StoriaDellaChiesa AntichitàCristiana PDF
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Antica e Medievale
Primo periodo
Dalla fondazione della Chiesa al suo riconoscimento da parte dello Stato
(313)
Secondo periodo
Dalla liberazione della Chiesa per opera di Costantino il Grande fino al
sinodo Trullano
(313-692)
o Cristo comparve “nella pienezza dei tempi” dopo che l’umanità guidata da Dio era
stata predisposta ad accogliere la redenzione:
Preparazione del mondo pagano:
Da un lato i popoli dell’antichità avevano raggiunto altezze culturali
meravigliose:
o Greci come poeti, pensatori e artisti;
o Romani come organizzatori, legislatori e dominatori del mondo;
Dall’altra loro fallimento nel campo religioso-morale (religioni
popolari politeistiche, un tempo efficienti e floride, erano ora allo
sfacelo, soprattutto per le persone più colte Vani i tentativi
dell’imperatore Augusto per restaurare il culto romano di Stato).
o Sostituzione della fede di Stato con il culto dell’Imperatore.
o Già precedentemente: penetrazione delle religioni orientali e dei
culti misterici.
o Diffusione di una impressionante corruzione morale
(specialmente negli strati sociali più elevati).
o Filosofia crisi: sopraffazione di Platone e Aristotele (perdita
della fiducia nella metafisica, crescita della sapienza pratica della
vita):
Epicuro edonismo a sfondo materialistico (“il piacere
è il bene supremo”);
Stoicismo fondato da Zenone di Cizico. Filosofia più
diffusa subito e prima e dopo Cristo.
Scopo = perfezione morale.
Dottrina = panteistico-monistica (gli eventi
dipendevano dal potere cieco e immutabile del
fato).
Scetticismo rinuncia alla conoscenza della verità
(sfrenato individualismo, ogni religiosità sottoposta a
critica frivola, indirizzo pessimistico come tutta la
filosofia post-aristotelica: impotente ma con una
impostazione universale-cosmopolita).
o Vita pubblica e statale decaduta. Non vi era più attrattiva verso
il mondo esterno il cuore umano aperto alla voce della verità,
la cercava tanto più avidamente, quanto più sterili erano stati gli
sforzi per conquistarla.
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Elementi positivi del paganesimo e circostanze esterne favorevoli alla
diffusione del cristianesimo
o Le religioni e i culti misterici contenevano qualche granello di
verità, i loro misteri, contrapposti alla religione romana squallida
e legalistica:
Esaltavano la fantasia e il sentimento.
Parlavano di peccato e di colpa, di espiazione e di
rinascita, d’immortalità e di una vita beata nell’aldilà.
Con dei riti anelavano alla salvezza dell’anima e
all’unione con la divinità.
I loro sacerdoti praticavano una specie di istruzione
religiosa e di direzione delle anime verso la salvezza.
o Inconsapevole aspirazione al monoteismo:
o Arrivo di una religiosità di natura sincretista con l’idea di una
religione universale di rivelazione e redenzione (molti anelavano
ad una illuminazione, un aiuto dall’alto).
o Si avverte presso i greci e gli Orientali l’attesa di una rinnovazione
del mondo, e dell’avvento storico reale di un salvatore (sia in
oriente che nell’Impero Romano, i re e gli imperatori erano
considerati “salvatori”).
o Platone: aveva identificato la suprema idea del bene con Dio;
Aristotele: nella Metafisica era arrivato alla cognizione del primo
motore immobile.
o Speculazione teologica dello stoico Posidonio in Siria: senso
critico e profonda religiosità mistica (ripercussioni nella filosofia
pagana e cristiana della religione).
o Seneca, Epitteto e Marco Aurelio stoicismo che concorda in
alcuni punti con la morale cristiana (legge morale divina,
provvidenza che governa, uguaglianza e solidarietà fra tutti gli
uomini, mortificazione e lotta contro la carne, amore universale
del prossimo, amore per i nemici).
Di fronte a tali nobili manifestazioni, pensatori cristiani del II e III sec.
Ravvisarono nell’ellenismo il battistrada e il preludio del cristianesimo
(Clemente “dono dato ai Greci da Dio” “la filosofia educò il mondo greco
come la legge educò gli Ebrei indirizzandoli verso il Cristo”).
Circostanze esterne favorevoli:
o Unificazione politica del mondo culturale antico dell’Impero
Romano;
o Penetrazione ellenistica dell’Oriente e di una parte
dell’Occidente.
o Unico grande organismo statale crollo delle barriere divisorie
fra molti popoli prima tra di loro nemici.
Unità di ordinamento giuridico e amministrativo, di
lingua (ellenistica) e di cultura.
o Inteso e sicuro commercio mondiale rapido scambio di beni
e di idee.
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o Sistema di unioni e associazioni offrivano ai cristiani
molteplici punti di contatto.
o Melitone di Sardi: richiamava nel 175 l’attenzione sul fatto che
cristianesimo e Impero erano apparsi nel mondo quasi nello
stesso tempo e si erano sviluppati l’uno accanto all’altro (
provvidenza). Origene nel 248: “Dio preparò i popoli e fece in
modo che l’imperatore romano dominasse il mondo intero
perché l’esistenza di molti regni sarebbe stata di ostacolo alla
propagazione della dottrina di Dio sulla terra”.
o Importanza storica universale del popolo ebreo per la sua religione ≠ pagani dono
della Rivelazione:
Monoteismo e promessa di un Messia punti guida dell’ebraismo.
Istituzioni, tribolazioni ecc cooperarono a mantenere Israele nella fede
in un vero Dio (vs idolatria).
o Parte di primo piano: i profeti (per vocazione guide del popolo).
Attesa di un Messia: specialmente nell’epoca dei Maccabei.
o Successivamente: le nuove guide furono i Farisei ( salvezza
propria e del popolo: nello studio e dell’osservanza scrupolosa
della Legge, “separandosi” da tutto ciò che non era ebraico).
Oppositori: Sadducei (partito aristocratico di orientamento
razionalistico che propendeva per la cultura ellenistica).
o Successori dei Maccabei Asmonei: terribile guerra civile e fine
dello Stato teocratico ebraico.
o 63 a.C. Conquista di Gerusalemme da parte di Pompeo che lasciò i sovrani nazionali:
La Giudea divenne Stato vassallo di Roma e nel 6 d.C. venne incorporata alla
Siria:
Conforto migliore del popolo idea messianica (che però era svisata:
carattere politico e nazionale: liberatore d’Israele dal giogo romano e
ricostruttore di potenza e grandezza temporale).
o Ma c’era anche chi credeva nell’avvento di un Messia,
discendente di Davide, che avrebbe fondato un Regno di Dio
soprannaturale, e salvato l’umanità dal peccato.
(Giovanni Battista: ultimo grande profeta, col compito di aprire le strade al Messia).
o Ebrei: non solo in Palestina ma anche nei Paesi limitrofi (dopo gli esili Assiro e
Babilonese) In Alessandria nel III sec a.C.: la più antica traduzione greca dell’AT
(Bibbia dei LXX).
Giudei della diaspora (ellenisti): si sentivano all’estero come comunità chiusa
mescolata ad altri popoli. Avevano le loro sinagoghe, e rimanevano in contatto
col Tempio:
Tuttavia non potevano sottrarsi all’influsso del mondo straniero: si
adattarono all’ellenismo (anche per quanto concerne la filosofia religiosa
sacra vedi Filone di Alessandria, 40 d.C.: la sua esegesi allegorica e la
sua teoria del Logos come sintesi delle idee di Dio e come mediatore
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Dio/mondo hanno influito non poco sui teologi cristiani dei primi
secoli).
Nonostante la segregazione, gli Ebrei esercitavano un notevole influsso
religioso sul mondo pagano. Inoltre, consapevoli della superiorità
religiosa, entrati in polemica col paganesimo, svolgevano una vivace
attività letteraria di proselitismo per la sua causa ma pochi entrarono nel
giudaismo visto il disprezzo che Greci e Romani avevano verso di loro).
Alcuni aderirono in parte, accettando monoteismo e alcuni precetti,
aderendo ad una forma più libera alla religione ebraica terreno
favorevole per il cristianesimo.
o Figlio di Dio Pone fine al patto antico, per crearne uno nuovo (della Grazia e non
della legge).
Circa 30 anni dalla nascita miracolosa da Maria, inizia la sua attività pubblica
confermata da segni e miracoli.
Non era un riformatore del giudaismo, ma recava qualcosa di nuovo: Dio è
Padre; legge, Tempio e opere della Legge avranno una fine.
Fuse religione ed etica (due principi salvifici del mondo ebraico e di quello
ellenistico).
Annunziò il Regno di Dio (nuova comunità soprannaturale per la salvezza e la
beatitudine degli uomini, che deve abbracciare tutti i popoli e durare fino alla
fine del mondo).
Per questo chiamò a sé i discepoli e scelse i Dodici, investendoli della propria
missione.
A fondamento della sua Chiesa, pose Simon Pietro. Veniva così garantita la
continuità dell’opera di Gesù.
o Solo parte del popolo ebraico riconobbe Gesù. Farisei e Sadducei gli si misero contro.
o Dopo circa 2-3 anni di attività pubblica, Gesù finì in croce per odio dei gerarchi ebrei
(14-15 del mese di Nisan, fra il 30 e il 33 d.C.). Fatti miracolosi accompagnarono la sua
morte.
o Risorse il terzo giorno e rimase 40 giorni coi suoi per poi tornare al Padre che lo aveva
mandato.
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(futuri diaconi), mediante imposizione delle mani e con la preghiera. Fra questi:
Stefano e Filippo.
o Inizialmente: legame coi Giudei frequenza del Tempio nelle ore della preghiera e
osservanza della legge mosaica.
Nonostante ciò Avversione del sinedrio (intimazione a desistere, arresti,
flagellazioni).
Martirio di Stefano e persecuzione che colpì soprattutto gli Ellenisti.
o La dispersione dei Giudei in seguito alla persecuzione favorì la propagazione del Credo
cristiano (vedi soprattutto Filippo l’”evangelista” in Samaria e il centurione Cornelio di
Cesarea).
o In Antiochia: comunità cristiana formata in gran parte dal mondo pagano affidata al
levita Barnaba. Qui per la prima volta i seguaci di Cristo vennero chiamati Cristiani
(dagli ebrei invece erano generalmente chiamati Galilei o Nazareni).
o Ancora persecuzioni a Gerusalemme uccisione dell’apostolo Giacomo il Maggiore
ad opera di Erode Agrippa per compiacere i Giudei. Pietro riuscì invece
miracolosamente a evadere dalla prigione (era il tempo di Pasqua dell’anno 42-43).
o Rimase come guida a Gerusalemme e presidente del collegio presbiterale Giacomo il
Minore (con ogni probabilità il “fratello del Signore”). (Egli nel 2° secolo viene chiamato
espressamente “Vescovo” di Gerusalemme).
Paolo lo enumera tra le colonne della Chiesa primitiva.
Veniva chiamato il “Giusto”.
Nel 62-63 venne lapidato.
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o Primo viaggio (45-48 circa): arrivò a Cipro (convertì il proconsole Sergio Paolo) e in
Asia Minore dove predicò a lungo aiutato da Barnaba a per un certo tempo anche da
Giovanni Marco.
o Poco dopo distacco definitivo dalla Sinagoga (in virtù della controversia per
l’osservanza della legge mosaica) Paolo e Barnaba vengono inviati come delegati a
Gerusalemme per sottoporle il caso:
Concilio di Gerusalemme (49-50) Apostoli + “anziani”: si pronunziano contro
l’istanza dei giudaizzanti. L’evangelizzazione di Paolo fu riconosciuta e
approvata dagli Apostoli “colonne della Chiesa”.
