Presentazione Maccaferri - NTC 2008 e Le Terre Rinforzate

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PROGETTAZIONE DELLE TERRE

RINFORZATE SECONDO LA NTC 2008


SOMMARIO
Introduzione alle terre rinforzate (TR)
Caratteristiche dei rinforzi
Le soluzioni Maccaferri
Applicazione della NTC 2008 alle TR
Modelli di calcolo
Il software Macstars W
LE TERRE RINFORZATE

Rinforzo

Superficie
rinverdita

Terreno a tergo

Terreno
strutturale

Fondazione
INTRODUZIONE

STORIA
Il rinforzo dei terreni è un sistema di miglioramento
delle caratteristiche di resistenza meccanica del
terreno con origini antiche:

tra il 3000 ed il 600 a.C. i Sumeri edificarono la


Ziqqurat di Agar-Quf con stuoie di canne stese su letti
orizzontali di sabbia e ghiaia

La Grande Muraglia cinese presenta tratti con


strati di miscele di ghiaie e sabbia rinforzati con
tamerici

Nel 1965 Henry Vidal realizzò in Francia il primo


muro rinforzato mediante bandelle nervate d’acciaio
e paramento in lamiera sagomata
INTRODUZIONE

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO
INTRODUZIONE

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO
INTRODUZIONE

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO
W
τ

T
N
INTRODUZIONE

PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO

Resistenza al taglio in assenza di rinforzo


Presisting = PV tanφ

Resistenza al taglio in presenza di rinforzo

Presisting = PV tanφ + PR (sinθ + cosθ tanφ)

(After Jewell & Wroth 1987)


INTRODUZIONE

GEOSINTETICI: DEFINIZIONE (UNI EN ISO 10318)


Termine generico che descrive un prodotto, del quale almeno un
componente è fatto di un polimero sintetico o naturale, sotto forma di
foglio, striscia o struttura tridimensionale, utilizzato in contatto con il
terreno e/o altri materiali in applicazioni geotecniche e di ingegneria
civile.

La Normativa Europea di riferimento, recepita in Italia, è la UNI EN ISO


10318:2005 “Geosintetici - Termini e definizioni”. In essa sono definite le
terminologie suddivise per funzioni, proprietà ed altri termini e la
simbologia applicabili ai geosintetici.
INTRODUZIONE

GEOSINTETICI: FUNZIONI (UNI EN ISO 10318)


INTRODUZIONE

GEOSINTETICI: CAMPI DI APPLICAZIONE


INTRODUZIONE

MATERIALI PER RINFORZI: POLIMERI


1924 1938 1941 1953 1954 1965

PVA PA PET HDPE PP AR

POLIVINIL POLIAMMIDE POLIESTERE POLIETILENE POLIPROPILENE FIBRE


ALCOOL AD ALTA ARAMIDICHE
DENSITÀ

1954
INTRODUZIONE

MATERIALI PER RINFORZI: ACCIAIO


La norma di riferimento per i geosintetici (ISO 10319) include
anche i prodotti metallici: reti doppia torsione, reti elettrosaldate,
bandelle, ecc.
INTRODUZIONE

PRODOTTI PER RINFORZO

monofilamento estrusa estrusa


multifilamento
monodirezionale bidirezionale

a bandelle a struttura orientata saldata tessuta

GEOTESSILI TESSUTI GEOGRIGLIE


INTRODUZIONE

PRODOTTI PER RINFORZO

polimeriche In acciaio

BANDELLE

RETI DOPPIA TORSIONE


GEOCOMPOSITI
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

CARATTERISTICHE DEI RINFORZI


CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

CARATTERISTICHE DEI RINFORZI


Sono due le principali proprietà dei rinforzi che devono essere
attentamente valutate quando vengono utilizzati in
combinazione con i terreni:

1 – RESISTENZA A TRAZIONE
a breve termine (i.e post produzione)

a lungo termine LTDS (i.e dopo 5/60/100/120 anni)

2 – INTERAZIONE CON IL TERRENO


pullout, scorrimento
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

RESISTENZA A TRAZIONE A BREVE TERMINE


Il valore caratteristico di resistenza a trazione (o UTS o NBL o Rt;k) ed
il suo relativo allungamento vengono valutati con un test di
trazione su banda larga effettuati su:

Campioni “Indisturbati” (dalla fabbrica al laboratorio)


Temperatura 20°C (in esercizio si può avere 40°)
Rottura dopo secondi (rapida applicazione del carico)
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

RESISTENZA A TRAZIONE A BREVE TERMINE


Resistenza kN/m

Allungamento %
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

RESISTENZA A TRAZIONE A BREVE TERMINE


Attualmente sono disponibili rinforzi in grado di erogare una resistenza a
trazione compresa nell’intervallo

UTS = 30 – 1600 kN/m


Nelle TR di solito vengono impiegati rinforzi da 50 a 400 kN/m

Range TR

50 kN/m 400 kN/m 1600 KN/m


CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

RESISTENZA A TRAZIONE A LUNGO TERMINE (LTDS)


Il Rinforzo può degradare a causa di attività fisico-chimiche nel
terreno come idrolisi, ossidazione, corrosione e stress cracking.

