Riforma Scuola Decreto PNRR 2 Convertito in Legge

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23 dicembre 2014, n. 190, e quanto a euro 10.000.

000 per l'anno 2023

ed euro 5.904.000 per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 mediante

corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di

politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5, del

decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con

modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.

Capo VIII

ISTRUZIONE
Art. 44

Formazione iniziale e continua dei docenti delle scuole secondarie

1. Al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, sono apportate le

seguenti modificazioni:

a) la rubrica del capo I e' sostituita dalla seguente:

«Articolazione e obiettivi della formazione dei docenti e selezione

per concorso»;

b) l'articolo 1 e' sostituito dal seguente:

«Art. 1. (Modello integrato di formazione e di abilitazione dei

docenti). - 1. Al fine di elevare la qualificazione professionale dei

docenti delle scuole secondarie basandola su un modello formativo

strutturato e raccordato tra le universita', le istituzioni dell'alta

formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) e le scuole, idoneo

a sviluppare coerentemente le competenze necessarie per l'esercizio

della professione di insegnante, nonche' per dare attuazione alla

riforma della formazione dei docenti prevista nel Piano nazionale di

ripresa e resilienza, e' introdotto un percorso universitario e

accademico di formazione iniziale e abilitazione dei docenti di posto

comune, compresi gli insegnanti tecnico-pratici, delle scuole

secondarie di primo e secondo grado.

2. Il percorso di formazione iniziale, selezione e prova, in

particolare, ha l'obiettivo di sviluppare e di accertare nei futuri

docenti:

a) le competenze culturali, disciplinari, pedagogiche,

psicopedagogiche, didattiche e metodologiche, specie quelle

dell'inclusione e della partecipazione degli studenti, rispetto ai

nuclei basilari dei saperi e ai traguardi di competenza fissati per

gli studenti;

b) le competenze proprie della professione di docente, in

particolare pedagogiche, psicopedagogiche, relazionali, orientative,

valutative, organizzative, didattiche e tecnologiche, integrate in

modo equilibrato con i saperi disciplinari nonche' con le competenze

giuridiche, in specie relative alla legislazione scolastica;

c) la capacita' di progettare, anche tramite attivita' di

programmazione di gruppo e tutoraggio tra pari, percorsi didattici

flessibili e adeguati alle capacita' e ai talenti degli studenti da

promuovere nel contesto scolastico, in sinergia con il territorio e

la comunita' educante, al fine di favorire l'apprendimento critico e

consapevole, l'orientamento, nonche' l'acquisizione delle competenze

trasversali da parte degli studenti, tenendo conto delle

soggettivita' e dei bisogni educativi specifici di ciascuno di essi;

d) la capacita' di svolgere con consapevolezza i compiti connessi

con la funzione di docente e con l'organizzazione scolastica e la

deontologia professionale.

3. La formazione continua obbligatoria, al pari di quella continua

incentivata di cui all'articolo 16-ter, dei docenti di ruolo prosegue

e completa la loro formazione iniziale secondo un sistema integrato,

coerente con le finalita' di innovazione del lavoro pubblico e

coesione sociale, volto a metodologie didattiche innovative e a

competenze linguistiche, digitali, pedagogiche e psicopedagogiche,

nonche' a competenze volte a favorire la partecipazione degli

studenti. Per la realizzazione di questo obiettivo la Scuola di alta

formazione dell'istruzione di cui all'articolo 16-bis, in stretto

raccordo con le istituzioni scolastiche, oltre ad indirizzare lo

sviluppo delle attivita' formative del personale scolastico, indica e

aggiorna le esigenze della formazione iniziale degli insegnanti. Le

iniziative formative di cui al presente comma si svolgono fuori

dell'orario di insegnamento e sono definite, per i profili di

competenza, dalla contrattazione collettiva, ferme restando

l'autonomia organizzativa delle istituzioni scolastiche e le

disposizioni del contratto collettivo nazionale»;

c) l'articolo 2 e' sostituito dal seguente:

«Art. 2. (Sistema di formazione iniziale e accesso in ruolo). - 1.

Il sistema di formazione iniziale e di accesso in ruolo a tempo

indeterminato si articola in:

a) un percorso universitario e accademico abilitante di formazione

iniziale corrispondente a non meno di 60 crediti formativi

universitari o accademici, di seguito denominati CFU/CFA, nel quale

sono acquisite dagli aspiranti docenti competenze di cui al Profilo

conclusivo delle competenze professionali del docente abilitato, di

cui al comma 6 dell'articolo 2-bis;

b) un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o

interregionale;

c) un periodo di prova in servizio di durata annuale con test

finale e valutazione conclusiva.

2. La formazione iniziale dei docenti e' progettata e realizzata in

coordinamento con il Piano nazionale di formazione di cui

all'articolo 1, comma 124, della legge 13 luglio 2015, n. 107,

nonche' con la formazione continua incentivata di cui all'articolo

16-ter e consta di un percorso universitario e accademico specifico

finalizzato all'acquisizione di elevate competenze linguistiche e

digitali, nonche' di conoscenze e competenze teoriche e pratiche

inerenti allo sviluppo e alla valorizzazione della professione del

docente negli ambiti pedagogico, psicopedagogico, didattico, delle

metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di

riferimento e delle discipline volte a costruire una scuola di

qualita' e improntata ai principi dell'inclusione e dell'eguaglianza,

con particolare attenzione al benessere psicofisico ed educativo

degli alunni con disabilita' e degli alunni con bisogni educativi

speciali. I percorsi di formazione iniziale si concludono con una

prova finale comprendente una prova scritta e una lezione simulata.

La prova scritta di cui al secondo periodo e' costituita da

un'analisi critica relativa al tirocinio scolastico effettuato

durante il percorso di formazione iniziale. La selezione dei docenti

di ruolo avviene sulla base di un concorso pubblico nazionale per la

copertura dei posti vacanti e disponibili dell'organico

dell'autonomia»;

d) dopo il capo I e' inserito il seguente:

«Capo I-bis

PERCORSO UNIVERSITARIO E ACCADEMICO DI FORMAZIONE INIZIALE E

ABILITAZIONE ALL'INSEGNAMENTO PER LE SCUOLE SECONDARIE

Art. 2-bis. (Percorso universitario e accademico di formazione

iniziale). - 1. Il percorso universitario e accademico di formazione

iniziale, a frequenza obbligatoria, e' organizzato ed e' impartito,

per le relative classi di concorso, con modalita' di erogazione

convenzionale, ai sensi del secondo periodo, dalle universita' ovvero

dalle istituzioni AFAM attraverso centri individuati dalle

istituzioni della formazione superiore, anche in forma aggregata,

nell'ambito della rispettiva autonomia statutaria e regolamentare. I

percorsi sono svolti interamente in presenza o, esclusivamente per le

attivita' diverse dalle attivita' di tirocinio e di laboratorio, con

modalita' telematiche in misura comunque non superiore al 20 per

cento del totale. Nel decreto di cui al comma 4 sono individuati i

requisiti di accreditamento dei percorsi di formazione iniziale, in

modo da garantirne l'elevata qualita' e la solidita', e sono altresi'

definiti i criteri e le modalita' di coordinamento e di eventuale

loro aggregazione. Nel medesimo decreto sono definite le modalita'

con cui i percorsi di formazione iniziale sono organizzati per

realizzare una collaborazione strutturata e paritetica fra sistema

scolastico, universita' e istituzioni AFAM.

2. Il Ministero dell'istruzione stima e comunica al Ministero

dell'universita' e della ricerca il fabbisogno di docenti per il

sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i

percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni

nonche' le scuole italiane all'estero, nel triennio successivo, per

tipologia di posto e per classe di concorso, affinche' il sistema di

formazione iniziale dei docenti generi, in maniera tendenzialmente

omogenea tra le varie regioni, un numero di abilitati sufficiente a

garantire la selettivita' delle procedure concorsuali senza che, in

generale o su specifiche classi di concorso, si determini una

consistenza numerica di abilitati tale che il sistema nazionale di

istruzione non sia in grado di assorbirla. Per i primi tre cicli dei

percorsi di cui al presente articolo, i titolari di contratti di

docenza presso una scuola statale o paritaria o nell'ambito di

percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni

possono accedere ai percorsi di cui al comma 1 relativi alla classe

di concorso interessata nei limiti della riserva di posti indicati

dal decreto di cui al comma 4.

