Armido Chiomento - Se - Non.mangio - Carne.Cosa - Mangio PDF
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Se non mangio
carne cosa mangio?
L'alimentazione naturale per salvaguardare la salute,
la dieta trbfologica e 183 facili ricette
per mantenersi informa
~
EDIZIONI DI MEDICINA NATURALE di
,~- BACCICHETTI FANNY e C. s.n.c.
31015 CONEGLIANO (Treviso)
Via Matteotti , 29 - Cas. Post. 81 - tel. 0438 .32425-401168 O
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e-mail: [email protected]
Premio Internazionale
PREMIO
TREVISO
CHE
LAVORA
ERCOLE D'ORO
1989
© Copyright by
Armido Chiomento
Prima edizione
anno 1992
Quarta edizione
anno 2004
A.c.n .. n.
ASSOCIAZIONE CULTURALE NAZIONALE
DISCIPLINE IGIENISTICHE NATURALI
CODICE FISCALE 91003340261 - C.C.P. 16832313
C.P: 157 - 31015 CONEGLIANO (TV)
Presentazione pag. 13
Premessa 15
PARTE PRIMA
IL PROBLEMA ALIMENTARE 21
Le diete 23
- Vegetariana 25
- Macrobiotica 26
- Metabolica 27
- Eubiotica 28
- Mediterranea 29
- Weight Watchers 30
- Atkins 30
- Gruppo sanguigno 30
AGRICOLTURA E INDUSTRIA 33
Agricoltura, cibo e salute 33
La fertilità del terreno 34
L'alimento biologico 36
L'alimento biodinamico 38
L'industria alimentare 42
Gli additivi 42
- Coloranti 43
- Conservanti 44
- Antiossidanti 45
- Emulsionanti, stabilizzanti 45
- Aromatizzanti 45
La raffinazione degli alimenti 46
La fibra 47
9
La salute attraverso il cibo pag. 53
Equilibrio termico 61
I PRINCIPI ALIMENTARI 65
Glucidi 65
Lipidi 66
Protidi 67
Enzimi 68
Sali minerali 69
Vitamine 72
Acqua 74
NECESSITA' ALIMENTARI 77
Valore calorico degli alimenti 77
Metabolismo 78
Necessità alimentari 79
IMC 83
Digiuno e semidigiuno 84
COME MANGIARE 87
La digestione 87
La masticazione 90
Ripartizione degli alimenti 92
Suddivisione nella giornata della razione alimentare 94
Associazione degli alimenti 95
L'alimentazione nelle diverse età 98
Alimentazione del bambino 98
- Il latte vaccino 100
- Latte vaccino e latte artificiale 103
Svezzamento 105
Alimentazione nell'età prescolare e scolare 106
Alimentazione nell'adolescenza 107
Alimentazione nella terza età 108
PARTE SECONDA
10
Alimenti proteici pag. 159
- Uova 159
- Formaggi 161
Ortaggi e verdure 165
- Seitan 163
- Funghi 163
- Legumi 164
Condimenti e integratori 178
- Olio di oliva 178
- Olio di semi 180
- Sale marino integrale 181
- Aceto 183
- Lievito 184
- Alghe 185
Colazioni e merende 185
Il pane 188
Le bevande 189
Droghe ed erbe aromatiche 194
Dizionarietto degli aromi 194
CONCLUSIONE 199
RICETTARIO 203
Condimenti e salse 206
Verdure e ortaggi 210
Uova 219
Ricotte e formaggi 221
Minestre in brodo 223
Minestre asciutte 226
Il pane 235
Colazione e merende 236
Monopiatti 238
Alimentazione del bambino 239
Esempio di menù mensile 241
APPENDICE 249
- Livelli di assunzione giornalieri 251
- Composizione degli alimenti 255
- Statura e peso dei bambini e ragazzi 260
- Calendario degli ortaggi 261
BIBLIOGRAFIA 263
11
Presentazione
Chi si faceva il segno della croce. Chi, più laicamente, stava a tavola in
silenzio. Altri tempi. La colazione, il pranza, la cena quand'erano possi-
bili - come riti di una religione. La religione della vita.
Tempi andati, è vero. Ma queste pagine di Armido Chiomento ripropon-
gono la necessità, tutta l'attualità di un approccio all'alimentazione che
sia ben altro dell'abbuffata. Proprio l'opposto. In termini vorremmo dire
«ideologici». Ci deve essere stile, dice Chiomento. E lo stile non è solo
forma in questo caso, ma sostanza. E la qualità dell'alimentazione. E la
qualità stessa della vita.
Scorrendo queste pagine si riscopre, pertanto, quasi il senso religioso -
anche per un laico - di aspetti fondamentali dell'esistenza di un uomo, a
cominciare da quello della nutrizione. E un invito alla sobrietà, quello di
Chiomento. Oggi si mangia troppo e male, scrive l'autore. E un' alimen-
tazione ricca di denaro, ma povera di materia nutriente. La stessa vita è
così. Un'alimentazione - mette ancora in guardia Chiomento - che obbe-
disce all'immagine, alla pubblicità- Appaga il gusto. È lo specchio della
vita-Manca la sostanza, nell'alimentazione. E questa ''fatica" di
Chiomento richiama, per l'appunto, alla sostanza della vita.
Se mangeremo come la pubblicità vuole, secondo le regole che il compu-
ter ci detterà, farà una brutta fine - è l'ammonimento di Chiomento - lo
stesso patrimonio genetico. Non ci si dovrà meravigliare - aggiunge l 'au-
tore - se questa tendenza porterà con sé delle modificazioni biologiche.
Catastrofico il nostro autore? No. Questo libro dice che è realista.
13
Presentazione
"Se non mangio carne, cosa mangio?" è un libro utile al vegetariano che
desidera mettere ordine alla sua alimentazione ed indispensabile a tutti
coloro che sono alla ricerca di una alimentazione semplice, sana e natu-
rale. L'autore con questo libro colma le carenze dell'informazione. Spiega
i modi semplici di alimentarci, in modo sano ed equilibrato e nel contesto
della tradizione e della cultura mediterranea.
Se l'esigenza era quella di una conoscenza pratica in materia alimentare,
sicuramente Armido Chio mento l'ha soddisfatta realizzando un vero
manuale di informazione generale, di educazione pratica ma anche teori-
ca. In tutto il libro è presente il rapporto che lega l'alimento alla salute.
Un particolare rilievo spetta alle considerazioni fatte sull'alimentazione
del bambino, oggi tanto trascurata e quindi causa di tante malattie del-
l'infanzia. Con questo nuovo lavoro, Armido Chiomento ripropone l 'effi-
cacia - in termini di salute - dell 'igienismo lezaeta-costacurtiano del
quale, da esperto conoscitore e continuatore, ne arricchisce con questo
libro il già ricco patrimonio culturale.
Fernando Vincenti
(nuturopata)
14
come tale dovrebbe venir perseguita". Dopo aver letto queste parole ho
pensato ai pericoli che possono incorrere i vegetariani sia per la salute che
giudiziari. All'International Vegetarian Union si contano più di sei milio-
ni di vegetariani; un milione si trovano nel nord America, migliaia in
Italia; solo migliaia lo sono per convinzione religiosa, invece milioni lo
sono per necessità. C'è inoltre chi non mangia carne semplicemente per-
ché è una sostanza cadaverica e ne prova repulsione, pur non dichiaran-
dosi vegetariano. (Una fonte di parte vegetariana sostiene che le persone
al mondo che seguono una dieta prevalentemente o totalmente vegetaria-
na per motivi filosofo-religiosi, etici o salutistici, sono circa i due terzi
della popolazione mondiale). Per quanto riguarda il mio caso personale,
sono ormai più di trent'anni che non mangio carne. E' stata per me una
sorta di liberazione quando Luigi Costacurta mi ha convinto dell'inutilità
della carne, era il 1973. Da allora non ho più mangiato né carne, né pesce.
Col passare degli anni causa dell'informazione sempre contraddittoria, ma
specie negli anni sessanta-settanta, ho iniziato un'indagine sui diversi per-
ché del rifiuto della carne. La ricerca è iniziata con l'osservazione del pro-
prio stato di salute, dei disturbi e della frequenza del ricorso ai farmaci. A
seguito delle migliori condizioni fisiche riscontrate supportate anche dai
consueti esami clinici di laboratorio e attribuite a mio esclusivo parere al
nuovo sistema alimentare, ho tentato delle spiegazioni comparando per
prima gli apparati digerenti dei diversi animali (carnivoro, erbivoro, gra-
nivoro, onnivoro, frugivoro) come insegna il movimento vegetariano, e
registrando i risultati ottenuti dal gruppo di naturoigienisti aderenti alla
associazione culturale promotrice in Italia delle discipline igienistiche
naturali. Sapere che la costituzione dell'uomo è quella del frugivoro toglie
ogni ulteriore dubbio sui rischi d'una alimentazione composta fondamen-
talmente di cibo vegetale e constatare inoltre il generale miglioramento
avvertito da tutti dello stato di benessere e di salute generale fin dal
momento dell'abbandono dell'alimentazione tradizionale, incoraggiava
continuare.
Da chi si accostava per la prima volta a questo nuovo stile di vita si senti-
va solitamente domandare ed immancabilmente con un certo smarrimen-
to: "Ma, se non mangio carne cosa mangio?". La risposta che si voleva,
doveva essere precisa, ben particolareggiato il modo di mangiare, detta-
gliata la suddivisione degli alimenti e dei pasti. L'igienista non s' accon-
tenta di informazioni generiche, ma nello stesso tempo non gradisce spie-
gazioni troppo scientifiche. Chi ha sperimentato i mezzi di cura naturali ha
constatato di persona che la scienza dell'uomo non sempre coincide con
16
Per liberarsi dalla fame,
non occorre rimpinzarsi di cibo:
è sufficiente prenderne un po',
come una medicina,
e accontentarsi di questo.
M.K. Gandhi
Premessa
"Che il cibo sia la tua medicina e la tua medicina il tuo cibo", questo l' a-
forisma di Ippocrate tanto conosciuto e tanto raccomandato da ormai 2500
anni. Mangiare in modo semplice e frugale raccomandano nutrizionisti e
medici. Ma ciò nonostante la gente continua ad ammalarsi, deperisce e
muore a causa di errori alimentari.
Malattie dell'intestino, metaboliche, cardiocircolatorie o tumori, tutte
hanno a che fare in qualche modo con la nutrizione. La sa il medico e così
pure la gente comune, ma poco si pratica al riguardo, l'attenzione è rivol-
ta solo al farmaco; l'alimento è poco considerato anche come mezzo di
prevenzione: i suggerimenti alimentari del medico, quando vengono dati,
sono sempre generici, imprecisi, spesso si contraddicono, anche tra medi-
co e medico o tra medico e specialista.
Discordanze sul problema alimentare si leggono nella vasta mole di pub-
blicazioni scientifiche, si ascoltano alla radio e alla televisione nei pro-
grammi di informazione specifica, si trovano sui giornali e riviste più o
meno qualificate. Viene subito da pensare che chi manovra tutto questo sia
l'industria alimentare di produzione e di distribuzione, ma è certo che sul
come e cosa mangiare rimangono ancora molte incertezze.
La scienza della nutrizione ha chiaramente esposto le teorie di base e gli
organismi istituzionali preposti all'informazione divulgano periodicamen-
te le linee guida da seguire. Ma il problema come è stato detto, rimane.
Forse manca un collegamento tra la teoria e la pratica o tra il linguaggio
specialistico e il parlare comune. Resta il fatto che c'è un qualcosa che
frena la conoscenza del problema o non convince.
Un illustre studioso e professore di nutrizione umana in uno dei suoi testi
ha scritto: "Parlare male della carne, soprattutto perché le accuse che le
vengono mosse non sono vere, è una vera e propria "diffamazione" e
15
quella della natura. Non sempre l'effetto nutrizionale prodotto con certi
criteri alimentari trova spiegazione dalla scienza. La nutrizione umana,
forse, conserva ancora qualche lato oscuro.
Le indicazioni riportate nel libro Se non mangio carne cosa mangio non
hanno pretesa scientifica, ma sono supportate dal solo empirismo. Sono il
risultato di chi ha sperimentato in prima persona e all'interno del gruppo
culturale d'appartenenza, il valore terapeutico di questo sistema alimenta-
re proposto non disgiunto dalle discipline igienistiche naturali che sempre
l'accompagnano per chi ama vivere in armonia con la Natura.
A.C.
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PARTE PRIMA
Il problema alimentare
IL PROBLEMA ALIMENTARE
Il problema alimentare interessa più fronti, ha a che fare con l'igiene, con
l'agricoltura, lo sviluppo industriale e tecnologico, con la tradizione, il
commercio e la distribuzione. Più in generale è il problema della malnu-
trizione che inizia con la carenza di cibo, lo squilibrio di nutrienti, le colo-
nizzazioni, le guerre fino agli eccessi calorici. Nel mondo un miliardo e
mezzo di persone ha un'alimentazione insufficiente. Da un lato c'è chi
soffre la fame e va incontro a malattie per denutrizione, dall'altro ci sono
coloro che si ammalano a causa degli eccessi alimentari o per l' assunzio-
ne di alimenti devitalizzati o raffinati o ancora perché lusingati a seguire
diete alla moda.
I dati statistici informano che si mangia troppo e soprattutto male. Le
medie giornaliere di assunzione di nutrienti, nonostante le campagne di
informazione alimentare, sono superiori alla norma. E' evidente la con-
traddizione tra la tendenza che spinge alla ricerca di uno stato di benesse-
re e l'incapacità di attendere ad una alimentazione equilibrata e naturale.
In breve, si può dire che i caratteri dell'alimentazione moderna sono quel-
li dell'opulenza, di una alimentazione ricca in termini di denaro ma pove-
ra sul piano della nutrizione.
Sicuramente è più facile scegliere i cibi assecondando il gusto anziché
praticare un'alimentazione che tenga conto delle peculiari caratteristiche
chimico-organiche dei cibi, delle scelte più opportune e delle possibili
associazioni. Criteri che originano perplessità e confusione di idee al
quale non manca un contributo da parte della grande stampa e della pub-
blicità del settore.
In generale, l'informazione che arriva al cittadino spesso non è corretta,
poiché mette insieme il buono con il cattivo e perché viene alimentata da
una pubblicità ingannevole che ostenta immagini sempre accattivanti,
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Se non mangio carne cosa mangio?
22
Il problema alimentare
Le diete
23
Se non mangio carne cosa mangio?
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Il problema alimentare
Dieta vegetariana
I termini vegetariano e vegetarismo hanno origine dalla radice VAG, che
significa "accrescere". Questa radice, nella lingua latina, risponde al
sostantivo VIGor (= vigore, salute) e VEGetus (= sano, vigoroso).
Dall'etimologia del termine se ne deduce che vegetariano significa cre-
scita in modo sano. Comunemente si adotta ancora vegetarianesimo, per
indicare un regime alimentare che si astiene dall'uso delle carni come ali-
mento, oltre s'intende ad occuparsi della difesa degli animali affinché non
vengano danneggiati o uccisi. Il vegetarianesimo si distingue in vegeta-
riano, vegetaliano e fruttariano.
a) Il vegetariano è anche denominato Latto-Ovo-Vegetariano (LOV) poi-
ché tiene conto degli alimenti prodotti da animali e dei loro derivati
(uova, latticini, miele);
b) la dieta vegetaliana si limita, invece, all'impiego dei soli alimenti vege-
tali, escludendo tutti quelli di origine animale;
c) il regime fruttariano richiede un'alimentazione a base di sola frutta. Si
tratta di una dieta ovviamente molto ristretta, osservata comunque da
un discreto numero di persone anche in Italia.
Alla base del vegetarianesimo sta il rispetto dell'animale. Non è sempli-
cemente un regime dietetico ma un modo di vivere, nel pieno rispetto della
Vita ed a vantaggio della vita psico-fisica dell'uomo.
Jean Jacques Rousseau nel suo Emilio ha espresso molto bene il concetto.
"Una delle prove che il gusto della carne non è naturale all'uomo è l'in-
differenza che i fanciulli hanno per questa pietanza e la preferenza che
danno a tutti i nutrimenti vegetali .... Importa soprattutto non snaturare
questo gusto primitivo e non rendere i fanciulli carnivori, e ciò non tanto
per la loro salute quanto per il loro carattere, poiché, in qualunque modo
se ne faccia l'esperienza, è certo che i grandi mangiatori di carne sono in
generale più feroci e più crudeli degli altri uomini: questa osservazione è
di tutti i luoghi e di tutti i tempi".
Del vegetarismo si sente spesso dire che si tratta di una alimentazione
carente, specie degli aminoacidi essenziali e della vitamina B 12.
L'esperienza pratica, prima ancora di studi che sono stati compiuti al
riguardo, ha dimostrato il contrario. Per convincersene basta ricordare
alcuni nomi di personaggi illustri che hanno vissuto con una alimentazio-
ne esclusivamente vegetariana: Pitagora, Fiatone, Socrate, Ovidio,
Seneca, Leonardo, Rousseau, Voltaire, Schopenhauer, Tolstoi, Einstein,
25
Se non mangio carne cosa mang io?
Dieta macrobiotica
La parola "macrobiotica" è la ricostruzione della frase di Ippocrate "La
vita è breve ma l'arte è lunga". Deriva dal greco macro che significa
"grande" e bios che significa "vita"; in breve, significa l'arte di lunga vita.
La macrobiotica non rappresenta solo un modo di mangiare, ma sostan-
zialmente è uno stile di vita che osserva un'alimentazione naturale basata
sulla conoscenza e sull'applicazione delle leggi naturali.
Osservando l'ordine della Natura riconosce che tutta l'energia dell'uni-
verso è articolata verso due direzioni o due poli opposti tra loro, chiamati
dagli orientali Yin e Yang. Questo principio fondamentale è applicabile a
tutto il mondo della natura; è conosciuto come principio unificante perché
unifica tutti gli opposti. Il sistema dietetico macrobiotico è la realizzazio-
ne perfezionata di questa scoperta avvenuta in Cina qualche migliaio di
anni fa. In definitiva, si spiega con i modi di applicazione dell'yin e dello
yang e si basa su cibi coltivati in modo naturale, prodotti localmente e
consumati allo stato integrale.
26
Il problema alimentare
Dieta metabolica
La dieta metabolica si basa sulla stimolazione dei ritmi metabolici del-
1' organismo e si fonda sulla conoscenza delle caratteristiche dei diversi
alimenti, associata alla pratica di esercizi di movimento.
Questa dieta viene caldamente consigliata a chi deve perdere peso; pro-
gramma una serie di menu fino a raggiungere, nel tempo di pochi mesi,
una dieta composta per metà di verdure, ortaggi, frutta e latticini; la carne
è esclusa. In principal modo, è consigliata l'assunzione di alimenti crudi
per approfittare al meglio dell'apporto vitaminico e della fibra grezza. Tra
i pasti, durante il giorno, è prevista l'assunzione di almeno un quarto di
litro di acqua che può essere sostituita con degli infusi, centrifugati di frut-
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Se non mangio carne cosa mangio?
Dieta Eubiotica
E' una alimentazione naturale che mira alla salvaguardia della salute attra-
verso il potenziamento delle difese dell'organismo. Il nome "Eubiotica" è
stato proposto al prof. Luciano Pecchiai da Ledanna Danieli Durante di
Calavino quando, negli anni cinquanta-sessanta, era interessato ad arric-
chire di valori spirituali l'esistenza umana nei suoi rapporti con la natura.
Il prof. Luciano Pecchiai è stato il fondatore, nell'aprile 1960, del Centro
di Eubiotica umana presso l'Ospedale dei bambini di Milano. La sede del
Centro non è stata casuale poiché questo movimento aveva per scopo di
28
Il problema alimentare
Dieta mediterranea
L'Italia fin dagli anni 50 ha avuto a che fare con una alimentazione impor-
tata dagli Stati Uniti tanto ricca di grassi quanto povera di fibra grezza;
ora, gli americani, sostengono che la dieta mediterranea da loro conosciu-
ta come Italian Style, è la migliore, la più giusta per la salute.
La dieta mediterranea è molto conosciuta ma, in realtà, pochi sanno bene
cos'è. In uso tra le popolazioni del bacino mediterraneo, si dimostra a
volte un'alimentazione non corretta per le sproporzionate assunzioni di
pasta o le cattive associazioni tra gli alimenti. Un tempo le popolazioni
contadine soddisfavano il pasto con pochi alimenti, mentre oggi si tende
all'abuso: ad esempio, pasta, fagioli, pane, formaggi e frutta ingredienti di
uno stesso pasto, in proporzioni e quantità da soddisfare i piaceri di ognu-
no senza tener conto delle reali esigenze. Con questa libera scelta, anche
la dieta mediterranea non contribuisce al mantenimento della salute, non
nutre e apre la via alla malattia.
L'importanza ampiamente riconosciuta alla dieta mediterranea sta, soprat-
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Se non mangio carne cosa mangio?
Dieta Atkins
Questa dieta prende nome dal suo ideatore, un ricco medico americano.
Ideata allo scopo di togliere i chili di troppo, si basa sull'astensione dal-
1' assumere carboidrati allo scopo di bruciare combustibile proveniente
dalle riserve di grasso già accumulato e indesiderato. Non sono fatte limi-
tazioni per cibi proteici: carni, pesce, uova, ecc.Il grave pericolo di questa
dieta è che l'esagerata assunzione proteica conduce ad un dispendio di
energia e di conseguenza ad una minore resa fisica; questo perché, quan-
do le proteine bruciano, la massa muscolare si impoverisce e si indeboli-
sce; inoltre, si determinerà un tale superlavoro da parte dei reni da mette-
re in difficoltà questo sistema emuntorio che finisce col trattenere in cir-
colo i residui proteici. Ancora più importante, è il sovvertimento di tutto il
metabolismo e lo stato di acidosi al quale si va incontro, primo passo sulla
strada di molte e serie manifestazioni cliniche.
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Il problema alimentare
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Agricoltura e industria
AGRICOLTURA E INDUSTRIA
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Agricoltura e industria
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Se non mangio carne cosa mangio?
L'alimento biologico
Il piccolo contadino conosce la terra non meno del grande agricoltore.
Diversa è la sua sensibilità, egli sa che la piccola meccanizzazione che
possiede non solo non nuoce al terreno, ma può migliorare le sue condi-
zioni biologiche. La piccola azienda con questi mezzi diventa più produt-
tiva ed è proprio con questo nuovo orientamento, volto non solo a salva-
guardare la fertilità del terreno, ma anche a migliorarla, che molti giovani
agricoltori intendono dedicarsi al loro lavoro: abbandonare l'impiego
della chimica più avanzata per passare a metodi di coltivazione non inqui-
nanti o cosiddetti naturali.
L'agricoltura biologica nasce in contrapposizione a quella chimica, ai
sistemi intensivi di coltivazione basati soprattutto sulle monocolture, i
concimi solubili, i fitofarmaci e i pesticidi fortemente tossici.
Produrre in modo biologico vuol dire rispetto della vita umana, vegetale,
animale e del suolo; significa armonia tra agricoltore e ambiente e il saper
confidare sulle energie vitali del suolo, controllarle e stimolarle per la
migliore assimilazione dei suoi minerali.
Le tecniche raccomandate dagli esperti agricoltori biologici, sono basate
sul principio della rotazione delle colture, su particolari modi di concima-
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Agricoltura e industria
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Se non mangio carne cosa mangio?
L'alimento biodinamico
La definizione "biologico-dinamica" è stata data in occasione del corso di
agricoltura tenuto da Rudolf Steiner a Koberwitz (Slesia) nel 1924 per
soddisfare la richiesta di alcuni agricoltori preoccupati sull'efficacia del-
1' applicazione dei metodi moderni di coltivazione ed in particolar modo
sull'uso di concimi chimici. Il corso in otto lezioni, aveva come tema cen-
trale "la salute della terra e il mantenimento e l'accrescimento della ferti-
lità per migliorare la qualità degli alimenti destinati a nutrire l'uomo".
L'insegnamento era rivolto a gente pratica, già ricca di esperienza così che
la scienza antroposofica steineriana, che si muove dall'osservazione spiri-
tuale della natura, aggiungendosi alle conoscenze professionali poteva
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Agricoltura e industria
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Agricoltura e industria
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Se non mangio carne cosa mangio?
L'industria alimentare
Con il termine di "alimenti" sono definite le sostanze alimentari, i prodotti
alimentari e le bevande. Più precisamente, le sostanze alimentari sono i
prodotti che provengono dall'agricoltura e i prodotti alimentari sono il
risultato delle lavorazioni operate dall'industria del settore. L'industria ali-
mentare ha una grande importanza ed una grande responsabilità sulla qua-
lità dell'alimento.
Le sostanze che vengono ingerite senza partecipare al processo di nutri-
zione costituiscono la parte responsabile della alterazione degli umori e
della funzionalità dell'organismo.
Le lavorazioni degli alimenti modificano ed alterano qualitativamente il
cibo e spesso in modo pericoloso per la salute. Un tempo il cibo rappre-
sentava il prodotto della terra, il momento della raccolta; si sapeva come
si produceva e da dove veniva. Oggi non è più così, si sa che il prodotto
agricolo deve prima passare da centri di selezione, di conservazione e da
laboratori per essere "migliorato", abbellito, in modo da acquistare
L'immagine migliore o forme "competitive", accattivanti, ma proprio per
questo anche più insidiose.
Cambiando l'aspetto si cambia anche la sostanza. L'uomo con i suoi inter-
venti, con l'aggiunta di sostanze estranee, chimiche o sia pure di deriva-
zione naturale, con l'aggiunta di miglioranti modifica l'alimento nella
sostanza, lo snatura.
Un cibo alterato, squilibrato nei suoi componenti o devitalizzato, è di dif-
ficile assimilazione, altera il processo nutrizionale e le sostanze tossiche
che porta con sé (assorbite prima attraverso i modi di coltivazione innatu-
rali e poi attraverso le manipolazioni che lo devitalizzano) lo rendono
pericoloso per la salute. Un alimento impoverito e snaturato ha scarse pos-
sibilità di conservazione e può deperire facilmente; per questo, l'industria
provvede ad assicurarlo con sostanze additivanti che sono antimicrobiche
e antiossidanti, ma sono loro pure, deperibili e devitalizzanti
Gli additivi
Gli additivi sono sostanze estranee aggiunte al prodotto per diverse ragio-
ni, principalmente con lo scopo di proteggerlo dagli agenti che lo degra-
dano o che ostacolano la conservazione. L'O.M.S: definisce gli additivi
"sostanze non nutritive aggiunte intenzionalmente agli alimenti, spesso in
dosi minime, per impedirne il deterioramento, per stabilizzarli o miglio-
rarne la conservazione, la consistenza, il sapore o l'aspetto e facilitarne
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Agricoltura e industria
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Agricoltura e industria
simo consentito. Comunque, non c'è dato sulla tossicità alimentare real-
mente attendibile perché non c'è sostanza tossica , sia pure somministrata
in piccole dosi, che non manifesti la sua tossicità. Tra i conservanti più dif-
fusi c'è l'anidride solforosa (da E220 a E227) impiegata nei vini, nei suc-
chi di frutta e nelle confetture, molto usata come conservante antimicro-
bico in moltissimi alimenti compresa la frutta secca e il vino; inoltre, l' a-
cido benzoico (da E210 a E213), impiegato in sostituzione del processo di
pastorizzazione per la conservazione delle bibite aranciate.
Per impedire le muffe sono disponibili le gomme e le cere (caso degli
agrumi), l'acqua ossigenata per la conservazione delle mandorle e delle
noci, l'ipoclorito di sodio per le arance.
e) Aromatizzanti
Con questa denominazione vengono indicati indifferentemente gli
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Se non mangio carne cosa mangio?
46
Agricoltura e industria
La fibra
La carenza di fibra grezza nella dieta, assente in tutti i prodotti raffinati,
può portare dunque alla malattia. E' stato ampiamente dimostrato che la
carenza di fibra rallenta il transito intestinale delle sostanze assorbite,
favorisce il ristagno di particelle alimentari mal digerite o non digerite ed
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Agricoltura e industria
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Se non mangio carne cosa mangio?
Frutta fresca
Albicocche 0,83 0,71
Arance 1,00 0,60
Banane 1,19 0,62
Castagne (an-ostite) 7,61 0,72
Fragole 1,13 0,45
Kiwi 1,43 0,78
Mandarini 1,03 0,67
Mele, con buccia 1,84 0,73
Pere, senza buccia 2,25 0,62
Pesche, senza buccia 0,71 0,87
Prugne 0,75 0,59
Uva 1,27 0,21
Frutta secca
Arachidi 9,89 1,03
Datteri 7,49 1,24
Fichi 11,01 1,94
Mandorle dolci 12,04 0,63
Noci 5,37 0,84
Prugne 4,84 3,60
Semi di zucca 7,23 1,20
Uva 4,04 1,19
50
Alimentazione salute e malattia
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Alimentazione salute e malattia
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Alimentazione salute e malattia
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Alimentazione salute e malattia
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Alimentazione salute e malattia
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Se non mangio carne cosa mangio?
formazioni tumorali. E' questa una operazione senza bisturi che il sangue
stesso intraprende dosandola sottilmente."
Diverse sono le ragioni che inducono a ridurre le proteine nella dieta della
persona malata:
• la sintesi proteica che avviene di continuo in qualunque organismo
vivente; si tratta di un processo molto laborioso che esige un adeguato
apporto d'energia e una proporzionale secrezione enzimatica;
• le proteine in eccesso non vengono accumulate dall'organismo e dal
loro metabolismo si possono generare sostanze che saranno poi elimi-
nate con grande difficoltà dalle normali vie emuntorie;
• l'assunzione di cibo proteico produce in genere acidificazione del san-
gue e un processo demineralizzante simile a quello prodotto dal cerea-
le raffinato. Questa è la ragione per cui viene suggerito di accompa-
gnare il pasto proteico con un adeguato apporto di sali (verdure a
crudo) così da regolare il rapporto acido-basico.
Le proteine che si adattano meglio all'organismo ammalato sono le pro-
teine vegetali perché si degradano più facilmente consentendo un'elimi-
nazione più facile dei loro sottoprodotti attraverso le feci, l'urina (urea,
ammoniaca, acido urico, amminoacidi) e attraverso la pelle mediante il
meccanismo della traspirazione. Ma in genere nei casi di malattia specie
se degenerativa, si suggerisce una riduzione della quantità di cibo in gene-
rale e una composizione della razione alimentare legata alla capacità dige-
sti va e alla possibilità d'eliminazione del soggetto. Un pasto non appro-
priato alle condizioni fisiche del malato aggrava ulteriormente il suo stato
a causa dell'intossicazione del sangue e dell'accumulo di sostanze tossi-
che che si vengono a depositare nelle varie regioni corporee. L'uomo si
sostiene con cibi "vivi", i soli veri portatori d'energia vitale indispensabi-
le per liberare le cellule dei residui che le intossicano e la digestione è la
base del processo vitale.
