Manuale Pratico Illuminotecnica

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Manuale illuminotecnico pratico

Compatto ed esauriente
Capitolo 1
Illuminotecnica

Capitolo 2
Valori orientativi per l’illuminazione di interni ed esterni
sulla base delle nuove normative europee

Capitolo 3
Applicazione della luce

Capitolo 4
Tecnologia

Capitolo 5
Sorgenti

Capitolo 6
Gestione della luce e alimentatori

Capitolo 7
Illuminazione di sicurezza

Capitolo 8
Tecnica e tabelle

Capitolo 9
Strumenti di progettaziones
Impressum

Per domande e osservazioni sul


«Manuale illuminotecnico pratico»

Zumtobel Lighting GmbH


Schweizer Strasse 30
Postfach 72
6851 Dornbirn, AUSTRIA
T +43/(0)5572/390-0
[email protected]

2. edizione: luglio 2017


1
Capitolo 1

Illuminotecnica

Che cos’è la luce? 6


Che cosa vedono i nostri occhi? 7
Human Centric Lighting 8
Il triplice effetto della luce 8
Grandezze Illuminotecniche 10
Flusso luminoso 11
Intensità luminosa 11
Illuminamento 11
Luminanza 11
Requisiti qualitativi dell’illuminazione
La luce giusta – i requisiti qualitativi classici e quelli nuovi 12
Illuminamento – definizione di concetti 12
Abbagliamento – limitazione dell’abbagliamento 14
Il metodo UGR 15
Illuminamenti su soffitti e pareti 17
Illuminamento cilindrico 17
Colorazione 18
Resa cromatica 18
Misurazione dell’illuminamento 19
Illuminazione di esterni 20
Tipi d’illuminazione 22
Concezioni illuminotecniche 24
Efficienza energetica negli edifici 26

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6

Che cos’è la luce?

La luce è quella parte delle radiazioni elettro­magnetiche che


viene recepita dai nostri occhi. La lunghezza d’onda va dai
380 ai 780 nm. Di giorno i fotorecettori che ci fanno vedere i
colori sono i coni, di notte invece si attivano i bastoncelli e
vediamo solo toni di grigio.

Che cos’è l’effetto melanopico della luce?


Nella retina si trovano anche cellule gangliari fotosensibili.
Queste cellule, sensibili alla luce azzurra, sono quelle che
sopprimono la secrezione della melatonina, l’ormone respon-
sabile di un buon sonno notturno. Di giorno la soppressione
della melatonina serve a restare svegli. È così che una luce
giusta aiuta a regolare il ritmo circadiano e quindi un ciclo di
sonno-veglia sano.

Che cos’è la luce?


Lunghezza d’onda [m]

raggi gamma
10 -10
raggi x

ultravioletti

luce
10 -5 
infrarossi
Terahertz

microonde

100
TV, onde ultracorte

onde medie

onde radio
105

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7

Che cosa vedono i nostri occhi?

Sensibilità spettrale relativa ed effetto melanopico


Effetto in percentuale

notte giorno
Smel( λ) V'( λ) V( λ)
100

80

60

40

20

0
380 420 460 500 540 580 620 660 700 740 780 Lunghezza d’onda
[nm]

Spiegazione delle tre curve:


V(λ) = sensibilità alla luce, vista diurna con i coni
V'(λ) = vista notturna con i bastoncelli
Smel(λ) = soppressione della melatonina con le cellule gangliari fotosensibili

λ
Lunghezza d’onda [nm]

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8

Che cos’è la luce?

Human Centric Lighting

Human Centric Lighting (HCL) è il principio che esprime gli


effetti positivi di luce e illuminazione sulla salute, sullo stato
di benessere e su quello di attività delle persone, con benefici
sia a breve che a lungo termine.

Il triplice effetto della luce

Luce per le funzioni visive


– illuminazione a norma dei posti di lavoro
– gradevole e senza abbagliamenti

Luce per la percezione emotiva


– illuminazione che sottolinea le architetture
– che struttura e crea atmosfera

Luce con effetto biologico


– sostiene il ritmo circadiano
– rende attivi o rilassa

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9

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10

Grandezze Illuminotecniche

Flusso luminoso – intensità luminosa – illuminamento – luminanza

Flusso luminoso Φ

    
Ι= Φ E= Φ
  Ω A

Lumen [lm]
Intensità luminosa Ι Illuminamento E

Candela [lm/sr]=[cd] Lux [lm/m2 ]=[lx]


Luminanza L

Ι E · ρ*
L= L=
A L · cos

[lm/sr*m2 ]=[cd/m2 ]

Ω = angolo solido in cui viene emesso il flusso luminoso


A = superficie su cui incide il flusso luminoso
AL · cos = superficie visibile della sorgente luminosa
ρ = indice di riflessione della superficie
= 3,14
* = per superfici diffuse

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11

Flusso luminoso

Il flusso luminoso è la quantità di luce emessa da una certa


sorgente o apparecchio di illuminazione.
L’efficienza luminosa è il rapporto tra il flusso luminoso e la
potenza elettrica assorbita (lm/W): è questa a dare la misura
dell’economicità del corpo illuminante.
Abbreviazione: Φ  Phi  Unità di misura: lm  Lumen

Intensità luminosa

L’intensità luminosa è la quantità di luce emessa in una certa


direzione. Essa dipende in buona parte dagli elementi che
guidano la luce, come ad esempio i rifletto­ri. Il grafico che la
rappresenta si chiama curva fotometrica (LVK).
Abbreviazione: Ι  Unità di misura: cd  Candela

Illuminamento

L’illuminamento è la quantità di flusso luminoso che incide su


una superficie. Gli illuminamenti necessari sono descritti dalle
normative in materia (ad es. EN 12464 «Illuminazione di posti
di lavoro»).
flusso luminoso (lm)
Illuminamento: E(lx) =
superficie (m2)

Abbreviazione: E  Unità di misura: lx  Lux

Luminanza

La luminanza è l’unica grandezza foto­metrica percepita


dagli occhi.
Descrive l’impressione di luminosità che danno sia le sor-
genti luminose che le superfici, e dipende soprattutto dal loro
indice di riflessione (colore e superficie).
Abbreviazione: L  Unità di misura: cd/m2

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12

Requisiti qualitativi dell’illuminazione

La luce giusta – i requisiti qualitativi classici e quelli nuovi

Requisiti qualitativi classici Requisiti qualitativi nuovi


– Sufficiente livello d’illuminazione – Cambiamento delle situazioni di luce
– Brillanze distribuite armoniosamente – Variazioni individuali
– Limitazione dell’abbagliamento – Efficienza energetica
– Assenza di riflessioni – Integrazione della luce diurna
– Buona ombreggiatura – Luce come elemento caratterizzante
– Giusta colorazione dell’ambiente
– Resa cromatica adeguata

Illuminamento – definizione di concetti

IIlluminamento mantenuto Ēm: Fattore di manutenzione:


è quel livello di luce che nella zona del moltiplicando il livello di illuminamento ad
compito visivo non si deve mai ridurre. impianto nuovo per il fattore di manuten-
zione si ottiene l’illuminamento mantenuto.
Zona del compito visivo: Il fattore di manutenzione può essere
i livelli di illumina­mento sono fissati per i calcolato individualmente; esso tiene conto
differenti tipi di attività e vanno pertanto del calo di flusso luminoso dovuto all’invec-
progettati di conseguenza. chiamento e all’usura di lampade, apparecchi
Se non si conosce l’esatta disposizione e superfici perimetrali.
delle attivi­tà, va progettato il medesimo
livello d’illumi­namento per l’intero ambiente Il programma di manutenzione (vale a dire i
oppure si fissa un’area determinata dei cicli di pulizia e di sostituzione delle lampade
posti di lavoro. e dell’impianto) deve essere documentato.
La zona del compito visivo può essere Vedi anche capitolo 9 – checklist.
orizzon­tale, verticale o anche inclinata.
Uniformità UO
Zona immediatamente circostante a Per svolgere le proprie mansioni visive è
quella della mansione visiva: necessario che le differenze di luminanze
qui l’illuminamento potrà essere leggermente non siano eccessive: pertanto non si deve
abbassato (ad es. 300 lx contro i 500 lx nella scendere sotto un livello di uniformità
zona del compito visivo). UO = Emin/Ē.

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13

Valore di manutenzione dell’illuminamento (%)

– Valore nuovo
150
– Valore di manuten-
zione dell’illumina-
125
mento di manuten-
zione con interventi
100 di pulizia ogni 3 anni

– Fattore impianto
75 senza manutenzione

50

25

0
1 2 3 4 5 Tempo di funziona-
mento (anni)
Valore mantenuto = fattore di manutenzione x valore nuovo

Indici di riflessione
Gli indici di riflessione di oggetti e superfici
perimetrali condizionano il modo in cui si
percepisce un ambiente ed anche la luce
riflessa, vale a dire l’impressione di brillanza.
La tabella degli indici di riflessione in allegato
aiuta a quantificarli.

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14

Requisiti qualitativi dell’illuminazione

Abbagliamento – limitazione dell’abbagliamento

Abbagliamento diretto Abbagliamento riflesso

Cause Cause
– Apparecchi d’illuminazione non schermati – Superfici riflettenti
– Superfici con forti brillanze – Apparecchi posizionati male
– Posti di lavoro posizionati male
Effetti
– Calo di concentrazione Effetti
– Aumento del margine d’errore – Calo di concentrazione
– Stanchezza – Aumento del margine d’errore
– Stanchezza
Rimedi
– Apparecchi con luminanze limitate Rimedi
– Schermature sulle finestre – Apparecchi e posti di lavoro disposti
in sintonia
– Illuminazione indiretta
– Superfici opache

Valutazione dell’abbagliamento Apparecchi d’illuminazione classici per


Per valutare l’abbagliamento di tutti i corpi posti di lavoro al computer
illuminanti disposti in un ambiente, si ricorre La normativa prevede che sotto un angolo di
al metodo UGR, come previsto dalla norma- 65° la luminanza dell’apparecchio sia inferiore
tiva EN 12464-1 “Illuminazione dei luoghi di a 3000 ovvero 1500 cd/m2.
lavoro interni”. A tale riguardo gli apparecchi
più critici sono quelli a LED con singoli punti
luce visibili e molto luminosi.

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15

Il metodo UGR Valori limite UGR (UGRL) che non


possono essere superati
Per valutare l’abbagliamento (psicologico) si
ricorre al metodo unificato UGR (unified glare ≤ 16 disegni tecnici
rating). ≤ 19 lettura, scrittura, scuole,
Il valore UGR si calcola con una formula. riunioni, lavoro al computer
Questa tiene conto di tutti gli apparecchi di ≤ 22 industria e artigianato
un impianto che contribuiscono all’impres- ≤ 25 lavori industriali grezzi
sione di abbagliamento. I valori UGR degli ≤ 28 binari ferroviari, capannoni
apparecchi d’illuminazione si calcolano con
una tabella come da norma CIE 117. Sia nelle Le normative EN 12464 definiscono i valori
schede tecniche che nel sito di Zumtobel, limite UGR per le diverse attività e mansioni
per quasi tutti gli apparecchi sono specificati visive (vedi tabelle alle pagine 31–41).
i valori UGR per un’area di riferimento e si
trovano anche le tabelle UGR per aree di
dimensioni diverse.

Le tabelle UGR di ogni apparecchio si trovano


nella rispettiva scheda tecnica dei dati
fotometrici: scelta prodotto  fotometria 
scelta layout

I valori servono a stabilire un livello di


abbagliamento. Dal loro confronto però non
si ricava alcuna deduzione.
Esempio: 18,5 è ≤ 19 (livello) ma non
meglio di 19,0 (stesso livello ≤ 19).

Nota: all’esterno si utilizza il valore di


(
UGR = 8 log 0,25 ∑ L2Ω
Lb P2 )
(1) (2)
abbagliamento RG, spiegato nella normativa
EN 12464-2.
Il metodo UGR considera la luminosità di
pareti e soffitti (1) nonché di tutti gli apparec-
chi di un impianto che possono con­tribuire
ad abbagliare (2). Il risultato è il cosiddetto
valore UGR.

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16

Requisiti qualitativi dell’illuminazione

= 45° UGRL 13 16 19 22 25 28

= 85°
Cl. qualità Vale per l’illuminamento nominale (lx)
A 1000 750 500 <300
1 2000 1500 1000 750 500 <300
2 2000 1000 500 <300
3 2000 1000 500 <300

85°
8
A 6
75° 4
3
65° a
2
hs
55°

45°
1
3
8 10 2 3 4 5 6 8 104 2 3 4
Luminanza L in cd/m2

Il metodo della curva limite di luminanza Il metodo della curva limite era quello utiliz-
serve a valutare la luminanza media di un zato nella precedente normativa DIN 5035
apparecchio sotto un angolo che va da per valutare l’abbagliamento.
45° a 85°.
Negli uffici per esempio è accettato
come valore massimo UGR = 19. Tale valore
corrisponde a una curva limite di classe 1
per 500 lx.

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17

Illuminamenti su soffitti e pareti

Se pareti e soffitti non sono illuminati l’am-


biente ricava un effetto spiacevole. Viceversa
le superfici luminose migliorano di molto
l’atmosfera.
Per questo motivo le norme EN 12464
impongono un illuminamento minimo di
30 o 50 lx* sui soffitti e di 50 o 75 lx* sulle
pareti. Sarebbe bene, anzi, superare di molto
tali valori e prevedere almeno 175 lx sulle
pareti.

* in uffici, aule, ospedali

Illuminamento cilindrico

Ciò che fa riconoscere nel migliore dei modi


le persone e gli oggetti è l’illuminamento
cilindrico (ĒZ), direttamente legato al cosid-
detto modellato.
Negli ambienti dove si comunica, ad
esempio, ĒZ dovrebbe essere sempre di
almeno 150 lx.
Il modellato è il rapporto fra illuminamento
cilindrico ed orizzontale in un determinato
punto. È consigliabile che tale rapporto sia ĒZ
compreso tra 0,3 e 0,6.

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18

Requisiti qualitativi dell’illuminazione

Colorazione

La colorazione descrive l’aspetto cromatico


della luce.

Temperatura di colore Aspetto Associazione


ww (calda) fino a 3300 K rossiccio caldo
nw (neutra) 3300–5300 K bianco neutro
tw (fredda) da 5300 K azzurro freddo

Oltre ai colori delle superfici degli oggetti, è anche la tonalità


della luce a formare l’atmosfera di un ambiente!
Per la temperatura di colore delle sorgenti e la loro modi-
fica vedi capitolo 4 - Tecnologia.

Resa cromatica

La resa cromatica è la proprietà di una sor- Talvolta si ricorre anche a colori di prova
gente luminosa di restituire i colori (8 colori saturi, da R9 a R14, per valutare capacità parti-
di prova, da R1 a R8) nel modo più fedele pos- colari di una sorgente luminosa. In tal caso la
sibile rispetto a una sorgente di riferimento. restituzione di tali colori andrà specificata a
Viene espressa con l’indice di resa croma- parte.
tica Ra. (ingl.: Colour Rendering Index CRI).
La resa cromatica migliore in assoluto è
Ra = 100.
R1 rosa antico R 5 turchese

Le sorgenti luminose sono così classificate:


R 2 giallo senape R 6 celeste
Ra > 90 resa cromatica eccellente
Ra > 80 resa cromatica buona
R 3 giallo-verde R7 viola

Nei posti di lavoro non si dovrebbe mai


R 4 verde chiaro R 8 violetto
scegliere una resa cromatica inferiore ad 80.
Se in casi particolari si adottano sorgenti
luminose con indice Ra inferiore ad 80, R 9 rosso R12 blu
occorre accertarsi che i colori di sicurezza
siano riconoscibili senza problemi. R10 giallo R13 color pelle

R11 verde R14 verde foglia

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19

Misurazione dell’illuminamento

L’illuminamento medio è il valore aritmetico


medio di illuminamenti puntiformi che ven-
gono misurati con un luxmetro in condizioni
ben definite e in un determinato reticolo.

Strumenti di misurazione: Reticolo e altezza di misurazione


tipologie e grado di precisione Per verificare correttamente il risultato
– L: massima precisione; dell’impianto illuminotecnico, le norme
margine d’errore 3 % fissano un reticolo di misurazione per gli
– A: alta precisione; margine d’errore 5 % ambienti di lavoro (EN 12464) e uno per
– B: precisione media; margine d’errore 10 % gli ambienti sportivi (EN 1293).
(il minimo richiesto)
Per l’altezza dei piani di misurazione valgono
Condizioni della misurazione le seguenti raccomandazioni:
– Evitare luce diurna e altre sorgenti – Luoghi di lavoro = 0,75 m,
(misurare separatamente e sottrarre) strutture sportive (pavimento) = 0,03 m
– Controllare la tensione di rete e la – Zone di passaggio, scale,
temperatura ambiente parcheggi (pavimento) = 0,03 m
– Utilizzare lampade nuove ma già – Illuminamento cilindrico = 1,2 m
collaudate (lampade a scarica 100 h) – Reticolo di misurazione: quadrati identici
alla copertura
– Reticolo di misurazione non identico a
quello del posizionamento apparecchi

Campo di misurazione Interdistanza punti reticolo


  1 m 0,2 m
  5 m 0,6 m
 10 m 1m
 50 m 3m
100 m 5m

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20

Illuminazione di esterni

Nell’illuminazione di parchi e piazze, edifici e facciate, occorre


considerare i seguenti aspetti:

– illuminazione mirata delle superfici da mettere in vista,


siano esse orizzontali o verticali
– procurare una percezione tridimensionale variando livelli
di brillanza e ombreggiature
– distribuzione equilibrata delle brillanze
– evitare contrasti eccessivi di chiaro-scuro
– limitare gli effetti di abbagliamento su abitanti e passanti
– scegliere opportune colorazioni e rese del colore
– evitare inutili dispersioni
– nell’illuminazione di superfici orizzontali:
evitare l’emissione negli spazi in alto

Si deve portare rispetto al buio della notte.

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21

Per limitare gli effetti di disturbo, la normativa EN 12464-2 fornisce per le aree
esterne una tabella con valori di illuminamenti e luminanze:

Limiti di luce intrusiva con impianti d’illuminazione esterna


luce sulle proprietà intensità luminosa percentuale luminanza
dell’apparecchio di luce verso
l’alto

Ev I RUL Lb Ls
lx cd % cd/m2 cd/m2

tipo prima del dopo il prima del dopo il facciata


di zona coprifuoco* coprifuoco coprifuoco coprifuoco edificio segnali
E1  2 0   2500    0  0  0   50
E2  5 1   7500  500  5  5  400
E3 10 2 10 000 1000 15 10  800
E4 25 5 25 000 2500 25 25 1000

E1 Zone oscure come ad esempio parchi nazionali o siti protetti


E2 Zone a bassa luminosità, come aree rurali di tipo residenziale o industriale
E3 Zone a media luminosità, come sobborghi residenziali o industriali
E4 Zone ad alta luminosità, come il centro delle città o le aree commerciali
Ev è il massimo valore dell’illuminamento verticale (lx) sulle proprietà
I è l’intensità luminosa di ogni sorgente (cd) nella direzione potenzialmente invasiva
RUL è la parte del flusso luminoso (%) emessa dagli apparecchi illuminanti sopra l’orizzontale quando
questi sono nella loro posizione di installazione
Lb è la massima luminanza media (cd/m2) sulla facciata degli edifici
L s è la massima luminanza (cd/m2) sulla segnaletica

* Nel caso in cui non esistano regolamentazioni sul coprifuoco, i valori più alti non dovrebbero
essere superati e quelli più bassi dovrebbero essere presi come limiti preferibili.

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22

Tipi d’illuminazione

Illuminazione diretta

– La luce degli apparecchi illuminanti sul – Il soffitto può apparire scuro
soffitto, in parte anche molto direzionata, (effetto caverna)
incide direttamente sui piani di lavoro – Nella disposizione dei posti di lavoro non
– Sotto gli angoli piatti è fondamentale la devono essere presenti ombre
schermatura dall’abbagliamento – Sul piano di lavoro l’efficienza energetica
è elevata

Illuminazione indiretta

– La luce è puntata su soffitti e pareti, – Il locale guadagna otticamente in altezza
quindi i piani di lavoro sono illuminati – La luce non provoca abbagliamenti
indirettamente – I posti di lavoro si possono disporre
– L’effetto può apparire diffuso in quanto liberamente
povero di ombre – Efficienza energetica più scarsa

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23

Illuminazione
diretta/indiretta

– La luce di apparecchi a sospensione – Validi rapporti di contrasto


oppure di piantane viene emessa in forma – Disposizione flessibile dei posti di lavoro
diretta e indiretta, riflessa dal soffitto sul con una percentuale di luce indiretta
piano di lavoro > 60 %
– L’ambiente dà un’impressione gradevole – Buon equilibrio di efficienza energetica e
– Molto gradita dagli utenti qualità della luce

Luce Morbida

– Pregi di un’illuminazione diretta/indiretta – Impressione di una luminosità simile a


combinati in un apparecchio montato a quella del giorno
soffitto – Ottimo equilibrio di efficienza energetica
– Libera organizzazione del posto di lavoro e qualità della luce
– Illuminazione piacevole da vedere e senza
abbagliamenti, molto gradita dagli utenti

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24

Concezioni illuminotecniche

Il fatto che le norme EN 12464 si esprimano Le concezioni illuminotecniche orientate sui


in termini di compiti visivi apre nuove pro- posti di lavoro costituiscono un efficace stru-
spetti­ve al progetto e alla composizione della mento per variare ulteriormente le possibilità.
luce. Infatti diventa possibile definire la quan- Non solo, ma permettono anche di destinare
tità e la qualità della luce per ogni singola parte del budget al miglioramento del
zona di un ambiente di lavoro. comfort e dell’atmosfera.

Le concezioni illuminotecniche applicate a un intero ambiente non


tengono conto né delle singole zone di lavoro né delle differenti esigenze
visive, limitandosi a presupporre la mansio­ne visiva più complessa.
La disposizione dei posti di lavoro non è definita e l’intero ambiente
dispone di una luce uniforme di qualità invariata.

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25

Concentrando l’illuminazione sulle singole mansioni visive si può


comporre la luce in maniera diversificata. Ad esempio con pareti illumi-
nate per rendere il locale otticamente più aperto, oppure predisponendo
dinamismi che migliorano la qualità visiva.

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26

Efficienza energetica negli edifici

Per ottenere la certificazione energetica pre- reale di un impianto illuminotecnico, espresso


vista dalla direttiva europea sull’efficienza de- in kWh per metro quadrato ed anno.
gli edifici, occorre calcolare anche i consumi L’indicatore LENI è calcolato in conformità
dell’illuminazione. alle normative EN 15193 (valutazione energe-
L’indicatore LENI (Lighting Energy Numeric tica di edifici – requisiti energetici dell’illumi-
Indicator) specifica il consumo energetico nazione).

Formula per calcolare il consumo energetico


dell’illuminazione
∑ (Pn x FC) x {(tD x FO x FD) + (tN x FO)}
LENI = [kWh/(anno m²)]
A

Senza entrare nel dettaglio dei singoli parametri,


i fattori rilevanti da considerare sono:
– la potenza installata (Pn)
– moltiplicata per il tempo di utilizzo annuo di giorno (tD)
e di notte (tN)
– ridotta dai fattori (≤ 1) per il comando basa­to sulla luce
diurna (FD), sulla segna­lazione di presen­za (FO) e su una
luce costan­te (FC) (ad es. maitenance control)
– la superficie considerata (A)

Al fattore LENI bisogna aggiungere l’energia destina­ta alla


carica dell’illuminazione di emergenza e quella consumata in
standby.

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27

Un effetto positivo sulla riduzione del consumo


energetico è dato dai seguenti fattori:

– comando sensato dell’illuminazione


– sfruttamento della luce diurna
– utilizzo di segnalatori di presenza
– gestione intelligente degli orari
– lampade con efficienza energetica
– apparecchi e soluzioni illuminotecniche pensate per
la destinazione specifica
– comando di luce costante (maintenance control)

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Capitolo 2
Valori orientativi per l’illuminazione di interni ed esterni

Valori orientativi per l’illuminazione di luoghi di lavoro in


ambienti interni o esterni e in strutture sportive 30 2
Interni
Zone generiche e di passaggio in edifici 31
Attività industriali e artigianali 31
Uffici 36
Negozi 36
Aree pubbliche 36
Strutture didattiche 37
Strutture sanitarie 37
Zone di passaggio 39
Strutture sportive 40

Luoghi di lavoro all’aperto


Zone generiche e di passaggio in luoghi
di lavoro all’aperto 42
Aeroporti 42
Cantieri 42
Distributori di carburante 42
Impianti industriali e magazzini 42
Piattaforme petrolifere 43
Parcheggi 43
Impianti industriali petrolchimici e a rischio 43
Centrali di energia, gas, elettricità 43
Ferrovie e rotaie 44
Segherie 44

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30

Valori orientativi per l’illuminazione di luoghi di lavoro in


ambienti interni o esterni e in strutture sportive

Tabelle e valori sono estratti dalle I fattori di manutenzione possono essere


normative europee. calcolati individualmente seguendo le speci-
fiche del produttore.
«Illuminazione di luoghi di lavoro in Nel caso non siano disponibili dati partico­
interni», EN 12464-1 (giugno 2011) lari specifici sulla manutenzione, in presenza
di tecnologie moderne e ipotizzando inter-
«Illuminazione di luoghi di lavoro in venti ogni tre anni si consiglia di adottare i
esterni», EN 12464-2 (ottobre 2007) seguenti fattori di manutenzione: 0,67 in
ambienti molto puliti e 0,50 dove si sviluppa
«Illuminazione di strutture sportive», una certa sporcizia.
EN 12193 (aprile 2008) Le norme EN 12464 prevedono che il pro-
gettista documenti sia il fattore che lo stesso
programma di manutenzione.

Le tabelle fissano i seguenti limiti: UGRL è il limite massimo previsto per la


limitazione dell’abbagliamento. Il valore UGR
In corrispondenza della mansione visiva progettato deve essere necessariamente
non si può scendere sotto il livello di inferiore a tale limite.
illuminamento mantenuto Ēm. Nel caso
l’esatta posizione non sia nota, il valore L’uniformità UO è il rapporto tra l’illumina-
previsto andrà applicato a tutto l’ambiente mento minimo Emin e quello medio Ē sulla
oppure a una zona di lavoro definita. superficie esaminata. Il dato costituisce un
valore minimo.
Esempio di zona di lavoro in ufficio:
R a è il valore minimo di resa cromatica. Le
lampade scelte devono possedere un valore
zona di lavoro R a uguale o maggiore.
altezza = 0,75 m

area utente

1,00 m

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31

Tipo di interno, mansione o attività


Zone generiche e di passaggio in edifici Ēm UGRL UO Ra
Zone di passaggio in edifici Corridoi e zone di passaggio 100 28 0,4 40
Scale, scale mobili, tapis roulant 100 25 0,4 40
Ascensori, montacarichi 100 25 0,4 40
Rampe di carico e scarico 150 25 0,4 40
Ambienti di servizio, pausa, Cucinotti, mense 200 22 0,4 80
pronto soccorso Sale per pause 100 22 0,4 80
Sale per esercizi fisici di relax 300 22 0,4 80
Guardaroba, spogliatoi, bagni, toilettes 200 25 0,4 80
Ambienti sanitari 500 19 0,6 80
Sale di assistenza medica 500 16 0,6 90
Ambienti di controllo Sale di impianti e comandi 200 25 0,4 60
Uffici postali, fax, centralinisti 500 19 0,6 80
Depositi e cantine Magazzini e depositi 100 25 0,4 60
Postazioni di imballaggio e spedizione 300 25 0,6 60
Magazzini a scaffali (alti) Corsie senza passaggio di persone 20   – 0,4 40
Corsie con passaggio di persone 150 22 0,4 60
Postazioni di comando 150 22 0,6 80
Fronte scaffali (alti) 200   – 0,4 60

Attività industriali e artigianali


Agricoltura Carico e manovra di macchinari 200 25 0,4 80
Stalle normali 50   – 0,4 40
Stalle speciali o per animali malati 200 25 0,6 80
Preparazione di mangime, mungitura, pulizia macchinari 200 25 0,6 60
Panifici Locali di preparazione e panificazione 300 22 0,6 80
Rifiniture, glasse, guarnizioni 500 22 0,7 80
Cemento e derivati, calcestruzzo, Asciugatura 50 28 0,4 20
mattoni Preparazione di materiali, lavori con forni e miscelatori 200 28 0,4 40
Lavori generali con macchinari 300 25 0,6 80
Stampi grezzi 300 25 0,6 80
Ceramiche, piastrelle, Asciugatura 50 28 0,4 20
vetro e derivati Preparazione di materiali, lavori con le macchine 300 25 0,6 80
Smaltare, impregnare, pressare, dare forma a parti
semplici, vetrinare, soffiare il vetro 300 25 0,6 80
Levigare, incidere, lucidare vetro, dare forma a piccole
parti, produrre strumenti di vetro 750 19 0,7 80
Levigare vetri ottici, cristallo, incidere e levigare a mano 750 16 0,7 80
Rifiniture come limare decorazioni, pitturare a mano 1000 16 0,7 90
Produzione e lavorazione di pietre sintetiche 1500 16 0,7 90

Manuale illuminotecnico pratico


32

Interni

Tipo di interno, mansione o attività


Attività industriali e artigianali Ēm UGRL UO Ra
Industria chimica, Impianti tecnici telecomandati 50   – 0,4 20
plastiche e gomma Impianti tecnici con interventi manuali occasionali 150 28 0,4 40
Posti di lavoro sempre occupati in impianti tecnici 300 25 0,6 80
Laboratori, locali di misurazioni precise 500 19 0,6 80
Produzione di medicinali 500 22 0,6 80
Produzione di pneumatici 500 22 0,6 80
Controllo colori 1000 16 0,7 90
Tagli, finiture, controlli 750 19 0,7 80
Industria elettrotecnica ed Produzione di cavi e conduttori 300 25 0,6 80
elettronica Avvolgimento di bobine
– grosse 300 25 0,6 80
– medie 500 22 0,6 80
– piccole 750 19 0,7 80
Incapsulamento di bobine 300 25 0,6 80
Galvanizzazione 300 25 0,6 80
Lavori di assemblaggio
– grezzi, ad es. grossi trasformatori 300 25 0,6 80
– di media difficoltà, ad es. circuiti 500 22 0,6 80
– di precisione, ad es. telefoni, radio, prodotti IT (computer) 750 19 0,7 80
– di alta precisione, ad es. strumenti di misurazione, chip 1000 16 0,7 80
Laboratori elettronici, controlli, tarature 1500 16 0,7 80
Industria alimentare Posti e zone di lavoro
– in birrifici
– lavaggio, imbottigliamento, pulizia, cottura,
asciugatura, fermentazione
– cottura in fabbriche di cioccolata e conserve
– lavori in zuccherifici
– asciugatura di tabacchi, fermentazione 200 25 0,4 80
Cernita e lavaggio di prodotti, macinatura, miscelazione,
confezionamento 300 25 0,6 80
Posti di lavoro e zone critiche in macelli e macellerie,
caseifici, mulini, raffinamento di zucchero 500 25 0,6 80
Taglio e cernita di frutta e verdura 300 25 0,6 80
Lavoro di cucina, preparazione di specialità gastronomiche,
sigari e sigarette 500 22 0,6 80
Controllo di vasi e bottiglie, controllo prodotti,
guarnizioni, cernite 500 22 0,6 80
Laboratori 500 19 0,6 80
Controllo colori 1000 16 0,7 90

Manuale illuminotecnico pratico


33

Tipo di interno, mansione o attività


Attività industriali e artigianali Ēm UGRL UO Ra
Fonderie Sottopassi calpestabili, cantine 50   – 0,4 20
Pedane 100 25 0,4 40
Lavorazione di sabbia 200 25 0,4 80
Pulitura di fusioni 200 25 0,4 80
Postazioni su forni e miscelatori 200 25 0,4 80
Fonderie 200 25 0,4 80
Punti di svuotamento 200 25 0,4 80
Stampi a macchina 200 25 0,4 80
Stampi a mano 300 25 0,6 80
Pressofusioni 300 25 0,6 80
Costruzione di modelli 500 22 0,6 80
Parrucchieri Cura capelli 500 19 0,6 90
Gioielleria Lavorazione di pietre preziose 1500 16 0,7 90
Produzione di gioielli 1000 16 0,7 90
Orologeria (lavoro manuale) 1500 16 0,7 80
Orologeria (lavoro automatico) 500 19 0,6 80
Lavanderie e puliture chimiche Entrata merci e cernita 300 25 0,6 80
Lavaggio e pulitura chimica 300 25 0,6 80
Stiratura e pressatura 300 25 0,6 80
Controllo e migliorie 750 19 0,7 80
Pellami e cuoio Lavori con botti, tinozze e contenitori 200 25 0,4 40
Raschiatura, lucidatura, follatura di pellami 300 25 0,4 80
Lavori di sellai, calzaturificio: cucitura, lucidatura,
pressatura e taglio 500 22 0,6 80
Cernita 500 22 0,6 90
Tintura di pellami (a macchina) 500 22 0,6 80
Controllo qualità 1000 19 0,7 80
Controllo colori 1000 16 0,7 90
Calzaturificio 500 22 0,6 80
Fabbricazione di guanti 500 22 0,6 80
Lavorazione dei metalli Forgiature normali 200 25 0,6 80
Forgiature complesse 300 25 0,6 80
Saldature 300 25 0,6 80
Lavori alle macchine medi e grezzi: tolleranze ≥ 0,1 mm 300 22 0,6 80
Lavori di precisione alle macchine: tolleranze < 0,1 mm 500 19 0,7 80
Contrassegno, controllo 750 19 0,7 80
Fabbricazione di fili, tubi, stampi a freddo 300 25 0,6 80
Lavorazione di lamiere pesanti: spessore ≥ 5 mm 200 25 0,6 80
Lavorazione di lamiere leggere: spessore < 5 mm 300 22 0,6 80
Fabbricazione di utensili e attrezzi 750 19 0,7 80

Manuale illuminotecnico pratico


34

Interni

Tipo di interno, mansione o attività


Attività industriali e artigianali Ēm UGRL UO Ra
Lavorazione dei metalli Lavori di assemblaggio:
– grezzi 200 25 0,6 80
– medi 300 25 0,6 80
– di fino 500 22 0,6 80
– di precisione 750 19 0,7 80
Galvanizzazione 300 25 0,6 80
Finitura di superfici e verniciatura 750 25 0,7 80
Costruzione di dispositivi e attrezzi, meccanica di
precisione e micromeccanica 1000 19 0,7 80
Industria e prodotti della carta Lavori con molazze, olandesi, levigatrici di legno 200 25 0,4 80
Produzione e lavorazione di carta o cartone 300 25 0,6 80
Lavori di legatoria, ad es. piegatura, cernita, incollatura,
taglio, cucitura 500 22 0,6 80
Centrali di energia Impianti di alimentazione 50   – 0,4 20
Cisterne 100 28 0,4 40
Sale macchine 200 25 0,4 80
Locali secondari come sale pompe, condensatori,
quadri elettrici (dentro edifici) 200 25 0,4 60
Quadri di comando 500 16 0,7 80
Tipografie Tagli, dorature, conio, incisione di cliché, lavori su pietre e
lastre, macchine di stampa, produzione di matrici 500 19 0,6 80
Cernita della carta e stampa manuale 500 19 0,6 80
Tipografia, ritocco, litografia 1000 19 0,7 80
Controllo di stampe a colori 1500 16 0,7 90
Siderografia, calcografia 2000 16 0,7 80
Industria siderurgica, acciaierie, Impianti di produzione senza interventi manuali 50   – 0,4 20
laminatoi Impianti di produzione con interventi manuali occasionali 150 28 0,4 40
Impianti di produzione con interventi manuali continui 200 25 0,6 80
Depositi di bramma 50   – 0,4 20
Altiforni 200 25 0,4 20
Impianti di rullatura, verricelli, tagli 300 25 0,6 40
Pedane di comando e di controllo 300 22 0,6 80
Posti di test, ispezione e misurazione 500 22 0,6 80
Sottopassi, scantinati etc. 50   – 0,4 20
Produzione e lavorazione tessile Posti di lavoro in corrispondenza dei bagni,
apertura di pezze 200 25 0,6 60
Cardare, lavare, stirare, lavorare con lupo apritore, tagliare,
pettinare, spianare, preparare modelli, predisporre l’ordito,
filare juta e canapa 300 22 0,6 80
Filare, ritorcere, avvolgere, intrecciare 500 22 0,6 80

Manuale illuminotecnico pratico


35

Tipo di interno, mansione o attività


Attività industriali e artigianali Ēm UGRL UO Ra
Produzione e lavorazione tessile Orditura, tessitura, lavoro a maglia 500 22 0,6 80
Cucito, maglieria, montaggio di punti 750 22 0,7 80
Progetto, disegno di modelli 750 22 0,7 90
Conciare, tingere 500 22 0,6 80
Locali di asciugatura 100 28 0,4 60
Stampa automatica di tessuti 500 25 0,6 80
Intrecci di bottoni 1000 19 0,7 80
Controllo di colori e stoffe 1000 16 0,7 90
Intrecci artistici 1500 19 0,7 90
Fabbricazione di cappelli 500 22 0,6 80
Industria automobilistica e Costruzione di carrozzerie e assemblaggio 500 22 0,6 80
autoriparazioni Verniciature, cabine a spruzzo, cabine di lucidatura 750 22 0,7 80
Verniciature: correzioni, ispezioni 1000 19 0,7 90
Imbottiture 1000 19 0,7 80
Controllo finale 1000 19 0,7 80
Interventi generici, riparazioni e controlli 300 22 0,6 80
Lavorazione del legno e Lavori automatici come ad es. asciugatura o
falegnameria produzione di laminati 50 28 0,4 40
Cabine di vapore 150 28 0,4 40
Seghe 300 25 0,6 60
Piallature, incollature, assemblaggi 300 25 0,6 80
Levigature, verniciature, modellismo 750 22 0,7 80
Lavori con macchinari come ad es. tornire, scanalare,
rettificare, eseguire fughe, tagliare, segare, fresare 500 19 0,6 80
Cernita di legni per impiallacciature 750 22 0,7 90
Intarsi, mosaici 750 22 0,7 90
Controllo qualità 1000 19 0,7 90

Manuale illuminotecnico pratico


36

Interni

Tipo di interno, mansione o attività


Uffici Ēm UGRL UO Ra
Archivio, copisteria etc. 300 19 0,4 80
Scrivere, leggere, scrivere a macchina, elaborazione dati 500 19 0,6 80
Disegno tecnico 750 16 0,7 80
Postazioni CAD 500 19 0,6 80
Sale conferenze e riunioni 500 19 0,6 80
Banchi reception 300 22 0,6 80
Archivi 200 25 0,4 80

Negozi
Aree di vendita 300 22 0,4 80
Zone casse 500 19 0,6 80
Banchi di confezionamento 500 19 0,6 80

Aree pubbliche
Zone generiche Sale d’ingresso 100 22 0,4 80
Guardaroba 200 25 0,4 80
Sale d’attesa 200 22 0,4 80
Casse/sportelli 300 22 0,6 80
Ristoranti e hotel Banchi reception, portinerie 300 22 0,6 80
Cucine 500 22 0,6 80
Sale ristoranti, sale funzionali –   –  – 80
Ristoranti self service 200 22 0,4 80
Buffet 300 22 0,6 80
Sale conferenze (meglio con luce regolabile) 500 19 0,6 80
Corridoi 100 25 0,4 80
Teatri, sale da concerto, cinema, Sale prove 300 22 0,6 80
sale manifestazioni Guardaroba 300 22 0,6 90
Platee – manutenzione, pulizia 200 22 0,5 80
Palcoscenici – costruzione 300 25 0,4 80
Padiglioni fieristici ed espositivi Illuminazione generale 300 22 0,4 80
Musei Oggetti non sensibili alla luce secondo le esigenze
Oggetti sensibili alla luce espositive

Librerie Scaffali di libri 200 19 0,4 80


Zone di lettura 500 19 0,6 80
Banconi 500 19 0,6 80
Garages pubblici Entrata/uscita veicoli (di giorno) 300 25 0,4 40
Entrata/uscita veicoli (di notte) 75 25 0,4 40
Passaggi veicoli 75 25 0,4 40
Posti auto 75   – 0,4 40
Sportelli 300 19 0,6 80

Manuale illuminotecnico pratico


37

Tipo di interno, mansione o attività


Strutture didattiche Ēm UGRL UO Ra
Scuole materne, Sale gioco 300 22 0,4 80
giardini d’infanzia (prescolastici) Sale presepi 300 22 0,4 80
Sale bricolage (lavori manuali) 300 19 0,6 80
Centri didattici Aule, sale seminari (meglio con luce regolabile) 300 19 0,6 80
Aule per corsi serali/adulti (meglio con luce regolabile) 500 19 0,6 80
Aule universitarie (meglio con luce regolabile) 500 19 0,6 80
Lavagne nere, verdi o bianche 500 19 0,7 80
Banchi dimostrativi 500 19 0,7 80
Aule di disegno 500 19 0,6 80
Aule di disegno in scuole d’arte 750 19 0,7 90
Aule di disegno tecnico 750 16 0,7 80
Aule di esercitazioni e laboratori 500 19 0,6 80
Aule per lavori manuali 500 19 0,6 80
Officine 500 19 0,6 80
Aule per prove di musica 300 19 0,6 80
Aule di computer 300 19 0,6 80
Laboratori linguistici 300 19 0,6 80
Officine di preparazioni 500 22 0,6 80
Sale d’ingresso 200 22 0,4 80
Corridoi e passaggi 100 25 0,4 80
Scale 150 25 0,4 80
Sale di riunioni e aree comuni per studenti 200 22 0,4 80
Sale docenti 300 19 0,6 80
Biblioteche: scaffali libri 200 19 0,6 80
Biblioteche: zone di lettura 500 19 0,6 80
Raccolte di materiale didattico 100 25 0,4 80
Palestre, sale ginnastica, piscine 300 22 0,6 80
Mense scolastiche 200 22 0,4 80
Cucine 500 22 0,6 80

Strutture sanitarie
Ambienti generici Sale d’attesa 200 22 0,4 80
Corridoi: di giorno 100 22 0,4 80
Corridoi: pulizie 100 22 0,4 80
Corridoi: di notte 50 22 0,4 80
Corridoi multifunzionali 200 22 0,6 80
Sale di soggiorno diurno 200 22 0,6 80
Ascensori per il pubblico 100 22 0,6 80
Ascensori di servizio 200 22 0,6 80

Manuale illuminotecnico pratico


38

Interni

Tipo di interno, mansione o attività


Strutture sanitarie Ēm UGRL UO Ra
Sale del personale Sale di servizio 500 19 0,6 80
Sale di soggiorno del personale 300 19 0,6 80
Camere di degenza Illuminazione generale (sul pavimento) 100 19 0,4 80
Illuminazione di lettura 300 19 0,7 80
Visite mediche semplici 300 19 0,6 80
Visite mediche con terapie 1000 19 0,7 90
Illuminazione notturna e di orientamento 5   –  – 80
Bagni e toilettes dei pazienti 200 22 0,4 80
Sale di visite mediche (generiche) Illuminazione generale 500 19 0,6 90
Visite mediche con terapie 1000 19 0,7 90
Sale di visite oculistiche Illuminazione generale 500 19 0,6 90
Visite all’occhio esterno 1000   –  – 90
Test oculistici di lettura e colori 500 16 0,7 90
Sale di visite otorinolaringoiatriche Illuminazione generale 500 19 0,6 90
Visite alle orecchie 1000   –  – 90
Sale di diagnostica con immagini Illuminazione generale 300 19 0,6 80
Diagnostica con schermi, ingrandimenti e sistemi televisivi 50 19  – 80
Sale parti Illuminazione generale 300 19 0,6 80
Visite mediche con terapie 1000 19 0,7 80
Sale terapie (generiche) Dialisi (meglio con luce regolabile) 500 19 0,6 80
Dermatologia 500 19 0,6 90
Endoscopia 300 19 0,6 80
Bendaggi 500 19 0,6 80
Bagni terapeutici 300 19 0,6 80
Massoterapie e radiazioni 300 19 0,6 80
Reparti operatori Preparazione e risveglio 500 19 0,6 90
Sale operatorie 1000 19 0,6 90
Zona operatoria  –
Terapie intensive Illuminazione generale (sul pavimento) 100 19 0,6 90
Visite semplici (sul letto) 300 19 0,6 90
Visite con terapie (sul letto) 1000 19 0,7 90
Controllo notturno 20 19  – 90
Odontoiatria Illuminazione generale (senza abbagliare il paziente) 500 19 0,6 90
Zona paziente 1000   – 0,7 90
Zona operatoria –   –  –    –
Analisi del bianco dei denti –   –  –    –

Manuale illuminotecnico pratico


39

Tipo di interno, mansione o attività


Strutture sanitarie Ēm UGRL UO Ra
Laboratori e farmacie Illuminazione generale 500 19 0,6 80
Controllo colori 1000 19 0,7 90
Ambienti asettici Locali di sterilizzazione 300 22 0,6 80
Locali di disinfezione 300 22 0,6 80
Autopsie e obitori Illuminazione generale 500 19 0,6 90
Tavoli di autopsia 5000   –  – 90

Zone di passaggio
Aeroporti Arrivi e partenze, uscita bagagli 200 22 0,4 80
Zone di passaggio, scale mobili, tapis roulant 150 22 0,4 80
Banchi informazioni, banchi check-in 500 19 0,7 80
Controllo passaporti 500 19 0,7 80
Sale d’attesa 200 22 0,4 80
Custodia bagagli 200 25 0,4 80
Controlli di sicurezza 300 19 0,6 80
Torri di controllo 500 16 0,6 80
Hangar per test e riparazioni 500 22 0,6 80
Aree di controllo motori 500 22 0,6 80
Zone di misurazione negli hangar 500 22 0,6 80
Strutture ferroviarie Binari interamente chiusi con poca presenza di persone 100   – 0,4 40
Binari interamente chiusi con forte presenza di persone 200   – 0,5 60
Sottopassaggi con poca presenza di persone 50 28 0,5 40
Sottopassaggi con forte presenza di persone 100 28 0,5 40
Sportelli e sale stazioni 200 28 0,5 40
Sportelli e uffici biglietti o bagagli 300 19 0,5 80
Sale d’attesa 200 22 0,4 80
Ingressi, sale stazioni 200   – 0,4 80
Posti di manovra 200 28 0,4 60
Tunnel d’accesso 50   – 0,4 20
Capannoni di manutenzione 300 22 0,5 60