Decreto degli Apostoli: per agevolare la fusione pagani/giudei in
un’unica Chiesa si esigeva che i pagani convertiti si astenessero da alcune
cose particolarmente ripugnanti per gli ebrei (banchetti sacrificali agli
idoli, nutrirsi di sangue e di animali soffocati, lussuria).
Poco dopo furono liberati dalla legge anche i cristiani provenienti dal
giudaismo.
o 70 d.C. distruzione di Gerusalemme, ad opera di Tito sigillo definitivo a questo
sviluppo: “gli ideali cristiani dell’avvenire si fecero allora pienamente universali, da
quando cioè non esisteva più una Gerusalemme terrena”.
(Gli ebreo-cristiani perero terreno. Una frazione rilevante di loro, volendo
persistere nell’isolamento, finì nell’eresia).
o Secondo viaggio (50-52) proporzioni grandiose (Licaonia, Pisidia, Frigia, Galazia,
Misia, Macedonia, Grecia, Corinto ecc.).
o Terzo viaggio (53-58) visita ad alcune comunità; sosta di due anni e mezzo a Efeso
da cui poi fu costretto ad andarsene. Poi Troade, Macedonia, Grecia. In questo periodo:
lettere (Corinzi, Romani, Galati).
o 58 d.C. ritorno di Paolo a Gerusalemme: ostacolato nella sua libertà d’azione e fatto
prigioniero come cittadino romano fece appello all’imperatore fu inviato a Roma,
prigioniero.
2 anni a Roma, in un alloggio dove Paolo potè predicare con franchezza, senza
impedimenti.
In seguito, due ipotesi:
1) Martirio dell’Apostolo durante la persecuzione di Nerone
(64);
2) Assoluzione dell’Apostolo e viaggio in Spagna; probabile
seconda prigionia a Roma (più dura) e martirio per
decapitazione; (ipotesi più probabile)
o Nelle trattative del concilio degli Apostoli è a Gerusalemme con Pietro e Giacomo il
Minore (una delle “colonne”).
o Tradizione del II sec.: Giovanni operò come “sommo Sacerdote” a Efeso, nominando
Vescovi in Asia Minore e fondando comunità.
o Morì di morte naturale verso il 100 (diverse attendibili testimonianze a tal proposito).
o Essendo vissuto a lungo, nelle sue opere rispecchia chiaramente la mutata situazione
della cristianità dopo la catastrofe del 70.
o Il suo vangelo è destinato ai cristiani di origine pagana:
Rafforza la fede nella messianità e nella divinità di Gesù e combatte l’eresia
docetico-gnostica di Corinto e di altri eretici.
Conferisce al cristianesimo la possibilità di farsi religione universale (vedi il
concetto di Logos, diffuso nel mondo ellenistico e nell’ebraismo, dotato di un
nuovo contenuto più profondo) possibilità di “valersi dei più elevati
pensamenti della filosofia greca e dei migliori elementi della religiosità
ellenistica, senza perdere il suo carattere di religione”.
o Cristianesimo: salde radici nella maggior parte delle province romane, solo in seguito
ad altre province e regioni.
Nelle città più grandi: notevoli comunità.
Diffusione soprattutto nelle città, poi, gradualmente, nelle campagne.
Diffusione soprattutto nelle classi sociali medie e basse e nel mondo femminile.
Ma troviamo anche credenti ricchi agiati e colti, che aumentano sempre di più.
250: radici così saldi che neppure le più feroci persecuzioni poterono impedirlo.
IV sec: su una popolazione dell’Impero di circa 50 milioni, i cristiani erano
almeno 7 milioni, soprattutto in Oriente.
o Comunità di Roma:
Testimonianza di Tacito (persecuzioni di Nerone: multitudo ingens di martiri
cristiani).
o Resto d’Italia: propagazione per irradiazione da alcuni centri principali, specialmente
da Roma. Soprattutto in Italia centro-meridionale, per es: Capua e Napoli (forse fine I
sec.).
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Poche le notizie storiche.
Italia settentrionale: diffusione più lenta.
o Chiesa più importante del nord-Italia (unica metropolitana fino
al V sec.): Milano, dal II sec.
Da Milano: imponente attività missionaria e
organizzativa nel nord Italia.
o Contemporanea se non più antica: Ravenna.
o Metà del III sec.: Aquileia centro di irradiazione cristiana per
tutta la Venezia e per le province limitrofe della Rezia Seconda
e del Norico.
o Pre-costantiniane sono anche le chiese di Padova, Verona,
Brescia e Bologna.
o Le altre nacquero nel IV e V sec. (sviluppo dell’organizzazione
e incremento dei Vescovi).
Rapida diffusione del cristianesimo:
Anche grazie ai carismi della Chiesa primitiva fatti straordinari e
miracoli testimoniavano la verità.
Inoltre: importanza del fervore della fede dei primi cristiani.
o Anche gli scrittori pagani lo testimoniano.
o Costumi severi, castità, amore fraterno, attività caritativa:
emergevano luminosamente dallo sfondo oscuro di una società
satura di vizi, di avversione reciproca di odio.
Ma l’argomento decisivo in favore del cristianesimo e motivo
frequente di conversioni era la fermezza dei cristiani nelle persecuzioni
e l’eroismo dei martiri.
o Contrasto più acuto tra paganesimo e cristianesimo: nel campo della vita pubblica.
Religione: non era affare privato, ma un affare di Stato (famiglia, società, cultura:
erano strettamente collegate col politeismo).
Lo Stato Romano sosteneva con grande vigore il culto delle divinità pagane.
Anche se ai popoli vinti veniva consentito l’esercizio del proprio culto (e spesso
le loro divinità venivano accolte nel novero di quelle romane), non poteva esser
così per le religioni monoteistiche.
Ci fu tolleranza vero gli ebrei, poiché era un a religione più su base
nazionale (pochi proseliti) (Grazie a ciò il cristianesimo in un primo
momento potè svilupparsi nascosto).
o Cristianesimo religione nuova e universale (e non antica e nazionale come il
giudaismo) con moltissimi seguaci ovunque, che aspirava a conquistare il mondo intero.
Dato il nesso fede negli dei/Stato antico, molti credettero che quest’ultimo fosse
minacciato alla base a causa del cristianesimo timore fondato soprattutto al
rifiuto dei cristiani di adorare l’imperatore (centro vitale dell’Impero): era alto
tradimento.
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Inoltre i cristiani si rifiutavano di partecipare agli spettacoli licenziosi dei
pagani, di illuminare e ornare di corone le loro case in occasione di
pubbliche solennità e alcuni rigoristi riprovavano il servizio militare.
o Per il resto il modo di pensare e di agire dei cristiani riconosceva pienamente lo Stato,
ma erano comunque ritenuti sospetti in quanto considerati nemici dello Stato Romano
e dell’Imperatore.
A questo si aggiungono le voci più sinistre e fantastiche sui cristiani.
Tre capi di accusa: 1) astensione dal culto di Stato 2) la loro fede in Dio,
pura e senza immagini; 3) e quindi: ateismo, ossia raccolta di ogni
malvagità.
o Cena eucaristica e agape presentate come banchetto tiestico e
come occasione di impudicizia edipoidea (incesto).
o Altre calunnie: superstizione, stregoneria, adorazione del sole
ecc.
II sec.: cristiani considerati causa delle pubbliche calamità accusa
pericolosa, diffusa e insistente. Inoltre i cristiani danneggiavano nei loro
interessi professionali quei pagani che per professione vivevano il culto
agli déi.
Li si rimproverava di essere una classe improduttiva.
o II secolo soprattutto esplosioni sanguinose, di preferenza a carattere locale, del
furore popolare contro i cristiani.
A loro volta procedevano contro di loro i proconsoli nelle province sia in seguito
a denunce private, sia su pressione della plebaglia, sia di propria iniziativa.
o III secolo lo Stato organizza sistematicamente persecuzioni (ordinate dagli
Imperatori con editti): battaglia decisiva nel periodo da Decio a Diocleziano.
MA: la fede cristiana non venne estirpata, nonostante il “problema” dei lapsi.
Anzi, con questa forza nel martirio la nuova religione dimostrò
indiscutibilmente la sua origine divina.
o I primi imperatori romani non hanno perseguitato i cristiani (la persecuzione di Claudio
del 50 era diretta agli ebrei di Roma sebbene vennero in parte coinvolti anche i cristiani).
o Prima vera persecuzione: Nerone secondo Tacito collegata all’incendio di Roma del
64: per distogliere il sospetto da sé, Nerone fece arrestare una “immensa folla” di
cristiani, odiati dal popolo per le loro “infamie” tanti punti oscuri).
La persecuzione si limitò alla capitale, fino alla morte di Nerone (tra le vittime:
Pietro e Paolo).
Il nome cristiano fu bandito e bollato come cosa criminale degna di
morte.
o Periodo successivo, sotto Vespasiano e Tito: pace.
o Ultimi anni di Domiziano, che accentuò oltre misura il culto dell’Imperatore e instaurò
un regime di terrore: ancora persecuzioni (fu giustiziato persino il cugino
dell’Imperatore, e sua moglie venne esiliata).
Questo stesso periodo: martiri dell’Asia Minore menzionati nell’Apocalisse.
L’apostolo Giovanni fu esiliato a Patmo.
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Persecuzione minore della prima, ma non trascurabile.
o Imperatore Nerva: pace (vietò perfino l’accusa per il crimine di lesa maestà e quella di
vivere secondo i costumi giudaici).
o Traiano: nuova persecuzione connessa col divieto di costituire società non permesse
(periodo del martirio di sant’Ignazio).
Asia Minore Plinio il giovane: uccise molti cristiani, e indusse altri a rinnegare
la fede. Impressionato dal gran numero chiese all’Imperatore istruzioni:
Traiano rispose di non cercarli, ma di punirli se denunciati o confessi,
lasciando liberi coloro avessero rinnegato la fede. Vietò di accettare
denunce anonime.
o Imperatori successivi: meglio disposti.
o Marco Aurelio: quarta grande persecuzione epoca di calamità: accusati i cristiani,
che vennero aggrediti. L’Imperatore la trovava una religione contraddittoria e stolta.
Non vi fu un editto, ma venne applicato un rescritto imperiale del 176 che
minacciava di esilio i nobili e di morte i plebei che turbavano la pace del popolo
con nuovi culti. Furono inoltre confermate le direttive di Traiano.
Tra i martiri: Giustino, Fotino, Santo di Vienne, Blandina, il Vescovo
Publio ecc.
o A seguire: giorni più tranquilli.
o Settimio Severo: all’inizio tolleranza, poi, a causa di sommosse giudaiche, cambiò
atteggiamento. Pene severe soprattutto per chi fosse passato al giudaismo e al
cristianesimo (la persecuzione colpì soprattutto catecumeni e neobattezzati).
o Caracalla: periodo degli imperatori siri periodo confuso e funesto, caratterizzato da
disorganizzazione interna ed esterna l’Impero, e dal progressivo livellamento
Oriente/Occidente:
Diritto di cittadinanza a tutti i sudditi liberi;
Accoglienza delle religioni misteriche dell’Oriente (soprattutto il culto
del sole);
Fu in questo tempo che in Alessandria sorse la filosofia religiosa idealistica del
neoplatonismo.
o Massimino Trace: primo barbaro sul trono dei Cesari infierì contro i cristiani (in
particolare i capi delle comunità, l’alto clero), ma non vi furono grandi persecuzioni e
l’ostilità non fu di lunga durata. In seguito: pace.
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Diocleziano che la nuova politica imperiale necessitava della
soppressione dei nemici del culto di Stato.
o Ultima grande persecuzione, più grave e più lunga di tutte.
Epurazione dell’esercito;
303-304 4 editti: disposizioni per annientare il
cristianesimo.