3. Fermi restando i margini di flessibilita' dei relativi piani di

studio, possono di norma accedere all'offerta formativa dei centri

universitari e accademici di formazione iniziale dei docenti coloro

che sono in possesso dei titoli di studio di cui ai commi 1 e 2

dell'articolo 5 nonche' coloro che sono regolarmente iscritti a corsi

di studio per il conseguimento dei medesimi titoli. Per coloro che

sono iscritti a corsi di studio per il conseguimento della laurea

magistrale a ciclo unico l'accesso e' subordinato all'acquisizione di

180 CFU. Nel rispetto del principio di autonomia delle universita', i

CFU/CFA di formazione iniziale per l'insegnamento sono conseguiti in

modalita' aggiuntiva.

4. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di

concerto con i Ministri dell'istruzione e dell'universita' e della

ricerca, da adottare entro il 31 luglio 2022, negli ambiti precisati

all'articolo 2, comma 2, sono definiti i contenuti e la

strutturazione dell'offerta formativa corrispondente a 60 CFU/CFA, di

cui almeno 10 di area pedagogica, necessari per la formazione

iniziale, comprendente attivita' di tirocinio diretto e indiretto non

inferiore a 20 CFU/CFA, in modo che vi sia proporzionalita' tra le

diverse componenti di detta offerta formativa e tenendo in

considerazione gli aspetti connessi all'inclusione scolastica nonche'

le specificita' delle materie scientifiche, tecnologiche e

matematiche. Per ogni CFU/CFA di tirocinio, l'impegno in presenza

nelle classi non puo' essere inferiore a 12 ore. Il decreto di cui al

primo periodo determina il numero di crediti formativi universitari o

accademici riservati alla formazione inclusiva delle persone con

disabilita'. Il medesimo decreto definisce la percentuale di presenza

alle attivita' formative necessarie per l'accesso alla prova finale

del percorso di formazione iniziale di cui all'articolo 2, comma 2,

tenuto conto del criterio di cui al comma 1, terzo periodo, del

presente articolo. Ai fini di cui all'articolo 2, comma 1, lettera

a), fermo restando il conseguimento di almeno 10 CFU/CFA di tirocinio

diretto, e' comunque riconosciuta la validita' dei 24 CFU/CFA gia'

conseguiti quale requisito di accesso al concorso secondo il

previgente ordinamento. Il decreto di cui al presente comma definisce

le linee guida per il riconoscimento degli eventuali altri crediti

maturati nel corso degli studi universitari o accademici, purche'

strettamente coerenti con gli obiettivi formativi. I tirocini di cui

al presente comma non sono retribuiti.

5. Con il decreto di cui al comma 4 sono stabiliti gli standard

professionali minimi riferiti alle competenze che devono essere

possedute dal docente abilitato, nonche' le modalita' di svolgimento

della prova finale del percorso universitario e accademico,

comprendente la prova scritta e la lezione simulata ai sensi

dell'articolo 2, comma 2, gli standard necessari ad assicurare una

valutazione omogenea dei partecipanti e la composizione della

relativa commissione giudicatrice, nella quale sono comunque presenti

un membro designato dall'Ufficio scolastico regionale di riferimento

e un membro esterno esperto di formazione nelle materie inerenti al

percorso abilitante, anche individuabile tra i tutor di cui al comma

7. La nomina di personale scolastico nella commissione di cui al

precedente periodo non deve determinare oneri di sostituzione a

carico del bilancio dello Stato.

6. Con il decreto di cui al comma 4 e' individuato il Profilo

conclusivo delle competenze professionali del docente abilitato, nel

rispetto degli standard professionali minimi riferiti alle competenze

di cui al comma 5, e sono definite le modalita' della loro verifica,

per favorire la coerenza dei percorsi universitari e accademici di

formazione iniziale con le professionalita' richieste al docente per

favorire la trasformazione digitale dell'organizzazione scolastica e

dei processi di apprendimento e insegnamento.

7. Alle attivita' di tutoraggio del percorso di formazione iniziale

sono preposti docenti delle scuole secondarie di primo e secondo

grado. Con decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con i

Ministri dell'universita' e della ricerca e dell'economia e delle

finanze, sono stabiliti il contingente di personale docente di cui al

primo periodo e la sua ripartizione tra le universita' e le

istituzioni AFAM. Con il medesimo decreto sono altresi' definiti i

criteri di selezione dei docenti che aspirano alla funzione di tutor.

Per l'attuazione del presente comma e' autorizzata la spesa di 16,6

milioni di euro per l'anno 2022 e 50 milioni di euro annui a

decorrere dall'anno 2023. Ai relativi oneri si provvede, quanto a

16,6 milioni di euro per l'anno 2022, 50 milioni di euro per l'anno

2023 e 31 milioni di euro per l'anno 2024, mediante corrispondente

riduzione del Fondo di cui all'articolo 10, comma 5, del

decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con

modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e, quanto a 19

milioni di euro per l'anno 2024 e 50 milioni di euro a decorrere

dall'anno 2025, mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione

di spesa di cui all'articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015

n. 107.

Art. 2-ter. (Abilitazione all'insegnamento). - 1. L'abilitazione

all'insegnamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si

consegue a seguito dello svolgimento del percorso universitario e

accademico di formazione iniziale di almeno 60 CFU/CFA e del

superamento della prova finale del suddetto percorso secondo le

modalita' di cui al comma 5 dell'articolo 2-bis, alla quale si accede

in seguito al conseguimento della laurea magistrale o magistrale a

ciclo unico, oppure del diploma dell'alta formazione artistica,

musicale e coreutica di II livello, oppure di titolo equipollente o

equiparato.

2. Il conseguimento dell'abilitazione di cui al comma 1 non

costituisce titolo di idoneita' ne' da' alcun diritto relativamente

al reclutamento in ruolo al di fuori delle procedure concorsuali per

l'accesso ai ruoli a tempo indeterminato.

3. L'abilitazione all'insegnamento nelle scuole secondarie di primo

e secondo grado ha durata illimitata.

4. Coloro che sono gia' in possesso di abilitazione su una classe

di concorso o su altro grado di istruzione e coloro che sono in

possesso della specializzazione sul sostegno possono conseguire,

fermo restando il possesso del titolo di studio necessario con

riferimento alla classe di concorso, l'abilitazione in altre classi

di concorso o in altri gradi di istruzione attraverso l'acquisizione

di 30 CFU/CFA del percorso universitario e accademico di formazione

iniziale, di cui 20 CFU/CFA nell'ambito delle metodologie e

tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento e gli

altri 10 CFU/CFA di tirocinio diretto. Per ogni CFU/CFA di tirocinio,

l'impegno in presenza nelle classi non puo' essere inferiore a 12

ore.

5. Con il decreto di cui all'articolo 2-bis, comma 4, sono

definiti, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza

pubblica, i costi massimi di iscrizione ai percorsi universitari e

accademici di formazione iniziale nonche' di svolgimento delle prove

finali che portano al conseguimento dell'abilitazione

all'insegnamento, con oneri a carico dei partecipanti»;

e) all'articolo 4, dopo il comma 2 e' aggiunto il seguente:

«2-bis. In deroga al comma 1, con uno o piu' decreti del Ministro

dell'istruzione da adottare, di concerto con il Ministro

dell'universita' e della ricerca, entro dodici mesi dalla data di

entrata in vigore della presente disposizione, si provvede alla

revisione e all'aggiornamento della tipologia delle classi di

concorso per l'accesso ai ruoli del personale docente della scuola

secondaria di primo e secondo grado, attraverso la loro

razionalizzazione e il loro accorpamento, al fine di promuovere

l'interdisciplinarita' e la multidisciplinarita' dei profili

professionali innovativi. Dall'attuazione di quanto previsto dal

presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico

della finanza pubblica»;

f) l'articolo 5 e' sostituito dal seguente:

«Art. 5. (Requisiti di partecipazione al concorso). - 1.

Costituisce requisito per la partecipazione al concorso,relativamente

ai posti comuni di docente di scuola secondaria di primo e secondo

grado, il possesso della laurea magistrale o magistrale a ciclo

unico, oppure del diploma dell'alta formazione artistica, musicale e

coreutica di II livello, oppure di titolo equipollente o equiparato,

coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del

concorso e con il Profilo conclusivo delle competenze professionali

del docente abilitato nelle specifiche classi di concorso, e

dell'abilitazione all'insegnamento specifica per la classe di

concorso.