Manuale illuminotecnico pratico


40

Interni

Tipo di interno, mansione o attività


I dati che seguono sono previsti per la classe di competizione I (per le classi II e III i requisiti sono inferiori)
I valori Ēm e R a sono a norma EN 12193
I dati per le attività sportive scolastiche sono estratti dalle EN 12464
È raccomandabile adottare un indice R a di minimo 80
Per l’illuminazione di allenamenti va rispettato di regola un valore UGRL pari a 22

Strutture sportive Ēm Ra
Aerobica/danza 500 60
Anelli 750 60
Arrampicata 500 60
Atletica leggera (tutte le discipline) 500 60
Badminton 750 60
Basket 750 60
Biliardo 750 80
Birilli 200 60
Bocce 300 60
Boule 300 60
Bowling 200 60
Bowls 500 60
Boxe (competizioni/allenamenti) 2000/300 80
Calcio (indoor/calcetto) 750 60
Ciclismo (su pista) 750 60
Cricket 750 60
Curling (campo di gioco/traguardo) 300/200 60
Danza (aerobica/fitness) 500 60
Darts 200 60
Eishockey 750 60
Equitazione 500 60
Floorball 750 60
Ginnastica (libera, attrezzi) 500 60
Ginnastica ritmica 500 60
Hockey 750 60
Judo 750 60
Lotta (Kendo/Karate) 750 60
Nuoto 500 60
Pallamano 750 60
Pallapugno 750 60
Pallarete (goalball) 750 60
Pallavolo 750 60
Pattinaggio a rotelle 500 60

Manuale illuminotecnico pratico


41

Tipo di interno, mansione o attività


Strutture sportive Ēm Ra
Pattinaggio artistico 750 60
Pattinaggio di velocità (400 m e pista) 500 60
Petanque 300 60
Pingpong 750 60
Racketball 750 60
Rete cricket 1500 60
Scherma 750 60
Snooker 750 80
Sollevamento pesi 750 60
Sport scolastico 750 60
Sport scolastico (generale) 300 80
Sport scolastico con piscine (generale) 300 80
Squash 750 60
Tennis 750 60
Tiro al bersaglio 200 60
Tiro con l’arco 200 60

Manuale illuminotecnico pratico


42

Luoghi di lavoro all’aperto

Tipo di luogo di lavoro, mansione o attività all’aperto


Zone generiche e di passaggio in luoghi di lavoro all’aperto Ēm Ra
Passaggi esclusivamente pedonali 5 20
Passaggi di mezzi in lento movimento (max. 10 km/h),
ad es. biciclette, furgoni, scavatrici 10 20
Passaggio regolare di autoveicoli (max. 40 km/h) 20 20
Passaggio di pedoni, manovre di autoveicoli,
punti di carico e scarico 50 20

Aeroporti
Zone adiacenti ad hangar 20 20
Zone adiacenti ai terminal 30 40
Zone di carico 50 40
Depositi carburanti 50 40
Aree di manutenzione velivoli 200 60

Cantieri
Sgomberi, carichi e scarichi 20 20
Zone costruzioni, posa di tubazioni, trasporto,
lavori ausiliari, deposito 50 20
Montaggio di strutture portanti, casseforme e prefabbricati,
posa di cavi e tubature elettriche 100 40
Giunzione di strutture portanti, installazione complessa di
cavi elettrici, macchinari e alimentazioni 200 40

Distributori di carburante
Zone di parcheggio autoveicoli 5 20
Entrata/uscita: poca luminosità (ad es. in periferia o zone rurali) 20 20
Entrata/uscita: molta luminosità (ad es. in città) 50 20
Aree di servizio come controllo pneumatici o livello acqua 150 20
Punti di lettura di strumenti di misurazione 150 20

Impianti industriali e magazzini


Manovramento temporaneo di materiali ingombranti,
carico e scarico 20 20
Manovramento continuo di materiali ingombranti, carico e scarico,
raggio d’azione di gru, piattaforme di carico aperte 50 20
Lettura di scritte, piattaforme di carico coperte, uso di attrezzi,
produzione di prefabbricati di cemento armato 100 20
Installazioni complesse di macchinari, tubature e impianti elettrici,
ispezioni 200 60

Manuale illuminotecnico pratico


43

Tipo di luogo di lavoro, mansione o attività all’aperto


Piattaforme petrolifere Ēm Ra
Superficie del mare sotto la piattaforma 30 20
Scale, percorsi pedonali 100 20
Attracchi, zone di trasporto 100 20
Eliporti 100 20
Trivelle 100 40
Zone di lavorazione 100 40
Depositi tubature/deck 150 40
Punti di controllo, vibratori, teste trapani 200 40
Zone pompe 200 20
Attracchi barche di salvataggio 200 20
Superfici e piani di trivellazione, piattaforme sulla torre 300 40
Zone fanghi, prelievi 300 40
Pompe petrolifere 300 40
Zone impianti 300 40
Tavole rotanti 500 40

Parcheggi
Traffico modesto, ad es. parcheggi di negozi, case a schiera,
unità residenziali, parcheggi di biciclette 5 20
Traffico medio, ad es. parcheggi di grandi magazzini, uffici,
fabbriche, strutture sportive o polifunzionali 10 20
Traffico intenso, ad es. parcheggi di scuole, chiese, grandi centri
commerciali, grandi strutture sportive o polifunzionali 20 20

Impianti industriali petrolchimici e a rischio


Utilizzo di attrezzi di servizio, valvole manuali,
accensione di motori e bruciatori 20 20
Carico e scarico di materiali non pericolosi da container o vagoni,
ispezione di colaggi, tubature e guarnizioni 50 20
Carico e scarico di materiali pericolosi da container o vagoni,
sostituzione di guarnizioni di pompe, servizi generici, lettura di
strumenti 100 40
Carico e scarico di combustibili 100 20
Riparazione di macchinari e dispositivi elettrici 200 60

Centrali di energia, gas, elettricità


Movimento di persone dentro zone di sicurezza elettrica 5 20
Uso di attrezzi, carbone 20 20
Ispezioni generali 50 20
Lavori di servizio e lettura di strumenti 100 40
Gallerie aerodinamiche: servizio e riparazione 100 40
Riparazione di dispositivi elettrici 200 60

Manuale illuminotecnico pratico


44

Luoghi di lavoro all’aperto

Tipo di luogo di lavoro, mansione o attività all’aperto


Ferrovie e rotaie Ēm Ra
Binari in genere e zone adiacenti, Binari nelle zone di passaggio delle persone, binari morti 10 20
linee di tram, ferrovie normali e Impianti ferroviari: zone di preparazione, scambi e frenate 10 20
a scartamento ridotto, metropoli-
tane etc. Zone di discesa 10 20
Binari di treni merci con processi lavorativi temporanei 10 20
Binari non coperti, traffico regionale con poca affluenza di persone 15 20
Percorsi pedonali 20 20
Passaggi ferroviari alla stessa altezza 20 20
Binari non coperti, traffico regionale con molta affluenza di persone,
oppure a distanza con poca affluenza 20 20
Binari di treni merci con processi lavorativi ininterrotti 20 20
Rampe di carico merci non coperte 20 20
Manutenzione di treni e locomotive 20 40
Zone di smistamento 30 20
Zone di sgancio 30 20
Scale in stazioni ferroviarie di piccole e medie dimensioni 50 40
Binari non coperti, traffico a lunga percorrenza 50 20
Binari coperti, traffico regionale con molta affluenza di persone,
oppure a distanza con poca affluenza 50 40
Rampe coperte di carico treni merci con processi lavorativi
temporanei 50 20
Binari coperti, traffico a lunga percorrenza 100 40
Scale in grandi stazioni ferroviarie 100 40
Rampe coperte di carico treni merci con processi lavorativi continui 100 40
Pozzetti d’ispezione 100 40

Segherie
Spostamento di legname a terra e in acqua,
impianti di trasporto segature e trucioli 20 20
Cernita di legname a terra e in acqua, carico e scarico di assi,
impianti di sollevamento 50 20
Lettura di marchi e contrassegni su assi 100 40
Classificazione e imballaggio 200 40
Lavoro su macchine sgusciatrici e separatrici 300 40

Manuale illuminotecnico pratico


45

Estratti da:

ÖNORM EN 12464-1
Luce e illuminazione – Illuminazione di luoghi di lavoro – parte 1:
luoghi di lavoro in interni (2011-07-01)

ÖNORM EN 12464-2
Luce e illuminazione – Illuminazione di luoghi di lavoro – parte 2:
luoghi di lavoro in esterni (2007-10-01)

ÖNORM EN 12193
Luce e illuminazione – Illuminazione di strutture sportive
(2008-04-01)

Con l’autorizzazione dell’istituto normativo austriaco:


Österreichisches Normungsinstitut, A-1020 Wien, Heinestraße 38
Per richieste di normative e prodotti o ricerche sull’argomento:
www.on-norm.at

Nell’illuminazione stradale occorre fare riferimento alle


normative EN 13201.

Manuale illuminotecnico pratico


Capitolo 3

Applicazione della luce

Active Light | Connecting with Nature


Creating Light creates Life 48
Active Light applicato ad arte e cultura 50
Settori applicativi
Luce per uffici e comunicazione 52
Luce per educazione e scienza 54
Luce per presentazioni e vendite 56 3
Luce per hotel e wellness 58
Luce per arte e cultura 60
Luce per salute e cura 62
Luce per industria e tecnica 64
Luce per esterni e parchitetture 66
Light for Living 68

Manuale illuminotecnico pratico


48

Active Light | Connecting with Nature

Creating Light creates Life

Sempre affidabile e allo stesso tempo sorprendente, la luce


naturale ci conduce ed accompagna fin dalla notte dei tempi.
Sostiene intuitivamente il nostro ritmo naturale ed ha un
effetto dinamico sulla nostra capacità di vedere, fornendoci
nuove immagini che stimolano le nostre emozioni giorno
dopo giorno. Controlla i processi umani ed influenza il nostro
orologio interno. Active Light, dove efficacemente abbinato
all’architettura, riproduce in maniera unica la luce naturale,
aprendo le sfere di spazio e tempo a vari e diversi livelli di
interazione umana. Conseguentemente un’attenta miscela
di intensità, colore e direzione, al momento giusto, può
fornire un valido supporto alla luce naturale - donando una
qualità di vita migliore attraverso la luce.

01:00 02:00 03:00 04:00 05:00 06:00 07:00 08:00 09:00 10:00 11:00 12:00

Manuale illuminotecnico pratico


49

13:00 14:00 15:00 16:00 17:00 18:00 19:00 20:00 21:00 22:00 23:00 24:00

Manuale illuminotecnico pratico


50

Active Light – Connecting with Nature

Active Light applicato ad arte e cultura

Le quattro dimensioni della luce

È solo con la luce che l’arte diventa un’esperienza. Mettere in


scena alla perfezione dipinti, fotografie, sculture o anche
reperti archeologici è un’abilità che richiede una profonda
comprensione del contesto, del luogo, dell’argomento e della
luce stessa. Una concezione illuminotecnica riesce bene
quando segue i princìpi progettuali dell’illuminazione muse-
ale. E soprattutto quando combina le quattro dimensioni della
luce– direzione, intensità, colore e tempo – calibrandole fino
ad ottenere un quadro d’insieme affascinante.

Manuale illuminotecnico pratico


51

Manuale illuminotecnico pratico


52

Settori applicativi

Luce per uffici e comunicazione

Lavoro e senso di benessere


Facilitare il lavoro – Rispettare le norme (illuminamenti adeguati alle mansioni lavorative)
– Evitare che la luce abbagli
Aiutare a identificarsi – Composizione di luce in sintonia con il contesto architettonico
– Attenzione per la corporate identity

Sostenere la salute – Luce con effetto biologico sul ritmo circadiano giorno-notte
– Priorità alla luce diurna quale sorgente d’illuminazione
– Luce artificiale con Tunable White
Dipendenti, fattore di costo – Analisi del costo del personale in confronto ai costi
d’investimento e d’esercizio
– Risultato: le soluzioni illuminotecniche devono assoggettarsi
alle esigenze delle persone
– La luce incoraggia la produttività e la creatività

Tecnologia e flessibilità
Creare zone diverse – Strutturare e dare orientamento con la luce composta in zone di
passaggio, superfici verticali, punti specifici etc.
– Formare raggruppamenti con un sistema di gestione
Sostenere le attività – Adattamento tramite il sistema di gestione
– Tenere conto degli strumenti di lavoro che si spostano (come i
tablet): evitare luminanze forti alle angolature più verticali
Assicurare individualità – Tenere conto dello sviluppo demografico
– Gestione della luce con possibilità di comandi individuali

Essere flessibili – Limitazione dell’abbagliamento a tutte le angolature per sfruttare


gli ambienti con flessibilità
– Gestione della luce: impianti con piantane e possibilità di cambiare i
raggruppamenti degli apparecchi a soffitto

Manuale illuminotecnico pratico


53

Efficacia ed efficienza
Sostenibilità – Accresce il valore degli edifici
– Gestione della luce: basata sulla luce diurna o sulle presenze
– Apparecchi e sistemi d’illuminazione efficienti
Visione globale – Considerare tutte le mansioni visive e le zone dell’edificio
– Allacciare la gestione della luce al sistema generale di automazione

Ristrutturare in modo sensato – Le nuove tecnologie si ammortizzano in poco tempo


– Tecnologia di comando senza cavi

Valore aggiunto con i LED – Inserimento ideale nel sistema di gestione della luce
– Non risentono della frequenza di accensione e dimming
– Lungo ciclo di vita con molti vantaggi: consumo energetico ridotto,
lunga durata, poca necessità di manutenzione

Benefici con la gestione della luce e Active Light


Le esigenze d’illuminazione cambiano a La gestione degli orari, i comandi basati
seconda del tempo, del luogo, della persona sulla luce diurna e la segnalazione delle
e delle attività che questa deve svolgere. Un presenze sono tutti meccanismi con cui
sistema di gestione della luce tiene conto l’impianto acquista un elevato grado di auto-
delle esigenze concrete e fornisce sempre mazione. Ne deriva il massimo del risparmio
l’illuminazione più adeguata. energetico, oltre che la flessibilità ad ogni
Anche il lavoro di concentrazione e le adattamento.
attività comunicative richiedono una luce La tecnologia diventa molto più accettata
adeguata. Vi sono poi elementi d’illumina- se i dipendenti hanno la possibilità di modifi-
zione artificiale che, attivati al momento care la luce nella zona dove lavorano. A tale
opportuno, rivelano efficacia biologica sui scopo ci vuole un numero sufficiente di
ritmi delle persone sommandosi all’effetto comandi; si dovranno suddividere gli appa-
della luce diurna. recchi in piccoli gruppi stabilendo a chi
vengono assegnati.

Manuale illuminotecnico pratico


54

Settori applicativi

Luce per educazione e scienza

Ecologia
Sfruttamento della luce diurna – Efficienza energetica con il sistema di gestione
Apparecchi efficienti e – Le soluzioni LED sono estremamente efficienti
comandi intelligenti – Le accensioni frequenti e il dimming non intaccano
minimamente la durata dei LED

Ergonomia
Rendimento e concentrazione – Le normative definiscono i requisiti basilari visivi come
l’abbagliamento o l’illuminamento
– Le componenti emotive incrementano la concentrazione
– Luminosità di soffitti e pareti per dare agli ambienti un
carattere aperto
Benessere e salute – Il senso di benessere migliora il rendimento
– La luce stabilizza il nostro orologio biologico interno ed è
dimostrato che attiva processi ormonali
– È dimostrato clinicamente che la luce incrementa le
prestazioni cognitive
Adattare la luce alle attività e – Illuminazione di lavagne: esigenze visive elevate in quanto gli occhi
alle esigenze visive devono continuamente adattarsi a vedere da lontano e da vicino,
a leggere e a scrivere
– Lavoro di gruppo

Manuale illuminotecnico pratico


55

Nuovi strumenti didattici


Mobilità e comunicazione – Disposizioni flessibili dei banchi
– Più lavoro di gruppo e comunicazione
– Per vedere bene i volti delle persone ci vogliono componenti
equilibrate di luce diretta e indiretta
– Raggruppamenti flessibili degli apparecchi, con scene ad
attivazione immediata
– Controllo delle presenze quando gli orari sono prolungati
(ad esempio di sera, nei corridoi delle università)
Nuovi strumenti e materiali Più lavoro al computer, anche con tablet: limitazione
– 
didattici dell’abbagliamento ad angolature sia piatte che verticali

Nuove tecnologie
Diversificazione e flessibilità – 
Gestione della luce: utilizzo flessibile dei locali, cambiamenti
dinamici di luce diurna e artificiale per movimentare

Scene di luce pronte con un Elementi di comando di facile comprensione, con scelta
– 
pulsante delle scene di luce

Benefici con la gestione della luce e Active Light


I nuovi metodi d’insegnamento e le nuove La luce diurna rende più attivi, migliora il
tecnologie multimediali fanno sì che gli senso di benessere e incrementa il rendi-
ambienti siano utilizzati in maniera flessibile, mento. Con un sistema di comando basato
con la conseguente necessità di dover adat- sulla luce diurna ed anche sul controllo delle
tare spesso l’illuminazione. La maniera più presenze si otterrà il massimo del risparmio
semplice è disporre di elementi di comando energetico senza sacrificare la qualità della
intuitivi, dove premendo un semplice pul- luce.
sante si attivi una scena di luce calibrata per I comandi delle serrande servono a miglio-
ogni tipo di attività: come lezione fron­tale o rare i contrasti quando si utilizzano strumenti
lavoro di gruppo, abbassamento della luce multimediali. Inoltre rendono più confortevoli
per le proiezioni, oppure illuminamenti verti- gli ambienti in quanto riducono abbaglia-
cali più intensi per le lezioni alla lavagna. menti e sviluppo di calore.

Manuale illuminotecnico pratico


56

Settori applicativi

Luce per presentazioni e vendite

Scenografie
Limbic Lighting – Soluzioni illuminotecniche studiate per i gruppi di target, in grado
di influenzarne gli stati emotivi
– Incremento dei fatturati nei negozi che tengono conto delle
preferenze della clientela
Mettere voglia – Guidare la percezione: mettendo in contrasto tonalità,
distribuzione e luminanze in sintonia con i tipi di prodotti
Comunicare i marchi – Dare emozione alla luce mettendo in scena facciate e vetrine

Autenticità
Creare accenti – Illuminazione d’accento precisa
– Resa cromatica eccellente: con effetto brillante e autenticità

Guidare lo sguardo – Effetto a distanza, orientamento e miglior percezione della


profondità illuminando le zone marginali, le superfici verticali e
le pareti di fondo degli scaffali
Accorciare le distanze d’illuminazione – Presentare gli oggetti in maniera più dettagliata
– Concentrare la luce sugli oggetti con sistemi d’illumina­zione
miniaturizzati
Modellare gli oggetti – Luce diffusa per avere una visione chiara anche degli oggetti
molto riflettenti
– Dare un effetto di plasticità senza alterazioni: componendo
luce diffusa e direzionata

Manuale illuminotecnico pratico


57

Naturalezza
Accentuare la freschezza – Soluzioni LED con ottima resa cromatica e temperatura di
colore adeguata
– Prodotti alimentari freschi messi in scena con una luce che
invogli e che non provochi degrado
Adattare la temperatura di colore – LED con la rivoluzionaria tecnologia Tunable Food e tunableWhite
– Scelta di varie temperature di colore in un unico apparecchio
– Prima era necessario sostituire lampade e filtri
Illuminare senza degrado – I LED sono quasi privi di IR e UV
– Non servono filtri né dispositivi di protezione

Sostenibilità
Incrementare l’efficienza – Linee di luce LED al posto dei tubi fluorescenti
– Nel progetto privilegiare le luminanze verticali rispetto a
quelle orizzontali
Ridurre il consumo energetico – LED collegati a una gestione della luce
– Controllo delle zone secondarie con segnalatori di presenza
Ristrutturare l’illuminazione – Confrontare i costi d’esercizio con quelli d’investimento
– Migliorando l’efficienza si può migliorare anche la qualità di luce
(tecnologia LED)

Benefici con la gestione della luce e Active Light


Ricorrendo a comandi intuitivi si possono Ad esempio si trova facilmente la giusta
adattare facilmente le scene di luce ai diversi colorazione per un certo tipo di oggetti senza
contesti: che si tratti di illuminazione per dover mettere in conto complicate sostitu­
lavorare alle casse o di suggestivi cambi di zioni di filtri. L’illuminazione generale può
colori in una lounge. variar­e in modo fluido se guidata da coman­di
La crescente attenzione per gli aspetti basati sulla luce diurna e da timelines.
energetici spinge i negozi a scegliere sempre Sfruttare la luce diurna non serve solo a
più spesso apparecchi dimmerabili. Alter­ risparmiare energia ma anche a rendere
nando opportunamente le temperature di molto più attraenti zone particolari.
colore e le luminanze (tunableWhite) si Programmando scene di luce, statiche o
possono far interagire in maniera efficace i dina­miche, si ottiene grande efficacia emotiva
materiali delle architetture e degli oggetti o effetti a sorpresa. Le soluzioni Active Light,
esposti. basate sui risultati della ricerca Limbic
Comfort, flessibilità e scarsa manutenzione Lighting, consentono di adattare la luce
sono pregi che caratterizzano gli impianti dinamicamente ai tipi di personalità dei vari
illumino­tecnici guidati da sistemi di comando. gruppi target.

Manuale illuminotecnico pratico


58

Settori applicativi

Luce per hotel e wellness

Nuove tecnologie
Network – Sistema di gestione della luce
– Scene di luce: per sfruttare in molti modi sale di riunioni e saloni
Utilizzo flessibile di screens – Limitare l’abbagliamento alle angolature verticali per favorire l’uso
di smartphone e tablet

Importanza del design


Sostenere l’architettura – Illuminazione di facciate e ingressi
– Scegliere gli apparecchi d’illuminazione seguendo il linguag­gio
stilistico dell’hotel
Apparecchi decorativi – La tecnologia LED rende possibili nuove forme
Unità di comando adeguate – Pannelli di comando appositamente ideati per gli hotel,
con scene di luce e pittogrammi intuitivi

Globalizzazione
Varietà – Vasta gamma di prodotti
– Tenere conto delle peculiarità regionali

Assistenza sul posto e – Progetto globale


competenza multiculturale – Rete distributiva capillare
– Adattamento regionale
– Conoscenza delle normative nazionali

Manuale illuminotecnico pratico


59

Responsabilità
Prodotti sostenibili – Apparecchi con certificazioni ambientali
Apparecchi efficienti e gestione – Sufficienti possibilità di comando e tasto «OFF» centrale accanto
della luce ottimizzata alla porta della camera

Sicurezza – Illuminazione di emergenza e sicurezza


– Orientamento in corridoi e parcheggi interrati

Spa e wellness
Dare sostegno a salute, – Cambi di colore fluidi e dinamici
benessere e relax – Nei reparti SPA alternare in modo mirato zone luminose e in ombra

Benefici con la gestione della luce e Active Light


Nelle camere degli hotel le preferenze per­ positi­vi sul benessere degli ospiti: soprattutto
sonali degli ospiti hanno la priorità assoluta. nei reparti wellness e nei ristoranti. Senza
Per quanto riguarda l’illuminazione sono dimenticare che ottimizzano le condizioni
consigliabili unità di comando intuitive che visi­ve degli occhi nel passaggio dall’esterno
permettano di comporre la luce nel modo all’interno. Ne beneficiano l’orientamento e il
preferito: insieme alla movimentazione delle senso di sicurezza.
serrande e al funzionamento basato sulla Nelle sale conferenze sono consigliabili
luce diurna, si può adattare l’illuminazione ad scene di luce predefinite da poter selezionare
ogni attività del momento, come guardare la con facilità ogni volta che si cambia tipo e
televisione, truccarsi o leggere. strumento di esposizione. Non si tralasci
Le scene di luce dinamica, programmate l’illuminazione di sicurezza, possibilmente
con timelines, oppure basate sull’ora del integrata in un sistema di gestione per sorve-
giorno o sul tempo che fa, hanno effetti gliare l’impianto completo a livello centrale.

Manuale illuminotecnico pratico


60

Settori applicativi

Luce per arte e cultura

Scenografia perfetta
Quattro dimensioni della luce – Vivere l’arte con Active Light che guida la direzione della luce,
l’intensità, la colorazione e il tempo
Arte e architettura – Composizione architettonica e artistica per intensificare la
fruizione dell’arte

Strumenti di luce per progetti diversificati


Attenzione per l’arte e – Assortimento completo per il progetto illuminotecnico,
accentuazione da superspot a wallwasher
– Libertà per i curatori grazie alla vasta scelta di accessori,
massima flessibilità e precisione
tunableWhite – Temperatura di colore adattata al contesto e alla storia dell’opera
d’arte (lume di candela, luce diurna)  contesto di conservazione
– Cambi di temperatura di colore della luce generale seguendo le
aspettative delle persone e l’andamento del giorno  contesto
architettonico

Manuale illuminotecnico pratico


61

Obiettivi di conservazione
Salvaguardia con tecnologia LED – Carico di IR e UV marginale grazie ai prodotti LED
Gestione della luce e tunableWhite – tunableWhite e comandi della luce per ridurre il potenziale di
degrado contenendo i tempi di esposizione e utilizzando lunghezze
d’onda meno nocive
Supporto scientifico e consulenza – Servizio con misurazioni sul posto e consulenza fondata su nozioni
scientifiche

Energia e manutenzione
Costi energetici – Payback in tempi brevi grazie ai consumi ridotti della nuova
tecnologia LED
– Gli apparecchi dimmerabili salvaguardano le opere e ottimizzano
il bilancio energetico
Costi di manutenzione – La lunga durata degli apparecchi LED riduce al minimo i costi
di manutenzione
– 5 anni di garanzia

Benefici con la gestione della luce e Active Light


Un sistema di gestione permette di esporre in modo che alle opere arrivi solo la quantità
alla luce le opere più delicate solo il minimo di luce naturale strettamente indispensabile:
indispensabile: con quel livello di luminanza e trovando un equilibrio tra esigenze architet-
con quella tonali­tà (Tunable White) necessa- toniche, benessere delle persone, tutela delle
rie ad una buona percezione. Attivando se- opere esposte e costi energetici.
gnalatori di presenza il tempo di accensione L’illuminazione di sicurezza andrà integrata
si limiterà al solo passaggio di pubblico. nell’impianto con sobrietà, senza che la si
Si possono definire anche orari di accen- noti. Il suo allacciamento al sistema di ge-
sione e spegnimento. La movimentazione stione centrale assicura le giuste condizioni
delle serrande e i sensori di luce diurna fanno visive in caso di emergenza.

Manuale illuminotecnico pratico


62

Settori applicativi

Luce per salute e cura

Salute e attività
Qualità per pazienti e – Tenere conto delle problematiche legate alle patologie da demenza
bisognosi di assistenza – Evitare riflessi e riflessioni (immagini illusorie)
Favorire il benessere e dare – In molte case di cura manca la luce diurna, fondamentale per
sostegno all’orologio interno stabilizzare l’orologio interno
– Le uscite all’aperto sono rare
– Compensazione attraverso la luce artificiale: cambi mirati di
colorazione e illuminamento
– Intensità potenziata creando isole di luce
Migliorare il comfort e – Illuminazione dei letti
dare sicurezza – Scene di luce a misura di anziani e malati

Affidabilità e funzionalità
Comfort visivo e sicurezza per – Illuminazione di emergenza
pazienti e residenti – Assicurare orientamento
– Evitare zone scure e ombre forti
– Rendere gradevoli i corridoi con luce indiretta su pareti e soffitti
Sostenere diagnosi e terapie – Aumentare l’illuminamento: attivando un pulsante sul letto di
degenza oppure con componenti aggiuntive
– Resa cromatica elevata
Ottimizzare le condizioni di lavoro – Comandi intuitivi e individuali
di medici e infermieri – Illuminazione apposita per le esigenze più complesse
(terapie intensive e sale operatorie)
– Dove le persone lavorano di notte: illuminazione ad efficacia biologi-
ca per sostenere il ritmo circadian
Flessibilità – Illuminazione costruita in maniera modulare per adattare la luce
all’utilizzo degli ambienti

Manuale illuminotecnico pratico


63

Ecologia ed economia
Valore aggiunto per gestori e investi- – I comandi basati sulla luce diurna e le scene attivabili individual­
tori mente migliorano non solo il comfort ma anche l’efficienza

Ottimizzare il consumo energetico – Lampade e apparecchi d’illuminazione efficienti


– Illuminazione dei corridoi con segnalatori di presenza e con LED –
insensibili alla frequenza di accensioni e dimming
Valorizzare l’immagine – Curare l’aspetto di facciate, parcheggi, ingressi e zone d’attesa

Impianto globale – Sistema di comando centralizzato, comprendente anche la


sorveglianza della luce di emergenza

Benefici con la gestione della luce e Active Light


Negli ospedali e nelle case di riposo gli o ai pazienti. Inoltre, l’occhio che invecchia
impian­ti migliori sono quelli che offrono filtra sempre di più le componenti di luce
coman­di intuitivi, a misura di anziani e di azzur­ra, quelle cioè biologicamente più
disa­bili. Collegato a pulsanti molto semplici, attive. Questo significa che l’orologio interno,
il sistema di gestione rende disponibili tutte responsabile del ritmo di sonno-veglia, va
le scene di luce che servono al personale stabilizzato passando più tempo all’aperto o
per lavorare e ai pazienti per sentirsi a pro- in alterna­tiva ricorrendo a una luce artificiale
prio agio. mirata, inten­sa e di tonalità azzurra, in ore
Con l’avanzare dell’età gli occhi hanno definite della giornata.
più bisogno di luce. Per questo è opportuno Una gestione della luce con timelines
che l’illuminazione artificiale possa essere perfeziona l’interagire di luce naturale e arti-
regolata secondo quanto serve al personale ficiale a ogni ora del giorno.

Manuale illuminotecnico pratico


64

Settori applicativi

Luce per industria e tecnica

Efficienza
Ridurre il consumo energetico – Dove gli orari lavorativi arrivano alle 24 ore, spesso con poca
e le emissioni di CO2 luce diurna, servono tecnologie della massima efficienza
– Sfruttare primariamente la luce diurna, anche per dare un
maggior benessere
– Sorvegliare le presenze in zone secondarie o poco frequentate
– Certificazioni per qualificare l’azienda come attenta all’ambiente
Semplificare la manutenzione – große und hohe Raumdimension verursachen hohen
e rinnovare l’illuminazione Wartungs­auf ­wand
– langlebige und effiziente LED-Lösungen und
Lichtmanagementsysteme reduzieren den Aufwand

Flessibilità
Diversificazione in locali alti – Illuminazione generale omogenea, con tubi fluorescenti lineari o
LED dove l’altezza lo permetta
– Illuminazione di capannoni molto alti: le lampade ad alta pressione
presentano alcuni svantaggi in quanto si integrano con difficoltà nei
sistemi di gestione (per via del dimming e della riaccensione)
Progetto completo di – Soluzione di un’unica marca, dal parcheggio al magazzino ai
gestione della luce singoli posti di lavoro
– Le catene di produzione che variano richiedono flessibilità degli
impianti, con apparecchi o gruppi d’illuminazione che si adattano
in fretta
Trasparenza e immagine – Architetture più aperte che trasmettono il marchio
– Apparecchi d’illuminazione disposti in maniera architettonica per
un effetto notturno
– Illuminazione della facciata

Manuale illuminotecnico pratico


65

Produttività
Favorire l’individualità e il – Prevedere una distribuzione armoniosa delle luminanze non solo in
rendimento corrispondenza dei posti di lavoro ma in tutto l’ambiente
– Tenere conto attentamente delle esigenze particolari in singole
zone di lavoro
– I comandi individuali incrementano il senso di benessere
– Illuminamenti e temperature di colore variabili per sostenere le
persone durante i turni di lavoro

Affidabilità
Costruzione resistente e robusta – L’illuminazione deve resistere alle condizioni più critiche: come
temperature estreme, bagnato, vibrazioni, agenti chimici e vapori

Pulizia e sicurezza – Gli apparecchi facili da pulire e con poco bisogno di manuten­zione
accumulano poco sporco
– Materiali compatibili con detersivi e disinfettanti
– Apparecchi antideflagranti
– Senso di sicurezza: luminanze verticali sulle superfici perimetra­li
– Evidenziare bene i punti di pericolo

Benefici con la gestione della luce e Active Light


Turni di lavoro notturni e mancanza di luce consumo energetico in quanto adattano di
diurna implicano un funzionamento molto continuo la potenza delle lampade alla luce
prolungato degli impianti illuminotecnici esterna e alle ore di funzionamento.
industriali Ne deriva un consistente poten- Una soluzione illuminotecnica completa
ziale di risparmio energetico. nasce da un’impeccabile composizione di
Il sistema di gestione sa garantire la comandi e apparecchi. Ne è un ottimo esem-
necessaria flessibilità in ogni reparto produt- pio il sistema di file continue TECTON, che
tivo. Tradizionalmente gli impianti nuovi nella sorveglianza può integrare anche l’illu-
devono essere sovradimensionati per tenere minazione di sicurezza. Fra l’altro l’impianto
conto della loro usura. Il comando basato può essere interfacciato con altre funzioni di
sulla luce diurna e il meccanismo Mainte­ automazione, in modo da poter gestire l’edifi-
nance Control contrastano questo eccesso di cio comodamente e a costi ragionevoli.

Manuale illuminotecnico pratico


66

Settori applicativi

Luce per esterni e parchitetture

Esperienza umana
Fattori sociali – Restituire alle persone i loro spazi urbani anche di notte
– Promuovere l’interazione
– Creare luoghi interessanti da scoprire
– Favorire le attività delle persone
Fattori emotivi – Trasformare le strade abituali in luoghi nuovi e inaspettati
– Adattare la luce alle abitudini e alle esigenze

Fattori legati alla percezione – Sottolineare i dettagli urbani e dare alle persone la possibilità
di riscoprire gli spazi
– Migliorare la percezione, lo stato di benessere e l’accoglienza
dei luoghi
– Orientamento

Sostenibilità e sensibilità
Fattori ecologici – Ridurre il consumo energetico con sorgenti luminose e sistemi
ottici di qualità
– Evitare l’inquinamento luminoso: questo vuol dire molto di più che
limitarsi a puntare la luce in basso. Le strategie più attente mirano
a riprodurre gli spazi migliorandone la percezione
Fattori di design – Illuminare i luoghi nel modo giusto e al momento giusto, senza
sprechi di luce
– Trovare il giusto equilibrio tra luce artificiale e oscurità (partendo
dalla situazione naturale della notte): questo per ridurre il consumo
energetico e al contempo migliorare la qualità visiva.

Manuale illuminotecnico pratico


67

Flessibilità e identità
Fattori d’identità sociale – Migliorare la qualità di vita e il vissuto dando identità al luogo
– Mettersi a proprio agio nell’interazione: questo migliora il legame
con il luogo e la comunità
Fattori di design – Aiutano a trasformare un ambiente vuoto in uno spazio di vita
– Creare un’identità non statica: con una luce che si orienta in base a
come le persone usano un certo luogo a una certa ora.
– Creare l’atmosfera giusta per rendere invitanti gli spazi

Design a più livelli con Active Light


Layers of Light: – Diversificare l’esperienza notturna degli spazi
i livelli della luce – Riprodurre con precisione la tridimensionalità: un sottile dinamismo
migliora la percezione di determinati luoghi a determinate ore.
– Alternare diversi livelli di luce in relazione alle attività (o agli orari)
Toolbox of Light: – Scegliere concezioni modulari: adattare la luce alle esigenze di
Gli strumenti della luce design ma predisporre anche un progetto di linguaggio unitario
– Diversificare le ottiche per combinare precisione e comfort visivo
– Concezione “Composite Beam”
– Installazioni semplici e flessibili, adattate al luogo
– Scegliere un linguaggio di design unitario e che si integri bene
– Predisporre comandi che interagiscano con altri sistemi, rimanendo
attuali anche in futuro

Benefici con la gestione della luce e Active Light


I sistemi intelligenti sono sempre più impor- L’assortimento outdoor di Zumtobel com-
tanti anche all’esterno e costituiscono un prende intelligenti apparecchi a comandi
passo importante verso la sostenibilità. Nel DALI o DMX, in grado di incrementare la fles-
contesto di un approccio umano e sociocen- sibilità di ogni singolo punto luce.
trico diventano parte di un processo di design La nostra filosofia applicativa si traduce in
completo. Il comando di sistemi semi-auto- soluzioni illuminotecniche capaci di adattarsi,
nomi segue i comportamenti delle persone con componenti multi-canale che segmen-
(rilevamento di presenza), le loro attività ed tano la luce dei singoli apparecchi. Con que-
emozioni (cambio di temperatura di colore) e sto metodo il designer si vede aprire la strada
le ore della giornata. a progetti illuminotecnici, che da una posta-
zione unica assolvono funzioni distinte.

Manuale illuminotecnico pratico


68

Settori applicativi

Light for Living

Miglioriamo la qualità e l’effetto della luce negli spazi di vita privata


– con la nostra esclusiva rete di architetti e progettisti, con le nostre
conoscenze applicative, con le tecnologie più moderne di LED e
comandi.

Riduciamo i costi d’installazione e di funzionamento


– con la nostra profonda comprensione delle esigenze degli utenti,
con soluzioni intelligenti e sostenibili, con un supporto professionale
in tutte le fasi del progetto.

Favoriamo uno stato di benessere & salute


– con sistemi e configurazioni ad efficacia biologica che sviluppiamo
sulla base di continue ricerche.

Benefici con la gestione della luce e Active Light


Con le unità di comando si attivano comoda- raccolta, che accoglie gli ospiti con un calo-
mente intere scene di luce premendo un solo roso benvenuto.
pulsante. Definendo scene statiche o dinami- Anche sotto il profilo biologico, l’illumina-
che si cambia a fondo l’atmosfera di un zione può dare sostegno alla salute. Per
ambiente. Per esempio si possono ottimizzare esempio si definiscono scene dinamiche che
le condizioni visive in una cucina favorendo il verso sera riducono il livello di luce e la sua
lavoro ai fornelli con un illuminamento tonalità, preparando in modo naturale ad un
intenso e poche ombre. Più tardi, quando sonno rigenerante. La mattina, invece, si
arriva l’ora di sedersi a tavola in compagnia, attivano i fotorecettori della retina con una
la luce assume una tonalità più calda e luce intensa e di tonalità più azzurra.

Manuale illuminotecnico pratico


Capitolo 4

Tecnologia

Parametri nel catalogo illuminotecnico


Schede tecniche 70
Tecnologia LED
Funzionamento e tipi di LED 72
Peculiarità dei LED 72
Parametri importanti dei LED 73
Tecnologia dei moduli LED di Zumtobel 76
Tecnologia del direzionamento della luce
Ottica 78
Tecnologia e applicazione nei prodotti 80

Manuale illuminotecnico pratico


70

Parametri nel catalogo illuminotecnico

Nel catalogo elettronico ogni apparecchio


d’illuminazione è accompagnato da schede tec-
niche che contengono tutti i dati rilevanti per
un progetto corretto con prodotti Zumtobel:
1) denominazione apparec. e numero di articolo
2) testo per capitolati
3) foto e misure
4) curva fotometrica (LVK = distribuzione
dell’intensità luminosa)
– L’intensità luminosa è espressa in cd/klm
(1 klm = 1000 lm). Nella curva fotometrica
è considerato il coefficiente di utilizza-
zione dell’apparecchio h. Per il dato di
intensità luminosa assoluta, nel caso degli
apparecchi LED si fa riferimento al flusso
luminoso dell’apparecchio stesso; nel
caso degli apparecchi con sorgenti tradi­
zionali si fa riferimento invece al flusso
luminoso della lampada. Tutte le definizioni e i metodi di calcolo utilizzati corrispon-
dono alle raccomandazioni della guida “Sicurezza di pro-
– Con gli apparecchi LED il coefficiente di gettazione con l’illuminazione LED” della ZVEI (2a edizione;
utilizzazione h è quantificato al 100 % aggiornamento: marzo 2016).
poiché il suo rendimento è già incluso nel
flusso luminoso dell’apparecchio.
5) Parametri:
Sorgente Tipo e nome
Flusso luminoso apparecchio*: [lm]
Efficienza luminosa apparecchio*: [lm/W]
Indice di resa cromatica min.: R a o CRI
Alimentatore: [sigla]
Temperatura di colore più simile*: [K] in Kelvin
Coesione colore (MacAdam iniziale)*: numero ellissi
Durata media misurata*: ad es. 50 000 h L80 a 25°C
Potenza apparecchio*: [W] potenza d’ingresso, ev. con Lambda = 0.9
Potenza in standby*: [W]
Comando: dato sull’unità di comando
Categoria di manutenzione: tipo di manutenzione, vedi capitolo 8
Tutti i valori contrassegnati dall’asterisco sono valori di misurazione
I parametri sono descritti più nel dettaglio al capitolo “Tecnologia LED” (vedi a pagina 72). In parte viene indicata
la temperatura di funzionamento consentita, laddove entro tale temperatura sono possibili variazioni fino al 10% di
flussi luminosi, potenza impegnata, temperatura di colore e durata.

Manuale illuminotecnico pratico


71

Altri dati sugli apparecchi nel catalogo elettronico

Codice del colore Esempio:


Il codice del colore è un numero di tre cifre 840  8xx indice di resa cromatica > 80
(ad es. 840) che descrive la qualità della luce  x40 temperatura di colore 4000 K
bianca di una sorgente. La prima cifra indica
la resa cromatica, la seconda e la terza riguar-
dano la temperatura di colore (tonalità).

Gruppi di rischio
Di principio tutte le sorgenti luminose devono Se dovesse essere pericoloso “fissare” una
essere sottoposte a collaudo riguardante i sorgente per un periodo prolungato, in
possibili danni che possono provocare all’oc- questo caso RG 2, la lampada deve essere
chio umano (EN 60598-1 [2015], EN 62471 contrassegnata dalla seguente etichetta:
Sicurezza fotobiologica di lampade e sistemi
d’illuminazione). La sicurezza è attestata dal Etichetta: non fissare la lampada!
marchio CE. Il danno che una radiazione ot-
Fonte: © VDE
tica può provocare alla retina dipende da:
– radianza spettrale In generale nessun apparecchio di Zumtobel
– intensità di esposizione comporta pericoli per l’occhio umano. Tutti i
– durata di esposizione suoi apparecchi rientrano nelle categorie
RG 0 oppure 1 e quindi non devono essere
Le sorgenti luminose sono classificate in etichettati.
gruppi di rischio (RG):
– RG 0: nessun rischio Manutenzione e smontaggio
– RG 1: nessun rischio in condizioni di Le avvertenze di manutenzione e
utilizzo normale smontaggio, come previsto dalla direttiva
– RG 2: nessun rischio in condizioni di UE 245/2009, sono disponibili come
riflesso naturale di avversione download nel catalogo elettronico.
alla luce
– RG 3: rischio anche in caso di breve Garanzia e copertura
esposizione Le condizioni di garanzia sono riportate
nel catalogo elettronico al capitolo
“5 anni di garanzia”.

Manuale illuminotecnico pratico


72

Tecnologia LED

Funzionamento e tipi di LED Peculiarità dei LED

Il LED (lighting-emitting diode) è un semicon- – Efficienza elevata = rendimento


duttore elettronico che percorso da corrente luminoso alto (Lumen/Watt)
elettrica emette luce. La lunghezza d’onda – Lunga durata
della luce dipende dal materiale del semicon- – Ampio spettro di luce bianca
duttore e dalla sua consistenza. Lo spettro dei (da calda a fredda)
LED presenta un importante vantaggio: quello – Ossia senza UV e IR
di emettere soltanto luce (vale a dire una – Dimensioni molto compatte
radia­zione elettromagnetica della lunghezza – Resa cromatica buona o anche ottima (Ra)
d’onda visibile), non però radiazioni infrarosse – Flusso luminoso e ciclo di vita strettamente
o ultraviolette. legati alla temperatura
– Nessun materiale problematico per
Di principio si distinguono tre tipi di LED: l’ambiente (come ad es. il mercurio)
– LED standard cablati: sono quelli più – Resistenti a urti e vibrazioni
diffusi per funzioni segnaletiche. La loro – Colori saturi
efficienza luminosa è tuttavia scarsa, non – Accensione istantanea, ossia 100 % del
durano a lungo, tendono a guastarsi e flusso luminoso al momento stesso
risen­tono dei raggi ultravioletti. Per questi – Non ci sono tempi di accensione,
motivi non trovano applicazioni nell’illumi- riscaldamento o raffreddamento
notecnica. – Dimming digitale preciso
– SMD-LED (surface mounted device): si – Il dimming non comporta alterazioni di
tratta di LED saldati sulla superficie della tonali­tà
scheda elettronica (in forni Reflow). In – Flusso luminoso e durata fortemente
essen­­za sono composti da un chip chiuso in legati alla temperatura (aumentano con il
uno strato protettivo di silicone e fissato su diminuire della temperatura)
una piastrina provvista di contatti.
– CoB-LED (chip on board): in questo caso
il chip LED è montato direttamente sulla
piastra. Questa tecnologia permette di rea­
lizzare piastre con chip molto ravvicinati.