Inoltre, questi materiali sono suscettibili ai danni durante


l’installazione e agli effetti della temperatura elevata, che
agiscono per accelerare le deformazioni o i processi di
invecchiamento

La resistenza disponibile alla fine della vita utile di progetto (LTDS)


deve essere valutata prendendo in considerazione tutti questi
aspetti.
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

LTDS: QUAL E’ LA VITA DI PROGETTO?

(NTC 2008)
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

RESISTENZA A TRAZIONE A LUNGO TERMINE (LTDS)

ISO TR 20432-2: Guida per la determinazione della resistenza a


trazione a lungo termine dei geosintetici per il rinforzo dei terreni
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

LTDS: EFFETTO DELLA TEMPERATURE SUL CREEP


Qual è la temperatura di progetto? E’ sempre 20°C?

Temperatura all’interno di una discarica


Tprogetto = 40° C

Valutazione Tprogetto (ISO TR 20432-2):

Tprogetto = (Tmedia annuale+Tmedia mese più caldo)/2


CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

LTDS: EFFETTO DEL CREEP


Al variare del materiale si riscontra una notevole differenza del
comportamento a creep
Valori tipici del Fcreep a 20° e 120 anni sono nel range tra 1.4 – 5 per I
materiali geosintetici

MATERIALE Fattore di riduzione Fcreep


ACCIAIO 1
HDPE 2 – 3.5
PET 1.4 – 1.8
PP 4–5
PVA 1.5 – 2.5

Fcreep = 1 - 5
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

LTDS: DANNEGGIAMENTO PER INSTALLAZIONE


I carichi e le sollecitazioni applicati su un rinforzo durante la fase di
installazione possono essere quelli più severi a cui il rinforzo è soggetto.
La posa e la compattazione di differenti tipo di terreni a contatto con i
rinforzi possono generare una riduzione della sua resistenza a trazione

La quantità dei danneggiamenti inflitti al


rinfroro dipenderanno dai seguenti fattori:

tipo di rinforzo (rivestimento protettivo)


dimensioni e “spigolosità” del terreno
metodo di compattazione
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

LTDS: DANNEGGIAMENTO PER INSTALLAZIONE


Nel caso di utilizzo di terreni di riempimento particolari (per dimensioni,
aggressività, etc.) sono necessari test specifici per procedere con una
progettazione adeguata.
Tipici valori di Fdam per un riempimento con terrenio granulari ghiaiosi si
attestano tra 1.05 e 1.5
MATERIALE Fattore di riduzione Fdam
ACCIAIO 1.1 – 1.4
HDPE 1.1 – 1.5
PET 1.05 – 1.15
PP 1.1 – 1.5
PVA 1.05 – 1.2

Fdamage = 1.05 - 1.5


CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

LTDS: DANNEGGIAMENTO PER INSTALLAZIONE


Una ulteriore, ma pericolosa causa di di danneggiamento è la scarsa
cura durante le procedure di installazione……

Spaccare massi sopra i rinforzi… Transitare con i veicoli sopra i rinforzi…


CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

LTDS: EFFETTI AMBIENTALI


Questo fattore di riduzione dipende dalla sensibilità del materiale del
rinforzo ai seguenti fattori ambientali:
• Aggressione Chimica
• Ossidazione termica
• Idrolisi
• Microrganismi
• UV
• pH del terreno
• Temperatura

Test per misurare la sensibilità a tali fattori:


ISO 13439 - Geotextiles and geotextile-related products - Screening test method for determining
the resistance to hydrolysis
ISO 12960 - Geotextiles and geotextile-related products - Screening test method for determining
the resistance to liquids [acids and alkalis]
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

LTDS: EFFETTI AMBIENTALI


Il progettista deve tenere in considerazione gli specifici aspetti del sito di
applicazione
Valori tipici di Fenv per 4<pH<9 sono compresi tra 1.05 – 1.1
Materiale Fattore di riduzione Fenv
ACCIAIO (rivestito) 1.05 – 1.1
HDPE 1.0 – 1.1
PET (rivestito) 1.0 – 1.1
PP 1.0 – 1.1
PVA 1.0 – 1.1

