno di Roger Bastide, nel 1945 diviene suo
assistente nella cattedra di Sociologia (per una autobiografia dettagliata della sua formazione accademica vedi
Fernandes 1980, cap. 8, Em busca de uma sociologia critica e militante [Alla ricerca di una sociologia critica e
militante].
279
Nonostante ci Fernandes coglie la confusione problematica che pu produrre la
mescolanza di criteri scientifici ed estetici nellinterpretazione dei fatti folclorici. Per questa
ragione, nella sua valutazione critica di Mrio de Andrade, ritiene pi importante lopera del
letterato rispetto a quella del folclorista, essendo questultima determinata dalla prima,
mossa dalla preoccupazione di fondere arte popolare e erudita, alla ricerca di un
carattere nazionale pi espressivo e vero che implichi per lo meno un minimo di
separazione umana (Fernandes 1946: 153). Secondo Fernandes per de Andrade si tratta di
affrontare il problema delluomo brasileiro, nella sua realt concreta, socio-geografica,
affrontare con una sorta di grido epico di rivolta [] la mancanza di sincronizzazione
umana di migliaia di brasiliani che si ignorano reciprocamente (id.: 152). Anche il suo
lavoro di folclorista si inscrive allora in questa missione pi poetica e politica piuttosto che
scientifica.487

Istituzionalizzazione del movimento folclorico


Nonostante in questa fase, come abbiamo sopra accennato, la via
dellistituzionalizzazione accademica risulti sostanzialmente bloccata, dopo la fine della II
Guerra Mondiale, emerge un nuovo contesto politico internazionale che favorisce la
creazione di nuove istituzioni dedicate al folclore. Nel 1945 creata lUNESCO allo scopo
di contribuire alla pace e alla sicurezza promuovendo la collaborazione tra le nazioni per
mezzo delleducazione, della scienza e della cultura (UNESCO 1945, art. I, pt. 1). Anche il
folclore, per le accentuate caratteristiche ludiche e comunicative di molte delle sue
manifestazioni (spesso indipendenti dalla lingua, come nel caso della musica e delle danze,
e quindi universalmente usufruibili), ritenuto un valido strumento con cui favorire la
reciproca comprensione tra le nazioni. Larticolo VII della Costituzione dellUNESCO,
intitolato National cooperating bodies, invitava i paesi membri a creare commissioni
nazionali di cooperazione in grado di svolgere una funzione consultiva sui vari temi trattati
dallOrganizzazione, mantenendo legami permanenti con le rispettive delegazioni nazionali
allUNESCO (Vilhena 1997: 94). Il Brasile attende prontamente questa richiesta, istituendo,
nel giugno 1946, lInstituto Brasileiro de Educao, Cincia e Cultura (IBECC)488.
Sottosegretario generale il musicologo e folclorista, legato al movimento modernista
carioca, Renato Almeida, allepoca capo del Servio de Informaes del Ministrio das
Relaes Exteriores a cui lIstituto viene vincolato (id.). La prima commissione permanente

487
Per approfondire le vicende conflittuali che coinvolgono in questo periodo i rapporti tra folcloristi e
scienziati sociali, vedi anche Cavalcanti, Vilhena 1990; Vilhena 1997, cap. 1.
488
Decreto-Legge 9.355 del 13 giugno 1946.
280
dellIBECC ad essere attivata quella del folclore: nel dicembre 1947 formalmente
installata, durante la sua prima sessione plenaria, la Comisso Nacional do Folclore
CNFL (id.: 96). A partire dalle indicazioni espresse nella prima riunione della CNFL sono
create subcomisses nei vari Stati della Federazione brasiliana. I segretari generali delle
subcomisses sono eletti su invito diretto della CNFL tra gli intellettuali locali, accogliendo
eventualmente i nomi proposti dagli Institutos Histrico Geogrficos o dalle Academias de
Letras regionali. Nel 1948 creata la Subcomisso Maranhense de Folclore (SMFL): suo
primo Segretario Generale Antonio Lopes, nipote di Celso Magalhes, entrambi membri
dellAML (Nascimento B. 2004; Braga 2000, cap. 2). In breve, a partire dalla CNFL,
installata a Rio de Janeiro, viene ramificandosi una struttura capillare di subcomisses
estaduais, con lobiettivo di diffondere in tutto il Brasile un clima favorevole allo studio e
alla protezione del folclore (cfr. Vilhena 1997: 99). questa situazione che da origine al
costituirsi di un vero e proprio movimento folclorico. Per consentire lincontro tra i membri
del CNFL e i leader ed i sostenitori regionali delle subcomisses, iniziano ad essere
organizzati i congressi nazionali. in queste riunioni che vengono discusse e dibattute le
problematiche inerenti al folclore, comprese le questioni teoriche relative al suo oggetto.
Nel 1958 il movimento folclorico raggiunge il suo massimo successo. Il presidente
Juscelino Kubitschek, esaudisce le richieste dei folcloristi di istituire uno specifico organo di
carattere nazionale destinato alla difesa del folclore (gi esposte al presidente Vargas
durante il primo congresso del folclore ma rimaste inattese dopo il suicidio di Vargas nel
1954489), istituendo la gi menzionata Campanha490 de Defesa do Folclore Brasileiro
(CDFB)491, organo provvisorio dellamministrazione federale del Brasile vincolato al
Ministrio da Educao e Cultura (MEC). Nel 1961, indicato dal governo di Jnio Quadros,
assume la direzione della CDFB lantropologo e folclorista Edison Carneiro.

4.2.6 Folclore e cultura popolare tra tradizionalismo e modernismo


In sintesi, con laffermarsi del movimento modernista, durante gli anni20, il folklore
inizia ad essere concepito in Brasile come qualcosa di vivo e di attuale, di nativo e
creativo, come definito da Amaral. I modernisti, come in Europa, esaltano la fusione e le
ibridazioni dellesotico con il moderno che si realizzano nellattualit. In Brasile lesotismo
del folclore, nelle sue variegate differenze regionali ed etniche, diviene una delle risorse con
cui rappresentare e celebrare la singolarit della nazione rispetto le metropoli europee, e la

489
Cfr. Vilhena 1997, p. 104.
490
Le campagne erano pensate come organi pi agili, dedicati alla risoluzione di problemi specifici aventi
bisogno di un intervento urgente (cfr. Vilhena 1997: 114, nota 26).
491
Decreto 43.178, del 5 febbraio 1958.
281
specificit del processo di modernizzazione del Brasile, pais do futuro492. A differenza delle
metropoli europee dove lalterit delle colonie e delle culture esotiche funziona da polo
dialettico esterno alla nazione, luogo di sperimentazione ed esercizio della propria identit,
o di appropriazione e rielaborazione simbolica o artistica, ma non di incorporazione
nazionale, nel Brasile delle prime decadi del 900, il folclore assume un ruolo singolare di
alterit interna alla nazione, ad essa quindi incorporabile. Lappropriazione delle forme della
cultura popolare come simboli di unit nazionale pianificata per la prima volta in modo
sistematico durante il regime bonapartista dello Estado Novo di Vargas (1937-1945) quando
istituito nel 1939 un apposito organo di propaganda, censura e divulgazione culturale, il
Departamento de Imprensa e Propaganda (DIP)493. in questo periodo che viene anche
ideata quella che sar poi battezzata col nome di democracia racial, concezione secondo la
quale il Brasile sarebbe caratterizzato dalla armoniosa e pacifica convivenza delle tre razze
fondatrici: indigena, afrodiscendente, ed europea. Il folclore diviene il luogo privilegiato
della rappresentazione e della valorizzazione delle particolarit etniche e regionali e, al
contempo, il luogo della celebrazione della nazione in quanto unione del particolare
nelluniversale, luogo delluguaglianza come cittadini dotati, almeno formalmente, di
uguali diritti nella differenza. In questo periodo il samba e il candombl divengono
simboli dellidentit nazionale (v. Oliven 1982: 63-65).
Nel 1951, una concezione dinamica del folclore, ormai egemonica allinterno del
movimento folclorico brasiliano, affermata durante il I Congresso Brasileiro de Folclore
nella Carta do Folclore Brasileiro. La citiamo per esteso:

1. Il Congresso Brasiliano di Folclore riconosce lo studio del Folclore come integrante


delle scienze antropologiche e culturali, condanna il preconcetto di solo considerare
folclorico il fatto spirituale e consiglia lo studio della vita popolare in tutta la sua pienezza,
sia nellaspetto materiale, sia nellaspetto spirituale.
2. Costituiscono il fatto folclorico le maniere di pensare, sentire e agire di un popolo,
preservate dalla tradizione popolare e per mezzo dellimitazione, e che non siano
direttamente influenzate dai circoli eruditi e dalle istituzioni che si dedicano o al
rinnovamento e alla conservazione del patrimonio scientifico e artistico umano o alla
determinazione [fixao] di un orientamento religioso e filosofico.
3. Sono anche riconosciute come idonee le osservazioni realizzate sulla realt folclorica,
senza fondamento tradizionale, essendo sufficiente che siano rispettate le caratteristiche di
essere un fatto di accettazione collettiva, anonimo o no, ed essenzialmente popolare.
4. Di fronte alla natura culturale delle ricerche folcloriche, esigendo che i fatti culturali
siano analizzati mediante metodi propri, si consiglia, di preferenza, limpiego di metodi

492
Titolo di un celebre saggio di Stefan Zweig del 1941, dove lo scrittore viennese, di fronte alle distruzioni
della guerra in Europa, prefigura messianicamente il Brasile come paese del futuro. Il successo internazionale,
ed in particolare in Brasile, del libro di Zweig, fu tale che il suo titolo divenne un epiteto con cui i brasiliani
ancora oggi si riferiscono al proprio paese (cfr. Carvalho 2006).
493
Decreto Legge 1.915, del 27/12/1939. Sulle politiche di propaganda e censura dello Estado Novo vedi ad
esempio Oliven 1982, p. 67-70; Codato, Guandalini Jr. 2003.
282
storici e culturali nellesame e analisi del Folclore. (Annali del I Congresso Brasileiro de
Folclore, 1952, Vol. 1, cit. in Vilhena 1997: 138)

Vilhena descrive dettagliatamente il dibattito avvenuto tra i partecipanti al I Congresso


Brasileiro de Folclore, a riguardo del carattere tradizionale o meno del folclore, dibattito di
cui la Carta costituisce una sintesi (Vilhena 1997: 138-145). Lattenuazione dellimportanza
della dimensione tradizionale sostenuta al Congresso, tra gli altri, da Manuel Digues
Junior, che propone di includere negli interessi dei folcloristi il folclore nascente. Secondo
Vilhena questo concetto deriverebbe dalle idee sul folclore di Arnold Van Gennep, che in un
suo studio sul folclore, noto ai folcloristi brasiliani (Le folklore: croyances et coutumes
populaires franaises), affermava: [gli oggetto di studio del folclore] non sono i resti di
istituzioni antiche [], le chiamate superstizioni o sopravvivenze, ma anche fatti attuali, che
io proposi di chiamare fatti nascenti (Van Gennep 1924: 30, in Vilhena 1997: 141). Nel
testo della Carta interessante osservare, per quanto qui pi ci interessa, al pt. 2,
lesclusione dal folclore dalle forme culturali erudite e filosofiche; al pt. 3 il superamento
della dimensione tradizionale e anonima come caratteristiche vincolanti il fatto folclorico.
sostenuta inoltre linclusione dello studio del folclore nellambito delle scienze
antropologiche storiche e culturali (pt. 1, 4), inclusione che come abbiamo visto risulter
problematica. La Carta propone essenzialmente uninterpretazione del folclore di tipo
socio-antropologica: il folclore concepito come linsieme delle forme culturali della vita
popolare (pt. 1). Interpretazione che si allontana dalle concezioni romantiche ed
evoluzioniste, entrambe basate sullidea dellesistenza di un nucleo culturale originario, pi
o meno distante nel tempo, da cui tutte le forme attuali deriverebbero.
Le definizioni di fatto folclorico pi dinamiche e fluide proposte dai folcloristi
brasiliani sono fortemente criticate da molti dei loro colleghi europei e nordamericani al
Congresso Internazionale di Folclore tenutosi a So Paulo nel 1954 tra il 16 e il 22 agosto
(Reis D., 2008: 23). Nonostante ci, nelle conclusioni del congresso internazionale sar
raggiunta una posizione di compromesso contemplante tra gli oggetti di studio del folclore
anche i cos detti nuovi fatti folclorici (Vilhena 1997: 143-44).
Alla fine degli anni 50 la convivenza tematico/concettuale tra folclore inteso come
cultura popolare tradizionale e folclore inteso come folclore nascente si spezza in modo pi
radicale, traducendosi questa frattura anche nella terminologia: come abbiamo visto al
3.6.3, in questo periodo, mentre il folclore torna ad essere interpretato come insieme delle
manifestazioni culturali di carattere tradizionale, la nozione di cultura popolare scorporata
dal tradizionale ed definita in termini esclusivi di trasformazione. La cultura popolare
concepita come luogo di elaborazione di una politica culturale di orientamento riformista-
283
rivoluzionario che parte si dalle forme della cultura popolari radicate nella tradizione ma
solo in quanto risorse mobili, simboliche, tematiche, performatiche, con cui organizzare e
mobilitare le classi popolari, prendere coscienza della realt brasiliana e costruire una
cultura nazionale non alienata (cfr. Ortiz 1985a: 71; v. anche Oliven 1982: 79).
Lappropriazione politica delle forme folcloriche viene a staccare le forme che saranno dette
cultura popolare, dal folclore inteso come insieme dei monumenti cosificati della
tradizione. Il termine folclore subisce cos una degradazione semantica, venendo ad essere
identificato con un approccio conservatore, tradizionalista e paternalista alle forme popolari
della cultura. Gli effetti di questa svalorizzazione diffondendosi nel senso comune494,
faranno si che il termine non sia pi completamente riabilitato, forzando i folcloristi a
sostituirlo con lespressione pi accettabile di cultura popolare.
Questa breve fase rivoluzionaria termina bruscamente con il golpe militare del 1964 e
listaurarsi, negli anni seguenti, della dittatura militare. Durante la dittatura il Brasile vive
una fase di consolidamento dellindustria culturale e del consumo di beni culturali. Se da un
lato la censura politica costringe molti degli intellettuali pi impegnati al silenzio o
allesilio, dallaltro lo Stato autoritario si impegna nel pianificare una politica culturale in
grado di formare una sorta di egemonia culturale (cfr. Oliven 1982: 80-82). Il concetto di
integrazione nazionale, ideato dalla Doutrina de Segurana Nacional e Desenvolvimento 495
dei militari, funziona come istanza chiave di una pedagogia delle differenze che riprende
sostanzialmente i principi della democrazia razziale. Le singolarit culturali, una volta
epurate degli elementi contrari alle politiche del regime sono valorizzate come forme
simboliche nazionali. Lo Stato autoritario funziona come centro integratore delle differenze
(Ortiz 1988: 115).

494
Per alcuni esempi di uso peggiorativo del termine folclore vedi Vilhena 1997: pp. 64-66.
495
Ideologia elaborata dalla Escola Superior de Guerra (ESG), istituzione subordinata al Capo dello Stato
Maggiore delle Forze Armate brasiliane, creata nel 1949 al fine di sviluppare e consolidare le conoscenze
necessarie allesercizio delle funzioni di direzione e per la pianificazione della sicurezza nazionale (Legge n.
785 del 20 agosto 1949). La Doutrina de Segurana Nacional e Desenvolvimento, fu elaborata a partire dalla
fine degli anni 50 in stretto contatto con consiglieri militari statunitensi del National War College di
Washington e della U.S. Army School of the Americas (USARSA), conosciuta anche come Scuola di
Panama (Miguel 2002: 41). A partire dal 1973 la Dottrina della ESG fu codificata nel Manual Bsico da
ESG, che conteneva una completa interpretazione del Paese, il suo passato, presente e futuro (id.). Nel
manuale erano esposti gli Obiettivi Nazionali Permanenti tra i quali: lintegrazione nazionale, la pace
sociale, il progresso economico, la democrazia (Selcher 1977: 16). La dottrina era diffusa, in una variet di
occasioni: nei discorsi ufficiali dei militari, in seminari e corsi brevi, e nelle pubblicazioni della ESG.
Lassociazione dei diplomati della ESG pubblicava (e pubblica tuttora) una rivista trimestrale dal titolo
Segurana e Desenvolvimento dove erano raccolte trascrizioni di conferenze, atti, documenti e verbali di
riunione della ESG (id.: 14). Il Presidente Maresciallo Castello Branco, in un discorso rivolto alla classe del
1967 della Scuola, defin essere lessenza della dottrina il principio secondo cui la sicurezza e lo sviluppo
sono legati da una relazione di mutua causalit (id.: 13).
284
Nel periodo che segue al golpe del 64, si assiste alla crisi del movimento folclorico.
Molti dei suoi integranti pi attivi a causa dei loro legami con i partiti politici contrari al
regime sono epurati dalla Campanha de Defesa do Folclore Brasileiro496. In questo contesto
gli studi del folclore inizialmente si ristrutturano intorno agli unici intellettuali disponibili a
sostenere il regime, i rappresentanti della tradizione (Ortiz 1985a: 91), gli eruditi degli
Institutos Histricos Geogrficos e delle Academias de Letras, i quali assumono il compito e
la funzione di organizzare la preservazione della memoria contro le descaratterizzazioni
delle importazioni esterne (tra cui in primis le concezioni ispirate al comunismo). A questo
scopo sono organizzate in tutto il paese le Casa de Cultura, musei di storia, e archivi (id.:
100). Nel 1966 creato il Conselho Federal de Cultura (CFC)497, con il compito di
elaborare un piano nazionale per la cultura. Lo integrano per lo pi esponenti della cultura
erudita: vi partecipano tra gli altri Gilberto Freyre e lAcadmico e scrittore maranhense
Jos Montello498, suo primo presidente (id.: 93-95). In So Lus alla fine degli anni 60, con
il sostegno del medesimo Jos Montello, istituito il Museu Histrico Artstico do
Maranho (MHAM), inaugurato nel 1973 (Albernaz 2004: 189-193). Come dice Ortiz,
cultura brasiliana in questa prospettiva significa sicurezza e difesa dei beni che integrano

496
Edison Carneiro, allepoca direttore di questa istituzione, fu costretto a lasciare il mandato (Vilhena
1997: 106). Carneiro, dal 1963, partecipava al Comando dos Trabalhadores Intelectuais, organizzazione
costituita per appoggiare le riforme di base del presidente Goulart e sotto linfluenza del Partito Comunista
Brasiliano (id.: 115, nota 28). La crisi del movimento folclorico testimoniata dal diradarsi ed estinguersi dei
congressi tra il 1964 e il 1974: ne diamo di seguito la scansione completa: I Congresso Brasileiro de Folclore
(CBF), 27-31 agosto 1951, Rio de Janeiro (cfr Vilhena 1997: 315): II CBF, 22-31 agosto 1953, Curitiba (id.);
III CBF, 19-26 luglio 1957, Salvador, Bahia (id.: 104); IV CBF, 19-26 luglio 1959, Porto Alegre (id.: 315); V
CBF, 21-26 luglio 1963, Fortaleza (MEC-CDFB 1963: 247-260); VI CBF, non realizzato o realizzato nel 1970
(Ribeiro J. 2008, 27-28); VII CBF, 21-26 gennaio 1974, Brasilia (Correio do Cear 16/01/1974); VIII CBF,
12-16 dicembre 1995, Salvador, Bahia (CMF 1996); IX CBF, 20-23 Settembre 2000, Porto Alegre (CMF
2001b); X CBF, 18-22 de giugno 2002, So Lus (CMF-CNF, 2004); XII CBF, 29 agosto - 1 settembre 2006,
Natal (CMF 2006: 2); XIII CBF, 18-22 settembre 2007, Fortaleza (XIII CBF, sito internet); XIV CBF, 24-29
novembre 2009, Vitria (XIV CBF, sito internet). Nel Maranho, con la crisi del movimento folclorico
nazionale, dopo la met degli anni 60, linteresse per il folclore, nonostante limpegno di Domingo Vieira
Filho, e il sostegno del governatore Jos Sarney, entra in una fase di declino istituzionale. Le attivit della
SMFL, prima percepite come mezzo di consacrazione a livello nazionale degli eruditi maranhensi (bisogna
ricordare che il primo Segretario Generale della SMFL fu Antonio Lopes, nipote di Celso Magalhes, entrambi
della AML; v. 4.2.5), con il sostanziale dissolversi del movimento folclorico nazionale, passano nuovamente
in secondo piano negli interessi degli accademici della AML (Braga 2000: 80; Albernaz 2004: 180-185). Dopo
la morte di Lopes nel 1950, e la fine dei congressi nazionali, sar essenzialmente il solo Domingo Vieira Filho
a dare continuit, seppur in modo precario, alla SMFL. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1981 lattivit della
SMFL si interrompe. Nel 1992 lantropologo Sergio Ferretti, ex-collaboratore di Vieira Filho, su invito della
direzione della CNFL, riattiva, la SMFL, che passa ad essere denominata Comisso Maranhense de Folclore
(cfr. CMF 1993a: 2).
497
Decreto Legge n. 74 del 21 novembre 1966.
498
Josu de Souza Montello (So Lus 1917 - Rio de Janeiro 2006), cronista, critico letterario, saggista e
romanziere, stato membro dellAcademia Brasileira de Letras, dellInstituto Histrico e Geogrfico
Brasileiro, dellAcademia Maranhense de Letras, dellInstituto Histrico e Geogrfico do Maranho, e
dellAcademia das Cincias de Lisboa. (AMARTE 2006, CD multimediale, cap. dedicato alla letteratura a cura
di Jomar Moraes, 8.1).
285
il patrimonio storico (Ortiz 1985a: 100). Lideologia della sicurezza e dellintegrazione
nazionale si estende quindi dal campo militare/politico al campo della cultura.
La nozione di integrazione nazionale, come osserva Renato Ortiz, funziona come ponte
tra gli interessi dei militari e dei settori imprenditoriali (Ortiz 1988: 118). Entrambi trovano
vantaggio nellintegrare il territorio nazionale in un unico spazio economico/culturale. Allo
stesso tempo le censure imposte dalle esigenze ideologiche della sicurezza nazionale (intesa
in termini culturali) entrano in tensione con le esigenze dello sviluppo economico. A partire
dai primi anni 70, con il consolidarsi del regime, su pressione dei gruppi economici e di
una nuova generazione di tecnici e funzionari della burocrazia statale, si assiste allora ad un
attenuarsi del moralismo e delle forme di controllo disciplinare dei militari: lideologia della
seriet, simboleggiata dal motto della bandiera brasiliana: ordem e progresso499, si
affianca ad una ideologia della neutralit dello Stato che si manifesta nel campo economico
come apologia della libera concorrenza e in campo culturale come apologia del consumo e
del consumatore. Si affianca inoltre ad una graduale ma crescente accondiscendenza nei
confronti dellaltra anima che caratterizza, secondo gli studiosi brasiliani del processo di
civilizzazione di una societ dei tropici (in primis Gilberto Freyre), lethos brasileiro: la
sensualit, la malizia, il piacere dellintrigo, la saudade, ethos che trova la sua
rappresentazione simbolica pi esaltante nel mescolarsi di tutto e di tutti nella follia del
carnevale (Oliven 1982: 77-78). La convergenza tra gli interessi dello Stato autoritario e del
mercato, si realizza sul piano della depoliticizzazione dei contenuti, sulla loro conversione a
forme di intrattenimento, e sulla promozione di un mercato dei consumi supportato dalla
dinamizzazione della distribuzione e della produzione, e diretto dalla propaganda
pubblicitaria, veicolata dai mass-media, e dalle indagini di mercato. Citiamo un brano della
conferenza proferita nel settembre 1974 da Mauro Salles500 alla Escola Superior de Guerra:

499
Tradotto nella dottrina della ESG dal binomio Segurana e Desenvolvimento.
500
Mauro Bento Dias Salles (Recife 1932-), figlio di Apolnio Salles, agronomo e politico pernambucano,
ministro dellagricoltura di Getlio Vargas. Formato in Diritto alla PUC-Rio, inizia allinizio degli anni 50
a lavorare come giornalista della succursale brasiliana della rivista Life. Nel 1955, su invito di Roberto
Marinho, amico del padre, entra nel giornale O Globo di cui diviene reporter. Partecipa alla concezione e
allinaugurazione nel 1965 della TV Globo. Nel 1966 fonda la societ Mauro Salles Publicidade. Principale
cliente della societ la Willys Overland do Brasil (filiale brasiliana della Willys, casa di produzione di
automobili statunitense, famosa per la realizzazione della Jeep utilizzata dallesercito degli Stati Uniti durante
la II GM). Viaggia spesso negli USA analizzando il tipo di management delle imprese americane. Dal 1973
conferenziere della Escola Superior de Guerra sui temi legati al giornalismo, economia e pubblicit. Nel
1978-79 assume la vice-presidenza dl gruppo Globo. Nel 1984 coordina la campagna elettorale di Tancredo
Neves alla Presidenza della Repubblica. Nel 1985 occupa la direzione del Conselho Nacional de Propaganda.
Nel 1991 fonda la Salles Vdeo Internacional, impresa che opera nel mercato delle importazioni-esportazioni
di film e programmi per la TV. stato presidente della Associao Brasileira de Propaganda (ABP) e della
Federao Brasileira de Publicidade (FEBRASP). Fonte dei dati: Memria globo, Mauro Salles, sito
internet; Durand 2008, pp. 59-60.
286
da una stampa economicamente libera, garantita nella sua sopravvivenza dagli utili
prodotti da una pubblicit giudicata su base tecnica, che ci si deve aspettare una stampa
libera anche in termini politici. Certamente siamo tutti ancora impegnati con problemi di
censura. Ma anche certo che i censori sono passeggeri e la censura non si
istituzionalizzer (Mauro Salles cit. in Ortiz 1988: 120-21)

Anche il folclore, secondo questa prospettiva, deve adattarsi alle esigenze del mercato e
del consumatore, deve cio modernizzarsi, divenire esso stesso elemento di miglioramento
economico. Il carattere tradizionale del folclore passa in secondo piano rispetto al suo
carattere attivo di agente di sviluppo e di intrattenimento: al termine folclore si torna a
preferire il termine cultura popolare caratterizzato dalla connotazione trasformatrice ad esso
associato durante gli anni 60.
A partire dalla fine degli anni 70, linizio di una fase di apertura politica del regime
militare e il rinnovamento e lo sviluppo delle scienze sociali e degli studi antropologici nelle
universit brasiliane (v. nota 228), determina il fiorire di nuove prospettive sul folclore.
Molti studiosi di folclore approfondiscono i propri studi nelle discipline sociali e
antropologiche501. Il folclore torna ad essere studiato da antropologi e scienziati sociali nelle
sue delimitazioni sociali e nei suoi aspetti simbolici; le forme folcloriche sono identificate
anche come un linguaggio di resistenza del presente, elaborato dai ceti e dai gruppi sociali
pi svantaggiati per rivendicare sia uguaglianza di diritti, sia la valorizzazione delle proprie
particolari identit culturali (v. ad es. Brando 1986: Identidade e Etnia: construo da
pessoa e resistncia cultural; cfr. Albernaz 2004: 197)502. Il concetto di identit la
nozione che permette a folcloristi e scienziati sociali (o a folcloristi con studi accademici in

501
Vedi ad esempio alla nota 129 il caso di Sergio e Mundicarmo Ferretti.
502
In Brasile verso la fine degli anni 80, ha avuto una notevole diffusione e rilevanza critica tra gli studiosi
di folclore la traduzione nel 1986 di uno dei libri di Lombardi-Satriani: Antropologia Culturale e analisi della
cultura subalterna (Lombardi-Satriani 1974), dove lautore espone uninterpretazione gramsciana del folclore
come cultura ad un tempo narcotizzante e di contestazione. Sergio Ferretti, in un testo elaborato in occasione
di un Encontro de Pesquisadores nas Cincias Sociais realizzato dal Dipartimento di Antropologia della USP
nel 1988, e pubblicato nel 1990 col titolo: Religio e Cultura Popular em Gramsci e nas religies afro-
brasileiras, svolge unanalisi critica del testo di Lombardi-Satriani.
A partire dalla fine degli anni 70, in Brasile sembra aver avuto notevole diffusione tra gli antropologi
lAnthropologiques [tr. italiana: Societ e dissenso] di Balandier (Balandier 1974). Regina Prado nel suo
volume dedicato al Bumba-meu-boi (Prado 1977) cita pi volte la parte II del libro di Balandier, intitolata:
Continuit e rotture nella societ, dove lantropologo francese considera la tradizione non solo come mezzo di
conservazione, ma anche come cultura di contestazione di un ordine moderno (Balandier 1974: 233-34).
Secondo Prado cos rivisto, il concetto di tradizione non equivarrebbe necessariamente a immobilismo, al
contrario lattaccamento alla tradizione pu rappresentare una maniera salutare di protestare contro le
innovazioni istituzionali e economiche (Prado 1977: 235-236). Attraverso Prado, questa interpretazione
dinamista della tradizione stata ripresa e ha influenzato molti studiosi del folclore maranhense. Citiamo ad
esempio Michol Carvalho: In questa linea di pensiero, Regina Prado, nel rivedere il concetto di tradizione,
richiama lattenzione sulla necessit di non considerare la tradizione come un fattore di fissazione, per invece
guardarla come un fattore dinamico, che [] interviene nel presente. [] I modelli tradizionali possono
anche costituirsi in una maniera inventiva di resistere e protestare contro le forme moderne (Carvalho M.
1995: 56).
287
scienze sociali) di stabilire nuovamente una mediazione tra le rispettive prospettive. Si tratta
per entrambi di studiare nella contemporaneit il valore delle forme folcloriche intese come
risorse identitarie da proteggere, preservare e valorizzare. Prospettiva ancora una volta di
tipo patrimoniale.
In questo periodo, nellarena culturale che coinvolge il folclore la visione sul folclore dei
poligrafi eruditi del CFC e dei folcloristi con formazione superiore in scienze sociali,
coesiste in modo conflittuale, con quella dei produttori culturali e dei nuovi tecnici delle
istituzioni della cultura, dotati di studi accademici superiori nei rami della pianificazione
economica e nella gestione di politiche della cultura. Mentre i primi sviluppano una critica
articolata alla massificazione della cultura, alla modernizzazione disordinata delle forme
folcloriche stimolata dal turismo, al carattere culturalmente omogeneizzante della
televisione503; i secondi criticano lanacronismo della cristallizzazione delle forme
folcloriche codificate dai folcloristi504.
A partire dagli anni 90 si assiste ad una mediazione tra le due prospettive. La nozione di
identit assume in questa fase un ruolo centrale. Citiamo alcuni passi della Carta do
Folclore Brasileiro redatta durante lVIII Congresso Brasileiro de Folclore, dove sono
trattati anche i problemi relativi al rapporto ambivalente che intercorre tra folclore e turismo
e tra folclore e mass-media:

LVIII Congresso Brasileiro de Folclore, riunito in Salvador, Bahia, dal 12 al 16 dicembre


1995, ha proceduto alla rilettura della Carta do Folclore Brasileiro, approvata nel I
Congresso Brasileiro de Folclore, realizzato in Rio de Janeiro, dal 22 al 31 agosto del
1951.

503
Sergio Ferretti, nellultimo capito del libro sul Tambor de Crioula da lui organizzato nel 1979, capitolo
dedicato alle relazioni che intercorrono tra questa danza folclorica e il turismo, concludeva dicendo:
Nel Maranho, come in altri parti del paese, costatiamo che manifestazioni folcloriche come il Tambor de
Crioula sono trasformate in merci dallindustria culturale, in un processo che beneficia principalmente i
promotori della industria del turismo. Le feste popolari vanno perdendo la loro spontaneit e sono trasformate
in presentazioni per turisti. (Ferretti S. 1979: 143)

Nella prefazione alla seconda edizione del 1995, Ferretti, riconsiderando queste affermazioni
apocalittiche, si felicitava del fatto che il Tambor de Crioula continuasse vivo e attuante in So Lus:
Le previsioni negative, formulate allepoca della ricerca, le quali immaginavano che gli incentivi al turismo
potessero contribuire a breve per una descaratterizzazione di questa manifestazione culturale, non si sono
concretizzate. [] Nella realizzazione di feste di Tambor de Crioula continuano ad essere realizzati i
pagamenti di promesse del cattolicesimo popolare e del Tambor de Mina. [] Oggi i giovani intellettuali del
Maranho stanno scoprendo e valorizzando il Tambor de Crioula, come forma di divertimento, come oggetto
di studio e come importante manifestazione della cultura popolare maranhense. (id.: 12)
504
Si tratta come noto di una configurazione polemica diffusa anche globalmente allinterno della comunit
intellettuale e accademica dellepoca. Basti qui ricordare il successo internazionale del libro di Umberto Eco,
Apocalittici e integrati (Eco 1964), il cui titolo provocatorio divent una sorta di slogan, come lo stesso Eco
osservava nella prefazione alledizione del 1977. La contrapposizione tra una visione negativa, apocalittica, e
una visione positiva, integrata, della cultura di massa del libro di Eco citato anche da Michol Carvalho nel
suo lavoro sul Bumba-meu-boi (Carvalho M. 1995: 165).
288
Questa rilettura, dettata dalle trasformazioni della societ brasiliana e dal progresso delle
Scienze Umane e Sociali, ha avuto lampia partecipazione di studiosi del folclore di
diverse parti del paese, ed ha anche tenuto in considerazione le Raccomandazioni
dellUNESCO sulla Salvaguardia del Folclore, adottate in occasione della 25 Riunione
della Conferenza Generale realizzata a Parigi nel 1989 [].
Limportanza del folclore come parte integrante del lascito [legado] culturale e della
cultura viva, un mezzo di approssimazione tra i popoli e i gruppi sociali e di
affermazione della loro identit culturale.

