Le Rossignol PDF
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LE ROSSIGNOL
Prima rappresentazione
Parigi, Opéra
26 maggio 1914
PERSONAGGI
IL PESCATORE tenore
L’USIGNOLO soprano
LA CUOCA soprano
IL CIAMBELLANO basso
IL BONZO basso
L’IMPERATORE DELLA CINA baritono
LA MORTE contralto
PRIMO MESSO GIAPPONESE tenore
SECONDO MESSO GIAPPONESE tenore
TERZO MESSO GIAPPONESE basso
PRIMO ATTO
Paesaggio notturno sulla riva del mare. I margini di una foresta. Sul fondo della scena il Pescatore nella
sua barca.
PESCATORE RYBAK
Portato dal vento, cadendo lontano, Névod brosál nebésnyi dukh
Prendi, o mia reticella, dei bei pesci, V séti svoí rýbu lovíl.
Nella tua rete i pesci scintillanti. V séti svoí ryb morskíkh nalovíl,
Ah, il vento è buono, pescatore, Mnógo poimál nebésnyi dukh.
La luna brilla pallida in cielo: Bléden, bléden serp luný
L’onda calma sonnecchia, Slýsku tíkhii plesk volný.
E l’aurora è vicina. Razsvét uzh blízitsya, a solovyá vsyo net.
Ma non c’è l’usignolo. Uzh v étu póru kazhdyi den’ on priletál i pel.
Quando di solito, ogni notte egli è venuto, egli I zvónko pesn’ evó
canta, V nochnói tishí neslás’.
Riempie l’ombra dei boschi di un canto melo- Akh! Dólgo slúshal ya evó
dioso! Zabýv pro névod svoi i pro svoí zabóty.
Ah, quanto spesso ti ascoltai, V nébo unyós nebésnyi dukh;
Trascurando la mia reticella e le mie numerose V móre svoyó rýbupustíl.
preoccupazioni. Ptítsami on sdélal ikh vsekh,
Lo spirito del cielo dà loro voce, Gólos im dal nebésnyi dukh
Dà loro un nuovo oceano. Bléden, bléden serp luný
Tutti vengono cambiati in liti uccelletti, Slýshu tíkhii plesk volný.
Il vento dà loro ali e voci.
Pallida brilla in cielo la luna:
L’onda calma sonnecchia.
USIGNOLO SOLOVEI
Ah! Quando dal cielo cade la brillante stella, Akh! S néba vysotý blesnúv zvezdá upála.
Essa diventa rugiada, una rugiada di diamanti, Oná razsýpalas’ almáznoyu rosói
Che sembrano corolle sulle rose del giardino. Na rózy, shto rastút v sadú vokrúg dvortsá.
PESCATORE RYBAK
Ah! Dio onnipotente, che canto delizioso! Ack, Góspodi, kak éto khoroshó!
USIGNOLO SOLOVEI
Ah, ascoltate la mia voce, rose del giardino! Akh, rózy, gólos moi vy slýshitel’ v noch?
Troppo pesante è la rugiada, le vostre teste si Sklonílil’ vy golóvki pod tyázhestyu rosý?
sono piegate? I plachéte li vy, ronyáya tíkho slyózy?
O tristemente piangete delle lacrime segrete? Akh! Akh!
Ah! Ah!
(Entrano il ciambellano, il Bonzo, i Cortigiani e la Cuoca.)
CUOCA KUKHAROCHKA
Ecco il posto, vicino a questi alberi in fiore, Vot i dostígli my opúshki lésa
Dove ogni giorno si sente l’usignolo. Zdes’ kázhdyi den’ ya slýshu solovyá.
Ah! giusto Dio, che canto squisito! Akh, Bózhe moi! Kak on poyót!
La sua voce emozione e fa scendere Ot pésen tekh iz glaz katyátsya
Lacrime di felicità, Slyózy u menyá,
Sembra di sentire il bacio di una madre. I kázhetsya, shto mat’ menyá tselúet
Presto lo sentirete anche voi. Canterà. Seichás uslýshite evó, on zapoyót!
1
Stravinsky: Le Rossignol - atto primo
CORTIGIANI PRIDVORNYE
È lui, è lui! Vot on! Vot on!