Secondo M.L. Acharan, "tutto il regime curativo deve dirigersi a norma-
lizzare la digestione, che è l'unico cammino obbligato per il ripristino
della salute e la digestione richiede:
- la temperatura normale dell'apparato digerente;
- alimento adeguato a base di frutta cruda, semi d'albero e verdura in
insalate;
- mangiare solo avendo appetito;
- una insalivazione completa ed una lenta deglutizione;
- semplificare i cibi in ogni pasto evitando le cattive combinazioni degli
alimenti;
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Alimentazione salute e malattia
Equilibrio termico
"L'uomo si nutre con quello che digerisce, non con quello che mangia".
Una massima che tiene conto di due fondamentali concetti: quello di nutri-
zione e quello di digestione che si realizzano ambedue, attraverso l'atto
del mangiare. La digestione, mantiene in vita l'organismo mediante la
demolizione delle sostanze alimentari di cui si nutre, in quanto questo pro-
cesso promuove la produzione delle sostanze specifiche necessarie al
mantenimento organico. I processi di demolizione e costruzione devono
tra loro mantenersi in equilibrio. In questo modo avviene la formazione
del sangue e del calore determinando, attraverso la qualità dell'equilibrio
raggiunto dai due processi, la condizione circolatoria e il grado di norma-
lità o di anormalità funzionale.
Salvo rare eccezioni nel mondo microrganico, la vita degli esseri viventi
si svolge in un campo di temperature che va, a seconda della specie, dai
0° ai 40°C. Ci sono animali, cosiddetti a sangue freddo, che regolano la
loro temperatura corporea attraverso l'ambiente esterno. Le api, ad esem-
pio, nei mesi freddi vivono in glomere mentre nelle giornate particolar-
mente calde si diradano; nel caso invece dei pesci, il sistema di regolazio-
ne della loro temperatura corporea si spiega con le zone d'acqua a diffe-
rente gradiente termico. I pesci dei mari polari non congelano perché dis-
pongono nei loro liquidi interni, di proteine antigelo. La stessa cosa vale
per ragni, zecche, acari e numerosi insetti.
Nell'uomo il meccanismo è diverso, la regolazione della temperatura cor-
porea avviene, entro certi limiti, mediante l'intervento di alcuni meccani-
smi chimici e nervosi che agiscono sulla circolazione del sangue, sul ritmo
respiratorio, sulla secrezione sudorale, in pratica con sistemi di difesa
coordinati dai centri nervosi dell'ipotalamo.
La vita animale è caratterizzata dall'acqua, lo stesso animale per i due
terzi è acqua; una quantità così rilevante non può non influenzare il com-
plesso sistema della termoregolazione. L'acqua, è un elemento base indi-
spensabile alla vita ed alla sopravvivenza umana; tra i tre strati che la
caratterizzano (solido, liquido, vapore), si trova nella migliore condizione
di equilibrio molecolare allo stato liquido. In questo stato, la condizione di
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Se non mangio carne cosa mangio?
minor spesa energetica per elevarsi di un grado, è quella dei 37° gradi; la
stessa temperatura che precisa in fisica la densità di riferimento, indice
utile a determinare le densità relative degli altri elementi.
Queste considerazioni (la quantità d'acqua presente nell'organismo
umano, l'equilibrio molecolare e il minor consumo energetico a 37° C.)
dimostrano che la temperatura più idonea alla vita fisiologica dell'uomo è
quella di 37° C.
A mantenere la temperatura costante o entro certi limiti, provvedono i
sistemi nervoso e ghiandolare che regolano le escursioni termiche provo-
cate dall'esterno mediante le variazioni climatiche o ambientali (naturali
o artificiali) e quelle prodotte all'interno dell'organismo per effetto delle
condizioni di congestione o infiammatorie che interessano alcuni distretti
organici. Un insufficiente o lento intervento dei sistemi di controllo è
segno di una debole reazione termocircolatoria e di un' altrettanto debole
vitalità organica.
L'uomo è un animale a temperatura costante (omeotermo) che regola e
mantiene la vita mediante lo svolgersi di tutti i suoi processi biologici alla
temperatura di 37 °C.
In ambiente freddo la parte esterna corporea richiede energia per riscal-
darsi, che viene soddisfatta con un aumento del metabolismo del fegato e
dei muscoli (tremore). In ambiente caldo necessiterà invece di energia per
il lavoro di smaltimento del calore attraverso la pelle. Questa energia
necessaria a mantenere la spesa energetica indispensabile all'omeostasi
termica, è fornita dall'ossigeno dell'aria e dal cibo, attraverso il lavoro
della digestione.
L'importanza della condizione dell'ambiente dove avvengono le reazioni
biochimiche degli alimenti è primaria. E' facile pensare, ad esempio, che
un'auto maltrattata o vecchia non potrà mai tornare a funzionare se prima
non la si riordina; prima di attribuire colpe alla qualità del carburante,
serve verificare le reali condizioni di mantenimento. La stessa cosa si può
dire dell'organismo dell'uomo. Molto spesso capita di constatare che non-
ostante l'ostinata ricerca del buon alimento, le cose non si mettono a posto
e bene che vada si riesce solo a mantenere la condizione del momento
senza però aggravarla. Se gli organi della digestione non funzionano bene
non potrà mai esserci una buona digestione e di conseguenza non avverrà
mai una buona nutrizione.
I microrganismi presenti nell'ambiente gastro-intestinale disgregano ed
elaborano gli alimenti (fermentazione digestiva) favorendo l' assorbimen-
to intestinale delle sostanze e ciò per avvenire armoniosamente deve svol-
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Alimentazione salute e malattia
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Se non mangio carne cosa mangio?
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I principi alimentari
I PRINCIPI ALIMENTARI
Glucidi
I glucidi sono sostanze costituite da carbonio, idrogeno e ossigeno. A
seconda della struttura chimica e della composizione molecolare si suddi-
vidono in:
- monosaccaridi, sono costituiti dalle più piccole unità dei glucidi; dal
punto di vista alimentare sono gli zuccheri semplici, quelli che vengo-
no assorbiti rapidamente dall'organismo (glucosio, fruttosio);
- oligosaccaridi, sono costituiti da 2 a 1O molecole di monosaccaridi;
- polisaccaridi, sono composti da 1O a più migliaia di unità semplici.
I glucidi o glicidi (già denominati idrati di carbonio o più comunemente
carboidrati) sono i costituenti principali dei vegetali. Le piante esposte alla
luce, combinando insieme l'acqua e il carbonio (sintesi clorofilliana) fab-
bricano le loro sostanze: il glucosio, l'amido (riserva energetica) e la cel-
lulosa che rappresenta il materiale di sostegno, l'impalcatura o la struttu-
ra del vegetale.
Il glucosio, sintetizzato per primo dalla pianta, è un componente del san-
gue, il carburante dell'uomo. E' presente soprattutto nella frutta e nel
miele. Nell'organismo ha una funzione energetica di rapida utilizzazione.
La riserva energetica primaria per la regolazione degli zuccheri nel sangue
è rappresentata dal glicogeno (considerato l'amido animale) depositato nel
fegato e nei muscoli. Si forma a partire dall'eccedenza di glucosio.
L'amido è il più prezioso polisaccaride perché consente una lenta dige-
stione e un' altrettanto lenta assimilazione; è solubile in acqua e fornisce
l'energia utile a ripristinare le riserve di glicogeno. E' presente in partico-
lar modo nel pane, nella pasta e nei cereali.
La cellulosa è composta da una lunga catena di molecole di glucosio e non
è solubile in acqua. Non rappresenta un nutrimento per l'uomo, è una
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Se non mangio carne cosa mangio?
Lipidi
I lipidi (detti comunemente grassi) sono sostanze organiche costituite da
carbonio, idrogeno e ossigeno; a questi elementi se ne possono unire altri
quali l'azoto, il fosforo e lo zolfo. I lipidi sono insolubili in acqua e solu-
bili invece nei solventi dei grassi.
La funzione biologica essenziale dei lipidi è quella energetica, ma servo-
no anche come tessuto adiposo per assicurare al corpo il necessario isola-
mento termico, da sostegno e protezione degli organi, all'armonia e alla
bellezza corporea e a formare le membrane cellulari, alcuni ormoni e altri
composti.
Dal punto di vista biologico i lipidi si classificano in:
- di deposito: svolgono la funzione protettiva ed estetica; diminuiscono
con l'esercizio fisico e il digiuno;
- cellulari: si localizzano alla periferia delle cellule e sono indispensabi-
li al sistema nervoso.
Tra le varietà di grassi presenti in natura la più diffusa è quella dei trigli-
ceridi formati da una molecola di glicerolo (glicerina) e da tre molecole di
acidi grassi le quali, queste ultime, caratterizzano la molecola del trigli-
ceride e quindi del lipide (digeribilità, densità, temperatura di fusione,
sapore, odore e la tendenza all'irrancidimento).
I grassi alimentari si suddividono in base al loro stato in:
- solidi (alla temperatura di 20° C.): in genere di provenienza animale
(grassi di deposito);
- liquidi (al di sopra dei 20° C.) o oli: di derivazione vegetale (grassi cel-
lulari).
Gli acidi grassi sono composti da catene a numero pari di atomi di carbo-
nio, da 4 a 26. Se gli atomi di carbonio sono tra loro legati in modo stabi-
le si parla di acidi grassi saturi; se è presente un solo doppio legame si trat-
ta di monoinsaturi; quando invece i doppi legami instabili sono più di uno
si parla di acidi grassi polinsaturi.
Tra gli acidi grassi polinsaturi solo due (linolenico e linoleico) sono acidi
grassi essenziali (AGE) ossia, l'organismo non riuscendo a sintetizzarli da
solo richiede di introdurli con gli alimenti. Da questi due acidi grassi
essenziali l'organismo può sintetizzare l' arachidonico, un altro acido
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I principi alimentari
Protidi
Le proteine sono sostanze organiche presenti in ogni organismo vivente
necessarie per vivere, crescere e riprodursi; sono i materiali di costruzio-
ne e di riparazione dei tessuti. Sono formate da quattro elementi: carbonio,
idrogeno, ossigeno, azoto e in alcuni casi anche zolfo. L'azoto è l' ele-
mento che caratterizza la proteina.
Dal punto di vista molecolare la sua struttura proteica è alquanto com-
plessa ed è formata da una catena di unità più semplici di composti orga-
nici detti aminoacidi. Gli aminoacidi presenti in natura sono numerosi, ma
quelli che interessano l'alimentazione sono circa venti; nove di questi
sono considerati essenziali poiché l'organismo non riesce a sintetizzarli e
quindi devono essere forniti con gli alimenti.
Le proteine svolgono diverse funzioni biologiche:
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Se non mangio carne cosa mangio?
Enzimi
Gli enzimi o fermenti appartengono alla categoria delle proteine, attivano
e regolano le reazioni chimiche negli organismi viventi (processi di dige-
stione, di nutrizione o crescita); operano come lieviti nella preparazione
del pane e in tutti i processi fermentativi. L'enzima è dunque un fermento
o catalizzatore: attiva e regola il processo biologico al quale partecipa
senza incorrere in alcuna trasformazione
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I principi alimentari
Minerali e vitamine
Sali minerali
Gli elementi minerali, le vitamine e l'acqua vengono direttamente assor-
biti dall'organismo.
Gli elementi minerali sono presenti in soluzione nei liquidi cellulari ed
extracellulari o nelle diverse combinazioni organiche. Svolgono funzioni
importanti dal punto di vista strutturale e protettivo e si possono conside-
rare come "il cemento" che mantiene e solidifica tutta la struttura corpo-
rea. I minerali hanno funzioni di regolazione dei metabolismi; sono
indispensabili alla vita del sistema nervoso e partecipano alla permeabili-
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Se non mangio carne cosa mangio?
Fosforo (P)
Importante nella formazione dei denti e delle ossa dove è combinato con
il calcio per circa il 70-80%; la rimanente parte si trova nei muscoli e nei
nervi. E' importante nella contrazione muscolare, nella attività nervosa. La
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I principi alimentari
Sodio (Na)
Serve alla regolazione del bilancio idrico e nell'equilibrio acido-basico.
Le carenze procurano astenia, crampi, disidratazione. La fonte più impor-
tante è il sale da cucina.
Potassio (K)
Indispensabile all'attività nervosa e muscolare. L'eventuale carenza porta
a disturbi nervosi e muscolari. E' presente in tutti i cibi vegetali.
Magnesio (Mg)
E' importante nella formazione delle ossa, per il tono muscolare e per la
funzione nervosa e nella attività enzimatica. La carenza da eccitabilità,
inappetenza, depressione. Si trova nelle verdure a foglie verdi, nel germe
di grano, mandorle, noci, cereali, nella farina d'ossa e nelle mele.
Rame (Cu)
Importante per l'assorbimento intestinale del ferro, per gli enzimi e gli
ormoni. La carenza porta anemia, disturbi alla respirazione, debolezza. Si
trova nei cereali e legumi, nelle verdure e nella frutta.
Iodio (I)
Essenziale per un buon funzionamento della tiroide; fa parte della costitu-
zione dell'ormone tiroideo. Una carenza di iodio è causa del gozzo, può
dare irritabilità, esser causa di obesità e ancora di anemia. Si trova, oltre
che nei prodotti marini, nelle verdure e nella frutta.
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Se non mangio carne cosa mangio?
Zinco (Zn)
Importante nella respirazione cellulare e nella riproduzione; importante in
alcune attività enzimatiche. Le carenze causano disturbi sessuali, affatica-
mento, carenze vitaminiche. Si trova nelle uova, nel lievito, nei semi e nei
cereali.
Zolfo (S)
Importante nel mantenimento e nella formazione dei tessuti. La sua caren-
za può esser causa di disturbi della pelle. E' presente nella rapa, nella pata-
ta, ortaggi, noci, formaggi, uova e legumi e nel germe di grano.
Cobalto (Co)
E' un costituente della vitamina B 12, partecipa in numerose funzioni vita-
li: formazione delle ossa, car-diovascocircolatoria, muscolare e nervosa e
nelle attivazioni enzimatiche. Eventuali carenze procurano anemia e ritar-
di di crescita. Si trova nelle verdure a foglia verde e nelle alghe.
Le vitamine
Sono occorsi tre anni di ricerche all'olandese Christian Eijkman per capi-
re che le galline alimentate con riso brillato e che presentavano sintomi di
beri-beri guarivano alla svelta quando l'alimentazione passava a riso non
sbramato o addirittura rivestito della sua lolla. Cinque anni dopo, nel
1905, l'attenzione rivolta alla brillatura del cereale portò il professor
Pekeiharing ad affermare che nei cibi sono presenti "sostanze non ricono-
sciute"; una scoperta che consentì al biochimico inglese Hopkins di dimo-
strare che per assicurare un normale sviluppo ed accrescimento dell' orga-
nismo, occorrono nella dieta particolari sostanze nutritive, "accessory
food substances" (= fattori alimentari accessori) oltre, s'intende, a quelle
fondamentali già conosciute (glicidi, lipidi e protidi). Qualche anno più
tardi, il polacco Kasimierz Funk, isolò queste sostanze e dette il nome di
"vitamine" per significare che si trattava di sostanze appartenenti al grup-
po chimico delle amine e che erano essenziali per mantenere la vita.
Le vitamine non venendo sintetizzate dall'organismo si devono assumere
con l'alimentazione; intervengono nei delicati processi biochimici; intro-
dotte in minime dosi, sono elementi essenziali per il normale sviluppo ed
il mantenimento dell'equilibrio fisiologico dell'organismo. Le droghe, i
veleni, i farmaci, l'alcool e il tabacco ne causano la carenza o la distru-
zione.
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I principi alimentari
Vitamina A
Serve alla funzione visiva e collabora alla secrezione dei succhi gastrici.
Una eventuale carenza può causare disturbi alla vista, affaticamento o dis-
turbi alla pelle. Si trova nella frutta e nella verdura, nei latticini e nelle
uova.
Bl (tiamina)
Serve alla digestione, al sistema nervoso, muscolare e al cuore. La caren-
za causa irritabilità e disturbi della digestione. E' contenuta nel lievito, nei
cereali, nelle noci e nei formaggi.
B6 (piridossina)
Si associa ai disturbi della pelle e nella produzione di anticorpi; inoltre,
una sua carenza può esser causa di irritabilità, insonnia, anemia ed affati-
camento fisico. Si trova nel lievito alimentare, nelle verdure, cereali,
germi di grano e tuorlo d'uovo.
B9 (ac. folico)
E' importante per la formazione del globulo rosso e nel metabolismo delle
proteine. Una sua carenza è causa di anemia, problemi digestivi e conse-
guenziali. E' presente nelle verdure a foglia verde, nei latticini e nei cereali.
B12 (cobalamina)
E' importante nella rigenerazione del globulo rosso e per il sistema ner-
voso. Una carenza procura anemia, disturbi della crescita e debolezza. Si
trova nei latticini e nelle uova.
Colina
E' utile alle funzioni del fegato e al metabolismo dei grassi. Le carenze si
associano ai disturbi al fegato, digestivi e renali. E' presente nel lievito
alimentare di birra, nei legumi e nel germe di grano.
C (ac. oscorbico)
E' disintossicante, alcalinizzante, preserva dalle infezioni. La carenza di
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Se non mangio carne cosa mangio?
K (menadione)
Serve all'assimilazione del calcio e del fosforo. Una scarsa assimilazione
avvia verso il rachitismo, carie dentaria, osteoporosi e debolezza musco-
lare. Ha la funzione di ossigenare i tessuti; migliora la circolazione e pre-
viene l'invecchiamento. La carenza influisce sul tono muscolare, provoca
disturbi circolatori ed alla riproduzione. E' un fattore importante per la
coagulazione del sangue. Una carenza può causare facili emorragie e scar-
sa capacità di coagulazione. Si trova negli oli vegetali spremuti a freddo,
nei cereali, nelle noci, e nelle verdure. E' contenuta nelle alghe, nelle ver-
dure, nei grassi, nel tuorlo d'uovo e nello yogurt.
L'acqua
L'organismo dell'uomo adulto per i due terzi è formato di acqua. Allo
stato fetale il contenuto arriva fino al 95% del peso totale, nel bambino si
riduce al 70-75%; nell'adulto e nel vecchio, fino al 60% per il fenomeno
del disseccamento fisiologico naturale. Nelle cellule, nei liquidi intracel-
lulari, l'acqua rappresenta il 40% del peso corporeo; nei liquidi intersti-
ziali il 16%; solo il 4% nel plasma. E' facile intuire che l'uomo non può
vivere senza questo componente.
L'acqua necessita di tutte le reazioni chimiche dell'organismo, di ogni tra-
sformazione che in questo avviene, agisce da mezzo di scambio tra le cel-
lule e il sangue; consente la digestione degli alimenti, l'assorbimento delle
sostanze, il trasporto delle sostanze nutritive alle cellule e di quelle tossi-
che o di scarto che vengono poi eliminate con le feci, l'urina, il sudore e
la respirazione. Senza l'acqua non sarebbe possibile la regolazione della
temperatura, la respirazione ed ogni altra funzione vitale. Un'eccessiva
perdita d'acqua è causa di disidratazione delle cellule e genera di conse-
guenza seri disturbi organici. Un continuo apporto mantiene inalterato il
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I principi alimentari
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Necessità alimentari
NECESSITA' ALIMENTARI
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Se non mangio carne cosa mangio?
Metabolismo
L'utilizzazione del materiale alimentare da parte dell'organismo avviene
attraverso il lavoro della digestione e una serie di complesse trasforma-
zioni biochimiche ed energetiche: reazioni anaboliche che assorbono
energia e reazioni cataboliche che producono energia. Con la fase anabo-
lica i principi nutritivi sono sintetizzati in sostanze complesse e utilizzati
dalle cellule per costruire nuovi materiali, oppure vengono immagazzina-
ti come riserve di materiali o energetiche; con la fase catabolica si ha inve-
ce una liberazione di energia, ossia, la scissione e l'ossidazione delle
sostanze in composti più semplici e che saranno poi eliminati attraverso le
naturali vie di eliminazione (rene, pelle, intestino, polmoni).
La vita è un susseguirsi di processi organici. Ogni cellula del corpo è in
continuo mutamento che avviene per mezzo dell'elaborazione del cibo.
Si parla di buon metabolismo quando i due processi (anabolico e catabo-
lico) avvengono in modo equilibrato. I fattori che influenzano questo
equilibrio sono: l'età, il sesso, il peso, il lavoro, la salute, l'emotività, ecc.
Nel bambino o durante la crescita prevalgono i processi anabolici mentre
nell'età adulta, specie nella vecchiaia, prevalgono quelli catabolici.
Il metabolismo varia dallo stato di riposo, condizione di minimo dispen-
dio energetico indispensabile per mantenere in vita l'organismo (metabo-
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Necessità alimentari
Necessità alimentari
Lo scopo dell'alimentazione è quello di assicurare le energie necessarie
allo sviluppo ed al mantenimento della vita; energie che servono ad assi-
curare le funzioni vitali nello stato di riposo (metabolismo basale), di atti-
vità (metabolismo di funzionamento), di termoregolazione, per la crescita
e il lavoro muscolare.
Il cibo con il processo metabolico non solo fornisce energia e calore, ma
calma anche il senso di fame. Sono molti i fattori che entrano a far parte
o condizionano in qualche modo il lavoro organico: le condizioni del-
1' ambiente (durante i mesi caldi non c'è il grande appetito, in genere si
mangia di meno), l'attività fisica, lo stress o gli stati emozionali che
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Necessità alimentari
175%
145%
Formula di Perrault:
p = A - 100 + E X 2
10 10
P = peso; A = altezza; E = età
Indice di Quetelet (IQ)
IQ =_E_ IQ = da 20 a 25
A2
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Se non mangio carne cosa mangio?
Grasso può voler dire ammalato e per un obeso i rischi della malattia
aumentano con possibilità di ictus, calcolosi, infarti e disturbi respiratori,
ma l'eccessiva ingestione di alimenti, non è la sola caratteristica del
tempo; c'è anche la tendenza opposta, l'anoressia che consiste in un rifiu-
to del cibo per ragioni che non sempre hanno a che fare con l'appetito; tal-
volta si tratta di malattia originata da stati mentali o emotivi particolar-
mente negativi che si accompagnano ad altri disturbi somatici e psichici
(fobie, situazioni conflittuali, rifiuto della propria individualità, ecc.).
Questa malattia è diffusa soprattutto nelle società sviluppate. Si manifesta
con un'accentuata magrezza a causa dell'insufficiente assunzione di ali-
menti; interessa particolarmente le donne giovani ma anche gli uomini
non sono del tutto esenti.
Gli psichiatri la interpretano come un rifiuto dei valori materiali a causa
della mancanza di affettività o di carenza di sentimenti umani. Dal punto
di vista più strettamente patologico, l'anoressia consiste in un'alterazione
dei mediatori chimici e dei centri nervosi che regolano il delicato mecca-
nismo dell'appetito e della nutrizione.
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Necessità alimentari
STATURA
PESO
metri
kg
IMC
DONNE UOMINI
Obesità di Obesità di
alto grado alto grado
Obesità di Obesità di
medio grado medio grado
Sovrappeso
Sovrappeso
NORMALE
NORMALE
Sottopeso Sottopeso
Schema per la valutazione del proprio peso: unite con un righello i metri corrispondenti
alla statura (riga verticale di sinistra) con i chilogrammi relativi al peso (riga verticale
destra). Il punto di incrocio della linea tracciata dal righello con la riga centrale indiche-
rà la fascia nella quale si colloca il vostro peso (sottopeso, normale, sovrappeso, obeso).
La riga centrale rappresenta l'indice di massa corporea (IMC) ottenuto dividendo il peso
(kg.) per il quadrato della statura espressa in metri. (Fonte: Istituto Nazionale della
Nutrizione)
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Se non mangio carne cosa mangio?
Digiuno e semidigiuno
Il digiuno è un vero riposo dell'organismo poiché consente al corpo di dis-
intossicarsi, di depurare il sangue mediante la rimozione delle sostanze
inutili accumulate nel tempo. E' una pratica di prevenzione alla quale
molti igienisti o cultori delle medicine naturali fanno ricorso periodica-
mente o quando ne hanno necessità. Viene applicato da soggetti sani e per
un periodo di tempo normalmente breve. Solamente in casi estremi si
applica da malati, l'organismo in questi casi, non dispone dell'energia
vitale necessaria ad eliminare la tossiemia.
La disintossicazione dell'organismo si ottiene evitando il cibo, lasciando
che l'organismo, mediante un processo di autolisi, prelevi le sostanze di
cui ha bisogno per il suo sostentamento dalle riserve in precedenza accu-
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Necessità alimentari
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Come mangiare
COME MANGIARE
La digestione
Per mantenersi in salute bisogna saper mangiare. Non basta alimentarci
con cibi sani e genuini, ma è indispensabile anche sapere quando e come
assumerli.
Gli alimenti adatti all'alimentazione umana sono molti e di natura tra loro
diversa: cereali, pasta, carne, pesce, formaggi, uova, legumi, verdure, frut-
ta e tutta la moltitudine di derivati da questi. Viene spontaneo chiederci se
le di verse specie di alimenti si possono combinare indifferentemente nelle
stesso pasto oppure se ci si deve attenere all'osservanza di qualche princi-
pio guida per non incorrere in fastidiosi e a volte davvero spiacevoli affa-
ticamenti digestivi. Un pasto preparato con pasta, legumi e frutta è da pre-
ferire a quello composto di carne e verdure? Quale il momento migliore
per assumerli? E quale dei due è il più nutriente?
L'uomo non si nutre con quello che mangia ma con ciò che digerisce.
Quest'ultimo processo è quindi d'importanza fondamentale. Con i pro-
cessi chimici della digestione si realizza la fluidificazione delle sostanze,
la scomposizione e la solubilizzazione dei principi nutritivi. Inizia con la
fase di ingestione ossia l'introduzione del cibo nel canale alimentare, e si
completa con l'assorbimento delle più piccole molecole solubili e dell'ac-
qua, l'assimilazione di queste unità semplici e l'espulsione delle sostanze
non digerite.
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Come mangiare
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Se non mangio carne cosa mangio?
SISTEMA DIGERENTE
La masticazione
Nella fase di ingestione è di grande importanza la masticazione. I movi-
menti masticatori devono essere sufficienti e tali da consentire la tritura-
zione e la formazione dell'impasto del cibo così da formare la massa
molle e umida (bolo) da deglutire. Un'energica e prolungata masticazione
è la base per una buona digestione
A scuola e nella vita purtroppo non si bada molto all'educazione alimen-
tare, su questo argomento tutto è lasciato al caso e dunque non ci si può
meravigliare se si nota una diffusa tendenza a trascurare la masticazione.
I bambini sono i primi a subirne le conseguenze: carie dentaria, infiam-
mazioni alle tonsille e adenoidi, disturbi della digestione, ecc.
Tra questi disturbi e la masticazione c'è uno stretto legame. In bocca
avviene la prima disgregazione e digestione del cibo. Con la masticazione
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Come mangiare
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Come mangiare
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Risveglio
- Spremuta di agrumi
- Centrifugato di frutta (un solo tipo)
- Frutta fresca di stagione
Colazione
- Frutta fresca di stagione
- Mueslei di cereali
- Yogurt
- Fette di pane tostate con caffè d'orzo o spalmate di miele
- Banana matura
Pranzo
- Succhi centrifugati (carota, verza, rapa, finocchio, ecc.)
- Primo piatto: misto di ortaggi crudi (4 o più tipi)
- Secondo piatto: proteina (uova o ricotta o formaggio o frutta oleosa o
legume)
- Cereale integrale (se compatibile)
94
Come mangiare
Pomeriggio
- Frutta tresca di stagione
- Frutta secca
- Yogurt
- Fette di pane tostato e miele o crema di nocciole o di carrube
Sera
- Primo piatto: misto di ortaggi crudi
- Secondo piatto: proteina (uova o frutta oleosa o ricotta o legumi)
diversa dal pranzo
Note:
• quando si assumono le verdure cotte e/o ortaggi cotti, questi non
dovranno eccedere il 20-30% dello stesso prodotto crudo.
• cenare almeno tre-quattro ore prima di coricarsi
• non bere durante e subito dopo i pasti
• prima o durante il pasto si può assumere un cucchiaio oppure 3-4
compresse di lievito dietetico (serve a colmare eventuali carenze vita-
miniche dei cibi);
• tra una somministrazione e l'altra osservare i tempi di digestione;
• pane integrale a lievitazione naturale
95
Se non mangio carne cosa mangio?
secondo sue regole allo scopo d'avere i cibi migliori. L'armonia è l' equi-
librio degli opposti. Le energie in natura si caratterizzano con due dire-
zioni tra loro opposte e complementari (nord-sud, giorno-notte, caldo-
freddo ). In primavera e nella stagione calda la natura offre all'uomo cibi
leggeri e rinfrescanti mentre nella stagione fredda gli mette a disposizio-
ne cibi calorici ed energetici. Questa è la saggezza della natura, purtroppo
non sempre compresa ed apprezzata dall'uomo.
Nella preparazione dei pasti i principi da osservare sono gli stessi: all'ali-
mento acidificante se ne accosterà un altro alcalinizzante senza alterare il
percorso digestivo e l'apporto calorico si dovrà proporzionare alle esigen-
ze fisiche e ambientali.
L'assunzione di un pasto composto con cibi ben combinati tra loro assi-
cura che le reazioni chimiche necessarie a trasformare le sostanze, non
vengano ostacolate o inibite, cosa che invece avverrebbe se l'organismo si
trovasse nella necessità di elaborare alimenti di principi diversi.
Il cibo lungo il canale alimentare incontra settori diversi per caratteri e
funzioni e dunque l'ingestione nello stesso pasto di carboidrati, grassi e
proteine può risultare molto nociva per il gravoso lavoro che incontrano le
cellule digestive.
L'associazione tra sostanze differenti (esempio, amido-proteina-grassi)
ostacolerebbe l'azione dei rispettivi enzimi determinando il conseguente
rallentamento digestivo.
