IT - Energetica Edifici e Nuova APE

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CORSO DI «IMPIANTI TERMOTECNICI» - Prof. Ing. Stefano Grignaffini - Prof. Ing.

Marco Romagna
L’EFFICIENZA ENERGETICA
L’efficienza energetica di un sistema sia esso di taglia industriale, o sia che ci si riferisca a
strutture civili ed abitative, rappresenta la capacità di sfruttare l’energia ad essa
fornita per soddisfarne il fabbisogno. Minori sono i consumi relativi al soddisfacimento
di un determinato fabbisogno, migliore è l’efficienza energetica della struttura. Definire
quindi l’efficienza energetica di un sistema, sia esso industriale che civile, può risultare
complesso, a causa della varietà di apparati che lo compongono e della loro
configurazione.
Attraverso lo studio degli usi finali e del settore di trasformazione (produzione di
energia elettrica) è possibile individuare quali sono i settori maggiormente energivori,
allo scopo di definire politiche mirate per un uso razionale dell’energia.
IL SETTORE CIVILE
I consumi del settore civile sono spesso dovuti ad un alto grado di inefficienza
energetica delle utenze, sia per ciò che riguarda il fabbisogno termico che quello
elettrico.
Fabbisogno termico
Il fabbisogno termico è dovuto principalmente alla necessità di riscaldamento degli
ambienti abitativi ed alla produzione di acqua calda sanitaria. Pur mantenendo gli
stessi confort è possibile diminuire drasticamente i consumi termici attraverso
interventi che rendano più efficiente l’involucro dei fabbricati.
Fabbisogno elettrico
Il fabbisogno elettrico civile è per la maggior parte legato all’illuminazione ed
all’alimentazione di utenze termiche. Il consumo elettrico relativo al funzionamento
dell’elettronica è difatti di molto inferiore rispetto a quello delle lampade poco
efficienti o di sistemi frigoriferi o dello scaldabagno elettrico. I maggiori interventi di
efficientazione sono quindi da indirizzare verso una migliore tecnologia per i corpi
illuminanti (lampade ad alta efficienza) e la sostituzione delle utenze termiche
attraverso sistemi solari termici, pompe di calore e caldaie a condensazione. L’utilizzo
di elettrodomestici di classe A permette un importante risparmio in temini di
consumi energetici, e la sostituzione di vecchi elettrodomestici con sistemi energy
saving (classe A) è incentivata mediante sgravi fiscali.
Risparmio e rendimento energetico: QUADRO NORMATIVO

direttive europee leggi italiane


L. 373/1976:
“Norme per il contenimento del consumo
energetico per usi termici negli edifici”

L. 308/1982: UNI 7357:


“Calcolo del fabbisogno termico
“Norme sul contenimento dei consumi
per il riscaldamento di edifici”
energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili di
energia e l’esercizio di centrali elettriche

L. 9/1991+CIP/92 e DPR 1993: Sostituita da


“Agevolazioni fiscali per il contenimento dei
consumi energetici”
UNI EN 12831:2006:
L. 10/1991+DPR 412/1993: “Impianti di riscaldamento negli edifici”
“… Uso razionale dell’ energia, uso di fonti
rinnovabilli …” – FEN – S/V – GG – H lim

DIRETTIVA 2002/91: D.Lgs 192/2005:


-Adozione metodologia di calcolo della prest. Energ. “Rendimento energetico nell’ edilizia”
- Requisiti minimi di prestazione erergetica
-Certificazione energetica degli edifici D.Lgs 311/2006:
-Ispezione periodica caldaie e impianti di condizion. FENEPg - obbligo uso FER – obbligo Cert. En.

DIRETTIVA 2006/32: D.Lgs 115/2008 UNI TS 11300:


Efficienza negli usi finali dell’ energia “ Prestazioni energetiche degli edifici”
DPR 59/2009:
- Attuazione del D.lgs 192/2005
- Istituzione linee guida per la redazione della Cert. En.

DIRETTIVA 2009/28: D.Lgs 28/2011 REGIONE LAZIO:


Promozione dell’uso dell’ energia da fonti rinn. Legge regionale 6/2008
Legge 90/2013
DIRETTIVA 2010/31: Introduzione A.P.E.
CONCETTI FONDAMENTALI
“ EFFICIENZA ENERGETICA”
Capacità di sfruttare l’energia fornita ad un sistema per soddisfare il fabbisogno di
strutture industriali, civili e/o abitative.
Minori consumi relativi al soddisfacimento di un determinato fabbisogno
=
Migliore efficienza energetica

“PRESTAZIONE ENERGETICA DI UN EDIFICIO”


“Quantità di energia stimata o effettivamente consumata per soddisfare i diversi
bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio” (Direttiva europea 2002/91/CE).

“ CERTIFICAZIONE ENERGETICA”
Documento ufficiale (valido fino a un massimo di dieci anni o fino a
intervento di ristrutturazione) prodotto da un soggetto accreditato che
certifica la prestazione energetica di un edificio destinato ad uso civile o
industriale.
PARAMETRI FONDAMENTALI

 “ GRADI GIORNO (GG)”


Somma annuale delle differenze positive giornaliere tra Ta
(ambiente convenzionale: Ta=20°c) e Tem (esterna media giornaliera).