Nel primo capitolo della Carta definito il concetto di folclore:

Cap. I CONCETTO
1. Folclore il congiunto delle creazioni culturali di una comunit, basato nelle sue
tradizioni espresse individualmente o collettivamente, rappresentativo della sua identit
sociale. Costituiscono fattori di identificazione della manifestazione folclorica:
accettazione collettiva, tradizionalit, dinamicit, funzionalit. Risaltiamo che intendiamo
il folclore e la cultura popolare come equivalenti505, in sintonia con quanto preconizzato
dallUNESCO.
[]

Il significato del folclore ricondotto essenzialmente al suo valore affermativo, in quanto


patrimonio identitario di una comunit e in quanto risorsa di auto-valorizzazione dei suoi
auctores: nel cap. II, intitolato RICERCA, lindagine folclorica produttiva
individuata, oltre che nel suo contribuire al progresso teorico nella comprensione del
tema, nel suo concretare dei risultati pratici che beneficino i raggruppamenti studiati,
avendo come obiettivo anche la auto-valorizzazione del portatore e del suo gruppo (id.:
cap. II, pt. 2).
Questa prima parte della Carta do Folclore riprende direttamente il preambolo delle
Raccomandazioni dellUNESCO (citate nellintroduzione della Carta), dove il folclore
riconosciuto come parte del patrimonio (heritage) culturale dellumanit e come risorsa
identitaria. Nel preambolo dellUNESCO, al contrario della Carta sono enfatizzati con
particolare forza i rischi immediati di estinzione a cui sarebbe soggetto il folclore:

Considering that folklore forms part of the universal heritage of humanity and that it is a
powerful means of bringing together different peoples and social groups and of asserting
their cultural identity,
Noting its social, economic, cultural and political importance, its role in the history of the
people, and its place in contemporary culture,
Underlining the specific nature and importance of folklore as an integral part of cultural
heritage and living culture,
Recognizing the extreme fragility of the traditional forms of folklore, particularly
those aspects relating to oral tradition and the risk that they might be lost,
Stressing the need in all countries for recognition of the role of folklore and the danger it
faces from multiple factors,

505
Nella sezione A delle Raccomandazioni dellUNESCO, la nozione di folklore considerata sinonimo
di traditional and popular culture.
289
Judging that the governments should play a decisive role in the safeguarding of folklore
and that they should act as quickly as possible
Having decided, at its twentyfourth session, that the safeguarding of folklore should be
the subject of a recommendation to Member States within the meaning of Article IV,
paragraph 4, of the Constitution,
Adopts the present Recommendation this fifteenth day of November 1989 [].
(UNESCO 1989: 238; corsivi miei, sottolineature dellUNESCO)

Esaminiamo ora i capitoli della Carta che riguardano specificamente il rapporto tra il
folclore e il turismo e tra il folclore e i mass-media:

Cap. VIII TURISMO


Si riconosce che la relazione folclore e turismo una realt. Il turismo pu attuare come
divulgatore del folclore e come fonte di risorse per la crescita delleconomia locale, la
quale pu significare miglioramenti di vita dei ceti popolari. Questa relazione, per,
necessita di essere valutata nel senso di proteggere gli agenti della cultura popolare dalle
pressioni economiche e politiche.
[]
Capitolo X COMUNICAZIONE DI MASSA
Si riconosce che non pi possibile disconoscere il ruolo svolto dalla comunicazione di
massa nella dinamica del folclore, tanto nella divulgazione decontestualizzante, quanto per
linfluenza ideologica di valori che le sono propri. Si raccomanda lo studio delle
interazioni del folclore con i fatti della cultura di massa e, specialmente, con le
interferenze, le appropriazioni [aproveitamentos] e rielaborazioni reciproche. []. (CNF
1995)

Se da un lato sono riconosciute, con uno sguardo realista e pragmatico, le relazioni


complesse che intercorrono tra folclore, turismo e mass-media, e sono rilevati i vantaggi
economici e promozionali che possono decorrere da queste relazioni, dallaltro i rapporti tra
folclore, turismo e mass-media vengono riconosciuti dalla Carta come un dato di fatto, una
realt sostanzialmente indiscutibile di cui appena si raccomanda lo studio.506
I rimanenti capitoli della Carta sono dedicati esclusivamente allindividuazione e alla
descrizione dei mezzi pi appropriati con cui documentare, registrare, salvaguardare e
finanziare le manifestazioni del folclore, e insegnare, promuovere e diffondere la
consapevolezza dellimportanza del suo valore507. Il valore delle forme del folclore

506
curioso notare, come osserva Letcia Cardoso, che, nei discorsi critici che analizzano le interferenze
che operano sulla cultura popolare (ad esempio le interferenze del mercato e dei media), lo Stato non mai
menzionato come una possibile minaccia (Cardoso 2008: 148). Il ruolo dello Stato o occultato ed espunto dal
discorso, o segnalato come potenziale agente, politicamente neutrale, di patrocinio, incentivo, difesa o
protezione (vedi per gli interrogativi che Michol Carvalho si pone sui reali interessi dello Stato brasiliano
nellincentivare il folclore in Carvalho M. 1995, p. 61; interrogativi che se sono posti non trovano per qui
nessuna risposta). Il ruolo politico-ideologico dello Stato non esaminato. Emerge qui, usando la terminologia
di Althusser, il carattere separato dello Stato: lideologia secondo cui lo stato non fa politica, ma servizio
pubblico (Althusser 1978, 82-99). Lo Stato separato dalla lotta di classe per servire al meglio gli interessi
della classe dominante (id.: 99).
507
Cap. III: Insegnamento ed Educazione; Cap. IV: Documentazione; Cap. V: Salvaguardia e Promozione;
Cap. VI: Diritto dautore; Cap. VII: Eventi; Cap. XI: Pubblicazioni; Cap. XII: Intercambi; Cap. XIII:
Subcommissioni; Cap. XIV: Gerarchie; Cap. XV: Risorse finanziarie.
290
sostanzialmente ridotto a loro valore di scambio simbolico o economico, cos che la loro
valorizzazione simbolica e quindi economica diviene lunico valore che debba essere
riconosciuto, al di l delle trasformazioni e delle interferenze che si possono produrre nel
processo stesso di valorizzazione. Lenfasi sullimportanza della valorizzazione del
folclore (cap. III, pt. 14), e sul bisogno della sua preservazione e diffusione conforme
anche in questo caso alle indicazione proposte dalle Raccomandazioni sulla Salvaguardia
del Folclore dellUNESCO. Citiamo linizio della sezione E, Dissemination of folklore:

The attention of people should be drawn to the importance of folklore as an ingredient of


cultural identity. It is essential for the items that make up this cultural heritage to be
widely disseminated so that the value of folklore and the need to preserve it can be
recognized. However, distortion during dissemination should be avoided so that the
integrity of the traditions can be safeguarded. (UNESCO 1989: 241, corsivo dellautore)508

Le contraddizioni che sussistono tra luso commerciale, turistico, politico e spettacolare


delle forme folcloriche e i loro significati in quanto espressioni culturali di determinati
gruppi e collettivit, sono superate teoricamente dai lectores del folclore, e dai funzionari
che dirigono le agenzie di promozione della cultura popolare, sostenendo la capacit degli
auctores e brincantes che creano e mettono in scena le forme folcloriche, di conciliare
senza conflitti la propria partecipazione subordinata al campo economico, politico o
mediatico, con il proprio ruolo di interpreti organici della realt dei gruppi a cui
appartengono. Vediamo nel contesto maranhense come la Direttrice del CCPDVF, Michol
Carvalho, descriveva questa situazione nel suo studio sul Bumba-meu-boi maranhense
(Carvalho M. 1995), frutto delle sue ricerche di mestrado condotte tra il 1985 e il 1988 in
So Lus:

Avendo come base [etnografica] la storia dei due gruppi studiati [il Bumba-meu-boi da
Maioba e il Bumba-meu-boi de Maracan], e lanalisi della quotidianit dei loro
brincantes, [] si verifica la convivenza del vecchio e del nuovo, lunione del passato e
del presente, che conduce alla conservazione di certe radici e alla innovazione di alcune
forme, a partire dalla realt del momento. Gli elementi tradizionali, a volte, mutano di
aspetto, associandosi ad altri componenti. Occorrono neoacculturazioni, vi sono perdite e
guadagni, concessioni e resistenze, attraverso una triangolazione naturale, che risulta nella
continuit, estinzione o riattualizzazione di elementi culturali []. La tradizione adattata
alle nuove esigenze della realt, riciclata di accordo con le circostanze storiche [].
(Carvalho M. 1995: 163, corsivi miei)

La radicalit dei cambiamenti, pur essendo riconosciuta, valutata in definitiva come un


fattore positivo, in quanto capace di attualizzare le radici delle forme folcloriche,

508
La sezione G delle Raccomandazioni, analogamente al cap. XII della Carta del Folclore, segnala la
necessit di intensificare la cooperazione internazionale, promuovendo e facilitando le ricerche sul folclore di
specialisti internazionali nei territori degli stati membri dellUNESCO.
291
conservandone lessenza attraverso un movimento naturale di adattamento alla realt storica
del presente, realt concepita come un dato di fatto incontestabile a cui non resta che
adeguarsi: la tradizione per mantenersi, per riprodursi ha bisogno di attualizzarsi e
modernizzarsi (id.: 58). Un dubbio per rimane anche nellanalisi di Carvalho:

- I cambiamenti continueranno ad essere assorbiti rispettando la condizione di


manutenzione della logica peculiare alla brincadeira?
- Il riciclaggio della tradizione potr portare alla creazione di elementi fondamentalmente
differenti dal boi originale?
[]
- Qual il destino riservato al Bumba-meu-boi maranhense? (id.: 166-167)

Prima di continuare, cerchiamo di comprendere il senso di queste domande, senso che ci


pare chiarire la logica di una tipologia di discorsi diffusa tra molti studiosi del folclore509.
Nonostante levidente modificazione delle brincadeiras sia generalmente ammessa e
individuata dagli stessi folcloristi510, nei loro discorsi queste trasformazioni vengono
sovente esorcizzate ipotizzando lesistenza di un nucleo autentico, originario, intuito ma non
chiaramente descrivibile, non completamente dicibile, che si manterrebbe intatto al di sotto
dei cambiamenti apparenti. Lorigine delle forme folcloriche concepita, paradossalmente,
come una sorta di essenza simbolica assente, al medesimo tempo fissa e mobile, certa ma
indefinita. Questa strategia discorsiva consente di incorporare legittimamente ogni
innovazione, interpretandola come attualizzazione del nucleo simbolico autentico. Allo
stesso tempo, lappello ad unessenza permanente permette di eludere il problema del valore
attuale del folclore. Viene operato un ragionamento di tipo circolare (vedi lo schema
seguente): il valore del folclore legittimato dal fatto di avere una radice tradizionale. A
sua volta, il folclore rappresenta, incarna e quindi valorizza una identit o una tradizione: il
valore dellidentit mostrato e dimostrato dalla ricchezza del folclore in essa identificato.

509
Domande analoghe sono sollevate dai dispositivi di riconoscimento dei cos detti beni di natura
immateriale (v. infra 4.2.7).
510
Citiamo un altro testo di Michol Carvalho: Il Bumba-meu-boi, articolando passato e presente, pubblicato
nel boletim della CMF dove sono riportati alcuni esempi dei cambiamenti a cui sono soggette le brincadeiras
folcloriche:
Questa convivenza tra il boi domestico [il boi che brinca nel proprio terreiro per la propria comunit] e il boi
spettacolo ha portato a ridefinizioni, ad attualizzazioni, infine, a dei cambiamenti nella dinamica di
funzionamento della brincadeira. Per esempio: oggi fanno il boi non pi morire ma svenire, in quanto la
boiada [gruppo di brincantes di un Bumba-meu-boi] pu tornare a presentarsi in qualunque momento, in
dipendenza di un contrattante che paghi; [altri esempi sino] lesclusione della messa in scena dellauto, della
comdia, nella maggior parte delle attuali presentazioni, che sono fatte sulla base di un congiunto di toadas,
accompagnato dalla tropeada [termine portoghese derivato da tropear, fare rumore], dalle percussioni [];
lintensiva produzione discografica che ha mandato in pensione laffermazione che toada passata pagina
girata, poich, prima il vinile, e oggi il CD, fanno tornare presenti le toadas degli anni anteriori, che, spesso,
sono privilegiate nelle presentazioni [], rilegando in secondo piano la creazione di un repertorio annuale di
toadas. (Carvalho 2000b)

292
Infine il valore di questa identit consente di valorizzare lorigine, la tradizione: il
valore della tradizione sta nellessere la radice tradizionale di una identit valorizzata.

tradizione

identit

folclore

Fig. 9 Circolarit della logica di valorizzazione reciproca di folclore, identit e tradizione.511

Le forme materiali del folclore, alcuni tratti specifici degli abiti, alcune caratteristiche
musicali, alcune forme coreografiche, considerate tradizionali, ovvero ritenute il frutto di un
processo di trasmissione risalente ad un passato remoto, sono infine elette ad emblemi
tangibili dellesistenza dellorigine. La loro conservazione deve essere allora strenuamente
difesa, incentivata e protetta; mentre la loro tradizionalit deve essere continuamente
provata, sancita e ripetuta.
Citiamo per esteso alcune osservazioni teoretiche di ster Marques512, relative alla
dialettica tra tradizione e modernit nel bumba-meu-boi, pubblicate sul boletim della CMF
nellagosto 2000, che operando la retorica circolare che abbiamo sopra delineato ci
permettono di comprenderne meglio il funzionamento mostrando anche il supporto
terminologico che le discipline antropologiche e semiotiche possono fornire a questo tipo di
discorsi:

Il mondo sacralizzato e scisso della tradizione permane come una delle fonti del senso
(arch, lorigine autentica, il fondamento del senso) della esperienza contemporanea a lato
del mondo desacralizzato e profano della modernit. La tradizione e la modernit sono,
cos, le due facce di una stessa moneta, stabilendosi tra esse una relazione speculare [].
Ci che sta, di conseguenza, alla base della dialettica tra un termine e laltro
unesperienza transitoria, uno scambio creativo di forme in cui la tradizione attualizza la
sua arch nella modernit come uno stock di ricordi, un archivio di reminescenze, in
quanto la modernit fondamenta e legittima la sua dinamica nella tradizione [].
Ci che fa divenire permanente questo scambio , pertanto, un fondo arcaico, ovvero, un
principio mitico costitutivo delle conoscenze religiose, sociali e culturali pre-moderne e
che torna sempre una volta che sia sollecitato dalla contemporaneit per comporre nuovi

511
Le frecce rappresentano la direzione del processo di valorizzazione: A B significa allora il valore
di A dimostra, legittima o autorizza il valore di B.
512
Su Ester Marques v. supra 3.6.1.
293
riflessi ed effetti di senso che, poi, sono immessi [lanados] nel quotidiano effimero
dellesperienza collettiva per comporre un congiunto di strati sotterranei, risultato di un
immaginario primitivo costante. []
La tradizione [], sempre una esperienza totalizzante, il cui tempo parte da una natura
mitica sacra, fatta di ritorni ciclici e reminescenze che danno esistenza tanto alle realt
sociali come ai fenomeni naturali, risultato di un sapere colloquiale. []
In quanto il termine tradizione appare vincolato alla originalit, singolarit e identit,
modellando linterfaccia sacra del folguedo e situando ad ogni anno la sua autenticit, il
suo senso originario o la sua quintessenza, il termine modernit appare vincolato alla
serializzazione, omogeneizzazione, standardizzazione come parte del processo profano e
desacralizzato del folguedo, permettendogli di costituire significati transitori e mediatici
ad ogni esperienza quotidiana. []
In quanto la tradizione appare come fondamento teleologico di una cultura per essere
[para ser], retta da rituali che traspongono lo spazio, leggende e miti che gli danno
sostanza narrativa e un luogo sociale, vissuto come costume nella costruzione di un
mondo vissuto e di una memoria collettiva, la modernit appare come presupposto basico
di una cultura per avere [para ter], parte di una dimensione immediata Kultur,
esteriorizzante e guidata [dirigida], frutto degli scambi di informazioni con altre sfere
culturali, e dalla necessit di attualizzare il messaggio trasmesso annualmente. [].
(Marques 2000, corsivi miei)

Secondo Marques, la dialettica tra tradizionale e moderno, tra sacro e profano, tra
singolarit ed omogeneizzazione, tra identit e differenziazione, rappresenta il processo
naturale in cui lorigine autentica, un principio mitico costitutivo ed eterno (che torna
sempre in ritorni ciclici), il fondamento teleologico, si attualizza.

La tradizione [] si attualizza, si incorpora alle altre sfere culturali in un processo di


recuperazione permanente dellarch, in quanto la modernit sostituisce il sistema
simbolico del folguedo con il mondo profano, trasformandolo in prodotto, spettacolo,
merce, ampliando il suo carattere plurale con obiettivi imprenditoriali [] nella
formazione simultanea di unimmagine e di unidentit. (id.)

Dunque, di per s, qualsiasi trasformazione legittima in quanto ampliamento del


carattere plurale di un folguedo, attualizzazione nella quale al medesimo tempo pu
transitare larch e la mercificazione, il sacro e il profano. I problemi, secondo Ester
Marques, come per Michol Carvalho, nascono quando le trasformazioni degli aspetti
materiali di un folguedo interferiscono nel processo di creazione/produzione/riproduzione

al punto di alterare le caratteristiche che lo definiscono in primo luogo come un genere, in


secondo come un folguedo specifico rispetto alle altre danze della cultura popolare
brasiliana, e, in terzo luogo, come un gruppo singolare rispetto gli altri gruppi di bumba-
meu-boi del Maranho.
Questo squilibrio decorre da alcuni problemi. Uno di essi laccelerazione della
attualizzazione culturale che fa si che alcuni gruppi privilegino il cambiamento dei ritmi,
della musicalit, degli strumenti, del vestiario e degli ornamenti senza un qualche
riferimento alla esperienza artistica/ritualistica del folguedo []
Il valore di esposizione implode e frammenta il valore di culto in favore di una tradizione
modellizzata e performatizzata [modelizada e perfomatizada] su modelli imprestati da
altre referenze culturali come lax music, il Boi Bumb di Parintins, una danza
erotica/pornografica del gruppo []. (id.)

294
Il valore essenziale dei folguedos folclorici per entrambe le studiose maranhensi risiede
dunque nella loro emblematicit: non risiede tanto nella loro capacit di rappresentare ed
esprimere una determinata realt sociale, psicologica, affettiva, ma nella loro capacit di
rappresentare una determinata identit differenziale (vedi in relazione alla posizione di
Michol Carvalho la nota 427). Con questa strategia discorsiva i lectores del campo
folclorico di una localit, gli intellettuali, i produttori culturali, i funzionari delle istituzioni
legittimanti, possono autorizzare, quando sia opportuno assecondare i capitali sociali,
politici ed economici che la sostengono, linclusione, tra i rappresentanti della cultura
popolare regionale, di un gruppo che faccia lo sforzo di mantenere perlomeno alcuni dei
tratti esteriori definiti come tradizionali di un dato territorio. Cos, per esempio, nel caso
maranhense, una selezione dei gruppi denominati come folclorici o parafolclorici pi
integrati ad uno schieramento politico sufficientemente potente, e/o integrati al sistema
mediatico e alle industrie culturali, in quanto varianti rappresentative e attualizzate della
ricchezza del folclore regionale, del nucleo ineffabile di una fantomatica origine, possono
essere eletti, se non ufficialmente, per lo meno nei fatti, come rappresentanti legittimi della
cultura popolare maranhense.
Questa strategia integratrice ha un altro effetto: le domande dicibili, le domande
autorizzate, come quelle formulate da Michol Carvalho, pur sollevando, sostanzialmente,
dei falsi problemi (il problema dellindividuazione nellattualit delle tracce di un nucleo
mitico originario in realt sostanzialmente vuoto513), allo stesso tempo, finiscono per
escludere dal campo discorsivo e quindi dal campo politico altri interrogativi pertinenti, ma
destabilizzanti o incompatibili con le strategie di valorizzazione dellidentit locale. Alcune
domande fondamentali ci risultano essere assenti dal dibattito interno al campo del folclore:

- Una forma folclorica, un determinato gruppo o un determinato genere del folclore, quanto
contribuisce alla realizzazione individuale e alla emancipazione politica collettiva dei
soggetti appartenenti al tessuto sociale in cui opera?

O ancora:

- Quale tipo di valori sono veicolati dalle forme folcloriche? Qual la loro funzione nella
societ?

513
Del resto, il medesimo proporre la domanda sulla permanenza o meno dellorigine in una forma
folclorica attuale segnala la temporalit effimera di una simile permanenza.
295
- Quali problemi, quali conflitti sono presenti nella vita quotidiana dei brincantes di un
folguedo, e come sono, o non sono, rappresentati, comunicati, discussi nelle espressioni da
esso veicolate?

Nel momento in cui il folclore concepito riduttivamente in quanto strumento di


integrazione nazionale, o di coesione sociale, e di valorizzazione identitaria, questi
interrogativi risultano allora irrilevanti, e linterpretazione delle forme folcloriche non pu
affrontare in termini critici la loro funzione e il loro significato. Il conflitto e gli aspetti
problematici di un dato contesto sociale, ad esempio la violenza, la povert, e la
disoccupazione cronica, devono essere sostanzialmente occultati nelle forme folcloriche, al
fine di mostrare, sia allinterno (del contesto sociale), come al suo esterno, unimmagine
armoniosa e gradevole. Si tratta di soddisfare a finalit di distinzione e, simultaneamente, a
finalit economiche (valorizzazione dellidentit e valorizzazione dei prodotti locali a livello
regionale, nazionale o internazionale), finalit che convergono in un unico interesse
patrimoniale: la patrimonializzazione delle forme folcloriche. Tale interesse, concepito in
termini universalistici (come interesse della collettivit nel suo complesso), contribuendo ad
occultare le discrepanze tra i diversi interessi particolari (di classe), risulta avere unevidente
funzione ideologica. Si potr allora parlare di ideologia del patrimonio folclorico, di
ideologia patrimoniale del folclore, o meglio, si potr considerare i dispositivi patrimoniali
che riguardano il folclore dei dispositivi o apparati ideologici.

4.2.7 Dal folclore al patrimonio immateriale


A partire dalla fine degli anni 90 la patrimonializzazione del folclore, gi in nuce nelle
Raccomandazioni dellUNESCO del 1989 (v. supra) e nella Carta do Folclore Brasileiro
del 1995, organizzata in un nuovo vocabolario terminologico ed in un nuovo apparato
istituzionale. Una concezione allargata di patrimonio, non comprendente solo il patrimonio
artistico e monumentale di origine europea, ma anche larte archeologica e amerindia, il
folclore e larte popolare, era gi stata elaborata in Brasile nel 1936 da Mario de Andrade,
anticipando di pi di trentanni le politiche di protezione dei beni culturali dellUNESCO
sancite dalla Convenzione sulla Protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale di
Parigi del 1972 (UNESCO 1972). Mario de Andrade, nel 1936, su sollecitazione dellallora
ministro dellEducazione e Salute Pubblica, Gustavo Capanema, aveva proposto un Piano
preliminare per la creazione del servizio del patrimonio artistico nazionale (Andrade 1936),
piano preliminare che sar poi denominato sinteticamente dagli interpreti della storia del
patrimonialismo brasiliano lAnteprojeto di Mario de Andrade, le cui idee essenziali, nel

296
1937, erano state accolte dalle norme legislative che determinavano la creazione del Servio
do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional (SPHAN)514. Nonostante ci, lo SPHAN,
durante la gestione di Rodrigo Melo Franco de Andrade, suo primo direttore, per circa
trentanni si dedic essenzialmente al tombamento e al restauro degli edifici storici515. Solo
nella gestione di Alosio Magalhes (1928-1982), a partire dal 1979, le idee originarie di
Mario de Andrade sono riprese. Magalhes formato in diritto alluniversit di Recife, aveva
studiato museologia a Parigi e disegno industriale, comunicazione visuale e tecniche di
propaganda negli Stati Uniti, affermandosi in Brasile come un riconosciuto designer (cfr.
Oliveira 2008: 126). Nel 1975 Magalhes a partire dallinteressamento dellallora Ministro
dellIndustria e del Commercio Severo Gomes, che pretendeva sviluppare delle azioni per
conferire una maggiore identit ai prodotti nazionali, crea il Centro Nacional de Referncia
Cultural (Anastassakis 2008),516con lobiettivo di mappare, documentare e comprendere la
diversit culturale del Brasile. Quando Magalhes assume la direzione dello SPHAN,
determina in questa istituzione un cambiamento radicale di prospettiva. Nel 1979 crea la
Fundao Nacional Pr-Memria (FNPM), vincolata allo SPHAN, incorporando in questa
istituzione il CNRC e il Programa de Cidades Histricas (PCH), agenzia gi istituita in
precedenza, nel 1973 (Oliveira 2008: 125-126). A partire dalla sua formazione ibrida
(museologia a Parigi, design negli Stati Uniti), Magalhes promuove una concezione di
patrimonio pi aperta in grado di comprendere ci che battezz patrimonio culturale non
consacrato (id.: 127), dove allo stesso tempo assume un aspetto rilevante lincentivo e la

514
Lo SPHAN creato tramite la Legge n. 378 del 13 gennaio 1937, con la finalit di promuovere, in tutto
il paese e in modo permanente, il tombamento, la conservazione, larricchimento e la conoscenza del
patrimonio storico e artistico nazionale (Art. 46). Il successivo Decreto-Legge, n. 25 del 30 novembre 1937,
definisce la nozione di patrimonio storico artistico nazionale: costituisce patrimonio storico artistico
nazionale il congiunto di beni mobili ed immobili esistenti nel paese e la cui conservazione sia di interesse
pubblico, sia per il loro vincolo a fatti memorabili della storia del Brasile, sia per il loro eccezionale valore
archeologico, bibliografico o artistico (Art. 1). Il Decreto sancisce la creazione di quattro Libri di Tombo
(catasto, archivio), di registro del tombamento dei beni patrimoniali: il Livro do Tombo Arqueolgico,
Etnogrfico e Paisagstico, inerente alle cose appartenenti alle categorie arte archeologica, etnografica,
amerindia e popolare; il Livro do Tombo Histrico, inerente a cose di interesse storico e alle opere di arte
storica; il Livro do Tombo das Belas-Artes, inerente alle cose di arte erudita nazionale o straniera; il Livro
do Tombo das Artes Aplicadas, inerente alle opere incluse nella categoria arti applicate, nazionali o
straniere. Il Decreto definisce infine gli effetti del tombamento, disponendo le restrizioni a cui sono soggetti
questi beni e, nel caso di edifici, le restrizioni a cui sono soggette anche le aree loro circostanti (v. ad es. lart.
18: non si potr fare costruzioni, nei pressi della cosa tombada, che impedisca o riduca la sua visibilit).
515
Per la nozione di tombamento vedi la nota 146. Tra il 1937 e il 1972, la direzione della Diviso de
Estudos e Tombamentos dello SPHAN di Lcio Costa uno dei pi celebri architetti del modernismo
brasiliano, autore nel 1957 del progetto urbanistico per il Piano Pilota della nuova capitale Brasilia , avr un
peso notevole nel dirigere e concentrare le attivit dellistituto nellarea dei beni architettonici (cfr. Oliveira
2008: 124).
516
Nel 1976 fu stabilito un convegno multi-istituzionale che definiva la struttura del CNRC; tra le
istituzioni firmatarie figuravano la Segreteria di Pianificazione della Presidenza della Repubblica (, il Ministro
dellIndustria e del Commercio, il Ministero delle Relazioni Estere, il Ministero dellEducazione e Cultura, il
Ministero degli Interni, la Cassa Economica Federale, e altre (Anastassakis 2008: 539-540).
297
protezione della qualit culturale anche tramite lo sviluppo e il conferimento di certificati
di qualit. Nel 1982, Magalhes muore improvvisamente, poco dopo aver partecipato a
Venezia ad una riunione dei Ministri della Cultura dei Paesi Latini (Magalhes 1985: 44),
ma il processo che ha contribuito ad avviare, ormai irreversibile, non si interrompe.
Attraverso il CNRC entra nello SPHAN una nuova generazione di professionisti dotati di
formazione antropologica che iniziano, pur gradualmente, a mettere in discussione
legemonia dei tecnici formati in architettura o in storia, fino a quel momento predominanti
in questa istituzione. Nel 1984 lantropologo Gilberto Velho (specialista in antropologia
urbana517), allepoca membro del Conselho do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional 518,
relatore della richiesta di tombamento della Casa Branca, uno dei pi celebri terreiros di
candombl di Salvador di Bahia519. In questa occasione per la vittoria della mozione di
tombamento, come ricorda lo stesso Velho,

fu fondamentale lattuazione di un vero e proprio movimento sociale con base in Salvador,


che riuniva artisti, intellettuali, giornalisti, politici e leader religiosi, i quali si
impegnarono a fondo nella campagna per il riconoscimento del patrimonio afro-baiano.
[]. Indipendentemente dagli aspetti tecnici e legali, ci che stava in gioco era, di fatto, la
simbologia associata allo Stato in relazione alla societ civile. Si trattava di decidere ci
che poteva essere valorizzato e consacrato attraverso di una politica di tombamento. Pur
riconoscendo la validit della preoccupazione dei consiglieri in relazione alla giusta
implementazione della figura del tombamento, oggi impossibile negare che, con
maggiore o minore coscienza, era in discussione la propria identit della nazione
brasiliana. [] Cos, il tombamento della Casa Branca significava laffermazione di una
visione della societ brasiliana come multietnica, costituita e caratterizzata dal pluralismo
socioculturale. Non c dubbio che questa ordinanza di riconoscimento dello Stato
rappresentava anche una riparazione alle persecuzioni e allintolleranza manifestata
durante secoli dalla elite e dalle autorit brasiliane contro le credenze e i rituali afro-
brasiliani. (Velho 2006: 239-240)

Dopo il tombamento della Casa Branca si susseguirono altri casi simili: in So Lus nel
1986 tombada la Casa de Nag, nel 1990 in So Paulo la Ach Il520 Ob, nel 1999
ancora in Salvador la Ax Il Apo Afonj (Corra 2001: 4.1, in particolare pp. 153-156);
pi recentemente, nel 2002, sempre in So Lus la Casa das Minas521.

517
Cfr. Velho 2001, v. in part. pp. 9, 17.
518
La creazione di un Consiglio Consultivo del Patrimonio prevista dagli art. 7, 9 e 14 del Decreto Legge
25 del 30 novembre 1937 che istituisce lo SPHAN.
519
Il processo di tombamento era stato gi avviato nel 1982 (Processo numero 1.067-T-82). Nel 1986 la
Casa Branca sar inscritta al n. 93, del Livro Arqueolgico, Etnogrfico e Paisagstico, e al n. 504 del Livro
Histrico.
520
Il, termine ioruba avente il significato di Casa, terreiro.
521
Come testimonia la placca esposta nella facciata della Casa, dove si pu leggere: Casa / das / Minas /
Querebent de Zomadnu / Tombada pelo IPHAN em 2002 (Querebent de Zomadnu, Casa di
Zomadnu, il nome africano del terreiro; Zomadnu, uno dei vodum della religione Jeje, il dono della
Casa).
298
Nel 1982 organizzata dallUNESCO, a Citt del Messico, una conferenza
internazionale, la World Conference on Cultural Policies (26 luglio - 6 Agosto 1982) dove
elaborata la, cos chiamata, Dichiarazione sulle Politiche Culturali di Citt del Messico. In
questo documento, nel preambolo iniziale il concetto di cultura, nel suo pi ampio
significato, ribadito includere not only the arts and letters, but also modes of life, the
fundamental rights of the human being, value systems, traditions and beliefs (UNESCO
1982: 41). La cultura considerata consegnare alluomo the ability to reflect upon
himself, facendo delluomo un rational beings, endowed with a critical judgement and a
sense of moral commitment, un essere razionale in grado di discernere valori e fare scelte:

It is through culture that man expresses himself, becomes aware of himself, recognizes his
incompleteness, questions his own achievements, seeks untiringly for new meanings and
creates works through which he transcends his limitations. (id.)

Una visione dei compiti della cultura esistenzialista, fondata su una concezione etica dei
valori, dove esaltato il ruolo della critica e della riflessione. La cultura non considerata
lespressione della compattezza e integrit di una identit collettivit, ma il luogo della sua
continua trascendenza. Lidentit culturale (titolo della prima sezione della dichiarazione)
concepita contribuire alla liberazione dei popoli, vitalizzando le possibilit della loro
autorealizzazione (pt. 2 e 3). Nella sezione Cultural dimension of development, la cultura
considerata essere una dimensione fondamentale del processo di sviluppo (pt.10), il quale
deve per essere umanizzato per il tramite della cultura (pt. 11): Man is the origin and the
goal of development []. Balanced development can only be ensured by making cultural
factors (pt. 14 e 16). Per quanto qui pi ci interessa, nella sezione intitolata Cultural
Heritage il patrimonio culturale considerato includere

both tangible and intangible works through which the creativity of that people finds
expression: languages, rites, beliefs, historic places and monuments, literature, works of
art, archives and libraries. (id.: 43; pt. 23; corsivi miei)

Levoluzione del concetto di patrimonio, la sua estensione e antropologizzazione, ad


includere i patrimoni etnologici, elaborata dallUNESCO e dalle istituzioni dello SPHAN
viene affermata e riconosciuta nella costituzione brasiliana del 1988 (la cui emanazione
rappresenta il momento pi alto del processo di ridemocratizzazione del paese dopo la fine
del regime militare), negli articoli 215 e 216, articoli che riconoscono al medesimo tempo
anche gli sforzi di valorizzazione della cultura popolare operati dal movimento folclorico
brasiliano:

Titolo VIII DellOrdine Sociale


299
[]
Capitolo III Della Educazione, della Cultura e dello Sport
[]
Sezione II Della Cultura
Art. 215. Lo Stato garantir a tutti il pieno esercizio dei diritti culturali e laccesso alle
fonti della cultura nazionale, e appogger e incentiver la valorizzazione e diffusione delle
manifestazioni culturali.
1 - Lo Stato protegger le manifestazioni della cultura popolare, indigena e afro-
brasiliana, e degli altri gruppi partecipanti al processo di civilizzazione nazionale.
2 - La legge disporr lindicazione di date commemorative di alto significato per i
differenti segmenti etnici nazionali.
[]
Art. 216. Costituiscono patrimonio culturale brasiliano i beni di natura materiale e
immateriale, presi singolarmente o nel loro congiunto, portatori di referenze allidentit,
alloperato [ ao], alla memoria dei differenti gruppi che formano la societ brasiliana,
tra i quali si includono:
I le forme di espressione;
II i modi di creare, fare e vivere;
III le creazioni scientifiche, artistiche e tecnologiche;
IV le opere, oggetti, documenti, edificazioni e ulteriori spazi destinati alle
manifestazioni artistico culturali;
V i congiunti urbani e i siti di valore storico, paesaggistico, artistico, archeologico,
paleontologico, ecologico e scientifico.
1 - Il Potere Pubblico, con la collaborazione della comunit, promuover e protegger il
patrimonio culturale brasiliano, per mezzo di inventari, registri, vigilanza, tombamento ed
espropriazione, e di altre forme di precauzione [acautelamento] e preservazione [].
(Costituzione della Repubblica Federale del Brasile del 1988, corsivi miei)

Vediamo qui comparire il binomio beni di natura materiale/ beni di natura


immateriale che dora in avanti tradurr in Brasile i concetti UNESCO di tangibile e
intangibile522. In questa fase Bisogna osservare nella definizione delle denominazioni
concettuali sul patrimonio una dinamica ancora aperta anche se convergente. Nei Records
della Conferenza Generale dellUNESCO di Parigi del 1989 dove contenuta anche la gi
citata Convenzione: Recommendation on the Safeguarding of Traditional Culture and
Folklore , nei piani di Medio-Termine per il 1990-1995, allinterno del Major
Programme: Culture: past, present and future, il termine intangibile non compare pi, ma
affermata la high priority attached to the preservation and enhancement of the physical
and nonphysical cultural heritage (Unesco 1989: 28, corsivi miei), dove per patrimonio
non-fisico sono intese essenzialmente le tradizioni culturali orali o non verbali (id.: 31).
Ma, gi nel 1993, organizzata negli Headquarters dellUNESCO a Parigi una conferenza
(International Consultation on New Perspectives for Unesco's Programme: The Intangible
Cultural Heritage) dove discussa lorganizzazione di un nuovo Programma dedicato al
Patrimonio Culturale Intangibile ed rimarcata the moral influence of UNESCO and its

522
La Legge 5.082, del 20 dicembre 1990, che dispone sulla protezione del Patrimonio Culturale dello Stato
del Maranho e da altre provvidenze, la prima legge di uno Stato brasiliano a menzionare esplicitamente la
nozione di patrimonio culturale immateriale (art. 1).
300
role as a catalyst and creator of an awareness of the need to safeguard the intangible
heritage (UNESCO 1993: 5).523
In Brasile nel 1997 realizzato in Fortaleza un incontro internazionale, il Seminrio
Patrimnio Imaterial: estratgias e formas de proteo (10-14 novembre 1997), promosso
dallIPHAN524 in commemorazione dei suoi 60 anni, presenti rappresentanti delle istituzioni
pubbliche e private, dellUNESCO e della societ civile, con lobiettivo di discutere gli
strumenti legali e amministrativi di preservazione dei beni culturali di natura immateriale.
Alla conclusione del Seminario lassemblea plenaria redice la cos chiamata Carta de
Fortaleza (IPHAN 1997), dove sono avanzatesi numerose raccomandazioni: proposto
che lIPHAN promuova lapprofondimento della riflessione sul concetto di bene culturale
di natura immateriale, con la collaborazione di consulenti del campo accademico e di
istituzioni di ricerca (art. 1); che lIPHAN promuova la realizzazione dellinventario di
questi beni in ambito nazionale (art.2), integrandolo al Sistema Nacional de Informaes
Culturais525 (art. 3); che sia sviluppato un Programma Nazionale di Educazione
Patrimoniale, a partire dallesperienza dellIPHAN (art. 10) e una Politica Nazionale di
Preservazione del Patrimonio Culturale (art. 11). Nella Carta proposta anche la creazione
di un gruppo di lavoro del Ministero della Cultura, sotto il coordinamento dellIPHAN
[], con lobiettivo di sviluppare gli studi necessari per lelaborazione di strumenti legali,
disponendo la creazione dellistituto giuridico denominato registro, ordinato
specificamente per la protezione dei beni culturali di natura immateriale (art. 4) . Un anno

523
Citiamo un altro brano del rapporto finale che chiarisce il punto di vista dei partecipanti sulla questione
della tradizione:
The participants recognized the fact that a tradition or a culture was never static and that it would be pointless
to attempt to preserve a denatured and mummified heritage. The essential task was felt to reside in
transmission of the heritage to the younger generations which must be effectively motivated (id.: 6).