Manuale illuminotecnico pratico


73

Parametri importanti dei LED

Flusso luminoso, potenza ed efficienza Flusso luminoso misurato su


luminosa apparecchi LED
Flusso luminoso, potenza ed efficienza lumi- Valore dell’apparecchio nuovo all’inizio del
nosa sono i parametri più importanti per funzionamento (lm). Può subire una varia-
descrivere l’efficienza degli apparecchi LED. Il zione massima di -10 % (tolleranza).
produttore li deve specificare per ogni singolo
apparecchio. Tali parametri includono le per- Potenza misurata su apparecchi LED
dite dovute alle parti riflettenti e alle scher- Potenza d’ingresso dell’apparecchio nuovo
mature che condizionano il rendimento. all’inizio del funzionamento (W). Può subire
Questo vuol dire che, nel caso degli apparec- una variazione massima di +10 % (tolleranza)
chi LED, il coefficiente di utilizzazione non
viene indicato a parte. Efficienza luminosa di apparecchi LED
ATTENZIONE: il flusso luminoso e l’effi- Valore ad apparecchio nuovo del rapporto tra
cienza luminosa dei moduli LED inseriti in un flusso luminoso e potenza impegnata (lm/W).
apparecchio sono maggiori di quelli dell’appa-
recchio stesso, quindi non possono essere Flusso luminoso costante
confrontati direttamente. Adottando la tecnologia del flusso luminoso
I valori espressi sono sempre quelli misu- costante, il risultato è che il flusso luminoso di
rati. Le misurazioni tengono conto del fatto un apparecchio viene mantenuto inalterato
che nel periodo di produzione di un certo per tutta la sua durata. Questo significa che,
apparecchio si possono verificare leggere proporzionalmente al calo di flusso dei LED
variazioni dei valori misurati. Salvo diversa usati, aumenta la potenza impegnata fino a
specifica, i valori misurati si riferiscono a una raggiungere il suo massimo. Nell’apparecchio
temperatura ambiente di 25 °C. nuovo questa potenza massima corrisponde
al flusso luminoso massimo.
Mis.: flusso luminoso costante (CLO: con-
stant light output).

Manuale illuminotecnico pratico


74

Tecnologia LED

Dati sulla durata dei LED


Per durata si intende il tempo fino flusso luminoso relativo
in %
a quando il flusso luminoso medio
100
di un apparecchio LED scende a 60 000 h L90
una determinata percentuale del 90
50 000 h L80
flusso luminoso iniziale. 80

Esempio: durata “L80 50 000 h” 70


significa che dopo 50 000 h di 60 50 000 h L70

funzionamento il flusso è sceso 50


all’80 % del livello iniziale. 40
Di solito si indica la “durata //
media misurata”.
0
10 000 20 000 30 000 40 000 50 000 60 000
Durata di funzionamento in ore

Una durata di 50 000 h corrisponde ad un colare in anticipo simili statistiche per un


funzionamento ininterrotto di circa 5,7 anni. tempo di funzionamento prolungato.
Quando si vedono indicati periodi di durata B50 descrive approssimativamente un
più lunghi, è il caso di chiedersi per quali valore medio di calo di flusso luminoso. B10
orari di funzionamento siano pensati. In un indica il 10% di apparecchi che non corrispon-
ufficio aperto nei consueti orari lavorativi, le dono a un certo criterio. Questo porta alla
ore di funzionamento sono 2500 all’anno, falsa conclusione che gli apparecchi B10
vale a dire che la durata di 50 000 h copre durerebbero più a lungo dei B50.
un periodo di 20 anni. La cosa giusta da dire, invece, è questa: una
durata tanto lunga non può essere misurata
Oltre alla durata media si può indicare anche bensì solo calcolata. Mentre il B50 si ricava da
il tasso di guasto AFV (Abrupt Failure Value). metodi di prognosi conosciuti, per il B10 non
Questo tasso descrive la rottura definitiva dei esiste un metodo descritto tecnicamente. Per
moduli di un apparecchio e di regola rimane tale motivo le schede tecniche di Zumtobel
inferiore al 3 %. riportano dati di durata riferiti solo a B50,
Questo valore non tiene conto degli ali- salvo diversa specifica. Soltanto nell’illumina-
mentatori. Il loro tasso di guasto va indicato zione stradale è invalsa l’abitudine da parte
separatamente e di solito è coperto dalle con- del produttore di promettere il B10.
dizioni di garanzia degli alimentatori stessi.
Note su B10 e B50: Per vari tipi di apparecchi LED, con indica-
I valori By servono a fini statistici: signifi- zione della durata, si può determinare un
cano che una certa percentuale y di prodotti fattore di manutenzione relativo a diversi
non raggiunge i criteri prefissati. Tuttavia non orari d’impiego (vedi capitolo 8).
esiste un metodo certo che permetta di cal-

Manuale illuminotecnico pratico


75

Qualità della luce bianca e binning “singoli” e nelle applicazioni in cui la luce
I chip LED non sono tutti perfettamente bianca deve possedere la massima qualità,
uguali quando escono dalla produzione: come ad esempio i musei.
differiscono infatti per intensità, temperatura Nella pratica si parla spesso di ellissi
di colore, tonalità o anche per tensione. MacAdam, prese come parametro per indi-
Di conseguenza i singoli LED, una volta care le differenze dei singoli moduli LED in
prodotti, vengono misurati e ripartiti in gruppi termini di percezione del colore.
con le medesime caratteristiche. In altre Le ellissi MacAdam descrivono la distanza
parole sono sottoposti ad una cernita in cui di colore sulle coordinate xy del diagramma
i parametri di distinzione si chiamano bin (che normato di cromaticità. Nella teoria si parla di
in italiano vuol dire contenitore). A secon­da 1 MacAdam nel momento in cui si presenta
della destinazione e del prodotto, queste una differenza visibile di percezione del
caratteristi­che potranno essere più o meno colore.
rilevan­ti. Attualmente si considerano il massimo
Utilizzando determinati gruppi di binning si della fattibilità tecnica 2 ellissi MacAdam
riducono al minimo non solo le differenze di quale differenza di colore tra singoli moduli
colore e luminosità della luce emessa dai LED dentro un apparecchio oppure tra singoli
singoli apparecchi, ma anche le differenze LED come quelli montati in faretti. Nel caso
delle stesse superfici luminose visibili. È così invece di apparecchi a fascio largo con flussi
che la luce emessa da un intero impianto si luminosi consistenti (quelli che vanno a sosti-
trova ad avere un aspetto unitario ed omoge- tuire le lampade fluorescenti), 4 ellissi
neo. Questa cernita assume particolare MacAdam sono considerate un risultato di
importanza nei prodotti costituiti da LED alta qualità.

2700 K
3000 K

3500 K

4000 K

4500 K
5000 K

5700 K

6500 K

Ellissi MacAdam lungo la curva di Planck della luce bianca

Manuale illuminotecnico pratico


76

Tecnologia LED

Tecnologia dei moduli LED di Zumtobel

Temperatura di colore e CCT stableWhite


Temperatura di colore (colour temperature, CT) Temperatura di colore immutata
– Temperatura di colore (o tonalità) calda, – Una determinata temperatura di colore
neutra e diurna iniziale (con tolleranze)
– Corrisponde alle sfumature della luce – Quelle che di solito usa Zumtobel sono:
bianca, espresse come “temperatura di 3000 K, 4000 K
colore più simile” in Kelvin (K) = – Non serve regolazione successiva
Correlated Colour Temperature, CCT attraverso il ciclo di vita
– Andamento delle coordinate di colore – La stabilizzazione avviene sulla base della
lungo la curva di Planck per il corpo nero temperatura, in modo da mantenere
– Le sorgenti luminose reali spesso si costan­te la temperatura di colore
differenziano di poco: temperatura di – Temperatura di colore costante anche nel
colore prossimale (Correlated Colour dimming
Temperature, CCT)
– Rette di Judd: tutti i punti lungo queste
rette hanno la stessa temperatura di colore
prossimale (anche se le coordinate di
colore sono diverse).

0,9 0,9
520 520
0,8 0,8
540 540

0,7 0,7
560 560
0,6 0,6
500 500
0,5 580 0,5 580
T C (°K) 2500 T C (°K) 2500
y 4000 3000 y 4000 3000
0,4 6000 600 0,4 6000 600
10000 2000 1500 10000 2000 1500
620 620
0,3 0,3
490 700 490 700
∞ ∞
0,2 0,2

0,1 480 0,1 480


470 470
0,0 460 0,0 460
380 380
0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8
x x

Manuale illuminotecnico pratico


77

tunableWhite descrive l’intenzionale cambiamento della temperatura di colore.


Si distinguono le seguenti qualità:

Balanced tunableWhite – Temperatura di colore costante con il


– Comando manuale di due temperature dimming
di colore – Comando dei due canali via DALI device
– Temperatura di colore fra 2700 K e 6500 K type 8
– Luminosità (flusso luminoso) dipendente
dalla regolazione della temperatura di Expert tunableWhite
colore – Comando di temperature di colore
– Tolleranze maggiori con i livelli MacAdam esattamente lungo la curva di Planck
– Comando con 2 moduli DALI device type 6 (MacAdam <4)
o con due canali separati – Resa cromatica Ra > 90
– Temperatura di colore fra 2700 K e 6500 K
Calibrated tunableWhite – Flusso luminoso molto costante con ogni
– Comando di temperature di colore calibrate temperatura di colore
(preimpostate) – Temperatura di colore costante con
– Temperature di colore vicine alla curva di il dimming
Planck entro 4 livelli MacAdam – Comando di più canali via DALI device
– Temperatura di colore fra 3000 K e 6000 K type 8
– Flusso luminoso invariato con ogni tempe-
ratura di colore

0,9 0,9
520 520
0,8 0,8
540 540

0,7 0,7
560 560
0,6 0,6
500 500
0,5 580 0,5 580
T C (°K) 2500 T C (°K) 2500
y 4000 3000 y 4000 3000
0,4 6000 600 0,4 6000 600
10000 2000 1500 10000 2000 1500
620 620
0,3 ed 0,3
490
∞ cali brat 700 490

700
non-
0,2 0,2

0,1 480 0,1 480


470 470
0,0 460 0,0 460
380 380
0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8
x x

Manuale illuminotecnico pratico


78

Tecnologia del direzionamento della luce

Ottica

Il direzionamento della luce si basa su tre leggi della fisica:


la riflessione, la rifrazione e la diffrazione (deviazione).
È con queste leggi che si definiscono le proprie­tà illumino-
tecniche degli apparecchi in merito alla loro emissione di luce.
Oltre alle leggi della fisica, ciò che fa la differenza (sotto il
profilo sia ottico che estetico) è la precisione delle strutture
direzionanti e dei relativi materiali, che possono esse­re quelli
tradizionali o anche di nuova concezione.

Riflessione
In fisica la riflessione è il fenomeno per cui un’onda, che si
propaga lungo l’interfaccia tra differenti mezzi, cambia di
dire­zione a causa di un impatto con un materiale riflettente.

ottica- otticamente
mente più più sottile
spesso

Riflessione speculare Riflessione di Lambert Riflessione totale


La luce si riflette quasi per intero Quasi tutta la luce si riflette in Quando la luce passa da un mezzo più
seguendo la legge della riflessione (an- maniera diffusa: seguendo la legge denso a uno meno denso, con l’aumen-
golo d’incidenza = angolo di riflessione). di Lambert la riflessione avviene in tare dell’angolo di incidenza aumenta
L’obiettivo è che si rifletta la maggior tutte le direzioni, con il risultato che anche l’angolo di rifrazione, fino ad ar-
quantità possibile di luce e che ne vada la superficie riflettente appare con rivare a un angolo limite in cui av­viene
assorbita il meno possi­bile. la medesima lumino­sità da tutte le una riflessione totale. In altre parole
direzioni dello sguardo. Anche in ciò significa che il raggio di luce non
questo caso l’obiettivo è che si rifletta fuoriesce più dal materiale otticamente
più luce possibile e che se ne assorba più denso bensì ne viene riflesso.
il meno possibile.

Manuale illuminotecnico pratico


79

Rifrazione
La rifrazione è la deviazione subita da un’onda che ha luogo
quando questa passa da un mezzo ad un altro nel quale la
sua veloc­ità di propagazione cambia. In ottica, la rifrazione θ1
Medium 1
avviene quando un’onda luminosa passa da un mezzo con
un indice di rifra­zione a un altro con un diverso indice.
Medium 2
Nel passaggio tra i due mezzi con differenti indici di rifra- θ2
zione l’onda luminosa cambia direzione seguendo la legge
di Snell.

Rifrazione della luce su materiale Rifrazione della luce su strutture Rifrazione della luce su microstrutture
con differenti proprietà ottiche come microprismi o microlenti in cui la luce viene miscelata

Diffrazione
Incidendo su strutture periodiche che si espandono in
corrispondenza della lunghezza d’onda, la luce viene deviata
(vedi figura).
Tali strutture possono essere ad esempio retico­li tras­
mettenti, reticoli riflettenti (fasici) oppure reticoli olografici.
Deviandosi, lo spettro della luce cromatica si divide.

Estratto da: Guida ZVEI, Sicurezza di progettazione con l’illuminazione LED,


fonte: www.licht.de

Manuale illuminotecnico pratico


80

Tecnologia del direzionamento della luce

Tecnologia e applicazione nei prodotti

Tecnologia Illustrazione del principio Principio di funzionamento


Sistema di lenti e La luce dei LED, concentrata a fascio
riflettori stretto da una lente e da un riflettore
bisimmetrico, è emessa in modo da
formare una distribuzione direzionata
e ben delimitata.

Lente girevole Un sistema di lenti in sequenza dire­


ziona i raggi verticali formando una
distribuzione asimmetrica monolaterale.

Lastra conduttrice Una lastra di vetro acrilico trasparente


laserizzata incisa al laser induce la rifrazione della
luce incidente. Il variar­e dello spessore
dell’incisione dà come risulta­to una
luminosità omogenea di tutta la super­
fi­cie.

Tecnologia di lenti split La luce viene convogliata nella lente


da riflessioni totali multiple. In questo
modo la lente con diversi angoli di
emissione assume un aspetto molto
omogeneo.

Manuale illuminotecnico pratico


81

Applicazione in prodotti Note sull’applicazione/vantaggi


La speciale illuminotecnica, concepita per le vie di fuga, permette di
distan­ziare gli apparecchi anche di 23 metri. Il pavimento ricava comun-
que una luminosità uniforme che in caso di emergenza garantisce condi-
zioni visive ideali.

RESCLITE escape

Uno spot che illumina la via di fuga per 12 m con soli 0,5 W di potenza
impegnata. Ogni lente può essere ruotata a passi di 90°. Con le due lenti
girevoli si può raddoppiare la lunghezza dell’illuminazione oppure farla
girare ad angolo retto per cambiare direzione.

ERI (Escape Route Illumination)


applicato a ONLITE CROSSIGN e
ONLITE PURESIGN

Direzionamento monolaterale della luce. Con questa tecnologia si


guadagna efficienza pur garanten­do una perfetta uniformità.

ONLITE PURESIGN

La precisione del direzionamento consente di ottenere diverse


caratteristiche di emissione senza bisogno di riflettori aggiuntivi.
Inoltre, la sezione dell’apparecchio e, quindi, il suo aspetto rimangono
identici.

TECTON C

Manuale illuminotecnico pratico


82

Tecnologia del direzionamento della luce

Tecnologia Illustrazione del principio Principio di funzionamento


Ottica a micropiramidi La luce viene convogliata dall’alto nella
lastra MPO. I raggi sono guidati con
precisione, ottenendo una distribuzio-
ne della luce adatta agli uffici e con po-
chi abbagliamenti. Questo tipo di otti-
ca si applica anche in forma
miniaturizzata come pellicola MPO.

Ottica a microlenti La pellicola sfrutta l’effetto lente per


allineare la luce, generando così una
distribuzione di tipo lineare.

Tecnologia di Il cluster di lenti retroilluminato in


sorgenti virtuali modo uniforme guida la luce in modo
tale che l’emissione che fuoriesce sia
poco piatta. Questo produce una
luminosità gradevole con un flusso
luminoso elevato.

Tecnologia Edge-Lit Il cluster di lenti retroilluminato con


uniformità guida la luce in modo tale
che l’emissione che fuoriesce sia poco
piatta. Questo produce una luminosità
gradevole con un flusso luminoso
elevato.

Mischkammer-Linsen-System Le componenti spettrali dei LED diven-


tano luce bianca nel momento in cui
sono condotte nella came­ra di miscela-
zione dalla lente e dal riflettore di
precisione.

Manuale illuminotecnico pratico


83

Applicazione in prodotti Note sull’applicazione/vantaggi


La luminanza dei LED è ridotta su tutta la superficie di emissione:
il risultato è che gli apparecchi si dispongono con flessibilità rispetto
ai posti di lavoro.

LIGHT FIELDS, AERO, LUCE MORBIDA V

Una certa percentuale di luce fuoriesce dalla superficie di emissione in


modo appiattito. Rispetto alle normali plafoniere schermate, questo
accorgimento aumenta l’illuminamento verticale migliorando la per­
cezione di oggetti e volti delle persone, nonché dando luminosità alle
pareti.

LUCE MORBIDA V

Il principio della retroilluminazione e della conversione delle sorgenti


puntiformi in un’emissione virtuale estensiva genera un aspetto d’insie-
me omogeneo. Le brillanze risultano gradevoli e corrispondono in pieno
alla prerogativa che caratterizza la “Luce Morbida”.

LUCE MORBIDA evolution / infinity

In ambienti come i corridoi, l’emissione asimmetrica genera condizioni


visive ideali, dovute a un sufficiente illuminamento verticale e al con­
tempo alla riduzione delle brillanze nel campo visivo. Questo favorisce
l’orientamento e aumenta la sicurezza.

Apparecchio da parete CAELA

L’ottica e la camera di miscelazione sono divise: in questo modo si


possono applicare riflettori con diverse caratteristiche di emissione,
dal fascio largo a quello stretto.

IYON

Manuale illuminotecnico pratico


84

Tecnologia del direzionamento della luce

Tecnologia Illustrazione del principio Principio di funzionamento


Riflettore di forma La forma amorfa del riflettore genera
amorfa liteCarve® una distribuzione fotometrica molto
precisa e angolata che raggiunge anche
le zone più marginali. Abbinato a una
sorgente puntiforme LED, il riflettore
guida la luce in modo completamente
indiretto e mirato sui piani verticali.

Sistema a doppie lenti Per un’illuminazione d’accento punti­


forme si può regolare facilmente il cono
di luce con le lenti cuneiformi inserite
nel tubo. Girando il tubo si ruota il cono
di luce di 360°.

Ottica TIR con lente La combinazione di ottica TIR (Total


amorfa Internal Reflection) e struttura di lenti
amorfe in parallelo diffonde la luce dei
LED a fascio relativamente largo.

Ottica TIR con Con l’ottica TIR (Total Internal


elementi esterni Reflection), la luce a fascio largo dei
LED viene direzionata in modo paralle-
lo. Aggiungendo diversi elementi
esterni (ad es. pellicole) si ottengono
le distribuzioni fotometriche che
interessano.

Manuale illuminotecnico pratico


85

Applicazione in prodotti Note sull’applicazione/vantaggi


Con un unico apparecchio liteCarve® si illumina in modo omogeneo
un piano che prima richiedeva anche tre spot per lo stesso risultato.
Il progetto si semplifica in quanto basta allineare le distribuzioni
angolate, senza sovrapposizioni.

INTRO liteCarve® – anche per


binario elettrificato trifase

Con il vasto assortimento del programma PANOS si realizzano impianti


con emissioni diversificate, mantenendo unitario l’aspetto d’insieme.
Il soffitto, pertanto, conserva un’estetica sobria e riposante.

PANOS infinity Adjustable

Il tipo di emissione del wallwasher diffonde una luminosità omogenea


sulla parete, ideale in locali di altezza fino a 3 metri.

SUPERSYSTEM II Wallwasher Mini

La particolare tecnologia dei faretti LED consente angoli di emissione


che vanno da superspot (8°) a wideflood (57°).

SUPERSYSTEM II faretto LED

Manuale illuminotecnico pratico


Capitolo 5

Sorgenti

Introduzione – Storia della luce elettrica, panoramica 88


Le sorgenti principali 90
Requisiti delle lampade convenzionali 96
Consigli sulle applicazioni 97
Denominazioni delle lampade 98

Manuale illuminotecnico pratico


88

Introduzione – Storia della luce elettrica, panoramica

A lungo l’uomo ha dovuto dipendere es­clu­ 19 %). Di questa percentuale, l’80 % circa
sivamente dalla luce naturale del sole. La rica­de sull’illuminazione professionale e il
storia dello sfruttamento della luce inizia 20 % su quella delle case private. Le corri-
500.000 anni fa, con la scoperta del fuoco. spondenti emissioni di gas serra, rilevanti per
Da quel momento si è cominciato a disporre il clima, ammontano a circa 600 milioni di
non solo di calore ma anche di una luce artifi- tonnellate di CO2 all’anno.
ciale che allungava la durata del giorno. Quindi risparmiare energia nell’illumina-
Per secoli e secoli la luce artificiale è stata zione significa anche ridurre le emissioni di
prodotta bruciando legna, sego, grasso e olio. CO2. Per contenere il surriscaldamento del
Solo l’industrializzazione ha portato cambia- pianeta a un aumento massimo di 2° rispet­to
menti davvero rivoluzionari: prima l’alimen­ al periodo preindustriale, l’Unione Europea si
tazione a gas e in seguito la corrente elettrica è posta obiettivi ambiziosi: –20 % entro il
si sono imposte come sistemi per produrre 2020 e –40 % entro il 2030 rispet­to al livello
energia e luce. del 1990.
La luce elettrica fa parte della nostra Da quando Thomas Alva Edison inventò la
quotidianità da oltre 130 anni. Senza di essa lampadina (nel 1879) e ne avviò la produ­zione
la nostra vita moderna sarebbe impensabile. in serie, l’industria della luce ha messo in
La società di oggi vive in tutte le 24 ore, circolazione molti altri tipi di lampade.
passando la maggior parte di esse in Queste si distinguono per forma e potenza,
ambienti chiusi. In più illuminiamo anche soprattutto però per il modo in cui emettono
gli esterni, vuoi per ragioni di traffico o di luce. I criteri principali delle sorgenti mo-
effetti decorativi. derne sono la qualità di luce e l’efficienza,
Insomma, la necessità di luce artificiale il consumo energetico e la durata.
è gigantes­ca ed anche i requisiti che deve
possedere non sono da poco: ci serve luce L’emissione di luce
ovunque e in qualsiasi momento, in una La luce può essere prodotta con diversi
qualità determinata, a un costo accettabile, siste­mi, artificiali o anche naturali. In essenza
con attenzione per le risorse ambientali. si distinguono quattro grandi categorie di
Le sorgenti moderne sono già molto sorgenti luminose:
effi­cienti e ci danno luce di buona qualità. – sorgenti termiche
Ciò nonostante in Europa l’illuminazione – lampade a scarica a bassa pressione
assor­be ancora il 14 % di tutta la corrente – lampade a scarica ad alta pressione
elettrica (a livello mondiale addirittura il – semiconduttori

Manuale illuminotecnico pratico


89

Emissione di luce

Radiazione termica Scarica in gas Elettroluminescenza


sorgenti termiche lampade a scarica semiconduttori

Lampade a Lampade Lampade a Lampade a Diodi luminosi


incandescenza alogene scarica a bassa scarica ad alta
pressione pressione

standard, 12 V 230 V tubi fluorescenti, lampade a lampade LED,


riflettore, standard, lampade ioduri metallici, moduli LED,
forme speciali riflettore, compatte, lampade a vapori OLED
doppio attacco «lampade a di sodio,
risparmio» lampade a vapori
di mercurio

Manuale illuminotecnico pratico


90

Le sorgenti principali

QT12 QR-CBC QR111 QA60 QT-DE QPAR51 QPAR64

Lampade alogene

– Per tensione di rete o bassa tensione Descrizione del funzionamento


– Durata ed efficienza luminosa maggiori di Al pari di quanto accade nelle lampade a
quelle delle lampade a incandescenza incandes­cenza, anche in questo caso la cor-
– Dimmerabili rente attra­versa un filamento e lo riscalda.
– Luce brillante Ciò signi­fica che le lampade alogene produ-
– Eccellente resa cromatica cono una certa quantità di calore. Tuttavia il
– Utilizzo: negozi, alloggi, gastronomia, ciclo alogeno ne incrementa l’efficienza e
scopi decorativi anche la durata rispetto alle sorgenti a incan-
descenza.
Le lampade a bassa tensione sono molto
piccole e di conseguenza ideali per un
direzionamento preciso. Richiedono però
obbliga­toriamente un trasformatore.
Le normative europee hanno messo al
bando diverse lampade di questa tipologia:
oggi è consentito solo l’utilizzo delle più
efficienti in termini energetici.
Alla ricerca di un’alternativa più efficiente si
possono considerare le lampade fluorescenti
compatte con reattore elettronico integrato
oppure le lampade LED.

Manuale illuminotecnico pratico


91

T26 T16 T16-I T16-D T16-R(I)

Lampade fluorescenti

– Efficienza luminosa elevata o anche Descrizione del funzionamento


estrema (soprattutto le T16 HE) A ognuna delle due estremità del tubo è pre-
– Resa cromatica da buona a ottima sente un elettrodo. Il passaggio della corrente
– Lunga durata sollecita i gas a emettere radiazione nell’ul-
– Vasta scelta di modelli travioletto. Il materiale fluorescente, investito
– Dimmerabili da tali radiazioni, emette a sua volta una
– Utilizzo: illuminazione economica radiazione visibile, cioè luce di qualità.
di grandi superfici Le lampade fluorescenti richiedono un
aiuto all’innesco e una limitazione della
corrente: queste due caratteristiche sono
essenzialmente ciò che fornisce il reattore
elettronico (EVG).
Il flusso luminoso è strettamente legato
alla posizione di funzionamento e alla tempe-
ratura ambiente. Le lampade in tecnologia ad
amalgama sono ottimizzate per ambienti con
variazioni di temperatura (vedi a pagina 97).

Manuale illuminotecnico pratico


92

Le sorgenti principali

TC-SEL TC-DEL TC-TEL(I) TC-L(I)

Lampade fluorescenti compatte

– Dimensioni compatte Descrizione del funzionamento


– Efficienza luminosa elevata Si tratta di lampade fluorescenti ridotte nelle
– Ottima resa cromatica dimensioni, di forma lineare o anche circo-
– Vasta scelta di modelli lare. Pertanto funzionano in modo del tutto
– Dimmerabili analogo.
– Utilizzo: ambienti commerciali o Il flusso luminoso è strettamente legato
rappresen­tativi, gastronomia alla posizione di funzionamento e alla tempe-
ratura ambiente. Le lampade in tecnologia ad
amalgama sono ottimizzate per ambienti con
variazioni di temperatura.

Manuale illuminotecnico pratico


93

HIT-TC-CE HIT-CE HIT-DE-CE HIPAR HIE HIT

Lampade a ioduri metallici

– Efficienza luminosa elevata Descrizione del funzionamento


– Resa cromatica da buona a ottima Le lam­pade a ioduri metallici contengono
– Colore molto stabile nel caso di bruciatori un brucia­tore in cui si forma un arco di luce
in ceramica ultra­compatto. Dalla composizione dei gas
– Solitamente non dimmerabili dipende la qualità di luce.
– Utilizzo: capannoni industriali, Per accendere la lampada serve un disposi-
proie­zioni, impianti di wallwashing, tivo di innesco (starter) e la corrente deve
negozi essere limitata da un reattore. Per le lampade
di potenze contenute sono disponibili vantag-
giosi reattori elettronici (EVG).
In termini di qualità della luce, efficienza e
durata le lampade migliori sono quelle con
bruciatore ceramico.

Manuale illuminotecnico pratico


94

Le sorgenti principali

HST-CRI HSE HST HST-DE

Lampade a vapori di sodio ad alta pressione

– Efficienza luminosa elevata e lunga Descrizione del funzionamento


durata La scarica avviene in un bruciatore ceramico
– Resa cromatica mediocre o insod­disfacente di forma allungata contenente vapori di
– Colorazione giallastra sodio. Ne risul­ta una luce di colore giallastro,
– Dimmerabili a stadi indicata solo per poche applicazioni.
– Utilizzo: capannoni industriali, illumina- La versione di colore migliorato (SDW di
zione stradale, proiezioni all’esterno Philips) genera invece una luce bianca di
otti­ma qualità, tanto da essere usata spesso
Colorazione migliorata (Philips SDW): nell’illuminazione dei negozi.
– Luce bianca di tonalità calda L’accensione delle lampade richiede quasi
– Ottima resa cromatica sempre un dispositivo d’innesco (starter).
– Utilizzo: negozi Inoltre la corrente deve essere limitata da
un reattore.

Manuale illuminotecnico pratico


95

filo bond bubble

chip LED

piastrina

Lampada LED Modulo LED

Diodi luminosi (LED)

– Luce generata con grande efficienza spettivamente positiva e negativa. La luce


– Ampia scelta di modelli che fuoriesce è sempre colorata e varia in
– On/off e dimming senza limitazioni funzione del materiale. Oggi la luce bianca di
– Lunghissima durata alta qualità si genera utilizzando LED blu
– Resa cromatica da buona a ottima coper­ti da fosfori gialli. Anche dalla miscela
– Ottima emissione di luce colorata RGB (rosso, verde, blu) si ricava luce bianca.
– Utilizzo: i LED si prestano sia all’illumina- I chip LED più piccoli misurano di lato circa
zione funzionale che a quella decorativa, 250 μm (1 micrometro = 1 millesimo di milli-
in ambienti interni o esterni. metro). Di regola l’alimentazione elettrica
proviene da un converter di corrente conti-
nua. I LED durano decisamente a lungo,
ossia decine di migliaia di ore, sempre a patto
Descrizione del funzionamento che non si surriscaldino: a tale scopo è indi-
I diodi sono sofisticati elementi semicondut- spensabile un’efficiente sistema di dissipa-
tori le cui caratteristiche variano a seconda zione del calore.
dei materiali che li compongono e del tipo di I LED si sono oramai evoluti sino a diven-
costru­zione. Lo strato semiconduttore attivo, tare le lampade più efficienti in assoluto.
cioè quello che emette una radiazione, si Presto sostituiranno del tutto le sorgenti tra-
trova in mezzo ad altri due strati con carica ri- dizionali in buona parte delle applicazioni.

Altre informazioni sui LED al capitolo 4 –


Tecnologia.

Manuale illuminotecnico pratico


96

Requisiti delle lampade convenzionali

Oggigiorno le lampade convenzionali si usano questo possono essere considerati le sorgenti


ormai quasi solo come riserva. Eppure non luminose del futuro.
manca qualche motivo per continuare ad È pertanto competenza del progettista
adottare le più efficienti. Se ne rammentano quella di scegliere la sorgente luminosa più
alcuni requisiti da tener presenti. indicata per ogni applicazione.
Tuttavia i LED dilagano in tutte le applica- Essenzialmente i parametri delle lampade
zioni in virtù della loro enorme efficienza sono definiti da quanto segue:
luminosa e della loro lunghissima durata. Per

Tempo di accensione sodio e al mercurio, se ne può ridurre la


Tutte le lampade, ma soprattutto quelle a poten­za in misura limitata e a stadi. Le
scarica, hanno un tempo di accensione che sorgenti LED, invece, non pongono limiti in
può essere di qualche secondo o anche di termini di frequenza di accensione e
alcuni minuti prima di riscaldarsi e raggiun- dimming.
gere il massimo del flusso luminoso.
Posizione di funzionamento
Riaccensione I produttori delle lampade ne specificano la
Quando vengono spente, le lampade a posizione di funzionamento consentita. Ci
scarica ad alta pressione hanno bisogno di sono infatti alcuni tipi di lampade, come ad
alcuni minuti per raffreddarsi prima di poter esempio quelle a ioduri metallici, che pos-
essere riaccese. sono essere montate solo in un certo modo
perché altrimenti il corretto funzionamento
Dimming non è garantito. Le lampade fluorescenti
Oggi si possono dimmerare non solo le compatte stanno solitamente in qualsiasi
lampade alogene e a incandescenza ma posizione, anche se talvolta subiscono
anche tutte le fluorescenti e le compatte. alterazioni rilevanti in termini di flusso lumi-
Rimangono invece critiche le lampade a noso legato alla temperatura.
ioduri metallici: quasi nessun produttore ne
autorizza il dimming poiché questo produr- 45°
rebbe effetti incontrollati sulla durata e sulla
qualità di luce. Fanno eccezione alcuni 30°
nuovi modelli speciali, destinati ad applica- 105°
h 105 s 45 p 30
zioni sia in interni che esterni. Per quanto
riguarda le lampade ad alta pressione al consentita non consentita

Manuale illuminotecnico pratico


97

Consigli sulle applicazioni

Lampade fluorescenti T16

Rispetto ai tradizionali tubi T26 (diametro


26 mm), le moderne lampade T16 (dia-
metro 16 mm) presentano alcune differenze
da non trascurare.

Rapporto tra flusso luminoso e Tecnologia ad amalgama


temperatura Per risolvere almeno in parte il problema
Come in tutte le lampade fluorescenti, il della forte dipendenza del flusso luminoso
flusso luminoso dipende dalla temperatura. dalla temperatura, vengono offerte lampade
Il risultato massimo lo si ottiene a una tem- speciali T16-I in tecnologia ad amalgama.
peratura ambiente ideale. Se questa però L’aggiunta di amalgama (una lega di
aumenta o diminuisce, il flusso subisce mer­curio) serve a compensare il calo di flusso
perdite. luminoso alle temperature più alte e più
Di principio l’andamento delle T16 è uguale basse.
a quello delle T26, tuttavia il flusso luminoso
massimo non è raggiunto a una temperatura %

100
ambiente tra i 20 e i 25 °C bensì a circa
80 T16-I (lampada ad amalgama)
35 °C. Questo fenomeno è dovuto al fatto che 60
il punto di raffreddamento delle T16 non si
Flusso luminoso

40

trova al centro della lampada ma su una delle 20 flusso luminoso relativo in %


flusso luminoso relativo min. in %
due punte del tubo, solitamente in corrispon­
-10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 °C
denza della stampigliatura del produt­tore. Temperatura ambiente

In generale il flusso luminoso nominale


viene indicato per una temperatura ambiente
di 25 °C. Ciò significa che il valore massimo
delle T16 è maggiore di quello nominale. Di
conseguenza il rendimento degli apparecchi
può essere considerato superiore a «1».

100

80
T26 58 W
60 T16
Flusso luminoso

40
T26 36 W (linea tratteggiata)
20

-20 0 20 40 60 80 °C
Temperatura ambiente

Manuale illuminotecnico pratico


98

Denominazioni delle lampade

Per siglare le lampade esistono diversi Molti produttori illuminotecnici si servono del
sistemi: innanzitutto quelli dei produttori sistema LBS per descrivere le lampade adatte
stessi, che ad ogni lampada danno un nome ai loro apparecchi, a prescindere dal nome
particolare. In più ci sono normative e docu- specifico della marca. Ciò appare più che
menti ufficiali che utilizzano sigle generiche. sensato, visto che buona parte delle lampade
Uno schema utile è quello fornito dal sistema sono standardizzate e scambiabili di marca.
LBS 1, redatto dall’associazione nazionale Le normative internazionali fanno ricorso ad
tedesca dell’industria elettrotecnica ed un altro sistema, chiamato ILCOS 2.
elettronica (ZVEI). Tale sistema assegna ad Nella tabella che segue le sigle dei vari
ogni lampada una sigla precisa composta da siste­mi sono affiancate per confronto.
lettere e numeri.

LBS (ZVEI) ILCOS OSRAM PHILIPS GE SYLVANIA


A60 IAA TR CLASSIC TONE A1 Normal
QR-CBC HRGI DECOSTAR S MASTERline Precise MR Professional
QPAR HEGPAR HALOPAR PAR PAR Hi-Spot
TC FS DULUX S PL-S BIAX S Lynx CF-S
TC-T FSM DULUX T PL-T BIAX T Lynx CF-T
TC-L FSD DULUX L PL-L BIAX L Lynx CF-L
T16 FDH-G5-16 FH, FQ TL’5 HE, HO T5 XL FHE, FHO
T26 FD-G13-26 L TL’D T8 F
HME QE HQL HPL H HSL
HIT MT HQI-T, HCI-T MHN/W-T, Arcstream T, HSI-T, CMI-T
CDM-T Kolarc T, CMH
HST ST, STM, XX NAV-T SON-T, SDW-T Lucalox T SHP-T

1 LBS = sistema unificato per denominare le lampade elettriche destinate all’illuminazione generale
(produttori illuminotecnici)
2 ILCOS = International Lamp COding System (produttori illuminotecnici), norme IEC TS 61231 / DIN 49805

Manuale illuminotecnico pratico


99

Esempio di una lampada fluorescente con sigla LBS:

T16  35 W / 830

.30 = temperatura di colore 3.000 K (calda)

8.. = indice di resa cromatica da 80 a 89

35 W = potenza nominale 35 W

L.. = Low pressure discharge lamp


(lampada a scarica a bassa pressione)
.M. = Mercury vapour (vapori di mercurio)
(LM)T = Tubular (tubolare)
16 = 16 mm diametro del tubo
Con il sistema LBS la lampada fluorescente
può essere descritta in maniera precisa.

Talvolta si possono omettere diciture ridon-


danti o comunque univoche, come in questo
esempio la sigla «LM» che sta per «lampada
a scarica a bassa pressione a vapore di
mercurio».

Oltre a questi dati basilari si possono


aggiunge­re altre specifiche di una lampada,
per esempio:
colore del bulbo, trasparente o satinato;
angolo di emissione in caso di lampade
con riflettore; tipo di attacco/portalampada;
tensione consentita etc.

Manuale illuminotecnico pratico


Capitolo 6

Gestione della luce e alimentatori

Protocolli di comunicazione
Definizioni e schema del principio 102
DALI: in generale | caratteristiche |
tipi di apparecchi (Device Type) 103
DSI: in generale | caratteristiche 105
Differenze tra DALI e DSI 105
DALI e DSI: cavo di comando 106
LUXMATE bus:
  in generale | caratteristiche 107
  circuito e alimentazione del bus 107
  cavi di comando e relative lunghezze 108
Confronto: LUXMATE bus – KNX (EIB) 109
DMX: in generale | caratteristiche | struttura del sistema 110
Comandi della luce
LUXMATE: dimming semplice 112
switchDIM: in generale | circuito 113
CIRCLE KIT/ CIRCLE tune KIT: in generale | Schaltpläne 114
LUXMATE: panoramica dei comandi della luce 116
LUXMATE DIMLITE:
  in generale | panoramica 117
  scelta secondo alimentatori e funzioni 119
  circuito base: dimming tramite pulsanti con
  DIMLITE single 120 6
  circuito base: dimming basato su luce diurna con
  DIMLITE daylight 122
  circuito base: comando multifunzione 124
LITECOM: in generale 126
LITECOM infinity: in generale 127
LITECOM: schema del circuito di un impianto 128
LITECOM infinity: schema del circuito di un impianto 130
LUXMATE LITENET:
In generale | schema del circuito 132
LUXMATE gestione della luce:
  panoramica | funzioni | linee di prodotti 136
  limiti di DALI (EMOTION, LITENET) rispetto a
  DMX (E:cue) 138
Alimentatori
Panoramica delle funzioni 139

Manuale illuminotecnico pratico


102

Protocolli di comunicazione

Definizioni e schema del principio

– Il bus è un sistema per scambiare dati – Il protocollo di comunicazione è il linguag­
fra diversi terminali attraverso un unico gio usato per trasmettere dati fra due o più
canale di trasmissione. terminali. In parole povere si tratta di un
– In elettrotecnica il cavo di comunicazione insieme di regole che dettano struttura,
(condutto­re o filo) è quello che collega significato e sincronizzazione della comuni-
un’unità emittente a quella ricevente. cazione.
Tale collegamento permette di modificare
la modalità di funzionamento dell’unità
riceven­te. La comunicazione avviene in
maniera bidirezionale (DALI) oppure
soltan­to unidirezionale (DSI).

PC o
controller

Cavo di
Apparecchio d’illuminazione
Modulo comando:
d’ingresso DALI
Modulo DSI
EVG
Pulsante d’uscita
(ricevente)
(emittente)

Bus: LUXMATE, KNX

Manuale illuminotecnico pratico


103

DALI: in generale DALI: caratteristiche

– DALI è l’acronimo di «Digital Adressable – Velocità di trasmissione dati: 1200 bit/s


Lighting Interface». – Max. 64 alimentatori per circuito di
– DALI non è un sistema bus per l’auto­ comando
mazione di edifici bensì un protocollo – Ad ogni alimentatore si possono
per il comando digitale di alimentatori illu- asseg­nare max. 16 gruppi
minotecnici. – Per ogni alimentatore si possono
– DALI nasce da un accordo tra vari produt- programmare max. 16 scene
tori di apparecchi illuminotecnici e di EVG – Bidirezionale: vale a dire che l’unità emit-
(ossia reattori elettronici) che hanno defi- tente riceve di ritorno segnalazioni come
nito uno standard: in virtù di questo stan- guasti di lampade, livelli di dimming etc.
dard, ufficializzato dalle norme IEC 60929, – La corrente che proviene dall’alimenta­zione
si possono combinare apparecchi di diverse centrale ammonta a max. 250 mA (ogni
marche. Tuttavia lo standard include solo EVG assorbe al massimo 2 mA di corrente)
moduli d’uscita (cioè alimentatori), e non – Il cavo di comando è a due fili (potenziale
moduli d’entrata come ad esempio sensori neutro, senza polarità, non schermato,
o interruttori. Ciò vuol dire che i moduli senza resistenze terminali)
d’entrata con raccordo DALI sono legati a – La caduta di tensione tra unità emittente e
un comando specifico del produttore! ricevente può ammontare a max. 2 V
– Le norme IEC 62386 definiscono requisiti – Utilizzo: illuminazione generale (pochi
per determinate tipologie di alimentatori. ­punti luce, luce statica)

Manuale illuminotecnico pratico


104

Protocolli di comunicazione

DALI: tipi di apparecchi (Device Type)

La sottocommissione IEC SC 34C si occupa delle normative IEC 62386


«Interfaccia digitale numerabile per l’illuminazione».

IEC 62386-1xx Parti 1xx: Requisiti generali


IEC 62386-101:2009-06 Parte 101: Sistema
IEC 62386-102:2009-06 Parte 102: Alimentatori

IEC 62386-2xx Parti 2xx: Requisiti particolari di alimentatori


IEC 62386-201:2009-06 Parte 201: Lampade fluorescenti (tipo apparecchi 0)
IEC 62386-202:2009-06 Parte 202: Illuminazione di emergenza alimentata da batterie singole
(tipo apparecchi 1)
IEC 62386-203:2009-06 Parte 203: Lampade a scarica (tranne le fluorescenti)
(tipo apparecchi 2)
IEC 62386-204:2009-06 Parte 204: Lampade a bassa tensione (tipo apparecchi 3)
IEC 62386-205:2009-06 Parte 205: Regolatori di tensione per lampade a incandescenza
(tipo apparecchi 4)
IEC 62386-206:2009-06 Parte 206: Commutazione di segnali digitali in tensione continua
(tipo apparecchi 5)
IEC 62386-207:2009-06 Parte 207: Requisiti particolari di alimentatori per moduli LED
(tipo apparecchi 6)
IEC 62386-208:2009-06 Parte 208: Funzioni di accensione (tipo apparecchi 7)
IEC 62386-209:2011-06 Parte 209: Comandi di colori e temperatura di colore (tipo apparecchi 8)
IEC 62386-210:2011-04 Parte 210: Sequenziometri (tipo apparecchi 9)

Manuale illuminotecnico pratico


105

DSI: in generale DSI: caratteristiche

– DSI è l’acronimo di «Digital Serial – Velocità di trasmissione dati: 1200 bit/s


Interface». – A seconda del modulo, da 10 a 100
– DSI non è un sistema bus per l’automa­ alimenta­tori per circuito di comando
zione di edifici bensì un protocollo – Per ogni alimentatore si possono program-
per il comando digitale di alimentatori mare max. 20 scene
illuminotecnici. – Unidirezionale: vale a dire solo segnala­zioni
– DSI è un interfaccia specifico messo a di guasti di lampade (a seconda dell’esecu-
punto da Zumtobel. zione tecnica dell’alimentatore)
– DSI è il precursore tecnico di DALI, – Il cavo di comando è a due fili (potenziale
sviluppato con lo scopo preciso di azionare neutro, senza polarità, non schermato,
gli alimentatori con un comando digitale senza resistenze terminali)
sostituendo­lo a quello analogico (1–10 V). – Utilizzo: illuminazione generale (pochi
– Gli apparecchi DALI e DSI non sono punti luce, luce statica)
compati­bili, quindi non possono essere
allac­ciati a un unico circuito di comando.

Differenze tra DALI e DSI

– Ogni alimentatore DALI può avere dif­


ferenti livelli d’intensità, mentre nel si-
stema DSI (e 1–10 V) tutti gli alimentatori
possiedo­no un livello d’intensità identico.
– Con il sistema DSI i gruppi si formano
attra­verso i cablaggi, con il DALI invece
vengono assegnati tramite software.
– Il sistema DSI (e 1–10 V) consente un
flusso di informazioni esclusivamente
unidire­zionale (ossia dal comando
all’alimen­tatore).
– Gli apparecchi DALI e DSI non possono far
parte di un unico circuito.

