Uso Di Multimetro E Oscilloscopio Per Diagnosi Motori
Uso Di Multimetro E Oscilloscopio Per Diagnosi Motori
Uso Di Multimetro E Oscilloscopio Per Diagnosi Motori
INDICAZIONI PRELIMINARI
Identificazione resistenze Pag 3
Marcatura terminali Pag 4
Legge di OHM Pag 7
Chiarimenti sull’uso del multimetro Pag 11
Uso nella diagnosi del doppio LED Pag 13
Chiarimenti sull’uso dell’oscilloscopio Pag 14
PROVE PRATICHE
Controllo dei circuiti Pag 16
Verifica pressione carburante Pag 20
Verifica dinamica accensione centralina Pag 21
Verifica dinamica accensione modulo di potenza Pag 21
Verifica autoapprendimento centralina Pag 22
Verifica modulo comandato da centralina Pag 22
Verifica posizionamento potenziometro Mono Bosch Pag 22
Verifica funzionamento monoiniettore Pag 23
Verifica funzionamento sonda Lambda Pag 24
Prova su catalizzatore Pag 31
Filtro AntiParticolato (FAP) Pag 32
Correnti di scarica della batteria Pag 35
Prove con pinza amperometrica Pag 35
,
ANALISI COMPONENTI, MISURE E SEGNALI Pag 38
Multimetro e oscilloscopio: uso pratico
DIAGNOSI Pag 61
BREVE GLOSSARIO
4WD 4 ruote motrici HEGO Ossigeno gas di scarico caldi (sensore)
4WS 4 ruote sterzanti HFM Gestione a pellicola termica (hot-film)
2 A/S Sospensioni pneumatiche HO2S Sonda Lambda a resistenza
AAV Valvola aria ausiliaria Hz Hertz - frequenza (cicli al secondo)
ac Corrente alternata I/O Unità ingresso/uscita (input/output)
AC Aria condizionata IAC Controllo aria del minimo
ACSD Dispositivo per partenza a freddo automatica IAT Temperatura aria aspirata
ACT Sensore temperatura carica aria IMA Sensore regolazione miscela minimo
ACV Valvola controllo aria ISC Valvola controllo regime minimo
AEI Accensione elettronica computerizzata ISCS Servo controllo regime minimo
AIV Valvola aspirazione Kat Catalizzatore
AKR Controllo battito in testa KS Sensore detonazione
ARF Ricircolo gas di scarico LED Diodo fotoemettitore
ASR Sistema comando trazione MAF Sensore flusso aria
ASV Valvola aspirazione aria MAP Pressione assoluta al collettore
ATDC Dopo punto morto superiore Map-DI Accensione diretta a controllo elettronico
AWD Trazione integrale Map-DIS Accensione elettronica senza spinterogeno
BARO Pressione atmosferica MFI Iniezione carburante multipoint
Cam Albero a camme MIL Spia segnalazione avaria
CAN Rete CAN (bus dati) Mono. Monopoint
Cat Catalizzatore Mot. Motronic
CCS Sistema controllo computerizzato MPFi Iniezione carburante multipunto
CDI Accensione a condensatore MPi Iniezione multipunto
CFi Iniezione carburante monoiniettore Nm Newton-metri
CKP Posizione albero motore NO Ossido di azoto
CMP Posizione albero a camme NO2 Biossido di azoto
CO Monossido di carbonio NTC Coefficiente temperatura negativa
CO2 Biossido di carbonio OHC Albero a camme in testa
CPU Unità elaborazione centrale PGM-FI Iniezione carburante programmata
Crank Albero motore PMS Sistema gestione della pressione
CSA Dispositivo per partenza a freddo PPMS Prima punto morto superiore
CTP Posizione farfalla chiusa PROM Memoria programmabile
CTS Sensore temperatura di raffreddamento PT Presa di forza
CTX Cambio a variazione continua PTC Coefficiente temperatura positiva
DIS Accensione diretta/senza spinterogeno RAM Memoria accesso casuale
DLC Connettore collegamento dati R-Cat Convertitore catalitico regolato
DME Controllo digitale elettronico (Motronic) ROM Memoria a sola lettura
DOHC Doppio albero a camme in testa RPM Giri per minuto
DPFE Contropressione differenziale allo scarico SACV Valvola aria secondaria
DVM Voltmetro digitale SOHC Monoalbero a camme in testa
EACV Valvola controllo elettronico dell’aria SPi Iniezione monoiniettore
ECM Centralina controllo motore SZ Accensione convenzionale (con punte platinate)
ECT Temperatura liquido raffreddamento motore (sensore) TCS Sistema comando della trazione
ECU Centralina elettronica TDC Punto morto superiore
EDIS Impianto iniezione elettronica senza spinterogeno TPS Interruttore/sensore posizione farfalla
Efi Iniezione elettronica carburante TSS Cambio velocità gruppo cambio
EFP Pedale acceleratore elettronico TSZ-h Accensione elettronica - effetto Hall
EGR Ricircolo gas di scarico TSZ-i Accensione transistorizzata - induzione magnetica
EPROM Memoria elettronica programmabile VAF Sensore volume flusso aria
EPS Servosterzo elettrico Vanos Valvola a registrazione variabile
EPT Trasduttore pressione di scarico VEZ Accensione completamente elettronica
ETC Comando elettronico della trazione VIN Numero telaio
ETS Impianto farfalla elettronica VIS Sistema aspirazione variabile
ETV Valvola a farfalla elettronica VSS Sensore velocità veicolo
EVAP Emissione vapori V-Tec Fasatura e alzata valvole variabile
FWD Trazione anteriore VTV Valvola depressore
I NDICAZIONI PRELIMINARI
L’utilizzo dei lettori di autodiagnosi, di cui sono munite or- o un oscilloscopio in modo da non essere soggetti a inter- 3
mai tutte le centraline elettroniche installate sulle vetture, pretazioni viziate da software con esigenze proprie.
