Estratto Libro Buona Cacca A Tutti

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Ah, che bella cagata!

Perché il prodotto
finale è così importante

G li eschimesi hanno venti parole diverse per la parola “neve”.


È un errore pensare che noi non le abbiamo. Non appena ci
troviamo a convivere con molta neve o, in un qualche modo,
nella nostra quotidianità iniziamo a dipendere da essa, ecco
che troviamo almeno altrettante parole per descriverla. Ogni
sciatore lo potrà confermare. Si inizia con il nevischio (che or-
rore, proprio quando è il momento di scendere in pista!) e si
termina con la neve farinosa. Gli eschimesi hanno per ognuno
di questi concetti una parola propria. Noi invece ricorriamo a
delle locuzioni composte.
Pensare che abbiamo solo una parola per “cacca” è incredibi-
le. Va bene, merda rappresenta anche un’altra possibilità e sicu-
ramente voi riuscirete a trovare ancora un paio di altre defini-
zioni, ma tutte indicano in fondo la stessa cosa, mentre in realtà
questa sostanza si presenta sotto infinite varietà che, si stenta a
crederlo, implicano ampie conseguenze per la nostra salute.
Ci sono sfumature di colore che vanno dai toni del giallo e
del marrone pallido al marrone scuro fino addirittura al nero.
La consistenza varia da acquosa o liquida a morbida, fino a
densa o molto dura. Sottile come una matita, rotonda come
quella delle pecore oppure molto spessa come un salame. Ap-
piccicosa, vischiosa, sanguinolenta – sono sicuro che vi verran-
no in mente ancora altre caratteristiche al proposito. O forse
no? Eppure a stento qualcuno riflette sul fatto che dall’aspetto

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delle feci riusciamo a trarre conclusioni sulla salute dell’organo
che ci nutre e che quindi risulta essere il più importante in
assoluto: il nostro intestino.
Nel caso dei nostri amici a quattro zampe dimostriamo
decisamente più sensibilità. Immaginiamoci quanto segue: il
nostro quasi miglior amico, oppure diciamo almeno il nostro
miglior amico a quattro zampe, deposita un mucchietto pol-
tiglioso sul bordo della strada. Va bene, ci sta anche. Dunque,
con la mano protetta dalla busta di plastica controlliamo per
vedere se caso mai ci fosse anche qualcosa di solido, da elimi-
nare. Nel nostro caso invece, indipendentemente dalla consi-
stenza, schiacceremmo un pulsante o tireremmo una catena e
il problema sarebbe risolto. Quanto vorremmo avere anche un
pulsante per il mucchietto depositato dal nostro miglior amico!
Dapprima verifichiamo se ci sono possibili testimoni in
giro. Il cane non è mio, il mio miglior amico non mi appartie-
ne! Non lo avevo mai visto prima d’ora. Con un po’ di fortuna
non era neanche al guinzaglio. Per prima cosa cambiamo lato
della strada senza dare nell’occhio. E poi? Forse è bene fissare
un appuntamento dal veterinario?
Il mio miglior amico ha forse il catarro intestinale oppure i
vermi, o forse entrambi, oppure qualcosa di ancora peggio. Da
un paio di giorni il suo pelo non è nemmeno più così lucido.
Certo, probabilmente c’è qualcosa che non va con il mangime
o con l’intestino. Se si trattasse di noi cambieremmo shampoo
e cercheremmo in questo modo, senza successo, di risolvere il
problema dell’opacità dei capelli. La digestione non è proprio
la prima cosa che ci verrebbe in mente.
Dopo che il nostro amico a quattro zampe ha depositato
il suo mucchietto e il suo didietro è molto sporco, immaginia-
mo di doverglielo pulire con un rotolo di carta igienica, che
per fortuna abbiamo portato insieme al sacchetto di plastica.
Anche in questo caso ci troveremmo un paio d’ore dopo nella
sala d’attesa del veterinario. Non solo perché l’azione di pulizia

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ci avrebbe dato sui nervi, ma piuttosto perché saremmo sicuri
che il suo intestino non è a posto.
Probabilmente ha depositato un mucchietto molto puzzo-
lente che ha reso il marciapiede inagibile per un’ora. Per for-
tuna abbiamo preso con noi il deodorante spray e, dopo aver
eliminato a norma gli escrementi, possiamo neutralizzare i resti
che ancora si trovano appiccicati sulla strada. Al più tardi a
questo punto allora, via, si va dal veterinario.
Se non ce ne occupiamo, la protezione animale ci viene a
cercare perché siamo responsabili della salute dei nostri amici
a quattro zampe.
Tutto questo per noi non vale. Noi non conosciamo il no-
stro intestino e non prendiamo sul serio i suoi segnali, non ci
rendiamo affatto conto che è malato, a meno che una strozza-
tura intestinale non ci spedisca di corsa in ospedale.

