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Variazioni Goldberg

Variazioni Goldberg
Le Variazioni Goldberg (BWV 988), scritte da Johann Sebastian Bach tra il 1741 e il 1745 e pubblicate a Norimberga dall'editore Balthasar Schmid, sono state composte appositamente per Johann Gottlieb Goldberg, a quel tempo a servizio come maestro di cappella presso il conte von Brhl a Dresda. Scritta per clavicembalo solo, l'opera stata concepita come un'architettura modulare di 32 brani, disposti seguendo schemi matematici e simmetrie che le conferiscono tanta coesione e continuit da non avere eguali nella storia della musica. Insieme all'Arte della fuga pu essere considerata il vertice delle sperimentazioni di Bach nella creazione di musica per strumenti a tastiera, sia dal punto di vista tecnico-esecutivo, sia per lo stile che combina insieme ricerche di alto livello musicali e matematiche. Sebbene in passato le Variazioni Goldberg fossero considerate soltanto un esercizio tecnico piuttosto ripetitivo, nel XX secolo il contenuto emotivo e la portata dell'intera composizione sono stati ampiamente valorizzati, anche grazie ad analisi critiche e tecniche piuttosto estese. Le Variazioni Goldberg offrono il migliore esempio di una musica concepita per la ricreazione di uno spirito competente ed esigente.[1]

Frontespizio della prima edizione delle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach (stampata a Norimberga tra il 1741 e il 1745)

Il grande valore strutturale, l'irraggiungibile tecnica compositiva, l'abilit di toccare ogni possibilit espressiva del clavicembalo e la tecnica esecutiva richiesta fanno delle Variazioni Goldberg un vero monumento all'intelligenza del grande compositore. Sono molte le incisioni disponibili in tutto il mondo, insieme a libri e studi: ci ha contribuito a renderlo uno dei pezzi pi apprezzati da molti appassionati di musica classica ed eseguite su una variet di strumenti musicali. Breve analisi dell'opera | BWV 1087 | Interpretazioni moderne Bibliografia | Discografia essenziale | Link
Aria - Le Variazioni: - Aria da capo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Breve analisi dell'opera


La motivazione
Il conte Hermann Carl von Keyserling, grande estimatore di J.S. Bach, all'epoca della pubblicazione di quest'opera era ambasciatore russo presso la corte di Dresda. Essendo un grande appassionato di musica prese sotto la propria protezione il giovane promettente Johann Gottlieb Goldberg (nato nel 1727 a Gdansk) in modo che potesse studiare con il pi anziano figlio di J.S. Bach, Wilhelm Friedemann. Nel 1740 il conte fiutando il talento del giovane Goldberg, lo mand a Lipsia affinch studiasse con lo stesso J.S. Bach. Ben presto si diffuse la sua fama di virtuoso: si narrava che potesse leggere qualunque spartito a prima vista, persino se posto al rovescio sul leggio. Il primo biografo di Bach, Johann Nikolaus Forkel, racconta le circostanze in cui il compositore compose l'Aria con diverse variazioni per clavicembalo a due manuali:

Variazioni Goldberg

In cattiva salute, il Conte soffriva sovente d'insonnia, e Goldberg che viveva in casa sua, doveva distrarlo, in simili
occasioni, durante le ore notturne, suonando per lui in una stanza attigua alla sua. Una volta il Conte disse a Bach che gli sarebbe molto piaciuto avere da lui alcuni pezzi da far suonare al suo Goldberg, che fossero insieme delicati e spiritosi, cos da poter distrarre le sue notti insonni. Bach concluse che il miglior modo per accontentare questo desiderio fosse scrivere delle Variazioni, un genere che fino allora non aveva considerato con molto favore per via dell'armonia di base, sempre uguale. Sotto le sue mani, anche queste Variazioni divennero modelli assoluti dell'arte, come tutte le sue opere di quest'epoca. Il Conte prese a chiamarle, da allora, le "sue" Variazioni. Non si stanc mai di ascoltarle e, per lungo tempo, quando gli capitava una notte insonne, chiamava: "Caro Goldberg, suonami un po' le mie Variazioni". Mai Bach fu ricompensato tanto per un'opera come in questo caso: il Conte gli diede in dono un calice pieno di 100 Luigi d'oro. Ma tale opera d'arte non sarebbe stata pagata adeguatamente nemmeno se il premio fosse stato mille volte pi grande (J. N. Forkel)