permette di velocizzare la diagnosi dei difetti consentendo I valori riportati sul manuale sono stati rilevati mediante
di ‘vedere’ un valore di un sensore senza intervenire sul me- prove pratiche, ma chiaramente possono subire variazio-
desimo, utilizzando il software predisposto dalla casa co- ni dovute a modifiche introdotte dalle case costruttrici.
struttrice. La limitazione di questo sistema consiste nel non La lettura dei parametri sui componenti - sia che si utiliz-
avere sotto controllo il cablaggio e di essere legati alle let- zi un sistema di autodiagnosi, sia che si utilizzi strumen-
ture fatte dal sistema di bordo, a volte non sufficiente o tazione tradizionale (multimetro o oscilloscopio) - deve es-
con parametri di difficile interpretazione. Il manuale cerca sere fatta rispettando alcune avvertenze per evitare di ren-
di dare una risposta a questi interrogativi, fornendo una dere errata la lettura.
chiave di lettura dei parametri da leggere sui vari compo- E’ dunque consigliabile effettuare sempre dei controlli di
nenti, sia sensori che attuatori, utilizzando un multimetro base prima di procedere alla diagnosi (vedi pag. 61).
IDENTIFICAZIONE RESISTENZE
Negli impianti a volte sono montate delle resistenze. Riportiamo qui di seguito la corretta interpretazione del valore
della resistenza tramite il codice colori uguale in tutto il mondo.
Giallo 4 4 0000 -
Verde 5 5 00000 -
Azzurro 6 6 000000 -
Viola 7 7 0000000 -
Grigio 8 8 00000000 -
Bianco 9 9 000000000 -
Argento - - Diviso 10 10 %
Oro - - Diviso 100 5%
Se non esiste la quarta banda la resistenza ha una tolleranza nel valore del 20%
Indicazioni preliminari
MARCATURA TERMINALI
Le marcature dei terminali previste dalla norma DIN 72552 servono a garantire il perfetto collegamento di tutto l’appa-
rato elettrico, evitando la possibilità di errori soprattutto in caso di riparazione o sostituzione di componenti.
Tuttavia, nel caso di utilizzazione di connettori multipolari, le marcature di terminali secondo la norma DIN 72552 non
sono più adeguate.
generatore corrente alternata con bobina Unità comando sequenza tono, uscita
arresto per guida di giorno 71a Ad avvisatori acustici 1 e 2, bassa
52 Indicatore calo pressione pneumatici o altra 71b Ad avvisatori acustici 1 e 2, alta
trasmissione segnale rimorchio a veicolo trainante 72 Interruttore allarme (luce intermittente)
53 Motore tergicristallo, entrata (+) 75 Radio, accendisigari
53a Tergicristallo (+), in stazionamento 76 Altoparlante
53b Tergicristallo (avvolgimento in parallelo) 77 Interruttori comando valvola portiera
Indicazioni preliminari
LEGGE DI OHM
7
Resistenza Elettrica R 1 Le misure effettuate nel manuale si basano sull’appli-
cazione della legge di Ohm, ossia del legame tra:
Corrente elettrica I A
• Corrente
Tensione elettrica V v
• Tensione
}
Dal legame tra questi • Resistenza
tre parametri si ottiene la
“legge di Ohm”
In un circuito con una resistenza
R se applichiamo una tensione
V nel circuito
legge di Ohm
R
Multimetro e oscilloscopio: uso pratico
legge di Ohm
Misura della tensione
Nelle misure in Volt una
eventuale resistenza sul puntale
non modifica la lettura
legge di Ohm
9
151.2
2M
200K
20K
2K
La lettura dei valori in ohm è possibile
200
solo inserendo i puntali sul componente in esame,
assicurandosi che non sia collegato all’impianto
(il cablaggio influenza i valori)
e non toccando i puntali con le mani
(anche questo per non influenzare la lettura).
legge di Ohm
1.
2M
200K
20K
2K
200
legge di Ohm
Misura della resistenza
10
Verificare sempre se la
resistenza dei puntali è bassa
0 0.0
.
legge di Ohm
Per la misura della corrente
occorre interrompere il circuito
1.50
legge di Ohm
Misura della corrente
con pinza amperometrica
Azzeramento
15.8
scala
Una premessa è necessaria prima di affrontare le prove La lettura dei giri e dell’angolo dwell, che una volta molti
con strumenti convenzionali, come il multimetro o l’oscil- multimetri avevano, oggi non è più importante. 11
loscopio, il cui uso sembra inutile ed obsoleto visto che
tramite i sistemi di autodiagnosi si possono leggere dei Il cambio della portata può essere sia manuale che auto-
valori. matico e presenta le seguenti le difficoltà:
Occorre ricordare che il sistema di autodiagnosi legge con
l’ausilio di software della casa costruttrice su tutti i cana- • Se si usa la funzione automatica, il multimetro è in
li della la centralina e con la velocità che serve al funzio- grado di scegliere il fondo scala migliore da solo; se si
namento del programma stesso. leggono dei valori che cambiano abbastanza veloce-
Occorre inoltre considerare che il software della centrali- mente, questa caratteristica fa sì che il multimetro sia in
na deve fare altre cose mentre ci rende visibili i dati (man- continuo cambio portata senza poter fornire la preci-
tenere il motore in moto, tenere il minimo, far andare l’a- sione di lettura che serve.
