Manuale Di Saldatura-Welding Manual
Manuale Di Saldatura-Welding Manual
Manuale Di Saldatura-Welding Manual
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INDICE SOMMARIO
3-10. Elettrodi. 3-11. Rivestimenti degli elettrodi. 3-12. Rivestimento ossidante. 3-13.
Rivestimento acido o neutro. 3-14. Rivestimento basico. 3-15. Rivestimento cellulosico.
3-16. Rivestimento al rutilo. 3-17. Elettrodi ad elevato rendimento. 3-18. Elettrodi a forte
penetrazione. 3-19. Classificazione degli elettrodi. 3-20. Classificazione NUFE. 3-21.
Simbologia nella classificazione UNI. 3-22. Significato dei simboli. 3-23. Norme americane
A.W.S. 3-24. Calcolo del consumo degli elettrodi. 3-25. Saldature di testa senza smusso.
3-26. Saldature di testa con smusso a V. 3-27. Saldature di testa con smusso ad X. 3-28.
Saldature di testa con smusso ad U. 3-29. Saldature d’angolo. 3-30. Calcolo del consumo
degli elettrodi cellulosici nella saldatura di tubazioni. 3-31. Numero di elettrodi richiesti per un
determinato peso di materiale depositato. 3-32. Caratteristiche di alcuni elettrodi di uso
comune. 3-33. Metodi di saldatura. 3-34. Preparazione dei lembi. 3-35. Saldatura in piano.
3-36. Saldatura verticale ascendente. 3-37. Saldatura verticale discendente. 3-38. Saldatura
in orizzontale su piano verticale. 3-39. Saldatura sopratesta. 3-40. Saldatura ad angolo.
3-41. Saldabilità di metalli e leghe. 3-42. Ferro ed acciaio dolce. 3-43. Acciaio al carbonio.
3-44. Acciai inossidabili. 3-45. Saldatura della ghisa grigia. 3-46. Saldatura dell’alluminio.
3-47. Saldatura del rame. 3-48. Saldatura del bronzo. 3-49. Funzioni speciali presenti negli
inverter…………………………………………………………………… Pag. 19 - 48
4-10. Procedimento TIG. 4-11. Caratteristiche della saldatura TIG. 4-12. Caratteristiche
fisiche dell’Argon. 4-13. Struttura della torcia di saldatura. 4-14. Elettrodi di tungsteno.
4-18. Profilo della punta dell’elettrodo. 4-19. Tecnica operativa. 4-20. Innesco dell’arco.
4-21. Esecuzione della saldatura. 4-22. Instabilità dell’arco. 4-23. Preparazione dei giunti.
4-24. Giunto testa a testa senza preparazione. 4-25. Giunto a V con smusso 60°. 4-26.
Giunto a doppio V con smusso di 60°. 4-27. Giunto a lembi piegati. 4-28. Giunto a lembi
sovrapposti. 4-29. Giunti d’angolo. 4-30. Giunto di testa con risvolto. 4-31. Metodo di
saldatura. 4-32. Saldatura degli acciai al carbonio.
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4-33. Saldatura degli acciai a basso carbonio. 4-34. Saldatura degli acciai a medio carbonio.
4-35. Saldatura degli acciai ad alto carbonio. 4-36. Saldatura degli acciai a bassa lega. 4-37.
Saldatura degli acciai inox. 4-38. Parametri di saldatura acciai inox. 4-39. Saldatura
dell’alluminio e sue leghe. 4-40. Materiale di base e materiale d’apporto. 4-41. Parametri di
saldatura alluminio. 4-42. Saldatura del rame e delle sue leghe. 4-43. Leghe di rame. 4-44.
Ottoni. 4-45. Argentana. 4-46. Bronzi al silicio. 4-47. Bronzi d’alluminio. 4-48. Bronzi
Fosforosi. 4-49. Cupro Nichel. 4-50. Rame Berillio. 4-51. Parametri di saldatura del rame e
sue leghe. 4-52. Saldatura del titanio e sue leghe. 4-53. Funzioni speciali presenti nei
generatori ad inverter…………………………………………………………… Pag 49 - 70
9-10. Controlli. 9-11. Tecniche e controlli non distruttivi. 9-12. Esame magnetoscopico.
9-13. Esame liquidi penetranti. 9-14. Esame radiografico………….. Pag. 112 - 114
10-10. Gli shock elettrici. 10-11. I contenitori sotto pressione. 10-12. Radiazioni provocate
dall’arco di saldatura. 10-13. Il rumore. 10-14. Fumi e Gas. 10-15. Calore e scintille.
10-16. Istruzioni per la sicurezza. 10-17. Prevenzione ustioni. 10-18. Prevenzione incendi.
10-19. Prevenzione contro shock elettrici…………………………….. Pag. 115 - 116
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CAPITOLO XI. – DESCRIZIONE TARGA DATI.
12-10. Lunghezze. 12-11. Superfici. 12-12. Volumi. 12-13. Velocità. 12-14. Pesi. 12-15.
Pressioni. 12-16. Energie……………………………………………………… Pag. 125 - 127
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LA SALDATURA
La saldatura è un procedimento tecnologico che realizza il collegamento continuo
di due o più elementi metallici , tramite una continuità fisica.
Esistono altri tipi di collegamento che non danno però origine ad una continuità
fisica ( Es. chiodatura, imbullonatura, ecc ).
In una struttura saldata, detta comunemente giunto , non esistono parti più o
meno importanti, in quanto le stesse sono perfettamente uguali punto per punto.
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CLASSIFICAZIONE DEI PROCEDIMENTI
DI SALDATURA
OSSIACETILENICA
A GAS
OSSIDRICA
ELETTRODO
SOMMERSO
ALLUMINOTERMICA (MIG – MAG – TIG )
SALDATURA
AUTOGENA H2 ATOMICO
A PUNTI
SALDATURA
A FUOCO
A RILIEVI
PER PRESSIONE A GAS
A RULLI
A RESISTENZA
DI TESTA
A INDUZIONE
SCINTILLIO
FIAMMA
OSSIACETILENICA
SALDOBRASATURA
ARCO ELETTRICO
ETEROGENEA
FIAMMA OSSI-AERO-
GAS
IN FORNO
BRASATURA
A RESISTENZA
ELETTRICA
AD INDUZIONE
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CAPITOLO I
DUREZZA
TENACITA’
E’ la resistenza opposta dai materiali alla rottura per urto. La misura della tenacità di un
materiale si ha mediante il grado di resilienza o più semplicemente resilienza del materiale.
( questo non è altro che il lavoro che occorre per rompere per urto una provetta avente sezione
di 1cm² ).
RESISTENZA AD ELASTICITA’
Tutti i corpi sottoposti all’azione di una o più forze si deformano o si rompono. L’attitudine che
hanno i materiali di resistere agli sforzi di sollecitazione è oggetto dello studio della resistenza
dei materiali.
Le sollecitazioni semplici che un corpo può essere sottoposto sono :
a TRAZIONE, quando le forze ad esso applicate determinano o tendono a determinare un
allungamento.
A COMPRESSIONE ,quando le forze ad esso applicate ( dirette lungo l’asse )determinano o
tendono a determinare un accorciamento.
A FLESSIONE, quando le forze ad esso applicate determinano un piegamento.
A TORSIONE, quando il corpo è sottoposto all’azione di due coppie opposte che determinano
l’avvolgimento ad elica delle fibre.
A TAGLIO, quando due forze, agenti in senso contrario, ma vicine tra loro, determinano lo
scorrimento di due sezioni contigue.
Quando un corpo è contemporaneamente sottoposto a due o più sollecitazioni semplici, si dice
che è sottoposto ad una SOLLECITAZIONE COMPOSTA ( Es presso – flessione, flesso –
torsione ).
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MALLEABILITA’
DUTTILITA’
E’ l’attitudine dei metalli e delle leghe di lasciarsi ridurre in fili. Un metallo è tanto più duttile
quanto maggiore è l’allungamento e l’assottigliamento che può subire senza strapparsi.
FUSIBILITA’
Industrialmente si dicono fusibili quei metalli e quelle leghe che fondendo a temperature
relativamente basse si prestano ad essere impiegati nella fonderia.
TEMPRABILITA’
E’ la proprietà posseduta da alcuni metalli e leghe di modificare la loro durezza, se dopo averli
riscaldati fino a corretta temperatura, li si raffredda bruscamente.
Se con tale trattamento si ottiene un aumento della durezza, la tempra si dice positiva; se
invece si ottiene una diminuzione, la tempra si dice negativa.
L’acciaio ha tempra positiva, mentre invece il rame, il bronzo e l’alluminio assumono tempra
negativa.
SALDABILITA’
E’ la proprietà per la quale due pezzi dello stesso metallo o lega, riscaldati a temperatura
conveniente e premuti l’uno contro l’altro, rimangono permanentemente congiunti in modo da
costituire un unico pezzo. Questa operazione di saldatura viene chiamata di BOLLITURA. Sono
saldabili quei metalli e leghe che , prima di fondere, acquistano un notevole grado di pastosità e
che, a saldatura avvenuta, presentano nella parte “ bollita “ una resistenza a trazione pari o
maggiore al 75% della resistenza offerta in altra zona.
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1.11 - STRUTTURE FONDAMENTALI DELL’ ACCIAIO
La ferrite è il componente strutturale che impartisce all’acciaio la duttilità. Questi cristalli formati
praticamente da solo ferro, hanno infatti un allungamento elevato ( oltre il 50% ) ed una
resistenza ( R inferiore a 30 Kg / mm² ).
La perlite è il componente che impartisce all’acciaio la resistenza. Questi cristalli, formati da
carburo di ferro, sono infatti molto duri e pochissimo duttili. Il loro carico di rottura è di circa 35
Kg / mm².
La combinazione della ferrite e della perlite stabilisce la resistenza e la duttilità, e quindi la
tenacità dell’acciaio. Maggiore è la quantità di perlite, più alta risulta la resistenza e più bassa la
duttilità.
Poiché la quantità di perlite dipende dalla quantità di carbonio, si conclude che un acciaio sarà
tanto più resistente e meno duttile quanto più elevato è il contenuto di carbonio.