In definitiva:
- amido e proteina (pasta-formaggio) uniti insieme tendono ad ostaco-
larsi reciprocamente;
- i cereali si combinano bene con tutte le verdure e gli ortaggi; non si
combinano con le patate e la frutta in genere;
- le patate si combinano con le verdure e gli ortaggi in genere; sono tol-
lerabili con le uova; non si combinano con i cereali, i legumi, il for-
maggio, la frutta in genere e il pane;
- i legumi si combinano con le verdure e ortaggi ad eccezione delle pata-
te; sono tollerati (meglio se freschi) con i cereali; si combinano male
con gli altri cibi proteici e la frutta in genere
- i grassi rallentano la secrezione dei succhi gastrici;
- proteine diverse non si combinano tra loro mentre si possono associa-
re tutte alle verdure;
- la carne e il pesce si combinano bene con le verdure; non si combina-
no con le altre proteine; tollerano pane, patate e cereali;
- le uova si combinano con tutte le verdure e gli ortaggi; hanno una debo-
96
Come mangiare
C=combina
T = tollerabile
N = non combina
F Acida CNNCNNTNNNTNNNNN
R Semiacida NNNNNNNNNNTNNNTN
~ Dolce NNNNNNNNNNNNNNCN
T Oleosa CNNNNCCNNNNNTTNN
A Farinacea NNNN -NNNNNNNNNNN
Verdura/ortaggi NNNCNCCCCCTCCCNC
Pomidoro TNNCNC - C N C N C T C N C
Patate NNNNNCC -NTNNNCNN
Formaggi NNNNNCNNNNNNTTNT
Uova NNNNNCCTN -NNTTNT
Yogurt TTNNNTNNNN -NNTNN
Legumi NNNNNCCNNNNNTTNT
Cereali NNNTNCTNTTNTNTNN
Grassi N N N T N C C C T T T T T -TT
Miele NTCNNNNNNNNNNT -N
Pane NNNNNCCNTTNTNTN -
97
Se non mangio carne cosa mangio?
98
Come mangiare
99
Se non mangio carne cosa mangio?
Il latte vaccino
Per comprendere le ragioni per cui il latte di donna è più nutritivo epos-
siede un migliore grado di digeribilità rispetto a quello vaccino, si ricorre
alle caratteristiche qualitative dei due tipi di latte.
a) Le proteine
Le proteine presenti nel latte vaccino sono notevolmente maggiori di quel-
le presenti nel latte di donna, da qui la necessità della diluizione. Il bam-
bino non ha la velocità di crescita del vitello, il suo sviluppo è lento. Il
primo per raddoppiare il peso della nascita impiega circa sei mesi mentre
al secondo necessitano solo 30 giorni. Il bambino per stare diritto con il
busto o camminare ha bisogno di tempi molto lunghi; il vitello alla nasci-
ta o poco dopo riesce già a stare diritto sulle gambe.
Una somministrazione proteica inadeguata causa nel bambino disturbi allo
stomaco dovuti alla formazione di coaguli o raggruppamenti della sostan-
za proteica difficili da demolire dai succhi digestivi. Se si osserva il rigur-
gito del bambino si nota che ha la somiglianza di un fiocco nel caso del
latte della mamma, mentre di un coagulo più o meno denso se ha assunto
un latte di altra specie.
E' stato documentato che alcune proteine del latte materno hanno "la capa-
cità di servire da enzima per la digestione, il trasporto di elementi e di pro-
tezione contro possibili infezioni".
b) Gli zuccheri
Con gli zuccheri si ha il caso opposto delle proteine: nel latte di donna la
loro presenza è notevolmente superiore rispetto al quella del latte vaccino.
100
Come mangiare
101
Se non mangio carne cosa mangio?
e) Fattori di difesa
Il latte materno possiede in modo equilibrato tutte le sostanze necessarie
all'accrescimento del bambino e possiede inoltre i fattori di difesa che non
sono presenti in qualunque altro tipo di latte se non in proporzioni del tutto
inadeguate.
Con il colostro, il latte dei primi giorni, il bambino si assicura le difese
necessarie al primo periodo di vita per gli effetti lassativi della sostanza
indispensabili alla pulizia interna prima ancora che l'intestino inizi la sua
attività.
Mediante l'allattamento al seno si portano al bambino innumerevoli fatto-
ri di difesa che lo proteggono da infezioni virali e batteriche. "Nel latte
umano, e in quella prima secrezione che è il colostro, sono contenuti anti-
corpi che passano al bambino e vanno a proteggere la mucosa del sistema
digerente, come se la tappezzassero di una difesa. Anche nel latte della
mucca sono contenuti anticorpi, ma fanno bene solo al vitello. Non al
bambino".
Agenti antinfettivi e di difesa presenti nel latte umano:
- lisozima a difesa delle mucose;
- lattoferrina e transferrina, agiscono contro le infezioni da batteri
(mughetto, infezioni urinarie);
- interferone contro le infezioni virali;
- fattore bifidogeno, favorisce lo sviluppo della flora batterica acidofila
intestinale.
L'alimentazione del bambino al seno costituisce indubbiamente la miglior
base di partenza per la formazione di un efficace sistema immunitario.
102
Come mangiare
103
,..... Tavola delle diluizioni e accrescimento del bambino secondo Costacurta elaborata per i primi 1O mesi di vita (f)
CD
o.i::,. ::i
%della gr. per n° dei Ripartizione *gr. Peso medio o
::i
* Il numero dei pasti giornaliero e le quantità si possono considerare uguali anche nel caso di allattamento al seno.
Come mangiare
è stato seguito dallo stesso Costacurta per decenni ha dato sempre risulta-
ti ottimi sul piano nutrizionale e anche per l'accettabilità da parte del bam-
bino. Si basa soprattutto sulla somministrazione di yogurt e latte di cerea-
li (ottenuto mediante spremitura a freddo del fiocco messo a bagno prece-
dentemente in acqua), diluiti con criteri che tengono conto dell'età del lat-
tante. E' un'alimentazione sostanzialmente cruda e per questo assai diver-
sa da ogni altra proposta fatte di brodi o pappine di cereali integrali cotti.
Fino al nono mese di vita il bambino non contempla nessun cibo cotto.
L'alimento crudo e integrale essendo ricco di fattori vitali e di difesa è
quanto di meglio possa assumere il bambino per il suo sviluppo.
Nei primi tre-quattro mesi di vita si consiglia di privilegiare i fiocchi di
riso, d'orzo o di avena. Lo yogurt, portando con sé tutti gli amminoacidi
essenziali ed essendo ricco di vitamine, di elementi naturali, lipidi e glici-
di, è un alimento ottimo dal punto di vista nutritivo e prezioso per lo svi-
luppo e il mantenimento della flora batterica intestinale.
In altra parte sono riportati i modi di preparazione del latte, delle mine-
strine e omogeneizzati da impiegare durante l'allattamento e lo svezza-
mento.
Svezzamento
L'abbandono dell'allattamento inizia normalmente attorno al sesto mese
di vita, ma può iniziare anche molto più tardi quando la razione giornalie-
ra del bambino è composta di quattro pasti (ottavo o nono mese). Inizia
col sostituire un pasto latteo con uno semiliquido che può essere una
pappa vegetale preparata con farina di cereali e verdure omogeneizzate a
crudo.
Il passaggio dall'alimentazione lattea a quella caratterizzata dall'apporto
degli altri nutrienti mediante una varietà di cibi, deve avvenire in modo
graduale. L'uomo, adulto o bambino, fondamentalmente è un abitudinario,
con difficoltà abbandona le sue abitudini specie da quelle alimentari.
Occorre dunque pazienza e procedere lentamente per gradi. Fin dal primo
inizio dello svezzamento l'alimento da privilegiare è quello vegetale, suc-
chi centrifugati e omogeneizzati di frutta fresca e di verdure. I succhi cen-
trifugati sono quelli ottenuti con l'impiego di una comune centrifuga casa-
linga, mentre gli omogeneizzati sono quelli preparati a casa con l'impie-
go di un piccolo apparecchio (omogeneizzatore) facilmente reperibile in
commercio. Con la centrifugazione si separa la parte liquida del vegetale
dalla parte solida in modo da assumere con facilità l'alimento senza la sua
cellulosa la quale potrebbe irritare le mucose intestinali del bambino; con
105
Se non mangio carne cosa mangio?
106
Come mangiare
Alimentazione nell'adolescenza
Nell'età puberale (10-13 anni) e nell'adolescenza fino al massimo accre-
scimento (18 anni) i fabbisogni calorici e i principi nutritivi variano tra i
due sessi. A un ragazzo di 18 anni 170 cm e di peso 60 kg. corrisponde un
fabbisogno calorico giornaliero di circa 3300 Cal., mentre nel caso della
ragazza di 18 anni alta 163 cm e con peso di 53 kg., il fabbisogno calori-
co si aggira mediamente attorno alle 2300 Cal.
Le necessità di calcio e di ferro (per le femmine) aumenta sensibilmente
in questo periodo. Nella dieta dovranno figurare tutti i nutrienti: le protei-
ne d'ordine animale (uova e latticini), le proteine vegetali (legumi, noci,
mandorle, avocado, olive), i cereali e la pasta, le verdure miste a crudo e
la frutta fresca di stagione (spremute di agrumi a mattino e frutta come
fuori pasto). Più che conformarsi ai dati delle tabelle, in questo periodo
occorre soddisfare appieno le esigenze del giovane specie se è frequente-
mente impegnato in allenamenti o attività sportive.
Ad ostacolare l'ordine e l'equilibrio alimentare del giovane sono le pani-
noteche e i fast-food, luoghi divenuti sede d'incontro dei giovani. I cibi
che si trovano in questi locali (panini, hamburger, patatine, dolci e bevan-
de) sono per lo più manipolati, adittivati, molto calorici e privi di fibra, al
punto da risultare dannosi per la salute. L'abitudine a questo genere di
alimenti porta inevitabilmente, con il cambiare dei sapori e dei gusti,
all'abbandono del cibo naturale. In questo periodo si dovrà dunque vigi-
lare attentamente sulla qualità degli alimenti assunti e sui modi d' assu-
merli.
Le merendine presenti in commercio largamente consumate come fuori-
pasto da bambini e ragazzi, sono per lo più, prodotti da forno; sono ricche
di zuccheri in grado di fornire energie prontamente utilizzabili, ma hanno
un valore nutritivo alquanto scadente. Questo genere di alimenti rappre-
senta una delle conseguenze della vita odierna basata sul tempo, sul far
presto, sulle molte occupazioni che devono produrre denaro e tra le quali
l'alimentazione è considerata di poco conto.
Per alcuni esperti, queste merendine non causano - come si dice - né obe-
sità ne sovrappeso, in quanto le 100 o 200 calorie che possono fornire non
sono considerate significative rispetto alle 2000-2600 al giorno media-
mente necessarie.
Per questa stessa categoria di dietologi, l'eventuale sovrappeso si spiega
piuttosto con il solo squilibrio tra le energie spese e quanto si introduce e,
quindi, il disordine metabolico sarebbe da attribuire, piuttosto, ad un esa-
gerato consumo ma non alla qualità.
107
Se non mangio carne cosa mangio?
Per l'igiene naturale, invece, questi prodotti, risultano tossici per diversi
motivi:
- sono squilibrati per produzione e costituenti;
- sono poveri di fibra;
- sono carenti di vitamine e di minerali;
- sono ricchi di grassi di ordine vegetale idrogenati o comunque di catti-
va qualità;
- Sono ricchi di additivi.
Dal 1981 al 1989, grazie alle molte campagne pubblicitarie che hanno
indotto a questo tipo di scelta, la produzione di merendine è passata da 400
a 1200 quintali-anno.
L'orientamento pubblicitario è sempre stato quello di mirare ad influen-
zare, nel bambino o ragazzo, la psiche o gli stimoli sensoriali visi vi e
gustativi che inducono ad orientamenti innaturali; abituano a nuovi gusti,
a sapori artificiali che invogliano sempre più al consumo. Questo spiega il
giro d'affari del settore, valutato, nel 1990, attorno ai 1100 miliardi di lire.
Inoltre, è da notare che solo tré, delle 40 aziende interessate, detengono
quasi l'intero monopolio delle merendine;
l'influenza esercitata dal prestigio aziendale e l'importanza che una
azienda può avere sul piano economico nazionale, condiziona di fatto
l'acquirente, i suoi modi di vivere e le sue abitudini. In questo modo,
anche un prodotto denaturato o di ultima qualità può avere successo.
108
Come mangiare
Calorie, inferiore di circa il 20% è quello della donna. Nel caso però di una
persona anagraficamente anziana, ma con elevata attività fisica, il fabbi-
sogno calorico si può considerare uguale a quello dell'adulto.
Con l'abbassarsi del metabolismo basale la richiesta energetica di conse-
guenza diminuisce. Le tavole della LARN indicano il livello di nutrienti e
il fabbisogno giornaliero di calorie (2000 per l'uomo e 1700 per la donna)
con un grado di attività fisica di tipo leggero.
Per mantenere un buon equilibrio organico nella terza età è conveniente
ridurre il quantitativo di glucidi (pane, pasta, patate); eliminare i grassi
animali preferendo quelli vegetali (oli di prima spremitura di oliva o di
semi) ricchi di acidi grassi polinsaturi e di acidi grassi essenziali; modera-
re i consumi di caffè, tè e vino; evitare il consumo di latte per non incor-
rere alla formazione di gas e altri disturbi intestinali. La presenza vitami-
nica deve invece essere superiore a quella indicata all'adulto: germe di
grano (vitamina E), agrumi e altra frutta (vitamina C); carote e zucca
(betacarotene); lievito di birra (vitamine del gruppo B).
Diminuendo il grado di umidità dell'organismo, la persona anziana deve
bere acqua durante il giorno in modo da evitare la disidratazione e la sti-
tichezza e favorire l'eliminazione dei residui della digestione. L'acqua da
preferire è quella a basso residuo fisso (inferiore a 50 mg/I), con pH di 6,8-
7 e una durezza in gradi francesi non superiore a 10.
109
PARTE SECONDA
Gastronomia l'arte del cucinare
Un po' di storia
II pasto dell'uomo moderno civilizzato, non è certo quello dell'uomo pri-
mitivo, ne quello dell'uomo medioevale. Oggi, il modo di cibarsi è in con-
tinuo mutamento, cambia con il cambiare delle civiltà risentendo della
loro economia e dimostra tutta la differenza che distingue l'alimentazione
del ricco da quella del povero.
I momenti più significativi della storia della gastronomia iniziano in epoca
romana. Nelle case patrizie la preparazione dei pasti era tenuta in gran
conto e vi provvedevano gli schiavi istruiti e guidati da cuochi di assicu-
rata bravura. I pasti venivano preparati con cibi molto ricercati e resi appe-
titosi mediante aggiunte di aromi e sapori particolarmente intensi e con-
trastanti; i romani non gradivano molto Ì sapori naturali.
La ricerca continua di nuovi sapori ha portato ad affermare le spezie come
ingredienti indispensabili per una cucina, come quella romana, che vole-
va essere raffinata; le spezie venivano, però, anche impiegate per coprire
l'odore sgradevole o di rancido che esalavano i cibi frequentemente mal
conservati. Molto apprezzate dal popolo romano, erano a quel tempo con-
siderate beni di lusso al punto da animare fortemente i commerci tra
Occidente ed Oriente.
"Da quando i Romani nei loro viaggi e nelle loro guerre presero per la
prima volta gusto a quelle essenze dell'Oriente brucianti o stordenti, ecci-
tanti o inebrianti, l'Occidente non può più farne a meno, ne in cucina, ne
in cantina.
Le difficoltà e i pericoli delle lunghe vie di trasporto, la brama di guada-
gno degli innumerevoli intermediari e "l'ebbrezza di droga" che sempre
più si diffondeva fra gli Europei, fecero salire i prezzi alle stelle. Dopo l' e-
liminazione di Bisanzio, Venezia aveva fatto suo il monopolio delle spe-
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Se non mangio carne cosa mangio?
114
Gastronomia l'arte del cucinare
to era reperibile: avanzi di cucina, legumi, pesce o vari tipi di carni se non
era quaresima. I sec. IX e X sono ricordati come i più difficili. "Per una
pagnotta si offriva la vita, ma nessuno poteva comprarne; per una torta si
vendevano titoli, ma nessuno se ne curava ... La miseria raggiunse infine
un li vello tale che gli uomini cominciarono a divorarsi fra loro e la fame
aveva la meglio sull'amore per i figli."
Con la miseria, però, è presente anche la ricchezza. Ai livelli sociali supe-
riori le condizioni erano assai diverse. I menù medioevali del ceto medio
consistevano di tre portate, ognuna delle quali comprendeva un certo
numero di piatti che venivano disposti sulla tavola per la libera scelta dei
commensali. Reay Tannahill nella sua Storia del cibo ne da un esempio:
Prima portata:
Fegato di stoccafisso o midollo di manzo; carne in salsa; anguille; arrosti
o lessi di carne; pesce di mare.
Seconda portata:
Arrosto; pesce d'acqua dolce; brodo; carne di pollo e riso bolliti in latte di
mandorle.
Terza portata:
Cacciagione; frumento, latte di mandorla e tuorlo d'uovo, storione.
Dopo il pasto si servivano dolci e vini aromatizzati con spezie per favori-
re la digestione.
Fino a tutto il XVIII sec. le diete dei vari popoli non si distaccavano molto
da quelle medioevali. Le portate continuavano ad essere suddivise in tre
parti distinte in antipasti, piatti principali e tramezzi e messe a disposizio-
ne dei commensali in due tempi.
Tra gli antipasti figuravano vari tipi di brodo, ghiottonerie miste, carni
salate o conservate e piatti piccanti. Le portate principali consistevano in
grandi tagli di carne di vario tipo,
piatti di insalate e verdure. I tramezzi erano, invece, composti soprattutto
da cibi freddi, altri piatti di
verdure e dolci.
Nel periodo rinascimentale s1 1mzia a parlare anche di cucine tipiche
nazionali. Si inizia a conoscere la bravura degli inglesi nell'arrostire le
carni, sia pure limitata alla cottura del "roast beef e del "plum puddinga".
Dall'area germanica si viene a conoscere la preferenza di quel popolo per
il consumo di maiale, salsicce, crauti e lenticchie, il tutto ben preparato ed
accompagnato con pane di segale e birra. Tipico era anche il brodo che
veniva preparato denso e abbondante per accompagnare ogni pasto.
Nel 1700 inizia a farsi conoscere anche la cucina francese, la quale diver-
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Gastronomia l'arte del cucinare
rava e per il tipo di piatto elaborato: Véry ai piatti tartufati, Les Fréeres
Provencaux al merluzza all'aglio, Robert ai pranzi su ordinazione.
Le piatte a la carte e lo chef de cuisine nascono qui. Brillat-Savarin in
Fisiologia del gusto, scrive: "Dall'esame delle carte dei vari ristoranti di
prima classe, e in particolare di quella dei Fréres Véry e dei Fréres
Provencaux, risulta che il cliente che viene a sedersi in sala ha sottomano,
come elementi del posto, almeno:
12 minestre
24 antipasti
15 o 20 portate di manzo
20 portate di montone
30 di pollame o di cacciagione
16 o 20 di vitello
12 di pasticceria
24 di pesce
15 di arrosto
50 tramezzi
50 dessert
Inoltre il fortunato cliente può innaffiare il tutto con almeno trenta qualità
di vino a scelta, dal vino di Borgogna fino al vino di Tokai o del Capo, e
venti o trenta di liquori profumati, senza contare il caffè e le altre mesco-
lanze come il punch, il negus, il sillabud ed altri simili".
E' in questo periodo che ha inizio l'uso della successione delle portate e
degli antipasti, ovvero, la tendenza ad una cucina raffinata con una ric-
chezza di piatti tale da potersi confrontare con quella cinese. Questi sono
anche i tempi in cui si comincia a preoccuparci dell'ingestione del cibo e
per questo si servono piatti con cibi già sminuzzati o ridotti in poltiglia
proprio per consentire una facile masticazione.
La capacità o la bravura del cuoco si dimostra utile per superare la caren-
za di alimenti. Infatti, proprio a causa delle difficoltà incontrate nell' ap-
provvigionamento delle spezie, in alcuni paesi si viene a stimolare la fan-
tasia dei cuochi, in particolar modo di quelli italiani i quali, conformando
la loro cucina alle loro possibilità, portano segni di distinzione e di rinno-
vamento nella preparazione dei pasti. Ma un sostanziale cambiamento
nella cucina dei diversi paesi verrà dalla rivoluzione industriale con lo svi-
luppo dei trasporti e dei lavori attinenti de all'alimentazione e più ancora
con la lavorazione e la conservazione dei cibi.
Con la disponibilità di alimenti, con la conoscenza e la fantasia indivi-
duale prende sviluppo la culinaria. Nei menù attuali sono presenti varie
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Se non mangio carne cosa mangio?
portate distinte tra loro in antipasto, dal primo, secondo piatto e dolce; tra
queste se ne possono, però, inserire altre (formaggi, dessert, ecc.). Nel
ventesimo secolo, tutta la cucina internazionale si è molto sviluppata. I
piatti molto elaborati fanno parte della grande cucina ma molti di questi si
trovano anche nella cucina familiare, Si può osservare facilmente quanto
le migliorate condizioni di vita abbiano consentito, anche ai livelli sociali
medio-bassi, una gastronomia, per gusto e varietà, ricca e stimolante.
Gianfranco Toni-Hoffmann in Cucineide presenta alcuni menù consiglia-
ti dai più noti ristoranti della toscana del nord. E' una presentazione che
rende chiaro come e quanto, tra l'ostentata semplicità e genuinità, preval-
ga invece il gusto per l'abbondanza e la ricercatezza. Questo un esempio:
Antipasto:
Salumi casarecci con soppressa di cinghiale - Crostini di cacciagione -
Pasticcio di cernia - Seppioline marinate - Insalata di gamberi all'arancia
- Conchiglie Saint Jacques.
Primi piatti:
Pappardelle alla lepre - Riso alla marinara - Spaghetti al cartoccio -
Farfalline agli scampi - Penne alla pecorara.
Secondi piatti:
Cinghiale alla cacciatora - Germano al forno - Bistecchine di cinghiale
con le mele - Fegatelli di maiale con rapini - Cacciucco di pesce - Grigliata
di pesce.
Dolce:
Torta della Nonna - Dolce al mascarpone e gelato della Casa.
Vini:
Alla carta con selezioni delle migliori fattorie Toscane.
I documenti storici disponibili parlano, quasi essenzialmente, della gran-
de cucina; la cucina dei poveri non è quasi mai documentata; questo, però,
non esclude che anche la cucina minore, in particolare quella contadina,
non abbia avuto in qualche modo una sua influenza sullo sviluppo della
più alta gastronomia.
Nei tempi di miseria, il cibo scartato o rifiutato dal ricco era impiegato
dalla povera gente: mentre il ricco preferiva ed elaborava le carni, il pove-
ro si accontentava di un piatto di cereali che, ovviamente, cercava di ren-
dere sempre più appetitoso; la cotica del maiale scartata dal ricco, ad
esempio, veniva utilizzata dal povero per dare sapore alle minestre o l'ag-
giunta della patata alla minestra di fagioli poteva appagare l'appetito.
In questo modo, anche la gente comune, poteva così godere di piatti sapo-
riti e piacevoli alla vista; riusciva a dare forma mediante fantasiose corre-
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Gastronomia l'arte del cucinare
zioni, a piatti semplici e saporiti destinati a divenire col tempo, tipici piat-
ti di cucine regionali.
La differenza che separava l'alimentazione del ricco da quella del povero
metteva a confronto due modi ben distinti di alimentarsi: quello carneo e
quello a base di cereali e vegetali.
A ben vedere il vegetarianesimo nasce dall'economia dei poveri, dalla
considerazione, ad esempio, che il latte prodotto da una vacca o le uova
date da una gallina, consentono un nutrimento per un tempo più lungo di
quanto lo consentano le carni dei rispettivi animali.
Un contributo notevole verso questo tipo di dieta è stato dato dalle tre
principali religioni indiane: Veda; il buddhismo ed il giainismo. Sono state
queste a sancire, ognuna a loro modo, la dieta vegetariana. Spetta certa-
mente a queste religioni, - elevando la vita spirituale su quella materiale -
il merito di aver posto, oggi, la cucina vegetariana tra le più raffinate e più
saporite, la meno intossicante e la più nutriente.
Le religioni hanno sempre avuto in ambito alimentare, un ruolo rilevante.
Nel primo millennio a.C. distinguevano i cibi puri dagli impuri: erano
impuri i cibi carnei, gli alimenti inaciditi, i piatti venduti già preparati o
semplicemente toccati o annusati da animali o da uomini. Dai monaci poi
non è mancato il richiamo ad una vita più attenta e più sobria e nuove con-
siderazioni sui rapporti che intercorrono tra il cibo e la salute. E' infatti
merito loro se la cucina prende un indirizzo più sano e se viene incentiva-
to il consumo della verdura e della frutta coltivata da loro stessi nei con-
venti e lo stesso avveniva per le erbe officinali. Ancora dai monaci, sia
pure per motivi igienici, inizia il cucinare.
Solo dalla reperibilità e dalla disponibilità di cibo, dall'abilità di chi lo
prepara ed ancora dalla tradizione, si origina la gastronomia. La gastrono-
mia non ha norme, si basa soprattutto sull'esperienza; la gastronomia
dovrebbe, però, insegnare anche i modi più convenienti del come alimen-
tarci, conservando indubbiamente il piacere dello stare a tavola, un piace-
re al quale non si può negare l'intrinseco valore sociale e la sua importan-
za come momento di comunicazione, di conversazione e di più facile com-
prensione. "A tavola, nel corso dei secoli, - scrive Cesare Marchi in
"Quando siamo a tavola" - sono accadute cose molto importanti per la
storia, ora maiuscola ora minima, dell'umanità. Per esempio, senza l'arte
del convitare non esisterebbe quell'altra arte che ha il compito di preveni-
re le guerre: la diplomazia. E un buon diplomatico a banchetto spesso
giova alla sua patria, meglio d'un generale sul campo di battaglia".
Questo non giustifica, però, anche l'abbandono al piacere dei sensi. Sono
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La spesa
II lavoro della casalinga non è adeguatamente considerato; più che alla
salute dei commensali ha a che fare con l'economia della famiglia. Si dice
poi che la salute si conquista a tavola; questo è vero ma è altrettanto vero
che a tavola, la salute, la si può perdere.
Una buona spesa è il primo atto indispensabile per preparare un pasto
buono e nutriente. Il grande magazzino, per sua natura, offre di tutto;
infatti, capita spesso di osservare carrelli stracolmi di cose e di alimenti
non proprio necessari se non addirittura dannosi per la salute. Nei grandi
centri di distribuzione si propongono una varietà ricchissima di alimenti
freschi o conservati. Tutto ciò che l'industria alimentare trasforma, prepa-
ra e inventa è a disposizione ai banchi di vendita. La pubblicità, per vole-
re delle aziende alimentari sa come persuadere l'acquirente, convincerlo
sulla validità e qualità delle proposte; mediante opportune strategie e slo-
gans molto spesso ossessionanti, cambiano i modi di pensare e di agire
dell'ignaro acquirente fino a formargli un concetto "moderno" e ben ordi-
nato di ciò che è buono e di ciò che è meglio.
128
Gastronomia l'arte del cucinare
129
Se non mangio carne cosa mangio?
130
Gastronomia l'arte del cucinare
CAPELVENERE
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• • • Carboidrati
• Proteine
72,80 g.
14,50 g.
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Vii Oioui1 JIOJ9 Ca,1nlo di Go<f'1" <TV! I Grassi 2,90 g.
Fibra 0,40 g.
Calcio 30,00 mg.
O•c:nn,um•~~r~~::::m~lc: c:ftlm: G) Fosforo
.. Ferro 350,00 mg.
2,10 mg.
A ("On,-ommirr d,r pririrc:ncc: al' • nt :
Mlnrlnlc:n.1hallb.,- bi,: • _• • • Sodio 25,00 mg.
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Tc: v«- rhruikc:n In dc:u T~d:
Vitamina B1 0,27 mg.
HMEPOM. /\IIZ:EOI • • Vitamina B2 O, 19 mg.
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• ' Vitamina PP 3,30 mg.
25 11 93 • 1A PASTA ,.ruy E' PROOOTTA ED ESSKX:ATA COO IDf't E ATEM-
PEP.ATUAE CH tE SALVAGUAROAl«J LE OO>JJTA' CJAGAIUETOCH:.
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131
Se non mangio carne cosa mangio?
Sulle confezioni si può osservare ancora un riquadro sul quale sono ripor-
tate delle righe e dei numeri; è il codice a barre, elaborato allo scopo di
automatizzare alcune operazioni delle merci:
operazioni di carico e scarico;
identificazione del prodotto;
inventario e vendita.
Il codice a barre è impiegato in Europa dal 1977. Roberto La Pira in Che
cosa dicono le etichette ne dà una esauriente spiegazione. "Il sistema si
chiama EAN (European Artide Numbering) e prevede, per la merce desti-
nata alla vendita diretta al consumatore, l'apposizione di una speciale eti-
chetta composta da una trentina di barre verticali di di verso spessore, con
alla base tredici cifre (in alcuni casi otto).
Le cifre hanno un significato ben preciso e si possono suddividere in quat-
tro sezioni:
- i primi due numeri indicano la nazionalità del produttore; all'Italia è
stato assegnato il numero 80 (in gergo viene chiamato "Flag");
- le successive cinque cifre rappresentano il nome dell'azienda; in Italia
si è costituita una speciale associazione, l'Indicod (Istituto Nazionale
per la diffusione della codifica dei prodotti), che assegna i vari codici
alle industrie interessate;
- le altre cinque cifre corrispondono al codice di ogni prodotto e vengo-
no stabilite dalle singole aziende;
- l'ultimo numero infine vuole essere una sorta di controllore generale
della compilazione.
Per le confezioni che hanno dimensioni ridotte, il codice a barre può esse-
re limitato a otto numeri.
La distanza e lo spessore delle barre permette a par-
ticolari casse, installate nei supermercati (scanner) e
dotate di una speciale telecamera chiamata "lettore
ottico", di identificare immediatamente il prodotto e
di registrarne la vendita". 8 009950 102057
132
Gastronomia l'arte del cucinare
133
Se non mangio carne cosa mangio?
Gli utensili
II corredo di una cucina moderna non è più quello di una volta; oggi, è dis -
ponibile una vastissima attrezzatura capace di soddisfare qualunque esi-
genza. Il cambiamento si è avuto con il cambiare delle condizioni di vita
e ciò che lo ha reso possibile è stato lo sviluppo tecnologico-industriale.