Se da un lato riconosciuto il carattere dinamico della tradizione, questa percepita come separata dalle
motivazioni delle nuove generazioni che devono dunque essere opportunamente motivate. Non si tratta dunque
di comprendere le ragioni del loro scarso interesse per la tradizione, ma di inculcare tra i giovani questo
interesse per mezze dellinduzione di un nuovo bisogno: il bisogno di salvaguardare il proprio patrimonio
intangibile.
524
Loriginario Servio do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional SPHAN (1937), rinominato
successivamente Diretoria do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional DPHAN (Decreto-Legge 8.534 del
2 gennaio 1946), Instituto do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional IPHAN, vincolato al Departamento
de Assuntos Culturais DAC del MEC (Decreto 66.967, del 27 luglio 1970); Secretaria do Patrimnio
Histrico e Artstico Nacional SPHAN (Decreto 84.198, del 13 novembre 1979). Durante il Governo Collor,
nel 1990 lo SPHAN estinto e al suo posto creato lInstituto Brasileiro do Patrimnio Cultural IBPC,
vincolato alla Secretaria da Cultura da Presidncia da Repblica SEC/PR (Legge 8.029, del 12 aprile 1990;
Decreto 99.492, del 3 settembre 1990). Nel 1994, con la Medida Provisria n. 752, lIBPC rinominato
nuovamente Instituto do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional (IPHAN). Nel 1995 lIPHAN vincolato
al MinC (cfr. Barbosa, Ellery, Midlej 2009: 250-253).
525
Gli sudi per la creazione di un Sistema Nacional de Informaes Culturais, avente la finalit di
sistematizzare i dati delle diverse entit dellarea della cultura e renderle disponibili alla societ, erano stati
iniziati nel 1997. Nel 1998 i primi banchi di dati erano stati raccolti dagli organi vincolati al MinC.
301
pi tardi, nel marzo 1998, istituito dal Ministero della Cultura, una Comisso
Interinstitucional526 per elaborare una proposta di regolamentazione del Registro del
Patrimonio immateriale, e, unitamente alla commissione, anche un gruppo di lavoro,
denominato Grupo de Trabalho Patrimnio Imaterial (GTPI) per svolgere ricerche e
riflessioni sullargomento e coadiuvare i lavori della Commissione (cfr. SantAnna 2003:
15). In circa 17 mesi di lavoro il GTPI, come ricorda Mrcia SantAnna, coordinatrice del
gruppo527, elabora una serie di riflessioni sul concetto di patrimonio immateriale. Pur
rilevando la ingannevole dicotomia, materiale/immateriale, tangibile/intangibile,
che pu essere indotta dalle terminologie adottate dalla Costituzione Brasiliana e
dallUNESCO (dicotomia ingannevole nella misura in cui ogni manifestazione culturale si
esprime necessariamente attraverso dei supporti materiali), il GTPI rileva lopportunit di
adottare una categoria in grado di individuare la specificit di quei beni per la cui
preservazione sia essenziale la protezione e salvaguardia della trasmissione delle tecniche e
dei saperi creativi, ovvero dei modelli, piuttosto che dei risultati e degli artefatti (id.: 17). Le
azioni raccomandate sono:

linventario, il registro e la documentazione, provvedimenti di appoggio finanziario


(supporto economico alle attivit vincolate a ai detentori delle conoscenze), la diffusione
delle conoscenze sulle manifestazioni e, infine, la protezione della propriet intellettuale.
(id.)

La dinamica specifica di trasmissione dei beni di natura immateriale consiglia


ladozione di metodi di identificazione altrettanto dinamici in grado di valutare
periodicamente le manifestazioni, verificandone la permanenza e registrando le
trasformazioni e le interferenze avvenute nella loro traiettoria (id.: 19): lobiettivo
mantenere il registro della memoria di questi beni culturali, in quanto questa e lunica
maniera possibile di preservarli (id.: 20).
In una fase preliminare considerato prioritario iniziare un lavoro di identificazione,
inventario, registro e riconoscimento del patrimonio immateriale di rilevanza nazionale, per
in un secondo tempo stabilire dispositivi di protezione (id.: 18). Infine, sul modello della
World Heritage List e del programma per la Proclamation of Masterpieces of the Oral and
Intangible Heritage of Humanity dellUNESCO ritenuto essenziale, per la valorizzazione

526
Composta da tre membri del Conselho do Patrimnio Cultural, dal Presidente della Biblioteca Nazionale
e da un consulente giuridico.
527
Il GTPI, istituito dal MinC per il decreto ministeriale n. 37 del 4 marzo 1998, coordinato da Mrcia
SantAnna dellIPHAN; fanno parte del gruppo anche Claudia Mrcia Ferreira del CNFCP, e Ceclia Londres
Fonseca della Secretaria de Patrimnio, Museus e Artes Plsticas del MinC (cfr. SantAnna 2003, p. 16, nota
2; IPHAN 2000b, p. 2, nota 2).
302
dei beni di natura immateriale il riconoscimento della loro importanza tramite la
concessione del titolo di Patrimonio Culturale del Brasile (id.: 20). Parallelamente ai lavori
della Comisso e del GTPI, il Departamento de Identificao e Documentao DID
dellIPHAN, nel 1999, affida alla Andrade e Arantes Consultoria e Projetos Culturais, il
compito di elaborare una metodologia per il registro dei beni di natura immateriale
(SantAnna 2003: 9; IPHAN 2000b: ii). Sotto il coordinamento dellantropologo Antnio
Augusto Arantes e la supervisione dei tecnici dellIPHAN, realizzata unesperienza pilota
di registro528 dove sono creati, testati e migliorati formulari e metodologie che infine
confluiscono nella redazione di un manuale applicativo standard per il registro di beni di
natura immateriale, il cos detto Manual de Aplicao dellInventrio Nacional de
Referncias Culturais (INRC). I lavori congiunti della Comisso, del GTPI e dellequipe di
Arantes si concretizzano nel 2000, durante il governo di Fernando Henrique Cardoso, con
lemanazione il 4 agosto 2000, del gi citato Decreto 3.551, che istituisce il Registro de
Bens Culturais de Natureza Imaterial che costituiscono il patrimonio culturale brasiliano, e
crea il Programa Nacional do Patrimnio Imaterial. Il Registro istituito dal Decreto,
nellintento di realizzare le indicazioni sancite dallart. 216 della costituzione brasiliana,
espande in quattro libri tematici il Livro do Tombo Arqueolgico, Etnogrfico e Paisagstico
menzionato dallo statuto di fondazione dello SPHAN del 1937 (v. nota 514). I quattro nuovi
libri organizzano e classificano di modo generale i patrimoni immateriali:

I - Libro di Registro dei Saperi, dove saranno iscritte le conoscenze [conhecimentos] e i


modi di fare [modos de fazer] radicati nel quotidiano delle comunit;
II - Libro di Registro delle Celebrazioni, dove saranno iscritti i rituali e le feste che
marcano la vivenza collettiva del lavoro, della religiosit, dellintrattenimento e di altre
pratiche della vita sociale;
III Libro di Registro delle Forme di Espressione, dove saranno iscritte le manifestazioni
letterarie, musicali, plastiche, sceniche e ludiche;
IV - Libro di Registro dei Luoghi, dove saranno iscritti i mercati, le fiere, i santuari, le
piazze e gli altri spazzi dove si concentrano e riproducono le pratiche culturali collettive.
(Decreto 3.551: art. 1, 1)

Secondo il Decreto, liscrizione di un bene in uno dei quattro libri vincolata al


riconoscimento della sua continuit storica e della sua rilevanza nazionale per la
memoria, lidentit e la formazione della societ brasiliana (art. 1, 2). Le parti legittimate
ad instaurare il processo di registro sono individuate nel MinC e nelle istituzioni ad esso
vincolate, nelle Segreterie di Cultura statali e municipali, e infine nelle associazioni della

528
Il progetto pilota fu realizzato nella regione compresa dal Museu Aberto do Descobrimento MADE (tra
Porto Seguro e Santa Cruz Cabrlia nello Stato di Bahia), area che nel 2000 era stata interessata da una serie di
progetti di patrimonializzazione, parte delle commemorazioni dei 500 anni della scoperta del Brasile promosse
dal MinC (IPHAN 2000b: ii).
303
societ civile (art. 2). Vediamo come il decreto norma le varie fasi del registro di un bene:
Listruzione del processo di registro sar supervisionata dallIPHAN (art. 3, 1) e
consister in una descrizione dettagliata del bene da essere registrato, accompagnata dalla
documentazione corrispondente (art. 3, 2). Una volta ultimata listruzione del processo,
lIPHAN emetter un parere circa la proposta del suo registro e lo invier al Conselho
Consultivo do Patrimnio Cultural per la deliberazione finale circa la sua proclamazione a
Patrimnio Cultural do Brasil (art. 3-5). In caso di decisione favorevole il bene sar
iscritto nel libro ad esso corrispondente (art. 5). Al MinC spetter assicurare la
documentazione del bene registrato attraverso tutti i mezzi tecnici consentiti, nonch la sua
ampia diffusione (art. 6), mentre allIPHAN spetter la manutenzione del banco di dati
contenete le informazioni prodotte nellinstaurazione del processo e il riesame del registro
del bene, per lo meno ogni 10 anni (art. 6-7). A partire dal riesame dellIPHAN il Conselho
Consultivo do Patrimnio Cultural decider se riconvalidare il titolo di Patrimnio
Cultural do Brasil. In caso la riconvalida non avvenga, sar mantenuto unicamente il
registro del bene, come referenza culturale del suo tempo (art. 7).
Lart. 8 istituisce infine, nellambito del MinC, il Programa Nacional do Patrimnio
Imaterial, (PNPI) allo scopo di implementare politiche specifiche di inventario,
referenziamento [referenciamento] e valorizzazione dei patrimoni registrati.
Nellagosto del 2003 creato il Departamento do Patrimnio Imaterial e Documentao
de Bens Culturais (Decreto n. 4.811 del 19 agosto 2003), che nel 2004 diviene
Departamento do Patrimnio Imaterial DPI (Decreto n. 5.040 del 6 aprile 2003). Il
processo di inclusione del folclore nelle politiche patrimoniali nazionali, da un punto di
vista istituzionale, si compie nel dicembre 2003, con linclusione nella struttura dellIPHAN
del Centro Nacional de Folclore e Cultura Popular CNFCP come unit decentralizzata
vincolata al DPI 529.
Nel 2003 finalmente proclamata dallUNESCO a Parigi la Convenzione per la
salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (UNESCO 2003). Scopi della
convenzione sono salvaguardare il patrimonio immateriale, assicurarne il rispetto, suscitare
la consapevolezza della sua importanza e promuoverne il sostegno (art.1). Vale la pena
citare la definizione di patrimonio immateriale proposta dalla convenzione:

Art. 2 Definizioni
Ai fini della presente Convenzione,

529
Decreto 4.811, del 19 agosto 2003 (cfr. Cavalcanti 2008).
304
1. Per patrimonio culturale immateriale sintendono le prassi, le rappresentazioni, le
espressioni, le conoscenze, il know-how530 come pure gli strumenti, gli oggetti, i
manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi che le comunit, i gruppi e in alcuni
casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo
patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione,
costantemente ricreato dalle comunit e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro
interazione con la natura e alla loro storia e d loro un senso didentit e di continuit,
promuovendo in tal modo il rispetto per la diversit culturale e la creativit umana. Ai fini
della presente Convenzione, si terr conto di tale patrimonio culturale immateriale
unicamente nella misura in cui compatibile con gli strumenti esistenti in materia di diritti
umani e con le esigenze di rispetto reciproco fra comunit, gruppi e individui nonch di
sviluppo sostenibile.
2. Il patrimonio culturale immateriale come definito nel paragrafo 1 di cui sopra, si
manifesta tra laltro nei seguenti settori:
a) tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio, in quanto veicolo del
patrimonio culturale immateriale;
b) le arti dello spettacolo;
c) le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi;
d) le cognizioni e le prassi relative alla natura e alluniverso;
e) lartigianato tradizionale.
[] (UNESCO 2003; traduzione dalloriginale francese a cura dellUfficio Unesco
italiano)

La definizione della convenzione mescola una sorta di definizione antropologica di


cultura531 (pt. 1) con una definizione descrittiva dei suoi contenuti simile agli elenchi
contenuti nelle tradizionali definizioni del folclore (pt. 2)532. Il fondamento distintivo che
caratterizza i patrimoni rispetto alle altre forme della cultura, individuato nella loro
condizione specifica di oggetti culturali in grado di fornire ad una comunit un senso di
identit e di continuit.
Per quanto qui pi ci interessa gli art. 12, 16 della convenzione richiamano direttamente
la prospettiva del Decreto 3.551 del governo brasiliano: si tratta in entrambi i casi di
elaborare inventari ed assegnare dei titoli di eccellenza patrimoniale.

530
interessante notare la presenza dellespressione know-how, un termine tipico del linguaggio
economico, specie di lapsus che ci sembra segnali una delle intenzioni occulte della convenzione: rendere
disponibili i saperi delle culture tradizionali e popolari in quanto know-how, insieme di conoscenze teoriche e
di capacit pratiche, utili allo sviluppo di una determinata attivit economica (Sabatini F., V. Colletti, 1997,
dizionario di italiano DISC).
531
Prossima alla definizione classica proposta da E. B. Tylor, nel suo lavoro del 1871, definizione che vale
qui la pena richiamare:
CULTURE or Civilization, taken in its wide ethnographic sense, is that complex whole which includes
knowledge, belief, art, morals, law, custom, and any other(capabilities and habits! acquired by man as a
member of society. (Tylor 1871: 1).

In tale definizione la cultura compare come un insieme di elementi che stanno tra loro in un rapporto
complesso, ma non necessariamente dinamico o integrato, acquisiti in quanto membri di una societ (cfr.
Fabietti 2001: 17). Non si tratta qui di doti individuali, ma di un sapere socialmente diffuso. La concezione di
Tylor consente da un lato la raccolta di elementi separati e circoscritti di una cultura, dallaltro autorizza,
nellanalisi, la sua scomposizione in tratti separati (id. 18).
532
V. ad esempio Gomme 1885, p.1; Burne 1914, p. 4.
305
Art. 12 Inventari
1. Al fine di provvedere allindividuazione in vista della salvaguardia, ciascun Stato
contraente compiler, conformemente alla sua situazione, uno o pi inventari del
patrimonio culturale immateriale presente sul suo territorio. Questi inventari saranno
regolarmente aggiornati.
[...]
Art. 16 Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dellumanit
1. Al fine di garantire una migliore visibilit del patrimonio culturale immateriale, di
acquisire la consapevolezza di ci che esso significa e dincoraggiare un dialogo che
rispetti la diversit culturale, il Comitato, su proposta degli Stati contraenti
interessati, istituir, aggiorner e pubblicher una Lista rappresentativa del
patrimonio culturale immateriale dellumanit.
[...] (id.)533

Abbiamo menzionato la sequenza storica delle varie normative brasiliane e internazionali


coinvolte nella protezione del folclore e del patrimonio immateriale per mostrare sia la
complessit degli apparati burocratici e legislativi messi in campo, sia la stretta
interconnessione che sussiste tra le istituzioni brasiliane, quali lIPHAN e il CNFCP, le
organizzazioni regionali dellAmerica Latina e lUNESCO. Non ha caso nel 2008 la
rappresentanza nel Brasile dellUNESCO ha pubblicato un volume intitolato: Patrimnio
Imaterial no Brasil organizzato da Maria Ceclia Londres Fonseca, Membro del Grupo de
Trabalho do Patrimnio Imaterial (1998-2000), rappresentante del Brasile nelle riunioni dei
periti internazionali, nellUnesco per lelaborazione della Convenzione per la salvaguardia
del patrimonio culturale immateriale (2002-2003) e membro del Conselho Consultivo do
Patrimnio Cultural dal 2004 (IHGB, Dicionrio Biogrfico: Maria Ceclia Londres
Fonseca, sito internet), e da Maria Laura Viveiros de Castro Cavalcanti, antropologa con
mestrado e dottorato in Antropologia Sociale alla UFRJ e post-dottorato alla Columbia
University, professoressa associata della UFRJ e docente tra il 2001 e il 2004 del Curso
Livre de Folclore e Cultura Popular organizzato annualmente dal CNFCP (Currculo Lattes
di Maria Laura Viveiros de Castro Cavalcanti, sito internet Plataforma Lattes/CNPq). La
prima parte del libro, scritta da Maria Laura Cavalcanti, stata commissionata dal Centro
Regional para a Salvaguarda do Patrimnio Imaterial da Amrica Latina CRESPIAL.
Nella presentazione del libro, Vincent Defourny, Rappresentante dellUNESCO nel Brasile
osserva che

la sintonia di ordine concettuale tra le proposizioni dellUNESCO e la posizione del


Brasile in questo campo [il campo del patrimonio immateriale] cos fine, che
lesperienza brasiliana viene ad essere messa in rilievo nellambito del processo di

533
Al solito lUNESCO pone in evidenza lurgenza della salvaguardia e della cooperazione internazionale:
lart. 17 determina la creazione di una lista speciale dedicata ai patrimoni culturali immateriali che necessitano
di essere urgentemente salvaguardati, mentre lintera sezione 5 della convenzione dedicata alla cooperazione
ed assistenza internazionali.
306
elaborazione della propria Convenzione, che ne incorpora i principi generali (Cavalcanti,
Fonseca 2008: 7)

Ma cosa accomuna essenzialmente le varie disposizioni di questo articolato corpus


normativo? Ci pare siano due le nozioni chiave che percorrono questo insieme di discorsi: la
nozione di inventario e registro e, soprattutto nel caso del Brasile, la nozione di referenza
culturale.

La nozione di inventario e La nozione di referenza culturale


Nelle Raccomandazioni dellUNESCO del 1989 (v. supra), era gi dichiarata con
insistenza la necessit di operare la classificazioni delle forme folcloriche in standard
typology534, e, insieme, la necessit di creare ed organizzare sistemi di registrazione e
catalogazione (identification and recording systems535), ed archivi e musei del folclore536.
In Brasile queste raccomandazioni sono implementate in modo sistematico dallInventrio
Nacional de Referncias Culturais e dal relativo Manuale Applicativo. Nel Manuale
innanzitutto definita la nozione di inventario:

1. Un inventario per definizione una lista completa: non manca nulla di ci che si pu o
si deve includere; una prima caratteristica di qualsiasi inventario la esaustivit;
2. Per essere esaustivo, un inventario deve essere sistematico, ossia, coerente con
determinati criteri di inclusione e esclusione degli elementi che dovranno costituirlo. In
questo senso, ogni processo di investigazione che abbia questa finalit deve soddisfare
allesigenza basica della formazione di insiemi matematici, ossia, tali che, in relazione ad
ogni oggetto considerato sia sempre possibile rispondere alla seguente domanda: fa o non
fa parte dellinsieme che si pretende costituire?, mai in forma vaga o imprecisa [].
3. Inventariare [] significa anche incontrare, portare a conoscenza, identificare.
Pertanto, descrivere in forma accurata ogni bene considerato, in modo da permettere la sua
adeguata classificazione, qui un compito primordiale. (IPHAN 2000b: 6)

Lelaborazione di inventari nel campo della cultura presenta per il problema di dover
trattare con una entit per sua natura eminentemente eterogenea, contraddittoria e
dinamica (id. 7). Qui emerge la formazione antropologica di Antnio Augusto Arantes
Neto, il responsabile e organizzatore del Manuale, consapevole delle pi recenti
teorizzazioni antropologiche della nozione di cultura. Per risolvere questa difficolt,
secondo il Manuale, per sufficiente, nellorganizzazione di un inventario culturale,
basarsi su criteri espliciti e che siano di applicazione universale, in modo da poter
costruire, a partire da un contesto ben delimitato, un congiunto completo delle istanze che
siano considerate rilevanti secondo tali criteri (id.), considerando al medesimo tempo gli

534
Sez. B, pt. c.
535
Sez. B, pt. b.
536
Sez. B, pt. b; sez. C, pt. a, b, c, e; sez. D, pt. b; sez. E, pt. e.
307
inventari cos costruiti un insieme aperto di occorrenze, datate e parziali e quindi
rivedibili (come certificato sostanzialmente dallart. 7 del Decreto 3.551). In questo modo il
gioco classificatorio se, da un lato, reso possibile ed articolato con il massimo di rigore
matematico, dallaltro reso sostanzialmente infinito. Le istituzioni patrimoniali si
assumono il compito, quando necessario, di riconsiderare periodicamente le liste e gli
inventari da esse medesime costituiti, dando luogo a dispositivi di controllo permanenti. Le
procedure di registro previste dallINRC, si articolato quindi in una serie di fasi, dove questa
concezione di inventario diviene operativa: dapprima previsto un rilevamento
preliminare (levantamento preliminar) che consiste basicamente nella decisione circa la
delimitazione del sito da inventariare, nella sua suddivisione in localit, nel caso ci sia
appropriato, e nella riunione e sistematizzazione delle informazioni inizialmente
disponibili (id. 18); quindi una seconda fase di identificazione: descrizione sistematica e
tipizzazione [tipificao] delle occorrenze rilevanti e identificazione degli aspetti basici
dei loro processi di formazione, [], dei loro esecutori, mestres, apprendisti e del loro
pubblico (id. 22). Le informazioni raccolte tramite interviste con persone residenti nella
localit (per mezzo di questionari), e registrazioni audiovisive, devono in seguito essere
sintetizzate compilando opportunamente le schede di identificazione (fichas de
identificao) preformattate contenute nel Manuale di Applicazione (v. Appendice B).
Lultima fase, denominata di documentazione, prevede infine lo sviluppo di studi
complementari di tipo etnografico svolti da esperti, e linserimento di tutte le informazioni
ottenute nel banco di dati dellINRC (Cavalcanti 2008: 22). Vediamo qui allopera alcune
delle disposizioni classiche dellhabitus dei folcloristi pi legati allethos antiquario: 1)
organizzazione sistematica e formale dei materiali empirici; 2) ossessione per i confini e le
classificazioni 3) fascinazione per gli oggetti e disinteresse per il contesto e i processi
sociali. Potremmo allora parlare di una reinvenzione del folclore, o meglio una reinvenzione
degli studi folclorici di stampo antiquario, camuffati sotto una nuova terminologia
legittimante. Queste disposizioni si innestano per nelle procedure dellINRC in un
complesso burocratico del tutto originale che si estende ai vari livelli dello Stato e della
societ civile, coinvolgendo sia lIPHAN e i suoi dipartimenti centrali e periferici, sia gli
altri organi del Ministero della Cultura, sia infine le segreterie di cultura dei singoli Stati
della federazione brasiliana.
Nel Manuale anche definita la nozione di referenza culturale (referncia cultural):

Sono [referenze culturali] fatti, attivit, oggetti che mobilitano i soggetti pi prossimi e
che riapprossimano coloro che vi sono lontani, affinch si riviva il sentimento di
partecipazione e di appartenenza a un gruppo, il sentimento di possedere un luogo. In
308
summa, le referenze sono oggetti, pratiche e luoghi appropriati dalla cultura nella
costruzione di sensi didentit, sono ci che popolarmente chiamato la radice di una
cultura (id. 8)

Questa definizione non fa riferimento ad alcuna specificit di contenuto caratterizzante i


beni considerati referenza culturale: sufficiente che funzionino come elemento di
integrazione o aggregazione distintiva di una collettivit: una referenza culturale pu essere
allora concepita come una sorta di totem, secondo la concezione Lvi-Straussiana. Pu
essere referenza culturale di una collettivit qualsiasi insieme di oggetti buoni da pensare
per distinguere e distinguersi. Si tratta di oggetti culturali in grado di istituire ci che Lvi-
Strauss chiama illusione totemica: (Lvi-Strauss 1962: 24), la fede in una sorta di unione
mistica tra il totem/referenza e la comunit che in essa si identifica. Illusione che per
produce degli effetti, esercitando, come gi osservava Edward B. Tylor, lantico ed efficace
potere dei totem di consolidare i clan ed allearli tra loro (cfr. Tylor cit. in Lvi-Strauss 1962:
23). lo stesso Arantes a chiarire questo punto:

Il lavoro culturale di costruzione di significati [] basato nel concreto e su elementi del


concreto poich non inerente alla natura di tali oggetti, pratiche e luoghi il fatto di
essere associati ad identit conferisce riflessivamente a queste realt ci che si potrebbe
chiamare un senso patrimoniale, ossia, esse vengono ad integrare un repertorio
differenziato di istanze con le quali si costruiscono le frontiere simboliche e con le quali si
configurano le immagini di s e degli altri. questo il loro valore come ingredienti della
costruzione di identit, ossia di tradizioni e di territori. (IPHAN 2000b: 8)

Dunque il senso delle forme culturali ridotto dalle pratiche di patrimonializzazione a


questo senso patrimoniale, senso che viene quindi ad essere per queste pratiche lunico
valore.

Patrimonializzazione e cosificazione del folclore


Nonostante si parli di patrimonio immateriale, di patrimonio intangibile, in realt le azioni
di patrimonializzazione di questi beni non sono interessate a patrimonializzare dei valori,
delle filosofie, o dei sistemi di pensiero complessi, che nella loro elaborazione articolata,
nella loro indeterminazione e nella loro problematicit non possono funzionare come
efficaci emblemi distintivi. Interessa invece soprattutto patrimonializzare quei complessi di
pratiche o di oggetti culturali caratterizzati da supporti materiali o da significanti
sufficientemente circoscritti, sufficientemente iconici da poter diventare referenze culturali
di identit collettive. Come osserva Michael Herzfeld, linconfutabilit delloggetto
percepito, la sua stessa solidit e permanenza fisica si trasferisce attraverso un effetto di
somiglianza iconica allidentit che rappresenta alimentando ragionamenti autosufficienti ed
autoevidenti (Herzfeld 1997: 86). Lassociazione dei patrimoni alle identit contribuisce
309
cos allora loro naturalizzazione. Le somiglianze iconiche basandosi principalmente su
meccanismi cognitivi primitivi, una volta affermate affondano rapidamente nellimplicito
stabilendo connessioni sempre pi inconsce ed invisibili, ma proprio per questo pi efficaci
in quanto non pi discutibili, allusioni indirette dissuadenti lanalisi critica (id.: 89).
Di conseguenza le azioni di patrimonializzazione dei beni immateriali producono
paradossalmente dei fenomeni di materializzazione, di oggettivazione o di cosificazione
culturale, fenomeni che potrebbero essere denominati, come suggerisce Richard Handler,
fenomeni di feticismo della cultura materiale (Handler 1985: 263): particolari oggetti
vengono considerati riassumere e rappresentare una particolare identit collettiva. Si tratta
secondo Handler di una logica oggettivante per la quale qualsiasi aspetto della vita
delluomo immaginato come oggetto, cio delimitato nel tempo e nello spazio []
associato come propriet ad un particolare gruppo, che viene immaginato come delimitato
territorialmente e storicamente (id.: 265).
Nelle diverse ma interconnesse formazioni discorsive e nei diversi dispositivi che
abbiamo fin qui tentato di esaminare ripercorrendo la storia del folclore e del
patrimonialismo in Brasile, vediamo come lestensione della nozione di folclore, ad
includere anche il cos chiamato folclore nascente, in seguito lestensione del patrimonio
culturale ai patrimoni etnologici e quindi ai patrimoni detti immateriali, se da un lato ha
comportato un ampliamento inclusivo delle forme legittime della cultura, soddisfando a
finalit di integrazione e di coesione sociale, e riflettendo una concezione pi olistica e
antropologica di cultura, allo stesso tempo, si accompagnata ad una riduzione
dellinterpretazione delle forme culturali ai loro aspetti materiali, loro riduzione ad insiemi
di oggetti o di cose537, finendo per operare ed incentivare un fenomeno generale di
patrimonializzazione che in Brasile soprattutto a partire dalla fine degli anni 70 ha assunto
un carattere sempre pi egemonico. Si verificato in questo processo un doppio movimento
di antropologizzazione e patrimonializzazione della cultura. Da un lato si assiste ad
unestensione del campo delle politiche culturali che vengono ad abbracciare fino le attivit
pi quotidiane e prosaiche come la gastronomia (soggetto di alcuni dei primi inventari; v.
infra). A tale fenomeno di antropologizzazione delle forme legittime della cultura, si
sovrappone la loro patrimonializzazione: trasformazione in collezioni di beni-oggetto,
funzionanti come risorse simboliche il cui possesso (o la dichiarazione di possesso)

537
Vedi alla nota 514 le definizioni oggettivanti del contenuto (delle cose) dei libri di tombo istituiti dalla
legge di creazione dello SPHAN.
310
determina performativamente538 la partecipazione ad identit collettive. Lidentificazione di
cultura e patrimonio enunciato nel modo pi chiaro dal titolo di una guida alla storia delle
politiche del patrimonio in Brasile pubblicato dalla Fondazione Getulio Vargas che
proclama senza mezzi termini che cultura patrimonio (cfr. Oliveira 2008). Handler,
citando Macpherson539, descrive questo processo come una forma di individualismo
possessivo che permette lappartenenza individuale a livelli collettivi stratificati (gruppi di
parentela, societ economiche, associazioni e partiti politici, Stato ed entit internazionali)
sulla base del possesso di specifici beni: emblemi e commemorazioni nazionali, monumenti
e oggetti darte, feste e manifestazioni folcloriche (Handler 1985: 279-80); speciale insieme
di merci che producono identit. Questo possesso individuale collettivo comporta in primo
luogo, come osserva ancora Handler, linventario di ci che si possiede. Di qui secondo
Handler la diffusa passione per linventario che caratterizza le politiche del patrimonio e la
letteratura dedicata ai patrimoni (cfr. id.: 284-285), passione che in Brasile abbiamo visto
configurarsi in un complesso dispositivo burocratico istituzionale, lINRC. Se da un lato la
formazione di inventari nazionali pu comportare dei conflitti per linclusione o meno di
determinate forme culturali o di determinati tratti, allo stesso tempo ci segnala la presenza di
unintesa fondamentale: la condivisione dellillusio che pervade sia il campo folclorico, sia
quello che potremmo chiamare campo patrimoniale; la condivisione della credenza nel
valore delle rappresentazioni cosificate della cultura e quindi nellimportanza della loro
valorizzazione e del loro inventario.540

538
Lenunciato con cui un soggetto dichiara la propria appartenenza ad una data identit, al medesimo
tempo istituisce performativamente tale appartenenza.
539
Macpherson C. B., 1962, The Political Theory of Possessive Individualism. Hobbes to Locke.
540
interessante qui notare il ruolo degli antropologi della scuola interpretativa nel sostenere questa illusio.
Autori come Richard Handler e James Clifford hanno il merito di aver evidenziato le retoriche di costruzione e
di invenzione dei beni o delle propriet culturali legittime operate dagli agenti del patrimonio (Handler 1985,
1987, 1988) o dagli agenti che operano collezioni di arte e cultura (Clifford 1988), retoriche quindi introiettate
da ampi strati delle societ da loro studiate. In Brasile la prospettiva interpretativa sul patrimonio culturale
penetrata proprio attraverso un autore come Handler, relatore della tesi di dottorato di Jos Reginaldo
Gonalves (UFRJ), tesi intitolata Rediscoveries of Brazil: Nation and Cultural Heritage as Narratives, difesa
alla Universit della Virginia (U.S.A.) nel 1989 e pubblicata in Brasile nel 1996 (Gonalves 1996, A retrica
da Perda: os discursos do patrimnio no Brasil). Gonalves considerato, insieme ad Arantes, tra i pionieri
degli studi antropologici brasiliani sul patrimonio (cfr. Lima, Abreu 2007: 21-23; Abreu 2005: 38-41). Sia
Gonalves che Arantes, considerando le retoriche del patrimonio come costruzioni allegoriche, usate per
esprimere lomogeneit e la coesione distintiva di una collettivit o di uno Stato nazione, ed enfatizzandone la
normalit in quanto ordinarie, se non virtuose, prassi culturali comuni a tutte le societ, da quelle etnologiche
alle contemporanee globalizzate (v. ad es. Gonalves 2007) , a nostro avviso, finiscono per incentivare la loro
naturalizzazione. Si tratterebbe invece di mostrare anche il ruolo ideologico di simili retoriche e il ruolo
ideologico del tipo di illusio che generano. Il significato politico di queste costruzioni non si limita al loro uso
esplicito in quanto retoriche di costruzione di confini e di delimitazione di identit, ma riguarda la pi generale
questione del ruolo della cultura nella societ. La riduzione della cultura ad un sistema di oggetti e al sistema
delle pratiche del loro consumo distintivo, costituisce lossatura portante di ci che Baudrillard chiama
propriamente il sistema degli oggetti capitalistico (Baudrillard 1968, v. in particolare la sezione D: Il sistema
socio-ideologico degli oggetti e del consumo; v. anche Clifford 1988: 254-255).
311
Questa illusio, a sua volta, si radica in disposizioni correlate a formazioni ideologiche di
lungo periodo: in primo luogo il moderno individualismo borghese che ha operato
lessenzializzazione dellindividuo, sostituendo i legami comunitari e le lealt particolari di
tipo feudale, con nuove forme di controllo sociale burocratico-amministrativo. I moderni
apparati di governo delle popolazioni attivano nuovi livelli di appartenenza formando quelle
che Benedict Anderson ha chiamato comunit immaginate (Anderson 1983). Tali legami,
nel contesto politico-ideologico dello Stato-Nazione si organizzano poi nelle forme di
individualismo possessivo di cui abbiamo sopra accennato, ovvero sulla comune
partecipazione, e sul comune assoggettamento, alle istituzioni burocratiche e sul comune
possesso di alcuni beni collettivi in grado di stabilire un rapporto oggettivo tra lindividuo e
il corpo dello Stato.541 Da qui lorigine politica dei patrimoni, e quindi dei musei e delle
collezioni: gli scenari-deposito e gli scenari-vetrina che contengono, proteggono
celebrano gli oggetti patrimonializzati, rendendoli accessibili alla popolazione (Canclini
1989: 123). In secondo luogo, la propensione classificatrice degli agenti del folclore e del
patrimonio si inscrive nella lunga tradizione del collezionismo. La pratica delle collezioni
stata dapprima privilegio dei principi, che ne facevano lemblema del proprio potere di
disporre del mondo, poi dellalto borghese, del grande commerciante che comprando
loggetto e il lusso comprava il privilegio comprava ci che non era, nobile o colto
(Abruzzese, Borrelli 2000: 59). Ma il collezionismo in seguito si volgarizza nei ceti
borghesi, negli interessi culturali degli antiquari, e quindi nella piccola borghesia che inizia
ad esempio a collezionare cartoline e francobolli. Il collezionismo diviene una pedagogia
sociale minuta che a partire dai primi del 900 impartita con particolare efficacia anche a
bambini e adolescenti, spronati, educati con lespediente apparentemente innocuo del
collezionismo allacquisto, al possesso, allaccumulo e allo scambio di oggetti, o meglio
di equivalenti di oggetti: emblemi (come gli scudetti delle collezioni di figurine dei
calciatori) o rappresentazioni e miniature di oggetti reali (come nel caso delle collezioni di
soldatini o di bambole e in seguito di modellini di aerei, navi o automobili). Questi rituali
costituiscono un esercizio pedagogico edificante dove la brama di possedere sottoposta a
regole. Come ricorda Clifford: lio che deve possedere ma che non pu avere tutto, impara
a scegliere, a ordinare, classificare secondo gerarchie: a fare belle collezioni (Clifford
1988: 252-53), a raccogliere cose attorno a s con gusto (id.: 252), sviluppando delle
competenze estetiche e cognitive che gli permettono di assumere rispetto agli oggetti un

541
Secondo Canclini questa logica ha il suo fondamento filosofico in una sorta di tradizionalismo
sostanzialista (cfr. Canclini 1989: 120), nella credenza che esiste una coincidenza ontologica fra realt e
rappresentazione, fra la societ e le collezioni di simboli che la rappresentano (id.: 118).
312
corretto atteggiamento regolato, controllando le devianze feticistiche di fissazione e
idolatria.
Queste disposizioni tipicamente borghesi, che caratterizzano storicamente lhabitus di una
frazione dominante dei folcloristi, si affiancano alle disposizioni burocratiche dei funzionari
delle istituzioni della cultura addestrati alla gestione e al controllo normativo dei prodotti e
dei produttori culturali. Le disposizioni degli uni e degli altri si sommano in quegli agenti,
piuttosto diffusi, che combinano un interesse pi o meno erudito per le manifestazioni del
folclore, ad un incarico nelle istituzioni della cultura. Nel caso del Maranho, Zelinda Lima
(v. nota 175) e Michol Carvalho (v. note 153 e 427) corrispondono a questo profilo
professionale e vocazionale.