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1.13 - PRINCIPALI TRATTAMENTI TERMICI DEGLI ACCIAI
AUSTENITE
850 °C A3
INTERVALLO CRITICO
723 °C A1
FERRITE + PERLITE
900 °C
T
E
M
P
R RICOTTURA
NORMALIZZAZ
A IONE
4 3 2
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1.14 - VARIAZIONI DELLE PROPRIETA’ MECCANICHE DI UN ACCIAIO DA
COSTRUZIONE CON IL TRATTAMENTO TERMICO
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CAPITOLO II
La saldatura comporta sempre la costituzione di due distinte zone, la cui struttura è diversa da
quella del materiale di base :
la ZONA FUSA, cioè la zona in cui è avvenuta la fusione , e la relativa miscelazione tra
materiale di base e materiale d’apporto;
la ZONA TERMICAMENTE ALTERATA, cioè la zona non direttamente interessata dalla
fusione, ma adiacente stessa e che quindi maggiormente ha subito gli effetti termici.
La struttura della ZONA FUSA è quella di un corpo grezzo di fusione allo stato normalizzato.
Nella ZONA TERMICAMENTE ALTERATA è presente una varietà di strutture, a seguito
dell’intervallo di temperatura in cui sono state riscaldate le diverse zone.
Le zone più critiche di un giunto saldato corrispondono allo strato a struttura ingrossata,
immediatamente adiacente alla zona fusa . In queste zone può verificarsi una pericolosa caduta
della resilienza.
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2.12 - COSTITUZIONE DELLA ZONA FUSA
Nella saldatura autogena per fusione , parte della zona fusa proviene dal materiale di base, che
si unisce a quello d’apporto diluendolo.
La diluizione raggiunge valori molto elevati nelle saldature a forte penetrazione. La diluizione è
invece modesta nella saldatura manuale, eseguita a passate multiple.
Di solito la qualità di una saldatura risulta migliore con diluizione modeste.
Questa miscelazione può venir misurata attraverso il rapporto di diluizione che non è altro che
il rapporto fra il volume del materiale di base e quello della zona fusa.
Rd % PROCEDIMENTO
0 Brasatura
10 Passate successive alla prima
30 Prima passata all’arco manuale
65 Arco sommerso a forte penetrazione
100 Saldature per resistenza
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2.13 - DEFORMAZIONI E TENSIONI RESIDUE
Le saldature presentano a volte delle deformazioni dovute al fenomeno del RITIRO il quale
assume due aspetti :
- RITIRO TRASVERSALE
- RITIRO LONGITUDINALE
Con RITIRO TRASVERSALE si intende il ritiro che si verifica nella saldatura in senso
trasversale alla sua direzione.
I casi più frequenti sono quelli che si vedono nelle figure sopra.
Per evitare , o ridurre , in limiti accettabili queste deformazioni sono tre:
- Disponendo i pezzi da unire , dando loro una deformazione preventiva uguale e contraria
a quella che si presume sarà prodotta dalla saldatura. Operando in questo modo le
saldature non risulteranno sollecitate da nessuna tensione interna. Nel lavoro pratico non
è sempre concesso di operare in questo modo.
- Bloccare fortemente i pezzi in modo da impedire qualsiasi movimento angolare . Ciò si
può ottenere con adeguati tratti di saldatura nell’angolo opposto alla saldatura stessa.
In questo modo rimarranno deformate le ali del piatto inferiore
Per RITIRO LONGITUDINALE si intende il ritiro che si verifica nella lunghezza della saldatura
per cui questa si accorcia.
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Giunto a V
Giunti a T. Il ritiro longitudinale nei giunti a T provoca l’incurvamento del pezzo saldato, a causa
dell’accorciamento asimmetrico della lamiera verticale, cioè del solo bordo saldato; e la sua
entità è data dalla somma delle seguenti condizioni sfavorevoli :
Giunto a T
Volume eccessivo della saldatura, scarsa resistenza opposta dalla parete verticale del T
dipendente dallo spessore e dalla sua altezza. Tuttavia nella maggior parte dei giunti a T,
specialmente nelle travi, vengono impiegati spessori considerevoli, per cui l’effetto di ritiro viene
ad essere fortemente ostacolato. Comunque anche in questo caso si ricorrerà ad un forte
bloccaggio del pezzo orizzontale dato che è quasi impossibile dare una preventva
deformazione contraria a quello verticale.
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2.14 - FRAGILITA’ DEI GIUNTI SALDATI
Quando la saldatura di un acciaio si raffredda passando dalla temperatura di solidificazione a
quella ambiente , passa attraverso degli intervalli di temperatura dove possono formarsi delle
CRICCHE ( intervalli di fragilità ).
Nell’ambito degli acciai da costruzione esistono due distinti intervalli di fragilità, rispettivamente
ad alta e a bassa temperatura.
L’intervallo di fragilità ad alta temperatura inizia dal momento della solidificazione e si protrae
sino a circa 1000 °C. Le eventuali cricche che si formano in questo intervallo vengono chiamate
CRICCHE A CALDO.
L’intervallo di fragilità a bassa temperatura inizia a 350° C circa e si protrae sino alla
temperatura ambiente, potendo anche proseguire per qualche ora dopo il completo
raffreddamento del giunto. Queste cricche prendono il nome di CRICCHE A FREDDO.
°C
TEMPERATURA DI FUSIONE a 1500 °C
CRICCHE A CALDO
1000
350
CRICCHE A FREDDO
TEMPO
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2.15 - CRICCHE A CALDO
Si formano a causa della presenza di eccessiva quantità di carbonio, zolfo e fosforo nel bagno
di fusione.
Questi elementi formano dei composti che ritardano la solidificazione e si concentrano nella
parte centrale della saldatura , che è quella che solidifica per ultima.
Le tensioni residue, che iniziano a manifestarsi già ai primi stadi della solidificazione, possono
così creare delle aperture dove è presente il liquido, che si accentuano con il progredire del
raffreddamento.
La posizione caratteristica delle cricche a caldo è quella longitudinale al centro della saldatura;
esse possono riscontrarsi sia nei giunti di testa, sia in quelli d’angolo.
Le cricche di cratere sono un caso particolare di cricche a caldo.
- CRICCHE TRASVERSALI
- CRICCHE SOTTO IL CORDONE
- CRICCHE AL MARGINE
L’idrogeno trattenuto a forza nella saldatura evacua spontaneamente in poco più di un mese.
Se nel frattempo la saldatura è sollecitata ( prova di trazione e piega ) , l’idrogeno ancora
presente provoca la rottura e sulla superficie di frattura appaiono delle zone caratteristiche
chiamate FIOCCHI.
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2.17 - LA ROTTURA FRAGILE
Con questo termine si indica la possibilità di avere rotture in esercizio capaci di raggiungere
notevoli estensioni.
Il fenomeno ricorda il comportamento di un pezzo di stoffa, che può rompersi facilmente in due
pezzi sotto l’azione di un debole sforzo.
In modo analogo i giunti saldati possono manifestare delle rotture che di norma si propagano in
direzione trasversale. L’innesco per queste rotture è costituito da difetti interni od esterni ; le
tensioni residue stabiliscono l’avvio di queste rotture.
La notevole facilità con cui si propagano queste rotture si spiega con l’assenza di una
sufficiente duttilità nel materiale.
La rottura fragile è un evento temibile ogniqualvolta siano presenti circostanze che riducono la
duttilità. Esse sono :
- AZIONI D’URTO
- INTAGLI NEL MATERIALE
- BASSA TEMPERATURA
Per quanto altre prove siano ritenute più indicative il criterio generale per verificare la resistenza
alla rottura fragile è quello della RESILIENZA per la quale viene considerato come livello di
sicurezza un valore minimo di 2,8 Kgm = 28 Joule.
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CAPITOLO III
SALDATURA AD ELETTRODO
3.10 - ELETTRODI
Gli elettrodi sono generalmente costituiti da un’anima di acciaio ( generalmente extra dolce) e
dal rivestimento ( di composizione variabile ) .
Il rivestimento può essere di vari tipi, ognuno dei quali ha delle particolari caratteristiche che
sono in funzione della composizione propria del rivestimento.
BASICO
CELLULOSICO
Elettrodo rivestito
RUTILE
RUTILBASICO
Trasferimento
RUTILCELLULOSICO
Materiale Arco
OSSIDANTE Protezione del gas
ALTO RENDIMENTO
FORTE PENETRAZIONE
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3.11 - RIVESTIMENTI DEGLI ELETTRODI
Il rivestimento dell’elettrodo protegge il trasferimento del materiale , il bagno di fusione e il
cordone di saldatura sia durante la solidificazione sia per tutto il tempo di raffreddamento.
Inoltre il rivestimento favorisce la ionizzazione. Il rivestimento fonde con l’elettrodo e galleggia
sul bagno di fusione.
Sono usati quasi esclusivamente per saldature su lamiere sottili o strutture poco impegnative ,
dove l’importanza dell’aspetto esteriore è prevalente.
Questi elettrodi hanno bassa penetrazione e producono un bagno fluido.
La scoria ha carattere ossidante; generalmente è spessa e pesante, di facile asportazione e dà
al cordone un bell’aspetto liscio con maglia regolare.
CARATTERISTICHE
- il suo bagno è molto fluido ed è per questo che è adatto solo per la saldatura in piano.
- La sua azione depurante è nulla.
- La sua scoria è di facile asportazione.
- Viene usato in corrente continua ( C.C ) con polarità normale e in corrente alternata
( C.A ).
Sono adatti per saldare acciai a debole tenore di carbonio , ma sconsigliabili per acciai
suscettibili di tempra.
Il cordone è compatto, estetico e presenta buone caratteristiche meccaniche, purchè il materiale
di base non sia di qualità troppo scadente ( che contenga troppo Fosforo e Zolfo ).
La penetrazione è molto profonda.
L’innesco a freddo è piuttosto difficile.
La scoria è vetrosa, abbondante, leggera e facilmente asportabile.
Questi elettrodi sono adatti per saldature in qualsiasi posizione.
CARATTERISTICHE
- Facilità di maneggio buona ; le difficoltà aumentano passando dalla saldatura in piano a
quella in posizione.
