Ripensare Il Curricolo Nei
Ripensare Il Curricolo Nei
Ripensare Il Curricolo Nei
Sulla spinta dei Decreti delegati del 1974, con la legge n. 517/77 si incominciò a
superare il programma nelle scuole elementari e medie, tramite l’introduzione della
programmazione educativa, che poteva comprendere:
“attività scolastiche integrative organizzate per gruppi di alunni della stessa classe
oppure di classi diverse anche allo scopo di realizzare interventi individualizzati in
relazione alle esigenze dei singoli alunni”.
Il curricolo nella scuola dell’autonomia
A seguire il D.M. 9 febbraio 1979, recante i nuovi programmi per la scuola media, e
il DPR n. 104/1985, con quelli delle elementari, dedicano ampio spazio alla
programmazione educativa e didattica.
Gli ultimi programmi nazionali prescrittivi per le scuole superiori sono stati i
Programmi Brocca del 1991 (superati poi dai DPR n. 87, 88 e 89 del 2010).
Con il DPR n. 275/99 viene invece istituito il Piano dell’offerta formativa che
“esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa
che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”.
In Italia, il termine Curricolo ha avuto la sua fondazione giuridica ormai 20 anni fa.
La scuola del curricolo nasce con l’autonomia scolastica ed è sinonimo di scuola
delle competenze: basa, infatti, la sua prima formulazione sull’art. 1 comma 2 del
regolamento dell’autonomia scolastica (DPR 275/99), ove si legge che:
● integra “la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata che
comprende le discipline e le attività da esse liberamente scelte”
● tiene conto delle “diverse esigenze formative degli alunni concretamente rilevate”
Per dirla con Corradini, si ha il “passaggio dal primato dei contenuti e dei fini, proprio del
programma, al primato degli obiettivi, proprio della programmazione curricolare”.
Cenni di pedagogia
del curricolo
Le teorie del curricolo
● Nel 1902 Dewey indica con curricolo lo “strumento atto ad interconnettere il
conoscere ed il fare dell’allievo”
● Il primo modello per la costruzione di un curricolo è fornito da Tyler nel 1949, grazie
al quale l’insegnante non è più esecutore di un programma, bensì costruttore del
progetto educativo.
- Cenni di pedagogia del curricolo -
● Gli allievi di Tyler sviluppano una tecnologizzazione del curricolo che conduce
all’istruzione programmata degli anni ‘50 e ‘60 e allo sviluppo delle tassonomie di
Bloom e Krathwohl, ossia ad una classificazione gerarchica di comportamenti
cognitivi, affettivi, sociali e psicomotori attesi dagli alunni, in voga nelle
programmazioni degli anni ‘70 e ‘80.
Il modello circolare per la costruzione del curricolo per obiettivi (Nicholls)1972
1. Analisi situazione
3. Definizione contenuti
e metodi
- Cenni di pedagogia del curricolo -
CURRICOLO PERSONALIZZATO
DELLO STUDENTE
(quota oraria di personalizzazione)
LIVELLO DEFINIZIONE
CURRICOLO DI ISTITUTO Può essere strutturato per assi culturali e/o per
livelli verticali di competenze ed è articolato in
UdA e moduli.
- MODULI MONODISCIPLINARI (in alcuni dei quali introdurre piccoli compiti di realtà)
- UdA INTERDISCIPLINARI
La nuova progettazione curricolare dovrà far riferimento agli allegati al D.I. n. 92/2018, comprendenti i
risultati di apprendimento in uscita, e alle loro declinazioni contenute nelle Linee Guida.
https://drive.google.com/open?id=1IV3uCifLkhLye2CROSFnDumsknZttUXJ (format)
Il curricolo verticale
L’esigenza di promuovere una competenza nel lungo periodo e la struttura verticale
di declinazione delle competenze proposta nelle Linee guida portano a concepire
un modello di curricolo verticale.