Facciamo un po’ di storia della toilette:


vi va?
I primi vasi sanitari sono stati brevettati in America nella metà del
XIX secolo e da lì hanno rapidamente trovato la via verso l’Eu-
ropa passando attraverso l’Inghilterra. In seguito a questa inven-
zione venne quasi meno la possibilità di trarre conclusioni sulla
salute a partire dall’aspetto delle feci. Sta a galla o puzza. Sta a
galla e puzza. Con questi nuovi modelli di water non era possibile
avere ulteriori informazioni. Gli escrementi maleodoranti, che un
intestino malato è in grado di rilasciare, attraversavano ora l’aria
in un secondo e sparivano nel profondo blu. Questa era stata
sicuramente una delle motivazioni che aveva guidato i proget-
tisti. Nonostante questo “passaggio aereo” molto breve vengono
impiegati instancabilmente deodoranti per l’ambiente, detergenti
al cloro e, direttamente nel water, piccoli cuscinetti dal profumo
intenso. Perché a nessuno sembra strano tutto ciò?

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Nell’area germanofona per molto tempo si mantennero i
vasi sanitari con una specie di gradino interno. In questa va-
riante le feci rimanevano depositate provvisoriamente su un
piccolo ripiano, visibili e odorabili, per poi finire nella canaliz-
zazione con un effetto cascata.
E nell’area germanofona continuano a esistere! Nei negozi di
sanitari vi guardano in maniera un po’ strana se li ordinate, ma
vengono comunque ancora prodotti. E ciò è davvero un bene.
Non solo per l’ispezione quotidiana rispetto a colore, consi-
stenza e odore, ma anche quando è necessario prelevare un cam-
pione delle feci per un esame medico più approfondito. Come
è possibile nei gabinetti normali arrivare a un campione di feci,
che andrebbe raccolto con un piccolo cucchiaino e introdotto
in una provetta? Non ci crederete, ma dapprima dovrete fissare
una striscia di carta igienica al bordo del water da destra a si-
nistra, come un ponte sospeso sul Rio delle Amazzoni, e poi si
tratta solo di centrare la striscia. Mica un gioco da ragazzi!
Se questo modello di water non ci è utile, esiste un’altra
possibilità per avere informazioni sulla salute del nostro intesti-
no: la carta igienica. La cosa migliore in assoluto sarebbe non
averne affatto bisogno. Ci è anche capitato, ma non troppo
spesso. In questi casi ci si sente proprio bene. Come se il mon-
do fosse in ordine. L’intestino intatto ricopre le feci con uno
strato di muco che impedisce di sporcare lo sfintere. Nei nostri
amici a quattro zampe troviamo la cosa ovvia.
Ognuno di noi utilizza in media 15 kg di carta igienica
all’anno e ci sembra normale. Forse pensiamo alla foresta
amazzonica, ma di sicuro non alla nostra salute.
Forse tra qualche tempo non ci sarà nemmeno più possibile
utilizzare la carta igienica, che al giorno d’oggi nonostante i mo-
derni vasi sanitari riesce a darci ancora importanti informazioni
sulla salute del nostro intestino (pensiamo alle tracce di sangue).
Spesso si riesce ad avere un didietro pulito solo perché sciacquoni
e sistemi di asciugatura ad alta tecnologia conquistano il mercato.

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Veniamo però adesso alla questione decisiva: che aspetto
devono avere le feci rilasciate da un intestino in salute? Che
odore e che forma?
La maggior parte delle persone non ne ha la più pallida idea.
Ci si limita a guardare nella tazza del gabinetto solo quando si
deve vomitare.
Non ci sono altre escrezioni fisiche che procurano più ripu-
gnanza, ma non dovrebbe essere così. Per questo motivo de-
sidero descrivervi il loro contenuto. Forse una migliore com-
prensione vi aiuterà a non provare ripugnanza.
Una parte delle feci consiste in resti di alimenti che non ri-
usciamo a digerire e che sono sopravvissuti ai processi batterici.
Una dieta ricca di fibre alimentari aumenta questa parte e di
conseguenza anche la quantità delle feci.
Poi troviamo una parte di residui di mucosa. Proprio come
accade alla nostra pelle, anche la nostra mucosa intestinale si
rinnova costantemente. L’intestino ha una superficie che con-
sta di circa 300 m² di mucosa. La mucosa dell’intestino tenue
si rinnova ogni 2 o 3 giorni. Dunque ogni 2 o 3 giorni 300 m²
di mucosa vanno a finire nel gabinetto. È davvero un bel po’.
In caso di infezioni o infiammazioni intestinali, aumenta la
quantità di mucosa rilasciata. Proprio come accade alla schiena
dopo un’eccessiva esposizione al sole: la pelle si rinnova più ve-
locemente e addirittura a volte se ne possono staccare porzioni
considerevoli. In maniera analoga aumenta il volume delle feci
e abbiamo un’evacuazione maggiore.
Un’altra componente è data dai batteri, morti e vivi. Se, arma-
ti di microscopio, andassimo in giro nel nostro ambiente circo-
stante, potremmo constatare che i batteri si trovano ovunque. Sul
tavolo, sulla sedia, sul pavimento. Semplicemente dappertutto.
Nel caso dei nostri scarti digestivi rappresentano un buon terzo
degli escrementi evacuati. L’intestino crasso, che in un certo senso
fa parte del mondo esterno e dunque stimola la crescita batterica,
è in gran parte colonizzato da batteri e anche da funghi.