Inventario e Registro dei patrimoni immateriali


Durante i primi anni del 2000 il CNFCP, nellambito del Programa Nacional de
Patrimnio Imaterial (PNPI) stabilito dal Decreto 3.551, ha incorporato alle sue linee
operative il Projeto Celebraes e Saberes da Cultura Popular, al fine di testare
lapplicazione degli strumenti di registro e di inventario alle forme della cultura popolare e
del folclore (cfr. Vianna 2004; Cavalcanti 2008: 26-27). Il progetto iniziato nel 2000 con
finanziamento del MinC si consolidato a partire dal 2003 quando si formalizzata da un
punto di vista normativo la collaborazione tra CNFCP e IPHAN. Secondo la coordinatrice
del progetto Letcia Vianna, il progetto stato sviluppando a partire da una linea di ricerca
in grado di congiungere [equacionar] pluralit culturale e unit nazionale, coinvolgendo
le quattro dimensioni basiche delle politiche del CNFCP: ricerca, documentazione,
diffusione, incentivo (Vianna 2004: 16). A tal scopo sono stati scelti tra i beni su cui
applicare lINRC, elementi culturali che fossero diffusi sul territorio nazionale, ma che allo
stesso tempo assumessero in localit specifiche delle forme originali come nel caso
dellelemento iconico boi, protagonista su tutto il territorio nazionale di una grande variet
di manifestazioni folcloriche, degli ingredienti della cucina tradizionale quali fagioli e
manioca, delle forme dellartigianato tradizionale basate sulluso della ceramica. Nel corso
dei primi tre anni del progetto sono stati aperti 9 inventari: la ceramica tradizionale di
Candeal (Minas Gerais); la ceramica tradizionale di Rio Real (Bahia); la viola-de-cocho542
nel Mato Grosso e Mato Grosso do Sul; lacaraj543 della baiana di Salvador; la farina di

542
Chitarra a cinque corde di fabbricazione popolare.
543
Bolinho (crocchetta) della culinaria baiana, fatto con un impasto di farina di fagioli, e fritto in olio di
dend (il dend il frutto del dendezeiro, pianta della famiglia delle palme).
313
manioca del Par; il jongo544 di Rio de Janeiro e il bumba-meu-boi nello Stato del Maranho
(Vianna 2004: 16).
Il primo registro di un bene nei libri del patrimonio immateriale si realizzato nel 2002,
quando lOfcio (arte, mestiere) delle Paneleiras (fabbricanti di pentole, panelas, di
argilla) di Goiabeiras (Stato di Esprito Santo) stato proclamato Patrimnio Cultural do
Brasil ed incluso nel Libro di Registro dei Saperi. Nel 2008 erano gi stati registrati 14 beni
(cfr Cavalcanti 2008: 34), tra i quali nel 2007 il Tambor de Crioula del Maranho, incluso
nel Libro di Registro delle Forme di Espressione; era inoltre in corso il processo di registro
di altri 14 forme culturali, tra i quali il complesso del Bumba-meu-boi del Maranho. stato
a partire dalla proclamazione a patrimonio nazionale del Tambor de Crioula, avvenuta il 18
giugno 2007, alla presenza del ministro della cultura Gilberto Gil, nella Casa das Minas,
terreiro di So Lus allepoca parte delle mie ricerche di campo, che la questione del
patrimonio e delle forme di patrimonializzazione diventata oggetto intensivo delle mie
successive investigazioni etnografiche. La seconda parte della tesi doveva trattare della
specificit dei nuovi dispositivi del patrimonio immateriale, in primo luogo dei fenomeni, ad
essi inerenti, di espansione nel campo popolare del potere burocratico statale, e della
proliferazione dei beni patrimonializzati e patrimonializzabili, nonch dei fenomeni di
contagio che si generano tra i patrimoni culturali.
Dominique Poulot delluniversit Parigi I-Sorbonne in un articolo riassuntivo in cui
analizza lo stato attuale delle ricerche sul regime patrimoniale in Europa, constata il
continuo

progresso della patrimonializzazione nelle nostre societ []. La preoccupazione


patrimoniale anima ormai tutti i gruppi sociali, copre tutti i periodi e tutti gli oggetti
possibili [] Una [] predisposizione al sacrificio di risorse, di lavoro e di tempo si
esercita in vista di una salvaguardia che al giorno doggi prende la forma di unimpresa
quasi senza limiti (Poulot 2006: 129).

I beni patrimoniali sembrano possedere una propriet di contagio che ne consente una
rapida proliferazione. Il valore patrimoniale sembra infatti trasmettersi dai beni gi
patrimonializzati (oggetto di specifiche attenzioni di inventario, registro, protezione e
promozione) ai beni ad essi pi prossimi secondo una logica simile alla contagiosit del
sacro descritta da Durkheim (cfr. Handler 1985: 278). Canclini fa notare come questa
propriet sia utilizzata nelle campagne pubblicitarie, e dalla propaganda politica che usano il
prestigio dei monumenti per contagiare con le sue virt unautomobile, un liquore o
limmagine di un candidato politico (Canclini 1989: 141). Questa pratica in So Lus do

544
Danza folclorica con coreografia e ritmo prossimo al samba.
314
Maranho associata soprattutto ai simboli del patrimonio immateriale. In particolare,
durante i due momenti di massima risonanza delle manifestazioni folcloriche locali: il
carnevale e le feste giunine comune incontrare pubblicit di societ di telefonia mobile o
di catene di supermercati che utilizzano immagini della brincadeira del Bumba-meu-boi
(per alcuni es. v. Figura 20Figura 21). Come abbiamo visto Roseana Sarney ha associato la
sua carriera politica e la sua azione di governo proprio alla valorizzazione della cultura
popolare (cfr. 3.6.6).
Nonostante la notevole mole di dati acquisiti (interviste, partecipazione a conferenze e
seminari, raccolta di documenti ecc.545) e lelaborazione avanzata di un corpus di testi
preliminari, inerenti ai problemi della patrimonializzazione delle forme del folclore,
abbiamo preferito, anche per questioni di tempo, concentrare il lavoro di scrittura della tesi
attorno alloggetto di ricerca campo del folclore, lasciando per il futuro lelaborazione
sistematica delle nostre idee e lapprofondimento pi accurato della vasta letteratura
antropologica sul patrimonio.

545
Per fare solo un esempio, tra il 2007 e il 2008 ho intervistato la Superintendente della sezione Maranho
dellIPHAN e alcuni dei ricercatori impegnati nel processo di inventario del complesso del Bumba-meu-boi
del Maranho. Nel dicembre 2007 ho accompagnato uno di loro, Clicia Abreu Gomes, nella missione
etnografica, inerente al medesimo inventario, a lei assegnata (v. anche nota 188).
315
316
Conclusioni

Il punto di partenza della nostra ricerca stato un interrogativo molto generale. A contatto
con il contesto etnografico di So Lus ci siamo chiesti quale fosse la ragione
dellimportanza attribuita al folclore o alla cultura popular dalle istituzioni e dallopinione
pubblica locale. Per rispondere a questa domanda, inizialmente abbiamo raccolto un insieme
di osservazioni che intuitivamente ci sembravano correlate a questa questione. Abbiamo
formato cos ci che, ispirandoci al linguaggio di Foucault, potremmo chiamare delle serie,
dei cumuli546: catene di eventi omogenei e allo stesso tempo discontinui dotati tra loro di
rapporti piuttosto vari, sia del tutto decisivi ed evidenti (ad esempio, nella storia del Brasile,
la relazione diretta tra il golpe del 1964 e il successivo cambio della dirigenza della
Campanha de Defesa do Folclore Brasileiro), sia relativamente labili, densi ma non
deterministici, o comunque complessi e difficili da specificare (ad esempio i legami storici
che si stabiliscono tra il tipo di lavoro degli antiquari e quello dei folcloristi o tra quello dei
folcloristi e degli antropologi, o ancora tra quello dei folcloristi e quello dei funzionari delle
istituzioni dedicate al folclore).
Parallelamente a questo accumulo di osservazioni, insiemi di cui allinizio percepivamo
solo intuitivamente una forma di coerenza, abbiamo cercato di individuare le direttrici di
senso a partire dalle quali comprendere, spiegare e dare significato allaggregato che man
mano la ricerca sviluppava. Direttrici con cui guidare, in modo pi consapevole ed
organizzato, anche la successiva selezione dei fenomeni etnografici interessati dalla ricerca,
la loro estrazione dal continuum denso della storia pi remota e dal continuum altrettanto
denso del presente, con la sua miriade di personaggi, istituzioni, gruppi, e con il suo
brulicare di discorsi, performance, eventi. Abbiamo interpretato gli elementi inclusi nel
cumulo delle nostre osservazioni come una matassa complessa di eventi nelle cui trame
rintracciare delle continuit, delle presenze, dei fili conduttori: tracce che, nel loro
scomparire e riemergere, segnalano una punteggiatura che si sovrappone alle contingenze
pi aleatorie e particolari della storia e dellattualit.

546
Per la nozione di serie e cumulo in Foucault v. Foucault 1971a, p. 30-32; Foucault 1969, parte II, cap.
IV, V.
317
Dispositivi di valorizzazione patrimoniale
Innanzitutto, abbiamo osservato in So Lus do Maranho la presenza diffusa di
dispositivi di valorizzazione del folclore (organizzati ad esempio dalle istituzioni pubbliche
nella gestione dei principali eventi festivi del Maranho, il carnevale e il So Joo, e dai
discorsi degli intellettuali impegnati nellinterpretazione delle forme del folclore in termini
di identit regionale) sostanzialmente indipendenti da una valutazione e da un
apprezzamento delle sue forme in quanto rappresentazioni culturali dotate di una
complessit di contenuti; indipendenti dalla valutazione della loro capacit di esprimere e
accrescere la conoscenza del contesto sociale, politico, economico ed esistenziale dei
produttori e dei consumatori delle forme folcloriche. Questi contenuti, quando presenti, ci
sono apparsi essere trascurati (come nel caso dellemarginazione dellauto del Bumba-meu-
boi), a favore di soggetti espositivi e scenografici pi spettacolari e depoliticizzati, elaborati
dai produttori del folclore pi integrati nel mercato dei beni culturali (vedi in particolare il
caso del Boizinho Barrica e del Boi Pirilampo: 3.6.4), o a favore di contenuti
esplicitamente celebrativi delle identit o delle istituzioni locali e dei loro governanti (
3.6.6).
La valorizzazione delle forme del folclore subordinata alla loro efficacia simbolica nel
definire un sistema di relazioni distintive o al loro adeguamento alle esigenze delle industrie
culturali. subordinata, inoltre, alla loro efficacia in quanto segni diacritici di
individuazione e differenziazione di identit rappresentative di una variet di
raggruppamenti sociali: in primo luogo lidentit maranhense e lidentit nazionale; in
secondo luogo le identit etnico-razziali e le identit pi specifiche, come lidentit di
sotaque nel caso del Bumba-meu-boi, il senso di appartenenza ad un bairro o ad una
particolare regione di origine. subordinata inoltre, alla loro efficacia in quanto segni
diacritici di individuazione e differenziazione dei prodotti culturali richiesti dalle industrie
culturali.
Gli oggetti culturali, secondo questa logica, non sono valutati, potremmo dire, usando
la terminologia di Baudrillard, in quanto oggetti-utensili, ovvero in quanto oggetti
caratterizzati da una relazione operativa verso il mondo (Baudrillard 1972: 53), come
strumenti di conoscenza del mondo, ma sono valutati in quanto oggetti di consumo
caricat[i] di connotazioni differenziali di ruolo, di prestigio, di moda (id.). Oggetti dotati
di senso, e quindi anche di una funzione sociale economica e comunicativa, ma solo in
quanto elementi di un sistema differenziale: oggetti-segno, elementi di un codice generale
appropriat[i], imprigionat[i] e manipolat[i] dai soggetti individuali in qualit di segn[i],

318
cio in quanto differenza codificata (id.: 55). Si assiste ad una convergenza tra
uneconomia simbolica delle forme culturali in quanto emblemi di identit e uneconomia
delle forme culturali in quanto merci di consumo e di intrattenimento.
Lattuale valorizzazione delle forme del folclore in quanto segni diacritici di identit
operata nel Maranho innanzitutto dalle istituzioni della cultura, come abbiamo visto nel
cap. 2, e da un insieme variegato di agenti sociali interessati al folclore e caratterizzati, a
partire dalla loro posizione sociale e dalla loro posizione nel campo pi generale della
cultura, da una propensione alluso delle forme culturali come strumenti di distinzione, e,
allo stesso tempo, da una propensione classificatoria/descrittiva che pone al centro delle loro
attenzioni, lindividuazione, lillustrazione minuziosa e la salvaguardia degli aspetti
tipologici delle forme folcloriche (v. ad esempio le discussioni erudite sui sotaques del
Bumba-meu-boi: 3.5.1). Queste disposizioni sono andate integrandosi alle sensibilit
patrimoniali di recente generalizzatesi ai beni culturali chiamati immateriali: una rinnovata
etica della necessit dei patrimoni e delle possibilit del loro godimento in quanto corpus
di opere valorizzate (Poulot 2006: 132) e in quanto corpus di emblemi identitari condivisi
(id.: 136-138). Il lavoro delle istituzioni dedicate al folclore e della frazione sopra segnalata
degli agenti sociali interessati al folclore hanno finito per imporre la credenza nel valore del
folclore in quanto folclore e in quanto insieme di forme culturali cosificate, e quindi hanno
finito per determinare la formazione di un campo specifico: ci che abbiamo chiamato il
campo del folclore maranhense. La credenza o, usando la terminologia di Bourdieu, lillusio
del campo si poi estesa ai produttori culturali del folclore che nella valorizzazione
simbolica del folclore hanno percepito la possibilit di valorizzare sia simbolicamente che
economicamente le proprie attivit (v. cap. 3).
Legemonia di questa illusio e la presenza capillare dei dispositivi di valorizzazione del
folclore che abbiamo definito patrimoniali ( 4.2.4), nellattuale congiuntura, appare,
perlomeno in So Lus do Maranho, sostanzialmente pacificata, come risulta ad esempio
dallanalisi dei dibattiti della roda de conversas riportati al 2.3, e dalla proliferazione
incontestata dei recenti fenomeni di patrimonializzazione dei patrimoni immateriali.
Ampliando per il nostro sguardo temporale ad un panorama storico pi esteso, abbiamo
potuto vedere che non sempre stato cos. Al paradigma patrimonialista pi oggettivante si
sono affiancati, in vari momenti della storia del Brasile e del Maranho, dei movimenti
inversi che hanno tentato di considerare le forme folcloriche come una risorsa articolata di
contenuti e modalit performatiche (modalit di messa in scena) in grado di esprimere la

319
complessit della realt brasiliana, risorse da valorizzare, e con cui elaborare delle
formazioni culturali altrettanto complesse ed espressive.
Nel cap. 4 abbiamo descritto alcuni di questi momenti: la valorizzazione del folclore
nativo, contrapposto al folclore tradizionale, proposta da Amadeu Amaral e lelaborazione
sincretica e poetica di una complessa identit nazionale brasiliana elaborata da Mario de
Andrade a partire dalla sua appropriazione antropofaga della ricchezza delle forme culturali
popolari tradizionali ed indigene del Brasile ( 4.2.5); la valorizzazione operata dalle frange
progressiste del movimento folclorico brasiliano e dai movimenti culturali pi creativi
impegnati in unoperazione di politicizzazione della cultura popolare tra la fine degli anni
50 e la fine degli anni 60, tra cui le carovane culturali organizzate dalla Unio Nacional
dos Estudantes (UNE) e dal Centro Popular de Cultura (CPC) e le prime realizzazioni del
movimento tropicalista, nonch il proseguo di queste esperienze nel movimento teatrale
maranhense tra la met degli anni70 e la met degli anni80 ( 3.6.3).
La traiettoria di questo paradigma non oggettivante (interessato ai contenuti delle forme
culturali, piuttosto che alla loro efficacia in quanto emblemi distintivi), interrotta dal golpe
militare del 1964, si andata spegnendo anche successivamente al processo di
democratizzazione con laffievolirsi dellimpegno politico e il prevalere delle forme di
appropriazione e cooptazione culturale organizzate dalle industrie culturali, e dalle forme di
marketing e di patrocinio delle grandi multinazionali operanti in Brasile. Nonostante ci,
questa tendenza permane anche nel presente, sebbene in modo pi sotterraneo e latente,
come dimostrano ad esempio i tentativi di valorizzazione dellauto del Bumba-meu-boi
proposti dal LABORARTE attorno alla met degli anni80 e da Nelson Brito, nei primi anni
del 2000, durante la sua presidenza della FUNC (v. al 3.6.3 le pp. 185 e segg.).
Attraverso lo studio della storia delle forme di valorizzazione del folclore in Brasile
abbiamo potuto meglio valutare anche il significato ideologico del paradigma
patrimonialista. Abbiamo potuto constatare che le forme di valorizzazione patrimoniale
della cultura operano forme di depoliticizzazione e di estetizzazione in cui lattivit
culturale ed artistica ridotta allelaborazione e al riconoscimento di patrimoni o di
emblemi identitari. Queste forme di depoliticizzazione sono indotte paradossalmente
attraverso forme di politicizzazione in cui la critica politica ridotta ad un insieme
frammentato di dispute tra identit cosificate. La produzione culturale in queste pratiche non
intesa come sostanza conoscitiva in grado di comunicare delle verit sulla realt
esistente (Marcuse 1965: 285), n come trascendenza critica (id.), come espressione della
differenza fra ci che in potenza e ci che attuale (id.: 286), come meta-cultura,

320
riconoscimento critico della cultura dominante e [] delle culture alternative emergenti
(Eco 1983: 227), ma trasformata in simboli di status e di distinzione.
La patrimonializzazione delle forme culturali folcloriche ed etnologiche, dietro ad una
faccia positiva e democratica (la valorizzazione delle forme culturali di gruppi a lungo
discriminati e la promozione della loro autostima), nasconde una faccia meno idilliaca: lo
sviamento della mobilitazione delle collettivit coinvolte nei processi di
patrimonializzazione, dai problemi espressi dalle loro reali condizioni di vita, su questioni
relativamente irrilevanti (i patrimoni). Si pu assistere ad esempio a brincantes dei bairros
della periferia di So Lus, impegnati nellopera di divulgazione e valorizzazione della
cultura popolare come veicolo di promozione dellidentit maranhense (v. nel 3.2,
lintervista a Rogerio Pelado), trascurare nella propria attivit culturale questioni essenziali
del contesto quotidiano della propria esistenza, come la bassa qualit dellistruzione di base
e della sanit pubblica, la disoccupazione cronica, la criminalit giovanile e il traffico della
droga (v. id.).
Ma le pratiche di valorizzazione delle forme folcloriche in Brasile soddisfano anche altre
esigenze ideologiche.

Dispositivi di integrazione
Lattuale presenza egemonica di uno specifico apparato di valorizzazione selettiva del
folclore, di tipo patrimoniale, e di una specifica illusio folclorica non ci sembrata
sufficiente a rispondere allinterrogativo che ci eravamo inizialmente posti: le ragioni
dellimportanza del folclore in Brasile. Perch questo tipo di apparati, questo tipo di
appropriazione/selezione delle forme folcloriche, e questa illusio hanno operato e operano in
modo cos intenso in Brasile e nel Maranho? Qual la specificit del contesto brasiliano?
Per rispondere a questa seconda domanda (corollario della prima) abbiamo allora cercato di
investigare il ruolo e il significato che ha giocato la valorizzazione del folclore come
sistema di emblemi distintivi nella storia culturale del Brasile (cap. 4).
In quanto simboli identitari le forme del folclore in Brasile sono e sono state valorizzate e
appropriate come emblemi della nazione, della sua unit e della sua singolarit nel consesso
internazionale delle nazioni. In questo caso le politiche e le poetiche di valorizzazione delle
forme popolari della cultura e del folclore hanno assunto un ruolo unificante e integratore
delle differenze culturali. A questo tipo di valorizzazione hanno concorso sia le istituzioni di
governo direttamente interessate a mantenere la coesione sociale (lesempio classico di
questo caso lappropriazione del samba come simbolo nazionale realizzata durante lo
Estado Novo di Vargas), sia gli intellettuali cosmopoliti interessati a valorizzare la
321
singolarit della propria cultura nazionale e quindi della propria specifica identit di letterati
brasiliani (come avvenuto ad esempio nel caso del movimento modernista), sia infine le
industrie culturali e le industrie del turismo interessate a proporre unimmagine del Brasile
singolare, ma, allo stesso tempo, integrata e facilmente riconoscibile. Si assiste dunque ad
una sorta di antropofagia del folclore operata contemporaneamente dal potere politico, dalle
istituzioni da esso controllate, da una frazione degli intellettuali e delle industrie culturali e
del turismo.
Le forme del folclore sono state valorizzate anche come emblemi di singolarit
particolari, di identit interne al Brasile di tipo sia regionale che etnico-razziale, contrastive
rispetto alla dimensione identitaria nazionale. Queste modalit di valorizzazione del folclore
pi autonomiste, entrando in contraddizione con i progetti di integrazione e promozione
nazionale sopra ricordati, sono state allora affiancate, con il supporto delle istituzioni, delle
classi ideologiche al loro servizio, e delle industrie culturali, da dispositivi aggiuntivi di
inclusione del tipo della democracia racial: le differenze interne sono state riconosciute,
ma, al medesimo tempo, sono state considerate convivere armoniosamente, combinandosi in
forme ibride, o in forme di relativa complementariet.
Queste modalit di integrazione, nel caso delle forme del folclore, come abbiamo visto
nei 4.2.6, 4.2.7, sono state operate nel modo pi consapevole dal Centro Nacional de
Referncia Cultural (CNRC) istituito nel 1975 da Alosio Magalhes. Gli imperativi della
sicurezza e dellintegrazione nazionale dei militari sono stati conciliati da Magalhes e dal
CNRC con lo sviluppo dei consumi culturali e con la costruzione di unimmagine attraente
del Brasile richieste dalle industrie culturali e dalle industrie del turismo. Questo tipo di
politiche si sono riprodotte recentemente attraverso lo sviluppo dei nuovi dispositivi
patrimoniali istituiti dal Decreto 5.331 del 2000. Si tratta allora anche oggi, come abbiamo
visto affermare esplicitamente nel 2004 da Letcia Vianna, coordinatrice del progetto
Celebraes e Saberes da Cultura Popular del CNFCP, di congiungere [equacionar]
pluralit culturale e unit nazionale (Vianna 2004: 16).
Dietro la valorizzazione delle forme del folclore abbiamo dunque individuato un
articolato bisogno di identit. Tale bisogno, al di l delle ragioni di distinzione sopra
segnalate, soddisfa anche ad un ruolo pi propriamente ideologico. Le forme discorsive e i
dispositivi di valorizzazione identitaria del tipo della democracia racial sono infatti dei
dispositivi particolarmente efficaci nellintegrare tra loro delle strategie ideologiche di
divide et impera, con delle strategie che potremmo chiamare, prendendo a prestito il titolo di
una comunicazione di Bourdieu, del tipo unifica et impera (cfr. Bourdieu 2000).

322
Da un lato, la frammentazione e la relativa contrapposizione di identit trasversali alle
identit di classe complica la formazione di una coscienza di classe condivisa da parte delle
masse subalterne (divide et impera). Ad esempio, nel caso del Maranho, lidentit negra,
associata al Bumba-meu-boi di Zabumba o al tambor de mina e al tambor de crioula, divide
i membri delle classi subalterne di colore, che si riconoscono in questa identit, dai membri
delle medesime classi che non vi si riconoscono. Si tratta di una strategia antica, messa in
atto inizialmente in Brasile per controllare e dividere al loro interno le masse degli schiavi
importati dallAfrica. Allepoca dello schiavismo europeo nelle Americhe, come osserva
Roger Bastide,

il Bianco, rendendosi conto specie nelle regioni in cui si trovava in minoranza e in certo
modo quasi annegato nella neve nera degli schiavi di quanto sarebbe stato pericoloso
per lui consentire che si formasse una coscienza di classe fra tutti i neri dominanti e
sfruttati, e in certo modo resi omogenei dalla miseria [] si dato da fare per alimentare,
in America, le differenze etniche e i conflitti interrazziali, spingendo gli uni contro gli
altri. (Bastide 1970b)

Listituzione in Brasile, tramite il Decreto n. 3.551 del 2000, del Registro de Bens
Culturais de Natureza Imaterial, e la successiva proliferazione delle forme di
patrimonializzazione547, incentivando la competizione tra i sostenitori del registro di
differenti forme culturali, ha disseminato di microconflittualit le comunit locali portando
le logiche di divide et impera ad un livello ulteriore di sofisticazione. Tale sofisticazione
trova il suo limite, ma anche il suo fine ultimo, nel fenomeno inflazionistico che questa
stessa proliferazione di patrimoni e di conflitti produce, in una sorta di neutralizzazione
generale della cultura: tutto patrimonializzabile e quindi nulla pu pi essere distaccato e
valorizzato come patrimonio culturale (cfr. Poulot 2006: 141).
Dallaltro, la valorizzazione delle identit o delle culture subalterne, riconosciute come
parte integrante della cultura nazionale o regionale (della brasilianidade o della
maranhensidade), quando unisce retoricamente ad un medesimo campo di interessi (ad
esempio il campo della cultura) attori dotati di capitali (economici, sociali, professionali) di
entit molto diverse, senza preoccuparsi di ridurre tale asimmetria, funziona allora come un
meccanismo ideologico del tipo di unifica et impera: coloro che sono dotati delle
competenze e dei capitali che operano oggettivamente in un dato campo dominano coloro
che sono ad essi equiparati solo retoricamente o simbolicamente. Un meccanismo simile ha
operato, nella storia del Brasile, dopo labolizione della schiavit (1888), quando lo schiavo

547
Vedi alcuni cenni su questo fenomeno nel paragrafo sullinventario e il registro dei patrimoni
immateriali a p. 313 e seguenti.
323
liberato, giuridicamente parificato agli altri cittadini, come osserva la storica Costa Emlia
Viotti, fu abbandonato alla sua propria sorte e si vide obbligato a conquistare con i suoi
propri mezzi la sua emancipazione reale (Costa 1966: 118). Bourdieu, in relazione al
campo economico, con riflessioni che riteniamo trasferibili al campo culturale548, ha
osservato che

lunificazione e lintegrazione, lungi dal provocare, come si potrebbe credere, un processo


di omogeneizzazione, si accompagnano a una concentrazione del potere, che pu spingersi
fino alla monopolizzazione, e alla spoliazione di una parte della popolazione cos
integrata. Ci vuol dire che lintegrazione nello Stato e nel territorio che esso controlla
di fatto la condizione del dominio (come si vede bene in tutte le situazioni di
colonizzazione). [] Lunificazione del campo economico tende, soprattutto mediante
lunificazione monetaria e la generalizzazione degli scambi monetari che ne deriva, a
proiettare tutti gli attori sociali in un gioco economico per il quale essi non sono
egualmente preparati ed equipaggiati, culturalmente ed economicamente. (Bourdieu,
2000: 105-106)

Ecco dunque che nel contesto brasiliano, un contesto a lungo dominato da profonde
differenze economiche e sociali, da un elevato tasso di povert (v. le Tabella 2 e Tabella 3 a
p. 37) e da forme di super-sfruttamento del lavoro (Marini 1974: 140-145), la
valorizzazione del folclore e la stessa autonomizzazione di uno specifico campo del folclore
si inscrive in un campo fortemente connotato da esigenze di controllo ideologico,
espressione degli interessi delle classi dominanti. La valorizzazione delle forme del folclore
in quanto emblemi nazionali, o in quanto emblemi di identit particolari, quando operata
con obiettivi strumentali/ideologici pu fare a meno dei contenuti pi complessi ed elaborati
di queste forme, contenuti che possono risultare non rilevanti, inefficaci o controproducenti
rispetto a tali fini. La messa in atto di dispositivi di valorizzazione di tipo patrimoniale
(oggettivante) delle forme del folclore risulta allora colludere con queste esigenze
ideologiche. Da qui secondo la mia analisi una delle ragioni dellimportanza e della
estensione in Brasile della valorizzazione patrimoniale delle forme folcloriche.

Patrimonializzazione del folclore e folclorizzazione dellantropologia


La valorizzazione patrimoniale delle forme folcloriche ha goduto a partire dagli anni 80
anche di una rinnovata attenzione da parte dellaccademia e delle discipline antropologiche.
Abbiamo visto nel paragrafo dedicato ai rapporti tra folclore e scienze sociali in Brasile (p.
278 e segg.) come anche in questo paese gli studi del folclore, soprattutto durante la fase di
massimo sviluppo del movimento folclorico brasiliano, tra la fine degli anni 40 e i primi

548
Sulla valorizzazione della cultura popolare vedi anche le osservazione di Bourdieu che abbiamo riportato
nel 1.5.2.
324
anni 60, siano stati emarginati dal campo accademico delle scienze sociali. Florestan
Fernandes in quegli anni sottolineava la confusione problematica a cui poteva condurre la
mescolanza di criteri scientifici ed estetici nellinterpretazione dei fatti folclorici,
mescolanza a suo avviso tipica del metodo di lavoro degli studiosi del folclore privi di
unadeguata formazione accademica nelle scienze sociali. Il recente processo di
patrimonializzazione del folclore e di antropologizzazione dei patrimoni che abbiamo
descritto nelle sue linee essenziali, nel 4.2.7, ha rotto in Brasile linterdetto a cui
lapproccio pi descrittivo ed estetizzante degli studi folclorici era stato sottoposto in ambito
accademico dalle scienze sociali.
Si verificata inizialmente una convergenza tra gli interessi di certi settori accademici,
come il design, la comunicazione, le belle arti e il restauro, e le istanze di valorizzazione
identitaria organizzate e promosse da istituzioni federali come lIPHAN e il CNFCP, dalle
istituzioni della cultura periferiche e da un numero crescente di associazioni ed istituzioni
museali. Non un caso che la formazione di Alosio Magalhes, in Brasile uno dei fautori
di questa svolta, sia avvenuta nellarea della museologia (a Parigi), del disegno industriale,
della comunicazione visuale e delle tecniche di propaganda pubblicitaria (negli Stati Uniti)
(v. p. 297). Questa svolta ha creato nuove opportunit di lavoro per studiosi con formazione
antropologica che gradualmente hanno iniziato ad occupare incarichi significativi nelle
istituzioni dedicate al patrimonio. Questa ascesa degli antropologi nel campo patrimoniale
stata coronata, allinizio del nuovo millennio, dallelezione alla presidenza dellIPHAN
dellantropologo Antnio Augusto Arantes. Attraverso questa via, il folclore, concepito
come uno specifico insieme di risorse identitarie e di marketing culturale, cos rientrato
nellambito degli interessi delle scienze sociali e in particolare dellantropologia.
Linclusione delle forme del folclore o della cultura popular nella nuova categoria del
patrimonio immateriale o intangibile, adottata e promossa sia dal governo brasiliano che
dallUNESCO, ha permesso, da un lato, di superare le connotazioni negative che il termine
folclore aveva ereditato dalle discriminazioni degli scienziati sociali e dalle valutazioni
critiche dei movimenti politici progressisti pi radicali attorno alla fine degli anni 50.
Dallaltro ha consentito di neutralizzare anche le connotazioni pi rivoluzionarie e
contestatarie che ha mantenuto in Brasile il termine cultura popular, connotazioni associate
a questa espressione a partire dalle esperienze militanti dei primi anni 60 del Centro
Popular de Cultura (CPC) di Rio de Janeiro e del Movimento de Cultura Popular (MCP) di
Recife (v. al 3.6.3 p. 165 e segg.). A partire dai primi anni 90 il tema del patrimonio
culturale diventato oggetto sistematico della riflessione degli antropologi brasiliani (v.