Alcuni musicologi non concordano con questo racconto tramandato da Forkel, innanzitutto poich la prima edizione del 1742 non presenta alcuna dedica. Dubitano inoltre che un ragazzo di quindici anni, quale era Goldberg nel 1742, possedesse, per quanto prodigioso fosse, la tecnica necessaria per l'esecuzione di questa composizione. Per Buscaroli, tuttavia, la mancanza di una dedica a Keyserling appare il segno di un'amicizia tanto stretta, da non richiedere ostentazioni formali.[2]

La pubblicazione
Il frontespizio della prima edizione dell'opera, una tra quelle - relativamente poche - pubblicate durante l'esistenza in vita del compositore, porta le seguenti indicazioni in tedesco: Clavier Ubung / bestehend / in einer ARIA / mit verschiedenen Veraenderungen / vors Clavicimbal / mit 2 Manualen. / Denen Liebhabern zur Gemths- / Ergetzung verfertiget von / Johann Sebastian Bach / Knigl. Pohl. u. Curfl. Saechs. Hoff- / Compositeur, Capellmeister, u. Directore / Chori Musici in Leipzig. / Nrnberg in Verlegung / Balthasar Schmids. "Pratica per strumenti a tastiera, che consiste in un'ARIA con diverse variazioni per clavicembalo con due manuali. Composta per gli intenditori, per il ristoro del loro spirito, da Johann Sebastian Bach, compositore della corte reale di Polonia e della corte elettorale della Sassonia, Maestro di Cappella e Direttore del Coro musicale di Lipsia. Norimberga, Balthasar Schmid, editore." Con il termine "Clavier Ubung" (al giorno d'oggi scritto "Klavier bung"), Bach indica le Variazioni come la quarta ed ultima opera di una serie per clavicembalo che pubblicava per "Liebhaber", cio per amatori raffinati e di talento. L'editore era Balthasar Schmid di Norimberga, amico di Bach. Schmid stamp l'opera incidendo lastre di rame piuttosto che utilizzando caratteri mobili; perci le annotazioni nella prima edizione sono scritte di pugno da Schmid. L'edizione contiene diversi errori di stampa. Diciannove copie della prima edizione sono giunte fino a noi, conservate in musei e in biblioteche di testi rari. Tra queste, la pi preziosa si trova a Parigi, presso la Bibliothque nationale e riporta correzioni e aggiunte autografe del compositore. Tali copie forniscono in pratica l'unica informazione disponibile agli editori e ai musicologi contemporanei nel tentativo di ricostruire l'intento di Bach; la partitura autografa e scritta a mano dall'autore non purtroppo giunta fino a noi. Una copia scritta a mano della sola aria si trova nel quaderno di musica del 1725 appartenente alla seconda moglie di Bach, Anna Magdalena. Christoph Wolff, sulla base dell'analisi della grafia, suggerisce che Anna Magdalena abbia copiato l'aria dalla partitura autografa intorno al 1740; si trova infatti su due pagine che in precedenza erano state lasciate vuote.

Variazioni Goldberg

Le variazioni
Di seguito l'elenco delle variazioni con una sommaria descrizione e alcuni commenti di critici musicali ed esecutori. importante ricordare che l'opera stata eseguita in una notevole variet di modi e che sicuramente esistono ulteriori punti di vista, non tutti rappresentati nelle brevi annotazioni che seguono. L'opera, composta per un clavicembalo a due manuali (vedi tastiera musicale), formata da un'Aria, 30 variazioni sull'armonia della stessa, e un'Aria da capo. Le 30 variazioni sono divise in 10 cicli di tre forme musicali: la forma a Danza, la forma toccata, e un canone, che di ciclo in ciclo aumenta l'intervallo di distanza delle voci. La variazione 16 inoltre d l'occasione di dividere l'esecuzione in due parti uguali riprendendo la seconda con l'energia introduttiva di un'Ouverture francese. Le variazioni 13, 14, 17, 20, 23, 26 e 28 sono specificamente indicate sulla partitura per due manuali, mentre le variazioni 5 e 29 sono indicate come eseguibili ad uno o due manuali. Tuttavia, con maggiore difficolt, l'opera pu essere eseguita su un clavicembalo o su pianoforte con un singolo manuale. Le variazioni sono tutte in Sol Maggiore, tranne la 15, la 21, e la 25. Molte sono costituite da una forma binaria, vi si pu cio individuare una sezione A seguita da una sezione B, che generalmente l'esecutore interpreta effettuando la ripetizione di una o l'altra, di entrambe o di nessuna di tali sezioni.