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Quindi: la mucosa morta, i batteri e quello che non abbia-
mo digerito popolano ciò che senza vedere eliminiamo con lo
sciacquone. Se la digestione funziona bene non c’è motivo di
provare ribrezzo e le feci non odorano neanche. Le cose diven-
tano ripugnanti solo quando l’intestino non lavora corretta-
mente e i processi di fermentazione e putrefazione trasformano
gli escrementi in una massa maleodorante, appiccicosa e più o
meno dura.
Per quel che riguarda il colore esistono diverse variazioni
cromatiche, a seconda anche dei diversi alimenti. Quindi nien-
te paura! Si passa dal marrone chiaro o scuro fino al verde dopo
un pasto a base di spinaci, rosso dopo aver mangiato le bar-
babietole o addirittura nero dopo aver consumato del sangui-
naccio. Ma attenzione: il colore verde, rosso e nero, senza aver
mangiato prima rispettivamente spinaci, barbabietole e san-
guinaccio, sono segnali di una malattia da prendere sul serio.
Per quel che riguarda l’odore, ci si accorge in fretta che
qualcosa non funziona. Le feci non dovrebbero quasi odorare.
Se c’è un odore acido, putrefatto, cadaverico allora non sono
feci prodotte da un intestino sano! Anche la consistenza ci dà
delle informazioni: le feci normali non sono né molto dure e
rotonde, né acquose o pastose.
Spesso, a torto, l’unico criterio per valutare la salute dell’in-
testino è la frequenza delle evacuazioni. Cinque volte al giorno
è troppo e una volta alla settimana è troppo poco. La normalità
sarebbe una evacuazione quotidiana al mattino. Ma anche eva-
cuare 2 volte al giorno va bene, se le sopraindicate caratteristi-
che delle feci sono normali.
Adesso supponiamo che voi abbiate uno di questi intestini
fortunati. Le evacuazioni sono regolari, ben formate, quasi ino-
dori, e avete la carta igienica a portata di mano solo perché tro-
vate divertenti le barzellette che ci sono stampate sopra o perché
trovate particolarmente bello il suo motivo floreale. Allora potete
mettere da parte questo libro e fare qualcosa di più interessante.

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Forse però in famiglia o nella vostra cerchia di amici c’è
qualcuno che non ha la vostra stessa fortuna e al quale deside-
rate dare consigli preziosi. Oppure volete semplicemente sa-
pere che problema ha il vostro collega che un paio di giorni fa
ha utilizzato il bagno prima di voi e mezz’ora dopo vi sentivate
ancora come sotto un attacco di gas velenoso. Allora dovreste
continuare a leggere.
Si può paragonare il processo dell’intera digestione alla ca-
tena di montaggio in una fabbrica. Ad ogni sezione digestiva
lavorano uno o più operai. Le feci sono il prodotto finale.
Dalla qualità del prodotto si può vedere se nella fabbrica
tutto funziona a dovere. Se però il prodotto non è a posto,
allora bisogna controllare bene i processi e cercare il punto in
cui si è creato il danno. Desidero intraprendere con voi proprio
questo viaggio. Troveremo gli errori che si possono elimina-
re facilmente da soli e gli errori per i quali dovrete ricorrere
all’aiuto del medico, per i quali sono necessari consigli e visite
specialistiche.
Per riuscire a mantenere la visione d’insieme nei prossimi
capitoli è utile osservare attentamente ancora una volta il tratto
digestivo.