- La sua azione depurante non è molto efficace e perciò non sono raccomandabili per la
saldatura di acciai contenenti impurezze.
- Funzionano sia in corrente alternata ( C.A ) che in corrente continua ( C.C ); nel secondo
caso lavorano meglio con polarità diretta ( polo negativo all’elettrodo ).
- La scoria è facilmente asportabile ma difficilmente rifondibile e perciò le inclusioni della
scoria nel deposito non sono eliminabili con le successive passate.
- Hanno un alto sviluppo di idrogeno in quanto sono elettrodi che non possono essere
essiccati al alte temperature e quindi sono umidi.
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3.14 - RIVESTIMENTO BASICO
Le caratteristiche meccaniche degli elettrodi basici sono ottime soprattutto per le proprietà
plastiche ( resilienza e allungamento ).
Questi elettrodi vengono usati nella saldatura di grossi spessori vincolati, o di parti sottoposte a
sollecitazioni dinamiche molto elevate.
Sono particolarmente adatti a saldare :
- Acciai che contengono molte impurità ( dato che la loro scoria favorisce l’eliminazione si
Zolfo e Fosforo ).
- Acciai ad elevato tenore di carbonio > 0,30 % ( dato che il materiale è plastico, duttile e
tenace ).
- Lamine di grosso spessore.
L’elevata igroscopia del rivestimento può dar luogo ad immissione di H2 nel bagno, e quindi a
soffiature.
CARATTERISTIHE
- facilità di maneggio molto bassa. L’operatore deve mantenere l’arco molto corto e
lavorare molto lentamente per evitare la formazione di soffiature nel deposito. L’elettrodo
deposita sul bagno sotto forma di grosse gocce, che possono determinare spegnimenti
dell’arco per corto circuiti.
- La sua azione depurante è ottima in quanto la scoria esplica un energica azione
desolforante e defosforante.
- I miglior risultati si hanno usando corrente continua ( C.C ) a polarità inversa ( polo
positivo alla pinza ).
- Per quanto riguarda la scoria è necessaria una certa cura nell’asportare la scoria perché
si stacca con difficoltà.E’ però facilmente rifusibile, per cui le tracce che rimangono sul
cordone vengono eliminate nella passata successiva.
- Lo sviluppo di idrogeno è ridotto purchè gli elettrodi vengano conservati all’asciutto .
CARATTERISTICHE
- Facilità di maneggio molto buona. Spesso vengono usati per saldare giunti che non
permettono ripresa a rovescio. Dato che producono molto fumo, spruzzi e rumore
richiedono un adattamento all’uso.
- La sua azione depurante è assolutamente trascurabile.
- Lo sviluppo di idrogeno è molto accentuato in quanto la combustione della cellulosa
produce H2.
- Funziona principalmente con corrente continua ( C.C ) con polarità inversa .Esistono
anche elettrodi con rivestimento cellulosico per corrente alternata ( C.A ).
- La scoria è facilmente eliminabile.
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3.16 - RIVESTIMENTO AL RUTILO
Il rivestimento di questi elettrodi è costituito per oltre i 50% da Rutilo, che è un biossido di
Titanio. Il Rutilo ha caratteristica di rendere abbondante e vischiosa la scoria.
Le caratteristiche meccaniche del cordone sono scarse , mentre invece è molto buono l’aspetto
del cordone stesso; infatti proprio per questo viene spesso usato un elettrodo rutile per l’ultima
passata.
Le caratteristiche di questi elettrodi sono molto simili a quelle degli elettrodi a rivestimento
acido.
Sono fi facile uso e vengono usati prevalentemente per saldare acciai dolci anche in costruzioni
molto complesse.
CARATTERISTICHE
- Facilità di maneggio in tutte le posizioni. Esistono vati tipi di elettrodo al Rutilo, alcuni più
adatti alla saldatura in piano .altri per quella in posizione.
- La sua azione depurante è nulla.
- Lo sviluppo di idrogeno è molto alto, per cui questi elettrodi sono adatti alla saldatura di
acciai dolci.
- Buona stabilità d’arco.
- Funzionano sia in corrente continua che corrente alternata con entrambe le polarità.
- La scoria è di facile asportazione e ben rifondibile a bagno più caldo, mentre a bagno più
freddo la scoria è più densa e viscosa.
Sono elettrodi al Rutilo, Basici o Neutri che però contengono nel rivestimento minerali di ferro,
oltre ai soliti componenti.
Nel bagno di fusione tali minerali di ferro si vanno ad aggiungere al metallo d’apporto, fornito
dall’anima dell’elettrodo , aumentando così la quantità del metallo deposto.
Il metallo contenuto nel rivestimento di ferro permette questi elettrodi di ottenere un rendimento
superiore al 100 % che può arrivare fino a 160 %.
La polvere di ferro contenuta nel rivestimento permette di ridurre la corrente necessaria alla
fusione.
Questi elettrodi sono impiegati per la saldatura in piano ma soprattutto per quella d’angolo, dato
che permettono una forma di penetrazione più profonda al centro e più lieve alle estremità.
Si definiscono a forte penetrazione gli elettrodi che sono in grado di saldare , a penetrazione
totale , uno spessore pari al diametro dell’elettrodo + 2mm.
ESEMPIO : con un elettrodo da ∅ 4mm deve avere una penetrazione pari a :
∅ ELETRODO + 2 = 6mm per essere classificato come un elettrodo a forte penetrazione.
Il rivestimento di questi elettrodi è in genere RUTILO, con una percentuale di cellulosa rutil –
cellulosica. Esso permette di raggiunger elevate tensioni e forti concentrazioni d’arco, così da
garantire una penetrazione quasi doppia di quella normale.
E’ difficile però ottenere un cordone costante ed omogeneo.
La forte penetrazione permette la saldatura testa a testa di spessori di acciaio fino a 5mm senza
smusso di preparazione.
Sono assolutamente sconsigliati per saldatura di lamiere contenenti impurità.
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3.19 - CLASSIFICAZIONE DEGLI ELETTRODI
A seconda delle loro proprietà e caratteristiche gli elettrodi vengono contrassegnati e classificati
con sigle , al fine di garantirne un uso corretto ed appropriato.
Esistono vari sistemi di classificazione e i più usati in campo nazionale ed internazionale sono :
3.20 - CLASSIFICAZIONE N U F E
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3.21 - SIMBOLOGIA NELLA CLASSIFICAZIONE U N I
Resistenza a trazione
Tipo di applicazione
Classe di qualità
Tipo di rivestimento
Posizione di saldatura
Condizioni di alimentazione
Rendimento
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3.22 - SIGNIFICATO DEI SIMBOLI
E 44 L 3 A 2 2 R12 130
(2) RESISTENZA A
TRAZIONE DEL Il secondo elemento della sigla è 00 = R non garantita
DEL METALLO rappresentato da un numero di
DEPOSITATO due cifre, che indica la resistenza a
trazione.
CLASSI DI QUALITA’ 0 1 2 3 4
Resistenza a trazione = 44 - 56 44 - 56 44 – 56 44 – 56
Resilienza minima in = = 5 7 12
piano
Resilienza minima in = = = 3,5 6
verticale
Carbonio massimo = 0,18 % 0,22 % 0,24 % 0,27 %
presente nel metallo
base
S o P nel metallo base = 0,05 0,05 0,06 0,06
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(5)NATURA Il quinto elemento è O = Ossidante
CHIMICA rappresentato da una o più A = Acido
DEL lettere che indicano la natura R = Rutilo
RIVESTIMENTO del rivestimento. B = Basico
C = Cellulosico
R – C = Rutil - Cellulosico
B – R = Rutil - Basico
POLARITA’ TENSIONE
( in C.C ) ( in C.A )
1 Entrambe 50 V
2 Diretta 50 V
3 Inversa 50 V
4 Entrambe 70 V
5 Diretta 70 V
6 Inversa 70 V
7 Entrambe 90 V
8 Diretta 90 V
9 Inversa 90 V
0 Inversa =====
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(8) RENDIMENTO L’ottavo elemento è rappresentato R08 = 80 %
dalla lettera R seguita da un R09 = 90 %
numero compreso fra 08 e 15 : R10 = 100 %
che indica la percentuale del R11 = 110 %
rendimento. R12 = 120 %
R13 = 130 %
R14 = 140 %
R15 = 150 %
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3.23 - NORME AMERICANE A.W.S
Le norme americane relative agli elettrodi rivestiti sono edite dall’ A.W.S ( American Welding
Society ).
Queste norme classificano gli elettrodi per acciai dolci e basso legati in base alla resistenza
meccanica, al tipo di rivestimento, alle caratteristiche operative ed all’elemento basso legante
tipico.
La simboleggiatura prevede un simbolo iniziale E, seguito da 4 o 5 numeri :
E(X)
- Le prime due o tre cifre indicano la resistenza a trazione del deposito, espressa in k.s.i,
che equivalgono a migliaia di libbre per pollice quadrato. ( Vedi Tabella ).
( 1 k.s.i = 1000 p.s.i = 0,7 Kg / mm² )
RESISTENZA
NUMERO p.s.i Kg / mm²
60 60.000 42
70 70.000 49
80 80.000 56
90 90.000 63
100 100.000 70
110 110.000 77
120 120.000 84
- Gli ultimi due numeri, considerati insieme, definiscono il tipo di rivestimento. (Vedi tabella )
- 28 -
N SIGNIFICATO
10 Elettrodi cellulosici per corrente continua.
11 Elettrodi cellulosici per corrente alternata.
Dove con la lettera W si indica l’elemento o gli elementi caratteristici depositati (vedi tabella) e
con il numero Z si individuano i tenori del / degli elementi.
- 29 -
3.24 - CALCOLO DEL CONSUMO DEGLI ELETTRODI
- 30 -
3.26 - SALDATURE DI TESTA CON SMUSSO A V
PP = prima passata
AP = altre passate
- 31 -
3.27 - SALDATURE DI TESTA CON SMUSSO AD X
PP = prima passata
AP = altre passate
- 32 -
3.28 - SALDATURE DI TESTA CON SMUSSO AD U
PP = prima passata
AP = altre passate
- 33 -
3.29 - SALDATURE D’ANGOLO
PP = prima passata
AP = altre passate
- 34 -
3.30 - CALCOLO DEL CONSUMO DI ELETTRODI CELLULOSICI NELLA
SALDATURA DI TUBAZIONI.