Aria
L'aria (una sarabanda) ha la funzione di presentare il materiale tematico da utilizzare per le variazioni. A differenza delle variazioni "convenzionali", il soggetto delle variazioni stesse non la melodia, ma viene utilizzato il basso. Peter Williams, scrivendo nel libro Bach: The Goldberg Variations (vedi oltre, nella parte finale dell'articolo), osserva che questo non affatto il tema, in realt si tratterebbe gi di una vera e propria variazione 1, enfatizzando l'idea di un'opera sul genere della ciaccona piuttosto che realmente in forma di variazione.

Variazione 1
Variazione animata e brillante, che contrasta in modo marcato con l'ambientazione contemplativa del tema. Williams vi vede una sorta di polonaise. Il caratteristico ritmo sulla mano sinistra riscontrabile anche nella Partita in Mi Maggiore per violino solo, come pure nel Preludio in Lab dal Libro I del Clavicembalo ben temperato.
Prima parte dell'Aria Il ritmo della mano destra forza e aumenta l'enfasi utilizzando un ritmo sincopato dalla prima alla settima misura. Le mani si incrociano alla tredicesima misura, la sincopazione riprende per ulteriori due misure. Nelle prime due battute della seconda sezione (la B), il ritmo rispecchia quello della sezione A, ma solo dopo aver introdotto un motivo diverso.

Variazioni Goldberg

Variazione 2
La seconda variazione, l'unica eccezione nel ciclo ternario dell'opera, non essendo in forma di toccata. Il brano, che a prima vista pu sembrare un canone a 2 voci su un basso, in realt un'invenzione a 3 voci strutturata con precisione matematica sulla divisione binaria: la sua lunghezza di 32 battute divisa in due parti da 16, oltre che dalle ripetizioni, dal carattere della musica che da una tranquillo contrappunto a due voci su un blando ritmo del basso della prima parte, diventa una pi densa imitazione a tre voci nella seconda parte che ripete ad ogni battuta nelle varie voci lo stesso tema. Ciascuna met divisa in due sezioni da 8 da un calo di intensit della musica dovuto al cambio registro del basso nella prima parte, e al rallentamento delle voci superiori nella seconda. Ciascuna sezione da 8 divisa in due parti la prima delle quali sempre un'imitazione quasi canonica e la seconda un libero contrappunto composto da un tema di "domanda e risposta" che rimane invariato in tutte le quattro fasi nel brano. Altri caratteri degni di nota: Il tema dell'imitazione nella seconda parte, presente in ogni battuta, una fusione del tema a "botta e riposta" dei contrappunti liberi. Il basso si tiene in sottofondo per tutta la prima met del pezzo con la sua ripetitivit del ritmo a crome, parafrasando con un pattern preciso ( I VII I VI) il tema fondamentale dell'opera intera. Nella seconda parte mantiene sempre questa caratteristica eccetto quando cita il tema "nuovo". Il basso preannuncia ogni sezione da 4 uscendo dal suo pattern di imitazione del tema dell'opera, e quasi sempre ricorrendo alle semicrome.

Variazione 3: canone all'unisono


Il primo dei canoni veri e propri. Questa variazione all'unisono (cio, la seconda voce inizia sulla stessa nota della prima). Questa variazione, con una serie di terzine, offre una sensazione di velocit e speditezza.

Variazione 4
Danza (un passepied) con lo stesso schema quasi in ogni misura (a volte invertito).

Variazione 5
Una linea di canto accompagna un'altra linea: tempi molto rapidi e salti di ampiezza rilevante. Questa la prima delle variazioni a due voci, da eseguire in alcuni punti a mani incrociate. Glenn Gould e altri suonano questa variazione con una velocit eccezionale, mantenendo la massima precisione e pulizia delle note, mentre Kenneth Gilbert nella sua versione con il clavicembalo, interpreta il tempo in modo molto pi diminuito, quasi rilassato.