Primo Editto: abbattere le chiese e bruciare i libri
sacri ecclesiastici che obbedirono consegnando i
libri sacri: traditores); a tutti i cristiani fu
comminata la perdita dei diritti civili, ai dignitari
la degradazione, ai dipendenti imperiali la
privazione della libertà. Diversi morti.
Secondo e terzo editto: carcere per gli
ecclesiastici (costretti a sacrificare).
Quarto editto: ordine di sacrificare a tutti i
cristiani. Chi non obbediva: tortura Se
rimanevano saldi nella fede: morte fiumi di
sangue cristiano soprattutto in Oriente.
Eccezione alla persecuzione: in Gallia (Costanzo si fermò
all’applicazione del primo editto).
o 305: Diocleziano e il secondo augusto abdicarono nuovi augusti: Costanzo Cloro e
Galerio, cesari Severo e Massimino (nipote di Galerio).
La persecuzione continuò (cristiani d’Italia e d’Africa: più tranquilla grazie
all’usurpatore Massenzio che soppiantò Severo).
In Oriente lo spargimento di sangue continuò ancora per diversi anni.
Moltissimi martiri.
La lotta crudele fu vana.
o 311 Galerio, colpito da una malattia mortale, pubblicò (con gli altri 3 coreggenti) a
Sardica un editto di tolleranza:
Fede cristiana permessa sebbene con delle restrizioni.
Cristiani: esortati a pregare per l’Imperatore e
per l’Impero.
o Situazione in Occidente: si inasprì lotta decisiva tra Costantino e Massenzio:
Vittoria di Costantino in seguito ad una miracolosa apparizione della Croce,
sotto la cui protezione si pose.
Già nel 312 Costantino era favorevole ai cristiani.
313 Editto di Milano (“una legge ottima ed esauriente a favore dei
cristiani”).
o Concedeva piena libertà di religione e di culto a tutti
nell’Impero.
o Concedeva la restituzione o l’indennizzo degli edifici
ecclesiastici e delle terre confiscate durante le persecuzioni ai
cristiani.
o Fine del legame paganesimo/Stato Romano e svolta memorabile nella storia del
cristianesimo.
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LOTTA CONTRO IL CRISTIANESIMO COLLE ARMI DELLO SPIRITO
o I cristiani vennero attaccati anche con una serie di scritti. Attacchi diretti:
Celso, “Discorso veritiero” (178 circa);
Porfirio, “Contro i cristiani” (in 15 libri, composti tra il 170 e il 175);
Ierocle, proconsole della Bitinia, “Logoi philalétheis” (303);
Queste opere andarono tutte perdute (date alle fiamme sotto Teodosio II, o incuranza
nei tempi successivi): le conosciamo tramite confutazioni di teologi cristiani.
La più importante: quella di Celso (contenuta quasi interamente in Origene):
Sottopone il cristianesimo a vasta critica dal punto di vista del
giudaismo e del paganesimo.
Conosce l’AT, i vangeli e gli altri scritti cristiani.
Notevoli obiezioni riguardo l’Incarnazione e la Redenzione. Più
scadente la parte storica (es: vita di Gesù mistificata e favolosa).
Porfirio per un breve tempo catecumeno, poi finì per combattere il
cristianesimo non solo con l’opera citata, ma anche con i singoli passi della sua
“Filosofia derivata dei responsi degli oracoli” (opera con carattere polemico
indiretto).
Aspirazione della scuola neoplatonica (Neoplatonismo: sviluppato da
Plotino e dal discepolo Porfirio appunto, e altri): offrire ai pagani una
dottrina fondata su una rivelazione divina, confermandoli nella
religione antica, tenendoli lontani dalla nuova.
o Ma acquistò grande importanza anche per la teologia cristiana
susseguente (es: Agostino, Pseudo-Dionigi Aeorapagita);
In un certo senso: medesime idee e ispirazioni ma
Nonostante queste comunanze: aspro antagonismo.
Per un’analoga aspirazione di appagare l’aspirazione e l’anelito verso una
religiosità più piena, furono dissepolti e valorizzati nel II e nel III secolo anche
gli scritti orfici ed ermetici (dottrina sapienziale e soteriologica di tipo
ellenistico-egiziano).
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CAPITOLO II – La costituzione ecclesiastica
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Presbiteri consiglio del Vescovo (“senato” secondo Ignazio).
Suoi assistenti nell’insegnamento e nel culto;
Lo sostituivano se impedito;
Lo rappresentavano in caso di sede vacante;
La loro carica non li impegnava un granché, era piuttosto onorifica;
o Solo nel periodo successivo, con la creazione delle parrocchie
acquistarono maggiore importanza.
Diaconi grado più basso del clero superiore:
Menzionato per la prima volta in Fil 1,1;
Con ogni probabilità risale già alla nomina dei “sette”;
La loro attività non si limitava alla distribuzione delle elemosine, ma,
come dimostrano Stefano e Filippo, era più vasta e assumeva carattere
missionario di cura d’anime.
Assistenti del Vescovo, più influenti dei presbiteri La Didaché li
chiama “orecchio e bocca, cuore e anima” del Vescovo.
o La scelta dei membri del clero era in origine nelle mani degli Apostoli e dei loro
discepoli per il loro prestigio; essi tenevano però conto anche del desiderio della
comunità.
o Con offerte volontarie e lasciti iniziò a formarsi un notevole patrimonio ecclesiastico.
Dalla dine del II sec, le comunità cristiane poterono acquistare e possedere
terreni per cimiteri e per l’erezione di edifici di culto.
o Essendo chiamato a governare la Chiesa, già l’apostolo Paolo esigeva dai candidati
determinate qualità morali e intellettuali.
o I membri del clero non avevano l’obbligo del celibato. (solo per un’usanza molto
antica dopo l’ordinazione i membri del clero non potevano più sposarsi.
o Ma siccome secondo la Sacra Scrittura il celibato è più perfetto e rende più idonei al
servizio di Dio, molti cristiani si astenevano volontariamente dal matrimonio,
soprattutto i chierici.
o Sinodo di Elvira, in Ispagna, nel 306 divieto di matrimonio a tutti gli ecclesiastici:
pena la destituzione.
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Testimonianze esplicite del primato romano: Ignazio di Antiochia (110),
Abercio (180-200), Ireneo (185), Cipriano (III sec.).
Dal III sec. inizia a svilupparsi una vera e propria dottrina del primato.
All’inizio però la sua importanza consisteva soprattutto nel formare il
centro vivo dell’unità della Chiesa. Per il resto: le singole chiese e
province erano autonome nella amministrazione dei propri affari.
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CAPITOLO III – Culto, disciplina e costumi
o Culto dei primi tempi, 3 elementi: dottrina degli Apostoli, frazione del pane, preghiera
(vedi Atti).
o Da subito: Celebrazione Eucaristica, nella forma di un banchetto comune in ricordo
del sacrificio di Gesù. Si celebrava la sera ed era preceduta dall’agape (che poi venne
distaccata).
o Maggiori particolari testimoniati da Giustino nel 150.
o Sia la Didaché che Giustino chiamano espressamente l’Eucarestia sacrificio.
o Comunione Ignazio d’Antiochia la chiama “farmaco dell’immortalità”.
Veniva distribuita sotto ambedue le specie ad ogni Celebrazione Eucaristica.
Il pane consacrato si dava ai fedeli affinché lo portassero a casa per
l’uso quotidiano, o si recava agli assenti e ai malati (in questi casi, una
sola specie).
Già Tertulliano accenna al costume di riceverla a digiuno.
Il pane veniva dato sulla palma della mano, il calice serviva per tutti.
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Poteva essere ricevuta solo dai battezzati (non dai catecumeni, che non
potevano neppure assistere alla parte principale della celebrazione: si
allontanavano dopo l’istruzione).
o Nell’antichità cristiana esisteva un c.d. disciplina dell’arcano (si
spense con la diffusione generale del battesimo dei bambini).
o Agli inizi la Celebrazione Eucaristica era preceduta da uno speciale banchetto
d’amore, l’agape, che si mantenne anche dopo il distacco dell’Eucarestia.
Era accompagnata da preghiere e dal canto dei salmi, nonché da allocuzioni
dei capi.
Fine: coltivare la carità fraterna e la solidarietà tra i cristiani, nonché soccorrere
i poveri, le vedove e gli orfani.
Il pane benedetto veniva chiamato eulogia.
IV sec: proibita nelle Chiesa in virtù degli abusi.
LA DISCIPLINA PENITENZIALE
20
o Concessione della penitenza ufficiale regolata dalla Chiesa e obbligo della confessione
Solo per i peccati capitali (vedi sopra).
Gli altri peccati venivano perdonati più di frequente, e per la loro
remissione: rimedi liberamente scelti (es: elemosina, digiuno ecc.).
o Compito di amministrare la penitenza: Vescovi (che in Oriente, dal III sec, si facevano
coadiuvare da appositi sacerdoti penitenzieri).
o Giorno particolare per il culto cristiano non il sabato come gli ebrei (settimo
giorno), ma la domenica (primo giorno): giorno della Risurrezione.
o Giorni di diugiuno mercoledì e venerdì (Cfr. Didaché).
o Feste annuali che passarono dall’AT al NT:
Pasqua (ebrei: liberazione del popolo dall’Egitto; cristiani: morte e
risurrezione di Cristo);
Pentecoste (ebrei: festa delle settimane; cristiani: discesa dello Spirito
Santo).
Feste con significato proprio e nuovo ma con un nesso coi modelli giudaici
(nomi e modo in cui vennero fissate cronologicamente, in base all’anno
lunare).
Risalgono alle origini della Chiesa e furono per qualche tempo le
uniche feste annuali cristiane.
Già dal III sec. in Egitto il 6 Gennaio si festeggiava il battesimo di Cristo.
Epifania ha origine solo nel periodo post-costantiniano.
o Tempo della Pasqua non era ovunque lo stesso:
Roma e Occidente: festeggiata nella domenica che cadeva o seguiva
immediatamente il 14 di Nisan degli ebrei (prima luna piena dopo
l’equinozio di primavera).
Asia proconsolare: con richiamo all’apostolo Giovanni, si celebrava
precisamente il 14 di Nisan (cadeva sempre in un giorno diverso dal
resto della cristianità).
Contesa non indifferente Dei sinodi si pronunciarono contro gli usi asiatici,
che tuttavia rimasero nella loro posizione. Vennero scomunicati, ma con la
mediazione del Vescovo Ireneo di Lione fu ristabilita la pace.
III sec.: gli asiatici abbandonarono la loro usanza.
LA VITA MORALE-RELIGIOSA
o Le condizioni generali di vita non furono modificate dal cristianesimo (Cfr. Lettera a
Diogneto e Tertulliano). Ma:
o Differenza profonda nei principi religioso-morali (vedi Lettera a Diogneto, l’apologeta
Teofilo, l’apologeta Aristide).
Altissima moralità che li distingueva dai pagani.
Religiosità:
21
Oltre alle funzioni comunitarie del culto, coltivavano la preghiera
privata e domestica (si pregava alle ore 3a, 6a, 9a, a mezzanotte e al
canto del gallo).
Uso frequente del segno di croce (già testimoniato da Tertulliano e da
Ippolito).
Venivano evitati spettacoli e altri divertimenti immorali.
Alcune professioni e mestieri erano biasimati (coloro che volevano entrare nel
catecumenato dovevano abbandonarli).
Aspirazioni dei cristiani: tendevano tutte verso il “secolo futuro”.
o Preoccupati di raccogliere tesori per il cielo, impiegavano i beni
terreni per opere caritative.
L’elemosina viene posta accanto e più in alto della
preghiera.
Cura degli infermi: organizzato ottimamente per l’ufficio dei diaconi e delle
diaconesse.