∅ tubo Spessore
3/8 in ( 9,5mm ) ½ in ( 12,5 mm ) 5/8 in ( 16 mm ) ¾ in ( 19 mm ) 1 in ( 25,4 mm )
∅ Elettrodo ∅ Elettrodo ∅ Elettrodo ∅ Elettrodo ∅ Elettrodo
3,25 4 Kg / 3,25 4 Kg / 3,25 4 Kg / 3,25 4 Kg / 3,25 4 Kg /
mm mm joint mm mm joint mm mm joint mm mm joint mm mm joint
In mm
6 152 0,23 0,61 0,84 0,23 1,05 1,28
8 203 0,32 0,81 1,13 0,32 1,41 1,73 0,32 2,13 2,45
12 305 0,45 1,22 1,67 0,45 2,13 2,58 0,45 3,22 3,67 0,45 4,50 4,95 0,45 7,57 8,02
16 406 0,63 1,63 2,26 0,63 2,77 3,40 0,63 4,44 5,07 0,63 5,94 6,57 0,63 10,02 10,65
20 508 0,77 2,04 2,81 0,77 3,49 4,26 0,77 5,31 6,08 0,77 7,44 8,21 0,77 12,52 13,29
24 610 0,90 2,45 3,35 0,90 4,22 5,12 0,90 6,44 7,34 0,90 8,98 9,88 0,90 15,15 16,05
28 711 1,09 2,81 3,90 1,09 4,90 5,99 1,09 7,48 8,57 1,09 10,43 11,52 1,09 17,60 18,69
32 813 1,22 3,27 4,49 1,22 5,62 6,84 1,22 8,62 9,84 1,22 12,02 13,24 1,22 20,18 21,40
36 914 1,41 3,63 5,04 1,41 6,30 7,71 1,41 9,80 11,21 1,41 13,43 14,84 1,41 22,63 24,04
40 1016 1,54 4,04 5,58 1,54 6,98 8,52 1,54 10,66 12,20 1,54 14,88 16,42 1,54 25,08 26,62
48 1219 1,86 4,90 6,76 1,86 8,39 10,25 1,86 12,84 14,70 1,86 17,92 19,78 1,86 30,21 32,07
60 1524 2,31 10,52 12,83 2,31 20,59 22,90 2,31 22,41 24,72 2,31 37,74 40,05
- 35 -
B) Saldatura con tecnica discendente
∅ tubo
1/4 in ( 6,3mm ) 3/8 in ( 9,5 mm ) 1/2 in ( 12,5 mm )
Tipico N°
passate 3 5 7
∅ tubo
5/8 in ( 16 mm ) 3/4 in ( 19 mm )
Tipico N°
passate 10 16
- 36 -
3.31 - NUMERO DI ELETTRODI RICHIESTI PER UN DETERMINATO PESO DI
MATERIALE DEPOSITATO
- 37 -
3.32 - CARATTERISTICHE DI ALCUNI ELETTRODI DI USO COMUNE
- 38 -
TIPO DI ELETTRODO : 7018 ( BASICO ).
APPLICAZIONE : Elettrodo per la saldatura di acciai avente carico di rottura 490 – 580 N/mm².
Utilizzato in costruzioni di carpenteria, serbatoi a pressione, costruzioni navali, offshore e in tutti
quei manufatti dove sono richiesti requisiti di alta qualità nella saldatura
( Es. controlli US – RX ecc ).
Questo è un elettrodo caratterizzato da rivestimento a bassissimo assorbimento di umidità
atmosferica.
CARATTERISTICHE MECCANICHE MEDIE :
Limite di snervamento : 450 N / mm²
Carico di rottura : 520 N / mm²
Allungamento A5D : 28 %
Resilienza KV : J °C
200 + 20
180 -0
160 - 20
90 - 40
- 39 -
TIPO DI ELETTRODO : E 316 L ( INOX ). Elettrodo a rivestimento rutil – basico per saldatura di
acciai inossidabili. Ottima saldabilità, facile rimozione della scoria. Rivestimento a basso
assorbimento di umidità atmosferica.
APPLICAZIONE : Elettrodo indicato per saldatura di acciai inox tipo AlSl 316, 316L, 316N X5
Cr Ni Mo 17 12. Questo elettrodo può essere utilizzato anche per la saldatura di acciaio inox
stabilizzato. Suggerito quando l’estetica del cordone di saldatura è di primaria importanza.
CARATTERISTICHE MECCANICHE MEDIE :
Limite di snervamento : 435 N / mm²
Carico di rottura : 580 N / mm²
Allungamento A5D : 38 %
Resilienza KV : J °C
65 + 20
38 - 120
- 40 -
TIPO DI ELETTRODO : 6010 ( CELLULOSICO ).
APPLICAZIONE : Elettrodo idoneo alla saldatura in tutte le posizioni di tubazioni in acciaio tipo
API 5LX – X42 – X 46 – X52, ecc.Di facile impiego, scorrevole e penetrante. Particolarmente
adatto per la saldatura in opera, in verticale discendente e sopratesta. Ottime qualità
radiografiche.
CARATTERISTICHE MECCANICHE MEDIE :
Limite di snervamento : 380 N / mm²
Carico di rottura : 460 N / mm²
Allungamento A5D : 24 %
Resilienza KV : J °C
48 0
27 - 30
- 41 -
3.33 - METODI DI SALDATURA
I metodi per la saldatura ad elettrodo variano a seconda della posizione del pezzo da saldare
rispetto all’operatore. In più per ciascun metodo varia la preparazione dei lembi a seconda dello
spessore dei pezzi da unire. Anche i cordoni di saldatura possono variare , potendosi fare
cordoni stretti ( saldatura tirata ) o larghi ( saldatura lavorata ).
Fino a 4mm di spessore le lamiere vanno semplicemente intestate lasciando uno spessore di 2
mm fra le lamiere stesse.
L’elettrodo deve essere perpendicolare sul piano della lamiera e inclinato di circa 45 – 50 ° nel
senso di avanzamento.
Testa a testa
a imbuto
a V
a U
a doppio U
a X
- 42 -
Si fa una sola passata con elettrodo adatto allo spessore della lamiera da saldare, ed in genere
la saldatura è un po’ lavorata.
Per spessori superiori ai 5 mm occorre fare dei cordoni soprapposti. La prima passata si fa
stretta ( saldatura tirata ), si pulisce accuratamente il cordone dalla scoria e si fanno le altre
passate più larghe ( saldatura lavorata ). Importante è il legame fra i vari cordoni deposti in
modo da formane uno unico senza inclusione di scoria. Per questo anche i vari cordoni vanno
deposti con un certo ordine.
2° passata
3° passata
Occorre poi avere alcune avvertenze. Terminato l’elettrodo nel riprendere la saldatura , bisogna
pulire l’estremità del cordone dalla scoria e incominciare 2 – 3 cm dopo la fine del cordone
( della prima passata )con un arco lungo e poi spostarsi verso il cordone e rapidamente
ritornare verso il suo punto terminale con un giusto arco per iniziare la saldatura vera e propria.
La saldatura verticale ascendente va fatta con elettrodo adatto ( di solito meno rivestito del
normale ) con intensità di corrente minore del 20% di quella necessaria per la saldatura in
piano. Tra i due tipi di saldatura verticale quella ascendente è la migliore perché da una buona
penetrazione.
Movimento dell’elettrodo
- 43 -
Quando si fanno più cordoni sovrapposti può accadere che il metallo si riscaldi troppo e che
insieme alla scoria cada anche del metallo fuso. Si può raffreddare il metallo cambiando il
movimento oscillatorio dell’arco senza interromperlo.
E’ uguale alla saldatura in piano tranne per il movimento impresso all’elettrodo. L’elettrodo è
tenuto perpendicolare rispetto al piano di saldatura.
L’arco è tenuto molto corto in modo da sfiorare il metallo con la punta dell’elettrodo.
Movimento dell’elettrodo
Quando le lamiere non hanno smusso l’elettrodo perpendicolare al piano di saldatura è inclinato
di circa 60° nel senso dell’avanzamento. Questo cordone stretto serve di appoggio alle passate
successive che si possono eseguire facilmente. Nelle passate successive il cordone va lavorato
tenendo sempre uguale l’inclinazione dell’elettrodo.
L’elettrodo deve mantenersi in un piano perpendicolare alla lamiera, inclinato nel senso
dell’avanzamento di circa 80°. L’arco va tenuto il più corto possibile, imprimendo alla punta
dell’elettrodo un movimento come da figura con le spire molto ravvicinate. Se il metallo
tendesse a colare , per permettere che si raffreddi , si modifica il movimento della punta
dell’elettrodo per brevi istanti. Per unire due cordoni di saldatura ed eliminare la scoria nelle
giunzioni si modifica il movimento della punta dell’elettrodo come da figura
- 44 -
80° 90° 90°
Saldatura che non presenta difficoltà. La prima passata si fa stretta ( tirata ) tenendo l’elettrodo
nella mezzeria dell’angolo inclinandolo di 45° nel senso dell’avanzamento. Nelle passate
successive, lavorate, si cambia l’angolo in modo che l’elettrodo sia sulla mezzaria dell’angolo
formato dal cordone di saldatura già esistente e la lamiera , o di quello formato da due cordoni.
- 45 -
3.41 - SALDABILITA’ DI METALLI E LEGHE
3.42 - FERRO ED ACCIAIO DOLCE
Quando il ferro e l’acciaio dolce sono di buona qualità, la saldatura elettrica dà buoni risultati.
Se il ferro e l’acciaio dolce sono inquinati da impurità come zolfo e fosforo la saldatura è fragile.