Variazioni Goldberg

Variazione 6: canone alla seconda


Canone alla seconda (cio, la seconda voce si trova ad una seconda maggiore pi in alto rispetto alla prima). Il clavicembalista Ralph Kirkpatrick la descrive come una variazione che ha "una tenerezza quasi nostalgica" probabilmente proprio per la separazione di una seconda tra canto e controcanto.

Variazione 7
Veniva spesso suonata alla siciliana (una danza lenta e solenne) ma da quando stata ritrovata la copia di Bach delle Goldberg, con scritto al tempo di giga (una danza molto pi movimentata), si visto che, in effetti, lo schema ritmico, fatto di note puntate, di questa variazione molto simile a quello della giga della Suite francese n. 2.

Variazione 8
Un'altra variazione a due voci. Williams l'ha paragonata ai fuochi d'artificio.

Variazione 9: canone alla terza


denominata canone alla terza ed ha un tempo di 4/4. L'accompagnamento del basso un po' pi attivo che nel canone precedente. Questa variazione abbastanza breve solo 16 battute ed usualmente suonata ad un tempo abbastanza lento.

Variazione 10: fughetta


La 10a variazione un fugato a quattro voci. Non essendoci in questa composizione diverse caratteristiche essenziali della fuga e limitandosi essa a solo due esposizioni, comprensibile la definizione "fughetta" scelta dal compositore, al posto di "fuga".

Prima parte della 10a variazione

La voce di basso inizia l'esposizione con un soggetto che porta dalla tonica alla dominante. La risposta del tenore, copia del soggetto variata con una trasposizione a met, fa tornare alla tonica mentre il basso accenna un controsoggetto che verr citato pi avanti. La voce del soprano attacca variando con una trasposizione di un quarta inferiore a met soggetto. Questa fase mostra un interessante effetto ritmico sincopato reso dall'unisono/ottava delle tre voci alla met delle due battute centrali. Potrebbe sembrare che basso e tenore si imitino canonicamente, ma le pause indicate su una sola delle due voci rendono evidente l'intenzione del compositore di sincopare il ritmo in maniera differente. Fa il suo ingresso con una risposta il contralto (unico ad entrare come voce intermedia), mentre il soprano espone un tema composto da un lungo pedale che verr ripresentato nella seconda sezione. La seconda sezione presenta una nuova esposizione riutilizzando per lo stesso materiale tematico della prima. Il soprano inizia la sezione col soggetto accompagnato dal basso scritto con stile alla basso continuo, il quale deterr per 8 battute un ruolo protagonista. Esso inoltre inizia imitando il controsoggetto accennato nella 5a battuta. Il ritmo sincopato delle 4 note di basso alla 18a/19a battuta detteranno l'impronta ritmica del finale. All'ingresso del contralto il basso cambia ritmo raddoppiando velocit, mentre il soprano ripete il tema a pedale conosciuto alla fine della prima sezione. La musica arresta la sua corsa d'improvviso evidenziando il basso che si impone con un soggetto variato. Il soprano ripete il ritmo sincopato della 19a battuta, elemento che d'ora in poi verr riproposto con frequenza crescente assieme al contralto. (battute 25, 27, 29, 30).

Variazioni Goldberg L'ultima entrata, come nella prima esposizione, affidata ad una voce intermedia: il tenore. Alcuni musicisti omettono diversi ornamenti (come Charles Rosen al piano e Christiane Jaccottet al clavicembalo); Keith Jarrett invece aggiunge degli abbellimenti ulteriori.

Variazione 11
Variazione a due voci, in gran parte costituita da scale e arpeggi. Di solito viene eseguita con un tempo molto veloce.

Variazione 12: canone alla quarta


Canone alla quarta. La risposta invertita (cio al contrario, sotto-sopra).

Variazione 13
Una sarabanda molto ricercata (danza abbastanza lenta con un tempo di 3/4).

Variazione 14
Una variazione con parti molto brillanti, con molti trilli e altri rapidi ornamenti, la cui esecuzione richiede del virtuosismo.