Si aiutavano largamente comunità lontane.
Si aveva cura delle vedove e degli orfani, degli infermi e dei deboli, degli
schiavi e dei prigionieri ecc.
Farsi pagare ad interesse = sfruttamento della miseria del prossimo.
Esigenze del corpo contenute al minimo, tenuti in dispregio ornamenti e
mode, pompe e lusso.
Matrimonio e famiglia ne avevano un concetto molto elevato. Il vincolo
matrimoniale era stretto “coll’approvazione del Vescovo”.
Norme severe per quanto concerne: castità pre-matrimoniale,
monogamia e fedeltà coniugale.
Secondo matrimonio: non del tutto inammissibile (vedi S. Paolo che lo
raccomandava per le vedove giovani). Ma fu spesso disapprovato.
Preferenza per la verginità praticata per fini superiori (Cfr. Sacra Scrittura):
Numerosi cristiani, uomini e donne, rinunciavano spontaneamente al
matrimonio.
Dal III sec in poi Vergini consacrate a Dio (spesso si obbligavano
con un voto, anche se ancora non solenne e perpetuo).
Due lettere pseudoclementine Ad Virgines:
o Si rivolgono ad astinenti di ambo i sessi;
o Si accenna ai sinisacti (convivenza di asceti maschi o chierici
con vergini o vedove consacrate a Dio, in una specie di
matrimonio spirituale per l’esercizio comune della vita
religiosa).
22
CAPITOLO IV – Sviluppo della dottrina. Eresie e scismi
o Giudaizzanti 2 correnti:
1) Osservanza della Legge mosaica per se stessi;
2) Osservanza della Legge mosaica da imporre anche ai cristiani provenienti
dal paganesimo.
Dapprima divenne eretica questa seconda corrente più rigida (già
biasimata dal Concilio degli Apostoli, si separò dalla Chiesa dopo il
martirio di Giacomo il Minore che faceva da intermediario).
23
Poi, in seguito alla guerra giudaica (66), col trasferimento della
comunità cristiana a Pella, col subire l’influsso di sette ebraiche, anche
la corrente più mite si distaccò.
o Dopo Giustino, questa comunità non vien più ricordata come
facente parte della Chiesa.
A questo punto, la discriminante non è più la legge di
Mosè, ma la fede in Cristo:
Corrente più rigida degli ebreo-cristiani
considerava Gesù come un semplice uomo;
Corrente più mitigata riconosceva almeno la
sua nascita miracolosa dalla Vergine per opera
dello Spirito Santo.
Questi eretici, che figurano alla fine del II sec., vengono
chiamati da Ireneo ebioniti (indicando come altra loro
caratteristica la sconfessione dell’apostolo Paolo, da
loro considerato come apostata e nemico della Legge
mosaica).
Epifanio chiama nazarei i rappresentanti del gruppo
meno intransigente, ma Girolamo non fa una
distinzione tra i due.
Gli ebreo-cristiani avevano un proprio vangelo, in lingua
siro-caldea o aramaica (rielaborazione di Mt, chiamato
dai padri Vangelo degli Ebrei)
o Cerinto Asia Minore, I sec. rigido giudaista con tesi gnostiche. E pure chiliasta.
o Elcesaiti miscuglio di giudaismo, cristianesimo e paganesimo.
o Pseudoclementine forma particolare dell’eresia giudaico-gnostica. Venti omelie con
le presunte prediche di Pietro.
24
Varietà di sistemi gnostici, ma con elementi in comune:
Dualismo;
Emanazione;
Mescolanza (elementi del regno della luce con la materia, regno delle
tenebre);
Demiurgo (formazione del mondo, ad opera dell’iroso YHWH);
Cristo come eone superiore;
Docetismo (corpo apparente di Cristo);
Gnosticismo formazione non cristiana ma naturalistica:
Redenzione = parte dell’evoluzione generale necessaria del mondo e
non un libero atto d’amore di Dio.
Quindi anche etica e ascesi = superamento fisico della materia (rigore
estremo).
Inizi già in Simon Mago.
Vero sviluppo tra il 130 e il 180 circa.
Raggiunse grande diffusione e potenza.
Ricca letteratura.
Fra le 30 correnti si possono distinguere:
1) Una scuola orientale più rigida;
2) Una forma ellenistico-filosofica più blanda;
Centri principali:
o Egitto (Alessandria);
o Siria (Antiochia);
o Roma;
Capi più notevoli:
o Basilide (corrente ellenistica);
o Valentino (corrente ellenistica);
o Marcione (posto particolare, diverso dagli altri gnostici);
o Il pericolo fu scongiurato:
Con l’attività apologetico-letteraria dei Padri e scrittori ecclesiastici (Giustino,
Ireneo, Tertulliano ecc.);
Con l’unione compatta della Chiesa universale sotto la guida dei Vescovi quali
autentici eredi e custodi della tradizione apostolica.
o Con la lotta all’eresia:
Affermazione più chiara e decisa dell’episcopato monarchico;
Incremento maggiore dello sviluppo della letteratura e scienza ecclesiastica;
Misure speciali di difesa:
Canone fisso di Sacre Scritture ispirate al NT;
Formulazione autoritativa delle verità principali della fede nel credo
battesimale;
o Con la vittoria della Chiesa tuttavia lo gnosticismo non fu del tutto eliminato.
25
PRINCIPALI CORRENTI GNOSTICHE E SETTE AFFINI
26
Marcione compose uno speciale NT (in cui tra le altre
cose vennero soppresse tutte le citazioni dell’AT
(falsificazioni giudaizzanti).
o La Chiesa ha combattuto e respinto con decisione questa eresia
(soprattutto tenendo irremovibilmente fermo l’AT).
o Altre sette Encraiti; quella di Bardesane; quella del pittore Ermogene.
28
ATTESE ESCATOLOGICHE- IL CHILIASMO
IL MONTANISMO
o Caratteristiche:
Disciplina di estremo rigore e completa fuga dal mondo;
Nucleo attese escatologiche collegate ad uno sfrenato entusiasmo religioso e
a un sistema rigoristico di vita;
o Fondatore: Montano.
Pretesa di essere l’organo del Paraclito promesso da Gesù (età dello Spirito
Santo per la Chiesa);
Due donne (Priscilla e Massimilla) si sentirono prese come lui dallo “Spirito”;
“Nuova profezia” si esplicava in uno stato di estasi e per suo oggetto
aveva la fine imminente del mondo.
Doveva preparare l’evento una vita più rigida e la Chiesa doveva essere portata
a maturità e perfezione instaurando una moralità superiore:
Proibizione di seconde nozze (fino a disprezzare anche il matrimonio
come tale);
Digiuno più aspro;
Xerofagia (cibi secchi senza carne);
Proibito fuggire durante la persecuzione, con raccomandazione di
offrirsi spontaneamente al martirio;
Negazione in perpetuo della riassunzione nella Chiesa per i rei di peccati
capitali;
Velo per vergini e spose durante le sacre funzioni;
o Rapida diffusione in Asia Minore (a Tiatira vi aderì tutta la comunità cristiana).
29
o I Vescovi cattolici si opposero e parecchi apologeti, in particolare Apollinare e Melitone,
li combatterono con gli scritti.
o Chiamati anche frigi o pneumatici furono espulsi dalla comunione ecclesiastica prima
in Asia Minore, poi anche a Roma sotto i Papi Vittore e Zefirino.
Ma il movimento non si arrestò si estese anche nell’Africa settentrionale.
Qui Tertulliano si professò favorevole ad esso e ne divenne il principale
difensore.
o Difendeva l’estasi (in cui vedeva la vera e propria forma di
rivelazione);
o Difendeva le prescrizioni montaniste e si fece sempre più rigido
verso gli psichici.
o Dal IV sec., da Costantino il Grande in poi, furono pubblicati contro i montanisti severi
decreti imperiali.
30
CAPITOLO V – Letteratura ecclesiastica e scienza sacre
I PADRI APOSTOLICI
31
Contenuti:
Ampio quadro dell’ideale della vita cristiana (servendosi della Sacra
Scrittura, della filosofia naturale e della politica stoica;
Conferma la dottrina cattolica e la consistenza della costituzione
gerarchica;
Alla fine troviamo un brano probabilmente dell’antica liturgia romana;
Lingua: greca (ma è conservata anche in traduzioni latina, siriaca e copta);
o Padri Apostolici:
Sant’Ignazio di Antiochia:
Teologia di Paolo e Giovanni;
Grande fede e ardore;
Fu condannato sotto Traiano e dato in pasto alle belve a Roma;
Scrive sulla via dolora verso Roma sette magnifiche lettere:
o Contengono soprattutto:
Ringraziamenti per le attestazioni di amore e di
partecipazione;
Avvertimenti di guardarsi dall’eresia dei doceti giudaisti;
Esortazioni alle comunità a conservare l’unità in una
stretta subordinazione al vescovo;
Nella lettera ai Romani spira un anelito ardente verso il
martirio;
Autentiche (testimonianze di : Policarpo, Ireneo, Origene, Eusebio;
originalità di lingua e contenuto);
Policarpo di Smirne:
È discepolo di Giovanni e amico di Ignazio;
Scrive una lettera pastorale in stile semplice diretta alla comunità di
Filippi in Macedonia:
o Esortazioni alla diverse classi a tenere una condotta da buoni
cristiani e a rimanere attaccati alla fede;
o Si accosta molto alla lettera di Clemente;
o Attestazione più antica delle lettere di Ignazio;
Papia di Gerapoli:
Discepolo di Giovanni;
Compose, verso il 130, cinque libri dal titolo: “Spiegazioni di detti del
Signore” raccolta di tradizioni orali riferenti parole di Cristo.
o Purtroppo andò perduta salvo pochi frammenti;
32
o Aristide:
“Filosofo” cristiano di Atene;
Apologia dedicata all’imperatore Antonino Pio (o ad Adriano);
Intende dimostrare: che la religione pagana dei barbari e degli elleni era
inconciliabile col vero concetto di Dio e deleteria per la moralità; che il
culto degli ebrei era un culto tributato ad angeli e superficiale; che la
verità e purezza dei costumi si trovavano invece nella nuova generazione
cristiana, la cui condotta edificante è descritta in modo commovente.
o Giustino:
“Filosofo-martire” di famiglia greco-pagana;
Decapitato a Roma al tempo di Marco Aurelio (verso il 165);
Principale apologista del II sec. (anche se non particolarmente abile come
scrittore);
Difende con ardore il cristianesimo da pagani, ebrei ed eretici, e cerca di
armonizzarlo con Platone e Filone non riesce però ad evitare manchevolezze
ed errori (specialmente riguardo il Logos);
o Taziano:
Discepolo di Giustino e fondatore degli encraiti;
Inclinato all’estremismo;
170 Scrive un’aspra polemica contro la mitologia, la filosofia e la
cultura in generale (è tale più che essere una difesa del cristianesimo);
o Atenagora:
“Filosofo” di Atene;
Nella sua apologia scritta verso il 177 e indirizzata a Marco Aurelio e a suo figlio
confuta le tre principali accuse contro i cristiani;
Eccelle per chiarezza e bella esposizione;
In un altro scritto dimostra ottimamente la fede nella risurrezione del corpo
(cercando di togliere lo scandalo che destava nei pagani tale dottrina);
o Teofilo:
Vescovo di Antiochia, scrive tre libri ad un amico pagano:
1) Sulla conoscenza di Dio;
2) Sulla stoltezza dell’idolatria e sulla creazione del mondo;
3) Sulla Sacra Scrittura;
o Lettera a Diogneto:
Apologia al cristianesimo in forma di epistola, indirizzata a Diogneto (pagano);
Contiene una breve confutazione del paganesimo e del giudaismo e spiega il
tardo apparire della religione cristiana;
o Il Pastore di Erma:
Ampia esortazione ai cristiani a fare penitenza e a compiere opere buone;
Taluni lo consideravano persino come una delle scritture sacre (Ireneo,
Tertulliano, Origene ecc.);
Ha un valore particolare come “specchio” delle concezioni religioso-morali
della cristianità romana del II sec. (es: concessione di una sola penitenza dopo
il battesimo);
o Ireneo:
Teologo più importante del II sec.;
“Padre della dogmatica cattolica” nell’antichità cristiana;
33
Azione missionaria nella Gallia e difesa instancabile della dottrina cristiana di
fronte alla gnosi eretica;
“Paciere” nella controversia per la Pasqua;
Restano solo 2 opere di cui la prima è la più antica confutazione degli eretici
pervenutaci; la seconda è un trattato apologetico-catechetico: fornisce un
compendio della storia della salvezza e dimostra la verità del Vangelo, basandosi
sulle profezie dell’AT;
o Frammento o Canone Muratoriano:
Frammento di un catalogo del canone del NT;
Compilato a Roma verso il 200;
SCRITTORI CRISTIANI GRECI DEL III SEC. LA FORMAZIONE DI UNA TEOLOGIA ECCLESIASTICA
34
o Dionisio il Grande:
Discepolo di Origene, più grande come uomo d’azione che di scienza.