 “ COEFFICIENTE DI FORMA” = S/V


S = superficie disperdente verso ambienti non riscaldati
V = volume riscaldato racchiuso da S
La norma UNI TS 11300 è nata con l'obiettivo di definire una
metodologia di calcolo univoca per la determinazione delle
prestazioni energetiche degli edifici.
Essa è suddivisa in quattro parti: 
UNI TS 11300: 2014  parte 1: determinazione del fabbisogno di energia termica 
dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale 
 
 
UNI TS 11300: 2014 parte 2: determinazione del fabbisogno di energia primaria e 
dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda 
sanitaria 
 
 
UNI TS 11300:2010 parte 3: determinazione del fabbisogno di energia primaria e 
dei rendimenti per la climatizzazione estiva 
 
 
UNI TS 11300: 2012 parte 4: utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di 
generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda 
sanitaria 
 
 
UNI TS 11300: 2016 parte 5:Calcolo dell’energia primaria e della quota di energia 
da fonti rinnovabili 
 
UNI TS 11300‐6:2016 parte 6: Determinazione del fabbisogno di energia per ascensori,  
scale mobili e marciapiedi mobili” 
Il 2 Ottobre 2014 la certificazione ed il progetto energetico hanno subito un grosso
cambiamento con l’aggiornamento delle norme UNI TS 11300 .
Cos’è cambiato?
Il 2 Ottobre 2014 sono entrate in vigore le nuove parti 1 e 2 della norma che
riguardano il calcolo del fabbisogno termico dell’involucro e la valutazione del
fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento e ACS, rimangono invariate la
parte 4 che riguarda gli impianti a fonti rinnovabili e la parte 3 che definisce le
procedure di valutazione del fabbisogno in presenza di impianti di climatizzazione
estiva.
Ci sono diverse novità normative:
- Obbligo del calcolo analitico dei ponti termici: ad esempio non sarà più possibile
fare riferimento ad incrementi % per la valutazione dei ponti termici.
- Durata delle stagioni di riscaldamento e di raffrescamento: è determinato per ogni
zona termica in base al rapporto tra apporti e dispersioni. Per il periodo di
riscaldamento è comunque fissato un limite alla stagione definita dalla zona
climatica cui il Comune appartiene mentre quella di raffrescamento può coincidere
con l’intero anno.
- Calcolo del fabbisogno di ACS: i parametri di calcolo del fabbisogno di ACS e la
temperatura in ingresso dell’acqua fredda non è più fissata a 15 °C ma viene
ricalcolata in base alla media delle temperature esterne medie mensili del Comune.
Il 2 Ottobre 2014 la certificazione ed il progetto energetico hanno subito un grosso cambiamento
con l’aggiornamento delle norme UNI TS 11300 .
Cos’è cambiato?
Il 2 Ottobre 2014 sono entrate in vigore le nuove parti 1 e 2 della norma che riguardano il
calcolo del fabbisogno termico dell’involucro e la valutazione del fabbisogno di energia
primaria per il riscaldamento e ACS, rimangono invariate la parte 4 che riguarda gli impianti a
fonti rinnovabili e la parte 3 che definisce le procedure di valutazione del fabbisogno in
presenza di impianti di climatizzazione estiva.

Ci sono diverse novità normative:


- Fabbisogno energetico per l’illuminazione degli ambienti: è il risultato di diversi contributi:
fabbisogno di illuminazione artificiale interna ed esterna e quello dei meccanismi di controllo. L’EP
per l’illuminazione sarà inserito nella certificazione.
- Temperatura degli ambienti confinati climatizzati: temperatura delle unità riscaldate viene
valutata secondo due modalità: se la destinazione d’uso dell’edificio non è nota si utilizza una
temperatura interna fissa a 20 °C per la climatizzazione invernale, 26 °C per la climatizzazione
estiva, in caso contrario la temperatura interna è dipendente dalla destinazione d’uso dell’edificio.
La classe energetica dell’immobile deve essere determinata in base all’EPglobale per tutti i servizi
presenti: climatizzazione invernale ed estiva, ACS, illuminazione e ventilazione, in quanto diventa
obbligatoria la UNI TS 11300 parte 3.

La scala della classe energetica è differente: i limiti tra le classi non vengono più calcolati in
funzione del fattore di forma dell’edificio ma in funzione del proprio Epglobale dunque ogni proprio
edificio avrà la propria scala energetica.
METODO DI CALCOLO CHE DA REGIME STAZIONARIO PASSA A REGIME «QUASI
STAZIONARIO: la variabile tempo è introdotta dal «fattore di utilizzazione η»

FABBISOGNO DI ENERGIA NEL CASO INVERNALE 
QH = QH,ht – hg,H * QG,N QH,ht = QH,tr +  QH,ve

Dispersioni Fattore di Apporti Dispersioni per Dispersioni per


utilizzazione termici totali trasmissione di ventilazione
calore
FABBISOGNO DI ENERGIA NEL CASO ESTIVO

QC = QG,N – hg,C * QH,ht QG,N = Qsol +  Qint

Carichi termici Fattore di Apporto termico Apporti Apporti termici


totali utilizzazione totale termici solari interni

La certificazione viene sempre fatta sul sistema


edificio-impianto
Detto ciò è possibile calcolare l’indice di prestazione globale EPg.
Edifici residenziali: Sp= superficie calpestabile
EPgl = Q / (Sp * ηg * ∆t) [kWh/m2 anno]
∆t riferito all’anno
ƞg = rendimento globale medio stagionale
Grandi edifici:
EPgl = Q / (V * ηg * ∆t) [kWh/m3 anno]

ηg = rend. di generazione + rend. di regolazione + rend. di emissione + rend. di distribuzione


Con la vecchia normativa l’EPgl faceva riferimento esclusivamente ai servizi di CLIMATIZZAZIONE INVERNALE:

INDICE DI PRESTAZIONE
ENERGETICA GLOBALE:
(UNI TS 11300)
Con la nuova normativa la classe energetica dell’edificio deve essere determinata attraverso
l’indice di prestazione energetica globale somma di vari indici:
UNI EN  Nuova scala energetica basata su EPgl
PARTE I e II PARTE III 15193:2008 PARTE VI

climatizzazione  produzione ventilazione climatizzazione Illuminazione trasporto cose 


invernale ACS estiva artificiale e persone

I vecchi edifici hanno generalmente un EPgl


pari a due tre volte quello limite
I tre approcci alla certificazione energetica di un edificio (UNI TS 11300: 1 e 2)
- Da progetto
- Da rilievo
- Tailored rating (adattata all’utenza)
Da progetto: è basato su dati di ingresso solamente teorici. Ai fini del calcolo
del livello prestazionale dell’edificio si fa riferimento ai gradi giorno in base
alla zona climatica di appartenenza, al fattore di forma S/V e si fa riferimento
ad un uso standard dell’edificio. La certificazione che ne deriva risulterà
generica e da questa si otterrà l’EP. .
Da rilievo: i dati in ingresso su dati geometrici derivanti da un rilievo
dimensionale dell’edificio e quindi su un edificio realmente edificato. La
valutazione viene tarata sull’utenza e si basa su un utilizzo reale dell’edificio.
Tailored rating: il sistema di certificazione adattato all’utenza definito tailored
rating si basa sull’analisi e sulla misura dei reali consumi dell’edificio oggetto
di certificazione.
METODI E PROCEDURE:

• DI PROGETTO O STANDARD

PROCEDURA:
• DA RILIEVO

• DI PROGETTO O STANDARD: UNI TS….