325
anche la nota 540). Con listituzione in Brasile del Registro de Bens Culturais de Natureza
Imaterial e del Programa Nacional do Patrimnio Imaterial (tramite il Decreto 3.551 del
2000), gli antropologi in modo analogo al caso dei lodo antropologici dove loro
richiesto di certificare lappartenenza storica di una comunit ad uno specifico territorio549
sono stati chiamati a compilare dossier su determinati patrimoni immateriali, ad emettere
pareri nei processi del loro registro e della loro proclamazione a patrimoni nazionali, al fine
di certificarne il radicamento in determinate collettivit, e a formulare proposte riguardo alla
loro salvaguardia. Da un lato, a partire da questa situazione, si sviluppato tra gli
antropologi brasiliani un dibattito approfondito dove i patrimoni e le politiche di
patrimonializzazione sono divenuti oggetto di studio e riflessione. Nel 2002 stato fondato
dalla presidenza della Associao Brasileira de Antropologia (ABA) il Grupo de Trabalho
Permanente do Patrimnio Cultural (Abreu 2007: 21). Nella Universit Federale del
Maranho il prof. Alexandre Fernandes Corra, leader del Grupo de Estudos Culturais al
quale ho partecipato durante la mia permanenza in Brasile, ha svolto dal 2002 una critica
puntuale delle pratiche di patrimonializzazione (v. ad es. Corra 2003, 2008). Dallaltro si
assistito, potremmo dire, ad una folclorizzazione degli antropologi e pi in generale dei
ricercatori sociali impegnati nelle pratiche di patrimonializzazione, i quali hanno iniziato a
svolgere le attivit tipiche dei folcloristi: descrivere oggetti e manifestazioni, classificarne le
forme secondo tipizzazioni essenzializzanti, valutarne limportanza in termini di
valorizzazione o di rappresentativit identitaria, salvaguardarne lesistenza e incentivarne la
diffusione. In una sorta di ritorno del rimosso, sono riemersi nelle pratiche etnografiche
coinvolte nelle operazioni di registro paradigmi di analisi etnografica risalenti addirittura al
periodo precedente la rivoluzione inaugurata dal metodo dellosservazione partecipante di
Malinowski: lelaborazione di questionari e la raccolta di dati e osservazioni oggettive
per tramite di informatori opportunamente addestrati550. Su questo fenomeno, possiamo qui
solo abbozzare alcune osservazioni che segnalano la direzione di un possibile ampliamento
di questa tesi.
Accompagnando tra il giugno 2007 e linizio del 2008 il processo di inventario del
complesso del Bumba-meu-boi del Maranho abbiamo potuto assistere alla messa in opera
della metodologia per il registro dei beni di natura immateriale elaborata alla fine degli anni

549
In Brasile i laudos antropolgicos sono giuridicamente sostenuti dai principi costituzionali brasiliani che
hanno istituito le nozioni di terra indigena e di comunit quilombola (Art. 67 e 68 del Titolo X della
Costituzione brasiliana del 1988: Ato das disposies constitucionais transitrias); Su questo argomento v.
Malighetti 2004; v. anche Clifford 1988 (cap. 12).
550
Sulluso di informatori e corrispondenti di campo nellantropologia di fine 800, v. Fabietti 1991, pp. 87-
88; Fabietti 1998; Malighetti 2000, par. 1.
326
90 dalla Andrade e Arantes Consultoria e Projetos Culturais, con il coordinamento
dellantropologo Antnio Augusto Arantes e la supervisione dei tecnici dellIPHAN (
4.2.7, p. 303), metodologia sistematizzata nel Manual de Aplicao dellInventrio
Nacional de Referncias Culturais INRC (IPHAN 2000a, 2000b).
Intervistando i ricercatori impegnati nel processo di inventario del complesso culturale del
Bumba-meu-boi del Maranho, per lo pi giovani laureati o laureandi in scienze sociali, e
accompagnando uno di essi, Clicia Abreu Gomes, nella missione di investigazione
etnografica a lei assegnata, abbiamo potuto osservare le pratiche di ricerca di campo e di
scrittura etnografica disciplinate dalla metodologia dellINRC. Tale metodologia consiste
nella realizzazione di interviste strutturate ai produttori delle forme culturali inerenti
allinventario. Le interviste sono organizzate sulla base di questionari precostituiti.
Successivamente vengono compilate delle schede preformattate di identificazione (fichas de
identificao), dove i dati raccolti sono inseriti negli appositi spazi (v. Appendice B). La
libera iniziativa dei singoli ricercatori vincolata a questa procedura e il loro lavoro si
riduce ad unattivit di tipo compilativo. Si assiste cos alla messa in opera di una pedagogia
della ricerca etnografica paternalista ed autoritaria chiusa agli stimoli imprevedibili
provenienti dal campo. Questo tipo di paradigma programmaticamente illustrato da
Arantes nel medesimo Manual de Aplicao:

Nonostante la complessit della ricerca etnografica, possibile delimitare tappe


preliminari di investigazione che, prendendo certe precauzioni, possono essere condivise
da una gamma di collaboratori. I procedimenti devono essere uniformi, gli strumenti
devono essere di ampia applicazione, ed necessario, soprattutto, che le interviste per
superficiali che siano generino informazioni valide e fededegne. Per affrontare
adeguatamente questi problemi e senza pretendere di trasformare questo inventario in un
succedaneo semplificato di ricerca etnografica propongo che linvestigazione si limiti
agli aspetti della vita sociale che siano immediatamente riconoscibili dagli attori e che ci si
proponga di registrare i dati che siano pi immediatamente apprensibili per mezzo di
istruzioni [roteiros] e formulari normalizzati. (IPHAN 200b: 9)

La metodologia proposta da Arantes consiste dunque in una riedizione delle pratiche


ottocentesche di divisione del lavoro antropologico: la raccolta dei dati assegnata a
collaboratori addestrati ad operare in modo il pi possibile passivo e automatico, al fine di
impedire che i loro pregiudizi possano inquinare le informazioni raccolte. Vediamo qui nel
modo pi esplicito come la complessit e la ricchezza del lavoro antropologico possa essere
ridotta dalle pratiche di registro di tipo patrimoniale. Pratiche a cui vengono addestrati
giovani ricercatori spesso impegnati nelle loro prime esperienze etnografiche.
Abbiamo in conclusione voluto accennare a queste problematiche, potremmo dire meta-
antropologiche, emerse nel corso della nostra ricerca, per segnalare da un lato come le

327
disposizioni oggettivanti dei dispositivi patrimoniali possano infiltrarsi nelle discipline
antropologiche, nonostante tutte le forme di autocritica riflessiva sviluppate dalla disciplina
a partire dalla fine degli anni 60. Dallaltro per segnalare i possibili sviluppi della nostra
ricerca in una direzione che incontra lattuale dibattito antropologico sui patrimoni culturali.
Dibattito particolarmente vivo ed articolato anche in Italia, come testimonia la ricchezza di
analisi delle recenti pubblicazioni di antropologi italiani sui temi del patrimonio (v. ad
esempio Palumbo 2003; Pizza 2004; Bravo, Tucci 2006; vedi anche lAnnuario di
Antropologia dedicato al patrimonio culturale curato da Irene Maffi nel 2006).551
In attesa che altre congiunture riportino la questione della cultura al centro dellattenzione
dei governi del nostro paese, vale la pena approntare gli strumenti critici e metodologici con
cui affrontare la questione della valorizzazione e salvaguardia del patrimonio culturale
italiano, anche attraverso lanalisi critica di esperienze pi avanzate in questo campo, come
il caso delle politiche patrimoniali brasiliane.

551
A partire anche da questi volumi, nel marzo-maggio 2007 stato organizzato dalla Fondazione Basso
e dalla Societ Italiana per la museografia e i beni Demo Etno Antropologici (SIMBDEA) il seminario La
costruzione del patrimonio culturale discussioni critiche tra antropologia e altri territori, coordinato dagli
antropologi Pietro Clemente, Sandro Simonicca e Federico Scarpelli, dove sono state affrontate e dibattute le
principali questioni inerenti alle politiche e poetiche del patrimonio (cfr. Fondazione Basso, La costruzione del
patrimonio culturale, sito internet).
328
Bibliografia552

Abreu R., 2005 (luglio/dic.), Quando o campo o patrimnio: notas sobre a participao
de antroplogos nas questes do patrimnio, Sociedade e Cultura, v. 8, n. 2, pp. 37-52.

Abruzzese A., Borrelli D., 2000, Lindustria culturale, Carocci editore, Roma.

Abbagnano N., Fornero G., 1993, Storia della filosofia. La filosofia contemporanea, vol. 4,
tomo I, Utet, Torino.

Agambem G., 2006, Che cos un dispositivo?, Roma, Ed. Nottetempo.

Albernaz L. S. F., 2004, O urrou do boi em Atenas: Instituies, experincias culturais e


identidade no Maranho. Tesi di dottorato. Dipartimento di Antropologia, Istituto di
filosofia e Scienze Umane, Universit Statale di Campinas (UNICAMP), tutor: prof.ssa.
Maria Suely Kofes, [s. n.], Campinas.

Albuquerque A. de, Holzbach A. D., 2007, Sob nova direo: democracia e Transmisso
do poder na posse de Lula, Logos, n. 27 (Mdia e democracia), Anno 14, 2 semestre
2007, pp. 63-75.

Albuquerque W. R. de, Fraga Filho W., 2006, Uma histria do negro no Brasil, Salvador:
Centro de Estudos Afro-Orientais; Braslia: Fundao Cultural Palmares. Disponibile in
internet al sito: <http://www.ceao.ufba.br/livrosevideos/pdf/ uma%20historia%20do%
20negro%20no%20brasil.pdf> (ultimo accesso 29 novembre 2010).

Alencar J. de, 1871, Elemento Servil, Discorso del 13 luglio 1871 alla Camera dei Deputati,
in id., 1977, Discursos Parlamentares de Jos Alencar deputado-geral pela provncia do
Cear (1861-1877), Camera dei Deputati, Brasilia.

Alfonso L. P., 2006, EMBRATUR: Formadora de imagens da nao brasileira, Dissertao


(mestrado), Universidade Estadual de Campinas (UNICAMP), Instituto de Filosofia e
Cincias Humanas, Campinas.

Althusser L., 1978, Marx nei suoi limiti, Mimesis, Milano, 2004.

Amaral Amadeu, 1948, Tradies Populares, So Paulo: Progresso.


1924, Os estudos folclricos no Brasil, in Amaral 1948.
1925a, Folclore e Dialectologia, in Amaral 1948 [prima edizione in O Estado de So
Paulo, 15/5/1925].
1925b, Uma tarefa a executar, in Amaral 1948 [prima edizione in O Estado de So
Paulo, 22-27/5/1925].
1925c, Por uma Sociedade Demolgica em So Paulo, in Amaral 1948 [prima edizione in
O Estado de So Paulo, 30/10-6/11/1925].

552
Alcuni dei testi menzionati nella bibliografia non sono citati esplicitamente nella tesi. Si tratta dei resti di
riferimenti contenuti in frammenti della tesi che sono stati infine eliminati. Oltre che per una questione di
praticit, abbiamo preferito mantenerli per segnalare le tracce dellintricato percorso di scrittura della tesi.
329
1925d, A poesia nativa do nosso povo, in Amaral 1948 [prima edizione in O Estado de
So Paulo, 9-16-23/10/1925].
1921, Poesia da Viola, in Amaral 1948 [prima edizione in O Estado de So Paulo,
21/11/1921].

Anastassakis Z., 2008, Um projeto de design nacional: Alosio Magalhes e o Centro


Nacional de Referncia Cultural, in Associao de Ensino e Pesquisa de Nvel Superior de
Design do Brasil (AEND), Anais do 8 Congresso de Pesquisa e Desenvolvimento em
Design (8-11 ottobre 2008, So Paulo), pp. 536-544.

Anderson B., 1983, Comunit immaginate: origine e fortuna dei nazionalismi [Imagined
Communities: Reflections on the Origin and Spread of Nationalism], Manifestolibri, Roma,
1996.

Andrade El-Jaick D., 2006, Os intelectuais como intrpretes da nao: a revista niteri e a
introduo do romantismo no brasil, Esboos, Rivista del Programma di dottorato in
storia dellUniversit Federale di Santa Caterina, vol. 13, n. 15.

Andrade M. de, 1991, Cartas de Mrio de Andrade a Lus da Cmara Cascudo, Villa Rica,
Belo Horizonte/Rio de Janeiro.
1936, Anteprojeto para a criao do Servio do Patrimnio Artstico Nacional, Revista
do Patrimnio Histrico e Artstico Nacional, n. 30, pp. 270-287.

Andrade Oswald de (1972), Do Pau-Brasil Antropofagia e s Utopias. Manifestos, teses


de concursos e ensaios, Vol. VI delle Obras Completas, Editora Civilizao Brasileira S.
A., Rio de Janeiro, 1978.

Antonil A. J., 1711, Cultura e opulncia do Brasil, So Paulo, Melhoramentos, 1976.

Appadurai A., 1996, Modernit in polvere [Modernity at Large: Cultural Dimensions of


Globalization], Meltemi, Roma, 2001.

Apolito P., 2002, Internet e la Madonna. Sul visionarismo religioso in rete, Feltrinelli,
Milano.

Arajo Maria do Socorro, 2006 (dic.), Promoo oficial: folclore, parafolclore e turismo,
Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n. 36, CMF, So Lus, p. 3-5.
1986, Tu contas! Eu conto!, So Lus: SIOGE.

Arajo Maria Raymunda, 2008, Em busca de Dom Cosme Bento das Chagas Negro
Cosme: Tutor e Imperador da Liberdade, Imperatriz: tica.
1994, Insurreio de Escravos em Viana - 1867, So Lus: Sioge.

Arajo Paulo Jferson P., Verbeselt Lisbet, 2005 (dic.), Respeito, mas no gosto: prestgio
ou preconceito para com os cultos afro-brasileiros?, Boletim da Comisso Maranhense de
Folclore, n. 33, CMF, So Lus, pp. 7-8.

Arajo T. C. N., 1987 (nov.), A classificao de cor nas pesquisas do IBGE: notas para
uma discusso, Cadernos de Pesquisa, n. 63, FCC, So Paulo, pp. 14-16.

330
Arelaro Lisete Regina Gomes, 2005 (ott.), O ensino fundamental no Brasil: avanos,
perplexidades e tendncias, Educao Social [online], vol. 26, n. 92, pp. 1039-1066.
Disponibile in internet: http://www.scielo.br/pdf/es/v26n92/v26n92a15.pdf (ultimo accesso
5 luglio 2010).

Aris Ph., 1975, Storia della morte in Occidente, Rizzoli, Milano, 2006.

Asselin V., 2010, Cidadania e Segurana, Jornal Pequeno, 10 agosto 2010.


1982, Grilagem. Corrupo e violncia em terras do Carajs, Editora Vozes, Petrpolis
(RJ).

Associao Brasileira de Antropologia (a cura di Lima M. F. Filho, Beltro J. F., Eckert C.),
Antropologia e Patrimnio Cultural. Dilogos e Desafios Contemporneos, Nova Letra,
Blumenau, 2007.

Azevedo N. A., 1983, Bumba-meu-boi no Maranho, Alumar, So Lus, 1997.

Azevedo T., 1953, Les lites de couleur dans une ville brsilienne, Unesco, Parigi.
Bachtin M., 1965, Lopera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella
tradizione medioevale e rinascimentale, Einaudi, Milano, 1979.

Baesse Debora, 2005, Cad o Boi de Orquestra?, Boletim da Comisso Maranhense de


Folclore, n. 32, ago. 2005, So Lus: CMF, p. 2.

Balandier G., 1974, Societ e dissenso [Anthropo-logiques], Ed. Dedalo, Bari, 1977.
1971, Le societ comunicanti: introduzione all'antropologia dinamista [Sens et puissance:
les dynamiques sociales] Laterza, Bari, 1973.
1951, La situation coloniale: approche thorique, Cahiers internationaux de
sociologie, v. 11, Les Presses universitaires de France PUF, Paris, pp. 44-79.

Baranger D., 2008, The Reception of Bourdieu in Latin America and Argentina,
Sociologica, n. 2, il Mulino, Bologna.

Barbosa F., Ellery H., Medley S., 2009, A constituio e a democracia cultural, in
Polticas Sociais: acompanhamento e anlise, n. 17 [Vinte Anos da Constituio Federal],
vol. 2, IPEA, pp. 227-281. Testo disponibile in internet al sito: <http:// www.ipea.gov.br/
sites/000/2/publicacoes/bpsociais/bps_17/volume02/bps_completo_2.pdf> (ultimo accesso
12/02/2011).

Barbosa J. Da Cunha, 1839, Discurso, Revista do Instituto Histrico e Geogrfico


Brasileiro RIHGB, Tomo 1, n.1.

Barilli R., 1984, Larte contemporanea. Da Czane alle ultime tendenze, Feltrinelli, Milano.

Barros Antonio Evaldo Almeida, 2007, O pantheon encantado: Culturas e Heranas


tnicas na Formao de Identidade Maranhense (1937-65), tesi Magistrale in Studi Etnici e
Africani, Universidade Federal da Bahia (UFBA), Tutor: Joclio Teles dos Santos; Co-
tutor: Srgio Ferretti.
2005, A terra dos grandes bumbas": a maranhensidade ressignificada na cultura
popular (1940-60), Caderno Ps Cincias Sociais (UFMA), So Lus, v. 2, n. 3, p. 94-
120, gennaio-giugno 2005.

331
Bastide R., 1971, Antropologia applicata, Bollati Boringhieri, Torino, 1975.
1970a, Mmoire collective et sociologie du bricolage, in Lanne sociologique, vol. 21,
pp. 65-108.
1970b, I culti Afro-Americani, in Puech H.-C. (a cura di), 1978, Storia delle religioni.
Colonialismo e neocolonialismo, vol. 1, Laterza, Bari.
1967, Le Americhe nere. Le culture africane nel nuovo mondo, Sansoni, Firenze , 1970.

Bastide R., Fernandes F., 1955, Relaes raciais entre negros e brancos em So Paulo,
Anhembi, So Paulo.
1953 (nov.), Carta Aberta a Guerreiro Ramos, Revista Anhembi, So Paulo, v. 12, n.
36, pp. 521-528.

Baudrillard J., 1976, Lo scambio simbolico e la morte, Feltrinelli, Milano, 2002.


1972, Per una critica della economia politica del segno, Mazzotta, Milano, 1974.
1968, Il sistema degli oggetti, Bompiani, 2003.

Bauman Z., 1987, La decadenza degli intellettuali. Da legislatori a interpreti, Bollati


Boringhieri, Torino, 1992.

Bateson G., 1972, Verso unecologia della mente, Adelphi, Milano, 1988.

Belmont N., 1986 (gen.-giu.), Le folklore refoul, ou les sductions de l'archaisme,


L'Homme, XXVI (1-2), pp. 259-268.

Benjamin W., 1962, Angelus Novus, saggi e frammenti, Einaudi, Torino, 1995.
1955, Lopera darte nellepoca della sua riproducibilit tecnica, Einaudi, Torino, 1991.
1936, Lopera darte nellepoca della sua riproducibilit tecnica, in id. 1955, pp. 17-56.

Bennett G., 1996, The Thomsian Heritage in the Folklore Society (London), Journal of
Folklore Research, v. 33, n. 3 (set. 1996), pp. 212-220.

Bilden R., 1929, Brazil, laboratory of civilization, The Nation, CXXVIII, 16 gennaio, pp.
71-74.

Boal A., 1979, Tcnicas Latino-Americanas de teatro Popular, Hucitec, So Paulo.


1974, Teatro do Oprimido e Outras Poticas Polticas, Civilizao Brasileira, Rio de
Janeiro, 1977.

Boas F., 1922, Report on an Anthropometric Investigation of the Population of the United
States, Journal of the American Statistical Association, v. 18, n. 138. (giu. 1922), pp. 181-
209.
1921, The Problem of the American Negro, The Yale Review, n. 10 (gen.), pp. 384-395.
1915, Race and nationality, American Association for International Conciliation, Special
Bulletin (gen.), New York.
1911, Changes in Bodily Forms of Descendants of Immigrants, 61-esimo Cong., 2a sess.,
Senate Doc. 208, Reports of the U.S. Immigration Commission, v. 64, Government Printing
Office, Washington, D.C.

Boas F., Boas H. M., 1913, The Head. Forms of the Italians as Influenced by Heredity and

332
Environment, American Anthropologist, Nuova Serie, v. 15, n. 2. (Apr. - giu. 1913), pp.
163-188.

Bogatirev P., Jakobson R., 1929, Il folclore come forma di creazione autonoma, in
Strumenti critici, n. I, 1967, pp. 223-40 [ripubblicato in del Ninno 2007].

Bomeny H. M. Bousquet, 1981, Paraso tropical: a ideologia do civismo na TVE do


Maranho, Achiam, Rio de Janeiro.

Bonnell, V. E. and L. Hunt (a cura di), 1999, Beyond the Cultural Turn: New Directions in
the Study of Society and Culture, University of California Press, Berkeley.

Borelli Silvia Helena Simes, 2001, Telenovelas brasileiras: balanos e perspectivas, So


Paulo em Perspectiva, vol. 15, n.3, pp. 29-36.

Borges J. L., 1952, Otras Inquisiciones, Buenos Aires.

Borofsky R., 1994, Lantropologia culturale oggi, Meltemi, Roma, 2000.

Borralho Tcito, 2007, O teatro no Maranho nos anos 70, in Leite 2007, pp. 69-97.
2005, O Boneco - Do imaginrio popular maranhense ao teatro - uma anlise de O
Cavaleiro do Destino, So Lus: SECMA SESC Lithograf.

Bourdieu P., 2002, Campo del potere e campo intellettuale [a cura di Marco dEramo],
Manifestolibri, Roma.
2001a, Controfuochi 2: per un nuovo movimento europeo, Manifestolibri, Roma.
2001b, Langage et pouvoir symbolique, Seuil, Parigi [versione rivista e aumentata di Ce
que parler veut dire, 1982].
2000, Unifica et impera, in id. 2001a, pp. 105-124.
1997, Meditazioni Pascaliane, Feltrinelli, Milano, 1998.
1994, Ragioni pratiche [Raisons pratiques. Sur la thorie de laction], il Mulino, Bologna,
1995.
1993, The Field of Cultural Production: Essays on Art and Literature, Columbia
University Press.
1992a, Le regole dellarte. Genesi e struttura del campo letterario, il Saggiatore, Milano,
2005.
1992b, Risposte. Per unantropologia riflessiva, Bollati Boringhieri, Torino, 1992.
1989a, La noblesse d'Etat: grandes coles et esprit de corps, Ed. de Minuit, Paris.
1989b, O poder simblico, Rio de Janeiro, Bertand Brasil, 2005.
1988, Vive la Crise!: For Heterodoxy in Social Science, Theory and Society , v. 17, n.
5, set. 1988, pp. 773-787.
1987, Cosas dichas, Gedisa, Barcellona, 2000.
1986a, Social Space and Symbolic Power, Sociological Theory, v. 7, n. 1, pp. 14-25,
primavera 1987.
1986b, The Forms of Capital, in J. Richardson (a cura di), Handbook of Theory and
Research for the Sociology of Education, New York: Greenwood, pp. 241-258.
1984, Homo academicus, Ed. de Minuit, Paris.
1983a, Vous avez dit populaire ?, Actes de la recherche en sciences sociales, 46, pp.
98-105.
1983b, Pierre Bourdieu: Sociologia, a cura di R. Ortiz, tica, So Paulo.

333
1982, A economia das trocas lingsticas: o que falar quer dizer [Ce que parler veut dire.
L'conomie des changes linguistiques], EDUSP, So Paulo, 1996.
1980, Questes de Sociologia, Editora Marco Zero, Rio de Janeiro, 1983.
1979a, La distinzione. Critica sociale del gusto, Il Mulino, Bologna, 1983.
1979b, Les trois tats du capital culturel, Actes de la Recherche en Sciences
Sociales, vol. 30, n. 1, pp. 3-6.
1974, A economia das trocas simblicas [selezione e introduzione di Sergio Miceli],
Perspectiva, So Paulo, 2005.
1972a, Per una teoria della pratica, Cortina, Milano, 2003.
1972a, Outline of a theory of practice, Cambridge University Press, Cambridge, 1977.
1971, Campo intellettuale, campo del potere e habitus di classe, in Bourdieu 2002, pp. 51-
82.
1970, O Mercado dos Bens Simblicos, in Bourdieu 1974, pp. 99-181.
1966, Condition de classe et position de classe, Archives Europennes de Sociologie,
VII, pp. 201-223 [trad. portoghese in Bourdieu 1974, pp. 3-25].

Bourdieu P. e Wacquant L., 2000, La nouvelle vulgate plantaire, Le Monde


Dipomatique, 5/2000.
1998, Sur le ruses de la raison imprialiste, in "Actes de la recherche en sciences
sociales", 121-122, pp. 109-125.

Bourdieu P. (et al.), 1965, Un art moyen: essai sur les usages sociaux de la photographie,
Ed. de minuit, Paris.

Braga Ana Socorro, 2000, Folclore e poltica cultural. A trajetria de Domingos Vieira
Filho e a institucionalizao da Cultura, Tesi Magistrale in Polticas Pblicas, UFMA, So
Lus.

Brand J., 1777, Observations on Popular Antiquities: Including the Whole of Mr. Bourne's
Antiquitates Vulgares, J. Johnson, Londra [testo disponibile su googlebook].

Brando C. R., 1986, Identidade e Etnia: construo da pessoa e resistncia cultural,


Brasiliense, So Paulo.

Bravo G. L., Tucci R., 2006, I beni culturali demoetnoantropologici, Carocci, Roma.

Buarque A. de H. F., 2004, Novo Dicionrio Aurlio (versione elettronica 5.0), Regis Ltda.

Burke P., 1978, Cultura popolare nellEuropa moderna, Mondadori, Milano, 1980.

Burne S., 1914, Handbook of folklore, Sidgwick & Jackson LTD, London.

Caldas Ana Carolina, 2003, Centro Popular de Cultura no Paran (1959-1964):


encontros e desencontros entre arte, educao e poltica. Dissertao (Mestrado),
Universidade Federal do Paran (UFPR), Tutor: Carlos Eduardo Vieira, Programa de Ps-
Graduao em Educao, Linha de Histria e Historiografia da Educao, Curitiba.

Caldeira T. P. R., 2000, City of Walls: Crime, Segregation, and Citizenship in Sao Paulo,
University of California Press, Berkeley.

334
Caldeira T. P. R., Holston J., 1999 (ott.), Democracy and Violence in Brazil, Comparative
Studies in Society and History, v. 41, n. 4, p. 691-729.

Canclini N. G., 1989, Culture ibride, Edizioni Angelo Guerini e Associati, Milano, 1998.

Candido A., 1984 (apr.), A revoluo de 1930 e a cultura, Novos Estudos, n. 4, Cebrap,
So Paulo, pp. 27-36.

Cardin M., (a cura di), 2003, Le rle des mdias dans la construction du patrimoine. Atti del
colloquio internazionale Mdias et patrimoine, Universit di Laval, 9-11 ottobre 2002,
Institut du patrimoine culturel, Qubec. http://www.ipac.ulaval.ca/fileadmin/
ipac/documents/pdf/Actesmedia2004.pdf (ultimo accesso 01/05/2009).

Cardoso L. C. M., 2008, O Teatro do Poder: Cultura e Poltica no Maranho, Tesi di


Laurea Magistrale in Scienze Sociali, tutor: E. M. B. Coelho, Universidade Federal do
Maranho (UFMA), So Lus.

Carneiro E., 1965, Prefazione, in Efeg J., Ameno Resed, o rancho que foi escola, Letras e
Artes, Rio de Janeiro.
1962, A evoluo dos estudos de folclore no Brasil, Revista Brasileira de Folclore, vol.
2, n. 3, pp. 47-62 (maggio-agosto), Rio de Janeiro: CDFB/MEC.

Carvalho L. G. de, 2005, A graa de contar: narrativas de um Pai Francisco no bumba-


meu-boi do Maranho, Tesi di dottorato, Doutorado em Cincias Humanas, Programa de
Ps-Graduao em Sociologia e Antropologia, UFRJ/IFCS, Rio de Janeiro.

Carvalho M. Alice Rezende de, 2007, Temas sobre a organizao dos intelectuais no
Brasil, Revista Brasileira de Cincias Sociais, vol. 22, n. 65, pp. 17-31.

Carvalho M. Michol Pinho de, 2006, Divino Maranho 2006, Boletim da Comisso
Maranhense de Folclore, n. 34, So Lus, giugno 2006, p. 3.
2005, Semana da cultura popular comemora dia internacional do folclore, Boletim da
Comisso Maranhense de Folclore, n. 32, So Lus, ago. 2005, p. 3.
2000a (ago.), Descobrindo e/ou Redescobrindo o Bumba-meu-boi, Boletim da Comisso
Maranhense de Folclore, n. 17, So Lus.
2000b (ago.), O Bumba-meu-boi articulando passado e presente, Boletim da Comisso
Maranhense de Folclore, n. 17, So Lus.
1997 (a cura di), Memria de Velhos. Depoimentos, v. 1, So Lus: SECMA/CCPDVF,
Lithograf.
1995, Matracas que desafiam o tempo: o Bumba-boi do Maranho, So Lus: [s.n.].

Carvalho M. Michol Pinho de, Montenegro Antonio Torres (a cura di), 2006, Memria de
Velhos. Depoimentos, v. 6, So Lus: SECMA; CMF.
1999, Memria de Velhos. Depoimentos, v. 5, Lithograf, So Lus.

Carvalho Vinicius M. de, Brasil, um pas do futuro: projees religiosas e leituras sobre um
mote de Stefan Zweig, Horizonte , v. 5, n. 9, Belo Horizonte, p. 30-42. Testo disponibile al
sito: <http://www.pucminas.br/imagedb/documento/DOC_DSC_NOME_ ARQUI20070515
105625.pdf> (ultimo accesso 31/01/2011).

335
Cascudo Lus da Cmara, 1999, Dicionrio do folclore brasileiro, Global, So Paulo,
200211.

Castro J. de, 1965, Una zona esplosiva: il Nordest del Brasile [Sete palmos de terra e um
caixo. Ensaio sobre o Nordeste, zona explosiva], Einaudi, Torino, 1966.

Catucci S., 2000, Introduzione a Foucault, Gius. Laterza & Figli, Roma - Bari, 2008.

Cavalcanti L., 1995, As preocupaes do belo: arquitetura moderna brasileira dos anos
30/40, Taurus, Rio de Janeiro.
1990, Preocupaes do Belo, sobre a implantao do modernismo no Brasil, EHESS [tesi
di dottorato], Parigi.

Cavalcanti M. L. V. de Castro, 2008, Patrimnio Cultural Imaterial no Brasil: estado da


arte, in Cavalcanti e Fonseca 2008, pp. 11-32.
2000 (set.), O Boi-Bumb de Parintins, Amazonas: breve histria e etnografia da festa,
Histria, Cincias, Sade-Manguinhos, v.6 suplemento, pp. 1019-1046.

Cavalcanti M. L. V. de Castro, Fonseca M. C. Londres, 2008, Patrimnio imaterial no


Brasil, Braslia: UNESCO, Educarte.

Cavalcanti M. L. V. de Castro, Vilhena L. R. da Paixo, 1990, Traando Fronteiras:


Florestan Fernandes e a Marginalizao do Folclore, Estudos Histricos, vol. 3, n. 5,
Rio de Janeiro, pp. 75-92.

Cavalcanti M. L. V. de Castro, Barros M. Moraes Lins de, Vilhena L. R. da Paixo, Mello e


Souza M. de, Araujo S. Micelli de, 1992, Os estudos de folclore no Brasil, Srie Encontros
e Estudos n. 1., Funarte, CNFCP, Rio de Janeiro, 20002, pp. 101-112.

CCPDVF, 2006, Festa do Divino Esprito Santo. Testo pubblicato in internet dalla SCP il
15 aprile 2006 sul sito: <http://www.culturapopular.ma.gov.br/artigos2.php?id=42> (ultimo
accesso 1 aprile 2010).

CEPAL, PNUD, OIT, 2008, Emprego, desenvolvimento humano e trabalho decente: a


experincia brasileira recente, CEPAL/ PNUD/OIT, Braslia.

Cipriani R. (a cura di), 1979a, Sociologia della cultura popolare in Italia, Liguori, Napoli.
1979b, Cultura popolare e orientamenti ideologici, in id. (a cura di) 1979, pp. 13-57.

Cirese A. M., 1977, Oggetti, segni, musei. Sulle tradizioni contadine, Einaudi, Torino.
19732 [1971 prima ed.], Cultura egemonica e culture subalterne, Palumbo, Palermo.
1972a (a cura di), Folklore e antropologia tra storicismo e marxismo, Palumbo, Palermo.
1972b, Alterit e dislivelli interni di cultura nelle societ superiori, in Cirese (a cura di),
1972a, pp. 9-42.

Clifford J., 1988, I frutti impuri impazziscono. Etnografia, letteratura e arte nel secolo XX
[The Predicament of culture. Twentieth-century ethnography, literature, and art],
Boringhieri, Torino, 1999.

CMF, 2009, Levantamento de boletins da CMF, 1 pag., CMF. Testo disponibile su internet:
<http://www.cmfolclore.ufma.br/x/Indice%20Boletins.pdf>. Ultimo accesso: 11/3/2010.

336
2008a, Todo ano tem: Semana de Cultura Popular, Boletim da Comisso Maranhense de
Folclore, n. 41, So Lus, ago. 2008, p. 2.
2008b, Grupos de Bumba-Meu-Boi do Maranho, Boletim da Comisso Maranhense de
Folclore, n. 40, So Lus, giu. 2008, pp. 9-12.
2008c, Plano de Salvaguarda do Tambor de Crioula, Boletim da Comisso Maranhense
de Folclore, n. 40, So Lus, giu. 2008, p. 19.
2008d, Aberto processo de Registro do Bumba-Meu-Boi no Iphan, Boletim da Comisso
Maranhense de Folclore, n. 40, So Lus, giu. 2008, p. 19.
2006a (dic.), Editorial, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n. 35, So Lus,
p. 2.
2006b (ago.), Semana da Cultura Popular 2006. Patrimnio popular: uma questo de
identidade, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n. 35, So Lus, p. 2.
2005, Comisso maranhense de folclore tem nova diretoria, Boletim da Comisso
Maranhense de Folclore, n. 32, ago. 2005, rubrica Notcias, So Lus, p. 18-19. <http://
www.cmfolclore.ufma.br/x/boletim.htm> (ultimo accesso 22/11/2009).
2004, Cultura Popular em Festa, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n. 29,
ago. 2004, rubrica Notcias, So Lus, p. 15.
2003, Semana da Cultura Popular, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n.
26, ago. 2003, rubrica Notcias, So Lus, p. 15.
2002, Semana da Cultura Popular 2002, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore,
n. 23, ago. 2002, rubrica Notcias, So Lus.
2001a, Rodas de Conversas sobre bumba-meu-boi. CMF-CCPDVF (Testo non
pubblicato). Trascrizione parziale dellincontro organizzato dalla CMF in collaborazione
con il CCPDVF dal 14 al 18 maggio 2001.
2001b (gen.), Participao em Congresso, Boletim da Comisso Maranhense de
Folclore, n. 18, rubrica Notcias, So Lus.
2000a (ago.), Seminrio: O Bumba-meu-boi do Maranho Hoje: mudanas e
perspectivas, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n. 17, rubrica Notcias, So
Lus.
2000b, II Trduo Juanesco, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n. 16, giu.
2000, rubrica Notcias, So Lus.
1996 (feb.), VIII CONGRESSO BRASILEIRO DE FOLCLORE, Boletim da Comisso
Maranhense de Folclore, n. 4, rubrica Notcias, So Lus.
1994, Relao atualizada de Grupos Folclricos do Interior do Maranho, Boletim da
Comisso Maranhense de Folclore, n. 2 (ago. 1994), So Lus. Versione elettronica
disponibile sul sito della CMF: < http://www.cmfolclore.ufma.br/x/boletim2.pdf> (ultimo
accesso 8/08/2010).
1993b, Grupos Folclricos em So Lus, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore,
n. 1 (ago. 1993), So Lus, pp. 4-9.
1993a, Reorganizao da Comisso Maranhense de Folclore, Boletim da Comisso
Maranhense de Folclore, n. 1 (ago. 1993), So Lus, p. 2.

CMF-CNF, 2004, Anais do 10 Congresso Brasileiro de Folclore, So Lus 18-22 luglio


2002, So Lus: CMF, Recife: CNF.

CNFCP, 2008, Em Busca da Tradio Nacional [1947-1964], Caminhos da cultura popular


no Brasil, v. 1. Testo accessibile su internet: <http://www.cnfcp.gov.br/
pdf/50anosCNFCP.pdf > (ultimo accesso 30/01/2011).

337
Codato A. N., Guandalini Jr. W., 2003, Os autores e suas idias: um estudo sobre a elite
intelectual e o discurso poltico do Estado Novo, Estudos Histricos, n. 32 CPDOC/FGV,
Rio de Janeiro.

Comte A., 1851-1854, Systme de politique positive: ou, Trait de sociologie, instituant la
religion de l'humanit, 4 Vol., L. Mathias, Paris.

Cordeiro Joo Mendona, 2003, Domingos Vieira Filho: um amante da cultura popular
maranhense, in Boletim da CMF, n. 25, 2003 (giugno), pp. 16-17.

Corra A. F., 2008, Patrimnios Bioculturais: ensaios de antropologia do patrimnio


cultural e das memrias sociais, Edufma, So Lus.
2003, Vilas, Parques, Bairros e Terreiros: novos patrimnios na cena das polticas
culturais de So Paulo e So Lus, EDUFMA, So Lus [pubblicazione della tesi di
dottorato dellautore sostenuta nel 2001 alla PUCSP, programma di Scienze Sociali].

Corra Rossini, 1993, Formao Social do Maranho: o presente de uma arqueologia,


So Lus: SIOGE.

Crtes Norma, 2003, Esperana e democracia: as idias de lvaro Vieira Pinto, Belo
Horizonte: Editora UFMG; Rio de Janeiro: IUPERJ.

Costa E. Viotti da, 1966, Da senzala colnia, Difel, So Paulo.

Costa Pinto J. A. da, 2009 (giu.), Gilberto Freyre e o lusotropicalismo como ideologia do
colonialismo portugus (19511974), Revista UFG, anno XI, n. 6, Universit Federale di
Gois (UFG), pp. 145-160.

Costa Pinto L. A., 1953, O negro no Rio de Janeiro: relaes de raa numa sociedade em
mudana, Ed. UFRJ, Rio de Janeiro, 1998.