2. Fermo restando quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 22,

costituisce requisito per la partecipazione al concorso,

relativamente ai posti di insegnante tecnico-pratico, il possesso

della laurea, oppure del diploma dell'alta formazione artistica,

musicale e coreutica di I livello, oppure di titolo equipollente o

equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di

indizione del concorso e con il Profilo conclusivo delle competenze

professionali del docente tecnico-pratico abilitato nelle specifiche

classi di concorso, e dell'abilitazione all'insegnamento specifica

per la classe di concorso.

3. Costituisce titolo per la partecipazione al concorso,

relativamente ai posti di sostegno, il superamento dei percorsi di

specializzazione per le attivita' di sostegno didattico agli alunni

con disabilita' di cui al regolamento adottato in attuazione

dell'articolo 2, comma 416, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

4. Per la copertura dei posti di cui ai commi 1 e 2, la

partecipazione al concorso e' in ogni caso consentita a coloro che,

fermo restando il possesso del titolo di studio necessario con

riferimento alla classe di concorso, hanno svolto, entro il termine

di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso stesso,

un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno tre

anni scolastici, anche non continuativi, di cui almeno uno nella

specifica classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale

si concorre, nei cinque anni precedenti, valutati ai sensi

dell'articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124»;

g) la rubrica del capo III e' sostituita dalla seguente: «Periodo

di prova e immissione in ruolo»;

h) l'articolo 13 e' sostituito dal seguente:

«Art. 13. (Anno di prova e immissione in ruolo). - 1. I vincitori

del concorso su posto comune, che abbiano l'abilitazione

all'insegnamento, sono sottoposti a un periodo annuale di prova in

servizio, il cui positivo superamento determina l'effettiva

immissione in ruolo. Il superamento del periodo annuale di prova in

servizio e' subordinato allo svolgimento del servizio effettivamente

prestato per almeno centottanta giorni, dei quali almeno centoventi

per le attivita' didattiche. Il personale docente in periodo di prova

e' sottoposto a un test finale, che accerti come si siano tradotte in

competenze didattiche pratiche le conoscenze teoriche disciplinari e

metodologiche del docente, e a una valutazione da parte del dirigente

scolastico, sentito il comitato per la valutazione dei docenti di cui

all'articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16

aprile 1994, n. 297, sulla base dell'istruttoria di un docente al

quale sono affidate dal dirigente scolastico le funzioni di tutor,

che non devono determinare nuovi o maggiori oneri a carico del

bilancio dello Stato. In caso di mancato superamento del test finale

o di valutazione negativa del periodo di prova in servizio, il

personale docente e' sottoposto a un secondo periodo annuale di prova

in servizio, non ulteriormente rinnovabile. Con decreto del Ministro

dell'istruzione, da adottare entro il 31 luglio 2022, sono definiti

le modalita' di svolgimento del test finale e i criteri per la

valutazione del personale in periodo di prova.

2. I vincitori del concorso che non abbiano ancora conseguito

l'abilitazione all'insegnamento e abbiano partecipato alla procedura

concorsuale ai sensi dell'articolo 5, comma 4, sottoscrivono un

contratto annuale di supplenza con l'Ufficio scolastico regionale a

cui afferisce l'istituzione scolastica scelta e devono acquisire, in

ogni caso, 30 CFU/CFA tra quelli che compongono il percorso

universitario e accademico di formazione iniziale di cui all'articolo

2-bis, con oneri, a carico dei partecipanti, definiti dal decreto di

cui al comma 4 del medesimo articolo 2-bis. Conseguita

l'abilitazione, i docenti sono assunti a tempo indeterminato e

sottoposti al periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo

superamento determina la definitiva immissione in ruolo. Si applicano

al suddetto anno di prova le disposizioni di cui al comma 1.

3. Con il decreto di cui al comma 4 dell'articolo 2-bis, con

riferimento ai vincitori del concorso di cui al comma 2, sono

altresi' definiti i contenuti dell'offerta formativa corrispondente a

30 CFU/CFA necessari per la formazione iniziale universitaria e

accademica, cui accedono di diritto, e sono disciplinate le modalita'

di svolgimento della prova finale del percorso universitario e

accademico, comprendente una prova scritta e una lezione simulata, e

la composizione della relativa commissione. La prova scritta di cui

al primo periodo e' costituita da un intervento di progettazione

didattica inerente alla disciplina o alle discipline della classe di

concorso per la quale si consegue l'abilitazione.

4. I vincitori del concorso su posto di sostegno sono sottoposti a

un periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo superamento

determina l'effettiva immissione in ruolo. Si applicano al suddetto

anno di prova le disposizioni di cui al comma 1.

5. In caso di superamento del test finale e di valutazione finale

positiva, il docente e' cancellato da ogni altra graduatoria, di

merito, di istituto o a esaurimento, nella quale sia iscritto ed e'

confermato in ruolo presso la stessa istituzione scolastica ove ha

svolto il periodo di prova. Il docente e' tenuto a rimanere nella

predetta istituzione scolastica, nei medesimi tipo di posto e classe

di concorso, per non meno di tre anni, compreso il periodo di prova,

cui si aggiunge, per i soggetti di cui al comma 2 del presente

articolo e all'articolo 18-bis, il periodo necessario per completare

la formazione iniziale e acquisire l'abilitazione, salvo che nei casi

di sovrannumero o esubero o di applicazione dell'articolo 33, commi 5

o 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, limitatamente a fatti

sopravvenuti successivamente al termine di presentazione delle

istanze per la partecipazione al relativo concorso. Il docente puo'

presentare, in ogni caso, domanda di assegnazione provvisoria e

utilizzazione nell'ambito della provincia di appartenenza e puo'

accettare il conferimento di supplenza per l'intero anno scolastico

per altra tipologia o classe di concorso per le quali abbia titolo»;

i) dopo il capo IV e' inserito il seguente:

«Capo IV-bis

SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE DELL'ISTRUZIONE E SISTEMA DI FORMAZIONE

CONTINUA INCENTIVATA

Art. 16-bis. (Scuola di alta formazione dell'istruzione). - 1. E'

istituita, con sede legale in Roma, la Scuola di alta formazione

dell'istruzione, di seguito denominata Scuola, posta sotto la

vigilanza del Ministero dell'istruzione. La Scuola:

a) promuove e coordina la formazione in servizio dei docenti di

ruolo, in coerenza e continuita' con la formazione iniziale di cui

all'articolo 2-bis, nel rispetto dei principi del pluralismo e

dell'autonomia didattica del docente, garantendo elevati standard di

qualita' uniformi su tutto il territorio nazionale;

b) coordina e indirizza le attivita' formative dei dirigenti

scolastici, dei direttori dei servizi amministrativi generali, del

personale amministrativo, tecnico e ausiliario, garantendo elevati

standard di qualita' uniformi su tutto il territorio nazionale;

c) assolve alle funzioni correlate alla formazione continua degli

insegnanti di cui all'articolo 16-ter;

d) sostiene un'azione di costante relazione cooperativa e di

coprogettazione con le istituzioni scolastiche per la promozione

della partecipazione dei docenti alla formazione e alla ricerca

educativa nelle medesime istituzioni.

2. La Scuola si avvale, per lo svolgimento delle sue attivita'

istituzionali, dell'Istituto nazionale di documentazione, innovazione

e ricerca educativa (INDIRE) e dell'Istituto nazionale per la

valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione

(INVALSI), e' dotata di autonomia amministrativa e contabile e si

raccorda, per le funzioni amministrative, con gli uffici del

Ministero dell'istruzione competenti in materia e stipula convenzioni

con le universita', con le istituzioni AFAM e con soggetti pubblici e

privati, fornitori di servizi certificati di formazione.

3. Sono organi della Scuola il Presidente, il Comitato d'indirizzo,

il Comitato scientifico internazionale.

4. Il Presidente e' nominato con decreto del Presidente del

Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione, ed

e' scelto tra professori universitari ordinari o tra soggetti con

competenze manageriali parimenti dotati di particolare e comprovata

qualificazione professionale nell'ambito dell'istruzione e

formazione. Il Presidente dura in carica quattro anni e puo' essere

confermato una sola volta. Se dipendente statale o docente

universitario, per l'intera durata dell'incarico e' collocato nella

posizione di fuori ruolo. Il Presidente e' preposto alla Scuola, ne

ha la rappresentanza legale e presiede il Comitato d'indirizzo. E'

responsabile dell'attivita' didattica e scientifica della Scuola ed

elabora le strategie di sviluppo dell'attivita' di formazione,

d'intesa con il direttore generale di cui al comma 6 e sentito il

Comitato d'indirizzo. Il Presidente, se dipendente di amministrazioni

pubbliche, conserva il trattamento economico in godimento o, se non

dipendente di amministrazioni pubbliche, svolge il proprio mandato a

titolo gratuito.