(Nuova Costruzione/Ristrutturazione importante

METODO: • DA RILIEVO in sito: UNI TS – Abachi predefiniti


(Edifici esistenti)

• SEMPLIFICATO:
(Unità Immobiliari con superficie utile inferiore a 200 m2)

Viene per la prima volta introdotto il concetto di RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA


I decreti attuativi della Legge 90
LEGGE 3 agosto 2013, n. 90
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, recante
disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo
e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia per la
definizione delle procedure d’infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre
disposizioni in materia di coesione sociale.
Sono stati pubblicati sulla G.U. n. 162 del 15 luglio 2015 e sono entrati
in vigore il 1 ottobre.
I 3 decreti riguardano:
- Linee guida: definiscono parametri e modelli degli attestati APE e AQE
- Requisiti minimi: definiscono i requisiti minimi da rispettare per ogni
tipologia di intervento
- Relazioni tecniche: definiscono i nuovi modelli dettagliati per tipologia
di intervento
Linee guida
Art. 1
(Finalità e campo di applicazione)
1. Ai sensi dell’articolo 1 e dell'articolo 6, comma 12, del decreto legislativo 19 agosto
2005, n. 192 e successive modifiche ed integrazioni, il presente decreto si pone la finalità
di favorire l’applicazione omogenea e coordinata dell’attestazione della prestazione
energetica degli edifici e delle unità immobiliari, su tutto il territorio nazionale. Il presente
decreto definisce:
a) le Linee guida nazionali per l’attestazione della prestazione energetica degli edifici;
b) gli strumenti di raccordo, concertazione e cooperazione tra lo Stato e le regioni;
c) la realizzazione di un sistema informativo comune per tutto il territorio nazionale
per la gestione di un catasto nazionale degli attestati di prestazione energetica e
degli impianti termici.
Linee guida: cosa contengono
Art. 3
(Linee guida nazionali per l’attestazione della prestazione energetica degli edifici)
Al fine di garantire la promozione, assicurare la fruibilità, la diffusione e una crescente
comparabilità degli APE, promuovendo la tutela degli interessi degli utenti, nelle Linee
guida:
a) metodologie di calcolo, anche semplificate …;
b) il format di APE, …, per consentire ai cittadini di valutare e confrontare edifici diversi;
c) lo schema di annuncio di vendita o locazione, … che renda uniformi le informazioni
sulla qualità energetica degli edifici fornite ai cittadini;
d) la definizione del sistema informativo per tutto il territorio nazionale, SIAPE.
2. …, le disposizioni contenute nel presente decreto, sono direttamente operative nelle
regioni e nelle province autonome che non abbiano ancora provveduto ad adottare propri
strumenti di attestazione della prestazione energetica degli edifici in conformità alla direttiva
2010/31/UE.
Linee guida: monitoraggi e controlli
Art. 5
(Monitoraggio e controlli)
1. Le regioni e le province autonome al fine dell’effettuazione dei controlli della qualità
dell’attestazione della prestazione energetica, definiscono piani e procedure di controllo che
consentano di analizzare almeno il 2% degli APE depositati ogni anno.
2. I controlli di cui al comma 1 sono prioritariamente orientati alle classi energetiche più
efficienti e comprendono tipicamente:
a) l’accertamento documentale degli APE, ivi inclusa la verifica del rispetto delle
procedure di cui alle Linee guida;
b) le valutazioni di congruità e coerenza dei dati di progetto o di diagnosi con la procedura
di calcolo e i risultati espressi;
c) le ispezioni delle opere o dell’edificio.
Linee guida: validità dell’APE
L’APE ha una validità temporale massima di dieci anni a partire dal suo rilascio
ed è aggiornato a ogni intervento di ristrutturazione o riqualificazione che riguardi
elementi edilizi o impianti tecnici in maniera tale da modificare la classe energetica
dell'edificio o dell'unità immobiliare. La validità temporale massima è subordinata al
rispetto delle prescrizioni per le operazioni di controllo di efficienza energetica degli
impianti tecnici dell'edificio, in particolare per gli impianti termici, comprese le
eventuali necessità di adeguamento previste dai regolamenti di cui al DPR n. 74.
Nel caso di mancato rispetto di dette disposizioni, l’APE decade il 31 dicembre
dell'anno successivo a quello in cui è prevista la prima scadenza non rispettata per
le predette operazioni di controllo di efficienza energetica.
A tali fini, i libretti di impianto di cui al decreto del Ministro dello sviluppo
economico 10 febbraio 2014 e successive modificazioni sono allegati, in originale,
in copia cartacea o in formato elettronico, all'APE.
Linee guida: soggetto certificatore
Nei casi di nuova costruzione e di ristrutturazioni importanti di primo
livello, la nomina del soggetto certificatore deve avvenire prima dell’inizio dei
lavori, e deve essere dichiarata nella relazione attestante la rispondenza alle
prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e relativi
impianti termici, che, ai sensi del comma 1, dell’articolo 8, del decreto legislativo, il
proprietario dell’edificio, o chi ne ha titolo, deposita presso l'amministrazione
comunale competente contestualmente alla dichiarazione di inizio dei lavori
complessivi o degli specifici interventi proposti o alla richiesta di permesso di
costruire.