Manuale illuminotecnico pratico


106

Protocolli di comunicazione

DALI e DSI: cavo di comando

– Sono ammessi i tipi di cavi con isola­mento – I cavi di allacciamento dell’interfaccia


per tensione di rete, tali da escludere che digita­le possono essere condotti insieme a
la caduta di tensione superi 2 V a 250 mA. quelli della rete (ad es. 230 V) purché
– Di regola i dispositivi DALI ricevono energia si rispettino le condizioni di isolamento
da un’alimentazione di rete separata. (2 x isolamento base). Spesso pertanto si
– L’isolamento dell’interfaccia digitale deve utilizza­no per il comando i due conduttori
possedere i requisiti di un isolamento «liberi» di un cavo NYM da 5 x 1,5 mm²
base; il collaudo avviene secondo lo (insieme cioè ai restanti conduttori desti-
standard IEC 60928. In altre parole non è nati a fase, neutro e protezione).
dato il SELV (Safety Extra LowVoltage).

conduttore neutr DALI (DA)

ad es. NYM 5 x … protezione

fase DALI (DA)

Sezione Lunghezza
2 x 0,50 mm² 116 m
2 x 0,75 mm² 174 m
2 x 1,00 mm² 232 m
2 x 1,50 mm² 300 m

Manuale illuminotecnico pratico


107

LUXMATE bus: in generale LUXMATE bus: caratteristiche

– È un bus specifico di Zumtobel, vale a – Velocità di trasmissione dati: 2400 bit/s


dire che non si possono combinare appa- – Per ogni alimentatore si possono program-
recchi di altre marche mare max. 20 scene
– Circuito bus, ossia l’unità logica più picco­la: – Bidirezionale: vale a dire con informazioni
– max. 99 locali di ritorno
– max. 99 indirizzi per locale – Il cavo di comando è a due fili (potenziale
– max. 99 gruppi per locale neutro, senza polarità, non schermato,
– max. 500 apparecchi allacciati ad accop­ senza resistenze terminali)
piatori bus (max. 100 apparecchi per – L a resistenza del cavo in un circuito bus
alimentazione bus)) non deve superare 11 Ohm
– Lunghezza complessiva del cavo max.
1000 m (con 2 x 1,5 mm²)
– Dimming dall’1 al 100 %
– Utilizzo: illuminazione generale (molti punti
luce, luce statica)

LUXMATE bus:
circuito e alimentazione del bus

Circuito bus
– l’unità logica più piccola
– max. 99 locali
– max. 99 indirizzi per locale
Locale 3
– max. 500 apparecchi allacciati ad
Raum 3 accop­piatori bus
Indirizzo 1 2 3 ... 99
Adresse 1 2 3 ... 99 Alimentazione bus
Locale 2 – LM-BV: max. 100 moduli
Raum 2
– LM-BVS35: max. 35 moduli
Indirizzo 1 2 3 ... 99
Adresse 1 2 3 ... 99

Locale 1
Raum 1
LM-BV (LM-BVS35) alimentazione bus

Indirizzo 1 2 3 ... 99
Adresse 1 2 3 ... 99
LM-BK accoppiatore bus

Manuale illuminotecnico pratico


108

Protocolli di comunicazione

LUXMATE bus: cavi di comando e relative lunghezze


A
Cavo bus
– Cavo ritorto a due fili (1 ritorsione ogni
5 metri) per installazioni a bassa tensione

Lunghezza del cavo A ≤ 350 m AB ≤ 350 m


– Lunghezza complessiva su un’alimenta-
zione bus: max. 1000 m
– Tra i singoli apparecchi LUXMATE (AB):
LM-BV B ≤ 350 m
– max. 350 m con 2 x 0,75 mm²
– max. 500 m con 2 x 1,5 mm²
– Dall’alimentazione bus all’apparecchio
LUXMATE più distante (A,B):
B
– max. 350 m con 2 x 0,75 mm²
– max. 500 m con 2 x 1,5 mm²
– La resistenza su un circuito bus non deve
superare 11 Ohm (ciò riguarda ogni termi-
Sezione Lunghezza
nale allacciato a un’alimentazione bus).
2 x 0,50 mm² 150 m
– Bus e rete in un unico cavo (5 x 1,5 mm²)
2 x 0,75 mm² 250 m
sono ammessi solo per segmenti di 5 m.
2 x 1,00 mm² 300 m
– In caso di binari elettrificati: i cavi bus
2 x 1,50 mm² 500 m
andreb­bero crociati almeno ogni 7 m.

Protocollo di collaudo della lunghezza dei cavi LUXMATE PROFESSIONAL

Misurare la tensione (VOLT): misurazione tra B1 e La lunghezza dei cavi si calcola come segue:
B2 – tensione continua Lunghezza cavo = resistenza x Rho x sezione/diviso
per due
Misurare la corrente (AMPERE): misurazione su B1
L = R x Rho x A / : 2
o B2 – ci possono essere max. 150 mA
A = sezione/Rho = 56 con il rame
Resistenza cavo (OHM): 1. staccare la tensione su
Direttive LUXMATE:
LM-BV, 2. su LM-BV cavallottare B1 e B2, 3. misurare
sezione 1,5 mm2 = cavo bus max. 500 m
sull’ultimo terminale del cavo bus tra B1 e B2.
sezione 1,0 mm2 = cavo bus max. 300 m /
Dalla misurazione devono risultare max. 11 OHM! con il cavo 2 x 2 x 0,8 vanno collegate entrambe
le coppie
Se la resistenza misurata è di 14–16 OHM è indispensabile
sezione 0,75 mm2 = cavo bus max. 250 m
specificare sul rapporto che il cavo bus troppo lungo e
sezione 0,5 mm2 = cavo bus max. 150 m
informarne l’elettricista!
Se si rilevano 16 OHM e oltre l’avviamento va
interrotto!

Manuale illuminotecnico pratico


109

Confronto: LUXMATE bus – KNX (EIB)

Sensore Comandi Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore Apparecchi


d’illuminazione

LUXMATE bus DALI


3 x 64 Indirizzi

LITENET flexis N2 LITENET netlink LITENET netlink PC con software di gestione


con funzionalità server LITENET insite
TCP/IP

LUXMATE
– Per l’installazione si utilizzano cavi standard
– Protetto dall’inversione di polarità!
– Utilizzo generale ad installazione avvenuta (test d’installazione)
– Numerazione semplice, da qualsiasi posizione dell’edificio

Alimentazione tensione

Illuminazione Pul-
Terminali sante
Terminali Terminale
Serranda on/off/dimming
Indicatore di valore soglia

Temperatura Terminale serrande


Sensore serrande

Uscita binaria Ingresso binario


Sensori
Sensori
Venti-
latore
Cronorelais
Terminale
on/off
230 VAC Linea BUS 1

KNX
– Per l’installazione si deve utilizzare un cavo speciale schermato EIB
– Non c’è protezione dall’inversione di polarità (+/–)
– Non si può utilizzare senza numerazione (non c’è test d’installazione)
– La numerazione si effettua direttamente sugli apparecchi e sulle unità di
comando tramite un apposito software ETS

Manuale illuminotecnico pratico


110

Protocolli di comunicazione

DMX: in generale DMX: caratteristiche

Il sistema DMX nasce nel 1986 negli USA, – Velocità di trasmissione dati: 250.000 bit/s
destinato alle tecniche di palcoscenico. – Refresh Rate: 30 volte al secondo
Inizialmente si regolavano i proiettori con – Max. 512 canali (indirizzi) per universo
levet­te che trasformavano i livelli di luce in (circui­to)
valori di tensione analogica da 1 a 10 Volt. – Max. 32 apparecchi uno dietro l’altro;
In seguito sono stati sviluppati cavi di co- se gli apparecchi sono di più ci vuole uno
mando, uno per proiettore, che in parallelo «splitter»
trasmettevano i livelli di luce al dimmer. – Unidirezionale: senza informazioni di
Questo dimming analogico funzionava ritorno
bene fintanto che i proiettori erano pochi. – Cavo di comando a due fili
Tuttavia i palcoscenici e gli spettacoli si (schermato, resistenza terminale)
sono andati facendo sempre più complessi: – Utilizzo: illuminazione di facciate
di conseguenza un cablaggio composto da (molti punti luce, luce dinamica)
un’enorme quantità di cavi 1–10 Volt in
parallelo diven­tava troppo complicato e
troppo rigido.
Nel sistema DMX, le posizioni delle levette
di regolazione sono state trasformate in valori
digitali. TUTTI i livelli dimming sono tra­smessi
uno dopo l’altro attraverso UN UNICO cavo
di comando.

Manuale illuminotecnico pratico


111

DMX: struttura del sistema

Generatore
di segnali DMX

Data OUT

Splitter DMX

Data IN Data IN

Data OUT Data OUT


Apparecchio DMX Apparecchio DMX
Num. 1–3 Num. 1–3

Apparecchio DMX Apparecchio DMX


Data IN Data OUT Data IN Data OUT
Num. 15–18 Num. 15–18

Apparecchio DMX Apparecchio DMX


Data IN Data IN
Num. 510–512 Num. 510–512

Data OUT Data OUT

Resistenza Resistenza
finale finale

max. 32 terminali con un allacciamento DMX standard

Manuale illuminotecnico pratico


112

Comandi della luce

LUXMATE: dimming semplice

switchDIM
dimming di apparecchi d’illuminazione
singoli o molteplici

CIRCLE KIT
scene di luce con gruppi di apparecchi

switchDIM: circuito
PE
L
N

Manuale illuminotecnico pratico


113

switchDIM: in generale

Vantaggi Caratteristiche
– È il sistema più semplice per dimmerare – Funzionamento:
singolo apparecchio o un piccolo – on/off con una pressione breve del pulsan­te
gruppo d’illuminazione – dimming con una pressione lunga del
– Serve soltanto un comune pulsante pulsante
– Non c’è bisogno di numerazione – Dimming asincrono: la durata di commutazione
(ca. 0,2 secondi) dipende da come è temporiz-
zato l’alimentatore. Le tolleranze di costruzione
fanno sì che in caso di vari apparecchi il tempo
di commutazione non sia sempre del tutto
identico. È possibile uno sfasamento.
– Consiglio: utilizzare switchDIM per max. 2 ap-
parecchi. Se ce ne sono di più, ha senso adot-
tare un’unità di comando come DIMLITE single.
– Funziona solo con pulsanti, non con inter­-
rut­tori!

DALI D1 N
DSI C2 L
switchDIM

Cablaggio di EVG con funzione switchDIM.

Manuale illuminotecnico pratico


parallep
 Coman
 C
114
biancob
Comandi della luce  DALI
 SD

CIRCLE KIT und CIRCLE tune KIT: in generale

Vantaggi CIRCLE KIT: circuito


Apparecchi
Apparecchi
di
– CIRCLE KIT: è il sistema più semplice per comporre
Apparecchi dicomando
comando
comando
scene di luce
Rete 230 Rete
V/50230
Hz V/50 Hz
– CIRCLEtune KIT: è il sistema più semplice per variare L
N
L
N
la temperatura di colore PE PE

– Avviamento e utilizzo con l’unità di coman­do


CIRCLE CSx
– Si possono collegare in parallelo diverse unità CIRCLE
– Il pacchetto include l’alimentazione bus
D
D

Caratteristiche Alimentazione
Alimentazione
bus
– Programmazione individuale di 3 scene di luce DALI-BV2DALI-BV2

– Dimming di 2 gruppi d’illuminazione


– Alimentazione bus per max. 64 appa­recchi
DALI dimmerabili
– Un’unità di comando CIRCLE occupa 3 carichi DALI
– Le unità di comando sono disponibili in colore
bianco o argento

CIRCLEtune KIT: circuito


Attivazione
Attivazione
delle scene
delle scene
di lucedi luce
Apparecchi di comando
Rete 230 V/50 Hz
L L
N N
PE PE

D
D

Alimentazione bus
EMOTION BV2
Scena S1
L Fase
N Conduttore neutro
PE Protezione
D Cavo di comando
v Terra

~ Tensione alternata

Manuale illuminotecnico pratico


parallelo
elo vari comandi
vari comandi
CIRCLECIRCLE  Installazione
 Installazione
e avviamento
e avviamento
Comando
ndo disponibile
disponibile
in colore
in colore semplici
semplici
115
obianco
o argento
o argento  Alimentazione
 Alimentazione
bus compresa
bus compresa
nel nel
Standard
DALI Standard pacchetto
pacchetto

di Apparecchi
Apparecchi
di di ReattoriReattori Lampade
Lampade
dialogodialogo di dialogo
Apparecchi Reattori/Lampade
LampadeLampade
fluorescenti
fluorescenti
T26/T16 T26/T16
TC-L/TC-DEL/TC-TEL
TC-L/TC-DEL/TC-TEL

DALI-Steuerleitung
DALI-Steuerleitung
z.B. NYM z.B.
2 x 1,5
NYM mm²
2 x 1,5 mm²
12 12
max. 300max.
m lang
300 m lang L L
Reattore Reattore
DALI EVGDALI EVG 11 11
N N
DA DA
DA DA 10 10
9 9

DA DA
DA DA

e bus

DA Apparecchi
DA Apparecchi
DALI-LEDDALI-LED
PCA, PHD, TE, max. 64 unitá

PCA, PHD, TE, max. 64 unitá

DA adDA
es.: PANOS
ad es.:infinity
PANOS infinity

3 tasti 3 tasti 2 gruppi 2 gruppi N N


per sceneper
di luce
scene di luce d´illuminazione
d´illuminazione L L

DALI-CSx
DALI-CSx N
Apparecchi
N
Apparecchi
DALI-LEDDALI-LED
ad es.: LIGHT
ad es.:
FIELDS
LIGHTevolution
FIELDS evolution
L L
DA DA
DA DA

Apparecchi di dialogo Reattori/Lampade

Cavo di comando DALI


ad es. NYM 2 x 1,5 mm²
lungh. max. 300 m

DA
DA

Scena
1: «Lavoro
1: «Lavoro
al computer»
al computer» Scena Scena
2: «Buongiorno»
2: «Buongiorno» Scena Scena
3: «Colloquio»
3: «Colloquio»
PCA, PHD, TE, max. 64 unitá

Apparecchi tunableWhite
ad es.: ARCOS
3 tasti per 2 gruppi
scene di luce d’illuminazione N
L
DA
CIRCLE tune DA

Manuale illuminotecnico pratico


Comando
Comando
dei singoli
dei singoli
116

Comandi della luce

LUXMATE: panoramica dei comandi della luce

LUXMATE DIMLITE
Gestione della luce per singoli locali

LITECOM
Gestione della luce per piccoli edifici

LITECOM infinity
Gestione della luce per edifici e
interi complessi

LUXMATE LITENET / PROFESSIONAL
Gestione di interi edifici con comandi
di luce e serrande

Gestione della luce DMX


Scenografie dinamiche di facciate esterne

Manuale illuminotecnico pratico


117

LUXMATE DIMLITE: in generale

Vantaggi Caratteristiche
– Dimming sincronizzato – 2 esecuzioni: incasso in quadro elettrico
– AUTO-detect: uscite DALI e DSI con con 2 o 4 gruppi d’illuminazione, incasso
identifica­zione automatica (non è possibile in apparecchi o in controsoffitti con 2 o
il funzionamento misto) 4 gruppi d’illuminazione, scarico della tra-
– AUTO-setup: inizializzazione automatica, zione compreso
non serve la numerazione – Max. 3 scene di cui una basata sulla luce
– Riduzione di consumi in standby: diurna (a seconda dei moduli aggiuntivi)
disgiunzione automatica dei terminali – Composizione modulare di funzioni
trami­te relais integrato liberamente combinabili:
– Utilizzo con tutti i pulsanti convenzionali – comando basato sulla luce diurna
a 230 V; si possono collegare più pulsanti – segnalatori di presenza/movimento
in parallelo (ONLY OFF, ON/OFF, CORRIDOR con
dimming al 10 %)
– telecomando a infrarossi
– comoda unità di comando CIRCLE
(2 gruppi, 3 scene)
– modulo per scene o gruppi

Manuale illuminotecnico pratico


118

Comandi della luce

LUXMATE DIMLITE: panoramica


Dimensioni sistema Funzioni Componenti integrabili

Comando con pulsanti

Segnalatore presenza

Comando luce diurna


Numero apparecchi

Numero apparecchi
Numero gruppi

DALI/dim2save

Unità comfort
DSI/dim2save

Telecomando
Scene di luce
Dimming
Modulo base DIMLITE

DIMLITE single* 1  25  25    

DIMLITE daylight* 2  50  50     

DIMLITE multifunction 2ch** 2  50 100       

DIMLITE multifunction 4ch** 4 100 200       

* incasso in apparecchio o soffitto


** montaggio in quadro elettrico (apparecchio da incasso REG)

Manuale illuminotecnico pratico


119

LUXMATE DIMLITE: scelta secondo alimentatori e funzioni

Unità di comando LUXMATE Alimentatore lampade (EVG, trasformatore, …)

1. Scegliere l’alimentatore indicato


Lampade Dimming Alimentatori, tutti con ingresso comando DALI/DSI
Lampade a incandescenza 0–100 % dimmer fasico: 500–1000–5000 VA
Lampade PAR 0–100 % dimmer fasico: 500–1000–5000 VA
Lampade alogene 0–100 % dimmer fasico: 500–1000–5000 VA
Lampade a bassa tensione 0–100 % trasformatore elettronico dimmerabile: 105 VA + 150 VA
Lampade fluorescenti 1–100 % reattore elettronico dimmerabile
LED 0–100 % converter elettronico dimmerabile 1 canale/3 canali

2. Scegliere
la funzione di comando
richiesta Denominazione modulo
Funzione Comando per DSI/DALI/dim²save
Dimming 1 canale, scena luce, presenza Pulsanti, segnalatori di presenza DIMLITE single
Dimming 2 canali, luce diurna, presenza Pulsanti, segnalatori di presenza, fotosensore DIMLITE daylight
Multifunzione 2 o 4 canali Pulsanti, Circle, fotosensori,
segnalatori di presenza, telecomandi IR DIMLITE 4ch* (4 canali)

Tutti i moduli per incasso in apparecchio o soffitto


* disponibile solo per quadro elettrico

Manuale illuminotecnico pratico


 Semp
e atti
120  Possi
tori d
Comandi della luce
funzi
ON/O

Circuito base di LUXMATE DIMLITE:


dimming tramite pulsanti con DIMLITE single

Apparecchi di
dialogo
Rete 230 V/50 Hz AC
L
N
PE

Doppio pulsante *
convenzionale
on/off/dimming

L
N
Pulsante ** T
convenzionale T
scena PIR
Sc

Segnalatore
di presenza
convenzionale

* Istruzioni per programmare Pres

i valori di luminosità.

** Alternativa: utilizzando un
pulsante singolo, i morsetti
«T↑» e «T↓» andranno caval-
lottati.

L Fase
N Conduttore neutro
PE Protezione
T Ingresso pulsante
D Cavo di comando
v Terra
– Tensione alternata
~

Manuale illuminotecnico pratico


emplicità
Semplicità
 Semplicità
didiprogrammazione
programmazione
di programmazione convenzionali
convenzionali
convenzionali230
230V230
V V ininapparecchio
apparecchio
in apparecchio
d’illuminazione,
d’illuminazione,
d’illuminazione,
eattivazione
attivazione
e attivazione
didiuna
una
di scena
una
scena
scena   Possibilità
Possibilità
 Possibilità
didicollegare
collegare
di collegare
vari
varivari incasso
incasso
incasso
ininsoffitto
soffitto
in soffitto
(con
(con(con
pressaca-
pressaca-
pressaca-
Possibilità
ossibilità
 Possibilità
didiintegrare
integrare
di integrare segnala- pulsanti
segnala-
segnala- pulsanti
pulsanti
ininparallelo
parallelo
in parallelo viviallegato)
allegato)
vi allegato) 121
ori
toriditori
dipresenza,
presenza,
di presenza,
3 3modalità
modalità
3 modalità
didi di   Identificazione
Identificazione
 Identificazioneautomatica
automatica
automatica
unzionamento:
funzionamento:
funzionamento: ONLY
ONLY ONLY
OFF,
OFF,OFF, DALI
DALIDALI
(non
(non(non
èèpossibile
possibile
è possibile
ililfunziona-
funziona-
il funziona-
ON/OFF,
ON/OFF,
ON/OFF,
CORRIDOR
CORRIDOR
CORRIDOR mento
mento
mento
misto)
misto)misto)

Unità
UnitàUnità
didicomando
comando
di comando Reattori
Reattori
Reattori Lampade
Lampade
Lampade

Lampade
Lampade
Lampade
fluorescenti
fluorescenti
fluorescenti
T26/T16
T26/T16
T26/T16
TC-L/TC-DEL/TC-TEL
TC-L/TC-DEL/TC-TEL
TC-L/TC-DEL/TC-TEL

Cavo
Cavo
di di
Cavo
comando
comando
di comando
DALI
DALI adad
DALI
es.es.ad es.
Reattore
Reattore
Reattore
DALI
DALIEVG
EVG
DALI EVG
NYM
NYM 2 x2NYM
1,5
x 1,5
mm²
2mm²
x 1,5 mm²
lungh.
lungh.
max.
lungh.
max. 300
300
max.
m m300 m L L L
NN N
DADA DA
DADA DA

L L
N N
T T DADA DA
T T
RPIR PIR DADA DA
Sc Sc DIMLITE
DIMLITE
DIMLITE
single
single
single
max. 25 alimentatori
max. 25 alimentatori

max. 25 alimentatori

Pressacavi con
fissaggio a scatto L L L
NN N
Pressacavi
Pressacavi
Pressacavi
con
con
fissaggio
fissaggio
con fissaggio
a scatto
a scatto
a scatto DADA Apparecchi
DA Apparecchi
ApparecchiLEDLED
DALI
DALI
LED DALI
DADA adad
es.:
DAes.:
PANOS
adPANOS
es.: PANOS
evolution
evolution
evolution

L L L
NN N
DADAApparecchi
Apparecchi
DA Apparecchi
LED
LEDDALI
DALI
LED DALI
DADAadad
es.:
DAes.:
MIREL
adMIREL
es.:evolution
MIREL
evolution
evolution

Manuale illuminotecnico pratico


122

Comandi della luce

Circuito base di LUXMATE DIMLITE:


dimming basato su luce diurna con DIMLITE daylight

Sensori Apparecchi
di dialogo
Rete 230 V/50 Hz AC
L
N
PE

Fotosensore LSD

L
N
T1
Doppio
T2
pulsante
G I G II PIR/Sc
convenzionale
on/off/
dimming

Segnalatore di Pre
presenza as
convenzionale

In alternativa:
pulsante
convenzionale
per scena

L Fase
N Conduttore neutro
PE Protezione Gruppo 1
T Ingresso pulsante
D Cavo di comando
Rilevatore
v Terra luce diurna
– Tensione alternata
~

Manuale illuminotecnico pratico


  Comando
Comando automatico
automatico in base
in base convenzionali
convenzionali 230230V V incasso
incasso in apparecchio
in apparecchio
allaalla
luceluce diurna
diurna   Possibilità
Possibilità di collegare
di collegare varivari d’illuminazione,
d’illuminazione, incasso
incasso in in
 In alternativa:
In alternativa: unauna scena
scena di luce
di luce pulsanti
pulsanti in parallelo
in parallelo soffitto
soffitto (con(con pressacavi
pressacavi 123
allegato)
allegato)
oppure
oppure segnalatore
segnalatore di presenza
di presenza   Identificazione
Identificazione automatica
automatica DALIDALI
  Segnalatore
Segnalatore di presenza
di presenza concon (non(non è possibile
è possibile il funzionamento
il funzionamento
3 modalità
3 modalità di funzionamento
di funzionamento misto)
misto)
ONLY ONLY
OFF,OFF, ON/OFF,
ON/OFF, CORRIDOR
CORRIDOR

Unità
Unità di comando
di comando Reattori
Reattori Lampade
Lampade

Gruppo
Gruppo I (max.I (max. 25 alimentatori)
25 alimentatori)
Lampade
Lampade fluorescenti
fluorescenti
T26/T16/TC-L/TC-DL/TC-TEL
T26/T16/TC-L/TC-DL/TC-TEL
L L
Cavo fotosensore
Cavo fotosensore ad es.ad es. 2NYM
NYM x 1,52, mm2,
x 1,52 mm DALI/DSI
DALI/DSI EVG EVG
N N
lungh.lungh. max.m100 m
max. 100
DA DA
DA DA

L
N S1 S1
S2 S2
T1
G1 DA G1 DA
DA DA
T2 DA DA
G2 DA G2 DA
c PIR/Sc
DIMLITE
DIMLITE
DIMLITE
DIMLITE daylight
daylight
daylight
daylight

Pressacavi con
fissaggio a scatto
L L

N N
Pressacavi
Pressacavi con fissaggio
con fissaggio
a scatto
a scatto Cavo
Cavo di di comando
comando DALI DALI DA DA
Apparecchi
Apparecchi LED DALI
LED DALI
ad es.ad es. 2NYM
NYM x 1,52 x 1,5 DAad
DA es.:adMIREL
es.: MIREL evolution
evolution
mm2, mm2,
lungh.lungh. max.m300 m
max. 300

CavoCavo di comando:
di comando: DALIDALI
Gruppo
Gruppo 2 2
ReteRete
1
Sensore
Sensore di luce
di luce diurna
diurna LSD LSD
e Canale
Canale DALI DALI
1 1 Canale
Canale DALI DALI
2 2
Comando
Comando con con pulsanti
pulsanti
na Rete Rete
Segnalatore
Segnalatore
di presenza
di presenza Apparecchio
Apparecchio master:
master:
DIMLITE
DIMLITE daylight
daylight

Apparecchio
Apparecchio slave:
slave: DALIDALI
Canale
Canale DALI DALI
2 2

Rete Rete

Comando
Comando a pulsante
a pulsante

Gruppo
Gruppo 1 1
Gruppo
Gruppo 2 2

Manuale illuminotecnico pratico


di 2/4 di
gruppi
2/4 gruppi
di appad
 Uscite
 Uscite
DALI conDALI iden
co
124 automatica
automatica
 Riduzione
 Riduzione
di consum
di co
Comandi della luce standby:
standby:
circuitocircui
auto
dei terminali
dei terminali
a tensioa
tramitetramite
relais integra
relais i
 Max. 3Max.
scene3 scene
di luced
Circuito base di LUXMATE DIMLITE: basatabasata
sulla luce
sulladiur
luc
comando multifunzione conda conda
delle unità
delle agg
un

Fotosensore
Fotosensore Multisensore
Multisensore IRTOUCH IRTOUCH
RicevitoreRicevitore
Modulo gr
ED-EYE ED-EYE (PD+IR) (PD+IR) infrarossi infrarossi ED-SxE
ED-SENS ED-SENS ED-IR ED-IR

max. 300 max.


m, 300 m, Circuito a Circuito
rete a rete max. 300 max.
m, 300
sezione 1,5sezione
mm² 1,5 mm² neutra, opzionale sezione 1,5sezione
neutra, opzionale mm² 1
max.
max. 8 unità ED8 unità ED max. 25 D
max. 25 DALI
per canaleper canal

Relais Relais

Control INControl IN

Segnalatore
Segnalatore
di presenza
di presenza

Automatismo
Automatismo scena scena Tutti i Tutti i Grup
di diurna
di luce/luce luce/luce diurna gruppi gruppi 1

L Fase
N Conduttore neutro
Note sulla PE Protezione
Noteprogettazione
sulla progettazione
D Cavo di comando
 L’apparecchio
 L’apparecchio
a 2 canali
a 2 canali
DIMLITEDIMLITE
 Max.  25
Max.
apparecchi
25 appareD
multifunction
multifunction
2x e quello
2x e quello
a4 a4 carichicarichi
DALI) per
DALI)
ogn
p
canali canali
DIMLITEDIMLITE
multifunction
multifunction d’uscita
d’uscita
4x sono4xidentici
sono identici
trannetranne
che perche per Sul Control-IN
 Sul Control-IN
si pos
il numero
il numero
di canalidi canali
d’uscita
d’uscita
e e allacciare
allacciare
solo appar
solo
relativirelativi
ingressiingressi
tasti tasti Zumtobel.
Zumtobel.
Manuale illuminotecnico pratico
 Funzione
 Funzione
AUTO-setup:
AUTO-setup: ogni volta Max. 8Max.
ogni volta apparecchi
8 appareED
che ritorna
che ritorna
la tensione
la tensione l’impianto IN (conINeccezione
l’impianto (con eccezio
de
didiapparecchi
apparecchi aascelta:
scelta: automatica,
automatica,non
nonserve
servelala
on
n identifi
identificazione
cazione - -comando
comandobasato
basatosulla
sullaluce
luce numerazione
numerazione
diurna
diurna 125
consumo
onsumo inin - -segnalazione
segnalazionedidipresenza/mo-
presenza/mo-
uito
ito automatico
automatico vimento
vimentoONLY
ONLYOFF,
OFF,
atensione
tensioneneutra
neutra ON/OFF,
ON/OFF,CORRIDOR
CORRIDOR
integrato
integrato - -telecomando
telecomandoaainfrarossi
infrarossi
didiluce
lucedidicui
cuiuna
una - -pratico
praticointerruttore
interruttoreCIRCLE
CIRCLE
uce
ce diurna
diurna(a(ase-
se- - -modulo
moduloscene
scene
nità
nitàaggiuntive)
aggiuntive) - -modulo
modulogruppi
gruppi

Modulo
Modulogruppo
gruppo Modulo
Moduloscena
scena Unità
Unitàdidicomando
comando
ED-SxED
ED-SxED ED-SxED
ED-SxED comfort
comfort
Comando
ComandoCIRCLE
CIRCLECxx
Cxx

Protezione
Protezione
dadacarico
carico
(opzionale)
(opzionale)

0
00m,m,
e1,51,5mm²
mm²
5DALI
DALI DALI
DALIEVG
EVG(1(1carico
caricoDALI)
DALI) Lampade
Lampadefluore-
fluore-
nale
le scenti
scentiT26/T16
T26/T16
TC-L/TC-DEL/TC-TEL
TC-L/TC-DEL/TC-TEL

DALI
DALIEVG
EVG(1(1carico
caricoDALI)
DALI) Lampade
Lampadefluore-
fluore-
scenti
scentiT26/T16
T26/T16
TC-L/TC-DEL/TC-TEL
TC-L/TC-DEL/TC-TEL

Canali
Canali3 3+ +4 4
solo
solocon
conDIMLITE
DIMLITE DALI
DALIEVG
EVG(1(1carico
caricoDALI)
DALI) Lampade
Lampadefluore-
fluore-
multifunction
multifunction4x4x scenti
scentiT26/T16
T26/T16
TC-L/TC-DEL/TC-TEL
TC-L/TC-DEL/TC-TEL

Apparecchi
ApparecchiLED
LEDDALI
DALI
ad.
ad.es.:
es.:PANOS
PANOSevolution
evolution

Apparecchi
ApparecchiLED
LEDDALI
DALI
Gruppo
Gruppo Gruppo
Gruppo Gruppo
Gruppo Gruppo
Gruppo ad.
ad.es.:
es.:MIREL
MIRELevolution
evolution
11 22 33 44

arecchi
ecchi DALI
DALI(25
(25  Con
Conililfotosensore
fotosensorecollegato
collegato Agli
Agliingressi
ingressidei
deipulsanti
pulsantisisi
per
perogni
ognicanale
canale lalascena
scena1 1èèsempre
semprequella
quelladel del possono
possonoallacciare
allacciarenormali
normali
programma
programmabasatobasatosulla
sullaluce
luce interruttori
interruttoriaa230
230VV
Nsisipossono
possono diurna;
diurna;inintal
talcaso
casotutti
tuttii igruppi
gruppididi  L’ingresso
L’ingressoPIR
PIRèèriservato
riservatoalal
oapparecchi
apparecchiEDED apparecchi
apparecchiseguono
seguonol’andamento
l’andamento collegamento
collegamentodidiun unnormale
normale
della
dellaluce
lucediurna
diurna segnalatore
segnalatoredidipresenza
presenza
Manuale illuminotecnico pratico
ecchi
ecchiED
EDsul
sulControl
Control  33scene
scenedidiluce
luceaaseconda
seconda  Relais
Relaisper
percircuito
circuitoaarete
reteneutra:
neutra:
one
ionedel
delfotosensore
fotosensore dell’unità
dell’unitàdidicomando;
comando;ogniogni carico
caricoohmico
ohmicoda da1616A.A.InIncaso
casodidi
126

Comandi della luce

LITECOM: in generale

Applicazione
Per edifici di piccole dimensioni o per singoli
piani basta un unico controller LITECOM.
Nel momento in cui si vuole trasformare
l’impianto in un sistema LITECOM infinity,
basta collegare in rete i controller disponibili.
Viceversa è possibile anche ridimensionare
l’impianto: ogni controller può essere sgan-
ciato dal sistema e tornare nella modalità
autarchica di LITECOM con 250 indirizzi.

Dati tecnici Limiti del sistema


250 indirizzi per ogni sistema LITECOM
3 x DALI incl. alimentazione DALI con 120 carichi bus (240 mA)
per linea DAL
64 apparecchi DALI per linea DALI
64 apparecchi DALI ED per linea DALI
1 x bus LM (senza alimentazione)
Pulsante di test e LED segnaletico per ogni fascio DALI
1 x Ethernet 100 Mbit/s; RJ45 / CAT
Collegamento
Innesti a vite per conduttori rigidi o flessibili di sezione
da 0,5 a 1,5 mm
Montaggio
Binario DIN (da 35 mm conf. EN 50022)
ingombro di sole 9 unità

Lunghezze consentite per i cavi


Sezione cavo max. lunghezza DALI max. lunghezza LM
Insieme alla rete nello Insieme alla rete nello
stesso cavo stesso cavo
0,50 mm² 100 m 100 m 250 m 5m
0,75 mm² 150 m 150 m 350 m 5m
1,00 mm² 200 m 200 m 420 m 5m
1,50 mm² 300 m 300 m 500 m 5m

Manuale illuminotecnico pratico


127

LITECOM infinity: in generale

Applicazione
Collegando in rete diversi controller LITECOM
si moltiplica il numero dei possibili indirizzi.
Un sistema LITECOM infinity della prima
generazione può contenere 15 controller per
un totale di 2500 indirizzi, nella sua versione
finale arriverà a 100 000. In questo modo
l’impianto si adatta con flessibilità ogni volta
che cambiano le esigenze dell’edificio.

Dati tecnici Limiti del sistema


250 indirizzi per ogni LITECOM CCD
2500 indirizzi su 15 controller con la prima generazione di LITECOM infinity,
100 000 indirizzi con la versione finale
3 x DALI incl. alimentazione DALI con 120 carichi bus (240 mA)
per linea DAL
64 apparecchi DALI per linea DALI
64 apparecchi DALI ED per linea DALI
1 x bus LM (senza alimentazione)
Pulsante di test e LED segnaletico per ogni fascio DALI
1 x Ethernet 100 Mbit/s; RJ45 / CAT
Collegamento
Innesti a vite per conduttori rigidi o flessibili di sezione
da 0,5 a 1,5 mm
Montaggio
Binario DIN (da 35 mm conf. EN 50022)
ingombro di sole 9 unità

Lunghezze consentite per i cavi


Sezione cavo max. lunghezza DALI max. lunghezza LM
Insieme alla rete nello Insieme alla rete nello
stesso cavo stesso cavo
0,50 mm² 100 m 100 m 250 m 5m
0,75 mm² 150 m 150 m 350 m 5m
1,00 mm² 200 m 200 m 420 m 5m
1,50 mm² 300 m 300 m 500 m 5m

Manuale illuminotecnico pratico


128

Comandi della luce

Schema del circuito di un impianto LITECOM

Notebook o PC per comando avviamento e


impostazioni via webbrowser

Rete ufficio TCP/IP

Livello gestione
Comando e configurazione via web

Controller LITECOM CCD


1 bus LM senza alimentazione, 3 linee DALI con alimentazione

DALI 3 Max. 64 indirizzi brevi DALI e 120 carichi bus DALI

DALI 2

Alimentazione bus LM-BV Apparecchio Apparecchio RGB Comando


tunableWhite ED-CIRCLE

DALI 1

Terminale motori
LM-4JAS

Serrande Faretto dimmerabile Apparecchio SEQUENCE Apparecchio


illuminante
Bus LM dimmerabile

Schermo

Uscita relais
LM-4RUKS Interruttore Interruttore
Finestra LM-CIRIA LM-CIRIA
Apparecchio on/off

Manuale illuminotecnico pratico


129

Tablet per comando, avviamento e


impostazioni via webbrowser
Collegamento wireless via router

Telefono cellulare

Max. 64 indirizzi brevi DALI e 120 carichi bus DALI

Ingresso on/off
ED-SxED
Fotosensore ED-EYE Segnalatore di Normali pulsanti/interruttori
presenza ED-SENS a bassa tensione

Max. 64 indirizzi brevi DALI e 120 carichi bus DALI

Uscita relais
EMOTION RUKS
Apparecchio Balance Apparecchi Apparecchi per
Apparecchio on/off per segnaletica luce di sicurezza
di sicurezza

Ingresso on/off Ingresso on/off


LM-SxED LM-4UAD
Interruttore Interruttore
LM-CIRCLE LM-RCxx Normali pulsanti/interruttori Pulsante/interruttore
a bassa tensione KNX

Manuale illuminotecnico pratico


130

Comandi della luce

Schema del circuito di un impianto LITECOM infinity

Notebook o PC per comando avviamento e impo-


stazioni via webbrowser
Livello gestione
Comando e configurazione via web

rete ufficio TCP/IP

Controller LITECOM CCD


1 bus LM senza alimentazione
3 linee DALI con alimentazione

DALI 3 Max. 64 indirizzi brevi DALI e 120 carichi bus DALI

DALI 2

Alimentazione bus LM-BV Apparecchio Apparecchio RGB Comando


tunableWhite ED-CIRCLE

DALI 1

Terminale motori
LM-4JAS

Serrande Faretto dimmerabile apparecchio SEQUENCE Apparecchio


illuminante
Bus LM dimmerabile

Schermo

Uscita relais
LM-4RUKS Interruttore Interruttore Interruttore
Finestra Apparecchio on/off LM-CIRIA LM-CIRIA LM-CIRCLE

Manuale illuminotecnico pratico


131

Collegamento wireless Dispositivo mobile per comando,


via router avviamento e impostazioni via webbrowser

Max. 64 indirizzi brevi DALI e 120 carichi bus DALI

Fotosensore Segnalatore di ED-MSensor ED-MSensor ATIVO


ED-EYE presenza ED-SENS Deckeneinbau Leuchteneinbau Kontrastsensor

Max. 64 indirizzi brevi DALI e 120 carichi bus DALI

Uscita relais Ingresso on/off Normali pulsanti/interruttori


EMOTION RUKS Apparecchio Balance ED-SxED a bassa tensione
Apparecchio on/off

Ingresso on/off Ingresso on/off


LM-SxED LM-4UAD
Interruttore Normali pulsanti/interruttori Pulsante/interruttore Eliometro LM-TLM
LM-RCxx a bassa tensione KNX

Manuale illuminotecnico pratico


132

Comandi della luce

LUXMATE LITENET:
In generale | schema del circuito Sensore Sensore ComandiComandi Fin
Sensore Comandi Fin

Vantaggi
– Massima flessibilità: sfruttamento di aree
LITENET di
(indirizzi economy
locali e gruppi configurabili con
LITENETper
Soluzione economy
max. 500 terminali
software), flessibilità
Soluzione per max. 500 terminali di utilizzo (profili di
locali
• Max. 500 indirizzi d’uscita per determinate
con funzioni base
•• Max.
Non è500
destinazioni), indirizzi
necessario ild’uscita
soluzioni
server modulari con
•• Non è necessario
Installazione il server semplificati
e avviamento
pacchet­ t i da 500 a 10.000 apparecchi
•• LITENET
Installazione
flexise N2
avviamento
senza parti semplifi
rotanticati
(anti-usura) LITENET flexis N2 LIT
– G•• estione
LITENET
In opzione
delle
flexis serrande
N2 senza
software
basata
parti rotanti
di comando
sulla luce
(anti-usura)
LITENET incontrol LITENET flexis N2server
con funzionalità LIT
diurna,
• In opzionecon software
rilevatore centrale
di comando (eliometro)
LITENET incontrol con funzionalità server
TCP/IP
– Integrazione delle tecnologie più innova-
tive: Tunable White per apparecchi LED con LITENET economy
cambio di temperatura di colore, enoce­an – Fino a 500 indirizzi d’uscita
per radiopulsanti, comandi via webbrowser – Non è necessario il server
– LITENET flexis N2 senza parti rotanti (ossia senza usura)
(LITENET Incontrol)
– In opzione software di gestione LITENET incontroll
– Il massimo delle opzioni di risparmio
energetico: luce diurna, presenza, orari
automatici, Maintenance Control (regola- Sensore Comandi
zione di luce costante) Sensore Comandi Fin
Sensore Comandi Fin
– Interfaccia software per tecniche di
automazione
LITENET compact di edifici: OPC, BACnet
LITENET compact
Soluzione per max. 2000 terminali
Soluzione per max. 2000 terminali
Caratteristiche
– T••ecnica
Max. 2000 indirizzi d’uscita
locale basata su LUXMATE
• Max.
Non è2000 indirizzi
necessario d’uscita
il server
Professional
•• Non è necessario
Installazione con bus LUXMATE,
il server semplificati
e avviamento pos­sibilità
di •• LITENET
Installazione
integrare e avviamento
circuiti DALI
flexis N3 in rack 19” semplifi
e DSI cati
– S••cambio
LITENET fldaexis
Protetto N3 in
datiguasti
dal rack
con
PC 19” (riflessione disco fisso)
RAID1
(LITENET Flexis,
•• In Protetto
opzione dasoftware
guasti con di RAID1
comando(riflLITENET
essione disco fisso)
incontrol
LITENET server) alla gateway (LITENET net- LITENET flexis N3 LIT
•• Interfaccia
In opzione software di comando
aperti BACnet e OPC LITENET incontrol LITENET flexis N3server
con funzionalità LIT
link) attraverso
• Interfaccia apertinetwork
BACnet e (protocollo
OPC TCP/IP) con funzionalità server

– La gateway (LITENET netlink) permette di TCP/IP


integrare facilmente moduli a livello locale
(3 circuiti DALI, 1 collegamento bus LITENET compact
LUXMATE; l’alimentazione di corrente – Fino a 2000 indirizzi d’uscita
– Non è necessario il server
è compresa)
– LITENET flexis N3 in rack da 19“
1 carico DALI (=2 mA) per circuito DALI – Protezione da guasto con RAID1
– In opzione software di dialogo LITENET incontrol
– Interfaccia opzionali BACnet e OPC Sensore Comandi
Sensore Comandi Fin
Sensore Comandi Fin

LITENET flexible
LITENET flexible Manuale illuminotecnico pratico
Soluzione per max. 10 000 terminali
Soluzione per max. 10 000 terminali
133

Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore Apparecchi


Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore Apparecchi
d’illuminazione
Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore d’illuminazione
Apparecchi
d’illuminazione

LUXMATE Bus DALI


LUXMATE Bus DALI
3 x 64 Indirizzi
LUXMATE Bus 3 x 64 Indirizzi
DALI
3 x 64 Indirizzi

LITENET netlink LITENET netlink PC con software di


LITENET netlink LITENET netlink PC con software di
gestione LITENET insite
LITENET netlink LITENET netlink gestione
PC LITENETdiinsite
con software
gestione LITENET insite TCP/IP
TCP/IP
TCP/IP

Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore Apparecchi


Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore Apparecchi
d’illuminazione
Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore d’illuminazione
Apparecchi
d’illuminazione

LUXMATE Bus DALI


LUXMATE Bus 3 DALI
x 64 Indirizzi
LUXMATE Bus 3 x 64 Indirizzi
DALI
3 x 64 Indirizzi

LITENET netlink LITENET netlink PC con software di


LITENET netlink LITENET netlink PC conLITENET
gestione softwareinsite
di
LITENET netlink LITENET netlink gestione
PC LITENETdiinsite
con software
gestione LITENET insite TCP/IP
TCP/IP
TCP/IP

Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore Apparecchi


Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore d’illuminazione
Apparecchi
Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore d’illuminazione
Apparecchi
d’illuminazione
Manuale illuminotecnico pratico

LUXMATE Bus DALI


aperti BACnet e OPC con funzionalità server

134

Comandi della luce

Sensore Comandi Fin

exible
r max. 10 000 terminali

– 10000 indirizzi d’uscita (oltre su richiesta)


bile, strutturata a stella, per qualsiasi conformazione di

collegamento in cascata
ne di LITENET flexis N1 nel quadro elettrico
protezione del server con RAID1 (riflessione disco fisso)
software di comando LITENET incontrol LITENET server LITENET fl exis N1 LITENET fl exis N1 LIT
aperti BACnet e OPC
TCP/IP

LITENET flexibel
– Fino a 10 000 indirizzi d’uscita (di più su richiesta)
– Estensione illimitata in rete
– Installazione di LITENET flexis N1 in quadro elettrico
– Massima protezione da guasto del server LITENET con RAID1
– In opzione software di dialogo LITENET incontrol
– Interfaccia opzionali BACnet e OPC

Manuale illuminotecnico pratico


gestione LITENET insite

TCP/IP
135

Finestra Schermo Serrande Comandi Sensore Apparecchi


d’illuminazione

LUXMATE Bus DALI


3 x 64 Indirizzi

LITENET netlink LITENET netlink PC con software di


gestione LITENET insite

TCP/IP

Manuale illuminotecnico pratico


136

Comandi della luce

LUXMATE gestione della luce:


panoramica | funzioni | linee di prodotti
Funzioni – luce DIMLITE LITECOM LITENET
On/off e dimming manuale   

On/off in base a presenze   

Comando in base alla luce diurna   

Andamento uguale a quello della luce diurna   

Controllo Active Light  

On/off temporizzato  

On/off e dimming dinamico  

On/off subordinato a condizioni  

On/off e dimming radiocomandato  

Telecomando a infrarossi   

Collegamento di pulsanti e interruttori   

Attivazione di scene statiche   

Attivazione di scene dinamiche  

Comando colori  

Comando temperatura di colore  

Terminali on/off   

Comando taglio fasico   

Comando via DALI   

Comando via DSI   

Comando via DMX  

Comando via bus LUXMATE  

Raggruppamento di apparecchi   

Funzione corridor   

Manuale illuminotecnico pratico


137

Funzioni – serrande LITECOM LITENET


Movimentazione manuale  

Movimentazione basata sulle presenze  

Movimentazione basata sulla luce diurna  

Movimentazione basata su orari  

Movimentazione subordinata a condizioni  

Funzioni di sicurezza (vento, pioggia, gelo)  

Funzioni – finestre
Apertura/chiusura manuale  

Apertura/chiusura basata sulle presenze  

Apertura/chiusura basata su orari  

Apertura/chiusura subordinata a condizioni  

Funzioni di sicurezza (vento, pioggia, gelo)  

Funzioni centrali
Segnalazione di errori  

Visualizzazione su base piano CAD 

Disturbi segnalati via SMS, e-mail 

Funzioni luce di emergenza 

Manutenzione remota 

Gestione delle ore di funzionamento 

Maintenance Control 

Adattamento di configurazioni di locali  

Funzioni – integrazione in altri sistemi di automazione


Su base testo TCP/IP 

BACnet 

OPC 

Manuale illuminotecnico pratico


138

Comandi della luce

LUXMATE gestione della luce:


limiti di DALI (EMOTION, LITENET) rispetto a DMX (E:cue)
LITECOM LUXMATE E:cue
LITENET Butler XT
Soluzione illuminotecnica
architettonica   ()
emotiva  – 

comunicativa – – ()

Velocità
on/off o dimming statico   –
passaggi lenti/morbidi   

cambio veloce di colori o luminosità – – 

velocità video – – –

Effetto
illuminazione   

colore   

grafica – – ()
testo – – 

video – – ()

Altro
sensori   –
comandi orari   –
dimming di apparecchi   

comando di altri motori   

shows   

proiezione di video – – ()


indirizzi/canali 250 10 000 1024
numerazione via sistema via sistema su sapparecchio

 = corrisponde 
() = corrisponde limitatamente
– = non corrisponde

Manuale illuminotecnico pratico


139

Alimentatori

Panoramica delle funzioni

Funzione DALI DSI 1–10 V EVG industr. EVG


On/off a potenza neutra (segnale di comando digitale)  

Dimming (con cavi di comando aggiuntivi)   

Dimming 1–100 %   

Numerazione DALI (individuale, max. 64 indirizzi


per cavo di comando) 

Configurazione (limite livello dimming, livello start,


livello errore) 

Segnalazione dello stato (livello dimming,


stato accensione, pronto al funzionamento) 

Segnalazione di errori (guasti lampade,


disturbi apparecchi) 

Blocco automatico dimming in modalità DC


(non accetta segnali dimming e on/off) 

Livello luce di emergenza regolabile (dall’1 al 70 %,


preimpostazione 70 %) 

Compatibile con la modalità DC in emergenza


(funzionamento a corrente continua conf. VDE 0108,     

Condizioni di funzionamento critiche (temperatura


ambiente fino a 70 °C, durata di 100.000 ore) 

Manuale illuminotecnico pratico


Capitolo 7

Illuminazione di sicurezza

ONLITE Illuminazione di sicurezza ed emergenza


(in vigore in Svizzera) 143
Basi dell’alimentazione della corrente di sicurezza 144
Requisiti a norma VKF 146
ONLITE Illuminazione di sicurezza ed emergenza
(in vigore in Italia)
Panoramica delle normative 148
Requisiti dell’illuminazione di sicurezza 152
Requisiti per determinati impieghi e tipi di edifici 154
ONLITE local –
sistema per luce di emergenza con alimentazione a batteria singola
SB 128 Controller 170
Control Test – topologia del sistema 172
ONLITE local Emergency Set per alimentazione
a batteria singola 174
ONLITE central eBox –
sistema per luce di emergenza ad alimentazione centrale
Panoramica del sistema 176
SCM e OCM 178
Derivazioni SUB 180
Topologia del sistema 182
Tabella fattore ballast/lumen 184
ONLITE central CPS –
sistema a batteria centrale
Panoramica del sistema 188
Topologia del sistema 190
Tabella fattore ballast/lumen 192 7

Manuale illuminotecnico pratico


143

ONLITE Illuminazione di sicurezza ed emergenza


(in vigore in Svizzera)

ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA

Illuminazione di sicurezza Illuminazione di riserva

Illuminazione per vie di fuga per luoghi di lavoro partico-


antipanico e locali larmente pericolosi

Collaudo e manutenzione a norma


VKF*- direttiva antincendio

*P
 restare attenzione alle eventuali Test di funzionamento:
differenze cantonali.
Il corretto funzionamento dell’illuminazione
di sicurezza va controllato ogni 2 anni.
Se gli apparecchi possiedono un dispositivo
di segnalazione dello stato è sufficiente un
controllo annuale.