Fenv = 1 - 1.1
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

LTDS: FATTORE DI RIDUZIONE GLOBALE

MATERIALE Fattore di riduzione FTOT


ACCIAIO (rivestito) 1.1 – 1.5
HDPE 2.2 – 5.8
PET (rivestito) 1.5 – 2.3
PP 4.4 – 8.2
PVA 1.6 – 3.3
CARATTERISTICHE DEI RINFORZI

UTS E LTDS: PRESTAZIONI DA DICHIARARE


Proprietà a breve termine

Proprietà a Lungo termine


LE SOLUZIONI MACCAFERRI

SOLUZIONI MACCAFERRI PER LE TR


OPERE DI SOSTEGNO: LE SOLUZIONI MACCAFERRI
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

OPERE DI SOSTEGNO: LE SOLUZIONI MACCAFERRI


MURI A GRAVITA’ TERRE RINFORZATE

Backfill
Backfill

Existing Soil
Existing Soil
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

MURI IN GABBIONI
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

MURI IN GABBIONI
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

TERRE RINFORZATE
Maccaferri iniziò la propria esperienza nelle Terre Rinforzate in rete metallica a
doppia torsione con una struttura di altezza 14 m costruita in Sabah (Malesia) nel
1979
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

TERRAMESH ® SYSTEM

Il Terramesh® System è costituito da un paramento in gabbioni connesso


all’elemento di rinforzo. Gli elementi sono forniti già a misura senza richiedere
ulteriori tagli in cantiere
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

TERRAMESH ® SYSTEM

CARATTERISTICHE
Il paramento in gabbioni e l’elemento di rinforzo sono costituiti da un telo
continuo di rete DT: la connessione in cantiere non è necessaria
Resiste a cedimenti differenziali elevati
Resiste al fuoco
Adatto per le opere idrauliche
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

TERRAMESH ® SYSTEM
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

TERRAMESH ® VERDE

Il Terramesh® Verde è costituito da rinforzo in rete DT risvoltato a paramento


rinverdibile. Gli elementi sono forniti già a misura senza richiedere sagomature o
tagli in cantiere
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

TERRAMESH ® VERDE

CARATTERISTICHE
Disponibile in 3 pendenze: 60°/65°/70°
Elevata produttività di posa
Resiste a cedimenti differenziali elevati
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

TERRAMESH ® VERDE
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

GEOGRIGLIE

Terre rinforzate con geogriglie in poliestere ad alta tenacità (ParaGrid®) con


resistenza nominale fino a 200 kN/m
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

MACWALL®

Sistema costituito da blocchi di calcestruzzo prefabbricati posati a secco in strati


successivi e geogriglie poliestere (ParaGrid ®) ad alta tenacità
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

MACWALL®
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

MACRES®

Sistema di muri verticali in terra rinforzata con paramento in pannelli di


calcestruzzo e rinforzi a nastri in poliestere (ParaWeb ®) ad alta tenacità
LE SOLUZIONI MACCAFERRI

MACRES®
TERRAMESH

CARATTERISTICHE DEL TERRAMESH ®


TERRAMESH

COEFFICIENTI DI SFILAMENTO µ
Nel calcolo delle terre rinforzate occorre verificare l’effettiva resistenza allo
sfilamento erogata dal rinforzo in modo da considerare in maniera corretta
il suo contributo stabilizzante
TERRAMESH

COEFFICIENTI DI SFILAMENTO µ
La massima forza di ancoraggio che il rinforzo è in grado di erogare (Fpo) è
data dalla relazione:
Fpo = 2 σv L W µ tg Φ
Φ = angolo di attrito del materiale del rilevato
µ = coefficiente di interazione tra il terreno ed il rinforzo
L = Lunghezza di ancoraggio del rinforzo
W = Larghezza del rinforzo (generalmente pari ad 1 m)
σv = Pressione verticale agente sul rinforzo
TERRAMESH

COEFFICIENTI DI SFILAMENTO µ
I coefficienti di sfilamento derivano dai risultati delle prove di pullout
realizzate presso la New South Wales University a Canberra (Australia
1990), il STS Consultant Lab. di Chicago (USA 1989), il Bathrust, Clarabut
Geotechnical Testing, Inc. (Canada 2001) e l’Ismes Geo (Italia 2002); le
prove sono state effettuate in accordo con le procedure della EN ISO
12957-1 o della ASTM D 6706-01.