ria condizionata, ecc). • Se si usa la funzione manuale, occorre predisporre per-
Ecco perchè il valore letto con un multimetro o con un sonalmente un fondo scala adeguato alla lettura; perciò
oscilloscopio è di qualità migliore e ci permette di vedere occorre essere informati sul range di funzionamento del
meglio se il componente interessato funziona corretta- componente che si va a misurare. Questo dato poi
mente e soprattutto se il cablaggio presenta dei difetti. serve in ogni caso per decidere se il componente fun-
Le misure che si effettuano direttamente sui terminali dei ziona o no.
componenti utilizzati dalle centraline elettroniche per la
lettura dei parametri motore, aria condizionata o altro, Meglio se il multimetro è sia automatico che manuale.
servono a verificare i valori letti tramite i sistemi di auto-
diagnosi. Multimetro modello Fluke 16
La visualizzazione dei valori non viene indicata in tempo cambio automatico / manuale
reale e soprattutto viene fatta mentre la centralina deve
occuparsi anche di altri programmi per il funzionamento
per cui è stata costruita.
Questo ci suggerisce che per evitare delle false interpre-
tazioni, l’ausilio di uno strumento esterno (multimetro o
oscilloscopio) per il confronto dei valori diventa quanto
mai necessario.
La diagnosi oggi viene spesso scambiata come la sempli-
ce indicazione dei difetti effettuata dal ‘sistema autodia-
gnosi’ di cui è dotata la centralina. Dovremmo invece riu-
scire a leggere i valori e a completare le informazioni for-
nite dal ‘sistema autodiagnosi’ e fare così una efficace e
risolutiva diagnosi sul difetto lamentato dal cliente.
Multimetro Metex con portate con la chiave in posizione inserita – le letture sono fatte
con cambio manuale e lettura della corrente sotto carico perciò nella situazione reale di funziona-
mento.
12 Come si può vedere, I sensori non vengono staccati; questo evita che le cen-
le boccole di lettura traline memorizzino dei difetti non reali e si sia poi
della corrente vengo- costretti a resettarle (ammesso di possedere lo strumento
no tenute separate per poterlo fare). La mancanza della portata relativa alla
dalla lettura dei Volt misura della corrente (esiste solo una lettura relativa a
e degli Ohm. 200 microampere) non è da considerarsi negativa.
Per ragioni di sicu- Ripetiamo che nel settore automotive non è conveniente
rezza di lettura, sugli misurare la corrente interrompendo il circuito, ma piutto-
ampere viene inseri- sto è conveniente e necessario utilizzare una pinza ampe-
to normalmente un rometrica. Questo strumento permette di leggere il campo
fusibile per proteg- magnetico che si genera attorno al filo; perciò, facendo
gere il multimetro da passare il filo all’interno della pinza, la lettura del campo
eventuali sovracor- magnetico viene trasformata in un valore di mV corri-
renti. spondenti alla corrente che passa.
In molti multimetri
viene fornita anche la sonda di temperatura, oggi neces- Pinza da corrente alternata
saria per le verifiche di coerenza dei valori letti tramite i con rapporto 10 mV 1 ampere
sistemi di autodiagnosi.
Leggendo sul multimetro
100 mV, nel filo stanno
I puntali di lettura vanno passando 10 ampere.
inseriti in solo due boccole
come in figura. Il rapporto della pinza
può cambiare a seconda
Per le letture che devono del modello e del costo: ci
essere fatte sui senso- sono modelli da 1 mV 1 A
ri/attuatori in vettura è (meno sensibili) e model-
necessario inserire i punta- li da 100 mV 1 A (più sen-
li del multimetro sui termi- sibili).
nali del componente da La pinza amperometrica
esaminare. va inserita nel multimetro
Questo a volte è una diffi- come si vede in figura e
coltà perché nell’inserire i la lettura viene fatta utilizzando la portata dei mV o dei
puntali sui componenti si V in tensione continua o alternata (a seconda delle neces-
possono fare dei cortocir- sità).
cuiti con i puntali stessi (i terminali sono a volte molto L’uso di una pinza amperometrica dotata di strumento
vicini e scomodi da inserire). incorporato ne limita l’utilizzo in alcune misure.
Nella pratica si consiglia di utilizzare il negativo del moto- La pinza amperometrica senza strumento può essere col-
re (punto di massa degli impianti di iniezione) o la car- legata anche all’oscilloscopio ed essere utilizzata nella
rozzeria (punto di massa per gli accessori ) come termina- lettura della corrente che attraversa un circuito iniettori di
le per il negativo. Il puntale positivo del multimetro può un impianto Common Rail (unico modo per verificare la
essere inserito con maggiore sicurezza nei terminali dei bontà di bobina e circuito di comando della centralina).
componenti senza incorrere in cortocircuiti e in questo Anche in questo caso la possibilità di leggere le correnti
modo si verifica anche il cablaggio dell’impianto sotto- che passano in circuito senza interrompere il cavo e senza
posto a misura (vedi paragrafo sensore temperatura staccare la batteria permette di non dover rimemorizzare
motore acqua/aria pag. 38) Tutte le prove vengono fatte tutti gli accessori previsti sulle vetture.
Indicazioni preliminari
L’uso della sonda temperatura è molto semplice: sensibile (di solito la punta). Normalmente sopporta tem-
e’ sufficiente inserire la sonda e utilizzare la portata pre- perature di alcune centinaia di gradi potendo in questo
disposta che vengono letti direttamente i gradi rilevati modo verificare anche la temperatura raggiunta da un
dalla sonda nel punto in cui viene inserita la sua parte catalizzatore o dal liquido che circola nel motore. 13
resistenza
Collegando due led, uno rosso
da 470 ohm
e uno verde, è possibile indivi-
duare la polarità della tensione
nei fili e visualizzare se una
bobina o un iniettore risultano
comandati
14 Lo strumento utilizzato nella maggior parte delle misure Nelle schermate successive viene specificato il significato
effettuate nel manuale fa parte della produzione della delle principali indicazioni presenti sullo schermo e come
Fluke specializzata nella costruzione di oscilloscopi digita- interpretarle.
li per uso portatile generico e alcuni anche dedicati al set- Queste indicazioni servono di ausilio nella interpretazione
tore automotive (Fluke 123 per Opel/Gm, Pms 100 per dei segnali e indicano dove cercare le portate da inserire
Bosch e altri). nell’oscilloscopio caso per caso.