Coutinho C. N., Nogueira M. A. (a cura di), 1985, Gramsci e a Amrica Latina, Paz e Terra,
So Paulo, 19932.

Cruz Magno Jos, 1998, A Guerra da Balaiada a epopia dos guerreiros balaios na
verso dos oprimidos, Centro de Cultura Negra do Maranho (CCN-MA). 10 p. Libro
elettronico disponibile sul sito: < www.ccnma.org.br>.

Cury Carlos Roberto Jamil, 2005, Quadragsimo ano do parecer CFE n 977/65, Revista
Brasileira de Educao. [online], n.30, pp. 07-20. Disponibile in internet sul sito:
<http://www.scielo.br/pdf/rbedu/n30/a02n30.pdf> (ultimo accesso 14/08/2010).

dAdesky J., 2005 (ott.), A Ideologia da Democracia Racial no Limiar do Anti-Racismo


Universalista, Semiosfera, anno 5, N. 8. Disponibile in internet sul sito:
<http://www.semiosfera.eco.ufrj.br/conteudo_nt_06Dadesky.htm>, (ultimo accesso 22
gennaio 2010).
2001, Pluralismo tnico e multiculturalismo. Racismos e anti-racismos no Brasil, Pallas,
Rio de Janeiro, 2005.

DAgostini F., 1997, Analitici e continentali, Cortina, Milano.

338
DaMatta R., 2004, O que o Brasil?, Rio de Janeiro: Rocco.
1981, Relativizando: Uma Introduo Antropologia Social, Editora Vozes, Rio de
janeiro.
1979, Carnavais. Malandros e Herois: Para uma Sociologia do dilema Brasilero,
Guanabara, Rio de Janeiro, 19905.

Davis F. J., 1991, Who Is Black? One Nation's Definition, Pennsylvania State University
Press, University Park.

Debord G., 1967, La societ dello spettacolo, Baldini&Castoldi, Milano, 1997.

de Certeau M., 1990, Linvenzione del quotidiano, Edizioni Lavoro, Roma, 2001.

Degler C. N., 1971, Nem preto nem branco: escravido e relaes raciais no Brasil e nos
E.U.A.[Neither Black nor White Slavery and Race Relations in Brazil and the United
States], Editorial Labor do Brasil, Rio de Janeiro, 1976.

Dei F., 2011, Dove si nasconde la cultura subalterna? Folk e popular nel dibattito
antropologico italiano, Testo pubblicato sul sito internet fareantropologia:
<http://www.fareantropologia.it/sitoweb/index.php?option=com_content&view=article&id=
203:dove-si-nasconde-la-cultura-popolare-&catid=54:cultura-popolare-e-cultura-di-massa
&Itemid=67> (ultimo accesso 2/03/2011).
2002, Beethoven e le mondine. Ripensare la cultura popolare, Roma, Meltemi.

De Martino E., 1959, Sud e magia, Feltrinelli, Milano 2001.


1958, Morte e pianto rituale, Boringhieri, Torino, 1975.

Desvalles A., 2003, De la notion prive dhritage matriel au concept universel et


extensif de patrimoine: retour sur lhistoire et sur quelques ambiguts smantiques, in
Cardin M., (a cura di), 2003.

Domingues P., 2008 (lug./dic.), Quilombo (1948-1950): a polifonia de vozes afro-


brasileiras, Cincias & Letras, n. 44, Faculdade Porto-Alegrense, Porto Alegre, pp. 261-
289.

Durand Jos C. Garcia, 2008, Formao do Campo Publicitrio Brasileiro 1930-1970,


Relatrio 10/2008, FGV-EASP; GV Pesquisa. Testo disponibile in internet sul sito:
<http://virtualbib.fgv.br/dspace/bitstream/handle/10438/3025/Rel102008.pdf?sequence=1>
(ultimo accesso 15/01/2011).

Durkheim E., 1912, Le forme elementari della vita religiosa, Newton Compton, Roma,
1973.

Eco U., 1983, Sette anni di desiderio, Bompiani, Milano.


1964, Apocalittici e integrati, Bompiani, 1977.

Elias N., 1972, Processes of state formation and nation building, in Transactions of the 7th
World Congress of Sociology (Varna, Settembre 1970), Vol. 3, International Sociological
Association, Sofia, pp. 274-84.
1939, Il processo di civilizzazione, Il Mulino, Bologna, 1988.

339
Eliot T. S., 1948, Notes Toward the Definition of Culture, Faber, Londra.

Emirbayer M., Mische A., 1998 (gen.), What is Agency, American journal of Sociology,
Vol. 103, N. 4, pp. 962-1023.

Fabietti U., 1998, Etnografia e culture. Antropologi, informatori e politiche dellidentit,


Carocci, Roma, 1998.
1991, Storia dellantropologia, Zanichelli, Bologna, 20012.

Fabietti U., Malighetti R., Matera V., 2000, Dal tribale al globale, Bruno Mondadori,
Milano, 2002.

FAO Brasile, 2006 (ago.), FOME ZERO: Lies Principais, Escritrio Regional da Fao
Para Amrica Latina e o Caribe, Santiago: Testo disponibile in internet: <http://www.
fomezero.gov.br/publicacoes/arquivos/licoes_principais_do_fome_zero_fao.pdf> (ultimo
accesso 12/04/2010).

Favaretto Celso, 1979, Tropiclia: alegoria, alegria, So Paulo: Kairos.

Fernandes F., 1980, A sociologia no Brasil, Vozes, Petrpolis.


1978, O folclore em questo, Hucitec, So Paulo.
1972, O Negro no Mundo dos Brancos, Global Editora, So Paulo, 2007.
1968, Mobilidade social e relaes raciais, in id. 1972.
1958, Objeto e campo do folclore, in id. 1978, pp. 23-27.
1946, Mrio de Andrade e o folclore brasileiro, in id. 1978, pp. 147-168.

Ferreira C. M., 2001, Cultura Popular e Polticas Pblicas, testo presentato al seminario:
Patrimnio Cultural e Identidade Nacional, Auditorium Nereu Ramos, Camera dei
Deputati, 25-26 settembre 2001, Brasilia. Disponibile in Internet: <http://
www.cnfcp.gov.br/pdf/Cultura_Pop_e_Politicas_Publicas/CNFCP_Frente_Parlamentar
_Claudia_Ferreira.pdf> (ultimo accesso 12/01/2011); <http://www.camara.gov.br/
aldorebelo/bonifacio/linguaport/ sempatricult.html> (ultimo accesso 10/06/2010).

Ferreira Leonardo da Costa, 2009, Entre o poltico e o folclorista: memria e histria


sobre Amadeu Amaral, Outros tempos, v. 6, n. 7 (luglio 2009), pp. 168-187.
2007, Memria, poltica e folclore na obra de Amadeu Amaral entre 1916 e 1928.
Dissertao di Mestrado, Universidade Federal Fluminense, Niteri.

Ferretti M. M. R., 2006 (giu.), Oralidade e transmisso do saber nas religies afro-
brasileiras, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n. 34, CMF, So Lus, pp. 5-6
[testo presentato nella tavola rotonda Prtica e saber na histria das religies afro
descendentes no Brasil: VIII Simposio da ABHR, So Lus, maggio 2006].
2000 (2a ed. rivista e att.), Desceu na Guma: o caboclo do Tambor de Mina em um terreiro
de So Lus a Casa Fanti-Ashanti, EDUFMA, So Lus.

Ferretti S., 2004, O mito e ritos de Dom Sebastio no tambor de Mina e no Bumba-Meu-Boi
do Maranho, in CNF-CMF 2004, pp. 211-223.
2002, Andresa e Dudu os Jeje e os Nag: apogeu e declnio de duas casas fundadoras
do tambor de mina maranhense, in Silva Vagner 2002.
2002b (dicembre), Seminrio sobre o tombamento da casa das minas, Boletim da
Comisso Maranhense de Folclore, n. 24, CMF, So Luz.

340
1996, Boi de Encantado na Mina do Maranho, Boletim da Comisso Maranhense de
Folclore, n. 5 (giugno 1996), CMF, So Lus, pp. .
1990, Cultura e Religio Popular em Gramsci e Religies Afro-Brasileiras, in Reily S. A.,
Doula S. M. (a cura di), Do Folclore Cultura Popular, Anais do Encontro de
Pesquisadores em Cincias Sociais (1988), Codac/ Dep. Antropologia / USP, So Paulo.
1985, Querebent de Zomadnu: etnografia da Casa das Minas do Maranho, 2 ed.,
EDUFMA, So Lus, 1996.
1979 (a cura di), Tambor De Crioula: ritual e espetculo, So Lus: CMF, 2002.

Fico C., 2004a, Alm do golpe: verses e controvrsias sobre 1964 e a Ditadura Militar,
Rio de Janeiro: Record.
2004b, Verses e controvrsias sobre 1964 e a ditadura militar, Rev. Bras. Hist, vol.
24, n.47, pp. 29-60. Versione online: http://www.scielo.br/pdf/rbh/v24n47/ a03v2447.pdf
(ultimo accesso: 17/11/2010).

Flori P. M., 2003, Desemprego de jovens no Brasil, Annali del XXXI Incontro Nazionale di
Economia, ANPEC - Associao Nacional dos Centros de Ps-graduao em Economia.
http://www.anpec.org.br/encontro2003/artigos/F09.pdf (ultimo accesso 25/01/2010).

Folk-Lore Society, 1889, Congress of Folklorists at Paris, Folk-Lore Journal, vol. VII
(gen.-dic. 1889), Elliot Stock, London, pp. 75-76.

Foucault M., 2001, Il discorso, la storia, la verit, a cura di M. Bertani, Einaudi, Torino.
1977-78, Sicurezza, territorio, popolazione (Corso al Collge de France), Feltrinelli,
Milano, 2005.
1976-1979, Dits et Ecrits, 1954-1988, Tomo III: 1976-1979, Gallimard, Parigi, 1994.
1977, Microfisica del potere, Einaudi, Torino.
1976a, La volont di sapere, Feltrinelli, Milano, 1978.
1976b, Corsi al Collge de France, 7 e 14 gennaio 1976, in id. 1977.
1975, Sorvegliare e punire. Nascita della prigione, Einaudi, Torino, 1976.
1972, Ritornare alla storia, in Foucault 2001, pp. 85-100.
1971a, Lordine del discorso, in Foucault 2001, pp. 11-41.
1971b, Nietzsche, la genealogia e la storia, in id. 1977, pp. 29-54. [anche in id. 2001, pp.
43-64]
1969, Larcheologia del sapere, Milano, RCS Libri, 1998.
1966, Le parole e le cose. Unarcheologia delle scienze umane, RCS Libri, Milano, 1998.
1963 [1972], La nascita della clinica, Einaudi, Torino, 1998.

Fox R. (a cura di), Recapturing anthropology, School of American Research, Santa F,


1991.

Frana Jeovah Silva, 1981, O meu bumba-meu-boi, in Cultura Popular, So Lus: FUNC.

Frazer J. G., 1922, Il ramo doro. Studio sulla magia e la religione, Bollati Boringhieri,
Torino, 1990.

Freire P., 1979, Conscientizao: teoria e prtica da libertao. Uma introduo ao


pensamento de Paulo Freire, So Paulo: Cortez & Moraes.
1976, Ao cultural para a liberdade e outros escritos, Rio de Janeiro: Paz e Terra, 1981.
1970 (manoscritto del 1968), La pedagogia degli oppressi, Arnoldo Mondadori, 1971.

341
1963, Alfabetizao e conscientizao. Porto Alegre, Editora Emma.

Freyre G., 1971, Novo mundo nos trpicos, So Paulo: Companhia Editora Nacional.
1962, Arte, cincia e trpico: em trno de alguns problemas de sociologia da arte, So
Paulo: Martins.
1959, Ordem e Progresso, 2 vol., Jos Olympio, Rio de Janeiro.
1958, Integrao portuguesa nos trpicos, Studi di Scienze Politiche e Sociali, v. 6,
Ministrio do Ultramar, Junta de Investigaes do Ultramar, Centro de Estudos Polticos
e Sociais, Lisbona.
1953, Um brasileiro em terras portuguesas: introduo a uma possvel luso-tropicologia
acompanhada de conferncias e discursos proferidos em Portugal e em terras lusitanas e
ex-lusitanas da sia, da frica e do Atlntico, Rio de Janeiro: Jos Olympio.
1952a, Em trno de um novo conceito de tropicalismo, in id. 1953. Opuscolo della
conferenza proferita allUniversit di Coimbra il 24 gennaio 1952. Testo disponibile in
internet: <http://prossiga.bvgf.fgf.org.br/portugues/obra/discursos_palestras/tropipcalismo.
htm> (ultimo accesso 4 dicembre 2010).
1944, Na Bahia em 1943, Cia, Ed. Brasileira de Artes Grficas, Rio de Janeiro.
1936, Sobrado e Mucambos, Decadncia do Patriarcado rural e Desenvolvimento do
Urbano, 2 vol., Jos Olympio, Rio de Janeiro, 1961.
1933, Padroni e schiavi [Casa-Grande & Senzala], Einaudi, Torino, 1965.
1922, Social Life in Brazil in the Middle of the Nineteenth Century, The Hispanic
American Historical Review, v. 5, n. 4 (Nov.), pp. 597-630 [tesi Magistrale, parziale
adempimento dei requisiti per lottenimento del titolo di Magister Artium (M.A., Master
of Arts) nella facolt di Scienze Politiche, Columbia University].

Friedland R. e Mohr J. (a cura di), Matters of Culture: Cultural Sociology in Practice,


Cambridge University Press, Cambridge, 2004.

Furtado C., 1959, Formazione economica del Brasile, Einaudi, Torino, 1970.

Gama, Carlos Alberto, 2005, Oligarquia Sarney: Cultura e Poder Poltico 1994-2002,
Monografia (Especializao em Histria do Maranho), Universidade Estadual do
Maranho, So Lus.

Garcia Miliandre, 2007, Do teatro militante musica engajada: a experincia do CPC da


UNE (1958-1964), Editora Fundao Perseu Abramo, So Paulo.
2004, A questo da cultura popular: as polticas culturais do centro popular de cultura
(CPC) da Unio Nacional dos Estudantes (UNE), Revista Brasileira de Histria, v. 24, n.
47, pp. 127-162. Disponibile in internet: <http://www.scielo.br/pdf/rbh/v24n47/
a06v2447.pdf> (ultimo accesso 17 novembre 2010).

Gaspar Lcia, 2003, Quadrilha Junina, Pesquisa Escolar On-Line, Fundao Joaquim
Nabuco, Recife. Disponibile in internet al sito: <http://www.fundaj.gov.br>, (ultimo accesso
18/06/2010).

Geertz C., 1983, Antropologia interpretativa, Mulino, Bologna 1988.


1977, Centri, re e carisma: riflessioni sul simbolismo del potere, in id. 1983.
1973, Interpretazione di culture, Mulino, Bologna 1987.
1966, Limpatto del concetto di cultura sul concetto di uomo, in id. 1973, pp.75-99.
1959, rituale e mutamento sociale: un esempio giavanese, in id. 1973, pp. 187-220.

342
Gell A., Art and Agency, Clarendon Press, Oxford, 1998.

Ginzburg C., 1976, Il formaggio e i vermi: il cosmo di un mugnaio del '500, Einaudi,
Torino, 1999.

Gramsci A., 1929-1935, Quaderni del carcere, 4 vol., Einaudi, Torino, 2007 (Ia ed. critica
1975).

Galimberti U., 1999, Psiche e techne, Feltrinelli, Milano, 2005.

Gluckman M., 1954, Rituals of Rebellion in South-East Africa, The Frazer Lecture, I952,
Manchester (U.P.).

Goody J., 2000, Il potere della tradizione scritta, Boringhieri, Torino, 2002.
1992, La cultura e i suoi confini: un punto di vista europeo, in Borofsky 2000, pp. 310-
323 [pubblicato in origine nel primo numero di Social Anthropology].

Goffman E., 1959, The presentation of self in everyday life, Doubleday, Garden City - New
York.
1955, On face-work: An analysis of ritual elements in social interaction, Psychiatry:
Journal for the Study of International Processes, n. 18, pp. 213-231.

Gomes Clcia Adriana Abreu, 2010, Militncia e Engajamento Cultural. Uma anlise dos
Fruns Municipais de Cultura em So Lus, Monografia de Graduao em Cincias Sociais,
Universidade Federal do Maranho, So Lus.
2008, O espetacular e o risvel em bois de zabumba: a teatralidade como ao simblica
em cinco enredos cmicos, Tesi di Laurea, Curso de Educao Artstica, Universidade
Federal do Maranho, So Lus.

Gomme G. L., 1890, The handbook of folklore, Folklore Society, London.


1885, The Science of Folk-Lore, Folk-Lore Journal, vol. VII (gen.-dic. 1889), Folk-Lore
Society / Elliot Stock, London, pp. 1-16.

Gonalves Jos Reginaldo, Antropologia dos objetos: colees, museus e patrimnios,


MinC / IPHAN / Departamento de Museus e Centros Culturais.
1996, A retrica da perda, Rio de Janeiro: Editora da UFRJ/FUNARTE.

Gorz A., 2003, Limmateriale, Bollati Boringhieri, Torino, 2003.

Guillaume M., 1990, Invention et stratgies du patrimoine, in Jeudy (a cura di) 1990.
- 1980, La politique du patrimoine, Galile.

Guillen A. R. M., 2007, A descolonizao da frica e o lusotropicalismo, Tesi Magistrale,


Facolt di Scienze Umane e Filosofia, Universit Federale di Gois, Goinia.

Guimares A. S., 2005, Resistncia e revolta nos 1960: Abdias do Nascimento, XXIV
Encontro Nacional da ANPOCS, Caxambu, ottobre 2005, <http://www.fflch.usp.br/
sociologia/asag/> (ultimo accesso 8 gennaio 2010).
2003, Democracia racial. Testo disponibile nel sito del dipartimento di Sociologia della
Facolt di Filosofia, Lettere e Scienze Umane (FFLCH) dellUniversit di So Paulo:

343
<http://www.fflch.usp.br/sociologia/asag/Democracia%20racial.pdf> (ultimo accesso 8
gennaio 2010). Traduzione inglese in Souza, Sinder 2007.
2002, Classes, raas e democracia, Editora 34, So Paulo.
2000 (dic.), O insulto racial: as ofensas verbais registradas em queixas de discriminao,
Estudos Afro-Asiticos, n. 38, Rio de Janeiro.
1995 (nov.), Racismo e anti-racismo no Brasil, Novos Estudos, CEBRAP, n. 43, pp. 26-
44.

Gullar F., 1980, Toda Poesia, Jos Olympio, Rio de Janeiro, 200111.
1977, Prefcio 2a edio, in id. 1969, pp. 11-15.
1969, Vanguarda e Subdesenvolvimento: ensaios sobre arte, Rio de Janeiro: Civilizao
Brasileira, 19843.
1964, Cultura Posta em Questo, Civilizao Brasileira, Rio de Janeiro, 1965.

Habermas J., 1981, Teoria dellagire comunicativo, 2 vol., Il Mulino, Bologna, 1997.
1962, Storia e critica dellopinione pubblica, Laterza, Bari, 2001.

Hall S., 2000, A Identidade Cultural na Ps-modernidade, DP&A Editora, Rio de Janeiro.
1992, The Question of Cultural Identity, in Hall S., Held D., McGrew T. (a cura di),
Modernity and Its Futures, Polity Press, Cambridge, pp. 274-316.
1981, Osservazioni sulla decostruzione del popolare, in id., Politiche del quotidiano.
Culture, identit e senso comune, a cura di G. Leghissa, Il Saggiatore, Milano 2006.

Hamburger E., 1998, Diluindo fronteiras: a televiso e as novelas no cotidiano, in


Schwarcz L. M. (a cura di), Historia da vida provada no Brasil, vol. IV [coordinatore
generale della collezione Fernando A. Novais], Companhia Das Letras, So Paulo, pp. 439-
488.

Handler R., 1988, Nationalism and the Politics of Culture in Quebec, Madison, University
of Wisconsin Press.
1987, Holistic Culture, Bureaucratic Fragmentation: Government Administration of
Culture in Quebec, Anthropology Today, Vol. 3, No. 6. (Dic.), pp. 6-8.
1985, Avere una cultura. Nazionalismo e preservazione del patrimonio in Quebec, in
Stocking 1985, pp. 261-289.

Harris M., 1970 (primavera), Referential Ambiguity in the Calculus of Brazilian Racial
Identity, Southwestern Journal of Anthropology, Universit del New Mexico, vol. 26, n.
1, pp. 1-14.

Harris M., Consorte J. Gomes., Lang J., Byrne B., 1993 (dic.), Who are the Whites?:
Imposed Census Categories and the Racial Demography of Brazil, Social Forces, vol. 72,
n. 2, pp. 451-462.

Harvey D., La crisi della modernit [The Condition of Postmodernity], Il Saggiatore-Net,


Milano, 2002.

Hauser A., 1951, Storia sociale dell'arte, 4 vol., Einaudi, Torino, 1987.

Herder J. G., 1784/91a, Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, J. F.
Hartknoch, Leipzig, 1841.

344
1784/91b, Outline of a Philosophy of the History of Man, Bergman Publishers, New York,
1800.

Herskovits M. J., 1937, African Gods and Catholic Saints in New World Negro Belief,
American Anthropologist, New Series, v. 39, n. 4, Part 1 (Ott. - Dic.), pp. 635-643.
1930, The Negro in the New World: The Statement of a Problem, American
Anthropologist, New Series, vol. 32, n. 1. (Gen. - Mar.), pp. 145-155.

Herzfeld M., 1997, Intimit culturale. Antropologia e nazionalismo [Cultural Intimacy.


Social Poetics in the Nation-State], LAncora del Mediterraneo, Napoli, 2003.

Hobsbawm E. (a cura di), 1983, Linvenzione della tradizione, Einaudi, Torino, 1987.

Holanda S. B. de, 1936, Razes do Brasil, Companhia das Letras, So Paulo, 1995.

Hollanda Heloisa Buarque de, 1980, Impresses de viagem: CPC, vanguarda e desbunde:
1960/1970, So Paulo: Brasiliense.

Horkheimer M., Adorno T. W., 1947, Dialettica dellilluminismo, Einaudi, Torino, 1966.

Hounieu J.P., 1996, La syntaxe juridique de la notion de patrimoine, in Yves Lamy (dir.)
1996.

Hymes D. (a cura di), 1972, Reinventing anthropology, Pantheon Books, New York.

Huizinga J., 1919, Lautunno del medioevo, Sansoni, Firenze, 1978.

IBGE, 2009 (mar.), Indicadores de cor ou raa, segundo a Pesquisa Mensal de Emprego,
Diretoria de Pesquisas, Coordenao de Trabalho e Rendimento. http://www.ibge.gov.
br/home/estatistica/indicadores/trabalhoerendimento/pme_nova/marco2009.pdf (ultimo
accesso 25 gennaio 2010).

IHGM, 2010, Jos Ribamar Sousa Dos Reis, Revista do IHGM, n. 32 (marzo 2010), p.
211.

INF, 1983, Mrio de Andrade e a Sociedade de Etnografia e Folclore no Departamento de


Cultura da Prefeitura do Municpio de So Paulo, 1936-1939, FUNARTE / INF / Secretaria
Municipal de Cultura de So Paulo, Rio de Janeiro.

IPHAN, 20032, O Registro do Patrimnio Imaterial: Dossi final das atividades da


Comisso e do Grupo de Trabalho do Patrimnio Imaterial, Braslia: IPHAN, 2005.
2000a, Inventrio Nacional de Referncias Culturais, Manual de Aplicao, DID,
Braslia. [versione incompleta accessibile on-line al sito: <http://www3.iphan.gov.br/
bibliotecavirtual/wp-content/uploads/ 2011/01/manual_inrc.pdf> (ultimo accesso 04/03/
2011)].
2000b, Inventrio Nacional de Referncias Culturais, Manual de Aplicao, DID, Braslia
[versione preliminare consegnata ai ricercatori del progetto di registro del Bumba-meu-boi
del Maranho].

Jacknis I., 1985, Franz Boas e le mostre. Sui limiti del metodo museale in antropologia, in
Stocking (a cura di) 1985, pp. 117-159.

345
Jameson F., 1998, The Cultural Turn: Selected Writings on the Postmodern, 1983-1998,
Verso, Londra & New York.
1991, Postmodernism, or The Cultural Logic of Late Capitalism, Durham: Duke
University Press.
1984, Postmodernism, or The Cultural Logic of Late Capitalism, New Left Review, n.
146, giuglio-agosto, pp. 59-92.

Janotti Maria de Lourdes Monaco, 2005, Balaiada: construo da memria histrica,


Histria, vol. 24, n. 1, pp. 41-76. Disponibile su internet al sito: http://www.scielo.br/
scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0101-0742005000100003&lng=en&nrm=iso (ultimo
accesso 4 luglio 2007).

Jeudy H.-P., 2005, Espelho das cidades [traduzione portoghese dei testi francesi: La
machinerie patrimoniale; Critique de lesthtique urbaine], Casa da Palavra, Rio de Janeiro,
2005.
1990 (a cura di), Patrimoines en folie [lezioni del seminario Patrimoines tenutosi nel
1987-88 al Collge international de philosophie di Parigi], collezione etnologia della
Francia, Cahier 5, Ed. de la Maison des sciences de lhomme, Parigi.

Kalb D. e Tak H., 2005, Critical Junctions: Anthropology and History beyond the Cultural
Turn, Berghahn Books, New York, 2005.

Karasch M. C., 1987, A vida dos escravos no Rio de Janeiro (1808-1850) [Slave Life in Rio
de Janeiro, 1808-1850], Companhia das Letras, So Paulo, 2000.

Klein S. H., 1969, The Coloured Freedmen in Brazilian Slave Society, Journal of Social
History, v. 3, n. 1 (Autunno, 1969), pp. 30-52.

Kluckhohn C., 1949, Lo specchio delluomo, Garzanti, Milano, 1979.

Knox V., 1799, Essays, Moral and Literary, 3 vol., stampato per J. Richardson & Co.,
London, 1821.

Lanternari V., 1979, Spreco, ostentazione, competizione economica nelle societ primitive e
nella cultura popolare: il comportamento festivo, in Cipriani (a cura di), 1979a, pp. 61-83.

Leal Antonio Henriques, 1873, Pantheon Maranhense: Ensaios Biogrficos dos


Maranhenses ilustres j falecidos, 4 vol., Lisboa: Imprensa nacional. Opera accessibile su
internet: http://www.archive.org (ultimo accesso 4/07/2009).

Leal Joo Leonardo Sousa Pires (a cura di), 2008, Maranho: Compndio de Legislao
Estadual, Estao Grca, So Lus.

Leavis F., 1948, The Great Tradition: George Eliot, Henry James, Joseph Conrad, Chatto
& Windus: London; Clarke Irwin: Toronto.

Leite Aldo de Jesus Muniz, 2007, Memria do teatro maranhense, EdFUNC, So Lus.

Lenski G., 1966, Power and Privilege: A Theory of Social Stratification. University of
North Carolina Press, Chapel Hill, 1984.

346
Levine R. e Lembcke J. (a cura di), 1987, Recapturing Marxism, Praeger, New York.

Lvi-Strauss C., 1972, La via delle maschere, Einaudi, Torino, 1985.


1962, Il totemismo oggi, Feltrinelli, Milano, 1964.
1958, Antropologia strutturale, Mondadori, Milano, 1992.
1955, Tristi tropici, Mondadori, Milano, 1988.

Lvi-Strauss C., Eribon D. (in collaborazione con), 1988, Da vicino e da lontano.


Discutendo con Claude Lvi-Strauss, Rizzoli, Milano, 1988.

Lvi-Strauss D., 1936, Instrues prticas para pesquisas de Antropologia Fsica e


Cultural, Vol. I, Departamento Municipal de Cultura, So Paulo [testo riprodotto a puntate
nei Boletim da Sociedade de Etnografia e Folclore].

Lewis O., 1966, The Culture of Poverty, Scientific American, n. 4.

Liedke Filho Enno D., 2005, A Sociologia no Brasil: histria, teorias e desafios,
Sociologias [online], n.14, pp. 376-437. Disponibile sul sito: <http://www.scielo.br/
pdf/soc/n14/a14n14.pdf> (ultimo accesso 14/8/2010).

Lima Carlos Orlando Rodrigues de, 1968, Bumba-meu-boi, edizione dellautore, 19823.
1969, Bumba-meu-boi do Maranho toadas, SUDEMA FURINTUR.

Lima M. F. Filho, Abreu R., 2007, A Antropologia e o Patrimnio Cultural no Brasil, in


Associao Brasileira de Antropologia 2007, pp. 21-43.

Lima Vencio A. de, 2004, Mdia: Teoria e Poltica, So Paulo: Editora Fundao Perseu
Abramo.

Lima Zelinda de Castro (a cura di), 2008, Memria de Velhos. Depoimentos, v. 7, So Lus:
SECMA; CMF.
2004b (ago.), O bumba-meu-boi como o conheci (2 parte), Boletim da Comisso
Maranhense de Folclore, n. 29, CMF, So Lus, p. 4-5.
2004a (giu.), O bumba-meu-boi como o conheci (1 parte), Boletim da Comisso
Maranhense de Folclore, n. 28, CMF, So Lus. PDF
2003 (ago.), Jorge Itaci de Oliveira - Jorge Babala, Boletim da Comisso Maranhense
de Folclore, n. 26, CMF, So Lus, p. 2.
1998, Pecados da Gula: Comeres e Beberes das Gentes do Maranho, So Lus: Centro
Brasileiro de Produo Cultural.

Lipovetsky G., 2006, Una felicit paradossale. Sulla societ delliperconsumo [Le bonheur
paradoxal], Cortina, Milano, 2007.

Lisba E. R. Mendes, 2008, Palcos educativos: uma abordagem sobre a manifestao


cultural do Bumba-meu-boi como instrumento pedaggico da disciplina Histria, Tesi di
Laurea in Storia, Universidade Estadual do Maranho (UEMA), So Lus.

Lombardi-Satriani L. M., 1979, Il folclore come cultura della contestazione, in Cipriani R.


(a cura), Sociologia della cultura popolare in Italia, Napoli, Liguori.

347
1974, Antropologia culturale e analisi della cultura subalterna, Rizzoli, Milano, 1980 [tr.
portoghese del 1986: Antropologia cultural e a anlise da cultura subalterna, Hucitec, So
Paulo].
1973, Folklore e profitto: Tecniche di distruzione di una cultura, Guaraldi, Rimini.

Lowenthal D., 1998, Fabricating Heritage, History and Memory, v. 10, n. 1 (primavera
1998).
1997 [prima ed. Viking, London], The Heritage Crusade and the Spoils of History,
Cambridge University Press, Cambridge, 1998.
1985, The Past is a Foreign Country, Cambridge University Press, Cambridge.

Lowie R. H., 1917, Edward B. Tylor, American Anthropologist, v. 19, n. 2. (apr. - giu.
1917), pp. 262-268.

Lyotard J.-F., 1971, Discorso, figura, Unicopli, Milano 1988.

Maffi I. (a cura di), 2006, Il patrimonio culturale, Annuario di Antropologia, anno 6, N. 7,


Roma, Meltemi.

Magalhes A., 1985, E triunfo?: a questo dos bens culturais no Brasil, Rio de Janeiro:
Nova Fronteira; Fundao Roberto Marinho, 1997.

Magatti M., de Benedittis M., I nuovi ceti popolari, Feltrinelli, Milano, 2006.

Maio M. C., 1999, O Projeto Unesco e a agenda das cincias sociais no Brasil dos anos 40
e 50, Rev. bras. Ci. Soc., v. 14, n. 41, pp. 141-158.

Malighetti R. (a cura di), 2005, Oltre lo sviluppo, Meltemi, Roma.


2000, Il lavoro etnografico, in Fabietti, Malighetti, Matera 2002.

Malinowski B., 1927, Sesso e repressione sessuale tra i selvaggi, Boringhieri, 1969.
1922, Argonauti del Pacifico occidentale, Bollati Boringhieri, Torino, 2004.

Marcuse H., 1965, Cultura e societ, Einaudi, Torino, 1969.


1933, Sui fondamenti filosofici del concetto di lavoro nella scienza economica, in Marcuse
1965.

Marini R. M., 1969-1973, Il subimperialismo brasiliano, Einaudi, Torino, 1974.

Marques Francisca Ester de S, 2000 (ago.), Tradio e Modernidade no Bumba-meu-boi,


Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n. 17, So Lus.
1999, Mdia e experincia esttica na cultura popular. O caso do bumba-meu-boi,
Imprensa Universitria/UFMA, So Lus. Pubblicazione della tesi magistrale in
Comunicazione e Cultura difesa nel 1996 allUniversit di Brasilia (Unb).

Martins Arinaldo de Sousa, 2006 (ott.), Un contributo al dibattito sulle politiche attinenti
alle manifestazioni culturali nello Stato brasiliano del Maranho, Achab, n. 9, Milano.
2003, Dando nome aos bois. O bumba-meu-boi maranhense como artefato poltico. Tesi
di Laurea, Corso di Scienze Sociali, Universit Federale del Maranho, So Lus, aprile
2003.

348
Martins Filho A. V. 1981, A economia poltica do caf com leite (1900-1930), Editora Univ.
Federal de Minas Gerais, UFMG/PROED, Belo Horizonte.

Martins Carlos Estevam, 1962 (mag.), Por um arte popular revolucionaria, Movimento,
Rio de Janeiro, n. 2.

Marx K., 1867 (Libro I) - 1885 (Libro II) - 1894 (Libro III), Il Capitale. Critica
delleconomia politica, Editori Riuniti, Roma, 1964.
1944, Manoscritti economico-filosofici del 1844, Einaudi, Torino, 2004.

Matos Elisene Casto, Menezes Flvia Andresa Oliveira de, 2009 (giu.), Nelson Brito:
guerrilheiro da cultura popular, Boletim da Comisso Maranhense de Folclore, n. 43,
So Lus, pp. 3-4.

Mauss M., 1950, Teoria generale della magia e altri saggi, Einaudi, Torino, 1965.

Mead M., 1926, Ladolescenza in una societ primitiva, Giunti, Firenze, 1954.

MEC-CDFB, 1963, V Congresso Brasileiro de Folclore, Revista Brasileira de Folclore, v.


3, n. 7, pp. 247-260.

Melatti J. C., 1983, A Antropologia no Brasil, Srie Antropologia, n. 38, Universidade de


Braslia, Braslia.

Mellino M., Cultural Studies: unantropologia per le societ di massa?, opera non
pubblicata.

Mendona R., 1935, A Influencia Africana no Portugus do Brasil, Companhia editora


nacional, So Paulo.

Mendoza Edgar S.G., 2005, Donald Pierson e a escola sociolgica de Chicago no Brasil:
os estudos urbanos na cidade de So Paulo (1935-1950). Sociologias [online]. 2005,
n.14, pp. 440-470. Articolo accessibile in internet al sito: http://www.scielo.br/
pdf/soc/n14/a15n14.pdf (ultimo accesso 12/12/2009).

Miceli S., 1978, Les Intellectuels et le Pouvoir au Brsil (1920-1945), Tesi di dottorato in
Sociologia, cole des Hautes tudes en Sciences Sociales (EHESS), Tutor: P. Bourdieu,
Parigi.
1974, Pierre Bourdieu: a economia das trocas simblicas, Ed. Perspectiva, So Paulo.

Miguel L. F., 2002, Segurana e desenvolvimento: peculiaridades da ideologia da


Segurana Nacional no Brasil, Dilogos Latinoamericanos, n. 5, pp. 40-56.

Ministrio da Fazenda, 2000, Salrio mnimo no Brasil: evoluo histrica e


impactos sobre o mercado de trabalho e as contas pblicas, testo pubblicato su internet:
<http://www.fazenda.gov.br/portugues/salariominimo/salario_evolucao.asp> (ultimo
accesso 10/10/2010).