Registro di controllo:
I risultati dei controlli vanno tenuti in un
apposito registro.

Manuale illuminotecnico pratico


144

ONLITE Illuminazione di sicurezza ed emergenza


(in vigore in Svizzera)
EB
Basi dell’alimentazione della
corrente di sicurezza

Numero consentito di apparecchi Nessuna limitazione

Collaudo degli apparecchi Valgono le SN EN 60598-1 e SN EN 60598-2-22

Limitazione di potenza Nessuna

Requisiti batterie – Batterie al piombo sigillate con valvola – NiMh / Li-Ion


consentite se in possesso dei requisiti di sicurezza e di durata utile
– Batterie NiCd a tenuta stagna di gas

Durata utile min. 4 anni conf. SN EN 60598-2-22

Collocazione delle batterie Regolamentata dalle SN EN 50272-2.


Possono alimentare al massimo due apparecchi di sicurezza.

Tempo di carica 20 h per il 90 % dell’autonomia nominale

Protezione dalla scarica eccessiva Obbligatoria con più di 3 celle NiCd

Circuiti finali Non rilevanti *

EB, LPS, CPS

EB, LPS, CPS

* L’illuminazione
 di sicurezza va realizzata con funzionamento
in modalità permanente o in emergenza. Le due modalità
possono essere anche combinate. La segnaletica di sicurezza
deve essere illuminata o retroilluminata. La sorgente lumi-
nosa deve costituire parte dell’illuminazione di sicurezza. La
segnaletica di sicurezza disposta nelle vie di fuga di luoghi di
lavoro non deve essere in collegamento permanente.

Sistemi di comando e bus

Manuale illuminotecnico pratico


145

LPS
500 CPS
850 600
420

720
800

1800
Nessuna limitazione Nessuna limitazione
125° Ø 9 mm
consigliati: max. 20 apparecchi2
20 per circuito consigliati: max. 20 apparecchi per circuito
CPS K

Valgono le SN EN 60598-1
Typ 2 e SN EN 60598-2-22 Valgono le SN EN 60598-1 e SN EN 60598-2-22

1500 W 1 h o 500 W 3 h Nnessuna

Batterie sigillate, stagne ai gas, prive di manutenzione, in Batterie sigillate, stagne ai gas, prive di manutenzione, in
robusta esecuzione industriale, come le batterie a celle o a robusta esecuzione industriale, come le batterie a celle o a
norma DIN EN 60623 oppure a norma DIN EN 60896. norma DIN EN 60623 oppure a norma DIN EN 60896.

min. 10 anni a 20 °C min. 10 anni a 20 °C

Regolamentata dalle SN EN 50272-2 e dalle Regolamentata dalle SN EN 50272-2 e dalle


disposizioni EltBau. disposizioni EltBau.

10 h per il 90 % dell’autonomia nominale, 10 h per il 90 % dell’autonomia nominale,


nei luoghi di lavoro 20 h nei luoghi di lavoro 20 h

Obbligatoria Obbligatoria

Carico del dispositivo di protezione da sovracorrente con max. 60 % della corrente nominale *

I n caso di collegamento in servizio permanente, è necessario sorvegliare l’alimentazione generale sulla


distribuzione principale dell’alimentazione di sicurezza.

I n caso di collegamento in emergenza, è necessario sorvegliare l’alimentazione della luce generale all’interno
della derivazione per la parte interessata. Se un qualsiasi disturbo può far sì che la luce generale manchi portando
l’illuminamento a scendere sotto la soglia minima prevista, sarà necessario includere nella sorveglianza anche il
dispositivo di protezione o il comando. In tal caso va inserita l’illuminazione di sicurezza in modalità «emergenza».
In presenza di tensione di rete sulla derivazione principale della luce di sicurezza, è necessario che quest’ultima sia alimenta-
ta dalla rete generale. Quando ritorna la tensione di rete è necessario prestare attenzione che le lampade dell’illuminazione
generale si riaccendano.
All’interno di un circuito finale è consentito il funzionamento simultaneo di apparecchi in modalità permanente ed emergen-
za a patto che in caso di un qualsiasi disturbo sia garantita la funzione della luce di sicurezza. Tuttavia non può avvenire una
commutazione automatica alla sorgente di sicurezza (batteria).


L’illuminazione di sicurezza deve essere indipendente dai sistemi di comando e bus dell’illuminazione generale. L’abbina-
mento dei due sistemi è possibile solo interfacciandoli in maniera tale che sia garantita la separazione galvanica dei due
bus. Nel caso si verifichi un errore su comandi e bus dell’illuminazione generale, questo non deve incidere in alcun modo sul
corretto funzionamento dell’illuminazione di sicurezza. Se un errore di comandi e bus dell’illuminazione generale fa mancare
la luce in un locale o in una via di fuga, il comando in questione andrà tenuto sotto sorveglianza. In tal caso va inserita l’illu-
minazione di sicurezza in modalità «emergenza».

Manuale illuminotecnico pratico


146

ONLITE Illuminazione di sicurezza ed emergenza


(in vigore in Svizzera)

Requisiti a norma VKF

Zone interessate Apparecchi per segna-


letica di emergenza

Pernottamenti: > 10 ospiti, residenti o pazienti


hotel CE
residenze CE
istituti CE
ospedali CE

Ambienti di vendita > 1000 m2 di superficie utile CE

Ambienti con concentrazione di persone:


scuole pianoterra e 1. piano > 100 persone CP
centri polifuzionali altri piani > 50 persone CE
palestre CP
saloni espositivi CP
teatri CP
grattacieli ultimo piano > 22 m CE
cinema CP
ristoranti CP

Parcheggi e depositi superficie > 150 m2 per veicoli a motore CE

Industria, artigianato, uffici


posti di lavoro particolarmente pericolosi CE

Vani tecnici zone come centrali di allarme o di comando

CE = circuito con collegamento in emergenza, CP = circuito con collegamento permanente

Manuale illuminotecnico pratico


147

Illuminazione di sicurezza E min Autonomia Commutazione


in locali in lx in h in sec.

XX 1 1 15
XX 1 1 15
XX 1 1 15
XX 1 1 15

XX 1 1 1

CE 1 1 15
– 1 1 15
CE 1 (palcoscenico 5 lx) 1 15
CE 1 1 15
CE 1 1 15
– 1 1 15
CE 1 1 15
CE 1 1 15

CE 1 1 15

CE 1 1 15
CE 15 1 min. 0,5

CE 1 1 15

Manuale illuminotecnico pratico


148

Panoramica delle normative


(in vigore in Italia)

Norme

GENERALI

a livello mondiale Europa Italia

ISO CEN UNI


Organizzazione Comitato Europewo Ente Nazionale
internazionale per le di Normazione Italiano di
Standardizzazioni Unificazione

SETTORE ELETTROTECNICO

a livello mondiale Europa Italia

IEC CENELEC CEI


International Comitato Europeo di Comitato
Electrotechnical Normazione Elettrotecnico
Commission Elettrotecnica Italiano

Una serie di leggi e decreti


specifici e di dettaglio regola-
mentano la materia normativa
elettrica italiana. Tra cui Legge
186 01/03/68 (regola d’arte)
sino al recente D.M. 37/08 in
tema di sicurezza.

Per approfondimenti e maggiori informazioni scaricate la brochure


«Norme per l’illuminazione di sicurezza» al seguente link: 
zumtobel.com/PDB/teaser/de/ONL_Normen_IT.pdf

Manuale illuminotecnico pratico


149

Panoramica Legislativa e Normativa Italiana

Norme CEI

Norma CEI 11-1 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata.

Norma CEI UNI 11-46 (UNI EN 70029) Strutture sotterranee polifunzionali per la coesistenza di servizi a rete
diversi. Progettazione, costruzione, gestione e utilizzo. Criteri generali e di
sicurezza.

Norma CEI 64-8/7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V
in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 7: Ambienti ed
applicazioni particolari.

Norma CEI 64-15 Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica.

Norme UNI

Norma UNI EN 81-1 Regole di sicurezza per la costruzione e l’installazione degli ascensori e
montacarichi.

Norma UNI EN 81-80 Regole per la costruzione e l’installazione degli ascensori. Ascensori
esistenti: Regole per il miglioramento della sicurezza degli ascensori per
passeggeri e degli ascensori per merci esistenti.

Norma UNI EN 378-3 Impianti di refrigerazione e pompe di calore. Requisiti di sicurezza ed


ambientali Installazione in sito e protezione delle persone.

Norma UNI EN 1473 Installazioni ed equipaggiamenti per il gas naturale liquefatto (GNL).
Progettazione delle installazioni di terra.

Norma UNI 8097 Metropolitane Illuminazione delle metropolitane in sotterranea ed in


superficie.

Norma UNI 9316 Impianti sportivi Illuminazione per le riprese televisive a colori.

Norma UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rilevazione, di segnalazione manuale e di allarme
incendio. Sistemi dotati di rilevatori puntiformi di fumo e calore, rilevatori
ottici lineari di fumo e punti di segnalazione manuali.

Norma UNI 10840 Luce e illuminazione locali i scolastici: criteri generali per l’illuminazione
artificiale e naturale.

Norma UNI 11095 Luce e illuminazione delle gallerie.

Norma UNI EN 12193 Luce e illuminazione di installazioni sportive.

Manuale illuminotecnico pratico


150

Panoramica delle normative


(in vigore in Italia)

Norme e direttive tecniche

Norme UNI

DPR 320 del 20/03/56 Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo
Art. 67.

DM 12/03/59 Presidi medico-chirurgici nei cantieri per lavori in sotterraneo Art. 2


Circolare MI n. 31 MI del 31/08/78 Norme di sicurezza per installazione di
motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica
o a macchina operatrice. Modificato dalla circolare MI 08/07/03 n.12. All
Cap. 4.2.

DM 08/03/1985 Direttive sulle misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi ai


fini del rilascio del nullaosta provvisorio di cui alla legge 7 Dicembre 1984
n. 818 All A cap 8.

DM 01/02/86 Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l’esercizio di autorimesse


e simili ALL art. 5.2.

DM 16/05/87 n.246 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione Art. 5.

DM 14/06/89 n. 236 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la


visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata
e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere archi-
tettoniche Cap II Criteri generali di progettazione Art. 4 Criteri di progetta-
zione per l’accessibilità Art 4.1.12 Ascensore Cap IV Specifiche soluzioni
tecniche Art. 8 Specifiche funzionali e dimensionali Art. 8.1.12 Ascensore.

DM 20/05/92 n.569 Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per gli edifici
storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre.

DM 26/08/92 Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica.

DM 09/04/94 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione


e l’esercizio delle attività ricettive turistico alberghiere.

DPR 30/06/95 Regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per gli edifici di
interesse storico artistico destinati a biblioteche ed archivi Circolare MI
P1563/4108 del 29/08/95 Deroghe per l’adeguamento delle autorimesse.

DM 18/03/96 Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi.

DLgs 14/08/96 n.493 Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni per la
segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro.

DM 19/08/96 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progetta­


zione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico
spettacolo.

DM 10/03/98 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza


nei luoghi di lavoro.

DM 04/05/98 Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle


domande per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonchè
all’uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi provinciali dei vigili del
fuoco.

Manuale illuminotecnico pratico


151

Norme CEI

DPR 30/04/99 n. 162 Regolamento recante norme per l’attuazione della direttiva 95/16/CE sugli
ascensori e di semplificazione dei procedimenti per la concessione del
nullaosta per gli ascensori e montacarichi, nonchè della relativa licenza di
esercizio.

DM 20/01/00 Atto di indirizzo e coordinamento recante requisiti strutturali, tecnologici


e organizzativi minimi per i centri residenziali di cure palliative.

DM 09/05/01 Standard minimi dimensionali e qualitativi e linee guida relative ai parametri


tecnici ed economici concernenti la realizzazione di alloggi e residenze per
studenti universitari di cui alla legge 14/11/00 n. 338.

DM 29/05/02 Alloggi in affitto per gli anziani degli anni 2000 Disciplinare tecnico a
supporto del bando di gara approvato con decreto 27/12/01 n. 2521.

DM 18/09/02 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progetta­


zione, la costruzione, e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e
private.

DPR 24/10/03 n. 340 Regolamento recante disciplina per la sicurezza degli impianti di distribu­
zione stradale di G.P.L. per autotrazione Accordo 16/01/03 Accordo tra il
Ministro della salute, le regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano
sugli aspetti igienico sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigi-
lanza delle piscine a uso natatorio.

DM 14/09/05 Norme di illuminazione delle gallerie stradali.

DM 28/10/05 Sicurezza nelle gallerie ferroviarie.

DM 22/02/06 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progetta­


zione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici.

D.M. 37 del 22/01/08 Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma


13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle
disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno
degli edifici (Gazzetta ufficiale 12/03/2008 n. 61).

DM 27/7/2010 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progetta­


zione, costruzione ed esercizio delle attivita’ commerciali con superficie
superiore a 400 m2.

Manuale illuminotecnico pratico


152

ONLITE Illuminazione di sicurezza ed emergenza


(in vigore in Italia)
EB
Requisiti dell’illuminazione
di sicurezza

Dispositivo di controllo automatico con Consigliabile per > 50 apparecchi d’illuminazione


registrazione centrale UNI 11222

Limitazione della potenza Nessuna

Requisiti delle batterie Batterie conformi a UNI EN 60598-2-22-A1,


CEI 34-22. Batterie chiuse, che non richiedano
manutenzione e stagne ai gas, con una
durata minima di 4 anni. Una batteria può
alimentare al massimo 2 lampade.

Tempo di carica 20 h per il 90 % dell’autonomia nominale

Protezione contro la scarica eccessiva Necessaria per oltre due celle

Criteri di commutazione Il sistema di alimentazione di sicurezza deve provvedere


ad alimentare autonomamente i necessari dispositivi di
sicurezza di un impianto o di sue parti nel momento in cui
la tensione di rete scende sotto la soglia nominale
dell’80 % per oltre 0,5 secondi (UNI EN 50 171-4).

Impianto di utenza Mancando il circuito dell’illuminazione generale, si deve


garantire che sia attivo un secondo circuito oppure che
si accenda l’illuminazione di sicurezza.

Blocco dell’impianto Nelle zone dove l’illuminazione generale viene spenta in


determinati orari, si deve impedire che si accenda o si
scarichi la sorgente che alimenta l’illuminazione di sicu-
rezza associata all’adozione di un’adeguato dispositivo di
controllo. La carica delle batterie (ad es. apparecchi a
batteria singola) non deve essere interrotta.

Dispositivo di segnalazione Il funzionamento e i disturbi di un’alimentazione per scopi


di sicurezza devono essere segnalati opportunamente.
Le segnalazioni di allarme devono essere identificabili in
modo univoco.

Accensione dell’illuminazione di sicurezza Al mancare della tensione di rete/in mancanza


dell’illuminazione ordinaria

Manuale illuminotecnico pratico


153

LPS
500 CPS
850 600
420

720
800

1800
Consigliabile per > 50 apparecchi d’illuminazione Consigliabile per > 50 apparecchi d’illuminazione
125° Ø 9 mm
2
20 CPS K

1500 W 1 h / 500 W 3Typ


h2 Nessuna

Batterie fisse, in costruzioni chiuse, che non richiedano Batterie fisse in costruzioni chiuse. Non sono consentite
manutenzione per almeno tre anni. Durata d’impiego: batterie con starter. Durata d’impiego: 10 anni a 20 °C
5 anni a 20 °C (ovvero conf. UNI EN 50 272-2). (ovvero conf. UNI EN 50 272-2).

12 h per raggiungere come minimo l’80 % dell’autonomia 12 h per raggiungere come minimo l’80 % dell’autonomia
prevista prevista

Necessaria Necessaria

Il sistema di alimentazione di sicurezza deve provvedere Il sistema di alimentazione di sicurezza deve provvedere
ad alimentare autonomamente i necessari dispositivi di ad alimentare autonomamente i necessari dispositivi di
sicurezza di un impianto o di sue parti nel momento in cui sicurezza di un impianto o di sue parti nel momento in cui
la tensione di rete scende sotto la soglia nominale dell’ la tensione di rete scende sotto la soglia nominale dell’
80 % per oltre 0,5 secondi (UNI EN 50 171-4). 80 % per oltre 0,5 secondi (UNI EN 50 171-4).

Mancando il circuito dell’illuminazione generale, si deve Mancando il circuito dell’illuminazione generale, si deve
garantire che sia attivo un secondo circuito oppure che garantire che sia attivo un secondo circuito oppure che
si accenda l’illuminazione di sicurezza. si accenda l’illuminazione di sicurezza.

Nelle zone dove l’illuminazione generale viene spenta in Nelle zone dove l’illuminazione generale viene spenta in
determinati orari, si deve impedire che si accenda o si determinati orari, si deve impedire che si accenda o si
scarichi la sorgente che alimenta l’illuminazione di sicu- scarichi la sorgente che alimenta l’illuminazione di sicu-
rezza associata all’adozione di un’adeguato dispositivo di rezza associata all’adozione di un’adeguato dispositivo di
controllo. La carica delle batterie (ad es. apparecchi a controllo. La carica delle batterie (ad es. apparecchi a
batteria singola) non deve essere interrotta. batteria singola) non deve essere interrotta.

Il funzionamento e i disturbi di un’alimentazione per scopi Il funzionamento e i disturbi di un’alimentazione per scopi
di sicurezza devono essere segnalati opportunamente. di sicurezza devono essere segnalati opportunamente.
Le segnalazioni di allarme devono essere identificabili in Le segnalazioni di allarme devono essere identificabili in
modo univoco. modo univoco.

In caso di collegamento in servizio permanente, è necessario sorvegliare l’alimentazione generale sulla distribu­
zione principale dell’alimentazione di sicurezza. Quando ritorna la rete generale dopo un blackout, questa dovrà
reinserirsi autonomamente.
In caso di collegamento in emergenza, è necessario sorvegliare l’alimentazione della luce generale all’interno
della derivazione per la parte interessata. Se un qualsiasi disturbo può far sì che la luce generale manchi portan­
do l’illuminamento a scendere sotto la soglia minima prevista, sarà necessario includere nella sorveglianza
anche il dispositivo di protezione o il comando.
La luce di sicurezza si deve disattivare autonomamente quando ritorna la tensione di rete sulla derivazione o sul
circuito sorvegliato. Si presti comunque attenzione alla riaccensione delle lampade per la luce generale e a come
procedere nei locali che vanno oscurati.
In presenza di tensione di rete sulla derivazione principale della luce di sicurezza, è necessario che quest’ultima
sia alimentata dalla rete generale.

Manuale illuminotecnico pratico


154

Requisiti per determinati impieghi e tipi di edifici


(in vigore in Italia)

Tipo di ambiente Disposizioni legislative e regolamentari Norme o guide tecniche

Abitazioni Guida CEI 64-53 art. 8.5

Accademie

Affittacamere

Agenzie bancarie Guida CEI 64-53 art. 17

Alberghi

Alloggi agroturistici

Ambulatori medici veterinari

Appartamenti

Archivi

Ascensori DM 14/6/1989 n. 236 art. 4.1.12 e 8.1.12

DPR 30/4/1999 n. 162 All. 1 art. 4.8 e 4.9

UNI EN 81-1 e 81-2 art. 8.17.4


UNI EN 81-80 art. 5.8.8

UNI EN 50172 (CEI 34-111) art. 5.4.2

Asili infantili

Attività alberghiere DM 9/4/1994 AlI. art. 9


(> 25 posti letto)

Guida CEI 64-55 art. 18.1

Auditori

Autorimesse (> 300 veicoli) DM 1/2/1986 art. 5.2

Autorimesse senza rampa con


accesso da montauto (> 30 veicoli)

TuttoNormel, illuminazione di sicurezza (nuova edizione, 2007)

Manuale illuminotecnico pratico


155

Caratteristiche richieste Commenti


Tempo di Autonomia Illumina‑ Tempo di
intervento mento ricarica

– ≥1h – ≤ 12 h Consiglia l’installazione di un apparecchio di emergenza auto­


nomo in prossimità del centralino (quadretto) e lampade ad
accensione automatica estraibili nelle varie stanze e corridoi
come illuminazione di riserva (non di sicurezza).
Ved. anche Edifici civili

Ved. Edifici scolastici

Ved. Attività alberghiere

– ≥1h Adeguato – L’illuminazione di sicurezza è consigliata nei locali frequentati


dal pubblico.

Ved. Attività alberghiere

Ved. Attività alberghiere

Ved. Locali ad uso medico

Ved. Abitazioni

Ved. Edifici pregevoli per arte o storia

– ≥3h – – Negli edifici privati e di edilizia pubblica sovvenzionata e agevo-


lata ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere
architettoniche.

È richiesta un’illuminazione di emergenza. Il tempo di funziona-


mento deve essere sufficiente per consentire il normale svolgi-
mento delle operazioni di soccorso.

– ≥1h Almeno una – L’accumulatore che alimenta la lampada deve essere dotato di un
lampada da dispositivo di ricarica automatica.
1W

– – – – Per le caratteristiche dell’illuminazione di sicurezza antipanico


rimanda alla norma UNI EN 1838.

Ved. Edifici scolastici

≤ 0,5 s ≥1h ≥ 5 lx ≤ 12 h Il dispositivo di carica degli accumulatori deve essere di tipo


automatico. Questo decreto abroga tutte le precedenti disposi-
zioni tecniche in materia.

≤ 0,5 s ≥1h ≥ 5 lx ≤ 12 h L’illuminazione di sicurezza deve interessare tutti i locali ai quali


ha accesso il pubblico, i locali tecnologici ad alto rischio nei quali
opera il personale, i percorsi per raggiungere le uscite di sicu­
rezza e la relativa segnaletica.

Ved. Locali di pubblico spettacolo

Immediato – ≥ 5 lx –

≥ 30 mi (1)

Manuale illuminotecnico pratico


156

Requisiti per determinati impieghi e tipi di edifici


(in vigore in Italia)

Tipo di ambiente Disposizioni legislative e regolamentari Norme o guide tecniche

Aziende con più di 500 dipendenti DM 8/3/1985 Allegato A, punto 8


Allegato B, punto 89

Banche

Bar Guida CEI 64-53 art. 13.4

Biblioteche

Cabine ed officine elettriche DPR 27/4/1955 n. 547, art. 341

CEI 11-1 art. 6.1.5

Cantieri edili CEI 64-8/7 art. 704.3 (Commenti)

Case da gioco

Case di cura private

Case vacanza

Centrale im­pianto rilevazione ed UNI 9795 art. 5.5.1


allarme incendio

Centri commerciali Guida CEI 64-51 art. 8.2 e 9.5

Cinematografi

Circhi

Cliniche

Collegi

Collezioni

Depositi gas naturale liquido UNI EN 1473 art. 12.1.4

Discoteche

Distributori stradali di GPL DPR 24/10/2003 n. 340 AlI. art. 9

Dormitori

TuttoNormel, illuminazione di sicurezza (nuova edizione, 2007)

Manuale illuminotecnico pratico


157

Caratteristiche richieste Commenti


Tempo di Autonomia Illumina‑ Tempo di
intervento mento ricarica

– Adeguata Adeguata Ved. anche Luoghi di lavoro (2)

Ved. Agenzie bancarie

– ≥1h Adeguato – L’illuminazione di sicurezza è consigliata nella zona del banco di


mescita e nelle aree aperte al pubblico. (3)

Ved. Edifici pregevoli per arte e storia

– – – – Deve essere predisposta una illuminazione sussidiaria


indipendente.

– – – – L’impianto di illuminazione di sicurezza, se ritenuto necessario,


può essere realizzato con impianto fisso o con apparecchi
elettrici portatili.

– – – – Raccomanda di prevedere l’illuminazione nelle zone particolar-


mente scure dei cantieri, allo scopo di indicare le vie di esodo se
viene a mancare l’illuminazione ordinaria.

Ved. Locali di pubblico spettacolo

Ved. anche Ospedali


Ved. Locali ad uso medico

Ved. Attività alberghiere

Immediato – – – È richiesta l’illuminazione di sicurezza del locale di installazione


della centrale antincendio.

≤ 0,5 s ≥1h – Intervallo L’impianto di illuminazione di sicurezza deve interessare tutti i


giornaliero locali a cui ha accesso il pubblico o in cui opera il personale.
di chiusura Ved. anche Grandi magazzini
del locale

Ved. Locali di pubblico spettacolo

Ved. Locali di pubblico spettacolo

Ved. Ospedali

Ved. Edifici scolastici

Ved. Edifici pregevoli per arte e storia

– – – – L’illuminaz. di emergenza deve essere alimentata da una sorgente


elettrica, alimentata in continuo da batterie munite di inverter.

Ved. Locali di pubblico spettacolo

– ≥1h ≥ 5 lx – L’illuminazione di sicurezza deve essere prevista nel locale


gestore (dove devono essere tenute disponibili e sottocarica
almeno due lampade portatili auto­alimentate con autonomia
non minore di 60 min).

Ved. Attività alberghiere

Manuale illuminotecnico pratico


158

Requisiti per determinati impieghi e tipi di edifici


(in vigore in Italia)

Tipo di ambiente Disposizioni legislative e regolamentari Norme o guide tecniche

Edifici civili DM 16/5/1987 n. 246 AlI. art. 5 (4)

Guida CEI 64-50 art. 4.2.4

Edifici pregevoli per arte o storia DM 20/5/1992 n. 569, art. 8


destinati a musei esposIzioni
o mostre (5)

Edifici pregevoli per arte o storia DPR 30/6/1995 n. 418 art. 6, 10


destinati a biblioteche ed archivi (5)

Edifici pregevoli per arte o storia (5) CEI 64-15 art. 4.2, 4.3, 4.5 e 4.6

Edifici scolastici DM 8/3/1985 Allegato A, punto 8


Allegato B, punto 85

DM 26/8/1992 Allegato, punto 7.1

Guida CEI 64-52 art. 8.2

UNI 10840 art. 6.1.6

Empori

Esposizioni

Gallerie ferroviarie DM 28/10/2005 AlI. art. 1.3.4

TuttoNormel, illuminazione di sicurezza (nuova edizione, 2007)

Manuale illuminotecnico pratico


159

Caratteristiche richieste Commenti


Tempo di Autonomia Illumina‑ Tempo di
intervento mento ricarica

– Tempo di sfol- Adeguato – Si applica agli edifici destinati a civile abitazione con altezza
lamento uguale o superiore a 12 m. L’illuminazione di sicurezza è
obbligatoria per gli edifici con altezza oltre 32 m.

– – ≥ 5 lx presso – L’illuminazione di sicurezza è obbligatoria per gli edifici di


scale e porte altezza superiore a 32 m e raccomandata per quelli di altezza
≥ 2 lx in ogni compresa tra 24 m e 32 m.
altro ambiente Ved. anche Abitazioni

– – – – Il sistema di illuminazione di sicurezza deve indicare i percorsi


di deflusso delle persone e le uscite di sicurezza.

Tempo di sfol- Adeguato – Nelle sale di lettura e negli ambienti in cui è prevista la presenza
lamento del pubblico deve essere installato un sistema di illuminamento
di sicurezza per il tempo necessario a consentire l’evacuazione di
tutte le persone che si trovano nel complesso.

≤ 0,5 s ≥1h ≥ 2 lx per Intervallo Il sistema di illuminazione di sicurezza deve garantire l’illumi­na­
gli ambienti giornaliero zione delle vie di esodo e delle uscite di sicurezza per il, tempo
aperti al di chiusura necessario all’evacuazione delle persone che si trovano nel
pubblico del locale complesso.
≥ 5 lx uscite, L’illuminazione di sicurezza è prescritta in tutti i locali aperti
uscite di sicu- al pubblico o dove sono installati dispositivi di video controllo,
rezza e zone oppure dove si possano determinare pericoli per le persone o
di deflusso alle opere oggetto di tutela.

Adeguato Adeguato – -2

≥ 30 min ≥ 5 lx ≤ 12 h Il decreto impone l’obbligo di prevedere un impianto elettrico di


sicurezza, che alimenti l’illuminazione di sicurezza e il sistema
di allarme. Deve essere possibile anche alimentare l’impianto
elettrico di sicurezza mediante un comando manuale. Il dispositi-
vo di carica degli accumulatori deve essere di tipo automatico.
Per le scuole di tipo «0» (presenze effettive contemporanee di
alunni e personale docente e non docente < 100) l’illuminazione
di sicurezza non è obbligatoria. (6)

≥ 30 min ≥ 5 lx ≤ 12 h Fornisce indicazioni sull’ illuminazione di sicurezza di aule


magne e impianti sportivi.

– – – Richiede la predisposizione di un’illuminazione di emergenza ed


antipanico nei vari locali, nel rispetto del DM 26/8/1992 e della
norma UNI EN 1838.

– Ved. Grandi magazzini

– Ved. Edifici pregevoli per arte o storia

– ≥ 5 lx medi – L’illuminazione di sicurezza è richiesta lungo i percorsi d’esodo.


(1 lx minimo)

Manuale illuminotecnico pratico


160

Requisiti per determinati impieghi e tipi di edifici


(in vigore in Italia)

Tipo di ambiente Disposizioni legislative e regolamentari Norme o guide tecniche

Gallerie stradali DM 14/9/2005 art. 1, 2 UNI 11095 art. 6.5

Grandi magazzini DM 8/3/1985


Allegato A, punto 8
Allegato B, punto 87

Grandi magazzini > 400 m2 DM 27/7/2010 punto 6.5 –

Gruppi elettrogeni Circ. MI 31/8/1978 n. 31 AlI. art. 4.2


Circ. MI 8/7/2003 n. 12

Impianti di refrigerazione e UNI EN 378-3 art. 6.1.4


pompe di calore

Impianti sportivi (7) DM 18/3/1996 art. 17 e 20

UNI EN 12193 art. 4.7.1

Impianti sportivi per riprese TV UNI 9316 art. 5.2

Lavori in sotterraneo DPR 27/4/1955 n. 547, art. 31

DPR 20/3/1956 n. 320 art. 67

TuttoNormel, illuminazione di sicurezza (nuova edizione, 2007)

Manuale illuminotecnico pratico


161

Caratteristiche richieste Commenti


Tempo di Autonomia Illumina‑ Tempo di
intervento mento ricarica

≥ 30 min ≥ 1 cd m² – L’illuminazione di sicurezza è richiesta nelle gallerie > 400 m


(500 m per il DM 14/9/2005) e con velocità massima > 70 km/h.

– Adeguata Adeguata – Il decreto si applica a locali con superficie lorda 400 m²,
comprensiva dei servizi e dei depositi. (2)
Ved. anche Centri commerciali

– – ≥ 10 lx lungo Il decreto si applica a locali con superficie superiore a 400 m2.


le vie di esodo Vedi anche Centri commerciali.

– – – – L’illuminazione di sicurezza deve essere sempre garantita (non


deve essere esclusa dal comando di emergenza del locale, che
arresta anche il motore).

– – – – L’impianto di illuminazione di emergenza (fisso o portatile) deve


permettere il funzionamento dei comandi e l’evacuazione del
personale.

≤ 0,5 s ≥1h ≥ 5 lx lungo Il dispositivo di carica degli accumulatori deve essere di tipo
le vie di esodo automatico. L’illuminazione di sicurezza può essere realizzata
con apparecchi di emergenza autonomi, purché abbiano autono-
mia superiore a 1.h. Nei complessi e impianti con capienza
inferiore a 100 spettatori, l’unico obbligo imposto dal decreto
è quello di garantire un illuminamento di almeno 5 lx lungo le
vie di esodo.

Immediato – – – Deve essere prevista l’illuminazione di sicurezza per il tempo


necessario a consentire l’arresto precauzionale dell’ evento
sportivo e salvaguardare i partecipanti (livello minimo di illumi-
namento e durata dell’ illuminazione di sicurezza dipendono
dal tipo di evento).
Ved. anche Impianti sportivi per riprese TV e Luoghi di pubblico
spettacolo

Immediato Tempo di 10 % illu‑ minamento Ved. anche Impianti sportivi


sfollamento minamento medio dell’
medio dell’ area di gioco
area di gioco

Immediato Tempo di Adeguato – L’illuminazione di sicurezza è obbligatoria per le vie e le uscite di


sfollamento sicurezza, per i luoghi in cui si svolgono attività pericolose, in
presenza di materiali esplodenti o infiammabili e in presenza
di oltre 100 lavoratori. I lavori in sotterraneo rientrano solita­
mente tra le attività considerate pericolose. Se l’inserimento
dell’illumi­nazione di sicurezza non è automatico, occorre predi-
sporre dispositivi di accensione manuali in posizioni facilmente
accessibili.

– – – – Il decreto non si applica a miniere, cave, torbiere. I lavoratori


devono essere provvisti di idoneo mezzo di illuminazione
portatile.

Manuale illuminotecnico pratico


162

Requisiti per determinati impieghi e tipi di edifici


(in vigore in Italia)

Tipo di ambiente Disposizioni legislative e regolamentari Norme o guide tecniche

Lavori in sotterraneo (continua) DM 12/3/1959 art. 2

Locali ad uso medico – Gruppo 0 (8) CEI 64-817

Locali ad uso medico – Gruppo 1 (8) CEI 64-817 art. 710.564.1

Locali ad uso medico – Gruppo 2 (8) CEI 64-817 art. 710.564.1

Locali ad uso estetico (9)

Locali di pubblico spettacolo (10) DM 19/811996 art. 7


Allegato: titolo XIII, titolo XVII, titolo XIX

CEI 64-817 art. 752.35 e 752.56

Luoghi di culto in edifici pregevoli


per arte e storia (11)

Luoghi di culto in edifici non


pregevoli per arte e storia (11)

TuttoNormel, illuminazione di sicurezza (nuova edizione, 2007)

Manuale illuminotecnico pratico


163

Caratteristiche richieste Commenti


Tempo di Autonomia Illumina‑ Tempo di
intervento mento ricarica

– – – – Il decreto si applica ai presidi medico-chirurgici nei cantieri di


lavoro sotterraneo. Impone la disponibilità di una lampada ad
accumulatore.

– – – – Nessuna prescrizione

≤ 15 s 24 h almeno un ≤6h L’autonomia può essere ridotta ad 1 h se le attività che si svolgo-
(≤ 0,5 s per apparecchio no lo consentono e se è possibile in tale tempo l’evacuazione dei
le lampade di illumina­ locali.
scialitiche) zione per
ogni locale

≤ 15 s 24 h almeno il 50 % L’autonomia può essere ridotta ad 1 h se le attività che si


(≤ 0,5 s per (≥ 3 h per degli appa­ svolgono lo consentono e se è possibile in tale tempo l’evacuaz­
le lampade le lampade recchi di illu- ione dei locali.
scialitiche) scialitiche minazione L’autonomia della lampada scialitica può essere ridotto ad 1 h
del locale se può essere commutata su un’altra sorgente di sicurezza.
(100 % lampa- Ved. anche Ospedali
da scialitica)

Ved. Locali adibiti ad uso medico

≤ 0,5 s ≥1h ≥ 5 Ix ≤ 12 h Il dispositivo di ricarica degli accumulatori deve essere di tipo


lungo le vie automatico. L’illuminazione di sicurezza può essere realizzata
di uscita con lampade ad alimentazione autonoma, purché abbiano auto-
≥ 2 lx nomia superiore a I h. Sulle uscite di sicurezza deve essere
negli altri installata, e restare sempre accesa, una segnaletica di tipo
ambienti ac- luminoso, alimentata sia dal circuito normale che da quello di
cessibili al emergenza. Gli impianti elettrici dei locali esistenti dovevano
pubblico essere adeguati entro 3 anni dall’entrata in vigore del decreto
(scadenza il 27/9/1999). Il decreto abroga tutte le precedenti
disposizioni di prevenzione incendi.

≤ 0,5 s ≥1h ≥ 5 lx Intervallo L’impianto di sicurezza deve essere indipendente da qualsiasi


presso scale giornaliero altro impianto elettrico del locale. È possibile alimentare l’impi­
e porte di chiusura anto di sicurezza con un generatore autonomo di energia. Tale
≥ 2 lx del locale generatore deve avere una potenza almeno uguale a 1,25 volte
altri locali quella dell’impianto di sicurezza che alimenta. È possibile realiz-
cui ha accesso zare l’illuminazione di sicurezza con apparecchi di illuminazione
il pubblico autonomi. Ved. anche Impianti sportivi

Ved. Edifici pregevoli per arte o storia

(6)

Manuale illuminotecnico pratico


164

Requisiti per determinati impieghi e tipi di edifici


(in vigore in Italia)

Tipo di ambiente Disposizioni legislative e regolamentari Norme o guide tecniche

Luoghi di lavoro DPR 27/411955 n. 547, art. 31

DM 8/3/1985 Allegato A, punto 8


Allegato B, punto 89

DLgs 19/9/1994 n. 626 art. 33, comma 1, punto


11 art. 33, comma 8, punto 3 (12)

DM 10/311998 Allegato III punti 3.12 e 3.13

Magazzini di vendita o esposizione Guida CEI 64-53 art. 12.4

Magazzini merci

Mense

Metropolitane DM 11/1/1988 Allegato A punti 6.2.4, 6.2.5 e 7.1.3

UNI 8097 art. 10.1

Montacarichi

Mostre

Motel

Musei

Negozi Guida CEI 64-53 art. 11.4

Ospedali DM 8/3/11985
Allegato A, punto 8
Allegato B, punto 86

DM 18/9/2002
Allegato punto 6 (13)

CEI 64-8/7 art. 710.564.1

TuttoNormel, illuminazione di sicurezza (nuova edizione, 2007)

Manuale illuminotecnico pratico


165

Caratteristiche richieste Commenti


Tempo di Autonomia Illumina‑ Tempo di
intervento mento ricarica

Immediato Tempo di Adeguato – L’illuminazione di sicurezza è obbligatoria per le vie e le uscite di


sfollamento sicurezza, per i luoghi in cui si svolgono attività pericolose, in
presenza di materiali esplodenti o infiammabili e in presenza di
oltre 100 lavoratori. Se l’inserimento dell’illuminazione di sicu-
rezza non è automatico, occorre predisporre dispositivi di accen-
sione manuali in posizioni facilmente accessibili.

– Adeguato Adeguato – Per aziende e uffici nei quali siano occupati più di 500 addetti. (2)

– – Adeguato – Devono essere dotati di illuminazione sicurezza:


– i luoghi in cui vengono svolte lavorazioni rischiose;
– le vie e le uscite di emergenza.

– – Adeguato – Le vie di uscita devono essere chiaramente segnalate. Deve


essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza ad
inserimento automatico.

Ved. Grandi magazzini e Centri commerciali

– – – – È consigliata l’installazione di punti luce di sicurezza. Se il


magazzino è destinato contenere merci soggette a prescrizioni
di sicurezza contro l’incendio o l’esplosione occorre verificare
se l’impianto elettrico è soggetto rispettivamente alla norma
CEI 64-8, Sez. 751, o alla norma CEI 31-33.

Ved. Ristoranti

≤ 3s ≥2h ≥ 5 lx – L’illuminaz. di sicurezza è obbligatoria nelle stazioni, nelle gallerie


e in tutte le aree aperte al pubblico o in cui opera il personale.

– – – – L’illuminazione di sicurezza nelle gallerie deve essere perma­


nente e tale da garantire l’esodo delle persone.

Ved. Ascensori

Ved. Edifici pregevoli per arte o storia

Ved. Attività alberghiere

Ved. Edifici pregevoli per arte o storia

È opportuno prevedere una luce di sicurezza nel locale di vendita.


Ved. anche Grandi magazzini

– Adeguata Adeguata – (2)

≤ 0,5 s ≥2h ≥ 5 lx ≥ 12 h Lungo Tevie di uscita e nelle aree di tipo C e D. (14)


(a 1 m dal
piano di
calpestio

– – – – Ved. Locali ad uso medico

Manuale illuminotecnico pratico


166

Requisiti per determinati impieghi e tipi di edifici


(in vigore in Italia)

Tipo di ambiente Disposizioni legislative e regolamentari Norme o guide tecniche

Ostelli

Palazzetti dello sport

Parchi di divertimento

Pensioni

Pinacoteche

Piscine Accordo 16/1/2003

Pompe antincendio UNI 9490 art. 4.9.1.3

Residence Guida CEI 64-55 art. 8.5

Rifugi alpini (> 25 posti letto) DM 9/4/1994 Ali. art. 26

Ristoranti Guida CEI 64-53 art. 14.6

Sale cinematografiche

Sale convegni

Sale da ballo

Scuole

Spettacoli viaggianti

Stabilimenti per lo sviluppo e DM 8/3/1985


la stampa di pellicole cinemato­ Allegato A, punto 8,
grafiche Allegato B, punto 52

Stadi

Strutture sanitarie

Strutture sotterranee polifunzionali CEI UNI


UNI EN 70029 (CEI 11-46

TuttoNormel, illuminazione di sicurezza (nuova edizione, 2007)

Manuale illuminotecnico pratico


167

Caratteristiche richieste Commenti


Tempo di Autonomia Illumina‑ Tempo di
intervento mento ricarica

Ved. Attività alberghiere

Ved. Impianti sportivi


Ved. Impianti sportivi per riprese TV

Ved. Circhi

Ved. Attività alberghiere

Ved. Edifici pregevoli per arte o storia

– – – – Richiede l’illuminazione di sicurezza.


Ved. anche Impianti sportivi

– – – – Il locale pompe deve essere dotato di impianto di illuminazione


di sicurezza. (15)

≤ 0,5 s ≥1h – ≤ 12 h È suggerita l’installazione di un apparecchio di illuminazione


di sicurezza autonomo ricaricabile in prossimità della porta di
ingresso di ogni appartamento (un secondo apparecchio può
essere posizionato nelle cucine degli appartamenti più grandi).
Ved. anche Attività alberghiere

≤ 0,5 s ≥1h ≥ 5 lx ≤ 12 h Il decreto impone l’adeguamento dei rifugi di cat. B, C, D e E


esistenti entro 5 anni dalla sua entrata in vigore (scadenza il
4/06/1999). Il dispositivo di carica degli accumulatori deve
essere di tipo automatico. Il decreto abroga tutte le disposizioni
tecniche in materia.

– ≥1h Adeguata – L’illuminazione di sicurezza è consigliata negli ambienti aperti


al pubblico. (3)

Ved. Locali di pubblico spettacolo

Ved. Locali di pubblico spettacolo

Ved. Locali di pubblico spettacolo

Ved. Edifici scolastici

Ved. Locali di pubblico spettacolo

– Adeguata Adeguata (2)

Ved. Impianti sportivi e Impianti sportivi per riprese TV

Ved. Locali ad uso medico e Ospedali

– – – – La galleria deve essere provvista di un sistema di illuminazione


ordinaria e di un sistema di illuminazione di sicurezza. Il sistema
di illuminazione di sicurezza, dovendo operare anche in situa­
zione di emergenza, deve essere adatto per la zona I (pericolo
d’esplosione) di cui alla norma CEI EN 60079-10.

Manuale illuminotecnico pratico


168

Requisiti per determinati impieghi e tipi di edifici


(in vigore in Italia)

Tipo di ambiente Disposizioni legislative e regolamentari Norme o guide tecniche

Supermercati

Teatri e/o teatri tenda

Teatri per posa TV e DM 19/8/1996 art. 7,


cinematografici Titolo XIII, Titolo XVII, Titolo XIX

Uffici DM 22/2/2006 All. art. 9.3.1

Velodromi

Villaggi albergo e/o turistici (17)

TuttoNormel, illuminazione di sicurezza (nuova edizione, 2007)

Legenda Note
– : l valore della caratteristica dell’illuminazione di (1) Le autorimesse senza rampa con accesso da montauto
sicurezza non è specificato nel documento considerato con capacità di parcamento > 30 auto sono vietate
Accordo: Accordo Conferenza Stato-Regioni; perché ritenute troppo pericolose.
Circ. MI: Circolare del Ministero dell’interno; (2) Il DM 8/3/1985 è superato da disposizioni di preven­

DLgs: Decreto legislativo; DM: Decreto ministeriale; zione incendi successive.