Schermata base
S secondi
mS (millisecondi) millesimi di secondo
μS (microsecondi) milionesimi di secondi
Cortocircuito 1 Cortocircuito tra due conduttori Quando un circuito ne tocca un altro provocando
il cambiamento della sua normale resistenza
Cortocircuito 2 Cortocircuito verso massa Quando un circuito tocca una massa o va a massa lui stesso
(Controllo continuità)
Il controllo della continuità è utilizzato per rilevare la pre- 1. Scollegare il cavo negativo della batteria.
senza dello stato di circuito aperto. 2. Partire da un capo del circuito e procedere fino all’al-
Il multimetro digitale, settato per la misura della resisten- tra estremità (nel nostro esempio, dal blocco fusibili).
za, indicherà un circuito aperto quando l’indicatore è fuori 3. Collegare una sonda di prova del multimetro al termi-
scala (mancata emissione del suono di conferma o man- nale lato carico del blocco fusibili.
cata indicazione del valore in ohm). 4. Collegare l’altra sonda di prova del multimetro al ter-
Sincerarsi di partire con il multimetro nella scala più alta. minale lato blocco dei fusibili (alimentazione) di INT1.
Per facilitare la diagnosi dello stato di circuito aperto, fare Una resistenza piccola o inesistente indicherà che que-
riferimento alla seguente procedura campione: sta parte di circuito ha una buona continuità.
Prove pratiche
In caso di circuito aperto, il multimetro dovrebbe indi- stenza infinita (punto aperto B).
care un valore fuori scala o una condizione di resisten- 6. Collegare le sonde, il relè e il solenoide.
za infinita (punto aperto B). Una resistenza piccola o inesistente indicherà che que-
5. Collegare le sonde fra INT1 ed il relè. sta parte di circuito ha una buona conducibilità. 17
Una resistenza piccola o inesistente indicherà che que- In caso di circuito aperto, il multimetro dovrebbe indi-
sta parte del circuito ha una buona conducibilità. care un valore fuori scala o una condizione di resi-
In caso di circuito aperto, il multimetro dovrebbe indi- stenza infinita (punto aperto B).
care un valore fuori scala o una condizione di resi-
Metodo di verifica della tensione
COMM. AVV. 1
“MAR” o “AVV”
BLOCCO (Controllo resistenza)
FUSIBILI Multimetro RELE’ SOLENOIDE
INT 1
LATO
ALIM.
In qualsiasi circuito alimentato, lo stato di circuito aperto bili e INT1 (punto corto A).
può essere rilevato controllando metodicamente il circui- 4. Con INT1 chiuso, collegare la sonda sul relè:
to per la presenza di tensione. Ciò può essere fatto set- • c’è tensione? il circuito aperto è a valle del relè
tando il multimetro digitale per le misure di tensione. • non c’è tensione? il circuito aperto è fra INT1 e relè
1. Collegare una sonda di prova del multimetro ad un (punto corto B).
punto in cui si è certi vi sia una buona messa a terra. 5. Con relè chiuso, collegare la sonda al solenoide:
2. Partire nel controllo da un capo del circuito e procede- • c’è tensione? il circuito aperto è in un punto a valle
re fino all’altra estremità. del solenoide
3. Con INT1 aperto, collegare l’altra sonda a INT1 per • non c’è tensione? il circuito aperto è fra relè e sole-
verificare la tensione: noide (punto corto C).
• c’è tensione? il circuito aperto è a valle di INT1 Qualsiasi circuito alimentato può essere verificato con
• non c’è tensione? il circuito aperto è fra blocco fusi- questo tipo di approccio.
1. Scollegare il cavo negativo della batteria e togliere il 5. Chiudere INT1 e scollegare il relè.
fusibile bruciato. Inserire le sonde fra il terminale fusibile lato carico ed
un punto con buona messa a terra.
2. Scollegare tutti i carichi (INT1 aperto, relè e solenoide
Quindi, controllare la conducibilità:
scollegati) alimentati attraverso il fusibile.
• c’è continuità? il cortocircuito è fra INT1 e relè
3. Collegare una sonda di prova dell’ohmetro del termi- (punto corto B)
nale fusibile lato carico. • non c’è continuità? il cortocircuito è in un punto a
Collegare l’altra sonda ad un punto con buona messa valle del relè .
a terra. 6. Chiudere INT1 e ponticellare i contatti del relè con un
4. Con INT1 aperto, controllare la conducibilità: filo.
Prove pratiche
Inserire le sonde fra il terminale fusibile lato carico ed un punto con buona messa a terra.
Quindi controllare la continuità:
• c’è continuità? il cortocircuito è fra il relè ed il solenoide (punto corto C)
18 • non c’è continuità? controllare il solenoide e ripetere i passi precedenti.
• c’è tensione? il cortocircuito è fra il blocco fusibile e INT1 (punto corto A)
• non c’è tensione? il cortocircuito è in un punto a valle di INT1.
1. Con INT1 chiuso, relè e solenoide scollegati e sonde del multimetro fra i terminali del fusibile, verificare la tensione:
• c’è tensione? il cortocircuito è fra INT1 e relè (punto corto B)
• non c’è tensione? il cortocircuito è in un punto a valle del relè.