L'applicazione di nuove leghe e di nuovi metalli ha consentito la produzione
di attrezzature tali da sostituire materiali e modelli in uso da secoli. Oggi, le
esigenze di una cucina rapida, vengono soddisfatte con modi di cottura a
pressione, con forni a microonde, con pentole dotate di fondo ad accumulo
di calore e chiuse da coperchi a doppia parte ed a chiusura ermetica.
I tempi necessari per la preparazione di un pasto sono di conseguenza
notevolmente diminuiti come sono diminuiti la necessità di seguire le ope-
razioni di cottura e il tempo di lavaggio degli utensili. E' il caso, ad esem-
pio, delle pentole a vapore e a pressione con le quali, se tutto è ben predi-
sposto, si evita di intervenire durante la cottura e, per il tipo di materiali
impiegati nella fabbricazione, si semplifica di molto il lavoro di pulitura.
Completano l'arredo ed il corredo di una cucina moderna i piccoli elet-
trodomestici capaci di risolvere molti lavori: tagliare, sminuzzare, sbatte-
re, frullare, centrifugare, grattugiare, ecc.
Nel campo dei casalinghi, il mercato si è molto raffinato. Si possono tro-
vare pentole che oltre a cucinare, sono adatte al servizio in tavola ed a
mantenere caldo il cibo. Altre, dalle caratteristiche cosiddette universali,
che oltre a cucinare nel modo tradizionale consentono la cottura senza
grassi, a vapore con cestello o senza o a pressione; dotate di sistemi di
134
Gastronomia l'arte del cucinare
135
Se non mangio carne cosa mangio?
della radiofrequenza e dal come viene riscaldato il cibo, del tutto diverso
dal tradizionale (avviene non dall'esterno verso l'interno del prodotto ma
nel suo interno stesso per vibrazione molecolare).
L'impiego della pentola a pressione determina una temperatura di cottura
molto elevata (oltre i 100° C.), tale da denaturare l'alimento.
Tra i diversi modi di cottura la migliore è quella senz'acqua mediante pen-
tola a vapore.
E' stato dimostrato che con questo modo di cottura le sostanze vitali degli
alimenti vengono maggiormente trattenute. A seconda degli alimenti, si
può cuocere senza o con pochissima acqua, oppure con quanto basta per
fornire l'eventuale umidità necessaria alla cottura.
Importantissimo, per queste pentole, è il coperchio di chiusura il quale,
impedendo la fuoriuscita del vapore, non consente l'ingresso dell' ossige-
no dell'aria che danneggerebbe alcune sostanze vitali. L'aspetto più inte-
ressante di questi utensili è quello di consentire una cottura a bassa tem-
peratura, favorendo oltre una bassa dispersione delle sostanze, anche una
buona conservazione del sapore. Cuociono alla temperatura di 90°C in
tempi abbastanza contenuti; per abbreviare la cottura occorre elevare la
temperatura e quindi necessariamente si dovrà passare ad altri sistemi i
quali inevitabilmente incidono sui fattori vitali e sulle caratteristiche orga-
nolettiche dei cibi.
Perdite di vitamina C (%)
Pentola a in acqua senza aggiunta
pressione bollente di acqua
patate 27,0 16,0 7.0
spinaci 35,0 66,0 18,0
cavolini Bruxelles 20,0 26,0 9,0
sedano 66,0 51,0 25,0
cavolfiore 23,0 35,0 7,0
carote 14,2 16,0 12,1
Fonte: "Ernahrungsumschau "
136
Gastronomia l'arte del cucinare
La conservazione
II problema della conservazione degli alimenti fa parte dell'economia
familiare; nasce da ciò che non si consuma durante il pasto o a causa di
provviste eccessive. Per conservare bene i cibi occorre provvedere ad
arrestare le azioni fisiche e chimiche, microbiche ed enzimatiche respon-
sabili della trasformazione dell'alimento e quindi la sua deperibilità.
Fin dal momento della avvenuta completa maturazione, nel prodotto ha
inizio uno scadimento dei fattori nutrizionali, sia pure in modo lieve ma
continuo. Intervenendo con i processi di conservazione si possono arre-
stare le eventuali muffe o gli altri processi batteriologici che alterano le
caratteristiche organolettiche e vitali degli alimenti e che sono di danno
per la salute.La materia riguardante la conservazione dei cibi è assai varia
e complessa. Una prima distinzione può servire a delimitare il campo di
interesse, quello domestico o familiare da quello industriale. Una seconda
distinzione riguarda, invece, la durata di conservazione:
breve, 1-2 giorni;
media, 1-2 settimane;
lunga, da qualche settimana a qualche mese.
A seconda dei casi e della necessità, la conservazione si ottiene con trat-
tamenti che prendono nome dal mezzo impiegato:
a) trattamenti con il calore: pastorizzazione, sterilizzazione e tindalizza-
zione;
137
Se non mangio carne cosa mangio?
138
Gastronomia l'arte del cucinare
Tutto ciò che si mette in frigo dovrebbe essere ben coperto o fasciato per
preservare l'alimento da processi di degradazione dovuti all'ossigeno ed
all'umidità dell'aria; inoltre, è da notare che con questa avvertenza non si
disperdono gli odori.
Si dovrà ancora fare attenzione, per non ostacolare la circolazione dell' a-
ria, di collocare i cibi a più forte odore nelle parti più alte, di non conser-
vare cibi caldi per non alterare il grado di umidità interno. Il frigorifero è
dotato di contenitori e mensole situate in varie parti allo scopo di consen-
tire la migliore conservazione dei diversi cibi. Ad esempio, le verdure tro-
vano posto in contenitori situati nel basso dove la temperatura è più alta;
i formaggi dove la temperatura è più bassa ma ancora moderata; le uova
nelle zone meno fredde isolate in appositi scomparti.
Particolare cura si dovrà avere quando si vuole conservare del cibo cotto che
risulta di più difficile conservazione e più facilmente attaccabile dai germi.
139
Se non mangio carne cosa mangio?
140
Gastronomia l'arte del cucinare
Consigli utili
• Gli alimenti contenuti in scatole di latta e i tappi dei vasetti non devo-
no presentare gonfiori né sul fondo e né sul coperchio o tappo di chiu-
sura
• Evitare l'acquisto di alimenti conservati in contenitori di vetro se sono
stati mantenuti esposti al sole o vicino a fonti di calore
• Gli alimenti congelati e surgelati devono esser contenuti in involucri
intatti e ritirati direttamente al momento dell'acquisto dai banchi di
refrigerazione assicurandosi sulla temperatura di mantenimento
• Gli alimenti essiccati, affumicati o sotto sale non devono presentare
tracce di muffe né odori che lascino pensare a un cattivo stato di man-
tenimento.
141
Gli alimenti
GLI ALIMENTI
143
Se non mangio carne cosa mangio?
Tossici - latte
- formaggi tipo crudo
- uova non fresche
- legumi secchi
- verdure bollite
144
Gli alimenti
Alimenti energetici
La frutta
Con la frutta si apportano nell'alimentazione vitamine e sostanze minera-
li in grande quantità, ma anche glicidi in misura non trascurabile. I suoi
acidi organici sono piuttosto deboli e non svolgono azioni acide ma alca-
linizzanti, un effetto che si realizza attraverso le pectine in essa contenute
e che nell'organismo si trasformano in un particolare acido (galacturoni-
co) dalle caratteristiche disintossicanti. Saranno poi ancora le stesse pec-
tine che interverranno a normalizzare le funzioni intestinali e tutto il com-
plesso equilibrio organico.
Oltre a limitare l'effetto acidogeno prodotto dagli altri alimenti facilmen-
te ricorrenti nella dieta (carni, formaggi e cereali raffinati) la frutta viene
dunque favorevolmente indicata in tutti i regimi dietetici disintossicanti.
Si può dire che tutta la frutta si assimila facilmente, stimola le funzioni
emuntorie ed è rinfrescante e diuretica. Il sapore della frutta è influenzato
dalla presenza degli acidi organici, dalla loro varietà e dal grado di matu-
razione del frutto. Ad esempio, l'acido malico è più presente nella mela,
nelle ciliege e nelle prugne (frutta semiacida); il citrico nella frutta acida
e il tartarico nell'uva (frutta dolce); la prugna ha presente solo l'acido
malico. In genere i più presenti sono l'acido malico, il citrico e l'acido tar-
tarico, meno presenti sono invece l'acido salicilico (fragola) e l'acido ace-
tico (banana).
La frutta è un alimento molto prezioso all'organismo, è conveniente assu-
merla da sola, non associata ad altri cibi, lontano dai pasti e una tipo per
volta, evitando la mescolanza tra specie diverse; L'eccezione riguarda i
vari tipi di frutta acida (limone, arancio, pompelmo, ecc.) che possono
essere assunti insieme.
145
Se non mangio carne cosa mangio?
146
Gli alimenti
147
Se non mangio carne cosa mangio?
lare l'appetito e a favorire il lavoro della digestione; assunta due o tre ore
dopo può aiutare a digerire il residui ultimi della digestione. E' molto indi-
cata nei semidigiuni, brevi o lunghi, e ancor più quando si inizia un pro-
gramma di disintossicazione o durante le diete per il controllo del peso.
Tutta la frutta dolce è conveniente assumerla da sola, non mescolata con
altre specie o altri cibi, ad eccezione del miele Si può assumere in qua-
lunque momento della giornata, ma lontano dai pasti: a colazione, a metà
mattino fino ad un'ora dal pasto, a pomeriggio o a sera.
148
Gli alimenti
Frutta semiacida
Cachi 78 1 0,4 10 82 27
Ciliege 80 0,88 9,36 41,9 10
Fragola 80,6 0,8 0,4 8 54 60
Lampone 78,6 1,4 0,3 8 62 22
Mandarino 84 0,8 9,9 43,8 30
Melagrana 85 0,6 0,1 12,1 53 12
Mele 81 0,3 0,3 12 75 12
Mirtillo nero 84 0,5 0,2 12 54 16
Mirtillo rosso 80 0,2 15,8 64 16
Pesca 84 0,4 0,1 12,3 61 10
Frutta dolce
Albicocche fresche 83 0,9 0,2 12,5 64 7
Albicocche secche 24 3 0,5 62 294
Anguria 90 0,9 7,2 39 5
Banana 72 0,3 12,3 80 9
149
Se non mangio carne cosa mangio?
Frutta oleosa
Arachidi 6 20 46,2 23,8 605
Avocado 70 2,6 20,4 5,8 221 20
Mandorle dolci 5 18,5 54 18 646 tr.
Noci 4,8 16,6 63 12 695 7
Nocciole 6 13,5 62 8,8 679 tr.
Olive 70 2 20,7 4 215
Pinoli 6 25 48 18 169
Frutta farinacea
41 3,5 1,8 42,4 189
Frutta secca
Della frutta secca è interessante conoscere e merita una particolare atten-
zione, la variazione dei rapporti tra i diversi minerali, tra i vari oligoele-
menti e tra prodotto fresco e prodotto secco. Secondo gli studi compiuti da
Kervran la frutta quando viene essiccata, per effetto di azioni enzimatiche
che avvengono in seno al frutto o altre azioni prodotte da microrganismi
associati alla maturazione, subisce un'autentica trasmutazione della mate-
ria tale da modificare l'intero contenuto nutrizionale. Due esempi riguar-
danti la prugna e l'uva:
a) Nella prugna secca (per 100g di materia consumabile) l'acqua è 3,4
volte meno della prugna fresca, i glucidi sono 7 volte più concentrati, i
lipidi ed i protidi triplicati. "Per i minerali il tasso di moltiplicazione è
soltanto 3 per il calcio (dunque ne scompare); è 3,3 per il sodio, 3,8 per
il potassio, 4,4 per il magnesio, 5 per il fosforo. Invece lo zolfo, molti-
150
Gli alimenti
plicato per 6,1, conserva il suo tasso relativo, senza alterazione. Il ferro
è moltiplicato per 7 ,2 e aumenta così del 16% in più di quanto non
lascerebbe prevedere l'essiccazione. Il manganese diminuisce ancora
di più, poiché lo si trova ad un tasso 9, 7 volte più basso che se vi fosse
soltanto essiccazione".
b) "Nell'uva il fosforo passa da 20 a 145 dalla fresca alla secca, mentre il
magnesio passa da 1O a 36 e il calcio da 20 a 40. Mentre il fosforo è
aumentato di 7 ,2 volte, il calcio è solamente raddoppiato e il magnesio
è moltiplicato per 3,6. Il rapporto P/Ca passa da 1 nell'uva fresca a 3,6
nella secca, per l'aumento del fosforo e la diminuzione del calcio.
Segnaliamo pure che il sodio è moltiplicato per 11 nell'uva secca, pro-
babilmente a detrimento del magnesio che è moltiplicato soltanto per
3,6, cosa che denota la scomparsa di una parte di magnesio, poiché l' es-
siccazione conduce ad un contenuto d'acqua 4 volte più basso; si può
dire dunque che la metà del calcio scompare e vi è comparsa di quasi
il doppio di fosforo (il ferro è moltiplicato per 11)". (v. Luis Kervran:
Prove in biologia delle trasmutazioni a debole energia).
Succhi di frutta
Il succo è quanto si ottiene dalla spremitura del frutto. I succhi di frutta
industriali vengono sottoposti a un processo di sterilizzazione in modo da
consentire la distruzione delle sostanze tossiche, dei lieviti e delle muffe
presenti nel frutto; un'operazione che non può però evitare la distruzione
di elementi vitali. Inoltre, per una migliore conservazione e commercia-
lizzazione a questi succhi vengono aggiunti antifermentanti, dolcificanti,
coloranti ed esaltatori di sapidità. I succhi di frutta industriali non posso-
no dunque appartenere alla categoria degli alimenti naturali. Il valore calo-
rico e le altre caratteristiche nutrizionali non bastano a dimostrare la natu-
ralità dell'alimento.
La centrifugazione è un mezzo casalingo molto pratico ed economico per
estrarre dalla frutta il succo. In commercio sono disponibili dei piccoli
elettrodomestici (spremiagrumi e centrifuga) che consentono una facile e
rapida estrazione dei succhi senza che vengano alterate le sostanze costi-
tuenti. La facilità del metodo consente inoltre di ricavare il succo dalla
frutta desiderata e nel momento più opportuno per soddisfare nel miglior
modo le necessità nutritive.
Proprietà principali di alcuni succhi:
- ananas, facilita la digestione delle proteine per la presenza dell'enzima
papaina ed ha proprietà particolarmente diuretiche;
151
Se non mangio carne cosa mangio?
152
Gli alimenti
Cereali
Non tenendo conto delle suddivisioni che distinguono le diverse piante
appartenenti al complesso dei cereali, si possono denominare cereali il fru-
mento, il farro, il riso, l'orzo, la segale, il miglio, l'avena, il sorgo, il mais
e il grano saraceno.
Il valore nutrizionale massimo del cereale si ha allo stato integrale poiché
i processi di raffinazione sottraggono inevitabilmente al chicco gran parte
delle sue sostanze vitali; con la raffinazione industriale si tolgono al chic-
co proteine, grassi, minerali, vitamine, enzimi tanto che, dopo la raffina-
zione, non rimane del chicco che un composto essenzialmente amidaceo
privo delle potenzialità nutritive originarie e per di più depauperato della
fibra necessaria per un buon transito intestinale.
Trattando di alimentazione naturale, il cereale al quale si farà riferimento
è quello intero o integrale completo del suo rivestimento esterno e del
germe che rappresenta la parte embrionale o "viva" del chicco.
Il cereale integrale si può considerare l'alimento base per l'uomo, la pre-
senza dei suoi sali minerali ha un'azione neutra, non acidificante come si
ha invece nel caso del cereale raffinato; ciò nonostante è sempre conve-
niente assumerlo associato alle verdure. Il cereale non si combina con la
frutta (risulta tollerabile solo a quella oleosa), con le patate e il pane, con
lo yogurt e il miele; è tollerabile con la frutta oleosa, i pomodori, i for-
maggi, le uova, i legumi e i grassi;
153
Se non mangio carne cosa mangio?
154
Gli alimenti
Mais - Il mais o granoturco non ha glutine e quindi non è adatto alla pani-
ficazione. Non riscalda e si digerisce facilmente, ma se assunto come solo
alimento provoca la pellagra a causa della carenza di vitamina PP. La com-
posizione chimica del mais si avvicina a quella del grano, ma sono meno
presenti alcuni amminoacidi (lisina, metionina e triptofano) e vitamine
(PP). Ha un'alta presenza di acidi grassi mono e polinsaturi e per questo è
molto adoperato per l'estrazione dell'olio. E' indicato in tutte le stagioni,
in alcune zone con il mais si prepara la polenta per accompagnare le diver-
se pietanze. Dall'embrione, ricco di vitamina E, si ricava l'olio di mais.
I chicchi possono essere consumati bolliti, abbrustoliti e abbrustoliti
rigonfiati (Pop corn ).
Anche nel mais è presente dell'acido fitico e I'enzimafitasi.
Miglio - E' un cereale dei paesi caldi e per questo è molto adatto agli abi-
tanti dei climi caldi. Nell'alimentazione dell'uomo è impiegato sotto
forma di semolino nella preparazione di minestre. Si presta alla panifica-
zione. Il valore biologico proteico del miglio è piuttosto basso per la man-
canza di diversi amminoacidi (lisina, cistina, triptofano), ma è di facile
digestione. Può esser utile come integratore alimentare. Aiuta nell'astenia
fisica ed intellettuale; è antianemico e viene consigliato negli stati di gra-
vidanza. Di questo cereale ne esistono numerose specie, tutte si adattano
all'alimentazione umana; può essere consumato anche dai chi è intolle-
rante al glutine.
155
Se non mangio carne cosa mangio?
Quinoa - La quinoa è un grano andino. Fin dai tempi più remoti ha rap-
presentato la base dell'alimentazione delle popolazioni aborigene. E' un
grano particolarmente ricco di proteine, grassi, minerali e carboidrati, di
lisina, metionina, cistina, triptofano e calcio. Basso è il contenuto di glu-
tine. E' indicato ai convalescenti, in gravidanza, durante l'allattamento,
agli anziani e nelle diete ipocaloriche. Si cucina in brodo, in umido o come
sformato. Con la farina si possono preparare biscotti, pane, torte, salse,
germogli da mangiare in insalata o una volta essiccati, tostati e macinati,
possono servire a preparare bevande molto nutritive e poco alcoliche (chi-
cha).
156
Gli alimenti
Modi di cottura del cereale integrale non sono gli stessi di quello raffina-
to (v. preparazione dei pasti). Il cereale intero, oltre che cotto, si può assu-
mere germinato o crudo in fiocchi (v. ricettario) ed inoltre, per una buona
digestione, va assunto sempre preceduto da una abbondante insalata mista
a crudo sia che si tratti di cereale raffinato o intero.
Con la cottura la struttura del cereale cambia e lo trasforma prima in
destrina e poi in maltosio di più facile digestione. Questa operazione si
compie anche a freddo se si sostituendo il chicco con il fiocco e lascian-
dolo a bagno per qualche ora. In questo modo l'alimento non perde le
sostanze tremolabili il che avviene inevitabilmente con la cottura.
Il prodotto quand'è integrale dovrà essere ben conservato, specie nei mesi
caldi, per non incorrere in un veloce deperimento. Una buona conserva-
zione si ottiene utilizzando dei contenitori in iuta o di vetro, mantenuti in
luoghi asciutti, freschi ed aerati.
157
Se non mangio carne cosa mangio?
al vapore. E' questa un'operazione che, a seconda dei modi con cui viene
eseguita, può determinare una specie di cottura e per questo, è buona rego-
la non cuocere mai il fiocco. Assumendolo crudo si approfitta di tutte le
caratteristiche nutrizionali del cereale.
I fiocchi sono molto indicati a mattino (v. mueslei), forniscono un buon
apporto di energia e di conseguenza sono, a ragione, indicati nell'età della
crescita.
La pasta alimentare
La pasta alimentare viene normalmente preparata con farine di grano duro
perché queste si prestano meglio all'intero processo di pastificazione.
Il grano duro o grano da semolino viene coltivato nelle regioni a clima
temperato caldo ed al confronto con il chicco tenero ha un contenuto in
proteine e vitamine maggiore ma un costo di produzione più alto.
La sua maggiore resistenza alla cottura, è dovuta alla maggiore forza glu-
tinica nei confronti del chicco tenero e consente una fermentazione della
pasta senza che questa si disgreghi risultando così più consistente; queste
sono le ragioni che spiegano perché il grano duro si adatta meglio alla pre-
parazione della pasta.
La legge italiana dispone che la pasta contenga, se non viene prodotta inte-
ramente con grano duro, una quantità di grano tenero al di sotto del 7%
affinché non si venga a determinare con la bollitura un esagerato ammor-
bidimento dovuto al facile scioglimento del grano tenero in acqua facen-
do subire alla pasta un "allentamento" che non le consente di tenere la cot-
tura.
Per ovviare a questo inconveniente e salvaguardando nello stesso tempo
gli interessi economici dei produttori, l'industria ha preparato appositi
additivi che sono in grado di "incollare" le farine consentendo alla pasta
di restare "al dente".
La pasta quando cuoce o la si digerisce ha bisogno di molta acqua. Il modo
di cottura è molto semplice: si cuoce in abbondante acqua ( 1kg di pasta in
1O 1. di acqua salata) fino a tanto che il suo volume non sia aumentato di
due-tre volte circa.
La pasta alimentare viene prodotta in formati diversi: corta e lunga (spa-
ghetti, farfalle, conchiglie, rigatoni, linguette, ecc.), all'uovo (5 uova per
kg.), con verdure o con farine integrali.
In molte parti c'è ancora la tradizione del fare la pasta in casa; questa
pasta, "tirata" a mano, è in assoluto la migliore. Occorre far notare che da
tempo si sta diffondendo l'uso di piccole macchine impastatrici, poco
158
Gli alimenti
Alimenti proteici
Gli alimenti di interesse proteico indicati dalla dietetica naturale sono:
- i prodotti animali e i loro derivati ( uova, formaggi freschi, yogurt,
ricotte);
- la frutta oleosa;
- i legumi
159
Se non mangio carne cosa mangio?
160
Gli alimenti
Ricotta - Dal siero latteo, ossia, dalla parte liquida che resta dalla lavora-
161
Se non mangio carne cosa mangio?
162
Gli alimenti
Seitan - E' la parte proteica del grano. Si ricava dalla farina del cereale
seguendo delle procedure casalinghe oppure industrialmente a partire
direttamente dal glutine. Il seitan reperibile nei negozi d'alimentazione
naturale è meno poroso, più gommoso e duro e meno nutriente di quello
casalingo ricavato dalle farine. Contiene due proteine che le conferiscono
la un aspetto morbido-elastico (gliadina) e buona consistenza (glutenina).
E' privo di grassi saturi e di colesterolo e rappresenta un'ottima fonte pro-
teica. Di facile digestione si presta a molte preparazioni. L'aspetto ricorda
la carne, più molle e meno fibroso come struttura. Nei negozi specializza-
ti è reperibile anche affettato adatto a preparare panini, involtini o cene
fredde.
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Se non mangio carne cosa mangio?
alcuni esemplari appare discreta la quantità di lipidi (più dell' 1%) e la pre-
senza di vitamine in particolare A e D.
Tra i minerali figurano quantità interessanti di fosforo, di sodio e di potas-
sio, ma all'analisi si rileva frequentemente anche la presenza di altre
sostanze indesiderate e di metalli pesanti (piombo, cadmio). Quest'ultima
componente deve indirizzare a vigilare sulla provenienza del fungo ed è
per questo che il fungo di fungaia a volte è da preferire al fungo di prato
o di bosco.
Con l'essiccazione le caratteristiche nutrizionali si modificano notevol-
mente e il valore calorico del fungo può aumentare fino a 3-5 volte.
164
Gli alimenti
Ortaggi e verdure
Con il termine ortaggi sono indicano in generale i prodotti dell'orto:
- le verdure: radicchio, lattuga, spinaci, prezzemolo, sedano, bietola, cavo-
lo verza, carciofo;
- i frutti da cucina: pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, cavolfiori,
cetrioli;
- le radici, bulbi e tuberi: carote, finocchio, cipolla, aglio, porro, barba-
bietola, rapa, patata.
Le caratteristiche nutrizionali degli ortaggi si distinguono per l'elevato
contenuto di acqua (circa 90%), l'elevata presenza di sali minerali e di
vitamine ed una seppur trascurabile quantità di grassi.
L'importanza nella dieta di questi alimenti sta nel cospicuo apporto di sali
minerali e di vitamine. Servono all'equilibrio acido-basico, sono alcali-
nizzanti e per questo si accompagnano bene con gli alimenti acidificanti
(proteine, pasta, cereali, legumi) specie se assunti allo stato di crudità ed
all'inizio del pasto.
Attraverso il colore della frutta e della verdura, è possibile riconoscere la
presenza di alcuni costituenti: ad esempio, verde-clorofilla, bianco-calcio,
arancione-vitamina A. Per questo si suggerisce di tener conto, nella pre-
parazione dei piatti, della varietà dei colori la quale, oltre a rivelarsi un
ottimo espediente per arricchire le insalate di tutti i costituenti alimentari,
è di stimolo a produrre secrezioni utili alla digestione. Lo stesso scopo si
raggiunge mettendo assieme, nello stesso piatto, radici, fusti, foglie e frut-
to (esempio: carota, sedano, radicchio, zucchina).
Gli ortaggi e le verdure in genere vanno mangiati preferibilmente crudi e
freschi. Si possono mangiare crudi i cavolfiori, gli spinaci, le zucchine,
l'ortica, gli asparagi, la barbabietola rossa, i carciofi e il tarassaco; non si
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Gli alimenti
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Gli alimenti
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Se non mangio carne cosa mangio?
Succhi di ortaggi
I succhi di verdure e ortaggi si possono assumere in qualunque momento
del giorno, ma il momento più adatto è quello del pasto, qualche minuto
prima di iniziare a mangiare. Diversamente dalla frutta, tutti i vegetali
possono essere tra loro mescolati.
- barbabietola, energetico, si consiglia agli anemici e nelle cure riminera-
lizzanti;
- carota, importante per il sistema immunitario. Ha un'azione disintossi-
cante e rimineralizzante. Serve allo stomaco, nelle coliti e in tutti i disor-
dini intestinali, migliora la vista e la pelle. A piccole dosi può essere
assunto anche dai lattanti;
- cavolo verza, regolatore intestinale, antireumatico e depuratore del san-
gue;
- cipolla, è indicata nei disturbi della vescica e della prostata. Si può assu-
mere a piccole dosi associato ad altri succhi;
- finocchio, è diuretico, gallatogeno e vermifugo, assorbe l'aria intestina-
le;
- patata, si consiglia nei casi di diabete e di ulcera gastroduodenale; mezzo
bicchiere-un bicchiere al giorno da assumere in due volte prima dei pasti
principali e per periodi brevi, 15-20 giorni;
- pomodoro, è indicato come rimineralizzante, molto maturo e solo nel
periodo estivo per un tempo di 20-30 giorni;
- sedano, non c'è molta differenza tra il sedano comune (a gambi) e il
sedano-rapa. Stimola le surrenali, migliora l'appetito e purifica il fegato e
rem;
- spinacio, è indicato come rimineralizzante ed antianemico; sostiene gli
impegni fisici e intellettuali.
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Gli alimenti
Legumi
I legumi appartengono agli ortaggi e sono i semi che si formano nei bac-
celli della pianta. Si possono consumare da freschi e essiccati. Si diffe-
renziano dagli altri ortaggi per la discreta quantità proteica (maggiore nel
legume secco), ma come gli altri vegetali sono poveri di grassi (fatta ecce-
zione per la soia e il legume secco) e ricchi d'acqua se freschi. Gli ami-
noacidi sono tutti presenti e in proporzione discretamente equilibrata e per
questa sua particolarità il legume è stato definito "la carne dei poveri".
Allo stato secco, si caratterizza da una elevata quantità di proteine (20-35
g % ). E' in definitiva un frutto-ortaggio proteico, molto ricco di amido e
fibra. I minerali più presenti sono il fosforo e il ferro; tra le vitamine, le
più rappresentate sono quelle del gruppo B e la vitamina C se si tratta di
legume fresco. Per tutte queste considerazioni la dietetica naturista predi-
lige l'utilizzo allo stato fresco perché di più facile digestione.
Le varietà più comuni sono i fagioli, i piselli, i ceci, le lenticchie, la soia
e le fave.
I legumi secchi, a differenza di quelli freschi, sono diffusamente cono-
sciuti per la particolarità di produrre fermentazioni intestinali alla quale si
può in parte ovviare, sostituendo l'acqua di precottura con altra acqua ed
una aggiunta appropriata di aromi; ma nonostante questo trattamento, per-
manenza in acqua e ricambio dell'acqua, le sostanze che ostacolano la
digestione vengono inibite solo in parte.
Il legumi secco è indicato nei periodi freddi per il maggior apporto calo-
rico; è controindicato quando ci sono disturbi alla digestione (coliti) e con
ritenzione di acidi urici.
Nella tavola associativa, il legume fresco si combina ottimamente con
tutte le verdure; è "tollerabile" con il cereale e non si combina con la frut-
ta, le patate e lo yogurt. Alcuni autori considerano l'associazione legume-
cereale ottima per il completamento degli aminoacidi; con il legume secco
si tratta di una combinazione utile quando si deve prender peso, ma riser-
va un impegno digestivo maggiore.
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Gli alimenti
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Se non mangio carne cosa mangio?
il miso, come ogni altro prodotto ricavato dalla soia, è ricco di proteine,
sali minerali, vitamine ed enzimi.
II latte di soia si ottiene mettendo a bagno per alcune ore i semi di soia
pestati, macinati e spremuti. Le componenti indesiderate vengono elimi-
nate con l'ebollizione mentre l' aggiunte di zuccheri, grassi vegetali e sali
minerali equilibrano e arricchiscono l'alimento.
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Gli alimenti
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Se non mangio carne cosa mangio?
Condimenti e integratori
I condimenti si ottengono miscelando opportunamente tra loro delle
sostanze aromatizzanti; hanno lo scopo di aggiungersi al cibo per aggiun-
gervi un sapore particolare, migliorare l'appetibilità, stimolare la secre-
zione salivare o facilitare la digestione.
Le sostanze impiegate a comporre i condimenti sono gli elementi di cui
sono provviste alcune specie di piante, denominate erbe aromatiche e che
possono essere del luogo o dell'area climatica in cui si vive o provenire da
altre paesi, in genere tropicali.