CIAMBELLANO KAMERGER
Che vigoroso cantore! Kakáya sílishcha!
BONZO BONZA
Tsing-Pé! Lui così piccolo, e così forte il canto! Tsing-Pé! Kakáya moshch v stol’ máloi ptáshke!
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Chi l’avrebbe potuto credere? Ne ozhidáli. Vot síla!
È meraviglioso, veramente! Podúmaite, kakóv!
CUOCA KUKHAROCHKA
No, non è l’usignolo! Net, to byl ne solovéi!
CIAMBELLANO KAMERGER
Pff! Pf!
CUOCA KUKHAROCHKA
È la giovenca del pescatore. Ah, in fede mia, Mychit v lesú koróvushka.
Io conosco bene l’usignolo. Credetemi: Akh, Bózhe moi, uzh kak mne solovyá ne snat’.
Questa è la giovenca che muggisce nel bosco, Povérte mne, to zamychála koróva rybaká,
L’usignolo non è venuto. A solovyá vsyo net eshchó.
CIAMBELLANO KAMERGER
Certamente! Somnénya net,
Sì, questa volta è proprio l’usignolo! Ved’ éto nepreménno solovéi!
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Ah, non è superbo? Neprávda li, prekrásno?
BONZO BONZA
Tsing-Pé! Tsing-Pé!
La campana dell’altare non suona in modo più Zvenít kak kolokólchiki v molélne.
chiaro!
CIAMBELLANO KAMERGER
Ah, certamente la sua ugola è rivestita di oro Da u nevó serébryanoe górlyshko!
puro.
CUOCA KUKHAROCHKA
Ma no, ma no, vi siete ancora ingannati. Da net zhe, net, kakoí tut solovéi.
2
Stravinsky: Le Rossignol - atto primo
CORTIGIANI PRIDVORNYE
E allora che c’è? A kto zh éto?
CUOCA KUKHAROCHKA
Delle rane stanno gracidando Lyagúshki kvákayut, a vy
E voli le scambiate per l’usignolo? Za solovyá Priználi ikh
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Silenzio! Shto zh éto?
CIAMBELLANO KAMERGER
Allora riusciremo a sentirlo? Skórol’ my évo uslýshim?
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Figlia mia, trovaci l’usignolo! Kukhárochka, naidí nam Solovyá!
CIAMBELLANO KAMERGER
E come ricompensa sarai nominata Cuoca in Kukhárochka, tebyá naznáchim my leibpo-
capo dell’Imperatore. varíkhoi!
BONZO B ONZA
Tsing-Pé! E sarai ammessa a contemplare Tsing-Pé, tebye pozvólim posmotrét’, kak
Il nostro Imperatore mentre mangia. kúshaet nash Imperátor. Kak kushaet nash
Imperator.
CUOCA KUKHAROCHKA
Ecco! Ascoltate! Vot on, vot on! Vy slýshite?
CUOCA KUKHAROCHKA
Sull’albero in fiore. Vot on sidít.
CIAMBELLANO KAMERGER
È proprio lui? Neúzheli?
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Che piumaggio scuro! Kakoí bestsvétnyi!
BONZO BONZA
Tsing-Pé! Tsing-Pé!
CIAMBELLANO KAMREGER
Ha un aspetto del tutto insignificante! Narúzhnost’ sámaya prostáya.
3
Stravinsky: Le Rossignol - atto primo
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Finalmente canta! Vot shchólkaet!
BONZO BONZA
Tsing-Pé! Ma è un maestro! Tsing-Pé! Da on iskúsnik!
CIAMBELLANO KAMERGER
A palazzo avrà un grandissimo successo. On búdet pri dvoré ímet’ uspékh.
CUOCA KUKHAROCHKA
Caro usignolo, grandi signori arrivano per Solóvushko, syudá idút velmózhi, skazát’ tebé,
annunciarti Shto Imperátor nash zheláet uslýshat’ tvoyó
Che il potente Imperatore desidera gioire del pénie.
tuo canto.
USIGNOLO SOLOVEI
Ah! di gran cuore! devo cominciare subito, Akh! óchen rad’! Nachát’ li mne, velmózhi?
nobili principi?