5. Il Comitato d'indirizzo, presieduto dal Presidente della Scuola,

si compone di cinque membri, tra i quali i presidenti dell'INDIRE e

dell'INVALSI e due componenti nominati dal Ministro dell'istruzione

tra personalita' di alta qualificazione professionale. Il Comitato

d'indirizzo rimane in carica tre anni e, tramite il direttore

generale di cui al comma 6, cura l'esecuzione degli atti, predispone

le convenzioni e svolge le attivita' di coordinamento istituzionale

della Scuola. Il Comitato d'indirizzo, all'atto dell'insediamento,

approva il regolamento della Scuola, nel quale sono disciplinate le

modalita' del suo funzionamento, nonche' quelle di funzionamento

dello stesso Comitato d'indirizzo e del Comitato scientifico

internazionale. Ai componenti del Comitato d'indirizzo spettano

esclusivamente i rimborsi per le spese di viaggio, vitto e alloggio.

6. Presso la Scuola e' istituita una Direzione generale. Il

direttore generale e' nominato dal Ministro dell'istruzione tra i

dirigenti di prima fascia del medesimo Ministero, con collocamento

nella posizione di fuori ruolo, o tra professionalita' esterne

all'amministrazione con qualificata esperienza manageriale e resta in

carica per tre anni. L'incarico e' rinnovabile una sola volta.

L'organizzazione e il funzionamento della Direzione generale sono

definiti con decreto del Ministro dell'istruzione.

7. Il Comitato scientifico internazionale, istituito per adeguare

lo sviluppo delle attivita' formative del personale scolastico alle

migliori esperienze internazionali e alle esigenze proprie del

sistema nazionale di istruzione e formazione, rimane in carica

quattro anni ed e' composto da un massimo di sette membri, nominati

con decreto del Ministro dell'istruzione che indica altresi' i

criteri per la nomina. Ai componenti del Comitato scientifico

internazionale spettano esclusivamente i rimborsi per le spese di

viaggio, vitto e alloggio.

8. La dotazione organica della Scuola e' definita nella tabella di

cui all'allegato A, annesso al presente decreto. In sede di prima

applicazione, per il reclutamento del personale amministrativo delle

aree, la Scuola, nei limiti di cui all'allegato A e delle risorse

finanziarie assegnate, procede al reclutamento utilizzando le

graduatorie dei concorsi per funzionari di Area III del Ministero

dell'istruzione. Con riferimento all'incarico di dirigente di seconda

fascia, la Scuola procede conferendo l'incarico, ai sensi

dell'articolo 19, comma 5-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001,

n. 165, a dirigenti delle amministrazioni di cui all'articolo 1,

comma 2, del medesimo decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,

ovvero di organi costituzionali, previo collocamento fuori ruolo, o

in aspettativa non retribuita, o comando o analogo provvedimento

secondo i rispettivi ordinamenti. Nella Scuola non puo' essere

impiegato a qualunque titolo personale docente del comparto Scuola.

9. Per l'attuazione del presente articolo e' autorizzata la spesa

di 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2023. Alla relativa

copertura si provvede, per gli anni dal 2023 al 2026, mediante i

fondi di cui alla Missione 4 - Componente 1 - Riforma 2.2 del PNRR e,

a decorrere dall'anno 2027, mediante corrispondente riduzione

dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 123, della

legge 13 luglio 2015, n. 107.

Art. 16-ter. (Formazione in servizio incentivata e valutazione

degli insegnanti). - 1. Nell'ambito dell'attuazione del Piano

nazionale di ripresa e resilienza, con riferimento alle metodologie

didattiche innovative e alle competenze linguistiche e digitali, e

con l'obiettivo di consolidare e rafforzare l'autonomia delle

istituzioni scolastiche, a decorrere dall'anno scolastico 2023/2024,

fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, comma 124, della

legge 13 luglio 2015, n. 107, e dall'articolo 40 del decreto

legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in ordine alla formazione

obbligatoria che ricomprende le competenze digitali e l'uso critico e

responsabile degli strumenti digitali, anche con riferimento al

benessere psicofisico degli allievi con disabilita' e ai bisogni

educativi speciali, nonche' le pratiche di laboratorio e

l'inclusione, e' introdotto un sistema di formazione e aggiornamento

permanente delle figure di sistema di cui al comma 3 e dei docenti di

ruolo, articolato in percorsi di durata almeno triennale. Per

rafforzare tanto le conoscenze quanto le competenze applicative, sono

parte integrante di detti percorsi di formazione anche attivita' di

progettazione, tutoraggio, accompagnamento e guida allo sviluppo

delle potenzialita' degli studenti, volte a favorire il

raggiungimento di obiettivi scolastici specifici e attivita' di

sperimentazione di nuove modalita' didattiche. Le modalita' di

partecipazione alle attivita' formative dei percorsi, la loro durata

e le eventuali ore aggiuntive sono definite dalla contrattazione

collettiva. La partecipazione alle attivita' formative dei percorsi

si svolge al di fuori dell'orario di insegnamento ed e' retribuita

anche a valere sul fondo per il miglioramento dell'offerta formativa,

fermo restando quanto disposto dall'articolo 1, comma 3, del presente

decreto.

2. Gli obiettivi formativi dei percorsi di cui al comma 1 sono

definiti dalla Scuola che ne coordina la struttura con il supporto

dell'INVALSI e dell'INDIRE nello svolgimento in particolare delle

seguenti funzioni:

a) accreditamento delle istituzioni deputate ad erogare la

formazione continua per le finalita' di cui al presente articolo,

anche attraverso la piattaforma digitale per l'accreditamento degli

enti di formazione gestita dal Ministero dell'istruzione, e verifica

dei requisiti di cui al comma 8;

b) adozione delle linee di indirizzo sui contenuti della formazione

del personale scolastico in linea con gli standard europei;

c) raccordo della formazione iniziale abilitante degli insegnanti

con la formazione in servizio.

3. Al fine di promuovere e sostenere processi di innovazione

didattica e organizzativa della scuola, rafforzare l'autonomia

scolastica e promuovere lo sviluppo delle figure professionali di

supporto all'autonomia scolastica e al lavoro didattico e collegiale,

la Scuola definisce altresi' specifici obiettivi dei programmi per

percorsi di formazione in servizio strutturati secondo parametri

volti a garantire lo sviluppo di professionalita' e competenze per

attivita' di progettazione, tutoraggio, accompagnamento e guida allo

sviluppo delle potenzialita' degli studenti, rivolti a docenti con

incarichi di collaborazione a supporto del sistema organizzativo

dell'istituzione scolastica e della dirigenza scolastica. La

partecipazione ai percorsi di formazione avviene su base volontaria e

puo' essere retribuita con emolumenti nell'ambito del fondo per il

miglioramento dell'offerta formativa, prevedendo compensi in misura

forfettaria secondo criteri definiti dalla contrattazione collettiva.

Nell'ambito delle prerogative dei propri organi collegiali, ogni

autonomia scolastica individua le figure necessarie ai bisogni di

innovazione previsti nel Piano triennale dell'offerta formativa, nel

Rapporto di autovalutazione e nel Piano di miglioramento della

offerta formativa.