In genere, tutte le piante aromatiche o le altre sostanze impiegate nella
preparazione di condimenti o di salse, d'ordine vegetale o minerale,
apportano al cibo il loro aroma; quando sono fresche, anche altre sostan-
ze vitali o nutrizionali. Le sostanze più propriamente aromatizzanti sono
le spezie e le piante aromatiche (corteccia di cannella, chiodi di garofano,
alloro, rosmarino, salvia, timo, ecc.); altre sostanze sono alcuni grassi ani-
mali o vegetali e il sale.
Nel saper condire sta la vera arte della gastronomia: nella preparazione del
condimento o della salsa, nella giusta scelta degli ingredienti e nell' ap-
propriato accostamento al cibo. In questo modo, anche un alimento sem-
plice o povero o un alimento di scarso interesse gastronomico può essere
trasformato in un cibo gustoso e gradito.
Occorre, però, fare attenzione alle quantità poiché un esagerato o cattivo
condimento può produrre effetti nettamente contrari o indesiderati. I gras-
si, ad esempio, tendono ad affaticare la digestione; il sale ad inibire il
sapore degli alimenti. La miglior regola anche in questo caso è sempre la
moderazione.
Nell'alimentazione moderna l'olio di oliva e di semi, l'aceto di vino, il
sale e il pepe, sono i prodotti più usati come condimenti; di questi, nell'a-
limentazione naturale, il più ricorrente è senza dubbio l'olio di oliva di
prima spremitura, di minor interesse sono il sale e l'aceto; a questi se ne
possono aggiungere ancora altri che oltre ad insaporire il cibo possono al
tempo stesso rivitalizzarlo, sono il lievito, le alghe, il gomasio e le salsa di
sma.
L'olio di oliva
All'inizio degli anni cinquanta, nel ricercare le cause dei crescenti deces-
si provocati dalle affezioni coronariche, si indagò anche sulle possibili
implicazioni dei regimi alimentari. Ancel Keys, direttore del Laboratorio
di fisiologia e di igiene della School of Public Health della Minnesota
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Gli alimenti
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Se non mangio carne cosa mangio?
Olio di semi
Con la denominazione di olio di semi si indicano tutti gli oli prodotti da
semi o da frutti ad esclusione delle olive. Il processo industriale di estra-
zione dell'olio di semi è diverso da quello dell'olio di oliva. Le operazio-
ni seguite nell'estrazione industriale dell'olio sono le seguenti:
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Gli alimenti
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Gli alimenti
Aceto
L'aceto è ottenuto dalla fermentazione acetica del vino ad opera di un
Acetobacter in grado di provocare l'ossidazione dell'alcool e la sua tra-
sformazione in acido acetico. Oltre all'aceto di vino tra le materie prime
che possono essere impiegate per dar vita ad un processo di fermentazio-
ne acetica ci sono le rape, i fichi, le prugne, l'orzo, le rose e le mele.
I processi fermentativi possono differenziarsi l'uno dall'altro realizzando
prodotti qualitativamente diversi. L'aceto di mele ad esempio, a differen-
za di quello di vino più largamente usato, ha un sapore molto più delicato
e possiede alcune interessanti caratteristiche nutrizionali e qualità tera-
peutiche. Il tipo di Acetobacter che contiene è molto affine alla flora bat-
terica presente nell'intestino tenue dell'uomo ed è quindi in grado di arric-
chirla e di ostacolare gli eventuali processi digestivi putrefattivi che com-
promettono gli equilibri termico e microrganico e di conseguenza l' assi-
milazione dei nutrienti. La presenza di pectina, di vitamine (in particolare
B2 e B3) e di aminoacidi essenziali è quanto fa ritenere l'aceto di mele un
integratore alimentare.
L'aceto balsamico di Modena, ottenuto mediante lenta acetificazione del
mosto cotto. Il processo di produzione avviene attraverso le fasi della fer-
mentazione alcolica, dell'ossidazione acetica e dell'invecchiamento.
Senza dubbio è il più rinomato degli aceti. Un cartello dei Maestri assag-
giatori descrive bene le caratteristiche organolettiche di questo prodotto
tradizionale: "Il vero Aceto Balsamico Naturale è prodotto nell'area degli
antichi domini estensi. E' ottenuto dal mosto d'uva cotto, maturato per
lenta acetificazione derivata da naturale fermentazione e da progressiva
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Se non mangio carne cosa mangio?
Il lievito
Il lievito usato per la panificazione non è lo stesso usato per scopi dieteti-
ci, il cosiddetto lievito di birra alimentare; il primo è di scarso valore nutri-
tivo mentre il secondo si distingue per la ricchezza proteica e vitaminica.
La denominazione di lievito alimentare di birra indica l'appartenenza ad
un gruppo di ceppi (Saccaromyces carlsberghensis) proveniente dalle fab-
briche di birra e si distingue con un particolare sapore.
Il lievito alimentare di birra o dietetico viene aggiunto agli alimenti o
assunto prima o durante i pasti; è disponibile in compresse, in polvere e in
scaglie; ha la funzione di integratore alimentare e produce azioni di tipo
antibatterico ed antibiotico.
Un modo comodo e pratico di assumere il lievito è in compresse, 3-4 a
pasto; oppure, se in polvere, facendo sciogliere la quantità di un cucchiaio
di lievito in un bicchiere d'acqua da bere preferibilmente prima dei pasti;
oppure, se in scaglie (o fiocchi) aggiungendolo direttamente al cibo.
Un cucchiaio preso a pasto può servire ad integrare le carenze vitaminiche
dei cibi, ma anche a produrre quelli effetti riequilibratori che appartengo-
no alla flora batterica intestinale compreso l'arresto o il rallentamento
della crescita di germi patogeni.
Il lievito dietetico è particolarmente indicato ai soggetti in crescita, bam-
bini e ragazzi, ai convalescenti e soprattutto dopo i periodi di disintossi-
cazione.
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Gli alimenti
Alghe
Le alghe conservano tutti gli elementi che caratterizzano l'acqua di mare.
Sono sostanze ricche di minerali, di vitamine, di glucidi, di proteine e di
materie grasse; per il loro alto valore nutritivo vengono impiegate nell' a-
limentazione di alcune popolazioni di paesi poveri.
Le alghe che si trovano in commercio si presentano essiccate in modo da
poter essere utilizzare in cucina nella preparazione del cibo, ma si trova-
no anche in polvere, in capsule o compresse da assumere preferibilmente
durante i pasti. Sono di vario tipo e tutte con caratteristiche nutritive abba-
stanza simili. Le indicazioni sono molteplici: sono rimineralizzanti, disin-
tossicanti ed agiscono favorevolmente sul sistema ghiandolare (i soggetti
con problemi alla tiroide devono astenersi o consultarsi prima con il medi-
co curante), stimolano il ricambio e aiutano il lavoro della digestione rin-
forzando le difese naturali.
Le alghe più comuni sono:
- Agar-agar, disintossicante, aiuta il fegato e regola l'attività intestinale;
- Chiarella, è l'alga più ricca di clorofilla, ricca di calcio e di ferro. La
presenza della vitamina B 12 la rende adatta nei casi di astenia, diane-
mia e di convalescenza;
- Fucus, è un'alga particolarmente ricca di iodio;
- Hijiki, particolarmente ricca di calcio è indicata negli stati di gravidan-
za e in menopausa;
- Kombu, ricca di iodio, di magnesio e calcio, agisce favorevolmente sul
sistema nervoso e circolatorio, può essere aggiunta a zuppe o minestre;
- Spirulina, nei confronti con la Chlorella è più ricca di vitamina B 12.
Come la Chlorella è indicata negli stati di convalescenza o di ripresa
fisica;
- Wakame, è un'alga molto apprezzata in cucina. Si presta nelle prepara-
zioni di minestre in brodo o asciutte e nei condimenti.
Colazioni e merende
La frutta, i fiocchi di cereali, lo yogurt, confetture di frutta, miele, frutta
secca (uvetta, datteri, fichi, albicocche, ecc.), fette biscottate, tè e infusi
d'orzo sono gli alimenti che possono servire a preparare la colazione del
mattino.
La frutta in genere rappresenta il fuoripasto per eccellenza. E' ricca di
vitamine e di sali minerali. E' di facile assimilazione, aiuta e regolarizza
le funzioni intestinali. Gli acidi organici presenti nella frutta acida (citri-
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Gli alimenti
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Se non mangio carne cosa mangio?
II pane
Un antico proverbio orientale dice: "Chiedi all'affamato quanto fa due più
due ed egli ti risponderà: quattro pagnotte". Il pane è sempre stato consi-
derato un alimento importante, fin dalle epoche più remote, in modo par-
ticolare dai popoli coltivatori di segale e di frumento. Per fare il pane serve
una farina che abbia un potere legante e tra i cereali il frumento è quello
che più d'ogni altro offre questa possibilità. La gliadina e la glutenina in
esso contenute hanno le proprietà agglutinanti necessarie per panificare.
Se poi a queste si aggiunge l'alto potere nutritivo del frumento si deduce
che il pane è l'alimento di prim'ordine, indispensabile nell'alimentazione
umana.
Con la scoperta della lievitazione il frumento viene ad assumere un' im-
portanza di rilievo nei confronti degli altri cereali. Tra le due specie che
genericamente lo distinguono (v. cereali), nella grande panificazione viene
preferito il grano tenero, meno ricco di glutine, ma di minor costo grazie
alla sua maggiore resa unitaria nella coltivazione. Prima della scoperta
della lievitazione avvenuta da parte degli egizi, si consumava pane "azzi-
mo" ossia, pane non lievitato, prodotto con una lavorazione che non fa,
però, del pane quell'alimento di grande interesse nutrizionale (in alcune
zone è ancora conservata questa usanza, vedi in Italia la famosa piadina
romagnola).
Le qualità nutritive del pane dipendono dal tipo di farina, dal tipo di lie-
vitazione, dalla lavorazione o formazione della pasta e dal tipo di cottura.
Il pane comunemente venduto, preparato con farine raffinate di cereali
provenienti da coltivazioni chimiche, lievitato e additivato chimicamente
è un prodotto di scarsa rilevanza nutrizionale.
Il buon pane deve essere prodotto con farine intere di frumento prove-
nienti da coltivazioni biologiche o biodinamiche e lievitato in modo natu-
rale. Il pane può esser preparato anche impastando le farine con altre
sostanze alimentari purché biochimicamente compatibili. A seconda della
lavorazione può risultare un cibo pressoché completo capace di soddisfa-
re alcuni particolari momenti d'appetito. Il pane prodotto con farine inte-
grali e lievitato naturalmente si conserva bene per 8-15 giorni, ma molto
dipende dall'umidità dell'ambiente. Si sconsiglia la conservazione in fri-
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Gli alimenti
Le bevande
Tra tutte le bevande, la migliore è l'acqua di fonte o minerale. Le acque
da tavola sono genericamente conosciute come acque minerali naturali,
ma l'etichetta posta sulla confezione ne rivela più precisamente la qualità.
L'acqua da tavola non deve essere troppo pesante o tale da procurare pre-
cipitazioni elettrolitiche o depositi di sali che col tempo pregiudichereb-
bero la funzionalità renale. Le caratteristiche di purezza dell'acqua da bere
devono rispondere alle esigenze della fisiologia umana. Secondo la nor-
mativa le acque vengono suddivise in:
- minimamente mineralizzate, residuo fisso inferiore a 50
- oligominerali o leggermente mineralizzate, residuo fisso inferiore a
500 mg/1
- ricche di sali minerali con residuo fisso superiore a 1500 mg/1
Il residuo fisso (R.f. a l 80°C) indica in peso ciò che resta a l 80°C di un
litro d'acqua; è un parametro che indica la leggerezza dell'acqua; pertan-
to si considera un'acqua oligominerale quando il residuo fisso non supera
i lOOmg/1.
Una buona acqua da tavola deve inoltre possedere un ph leggermente
acido (6-6,8), poiché l'acqua se è troppo ricca di minerali viene facilmen-
te trattenuta dall'organismo. La durezza, espressa in gradi francesi, indica
se si tratta di un'acqua dolce, dura o durissima. Un'ottima acqua da tavo-
la deve avere una durezza inferiore a 15.
Buona norma è bere spesso onde evitare di mettere in carenza d'acqua
l'organismo. Durante i pasti si consiglia di non bere per non diluire il bolo
alimentare, che si forma con la masticazione e l'insalivazione in modo tale
da non diluire i succhi incaricati alla digestione evitando in questo modo
gli antiestetici gonfiori addominali. Meglio è bere prima dei pasti. Può
succedere, non masticando bene o se si assumono abbondantemente for-
maggi o cibi farinacei (pane, pasta, patate, castagne) che ci sia la necessi-
tà di bere; in questo caso conviene bere acqua a piccoli sorsi, insalivando
bene e deglutendo lentamente.
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Se non mangio carne cosa mangio?
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Gli alimenti
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Se non mangio carne cosa mangio?
Tra i succhi di frutta è bene ricordare che il migliore è quello che si ottie-
ne direttamente centrifugando la frutta, senza fare aggiunte di dolcifican-
ti o di altri ingredienti. Questo succhi sono di facile assimilazione, molto
vitaminici e rimineralizzanti; possono essere assunti come bevanda lon-
tano dai pasti o in particolar modo, negli stati di convalescenza o quando
l'organismo è in qualche modo indebolito.
In commercio ci sono altre bevande che poco o nulla hanno a che fare con
ciò che è naturale. Sono bevande per lo più inventate, realizzate con
misture di sostanze varie, più o meno dolcificate e pastorizzate che
comunque rispondono perfettamente alle condizioni igieniche imposte
dalle leggi dello Stato.
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Gli alimenti
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Gli alimenti
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Gli alimenti
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Conclusione
CONCLUSIONE
La transizione
Alla dieta trofologica si può arrivare in modo brusco o per gradi. Il modo
brusco, il più delle volte, è dettato da ragioni di salute; il passagio gra-
duale, invece, avviene normalmente quando si acquisiscono conoscenze
tali da stimolare il cambiamento-
Con entrambi i casi si possono incontrare delle difficoltà a lasciare la pro-
pria abitudine specie se questa è vecchia di anni. Renato Marini in Gestire
il cambiamento scrive che "Non basta desiderare di cambiare. Il modo più
semplice per cambiare un'abitudine è di sostituirla con un'altra.
Se ho l'abitudine di mescolare tre o quattro tipi di alimenti in un pasto
devo cercare di acquisire l'abitudine di non mescolare alimenti incompa-
tibili. Non avrà successo se cercherò di perdere la cattiva abitudine; devo
impegnarmi per acquisire l'abitudine nuova. L'impegno non deve essere
di eliminare, ma di costruire".
Il passaggio dall'alimentazione abituale a quella trofologica è possibile
solo se è veramente voluto. Ci sono difficoltà di ordine sensoriale e di
immagine oltre che di convinzioni proprie. "Se siamo abituati a pensare
che le proteine della carne sono indispensabili per la crescita del bambino,
o che una abbondante spruzzata di parmigiano sulla pasta al sugo è un pia-
cere irrinunciabile, non è possibile cambiare pensiero solo per aver letto
dei consigli alimentari. La persona deve prima convincersi di quello che
deve fare e poi iniziare a farlo". L'impresa non è impossibile e gli effetti
positivi sullo stato di salute che ne derivano compensano abbondante-
mente gli sforzi. Un miglioramento evidente delle condizioni psicofisiche
della persona è più facilmente osservabile in chi soffre di qualche malat-
tia; le manifestazioni sono più immediate, lo stato di benessere è più facil-
mente avvertito. Si tratta di effetti positivi sicuramente incoraggianti ma
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Se non mangio carne cosa mangio?
che non devono far pensare il cambiamento come via di risoluzione della
malattia. Nel caso di un passaggio graduale gli effetti positivi saranno
altrettanto graduali e per questo non sempre osservabili. Nelle pratiche di
disintossicazione intervengono reazioni di purificazione. Infatti, con la
disintossicazione si rivivifica il sistema nervoso, si sprigionano nuove e
sane energie che concorrono a rivitalizzare ed a rafforzare tutti i sistemi di
difesa dell'organismo. Le funzioni nervose si risvegliano evidenziando le
anormalità funzionali; interverrà quel conosciuto complesso di sintomi e
di disturbi che caratterizzano il periodo di purificazione.
Con l'abbandono dell'alimentazione devitalizzata o cadaverica ed il pas-
saggio ad una alimentazione rinfrescante, raramente però si assiste a que-
ste sintomatologie. Queste si potranno riscontrare nei soli casi di digiuno
totale e continuato o durante altri digiuni parziali, oppure quando, unita-
mente alla nuova alimentazione, si praticano terapie di igiene naturale.
Nel nostro caso, i vantaggi che ne derivano sono solo quelli relativi ad uno
stato di benessere psicofisico e di mantenimento della salute.
L'applicazione della dieta trofo logica rappresenta il primo passo verso
uno stile di vita che ha come presupposti la prevenzione della malattia e il
rispetto della natura umana.
200
Conclusione
Terzo mese:
- Eliminare definitivamente l' uso della carne.
- Assumere tutti i giorni un piatto di cereali integrali ed almeno ogni
qualche giorno uno yogurt. Introdurre tra gli alimenti proteici le man-
dorle e l'altra frutta oleosa. Consumare alcuni pasti con solo uno o due
alimenti (insalata e patate, patate americane o castagne). Non trascura-
re l'impiego dei triti e delle salsine.
Per non incorrere in particolari dispendi di energie psicofisiche, il pas-
saggio dovrà avvenire per gradi in un periodo di tempo da tre a cinque
mesi.
201
RICETTARIO
Ricettario
205
Se non mangio carne cosa mangio?
CONDIMENTI E SALSE
3 - Vinaigrette
Ingredienti: olio extra vergine di oliva: tré parti: aceto aromatico: una parte oppure un
cucchiamo da tè di lùnone,· un pizzico di sale marino integrale; un pizzico di pepe nero
macinato al momento.
Miscelare gli ingredienti. A piacere, si possono aggiungere delle erbe aromatiche tritate
finemente. Molto adatta per il pinzimonio.
4 - Trito di rosmarino
Ingredienti: foglie di rosmarino: un pugno; foglie di salvia: 5-6; aglio: 2-3 spicchi; sale
marino integrale: un cucchiaino da caffè (per la conservazione).
Tritare il tutto con omogenizzatore o tritatutto fino ad ottenere polvere o farina. Invasare
206
Ricettario
12 - Condimento ai carciofi
Ingredienti: carciofi 7-8 per 4-5 persone; cipolla 1 media; aglio: pinoli, due manciate;
brodo vegetale una tazza.
Tritare la cipolla. Mondare e tagliare a fettine i carciofi. Mettere in un tegame ed aggiun-
gere l'aglio e due-tre cucchiai d'acqua. Soffriggere per circa 5 minuti. Aggiungere il
brodo vegetale e far cucinare per circa 20 minuti. Passare al passaverdure ed aggiungere
due manciate di pinoli di cui una manciata triturata.
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Se non mangio carne cosa mangio?
18 - Salsa all'aglio
Ingredienti: 10 spicchi d'aglio; olio extra vergine di oliva, un terza di bicchiere; sale
marino integrale, ,nezza cucchiaino da caffè.
Passare al tritatutto l'aglio fino ad ottenere una crema; aggiungere il sale e l' olio goccia
a goccia continuando a mescolare. La quantità di olio dipende dalia densità della salsina
voluta.
19 - Salsa aifunghi
Ingredienti: funghi Champignon; limone: poche gocce (serve ad evitare l 'annerimento
del fungo); prezzemolo: q.b.; aglio: 2-3 spicchi; sale marino integrale.
Tritare il tutto con l'omogenizzatore; aggiungere, alla crema ottenuta, qualche goccia
d'olio extra vergine.
Varianti: senza prezzemolo o con olive.
20 - Salsa di olive
Ingredienti: olive nere snocciolate 100 g; un pugnetto di prezzemolo; uno spicchio d'a-
glio (facoltativo); olio extra vergine di oliva; peperoncino (facoltativo).
Tritare o omogeneizzare il tutto. Si può conservare per qualche giorno in vasetto coper-
to con un velo d'olio.
208
Ricettario
21 - Salsa ai carciofi
Ingredienti: carciofi 2; trito di prezzemolo; aglio a piacere; sale marino integrale e olio
extra vergine di oliva q.b.
Cucinare i carciofi a vapore. Tritare fino ad ottenere una crema. Mettere in una tazza ed
aggiungervi un trito di prezzemolo, aglio, sale e olio.Amalgamato il tutto conservare in
vasetto e coprire con olio. E' indicata per spalmare fette di pane o per condire la pasta
(lasagne).
26 - Salsa maionese
Ingredienti: uovo; olio extra vergine di oliva; sale marino integrale: limone.
Mescolare il tuorlo versando l'olio goccia a goccia. Quando l'uovo ha preso consistenza
ed è notevolmente aumentato di volume, aggiungere, ogni tanto, qualche goccia di limo-
ne. Aggiungere olio fino alla quantità voluta (massimo un bicchiere). A termine aggiun-
gere il sale.
Per avere una salsa maionese aromatizzata, di sapore e colore diversi, si possono aggiun-
gere: triti di erbe aromatiche; erbe aromatiche prese singolarmente (timo, menta, prezze-
molo, basilico, ecc.); un cucchiaino di senape forte; capperi e/o olive.
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Se non mangio carne cosa mangio?
29 - Salsa aromatica
Ingredienti: pomodoro rosso maturo: funghi champignon, uno grosso; spicchi d'aglio 2;
sale marino integrale; olio extra vergine di oliva.
Frullare quanto basta il pomodoro, il fungo, l'aglio, l'origano, il sale e l'olio. Può essere
usata come condimento per la pasta, nelle insalate o su crostini di pane.
31 - Salsa besciamella
Ingredienti: brodo vegetale 1/4 di litro; farina di riso 50 g; sale marino integrale;
noce moscata.
Mettere su fuoco lento un tegame con il brodo e la farina. Incorporare bene il brodo nella
farina senza formare grumi. Aggiungere il sale e la noce moscata. Mescolare fino ad otte-
nere la giusta densità e comunque fino ad ebollizione. La densità viene determinata dalla
proporzione tra brodo vegetale e farina.
VERDURE E ORTAGGI
32 - Insalate diverse
Ingredienti: le insalate si possono ottenere con uno o più ortaggi e aggiunta di erbe aro-
matiche, sale ,narino integrale o gomasio, aceto di mele o lùnone, olio extra vergine di
oliva o oli aromatizzati.
Mondare bene le verdure. Sminuzzarle e condirle scegliendo l'accostamento con le erbe
aromatiche o con gli oli aromatizzati.
210
Ricettario
ca, spinacio tenero, cavolo cappuccio, funghi, finocchio, sedano, porro, cipollette, ecc.);
sale marino integrale e gomasio; spezie; aceto di ,nele; olio extra vergine di oliva e oli
aromatizzati.
Mondare bene le verdure e disporle su piatti di portata intere per lasciare ad ogni perso-
na la scelta delle verdure, delle spezie e del condimento.
34 - Pinzimonio
Ingredienti: verdure di stagione molto assortite; salsa vìnaigrette (3 ).
Disporre in tavola -su di un piatto di portata le verdure ben mondate e tagliate per il lungo
o a spicchi. Se possibile lasciare qualche tratto di gambo o del fogliame per la presa.
Disporre per ogni persona una coppetta con la salsa.
35 - Carciofi crudi
Ingredienti: carciofi; olio extra vergine di oliva; limone qualche goccia.
Togliere ai carciofi la parie del gambo e le prime foglie più dure. Tagliare la cima e sfac-
cettare la punta. Affettare finemente in senso longitudinale. Aggiungere qualche goccia
di limone per evitare l'annerimento e condire con olio.
36 - Rafano crudo
Ingredienti: rafano; olio extra vergine di oliva; sale marino integrale in polvere; pepe.
Affettare con il pialletto il rafano. Condire con olio, pepe ed un pizzico di sale.
37 - Grano germinato
Lavare il frumento. Metterlo su di un piatto con un po 1 d'acqua fredda e coprirlo con una
garza. Il giorno dopo sciacquarlo e riporlo di nuovo sul piatto con un po' d'acqua. Nel
tempo di due-tre giorni (dipende dalla temperatura ambiente) sarà visibile la radi-chetta.
Può essere polverizzato o consumato a chicchi interi con le verdure. Si conserva mante-
nuto umido fino al momento dell'uso.
38 - I germogli
Si possono ottenere da tutti i semi. Sciacquare abbondantemente i semi e lasciarli a bagno
con poca acqua (appena coperti) in un piatto a fondo largo. Coprire con una garza. Dopo 12-
24 ore eliminare l'acqua e sciacquarli. Mantenere i semi umidi, al riparo da luce diretta.
Proseguire gli sciacqui per 3-4 giorni (mattino e sera) finché i germogli avranno raggiunto
una lunghezza di 4-8 centimetri. Si consuma il seme ed il germoglio, in insalate, da soli o
aggiunti ad altri cibi cotti. Se ben chiusi si conservano per qualche giorno in frigorifero.
39 - Funghi crudi
Ingredienti: funghi giovani e raccolti da poco (amanite caesarea o champignon o russu-
le o boletus); aglio; prezzemolo: erbe ar01natiche {timo, menta, erba cipollina); limone;
pepe macinato finemente; sale marino fino integrale.
Mondare bene i funghi e tagliarli a fette molto sottili. Tritare il prezzemolo e le erbe aro-
matiche. Prima di servire passare i piatti con aglio. Amanite caesarea: si condisce con un
po' d'olio, sale ed un pizzico di pepe.
Champignon: si condisce con un po' d'olio, erbe aromatiche preferite, qualche goccia di
limone e poco sale.
211
Se non mangio carne cosa mangio?
Russule: si condisce con un po' d'olio; prezzemolo o erbe aromatiche; qualche goccia di
limone e poco sale.
Boletus: si condisce con un po' d'olio; qualche goccia di limone; un po' di sale e pepe.
41 - Insalata e olive
Ingredienti: cavolfiore; cavolo cappuccio; radicchio; finacchio; rapa rossa; carote;
cipolloni; capperi; olive nere; gomasio; olio extra vergine di oliva o vinaigrette (3 ).
Proporzionare bene gli ingredienti. Disossare le olive. Condire con gomasio e olio oppu-
re con salsa vinaigrette.
42 - Pomodori e noci
Ingredienti: pomodori rossi e ben maturi; noci, cipolla; origano o altre erbe aromatiche
a piacere; sale fino marino integrale (facoltativo); olio extra vergine di oliva.
Lavare ed asciugare i pomodori. Tagliarli a metà e privarli della polpa. Tritare finemen-
te le noci ed amalgamare la polpa dei pomodori con un po' d'olio, la cipolla, l'origano o
con altre erbe aromatiche. Se si preferisce condire con sale e un po' d'olio.
44 - Insalata russa
Ingredienti: patate 3 della grandezza di un uovo o poco più; carote medie 4; zucchine 4
piccole e fresche; fagiolini 2 etti; piselli freschi 2 etti; sale fino marino integrale; olio
extra vergine di oliva.
Cucinare a vapore con delle foglie di salvia: le patate, le carote, le zucchine, i fagiolini e
i piselli- Preparare la salsa maionese (26). Tagliare a dadini le verdure. Condire con olio.
Mettere su di un piatto di portata le verdure e versarvi la maionese. Mescolare bene. Dare
forma a piacere e guarnire il piatto con olive nere e/o verdi, foglie di lattuga o altre ver-
dure per dare colore.
212
Ricettario
o di Verona; funghi: triti di erbe o altre salse gradite o altri aromi freschi; olio extra ver-
gine di oliva.
Tagliare le verdure, spessore mezzo centimetro circa. Del radicchio si impiega il gambo
intero e lo si tagli in 4 parti nel senso della lunghezza. Della zucca conviene impiegare la
parte piena tagliata a fette spesse mezzo centimetro. Scaldare bene la piastra, mettere le
verdure e lasciarle fino a lieve appassimento. Togliere la buccia al peperone e condire con
triti di prezzemolo e basilico e molto aglio finemente tritato ed amalgamato. Si possono
sostituire i triti con altre salsine (maionese, ecc.) o il solo olio extravergine con qualche
aroma fresco (timo, prezzemolo, ecc). Disporre su di un piatto di portata e servire.
47 - Carciofi a vapore
Ingredienti: carciofi; sale marino integrale; olio extra vergine di oliva.
Mondare i carciofi. Cuocere a vapore. Tempo di cottura 15-20 minuti. Mettere m un piat-
to di portata e tagliare a spicchi compresi i gambi. Condire con olio, trito di prezzemolo
e aglio e sale.
49 - Finocchi al forno
Ingredienti: finocchina 1 Kg.; trito di rosmarino e salvia, sale marino integrale, pan-
grattato; burro.
Mondare, lavare e tagliare a metà per il lungo la finocchina. Disporla in una pirofila, sala-
re e spolverizzare con un trito di rosmarino e salvia e pangrattato. Versare un bicchiere
d'acqua e mettere in forno a temperatura media per circa 20-30 minuti, fino a termine
cottura. Togliere la pirofila dal forno e sistemare su di ogni mezzo finocchio un fiocchetto
di burro. Servire caldi.
Prima variante: sostituire il trito di rosmarino e salvia con un trito di prezzemolo e sosti-
tuire il burro con olio extra vergine di oliva.
Seconda variante: disporre su ogni mezzo finocchio una sottile fetta di formaggio fonti-
na o simile all'uscita dal forno.
50 - Patate al forno
Ingredienti: patate q.b.; sale marino integrale oppure gomasio; olio extra verdine di
oliva.
Sbucciare le patate e metterle in forno a temperatura 180-200° per circa un'ora, ora e
213
Se non mangio carne cosa mangio?
52 - Purea di patate
Ingredienti: patate q.b.; brodo vegetale (93 ); trito di prezzemolo e aglio; lievito dieteti-
co; gomasio o sale marino integrale; olio extra vergine di oliva. Preparare per tempo il
brodo vegetale. Cuocere le patate a vapore. Schiacciare le palate. Mescolando aggiunge-
re il brodo che serve per dare la consistenza desiderata. Aggiungere il lievito, il trito e
olio. Mescolare bene e servire molto caldo.
Variante: senza trito.
54 - Patatine al forno
Ingredienti: patate q.b.; aglio a volontà; trito di rosmarino; foglie di salvia; sale marino
integrale; olio extra vergine di oliva.
Pelate le patate, lavarle e tagiarle a tocchetti. Scaldare in forno una pirofila vuota.
Mescolare le patate a parecchio aglio tagliuzzato e ad un trito di rosmarino, salvia e sale.