ARGILLA LIMO SABBIA GHIAIA


0.3 0.5 0.65 0.9
TERRAMESH

RESISTENZA A LUNGO TERMINE DEL TERRAMESH


Per la determinazione delle caratteristiche a lungo termine (LTDS) del
rinforzo si fa riferimento all’Annex A della BS 8006-1:2010.
I fattori parziali, che fanno riferimento alle varie cause che possono
potenzialmente ridurre la resistenza del rinforzo, vengono accorpati in un
fattore totale fm; inoltre, per tenere in conto eventuali effetti di creep (i.e.
deformazione del rinforzo sotto carico costante), viene applicato alla
resistenza di base (base strength) del rinforzo (TB) un fattore di creep
(fcreep) in modo da ottenere la resistenza del rinforzo a lungo termine TD:

TD = TB / fcreep fm
TD è quindi la resistenza disponibile al termine della vita utile del rinforzo,
per la quale si fa riferimento a 120 anni.
TERRAMESH

RESISTENZA A LUNGO TERMINE DEL TERRAMESH


RESISTENZA DI BASE DEL RINFORZO, TB
- Il valore di TB è pari alla resistenza a trazione ultima
- per il Terramesh si fa riferimento alla UNI EN 10223-3:2013;
- tale procedura di prova è parte integrante del sistema di controllo
qualità alla base della marcatura CE del Terramesh (ETA-13/0295)

Il valore minimo di resistenza a trazione del Terramesh 8x10/2.7


mm così determinato è pari a:

TB = 50.0 kN/m
TERRAMESH

RESISTENZA A LUNGO TERMINE DEL TERRAMESH


RESISTENZA DI BASE DEL RINFORZO, TB
Il valore minimo di resistenza a trazione del Terramesh 8x10/2.7
mm secondo UNI EN 10223-3:

TB = 50.0 kN/m
TERRAMESH

RESISTENZA A LUNGO TERMINE DEL TERRAMESH


FATTORE DI CREEP, fcreep
- E’ l’aumento dell’allungamento di un materiale sottoposto ad un
carico costante
- per molti materiali polimerici la temperature ambiente (tra 10° e
30°) coincide con la loro fase visco-elastica
- La fase visco-elastica dell’acciaio comincia a temperature
superiori ai 500° per cui il creep è insignificante:

fcreep = 1.0
TERRAMESH

RESISTENZA A LUNGO TERMINE DEL TERRAMESH


FATTORE PARZIALE fm
Il fattore parziale del materiale è ottenuto dal prodotto di una serie
di sotto-fattori:

fm = fm11 x fm12 x fm21 x fm22


fm11 => riferito alla qualità del processo manifatturiero (ISO 9001, marcatura CE)
fm12 => riferito all'estrapolazione dei dati (durata delle prove pubblicate)
fm21 => riferito al danneggiamento durante il processo dell'installazione
fm22 => riferito agli effetti dell'ambiente sui rinforzi (luce, aria, agenti chimici).
TERRAMESH

RESISTENZA A LUNGO TERMINE TERRAMESH 2.7 mm


TERRAMESH 8x10/2.7 mm – 120 ANNI
Fattore Significato Valore
Fcreep Creep 1.0
fm111 Controlli di qualità 1.0
fm112 Tolleranze in produzione 1.04
fm121 Affidabilità dati disponibili 1.0
fm122 Affidabilità estrapolazione alla vita utile di progetto 1.0
fm211 Installazione: effetti a breve termine 1.0
fm212 Installazione: effetti a lungo termine 1.05 - 1.165
fm22 Degradazione chimica e biologica 1.05
fm 1.15 - 1.27

TD = 43.4 kN/m (argilla, limo, sabbia)

TD = 39.3 kN/m (ghiaia)


TERRAMESH

RESISTENZA A LUNGO TERMINE TERRAMESH 2,2 mm


TERRAMESH 8x10/2.2 mm – 120 ANNI
Fattore Significato Valore
Fcreep Creep 1.0
fm111 Controlli di qualità 1.0
fm112 Tolleranze in produzione 1.06
fm121 Affidabilità dati disponibili 1.0
fm122 Affidabilità estrapolazione alla vita utile di progetto 1.0
fm211 Installazione: effetti a breve termine 1.0
fm212 Installazione: effetti a lungo termine 1.05 - 1.165
fm22 Degradazione chimica e biologica 1.05
fm 1.17 - 1.30

TD = 29.9 kN/m (argilla, limo, sabbia)

TD = 26.9 kN/m (ghiaia)


NTC 2008: DM 14/01/2008

CRITERI PROGETTUALI DELLE


OPERE DI SOSTEGNO

LE NORME TECNICHE DELLE


COSTRUZIONI NTC 08
NTC 2008: DM 14/01/2008

NORMATIVE DI RIFERIMENTO
Esistono metodi di calcolo riconosciuti che consentono di avere tutte le
garanzie necessarie nella progettazione di tali opere, tra cui:

– FHWA (Federal Highway Administration)


– AASHTO (American Association of State Highway and Transportation
Officials)
– BS 8006 (British Standard)

In Italia:
- DM 14/01/2008 (Gazzetta ufficiale n. 29 del 04/02/2008) “Approvazione
delle nuove norme tecniche per le costruzioni”