CIAMBELLANO KAMERGER
Bell’usignolo, uccello incomparabile, Solóvushko, nash nesravnénneishii,
Sua alta Maestà, nostro monarca… Evó Velíchestvo, nash Imperátor…
BONZO BONZA
Tsing-Pé! Tsing-Pé!
CIAMBELLANO KAMERGER
…ha sentito meraviglie del vostro canto… …Proslýshav chudesá p péni váshem,…
BONZO BONZA
Tsing-Pé! Tsing-Pé!
CIAMBELLANO KAMERGER
…e vi invita nel suo palazzo dorato. …Na prás dnik priglsíl vas vo dvoréts.
USIGNOLO SOLOVEI
Ah! Il canto dell’usignolo è più soave ascoltato Akh! Pényu solovyá vsevó priyátnee vnimát’
Nel bosco, di notte nell’ombra profumata. V lesú glukhóm v tishí nochnoí rassvéta.
Ma poiché il monarca preferisce Vsyo zh, ésli Imperátor ugódno
Invitarmi a cantare nel suo palazzo, Uslýshat’ móe pén e vo dvorsté,
Volentieri eccomi, signori! Okhótno ya otprávlyus’ s vámi.
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Benissimo detto! Vot udruzhíl!
BONZO BONZA
Guardate, dunque! Glyadíte ka!
4
Stravinsky: Le Rossignol - atto primo
CIAMBELLANO KAMERGER
L’usignolo che si posa sulla sua mano! Solóvushko sletél ei pryámo v rúki.
Ma brava ragazza, portalo presto fino al Kukhárochka, ty vo dvoréts nesí evó,
palazzo, A my prosléduem za nimi.
E noi ti seguiremo in tutta fretta.
BONZO BONZA
Tsing-Pé Tsing-Pé! Tsing.Pé! Tsing-Pé!
Come avremmo fatto, figlia mia, senza il tuo Kogda b kukhárochka ne pomoglá nam?
aiuto?
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Avremmo certamente fallito! Sovsém by plókho nam prishlós’.
BONZO BONZA
Tsing-Pé! Tsing-Pé! Tsing-Pé! Tsing-Pé!
CORTIGIANI PRIDVORNYE
(si allontanano)
Sì, certo! Eshchó by!
E per cena avremmo avuto cento colpi Okh nadaváli b pósle úzhina
Di bambù sulla schiena. Nam bámbuka po zhivotú.
PESCATORE RYBAK
Ali e voce, lo spirito dà, Gólos im dal nebésnyi dukh
Il loro canto seduce i più potenti, Gólos pleníl zemlí vladýk.
Ma dai loro occhi, lacrime, scendono, Slyózy iz glaz múdrykh teklí,
Lacrime, stelle del cielo! A slyózy te zvyózdy nebés.
5
Stravinsky: Le Rossignol - atto secondo
SECONDO ATTO
Intermezzo. Brezze.
Durante l’intermezzo, la scena è coperta da un velo di tulle.
DONNA SOPRANO
Dov’è l’usignolo? Kto vídel solovyá?
UOMO TENOR
E se ad ogni fiore Pust’ k kázhdomu tsverkú skoréi
Si legasse una campanella? Privyázhut po kolokólchiku!
6
Stravinsky: Le Rossignol - atto secondo
UOMO TENOR
Dove si è nascosta la cuoca? Kukhárochka kudá deválas?
DONNA ALTO
Ora si chiama Somma Capo Cuoca. Kukhárochka tepér’ leibpovaríkha.
UOMO TENOR
Qua delle fiaccole, presto presto! Torce, lan- Fonárikov zhivéi! Vot zolotýe!
terne!
DONNA SOPRANO
Dove occorrono? Torce, lanterne! Komú fonárikov? Vot zolotýe!
UOMO TENOR
Qua delle lanterne! Fonárikov, fonárikov!
CUOCA KUKHAROCHKA
No, è un piccolo uccello grigio. Net, málenkaya, sérenkaya ptíckka,
A volte lo si può vedere nel boschetto Eyó v kustákh edvá zamétit’ mózhno,
E quando canta, per un nulla A zapoyót, legkó tak stánet, slyózy
I vostri occhi si riempiono di lacrime, fa pian- Iz glaz pokátyatsya neuderzhímo.
gere!