Partecipò alle varie controversie della Chiesa del suo tempo.
o Gregorio Taumaturgo:
Altro discepolo di Origene. Esplicò nel Ponto, come Vescovo, una fervida e
feconda azione missionaria;
o Ippolito di Roma:
Forse discepolo di Ireneo. Scrive in greco;
Famoso esegeta e pugnace avversario degli gnostici e dei modalisti;
Anti-vascovo a Roma da Papa Callisto a Ponziano;
Abbiamo diversi scritti;
o Altri scrittori e scritti della Palestina e della Siria:
Giulio Africano.
Didascalia apostolica:
Opera pseudo-apostolica che espone in maniera più estesa la materia
della Didachè;
III sec. in Antiochia nasce una scuola teologica solida esegesi
grammaticale-storica della Sacra Scrittura, in contrapposizione agli arbitri del
metodo allegorico.
Fondatore e primo direttore: il presbitero Luciano.
o Metodio:
Nemico di Origene.
o Panfilo:
Devoto di Origene.
Di Cesarea in Palestina.
o Opere cristiane in latino Solo a cominciare dall’ultimo quarto del II sec., soprattutto
in Africa occidentale.
Primato della letteratura cristiana Cartagine.
Esponenti principali: Tertulliano e Cipriano Grazie a loro si creò una
lingua latina ecclesiastica e teologica (a Roma invece si adoperava ancora
il greco fino al III sec.).
o Differenza di temi trattati fra Latini e Greci:
Greci preferenza allo studio di problemi speculativo-teologici;
Latini preferenza della teologia pratica; Atteggiamento piuttosto freddo e a
volte negativo nei confronti della filosofia.
o Autori latini più importanti:
Tertulliano:
Il più importante doti eminenti, versatissimo nella retorica e nella
giurisprudenza, pieno di spirito, grande eloquenza, rigorista nel pensiero
e nell’azione ecc.
o Più tardi fu spinto verso il montanismo (ne condivideva le idee e
le pretese esagerate).
35
Ma anche come montanista difese strenuamente e
abilmente il Credo della Chiesa e della dottrina della
Trinità, e nella cristologia trovò formule felici.
o Avversario deciso della filosofia pagana (in cui vede la radice
dell’eresia). Subisce però un accentuato influsso del tardo
stoicismo.
Numerose opere e riguardano in parte la difesa del cristianesimo contro
il paganesimo e il giudaismo, in parte contro le eresie, in parte della
morale cristiana (montanista) e dell’ascesi.
Cipriano:
Presbitero e Vescovo di Cartagine, si formò con gli scritti di Tertulliano
(tenendosi però lontano dalle unilateralità e asprezze di lui).
Nei tempi difficili della persecuzione di Decio e Valeriano e nelle lotte
intestine della Chiesa si dimostrò prudente, energico pastore della sua
comunità e difensore costante della fede e della disciplina ecclesiastica.
Opere curate nella lingua, stile lindo, pieni di Sacra Scrittura, trattano
sempre di questioni pratico-religiose. Lette e utilizzate su vasca scala.
Pensiero teologico radicato soprattutto nell’idea della unità della
Chiesa cattolica quale madre della salvezza.
o Dottrina del primato: in senso episcopalistico.
Novaziano:
Presbitero e anti-vescovo, autore dello scisma che da lui prese il nome.
Uomo di sapere, buona cultura filosofica e sottile stilistica
possediamo poco delle sue opere.
Altri Il poeta Commodiano, Vittorino, il retore Arnobio il Vecchio,
Lattanzio.
36
Secondo periodo
(313-692)
37
o Ma quando i Franchi sotto Clodoveo accolsero il cattolicesimo
la minaccia fu sventata e l’unità della Chiesa venne un po’ alla
volta stabilita.
o Nel caos delle invasioni barbariche, i Papi, in particolare Leone Magno e Gregorio
Magno, mantennero in vita le antiche tradizioni, protessero Roma quale centro
dell’unità spirituale in Europa e trasmisero ai Germani e ai Celti i benefici del
cristianesimo e l’eredità più preziosa della cultura antica.
o Ordine di San Benedetto centro propulsore di nobile spiritualità religiosa e di vera
civiltà.
o VII sec. Impero Bizantino e Chiesa Orientale: durissimamente provati dall’avanzata
vittoriosa dell’Islam.
Così il teatro principale della storia universale e di quella ecclesiastica si spostava
sempre più da Oriente a Occidente e da mezzodì a settentrione.
38
CAPITOLO I – Diffusione del cristianesimo e sua limitazione
o Persia Cristianesimo già dal III sec., fiorente nel IV Ma ben presto: persecuzioni
violente.
La Persia divenne anche la sede principale del nestorianesimo che vi fondò una
chiesa nazionale Le comunità cattoliche caddero presto sotto quest’eresia.
o Armenia Cristianesimo: III sec., grazie al nobile armeno Gregorio che convertì il re.
A capo della chiesa nazionale stavano i successori di Gregorio col titolo di
“katholikos” (supervescovo, patriarca).
V sec. Nasce una letteratura armeno-cristiana.
V sec. La chiesa armena passa al monofisisma, rigettando il Concilio di
Calcedonia.
Da questo momento in poi, l’Armenia sarà staccata dalla Chiesa
Romana.
o Africa Cristianesimo dal IV sec., fino all’altopiano dell’Abissinia (Etiopia), grazie a
due giovani di Tiro, Frumenzio ed Edesio, che giunsero alla corte del re come schiavi,
furono influenti, e diffusero il cristinesimo. Il re stesso si convertì.
La conversione del paese fece grandi progressi. L’imperatore Costanzo tentò
invano nel 356 di farlo passare all’arianesimo.
Ma in seguito all’unione con Alessandria, l’Etiopia fu trascinata nel
monofisismo.
41
IL CRISTIANESIMO PRESSO I POPOLI GERMANICI DURANTE LE TRASMIGRAZIONI BARBARICHE
42
o Traduce la Bibbia in gotico monumento linguistico e letterale
di prim’ordine che agevolò l’azione missionaria.
Arianesimo favorito dagli Imperatori Costante e Valente. Ulfila
prende posizioni contro il cattolicesimo.
Goti di Ulfila centro missionario del mondo germanico orientale
(sotto il loro influsso tutti i popoli germanici-orientali che nel V sec.
irruppero nell’Impero, accolsero il cristianesimo).
Questa chiesa eretica chiusa fu custodita e gelosamente mantenuta come
patrimonio nazionale anche dopo l’editto di Teodosio.
Caratteristiche dell’arianesimo germanico:
o Confessione omeista (Figlio solo simile al Padre);
o Ripudio della speculazione trinitaria e cristologica dei Greci;
o Uso della lingua germanica nelle funzioni religiose (introdotto
con la traduzione della Bibbia di Ulfila);
o Dominio del re nel governo della chiesa nazionale (nominava i
Vescovi, convocava i Sinodi);
o Inserimento del clero militarizzato;
o Il sistema delle chiese proprie (proprietà privata dei padroni di
terre che le avevano edificate su suolo proprio);
Primo regno germanico indipendente su suolo Romano Gallia
Meridionale e Spagna (419).
Dal lato ecclesiastico mutamento solo nel VI sec.:
o Figli del Re Leovigildo si convertirono alla Chiesa Romana.
In particolare il secondogenito: Reccaredo, fin dal suo
primo anno del suo regno decretò di abbracciare la
confessione cattolica, e fu seguito da molti.
Sinodo di Toledo del 589 Conversione dei Visigoti al
Cattolicesimo.
VII sec. Vita religiosa molto attiva (parrocchie e monasteri), insieme
però a diffusi usi pagani vigilanza dei Vescovi tra cui:
o Isidoro di Siviglia:
Conferì alla Chiesa di Spagna splendore e gloria;
Autore di una storia del popolo dei Visigoti;
Stato e Chiesa: intimamente uniti tra loro (poco margine
alla suprema direzione del papato);
Ostrogoti IV sec.: divengono ariani in seguito ai rapporti coi Visigoti
(rimangono tali fino al tramonto del regno).
489 Arrivano in Italia, guidati dal re Teodorico il Grande, il più
insigne dei re barbarici.
o Inizio dell’agonia dell’Impero Romano d’Occidente potere
effettivo: nelle mani dei capi delle truppe mercenarie
germaniche.
Uno dei capi, Odoacre, nel 476 si fece proclamare re
d’Italia.
Fine dell’Impero d’Occidente, che un tempo
aveva governato il mondo.
43
Odoacre venne poi sopraffatto da Teodorico e
assassinato a Ravenna Teodorico fondò un grande
regno (Italia, Sicilia, Dalmazia, Pannoia, Norico, Rezia,
Provenza).
Governo di Teodorico: fu in complesso felice per l’Italia.
o Si mostrò protettore molto comprensivo per la cultura romana.
o Quantunque ariano, in materia religiosa era tollerante lasciava
ai cattolici la libertà di praticare la loro religione.
Addirittura, di fronte al monofisismo, i cattolici ebbero il
suo appoggio provvidenziale.
o Ma verso la fine del suo regno, quando i Romani propendevano
verso Bisanzio, Teodorico diventò diffidente e cambiò politica:
Fece giustiziare Boezio e suo suocero Simmaco (primo
senatore);
Fece sentire la sua indignazione anche al Papa Giovanni
I (forse incarcerato);
Non fu realmente però un persecutore;
o Dopo la sua morte caduta del Regno Ostrogoto ad opera dei
Bizantini.
Longobardi l’impero Bizantino durò poco. Nel 568 arrivano i Longobardi
che conquistarono gran parte del regno.
Si organizzarono in ducati.
Capitale del regno: Pavia.
Inaudite violenze e devastazioni gravissime durante l’invasione fine
dell’epoca antica per l’Italia.
Storia religiosa:
o Connessa con le loro vicende politiche:
Prima dell’invasione: per facilitare i rapporti con
Bisanzio vernice esteriore di cristianesimo ortodosso;
Con l’invasione: per incontrare le simpatie degli
Ostrogoti, e per premunirsi da ingerenze bizantine
arianesimo.
o Organizzazione ecclesiastica:
Una specie di ordinariato militare, con un unico Vescovo
a Pavia.
Ma buona parte del popolo rimane attaccata al
paganesimo primitivo per tutto il VII sec.
o Restaurato il governo monarchico dopo un periodo di anarchia,
il nuovo re Autari sposò nel 590 per ragioni legittimistiche e
diplomatiche (ostilità dei Franchi) la principessa cattolica
Teodolinda:
Conversione al cattolicesimo di diversi gruppi longobardi
settentrionali.
