Differenze NTC 2008 e 2018
Differenze NTC 2008 e 2018
Differenze NTC 2008 e 2018
I valori dei sovraccarichi o carichi variabili, secondo la dicitura delle NTC 2008,
risultano sostanzialmente invariati tranne i carichi relativi agli ambienti
ospedalieri in cui si passa da 3kN/m2 a 2kN/m2 per quanto riguarda le camere di
degenza e a 5kN/m2 per tutti gli altri ambienti (Tab. 3.1.II . Paragrafo 3.1.4. Sovraccarichi).
Altra modifica consiste nell’inserimento di un valore minimo per la categoria “F-G Rimesse
e parcheggi” in cui vengono definiti dei valori minimi di carico, per quanto riguarda le aree
per traffico e parcheggio di veicoli con peso a pieno carico maggiore di 30 kN, ma minore
di 160 kN, quali rampe d’accesso, zone di carico e scarico merci.
Sono state introdotte inoltre due nuove categorie, cat. I e cat. K, rispettivamente per
coperture praticabili di ambienti di categoria d’uso compresa fra A e D e per coperture per
usi speciali, quali impianti, eliporti.
Per il calcolo dell’azione della temperatura viene introdotta una zonazione in base alle
temperature medie al Paragrafo 3.5.2.
Per le verifiche geotecniche sono stati ridefiniti gli approcci: è stato conservato
solamente l’Approccio 2 per tutte le opere in progetto ad eccezione delle paratie e delle
gallerie, dove è stato invece mantenuto l’Approccio 1.
Per le azioni sui ponti stradali le norme sono state allineate all’Eurocodice 1
modificando le indicazioni per la temperatura, gli impatti sulle barriere, le azioni
eccezionali sugli impalcati.
Tabella 7.8.II – Area pareti resistenti in ciascuna direzione ortogonale per costruzioni
semplici.
A questo proposito si segnala, l’introduzione di una tabella riassuntiva che raccoglie i valori
massimi del valore di base q0 del fattore di comportamento allo SLV per diverse tecniche
costruttive, a sua volta funzione della tipologia strutturale e della classe di duttilità CD
(Paragrafo 7.3.1).
Tab. 7.3.II – Valori massimi del valore di base q0 del fattore di comportamento allo SLV
per diverse tecniche costruttive ed in funzione della tipologia strutturale e della classe di
duttilità CD
Si sottolinea poi l’introduzione della tipologia costruttiva che utilizza i pannelli di tavole
incollate a strati incrociati per quanto riguarda le strutture in legno.
All’interno dello stesso paragrafo viene indicato che qualora la domanda in resistenza allo
SLV risulti inferiore a quella allo SLD, nel caso di assunzione di fattori di struttura q
elevati, si possa scegliere di progettare la capacità in resistenza sulla base della domanda
allo SLD invece che allo SLV. In tal caso il fattore di comportamento allo SLV dovrà essere
scelto in modo che le ordinate dello spettro di progetto per lo SLV siano non inferiori a
quelle dello spettro di progetto per lo SLD.
La duttilità nel c.a.
Nelle strutture in c.a. per le zone dissipative allo spiccato dei pilastri primari e per le zone
terminali di tutti i pilastri secondari, le Ntc 2018 impongono, al paragrafo 7.4.6.2.2, che
vengano eseguite le verifiche di duttilità indicate al § 7.4.4.2.2.
In alternativa, tali verifiche possono ritenersi soddisfatte se, per ciascuna zona dissipativa,
siano rispettano le seguenti limitazioni.
Costruzioni in acciaio
Nelle Ntc 2018 le formulazioni sono state rese coerenti agli Eurocodici.
θ = θ u/ θ y
in cui la domanda in duttilità locale è definita dal rapporto tra il valore di deformazione θ
u valutato mediante analisi non lineare ed il valore di deformazione θ y al limite elastico.
Costruzioni prefabbricate
Sono state introdotte alcune modifiche che riguardano la progettazione e la verifica delle
strutture prefabbricate:
Qualora però non sia rispettata la verifica degli effetti delle non linearità geometriche, e
risultasse ϑ > 0.1, variano le richieste della normativa.