- 46 -
3.47 - SALDATURA DEL RAME
Il rame si salda con corrente continua con elettrodi di rame fosforoso e preriscaldando il pezzo
sui 400°C per frenare la rapida fuga di calore. La saldatura va martellata per costipare il
materiale ed eliminare le porosità
- 47 -
3.49 - FUNZIONI SPECIALI PRESENTI NEGLI INVERTER
I moderni generatori ad inverter sono dotati di una serie di funzioni speciali che consentono di
facilitare le varie fasi del processo di saldatura. Tra le varie funzioni ci sono :
HOT START che garantisce un’accensione più decisa dell’arco e un riscaldamento sufficiente
del materiale di base. Questo riscaldamento viene garantito da un valore di corrente di innesco
più elevato rispetto a quello impostato.
b
t
ARC FORCE ( forza dell’arco ) che da un incremento di corrente quando la tensione dell’arco
scende sotto un certo valore che potrebbe provocare degli spegnimenti d’arco.
U (V)
U limite
I (A)
- 48 -
CAPITOLO IV
SALDATURA TIG
4.10 – PROCEDIMENTO TIG
Il procedimento TIG ( Tungsten Arc Welding ), noto come GTAW ( Gas Tungsten Arc Welding ),
è un procedimento di saldatura che usa un elettrodo non fondibile in tungsteno.
L’elettrodo, l’arco e l’area circostante il bagno fuso sono protetti dall’atmosfera da un gas inerte.
Se occorre aggiungere del materiale d’apporto, questo viene aggiunto in forma di bacchetta o
filo continuo.
Il procedimento TIG consente di ottenere saldature di ottimo aspetto e di qualità. Dato che non
vi è scoria, il rischio di difetti quali inclusioni nel metallo d’apporto è assente e la superficie del
cordone non richiede nessuna pulizia.
Con il TIG si saldano praticamente tutti i metalli sia con procedimento manuale che automatico,
sebbene il suo campo ottimale di applicazione sia quello dell’alluminio e degli acciai inossidabili.
In particolare , è largamente impiegato nell’industria nucleare , chimica, aeronautica e
alimentare.
Elettrodo Tungsteno
Ceramica
Materiale d’apporto
Protezione
del gas
Trasferimento Materiale
Bagno di Saldatura
- 49 -
4.11 - CARATTERISTICHE DELLA SALDATURA TIG
Le caratteristiche basilari che distinguono la saldatura TIG dagli altri metodi di saldatura sono :
- Possibilità di saldare tutte le leghe leggere, gli acciai inossidabili, il rame , gli acciai a
basso tenore di carbonio e di eseguire riporti su ghisa e su superfici dure usurate.
- Possibilità di operare in tutte le posizioni, in piano, in angolo , in cornice, in verticale ed in
sopratesta.
- Maggiore resistenza meccanica e maggiore resistenza alla corrosione del giunto saldato.
- Riscaldamento limitato ad una stretta zona e conseguente minore deformazione dei
pezzi saldati.
- Possibilità di impiego di materiale d’apporto sottoforma di bacchette o filo continuo.
- Possibilità di ridurre al minimo ed anche annullare l’apporto di metallo.
- Superficie di saldatura liscia e lucida senza formazione di spruzzi o incrostazioni.
- Visibilità del bagno migliore.
- Possibilità di automatizzare la saldatura, rendendola così più regolare.
- Non produce scoria.
- Elevata qualità delle saldature.
- Sensibile alle correnti d’aria.
- Elevati costi dei gas protettivi.
- Bassa produttività.
- Tecnica di difficile apprendimento.
- SIMBOLO Ar
- PESO MOLECOLARE 39,94
- DENSITA’ ALLO STATO GASOSO
( A 0°C E 760 mm Hg ) 1,784 g/l
- PRESSIONE CRITICA 47,99 atm
- TEMPERATURA CRITICA - 122,46 °C
- TEMPERATURA DI EBOLLIZIONE
( A 760 mm Hg ) - 185,86 °C
- CALORE SPECIFICO A P. COSTANTE
( 18 °C ) 0,125 calorie/g
- 50 -
4.13 - STRUTTURA DELLA TORCIA DI SALDATURA
- 51 -
4.14 - ELETTRODI DI TUNGSTENO
Nella saldatura TIG , l’elettrodo deve sopportare l’elevatissima temperatura dell’arco senza
fondere. Deve quindi avere un alto punto di fusione.
Il tungsteno ha questa caratteristica e presenta inoltre il vantaggio di emettere facilmente
elettroni ad alta temperatura, cosa necessaria per mantenere il passaggio di corrente nell’arco.
Le buone proprietà del tungsteno migliorano ulteriormente con l’aggiunta di alcuni materiali.
Questi materiali sono biossido di torio, biossido di zirconio, biossido di lantanio, biossido di
cerio. Gli elettrodi di tungsteno legati sopportano maggiori correnti di lavoro rispetto a quelli di
tungsteno puro.
DESIGNAZIONE
Tungsteno Puro. WP
- 52 -
4.15 - TIPO DI CORRENTE CONSIGLIATA PER ELETTRODI DI TUNGSTENO
TIPO DI CORRENTE DC DC AC
POLARITA’ Negativa Positiva
ELETTRODO
FLUSSO ELETTRONI
PENETRAZIONE
BILANCIAMENTO 70% al pezzo ; 30% 30% al pezzo ; 70% 50% al pezzo ; 50%
ARCO all’eletttrodo all’elettrodo all’elettrodo
PENETRAZIONE Profonda ; Stretta Superficiale ; larga Media
CAPACITA’ Eccellente Scarsa Media
ELETTRODO ∅ 3,2 mm – 400 A ∅ 6,4 mm – 120 A ∅ 3,2 mm – 225 A
- 53 -
4.18 - PROFILO DELLA PUNTA DELL’ELETTRODO
L’elettrodo deve sopportare la massima corrente possibile senza fondersi, perché il tungsteno
fuso potrebbe contaminare il metallo saldato. In tali casi, si userà un elettrodo di misura più
grande. Il tungsteno forma inclusioni dure che compromettono la resistenza della saldatura.
Saldando in corrente alternata, dove la polarità cambia continuamente da positiva a negativa, la
corrente dovrà essere abbastanza forte da far fondere leggermente la punta dell’elettrodo.
CORRENTE ALTERNATA
Corrente corretta
La punta dell’elettrodo è
arrotondata per effetto di una lieve
fusione
Corrente eccessiva
Il profilo dell’elettrodo oltre a dipendere dal valore della corrente dipende molto anche dal
bilanciamento della semionda.
- 54 -
4.19 - TECNICA OPERATIVA
- 55 -
4.22 - INSTABILITA’ ED IRREGOLARITA’ DELL’ARCO
L’instabilità dell’arco è generalmente determinata da due cause :
a) elettrodo inquinato.
b) intensità di corrente troppo bassa.
Nel primo caso si provvede a smontare l’elettrodo , a pulirlo avendo cura di fare la punta come
da figura.
Nel secondo caso si sostituirà l’elettrodo con uno di diametro più piccolo.
Questo tipo di giunto è il più facile da preparare e serve per saldature di piccoli spessori con o
senza metallo d’apporto, Assicura una buona penetrazione e un’ottima fusione.Con spessori
sottili i bordi devono essere uniti.
Questo tipo di giunto è impiegato per spessori da 5 – 20 mm. Si devono impiegare materiali
d’apporto da 2,4 – 6 mm di diametro a seconda della qualità e dello spessore del materiale.
- 56 -
4.26 - GIUNTO A DOPPIO “ V “ CON SMUSSO DI 60°
60 °
Questo giunto viene impiegato per spessori sottili ( 0,8 – 1,5mm )quando non è possibile
ottenere una buona finitura dei bordi per una giunzione di testa a testa.
Questo tipo di giunti elimina il lavoro di preparazione dei lembi poiché richiede solo una buona
sovrapposizione delle lamiere. Con spessori fino a 5mm non richiede materiale d’apporto.
A) usato per materiali con spessore fino a 3,5mm senza materiale d’apporto.
B) usato per materiali più spessi; richiede materiale d’apporto per ottenere un adeguato
irrobustimento del giunto.
C) usato per materiali molto spessi con preparazione del bordo della lamiera. Richiede
materiale d’apporto e saldature a passate multiple. Il numero delle passate dipende dallo
spessore.
- 57 -
4.30 - GIUNTO DI TESTA CON RISVOLTO
Tipo di giunto a preparazione molto semplice ed economica impiegato per piccoli spessori. Se il
giunto è soggetto a sforzi notevoli si preferiscono preparazioni diverse.
Preriscaldare il punto di partenza nella zona di lavoro con un movimento della torcia a piccoli
cerchi, sino al formarsi del bagno di fusione.
L’elettrodo deve essere a circa 3-4 mm dal pezzo. Al primo formarsi del bagno fluido, muovere
adagio la torcia lungo il giunto con velocità costante,tale da produrre un bagno uniforme.
75°
Dovendo usare metallo d’apporto , bisogna tenere la bacchetta inclinata di 15° rispetto al pezzo
e distante circa 20mm dal bagno. Quando il bagno di fusione diventa più fluido bisogna
arretrare la torcia e aggiungere materiale toccando rapidamente con la bacchetta il bagno.
15°
- 58 -
4.32 - SALDATURA DEGLI ACCIAI AL CARBONIO
La saldatura TIG con o senza materiale d’apporto presenta, per ragioni economiche, interesse
solo nel caso di lamierini sottili di spessore fino a 3mm, soprattutto dove è richiesto un ottimo
risultato estetico ( carrozzeria ).
Un’altra applicazione caratteristica è la prima passata fondo cianfrino di tubazioni in acciaio sia
al carbonio che legato. Infatti la maggiore penetrazione , la migliore stabilità e la migliore
visibilità permettono un’unione perfetta che con il procedimento ad elettrodo rivestito è
impossibile ottenere senza ripresa al rovescio.
Sulla prima passata ( a TIG ), che potrà essere con o senza materiale d’apporto a seconda
della preparazione , si eseguono poi le successive passate , di solito , ad elettrodo rivestito.
La saldatura dell’acciaio ,in particolare di quello effervescente , ha dato delle difficoltà a causa
delle porosità che tende a formare, sia per occlusione di ossido di carbonio, sia di argon.
Questo problema è dovuto all’elevata conducibilità termica dell’acciaio che tende, raffreddando
subito la zona di saldatura, a bloccare i gas in cavità macroscopiche ( ossido di argon ) e
microscopiche ( argon ).