Invece nei ducati d’Italia centrale e meridionale
si mantenne l’arianesimo di stato e il paganesimo
di stirpe.
44
o Conversione definitiva all’arianesimo ad opera di una nuova
ondata di missionari, fra cui molti chierici e monaci profughi
dalle terre invase dall’Islam, inviata e diretta da Roma (Papa
Vitaliano).
Al posto del Vescovo ariano, Roma pose a Pavia una
sede vescovile missionaria: primo esponente san
Damiano.
Burgundi V sec.:
Risiedevano lungo il corso medio del Reno, sul Meno e sul Neckar;
Probabilmente assunsero la religione ariana dai Visigoti.
Conversione al cattolicesimo con l’avvento del re cattolico Sigismondo
(516).
o Caduta dell’arianesimo, anche perché nel 532 il paese cadde
sotto la dominazione dei Franchi.
Vandali Già professavano l’arianesimo quando si stabilirono nel 409 in
Spagna. Ad esso rimasero fedeli.
Avevano persino concepito il disegno di estirpare il cattolicesimo dalle
terre da loro occupate Persecuzioni (soprattutto per Vescovi e nobili).
Alla fine però l’imperatore Giustiniano travolse il regno dei Vandali per
opera del generale Belisario (534).
Franchi Popolo più ricco d’avvenire fra le grandi stirpi germaniche: vennero
a conosce il Vangelo già al tempo del loro insediamento in un paese cristiano
(metà V sec.).
Re Clodoveo (sposato con Clotilde, principessa cattolica) pose fine
ai resti della dominazione romana in Gallia.
Accoglienza del cristianesimo Conversione in massa del popolo
(senza costrizioni), direttamente alla forma cattolica.
o Motivazioni religiose e politiche:
Desiderio e speranza di avere nella Chiesa e nei suoi
Vescovi un appoggio autorevole per il nuovo regno.
Clodoveo riuscì con l’astuzia e con la forza a unire tutti i Franchi in una
sola monarchia. Cristianizzò molti popoli conquistati (Burgundi,
Turingi, Bavari ecc.).
o Così venne arrestata la diffusione dell’arianesimo Il suo
tramonto era definitivamente segnato.
o Possibilità di unificazione dei popoli germanici sotto la stessa
fede si intravedeva già la posizione di guida (che più avanti
sarà assunta dai Carolingi).
Con l’unione del germanesimo e del cristianesimo
cattolico, della cultura antica e dell’arte di governo
romana, si iniziava per l’Europa centrale e settentrionale
un periodo di insperata ascesa culturale e politica.
La Chiesa Franca dipendeva tutta dal re Chiesa di stato o nazionale,
nella quale l’influenza del papato era minima.
o In particolare: le nomine alle sedi episcopali dipendevano
sempre dall’intervento decisivo del re e dei nobili, spesso senza
45
tener conto dei meriti e delle abilità delle persone scelte. Oppure
erano fatte con simonia.
Portò alla decadenza della Chiesa Franca.
Tuttavia:
o Notevole attività sinodale nel VI secolo.
o Monasteri sedi di pietà e di cultura. VI sec serie di Vescovi
eminenti.
VI-VII sec. san Colombano predicatore
penitenziale efficacissimo e fondatore autorevolissimo di
monasteri.
o Donne eminenti esplicarono la loro attività nel chiostro e nel
mondo.
o La potenza religiosa e civilizzatrice della Chiesa non venne mai
meno del tutto.
Tuttavia c’era la necessità di una riforma.
47
RESTRINGIMENTO DEL CRISTIANESIMO PER OPERA DELL’ISLAM
49
50
CAPITOLO II – Sviluppo della dottrina ecclesiastica. Controversie teologiche, eresie e
scismi
1) Questione Trinitaria:
A) Prima fase: rapporto Figlio/Padre (vs arianesimo e semiarianesimo);
B) Seconda fase: Spirito Santo (vs pneumatochi);
Problemi risolti coi Concili di Nicea (325) e Costantinopoli (381).
2) Questione Cristologica:
A) Prima fase: vs ariani e Apollinare di Laodicea (il Logos non avrebbe
assunto una natura umana completa);
B) Seconda fase: rapporto fra le due nature di Cristo (vs nestoriani che
le dividevano, e vs monofisisti che le mescolavano);
Problemi risolti con il terzo e il quarto Concilio: Efeso (431) e Calcedonia (451)
In conseguenza a queste contese in Oriente si staccarono dalla Chiesa varie
chiese scismatiche.
C) Terza fase: questione sulla volontà del Salvatore;
Risolta col sesto Concilio Ecumenico: di Costantinopoli (680-681);
o Vi furono altre controversie minori, alcune delle quali arrivarono a mettere in agitazione
il mondo cristiano (vedi donatisti e la contesa dei Tre Capitoli Risoluzione: Quinto
Concilio Ecumenico a Costantinopoli nel 553).
51
L’ARIANESIMO E IL PRIMO CONCILIO ECUMENICO A NICEA NEL 325
o Nei primi secoli, come quella del Figlio, neppure la dottrina dello Spirito Santo era ben
definita.
Per l’arianesimo, lo Spirito era creatura del Figlio fino al IV sec. l’errore non
fu oggetto di grande attenzione, in quanto ci si era concentrato sul Logos.
Ma Anche gli omeusiani accettarono questa dottrina, proclamando che lo
Spirito Santo era uno degli Spiriti servienti, diverso dagli angeli solo per grado:
Si levò Atanasio in difesa della divinità dello Spirito Santo.
53
o Sinodo di Alessandria, 362 Spirito Santo della stessa sostanza
e divinità delle altre due Persone.
o Esponente principale della dottrina opposta Macedonio,
Vescovo di Costantinopoli (deposto nel 360).
Contro l’eresia si pronunciarono ben presto anche altri sinodi
(Alessandria, Roma, Asia Minore).
I tre grandi Cappadoci la confutarono, professando chiaramente
l’omousia dello Spirito Santo.
o Condanna più importante dell’eresia:
Concilio di Costantinopoli (381):
Ripresa del simbolo niceno;
o Nasce il simbolo niceno-costantinopolitano (che nel mondo
greco divenne poi l’unica professione di fede);
o Rimaneva però aperta la questione della relazione esistente fra lo Spirito Santo e il
Figlio:
Risolta in maniera diversa in Oriente e in Occidente (più nella formulazione che
nella sostanza):
Fin dal IV sec., in Oriente Processione dal Padre attraverso il Figlio;
In Occidente Processione dal Padre e dal Figlio;
o Nella Spagna, il Filioque, fu ben presto inserito anche nel
simbolo composto nel 447 dal Vescovo Pastore di Palencia e
ufficialmente usato nel Paese Poi, col sinodo di Toledo (589),
venne inserito nel simbolo niceno-costantinopolitano.
Nella storia delle divergenze tra le due Chiese, il Filioque
ebbe importanza fatale.
Le principali:
o Scisma di Antiochia con la deposizione del Vescovo Eustachio di Antiochia, parte
della comunità resto fedele a lui, un’altra parte appoggiò i nuovi Vescovi ariani;
o Scisma Romano 355: Papa Liberio viene esiliato dall’Imperatore Costanzo.
Quest’ultimo fece ordinare Vescovo di Roma il diacono Felice (ariano), e molti si
schierarono dalla sua parte. Ma poi: ritorno di Liberio, e ritiro di Felice malcontento
del popolo. Scontri sanguinosi dopo la morte di Liberio, con Papa Damaso (un gruppo
non voleva lui, bensì il diacono Ursino);
o Scisma luciferiano Vescovo Lucifero di Cagliari, appassionato del dogma niceno,
esiliato da Costanzo, scrisse contro di lui scritti polemici e diffamatori. Poi si staccò dai
Vescovi cattolici per disapprovazione della mitezza con la quale Atanasio aveva trattato
gli omeusiani. Lo scisma si propagò anche in Spagna, ma durò poco;
o Eresia di Marcello di Ancira sa di sabellianismo (la divinità è una monade che si
evolve in Trinità nel corso della Storia della Salvezza);
o Eresia del Vescovo Fotino di Sirmio Discepolo di Marcello, professò dottrine
dinamiste;
54
LE CONTROVERSIE ORIGENISTE NEL IV SEC. E AL PRINCIPIO DEL V SEC.
LA CONTROVERSIA DONATISTA
55
potevano amministrare efficacemente i Sacramenti, perciò ribattezzavano tutti
coloro che passavano alle loro file.
Dopo alcuni anni Costantino fu costretto ad abolire le leggi severe i donatisti
crebbero in gran numero.
Imperatore Costante Riprese i tentativi di conciliazione, prima con le
buone poi con severità (proibizione del loro culto, esilio dei capi).
o Ma l’Imperatore Giuliano l’Apostata fece rimpatriare gli
esiliati Anche sotto il governo degli Imperatori successivi non
si ottennero buoni risultati.
o Avversario importantissimo Sant’Agostino che dal 393 confutò la loro falsa dottrina,
difendendo l’efficacia oggettiva dei Sacramenti.
o In seguito a nuovi atti di violenza, i Vescovi cattolici, nel sinodo di Cartagine (404),
chiesero all’Imperatore Onorio di applicare le leggi teodosiane contro gli eretici Così
avvenne:
Anche Agostino approvò l’impiego di misure coercitive (esclusa la pena di
morte);
o Conferenza di Cartagine del 411 (Agostino era portavoce dei cattolici) riunificazione
desiderata fallita Leggi indurite contro i donatisti:
Privazione dei diritti civili;
Adunanze vietate, pena: la morte;
o Lo scisma però scomparve solo con la conquista dell’Africa da parte dei Saraceni.
o Ariani Oltre a negare la divinità di Cristo, negavano che egli avesse un anima umana.
La vita era data direttamente dal Logos (che in tal mondo dimostravano essere
mutevole e creato);
Per molto tempo non si badò a questo errore. Finché non si decise di
combatterlo:
o Concilio di Costantinopoli (381) Lotta, più che contro gli ariani, contro Apollinare
di Laodicea, amico di Atanasio e fervido difensore del credo niceno contro gli ariani,
con i quali però concordava sulla menomazione umana di Cristo (con la quale poteva
spiegare l’unità di Cristo e la sua esenzione dal peccato) Si richiamava letteralmente
a Gv 1,14 (“il Verbo si fece carne”, in senso stretto, e non tutta la natura umana).
Eresia combattuta da Gregorio di Nissa, dagli Antiochieni e altri teologi.
Imperatore Teodosio condannò all’esilio i seguaci. Ma l’eresia
incontrò il favore di molti (addirittura in Antiochia nacque una comunità
Apollinarista, che fu poi riassorbita nella Chiesa ortodossa, senza però
che tutti abbandonassero l’errore, ripresentatosi in seguito come
monofisismo).
56
LE LOTTE NESTORIANE E IL III CONCILIO ECUMENICO A EFESO NEL 431
57
o Conciliazione Attraverso la formula di Unione nel 433: Cirillo accettò il simbolo
conciliativo (stabilito già ad Efeso dagli antiochieni); Giovanni dovette accettare le
decisioni del Concilio, in particolare la destituzione di Nestorio.
In realtà i problemi continuarono: cessarono parzialmente solo con la minaccia
dell’Imperatore di destituzione.
59
o Sinodo di Orange condanna del pelagianesimo e del
semipelagianismo agostinismo mitigato (si abbandonarono la
dottrina della volontà salvifica particolare, della predestinazione
incondizionata e soprattutto della predestinatio ad malum);
60
o Anatema contro i Tre Capitoli + minaccia di esilio e destituzione
per i difensori.
o Condanna definitiva dell’origenismo.