Disporre nella pirofila dopo che questa si è molto scaldata. Non mescolare durante la cot-
tura. A fine cottura si presenteranno con una crosticina rosata. Tempo di cottura circa 40
minuti. Toglierle dal forno, aggiungere olio, mescolare o rimuovere.
55 - Patate al pomodoro
Ingredienti: patate; pomodoro; aglio; origano: olio extra vergine di oliva.
Cucinare le patate al forno. Mettere in tegame i pomodori o i pelati con l'aglio e far asciu-
gare a fuoco vivo per circa 5 minuti. Aggiungere le patate tagliate a fette o se si preferi-
sce tagliate a tocchetti. Mescolare bene per 2 minuti. Aggiungere l'origano e togliere dal
fuoco. Condire con olio.
214
Ricettario
57 - Caponata
Ingredienti: melanzane 1 kg.; cipolle 1/2 kg.: pomodori 112 kg.; coste di sedano 100 g;
sedano; olive in salamoia (poche); aceto di mele 112 bicchiere; capperi un pugnetto; olio
extra vergine di oliva.
Tagliare a listerelle le melanzane e metterle sotto sale per 5-6 ore. Lavarle bene in acqua
corrente, asciugarle e cucinarle alla piastra. Soffriggere le cipolle in un po' d'acqua.
Unire alle cipolle, le melanzane, i pomodori tagliati a pezzi e privati dei semi, il sedano,
i capperi, le olive snocciolate e l'aceto. Mettere sul fuoco e mantenere mescolato fino alla
completa evaporazione dell'aceto. Si serve fredda.
59 - Lenticchie in umido
Ingredienti: lenticchie piccole 1/2 kg; una cipolla media; una carota media: sedano; sale
marino integrale; olio extra vergine di oliva.
Mettere in ammollo le lenticchie la sera prima. Sciacquarle e metterle sul fuoco con altra
acqua. Mantenere in altra pentola dell'acqua in ebollizione. Ad ebollizione si sostituisce
l'acqua delle lenticchie con quella fatta bollire a parte fino a copertura. Aggiungere un
battuto di cipolle, carote, sedano e sale e lasciare cucinare lentamente per circa mezz'o-
ra. A fino cottura non dovranno presentarsi molto acquose. A termine cottura aggiungere
un battuto di spinacio crudo e l'olio.
60 - Fagioli insaporiti
Ingredienti: Fagioli freschi; cipolla o porro, o trito di prezzemolo ciò aglio; olio extra
vergine di oliva; sale marino integrale in polvere.
Mettere in pentola per la cottura a vapore i fagioli con un bicchiere d'acqua. Tempo di
cultura 20-25 minuti. Condire con cipolla o porro, o trito di prezzemolo e/o aglio, olio e
sale.
61 - Fagiolifreschi in umido
Ingredienti: fagioli freschi 1 kg.; cipolline intere o cipolle a piacimento; carote 1 media;
prezzemolo; aglio; olio extra verdine di oliva; sale marino integrale;semi di finocchio.
215
Se non mangio carne cosa mangio?
Mettere in pentola ed aggiungere acqua fino a coprire. Cucinare a calure tidotto. Tempo
di cottura 70-80 minuti circa. A fine cottura aggiungere prezzemolo tritato, aglio e olio.
Se alle cipolline si preferisce la cipolla, questa dovrà essere tritata. A piacere, si può
aggiungere un trito di spinaci crudi.
Variante: togliere dagli ingredienti il trito di spinaci crudi.
65 - Fagiolini stufati
Ingredienti: fagiolini 1 kg.; ponwdoro rosso maturo 3-4: aglio,· sale marino integrale;
basilico o prezzemolo: olio extra vergine di oliva.
Mondare e lavare i fagiolini. Tagliare a tocchetti il pomodoro. Tritare finemente l'aglio.
Mettere in pentola i fagiolini ancora grondanti d'acqua, ii pomodoro, l'aglio e il sale.
Cucinare lentamente. Tempo di cottura 25 minuti circa. A fine cottura lasciar evaporare
l'acqua in eccedenza. Aggiungere basilico o prezzemolo tritati e l'olio.
67 - Polpette di melanzane
Ingredienti: melanzane tipo lungo 4-5 di media grandezza: un uovo; pangrattato q. b.;
sale marino integrale; erbe aromatiche (a piacimento); formaggio fontina o burro o sal-
sina aromatizzata a base di pomodoro.
Tagliare per lungo le melanzane. Metterle in acqua bollente e salata. Far bollire per 3-5
minuti. Scolare. Tritarle con la mezzaluna (non devono diventare cremose). Al trito di
216
Ricettario
68 - Sformato di melanzane
Ingredienti: melanzane tipo lungo 4-5 di media grandezza; un uovo; pangrattato q. b.;
sale marino integrale; erbe aromatiche: olio extra vergine di oliva.
Preparare l'impasto suggerito per le polpette di melanzane (67) e metterlo in una pirofi-
la unta con un po' d'olio e spolverizzata di pangrattato. Stenderlo e rigarlo con una for-
chetta. Spolverizzare la superficie con pangrattato e mettere in tomo caldo (200°) per
circa 15-20 minuti. Togliere dal tomo e condire con un po' d'olio.
Variante: prima di mettere in forno coprire la superficie con fette di pomodoro rosso
spolverizzate dello stesso trito di erbe impiegato per l'impasto.
Nota: mantenendo gli stessi ingredienti e volendo aumentare il volume di uno sformato
basta aggiungere altro liquido e il pangrattato necessario.
69 - Sformato di cavolfiori
Ingredienti: un cavolfiore; un uovo; pangrattato q.b.; sale marino integrale; trito di
rosmarino, salvia e aglio; olio extra vergine di oliva.
Cuocere a vapore il cavolfiore lasciandolo al dente. Tritarlo grossolanamente.
Aggiungere l'uovo, il sale, il trito di prezzemolo e il pangrattato q.b. per mantenere sof-
fice l'impasto. Metterlo in una pirofila unta con po' d'olio e spolverizzata di pangrattato.
Stenderlo con una forchetta. Spolverizzare la superficie con pangrattato e mettere in
forno caldo (200°) per circa 15-20 minuti. Togliere dal forno e condire con un po' d'olio
(v. nota 68).
70 - Sformato di spinaci
Ingredienti: spinaci 700 g per 4 persone; un uovo; pangrattato q.b.; sale marino inte-
grale; trito di prezzeniolo e aglio; olio extra vergine di oliva.
Cuocere a vapore gli spinaci (48). Tritarli grossolanamente. Metterli in una pirofila unta
con un po' d'olio e spolverizzata di pangrattato. Stenderli con una forchetta.
Spolverizzare la superficie con pangrattato e mettere in forno caldo (200°) per circa 10-
15 minuti. Togliere dal forno e condire con un po' d'olio (v. nota 68).
71 - Sformato di carciofi
Ingredienti: carciofi 7-8 per 4 persone; un uovo; pangrattato q.b.; sale marino integrale;
trito di prezzemolo e aglio; olio extra vergine di oliva.
Cuocere a vapore i carciofi (47). Tritarli grossolanamente. Aggiungere l'uovo, il sale, il
trito di prezzemolo e il pangrattato q.b. per mantenere soffice l'impasto- Metterli in una
pirofila unta con un po' d'olio e spolverizzata di pangrattato. Stenderli con una forchet-
217
Se non mangio carne cosa mangio?
ta. Spolverizzare la superficie con pangrattato e mettere in forno caldo (200°) per circa
15-20 minuti. Togliere dal forno e condire con un po' d' olio (vedi nota 68).
72 - Zucchine al formaggio
Ingredienti: zucchine ; formaggio grattugiato: basilico; olio extra vergine di oliva.
Mondare, lavare ed asciugare le zucchine. Affettarle a dischetti molto sottili. Cuocerle
con il metodo a vapore. A cottura ultimata spolverizzatele con formaggio (grattugiato con
la grattugia per carote) e basilico tritato. Condire con un po' d'olio. Mescolare e servire.
73 - Finocchi al formaggio
Ingredienti: finocchina 1kg. per tre persone; trito di rosmarino, salvia, aglio e sale (4)
oppure trito di prezzemolo, capperi, aglio e sale (5); sale fino marino integrale; for-
maggio tipo Emmental o Fontina; olio extra vergine di oliva.
Mondare e lavare l'ortaggio. Tagliarlo a tocchi grossi e cucinarlo a vapore. A mezza cot-
tura spegnere. Grattare del formaggio Fontina o Emmental o Caciotta con la grattugiaca-
rote. Stendere in pirofila molto calda i finocchi mescolati ad uno dei triti indicati tra gli
ingredienti o ad altro trito d' erbe preferito. Salare e cospargere i finocchi con il formag-
gio (abbondare). Mettere in forno a 200°. Tempo di cottura 15-20 minuti.
Varianti: questa procedura può servire per altri ortaggi e verdure. Importante variare le
erbe aromatiche, i triti e il tipo di formaggio. In questo modo si possono presentare piat-
ti sempre diversi e di diverso sapore.
74 - Funghi trifolati
Ingredienti: funghi; aglio; trito di prezzemolo; sale fino marino integrale; olio extra ver-
gine di oliva.
Mondare bene i funghi. Tagliarli a tocchetti o affettarli a seconda dei tipo. Metterli in
tegame con aglio tritato. Coprire e cuocere a fuoco dolce. Far asciugare l'acqua. Il trito
di prezzemolo facoltativo poiché in certi casi può alterare o confondere il sapore. Condire
con un po' d'olio.
Note: - Questa preparazione può servire come condimento per la pasta.
- Se si gradisce si possono aggiungere altri ingredienti (pomodoro o cipolla) a scapito
però del sapore dei funghi.
218
Ricettario
UOVA
75 -Asparagi e uovo
Ingredienti: asparagi 1 kg. per tre persone; uova due per persona; sale marino integrale;
olio extra vergine di oliva; pepe (facoltativo).
Cucinare a vapore gli asparagi. Assodare le uova. Sgusciare le uova e metterle suddivise
in piatti fondi con gli asparagi. Servire a parte l'olio e il sale. Ogni persona provvedere a
schiacciare le uova con la forchetta e condirà a piacere. Gli asparagi verranno bagnati o
avvolti nella salsa ottenuta.
77 - Le frittate
Ingredienti: Per fare le frittate servono uova una e mezza a persona (la quantità è solo
indicativa perché dipende da quante verdure, cotte o crude, vengono ad essere mescola-
te); una verdura già cotta se si tratta di verdura che non si può mangiare cruda (stufala
o trifolata) oppure cruda; sale marino integrale: una o più erbe aro/natiche; olio extra
vergine di oliva.
Esempi:
a) Frittata di piselli
Rompere in una terrina le uova necessarie. Aggiungere il sale e i piselli (già aromatizzati
nella loro cottura). Amalgamare bene. Versare in una padella molto calda. Mantenere al
minimo possibile il fuoco. A quasi fine cottura capovolgere la frittata e spegnere. Condire
con olio dopo servita.
b) Frittata alle cipolle crude
Rompere le uova in una terrina. Tagliare finemente una cipolla media per ogni due uova
(calcolare due uova a persona). Sminuzzate tre foglie di salvia per cipolla. Aggiungere
alle uova il sale.Amalgamare bene il tutto. Mettere in una padella molto calda. Abbassare
al minimo il fuoco e coprire. A quasi fine cottura capovolgere la frittata e spegnere. Dopo
servita condire con olio.
c) Frittata alle cipolle cotte
Tagliare finemente le cipolle (in questo caso può bastare una cipolla per uovo) e la sal-
via. Far appassire le cipolle in padella con un po' d'acqua per circa mezz'ora. Battere le
uova quanto occorre con la salvia e il sale. Aggiungere le cipolle ben appassite e un po'
raffreddate. Mettere in padella molto calda. Abbassare il fuoco e coprire. Quando la frit-
tata non è più liquida rivoltare e spegnere il fuoco- Servire con un po' d'olio.
78 - Omelette
Ingredienti: uova una e 1/2 per persona; sale marino integrale; verdure a piacere.
L'omelette è una frittata non spessa (77) piegata a fagottino. Battere le uova, salate, quan-
to basta ad amalgamare tuorli ed albumi. Versare in una padella molto calda. A superfi-
219
Se non mangio carne cosa mangio?
cie abbastanza rassodata far scivolare la frittata su di un piatto. Mettere nel mezzo l'in-
grediente preferito e ripiegare. La padella dovrà essere mantenuta sempre molto calda
fino ad esaurimento delle frittate (una per persona). Se servite subito, dalla padella pas-
sano al piatto: diversamente, si mettono le omelette m una pirofila che sarà messa in
forno basso 15 minuti prima di mangiare.
79 - Le creepes
Ingredienti per 4 creepes: uova 1; farina 50 g; acqua 1/2 di bicchiere; noce moscata; sale
fino marino integrale; verdure stufate o trifolate a piacere; olio extra vergine di oliva.
Mescolare all'uovo la farina. Aggiungere l'acqua, un po' di noce moscata ed un pizzico
di sale e lavorare bene gli ingredienti fino ad ottenere un composto liquido senza grumi.
Scaldare bene una padella e versare fino a coprire il fondo. Quando ha preso consisten-
za girare la creepes fino a completa cottura. Far scivolare la creepes su un piatto e pro-
cedere nello stesso modo fino ad ottenere tutte le altre. Mettere nel mezzo di ogni cree-
pes l'ingrediente scelto. Arrotolare e mettere in una pirofila unta con un po' d'olio e spol-
verata di pangrattato. Mettere in forno 10 minuti prima di servire a tavola. Condire con
un po' d'olio.
80 - Fagiolini all'uovo
Ingredienti: fagiolini; nova 1 a persona; cipolla; fiale fino marino interale; olio extra
vergine di oliva.
Cucinare a vapore i fagiolini. Salarli e condirli con olio. Far appassire un po' di cipolla
finemente tritata e versarla sui fagiolini. Sbattere le uova e salarle. Mettere in un tegame
i fagiolini con la fiamma al minimo calore. Versare le uova rimestando velocemente.
Quando l'uovo è rappreso spegnere. Condire con un po' d'olio.
81 - Uova ripiene
Ingredienti: uova; capperi dissalati; prezzemolo; saie fino marino integrale.
Cuocere sode le uova. Tagliarle a metà e togliere il tuorlo. Macinarlo con i capperi, il
prezzemolo e il sale. Riempire l'albume.
82 - Frittata di miglio
Ingredienti: miglio come da ricetta base ( 123 ); nova una per persona; olio extra vergine
di oliva; erbe aromatiche.
Amalgamare in una terrina il miglio cotto con le uova, un po' di noce moscata, le erbe
aromatiche e il sale. Mettere in padella molto calda senz' olio. Abbassare al minimo la
fiamma e coprire. Quando la supeiiicie non è più liquida rigirare sotto-sopra la frittata.
Spegnere ed attendere 5-10 minuti. Servire in tavola e condire con un po' d'olio.
83 - Uovo cotto
A vapore: Rompere le uova in un piatto fondo. Appoggiarlo su di una pentola con l'ac-
qua mantenuta in ebollizione. Coprire con coperchio e lasciare fino a rassodamento del-
l'albume.
Alla coque e sodo: Lavare con cura l'uovo e immergerlo in acqua in piena ebollizione.
Si lascia cuocere per 3-4 minuti per avere l'uovo alla coque. Per l'uovo sodo lasciare a
cuocere fino a 6-8 minuti, un tempo sufficiente per ottenere il coagulo dell'albume.
220
Ricettario
RICOTTE E FORMAGGI
85 - Ricotte aromatiu.ate
Ingredienti: olio extra vergine di oliva due cucchiai; gomasio o senape o capperi o olive
o trito d' erbe; ricotta 4 etti.
Se si scelgono i capperi o le olive questi dovranno essere finemente tritati, Amalgamare
bene la ricotta e l'olio con il gomasio o la senape o i capperi o le oli ve o il trito d' erbe.
Mettere in un ciotola e servire.
221
Se non mangio carne cosa mangio?
centrifugato e la rapa triturata. Amalgamare bene. Condire con un po' d'olio. Lasciare
riposare un'ora prima di servire.
89 - Ricotta e spinaci
Ingredienti: ricotta, 150 g a persona; spinaci; trito di capperi; sale fino marino integrale
o gomasio; olio extra vergine di oliva.
Centrifugare degli spinaci e triturarne finemente altri. Unire alla ricotta il succo centri-
fugato, gli spinaci triturati, il trito di capperi, il sale e l'olio. Amalgamare bene. Lasciare
riposare un'ora prima di servire.
90 - Melanzane e formaggio
Ingredienti; melanzane alla piastra; formaggio fontina o simile; erbe aromatiche; sale
marino integrale.
Disporre in una pirofila le melanzane già passate alla piastra con sopra un pizzico di sale.
Appoggiare su ognuna una fetta di formaggio spruzzata con erba aromatica (origano,
timo, menta, ecc.). Mettere in forno, preparato molto caldo, per 10 minuti circa. Togliere
dal forno; aggiungere l'olio e servire.
91 - Mozzarella condita
Ingredienti: mozzarella; polvere di rosmarino; foglie di lattuga; olio extra vergine di
oliva; gomasio.
Tagliare a fette la mozzarella. Coprire il piatto di portata con foglie di lattuga ed appog-
giarvi le fette di mozzarella. Versarvi sopra un po' d'olio ed un po' di polvere di rosmari-
no o di gomasio.
92 - Pasticcio al formaggio
Ingredienti: lasagne; formaggio tipo Caciota o Fontina o Emmental; timo o salvia o ori-
gano o altri aromi preferiti; besciamella; pangrattato; olio extra vergine di oliva.
Preparare le lasagne da forno (133) e la besciamella (31). Grattugiare il formaggio con
grattugia per carote. Ungere con un po' d'olio la pirofila e spolverizzarla di pangrattato.
Disporre in pirofila un primo strato di lasagne. Coprire con il formaggio e spolverare con
foglioline di timo o con foglie di salvia Tritate o di altri aromi. Coprire con uno strato di
besciamella. Continuare gli strati mantenendo lo stesso ordine. Mettere in forno a 200°
per circa 20 minuti.
222
Ricettario
MINESTRE IN BRODO
93 - Brodo vegetale
Ingredienti: acqua 2-3 litri,· carote 2-3,· sedano 3-4 gambi; cipolla 2 grosse; un pomo-
doro maturo; sale marino integrale; foglie di salvia. Mondare e lavare gli ortaggi.
Lasciare bollire il tutto per circa 30 minuti. Togliere gli ortaggi. Si conserva in frigorife-
ro per un giorno.
94 - Minestra di fiocchi
Ingredienti: brodo vegetale (93 ); fiocchi di cereali 4 cucchiai circa per persona, 1/2 car-
ciofo a persona (facoltativo); lievito dietetico; gomasio (facoltativo); olio extra vergine
di oliva.
Preparare il brodo vegetale tre mestoli circa a persona. Lasciare raffreddare. Versare i
fiocchi di cereali e lasciare in ammollo 3-4 ore. Al momento del pasto riscaldare quanto
basta. Condire con lievito, olio e se lo si gradisce aggiungere un po' di gomasio.
Variante: pulire i carciofi e tritarli. Aggiungere al momento del riscaldo. Condire come
sopra.
223
Se non mangio carne cosa mangio?
99 - Minestra di funghi
Ingredienti:jimghi champignon 300 g (per 4 persone); cipolle 1-2; spicchi d'aglio 2; alghe
Walcame in polvere, un cucchiaino; pomodori pelati 4: trito dì prezzenwlo e maggiorana;
sale ,narino integrale; olio extra vergine di oliva; lievito alimentare (facoltativo).
Soffriggere in poca acqua la cipolla e l'aglio. Aggiungere i funghi e le alghe. Mescolare
per qualche minuto ed aggiungere i pelati ben schiacciati. Far cuocere per circa 20 minu-
ti. A parte cucinare il riso come da ricetta base ( 111). Quando il riso e il sugo sono pron-
ti, unirli. Condire con olio e lievito (se gradito).
224
Ricettario
ora, 1 ora e un quarto. A fine cottura togliere le cipolle, le carote, il sedano. Passare al
setaccio le sole fave. Aggiungere l' olio ed il lievito. Aromatizzare con erbe aromatiche o
triti di erbe.
Al passato di fave si può aggiungere:
crostini, serviti a parte, insaporiti di aglio. Condire con olio e lievito; oppure
- della pastina integrale e le foglie di salvia. Proseguire la cottura per due minuti circa.
Condire con olio e lievito.
225
Se non mangio carne cosa mangio?
11 O - Pasticcio di verdure
Ingredienti: verdure a piacere: cipolle, carote, patate o zucca, sedano, peperone, melan-
zane, cavolo cappuccio; pangrattato; erbe aromatiche: sale fino marino integrale; olio
extra vergine di oliva.
Tagliare grossolanamente tutte le verdure (le melanzane preventivamente scottate alla
piastra conferiscono un sapore diverso). Ungere una pirofila e spolverarla di pangrattato.
Stendere uno strato di verdura e spolverare con pangrattato. Aggiungere un pizzico di
sale e un pizzico dell'erba aromatica scelta. Proseguire a strati. Gli strati di patate o di
zucca dovranno essere più numerosi per compensare l'acqua prodotta dalle altre verdu-
re. Prima di mettere in forno coprire con pangrattato. Disporre la temperatura di cottura
sopra i 200° (medio-alta). A fine cottura aggiungere l'olio. Osservare che non ci sia acqua
nella pirofila.
MINESTRE ASCIUTTE
226
Ricettario
sedano 1 gambo; qualche spicchio d'aglio; sale marino integrale; lievito dietetico; olio
extra vergine di oliva.
Mondare bene il radicchio e il sedano. Tagliare finemente il radicchio e triturare il seda-
no. Mettere in pentola il riso, l'aglio, il sedano e il radicchio. Cuocere come da ricetta
base. A fine cottura aggiungere il lievito e l'olio.
227
Se non mangio carne cosa mangio?
228
Ricettario
129 - La polenta
Ingredienti: acqua 2 litri; farina di mais integrale 450 g circa: sale marino integrale.
Mettere in una pentola per cottura a vapore l'acqua salata. Quando inizia a bollire ver-
sare a pioggia la farina mescolando con fa frusta per impedire la formazione di grumi.
Aggiungere farina fino ad ottenere una densità più liquida che cremosa. (La quantità
dipende dalla consistenza che si vuole ottenere). Abbassare il fuoco al minimo calore e
coprire. Mescolare di tanto in tanto con l'apposito mestolo di legno. La polenta sarà
cotta quando nel mescolarla si staccca in modo compatto dalle pareti della pentola.
229
Se non mangio carne cosa mangio?
Tempo di cottura 1/2 d' ora-un ' ora. Versare su di una spianatoia di legno o su di un vas-
soio.
230
Ricettario
risultare ben amalgamato e liscio e consistente da poter essere lavorato con il mattarello.
Tirare quasi finemente e sporcare la sfoglia di farina con il palmo della mano. Lasciare
asciugare ma non seccare,
Nota: Se si adopera la farina di grano duro non servono le uova.
Per le tagliatelle: arrotolare e tagliare a striscie larghe a piacere che si dovranno poi
allargare e stendere sul tavolo per ultimare l'asciugatura.
Per preparare il pasticcio la sfoglia si può preparare bianca o verde e si dovrà taglia-
re a misura della pirofila.
Per i ravioli la sfoglia si dovrà tirare più finemente; non lasciare seccare ma adopera-
re immediatamente.
Varianti: si possono ottenere delle fettuccine verdi impastando la farina con spinaci
oppure ortiche (3-4 etti) cotte a vapore. Tritare bene con la mezzaluna. L'acqua che risul-
ta dalla cottura sarà l'acqua di aggi unta.
231
Se non mangio carne cosa mangio?
232
Ricettario
Variante: la cottura può essere fatta al forno. Ungere una pirofila e spolverarla con pan-
grattato. Mettere nella pirofila un bicchiere e mezzo di brodo vegetale e procedere come
da ricetta. Infornare a calore medio.
Tempo di cottura 1 ora e mezza circa. Condire con un po' d'olio.
233
Se non mangio carne cosa mangio?
234
Ricettario
IL PANE
148 - Il pane
Preparazione veloce
Ingredienti: farina di grano tenero q.b.,· yogurt intero 1; aceto di mele 1 cucchiaio.
Impastare 100 g di farina con lo yogurt e l'aceto. Mantenere l'impasto coperto con un
canovaccio. Dopo una o due ore aggiungere 200 g di farina e dell'acqua tiepida per pro-
seguire con l'impasto. Coprire e rimettere a riposo per altre 2-3 ore. Riprendere l'impa-
sto con una aggiunta di farina di peso doppio (600 g) impiegando ancora dell'acqua tie-
pida. Continuare fino alla quantità voluta. Raggiunta la lievitazione mettere in forno a
300°C. Tempo di cottura 20-30 minuti.
Preparazione lenta
Ingredienti: farina di grano tenero q.b.; aceto di ,nele 1 cucchiamo da tè.
Impastare 100 g di farina con acqua tiepida (q.b.) e l'aceto. Coprire con un canovaccio e
lasciare riposare in ambiente caldo-umido per 5 giorni. Ai sesto giorno proseguire l'im-
pasto in due-tre tempi (distanziati di 2-3 ore) con l'aggiunta di 200 g di farina e acqua
tiepida.
Coprire e lasciare lievitare. (La lievitazione dipende dal grado di temperatura e di umi-
235
Se non mangio carne cosa mangio?
dità dell'ambiente). Continuare rimpasto con l'aggiunta di sei etti di farina e acqua come
per i precedenti. All'ultimo impasto si può aggiungere un cucchiaio d'olio. Mettere in
forno a 300°C. Tempo di cottura 20-30 minuti.
COLAZIONI E MERENDE
236
Ricettario
cucchiaio; fiocchi di riso 1 cucchiaio; germe di grano 1/2 cucchiaio; banana matura 1 ;
miele 1 cucchiaio; caffè d 'orzo q.b.
Tagliare a rondelle sottili la banana. Mettere il tutto in una tazza di caffè d'orzo e lascia-
re macerare per tre-quattro ore.
237
Se non mangio carne cosa mangio?
nel piatto del forno o nella pirofila). Mettere in una pirofila unta di olio e spolverizzata
di farina. Infornare a forno caldo (200 gradi circa) per circa 30 minuti.
Variante: sostituire la farina di riso con farina di frumento integrale (350 g).
157 - Castagnaccio
Ingredienti: acqua un litro e mezza circa; farina di castagne toscane 1/2 kg,
In una terrina versare lentamente l'acqua. Mescolare stemperando bene fino ad ottenere
una miscelazione acquosa. Mettere in tomo a 200°. Tempo di cottura circa un'ora. La cot-
tura si può riconoscere dalla crosta a crepe.
Varianti:
- trito di rosmarino;
- pinoli;
- uva sultanina.
MONOPIATTI
238
Ricettario
239
Se non mangio carne cosa mangio?
Si prenda una carota, due foglie di lattuga, un po' di cavolfiore e verza. Si trita finemen-
te il tutto. Si aggiunga un cucchiaio d'olio extra vergine di oliva e una presa di gomasio.
Mettere l'impasto nell'omogenizzatore ed omogeneizzare fino alla completa eliminazio-
ne dei grumi.
Se serve aggiungere una proteina: si prenda l'uovo sodo (uno), o la ricotta o mozzarella
(50 g), oppure 4 noci o 6 mandorle e si passano all'omogenizzatore assieme al primo
impasto. Omogeneizzare bene.
240
Ricettario
l a Settimana
Lunedì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Mueslei (151)
Pranza: - Insalata mista a crudo
- Zuppa di fiocchi di cereali (94)
- Piatto di funghi crudi (39)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione
- Yogurt
Cena: - Insalata mista e olive
- Bruschette con salsa all ' ortolana
Martedì
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
Colazione: - Fette di pane tostato in caffè d' orzo
Pranza: - Insalata mista
- pastasciutta condita con pomodoro e peperone (9)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione e/o Yogurt
Cena: - Insalata mista
- Ricotta aromatizzata (85)
- Verdure grigliate (45)
Mercoledì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Mueslei (151)
Pranza: - Insalata mista a crudo
- Omelette alle verdure (78)
- Carciofi a vapore (47)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione e/o Yogurt
Cena: - Insalata mista
- Fette di pane tostato con salse aromatiche (29)
- Brodo vegetale con crostini
Giovedì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Fette biscottate spalmate di miele
Pranza: - Insalata mista
- Riso alla zucca (115)
- Zucchine al formaggio (72)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione
Cena: - Insalata mista a crudo
- Pomodori e noci (42)
- Verdure alla piastra (45)
241
Se non mangio carne cosa mangio?
Venerdì
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
Colazione: - Fette biscottate spalmate con crema di nocciole
Pranza: - Insalata mista a crudo
- Patate al forno (50)
Pomeriggio: - Yogurt e/o Frutta di stagione
Cena: - Insalata mista con funghi
- Sformato di melanzane (68)
Sabato
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Yogurt
Pranza: - Insalata mista e formaggio fresco
- Verdure alla piastra (45)
Pomeriggio: - Fette di pane tostato e marmellata e/o Frutta di stagione
Cena: - Insalata mista e fave fresche
- Minestra di fave (103)
Domenica
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Frutta fresca di stagione
Pranza: - Insalata mista
- Pasticcio di spinaci ( 146)
Pomeriggio: - Torta di mele ( 154) o Frutta di stagione
Cena: - Insalata mista
- Finocchi al formaggio (73)
2a Settimana
Lunedì
Risveglio : - Spremuta di agrumi
Colazione: - Fette biscottate con miele
Pranzo: - Insalata mista
- Riso con lievito e gomasio (111)
Pomeriggio: - Frutta di stagione e/o Yogurt
Cena: - Insalata mista a crudo e mandorle
- Verdure alla piastra (45)
Martedì
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
Colazione: - Mueslei (152)
Pranza: - Insalata mista
- Gnocchi di semolino (131)
- Verdure cotte a vapore
Ponieriggio: - Frutta fresca di stagione e/o Yogurt
242
Ricettario
Mercoledì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Mueslei (151) o Yogurt
Pranzo: - Insalata mista
- Pasta condita con salsa ai carciofi (21)
Pomeriggio: - Fette di pane tostato con crema di nocciole
Cena: - Insalata mista
- Pomidoro ripieni (58)
- Spinaci all'olio e lievito (47)
Giovedì
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
Colazione: - Fette biscottate con marmellata
Pranzo: - Insalata mista
- Riso all'olio e lievito (111)
Pomeriggio: - Yogurt e/o Frutta di stagione
Cena: - Insalata mista
- Finocchi al forno (49)
- Minestra di funghi (99)
Venerdì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Mueslei (152)
Pranzo: - Insalata mista
- Pasticcio di patate e cipolle (140)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione
Cena: - Insalata mista e noci
- Sformato di melanzane (68)
Sabato
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
Colazione: - Fette di pane tostato in caffè d'orzo
Pranzo: - Insalata mista con ricotta alle erbe (86)
- Zuppa ai carciofi (105)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione e/o Yogurt
Cena: - Insalata mista e pera avocado
- Verdura a vapore (47)
Domenica
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Frutta fresca di stagione
Pranzo: - Insalata mista
- Miglio alle verdure ( 124)
243
Se non mangio carne cosa mangio?