2. Con INT1 chiuso e contatti relè ponticellati con un filo dotati di fusibile verificare la tensione:
• c’è tensione? il cortocircuito è in un punto a valle del relè o fra il relè ed il solenoide scollegato (punto corto C)
• non c’è tensione? ripetere i passi precedenti e controllare l’alimentazione al blocco fusibili.
Notare che in figura c’è una eccessiva caduta di tensione pari a 4,1V fra lampadina e batteria.
-+
0V
7,9V
11,9V Carico
12V
Alimentazione Interruttore
Collegamento con
resistenza elevata
Massa
Batteria
Massa
• Verifica iniettori
Se sono a tenuta e non gocciolano, usare un manometro
con rubinetto per chiudere il tubo d’arrivo dalla pompa,
poi chiudere anche il tubo di ritorno al serbatoio e verifi-
Pressione da rilevare con motore in moto al minimo care che la pressione resti ferma per almeno 30 minuti.
• Verifica tenuta valvola non ritorno pompa
3
Chiudere il tubo di ritorno al serbatoio e verificare se la
2 4
pressione diminuisce.
1
6
5
• Verifica tenuta valvola regolazione pressione
0
Chiudere il rubinetto sul tubo d’arrivo dal serbatoio e veri-
ficare se la pressione diminuisce.
• Verifica valvola sicurezza
Con motore in moto, chiudendo il ritorno al serbatoio, la
pressione non deve salire oltre le 6 - 7 atmosfere (sono
possibili anche valori più alti).
Controllo pressione circuito da 2,2 a 3 bar
• Portata pompa
Mediamente a tubo libero la pompa deve erogare da 2 a
3 litri/minuto.
La stessa verifica deve essere fatta sul corpo farfallato degli impianti Renault - Centralina
Fenix/Siemens con Monoiniettore Bosch.
Su questi impianti non esiste la seconda pista, sostituita da un interruttore di piena potenza che interviene quasi alla
fine della corsa del pedale. 23
t° t°
4 3 2 1
4 3 2 1
Dove è possibile, si può verificare la funzionalità della spruzzata dell’iniettore usufruendo della
lampada stroboscopica.
24
Negativo Positivo Nei casi di minimo instabile o inpunta-
batteria batteria menti durante le accelerazioni, è possi-
bile effettuare la pulizia dell’interrutto-
re utilizzando una lampadina da 21
watt collegata come in figura (natural-
mente con cablaggio scollegato).
Effettuare diverse operazioni d’accen-
sione e spegnimento della lampada
usando l’acceleratore.
In questo modo si fa passare corrente
all’interno dell’interruttore, permetten-
do così la pulizia dei contatti.
Lampadina da 21 Watt
Annotazioni:
Negli impianti di iniezione Bosch, viene fornita una con-
trotensione di circa 450 mV dalla centralina.
La tensione è presente anche con impianto scollegato.
E’ necessario verificare l’esistenza e la validità di questo valore.
Eventuali anomalie provocano letture falsate ed errori di carburazione.
Nel caso la sonda non risulti funzionante, prima della sostituzione valutare che i seguenti parametri
motoristici possono contribuire a renderla inefficiente:
• Trafilamenti di aria dai collettori di aspirazione, dalle tubazioni servofreno e dal canister.
• Stato di usura delle candele molto elevato, cavi candele.
• Malposizionamento del sensore giri o errato anticipo accensione.
• Giochi delle valvole e scarsa compressione del motore.
• Errori nel circuito dialimentazione del carburante.
Tenere conto di queste possibilità specialmente nel caso in cui, anche sostituendo la sonda, non si
ottengono i risultati sperati.
a 1. Corpo ceramico
2. Tubo protettivo
3. Corpo metallico
4. Resistenza elettrica
a. Elettrodo (+) a contatto con l’aria
esterna
b
b. Elettrodo (-) a contatto con i gas di
4 2 1 scarico
3
1 2 3 4 5 6 7
1. Connettori elettrici
2. Manicotto di protezione
3. Elemento sensore planare
4. Tubo ceramico di supporto
5. Corpo metallico
6. Guarnizione ceramica
7. Tubo di protezione
Prove pratiche
Segnale sonda Lambda a 2000 giri con motore in temperatura, letto tra il terminale del filo nero e la massa motore.
26
Nella sonda presa in esame si può notare che il segnale
non raggiunge il valore minimo di 200 mV (rimane sem-
pre sopra i 300 mV). In questo caso la sonda va sostitui-
ta previa verifica circuito di massa segnale sonda.
Sonda LSU4
28 O2, CO, HC, H2, NO2 APE Ip Pin 6 rosso IP IPmeas (corrente di pompaggio)
Resistenza di carico +
61,9 1 UA
O2 30-300 1
Pin 2 verde IA -
IPN
Pin 5 giallo VM=2,5V +
RE
Tensione
-
di riferimento
UN 450 mV
Pin 1 nero
H- Pin 4 bianco -
UH
H+ Pin 3 grigio +
La sonda Lambda a banda larga deve essere sostituita solo completamente insieme al cavo ed alla
spina, poiché l‘elemento sensore, il cavo e la spina sono interdipendenti.
Prove pratiche
La sonda deve variare in maniera veloce alle nostre sollecitazioni di accelerazione o decelerazione (cut off).
Nelle condizioni normali, la sonda segue le carburazione imposta dai programmi della centralina, come si vede nella rile-
vazione effettuata nell’arco di circa 45 secondi.
Le uniche variazioni sostanziali ci sono state quando si è provveduto ad accelerare o decelerare.
Nelle altre condizioni di lavoro, la sonda non si è mossa dal valore in cui era: la centralina reputava corretto il valore di
carburazione letto.