Variazione 15: canone alla quinta


il canone alla quinta e il tempo indicato come andante. In senso contrario, con la risposta a sua volta invertita. Questa la prima variazione con una tonalit minore.

Variazione 16: ouverture


Come suggerisce il titolo, questa variazione un'ouverture, pi in dettaglio un'ouverture alla francese con un preludio piuttosto lento e un ritmo puntato con un seguito contrappuntistico. La divisione tra il preludio e l'ouverture si trova circa a met della variazione, dopo la sedicesima misura. Questa variazione rappresenta il punto centrale dell'intera opera e ci viene in qualche modo enfatizzato rendendola pi marcata con un'enfasi particolare sull'inizio e la fine, per mezzo di accordi pieni.

Variazione 17
Williams sente in questa variazione degli echi di Antonio Vivaldi e di Domenico Scarlatti.

Variazione 18: canone alla sesta


Canone alla sesta.

Variazione 19
Le prime sette misure di questa variazione impostano con particolare chiarezza il tema di basso sul quale si basa l'intero insieme delle variazioni. La voce del canto, staccata sull'accompagnamento, molto delicata, d all'intera variazione una sensazione molto intensa di garbo e dolcezza.

Variazioni Goldberg

Variazione 20
Un'altra variazione piena di virtuosismi, con molti punti da eseguire a mani incrociate.

Variazione 21: canone alla settima


Canone alla settima. Ha uno sfondo che fa pensare all'impostazione di un corale e si tratta della seconda variazione con tonalit minore.

Variazione 22: alla breve


Come la variazione 2, anche questa segue formalmente un canone. Come tempo definita alla breve. cio avente per frazione metrica il simbolo , sinonimo della frazione 2/2.

Variazione 23
Un'altra variazione energica e piena di virtuosismi. Williams, meravigliato dalla forza emotiva che ne scaturisce, si domanda "Davvero questa pu essere una variazione sullo stesso tema dell'adagio della variazione 25?"

Variazione 24: canone all'ottava


Canone all'ottava. Il canone seguito da risposte sia un'ottava sotto, sia un'ottava sopra.

Variazione 25
Segnata adagio sulla copia di Bach. Esprimendo un'opinione largamente condivisa, Williams scrisse che "la bellezza e la passione cupa di questa variazione ne fanno senza dubbio una delle parti pi trascinanti e di alto livello di tutta l'opera". Questa l'ultima delle tre variazioni (le altre sono la numero 15 e la 21) che sono scritte con la tonalit minore, generalmente la sua esecuzione dura pi di cinque minuti. La clavicembalista Wanda Landowska chiamava "la perla nera" questa variazione.

Variazione 26
Sotto i veloci arabeschi, questa variazione in pratica una sarabanda. C' un notevole contrasto di nuovo con la natura introspettiva e appassionata espressa nella precedente, dal momento che in questa si registra un'esplosione gioiosa. Nota come variazione dell'argento vivo.

Variazione 27: canone alla nona


Canone alla nona. L'unico tra i canoni per la cui esecuzione sono indicati due manuali, ha anche la particolarit di essere un canone puro, senza una linea di basso.

Variazioni Goldberg

Variazione 28
Variazione segnata da trilli vivaci, alternati dalla mano destra alla sinistra e paragonata da Williams, come la variazione 8, ai fuochi d'artificio.

Variazione 29
Variazione dal tono grandioso e importante, con accordi pesanti alternati con veloci passaggi e scale, d un'aria di risoluzione dopo l'elevata brillantezza della precedente.

Variazione 30: quodlibet


Questa variazione definita come un quodlibet, un incrocio tra un corale e una fusione delle melodie popolari Ich bin so lange nicht bei dir g'west, ruck her e Kraut und Rben haben mich vertrieben (Troppo son stato lontano da te e Cavoli e rape rosse mi hanno sviato da te). Forkel, il biografo di Bach, spiega il Quodlibet evocando un'usanza della famiglia Bach, nelle sue riunioni (i parenti di Bach erano praticamente tutti musicisti):