Quest’ultima limitazione geometrica non è richiesta qualora gli effetti del secondo ordine
siano presi in conto incrementando o gli effetti dellʹazione sismica di un fattore pari a 1/(1-
θ) quando θ è compreso tra 0,1 e 0,2 o computati attraverso un’analisi non lineare quando
θ è compreso tra 0,2 e 0,3.
Altra novità consiste nell’introduzione al Paragrafo 7.3.6. “rispetto dei requisiti nei
confronti degli stati limite” di criteri per la verifica degli stati limite per i diversi
elementi strutturali (Tab. 7.3.III – Stati limite di elementi strutturali primari, elementi
non strutturali e impianti).
Le verifiche degli elementi strutturali primari (ST) si eseguono, come sintetizzato nella
tabella 7.3.III, in funzione della Classe d’Uso (CU), nel caso di comportamento:
Viene definita la verifica di resistenza di tali elementi, che deve essere eseguita
considerando la parte di sezione costituita dalle anime parallele, o approssimativamente
parallele, alla direzione dell’azione sismica esaminata ed assumendo che la larghezza
efficace della flangia su ciascun lato dell’anima considerata si estenda, dalla faccia
dell’anima, del valore minimo tra:
b) il 25% dell’altezza totale della parete (hw) al di sopra del livello considerato;
Per quanto riguarda il rispetto delle verifiche allo SLD, le indicazioni sono contenute nel
paragrafo 7.3.6.1 “ELEMENTI STRUTTURALI (ST)” dove sono definite le verifiche di
rigidezza (RIG) degli elementi.
La novità consiste in una maggiore differenziazione nella valutazione degli spostamenti
d’interpiano drp con l’introduzione di elementi di partizione duttili e una maggiore
differenziazione per quanto riguarda le strutture in muratura portante:
q dr ≤ drp ≤ 0,0100 · h
q dr ≤ 0,0020 · h
q dr ≤0,0030 · h
q dr ≤0,0025 · h
Le fondazioni
Per quanto riguarda le fondazioni, sono state introdotte alcune modifiche rispetto alle
NTC 2008 relativa ai coefficienti di:
sicurezza
resistenza
Nel paragrafo §7.11.1 “Requisiti nei confronti degli stati limite” la modifica riguarda le
verifiche agli stati limite ultimi in presenza di azioni sismiche di opere e sistemi geotecnici
dove i coefficienti di sicurezza parziali sulle azioni e sui parametri geotecnici
sono stati entrambi posti pari a 1.
Nel paragrafo 7.11.5.3.1 Fondazioni superficiali, poi, nella valutazione dello Stato
Limite Ultimo (SLV) per carico limite, se l’effetto dell’azione inerziale del volume
significativo di terreno viene calcolato e messo in conto esplicitamente (anziché
impiegando le azioni pseudostatiche equivalenti) il valore del coeffiente di resistenza γR per
la fondazione può essere assunto pari a 1.8 anziché 2.3.
A differenza delle NTC 2008, in cui non era previsto un minimo per tale
incremento, ora le Ntc 2018 indicano che, a meno di specifiche situazioni relative
ai beni culturali, per le costruzioni di classe III ad uso scolastico e di
classe IV il valore di ζE, a seguito degli interventi di miglioramento, deve esservi
un incremento non minore di 0,6 , mentre per le rimanenti costruzioni di classe
I e per quelle di classe II il valore di ζE, sempre a seguito degli interventi di
miglioramento, deve essere incrementato di un valore comunque non minore di
0,1.
La norma infatti prevede che, nel caso si vogliano effettuare interventi in cui si
intenda apportare variazioni di destinazione d’uso e che comportino incrementi
dei carichi globali verticali in fondazione superiori al 10%, o in cui si apportino
modifiche di classe d’uso che conducano a costruzioni di classe III ad uso
scolastico o di classe IV, si possa raggiungere ζE ≥0,80.