Momigliano A., 1950, Ancient History and the Antiquarian, in Contributo alla storia degli
studi classici, Roma, 1955, pp. 67-106.

349
Montello J., 1975, Os Tambores de So Lus, Livraria Jos Olympio, Rio de Janeiro, 19762.

Mora E. (a cura di), 2005, Gli attrezzi per vivere. Forme della produzione culturale tra
industria e vita quotidiana, Vita e Pensiero, Milano.

Mostao, 1982, O espetculo autoritrio, So Paulo: Proposta Editorial.

Napolitano, Marcos, 2007, A sncope das idias. A questo da tradio na msica popular
brasileira, So Paulo: Editora Fundao Perseu Abramo.

Napolitano, Marcos; Villaca, Mariana Martins, 1998, Tropicalismo: As Relquias do Brasil


em Debate, Revista brasileira de Historia, vol. 18, n. 35, pp. 53-75. Versione online
disponibile sul sito: http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0102-
01881998000100003&lng=en&nrm=iso (ultimo accesso: 1 dicembre 2010).
Nascimento A. do, 1981, Sitiado em Lagos, Editora Nova Fronteira, Rio de Janeiro.
1978. O Genocdio do Negro Brasileiro, Paz e Terra, Rio de Janeiro.
1968 (maggio/giugno), Testemunho, Cadernos Brasileiros 80 Anos de Abolio, n. 47,
Rio de Janeiro.

Nascimento B., 2004, Celso de Magalhes: pioneiro dos estudos de cultura popular no
Brasil, in CMF-CNF 2004.

Natrcia C. F. M., 2006, A ponte da esperana: O smbolo da modernizao e do


desenvolvimento urbano no governo Sarney (1966-1970), Tesi di Laurea, Centro de
Educao, Cincias Exatas e Naturais, Corso di Storia, Universidade Estadual Do
Maranho, So Lus.

Navarini G., 2003, Lordine che scorre, Carocci, Roma.


2001, Le forme rituali della politica, Laterza, Roma-Bari.

Neri M. C. (a cura di), 2009, Consumidores, Produtores e a Nova Classe Mdia: Misria,
Desigualdade e Determinantes das Classes, FGV/IBRE, CPS, Rio de Janeiro.
2002 (dic.), Por uma linha oficial de misria, Conjuntura Econmica, FGV/IBRE, Rio
de Janeiro, pp. 56-57.

Nogueira A. G. R., 2005, Por um inventrios dos sentidos. Mrio de Andrade e a concepo
de patrimnio e inventrio, Hucitec-Fapesp, So Paulo.

Notes and Queries, 1850, v. 1 (nov. 1849 mag. 1850), George Bell, Londra.

Oliveira Lcia Lippi, 2008, Cultura patrimnio, Rio de Janeiro, Editora FGV.

Oliven R. G., 2006 (2a Ed. riv. e ampl.), A parte e o todo: a diversidade cultural no Brasil-
nao, Vozes, Petropolis.
The Production and Consumption of Culture in Brazil, Latin American Perspectives,
Vol. 11, No. 1, Brazil in Crisis (Inverno, 1984), pp. 103-115.
1982, Violncia e cultura no Brasil, Vozes, Petrpolis, 19894.

Olivier de Sardan, J.-P., 1995, Antropologia e sviluppo. Saggi sul cambiamento sociale,
Raffaello Cortina Editore, Milano, 2008.

350
Ong W. J, 1982, Oralit e scrittura. Le tecnologie della parola, il Mulino, Bologna, 1986.

Ortiz R., 1989, Notas historicas sobre el concepto de cultura popular, Dilogos de la
Comunicacin, Revista Acadmica de la Federacin Latinoamericana
de Facultades de Comunicacin Social, n. 23 (marzo 1989). Versione on-line: <http://www.
dialogosfelafacs.net/77/dialogos_epoca-23.php> (ultimo accesso 12 giugno 2010), 14 pag..
1988, A moderna tradio brasileira, Editoria Brasiliense, So Paulo.
1985a, Cultura brasileira e identidade nacional, Brasiliense, So Paulo, 19945.
1985b, Cultura popular: romnticos e folcloristas, So Paulo, PUC.
1975, La mort blanche du sacien noci, Tesi di dottorato, Ecole des Hautes Etudes en
Sciences Sociales (EHESS), Tutor: R. Bastide.

Ossowski S., 1963, Struttura di classe e coscienza sociale, Einaudi, Torino, 1966.

Paiva V., 1980, Paulo Freire e o Nacionalismo Desenvolvimentista, Civilizao Brasileira,


Rio de Janeiro.

Palumbo B., 2006, Il vento del Sud-Est. Regionalismo, neosicilianismo e politiche del
patrimonio nella Sicilia di inizio millennio, in Maffi (a cura di) 2006, pp. 43-91.
2003, LUnesco e il campanile. Antropologia, politica e beni culturali in Sicilia orientale,
Roma, Meltemi.

Pandolfi, M., Sovranit mobile e derive umanitarie: emergenza, urgenza, ingerenza, in


Malighetti 2005.

Pareyson L., 1971, Verit e interpretazione, Mursia, Milano, 19722.

Parodi M., 2009, Lvi-Strauss erudita. Alcune note critiche sulla genealogia ed attualit del
pensiero lvistraussiano, Achab, n. 14, 2009, pp. 22-28.
2004a, Arte, Religione e Medicina: il ruolo terapeutico e soteriologico dellalterit
presente, in Achab, n. 1, 2004, pp. 13-20.
2004b, Una recensione riflessiva di unetnografia dialogica: il Quilombo di Frechal, in
Achab, n. 3, 2004, pp. 22-36.

Passiani Enio, Nunes Frota Wander, 2009, Entre caminhos e fronteiras: a gnese do
conceito de campo literrio em Pierre Bourdieu e sua recepo no Brasil, Estudos de
Literatura Brasileira Contempornea, n. 34. Braslia, julho-dezembro de, pp. 11-41.

Passos Iran de Jesus Rodrigues dos, 2001, A transio da cultura popular para a cultura de
massa no Maranho: aspectos do Bumba-meu-boi Pirilampo, UEMA, So Lus, 2002
[pubblicazione della dissertazione magistrale difesa nel 2001 nella UFRJ, Faculdade de
Letras, Mestrado in Cincia da Literatura].

Pcaut D., 1989, Os intelectuais e a poltica no Brasil. Entre o povo e a nao, Editora
tica, So Paulo, 1990.

Pereira Jos Ribamar de Frana (Godo), 1992 (giu./lu.), Nem tonel, nem sapinho: Barrica,
Revista IMPACTO, So Lus, p. 26.
1987, O Boizinho Barrica luz de uma estrela, Companhia Boizinho Barrica Teatro de
Rua, So Lus.

351
Pezzella M., 1996, Narcisismo e societ dello spettacolo, Manifestolibri, Roma.

Piasere L., 2002, Letnografo imperfetto. Esperienza e cognizione in antropologia, Editori


Laterza.

Pierson D.,1942, Brancos e Pretos na Bahia: estudo de contacto racial [Negros in Brazil: a
Study of Race Contact at Bahia], Companhia Editora Nacional, So Paulo, 1945.

Pietrostefani G., 2000, La tratta atlantica, Jaca Book, Milano.

Pinheiro Filho F. A., 2009, The Renovation: Aspects of Pierre Bourdieus Reception in
Brazil, Sociologica, n. 1, il Mulino, Bologna.

Pizza G., 2004, Tarantism and the Politics of Tradition in Contemporary Salento, in Pine F.,
Kaneff D., Haukanes H. (a cura di), Memory, politics and religion. The past meets the
present in Europe, Lit Verlag, Mnster (Halle studies in the anthropology of Eurasia 4), pp.
199-223.

Poulot D., 2006, Elementi in vista di unanalisi della ragione patrimoniale in Europa, secoli
XVIII-XX, in Maffi (a cura di) 2006, pp. 129-154.
1997, Lesprit des lieux, Presses universitaires de Grenoble, Grenoble.
1993, Le sens du patrimoine: hier et aujourd'hui (note critique), Annales. conomies,
Socits, Civilisations, Vol. 48, N. 6, pp. 1601-1613.

Prado Jr. C., 1945, Histria econmica do Brasil, So Paulo: Editora Brasiliense, 1980 [27a
ed.; 1a. ed. 1945 ; Attualizzata nel 1970; Post-Scriptum: 1976].

Prado Regina de Paula Santos, 1977, Todo ano tem. As festas na estrutura social
camponesa. EDUFMA, So Lus, 2007 [pubblicazione della dissertazione Magistrale in
Antropologia, Museo National, Rio de Janeiro, 1977].

Queirz S. R. R. de, 2005, Escravido Negra em Debate, in Freitas M. C. de (a cura di),


2005 Historiografia brasileira em perspectiva, Ed. Contexto, So Paulo, pp. 103-118.

Raeders G., 1988, O inimigo cordial do Brasil - O Conde de Gobineau no Brasil, Paz e
Terra, Rio de Janeiro.

Ramos A., 1952, A mestiagem no Brasil [Le Mtissage au Brsil], EDUFAL, Macei,
2004.

Ramos G. A., 1953, O processo da sociologia no Brasil, Andes, Rio de Janeiro.

Ray L. e Sayer A. (a cura di ), 1999, Culture and Economy after the Cultural Turn, Sage
Publication, London.

Reis D., 2008, Entre arquivos e memrias; a respeito de uma narrativa audiovisual sobre a
CDFB, in CNFCP 2008, pp. 7-24.

Reis Jos Ribamar Sousa dos, 2005, O ABC do Bumba-meu-boi do Maranho, Fort com,
So Lus.

352
2000 [19801], Bumba-meu boi. O maior espetculo popular do Maranho, LITHOGRAF,
So Lus, 2001 (3a ed. aumentata).

Remotti F., 1987, Clifford Geertz: i significati delle stranezze, in Geertz 1973.

Renn C., Chagas L., Bruno J. C., 1990, Luiz Gonzaga, Vozes do Brasil, Ed. Martin Claret,
So Paulo.

Ribeiro Corossacz V., 2005, Razzismo, meticciato, democrazia razziale, Rubettino Editore,
Soveria Mannelli.

Ribeiro C. A. C., Silva N. Do Valle, , 2009, Cor, Educao e Casamento: Tendncias da


Seletividade Marital no Brasil, 1960 a 2000, Dados Revista de Cincias Sociais, Rio de
Janeiro, v. 52, n. 1, pp. 7-51.

Ribeiro Juliana, 2008, O Movimento folclrico e o acervo sonoro-visual da Biblioteca


Amadeu Amaral, in CNFCP 2008, pp. 25-29.

Ricoeur P., 1977, La semantica dell'azione. Discorso e azione, Jaca Book, Milano.

Rifkin J., 2000, The Age of Access. The New Culture of Hypercapitalism where All Life is a
Paid-for Experience, J. P. Tarcher/Putnam, New York.

Rodrigues, N., 1889, Mtissage, dgnrescence et crime, in Archives danthropologie


criminelle, Lione.
1896, O Animismo Fetichista dos Negros Bahianos, Civilizao Brasileira, Rio de Janeiro,
1935.
1933, Os africanos no Brasil, Cia Ed., So Paulo, 1976 (4 ed.).

Romero S., 1888, Histria da literatura brasileira, Rio de Janeiro: Jos Olympio, 1943.

Rushdie S., 1991, Imaginary Homelands, Granta Books, Londra.

Ruskin J., 1880, The seven lamps of architecture. New York: Dover Publications, 1989.

Sabatini F., V. Colletti, 1997, Dizionario di italiano Sabatini-Colletti (DISC), Giunti,


Firenze.

Sanches Abmalena Santos, 2004, Os Batalhes pesados, Caderno Ps Cincias


Sociais/Universidade Federal do Maranho, Programa de Ps-Graduao em Cincias
Sociais, v. 1, n. 2, ago./dez. 2004, EDUFMA, pp. 7-27.
1997, Capricho do Povo: estudo sobre o grupo de bumba-meu-boi da Madre Deus, tesi di
laurea, Corso di Scienze Sociali, Dipartimento di Sociologia e Antropologia, So Lus.

Sanjek R., 1971 (ott.), Brazilian Racial Terms: Some Aspects of Meaning and Learning,
American Anthropologist, vol. 73, n. 5, pp. 1126-1143.

Sansone L., 2003, Negritude sem Etnicidade [Blackness without ethnicity], Edufba,
Salvador/Rio de Janeiro, 2004.

353
SantAnna M., 2003, Relatrio Final das Atividades da Comisso e do Grupo de Trabalho
Patrimnio Imaterial, in IPHAN, 2003, pp. 13-21.

Savelli A., 1989, Sociologia del turismo, Franco Angeli, Milano, 2002.

Scheper-Hughes N., 1994, Il sapere incorporato: pensare con il corpo attraverso una
antropologia medica critica, in Borofsky 2000.
1992, Death without Weeping: the Violence of Everyday Life in Brazil, University of
California Press, Berkeley.

Schwarcz Lilia Moritz, 1998, As barbas do imperador: D. Pedro II, um monarca nos
trpicos, So Paulo: Companhia das Letras.
1993, O espetculo das raas; cientistas, instituies e questo racial no Brasil, 1870-
1930, So Paulo: Companhia das Letras.

Schwarz R., 1978, Cultura e poltica: 1964-1969, in, id., O pai de famlia e outros estudos,
Rio de Janeiro: Paz e Terra.
1977, Ao Vencedor as Batatas, Duas Cidades, So Paulo.

Scocuglia A. C., 1999 (lug.-dic.), Origens e prospectiva do pensamento poltico-pedaggico


de Paulo Freire, Educao e Pesquisa, v. 25, n. 2, So Paulo, pp. 25-37.

Scott J. C. 1990, Il dominio e larte della resistenza. I verbali segreti dietro la storia
ufficiale, Eluthera, 2006.

Selcher W. A., 1977, The National Security Doctrine and Policies of the Brazilian
Government, Parameters, n. 1, pp. 10-24.

Segato Rita Laura de Carvalho, 1992, A antropologia e a crise taxonmica da cultura


popular. Seminrio Folclore e Cultura Popular: as vrias faces de um debate, Srie
Encontros e Estudos n. 1., Funarte, CNFCP, Rio de Janeiro, 2000 (2a Ed.), pp. 13-21.

Severino E., 1989, La filosofia futura, Rizzoli, Milano.

Seyferth G., 1991, Os paradoxos da miscigenao: observaes sobre o tema migrao e


raa no Brasil, in Estudos Afro-Asiticos, n. 20, pp. 165-185.

Shils E., 1981, Tradition, University of Chicago Press, Chicago.


1971, Tradition, Comparative Studies in Society and History, n. 13, pp. 122-159.

Sigal S., 2002, Intelectuales y poder en Argentina. La dcada del sesenta. Buenos Aires:
Siglo XXI editores.

Silva Carlos Benedito R. da, 2007, Ritmos da identidade: mestiagens e sincretismos na


cultura do Maranho, SEIR/FAPEMA/EDUFMA, So Lus.
1995, Da Terra das Primaveras Ilha do Amor: reggae, lazer e identidade cultural,
EDUFMA, So Lus.

Silva Carlos Benedito R. da, Ferreira C. G. Silva, 2008 (a cura di), Ritmos da Identidade
Afro-Maranhense: boi de zabumba, EDUFMA, So Lus.

354
Silva H. C. da, 2004, Imagens da escravido: uma leitura de escritos polticos e ficcionais
de Jos de Alencar, Tesi magistrale, Istituto di Studi del Linguaggio, Universit Statale di
Campinas, Campinas.

Silva Josimar, 2004 (ago.), Dose dupla: Tet e Felipe, Boletim da Comisso Maranhense
de Folclore, n. 29, So Lus, p. 14.

Silva N. do Valle, 1987, Distncia social e casamento inter-racial no Brasil, Estudos Afro-
Asiticos, n. 14, pp. 54-83.

Silva Vagner Gonalves da (a cura di), 2007, Intolerncia religiosa: impactos do


neopentecostalismo no campo religioso Afro-brasileiro, So Paulo: EDUSP.
2002 (a cura di), Caminhos da Alma. Memria afro-brasileira, n. 1, Summus, So Paulo.

Sini F.,, 2002, Persone e cose: res communes omnium. Prospettive sistematiche tra diritto
romano e tradizione romanistica, Comunicazione presentata al IX Colloquio dei romanisti
dellEuropa centro-orientale e dellAsia, La persona nel sistema del diritto romano (24-26
ottobre 2002, Novi Sad). http://www.dirittoestoria.it/7/Tradizione-Romana/Sini-Persone-
cose-res-communes-omnium.htm (ultimo accesso 01/05/2009).

Skidmore T. E., 1974, Preto no branco raa e nacionalidade no pensamento brasileiro,


Paz e Terra, Rio de Janeiro, 1976.

Soares L. G., 1983, Mario de Andrade e o Folclore, in INF 1983, pp. 7-14.

Sousa A. Martins, 2001, Recordando o passado, planejando o futuro: notcia sobre as


rodas de conversa com grupos de bumba-meu-boi, Boletim da Comisso Maranhense de
Folclore, n. 19, giugno 2001, So Lus.

Souza J., Sinder V. (a cura di), 2007, Imagining Brazil, Lexington Books, Lanham.

Souza M. F. de, 2009, Guerreiro Ramos e o Desenvolvimento Nacional: a construo de um


projeto para a nao, Argvmentvm, Belo Horizonte.

Souza R. L. de, 2004, Mtodo, raa e identidade nacional em Slvio Romero, Revista de
Histria Regional vol. 9, n. 1, pp. 9-30.

Spirandelli C. C., 2010 (gen./giu.), Antonio Candido de Mello e Souza e Florestan


Fernandes: breves perfis, Mediaes, v. 15, n. 1, Londrina, p. 203-219.

Stedman G. J., 1974, Working-Class Culture and Working-Class Politics in London, 1870-
1900; Notes on the Remaking of a Working Class, Journal of Social History, Vol. 7, N. 4
(estate 1974), pp. 460-508.

Steinmetz G., (a cura di), 1999, State/Culture: State-Formation after the Cultural Turn,
Cornell University Press, Ithaca, NY.

Steward S., 1984, On Longing: Narratives of the Miniature, the Gigantic, the Souvenir, the
Collection, John Hopkins University Press, Baltimore.

355
Stocking Jr. G. W., 1989a, The ethnographic sensibility of the 1920s and the dualism of the
anthropological tradition, in id. 1989b, pp. 208-279.
1989b (a cura di), Romantic motives: essays on anthropological sensibility (History of
anthropology, vol. 6), The University of Wisconsin Press, Madison.
1985 (a cura di), Gli oggetti e gli altri. Saggi sui musei e sulla cultura materiale, Ei
Editori, Roma, 2000.
1974, A Franz Boas Reader: the Shaping of American Anthropology, 1883-1911, Chicago:
University of Chicago Press, 1989.

Storey J., 1996, Cultural Studies and the Study of Popular Culture, Athens (Georgia):
University of Georgia Press; Edinburgh: Edinburgh University Press, 2003.

Strinati D., 1995, An Introduction to Theories of Popular Culture, Routledge, London / New
York, 20042.

Sylos Labini P., 1975, Saggio sulle classi sociali, Laterza, Bari.

Telles E., 1993, Racial Distance and Region in Brazil: Intermarriage in Brazilian Urban
Areas, Latin American Research Review, v. 8, n. 2, pp. 141-162.

Ting-Toomey S., 1988, Intercultural Conflict styles. A Face-to-Face Negotiatio Theory, in


Gudykunst W.B., Kim Y.Y., Theories in Intercultural Communication, Sage Publications,
Newbury Park London New Delhi.

Thompson J. B., 1995, Mezzi di comunicazione e modernit. Una teoria sociale dei media,
Il Mulino, Bologna, 1998.

Thoms W. J., 1846, Folk-lore, The Athenaeum, n. 982 (22 agosto 1846), Londra
[ripubblicato in Journal of Folklore Research, v. 33, n. 3, 1996 (set.), pp. 187-189.]

Tomasetta L., 1974, Stratificazione e classi sociali. Sociologia e marxismo, Milano, Il


Saggiatore.

Torres M. D. de Figueiredo, 2004, Estado, democracia e administrao pblica no Brasil,


FGV, Rio de Janeiro.

Tucker Joshua A., 2007 (set.), Enough! Electoral Fraud, Collective Action Problems, and
Post-Communist Colored Revolutions, Perspectives on Politics, vol. 5, n. 3, pp. 535-551.

Turner V., 1986, Antropologia della performance, Il mulino, Bologna, 1993.


1982, Dal rito al teatro, Il mulino, Bologna, 1986.

Tylor E. B., 1871, Primitive Culture. Researches into the Development of Mythology,
Philosophy, Religion, Language, Art, and Custom, 2 Vol., John Murray, London, 1920.

UNDP, 2007, Human Development Report 2007/2008, Palgrave Macmillan, New York.
Testo disponibile in internet al sito: <http://hdr.undp.org/en/reports/global/hdr2007-2008/>
(ultimo accesso 15/02/2011).

UNESCO, 1993, International Consultation On New Perspectives For Unesco's


Programme : The Intangible Cultural Heritage (Final Report), UNESCO Headquarters,

356
16-17 giugno 1993, Parigi. Testo disponibile su internet al sito: <http://
unesdoc.unesco.org/ images/0014/001432/143226eo.pdf > (ultimo accesso: 22 dicembre
2010).
1989, Records of the General Conference of UNESCO, Twenty-fifth session, Parigi, 17
ottobre - 16 novembre 1989, UNESCO, Parigi, 1990, pp. 238-243. Testo disponibile su
internet al sito: <http://unesdoc.unesco.org/images/0008/000846/ 084696e.pdf#page=242>
(ultimo accesso: 30 dicembre 2009).
1950a, Records of the General Conference of UNESCO, fifth session, Florence, 1950:
Resolutions, UNESCO, Parigi. Testo disponibile su internet al sito: <http://unesdoc.
unesco.org/images/0011/001145/114589e.pdf > (ultimo accesso: 2 febbraio 2010).
1950b, UNESCO and its programme III, The Race question, pubblicazione UNESCO 791.
Testo disponibile su internet al sito: <http://unesdoc.unesco.org/images/0012/
001282/128291eo.pdf> (ultimo accesso 31 gennaio 2010).
1950c, A Statement by Experts on Race Problem, International Social Science Bulletin,
v. 2, n. 3, UNESCO, pp. 391-394. Testo disponibile su internet al sito < http://unesdoc.
unesco.org/images/0004/ 000411/ 041187eo.pdf#41194> (ultimo accesso 31 gennaio 2010).

Urry J., 1972, "Notes and Queries on Anthropology" and the Development of Field Methods
in British Anthropology, 1870-1920, Proceedings of the Royal Anthropological Institute of
Great Britain and Ireland, No. 1972, Royal Anthropological Institute of Great Britain and
Ireland, pp. 45-57.

Van Gennep A., 1924, Le folklore: croyances et coutumes populaires franaises, Librairie
Stock, Parigi.

Velho Gilberto, 2006, Patrimnio, negociao e conflito, Mana v. 12, n. 1, pp. 237-248.
2001, Entrevista com Gilberto Velho (intervista concessa il 3 luglio 2001 a Celso Castro,
Lucia Lippi Oliveira e Marieta de Moraes Ferreira), in Estudos Histricos, n. 28, Rio de
Janeiro.

Verssimo J., 1916, Histria da Literatura Brasileira, Livraria Jos Olympio Editra, Rio
de Janeiro, 19543.

Vianna L., 2004, Patrimnio Imaterial: legislao e inventrios culturais. A experincia do


Projeto Celebraes e Saberes da Cultura Popular, Srie Encontros e Estudos n. 5.
(Celebraes e Saberes da Cultura Popular: pesquisas, inventrios, critica, perspectivas),
CNFCP/FUNARTE/IPHAN/MinC, Rio de Janeiro, pp. 15-24.

Vieira Filho Domingos, 1977, Folclore Brasileiro: Maranho, FUNARTE, Rio de Janeiro.

Vilhena L. R., 1997, Projeto e misso: o movimento folclorico brasileiro (1947-1964),


Funarte/FGV, Rio de Janeiro.

Varnhagen F. A. de, 1854-1857, Histria geral do Brasil, 2 Vol., Imprensa di V. de


Dominguez, Madrid [due volumi accessibili in forma digitale su Google Book].

Wachtel N., 1986, Memory and History, Introduzione in id. (a cura di), Between Memory
and History, edizione speciale di History and Anthropology, n. 2 (Oct. 1986).

Wagley C., 1953, Amazon Town: A Study of Man in the Tropics, Macmillan, New York.

357
1952, Race and Class in Rural Brazil, Columbia University Press - UNESCO, New York.
<http://unesdoc.unesco.org/images/0005/000545/054502eb.pdf> (ultimo accesso 31 gennaio
2010).

Waquet F., 1997, Le savoir comme patrimoine du genre humain, in Poulot 1997.

Warren J. W., 2001, Racial revolution. Antiracism and Indian resurgence in Brazil, Duke
University Press, Durham & London, 2001.

Weber M., 1922, Economia e societ (quattro volumi), Ed. Comunit, 1995.

Weffort Francisco Corra, 1978, O populismo na poltica brasileira, Paz e terra, Rio de
Janeiro, 1980.

Williams R., 1977, Marxismo e letteratura, Laterza, Roma, Bari, 1979.

Williams V. J. Jr., 1996, Rethinking Race: Franz Boas and his Contemporaries, University
Press of Kentucky, Lexington.

Wittgenstein L., 1953, Ricerche filosofiche, Einaudi, Torino, 1995.

Yelvington K., Melville J. Herskovits and the Institutionalization of Afro-American Studies,


Colloquio Internazionale: O projeto Unesco no Brasil: uma volta critica ao campo 50 anos
depois, 12-14 gennaio 2004, UFBA, Salvador. Testo disponibile su internet :
<www.ceao.ufba.br/unesco/11paper-Yelvington.htm> (ultimo accesso 16 gennaio 2010).

Yves Lamy (a cura di), 1996, Lalchimie du patrimoine, Talence, MSH dAquitaine.

Articoli di giornali e riviste non specialistiche

Correio do Cear, 16 gennaio 1974, Crnica da ALA. VIII CONGRESSO BRASILEIRO


DO FOLCLORE, di Risette Cabral Fernandes, p. 14. Articolo consultabile nellemeroteca
digitale del CNFCP: <http://www.cnfcp.gov.br> (ultimo accesso 12 dicembre 2010)

Folha de So Paulo, 10 giugno 2006, Democracia racial rima com homem cordial, di
Veloso Caetano. Articolo consultabile in Internet sul sito ufficiale di Caetano Veloso:
<http://www.caetanoveloso.com.br/sec_textos_view.php?language=pt_BR&id=177&langua
ge_id=1> (ultimo accesso 2 dicembre 2010).

Jornal Pequeno, 28 novembre 2008, Vale, rubrica Dirio de Bordo del supplemento
culturale JP-Turismo). Articolo consultabile in Internet al sito: <http://www.
jornalpequeno.com.br/2008/11/27/Pagina92414.htm> (ultimo accesso xx/xx/20xx).
4 luglio 2008, Miolo (I), rubrica Dirio de Bordo del supplemento culturale JP-Turismo).
Articolo consultabile in Internet al sito: <http://www.jornalpequeno.com.br/2008/7/3/
Pagina81872.htm> (ultimo accesso xx/xx/20xx).
17 gennaio 2008, Rios, vidas e gentes da regio dos Carajs, di Rogrio Almeida.
Articolo consultabile in Internet al sito: <http://www.jornalpequeno.com.br/ apresentasite.
asp?o=100&T=81595> (ultimo accesso xx/xx/20xx).

358
12 gennaio 2008, Vale um Papo mostra como ser um empreendedor na rea da cultura.
Articolo consultabile in Internet al sito: <http://www.jornalpequeno.com.br/2008/1/12/
Pagina71193.htm> (ultimo accesso xx/xx/20xx).
8 novembre 2007, MST volta a invadir estrada de ferro da Companhia Vale do Rio Doce.
Articolo consultabile in Internet al sito: < http://www.jornalpequeno.com.br/
2007/11/8/Pagina67364.htm> (ultimo accesso 10/03/2011).
26 ottobre 2007, CVRD vai retirar destroos do acidente com vages de carga
(supplemento culturale JP-Turismo). Articolo consultabile in Internet al sito: < http://www.
jornalpequeno.com.br/apresentasite.asp?o=100&T=66643> (ultimo accesso 10/03/2011).
19 ottobre 2007, Justia determina reintegrao da estrada de ferro da Vale. Articolo
consultabile in Internet al sito: <http://www.jornalpequeno.com.br/apresentasite.asp?o=
100&T=66092> (ultimo accesso 10/03/2011).
2 maggio 2007, Governo do estado prepara festa do Divino Esprito Santo. Articolo
consultabile in Internet al sito: <http://www.jornalpequeno.com.br/2007/5/3/Pagina55375.
htm> (ultimo accesso 12/06/2009).
23 marzo 2007, Ribamar Reis: 60 anos de Maranhensidade, di G. Boga (supplemento
culturale JP-Turismo). Articolo consultabile in Internet al sito: <http://www.jornalpequeno.
com.br/2007/5/3/Pagina55375.htm> (ultimo accesso 10/03/2011).

O Estado do Maranho, 6 ottobre 2008, Boca-de-urna foi prtica comum, So Lus, p. 9.


5 settembre 1996, Barrica. Parceria de Bulco e Godo volta ao TAA, Caderno
Alternativo, p. 8.
23 giugno 1991, Jeovah Frana, As Peregrinaes Espaciais de um Boizinho, Caderno
Alternativo.

O Imparcial, 6 ottobre 2008, Eleies 2008, So Lus, p. 2.


7 ottobre 2008, 47 pessoas acusadas de crime eleitoral no estado, di Carolina Nahuz, So
Lus, p. 9.
3 luglio 2009, Miolos de Boi danam pelas ruas de So Lus, di S. Martins, So Lus, p.
19.

O Povo, 18 luglio 1967, Castelo Branco morre em Desastre areo, Fortaleza, p. 1.


Articolo consultabile in Internet al sito: <http://www.opovo.com.br/extras/80anos/ capas/
19670718-morte-castelo-branco.pdf > (ultimo accesso 22/11/2009).

Documenti, manifesti, convenzioni

Associao Junina dois Irmos do Bumba-meu-boi de Zabumba do Bairro de Ftima, 2001,


Estatuto. Documento protocollato nel Registro Civil de Pessoas Jurdicas di So Lus l11
aprile 2001.

CNF, 1995, Carta do Folclore Brasileiro. Documento consultabile in Internet al sito:


<http://www.fundaj.gov.br/geral/folclore/carta.pdf> (ultimo accesso 20 aprile 2010).

Ford Foundation, 1955, Annual Report, Ford Foundation, New York. Documento
accessibile in internet al sito: <http://www.fordfound.org/archives/item/1955/text/85>
(ultimo accesso 12 febbraio 2010).

ICOMOS, 1931, La Charte d'Athnes pour la Restauration des Monuments Historiques.


Documento consultabile in Internet al sito: http://www.icomos.org/docs/athens_f.html
359
[versione francese]; http://www.icomos.org/docs//athens_chart.html [versione inglese]
(ultimo accesso 11 maggio 2008).

IPHAN, 1997, Carta de Fortaleza, Fortaleza, 14 novembre 1997. Documento consultabile


in Internet al sito: <http://portal.iphan.gov.br/portal/baixaFcdAnexo.do?id=268> (ultimo
accesso 20 aprile 2010).

MARATUR, 1982, Subsdios para a Histria do Turismo no Maranho, So Lus.

MinC-SID, 2008, CARTILHA. PRMIO CULTURAS POPULARES 2008 MESTRE


HUMBERTO DE MARACAN. Bando di concorso pubblico n. 21, del 16 luglio 2008.
Documento consultabile in Internet al sito: <http://www.cultura.gov.br/site/wp-content/
uploads/2008/07/cartilha-premio-cp-2008-210708.pdf > (ultimo accesso 3 Marzo 2010).

SECMA, 2007, Plano Estadual da Cultura do Maranho 2007-2010, SECMA, Maranho.

SECMA-ASPLAN, 2007, Relatrio SECMA 2007, 85 pagine (copertina inclusa; il numero


delle pagine non segnalato nel testo).

SECMA-SCP, 2007, Relatrio de atividades gennaio-dicembre 2007, 50 pagine + 7


pagine di tabelle non numerate.

SEF, 1937, Estatutos da Sociedade de Etnografia e Folclore, in INF 1983, pp. 61-72.

UNESCO, 2003, Convention pour la sauvegarde du patrimoine culturel immatriel, 17


ottobre 2003, Paris, (14 pp.). Documento consultabile in Internet al sito:
<http://unesdoc.unesco.org/images/0013/001325/132540f.pdf>. La versione tradotta in
italiano disponibile sul sito dellUfficio Patrimonio Mondiale UNESCO del Ministero per
i Beni e le Attivit Culturali (MiBAC): <www.unesco.beniculturali.it/ getFile.php?id=48>
(ultimo accesso 29 aprile 2010).
1989, Recommendation on the Safeguarding of Traditional Culture and Folklore, 15
novembre 1989, Parigi, in UNESCO, Records of the General Conference, 25a sessione,
Parigi, 17 ottobre 16 novembre, pp. 238-243. Documento consultabile in Internet al sito:
<http://unesdoc.unesco.org/images/0008/000846/084696e.pdf#page =242> (ultimo accesso
20 aprile 2010).
1982, Mexico City Declaration on Cultural Policies, in World Conference on Cultural
Policies, Final Report, Mexico City, 26 luglio - 6 Agosto 1982, UNESCO, Parigi, pp. 41-
46. Testo disponibile su internet al sito: <http://unesdoc.unesco.org/images/0005/000525/
052505eo.pdf> (ultimo accesso: 15 dicembre 2009).
1972, Convention for the Protection of the World Cultural and Natural Heritage, in
Records of the General Conference, Seventeenth Session, Parigi, 17 Ottobre - 21 Novembre
1972, UNESCO, Parigi, pp. 135-146. Testo disponibile su internet al sito: <http://unesdoc.
unesco.org/images/0011/001140/114044e.pdf> (ultimo accesso: 22 dicembre 2010).
1945, Constitution of the United Nations Educational, Scientific and Cultural
Organization, Londra, 16 novembre (emendata tra la 2a e la 31a sessione della Conferenza
Generale dellUNESCO), in UNESCO, 2004, Basic Text, UNESCO, Parigi, pp. 7-22. Testo
disponibile su internet al sito: <http://unesdoc.unesco.org/images/0013/001337/
133729e.pdf> (ultimo accesso: 22 gennaio 2011).

360
Norme Legislative

(in ordine cronologico)

Decreto del 12 Agosto 1816, Decreto para a criao da Escola Real de Cincias, Artes e
Ofcios, Arquivo Nacional, Contadoria Geral do Tesouro Pblico, Registro de cartas,
provises, alvars e decretos, Fundo Tesouro Nacional, Rio de Janeiro. Documento
consultabile in Internet al sito: http://www.historiacolonial.arquivonacional.gov.br/gi/
gilua.exe/sys/start.htm (ultimo accesso 20/06/2009).

Decreto n. 4, del 19 novembre 1889, Estabelece os distinctivos da bandeira e das armas


nacionaes, e dos sellos e sinetes da Republica. Documento accessibile in Internet sul sito
del Senado Federal: <http://www6.senado.gov.br/legislacao> (ultimo accesso 07/01/2010).

Legge 378 del 13 gennaio 1937, D Nova Organizao ao Ministrio da Educao e Sade
Pblica. Documento accessibile in Internet sul sito <http://www.pgj.ce.gov.br/centrosv2/
caopemappah/legisla/federal/lei378.htm> (ultimo accesso 12/12/2009).

Decreto legge 25 del 30 novembre 1937. Organiza a proteo do Patrimnio Histrico e


Artstico Nacional. Documento accessibile in Internet sul sito <http://portal.mec.gov.br/
arquivos/pdf/L378.pdf> (ultimo accesso 12/12/2009).