I sistemi per ovviare a questi problemi, quando non si usa metallo d’apporto sono :
Se non si dovessero ottenere buoni risultati bisogna ricorrere ad una saldatura con metallo
d’apporto.
Per questo procedimento ci sono tre soluzioni. In tutti i casi si dovrà usare, se possibile, un
acciaio calmato e di pulire la lamiera da olio e umidità.
1) Impiego come metallo d’apporto un acciaio a bassa conducibilità termica come
l’inossidabile nichel cromo ( 18 – 8 ) od al cromo ( 13 ).
2) Impiego come metallo d’apporto un acciaio calmato a bassa percentuale di carbonio e
come gas di protezione una miscela Argon – Ossigeno 1 – 1,5 %. Una miscela simile a
quella appena citata consuma in modo trascurabile l’elettrodo, particolarmente se toriato,
garantendo una buona stabilità d’arco.
3) Impiego di bachette di acciaio calmato e di Argon puro non miscelato e di una atmosfera
di ossigeno al rovescio.
- 59 -
4.34 - SALDATURA DEGLI ACCIAI A MEDIO CARBONIO(C =0,25+0,45% )
La saldatura TIG si presta egregiamente per questi tipi di acciaio, in particolare nella riparazione
di pezzi di notevole dimensione . Si impiega, come metallo d’apporto , acciaio semi calmato o
calmato, oppure acciaio inossidabile al nichel – cromo.
Data l’elevata temperatura sviluppata dall’arco non è necessario né il trattamento di preriscaldo,
né quello di post riscaldo, come spesso è richiesto nella saldatura ad elettrodo rivestito.
Anche per questi acciai il procedimento TIG è molto indicato, specie per lavorazioni di riporto o
di riparazione.
Si impiega come metallo d’apporto l’acciaio calmato o l’acciaio inox 310SI o 316SI.
Data l’accentuata tendenza alla criccatura è indispensabile un trattamento di preriscaldo tra
150° - 300°, a temperatura tanto più elevata quanto maggiore è il contenuto di carbonio. A
questo trattamento ne va fatto seguire uno adeguato di postriscaldo e possibilmente uno di
ricottura. Più alta è la percentuale di carbonio maggiori difficoltà ci saranno ad effettuare il
cordone.
Per questi acciai la saldatura TIG ha scarso interesse per ragioni economiche . Le uniche
applicazioni di un certo rilievo sono costituite dalla prima passata fondo cianfrino nella saldatura
di tubi e dai riporti.
- 60 -
4.37 - SALDATURA DEGLI ACCIAI INOX
Con il nome ACCIAIO INOX si indica normalmente qualsiasi acciaio in cui sia stata aggiunta
una quantità di cromo sufficiente a renderlo passivo alla corrosione quando è sottoposto a
determinati ambienti corrosivi.
Oltre al Cromo, Ferro e Nichel, gli acciai inossidabili contengono altri elementi che influenzano
le loro proprietà. Questi elementi sono : Manganese, Carbonio , Molibdeno e Titanio.
Il Cromo aggiunto da solo ( 12 – 25 % )rende già l’acciaio resistente alla corrosione ed
ossidazione.
L’aggiunta di Nichel alla lega Ferro – Cromo – Carbonio nelle proporzioni adatte aumenta la
resistenza meccanica del materiale a temperatura elevata, oppure molto bassa, con
miglioramento della resistenza alla corrosione.
La composizione degli acciai inossidabili è molto varia a seconda delle esigenze di impiego.
Come classificazione si possono distinguere due gruppi :
Acciai al Cromo – Nichel : con struttura austenitica. In questi acciai è il Nichel che rende la
struttura austenitica e sono caratterizzati da una sorprendente resistenza alla corrosione e
sono di più facile saldatura.
Acciai al Cromo : con struttura prevalentemente martensitica e talvolta ferritica.Il Cromo, che si
trova in prevalenza come legante, agisce sulla formazione della martensite.
- 61 -
4.38 - PARAMETRI DI SALDATURA ACCIAIO INOX
Spessore Tipo di giunto Corrente di saldatura Diametro Materiale Velocità Argon Numero
Lamiere Elettrodo d’apporto Saldatura ( l / min ) passate
( mm ) Posizione Posizione Verticale ( mm ) ( mm ) ( mm/min )
orizzontale verticale ascendente
- 62 -
4.39 - SALDATURA DELL’ALLUMINIO E SUE LEGHE
L’alluminio non è un materiale facilmente saldabile e proprio per le sue caratteristiche fisiche e
meccaniche richiede particolari accorgimenti e precauzioni in tutti i processi di saldatura e non
solo nel TIG.
La prima difficoltà che l’alluminio presenta in saldatura è la sua facilità di ossidarsi, cioè di
combinarsi con l’ossigeno dell’aria, quando è riscaldato a temperature vicino al suo punto di
fusione, cioè intorno ai 660°C. La formazione della pellicola di ossido sulla superficie del metallo
impedisce il passaggio della corrente elettrica in un senso.
L’ossido poi ha una temperatura di fusione molto più alta dell’alluminio e tende perciò ad isolare
il bagno. Per rompere questa pellicola di ossido bisogna usare un generatore a corrente
alternata.
Saldando in corrente alternata, con i nostri generatori, è possibile regolare la frequenza da 20 a
200 Hz.
Inoltre è possibile regolare il bilanciamento ( balance ) della semi-onda positiva rispetto alla
negativa dal 10% al 90 % ; di seguito sono indicate le situazioni estreme :
Caso A : Massima penetrazione, minima pulizia del pezzo, nessun consumo di elettrodo
( tungsteno ).
Caso B : Massima pulizia del pezzo, minima penetrazione, elevato consumo di elettrodo
( tungsteno ).
- 63 -
4.40 - MATERIALE DI BASE E MATERIALE D’APPORTO
Il materiale d’apporto viene usato sottoforma di filo o bacchette. Deve essere confezionato con
imballi stagni, affinché il sottile strato di ossido che riveste il materiale non assorba umidità ,che
può causare porosità nel cordone di saldatura.
Eventualmente si possono utilizzare strisce ritagliate di lamiera del metallo di base.
L’alluminio si salda con bacchette di alluminio puro contenente una piccola percentuale di
titanio che ha lo scopo di dare una struttura fine nel cordone.
Leghe Al – Mg si saldano con bacchette di lega contenente un tenore di magnesio leggermente
superiore a quello del metallo di base , sia per avere un punto di fusione più basso, sia per
compensare la percentuale di magnesio che brucia o volatizza.
Leghe Al – Si – Mg vengono saldate con bacchette di lega Al – Si ( 4-5% ) oppure con
bacchette di lega Al – Mg 5% ( che da migliori caratteristiche meccaniche ).
Il primo facilita la saldatura per la maggiore scorrevolezza della lega con il 5% di Silicio.
Questa lega viene usata anche per saldare tra loro materiali eterogenei. Non si deve però usare
quando il materiale viene impiegato in ambiente corrosivo, poiché va soggetto a corrosione
elettrolitica in ambiente umido per non omogeneità del cordone di saldatura.
- 64 -
4.41 - PARAMETRI DI SALDATURA ALLUMINIO
- 65 -
4.42 - SALDATURA DEL RAME E DELLE SUE LEGHE
La saldatura del Rame permette di ottenere ottimi risultati in confronto a qualsiasi altro
procedimento. La sicurezza del risultato è però legata al tipo di rame impiegato ed agli
accorgimenti da seguire durante la saldatura. Il procedimento in sé segue in tutto quelli descritti
per gli altri materiali. Il rame da saldare deve essere del tipo disossidato al fosforo. L’elevata
conducibilità termica del rame fa si che gran parte del calore apportato dall’arco si disperda
immediatamente su tutto il pezzo da saldare con il pericolo che nella zona di unione tra il bagno
fuso di saldatura ed i lembi del pezzo si verifichino delle incollature pericolose agli effetti della
resistenza meccanica del giunto. Per questo motivo si consiglia di preriscaldare i pezzi quando
si saldano spessori superiori ai 4mm. Per spessori inferiori il preriscaldo non è necessario in
quanto la massa di materiale è minore ed il calore si disperde meno. Tale preriscaldo potrà
variare da 250° a 600°C a seconda dei pezzi.
4.44 - OTTONI
Si saldano bene senza preriscaldo. L’unico difetto è dato dall’elevata volatizzazione dello Zinco,
per cui si richiedono metalli d’apporto a più elevato tenore di questo elemento per compensarne
la perdita ( 2 – 4 % ) ed una adeguata ventilazione per asportarne i vapori alquanto tossici.
Ottimi risultati si ottengono, invece, con l’uso di bacchette di bronzo alluminio.
4.45 - ARGENTANA
Non richiede preriscaldo, ma solo qualche precauzione per eliminare la criccabilità a caldo
( bassi amperaggi e velocità di avanzamento elevata )e l’eliminazione dei vapori dello Zinco. Si
usano come materiale d’apporto striscie ricavate dal materiale di base.
- 66 -
4.46 - BRONZI AL SILICIO
Si saldano senza particolari difficoltà, usando bacchette della stessa composizione del
materiale di base.
- 67 -
4.51 - PARAMETRI DI SALDATURA RAME E SUE LEGHE
- 68 -
4.52 – SALDATURA DEL TITANIO E SUE LEGHE
Il titanio e le sue leghe si usano come materiali da costruzione principalmente per via della
bassa densità, elevata resistenza a corrosione, resistenza meccanica e tenacità. La tenacità si
mantiene anche a basse temperature.
Come l’acciaio inossidabile, il titanio è rivestito da una sottile e tenace pellicola di ossido che
protegge il metallo dalla corrosione.
Di solito il titanio si salda con procedimento TIG e a volte MIG e si taglia al plasma. Nella
saldatura il gas deve proteggere tutte le parti riscaldate a più di 300° C e il rovescio va protetto
come nella saldatura dell’acciaio inossidabile. La parte superiore della saldatura va protetta con
un pattino mobile che segue la torcia per tutta la lunghezza del giunto. Attenzione, la forma del
pattino è molto importante in quanto deve sposare la forma del cordone in modo che l’aria non
possa lambire il giunto o la zona circostante. Se l’azoto dell’aria viene trascinato dal gas
protettivo, nella saldatura si formano nitruri ed il titanio fragilizza. Anche idrogeno o carbonio
presenti nell’aria hanno effetto negativo sulla struttura; l’ossigeno forma ossidi.