- Circolare n. 617 del 26/02/2009 “Istruzioni per l’applicazione delle nuove


norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio
2008”
NTC 2008: DM 14/01/2008

NORMATIVE DI RIFERIMENTO

BS 8006-1: 2010
Non conforme all’EC7

Basata sugli SL

Valida solo per terre rinforzate

www.bsigroup.com
NTC 2008: DM 14/01/2008

NF P 94-270
100% conforme ad EC7

Valida per TR e Soil Nailing

www.afnor.org
NTC 2008: DM 14/01/2008

NF P 94-270: CREEP IN CONDIZIONI SISMICHE


Per i rinforzi polimerici in condizioni sismiche

Fcreep = 1.0
NTC 2008: DM 14/01/2008

DIN 1054: 2010


100% conforme all’EC7

Valida per tutte le opere geotecniche

www.din.de
NTC 2008: DM 14/01/2008

FHWA-NHI-10-024: 2009
Approccio agli Stati Limite

www.nhi.fhwa.dot.gov
NTC 2008: DM 14/01/2008

NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI


DECRETO MINISTERIALE 14 GENNAIO 2008
(GU N. 47 DEL 26-2-2009 - SUPPL. ORDINARIO N.27)

www.cslp.it

- Accorpamento in un unico testo della normativa nel campo delle costruzioni


- Filosofia progettuale che recepisce i criteri dettati dagli Eurocodici
- Introduzione dei valori caratteristici dei parametri di progetto
- Filosofia prestazionale delle opere
- Determinazione degli Stati Limite per la progettazione delle opere
NTC 2008: DM 14/01/2008

NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI

- La Circolare privilegia gli argomenti più innovativi e per certi versi più
complessi trattati dalle nuove Norme Tecniche.
- Il testo non travalica i compiti e i limiti propri di una circolare e, quindi, non
modifica argomenti trattati dalle nuove Norme Tecniche, né aggiunge
nuovi argomenti, se non per informazioni, chiarimenti ed istruzioni
applicative
NTC 2008: DM 14/01/2008

FATTORE DI SICUREZZA DA RAGGIUNGERE


La verifica si intenderà soddisfatta quando l’azione resistente (ultima) risulta
maggiore (o uguale) a quella sollecitante di progetto calcolata secondo le
amplificazioni dei carichi di cui prima.
La verifica richiede che il rapporto fra l’azione ultima resistente
ed l’azione sollecitante (FS) risulti maggiore o uguale a 1.
Ed < Rd
Ed = azioni o effetto delle azioni di progetto
Rd = azioni o effetto delle azioni resistenti del sistema geotecnico

- le azioni si moltiplicano per il coefficienti γf


- i parametri geotecnici si dividono per i coefficienti γm
- la resistenza globale si divide per i coefficienti γr
NTC 2008: DM 14/01/2008

CAPITOLO 6: PROGETTAZIONE GEOTECNICA


Oggetto delle norme é la verifica, progettazione e la realizzazione di:

- stabilitа dei pendii naturali


- opere di fondazione
- opere di sostegno (terre rinforzate, muri cellulari)
- tiranti di ancoraggio
- opere in sotterraneo
- opere e manufatti di materiali sciolti e fronti di scavo
- miglioramento e rinforzo dei terreni e degli ammassi rocciosi
- consolidamento dei terreni interessanti opere esistenti
- discariche controllate di rifiuti e depositi di inerti
- fattibilità di grandi opere che hanno riflessi su grandi aree
NTC 2008: DM 14/01/2008

CAPITOLO 6: PROGETTAZIONE GEOTECNICA


Sono definite opere di sostegno (Cap. 6.5) i muri o altre strutture miste ad
essi assimilabili:

- muri, per i quali la funzione di sostegno è affidata al peso proprio del muro
e a quello del terreno direttamente agente su di esso (ad esempio muri a
gravità, muri a mensola, muri a contrafforti);

- strutture miste, che esplicano la funzione di sostegno anche per effetto di


trattamenti di miglioramento e per la presenza di particolari elementi di
rinforzo e collegamento (ad esempio terre rinforzate, muri cellulari).
NTC 2008: DM 14/01/2008

CAPITOLO 6: PROGETTAZIONE GEOTECNICA


NTC 2008: DM 14/01/2008

VERIFICHE STATICHE ALLO STATO LIMITE ULTIMO


Stabilità Globale (GEO)
Approccio 1 - Combinazione 2 (A2+M2+R2)
Fattore parziale Earth Resistance γr = 1.1

Stabilità Interna (STR)


Approccio 1- Combinazione 1 (A1+M1+R1)
Ex. Scorrimento gabbione-gabbione

Scorrimento e Capacità Portante (GEO)