Prove pratiche
PROVA SU CATALIZZATORE
Silenziatori
Presa controllo gas
Catalizzatore
Collettore
di scarico
Sonda Lambda
Dopo il catalizzatore
CO meno di 0,35 % HC meno di 90 p.p.m. CO2 più di 13 %
Come si può vedere, il catalizzatore abbatte il CO e gli HC e aumenta il CO2 (anidride carbonica) non dannosa per l’es-
sere umano (in effetti, dannosa anch’essa perché aumenta l’effetto serra).
Per effettuare una corretta verifica del funzionamento del catalizzatore, occorre fare una prova dei gas prima del cata-
lizzatore (molte vetture hanno la presa di controllo; in caso contrario, inserire un adattatore sulla sonda Lambda per il
prelievo dei gas) e dopo il catalizzatore.
Multimetro e oscilloscopio: uso pratico
Prove pratiche
Per ridurre il particolato prodotto dai motori Diesel, esiste un sistema di post-trattamento denominato FAP (Filtro
32 AntiParticolato).
Questo è essenzialmente costituito da un vero e proprio filtro metallico, che imprigiona le particelle carboniose costi-
tuenti il particolato.
6
7
Come per tutti i filtri, una volta riempita la trappola necessita di essere svuotata o sostituita.
Una volta le trappole avevano un sistema di rigenerazione costituito da un bruciatore (dato l’alto costo, questo sistema
era usato solo sui veicoli pesanti).
La centralina, avvertita del filtro pieno da due sensori di pressione (uno a valle ed uno a monte del filtro) preposti a rile-
vare la differenza di pressione generata dal materiale depositato, azionava un bruciatore che bruciava il particolato, libe-
rando il filtro.
In altre applicazioni, il filtro era un elemento che si sostituiva durante la normale manutenzione.
Ora il sistema di rigenerazione dei filtri antiparticolato è molto più efficiente e soprattutto più economico e questo ha
reso possibile la sua applicazione sulle autovetture di serie.
Prove pratiche
Il sistema FAP prevede l’impiego di un serbatoio di EOLYS da 5 litri (sufficiente per 80.000–100.000 Km), dal quale l’ad-
ditivo, ad ogni rifornimento di gasolio, viene prelevato e miscelato al gasolio nella concentrazione di 1,9 gr di ossido di
cerio per 60 litri di gasolio.
6P L’additivo viene introdotto nel serbatoio del
gasolio attraverso un elettroniettore pilotato
900 mbar dalla apposita centralina di additivazione.
f
La rilevazione dello stato di filtro ‘intasato’ è
e effettuata dalla centralina elettronica control-
d lo motore attraverso un sensore di pressione
c differenziale, che misura la differenza di pres-
sione tra monte e valle del FAP. Quando il filtro
dovesse risultare intasato, la stessa centralina
b comanda la fase di rigenerazione.
La rigenerazione completa si compie in due o
Multimetro e oscilloscopio: uso pratico
• Azzerare, come prima operazione, tutte le voci nella centralina iniezione e nella centralina additivo Fap (chilometri
percorsi, livello cerina, errori presenti).
• Scollegare il tester diagnosi.
• Chiave avviamento estratta.
• Aprire il tappo del serbatoio carburante.
• Tenerlo aperto per almeno 10 secondi.
• Richiudere il tappo del serbatoio.
• Inserire la chiave e mettere in moto il motore per almeno 10 secondi.
• Spegnere il quadro.
• Togliere la chiave.
• Chiudere la vettura a chiave con il telecomando.
• Aspettare quattro minuti senza toccare niente.
• Entrare in macchina.
• Mettere in moto.
A questo punto, il difetto che prima non si cancellava diventa cancellabile ed è possibile resettare il
livello cerina.
La spia si spegne e la vettura è pronta per altri 80.000 kilometri.
Prove pratiche
La figura rappresenta la lettura della corrente con la pinza amperometrica collegata sul cavo tra polo negativo batteria
e massa motore.
36
PROCEDURA NON SEMPRE POSSIBILE senza accelerare, attendere che l’elettroventola entri 37
in funzione, fare un giro in strada simulando le varie
In tutte le nuove centraline, all’interno del programma è condizioni di carico.
presente una procedura che, mediante la lettura dei • Se la vettura non è ancora a posto, ripetere la proce-
parametri motoristici dei vari sensori, consente alla cen- dura.
tralina di effettuare delle modifiche alle curve permetten-
do di autoadattarsi all’usura meccanica. Questo accorgimento quasi sempre riesce a riportare i
parametri autoadattativi entro i limiti imposti dalla casa
In alcuni casi (guida molto impropria, alterazioni all’im- madre.
pianto elettrico con alimentazione a metano o gpl, inter-
ferenze da altri impianti, scarsa manutenzione, etc.), la Procedura per memorizzare la posizione farfalla
centralina ritiene di aver superato i parametri autoadatta- (ove presente un corpo semi o completamente
tivi (di solito scostamenti superiori al 20 %) e si pone in elettronico) e per l’inizializzazione delle centraline:
una modalità di recovery molto anomala.
• Staccare la batteria (si raccomanda sempre di
In queste condizioni, la vettura non tiene il minimo, con- attendere diversi minuti dopo aver portato la chiave in
suma molto, non rende e a volte accende anche la spia posizione di stop).
sul cruscotto. • Staccare il connettore con il corpo farfallato.
• Collegare la batteria.
In alcune vetture è prevista una procedura tramite lo stru- • Collegare il connettore sul corpo farfallato.
mento della casa madre che permette di azzerare i para- • Inserire la chiave in posizione di marcia, senza mette-
metri e cominciare da capo, ma in molte questa procedu- re in moto e senza toccare il pedale acceleratore.
ra non è possibile. • Attendere circa 30 secondi.