Il grado di ossidazione superficiale risulta dal colore della saldatura. Il blu o blu-grigio, insieme
ad ossido grigio, indicano che la saldatura non è accettabile. Giallo paglia o blu chiaro sono
tollerabili mentre le saldature pienamente accettabili hanno riflessi argentati.
La fragilità del metallo saldato si controlla piegando un provino a 90°. Non devono manifestarsi
cricche. Se il provino si cricca , occorre migliorare lo schermo gassoso.
Il metallo d’apporto deve essere protetto dal gas. Se non è protetta, la punta calda del materiale
si ossida e ossigeno indesiderato viene aggiunto al bagno di saldatura.
La velocità di saldatura deve essere regolata in modo da ottenere una zona di saldatura
ristretta, per minimizzare il rischio di contaminazione da ossigeno o azoto. I lembi del giunto
devono essere puliti e sgrassati prima di cominciare a saldare; completare la pulizia lavando
con acetone ( anche il materiale d’apporto ).
Il gas protettivo deve essere della massima purezza ( 99.995 % di Argon ) oppure si può usare
elio.
Sede torcia Sede Torcia
Ingresso gas
Tubo forato per
erogazione gas
Uscita gas
Uscita
gas
Ingresso gas
Piastra con fori da 0,1-
0,2 mm di diametro a 6-8 Torcia TIG
mm di interasse
Ingresso gas
Uscita gas
- 69 -
4.53 - FUNZIONI SPECIALI PRESENTI NEI GENERATORI TIG AD INVERTER
I
SALD
I I
START FINALE
I
SALD
I
BASE
I
I FINALE
START
Slope POST
t
PRE Slope
GAS DOWN GAS
UP
La saldatura pulsata è indicata per la giunzione di spessori molto fini ( testa a testa, angolo,
spigolo ecc…. ). L’effetto della pulsazione è quello di abbassare l’apporto termico verso il pezzo
da saldare.
- 70 -
CAPITOLO V
SALDATURA MIG
5.10 – PROCEDIMENTO MIG
Nella saldatura a fili continuo ( GMAW : Gas Metal Arc Welding ), anche conosciuta come :
MIG se il gas di protezione è inerte ( Argon , Elio e relative miscele )
MAG se il gas di protezione ossidante ( CO2 , miscele Ar / CO2 , Ar / CO2 / O2 ),
si mantiene acceso un arco elettrico tra il filo e il pezzo da saldare.
L’arco e il bagno di fusione sono protetti da un flusso di gas attivo o inerte.
La saldatura MIG / MAG è decisamente più produttiva rispetto a quella con gli elettrodi dove
occorre che il saldatore si fermi ogni volta per il cambio dell’elettrodo.
Un altro vantaggio rispetto al procedimento ad elettrodo è che non si hanno scarti di materiale in
quanto non vi sono mozziconi di elettrodi da gettare via. Per ogni chilogrammo di elettrodi
acquistato,circa il 65% del peso andrà a far parte del giunto saldato, mentre il resto è tutto
scarto ( scoria, mozziconi ).
L’impiego di fili continui sia pieni che animati ha aumentato questa efficienza al 80% - 95 %.
Questo procedimento viene largamente impiegato per strutture metalliche leggere o medio peso
in acciaio al carbonio e per strutture in alluminio o leghe di alluminio.
Filo
Gas di
Protezione
Arco
Materiale di base
- 71 -
5.11 - EQUIPAGGIAMENTO PER PROCEDIMENTO MIG
5.12 - GENERATORE
Il compito del generatore è quello di fornire l’energia elettrica necessaria per il procedimento di
saldatura
Il dispositivo traina filo non deve danneggiare la superficie del filo di saldatura. Perciò i rulli
traina filo devono avere un diametro sufficientemente grande per assicurare che la pressione
specifica non sia eccessiva. Rispetto a un traina filo a 2 rulli , il traina filo a 4 rulli è in grado di
alimentare il filo con una pressione di contatto inferiore e soprattutto senza slittamenti. La
pressione di contatto tra i rulli può essere ridotta nel momento in cui vengono azionati più rulli.
Generalmente solo un rullo della coppia di rulli ha una scanalatura, mentre il rullo di
contropressione è liscio.
I rulli traina filo vengono azionati da un motore a corrente continua la cui velocità di rotazione
può essere regolata continuamente.
- 72 -
A seconda del tipo di materiale del filo che si andrà a saldare bisogna adottare diversi tipi di rulli
che si differenziano tra loro nella scanalatura.
Il fascio cavi contiene tutti i cavi e tubi necessari per far funzionare correttamente l’impianto.
Il fascio cavi comprende :
- Tubo di mandata acqua gruppo di raffreddamento.
- Tubo di ritorno acqua gruppo di raffreddamento.
- Cavo elettrico che permette di trasmettere le alimentazioni e i segnali ad i vari
componenti dell’impianto.
- Cavo potenza.
Il fascio cavi viene utilizzato per collegare il generatore all’alimentatore traina filo.
- 73 -
5.15 - TORCIA
Fig. A
Fig. B
- SPOOL GUN ( Fig. B ) dove direttamente sulla torcia è situata una bobina di filo di
piccole dimensioni.
- UP – DOWN ( Fig. C ) la quale è dotata di altri due pulsanti che permettono di regolare i
parametri di saldatura direttamente dalla torcia.
Fig. C
- 74 -
5.16 - CURVE CARATTERISTICHE DEI FILI IN ACCIAIO CARBONIO ∅
0,8mm – 1mm – 1,2mm
45
40
35
Tensione ( V )
30
25
20
15
10
5
0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18
Velocità Filo ( m/min )
0,8 1 1,2
18
16
VELOCITA' FILO ( m/min )
14
12
10
8
6
4
2
0
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450
CORRENTE ( A )
1 1,2 0,8
- 75 -
5.17 - TRASFERIMENTO DEL MATERIALE
A seconda dei parametri di saldatura adottati si può ottenere il trasferimento del filo
( metallo d’apporto ) in diversi modi.
- SHORT ARC
- TRANSITION ARC
- SPRAY ARC
- PULS ARC
- 76 -
5.22 - CARATTERISTICHE DELLA SALDATURA AL VARIARE
DELL’ INTENSITA’ DI CORRENTE
INTENSITA’ DI CORRENTE
MAGGIORE MINORE GIUSTA
A B C
- 77 -
5.24 - TECNICA OPERATIVA MIG
FILO PIENO
FILO ANIMATO
Avanzamento
- 78 -
5.25 - MODALITA’ DI SALDATURA MIG
SIMBOLOGIA
TPrG Tempo di pre gas. E’ il tempo di uscita del gas prima che scocchi l’arco.
TPoG Tempo di post gas. E’ il tempo di uscita del gas dopo lo spegnimento dell’arco.
I Corrente di saldatura impostata.
I Hs Corrente di HOT START ( + 30 % corrente di saldatura ).
Sd Rampa di discesa. Abbassamento costante della corrente di HOT START fino alla
corrente di saldatura.
Sd2 Rampa di discesa. Abbassamento costante della corrente di saldatura fino allo
spegnimento dell’arco.
I
+
I t
T PrG T PoG
- 79 -
5.27 - FUNZIONAMENTO 4 TEMPI
TPrG I TPoG t
I
+
TPrG I Hs Sd I Sd 2 TPoG t
- 80 -
CAPITOLO VI
PARAMETRI DI SALDATURA
HI – MIG 300K - P
HI – MIG 353S - P
HI – MIG 503S - P
- 81 -
PANNELLO FRONTALE
REGOLAZIONE PARAMETRI
6 7 8
PURGE INCH
A
PG
2T AF
2T Sd t2
4T At
SELECT SET
t MODE TP t
MIN A/ MAX MIN V / SET MAX
20
- 82 -
PARAMETRI DI SALDATURA
HI – MIG 300K - P
HI – MIG 353S - P
HI – MIG 503S - P
PROGRAMMI SINERGICI
NON PULSATI
- 83 -
PARAMETRI DI SALDATURA HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 84 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 85 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 86 -
PARAMETRI DI SALDATURA
HI – MIG 300K - P
HI – MIG 353S - P
HI – MIG 503S - P
PROGRAMMI SINERGICI
PULSATI
- 87 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 88 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 89 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 90 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 91 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 92 -
PARAMETRI DI SALDATURA: HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 93 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 94 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 95 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 96 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 97 -
PARAMETRI DI SALDATURA
HI – MIG 300K – P
HI – MIG 353S – P
HI – MIG 503S – P
PROGRAMMI SINERGICI
DOPPIA PULSAZIONE
- 98 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 99 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 100 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 101 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 102 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 103 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 104 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 105 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 106 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 107 -
PARAMETRI DI SALDATURA : HI – MIG 300K-P ; HI – MIG 353S-P ; HI – MIG 503S-P.
- 108 -
CAPITOLO VII
7.10 - SIMBOLI
- 109 -
CAPITOLO VIII
1 – Mancanza di penetrazione es
2 – Solchi trasversali di ripresa
3 – Eccesso di penetrazione
4 – Sovraspessore eccessivo
5 – Maglia irregolare
6 – Incisioni marginali a diritto e rovescio
7 – Spruzzi di metallo d’apporto
8 – Sputi d’innesco
9 – Insellamento
10 – Slivellamento dei lembi
11 – Crateri
1 – Mancanza di penetrazione
2 – Inclusioni di scoria allungate o allineate
3 – Inclusioni di scoria localizzate
4 – Inclusioni di gas ( pori , soffiature, tarli )
5 – Inclusioni di Tungsteno
6 – Incollature
7 – Incrinature ( cricche a caldo e a freddo )
8 – Ingrossamento Dei grani
9 – Fiocchi
- 110 -
A – INCISIONI MARGINALI : sono cabalette presenti ai margini del cordone di saldatura che
causano una riduzione della sezione resistente del giunto.
B – MANCANZA DI PENETRAZIONE : si manifesta frequentemente in corrispondenza delle
riprese ed è accompagnata da inclusioni di scoria.