Quodlibet, variazione 30

Non appena si furono riuniti, eseguirono dapprima un corale. Dopo un inizio cos devoto continuarono con degli scherzi,
spesso in forte contrasto. In pratica, cantavano delle canzoni popolari in parte comiche e in parte con contenuto indecente, secondo il momento. ... Questo tipo di armonizzazione improvvisata la chiamavano Quodlibet, riuscivano cose tanto divertenti da riderci su di cuore non solo loro stessi, ma erano anche capaci di provocare una risata cordiale ed irresistibile in tutti coloro che li ascoltavano (Forkel)

L'aneddoto di Forkel (che probabilmente corrisponde alla realt, dal momento che egli aveva la possibilit di ottenere informazioni dirette da parte dei figli di Johann Sebastian), fa pensare in maniera piuttosto evidente che Bach intendesse il Quodlibet quasi come uno scherzo, o quanto meno un momento di musica a carattere meno impegnato e veramente ri-creativo, ancora oggi molti ascoltatori sono d'accordo e riescono a cogliere l'aspetto ludico nella musica bachiana. Alcuni ritengono che il nome delle melodie utilizzate in quest'ultima variazione non sia affatto casuale, che la chiave dello scherzo siano le stesse variazioni, quasi terminate e che "da te" sia un riferimento al tema, all'aria, e che il quodlibet sia l'anticipazione del ritorno all'aria.

Variazioni Goldberg

Aria da capo
Scritta come ripetizione nota per nota dell'aria, viene tuttavia eseguita di solito in modo abbastanza diverso, spesso pi assorto. Williams scrive che "la bellezza inafferrabile e sfuggente delle Variazioni Goldberg ... viene rinforzata da questo ritorno all'aria. ... un ritorno come questo non pu avere o non provocare un Affekt, un'emozione. La sua melodia pensata per risaltare su ci che stato ascoltato durante le ultime cinque variazioni, probabile che ci appaia nostalgico, frenato, rassegnato o triste, sentito sulla sua ripetizione come qualche cosa che sta arrivando alla fine, con le stesse note ma ora conclusive." Il ritorno all'aria aggiunge simmetria all'opera, probabilmente persino suggerendo una natura ciclica della stessa - un viaggio di andata e ritorno.

BWV 1087
Fa parte delle opere tardive di Bach e consiste in quattordici canoni realizzati sulle prime otto note di basso dell'Aria delle Variazioni Goldberg. stato ritrovato nel 1974, a Strasburgo (Alsazia, Francia), come appendice all'edizione personale a stampa Bach delle Variazioni Goldberg. Di questi canoni, l'undicesimo e il tredicesimo sono in un certo senso la prima versione delle opere BWV 1077 e BWV 1076. Quest'ultima rappresentata nel famoso ritratto di Bach dipinto da Elias Gottlob Haussmann nel 1746.

Interpretazioni ed esecuzioni moderne


L'opera ha stimolato numerosi compositori che ne hanno elaborato delle interpretazioni pi o meno libere. Anche i musicisti e gli esecutori che utilizzano strumenti che non sono previsti nella versione originale o nelle trascrizioni classiche, si sono cimentati nell'esecuzione delle Variazioni Goldberg, ottenendo spesso importanti successi di vendita. Alcuni esempi: Joseph Gabriel Rheinberger, trascrizione per due pianoforti, op. n. 3 Ferruccio Busoni trascrizione per l'esecuzione con il grande concerto moderno 1984 - Dmitri Sitkovetsky, trascrizione per il trio di violini, violino, viola e violoncello 1987 - Jean Guillou, trascrizione per organo 1987 - Stefan Hussong: trascrizione per fisarmonica classica 1999 - Uri Caine ensemble, elaborazione ed ampliamento in settanta variazioni per moltissimi strumenti e stili diversi... 1999 - Canadian Brass, trascrizione per quintetto di ottoni. 2000 - Jacques Loussier Trio, arrangiamento per Trio jazz. 2004 - Ramin Bahrami, trascrizione per pianoforte. Le interpretazioni pi recenti e pi eterodosse in chiave moderna, hanno avuto il pregio di interessare addetti ai lavori e neofiti, rendendo conto del fascino esercitato dalla Klavierbung bachiana, che ancora oggi spinge interpreti non solo a riproporre le preesistenti versioni, ma a rielaborare nuove variazioni sul tema, proprio come fece l'autore con i suoi quattordici canoni.