4. L'accesso ai percorsi di formazione di cui al comma 1, nei

limiti delle risorse di cui al comma 10, avviene dall'anno scolastico

2023/2024 su base volontaria e diviene obbligatorio per i docenti

immessi in ruolo in seguito all'adeguamento del contratto collettivo

ai sensi del comma 9. Al fine di incrementare l'accesso ai predetti

percorsi formativi e' previsto per gli insegnanti di ruolo di ogni

ordine e grado del sistema scolastico un elemento retributivo una

tantum di carattere accessorio, stabilito dalla contrattazione

collettiva nazionale, al superamento del percorso formativo e in caso

di valutazione individuale positiva, non inferiore al 10 per cento e

non superiore al 20 per cento del trattamento stipendiale in

godimento, nei limiti delle risorse disponibili ai sensi del comma 5

e secondo le modalita' ivi previste. Sono pertanto previste, con

particolare riferimento alla capacita' di incrementare il rendimento

degli alunni, alla condotta professionale, alla promozione

dell'inclusione e delle esperienze extra scolastiche, verifiche

intermedie annuali, svolte sulla base di una relazione presentata dal

docente sull'insieme delle attivita' realizzate nel corso del periodo

oggetto di valutazione, nonche' una verifica finale nella quale il

docente da' dimostrazione di avere raggiunto un adeguato livello di

formazione rispetto agli obiettivi. Le verifiche intermedie e quella

finale sono effettuate dal comitato per la valutazione dei docenti di

cui all'articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16

aprile 1994, n. 297, e, in particolare, nella verifica finale il

comitato e' integrato da un dirigente tecnico o da un dirigente

scolastico di un altro istituto scolastico. In caso di mancato

superamento, la verifica annuale o finale puo' essere ripetuta l'anno

successivo. Le medesime verifiche intermedie e finale sono previste

anche nel caso di formazione obbligatoria assimilata, ai sensi del

comma 1. La Scuola, sulla base di un modello di valutazione approvato

con decreto del Ministro dell'istruzione, sentito l'INVALSI, avvia

dall'anno scolastico 2023/2024 un programma di monitoraggio e

valutazione degli obiettivi formativi specifici per ciascun percorso

di formazione, ivi compresi gli indicatori di performance, che sono

declinati dalle singole istituzioni scolastiche secondo il proprio

Piano triennale dell'offerta formativa, anche al fine di valorizzare

gli strumenti presenti a normativa vigente. Nella verifica finale,

nella quale si determina l'eventuale conseguimento dell'incentivo

salariale, il comitato di valutazione dei docenti tiene anche conto

dei risultati ottenuti in termini di raggiungimento degli obiettivi e

di miglioramento degli indicatori di cui al settimo periodo. Resta

ferma la progressione salariale di anzianita'.

5. Al fine di dare attuazione al riconoscimento dell'elemento

retributivo una tantum di carattere accessorio di cui al comma 4, e'

istituito nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione un

Fondo per l'incentivo alla formazione, con dotazione pari a 40

milioni di euro nell'anno 2026, 85 milioni di euro nell'anno 2027,

160 milioni di euro nell'anno 2028, 236 milioni di euro nell'anno

2029, 311 milioni di euro nell'anno 2030 e 387 milioni di euro a

decorrere dall'anno 2031. Il riconoscimento dell'elemento retributivo

una tantum di carattere accessorio, nel limite di spesa di cui al

presente comma, e' rivolto ai docenti di ruolo che abbiano conseguito

una valutazione individuale positiva secondo gli indicatori di

performance di cui al comma 4, in base ai criteri stabiliti in sede

di aggiornamento contrattuale ai sensi del comma 9 e con l'obiettivo

di riconoscere tale elemento retributivo in maniera selettiva e non

generalizzata. L'indennita' una tantum e' corrisposta nel limite di

spesa di cui al presente comma, con riferimento all'anno di

conseguimento della valutazione individuale positiva. Agli oneri

derivanti dall'attuazione del presente comma si provvede, quanto a 10

milioni di euro nell'anno 2026, 52 milioni di euro nell'anno 2027,

118 milioni di euro nell'anno 2028, 184 milioni di euro nell'anno

2029, 250 milioni di euro nell'anno 2030 e 316 milioni di euro a

decorrere dall'anno 2031, mediante adeguamento dell'organico

dell'autonomia del personale docente conseguente all'andamento

demografico, tenuto conto dei flussi migratori, effettuato a partire

dall'anno scolastico 2026/2027 e fino all'anno scolastico 2031/2032,

nell'ambito delle cessazioni annuali, con corrispondente riduzione

degli stanziamenti di bilancio dei pertinenti capitoli relativi al

personale cessato, e, quanto a 30 milioni di euro nell'anno 2026, 33

milioni di euro nell'anno 2027, 42 milioni di euro nell'anno 2028, 52

milioni di euro nell'anno 2029, 61 milioni di euro nell'anno 2030 e

71 milioni di euro a decorrere dall'anno 2031, mediante

corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200,

della legge 23 dicembre 2014, n. 190. In attuazione di quanto

previsto dal periodo precedente le consistenze dell'organico

dell'autonomia del personale docente, con esclusione dei docenti di

sostegno, e' pari a 669.075 posti nell'anno scolastico 2026/2027, a

667.325 posti nell'anno scolastico 2027/2028, a 665.575 posti

nell'anno scolastico 2028/2029, a 663.825 posti nell'anno scolastico

2029/2030, a 662.075 posti nell'anno scolastico 2030/2031 e a 660.325

posti dall'anno scolastico 2031/2032. In relazione all'adeguamento di

cui al periodo precedente gli Uffici scolastici regionali comunicano

a ciascuna istituzione scolastica la consistenza dell'organico

dell'autonomia. La definizione del contingente annuale di posti non

facenti parte dell'organico dell'autonomia rimane finalizzata

esclusivamente all'adeguamento alle situazioni di fatto, secondo i

parametri della normativa vigente; non possono essere previsti

incrementi per compensare l'adeguamento dei posti in applicazione

della disposizione di cui al presente comma. Il Ministero

dell'istruzione, per il tramite degli Uffici scolastici regionali,

effettua, per ciascuna istituzione scolastica, un monitoraggio

annuale dei posti non facenti parte dell'organico dell'autonomia

anche al fine di valutare il rispetto del divieto di incremento di

tali posti a compensazione della riduzione dei posti in applicazione

della disposizione di cui al presente comma e ne trasmette gli esiti

al Ministero dell'economia - Dipartimento della Ragioneria generale

dello Stato ai fini dell'adozione del decreto di accertamento di cui

al decimo periodo. Per eventuali straordinarie esigenze di

compensazione della riduzione dei posti dell'organico dell'autonomia

il dirigente scolastico presenta richiesta motivata all'Ufficio

scolastico regionale che ne da' comunicazione al Ministero

dell'istruzione ai fini del predetto monitoraggio. Le risorse del

Fondo di cui al primo periodo sono rese disponibili e ripartite

annualmente previa adozione del decreto di cui all'articolo 1, comma

335, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, con il quale, tra l'altro,

si accertano i risparmi realizzati in relazione all'adeguamento di

organico effettuata in misura corrispondente alle cessazioni previste

annualmente. Qualora, sulla base degli esiti del monitoraggio del

Ministero dell'istruzione, emergano incrementi dei posti non facenti

parte dell'organico dell'autonomia compensativi dell'adeguamento di

cui al quarto periodo, l'adeguamento dell'organico dell'autonomia e'

riferito, nella misura massima di cui al quarto periodo, al solo

contingente del potenziamento e l'accertamento di cui al periodo

precedente e' riferito ai soli risparmi realizzati a seguito

dell'adeguamento dell'organico del potenziamento in misura

corrispondente alle cessazioni annuali. La quota di posti non ridotta

in ciascun anno scolastico incrementa l'adeguamento dell'organico del

potenziamento dell'anno scolastico successivo e a tal fine il Fondo

di cui al primo periodo e' incrementato in misura corrispondente. Il

Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare le

necessarie variazioni compensative tra il Fondo di cui al presente

comma e i pertinenti capitoli stipendiali dello stato di previsione

del Ministero dell'istruzione anche nel caso in cui non siano

accertati i risparmi ai sensi del presente comma.

6. All'articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sono

apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 335, lettera a), dopo la parola: "titolo," sono

inserite le seguenti: "distinto per posti comuni, posti del

potenziamento e posti di sostegno,";

b) al comma 335, dopo la lettera b) e' aggiunta la seguente:

"b-bis) e' rilevato il numero di classi in deroga attivate ai sensi

del comma 344, distinte per ordine di scuola e grado di istruzione";

c) dopo il comma 335 e' inserito il seguente:

"335-bis. A decorrere dall'anno 2026, con il medesimo decreto di

cui al comma 335 sono rilevati il numero di classi e il numero di

posti dell'organico dell'autonomia, distinti per posti comuni, posti

del potenziamento e posti di sostegno, che sono ridotti in

applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 16-ter, comma 5,

quarto periodo, del decreto legislativo 17 aprile 2017, n. 59".

7. Non necessitano di accreditamento per l'erogazione della

formazione continua di cui al comma 2, lettera a), la Scuola

nazionale dell'amministrazione, tutte le universita', le istituzioni

AFAM, le istituzioni scolastiche, gli enti pubblici di ricerca, le

istituzioni museali pubbliche e gli enti culturali rappresentanti i

Paesi le cui lingue sono incluse nei curricoli scolastici italiani.