Approccio 1 - Combinazione 2 (A2+M2+R2)
Fattore parziale Earth resistance e Bearing Capacity γr = 1.4; Sliding γr = 1.1

Ribaltamento (EQU)
Combinazione di carico (EQU+M2+R1)
Non prevede la mobilitazione della resistenza del terreno di fondazione
NTC 2008: DM 14/01/2008

FATTORI PARZIALI PER LE VERIFICHE SLU

EQU STR, GEO


R
NTC 2008: DM 14/01/2008

VERIFICHE SISMICHE ALLO STATO LIMITE ULTIMO


Stabilità Globale (GEO)
Approccio 1 - Combinazione 2 (M2+R2+Kh+Kv)
Fattore parziale Earth Resistance γr = 1.1

Stabilità Interna (STR)


Approccio 1- Combinazione 1 (M1+R1+Kh+Kv)
Ex. Scorrimento gabbione-gabbione

Scorrimento e Capacità Portante (GEO)


Approccio 1 - Combinazione 2 (M2+R2+Kh+Kv)
Fattore parziale Earth resistance e Bearing Capacity γr = 1.4; Sliding γr = 1.1

Ribaltamento (EQU)
Combinazione di carico (EQU+M2+Kh+Kv)
Non prevede la mobilitazione della resistenza del terreno di fondazione
NTC 2008: DM 14/01/2008

PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE


Una delle novità più importanti dell’NTC 2008, che amplia quanto
previsto dall’Eurocodice 8, riguarda l’azione sismica, che non viene
più definita sulla base delle 4 zone sismiche indicate nell’OPCM
3274/2003, ma si determina puntualmente per ogni sito.

Valori di ag per le 4 zone sismiche nazionali (OPCM 3274/2003)


NTC 2008: DM 14/01/2008

TEMPO DI RITORNO
La norma prevede 4 intervalli di accelerazione sismica, legati al periodo di ritorno TR del
sisma:
1. evento Frequente (periodo di ritorno TR dai 25 ai 72 anni)
2. evento Occasionale (periodo di ritorno TR dai 72 ai 225 anni)
3. evento Raro (periodo di ritorno TR di 475 anni)
4. evento Molto Raro (periodo di ritorno TR dai 800 ai 2500 anni)

Il Tempo di Ritorno TR è valutato in funzione della Vita di Riferimento VR ed in base alla


corrispondente Probabilità di superamento allo stato limite PVR che si intende verificare.
NTC 2008: DM 14/01/2008
TEMPO DI RITORNO
VR = VN x CU

VN = numero di anni nel quale la struttura, purché soggetta a manutenzione


ordinaria, deve essere usata per lo scopo per cui è progettata

CU = Parametro definito in base alla classe d’uso della struttura in funzione del
livello di affollamento e dell’interesse strategico
NTC 2008: DM 14/01/2008
CLASSI D’USO CU
NTC 2008: DM 14/01/2008
PROBABILITA’ DI SUPERAMENTO PVR
La probabilità di superamento PVR è funzione dello stato limite che
si intende verificare

Il Testo Unico prevede per le verifiche geotecniche che lo stato


limite sia SLV (Stato Limite ultimo di salvaguardia della Vita) con
probabilità di superamento nel periodo di riferimento del 10%
NTC 2008: DM 14/01/2008
PROBABILITA’ DI SUPERAMENTO PVR
Fissata la probabilità di superamento nel periodo di
riferimento PVR va determinato il periodo di ritorno
dell’evento sismico da considerare.
NTC 2008: DM 14/01/2008

PERICOLOSITA’ SISMICA DI BASE


Noto TR, l’azione sismica di progetto è valutata a partire dalla PERICOLOSITA’
SISMICA DI BASE del sito di costruzione che costituisce l’elemento di conoscenza
primario per la determinazioni delle azioni sismiche ed è funzione delle Coordinate
Geografiche del sito di realizzazione dell’opera e del Tempo di Ritorno.
Le forme spettrali su sito di riferimento rigido orizzontale sono in funzione di:
ag = accelerazione orizzontale massima del terreno
FO= valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione
orizzontale;
T*C = periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione
orizzontale.
NTC 2008: DM 14/01/2008

PERICOLOSITA’ SISMICA DI BASE


I valori dei parametri su reticolo geografico di riferimento sono forniti nelle tabelle riportate
nell’ALLEGATO B al Testo unico 2008.