7
Stravinsky: Le Rossignol - atto secondo
(con timore)
Ah! Akh!
CIAMBELLANO KAMERGER
Andatevene. Arriva l’Imperatore! Stupáite von’! Syudá idút velmózhi!
(Il velo di tulle si leva lentamente.)
(Il palazzo di porcellana dell’Imperatore della Cina. Architettura fantastica. Decorazioni di festa, luminarie
in abbondanza. Entrata solenne dei dignitari di corte. Sull’avanscena, in prossimità del pubblico, c’è un
lacché di corte che porta un lungo trespolo sul quale è appollaiato l’usignolo.)
[Marcia cinese]
(Servitori portano trionfalmente l’Imperatore della Cina seduto sul trono a baldacchino. Il trono dell’Impe-
ratore è posto su un palco in mezzo alla scena.)
CIAMBELLANO KAMERGER
O signore magnanimo Velíki Imperátor,
Ecco l’usignolo; Solóvushko uzh zdes’
Per cominciare non attende che un tuo segno. I tvoevó lish znáka dozhidáet.
USIGNOLO SOLOVEI
Ah! Gioia, riempi il mio cuore, Akh! Sérdtse dóbroe,
Un dolce profumo mi inebria, Akh, sad blágoukhánny,
I fiori incantevoli, Tsvertý dushístye,
I fiori, il chiaro sole! I sólntsei, i tsvertý!
Ah, pena riempi il mio cuore, Akh, sérdtse grústnoe,
Ecco le scure nebbie, Tumán perédrazsvétnyi,
Le lacrime nei miei occhi, Slezá prozráchnaya,
Le lacrime e la notte. I mésyats, i sleza.
Tenerezza, riempi il mio cuore, Akh, sérdtse nézhnoe,
Oh, il chiarore lunare, Akh, nébo sínei nóchi,
Un sogno d’amore infinito, Mechtý lyubímyya,
Un sogno nella notte. I zvyózdy, i mechtý.
Ah! Akh!
IMPERATORE IMPERTAOR
Che canto delizioso! Kak khoroshól ty spel!
Per ricompensarti, Chem nagradít’ tebyá?
Dimmi… Skazhí?
Vuoi delle pantofole d’oro Ya zháluyu emú
Da portare sul collo come insegne? Na shéyu túflyu zolotúyu.
USIGNOLO SOLOVEI
Lagrime luccicano veramente Ty pláchesh’,
Nei tuoi occhi? Slyózy na tvoíkh glazákh,
8
Stravinsky: Le Rossignol - atto secondo
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Come canta bene la sua canzone! Ocharovátelno!
È affascinante, pieno di grazia! Kakóe míloe kokétstvo!
CIAMBELLANO KAMERGER
O Signore magnanimo, Velíki Imperátor,
Ecco dei messaggeri del principe del Giap- Ot povelítelya Yapónii poslý.
pone.
(Tre inviati giapponesi si avvicinano all’Imperatore, due davanti assieme; quello che li segue porta una
grande cassa d’oro sul cui coperchio si erge un grande usignolo meccanico.)
PRIMO INVIATO E SECONDO INVIATO 1YI I 2OI YAPONSKII POSLY
Al tramonto del sole, Kogdá sólntse zashló
Dal Giappone il Sovrano Vladýk a Yapónii
Ha inviato noi, suoi schiavi, Povelíl ití rabám svoím k tebé,
A te, grande re della Cina, Povelítel Kitáya,
Per portati omaggio e un dono. Vot my, privét i dar.
(I due inviati che sono davanti si spostano, e avanza il terzo inviato verso l’Imperatore e gli presenta l’usi-
gnolo artificiale.)
TERZO INVIATO 3II YAPONSKII POSOL
(quasi gridato)
L’Imperatore del Giappone Solovéi Imperátora Yapónskavo
Invia il suo usignolo Zhálok v sravnéni
Infimo rivale di quello dell’Imperatore della S solovyóm Imperátora Kitáiskavo.
Cina.
(Durante questa scena, il vero usignolo sparisce senza essere visto.)