8. Possono chiedere l'accreditamento di cui al comma 2,

lettera a), i soggetti in possesso dei requisiti di moralita',

idoneita' professionale, capacita' economico-finanziaria e

tecnico-professionale determinati con apposita direttiva del Ministro

dell'istruzione. Fermo restando l'accreditamento dei soggetti gia'

riconosciuti dal Ministero dell'istruzione come enti accreditati per

la formazione del personale della scuola, sono requisiti minimi di

accreditamento, ai quali deve attenersi la direttiva di cui al primo

periodo, la previsione espressa della formazione dei docenti tra gli

scopi statutari dell'ente, un'esperienza almeno quinquennale nelle

attivita' di formazione in favore dei docenti svolta in almeno tre

regioni, la stabile disponibilita' di risorse professionali con

esperienza universitaria pregressa nel settore della formazione dei

docenti e di risorse strumentali idonee allo svolgimento dei corsi di

formazione. I costi della formazione sono allineati agli standard

utilizzati per analoghi interventi formativi finanziati con risorse

del Programma operativo nazionale.

9. Con decreto del Ministro dell'istruzione, adottato ai sensi

dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, di

concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e sentite le

organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative,

sono delineati i contenuti della formazione continua di cui al comma

1, prevedendo per le verifiche intermedie e finale di cui al comma 4

criteri specifici di valutazione degli obiettivi conseguiti e della

capacita' didattica. La definizione del numero di ore aggiuntivo e

dei criteri del sistema di incentivazione e' rimessa alla

contrattazione collettiva. In sede di prima applicazione, nelle more

dell'adozione del regolamento e dell'aggiornamento contrattuale di

cui, rispettivamente, al primo e al secondo periodo, la formazione

continua e il sistema di incentivazione volto a promuovere l'accesso

ai detti percorsi di formazione presentano i contenuti minimi e

seguono i vincoli di cui all'Allegato B, annesso al presente decreto.

10. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1 relativi

all'erogazione della formazione, pari a complessivi euro 17.256.575

per la formazione dei docenti delle scuole dell'infanzia e primaria,

per gli anni 2023 e 2024, a complessivi euro 41.218.788 per la

formazione dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo

grado, per gli anni 2023 e 2024, a complessivi euro 87.713.044 per la

formazione dei docenti delle scuole del primo e del secondo ciclo di

istruzione, per gli anni 2025 e 2026, nonche' a euro 43.856.522 per

l'anno 2027 e a euro 43.856.522 annui a decorrere dall'anno 2028, si

provvede:

a) quanto a complessivi euro 17.256.575 per gli anni 2023 e 2024, a

valere sulle risorse di cui alla Missione 4 - Componente 1 - Riforma

2.2 del PNRR;

b) quanto a complessivi euro 41.218.788 per gli anni 2023 e 2024 e

a complessivi euro 87.713.044 per gli anni 2025 e 2026, a valere

sulle risorse di cui al Programma operativo complementare POC «Per la

Scuola» 2014-2020;

c) quanto a euro 40.000.000 per l'anno 2027 a valere sulle risorse

di cui all'articolo 1, comma 125, della legge 13 luglio 2015, n. 107;

d) quanto a euro 3.856.522 per l'anno 2027, mediante corrispondente

riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4, comma

1, della legge 18 dicembre 1997, n. 440;

e) quanto a euro 43.856.522 annui a decorrere dall'anno 2028,

mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui

all'articolo 1, comma 123, della legge 13 luglio 2015, n. 107.

l) nel capo V, dopo l'articolo 18 e' aggiunto il seguente:

«Art. 18-bis. (Norme transitorie per l'accesso al concorso e per

l'immissione in ruolo). - 1. Sino al 31 dicembre 2024, fermo restando

il possesso del titolo di studio necessario con riferimento alla

classe di concorso, sono comunque ammessi a partecipare al concorso

per i posti comuni di docente di scuola secondaria di primo e secondo

grado e per i posti di insegnante tecnico-pratico coloro che abbiano

conseguito almeno 30 CFU/CFA del percorso universitario e accademico

di formazione iniziale di cui all'articolo 2-bis, in coerenza con il

Profilo conclusivo delle competenze professionali del docente

abilitato di cui al comma 6 dell'articolo 2-bis e a condizione che

parte dei CFU/CFA siano di tirocinio diretto. Fino alla data di cui

al primo periodo, sono altresi' ammessi a partecipare coloro i quali,

entro il 31 ottobre 2022, abbiano conseguito i 24 CFU/CFA previsti

quale requisito di accesso al concorso secondo il previgente

ordinamento.

2. Fino al termine del periodo transitorio di cui al comma 1, ai

percorsi di specializzazione per le attivita' di sostegno didattico

agli alunni con disabilita' accedono, nei limiti della riserva di

posti stabilita con decreto del Ministero dell'universita' e della

ricerca, di concerto con il Ministero dell'istruzione, coloro, ivi

compresi i docenti assunti a tempo indeterminato nei ruoli dello

Stato, che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi

cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di

istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di

istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in

possesso dell'abilitazione all'insegnamento e del titolo di studio

valido per l'insegnamento. I percorsi sono svolti con modalita' di

erogazione convenzionale, interamente in presenza o, esclusivamente

per attivita' diverse dalle attivita' di tirocinio e laboratorio, con

modalita' telematiche in misura comunque non superiore al 20 per

cento del totale.

3. Con il decreto di cui al comma 4 dell'articolo 2-bis, con

riferimento ai vincitori del concorso di cui al comma 1, primo

periodo, sono definiti i contenuti dell'offerta formativa

corrispondente a 30 CFU/CFA necessari per la partecipazione al

concorso. Sono altresi' definiti gli ulteriori 30 CFU/CFA necessari

per il completamento della formazione iniziale universitaria e

accademica, cui accedono di diritto, e sono disciplinate le modalita'

di svolgimento della prova finale del percorso universitario e

accademico, comprendente una prova scritta e una lezione simulata,

nonche' la composizione della relativa commissione, nella quale sono

comunque presenti un membro designato dall'Ufficio scolastico

regionale di riferimento e un membro esterno esperto di formazione

nelle materie inerenti al percorso abilitante, anche individuabile

tra i tutor di cui all'articolo 2-bis, comma 7. La nomina di

personale scolastico nella commissione di cui al secondo periodo non

deve determinare oneri di sostituzione a carico del bilancio dello

Stato.

4. Fermo restando quanto previsto dal comma 10-ter dell'articolo 59

del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con

modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106, i vincitori del

concorso su posto comune, che vi abbiano partecipato con i requisiti

di cui al comma 1, sottoscrivono un contratto annuale di supplenza

con l'Ufficio scolastico regionale a cui afferisce l'istituzione

scolastica scelta e completano il percorso universitario e accademico

di formazione iniziale di cui all'articolo 2-bis, con oneri a carico

dei partecipanti, definiti dal decreto di cui al comma 4 del medesimo

articolo 2-bis. Con il superamento della prova finale del percorso

universitario e accademico di formazione iniziale, i vincitori

conseguono l'abilitazione all'insegnamento di cui all'articolo 2-ter

e sono, conseguentemente, assunti a tempo indeterminato e sottoposti

al periodo annuale di prova in servizio, il cui positivo superamento

determina la definitiva immissione in ruolo. Si applicano al suddetto

anno di prova le disposizioni di cui all'articolo 13, comma 1.

5. In caso di esaurimento delle graduatorie di cui al comma 3

dell'articolo 5, al fine dell'immissione in ruolo dei docenti di

sostegno e solo all'esito delle procedure di cui all'articolo 1,

comma 17-ter, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito,

con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159, fino al 31

dicembre 2025, le facolta' assunzionali annualmente autorizzate per

la predetta tipologia di posto sono utilizzate per lo scorrimento

delle graduatorie costituite e aggiornate con cadenza biennale ai

sensi dei commi 18-decies e 18-undecies del medesimo articolo 1 del

decreto-legge n. 126 del 2019.

6. Al fine di garantire la maggiore copertura delle classi di

concorso A-26 Matematica e A-28 Matematica e Scienze, con decreto del

Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro

dell'universita' e della ricerca, da adottare entro il 31 luglio

2022, i requisiti di accesso a tali classi di concorso possono essere

integrati.»;

m) sono aggiunti, in fine, gli allegati A e B di cui agli allegati

2 e 3 annessi al presente decreto.