In alternativa il Ministero ha messo a disposizione sul sito http://www.cslp.it il programma


per il calcolo dei parametri di pericolosità sismica per area geografica Spettri-
NTCver.1.0.3.xls.
NTC 2008: DM 14/01/2008

RISPOSTA SISMICA LOCALE


Una volta noto il valore di ag le NTC 08 impongono di analizzare le
condizioni stratigrafiche e geomorfologiche che trasformano
l’accelerazione massima su sottosuolo rigido in risposta sismica
locale
NTC 2008: DM 14/01/2008

RISPOSTA SISMICA LOCALE

Risposta sismica locale = amax = ag x ST x SS

SS = coefficiente di amplificazione stratigrafica (tab. 3.2.II e 3.2.V)


ST = coefficiente di amplificazione topografica (tab. 3.2.IV e 3.2.VI)
NTC 2008: DM 14/01/2008
CONDIZIONI STRATIGRAFICHE: SS
Le NTC 2008 tengono conto degli effetti stratigrafici definendo lo spettro di risposta
elastico e di progetto in maniera differente al variare delle caratteristiche del suolo
di fondazione. Vengono distinte 7 categorie di sottosuolo a rigidezza decrescente.
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CONDIZIONI TOPOGRAFICHE: ST
Per condizioni topografiche complesse è necessario predisporre specifiche
analisi di risposta sismica locale.
Per configurazioni superficiali semplici si può adottare la classificazione
proposta al §3.2.2.
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COEFFICIENTI SISMICI
A meno di analisi dinamiche avanzate, l’analisi della sicurezza dei muri di sostegno
in condizioni sismiche può essere eseguita mediante i metodi pseudostatici e i
metodi degli spostamenti; l’analisi pseudostatica si effettua mediante i metodi
dell’equilibrio limite.
I coefficienti sismici kH e kV sono calcolati mediante le espressioni:

kH = βm amax/g
kV = 0.5 kH
βm= coefficiente di riduzione dell’accelerazione massima attesa al sito (Tab. 7.11.II)
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ANALISI DI STABILITA’ (NTC 6.3.4)


…devono essere effettuate con metodi che tengano conto della forma e posizione
della superficie di scorrimento, dell’assetto strutturale, dei parametri geotecnici
e del regime delle pressioni interstiziali.

…superfici di scorrimento cinematicamente possibili, in numero sufficiente per


ricercare la superficie critica alla quale corrisponde il grado di sicurezza più basso.

Quando sussistano condizioni tali da non consentire una agevole valutazione


delle pressioni interstiziali, le verifiche di sicurezza devono essere eseguite
assumendo le condizioni più sfavorevoli che ragionevolmente si possono
prevedere.
MODELLI DI CALCOLO

METODI ALL’EQUILIBRIO LIMITE


I modelli all’Equilibrio Limite (LE) sono basati sulla analisi delle azioni stabilizzanti
e delle azioni destabilizzanti, lungo superfici di scorrimento di prova, in modo da
determinare un coefficiente di sicurezza come rapporto tra le due azioni.

Per fare ciò una numerosa quantità di superfici di scorrimento vengono


sottoposte ad analisi al fine di determinare il minimo coefficiente di sicurezza .

La principale differenza tra I diversi modelli all’equilibrio limite è l’insieme delle


ipotesi sulla forma della superficie di scorrimento analizzata (Circulare, piana ,
logaritmica, etc.) e le equazioni di equilibrio che si impongono a verifica
(equilibrio delle forze, dei momenti, o di entrambi).
MODELLI DI CALCOLO

METODI ALL’EQUILIBRIO LIMITE


I metodi più comunemente utilizzati nella pratica sono applicabili a superfici di
scorrimento circolari e/o non circolari e rappresentano diverse possibili soluzioni del
metodo dell’Equilibrio Limite Generale.
I vari metodi si differenziano tra loro per le assunzioni sulle forze interconcio e per
l’uso delle forze e/o dei momenti nel calcolo dell’equilibrio statico.

1- Fellenius (o Ordinario, 1936)


2- Bishop (1955)
3- Janbu (1956)
4- Morgenstern and Price (1965)
5- Spencer (1967)
6- Sarma (1973)
MODELLI DI CALCOLO

CONFRONTO TRA METODI ALL’EQUILIBRIO LIMITE


Un confronto tra i diversi metodi proposti in letteratura è stata eseguito da Fredlund
& Krahn (1977), confrontando i risultati di una serie di analisi di stabilità eseguite con
differenti metodi su versanti ideali, considerando un’ampia variazione della
geometria del pendio, delle caratteristiche dei terreni e delle condizioni idrauliche.

Fredlund & Krahn (1977)


MODELLI DI CALCOLO

CONFRONTO TRA METODI ALL’EQUILIBRIO LIMITE


I risultati ottenuti indicano un buon accordo tra i diversi metodi e, se si esclude il
metodo ordinario dei conci che fornisce risultati non soddisfacenti, la differenza nei
valori del fattore di sicurezza risulta dell’ordine del 4% in tutti i casi analizzati.
Il fattore di sicurezza rispetto all’equilibrio dei momenti Fm è scarsamente
influenzato dalle assunzioni sulle forze interconcio.
Le differenze tra il fattore di sicurezza ottenuto col metodo di Bishop e quello
ottenuto col metodo di Morgenstern & Price sono inferiori allo 0.4%.