[Canto dell’usignolo meccanico.]
CORTIGIANI PRIDVORNYE
Psst, psst, psst, psst… Tsk, tsk, tsk, tsk…
Tui, tui… Tui, tui… Klyu, klyu… Klyu, klyu, klyu…
(L’Imperatore, che vuol sentire di nuovo il vero usignolo, gira la testa da un lato e leva la mano. Vedendo
che l’uccello non c’è più, si gira perplesso verso il ciambellano.)
IMPERATORE IMPERATOR
Dov’è? Éto shto?
9
Stravinsky: Le Rossignol - atto secondo
CIAMBELLANO KAMERGER
Se ne è andato, o Signore magnanimo. On uletél, Vlíki Imperátor.
IMPERATORE IMPERTATOR
Dalle frontiere dell’Impero Iz predélov gosudárstva
Io bandisco questo insolente, Obyavlyáyu ízgnannoi
L’uccello che ha osato fuggire. Ptítsu uletévshuyu.
In quanto all’altro usignolo, regalo dell’Impera- Solovyá zhe Imperátora Yapónskavo zháluyu:
tore, Pust’ búdet Imperátorskovo
Sarà portato nella nostra camera, Stólika nochnóvo
Al primo posto alla sinistra Pérvym s lévoi storoný pevtsóm.
Del comodino del letto imperiale.
(L’Imperatore fa segno di formare il corteo. Lo si porta sul baldacchino. Tutti escono in una trionfale pro-
cessione.)
10
Stravinsky: Le Rossignol - atto terzo
TERZO ATTO
Una sala del palazzo dell’Imperatore della Cina. Notte. Chiaro di luna. Sul fondo della camera di riposo
dell’Imperatore, letto gigantesco sul quale giace l’Imperatore malato. Al suo capezzale è seduta la Morte.
Essa porta la corona imperiale, e si è impadronita della spada e dello stendardo. La tenda che separa la
camera di riposo dalle altre stanze, è sollevata.
SPETTRI PRIVIDENIYA
Guardaci tutti assieme My vse pred tobói,
Davanti al tuo capezzale. My vse prishlí syudá.
Ci riconosci bene, O, vspómni, vspómni ty.
Trema davanti a noi. Vspómni ty o nas!
Trema! Vspómni!
IMPERATORE IMPERATOR
Chi c’è là? Chi va là? Shto éto? Kto oní?
SPETTRI PRIVIDENIYA
Tutti i tuoi atti passati, My vse tvoí delá,
Che nulla potrà cancellare! My zdes’, my ne uidyóm.
Ci riconosci bene, O, vspómni, vspómni ty.
Trema davanti a noi. Vspómni ty o nas!
Trema! Vspómni!
IMPERATORE IMPERATOR
Non vi conosco, non voglio Akh, ya ne znáyu vas!
Vedervi né ascoltarvi! Ya ne khochú, ya ne khochú vas slúshat’!
I miei musicisti! Venite presto, musicisti! Akh, múzyki, syudá skorée, múzyki, múzyki!
Tamburi, cimbali, venite, presto! Bolshíkh kitáiskikh barabánov!
Miei musicisti, di grazia! Akh, múzyki, múzyki!
USIGNOLO SOLOVEI
Ah, eccomi, Akh, zdes’, ya zdes’,
O magnanimo Principe! Velíki Imperátor!
Vengo a cantare dei tuoi giardini Tebé spoyú o tom kak
Il fascino e la dolcezza! Ah! Khoroshó v sadú tvoyóm! Akh!
La notte farà posto alla chiara aurora. Noch’ sínyaya uzh blízitsya k kontsú.
Il fulgore del cielo, Mertsáne zvyozd s dykhánem
L’aroma dei fiori si mescola nell’aria; Dushístym tsvetóv slilós’,
Raggi e profumi si uniscono, I ya ne znáyu bólshe
Astri e rose si confondono. Gde zvyozd mertsáne, gde tsvetý.
Gocce di rugiada brillano come lacrime. I béloi rózy kust stoít v slezákh.
IMPERATORE IMPERATOR
Che canto meraviglioso! Kak khoroshó!