In ogni caso, il soggetto certificatore deve rispettare i requisiti di indipendenza e


imparzialità previsti dal DPR n. 75/2013
Linee guida: ALLEGATO 1
LINEE GUIDA NAZIONALI PER L’ATTESTAZIONE DELLA PRESTAZIONE
ENERGETICA DEGLI EDIFICI
2. Prestazione energetica degli immobili: aspetti generali
L’APE pone nella massima evidenza i servizi energetici presi in considerazione per la valutazione,
riportando questa informazione negli appositi spazi e nelle note.

Per le finalità, si ritiene di fondamentale importanza che l’APE, oltre a fornire l’indice di prestazione
globale, EPgl, riporti anche informazioni sui contributi dei singoli servizi energetici che concorrono a
determinarlo EPH, EPW, EPV, EPC, EPL, EPT.
Per il cittadino, proprietario o conduttore dell’immobile, è importante disporre di queste informazioni al fine di
conoscere come la qualità dell’involucro edilizio e degli impianti contribuiscono al raggiungimento del livello di
prestazione globale al fine di poter mettere “a fuoco” le più significative carenze energetiche dell’immobile e orientare
le priorità di intervento.
Linee guida: ALLEGATO 1
2.1 Prestazione energetica e servizi energetici
I servizi energetici presi in considerazione per il calcolo della prestazione energetica dell’immobile
sono la climatizzazione invernale, la climatizzazione estiva, la produzione di acqua calda sanitaria, la
ventilazione meccanica e, per le tipologie di edificio specificate al paragrafo 2, l’illuminazione e il
trasporto di persone o cose.
Il calcolo della prestazione energetica si basa sui servizi effettivamente presenti nell’edificio in oggetto,
fatti salvi gli impianti di climatizzazione invernale e, nel solo settore residenziale, di produzione di
acqua calda sanitaria che si considerano sempre presenti.
Nel caso di loro assenza infatti, si procederà a simulare tali impianti in maniera virtuale, considerando
che siano presenti gli impianti standard di cui alla Tabella 1 del paragrafo 5.1 con le caratteristiche ivi
indicate.
Impianti dell’edificio STANDARD

Climatizzazione Generatore a combustibile gassoso (gas naturale) di cui alla tabella 8 e con relativa efficienza dei
invernale sottosistemi di utilizzazione di cui alla tabella 7

Macchina frigorifera a compressione di vapore a motore elettrico di cui alla tabella 8 e con relativa
Climatizzazione estiva efficienza dei sottosistemi di utilizzazione di cui alla tabella 7

Ventilazione Ventilazione meccanica a semplice flusso per estrazione di cui alla tabella 9

Generatore a combustibile gassoso (gas naturale) di cui alla tabella 8 con relativa efficienza dei
Acqua calda sanitaria sottosistemi di utilizzazione di cui alla tabella 7

Illuminazione Rispetto dei requisiti di cui al paragrafo 1.2.2 dell’Appendice A all’Allegato 1

Trasporto persone o
Rispetto dei requisiti al DM requisiti minimi.
cose
Tabella 1 – Tecnologie standard dell’edificio di riferimento
Linee guida: ALLEGATO 1
5 Classificazione degli immobili in funzione della prestazione energetica
L’APE, tramite l’attribuzione agli immobili di specifiche classi prestazionali e di specifiche
raccomandazioni per la riqualificazione energetica, è uno strumento di orientamento del mercato verso
edifici a migliore qualità energetica. Un attestato correttamente compilato, consente agli utenti finali di
valutare e comparare le prestazioni dell’edificio e di confrontarle con i valori tecnicamente
raggiungibili in un corretto rapporto tra costi di investimento e benefici che ne derivano.
Rispetto alla preesistente normativa, sono state introdotte diverse novità poiché, per il cittadino,
proprietario o conduttore dell’edificio, è importante conoscere come la qualità dell’involucro edilizio e
degli impianti contribuiscano al raggiungimento del livello di prestazione globale, al fine di poter
mettere “a fuoco” le più significative carenze energetiche dell’edificio e orientare le priorità di
intervento.
Linee guida: ALLEGATO 1
5.1 Rappresentazione delle prestazioni, struttura della scala delle classi e soglia di riferimento
legislativo

La classe energetica dell’edificio è determinata sulla base


dell’indice di prestazione energetica globale non
rinnovabile EPgl,nren, per mezzo del confronto con una scala
di classi prefissate.
La classe energetica è contrassegnata da un indicatore
alfabetico dalla lettera G alla lettera A.
Un apposito spazio, indicherà che si tratta di un Edificio a
energia quasi zero.
Linee guida: ALLEGATO 1

La scala delle classi è definita a partire dal valore dell’indice di prestazione


energetica globale non rinnovabile dell’edificio di riferimento,
EPgl,nren,rif,standard (2019/21) calcolato secondo quanto previsto nel decreto requisiti
minimi, ipotizzando che in esso siano installati elementi edilizi e impianti
standard dell’edificio di riferimento, dotati dei requisiti minimi di legge in vigore
dal 1° gennaio 2019 per gli edifici pubblici, e dal 1° gennaio 2021 per tutti gli
altri.
Linee guida: ALLEGATO 1
Scala di classificazione energetica
La classe energetica si fa sull’indice NON rinnovabile

.
Edificio di riferimento
Definizione
Con edificio di riferimento o target si intende un edificio identico al reale in
termini di:
• geometria (sagoma, volumi, superficie calpestabile, superfici degli elementi
costruttivi e dei componenti)
• orientamento
• ubicazione territoriale
• destinazione d’uso
• situazione al contorno
Le caratteristiche termiche e parametri energetici sono invece determinati conformemente
all’Appendice A e riguardano il fabbricato e gli impianti tecnici.
Per i tutti i dati di input e i parametri non definiti si utilizzano i valori dell’edificio reale
Linee guida: ALLEGATO 1
Come si procede:
 si parte dall’edifico reale
 a partire dalla sua geometria si “costruisce” l'edificio di riferimento
sostituendo gli elementi edilizi con altri dalle caratteristiche energetiche
fissate.

Edificio
reale

Involucro
Impianto
Linee guida: ALLEGATO 1
Come si procede:
 si parte dall’edifico reale
 a partire dalla sua geometria si “costruisce” l'edificio di riferimento
sostituendo gli elementi edilizi con altri dalle caratteristiche energetiche
fissate.