DPR: Decreto del Presidente della Repubblica. (3) La stessa indicazione è riportata nella guida CEI 64-55.

(4) Le disposizioni riportate si applicano es­clusivamente alle

vie di uscita (atrio, scale, pianerottoli e corridoi) e non


alle singole abitazioni (in base all’art. 8, comma I, dello
stesso decreto anche in edifici preesis­tenti).
(5) Sono da ritenersi «edifici pregevoli per arte e storia»

gli edifici soggetti a tutela ai sensi del DLgs 22/1/2004


n. 42.
(6) Bisogna valutare caso per caso la necessità dell’illumi-

nazione di sicurezza e le sue caratteristiche in base al


numero di persone (panico) e alla difficoltà di uscita (vie
di esodo).
(7) Il DM 18/3/1996 si applica agli impianti sportivi nuovi

nei quali si svolgono manifestazioni e/o attività sportive


regolate dal CONI e dalle Federazioni Sportive Nazionali
riconosciute dal CONI, riportate nell’allegato al decreto
stesso. Si applica anche negli impianti sportivi esistenti
dove si realizzano varianti distributive e/o funzionali. Se

Manuale illuminotecnico pratico


169

Caratteristiche richieste Commenti


Tempo di Autonomia Illumina‑ Tempo di
intervento mento ricarica

Ved. Grandi magazzini e Centri commerciali

Ved. Locali di pubblico spettacolo

≤ 0,5 s ≥1h ≥ 5 lx ≤ 12 h L’illuminazione di sicurezza può essere realizzata con lampade


lungo le vie ad alimentazione autonoma, purché abbiano autonomia supe­
di uscita. riore a I h. Sulle uscite di sicurezza deve essere installata, e
≥ 2 lx restare sempre accesa, una segnaletica di tipo luminoso, ali­
negli altri mentata sia dal circuito normale che da quello di emergenza.
ambienti Il dispositivo di ricarica degli accumulatori deve essere di tipo
accessibili automatico. Gli impianti elettrici dei locali esistenti dovevano
al pubblico essere adeguati entro 3 anni dall’entrata in vigore del decreto
(scadenza il 27/09/1999). Il decreto abroga tutte le precedenti
disposizioni di prevenzione incendi.

≤ 0,5 s ≥2h ≥ 5 lx ≤ 12 h L’illuminazione di sicurezza è richiesta negli uffici nuovi con


oltre 100 persone presenti. (16)
L’autonomia minima è ridotta ad 1 h nel caso di apparecchi
autonomi.

Ved. Impianti sportivi


Ved. Impianti sportivi per riprese TV

Ved. Attività alberghiere e Residence

la struttura viene usata per uno spettacolo pubblico si esistenti che di nuova costruzione, di superficie non
applicano anche le disposizioni riportate alla voce Locali superiore a 500 m²;
di pubblico spettacolo. – case di cura esistenti fino a 25 posti letto, che erogano
(8) Per le prescrizioni di prevenzione incendi del DM prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo,
18/9/2002 vedasi quanto detto alla voce Ospedali. di superficie non superiore a 500 m².
(9) Per locali ad uso estetico, soggetti alla norma CEI 64-8, (14) Le aree di tipo C sono costituite dai locali destinati

Sez. 710, si intendono i locali in cui un estetista abilitato a prestazioni medico-sanitarie di tipo ambulatoriale
ai sensi della legge 1/90 esegue trattamenti estetici (ambulatori, centri specialistici, centri di diagnostica,
mediante apparecchi elettrici ad uso estetico. consultori, ecc.) in cui non è previsto il ricovero, quelle
(10) P er l’illuminazione di sicurezza nei locali di pubblico di tipo D dai locali destinati a ricovero in regime ospe-
spettacolo vedasi anche la guida CEI 64-54, art. 3.5.2 e daliero elo residenziale, nonché adibiti ad unità speciali
3.7. Per le attività di spettacolo viaggiante vedasi anche il (terapia intensiva, neonatologia, reparto di rianimazione,
DM 18/512007. sale operatorie, terapie particolari, ecc.).
(11) Gli edifici destinati al culto non sono da ritenere «luoghi (15) L’illuminazione di sicurezza del locale pompe non è

di pubblico spettacolo», circ. MI 17/12/1986. richiesta dalla norma UNI EN 12845, che dal 1/10/2007
(12) Il DLgs 626/94 si applica a tutti gli ambienti riortati nella sostituisce la norma UNI 9490.
presente tabella che siano luoghi di lavoro. (16) N el caso di adeguamento di uffici esistenti, l’illumina­

(13) N on si applicano le prescrizioni del DM 18/9/2002 zione di sicurezza è richiesta solo per gli uffici con oltre
relative all’illuminazione di sicurezza a: 500 persone presenti.
– a mbulatori medici di superficie non superiore a 500 m² (17) P er l’illuminazione di sicurezza sulle navi passeggeri

(sia esistenti che di nuova costruzione); adibite a viaggi nazionali, si rimanda al DLgs 4/2/2000
– ospedali e case di cura fino a 25 posti letto che n. 45 e successive modifiche ed integrazioni.
erogano prestazioni a ciclo diurno (day-hospital), sia

Manuale illuminotecnico pratico


170

ONLITE local –
sistema per luce di emergenza con alimentazione a batteria singola

SB 128 Controller

Controllare un impianto per luce di emer-


genza diventa molto più comodo e sicuro se
questo viene allacciato al controller SB 128
­tramite un cavo di comando DALI.
Il controller visualizza lo stato di tutti gli
apparecchi, segnala ogni difetto di lampade
o batterie e registra tutti i dati a livello
centrale. Pertanto il controller si assume la
piena responsabilità del sistema per luce di
emergenza.

Manuale illuminotecnico pratico


171

Uso semplice
– Avviamento e numerazione di tutto
l’impianto con estrema facilità: basta
una sola persona
– Comandi tramite touch-screen di facile comprensione
– Menu panoramico e logico
– Sorveglianza di 128 apparecchi d’illuminazione, possibilità
di ampliamento a 256 apparecchi tramite extender

Test e verbali automatici


– Registro con memorizzazione centraliz‑
zata dei risultati dei test per almeno
tre anni
– Libera programmazione dei cicli di test, con data e ora
– Possibilità di attivare manualmente sul controller le
funzioni dei test

Altre funzionalità
– Rappresentazione di tutti gli apparecchi, configurazione
con sigle e indirizzi
– Possibilità di scegliere il tipo di circuito per ogni singolo
apparecchio ONLITE
– Contatti di segnalazione ­liberamente program­mabili e
segnalazione acustica degli errori
– Blocco dell’impianto per lavori di servizio

Manuale illuminotecnico pratico


172

ONLITE local – sistema per luce di emergenza con alimentazione a batteria singola

Control Test – topologia del sistema


rete 230 V/50 HZ
L
N
PE

ONLITE stampante IR
Nr. art. 22 154 522

infrarossi

ONLITE local modulo switch

COM
AD2
AD1

S4
S3
S2
S1
Nr. art. 22 154 507

interruttori

max. 300 m/1,5 mm2 max. 64 apparecchi

1* 1* 1* 1* 1* 1*

AD AD AD AD AD AD

max. 300 m/1,5 mm2 max. 64 apparecchi max. 300 m/1,5 mm2
BD1 BD1
BD2 BD2
1* 1* 1* 1* 1* 1*
ONLITE local Extender
Nr. art. 22 156 830
AD AD AD AD AD AD

max. 300 m/1,5 mm2 max. 64 apparecchi max. 300 m/1,5 mm2
BD1 BD1
BD2 BD2
1* 1* 1* 1* 1* 1*
ONLITE local Extender
Nr. art. 22 156 830
AD AD AD AD AD AD

max. 300 m/1,5 mm2 max. 64 apparecchi max. 300 m/1,5 mm2
BD1 BD1
BD2 BD2
1* 1* 1* 1* 1* 1*
ONLITE local Extender
Nr. art. 22 156 830
AD AD AD AD AD AD

1* 230 V AC
fase permanente

Manuale illuminotecnico pratico


173

ONLITE local
SB 128 Controller
Nr. art. 22 156 829

L N
230V AC

24V DC

+ –
GND
BD1
BD2
AD1
AD2

RxD

K14
K12
K11
K24
K22
K21
K34
K32
K31
TxD
PE

circuito DALI 1
+Ub GND

K1
circuito DALI 1
K2
K3

ONLITE BRI
Nr. art. 22 185 300

circuito DALI 2

2x
circuito DALI 2 RS 232 TCP/IP

LAN

Nport 2
GO-ON
GO
Package
Nr. art. 22 154 418

circuito DALI 2

Manuale illuminotecnico pratico


174

ONLITE local – sistema per luce di emergenza con alimentazione a batteria singola

Emergency Set ONLITE local per alimentazione a batteria singola

Zumtobel offre apparecchi d’illuminazione Il set che viene integrato nell’apparecchio


generale già predisposti con unità di emer- d’illuminazione generale è composto da un
genza alimentata da batteria singola alimentatore per luce di emergenza e dalla
(Emergency Set). In tal caso è garantita la batteria. Diversamente dall’emergency set
conformità alle normative, a differenza di RESCLITE, in questo caso è la stessa lampada
quanto avviene modificando gli apparecchi dell’apparecchio normale a funzionare anche
sul posto. L’Emergency Set viene collegato via in emergenza. Gli Emergency Set ONLITE
DALI a un controller ONLITE local SB 128. local sono disponibili per autonomia di una
o tre ore.

Panoramica degli Emergency Set ONLITE local

1 ora 3 ore
4 cells 5 cells 6 cells 4 cells 5 cells 6 cells
EM 14 EM 15 EM 16 EM 34 EM 35 EM 36
PRO EZ-3 PRO EZ-3 PRO EZ-3 PRO EZ-3 PRO EZ-3 PRO EZ-3
NT1-TR 14 NT1-TR 15 NT1-TR 16 NT3-TR 14 NT3-TR 15 NT3-TR 16

Simbolo Lampade W BLF in emergenza, in %, per l’autonomia di misurazione

TC-DD 10 33,0 33,0


16 24,0 24,0
21 17,0 17,0
28 14,0 14,0
38 7,5 7,5
55 5,2 5,2

TC-SEL 7 24,0 24,0


9 28,0 28,0
11 31,0 31,0

TC-DEL 10 30,0 30,0


13 26,0 26,0
18 17,0 17,0
26 14,4 14,4

Manuale illuminotecnico pratico


175

1 ora 3 ore
4 cells 5 cells 6 cells 4 cells 5 cells 6 cells
EM 14 EM 15 EM 16 EM 34 EM 35 EM 36
PRO EZ-3 PRO EZ-3 PRO EZ-3 PRO EZ-3 PRO EZ-3 PRO EZ-3
NT1-TR 14 NT1-TR 15 NT1-TR 16 NT3-TR 14 NT3-TR 15 NT3-TR 16

Simbolo Lampade W BLF in emergenza, in %, per l’autonomia di misurazione

TC-TEL1 13 26,0 26,0


18 ² 17,5/16,0 –/20,5 (GE) 17,5/16,0 –/20,5 (GE)
26² 11,5/10,4 –/15,0 –/14,0 11,5/10,4 –/15,0 –/14,0
32 14,0/5,0 –/8,0 14,0/5,6 –/8,0
42 7,4/7,3 7,4/7,3
57 5,1/5,2 5,1/5,2

TC-F 18 18,0 18,0


24 21,0 21,0
36 13,0 13,0

TC-L 18 18,0 18,0


24 17,0 17,0
36 12,0 12,0
40 8,8 8,8
55 4,5 4,5

T16 FH 14 22,0 22,0


21 17,0 17,0
28 14,0 14,0
35 10,5 10,5

T16 FQ 24 12,3 12,3


39 8,3 8,3
49 6,4 6,4
54 5,7 5,7
80 4,7 4,7

T16 C 22 11,5 11,5


40 6,0 6,0
55 5,5 5,5

T16 6 35,0 35,0


8 36,0 36,0
13 22,0 22,0

T26 15 16,5 16,5


18 16,5 16,5
30 9,5 9,5
36 8,0 8,0
38 10,5 10,5
58 6,5 6,5
70 3,7 3,7

1 Il primo valore riguarda lampade non ad amalgama, il secondo invece le lampade ad amalgama (ad es. 14 / 9,5).
2 Per ottimizzare il funzionamento delle lampade TC da 26 W e 32 W TC, soprattutto di quelle ad amalgama,

raccomandiamo l’impiego di EM 36 PRO EZ-3 o EM 16 PRO EZ-3.

Manuale illuminotecnico pratico


176

ONLITE central eBox –


sistema per luce di emergenza ad alimentazione centrale

Panoramica del sistema

ONLITE central eBox offre un programma


di modelli perfettamente calibrati, chiari e
flessibili: per ogni destinazione è prevista
l’armatura giusta con un design funzionale.
L’impianto si costruisce con sistema modu-
lare, parte da una centralina di dimensioni
sempre compatte e semplice da montare.
Le derivazioni, di misure ancora più com­ Centralina
patte, trovano posto vicino ai circuiti finali e eBox MS 1700

rimangono nascoste in spazi anche minimi. Circuiti 30 in totale (6 interni,


(max. 20 apparecchi) 24 esterni, cadauno con
Ricorrendo a moduli opzionali esterni sul bus
3 doppi circuiti)
si può ampliare il sistema ONLITE central
Numero massimo di 600 in totale
eBox aggiungendo altre funzioni. apparecchi a seconda della 120 all’interno
capacità della batteria 120 per derivazione estern
Requisiti disponibile 1)

– Potenza totale in emergenza fino a Collegamento rete tripolare (L / N / PE)


230 / 240 V ± 10 %
2730 W per 1 ora di autonomia
max. 5500 VA di potenza
– Potenza totale in rete fino a 5000 VA a pieno carico
– 30 circuiti finali (OCM) Collegamento bus di sistema a due poli min. 2 x 0,75 mm2
– 4 derivazioni esterne (SUB)
– 36 ingressi contatti (BSIM) Modalità rete   5000 VA per SCM
– 9 sorveglianze fasi bus (BPD) potenza d’uscita AC totale 1000 VA
– 1 segnalazione remota (BRI) Funzionamento d’emergenza 2730 W con 24 Ah 2)
– Videata webbroser per max. ad esempio 1 h di durata nella centralina
dell’alimentazione  max. per SCM 750 W / 200 W
10 000 apparecchi o 100 impianti
potenza batterie DC totale 1) per circuito

Manuale illuminotecnico pratico


177

Centralina Derivazione antincendio Derivazione Derivazione


eBox MS 1200 eBox SUB E60 eBox SUB IP65 eBox SUB IP20

30 in totale (6 interni, 3 moduli OCM con 3 moduli OCM con 3 moduli OCM con
24 esterni, cadauno con 2 circuiti d’uscita 2 circuiti d’uscita 2 circuiti d’uscita
3 doppi circuiti)

600 in totale 120 app. 120 app. 120 app.


120 all’interno
120 per derivazione estern

tripolare (L / N / PE) pentapolare pentapolare pentapolare


230 / 240 V ± 10 % (dalla centralina (dalla centralina (dalla centralina
max. 5500 VA di potenza L / N / PE / B+ / B-) L / N / PE / B+ / B-) L / N / PE / B+ / B-)
a pieno carico

a due poli min. 2 x 0,75 mm2 a due poli per la a due poli per la a due poli per la
postazione principale postazione principale postazione principale

5000 VA per SCM 1000 VA per SUB 1000 VA per SUB 1000 VA per SUB
1000 VA 420 VA per OCM 420 VA per OCM 420 VA per OCM

215 W con 12 Ah 2) max. 750 W per derivazione 3) max. 750 W per derivazione 3) max. 750 W per derivaz. 3)
nella centralina max. 200 W per circuito max. 200 W per circuito max. 200 W per circuito
max. per SCM 750 W / 200 W
per circuito

1) Potenza batterie in Watt, in funzione dell’autonomia nominale

Tipo batteria Tensione Potenza max. in DC compreso il 25 % di riserva invecchiamento


sistema come da norme (EN 50 171 - 6.12.4)
ONLITE central eBox
Accu PB / 12 [V] 8h 5h 3h 2h 1h 0,5 h

7,2 Ah 216 131 178 274 381 656 1085

12,0 Ah 216 233 324 487 640 1215 1993

24,0 Ah 216 479 697 1040 1490 2730 3750

2) Tensione nominale batterie 216 V (189–249 V)


3) La potenza in uscita DC dipende dalla capacità della batteria

Manuale illuminotecnico pratico


178

ONLITE central eBox – Sistema per luce di emergenza ad alimentazione centrale

ONLITE central eBox SCM

Modulo SCM Switch Connection Potenza d’uscita AC 1000 VA


La fornitura standard di ONLITE central eBox
Potenza d’uscita DC 750 W
comprende un modulo SCM. Nel caso si
ricorra a varie derivazioni, per ognuna di Fusibili (6 x 32 mm) 3x8A
esse andrà ordinato un nuovo ONLITE central Tensione d’uscita AC 230 / 240 V ± 10 %
eBox SCM. Numero max. di apparecchi 120

8AT
L L
Phase
Fuse
AC
AC monitoring
monitoring
N
N

CPU

8AT
DC Fuse
B+ monitoring B+
8AT
B- DC
B-
SCM
Modulo di commutazione e fusibile

3,15AT P [W] EL1


L
Manuale illuminotecnico pratico AC circuito 1
N 3,15AT

EN1
8AT
L L
Phase
Fuse
AC
AC monitoring

N
monitoring
N 179

CPU

8AT
DC Fuse
B+ monitoring B+
8AT
B- DC
ONLITE central eBox OCM B-

8AT
L L
Fuse
AC
Moduli OCM Output Circuit AC Phase
monitoring
Potenza d’uscita per circuito AC
monitoring

420 VAN
N
In ogni impianto si possono configurare in 3,15AT
L Potenza d’uscita per circuito DCP [W] 200 W EL1
opzione un massimo di tre moduli OCM AC CPU circuito 1
ONLITE central eBox. Le differenti funzioni N Fusibili (6 x 323,15ATmm) 6 x 3,15 A
8AT EN1
dei moduli possono essere mescolate. Ogni B+
Tensione
DC d’uscita AC 3,15AT
Fuse
monitoring
230 / 240
B+
V ± 10 %
8AT
B- in DC
circuito è protetto separatamente con fusibile B- ROM
Tensione d’uscita DC (nominale) CPU PLC
DALI
216 V (189–249
DALI in V)
3,15AT
3,15 A 6 x 32 mm. Nel circuito a batteria la P [W] EL2

protezione è bipolare, in rete unipolare. B+


B- DC 3,15AT
circuito 2

La potenza complessiva dei tre moduli per 3,15AT


EN2
3,15AT P [W] EL1
doppio circuito non può superare 1000 VA e L
AC circuito 1
750 Watt. N 3,15AT
8AT EN1
L
L 3,15AT
Phase
Fuse
AC
AC monitoring
3,15AT monitoring
P [W] EL1
L N in
DALI
N ROM CPU PLC DALI in
out
AC DALI circuito 1
DALI out
N 3,15AT
3,15AT P [W] EL2
EN1
3,15AT
B+
DC CPU circuito 2
B- 3,15AT
DALI in
EN2
8AT ROM
3,15AT
CPU DALI
DALI in
DC Fuse
B+
3,15AT Pmonitoring
[W] B+
EL2
8AT
B- DC
B- DALI out
B+ circuito 2
OCM-NDA B- DC 3,15AT
DALI out

Modulo doppio circuito con 3,15AT


EN2

comunicazione DALI L
3,15AT P [W] EL1
DALI out
AC circuito 1
DALI out
N 3,15AT
3,15AT P [W] EL1
L
EN1
AC 3,15AT circuito 1
N 3,15AT
3,15AT P [W] EL1
L DALI in
AC
ROM
3,15AT
CPU DALI EN1
DALI in
circuito 1
N 3,15AT
3,15AT P [W] EL2
DALI in
ROM
3,15AT
CPU PLC EN1
DALI out
DALI in
B+ DALI out circuito 2
B- DC 3,15AT
3,15AT P [W] EL2
ROM
3,15AT
CPU EN2
B+ circuito 2
OCM-NSI B- DC 3,15AT
3,15AT P [W] EL2
Modulo doppio circuito con 3,15AT
EN2
B+ circuito 2
DC
comunicazione Powerline B- 3,15AT

EN2
3,15AT
3,15AT P [W] EL1
L
AC circuito 1
N 3,15AT P [W] EL1
L
EN1
DALI out
AC 3,15AT circuito 1
DALI out
N 3,15AT

ROM CPU EN1


3,15AT
3,15AT P [W] EL2
DALI in
ROM CPU DALI
DALI in
B+
OCM-NPS B- DC 3,15AT P [W] EL2
circuito 2

Modulo doppio circuito con 3,15AT


EN2
DALI out
B+ DALI out circuito 2
DC
sorveglianza circuiti B- 3,15AT

EN2
3,15AT

Manuale illuminotecnico pratico

3,15AT P [W] EL1


L
180

ONLITE central eBox – Sistema per luce di emergenza ad alimentazione centrale

Derivazioni SUB

DALI DALI
5 5

Conduzione dei cavi alla centralina 3 3


PowerlinePowerline
ONLITE central eBox MS 1200 oppure
ONLITE central eBox MS 1700

5 (1,5
5 (1,5 – 4,0 mm²) – 4,0 mm²)
Leistungsmessung
Leistungsmessung
Misurazione potenza
3 3

2 (0,75 – 1,5 mm²)– 1,5 mm²)


2 (0,75

PE PE

2 x1 2 x2 1x 2 2 x2 2 x3 2 x3 2 x4 2 x4 2 x5 2 x5
L–

B–
B+

B+
B2

2
B1

B1
N

N
B
B
L

ONLITE
ONLITE
centralcentral
eBox SUB
eBox SUB

Manuale illuminotecnico pratico


181

EL1
EN1
PE
DA
DA

EL1
EN1
PE

EL1
EN1
PE

Conduzione dei cavi dalla derivazione alla Sono disponibili tre tipi di
centralina ONLITE central eBox derivazioni
Il cavo pentapolare che trasporta l’energia – O
 NLITE central eBox SUB E60
deve essere messo in posa in esecuzione Derivazione standard per alimentare
antifiamma fino a dove è montata la deriva- cir­cuiti finali in diverse compartimentazioni
zione di ONLITE central eBox nella relativa – ONLITE central eBox SUB E00
compartimentazione. Nel caso la derivazione Derivazione standard E00 IP20 per alimen­
SUB E60 di ONLITE central eBox alimenti tare circuiti finali non separati da comparti-
diver­se compartimentazioni, il cavo dell’ener- mentazioni
gia va messo in posa in esecuzione anti- – ONLITE central eBox SUB IP65
fiamma fin dentro la centralina stessa; lo Derivazione standard E00 IP65 per alimen­
stesso vale per i circuiti finali, fin dentro la tare circuiti finali non separati da comparti-
compartimentazione da alimentare. mentazioni e installati in ambienti ostici
Il bus può essere installato in topologia come industrie o parcheggi interrati.
lineare o a stella. Qui non serve l’esecuzione
antifiamma in quanto la sorveglianza del bus
è garantita da un controllo heartbeat. Se
acca­de che un’interruzione o un cortocir­cuito
non faccia pervenire i protocolli o li ritar­di, si
attiva il funzionamento in emer­genza AC di
tutti gli apparecchi allacciati al circuito finale.

Manuale illuminotecnico pratico


182

ONLITE central eBox – Sistema per luce di emergenza ad alimentazione centrale

Systemtopologie

ONLITE BRI

Pronto
Bus sistema
Ready to operate

Mod. batteria
Battery operation

Errore
Failure

Segnalazione remota ONLITE BRI


Il modulo serve a segnalare a
distanza lo stato di funzionamento
di un impianto di sicurezza. Tale
segnalazione è obbligatoria in tutti
gli impianti in ottemperanza alle
norme EN 50172. Il modulo si Emergenza off

installa in una postazione centrale


dell’edificio, in modo da poter
tenere bene sotto controllo lo stato
dell’impianto.

L1 N L2 L3
Us
Fault

Test

4 12 11 14 24 21 22

L1/L2/L3/N
PC / Webbrowser
ONLITE central EPD 2

TCP/IP
Network

ONLITE central eBox 3


max. 100 apparecchi

L1/N/PE
ONLITE central eBox
max. 600 apparecchi

Manuale illuminotecnico pratico


183

Sorveglianza di singoli apparecchi DALI (NDA) max. 20 apparecchi

DALI

DALI
max. 20 apparecchi

L DA
N in1 DA 7 8

5 6

90 1
L in2 Address

4
2 3

N Status

ONLITE central eBox DSIM


max. 9

L
N
PE

Sorveglianza di singoli apparecchi Powerline (NSI) max. 20 apparecchi

max. 20 apparecchi

Sorveglianza di circuiti (NPS) max. 20 apparecchi

max. 20 apparecchi

ONLITE central eBox


SUB stazioni
max. 4
2

Bus sistema
out
in
B1 B2 B1 B2 9 01 AL1 AL2
9 01
7 8

2 3

Address
7 8

2 3

Status Address Status Test


4 5 6
Alarm
4 5 6
L N S1 S2 S3 S4 N L1 L2 L3

S4 – L/N
2 S3 – L/N 4
S2 – L/N
S1 – L/N
L/N L1/L2/L3/N
ONLITE central eBox BSIM ONLITE central eBox BPD
max. 9 max. 9

LED segnaletici*

verde impianto pronto a funzionare

giallo impianto funzionante a batteria

rosso troppe sorgenti luminose


guaste nell’impianto

rosso, on/off
regolare ogni 0,5 s disturbo dell’impianto

tutti, off interruzione del bus

rosso, on/off disturbo sul bus oppure


regolare ogni 0,5 s interruzione della centralina

* Impiego con ONLITE central eBox

Manuale illuminotecnico pratico


184

ONLITE central eBox – Sistema per luce di emergenza ad alimentazione centrale

Tabella fattore ballast/lumen


AC power
[100 %]
230 V/50 Hz
Livello luce Lampada Potenza [VA] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W]
di emergenza 5 % 10 % 15 % 20 % 30 % 40 %

LED 3,7 1,6 1,6 1,7 1,7 1,8


3,7 1,7 1,8 1,8 1,9 2,0
5,0 3,5 3,6 3,7 3,8 4,0
5,0 3,4 3,5 3,6 3,7 3,8
5,0 3,4 3,5 3,6 3,7 3,8
6,0 4,4 4,5 4,6 4,7 4,8
6,5 4,4 4,5 4,6 4,7 4,8
11,0 8,1 8,4 8,7 9,1 9,4
2,9 1,6 1,6 1,7 1,7 1,8
6,0 2,0 2,2 2,4 2,8 3,2
11,0 8,3 8,4 8,5 8,6 8,8
5,0 3,5 3,6 3,7 3,8 4,0
5,0 3,5 3,6 3,7 3,8 4,0
5,4 1,5 1,7 1,9 2,3 2,6
8,2 2,1 2,4 2,7 3,3 4,0

T16 14 W 17,9 6,9 7,9 8,6 9,2 10,3 12,0


2/14 W 33,0 11,1 13,4 15,2 16,3 18,8 21,4
21 W 24,8 7,9 9,3 10,5 11,3 13,7 15,9
2/21 W 47,2 12,9 15,7 17,8 20,0 24,5 28,7
28 W 32,5 9,4 11,6 13,3 14,9 17,5 20,4
2/28 W 61,8 15,4 19,3 22,9 26,3 31,6 37,6
35 W 41,0 10,5 12,9 16,3 17,1 21,0 24,9
2/35 W 77,4 16,6 21,6 26,0 29,6 37,7 45,2
24 W 27,5 8,7 9,8 11,9 13,0 15,4 17,7
2/24 W 51,7 14,8 18,1 21,2 24,4 28,9 33,4
39 W 43,8 10,3 13,8 16,2 18,1 22,9 26,7
2/39 W 86,5 17,5 23,7 28,9 34,0 42,5 51,4
49 W 55,6 12,4 16,4 20,2 23,2 28,5 33,5
2/49 W 110,3 20,6 28,2 35,9 41,6 52,5 62,8
54 W 57,5 14,8 19,3 23,1 26,7 31,8 36,8
2/54 W 117,0 26,3 35,0 43,5 49,8 61,7 73,8
80 W 90,9 17,3 24,7 30,9 36,3 45,0 53,9
2/80 W 178,3 31,8 45,6 59,7 70,1 90,1 106,3

T26 1/18 W 19,8 7,1 8,1 9,2 10,3 11,6 13,6


2/18 W 37,3 11,8 14,3 16,4 18,1 21,4 24,4
1/36 W 37,6 9,0 11,1 13,2 15,3 19,0 22,5
2/36 W 69,8 16,5 21,2 25,1 28,6 35,6 42,0
1/58 W 54,3 12,1 16,1 19,5 22,3 27,6 32,7
2/58 W 107,8 21,2 28,5 35,8 42,0 52,1 63,0

Manuale illuminotecnico pratico


185

DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] Alimentatori / apparecchio


50 % 60 % 70 % 100 %

1,9 2,4 3,2 EMpowerX LED NSI / ARTSIGN C EW


2,1 2,4 3,2 EMpowerX LED NSI / ARTSIGN C ED
4,1 4,3 4,5 EMpowerX LED NSI / COMSIGN 150
4,0 4,2 4,5 EMpowerX LED NSI / CROSSIGN 110
4,0 4,2 4,5 EMpowerX LED NSI / CROSSIGN 110 ERI
5,0 5,2 5,5 EMpowerX LED NSI / CROSSIGN 160
5,0 5,2 5,5 EMpowerX LED NSI / CROSSIGN 160 ERI
9,7 10,1 10,5 EMpowerX LED NSI / CUBESIGN 210
1,9 2,1 2,4 EMpowerX LED NSI / ERGOSIGN LED
3,6 4,5 5,5 EMpowerX LED NSI / ECOSIGN LED IP 65
9,0 9,5 10,5 EMpowerX LED NSI / FREESIGN 300
4,1 4,3 4,5 EMpowerX LED NSI / PURESIGN 150
4,1 4,3 4,5 EMpowerX LED NSI / PURESIGN 150 ERI
3,0 3,8 4,9 EMpowerX LED NSI / RESCLITE C
4,6 5,8 7,7 EMpowerX LED NSI / SQUARESIGN 300

13,0 14,1 15,3 17,4 PCA 1 x 14/24 T5 EXCEL one4all lp xitec II


23,7 25,6 28,1 32,6 PCA 2 x 14/24 T5 EXCEL one4all lp xitec II
17,7 19,3 20,8 24,3 PCA 1 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
32,3 35,4 39,1 46,7 PCA 2 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
23,0 25,0 27,2 32,0 PCA 1 x 28/54 T5 EXCEL one4all lp xitec II
42,6 46,9 51,4 61,4 PCA 2 x 28/54 T5 EXCEL one4all lp xitec II
27,6 30,4 33,3 40,4 PCA 1 x 35/49/80 T5 EXCEL one4all lp xitec II
51,1 56,7 62,6 77,1 PCA 2 x 35/49 T5 EXCEL one4all lp xitec II
19,8 21,1 22,8 27,1 PCA 1 x 14/24 T5 EXCEL one4all lp xitec II
37,6 41,1 44,7 51,5 PCA 2 x 14/24 T5 EXCEL one4all lp xitec II
33,3 33,0 35,8 43,8 PCA 1 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
58,1 64,5 71,6 86,3 PCA 2 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
38,0 42,1 46,3 55,1 PCA 1 x 35/49/80 T5 EXCEL one4all lp xitec II
73,0 80,9 89,6 110,2 PCA 2 x 35/49 T5 EXCEL one4all lp xitec II
41,2 44,2 48,4 57,0 PCA 1 x 28/54 T5 EXCEL one4all lp xitec II
82,2 90,5 99,8 117,1 PCA 2 x 28/54 T5 EXCEL one4all lp xitec II
61,3 67,8 74,4 90,6 PCA 1 x 35/49/80 T5 EXCEL one4all lp xitec II
122,1 134,5 147,9 178,0 PCA 2 x 80 T5 EXCEL one4all lp xitec II

15,0 15,9 17,3 19,4 PCA 1 x 18 T8 EXCEL one4all lp xitec II


27,2 29,3 32,2 37,0 PCA 2 x 18 T8 EXCEL one4all lp xitec II
25,1 27,4 32,8 35,3 PCA 1 x 36 T8 EXCEL one4all lp xitec II
48,1 53,2 58,6 69,6 PCA 2 x 36 T8 EXCEL one4all lp xitec II
36,9 41,1 44,6 54,1 PCA 1 x 58 T8 EXCEL one4all lp xitec II
72,4 79,4 88,0 108,5 PCA 2 x 58 T8 EXCEL one4all lp xitec II

Manuale illuminotecnico pratico


186

ONLITE central eBox – Sistema per luce di emergenza ad alimentazione centrale

Tabella fattore ballast/lumen


AC power
[100 %]
230 V/50 Hz
Livello luce Lampada Potenza [VA] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W]
di emergenza 5 % 10 % 15 % 20 % 30 % 40 %

TC-L/F 1/18 W 18,0 7,9 8,2 9,7 10,7 11,6 12,9


2/18 W 33,4 13,1 15,1 16,0 18,0 20,9 24,0
1/24 W 24,9 8,4 10,1 11,5 12,2 14,4 16,5
2/24 W 47,3 13,0 16,5 19,6 21,9 26,4 30,3
1/36 W 36,4 10,3 12,4 14,9 16,4 19,7 23,2
2/36 W 71,0 16,1 21,2 25,8 30,0 36,6 43,6
1/40 W 46,0 8,8 12,0 14,9 17,4 22,2 26,6
2/40 W 88,7 17,3 23,4 29,4 34,6 43,8 53,1
1/55 W 64,9 14,5 19,5 24,0 27,0 33,3 39,2
2/55 W 125,6 25,8 35,8 44,7 51,2 64,4 75,8

TC-S/E 1/11 W 15,7 6,4 7,5 8,2 8,6 9,8 11,2


2/11 W 27,6 8,7 10,4 11,7 13,1 15,3 17,3

TC-D/E 1/13 W 15,5 6,4 7,5 7,8 8,5 10,2 11,2


2/13 W 28,2 9,1 11,0 12,6 14,0 16,3 18,1

TC-D/T 1/18 W 20,7 7,0 8,5 10,0 11,1 12,8 14,2


2/18 W 38,9 11,1 13,6 16,4 18,1 22,2 25,3
1/26 W 28,4 8,7 10,5 12,4 13,6 15,9 18,5
2/26 W 53,1 14,1 17,4 21,0 23,7 28,5 33,0

TC-T/E 1/32 W 33,6 9,4 12,1 14,1 16,0 19,0 22,3


2/32 W 58,4 14,5 19,7 24,5 28,1 34,4 40,0
1/42 W 40,7 10,4 13,0 15,6 18,5 22,9 27,7
2/42 W 75,4 15,4 21,8 27,4 31,8 40,5 48,5

TC-DD 1/28 W 31,0 8,9 10,6 12,6 13,9 16,6 18,9

Manuale illuminotecnico pratico


187

DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] Alimentatori / apparecchio


50 % 60 % 70 % 100 %

14,2 14,9 15,7 17,7 PCA 1 x 18/24 TCL EXCEL one4all c xitec II
25,9 28,0 30,6 33,1 PCA 2 x 18/24 TCL EXCEL one4all c xitec II
18,2 19,3 20,8 24,6 PCA 1 x 18/24 TCL EXCEL one4all c xitec II
34,0 37,0 40,6 47,1 PCA 2 x 18/24 TCL EXCEL one4all c xitec II
25,5 27,7 30,0 36,3 PCA 1 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
48,6 53,8 59,5 70,9 PCA 2 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
30,5 33,6 37,0 46,1 PCA 1 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
60,4 67,1 74,5 89,0 PCA 2 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
44,9 49,0 53,7 64,4 PCA 1 x 35/49/80 T5 EXCEL one4all lp xitec II
86,1 94,8 105,2 125,4 PCA 2 x 80 T5 EXCEL one4all lp xitec II

12,4 13,0 14,4 15,3 PCA 1 x 11/13 TC EXCEL one4all xitec II


19,6 21,1 23,0 27,0 PCA 2 x 11/13 TC EXCEL one4all xitec II

11,9 13,1 13,9 15,0 PCA 1 x 11/13 TC EXCEL one4all xitec II


21,0 21,0 24,1 27,8 PCA 2 x 11/13 TC EXCEL one4all xitec II

15,6 16,8 18,0 20,2 PCA 1 x 18 TC EXCEL one4all xitec II


28,2 30,7 33,5 37,5 PCA 2 x 18 TC EXCEL one4all xitec II
20,4 22,2 24,0 27,7 PCA 1 x 26-57 TC EXCEL one4all xitec II
37,4 40,7 45,0 52,7 PCA 2 x 26/32/42 TC EXCEL one4all xitec II

25,0 26,4 29,0 32,4 PCA 1 x 26-57 TC EXCEL one4all xitec II


44,6 47,9 51,7 58,3 PCA 2 x 26/32/42 TC EXCEL one4all xitec II
31,4 35,0 37,1 44,9 PCA 1 x 26-57 TC EXCEL one4all xitec II
55,6 60,1 65,2 74,5 PCA 2 x 26/32/42 TC EXCEL one4all xitec II

21,6 23,6 25,8 30,5 PCA 1 x 28 TC-DD EXCEL one4all xitec II

Manuale illuminotecnico pratico


188

ONLITE central CPS –


sistema a batteria centrale

Panoramica del sistema

Per soddisfare ogni esigenza con un numero sorvegliato singolarmente e utilizzato anche
possibilmente limitato di componenti, ogni per l’emer­genza. Un ulteriore vantaggio è la
centralina ONLITE central CPS possiede semplificazione dell’avviamento, del control­lo
tutte le funzioni al completo. e degli interventi di manutenzione.
Non servono né software né moduli A tale scopo si utilizza un pratico touch-PC
aggiuntivi. Non bisogna montare elementi estraibile con il quale basta un’unica per­sona
separati nemmeno negli apparecchi d’illumi- per mettere l’impianto in funzione o verifi­
nazione visto che ogni apparecchio DALI è carne lo stato.

Caratteristiche
Circuiti (max. 20 apparecchi)
– Potenza in emergenza da 1 a 30 kW
– Fino a 300 circuiti, ognuno da max.
Numero massimo di apparecchi
20 apparecchi di sicurezza
– Fino a 12 derivazioni esterne per ogni
Collegamento rete
centrali­na principale (CPS H)
– Possibilità di funzionamento misto Rete
all’interno di un circuito Potenza d’uscita AC totale
– Da 120 a 240 ingressi di accensione
Potenza d’uscita AC per circuito max.
liberamen­te configurabili (opzionale)
Potenza d’uscita AC per 20 circuiti (pro UVS)
– Videata di comando su base browser
Emergenza
Potenza d’uscita DC totale
Potenza d’uscita DC per circuito max.
Potenza d’uscita DC per 20 circuiti (pro UVS)
Durata autonomia 1 h–8 h

Manuale illuminotecnico pratico


189

Centralina compatta Centralina principale Derivazione Derivazione


CPS K CPS H antincendio CPS U E00
CPS U E60
1) max. 40 interni + 20 esterni max. 60 interni + 240 esterni 20 20
2) max. 20 interni + 140 esterni
1) 1200 app. 6000 app.
2) 3200 app.
pentapolare 3 x 400 V pentapolare 3 x 400 V

7–30 kVA 30 kVA 4700 VA 4700 VA

1300 VA 1300 VA 1300 VA 1300 VA


4700 VA 4700 VA 4700 VA 4700 VA

7,6 kW [1 h]* 3,3 kW [3 h]* 22,7 kW [1 h]* 10 kW [3 h]*

1300 W 1300 W
4700 W 4700 W
18 x 12 V / 7–75 Ah 18 x 12 V bis 200 Ah
in vano combinato in vano o supporto separato

* incl. 25 % di riserva per l’invecchiamento batteria

Manuale illuminotecnico pratico


190

ONLITE central CPS – sistema a batteria centrale

Topologia del sistema

HVA

ONLITE BRI
ONLITE central Touch PC
Betriebsbereit
Ready to operate

Batteriebetrieb
>
Battery operation <
Störung info
Failure
?

+Ub K1 K2 K3 GND
GND 24 V A B

Batteria
216 V
Segnalazione guasto ventilatore
Sensore temperatura

J Y (S t) Y 2 x 2 x 0, 8
vai a UVS 2
vai a UVS 1
Rete HVA

Emergenza-off
3
3

Premendo il pulsante
emergenza-off si disattiva la
32

4 5 6 7 8 9 10 11 12
24V

0V

-
+
2x5

A1 –
A1 +

A2 +
A2 –

Ax –
Ax +
–2 x 1

S4

S6


PE
PE

S2

S5
S3

S7
L2
L3
L1

N
+

tensione di tutto l’impianto


–2 x 4

Bus di alimentazione24 V

ONLITE central CPS comprese


R e la is 6
R e la is 5

R e la is 7

tutte le derivazioni. In tal


modo si garantisce che le =
~
persone addette possano
lavorare senza pericoli.
I +24 V interni sono con-
dotti da un interruttore NC
HVS
(emergenza-off) e inseriti Unità di carica LE
sul morsetto S5 (morsettiera
2 x 1 sulla stazione principale),
mentre la funzione viene
configurata sul touch-PC.

Manuale illuminotecnico pratico


5x1
B1 +

FI
B1 –

UVS 1
UVA 1
PE 3
S1
S2
2
[...]
S8

PE

L1

PE
L3
L2

N
PE
PE

11

Sorveglianza di circuiti
PE
PE
PE
PE

N L3 L2 L1

14
PE
PE
PE
PE

Data e Power
PE
PE
PE
PE
PE
PE
PE
PE
PE

Bus delsistema 24 V +
J Y (S t) Y 2 x 2 x 0, 8

-
5x1
B1 +
FI

UVS 2
B1 –
UVA 2

E60
PE

di singoli
S1
S2

apparecchi
[...]