• Portare la chiave in posizione di stop.
Per riuscire ad azzerare i parametri un modo pos- • Attendere alcuni secondi, poi portare la chiave in posi-
sibile è il seguente: zione di marcia.
• Attendere 10 secondi.
• Staccare alcuni sensori – potenziometro farfalla, sen- • Portare la chiave in posizione di stop.
sore pressione assoluta, sensore temperatura acqua. • Attendere alcuni secondi, poi inserire la chiave in posi-
• Mettere in moto con i sensori staccati e fare un giro su zione di marcia.
strada di alcuni minuti, anche se la vettura va molto • Attendere lo spegnimento della spia iniezione, indi
male. mettere in moto senza toccare l’acceleratore e fare la
• Rientrare, spegnere il motore, attendere alcuni minuti, procedura di autoapprendimento.
staccare la batteria, ricollegare tutti i sensori staccati,
attendere alcuni minuti ( 5 o 6 bastano). Con questa operazione si sistemano i problemi di stabilità
• Ricollegare la batteria, mettere in moto al minimo del minimo e le imprecisioni nelle fasi di accelerazione.
Multimetro e oscilloscopio: uso pratico
A NALISI COMPONENTI , MISURE E SEGNALI
5 Volt stabilizzati
SENSORE TEMPERATURA
Rappresentazione schematica dell’impianto
ACQUA
riferito al sensore temperatura acqua/aria e
collegamenti interni alla centralina.
SENSORE TEMPERATURA
ARIA
CONVERTITORE
ANALOGICO ALTRI SENSORI
DIGITALE
16 A 5
V
12 A A
1 2
8 1. Collegamenti 4. Armatura
2. Sede 5. Valvola
4 3. Magnete permanente A = Flusso dell’aria
0
100 80 60 40 20 0 %
1 - Disinserito 2 - Inserito Frequenza 99,8 Hz.
55% ciclo di lavoro
Utilizzando un oscilloscopio in grado di leggere il duty
16 B cycle è possibile sapere esattamente di quanto è aperta la
V valvola aria.
12 Alcuni multimetri sono in grado di fornire la lettura del
duty cycle.
1 2
Non sempre il multimetro è in grado di leggere il duty
8
cycle positivo o negativo, quindi la lettura si può effet-
tuare togliendo comunque da 100 il valore letto.
4
0
100 80 60 40 20 0 %
1 - Disinserito 2 - Inserito Frequenza 99,8 Hz.
35% ciclo di lavoro
Analisi componenti, misure e segnali
Misura da effettuare con la pinza amperometrica e un multimetro nella portata di 200 ampere fondo scala.
Corrente assorbita dal motorino passo a passo: circa 0.3 – 0,5 ampere in condizioni di buon funzionamento.
Con valori di 1 – 1,5 il motorino risulta troppo duro e non mantiene il minimo in modo corretto: pulirlo o sostituirlo.
2
3 4
2
3
+ - + -
B
Multimetro e oscilloscopio: uso pratico
4
1
5
3 4
7 6
1. Valvola 4. Cuscinetto
2. Supporto con 5. Tenuta
cuscinetto 6. Mandrino filettato 2
3. Avvolgimenti 7. Collegamenti
Nero = polo nord Bianco = polo sud
Analisi componenti, misure e segnali
A T6 T8
B B+ V
T5 T7 +8
S1
0 ms
S2 5 10 15 20 25
C T1 T4
D B+
1 T2 T3
2
1. Motore passo-passo con avvolgimenti S1 e S2
2. Elettronica di controllo con transistori T1-T8
Sui due avvolgimenti si possono vedere i comandi della centralina verso il motorino passo passo.
43
al collettore di aspirazione
Sistema di lettura della pressione atmosferica mediante l’uso di una capsula piezoresistiva con ponte di resistenze col-
legato in grado di leggere la variazione di sollecitazione a cui viene sottoposta la membrana.
Tensione
0.6 v
0 -0.6
Depressione
modalità invertita.
con la pressione
5v
Attenzione
Negativo
Positivo
0 -0.6
Depressione
Analisi componenti, misure e segnali
Misuratori flusso aria
Nel circuito di aspirazione aria, sul manicotto di aspira- 1
zione, è posizionato il debimetro (misuratore aria a film
44 caldo) con lettore della temperatura aria incorporato.
2
3 4
7 6
1. Coperchi 5. Supporto
2. Scheda elettronica 6. O-ring
3. Sensore 7. Sensore
4. Piastra di supporto di temperatura
3 Connettori:
1. Sensore temperatura aria
2. Tensione batteria
3. Massa
4. 5V - Tensione di riferimento
5. Segnale output (+)
4
45
Potenziometri
Valori di resistenza 47
per il posizionamento
da 30 a 50 Ohm
.030
0,3
0 90
Posizione
La lettura tramite i V rende la misura più efficace e sensi-
bile.
Attenzione ai valori del minimo.
Misura in V
A riposo la tensione è di 5 V
5
Multimetro e oscilloscopio: uso pratico
0,3
0 90
Posizione
In alcuni casi, il valore di partenza risulta invertito rispetto
al precedente. Comunque il comportamento rimane il me-
desimo.
Analisi componenti, misure e segnali
Potenziometro farfalla
48 Segnale rilevabile inserendo un puntale sul segnale e uno a massa su di un potenziometro farfalla.
50
52
Utilizzando la seconda traccia collegata con la pinza capa- Segnale rilevato sul primario (traccia A) collegato tra ter-
citiva sul primo cilindro, è possibile sapere anche quale minale, negativo, bobina e massa.
cavo non va bene. Segnale rilevato sul secondario (traccia B) rilevato con la
pinza capacitiva.