3a Settimana
Lunedì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Dolce all'uvetta (156)
Pranzo: - Insalata mista
- Minestra di fiocchi (94)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione
Cena: - Insalata mista e uova sode
- Piatto di carciofi crudi (35)
Martedì
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
Colazione: - Mueslei (151)
Pranzo: - Insalata mista
- Minestra di fagioli (101)
- Crostini di pane con salsine
Pomeriggio: - Yogurt
Cena: - Insalata mista
- Polpette di melanzane (67)
Mercoledì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Mueslei (152)
Pranzo: - Insalata mista
- Grano saraceno ai funghi (127)
- Funghi trifolati (7 4)
Pomeriggio: - Frutta di stagione o Yogurt
Cena: - Insalata mista
- Frittata alle cipolle (77)
Giovedì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Yogurt o mueslei (151)
Pranzo: - Insalata mista
- Polenta, verdure alla piastra e salsine
Pomeriggio: - Frutta di stagione e/o fette di pane tostato spalmate con miele
Cena: - Insalata mista con mandorle dolci
- Zuppa di piselli ( 106)
Venerdì
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
244
Ricettario
Sabato
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Fette biscottate in caffè d'orzo
Pranza: - Insalata mista
- Fagioli in umido (61 o 62)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione e/o Yogurt
Cena: - Insalata mista
- Sformato di spinaci (70)
Domenica
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Mueslei (152)
Pranza: - Pinzimonio (34)
- Ravioli alla zucca ( 134)
- Carciofi a vapore (4 7)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione
Cena: - Insalata mista con pera avocado
- Zucca alla piastra (45)
4a Settimana
Lunedì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Yogurt
Pranzo: - Insalata mista con dadini di formaggio
- Miglio alle verdure (124)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione e/o Yogurt
Cena: - Insalata mista e olive
- Zuppa di lenticchie (108)
Martedì
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
Colazione: - Fette biscottate con miele
Pranzo: - Insalata mista
- Zucchine al formaggio (72)
- Minestra d'orzo (96)
Pomeriggio: - Yogurt
Cena: - Insalata mista
- Frittata al radicchio rosso (77)
245
Se non mangio carne cosa mangio?
Mercoledì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Mueslei (152)
Pranza: - Insalata mista
- Sformato di riso (118)
- Finocchi al formaggio (73)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione e/o Yogurt
Cena: - Insalata mista e crostini
- Minestra di ceci (102)
Giovedì
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
Colazione: - Fette biscottate in caffè d'orzo
Pranza: - Insalata mista
- Minestrone al forno (100)
Pomeriggio: - Frutta di stagione
Cena: - Insalata mista e noci
- Caponata (57)
Venerdì
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Mueslei (151)
Pranza: - Insalata mista
- Pasta con uovo e salvia (138)
Pomeriggio: - Yogurt o frutta di stagione
Cena: - Insalata mista e ricotta
- Pasticcio di verdure ( 11 O)
Sabato
Risveglio: - Frutta fresca di stagione
Colazione: - Fette biscottate con marmellata
Pranza: - Insalata mista
- Purea di patate (52)
Pomeriggio: - Frutta fresca di stagione
Cena: - Insalata mista con funghi crudi
- Zuppa di patate (109)
Domenica
Risveglio: - Spremuta di agrumi
Colazione: - Frutta fresca di stagione
Pranza: - Insalata mista
- Pasticcio al radicchio rosso (142)
- Verdure a vapore (47)
Pomeriggio: - Torta di mele (155)
Cena: - Insalata mista con germogli (38)
- Verdure alla piastra (45)
246
Ricettario
247
APPENDICE
Livelti di assunzione giorna&eri raccomandati di energia e nutrienti per le
donne in età fertile durante la gravidanza e l'allattamento
Età Statura Peso Energia Proteine Ca p Mg Ft I In Tiamina Riboflavina Niaàna Vit. B6 Folacina Vit. B12 Aàdo Y-rt.A Y-rt.D Y-rt. E
(1) (2) N.E (3) ascorbico R.E. (5) T.L
(4) (6)
anni an kg kcal g mg mg mg mg mcg mg 1119 mg mg mg mcg mcg mg lll<g mcg mg
16-17 163 56 2200 66 1200 1200 300 18 110 15 0,9 1,3 15 1,4 200 2,0 45 600 2,5
16-29 163 55 2150 56 800 800 325 18 110 15 0,9 1,3 14 1,1 200 2,0 45 600 2,5
30-59 161 54 2150 55 800 800 325 18 110 15 0,9 1,3 14 1,1 200 2,0 45 600 2,5
Grnvidon20 +200 +9 +400 +400 +150 18 125 20 +0,1 +0,1 +1 +0,2 +200 +1,0 +20 +200 10,0 +l
Allanomento +500 +24 +400 +400 +150 18 150 25 +0,2 +-0,3 +3 +0,4 +100 +1,0 +40 +400 10,0 +3
IJ aJ l kcal • 4.1~ kj (2) I valori sono stati ottrnuti rorregJtrndo i valori di sil:urezza ottenuti con il metodo fattoriale per un ~Pl' di 70. che t quello
bJ I valori dtl fabbi~g,w tnergNirn sono qui rapprtsenlali a puro titolo illustrativo. in quanto l'rsisttnza di divmi delle proteine mt'diamente consumate dalla popolazione italiana
livelli di attivita fisira oltrt cht di ml'Ccanismi di adattamento richiedt di calcolart caso prr caso, i livelli ollimali di (3) ui niacina è espres.<;a romt' niacina equivalenti in quanto comprende anrhe la niarina di o~ne endO![eoa sintetir.zata a
disprnd~, entfl?l'tico compatibili con il mantenimento dtllo staio di salult a lungo termine. Nell'rstmpio riportalo i livelli partire dal triptofano (I mg di niarina deriva da òrca 60 mg di triptofano).
di energia si riferiscono ad attivita modmta. Per attivita lievt la detrazione t· all'incirca - S't; Jlfr atlivita pesank la (4) I.a vitamina Aè esprt'SSa in mcg di rflinolo equivalenti (RE.: lmcg di rrtinolo e-quivalenti • I mcg di relinolo: 6 ml-g di
~orazioot ealrlll<irca • I°'. betacarolene: 12 mcg di altri carotenoidi attivi: 3.:\3 U.1. di vit. A) .
cJ Per i lipidi il livtlio raccomandato. espresso comt percentualt dtll'tnnJ,?ia tot.alt giornalim. i- dtl 25i. dai 20 anni in poi. (5) I.a vitamina O i> e-spr!'SS3 in mcg di ralrilrrolo. l In mrj! di ralcilerolo t equivalente a 40 li.I. di vitamina Il. La magj!ÌOr
1enm prestntt cht Jg di lipidi= 9 kc-.il. Vient raccomandata inoltrt la prf'f,/'nz.t ntlla ditta di acidi grassi essenziali (arido parte dei bambini al di sopra di I anno di vita e gli adulti rkavano sulf1riente vitamina Il attravtr.11 rtrradiazione so~: )>
linol('K'o eacido a-linoltnico. in rappono indicativo lfJ: JJ in misura romprtsa fra l-6t dtll'tnerl(ia tot.alt giornaliera. tuttavia i' ran-omandata un'introdULione di ~.5. mrg. · "O
"O
d)ui quota di mrgia da carboidrati dtriva di nt'ft'S.'iÌl.a dal risptl\o dtllt indirazioni df•i livelli desidnabili drlle prottint 1· (Jut•sta m-romandaziont aumenta per gestanti t' nutriri e !lt'r chi i· privalo drlla lurt' solare per lunghi peri,idi di CD
N dti lipidi t o!ll:illa lrd 55 e fi.'J~. dtll'tntrgi.a tolalt lromunqUt· non ~50':l,J di cui almen1, l'!!O'l', da carboidrati romplrssi. tt'nlJXl. ::i
o..
VI
1--'-
tJ L'alcol comt lonk di energia e ammes.~ soltanto ntgli adulti in misura non su1.1triort al J(YA. ddl'enrrgia totali· (al (6) I ;1 vitamina Ei· t'SJlr~sa in mi? diÌòrolerolo rquival1·nti (lT: I n~ di tu..-oìerolo • I n11: di d-alfa tc~:oìerolo. ~ ing di d-bt'ta e=;·
riguardo ltntrt prt-Sent~ cht I g di alrol • 7 kcal t cht l grado alrnlirn rnrrisµond1· a O,k g di alrolJ. llwoit'rolo, '., mg di d-gamma torotnolo t' :u nl)! di delta ton>lri1•nulo). CD
56 57
Livelli di assunzione giornalieri raccomandati di energia
e nutrienti per bambini e adolescenti (J)
tv (!)
V\
tv o
::i
::i
Età Statura Peso Energia Proteine Ca p Mg Fe I In Tiamina Riboflavina Niacina Vii. Folacina V"it. Acido Vit.A Y-rt.D \lit.E 3
P)
(l) (2j (3) (5) (5) (5) N.E (6) B6 B12 ascorbico R.l (8) T.E. ::i
(7) (9) CO
kg kcal mg mg mg
o·
cm g mg mg mcg mg mg mg mg mg mcg mc5 mg mcg mcg ()
P)
Moschi
3
(!)
oo0o3mesi · 54 4,7 550 11 300 140 33 5 35 3 ~.3 0,4 4 0,3 18 0,3 35 375 10,0 3 ()
do 4 o 6 mesi 64 7,0 700 13 350 180 42 5 35 3 0,3 0,4 5 0,3 25 0,3 35 375 10,0 3 o(J)
P)
do 7 o 9 mesi 69 8,5 810 21 400 200 49 7 40 5 0,4 0,5 6 0,4 32 0,6 35 375 10,0 4
ciG 10 o 12 mesi 74 9,7 980 21 500 250 59 7 40 5 0,4 0,6 7 0,4 36 0,6 35 375 10,0 4 3
P)
do 1 o 3 anni 93 14 1450 24 800 800 150 7 60 10 0,6 0,9 10 0,5 46 0,9 40 375 10,0 5 ::i
CO
do 4 o 6 anni 112 20 1850 31 800 800 200 9 60 10 0,7 1,1 12 0,6 66 1,5 40 400 10,0 6 o·
do 7 o 9 anni 129 27 2100 41 800 800 250 9 80 10 0,9 1,3 14 0,8 90 1,5 40 500 2,5 7 ·-v
cio 10 o 12 anni 145 37 2250 55 1200 1200 350 12 120 10 0,9 1,3 15 1,1 200 2,0 45 600 2,5 8
oc13o15onni 162 51 2550 77 1200 1200 350 12 120 10 1,1 1,5 17 1,5 200 2,0 45 700 2,5 10
ÒG 16 e 17 anni 173 64 2800 81 1200 1200 400 12 140 18 1,2 1,7 19 1,6 200 2,0 45 700 2,5 10
fem mine
òo Oe 3 mesi 53 4,3 500 9 250 305 30 5 35 3 0,3 0,3 3 0,3 14 0,3 35 375 10,0 3
oo4o6mesi 62 6,3 630 11 300 160 38 5 35 3 0,3 0,4 4 0,3 22 0,3 35 375 10,0 3
do7o9mesi 68 8,0 760 19 400 190 46 7 40 5 0,3 0,5 5 0,4 29 0,6 35 375 10,0 4
do lOo 12 mesi 72 9,1 920 19 450 230 55 7 40 5 0,4 0,6 6 0,4 32 0,6 35 375 10,0 4
do 1 o 3 anni 91 13 1350 22 800 800 150 7 60 10 0,6 0,8 9 0,4 43 0,9 40 375 10,0 5
do 4 a 6 anni 111 19 1650 29 800 800 200 9 60 10 fJ,7 1,0 11 0,6 63 1,5 40 400 10,0 6
do 7 c9 anni 128 27 1900 41 800 800 250 9 80 10 0,8 1,1 13 0,8 90 1,5 40 500 2,5 7
do 10 o 12 anni 146 38 2000 57 1200 1200 300 18 110 15 0,8 1,2 13 1,1 200 2,0 45 600 2,5 8
do 13 o 15 anni 160 51 2150 69 1200 1200 300 18 110 15 0,9 1,3 14 1,4 200 2,0 45 600 2,5 8
do 16 o 17 anni 163 56 2200 66 1200 1200 300 18 110 15 0,9 1,3 15 1,4 200 2,0 45 600 2,5 8
Fonte: Società Italiano di Nutrizione Umano (S.I.N.U.) in colloborozione
con INN e AOl·SIP·SISA·SISG Revisione 1986-87
lJ Stl prime, ann<, di \Ìta i1.iori riportati si rifrriscono al1, lunihrzza riportata dagli standard WHO/tl'CH~. Ila 1anno in poi i valori riportati sono d L'alcol rolllt' fontr di energia r ammesso soltanto nei:li adulù in misura non SUJ)friori- al !Cli. dell'energia totalt' (al rij:uardo t~eri- pn-sente
qutlli delia statura riimta sulla pòpoiazion•· italiana. cht• 1gdi alcol • 7kcal e chr 1grado alcolico conisponde a 0$ gdi alrol).
(~) Tra IJr~anni ivaforidi ~• riportati simo i1'51Jdrgli standard\\'H(J/1\CH~:tra i Hlr i li anni sono i prsionimali (PS(JJ prrlrstaturt'os~rvatr (41 I valori prr i primi 6 mesi di \Ìta sono ricavaù dai consumi medi di lane umano. Tuni i:li alai valori sono sttù onenuti COffi'!!)!l'ndo i valori di
in ltaii.. !Jai lh anni in poi i valori IÌ[JOrtaù derivano dallindiet di Massa (.orpon-a (IMC = Prso lij:/Statura m:J ottima!.- (2'!.0 l)t'r ruomu. 211.K per sirnrrm con il lllt'todo fanorialr J)fr un NPll di 70. che i- quello delll' proteine 111t-diamentt•consumate dalla popolazione iialiana.
la donna: interv.Jli 11,lltrati: 21,~:, pn Iuomo t l!m per la donna). (5) al Ivalori riportaù per irrru. iodio r zinco per il l' semeslrt' ~no raC\·omandati per l"allattamrntu artificiale.
(J) aJlkcal•U~kj b) P('f altri microelementi. comr in partirolan- manganes,:. rame e selenio si rimanda al rapportti in extenso.
bJ I1.iori dtl faboisogno tner~etic,, dai Hl anni in poi sono qui rappl'\'St'ntati a puro titolo ilhlfflrativu. iu quanto !"esistenza di divmi livdli di 16) l..l niatina i- rspn-s.-;a \"Olllf niacina equivalmti in quanto ('()mprt'lldt• anche la niacina di orii:inr rndol:l'na sinteùzzala a partire dal triptoiano (1
anivita 6sira oltre cht di mteeanisrni di arlanament,, richiede di calcolare caso per caso, i livt·lli ottimali di disptndio energetico compatibili ron il mg di niadna drriva da rirra lxi mi: di triptofano).
manttnimtmt<, dtUc, state, d1 salutt alun~o 11:rmint. NeU'tstmpio riµortato i livtUi di eherl(ia si riftriscuno ad atÙ\Ìta modmta. i'n atti\Ìtà lirvt· la', 7) !;1 V1tami11a ·Ai· (-sprrs.-;a in mcg di n-tinolo equivalenti ·(RE.: 1mrg di retinolo rquivalrnù • 1mrg di 11'tinolo: 6 mcg di bt>tararotenr: 1~ mrg di
dttraw,nr t alrincirc. .15·, nel! uumc, ,. -5'i, nrlla donna: pn attivita pesanlr la mag)(iur.ziunt t· all'incirca• 15'~ nrll'uoino t· , 1(1!. nella donna. altricarotl'noidia1ti1i:3.1l(l.l.di..;1.AJ.
cJ hr i lipidi il iivtllc, rdCComandato. espn:sso t"Olllf' percenlllale drU·encrJ(ia totalr )(iomaliern, t· llrl 3llt nell"intanzi~ t· m•lradolrsrcnz:i. Tnwn· (H) l..i vitatnina I) i· t·sptrssa in mrg di cakifrrolu. llu mri: di ,.ikiierolo i· equivalente a 40 U.1. di 1itamina I1. l..i m.tj!J!Ìur parte dri bambini al di
prt5t'!ltt cht l gdi lipidi ~ kcal Vieni: r.ia:omandaia inoltre· la presenza ncUa ditta di atidi i,.ssi tS.'<1·nziali (addo liuohi:o e aeidu a-linoh·nirn.
O sopra di 1anno di \Ìta t' gli adulti riravano suffitit·nw \Ìlamina I) attr.il'l'rso rirradiaziunt' solan·: tuttavia i· rdITOmandabilr un"mtroduzionr di ~.S
in rdpp,Jno ind1caùvo lit 1I in misurw,mprtsa frd l-iì'I, deU-tm·r~a totair ~iornali~r,. mrg.1/ul'sta r.1rromandazitim· aulllt'nla pt.'r ~rstanti t' nutril"i t' pt•r rhi r priv-Jto dt'lla lurr wlan· pt·r lunghi J)('ritKli di tt'mpo.
di La quota à1 tntr;.-ia da carixiiòrdti. t:."<'.iudrndu il lanam,,. deriva di nefrssita dal risprno dtll<' indit:a2iuni dti livelli dt~i<lmbili ddh· prott·im· .- (!I) L1 viL1111ina k i- rsprrssa in mr~ 1h t1K·ofl'rolo rquivalmti IT.E.: I m~ di l<K"Olt'rnh,, .1nii: di d-alfa l<K'UÌt'rolu. ~ mg di d-bt•t1 ttK"OÌt'rolo. 5mi: di d-
dti lipidi t oscilia trd 5:, r fi.1'1, dtfftnrr;.-ia t,,talc· (nimunqu1· non ,!i(/t) di cui almeno l'W/1, da carfM1idrnti complrs.~i. 1f<in1111:i l< K·ufl'rulo t· l'.I mg didrha t1K·otrirnolol.
:ix :i~l
Livelli di assunzione giornalieri roccomondoti
di energia e nutrienti per lo teno età
Età Statura Peso Energia Proteine Co p Mg Fe I Zn Tiamina Riboflavina Niacina Vit. 86 Folocino Vit. 812 Acido Vit. A Vit.D Vit.E
(l) (2) (3) N.E(4) ascorbico R.E. (6) T.E.
(5) mcg (7)
anni cm kg kcal g mg mg mg mg mcg mg mg mg mg mg mcg mcg mg mcg mg
Moschi
2'.60 169 63 2000 64 1000 1000 325 10 140 15 0,8 1,2 13 1,3 200 2,0 45 700 2,5 10
Femmine
2'.60 159 52 1700 53 1000 1000 325 10 110 15 0,8 1,2 13 l,l 200 2,0 45 600 2,5
il : I l"aiori riportati derivano dalrindict di ~lassa Corµorra 11\!C =Pesu ki:,'Statura m:1 ottimale (~_(1per l'uomo. ~0.h per la (;: 1i vaiori sonu stati ottenuti correg!!tndo i l"alori di sicurezz;i 011enu1i con ii metodo ia11oriait· pt·r un '.\l'l" di ;11_ che ,
donna: intervalli IO!imti: 21i"5 per l'uomo e 1~24 prr la cionnal. qudlo delle prokine mediarnent,· consumate dalla Jl(lpolazionr italiana.
(~ I al I kca!=tl!>-!kj (41 La niacina t' espressa come niacina equil"alenli in quanto comprende anchr la niacina di cri!!ine endogena sintetizzata a
b1 Per J"indi1iduo sopra i 6(, anni viene riportalo. come esempio. il iabbiso!!Jlo energetico relativo ad attività leggera. per partire dal trip1oiano (I mg di niacina deri1·a da circa 60 mg di tnploJano).
anivita piu intense l"anno e/1enua1t opportune correzioni. (;,1 La 111amina Ae espressa in mcg di reunolo equivalenti (RE.: I mc!! ài retinoio equivalenti= I mcg di retinalo: 6 mcir di
cl hr i lipidi il livelio raccomandato, espresso come percentuale delrenergia totale giornaliera. i- dt! 25'i, dai 211 anni in be1acaro1enr: 1~ mcg di altri carotenoidi attivi: 3.33 l:.I. di vit. Al.
poi. Tenere presente che I r di lipidi =9 kcal. \"iene raccomandata inoltre la presenza nella dirn di acidi grassi essenziali (61 La vilamina [) e espressa in mcg di calciierolu. lin mcg di calciierolo è equr.·aleote a 40 U.1. di vitamina D. La magl(Ìor
1acid0 linoleico e acido u-linoienicu, in rapporto indicativo 10:11 in misura compresa ira 2-6~- delrenergia iotalt parte dei bambini al di sopra di I anno di vi12 e gli adulti ricavano sufficienle vitamina [J attraverso !"irradiazione solare: )>
iriornaliera. tut\a\1a e raccomandabiie un"introciuzione di 2.5 mcf Questa raccomandazione aumenta per irestanti e nutrici e per chi e "O
"O
dI La quota cii energia da carboidrati deriva di necessita dal rispetto delle indicazioni dei livelti desiderabili delle proteint priva10 della luce solare per lunghi periocii di tempo. (!)
N t dei lipidi e oscilla tra 55 e 65".·, dell'energia totale !comunque non <50':.. 1 di cui almeno 1'80'.,, da carboicira1i comolessi. (,! La vitamina Ee espressa in mr di tucnfrrolo equil'alenti (f.E.: I mg di toroferoìo = I mg di cl-alfa tocoferolo. 2 mg di d- :::l
U\ el L"aicol come fonte di energia r ammesso soltaalo ne!!li adulti in misura non superiore al lit,, delrenergia 10tal,· (al beta locoierolo. 5 mg di d-gamma tocoierolo r Jl mg di delta tocotrienolol o.
vJ ff
ri!!Uardo tenere presente che I g di alcol= 7kcal t' che I grado alcolico corrisponde a O.~!! di alrolì. (!)
6~ 63
livelli di assunzione giornalieri raccomandati di energia e nutrienti per l'età adulto Cl)
N (D
VI :::J
+"- o
:::J
Età Statura Peso Energia Proteine Ca p Mg Fe I Zn ·riamino Ribflavina Niacina Vit. 86 Folacina Vit. 812 Acido Vii. A Vii.O Vii.E 3
11! (2' (3) N.E(4J ascorbico R.E. (6 , T.E. m
:::J
CO
(5) (lì o·
anni (m kg ktal g mg mg mg mg m<g mg mg mg mg m<g m<g m<g mg m<g m<g mg (")
m
3
(D
/,\csch
(")
13 2ç 175 •O
o, 3050 66 800 800 325 10 140 18 1,2 1,8 20 1,4 200 2,0 45 700 2,5 10 o
(f)
3C-59 171 65 2900 66 800 800 325 10 140 18 1,2 1.8 19 1,4 200 2,0 45 700 2,5 10 m
remrn1n,· 3
l0-?Q 163 5:i 2150 56 800 80D 325 18 11D 15 D,9 1,3 14 1,1 20D 2,0 45 600 2,5 8 m
:::J
30-59 161 5~ 215D 55 80D 8D0 325 18 110 15 . 0,9 1,3 14 1,1 20D 2,0 45 60D 2,5 8 CO
o·
·~
fonre: Soc1etr. l1c11anc d: t'iurr:none Umana (S.UI.U.l in colioborozione
cc" INf, e A0!-51~-S!SA-SISG kevis!one 1986-8
I ralori ripona\i cieril'an" dall'indice di ~lassa Corporea (!~1C=Peso Kg/Statura m:1 onimalr {22.u per l'uomo. 211.~ per la e) L'alcol come fonte di energia e ammesso soltanto negli adulti in misura non superiore al IO'\, dell'energia totale (al
clonnJ: imerralìi tollerati: ~i,~5 perl'uomo r l\•2 • per la donna). riguardo tenere presente che I g di alcol• ì kcal e chr l grado alcolico corrisponde a O.~ g di alcol\.
~J a, l kcai=tll4 kj 31 I valori sono stati onenuti correggendo i valori di sicurezza onenuti con il metodo fanorialt per un NPl; di 70. che e quello
b1 I ,aìori dd iabbisoJ!llo energetico sono qui rappresentati a puro titolo illusll'ativo. in quanto l'esistenza di dil'mi delle proteine mediamentt consumate dalla popolazione italiana.
livelli di attivita fisica oltre che di meccanismi di adanamento richiede di calcolare caso per caso. i livelli ottimali di 4\ La niacina e espressa come niacina equivalenti in quanto comprende anche la niacina di origine endogena sintetizzata a
dispendio ener~etico compatibili con il mantenimento dello stato di salult' a lungo termine. l\ell'esempio riportato i livelli partire dal triptofano {l mg di niacina deriva da circa 60 mg di triptofano).
di ener~a si riieriscono ad anivita moderata. Per ani1iia lieve la detrazione è all'incirca -15'~ nell'uomo e -5'.I. nella donna: 5) La vitamina Ae espressa in mcg di retinalo equivalenti (R.E.: I mcg di retinalo equivalenti = I mcg di retinalo: 6 mcg di
per ani1ita pesante ìa maggiorazione e all'incirca+ 1:i'l. nell'uomo e +1(1". nella donna. betacarotene: 12 mcg di altri carotenoidi attivi: 3.33 t.:.l. di vit. A).
cI Per il lipidi il ii,ello racrnmandatu. espresso come percentuale dell'ener)!ia totale giornaliera. è del 25~ dai 2U anni in 6) l1i vitamina !) e espressa in mcr di calciferolo. Un mcg di calciferolo è equivalente a 40 C.L di vitamina D. La maggior
poi.Tenere presente che I ~ di lipidi =9 kcal. Viene raccomandata inolrre la presenza nelia dieta di acidi grassi essenziali parte dei bambini al di sopra di l anno di vita e gli adulti ricavano sufficiente vitamina Dattraverso l'irradiazione solare;
mido linoleico e acido u-linolenico. in rapporto indicativo 10:1) in misura compresa ira 2-61-, dell'energia totale tunavia e raccomandabile un'inrroduzione di 2.5 mcg. Questa raccomandazione aumenta per gestanti e nutrici e per chi è
gwrnaliera privato della Iure solare per lunghi periodi di tempo.
Ì) La vitamina Eè espressa in mg di tocoierolo equivalenti (!:E.: I mg di tocoferolo =I mg di d-alfa tocoferolo, 2mg di d-beta
dl La quota di energia da carboidrati deriva di necessità dal rispeno delle indicazioni dti livelli desiderabili delle proteine t
dei lipidi e oscilla tra jj e 65·_. dell'energia totak (comunque non <5!YI) di cui almeno \'8()~da carooidrati complessi. tocoierolo. 5mg di d-gamma tocoferolo e 3.3 mg di delta tocotrienolo).
60 61
Append ice
Vita- Vita•:
i
Parte Ribo•
Pro- Lipi- Gluci• Fi• Ener- Fer- Gal- Foslo- Tia- Nia• mr- m,~ l
edi• Acqua llavr•
bile
teine pidi di bra gIa ro cio ro m,na crna na na !
na e ,
A
I
% g g g g g kcal mg mg mg mg mg mg
i µg ! mg i
Carne fresca I i !
Bovino adulto
[ magra
semigr.
grassa
100
"'!' ·' I,.,
64,8
52, 1
18,8
15,8
15,4
29,2
-
-
-
o
o
o
129
214
330
2,3
2.1
2,0
11
10
10
200
180
172
0,09
O, 10
0,07
0,19
0,18
0.15
471 -
4,4 tracce
4,2 tracce
o
o
o
Uova
Uovo di anatra 88 70,9 12,2 15,4 0,7 o 190 2,8 57 195 O, 15 0,30 0,1 360 o
Uovo di [ intero 89 73,9 13,0 11,1 1,0 o 156 2,5 50 210 0,11 0,31 0,1 225 o
gallina albume 100 87,6 10,9 tracce 0,8 o 47 O,t 9 15 0,02 0,27 0,1 o o
tuorlo 100 49,2 16,3 31,9 0,7 o 355 6,1 147 586 0,27 0,35 0,1 640 o
Uovo di oca 87 69,7 13,8 14,4 1,0 o 189 2,6 52 (200) 0,10 0,30 0,1 330 o
Uovo di tacchin a 87 72,6 12,8 10,2 (1,0) o 147 (2,5) (50) (200) (0,15) (0,30) (0,1) (225) o
Polvere di uovo 100 4, 1 47 ,0 41 ,2 4,1 o 574 8,7 187 800 0,33 1,20 0,2 850
Latte I
- di capra 100 86,3 3,9 4,3 4,7 o 72 0,1 141 106 0,05 0,11 0,3 86 1
- di pecora 100 82,7 5,3 6,9 5,2 o 103 0,1 180 96 0,06 0,25 0.5 53 -
- di vacca intero 100 87,0 3,1 3,4 4,8 o 61 0,1 119 93 0,04 0,18 0,1 37 1
- parzialmente scremato 100 88,5 3,5 1,8 5,0 o 49 0,1 120 94 0,04 0,18 0,1 15 1
- di vacca scremato 100 90,5 3,6 0,2 5,3 o 36 0,1 122 97 0,04 0,18 0. 1 tracce 1
255
Se non mangio carne cosa mang io?