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IL TRATTO DIGESTIVO

pancreas
fegato

stomaco
cistifellea

duodeno

colon intestino
tenue

intestino
crasso

intestino
cieco
appendice

retto

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indice

Prefazione.................................................................................................................... 5
Ah, che bella cagata! Perché il prodotto finale è così
importante.................................................................................................................10
Facciamo un po’ di storia della toilette: vi va?.............................12

1. Viaggio guidato lungo le vie


della digestione
Le possibilità inutilizzate: annusare, gustare, masticare...............18
Gusto e olfatto....................................................................................18
Ciò che è ben masticato è per metà digerito!.........................................21

Nella buona e nella cattiva sorte è ben digerito


ciò che viene ben masticato......................................................27
Deglutire o strozzarsi?.........................................................................27
Lo stomaco impasta tutto minutamente e non ama essere disturbato...... 28
Un cuscinetto di 12 dita per neutralizzare gli acidi..............................34
L’intestino tenue.................................................................................35
La porta si chiude..............................................................................39
L’intestino crasso.................................................................................40
E il viaggio adesso come continua?.......................................................45

Decisivo è ciò che alla fine fuoriesce da sotto.


Il controllo qualità...................................................................49
Il piccolo buco del culo........................................................................49
Il prodotto finale................................................................................50
La gestione della qualità.....................................................................55

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2. Sulla cattiva strada. Come l’intestino
si ammala e fa ammalare
Ciò che può far male: latte, pane e frutta.
La dose fa la differenza.............................................................57
Il latte rinvigorisce gli uomini stanchi..................................................59
Il nostro pane quotidiano....................................................................65
Celiachia...........................................................................................67
Apriti sesamo.....................................................................................69
Quando le mele provocano gonfiore.....................................................70
La prova di maturità.........................................................................74

Flora e fauna: la cosa più importante è che i batteri


siano innocui............................................................................78
Il dilemma antibiotico........................................................................84

La fabbrica dei veleni nell’intestino.


Colpiti dalla testa ai piedi.........................................................87
Parliamo di pidocchi, fegato e alcol......................................................90
Intossicati o avvelenati?......................................................................92
Le malattie hanno molteplici cause......................................................94

Un organo lunatico: come le emozioni gravano


sulla digestione e viceversa l’intestino
influenza le emozioni...............................................................98
La scoperta del secondo cervello...........................................................98
Sensazioni di pancia: una vera questione di nervi................................99

Aiuto, la pancia diventa sempre più grossa,


il cuore geme e la colonna vertebrale piange...........................102
I polmoni ansimano.........................................................................104
Il cuore geme....................................................................................105
La colonna vertebrale duole..............................................................107

Anna, Max e Paula. Ma allora non è tutta cacca!......................109

INDICE 197

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Anna...............................................................................................110
Max................................................................................................113
Paula..............................................................................................115

In numeri: l’intestino e le malattie dipendenti dalla salute


intestinale..............................................................................117

3. Sulla retta via Il programma di fitness


per il vostro intestino
La cosa più importante: riguardarsi.
Una via dolce per digiunare....................................................121
La dieta corretta per il digiuno..........................................................124

Pulito, più pulito, pulitissimo!


Le pulizie di primavera per il vostro intestino.........................129
Sale inglese (o sale di Epsom)............................................................130
Basico o acido? Entrambi!.................................................................133
Bevi!................................................................................................136

Di nuovo sui banchi di scuola per apprendere


la corretta digestione..............................................................138
L’allenamento alla masticazione è jogging per chi ha a cuore
il proprio intestino........................................................................ 138
Il senso di sazietà va appreso.............................................................139
Ci si può allenare anche alla defecazione............................................141
L’assistenza medica e il ruolo del trattamento addominale...................141

In forma, più in forma, in formissima! Il programma


fitness di 10 giorni per il vostro intestino e la vostra salute.....143

10 giorni di programma disintossicante...................................146


Che cosa vi serve e che cosa no...........................................................147
Per prima cosa calmatevi!.................................................................149
I 10 giorni.......................................................................................150

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Conseguenze....................................................................................154
Giorni di allenamento e di riposo per l’intestino.................................155
E il mio peso?...................................................................................157

Consigli e ricette in breve.........................................................160

Ricette facili da fare a casa........................................................162

Mangiare ciò che è digeribile: gli alimenti giusti per voi


e il vostro intestino.................................................................164
Alcol................................................................................................167
Fibre alimentari...............................................................................169
Pane................................................................................................169
Proteine...........................................................................................171
Lipidi..............................................................................................172
Pesce................................................................................................173
Carne..............................................................................................174
Frutta.............................................................................................175
Bevande..........................................................................................176
Spezie..............................................................................................177
Frullati...........................................................................................177
Caffè e tè.........................................................................................178
Carboidrati.....................................................................................179
Dieta mediterranea..........................................................................180
Prodotti caseari................................................................................181
Muesli.............................................................................................182
Dolcificanti.....................................................................................183
Alimentazione vegana......................................................................185
Alimentazione vegetariana................................................................185
Zucchero..........................................................................................186

Il meglio arriva alla fine............................................................189

Ringraziamenti...................................................................................................... 190
Fonti, letteratura di approfondimento e indirizzi utili.................191

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