Edificio
reale

Involucro Impianto
Linee guida: ALLEGATO 1
Come si procede:
 si parte dall’edifico reale
 a partire dalla sua geometria si “costruisce” l'edificio di riferimento
sostituendo gli elementi edilizi con altri dalle caratteristiche energetiche
fissate.
 Utilizzo un impianto semplice caratterizzato da due rendimenti fissi:
sottosistema di utilizzazione e sottosistema di generazione

Edificio
Edificio 0,70
standard
reale 0,95

0,81
Involucro Impianto
Linee guida: ALLEGATO 1
Dall’edificio standard, dotato di tecnologie standard, si determina il valore di
EPgl,nren,rif,standard (2019/21), in corrispondenza dei parametri vigenti per gli anni
2019/21, con il quale si costruisce la classificazione energetica.
Si calcola il valore di EPgl,nren per l’immobile oggetto dell’attestazione e si individua la
classe energetica da attribuire.
Confronto fra le classificazioni
Nuove linee guida

EPgl,nren,rif,standard

calcolato con l'edificio


di riferimento

Vecchie linee guida


Linee guida: ALLEGATO 1
Ai fini della determinazione dei requisiti costruttivi minimi, l’edificio di riferimento
si considera dotato degli stessi impianti dell’edificio reale.
Differentemente, ai fini del calcolo dell’indice per la classificazione dell’edificio,
esso si considera dotato degli impianti standard, escludendo quindi gli eventuali
impianti a fonti rinnovabili presenti nell’edificio reale.
Perché questa differenza?
Nel calcolo della prestazione energetica, il riferimento a una tecnologia standard
valorizza l’utilizzo di tecnologie più efficienti, sia nelle nuove costruzioni sia nelle
ristrutturazioni e riqualificazioni.
Nella definizione dei requisiti minimi il confronto con gli stessi impianti presenti
nell’edificio reale garantisce che tutti gli elementi rispettino i requisiti minimi di
efficienza lasciando al progettista maggiore libertà di scelta.
Linee guida: ALLEGATO 1
Prestazione dell’involucro invernale
La prestazione invernale si confronta con la prestazione
invernale dell’edificio di riferimento

Prestazione dell’involucro estiva


Si confrontano valori più adatti a descrivere il
comportamento nel regime estivo
Linee guida: Appendice B


E.1 (1) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali
Residenziali
abitazioni civili e rurali
E.1 (2) abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria

Non residenziali E.1.(1) bis: collegi, conventi, case di pena, caserme;


E.1.(3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari

I servizi di illuminazione e trasporto vanno considerati per tutti gli edifici non residenziali
(compresi alberghi, pensioni e attività similari)
Linee guida: Appendice B
 significa quelli effettivamente calcolati

Ad esempio il servizio di illuminazione, nel residenziale, è sicuramente sempre


presente ma non essendo valutato non va spuntato.

Il calcolo della prestazione energetica si basa sui servizi effettivamente


presenti nell’edificio in oggetto, fatti salvi gli impianti di climatizzazione
invernale e, nel solo settore residenziale, di produzione di acqua calda sanitaria
che si considerano sempre presenti.

Nel caso di loro assenza infatti, si procederà a simulare tali impianti in maniera
virtuale.
Linee guida: Appendice B

Questa riga non sarà


compilata perché i
dettagli saranno già
presenti nelle righe
relative ai servizi forniti

- - - - - - - - -
Se la fonte rinnovabile è
il solare termico al
posto della potenza ci
sono i m2 dei pannelli

Non tutti i campi di questa tabella saranno compilati!!


Linee guida: Appendice B

Prestazione
non rinnovabile

Consumi di
combustibili o
di fonti
rinnovabili

Prestazione
rinnovabile
Linee guida: Appendice B

Tempo di
ritorno
semplice!!!

Inserire gli interventi??


Linee guida: Appendice B
Dati del certificatore

Servono tutti?

Il certificatore deve comunicare tutti i dati al catasto


regionale, sull’APE possono essere pubblicati solo i dati per
cui è stato dato il consenso per la privacy.
Linee guida: Appendice C

Il format di indicatore per gli annunci


commerciali contiene una sintesi di tutti i
principali dati energetici:
• la classe
• l’indice di prestazione non rinnovabile
• l’indice di prestazione rinnovabile
• «faccine» relative alla prestazione del
fabbricato nel funzionamento estivo ed
invernale
Linee guida: Appendice D
Attestato di Qualificazione Energetica
Manca, come ci si
aspetta, la
classificazione
energetica sia totale
sia relativa al solo
involucro.
Mancano, inoltre, le
valutazioni relative alle
raccomandazioni.
Requisiti minimi
I requisiti minimi si differenziamo sostanzialmente per la tipologia di intervento
sull’edificio.
Le principali distinzioni sono:
- nuova costruzione, demolizione e ricostruzione, ampliamento e sopraelevazione
Nuove costruzioni sono tutti gli edifici per cui il titolo abilitativo sia richiesto dopo il 1°
ottobre. Per ampliamento si intende una nuova porzione con un volume lordo climatizzato
superiore al 15% di quello esistente o comunque superiore a 500 m3.
- ristrutturazione importante di primo livello
Intervento che interessa l’involucro con un’incidenza superiore al 50% della superficie
disperdente lorda complessiva e comprende la ristrutturazione dell’impianto estivo e/o
invernale. I requisiti si applicano all’intero edificio.
Requisiti minimi
I requisiti minimi si differenziamo sostanzialmente per la tipologia di intervento
sull’edificio.
Le principali distinzioni sono:
- ristrutturazione importante di secondo livello
Intervento che interessa l’involucro con un’incidenza superiore al 25% della superficie
disperdente lorda complessiva e può interessare la ristrutturazione dell’impianto estivo e/o
invernale. I requisiti si applicano alle sole porzioni interessate dall’intervento.
- riqualificazione energetica
Intervento non riconducibili ai casi precedenti: interventi sull’involucro con un’incidenza
inferiore al 25% e/o interventi sugli impianti, compresa la sostituzione del generatore. I
requisiti si applicano ai soli componenti edilizi e di impianto oggetto dell’intervento.
Nuove costruzioni, ristrutturazioni importanti di
primo livello
Teleriscaldamento/teleraffrescamento

In presenza, a meno di 1.000 m dall’edificio, di reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento, esistenti o in


progetto, se la valutazione tecnico-economica è favorevole, è obbligatoria la predisposizione di opere murarie e
impiantistiche per il collegamento alle reti. La soluzione prescelta deve essere motivata nella relazione tecnica.