Sorveglianza
S8
DALI

DALI L+ N– DALI PE
L1

PE
L3
L2

DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
11

DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
14
N L3 L2 L1

DALI L+ N– DALI PE

Manuale illuminotecnico pratico


DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
DALI L+ N– DALI PE
vai alla

DALI L+ N– DALI PE
successiva

DALI L+ N– DALI PE
derivazione

DALI L+ N– DALI PE

Bus delsistema 24 V + J Y (S t) Y 2 x 2 x 0, 8

-
191
192

ONLITE central CPS – sistema a batteria centrale

Tabella fattore ballast/lumen


AC power
[100 %]
230 V/50 Hz
Livello luce Lampada Potenza [VA] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W]
di emergenza 5 % 10 % 15 % 20 % 30 % 40 %

LED 3,2 1,6 1,6 1,7 1,7 1,8


3,2 1,7 1,8 1,8 1,9 2,0
4,5 3,5 3,6 3,7 3,8 4,0
4,5 3,4 3,5 3,6 3,7 3,8
4,5 3,4 3,5 3,6 3,7 3,8
5,5 4,4 4,5 4,6 4,7 4,8
6,0 4,4 4,5 4,6 4,7 4,8
10,5 8,1 8,4 8,7 9,1 9,4
2,4 1,6 1,6 1,7 1,7 1,8
5,5 2,0 2,2 2,4 2,8 3,2
10,5 8,3 8,4 8,5 8,6 8,8
4,5 3,5 3,6 3,7 3,8 4,0
4,5 3,5 3,6 3,7 3,8 4,0
4,9 1,5 1,7 1,9 2,3 2,6
7,7 2,1 2,4 2,7 3,3 4,0

T16 14 W 17,4 6,9 7,9 8,6 9,2 10,3 12,0


2/14 W 32,5 11,1 13,4 15,2 16,3 18,8 21,4
21 W 24,3 7,9 9,3 10,5 11,3 13,7 15,9
2/21 W 46,7 12,9 15,7 17,8 20,0 24,5 28,7
28 W 32,0 9,4 11,6 13,3 14,9 17,5 20,4
2/28 W 61,3 15,4 19,3 22,9 26,3 31,6 37,6
35 W 40,5 10,5 12,9 16,3 17,1 21,0 24,9
2/35 W 76,9 16,6 21,6 26,0 29,6 37,7 45,2
24 W 27,0 8,7 9,8 11,9 13,0 15,4 17,7
2/24 W 51,2 14,8 18,1 21,2 24,4 28,9 33,4
39 W 43,3 10,3 13,8 16,2 18,1 22,9 26,7
2/39 W 86,0 17,5 23,7 28,9 34,0 42,5 51,4
49 W 55,1 12,4 16,4 20,2 23,2 28,5 33,5
2/49 W 109,8 20,6 28,2 35,9 41,6 52,5 62,8
54 W 57,0 14,8 19,3 23,1 26,7 31,8 36,8
2/54 W 116,5 26,3 35,0 43,5 49,8 61,7 73,8
80 W 90,4 17,3 24,7 30,9 36,3 45,0 53,9
2/80 W 177,8 31,8 45,6 59,7 70,1 90,1 106,3

T26 1/18 W 19,3 7,1 8,1 9,2 10,3 11,6 13,6


2/18 W 36,8 11,8 14,3 16,4 18,1 21,4 24,4
1/36 W 37,1 9,0 11,1 13,2 15,3 19,0 22,5
2/36 W 69,3 16,5 21,2 25,1 28,6 35,6 42,0
1/58 W 53,8 12,1 16,1 19,5 22,3 27,6 32,7
2/58 W 107,3 21,2 28,5 35,8 42,0 52,1 63,0

Manuale illuminotecnico pratico


193

DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] Alimentatori / apparecchio


50 % 60 % 70 % 100 %

1,9 2,4 3,2 EMpowerX LED NSI / ARTSIGN C EW


2,1 2,4 3,2 EMpowerX LED NSI / ARTSIGN C ED
4,1 4,3 4,5 EMpowerX LED NSI / COMSIGN 150
4,0 4,2 4,5 EMpowerX LED NSI / CROSSIGN 110
4,0 4,2 4,5 EMpowerX LED NSI / CROSSIGN 110 ERI
5,0 5,2 5,5 EMpowerX LED NSI / CROSSIGN 160
5,0 5,2 5,5 EMpowerX LED NSI / CROSSIGN 160 ERI
9,7 10,1 10,5 EMpowerX LED NSI / CUBESIGN 210
1,9 2,1 2,4 EMpowerX LED NSI / ERGOSIGN LED
3,6 4,5 5,5 EMpowerX LED NSI / ECOSIGN LED IP 65
9,0 9,5 10,5 EMpowerX LED NSI / FREESIGN 300
4,1 4,3 4,5 EMpowerX LED NSI / PURESIGN 150
4,1 4,3 4,5 EMpowerX LED NSI / PURESIGN 150 ERI
3,0 3,8 4,9 EMpowerX LED NSI / RESCLITE C
4,6 5,8 7,7 EMpowerX LED NSI / SQUARESIGN 300

13,0 14,1 15,3 17,4 PCA 1 x 14/24 T5 EXCEL one4all lp xitec II


23,7 25,6 28,1 32,6 PCA 2 x 14/24 T5 EXCEL one4all lp xitec II
17,7 19,3 20,8 24,3 PCA 1 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
32,3 35,4 39,1 46,7 PCA 2 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
23,0 25,0 27,2 32,0 PCA 1 x 28/54 T5 EXCEL one4all lp xitec II
42,6 46,9 51,4 61,4 PCA 2 x 28/54 T5 EXCEL one4all lp xitec II
27,6 30,4 33,3 40,4 PCA 1 x 35/49/80 T5 EXCEL one4all lp xitec II
51,1 56,7 62,6 77,1 PCA 2 x 35/49 T5 EXCEL one4all lp xitec II
19,8 21,1 22,8 27,1 PCA 1 x 14/24 T5 EXCEL one4all lp xitec II
37,6 41,1 44,7 51,5 PCA 2 x 14/24 T5 EXCEL one4all lp xitec II
33,3 33,0 35,8 43,8 PCA 1 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
58,1 64,5 71,6 86,3 PCA 2 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
38,0 42,1 46,3 55,1 PCA 1 x 35/49/80 T5 EXCEL one4all lp xitec II
73,0 80,9 89,6 110,2 PCA 2 x 35/49 T5 EXCEL one4all lp xitec II
41,2 44,2 48,4 57,0 PCA 1 x 28/54 T5 EXCEL one4all lp xitec II
82,2 90,5 99,8 117,1 PCA 2 x 28/54 T5 EXCEL one4all lp xitec II
61,3 67,8 74,4 90,6 PCA 1 x 35/49/80 T5 EXCEL one4all lp xitec II
122,1 134,5 147,9 178,0 PCA 2 x 80 T5 EXCEL one4all lp xitec II

15,0 15,9 17,3 19,4 PCA 1 x 18 T8 EXCEL one4all lp xitec II


27,2 29,3 32,2 37,0 PCA 2 x 18 T8 EXCEL one4all lp xitec II
25,1 27,4 32,8 35,3 PCA 1 x 36 T8 EXCEL one4all lp xitec II
48,1 53,2 58,6 69,6 PCA 2 x 36 T8 EXCEL one4all lp xitec II
36,9 41,1 44,6 54,1 PCA 1 x 58 T8 EXCEL one4all lp xitec II
72,4 79,4 88,0 108,5 PCA 2 x 58 T8 EXCEL one4all lp xitec II

Manuale illuminotecnico pratico


194

ONLITE central CPS – sistema a batteria centrale

Tabella fattore ballast/lumen


AC power
[100 %]
230 V/50 Hz
Livello luce Lampada Potenza [VA] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] DC [W]
di emergenza 5 % 10 % 15 % 20 % 30 % 40 %

TC-L/F 1/18 W 17,5 7,9 8,2 9,7 10,7 11,6 12,9


2/18 W 32,9 13,1 15,1 16,0 18,0 20,9 24,0
1/24 W 24,4 8,4 10,1 11,5 12,2 14,4 16,5
2/24 W 46,8 13,0 16,5 19,6 21,9 26,4 30,3
1/36 W 35,9 10,3 12,4 14,9 16,4 19,7 23,2
2/36 W 70,5 16,1 21,2 25,8 30,0 36,6 43,6
1/40 W 45,5 8,8 12,0 14,9 17,4 22,2 26,6
2/40 W 88,2 17,3 23,4 29,4 34,6 43,8 53,1
1/55 W 64,4 14,5 19,5 24,0 27,0 33,3 39,2
2/55 W 125,1 25,8 35,8 44,7 51,2 64,4 75,8

TC-S/E 1/11 W 15,2 6,4 7,5 8,2 8,6 9,8 11,2


2/11 W 27,1 8,7 10,4 11,7 13,1 15,3 17,3

TC-D/E 1/13 W 15,0 6,4 7,5 7,8 8,5 10,2 11,2


2/13 W 27,7 9,1 11,0 12,6 14,0 16,3 18,1

TC-D/T 1/18 W 20,2 7,0 8,5 10,0 11,1 12,8 14,2


2/18 W 38,4 11,1 13,6 16,4 18,1 22,2 25,3
1/26 W 27,9 8,7 10,5 12,4 13,6 15,9 18,5
2/26 W 52,6 14,1 17,4 21,0 23,7 28,5 33,0

TC-T/E 1/32 W 33,1 9,4 12,1 14,1 16,0 19,0 22,3


2/32 W 57,9 14,5 19,7 24,5 28,1 34,4 40,0
1/42 W 40,2 10,4 13,0 15,6 18,5 22,9 27,7
2/42 W 74,9 15,4 21,8 27,4 31,8 40,5 48,5

TC-DD 1/28 W 30,5 8,9 10,6 12,6 13,9 16,6 18,9

Manuale illuminotecnico pratico


195

DC [W] DC [W] DC [W] DC [W] Alimentatori / apparecchio


50 % 60 % 70 % 100 %

14,2 14,9 15,7 17,7 PCA 1 x 18/24 TCL EXCEL one4all c xitec II
25,9 28,0 30,6 33,1 PCA 2 x 18/24 TCL EXCEL one4all c xitec II
18,2 19,3 20,8 24,6 PCA 1 x 18/24 TCL EXCEL one4all c xitec II
34,0 37,0 40,6 47,1 PCA 2 x 18/24 TCL EXCEL one4all c xitec II
25,5 27,7 30,0 36,3 PCA 1 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
48,6 53,8 59,5 70,9 PCA 2 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
30,5 33,6 37,0 46,1 PCA 1 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
60,4 67,1 74,5 89,0 PCA 2 x 21/39 T5 EXCEL one4all lp xitec II
44,9 49,0 53,7 64,4 PCA 1 x 35/49/80 T5 EXCEL one4all lp xitec II
86,1 94,8 105,2 125,4 PCA 2 x 80 T5 EXCEL one4all lp xitec II

12,4 13,0 14,4 15,3 PCA 1 x 11/13 TC EXCEL one4all xitec II


19,6 21,1 23,0 27,0 PCA 2 x 11/13 TC EXCEL one4all xitec II

11,9 13,1 13,9 15,0 PCA 1 x 11/13 TC EXCEL one4all xitec II


21,0 21,0 24,1 27,8 PCA 2 x 11/13 TC EXCEL one4all xitec II

15,6 16,8 18,0 20,2 PCA 1 x 18 TC EXCEL one4all xitec II


28,2 30,7 33,5 37,5 PCA 2 x 18 TC EXCEL one4all xitec II
20,4 22,2 24,0 27,7 PCA 1 x 26-57 TC EXCEL one4all xitec II
37,4 40,7 45,0 52,7 PCA 2 x 26/32/42 TC EXCEL one4all xitec II

25,0 26,4 29,0 32,4 PCA 1 x 26-57 TC EXCEL one4all xitec II


44,6 47,9 51,7 58,3 PCA 2 x 26/32/42 TC EXCEL one4all xitec II
31,4 35,0 37,1 44,9 PCA 1 x 26-57 TC EXCEL one4all xitec II
55,6 60,1 65,2 74,5 PCA 2 x 26/32/42 TC EXCEL one4all xitec II

21,6 23,6 25,8 30,5 PCA 1 x 28 TC-DD EXCEL one4all xitec II

Manuale illuminotecnico pratico


Capitolo 8

Tecnica e tabelle

Classi di isolamento 199


Tipi di protezione 200
Protezione antincendio 202
Protezione antideflagrante 204
Protezione da colpi di pallone 206
Classificazione IK di resistenza all’urto meccanico 207
Tecnica degli ambienti controllati 208
Fusibili e carichi di circuiti 210
Resistenza dei materiali 218
Manutenzione di impianti illuminotecnici
Condizioni dell’ambiente 223
Fattore di manutenzione del flusso luminoso (FMFL) e
fattore di mortalità lampade (FMML) 224
Tabella dei fattori di manutenzione apparecchi (FMA) 230
Tabella dei fattori di manutenzione locali (FML) 230
Tabella delle ore di funzionamento 232

Manuale illuminotecnico pratico


199

Classi di isolamento

Le classi di isolamento definiscono gli accor- Apparecchi in classe isolamento I


gimenti adottati per proteggere dal contatto Sono apparecchi destinati al collegamento
con parti sotto tensione. Queste classi sono con un conduttore di protezione.
fissate dalle norme EN 61140 e contrasse- Per la classe isolamento I non esiste un
gnate da simboli in conformità alle IEC 60417. simbo­lo specifico. Spesso si usa quello che
contrassegna la messa a terra v.
Gli apparecchi Zumtobel si suddividono nelle Se non precisato diversamente, tutti gli
seguenti classi di isolamento: apparec­chi Zumtobel sono costruiti come
minimo in classe isolamento I.
v = classe isolamento I
Apparecchi in classe isolamento II
w = classe isolamento II Gli apparecchi in classe isolamento II possie-
dono un isolamento di protezione ma non un
x = classe isolamento III collegamento a conduttore di protezione.
Nel programma Zumtobel gli apparecchi di
questo tipo sono ad esempio quelli a tenuta
stagna.

Apparecchi in classe isolamento III


La classe isolamento III è riservata agli
apparec­chi che funzionano in bassa tensione
(max. 50 Volt).
Nel programma Zumtobel sono quelli
architettoni­ci, ad esempio 2LIGHT MINI o
MICROS-S.

Manuale illuminotecnico pratico


200

Tipi di protezione

I tipi di protezione descrivono le seguenti ca- Le norme EN 60598-1 definiscono due gradi
ratteristiche delle parti elettriche: protezione degli apparecchi:
– Livello di protezione dal contatto diretto – Grado di protezione da contatto e corpi
– Livello d’isolamento dal penetrare di corpi estranei (prima cifra)
estranei (polvere, sassi, sabbia etc.) – Grado di protezione da acqua
– Livello d’isolamento dal penetrare di acqua (seconda cifra)

Esempio IP23: IP 2 3
INGRESS PROTECTION

Protetto dall’entrata di corpi solidi di Ø > 12 mm


(misura media). Impedito il contatto con dita e
oggetti.

Protetto dall’entrata di acqua che cade a qualsiasi


angolatura fino a 60° dalla verticale. Non si devono
verificare danneggiamenti (spruzzi d’acqua).

Tipi di protezione degli apparecchi tecnici

Protezione da corpi estranei, prima cifra


IP0X non protetto da corpi estranei
IP1X protetto da corpi estranei > 50 mm
IP2X protetto da corpi estranei > 12 mm
IP3X protetto da corpi estranei > 2,5 mm
IP4X protetto da corpi estranei > 1 mm
IP5X protetto da polvere (l’entrata di polvere non è esclusa)
IP6X stagno alla polvere (la polvere non entra)

Protezione da umidità, seconda cifra


IPX0 non protetto da umidità
IPX1 protetto da gocce d’acqua
IPX2 protetto da gocce d’acqua sotto i 15°
IPX3 protetto da spruzzi d’acqua fino a 60°
IPX4 protetto da spruzzi d’acqua in tutte le direzioni
IPX5 protetto da getti d’acqua
IPX6 protetto da inondazione
IPX7 protetto da immersione (specificando pressione e tempo)
IPX8 protetto da immersione permanente (con specifiche del produttore)

Manuale illuminotecnico pratico


201

Applicazioni per apparecchi a protezione aumentata


Ambienti umidi
Cucine di cottura IPX1 in generale vale:
Laboratori di fertilizzanti IPX1 IPX5: in caso di pulizia con getti d’acqua
Preparazione di foraggi IPX1 IPX4: nei reparti di risciacquo
Cucine industriali IPX1
Centri di cisterne IPX1
Autofficine IP20
Depositi di cereali IPX1
Celle frigorifere IPX1
Sale pompe IPX1
Laboratori di pulitura IPX1
Laboratori di lavaggio IPX1

Ambienti bagnati
Cantine di vini e birre IPX4 in generale vale:
Docce IPX4 IPX5: in caso di pulizia con getti d’acqua
Lavorazione di carni IPX5
Impianti galvanici IPX4
Serre IPX4
Caseifici IPX4
Officine bagnate IPX4
Impianti di autolavaggio IPX4

Aziende agricole
Cantine di vini e birre IP44 in generale vale:
Docce IP44 IPX5: in caso di pulizia con getti d’acqua
Magazzini di fieno, mangimi, fertilizzanti etc. IP44 IP54+FF: in aziende a rischio incendio
Ambienti di allevamento IP44
Stalle IP44
Locali accessori alle stalle IP44

Ambienti a rischio incendio


Ambienti di lavoro IP50
Lavorazione del legno IP50
Segherie IP50
Lavorazione della carta IP50
Industria tessile IP50
Lavorazioni IP50

Strutture sportive
Palestre di badminton IP20 apparecchi protetti da colpi di pallone
Palestre di squash IP20 apparecchi protetti da colpi di pallone con
Palestre di tennis IP20 rifrattore chiuso; massima apertura
Palestre generiche e da ginnastica IP20 delle griglie 60 mm

Manuale illuminotecnico pratico


202

Protezione antincendio

Contrassegno degli apparecchi

Sono da considerare i seguenti criteri:


– Posizione di funzionamento
– Infiammabilità dell’ambiente e del piano di fissaggio
– Distanze minime da materiali infiammabili

Apparecchi con il contrassegno U Apparecchi con il contrassegno Q


Questo simbolo si riferisce alle temperature Gli apparecchi con il contrassegno Q sono
di superficie degli apparecchi. Le superfici destinati all’incasso in mobili. Quindi sono
esterne sulle quali si possono depositare costruiti in maniera tale che in caso di
(in caso di montaggio regolare) sostanze gua­sto degli alimentatori non possano pren-
leggermente infiammabili come ad es. dere fuoco i materiali poco o normalmente
polvere o fibre, non devono superare deter- infiam­mabili (conf. DIN 4102), ad esempio gli
minate temperature. spigoli dei mobili di legno. I materiali possono
Il contrassegno d è stato ritirato nel essere rivestiti, impiallacciati o verniciati.
1999. Una regolamentazione transitoria ha
permesso di mantenerlo fino alla data Apparecchi con il contrassegno q
01.08.2005. Tuttavia dall’1.08.1998 ha validità Gli apparecchi con il contrassegno q sono
il contrassegno U definito dalle norme destinati al montaggio sopra o dentro mobili
EN 60598. fatti con materiali di cui non è nota l’infiam-
Il contrassegno U prevede durante il mabilità. Pertanto sono costruiti in maniera
funzionamento regolare una temperatura tale che durante il funzionamento regolare
massima di 90 °C sulle superfici orizzontali, di nessun piano di fissaggio o super­ficie adia-
115 °C al massimo in caso di guasto cente dei mobili possa superare una tempera-
dell’alimentatore. Sulle superfici verticali tu­ra di 95 °C.
non devono essere superati i 150 °C.

Manuale illuminotecnico pratico


203

Protezione antincendio: luoghi di utilizzo – simboli – requisiti


Luoghi d’impiego Contrassegno Requisiti di apparecchi con
degli apparecchi lampade a scarica

Parti di edifici in materiali conf. EN 60598-1


non infiammabili conf.
DIN 4102 parte 1
Parti di edifici in materiali c conf. EN 60598-1 sui piani di fissaggio:
poco o normalmente infiamma-
piano di fissaggio funzionam.
bili conf. DIN 4102 parte 1
< 130 °C anormale
< 180 °C errore VG
Officine a rischio incendio U conf. EN 60598-2-24 superfici apparecchio:
conf. DIN VDE 0100 parte 720 IP5X
orizzontale verticale funzionam.
<  90 °C < 150 °C normale
< 115 °C < 150 °C anormale/
errore VG
Strutture agricole a U conf. EN 60598-2-24 superfici apparecchio:
rischio incendio IP54
orizzontale verticale funzionam.
DIN VDE 0100 parte 720 contrassegno
<  90 °C < 150 °C normale
DIN VDE 0100 parte 705 del tipo di
< 115 °C < 150 °C anormale/
VDS 8/83 forma 2033 montaggio
errore VG
Oggetti d’arredo in materiali Q conf. DIN VDE 0710 parte 14 sul piano di fissaggio
poco o normalmente infiamma- contrassegno e superfici adiacenti
bili conf. DIN 4102 parte 1 delle possibilità
piano di fissaggio funzionam.
di incasso/mon-
< 130 °C anormale
taggio esterno
< 180 °C errore VG
Oggetti d’arredo in materiali di q conf. DIN VDE 0710 parte 14 sul piano di fissaggio
cui non è nota l’infiammabilità contrassegno e superfici adiacenti
delle possibilità
piano di fissaggio funzionam.
di incasso/mon-
<  95 °C normale
taggio esterno
< 130 °C anormale
< 180 °C errore VG

Manuale illuminotecnico pratico


204

Protezione antideflagrante b

Gas, vapori e nebbie infiammabili Direttiva 94/9/CE


La direttiva comunitaria 94/9/CE disciplina
Zona 0  i requisiti delle apparecchiature adatte ad
Area in cui è presente in permanenza o esse­re installate in zone a rischio esplo­sione.
per lunghi periodi un’atmosfera a ris­chio La stessa direttiva definisce anche i «requi­siti
esplosione. basilari di sicurezza» che devono possedere
le apparecchiature antidefla­granti.
Zona 1  I produttori di apparecchiature antidefla­
Area in cui è probabile che si formi occasio- granti devono certificare un sistema di
nalmente un’atmosfera esplosiva. garanzia di qualità verificato da un istituto
di controllo ufficiale.
Zona 2 
Area in cui si prevede che un’atmosfera Direttiva 99/92 CE (direttiva sul lavoro)
esplosiva si formi di rado e che sia unica- Altrettanto importante è la descrizione delle
mente di breve durata. zone pericolose in ambienti di lavoro a risch­io
esplosione, con relativo profilo di sicurez­za
riguardante le «apparecchiature» utilizzate.
Polveri infiammabili Dal momento che questa direttiva è re-
datta seguendo il «new approach» comunita-
Zona 20  rio, si introduce anche in questo caso la
Area in cui è presente in permanenza o per dichiara­zione di conformità rilasciata dal pro-
lunghi periodi un’atmosfera esplosi­va sotto duttore in abbinamento al marchio CE dei
forma di nube di polvere combustibile prodotti.
nell’aria. La spiegazione dettagliata della direttiva
94/9/CE è contenuta nel capitolo «Direttiva
Zona 21  Comunitaria 94/9/CE del Parlamento e del
Area in cui è probabile che si Consiglio Europeo del 23 marzo 1994».
formi occasionalmente un’atmosfera esplo- Dal primo di luglio del 2003 questo testo
siva sotto forma di nube di polvere combu­ sostituis­ce tutte le precedenti disposizioni
stibile nell’aria. europee sulla protezione da esplosioni.

Zona 22 
Area in cui non è probabile la forma­zione di
un’atmosfera esplosiva sotto forma di pol-
vere combustibile o, qualora si verifichi, sia
unicamente di breve durata.

Manuale illuminotecnico pratico


205

Apparecchiature del gruppo 2 con potenziale fonte d’innesco

Categoria apparecchi 1 Categoria apparecchi 2 Categoria apparecchi 3

sì no
apparecchio elettrico

motore con
combustione interna

Documentazione di Documentazione del


Collaudo CE istituto ufficiale produttore
del modello
Controlli interni di produzione

Requisiti basilari a tutela della sicurezza e salute

Suddivisione delle temperature massime di superficie per le


apparecchiature elettriche di classe 2

Classe di Temperatura massima di Temperatura d’innesco di


temperatura superficie delle apparecchia- materiali infiammabili in °C
ture elettriche in °C
T1 450 > 450
T2 300 > 300 ≥ 450
T3 200 > 300 ≥ 200
T4 135 > 200 ≥ 135
T5 100 > 100 ≥ 135
T6  85 >  85 ≥ 100

Manuale illuminotecnico pratico


206

Protezione da colpi di pallone

Le norme DIN VDE 0710-13 prevedono che gli apparecchi


d’illuminazione destinati a strutture sportive debbano essere
protetti dai colpi di pallone.
La palla che colpisce un apparecchio non può danneggiarlo
in maniera tale che ne cada­no pezzi. Nel collaudo eseguito a
norma l’apparecchio in questione deve reggere 36 colpi di
palla lanciata da tre direzioni a una velocità massima di
60 chilometri orari. La palla utilizzata ha le dimensioni di
quella da pallamano.
Nella scelta dell’apparecchio d’illuminazione la griglia che
lo protegge deve avere un reticolo adatto agli sport giocati:
ovviamente sempre più piccolo dei tipi di palla usati, mai
grande al punto tale che una palla possa rimane­re incastrata
nella griglia.

Nel programma Zumtobel gli apparecchi protetti da colpi di


pallone si trovano nelle linee di prodotti MIREL T16 (apparec-
chio da incasso), MIRAL T16 (plafoniera), CRAFT (riflettori
industriali).

Manuale illuminotecnico pratico


207

Classificazione IK di resistenza all’urto meccanico

Il grado IK di resistenza meccanica, detto Si dichiara così a quale energia d’impatto un


anche grado di protezione IK, è un codice che involucro può resistere senza rompersi. Nelle
indica il livello di resistenza agli urti mecca- situazioni pratiche la tabella si legge nel
nici offerto dagli involucri che proteggono le seguente modo:
componenti elettriche di un dispositivo. La
normativa internazionale CEI 62262 (corri- – fino a IK05: colpi di mano o pugno
spondente alla EN 62262) elenca 10 classi di – IK06: colpo di martello da 500 g da
protezione: 20 cm di distanza
– IK07: colpo di martello da 500 g da
Grado di Energia d’impatto 40 cm di distanza
protezione (Joule) – IK08: colpo di martello da 1,7 kg da
IK00 nessuna resistenza 30 cm di distanza
IK01 fino a 0,15 – IK09: colpo di martello da 5 kg da
IK02 fino a 0,20
20 cm di distanza
– IK10: colpo di mazza da baseball, lancio,
IK03 fino a 0,35
pedata
IK04 fino a 0,50
IK05 fino a 0,70
IK06 fino a 1,0
IK07 fino a 2,0
IK08 fino a 5,0
IK09 fino a 10,0
IK10 fino a 20,0

Manuale illuminotecnico pratico


208

Tecnica degli ambienti controllati

Compatibilità collaudata con ambienti Come avviene il collaudo


controllati Un determinato volume d’aria viene risuc­
CLEAN Advanced e CLEAN Supreme sono chiato con un’apposita sonda e convogliato in
apparecchi collaudati dall’Istituto Fraunhofer una camera di misurazione. Qui si rilevano e
di Stoccarda (D) in merito a: si definiscono le particelle contenute in quel
– compatibilità con ambienti controllati volume d’aria.
(particelle emesse dagli apparecchi d’illu- Per classificare gli apparecchi d’illumina­
minazione) zione è determinante osservare se superano i
– compatibilità igienica (disinfezione, corrispondenti valori limite. Solo se un valo­re
requisiti elettrostatici, resistenza chimica). limite non viene superato con una certezza di
almeno il 95 %, l’apparecchio potrà essere
classificato come idoneo all’impiego nella cor-
Dettagli sulla compatibilità con ambienti rispondente categoria.
controllati
La direttiva tedesca VDI 2083 definisce una Dettagli sulla compatibilità igienica
procedura standardizzata per tutte le appa- Oltre a misurare tecnicamente la concentra-
recchiature usate in un ambiente controllato. zione di particelle, è necessario certificare
Il criterio comune agli apparecchi illumi- anche la compatibilità igienica. A tale scopo
nanti e anche tutti gli altri tipi di apparecchia- gli accertamenti del Fraunhofer Institut IPA
ture ai fini della compatibilità con l’ambiente includono esami e parametri aggiuntivi.
controlla­to è l’andamento nell’emissione di La compatibilità igienica prevede una serie
particelle. Tutti gli standard internazionali di requisiti legati al settore: per esempio
utilizzano come criterio di classificazione la resistenza chimica, qualità delle superfici,
cosiddetta «emissione di particelle traspor- andamento dei flussi d’aria oppure qualità
tate dall’aria». Il limite di ogni classe è dato elettrostatiche. Questi requisiti sono definiti
dalla massima concentrazione ammessa per fra l’altro nei seguenti regolamenti:
le particelle di una determinata dimensione.

Manuale illuminotecnico pratico


209

Normative

Generali Sistemi di flusso d’aria negli


– Classificazione della purezza dell’aria – ca- ambienti controllati
mere pulite e zone annesse – Uno dei criteri basilari per stabilire i requisiti
conf. DIN EN ISO 14644-1 (il Federal delle apparecchiature destinate agli ambienti
Standard 209 è stato ritirato) controllati è il tipo di sistema di flusso d’aria.
– Tecnica dell’ambiente controllato e CLEAN è un apparecchio d’illuminazione co-
compatibilità di strutture per camere struito per tutte le categorie di ambienti con-
pulite VDI 2083 trollati con flusso a turbolenza mista. In que-
– EHEDG (European Hygienic Engineering sto sistema, uno dei più diffusi, l’aria primaria
& Design Group) viene condotta nell’ambiente in modo turbo-
lento, creando così una costante rarefazione
Applicazioni industriali che la «pulisce». In base alla classificazione
– GMP Guidelines (Good Manufacturing GMP (Good Manufacturing Practice), questo
Practice) – settore farmaceutico sistema di flusso d’aria permette di realizzare
– FDA (Food and Drug Administration) – ambienti controllati delle classi da C ad E
settore farmaceutico e alimentare nonché delle classi ISO da 6 a 9.
– Legge sui prodotti medicali Un sistema di costruzione più complicata
– Disciplina dei medicinali nella UE – regola- è quello del flusso forzato senza turbo­lenza.
mento sulle corrette pratiche produttive, Gli ambienti controllati così costruiti, chiamati
fascicolo 4 – (industria farmaceutica e «laminar flow», permettono di impie­gare per
cosmetica) l’illuminazione solo supporti singoli, tali da di-
– HACCP (ordinamento sull’igiene alimen­ sturbare il meno possibile la direzione del
tare) – settore alimentare flusso d’aria. Il sistema «laminar flow» garan-
tisce il minimo della conta­minazione ed inol-
Applicazioni ospedaliere: tre elimina qualsiasi particella di sporcizia con
– VDI 2167 Strutture tecniche di ospedali estrema rapidità e precisione. Gli ambienti
– DIN 1946-4 – Tecnica delle camere pulite, controllati dove si applica questo tipo di
parte 4 (impianti di climatizzazione negli flusso d’aria sono quelli delle classi ISO da 1 a
ospedali) 6 e delle classi GMP A e B.

Manuale illuminotecnico pratico


210

Fusibili e carichi di circuiti

Valori di scatto dei fusibili automatici

Caratteristiche di apertura Corrente di apertura


B (flink) corrente nominale da 3 a 5 volte superiore
C corrente nominale da 5 a 10 volte superiore

Per il funzionamento degli apparecchi Nota: i dati qui elencati sono solo valori
d’illumina­zione si raccomandano fusibili orienta­tivi che in singoli casi possono diver-
auto­matici di tipo C. In caso di protezioni gere. Pertanto si tenga conto della serie e del
pluripolari i valori andranno ridotti del 20 % modello concreto nonché del numero rea­le di
secondo quanto specificato dai produttori. alimentatori per ogni apparecchio d’illumina-
I valori delle tabelle si riferiscono all’accen‑ zione. Nel caso di lampade a ioduri metallici,
sione simultanea in tensione di rete la corrente di accensione aumenta a causa del
UN = 230 V. superamento della fase di accen­sione. In caso
di allacciamento a fusib­ili automatici di tipo B,
per evitare che questi scattino erroneamente
è opportuno non caricare i trasformatori fino
a raggiungere il valore nominale.

Manuale illuminotecnico pratico


211

Carico di fusibili automatici per lampade a ioduri metallici –


numero massimo di EVG consigliato per ogni fusibile
EVG per lampade a ioduri metallici HIT/HIT-DE/HIE e
HIT-CE/HIT-TC-C²E/HIT-DE-CE/HIE-CE non dimmerabili (serie TRIDONIC PCI):

C10 C13 C16 C20 B10 B13 B16 B20


mm2 1,5 1,5 1,5 2,5 1,5 1,5 1,5 2,5
1/20 W HI 24 33 42 48 12 15 19 19
1/35 W HI 16 22 28 32   8 10 13 13
1/70 W HI 10 18 26 30   6 10 13 13
1/150 W HI  7 14 20 20  4  6  7  7

Carico di fusibili automatici per lampade fluorescenti e compat­te con EVG –


numero massimo di EVG consigliato per ogni fusibile
EVG per lampade fluorescenti T16 non dimmerabili (modello TRIDONIC PC T5 PRO):

C10 C13 C16 C20 B10 B13 B16 B20


mm2 1,5 1,5 1,5 2,5 1,5 1,5 1,5 2,5
1/14 W T16 46 80 80 140 23 40 40 70
2/14 W T16 46 80 80 140 23 40 40 70
3/14 W T16 30 46 50 64 15 23 25 32
4/14 W T16 30 46 50 64 15 23 25 32
1/21 W T16 46 80 86 98 23 40 43 49
2/21 W T16 46 78 80 100 23 39 40 50
1/28 W T16 44 78 80 90 22 39 40 45
2/28 W T16 18 28 30 36   9 14 15 18
1/35 W T16 46 80 80 140 23 40 40 70
2/35 W T16 20 30 30 44 10 15 15 22
1/24 W T16 46 80 80 140 23 40 40 70
2/24 W  T16 30 50 50 64 15 25 25 32
1/39 W  T16 30 40 50 60 15 20 25 30
2/39 W  T16 18 28 30 36   9 14 15 18
1/54 W  T16 30 46 50 80 15 23 25 40
2/54 W T16 14 20 24 30   7 10 12 15
1/49 W  T16 30 46 50 58 15 23 25 29
2/49 W  T16 18 28 30 36   9 14 15 18
1/80 W  T16 18 28 30 36   9 14 15 18

Manuale illuminotecnico pratico


212

Fusibili e carichi di circuiti

Carico di fusibili automatici per lampade fluorescenti e compat­te con EVG –


numero massimo di EVG consigliato per ogni fusibile
EVG per lampade fluorescenti T16 dimmerabili Basic / dimmerabili DALI
(serie TRIDONIC PCA T5 ECO/PCA T5 EXCEL one4all):
C10 C13 C16 C20 B10 B13 B16 B20
mm2 1,5 1,5 1,5 2,5 1,5 1,5 1,5 2,5
1/14 W T16 30 50 70 80 15 25 35 40
2/14 W T16 22 32 44 50 11 16 22 25
3/14 W T16 16 26 34 42   8 13 17 21
4/14 W T16 16 24 34 38   8 12 17 19
1/21 W T16 30 50 70 76 15 25 35 38
2/21 W T16 22 32 44 50 11 16 22 25
1/28 W T16 32 50 72 80 16 25 36 40
2/28 W T16 16 22 30 34   8 11 15 17
1/35 W T16 32 50 70 80 16 25 35 40
2/35 W T16 16 22 30 34   8 11 15 17
1/24 W T16 22 32 44 50 11 16 22 25
2/24 W  T16 22 32 46 52 11 16 23 26
1/39 W  T16 22 32 44 50 11 16 22 25
2/39 W  T16 14 22 28 34   7 11 14 17
1/54 W  T16 22 32 44 50 11 16 22 25
2/54 W T16 14 22 28 34   7 11 14 17
1/80 W  T16 10 20 30 30   5 10 15 15

EVG per lampade fluorescenti T26 non dimmerabili


(serie TRIDONIC PC E011/PC T8 PRO):
C10 C13 C16 C20 B10 B13 B16 B20
mm2 1,5 1,5 1,5 2,5 1,5 1,5 1,5 2,5
1/18 W T26 46/46 80/80 104/140 110/140 23/23 40/40 52/70 55/70
2/18 W T26 30/44 46/80 68/140 84/140 15/22 23/40 34/70 42/70
3/18 W T26 32/– 46/– 66/– 80/– 16/– 23/– 33/– 40/–
4/18 W T26 20/– 30/– 40/– 44/– 10/– 15/– 20/– 22/–
1/36 W T26 32/46 48/80 70/140 84/140 16/23 24/40 35/70 42/70
2/36 W T26 20/20 30/30 40/42 44/44 10/10 15/15 20/21 22/22
1/58 W T26 32/32 46/46 66/66 80/80 16/16 23/23 33/33 40/40
2/58 W T26 14/14 20/20 26/26 30/30 7/7 10/10 13/13 15/15

Manuale illuminotecnico pratico


213

EVG per lampade fluorescenti T26 dimmerabili Basic / dimmerabili DALI


(serie TRIDONIC PCA T8 ECO/PCA T8 EXCEL one4all):
C10 C13 C16 C20 B10 B13 B16 B20
mm2 1,5 1,5 1,5 2,5 1,5 1,5 1,5 2,5
1/18 W T26 30 50 80 80 15 25 40 40
2/18 W T26 20 30 40 46 10 15 20 23
3/18 W T26 12 18 24 30   6   9 12 15
4/18 W T26 12 16 24 28   6   8 12 14
1/30 W T26 30 50 70 76 15 25 35 38
2/30 W T26 10 20 30 30   5 10 15 15
1/36 W T26 30 50 70 76 15 25 35 38
2/36 W T26 10 20 30 30   5 10 15 15
1/58 W T26 20 30 40 46 10 15 20 23
2/58 W T26 10 20 30 30   5 10 15 15

EVG per lampade fluorescenti compatte TC-L dimmerabili Basic / dimmerabili DALI
(serie TRIDONIC PCA TCL ECO/PCA TCL EXCEL one4all):
C10 C13 C16 C20 B10 B13 B16 B20
mm2 1,5 1,5 1,5 2,5 1,5 1,5 1,5 2,5
1/18 W TC-L 52 56 64 96 26 28 32 48
2/18 W TC-L 52 56 64 96 26 28 32 48
1/24 W TC-L 52 56 64 96 26 28 32 48
2/24 W TC-L 20 26 32 40 10 13 16 20
1/36 W TC-L 30 50 70 76 15 25 35 38
2/36 W TC-L 10 20 30 30   5 10 15 15
1/40 W TC-L 30 50 70 76 15 25 35 38
2/40 W TC-L 10 20 30 30   5 10 15 15
1/55 W TC-L 20 30 40 46 10 15 20 23
2/55 W TC-L 10 14 18 20  
5  
7  
9 10
1/80 W TC-L 10 20 30 30   5 10 15 15

Manuale illuminotecnico pratico


214

Fusibili e carichi di circuiti

Carico di fusibili automatici per lampade fluorescenti e compat­te con EVG –


numero massimo di EVG consigliato per ogni fusibile
EVG per lampade fluorescenti compatte TC-L non dimmerabili
(serie TRIDONIC PC PRO FSD):
C10 C13 C16 C20 B10 B13 B16 B20
mm2 1,5 1,5 1,5 2,5 1,5 1,5 1,5 2,5
1/18 W TC-L 30 50 80 80 15 25 40 40
2/18 W TC-L 30 50 80 80 15 25 40 40
1/24 W TC-L 30 50 80 80 15 25 40 40
2/24 W TC-L 30 50 80 80 15 25 40 40
1/36 W TC-L 80 80 80 100 40 40 40 50
2/36 W TC-L 20 30 40 40 10 15 20 20
1/40 W TC-L 30 50 80 80 15 25 40 40
2/40 W TC-L 14 20 26 30   7 10 13 15
1/55 W TC-L 20 30 40 40 10 15 20 20
2/55 W TC-L 10 14 20 22   5   7 10 11
1/80 W TC-L 18 28 30 36   9 14 15 18

EVG per lampade fluorescenti compatte TC-DEL/TEL non dimmerabili


(serie TRIDONIC PC PRO):
C10 C13 C16 C20 B10 B13 B16 B20
mm2 1,5 1,5 1,5 2,5 1,5 1,5 1,5 2,5
1/13 W TC-DEL/TC-TEL 80 80 80 100 40 40 40 50
2/13 W TC-DEL/TC-TEL 80 80 80 100 40 40 40 50
1/18 W TC-DEL/TC-TEL 80 80 80 100 40 40 40 50
2/18 W TC-DEL/TC-TEL 30 50 80 80 15 25 40 40
1/26 W TC-DEL/TC-TEL 30 50 80 80 15 25 40 40
2/26 W TC-DEL/TC-TEL 32 50 80 80 16 25 40 40
1/32 W TC-TEL 30 50 80 80 15 25 40 40
2/32 W TC-TEL 16 22 30 44   8 11 15 22
1/42 W TC-TEL 30 50 80 80 15 25 40 40
2/42 W TC-TEL 16 22 30 44   8 11 15 22
1/57 W TC-TEL 20 30 30 44 10 15 15 22

Manuale illuminotecnico pratico


215

EVG per lampade fluorescenti compatte TC-DEL/TEL dimmerabili Basic / dimmerabili DALI
(serie TRIDONIC PCA ECO/PCA EXCEL one4all):
C10 C13 C16 C20 B10 B13 B16 B20
mm2 1,5 1,5 1,5 2,5 1,5 1,5 1,5 2,5
1/13 W TC-DEL/TC-TEL 40 60 80 80 20 30 40 40
2/13 W TC-DEL/TC-TEL 28 40 60 64 14 20 30 32
1/18 W TC-DEL/TC-TEL 30 50 70 76 15 25 35 38
2/18 W TC-DEL/TC-TEL 22 32 46 68 11 16 23 34
1/26 W TC-DEL/TC-TEL 30 50 70 76 15 25 35 38
2/26 W TC-DEL/TC-TEL 22 32 46 56 11 16 23 28
1/32 W TC-TEL 26 38 50 58 13 19 25 29
2/32 W TC-TEL 10 18 24 28 5 9 12 14
1/42 W TC-TEL 26 38 50 58 13 19 25 29
2/42 W TC-TEL 10 18 24 28 5 9 12 14

Manuale illuminotecnico pratico


216

Fusibili e carichi di circuiti

Carico di fusibili automatici per lampade a bassa tensione –


numero massimo di trasformatori consigliato per ogni fusibile

Trasformatori magnetici per lampade a Trasformatori magnetici per lampade a


bassa tensione QT/QR/QR-CB(C) bassa tensione QT/QR/QR-CB(C)
(serie TRIDONIC TMBx/OMTx): (serie TRIDONIC TMAx/TMDx):
C10 C16 B10 B16 C10 C16 B10 B16
  35 W 41 65 20 32   20 W 42 67 21 33
  50 W 21 35 10 17   35 W 35 56 17 28
 70 W 15 24  7 12   40 W 26 43 13 21
 80 W 14 22  7 11   50 W 23 37 11 18
105 W  8 13  4  6   60 W 21 33 10 16
150 W  4  6  2  3  70 W 16 26  8 13
210 W 2–3 4–5  1  2  80 W 13 21  6 10
300 W 1–2 2–3 n.c.   1 105 W  9 14  4  7

n.c. = non consigliato

Trasformatori magnetici per lampade a


bassa tensione QT/QR/QR-CB(C)
(serie TRIDONIC OGT):
C10 C16 B10 B16
250 W 3–4 5–6 1–2 2–3
300 W 2 3–4 1 1–2
500 W 1 1–2 n.c. n.c.

n.c. = non consigliato

Manuale illuminotecnico pratico


217

Carico dei disgiuntori con downlights e faretti LED –


numero massimo consigliato per disgiuntore

Nel catalogo online di Zumtobel sono indicati gres­so e la durata di impulsi degli apparecchi
i tipi di disgiuntori e il corrispondente numero LED. Ulteriori informazioni sui disgiuntori
massimo di apparecchi. Alla fine delle tabelle legati al rispettivo prodotto sono disponibili su:
si trovano anche i valori di corrente d’in- zumtobel.com/it-it/prodotti.html

Manuale illuminotecnico pratico


218

Resistenza dei materiali

Non esiste al mondo un materiale che Le tabelle qui riportate vi forniscono solo una
resista in assoluto a tutti gli agenti chimici. sintesi sommaria delle applicazioni più tipiche
Le reazioni infatti sono delle più disparate e delle sostanze chimiche più frequen­ti.
e riempiono interi libri di tabelle sulla Per domande specifiche o dubbi sono a
resistenza. disposi­zione gli specialisti di Zumtobel.
Quando si valuta un potenziale di pericolo,
bisogna tenere in conto non solo il grado
di saturazione delle sostanze chimiche ma
anche la temperatura ambiente con cui
interagisco­no.

Qualità particolari
PC PMMA CHEMO Poliestere
Codice IK 08 03 07 03
Resistenza UV + ** ++ ++ ++
Resistenza all’urto 6 Nm 0,2 Nm 4 Nm 0,35 Nm
Resistenza all’usura +* ++ ++ ++
Assenza di silicone sì sì sì sì
Assenza di alogeni sì sì sì sì
Compatibilità International Food Standards (IFS) sì sì sì sì
Collaudo filo incandescente 850 °C 650 °C 850 °C 850 °C
Termoresistenza delle plastiche 130 °C 90 °C* 122 °C
Infiammabilità conf. UL94 (ISO 60695) V2 HB HB HB
Grado di trasmissione UV 89 % 91 % 89 %

* per il PC stabilità limitata agli UV  ** stabilizzato agli UV

Materiali consigliati per le applicazioni


PC PMMA CHEMO
Ambienti umidi
Cucine di cottura   

Cantine umide –  

Preparazione di foraggi   

Cucine industriali   

 altamente consigliabile   idoneo  – non idoneo  ➝ continua alla prossima pagina


* con chiusure di plastica e molle speciali per fissaggio al soffitto (su richiesta)

Manuale illuminotecnico pratico


219

Materiali consigliati per le applicazioni


PC PMMA CHEMO
Ambienti bagnati
Cantine di vini e birre   

Birrifici –  

Cantine vitivinicole (botti trattate con zolfo) –  

Sale pompe bagnate   

Lavorazione di carni –  

Impianti galvanici (attenzione: non usare V2A) –  *  *


Serre   

Caseifici –  

Latterie –  

Impianti di autolavaggio –  

Ambienti o reparti con impianti di bagni e lavaggi   

Cabine doccia e bagni   

Bagni termali o salini   

Aziende agricole
Preparazione di mangimi e foraggi   

Serre   

Magazzini di fieno, mangimi, fertilizzanti etc.   

Ambienti di allevamento (stalle) –  

Ambienti a rischio incendio (FF solo con la versione EVG)


Lavorazione del legno   

Lavorazione della carta –  

Industria tessile –  

Laboratori teatrali   

Ambienti di asciugatura   

Garages   

Garages interrati   

Parcheggi chiusi   

Box auto   

Depositi di autoveicoli   

Impianti all’aperto
Impianti su rampe (sotto tettoie)   

Portoni d’accesso (sotto tettoie)   

Binari ferroviari coperti da tettoie   

Distributori di carburante coperti da tettoie   

Tettoie   

Manuale illuminotecnico pratico


220

Resistenza dei materiali

Chemische Resistenz der Materialien


PC PMMA CHEMO Poliestere
Acetone – –  –
Acido acetico fino al 5 %    

Acido acetico fino al 30 %  – – 

Acido bromico – – – –
Acido cloridrico (HCl) < 20 %    

Acido cloridrico (HCl) > 20 %   – 

Acido per accumulatori    

Acido solfidrico    

Acido solforico (H2SO4) < 50 %    

Acido solforico (H2SO4) < 70 %   – 

Acido solforico (H2SO4) > 70 % – – – –


Acido solforico (H2SO4) > 98 % – – – –
Acido solforoso fino al 5 % –   

Acqua fino a 60 °C    

Acqua marina    

Acqua ossigenata fino al 40 %    –


Acqua ossigenata oltre il 40 %  –  –
Acqua saponata    

Ammoniaca 25 % –   

Anidride carbonica    

Anilina – – – –
Benzina (solvente)    

Benzina normale  –  

Benzina super – –  

Benzolo – –  –
Birra    

Calce    

Chetone – –  –
Clorofenolo – – – –
Cloroformio – –  –
Cloruro di metilene – –  –
Cresolo – – – –
Diossano – –  

Etanolo < 30 %    

Etanolo > 30 %  –  

 resistente  – non resistente


Le indicazioni sono valide rispettando le seguenti condizioni: la sostanza chimica riportata nella tabella deve
essere una materia prima e non parte di un composto chimico. Temperatura ambiente di 22 °C.

Manuale illuminotecnico pratico


221

PC PMMA CHEMO Poliestere


Etere – –  

Etere di petrolio    

Etilacetato – –  –
Fenolo – – – –
Gasolio –   

Glicerina    

Glicolo    

Glysantin®    

Grassi: animali –   

Grassi: minerali –   

Grassi: vegetali –   

Idrocarburi alifatici    

Idrocarburi aromatici – –  

Isopropanolo  –  

Lisciva sintetica    

Metanolo – –  –
Monossido di carbonio    

Nafta –   

Olio di trementina    

Olio diesel, petrolio    

Olio siliconico    

Piridina – –  –
Potassa caustica 30 % –   –
Sangue    

Soda    

Soluz. di soda caustica dal 20 % – – – –


Soluz. di soda caustica fino al 10 %   – 

Soluz. di soda caustica fino al 20 %   – 

Soluzione di sodio 2 % –   

Soluzione di sodio 10 % –   –


Soluzione salina    

Tetracloruro di carbonio – –  

Toluene – –  –
Tricloretano – –  

Xylene – –  –

 resistente  – non resistente


Le indicazioni sono valide rispettando le seguenti condizioni: la sostanza chimica riportata nella tabella
deve essere una materia prima e non parte di un composto chimico. Temperatura ambiente di 22 °C.