Vita• Vita-
Pane I
Ribo-
Pro- Lipi- Gluci- Fi- Ener- Fer- Cal- Fosfo- Tia- Nia- mi- mi-
edi• Acqu a flavi-
teine pidi di bra g,a ro cio ro mina cina na na
bi le na
A e
% g g g g g kcal mg mg mg mg mg mg µg mg
Fanne di avena 100 9,0 12,6 7,1 72,9 6,0 388 4,2 BO 342 0,52 0,17 2,4 o -
Farina di frumento integrale 100 13, 4 11,9 1,9 68,4 1,8 321 3,0 28 300 0,40 0,16 5,0 o o
Fanna di frumento tipo O 100 14,2 11,5 1,0 76,9 0,1 343 0,9 18 160 0,25 0,04 1,2 o o
Farina di frumento tipo 00 100 14,2 11 ,0 0, 7 78,0 - 343 0,7 17 76 0,10 0,03 1,0 o o
Fari na di ma,s 100 12,5 8,7 2,7 81,5 1,4 365 1,8 6 99 0,35 0,10 1,9 67 o
Fari na d 'orzo 100 12,8 10,6 1,9 80,0 8,0 360 - 39 393 0,16 0,08 5,5 o o
Farina di riso 100 12,3 7,3 0,5 87,8 0, 2
-
363 0, 4 7 90 0,05 0,04 1,4 o -
Fette biscottat e 100 4,0 11,3 6,0 83,0 410 3,8 55 124 0, 50 0,30 2,6 o -
Fiocchi d 'avena (A vena sativa ) 100 10,3 8,0 7,5 73,5 5,0 395 5,2 54 365 0,55 0,1 4 1,0 o o
Frumento duro
(Triticum durum)
Frumento tenero ( Triticum
11,5 13,0 2,9 63,0 33 31 4 3,6 30 330 0,43 0,15 5,7 - -
aestivum) 12,0 12,3 2,6 65,8 2, 8 319 3,3 35 304 0,42 0.1 4 5,4 - -
Grissini 100 8,5 12,3 13,9 69,0 0,2 433 2,3 13 162 0,12 · 0,08 0, 9 o -
. Germe ai grano. 100 10,0 28,0 10,0 55,0 2,8 416 10,0 tracce 1 2,44 0,61 6,2 240 -
: Mais (Zea mays ) 12,5 9,2 3,8 75,8 2,2 355 2,4 15 256 0,36 0,20 1,5 62 o
' Orzo perlato (Hodreum vu/gare ) 100 12,2 10,4 1, 4 82,3 0,7 363 0,7 14 189 0,09 0,08 3,1 o o
Pane tipo 1 (Pezzatura da
500 g e più) 100 34,0 8, 9 0,6 60, 3 0,2 267 1,4 13 77 0,08 0,07 - o o
Pane di tipo O (Pezzat. da
100 Q) 100 31,0 8,1 0, 5 64,0 0,1 276 0,7 17 77 0,06 0,06 0,8 o o
Pane di tipo 00 (Pezzat. da
50 9) 100 29,0 8.2 0,4 67,5 - 290 0,8 14 63 0,04 - - o o
Pane di tipo in teg rale 100 36,6 7,5 1,3 53,8 1,7 243 2,5 25 180 0,100,12 - - -
Panin, all 'olio 100 30,8 7,7 5,8 58,3 - 302 - - - - - - - -
Pasta di semo la
Pasta di se mol a con glutine
100
100
12,4
11,0
10,8
13,9
0,3
0,3
82,8 0,3
80,0 tracce
356
358
1,3
(1,3)
17
17
165 0,14
(165) · 0,22
0,11
0,15
2,0
2,1 o
o -
o
Pasta all'uovo 100 12,5 13,0 2,4 78,6 0,2 368 2,1 22 199 0,1 4 0,19 - 35 -
Riso brillato (O,yza sativa ) 100 12,9 I 1,0 I o.6 I 87,6 0,2 362 o,6 I si 120 0,06 0,03 1,3 o o
Olio I I I I I I I
Olio d1 oliva 100 o o 100,0 ol o I 900 ol o o o o o - o
Tu beri.
Patate novelle
(Sotanum ruberosum) 96 81, 9 2.0 o 15,8 0,4 67 0,6 10 54 0,1 2 0,03 2,4 o 28
Pata te 83 78 ,5 2,1 10 18,0 0, 6 85 0,6 10 54 0,10 0,04 2,5 3 15
Legumi1
Freschi
Fag,0I1 (Phaseotus vulgar,s ) 41 62,3 6,4 0,6 19,4 1,8 104 3,0 44 180 0,44 0,10 1,0 18 10
Fag,oiini 95 90,5 2, 1 0, 1 2,4 1, 1 17 0,9 35 48 0, 07 0,15 0,8 41 16
Fave (Vicia faba ) 30 80, 7 5,4 o 4,2 0,4 37 1,8 23 98 0, 20 0,1 0 1, 2 1_1 24
Piselli (Pisum salivum) 47 76,1 7,0 0,2 12,4 2,6 76 1,8 47 101 0, 42 0,18 1,0 49 28
Secch i
Cec i (Cicer aòietinum ) 100 13, 0 21,8 4,9 54,3 5,2 334 6,1 11 7 299 0,36 0,1 4 1,7 30 5
Fagioli 100 10,7 23,6 2,5 51,7 5,0 311 6,7 137 437 0,40 0,17 2,3 3 3
Fave sg usc iate 100 13,3 27,2 3,0 55,3 1,5 342 5,0 90 420 0,50 0,28 2,6 10 4
Lenticcn ie (Lens esculenta ) 100 11, 6 25, 0 2,5 54, 0 3,9 325 5,1 127 347 0,57 0,20 1,8 10 3
Lupini deamanzzati
(Lupinus a/bus ) 76 69 ,0 16,4 2,4 7,2 - 11 4 · 5,5 45 100 0, 10 0,01 0,2 - -
Lu pini secch i sgusciati 100 10,7 37,2 13,2 36,0 (1,1 ) 402 - - - - - - - -4
Pise lli 100 13,0 21 ,7 2,0 53,6 5,0 306 4,5 48 320 0,58 0,15 2,2 10
Verdure e ortaggi
Ag lio (Allium sativum ) 75 BO.O 0,9 0,6 8,4 3,1 41 1,5 14 63 0,1 4 0,02 1,3 5 5
Agretti (Rumex acetosa ) 97 92,3 1,8 0,2 2,2 0,8 17 1,2 131 34 0,03 0,1 9 0,8 392 24
256
Appendice
Vita• Vita•
Pane Ribo-
Pro- Lipi• Gluci• Fi- Ener- Fer- Cal• Fosfo- T:a- Nia- mI- ml•
edi• Acqua flavi•
teine pidi di bra gIa ro cio ro mrna cina na na
bil e na
A e
% g g g g g kcal mg mg mg mg mg mg µg mg
Asparag i di bosco
(Asparagus officinalis ) 57 89,3 4 ,6 0,2 4,0 0,6 35 1,1 25 90 0,13 0,43 1,5 155 23
Asparag i di campo 87 91 ,4 3,6 0,2 3,3 1,2 29 1,2 25 77 0,21 0,29 1,0 82 18
Asparagi di serra 52 92,0 3,0 0,1 3,0 1,1 24 1,0 24 65 0,27 0,25 0,9 13 24
Barbab ieto le rosse (beta vu/-
garis, cv. rapa, forma rubra) 82 91,3 1,1 o 4,0 0,6 20 0, 4 20 21 0.03 0,02 0 ,2 tracce 7
Bieta (beta vulgaris, cv. eia/a) 82 94,5 1,3 0,1 2,8 0,5 17 1,0 67 29 0,03 o, 19 1,8 263 24
Broccolett i di rape (Brassica
rapa , cv. esculenta) 60 90,7 2,9 0,3 2,0 1,3 22 1,5 97 69 0,04 0,16 1,0 225 110
Broccolo a testa (Brassica
oleracea, cv. botrylis caput) 51 90 ,3 3,0 0, 4 3,1 0,9 27 0,8 28 66 0,04 0,12 1,8 2 54
Carc io fi (Cynars scolymus) 34 84,0 2,7 0,2 2,5 1,4 22 1,0 86 67 0.06 0,10 0,5 18 12
Card i (Cynara cardunculus) 70 94,3 0,6 o, 1 1,7 1,6 10 0,2 96 11 0.02 0,04 0,2 tracce 4
Carote (Oeucus carota) 95 91,6 1,1 o 7,6 0,9 33 0, 7 44 37 0,04 0,04 0,7 1148 4
Cavo lfiore (Brassica oleracea,
cv. botrytis cau/iflaura) 66 90,5 3,2 0,2 2,7 1,7 25 0,8 44 69 0, 10 0,10 1,2 tracce 59
Cavo lo broccolo verde ra-
moso (Brassica oleracea,
cv. botrytis cimosa ) 72 89 ,0 3,4 0,3 (2 ,0) 1,1 24 1,2 72 74 0.08 0,21 1,8 123 77
Cavoli di Bru xe ll es (Brassica
oleracea, cv. gemmifera ) 76 85,7 4,2 0,5 4,3 1,6 37 1,1 51 50 0,08 o, 14 0,7 220 81
Cavolo capp uccio verde
(Brassica o/eracea,
cv. capitata ) 93 92 ,2 2,1 0,1 2,5 1,1 19 1,1 60 29 0,06 0,04 0,6 19 47
Cavo lo cappuccio rosso 94 92,3 1,9 0,2 2,7 1,0 20 1,0 60 24 0.06 0 ,05 (0,6) tracce 52
Ce trioli (Cucumis sativus ) 77 96 ,5 0,7 0,5 1,8 0,2 14 0,3 16 17 0,02 0,03 0,6 tracce 11
Cicoria (Cichorium intybus) 80 93,4 1,4 0,2 0,7 0,7 10 0,7 74 31 0,03 0,19 (0,3) 219 17
Cico ri a da tag lio 89 95 ,0 1,2 0,1 1,7 0 ,5 12 1,5 150 26 0,03 0,08 (0, 3) 267 8
Cicoria wit loof 100 94 ,3 0,7 0,3 3,'2 0,6 17 0,3 18 26 0, 04 0, 03 (0,3) 10 3
Cipolle (A llium cepa) 83 92 ,1 1,0 0,1 5,7 0 ,6 26 0,4 25 35 0,02 0,03 0 ,5 o 5
Cipolline 93 88,2 1,3 0,1 8,5 0,7 38 0,4 51 48 0,05 0,04 0,8 o 6
Finocchi (PhOBniculum
vulgare) 59 93 ,2 1,2 o 1,0 0,8 9 0,4 45 39 0, 02 0,04 0,5 2 12
Fiori di zucca (Cucurbita
pepo ) 79 94,3 1,7 0,4 0,5 1,0 12 2, 0 39 37 0,09 0,16 - 252 28
Fogli e di rapa (Brassica rapa ) 63 92,5 2,6 o, 1 (2,8) 2,1 22 2,7 169 49 0,08 0,37 (1,8) 299 81I
Fung hi (A manita caesaria, !
ovulo edule) 87 92,9 2,0 0,3 - 0,9 11 1,1 17 89 0,10 0, 31 4,0 o 3
Fun ghi (Boletus edulis,
porcino) 92 92, 0 3,9 0,7 - 1,0 22 1,2 22 142 0,38 0,26 4,0 o 3
Funghi (Agaricus campestris,
prataiolo coltivato ) 90 92 ,1 2,3 0, 4 1,9 0,9 20 1,2 10 102 o,10 0,1 3 4,2 o 4
Indivia (Cichorium endivia ) 69 93, 0 0,9 0,3 2,7 0,5 16 1,7 93 31 0,05 0,30 0,5 213 35
Lattug a (L actucs sativa ) 80 94,3 1, 8 0,4 2,2 0, 6 19 0, 8 45 31 0,05 0,1 8 0, 7 229 6
Lattug a a cappuccio 92 92 ,2 1,5 0,2 3,0 0, 6 19 1, 2 53 25 0,08 0,18 0, 3 237 27
Lattuga da taglio 83 95,6 1,1 o,1 2,2 0,2 14 0,9 46 22 0,04 0,09 0, 4 194 59
Melanzane (Solanum
melogenea ) 92 92 ,7 1,1 0, 1 2,6 1,5 15 0,3 14 33 0,05 0,05 0, 6 tracce 11
Pepe ron cini pi ccanti
(Capsicum annuum) 89 87,8 1,8 0,5 3,8 2,0 25 0, 5 18 18 0, 09 0,23 3,0 824 229
Pe peroncini dolci 82 92 ,3 0,9 0, 3 4,2 1,0 22 ·0,7 17 28 0,05 0,07 0, 5 139 15 1
Pomodori maturi
(Solanum lycopersicum) 100 94,0 1,0 0,2 3,5 0,6 19 0, 3 9 25 0,0 2 tracce 0,8 135 25
Pomodori d a in salata 100 94,2 1,2 0, 2 2,8 0,6 17 0, 4 11 26 0, 03 0,03 0 ,7 42 21
Pomodo ri pelati in scatola 100 94 ,7 1,2 0,5 3, 0 0,2 21 0, 2 9 24 tracce trac ce 0, 8 80 18
Porri (Allium porrum) 77 87 ,8 2, 1 0, 1 5,2 1,2 29 0,8 54 57 0, 06 0,08 0,5 tracce 9
Prezzemolo (Potroselinum
sativum) 80 87,2 3,7 0,6 tracce 1,8 20 4,2 220 75 0,10 0,21 0 ,6 943 162
Radicchio rosso (Cichorium
intybus ) 72 94, 0 1,4 0, 1 1,6 1,2 13 0,3 36 30 0,07 0,05 0,3 tracce 10
Radicchio verde 95 88, 1 1,9 0,5 0,5 0,6 14 7,8 115 45 0,06 0, 53 0,3 542 46
Rapa (Brassica rapa ) 69 93,3 1,0 o 3,8 0,9 18 0, 6 40 29 0,02 0,07 0 ,9 o 231
Ravanelli (Raphanus sativus ) 99 95,6 0,8 0,1 1,8 0, 6 11 0,9 39 29 0,03 0,02 0,4 tracce
181
257
Se non mangio carne cosa mangio?
l Pane
edi- Acqua
Pro- lip1- Gluci- Fi- Ener- Far- Cal- Fosfo- Tia-
Ribo-
flavi-
Nia-
Vita- Vita-
mi- m,.
teine p1di di bra gia ro cio ro mina cma na na
bile na
A e
I % g g g g g kcal mg mg mg mg mg mg µg mg
Sedano (Apium graveolens) 80 88.3 2,3 0. 2 2.4 0,8 20 0,5 31 45 0,06 0,19 0,2 207 32
Sedano rapa 72 88,0 1,9 0,1 (3,8) 1,8 23 0,5 52 90 0,07 0,11 0,5 o 6
Spinaci (Spinac1a o/eracea) 83 90,1 3,4 0,7 3,0 0,5 31 2,9 78 62 0,07 0,37 0,4 485 54
Tartufo nero (Tuòer
melanosporum) 79 76,3 6,0 0.5 0,7 9,4 31 3,5 24 62 0,05 0,09 2,0 o 1
Zucca gialla (Cucurbita
max,ma) 81 94,6 1,1 0,1 3,5 1,3 18 0,9 20 40 0,03 0,02 0,5 599 9
Zucchin e (Cucurbita pepo) 88 93,6 1,3 0,1 2,1 0,9 14 0,5 21 65 0,08 0,12 0,7 6 11
Frutta fresca
Albicocche
\Prunus armen,aca) 94 86,3 0,4 0,1 6,8 0.6 28 0,5 16 16 0,03 0,03 0,5 360 13
Amarene (Prunus cerasus) 85 84,2 0,8 o 10,2 1,0 41 0,4 15 17 0,03 0,05 0, 4 24 7
Ananas (Ananas safivus) 57 86.4 0,5 o 10,0 0,4 40 0,5 17 8 0,05 0,01 0,2 7 17
Arach idi crude (Arachis
hypogea)
Arance (Citrus aurantium)
79
80
7,1
87,2
26,0
0,7
47,2
0,2
11,2
7,8
2,3
0,6
571
34
3,2
0,2
60
49
239
22
1,52
0,06
0,09
0,05
-
0,2 71
o 2
50
Arance succo 100 89 ,3 0,5 o 8,2 o 33 0,2 15 17 0,05 0,03 0,4 38 44
Banane (Musa sap,entium) 65 76,8 1,2 0,3 15,5 0,5 66 0,8 7 28 0,06 0,06 0,7 45 16
Castagne iCastanea sativa) 69 41, 0 3,5 1,8 42,4 1,0 189 1,2 38 89 0,22 0,35 1,4 o -
Ciliege (Prunus av,um ) 86 86,2 0,8 0.1 9,0 1,0 38 0,6 30 18 0,03 0,03 0,5 19 11
Cocomero (Citrullus vulgaris) 52 95,3 0,4 o 3,7 o 15 0,2 7 2 0,02 0,02 0,01 37 8
Fichi (Ficus carica) 75 81,9 0,9 0,2 11,2 0,7 47 0,5 43 25 0,03 0,04 0,4 15 7
Fichi d'India (Opuntia ficus
indica)
Fragole (Fragaria vesca )
64
94
83,2
90,5
0,8
0,9
0,1
0,4
13,0
5,3
0,3
0,6
53
27
0, 4
0,8
30
35
25
28
0,01
0,02
0,03
0,04
- 10
0,5 tracce
2
54
Lampon i IRubus idaeus) 100 84,6 1,0 0,6 6,5 3.0 34 1,0 49 52 0,05 0,02 0,5 13 25
Limoni (Citrus limonum) 64 89,5 0,6 o 2,3 (0,6) 11 0,1 14 11 0,04 0,01 0,3 o 50
Limoni succo 100 92,1 0,2 o 1,4 o 6 0,2 14 10 0,02 0,02 0,2 tracce 43
Lott o Kak i (Diospyros kaki) 97 82,0 0,6 0,3 16,0 0,5 65 0,3 8 16 0,02 0,03 0,3 237 23
Mandaranci 87 85 ,3 0.8 0,2 12,8 0,3 53 0,3 30 19 0,08 0,07 0,3 25 37
Manaanni (Citrus nobilis) 80 81,4 0,9 0,3 17,6 0,8 72 0,3 32 19 0,08 0,07 0,3 18 42
Melogran i (Punica granatum) 59 80,5 0,5 0,2 15,9 0,2 63 0,3 tracce 10 0,09 0,09 0,2 tracce 8
Mele (Pyrus cydonia ) 79 84,3 0,3 1,0 I< • 6,3
1,7 34 0,1 4 14 0,02 0,03 0,7 o 14
Mele cotogne (Pyrus cydonia) 79 84,3 0,3 1,0 6,3 1,7 34 0,1 4 14 0,02 0,03 0,7 o 14
Melone d'estate
(Cucum,s melo) 47 90,1 0,8 0,2 7,4 0,3 33 0,3 19 13 0,05 0,04 0,6 189 32
Melone d'inverno 51 94,1 0.5 0,2 4,9 0,3 22 0,3 21 16 0,01 0,02 0, 5 5 12
Nespole lEriobotrya Japonica) 66 85,3 0,4 0.4 6, 1 0,5 28 0,3 16 11 0,04 0,05 0,4 27 1
Noci (J'uglans regia ) 58 19,2 10,5 57,7 5,5 2,0 582 2,6 131 238 0,58 0,17 0,8 6 rac.
Pere (Pyrus communis) 91 85,2 0,3 0,4 9,5 0,6 41 0,3 6 11 0,01 0,03 0,1 tracce 4
Pesche (Prunus peresica) 91 90,7 0,8 0,1 6,1 0,6 27 0,4 4 20 0,01 0,03 0,5 27 4
Pompelmo (Citrus paradisi) 70 91,2 0,6 o 6,2 0,6 26 0,3 17 16 0,05 0,03 0,2 tracce 40
Prugne (Prunus domestica) 89 87,5 0,5 0,1 10,5 0,3 42 0,2 13 14 0,08 0,05 0,5 16 5
Uva (Vitis vin ifera) 94 80,3 0,5 0,1 15,6 0,2 61 0,4 27 4 0,03 0,03 0,1 4 6
Frutta secca
e conservata
Arachidi tostate 65 2,3 29,0 50,0 8,5 2,5 597 3,5 64 283 0,16 0,08 o o o
Castagne 100 10,1 4,7 3,0 80,9 o 349 2,0 52 90 0,33 0,40 2,3 o -
Datteri (Phoen,x dactylifera) 90 17,3 2,7 0,6 63,1 7,6 253 2,7 69 65 0,08 0,15 2,2 5 o
Fichi 100 19,4 3,5 27 66,6 0,2 288 3,0 186 111 0,14 0,10 0,6 8 o
Fichi seccati al forno e
mandorlati
Mandorle dolci
100 18,3 5,2 4,2 58 ,2 4,8 277 - - - - - - - -
(Prunus communis) 24 11,7 16,0 5 1,5 4,0 4,2 542 4,6 236 508 0,30 0,44 2,1 o rac.
Noci 39 6,3 15,8 63,7 6,3 1,6 660 2,1 83 380 0,45 0,10 0,9 8 rac.
Nocciole (Ccrylus avellana i 42 5,7 13,0 62,9 1,8 4,5 625 3,3 150 322 0,51 0,10 2,8 30 4
Olive verd i (Olea europea J 84 76,8 0,8 15,0 1,0 1,5 142 1,6 64 14 o o (1,0) 48 o
Olive da tavola conservate 83 58,0 1,5 27,0 5,0 1,7 268 3,5 70 25 o 0,10 1,0 (30) 20
Olive nere 74 68,6 1,6 25 , 1 0,8 1,9 234 1,6 62 18 0,10 0,10 1,0 (55) (20)
Pinoli (Pinus pinea) 29 7,3 29,6 47,8 5,0 1,5 567 2,0 40 466 0,39 0,25 2,7 9 o
Prugne 88 29,3 2,2 0,5 37,1 1,7 152 3,9 59 85 0,18 0,02 1,0 19 3
Uva 100 17,1 1,9 0,6 72,0 1,0 283 3,3 78 29 0,02 0,8 0,3 3 o
258
Appendice
Tie_o di farina
Elementi minerali {mg} 00 o 1 Integrale
Ca - Calcio 16 18 20 73
P - Fosforo 186 210 200 801
Na - Sod io 3 3 3 52
K - Potassio 126 142 170,7 529
Mg - Magnesio 0,85 7,67 9 204,4
Mn - Manganese 2 2 1,5 7
Fe - Ferro 1 1,2 1,7 4
Cu - Rame 0,15 0,13 0,10 0,6
Cl - Cloro 5
S - Zo lfo tracce 7
259
Se non mangio carne cosa mangio?
260
Appendice
Asparagi X X X
Barbabietola X X X X X X X
Barba dei frati X X X
Bietole X X X X X
Broccoli X
Carciofi X X X X X X
Cardi X X X X
Carote X X X X X X X X X X X X
Catalogna X X X X X X X X
Cavolfiore X X X X X X
Cavo li X X
Cavolini di Bruxelles X X X
Cetriolo X X X X
Cicoria X X X X X X X
Cipolle X X X X X X X X
Cipollette X
Coste X X X X X X X X
Crescione X
Erbette X X
Fagioli X X X X X X X
Fagiolini X X X X X X X
Fave X X X X
Finocchio X X X X X X X X X
Indivia X X X X
Insalate X X X X
Lattu ga
Lenticchie
Melanzane X X X X X
Patate X X X X X X X X
Patate americane X X
Patate novelle X X
Peperon i X X X X X
Piselli X X X X
Pomodori X X X X X
Porri X X X X X X X
Rad icch io X X X X X
Rape X X X X X X X X
Ravanelli X X
Rabarbaro X
Scarola X
Scorza nera X X X X X X X
Sedano X X X X X X X X X
Spinaci X X X X X X X X X X X X
Taccole
Topinanbur X
Trevisana X
Verze X X X X X X X X X
Zucca X X X X X X X
Zucchine X X X X X X X
261
Se non mangio carne cosa mang io?
Albicocche X X X
Amarene X X
Ananas X
Angurie X X
Arance X X X
Avocados X
Banane X X X X X X X
Cachi X X X
Castagne X X X
Cedri X X
Ciliege X X X
Datteri X
Fich i X X X
Fragole X X
Frutta esotica X
Frutta secca X X
Mandaranci X X X
Mandorle X
Mele X X X X X X
Melagrane X X X
Meloni X
Mirtilli X X X
More X X
Nespole X X X
Noci X X
Nocciole X X
Pere X X X X X X
Pesche X X X
Pompelmi X X X X X X X
Prugne X X X X
Ribes X
Susin e X X X X
Uva X X X
262
Bibliografia
BIBLIOGRAFIA
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Via Roma, 48 - 33080 PORCIA (PN)
Salut di Tegon Franco tel. fax 0434.922222
www.salut.it
E-mail: [email protected] - [email protected]
Costruzione di saune a vapore e articoli sanitari per la medicina naturale
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ATTREZZATURE
PER UNA SANA
mod. ES ALIMENTAZIONE
• Estrattori e pastorizzatori per succhi di frutta,
verdura o erbe in acciaio inox disponibili in va-
ri modelli per uso famigliare o semiprofes-
sionale.
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marmellate.
N.B.: Sono disponibili anche: impastatrici, macchine automatiche per il pane, molini
per creme di nocciole, etc.
Su richiesta verranno forniti catalogo o dépliants illustrativi specifici di queste
ed altre attrezzature.
Si effettuano spedizioni in contrassegno.
ACCADEMIA DI SCIENZE IG ENISTIC E NATURALI
''GALILEO GALILEI''
Scuola di Iridologia e Naturoigienotrofopatia
"Luigi Costacurta"
Riconosciuta dall'International Federation of Heilpraktiker E.V. e ad essa associata
Collabora con la Sebastian Kneipp Fachschule di Bad Worishofen
Sedici anni di esperienza consolidata sono un prezioso traguardo per la medicina naturale. L'Accademia ha
posto alla base dellaformazione dei naturopati serietà professionale ed un cospicuo numero di lezioni che
è stato preso come punto di riferimento da tutte quelle realtà che intendono prepararsi per un serio con-
fronto in vista di un riconoscimento della naturopatia che ormai sembra più vicino. Ne l 1988 Luigi
Costacu rta ed un piccolo manipolo di soci A.C.N.I.N. dava inizio all'Accademia Nazionale di Scienze
lgienistiche Naturali "G.Galilei " ed alla Scuola di Iridologia e Naturoigienotrofopatia che ha lo scopo di
formare operatori non medici.
L'attività dell'Accademia si è inserita e sviluppata in una diffusa tradizione di medicina naturale caratteri-
stica della mitteleuropa, che si fonda sulll'alimentazione naturista e sull'idrotermofangoterapia.
VIVI CON GLI AGENTI NATURALI Autore: LUIGI COSTACURTA Pag ine 480
Questa importantissima opera viene ad essere il necessa rio completamento della "Nuova Dietetica" per ciò che si
riferisce alla programmazion e curativa delle singole malattie, in quanto con l'esposizione partico laregg iata e spe-
cifi ca sulla ldrotermofangoterapi a, Elioterapia, Aeroterapia e Climatoterapia sistematica , evita ogni possibi lità di
errore nell'interpretazione ed appl icazione delle singole metod iche, grazie anche al le 100 illustrazioni e re lative
didascalie. È corredata da una sintesi storica e da un a cas isti ca contenente alcun i cas i di guarigione ottenuti
mediante queste metodiche igienistico-naturali , nonché da un prontuario delle malattie.
SE NON MANGIO CARNE ... COSA MANGIO? Autore: ARM IDO CH IOMENTO
Ripropone l'efficacia "in term ini di sa lute" del'igienismo Lezaeta - Costacurtiano. Pagine 272
Un libro di valido aiuto per coloro che hanno compreso l'importanza di una alimentazione semplice e naturale. Un
ca pitolo a parte è dedicato all'allattamento del bambino ..
Presenta, un ri cettario con 154 ri ce tte di fa cile esecuzione e conformi alle esigenze di una dieta trofologica.
In omaggio il segna libro "// semaforo" per la corretta associazione degli alimenti.
TERRA E ARGILLA Autore: ARMIDO CHIOMENTO (2 a ediz ione - Pagine 172)
TERRA E ARGILLA analizza e mette a confronto le due sostanze: dissip a dubbi o incertezze sul l'uso della terra
e dell 'argilla tra chi pratica la medicina igienistica; fornisce spunti utili a riconsiderare gli effett i terapeutici che
possono produrre gli agenti naturali in genere; sp iega le pratiche applicazioni; stimola l' interesse per altre metodi -
che nel campo delle igi en istiche naturali (fiori di fieno , semi di lino, cavo lo verza , ecc.). li libro di ARMIDO CH IO-
MENTO presenta inoltre un valido prontuario terapeutico utile all 'igien ista che dell'autogestione della salute ne
ha fatto uno sti le di vita ma anche al lettore occas ionale che desid era sperimentare questo genere di terapie.
DALL'ACQUA LA VITA E LA SALUTE Autore: ARMIDO CHIOMENTO (2 ' ed izione - Pagine 280)
Sp iega i modi di app li caz ione dell'acqua per stare in sa lute (b agn i, docce, fasciatur e, compresse, catap las mi).
Esam in a i depuratori d 'ac qua per uso domestico , le acque da tavo la e termali .
IL PESO DELLA SALUTE Autore: ARMIDO CHIOMENTO (1 • ediz ione - Pagine 232)
Presenta un metodo naturale per perdere peso e conservare la migliore sa lute. Il problema è affrontato con una
descrizione particolareggiata del perché, come e cosa mangiare. Conclude con una proposta che tiene conto delle
es igenze dietetiche quotidiane di chi vuol perdere peso ma anche di chiunque altro desidera avere un 'alimentazio-
ne efficace e natural e.
Nella seconda parte del libro sono elencati diversi menù di transizione e di mantenimento; un ricettario faci le e com-
pleto permette la preparazione di pasti gustosi ed equi li brati.
La descrizione di semp lici esercizi fi sici , suggerimenti igienistici e un prontuario fitoterapico per il mantenimento fisi -
co generale completano il manua le.
PSICHE AMICA Autore: RENATO MARINI (2• ed izione rinnovata - Pagine 226}
L'interesse per la salute mentale è in costante aumento in una società come la nostra , nella quale spesso gli
individu i si sentono più costretti a fare le cose che fanno piuttosto che liberi di sceg lierle. Articoli , riviste e libri
su ll 'a rgomento trovano sempre una pronta risposta da parte dei lettori, ma mancava un'opera che proponesse
deg li util i cons igli su come mantenere sana la mente , basati sui principi della medicina naturale formulati da
Manuel Lezaeta Acharan e Luigi Costacurta. Questo libro tenta di co lm are , in parte , questa lacun a rivolgendosi
quin di a tutti coloro che si sentono attratti dai metodi naturali.
Richiedetel i a:
ED IZIONI DI MED ICINA NATURALE di BACCICHETTI FANNY e C. s.n.c.
Casella postale 81 - 31015 Conegliano (Treviso) - Tel ./Segr./fax. (0438) 401168 - 32425
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ATTENZIONE: Specificare negli ordini scritti o telefonici, se siete a conoscenza dei prezzi aggiornati.
Per la spedizione in contrassegno il prezzo di copertina viene maggiorato dalla relativa tariffa postale in vigore.
I
Finito di stampare
nel mese di Marzo 2000
dalla Tipografia
Litocenter snc - Limena (PD)