Obblighi dei fornitori

- dichiarare il costo annuale, comprensivo di imposte e quote fisse, della fornitura dell’energia termica
richiesta, su semplice richiesta dell’interessato;
- dotarsi di certificazione atta a comprovare i fattori di conversione in energia primaria; tale certificazione è
rilasciata da un ente di certificazione accreditato e ha validità di due anni. Rimane salva la validità
temporale degli attestati di prestazione energetica degli edifici già redatti;
- a rendere disponibile, sul proprio sito internet, copia del certificato con i valori dei fattori di conversione, ai
fini del calcolo della prestazione energetica dell’edificio
Requisiti minimi
I requisiti sono determinati con l’utilizzo dell’edificio di riferimento

H’T Coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione per unità di
superficie disperdente [W/m2K]
È il coefficiente globale di scambio termico diviso la somma di tutte le aree dei componenti
opachi e trasparenti che costituiscono la superficie disperdente
NOTA: il coefficiente globale di scambio termico è il prodotto della trasmittanza per l’estensione dell’elemento
scambiante e vale sia per le aree che per i ponti termici: misura la capacità dell’edificio di scambiare
calore.
H’T deve essere inferiore al limite

Asol,est/Asup utile Area solare equivalente estiva per unità di superficie utile
L’area solare equivalente estiva è la sommatoria delle aree dei singoli elementi vetrati: tiene conto del tipo di
vetro e di telaio, dell’esposizione e dell’eventuale presenza di schermature
Asol,est/Asup utile deve essere inferiore al limite – per edifici non residenziali
Requisiti minimi
RISCALDAMENTO
EPH,nd Indice di prestazione termica utile per riscaldamento [kWh/m2]
È il fabbisogno di energia termica dell’edificio diviso la superficie utile
NOTA: l’energia termica calcolata con la ventilazione di riferimento (questa parte è indipendente dal tipo di impianto utilizzato)

Deve essere inferiore al limite del corrispondente indice calcolato con l’edificio di riferimento

hH efficienza media stagionale dell’impianto di climatizzazione invernale


È l’efficienza dell’impianto nel suo complesso; è data dal rapporto fra il fabbisogno di energia termica utile e il
corrispondente fabbisogno di energia primaria non rinnovabile.
Deve essere superiore al limite della corrispondente efficienza calcolata con l’edificio di
riferimento

EPH Indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale. Può


essere espresso in energia primaria non rinnovabile (nren), rinnovabile (ren) o
totale (tot) [kWh/m2]
NOTA: per questo specifico indice non ci sono requisiti da rispettare. Insieme ad altri, costituisce l’indice di energia primaria
globale che deve essere verificato confrontato con l’edificio di riferimento.
Requisiti minimi
RAFFRESCAMENTO
EPC,nd Indice di prestazione termica utile per raffrescamento [kWh/m2]
È il fabbisogno di energia frigorifera dell’edificio diviso la superficie utile
NOTA: l’energia termica calcolata con la ventilazione di riferimento (questa parte è indipendente dal tipo di impianto utilizzato)

Deve essere inferiore al limite del corrispondente indice calcolato con l’edificio di riferimento

hC efficienza media stagionale dell’impianto di climatizzazione estiva


È l’efficienza dell’impianto nel suo complesso; è data dal rapporto fra il fabbisogno di energia frigorifera utile e
il corrispondente fabbisogno di energia primaria non rinnovabile.
Deve essere superiore al limite della corrispondente efficienza calcolata con l’edificio di
riferimento

EPC Indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva. Può essere


espresso in energia primaria non rinnovabile (nren), rinnovabile (ren) o totale
(tot) [kWh/m2]
NOTA: per questo specifico indice non ci sono requisiti da rispettare. Insieme ad altri, costituisce l’indice di energia primaria
globale che deve essere verificato confrontato con l’edificio di riferimento.
Requisiti minimi
ACQUA CALDA SANITARIA
EPW,nd Indice di prestazione termica utile per l’acs [kWh/m2]
È il fabbisogno di energia termica necessario per riscaldare l’acua sanitaria diviso la superficie utile
NOTA: per questo specifico indice non ci sono limiti da rispettare

hW efficienza media stagionale dell’impianto di produzione di acqua calda


sanitaria
È l’efficienza dell’impianto nel suo complesso; è data dal rapporto fra il fabbisogno di energia termica utile e il
corrispondente fabbisogno di energia primaria non rinnovabile.
Deve essere superiore al limite della corrispondente efficienza calcolata con l’edificio di
riferimento

EPW Indice di prestazione energetica per la produzione di acqua calda sanitaria.


Può essere espresso in energia primaria non rinnovabile (nren), rinnovabile (ren)
o totale (tot) [kWh/m2]
NOTA: per questo specifico indice non ci sono requisiti da rispettare. Insieme ad altri, costituisce l’indice di energia primaria
globale che deve essere verificato confrontato con l’edificio di riferimento.
Requisiti minimi
VENTILAZIONE, ILLUMINAZIONE E TRASPORTI

EPV indice di prestazione energetica per la ventilazione.


È il fabbisogno di energia primaria necessario a movimentare l’aria diviso per la superficie utile.
(Non comprende l’energia necessaria a riscaldare e raffrescare che finisce nei relativi impianti
di riscaldamento e raffrescamento)

EPL indice di prestazione energetica per l’illuminazione artificiale.


Si calcola solo per il non residenziale: fabbisogno di energia primaria consumata
dall’illuminazione artificiale diviso per la superficie utile.