Manuale illuminotecnico pratico


222

Manutenzione di impianti illuminotecnici

Oggigiorno la manutenzione di un impianto Il fattore di manutenzione è formato da


illuminotecnico è cruciale ai fini dei suoi costi. 4 elementi
La formula (1) dice che volendo avere un
livel­lo d’illuminazione Em = 500 lx, con il (2) FM = FMFL x FMML x FMA x FML
fatto­re di manutenzione standard FM = 0,67
l’illuminamento dell’impianto nuovo dovrà Tutti i fattori descrivono un calo di illumina-
essere pari a Enuovo 750 lx. mento. Il massimo è sempre 1, ossia il valore
corrispondente ad un impianto nuovo. Per il
periodo che intercorre tra un intervento di
Em: maintained illuminance = manutenzione e l’altro bisogna stabilire in
valore di illuminamento mantenuto che misura i diversi fattori contribuiscano a
questo calo di illuminamento.
(1) E m = E nuovo x FM
Elementi del fattore di manutenzione
Vantaggio di un FM alto – Fattore di manutenzione del flusso lumi-
– Meno costi d’investimento in apparecchi noso lampade FMFL
– Meno costi di energia – Fattore di manutenzione della mortalità
delle lampade FMML
Vantaggio di un FM basso – Fattore di manutenzione degli appar. FMA
– Costi di manutenzione ridotti – Fattore di manutenzione dei locali FML
– Intervalli di manutenzione più lunghi
Motivi del calo di illuminamento
Nota: con un fattore di manutenzione basso si può – Invecchiamento delle lampade
mantenere costante l’illuminamento dimmerandolo
– Guasto delle lampade
al valore mantenuto, in modo da risparmiare energia
(Maintenance Control).
– Apparecchi che si sporcano
– Locali che si sporcano

Possibilità di migliorare il fattore di


manuten­zione
– Sostituire le lampade prima che abbiano
raggiunto la fine del loro ciclo di vita
(FMFL/FMML )

– Sostituire immediatamente le lampade


non appena sono difettose (FMML = 1)
– Utilizzare apparecchi chiusi (FMA )

– Pulire più spesso i locali (FML )


Manuale illuminotecnico pratico


223

160 %
= Eneu
140 %

120 %

100 % = Em

80 % Esempio:
Manutenzione apparecchi: ogni anno
60 % Manutenzione locali: ogni 3 anni
Sostituzione lampade: ogni 3 anni
40 % Sostituzione di lampade difettose: subito

20 %
0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 anni

Condizioni dell’ambiente

Se non si conosce la destinazione si pos­sono adottare i valori standard qui


riportati. Le tabelle che seguono aiutano però a deter­minare i fattori di manu-
tenzione esatti seguendo la formula (2).

Condizioni Cicli di manutenzione Luoghi di lavoro Fattore di manuten-


ambiente consigliati zione di riferimento
Molto pulito (MP) 3 anni Ambienti controllati 0,80
Centri di calcolo
Assemblaggio di componenti
Elettroniche
Pulito (P) 3 anni Uffici 0,67
Scuole
Normale (N) 2 anni Negozi 0,57
Laboratori
Ristoranti
Magazzini
Capannoni di assemblaggio
Sporco (S) 1 anno Acciaierie 0,50
Impianti chimici
Fonderie
Saldature
Molature
Lavorazione del legno

Conf. CIE - pubblicazione 97, «Maintenance of indoor electric lighting systems», aggiornamento 2005

Manuale illuminotecnico pratico


224

Manutenzione di impianti illuminotecnici

Fattore di manutenzione del flusso luminoso lampade (FMFL)


e fattore mortalità lampade (FMML)
Lampade Durata di funzionamento in ore
100 500 1000 1500 2000 4000

Lampada alogena FMFL 1,00 0,99 0,97 0,95


CIE97:2005 FMML 1,00 1,00 0,78 0,50

Lampada fluorescente trifosforo T26 (VVG) FMFL 1,00 0,99 0,98 0,97 0,96 0,95
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 0,99 0,99 0,98 0,98

Lampada fluorescente trifosforo T26 (EVG) FMFL 1,00 0,99 0,98 0,97 0,96 0,95
ZVEI 2005/CIE97:2005 FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,99

Lampada fluorescente trifosforo T26 (EVG) long life FMFL 1,00 0,99 0,99 0,98 0,98 0,98
Philips MASTER TL-D Xtreme (long life) FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

Lampada fluorescente trifosforo T26 (EVG) long life FMFL 1,00 1,00 1,00 1,00 0,98 0,98
AURA Ultimate LL (long life) FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

Lampada fluorescente trifosforo T16 (EVG) FMFL 1,00 0,99 0,98 0,97 0,96 0,95
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,99

Lampada fluorescente trifosforo T16 (EVG) long life FMFL 1,00 1,00 0,99 0,99 0,98 0,96
AURA SUPREME T5 HO LL (long life) FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

Lampada fluorescente compatta FMFL 1,00 0,98 0,97 0,94 0,91


CIE97:2005 FMML 1,00 0,99 0,99 0,98 0,97

Lampada fluorescente comp. TC-S, TC-D, TC-T 5–26 W (VVG) FMFL 1,00 0,98 0,97 0,95 0,93 0,86
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 1,00 0,99 0,98 0,97

Lampada fluorescente comp. TC-SEL, TC-TEL 5–42 W (EVG) FMFL 1,00 0,98 0,96 0,94 0,93 0,87
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 0,99 0,99 0,99 0,98

Lampada fluorescente compatta TC-DEL 10–26 W (EVG) FMFL 1,00 0,98 0,96 0,94 0,92 0,87
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 1,00 0,99 0,99 0,98

Lampada fluorescente compatta TC-L 18–36 W (VVG) FMFL 1,00 0,99 0,98 0,97 0,96 0,92
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

Lampada fluorescente compatta TC-L 18–80 W (EVG) FMFL 1,00 0,99 0,98 0,97 0,97 0,94
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,99

Valori secondo i dati dei produttori lampade, gennaio 2008, conf. CIE97:2005
Technical Report «Guide on the Maintenance of Indoor Electric Lighting Systems» 2nd edition e pubblicazione ZVEI
«Ciclo di vita di lampade a scarica per l’illuminazione», novembre 2005.
I dati di lampade di altre marche o modelli vanno richiesti direttamente al relativo produttore.
Si presuppone l’utilizzo di alimentatori di tecnologia moderna.
La frequenza di accensione ha un effetto importante sul fattore mortalità lampade (FMML).
Quasi tutti i dati si basano sul ritmo di accensione normato di 3 ore conf. IEC (2,75 h ON, 0,25 h OFF).

Manuale illuminotecnico pratico


225

6000 8000 10 000 12 000 14 000 16 000 18 000 20 000 22 000 24 000 30 000 35 000 40 000 45 000

0,94 0,93 0,92 0,92 0,91


0,97 0,95 0,93 0,83 0,60

0,94 0,93 0,92 0,92 0,91 0,90 0,90 0,90


0,99 0,98 0,98 0,97 0,95 0,90 0,75 0,50

0,97 0,96 0,95 0,95 0,94 0,94 0,93 0,93 0,93 0,92 0,91 0,90 0,90 0,90
1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,98 0,90 0,70

0,97 0,97 0,97 0,96 0,95 0,95 0,94 0,94 0,94 0,93 0,92 0,91 0,91 0,91
1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,99 0,99 0,99 0,99 0,99 0,99 0,99

0,94 0,93 0,92 0,92 0,91 0,90 0,90 0,90 0,90 0,89
0,99 0,98 0,98 0,98 0,97 0,97 0,96 0,91 0,80 0,50

0,95 0,94 0,93 0,92 0,91 0,90 0,90 0,90 0,90 0,89 0,89 0,88 0,88 0,88
1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,99 0,99 0,99 0,99 0,99 0,99 0,98 0,98 0,98

0,89 0,87 0,85


0,94 0,86 0,50

0,83 0,80 0,78


0,95 0,81 0,60

0,84 0,82 0,80 0,79


0,97 0,93 0,76 0,55

0,85 0,82 0,80 0,79 0,78


0,97 0,96 0,91 0,80 0,60

0,90 0,89 0,88 0,88 0,88


0,99 0,98 0,95 0,86 0,62

0,93 0,91 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,89


0,99 0,98 0,98 0,96 0,95 0,90 0,75 0,50

Manuale illuminotecnico pratico


226

Manutenzione di impianti illuminotecnici

Fattore di manutenzione del flusso luminoso lampade (FMFL)


e fattore mortalità lampade (FMML)
Lampade Durata di funzionamento in ore
100 500 1000 1500 2000 4000

Lampada a ioduri metallici ceramica (50–150 W) FMFL 1,00 0,95 0,87 0,75 0,72
CIE97:2005 FMML 1,00 0,99 0,99 0,98 0,98

Lampada a ioduri metallici ceramica FMFL 1,00 0,99 0,98 0,96 0,95 0,91
Philips CDM-T 70 W/Elite FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

Lampada a ioduri metallici ceramica FMFL 1,00 0,93 0,88 0,87 0,86 0,80
Osram HCI-T 150 W/WDL PB FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 0,99 0,99

Lampada a ioduri metallici ceramica FMFL 1,00 0,96 0,92 0,91 0,90 0,87
Osram HCI 250 W PB FMML 1,00 0,99 0,98 0,98 0,97 0,94

Lampada a ioduri metallici quarzo (250/400 W) FMFL 1,00 0,98 0,95 0,90 0,87
CIE97:2005 FMML 1,00 0,99 0,99 0,98 0,97

Lampada a ioduri metallici quarzo FMFL 0,99 0,98 0,92 0,88 0,85 0,80
Osram HQI-E 250 W/D FMML 1,00 0,99 0,98 0,97 0,95 0,91

Lampada a ioduri metallici quarzo FMFL 1,00 0,97 0,93 0,88 0,85 0,80
Osram HQI-E 400 W/D FMML 1,00 0,99 0,98 0,97 0,95 0,91

Lampada a ioduri metallici quarzo FMFL 1,00 0,97 0,92 0,87 0,83 0,77
Osram HQI-BT 400 W/N FMML 1,00 0,99 0,98 0,97 0,95 0,91

Lampada a ioduri metallici quarzo FMFL 1,00 0,98 0,96 0,93 0,92 0,86
Philips HPI-T Plus 250/400 W FMML 1,00 1,00 0,99 0,99 0,99 0,98

Lampada a vapori di sodio 50/70 W FMFL 1,00 0,99 0,98 0,97 0,96 0,93
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 0,99 0,99 0,98 0,97

Lampada a vapori di sodio 150–400 W (flusso lum. stand.) FMFL 1,00 0,99 0,98 0,97 0,96 0,93
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 0,99 0,98 0,98 0,97

Lampada a vapori di sodio 150–400 W (flusso lum. stand.) FMFL 1,00 0,99 0,99 0,98 0,97 0,96
ZVEI 2005 FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 0,99 0,98

Lampada a vapori di sodio FMFL 1,00 0,99 0,99 0,98 0,98 0,97
Philips SON(-T) PIA Plus 100–400 W FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

Valori secondo i dati dei produttori lampade, gennaio 2008, conf. CIE97:2005
Technical Report «Guide on the Maintenance of Indoor Electric Lighting Systems» 2nd edition e pubblicazione ZVEI
«Ciclo di vita di lampade a scarica per l’illuminazione», novembre 2005.
I dati di lampade di altre marche o modelli vanno richiesti direttamente al relativo produttore.
Si presuppone l’utilizzo di alimentatori di tecnologia moderna.
La frequenza di accensione ha un effetto importante sul fattore mortalità lampade (FMML).
Quasi tutti i dati si basano sul ritmo di accensione normato di 3 ore conf. IEC (2,75 h ON, 0,25 h OFF).

Manuale illuminotecnico pratico


227

6000 8000 10 000 12 000 14 000 16 000 18 000 20 000 22 000 24 000 30 000 35 000 40 000 45 000

0,68 0,64 0,60 0,56


0,98 0,95 0,80 0,50

0,87 0,85 0,81 0,80


1,00 0,98 0,90 0,50

0,77 0,73 0,71 0,69


0,98 0,96 0,88 0,70

0,84 0,81 0,80 0,75


0,90 0,85 0,75 0,62

0,83 0,79 0,65 0,63 0,60 0,56 0,53 0,50


0,92 0,86 0,80 0,73 0,68 0,63 0,55 0,50

0,75 0,70 0,69 0,65


0,86 0,79 0,70 0,61

0,78 0,74 0,71 0,69


0,86 0,79 0,70 0,61

0,73 0,72 0,70 0,69


0,86 0,79 0,70 0,61

0,83 0,80 0,78 0,76 0,74 0,73 0,72 0,71


0,96 0,93 0,89 0,84 0,75 0,66 0,59 0,50

0,90 0,89 0,88 0,88 0,87 0,87 0,87 0,86 0,85


0,96 0,93 0,92 0,89 0,84 0,79 0,72 0,63 0,50

0,92 0,91 0,90 0,89 0,88 0,88 0,88 0,88 0,87 0,87
0,97 0,96 0,95 0,93 0,92 0,90 0,88 0,84 0,79 0,70

0,95 0,94 0,93 0,92 0,92 0,91 0,91 0,90 0,90 0,90
0,98 0,97 0,97 0,95 0,93 0,92 0,90 0,86 0,81 0,73

0,97 0,96 0,95 0,95 0,94 0,94 0,93 0,93 0,92 0,92 0,90 0,89
0,99 0,98 0,97 0,96 0,93 0,92 0,88 0,86 0,82 0,77 0,55 0,43

Manuale illuminotecnico pratico


228

Manutenzione di impianti illuminotecnici

Fattore di manutenzione del flusso luminoso lampade (FMFL)


e fattore mortalità lampade (FMML)
Classi di flusso luminoso dei LED*  Durata di funzionamento in ore
con relative sigle
1000 5000 10 000 15 000 20 000 25 000 30 000 35 000***

L95 @ 50 000 h FMFL 1,00 1,00 0,99 0,99 0,98 0,98 0,97 0,97
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

L90 @ 50 000 h FMFL 1,00 0,99 0,98 0,97 0,96 0,95 0,94 0,93
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

L85 @ 50 000 h FMFL 1,00 0,99 0,97 0,96 0,94 0,93 0,91 0,90***
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

L80 @ 50 000 h FMFL 1,00 0,98 0,96 0,94 0,92 0,90 0,88 0,86
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

L75 @ 50 000 h FMFL 1,00 0,98 0,95 0,93 0,90 0,88 0,85 0,83
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

L70 @ 50 000 h FMFL 0,99 0,97 0,94 0,91 0,88 0,85 0,82 0,79
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

L65 @ 50 000 h FMFL 0,99 0,97 0,93 0,90 0,86 0,83 0,79 0,76
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

L60 @ 50 000 h FMFL 0,99 0,96 0,92 0,88 0,84 0,80 0,76 0,72
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

L55 @ 50 000 h FMFL 0,99 0,96 0,91 0,87 0,82 0,78 0,73 0,69
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

L50 @ 50 000 h FMFL 0,99 0,95 0,90 0,85 0,80 0,75 0,70 0,65
FMML 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

*U
 na classe di flusso luminoso LED è definita dalla sua durata utile Lx (base scelta: 50 000 h) in cui il flusso luminoso
scende a x % (valore iniziale = 100 %) ad una temperatura ambiente di 25 °C.
Esempio: la classe di flusso luminoso LED «L80 @ 50 000 h» descrive un calo di flusso luminoso fino all’80 %
(FMFL = 0,80) in un ciclo di vita di 50 000 h.

I dati dei fattori di manutenzione di una classe di flusso luminoso LED servono alla progettazione: permettono infatti di
prevedere l’andamento del flusso luminoso nel tempo.
Per eseguire il progetto si possono ricavare i fattori di manutenzione da un ciclo di vita presunto.
Nota: i fattori di manutenzione lampade FMFL e FMML sono qui applicati ai moduli LED sebbene in questo caso non si tratti
di lampade vere e proprie nel senso tradizionale. Come fattore FMML si ipotizza 1 in quanto nella progettazione il guasto di
un modulo LED completo può essere trascurato.
I dati prendono spunto dalle bozze IEC 62717 la cui stesura non è però ancora conclusa.

Manuale illuminotecnico pratico


229

40 000 45 000 50 000 55 000 60 000 65 000 70 000 75 000** 80 000 85 000 90 000 95 000 100 000

0,96 0,96 0,95 0,95 0,94 0,94 0,93 0,93 0,92 0,92 0,91 0,91 0,90
1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

0,92 0,91 0,90 0,89 0,88 0,87 0,86 0,85 0,84


1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

0,88 0,87 0,85*** 0,84 0,82 0,81 0,79 0,78 0,76


1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

0,84 0,82 0,80** 0,78 0,76 0,74 0,72 0,70**


1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

0,80 0,78 0,75 0,73 0,70 0,68 0,65 0,63


1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

0,76 0,73 0,70 0,67 0,64 0,61 0,58 0,55


1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

0,72 0,69 0,65 0,62 0,58


1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

0,68 0,64 0,60 0,56 0,52


1,00 1,00 1,00 1,00 1,00

0,64 0,60 0,55


1,00 1,00 1,00

0,60 0,55 0,50


1,00 1,00 1,00

Per confrontare gli apparecchi LED si può procedere così: partendo da una classe «Lx @ 50 000 h» si cerchi
sulla stessa riga la corrispondente coppia di valori «FMFL e durata di funzionamento», tenendo presente
che il fattore FMFL x 100 corrisponde alla percentuale di flusso luminoso (in %).

Esempio:
*** L80 @ 50 000 h corrisponde a L70 @ 75 000 h
*** L90 @ 35 000 h corrisponde a L85 @ 50 000 h

Manuale illuminotecnico pratico


230

Manutenzione di impianti illuminotecnici

Tabella dei fattori di manutenzione apparecchi (FMA)


Ciclo di pulizia apparecchi
in anni 0,5 1,0

Condizioni ambiente MP P N S MP P N S MP P

Tipo di apparecchi

Supporti a fascio libero 0,98 0,95 0,92 0,88 0,96 0,93 0,89 0,83 0,95 0,91

Riflettori aperti in alto 0,96 0,95 0,91 0,88 0,95 0,90 0,86 0,83 0,94 0,87
(effetto autopulente)

Riflettori chiusi in alto 0,95 0,93 0,89 0,83 0,94 0,89 0,81 0,72 0,93 0,84
(nessun effetto autopulente)

Apparecchi chiusi IP2X 0,94 0,92 0,87 0,83 0,94 0,88 0,82 0,77 0,93 0,85

Protezione antipolvere IP5X 0,94 0,96 0,93 0,91 0,96 0,94 0,90 0,86 0,92 0,92

Apparecchi a luce indiretta 0,94 0,92 0,89 0,85 0,93 0,86 0,81 0,74 0,91 0,81

Conf. CIE - pubblicazione 97, «Maintenance of indoor electric lighting systems», 2005, ISBN 3 900 734 34 8
Condizioni ambiente: MP = molto pulito, P = pulito, N = normale, S = sporco

Tabella dei fattori di manutenzione locali (FML)


Ciclo di pulizia locali
in anni
Tipo d’illuminazione Condizioni ambiente 0 0,5 1,0 1,5

Diretta MP 1,00 0,98 0,97 0,97


P 1,00 0,96 0,95 0,94
N 1,00 0,92 0,91 0,90
S 1,00 0,87 0,86 0,86

Diretta/indiretta MP 1,00 0,97 0,96 0,95


P 1,00 0,93 0,91 0,91
N 1,00 0,87 0,84 0,84
S 1,00 0,77 0,75 0,75

Indiretta MP 1,00 0,95 0,93 0,92


P 1,00 0,89 0,86 0,85
N 1,00 0,77 0,73 0,72
S 1,00 0,60 0,56 0,55

Conf. CIE - pubblicazione 97, «Maintenance of indoor electric lighting systems», 2005, ISBN 3 900 734 34 8
I valori qui riportati valgono per indici di riflessione 70/50/20 in un locale di media misura (k = 2,5)
Condizioni ambiente: MP = molto pulito, P = pulito, N = normale, S = sporco

Manuale illuminotecnico pratico


231

1,5 2,0 2,5 3,0

N S MP P N S MP P N S MP P N S

0,87 0,80 0,94 0,89 0,84 0,78 0,93 0,87 0,82 0,75 0,92 0,85 0,79 0,73

0,83 0,79 0,92 0,84 0,80 0,75 0,91 0,82 0,76 0,71 0,87 0,79 0,74 0,68

0,74 0,64 0,91 0,80 0,69 0,59 0,89 0,77 0,64 0,84 0,87 0,74 0,61 0,52

0,79 0,73 0,91 0,83 0,77 0,71 0,90 0,81 0,75 0,68 0,89 0,79 0,73 0,65

0,88 0,83 0,93 0,91 0,86 0,81 0,92 0,90 0,85 0,80 0,92 0,90 0,84 0,79

0,73 0,65 0,77 0,88 0,66 0,57 0,86 0,73 0,60 0,51 0,85 0,70 0,55 0,45

2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0

0,97 0,97 0,97 0,97 0,97 0,97 0,97 0,97 0,97


0,94 0,94 0,94 0,94 0,94 0,94 0,94 0,94 0,94
0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90 0,90
0,86 0,86 0,86 0,86 0,86 0,86 0,86 0,86 0,86

0,95 0,95 0,95 0,95 0,95 0,95 0,95 0,95 0,95


0,91 0,91 0,91 0,91 0,91 0,91 0,91 0,91 0,91
0,83 0,83 0,83 0,83 0,83 0,83 0,83 0,83 0,83
0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75

0,92 0,92 0,92 0,92 0,92 0,92 0,92 0,92 0,92


0,84 0,84 0,84 0,84 0,84 0,84 0,84 0,84 0,84
0,72 0,72 0,72 0,72 0,72 0,72 0,72 0,72 0,72
0,55 0,55 0,55 0,55 0,55 0,55 0,55 0,55 0,55

Manuale illuminotecnico pratico


232

Manutenzione di impianti illuminotecnici

Tabella delle ore di funzionamento


Durata/ Durata accensione Ore/giorno Comando Ore di accensione
turni di lavoro giorni accensione/ luce diurna per lampada e anno
anno

24 ore su 24, 365 24 h no 8760 h


sorveglianza/
controllo processi 365 24 h sì 7300 h

Doppio turno, 310 16 h no 4960 h


6 giorni/settimana 310 16 h sì 3720 h

Turno unico, 310 10 h no 3100 h


6 giorni/settimana 310 10 h sì 1760 h

Turno unico, 258 10 h no 2580 h


5 giorni/settimana 258 10 h sì 1550 h

Comando luce diurna: le lampade si accendono auto­maticamente quando la luce diurna è insufficiente.
I dati valgono a condizione che per la metà del giorno lavora­tivo sia presente luce diurna a sufficienza.
Conf. CIE – pubblicazione 97, «Maintenance of indoor electric lighting systems», aggiornamento 2005.

Manuale illuminotecnico pratico


Capitolo 9

Strumenti di progettazione

Processo e strumenti della progettazione 235


Checklist
Generale – i 5 imperativi del progetto illuminotecnico 236
Generale – ristrutturazione di impianti illuminotecnici 239
Programmi
VIVALDI 242
VIVALDI facciata 244
LM Energy 246
ecoCALC 247
Dati prodotti online
QuickCalc 248
QuickCalc Mobile 249
ecoCALC Light 250
DALEC 251
Strumenti di progettazione online
Catalogo online 252
Catalogo online per telefonia mobile 253
Codice QR 254
Schede tecniche e istruzioni di montaggio 255
Dati CAD 2D: DWG, DXF 256
Dati CAD 3D: REVIT, ARCHICAD 256
Dichiarazioni ambientali EPD 257
Map of Light 258

9
Manuale illuminotecnico pratico
235

Processo e strumenti della progettazione

Processo della progettazione

Comunicazione Attenzione su prodotti e concezioni

Specifiche Definizione delle esigenze

Progetto Pianificazione: sviluppo di una concezione


Dettagli: calcoli, ottimizzazione
Documentazione

Realizzazione Installazione, collaudo, manutenzione

Strumenti di progettazione

Comunicazione Catalogo generale, brochures, Map Of Light, annunci e


stampa, fiere, congressi, eventi, roadshows, Light Forum


Specifiche Progetti di ricerca, studi, DALEC


Progetto Catalogo online, QuickCalc, configuratori di sistema,
LM-Energy, DIALux, Relux, ecoCALC, visualizzazione VIVALDI

Manuale illuminotecnico pratico


236

Checklist

Generale – i 5 imperativi del progetto illuminotecnico

I 5 imperativi del progetto illumino­tecnico =


traccia per dare struttura al progetto della soluzione illuminotecnica
ESIGENZE d’illuminazione
SCELTA di lampade, apparecchi e gestione della luce
CALCOLO del numero di apparecchi
DISPOSIZIONE di apparecchi e comandi
ANALISI dei risultati

Per esperienza sappiamo che di solito Rispondendo alle domande e considerando i


l’aspet­to su cui ci si concentra di meno è il dieci requisiti qualitativi dell’illuminazione
primo dei cinque, e cioè ESIGENZE d’illumina- (pagina 12) si disporrà di una solida base per
zione. elaborare una soluzione adatta alle preroga-
Il questionario che segue vuole aiutare tive specifiche del progetto.
l’uten­te a porsi domande fondamentali su cui
basare la progettazione.

Manuale illuminotecnico pratico


237

Esigenze d’illuminazione verifica 3

Condizioni generali
Utilizzo dei locali
Dimensioni e altezza locali
Costruzione soffitto
Indici di riflessione
Vetrate
Porte, passaggi, corridoi
Zone di attività differenti
Disposizione e materiale dei mobili
Protezione richiesta (da corpi estranei e umidità)
Classe isolamento richiesta (elettricità)
Agenti chimici
Protezione antincendio
Illuminazione di sicurezza ed emergenza
Valori limite di consumo energetico (kWh/anno)
Valore massimo di potenza impegnata (W/m²)
Budget dell’installazione iniziale

Manuale illuminotecnico pratico


238

Checklist

Scelta di lampade, apparecchi e gestione della luce verifica 3


Tipo di lampade
Tipo e modello di apparecchi
Tipo di gestione della luce e moduli

Calcolo del numero di apparecchi


Sommario (Quickplan/Quickcalc)
Dettagliato (Dialux/Relux)
Condizioni di progetto (manutenzione, riflessione)

Disposizione di apparecchi e comandi


Caratteristiche strutturali
Orientamento (evitare riflessi e abbagliamenti)
Distanze fra i singoli apparecchi (uniformità)
Zone marginali
Direzionamento
Infrastruttura tecnica (distribuzioni, vani cavi, …)
Posizione delle unità di comando
Illuminazione di sicurezza ed emergenza

Manuale illuminotecnico pratico


239

Generale – ristrutturazione di impianti illuminotecnici

L’elenco che segue fornisce spunti per discu­tere il progetto


con il cliente. I potenziali citati nella colonna di destra
mettono a confronto le odierne possibilità tecniche con le
soluzioni di circa 15 anni fa. Nel progetto vero e proprio si
dovranno poi calcolare esattamente i risparmi reali.
Ogni potenziale qui riportato vale se preso da solo; nel caso
le misure adottate siano diverse, queste si integreranno a
vicenda anche se i valori non si sommano.

1. Risparmio di energia, CO2 e costi

Potenziale

1. Materiali moderni fino a –30 %


Le finiture innovative dei riflettori moderni danno come risultato
apparecchi più efficienti.
2. Sfruttamento della luce diurna fino a –60 %
In presenza di sufficiente luce diurna, i comandi LUXMATE la sfruttano
consentendo enormi risparmi di energia.
3. Miglioramento di lampade e alimentatori fino a –40 %
Le nuove tecnologie delle lampade (LED), l’ottimizzazione delle
temperature e il miglioramento della stessa fisica delle lampade
riservano enormi risparmi.
4. Considerazione dell’invecchiamento dell’impianto fino a –17 %
La differenza tra illuminamento nuovo e mantenuto può essere risparmiata
con un opportuno comando dimming (Maintenance Control).
5. Considerazione dell’utilizzo dei locali fino a –25 %
Con i sensori di presenza o con i comandi orari si risparmiano gli sprechi
di luce accendendola solo quando serve.

Manuale illuminotecnico pratico


240

Checklist

2. Miglioramento dell’ergonomia
Potenziale

1. Incremento della produttività


Molti studi dimostrano che un’illuminazione migliore può incrementare
di molto la produttività (ad es. lo studio condotto dall’università di
Ilmenau, AIF-nr. 9955).
2. Riduzione degli errori


Molti studi dimostrano che un’illuminazione migliore può ridurre in
modo consistente il tasso di errori (ad es. lo studio condotto dall’università
di Ilmenau, AIF-nr. 9955).
3. Incremento dello stato di veglia


L’illuminazione può essere tarata in maniera ideale per favorire lo
stato di veglia (lo dimostra ad es. la tesi di laurea di Susanne Fleischer,
Politecnico di Zurigo).
4. Incremento dello stato di benessere


Una luminosità piacevole e una regolazione individuale hanno effetti positivi
sullo stato di benessere (ad es. Light Right Consortium).

Nota: è difficile fornire dati precisi e di validità generale, tuttavia si


sono registrati miglioramenti tangibili in molti casi singoli. E bastano
già piccoli accorgimenti per dare un beneficio economico reale.

Manuale illuminotecnico pratico


241

3. Miglioramento delle condizioni di manutenzione


(personale addetto alla pulizia, alla manutenzione e al controllo)

Potenziale

1. Riduzione degli interventi di manutenzione fino a +50 %


Negli ultimi anni la durata delle lampade è aumentata di molto.
2. Riduzione dei costi di manutenzione fino a –30 %
Molti apparecchi moderni sono chiusi e si puliscono più facilmente.
3. Automazione della sorveglianza degli impianti fino a –80 %
I moderni strumenti di facility management consentono di tenere sotto
controllo gli impianti in modo automatico e centralizzato. La durata delle
sorgenti luminose moderne, in particolare dei LED, è decisamente più lunga.
4. Risparmio di energia fino a –20 %
Con apparecchi più facili da pulire e con meno necessità di manutenzione
si può ridurre il numero di apparecchi necessari e in questo modo
risparmiare energia.

4. Altre argomentazioni


1. Miglioramento di fattori ambientali
Oggi gli apparecchi d’illuminazione vengono costruiti seguendo direttive come
WEEE e RoHS. L’impatto ambientale si riduce (ad es. piombo/cadmio).
2. Progresso della tecnica
Le moderne soluzioni di luce seguono le tecniche più evolute e rispettano meglio le
normative che disciplinano l’illuminazione.

Manuale illuminotecnico pratico


242

Programmi

VIVALDI

È il nostro strumento interattivo per com­ Visualizzazioni che fanno vivere la luce
porre scene di luce e progettare concezioni In una presentazione con VIVALDI, il cliente
dinamiche. vede istantaneamente gli effetti che hanno le
temperature di colore in un ufficio nei vari
– VIVALDI utilizza schizzi o altro materiale momenti della giornata. Con le barre di rego-
fotografico proveniente dai program­mi di lazione si impostano i dettagli e si cambia la
calcolo illuminotecnico scena in tempo reale, variandola in modo
– Con una serie di barre si può regolare interattivo. Nel momento in cui l’impianto
intuiti­vamente intensità e colore delle non è acceso al massimo, bensì dimmerato in
singo­le sorgenti funzione della luce diurna, si ricavano consi-
– Disponendo di materiale fotografico dei stenti potenziali di risparmio energetico.
programmi di calcolo illuminotecnico,
in tempo reale vengono forniti i dati di
illuminamen­to, luminanze e consumo
energeti­co
– I cambiamenti della scena di luce sono
visualizz­ati in tempo reale
– Servendosi di timelines si guidano in modo
interattivo le sequenze dinamiche delle
scene
– Si possono inserire nella visualizzazione
anche sequenze basate sulla luce diurna, in
modo da poter coordinare la luce artificiale
seguendo l’andamento della giornata

Per informazioni e download andate su:


zumtobel.com/it-it/servizio.html#programmi

Manuale illuminotecnico pratico


243

Simulazione VIVALDI: una scena Nel corso della giornata le finestre Verso sera una luce di tonalità
di luce di tonalità fredda e con lasciano entrare molta luce diurna. calda con illuminamenti ridotti
illuminamenti alti stimola l’attività VIVALDI calcola i potenziali di aiuta a stabilizzare il ritmo
delle persone al lavoro. risparmio derivanti dal dimming naturale di sonno-veglia.
degli apparecchi d’illuminazione.

Manuale illuminotecnico pratico


244

Programmi

VIVALDI facciata

Visualizzazione sulla base di una VIVALDI è scaricabile gratuitamente su:


fotografia zumtobel.com/VIVALDI
Con un nuovo modulo di VIVALDI si può Il suo utilizzo è spiegato in brevi video
comporre un’illuminazione di esterni in modo disponibili nella sezione Help.
molto semplice e rapido. La base è una foto-
grafia oppure un’aerofotogrammetria. Una
volta importata l’immagine in VIVALDI, si
selezionano gli apparecchi nel catalogo
online, trascinandoli direttamente sulla
facciata. A questo punto sulla foto compare
la distribuzione fotometrica. Con le barre di
regolazione si variano il dimming e la tonalità
di luce. Si possono persino impostare delle
sequenze dinamiche servendosi di timelines.
Con­temporaneamente VIVALDI tiene sempre
sotto controllo il consumo energetico.

Per informazioni e download andate su:


zumtobel.com/it-it/servizio.html#programmi

Manuale illuminotecnico pratico


245

Manuale illuminotecnico pratico


246

Programmi

LM Energy

Il programma «LM Energy» calcola il probabile potenziale di


risparmio energetico adottando sistemi d’illuminazione con
comandi basati sulla luce diurna.

Per ulteriori informazioni:


zumtobel.com/it-it/
servizio.html#programmi

Manuale illuminotecnico pratico


247

ecoCALC

È il programma di Zumtobel per analizzare i


costi di un impianto illuminotecnico nel suo
intero ciclo di vita.

– Ottimizza i cicli di manutenzione e le fun- – Banca dati con caratteristiche dimming,


zionalità dell’impianto in modo da garantire dati sull’andamento di lampade e alimenta-
una luce di qualità con la massima effi- tori nel loro ciclo di vita
cienza dei costi – Si possono definire tariffe energetiche e
– Valuta soluzioni con comandi statici o rincaro di corrente
dinami­ci e timelines individuali per tutti gli – Si possono analizzare impianti già installati
apparecchi inserendo tutti i tipi di apparecchi, a
– Si possono valutare differenti scenari di prescin­dere dalla loro marca
utilizzo e di comando nel corso di un anno – Uso semplificato dalla modalità guidata
Wizard

Per informazioni e download


andate su:
zumtobel.com/it-it/
servizio.html#programmi

Manuale illuminotecnico pratico


248

Strumenti di progettazione online

QuickCalc

È un programma rapido che permette di Nel catalogo online di Zumtobel QuickCalc


effet­tuare un calcolo sommario in base al è collegato ai prodotti che possiedono dati
meto­do del rendimento. Con QuickCalc si di calcolo: basta cliccare sulla sezione
trova subito il numero di apparecchi necessari «QuickCalc».
per ottenere un certo illuminamento oppu­re,
viceversa, l’illuminamento dato da un certo
numero di apparecchi.

Per ogni prodotto trovate


QuickCalc su:
zumtobel.com/it-it/prodotti.html

Manuale illuminotecnico pratico


249

QuickCalc Mobile

Con la versione di QuickCalc per telefonia Facendo riferimento al catalogo elettronico


mobile l’intuitivo strumento di calcolo è per telefonia mobile, QuickCalc Mobile
sempre a vostra disposizione. calcola subito quanti apparecchi servono in
un certo locale per ottenere l’illuminamento
Questo programma molto apprezzato è stato richies­to.
ottimizzato anche per i telefoni cellulari: Immettendo invece il numero di apparecchi
l’utente pertanto ha la possibilità di eseguire risulterà l’illuminamento con essi ottenuto.
un calcolo rapido tanto in ufficio quanto in
cantiere.

Il programma di calcolo si Digitate lunghezza, larghezza Viene calcolato il numero di


apre cliccan­do sul simbolo e altez­za del locale. apparecchi necessari. Si può
QuickCalc nel catalogo online. editare il calcolo anche in
formato PDF.

Manuale illuminotecnico pratico


250

Strumenti di progettazione online

ecoCALC light

Soluzione facile per cloud Anche l’illuminamento si può calcolare


ecoCALC light è un programma che si utilizza direttamente con ecoCALC light: questo per-
online. Permette di confrontare tre soluzioni ché nel programma abbiamo implementato il
illuminotecniche semplici, visualizzando tutti QuickCalc, noto dalle pagine dei prodotti. Con
i dati rilevanti in un’unica pagina. tale sistema si è certi di poter confrontare
Bastano pochi input per avere risultati davvero le soluzioni.
significativi: questo perché ecoCALC light usa Tutti i risultati si visualizzano su una pagina
i dati dei prodotti del catalogo online, calcola unica. Naturalmente è possibile anche ingran-
in modo automatico gli intervalli di manuten- dire i grafici e stampare. L’aspetto più impor-
zione e associa i dati tipici a valori forfettari. tante, però, è quello di poter condividere il
Le principali caratteristiche del programma progetto con colleghi e clienti semplicemente
ecoCALC rimangono le stesse: per esempio si inviando un link. Non è necessario installare
può editare l’andamento degli illuminamenti, alcun programma.
mentre i costi di manutenzione vengono ecocalclight.zumtobel.com/app/#/
associati ai dati di lampade e apparecchi
forniti dai produttori. È disponibile anche una
scelta di lampade tipicamente in uso.

Manuale illuminotecnico pratico


251

DALEC

Day- and Artificial Light with


Energy Calculation

Tool di analisi per un progetto


illuminotecnico integrale
DALEC è uno strumento progettuale per cal-
colare i potenziali di risparmio in locali con
luce diurna e sistemi di luce artificiale. Lo svi-
luppo è nato dal progetto “Integrated Day-
and Artificial Light”, che si occupa di mettere
a punto un sistema di comando integrale per
le facciate. L’applicazione Web DALEC è il
risultato di un lavoro di ricerca condotto da
Zumtobel Lighting insieme a Bartenbach e
all’Università di Innsbruck. Si tratta di un tool
di facile utilizzo per calcolare già all’inizio del
progetto i potenziali di risparmio energetico
in locali/edifici con luce diurna e sistemi di
luce artificiale. Il programma considera di-
versi tipi di edifici e facciate, tiene conto della
limitazione dell’abbagliamento e anche degli
effetti sui sistemi di riscaldamento e condizio-
namento. Oltre alle valutazioni energetiche
vengono considerati anche criteri qualitativi
come temperatura o limitazione dell’abbaglia-
mento.

DALEC è ora diventato un servizio online,


disponibile su
dalec.zumtobel.com

Manuale illuminotecnico pratico


252

Dati prodotti online

Catalogo online

Nel catalogo online trovate una sezione intito-


lata «Download» dalla quale si possono scari-
care tutti i dati disponibili di un certo prodotto.

Informazioni disponibili per i prodotti:


– Scheda tecnica, compresa la categoria – Istruzioni di montaggio
di manutenzione – Certificazioni CE
– Schede fotometriche, comprese le – File 3D BIM Revit
tabelle UGR – Dati CAD: 2D e 3D
– Dati fotometrici nei formati Eulumdat, IES – Dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD)
– Dati drag&drop per DIALux e Relux – Dati dei disgiuntori
– Cataloghi – Etichetta a norma EU-VO 874/2012

Accesso rapido con


URL/numero di articolo:
zumtobel.com/42184801

Manuale illuminotecnico pratico


253

Catalogo online per telefonia mobile

Ora il catalogo di prodotti online di Zumtobel Vengono assistiti iPhone, iPad, tutti i
è ottimizzato anche per la telefonia mobile. cellulari di tipo Android e tablet. Si può
Questo significa che si può accedere diretta- accedere anche con Blackberry dalla versione
mente a tutte le informazioni sui prodotti uti- OS 6 e con altri smartphone attuali come
lizzando dispositivi come smartphone o Nokia S60.
tablet. Anche nella versione per la telefonia
Allo scopo basta selezionare mobile è possibile accedere direttamente ai
http://mobile.zumtobel.com (oppure uno prodotti con un link abbreviato. A tale scopo
dei corrispondenti siti nazionali come ad basta aggiungere il numero di articolo al sito
esempio http://mobile.zumtobel.it) con il http://mobile.zumtobel.com
browser del cellulare. Precisiamo che non si
tratta di una App, quindi non bisogna instal-
lare nessun software e l’accesso è possibile
da ogni tipo di cellulare.

Ad esempio, volendo visualizzare l’articolo


numero 60714122 si digiterà:
http://mobile.zumtobel.com/60714122

Manuale illuminotecnico pratico


254

Dati prodotti online

Codice QR

Sugli imballaggi dei prodotti standard del tare l’obiettivo fotografico sul quadratino
programma Zumtobel trovate il cosiddetto bianco e nero: l’accesso al rispettivo prodotto
codice QR («Quick response»). È un codice del catalogo online sarà automatico.
analogo a quello a barre, che consente di Nel catalogo trovate comodamente tutte le
accedere immediatamente alle informazioni informazioni del prodotto: istruzioni di mon-
su un prodotto anche mentre si è in viaggio. taggio, schede tecniche e altri dettagli.
Per leggere questo codice bisogna aver L’intero catalogo online è stato ottimizzato in
instal­lato nello smartphone un software modo da facilitare la navigazione anche con
gra­tuito di lettura QR. In tal caso basta pun- la telefonia mobile.

Manuale illuminotecnico pratico


255

Schede tecniche e istruzioni di montaggio

I dati di un prodotto che interessano pos­sono – Informazioni complete sui prodotti in for-
essere estratti dal catalogo e composti in mato PDF, sempre aggiornate e specifiche
un’apposita scheda. In più sono disponibili dei vari paesi: numeri, grafici, immagini
tutte le istruzioni di montaggio in formato – Composizione dei dati selezionati in un
PDF. Vedi descrizione della scheda tecnica al fog­lio panoramico (file ZIP)
cap. 4, pag. 70. – Schede dei dati fotometrici
– Schede tecniche con le istruzioni per il
collega­mento di prodotti LUXMATE
– Invio rapido di ogni parte del catalogo
trami­te e-mail

Altri dati di prodotti su:


zumtobel.com/it-it/prodotti.html

Manuale illuminotecnico pratico


256

Dati prodotti online

Dati CAD 2D: DWG, DXF Dati CAD 3D: REVIT, ARCHICAD

I dati CAD 2D sono disponibili nel catalogo I dati CAD 3D sono disponibili nel catalogo
online. Nella sezione download del rispettivo online. Nella sezione download del rispettivo
prodotto trovate i dati CAD in formato DWG. prodotto trovate i dati CAD in formato REVIT,
La biblioteca completa dei dati in formato se già disponibili per quel programma.
DWG e DXF si può consultare nel sito alla La biblioteca completa dei dati in formato
sezione “SERVICE” oppure “DOWNLOAD E REVIT e ARCHICAD si può consultare nel sito
SOFTWARE”. alla sezione “SERVICE” oppure “DOWNLOAD
zumtobel.com/it-it/downloads.html#2D-CAD E SOFTWARE”.
zumtobel.com/it-it/downloads.html#revit
zumtobel.com/it-it/downloads.html#archicad

Manuale illuminotecnico pratico


257

Dichiarazioni ambientali EPD

La dichiarazione ambientale PED a


norma ISO 14025 descrive l’impatto ambien-
tale specifico del prodotto.

La dichiarazione si basa sulle regole per le


categorie di prodotti definite dalle norme
EN 15804 (Product Category Rules, PCR),
nella fattispecie «Apparecchi d’illuminazione,
lampade e relativa componentistica».
L’ecobilancio (LCA, Life Cycle Assessment)
è descritto a norma ISO 14040.
Il prodotto così descritto funge da unità
dichiarata. La EPD comprende una descrizione
del prodotto, dati sui materiali che lo com-
pongono, sulla produzione, trasporto, fase
di utilizzo, smaltimento e recycling, oltre ai
risultati dell’ecobilancio. La EPD è rilasciata da
un istituto di controllo esterno in conformità
alle norme ISO 14025.
Le EPD dei prodotti industriali sono
con­frontabili solo se i rispettivi ecobilanci
sono calcolati attenendosi alle medesime
PCR. Le nostre EPD fanno riferimento alla
EPD Master IBU per il gruppo Zumtobel,
consultabile su
bau-umwelt.de/hp4234/Luminaires-lamps.htm

Altri dati di prodotti su:


zumtobel.com/it-it/prodotti.html

Manuale illuminotecnico pratico


258

Map of Light

La Map of Light vi illustra moderne soluzioni


illuminotecniche e impressioni suggestive
di oltre 1000 progetti realizzati in tutto il
mondo. Vi tornerà utile a trovare impulsi e
idee per il vostro prossimo progetto.

Trovate la Map of Light su:


zumtobel.com/it-it/soluzioni_illuminotecniche.asp

Manuale illuminotecnico pratico


Italia Svizzera Headquarters
ZG Lighting s.r.l. socio unico Zumtobel Licht AG Zumtobel Lighting GmbH
Thurgauerstrasse 39 Schweizer Strasse 30
Sede legale e amministrativa 8050 Zurigo Postfach 72
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39040 Varna (BZ) F +41/(0)44/305 35 36 T +43/(0)5572/390-0
T +39/0472/27 33 00 [email protected] [email protected]
F +39/0472/83 75 51 zumtobel.ch
[email protected] zumtobel.com
zumtobel.it Zumtobel Lumière SA
Ch. des Fayards 2
Light Centre Milano Z.I. Ouest B
Via G.B. Pirelli, 26 1032 Romanel-sur-Lausanne
20124 Milano T +41/(0)21/648 13 31
T +39/02/66 74 5-1 F +41/(0)21/647 90 05
[email protected] [email protected]
zumtobel.it zumtobel.ch

Light Centre Roma Zumtobel Illuminazione SA


Viale Somalia, 33 Via Besso 11, C.P. 745
00199 Roma 6903 Lugano
T +39/06/86 58 03 61 T +41/(0)91/942 61 51
[email protected] F +41/(0)91/942 25 41
zumtobel.it [email protected]
zumtobel.ch
Sede operativa
Via G. Di Vittorio, 2
40057 Cadriano di Granarolo (BO)
T +39/051/76 33 91
[email protected]
zumtobel.it

IT 07/17 © Zumtobel Lighting GmbH


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