USIGNOLO SOLOVEI
Ah, stelle pure… Akh, zvyodz mertsáne…
Bianche gocce di rugiada… Akh, tsvetý…
Più lontano c’è un giardino tranquillo A tam, za béloyu ográdoi
Chiuso da un muro bianco. Est’ sad drugói.
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Stravinsky: Le Rossignol - atto terzo
LA MORTE SMERT’
Ah, amo ascoltarti, Mne slúshat’ nrávitsya, kak ty poyósh.
Il tuo canto è dolce. Zachém umólknul?
Perché taci? Canta ancora? Spoi eshchó!
USIGNOLO SOLOVEI
Ma rendi la sua corona all’imperatore! Otdái korónu Imperátoru!
Rendila, e io canterò per te. Otdásh? Togdá spoyú eshchó.
LA MORTE SMERT’
Renderla? renderla? Korónu? Korónu?
Sia, acconsento. Nu khoroshó,
La rendo senza indugio. Ecco. Korónu ya otdám, smotrí.
Ma canta, canta ancora. Nu poi zhe, poi eshchó.
USIGNOLO SOLOVEI
Rendigli anche la sua spada e il suo stendardo, I sáblyu dragotsénnuyu i známya
Rendile e io canterò fino all’aurora. Otdái. I búdu pet’ ya do razsvéta.
LA MORTE SMERT’
Sì, tutto, gli renderò tutto. Ya vsyo, ya vsyo otdám.
Voglio ascoltarti ancora. Tebyá khochú ya slúshat’.
USIGNOLO SOLOVEI
I morti sono in pace e dormono. Pechálnyi sad umérshikh.
Ah, tutto è silenzio, Akh, v tom sadú tak tikho,
E la rugiada dei fiori cadendo I pádaet rosá
Va a perdersi nella schiuma S vetveí tsvetúshchei slívy
Delle fredde lapidi tombali! Na moch mogíl zabýtykh.
La luna triste vi brilla, Pechálnyi svétit mésyats,
Le morti sono in pace e dormono. Pechálnyi sad umérshikh.
Pallidi, dei raggi muoiono Akh, tíkho myórknut zvyózdy.
Sull’ombra delle tombe. Sredí kamnéi mogílnykh tumánov
La nebbia avvolge e vela le bianche faci del Bélykh klóchya pogásli svet yachkí!
cielo! Pechálnyi svétit mésyats,
La luna triste rischiara Pechálnyi sad umérshikh.
Le tombe dimenticate.
IMPERATORE IMPERATOR
Hai cantato bene, usignoletto! Kak khoroshó, Solóvushko!
Mi sono ritornate le forze. Ko mne vernúlis sily.
Ma, di grazia, resta qui: Tepér’ ne uletísh ty?
Ti prometto il primo posto nel mio cuore. Pri dvoré ya pérvoi sdélayu tebyá osóboi.
USIGNOLO SOLOVEI
Ah no, ah no! Akh net, akh net,
Io ho la mia ricompensa. Mne lúchshii dar dostálsya:
Ho visto delle dolci lacrime nei tuoi occhi, Ya slyózy vídel na tvoíkh glazákh,
O principe magnanimo. Velíki Imperátor.
12
Stravinsky: Le Rossignol - atto terzo
Ah, io non dimenticherò mai queste lacrime. Akh, slyoz tekh nikogdá ya ne zabúdu.
Così tornerò da te I búdu priletát’ k tebé
E ogni notte nell’ombra I pet’ ya kázhdoi nóchyu,
Canterò fino al mattino, I búdu per’ tebé vsyu noch’,
Canterò fino all’aurora! Vsyu noch’ do sámavo razsvéta!
A presto, a presto, Proshchái, proshchái,
sublime principe! Velíki Imperátor!
[Corteo solenne]
(I cortigiani, credendo che l’Imperatore sia morto, entrano al suono di una marcia solenne e avanzano
verso la camera di riposo. I tendaggi della camera di riposo si aprono. La camera di riposo è illuminata dal
sole. L’Imperatore in pompa magna è in piedi al centro. I cortigiani cadono a terra.
IMPERATORE IMPERATOR
Buongiorno a tutti! Zdrávstvuite!
FINE DELL’OPERA
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