EPT indice di prestazione energetica per il trasporto di persone e cose.


Si calcola solo per il non residenziale: fabbisogno di energia primaria consumata da ascensori,
marciapiedi e scale mobili diviso per la superficie utile (UNI/TS 11300-6)
Possono essere espressi in energia primaria non rinnovabile, rinnovabile o totale
NOTA: anche questi indici contribuiscono all’indice globale da verificare con l’edificio di riferimento.
Requisiti minimi
INDICE DI PRESTAZIONE GLOBALE

EPgl,tot = EPH + EPW + EPV + EPC + EPL + EPT

Indice di prestazione energetica globale dell’edificio, espresso in [kWh/m2]

EPgl,tot deve essere inferiore al limite del corrispondente indice calcolato con
l’edificio di riferimento in termini di energia primaria totale

NOTA: nel confrontare gli indici globali dell’edificio reale con l’edificio di riferimento si
confrontano anche gli stessi servizi energetici.
Quindi, inserire un ulteriore servizio energetico, non peggiora automaticamente la prestazione!
Requisiti
Altri requisiti
Per limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e contenere la temperatura
interna degli ambienti continuano a valere i requisiti relativi all’efficacia dei sistemi schermanti
delle superfici vetrate, e le verifiche, della massa superficiale e della trasmittanza termica
periodica.

Qualora si ritenga di poter raggiungere i medesimi effetti positivi per contenere le oscillazioni
della temperatura è previsto l’utilizzo di tecniche e materiali innovativi, o coperture a verde, ma
è necessaria un’adeguata documentazione.
Edifici a energia quasi zero - NZEB
NZEB – Nearly Zero Energy Building

Sono “edifici a energia quasi zero” tutti gli edifici, siano essi di nuova costruzione o
esistenti, per cui sono contemporaneamente rispettati:
a) tutti i requisiti previsti dalla lettera b), del comma 2, del paragrafo 3.3,
determinati con i valori vigenti dal 1° gennaio 2019 per gli edifici pubblici e dal
1° gennaio 2021 per tutti gli altri edifici;
b) gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili nel rispetto dei principi
minimi di cui all’Allegato 3, paragrafo 1, lettera c), del decreto legislativo 3
marzo 2011, n. 28.
Riqualificazioni energetiche
Definizione di riqualificazione energetica di un edificio
DL 90/2013 - Modificazioni all’articolo 2 del DLgs 192
l-viciester) un edificio esistente è sottoposto a riqualificazione energetica quando i lavori in qualunque modo denominati, a titolo
indicativo e non esaustivo: manutenzione ordinaria o straordinaria, ristrutturazione e risanamento conservativo, ricadono in
tipologie diverse da quelle indicate alla lettera l-viciesquater );

Interventi sull’involucro
Ogni volta che si interviene su una parte di involucro, l’intervento deve portare alla
realizzazione di elementi le cui caratteristiche termiche siano inferiori o uguali ai limiti.
Più in dettaglio:
- la trasmittanza U delle strutture opache verticali verso esterno e verso locali non climatizzati
- la trasmittanza U per le strutture opache orizzontali o inclinate, verso l’esterno
- con l’eccezione di E.8, la trasmittanza U delle chiusure tecniche trasparenti e opache, verso
esterno e verso ambienti non climatizzati, comprensive degli infissi e non tenendo conto
della componente oscurante
- con l’eccezione di E.8, per le chiusure tecniche trasparenti verso l’esterno del fattore di
trasmissione solare totale ggl+sh della componente finestrata
Riqualificazioni energetiche
Interventi sull’impianto

Per gli edifici residenziali dotati di impianto termico centralizzato:


- obbligo installazione di valvole termostatiche, o altro sistema di
termoregolazione (per singolo ambiente o singola unità immobiliare) assistita da
compensazione climatica (che può essere omessa se non tecnicamente
realizzabile o se si utilizza una tecnologia impiantistica che prevede sistemi
equivalenti o più efficienti
Nel caso di ristrutturazione o di nuova installazione di impianti termici di potenza
maggiore o uguale a 100 kW, compreso il distacco dall’impianto centralizzato anche
di un solo utente, deve essere realizzata una diagnosi energetica dell’edificio e
dell’impianto che confronti le diverse soluzioni impiantistiche e la loro efficacia sotto
il profilo dei costi.
Riqualificazioni energetiche
Impianti di climatizzazione invernale
Nel caso di nuova installazione di impianti termici:
a) verifica dell’efficienza media stagionale dell’impianto termico di riscaldamento;
b) installazione di sistemi di regolazione
c) nel caso degli impianti a servizio di più unità immobiliari, installazione di un sistema di
contabilizzazione diretta o indiretta del calore che permetta la ripartizione dei consumi per
singola unità immobiliare
d) nel caso di sostituzione di generatori di calore:
i. i generatori devono avere prestazioni non inferiori ai limiti
ii. per installazioni di generatori con potenze maggiorate di oltre il 10%, l’aumento deve
essere motivato con la verifica dimensionale dell’impianto
iii. nel caso di impianti a servizio di più unità immobiliari, o per edifici adibiti a uso non
residenziale, siano presenti sistemi di regolazione e sistemi di contabilizzazione diretta o
indiretta del calore che permetta la ripartizione dei consumi
Riqualificazioni energetiche
Impianti di climatizzazione estiva Novità
Nel caso di nuova installazione di impianti o di macchine frigorifere:
a) verifica dell’efficienza globale media stagionale
b) installazione, ove tecnicamente possibile, di sistemi di regolazione e contabilizzazione
diretta o indiretta del calore;
c) nel caso di sostituzione di macchine frigorifere:
i. verifica dell’efficienza energetica, per potenze maggiori di 12 kW
ii. nel caso di macchine frigorifere a servizio di più unità immobiliari, o per edifici adibiti a uso non
residenziale siano presenti sistemi di regolazione e di contabilizzazione diretta o indiretta del
calore

Impianti tecnologici idrico sanitari


Nel caso di nuova installazione o ristrutturazione, l’efficienza globale media stagionale deve
essere superiore al valore limite. Nel caso di sostituzione di generatori, devono essere rispettati
i requisiti minimi definiti per la corrispondente tipologia impiantistica.
Nessuna verifica solo nel caso di installazione o sostituzione di scaldacqua unifamiliari
Riqualificazioni energetiche
Impianti di illuminazione Novità
Per tutte la categorie di edifici non residenziali, in caso di sostituzione di singoli apparecchi di
illuminazione, i nuovi apparecchi devono rispettare i requisiti minimi definiti dai regolamenti
comunitari.