Art. 45

Valorizzazione del personale docente

1. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, sono

apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 593, dopo la lettera b) sono aggiunte le seguenti:

«b-bis) valorizzazione del personale docente che garantisca

l'interesse dei propri alunni e studenti alla continuita' didattica.;

b-ter) valorizzazione del personale docente che presta servizio in

zone caratterizzate da rischio di spopolamento e da valori degli

indicatori di status sociale, economico e culturale e di dispersione

scolastica individuati con il decreto di cui al comma 345

dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234»;

b) dopo il comma 593, e' inserito il seguente:

«593-bis. In sede di prima applicazione e nelle more

dell'aggiornamento contrattuale, una quota pari al 10 per cento dello

stanziamento annuale previsto al comma 592 e' riservata alla

valorizzazione del personale docente che garantisca l'interesse dei

propri alunni e studenti alla continuita' didattica ai sensi del

comma 593, lettera b-bis), e del personale docente di cui al comma

593, lettera b-ter), e con decreto del Ministro dell'istruzione, da

adottare entro il 30 giugno 2022, sono stabiliti i criteri per

l'attribuzione delle suddette risorse, che tengono conto almeno degli

anni di permanenza del docente nella stessa istituzione scolastica e

della residenza o del domicilio abituale in luogo diverso da quello

in cui ha sede l'istituzione scolastica».

2. All'articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, dopo il comma

83 e' inserito il seguente:

«83-bis. Dall'anno scolastico 2022/2023, in aggiunta a quanto

previsto a legislazione vigente e a quanto stabilito dalla

contrattazione collettiva, i dirigenti delle istituzioni scolastiche

individuate ai sensi del decreto di cui al secondo periodo possono

altresi' chiedere all'Ufficio scolastico regionale competente, nel

limite massimo di un docente nel caso di esonero e di due nel caso di

semi esonero, tra i docenti individuati ai sensi del comma 83 del

presente articolo e dell'articolo 25, comma 5, del decreto

legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la concessione dell'esonero o del

semi esonero dall'insegnamento per attivita' di collaborazione nello

svolgimento delle funzioni amministrative e organizzative. Con

decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro

dell'economia e delle finanze, da emanare entro trenta giorni dalla

data di entrata in vigore della presente disposizione, sono definiti,

anche ai fini del rispetto del limite di spesa di cui al terzo

periodo, parametri, criteri e modalita' per l'individuazione, su base

regionale, delle istituzioni scolastiche, affidate in reggenza, che

possono avvalersi della facolta' di cui al periodo precedente, con

priorita' per quelle caratterizzate dal maggior numero di classi, nel

rispetto del limite di spesa di cui al terzo periodo. Per

l'attuazione del presente comma e' autorizzata la spesa nel limite di

5 milioni di euro per l'anno 2022 e di 12,5 milioni di euro annui a

decorrere dall'anno 2023, cui si provvede mediante corrispondente

riduzione delle risorse iscritte nel Fondo per il miglioramento

dell'offerta formativa».

Art. 46

Perfezionamento della semplificazione della procedura di reclutamento

degli insegnanti

1. All'articolo 59 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73,

convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106,

sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 10:

1) alla lettera a), il primo periodo e' sostituito dai

seguenti: «nelle more dell'adozione delle linee guida di cui al comma

10.1, secondo periodo, sostenimento di una prova scritta con piu'

quesiti a risposta aperta per i concorsi banditi a decorrere dalla

data di entrata in vigore della presente disposizione, volta

all'accertamento delle conoscenze e competenze del candidato sulla

disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale

partecipa, nonche' sulle metodologie e le tecniche della didattica

generale e disciplinare, sull'informatica e sulla lingua inglese.

Entro trenta giorni dall'indizione di ciascuna procedura concorsuale

bandita ai sensi del presente comma, fino al 31 dicembre 2024, con

decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del

Ministro dell'istruzione, l'accesso alla prova di cui al primo

periodo puo' essere riservato a coloro che superino una prova

preselettiva»;

2) alla lettera b), dopo le parole: «prova orale» sono aggiunte

le seguenti: «nella quale si accertano, oltre alle conoscenze

disciplinari, le competenze didattiche e l'abilita' nell'insegnamento

anche attraverso un test specifico»;

3) dopo la lettera d) e' aggiunta la seguente:

«d-bis) formazione della graduatoria dei soggetti che devono

ancora conseguire l'abilitazione all'insegnamento specifica sulla

classe di concorso, sulla base delle valutazioni di cui alle lettere

a), b) e c), in applicazione dell'articolo 5, comma 4, e

dell'articolo 18-bis del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59»;

b) dopo il comma 10 e' inserito il seguente:

«10.1. La redazione dei quesiti della prova scritta di cui al

comma 10, anche a titolo oneroso, e' assegnata a una o piu'

universita'. E' altresi' istituita con decreto del Ministero

dell'istruzione, da emanare entro il 10 giugno 2022, una commissione

di elevata qualificazione scientifica e professionale che, anche

sulla base delle evidenze desunte dalla prima applicazione della

riforma delle procedure di reclutamento di cui al presente articolo,

propone al Ministero dell'istruzione l'adozione di linee guida sulla

metodologia di redazione dei quesiti affinche' questi consentano di

accertare le concrete competenze tecniche e metodologiche necessarie

all'insegnamento, oltre che una solida preparazione disciplinare dei

candidati. Ai componenti della Commissione non spettano compensi,

gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque

denominati»;

c) dopo il comma 10-bis, e' inserito il seguente:

«10-ter. Ferma restando la riserva di posti di cui al comma

10-bis, i vincitori del concorso inclusi nella graduatoria di cui al

comma 10, lettera d), sono immessi in ruolo con precedenza rispetto

ai vincitori inclusi nella graduatoria di cui al comma 10, lettera

d-bis), che sono immessi in servizio ove, nel limite delle assunzioni

annuali autorizzate, residuino posti vacanti e disponibili»;

d) il comma 12 e' abrogato;

e) dopo il comma 21 e' aggiunto il seguente:

«21-bis. Con riferimento ai soggetti di cui all'articolo 18-bis

del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, la disposizione di cui

al comma 10, lettera d-bis), del presente articolo cessa di avere

efficacia dal 1° gennaio 2025».

2. Dall'attuazione di quanto previsto dal presente articolo non

devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza

pubblica.

Art. 47

Misure per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza

di cui e' titolare il Ministero dell'istruzione

1. Al fine di potenziare le azioni di supporto alle istituzioni

scolastiche per l'attuazione degli interventi legati al Piano

nazionale di ripresa e resilienza relativi alla digitalizzazione

delle scuole, per ciascuno degli anni scolastici ricompresi tra

l'anno scolastico 2022/2023 e l'anno scolastico 2025/2026 e'

individuato dal Ministero dell'istruzione - Unita' di missione per il

PNRR un numero di docenti e assistenti amministrativi pari a 100 e un

numero di dirigenti scolastici fino a un massimo di 5 da porre in

posizione di comando presso l'Amministrazione centrale e presso gli

Uffici scolastici regionali per la costituzione del Gruppo di

supporto alle scuole per il PNRR. Tale Gruppo di supporto, nonche' le

equipe formative territoriali, gia' costituite ai sensi dell'articolo

1, comma 725, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e rientranti tra

i progetti in essere del PNRR, assicurano un costante accompagnamento

alle istituzioni scolastiche per l'attuazione degli investimenti del

PNRR, con il coordinamento funzionale dell'Unita' di missione per il

PNRR. Per le finalita' di cui al presente comma e allo scopo di

garantire l'attuazione delle riforme legate al Piano nazionale di

ripresa e resilienza, relative al sistema nazionale di istruzione e

formazione, il Ministero dell'istruzione si avvale, ai sensi

dell'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

165, fino al 31 dicembre 2026, a supporto dell'ufficio di gabinetto,

di un contingente di esperti, in numero massimo di 6, in possesso di

specifica ed elevata competenza nelle materie inerenti al sistema

nazionale di istruzione e formazione, anche con riferimento alla

legislazione in materia di istruzione, cui spetta un compenso fino a

un importo massimo di euro 70.000 lordi annui per singolo incarico,

entro il limite di spesa complessivo non superiore a 420.000 euro

annui. Agli oneri di cui al periodo precedente si provvede mediante

corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui

all'articolo 1, comma 62, della legge 13 luglio 2015, n. 107.

2. Allo scopo di assicurare il raggiungimento degli obiettivi

fissati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per il sistema

nazionale di istruzione, con particolare riferimento alla Riforma 1.3

della Missione 4, Componente 1, relativa alla riorganizzazione del

sistema scolastico, all'articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n.

234, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 344, secondo periodo, dopo le parole: «e culturale»

sono inserite le seguenti: «, di spopolamento»;

b) al comma 345:

1) all'alinea, le parole: «il mese di marzo 2022» sono sostituite

dalle seguenti: «il 15 luglio 2022»;

2) alla lettera a), dopo le parole: «e culturale» sono inserite le

seguenti: «, di spopolamento».