Bibliografia
La biografia di Bach scritta da Johann Nikolaus Forkel, contenente l'aneddoto riportato in precedenza nell'articolo, era intitolata ber Johann Sebastian Bachs Leben, Kunst, und Kunstwerke. Fr patriotische Verehrer echter musikalischer Schriften und Bchern... ("Sulla vita, l'arte e le opere di Johann Sebastian Bach"). Una recente ristampa di Henschel Verlag, Berlin, 2000; ISBN 3-89487-352-3. Una traduzione in lingua inglese, esaurita, stata pubblicata da Da Capo Press nel 1970.

Variazioni Goldberg La pi completa monografia in lingua italiana Johann Sebastian Bach. Le Variazioni Goldberg di Germana Schiassi (2007, Albisani Editore, ISBN 978-88-95803-00-5). Le citazioni da Peter Williams provengono dal suo libro Bach: The Goldberg Variations (2001, Cambridge University Press, ISBN 0521001935). Sulle variazioni e sulle loro somiglianze con le opere di Escher, Douglas Hofstadter ha scritto il libro "Gdel, Escher, Bach: Un'Eterna Ghirlanda Brillante" ISBN 8845907554.

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Discografia essenziale
(in ordine di data di incisione)

Wanda Landowska - novembre 1933 Parigi - EMI 5 67200 - ADD - clavicembalo Wanda Landowska - 1945 New York - RCA - clavicembalo Glenn Gould - 21 giugno 1954 - CBC - mono - pianoforte Glenn Gould - 10 giugno 1955 e succ. New York - Sony Classical 52 594 - ADD - pianoforte Rosalyn Tureck - 1957 Philips - piano Glenn Gould - 1959 dal vivo al Festival di Salisburgo - Sony Classical 52685 - ADD - pianoforte Ralph Kirkpatrick - 1959 Deutsche Grammophon 439 673-2 - ADD - clavicembalo Helmut Walcha - giugno 1960-marzo 1961 - Amburgo - EMI 4 89166 - ADD - clavicembalo

Charles Rosen - giugno 1969 New York Sony SBK 48173 - ADD - pianoforte Wilhelm Kempff - luglio 1969 Deutsche Grammophon 439 978-2 - ADD - pianoforte Gustav Leonhardt - 1978 Deutsche Harmonia Mundi GD77149 - ADD - clavicembalo Trevor Pinnock - 1980 Archiv Produktion 415 130-2 - ADD - clavicembalo Glenn Gould - aprile/maggio 1981 New York Sony Classical 52619 - DDD - pianoforte Alexis Weissenberg - giugno 1981 Salle Wagram, Parigi, EMI - DDD - pianoforte Grigory Sokolov - 27 febbraio 1982 Leningrado (live), Melodija - pianoforte Andrs Schiff - dicembre 1982 Londra Decca 417 116-2 - DDD - pianoforte Chen Pi-hsien - ottobre 1985 Francoforte Naxos 8.550078 - DDD - pianoforte Kenneth Gilbert - aprile 1986 HMA 1951240 - DDD - clavicembalo Maria Tipo - 26-28 giugno 1986 Parigi EMI HMV 5 86666 - DDD - pianoforte Jean Guillou - novembre 1987 Eglise Notre-Dame des Neiges, Alpe d'Huez, Francia Dorian 90110 - organo Ton Koopman - 1988 ERATO 45326-2 - DDD - clavicembalo Keith Jarrett - gennaio 1989 ECM Records 839 622-2 - DDD - clavicembalo Bob van Asperen - 1990 EMI CDC 7 54209 2 - DDD - clavicembalo Maggie Cole - 1991 Virgin 5 61555 (2 CD) - DDD - clavicembalo Christiane Jaccottet - 1991 TMI 446927-2 - DDD - con BVW 802-805 - clavicembalo (senza ripetizioni) Tatiana Nikolayeva - 1992 Hyperion CDA66589 - DDD - pianoforte Andrei Gavrilov - 1993 Deutsche Grammophon 435 436-2 - DDD - pianoforte Eleonore Bhler-Kestler - ottobre 1993, Bayreuth - CHARADE; CHA 3012 - DDD - clavicembalo NES - ottobre 1993 Amburgo, trascrizione di Dmitry Sitkovetsky - Nonesuch - violini e orchestra Peter Serkin - 1-3 giugno 1994 Manhattan BMG Classics 09026 68188 2 - DDD - pianoforte Konstantin Lifschitz - 10-13 giugno 1994 Denon Records #78961 - DDD - pianoforte (Lifschitz aveva 17 anni all'epoca) Pieter-Jan Belder - 20 aprile, 8 e 9 luglio 1999 - Brilliant Classics 92284 - DDD - clavicembalo Angela Hewitt - 28 agosto-1 settembre 1999, Henry Wood Hall, Londra, Hyperion Records CDA 67305 pianoforte Amati String Trio - dicembre 1999 Middelburg Synagogue, The Netherlands Columns Classics 99564 - DDD violini Murray Perahia - luglio 2000 Sony Classical SK/SM 89243 - DDD - pianoforte