Il segnale risulta essere regolare.
Segnale rilevato sulla bobina comandata direttamente dalla centralina (in questo caso filo marrone collegato al pin 32
della centralina).
Il segnale risulta essere uguale alle bobine tradizionali ma, come si vede nella figura, la corrente attraversa in serie le
bobine e la tensione si divide equamente su entrambe.
54
Segnale di un sensore giri e sincronismo
su Opel Tigra, Corsa, ecc.
Segnali rilevati con doppia traccia tra sensore di giri e sensore di fase
Sonda A 57
segnale rilevato ai capi di un iniettore di impianto
multipoint
Sonda B
segnale primario accensione su bobina
Non si riesce a misurare gli iniettori piezoelettrici in tensione o in resistenza in quanto sono proprio rappresentati da
una specie di condensatore.
E’ possibile solo verificare la corrente necessaria ad ottenere una carica corretta e di conseguenza un’apertura dell’i-
niettore.
sione di circa 3 – 6 V.
• che la resistenza del sensore sia compresa tra 80 e 140
ohm.
Analisi componenti, misure e segnali
60
Segnale rilevato sul filo di alimentazione
mononiettore
Nota:
Nel caso non si metta in moto, in alcune ver-
sioni ogni 30 secondi il segnale si ripete.
Attenzione
Esistono situazioni in cui il programma esi-
stente all’interno delle due centraline - quella
del code e quella dell’iniezione - può bloccar-
Multimetro e oscilloscopio: uso pratico
62
Segnale rilevato sul piedino 6 con Segnale rilevato con antenna guasta
trasponder guasto
Segnale rilevato sui piedini antenna Segnale rilevato sui terminali antenna
con un tempo lento con tutto funzionante
Nelle vetture di nuova concezione, i sistemi di controllo Qui di seguito viene descritta una procedura generale con 63
motore sono dotati di procedure di diagnosi abbastanza la premessa che, nel caso ne siamo in possesso, occorre
sofisticate. collegare un lettore di autodiagnosi prima di qualunque
Anche noi dobbiamo utilizzare specifiche procedure che ci operazione, per evitare di creare false indicazioni proprio
permettano di rilevare con una maggiore certezza i pro- durante la diagnosi.
blemi presenti nell’impianti.
Parametri autoadattativi
risiede altrove.
Diagnosi
DIAGNOSI SU VETTURA CON PROBLEMI O CHE NON PARTE Se i problemi della vettura continuano
• Verificare la presenza del comando iniettori
• Verificare la presenza del comando accensione
• Effettuare prova preliminare del carburante • Verificare il segnale del sensore giri/fase (ruota fonica)
64
- se il motore non si avvia effettuare per prima la prova e la linearità del segnale; se non lo è si possono avere
carburante. dei problemi di funzionamento
- se il motore si avvia ma va male, la prova può essere • Verificare il sensore di sincronismo su albero camme
fatta prima dell’autoapprendimento (alcune vetture non vanno in moto se il sensore non
• Controllare se la vettura è dotata di CODE (solita- funziona o l’avviamento risulta molto lungo)
mente su vetture dopo il 1995) • Verificare il sensore pressione assoluta.
• Verificare se la vettura ha l’antifurto
• Verificare che la tensione batteria sia superiore a Se la vettura va male, provare in sequenza i seguenti sensori:
12,40 V con batteria a riposo da 15 minuti
• Verificare che la tensione batteria sia superiore a • Temperatura acqua
11,5 V con chiave inserita su positivo bobina o iniet- • Potenziometro farfalla o interruttore cut off
tore • Flussometro o debimetro
• Verificare che la tensione batteria in fase di avvia- • Temperatura aria
mento sia superiore a 8,5 V • Sonda Lambda.
• Verificare la massa motore (in avviamento tra massa
batteria e massa motore dobbiamo rilevare una ten- Se la vettura va male,
sione massima di circa 0,5 V) provare in sequenza i seguenti attuatori:
• Utilizzare, se ne siamo in possesso, uno strumento di
autodiagnosi o codice lampeggio • Tempo di iniezione
• Annotare i difetti eventualmente riscontrati • Stato della scintilla
• Staccare la chiave e attendere la procedura power • Attuatore del minimo
latch (di solito questa procedura dura pochi minuti). • EGR con eventuale comando pneumatico
È possibile verificare la procedura power latch inse- • Comando canister
rendo il multimetro per verificare la presenza dei 5 V
su un sensore qualsiasi dell’iniezione (esempio: sen- Accessori
sore pressione assoluta). Nel momento in cui vengo- • Comando condizionatore
no a mancare i 5 V, la procedura power latch è ter- • Controllo autoradio
minata. • Chiusura centralizzata
• Scollegare la centralina o la batteria (attenzione ai
codici antifurto e autoradio) per alcuni minuti. DIAGNOSI SU DIFETTI CENTRALINA
Alcuni difetti presenti in centralina si cancellano solo
staccando il pettine o la batteria. Verifica del colloquio (se abbiamo l’autodiagnosi)
Attenzione: la centralina ha un filo collegato in modo • Alimentazione buona, massa buona e reset effettuato
permanente alla batteria. • Cablaggio presa diagnosi
Altro effetto dello stacco della batteria è quello di
dover effettuare un reset della centralina in quanto, Verifica dei comandi
nelle condizioni di uso della vettura, il microproces- • Presenza di comandi negativi più bassi di 1 V
sore può memorizzare dei dati errati e considerarli • Cablaggio attuatore
buoni; è pertanto necessario cancellarli staccando
alimentazione Verifica dei sensori
• Ricollegare il tutto e procedere all’autoapprendi- • Mancanza dei 5 V
mento per vedere se la vettura va bene. • Cablaggio