3. All'articolo 55, comma 1, lettera b), del decreto-legge 31

maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29

luglio 2021, n. 108, le parole: «al contrasto della dispersione

scolastica e alla formazione del personale scolastico da realizzare

nell'ambito del PNRR» sono sostituite dalle seguenti: «agli

investimenti ricompresi nell'ambito del PNRR e alle azioni ricomprese

nell'ambito delle programmazioni operative nazionali e complementari

a valere sui fondi strutturali europei per l'istruzione».

4. All'articolo 24 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152,

convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233,

sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 2:

1) al quarto periodo, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole:

«, cosi' come in caso di assenza di proposte progettuali pervenute

per il concorso o di loro inidoneita'»;

2) al settimo periodo, le parole «euro 2.340.000,00» sono

sostituite dalle seguenti «euro 2.640.000,00»;

b) dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti:

«2-bis. Resta fermo che il concorso di progettazione e i successivi

livelli di progettazione sono affidati nei limiti delle risorse

disponibili nei quadri economici di progetto indicati dagli enti

locali in sede di candidatura delle aree.

2-ter. Al fine di garantire il raggiungimento dei target del PNRR

e' possibile autorizzare un numero piu' ampio di aree e progetti,

relativi all'investimento 1.1 della Missione 2, Componente 3, del

PNRR, anche utilizzando risorse nazionali disponibili a legislazione

vigente nel bilancio del Ministero dell'istruzione»;

c) al comma 3, le parole: «6.573.240 euro» sono sostituite dalle

seguenti: «euro 6.873.240», le parole: «9.861.360 euro», ovunque

ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: «euro 11.486.360» e le

parole: «2.340.000 euro» sono sostituite dalle seguenti «euro

2.640.000»;

d) al comma 4, la parola: «62.824.159,15» e' sostituita dalla

seguente: «82.824.159,15».

5. Al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi, target e

milestone del Piano nazionale di ripresa e resilienza, le risorse di

cui all'articolo 1, comma 62, della legge 13 luglio 2015, n. 107,

nonche' le risorse di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11

dicembre 2016, n. 232, all'articolo 1, comma 1072, della legge 27

dicembre 2017, n. 205, all'articolo 1, comma 95, della legge 30

dicembre 2018, n. 145, all'articolo 1, commi 14, 59, 63 e 64, della

legge 27 dicembre 2019, n. 160, e agli articoli 32, comma 7-bis, e

48, comma 1, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito,

con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, gia'

utilizzate per i progetti in essere, sono vincolate, dall'annualita'

2022 all'annualita' 2026, alla realizzazione degli stessi.

6. Ai maggiori oneri derivanti dal comma 1, pari a euro 1.256.896

per l'anno 2022, a euro 3.142.240 per ciascuno degli anni 2023, 2024

e 2025 e a euro 1.885.344 per l'anno 2026, si provvede mediante

corrispondente riduzione, per gli anni dal 2022 al 2026,

dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 62, secondo

periodo, della legge 13 luglio 2015, n. 107.

7. Nelle more dell'adeguamento dello statuto dell'Istituto

nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa

(INDIRE), il presidente, se dirigente scolastico, dipendente pubblico

o docente universitario, per l'intera durata dell'incarico, se svolto

a tempo pieno, e' collocato nella posizione di fuori ruolo, di

aspettativa o di comando, secondo i rispettivi ordinamenti. Ove

l'incarico non sia a tempo pieno, e' svolto conformemente ai

rispettivi ordinamenti di appartenenza, senza collocamento in una

delle predette posizioni e il presidente conserva il trattamento

economico in godimento con oneri a carico dell'amministrazione di

appartenenza, incrementato dell'indennita' di carica stabilita con

decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro per

la pubblica amministrazione e il Ministro dell'economia e delle

finanze, con oneri a carico del bilancio dell'INDIRE. Ove l'incarico

sia svolto a tempo pieno, al presidente compete un trattamento

economico con le modalita' previste per l'indennita' di carica di cui

al periodo precedente con oneri a carico del bilancio dell'INDIRE.

8. All'articolo 1, comma 978, della legge 30 dicembre 2020, n. 178,

sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Le istituzioni

scolastiche che hanno parametri numerici uguali o superiori a quelli

previsti nel primo periodo sono disponibili per le operazioni di

mobilita' regionali e interregionali e per il conferimento di

ulteriori incarichi sia per i dirigenti scolastici sia per i

direttori dei servizi generali e amministrativi. Resta fermo quanto

disposto dall'articolo 19-quater del decreto-legge 27 gennaio 2022,

n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2022, n.

25. Non devono altresi' derivare situazioni di esubero di personale

con riferimento ai posti di direttore dei servizi generali e

amministrativi».

9. Al fine di corrispondere alle esigenze delle istituzioni

scolastiche, all'articolo 1-bis del decreto-legge 29 ottobre 2019, n.

126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n.

159, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1, dopo le parole: «per la copertura» sono inserite le

seguenti: «del 50 per cento»;

b) il comma 2 e' sostituito dal seguente:

«2. Il Ministero dell'istruzione e' autorizzato a bandire,

contestualmente al concorso di cui al comma 1, una procedura

straordinaria riservata agli insegnanti di religione cattolica che

siano in possesso del titolo previsto dai punti 4.2. e 4.3

dell'intesa tra il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana per

l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, resa

esecutiva ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 20

agosto 2012, n. 175, e del riconoscimento di idoneita' rilasciato

dall'ordinario diocesano competente per territorio e che abbiano

svolto almeno trentasei mesi di servizio nell'insegnamento della

religione cattolica nelle scuole statali. Alla procedura

straordinaria di cui al presente comma e' assegnato il 50 per cento

dei posti vacanti e disponibili per il triennio scolastico

2022/2023-2024/2025 e per gli anni scolastici successivi fino al

totale esaurimento di ciascuna graduatoria di merito, ferme restando

le procedure autorizzatorie di cui all'articolo 39, commi 3 e 3-bis,

della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Il contenuto del bando, i

termini di presentazione delle istanze, le modalita' di svolgimento

della prova orale didattico-metodologica, di valutazione della stessa

e dei titoli ai fini della predisposizione delle graduatorie di

merito ripartite per ambiti diocesani, nonche' la composizione della

commissione di valutazione sono stabiliti con decreto del Ministro

dell'istruzione, il quale prevede, altresi', un contributo per

l'intera copertura degli oneri delle procedure a carico dei

partecipanti. I contributi di partecipazione, versati all'entrata del

bilancio dello Stato, sono tempestivamente riassegnati sui pertinenti

capitoli dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione ai

fini della copertura integrale delle spese per la procedura

concorsuale»;

c) al comma 3, dopo la parola: «concorso» sono inserite le

seguenti: «e della procedura straordinaria».

10. All'articolo 3, comma 2-bis, del decreto-legge 8 aprile 2020,

n. 22, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n.

41, le parole: «al 31 agosto 2022» sono sostituite dalle seguenti:

«al 31 agosto 2023».

11. Le graduatorie di cui all'articolo 59, comma 10, lettera d), e

comma 15, lettera c), del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73,

convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106,

sono integrate, nel limite delle autorizzazioni di spesa previste a

legislazione vigente e nel rispetto del regime autorizzatorio di cui

all'articolo 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n.

449, con i candidati risultati idonei per avere raggiunto o superato

il punteggio minimo previsto dal comma 15 del medesimo articolo 59

del decreto-legge n. 73 del 2021.

Capo IX

DISPOSIZIONI FINALI
Art. 48

Abrogazioni

1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto

sono abrogate le seguenti disposizioni:

a) l'articolo 17, comma 1, del decreto-legge 9 giugno 2021, n.

80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113,

relativo alle procedure di monitoraggio, alle risorse e alle

modalita' necessarie ai fini della valutazione delle misure urgenti

per la giustizia ordinaria nell'ambito del PNRR;

b) l'articolo 13-bis del decreto legislativo 15 luglio 2015, n.

112, relativo al sistema comune d'informazione e di biglietteria

integrate;

c) l'articolo 59, comma 1, lettere l), q) e r), del decreto

legislativo 3 novembre 2017, n. 229, relative all'Anagrafe nazionale

delle patenti nautiche, al controllo dello Stato di approdo per le

unita' da diporto utilizzate a fini commerciali battenti bandiera

diversa da quella italiana e alle procedure e modalita' per

l'accertamento del tasso alcolemico;