62
CAPITOLO III – La costituzione ecclesiastica
64
Occidente vietato; Oriente autorizzati a mantenerlo se contratto
prima (anche se in pratica, buona parte del clero scelse volontariamente
il celibato);
o Giustiniano I Impose ai Vescovi il celibato come obbligo
(valido ancora oggi);
o Dal III sec. Chiese rurali Appartenevano alla parrocchia del Vescovo urbano, il
cui territorio, in Occidente, dal IV sec., fu denominato diocesi (termine desunto
dall’amministrazione imperiale romana).
Con la perdita di terreno del paganesimo Aumento delle chiese rurali, che
talvolta avevano dei Vescovi, detti “Vescovi rurali”.
Col tempo essi vennero sostituiti dai presbiteri (c’era il divieto per i
Vescovi rurali di ordinare preti e diaconi se non autorizzati dall’urbano;
la figura del Vescovo rurale recava pregiudizio alla dignità e all’autorità
del Vescovo);
o Coi presbiteri che acquisirono un potere più stabile e vasto, si
formò nelle campagne l’organizzazione parrocchiale (=
65
complesso di chiese con un servizio divino completo curato dai
presbiteri). In Oriente fu rapido, in Occidente di meno.
o Influsso del Vescovo limitato anche dal diritto delle chiese proprie = il signore che
su un fondo di sua proprietà aveva costruito una chiesa o cappella, e per mantenerla
l’aveva dotata di un patrimonio immobiliare, la considerava completamente sua, e
poteva disporre liberamente di essa e dei beni relativi, nominandone sacerdoti senza
interpellare il Vescovo.
Grave pericolo di abusi.
Nonostante ciò dal VII sec. in poi il fenomeno si affermò ovunque
(soprattutto nel Regno dei Franchi).
L’ORGANIZZAZIONE PATRIARCALE
66
IL PAPATO E IL PRIMATO ROMANO. LEONE I E GREGORIO I. RAPPORTI FRA STATO E CHIESA
69
70
CAPITOLO IV – Culto, disciplina e costumi
71
Riforme liturgiche importanti ad opera di:
Papa Damaso;
Papa Gelasio I;
Papa Gregorio I;
Sant’Ambrogio;
Sviluppo per le lezioni (alla lettura continuata della Scrittura si sostituì un ordine
di pericopi 1° lezionario: san Girolamo);
Sviluppo delle orazioni, dei prefazi e di certe preghiere del canone;
o Chiese principali Avevano ciascuna il proprio rito:
Liturgia greco-orientali (maggiore evidenza del carattere di mistero del culto);
Gerusalemme e Antiochia liturgia del “Fratelli del Signore”
(Giacomo il Minore);
Alessandria liturgia di s. Marco;
Costantinopoli liturgie di s. Basilio e di s. Giovanni Crisostomo;
Più antica delle liturgie = Liturgia Clementina che a sua volta dipende
dall’opera di Ippolito “Tradizione apostolica”;
Liturgie della Chiesa Occidentale o latina:
Prendono il nome dalle Chiese principali cui appartengono:
o Roma;
o Milano;
O dai paesi nei quali furono adottate:
o Gallia;
o Spagna;
o Britannia;
o Irlanda;
Liturgia Romana:
o Usata nell’Italia meridionale e nell’Africa latina;
Liturgia Ambrosiana (milanese):
o Usata nell’Italia settentrionale;
o La Liturgia Romana:
La più importante e influente nel mondo Occidentale;
In definitiva si sostituì a quasi tutte le altre liturgie latine;
VI-VII sec.: assume la fisionomia che sostanzialmente presenta anche ai nostri
giorni;
Nascita dei Sacramentari:
Primo sacramentario romano (= raccolta di orazioni mobili della Messa
e di benedizioni) Sacramentarium Leonianum (risale a Leone
Magno, compilazione composta verso la metà del VI sec. contenente
orazioni per la Messa in uso a Roma);
Sacramentarium Gelasianum più un libro ufficiale, dell’epoca franco-
carolingia (700-750);
Sacramentarium Gregorianum base del siccessivo Messale
Romanum, si usava per le sacre funzioni papali nel 754 e che Pipino
introdusse nel suo regno in occasione della sua incoronazione e della
presenza del Pontefice;
72
o Predica durante la Messa:
In questo periodo: sviluppo magnifico;
Si trasforma in sermone artistico, composto con tutti i sussidi culturali del
tempo;
Periodo di fiore: coincide con quello della letteratura patristica (325-451 circa);
o Canto sacro:
Trae origine dall’usanza cristiana antichissima di cantare salmi e inni durante la
celebrazione del culto;
Nella nuova condizione della Chiesa: sviluppato e coltivato con grande cura;
Vi era l’ordine dei cantori;
Papa Silvestro, nel 330, a Roma, istituì una propria schola cantorum;
Vescovo Ambrogio (compositore egli stesso, come Ilario prima di lui, di inni
liturgici): merito di aver creato un canto liturgico speciale che, poggiando
sull’antica musica greca, accoppiava un notevole slancio melodico con
l’accentuazione ritmica (cantus ambrosianum);
Servì da modello per la schola catorum istituita a Roma da Papa
Gregorio Magno A quest’ultimo il merito di aver ordinato e codificato
il canto liturgico di quel tempo a Roma, che prese il nome di cantus
gregorianus, e di aver composto nuove melodie;
o Accanto alla Celebrazione Eucaristica Ore canoniche (in primis nei monasteri:
Mattino, Ora Terza, Sesta e Nona);
LA DISCIPLINA PENITENZIALE
74
Concilio di Nicea (325) Sia Oriente che Occidente che gli altri
cristiani:
o Pasqua = prima domenica dopo il plenilunio di primavera.
o Chiesa di Alessandria: doveva calcolare ogni anno la data della
festa;
o Vescovo di Roma: doveva notificarla alla Chiesa universale;
o Digiuno Pasquale:
Nel III sec. Settimana Santa;
Nel IV sec. 40 giorni (Quadragesima-quaresima);
75
L’ARTE PALEOCRISTIANA. ARREDI ECCLESIASTICI E VESTI LITURGICHE
o Prima del 313 arte nelle catacombe; Dopo il 313 liberazione decretata da Costantino
il Grande) Impulsi e nuovi sviluppi;
Erezione di magnifiche chiese:
Roma Basilica più antica = Laterano (315). Seguirono: S. Pietro, S.
Maria Maggiore, S. Paolo ecc.
Siria Si affermò la tecnica delle costruzioni in pietra.
Costantinopoli Arte bizantina.
o Basilica note e tipo di costruzione si rifanno a modelli più antichi, ma rappresenta
nel complesso una nuova creazione dello spirito cristiano.
o Scultura Per qualche tempo fu trascurata (come contrapposizione al culto sensuale
del paganesimo), ma esistono sculture del III sec. Poi: IV e V sec. si diffuse.
o Pittura cristiana campo di attività vasto e proficuo.
o Altare:
Periodo pre-costantiniano = tavolo in legno disadorno e mobile, solo per la
celebrazione eucaristica;
Dal IV sec. = in pietra;
Dalla metà del IV sec, in seguito alla diffusione della venerazione dei martiri =
altare sopra la tomba nelle basiliche L’Altare diviene, insieme alla chiesa, una
res sacra (simbolo di Cristo), in seguito ricevette una consacrazione speciale.
Fino al VI sec. = un solo altare. Dopo, in Occidente, si aggiunsero altari
secondari per Messe private.
o Indumenti liturgici:
Tempi più antichi non ne esistevano di particolari (comune vestito da festa,
che a Roma da IV sec. = tunica a maniche strette, dalmatica e paenula);
Da questi indumenti, nel corso del IV e V sec., parallelamente con
l’inserimento del clero nella scala gerarchica statale, si sviluppò l’abito
liturgico fisso.
o Dalla tunica derivò il camice; dalla paenula la pianeta;
Sinodo di Toledo del 633 li menziona come
indumenti ufficiali + per sacerdoti e diaconi, l’orarium
(stola dei tempi posteriori), già menzionato nel 380 a
Laodicea; aggiunge l’anello e il pastorale come insegne
episcopali, e il palli per Papi e Vescovi;
Oltre alla tunica, Papa e diaconi portavano la dalmatica (di uso comune
dal IX sec.);
Colori Nei secoli antichi in prevalenza bianco, nell’alto medioevo entra in
voga l’uso dei colori.
76
ORIGINI DEL MONACHESIMO E SUO SVILUPPO IN ORIENTE E IN OCCIDENTE
o Dopo aver cristianizzato la città Cristianesimo: arrivò nel deserto. Più fasi:
1) Fase iniziale ascetismo cristiano traeva aspirazione dai “consigli
evangelici”.
Dal III sec. Questa aspirazione portò alcuni ad appartarsi in
solitudine (lo fecero non per le persecuzioni, e neppure per fuggire dal
degrado morale) Chiamati monaci o anacoreti;
Questo monachesimo lo troviamo dapprima soprattutto in Egitto;
Tra i più noti rappresentanti: sant’Antonio, “patriarca” del
monachesimo.
o Di lui fu scritta la vita miracolosa effetto: diffusione della
conoscenza della vita monastica + avvio ad una abbondante
letteratura di esaltazione della stessa, influenzandola assai e
costantemente;
2) Seconda fase progresso della vita eremitica verso una certa forma di vita
comune:
Dal 306, s. Antonio, dopo un ventennio di isolamento, si circondò di
discepoli:
o Comunità di anacoreti, senza regola e stabilità (s. Antonio stesso
era la regola vivente);
3) Terza fase cenobitismo fase legata alla figura di san Pacomio:
Nasce il chiostro = casa fornita di celle per numerosi monaci, recinta da
un muro.
Comunità a cui Pacomio diede pure una regola (norme per la preghiera,
pratiche di pietà, vestito, lavoro manuale, disciplina).
Capo della comunità = abate.
o Diffusione sorprendente del monachesimo, prima di tutto in Oriente.
Per accontentare i molti discepoli, Pacomio fondò nuovi monasteri.
o Accanto ai monasteri maschili, c’erano i monasteri femminili:
Monachesimo femminile, in forma cenobitica trovò tanta maggior
corrispondenza (infatti già dal III sec. c’erano le virgines sacrae o virgines Christi
che in molti casi facevano voto privato di castità.
Pacomio stesso fondò 2 monasteri femminili (sua sorella Maria: badessa).
Non di rado erano uniti topograficamente a quelli maschili, o sorgevano vicini
(cura d’anime, considerazioni economiche, protezione).
Situazione non scevra di pericoli Giustiniano nel 506: proibizione dei
monasteri doppi;
Nicea del 787 divieto di nuove fondazioni, provvedimenti adeguati
per quelli già esistenti;
Tuttavia si mantennero fino alla fine del medioevo (XII sec.
addirittura periodo di fioritura);
o Asia Minore uno dei nomi più importanti per la diffusione del cenobitismo = san
Basilio il Grande, arcivescovo di Cesarea:
Uno dei principali promotori dell’unione monachesimo/cultura ellenistica;
77
Sono sue le due regole claustrali (grande e piccola) ancora oggi valide per
l’Oriente;
o In alcuni luoghi, soprattutto Palestina nacquero le laure (= forma promiscua dei due
sistemi, vita comune e ideale anacoretico, in modo che i monaci vivevano in celle diverse
sotto la guida di un abate);
o Occidente:
Già dal III sec. vita anacoretica.
Eremiti presenti anche in certe isole del Mediterraneo e in luoghi appartati
dell’Italia e della Gallia.
Preferenza da parte loro del cenobitismo, che si va esplicando, più che
in Oriente, come depositario di civiltà e propulsore di opere sociali e
caritative.