Decreto legge 9.355 del 13 giugno 1946. Funda o Instituto Brasileiro de Educao, Cincia
e Cultura (IBECC). Documento accessibile in Internet sul sito del Senado Federal:
<http://www6.senado.gov.br/legislacao/ListaNormas.action?numero=9355&tipo_norma=
DEL &data=19460613&link=s> (ultimo accesso 07/01/2011).

Legge 785 del 20 agosto 1949. Cria a Escola Superior de Guerra e d outras providncias.
Documento accessibile in Internet sul sito della Casa Civil (Subchefia para Assuntos
Jurdicos) della Presidenza della Repubblica: <http://legislacao.planalto.gov.br/legisla/
legislacao.nsf/Viw_Identificacao/lei785-1949?OpenDocument> (ultimo accesso
30/01/2011).

Decreto 37.608, del 14 luglio 1955. Institui no Ministrio da Educao e Cultura um curso
de altos estudos sociais e polticos, denominado Instituto Superior de Estudos Brasileiros,
dispe sbre o seu funcionamento e d outras providncias. Documento accessibile in
Internet sul sito del Senato Federale: http://www6.senado.gov.br/legislacao/Lista
Publicacoes.action?id=169061&tipoDocumento=DEC&tipoTexto=PUB (ultimo accesso
18/11/2010).

Decreto 43.178, del 5 febbraio 1958. Institui a Campanha de Defesa do Folclore Brasileiro.
Documento accessibile in Internet sul sito della Cmara dos Deputados:
<http://www2.camara.gov.br/legin/fed/decret/1950-1959/decreto-43178-5-fevereiro 1958-
381950-publicacaooriginal-1-pe.html> (ultimo accesso 18/01/2011).

Decreto 53.884, del 13 aprile 1964. Extinge o Instituto Superior de Estudos Brasileiros.
Documento accessibile in Internet sul sito del Senato Federale: http://www6.senado.gov.br/
legislacao/ListaPublicacoes.action?id=185803&tipoDocumento=DEC&tipoTexto=PUB
(ultimo accesso 18/11/2010).

361
Decreto n. 56.747, del 17 agosto 1965, Institui o dia do Folclore. Documento accessibile in
Internet sul sito della Casa Civil (Subchefia para Assuntos Jurdicos) della Presidenza della
Repubblica: <http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/decreto/1950-1969/D56747.htm>
(ultimo accesso 22/11/2009).

Decreto Legge n. 74, del 21 Novembre 1966. Cria o Conselho Federal de Cultura e d
outras providncias. Documento accessibile in Internet sul sito della Camera dei Deputati: <
http://www2.camara.gov.br/legin/fed/declei/1960-1969/decreto-lei-74-21-novembro-1966-
375931-republicacao-35524-pe.html> (ultimo accesso 22/03/2011).

Ato Institucional n. 5, 13 dicembre 1968. Documento accessibile in Internet sul sito della
Casa Civil (Subchefia para Assuntos Jurdicos) della Presidenza della Repubblica:
http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/AIT/ait-05-68.htm (ultimo accesso 4/12/2009).

Legge n. 7.505, del 2 luglio 1986 (Legge Sarney). Dispe sobre benefcios fiscais na rea do
imposto de renda concedidos a operaes de carter cultural ou artstico. Documento
accessibile in Internet sul sito della Casa Civil (Subchefia para Assuntos Jurdicos) della
Presidenza della Repubblica: <http://legislacao.planalto.gov.br/legisla/ legislacao.nsf/Viw_
Identificacao/lei7.505-1986?OpenDocument> (ultimo accesso 14/01/2011).

Costituzione della Repubblica Federale del Brasile, 5 de outubro de 1988. Documento


accessibile in Internet sul sito della Casa Civil (Subchefia para Assuntos Jurdicos) della
Presidenza della Repubblica: <https://legislacao.planalto.gov.br/legisla/legislacao.nsf/
viwTodos/509f2321d97cd2d203256b280052245a?OpenDocument&Highlight=1,constitui%
C3%A7%C3%A3o&AutoFramed> (ultimo accesso 20/11/2007).

Legge n. 8.031, del 12 aprile 1990. Cria o Programa Nacional de Desestatizao, e d


outras providncias. Documento accessibile in Internet sul sito della Casa Civil (Subchefia
para Assuntos Jurdicos) della Presidenza della Repubblica: <http://www.planalto.gov.br/
CCIVIL/Leis/L8031.htm> (ultimo accesso 25/01/2010).

Legge n. 5.082 del 20 dicembre 1990 (Legge dello Stato del Maranho). Dispe sobre a
proteo do patrimnio cultural do Estado do Maranho e d outras providncias. Cit.
integralmente in Cavalcanti, Fonseca 2008, pp. 167-171.

Legge n. 8.313 del 23 dicembre 1991 (Legge Rouanet). Restabelece princpios da Lei n
7.505, de 2 de julho de 1986, institui o Programa Nacional de Apoio Cultura (Pronac) e d
outras providncias. Documento accessibile in Internet sul sito della Casa Civil (Subchefia
para Assuntos Jurdicos) della Presidenza della Repubblica: <http://legislacao.
planalto.gov.br/legisla/legislacao.nsf/Viw_Identificacao/lei8.313-1991?OpenDocument>
(ultimo accesso 13/01/2011).

Legge n. 9.491, del 9 settembre 1997. Altera procedimentos relativos ao Programa


Nacional de Desestatizao, revoga a Lei n 8.031, de 12 de abril de 1990, e d outras
providncias. Documento accessibile in Internet sul sito della Casa Civil (Subchefia para
Assuntos Jurdicos) della Presidenza della Repubblica: <http://www.planalto.
gov.br/ccivil_03/ Leis/L9491.htm> (ultimo accesso 25/01/2010).

Decreto n. 3.551, del 4 agosto 2000, Institui o Registro de Bens Culturais de Natureza
Imaterial que constituem patrimnio cultural brasileiro, cria o Programa Nacional do
Patrimnio Imaterial e d outras providncias. Documento accessibile in Internet sul sito

362
della Casa Civil (Subchefia para Assuntos Jurdicos) della Presidenza della Repubblica:
<http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/Decreto/D3551.htm> (ultimo accesso 22/11/2009).

Decreto n. 4.811, del 19 agosto 2003. Aprova a Estrutura Regimental e o Quadro


Demonstrativo dos Cargos em Comisso e Funes Gratificadas do Instituto do Patrimnio
Histrico e Artstico Nacional - IPHAN, e d outras providncias [integra il CNFCP nelle
strutture dellIPHAN]. Documento accessibile in Internet sul sito della Casa Civil
(Subchefia para Assuntos Jurdicos) della Presidenza della Repubblica: <http://legislacao.
planalto.gov.br/legisla/legislacao.nsf/Viw_Identificacao/DEC4.811-2003?OpenDocument>
(ultimo accesso 22/01/2011).

Legge n. 10.826 del 23 dicembre 2003, Dispe sobre registro, posse e comercializao de
armas de fogo e munio, sobre o Sistema Nacional de Armas Sinarm, define crimes e d
outras providncias. Documento accessibile in Internet sul sito della Casa Civil (Subchefia
para Assuntos Jurdicos) della Presidenza della Repubblica: <https://www.planalto.gov.br/
ccivil_03/Leis/2003/L10.826.htm> (ultimo accesso 22/09/2010).

Decreto n. 20.668, del 23 Luglio 2004, Dispone circa lorganizzazione della Segreteria di
Stato della cultura SESC, Diario Ufficiale dello Stato del Maranho, Anno XCVIII, N
148, So Lus, 02 AGOSTO 2004, pp. 61-65. Documento consultabile in Internet al sito:
http://www.diariooficial.ma.gov.br/index.php (ultimo accesso 19/11/2009).

Legge n. 4.544 del 23 novembre 2005, Che sia considerato il giorno 30 di giugno il giorno
del Brincante del Bumba-Meu-Boi, Camera Municipale di So Lus. Documento accessibile
in Internet sul sito della SEMAD: http://www.saoluis.ma.gov.br/semad/ (ultimo accesso
5/12/2009).

Progetto di Legge n. 2696/2007, Istituisce la Giornata Nazionale del Bumba-meu-boi


(contiene la giustificativa del proponente). Documento consultabile in Internet al sito:
http://www.camara.gov.br/sileg/integras/534063.pdf (ultimo accesso 4 Dicembre 2009).

Legge n. 12.103 del 1 Dicembre 2009, Istituisce la Giornata Nazionale del Bumba-meu-
boi. Documento accessibile in Internet sul sito della Casa Civil (Subchefia para Assuntos
Jurdicos) della Presidenza della Repubblica: https://www.planalto.gov.br/ccivil_03/
_ato2007-2010/2009/lei/l12103.htm (ultimo accesso 4/12/2009).

Locandine e dpliant

Associao dos amigos do bom menino das mercs, 2008, Maranho, Vale Festejar 2008,
programmazione di eventi, 12 pp.

Governo do Maranho, 2006, Bumba meu Brasil! Bumba Maranho! Programao 2006,
80 pagine.

Governo do Maranho, 2008, So Joo 2008. Programao, 28 pp.

LABORARTE, 2008a, Caravana Laborarte, dpliant, 8 pp.


2008b, Projeto VALE um papo cultural!, manifesto.
2008c, Projeto VALE um papo cultural!, locandina.

363
SCP, 2008, Trduo Joanesco 2008, locandina dellevento, 4 pp.

SECMA, FUNC 2007a, So Lus Carnaval da maranhensidade, Programao do carnaval


2007, Governo do Maranho, Prefeitura de So Lus, 68 pagine.
2007b, O Maranho muito mais So Joo! Programao, 84 pagine, Governo do
Maranho, Prefeitura de So Lus.

SESC, 2007, Encontro Internacional. O Divino ontem, hoje e amanh: dos Aores ao
Maranho (16-18 maggio 2007, So Lus), programmazione dellevento, 8 pagine, SESC -
Maranho.

Siti Internet

ABL, Academia Brasileira de Letras :


<http://www.academia.org.br> (ultimo accesso: 29/3/2010).
Machado de Assis :
<http://www.academia.org.br/abl/cgi/cgilua.exe/sys/start.htm?infoid=659&sid=240>
(ultimo accesso 12/01/2011);
Slvio Romero :
<http://www.academia.org.br/abl/cgi/cgilua.exe/sys/start.htm?infoid=154&sid=196&tpl=pri
nterview> (ultimo accesso 12/01/2011).

ALCOA, Aluminum Company of America :


<http://www.alcoa.com/brazil/pt/custom_page/story_alcoa.asp> (ultimo accesso: 18 ottobre
2010).

ALUMAR, Consrcio de Alumnio do Maranho :


<http://www.alumar.com.br/> (ultimo accesso: 18/10/2010).
Parque Ambiental :
<www.alumar.com.br/parqueambiental> (ultimo accesso: 18/10/2010).

ANPOCS, Associao Nacional de Ps-Graduao e Pesquisa em Cincias Sociais :


<http://www.anpocs.org.br/portal/> (ultimo accesso: 14/8/2010).

AML, Academia Maranhense de Letras


<http://www.academiamaranhense.org.br/> (ultimo accesso: 8/10/2010).
Amrico Azevedo Neto :
<http://www.academiamaranhense.org.br/academicos/ocupantes/19.php> (ultimo accesso: 8
ottobre 2010).

Arquivo Nacional :
<http://www.historiacolonial.arquivonacional.gov.br> (ultimo accesso: 29/3/2010).

Associao Folclrica Beneficente Bumba-Boi da Maioba :


<www.boidamaioba.com.br> (ultimo accesso: 3/05/2010).

Boi pirilampo, Grupo de Arte e Cultura Popular do Maranho Boi Pirilampo :


<http://www.boipirilampo.com.br> (ultimo accesso: 16/10/2010).
Perfil :
<http://www.boipirilampo.com.br/perfil.htm> (ultimo accesso: 16/10/2010).
364
Historia :
<http://www.boipirilampo.com.br/historia.htm> (ultimo accesso: 16/10/2010).

Cmara dos Deputados, Patrimnio Cultural e Identidade Nacional :


<http://www.camara.gov.br/aldorebelo/bonifacio/linguaport/sempatricult.html> (ultimo
accesso 12/01/2010).

Chico Maranho :
<www.chicomaranhao.com> (ultimo accesso: 09/10/2010).

CMF, Comisso Maranhense de Folclore :


<http://www.cmfolclore.ufma.br/> (ultimo accesso: 11/08/2010).

Cmara Municipal de So Lus :


<http://www.cmsl.ma.gov.br/> (ultimo accesso: 10/01/2011).
Vereador Renato Dionsio:
<http://www.cmsl.ma.gov.br/vereadores_renatodionisio.php> (ultimo accesso: 10 gennaio
2011).

CNFCP, Centro Nacional de Folclore e Cultura Popular :


<http://www.cnfcp.gov.br> (ultimo accesso: 6/1/2011).

Companhia Barrica :
<http://www.ciabarrica.com.br/cia.htm> (ultimo accesso: 16/10/2010).
Historia :
<http://www.ciabarrica.com.br/historia.html> (ultimo accesso 02/11/2010).

Demo Pedro, curriculum vitae :


<http://pedrodemo.sites.uol.com.br/Frame3.html> (ultimo accesso 12/01/2011).

DIEESE - Departamento Intersindical de Estatstica e Estudos Socioeconmicos. Salrio


Mnimo Necessrio :
<http://www.dieese.org.br/rel/rac/salminMenu09-05.xml> (ultimo accesso 17 gennaio
2011).

FESPSP, Fundao Escola de Sociologia e Poltica de So Paulo :


<http://www.fespsp.org.br> (ultimo accesso 12/01/2011);
Histrico :
<http://www.fespsp.org.br/Mantenedora/historico_instituicao.htm> (ultimo accesso
12/01/2011).

FGV-CPDOC, Fundao Getulio Vargas - Centro de Pesquisa e Documentao de


Histria Contempornea do Brasil:
<http://cpdoc.fgv.br> (ultimo accesso 17/10/2010);
A trajetria poltica de Joo Goulart; O Instituto de Pesquisa e Estudos Sociais IPES :
<http://cpdoc.fgv.br/producao/dossies/Jango/artigos/NaPresidenciaRepublica/O_Instituto_d
e_Pesquisa_e_Estudos_Sociais> (ultimo accesso 7/10/2010);

365
Dicionrio Histrico-Biogrfico Brasileiro Ps-1930 (DHBB )553:
< http://cpdoc.fgv.br/acervo/dhbb> (ultimo accesso 15/01/2011).

FGV, Centro de Polticas Sociais :


<http://www.fgv.br/cps/fc/> (ultimo accesso 15/01/2010).

Fondazione Basso, La costruzione del patrimonio culturale :


<http://www.fondazionebasso.it/site/it-IT/Menu_Principale/In_evidenza/Archivio_in_
evidenza/la_ costruzione_del_patrimonio_culturale.html> (ultimo accesso 15/01/2011).

Ford Foundation, Annual Reports:


<http://www.fordfound.org/archives/> (ultimo accesso 7/01/2010)

FUNARTE , Fundao Nacional de Artes :


<http://www.funarte.gov.br/novafunarte/funarte/instituicao.php> (Ultimo accesso: 8
novembre 2009).

FUNC, Fundao Municipal de Cultura :


< http://www.saoluis.ma.gov.br/func/> (ultimo accesso 6/03/2010).

IBGE, Instituto Brasileiro de Geografia e Estatstica:


<http://www.ibge.gov.br/home/> (ultimo accesso 16/12/2010).
Diviso Territorial do Brasil:
<ftp://geoftp.ibge.gov.br/Organizacao/Divisao_Territorial/2008/DTB_2008.zip> (ultimo
accesso 16/06/2010).
Mapa fsico poltica do Maranho :
<www.ibge.gov.br/ibgeteen/mapas/ma_mapa.htm> (ultimo accesso 16/06/2010).
Mapa poltica do Maranho :
<ftp://geoftp.ibge.gov.br/mapas/tematicos/politico/MA_Politico.pdf> (ultimo accesso
18/02/2011).
Mapa do Mercado de Trabalho - Conceitos e definies da PNAD:
<http://www.ibge.gov.br/home/estatistica/populacao/mapa_mercado_trabalho/notastecnicas.
shtm> (ultimo accesso: 8/11/2009).
Sntese de Indicadores Sociais - Tabelas comparativas da dcada 1995/2005 - Trabalho e
rendimento [Tabelle n. 308 del 1995 e del 2005] :
<ftp://ftp.ibge.gov.br/Indicadores_Sociais/Sintese_de_Indicadores_Sociais_2006/Tabelas_C
omparativas_da_Decada_1995_2005/> (Ultimo accesso: 12/01/2011).

IFCS - Instituto de Filosofia e Cincias Sociais (UFRJ) historico :


http://www.ifcs.ufrj.br/historico.htm (Ultimo accesso: 22/01/2011).

Memria Globo :
< http://memoriaglobo.globo.com > (ultimo accesso 15/01/2011);
Mauro Salles :
<http://memoriaglobo.globo.com/Memoriaglobo/0,27723,GYP0-5271-259089,00.html
> (ultimo accesso 15/01/2011).

553
La prima edizione del DHBB a cura della FGV stata pubblicata in quattro volumi nel 1984. Nel 2001
stata pubblicata la seconda edizione, in cinque volumi e in formato CD-ROM. Nel 2010 stata pubblicata una
nuova versione aggiornata, resa disponibile gratuitamente su internet.
366
Governo do Maranho :
<http://www.ma.gov.br> (Ultimo accesso: 10/08/2010);
Sotaque del bumba-meu-boi (pagine non pi accessibili dopo la riorganizzazione del sito
avvenuta in seguito allentrata in vigore del Governo Roseana Sarney nel 2009) :
<http://www.ma.gov.br/cidadao/cultura/sotaque_zabumba.php>;
<http://www.ma.gov.br/cidadao/cultura/sotaque_matraca.php>;
<http://www.ma.gov.br/cidadao/cultura/sotaque_orquestra.php> (Ultimo accesso: 14 giugno
2007);
Registro delle manifestazioni folcloriche del Maranho, CCPDVF, 1993 (pagina non pi
accessibile dopo la riorganizzazione del sito avvenuta in seguito allentrata in vigore del
Governo Roseana Sarney nel 2009): <http://www.ma.gov.br/cidadao/cultura/sao_joao2003/
festas/bumba.php> (Ultimo accesso: 14/06/2007; sito internet citato in Albernaz 2004).

GPMINA, Grupo de Pesquisa Religio e Cultura Popular :


<http://www.gpmina.ufma.br/index.htm> (Ultimo accesso: 30/05/2010).

Grupo Pestana, PH&R - Pestana Hotis & Resorts :


< http://www.pestana.com> (ultimo accesso: 04/10/2010).

IBAMA, Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renovveis :


<http://www.ibama.gov.br/institucional/quem-somos> (ultimo accesso: 10/11/2011).

IHGB, Instituto Histrico e Geogrfico Brasileiro :


<http://www.ihgb.org.br/acervo311.php?f=ACP000041> (ultimo accesso: 30/07/2010).
Dicionrio Biogrfico: Maria Ceclia Londres Fonseca :
<http://www.ihgb.org.br/dicbio.php?id=00034> (ultimo acceso 12/12/2009)

IPEA, Instituto de Pesquisa Econmica Aplicada :


<http://www.ipea.gov.br/default.jsp>,
<http://www.ipeadata.gov.br> (ultimo accesso: 26/01/2010).

Ita Cultural :
<http://www.itaucultural.org.br>
Enciclopdia de teatro :
<http://www.itaucultural.org.br/aplicExternas/enciclopedia_teatro/> (ultimo accesso:
26/11/2010).

MinC, Ministrio da Cultura [del Brasile] :


<http://www.cultura.gov.br> (ultimo accesso: 16/06/2010).
Prmio Culturas Populares 2009, Omologazione dei risultati finali :
<http://www.cultura.gov.br/site/wp-content/uploads/2010/03/homologacao_grupos-
classificados-suplentes.pdf> (ultimo accesso: 16/06/2010).

Ministero del Turismo [del Brasile] :


<http://www.turismo.gov.br> (ultimo accesso: 16 gennaio 2011).
EMBRATUR - Instituto Brasileiro de Turismo :
<http://www.turismo.gov.br/turismo/o_ministerio/embratur/> (ultimo accesso: 16 gennaio
2011).

Modernos descobrimentos do Brasil :

367
<www.historiaecultura.pro.br/modernosdescobrimentos/modernosdescobrimentos.htm>
(ultimo accesso 25/05/2009).
Cronologia di Mario de Andrade :
www.historiaecultura.pro.br/modernosdescobrimentos/desc/mario/frame.htm (ultimo
accesso 25/05/2009).

Northwestern University, African Studies :


<http://www.northwestern.edu/african-studies/ > (ultimo accesso: 7/01/2010).

Plataforma Lattes / CNPq :


<http://lattes.cnpq.br/> (ultimo accesso: 18/06/2010);
Currculo Lattes di Tcito Freire Borralho :
<http://lattes.cnpq.br/6354056336043839> (ultimo accesso: 8/12/2010);
Currculo Lattes di Maria Laura Viveiros de Castro Cavalcanti:
<http://lattes.cnpq.br/3673850808739906> (ultimo accesso 8/12/2009);
Currculo Lattes di Maria Michol Pinho de Carvalho :
< http://lattes.cnpq.br/6228997272896621> (ultimo accesso: 18/06/2010);
Currculo Lattes di Mundicarmo Maria Rocha Ferretti :
<http://lattes.cnpq.br/4868147328012835> (ultimo accesso: 18/06/2010);
Currculo Lattes di Sergio Figueiredo Ferretti :
<http://lattes.cnpq.br/0379399941884037> (ultimo accesso: 18/06/2010);
Currculo Lattes di Francisca Ester de S Marques :
<http://lattes.cnpq.br/3534742641130717> (ultimo accesso: 18/06/2010).

PNUD Brasile :
< http://www.pnud.org.br> (ultimo accesso 25/01/2010).
Atlas do Desenvolvimento Humano no Brasil - 2003 (applicazione disponibile su internet,
versione 1.0.0) :
<http://www.pnud.org.br/atlas/> (ultimo accesso 25/01/2010).

SCP, Superintendncia de Cultura Popular (della SECMA) :


<www.culturapopular.ma.gov.br/ > (ultimo accesso: 26/08/2010).
Grupos folclricos do Maranho :
<http://www.culturapopular.ma.gov.br/gruposfolcloricos.php>
(ultimo accesso: 26/08/2010).
Manifestaes culturais do Maranho :
www.culturapopular.ma.gov.br/manifestacoes.html (ultimo accesso: 12/08/2010).
Objetivos:
<http://www.culturapopular.ma.gov.br/geral2.php?id=Nossos%20 objetivos> (ultimo
accesso 9/3/2010).
Projeto Divino Maranho 2007 :
<www.culturapopular.ma.gov.br/noticias20c98.html?id=50> (ultimo accesso: 26 agosto
2010).
Temi esposti nella Casa do Maranho: sotaques del Bumba-meu-boi :
<http://www.culturapopular.ma.gov.br/temascasamaranhao2.php?id=2>
(ultimo accesso: 6/08/2010).

SECMA, Secretaria de Estado da Cultura :


<http://www.cultura.ma.gov.br>
Aberta II Conferncia Estadual de Cultura :

368
<http://www.cultura.ma.gov.br/portal/sede/index.php?page=noticia_extend&loc=sede&id=
87> (ultimo accesso: 3/10/2010).

SESC, Servio Social do Comrcio :


<http://www.sesc.com.br/main.asp> (ultimo accesso: 3/06/2010).

SETUR, Secretaria Municipal de Turismo :


<http://www.saoluis.ma.gov.br/setur/> (ultimo accesso: 3/06/2010).

Sociedade Folclrica Bumba Boi de Morros :


<www.boidemorros.com.br> (ultimo accesso: 3/05/2010).

TELEBRS, Telecomunicaes Brasileiras :


<http://www.telebras.com.br/historico.html> (ultimo accesso: 13/01/2011).

UFMG - Universidade Federal de Minas Gerais :


< http://www.ufmg.br/> (ultimo accesso: 13/03/2011).

VALE S.A. :
<http://www.vale.com/> (ultimo accesso: 3/10/2010).

XIII CBF, 13 Congresso Brasileiro de Folclore :


<http://www.naya.org.ar/eventos/13cbf.htm> (ultimo accesso: 3/12/2010).

XIV CBF, 14 Congresso Brasileiro de Folclore :


<http://www.cultura.gov.br/site/2009/11/24/culturas-populares-7/> (ultimo accesso:
3/12/2010).

Materiali e sussidi multimediali

AMARTE - Associao de Apoio Msica e Arte do Maranho (a cura di), 2006, Perfil
Cultural e Artstico do Maranho 2006, CD multimediale, So Lus: AMARTE; Vale do Rio
Doce.

A.V., Tropiclia, ou panis et circencis, Universal Distribution, CD Musicale, 2007.


Registrazione originale: 1968, Philips, LP 33 giri.

Veloso Caetano, Caetano Veloso, PolyGram Do Brasil, Philips, CD Musicale, 1990.


Registrazione originale: 1968, Philips, LP 33 giri.

Festa del Boi da Lua 2007, registrazione audio dellautore, 9 giugno 2007, Pestana So Lus
Resort Hotel. Durata 4:56:37s. File: 2007.06.09 Festa Boi da lua.wma.

369
Interviste dellautore

Azevedo Neto Amrico, 2 settembre 2008. Intervista realizzata nella sede della Compagnia
Cazumb, So Lus, bairro di Madre de Deus. File della trascrizione: 2008.09.02 INT
Azevedo Neto I.doc.
6 ottobre 2008. Intervista realizzata nella sede della Compagnia Cazumb, So Lus,
bairro di Madre de Deus. File della trascrizione: 2008.10.06 INT Azevedo Neto II.doc.

Borralho Tcito, 10 luglio 2007. Intervista realizzata nella UFMA in So Lus. File della
trascrizione: 2007.07.10 INT Tacito Borralho.doc.

Brito Nelson, 30 aprile 2008. Intervista realizzata nella sede del LABORARTE in So Lus.
File della trascrizione: 2008.04.30 INT Nelson Brito I.doc.
15 ottobre 2008. Intervista realizzata nella sede del LABORARTE in So Lus. File della
trascrizione: 2008.10.15 INT Nelson Brito II.doc.

Carvalho Maria Michol Pinho de, 21 maggio 2007. Intervista realizzata nellufficio della
direttrice della SCP nel CCPDVF, in So Lus del Maranho. File della registrazione:
2007.05.21 INT M. Michol de Carvalho, n. 25.dss.

Duduca, Rafael, 28 marzo 2008. Intervista realizzata nella Praa da Faustinna nel Bairro da
Praia Grande di So Lus. File della registrazione: 2008.03.28 INT Duduca & Rafael
(maranhensidade).wma.

Figueiredo Jos de Jesus (Z Olhinho), 16 agosto 2006. Intervista realizzata nella sede del
boi Unidos de Santa F, So Lus, Bairro de Ftima. File della registrazione: 2006.08.16
INT Z Olhinho 19 (Storia boi di Viana).wma. [intervista trascritta solo parzialmente]

Frana Jeovah Silva, 13 ottobre 2008. Intervista realizzata nellufficio del superintendente
della SCP nel CCPDVF in So Lus do Maranho. File della trascrizione: 2008.10.13 INT
Jeovah Frana.doc.

JG554, 5 ottobre 2007. Intervista realizzata nella sede del Bumba-meu-boi di cui
lintervistato responsabile, So Lus, Maranho. File della trascrizione: 2007.10.05 INT
JJ 1-4.doc.

Lourival Gomes Costa, 27 giugno 2007. Intervista realizzata nel municipio di Matinha. File
della registrazione: 2007.06.27 INT Lourival Gomes Costa - Matinha.wma.

Pelado Rogrio, 9 maggio 2008. Intervista realizzata in un bar del Bairro de Ftima, So
Lus do Maranho. File della registrazione: 2008.05.09 INT Rogrio Pelado (Bordadeiro
Santa F) II.wma. File della trascrizione: 2008.05.09 INT Rogrio Pelado (bordadeiro
Santa F).doc.

Ricardo, 26 settembre 2007. Intervista realizzata nellabitazione della famiglia di Ricardo


nel Bairro de Ftima, So Lus do Maranho. File della registrazione: 2007.09.26 INT
Ricardo (miolo Santa F).wma.

554
Iniziali fittizie dellintervistato.
370
Samuel, 28 giugno 2008. Intervista realizzata nella sede del Bumba-meu-boi di Dona Zeca,
Bairro de Ftima, So Lus do Maranho. Durata: 1:10:17s. File della trascrizione:
2008.06.28 INT Samuel.doc.

Altre interviste

Azevedo Marcelino, 28 dicembre 2007. Intervista realizzata da Clicia Abreu Gomes


nellabitazione dellintervistato, nella citt di Guimares. File della registrazione:
2007.12.28 INT Marcelino Azevedo (di Clicia Abreu Gomes).wma (durata: 1:07:47s); file
della trascrizione: 2007.12.28 INT Marcelino Azevedo (di Clicia Abreu Gomes).doc, 18
pag.

Conceio de Maria Melo, 7 maggio 2010. Intervista realizzata da Clicia Abreu Gomes in
una strada del quartiere di Madre Deus, nel centro di So Lus, durante la giornata
municipale dei Bloco Tradicionais. File delle trascrizione: 2010.05.4-16 INT Bulco -
Raposo - Melo -Viana - Pires (Qual o valor da cultura popular).doc, pp. 2-3.

Marques Ester Francisca de S, 27 maggio 2009. Intervista realizzata da Seane Alves Melo
come parte del progetto di iniziazione scientifica Porta-vozes da cultura no Maranho,
incluso nel progetto di ricerca Itinerrios, Repertrios e Modalidades de Interveno
Poltica no Maranho coordinato dalla Prof.ssa. Eliana Tavares dos Reis. Orario e luogo:
16:00, Coordenao de Comunicao Social, UFMA, So Lus. File 2009-05-27 INT Ester
Marques.doc, 14 pag.

Figueiredo Jos de Jesus (Z Olhinho), 19 ottobre 1993. Intervista realizzata nella sede del
boi Unidos de Santa F da uno degli intervistatori dellequipe del progetto Memria de
Velhos, So Lus, Bairro de Ftima. La trascrizione dellintervista e disponibile
nellarchivio della Comisso Maranhense de Folclore. Il testo dellintervista completamente
rieditato stato incluso in Carvalho M. M., 1999: 103-110.

Frana Jeovah Silva, 16 giugno 2009. Intervista realizzata da Clicia Abreu Gomes come
parte del progetto di iniziazione scientifica Porta-vozes da cultura no Maranho, incluso
nel progetto di ricerca Itinerrios, Repertrios e Modalidades de Interveno Poltica no
Maranho coordinato dalla Prof.ssa. Eliana Tavares dos Reis. Orario e luogo: 09:25,
Secretaria de Estado da Cultura, So Lus. File delle registrazioni: 2009.06.16-19 INT
Jeovah Frana (di Clicia Abreu Gomes) 3.wma; 2009.06.16-19 INT Jeovah Frana (di
Clicia Abreu Gomes) 4.wma.

Pires Ftima de Carvalho, 11 maggio 2010. Intervista realizzata da Clicia Abreu Gomes
nella sede della Secretaria Municipal de Assistncia Social, in So Lus. File 2010.05.4-16
INT Bulco - Raposo - Melo - Viana - Pires (Qual o valor da cultura popular).doc, pp. 4-5.

Raposo Slvio Mariano, 7 maggio 2010, intervista realizzata da Clicia Abreu Gomes in una
strada del quartiere di Madre Deus, nel centro di So Lus, durante la giornata municipale
dei Bloco Tradicionais. File 2010.05.4-16 INT Bulco - Raposo - Melo-Viana - Pires
(Qual o valor da cultura popular).doc, pp. 1-2.

371
372
APPENDICE A

(IMMAGINI)

373
374
Figura 1 Maranho, carta fisico politica. Fonte: IBGE, sito internet.

375
Figura 2 Sezione della mappa politica del Maranho, comprendente la regione di So Lus e le regioni ad essa
limitrofe. Fonte: IBGE, sito internet

376
Figura 3 Rua Portugal: Esposizione delle capoeiras e couros del Bumba-boi, 4 luglio 2008, So Lus.

Figura 4 Rua da Estrela: Esposizione delle capoeiras e dei couros del Bumba-boi.
Sullo sfondo il casaro della SECMA, 4 luglio 2008, So Lus.

377
Figura 5 Sotaque di Costa-de-Mo: definizione sintetica, luglio 2008, Casa do Maranho, So Lus.

Figura 6 Sotaque di Costa-de-Mo: vestiario, luglio 2008, Casa do Maranho, So Lus.

378
Figura 7 Maschera di Cazumb del Bumba-meu-boi da Floresta, luglio 2008, Casa do Maranho, So Lus.

Figura 8 Cazumb del Bumba-meu-boi Unidos da Santa F,


Piazza Nauro Machado, 22 Giugno 2007, So Lus.

379
Figura 9 Rajados del Bumba-meu-boi Unidos de Santa F, 29 luglio 2007, Bairro de Ftima, So Lus.

Figura 10 Diavolo brincando con boi, Boi Mimo de So Joo, povoado di Salgado, Icatu.
(presentazione nel patio della Casa de Nozinho, Trduo Joanesco, 27 giugno 2008, So Lus)

380
Figura 11 Accordando le percussioni nella fogueira, Boi Mimo de So Joo, povoado di Salgado, Icatu.
(esterni della Casa de Nozinho, Trduo Joanesco, 27 giugno 2008, So Lus)

Figura 12 Percussioni, Boi Mimo de So Joo, povoado di Salgado, Icatu.


(presentazione nel patio della Casa de Nozinho, Trduo Joanesco, 27 giugno 2008, So Lus)

381
Figura 13 Ritratto del presidente Jos Sarney nella sede di un Bumba-meu-boi
(Bairro di Ftima, 28 giugno 2007, So Lus)

Figura 14 Zelinda Lima e Roseana Sarney raffigurate nel couro di un Bumba-meu-boi


(Vale Festejar, 28 luglio 2007, So Lus,).

382
.
Figura 15 Ballerine del Boizinho Barrica
(Expo Shanghai 2010, Agosto 2010, Shanghai, Cina. Fonte: Companhia Barrica, sito internet)

Figura 16 - Ballerino reggendo nella mano il Boizinho Barrica


(Expo Shanghai 2010, Agosto 2010, Shanghai, Cina. Fonte: Companhia Barrica, sito internet)

383
Figura 17 Stand ALUMAR
(III Frum de Desenvolvimento Sustentvel, So Lus, 25-28 marzo 2008).

Figura 18 Stand VALE


(III Frum de Desenvolvimento Sustentvel, So Lus, 25-28 marzo 2008).

384
Figura 19 Pubblicit dellArraial Grand Park ad un semaforo nel bairro di So Francisco
(So Lus, giugno 2008).

Figura 20 Quale sia il suo sotaque parli con la TIM in questo So Joo. Pubblicit della compagnia di telefonia
mobile TIM e della marca di cellulari Motorola (So Lus, 28 giugno 2008).

385
Figura 21 Pubblicit della catena di supermercati Mateus (Jornal Pequeno, 6 giugno 2008, p. 9)

Figura 22 Il mito delle tre razze associato ai colori della bandiera del Maranho (sacchetto della spesa della catena
di supermercati Mateus (So Lus, febbraio 2007).

386
Figura 23 - Genealogia di Dona Lili e Therezinha Jansen555

555
La genealogia di Dona Lili e Therezinha Jansen ricostruita a partire dalle loro interviste in Lima Z. 2008 e Carvalho,
Montenegro 2006.
387
388
APPENDICE B

SCHEDE DI IDENTIFICAZIONE
DEL MANUALE DI APPLICAZIONE DELLINRC:

Questionario e Scheda di Identificazione: Celebrazioni

389
390
391
392
393
394
395
396
397

Potrebbero piacerti anche