Impianti di ventilazione
In caso di nuova installazione, sostituzione o riqualificazione di impianti di ventilazione, i nuovi
apparecchi devono rispettare i requisiti minimi definiti dai regolamenti comunitari.

I nuovi apparecchi devono avere almeno le stesse caratteristiche tecnico funzionali di quelli
sostituiti e permettere il rispetto dei requisiti normativi previsti dalle norme UNI e CEI vigenti.

Ristrutturazione importante di secondo livello


Vale quanto detto per le riqualificazioni energetiche con l’aggiunta della verifica dei del
coefficiente di scambio termico per trasmissione H’T, determinato per la sola parte di involucro
interessata dall’intervento
Edificio di riferimento
Parametri relativi al fabbricato
I parametri caratteristici del fabbricato dell’edificio di riferimento sono definiti all’interno di
tabelle divise per tipologia di elementi, in funzione di Zona climatica e data (2015/2019-2021):
dal 1 luglio 2015 per tutti gli edifici
dal 1 gennaio 2019 per gli edifici pubblici e a uso pubblico
dal 1 gennaio 2021 per tutti gli altri edifici

Tabella 1, 2 e 3 - Trasmittanza termica U delle strutture opache verticali, orizzontali o


inclinate, verso l’esterno, gli ambienti non climatizzati o contro terra
Tabella 4 - Trasmittanza termica U delle chiusure tecniche trasparenti e opache e dei
cassonetti, comprensivi degli infissi, verso l’esterno e verso ambienti non climatizzati
Tabella 5 - Trasmittanza termica U delle strutture opache verticali e orizzontali di
separazione tra edifici o unità immobiliari confinanti
Tabella 6 - Valore del fattore di trasmissione solare totale ggl+sh per componenti
finestrati con orientamento da Est a Ovest passando per Sud
Edificio di riferimento
Parametri relativi al fabbricato
I parametri caratteristici del fabbricato dell’edificio di riferimento sono definiti all’interno di
tabelle divise per tipologia di elementi, in funzione di Zona climatica e data (2015/2019-2021):
dal 1 luglio 2015 per tutti gli edifici
dal 1 gennaio 2019 per gli edifici pubblici e a uso pubblico
dal 1 gennaio 2021 per tutti gli altri edifici

Tabella 1, 2 e 3 - Trasmittanza termica U delle strutture opache verticali, orizzontali o


inclinate, verso l’esterno, gli ambienti non climatizzati o contro terra
Tabella 4 - Trasmittanza termica U delle chiusure tecniche trasparenti e opache e dei
cassonetti, comprensivi degli infissi, verso l’esterno e verso ambienti non climatizzati
Tabella 5 - Trasmittanza termica U delle strutture opache verticali e orizzontali di
separazione tra edifici o unità immobiliari confinanti
Tabella 6 - Valore del fattore di trasmissione solare totale ggl+sh per componenti
finestrati con orientamento da Est a Ovest passando per Sud
Edificio di riferimento
Parametri relativi agli impianti tecnici
Tabella 8 – Efficienze medie ηgn dei sottosistemi di generazione dell’edificio di riferimento per la produzione di
energia termica per i servizi di H, C, W e per la produzione di energia elettrica in situ
H C W Energia elettrica
Generatore a combustibile liquido 0,82 - 0,80 -
Generatore a combustibile gassoso 0,95 - 0,85 -
Generatore a combustibile solido 0,72 - 0,70 -
Generatore a biomassa solida 0,72 - 0,65 -
Generatore a biomassa liquida 0,82 - 0,75 -
Pompa di calore elettrica 3,00 (*) 2,50 -
Macchina frigorifera elettrica - 2,50 - -
Pompa di calore ad assorbimento 1,20 (*) 1,10 -
Macchina frigorifera a fiamma indiretta - 0,60 ηgn - -
Macchina frigorifera a fiamma diretta - 0,60 - -
Pompa di calore endotermica 1,15 1,00 1,05 -
Cogeneratore 0,55 - 0,55 0,25
Resistenza elettrica 1,00 - - -
Teleriscaldamento 0,97 - - -
Teleraffrescamento - 0,97 - -
Solare termico 0,3 - 0,3 -
Solare fotovoltaico - - - 0,1
Edificio di riferimento
Parametri relativi agli impianti tecnici

L’edificio di riferimento si considera dotato degli stessi impianti di produzione di energia


dell’edificio reale.

Tabella 7 – Efficienze medie ηu dei sottosistemi di utilizzazione dell’edificio di riferimento per i servizi di H, C, W
H C W
Distribuzione idronica 0,81 0,81 0,70
Distribuzione aeraulica 0,83 0,83 -
Distribuzione mista 0,82 0,82 -

Attenzione!!
La classe energetica si costruisce a partire dagli impianti standard, i requisiti minimi si devono fare con gli
impianti equivalenti (sempre i valori tabellati)
Edificio di riferimento
Parametri relativi agli impianti tecnici

Fabbisogni energetici di ventilazione


In presenza di impianti di ventilazione meccanica, nell’edificio di riferimento si considerano le
medesime portata di aria dell'edificio reale.

Il riferimento è dato dai fabbisogni specifici di energia elettrica per la ventilazione

Tabella 9 – Fabbisogno di energia elettrica specifico per m3 di aria movimentata

Tipologia di impianto Eve [Wh/m3]


Ventilazione meccanica - flusso semplice per estrazione 0,25
Ventilazione meccanica - flusso semplice per immissione con filtrazione 0,30
Ventilazione meccanica a doppio flusso senza recupero 0,35
Ventilazione meccanica a doppio flusso con recupero 0,50

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