Bishop e Janbu sono i modelli preferibili per la loro semplicità


MODELLI DI CALCOLO

FORMA DELLE SUPERFICI


La superficie scelta dipende dalle
caratteristiche geometriche e stratigrafiche
del caso in esame.

CIRCOLARE => le rotture in materiali


omogenei si osservano spesso a
propagazione circolare

WEDGE => appropriato quando le superfici


critiche si sviluppano lungo un tratto di
materiale particolarmente debole
circondato da materiale più resistente

NON-CIRCOLARE => quando le rotture si


verificano lungo superfici irregolari che non
sono riconducibili a wedge o a circolari.
MODELLI DI CALCOLO

METODI EQUILIBRIO LIMITE IN MACSTARS W


MODELLI DI CALCOLO

METODI DI CALCOLO: QUALE SCEGLIERE?


Un suggerimento per progettare RSS con rinforzi estensibili o inestensibili?
SceglIere un buon software in commercio e, a meno che la struttura non sia
davvero molto semplice, utilizzare un metodo all’ EQUILIBRIO LIMITE (Janbu,
Bishop, etc.) per ricercare tutte le possibili superfici critiche.
SOFTWARE MACSTARS W

CARATTERISTICHE DI MACSTARS W
E’ un software concepito per la progettazione di strutture in terra
rinforzata e gabbioni ed analisi di stabilità dei pendii, che
contempla tutte le combinazioni possibili di coefficienti riportate
nel Nuovo Testo Unico per le Costruzioni 2008

• stratigrafie qualunque • stabilità interna


• presenza d’acqua • stato tensionale indotto nei rinforzi
• accelerazioni sismiche • verifica di stabilità come opera di sostegno
• Sovraccarichi • stabilità globale
• Tiranti • cedimenti del terreno di fondazione
• rinforzi di ogni tipo e rigidezza
Prof. Ghionna (Politecnico di Torino)
CONSULENTI Studio Geotecnico Italiano
Prof. Bathrust (Canada)
SOFTWARE MACSTARS W

TIPI DI VERIFICHE
STABILITA’ GLOBALE
- sulle possibili superfici di scorrimento che
interessano l’opera nel suo complesso

STABILITA’ INTERNA
- sulle possibili superfici di scorrimento che
interessano la sola opera di sostegno

OPERA DI SOSTEGNO
- Verifica al ribaltamento
- Verifica allo scorrimento
- Verifica della capacità portante
SOFTWARE MACSTARS W

DEFINIZIONE DATI DI INPUT


SOFTWARE MACSTARS W

VERIFICA COME OPERA DI SOSTEGNO


SOFTWARE MACSTARS W

VERIFICA COME OPERA DI SOSTEGNO


SOFTWARE MACSTARS W

VERIFICA STABILITA’ GLOBALE


SOFTWARE MACSTARS W

VERIFICA STABILITA’ INTERNA


SOFTWARE MACSTARS W

INDICAZIONI PROGETTUALI
≤ 20o
Quando possibile, sono raccomandate
scarpate con inclinazione inferiore a 70°

Per strutture di altezza


superiore a 10-12 m è
opportuno creare berme
intermedie
SOFTWARE MACSTARS W

INDICAZIONI PROGETTUALI
PER GEOMETRIE CON PIU’ DI
UN BLOCCO E’ NECESSARIO
EFFETTUARE UNA VERIFICA DI
INTERNA BLOCCO 2 STABILITA’ INTERNA PER OGNI
BLOCCO OLTRE ALLA STABILITA’
GLOBALE
GLOBALE

INTERNA BLOCCO 1
COSTRUZIONE: SPECIFICHE RILEVATO STRUTTURALE
• Il terreno di riempimento dovrebbe essere di natura granulare, drenante e con elevato
angolo di attrito; tali caratteristiche non devono subire peggioramento nel tempo

•I terreni migliori sono quelli appartenenti alle classi UNI A-2-4 o A-2-5 elevate
granulometrie si possono usare (> 100 mm: 10-15 % max) ma si potrebbero avere
difficoltà di compattazione

• Il rilevato strutturale deve essere realizzato in strati di 25-30 cm per una compattazione
adeguata

• Generalmente ai fini della progettazione si deve prevedere in peso di volume del


terreno compattato non inferiore ai 18 kN/m3

• La compattazione a ridosso del paramento (1.0 m) deve essere fatta con piastra
vibrante o rullo manuale
Grazie per l’attenzione

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