In parecchi luoghi e città colonie monastiche di uomini e di donne (sorte per
incitamento dei capi della Chiesa dell’epoca, come s. Ambrogio, s. Girolamo
ecc.);
Per il campo letterario Importanti Girolamo e Rufino entusiasmarono per
l’ascesi monastica, anche alcune distinte signore romane. Essi stessi passarono
decenni a Betlemme e Gerusalemme in colonie di monaci e monache.
Gallia Maggior rappresentante e promotore = san Martino di Tours.
Importanti anche: s. Onorato (fondò intorno al 410 presso Nizza un
monastero che divenne centro di attività scientifica e un semenzaio di
ottimi Vescovi; Giovanni Cassiano (fondò due monasteri a Marsiglia, e
divenne anello di congiunzione tra Oriente e Occidente per il suo esser
maestro di vita interiore); s. Cesario (prima metà del VI sec., che
compose anche due regole eccellenti per monaci e monache);
o Riforma e riordinamento del monachesimo San Benedetto:
Chiamato per questo motivo “patriarca del monachesimo occidentale”;
Si ritirò per 3 anni in una grotta a Subiaco, poi presiedette il monastero di
Vicovaro, e in seguito fondò 12 monasteri per i suoi discepoli.
Scacciato per intrighi andò a Cassino dove fondò il monastero di Montecassino,
culla e centro dell’Ordine Benedettino.
Qui si dimostrò un vero carismatico nella guida delle anime, e riscosse
la massima venerazione.
Anche sua sorella Scolastica, aveva gli stessi sentimenti, era forse monaca
e superiora di un monastero femminile vicino.
Preparò un codice di vita monastica (forse per incarico del Papa) Regula o
Sancta Regula, eccellente per sapienza pedagogica, ascesi moderata, adattabilità
e capacità organizzativa Si proponeva di applicare in concreto gli
insegnamenti di Cristo ed era destinata a Montecassino e agli altri monasteri da
lui fondati.
Essa venne raccomandata da Papi, soprattutto da Gregorio Magno (egli
stesso Benedettino) e re;
Si diffuse in tutto l’Occidente, soppiantando via via le altre regole;
Fino al XII sec. fu l’unica base del monachesimo in Occidente, e rimase
anche in seguito il ceppo fecondo per la fondazione di ordini religiosi
nuovi e il modello per nuove regole;
78
La Regola:
Fine ultimo dell’attività claustrale = glorificazione di Dio;
Compito principale della schola dominici divinum = cura del servizio
liturgico;
Importanza del dovere del lavoro (manuale) e della lettura sacra (lectio
divina) Ora et labora;
Principi fondamentali della vita monastica:
o Permanenza stabile nel convento;
o Buona condotta morale;
o Obbedienza all’autorità paterna dell’abate;
o Attività culturale dei monasteri:
Nobile romano Cassiodoro dopo aver deposto le cariche pubbliche nel regno
degli Ostrogoti, fonda un monastero in Calabria (540):
Istruiva i monaci nelle scienze classiche e teologiche;
Li obbligava a raccogliere e copiare antichi manoscritti;
Molti benedettini seguirono questo esempio il loro Ordine divenne
benefattore dell’umanità:
Dissodò zone deserte;
Procurò superiore cultura (soprattutto ai popoli arretrati);
Salvò tesori letterari dell’antichità classica e dei Padri;
L’Ordine divenne uno dei grandi educatori dell’Occidente e il principale
depositario della cultura e della scienza teologica dell’alto medioevo.
o Gallia:
Rinnovatore del monachesimo e della vita religiosa degli ecclesiastici San
Colombano (fine VI-inizio VII sec.):
Rigido asceta e possente predicatore;
Fondò diversi monasteri;
A lui risale, almeno in parte, un codice penitenziale importante;
Scrisse una regola rigore straordinario nell’esercizio della penitenza
(persino piccole manchevolezze erano punite con pene corporali);
o Essa fu tenuta in gran pregio nel Regno dei Franchi e nell’Italia
settentrionale e si diffuse;
o Ma dal VII sec. lasciò il posto a quella benedettina;
81
82
CAPITOLO V – Letteratura e scienze ecclesiastiche
o Nomi:
Eusebio noto soprattutto per la sua Cronaca universale e la sua Storia
ecclesiastica. Fondatore dell’apologetica scientifica. Dimostra la superiorità del
cristianesimo. Confuta gli scritti polemici dei neoplatonici. Meno ferrato in
teologia: si accosta all’arianesimo vs Nicea.
Atanasio una delle figure più notevoli. Principale difensore del credo niceno
(vs arianesimo). Diviene Vescovo di Alessandria. Chiamato da Gregorio
Nazianzeno “colonna della Chiesa” per la sua fedeltà e perseveranza. Opere
letterarie pregevoli, finalizzate soprattutto alla difesa dell’ortodossia e
all’esposizione scientifica della dottrina della Trinità e del Logos. Molte altre
opere, anche ascetiche sulla verginità.
Cappadoci:
Basilio arcivescovo di Cesarea. Si distingue come politico della Chiesa, come
promotore e organizzatore del monachesimo e della beneficenza ecclesiastica,
come scrittore esegetico e ascetico, come autore di omelie.
Gregorio di Nazianzo Amico di Basilio. Contemplativo. Eccelle soprattutto
come oratore e poeta. Difende la divinità del Figlio e dello Spirito Santo. Riceve
83
il titolo onorifico “il teologo”. Le sue lettere sono notevoli sotto l’aspetto
teologico (soprattutto vs apollinarismo).
Gregorio di Nissa dotto Vescovo, fratello minore di Basilio, di particolare
capacità speculativa. Scrive trattati esegetici e omelie, trattati ascetici ed epistole,
ma anche parecchie opere dogmatico-polemiche contro Eunomio ed
Apollinare. Spiega e difende i principali dogmi del Cristianesimo. È uno dei
Padri della mistica cristiana, e trova nella cultura filosofica del tempo la struttura
logica e la terminologia idonee a trattare la sua esperienza cristiana. Fervido
ammiratore di Origene (ne accoglie anche dottrine erronee, come la
“apocatastasi”).
Altri:
Giovanni Crisostomo chiamato “Crisostomo” (= “bocca d’oro”) dal VI sec.:
una delle personalità più caratteristiche della chiesa greca. Diviene patriarca di
Costantinopoli, ma a causa di intrighi di Vescovi avversi, muore in esilio. È
esaltato come il più grande predicatore e come esegeta eminente. Di indirizzo
antiochieno, non condivide però l’estremismo della loro cristologia. Fra le opere
più importanti: omelie e discorsi, ma anche le sue lettere.
Cirillo di Gerusalemme Scritti per catecumeni e neofiti, catechesi sulla
penitenza, Credo, Battesimo, Cresima ed Eucarestia. Teoria sul Logo ortodossa,
anche se non amava il termine “omousios”.
Didimo il Cieco laico e cieco (dall’età di 4 anni): maestro della Scuola
catechetica di Alessandria, e uno dei più dotti teologi del suo tempo. Niceno per
quanto concerne la Trinità, ma viene condannato per la questione
dell’origenismo nel V Concilio di Costantinopoli (553).
Epifanio Rappresentante di una tendenza unilateralmente tradizionalista e
antiellenista, rigido avversario dell’origenismo e del culto delle immagini.
Antiochieni:
Diodoro abate stimatissimo, presbitero in Antiochia e Vescovo di Tarso.
Considerato uno dei padri del nestorianesimo dopo la morte: scritti distrutti
(abbiamo pochi frammenti).
Teodoro di Mopsuestia amico del Crisostomo, considerato dai nestoriani
della Siria il “beato esegeta” della Scrittura per eccellenza. Considerato uno dei
padri del nestorianesimo dopo la morte: scritti distrutti, ma alcuni sono rimasti
nella loro integrità.
o Altri scritti Le Costituzioni Apostoliche (rielaborazione e ampiamento di scritti più
antichi, come la Didaché, contenenti un ampio ordinamento ecclesiastico).
Opera che pretende di esser stata scritta o divulgata per incarico degli Apostoli
dal Vescovo romano Clemente ma è di epoca posteriore. Autore o compilatore:
forse l’interpolatore delle Lettere di Ignazio, appartenente alla cerchia degli
apollinaristi di Siria. Respinte dal Sinodo Trullano del 692.
o V sec. (due grandi Vescovi avversari tengono il 1° posto nella vita spirituale della chiesa
greca):
1) Cirillo Vescovo di Alessandria propugnatore più importante della dottrina
ortodossa, in particolare sulla “Madre di Dio” vs nestorianesimo (che combatte
con una serie di scritti). Scrive anche: un’Apologia anche vs l’Imperatore
Giuliano l’Apostata; due grosse opere dogmatico-polemiche vs ariani; numerosi
84
commenti alla Bibbia. Famoso come dogmatico acuto fornito di capacità
speculativa.
2) Teodoreto Vescovo di Ciro (Antiochia) dotto d’ingeno versatile, teologo
profondo, eminente storico della Chiesa, apologista, polemista ed esegeta.
Spesso però sospettato di nestorianesimo. Viene condannato nella lotta dei Tre
Capitoli per i suoi scritti vs Cirillo.
o In stretta relazione coi greci, dal IV sec. si sviluppa una letteratura nazionale cristiana
anche in Siria, Armenia, Georgia, Egitto ed Etiopia.
Caratteristiche proprie e indipendenti solo presso Siri e Armeni.
o I più importanti:
Presudo-Dionigi Areopagita:
Scrive 4 trattati in lingua artificiosa, pesante e spesso oscura, di teosofia
neoplatonica messa a servizio della Chiesa;
Ebbe una grande influenza;
Severo:
Uno dei più grandi teologi del VI sec. (discepolo di Cirillo di
Alessandria);
86
Approfondisce il dogma cristologico con teologia e filosofia del V sec.,
inquadrando la sua polemica contro Calcedonia in un sistema
imponente, attingendo dai Padri;
Vasta produzione letteraria;
Romano:
Il più grande poeta religioso della Chiesa greca;
Scrive un migliaio di inni;
Vive sotto Giustiniano;
Massimo il Confessore:
Più importante teologo greco del VI sec.
Monaco e abate;
Avversario principale dei monoteliti;
Versatile, profondo, dialettico e mistico (creatore di una mistica
bizantina fondata sul dogma e precursore dei grandi scolastici del
medioevo);
Scrive molte opere polemico-dogmatiche e ascetico-mistiche;
87
Occupa le cariche di Stato più elevate sotto Teodorico il Grande e
successori;
Uomo pratico e studioso enciclopedico nel campo delle scienze
ecclesiastiche;
Cesario:
Arcivescovo di Arles (Gallia);
Oppositore del pelagianesimo, geniale sostenitore del monachesimo;
Esplica un’attività provvidenziale (in un periodo difficile: trasmigrazioni
barbariche, arianesimo ecc.) come curatore d’anime, riformatore della
disciplina ecclesiastica e predicatore popolare;
Gregorio di Tours:
Vescovo di Tours;
Grande fama come storiografo dei Franchi;
La sua opera sui Franchi è di valore inestimabile per la conoscenza delle
condizioni politiche, ecclesiastiche e morali della Francia nascente;
Isidoro di Siviglia:
Arcivescovo di Siviglia;
Considerato il più celebre scrittore latino del VII sec., e l’ultimo Padre
della Chiesa Occidentale;
È solo raccoglitore e rielaboratore di materiale, ma importantissimo in
quanto espone le sue opere in modo eccellente portando a conoscenza
delle nazioni germaniche la preziosissima eredità dell’erudizione antica;
Diviene il “grande maestro del medioevo”;
Merito: l’aver destato e consolidato la coscienza dell’unità culturale dei
popoli germanici e romanici;
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