E – SPRUZZI O SPUTI : si riscontrano quando l’arco è troppo lungo e/o corrente eccessiva.
L – CAVITA’ INTERNE : sono dovute ad una cattiva ripartizione del materiale d’apporto durante
la passata.
M – INCLUSIONI : sono cavità interne contenenti scorie; sono dovute ad una cattiva ripartizione
del materiale d’apporto o ad un cattivo movimento dell’elettrodo.
O – FIOCCHI : sono dovuti ad accumulo di idrogeno, dovuto alla rottura della molecole di acqua
presente nel rivestimento.
- 111 -
CAPITOLO IX
CONTROLLI INDIRETTI
CONTROLLI DIRETTI
I CONTROLLI INDIRETTI comprendono:l’esame dei disegni ; la qualifica sia dei saldatori sia
del procedimento.
L’esame del disegno ha lo scopo di accertare la corretta esecuzione delle preparazioni
preliminari, eventuale preriscaldo, necessità di trattamenti termici, scelta dei materiali.
L’ISPEZIONE ( interna e/o esterna ) avviene direttamente in officina e serve come ulteriore
accertamento alla esatta esecuzione dei controlli indiretti , nonché alla verifica della corretta
esecuzione, degli stessi , da parte dei lavoratori.
- 112 -
9.12 - ESAME MAGNETOSCOPICO
E’ basato sul fatto che un materiale magnetizzato è immerso in un campo magnetico uniforme,
salvo che il materiale non presenti discontinuità; in tal caso le linee del flusso magnetico,
subiscono una deviazione ( rilevabile in superficie ) che evidenzia così la discontinuità e quindi il
difetto.
Le modalità operative sono semplici :
il pezzo da esaminare viene cosparso di polvere magnetica o di una sospensione che contenga
tale polvere; poi tramite un elettromagnete a puntali si fa passare una forte corrente ( da 800 A
a 1500 A ).
Questo tipo di controllo si esegue soprattutto per i procedimenti di saldatura in piano o con i
procedimenti semiautomatici quando la superficie del cordone risulti molto liscia, oppure nelle
riprese a rovescio quando è necessario verificare la buona solcatura.
La superficie da controllare deve essere priva di qualsiasi tipo sporco e quindi va
preventivamente pulita. Una volta fatto ciò viene usato il liquido penetrante che, grazie al suo
alto grado di bagnabilità, penetra in tutti gli interstizi, cavità ecc.
Dopo un tempo prestabilito si lava ed asciuga la superficie in esame ( nel caso vengano usati
solventi ad acqua è necessario l’uso di un phon ), quindi si stende la polvere rilevatrice oppure
la sospensione.
Si attende ancora un po’ ed infine, grazie all’alto potere di assorbimento del rilevatore, vine
richiamato in superficie il penetrante rimasto negli eventuali difetti, che in tal modo permette la
rilevazione dandone anche la forma apparente. Inoltre, grazie al contrasto cromatico, da una
indicazione sulla profondità ; generalmente se la tonalità di rosso è molto marcata, significa che
era presente una buona quantità di liquido, perciò il difetto era in profondità.
- 113 -
9.14 - ESAME RADIOGRAFICO
E’ un esame molto diffuso in quanto permette di vedere all’interno della saldatura eventuali
difetti. Questo procedimento è più importante di quelli visti in precedenza in quanto permette di
visualizzare anche difetti molto piccoli ed in profondità.
I raggi X sono onde elettromagnetiche che hanno però una lunghezza d’onda molto corta non
rilevabile dall’occhio. Queste onde attraversano la saldatura e vanno ad impressionare una
emulsione fotografica da cui si rilevano, per contrasto, difetti eventualmente presenti.
Durante l’attraversamento parte della radiazione viene assorbita ( ciò varia in funzione sia della
natura del materiale che dallo spessore dello stesso ).
MODALITA’ OPERATIVE : posizionata la lamiera da esaminare, da una parte verrà messo la
sorgente di radiazioni e dall’altra una emulsione ( pellicola ) fotografica; il tempo di esposizione
è predeterminato in funzione del tipo di materiale e dello spessore. Ovviamente l’intensità delle
radiazioni che andranno ad impressionare la pellicola sarà sempre minore di quella di entrata,
conseguenza dell’assorbimento che si determina durante l’attraversamento del materiale in
esame.
Il grado di assorbimento è proporzionale al peso atomico del materiale; ciò significa che più un
materiale è pesante,più assorbe radiazioni ( ad esempio Tungsteno e Rame assorbono di più
dell’Acciaio, che a sua volta assorbe più dell’ Alluminio , ecc).
Le scorie, gli ossidi assorbono ancora meno, sino ad arrivare ai gas che non assorbono nulla.
I difetti e le discontinuità identificati radiograficamente sono classificati in una scala da 1 a 5,
stabilita dalla commissione dell’ Istituto Internazionale di Saldatura ed usata in tutto il mondo. I
livelli della scala sono rappresentati da colori diversi.
5 è il livello massimo e 1 il minimo.
Un saldatore accettabile deve avere un livello radiografico minore di 4 .
LIVELLO 5 ( NERO )
Saldatura uniforme o con un numero insignificante di pori ben separati.
LIVELLO 4 ( BLU )
Saldatura generalmente uniforme con alcune irregolarità insignificanti consistenti in una
combinazione di uno o più dei difetti seguenti :
- porosità - incisioni marginali
- inclusioni di scoria
LIVELLO 3 ( VERDE )
Piccole irregolarità consistenti in una combinazione di uno o più dei difetti seguenti :
- porosità - incisioni marginali
- inclusioni di scoria - difetti al rovescio ( penetrazione incompleta )
LIVELLO 2 ( MARRONE )
Irregolarità della saldatura consistenti in una combinazione di uno o più dei difetti seguenti:
- porosità - difetti al rovescio
- inclusioni di scoria - mancanza di
- incisioni marginali fusione
LIVELLO 1 ( ROSSO )
Forti irregolarità della saldatura consistenti in una combinazione di uno o più dei difetti seguenti:
- porosità
- inclusioni di scoria - difetti al rovescio
- inclusioni marginali - mancanza di fusione
- cricche
- 114 -
CAPITOLO X
10.13 - IL RUMORE
IL RUMORE PUO’ DANNEGGIARE L’UDITO
- Proteggersi adeguatamente per evitare danni.
- 115 -
10.16 - ISTRUZIONI PER LA SICUREZZA
- 116 -
CAPITOLO XI
a) IDENTIFICAZIONE
1 Nome, indirizzo del costruttore
2 Tipo della saldatrice
3 Identificazione riferita al numero di serie
4 Simbolo del tipo di saldatrice
5 Riferimento alla normativa di costruzione
b) USCITADELLA SALDATURA
6 Simbolo del processo di saldatura
7 Simbolo per le saldatrici idonee ad operare in ambiente a rischio accresciuto di scossa elettrica.
8 Simbolo della corrente di saldatura
9 Tensione assegnata a vuoto (tensione media)
10 Gamma della corrente di saldatura
11 Valori del ciclo di intermittenza (su 10 minuti)
12 Valori della corrente assegnata di saldatura
13 Valori della tensione convenzionale a carico
c) ALIMENTAZIONE
14 Simbolo per l’alimentazione (numero fasi e frequenza)
15 Tensione assegnata di alimentazione
16 Massima corrente di alimentazione
17 Massima corrente efficace di alimentazione (identifica il fusibile di linea)
d) ALTRE CARATTERISTICHE
18 Grado di protezione (IP23).
- 117 -
11.10 - GRADO DI PROTEZIONE
In questo paragrafo verrà illustrato il significato delle cifre che appaiono sempre
successivamente dopo IP.
Il grado di protezione viene verificato con tre prove :
1) contro la penetrazione dei corpi solidi esterni.
2) Contro la penetrazione dei liquidi.
3) Meccanica contro gli urti.
1a cifra definita dalle norme CEI 70-1 – IEC 529 – IEC 144 – UTE C 20-010 – DIN 40050
2a cifra definita dalle norme CEI 70-1 – IEC 529 – IEC 144 – UTE C 20-010 – DIN 40050
3a cifra definita dalle norme francesi UTE C 20-010.
- 118 -
- 119 -
- 120 -
11.11 – CICLO DI INTERMITTENZA
- 121 -
CAPITOLO XII
SIMBOLOGIA STEL
ALLARME SOVRATEMPERATURA
POST GAS ( Mig – Tig ). E’ il tempo durante il quale il gas continua a fuoriuscire
dalla torcia dopo lo spegnimento dell’arco.
DIAMETRO FILO
AVANZAMENTO FILO
MODALITA’ SINERGICA
- 122 -
ARC – FORCE ( Elettrodo ). La funzione ARC FORCE è usata per stabilizzare
l’arco in saldatura ad elettrodo e provoca un aumento della corrente in caso di
cortocircuito elettrodo – pezzo. Al cortocircuito la corrente viene aumentata di un
valore percentuale predeterminato. Questo valore può essere regolato da 0 a
50% ( ma non può superare il valore massimo di corrente erogabile dal
generatore.
RAMPA DI SALITA ( Tig – Mig ). La rampa di salita è quel tempo che intercorre
tra l’innesco e la stabilizzazione del valore della corrente di saldatura impostata.
- 123 -
BURN BACK (Mig ). La funzione burn back è usata per evitare che il
filo rimanga attaccato al pezzo alla fine della saldatura. E’ il tempo che
intercorre tra l’arresto del filo e lo spegnimento dell’arco.
- 124 -
CAPITOLO XIII
- 125 -
12.11 – SUPERFICI.
12.12 – VOLUMI.
1 gallon = 4 quarts = 231 cubic inchrs ( U.S.A ) = 277,4 cubic inches ( U.K )
12.13 – VELOCITA’.
- 126 -
12.14 – PESI
12.15 - PRESSIONI
12.16 - ENERGIE
1 BTU ( British Therminal Unit ) = quantità di calore occorrente per riscaldare 1 libbra d’acqua
di 1°F.
- 127 -
CAPITOLO XIV
13.10 - ENERGIA
13.11 – POTENZA
13.12 – PRESSIONE
- 128 -