Variazioni Goldberg Marcello Peghin - 2000 - DDD - chitarra a 10 corde Celine Frisch - 2001 Alpha 14 (2 CD) - con BWV 1087 - clavicembalo Ramin Bahrami - febbraio 2002, La Chaux-de-Fonds (CH) - Decca 476 282-0 - DDD - pianoforte Jill Crossland - 2003 Apex, Warner Classics 0927 49979 2 - DDD - pianoforte Fabio Bonizzoni - maggio 2004, Chiesa del Colletto, Roletto, Glossa Platinum P 31508 - clavicembalo Jen Jand - 2005 Naxos 8.557268 - DDD - pianoforte Andrea Bacchetti - 5 luglio 2006, Bernareggio (Milano), Michelangeli Editore - DDD - pianoforte Sylvain Blassel - 10-12 dicembre 2005, Saint Pierre, Parigi, Lontano - Warner Music 2564 69199-6 - DDD - arpa

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Collegamenti esterni
(EN,JA) a+30+a' Goldberg Variations [3] (EN) Saggio di Yo Tomita su quest'opera di Bach [4] Variazioni Goldberg [5] Registrazione MP3 con licenza Creative Commons Variazioni Goldberg: Spartiti liberi su International Music Score Library Project. Goldberg Variations [6] music transcription by Pietro Grossi (Soft TAUMUS synthesizer TAU2, IBM 370/168) Institutes of CNR CNUCE and IEI - Pisa, Italy 1980

Note
[1] [2] [3] [4] [5] [6] P. Buscaroli, Bach. Mondadori: Milano, It, 1985. ISBN 88-04-43190-3. Pagina 1001. P. Buscaroli, cit., p. 1002. http:/ / www. a30a. com/ http:/ / www. music. qub. ac. uk/ ~tomita/ essay/ cu4. html http:/ / www. classicistranieri. com/ dblog/ articolo. asp?articolo=5808 http:/ / www. visualmusic. it/ v_goldberg. htm

Fonti e autori delle voci

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Fonti e autori delle voci


Variazioni Goldberg Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=27828208 Autori:: .snoopy., Al Pereira, Arriano60, Ary29, Biopresto, Bjankuloski06it, Blakwolf, Bouncey2k, Castagna, Civv, Colom, Debelgiu, Emptiness, Fishbone, Helios, Hellis, Herald, Ilario, Jacopo, Kal-El, Leonard Vertighel, Leonardo.Tonini, Luisa, M7, Moongateclimber, Mtt, Ninjer, Oni link, OrbiliusMagister, Picander, Pyotr, Rimigliano, Shaka, Simone, Tarlo88, Triquetra, Twice25, Valeriodistefano, Viames, Viscontino, Xander89, 28 Modifiche anonime

Fonti, licenze e autori delle immagini


Immagine:Goldberg-titlepage.png Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Goldberg-titlepage.png Licenza: Public Domain Autori:: Dr. 91.41, Opponent, , 1 Modifiche anonime Immagine:Aria.png Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Aria.png Licenza: GNU Free Documentation License Autori:: Joonasl, Opponent, Stannered, Ysangkok Immagine:Bach-goldberg-var10.png Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Bach-goldberg-var10.png Licenza: Public Domain Autori:: Aotake, Jashiin, Ysangkok Immagine:Quodlibet.jpg Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Quodlibet.jpg Licenza: sconosciuto Autori:: Joonasl, Opponent, Ysangkok

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